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_____________________________________________________ Piano triennale dell’Offerta formativa della scuola secondaria di primo grado 1 PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Anno scolastico 2018-2019 Anno scolastico 2019-2020 Anno scolastico 2020-2021

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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Anno scolastico 2018-2019 Anno scolastico 2019-2020 Anno scolastico 2020-2021

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INTRODUZIONE E RIFERIMENTI GENERALI Il Piano dell’Offerta formativa rappresenta la carta d’identità della scuola, identità culturale e programmatica. Il Piano ha valenza triennale perché, a partire dalla descrizione dell’identità venutasi a consolidare, individua, at-traverso attente procedure valutative, la parte programmatica e gli obiet-tivi di miglioramento così come individuati dal Rapporto di Autovalutazio-ne (RAV). In questo modo il Piano dell’Offerta formativa della scuola non è solo la fotografia dell’identità esistente, ma impegna la struttura organizzativa della scuola e le sue risorse in modo dinamico verso obiettivi di migliora-mento e consolidamento. La valutazione del POF, dell’azione della dirigen-za e di tutte le figure professionali che compongono la comunità scolastica, dovrà fare riferimento al raggiungimento degli obiettivi prefissati nei quali sono declinati i principi ispiratori e le linee guida tracciate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto. Elaborato dal Collegio dei Docenti e deliberato dal Consiglio di Istituto, es-so si presenta come “il progetto” nel quale si sostanzia il complessivo pro-cesso educativo promosso dalla scuola. In tal senso esso mira al miglioramento dell’offerta formativa e si sviluppa seguendo le finalità dell’Autonomia (DM 19/7/99 Art.3). Il PTOF si realizza attuando una programmazione educativa che, attraver-so mirati progetti di arricchimento, risponde in modo più efficace alle esi-genze formative degli studenti, alle necessità di aggiornamento dei docen-ti, alle richieste delle famiglie ed alle trasformazioni del contesto socioeco-nomico. Le scelte formative dell’istituto mirano a far acquisire agli allievi competenze disciplinari che caratterizzano la formazione raggiunta. I Docenti elaborano una progettazione modulare tenendo conto delle competenze di base e di indirizzo, ne verificano in itinere gli esiti formativi e intervengono con opportuni correttivi e strategie, supportati da figure di esperti negli ambiti professionali e in campo psicopedagogico. PRINCIPI ISPIRATORI DEL PTOF Il piano triennale della Scuola Secondaria di primo grado del Collegio Sant’Alessandro si pone come inizio di uno sviluppo verticale che può favo-rire lo studente per un opportuno orientamento verso i Licei dell’Opera, che hanno raccolto l’eredità dei Licei del Collegio Sant’Alessandro e della

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scuola S. B. Capitanio, sviluppando ampie competenze nell’ambito lingui-stico e scientifico . La Comunità Educante. L’Istituto cresce come Comunità che si impegna a educare attraverso la condivisione di valori nella quale alunni, genitori e tutto il personale scolastico interagisce per promuovere la crescita dei no-stri alunni e della loro personalità umana. A scuola di persona. L’Istituto definisce chiaramente la propria offerta formativa, il proprio progetto educativo, sapendo interpretare ed interagi-re con i bisogni, i desideri, le aspettative degli alunni, dei genitori e della committenza sociale; diventa allora un luogo nel quale gli utenti assumono un ruolo nella determinazione delle caratteristiche, dell’efficacia, della qualità dell’offerta formativa, in cui si accresce progressivamente il valore attraverso la soddisfazione, sia di chi eroga il servizio sia di chi ne fruisce. A tal fine la scuola fissa obiettivi precisi e condivisi, attiva procedure di con-trollo e di verifica attraverso il confronto tra gli attori del processo educati-vo: alunni, insegnanti, genitori e associazioni di genitori. Il successo formativo. In linea con le tradizionali attenzioni rivolte ai più deboli, l’Istituto opererà in favore della qualità della vita scolastica nella quale, attraverso la personalizzazione e l’individualizzazione dei percorsi formativi, si potenzino le autorealizzazioni e l’autosviluppo responsabile, in cui l’apprendimento e l’acquisizione dei saperi siano piacevoli in sé e siano finalizzati alla qualità della vita degli individui. Il successo formativo diven-ta allora obiettivo fondamentale da perseguire ed è posto al centro dell’azione didattica con propensione alla personalizzazione dei percorsi educativi (PDP e laboratori didattici e d’integrazione, modalità di aiuto e recupero) al fine di raggiungere insieme gli stessi obiettivi; l’Istituto inoltre si impegna a favorire l’inclusione valorizzando le diversità. Autonomia scolastica. La scuola si avvale dell’autonomia per valorizzare le libertà, le capacità di decisione e di assunzione di responsabilità che per-mettono di vivere e di lavorare con gli altri nella prospettiva della realizza-zione di un progetto educativo condiviso. Una scuola dove viene valorizza-ta l’autonomia di ricerca e di sviluppo e quindi le capacità progettuali e di elaborazione culturale originali. Progettazione. È necessario creare una scuola di qualità in cui le persone che vi operano si impegnino al miglioramento continuo dell’offerta forma-tiva e del servizio, attraverso le attività di progettazione – attuazione –

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controllo – valutazione – riprogettazione e documentazione sulla base di parametri condivisi collegialmente. Collegialità. L’Istituto intende organizzarsi in gruppi di lavoro, condividere progetti, rispettare e assumere le decisioni prese a livello di Collegio Do-centi, Consigli di Classe e Commissioni di lavoro; ci si propone di elaborare azioni che consentano di creare continuità nell’accoglienza degli alunni in entrata e condivisione tra i vari indirizzi presenti in Istituto per impostare una forte identità comune, sia dal punto di vista amministrativo e delle procedure, ma soprattutto in termini di accoglienza, continuità e orienta-mento. Ricerca, Aggiornamento e Autoaggiornamento. L’Istituto intende svilup-pare un atteggiamento di ricerca e uno stile sperimentale diffuso, utiliz-zando i momenti di programmazione collegiale come occasione di appro-fondimento delle proprie competenze professionali nella consapevolezza che l’aggiornamento continuo è un dovere professionale. Orientamento. La scuola si impegna, inoltre, a orientare gli studenti nel percorso di studi attraverso la conoscenza del sé, delle proprie attitudini, delle aspirazioni e ad aprirsi al mondo entrando in relazione positiva con le opportunità offerte dal territorio e dalla comunità umana. Certificazione. La scuola, capace di valorizzare le competenze di ciascuno, propone quindi percorsi di eccellenza e promuove la cultura della certifica-zione. Il rapporto con il territorio. La scuola entra in relazione positiva e in siner-gia con il territorio circostante, recependo i bisogni formativi e stimolando gli Enti locali, le associazioni, il volontariato, le realtà economiche e le forze sociali a collaborare alla loro realizzazione. Attraverso il suo Piano dell’Offerta Formativa la scuola garantisce l’esercizio del diritto degli studenti al successo formativo e alla migliore re-alizzazione di sé in relazione alle caratteristiche individuali, secondo prin-cipi di equità e di pari opportunità. All’interno di un processo di appren-dimento che copre l’intero arco della vita, l’offerta formativa, inserendosi in una significativa fase della crescita degli studenti, come quella preadole-scenziale, ricca di trasformazioni e carica di problematicità, apporta il pro-prio contributo al sereno sviluppo e al miglioramento della loro prepara-zione culturale di base, rafforzando la padronanza degli alfabeti di base, dei linguaggi, dei sistemi simbolici, ampliando il bagaglio di esperienze, co-noscenze, abilità e competenze che consentano agli studenti di stare al

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passo con il progresso culturale, tecnologico e scientifico preparandosi ad affrontare con gli strumenti necessari gli studi in tutti i settori e le richieste del mondo sociale e del lavoro.

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SEZIONE 1 L’ORGANIZZAZIONE GENERALE DELL’ISTITUTO

1.1 LE RISORSE Risorse umane Il Rettore garantisce che il percorso formativo di ogni studente valorizzi ed attui le linee programmatiche ed educative della scuola. Il Consiglio di Classe è composto da docenti laureati ed abilitati ed è pre-sieduto dal coordinatore delle attività didattiche o, in sua assenza, dal suo collaboratore vicario. Ogni classe ha un docente coordinatore che funge da referente per tutte le questioni inerenti la classe in oggetto. Il Collegio dei Docenti è articolato in aree disciplinari; ciascuna di esse ha un suo responsabile, che coordina le riunioni d’area. I diversi progetti, ambiti di competenza, settori di attività e di attenzione hanno un responsabile che coordina l’attività; in particolare, come emana-zione del Consiglio di Istituto, operano quattro commissioni: la commis-sione religiosa, la commissione culturale, la commissione linguistica e la commissione sportiva, ciascuna coordinata da un docente referente. Il Servizio psicologico s’inserisce in modo strutturale all’interno dell’offerta formativa del Collegio S. Alessandro; contribuisce, in collaborazione con le altre componenti formative del Collegio, ad attuare concretamente l’attenzione alla persona nella sua totalità e si fonda sul presupposto che lo sviluppo dell’intelligenza è inseparabile da quello dell’affettività e della so-cialità ed evidenzia quanto sia importante l’investimento sulle capacità, sull’interiorità e sulla biografia di ogni soggetto. Ogni laboratorio (fisica, scienze ed informatica) ha un suo responsabile che ne cura l’attività e garantisce il suo funzionamento. Il servizio di segreteria, di ‘front office’ e di portineria garantiscono relazio-ni efficaci con l’utenza. Il personale non docente si occupa sia della cura degli ambienti sia di even-tuali necessità per le comunicazioni a studenti e genitori. Personale for-mato garantisce la sicurezza e il primo soccorso. Gli uffici amministrativi svolgono in modo chiaro e puntuale le relazioni con i docenti e con gli utenti.

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Risorse strutturali Strutture sportive Le tre palestre e le attrezzature esterne (campo da calcio, pallacanestro, palla-volo e pallamano) sono utilizzate per molteplici attività sportive organizzate anche in orario extrascolastico. Dotazione informatica e wifi Le aule scolastiche sono dotate di computer e di media-center, con video da 49’. La scuola offre a tutti gli studenti la possibilità di accedere ad internet in modo gratuito attraverso il servizio wifi. Laboratorio di Informatica Il laboratorio di informatica dotato di 20 postazioni in rete fra loro e con colle-gamento Internet è a disposizione sia per la didattica curricolare sia per corsi mirati ad ottenere specifiche competenze. Laboratorio di Fisica É dotato di sei postazioni per lavoro di gruppo; consente esperimenti e verifica dei fenomeni di meccanica, termologia, ottica, elettromagnetismo; è predi-sposto per la simulazione di esperienze al computer. Laboratorio di Chimica e Scienze Svolge un'attività sperimentale volta alla comprensione dei concetti basilari della chimica, all'educazione alimentare e alla conoscenza merceologica, alla visione di vetrini e all'apprendimento dell'anatomia umana, della zoologia, della botanica e della petrografia. Auditorium e Sala Bernareggi Il Collegio dispone di un Auditorium con un ampio palco, più di 600 posti distribuiti in galleria e in platea, un ingresso esterno autonomo ed uno in-terno, utilizzato durante l’orario scolastico. Gli incontri con un pubblico più ridotto possono essere ospitati anche nel Salone Bernareggi. Entrambi gli spazi sono utilizzati spesso anche dal settore musicale della scuola.

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1.2 ORGANIZZAZIONE DELLA VITA SCOLASTICA La Scuola Secondaria di primo grado adotta la divisione quadrimestrale dell’anno scolastico, in quanto essa consente una distribuzione più efficace del lavoro didattico e delle valutazioni e rende più efficace l’opera educativa dei docenti e dei genitori. E’ prevista, in entrambi i quadrimestri, una valutazione intermedia.

- PIANO DI STUDIO E OFFERTA DIDATTICA -

1° 2° 3°

Italiano* 6 6 6

Storia e geografia 4 4 4

Matematica e scienze (con laboratori) 6 6 6

Tecnologia 2 2 2

Inglese (di cui due con madrelingua) 4 4 4

Seconda lingua comunitaria 2 2 2

Arte e immagine 2 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Musica 2 2 2

Religione cattolica 1 1 1

TOTALE ORE INDIRIZZO NORMALE 31 31 31

Strumento individuale 1 1 1

Musica d’insieme 2 2 2

TOTALE ORE INDIRIZZO MUSICALE 34 34 34

- - Le unità orarie di lezione del mattino sono di 55 minuti, quelle del

pomeriggio e del sabato sono di 50 minuti.

- *un’ora quadrimestrale con informatica

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1.3 ECCELLENZA E INTERNAZIONALITÀ: LE NOVITÀ NELL’OFFERTA FOR-MATIVA

La scuola secondaria di primo grado del Collegio Vescovile Sant’Alessandro

si è sempre caratterizzata per una forte connotazione in termini di eccel-lenza. Nell’ambito del rilancio delle iniziative dei Licei dell’Opera Sant’Alessandro, in particolare con la nascita del Liceo internazionale, si è deciso di definire un percorso di studi innovativo che garantisca una preparazione solida. Per questo, pur nel rispetto dei valori che hanno costituito il patrimonio storico del percorso, è stato avviato un processo di profonda e radicale re-visione della proposta formativa che all’eccellenza coniughi

l’internazionalità. Le novità coinvolgono in particolare nei seguenti ambiti.

Area linguistica 4 ore settimanali di lingua inglese, di cui 1 o 2 in compresenza con

l’insegnante madrelingua Preparazione all’esame di certificazione KET (livello A2) nella classe se-

conda Preparazione all’esame di certificazione PET (livello B1) nella classe ter-

za Partecipazione a stages linguistici nelle classi seconda e terza Insegnamenti modulari con metodologia CLIL (Content and Language

Integrated Learning) in discipline non linguistiche Possibilità di scelta di una seconda lingua comunitaria (tedesco o spa-

gnolo) e di ottenere anche un primo livello di certificazione

Area tecnico-scientifica Moduli curriculari di informatica e corsi pomeridiani di preparazione alla

certificazione di due moduli ECDL; Approccio al disegno tecnico 2D e 3D; Esperienze laboratoriali di scienze, chimica e fisica con il modello forma-

tivo del problem solving

Area sportiva Laboratori pomeridiani

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Attività sportive residenziali (ad esempio: vela, snowboard, golf, ar-rampicata, tchoukball)

Metodologia Nuova organizzazione modulare degli spazi Didattica peer to peer (collaborativa), laboratoriale e interattiva Introduzione di esperienze di didattica verticale con gruppi eterogenei

(età, interesse, orientamento…) Svolgimento di compiti di realtà che favoriscano l’acquisizione di compe-

tenze trasversali Con il Progetto Accoglienza ed il Pit stop studio si garantiscono

l’inserimento degli alunni del primo anno attraverso un processo gradu-ale e di perfezionamento del metodo di studio

Il recupero viene proposto, ai fini del raggiungimento del successo for-mativo di tutti, sia “in itinere” sia in ore extracurricolari, definite dai do-centi in base alle necessità

Sono previsti durante l’anno spazi di integrazione della didattica per appro-fondimenti curricolari, pluridisciplinari ed extracurriculari 1.4 INDIRIZZO MUSICALE

Viene proposto anche il corso di Scuola Secondaria di Primo Grado con in-troduzione in ordinamento dello strumento musicale secondo la Legge 124/99, il D.M. 201/99 e la Legge 62/00. Gli alunni che intendono frequen-tare le lezioni del corso a indirizzo musicale sostengono un test di ammis-sione, una volta iscritti sono valutati nell’attività svolta e sostengono le prove in programma negli Esami di Stato al termine della Scuola Seconda-ria di primo grado. Essi si esercitano con la pratica di uno strumento a scel-ta (pianoforte, violino, clarinetto, flauto traverso, tromba, chitarra). La scuola utilizza l’organico e le attrezzature dell’Accademia Musicale Santa Cecilia di Bergamo interna alla sede scolastica; gli alunni partecipano all’attività prevista: esercitazione allo strumento (a scelta), esercitazione di solfeggio, esercitazione corale e musica d’insieme.

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1.5 LA MISSION: OBIETTIVI DIDATTICI ED EDUCATIVI PER IL PROFILO FORMATIVO IDEALE La scuola secondaria di Primo Grado del Collegio S. Alessandro ha come obiettivo generale la formazione e maturazione di ciascun alunno parten-do dal presupposto che educare è promuovere l’uomo, le sue capacità personali e sociali. Vuol proporre perciò le relazioni con se stesso, con gli altri, con Dio per mezzo dell’esperienza di vita di una comunità che nella cultura divide con gli altri uomini la ricerca della verità e del bene lascian-dosi ispirare dalla giustizia e dalla carità cristiana. Tale proposta culturale e formativa trova riscontro negli obiettivi che ogni consiglio di classe prende come guida della sua riflessione e della sua azio-ne. Gli obiettivi di seguito riportati, suddivisi in educativi e didattici, sono i "profili formativi" ideali che ciascun alunno è invitato a raggiungere.

AREA EDUCATIVA

Obiettivi specifici

Obiettivi intermedi Attività

Socialità

1^ anno: sviluppare la coscienza di sé e degli altri e il rispetto reciproco 2^ anno: sviluppare la stima di sé e il rispetto di sé e degli altri 3^ anno: sviluppare la stima di sé e il rispetto e comprensione degli altri

Vita di classe; lavori di gruppo; attività sporti-ve; gioco e uscite

Responsabi-lità

1^ anno: assumere un comportamento corretto 2^ anno: sviluppare la coscienza delle decisioni e mantenere un comporta-mento corretto 3^ anno: dare forma alla coscienza personale con regole e comportamenti

Agire secondo il rego-lamento scolastico

Autonomia

1^ anno: maturare capacità di ascolto, di attenzione e di autocontrollo 2^ anno: maturare capacità di ascolto, di attenzione e di autocontrollo 3^ anno: maturare capacità di autova-lutazione e di orientamento

Lezioni in classe; laboratori e attività sportive. Conoscenza del mondo scolastico e lavorativo; confronto con espe-rienze significative

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AREA DIDATTICA

Obiettivi spe-cifici

Obiettivi intermedi Attività

Comprensione e produzione

1^ anno: seguire la lezione; ascol-tare la spiegazione; cogliere il signi-ficato dell’argomento 2^ anno: apprendere le conoscen-ze; distinguere nucleo e parti di un messaggio 3^ anno: apprendere e rielaborare personalmente le diverse comuni-cazioni

1^ anno: attenzione in classe; lettura dei mes-saggi; esercitazione 2^ anno: esercitazione scritta e orale; analisi dei messaggi 3^ anno: esercizi e pro-ve scritte e orali; sintesi dei messaggi

Organizzazione del lavoro sco-lastico

1^ anno: portare e curare i propri strumenti di lavoro; compiere il la-voro assegnato 2^ anno: essere attenti alle lezioni; proporre interventi opportuni; de-finire i tempi del lavoro domestico 3^ anno: gestire in modo proficuo le lezioni, gli strumenti, i tempi di lavoro

1^ anno: uso del diario, del testo, dei quaderni personali e degli spazi assegnati 2^ anno: puntualità e ordine nelle consegne; rispetto degli orari 3^ anno: individualità e creatività della produ-zione

Uso dei lin-guaggi specifici

1^ anno: apprendere la struttura della lingua; apprendere la comuni-cazione scritta e orale 2^ anno: apprendere nuovi conte-sti linguistici; apprendere nuovi termini e simboli 3^ anno: usare in modo corretto la comunicazione scritta e verbale, i termini e i simboli appresi in conte-sti nuovi

1^ anno: composizione scritta; esposizione ora-le; esercitazioni in tutte le discipline 2^ anno: uso dei dizio-nari, dei glossari, della rubrica personale; anali-si e produzione di testi-messaggi 3^ anno: analisi e pro-duzione di testi-messaggi scritti e orali

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1.6 LE COMPETENZE La didattica sta evolvendo da una programmazione per obiettivi a una pro-grammazione per competenze, che valorizzano il “sapere in azione”. Tali competenze, declinate in abilità e conoscenze, formano il curriculum d’istituto, allegato al POF e depositato in segreteria. La didattica mira all’acquisizione di competenze, declinate in abilità e conoscenze. Ogni di-sciplina ha competenze specifiche proprie da far conseguire agli studenti. Le competenze disciplinari rimandano tutte alle seguenti competenze di cittadinanza e costituzione, affidate primariamente all’area di lettere e qui sotto declinate come tali, ma di fatto trasversali a tutte le discipline, con conoscenze e abilità specifiche per ciascuna di esse. Primo anno COLLABORARE E PARTECIPARE: i diritti dei bambini e il diritto di famiglia

Abilità Conoscenze e contenuti disciplinari

Conoscere e comprendere gli ar-gomenti

Conoscenza dei diritti dei bambini e del diritto di famiglia

Rielaborazione dei contenuti attraverso lavori di gruppo o interdisciplinari

Secondo anno ACQUISIRE E INTERPRETARE L’INFORMAZIONE: le forme di governo

Abilità Conoscenze e contenuti disciplinari

Saper distinguere le diverse forme di governo

Saper utilizzare correttamente il les-sico

Conoscenza delle diverse forme di go-verno

Conoscenza del lessico specifico

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI: lo stato

Abilità Conoscenze e contenuti disciplinari

Saper utilizzare correttamente il les-sico

Saper fare collegamenti con altre discipline

Conoscenza della formazione dello sta-to moderno, attuando collegamenti con le discipline di storia e geografia

Conoscenza del lessico specifico

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI: il concetto di costituzione e la sua formazione

Abilità Conoscenze e contenuti disciplinari

Conoscere la storia delle costituzioni

Conoscere la struttura di una costi-tuzione

Saper fare collegamenti con altre discipline

Conoscenza della storia e della strut-tura della costituzione, attuando col-legamenti con le discipline di storia e

geografia

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Terzo anno ACQUISIRE E INTERPRETARE L’INFORMAZIONE: gli articoli della Costituzione

Abilità Conoscenze e contenuti disciplinari

Conoscere e comprendere gli articoli fondamentali della costituzione ita-liana

Saper utilizzare il lessico specifico

Conoscenza del lessico specifico Conoscenza dei primi dodici articoli

della costituzione italiana

INDIVIDUARE I COLLEGAMENTI: i diritti dei lavoratori

Abilità Conoscenze e contenuti disciplinari

Conoscere e comprendere gli argo-menti affrontati

Saper fare collegamenti con altre discipline

Conoscenza dei principali diritti dei lavoratori e della nascita dei sinda-cati, attuando collegamenti con le discipline di storia e geografia

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SEZIONE 2 IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE

2.1 LA SCUOLA PARITARIA La Costituzione (art. 33) sancisce il diritto dei privati di istituire scuole e i-stituti di educazione, senza oneri per lo Stato. Essa affida inoltre alla legge ordinaria il compito di fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, assicurando ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole stata-li. Nel corso della XIII legislatura la legge 10 marzo 2000 n. 62 ha inteso da-re attuazione all’art. 33 della Costituzione disciplinando la “parità scolasti-ca” nell'ambito di un sistema nazionale di istruzione pubblico-privato. Ai sensi della legge citata, le scuole private e quelle degli enti locali sono, a domanda, riconosciute come scuole paritarie ed abilitate al rilascio di titoli di studio aventi valore legale a condizione che: · adottino un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzio-ne e con gli ordinamenti e le disposizioni vigenti; · accolgano chiunque, accettando il progetto educativo, richieda di iscri-versi, compresi gli alunni con handicap o in condizioni di svantaggio; · abbiano bilanci pubblici, locali, arredi e attrezzature idonee, organi interni improntati alla partecipazione democratica, insegnanti forniti del titolo di abilitazione all'insegnamento e assunti nel rispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro; .si sottopongano alle valutazioni operate dal sistema nazionale di valuta-zione secondo gli standard stabiliti per le corrispondenti scuole statali. 2.2 LA SCUOLA CATTOLICA DELL’OPERA SANT’ALESSANDRO La scuola cattolica pone al centro del processo educativo la persona nella sua concretezza e integralità attraverso lo studio e la cultura intesi come strumenti di libertà, anche attraverso la proposta di un umanesimo cristia-no. Tale finalità si attua attraverso il graduale e personale raggiungimento di principi ispirati al documento “Educare alla vita buona del Vangelo, O-rientamenti pastorali dell’episcopato italiano per il decennio 2010-2020” con le seguenti modalità: - contribuire a costruire un orizzonte di senso per le scelte della vita e sul “chi essere”; - trasmettere il patrimonio culturale elaborato nel passato;

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- aiutare a leggere il presente con coscienza critica che permetta di costrui-re il futuro; - concorrere alla formazione del cittadino e alla crescita del senso del be-ne comune in una prospettiva umanistica e cristiana; - educare al gusto della bellezza della vita e alla speranza. La proposta e la ricerca dei valori cristiani garantisce un fecondo rapporto con la cultura. Pertanto la scuola si impegna a: - mettere in luce, con la parola e con la vita, la dimensione della fede, in-tesa come costruzione del futuro nel presente, dentro le tante e più dispa-rate attese umane. - favorire l’apertura alla realtà socioculturale nella dimensione europea, globale e interculturale: - ricercare il dialogo fra le culture nel rispetto delle identità e delle legitti-me differenze; - promuovere un’elevata capacità di adattamento ai mutamenti storici (a-pertura al nuovo, flessibilità, apprendimento permanente nello spirito del life long learning); - suscitare l’acquisizione di una salda coscienza civica finalizzata anche all’impegno personale civile e sociale per il bene comune superando atteg-giamenti meramente individualistici e utilitaristici; - fornire una solida preparazione culturale in una dimensione europea e mondiale. - porsi in un atteggiamento di speranza, così come emerge dai contenuti culturali delle stesse discipline: - leggere e interpretare i segni di speranza che la vita offre, impegnandosi in atteggiamenti concreti e in azioni propositive. 2.3 LA REALTÀ CITTADINA DI BERGAMO L’Ufficio scolastico provinciale richiama l’importanza della scuola quale luogo di formazione e crescita positiva delle giovani generazioni, come persone e cittadini, a garanzia di un futuro su cui investire da protagonisti e invita ad una sempre maggiore ricerca di coniugare le vocazioni dei nostri ragazzi con le prospettive occupazionali e le richieste del mondo del lavo-ro. La scuola bergamasca ha un’offerta di qualità. E’ propositiva, capace di coltivare e premiare le eccellenze, promuovere inclusione e integrazione, è in grado di garantire una progettualità importante e di scommettere sulle

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innovazioni tecnologiche e digitali nella didattica: la tecnologia, certo, non va intesa solo come strumento, bensì come una possibilità per acquisire nuove competenze. La scuola bergamasca di fronte alle criticità riesce a fare squadra, raffor-zando relazioni positive e valorizzando collaborazioni efficaci con i vari soggetti territoriali, in alleanza educativa con le famiglie dei nostri studen-ti. In questo contesto scuola pubblica, statale e paritaria, fanno convergere le loro strategie educative per qualificare sempre più la formazione culturale e professionale degli studenti. Lo stretto rapporto tra le istituzioni scolastiche e gli altri enti territoriali si instaura anche con l’istituzione di momenti formalizzati per l’elaborazione e la cogestione di progetti utili all’intera comunità. Alle istituzioni scolasti-che compete la gestione del “servizio di istruzione”, mentre agli Enti locali compete la programmazione, promozione e gestione amministrativa dell’offerta formativa sul territorio. Istituzioni scolastiche ed enti locali cer-cano di mantenere una stretta collaborazione nella gestione della doman-da formativa e nel confronto con tutte le risorse formative presenti sul ter-ritorio, nella consapevolezza che gli enti locali, rispetto alla scuola, hanno una capacità di lettura del territorio molto più ampia ed oggettiva e una conoscenza più diretta ed analitica di tutti i soggetti che possono relazio-narsi con la scuola. Attraverso un dialogo continuo e costruttivo si cerca di offrire un sistema scolastico di qualità, sul quale si radica la formazione delle nuove classi dirigenti.

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SEZIONE 3 ORGANIZZAZIONI DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA

3.1 LE NOVITÀ DELL’OFFERTA FORMATIVA

Area linguistica Il Collegio Vescovile Sant’Alessandro ha intrapreso un cammino in direzio-

ne di una sempre più spiccata internazionalizzazione, con il fine di pro-muovere l’apprendimento delle lingue, sviluppare l’imprenditorialità e ri-spondere all’esigenza generalizzata di accrescere la dimensione europea e globale dell’istruzione. I nostri studenti sono invitati a riflettere sulle diver-se culture e ad acquisire la consapevolezza di essere parte di una società che travalica i confini nazionali e in cui ogni nazione contribuisce ad arric-chire le altre, dando valore a una comune appartenenza. I ragazzi, inoltre, vengono abituati, fin dalla scuola secondaria di primo grado, a concepire un futuro che potrà avere sbocchi, negli studi o nel lavoro, in paesi diversi dall’Italia. Il fine ultimo è quello di sviluppare negli studenti un senso della cittadinanza attiva che vada oltre i meri confini geografici di appartenenza. Per realizzare tutto questo i nostri docenti mettono in campo la capacità di lavorare in un ambiente transnazionale, coinvolgendo gli studenti e facen-

doli partecipare a progetti di stages linguistici e scambi culturali (anche virtuali, es. eTwinning) bilaterali o multilaterali. Negli ultimi anni negli approcci all’apprendimento linguistico ha assunto sempre più importanza il concetto di plurilinguismo, che pone l’accento sull’integrazione e invita a non classificare le lingue e le culture apprese (inclusa la lingua madre) in compartimenti mentali rigidamente separati, ma a farle interagire stabilendo dei rapporti reciproci. Per questo motivo il

Collegio Vescovile Sant’Alessandro ha scelto, da un lato, di potenziare la lingua inglese, dall’altro, di mantenere lo studio di una seconda lingua comunitaria a scelta tra lo spagnolo e il tedesco. Infine è previsto, nell’ambito di alcune discipline, l’inserimento di unità di

apprendimento con metodologia CLIL (Content and Language Integra-ted Learning). La didattica CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un approc-cio educativo tramite il quale alcune discipline vengono insegnate in una lingua differente dalla lingua madre, solitamente attuata attraverso la lin-gua inglese. Lo scopo che tale metodologia si prefigge, non è semplice-

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mente quello di potenziare le competenze comunicative nella lingua stra-niera scelta, bensì quello di saperle applicare a svariate discipline. Per tale ragione uno dei principali obiettivi di tale didattica è quello di trasmettere allo studente contenuti, vocaboli e strutture grammaticali in lingua stranie-ra specifici della disciplina curricolare insegnata attraverso tale metodo. Si tratta quindi di un’esperienza di insegnamento e di apprendimento dif-ferente dalla tradizionale lezione frontale, applicata allo scopo di favorire un approccio alla materia che vede gli studenti direttamente coinvolti nel processo di apprendimento. La metodologia CLIL permette quindi di applicare una nuova concezione dell’apprendimento delle lingue straniere, trasformandola in una lingua dell’apprendimento, per e attraverso l’apprendimento.

Area artistica e tecnologica: approccio al disegno tecnico 2D e 3D Il disegno tecnico negli ultimi decenni ha subito grandi trasformazioni in tutti i settori, e il CAD (Computer-Aided Design) ha sostituito gradualmente le tecniche tradizionali nell’ambito dell’intero processo della progettazione a tutti i livelli, dallo schizzo alla stampa 3D. Per questo riteniamo utile inte-grare, già a partire dalla scuola secondaria di primo grado, questi strumen-ti, presentando i principi di funzionamento e i comandi principali per il di-segno 2D e la modellazione 3D di oggetti semplici. L’uso del disegno CAD, complementare agli strumenti tradizionali, garantirà un approccio metodo-logico più immediato e completo alla materia.

Area scientifica: la didattica laboratoriale La didattica laboratoriale nella scuola risulta molto curata anche grazie alle risorse strumentali. Le linee metodologiche alla base dell'attività sono:

Favorire le attività di laboratorio, inteso come luogo in cui si confron-tano idee, si progettano e si realizzano esperienze, si costruisce una conoscenza condivisa.

Inserire le diverse attività all'interno di un percorso articolato dove le conoscenze acquisite costituiscono il presupposto per sviluppi succes-sivi.

Fare emergere e valorizzare ciò che i ragazzi già sanno per favorire il graduale sviluppo della conoscenze.

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Cercare di coinvolgere i ragazzi in tutte le fasi del lavoro (progettazio-ne, realizzazione dell'esperienza, verifica ed interpretazione dei risulta-ti) programmando lo svolgimento di attività in piccoli gruppi.

I temi che verranno affrontati nel laboratorio di scienze riguardano:

Le proprietà generali della materia (fusione, ebollizione ecc.).

Biologia (analisi al microscopio, cromatografia ecc.).

Percorsi alimentari (ricerca dei grassi, degli zuccheri, dei lipidi negli a-limenti ecc.).

Realizzazione di reazioni chimiche (precipitazione, formazione di Sali, separazione di materiali ferrosi ecc.).

Geologia: riconoscimento di rocce. Quelli trattati nel laboratorio di fisica sono:

Esperimenti su semplici circuiti (legge di Ohm).

Magnetismo.

Esperimenti sul moto. Nel laboratorio di informatica si acquisiranno nozioni strutturate sull’hardware e sul software. Si analizzeranno alcuni applicativi per acquisi-re competenze propedeutiche all’utilizzo del Pc sia per la rielaboarazione di ricerche sia per poter accedere con maggiore consapevolezza ai corsi per le certificazioni ECDL.

Area umanistica: il pensiero critico In una scuola media aggiornata ai tempi ma che intenda preservare il patrimonio umanistico di cui l'italiano è il principale depositario, l'inse-gnamento storico-letterario e linguistico passa attraverso due punti essen-ziali: il "pensiero critico" e l'apertura verso le altre lingue e culture. Con ciò s'intende una trasmissione dei contenuti nella quale gli alunni sono sotto-posti ad una continua alternanza di dati forniti dal docente e di domande su cui devono riflettere in classe, così da arrivare alla comprensione fina-le in modo collaborativo e critico, non unilaterale. La prospettiva "interna-zionale" poi prevede più moduli didattici in cui l'analisi di un dato testo o di un certo "genere letterario" si affrontino in collaborazione con i docenti delle lingue straniere, in ottica comparatistica e tematica: il tutto nel co-mune obiettivo all'educazione alla cittadinanza del mondo e alla multicul-turalità.

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Area sportiva: non solo a scuola… Oltre alle attività proposte durante le ore di scienze motorie l’offerta si ar-ricchisce con due proposte.

Il laboratorio sportivo pomeridiano (mercoledì e/o giovedì) offre ai ra-gazzi dai 11 anni in su un allenamento di breve periodo, ma di grande intensità e divertimento che possa essere utile sia all’avvicinamento che al perfezionamento degli sport di anno in anno proposti.

La vacanza sportiva abbina l’insegnamento di istruttori ed esperti nello sport giovanile alla possibilità per i partecipanti di praticare i propri sport preferiti (vela, snowboard, golf, arrampicata, tchoukball). I camp di 3-4 giorni (residenziali con pensione completa in albergo e day camp) si terranno durante le settimane scolastiche.

3.2 LA PIANIFICAZIONE CURRICULARE

- Senza il sabato (settimana corta)

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì

8.00-8.55 Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni

8.55-9.50 Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni

9.50-10.45 Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni

10.45-11.00 Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo

11.00-11.55 Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni

11.55-12.50 Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni Lezioni

12.50-13.55 mensa mensa mensa

14.00-14.50 Lezioni musica

Lezioni Lezioni

14.50-15.40 Lezioni musica

Lezioni Lezioni

15.40-16.30 Lezioni Lezioni

- - Orario del sabato (alternativo ai pomeriggi di martedì e venerdì)

Sabato

8.00-8.50 Lezioni

8.50-9.40 Lezioni

9.40-10.30 Lezioni

10.30-10.40 Intervallo

10.40-11.30 Lezioni

11.30-12.20 Lezioni

12.20-13.10 Lezioni

- L’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione" è inserito nell’area discipli-nare storico-geografica.

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- È offerta la scelta opzionale fra spagnolo e tedesco per la seconda lingua comunitaria

- Il potenziamento della lingua inglese è garantito dalla presenza di due ore con l’insegnante madrelingua dal primo al terzo anno.

- Per un intero quadrimestre gli alunni affrontano in laboratorio alcuni moduli di informatica introduttivi alla preparazione dell’Esame di Patente Europea.

- Il recupero viene proposto sia “in itinere” sia in ore extracurricolari, definite dai docenti in base alle necessità.

- Sono previsti durante l’anno settimane di integrazione della didattica per riallineamenti o per approfondimenti curricolari, pluridisciplinari ed extracur-riculari.

- Dalle 13.30 alle 15.00, al mercoledì e al giovedì, sono proposte dai docenti di scienze motorie attività di potenziamento sportivo.

3.3 SERVIZI Accoglienza Dalle 7.30 gli alunni sono accolti al primo piano dalla bidella ed attendono fino alle 7.55, assistiti dalla collaboratrice scolastica, il docente della classe che accompagna gli alunni in aula.

Doposcuola e Biblioteca La Scuola Secondaria di primo grado organizza quotidianamente il dopo-scuola per gli alunni che si trattengono a scuola anche in orario pomeridia-no (cfr. distribuzione orario). Gli alunni sono seguiti da personale docente sia durante la pausa pranzo, sia durante il gioco, sia durante lo studio; il docente responsabile dell’attività di studio non si sostituisce all’alunno, ma lo guida, lo sostiene, lo aiuta nelle eventuali difficoltà. L’obiettivo primario è lo svolgimento del lavoro assegnato dai docenti della scuola: compiti, studio, ripasso, ricerche. Il costo aggiuntivo del doposcuola è stabilito ogni anno dal Comitato di Gestione e va sottoscritto nell’apposito modulo di-stribuito all’inizio dell’anno scolastico. È attivo per tutto l’anno il lunedì, il mercoledì e il giovedì con la seguente organizzazione:

Ore 12.50 Mensa

Ore 13.20 Ricreazione

Ore 14.00 Studio

Ore 15.35 Ricreazione

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Ore 16.00 Studio

Ore 17.00 Termine dell’attività

Il servizio si svolge nella biblioteca della scuola. La presenza del biblioteca-rio garantisce allo studente la possibilità di accedere alle numerose pubbli-cazioni presenti per ricerche od approfondimenti. La biblioteca è dotata anche di computer con collegamento ad Internet uti-lizzabili dallo studente con la sorveglianza del docente.

Il “pit stop studio” per i ragazzi del 1^ anno I ragazzi del primo anno della Secondaria di Primo Grado possono frequen-tare il “Pit Stop Studio”. Si tratta di un’attività organizzata offerta agli a-lunni del primo anno che si iscrivono. Si svolge nel primo periodo scolasti-co da ottobre a dicembre. L’attività è gestita direttamente dai docenti del-la classe, presenti a turno, ed ha lo scopo di aiutare gli studenti neoimmes-si nella Secondaria di Primo Grado, in risposta alle diverse esigenze di cia-scuno di loro, a definire il metodo di studio, a recuperare competenze e a colmare lacune, a perfezionare e approfondire le proprie conoscenze, a crescere in una dimensione di collaborazione. Proprio perché lo scopo principale è la definizione del metodo di studio, l’attività è rivolta agli stu-denti del primo anno, che spesso risultano ancora sguarniti in tale ambito.

Il recupero, il potenziamento e il sostegno L’attività di recupero non solo trova il suo sviluppo nel metodo ordinario di insegnamento in itinere, ma occupa tempi ben definiti nel corso dell’anno scolastico.

Vengono proposte anche attività di potenziamento e arricchimento per tutti gli studenti; in particolare si segnalano le seguenti attività: - Esperienze sportive di uno o più giorni organizzate dai professori di

scienze motorie. - Uscite didattiche di uno o più giorni - Proposte di orientamento - Accesso alle certificazioni linguistiche ed informatiche Nel caso di alunni in posizione problematica i docenti attuano una serie di

attenzioni e di interventi di sostegno, che prevedono il contatto diretto con lo studente e la famiglia e il loro coinvolgimento:

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- analisi delle conoscenze ed esperienze attuali dell’alunno e delle prece-denti fasi della vita scolastica;

- possibilità di un sostegno psicologico. -

Il servizio psicologico A differenza della quasi totalità delle altre Istituzioni scolastiche, il Servizio Psicologico s’inserisce in modo strutturale all’interno dell’offerta formativa del Collegio S. Alessandro; ad esso è garantita anche un’idonea ampiezza oraria (due mattine a settimana più gli incontri programmati con gli organi collegiali e con i gruppi di formazione dei genitori) e la necessaria continui-tà temporale per l’attuazione degli obiettivi previsti (da settembre a giu-gno). Il Servizio Psicologico contribuisce, in collaborazione con le altre componenti formative del Collegio, ad attuare concretamente l’attenzione alla persona nella sua totalità e si fonda sul presupposto che lo sviluppo dell’intelligenza è inseparabile da quello dell’affettività e della socialità ed evidenzia quanto sia importante l’investimento sulle capacità, sull’interiorità e sulla biografia di ogni soggetto.

Il progetto Accoglienza Per favorire l’inserimento degli alunni del primo anno nella nuova scuola occorre identificare, per quanto possibile, pregi e potenzialità sia dei singo-li che del gruppo-classe, cercando da subito di capire l’alunno e la sua inte-razione con il gruppo. Il progetto Accoglienza inizia con la giornata di accoglienza proposta nel maggio precedente all’inizio delle lezioni e prosegue nelle prime giornate di scuola con opportune modulazioni dell’orario scolastico. Prevede anche nelle prime settimane un paio di giornate fuori dall’ambiente scolastico Viene predisposta una scheda che ha lo scopo di favorire l’osservazione dei nuovi studenti nel periodo di accoglienza. Per evitare etichettature o “diagnosi” non si giudica né si valuta la persona, ma si rilevano gli atteg-giamenti, i comportamenti o le risultanze, le conseguenze di reattività ne-gative o positive. Quanto rilevato serve per elaborare una sintesi presentata al consiglio di classe di novembre, durante il quale si definiscono anche eventuali inter-venti individualizzati.

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Il progetto orientamento Da vari anni l’Opera S. Alessandro ha in essere un innovativo progetto di orientamento a cura del Servizio Psicologico. L’orientamento coinvolge tutte le agenzie educative con cui un ragazzo ha a che fare, in primis la famiglia, ma anche la scuola che è chiamata a edu-care e formare lo studente nell’attività didattica quotidiana e a fornirgli degli strumenti di valutazione delle proprie capacità e attitudini, al fine di aiutarlo a operare scelte consapevoli sul proprio futuro. L’orientamento, oltre che guidare l’alunno nella conoscenza di se stesso, degli altri, della società, del mondo, lo aiuta a scegliere la scuola superiore al termine della Secondaria di Primo Grado. Tale progetto si integra con le indicazioni dei docenti e offre alle famiglie informazioni ulteriori sulla personalità dei loro figli per meglio indirizzare le scelte future.

3.4 ATTIVITÀ PLURIDISCIPLINARI

Queste attività vengono programmate per rendere più concreta l’attenzione alla crescita della personalità degli alunni e per ampliare la col-laborazione tra scuola e famiglia. L’attuazione delle varie attività avverrà in modo interdisciplinare all’interno del curriculum scolastico e valorizzando, anche didatticamente, il knowhow delle varie discipline. 3.4.1 L’AMICIZIA (I ANNO): OBIETTIVI - Imparare a conoscere se stessi e gli altri. - Saper osservare, con un inizio di giudizio critico, la realtà e le circostanze

nuove, effettuando così un passaggio di maturazione dalla scuola prima-ria alla secondaria di primo grado.

- Saper cogliere i valori fondamentali alla base di un rapporto di conviven-za e amicizia.

CONTENUTI - Gli “ingredienti” di una vera amicizia. - Conoscere gli amici: quali amici per me? Cosa cerco in un amico?

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- Vivere con gli amici: esperienze vissute di amicizia (di altri e/o desunte dalla propria vita).

- Al fondo dell’amicizia: che cosa mi avvicina e mi accomuna veramente a qualcuno?

- Il valore della diversità. - E coloro che nessuno vuole? 3.4.2 IL MONDO DEGLI AFFETTI (II ANNO) OBIETTIVI - Imparare a riconoscere i propri sentimenti, ampliando la consapevolezza

personale rispetto all’anno precedente. - Saper valorizzare i propri sentimenti nelle relazioni con gli altri. CONTENUTI - Quali affetti? - Conoscere le proprie emozioni, i propri sentimenti. - I sentimenti: qualcosa da “dominare” o da “lasciare libero”? Il rapporto

tra cuore e testa. - Confronto, scontro o condivisione tra affetti propri e altrui. - Il legame affettivo con un’altra persona: da dove cominciare? Che cosa

desidero veramente? - Esempi di legami affettivi positivi. 3.4.3.LA SCELTA (III ANNO) OBIETTIVI - Saper individuare e valorizzare le proprie attitudini e interessi. - Saper giudicare la realtà circostante e trovare il proprio posto in essa. - Considerare e analizzare le caratteristiche delle varie professioni. CONTENUTI - Al di là del proprio naso! Come ampliare il proprio orizzonte? - Quale vita? Sulla base di quale interesse, di quale valore e di quale ideale

scegliere? - All’opera: esempi e testimonianze dal mondo del lavoro. - Quale scuola per il mio avvenire? Esperienze operative. - Le scelte difficili, ma interessanti: alla scoperta di chi ha consegnato la

propria vita ad un ideale.

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- Alla scoperta di un mondo da conquistare: la realtà che mi circonda è più grande di me, ma è un’occasione per me. Come conoscerla e usarla al meglio?

3.4.4 LA CLASSE E LA SCUOLA COME COMUNITÀ Le persone possiedono una predisposizione originaria alla comunicazione, alla interpretazione dei segni e dei simboli, al gioco linguistico (verbale e non verbale), alla socialità. Siamo piccoli frammenti di qualcosa di più vasto, di qualcosa che va oltre qualsiasi lettura particolare dell’esistenza, siamo predisposti per una co-municazione molto profonda che trascende l’esistente e il singolo indivi-duo: ci serve solo motivazione per realizzarla ed allenamento nel perse-guirla. Certamente “un computer su ogni banco”, come recitava uno slogan molto in voga, ma pure un coetaneo sul banco vicino, un gruppo per ogni alunno. E’ importante sviluppare un’attenzione psicosociale che favorisca lo strut-turarsi di una classe con le caratteristiche di gruppo e non di aggregazione amorfa. Vivere insieme e non semplicemente essere uno accanto all’altro sviluppa-re il sentimento sociale, cioè coniugare il senso dell’io, del tu e del noi. E’ scientificamente assodato che il gruppo è qualcosa di più della somma dei suoi componenti con specifiche dinamiche di funzionamento; quindi per educare non è sufficiente possedere teorie e strumenti riferiti solo al singolo individuo. Inoltre, educare al ‘Senso Comunitario’ è qualcosa di più che educare alla convivenza. Il detto evangelico “Ama gli altri come te stesso” esprime la sintesi e lo stimolo per unire le due facce della stessa medaglia: individuo e gruppo, personalità e comunità, coscienza e bene comune. Ogni anno scolastico sarà programmato un adeguato monte-ore che evi-denzi l’importanza degli assunti succitati, concretizzandoli in specifici pro-getti di sviluppo dell’intelligenza sociale, del lavoro di gruppo, dell’identità comunitaria. Ogni consiglio di classe articolerà l’apporto professionale e umano di tutti i docenti in relazione alla disciplina insegnata e adatterà il percorso in base all’età e ai bisogni degli alunni e tenendo conto dei seguenti valori di rife-rimento: sentimento sociale, senso comunitario, altruismo, tolleranza e va-

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lorizzazione delle differenze, condivisione, rispetto reciproco, sostegno vi-cendevole, reciprocità, responsabilità, libertà e incontro con gli altri, spirito di cooperazione. Per favorire continuità, monitoraggio e approfondimento delle tematiche saranno calendarizzati durante l’anno scolastico. 3.5 IL RECUPERO L’attività di recupero non solo trova il suo sviluppo nel metodo ordinario di insegnamento in itinere, ma occupa spazi ben definiti nel corso dell’anno scolastico e si diversifica in diversi tipi di proposta. 3.6 IL POTENZIAMENTO Nel corso dell’anno scolastico vengono proposte attività di potenziamento e arricchimento per tutti gli studenti; in particolare si segnalano le seguenti attività: - Esperienze sportive di uno o più giorni organizzate dai professori di

scienze motorie e sportive - Uscite didattiche di uno o più giorni - Proposte di orientamento 3.7 IL SOSTEGNO Nel caso di alunni in posizione problematica i docenti attuano una serie di attenzioni e di interventi, che prevedono il contatto diretto con lo studente e la famiglia e il loro coinvolgimento: - analisi delle conoscenze ed esperienze attuali dell’alunno e delle prece-

denti fasi della vita scolastica; - possibilità di un sostegno psicologico;

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SEZIONE 4 LA VALUTAZIONE

4.1 IL COMPORTAMENTO Premessa

La valutazione del comportamento si propone di verificare con l'alunno, con la famiglia, con la classe l'itinerario e lo sviluppo delle qualità personali, delle prestazioni didattiche e delle relazioni sociali di ciascun alunno iscritto nella scuola. La valutazione del comportamento diventa così una risorsa potenziale di azione didattico-educativa dei docenti e dei genitori con gli alunni. Finalità della valutazione del comportamento degli studenti La valutazione del comportamento degli studenti di cui all’art. 2 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, risponde alle seguenti prioritarie finalità:

accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della con-vivenza civile;

verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che di-sciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica;

diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coe-renti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il ri-spetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri;

dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10.

La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli enti.

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Voto Obiettivo Indicatori Descrittori

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Acquisizione di una identità personale e di una coscienza civile

Comportamento

L'alunno è sempre corretto con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola. Rispetta gli altri e i loro diritti, nel riconoscimento delle differenze individuali.

Uso delle strutture della scuola

Utilizza in maniera responsabile il materiale e le strutture della scuola.

Rispetto del Regolamento

Rispetta il regolamento. Non ha a suo carico provvedimenti disciplinari.

Partecipazione alla vita scolastica

Frequenza Frequenta con assiduità le lezioni e rispetta gli orari. Nel caso dì assenze, giustifica con tempestività.

Partecipazione al dialogo educativo

Segue con interesse continuo le proposte educative e didattiche e collabora attivamente alla vita scolastica.

Rispetto delle consegne

Assolve alle consegne in maniera puntuale e costante. E' sempre munito del materiale necessario.

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Acquisizione di una identi-tà personale e di una co-scienza civile

Comportamento L'alunno è sempre corretto con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola.

Uso delle strutture della scuola

Utilizza in maniera corretta il materiale e le strutture della scuola.

Rispetto del Regolamento

Rispetta il regolamento. Non ha a suo carico provvedimenti disciplinari.

Partecipa-zione alla vita scolasti-ca

Frequenza Frequenta le lezioni e rispetta gli orari. Nel caso dì assenze, giustifica con tempestività.

Partecipazione al dialogo educativo

Segue le proposte educative e didattiche e collabora alla vita scolastica.

Rispetto delle consegne

Assolve alle consegne. E' sempre munito del materiale necessario.

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Acquisizione di una identità personale e di una coscienza civile

Comportamento Nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della scuola è sostanzialmente corretto. Rispetta gli altri e i loro diritti.

Uso delle strutture

della scuola

Non sempre utilizza al meglio il materiale e le strutture della

scuola.

Rispetto del

Regolamento

Rispetta il regolamento, ma talvolta riceve richiami verbali.

Partecipazio Frequenza Frequenta con regolarità le lezioni, ma talvolta non rispetta

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ne alla vita scolastica

gli orari.

Partecipazione al dialogo educativo

Segue con sufficiente partecipazione le proposte educative e didattiche e generalmente collabora alla vita scolastica.

Rispetto delle consegne

Nella maggioranza dei casi rispetta le consegne ed è solitamente munito del materiale necessario.

7

Acquisizione di una identità personale e di una coscienza civile

Comportamento Il comportamento dell'alunno nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della scuola non sempre è corretto. Talvolta mantiene atteggiamenti poco rispettosi degli altri e dei loro diritti.

Uso delle strutture della scuola

Utilizza in maniera non accurata il materiale e le strutture della scuola.

Rispetto del Regolamento

Talvolta non rispetta il regolamento, riceve richiami verbali e ha a suo carico richiami scritti.

Partecipazione alla vita scolastica

Frequenza Si rende responsabile di assenze e ritardi, e non giustifica regolarmente.

Partecipazione al dialogo educativo

Segue in modo passivo e marginale le proposte educative e didattiche. Collabora raramente alla vita della classe e dell'istituto.

Rispetto delle consegne

Molte volte non rispetta le consegne e non è munito del materiale scolastico.

6

Acquisizione di una identità personale e di una coscienza civile

Comportamento Il comportamento dell'alunno nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della scuola è poco corretto. Spesso mantiene atteggiamenti poco rispettosi degli altri e dei loro diritti.

Uso delle strutture della scuola

Utilizza in maniera trascurata il materiale e le strutture della scuola.

Rispetto del Regolamento

Viola frequentemente il regolamento. Riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene sanzionato con l'allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a sei giorni.

Partecipazione alla vita scolastica

Frequenza Si rende responsabile di assenze e ritardi ripetuti; non giustifica regolarmente.

Partecipazione al dialogo educativo

Partecipa con scarso interesse al dialogo educativo ed è spesso fonte di disturbo durante le lezioni

Rispetto delle consegne

Rispetta le consegne solo saltuariamente. Spesso non è munito del materiale scolastico.

Acquisizione di Comportamento Si comporta in modo arrogante e irrispettoso nei confronti

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una identità personale e di una coscienza civile

dei docenti, degli alunni e del personale della scuola.

Uso delle strutture della scuola

Utilizza in maniera trascurata e irresponsabile il materiale e le strutture della scuola.

Rispetto del Regolamento

Viola di continuo il regolamento. Riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene sanzionato con l'allontanamento dalla comunità scolastica per violazioni gravi.

Partecipazio-ne alla vita scolastica

Frequenza Si rende responsabile di ripetute assenze e/o ritardi che restano ingiustificati o che vengono giustificati in ritardo.

Partecipazione al dialogo educativo

Non dimostra alcun interesse per il dialogo educativo ed è sistematicamente fonte di disturbo durante le lezioni.

Rispetto delle consegne

Non rispetta le consegne. E’ sistematicamente privo del materiale scolastico.

4.2 LE DISCIPLINE SCOLASTICHE Secondo le indicazioni delle linee programmatiche della Scuola Secondaria di pri-mo grado, che dispongono l’individualizzazione degli interventi (D.M. 9 febbraio 1979), la valutazione degli alunni è data secondo i seguenti parametri:

livello di partenza;

processi personali;

partecipazione e applicazione;

livello acquisito degli obiettivi individualizzati. Le prove a cui gli alunni sono sottoposti periodicamente possono riportare due giudizi: - la misurazione, che dà oggettivamente il livello raggiunto dall’alunno nell’esecuzione del lavoro; - la valutazione, che esprime il giudizio del docente circa l’evoluzione dell’alunno. Alla fine dell’anno i docenti descrivono il livello di preparazione dell’alunno con un giudizio complessivo; pertanto la valutazione ha un valore pedagogico e ha un o-rizzonte più ampio rispetto alla semplice misurazione. Si ricorda come la valutazione intermedia e finale di ciascun alunno sia un’operazione compiuta dal Consiglio di classe come organo deliberante. Il Collegio dei Docenti ha deliberato che il quadro delle valutazioni va da un mini-mo di 4/10 a un massimo di 10/10, secondo la seguente scansione:

VOTO PROVA SCRITTA PROVA ORALE

4 Prova non eseguita o solo iniziata;

prova parzialmente eseguita o com-

L’alunno si rifiuta di rispondere, non

risponde, risponde a sproposito; ri-

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pletata ma con errori gravi e diffusi sponde ma rivela una conoscenza la-

cunosa, confusa e disordinata

5

Prova eseguita con diversi errori, di-

sordine e confusione

L’alunno mostra una conoscenza la-

cunosa dell’argomento e si esprime

con imprecisione e con linguaggio in-

certo

6

Prova con errori ma nell’insieme ab-

bastanza corretta e ordinata

L’alunno conosce i dati essenziali

dell’argomento e si esprime in modo

abbastanza ordinato e corretto

7 Prova con qualche errore, sostanzial-

mente corretta e ordinata

L’alunno conosce l’argomento e si

esprime in modo ordinato e corretto

8

Prova con pochi errori, completa, cor-

retta e ordinata

L’alunno conosce bene l’argomento e

si esprime in modo ordinato, corret-

to e puntuale

9

Prova completa, corretta, ben struttu-

rata, originale e coerente

L’alunno conosce l’argomento in mo-

do approfondito e si esprime con or-

dine, correttezza, puntualità e pa-

dronanza

10

Prova corretta e completa, ben strut-

turata, particolarmente originale e

coerente

L’alunno conosce l’argomento in mo-

do approfondito, lo rielabora con pa-

dronanza e originalità, lo espone con

pertinenza e linguaggio appropriato.

4.3 STRUMENTI E MODALITÀ DELLA VALUTAZIONE Strumenti della valutazione Ai fini di una valutazione corretta e trasparente il docente rende sempre esplicita e chiara all’alunno la sua azione di verifica e interrogazione e co-munica sempre all’alunno la valutazione della prova sostenuta. Le votazioni dell’alunno sono raccolte per mezzo di strumenti diversi: - verifiche scritte programmate - test o accertamenti non programmati - interrogazioni orali alla cattedra - interventi dal posto gestiti dal docente - compiti svolti a casa - lavori personali - prove pluridisciplinari - attività di gruppo in classe e in laboratorio

Scheda periodica di valutazione

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Il Collegio dei docenti divide l’anno scolastico in due parti temporali, orga-nizzate ogni anno con una delibera. Al termine di ciascuna parte i Consigli di classe compilano la pagella ministeriale e la consegnano in visione alla famiglia. Il Collegio dei docenti delibera anche i tempi e la forma di even-tuali valutazioni intermedie (di norma è il bimestre). 4.4 MODALITÀ OPERATIVE DELLA VALUTAZIONE - Lo studente deve essere informato quando le domande a lui rivolte han-

no come fine una votazione; - L’alunno impreparato viene valutato secondo il criterio adottato da ogni

Consiglio di classe; l’impreparazione può essere sanzionata con un voto negativo;

- Il voto è comunicato allo studente con una breve motivazione.

Scrutinio finale - L’omogeneità delle valutazioni è garantita dai criteri definiti dal Collegio

dei Docenti e declinati nelle aree disciplinari; ogni singolo Consiglio di classe resta comunque sovrano in sede di scrutinio, poiché quest’ultimo rappresenta l’atto conclusivo di un percorso coerente, condiviso e moni-torato in tutte le sue tappe dai singoli Consigli di classe.

- In sede di scrutinio finale i docenti, dopo l’analisi complessiva della vita scolastica di ogni alunno, propongono voti interi, esprimono con il voto sia la misurazione sia la valutazione, orientano il giudizio verso la non promozione con il voto 4, che rivela grave insufficienza, esprimono la po-sizione problematica e incerta con il voto 5, che rivela una insufficienza non grave, esprimono un giudizio positivo con gli altri voti. Il giudizio di valutazione finale è relativo al percorso di ogni singolo studente e, a fronte di un congruo numero di prove di verifica, considera il raggiungi-mento degli obiettivi minimi presentati nelle singole programmazioni, il progresso rispetto ai livelli di partenza, la frequenza regolare e il rispetto del regolamento scolastico.

- Lo studente, perché lo si possa scrutinare, deve avere frequentato al-meno tre quarti dell’orario annuale personalizzato (art. 14, comma 7 del D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122).

- Deroghe a tale norma sono previste per casi particolari (problemi di salu-te e attività sportiva agonistica) e sono state deliberate dal Collegio Do-centi in data 27/10/2010.

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L’intero processo valutativo è regolamentato dal DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 62 . Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015 del quale si riporta-no le parti più significative per la scuola secondaria di primo grado. 1. Le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono am-messi alla classe successiva e all'esame conclusivo del primo ciclo, salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249. 2.Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione alla classe successiva o all'esame conclu-sivo del primo ciclo. 3. Nel caso in cui le valutazioni periodiche o finali delle alunne e degli a-lunni indichino carenze nell'acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, l'istituzione scolastica, nell'ambito dell'autonomia didatti-ca e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livel-li di apprendimento. 4. Nella deliberazione di cui al comma 2, il voto dell'insegnante di religione cattolica, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento della religione cattolica, è espresso secondo quanto previsto dal punto 2.7 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751; il vo-to espresso dal docente per le attività alternative, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi di detto insegnamento, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale. 5. Il voto di ammissione all'esame conclusivo del primo ciclo è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall'alunna o dall'alunno. Prove nazionali sugli apprendimenti delle alunne e degli alunni della scuola secondaria di primo grado 1. L'INVALSI, nell'ambito della promozione delle attività di cui all'articolo 17, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 31 dicembre 2009 n. 213, effettua rilevazioni nazionali attraverso prove standardizzate, computer based, volte ad accertare i livelli generali e specifici di apprendimento con-seguiti in italiano, matematica e inglese in coerenza con le indicazioni na-

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zionali per il curricolo. Tali rilevazioni sono effettuate nella classe terza del-la scuola secondaria di primo grado, come previsto dall'articolo 6, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, come modificato dall'articolo 26, comma 2, del presente decreto. 2. Le prove di cui al comma 1 supportano il processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche e forniscono strumenti utili al progressivo mi-glioramento dell'efficacia della azione didattica. 3. Per la prova di inglese, l'INVALSI accerta i livelli di apprendimento attra-verso prove di posizionamento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, eventualmente in convenzione con gli enti certificatori, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 4. Le prove di cui al comma 1 si svolgono entro il mese di aprile e la relati-va partecipazione rappresenta requisito di ammissione 8 all'esame con-clusivo del primo ciclo di istruzione. Per le alunne e gli alunni risultati as-senti per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, è previ-sta una sessione suppletiva per l'espletamento delle prove. 5. Le azioni relative allo svolgimento delle rilevazioni nazionali costituisco-no per le istituzioni scolastiche attività ordinarie d'istituto. Svolgimento ed esito dell'esame di Stato 1. L'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è finalizzato a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite dall'alunna o dall'alunno anche in funzione orientativa. 2. Presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione è co-stituita la commissione d'esame, articolata in sottocommissioni per cia-scuna classe terza, composta dai docenti del consiglio di classe. Per ogni istituzione scolastica svolge le funzioni di Presidente il dirigente scolastico, o un docente collaboratore del dirigente individuato ai sensi dell'articolo 25, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, in caso di as-senza o impedimento o di reggenza di altra istituzione scolastica. Per ogni istituzione scolastica paritaria svolge le funzioni di Presidente il coordina-tore delle attività educative e didattiche. 3. L'esame di Stato è costituito da tre prove scritte ed un colloquio, valutati con votazioni in decimi. La commissione d'esame predispone le prove d'e-same ed i criteri per la correzione e la valutazione.

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4. Le prove scritte, finalizzate a rilevare le competenze definite nel profilo finale dello studente secondo le Indicazioni nazionali per il curricolo, sono: a) prova scritta di italiano o della lingua nella quale si svolge l'insegna-mento, intesa ad accertare la padronanza della stessa lingua; b) prova scritta relativa alle competenze logico matematiche; c) prova scritta, rela-tiva alle competenze acquisite, articolata in una sezione per ciascuna delle lingue straniere studiate. 5. Il colloquio è finalizzato a valutare le conoscenze descritte nel profilo fi-nale dello studente secondo le Indicazioni nazionali, con particolare atten-zione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pen-siero critico e riflessivo, nonchè il livello di padronanza delle competenze di cittadinanza, delle competenze nelle lingue straniere. Per i percorsi ad in-dirizzo musicale, nell'ambito del colloquio è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento. 6. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono definite le modalità di articolazione e di svolgimento delle prove. 7. La commissione d'esame delibera, su proposta della sottocommissione, la valutazione finale complessiva espressa con votazione in decimi, deri-vante dalla media, arrotondata all'unità superiore per frazioni pari o supe-riori a 0,5, tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove e del colloquio di cui al comma 3. L'esame si intende superato se il candidato consegue una 9 votazione complessiva di almeno sei decimi. 8. La valutazione finale espressa con la votazione di dieci decimi può esse-re accompagnata dalla lode, con deliberazione all'unanimità della com-missione, in relazione alle valutazioni conseguite nel percorso scolastico del triennio e agli esiti delle prove d'esame. 9. L'esito dell'esame per i candidati privatisti tiene conto della valutazione attribuita alle prove scritte e al colloquio. 10. Per le alunne e gli alunni risultati assenti ad una o più prove, per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, la commissione preve-de una sessione suppletiva d'esame. 11. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all'albo della scuola. Certificazione delle competenze nel primo ciclo 1. La certificazione di cui all'articolo 1, comma 6, descrive lo sviluppo dei livelli delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza progres-

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sivamente acquisite dalle alunne e dagli alunni, anche sostenendo e orien-tando gli stessi verso la scuola del secondo ciclo. 2. La certificazione è rilasciata al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione. 3. I modelli nazionali per la certificazione delle competenze sono emanati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sulla base dei seguenti principi: a) riferimento al profilo dello studente nelle In-dicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ci-clo di istruzione; b) ancoraggio alle competenze chiave individuate dall'U-nione europea, così come recepite nell'ordinamento italiano; c) definizio-ne, mediante enunciati descrittivi, dei diversi livelli di acquisizione delle competenze; d) valorizzazione delle eventuali competenze significative, sviluppate anche in situazioni di apprendimento non formale e informale; e) coerenza con il piano educativo individualizzato per le alunne e gli alun-ni con disabilità; f) indicazione, in forma descrittiva, del livello raggiunto nelle prove a carattere nazionale di cui all'articolo 7, distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione e certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese. Valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento 1. La valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità certificata fre-quentanti il primo ciclo di istruzione è riferita al comportamento, alle di-scipline e alle attività svolte sulla base dei documenti previsti dall'articolo 12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992 n. 104; trovano applicazione le disposizioni di cui agli articoli da 1 a 10. 2. Nella valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità i docenti per-seguono l'obiettivo di cui all'articolo 314, comma 2, del decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297. 3. L'ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione avviene secondo quanto disposto dal presente de-creto, tenendo a riferimento il piano educativo individualizzato. 4. Le alunne e gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizza-te di cui agli articoli 4 e 7. Il consiglio di classe o i 11 docenti contitolari della classe possono prevedere adeguate misure compensative o dispensa-tive per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predispor-re specifici adattamenti della prova ovvero l'esonero della prova.

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5. Le alunne e gli alunni con disabilità sostengono le prove di esame al termine del primo ciclo di istruzione con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonchè ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, utilizzato nel corso dell'anno scolastico per l'attuazione del piano educati-vo individualizzato. 6. Per lo svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istru-zione, la sottocommissione, sulla base del piano educativo individualizza-to, relativo alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all'assistenza eventualmente prevista per l'autonomia e la comunicazione, predispone, se necessario, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vi-gente, prove differenziate idonee a valutare il progresso dell'alunna o dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove differenziate hanno valore equivalente ai fini del supera-mento dell'esame e del conseguimento del diploma finale. 7. L'esito finale dell'esame viene determinato sulla base dei criteri previsti dall'articolo 8. 8. Alle alunne e agli alunni con disabilità che non si presentano agli esami viene rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è comun-que titolo per l'iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo grado ovvero dei corsi di istruzione e formazione professionale, ai soli fini del riconoscimento di ulteriori crediti formativi da valere anche per percor-si integrati di istruzione e formazione. 9. Per le alunne e gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) certificati ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170, la valutazione degli apprendimenti, incluse l'ammissione e la partecipazione all'esame finale del primo ciclo di istruzione, sono coerenti con il piano didattico persona-lizzato predisposto nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe e nella scuola secondaria di primo grado dal consiglio di classe. 10. Per la valutazione delle alunne e degli alunni con DSA certificato le isti-tuzioni scolastiche adottano modalità che consentono all'alunno di dimo-strare effettivamente il livello di apprendimento conseguito, mediante l'applicazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi di cui alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, indicati nel piano didattico persona-lizzato. 11. Per l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione la commis-sione può riservare alle alunne e agli alunni con DSA, di cui al comma 9, tempi più lunghi di quelli ordinari. Per tali alunne e alunni può essere con-

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sentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano già stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o co-munque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell'esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte. 12. Per l'alunna o l'alunno la cui certificazione di disturbo specifico di ap-prendimento prevede la dispensa dalla prova scritta di lingua straniera, in sede di esame di Stato, la sottocommissione stabilisce modalità e contenu-ti della prova orale sostitutiva della 12 prova scritta di lingua straniera. 13. In casi di particolare gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagno-stico, l'alunna o l'alunno, su richiesta della famiglia e conseguente appro-vazione del consiglio di classe, è esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere e segue un percorso didattico personalizzato. In sede di esame di Stato sostiene prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, con valo-re equivalente ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma. L'esito dell'esame viene determinato sulla base dei criteri previsti dall'articolo 8. 14. Le alunne e gli alunni con DSA partecipano alle prove standardizzate di cui all'articolo 4 e 7. Per lo svolgimento delle suddette prove il consiglio di classe può disporre adeguati strumenti compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato. Le alunne e gli alunni con DSA dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati dall'insegnamento della lin-gua straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese di cui all'articolo 7. 15. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami del primo ciclo e nelle tabelle affisse all'albo di istituto non viene fatta menzione delle mo-dalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. 4.4 PIANO SCUOLA DIGITALE (LEGGE 107 COMMA 57) Il piano scuola digitale prevede tre ambiti di lavoro (Strumenti, Contenuti e Competenze, Formazione e Accompagnamento) ed aree d’intervento (Ac-cesso; Spazi e ambienti per l’apprendimento; Identità digitale; Amministra-zione Digitale; Competenze degli studenti; Digitale, Imprenditorialità e La-voro; Contenuti Digitali; Formazione del Personale; Accompagnamento), Le linee di indirizzo strategico si adeguano a quanto proposto dal ministero dell’istruzione e cioè la diffusione della società della conoscenza nel mon-

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do della scuola e l’adozione di approcci didattici innovativi, attraverso il so-stegno all’accesso a nuove tecnologie e la fornitura di strumenti di ap-prendimento adeguati finalizzate al “miglioramento dei livelli di apprendi-mento degli allievi. Queste le azioni principali previste nel Piano Scuola digitale

Cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole (LAN/W-Lan). Questa a-zione è stata oggetto di un grosso lavoro negli ultimi due anni. Tutte le aule dispongono di una linea in fibra e di rete wireless

Ambienti per la didattica digitale integrata. Ogni classe e le aule speciali sono dotate di media center costituiti da computer portatile di ultima generazione interfacciato con un televisore a 48 pollici mediante cavo HDMI, ovviamente cablati

Rafforzamento della rete intranet per la gestione dei dati scolastici sen-sibili implementandola anche con VPN

Piano per l’apprendimento pratico. - La creazione di “atelier creativi e laboratori per le competenze chiave” - Il rafforzamento in chiave digitale dell’orientamento

Registro elettronico.

Stampa in 3D

Uso delle tavolette grafiche nei laboratori di Arte, Design e tecnologia

Costante sviluppo e miglioramento del sito della scuola anche come oc-casione di gestione di archivi digitali

Formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa

Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali

Realizzazione di una scuola in rete con il territorio e innovativa nell’utilizzo degli spazi, nelle tecnologie e negli approcci didattici.

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SEZIONE 5 L’INCLUSIONE

5.1 MODALITÀ DI ATTUAZIONE DELL’INCLUSIONE La scuola redige annualmente il PAI (CM 8/2013) nel quale intende racco-gliere in un quadro organico gli interventi intrapresi per affrontare le pro-blematiche relative all’inclusività con particolare riguardo agli alunni con diverse abilità, difficoltà di apprendimento, disagio comportamentale, di-sturbi specifici dell'apprendimento. Tali interventi che coinvolgono sogget-ti diversi (insegnanti, famiglie, équipe medica, esperti esterni) a livello di Istituzione scolastica devono essere gestiti integrando al meglio i contributi delle diverse professionalità coinvolte. Modalità operative Le modalità operative saranno necessariamente diverse nei casi di: 1. Alunni con disabilità certificate (legge 104/92) 2. Alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento 3. Alunni con altri bisogni educativi speciali Soggetti coinvolti e compiti Dirigente Scolastico, personale docente e non docente, referenti per la di-sabilità, lo psicologo dell’istituto, gli assistenti educatori, famiglia, assisten-ti sociali, associazioni ed enti presenti sul territorio. - Dirigente Scolastico Il Dirigente Scolastico è garante del processo di inclusione. A tal fine assi-cura al proprio Istituto: il reperimento di tutti gli ausili e/o attrezzature ne-cessarie nel caso di precise esigenze dell’alunno; la collaborazione anche con Enti e Associazioni esterni all’ambiente scolastico. - Consiglio di classe Il primo passo per l’inclusione dell’alunno è la stretta collaborazione tra gli insegnanti del consiglio di classe, per favorire l’appartenenza dell’alunno in difficoltà al contesto socio educativo del gruppo classe. - GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) d’Istituto, Si auspica la costituzione è il GLI d’Istituto, in raccordo con le altre realtà dell’Opera Sant’Alessandro. Gruppo integrato da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola. I compiti propri del GLH d’Istituto si estendono alle problematiche relative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

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Si occuperà prevalentemente di: formulare progetti per la continuità fra ordini di scuola; elaborare progetti specifici per i soggetti disabili, in rela-zione alle tipologie, assegnare i docenti di sostegno e agli assistenti alle classi/alunni. Al GLI competono anche le problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse speci-fiche e di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, assi-stente alla comunicazione, insegnanti per il sostegno, psicologo della scuo-la, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o e-sterni in regime di convenzionamento con la scuola), in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di mi-glioramento intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi (CM n. 8 del 6 marzo 2013).

- Personale non docente I compiti del personale non docente sono relativi all’ambito dell’assistenza fisica al disabile nonché di vigilanza in ambiente.

- Il territorio Il territorio è una risorsa importante per il soggetto disabile come in gene-rale per tutti gli alunni. Il territorio dà senso alle attività della scuola, inte-gra e definisce il Progetto di Vita dell’alunno

- Docenti referenti: il Docente referente per il sostegno* collabora con il Dirigente e con il personale della scuola per svolgere: 1. azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area di soste-gno; 2. azione di coordinamento con l’equipe medica e il GLH provinciale; 3. coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica; 4. azioni di coordinamento del GLI; 5. ricerca di materiali didattici utili al sostegno; 6. individuazione di adeguate strategie educative; 7. aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati; 8. operazioni di monitoraggio; 9. partecipazione al gruppo CTS provinciale. Per quanto riguarda gli alunni DSA il Docente referente per i Bes e i DSA collabora con il Dirigente e svolge: 1. pianificazione degli incontri famiglia-docenti; 2. coordinamento per la compilazione del Piano didattico personalizzato;

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3. individuazione di adeguate strategie educative; 4. ricerca e produzione di materiali per la didattica; 5. collaborazione nelle attività di formazione per i docenti; 6. coordinazione dei laboratori predisposti all’interno dell’istituto; 7. operazioni di monitoraggio. 5.2 PROGETTO ACCOGLIENZA

Saper accogliere non significa generica disponibilità, ma tener conto di tut-ti gli aspetti della persona e del gruppo durante un ampio periodo di os-servazione e di interazione. Il progetto Accoglienza non è, quindi, limitato ad un breve periodo o ad al-cune attività, ma diventa uno stile relazionale, didattico, educativo che permea qualunque proposta della scuola. Ogni anno scolastico è programmato un adeguato monte-ore che evidenzi l’importanza degli assunti succitati, concretizzandoli in specifici progetti accoglienza, sia degli alunni che delle famiglie. Ogni consiglio di classe articola l’apporto professionale e umano di tutti i docenti in relazione alla disciplina insegnata e adatterà il percorso in base all’età e ai bisogni degli alunni e tenendo conto dei seguenti valori di rife-rimento comunitari. Per favorire continuità, monitoraggio e approfondimento dell’accoglienza, sono calendarizzati durante l’anno scolastico altri momenti che concretiz-zino quanto succitato. Viene predisposta una scheda di osservazione che ha lo scopo di favorire l’osservazione dei nuovi studenti nel periodo di accoglienza. Per evitare etichettature o “diagnosi” non si giudica né si valuta la persona, ma si rile-vano gli atteggiamenti, i comportamenti o le risultanze, le conseguenze di reattività negative o positive. Ogni docente osserva attentamente l’alunno in contesti strutturati (lezioni in classe), semistrutturati (lavori di gruppo o laboratori) e non strutturati (intervallo, uscite, gite). Quanto rilevato servirà per elaborare una sintesi ch sarà presentata al consiglio di classe di novembre, durante il quale si definiranno anche eventuali interventi individualizzati.

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5.3 ATTIVITÀ DI CONTINUITÀ E DI ORIENTAMENTO Da vari anni l’Opera S. Alessandro ha in essere un innovativo progetto di orientamento a cura del Servizio Psicologico. L’orientamento riguarda ogni età della persona e ogni fase della sua cresci-ta individuale e coinvolge tutte le agenzie educative con cui un ragazzo ha a che fare, in primis la famiglia. La scuola è chiamata a educare e formare lo studente nell’attività didattica quotidiana e a fornirgli degli strumenti di valutazione delle proprie capacità e attitudini, al fine di aiutarlo a operare scelte consapevoli sul proprio futuro. L’orientamento, oltre che guidare l’alunno nella conoscenza di se stesso, degli altri, della società, del mondo, lo aiuta a scegliere la scuola superiore al termine della Secondaria di Primo Grado. Tale progetto si integra con le indicazioni dei docenti e offre alle famiglie informazioni ulteriori sulla personalità dei loro figli per meglio indirizzare le scelte future. E’ fondamentale, infatti, che ogni alunno acquisisca e gestisca con soddi-sfacente padronanza le principali strategie cognitive, affettive e motivazio-nali al fine di migliorare l’apprendimento e di proseguire gli studi più effi-cacemente, evitando fenomeni di disagio scolastico ed esistenziale. Gli alunni si trovano, infatti, in una fase preadolescenziale che non è sol-tanto un momento di crescita biologica, ma anche di maturazione intellet-tiva, emotiva, sociale e morale. Ciò può determinare un’incertezza che ri-schia di indebolire il senso dell'identità personale e sociale. Quando l’alunno non si accetta per quello che è o quando non si sente valorizzato appieno dagli altri, possono sorgere difficoltà anche nella scelta scolastica e professionale. Con dei test somministrati a tutti gli alunni della classe terza della Secondaria di primo grado si cerca di delineare alcune caratteri-stiche di personalità, di evidenziare opportunità educative e di suggerire aspetti sui quali intervenire con percorsi evolutivi futuri. Si indagano: stra-tegie di apprendimento; interessi professionali con nove macroaree; valori professionali con sei valori intrinseci per sondare la motivazione intrinseca; stili di apprendimento con rilevazione di tre aree; autostima con rilevazio-ne di emozioni; successo scolastico; vita familiare; vissuto corporeo; rela-zioni interpersonali; senso di efficacia percepita.

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5.4 STAR BENE A SCUOLA: IL SERVIZIO PSICOLOGICO A differenza della quasi totalità delle altre Istituzioni scolastiche, il Servizio Psicologico s’inserisce in modo strutturale all’interno dell’offerta formativa del Collegio S. Alessandro; ad esso è garantita anche un’idonea ampiezza oraria (due mattine a settimana più gli incontri programmati con gli organi collegiali e con i gruppi di formazione dei genitori) e la necessaria continui-tà temporale per l’attuazione degli obiettivi previsti (da settembre a giu-gno). Il Servizio Psicologico contribuisce, in collaborazione con le altre componenti formative del Collegio, ad attuare concretamente l’attenzione alla persona nella sua totalità e si fonda sul presupposto che lo sviluppo dell’intelligenza è inseparabile da quello dell’affettività e della socialità ed evidenzia quanto sia importante l’investimento sulle capacità, sull’interiorità e sulla biografia di ogni soggetto. Lo psicologo a scuola interviene sugli elementi fondanti e sulle variabili che favoriscono l’efficacia dei processi di apprendimento, cerca di sollecitare la conoscenza di se stessi, l’esplicitazione delle potenzialità individuali e l’aumento dell’autostima. Egli prende in considerazione la persona, ma centra l’attenzione anche sulle interazioni tra l’individuo e il contesto sco-lastico ed extrascolastico. Conoscere l’alunno al di là delle singole materie può risultare determinan-te per migliorare l’orientamento a livello scolastico, esistenziale e valoriale. Il servizio psicologico è basato, quindi, sulla domanda e sui bisogni della varie componenti della comunità scolastica e delle famiglie. L’intento non è solo di intervenire nella scuola, ma anche di lavorare per la scuola e per la comunità. Lo psicologo, pertanto, orienta gli alunni al fine di favorire una migliore co-noscenza di sé e stimolare uno sviluppo gratificante delle potenzialità e capacità personali; è disponibile a consulenze individuali, di coppia o fami-liari per precisare e ricercare strategie utili ad affrontare alcune problema-tiche; collabora con i docenti ed i consigli di classe per approfondire la co-noscenza delle situazioni di disagio evolutivo degli alunni e per ricercare metodologie che favoriscano l’apprendimento e la crescita personale; in-terviene nelle classi su tematiche concordate con docenti ed alunni con l’obiettivo di incoraggiare una maturazione individuale positiva, di svilup-pare il sentimento sociale e di ricercare valori comuni di riferimento. Gli alunni possono accedere al Servizio Psicologico anche direttamente, anche senza la mediazione dei docenti o dei genitori.

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Il Servizio Psicologico si articola nei seguenti compiti:

Orientamento degli alunni al fine di favorire una migliore conoscenza di sé e stimolare uno sviluppo gratificante delle potenzialità e capacità personali.

Consulenza individuale, di coppia o familiare per precisare e ricercare strategie utili ad affrontare alcune problematiche.

Formazione di psicologia sociale e dell’educazione per i genitori attuata con lavori di gruppo e l’utilizzo di metodologie attive.

Collaborazione con i docenti ed i consigli di classe per approfondire la conoscenza delle situazioni di disagio evolutivo degli alunni e per ricercare metodologie che favoriscano l’apprendimento e la crescita personale.

Intervento nelle classi su tematiche concordate con docenti ed alunni con l’obiettivo di incoraggiare una maturazione individuale positiva, di sviluppare il sentimento sociale e di ricercare valori comuni di riferimento.

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SEZIONE 6 RAPPORTI CON LA FAMIGLIA

6.1 PATTO DI CORRESPONSABILITÀ In ottemperanza al DPR 235/2007 art. 5 e nella convinzione che l’alleanza educativa sia la strada migliore per conseguire il successo formativo degli studenti, ad ogni componente della Comunità educante viene fatto sotto-scrivere il “Patto di Corresponsabilità Educativa”, attraverso il quale Stu-dente, Famiglia, Docenti e Dirigente Scolastico si assumono, nei diversi ruoli, la responsabilità di conoscere e far conoscere gli obiettivi formativi dell’Istituto e di adoperarsi concretamente affinché tali obiettivi si tra-sformino in azioni condivise ed efficaci. Si riporta il modello del documen-to:

Lo studente si impegna a:

La famiglia si impegna a:

Il docente si impegna a:

Il dirigente si impegna a:

L'O

FFER

TA F

OR

MA

TIV

A:

IL P

.O.F

.

Condividere con gli insegnanti e la fa-miglia gli obiettivi, il percorso per rag-giungerli e le fasi curricolari previste nel Piano dell’Offerta Forma-tiva, discutendo nelle sedi opportu-ne ogni singolo a-spetto di responsa-bilità

Conoscere il Piano dell’Offerta For-mativa, espri-mendo pareri e proposte e colla-borando nelle at-tività; condivider-lo e discuterlo con i docenti e con i propri figli, met-tendo in atto stra-tegie educative a supporto degli o-biettivi in esso e-spressi

Realizzare il Pia-no dell’Offerta Formativa, e-sprimendone ed esplicitandone gli obiettivi for-mativi, culturali e didattici e moti-vando il proprio intervento e le proprie strategie, sia con la fami-glia sia con lo studente

Garantire che il Piano dell'Offer-ta Formativa e-spliciti obiettivi formativi, strate-gie didattiche, strumenti di veri-fica e criteri di valutazione; veri-ficare che esso sia periodica-mente rivisto ed aggiornato per promuovere sempre meglio la formazione e la valorizzazione umana e cultura-le degli studenti

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IL R

EGO

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ENTO

L

’ IST

ITU

TO Aderire al Regola-

mento di Istituto attenendosi nei propri comporta-menti al rispetto delle regole in esso espresse ed impe-gnandosi ad interio-rizzarne i valori sot-tesi

Aderire al Rego-lamento di Istituto attenendosi nei propri comporta-menti ed atteg-giamenti alle re-gole in esso e-spresse ed impe-gnandosi con i figli a farle rispettare, aiutandoli nel contempo ad inte-riorizzarne i valori sottesi

Impostare la propria metodo-logia didattica ed il proprio atteg-giamento perso-nale in funzione dei valori e delle regole contenute nel Regolamento di Istituto, condi-videndoli con la famiglia e lo stu-dente

Comunicare con i docenti, gli stu-denti e le fami-glie per pro-muovere una cultura di atten-zione alla perso-na, della legalità e del rispetto re-ciproco anche attraverso la dif-fusione ed il co-stante richiamo alle regole ed ai valori contenuti nel Regolamento di Istituto

LA P

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IPA

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NE

Riferire in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola e dagli inse-gnanti. Favorire il rapporto tra com-pagni sviluppando la collaborazione, l'integrazione e la solidarietà

Collaborare e par-tecipare alla vita della scuola atti-vamente, coglien-do le modalità e le occasioni messe a disposizione dall’istituzione scolastica, infor-mandosi assidua-mente sul percor-so didattico-educativo dei propri figli

Collaborare atti-vamente con la Direzione Scola-stica, informan-dosi ed infor-mando le altre componenti e prendendo parte alle iniziative promosse dalla scuola

Favorire la cono-scenza e la rela-zione tra com-ponenti della Comunità Edu-cante, rendendo note le modalità di comunicazione scuola-famiglia, la partecipazione agli Organi Colle-giali e promuo-vendo momenti formativi che coinvolgano do-centi e famiglie

Il patto di corresponsabilità è sottoscritto da studente, genitori, coordinatore di classe e dirigente all’inizio del ciclo di studi.

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6.2 MODALITÀ E STRUMENTI La scuola promuove e favorisce un rapporto costante, corretto ed efficace con le famiglie, ritenute prime responsabili della formazione dei figli. Rego-la tale rapporto con le seguenti modalità.

All’albo della scuola i genitori trovano esposti i documenti principali della vita scolastica: - il calendario annuale; - l’orario settimanale; - l’organico dei docenti; - l’orario degli incontri docenti-genitori; - le iniziative delle commissioni; - i risultati scolastici di fine anno; - il calendario degli esami di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzio-

ne.

Genitori e alunni usufruiscono del servizio Scuola on line. Potranno vi-sualizzare gli argomenti delle lezioni svolte, i compiti assegnati, le valuta-zioni; potranno comunicare con la scuola o con i singoli docenti e preno-tare i colloqui. Le credenziali vengono ritirate in segreteria all’inizio del primo anno di frequenza.

Al momento dell’iscrizione l’alunno riceve un libretto per le giustificazio-ni delle assenze, dei permessi, per comunicazioni dei genitori con la Scuola e della Scuola con i genitori: tale libretto è il solo strumento che consente l’ammissione alle lezioni in caso di assenza o ritardo. Il libretto delle assenze e il diario devono essere tenuti in cartella e presentati ogni volta che si richiedono da parte del docente o del Preside.

Le comunicazioni scuola-famiglia che informano sulle iniziative didatti-che-educative programmate dall’Istituto o dal singolo Consiglio di Classe sono inviate di volta in volta direttamente alla famiglia tramite il registro on line o, in casi particolari (restituzione di tagliandi di adesione o di pa-gamento) tramite lo studente. Sono sempre consultabili direttamente sul sito Internet della scuola.

Le comunicazioni alla famiglia riguardanti il singolo alunno sono fatte con il mezzo più conveniente (sia per il contenuto sia per l’urgenza).

Le schede della scuola e le pagelle ministeriali con valutazioni bimestrali, trimestrali, quadrimestrali sono consegnate agli alunni. Vanno restituite

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presso la segreteria con la firma del genitore entro tre giorni dalla conse-gna.

Le verifiche scritte inviate in famiglia per la visione devono essere resti-tuite con la firma del genitore senza ulteriori aggiunte e in tempi rapidi; in caso di smarrimento è necessaria una dichiarazione sottoscritta dal Preside, dal docente e dall’alunno.

Gli incontri personali tra docente e famiglia sono così regolamentati: - ciascun docente fissa un'ora settimanale, in orario antimeridiano, per

gli incontri con i genitori. Il quadro degli orari è consegnato ad ogni a-lunno. Degli incontri, sia prefissati sia per appuntamento, è data co-municazione on line agli interessati.

- Il ricevimento dei genitori in orario pomeridiano, per colloqui attinenti l'evoluzione del processo formativo dello studente, è previsto due vol-te l’anno.

- Gli incontri dei genitori con il Preside si svolgono nella scuola negli ora-ri stabiliti per le udienze. In altri orari è necessario chiedere appunta-mento tramite segreteria.

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SEZIONE 7 LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA E GOVERNANCE

D’ISTITUTO 7.1 L’ORGANIGRAMMA DELLA SCUOLA

7.2 IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA E’ costituito da un gruppo di docenti, scelti e nominati dal preside nell’ambito del Collegio dei Docenti dell’intero comprensivo: sono rappre-sentativi degli indirizzi di studio presenti nella scuola. Essi hanno il compito di collaborare direttamente allo studio e alla organizzazione funzionale dell’Istituto. Il Consiglio di presidenza è convocato periodicamente dal preside, ogni vol-ta che si presenta la necessità di risolvere problemi particolari, di prendere decisioni importanti, di condividere responsabilità di gestione, di monito-rare situazioni e di consigliare o proporre soluzioni alternative nella ordina-ria amministrazione della scuola. Membro di diritto del Consiglio di Presidenza è il coordinatore vicario, che sostituisce, per delega, il dirigente quando necessario.

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7.3 DOCENTI Gli insegnanti, religiosi e laici, sono chiamati ad essere i primi animatori dell’ambiente scolastico e a loro è richiesto di assumere questo compito come missione che deve privilegiare lo studente.

Viene loro affidato un servizio che li rende partecipi della promozione u-mana della persona in coerenza con il Progetto Educativo. Loro compito è quello di un accostamento personale ad ogni studente per conoscere la sua concreta situazione e la sua storia in modo da poterlo aiutare nella realizzazione della sua crescita umana e cristiana, non secondo schemi in-dividualistici.

Dal punto di vista professionale, è richiesta una seria competenza culturale e didattica che nasce da un costante aggiornamento personale e collegiale, in modo che il sapere da trasmettere sia serio e aderente ai tempi.

Gli insegnanti si propongono come esempio e guida per vivere con la dovu-ta significatività i momenti spiritualmente forti.

7.4 GLI ORGANI COLLEGIALI La partecipazione al progetto scolastico da parte dei genitori è un contri-buto fondamentale. Gli Organi collegiali della scuola, che - se si esclude il Collegio dei docenti - prevedono sempre la rappresentanza dei genitori, sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio, in un con-tatto significativo con le dinamiche sociali. Tutti gli Organi collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni. Ecco quelli previsti per la nostra scuola: Consiglio di classe Scuola secondaria di primo grado: tutti i docenti della classe e quattro rap-presentanti dei genitori; presiede il dirigente scolastico o il vicario o il do-cente coordinatore di classe. In questa forma viene convocato tre volte all’anno. Altri incontri si svolgono invece con il consiglio di classe per deci-sioni valutative. Ha durata annuale. Ha il compito di formulare al Collegio dei docenti pro-poste in ordine all’azione educativa e didattica e a iniziative di sperimenta-zione, nonché quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra do-centi, genitori ed alunni. Fra le mansioni del Consiglio di classe rientra an-che quello relativo ai provvedimenti disciplinari a carico degli studenti.

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Consiglio di Istituto Il Consiglio di Istituto elabora e adotta gli indirizzi della scuola. Spetta al consiglio l’adozione del regolamento interno dell’Istituto, l’acquisto, il rin-novo e la conservazione di tutti i beni necessari alla vita della scuola, la de-cisione in merito alla partecipazione dell’Istituto ad attività culturali, spor-tive e ricreative, nonché allo svolgimento di iniziative assistenziali. Fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e dei Consigli di intersezione, di interclasse e di classe, ha potere deliberante sull’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola, nei limiti delle di-sponibilità di bilancio, per quanto riguarda i compiti e le funzioni che l’autonomia scolastica attribuisce alle singole scuole. In particolare adotta il Piano dell’offerta formativa elaborato dal collegio dei docenti. La Giunta esecutiva prepara i lavori del Consiglio di Istituto, fermo restan-do il diritto di iniziativa del Consiglio stesso, e cura l’esecuzione delle rela-tive delibere. Comitato dei genitori Il Comitato dei genitori è composto dai rappresentanti di classe, eletti all’interno dei vari consigli di classe dell’intera scuola. È un organismo che si propone lo scopo di ricevere, coordinare e formalizzare le proposte dei genitori. È in questo ambito che la sua azione si affianca a quella del Consi-glio di Istituto per un supporto collaborativo. Il Comitato dei genitori ha il compito di favorire la più ampia collaborazione tra scuola e famiglia, di promuovere iniziative che portino contributo alla educazione degli alunni e alla formazione dei genitori nel loro ruolo di educatori, di strutturare attivi-tà di servizio agli alunni e alle loro famiglie (art. 3.2 dello Statuto), avan-zando proposte volte a migliorare l’andamento complessivo dell'Istituto, cooperando nelle commissioni di lavoro che prevedono anche la parteci-pazione dei genitori.

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SEZIONE 8 IL PIANO DI MIGLIORAMENTO DERIVANTE

DALLA SEZIONE 5 DEL RAV E DAL SISTEMA QUALITÀ

8.1 INTRODUZIONE ESPLICATIVA Il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti impegna le scuole e soggetti esterni. Il piano di miglioramento ha come obiettivo quello di mettere in evidenza la specificità della scuola e orien-tarne tutto il processo di autovalutazione e dunque anche i criteri di buon funzionamento ed efficace organizzazione. Nella valutazione della scuola non si può prescindere dai risultati di ap-prendimento e dagli esiti formativi. Pertanto l’autovalutazione comprende l’ analisi di dati e di rilevazioni che provengono dal sistema informativo del Miur, dall’Invalsi sugli esiti delle prove e il valore aggiunto e dalla scuola stessa circa aspetti che ritiene significativi. In questa sezione si riportano priorità, traguardi e obiettivi di processo indicati nei Rapporti di Autovalu-tazione. La scuola ha costruito negli anni una tradizione di lavoro volta al continuo miglioramento della sua organizzazione e della sua capacità di creare le condizioni per un apprendimento efficace. Il cammino svolto, articolato e guidato dalla lungimiranza del suo Collegio docenti, si è ormai consolidato in pratiche di lavoro riconosciute e valorizzate dall’utenza. Ora occorre procedere oltre mettendo in campo le migliori competenze per sistematiz-zare e migliorare aspetti importanti quali il curricolo delle competenze tra-sversali e quello di cittadinanza, prevedendo una riorganizzazione delle at-tività e delle numerose occasioni create nel corso degli anni. L'autovalutazione della scuola ha infatti evidenziato le maggiori criticità negli ambiti dei risultati scolastici e delle competenze chiave e di cittadi-nanza. In particolare rispetto all'area delle competenze chiave e di cittadi-nanza la scuola è cosciente del fatto che proporre una didattica fortemen-te indirizzata agli ambiti delle competenze sia uno degli elementi fonda-mentali per mantenere al centro dell'attenzione il successo formativo dello studente. Ne consegue la necessità d'avere a disposizione strumenti ade-guati e condivisi per la valutazione del percorso formativo di ogni alunno.

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Infine un ruolo decisivo ricoprono e ricopriranno le competenze linguisti-che certificate da enti esterni per la loro migliore spendibilità nel curricu-lum di ogni studente. Trasversale agli indirizzi di studio sarà quello di monitorare i risultati con-seguiti dagli studenti anche in altre scuole al termine del primo anno della secondaria di II grado in Italiano, Matematica, Inglese e nel Comportamen-to: tale analisi servirà alla scuola per verificare le competenze acquisite da-gli studenti al termine della secondaria di I grado e per integrare il sistema di valutazione della scuola. 8.2 PRIORITÀ E TRAGUARDI Sono state indicate le seguenti priorità Obiettivi didattici - Valorizzazione delle eccellenze sia nel curriculum scolastico che in occa-

sione degli Esami di stato. - Sviluppo delle competenze di cittadinanza sia in relazione alla program-

mazione curricolare, sia in relazione agli studenti. Ambiente di apprendimento - Incrementare l'utilizzo del laboratorio di Scienze e rilanciare quello di In-

formatica per tutte le classi. - Monitoraggio completo e sistematico delle metodologie didattiche d'in-

segnamento con valutazione e scelte riguardo alle migliori e più efficaci Continuità e orientamento - Costruire un sistema di monitoraggio dell’orientamento - Verifica esiti del proseguimento degli studi Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie - Inserirsi in una rete di scuole Curricolo, progettazione e valutazione - Identificazione e costruzione di percorsi che mettano al centro le compe-

tenze trasversali. - Potenziamento delle certificazioni linguistiche e informatiche - Strutturazione di un curricolo di Cittadinanza e Costituzione Inclusione e differenziazione - Costruzione, mediante l'utilizzo sistematico delle risorse G.L.I., un cam-

mino strutturato e monitorato, favorendo iniziative di formazione per i docenti

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Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane - Valorizzazione di tutte le competenze dei docenti testimoniate dal loro

curriculum e dai corsi di formazione certificati nel sistema qualità. - Diffusione della conoscenza e della competenza di didattiche digitali in

modo uniforme fra i docenti. Per poter raggiungere i traguardi occorrerà pertanto: - Organizzare attività specifiche per valorizzare, coltivare e gratificare le

eccellenze. - Programmare in ogni ambito disciplinare con specifico riferimento alle

competenze chiave e di cittadinanza. - Costruire strumenti di verifica (prove orali e scritte)e di valutazione (gri-

glie) delle competenze, funzionali e condivisi dal collegio dei docenti - Costruzione di un database con i risultati degli alunni dopo l'uscita dalla

nostra Scuola.

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8.3 FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE Durante il triennio verranno organizzate le seguenti attività formative TEMATICA AMBITO DI RIFERI-

MENTO

INFORMATION TECHNOLOGY: Tecnologie dell'Informa-zione e della comunicazione nella generazione "TOUCH"

Formazione di CON-TENUTO

Comunicazione e relazione educativa Formazione di PRO-CESSO

BES (Bisogni educativi speciali): strumenti didattici e me-todologie; protocolli valutativi

Formazione di CON-TENUTO

Didattica per competenze declinata sulla Cittadinanza attiva

Formazione di CON-TENUTO

Didattica laboratoriale Formazione di CON-TENUTO

Rubriche valutative Formazione di PRO-CESSO

Approfondimenti disciplinari Formazione di CON-TENUTO

Dinamiche di relazione nel lavoro in dipartimenti e im-plementazione di attività pluridisciplinari

Formazione di PRO-CESSO e Formazione di CON-TENUTO

Nuove metodologie di insegnamento (E-twinning) Formazione di CON-TENUTO

6.2 Formazione del personale non docente

TEMATICA AMBITO DI RIFERI-MENTO

Primo soccorso e aggiornamento sulla sicurezza in am-bienti di lavoro

Formazione di CONTE-NUTO

favorire relazioni collaborative Formazione di PRO-CESSO

Innovazioni normative e tecnologiche Formazione di CONTE-NUTO

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Corrispondenza

Sede della scuola Collegio Vescovile Sant’Alessandro Via Garibaldi, 3 20122 Bergamo Tel. 035 218500 - Fax 035 3886088 E-mail: [email protected] Sito internet: www.osabg.it

Sede amministrativa Opera Sant’Alessandro Via S. Alessandro, 49 – 24122 Bergamo Telefono: 035 21 85 00 – Fax. 035 388 60 88 P.I. 00634550164

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