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PIANO PROVINCIALE DI ORIENTAMENTO AL LAVORO Dispositivo Multimisura Orientamento 2005-2006 FSE – Obiettivo 3 Milano luglio 2005

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PIANO PROVINCIALE DI ORIENTAMENTO AL LAVORO

Dispositivo Multimisura Orientamento 2005-2006

FSE – Obiettivo 3

Milano luglio 2005

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1 – IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Stimare il numero dei lavoratori in cerca di impiego è diventato, nel corso degli ultimi anni, un compito sempre più complesso e difficoltoso. L’ostacolo è costituito dalla crescente instabilità contrattuale dei lavoratori che rende labile il confine tra lavoro e non lavoro. Fino all’introduzione della normativa del “pacchetto Biagi” vi erano due fonti ufficiali di questo conteggio: gli iscritti al collocamento e la stima elaborata sulla base della rilevazione Istat della forza lavoro. Il primo dato – di natura amministrativa – includeva tutti coloro che, iscritti al collocamento, risultavano non aver avuto alcun avviamento (ovvero che non erano mai stati avviati ad alcun posto di lavoro) e si presentavano ai Centri per l’Impiego per la timbratura annuale del modello C/1 (documento attestante lo stato di disoccupazione). Questo conteggio è stato effettuato per l’ultima volta nel quarto trimestre del 2001, quando – a causa della soppressione della timbratura annuale – è stato necessario ricorrere ad un modello di stima statistica per valutare il volume dello stock degli iscritti. Le informazioni ricavate dalla rilevazione campionaria Istat sulle forze lavoro ha cadenza trimestrale per il livello regionale e annuale per quello territoriale (sub-provinciale). Per ovviare a questo inconveniente, l’Osservatorio della Provincia di Milano ha stipulato con la sede Istat regionale della Lombardia una convenzione per la fornitura della stima congiunturale provinciale. Il cambiamento della metodologia di rilevazione effettuata dall’Istat ha interrotto nel 2003 questo flusso informativo. L’ultimo dato disponibile riguarda la media annua del 2004, secondo la quale – in provincia di Milano – vi erano 83 mila persone, tra i 15 e i 64 anni, in cerca di occupazione (36 mila uomini e 47 mila donne). Nell’anno precedente – il 2003 – l’ Istat stimava in 79 mila i disoccupati in cerca di impiego. L’aumento registrato nel 2004 è dovuto in maniera esclusiva alla crescita della componente femminile. Il D.Lgs 181/2000 ha stabilito che, ai fini della presa in carico per l’erogazione di attività di supporto all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, sono da ritenersi utenti dei servizi per l’impiego solo quanti hanno presentato apposita dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Questa nuova concezione, di fatto, ha obbligato a passare da una logica di stock ad una di flusso, abbandonando il concetto di iscrizione statica alle liste di disoccupazione, per concepire una condizione più transitoria dalla quale i lavoratori entrano ed escono ripetutamente nel corso del tempo. Se tale dato appare di strategica importanza per definire il piano delle politiche attive, cioè di quel complesso di azioni (di natura informativa,orientativa e formativa) che supportano le persone nelle fasi di transizione tra lavoro-non lavoro-lavoro, occorre sottolineare come lo stesso dato non identifica direttamente il fenomeno della disoccupazione, nella sua totalità. Proprio per questa peculiarità del dato di flusso rispetto allo stock, è significativo ed interessante riscontrare le differenziazioni tra il dato statistico e quello di flusso.

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I dati analitici disponibili presentati nel rapporto OML 2004 mostrano la presenza di una differenza strutturale tra coloro che si sono rivolti ai Centri per l’Impiego rispetto ai disoccupati rilevati dall’Istat. Per quanto riguarda la distribuzione di genere, si evidenzia come il Istat registri una quasi parità di tra uomini e donne disoccupate (47,3% uomini contro 52,7% donne); il dato registrato dai Centri per l’Impiego, evidenzia invece una netta prevalenza dell’utenza femminile (56%). Un ulteriore dato che emerge dal confronto tra campione Istat e l’universo delle persone che sono in possesso dello stato di disoccupazione (Dlgs 297/02) e quindi attivamente alla ricerca di lavoro, è la distribuzione per fasce di età, come appare dalla tabella sottostante.

Confronto distribuzione per età tra i disoccupati rilevati dall’Istat e gli utenti dei Centri per l’Impiego

0

5

10

15

20

25

Tot. Istat 1,7 14,8 13,7 14 15,3 12,5 17,9 10,2

Tot. CpI 8,5 17,9 20,4 15,1 12,3 8,0 11,9 6,0

A - fino 19

B - da 20 a 24

C - da 25 a 29

D - da 30 a 34

E - da 35 a 39

F - da 40 a 44

G - da 45 a 54

H - oltre 55

La distribuzione dei disoccupati per fasce d’età risultante dall’indagine delle forze lavoro e dalle dichiarazioni spontanee di disponibilità presentate presso i Centri per l’Impiego evidenzia una inversa relazione tra le fasce d’età. Secondo la rilevazione Istat – infatti – quasi 1 disoccupato su 3 ha meno di 25 anni, mentre le dichiarazioni raccolte tra i giovani (14,8%) e giovanissimi (1,7%) sono una quota minore. All’opposto, tra le fasce mature, la rilevazione forze lavoro Istat riporta valori inferiori rispetto a quelli riscontrati nelle dichiarazioni di disponibilità al lavoro. La fascia d’età nella quale si regista l’inversione nella distribuzione per età è quella centrale tra 30 e 34 anni. Considerando separatamente la componente maschile si nota come tra coloro che si sono rivolti al servizio pubblico la percentuale dei giovanissimi sia molto ridotta rispetto a quella riscontrata dall’Istat (3,4% rispetto al 10%).

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Per contro, tra le fasce d’età più elevate – 55 anni ed oltre – si assiste ad una sproporzione tra gli utenti rispetto al dato Istat (14,5% contro 6,8%). Tra le donne, la massima concentrazione si riscontra nelle utenti di età intermedia, 35-54 anni, che rappresentano il 50% del totale delle donne rivoltesi ai Centri per l’Impiego, mentre, nella rilevazione Istat, questo gruppo pesa per il 44%. L’elaborazione delle politiche attive di sostegno ed orientamento non può ignorare questa peculiarità degli utenti dei Centri per l’Impiego; pur considerando il fatto che non tutte le persone in cerca di lavoro ritengono utile acquisire (o sono informate circa l’opportunità) lo stato di disoccupazione rivolgendosi al sistema regionale dei servizi per il lavoro, il punto di partenza della programmazione degli interventi, non può non essere questo. Nel 2004 il flusso complessivo delle dichiarazioni di disponibilità è stato di 35.061. Di queste persone, al 30 maggio 2005 risultano ancora in cerca di impiego 27.628 lavoratori. Gli inoccupati (persone senza precedente esperienza lavorativa) sono 2.417. Numero sostanzialmente coincidente con le fasce di età inferiori (fino a 24 anni 12,6%). Le dichiarazioni di lavoratori ultra quarantenni rappresentano il 38% . La componente femminile nel 2004 è ulteriormente cresciuta rispetto al 2003, seguendo la tendenza registrata dall’Istat, raggiungendo il 56,3%. Altro sottogruppo che ha accresciuto ulteriormente la propria incidenza è quello dei cittadini extracomunitari (5.604) pari al 20,3% del totale degli utenti. Tali disoccupati sono principalmente concentrati sul centro per l’impiego del capoluogo dove quasi un lavoratore su tre è extracomunitario (3.198). La aggregazione territoriale del flusso dei nuovi utenti per macro aree territoriali1, nel 2004, è riportata nella tabella seguente:

Area flusso

Residenti 15-64 anni Censimento 2001

Milano città 10.719 835.162Brianza: 4.770 539.976

1.8462.019

186.021250.576

-Monza -Cesano Maderno, Carate/Seregno (escluso Cusano, Cormano, Paderno, Lentate sul Seveso) -Vimercate 905 103.379Corsico e Rozzano 1.927 160.246Legnano e Magentino/Abiatense 2.598 281.999Cassano e Melzo 1.326 210.442Rho ( + Lentate sul Seveso) 2.199 213.329San Donato 1.637 108.933Sesto S. Giovanni (+ Cusano, Cormano, Paderno) 2.452 216.624

1 La suddivisione per macro aree territoriali, risponde ad una prima ipotesi di ridefinizione dei confini circoscrizionali, in previsione del futuro assetto a seguito della costituzione della Provincia di Monza e Brianza e dei connessi nuovi assetti organizzativi. Tale configurazione sarà utilizzata come base sperimentale nel corso dell’attuazione del presente Piano.

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Macroaree territoriali per la realizzazione del Piano Provinciale di orientamento al lavoro

e

Monza

o S.S.GiovanniCassano Melzo Legnano

Magenta Abbiategrasso

Milano

S. Donato

Corsico Rozzano

Rh

Vimercat

Carate Seregno Cesano

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2 – LE MISURE DI CONTRASTO DELLA DISOCCUPAZIONE DI LUNGA DURATA L’obiettivo strategico definito a Lisbona candida l’Europa a: “divenire l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile, accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale”. Sulla base di tali orientamenti e delle recenti indicazioni legislative nazionali, il contrasto della disoccupazione e la prevenzione di potenziali fenomeni di emarginazione occupazionale stanno alla base degli impegni che le istituzioni preposte al governo del mercato del lavoro devono assumersi. I processi di riforma avviati nel nostro Paese per rinnovare l’assetto organizzativo del mercato del lavoro e renderlo più flessibile e dinamico, necessitano di un contemporaneo e parallelo intervento su due fronti: da un lato verso il vasto mondo di coloro che risultano attualmente non occupati e che debbono essere oggetto di misure idonee a favorirne l’inserimento lavorativo; dall’altro, verso gli occupati che devono mantenere elevata la propria professionalità quale premessa per la crescita personale e lo sviluppo di competitività delle imprese. Decentramento e autonomia non garantiscono – di per sé – il rinnovamento. Solo una piena assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni può assicurare innovazione e cambiamento nella qualificazione dello sviluppo locale dei servizi, attraverso un diverso rapporto tra istituzioni e territorio. Un efficiente sistema di Servizi all'impiego comporta la messa a punto e la realizzazione di un complesso di attività in grado di assicurare: alle imprese, funzionalità procedurale, consulenza di qualità e opportunità di interfacciare risorse professionali rispondenti ai bisogni espressi; ai cittadini, gli aiuti e i supporti necessari per fronteggiare adeguatamente le scelte nei periodi di transizione. Un cittadino, ovunque risieda, deve avere le medesime possibilità di accesso ai servizi che favoriscono il suo inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro ed uguali opportunità di utilizzo di servizi efficaci ed efficienti. Lo chiedono – in maniera diretta, ma soprattutto indiretta – giovani in cerca di lavoro, adulti disoccupati sempre più frequentemente con un’età superiore ai 45 anni, donne bisognose di riavvicinarsi al mercato, soggetti con livelli di employ abilities particolarmente deboli e, conseguentemente, a rischio di emarginazione occupazionale e sociale. Lo chiedono tutti coloro che avvertono la propria inadeguatezza di fronte alle decisioni da assumere per pianificare il proprio progetto di vita e di lavoro: è questo il principio base al quale si è ispirata la Provincia di Milano nell’organizzare una rete territoriale di Servizi all’impiego, integrando risorse professionali ed operative pubbliche e private, che ha investito fortemente sulle attività/servizi di orientamento. L’orientamento – pur non rappresentando certo la risposta e la soluzione alla grave crisi occupazionale che caratterizza l’economia sociale milanese di questi ultimi anni – ha già mostrato la propria adeguatezza nel favorire scelte realistiche verso un accesso più consapevole al lavoro. Rivela, peraltro, anche la sua concreta utilità nelle numerose

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situazioni di cambiamento che lavoratrici e lavoratori incontrano all’interno delle organizzazioni, quando occorre definire strategie personali idonee a realizzare una partecipazione attiva e matura ai programmi di sviluppo e trasformazione delle imprese. Se, infatti, consideriamo le mutevoli connotazioni che ha assunto oggi il lavoro, caratterizzato da elevati processi di cambiamento che a loro volta determinano la continua esigenza di rimodellare la professionalità adeguandola – in termini di conoscenze, capacità e competenze – alle variabili esigenze delle organizzazioni e del mercato del lavoro stesso, non ci si può non rendere conto della necessità di supportare le persone in difficoltà nelle scelte significative che incontrano nell’arco della vita lavorativa. Le indicazioni UE, recepite dal POR della Regione Lombardia e dalle priorità operative della Provincia di Milano, trovano nella prassi metodologica dell’orientamento un efficace strumento di gestione delle politiche attive del lavoro per il contrasto e la prevenzione della disoccupazione. In un mercato competitivo e ricco di esigenze diversificate come è oggi il mercato milanese (dove opera il 44% delle imprese lombarde e l'8% delle imprese italiane e dove risiedono oltre 3.700.000 abitanti), l’attenzione a soggetti professionalmente deboli e/o occupazionalmente a rischio di emarginazione, è l’obiettivo primario che la Provincia di Milano intende assumersi in stretta collaborazione e raccordo con quanti – a livello locale – operano nel settore. Il rapporto tra servizi pubblici e privati vive una stagione di forti spinte alla integrazione ed interazione laddove, sempre più spesso, si rende strategico agire in logiche di “rete” anche tra sistemi diversi, per attuare concretamente il passaggio da una operatività pubblica per procedure, a programmi centrati sui reali e concreti bisogni dell’utenza (cittadini e imprese). In tal senso, lo sviluppo ed il consolidamento di una rete territoriale di professionalità diversificate, in grado di operare in una dimensione di accoglienza informativa, consulenza operativa mirata e accompagnamento al re-inserimento nel mondo del lavoro – così come attiene, nel suo complesso, al processo orientativo – oltre a favorire la capitalizzazione di esperienze di qualità (di cui il territorio milanese è particolarmente ricco), consente di garantire il diffondersi di una pratica orientativa standard e riconosciuta. Il Dispositivo Multimisura Orientamento – programma FSE-Ob.3 di finanziamento di azioni orientative approvato dalla Regione Lombardia – è stato l’occasione, a partire dal 2001, per verificare la reale fattibilità di questo obiettivo e dimostrare l’efficacia di un sistema locale articolato e differenziato, capace di offrire sia azioni di carattere compensativo (Azioni Base e Specialistiche destinate a cittadini/e con discreto livello di employ ability), sia percorsi orientativi più complessi e mirati (Progetti Integrati e a carattere di Emergenza per cittadini/e con più bassi livelli di spendibilità professionale).

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Il Dispositivo Multimisura Orientamento (2001-2004) Nel corso del 2001 la Regione Lombardia, in accordo con le province lombarde, stabilisce di realizzare una esperienza di carattere sperimentale, tesa ad offrire a disoccupati e occupati, l’opportunità di usufruire di servizi orientativi per contrastare e prevenire possibili fenomeni di disoccupazione. Lo strumento finanziario individuato è il Fondo Sociale Europeo – Obiettivo 3 (2000-2006) di cui si identificano assi e misure che prevedono la finanziabilità di attività/azioni di orientamento (A1, A2, B1, C2, C3, C4, D3, E1). Il 18 gennaio 2002, viene pubblicato il bando a titolarità regionale e gestionalità provinciale contenente: • Le macrotipologie di azioni previste (accoglienza e informazione orientativa,

formazione orientativa, consulenza orientativa, accompagnamento e sostegno al lavoro)

• La tipologia delle azioni presentabili: azioni a Voucher Base (colloqui di rilevazione delle informazioni anagrafico-curriculari e dei bisogni orientativi);

azioni a Voucher Specialistici, ovvero azioni orientative mirate, già definite e validate dalla Regione (percorsi di integrazione sociale, colloqui di counselling, bilancio di competenze, bilancio attitudinale, supporto alla ricerca del lavoro, tutoraggio all’inserimento lavorativo, tutoraggio alla creazione di impresa, tirocini formativi e di orientamento); progetti Integrati, ovvero percorsi che assommano più voucher specialistici in una logica processuale, destinati a target specifici. Tali progetti sono presentabili/erogabili solo da ATS costituite da soggetti in grado di integrare competenze ed esperienze diversificate e documentabili; progetti di Emergenza, ovvero percorsi destinati a lavoratrici e lavoratori di aziende in crisi.

• L’ammontare finanziario complessivo (50.000.000,00 di Euro) e la ripartizione delle risorse per singola provincia, per ognuna delle tipologie di azioni ammesse (ad esclusione dei progetti di Emergenza che hanno carattere regionale). Il budget della Provincia di Milano è calcolato in oltre 21.000.000,00 di Euro

• I destinatari/e delle azioni (disoccupati, inoccupati, occupati, Cigs, studenti medi e universitari, donne, fasce deboli, famiglie e operatori di orientamento e dei settori di appartenenza dei destinatari finali). La priorità è comunque riservata alle fasce deboli e ai “lavoratori disponibili” secondo il D.lgs 181/00.

• Gli operatori ammessi alla realizzazione delle azioni (Centri per l’Impiego, Enti locali, Agenzia regionale del Lavoro, Cfp pubblici e convenzionati, istituzioni scolastiche, Università, centri di eccellenza e incubatori di impresa, associazioni-enti morali-cooperative di solidarietà sociale, imprese e loro consorzi, soggetti il cui statuto contempli l’orientamento, ATS)

• Le modalità operative e di presentazione dei progetti.

In osservanza del principio di sussidiarietà orizzontale la Provincia di Milano – Settore Politiche del Lavoro, rinunciando quasi completamente alla gestione diretta degli interventi, stabilisce di avvalersi del Dispositivo Multimisura da un lato per avviare un

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programma di offerta capillare di servizi a sostegno del re-ingresso nel mercato del lavoro di soggetti in difficoltà occupazionale; dall’altro per ampliare e consolidare la rete di collaborazione operativa con i soggetti che – sul territorio provinciale – operano, a vario titolo, nell’ambito dell’orientamento. In tal senso, una volta definite – con delibera di Giunta – le priorità di target/programmi a cui destinare privilegiatamene le azioni (disoccupati “over 40”, fasce deboli, extracomunitari, progetti ad alto contenuto tecnologico nell’ambito della ricerca a favore dello sviluppo locale) dà avvio alla complessa attività di messa a punto della macchina organizzativa. Per realizzare efficaci azioni di orientamento ed attivarne concretamente i servizi occorrono: procedure di orientamento valide, fondate e formalizzate risorse economiche e tecnologiche congrue ed adeguate strutture operative adatte operatori motivati e professionalmente qualificati

In questa prospettiva, la Provincia di Milano intende avvalersi dell’esistente e colmare – gradualmente – le carenze. Vengono assunti, pertanto, i macro-standard operativi già definiti dalla Regione Lombardia per le azioni da erogare (durata min/max, tipologia gestionale individuale e/o di gruppo, costi orari per azione, …) e la certificazione di idoneità delle sedi operative dei soggetti attuatori accreditati. Nondimeno, stabilisce di concorrere con onerosi contributi finanziari propri, di investire in tecnologie dedicate, di contribuire con apporti formativi e di aggiornamento al accrescimento delle competenze professionali dei propri operatori e di quelli della costituenda “rete” territoriale. Per cercare di trasmettere la complessità organizzativa affrontata (oltre 240.000 gli iscritti ai 13 Centri per l’Impiego, 189 i Comuni del territorio, centinaia i potenziali soggetti attuatori) può risultare interessante un elenco di quanto approntato nel corso dei tre mesi che hanno preceduto l’avvio sostanziale delle attività rivolte all’utenza (fine settembre 2002). 1. a) Realizzazione di un sistema informativo (“Portale 181”), in grado di:

- collegare l’anagrafica degli utenti iscritti ai Centri per l’Impiego, alle azioni orientative ammesse a finanziamento

- creare l’archivio dei soggetti attuatori ammessi alla erogazione delle azioni - registrare le disponibilità dei soggetti attuatori (giorni, orari, sedi,) in

relazione alle azioni per cui sono stati ammessi - gestire l’agenda degli appuntamenti che i Centri per l’Impiego fisseranno agli

utenti, sulla base delle disponibilità indicate dagli operatori gestori - elaborare i dati della customer satisfaction somministrata agli utenti che

fruiranno dei servizi - monitorare e rendicontare in itinere lo sviluppo delle attività

b) Stampa di un manuale d’uso del portale da distribuire agli operatori gestori 2. Produzione di 100.000 tessere “Jobcard - Servizi per il lavoro” con Pin

identificativo di riconoscimento da distribuire agli utenti che accederanno alle

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attività e che consentirà la trasmissione di dati/esiti tra i Centri per l’Impiego e gli operatori gestori

3. Predisposizione delle convenzioni da far sottoscrivere ai soggetti attuatori per la erogazione dei voucher Base e Specialistici indicanti le norme su cui si basano i rapporti di reciproca collaborazione con la Provincia

4. Progettazione/realizzazione di un percorso formativo di 24 ore da destinarsi a tutti gli operatori dei soggetti attuatori che saranno coinvolti direttamente nella gestione delle attività, al fine di omogeneizzare gli obiettivi primari e standardizzare le procedure di raccordo tra Provincia e strutture attuative

5. Progettazione/realizzazione di un percorso formativo destinato agli operatori dei Centri per l’Impiego incaricati di seguire le attività del Multimisura

6. Avviso pubblico e selezione dei cv pervenuti per il reclutamento di orientatori/trici che gestiranno voucher Base (colloqui info-orientativi) nei Centri per l’Impiego di quelle aree territoriali dove la rete dei soggetti privati non copra il fabbisogno

7. Nomina di uno staff di Assistenza Tecnica per l’interfaccia e la consulenza della rete dei soggetti attuatori

8. Predisposizione di materiale illustrativo e promozionale (lettere, depliants multilingue e catalogo illustrativo delle attività erogate suddivise per area territoriale e soggetto attuatore) per sensibilizzare gli utenti e agevolarli nella scelta

9. Definizione delle prassi e procedure da attivare Conclusa la fase di valutazione delle candidature, sono stati ammessi alla erogazione di voucher Base 57 soggetti attuatori e 83 alla erogazione di voucher Specialistici. A quella data (luglio 2002), pertanto, la rete si costituisce di 106 soggetti che accettano di siglare le convenzioni, di partecipare ai percorsi formativi (che coinvolgeranno oltre 200 operatori) e aderire alle procedure di gestione definite dalla Provincia. Lo sviluppo operativo del programma L’impianto generale, avviato a fine settembre 2002, prevede che l’utente fruisca di un colloquio info-orientativo (voucher Base) utile alla raccolta / aggiornamento / modificazione dei dati anagrafico-curriculari e alla definizione dei gap orientativi colmabili mediante azioni di carattere specialistico (voucher Specialistici o progetto Integrato). Nello specifico, il programma prevede un doppio binario di “reclutamento” dell’utenza. L’utente può essere già iscritto presso un Centro per l’Impiego ed essersi dichiarato “disponibile” ai sensi del D.Lgs 181, oppure identificato da un soggetto attuatore. Nel primo caso, per gli utenti iscritti ai Centri per l’Impiego, la procedura prevede che: - i Centri convochino per lettera gli utenti a gruppi di 20 con l’obiettivo di

somministrare un incontro di gruppo durante il quale viene loro spiegato il programma e le opportunità offerte e una successiva intervista individuale per la compilazione della scheda anagrafica

- viene consegnata la Jobcard e contestualmente fissato l’appuntamento per il colloquio info-orientativo (voucher Base) presso il soggetto attuatore che l’utente sceglie da catalogo

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- l’utente si reca il giorno stabilito presso il soggetto attuatore prescelto, si sottopone al colloquio info-orientativo che prevede la compilazione della scheda professionale e si conclude con un “suggerimento” di rinvio verso singole azioni specialistiche (voucher Specialistico) o verso percorsi multipli (progetto Integrato)

- l’utente torna al Centro per l’Impiego, compila la scheda di customer satisfaction e fissa l’appuntamento per le eventuali azioni successive

Nel secondo caso, per altre tipologie di utenza, i soggetti attuatori reclutano autonomamente i potenziali partecipanti, invitandoli a dichiarare la propria disponibilità presso il Centro per l’Impiego di competenza, se ne hanno le caratteristiche. Il Centro fornisce la Jobcard, rinviando al medesimo soggetto attuatore l’utente. L’attività di convocazione degli utenti e presentazione delle attività erogabili da parte dei Centri per l’Impiego è iniziata nel settembre 2002 per concludersi a giugno 2003. Il monitoraggio messo in atto grazie al “Portale 181” ha consentito di rilevare le seguenti informazioni sugli esiti raggiunti:

1. Nel periodo 01/09/2002 - -30/04/2003 sono stati convocati (da parte dei 13 Centri

per l’Impiego) 53.471 cittadini/e che avevano, a suo tempo, dichiarato la propria disponibilità ad accedere al MdL o ad attività di supporto al re-ingresso (D.lgs 181/00). Di questi se ne sono presentati 28.281 (pari al 52,9%) di cui il 72.8% donne e il 27,2 uomini. Sul totale, il 95,8% degli utenti è italiano o appartiene ad uno dei Paesi UE, mentre il 4,2% proviene da un Paese non comunitario. Si sono dichiarati interessati alle proposte 21.066 (pari al 74,5% dei presentati) di cui il 76% donne e il 24% di uomini. Degli interessati, il 31,8% si è recato presso una struttura pubblica per la erogazione del servizio; mentre il 61,9% si è rivolto a strutture private del territorio milanese.

2. Dei 22.168 presentati, la disaggregazione per fasce di età, mostra che la disponibilità maggiore si concentra nelle classi 35/44 anni (pari al 31,4%) e, ancor più accentuata, in quella oltre i 44 anni (pari al 34%), denotando da un lato una palese difficoltà di ricollocazione e dall’altro una forte disponibilità ad utilizzare servizi in grado di facilitare la ricerca di un nuovo lavoro. Dati, questi, che dovrebbero portare ad una riflessione congiunta tra istituzioni e Parti Sociali.

3. Per quanto concerne la frequenza/scelta dei percorsi orientativi da seguire (Voucher Specialistici), vengono nettamente favorite le attività di breve durata e centrate sulla acquisizione di tecniche e strumenti “immediatamente” spendibili per la ricerca del lavoro.

4. Al termine del primo colloquio info-orientativo (Voucher Base), agli utenti coinvolti viene somministrato un questionario di customer satisfaction utile per rilevare il grado di soddisfazione del servizio, sia in termini di organizzazione dello stesso che di contenuti/utilità. Dall’analisi dei dati, si riscontra un apprezzamento più che positivo, soprattutto da parte delle fasce più giovani dell’utenza (complessivamente il 54,4% si dichiara “molto soddisfatto”, il 30,4 “abbastanza soddisfatto”).

La seconda edizione del Dispositivo (anno 2003-2004) ha visto uno stanziamento complessivo a livello regionale di Euro 32.800.000,00. La quota di riserva per la

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provincia ammontava ad Euro 13.734.420,00 di cui Euro 10.300.815,00 per l’Area Lavoro (attività destinate al contrasto della disoccupazione adulta). Il nuovo Multimisura determina un sostanziale cambiamento di carattere organizzativo nella pianificazione delle attività. La Provincia si rende parte attiva – attraverso i propri Centri per l’Impiego – nella progettazione e gestione di 8 Progetti Quadro (ex Progetti Integrati) per un totale complessivo di Euro 3.500.450,00 la cui ripartizione sul territorio appare nella tabella riportata di seguito. Distribuzione per area territoriale e ripartizione finanziaria

1. Cesano Maderno, Rho 2. Monza, Seregno/Carate 3. Vimercate, Melzo/Cassano 4. Rozzano, Corsico, San Donato 5. Sesto San Giovanni 6. Legnano, Magenta/Abbiategrasso 7. Milano Jenner 8. Milano Soderini

Euro “ “ “ “ “ “ “

490.250,00 411.750,00 482.350,00 409.350,00 323.500,00 387.050,00 499.600,00 496.600,00

Aree territoriali (Progetti Quadro)

TOTALE Euro 3.500.450,00 Ogni progetto prevede l’attuazione di azioni orientative di base (Accoglienza informativa), nonché una serie di azioni di carattere specialistico (Colloqui di consulenza orientativa, Azioni di sostegno alla ricerca del lavoro, Inserimenti in azienda mediante tirocini orientativi, Percorsi di sostegno alla creazione d’impresa, Corsi volti all’incremento di abilità sociale). Operativamente la Provincia ha gestito in proprio le azioni di Accoglienza informativa (A1, A2 compresa la compilazione delle schede anagrafica e professionale), i Colloqui orientativi (C1) ed i Tirocini orientativi (D4). Per quanto attiene i percorsi di Accompagnamento e Supporto alla ricerca attiva del lavoro (D1), al fine di favorire la più ampia attuazione del principio di sussidiarietà e sostenere la massima qualità professionale, la Direzione Centrale Sviluppo Economico e Sociale ha approvato con propria det. N. 58 del 14/4/03 un avviso pubblico teso ad individuare partner interessati alla realizzazione dell’azione D1, così come consentito dai finanziamenti FSE, in riferimento al principio di delega a strutture terze, nei limiti del 30%. Le attività programmate nell’ambito dei singoli progetti ed il numero di utenti da coinvolgere, sono visualizzabili nella tabella riportata di seguito:

N.utenti x azione x progetto A1 A2 B1 C1 D1 D3 D4 TOT

Cesano Maderno, Rho 1950 3900 - 117 610 - 100 6677 Seregno/Carate, Monza 1650 3300 - 99 510 - 83 5642 Vimercate, Melzo/Cassano 1850 3700 - 111 600 - 107 6368 Rozzano, Corsico, S.Donato 1650 3300 - 99 500 - 83 5632 Sesto San Giovanni 1300 2600 - 78 400 - 65 4443 Legnano, Magenta/Abb.sso 1550 3100 - 93 480 - 78 5301 Milano Jenner 3045 6090 - 50 - - 152 9337 Milano Soderini 144 500 120 150 248 30 160 10 69 1352 Totali utenti 13139 26490 120 797 3348 30 828 44752

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I progetti sono stati avviati nel mese di ottobre del 2004 e si sono conclusi il 20 novembre. Le attività realizzate hanno raggiunto le performances quantitative programmate in ogni singolo Progetto Quadro e, a seguito delle variazioni approvate dalla Regione per le Azioni C1 e D1 sono state superate, coinvolgendo un totale complessivo di 1650 azioni. La tabella seguente indica i risultati quantitativi raggiunti nei singoli progetti, disaggregati per sesso e macro fasce di età.

Progetto Azione Maschi Femmine M<40 F<40 F/M<40 M>=40 F>=40 F/M>=40 Totale

a1 410 890 206 383 589 204 507 711 1300a2 1255 2045 586 858 1444 669 1187 1856 3300c1 114 293 47 123 170 67 170 237 407d1 125 376 64 177 241 61 199 260 501

Monza, Carate/Seregno

d4 1 5 1 5 6 6a1 513 1128 287 506 793 226 622 848 1641a2 1387 2513 726 1041 1767 661 1472 2133 3900c1 78 243 34 101 135 44 142 186 321d1 207 553 111 236 347 96 317 413 760

Cesano Maderno, Rho

d4 10 15 10 15 25 25a1 339 797 147 292 439 192 505 697 1136a2 953 2147 341 694 1035 612 1453 2065 3100c1 113 272 44 101 145 69 171 240 385d1 115 424 44 142 186 71 282 353 539

Legnano, Magenta, Abb.sso

d4 5 5 5 5a1 422 802 201 391 592 221 411 632 1224a2 999 1601 449 623 1072 550 978 1528 2600c1 81 169 43 60 103 38 109 147 250d1 122 290 56 133 189 66 157 223 412

Sesto S. Giovanni

d4 5 17 5 17 22 22a1 258 864 119 363 482 139 501 640 1122a2 1019 2293 450 894 1344 569 1399 1968 3312c1 55 256 34 126 160 21 130 151 311d1 146 458 58 174 232 88 284 372 604

Rozzano, Corsico, S. Donato

d4 3 12 3 12 15 15a1 447 1054 225 442 667 222 612 834 1501a2 1267 2433 586 1047 1633 681 1386 2067 3700c1 88 231 36 93 129 52 138 190 319d1 127 466 52 206 258 75 260 335 593

Vimercate, Melzo

d4 21 34 21 32 53 2 2 55a1 1047 1970 522 1000 1522 525 970 1495 3017a2 2509 3581 1226 1688 2914 1283 1893 3176 6090c1 167 283 97 165 262 70 118 188 450

Milano Jenner

d4 22 30 52 52 52a1 86 105 42 56 98 44 49 93 191a2 203 297 109 159 268 94 138 232 500b1 66 86 37 29 66 29 57 86 152c1 62 104 41 78 119 21 26 47 166d1 209 369 90 144 234 119 225 344 578d3 15 15 9 9 18 6 6 12 30

Milano Soderini

d4 53 107 51 107 158 2 2 160

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Per una più corretta valutazione del complesso delle attività erogate a livello provinciale, può apparire interessante riportare il quadro delle azioni, così come ricavato dal sistema informativo regionale di registrazione MonitorWeb.

MULTIMISURA LAVORO 2003-2004 Utenti complessivamente coinvolti

Totale Area Lavoro Regione Lombardia € 23 850 000 100% Totale Area Lavoro Provincia di Milano € 10 300 815 43,19%

Totale progetti approvati in provincia di Milano 29 € 11 850 580 100%Progetti approvati alla Provincia di Milano 8 € 3 500 550 29,54%Progetti approvati alla Rete Locale 21 € 8 350 030 70,46%

Provincia Rete Locale Totale 11132 2907 14039Erogazione Azione Base A1 (79%) (21%) (100%)

26502 13214 39716Erogazione Azione Base A2 (67%) (33%) (100%)

7118 11233 18351Erogazione Azioni Specialistiche (39%) (61%) (100%)

Totale azioni erogate 44752 27354 72106

Nella tavola sottostante sono riportatati i dati relativi al n. di edizioni per singola azione e agli utenti coinvolti nelle attività erogate dalla Provincia e dagli operatori della rete locale.

DATI AZIONI - UTENTI 2003/2004 AZIONI

a1 a2 b1 b2 c1 c2 c3 c4 d1 d2 d3 d4 totale

indiv grup indiv grup

Rete Locale 280 11233 189 40 1158 921 20 607 67 785 738 261 275 629 17203

Provincia di Milano 665 26502 12 // 2609 // // // // // 561 // 30 340 30719

totale 945 37735 201 40 3767 941 674 785 1299 261 305 969 47922

UTENTI

a1 a2 b1 b2 c1 c2 c3 c4 d1 d2 d3 d4 totale

indiv grup indiv grup Rete Locale 2907 13214 1754 310 1689 1019 189 676 564 854 1667 442 387 1682 27354

Provincia di Milano 11132 26502 152 // 2609 // // // // 0 3987 // 30 340 44752

totale 14039 39716 1906 310 4298 1208 1240 854 5654 442 417 2022 72106

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Il Piano Provinciale di Orientamento al Lavoro per l’anno 2005-2006 Relativamente alle motivazioni e decisioni assunte dalla Regione Lombardia – Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro – e dalle Province Lombarde in data 19-7-2005, l’impianto organizzativo del Dispositivo Multimisura Orientamento 2005-2006 prevede che le Province siano delegate dalla Regione a predisporre Piani Provinciali di Orientamento al Lavoro, finalizzati alla realizzazione di interventi orientativi a favore della prevenzione e del contrasto della disoccupazione. Le azioni realizzate “…dovranno essere funzionali allo sviluppo del Sistema Integrato di Servizi per il Lavoro della Regione Lombardia e coerenti con la strategia per lo sviluppo delle risorse umane e gli obiettivi specifici contenuti nel Programma Operativo della Lombardia ed in particolare con gli interventi che trovano definizione nei campi d’azione trasversali definiti nel Reg.1784/99, con specifico riferimento a Sviluppo Locale, Società dell’Informazione e Pari Opportunità”. A tale proposito, così come evidenziato nelle Linee di Indirizzo regionali, il Piano Provinciale di Orientamento al Lavoro dovrà esplicitate le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie in termini di:

a)

b)

c) d) e)

suddivisione dell’ammontare complessivo disponibile, in quote destinate alla gestione diretta da parte delle province stesse (percentuale non superiore al 50%) ed indiretta delle attività; tipologia delle azioni da erogare sulla base dei fabbisogni espressi a livello locale, priorità dei target di utenza a cui destinare gli interventi; criteri di valutazione per la approvazione dei progetti a gestione indiretta; procedure per l’assegnazione dei finanziamenti della quota destinata alla gestione indiretta.

L’ammontare finanziario complessivo su base regionale è pari ad Euro 15.000.000,00. Sulla base dei criteri di riparto già adottati nelle edizioni precedenti del Dispositivo, alla Provincia di Milano spetta il 43,19% delle risorse finanziarie complessive: ovvero Euro 6.478,500,00. Ad ogni Provincia, in relazione alla cifra assegnata, viene inoltre stanziato un importo pari al 10% del totale – a valere sulla Misura F1 del POR 2000/2006 – da destinarsi alla costituzione e stabilizzazione di un Nucleo di Assistenza Tecnica Provinciale, specificamente dedicato. In tal senso, la Provincia di Milano destina una quota di Euro 647.850,00 per attività di: - valutazione e selezione dei progetti e relativa pubblicazione degli esiti delle

istruttorie; - emanazione delle modalità operative di gestione dei progetti, utili alle fasi di avvio e

realizzazione delle attività finanziate, ivi comprese le modalità di erogazione delle risorse ai beneficiari finali;

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- raccolta ed elaborazione dei dati necessari per il monitoraggio finanziario, fisico e procedurale delle attività finanziate con le risorse regionali e la loro trasmissione alla Regione con un sistema informativo condiviso;

- verifica ed approvazione dei rendiconti delle attività finanziate, avvalendosi di personale qualificato per la revisione contabile;

- rendicontazione finale delle spese relative alle risorse assegnate, effettuata mediante il ricorso a certificazione rilasciata da un soggetto, persona o società, iscritto al “Registro dei Revisori Contabili” presso il Ministero di Grazia e Giustizia, istituito con D.Lgs 88/92, eventualmente messo a disposizione della Regione;

- attivazione dei controlli, ulteriori a quelli posti in essere dalla Regione, necessari ed opportuni al fine di garantire la corretta realizzazione delle iniziative, impegnandosi in caso di irregolarità ad informare immediatamente la Regione circa l’esito delle verifiche e i provvedimenti assunti;

- svolgimento delle attività connesse alle Commissioni d’esame e al conseguente rilascio dei relativi certificati e attestati, ai sensi della L.R. 1/2000;

- vigilanza sul rispetto del Regolamento in materia di pubblicità; Nell’ambito dello stanziamento assegnato, ogni Provincia può utilizzare fino ad un massimo del 50% per erogare in forma diretta – attraverso i propri Centri per l’Impiego e Centri di Formazione Professionale – le azioni stabilite, riservando ad altri soggetti accreditati la possibilità di presentare progetti a valere su questo dispositivo. In tale contesto, sulla base dell’esperienza di gestione capitalizzata nelle edizioni precedenti, in ragione dei risultati ottenuti, dell’analisi quali-quantitativa degli stessi elaborata dall’Osservatorio Mercato del Lavoro, nonché delle proiezioni sui flussi di utenza per il periodo considerato e delle priorità programmatiche del Settore Politiche del Lavoro, la Provincia di Milano intende adottare il modello organizzativo di seguito descritto. Schema ripartizione finanziaria

Totale stanziamento Regione Lombardia 2005-2006

€ 15.000.000,00

Totale stanziamento Provincia Milano

€ 6.478.500,00 (43,19%)

di cui: Gestione Diretta (31%)

€ 2.028.500,00

Gestione a Bando (69%)

€ 4.450.000,00di cui:

Milano città € 2.050.000,00 Hinterland € 2.400.000,00 Euro

Legnano- Magenta-Abbiategrasso 280.000Brianza (Monza-Vimercate-Seregno-Cesano)

770.000

Sesto S.Giovanni 290.000Rho 290.000Melzo 270.000S.Donato 250.000

Corsico-Rozzano 250.000 In relazione a quanto richiesto dalle Linee di Indirizzo regionali, il Progetto Provinciale di Orientamento al Lavoro (Piano Provinciale) prevede:

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la ripartizione dell’ammontare finanziario che riserva il 31% del totale alla gestione diretta delle attività, attraverso i Centri per l’impiego e i Centri di Formazione Professionale della Provincia; il restante 69%, verrà destinato alla rete locale degli operatori che si candideranno alla erogazione delle azioni indicate;

a)

b)

c)

d)

e)

f)

una distribuzione delle tipologie di azioni da erogare ampia e non preclusiva, nel rispetto della specificità del territorio, delle peculiarità dell’utenza, dell’esperienza dei soggetti attuatori ed a quanto è stato offerto negli anni precedenti. Verranno pertanto ammesse tutte le azioni previste dalle Linee di Indirizzo regionali (A2, B1/2, C1, C2/3, D1, D2, D4), con attenzione particolare alla equa distribuzione di attività di tipo individuale e collettivo. In particolare, per ciò che attiene l’Azione Base A2, il numero di edizioni non potrà superare il 30% dell’ammontare finanziario complessivo di ogni singolo progetto; l’identificazione delle categorie di utenza che prioritariamente saranno oggetto degli interventi orientativi (disoccupati/e ai sensi del D.lgs 297/02 over 40; donne in rientro dopo periodi di assenza dal mercato; extracomunitari e fasce deboli in difficoltà occupazionale; giovani e adulti disoccupati con propensioni di inserimento lavorativo e sviluppo di professionalità nei comparti dello spettacolo e dell’industria creativa; dipendenti in cigs in deroga del Settore Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero ed affini beneficiari dell’accordo stipulato tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Provincia di Milano e Parti sociali in data 13 luglio 2005) la specificazione dei criteri e dei punteggi che verranno assegnati, dal Nucleo di Valutazione, ai progetti presentati; la presentazione dell’avviso pubblico con il quale la Provincia mette a bando il 69% delle risorse ad essa assegnate, nonché la ripartizione geografico-finanziaria a cui le ATS locali dei soggetti attuatori, dovranno riferirsi per la presentazione dei progetti, che avranno valori compresi tra cinquantamila e trecentomila euro; la creazione di un Nucleo di Assistenza Tecnica in grado di organizzare e gestire la supervisione amministrativo-rendicontativa e procedurale nelle fasi di avvio, gestione, monitoraggio e valutazione dei progetti finanziati, così come descritti al precedente paragrafo.

Le attività a gestione diretta L’utenza flusso che nell’anno 2004 si è presentata per la prima volta ai Centri per l’Impiego per rilasciare la dichiarazione di disponibilità ai sensi del D.lgs 181/00 e successive modifiche risulta essere pari a 35061 unità. Il 38% risulta essere riferita a disoccupati e disoccupate con una età superiore ai 40 anni, come evidenziato nella seguente tabella: Distribuzione per fasce di età e sesso dell’utenza flusso nel 2004

Fascia età Femmine Maschi Totale %

18-25 2875 2734 5609 16 26-39 9696 6432 16128 46 40-45 2846 2063 4909 14

oltre 46 4352 4063 8415 24

35.061 100

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Non sussistono plausibili motivi per ritenere che questo trend, fisiologico da ormai circa tre anni, possa subire variazioni di rilievo per l’anno 2005. In tal senso, la scelta di assoluta priorità stabilita per l’anno 2005-2006 è quella di intervenire in maniera mirata e privilegiata su questa fascia della popolazione in difficoltà occupazionale (over 40) che, da tempo, impegna la Provincia di Milano nella programmazione di interventi di politica attiva e passiva nel tentativo di accelerare il processo di reinserimento occupazionale di quanti – più di altri – risultano penalizzati nei percorsi di incontro tra domanda e offerta di lavoro. In seguito ad un consistente training formativo interno realizzato nei due anni passati, gli operatori dei Centri per l’Impiego sono ormai adeguatamente preparati ad accogliere gli utenti somministrando loro una intervista atta a raccogliere dati ed informazioni anagrafico-curriculari nelle apposite schede implementate nel sistema informativo. Ritenendo questo un preciso compito di natura istituzionale, tale attività verrà sviluppata al di fuori del Dispositivo Multimisura e sarà garantita a tutti coloro che accederanno per la prima volta agli sportelli dei Centri per l’impiego. All’utenza appartenente alle categorie over 40 (circa 13.000) verrà somministrato un colloquio individuale di 1 ora (A2) con lo scopo di verificarne i bisogni e i gap orientativi che potrebbero accelerare il re-ingresso nel mondo del lavoro. Sulla base dei dati raccolti lo scorso anno, circa il 50% di detta popolazione sarà rinviata ad azioni di carattere specialistico, individuate tra quelle maggiormente rispondenti ai bisogni e alle propensioni di quanti – fino ad oggi – hanno partecipato ai programmi di riavvicinamento al mondo del lavoro. Per questo l’impianto che la Provincia di Milano intende adottare per la gestione in forma diretta si può riassumere con i dati riportati nella tabella sottostante. Programma a gestione diretta delle azioni orientative a valere sul Dispositivo Multimisura 2005-2006

Azione Tipologia Azione

n. Edizioni Totale utenti Costo complessivo

A2 – Colloquio di rilevazione del fabbisogno

Individuale (1 ora)

16000 16000 480.000,00

B1 – Integrazione sociale

Di gruppo (40 ore)

12 96 48.000,00

C1 – Colloquio orientativo

Individuale (4 ore)

4560 4560 912.000,00

D1 – Tecniche di ricerca del lavoro

Di gruppo (20 ore)

235 1816/2270 470.000,00

D4 – Tutoring di Stage

Individuale (10 ore)

237 237 118.500,00

Totale Euro 2.028.500,00

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I criteri adottati per addivenire al quadro sopra indicato sono stati principalmente i seguenti.

• Per le Azioni Base A2 è stato approssimato il valore risultante dalla seguente proporzione:

(edizioni A2 2003-2004) : (tot budget 2003-2004) = X (ed A2 2005-2006) : budget 2005-2006 • Per le Azioni Specialistiche, il numero di utenti che sarà preso in carico è simile a

quello della precedente edizione 2003-2004 del Multimisura ed è stato calcolato sulla base delle realistiche potenzialità di erogazione da parte dei Centri per l’Impiego sia in termini di personale addetto e coinvolgibile, sia di logistica e organizzazione interna.

Il numero di edizioni erogabili per azione da ogni singolo CpI/CFP è stato calcolato rilevando le dichiarazioni di disponibilità previste dal D.lgs 297/02 del 2004 e.applicando la percentuale ricavata al rapporto tra le edizioni/azione svolte nel 2004 da ogni CpI ed il totale complessivo delle edizioni/azione erogate. Come già illustrato, la cifra complessivamente investita sarà pari a Euro 2.028.500,00 ed il risultato programmatico di dettaglio risulta essere il seguente: Ripartizione delle edizioni/azione orientative per singolo CpI

Edizioni erogabili per azione CpI Azione A2

Colloquio rilevazione fabbisogno

Azione B1 Integrazione

sociale

Azione C1 Colloquio orientativo

Azione D1 Tecniche di ricerca del

lavoro

Azione D4 Tutoring di

Stage

Milano 3680 12 1094 101 150 Monza 1440 - 365 12 5 Vimercate 1440 - 365 5 25 Seregno 480 - 365 9 3 Cesano Maderno 1280 - 365 16 9 Legnano 1280 - 365 9 3 Magenta 480 - 182 7 3 Abbiategrasso 320 - 91 5 0 Rho 1120 - 182 12 7 Melzo 800 - 182 16 7 Corsico 320 - 182 6 3 Rozzano 800 - 138 9 3 San Donato 960 - 228 12 7 Sesto S.Giovanni 1600 - 456 16 12

Per quanto riguarda i processi di erogazione e la presa in carico degli utenti, si rinvia al paragrafo “Processi di erogazione” a pag 27.

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Le attività a bando Come previsto dalle linee di indirizzo regionali ed in osservanza a quanto considerato strategico per il più efficace sviluppo dei servizi all’impiego a livello locale, la Provincia di milano nell’ambito delle quote ad essa trasferite, destina complessivamente il 69% delle disponibilità (pari ad Euro 4.450.000,00) ad attività che saranno erogate da soggetti accreditati selezionati a seguito di procedure ad evidenza pubblica. In particolare la programmazione e la gestione di tali interventi, come previsto dalle linee di indirizzo approvate dalla Regione Lombardia, risponde secondo i seguenti principi:

• governance – quale attività di partecipazione e negoziazione finalizzata a condividere le scelte regionali di governo e a coinvolgere nel processo decisionale gli attori pubblici e privati;

• partenariato locale – come modalità con cui soggetti pubblici e privati locali definiscono e condividono obiettivi, strategie e programmi di intervento, finalizzati a promuovere lo sviluppo di aree determinate del territorio regionale, e che presentano caratteri di omogeneità, in particolare, dal punto di vista economico e sociale;

• sussidiarietà – come elemento di responsabilizzazione atto a garantire condizioni di maggiore efficacia ad azioni di sviluppo connotate da forte specificità territoriale e quindi dall’esigenza di coinvolgere operativamente i soggetti in grado di esprimere la più ampia conoscenza del territorio, delle sue risorse e del suo fabbisogno;

• territorializzazione della programmazione regionale – ossia la progressiva individuazione di ambiti territoriali idonei a concentrare ed integrare le politiche regionali, tenendo conto delle vocazioni territoriali e degli impatti economici e sociali.

In particolare il nesso tra le attività a gestione diretta e quelle realizzate attraverso la rete locale dei servizi, sarà di natura eminentemente sistemico e collaborativo ed è finalizzato ad offrire all’utenza la possibilità di scelta tra soggetti e servizi rispondenti a requisiti qualitativi definiti. A tal fine la Provincia stabilirà con i diversi soggetti accreditati forme di accordo e relazione stabili finalizzate a regolare il flusso di attività nonché le procedure necessarie agli adempimenti di tipo certificatorio ed amministrativo in capo alla pubblica autorità. I criteri principali con cui verranno valutati i progetti che verranno presentati da associazioni temporanee di scopo composte da un minimo di tre ad un massimo di otto partners, terranno conto – oltre che alla qualità della proposta progettuale- delle motivazioni con cui le ATS saranno costituite, della incisività che le stesse assumono sul territorio, delle finalità e dei risultati che le azioni si propongono di raggiungere (coerenza con le priorità), dei livelli di partenariato e collaborazione con le istituzioni locali ed i relativi programmi di welfare, e dell’integrazione tra diversi sistemi operanti a livello delle sub aree territoriali. Il complesso di tali elementi di valutazione riconduce, in estrema sintesi, ad una esigenza di stabilizzazione e di sostenibilità nel tempo dell’erogazione dei servizi

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La procedura ad evidenza pubblica, individua quale elemento a monte la suddivisione del territorio per macro aree di riferimento. Tale suddivisone risponde ad una specificità propria dell’area metropolitana milanese: da un lato la costituzione della futura Provincia di Monza e Brianza ha richiesto, come illustrato in premessa, un primo ridisegno dell’assetto territoriale; dall’altro le caratteristiche proprie e le vocazioni dei sub territori provinciali richiedono specifiche risposte ai bisogni locali coerenti con le dinamiche del mercato del lavoro. I principali indicatori utilizzati al fine di definire i budget disponibili per ciascuna area di riferimento sono stati i seguenti: proiezioni di flusso dell’utenza; forza lavoro n. sedi accreditate per la macrotipologia orientamento Sono stati altresì considerati gli esiti ed i risultati quali quantitativi e di customer satisfaction rilevati nelle precedenti edizioni Sulla area città di Milano sono state infine allocate risorse aggiuntive in quanto i progetti che potrebbero insistere (come avvenuto nel passato) su tipologie di target di utenza specifica (es popolazione detenuta, professioni dello spettacolo, etc), dovranno essere presentati a valere sul territorio della città di Milano. In base a tali considerazioni, il dispositivo ad evidenza pubblica, utile ad individuare i soggetti gestori dei progetti Integrati risulta il seguente: Milano città € 2.050.000,00 Hinterland € 2.400.000,00 Cosi suddivisi: quota a bando

1- Brianza (Monza-Vimercate-Seregno-Cesano M.)

770.000

2- Legnano- Magenta-Abbiategrasso 280.0003- Melzo 270.0004- Rho 290.0005- Sesto S.Giovanni 290.0006- Corsico-Rozzano 250.000

7- S.Donato 250.000 Il raccordo sistemico tra attività di cartttere amministrativo proprie dei Centri per l’impiego ( i cui costi non sono a carico del presente Piano), le attività orientative a gestione provinciale diretta ed i Progetti integrati che saranno selezionati a seguito della procedura ad evidenza pubblica, sarà assicurato dal Sistema informativo provinciale. Nell’ambito delle attività di assistenza tecnica la Provincia garantirà adeguati livelli di formazione all’utilizzo del sistema da parte degli operatori delle ATS. A titolo puramente illustrativo e come meglio descritto nel paragrafo processi di erogazione a pag 28, indicativamente il raccordo tra compiti amministrativi e strutture delle ATS sarà il seguente: 1. l’utente si presenta alla struttura accreditata che verifica sul Sistema informativo il possesso

o meno dello stato di disoccupazione. 2. 2. qualora l’utente ne fosse sprovvisto, l’operatore provvederà alla consegna all’utente

dell’apposito modello di immediata disponibilità al lavoro, raccogliendone la sottoscrizione ed operando le opportune procedure sul sistema informativo.

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3. l’Ente attuatore inserirà la dichiarazione nel sistema GSS della Provincia di Milano e l’operatore del Centro per l’Impiego provvederà alla verifica della validità di tale dichiarazione.

4. la struttura accreditata procede alla compilazione della scheda anagrafica e della scheda professionale (azione base A2), alla registrazione dell’azione, nonché alla eventuale prenotazione della successiva azione specialistica;

5. le dichiarazioni, le schede professionali firmate dall’utente e le customer raccolte verranno trasmesse in forma cartacea al Centro per l’Impiego di riferimento per le opportune validazioni2

6. l’utente dopo la validazione riceve la Job card e potrà partecipare alle azioni . Tutte le fasi operative sinteticamente sopra descritte saranno dettagliate in apposite “Linee guida”.

2 Di norma la validazione è effettuata in tempo reale. Particolari problematiche (es. verifica permessi di soggiorno) richiederanno tempi adeguati

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Articolazione organizzativa della gestione del Piano Provinciale di Orientamento al Lavoro per l’anno 2005-2006 La struttura presenta gli ambiti organizzativi e le responsabilità che sono state individuate per una efficace gestione delle azioni previste nel bando multimisura. L’organigramma presentato nella figura 1, si riferisce alla struttura organizzativa di progetto interna alla Direzione Centrale Sviluppo Economico, Formazione e Lavoro, prevista per l’annualità 2005-2006. La struttura prevede i seguenti ambiti organizzativi:

• Una direzione generale di progetto • Un servizio di staff alla direzione generale per le attività di pubblicizzazione e

diffusione delle iniziative previste dal bando • Un coordinamento operativo del progetto • Un servizio giuridico amministrativo di supporto alla gestione del progetto • Un servizio informativo per la gestione degli applicativi di rete • Un servizio amministrativo che cura sia gli aspetti ispettivi sia gli aspetti di

assistenza tecnica • Un servizio che cura il monitoraggio e la valutazione della qualità del servizio

erogato • Un servizio per la gestione diretta di alcune azioni presso i CPI di Milano città • Un servizio per la gestione dei partner titolari dell’erogazione di alcuni servizi

messi a bando

DIREZIONE GENERALE DI PROGETTO

COORDINAMENTO DI PROGETTO

SERVIZIO INFORMATIVO

SERVIZI AMMINISTRATIVO ISPETTIVI E ASS.

TECNICA

SERVIZI DI MONITORAGGIO

SERVIZIO GIURIDICO AMMINISTRATIVO

SERVIZI DI PROMOZIONE DEL

PROGETTO

DISPOSITIVO A GESTIONE DIRETTA MILANO

DISPOSITIVO A BANDO MILANO

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Descrizione degli ambiti organizzativi: compiti e responsabilità Direzione generale di progetto

• E’ responsabile della complessiva gestione del progetto multimisura.. • E’ responsabile delle azioni erogate in forma diretta dai CPI della Provincia. • E’ responsabile dell’assegnazione delle azioni del dispositivo messe a bando

attraverso le procedure ad evidenza pubblica.. • E’ responsabile della rendicontazione delle azioni all’autorità di gestione.

Servizi di promozione del progetto

• E’ responsabile dell’attuazione del piano di comunicazione del progetto. • Coordina le azioni del piano di promozione/ pubblicizzazione del programma,

da destinarsi agli operatori provinciali del settore, ai media e ai cittadini residenti in provincia.

• Cura l’individuazione dei media più adeguati per le azioni di pubblicizzazione. Coordinamento del progetto

• E’ responsabile del coordinamento interno della struttura organizzativa per la gestione del progetto Provinciale di Orientamento al Lavoro, riguardante la realizzazione – in forma di gestione diretta e di affidamento a terzi – di interventi territoriali, a sostegno del contrasto della disoccupazione di lunga durata e l’inserimento lavorativo di giovani e adulti disoccupati, mediante azioni orientative mirate.

• E’ responsabile del coordinamento delle azioni volte alla promozione, realizzazione, monitoraggio, valutazione e rendicontazione del programma nella sua complessità, gestite in forma diretta dai servizi previsti nell’organigramma di progetto.

• Cura il raccordo tra i diversi servizi/uffici della Direzione Centrale Sviluppo Economico, Formazione e Lavoro, a vario titolo coinvolti per il più efficace esito dell’iniziativa.

• Cura l’organizzazione di incontri periodici di aggiornamento/confronto degli operatori, a vario titolo impegnati nell’iniziativa, supportandoli adeguatamente in termini di assistenza tecnico-metodologica, affinché possano operare secondo le linee guida predisposte dalla Provincia.

• Cura le relazioni con i funzionari della Regione Lombardia e partecipa ai tavoli tecnico-tematici per ciò che attiene il corretto sviluppo dell’andamento del programma ed i possibili correttivi metodologici da apportare in corso d’opera.

Servizio giuridico amministrativo

• E’ responsabile della predisposizione del dispositivo ad evidenza pubblica (Bando) che dovrà specificare nel dettaglio i tempi e le modalità di presentazione delle domande, i criteri di valutazione e di attribuzione dei relativi punteggi, le modalità operative di erogazione dei contributi, le forme contrattuali con gli Enti beneficiari per la realizzazione delle iniziative finanziate

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• E’ responsabile della redazione dell’ atto amministrativo di approvazione del Dispositivo ad evidenza pubblica e della sua pubblicazione sul BURL

• E’ responsabile delle relazioni/comunicazioni con i soggetti aggiudicatari della gara per quanto riguarda gli aspetti amministrativi

Servizio informativo

• E’ responsabile della gestione delle soluzioni informative ed informatiche utilizzate per la gestione delle azioni del progetto

• E’ responsabile della procedura di avvio dei progetti finanziati: pubblicazione delle istruzioni per l’avvio dei progetti e degli allegati cartacei e ricevimento delle Comunicazione di avvio del progetto inviate online dai soggetti attuatori

• E responsabile della pubblicazione del catalogo dei servizi erogati direttamente dai Centri per l’Impiego e dagli Enti esterni attuatori dei progetti finanziati

• Cura le azioni di informazione e formazione sull’utilizzo degli strumenti informativi e informatici, rivolte agli operatori del sistema

• Cura il raccordo tra i sistemi operativi GSS e GBC del Portale Sintesi. • Cura l’estrazione dei dati di monitoraggio richiesta dalla Regione Lombardia

Servizio ispettivo amministrativi e di assistenza tecnica

• E’ responsabile delle attività di controllo sulla rendicontazione economica dei progetti finanziati,

• E’ responsabile dell’imputazione ed elaborazione dei dati economico-finanziari sul portale della Regione Lombardia Monitorweb

• Cura il raccordo tra i sistemi operativi Portale Sintesi e Monitorweb, al fine di verificare la corrispondenza tra ciò che è registrato sul portale Sintesi e ciò che verrà riportato sul portale della Regione della Regione Lombardia, Monitorweb.

• Cura la raccolta della documentazione che registra le azioni avvenute nei confronti dei beneficiari

• Cura la verifica della documentazione al fine di verificarne la rispondenza agli scopi e la conformità rispetto ai parametri previsti per ciascun progetto e la corrispondenza tra l’operato dei soggetti attuatori

• Cura la predisposizione dei documenti materiali utilizzati dagli operatori per il registro delle attività

• Cura la verifica della documentazione cartacea e del piano dei conti per quanto concerne i progetti esterni.

Servizio di monitoraggio

• E’ responsabile della progettazione dell’impianto di monitoraggio e ne cura la sua applicazione attraverso azioni conoscitive volte a verificare la congruenza tra qualità progettata e qualità erogata

• E’ responsabile della redazione di report per la diffusione delle informazioni ai partner sullo stato di attuazione del progetto

• E’ responsabile dell’elaborazione dei questionari della customer satisfaction • Contribuisce al miglioramento delle attività in corso fornendo tempestive

informazioni per la rimodulazione della pianificazione a breve termine

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• Cura la stesura di report di confronti su base storica e fornisce dati per il supporto alle decisioni per la riprogettazione degli interventi

Dispositivo a gestione diretta

• E’ responsabile del presidio, coordinamento, monitoraggio dei progetti presentati sull’area territoriale della provincia di Milano

• Cura la gestione delle relazioni con soggetti attuatori • Predispone azioni di controllo, in via autonoma o su segnalazione, in merito alla

corretta attuazione dei progetti finanziati • Cura l’elaborazione report periodici sull’andamento delle attività • E’ responsabile della programmazione e della registrazione sul GSS del portale

Sintesi della attività prevista Dispositivo a bando

• E’ responsabile coordinamento, monitoraggio dei progetti presentati dai partner territoriali

• Cura la gestione delle relazioni con soggetti partner • Predispone azioni di controllo, in via autonoma o su segnalazione, in merito alla

corretta attuazione dei progetti finanziati • Cura l’elaborazione report periodici sull’andamento delle attività

Processi di erogazione L’architettura organizzativa descritta è progettata per garantire la corretta gestione dei processi di erogazione dei servizi rivolti ai beneficiari delle azioni. Per l’annualità 2005-2006, il macro flusso delle azioni è articolato su due processi principali: Processo 1: processo di erogazione del servizio curato in forma diretta dalla Provincia di Milano Processo 2: processo di erogazione del servizio curato da un partner territoriale . La differenza dei due processi risiede nel diverso attore organizzativo che gestisce le attività di accoglienza, gestione delle informazioni contenute nella scheda anagrafica e professionale. Nel caso del processo 2 le azioni sono svolte direttamente dal partner territoriale. In questo caso l’utente/cliente trova in un’unica struttura un sistema di accoglienza, presa in carico e accompagnamento alle azioni specialistiche, fino alla conclusione del processo. All’interno del processo 2, il partner mantiene una costante relazione con il CPI territoriale competente, al fine di trasmettere e ricevere tutte le informazioni amministrative necessarie per proseguire nelle azioni.

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Processo 1

1AVVIO

2ACCOGLIENZA

UTENTE/CLIENTE

4IMPLEMENTAZIONE

SCHEDA ANAGRAFICA E PROFESSIONALE

5COLLOQUIO DI

RILEVAZIONE DEL BISOGNO ( A2)

6RINVIO AD AZIONI SPECIALISTICHE

7PRESENTAZIONE DEL

CATALOGO DELL’OFFERTA AZIONI

MULTIMISURA DEI PARTNER DELLA RETE

8MISURAZIONE DELLA

CUSTOMERSATISFACTION

9REGISTRAZIONE DELL’

AZIONE

10FINE

MACRO PROCESSO DI EROGAZIONE DEI SERVIZI CON GESTIONE DIRETTA

3RILASCIO

DICHIARAZIONE 297

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Processo 2

1AVVIO

2ACCOGLIENZA

UTENTE/CLIENTE

3VERIFICA DEL

POSSESSO DELLA DICHIARAZIONE 297

5COLLOQUIO DI

RILEVAZIONE DEL BISOGNO ( A2)

6RINVIO AD AZIONI

SPECIALISTICHE DEL PROGETTO

TERRITORIALE APPROVATO

9ACQUISIZIONE

DICHIARAZIONE

11GENERAZIONE SCHEDA

ANAGRAFICA E PROFESSIONALE

7MISURAZIONE DELLA

CUSTOMERSATISFACTION

8REGISTRAZIONE

DELL’AZIONE

15FINE

4L’UTENTE E’ IN

POSSESSO?SI

10GENERAZIONE DEL PIN

PROVVISORIO

12COMUNICAZIONE DEI

DATI AL CPI TERRITORIALE DI

COMPETENZA

NO

MACRO PROCESSO DI EROGAZIONE DEI SERVIZI CON GESTIONE INDIRETTA (RETE LOCALE)

13I DATI SONO CORRETTI?

SI

14AZIONE NON

RICONOSCIUTA

NO

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3 – IL SISTEMA INFORMATIVO SINTESI L’attività di gestione del Piano Orientamento al Lavoro 2005/2006 della Provincia di Milano sarà realizzata con il supporto del portale provinciale Sintesi realizzato in collaborazione con la Regione Lombardia. Il sistema informativo regionale Monitorweb verrà pertanto utilizzato dalla Provincia esclusivamente per la presentazione e la gestione del Piano provinciale. Le attività previste dal Piano Orientamento al Lavoro provinciale che saranno gestite tramite il sistema informativo provinciale sono le seguenti:

1. Procedura per la pubblicazione dei bandi provinciali di orientamento al lavoro: pubblicazione testo del dispositivo e dei relativi allegati cartacei, creazione e pubblicazione della modulistica per consentire la presentazione dei progetti da parte degli enti esterni.

2. Procedura per la presentazione dei progetti di orientamento al lavoro online da parte degli enti esterni tramite il portale provinciale.

3. Procedura per la valutazione dei progetti di orientamento presentati dagli enti esterni: creazione della scheda di ammissibilità e di valutazione del progetto in base dei criteri di valutazione indicati dal bando e pubblicazione della graduatoria.

4. Procedura di avvio/conclusione dei progetti finanziati: pubblicazione delle istruzioni per l’avvio dei progetti e degli allegati cartacei e ricevimento delle comunicazione di avvio del progetto/azione inviate online dai soggetti attuatori.

5. Attività di programmazione e gestione dei servizi di orientamento: pubblicazione del catalogo dei servizi erogati direttamente dai Centri per l’Impiego e dagli enti attuatori dei progetti finanziati e gestione dell’attività di prenotazione, erogazione e rendiconatazione dei servizi.

6. Attività di controllo sulla gestione dei progetti/azioni: certificazione dei servizi erogati ai destinatari e certificazione intermedia e finale delle spese sostenute dai soggetti attuatori per la realizzazione del progetto/azione.

7. Attività di monitoraggio fisico, precedurale, economico e qualitativo dei progetti/azioni e dei servizi erogati.

Portale Sintesi: moduli applicativi Gli applicativi del portale Sintesi che saranno interessati nella gestione dei bandi, dei progetti di orientamento finanziati dalla Provincia e delle attività di erogazione dei servizi di orientamento previsti dal Piano Provinciale sono:

- Gestore dei Servizi (GSS): supporta l’attività di programmazione, prenotazione ed erogazione dei servizi di orientamento da parte dei Centri per l’Impiego e degli Enti esterni attuatori dei progetti finanziati, dalla presa in carico dei soggetti destinatari alla rendicontazione dei servizi erogati. - Gestore Bandi e Corsi (GBC) supporta l’attività di gestione, controllo e monitoraggio della procedura di erogazione dei finanziamenti agli enti esterni prevista dal piano provinciale, dalla presentazione dei progetti alla rendicontazione finale della spesa.

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Procedura di Gestione, Controllo e Monitoraggio 1 - Pubblicazione bandi e modulistiche (applicativo GBC) Il modulo GBC permette alla Provincia di Milano di utilizzare la funzionalità di pubblicazione sul portale del testo del bando e tutti gli allegati necessari per la presentazione dei progetti di orientamento da parte degli enti esterni. Sulla base di quanto previsto nel bando la Provincia utilizza una funzionalità di configurazione che permette di elaborare e pubblicare la modulistica che gli enti esterni devono compilare per redigere e presentare i progetti. Con un’altra funzionalità è possibile creare e nominare un nuovo bando sul sistema (es. Bando Orientamento Lavoro 2005/2006) e inserire tutti i parametri di configurazione previsti dal bando stesso: soggetti ammissibili, data apertura e data chiusura, tipologia bando (progetto corsuale, progetto quadro, ecc.), numero e scadenze delle certificazioni intermedie della spesa, tipologia di accreditamento regionale, percentuale richiesta per il rilascio di certificati di frequenza ai destinatari finali. Con una semplice funzionalità la Provincia associa il bando nuovo appena creato con la relativa modulistica e lo può rendere visibile ai soggetti esterni alla data di apertura prevista dal dispositivo. Dalla data di apertura del bando gli enti esterni interessati a erogare servizi di orientamento al lavoro possono presentare i progetti fino alla data di chiusura del bando. 2 – Iter di presentazione dei progetti degli enti attuatori esterni (applicativo GBC) Per accedere all’applicativo GBC per la presentazione dei progetti gli enti esterni devono preventivamente registrarsi al portale Sintesi inserendo i dati relativi alla Sede Legale e alla Sede Operativa dell’azienda e i Dati Anagrafici e i recapiti della persona alla quale l’amministratore del sistema invierà la password per l’accesso al portale. Digitando le credenziali di accesso (login e password) ricevute via mail il soggetto potrà visualizzare il testo del bando, procedere all’inserimento del progetto/azioni nel sistema e scaricare i documenti cartacei da allegare al progetto (esempio: dichiarazione di intenti per la costituzione dell’Ats, business plan del progetto, ecc.). Il progetto può essere inserito in bozza fino alla redazione della versione definitiva, all’invio definitivo al sistema il progetto cambia lo stato da “bozza” a “presentato” e si attiva la funzionalità di Stampa Domanda di Finanziamento: questo documento firmato dal legale rappresentante o da un soggetto da lui delegato deve essere protocollato in Provincia entro la data di scadenza del bando insieme agli allegati cartacei indicati dal dispositivo. Se l’ente esterno utilizza la firma elettronica per firmare la Domanda, il sistema attribuisce in automatico un numero di protocollo e lo notifica all’ente attuatore. Gli enti registrati al portale Sintesi possono abilitare/disabilitare propri operatori autorizzati ad accedere al sistema informativo. I funzionari provinciali che si occuperanno della valutazione e gestione dei progetti finanziati e dell’erogazione dei servizi a catalogo saranno abilitati ad accedere al GBC e potranno monitorare costantemente l’attività di erogazione diretta e quella indiretta degli enti esterni tramite specifiche funzionalità. 3 – Ammissibilità, valutazione, pubblicazione graduatoria (applicativo GBC) Attraverso l’utilizzo del modulo GBC la Provincia di Milano ha l’opportunità di gestire online tutto l’iter di valutazione dei progetti presentati dagli enti esterni. Il sistema offre

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una funzionalità di configurazione degli Schemi di Ammissibilità e di Valutazione dei progetti e la definizione di Regole di attribuzione dei punteggi ai progetti che semplificano e velocizzano la procedura di valutazione e la conseguente pubblicazione della graduatoria. Al fine di permettere al nucleo di valutazione di organizzare efficientemente il lavoro dell’ufficio, il sistema consente di attivare diversi profili di utenti in modo che si possa decentrare l’attività di pura e semplice valutazione (anche a soggetti esterni), da quella più complessa di definizione degli schemi di ammissibilità/valutazione e di generazione della graduatoria. Al fine di permettere al nucleo di valutazione di bilanciare le valutazione sulla base di criteri aggiuntivi rispetto a quelli indicati nel bando (per esempio se decide di non finanziare più di un progetto per soggetto attuatore), il sistema permette di inserire dei correttivi che consentono di conseguire l’obiettivo prefissato. Prima di generare la graduatoria definitiva da pubblicare, il nucleo di valutazione ha l’opportunità di produrre graduatorie provvisorie al fine di permettere lo svolgimento di tutti i controlli preventivi. Al termine dell’attività di valutazione i funzionari provinciali provvedono ad aggiornare lo stato dei progetti da “protocollati” in: “finanziati”, “non ammessi”, “ammessi non finanziati” (per esaurimento delle risorse economiche stanziate dal dispositivo). In seguito a eventuali scorrimenti di graduatorie sarà possibile finanziare ulteriori progetti e modificarne lo stato sul sistema. 4 - Procedura di avvio/conclusione dei progetti finanziati (applicativo GBC) I progetti/azioni finanziati dalla Provincia devono essere avviati dai soggetti attuatori entro il termine massimo previsto dal dispositivo a partire dal giorno di pubblicazione della graduatoria. Determinata la data di scadenza per l’avvio dei progetti/azioni, la Provincia provvederà alla pubblicazione sul modulo GBC degli allegati cartacei necessari agli enti finanziati per formalizzare l’avvio dei progetti/azioni: istruzioni per l’avvio dei progetti, allegati cartacei di avvio (atto di adesione, atto di costituzione dell’Ats, fideiussione, antimafia, ecc.). Terminata questa attività la Provincia, per permettere agli enti attuatori di avviare il progetto, dovrà attivare la funzionalità del GBC di cambio di stato del progetto: i progetti/azioni “finanziati” verranno posti “in avvio”. I soggetti attuatori, dopo avere letto le istruzioni per l’avvio e avere scaricato gli allegati, potranno compilare online il “kit di avvio” inserendo le informazioni inerenti: il Progetto/azione (data avvio/conclusione, numero destinatari previsti, ecc.), il Responsabile del progetto/azione (dati anagrafici e recapiti), i Dati gestionali (eventuale fideiussione e antimafia, se prevista), le Sedi del progetto (è richiesto l’inserimento di almeno una Sede di Archiviazione e Documentazione per permettere l’attività ispettiva mentre la Sede principale accreditata sarà stata indicata in fase di presentazione del progetto), le Anagrafiche dei destinatari dei servizi di orientamento (tramite una funzione di ricerca per codice fiscale all’interno del database provinciale dei disponibili al lavoro; questa funzionalità sarà attiva dall’avvio alla conclusione del progetto), il Soggetto con potere di firma delegato a firmare da e per conto del Rappresentate legale dell’ente attuatore, l’eventuale Revisore contabile (dati anagrafici e recapiti), i Dati bancari (relativi al conto corrente per permettere alla Provincia l’erogazione degli acconti e il saldo finale), le Dichiarazioni dell’ente che la Provincia può richiedere (esempio: se il contributo è o non è assoggettato alla ritenuta del 4% ai fini IRES), gli Allegati che l’ente inoltra per formalizzare l’avvio del progetto/azione (antimafia, costituzione ats, atto adesione, ecc.).

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Terminata la compilazione del “kit di avvio” del progetto/azione il soggetto attuatore invia online la domanda di avvio e stampa la Comunicazione di avvio cartacea da protocollare in Provincia (oppure invia la comunicazione tramite firma elettronica). La Provincia provvede a controllare la documentazione cartacea e può richiedere ulteriori informazioni o documentazioni nel caso ne ravvisi la necessità. Al temine di questo iter il progetto/azione è formalmente avviato. Nel caso di progetti quadro con più azioni, il soggetto attuatore è tenuto a formalizzare secondo la procedura descritta l’avvio di tutte le azioni del progetto. Nel caso la Provincia decida di revocare il finanziamento di un progetto di un’azione del progetto, potrà modificarne lo stato sul sistema in “revocato” e alla conclusione procedere alla riparametrazione del finanziamento come previsto dal dispositivo. Alla conclusione del progetto l’ente attuatore è tenuto a compilare il “kit di conclusione” del progetto/azione con i dati dei servizi erogati e dei destinatari e protocollare in Provincia la Comunicazione di Conclusione cartacea del progetto. 5 - Programmazione e gestione dell’erogazione dei servizi (applicativo GSS) I progetti/azioni di orientamento al lavoro finanziati dalla Provincia con il Bando Orientamento al Lavoro 2005/2006 e successivamente avviati dai soggetti attuatori, tramite una funzione di importazione, andranno a costituire il Catalogo dei Servizi di Orientamento che sarà reso disponibile ai Centri per l’Impiego (CPI) e agli Enti esterni attuatori dei progetti all’interno del modulo Gestore dei Servizi (GSS) di Sintesi, che ha sostituito l’applicativo DL181 precedentemente utilizzato dalla Provincia per la gestione dei servizi di orientamento. Attraverso l’utilizzo dell’applicativo GSS la Provincia e i soggetti attuatori possono quindi pianificare e gestire l’agenda delle prese in carico dei destinatari. Nella fase di erogazione del servizio i soggetti abilitati al GSS (Provincia e enti attuatori) possono:

- Visualizzare i dati contenuti nella Scheda Anagrafica del destinatario contenente i dati anagrafici della persona e quelli relativi al suo documento d’identità, al domicilio e eventuali altri recapiti, le dichiarazioni di disponibilità al lavoro, la mobilità, tutte le comunicazioni di assunzione e cessazione al lavoro, l’eventuale appartenenza alle categorie protette, lo stato di famiglia, la certificazione del reddito, gli avviamenti, le selezioni ed eventuali impieghi temporanei del lavoratore e i mezzi di trasporto utilizzati dal cittadino per recarsi al lavoro.

- Implementare e aggiornare la Scheda Professionale del destinatario del servizio contenente le esperienze lavorative, il curriculum scolastico, il livello di conoscenza delle lingue straniere, le conoscenze/abilità informatiche, le condizioni lavorative prescelte, l’eventuali iscrizioni ad albi professionali, la frequenza di tirocini formativi e/o di orientamento al lavoro, le esperienze di formazione extrascolastica, le competenze del destinatario e le patenti in possesso. Potranno inoltre indicare il tipo di Visibilità della Scheda Professionale, sulla base della richiesta del cittadino, optando per una delle tre seguenti opzioni:

Portale Sintesi Portale Sintesi e Borsa Regionale del Lavoro Portale Sintesi, Borsa Regionale del Lavoro e Borsa Nazionale del

Lavoro

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Il sistema è stato progettato in modo che la Provincia ottemperi a tutti gli obblighi imposti dal dispositivo regionale, compreso il controllo che non venga erogato allo stesso soggetto un’azione di orientamento appartenente alla stessa macrotipologia di azione: il sistema verifica se il soggetto ha già beneficiato della stessa macrotipologia di servizio presso il CPI o gli enti attuatori e, se si verifica questa condizione, impedisce il caricamento dei dati e quindi l’erogazione del servizio. Le azioni di orientamento al lavoro vengono erogati soltanto ai destinatari che hanno provveduto a dichiarare preventivamente la loro “disponibilità al lavoro”. Tale disponibilità può essere registrata sul sistema informativo direttamente dai Centri per l’Impiego e da tutti gli Enti attuatori. Le dichiarazioni presentate agli enti esterni sono successivamente convalidate dal parte del CPI competente che provvede alla verifica dello stato occupazionale e alla conferma sul sistema della dichiarazione effettuata dal cittadino. Al termine del servizio, sempre tramite il modulo GSS, sarà possibile indicare nella scheda del destinatario le informazioni qualitative e procedurali di conclusione del servizio utili al fine del monitoraggio/rendicontazione dell’azione di orientamento.

6 – Attività di controllo sui progetti/azioni (applicativo GBC) Il modulo GBC permette alla Provincia di monitorare e controllare online tutto l’iter di realizzazione del progetto/azione e di intervenire in caso di irregolarità richiedendo informazioni all’ente attuatore e/o disponendo visite ispettive. I dati sui quali i funzionari provinciali possono esercitare il controllo online riguardano: la rendicontazione dei servizi erogati (controllo percentuale di frequenza del destinatario e autorizzazione alla stampa dell’attestato di frequenza da parte del soggetto attuatore) e la certificazione intermedia e finale della spesa (controllo sulla tipologia delle spese ammissibili e sui massimali di spesa). Eventuali irregolarità gravi riscontrate dalla Provincia o impossibilità dell’ente attuatore di avviare o concludere la realizzazione del progetto/azione, possono essere formalizzate con la revoca del progetto/azioni e la conseguente riparametrazione del finanziamento. Le informazioni contenute nelle sezione “Monitoraggio/Rendicontazione” del GBC consentono alla Provincia di monitorare costantemente lo stato di avanzamento della spesa dei singoli progetti avviati, la tipologia delle spese certificate dai soggetti attuatori e lo stato dei pagamenti effettuati a titolo di acconto e di saldo (in seguito all’invio della rendicontazione da parte dell’operatore). 7 – Attività di monitoraggio (applicativo GBC) Il modulo GBC permette alla Provincia di Milano di assolvere agli obblighi di monitoraggio regionale garantendo l’invio automatico di tutti i dati richiesti dalla Regione Lombardia alle scadenze previste dalla normativa regionale:

monitoraggio fisico/procedurale dei progetti/azioni: dati dei progetti/azioni nelle varie fasi del processo di gestione: presentazione progetti, avvio progetti, conclusione progetti.

monitoraggio dei servizi erogati ai destinatari: dati relativi ai servizi di orientamento erogati ai destinatari (tipologia azione, dati di frequenza, attestati di frequenza rilasciati dalla Provincia – all.1 pag.38)

monitoraggio economico: dati relativi alla spese sostenute dagli enti attuatori (certificazione intermedia e rendicontazione finale della spesa)

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monitoraggio qualitativo: rilevazione del successo delle azioni di orientamento previste dai progetti finanziati (i soggetti attuatori, in sede di chiusura dei progetti, saranno tenuti a dichiarare alla Provincia eventuali insuccessi e relative motivazioni)

I dati di monitoraggio possono essere utilizzati dalla Provincia di Milano per pianificare future azioni di orientamento da erogare direttamente o tramite i bandi provinciali. L’ipotesi che viene di seguito presentato si basa sulla definizione ormai ampiamente accettata di monitoraggio come accertamento di un determinato stato di fatto riferito ad una specifica unità di analisi costituita di norma da una singola tipologia di azione progettuale3. Più propriamente il monitoraggio di un progetto è inteso come “strumento informativo e funzionale al processo di programmazione, gestione e valutazione delle politiche; un’attività di tipo ricorrente che fa conoscere ed attesta l’avanzamento nell’attuazione di un progetto”4. In questo senso, il monitoraggio si distingue dalla valutazione che è invece intesa come “strumento analitico per il disegno, la programmazione e riprogrammazione, la gestione delle politiche e degli interventi; è un’attività realizzata utilizzando metodologie di tipo quantitativo o qualitativo secondo la natura dell’oggetto”5. Quanto ai contenuti operativi, il monitoraggio considera le modalità di realizzazione del progetto e non i suoi risultati o il suo impatto (cioè l’effetto diretto e immediato dell’attività sui destinatari o l’effetto di medio-lungo termine sulle variabili di contesto) per i quali è più appropriato un dispositivo di valutazione6. In sostanza, il monitoraggio, in quanto processo distinto dalla valutazione (sia essa ex-ante, in itinere o ex-post) “consiste nell’accertamento e nella descrizione puntuale e metodica dell’avanzamento di un progetto e nella segnalazione tempestiva (spesso in tempo reale) di manifeste discrepanze rispetto a quanto prestabilito”7. Un dispositivo di monitoraggio è quindi una raccolta sistematica e continuativa di informazioni sui soggetti coinvolti in un intervento che soddisfa due condizioni e cioè “che i dati siano organizzati in modo da poter essere trattati analiticamente e che lo scopo ultimo di tale raccolta e manipolazione di dati sia di informare il processo decisionale”8. I criteri di costruzione del dispositivo di monitoraggio La definizione di processo di monitoraggio appena illustrata, è la definizione che è stata adottata come riferimento nell’ipotesi operativa proposta per il Piano provinciale.

3 Isfol – Struttura nazionale di valutazione Fse, Linee guida per la valutazione delle azioni di assistenza a strutture e sistemi del Fse obiettivi 1 e 3 2000-2006, dicembre 2000, p.6. 4 Allegato 1 - Significato di alcuni termini rilevanti per la valutazione del Fse, in Isfol, Op. cit, p.21. 5 Ibidem 6 Ibidem 7 Masoni Vittorio, Monitoraggio e valutazione dei progetti nelle organizzazioni pubbliche e private, 1997, Franco Angeli, Milano p.55. 8 Martini A. e Garibaldi P., L’informazione statistica per il monitoraggio e la valutazione degli interventi di politica del lavoro, in “Economia e Lavoro”, n.1, p.4

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Abbiamo inoltre ritenuto importante adottare alcuni criteri generali che sono ormai universalmente riconosciuti come criteri fondamentali per la costruzione di un dispositivo di monitoraggio concreto:

il Dispositivo deve avere una sua organicità e coerenza complessive e non deve essere costituito da una mera giustapposizione di singole tecniche; il Dispositivo deve prevedere il ricorso ad un numero limitato di indicatori per ogni fase (non più di tre o quattro); il Dispositivo deve risultare praticabile e realizzabile nelle concrete condizioni di contesto nelle quali deve essere impiegato e utilizzato9.

Obiettivi del monitoraggio E’ noto che i contenuti di un processo di monitoraggio dipendono sia dalle caratteristiche dell’intervento sia dal tipo di domanda conoscitiva che proviene dai decisori, cioè dal tipo di utilizzo che viene fatto delle informazioni raccolte10. Nel definire il dispositivo di monitoraggio per il Dispositivo Multimisura della Provincia di Milano, ci siamo basati sulle nostre conoscenze dirette delle azioni progettuali, almeno così come sono state finora impostate, e su una domanda conoscitiva presunta, che tuttavia va ancora verificata e approfondita con i decisori. Con i limiti indicati, abbiamo cercato di definire una proposta tenendo come sfondo una supposta esigenza informativa di chi conduce il progetto e che si riferisce alle seguenti principali problematiche:

• il Dispositivo raggiunge la popolazione bersaglio? • la sequenza delle azioni previste si sussegue regolarmente? • gli utenti seguono i percorsi previsti? • qual è la tenuta del flusso degli utenti nel percorso proposto? • come sta andando l’implementazione nelle diverse sedi? • come sta andando oggi, rispetto ad un mese fa? • come possiamo affinare il dispositivo per renderlo più efficiente ed

efficace?

In sostanza, presumiamo che gli obiettivi conoscitivi sottostanti al monitoraggio debbano essere:

• assicurarsi che la realizzazione del dispositivo proceda secondo le direttrici stabilite;

• migliorare le attività in corso e i processi decisionali, contribuire ad una migliore pianificazione delle fasi seguenti del dispositivo;

• costituire la "memoria storica" del dispositivo e fornire quindi strumenti adeguati per la futura definizione di dispositivi e/o interventi analoghi.

9 Isfol, Op. cit., p.10. 10 Bezzi Claudio, Il disegno della ricerca valutativa, Franco Angeli, 2001, p.112.

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Gli strumenti di rilevazione delle informazioni Tutte le informazioni vengono rilevate da un set di strumenti, in parte già esistenti ed in parte elaborati ad hoc per il Dispositivo 2005-2006. Questi strumenti sono:

• Scheda anagrafico-professionale , compilata a cura degli operatori dei Centri per l’Impiego

• Questionario breve di fine percorso, compilato dagli orientatori al termine del percorso di orientamento e ccompagnamento individuale.

• Scheda valutazione Utente: questionario di rilevazione del gradimento (customer satisfaction) degli utenti al termine di ciascuna azione.

Schema generale tracciati record Progetto Provinciale di Orientamento al Lavoro 2005-2006

BANDO PROGETTO DESTINATARIO

AZIONE DI PROGETTO

Provincia

Provincia

Provincia

Provincia

IDBando IDBando IDBando IDBando Titolo IDProgetto IDProgetto IDProgetto Data Apertura Titolo progetto IDAzione IDAzione Data Scadenza Data Presentazione ID TIPOLOGIA AZIONE CodiceFiscale destinatario Linea di finanziamento Data Ammissione ID SETTORE Cognome

Data Non Ammissione Numero ore annualità Nome Data Finanziato Annualità Sesso Data Avvio Numero ore totale Data di nascita Data Conclusione Numero anni totale ID CITTADINANZA Data Revoca ID CERTIFICAZIONE Cod ISTAT Comune di nascita

Importo Finanziato Numero destinatari previsti

Cod ISTAT Comune di residenza

Importo Acconti Erogati Costo totale approvato Provincia residenza

Importo Liquidato a saldo Costo totale rendicontato Flag Disabile

Importo Revocato ID Azione MonitorWeb Flag Svantaggiato Numero edizioni previste ID TIPO DI SVANTAGGIO

ID MINORAZIONE Numero edizioni realizzate Flag Ammesso

Flag Subentrato Flag Ritirato Flag Rendicontabile

Flag Qualificato PIANO DEI CONTI OPERATORE SEDE AZIONE Numero Ore Frequentate

Provincia Provincia Provincia ID STATO OCCUPAZIONALE IDBando IDBando IDBando ID TITOLO DI STUDIO IDProgetto IDProgetto IDProgetto Voto titolo di studio ID CATEGORIA DI COSTO IDOperatoreMonitorWeb IDAzione Anno titolo di studio

Totale Preventivo CodiceFiscale Soggetto attuatore ID Sede MonitorWeb

ID SCUOLA CORSO INTERROTTO

Totale Quietanzato ID RUOLO ID TIPOLOGIA SEDE Ultima annualità corso interrotto Flag Iscritto Centro Impiego Anno iscrizione Centro Impiego ID DIMENSIONE ENTE/IMPRESA ID MODALITA' CONOSCENZA INTERVENTO

Flag Soddisfatto Intervento

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