Piano sociale Trento-Aldeno-Cimone-Garniga

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Indicazioni per ilPIANO SOCIALE DEL TERRITORIO VAL D'ADIGE

    Settembre 2!"

    1 Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    #$e%to la&oro dedicato a Paola (azzoldi

    stimata ed apprezzata assistente sociale del Comune di Trento

    ) cop*ri+,t 2!"

    Ta&olo Territoriale Territorio Val d'Adi+e

    Com$ni di Trento- Aldeno- Cimone e Garni+a Terme

    Pro+etto %ociale .Citt/ 0 Com$nit/ delle relazioni1

    Piano %ociale del Territorio Val d'Adi+e

    Com$ne di Trento

    A%%e%%orato alla politic,e %ociali e pari opport$nit/

    Ser&izio Atti&it/ Sociali

    Via Alieri- !3 "4!22 TRENTO

    Per informazioni o copie del Piano sociale:

    servizio attivit sociali 0461- 884431

    [email protected]

    2 Piano sociale Territorio Val d'Adige

    mailto:[email protected]:[email protected]
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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Indice

    PaginaIntroduzione Il Piano sociale come strumento di pianificazione partecipata 5

    Il processo di pianificazione partecipata in un nuovo scenariosociale, politico ed economico

    Il contesto normativo e le competenze locali !"

    Il profilo del Territorio Val d'Adige #$

    %ervizi e opportunit& per i cittadini $#

    Il uadro economico 5!

    Il Tavolo territoriale 5

    Il percorso partecipativo ()

    Priorit&, obiettivi e modalit& di attuazione per aree *$

    Il disegno della valutazione !#$

    +odalit& di comunicazione !#*

    ibliografia ibliografia, documenti e rapporti, riferimenti normativi !#-

    Allegato ista realt& partecipanti al percorso partecipativo per aree

    3 Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    Rin+raziamenti

    /ell'impossibilit& di citare ogni partecipante al percorso ed al lavoro di stesura di uesto

    documento, si ringraziano tutti e ciascuno.

    a ricc0ezza e la completezza del percorso partecipativo e dei contenuti di uesto

    documento discendono principalmente dalla volont&, dalla competenza e dalla capacit& di

    dialogare dei partecipanti. In particolare, ringraziamo uanti 0anno voluto esprimere il proprioparere, anc0e se critico, perc01 ci2 0a permesso di costruire uno sguardo pi3 completo sui

    problemi e sulle risorse del nostro Territorio.

    'auspicio 1 c0e anc0e uanti non 0anno potuto o non 0anno voluto partecipare, possano e

    desiderino farlo da adesso in poi c0iedendosi, come 1 stato fatto durante uesti mesi, non solo

    4cosa pu fare la comunit per me, ma cosa posso fare io per la mia comunit.

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    Il Piano %ociale come %tr$mento di pianiicazione partecipata

    6uesto documento per la pianificazione sociale del Territorio Val d7Adige, frutto di unintenso percorso partecipativo, si inserisce in uno scenario economico, sociale e demograficonotevolmente diverso da uello in cui si 1 svolto il percorso del Piano %ociale di Trento nel #))!.a larga e profonda trasformazione c0e la nostra societ& sta vivendo, correlata con la crisieconomica c0e stiamo attraversando 1 estesa, profonda e non sar& di breve durata. 8ssa 0a oggied avr& in futuro, riflessi importanti ed in parte sconosciuti nel tessuto sociale e nel benessere nonsolo materiale delle nostre comunit&.

    %iamo inoltre in una fase importante, nella nostra Provincia, per l'attuazione delle leggi diriforma istituzionale 9P $:#))(; e della legge di riforma delle politic0e sociali 9P !$:#))*;.

    6ueste norme 0anno consegnato ai

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    Il Tavolo Territoriale 0a raccolto le indicazioni e le proposte emerse dal percorsopartecipativo e le consegna con gli obiettivi e le modalit& di attuazione agli organi politici deili attori politici e gli operatori tecnicicoinvolti nella pianificazione sono dunue interpellati in modo ineludibile, ben oltre la ridefinizionedella spesa per i servizi sociali e assistenziali.

    %ono interpellati su una idea di societ& e su una visione di futuro.

    e aree di interesse e le sfide su cui lavorare sono molte fra tutte, si pu2 affermare c0euella relativa alla crescita armoniosa dei bambini e degli adolescenti e il necessario sostegno peruesto compito alle loro famiglie, ric0ieda oggi una speciale attenzione. e crescentidiseguaglianze sociali infatti riguardano tutte le fasce di et&, ma gli effetti a distanza nella vita dellepersone sono tanto pi3 gravi uanto pi3 in giovane et& 0anno affrontato privazioni affettive o

    discriminazioni nell'accesso alle opportunit&.

    Desidero esprimere riconoscimento e gratitudine a tutte le persone c0e si sono attivate9cittadini, volontari, operatori, amministratori; e alle numerose realt& c0e sono state coinvolte e c0e0anno donato con generosit& tempo, passione, competenza. /umerosi e straordinari riflessioni econtributi ci sono pervenuti in uesti mesi e sono stati pubblicati sul sito del rande collaborazione si 1 manifestata da parte dei

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    Il proce%%o di pianiicazione partecipata in $n n$o&o %cenario %ociale-

    politico ed economico

    Siamo in $na %it$azione di cri%i

    Il nostro territorio non 1 esente da uanto sta avvenendo nel resto d'Italia, seppur con modi

    e impatti diversi. /on 1 uesta la sede per trattare i significati o le caratteristic0e di una crisi c0e

    sta avendo un forte impatto sull'economia, si vuole per2 porre attenzione sul fatto c0e uesta

    investe, sia in forma diretta e indiretta, tutto il sistema dei servizi socioGassistenziali

    in forma diretta per la graduale riduzione delle risorse disponibili, umane e economic0e,

    con cui fronteggiare i bisogni dei cittadiniC

    in forma indiretta per le difficolt& economic0e delle persone e delle famiglie, con

    conseguente maggior ric0iesta di aiuti.

    6uanto emerge in modo evidente dal percorso partecipativo 1 una crisi pi3 profonda c0e

    coinvolge la uantit& e ualit& delle relazioni dei cittadini, le ridotte, rispetto al passato, capacit&

    dei bambini e la solitudine degli anziani, passando per la crisi degli adulti senza lavoro c0e, oltre a

    rappresentare una forma di reddito, 1 anc0e identit& individuale per ognuno di noi. a crisi del

    sistema lavoro risc0ia di trasformarsi anc0e in crisi di identit& personale e collettiva.

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    ?na popolazione, la nostra, composta sempre pi3 da persone anziane, con un

    conseguente ed evidente aumento di bisogni assistenziali gli ultraGsessantacinuenni nel !-(!

    erano il !)H della popolazione provinciale, oggi sono circa il #)H, fra #) anni saranno circa il

    $)H5.

    Ancora pi3 significativo il dato sull'indice di vecc0iaia(c0e 1 triplicato dal 7(# ad oggi,

    passando dal "$H al !#5HC nel #)$# sar& probabilmente arrivato oltre il !-)H per uanto

    concerne il territorio provinciale*.

    Dal percorso partecipativo 1 emerso c0iaramente come tali cambiamenti siano ben

    percepiti dai territori e dai cittadini sono stati evidenziati meno senso di appartenenza e coesione

    9e uindi anc0e maggiore paura e senso di insicurezza;, maggior solitudine 9c0e emerge sia negli

    adolescenti c0e nelle famiglie e negli anziani; e, di conseguenza, crescente ric0iesta di spazi di

    incontro e relazione.

    Pi5 &$lnerabilit/

    'immediato collegamento con i due punti precedenti 1 con l'aumento della vulnerabilit&, in

    particolare di alcune categorie di persone. /onostante emerga dall'analisi svolta c0e il risc0io 1

    aumentato per tutti 9principalmente per l'incertezza del mercato del lavoro;, appare evidente c0e le

    maggiori condizioni di solitudine sono un indicatore importante e trasversale.

    6uesto indicatore deve pertanto interessare prioritariamente le politic0e sociali del futuro

    c0i vive condizioni di solitudine relazionale 1 esposto ad una maggior probabilit& di non riuscire a

    fronteggiare gli eventi critici della vita con conseguente prevedibilit& di peggioramento e di accesso

    ai servizi pubblici per ric0ieste di aiuto in situazioni ormai estremamente critic0e.

    Tale condizione appare trasversale alle varie et& della vita 1 stata rilevata una maggior

    vulnerabilit& degli adolescenti con conseguente risc0io di comportamenti devianti, delle famiglienell'assolvere ai compiti educativi, degli anziani soli con bisogni assistenziali.

    Problemi e bisogni diversi con un unico denominatore la presenza di reti informali di

    sostegno c0e a volte, per2, non sono sifficienti.

    # Proiezioni %ervizio %tatistica Provincia autonoma di Trento

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    Pi5 bi%o+ni e problemi- meno ri%or%e6 e ora7

    a crisi comporta anc0e una riduzione 9a livello nazionale e locale; delle risorse pubblic0e

    destinate al elfare socioGassistenziale. Eiduzione c0e 0a gi& avuto inizio e c0e, uasi certamente,

    proseguir& negli anni a venire.

    Tale riduzione si manifesta in due modi

    riduzione di risorse economic0e destinate all'erogazione di prestazioni socioGassistenziali5

    riduzione di risorse umane dedicate ad affrontare i problemi dei cittadini.

    +eno professionisti e meno prestazioni disponibili, uindi, con una ric0iesta di pi3

    prestazioni da erogare e di problemi da affrontare. a situazione 1 evidentemente preoccupante e

    diverse possono essere le scelte per affrontare uesto momento.

    a strada c0e viene indicata in uasi tutti gli ambiti 1 uella di un diverso rapporto fra i

    cittadini e le Pubblic0e Amministrazioni, c0e ponga al centro la realizzazione di una partners0ip,

    traducibile in maggior partecipazione e corresponsabilizzazione, in grado di rispondere alle

    uestioni emergenti c0e riguardano il bene comune e di generare apprendimento reciproco ed

    evoluzione.

    Dal areperal are con8

    8' uno dei passaggi importanti c0e emerge dal percorso partecipativo il coinvolgimento

    diretto di cittadini e utenti nelle politic0e sociali, nelle azioni di programmazione e di realizzazione e

    successiva valutazione degli interventi e l'attenzione alle competenze c0e si organizzano

    spontaneamente sul territorio.

    I processi volti alla maggiore inclusione dei cittadiniGutenti nella costruzione e gestione delle

    politic0e pubblic0e presentano infatti diversi e ormai riconosciuti vantaggi-, tra i uali

    la possibilit& di comprendere i fenomeni e i bisogni in modo pi3 approfondito. %e i cittadini

    vengono coinvolti, leggendo i processi di programmazione e gestione dei servizi attraverso

    la lente della loro esperienza, del loro vissuto personale e delle loro aspettative, possono

    portare nelle organizzazioni visioni diverse, contribuendo a tali processiC

    la costruzione di capitale sociale e di maggior senso civico, riducendo il risc0io di deG

    Eipamonti 8.,

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    responsabilizzazione dei cittadini nei confronti del bene pubblico. 6uesto induce a pensare

    c0e si tratti uindi uno strumento di democraziaC

    un maggior adattamento dei servizi ai cambiamenti dei bisogni delle persone, c0e

    avvengono oggi sempre pi3 rapidamente. Inoltre, tramite la comunicazione e il confronto

    diretto con i problemi dei cittadini, le decisioni prese, a livello politico e di programmazione,

    vengono legittimate e maggiormente accettateC

    una maggiore attenzione da parte delle istituzioni verso le attese e le esigenze della

    societ&, c0e contribuisce a creare con i cittadini relazioni di maggior fiducia, collaborazione

    e legittimazione.

    Pu2 esistere una relazione collaborativa tra professionisti esperti e cittadiniGutenti, i uali

    apprendono gli uni dagli altri, nella convinzione c0e il ene pu nascere dalle relazioni socialicostituti#e degli stessi prolem/0. Il sapere in uest'ottica, assume un significato pi3 ampioC non 1

    infatti solo uello c0e si impara attraverso lo studio accademico 9oggettivo e tecnico;, ma 1 anc0e

    uello c0e deriva dall'esperienza, cio1 il sapere esperienziale, c0e deve essere valorizzato.

    6uesto pu2 avvenire solo grazie a una collaborazione reciproca. 8' nella relazione c0e uesti due

    saperi, di chi possiede la parziale scienza e di chi possiede la parziale esperienza diretta// si

    incontrano entrami sono necessari, ciascuno senza l$altro pu risultare insufficiente/1.

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    Nel %e+no della contin$it/

    Dieci anni fa il Piano sociale della

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    Cambiamento

    ono le azioni che contano. 2 nostri pensieri, per 'uanto uoni possano essere, sono perle

    false fintanto che non #engono trasformati in azioni. ii il camiamento che #uoi #edere nel

    mondo. 1 una frase del politico e filosofo indiano +o0andas Faramc0and >and0i, c0e voleva

    orientare un processo delicato come uello c0e port2 l'India all'indipendenza. +a potrebbe

    adattarsi bene anc0e al nostro contesto nel processo partecipativo sono emerse ric0ieste di

    cambiamento reciproc0e tra servizi, organizzazioni e cittadiniGutenti con aspettative sugli esiti. In

    uesto particolare momento una delle possibili e diverse soluzioni pu2 essere proprio uella di

    cambiare le nostre azioni ed il nostro modo di operare.

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    Il conte%to normati&o e le competenze locali

    Conte%to normati&o

    a P !( giugno #))(, n. $ 9/orme in materia di governo dell7autonomia del Trentino; nel

    ridisegnare il pi3 generale assetto istituzionale provinciale individua 9art.!; anc0e nel 4. ..processo

    di riorganizzazione delle istituzioni pro#inciali e locali ispirato ai principi di sussidiariet,

    differenziazione e adeguatezza il sostrato sul uale innestare 9art.! comma c; 4...il maggior

    numero possiile di funzioni amministrati#e ai comuni, enti pi3 #icini agli interessi dei cittadini,

    anche mediante le forme pi3 appropriate di esercizio associato delle funzioni.

    a legge di cui sopra, oltre c0e al complessivo ridisegno istituzionale, 0a portato, in

    particolare, all'avvento di altre importanti leggi di riforma c0e 0anno coinvolto i settori delle

    Politic0e sociali 9P #* luglio #))*, n.!$; e della Tutela della salute 9P #$ luglio #)!), n.!(;.

    A livello locale, per i

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    Il dettaglio delle funzioni locali dei servizi sociali e socioGassistenziali riferite all'anno #)!$ 1

    il seguente

    Inter&enti del Ser&izio %ociale proe%%ionale

    sostegno psicosociale, intervento di aiuto per l7accesso ai servizi, interventi di tutela

    Ser&izi inte+rati&i e %o%tit$ti&i di $nzioni proprie del n$cleo amiliare

    affidamento familiare parentale dei minori e accoglienza di minori presso famiglie o singoli

    accoglienza di adulti presso famiglie o singoli

    intervento educativo a domicilio e spazio neutro

    assistenza domiciliare, servizio pasti a domicilio e servizio pasti presso strutture,

    telesoccorso e telecontrollo

    educativa di strada

    Ser&izi a carattere %emire%idenziale

    centro diurno per minori e centro aperto per minori

    centro di aggregazione giovanile

    centro occupazionale per adulti

    laboratorio per l7acuisizione dei prereuisiti lavorativi per adulti

    centro di servizi per anziani

    centro socioGeducativo per disabili, centro occupazionale per disabili e laboratorio per

    l7acuisizione dei prereuisiti lavorativi per disabili

    centro servizi a rete per disabili

    centro diurno socioGassistenziale riabilitativo per disabili

    centro di socializzazione al lavoro per giovani

    Ser&izi a carattere re%idenziale

    appartamenti semiGprotetti per adulti

    alloggi protetti per anziani, casa di soggiorno per anziani

    comunit& alloggio per disabili, alloggi in autonomia

    servizi di accoglienza temporanea, di sollievo o tregua per adulti e anziani autosufficienti

    Inter&enti di %o%te+no economico

    contributo a favore di famiglie e singoli per il mantenimento del soggetto accolto e affidato

    contributo a favore di istituzioni private c0e perseguono senza scopo di lucro finalit& socioG

    assistenziali

    intervento di sostegno alle organizzazioni di volontariato

    assunzione oneri relativi alle attrezzature speciali

    intervento economico straordinario

    reddito di garanzia 9per la parte di competenza degli enti locali;

    rimborso ticKet sanitari

    1# Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    prestito sull'onore

    assegno di cura 9in esaurimento;

    anticipazione dell'assegno di mantenimento a tutela dei minori

    assegno per nucleo familiare e assegno per la maternit&Inter&enti di %e+retariato e %portelli

    segretariato sociale e unit& di strada

    Inter&enti di promozione- pre&enzione e incl$%ione

    progetti di promozione e progetti di prevenzione, inclusione sociale

    misure per favorire l7integrazione dei gruppi sinti e rom residenti in Provincia di Trento

    mediazione familiare

    Inter&enti per pro+etti inno&ati&i

    progetti di attivit& innovative o sperimentali nuclei territoriali per disabili

    distretto di economia solidale

    Le $nzioni pro&inciali

    e funzioni provinciali fanno riferimento a servizi e utenti di livello territoriale pi3 ampio e,

    comunue, difficilmente circoscrivibili al territorio di una singola

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    Per l'attuazione della legge sulla salute si 1 lavorato con il Distretto sanitario per costituire

    le cinue aree ad alta integrazione socio sanitaria 9maternoGinfantile, anziani, disabilit&, salute

    mentale e dipendenze; ed attualmente anc0e il personale del %ervizio Attivit& sociali opera

    all'interno delle cinue ?nit& di valutazione multidisciplinari 9?.V.+.;. Il

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    arniga Terme. Tali funzioni sono ora gestite in forma associata.

    Dopo la stipula, il #* settembre #)!!, della convenzione fra i iuseppe, %anta

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    8' stata garantita la continuazione dell'attivit& professionale del servizio sociale per uanto

    riguarda l'utenza in capo all'e

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    79icio Poli %ociali viene costituito nel #))" contestualmente all7avvio dei primi Poli

    sociali. 7?fficio 0a una funzione di coordinamento e di supporto alle attivit& istituzionali dei 5 Poli

    %ociali e collabora con gli altri uffici per la gestione degli interventi socioGassistenziali e per la

    promozione di percorsi e progetti di promozione e prevenzione sociale.

    Il Piano sociale 0a attribuito ai Poli sociali un mandato legato allo svolgimento delle funzioni

    di

    erogazione dei servizi a livello territoriale5

    analisi dei bisogni del territorio5

    attivazione delle reti territoriali e collaborazione tra servizi e territorio5

    progettazione di interventi sul territorio5

    informazioni, orientamento e promozione$

    '9icio Ser&izi %ociali non decentrati, costituito anc0'esso nel #))", 1 la seconda

    struttura del %ervizio cui fanno capo gli interventi del servizio sociale professionale.

    In particolare, cura tutte le funzioni e compiti attinenti il servizio sociale c0e non 0anno uno

    specifico collegamento con gli ambiti e le funzioni di competenza dei Poli sociali e riguardano

    pertanto indistintamente il territorio cittadino.

    ?nitamente all7?fficio Poli sociali cura i rapporti con gli enti pubblici e privati c0e operano

    nel settore sociale 9sanit&, magistratura, privato sociale, scuola, ecc.;, definendo le modalit& di

    collaborazione ed integrazione.

    >estisce in particolare le funzioni di natura socioGassistenziale nell7ambito del consultorio

    per il singolo, la coppia e la famiglia, compiti inerenti all7adozione dei minori, la promozione e

    sostegno dell7accoglienza familiare, funzioni di coordinamento, in collaborazione con gli altri ?ffici,

    delle politic0e a favore dell7inserimento lavorativo attuate dal %ervizio e funzioni relative all7area

    dell7inclusione sociale 9le funzioni riguardanti la popolazione sinta e rom, gli italiani senza fissa

    dimora, adulti e nuclei stranieri senza fissa dimora, ric0iedenti asilo politico, rifugiati politici, il

    fenomeno della prostituzione, gli e carcerati;.

    '9icio Ge%tione e promozione %ociale coordina e promuove l7associazionismo

    volontario in funzione dello sviluppo della solidariet& di rete, gestisce i finanziamenti a favore di

    enti c0e operano interventi socio assistenziali secondo uanto previsto dalla normativa provinciale

    e, anc0e in collegamento con gli altri ?ffici, gestisce progetti di prevenzione e promozione sociale.

    Predispone inoltre le convenzioni con i soggetti pubblici e privati e segue le gare di appalto per la

    gestione dei servizi, coordina gli affari amministrativi del %ervizio, supportando gli altri uffici

    nell7adozione dei provvedimenti amministrativi pi3 complessi. %egue inoltre gli adempimenti relativi

    alla predisposizione del bilancio di previsione e sue variazioni.

    2! Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    '9icio Ser&izi alla per%ona cura, in stretta collaborazione con i Poli sociali e i %ervizi

    sociali non decentrati, le procedure amministrative relative all7attuazione degli interventi socioG

    assistenziali e svolge uindi una funzione di supporto e di attuazione di tutti i servizi erogati.

    >estisce, in particolare, le procedure amministrative relative all7erogazione degli interventi

    socioGassistenziali di aiuto e sostegno, degli interventi socioGassistenziali integrativi o sostitutivi di

    funzioni proprie del nucleo familiare, degli interventi socioGassistenziali a carattere residenziale.

    '?fficio segue, inoltre, le problematic0e relative all7informatizzazione del %ervizio e alla raccolta

    dei dati sull7utenza, sugli interventi e sulla ualit& dei servizi erogati.

    Gli %tr$menti di +e%tione delle atti&it/

    A supporto dell'attivit& professionale e della gestione amministrativa ed economica deiservizi, il %ervizio Attivit& sociali utilizza un sistema informativo 9realizzato dal %ervizio %istema

    informativo e dal %ervizio Attivit& sociali; volto a rilevare gli interventi professionali di tutela e

    sostegno erogati dal servizio sociale e i bisogni della comunit&. a

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    Il proilo del Territorio Val d'Adi+e

    5ell$impossiilit di comparare le tendenze pluriennali dei 'uattro Comuni, #engono presentati i dati riferiti ai Comunisingolarmente, aggregati solo se comparaili o sommaili, o al solo Comune di "rento. Ci #iene segnalato di #olta in

    #olta.

    I enomeni c,e inl$i%cono %$lla &ita dei cittadini e dei territori

    Il Territorio Val d'Adige 1 formato dai

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    %i conferma un fenomeno#)gi& noto in passato c0e vede la crescita delle persone in fascia

    d'et& "5G(" e oltre ai (5 anni la percentuale di persone in ueste due fasce costituisce il "-,#H

    del totale. /el #))# tale dato era pari al "5,#H. Per contro si evidenzia un continuo decremento

    della popolazione in fascia d'et& $)G"" anni si passa dal #",5H del #))# al #),H del #)!#. epersone con pi3 di (5 anni sono al #),H e gli ultra ottantenni sno il (,"H del totale.

    a crescita dei nuclei familiari e la contemporanea riduzione della loro numerosit&

    costituiscono ormai una tendenza consolidata anc0e a Trento nell7arco di !) anni le famiglie totali

    sono cresciute del !*,#H, ma le famiglie uniGpersonali rappresentano una uota sempre pi3

    consistente sul totale delle famiglie 9$$,5H nel #))# e $,*H nel #)!#;. Approfondendo l7analisi

    per uesta tipologia di nucleo ed incrociando le variabili relative all7et&, al sesso e allo stato civile,

    si nota c0e i masc0i c0e vivono soli presentano valori percentuali maggiori nella fascia d7et& da $)

    a "- anni mentre tra le femmine c0e vivono da sole si 0anno valori percentuali pi3 elevati nella

    fascia d7et& da (5 a - anni.

    /el li

    anziani, (5G" anni, continueranno a crescere sino al #)"5, per poi iniziare a calare resteranno

    comunue ampiamente sopra l7ammontare degli under !". Eisulta invece impressionante la

    2! & dati si riferiscono al solo %omune di

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    crescita della fascia 5R, i cosiddetti grandi anziani, c0e si avvicina sempre pi3 al livello degli

    under !" 9(,5 milioni; al #)(5#!.

    6ueste osservazioni sono confermate anc0e per le realt& della Provincia e del

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    bambini entro i 5 anni e il !"H della popolazione entro i !" anni.

    Alc$ni dati per a%ce d'et/

    I posti disponibili nei nidi di infanzia del li Istituti superiori e tecnici ed i icei sono complessivamente !! di cui # a carattere non

    pubblico per un totale, riferito all'a.s. #)!!:!#, di .(#- iscritti 9"." femmine e ".!"! masc0i;. a

    percentuale degli stranieri iscritti 0a registrato nel corso degli anni un aumento c0e va dal 5,-H

    dell'a.s. #))*:#)) all'H dell'a.s. #)!!G#)!#.

    22 Dati forniti dall'?fficio Infanzia della P.A.T.

    23 Provincia Autonoma di Trento, %ervizio Istruzione, ?fficio Infanzia24 Lp n. 5:#))( 4%istema educativo di Istruzione e =ormazione del Trentino e relativo regolamento n. 17/124 Leg. Del 2008

    2 Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    I

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Ad oggi, la coppia coniugata con figli 1 ancora la categoria con il peso percentuale

    maggiore ma nel corso del tempo uesto 1 diminuita notevolmente 9dal $",!H del #))) al #(,"H

    del #)!);, mentre crescono, come gi& descritto precedentemente soprattutto le famiglie formate

    da un solo componente.

    Il dato dei divorzi 0a visto, nel decennio #)))G#)!), un incremento del ($,-H.

    Occ$pazione

    a crisi socioGeconomica c0e 0a investito il nostro Paese 0a prodotto anc0e a livello locale

    un andamento purtroppo negativo dell'occupazione e, probabilmente, non imputabile a fattori di

    stagionalit&. Il recente rapporto sull7occupazione in Provincia di Trento redatto dall7Agenzia del

    lavoro relativo all7anno #)!! e al primo semestre del #)!# 0a messo infatti in luce come dalle

    rilevazioni relative ai uarti trimestri degli ultimi cinue anni, il #)!! sia stato il peggiore sia come

    tasso di disoccupazione c0e come tasso di occupazione.#- Il mercato del lavoro c0e, sempre

    rispetto al #)!!, presenta un saldo occupazionale tra assunzioni e cessazioni prossimo allo zero,

    non 1 stato in grado di esprimere alcun incremento significativo di opportunit& occupazionali per

    contenere la crescita dei disoccupati.

    Il -#H dei nuovi rapporti di lavoro instaurati nel #)!! sono stati a termineC il vero fenomeno

    sembra pertanto essere rappresentato dal lavoro a c0iamata c0e nel nostro territorio 1 cresciuto

    con una variazione del R#!,(H senza il sostanziale incremento di uesta tipologia contrattuale,nel #)!! la dinamica locale delle assunzioni rispetto all7anno prima sarebbe stata negativa. Il

    modesto aumento degli avviamenti al lavoro 9R),*H; 1 da attribuirsi alla manodopera straniera $).

    I giovani sono pi3 penalizzati, con un7offerta di lavoro c0e per loro si contrae per effetto di

    una maggiore scolarizzazione e c0e deve subire in ualc0e modo anc0e la concorrenza dei

    segmenti di lavoratori pi3 anziani c0e, a seguito delle recenti riforme pensionistic0e, sono costretti

    a rimanere pi3 a lungo nel mercato del lavoro. 7indicatore della disoccupazione locale appare

    meno significativo in relazione all7et& passando dal !",5H dei !5G#"enni, al ",H dei #5G""enni,

    fino al #,$H dei "5enni e oltre$!.

    All7interno di uesto panorama un problema rilevante 1 rappresentato dai cosiddetti

    soggetti deboli e svantaggiati c0e, al di l& dei cicli congiunturali negativi, faticano a trovare

    un7occupazione perc0B superati da soggetti ritenuti pi3 appetibili rispetto a elementi uali l7et&,

    livello di scolarizzazione, competenze tecnicoGprofessionali e il fatto di non essere portatori di

    disabilit&.

    2 Dati estratti dal #5O rapporto sull7occupazione in Provincia di Trento #)!#, a cura dell7Nsservatorio del mercato del lavorodell7Agenzia del avoro della Provincia Autonoma di Trento, ed. =ranco Angeli

    3! ibidem31 ibidem

    2 Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Eispetto a ueste persone gli strumenti a disposizione del servizio sociale del Territorio

    sono uelli previsti dalle norme nazionali e dal piano provinciale triennale per l'occupazione, in

    particolare l'Intervento !- 9i cosiddetti 4lavori socialmente utili; e le clausole sociali.

    Pare opportuno evidenziare, per2, c0e lo sforzo profuso dal servizio sociale

    dell'Amministrazione per promuovere l'inserimento di persone svantaggiate, per uanto

    significativo, incide poco su un problema di ben altre dimensioni. /ella tabella c0e segue sono

    evidenziate le persone, segnalate dal servizio sociale, c0e 0anno trovato occupazione attraverso

    gli strumenti descritti negli ultimi uattro anni.

    2@ 2! 2!! 2!2

    Intervento !- 9lavori socialmente utili; in ambito

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    persona ed i suoi familiari in una situazione di pesante sofferenza.

    A completamento di uesta analisi si evidenzia la necessit& di valutare nuovi strumenti di

    4ingaggio lavorativo, strumenti non ancora presenti nel panorama legislativo c0e possano

    riconoscere e gestire la crescente fascia di persone c0e c0iedono contemporaneamente

    4assistenza e impegno lavorativo e c0e faccia uscire dalla dicotomia in cui le persone sono

    costrette ad entrare o come 4assistiti o 4lavoratori non atipici.

    Promozione della %al$te e %tili di &ita

    Anc0e nei paesi pi3 ricc0i le persone meno fortunate sono pi3 colpite dalle malattie e

    0anno una speranza di vita significativamente pi3 breve rispetto agli altri. I determinanti della

    salute sono i fattori la cui presenza modifica in senso positivo o negativo lo stato di salute di una

    popolazione 9abitazioni igienic0e e ben esposte, un ambiente di vita non conflittuale, adeguatanutrizione, con risc0i sia in eccesso sia in difetto, possibilit& di accedere ad attivit& lavorativa;.

    ?n grande significato per la definizione della ualit& della vita assumono poi i parametri di

    giustizia ed euit& sociale, laddove ovviamente il tema diventa anc0e 4politico nella migliore

    accezione del termine euit& nella gestione della salute implica c0e il conseguimento del

    benessere delle popolazioni siano l7elemento di traino per mettere in atto gli interventi atti a

    rispondere ai bisogni delle stesse.

    8' ormai un dato di fatto c0e i 4determinanti sociali influenzino la salute in maniera

    importante 9ad esempio nell'ambito del Distretto sanitario

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    d'et& giovanili sono causati soprattutto da incidenti stradali e circa met& sono prevenibili con

    comportamenti corretti e stili di vita adeguati. In tal senso colpisce il rapporto del Distretto sanitario

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Ser&izi e opport$nit/ per i cittadini

    Il panorama dei %ervizi e delle opportunit& per i cittadini del Territorio Val d'Adige 1

    estremamente complesso. ?na delle caratteristic0e c0e lo distinguono dalle offerte presenti in altri

    territori 1 uella c0e riguarda l'intreccio di ruoli e compiti di soggetti diversi c0e concretamente

    realizzano il sistema dei %ervizi.

    %e per i %ervizi erogati, secondo la normativa vigente, esiste una direttiva organica c0e li

    classifica, descrivere il panorama delle opportunit& rivolte ai cittadini del Territorio Val d'Adige

    all'interno del contesto di un Piano sociale risulta pi3 complicato.

    Innanzitutto 1 difficile proporre la distinzione fra funzioni locali e provinciali perc0B molte

    realt&, formali ed informali, pur avendo sedi all'interno del Territorio Val d'Adige, operano anc0e a

    livello provinciale o sovra provinciale risulta uindi riduttivo presentarle come opportunit& rivolte

    solo ai cittadini del Territorio.

    Eisulta a volte inefficace anc0e la distinzione per destinatari 9bambini, adolescenti, giovani,

    adulti e anziani;, perc0B un destinatario pu2 collocarsi contemporaneamente in un sistema di aree

    trasversali c0e incidono sull'accesso alle differenti opportunit&.

    Anc0e il percorso partecipativo 0a evidenziato il tema della numerosit& e specificit& delle

    offerte a livello territoriale e cittadino e della necessit& di organizzare in un uadro organico tutte le

    offerte per non disperdere la ricc0ezza dell'offerta.

    ?lteriore elemento di complessit& riguarda il livello territoriale 9

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Piano sociale della

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    'assistenza domiciliare comprende gli interventi di cura e aiuto alla persona, il governo della casa

    e l'attivit& di sostegno relazionale.

    A%%i%tenza

    domiciliare p$bblica

    2! 2@ 2! 2!! 2!2

    Nre erogate 5).-*5 !.$- !(.*5 !#.)-" -.)*-

    ?tenti ")) !- !*- !$- (-

    Indice di utilizzo

    9ore:utente;

    !#* !)) -" * !$!

    A%%i%tenza

    domiciliare

    con&enzionata

    2! 2@ 2! 2!! 2!2

    Nre erogate #!*."-- #5!.*)" #5).#5( #$".5* ##!.($#

    ?tenti (-" ## *"* *-( (#)

    Indice di utilizzo

    9ore:utente;

    $)- $)( $$5 #-" $5*

    Li%ta d'atte%a a%%i%tenza

    domiciliare

    2! 2!! 2!2 2!"

    ;+i$+no. e ., Il valore aggiunto come la sussidiariet& pu2 salvare l'Italia,

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    a +alfa >., assi %., ertelli +., Albertini >., Dosen A., 8motional development and adaptive abilities in adults it0 inG

    tellectiual disabilitJ. A correlation studJ beteen t0e %c0eme of Appraisal of 8motional Development 9%A8D; and VineG

    land Adaptive e0avior %cale 9VA%;, Ees Dev Disabil.#))- /ovGDecC $)9(;!")(G!#. 8pub #))-

    +anouKian =.N., Eeimmaginare il lavoro sociale appigli per una nuova prospettiva, in I >eKi di Animazionesociale, #))5

    +artini 8.E., 9a cura di;, Partecipazione e sviluppo di comunit&, +artini associati Nrdine degli assistenti sociali

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Trento, #)!#

    Presidenza del

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    132 Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Alle+ato

    REALTA' PARTECIPANTI AL PROCESSO DI COSTR9IONE

    DEL PIANO SOCIALE TERRITORIO VAL D'ADIGE

    .PROGETTO SOCIALE CITTA'0CO(9NITA' DELLE RELAIONI1

    133 Piano sociale Territorio Val d'Adige

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    (etodo di coin&ol+imento

    Ad ogni ente, realt&, e gruppo 1 stata indicata la possibilit& accedere al materiale direvisione dello stato di attuazione del Piano sociale #))!G#)!!.

    Ad ogni ente, realt& e gruppo 1 stato presentato e:o inviato il materiale riguardante i

    contenuti e il percorso partecipativo di costruzione del Piano sociale.

    Ad ogni ente, realt& e gruppo 1 stata consegnata la griglia per la raccolta delle

    informazioni.

    Per visionare tale materiale .comune.trento.it9area tematica politic0e sociali ed

    abitative;

    a maggior parte degli enti, realt& e gruppi coinvolti 0a organizzato uno o pi3 incontri con i propri

    associati 9famiglie, anziani, adulti, immigrati, bambini e ragazzi, cittadini volontari; e sono stati

    organizzati momenti di incontro e confronto collettivo fra realt& per area.

    %I EI

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    $ ioKoteca Eomagnano

    !(

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Il +r$ppo di re+ia ,a prodotto $n bre&e $e%tionario %caricabile dal %ito del Com$ne di

    Trento a c$i ,anno ri%po%to "" cittadini:

    AREA TERRITORI

    CIRCOSCRIIONI

    I

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    $( iovani delle associazioni dei Piani di zona

    Ser&izio Nidi- I%tr$zione e Sport Com$ne di Trento

    13 Piano sociale Territorio Val d'Adige

  • 8/14/2019 Piano sociale Trento-Aldeno-Cimone-Garniga

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    5( >ruppo misto servizi educativi per la prima infanzia a gestione diretta 9educatrici e

    coordinatrici interne dei nidi d'infanzia, servizio integrativo

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    139/144

    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    *" Istituto >rafico Artigianelli

    *5 iceo Eosmini

    *( iceo inguistico** Istituto geometri

    * iceo Da Vinci

    *- Arcivescovile

    ) ?.P.T.

    ! %acro

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    Sc$ole pro&inciali dell'inanzia coin&olte ;n:!2ardolo e >0iaie

    !) Povo

    !)- %opramonte

    !!) Trento

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    !!5 %. Don&

    !!( %. Antonio

    !!* Qanella

    AREA AD9LTI 0 OCC9PAIONEV9LNERAHILITA'

    !! A.

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    !$(

  • 8/14/2019 Piano sociale Trento-Aldeno-Cimone-Garniga

    143/144

    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    !(! >ruppo anziani simpatizzanti di ruppo 4+ani d7Argento!(" Nsservatorio dei bisogni

    !(5

  • 8/14/2019 Piano sociale Trento-Aldeno-Cimone-Garniga

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    Progetto sociale Citt Comunit delle relazioni

    !# %ettore comunicazione

    !$ Atas

    !"