PIANO MIRATO RELATIVO ALLE CONDIZIONI DI SICUREZZA

41
PIANO MIRATO RELATIVO ALLE CONDIZIONI DI SICUREZZA NELLE AZIENDE DEL COMPARTO “GOMMISTI” DELLA PROVINCIA DI MODENA Modena, 18/04/2016 Medolla, 2/05/2016 Maranello, 9/05/2016

Transcript of PIANO MIRATO RELATIVO ALLE CONDIZIONI DI SICUREZZA

PIANO MIRATO RELATIVO

ALLE CONDIZIONI DI SICUREZZA

NELLE AZIENDE DEL COMPARTO “GOMMISTI”

DELLA PROVINCIA DI MODENA

Modena, 18/04/2016 Medolla, 2/05/2016

Maranello, 9/05/2016

Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

Il progetto “piano mirato relativo alle condizioni di sicurezza

nelle aziende del comparto “GOMMISTI” della provincia di

Modena” è finalizzato alla:

• prevenzione degli infortuni

• verifica dell’attuazione delle norme in materia di igiene e

sicurezza nei luoghi di lavoro

Figure aziendali

D.Lgs 81/08 - Datore di Lavoro

CHI E’: soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o

comunque il soggetto che ha la responsabilità dell’unità produttiva con

poteri decisionali e di spesa

FORMAZIONE: può svolgere direttamente le funzioni di Rspp e addetto al

primo soccorso e gestione delle emergenze partecipando a corsi di

formazione previsti

COMPITI ESCLUSIVI:

- nominare il responsabile del servizio prevenzione e protezione

- effettuare la valutazione dei rischi ed elaborare il relativo documento

CHI E’: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale,

svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di

lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di

apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai

servizi domestici e familiari

FORMAZIONE: è prevista una formazione generale e specifica in materia

di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro ed un addestramento all’uso delle

attrezzature di lavoro

D.Lgs 81/08 - Lavoratore

LAVORATORE EQUIPARATO: è il socio lavoratore di cooperativa o di

società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e

dell’ente stesso; l’associato in partecipazione

D.Lgs 81/08 - Dirigente

CHI E’: persona che in ragione delle competenze professionali e di poteri

gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le

direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su

di essa.

FORMAZIONE: è prevista una formazione specifica in materia di

sicurezza e salute nei luoghi di lavoro

D.Lgs 81/08 - Preposto

CHI E’: persona che in ragione delle competenze professionali e nei limiti

di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico

conferitogli, sovraintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione

delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei

lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa

FORMAZIONE: è prevista una formazione specifica in materia di

sicurezza e salute nei luoghi di lavoro aggiuntiva a quella per lavoratori

D.Lgs 81/08 - RSPP

CHI E’: DdL autonominato o persona, in possesso di capacità

professionali, designata dal DdL

FORMAZIONE: è prevista una formazione specifica che varia in base al

codice Ateco di appartenenza (16-48 ore per DdL autonominato)

COMPITI:

- Coordina il servizio di prevenzione e protezione

- Collabora col DdL alla valutazione dei rischi

D.Lgs 81/08 - RLS

CHI E’: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro

FORMAZIONE: è prevista una formazione specifica in materia di

sicurezza e salute nei luoghi di lavoro iniziale di 32 ore ad un

aggiornamento annuale di 4 ore

COMPITI:

- Può essere designato dalla RSU se esiste

- Partecipa alle riunioni periodiche di sicurezza insieme al datore di

lavoro, rspp e medico competente

- Può esaminare la documentazione aziendale di sicurezza (dvr, duvri) e

collaborare alla loro stesura

D.Lgs 81/08 - Medico Competente

CHI E’: medico in possesso di idonei requisiti formativi e professionali,

nominato dal DdL

COMPITI:

- Collabora col DdL alla valutazione dei rischi

- Esegue la sorveglianza sanitaria

Principali adempimenti in materia di prevenzione e

sicurezza sul lavoro previsti dal D.Lgs. 81/08

• Nomina del responsabile servizio prevenzione e protezione (RSPP) in

possesso dei requisiti formativi previsti dalle norme

• Nomina degli addetti alla gestione delle emergenze (primo soccorso –

antincendio) e formazione specifica

• Nomina del medico competente (se è obbligatoria la sorveglianza

sanitaria)

• Elezione/designazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

interno o esterno all’azienda (RLS o RLS-T)

Principali adempimenti in materia di prevenzione e

sicurezza sul lavoro previsti dal D.Lgs. 81/08

• Valutazione dei rischi e redazione del relativo Documento di

Valutazione (eventuale utilizzando le procedure standardizzate)

• Adozione delle misure di protezione collettiva (tecniche, organizzative,

procedurali) per eliminare o ridurre al minimo i rischi per la salute e

sicurezza

• Fornitura dei Dispositivi di protezione Individuale (DPI)

• Informazione e formazione dei lavoratori sui rischi dell’attività

lavorativa e le relative misure di prevenzione

• Effettuazione visite mediche preventive e periodiche a cura del medico

competente (se è obbligatoria la sorveglianza sanitaria)

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI, DEI LORO

RAPPRESENTANTI E DEL DATORE DI LAVORO

• Formazione e aggiornamento addetti primo soccorso

• Formazione e aggiornamento addetti antincendio

• Informazione e formazione e relativo aggiornamento ai lavoratori

secondo quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011

• Formazione/addestramento e relativo aggiornamento per coloro che

utilizzano attrezzature per le quali è richiesta una specifica abilitazione

(ad es. carrello elevatore) secondo l’Accordo Stato Regioni del

22/02/2012

• Formazione/addestramento e aggiornamento sull’uso di particolari

DPI (otoprotettori)

• Formazione e aggiornamento del lavoratore eventualmente eletto

RLS interno

• Formazione e aggiornamento per il datore di lavoro eventualmente

autonominato RSPP

PIANO MIRATO RELATIVO

ALLE CONDIZIONI DI SICUREZZA

NELLE AZIENDE DEL COMPARTO “GOMMISTI”

DELLA PROVINCIA DI MODENA

Modena, 18/04/2016 Medolla, 2/05/2016

Maranello, 9/05/2016

SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LO SCOPPIO DURANTE

LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI PNEUMATICI

La norma UNI 10588/2005 prevede che la fase di gonfiaggio

di pneumatici di veicoli commerciali (autobus, autocarri, trattori

stradali) e loro rimorchi o comunque di pneumatici di grandi

dimensioni, deve essere tassativamente eseguita con il

pneumatico all’interno di una specifica gabbia metallica

soprattutto nel caso di cerchi a settori in quanto le parti del

cerchio, se non montate correttamente, possono essere

violentemente proiettate colpendo l’addetto.

Altro riferimento importante sono, le tabelle CUNA

(Commissione Tecnica Unificazione Autoveicolo). In

particolare la 195-09, definisce le attrezzature minime

necessarie per l’attività di gommista, riportando al punto 142

la “gabbia di sicurezza per il gonfiaggio pneumatici”.

L’EUWA (Associazione dei fabbricanti europei di ruote) nella

pubblicazione “Raccomandazioni d’uso e sicurezza per le

ruote” prevede che per completare il gonfiaggio del

pneumatico si deve utilizzare una gabbia di sicurezza avente

adeguata robustezza, evitando sempre di stare in zone

potenzialmente pericolose.

In accordo con le associazioni di categoria coinvolte, in base

alla norma UNI 10588 ed al codice della strada, la gabbia di

protezione deve essere utilizzata quando si interviene sui

veicoli:

-destinati al trasporto di più di 8 persone oltre al conducente

-destinati al trasporto merci con massa superiore ai 3.5 t

SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LO SCOPPIO DURANTE

LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI PNEUMATICI

SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LO SCOPPIO DURANTE

LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI PNEUMATICI

La norma UNI 10588 indica che occorre posizionare il

pneumatico in posizione verticale all’interno della gabbia di

sicurezza a partire da:

-1 bar se il pneumatico è montato su cerchi scomponibili

-1.5 bar se il pneumatico è montato su cerchi interi

SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LO SCOPPIO DURANTE

LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI PNEUMATICI

• Se si interviene su pneumatico montato sul veicolo per il

gonfiaggio si deve utilizzare tassativamente un manometro

con un tubo flessibile di lunghezza che permetta all’addetto

di posizionarsi di fianco al pneumatico (di fronte al

battistrada) in modo tale da rimanere fuori dalle zone di

pericolo.

• L’operatore deve inoltre accertarsi che nessun’altro sia nella

zona di potenziale pericolo in caso di proiezione di materiale

Sarà necessario inoltre, programmare e attuare incontri formativi e

di addestramento rivolti a tutti gli operatori dell’officina con

particolare riguardo a:

-utilizzo delle gabbie metalliche di sicurezza;

-corrette procedure di smontaggio e montaggio di gomme di grandi

dimensioni e di gomme aventi cerchio in più elementi o a settori.

Divieto di intervenire su gomme con cerchioni usurati o

danneggiati;

-traiettorie / zone a rischio da evitare durante il montaggio di ruote

di grandi dimensioni e conseguente posizionamento degli

operatori rispetto a tali zone di rischio

SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LO SCOPPIO DURANTE

LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI PNEUMATICI

INTERVENTO IN STRADA SU VEICOLI IN PANNE O

RECUPERO DI AUTOMEZZI

Premesso che devono sempre essere rispettate le norme del

Codice della Strada, si specifica che:

• gli addetti agli interventi di assistenza stradale devono indossare

indumenti ed accessori ad alta visibilità che devono essere idonei

alla protezione degli agenti atmosferici;

• se il veicolo si trova in una posizione pericolosa è opportuno

rimuoverlo e collocarlo in luogo idoneo;

• vanno utilizzati mezzi di segnalazione (triangolo, lampeggiante,

ecc….).

Sarà necessario inoltre, formalizzare una specifica procedura per il

recupero degli autoveicoli in esterno o per interventi di

sostituzione di pneumatici presso i clienti.

Gli indumenti di classe 1 non possono essere utilizzati poiché non sono

conformi ai requisiti di visibilità previsti (es.bretelle)

• Predisporre una zona di accettazione dove il cliente lascia

l’autovettura che poi verrà presa in consegna dall’addetto

• La zona di accettazione deve essere chiaramente

segnalata, adeguatamente ventilata, se interna, e riportare il

cartello “spegnere il motore”

ACCETTAZIONE DEI VEICOLI

ACCETTAZIONE DEI VEICOLI

• Occorre predisporre e segnalare percorsi

DEDICATI e sicuri per pedoni, separati dai

percorsi per veicoli

• Vietare l’ingresso ai non addetti ai lavori anche

con opportuna segnaletica

• I locali di lavoro devono essere adeguatamente

riscaldati e rinfrescati anche in funzione della

necessità di mantenere i portoni aperti per il

transito dei veicoli.

ISPEZIONE DIAGNOSI ED INTERVENTI SUL VEICOLO

• Indossare indumenti confortevoli, che non possano impigliarsi

durante il lavoro (es. tute e/o camici con maniche chiuse ai

polsi)

• Indossare i dispositivi di protezione individuale identificati sulla

base del dvr (es. scarpe antinfortunistiche, guanti, occhiali,

otoprotettori)

• Evitare posture incongrue (es. lavorare chinati, rimanere a

lungo con le mani al di sopra del piano delle spalle)

• Utilizzare ausili per la movimentazione manuale dei carichi

(carrelli manuali, transpallet,…)

UTILIZZO DI ATTREZZATURE

• Tutte le macchine immesse sul mercato dopo il

21/09/1996 devono essere dotate di una dichiarazione CE

di conformità, libretto di uso e manutenzione e di una

marcatura CE

• Tutte le macchine devono essere sottoposte a regolare e

accurata manutenzione.

Le macchine devono inoltre:

• essere dotate di almeno un pulsante di arresto di

emergenza

• essere collegate all’impianto elettrico di messa a terra

Verificare la presenza delle seguenti caratteristiche:

• deve essere presente un dispositivo di arresto emergenza

per ogni postazione di comando

• spazio sufficiente intorno al ponte per operare

agevolmente

• le posizioni di comando devono avere visibilità della zona

operativa e devono essere poste in modo tale che le

persone che si trovano sotto il veicolo possano vedere

l’operatore nella posizione di comando

• le posizioni di comando devono essere dotate di

dispositivo di interblocco a chiave

UTILIZZO DI ATTREZZATURE – PONTE SOLLEVATORE

• la velocità massima di salita e discesa non deve essere

superiore a 0,15 m/s

• gli organi di comando devono essere del tipo “a pressione

mantenuta” protetti contro l’avviamento accidentale

• devono essere presenti bordi di arresto del veicolo a

ciascuna delle estremità delle pedane di sostegno o rotaie

UTILIZZO DI ATTREZZATURE – PONTE SOLLEVATORE

E’ assolutamente vietato introdursi sotto l’autoveicolo

sollevato e sostenuto solamente dal cric; prima di

introdursi sotto l’autoveicolo è fondamentale che l’addetto

posizioni i cavalletti di sostegno

UTILIZZO DI ATTREZZATURE – CRIC

UTILIZZO DI ATTREZZATURE – CARRI PONTE, PARANCHI,

ARGANI

I carri ponte, paranchi, argani e tutti gli apparecchi di

sollevamento di portata superiore a 200 kg, esclusi

quelli azionati a mano, devono essere:

• dotati di n° di matricola assegnata da ISPESL o

INAIL a seguito della denuncia di messa in servizio

da parte del datore di lavoro;

• assoggettati a verifica periodica da parte dell’ASL

o soggetto privato abilitato;

• controllati, dal datore di lavoro, secondo la

periodicità indicata dal fabbricante;

• l’esito del controllo deve essere registrato su

apposito registro specifico di ogni apparecchio di

sollevamento

• Le avvitatrici e le pistole ad aria compressa devono

essere di tipo silenziato e a basso impatto vibratorio

• In rapporto al livello di esposizione gli addetti devono

essere informati, formati e indossare DPI per la protezione

dell’udito (tappi, cuffie) e per la protezione dalle vibrazioni

(guanti antivibranti);

UTILIZZO DI ATTREZZATURE – AVVITATRICI, PISTOLE AD

ARIA COMPRESSA, UTENSILI MANUALI ELETTRICI

PORTATILI, ASPIRATORE INDUSTRIALE

• prima di avviare il ciclo di equilibratura accertarsi del corretto

bloccaggio della ruota sulla flangia

• il microinterruttore, di tipo interbloccato con bloccaggio del

riparo deve impedire l'avviamento della macchina se il carter di

protezione non è abbassato ed arrestare il movimento degli

organi pericolosi se la protezione viene alzata. Tale dispositivo

deve permettere che il sollevamento del riparo possa avvenire

solo una volta che tutte le parti in movimento siano ferme

evitando il contatto con elementi rotanti pericolosi (staffe e

dispositivo di fissaggio)

UTILIZZO DI ATTREZZATURE

BILANCIATRICI - EQUILIBRATICI

UTILIZZO DI ATTREZZATURE

SMONTAGOMME

• operare sempre dalle postazioni di lavoro

previste ed indicate nel manuale

• scollegare la macchina da ogni fonte di

alimentazione (elettrica e pneumatica)

durante le fasi di manutenzione ed

ingrassaggio

• controllare attentamente che le dimensioni

del cerchio e del pneumatico siano uguali

• controllare lo stato d'usura del pneumatico

e del cerchio per trovare eventuali difetti

prima di iniziare la fase di gonfiaggio

• gonfiare la gomma con brevi getti d'aria e controllare

che la pressione comunque non superi mai 1.5 bar poi

togliere la ruota dallo smontagomme e proseguire il

gonfiaggio all’interno della gabbia di sicurezza

• tenere le mani e il corpo lontani il più possibile dal

pneumatico durante il gonfiaggio;

• tener conto del rischio di schiacciamento delle mani

durante la fase di stallonatura, smontaggio e montaggio

del pneumatico

• non permettere ad altri avvicinarsi durante la fase di

gonfiaggio

UTILIZZO DI ATTREZZATURE

SMONTAGOMME

Con il DPR 151/2011 è stato modificato il criterio di

assoggettabilità al CPI, adesso vi è l’obbligo per:

• Officine per la riparazione di veicoli a motore, rimorchi per

autoveicoli e carrozzerie, di superficie coperta superiore a

300 mq

• deposito un quantitativo di pneumatici superiore a 10.000

Kg, anche in presenza di un locale con superficie inferiore a

300 mq

RISCHIO INCENDIO

PUNTI GENERALI DA VALUTARE E TENERE SOTTO CONTROLLO

• soppalchi accessibili: preservare da possibili cadute dall’alto

con accessi sicuri, parapetti con fascia arresto al piede sui

lati, rispetto della portata indicata chiaramente su cartelli

affissi

• posti di lavoro e passaggio: eliminare i rischi di scivolamento

e inciampo (materiali, olio, grassi, liquidi ecc)

• stoccaggi su scaffalature: depositare i materiali pesanti nei

ripiani più bassi, posizionare i cartelli di portata

• compressori: proteggere da possibili contatti con cinghie e

pulegge

• vie d’uscita e di emergenza: devono essere individuate,

segnalate e mantenute sgombre

• porte e portoni: le porte scorrevoli devono avere un sistema

di sicurezza che impedisca l’uscita dalle guide e la ricaduta

(se scorrevole in verticale)

• viabilità e recinzione dell’area di pertinenza aziendale: deve

essere adottata la segnaletica di sicurezza orizzontale e

verticale (dove applicabile)

PUNTI GENERALI DA VALUTARE E TENERE SOTTO CONTROLLO

Prevenzione infortuni nel comparto - Il sopralluogo

• Le aziende verranno selezionate in base al proprio indice

infortunistico ed al numero di dipendenti

• Non è previsto il preavviso

• Viene richiesta la presenza del titolare o di un suo

delegato

• Viene richiesta la presenza del Rspp (se diverso dal

titolare)

• Viene richiesta la presenza del Rls aziendale o territoriale

• Viene rilasciato un verbale di sopralluogo con indicata

l’eventuale documentazione da porre in visione che non

era presente in ufficio

• I tecnici in fase di vigilanza effettuano rilievi fotografici

Nel caso in cui dal sopralluogo e dall’analisi della

documentazione non emergano violazioni alla norma

antinfortunistica (D.Lgs 81/08 e smi), il sopralluogo è

considerato concluso.

Nel caso in cui si rilevino violazioni verrà rilasciato un verbale

di prescrizione con le violazioni riscontrate e le modalità

per procedere alla regolarizzazione delle situazioni

riscontrate ed i relativi tempi di attuazione.

Prevenzione infortuni nel comparto - Il sopralluogo