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DIPARTIMENTO SVILUPPO INFRASTRUTTURE E MANUTENZIONE URBANA CENTRALE UNICA LAVORI PUBBLICI U.O. OPEREIDRAULICHEEDISSESTO IDROGEOLOGICO SERVIZIOi° N° progetto: Data progetto: Aggiornamento: ACCORDO QUADRO PER LA GESTIONE E LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE UBICATI IN VARIE ZONE DI ROMA CAPITALE Piano di Sicurezza e Coordinamento importo lavori da ribassare €uro 658.815,16 oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso €uro 36.453,27 importo totale appalto €uro 746.712,41 Somme a disposizione della Stazione Appaltante €uro 51.443,98 ELABORATO 9 Il Direttore del Dipartimento SIMU: Ing. Roberto Botta Il Progettista Il Gruppo di Progettazione: Ing. Fabiana Cambiaso P.I. Giuseppe Serani Geom. Renzo Benincasa Geom. Paolo Savaresi Il Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione: Geom. Gianni Nobili Il Responsabile del Procedimento: Ing. Roberto Botta Il Dirigente Responsabile. della U.O.: Ing. Fabrizio Mazzenga

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DIPARTIMENTO SVILUPPO INFRASTRUTTURE E MANUTENZIONE URBANA CENTRALE UNICA LAVORI PUBBLICI

U.O. OPERE IDRAULICHE E DISSESTO IDROGEOLOGICO SERVIZIO i°

N° progetto:

Data progetto: Aggiornamento:

ACCORDO QUADRO PER LA GESTIONE E LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO DELLE

ACQUE METEORICHE UBICATI IN VARIE ZONE DI ROMA CAPITALE

Piano di Sicurezza e Coordinamento

importo lavori da ribassare

€uro 658.815,16

oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso

€uro 36.453,27

importo totale appalto

€uro 746.712,41

Somme a disposizione della Stazione Appaltante

€uro 51.443,98

ELABORATO

9

Il Direttore del Dipartimento SIMU: Ing. Roberto Botta

Il Progettista

Il Gruppo di Progettazione:

Ing. Fabiana Cambiaso P.I. Giuseppe Serani Geom. Renzo Benincasa Geom. Paolo Savaresi

Il Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione: Geom. Gianni Nobili

Il Responsabile del Procedimento: Ing. Roberto Botta

Il Dirigente Responsabile. della U.O.: Ing. Fabrizio Mazzenga

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INDICE

PREMESSA .............................................................................................................................................. 4 COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE ................................... 4

CAPITOLO 1 ............................................................................................................................................ 5

“INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE” .............................................................................. 5

OGGETTO DELL’APPALTO .......................................................................................................... 6

IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI GIURIDICI ......................................................................... 7

RAPPRESENTANTI PER LA COMMITTENZA ...................................................................... 7

IMPRESA TITOLARE DELL’APPALTO ................................................................................. 8

IMPRESE IN SUBAPPALTO ..................................................................................................... 9

ADOZIONE DEL P. DI SICUREZZA E COORD. (P.S.C.) IN FASE DI PROGETTO ......... 10

AFFIDAMENTO DEL P.S.C. IN FASE DI ESECUZIONE .................................................... 11

RECEPIMENTO DELLE INTEGRAZIONI AL P.S.C. IN FASE DI PROGETTO ............... 13

TRASMISSIONE PIANI OPERATIVI DI SICUREZZA (POS) IMPRESA APPALT. .......... 14

TRASMISSIONE DEL (PSC) ALLE DITTE SUBAPPALTRICI ........................................... 15

TRASMISSIONE DEI POS DEI SUBAPPALTATORI ........................................................... 16

NOTIFICA PRELIMINARE ........................................................................................................... 18

SCHEMA DI VALUTAZIONE DELLA NOTIFICA PRELIMINARE ............................................. 19

ELENCO RECAPITI TELEFONICI UTILI ................................................................................... 20

CAPITOLO 2 .......................................................................................................................................... 21 “DESCRIZIONE DELL’OPERA E DELLA TIPOLOGIA DEI LAVORI”.......................................... 21

RELAZIONE DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO ..................................................................... 22

SINTESI DESCRITTIVA DELLE LAVORAZIONI ......................................................................... 22

LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO.................................................................................... 25

CAPITOLO 3 .......................................................................................................................................... 27 “SCHEDE DI PREVENZIONE GENERALE DEI RISCHI” ................................................................ 27 CAPITOLO 4 .......................................................................................................................................... 63 “MISURE GENERALI DI SICUREZZA E PROTEZIONE” ................................................................ 63

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DERIVANTE DA LAVORAZIONI INTERFERENTI ................. 64

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ANALISI GENERALE DEI RISCHI ............................................................................................... 65

CAPITOLO 5 .......................................................................................................................................... 66 “VALUTAZIONE DEI COSTI DELLA SICUREZZA” ....................................................................... 66

I CRITERI DI STIMA DEL COSTO DELLA SICUREZZA ............................................................ 67

Le voci rientranti nei costi di sicurezza ..................................................................................... 67

I criteri per l’attribuzione dei costi di sicurezza ......................................................................... 68

I costi di sicurezza generale ....................................................................................................... 70

I costi di sicurezza specifica o di fase particolare ...................................................................... 72

Il costo globale della sicurezza .................................................................................................. 74

“ALLEGATI E DOCUMENTI DA CONSERVARE IN CANTIERE” ................................................ 75 CAPITOLO 7 .......................................................................................................................................... 76 “PROGRAMMA DEI LAVORI” ........................................................................................................... 76

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PREMESSA

Gli elaborati che costituiscono il presente Piano di Sicurezza sono stati redatti

secondo quanto disposto dal D.Lgs n° 81 del 9 Aprile 2008.

Il Coordinatore in fase di progettazione, con il presente Piano, definisce le misure di

sicurezza che l’appaltatore deve mettere in atto durante l’avanzamento dei lavori.

Il presente elaborato è parte integrante del progetto esecutivo ed è contrattualmente

vincolante per l’impresa.

Le procedure di lavoro possono essere modificate ed integrate dall’appaltatore solamente

se preventivamente accettate dal coordinatore in fase di esecuzione.

L’impresa, sulla base della propria organizzazione ed in ragione della stima effettuata,

proporrà le opportune integrazioni e modifiche con il proprio Piano Operativo di sicurezza.

I costi computati nel piano di sicurezza dal Coordinatore in fase di progettazione sono da

considerarsi “fissi” e non potranno essere oggetto di variazione nel Piano Operativo

dell’impresa.

Costi della sicurezza sono stati valutati seguendo la procedura indicata dal CTP di Roma

nel volume “I costi della sicurezza”. I costi di sicurezza, in ambito di appalto, non sono

assoggettabili a ribasso.

COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE

Obiettivi: Garantire l’igiene e la sicurezza dei luoghi di lavoro;

Strategie: Organizzare l’elaborato contrattuale che ottimizzi il massimo livello di

sicurezza in relazione al più contenuto costo; Mezzi:

Individuare un elaborato contrattuale nel quale siano definite procedure di lavoro, infrastrutture di cantiere ed opere provvisionali,

qualificandone i costi di sicurezza.

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CAPITOLO 1

“INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE”

OGGETTO DELL’APPALTO

IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI GIURIDICI

NOTIFICA PRELIMINARE

SCHEMA DI VERIFICA DELLA NOTIFICA

PRELIMINARE

ELENCO RECAPITI TELEFONICI UTILI

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OGGETTO DELL’APPALTO

INTERVENTO:

ACCORDO QUADRO PER LA GESTIONE E LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI

SOLLEVAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE UBICATI IN VARIE ZONE DI ROMA

CAPITALE

COMUNE DI:

Roma - Municipio

DURATA PREVISTA DEI LAVORI:

Ottobre – Dicembre 2016

Giorni 92

IMPORTO DEI LAVORI:

€. 658.815,16

IMPORTO DELLA SICUREZZA

€ 36.453,27

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IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI GIURIDICI

RAPPRESENTANTI PER LA COMMITTENZA

COMMITTENTE: COMUNE DI ROMA

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Roberto Botta

PROGETTISTI: Ing. Fabiana Cambiaso Geom. Renzo Benincasa

COORDINATORE DELLA SICUREZZA

IN FASE DI PROGETTAZIONE: Funzionario Geom. Gianni Nobili

DIRETTORE LAVORI:

COORDINATORE DELLA SICUREZZA

IN FASE DI ESECUZIONE:

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IMPRESA TITOLARE DELL’APPALTO

ATI / CONSORZIO:

RAPPRESENTANTI PER L’IMPRESA:

Datore di lavoro:………………………………………………..………………………………..

Direttore Tecnico Cantiere: :………………………………….………………………………..

Capo Cantiere: :………………………………………………..…………………………..……

Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione:………………………………………

Rappresentante dei lavoratori:………………………………..…………………………..……

Medico competente:………………………………………………………………………..……

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IMPRESE IN SUBAPPALTO

N° Impresa subappaltatrice Lavorazione Responsabile

di cantiere Firma

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

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ADOZIONE DEL P. DI SICUREZZA E COORD. (P.S.C.) IN FASE DI

PROGETTO

Il piano di sicurezza e coordinamento è composto dalle seguenti Sezioni:

PREVENZIONE GENERALE

PIANO DI COORDINAMENTO

SCHEDE DI ANALISI DELLE LAVORAZIONI

MACCHINE, OPERE PROVVISIONALI, D. P. I., UTENSILI

RISCHI SPECIFICI .

COMPUTO DEI COSTI DELLA SICUREZZA

Per un totale di n° 76 pagine.

Al Piano si aggiunge

Il Committente e/o il Responsabile dei lavori, visto il progetto, valutati i tempi definiti sul

crono-programma, ritenute congrue le misure di sicurezza indicate nel presente piano di

sicurezza e coordinamento, lo fa proprio e lo allega alla documentazione contrattuale.

Data

Il Committente…………………………………………

Il Progettista del Piano……………………………….

Il Progettista dell’opera……………………………….

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AFFIDAMENTO DEL P.S.C. IN FASE DI ESECUZIONE

Il committente trasmette all’Impresa titolare dell’appalto ed al coordinatore in fase di

esecuzione il piano di coordinamento allegato al contratto.

Il coordinatore in esecuzione, visti i luoghi di lavoro, valutata la congruenza del piano di

sicurezza al progetto oggetto di appalto con il D.L., lo adotta

senza apportare

apportando le seguenti modifiche

n. Data Modifica Oggetto della modifica Responsabile

1

2

3

4

5

6

7

Il Direttore dei Lavori…………………………………………..…

Il Coordinatore della sicurezza

In fase di esecuzione……………………………………………..

Data…………………………..

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AFFIDAMENTO DEL P.S.C. IN FASE DI ESECUZIONE

Il Coordinatore in Esecuzione, discusso il piano di sicurezza e coordinamento allegato al

contratto, lo trasmette al datore di lavoro dell’impresa appaltatrice.

L’impresa aggiudicatrice dell’appalto può:

A. accettare integralmente il piano proposto dal coordinatore in fase di progetto. Entro il

tempo massimo di gg. 10 e in ogni caso prima dell’inizio dei lavori l’impresa

aggiudicatrice deve presentare il proprio piano operativo di sicurezza e quello dei

rispettivi subappaltatori

B. accettare, con richiesta di integrazione al piano di sicurezza e coordinamento in

relazione ai seguenti argomenti:

Elenco argomenti

1

2

3

4

5

6

7

8

Le variazioni al piano devono essere proposte al coordinatore entro e non oltre gg……

Il Coordinatore in fase di esecuzione

……………………………………..

L’Impresa titolare dell’appalto

……………………………………………

Data…………………………..

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RECEPIMENTO DELLE INTEGRAZIONI AL P.S.C. IN FASE DI

PROGETTO

Il coordinatore in fase di esecuzione, viste le proposte d’integrazione presentate

dall’impresa titolare dell’appalto, considerato che le stesse atte a garantire meglio la

sicurezza dei lavoratori in ragione della tecnologia e dell’organizzazione tecnica

dell’impresa

accetta

non accetta

le modifiche apportate al piano di sicurezza e di coordinamento.

Le modifiche apportate in caso di accettazione sono riportate nelle tabelle degli allegati.

Il Coordinatore in fase di esecuzione

……………………………………..

L’Impresa titolare dell’appalto

……………………………………………

Data…………………………..

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TRASMISSIONE PIANI OPERATIVI DI SICUREZZA (POS) IMPRESA APPALT.

L’appaltatore prima dell’inizio dei lavori e/o della fase di lavorazione trasmette il proprio

piano operativo di sicurezza al coordinatore.

Il rappresentante della sicurezza dichiara di aver preso visione del piano e di voler

formulare proposte all’elaborato predisposto.

Elenco

1

2

3

4

5

Il coordinatore, discusso il piano, lo allega come documento operativo del piano di

sicurezza e coordinamento.

Il Coordinatore in fase di esecuzione

……………………………………..

L’Impresa titolare dell’appalto

……………………………………………

Data…………………………..

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TRASMISSIONE DEL (PSC) ALLE DITTE SUBAPPALTRICI

Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice prende atto del piano di

sicurezza e coordinamento.

E’ stata presentata copia del piano alle seguenti imprese:

n° Impresa Data Firma

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TRASMISSIONE DEI POS DEI SUBAPPALTATORI

Prima dell’inizio dei rispettivi lavori i datori di lavoro delle imprese in subappalto devono

presentare il proprio piano operativo conforme nelle procedure a quello di sicurezza e

coordinamento.

Il piano deve essere firmato dall’appaltatore della ditta specializzata, dal datore di lavoro

dell’impresa principale e dal rappresentante della sicurezza delle imprese subappaltatrici.

Hanno presentato il piano operativo le seguenti imprese:

Impresa Data Firma

Impresa

Firma Coordinatore

Stima della presenza media giornaliere di lavoratori in cantiere e manodopera

utilizzata

La presenza media dei lavoratori in cantiere a stata stimata sulla base dei seguenti

parametri:

Importo dei lavori compresa la sicurezza: Euro 658.815,16

Incidenza del costo della manodopera: (18.68 % sull’ importo dei lavori):

€. 123´072,13

Durata complessiva dei lavori: OTT.- DIC.-2016 per un totale di giorni 92

Costo medio giornaliero della manodopera presente in cantiere: € 1.337,68

I costi degli operai sono i seguenti:

Operaio specializzato Euro/ora 29,60 circa

Moltiplicando i costi avremo (5 x 29.60) = 148,00

Tale importo totale 177,00 =Euro 29,60 come costo orario medio della

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manodopera e moltiplicandolo per le ore lavorative giornaliere avremo:

Euro/ora –media 29,60 x 8 ore = Euro 236,80

Costo medio giornaliero di n. 1 operaio: Euro 236,80

-Uomini/giorno mediamente presenti in cantiere: n. 4-6

Il coordinatore discusso il singolo piano operativo lo allega come documento contrattuale

al piano di sicurezza e coordinamento.

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NOTIFICA PRELIMINARE

Indirizzo del cantiere Vedi specchietto allegato

Natura dell'opera

Manutenzione impianti di sollevamento

acque meteoriche ubicati in varie zone di

Roma Capitale

Committente Comune di Roma

Responsabile dei lavori

Coordinatore della sicurezza per la

progettazione dell'opera Geom. Gianni Nobili

Direzione dei Lavori

Coordinatore della sicurezza per

l’esecuzione dell'opera

Data presunta d'inizio dei lavori in

cantiere

Durata presunta dei lavori in cantiere Tre mesi

Numero massimo presunto dei lavoratori

sul cantiere 4 - 6

Numero previsto di imprese e lavoratori

autonomi sul cantiere 1

Identificazione delle imprese già

selezionate

Ammontare complessivo presunto dei

lavori €. 658.815,16

Oneri della Sicurezza €. 36.453,27

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SCHEMA DI VALUTAZIONE DELLA NOTIFICA PRELIMINARE

Il Committente o il responsabile dei lavori, prima dell’inizio dei lavori, deve trasmettere

all’ASL ed alla Direzione Provinciale del lavoro territorialmente competente, la Notifica

preliminare qualora rientri in uno dei casi di cui l’art. 11 del D.Lgs. 494/96 così integrato

dal D.Lgs.528/99.

NUMERO MAX PREVISTO DI LAVORATORI SUL CANTIERE 4 - 6

Trasmissione

LAVORI ESEGUITI DA PIU’ IMPRESE =1 >1 SI NO

X X

RAPPORTO uu/gg = Lc x C = …… < 200 uu/gg > 200 uu/gg SI NO

552 X

LAVORAZIONI A RISCHIO VEDI RISCHI SPECIFICI SI NO

TRASMISSIONE NOTIFICA SI

Se nella tabella è presente anche un solo SI il committente o responsabile dei lavori deve

trasmettere all’ASL di zona ed alla Direzione Provinciale del Lavoro la notifica preliminare di

cui all’art 99 del D.L.gs 81/08, elaborata conformemente all’allegato XII del suddetto decreto.

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ELENCO RECAPITI TELEFONICI UTILI

Per poter affrontare le situazioni di emergenza è necessario disporre in cantiere, in

maniera chiara e visibile una serie di recapiti telefonici:

PRINICIPALI RIFERIMENTI NUMERI TELEFONICI

POLIZIA 113

CARABINIERI 112

COMANDO DEI VIGILI URBANI

PRONTO SOCCORSO AMBULANZE

Emergenze

Guardia medica

118

……

…….

VV. FF. 115

ASL TERRITORIALE

ISPESL TERRITORIALE

ISPETTORATO DEL LAVORO

ACQUEDOTTO (SEGNALAZIONE GUASTI)

ENEL (SEGNALAZIONE GUASTI)

GAS (SEGNALAZIONE GUASTI)

DIREZIONE DEI LAVORI

DIRETTORE DI CANTIERE

COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI

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CAPITOLO 2

“DESCRIZIONE DELL’OPERA E DELLA TIPOLOGIA DEI LAVORI”

RELAZIONE DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO

LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

SINTESI DESCRITTIVA DELLE LAVORAZIONI

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RELAZIONE DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO

1.1. Dati caratteristici dell'opera

Il presente appalto consiste nella gestione dei Centri di Pompaggio /Sollevamento Acque

Meteoriche posizionati nelle località indicate nella tabella di seguito riportata.

Per ciascuna località, è presente un centro di pompaggio, con numero di pompe variabile,

le cui caratteristiche quantitative sono indicate nelle schede tecniche di impianto.

Centri costituiti di norma da elettropompe ad immersione poste in apposite vasche di

accumulo, comandate da sonde di livello. La collocazione di tali impianti è laddove i

dislivelli fanno registrare il maggiore accumulo di acque meteoriche, confluente tramite le

caditoie nelle vasche apposite.

SINTESI DESCRITTIVA DELLE LAVORAZIONI

1.2. Descrizione sommaria dei lavori

Come meglio dettagliato nella relazione tecnica allegata al progetto dell’opera, i lavori di

cui al presente PSC sono relativi a :

Gestione e l’attuazione degli interventi di manutenzione ordinaria e di pronto intervento,

degli impianti idrovori di: Commercity, Saponara 1-2-3, Argentina, Saxa Rubra, Togliatti,

Tor Sapienza, Grotte di Gregna.

1.4 Descrizione generale delle tipologie di interventi:

Trattasi di interventi generalmente non programmabili che verranno definiti di volta in

volta in funzione delle esigenze ;

- pulizia e manutenzione dei locali, mediante tinteggiature e quanto altro occorrente per

mantenerli in decoro ed idonei all’uso cui sono destinati; Rifacimento dei servizi sanitari;

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- taglio della vegetazione spontanea nelle aree esterne, eseguito a mano e/o con mezzo

meccanico;

- Interventi di manutenzione preventiva, ordinaria e straordinaria su pompe idrovore,

falange, cavi di alimentazione elettrica, cuscinetti, morsetti, controlli e cambio dell’olio di

lubrificazione ingranaggi, sostituzione dei fusibili e regolatori di livello, riparazione su

pompe esistenti, interventi su quadri elettrici

Amperometro, voltometro, commutatori volumetrici, trasformatori, lampade, interruttori

automatici, moduli differenziali. Sostituzione delle idrovore sommergibili,

- manutenzione periodica degli organi elettro-meccanici dell’impianto;

e quant’altro occorresse per il buon esercizio degli impianti stessi.

- eventuali interventi in caso di allerta meteo in qualsiasi ora del giorno compreso

festivi e notturni;

Vedi elaborato grafico seguente

1.5 Individuazione delle fasi di lavoro

Dall’analisi sulla tipologia d’intervento da eseguire, sono ipotizzati le seguenti fasi di

lavoro.

Fase 1: manutenzione ordinaria dei locali e dell’area

Fase 2: manutenzione degli organi elettro-meccanici dell’impianto

Fase 3: pronto intervento in caso di allerta meteo

FASI DI LAVORO, ATTREZZATURE, SOSTANZE, OPERE PROVVISIONALI

Fasi di lavoro

1: Allestimento del cantiere

2:Demolizione bagni

3:Tamponamenti e intonaci e allacciamenti

4: Quadri elettrici

5: manutenzione o sostituzione pompe idrauliche

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Attrezzature

1. Attrezzi manuali di uso comune

2. Ponte su cavalletto

3. Ponteggio mobile, trabattello e carro ponte (richiedere certificazione)

Sostanze utilizzate

1. vernici,

Dispositivi di protezione individuale

1. Ancoraggi fissi

2. Attrezzatura di discesa in sicurezza

3. Otoprotettori con interfono (da usare nell’impianto di Saxa Rubra), e senza;

4. Guanti

5. Indumenti protettivi adeguati (ad alta visibilità)

6. Mascherine antipolvere

7. Occhiali protettivi o visiera

8. Scarpe antinfortunistiche

9. Elementi protettivi per il taglio con motosega

10. Rilevatori gas ossigeno

11. Autorespiratore

12. ricetrasmittenti

L’elenco sopra riportato è da intendersi quale non definitivo e a titolo di riferimento per le

scelte che verranno operate dall’impresa Appaltatrice e/o subappaltatori/lavoratori

autonomi impegnati nei lavori.

Tale elenco dovrà integrarsi con le scelte operative che andranno nel corso dei lavori

delineandosi nel dettaglio per l’esecuzione dei singoli interventi, previsti nell’appalto.

L’integrazione sulla valutazione dei rischi presente nelle schede di seguito riportate,

nonché la relativa documentazione resta a carico delle indicazioni presenti nei POS delle

imprese esecutrici.

Tali dettagli, se ritenuti idonei dal CEL, costituiranno parte integrante del presente

documento.

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In relazione ai tempi contrattuali ed alle modalità di intervento le attività di cui ai punti

precedenti possono avvenire contemporaneamente alle altre, in quanto le loro esecuzioni

non sono interferenti, ma sono tra loro consequenziali; qualora durante lo svolgersi dei

lavoro si dovesse delineare tale possibilità, sarà eseguita specifica attività di

coordinamento con l’impresa esecutrice.

Per quando riguarda i rischi e misure di prevenzione da adottare durante l’impiego

delle macchine attrezzature e apprestamenti di sicurezza, indicate per ogni fase di lavoro,

si può far riferimento alle schede presenti nel capitolo 11.

Si rende necessario nell’occasione evidenziare e ribadire che le citate misure di

prevenzione e protezione, sono da integrare con quelle riportate nella Valutazione dei

Rischi elaborata dalla Ditta esecutrice ed inserita nel proprio Piano Operativo di Sicurezza

e di Dettaglio, nonché nei verbali delle riunioni di coordinamento.

LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

Nella tavola di individuazione delle aree (TAV. 1-2) sono indicati con maggior dettaglio.

Idrovore Commercity Via Portuense ( adiacente Fiera di Roma)

Saponara 1 Via Macchia Saponara ang. Via Ortolani

Saponara 2 Via Macchia Saponara ang. Via N. Parisani

Saponara 3 Via Macchia Saponara ang. Via G. Hinna

Argentina L.go di Torre Argentina ( interno scavi)

Saxa Rubra Via Silvio Gigli – P.le Stazione Saxa Rubra

Togliatti Via Palmiro Togliatti

Tor Sapienza Via degli Alberini

Grotte di Gregna Via Igino Giordani ang. Via Grotte di Gregna

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DURATA PREVISTA DEI LAVORI : 92gg.

CAPITOLO 3

“SCHEDE DI PREVENZIONE GENERALE DEI RISCHI”

Per questa sezione sono stati analizzati i rischi generali che non dipendono direttamente

dalle fasi di lavoro in atto.

Sono stati individuati gli apprestamenti previsti per legge e valutati economicamente come

costi di sicurezza.

ELENCO DELLE SCHEDE

SCHEDA PG 00 RELAZIONE INTRODUTTIVA

SCHEDA PG 01 PROTEZIONE E MISURE DI SICUREZZA CONTRO POSSIBILI RISCHI

TRASMESSI DAL CANTIERE ALL’AMBIENTE ESTERNO

SCHEDA PG 02 RISCHI AMBIENTALI TRASMESSI DALL’AMBIENTE ESTERNO

SCHEDA PG 03 SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALI

SCHEDA PG 04 PRESIDI SANITARI E GESTIONE DELLE EMERGENZE

SCHEDA PG 05 VIABILITA’ PRINCIPALE DI CANTIERE

SCHEDA PG 06 INSTALLAZIONE DEI DEPOSITI

SCHEDA PG 07 INSTALLAZIONE ED ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI E DELLE

MACCHINE

SCHEDA PG 08 SORVEGLIANZA SANITARIA

SCHEDA PG 09 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

SCHEDA PG 10 SEGNALETICA DI SICUREZZA

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28

SCHEDA PG 11

COOPERAZIONE E COORDINAMENTO, CONSULTAZIONE E

PARTECIPAZIONE, DIREZIONE E SORVEGLIANZA LAVORI,

VERIFICHE E CONTROLLI

SCHEDA PG 12 FORMAZIONE ED INFORMAZIONE

ANALISI DELLE LAVORAZIONI RELAZIONE INTRODUTTIVA SCHEDA

PG

00

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Si prevede una cantierizzazione costituita da:

AREA DI CANTIERE OGNI SINGOLO MANUFATTO

AREE DI STOCCAGGIO

AREE DI CANTIERE OPERATIVE Le aree verranno completamente areate È prevista, per ogni area operativa, l’installazione, da parte delle imprese, di quadri elettrici di cantiere che serviranno all’alimentazione delle macchine, delle attrezzature utilizzate nelle fasi di lavoro. Richiedere prima dell’uso dei carri ponte la certificazione

TAV. 1-2

Schede di

verifica

Recinzione cantiere, accessi, segnalazioni.

Rischi ambientali. Vedi art. 26 D.Lgs 81/2008

Servizi igienico – assistenziali ripristino dei servizi igienici posti all’interno dei manufatti. (attrezzi manuali, rischi punture, tagli abrasioni, urti, compressioni)

Tinteggiatura dei manufatti: Ponteggio mobile o trabattello, rischi cadute dall’alto, cadute di materiale dall’alto o a livello

Scala semplice rischi caduta dall’alto

Installazione apparecchiature e macchinari per impianto di sollevamento( pompe idrovore, pompe sommerse)

Rischi punture tagli abrasioni, urti, colpi, impatti, compressioni,

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ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Uso del carro ponte per movimentazione pompe idrovore

Rischi tagli, abrasioni, urti, colpi, impatti, compressione

Presidi sanitari e gestioni delle emergenze.

Installazione dei depositi all’interno dei manufatti.

Installazione ed esercizio degli impianti e delle macchine.

Sorveglianza sanitaria.

Dispositivi di protezione individuale.

Segnaletica di sicurezza. Rischio di annegamento.

Rischio di caduta dall’alto.

Rischio di incendio e di esplosione.

Impianti di messa a terra.

Impianti di alimentazione e reti principali.

.Misure di sicurezza per demolizioni e manutenzioni.

Misure di protezione in caso di sbalzi eccessivi di temperatura.

Misure di sicurezza per la stabilità di pareti e volte e per la salubrità dell’aria nei lavori in presenza di acqua .

Cooperazione e coordinamento, consultazione e partecipazione, direzione e sorveglianza lavori, verifiche e controlli.

Formazione ed informazione.

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ANALISI DELLE LAVORAZIONI RISCHI TRASMESSI

ALL’AMBIENTE ESTERNO

SCHEDA

PG

01

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

La manutenzione degli impianti di sollevamento in una zona come quella dove sorgono gli impianti di sollevamento non comportano rischi per le aree circostanti.L’impianto di messa a terra per la protezione contro le scariche atmosferiche deve essere interconnesso con l'impianto per i collegamenti elettrici a terra e venire quindi a costituire un unico impianto di dispersione

La sezione minima dei conduttori di terra non deve essere di sezione adeguata alla singola necessità.

Rischi individuati

Protezione di terzi - Delimitazione del cantiere Protezione di terzi

Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

Nel caso si verifichino situazioni di contatti diretti con elementi in tensione, intervenire tempestivamente con procedure note al personale di cantiere, al fine di evitare il protrarsi o l'aggravamento della situazione; in particolare: nel caso di contatto con linee elettriche aeree esterne con

macchine o attrezzature mobili, il personale a terra deve evitare di avvicinarsi al mezzo meccanico ed avvisare da posizione sicura il manovratore affinché inverta la manovra per riportarsi a distanza di sicurezza.

nel caso di contatto diretto o indiretto con linee elettriche da parte di lavoratori ove non risulti possibile preventivamente e tempestivamente togliere tensione, si deve procedere a provocare il distacco della parte del corpo in contatto con l'elemento in tensione, utilizzando idonei dispositivi di protezione individuale ed attrezzi isolanti che devono risultare facilmente reperibili (calzature e guanti isolanti, fioretti).

Prima dell’uso dei carri ponte richiedere la certificazione.

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31

ANALISI DELLE LAVORAZIONI RISCHI TRASMESSI

DALL’AMBIENTE ESTERNO

SCHEDA

PG

02

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Non ci sono elementi esterni che possano destare preoccupazione riguardo la sicurezza delle maestranze impiegate nei manufatti, infatti nel contesto in cui si inseriscono gli impianti non risultano esserci attività di nessun genere. Le aree operative del cantiere devono essere protette e delimitate. Recinzioni, sbarramenti, scritte, segnali, protezioni devono essere di natura tale da risultare costantemente ben visibili. Le delimitazioni saranno realizzate in ragione della specifiche aree di cantiere:

1) Area logistica 2) Aree operative 3) Percorsi

Le delimitazione dei percorsi e delle aree di stoccaggio saranno realizzate con paletti metallici e rete plastica di altezza ml.1,00. Le delimitazioni temporanee saranno realizzate con transenne metalliche munite di banda colorata e segnaletica. Le aree di cantiere esterne ed i ponteggi devono essere illuminati nelle ore notturne per favorire la sorveglianza delle impalcature. Il perimetro delle recinzioni esterne deve essere segnalato con luce rossa.

Rischi individuati

Rischi provenienti dall’ambiente naturale Reti e servizi tecnici nell’area del cantiere o al contorno. Contatti con le linee elettriche.

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ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

Le recinzioni, delimitazioni, segnalazioni devono essere mantenute efficienti per tutta la durata del cantiere.

I flussi di circolazione degli addetti e l’area di stoccaggio verranno delimitati da transenne metalliche mobili anche per separare le aree di lavoro dal passaggio di non addetti. E’ vietato rimuovere le delimitazioni e le recinzioni. Completato il turno di lavoro i lavoratori devono chiudere i varchi delle aree dove si stanno eseguendo lavorazioni a rischio.

ANALISI DELLE LAVORAZIONI SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALI SCHEDA

PG

03

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

I servizi igienico - assistenziali (docce, lavabi, gabinetti) saranno ricavati nei locali interni e dovranno essere illuminati, aerati, riscaldati durante la stagione fredda. Qualora all’avvio del cantiere, non ostino condizioni obbiettive in relazione anche alla durata dei lavori o non esistano disponibilità in luoghi esterni ai manufatti, dovranno essere impiantati e gestiti servizi igienici, in proporzione al numero degli addetti.

TAV. 1

TAV. 2

Rischi

individuati

Pulizia delle installazioni; Acqua potabile.

o Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

A loro volta, i lavoratori saranno tenuti ad usare con cura e proprietà i locali, le installazioni, gli impianti e gli arredi

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33

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

destinati ai servizi. In tutti i casi ciascun lavoratore deve poter disporre di attrezzature che consentono di riporre i propri indumenti e di chiuderli a chiave durante il tempo di lavoro. Le docce devono essere dotate di acqua corrente calda, fredda , di detergenti e di mezzi per asciugarsi. La committenza metterà a disposizione dell’impresa esecutrice

locali da destinare ad ufficio.

I locali dovranno essere aerati, riscaldati, illuminati, e dotati di prese di forza motrice.

ANALISI DELLE LAVORAZIONI PRESIDI SANITARI E GESTIONE

DELLE EMERGENZE

SCHEDA

PG

04

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Poiché il cantiere è situato in prossimità di un centro abitato, non si ritiene necessario organizzare in cantiere un locale adibito ad infermeria.

Pertanto sarà opportuno predisporre una cassetta di pronto soccorso da conservare nel locale ufficio. Detti presidi devono essere contenuti in un pacchetto di medicazione, od in una cassetta di pronto soccorso. I presidi chirurgici e farmaceutici aziendali di cui devono essere forniti il pacchetto di medicazione, la cassetta di pronto soccorso, la camera di medicazione sono individuati dal D.M. 28 luglio 1958).

Rischi

individuati Organizzazione delle emergenze in caso di incidente e infortunio.

Apprestamenti

Il materiale di pronto soccorso (cassetta di pronto soccorso o pacchetto di medicazione) va comunque tenuto in un posto pulito e conosciuto da tutti, riparato dalla polvere, ma non chiuso a chiave, per evitare perdite di tempo al momento in cui se ne ha bisogno.

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34

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Attrezzature

Procedure di lavoro

Tutte le situazioni legate all’emergenza in cantiere devono tenere conto dei problemi generali che possono presentare situazioni che condizionino l'ambiente circostante. Poiché le imprese interverranno in un’area di lavoro comune con addetti di altre imprese, è opportuno individuare le problematiche e definire le procedure. In situazioni di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato non possono essere riprese le attività (salvo eccezioni motivate) prima che sia stato rimosso tale pericolo.

In caso di pericolo immediato devono essere attivate misure che consentano ai lavoratori, di cessare la loro attività, e di mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il posto di lavoro.

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ANALISI DELLE LAVORAZIONI VIABILITA’ PRINCIP. DI CANTIERE SCHEDA

PG

05

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Si dovranno organizzare accessi e percorsi di circolazione di collegamento dall’area di stoccaggio all’area di cantiere. Tutti i lavoratori devono essere informati sulle modalità e sulle limitazioni previste dall'organizzazione della circolazione all'interno del cantiere.

Rischi

individuati

Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta materiali dall’alto; Investimento da parte dei mezzi meccanici; Interferenze con attività di cantiere.

Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

Le vie di accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni dovranno essere mantenute sgombre, e contrassegnate con segnali di divieto di accesso per i non addetti ai lavori. L’accesso all’area dovrà essere mantenuto chiuso quando non utilizzato. Sono da considerare i seguenti cartelli e segnali: Divieto di accesso agli estranei ai lavori Divieto di accesso o transito ai veicoli Prescrizione per la limitazione della velocità per i veicoli Prescrizione per la circolazione dei veicoli a passo d'uomo Avvertimento per la movimentazione di mezzi meccanici.

Costi Segnaletica obbligatoria. Addetto al controllo delle manovre e della viabilità interna al cantiere.

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36

ANALISI DELLE LAVORAZIONI INSTALLAZIONE DEI DEPOSITI SCHEDA

PG

06

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Organizzazione delle aree destinate a deposito di materiali formazione dei depositi e movimentazione dei materiali

Rischi

individuati

Movimentazione manuale dei carichi Investimento Urti, colpi, compressioni, impatti

o Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

I depositi di materiale sono consentiti solo nell’area di stoccaggio Si prevedono percorsi delimitati entro cui movimentare i materiali e gli elementi previsti da realizzare o montare dal progetto.

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37

ANALISI DELLE LAVORAZIONI INSTALLAZIONE ED ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI E MACCHINE

SCHEDA

PG

07

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Le aree in cui sono previste operazioni di carico e scarico dovranno essere opportunamente segregate e segnalate per evitare rischi di caduta di carichi dall’alto. Gli addetti dovranno utilizzare il casco di protezione.

Rischi

individuati

Urti, colpi, compressioni, stritolamento, rumore, movimentazione manuale dei carichi ( smontaggio pompe idrovore); investimento da carichi .cadute dall’alto

o Apprestamenti

Attrezzature

Procedure di lavoro

Trabattello

Oltre all’attrezzatura minuta, il lavoro richiede l’utilizzo di autocarri (trasporto materiale ed elementi transenne), carro ponte (richiedere certificazione) L’impresa deve operare utilizzando un proprio impianto elettrico di cantiere. Il quadro elettrico principale sarà direttamente alla centrale, così come indicato dalla D.L. L’impianto deve essere completo quadri, cavi con colorazione dei conduttori differenziata, prese a spina, prese interbloccate, interruttori, interruttori automatici magnetotermici, interruttori differenziali.

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38

ANALISI DELLE LAVORAZIONI SORVEGLIANZA SANITARIA SCHEDA

PG

08

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA

FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Nomina del medico competente Sarà necessaria una programmazione di visite mediche preventive e periodiche. Vibrazioni Sono sottoposti a vibrazione gli addetti alla guida degli autocarri e dei mezzi pesanti. Qualora non sia possibile evitare l'utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci di trasmettere vibrazioni al corpo dell'operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte le soluzioni tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es: manici antivibrazioni, dispositivo di smorzamento, sedili antivibrazione etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. Deve essere valutata l'opportunità di sottoporre i lavoratori addetti a sorveglianza sanitaria ed, eventualmente, di adottare la rotazione tra gli operatori. Rischio rumore Sono sottoposti al rischio rumore gli addetti ai locali sollevamenti ,pompe idrovore, gruppi elettrogeni. Va redatto un documento di valutazione di esposizione al rumore per gli addetti alle lavorazioni e alle macchine. Quando il rumore di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto si deve delimitare l'area interessata e porre in opera schermature supplementari. Se la rumorosità non è abbattibile, con accorgimenti di tipo tecnologico o organizzativo, è necessario adottare i dispositivi di sicurezza individuali conformi a quanto indicato nel rapporto di valutazione del rumore e sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria. Nelle lavorazioni che comportano rischio da rumore va redatto da un tecnico un documento di valutazione del valore di esposizione degli addetti, i quali sono sottoposti a sorveglianza sanitaria. Movimentazione manuale dei carichi Le attività di movimentazione che comportano operazioni

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39

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l’altro rischi di lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e neurovascolari a livello dorso lombare).

Rischi

individuati

Vibrazioni; Rumore ; Movimentazione manuale dei carichi.

Apprestamenti

o Attrezzature

o Procedure di lavoro

VISITE MEDICHE PREVENTIVE E' fatto obbligo al datore di lavoro nell'affidare i compiti ai lavoratori di tener conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza. Ogni lavoratore quindi, prima di essere adibito ai compiti assegnati deve essere sottoposto a visita medica preventiva per accertare la sua idoneità alla mansione assegnata. VISITE MEDICHE OBBLIGATORIE In relazione alle tipologie delle lavorazioni e dei prodotti o materiali utilizzati se rientranti tra quelli previsti dalla normativa per gli addetti a tali lavorazioni devono essere sottoposti a visita medica obbligatoria. E' obbligo del datore di lavoro nominare un Medico competente il quale avrà il compito e l'obbligo di fare le visite mediche e di predisporre le relative cartelle sanitarie. Dall'analisi delle lavorazioni sono stati riscontrati i seguenti rischi che comportano per i lavoratori l’assoggettamento alle visite mediche obbligatorie.

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40

ANALISI DELLE LAVORAZIONI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

GENERALE

SCHEDA

PG

09

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

L’utilizzo di D.P.I., regolamentato dalle norme di legge vigenti, è esaminato nel dettaglio nell’analisi di ciascuna fase lavorativa. Si riportano in allegato schede di sintesi sull’utilizzo dei principali D.P.I. di cui è previsto l’impiego. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Note generali L’attività svolta dall’impresa è di tipo specialistico. Tutti i lavoratori sono sottoposti a rischi specifici, e pertanto hanno il dovere di indossare i DPI nei tempi e con le modalità previste nelle schede del piano di sicurezza particolareggiato. Ciò detto è necessario che a tutti i lavoratori vengano consegnati i DPI previsti dall’elenco . CASCO O ELMETTO DI PROTEZIONE

Il casco o elmetto, oltre ad essere robusto per assorbire gli

urti e altre azioni di tipo meccanico, affinché possa essere indossato quotidianamente, deve essere leggero, ben aerato, regolabile, non irritante e dotato di regginuca per garantire la stabilità nelle lavorazioni più dinamiche. L’uso del casco deve essere compatibile con l'utilizzo di altri D.P.I. eventualmente necessari: vi sono caschi che per la loro conformazione permettono l'installazione di visiere o cuffie anti-rumore. Il casco deve riportare la marcatura "CE”, che attesta i requisiti di protezione adeguati contro i rischi, conformemente alle relative norme armonizzate. CALZATURE DI SICUREZZA Le scarpe di sicurezza, alte o basse, con suola imperforabile, protezione della punta del piede, tenuta all'acqua e al calore, suola antiscivolamento. Per lavorazioni con rischio di penetrazione di masse incandescenti fuse, nella movimentazione di materiale di grandi dimensioni e nei lavori nei quali il piede può rimanere imprigionato è richiesto lo slacciamento rapido. Le calzature di sicurezza devono riportare la marcature "CE", ed essere corredate da nota informativa che ne identifica la caratteristiche ed il livello di protezione. OCCHIALI DI SICUREZZA E VISIERE L’uso degli occhiali di sicurezza è obbligatorio ogni qualvolta

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ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

si eseguono lavorazioni che possono produrre lesioni agli occhi per la proiezione di schegge o corpi estranei o per l'esposizione a radiazioni. Gli occhiali devono avere sempre schermi laterali per evitare la proiezione di materiali o liquidi di rimbalzo o comunque di provenienza laterale. Le lenti degli occhiali devono essere realizzate in vetro o in materiale plastico (policarbonato). Gli occhiali devono riportare la marcatura "CE" ed essere corredati da nota informativa sulle caratteristiche e grado di protezione.

OTOPROTETTORI (CUFFIE E TAPPI AURICOLARI) E' necessario nella scelta dei D.P.I. valutare prima l'entità e le caratteristiche del rumore. Inoltre nella scelta dei D.P.I. si deve tenere conto della praticità di utilizzo per soddisfare le diverse esigenze di impiego. Cuffie, tappi auricolari con e senza archetti, tappi monouso devono riportare il marchio "CE" ed essere corredati da etichetta in cui sia indicato il livello di diminuzione acustica, nonché il valore dell'indice di comfort offerto dal D.P.I.; ove ciò non sia possibile l'etichetta deve essere apposta sulla confezione. Otoprotettori con interfono da usare in caso di messa in funzione dei gruppi elettrogeni; GUANTI I guanti devono proteggere le mani contro uno o più rischi o da prodotti e sostanze nocive per la pelle. A seconda delle lavorazioni si deve fare ricorso ad un tipo di guanto appropriato. In generale sono da prendere in considerazione: Guanti contro le aggressioni meccaniche. Guanti contro le aggressioni chimiche:. Guanti antivibrazioni: resistenti al taglio. Guanti isolanti elettricamente; utilizzati per interventi su parti in tensione e di emergenza in presenza di energia elettrica. Guanti di protezione contro il calore. Guanti di protezione dal freddo. Tutti i D.P.I. scelti devono riportare la marcatura "CE" e devono essere corredati da nota informativa sulle caratteristiche e grado di protezione.

Rischi

individuati

Caduta materiali dall’alto. Urti, colpi, impatti, compressioni. Tagli, abrasioni tranciamento. Scivolamenti, cadute a livello. Polveri, fibre. Vedi rischi specifici Rumore, vibrazioni. Getti, schizzi.

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42

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

o Apprestamenti o Attrezzature

Procedure di lavoro

I D.P.I. devono essere tenuti con cura e mantenuti in efficienza ed in condizioni di igiene mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie, secondo le istruzioni contenute nella nota informativa rilasciata obbligatoriamente dal fabbricante. Negli ambienti di lavoro, presso le macchine e gli impianti che comportano l'uso dei D.P.I. da parte dei lavoratori addetti, devono essere affissi cartelli di prescrizione richiamanti l'obbligo di utilizzo dei DPI. Sono in particolare da prendere in considerazione: protezione obbligatoria delle vie respiratorie; guanti di protezione obbligatoria; protezione obbligatoria dell'udito; calzature di sicurezza obbligatorie.

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43

ANALISI DELLE LAVORAZIONI SEGNALETICA DI SICUREZZA SCHEDA

PG

10

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

I rappresentanti per la sicurezza ed i lavoratori devono essere informati di tutte le misure adottate e da adottare riguardo la segnaletica di sicurezza impiegata all'interno dei cantieri. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza ed i lavoratori devono ricevere una formazione - informazione adeguata, in particolare sotto forma di istruzioni precise, che deve avere per oggetto il significato della segnaletica di sicurezza, soprattutto quando questa implica l'uso di gesti o di parole, nonché i comportamenti generici e specifici da seguire.

TAV. 3-5

Rischi

individuati

Segnalazione e illuminazione delle vie di accesso e dei percorsi interni all’area di cantiere. Segnalazione delle zone di lavorazione. Segnalazione delle situazioni di pericolo.

Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

Nelle aree di accesso all’impianto del cantiere dovranno essere apposti segnali relativi alla manovra dei mezzi in corrispondenza dell’accesso. Segnaletica di sicurezza Cartellonistica Segnaletica sonora Nelle aree di lavorazione dovranno essere apposti segnali relativi al divieto di ingresso dei non addetti ai lavori, pericolo di movimentazione dei carichi.

Tutti gli addetti devono rispettare la segnaletica di cantiere e le indicazioni eventualmente fornite dai preposti in merito alla circolazione dei mezzi e delle attrezzature nell’area di lavoro. Tutti gli addetti a terra devono tenersi lontani dalle attrezzature in funzione, possibilmente sotto il controllo visivo dell’operatore.

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ANALISI DELLE LAVORAZIONI

COOPERAZIONE E COORDINAMENTO CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE

DIREZIONE E SORVEGLIANZA VERIFICHE E CONTROLLI

SCHEDA

PG

11

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Cooperazione e coordinamento – consultazione e partecipazione – direzione e sorveglianza – lavori verifiche e controlli. L’impresa deve sempre svolgere attività di vigilanza all’interno del cantiere affinché vengano attuate tutte le misure di sicurezza previste dal piano o richieste dal Coordinatore all’esecuzione. Deve altresì rendere edotti ed aggiornati i lavoratori, in funzione alle rispettive attribuzioni e competenze, sulle esigenze di sicurezza e sulle normative di attuazione con riferimento ai piani di sicurezza ed alle disposizioni di legge e tecniche in materia. Deve infine individuare e nominare i soggetti incaricati di dirigere, sovrintendere e sorvegliare i lavori. I soggetti incaricati di dirigere le attività devono: - attuare le misure di sicurezza e di igiene che assicurino i requisiti richiesti dai piani di sicurezza e dalle vigenti disposizioni di legge; - illustrare ai preposti i contenuti dei piani di sicurezza rendendoli edotti dei sistemi di protezione previsti sia collettivi che individuali in relazione ai rischi specifici cui sono esposti i lavoratori;

- rendere edotte le ditte fornitrici di servizi, quelle subappaltatrici ed i lavoratori autonomi sui contenuti dei piani di sicurezza e sui sistemi di protezione previsti in relazione ai rischi specifici esistenti durante le attività di cantiere in concomitanza alle quali sono chiamate a prestare la loro attività; - rendere consapevoli e partecipi i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le misure di prevenzione e protezione, tenuto conto dell'organizzazione aziendale per la sicurezza e di quella di cantiere; - mettere a disposizione dei lavoratori i dispositivi di protezione e disporre che i singoli lavoratori osservino le norme di prevenzione; - verificare ed esigere che siano rispettate le disposizioni di

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ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

legge e quelle dei piani per la sicurezza ai fini della sicurezza collettiva ed individuale; - predisporre affinché gli ambienti, gli impianti, i mezzi tecnici ed i dispositivi di sicurezza siano mantenuti in buona ed efficiente condizione, provvedendo altresì ad effettuare le verifiche ed i controlli previsti. I soggetti incaricati di sovrintendere alle attività di cantiere devono: - assicurarsi della corretta attuazione di tutte le misure e procedure previste dal piano di sicurezza; - esigere l'osservanza delle norme di sicurezza e l'uso dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori; - aggiornare i lavoratori sulle norme essenziali di sicurezza in relazione ai rischi specifici cui sono esposti; - effettuare la sorveglianza dello stato dell'ambiente esterno e di quello interno, in relazione ai fattori ambientali identificati nei piani di sicurezza: delle recinzioni; delle vie di transito e dei trasporti; delle opere preesistenti e di quelle in costruzione, fisse o provvisionali; delle reti di servizi tecnici; di macchinari, impianti, attrezzature; dei diversi luoghi e posti di lavoro; dei servizi igienico - assistenziali; e di quant'altro può influire sulla sicurezza degli addetti ai lavori e di terzi. - procedere, dopo piogge o altre manifestazioni atmosferiche e dopo le interruzioni prolungate dei lavori, al controllo della stabilità dei terreni, delle opere provvisionali, delle reti dei servizi.

Rischi

individuati

Interferenza dei lavori Carenza di informazione e conseguente collaborazione tra i soggetti dell’area operativa

o Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

I lavori oggetto dell’appalto composti da opere edili ed impiantistiche, prevedono concomitanza di esecuzione sia in aree contigue sia in aree di lavoro diverse da parte di più squadre di lavoro. Ciò può determinare interferenza e sovrapposizione nell’articolazione delle lavorazioni, nell’uso delle attrezzature provvisionali, nella movimentazione dei materiali. Tutte queste probabilità sono state ipotizzate nella sezione “Piano di Coordinamento”. Pertanto sarà compito del coordinatore in fase esecutiva provvedere ad istituire, in modo organico, procedure di

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ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

incontro tra tutti i soggetti imprenditoriali interessati, per definire modalità operative, codificare procedure e tempistica di lavorazione. Nel caso si riscontrino interferenze maggiori a quanto preventivato, dovranno essere assicurate, tramite opportune azioni di coordinamento, l'applicazione delle disposizioni contenute nei piani di sicurezza e delle relative procedure di lavoro. In particolare i datori di lavoro ed i lavoratori autonomi devono cooperare e coordinare le attività e la loro reciproca informazione al fine di garantire l'efficacia delle misure di prevenzione e protezione, ferma restando l'azione di informazione reciproca nei rischi svolta dai piani di sicurezza accettati e gestiti dai singoli datori di lavoro e lavoratori autonomi. A tal fine in presenza di più imprese e\o lavoratori autonomi è necessario costituire una struttura permanente di coordinamento di cantiere che riunisce periodicamente i rappresentanti delle singole imprese. Tale struttura è organizzata e gestita direttamente dal "coordinatore per l'esecuzione dei lavori". Riunione di coordinamento Tali procedure dovranno essere integrative a quelle già previste per le fasi critiche individuate nel piano di coordinamento. Ciascun datore di lavoro dovrà consultare prima dell’inizio dei lavori i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, in merito alla valutazione dei rischi ed alle misure di prevenzione e protezione indicate dal Piano di Sicurezza e Coordinamento e dal Piano Generale di Sicurezza, onde consentire agli stessi di formulare osservazioni e proposte al riguardo. Tale consultazione preventiva, dovrà inoltre aver luogo in caso di modifiche significative ai piani suindicati , prima della loro attuazione. Gli stessi rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza devono essere consultati preventivamente sulle modifiche significative da apportarsi ai piani. A tal fine potrà rendersi utile o necessario costituire una unità di coordinamento di cantiere che riunisca periodicamente i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. I compiti ed il funzionamento di tale unità di coordinamento saranno conformi a quanto previsto dagli accordi tra le parti sociali.

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ANALISI DELLE LAVORAZIONI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE SCHEDA

PG

12

RIFERIMENTI PROGETTO ELABORATO

PLANIMETRIA FILE N°

PROG.LAV.

PL1

FASI CRITICHE DI RISCHIO A B C D

ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

Indicazioni

generali

Il datore di lavoro, oltre agli adempimenti previsti dagli artt. 21 e 22 del D.Lgs. 626/94, relativi alla formazione ed informazione dei lavoratori, del RSPP, del medico competente e dei lavoratori incaricati della gestione delle emergenze ( incendi, evacuazione e pronto soccorso), dovrà fornire informazioni ed attivare specifici momenti formativi sui rischi, le procedure di lavoro in sicurezza, così come definite in modo puntuale dal Piano di Sicurezza e Coordinamento redatti per ogni singolo cantiere. Tale formazione dovrà essere svolta preventivamente all’inizio di ogni fase lavorativa.

Rischi

individuati

Tutti i rischi inerenti le attività di cantiere vedi rischi specifici ex art.26

o Apprestamenti

o Attrezzature

Procedure di lavoro

Ciascun lavoratore deve ricevere, a cura del datore di lavoro, una adeguata informazione su: - i rischi per la sicurezza e la salute connessi all'attività dell'impresa in generale; - le misure e le attività di prevenzione e protezione da adottare ; - i rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia; - i pericoli connessi all'uso di sostanze e di preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica. Le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio e l'evacuazione dei lavoratori. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente. I nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e in generale di

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ELENCO DESCRIZIONE RIF. DEL PIANO

gestione delle emergenze. A ciascun lavoratore deve essere assicurata, da parte del datore di lavoro, una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni. La formazione deve avvenire in occasione: dell'assunzione; del trasferimento o cambiamento di mansioni; dell'introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze o preparati pericolosi. La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione dei rischi, ovvero all'insorgenza di nuovi rischi. RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Il rappresentante per la sicurezza ha diritto a una formazione particolare in materia di salute e sicurezza, concernente la normativa in materia di sicurezza e salute e i rischi esistenti nel proprio ambito di rappresentanza, tale da assicurargli adeguate nozioni sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. I lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza devono essere adeguatamente formati.

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D.Lgs 81/2008, art. 26 Articolo modificato dall’art.16 del d.lgs n.106 del

2009 INFORMAZIONI A CURA DEL COMMITTENTE

SUI RISCHI SPECIFICI PRESENTI NEGLI IMPIANTI di sollevamento ubicati in varie zone di Roma Capitale

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Contenuti del Documento

a) Informazioni generali

1.1. Tipologia produttiva svolta nelle zone oggetto dei lavori 1.2. Addetti operanti nella zona dei lavori e relativi orari di lavoro

1.3. Disponibilità di servizi igienici, spogliatoi

1.4. Gestione delle Emergenze di primo soccorso e cassetta di pronto soccorso

1.5. Collocazione degli apparecchi telefonici da utilizzare per comunicazioni interne/esterne

1.6. Luoghi presso i quali è data la possibilità di organizzare un deposito dei materiali della ditta appaltatrice

1.7. Impianti pericolosi che devono essere assolutamente eserciti durante i lavori

b) Informazioni specifiche

2.1. Fattori di Rischio presenti negli Impianti

2.2. Rischio elettrico

2.3. Punti dell'alimentazione elettrica ove è possibile installare quadri elettrici di derivazione per eventuali allacciamenti

2.4. Rischio di incendio o esplosione

2.5. Piano di emergenza e/o comportamento da adottare in caso di emergenza

2.6. Attività con possibile Interferenza

2.7. Elenco prodotti e materiali pericolosi che possono essere presenti nelle aree interessate dai lavori

2.8. Luoghi per i quali è possibile l'esposizione, per i lavoratori dell'appaltante, ad agenti biologici

2.9. Luoghi per i quali è possibile l'esposizione, per i lavoratori dell'appaltante, ad agenti fisici

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1. Informazioni generali

1.1 Tipologia produttiva svolta nelle zone oggetto dei lavori

Gli Impianti di sollevamento raccogono le acque di prima pioggia

L’impianto si compone di:

Processi/ Sessioni Impianto

a) linea acque Opera di Presa

Sollevamento prime acque di pioggia - Grigliatura grossolana –

Gruppo elettrogeno

1.2 Addetti operanti nella zona dei lavori e relativi orari di lavoro

La conduzione e la manutenzione ordinaria degli Impianti di sollevamento, viene svolta dal personale

dell’impresa aggiudicataria dell’appalto in oggetto

È possibile, infine, la presenza nell’Impianto di:

personale del Comune di Roma per l’espletamento di controlli, prelievi, interventi e/o supervisione attività;

Imprese Appaltatrici per attività di manutenzione ed interventi di ripristino e/o ampliamento.

1.3 Disponibilità di servizi igienici, spogliatoi

All’interno del Depuratore sono disponibili servizi igienici e locali spogliatoi con docce.

Nei casi in cui si renda necessario da parte del personale dell’Appaltatore l’utilizzo di detti ambienti, lo stesso

dovrà essere autorizzato dal Responsabile designato.

Comunque, ove non sia possibile l’utilizzo di docce e spogliatoi, in quanto ancora non del tutto funzionanti

sarà onere dell’Appaltatore provvedere ad approntare servizi da cantiere.

Il posizionamento e gli allacci agli impianti tecnologici dei container verranno concordati con il Responsabile anticipatamente l’inizio lavori.

1.4 Gestione delle Emergenze di primo soccorso e cassetta di pronto soccorso

E’ fatto obbligo dell’Appaltatore, di disporre tra i suoi dipendenti un Addetto al Primo Soccorso designato e

formato, oltre a mettere a disposizione del proprio personale un presidio di pronto soccorso conforme a

quanto prescritto dal D. M. 388/2003.

Per le emergenze di pronto soccorso è attivo il Servizio 118.

1.5 Collocazione degli apparecchi telefonici da utilizzare per comunicazioni interne/esterne

Il personale dipendente dell’Appaltatore potrà utilizzare su richiesta per motivi impellenti e/o di urgenza.

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1.6 Luoghi presso i quali è data la possibilità di organizzare un deposito dei materiali della ditta appaltatrice.

Le aree da destinarsi a magazzino e deposito momentaneo materiali di risulta, saranno concordate di volta in volta con il Responsabile, secondo le necessità delle parti e l’evoluzione dei lavori.

L’onere e la responsabilità di delimitare, transennare e segnalare l’area in modo idoneo e conforme ai disposti di legge in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro, oltre a quelle derivanti da infortuni e/o danni a

persone e cose. e Terzi, risulta essere esclusivamente dell’Appaltatore.

1.7 Impianti pericolosi che devono essere assolutamente eserciti durante i lavori

All’interno di alcuni Impianti, è presente un Gruppo Elettrogeno con avvio automatico in assenza di alimentazione elettrica di rete.

L’accesso a dette installazioni è consentito esclusivamente solo se accompagnati da personale autorizzato.

È fatto divieto nelle aree di rispetto degli impianti sopra individuati di usare fiamme libere od effettuare lavorazioni che possano generare inneschi pericolosi e/o lesionare in qualsiasi modo gli impianti.

Eventuali anomalie e/o emergenze riscontrate andranno tempestivamente comunicate al personale del Comune di Roma identificato.

Si comunica che, proprio per la natura del materiale trattato, a seguito della decomposizione di sostanze organiche e ipotizzabile la creazione di BIOGAS con rischio di incendio ed esplosione.

2. Informazioni specifiche

2.1. Fattori di Rischio presenti nell’Impianto

Nell’Impianto, per la presenza di impianti tecnologici, la natura delle sostanze trattate, sono presenti i seguenti fattori di rischio:

FATTORE DIRISCHIO AREA – PARTE DI IMPIANTO

1)

Scivolamento Aree esterne – Aree a verde

2)

Inciampo Aree esterne – Aree a verde

3)

Elettrocuzione Quadri Elettrici – Cavidotti – Elettropompe – Impianti Elettrici – Impianto di Illuminazione Esterna

4)

Caduta in Profondità Accesso a Vasche – Carroponti – Passaggi Sopraelevati

5)

Rischio Biologico Arrivo Liquami – Vasche – Carroponti – tutta l’area del

Sollevamento per rischio Aerosol

6)

Idrogeno Solforato (H2S)

Interno Vasche per decomposizione sostanze organiche

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7)

Incendio

Esplosione

Interno Vasche - Tubazioni – Tombini per decomposizione sostanze organiche (creazione biogas)

8)

Asfissia

(assenza ossigeno presenza CO – CO2)

Interno Vasche per decomposizione sostanze organiche

9)

Investimento

Incedente

Accesso Impianti – Aeree Esterne, Viali – Transito e Manovra

Automezzi

2.2. Rischio elettrico

Le pompe idrovore vengono alimentate da fornitura elettrica in Media Tensione (MT) che, tramite la cabina

di trasformazione MT//BT privata viene trasformata e distribuita alle utenze in MT (3.000 V) per l’alimentazione delle turbo soffianti e BT (380 V / 220 V) per tutte le altre apparecchiature ed impianti

utilizzatori.

A valle della cabina di trasformazione è posto il Quadro Elettrico Generale di BT che alimenta i vari Quadri Elettrici di Zona/Sezione.

Gli impianti, realizzati in condotto interrato per le aree esterne ed in tubazione sotto traccia o a vista per i locali interni, sono provvisti di protezione magnetotermica differenziale di appropriate caratteristiche e di

impianto di messa a terra regolarmente verificato e mantenuto.

La tensione di alimentazione dell’impianto elettrico BT risulta essere 380 V tra fase e fase, e 220 V tra fase e neutro.

È presente un’Alimentazione di Emergenza effettuata con Gruppo Elettrogeno che entra in servizio in modo automatico in assenza dell’alimentazione di Rete o sgancio della Cabina di Trasformazione.

In caso di mancanza dell’Energia Elettrica porre attenzione al riavvio di macchinari ed elettroutensili, dovuti al ritorno della stessa o all’insersione dei Gruppi Elettrogeni

Qualsiasi intervento su o in prossimità di impianti elettrici dovrà essere autorizzato e regolamentato

2.3. Punti dell'alimentazione elettrica ove è possibile installare quadri elettrici di derivazione per eventuali allacciamenti

Nei casi in cui le attività oggetto dell’appalto imputino un utilizzo non eccezionale degli impianti elettrici esistenti, valutando un esiguo assorbimento elettrico dei singoli elettroutensili e dei macchinari impiegati

nelle lavorazioni, il Responsabile o da altro personale all’uopo designato, possono autorizzare l’Appaltatore

all’utilizzo delle prese a corredo dell’impianto elettrico esistente.

Nei casi in cui si ravveda la necessità di approntare un impianto elettrico ausiliario per lo svolgimento

dell’attività oggetto dell’Appalto, sarà onere e cura dell’Appaltatore approntare un impianto elettrico di

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cantiere, sufficiente esteso e dimensionato per le proprie necessità lavorative; detto impianto dovrà essere

realizzato con materiale idoneo allo scopo e marcato CE, protetto a monte da idoneo quadro elettrico, anch’esso marcato CE, attrezzato con protezioni onniopolari di tipo Magnetotermico – Differenziali.

Le linee andranno realizzate con cavo di idonea sezione ed isolamento e protette contro tagli, schiacciamenti, strappi. In caso di linee aeree andrà valutata preventivamente l’altezza minima per il transito e l’operatività

di mezzi industriali (camion con braccio, macchine movimento terra, autospurgo, ecc).

Per un uso sicuro di impianti elettrici ed attrezzature elettriche si rammenta quanto segue:

a. Utilizzo esclusivo di apparecchiature Marcate CE, integre in ogni suo componente, non

manomesse e regolarmente verificate.

b. Utilizzo di prolunghe realizzate con materiali Marcati CE e con cablaggi certificati, di idonea sezione ed

isolamento, integre in tutte le sue parti (prese – spine – isolamento del cavo), provviste di conduttore terra non isolato. Nel tragitto che va dal punto di fornitura a quello di utilizzo, la prolunga dovrà essere

posata in modo da evitare intralcio, rischi di elettrocuzione per contatto diretto/indiretto, incendio,

inciampo e/o caduta di oggetti dall’alto.

c. Divieto di utilizzo di riduttori/adattatori o duplicatori di prese elettriche.

L’affissione di eventuale segnaletica di sicurezza risulta a carico dell’Appaltatore.

Tutte le attività oggetto dell’appalto, sia esse proprie o correlate, che si identificano come lavoro elettrico, così come definito dalle Norme CEI EN 50110 e CEI 11-27, dovranno essere concordate anticipatamente con

il Responsabile di Impianto (RI) di cui alla Norma CEI 11-27 che disporrà, a mezzo comunicazioni specifiche , modi e tempi di utilizzo e/o intervento sull’impianto elettrico.

2.4. Rischio di incendio o esplosione

All’interno dell’Impianto si valuta, secondo le disposizione del D. M. 10/03/98, un rischio di incendio pari a “RISCHIO BASSO”, a meno del Gruppo Elettrogeno e della Centrale Termica che, essendo individuati quale

attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco (CPI - Certificato di Prevenzione Incendi), risultano essere pari a “RISCHIO MEDIO”.

La valutazione del RISCHIO INCENDIO ha tenuto conto:

a. della tipologia dei materiali combustibili e/o infiammabili presenti nei locali;

b. del carico d’incendio presente;

c. degli impianti installati, del loro utilizzo, stato di conservazione e manutenzione;

d. delle lavorazioni effettuate negli ambienti.

Ogni attività dell’Appaltatore che comporti l’utilizzo di fiamme libere, il deposito di sostanze e materiale

altamente infiammabile che possano indurre una variazione RISCHIO DI INCENDIO calcolato, dovrà essere anticipatamente autorizzato dal Responsabile Impianto nelle modalità da lui individuate.

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2.5. Piano di emergenza e/o comportamento da adottare in caso di emergenza

Le norme comportamentali da tenere in caso di emergenza sono i considerazione della gravità e possono essere:

EMERGENZE ORDINARIE, che possono essere le situazioni generate da eventi quotidiani (es. rotture, perdite nelle tubazioni, ecc.) o da eventi straordinari di limitata portata (precipitazioni

intense, smottamenti, danni e/o guasti agli impianti, ecc )che possono produrre sia un interruzione

del servizio e comunque tale da produrre limitati disagi alla stazione di sollevamento e pertanto alla popolazione della zona e sono rappresentate da tutte le richieste di soccorso la cui durata è

circoscritta prevalentemente nell’arco di una giornata e pertanto risolvibile con dotazione umana e strumentale. L’impresa in casi di situazione di emergenza ordinaria dovrà valutare il livello di criticità

ed attivare le procedure in relazione ed informare IMMEDIATAMENTE i rappresentanti della D.L. dell’ A.C..

EMERGENZE STRAORDINARIE, si intendono le situazioni generate per lo più da eventi

straordinari di grande portata (alluvioni, terremoti, sabotaggio, atti di terrorismo, ecc.) che possono produrre una interruzione localizzata o estesa del servizio. Sono rappresentate da tutti gli eventi che

in relazione alla gravità ( danno materiale consistente a cose e/o persone, rottura di condotte, frane, sprofondamenti, incidenti stradali, ecc. ) non sono risolvibili con dotazione umana e strumentale dell’

impresa e richiedono pertanto l’intervento di altri soggetti deputati alla gestione di situazioni di

pericolo, la gestione dell’emergenza viene coordinata nell’ambito degli interventi di Protezione Civile in base al Piano Provinciale.

Nell’emergenza straordinaria l’impresa continua ad operare secondo le proprie capacità operative ad integrazione a quanto previsto dal Piano Provinciale di emergenza idrica.

2.6. Attività con possibile Interferenza

Come esplicitato al punto 1.2. Addetti operanti nella zona dei lavori e relativi orari di lavoro, all’interno degli Impianti è presente stabilmente, durante l’orario di lavoro, il personale deputato alla conduzione.

È possibile, per effetto dei contratti di appalto o di servizio, che personale di Imprese Appaltatrici del Comune di Roma possano accedere contemporaneamente all’interno degli Impianti per svolgere attività di:

manutenzione specialistica apparecchiature,

pulizia,

taglio del verde,

fornitura materiale,

interventi di manutenzione straordinaria,

verifiche e controlli.

Quando le attività lavorative svolte simultaneamente da figure differenti possano indurre rischi di

interferenza, il Responsabile dovrà effettuare un’azione di Coordinamento, gestendo la consegna delle aree

di lavoro e, in casi complessi o particolari, indire una riunione di Coordinamento tra tutte le figure responsabili presenti, in modo da procedurizzare tramite il verbale della riunione di Coordinamento, gli

accessi alle aree e la programmazione delle attività interferenti.

La messa in sicurezza, l’idonea delimitazione della specifica area di lavoro, nonché la comunicazione a mezzo

segnaletica di fattori di rischio, obblighi e limitazioni sarà di totale responsabilità ed a carico dell’Appaltatore.

Gli accessi all’area di cantiere da parte di personale differente da quello dell’Appaltatore sarà possibile solo

dopo autorizzazione del preposto di cantiere, che predisporrà le procedure ed i mezzi di prevenzione del

rischio più idonei, fino all’interruzione momentanea dell’attività.

Sarà cura delle Unità preposte alla Direzione Lavori vigilare che l’area di lavoro sia debitamente delimitata, transennata e segnalata.

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2.7. Elenco prodotti e materiali pericolosi che possono essere presenti nelle aree interessate dai lavori All’interno degli impianti, sia in ambienti, apparecchiature e tubazioni è possibile la presenza accidentale di

sostanze pericolose derivanti da processi di decomposizione e/o fermentazione dei reflui:

Idrogeno solforato;

Biogas; Monossido di Carbonio;

Anidride Carbonica

Atmosfere sotto ossigenate.

Pertanto si rende necessario, prima di effettuare accessi all’interno di luoghi conduttori ristretti e/o interventi su tubazioni o parti di impianto con probabile presenza di sostanze pericolose, attuare procedure per il

monitoraggio e bonifica dell’aria:

Di seguito si riportano le schede di sicurezza di alcune di queste sostanze che potrebbero essere rinvenute:

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OSSIGENO (O2)

L’Ossigeno è il gas fondamentale dell’aria che si respira. Grazie all’Ossigeno è consentita la vita. L’aria è

composta in media dal 21% di Ossigeno, dal 78 % di Azoto (gas inerte) e per il restante da altri gas.

DATI IMPORTANTI

STATO FISICO:

Condizione di mancanza di Ossigeno: Atmosfere con presenza di Ossigeno inferiore al 19,5% in

volume d’aria sono da ritenersi pericolose. Generate da un consumo o da un allontanamento dell’Ossigeno ambientale, quali:

la combustione dovuta a saldatura, decomposizione di materiale organico, inclusa la fermentazione;

l’ossidazione dei metalli (formazione di ruggine su tubazioni e strutture metalliche in genere, per esempio, all’interno di una camera di manovra);

immissione di altri gas.

Eccesso di Ossigeno: L’ossigeno è il comburente per eccellenza che miscelato con sostanze combustibili e/o infiammabili genera in presenza di innesco la combustione.

Una percentuale di Ossigeno superiore al 23,3% in volume d’aria è fonte di serio pericolo di incendio. In un’atmosfera arricchita di Ossigeno, prodotta ad esempio da eventuali perdite da tubazioni o da

bombole utilizzate per lavorazioni di saldatura ossiacetilenica, i materiali combustibili come i vestiti e i

capelli, bruciano rapidamente e con facilità.

LUOGHI DOVE È POSSIBILE RIVENIRE LA SOSTANZA

La presenza di aria povera di ossigeno può riscontrarsi in spazi confinati (manufatti interrati, pozzi, serbatoi, condotte, gallerie, locali angusti, fognature, cunicoli, camere di manovra, ecc.).

PRESCRIZIONI

Arieggiare l’ambiente prima dell’accesso, anche con l’utilizzo di motoventilatore Monitoraggio dell’aria a mezzo rilevatore gas ossigeno in dotazione alla squadra .

Rimanere sempre in contatto visivo e/o vocale (anche a mezzo radio) con l’operatore all’interno dell’ambiente pericoloso

Accesso per recupero infortunato con uso di Autorespiratore.

OPERAZIONI DI PRIMO SOCCORSO:

Allontanare l’infortunato e tenerlo all’aria aperta, se si dispone di erogatore di ossigeno assistere

l’infortunato. Se l’infortunato non respira e il cuore non batte, praticare la rianimazione cardio-polmonare

(massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca).

Se l’infortunato non è cosciente ma respira, disporlo in posizione laterale di sicurezza e controllare le funzioni vitali (sentire il polso e il respiro).

In ogni caso, nel frattempo, chiedere l’intervento del 118 Pronto Soccorso descrivendo l’accaduto, le condizioni dell’infortunato e l’ubicazione del posto di lavoro.

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ANIDRIDE CARBONICA (CO2)

L’anidride carbonica (CO2), viene generata dalla combustione completa di sostanze combustibili e/o

infiammabili in presenza di atmosfera ricca di ossigeno (combustione ottimale).

DATI IMPORTANTI

STATO FISICO

incolore e inodore. Il suo peso è leggermente inferiore a quello dell’aria pertanto si dispone

quasi uniformemente sul pavimento dell’ambiente con la tendenza a salire verso l’alto.

PREICOLI FISICI Il gas sostituisce la presenza dell’ossigeno nell’aria causando un grave

rischio di asfissia in ambienti chiusi.

VIE DI ESPOSIZIONE può essere assorbito nell’organismo per inalazione

RISCHI PER INALAZIONE

Elevate concentrazioni in atmosfera determinano carenza di ossigeno con

rischio di perdita di conoscenza o morte. Controllare il contenuto di ossigeno prima di entrare nell'area. L'odore è un avvertimento insufficiente

anche in presenza di concentrazioni tossiche.

LUOGHI DOVE È POSSIBILE RIVENIRE LA SOSTANZA

Ambienti domestici con presenza di apparecchi bruciatori a gas o camini a legna (cucine,

scaldacqua, caldaie, ecc.) che producono una cattiva combustione dovuta ad una errata regolazione della miscela combustibile e/o alla mancanza di aerazione;

Incendi (combustione incontrollata), è sempre presente; Ambienti chiusi dove si svolgono lavorazioni di saldatura e/o vengono utilizzate attrezzature con

motore a scoppio che emettono gas di scarico (gruppi elettrogeni, motopompe, ecc.).

Spazi confinati ove si effettuano lavorazioni a fiamma libera o si sia in presenza di processo di decomposizione organica.

PRESCRIZIONI Arieggiare l’ambiente prima dell’accesso, anche con l’utilizzo di motoventilatore

Monitoraggio dell’aria a mezzo rilevatore gas ossigeno in dotazione alla squadra . Rimanere sempre in contatto visivo e/o vocale (anche a mezzo radio) con l’operatore all’interno

dell’ambiente pericoloso

Accesso per recupero infortunato con uso Autorespiratore.

OPERAZIONI DI PRIMO SOCCORSO:

Allontanare l’infortunato e tenerlo all’aria aperta, se si dispone di erogatore di ossigeno assistere l’infortunato.

Se l’infortunato non respira e il cuore non batte, praticare la rianimazione cardio-polmonare (massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca).

Se l’infortunato non è cosciente ma respira, disporlo in posizione laterale di sicurezza e controllare le

funzioni vitali (sentire il polso e il respiro). In ogni caso, nel frattempo, chiedere l’intervento del 118 Pronto Soccorso descrivendo l’accaduto, le

condizioni dell’infortunato e l’ubicazione del posto di lavoro.

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OSSIDO DI CARBONIO (CO)

L’ossido di Carbonio (CO), comunemente conosciuto come Monossido di Carbonio, viene generato dalla

combustione incompleta di sostanze combustibili e/o infiammabili in presenza di atmosfera povera di

ossigeno.

DATI IMPORTANTI

STATO FISICO

incolore e inodore. Il suo peso è leggermente inferiore a quello dell’aria pertanto si dispone

quasi uniformemente sul pavimento dell’ambiente con la tendenza a salire verso l’alto.

A concentrazione minima del 12% in volume d’aria è infiammabile -

esplosivo .

PREICOLI FISICI

Il gas si miscela bene con aria, si formano facilmente miscele esplosive.

Il gas penetra facilmente attraverso le pareti e il soffitto.

Tossico

VIE DI ESPOSIZIONE può essere assorbito nell’organismo per inalazione

RISCHI PER INALAZIONE

respirato viene assorbito rapidamente nel sangue, si lega molto più

facilmente dell’Ossigeno con l’Emoglobina del sangue arrivando ai tessuti dell’organismo ed alle cellule celebrali che, per la mancanza di

ossigeno muoiono. La gravità dei danni è in funzione della quantità assorbita, anche per brevi esposizioni si riscontrano dalli a livelli

celebrali.

LUOGHI DOVE È POSSIBILE RIVENIRE LA SOSTANZA

Ambienti domestici con presenza di apparecchi bruciatori a gas o camini a legna (cucine,

scaldacqua, caldaie, ecc.) che producono una cattiva combustione dovuta ad una errata regolazione della miscela combustibile e/o alla mancanza di aerazione;

Incendi (combustione incontrollata), è sempre presente; Ambienti chiusi dove si svolgono lavorazioni di saldatura e/o vengono utilizzate attrezzature con

motore a scoppio che emettono gas di scarico (gruppi elettrogeni, motopompe, ecc.).

Spazi confinati ove si effettuano lavorazioni a fiamma libera o si sia in presenza di processo di decomposizione organica.

PRESCRIZIONI Arieggiare l’ambiente prima dell’accesso, anche con l’utilizzo di motoventilatore

Monitoraggio dell’aria a mezzo rilevatore gas ossigeno in dotazione alla squadra . Rimanere sempre in contatto visivo e/o vocale (anche a mezzo radio) con l’operatore all’interno

dell’ambiente pericoloso

Accesso per recupero infortunato con uso Autorespiratore.

OPERAZIONI DI PRIMO SOCCORSO:

Allontanare l’infortunato e tenerlo all’aria aperta, se si dispone di erogatore di ossigeno assistere l’infortunato.

Se l’infortunato non respira e il cuore non batte, praticare la rianimazione cardio-polmonare (massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca).

Se l’infortunato non è cosciente ma respira, disporlo in posizione laterale di sicurezza e controllare le

funzioni vitali (sentire il polso e il respiro). In ogni caso, nel frattempo, chiedere l’intervento del 118 Pronto Soccorso descrivendo l’accaduto, le

condizioni dell’infortunato e l’ubicazione del posto di lavoro.

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IDROGENO SOLFORATO (H2S)

L’Idrogeno Solforato (H2S) viene generato dalla decomposizione di sostanze animali e vegetali o durante la carica di accumulatori al piombo.

DATI IMPORTANTI

STATO FISICO

incolore e dal caratteristico odore di uova marce.

Il suo peso è leggermente inferiore a quello dell’aria pertanto si dispone quasi uniformemente sul pavimento dell’ambiente con la tendenza a salire

verso l’alto, ma in alcuni casi può assumere una disposizione a forma di serpente.

La caratteristica di addensarsi in sacche aumenta la pericolosità di questo

gas. A concentrazione minima del 4,3% in volume d’aria è infiammabile-

esplosivo.

PREICOLI FISICI gas tossico altamente infiammabile ed esplosivo.

VIE DI ESPOSIZIONE può essere assorbito nell’organismo per inalazione

RISCHI PER INALAZIONE Avvelenamento dell’organismo e paralisi del centro nervoso che comanda la

respirazione con conseguente morte per asfissia.

LUOGHI DOVE È POSSIBILE RIVENIRE LA SOSTANZA

Fosse, vasche, cunicoli e fognature degli impianti di trattamento dei liquami; Gallerie, camerette di manovra e cunicoli che hanno la possibilità di comunicare con fognature;

Spazi confinati non bene areati con presenza accidentale di carogne di animali o vegetali in decomposizione

Sale batterie di accumulatori al Piombo.

PRESCRIZIONI

Arieggiare l’ambiente prima dell’accesso, anche con l’utilizzo di motoventilatore

Monitoraggio dell’aria a mezzo rilevatore gas ossigeno in dotazione alla squadra . Rimanere sempre in contatto visivo e/o vocale (anche a mezzo radio) con l’operatore all’interno

dell’ambiente pericoloso Accesso per recupero infortunato con uso Autorespiratore.

OPERAZIONI DI PRIMO SOCCORSO: Allontanare l’infortunato e tenerlo all’aria aperta, se si dispone di erogatore di ossigeno assistere

l’infortunato.

Se l’infortunato non respira e il cuore non batte, praticare la rianimazione cardio-polmonare (massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca).

Se l’infortunato non è cosciente ma respira, disporlo in posizione laterale di sicurezza e controllare le funzioni vitali (sentire il polso e il respiro).

In ogni caso, nel frattempo, chiedere l’intervento del 118 Pronto Soccorso descrivendo l’accaduto, le

condizioni dell’infortunato e l’ubicazione del posto di lavoro.

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2.8. Luoghi per i quali è possibile l'esposizione, per i lavoratori dell'appaltante, ad agenti biologici

Vista la natura delle sostanze trattate si riscontra, all’interno dell’Impianto, in prossimità di stadi di

trattamento dei reflui, la presenza di RISCHIO BIOLOGICO per inalazione, ingestione e contatto.

Pertanto in prossimità di vasche aperte o dove sia possibile un contatto con l’agente di rischio è necessario

indossare specifica dpi, quali:

Guanti in vinile

Tute usa e getta con cappuccio

Stivali

Protezione degli occhi in caso di contatto da schizzi

Oltre a seguire le seguenti disposizioni:

È fatto divieto a tutto il personale di fumare in prossimità dei punti di contagio

È fatto divieto a tutto il personale di consumare cibi e/o bevande all’interno

degli impianti

Dopo l’esecuzione di attività a rischio lavarsi con sapone ed abbondante acqua, o igienizzare le parti con Amuchina o altra sostanza equivalente.

2.9. Luoghi per i quali è possibile l'esposizione, per i lavoratori dell'appaltante, ad agenti fisici

Esposizione al Rischio Rumore Si riscontrano rischi di esposizione a Rumore nei seguenti ambienti:

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Locale Turbo Soffianti;

Locale gruppo elettrogeno;

In tali ambienti ed in prossimità di apparecchiature e/o lavorazioni

rumorose in esterno è fatto esplicito obbligo di uso di otoprotettori.

In caso di attività prolungata da parte dell’Appaltatore negli ambienti sopra riportati o nelle strette vicinanza di

apparecchiature rumorose, il Responsabile comunicherà all’Appaltatore tutte le informazioni sui rilievi

fonometrici effettuati in occasione della redazione del Documento di Rischio Rumore.

Esposizione al Rischio Vibrazioni Non si riscontra la presenza di impianti o apparecchiature che possano indurre livelli di vibrazioni lesive.

Il presente documento viene allegato al Piano di Sicurezza disposto secondo i dettami di cui all’ art. 26 del D.

Lgs e81/2008 e sue modifiche

Il Datore di Lavoro Appaltatore, presone visione completa, si impegna, anticipatamente all’inizio dei lavori di

divulgare al proprio personale ed ad eventuali suoi subappaltatori i contenuti del presente documento e di quelli

contenuti nel PSC collegato, nonché di ulteriori eventuali disposizioni di integrazione.

_________________________

_________________________

La Società Appaltatrice

Datore di Lavoro _________________________

Direzione Lavori

_________________________

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CAPITOLO 4

“MISURE GENERALI DI SICUREZZA E PROTEZIONE”

VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO

ALLEGATO DI SCHEDE DI ANALISI GENERALE DEI RISCHI

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO DERIVANTE DA LAVORAZIONI INTERFERENTI

Il presente documento, a norma dell'art.100 del D.L.gs 81/08 All. XV, contiene

l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi tipiche del cantiere in oggetto. Le

conseguenti procedure esecutive, gli apprestamenti e le attrezzature sono atte a garantire,

per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la

tutela della salute dei lavoratori, nonché la stima dei costi residui. Sono stati valutati anche i

rischi risultanti dalla eventuale presenza simultanea delle varie Imprese ovvero dei lavoratori

autonomi e l'utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione

collettiva.

Tutto quanto sopra premesso, il presente documento è stato redatto percorrendo le seguenti

fasi operative:

I. - individuazione dei pericoli e dei nuclei operativi di personale esposto;

II. - individuazione dei rischi conseguenti al singolo pericolo individuato;

III. - valutazione dei rischi conseguenti al singolo pericolo individuato e descrizione dei

provvedimenti da adottare per l'eliminazione (ove possibile) dei rischi stessi;

IV. - individuazione della priorità dei provvedimenti da adottare per I'eliminazione (ove

possibile) dei rischi.

La valutazione del rischio è stata effettuata tenendo in considerazione, oltre alla normativa e

le leggi in vigore, anche:

1. i principi generali di prevenzione

2. le caratteristiche ambientali del cantiere

3. i compiti effettivi e le complessità tecniche del lavoro da svolgere;

4. la mansione dei lavoratori;

5. le misurazioni e gli esami strumentali da effettuare;

Per tutti i rischi individuati e valutati sono stati adottati dei provvedimenti tenendo in

considerazione i seguenti criteri espressi anche dagli orientamenti comunitari:

evitare i rischi;

sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o lo è meno;

combattere i rischi alla fonte;

applicare i provvedimenti collettivi piuttosto che individuali;

adeguarsi al progresso tecnico;

garantire sempre una miglioramento del livello di protezione;

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ANALISI GENERALE DEI RISCHI

Durante la stesura del Piano Generale, il Progettista quantifica il livello di rischio esistente nel

cantiere, utilizzando le definizioni CEE del:

PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità avente potenzialità

di causare danno

RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di

impiego e/o di esposizione nonché possibili dimensioni nel danno stesso.

Viene stabilita una scala delle probabilità definendo l’indice di attenzione come sotto

riportato:

1. BASSO (Improbabile); la mancanza rilevata può provocare danno per la

concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti

2. SIGNIFICATIVO: (poco probabile); la mancanza rilevata può provocare un danno

solo in circostanze sfortunate di eventi;(Il verificarsi del danno susciterebbe una

moderata sorpresa in azienda)

3. MEDIO: (probabile): la mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non

in modo automatico e diretto

4. RILEVANTE: (altamente probabile):esiste una correlazione diretta tra la mancanza

rilevata ed il danno ipotizzato per i lavoratori

5. ALTO: (quasi certo); esiste una correlazione diretta tra la mancanza ed il danno

ipotizzato per i lavoratori

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CAPITOLO 5

“VALUTAZIONE DEI COSTI DELLA SICUREZZA”

METODO DI INDIVIDUAZIONE DEI COSTI PER L’ATTUAZIONE DELLE

MISURE DI SICUREZZA

ANALISI DEI COSTI DELLA SICUREZZA

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I CRITERI DI STIMA DEL COSTO DELLA SICUREZZA

Il piano di sicurezza e di coordinamento è elaborato progettuale ove indicati e valutati i rischi

derivanti dai procedimenti esecutivi previsti per realizzare l’opera cui è collegato e prescritte

le misure preventive e protettive che hanno l’obbligo di attuare le imprese che eseguono

l’opera, onde eliminare i rischi lavorativi indicati e valutati nel piano stesso.

Le misure preventive e protettive prescritte nel piano di sicurezza e di coordinamento devono

essere individuate in applicazione e nel rispetto delle norme disciplinanti la prevenzione degli

infortuni e la tutela della salute nei luoghi di lavoro.

Conseguentemente il piano di sicurezza e di coordinamento è lo strumento attraverso il quale

si da osservanza e applicazione alle leggi vigenti nel campo della prevenzione dei rischi

lavorativi.

Di esso si ha l’obbligo di determinare il costo di attuazione ed il quale costituisce nel suo

importo la parte del costo dell’opera non soggetta a ribasso nelle offerte che presentano le

imprese in fase di gara per l’aggiudicazione dell’opera.

Il suo costo di attuazione scaturisce da quello di attuazione delle singole prescrizioni

prevenzionali in esso contenute, calcolandone le rispettive incidenze economiche attraverso

specifico computo metrico.

Le procedure per il calcolo economico del costo di attuazione del piano di sicurezza e di

coordinamento hanno la fonte primaria da cui promanano nella normativa che vige nel

campo della sicurezza sul lavoro, contenendo essa specifiche disposizioni per l’imputazione

dei costi di attuazione del piano di sicurezza e di coordinamento.

Detti costi devono essere determinati in conformità alla normativa contenuta nel D.Lg.vo

81/08, p.to 4 dell’Allegato XV

Le voci rientranti nei costi di sicurezza

“Nei costi della sicurezza vanno stimati i costi, per tutta la durata delle lavorazioni previste in

cantiere, i costi:

Degli apprestamenti previsti nel PSC;

Delle misure preventive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente

previsti nel PSC per lavorazioni interferenti;

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Degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti

antincendio, degli impianti di evacuazione fumi;

Dei mezzi di servizi di protezione collettiva;

Delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza;

Degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale

o temporale delle lavorazioni interferenti;

Delle misure di coordinamento relative all’uso comune di apprestamenti, attrezzature,

infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.

In conformità alla normativa sopra richiamata e in aderenza agli indirizzi da essa disposti, si

deve e viene calcolato con stima analitica il costo di attuazione delle singole misure

prevenzionali prescritte nel piano di sicurezza e di coordinamento di un cantiere temporaneo

o mobile ed il cui insieme determina il costo complessivo per l’attuazione del piano stesso.

I criteri per l’attribuzione dei costi di sicurezza

I costi della sicurezza dell' opera sono valutati suddividendone le esigenze prevenzionali in

due matrici comprendenti, rispettivamente, la "sicurezza generale" e "la sicurezza specifica",

detta anche di fase particolareggiata o particolare.

La sicurezza generale considera le spese conseguenti alla attuazione di misure di

prevenzione derivanti dal contesto ambientale ove si realizza l'opera e da cui discendono le

modalità di cantieramento delle aree di lavoro ed inoltre le procedure di gestione dell' azione

di prevenzione (cooperazione e coordinamento) ed ogni intervento di prevenzione che si

esige a prescindere dalla specifica tipologia dei lavori (servizi Igienico - assistenziali,

infrastrutture, segnaletica di sicurezza, formazione e informazione specifica del personale di

cantiere).

Essi, pertanto, derivano dall' assetto organizzativo da dare alle aree di cantieramento

dell'opera e dal sistema di procedure per la gestione della sicurezza dell'opera e, così come

individuati assetti e impianti delle aree da cantierare e procedure di gestione, nel piano di

sicurezza e di coordinamento dell' opera e, nel corpo di esso, negli elaborati ove considerata

la sicurezza generale.

Più dettagliatamente, di quanto rientra nella sicurezza di fase generale e di cui si stimano i

costi di attuazione delle conseguenti misure, si riporta e si esplicita nel paragrafo successivo

la griglia degli elementi ovvero dei magisteri facenti parte della sicurezza generale dell'opera.

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La sicurezza specifica o di fase particolare considera, a differenza di quella generale che

prescinde dalla tipologia delle lavorazioni, le spese conseguenti alla attuazione di misure di

protezione derivanti da rischi insiti nei processi lavorativi, in conseguenza dei procedimenti

esecutivi previsti per la realizzazione dell' opera.

Specificatamente, in correlazione ai rischi tipici dei procedimenti operativi previsti per la

realizzazione delle lavorazioni progettualmente contemplate per la esecuzione dell'opera,

attraverso la sicurezza specifica o di fase particolare, si prescrivono i sistemi di prevenzione

da adottare e i dispositivi di protezione collettiva da attuare durante il lavoro per la

eliminazione sia dei rischi propri delle singole fasi lavorative sia dei rischi derivanti da

interferenze lavorative ossia dal sovrapporsi di fasi lavorative di diversa tipologia.

Di quanto rientra nella sicurezza specifica si esplicita appresso, in apposito paragrafo,

l'insieme dei sistemi di protezione tradizionalmente previsti.

A quest'ultimo proposito, rientrando le opere provvisionali nell'alveo della sicurezza specifica,

quali sistemi di protezione collettiva per eliminare rischi tipici di singole lavorazioni, gli oneri

economici conseguenti alla loro attuazione sono stimati nell' ambito dei costi di sicurezza

specifica.

In particolare gli oneri economici attribuiti alle opere provvisionali, aventi unicamente funzione

di protezione dei lavoratori, sono stimati in conseguenza dell'effettivo costo di

apprestamento.

Sono invece stimati, come appresso illustrato in apposito paragrafo, attribuendo

convenzionalmente alla sicurezza un valore pari al 50% del costo di apprestamento e non

sottomettendo pertanto tale valore a ribasso d'asta, gli oneri economici relativi alle opere

provvisionali aventi duplice valenza e finalità, ovvero aventi funzione di protezione dei

lavoratori ed al tempo stesso funzione statica transitoria rispetto all' opera.

Ai fini poi dei criteri applicati per la quantificazione degli oneri economici rientranti nelle spese

per la sicurezza, sia di fase generale che di fase specifica o particolare e comprendente,

quest'ultima, anche i costi di ogni opera provvisionale, i rispettivi importi attribuiti sono

determinati assumendo, a base di calcolo, parametri economici desunti da precise opzioni

convenzionali acclarate nella pratica di cantiere.

Di tali opzioni convenzionali da cui scaturiscono i criteri applicati per la stima dei costi della

sicurezza dell'opera, si fa richiamo più avanti, esplicitando i riferimenti tecnici e normativi da

cui esse promanano.

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I costi di sicurezza generale

Sono tali quei costi rientranti nelle spese che occorre sostenere per la eliminazione di

rischi indipendenti dalla specifica tipologia delle lavorazioni previste nel progetto dell'opera.

In particolare attraverso i costi di sicurezza di fase generale, si compensa l' Appaltatore

delle spese su lui gravanti in conseguenza del suo obbligo di attuare e far attuare ai suoi

subaffidatari le misure di prevenzione, i sistemi di protezione, gli apprestamenti e, il modello

di organizzazione e di gestione della sicurezza, le procedure organizzative per il

coordinamento della sicurezza e quant’altro prescritto nel piano di sicurezza e di

coordinamento nella parte dedicata alla sicurezza di fase generale.

Specificatamente rientra nei costi della sicurezza generale quanto appresso dettagliato:

Protezione o misure di sicurezza contro i possibili rischi provenienti

dall'ambiente esterno

Protezione contro i rischi dell' ambiente naturale: scariche atmosferiche, irruzione di

acque, moti del terreno, cadute di masse di terreno.

Reti di servizi tecnici: elettricità, gas, acqua, reti fognarie, altre energie

Protezione o misure di sicurezza contro i possibili rischi trasmessi dal cantiere

all'ambiente esterno

Delimitazione del cantiere: recinzione, barriere, accessi, segnalazioni.

Provvedimenti per evitare o ridurre le emissioni inquinanti (rumori, polveri, vibrazioni,

gas, liquami, fanghi di lavorazione)

Servizi igienico assistenziali

Predisposizione area attrezzata. Arredi, lavandini, spogliatoi, docce, acqua potabile,

mense refettori, gabinetti, locali di ricovero, conservazione vivande

Presidi sanitari e gestione delle emergenze

Pronto soccorso (pacchetto di medicazione, cassetta di pronto soccorso, camera di

medicazione), mezzi di trasporto per infortunati, squadre di salvataggio

Accessi e circolazione delle persone e dei mezzi in cantiere

Accessi ai percorsi dei mezzi meccanici e di trasporto; accesso degli addetti ai lavori

(protezioni contro gli investimenti; protezioni contro le cadute di materiali dall'alto;

segnalazione e illuminazione delle vie d'accesso e dei percorsi)

Installazione dei depositi di materiali, attrezzature e rifiuti di cantiere

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Organizzazione delle aree destinate a depositi di materiali; depositi e/o lavorazioni di

materiali che possono costituire pericolo di incendio o esplosione (bombole di gas

compressi, oli minerali, combustibili, vernici); depositi e manipolazione di prodotti

chimici in genere

Installazione ed esercizio degli impianti e delle macchine

Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas, altre energie,

impianti di messa a terra; impianti di protezione contro le scariche atmosferiche;

impianti elettrici in particolari situazioni (pericolo di esplosione ed incendio, lavori in

presenza di acqua); apparecchi di sollevamento in particolari situazioni (gru

interferenti, presenze di linee elettriche aeree); confezione malte, lavorazione ferro,

confezione carpenterie. Impianti antincendio e impianti di evacuazione fumi

Cooperazione, coordinamento, consultazione e partecipazione

Disposizioni per dare attuazione alla informazione e consultazione preventiva dei

rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; disposizioni per dare attuazione alle

riunioni periodiche di prevenzione e protezione dei rischi; disposizioni in merito alla

direzione cantiere, sorveglianza lavori, verifiche e controlli

Formazione e Informazione specifica dei lavoratori

Lavoratori con compiti di sicurezza; lavoratori in attività sui cantieri con mansioni da

operaio; lavoratori incaricati per le emergenze (pronto soccorso, prevenzione e lotta

antincendio, gestione delle emergenze, evacuazione dei lavoratori)

Segnaletica di sicurezza

Luoghi, locali e posti di lavoro ove è richiesta una particolare segnaletica di sicurezza

per gli addetti ai lavori.

Ciò premesso, ai fini della valutazione dei costi della sicurezza di fase generale, i

relativi importi sono valutati considerandone la piena incidenza economica

conseguente alla loro effettiva attuazione. Fanno eccezione i sistemi di recinzione, i

transennamenti ed i baraccamenti di cantiere destinati agli operai i cui rispettivi costi

sono commisurati ai tempi di effettivo impiego sul cantiere in quanto riutilizzabili oltre

i tempi di durata del cantiere.

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I costi di sicurezza specifica o di fase particolare

Sono tali quei costi rientranti nelle spese che occorre sostenere per la eliminazione dei

rischi dipendenti dalla specifica tipologia delle lavorazioni previste per la realizzazione

dell'opera.

In particolare, attraverso i costi di sicurezza di fase specifica, si compensa l'Appaltatore

delle spese su lui gravanti in conseguenza del suo obbligo di attuare e fare attuare ai suoi

subaffidatari gli apprestamenti, i dispositivi di sicurezza e i sistemi di protezione derivanti

dalle esigenze prevenzionali dei procedimenti operativi per la esecuzione delle lavorazioni

previste nel progetto dell' opera. Dette esigenze, in particolare, sono individuate nelle schede

di rischio specifico di cui è composto il piano di sicurezza e di coordinamento.

Più dettagliatamente i costi di sicurezza specifica considerano l'incidenza degli oneri

economici derivanti tradizionalmente:

dall' apprestamento di ponteggi, di trabattelli, di ponti su cavalletti, di impalcati, di

parapetti, di andatoie, di passerelle, di opere provvisionali di sostegno alle pareti per

il contenimento dei terreni

dall'uso di attrezzature, quali gru, autogrù, argani, carroponti, elevatori, macchine di

movimento terra, seghe circolari, piegaferri

dall' attuazione dei sistemi di sicurezza e delle misure di protezione previste in

conseguenza della eliminazione di specifici rischi di fase lavorativa (pericoli di

seppellimento, pericoli di caduta nel vuoto, pericoli di folgorazione, pericoli di caduta

dall'alto e così via), nonché, in conseguenza della eliminazione di rischi derivanti da

interferenze lavorative

dall'apprestamento di opere provvisionali in conseguenza dell'obbligo di proteggere i

lavoratori da rischi di fasi lavorative esigenti apprestamenti provvisionali di tipologia

tradizionale, quali i sistemi di armatura degli scavi o i sistemi di consolidamento dei

terreni.

Ciò premesso, ai fini della stima dei costi derivanti dall'attuazione di quanto rientra nella

sicurezza specifica o di fase particolare, i relativi oneri economici, sono determinati anche

sulla base di opzioni convenzionali, acclarate nella pratica di cantiere.

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E ciò in quanto ché i costi dei materiali per l' apprestamento di opere provvisionali, i costi

di utilizzo di macchine e attrezzature e mezzi di lavoro e i costi per l'uso in genere di materiali

destinati a sistemi di protezione collettiva dei lavoratori, essendo materiali e macchine e

mezzi e attrezzature di lavoro riutilizzabili nel tempo oltre il periodo di uso e di utilizzo per la

realizzazione dell'opera, i relativi oneri imputati alla sicurezza vengono commisurati in

ragione e in correlazione ai tempi d'impiego ed uso sul cantiere.

In particolare sulla base e per effetto delle su accennate opzioni convenzionali i costi di

sicurezza di fase sono così determinati:

per ciò che concerne materiali e attrezzature i cui tempi di utilizzo vanno oltre quelli

di impiego sul cantiere, si fa ricorso ai noli e quando ciò non fosse possibile i relativi

oneri economici imputati a spese per la sicurezza sono calcolati in relazione ai

possibili riutilizzi in conseguenza di tempi di utilizzo che sono fissati sulla base di

opzioni convenzionali discendenti dalla normale pratica di cantiere e dalla durata del

cantiere stesso;

per ciò che concerne la dotazione in dispositivi di sicurezza delle macchine, dei

mezzi e delle attrezzature di lavoro, dagli oneri della sicurezza viene escluso il costo

di tali dispositivi, esigendosi sui cantieri l'uso di macchine, di mezzi e attrezzature di

lavoro "a norma" e, quindi, di già dotati in origine dei correlati dispositivi di sicurezza;

per ciò che concerne le opere provvisionali destinate unicamente alla protezione

collettiva dei lavoratori e specificatamente quelle impiegate per lavori in elevazione,

l'intero costo rientra, in ragione dei tempi di utilizzo sul cantiere, tra gli oneri

economici imputati a spese per la sicurezza e in particolar modo quello relativo

all'uso di ponteggi, inquantochè, ai sensi e per effetto del dettato dell'art. 16 del

D.P.R. 164/56 e di quanto al riguardo disposto dal D.P.R. n. 222/03 al suo Allegato I,

il ponteggio è considerato opera provvisionale e come tale rientrante in toto nel costo

della sicurezza.

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Il costo globale della sicurezza

Sulla base e in applicazione dei criteri sopra descritti nel rispetto delle disposizioni di legge

con particolare riguardo al dettato del D.P.R. n. 222/03 e per effetto delle opzioni

convenzionali sopra indicate, quali parametri di riferimento per la stima degli oneri della

sicurezza, il costo della sicurezza per la esecuzione dell’opera considerata nel presente

PSC, in aderenza al suo progetto esecutivo ed alla condizione ambientali è definito nel

Computo allegato.

Detto importo è compensativo delle opere che l’Appaltatore deve sostenere nell’ambito del

suo obbligo di dare attuazione alle misure di prevenzione e di protezione contemplate nel

presente PSC e coincidenti con le esigenze prevenzionali delle lavorazioni previste

progettualmente.

L’offerta economica dell’impresa considera detto importo compreso e non comprimibile.

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CAPITOLO 6

“ALLEGATI E DOCUMENTI DA CONSERVARE IN CANTIERE”

La seguente documentazione sarà conservata in cantiere, in originale o in fotocopia, mentre

le notizie e gli accertamenti dovranno essere aggiornati ad ogni variazione della realtà del

cantiere, in termini di fasi di lavoro, imprese operanti, attrezzature utilizzate.

Piano di Sicurezza e di Coordinamento;

Piano Operativo di Sicurezza;

Programma temporale dei lavori;

Fascicolo caratteristiche di cantiere;

Piano di emergenza del Cantiere ;

Registro di carico e scarico di rifiuti, assimilabili agli urbani, speciali, tossici e nocivi;

Adempimenti 626/94 – Piano operativo di sicurezza;

Registro infortuni;

Registro vaccinazione antitetanica ( L. 5 marzo 1963 n. 292) e antiepatite;

Registro delle visite mediche ed elenco degli accertamenti periodici ( D.P.R. 303/56);

Modulo per la verifica trimestrale delle funi e dei sistemi di imbracatura;

Inventario delle macchine e delle attrezzature con le relative istruzioni di impiego,

organizzato con apposite schede;

Denuncia alla A. S. L. dell’impianto di messa a terra e di quello di protezione contro le

scariche atmosferiche (mod. A, mod. B);

Registro per la consegna agli operai dei mezzi personali di protezione;

Copia delle comunicazioni agli Enti interessati nel caso di esecuzione di lavori a distanze

ravvicinate da linee elettriche, manufatti, servizi pubblici, ecc;

Attivazione delle pratiche di prevenzione incendi per le eventuali installazioni soggette al

controllo del Comando Provinciale VV. FF;

Scheda tecnica e tossicologica di ogni materiale impiegato;

Valutazione del rischio rumore art.40 277/9.

Ogni impresa operante nel cantiere è tenuta a conservare in cantiere la documentazione

sopraelencata.

Page 76: PIANO DI SICUREZZA - Roma Capitale...4 PREMESSA Gli elaborati che costituiscono il presente Piano di Sicurezza sono stati redatti secondo quanto disposto dal D.Lgs n 81 del 9 Aprile

Comune di Roma

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CAPITOLO 7

“PROGRAMMA DEI LAVORI”

Il Programma lavori è stato redatto sulla base dei tempi (92 gg.) previsti dal contratto

d’appalto.

Sono state elencate tutte le categorie di lavoro previste dal progetto per la manutenzione

dell’opera e sono state ad esse assegnate i relativi tempi idonei per l’esecuzione.

GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI perseguiti nella redazione del Programma Lavori sono:

LA FUNZIONALITA’ DEGLI IMPIANTI

L’ASSENZA (o max riduzione) DEL RISCHIO DI INTERFERENZA

Prima di dare inizio alle lavorazioni l’impresa ha l’opportunità, come previsto dal capitolato, di

proporre modifiche od integrazioni al programma lavori.

Il programma è stato composto con categorie di lavoro e zone di intervento indicate nel

progetto.

Coordinatore all’esecuzione dei lavori firma………..……………………

Impresa firma…………..…………………

Direttore dei lavori firma……………..………………

La valutazione dei tempi è relativa alla presenza minima in cantiere di una forza lavoro

composta da squadre specializzate ed organizzate per operare contemporaneamente in

aree separate.