PIANO PER LA FORMAZIONE DOCENTI PROVINCIA DI … PER LA FORMAZIONE... · Legge 107 /2015 art. 1...
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PREMESSA
La legge 8 novembre 2013 n. 128 art. 16 (cosiddetta Carrozza)
Legge 107 /2015 art. 1
Comma 58 lett. d)
Comma 71 lett. b) i piani di formazione del personale
Comma 121 formazione continua (carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo…)
Comma 124 formazione obbligatoria strutturale e permanente
Comma 125 piano nazionale di formazione
Comma 181 n.3 formazione iniziale e n.7
Comma 189 (formazione musicale)
DPCM 23 settembre 2015 Assegnazione e utilizzo CARD
Nota MIUR del 7 gennaio 2016 n 35 Piano Triennale per la formazione del personale
Nota MIUR del 15 settembre 2016 n. 2919 progettazione finalizzate alle attività di formazione del personale
Piano Nazionale di formazione del personale 3 ottobre 2016
………………………………………
Tanto premesso si esplicita quanto segue:
Art. 1
La formazione è obbligatoria, strutturale e permanente
La formazione serve al paese, alle scuole e alle persone e per creare una visione della
professionalità docente che si esercita attraverso una comunità professionale coesione e
collegialità
Essa ha dimensione pluriennale ed è coerente con il Piano triennale dell'Offerta formativa,
con i Piani di miglioramento delle scuole e con il Rapporto di autovalutazione;
Inoltre deve esserci coerenza tra azioni di formazione intraprese e bisogni formativi rilevati;
Art. 2
Gli obiettivi del Piano sono:
1. Elevare le competenze professionali di ogni docente, in sintonia con le trasformazioni
sociali, culturali, tecnologiche, scientifiche, in atto a libello globale per garantire
un’adeguata crescita professionale
2. Migliorare la qualità complessivo della scuola (lavorare per l’equità ed evitare le disparità
di trattamento)
3. Formare per migliorare la propria scuola e gli esiti formativi degli studenti
4. Formare in servizio per una più ampia autonomia culturale, progettuale, didattica e di
ricerca nell’ambito della libertà di insegnamento nel quadro delle innovazioni scientifiche.
5. Superare la frammentarietà, la ripetitività e la genericità delle scelte contingenti, per
realizzare azioni il più possibile personalizzate e strutturali.
Art 3
Piano di formazione d’ambito è organizzato
nel modo seguente:
Esso non è la somma dei singoli piani ma la loro sintesie la rielaborazione
per obiettivi, contenuti e temi,
per filiere di ricerca, di sviluppo e di approfondimento.
PIANO DI FORMAZIONE DELL’AMBITO TERRITORIALE
STEP FONTI
Scelta delle Unità Formative da inserire nel Piano di Ambito • Piani di formazione delle scuole della
rete
• Piano Nazionale di Formazione
• Bisogni formativi dei Docenti
Scelta delle metodologie formative (formazione in presenza,
on line, sperimentazione didattica documentata, ricerca/azione,
lavoro in rete approfondimento personale o collegiale…)
• Piani di formazione delle scuole della
rete
• Piano Nazionale di Formazione
• Proposte delle scuole della Rete
da: «Vademecum USR Campania»
ART. 4
Ciascuna scuola dell’ambito individua un referente per la formazione (ed animatori digitali);
Si procede alla rilevazione dei bisogni formativi aggregati per tematiche comuni e distinte per
grado;
I referenti si incontrano distinti per grado di scuola: circoli didattici, istituti comprensivi e scuole
medie superiori di primo grado, istituti superiori di secondo grado per la costruzione delle U.F.
Art. 5
I Destinatari:
Tutti i docenti
Dipartimenti disciplinari
Gruppi di docenti di scuole in rete
Docenti che partecipano a ricerche innovative con università e con enti
Docenti che seguono attività per aspetti specifiche della propria disciplina
Art.
Le risorse sono state assegnate in un acconto alle scuole polo formazione d’ambito(40% dell’importo complessivo)
Note MIUR prot.2915 del 15.09.2016 e prot. n 1522 del 13/01/2017.
Inoltre, secondo le indicazioni USR CAMPANIA, le risorse devono essere suddivise inaree percentuali (singole priorità) ed assegnate in acconto alle reti di scopo e inmaniera residuale alle singole scuole dopo la predisposizione del progetto e larendicontazione (opportunamente documentata).
Finanziamento 127328,00 € - il 3% per scuola polo 3819,84 € = 123508,16 €
Acconto 40% 50931,00 €
La suddivisione delle risorse è così distribuita:
3%
97%
risorse complessive
scuola polo
aree delle
priorità 60%25%
15%aree priorità
area di formazione
di II livello
area dei bisogni
specifici
finanziamento totale 127328,00 €
123508,16 € : 5 reti di scopo = 24701,632 €
3% = 3819,84 €
123508,16 €
Art.
Dati rilevati delle scuole dell’Ambito Territoriale n 25
Su 46 scuole 40 hanno inviato la scheda di rilevazione compilata proposta
dalle scuole capofila e polo:
Priorità di formazione
1 Autonomia organizzativa e didattica
2 Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base
3 Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento
4 Competenze di lingua straniera
5 Inclusione e disabilità
6 Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile globale
7 Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale
8 Scuola e Lavoro
9 Valutazione e miglioramento 0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
1 2 3 4 5 6 7 8 9
rilevazione fabbisogno scuole ambito territoriale n
25
6%
23%
20%
10%
15%
6%
5%
5%
10%
Esempio: dati rilevati per ciascuna priorità A.T. n 25
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Art . 6
Unità Formative
Ogni Unità Formativa indica la struttura di massima del
percorso formativo attività in presenza e tutti quei
momenti che contribuiscono allo sviluppo delle
competenze professionali quali:
Elementi qualificanti
FORMAZIONE FRUITA
FORMAZIONE VISSUTA
FORMAZIONE PRODOTTA
FORMAZIONE DOCUMENTATA
FORMAZIONE VERIFICATA
Attività in presenza e/o on line:lezioni, seminari, ecc.
Attività di laboratorio, di ricerca, di studio, ecc.
Attività di tutoraggio, mentoring, peer to peer, ecc.
Produzione, diffusionedi materiali, ecc.
Verifiche, Autovalutazione, ecc.da: «Vademecum USR
Campania»
L’innovazione metodologica
Oltre:
le metodologie espositive
legame tra teoria e pratiche didattiche
produzione di risorse didattiche
Si attueranno modelli diversi e innovativi di formazione in servizio:
• gruppi di ricerca didattica
• attività sul campo
• laboratori «adulti»
• peer to peer
• attivazione di piccole e grandi comunità di scambio e di aiuto reciproco