La necessità di un Rimedio Ambientale nelle Imprese Estrattive
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Piano Regionale delle Attività Estrattive
La pianificazione delle attività estrattive è stata introdotta nella normativa regionale dalla legge regionale n. 30 del 7 giugno 1989, che le attribuisce le finalità di strumento di programmazione del settore e di preciso riferimento operativo. La legge richiede al piano regionale delle attività estrattive, PRAE, di indicare gli obiettivi e le strategie del settore, i mezzi per il loro conseguimento, nonché l'individuazione delle aree da destinare ad attività estrattiva, in armonia ed in coordinazione con la tutela dell’ambiente e nel rispetto della pianificazione paesistica regionale.
La formulazione stessa della legge pone in evidenza le complessità tipiche della pianificazione in materia di attività estrattive. Il settore sfrutta risorse non rinnovabili la cui estrazione produce inevitabili impatti ambientali; si tratta, però, di prodotti indispensabili per la costruzione di edifici e infrastrutture e per l'approvvigionamento delle materie prime necessarie al sistema produttivo che soddisfa i nostri quotidiani bisogni.
La Legge regionale n. 8 del 2004 sancisce che la pianificazione paesaggistica costituisce il quadro di riferimento e di coordinamento degli atti e pianificazione regionale, provinciale e locale. Il processo di governo del territorio regionale assume, come valore ispiratore la centralità del paesaggio della Sardegna, inteso come contesto fondamentale dell’interazione tra fattori storici, culturali, ambientali e come ambito privilegiato dei rapporti tra uomo e natura, tra comunità e territorio.
Il PRAE deve quindi recepire il quadro di prescrizioni indirizzi e di definizione e individuazione dei relativi ambiti territoriali, posto dal PPR e o dalla normativa regionale, statale e comunitaria in tema di tutela ambientale e paesaggistica.
Piano Regionale delle Attività Estrattive
Generalità:
Il PRAE non individua ulteriori ambiti territoriali estrattivi, oltre quelli elencati nel registro titoli minerari e nel catasto cave.
Gli ambiti territoriali estrattivi individuati dal PRAE coincidono, in via preliminare e alla scala territoriale regionale del piano, con le concessioni minerarie, le aree di autorizzazione delle cave e le aree estrattive delle cave in istruttoria rilevate all’anno 2006.
Nel dettaglio la cartografia del PRAE contiene i seguenti elementi:
- Le aree effettivamente interessate dall’uso estrattivo sia in stato di attività sia in dismissione o dismesse anche in tempi storici;
- La localizzazione rilevata alla scala catastale dei perimetri di delimitazione delle cave autorizzate e la localizzazione dei perimetri dei titoli minerari di concessione.
La carta degli ambiti di pianificazione delle attività estrattive di cava rappresenta in scala 1:200.000 la proposta di piano (fondata sull’opzione, di seguito discussa, definita “ostativa”), e individua:
- Le aree precluse al rilascio di autorizzazioni per nuove attività estrattive di seconda categoria in base ai vincoli di legge e prescrizioni di piani sovraordinati, ostativi per l’attività estrattiva;
- Le aree con vincoli condizionanti il rilascio di autorizzazioni per nuove attività estrattive di seconda categoria in
base ai vincoli di legge e prescrizioni di piani sovraordinati, condizionanti per l’attività estrattiva.
Oggetto e campo di applicazione:
Sono oggetto del PRAE le attività di ricerca e di coltivazione di sostanze minerali e delle energie del sottosuolo, industrialmente utilizzabili, sotto qualsiasi forma o condizione fisica, distinte nelle due categorie: prima categoria, miniere, e seconda categoria, cave, a norma del R.D. 29 luglio 1927, n. 1443 e ulteriormente classificate, relativamente alla seconda categoria, a norma dell'art. 2 della L.R. 30/89 in: a) rocce ornamentali; b) materiali per usi industriali; c) materiali per costruzioni ed opere civili.
Non sono soggette alla disciplina del PRAE le seguenti attività:
gli interventi di manutenzione del fondo di proprietà e di miglioramento fondiario entro i limiti volumetrici di mc 5.000 per Ha;
la riutilizzazione dei materiali ricavati dall’esecuzione di infrastrutture ed opere pubbliche o private;
gli interventi delle autorità preposte alla tutela del territorio finalizzati al pubblico interesse;
l’estrazione di materiali litoidi dagli alvei e dalle zone golenali dei corsi d’acqua, dai fondali lacustri, nelle fasce di rispetto previste dalle leggi vigenti e nelle più ampie fasce di pertinenza la cui regolamentazione spetta ai sensi della legge 18 maggio 1989, n. 183 e s.m.i. , all’Autorità di Bacino se conformi alle prescrizioni del PAI.
Riferimenti normativi
1. R. D. n. 1443 del 27 luglio 1927 recepito con L. R. 15 aprile 1957, n. 15 disciplina l’attività di miniera, materiali di prima categoria, patrimonio indisponibile della Regione (art 826 Codice Civile), e l’attività di cava, materiali di seconda categoria.
2. L. R. 7 giugno 1989, n. 30 e s.m.: Disciplina delle attività di cava, Istituisce: l’obbligo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di cava.
il catasto cave, il PRAE, il piano lapidei di pregio.
la contribuzione al fondo per il ripristino ambientale (poi soppressa con L.R. 15/98).
3. “Piano Stralcio”, BURAS n.29 28 luglio 1993.Il PRAE, a suo tempo predisposto dall’Assessorato dell’Industria, non è stato presentato in Consiglio regionale per l’approvazione; in sua assenza vige il cosiddetto “Piano Stralcio” approvato in Consiglio regionale in data 30/6/1993.
4. L.R. 9 agosto 2002, n. 15 art. 8 e s.m. fino all’emanazione di una normativa per la disciplina delle attività mineraria e di cava i permessi di ricerca, le concessioni minerarie e le autorizzazioni di cava possono essere rilasciate dalla Regione previa intesa con il comune competente espressa in conformità con la pianificazione urbanistica comunale o, in assenza di questa, previa delibera del c.c.
devono essere assoggettate alla VIA o alla verifica le concessioni minerarie e le autorizzazioni di cava rilasciate dopo l’entrata in vigore della L.R. 1/99 del 18 gennaio 1999.
Strumenti attuativi in essere
Catasto regionale dei giacimenti di cava
Il “Catasto Regionale dei giacimenti di cava”, è istituito con la legge regionale 30/89 “Disciplina dell’Attività di Cava”. L’Assessore Regionale dell’Industria provvede all’aggiornamento annuale del catasto regionale delle cave in esercizio e dei giacimenti in fase di ricerca in relazione alle denunce obbligatorie pervenute.
Gli atti della pianificazione regionale previsti dalla L.R. 30/89, sono stati predisposti da Progemisa per conto di Emsa – Assessorato Industria. I contenuti del “Catasto cave” sono i seguenti:
il numero e la localizzazione delle cave in attività e di quelle inattive;
il tipo e la qualità presunta dei materiali esistenti per ogni cava;
gli assegnatari delle autorizzazioni e delle concessioni alla coltivazione, i titolari di eventuali sub-concessioni ed i soggetti che, al momento della ricognizione, gestiscono attività estrattive;
nuovi giacimenti che, per le caratteristiche di qualità e quantità dei materiali, siano suscettibili di attività estrattive;
ogni altra informazione utile alla completezza del catasto stesso.
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
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STRUMENTI ATTUATIVI IN ESSERE
Il Catasto Regionale dei Giacimenti di Cava
IL CATASTO COMPRENDE:
Identificazione delle cave attive e inattive;
Tipo e materiali estratti;
Assegnatari delle Autorizzazioni e Concessioni, titolari sub-concessioni, soggetti che gestiscono l’attività estrattiva.
..
L’Assessore dell’Industria regionale deve provvedere all’aggiornamento annuale del Catasto.
Riferimenti normativi
1. R. D. n. 1443 del 27 luglio 1927 recepito con L. R. 15 aprile 1957, n. 15 disciplina l’attività di miniera, materiali di prima categoria, patrimonio indisponibile della Regione (art 826 Codice Civile), e l’attività di cava, materiali di seconda categoria.
2. L. R. 7 giugno 1989, n. 30 e s.m.: Disciplina delle attività di cava, Istituisce: l’obbligo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di cava.
il catasto cave, il PRAE, il piano lapidei di pregio.
la contribuzione al fondo per il ripristino ambientale (poi soppressa con L.R. 15/98).
3. “Piano Stralcio”, BURAS n.29 28 luglio 1993.Il PRAE, a suo tempo predisposto dall’Assessorato dell’Industria, non è stato presentato in Consiglio regionale per l’approvazione; in sua assenza vige il cosiddetto “Piano Stralcio” approvato in Consiglio regionale in data 30/6/1993.
4. L.R. 9 agosto 2002, n. 15 art. 8 e s.m. fino all’emanazione di una normativa per la disciplina delle attività mineraria e di cava i permessi di ricerca, le concessioni minerarie e le autorizzazioni di cava possono essere rilasciate dalla Regione previa intesa con il comune competente espressa in conformità con la pianificazione urbanistica comunale o, in assenza di questa, previa delibera del c.c.
devono essere assoggettate alla VIA o alla verifica le concessioni minerarie e le autorizzazioni di cava rilasciate dopo l’entrata in vigore della L.R. 1/99 del 18 gennaio 1999.
Il Piano Stralcio (BURAS n.29 28-07-1993)In fase di predisposizione del PRAE il Consiglio Regionale, al fine di consentire il riavvio delle autorizzazioni all’attività di cava, adotta :
LO STRALCIO DEL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DI CAVA :
consente il rilascio di nuove autorizzazioni solo nelle aree libere da vincoli o da risorse;
costituisce uno strumento cautelativo per l’ambiente e il territorio.
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
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STRUMENTI ATTUATIVI IN ESSERE
In fase di predisposizione del PRAE il Consiglio Regionale, al fine di consentire il riavvio delle autorizzazioni all’attività di cava, adotta :
LO STRALCIO DEL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀESTRATTIVE DI CAVA :
consente il rilascio di nuove autorizzazioni solo nelle aree libere da vincoli o da risorse;
costituisce uno strumento cautelativo per l’ambiente e il territorio.
Il Piano Stralcio
Aree strato A : aree, con vincoli di legge ostativi per l’attività di cava .
Aree strato B: aree, con vincoli di legge non ostativi che richiedono specifiche e preventive autorizzazioni; non è consentita l’apertura di nuove cave.
Aree strato C: aree caratterizzate da presenza di risorse territoriali: località d’interesse paleontologico o speleologico, classi 1 e 2 di valenze geomorfologiche, foreste demaniali, aree interessate dalla presenza di suoli a elevata attitudine alle pratiche agronomiche, biotopi, zone urbanistiche D, F, e agricole speciali; non è consentita l’apertura di nuove cave.
Aree libere: aree libere da vincoli e risorse territoriali in cui è consentita l’apertura di nuove attività estrattive previo iter autorizzativo (colore bianco).
Riferimenti normativi
1. R. D. n. 1443 del 27 luglio 1927 recepito con L. R. 15 aprile 1957, n. 15 disciplina l’attività di miniera, materiali di prima categoria, patrimonio indisponibile della Regione (art 826 Codice Civile), e l’attività di cava, materiali di seconda categoria.
2. L. R. 7 giugno 1989, n. 30 e s.m.: Disciplina delle attività di cava, Istituisce: l’obbligo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di cava.
il catasto cave, il PRAE, il piano lapidei di pregio.
la contribuzione al fondo per il ripristino ambientale (poi soppressa con L.R. 15/98).
3. “Piano Stralcio”, BURAS n.29 28 luglio 1993.Il PRAE, a suo tempo predisposto dall’Assessorato dell’Industria, non è stato presentato in Consiglio regionale per l’approvazione; in sua assenza vige il cosiddetto “Piano Stralcio” approvato in Consiglio regionale in data 30/6/1993.
4. L.R. 9 agosto 2002, n. 15 art. 8 e s.m. fino all’emanazione di una normativa per la disciplina delle attività mineraria e di cava i permessi di ricerca, le concessioni minerarie e le autorizzazioni di cava possono essere rilasciate dalla Regione previa intesa con il comune competente espressa in conformità con la pianificazione urbanistica comunale o, in assenza di questa, previa delibera del c.c.
devono essere assoggettate alla VIA o alla verifica le concessioni minerarie e le autorizzazioni di cava rilasciate dopo l’entrata in vigore della L.R. 1/99 del 18 gennaio 1999.
5. L. R. 12 giugno 2006 n. 9, Conferimento di funzioni e compiti agli Enti Locali
La Regione svolge le funzioni e i compiti amministrativi in materia di :
programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo delle attività connesse alla ricerca e allo sfruttamento delle risorse di cave e miniere.
rilascio delle autorizzazioni d'indagine, dei permessi di ricerca e delle concessioni minerarie; rilascio dei permessi di ricerca e delle autorizzazioni per attività di cava.
controllo della rispondenza dei lavori estrattivi al progetto approvato ed in particolare alle prescrizioni di natura tecnico-mineraria.
svolgimento dei compiti di polizia mineraria di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128, al decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624 e al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626.
La Provincia svolge le funzioni e i compiti amministrativi in materia di :
controllo, per le sole attività estrattive a cielo aperto e fatte salve le competenze dei comuni, della rispondenza dei lavori di riabilitazione ambientale al progetto approvato e i relativi poteri sanzionatori.
I comuni svolgono le funzioni e i compiti amministrativi in materia di:
controlli sulle attività abusive sia di miniera che di cava e relativi poteri sanzionatori.
espressione dell'intesa di cui all'articolo 8 della legge regionale 9 agosto 2002, n.15, in tema di compatibilità dell'attività estrattiva con la pianificazione urbanistica comunale.
6. D.G.R.S n.36.7 5 settembre 2006, entrata in vigore PPR
Lo stralcio del PRAE decade con l’entrata in vigore del PRAE ma di fatto il quadro territoriale definito nello stralcio è già comunque superato con l’entrata in vigore del PPR Piano Paesaggistico Regionale.
La struttura generale per la costruzione del PRAE si fonda, pertanto, sul quadro pianificatorio definito dal PPR le cui disposizioni sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei Comuni e delle Province e sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici.
Il PPR riconosce la categoria delle aree estrattive, cave e miniere, quale insediamento produttivo e prevede che gli enti locali e gli enti gestori delle aree protette provvedano all'adeguamento dei rispettivi strumenti di pianificazione e programmazione alle previsioni del PPR.
Le disposizioni del P.P.R. sono prevalenti sulle disposizioni contenute negli altri atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore (art. 4, comma 1). Esse sono immediatamente efficaci per i territori comunali in tutto o in parte ricompresi negli ambiti di paesaggio costiero (art. 4, comma 4).
I beni paesaggistici ed i beni identitari individuati e tipizzati sono soggetti alla disciplina del P.P.R., indipendentemente dalla loro localizzazione negli ambiti di paesaggio costieri o interni (art. 4, comma 5).
Obiettivi:
Obiettivo specifico del PRAE è, in coerenza con il piano paesaggistico regionale, il corretto uso delle risorse estrattive, in un quadro di salvaguardia dell’ambiente e del territorio, al fine di soddisfare il fabbisogno regionale di materiali di cava per uso civile e industriale, e valorizzare le risorse minerarie (prima categoria) e i lapidei di pregio (materiali seconda categoria uso ornamentale) in una prospettiva di adeguate ricadute socioeconomiche nella regione sarda.
In altre parole, obiettivo del PRAE è il conseguimento nel breve medio periodo di un migliore livello di sostenibilità ambientale sociale ed economica dell’attività estrattiva.
Il PRAE, pertanto, definisce prescrizioni e indirizzi rivolti agli operatori del settore e agli enti competenti nelle funzioni di programmazione, governo e controllo delle attività estrattive di prima e seconda categoria, finalizzati a conseguire obiettivi specifici di sviluppo sostenibile del settore estrattivo.
Obiettivi specifici:
Improntare ai criteri della sostenibilità gli iter autorizzativi per il rilascio di autorizzazioni per l’apertura di nuove cave o miniere.
Limitare l’apertura di nuove cave o miniere per l’estrazione di materiali il cui approvvigionamento è comunque già assicurato dalle attività estrattive in esercizio nel rispetto dei vincoli di mercato, e di sostenibilità dei flussi di trasporto.
Privilegiare nei procedimenti autorizzativi il completamento e l’ampliamento delle attività esistenti, rispetto all’apertura di nuove attività estrattive.
Incrementare il numero e la qualità degli interventi di recupero ambientale delle cave dismesse e non recuperate.
Incrementare nell’esercizio delle attività estrattive il ricorso alle “buone pratiche di coltivazione minerararia e recupero ambientale”.
Destinatari del piano
Incentivare il ricorso alle certificazioni ambientali delle attività estrattive.
Migliorare il livello qualitativo della progettazione degli interventi di carattere estrattivo e degli interventi di recupero ambientale o riqualificazione delle aree estrattive dismesse.
Razionalizzare i procedimenti autorizzativi e di controllo delle attività estrattive
Incentivare il riutilizzo dei residui delle attività estrattive e assimilabili con prescrizioni nei capitolati di lavori pubblici e nelle V.I.A. di opere pubbliche (Le movimentazioni di terre e rocce da scavo che conseguono il recupero ambientale di aree estrattive dismesse migliorano la V.I.A. dell’opera pubblica)
Promuovere nel settore estrattivo lo sviluppo economico di filiere.
Obiettivi specifici:
Appare evidente che, in presenza di uno scenario di pianificazione regionale che limita sostanzialmente la nuova attività estrattiva, assume rilevanza fondamentale l’aspetto normativo che dovrà regolare la vita delle attività estrattive in esercizio, con le finalità di assicurare un migliore livello di sostenibilità ambientale delle stesse e una stabilità dell’assetto produttivo nel medio - lungo periodo.
Contenuti della normativa di attuazione del piano
Prescrizioni e indirizzi per il rilascio di autorizzazioni di nuove cave, rinnovo delle autorizzazioni per completamento e ampliamento, autorizzazioni di cave in regime di prosecuzione, riattivazione e reinserimento di cave dismesse;
Prescrizioni e indirizzi per il rilascio di concessioni minerarie;
Prescrizioni per le procedure amministrative di istruttoria delle autorizzazioni/concessioni attraverso la conferenza di servizi e l’istituzione dello sportello unico;
Prescrizioni e indirizzi per la vigilanza in ordine al rispetto del progetto e delle prescrizioni dell’autorizzazione e per la vigilanza sulle norme di polizia mineraria e delle cave, nonché sulla sicurezza e salute dei lavoratori;
Prescrizioni e indirizzi per la redazione dei piani attuativi delle aree ad alta intensità di attività estrattive necessari per l’adeguamento dei Piani urbanistici comunali al PRAE;
Prescrizioni e indirizzi per la redazione dei progetti di attività estrattive;
Linee guida relative a indirizzi per la coltivazione e il recupero delle cave e delle miniere, per le destinazioni finali dei siti estrattivi, per la redazione dei progetti di cave ricadenti nelle aree ad alta densità di attività estrattiva, per la valutazione degli aspetti del paesaggio e la redazione dei progetti di recupero ambientale, per la valutazione di progetti in sede delle conferenze dei servizi;
Prescrizioni e indirizzi per la semplificazione dei procedimenti amministrativi “Sportello Unico”.
Efficacia, vigenza ed aggiornamento del PRAE :
Il PRAE entra in vigore con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione, e segue le procedure di aggiornamento previste dalla legge 30/89.
Le disposizioni del PRAE sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei Comuni e delle Province e sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici.
Il Pubblico registro dei titoli minerari ed il Catasto regionale dei giacimenti di cava devono essere mantenuti in costante aggiornamento in relazione ai provvedimenti di autorizzazione, concessione, cessazione e archiviazione.
Il sistema informativo relativo alle attività estrattive nella regione Sardegna denominato SITAE è stato predisposto, in coerenza alle finalità del progetto di Sistema Informativo Territoriale Regionale e secondo quanto disposto dall’art.108 del PPR comma 2, per fornire il quadro conoscitivo aggiornato e ufficiale dell’assetto territoriale del settore estrattivo.
Il sistema informativo deve garantire in ogni momento la fruibilità dei dati aggiornati con particolare riferimento ai dati geografici e amministrativi relativi al catasto regionale dei giacimenti di cava e ai titoli minerari relativi all’attività estrattiva di prima categoria, miniere.
Sulla base della verifica di congruità degli atti di programmazione adottati, e delle esigenze di sviluppo del settore estrattivo nel rispetto della tutela ambientale e dello sviluppo socio economico del territorio, il Piano dovrà essere periodicamente aggiornato in modo da recepire i correttivi eventualmente necessari.
Non ancora approvato in sua assenza valgono le prescrizioni del PPR, e per i prossimi 5 anni è vietata l’apertura di nuove attività.
Attività conoscitiva:
La redazione del PRAE si fonda su una dettagliata definizione delle caratteristiche del settore e una valutazione degli aspetti tecnici, economici, sociali e ambientali che, rispetto ai contenuti essenziali del PRAE, già individuato come strumento fondamentale di governo del settore nella vigente L.R. 30/89, inquadra le problematiche dell’intero settore estrattivo sulla base della strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile e allarga l'ambito d'interesse al settore minerario (minerali di prima categoria), in passato non considerato.
La definizione del quadro conoscitivo del settore ha richiesto, pertanto, un’analisi molto articolata e multidisciplinare, capace di evidenziare le specificità delle diverse situazioni e di fornire le necessarie informazioni per la pianificazione, la concertazione e la valutazione ambientale strategica.
A tal fine sono state acquisite le informazioni sulla struttura e organizzazione del settore, attraverso il censimento dell'industria estrattiva della Sardegna per l'anno 2004 che ha comportato un’indagine presso le aziende coinvolte e i titolari di concessione mineraria e di autorizzazione all'esercizio dell'attività di cava. Inoltre, è stato aggiornato Pubblico registro dei titoli minerari e il Catasto dei giacimenti di cava e sono stati acquisiti i dati geografici relativi alle aree dei titoli di concessione mineraria e di cava e alle aree effettivamente interessate dall’uso estrattivo, che sono stati integrati da un lavoro di fotointerpretazione, basato su ortofoto dell'anno 2006.
1. Sistema informativo geografico sulle attività estrattive
aggiornamento e validazione dei dati geografici del Catasto Cave mediante fotointerpretazione ortofoto RAS 2006 e verifica dei dati amministrativi riferiti al catasto terreni.
classificazione delle cave dismesse in relazione allo stato di recupero-rinaturalizzazione.
individuazione e classificazione delle aree interessate da attività minerarie attive e dismesse e dei relativi titoli minerari di concessione.
2. Censimento dell’industria estrattiva 2004
Scheda impresa e scheda Unità Produttiva (UP) inviata a:
443 imprese titolari o esercenti attività estrattive corrispondenti a 562 Unità Produttive Estrattive differenziate per Miniere, Acque minerali e termali, cave civili, industriali, ornamentali.
29 imprese titolari o esercenti impianti di lavorazione comparto rocce ornamentali.
3. Analisi dell’industria manifatturiera di trasformazione
ricerca degli impianti manifatturieri di trasformazione presenti sul territorio: 362 UP.
individuazione delle 263 imprese titolari di cui 91 titolari o esercenti UP estrattive.
inserimento nella banca dati e acquisizione bilanci.
4. Analisi dei bilanci (forniti dall’Osservatorio Economico) 148 imprese titolari di attività estrattiva, settore estrattivo ristretto.
244 imprese estrattive e manifatturiere di trasformazione, settore estrattivo allargato.
Analisi territoriale: Risultati aggiornamento Catasto Cave
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CATASTO REGIONALE DEI GIACIMENTI DI CAVA
CAVE in esercizio 397
CAVE dismesse(attività estrattiva cessata post LR 30/89) 216
CAVE dismesse storiche(attività estrattiva cessata ante LR 30/89)
644
AREE EX ESTRATTIVE: cave recuperate riqualificate rinaturalizzate(attività estrattiva cessata ante LR 30/89)
1.186
Cave per stato amministrativo
TOTALE CAVE 1.257
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CATASTO REGIONALE DEI GIACIMENTI DI CAVA
cave in regime di prosecuzione ai sensi dell'Art. 42 L.R. 30/89 in Istruttoria per l'autorizzazione all'attivitàestrattiva
232
• cave ex regime di prosecuzione Art. 42 L.R. 30/89 autorizzate all'attività estrattiva ai sensi della legge 30/89
• nuove cave autorizzate all'attività estrattiva ai sensi della legge 30/89
87
78
Cave autorizzatedi cui:
165
Totale cave in esercizio 397
Cave in esercizio
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CATASTO REGIONALE DEI GIACIMENTI DI CAVA
cave in prosecuzione archiviate 181
nuove cave archiviate 16cave in prosecuzione in chiusura(attività estrattiva in chiusura o cessata: procedimento di archiviazione da avviare)
12
cave in prosecuzione autorizzate in chiusura(attività estrattiva in chiusura o cessata procedimento di archiviazione da avviare)
1
nuove cave in chiusura 6
Totale cave dismesse o in dismissione con attivitàestrattiva cessata post LR 30/89 216
Cave dismesse o in dismissione
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CATASTO REGIONALE DEI GIACIMENTI DI CAVA
cave dismesse storiche non recuperate o non rinaturalizzate 136
508
644
cave dismesse storiche parzialmente rinaturalizzate
Totale cave dismesse storiche
Cave dismesse storiche (cessate ante L.R. 30/89)
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CATASTO REGIONALE DEI GIACIMENTI DI CAVA
ex aree estrattive recuperate 61
ex aree estrattive riqualificate 72
ex aree estrattive totalmente rinaturalizzate 204
siti puntuali interessati storicamente da attività estrattive di piccola estensione completamente rinaturalizzati nella prevalenza dei casi e tali da non essere più riconoscibili sul territorio
849
Totale aree ex estrattive 1186
Ex aree estrattive: cave dismesse ante L.R. 30/89 recuperate riqualificate rinaturalizzate
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ANALISI TERRITORIALE
Numero cave per destinazione d’uso
Totale CIV IND Totale
CAGLIARI 202
CARBONIA_IGLESIAS 76MEDIO_CAMPIDANO 39
NUORO 181
OGLIASTRA 52
ORISTANO 139
OLBIA_TEMPIO 361
SASSARI 207
SARDEGNA 1.257
PROVINCIE
ATTIVE INATTIVE
TOTALEORN CIV IND ORN
64 50 13 1
22 10 8 4
11 9 1 1
48 18 4 26
16 14 0 2
46 37 3 6
140 21 0 119
50 32 9 9
397 191 38 168
138 119 16 3
54 45 7 2
28 27 0 1
133 107 2 24
36 34 0 2
93 86 3 4
221 63 0 158
157 151 5 1
860 632 33 195
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ANALISI TERRITORIALE
Numero cave per stato amministrativo
Autorizzata Istruttoria Archiviata + in Chiusura
Dismessa Storica
CAGLIARI 17 47 39 99
CARBONIA_IGLESIAS 11 11 17 37
MEDIO_CAMPIDANO 5 6 10 18
NUORO 17 31 19 114
OGLIASTRA 7 9 12 24
ORISTANO 21 25 20 73
OLBIA_TEMPIO 54 86 76 145SASSARI 33 17 23 134
SARDEGNA 165 232 216 644
PROVINCIE
ATTIVE INATTIVE
Totale
64
22
11
48
16
46
140
50
397
Totale
138
54
28
133
36
93
221
157
860
202
76
39
181
52
139
361
207
1.257
TOTALE
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ANALISI TERRITORIALEAnalisi procedimenti di archiviazione cave (anni1991-2006): cessazione attività estrattiva e accertamento di recupero ambientale
Cave cessate con procedimento di archiviazione concluso da accertamento RECUPERO AMBIENTALE
3 28
43
31
5 11 51 110
7 10 32 7 56
15 28 21 75 58 197
Cave cessate con prescrizioni di RECUPERO AMBIENTALE
Cave cessate senza prescrizioni di RECUPERO AMBIENTALE
[N][N] [N] [N] [N] [N]
7,6 % 14,2 % 10,7 % 38,1 % 29,4 % 100,0 %
Riqualificazione d’uso
Recupero ambientale
CAVE CESSATE POST L.R. 30/89 - CLASSIFICAZIONE PER STATO DI RECUPERO
Rinaturalizzazione totale
Rinaturalizzazione parziale
Area estrattiva dismessa TOTALE
TOTALE [N]
[%]
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
14
ANALISI TERRITORIALE
Aree interessate da Miniere e Cave in esercizio in chiusura e dismesse
0,31Territorio regionale interessato [%]
7.553TOTALE Aree estrattive [Ha]
1.182725
2.890
769845
1.142
Aree estrattive dismesse
Aree estrattive in dismissione
Aree estrattive in esercizio
Aree di cava[Ha]
Aree minerarie[Ha]
Totale[Ha]
1.9491.5704.034
Totale Aree estrattive 4.7972.756 7.553
943Ex Aree estrattive di cava riqualificate / rinaturalizzate (cave cessate ante L.R. 30/89)
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
16
colti
vazi
oni A
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colti
vazi
oni S
ospe
se
32 6 7 2 17 49 20 4 1 5 2
103 5 7 53 38 19 6 27 8 2 60
34 1 5 28 11 23 2 1 7 1
23 6 5 3 9 6 16 2 1 2 2
6 1 5 18 1 2 1 2
15 2 3 2 8 5 14 1
4 1 3 2 1 124 9 7 8 7 19 3 2
241 30 30 65 116 115 101 37 9 8 79 3 4
MC
-M
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osi
cava
_art.
45
PROVINCIA
MC
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Chi
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Ripartizione Concessioni per comparto
Conc. VIGENTI
Con
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Ripartizione per stato amministrativo
CAGLIARI
CARBONIA IGLESIAS
MEDIO CAMPIDANO
NUORO
OGLIASTRA
ORISTANO
OLBIA_TEMPIO
SASSARI
SARDEGNA
ANALISI TERRITORIALE
Concessioni minerarie e Miniere dismesse storiche
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
17
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ARG
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XITE
OR
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CAGLIARI 7.359 268 3,6% 13 4 3 2 1 2 1
CARBONIA IGLESIAS 9.994 256 2,6% 12 4 1 5 1 1
MEDIO CAMPIDANO 453 91 20,0% 1 1
NUORO 5.137 307 6,0% 11 1 6 1 3
OGLIASTRA 103 8 7,8% 1 1
ORISTANO 1.092 48 4,5% 6 1 2 2
OLBIA_TEMPIO 167 5 2,8% 1 1SASSARI 6.985 160 2,3% 16 7 3 5 1
SARDEGNA 31.289 1.142 3,7% 61 6 16 5 15 2 1 3 5 2 2 1 1 1
Con
cess
ioni
Vig
enti
[Ha]
Aree
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[Ha]
PROVINCIA
Ripartizione per comparto e mineraleMI MC
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[%]
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ANALISI TERRITORIALE
Concessioni minerarie Vigenti
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
18
CAGLIARI
CARBONIA IGLESIAS
MEDIO CAMPIDANO
NUORO
OGLIASTRA
ORISTANO
OLBIA_TEMPIO
SASSARI
SARDEGNA
MM cava_art.45
ARG
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u
MIS
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LLU
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NAL
I
867 12 1,4% 2 1 1
21.163 779 3,7% 53 1 11 1 40
169 25 14,6% 5 4 1
1.068 27 2,5% 3 1 2
0
603 2 0,4% 2 1 1
00
23.870 845 3,5% 65 1 3 4 12 2 42 1
Con
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in
Chi
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Aree
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]
Ripartizione per comparto e minerale
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PROVINCIA
ANALISI TERRITORIALE
Concessioni minerarie in Chiusura
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
19
ME MF
AR
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BA
SA
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GR
AN
ITO
5.634 106 1,9% 19 5 1 1 2 1 1 1 3 4
12.739 195 1,5% 37 1 6 1 7 2 20
5.463 233 4,3% 28 17 2 1 1 7
2.188 59 2,7% 9 1 4 1 1 1 1
1.484 55 3,7% 5 2 1 2
2.498 21 1,1% 7 3 3 1
420 19 4,6% 3 1 1 12.733 76 2,8% 8 2 2 3 1
33.159 769 2,3% 115 5 10 21 3 2 4 10 3 8 8 3 35 1 2
Aree
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[Ha]
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N. C
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]
CAGLIARI
CARBONIA IGLESIAS
MEDIO CAMPIDANO
NUORO
OGLIASTRA
ORISTANO
OLBIA_TEMPIO
SASSARI
SARDEGNA
Ripartizione per comparto e minerale
PROVINCIA
Concessioni minerarie Archiviate
ANALISI TERRITORIALE
1. Sistema informativo geografico sulle attività estrattive
aggiornamento e validazione dei dati geografici del Catasto Cave mediante fotointerpretazione ortofoto RAS 2006 e verifica dei dati amministrativi riferiti al catasto terreni.
classificazione delle cave dismesse in relazione allo stato di recupero-rinaturalizzazione.
individuazione e classificazione delle aree interessate da attività minerarie attive e dismesse e dei relativi titoli minerari di concessione.
2. Censimento dell’industria estrattiva 2004
Scheda impresa e scheda Unità Produttiva (UP) inviata a:
443 imprese titolari o esercenti attività estrattive corrispondenti a 562 Unità Produttive Estrattive differenziate per Miniere, Acque minerali e termali, cave civili, industriali, ornamentali.
29 imprese titolari o esercenti impianti di lavorazione comparto rocce ornamentali.
3. Analisi dell’industria manifatturiera di trasformazione
ricerca degli impianti manifatturieri di trasformazione presenti sul territorio: 362 UP.
individuazione delle 263 imprese titolari di cui 91 titolari o esercenti UP estrattive.
inserimento nella banca dati e acquisizione bilanci.
4. Analisi dei bilanci (forniti dall’Osservatorio Economico) 148 imprese titolari di attività estrattiva, settore estrattivo ristretto.
244 imprese estrattive e manifatturiere di trasformazione, settore estrattivo allargato.
Sistema delle ImpreseLa definizione delle caratteristiche strutturali del settore estrattivo, nelle sue componenti essenziali, in particolare sia rispetto alla tipologia di materiali che alla loro destinazione, ha rappresentato l’obiettivo prioritario delle attività del censimento. A tal fine si è proceduto alla caratterizzazione di tutte le unità produttive estrattive (cave e miniere) e delle unità produttive manifatturiere dedicate alla segagione delle pietre ornamentali, operative e non, presenti sul territorio regionale.
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
39
Grado di integrazione
COMPARTI Impresetotali
Imprese "operatrici e
titolari"
Imprese "operatrici" non titolari
Imprese solo "titolari" non operatrici
Imprese al netto dei
solo"titolari"UP
estrattiveImprese con UP operative
UP estrattive operative
Miniere 37 35 0 2 35 6121 31Acque minerali, captazione e imbottigliamento 22 20 1 1 21 2113 11Attività termale 9 7 1 1 8 87 5Cave materiali da costruzione 195 160 15 20 175 227140 172Cave materiali industriali 26 24 1 1 25 4419 32Cave ornamentali 154 138 7 9 145 20272 87
TOTALE 443 384 25 34 413 563272 338
Imprese estrattive con unità produttive estrattive operative nel 2004
COMPARTI Imprese con UP operative
UP estrattive operative
Imprese "estrattive"
Imprese "verticalizzate"
Imprese "collaterali"
Miniere 21 31 15 4 2Acque minerali, captazione e imbottigliamento 13 11 0 13 0Attività termale 7 5 0 7 0Cave materiali da costruzione 140 172 67 29 44Cave materiali industriali 19 32 6 9 4Cave ornamentali 72 87 44 28 0
TOTALI 260 338 146 60 54
CENSIMENTO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE 2004 - Miniere e Cave
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
40
384 imprese titolari e
operatrici
25
titolaridi concessione o
autorizzazione ma che non svolgono
attività estrattiva
imprese operatricidi attività di miniera o
cava, ma chenon sono titolari
di concessione o autorizzazione
titolari: 418
operatori: 398
433 IMPRESE TITOLARI O OPERATRICI UP ESTRATTIVE - anno 2004
CENSIMENTO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE 2004 - Miniere e Cave
34
1. Sistema informativo geografico sulle attività estrattive
aggiornamento e validazione dei dati geografici del Catasto Cave mediante fotointerpretazione ortofoto RAS 2006 e verifica dei dati amministrativi riferiti al catasto terreni.
classificazione delle cave dismesse in relazione allo stato di recupero-rinaturalizzazione.
individuazione e classificazione delle aree interessate da attività minerarie attive e dismesse e dei relativi titoli minerari di concessione.
2. Censimento dell’industria estrattiva 2004
Scheda impresa e scheda Unità Produttiva (UP) inviata a:
443 imprese titolari o esercenti attività estrattive corrispondenti a 562 Unità Produttive Estrattive differenziate per Miniere, Acque minerali e termali, cave civili, industriali, ornamentali.
29 imprese titolari o esercenti impianti di lavorazione comparto rocce ornamentali.
3. Analisi dell’industria manifatturiera di trasformazione
ricerca degli impianti manifatturieri di trasformazione presenti sul territorio: 362 UP.
individuazione delle 263 imprese titolari di cui 91 titolari o esercenti UP estrattive.
inserimento nella banca dati e acquisizione bilanci.
4. Analisi dei bilanci (forniti dall’Osservatorio Economico) 148 imprese titolari di attività estrattiva, settore estrattivo ristretto.
244 imprese estrattive e manifatturiere di trasformazione, settore estrattivo allargato.
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
53
% di UP operative
[N] [%] [N] [%] [%]
Calcestruzzo pronto per l'uso 134 40,4 135 37,9 99,3Conglomerati bituminosi 38 11,4 39 11,0 97,4Manufatti in calcestruzzo 52 15,7 52 14,6 100,0Calce, gesso premiscelati 4 1,2 5 1,4 80,0Lapidei ornamentali 47 14,8 62 18,0 76,6Cemento 3 0,9 3 0,8 100,0Laterizi 8 2,1 8 2,0 100,0Lana di roccia 1 0,3 1 0,3 100,0Ceramica 2 0,6 3 0,8 66,7Refrattari 1 0,3 1 0,3 100,0Lavorazione d'inerti 8 2,4 8 2,2 100,0Fondenti ceramici 1 0,3 1 0,3 100,0Servizi 4 1,2 5 1,4 80,0Sale 4 1,5 4 1,4 100,0Utensili 0 0,0 1 0,3 0,0Calcare micronizzato 1 0,3 1 0,3 100,0Chimica del fluoro 1 0,3 1 0,3 100,0Magnesio 0 0,0 1 0,3 0,0Minerali industriali 4 1,2 4 1,1 100,0Acque Minerali e Termali 18 5,1 19 5,3 89,5
TOTALI 331 100 354 100 93
UP operative UP totaliComparti
CENSIMENTO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE 2004 - Miniere e Cave
Elenco unità produttive impianti manifatturieri
Fabbisogni: l’importanza di un modello previsionale
La previsione del fabbisogni locali dei materiali di cava rappresenta un dato fondamentale per pianificare nuove autorizzazioni estrattive secondo l’obiettivo del soddisfacimento dei fabbisogni stessi in relazione alla capacità e vita produttiva delle cave esistenti.
L’analisi dei fabbisogni ha significato per i soli materiali di cava le cui destinazioni di mercato sono locali o regionali:
I materiali di cava per uso civile ossia gli inerti per il settore “Industria delle costruzioni”.
I materiali di cava per uso industriale: argille per laterizi, calcare a altri materiali per la produzione di cemento e calce.
I minerali di prima categoria e i materiali per uso ornamentale fanno riferimento al mercato mondiale delle materie prime e a scenari di sviluppo più complessi.
L’analisi su “produzione e fabbisogni” dei materiali di cava è focalizzata sul settore che è in assoluto il più importante e cioè quello degli aggregati inerti destinati all’industria delle costruzioni.
La previsione del fabbisogno futuro di inerti per costruzioni è elaborata in base al dato fondamentale dei consumi pregressi di inerti stimando il trend di medio periodo.
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
99
Fonte dati:Elaborazione Progemisa su dati AITEC
Fonte dati: AITEC Indagine cemento e costruzioni in Italia
FABBISOGNI INERTI SETTORE COSTRUZIONI
Si assume come valore di riferimento per la stima del fabbisogno di inerti per conglomerati nel medio periodo il valore di consumo di cemento di 1.600.000 ton /anno corrispondente al consumo di cemento nel 2004 e al valore medio del trend di consumo nei prossimi 5 anni.
Stima del consumo di cemento in Sardegna
1.100.000
1.250.000
1.400.000
1.550.000
1.700.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Anni
Con
sum
i [ t
]
Stima dei consumi nei prossimi anniConsumo nel periodo 2000 - 2006Media dei consumi dal 2000 al 2006Media dei consumi stimata nei prossimi anniIntervallo confidenza minimoIntervallo confidenza massimo
Indicatori di Sostenibilità e di Qualità ambientale
La Comunicazione da parte della Commissione Europea “Promozione dello sviluppo sostenibile nell’industria estrattiva non energetica nell’UE” (Com 2000-265), ha posto in luce che "un requisito essenziale per conseguire lo sviluppo sostenibile è l'integrazione della dimensione ambientale in tutte le tappe, dalla pianificazione al ripristino del sito e agli interventi successivi. Questo approccio è particolarmente essenziale in quanto talvolta è difficile cambiare dopo l'inizio delle operazioni il piano e il metodo decisi per un'attività estrattiva".
Individuazione degli obiettivi di prestazione ecologica INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ E DI QUALITÀ ECOLOGICA
La comunicazione della Commissione, di conseguenza, ha dato impulso all'individuazione e adozione di indicatori specifici per definire obiettivi e controllare il livello di prestazione ambientale delle imprese e del settore. Infatti, dando seguito all'indirizzo della Commissione, sono state condotte alcune indagini a livello europeo al fine di fornire le basi per la valutazione degli aspetti sociali, economici e ambientali, attraverso l’uso di indicatori.
L'adozione di una normativa tecnica di attuazione del PRAE che recepisca i criteri e le soglie dell'ECOLABEL per l'approvazione dei nuovi progetti di attività estrattiva a cielo aperto e il monitoraggio dell'evoluzione nel tempo della prestazione ambientale delle imprese estrattive consentiranno, da un lato, di perseguire obiettivi di sostenibilità concreti e misurabili e, da un altro lato, di rilevare effettivamente il grado di attuazione, l'efficienza e l'efficacia delle azioni del Piano.
In particolare, è stato verificato il livello di adozione dei sistemi di qualità da parte delle imprese, è stato calcolato un complesso di indicatori di sostenibilità e i risultati ottenuti sono stati valutati riscontrandoli con il livello di prestazione europeo e con le soglie individuate per il riconoscimento dell'Ecolabel.
L’elaborazione dei dati rilevati con l’indagine di settore realizzata con il censimento delle attività estrattive in Sardegna al 2004, ha consentito per la prima volta la valutazione dei principali indicatori di sviluppo sostenibile così come definiti dal citato
documento EU “Non Energy Extractive Industry”, e della decisione della Commissione UE del 25/03/2002 di assegnazione dell’Ecolabel.
296/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive – Relazione Generale
sono state condotte alcune indagini a livello europeo al fine di fornire le basi per la
valutazione degli aspetti sociali, economici e ambientali, attraverso l’uso di indicatori.
La Commissione europea ha pubblicato due rapporti sull’argomento di cui l’ultimo nel 2006 “
EU Non-energy extractive industry sustainable development indicators 2001-2003” che
riporta una serie di indicatori di sostenibilità per il periodo 2001-2003, costruiti attraverso
indagini condotte dalle organizzazioni imprenditoriali con l’adesione volontaria di operatori di
settore. Si valuta che abbiano partecipato all’indagine il 50% delle imprese del comparto
estrattivo metallifero, il 65% del comparto dei minerali industriali e il 15% del comparto per i
materiali da costruzione; quest’ultimo è stato pubblicato solo per l'anno 2003.
Tab. 96 INDICATORI DI SVILUPPO SOSTENIBILE INDIVIDUATI DALLA COMMISSIONE UE A LIVELLO SOCIETARIO [1]
INDICATORE SIGNIFICATO DELL'INDICATORE Valori Regionali 2004
Occupati totali diretti (personale interno all'impresa, adibito all'attività estrattiva) Numero: 2.949
Impiego Occupati totali indiretti(incluso contraenti, esterni, consulenti - personale
esterno all'impresa, adibito all'attività estrattiva) Numero: 723
Costi di esplorazione Costi per l'esplorazione rapportati al fatturato (%) 1,9 %
Distanze medie di trasporto dalla fonte al cliente 29 km Trasporti
% di trasporto via quattroruote, treno e nave Dato non disponibile
Numero di infortuni mortali Numero: 1
Totale ore lavorative perse all'anno a causa di incidenti rapportato al totale ore lavorate (%) 1,40 % Salute e Sicurezza sul
Lavoro Numero di ore dedicate ai corsi di Salute e Sicurezza rapportato al
totale ore lavorate (%) 0,25%
La società ha un sistema per dare seguito alle lamentele dei cittadini e per la rispettiva registrazione (Si/NO) Si: 112 Comunicazione con
lacomunità Numero di incontri pubblici, inclusi “open days”, visite scolastiche, ecc. Numero: 253
Sviluppo di professionalità Totale numero di ore dedicate a corsi di formazione rapportato al numero totale di ore lavorate (%) 1,62 %
Efficienza energetica Consumo di energia in Mj per unità funzionale (tonnellata diprodotto) 73 Mj/t
Fabbisogno di acqua Consumo netto di acqua per unità funzionale (tonnellata di prodotto) 0,189 m3/t
Richiesta di territorio Aree adibite all' attività estrattiva durante l'anno di riferimento rapportate alla superficie totale della regione considerata (%) 0,17 %
Utilizzo di territorio Area totale restituita all'utilizzo originario rapportata all'area nuova utilizzata per attività mineraria (%) Dato non disponibile
Utilizzo di sostanze pericolose
Tasso di sostanze pericolose classificate aventi un rischio potenziale per l'ambiente e/o salute umana utilizzate nei processi minerari per unità
funzionale (%)0,007 %
Incidenti ambientali Numero (e tipo) di incidenti ambientali documentati 1
Nel quinquennio
2000- 2005
(1) SUSTAINABLE DEVELOPMENT INDICATORS FOR THE EU NON-ENERGY EXTRACTIVE INDUSTRY IN 2001 - Final SDI Report, 19 February 2004- A report from the Raw Materials Supply Group, a stakeholder group, chaired by Directorate-General for Enterprise, European Commission.
Le iniziative della commissione europea hanno avuto ulteriore impulso con la definizione dei criteri per l'assegnazione del marchio di qualità ecologica (ecolabel) alle coperture dure per pavimenti; infatti, in tale ambito, con la decisione della
Commissione dell'Unione Europea del 25 marzo 2002, notificata con il numero C(2002) 1174, sono state definite alcune soglie di prestazione ambientale per le attività estrattive.
A titolo di esempio riportiamo:
Il Piano Regionale delle Attività Estrattive – Relazione Generale 311/437
8.1.14. Resa in fase di estrazione
Le imprese che hanno fornito i dati sulla resa in fase estrattiva rappresentano il 91% della
produzione totale del settore (Tab. 110). La resa media delle imprese estrattive in Sardegna
si attesta al 81%, superiore al livello individuato per l'eccellenza in base agli indicatori
ECOLABEL.
Tab. 110 RESA IN FASE DI ESTRAZIONE
Indicatori UE- Soglie ECOLABEL (1) Imprese che hanno risposto
eccel-lente buono soddisfa
cente esclusio
ne
LITOLOGIA [ N ] [ % ]
Resa media
[%] [ % ] [ % ] [ % ] [ % ]
Cave uso civile e industriale 183 90% 93% - - - -
Cave uso ornamentale marmo e calcare 11 100% 45% >60% >45% >35% <35%
Cave uso ornamentale granito 61 100% 60% >60% >45% >35% <35%
Cave uso ornamentale basalto, trachite, altro 8 53% 61% >50% >35% >25% <25%
Miniere 28 100% 64% - - - -
Imprese estrattive della Sardegna 291 91% 81% - - - -
(1) Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee L 94 del 11.4.2002, Decisione della commissione del 25.3.2002 che stabilisce i criteri ecologici per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica alle coperture dure per pavimenti.
8.1.15. Riciclo delle acque reflue
Hanno fornito il dato del riciclo delle acque reflue 154 aziende, anche se gran parte delle
imprese non ha risposto a questo quesito (Tab. 111).
Il riciclo medio totale in Sardegna è del 81% che si traduce in un livello soddisfacente
secondo i criteri ECOLABEL. Si evince che, soprattutto per quanto riguarda i comparti delle
cave civili e industriali ed il comparto miniere per usi industriali, il livello di riciclo è
eccellente/buono.
Se si considera che in molte cave il consumo d'acqua è nullo e che, pertanto, per esse è
stato indicato il valore di riciclo nullo, anche per le imprese del comparto ornamentale che
hanno risposto si ottiene un valore classificato come buono.
Il Piano Regionale delle Attività Estrattive – Relazione Generale 313/437
8.1.16. Il quadro riassuntivo degli indicatori di sostenibilità e di qualità
ambientale
Tab. 112 Criteri stabiliti dalla Commissione Europea per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica alle coperture dure per pavimenti
CENSIMENTO SARDEGNA 2004 PUNTEGGIO ECOLABEL
INDICATORE NOTE
Cav
e in
dustr
iali
Cav
e ci
vili
Cav
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orna
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sogl
ia d
i es
clus
ione
Quoziente di riciclodell'acqua
Acqua di scarico riciclata/acqua totale in
uscita dal processo x 100 79 96 59 77,5 47 nd > 95 95-85 84-80 <80
Grado di simultaneità della bonifica
M2 zona di blocchi compromessa (fronte di
abbattimento + deposito attivo) /m2 di zona
autorizzata (%)
<15 15-30 31-50 > 50
Marmi 45 >40 40-30 29-20 <20
Graniti 60 >50 50-40 39-30 <30
Resa in blocchi
(mc di blocchi commercializzabili/
mc di materiale estratto -%)
altri >20 20-15 14-10 <10
Marmi >60 60-45 44-35 <35
Graniti >60 60-45 44-35 <35
Valorizzazione delle risorse naturali
(mc di materiale utilizzabile/mc di
materiale estratto -%) altri 93 93 61 64 nd nd >50 50-35 34-25 <25
Caricatrice su ruote <3,5 3,5-5,5 >5,5 Condizioni di
funzionamento dei macchinari
(n° totale di ore di lavoro/produzione
annua -h/mc) Escavatrice < 2,5 2,5-3,0 > 3,0
Qualità dell'aria
Limite annuo misurato lungo il perimetro della
zona estrattiva. Particelle in sospensione PM10 (ug/Nm3).Metodo di
prova EN 12341
77,22 36,14 nd 19,25 nd nd < 20 20-100 101-150 >150
Qualità dell'acqua Solidi sospesi (mg/l)
Metodo di prova
\ISO 5667-17 <15 15-30 31-40 >40
Rumore
Misurato lungo il perimetro della zona
estrattiva (dB(A)) Metodo di prova ISO1996/1
50,57 69,09 66,17 60,18 nd nd <30 30-55 56-60 >60
Impatto visivo Cfr. Allegato tecnico - A1 3,88 nd <10 0-10 >10-20 >20-30 >30
Schema del P.R.A.E.Il Piano prevede il seguente schema di compatibilità ambientale delle attività estrattive in relazione ai vincoli territoriali:
328/437 Il Piano Regionale delle Attività Estrattive – Relazione Generale
Le disposizioni del PRAE sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei Comuni e delle
Province e sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente
contenute negli strumenti urbanistici.
Il Pubblico registro dei titoli minerari ed il Catasto regionale dei giacimenti di cava devono
essere mantenuti in costante aggiornamento in relazione ai provvedimenti di autorizzazione,
concessione, cessazione e archiviazione.
Il sistema informativo relativo alle attività estrattive nella regione Sardegna denominato
SITAE è stato predisposto, in coerenza alle finalità del progetto di Sistema Informativo
Territoriale Regionale e secondo quanto disposto dall’art.108 del PPR comma 2, per fornire
il quadro conoscitivo aggiornato e ufficiale dell’assetto territoriale del settore estrattivo.
Il sistema informativo deve garantire in ogni momento la fruibilità dei dati aggiornati con
particolare riferimento ai dati geografici e amministrativi relativi al catasto regionale dei
giacimenti di cava e ai titoli minerari relativi all’attività estrattiva di prima categoria, miniere.
Sulla base della verifica di congruità degli atti di programmazione adottati, e delle esigenze
di sviluppo del settore estrattivo nel rispetto della tutela ambientale e dello sviluppo socio
economico del territorio, il Piano dovrà essere periodicamente aggiornato in modo da
recepire i correttivi eventualmente necessari.
10.5. Schema del PRAE
Il Piano prevede il seguente schema di compatibilità ambientale delle attività estrattive in
relazione ai vincoli territoriali:
Tab. 118 COMPATIBILITÀ AMBIENTALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
PRESENZA DI VINCOLI
STATO DELL'ATTIVITÀ ESTRATTIVA
TIPO DI INTERVENTO AMMISSIBILE
LIMITAZIONI E CONDIZIONI
NUOVA Apertura
AmpliamentoIN ESERCIZIO
Completamento
Reinserimento
CONDIZIONANTI
DISMESSA Riattivazione
Coerenza alle linee guida per la coltivazione e la ricomposizione ambientale. Prescrizioni in fase
autorizzativa e di procedura di verifica/VIA. Gli interventi sono subordinati all'accertamento e
mitigazione degli impatti e eventualmente alla compensazione ambientale.
AmpliamentoIN ESERCIZIO
CompletamentoOSTATIVI
DISMESSA Reinserimento
Coerenza alle linee guida per la coltivazione e la ricomposizione ambientale. Prescrizioni in fase
autorizzativa e di procedura di verifica/VIA. Gli interventi sono subordinati all'accertamento e
mitigazione degli impatti e alla compensazione ambientale. Nel caso di rilevante impatto residuo gli
interventi sono vietati.
Tipologie di interventi di cava definiti dal P.R.A.E.
1. Apertura o nuova cava: la realizzazione di una nuova attività di cava per lo sfruttamento di un nuovo giacimento in un contesto non interessato da cave attive o dismesse;
2. Ampliamento: la prosecuzione di un’attività di cava in esercizio con aumento della superficie in aree limitrofe, per conseguire il razionale sfruttamento del giacimento e da cui comunque derivi una migliore sistemazione finale dell’area di cava;
3. Completamento: la prosecuzione di un’attività di cava in esercizio con limitato aumento della superficie in aree limitrofe finalizzato alla completa chiusura dell’attività estrattiva e la definitiva riconsegna dell’area al contesto naturale e paesaggistico, tramite la realizzazione di opere di recupero ambientale.
4. Riattivazione: la ripresa dell’attività estrattiva da un’area di cava dimessa con aumento della superficie in aree limitrofe, per conseguire il razionale sfruttamento del giacimento e da cui comunque derivi, tramite la realizzazione di opere di recupero ambientale, una migliore sistemazione finale dell’area rispetto allo stato dei luoghi;
5. Reinserimento: la ripresa dell’attività estrattiva da un’area di cava dimessa con limitato aumento della superficie in aree limitrofe finalizzato alla definitiva riconsegna dell’area al contesto naturale e paesaggistico e da cui comunque derivi, tramite la realizzazione di opere di recupero ambientale, una migliore sistemazione finale dell’area rispetto allo stato dei luoghi;
6. Recupero ambientale: la realizzazione di interventi di ricomposizione ambientale di un’area di cava dismessa, senza commercializzazione dei materiali estratti
Individuazione degli ambiti di pianificazione della nuova attività estrattiva
ScenariNella individuazione degli ambiti di pianificazione, il PPR rappresenta il documento di riferimento fondamentale, in quanto è al suo interno che l'azione legislativa e di governo regionale ha individuato e definito gli obiettivi fondamentali da perseguire per la tutela e la valorizzazione del territorio.
Le disposizioni del PPR sono immediatamente efficaci per i territori comunali in tutto o in parte ricompresi negli ambiti di paesaggio costiero e per i beni paesaggistici ed i beni identitari individuati e tipizzati ai sensi delle NTA del PPR, indipendentemente dalla loro localizzazione negli ambiti di paesaggio.
Il PRAE, tenuto conto delle prescrizioni normative e sulla base delle analisi territoriali, ambientali e vincolistiche eseguite in quanto precede, ha definito uno schema strutturale che classifica il territorio in due ambiti.
Nel primo ambito “ambito ostativo” ricadono le aree in cui non è consentita l'apertura di nuove attività estrattive di cava; ossia le aree interessate dalla presenza di atti di pianificazione sovraordinata, da piani settoriali di valenza regionale, da vincoli di legge o da zone omogenee definite dagli strumenti urbanistici comunali vigenti che prevedono il divieto di apertura di nuove attività estrattive di cava;
Nel secondo ambito ricadono le aree in cui l'apertura di nuove attività estrattive può essere consentita ai sensi delle leggi vigenti, previa acquisizione da parte dei soggetti interessati delle relative autorizzazioni rilasciate dagli organi competenti; si tratta delle aree interessate dalla presenza di atti di pianificazione sovraordinata, da piani settoriali di valenza regionale, da vincoli di legge che prevedono norme condizionanti l'attività estrattiva.
In considerazione delle norme vigenti e degli indirizzi di governo del settore estrattivo, si possono individuare diversi scenari di pianificazione delle attività estrattive di cava che, schematicamente, possono essere ricondotti a TRE OPZIONI FONDAMENTALI:
1. SCENARIO “PROCEDURALE”
2. SCENARIO “EFFICACIA P.P.R.”
3. SCENARIO “OSTATIVO”
Individuazione di 3 Scenari Fondamentali
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
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IL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
• Lo schema di piano prevede l'applicazione delle norme vigenti secondo una "interpretazione letterale" delle norme che gravano sul territorio nei confronti dell’attività di cava, suddividendo il territorio in due ambiti: aree in cui l’attività di cava èesclusa/vietata e aree in cui l’attività di cava è consentita e/o condizionata.
Scenario “PROCEDURALE”
• Ogni valutazione procedurale e/o interpretazione delle norme viene rimandata all'analisi e alla valutazione dei soggetti competenti da svilupparsi nella fase attuativa del PRAE
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
150
IL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
• Lo schema di piano prevede il rispetto delle norme derivanti dall'applicazione del PPR (art. 4), che per gli ambiti di efficacia suddivide il territorio regionale in ambiti di paesaggio costieri e ambiti interni. Le norme del PPR si applicano integralmente agli ambiti costieri e ai beni presenti negli ambiti interni.
• Negli ambiti di paesaggio interni del PPR, vengono considerate le aree individuate attualmente come beni. Per i beni di carattere areale si assume che abbiano valore preclusivo le aree dei beni interessate dalle componenti ambientali naturali, subnaturali e seminaturali e valore condizionante le aree dei beni interessate dalle componenti di paesaggio ambientale agroforestale.
• Per il bene "boschi e foreste......" non individuato dal PPR, in prima approssimazione vengono considerate le Unità cartografiche della Carta dell'Uso del suolo che li identificano
Scenario “EFFICACIA PPR”
Cagliari, Luglio 2007 Piano Regionale delle Attività Estrattive – Proposta REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
151
IL PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
• Lo schema di piano prevede l’applicazione al settore estrattivo di cava delle norme non specificatamente ostative ma anche fortemente condizionanti come aree precluse alla nuova attività estrattiva di cava.
• Inoltre vengono applicate in maniera estensiva all'intero territorio regionale, compresi quindi gli ambiti di paesaggio interni attualmente in fase di predisposizione, le norme del PPR riguardanti le componenti di paesaggio ambientale. Tale applicazione delle norme rappresenta una simulazione degli scenari possibili secondo l’applicazione delle norme negli ambiti di efficacia.
Scenario “OSTATIVO”
Prescrizioni ostative per l’autorizzazione di nuove cave
L’obiettivo di sviluppo sostenibile del settore estrattivo implica il principio che è preferibile consentire la prosecuzione di attività estrattive ricadenti in aree vincolate, nel rispetto dei criteri di buone pratiche e nei casi di esito favorevole della procedura di verica/VIA, piuttosto che intaccare la valenza paesaggistica e ambientale in aree naturali o seminaturali con l’apertura di nuove cave.
Il PRAE vieta quindi l’apertura di nuove cave nei seguenti casi, che sono assolutamente i più rilevanti: Il PRAE, accertato l’impatto ambientale dell’attività estrattiva di granito per uso ornamentale in Gallura, vieta l’apertura di nuove cave di granito per uso ornamentale nella territorio della provincia Olbia Tempio.
Il PRAE, accertato che il soddisfacimento del fabbisogno di inerti è garantito dall’apparato produttivo esistente integrato dagli altri approvigionamenti di inerti , vieta nel breve-medio periodo l’apertura di nuove cave di inerti per uso civile fatte salve alcune eccezioni.
Da queste scelte consegue che è necessario prevedere anche all’interno delle aree ostative, nel rispetto dei criteri di compatibilità, l’eventuale prosecuzione delle attività in esercizio, per il rilevante numero di cave ricadenti in tali ambiti.
Eccezioni alle prescrizioni ostative per l’autorizzazione di nuove cave di inerti per uso civile
Le istanze per nuove apertura di cava di inerti per uso civile sono ammissibili al procedimento istruttorio quando sia verificata almeno una delle seguenti circostanze riconducibili al rispetto del soddisfacimento dei fabbisogni o al miglioramento della sostenibilità ambientale:
la cessazione di una o più attività estrattiva nell’area di mercato di riferimento determini uno scompenso significativo nel bilancio produzioni fabbisogni per quell’area.
l’apertura della nuova cava determini un migliore sostenibilità ralativamente a impatti di trasporto e produzione di CO2.
l’istanza di apertura di nuova cava perviene da titolare di attività estrattiva in fase di esaurimento o cessazione che abbia ben operato rispettando i prescritti adempimenti nella conduzione dell’attività e nel recupero ambientale.
Completamento iter di autorizzazione delle cave in regime di prosecuzione ai sensi della legge30/89
Prescrizioni:
Dovranno essere avviati i procedimenti di cessazione dell’attività estrattiva in regime di prosecuzione per le quali non è stata presentata istanza per la procedura di verifica/VIA ai sensi della L.R. 15/2002
Dovranno essere avviati i procedimenti di cessazione delle attività estrattive per le quali risulti una inattività superiore a 3 anni
Decorsi tre mesi da nuovo e ultimo sollecito dovranno essere sospese le attività estrattive per le quali non siano state rispettate le richieste di integrazione. Decorso un ulteriore anno dal provvedimento di sospensione dovrà essere avviato, in assenza di adeguato riscontro, il procedimento di cessazione dell’attività
L’attività estrattiva è considerata in completamento con riferimento all’area in disponibilità dell’attività estrattiva alla data del 31/12/2002. Gli eventuali ampliamenti abusivi di area estrattiva rispetto a quella in disponibilità costituiscono motivo di sanzione pecuniaria. Le aree interessate devono essere ripristinate o compensate con adeguati recuperi in altre aree
Le attività estrattive ricadenti in aree individuate dal PRAE come zone omogenee estrattive, da sottoporre a pianificazione attuativa per la migliore utilizzazione della risorsa e recupero dell’area, devono essere autorizzate previa approvazione del piano attuativo della zona
Indirizzi:
La prosecuzione è subordinata all’esito positivo della procedura di verifica/VIA. L’esito positivo non è scontato ma il giudizio non può prescindere dalle seguenti considerazioni:
L’impatto ambientale è valutato in un contesto di transizione tra area antropizzata e area naturale o seminaturale con un paesaggio già trasformato dall’attività antropica.
Scelta di cessare una cava in attività, non concedendo l’autorizzazione alla prosecuzione dell’attività, può determinare l’esigenza di apertura di una nuova cava.
La trasformazione di aree naturali o seminaturali non ancora interessate dall’attività ma ricomprese nell’area in disponibilità può essere compensata con adeguati interventi di recupero ambientale in altre aree.
L’esito negativo della procedura di verifica/VIA determina l’avvio del procedimento per la cessazione dell’attività estrattiva in prosecuzione. I tempi per la cessazione sono indicati nel procedimento di competenza dell’Assessorato Industria e dovranno essere adeguati all’eventuale completamento del lotto di coltivazione, ammortamento di investimenti, esecuzione dei lavori di recupero ambientale; ma dovranno essere comunque inferiori al limite di 5 anni.
Ricerca mineraria
La ricerca mineraria, realizzata con tecniche non invasive, in regime di autorizzazione di indagine ai sensi della L.R. 15 1957 , è consentita ovunque previa autorizzazione dell’Assessorato Industria.
La ricerca mineraria finalizzata alla valutazione della fattibilità tecnico economica di una coltivazione mineraria a cielo aperto o in sotterraneo, in regime di permesso di ricerca, è consentita, previo ottenimento del titolo di permesso di ricerca a seguito di positiva procedura di Verifica/VIA. L’esito positivo della ricerca mineraria è condizione necessaria ma non sufficiente per l’ottenimento della concessione mineraria che è concessa previa V.I.A. positiva, a seguito di una valutazione positiva di sostenibilità ambientale sociale ed economica dell’iniziativa.
Rinnovi e autorizzazioni cave in prosecuzione
Il PRAE definisce prescrizioni e indirizzi per il Rinnovo delle Autorizzazioni di cava, e per l’autorizzazione delle cave in regime di prosecuzione secondo due tipologie di istanza: Ampliamento e Completamento.
In relazione a queste tipologie è differenziato l’iter autorizzativo il cui esito positivo è però subordinato alla verifica della corretta conduzione dell’attività estrattiva.
L’ampliamento è subordinato all’esito positivo della procedura di verifica/VIA. L’esito positivo non è scontato, ma il giudizio non può prescindere dalle seguenti considerazioni:
L’impatto ambientale è valutato in un contesto di transizione tra area antropizzata e area naturale o seminaturale con un paesaggio già trasformato dall’attività antropica.
La scelta di cessare una cava in attività, non concedendo il rinnovo dell’autorizzazione, o l’autorizzazione alla prosecuzione può determinare l’esigenza di apertura di una nuova cava.
La trasformazione di aree naturali o seminaturali, contigue alla cava in ampliamento in area estrattiva, può essere compensata con adeguati interventi di recupero ambientale in altre aree.
La Valutazione Ambientale Strategica ( V.A.S. )Il Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) rientra pienamente nel campo di applicazione della parte seconda del D. Lgs. 152/2006, come modificata dal D. Lgs. 4/2008 in quanto:
riguarda uno dei settori specifici indicati dall’art. 6 del D. Lgs. 4/2008;
rappresenta il quadro di riferimento per la realizzazione di opere ed interventi i cui progetti possono essere sottoposti a VIA in base alla normativa vigente.
Conseguentemente, la procedura di VAS è presupposto vincolante per l’approvazione del PRAE. Occorre sottolineare, infatti, che il comma 5 dell’art. 11 del D. Lgs. 4/2008, stabilisce che “i provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge”.
L’autorità proponente, costituita dal soggetto deputato alla realizzazione del piano e programma, e l’autorità competente collaborano in ogni momento della VAS al fine di assicurare l’integrazione degli elementi valutativi e la speditezza ed efficacia del procedimento.
In particolare al fine di: dare applicazione al principio di integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale nella politica di settore;
stabilire le forme di consultazione da attivare, i soggetti competenti in materia ambientale ed il pubblico interessato da consultare;
definire le informazioni da inserire nel Rapporto Ambientale ed il loro livello di dettaglio;
individuare le necessità e le modalità di monitoraggio.