PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

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PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016 Parere del Senato Accademico del 15 luglio 2014 e 22 ottobre 2014 Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 25 luglio 2014 e 31 ottobre 2014

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PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

Parere del Senato Accademico del 15 luglio 2014 e 22 ottobre 2014 Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 25 luglio 2014 e 31 ottobre 2014

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Sommario PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016 ................................................................................................. 1 Le Pari Opportunità all’Università di Trieste: a che punto siamo?.......................................................................... 3

I Piani di Azioni Positive: riferimenti normativi e contesto ................................................................................ 7 L’Ateneo di Trieste: dal Comitato per le Pari Opportunità al CUG ..................................................................... 7 LE AZIONI POSITIVE ............................................................................................................................................ 8

Le attività concluse e in corso di realizzazione .............................................................................................. 8 AMBITI DI AZIONE ................................................................................................................................................. 12 Linee d’azione ....................................................................................................................................................... 12 AREA CONCILIAZIONE TRA TEMPO DEL LAVORO E TEMPO DELLA CURA ............................................................. 13

Asilo nido e servizi educativi ............................................................................................................................ 13 AREA BENESSERE LAVORATIVO ........................................................................................................................ 14 Spazio “benessere” .......................................................................................................................................... 14 Monitoraggio situazioni di disagio lavorativo .................................................................................................. 15 Giornata “Dove lavorano mamma e papà. Una giornata all’Università!” ........................................................ 16 Assistenza sanitaria per studenti e studentesse fuori sede ............................................................................. 17

AREA DIDATTICA, FORMAZIONE E RICERCA .......................................................................................................... 18 Centro Studi di Genere ..................................................................................................................................... 18 Prosecuzione dei Corsi “Donne, Politica e Istituzioni” - corso base e avanzato ............................................... 19 Formazione sugli aspetti normativi delle Pari Opportunità ............................................................................. 20 Rafforzare le attività didattiche e di ricerca relative al “Contrasto alla violenza di genere contro le donne .. 21 Istituzione corsi di formazione sulla leadership femminile e per le donne nei consigli di amministrazione ... 22 Istituzione insegnamento “Medicina di genere” .............................................................................................. 23 Valorizzazione della componente femminile nella comunicazione scientifica dell’Università di Trieste ........ 24

AREA AZIONI RIVOLTE ALLA QUESTIONE DELLA DISABILITÀ ................................................................................. 25 Abbattimento degli ostacoli per persone con disabilità visive ......................................................................... 25 Abbattimento barriere architettoniche, funzionali e culturali ......................................................................... 26 Promozione delle Pari Opportunità (PO) per studenti e studentesse con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) ................................................................................................................................................................. 27

AREA MONITORAGGIO E GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI DISCRIMINAZIONE .................................................... 28 Rafforzamento promozione attività Consigliera/e di Fiducia ........................................................................... 28 Linee-Guida di Ateneo perché nei processi di valutazione si tenga conto dei periodi di inattività per maternità e malattia......................................................................................................................................... 29 Utilizzo di un linguaggio non sessista nei testi prodotti dall’Ateneo................................................................ 30 Rafforzamento dell’ottica di genere nel Bilancio Sociale dell’Ateneo (scheda in elaborazione) ..................... 31 Informazione statistica disaggregata per genere ............................................................................................. 32 Toponomastica al femminile: intitolazione di spazi universitari a donne ........................................................ 33

AREA SERVIZI DI SUPPORTO .................................................................................................................................. 34 Adeguata comunicazione delle tematiche costitutive del PAP sul portale WEB di Ateneo ............................. 34

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Le Pari Opportunità all’Università di Trieste: a che punto siamo? Il nostro Ateneo è impegnato a garantire a tutti e tutte pari opportunità, nello studio e nelle possibilità di lavoro e di carriera, con azioni concrete rivolte sia a sostenere studenti/studentesse e dipendenti affetti da disabilità di varia natura, sia a contrastare in ogni settore le discriminazioni, in particolare quelle attribuibili al genere. Per quanto riguarda la disabilità, nel 2013, l’Ufficio Disabili ha seguito un totale di circa 280 tra studenti e studentesse, con problemi di vario tipo, inclusi i disturbi dell’apprendimento: una ventina presenta problemi molto seri, che richiedono un’assistenza da parte di studenti-tutor appositamente formati. Per quanto riguarda le pari opportunità tra uomini e donne, la situazione a Trieste è simile a quella riscontrata in altre Università in Italia e in Europa. Da decenni, istituzioni internazionali e nazionali, constatata la presenza di discriminazioni nei confronti delle donne nella scienza, nella ricerca e nell’università, definiscono tale situazione un’ingiustizia nei confronti delle donne nonché uno spreco di talenti, che porta pregiudizio a tutta la società. I dati presentati nel rapporto "She Figures" (2012) promosso dalla Comunità Europea confermano un ampio gender gap a scapito delle donne. Le Università italiane, inclusa Trieste, non fanno eccezione (vedi dati Istat e di Alma Laurea). Benchè fin dal 1989, il numero delle studentesse superi quello degli studenti, osserviamo una forte segregazione orizzontale per genere: nel 2013, le donne rappresentavano solo il 30% degli iscritti ai Dipartimenti di Ingegneria/Architettura e Matematica/GeoScienze e ben l’80% delle iscritte al DISU e a Scienze Giuridiche/Traduzione e interpretazione. Entrambe queste tendenze - la sotto-rappresentazione di donne in alcuni corsi di studio così come la sotto-rappresentazione di uomini in altri- sono considerate problematiche secondo le indicazioni europee. Nonostante questa forte presenza femminile a livello studentesco, i dati relativi al nostro Ateneo (2012), mostrano che solo il 32% del corpo docente è composto da donne. Un’analisi più dettagliata mostra una situazione paradossale: sono donne il 61% delle laureate; il 53% di coloro che fanno un dottorato; il 47% di coloro che ottengono un assegno di ricerca; il 40% dei/delle ricercatori; il 29% dei/delle professori associati; il 19% dei professori ordinari. Viceversa, sono uomini: il 39% dei laureati; il 47% dei dottorandi; il 53% degli assegnisti di ricerca; il 60% dei ricercatori; il 71% dei professori associati; l’81% dei professori ordinari (dati 2012). Se nella funzione di Direttore Generale c’è oggi (2014) una donna, sono uomini il Rettore e il Prorettore Vicario, così come sono uomini 9 Direttori di Dipartimento su 10.

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Si osserva insomma anche nel nostro Ateneo il fenomeno descritto internazionalmente come “leaking pipeline”: le donne sono molto numerose o più numerose, ai livelli bassi/di entrata, e “evaporano” via via che si avanza nella scala gerarchica e nella progressione di carriera. Se i nostri dati sono solamente descrittivi, altre ricerche hanno documentato l’esistenza di forti discriminazioni nei confronti delle donne in ambito universitario o negli enti di ricerca (Frattini e Rossi, 2012; Moss & Racusin, 2012; Wenneras & Wold, 1997; Zinovyeva & Bagues, 2010). La stessa tendenza, sia pure meno accentuata, si rileva osservando la distribuzione di genere nei vari livelli del personale Tecnico-Amministrativo nel nostro Ateneo (dati 2013). Se la proporzione tra uomini e donne è simile nella categoria più bassa (B), le donne sono maggioritarie (più del 60%) nelle categorie intermedie (C e D), mentre sono solo il 41% nella categoria superiore (EP), e questo nonostante tendano ad essere, in ogni categoria, più istruite dei loro colleghi uomini.

I dati relativi ai risultati accademici di studenti e studentesse del nostro Ateneo indicano piccole differenze di genere, con delle variazioni di anno in anno. Tuttavia, se esaminiamo per esempio i dati Alma Laurea del 2012, possiamo osservare, in linea con le tendenze nazionali, che, rispetto ai ragazzi, le ragazze:

• partono da una situazione di lieve svantaggio sociale (vengono meno spesso da una famiglia “borghese”, hanno meno spesso genitori laureati);

• sono più “attive” (più spesso: vanno all’estero, hanno un lavoro, ottengono una borsa di studio); • si laureano più spesso in corso (48,8% vs 42,2%) e con un voto di laurea leggermente migliore (105,2

vs 103,6). In sintesi, partendo da una situazione di svantaggio e pur essendo attive su più fronti, ottengono dei risultati accademici leggermente migliori. Tuttavia, nonostante ciò, i dati di Alma Laurea (2012) relativi al reddito a 1, 3 e 5 anni dalla laurea, mostrano che, anche controllando per voto di laurea e per contratto full/part time, gli uomini tendono a guadagnare di più.

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LAUREATI E LAUREATI : REDDITO A 1, 3, 5 ANNI DALLA LAUREA (dati trasversali) (Campione: lauree specialistiche, non a ciclo unico, laureati/e entro i 30 anni)

Analisi di Lisa Di Blas, Università di Trieste

Reddito in Euro riferito nelle interviste

Dopo 1 anno (laureati 2011)

Dopo 3 anni (laureati 2009)

Dopo 5 anni (laureati 2007)

AREA DELLE SCIENZE TRADIZIONALI (secondo CVR)

M (N = 93)

F (N = 48)

Differenza F - M

M (N = 96)

F (N = 96)

Differenza F - M

M (N = 64)

F (N = 69)

Differenza F - M

1.268 €

1.056 €

-212 € 1.574 €

975 € -599 € 1.698 €

1.112 €

-586 €

Controllando voto di laurea e contratto full/part time, si

stimano -118 Euro (p < .09) per le

donne

Controllando voto di laurea e contratto full/part time, si

stimano -419 Euro per le donne

Controllando voto di laurea e contratto full/part time, si

stimano -368 Euro per le donne

AREA DELLE SCIENZE UMANE (secondo CVR)

M (N = 61)

F (N = 115)

Differenza F - M

M (N = 93)

F (N = 223)

Differenza F - M

M (N = 52)

F (N = 138)

Differenza F - M

998 € 998 € 0 1.291 €

1.151 €

-140 € 1.683 €

1.340 €

-343 €

Controllando voto di laurea e contratto full/part time, si

stimano +10 Euro per le donne

Controllando voto di laurea e contratto full/part time, si

stimano -110 (p < .06) Euro per le

donne

Controllando voto di laurea e contratto full/part time, si

stimano -301 euro per le donne

Inoltre, avere figli ha un “costo” diverso per uomini e donne: coerentemente con le tendenze osservate anche a livello internazionale, i nostri dati mostrano che, controllando per area e per voto di laurea, avere un figlio si traduce per una donna in 77 euro di meno al mese, e per un uomo in 62 euro di più (Alma Laurea, 2012). Come accennato, le tendenze osservate nel nostro Ateneo non si discostano di molto dalle tendenze nazionali ed europee. Tuttavia, il nostro Paese, se comparato ad altri Paesi europei, riporta maggiori discriminazioni di genere in vari ambiti. In particolare il gap di genere in Italia è superiore alla media europea nell’area della “conoscenza” (segregazione orizzontale negli studi, scarso accesso al Life-long learning) e nella dimensione “potere”: le donne in Italia sono rare, più che in altri paesi, nelle posizioni di autorità. In sintesi, su 27 Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si situa in fondo alla lista (ventiquattresima su 27) nell’indicatore del gap di genere (seguita soltanto da Grecia, Bulgaria e Romania) (Gender Equality Index, 2013). (La rilevazione non prende in considerazione la Croazia, 28° Paese membro dell’Unione Europea dal 2013). L’uguaglianza tra uomini e donne è oggi un valore fondamentale nell’Unione Europea, ed è considerata vitale per la sua crescita sociale ed economica. Eguaglianza significa avere gli stessi diritti, opportunità e possibilità di accesso a risorse e servizi; condizione necessaria per l’uguaglianza è l’assenza di discriminazioni.

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Secondo un recente documento europeo (Structural change in research institutions. Enhancing excellence, gender equality and efficiency in research and innovation, EU, 2012), i danni della discriminazione nei confronti delle donne nel mondo della ricerca e nell’Accademia sono gravi e molteplici; vengono rilevati in particolare nei seguenti ambiti:

• Ricerche mal impostate, cattiva ricerca • Assenza di innovazione • Spreco di risorse umane • Sfiducia sociale nella scienza.

La questione, per una Università che sia "Universitas", è come garantire a tutti e tutte pari opportunità, e quindi come riequilibrare una situazione che penalizza ancora fortemente le ragazze e le donne. Peraltro, è doveroso segnalare che l’Università degli Studi di Trieste si è dotata da tempo di strumenti operativi, ha adottato disposizioni regolamentari e ha promosso iniziative, anche formative, per il sostegno e la promozione delle Pari Opportunità all’interno dell’Ente. A tale proposito occorre ricordare succintamente:

• l’attivazione da parte dell’Università degli Studi di Trieste da oltre un decennio di un percorso di esperienze didattiche in materia di pari opportunità, a partire da un Master di I livello per “Esperto/a in studi di genere per la pari opportunità negli ambienti di lavoro” realizzato nel 2002, in collaborazione tra Ateneo, Enaip e Comune di Trieste (Assessorato Servizi Sociali e Sanitari e Pari Opportunità), grazie ad un gruppo di lavoro interdisciplinare nato intorno ai Corsi di Storia delle donne e di genere istituiti presso l’ex Facoltà di Lettere e Filosofia;

• l’ istituzione (a.a. 2001-2002) dei citati e molto seguiti Corsi di "Storia delle donne e di genere in età moderna e contemporanea", attivati presso l’ex Facoltà di Lettere e Filosofia - CdL in Storia (sia triennale che magistrale) e ancora oggi molto partecipati;

• il coinvolgimento dell’Ateneo all’iniziativa della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia che in anni recenti ha varato, attraverso il Fondo Sociale Europeo, una ripetuta serie di incentivi economici a vantaggio delle studentesse iscritte ai Corsi di Laurea Triennale delle Facoltà di Ingegneria e di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, caratterizzati dalla scarsa partecipazione femminile in alcuni campi di studio;

• la realizzazione dei Corsi “Donne, Politica e Istituzioni”, di cui si darà maggiore dettaglio infra (dal 2005 a oggi);

• la fattiva presenza del Comitato per le Pari Opportunità (istituito con Decreto Rettorale n. 2310 del 23 dicembre 2005);

• l’istituzione del Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing (formalizzato con Decreto Rettorale n. 73 del 24 gennaio 2006);

• l’introduzione del Codice di comportamento per la prevenzione delle molestie nei luoghi di lavoro e di studio dell'Università degli Studi di Trieste a tutela della dignità della persona, predisposto dal Comitato per le Pari Opportunità e condiviso con il Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing (adottato con Decreto Rettorale n. 1750 del 16 dicembre 2008);

• la configurazione di uno specifico ufficio amministrativo – Unità di staff Pari Opportunità e Mobbing – per la realizzazione e il coordinamento di attività e percorsi formativi per la diffusione della cultura di genere e delle pari opportunità, nonché per il supporto amministrativo del Comitato per le Pari Opportunità e del Comitato per la prevenzione del fenomeno del mobbing (DDA n. 628 del 15 maggio 2008);

• la redazione del Bilancio Sociale (per gli anni 2008 e 2009), comprensivo per le entrambe edizioni di un’ampia appendice dedicata a “Le pari opportunità”; analoghe pubblicazioni sono in preparazione per gli anni 2010, 2011 e 2012;

• la nomina della Consigliera di Fiducia (dal 2011). Le numerose iniziative realizzate rilevano come il Comitato per le Pari opportunità abbia redatto il presente documento partendo da un contesto virtuoso e dalla necessità di una sistematizzazione e formalizzazione di azioni positive, in continuità con le numerose realizzate negli anni passati. È dunque manifesta una volontà di concretezza che parte da principi di pari opportunità per tutti, confermati e ben radicati nell’Ateneo triestino.

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In questa prospettiva si giunge a una definizione formale del Piano Triennale di Azioni Positive al fine di inverare compiutamente il dettato della legge, ma, soprattutto, di assecondare la vocazione di un Ente da tempo attento e sensibile alla cultura della parità e delle pari opportunità. Sappiamo che le discriminazioni, tra cui quelle di genere e di dis-abilità, non si riducono spontaneamente solo con il passare del tempo. Molte azioni e grande impegno sono necessarie per progredire. I Piani di Azioni Positive rappresentano un ulteriore e significativo passo in questa direzione.

I Piani di Azioni Positive: riferimenti normativi e contesto Nell’ordinamento dell’Unione Europea le azioni positive sono descritte come misure temporanee speciali che, in deroga al principio di uguaglianza formale, sono mirate a rimuovere gli ostacoli alla piena ed effettiva parità tra uomini e donne. Il Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n.198 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna” prevede, all’art. 48, la predisposizione da parte delle Pubbliche Amministrazioni di piani triennali di azioni positive (PAP) tendenti ad assicurare la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne ed a promuovere l'inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, favorendo il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi non inferiore a due terzi. Più in dettaglio, il Piano di Azioni Positive che l’Ateneo si appresta ad adottare è introdotto in attuazione del principio di uguaglianza e di pari opportunità tra uomini e donne e i principi di non discriminazione sanciti dalla Costituzione della Repubblica italiana, in applicazione della Legge 10 aprile 1991, n. 125 “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo – donna nel lavoro”, dei Decreti Legislativi 26 marzo 2001, n. 151 “Testo unico delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità” e 30 marzo 2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche”, del menzionato “Codice di Pari Opportunità tra uomo e donna”, di cui al Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198, della Direttiva del Ministro per la Funzione Pubblica del 24 marzo 2004 “Misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle Pubbliche Amministrazioni”, della Direttiva dei Ministri per le riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione e per i diritti e le pari opportunità “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle Amministrazioni Pubbliche” del 23 maggio 2007, della Legge 4 novembre 2010, n. 183 e delle relative Linee Guida, in sintonia con la carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e con la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri 7 marzo 1997 “Azioni volte a promuovere l’attribuzione di poteri e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelta e qualità sociale a donne e uomini”.

L’Ateneo di Trieste: dal Comitato per le Pari Opportunità al CUG I Piani di azioni positive presentati per il triennio 2014-2016 sono il risultato del lavoro svolto dal Comitato per le Pari Opportunità (CPO) e dal Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing (Co.Mo.) e rappresentano la cerniera tra l’attività del CPO e del Co.Mo. e quella del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG), attualmente in corso di definizione. Il CUG sostituirà, unificando le competenze in un solo organismo, il Comitato per le Pari Opportunità e il Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing, dei quali assumerà tutte le funzioni previste dalla legge Il CUG svolgerà i compiti ad esso spettanti ai sensi dell’articolo 57, comma 3, del d.lgs.165/2001, introdotto dall’articolo 21 della l.183/2010 e della Direttiva emanata il 4 marzo 2011 dai Dipartimenti della Funzione Pubblica e Per le Pari Opportunità e dell’articolo 2 dello Statuto dell’Ateneo, ovvero promuoverà: le pari opportunità per tutto il personale che studia e lavora in Ateneo, compreso il personale non strutturato, proponendo misure e azioni dirette a prevenire e a contrastare ogni forma di discriminazione, in particolare se fondata sul genere, sull’età, sull’orientamento sessuale, sull’origine etnica, sulla religione, sulla lingua, sulle convinzioni personali e politiche, sulle condizioni di disabilità; una cultura di pace; azioni volte alla valorizzazione del benessere di tutte/i.

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LE AZIONI POSITIVE Il documento tiene conto delle attività già avviate negli anni precedenti dal Comitato per le Pari Opportunità e dal Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing e propone nuove azioni volte al riequilibrio delle opportunità e alla parità di genere, che saranno perseguite anche dal futuro CUG. Il Piano di Azioni Positive si inserisce, dunque, all’interno di una strategia consolidata e si propone di arricchirla di una serie di attività che permettano di avviare azioni concrete per produrre effetti significativi a favore dell’intera Comunità universitaria. In particolare, riconosciuta a livello internazionale la prospettiva di genere elemento centrale nella ricerca e nella formazione, l’Ateneo si impegna a sostenere e sviluppare un Centro Studi di Genere e insegnamenti e momenti di formazione fondati su quella prospettiva.

Le attività concluse e in corso di realizzazione Il Comitato per le Pari Opportunità (CPO) ha, dalla sua costituzione, sempre più rafforzato la propria azione istituzionale di promozione della cultura di genere e delle pari opportunità, tramite interventi e progetti volti a favorire la partecipazione delle donne alla vita attiva e alla valorizzazione della ricchezza della differenza. Di seguito si riportano le attività di maggiore spicco intraprese dal Comitato in questi anni. Ha fattivamente collaborato con l’Ateneo che ha maturato negli ultimi dieci anni la sua più significativa esperienza formativa per la diffusione della cultura di genere e delle politiche di pari opportunità attraverso la realizzazione del Corso “Donne, Politica e Istituzioni”. Ne sono state promosse nove edizioni “Base”, di cui:

• le prime due nel quadro di una Convenzione stipulata il 19 aprile 2005 con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità; la prima (Edizione 2005) con finanziamento del Dipartimento delle Pari Opportunità, la seconda (Edizione 2006) con il sostegno finanziario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Trieste;

• la terza (Edizione 2007) realizzata con il sostegno finanziario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia;

• la quarta (Edizione 2008), realizzata anche con il parziale sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e la quinta (Edizione 2009) a seguito di pubblica selezione e ammissione a cofinanziamento ministeriale nonché nel quadro di apposita Convenzione stipulata con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità;

• la sesta (Edizione 2010 – a.a. 2010-2011) e la settima (Edizione 2011 – a.a. 2011-2012) realizzate con il cofinanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Direzione Centrale Lavoro, Università e Ricerca – Servizio Pari Opportunità e Politiche Giovanili;

• l’ottava (Edizione 2012 - a.a. 2011-2012), e la nona (Edizione 2013 - a.a. 2012-2013) a seguito di pubblica selezione e ammissione a cofinanziamento ministeriale nonché nel quadro di apposita Convenzione stipulata con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità.

Inizialmente sono nati come percorsi formativi per la promozione delle pari opportunità nei centri decisionali della politica per favorire l’accesso delle donne alle assemblee politiche, alle cariche elettive e alle professioni di alto profilo istituzionale. Dal 2008 aperti anche alla partecipazione degli uomini, si configurano come percorsi formativi intesi a favorire la diffusione della cultura di genere nelle istituzioni culturali, sociali e politiche, finalizzati a qualificare e aumentare la presenza e la partecipazione delle donne nella vita attiva. L’Ateneo, che ha ravvisato la necessità di dare continuità al suddetto programma formativo e di rispondere così alle richieste numerosissime pervenute dal territorio e dalle/dagli ex-Corsiste/i, ha attivato anche tre edizioni (a.a. 2007-2008, a.a. 2008-2009 e a.a. 2012-2013) di un Corso di Perfezionamento e Aggiornamento Professionale denominato “Donne, Politica e Istituzioni – Corso Avanzato”, realizzati con il sostegno finanziario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Questa attività costante e assidua nel tempo è unica nel panorama universitario italiano.

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I Corsi, che complessivamente hanno raggiunto circa un migliaio di iscrizioni, sono stati frequentati, oltre che da studenti e studentesse, anche da moltissime dipendenti docenti e non docenti dell’Ateneo; hanno attirato in ogni edizione un altissimo numero di partecipanti provenienti da tutto il territorio regionale, dalle zone limitrofe e talvolta anche da altre regioni (Lombardia, Veneto, Umbria, Puglia, etc.). Si è determinata, quindi, una forte ed estesa ricaduta territoriale che si è concretizzata anche nella realizzazione di un’importante rete di ex-Corsiste/i che hanno costituito nel dicembre 2007 l’Associazione di promozione sociale “Rete D.P.I. - Nodo di Trieste” (che attualmente conta un centinaio di aderenti), molto attiva e propositiva che ha già al suo attivo molte importanti iniziative e pubblicazioni; da alcuni anni è anche partner dell’Ateneo nella realizzazione dei Corsi stessi. Si è rafforzata nel tempo anche una stretta collaborazione tra l’Ateneo, gli Enti locali e le diverse associazioni presenti sul territorio. E’ stato così possibile organizzare, a latere di ogni Corso, seminari tematici di ampio respiro nonché pubblicare con EUT – Edizioni Università di Trieste i seguenti tre volumi correlati: “Donne, Politica e Istituzioni. Materiali di lavoro 2006”, “Donne, Politica e Istituzioni. Quaderno 2008” e “Donne e fedi. Quaderno 2009”. I volumi sono stati curati da Giovanna Paolin e da Teresa Tonchia, componenti del Comitato Scientifico dei Corsi. Uno specifico contributo di approfondimento, dedicato all’esperienza didattica e alle ricadute sul territorio dei Corsi “Donne, Politica e Istituzioni” attivati dall’Università degli Studi di Trieste, è stato pubblicato all’interno del Rapporto 2010 “Lavoro femminile e politiche di conciliazione in Friuli Venezia Giulia”, realizzato dall’Agenzia regionale del lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Edizioni Franco Angeli). A partire dal 2006 il Comitato per le Pari opportunità ha annualmente promosso e sostenuto l’erogazione di Premi di studio per la partecipazione alla Scuola Estiva di Storia e Cultura delle donne promossa e realizzata dalla Società Italiana delle Storiche – una per il personale Tecnico Amministrativo, una per uno/una studente/studentessa. La Società Italiana delle Storiche promuove da anni una Scuola Estiva finalizzata alla formazione e all’approfondimento della storia delle donne e di genere, delle culture e delle politiche di genere e delle pari opportunità. La Scuola ha carattere residenziale) e si svolge ogni anno tra agosto e settembre presso il Centro Studi CISL di Fiesole (Firenze). Essa è rivolta a studentesse e studenti universitari, dottorande/i, insegnanti, persone impegnate nelle istituzioni, nelle associazioni e nei sindacati, nel mondo del lavoro. La Scuola è articolata in lezioni, seminari e lavori di gruppo che si svolgono di mattina e di pomeriggio. La Scuola ha il patrocinio dell'Università di Firenze e la frequenza ai suoi corsi può conferire crediti validi ai fini del curriculum degli studi universitari. Nel 2007 ha portato a termine un’indagine sulle condizioni nelle quali lavorano e studiano tutte le persone che operano all’interno del nostro Ateneo, con una particolare attenzione alle carenze sull’effettiva applicazione dei principi delle pari opportunità e a tutte le problematiche legate all’appartenenza di genere. La rilevazione è stata condotta tramite la realizzazione di questionari in materia di pari opportunità somministrati a docenti, personale Tecnico Amministrativo e studenti/studentesse. Nei primi mesi del 2008 i risultati emersi dai questionari sono stati portati a conoscenza di tutte le componenti dell’Ateneo nell’ambito di una giornata informativa. Dal 2008 il Comitato per le Pari Opportunità (CPO) dell’Università degli Studi di Trieste, organizza annualmente una giornata, durante il quale “i bambini e le bambine dell'Ateneo” possono condividere uno spaccato di giornata lavorativa insieme ai propri familiari. Si tratta dell’iniziativa “Dove lavorano mamma e papà. Una giornata all’Università!”, realizzata d’intesa con l’Amministrazione dell’Ateneo. I bambini e le bambine possono accedere e sostare nei locali dell’Università. Secondo recenti indagini scientifiche, la conoscenza del luogo di lavoro dei genitori infonde sicurezza nei bambini e li avvicina loro anche se lontani; li aiuta a meglio comprendere il significato della loro attività lavorativa. Questo tipo di manifestazione, già ampiamente sperimentata nelle aziende di piccole e grandi dimensioni, può, inoltre, soddisfare la curiosità dei ragazzi e ragazze più grandi per conoscere da vicino l’Università e il lavoro svolto dalla mamma e dal papà. Il Comitato ritiene che tale iniziativa rappresenti anche un segno di attenzione nella gestione delle risorse umane e di sensibilità verso il delicato tema della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita familiare. Il Comitato ha organizzato, anche in collaborazione con i Corsi “Donne, Politica e Istituzioni” svariati convegni/seminari/tavole rotonde/workshop.

Vanno qui ricordati, in particolare, tre eventi fortemente voluti e sostenuti dal Comitato:

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- Workshop: “Asili nido e altri esempi di conciliazione nella Pubblica Amministrazione: modelli a confronto” - 12 novembre 2009;

- Giornata di Studio “L’eguaglianza alla prova delle discriminazioni alla rovescia” – 16 maggio 2011;

- Incontro Pubblico “Il genere del linguaggio: per un uso non discriminatorio della lingua italiana” – 17 dicembre 2012

In seguito a queste due ultime attività sono stati realizzati due volumi.

Il primo pubblicato nel 2013: “L’eguaglianza alla prova delle azioni positive” a cura di Fabio Spitaleri – Ed. Giappichelli

Il secondo in fase di ultimazione: “I generi del linguaggio: riflessioni e proposte per un uso non discriminatorio della lingua italiana in un contesto europeo” (titolo provvisorio) a cura di Sergia Adamo, componente del CPO. Il CPO ha aderito alla Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane - già Conferenza Nazionale dei Comitati per le Pari Opportunità delle Università italiane - dalla sua costituzione (formalizzata proprio a Trieste nel 2008) a oggi. Nel corso di questi anni al Comitato sono pervenute svariate richieste di intervento e, fra tutte, si ricordano a titolo d’esempio:

• la richiesta di predisposizione di libretto universitario provvisorio per studenti transessuali: istanza soddisfatta tramite l’interessamento e la collaborazione della Sezione Didattica;

• la richiesta di estensione al Personale Docente delle provvidenze erogate dall’Ateneo al Personale Tecnico-Amministrativo in relazione alla presenza di figli minori: frequenza asili nido, centri estivi ecc. (Nota della Presidente Prot. N. 6610 dd. 01.03.2007).

Nel periodo più recente si annoverano due iniziative di particolare spessore intraprese dal Comitato: 1. l’elaborazione della “Dichiarazione d’Intenti per la condivisione di buone pratiche per un uso non

discriminatorio della lingua italiana”, approvata dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nelle rispettive sedute del 19 e 24 febbraio 2014, condiviso con le altre università regionali (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste e Università degli Studi di Udine). A breve sarà portata all’attenzione delle istituzioni del territorio affinché vi aderiscano.

2. Particolarmente significativa, infine, è stata la realizzazione presso il nostro Ateneo del Seminario “Riequilibrare le opportunità: le donne all’Università e negli Enti di Ricerca” svoltosi il 15 e 16 maggio 2014, a cui hanno partecipato relatrici e relatori di Units e di altre Università o Enti scientifici nazionali. Nel corso dei lavori sono state analizzate le disparità di genere all’Università, le dinamiche delle discriminazioni e i possibili rimedi. In una Tavola Rotonda di vertici istituzionali si è dibattuto su come operare nel futuro. Si è discusso, quindi, sui contenuti delle ricerche e di quanto tengano o meno conto del genere. Il programma europeo Horizon 2020, una delle principali fonti di finanziamento della ricerca scientifica nei prossimi anni, mette proprio il genere al centro: viene ribadita infatti sia la necessità della parità di genere nei gruppi di ricerca, sia l’importanza di considerare il genere nella formulazione del progetto scientifico, nelle modalità di campionamento e nell’analisi dei risultati. Alla conclusione del Seminario, alcune ricercatrici riunite in una Tavola rotonda, hanno dato vita a un vivace confronto sulle loro esperienze a capo di importanti progetti scientifici.

Non va dimenticato il prezioso contributo determinato dal Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing che ha consentito al Comitato per le Pari Opportunità di avviare una stretta collaborazione fra i due organismi soprattutto per:

- la predisposizione e l’adozione del Codice di comportamento per la prevenzione delle molestie nei luoghi di lavoro e di studio dell'Università degli Studi di Trieste a tutela della dignità della persona;

- la proposta di introduzione della figura del/della Consigliere/a di Fiducia in Ateneo. Dell’operato del Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing dell’Università degli Studi di Trieste si vuole qui ricordare in particolare un articolato momento di riflessione sugli strumenti e le tecniche per la prevenzione delle molestie morali nei luoghi di lavoro che ha ritenuto di offrire, non solo alla comunità accademica, ma anche al territorio di riferimento. Il Convegno “Organismi e strumenti per la prevenzione del fenomeno del mobbing”, tenutosi il 22 ottobre 2009, del quale sono stati pubblicati gli Atti, è stato infatti organizzato quale occasione per analizzare gli strumenti e le possibili strategie organizzative concretamente a disposizione per intervenire in tale delicatissimo ambito, con una specifica attenzione per la figura dei/delle Consiglieri/Consigliere di Fiducia, per l’adozione di codici di condotta, per l’azione dei punti di ascolto istituiti a

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seguito della normativa regionale del Friuli Venezia Giulia in materia, senza trascurare il ruolo cruciale della contrattazione collettiva. In questa occasione ci si è proposti di analizzare, inoltre, il ruolo degli organismi chiamati a svolgere attività preventiva nei luoghi di lavoro e a fornire supporto e sostegno a favore delle vittime delle molestie morali, valorizzando le diverse esperienze e passando in rassegna gli strumenti effettivamente utilizzabili. E dal Comitato paritetico per la prevenzione del fenomeno del mobbing vengono due delle proposte di azioni positive che sono illustrate nel Piano proposto:

- Azione di monitoraggio delle situazioni di disagio lavorativo (Scheda in corso di valutazione. - Creazione di uno spazio BEN–ESSERE. Quest’ultima azione trae origine e spunto dalla proposta rivolta

al Comitato dal collega Ferdinando Pugliatti.

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AMBITI DI AZIONE

Linee d’azione

Con la deliberazione del Consiglio di Amministrazione di approvazione del Piano sono state individuate le Azioni prioritarie (P) e quelle da realizzarsi senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo (SO). Le rimanenti azioni, che richiedono spesa, saranno avviate subordinatamente alla stima corretta dei costi e al reperimento delle relative risorse finanziarie.

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AREA CONCILIAZIONE TRA TEMPO DEL LAVORO E TEMPO DELLA CURA

Asilo nido e servizi educativi (P) DESTINATARI Personale dell’Ateneo a tempo indeterminato e determinato, studentesse e

studenti.

OBIETTIVI Favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e studio con i tempi e gli impegni della vita privata e familiare, per consentire progressioni di carriera e miglior rendimento negli studi.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Azioni già in corso a favore del personale dell’Ateneo: Contributo a sostegno delle spese per le rette di frequenza dei figli di asili nido privati o comunali. Contributo a sostegno delle spese per i servizi di mensa scolastica dei figli, iscritti alla scuola dell'infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado, a tempo pieno e tempo prolungato. Contributo a sostegno delle spese per i servizi di integrazione scolastica (SIS) dei figli iscritti alla scuola primaria e secondaria di primo grado. Contributo a sostegno delle spese sostenute per la retta dei figli iscritti a centri estivi privati e/o centri estivi/ricreatori comunali. Contributo per l'iscrizione propria o dei familiari a carico a corsi di studio di scuola primaria, secondaria di primo grado e superiore, universitari e post-universitari, per l'acquisto dei relativi libri di testo e del materiale ad uso didattico. (n. 362 beneficiari/e complessivi)

Nuove azioni: 1. Studio di fattibilità per la realizzazione di un asilo nido aziendale e servizi educativi aziendali temporanei per l’infanzia (baby parking, ludoteche) che costituiscano un supporto per la partecipazione a lezioni, convegni, attività scientifiche, formative, di servizio.

FASI Fase 1: studio dei dati e della fattibilità dei progetti Fase 2: avvio dei rapporti politici e amministrativi necessari alla realizzazione degli interventi programmati Fase 3: presentazione dei risultati Fase 4: avvio degli interventi logistici

ATTORI COINVOLTI Rettore, Direzione Generale, Divisione Gestione Economica Finanziaria - GEF, Divisione Edilizia e Tecnica - DET, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità e Delegato per l’Edilizia, miglioramento della qualità degli spazi e delle strutture didattiche, Organismi di parità/CUG, OO.SS., RSU., Docenti del Corso di laurea in Psicologia e del DISU, RLS.

COLLABORAZIONI Comune di Trieste, Provincia di Trieste, Regione FVG.

COSTI Da stimare

RISORSE FINANZIARIE Da reperire

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Nel piano strategico di sviluppo edilizio è previsto il potenziamento dei servizi al personale con la creazione di un asilo nido aziendale

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AREA BENESSERE LAVORATIVO

Spazio “benessere” DESTINATARI Personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo indeterminato e

determinato, studentesse e studenti.

OBIETTIVI Realizzare corsi di formazione e spazi ritrovo con l’obiettivo di migliorare il benessere dei lavoratori/studenti.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

1. Studio di fattibilità per l’identificazione di uno spazio adeguato alla realizzazione della sede. 2. Realizzazione di un programma di informazione per i dipendenti sulla postura, al fine di ridurre i sintomi osteoarticolari, nell’ambito delle attività promosse dal Servizio di Prevenzione e Protezione. 3. Convenzione per la realizzazione di corsi di yoga e ginnastica dolce come servizio per dipendenti, studentesse e studenti.

FASI Fase 1: studio dei dati e della fattibilità del progetto Fase 2: avvio dei rapporti politici e amministrativi necessari alla realizzazione degli interventi programmati Fase 3: presentazione dei risultati Fase 4: avvio degli interventi logistici

RISORSE INTERNE Rettore, Direzione Generale, Divisione Gestione Economica Finanziaria - GEF, Divisione Edilizia e Tecnica - DET, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Delegata per la Qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori, Delegato per l’Edilizia, miglioramento della qualità degli spazi e delle strutture didattiche, Servizio Prevenzione, Protezione e Disabilità, Organismi di parità/CUG, OO.SS., RSU.

COLLABORAZIONI Comune di Trieste, Provincia di Trieste, Regione FVG, Azienda per i Servizi Sanitari ASS1, AOUTS, CUS, ASDCRUT, Associazioni del territorio.

COSTI Da stimare

RISORSE FINANZIARIE Da reperire

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

L’Amministrazione è disponibile al confronto con le associazioni di dipendenti e studenti per la predisposizione di un progetto generale di erogazione dei servizi, progettati con le associazioni interessate (delibera CdA 27 giugno 2014). L’azione è subordinata all’identificazione di spazi idonei e alla risoluzione delle modalità organizzative di gestione.

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Monitoraggio situazioni di disagio lavorativo DESTINATARI Personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo

indeterminato e determinato.

OBIETTIVI Valutazione aggiornata sullo stato del benessere lavorativo e dell'etica sul lavoro in Ateneo, con particolare riguardo al fenomeno del mobbing. I risultati saranno utilizzati per conoscere e comprendere la reale condizione dei lavoratori dell’Università e serviranno a predisporre un mirato programma di interventi e formazione.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Somministrazione online ai destinatari dell’intervento di questionari a cadenza periodica, formulati seguendo uno schema standard accreditato e testato, in uso presso i Paesi europei. L’azione sarà realizzata in armonizzazione con le ulteriori rilevazioni intraprese dall’Ateneo in materia. Interpretazione, studio e diffusione dei dati raccolti, in particolare presso i destinatari dell’intervento per la corretta e opportuna restituzione dei risultati.

RISORSE INTERNE Rettore, Direzione Generale, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Delegata per la Qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori, Divisione ISI, Organismo di parità/CUG.

COLLABORAZIONI

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo.

RISORSE FINANZIARIE /

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Giornata “Dove lavorano mamma e papà. Una giornata all’Università!” DESTINATARI Personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo

indeterminato e determinato.

OBIETTIVI Migliorare il benessere dei/delle lavoratori/lavoratrici, nell’ottica della conciliazione tra vita professionale e cura della famiglia.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Si tratta di un incontro, realizzato annualmente in Ateneo a partire dal 2008, durante il quale “i bambini e le bambine dell'Ateneo” possono condividere uno spaccato di giornata lavorativa insieme ai familiari. I bambini e le bambine possono accedere e sostare nei locali dell’Università. Secondo recenti indagini scientifiche, la conoscenza del luogo di lavoro dei genitori infonde sicurezza nei bambini e nelle bambine; li avvicina loro anche se lontani e li aiuta a meglio comprendere il significato della loro attività lavorativa. Questo tipo di manifestazione, già ampiamente sperimentata nelle aziende di piccole e grandi dimensioni, può, inoltre, soddisfare la curiosità dei ragazzi e delle ragazze più grandi per conoscere da vicino l’Università e il lavoro svolto dai propri familiari. Alla visita ai locali di lavoro si alternano momenti di intrattenimento: spettacoli, laboratori creativi, visite guidate al patrimonio del Sistema Museale dell’Ateneo di Trieste (smaTs), letture a cura di lettori/lettrici volontari/ie nell’ambito del Progetto “Nati per Leggere”.

RISORSE INTERNE Rettore, Direzione Generale, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Delegato per l’Edilizia, miglioramento della qualità degli spazi e delle strutture didattiche, Sistema Museale d’Ateneo (smaTs), Organismi di parità/CUG.

COLLABORAZIONI Associazione di promozione sociale “Ciao Ciao” e Servizio Biblioteche Civiche del Comune di Trieste (Ambasciatori Progetto “Nati per leggere”), per l’Edizione di settembre 2014, studenti/studentesse dell’Ateneo, Associazioni private di attività ricreative per l’infanzia.

COSTI € 1.300-1.500 per l’Edizione di settembre 2014

RISORSE FINANZIARIE Costi imputabili sul budget assegnato annualmente all’Organismo di Parità/CUG.

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE Schede A. e B. in corso di valutazione

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Assistenza sanitaria per studenti e studentesse fuori sede DESTINATARI Studenti e studentesse dell’università, studenti/studentesse in visita per

motivi di studio, nell’ambito dei diversi programmi di mobilità internazionale e personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo indeterminato e determinato

OBIETTIVI Garantire un’assistenza sanitaria di base.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Fornire informazione attraverso il sito d’Ateneo sulle modalità di fruizione dei servizi sanitari per i/le non residenti. Promozione di una convenzione tra Azienda Sanitaria, ARDISS e Ateneo per l’individuazione di strutture e medici disponibili a fornire l’assistenza sanitaria di base.

RISORSE INTERNE Sezione Servizi al Personale docente, Sezione Servizi al Personale TA, Sezione Servizi agli Studenti e alla Didattica, US Affari Generali

COLLABORAZIONI Azienda Sanitaria, ARDISS

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

L’azione del punto 2. rientra nelle competenze dell’ARDISS. Al riguardo la Giunta Regionale, con delibera n. 996 del maggio 2014, ha approvato Linee Guida per l’attuazione del diritto allo studio da parte di ARDISS, nel cui ambito è previsto tale intervento.

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AREA DIDATTICA, FORMAZIONE E RICERCA

Centro Studi di Genere DESTINATARI Docenti, ricercatori/ricercatrici, dottorandi/e, assegniste/i dell’Ateneo

interessati agli Studi e alla Ricerca di genere.

OBIETTIVI Riconosciuta a livello internazionale la prospettiva di genere come elemento centrale nella ricerca e nella formazione, l’Ateneo si impegna a sostenere e sviluppare un Centro Studi di Genere che raccolga, favorisca e stimoli studi e ricerche – nazionale e internazionale – fondati su questa prospettiva, rafforzando al tempo stesso insegnamenti e momenti di formazione.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Creazione di gruppi di ricerca nazionali e internazionali, diffusione dei risultati della ricerca, organizzazione di seminari, workshop e convegni.

RISORSE INTERNE Docenti, ricercatori/ricercatrici, dottorandi/e, assegniste/i dell’Ateneo interessati al tema e uffici dell’Ateneo coinvolti Coordinamento scientifico e Coordinamento amministrativo

COLLABORAZIONI Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, Area di Ricerca, Università degli Studi di Udine, Regione FVG

COSTI Da stimare (aule, strumentazione audiovisiva, supporti telematici. Pubblicizzazione delle iniziative)

RISORSE FINANZIARIE Da reperire

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

La materia è di competenza del Senato Accademico.

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Prosecuzione dei Corsi “Donne, Politica e Istituzioni” - corso base e avanzato (P) – (SO)

Destinatari Personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo indeterminato e determinato, personale di altre istituzioni pubbliche e private, studentesse/studenti

Obiettivi Continuare l’esperienza dei corsi “Donne, Politica e Istituzioni” iniziati nel 2005 e proseguiti fino ad oggi, ogni anno, I corsi - fortemente interdisciplinari – si inseriscono in un piano più ampio di long-life learning che prevede altri corsi mirati alla diffusione e al rafforzamento della cultura di genere tra occupate/i non ancora occupate/i fornendo gli strumenti per lavorare anche in ambito istituzionale e politico.

Descrizione dell’intervento Organizzazione di corsi di 60-70 ore che prevedono una molteplicità di insegnamenti: dalla legislazione europea in tema di parità alla comunicazione pubblica e in pubblico; dagli stereotipi di genere alla violenza alle donne e ai minori.

Strumenti e costi Aule e strumentazione audiovisiva e supporti telematici I costi sono stati sostenuti fino a questo momento dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

RISORSE INTERNE Gli insegnamenti vengono svolti sia da docenti esterni che interni; Coordinamento Scientifico e Coordinamento Amministrativo

Collaborazioni Rete DPI – Nodo di Trieste; associazioni di donne del territorio

COSTI Da stimare (aule, strumentazione audiovisiva, supporti telematici e docenze)

RISORSE FINANZIARIE Da reperire (per il corso avanzato il costo è parzialmente finanziato con le iscrizioni) NB: fino all’ultima edizione i costi sono stati sostenuti dal Dipartimento per le Pari Opportunità e dalla Regione FVG

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

L’azione risulta fattibile con il finanziamento esterno

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Formazione sugli aspetti normativi delle Pari Opportunità (P)

DESTINATARI Personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo indeterminato e determinato

OBIETTIVI Formare il personale dell’Ateneo sul tema delle PO: direttive e leggi nazionali e internazionali e regolamenti dell’Ateneo in materia

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Organizzazione di corsi di formazione per i/e destinatari/e individuati

FASI Raccolta del materiale: direttive e leggi nazionali e internazionali e sui regolamenti dell’Ateneo relativi al tema delle PO. Organizzazione di incontri informativi e formativi rivolti al personale dell’Ateneo.

RISORSE INTERNE Docenze interne, Organismi di parità/CUG, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Consigliere/a di fiducia

COLLABORAZIONI Eventuali esperti esterni

COSTI Da stimare (se necessarie risorse esterne)

RISORSE FINANZIARIE Da reperire

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

L’azione andrà inserita nel Piano di formazione 2015, con la previsione di specifiche risorse, con modalità consentite dalla normativa e nei limiti delle risorse disponibili

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Rafforzare le attività didattiche e di ricerca relative al “Contrasto alla violenza di genere contro le donne (P)

DESTINATARI Personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo indeterminato e determinato, studentesse e studenti, cittadinanza.

OBIETTIVI Favorire l’attenzione alla violenza di genere, alle sue conseguenze e alle azioni di contrasto, sia nell’attività didattica sia nella ricerca (seguendo le indicazione delle Linee Guida dell’OMS sulla violenza contro le donne, 2013, e del Rapporto EC Enhancing excellence, gender equality and efficiency in research and innovation, 2012). In particolare, promuovere: - l’inclusione di questi temi nei vari insegnamenti in cui è pertinente; - il rafforzamento di attività di ricerca in proposito.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Da alcuni anni esiste in Ateneo un corso a scelta su “Violenza alle donne e ai minori: una questione di salute pubblica” presso la ex-Facoltà di Medicina e dall’AA 2013-14 esiste un corso simile anche a Servizio sociale. Si tratta di mantenere questi insegnamenti, favorirne di simili in altri corsi di laurea e sostenere la ricerca in questo campo, finanziando o co-finanziando un assegno di ricerca (aa 2014-15) e una borsa di dottorato (dal 2015-16) su questi temi. Docenti dell’Ateneo svolgono anche al di fuori dell’Ateneo un’attività di informazione sul tema della violenza contro le donne (interventi pubblici, presentazioni di libri, organizzazione di cicli di film). L’impegno è di continuare queste attività.

TEMPI

Attività didattiche e di divulgazione: continuazione delle attività in corso. Attività di ricerca: Nell’AA 2014-15: attivazione di un assegno di ricerca su questi temi. Dall’AA 2015-16: attivazione di una borsa di dottorato, da attribuire (ogni tre anni) a una Scuola di dottorato che ne faccia richiesta.

RISORSE INTERNE Docenti dell’Ateneo, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, CUG

COLLABORAZIONI Comune di Trieste, Provincia di Trieste, Regione FVG, Associazioni di donne sul territorio.

COSTI Da stimare per il finanziamento o co-finanziamento di un assegno di ricerca o una borsa di dottorato

RISORSE FINANZIARIE Da reperire

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

L’azione risulta fattibile con il finanziamento dell’assegno o della borsa di dottorato, a valere sui fondi di Ateneo, previa valutazione del Senato Accademico.

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Istituzione corsi di formazione sulla leadership femminile e per le donne nei consigli di amministrazione (SO)

Destinatari Personale dell’Ateneo, studentesse e studenti e cittadinanza

Obiettivi In seguito all’approvazione della legge 120/2011, che ha introdotto in Italia l’obbligo temporaneo di rispettare un’equa rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate e partecipate pubbliche, si rendono necessari corsi di formazione mirati per formare competenze in materia

Descrizione dell’intervento Organizzazione di corsi di (minimo) 25 ore in cui vengono forniti strumenti adeguati alla partecipazione competente delle donne nei board e al rafforzamento del concetto di leadership. Valutare la possibilità di organizzarli come corsi di perfezionamento in ambito “long-life learning”.

RISORSE INTERNE Gli insegnamenti vengono svolti sia da docenti esterni che interni; Coordinamento Scientifico e Coordinamento Amministrativo

Collaborazioni Associazioni di donne del territorio

COSTI Da stimare (aule, strumentazione audiovisiva, supporti telematici, docenze)

RISORSE FINANZIARIE Da reperire (parziale copertura con quote di iscrizione)

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Azione fattibile

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Istituzione insegnamento “Medicina di genere” DESTINATARI Studenti e studentesse dell’Ateneo.

OBIETTIVI Promuovere la conoscenza della Medicina di genere attivando un insegnamento a scelta destinato a studenti e studentesse del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, aperto anche ad altri Corsi di Laurea.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Inserire nella programmazione didattica un corso di Medicina di Genere nel piano di studi del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia. Aumentare la consapevolezza sulla necessità di un’ottica di genere nella valutazione, cura e prevenzione delle patologie mediche Formare i medici – donne e uomini - del futuro affinché gli aspetti peculiari legati alla Medicina di genere entrino nella pratica quotidiana dei futuri professionisti.

FASI Verifica della fattibilità dell’intervento Avvio delle verifiche istituzionali necessarie alla realizzazione degli interventi programmati Preparazione del programma del corso e delle sue caratteristiche Modifica dei piani di studio e inserimento della Medicina di genere per l’AA 2015/2016

RISORSE INTERNE Rettore, Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute, Ufficio Valutazione e controllo della qualità, Sezione Servizi agli Studenti e alla Didattica, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Organismi di parità/CUG, docenti dell’Ateneo.

COLLABORAZIONI Regione FVG, ASS n. 1 Trieste

COSTI Da stimare

RISORSE FINANZIARIE Da reperire

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

L’azione è subordinata alla previa stesura del progetto formativo e valutazione da parte del Dipartimento competente e del Senato Accademico

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Valorizzazione della componente femminile nella comunicazione scientifica dell’Università di Trieste (SO)

DESTINATARI Personale dell’Ateneo, studentesse e studenti e cittadinanza

OBIETTIVI Incrementare la visibilità delle studiose dell’Università di Trieste attraverso la divulgazione degli studi da loro condotti. Promuovere la cultura della parità di genere attraverso l’enfasi su studi che analizzano entrambi i sessi o che adottano un’ottica di genere.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Organizzazione di eventi divulgativi (es. Science-cafè, Festival, Rassegne ecc.) con partecipazione del 50% di entrambi i generi nel comitato organizzatore e tra coloro che intervengono (oppure: oratori/oratrici). Progetto “Talenta” in cui si offriranno servizi personalizzati per la divulgazione attraverso i media delle ricerche condotte dalle studiose dell’Università di Trieste, per aumentarne la visibilità e le opportunità professionali (su base volontaria). Progetto “Pari & Dispari” di comunicazione attraverso i media degli aspetti valoriali positivi delle ricerche dell’Università di Trieste, che includono aspetti di genere (es. medicina di genere, studio di comportamenti sociali, mobilità di genere).

FASI Fase pilota Lancio di proposte al 50 % di genere negli eventi locali come: Aperitivi scientifici del Comune, Trieste-Next, Science Cafè, Rassegna Rose Libri Musica e Vino Lancio della scuola di comunicazione annuale per la divulgazione scientifica con partecipazione almeno al 50% di studiose. Lancio del progetto “Talenta”. Lancio del progetto “Pari & Dispari”. Fase di consolidamento Consolidamento della presenza di genere negli eventi Divulgativi locali e della scuola di comunicazione. comunicazione dei progetti “Talenta” e “Pari & Dispari” Fase di valutazione Prosecuzione degli eventi, scuola di comunicazione e progetti “Talenta” e “Pari & Dispari” Studio di valutazione dell’efficacia degli interventi.

RISORSE INTERNE Rettore, Centracon-Ufficio Divulgazione Scientifica, Ufficio Stampa, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità e Delegato per la divulgazione scientifica, CUG,

COLLABORAZIONI Comune di Trieste, Provincia di Trieste, Regione FVG, Associazioni di donne del territorio

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo, in quanto già sostenuti nell’ambito delle iniziative sopra riportate

RISORSE FINANZIARIE Risorse disponibili nei finanziamenti delle attività già attivate

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

L’azione risulta fattibile

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AREA AZIONI RIVOLTE ALLA QUESTIONE DELLA DISABILITÀ

Abbattimento degli ostacoli per persone con disabilità visive (P)

Destinatari Personale strutturato e non strutturato a tempo indeterminato e determinato e studenti/studentesse non vedenti e ipovedenti.

Obiettivi Le persone con disabilità visive soffrono una pesante limitazione nel libero accesso all’informazione scritta, sia per scopi di studio e di promozione culturale che per lo svolgimento di varie attività. E’ importante quindi fornire loro un servizio tempestivo ed economico per superare un gap informativo potenzialmente escludente o limitante. L’azione si propone di integrare e potenziare l’attuale servizio fornito all’Ateneo da un soggetto professionale.

Descrizione dell’intervento Scannerizzazione di testi, traduzione degli stessi in formato word e conversione in formato audio.

RISORSE INTERNE Centracon-SBA, Divisione ISI, Servizio Prevenzione, Protezione e Disabilità, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità.

Collaborazioni Comune di Trieste, Consulta Regionale delle Associazioni dei disabili

COSTI Da stimare

RISORSE FINANZIARIE Da reperire

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Le attività indicate sono già svolte dallo Sportello Disabili dell’Ateneo: è attivo un servizio per gli studenti, attraverso uno studio professionale che garantisce in tempi brevi la conversione del testo. L’attività di conversione dei testi potrebbe essere estesa a favore del personale dell’Ateneo, anche in occasione di corsi di formazione. Per il personale tecnico-amministrativo non vedente l’Ateneo ha fornito il software per la sintesi vocale, al fine dell’utilizzo del PC. Per facilitare la partecipazione ai corsi di formazione, viene fornito materiale didattico in formato elettronico; per le pratiche amministrative hanno il supporto dell’ufficio competente.

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Abbattimento barriere architettoniche, funzionali e culturali (P) – (SO)

DESTINATARI Organi di governo centrale e periferico di Ateneo.

OBIETTIVI Predeterminare le modalità di consultazione del CUG con atti interni (Direttiva 4 marzo 2011 Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione e Ministro Pari Opportunità)

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Regolamentare il ruolo consultivo del CUG sugli atti mediante la redazione di un protocollo che disciplini il rapporto tra il CUG e gli organi di governo e di gestione amministrativa, individuando le materie di competenza.

RISORSE Direzione Generale, Ufficio di staff Organi accademici e collegiali, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, necessità didattiche speciali e disabilità, Sezione Servizi al Personale tecnico-amministrativo, Servizio Prevenzione, Protezione e Disabilità, Sezione Servizi agli Studenti e alla Didattica, Divisione Edilizia e Tecnica – DET, RLS

COSTI Senza oneri aggiuntivi

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Azione fattibile

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Promozione delle Pari Opportunità (PO) per studenti e studentesse con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) (P) – (SO)

DESTINATARI Studenti e studentesse dell’Università con DSA

OBIETTIVI Assicurare a studenti e studentesse con DSA le PO nel percorso di studio.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Partecipazione al progetto “Operatività integrata degli Atenei del Triveneto per gli studenti con dislessia”, progetto multicentrico (Università degli Studi di Padova, Università IUAV di Venezia, Università degli Studi di Verona, Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Trento), iniziato nel 2013, con un finanziamento del MIUR. Si tratta di: Fornire informazioni attraverso il sito d’Ateneo sulle modalità di iscrizione e sulle risorse a disposizione per condurre al meglio il percorso accademico. Sostenere individualmente studenti e studentesse con DSA. Favorire un interscambio di informazioni (anche attraverso un database comune) e un coordinamento su questi temi tra alcune Università del Triveneto e le Regioni.

RISORSE INTERNE Servizio Prevenzione, Protezione e Disabilità, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Segreteria studenti, Divisione ISI

COLLABORAZIONI Regione FVG, ASS n. 1 Trieste, IRCCS Burlo Garofolo, Università degli Studi di Padova, Università IUAV di Venezia, Università degli Studi di Verona, Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Trento, Università Ca’ Foscari

COSTI Pari al finanziamento

RISORSE FINANZIARIE Finanziamento MIUR

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Azione fattibile

Page 28: PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

AREA MONITORAGGIO E GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI DISCRIMINAZIONE

Rafforzamento promozione attività Consigliera/e di Fiducia DESTINATARI Tutti coloro che studiano e lavorano all’Università degli Studi di Trieste,

quale che sia il rapporto in essere con l’Ente, e tutte le persone che, a qualsiasi titolo, entrino in contatto con l’Ente e il suo personale (cfr. “Codice di comportamento per la prevenzione delle molestie nei luoghi di lavoro e di studio dell’Università degli Studi di Trieste a tutela della dignità della persona” – art. 1.1).

OBIETTIVI Maggiore diffusione dell’informazione sui temi e i contenuti del citato Codice di comportamento, come previsto dall’art. 12 dello stesso documento. In particolare, si vuole potenziare la visibilità della figura della/del Consigliera/e di Fiducia. Tale profilo professionale, già introdotto in Ateneo a partire dal biennio 2011-2013 (ex art. 8), deve fornire consulenza e assistenza a tutela di chiunque si ritenga vittima di molestia verificatasi in un luogo di studio o di lavoro dell’Ateneo.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Attivazione di strumenti e azioni a garanzia dell’accesso delle informazioni relative alle attività della/del Consigliera/e di Fiducia tramite:

− la massimizzazione della fruibilità del sito web affinché le informazioni siano facilmente individuabili e aggiornate;

− la diffusione del “Codice di comportamento per la prevenzione delle molestie nei luoghi di lavoro e di studio dell’Università degli Studi di Trieste a tutela della dignità della persona” sia in forma cartacea che informatica presso l’intera Comunità universitaria;

− l’intensificazione di momenti di informazione e formazione di tutto il Personale dell’Ateneo a tempo indeterminato e determinato e di studenti/studentesse.

RISORSE INTERNE Rettore, Direzione Generale, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Delegata per la Qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori, Divisione ISI, Organismo di parità/CUG.

COLLABORAZIONI

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo.

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE Scheda A. in corso di valutazione

Page 29: PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

Linee-Guida di Ateneo perché nei processi di valutazione si tenga conto dei periodi di inattività per maternità e malattia (P) – (SO)

DESTINATARI Personale dell’Ateneo a tempo indeterminato e determinato.

OBIETTIVI Tenere nella dovuta considerazione i periodi di congedo per malattia, per maternità e parentali nelle valutazioni della ricerca, della produttività e di qualunque altro tipo, relative al personale docente e tecnico-amministrativo

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Messa a punto di criteri per la considerazione dei suddetti periodi di congedi da parte delle commissioni di volta in volta tenute a valutare il lavoro dei personale docente (per esempio CVR) e non docente all’interno dell’Ateneo. Applicazione di tale criteri nei conteggi ai fini di produrre risultati delle diverse valutazioni che tengano conto dei periodi di inattività forzata.

FASI Messa a punto dei criteri Condivisione dei criteri con le Organizzazioni Sindacali Prima applicazione ai dati sulla valutazione della ricerca 2008-2013 Applicazione ad altre valutazioni

RISORSE INTERNE Ripartizione Ricerca, Commissione per la Valutazione della ricerca, Divisione ISI, CUG, Sezione Servizi al Personale tecnico-amministrativo, Sezione Servizi al Personale docente

COLLABORAZIONI /

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Azione fattibile

Page 30: PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

Utilizzo di un linguaggio non sessista nei testi prodotti dall’Ateneo (SO)

Destinatari Personale docente e tecnico-amministrativo, studentesse/studenti

Obiettivi Generali: sensibilizzazione rispetto alla cultura di genere e alle discriminazioni di genere attraverso una attenzione particolare al linguaggio. Specifici: scoraggiare l'utilizzo di tutte quelle forme legate a una visione androcentrica del mondo; promuovere l'uso di un linguaggio, più ampio e flessibile, in grado di registrare anche la presenza femminile nei vari aspetti della vita quotidiana

Descrizione dell’intervento Redazione dei testi prodotti dagli organi, dalle strutture e da tutto il personale dell’Ateneo secondo le raccomandazioni contenute nel documento “Dichiarazione d’Intenti per la condivisione di buone pratiche per un uso non discriminatorio della lingua italiana”, approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 19 e 24 febbraio 2014. Revisione dei testi presenti sul sito web di Ateneo secondo le stesse linee. Raccomandazioni contenute nel documento “Dichiarazione d’Intenti per la condivisione di buone pratiche per un uso non discriminatorio della lingua italiana”, realizzato e promosso dal Comitato per le Pari Opportunità.

RISORSE INTERNE CUG, studiosi e studiose di linguistica e di storia della lingua e della cultura italiana, esperte ed esperti negli studi di genere, esperte ed esperti e nell’ambito della tecnica della normazione.

Collaborazioni Altre Amministrazioni sul territorio.

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Azione fattibile

NB: Rif. A. Sabatini, Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, 1987

Page 31: PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

Rafforzamento dell’ottica di genere nel Bilancio Sociale dell’Ateneo (scheda in elaborazione) DESTINATARI Tutta la Comunità dell’Università degli Studi di Trieste e l’articolata rete di

soggetti, sinteticamente definiti stakeholders (portatori d’interesse), i quali hanno variamente titolo per conoscere ricadute ed effetti delle attività dell’Ente nei loro riguardi.

OBIETTIVI Il bilancio sociale consiste in un documento con il quale un’organizzazione – si tratti di un’impresa, di un ente pubblico o di un’associazione – comunica periodicamente alla collettività i risultati della sua azione, senza limitarsi a esporne i contenuti con i tradizionali documenti finanziari e contabili. L’Università di Trieste ha provveduto alla redazione del Bilancio Sociale (per gli anni 2008 e 2009), comprensivo per entrambe le edizioni di un’ampia appendice dedicata a “Le pari opportunità”. Le future edizioni, in corso di predisposizione e in continuità con le precedenti, presenteranno particolare attenzione all’ottica di genere, riportando i dati separatamente per genere e proponendo ampi approfondimenti sulle politiche di genere e di pari opportunità attivate in Ateneo e sulle loro ricadute.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Inserimento nel Bilancio Sociale di puntuali aggiornamenti sugli aspetti relativi al genere e alla parità. Massima diffusione e pubblicizzazione via web delle edizioni del Bilancio Sociale. Promozione di percorsi informativi in materia rivolti a tutta la Comunità dell’Università degli Studi di Trieste e agli stakeholders.

RISORSE INTERNE Rettore, Direzione Generale, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Delegata per la Qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori, Divisione ISI, Organismo di parità/CUG.

COLLABORAZIONI

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo.

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE Scheda D. in corso di valutazione

Page 32: PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

Informazione statistica disaggregata per genere (P) – (SO)

Destinatari Dirigenti, Personale docente e tecnico-amministrativo, studentesse/studenti

Obiettivi Messa a disposizione di strumenti utili a un’analisi del contesto universitario e dei risultati principali delle misure di pari opportunità e di antidiscriminazione

Descrizione dell’intervento Disaggregazione per genere dei dati raccolti dall’Ufficio Valutazione e controllo per la qualità, dal CVR e da altri organi dell’Ateneo deputati alla raccolta ed elaborazione di dati statistici, ai fini di consentire il monitoraggio dell’attività delle donne e delle loro criticità nell’ambito della ricerca (pubblicazioni, progetti di ricerca – presentati e/o solo finanziati, carriere nelle diverse aree scientifiche), nonché la presenza delle donne nei corsi di laurea, nella formazione post-lauream e nei ruoli e nelle aree professionali, in particolare nei settori in cui sono sottorappresentate. Rif.: Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27 Marzo 1997, (Direttiva Prodi-Finocchiaro - G.U. 21 Maggio 1997, n. 116), “Azioni volte a promuovere l'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini.”, in particolare gli artt. 1.3, 3, 3.4, 3.5, 4, 4.6, 7.10); diverse raccomandazioni dell’Unione europea in proposito

RISORSE INTERNE Ufficio Valutazione e controllo per la qualità, Comitato per la valutazione della ricerca, altri uffici dell’Ateneo deputati alla raccolta e all’elaborazione di dati statistici. Docenti interne/i con competenze statistiche.

Collaborazioni Alma Laurea

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Azione fattibile

Page 33: PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

Toponomastica al femminile: intitolazione di spazi universitari a donne DESTINATARI Personale dell’Ateneo strutturato e non strutturato, a tempo

indeterminato e determinato, studentesse/studenti.

OBIETTIVI Sensibilizzazione rispetto alla cultura di genere e alle discriminazioni di genere attraverso il recupero della memoria di storie, vite, fatti e conoscenze del mondo femminile.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Intitolazione di spazi universitari a donne (aule, laboratori, biblioteche, giardini, scalinate, ecc.) per contrastare la cancellazione della storia femminile e incentivare processi di cambiamento verso la realizzazione della parità di genere. Da sempre ai margini - se non del tutto escluse dal potere decisionale in ambito politico, dalla cultura e dalla scienza - le donne sono state allontanate anche dagli spazi pubblici, dai momenti della commemorazione e del ricordo. Anche attraverso la toponomastica maggiormente inclusiva nei confronti delle donne è possibile avviare un percorso formativo volto al rispetto per le differenze e al consolidamento del valore di difesa e garanzia delle eredità ricevute.

RISORSE INTERNE Rettore, Direzione Generale, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Delegato per l’Edilizia, miglioramento della qualità degli spazi e delle strutture didattiche, Organismo di parità/CUG.

COLLABORAZIONI Comune di Trieste.

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo, fatta salva la realizzazione delle targhe da affiggere.

RISORSE FINANZIARIE

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE Scheda F. in corso di valutazione

Page 34: PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2014-2016

AREA SERVIZI DI SUPPORTO

Adeguata comunicazione delle tematiche costitutive del PAP sul portale WEB di Ateneo DESTINATARI Tutta La Comunità dell’Università degli Studi di Trieste.

OBIETTIVI Realizzazione della parità di accesso e attivazione di strumenti e azioni a garanzia della trasparenza e della possibilità di utilizzo delle informazioni da parte di tutte le componenti dell’Ateneo. Con questa azione si intende anche promuovere la sensibilizzazione in merito alle implicazioni di genere della comunicazione.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Attivare la massima fruibilità del sito web affinché le informazioni siano facilmente individuabili e aggiornate. Diffondere il testo del Piano di Azioni Positive in versione informatica presso l’intera Comunità universitaria.

RISORSE INTERNE Rettore, Direzione Generale, Delegata per il Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità, Delegata per la Qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori, Divisione ISI, Organismo di parità/CUG.

COLLABORAZIONI

COSTI Senza oneri aggiuntivi per l’Ateneo.

RISORSE FINANZIARIE /

NOTE DELL’AMMINISTRAZIONE Scheda A. in corso di valutazione