Piano di miglioramento - iissgravina.it · PIANO DI MIGLIORAMENTO dell’istituto I.I.S.S....

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1 PIANO DI MIGLIORAMENTO dell’istituto I.I.S.S. “BACHELET – GALILEI” – Gravina in Puglia (BA) RESPONSABILE del Piano: Antonella Sarpi (Dirigente Scolastico) Composizione del gruppo che segue la progettazione del PdM: Nome e Cognome Ruolo nell’organizzazione scolastica Ruolo nel team di miglioramento Antonella Sarpi Dirigente Scolastico Responsabile del Piano Michele Loglisci Funzione strumentale POF Coordinatore del Nucleo di valutazione e dell’intero PdM Domenica Mastrogiacomo Funzione strumentale Orientamento (IPSIA) Referente attuazione PdM alunni IPSIA e ITT Cassandra Petrone Secondo collaboratore del D.S. (IPSIA) Referente monitoraggio PdM alunni IPSIA e ITT Maria Giuseppe Ladestra Responsabile Dipartimento Asse linguistico Referente attuazione PdM alunni ITE Grazia Raguso Docente Area Linguistico - Letteraria Referente monitoraggio PdM alunni ITE Irene Morlino Collaboratore Funzione strumentale POF Referente monitoraggio PdM alunni ITE Ciriaca Musco Funzione strumentale Innovazione Referente attuazione PdM docenti Domenico Lobaccaro Collaboratore Funzione strumentale POF e Orientamento IPSIA Referente monitoraggio PdM docenti Savino Caputo D.S.G.A. Area finanziaria e coordinamento servizi generali. PRIMA SEZIONE Scenario di riferimento Informazioni ritenute necessarie per la spiegazione delle scelte di miglioramento Il contesto socio-culturale in cui la scuola è inserita (reti sul territorio, caratteristiche sociali e culturali dell’ambiente in cui la scuola è inserita, modelli educativi di riferimento, offerte per la gestione del tempo libero) La città di Gravina fa parte del comprensorio dell'Alta Murgia barese. Essendo situata nell'entroterra, è parecchio lontana dalla città capoluogo e dalle principali vie di comunicazione. Questa situazione di isolamento crea non pochi problemi ai nostri giovani e alle nostre imprese. Il nostro territorio, che per secoli ha avuto una forte vocazione agricola, negli ultimi decenni si è caratterizzato per la fioritura di molte imprese artigianali, anche se, soprattutto a causa della crisi economica, negli ultimi anni sono ripresi in maniera consistente i flussi migratori verso il Nord dell'Italia e dell'Europa. Il capitale sociale del nostro territorio è medio-basso.

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PIANO DI MIGLIORAMENTO dell’istituto

I.I.S.S. “BACHELET – GALILEI” – Gravina in Puglia ( BA)

RESPONSABILE del Piano: Antonella Sarpi (Dirigente Scolastico) Composizione del gruppo che segue la progettazione del PdM: Nome e Cognome Ruolo nell’organizzazione

scolastica Ruolo nel team di miglioramento

Antonella Sarpi Dirigente Scolastico Responsabile d el Piano Michele Loglisci Funzione strumentale POF Coordinat ore del Nucleo di

valutazione e dell’intero PdM Domenica Mastrogiacomo Funzione strumentale

Orientamento (IPSIA) Referente attuazione PdM alunni IPSIA e ITT

Cassandra Petrone Secondo collaboratore del D.S. (IPSIA)

Referente monitoraggio PdM alunni IPSIA e ITT

Maria Giuseppe Ladestra Responsabile Dipartimento A sse linguistico

Referente attuazione PdM alunni ITE

Grazia Raguso Docente Area Linguistico - Letteraria

Referente monitoraggio PdM alunni ITE

Irene Morlino Collaboratore Funzione strumentale POF

Referente monitoraggio PdM alunni ITE

Ciriaca Musco Funzione strumentale Innovazione Refe rente attuazione PdM docenti Domenico Lobaccaro Collaboratore Funzione

strumentale POF e Orientamento IPSIA

Referente monitoraggio PdM docenti

Savino Caputo D.S.G.A. Area finanziaria e coordinam ento servizi generali.

PRIMA SEZIONE Scenario di riferimento Informazioni ritenute necessarie per la spiegazione delle scelte di miglioramento

Il contesto socio-culturale in cui la scuola è inserita (reti sul territorio, caratteristiche sociali e culturali dell’ambiente in cui la scuola è inserita, modelli educativi di riferimento, offerte per la gestione del tempo libero)

La città di Gravina fa parte del comprensorio dell'Alta Murgia barese. Essendo situata nell'entroterra, è parecchio lontana dalla città capoluogo e dalle principali vie di comunicazione. Questa situazione di isolamento crea non pochi problemi ai nostri giovani e alle nostre imprese. Il nostro territorio, che per secoli ha avuto una forte vocazione agricola, negli ultimi decenni si è caratterizzato per la fioritura di molte imprese artigianali, anche se, soprattutto a causa della crisi economica, negli ultimi anni sono ripresi in maniera consistente i flussi migratori verso il Nord dell'Italia e dell'Europa. Il capitale sociale del nostro territorio è medio-basso.

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Molto consistente è la fascia della popolazione, soprattutto nelle coorti di età superiore ai trent'anni, in possesso al massimo della licenza media. Permangono, nella vita sociale e politica, comportamenti ascrivibili a spiccato individualismo, scarsa attenzione al bene e ai beni comuni, debole partecipazione alla vita pubblica. Questo si riverbera nella vita scolastica, dove l'educazione al senso civico e al rispetto delle persone e cose rappresenta una priorità. Si registra tuttavia, negli ultimi tempi, soprattutto da parte dei più giovani, una voglia di riscatto che si manifesta in una tendenza all' associazionismo sportivo, religioso, culturale, politico che tenta di ravvivare la partecipazione. Significativa la presenza di organizzazioni per l'integrazione di profughi stranieri e per la mensa per poveri.

L’organizzazione scolastica (Composizione popolazione scolastica alunni, strategie della scuola per il coinvolgimento delle famiglie, obiettivi del POF, modalità di condivisione metodologica e didattica tra insegnanti, attenzione alle dinamiche tra pari, gestione della scuola, sistemi di comunicazione)

Il nostro Istituto, negli ultimi anni, anche a seguito degli stimoli offerti dalla Valutazione esterna VALES, sta iniziando a valorizzare le potenzialità offerte dall'autonomia scolastica in ordine alla progettazione di curricoli flessibili adeguati alle esigenze formative dei nostri utenti. La declinazione delle Linee guida per gli Istituti Tecnici e Professionali nella concreta prassi didattica, però, non si allontana ancora molto dalla riproposizione, in particolar modo nel triennio, della logica dei vecchi programmi ministeriali, anche se nelle classi prime si ripropone, da qualche anno, con un discreto successo la progettazione e l'implementazione di un' U.d.A interdisciplinare. Un setting nuovo è offerto dalle due classi digitali, istituite per la prima volta in questo anno scolastico. Esse, non fosse altro che per la forte carica di “rottura paradigmatica” rappresentata dall’uso dell’Ipad in classe da parte di tutti gli alunni e gli insegnanti, stanno innovando gradualmente il modo di fare scuola, spingendo gli insegnanti a lavorare insieme e a sperimentare metodologie e approcci didattici innovativi. Le finalità strategiche del Piano dell’offerta formativa riescono ad essere attuate, anche grazie alle preziose risorse che, in questi anni, sono state garantite attraverso i fondi europei del P.O.N. – Fondo sociale europeo. Questi fondi sono stati utilizzati principalmente per il conseguimento di certificazioni linguistiche e informatiche, che coinvolgono, però, al momento solo gli studenti migliori. In modo particolare, i numerosi corsi finalizzati al miglioramento delle competenze progettuali del personale docente hanno visto la partecipazione interessata sempre dello stesso gruppo di docenti. Non si è ancora avvertita una positiva ricaduta di questi corsi, sia nella didattica ordinaria, sia nel coinvolgimento degli altri docenti nei processi di innovazione. La ragione di questo ritardo è da ricercarsi forse nell’impianto prettamente teorico di questi corsi, che hanno lasciato poco spazio alla sperimentazione “guidata” nelle classi di alcune metodologie innovative. Da qui deriva il bisogno di attivare percorsi di formazione con la modalità della Ricerca – azione, che, grazie all’impostazione laboratoriale e sperimentale che

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caratterizza tutti i percorsi di ricerca azione, possa coinvolgere un gran numero di docenti, con particolare riguardo ai docenti delle materie di indirizzo. I dipartimenti disciplinari, organizzati per assi culturali, cercano di fornire un quadro unitario alla programmazione dei percorsi formativi, soprattutto nel biennio. I docenti lavorano raramente in piccoli gruppi (in questo senso un’esperienza positiva di lavoro in team dei docenti è quella dei Consigli di classe unificati delle due classi I “digitali”) e, spesso, i dipartimenti disciplinari, che si riuniscono poche volte all'anno, non riescono a vincere il tradizionale "individualismo" dei docenti. Fino all’anno scorso non erano previste forme di flessibilità né nei tempi né tanto meno negli spazi. Da quest’anno si stanno sperimentando due brevi break durante la mattinata per consentire agli studenti di seguire meglio le lezioni. Va però rilevato che non è prevista un'articolazione della didattica per classi aperte o per gruppi di livello. Dall'analisi dei risultati riportati nei questionari rivolti a genitori, studenti e insegnanti, svolti nello scorso anno nell’ambito del Progetto VALES, e dai contatti periodici con le famiglie, emerge un clima di relazioni sereno e privo di grosse tensioni. I docenti curano i propri rapporti con i ragazzi con naturalezza e cercano di rispondere alle esigenze complessive del percorso di crescita degli studenti. Anche le relazioni tra pari sono serene e sono rari gli episodi di violenza tra gli studenti. Una didattica, però, ancora troppo legata a modelli nozionistico-trasmissivi impedisce di valorizzare a pieno le potenzialità euristiche dell'apprendimento cooperativo in ordine alla costruzione comune di percorsi formativi significativi. A questo proposito, i docenti che, al termine dello scorso anno, hanno partecipato al corso di formazione sul Cooperative learning, hanno manifestato la volontà di avviare una sperimentazione “guidata” di alcune strutture cooperative nelle proprie classi, nell’ambito e con il supporto di una “comunità di apprendimento”. Questa richiesta spinge ancora di più nella direzione della proposta di moduli formativi per docenti strutturati sul modello della “comunità di pratica”, costituita da professionisti “ricercatori”, di cui si parla dettagliatamente più avanti. La nostra scuola accoglie un elevato numero di studenti diversabili: in quasi ogni classe c'è almeno un ragazzo diversabile. I ragazzi hanno un contatto quotidiano e diretto con la diversità e si affiancano ai loro compagni, integrandoli all'interno del gruppo-classe e sostenendoli nelle loro necessità. Data la bassa percentuale di studenti stranieri, non sono previsti percorsi sistematici di accoglienza e di integrazione per questi ultimi. Per gli allievi a rischio di insuccesso scolastico e dispersione scolastica, negli ultimi cinque anni scolastici, con il contributo determinante della Regione Puglia, nell'ambito del Progetto "Diritti a scuola", sono stati attivati percorsi di sostegno e recupero delle competenze di base in

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lingua italiana e in matematica. Anche i progetti ex.art.9 sulle cosiddette “aree a rischio” e “a forte processo immigratorio” sono finalizzati all'inclusione e al recupero motivazionale. La scuola proviene da un quindicennio di assenza di leadership dirigenziale, giacché si sono succeduti, nella direzione della scuola, dal 1992 al 2007 vari presidi incaricati, che hanno conservato l’incarico al massimo per uno o due anni. Questo background delinea l’immagine di una scuola in cui le persone sono abituate alla cura del proprio “particolare” e presentano uno scarso senso di appartenenza, indifferenza al contesto, anche se, negli ultimi tempi, anche grazie alla spinta al miglioramento infusa dal Progetto VALES, si avvertono i primi timidi segnali che vanno nella direzione della costruzione di una vera e propria “comunità educante”, solidale e abituata ad affrontare in maniera cooperativa i problemi. In questo contesto, l'azione dirigenziale è stata improntata sul piano testimoniale della dedizione al lavoro e della voglia di riscatto dell'immagine pubblica della scuola, stimolando le risorse umane disponibili alla ricerca e all'innovazione. La scuola si è aperta al territorio, come soggetto promotore di rapporti con il tessuto produttivo, istituzionale e culturale della città. Lo staff dirigenziale è efficiente, ma non altrettanto propositiva ed efficace risulta l'azione dei quadri intermedi. Manca ancora una forte ossatura organizzativa che solo figure solide di “middle management” possono assicurare. Un punto di forza della scuola è una segreteria amministrativa competente e efficace, capace di gestire una scuola complessa sotto il profilo contabile e amministrativo. Questo garantisce linearità delle procedure, trasparenza, correttezza. L'impegno delle risorse è solitamente adeguato alle attività programmate. La scuola incontra ancora difficoltà nel relazionarsi con i vari stakeholders, anche per la debolezza del tessuto associativo e sociale del nostro territorio, di cui abbiamo parlato prima. La nostra scuola, intrattiene rapporti informali con tutti i più importanti attori istituzionali e sociali del territorio, nonché con le altre istituzioni scolastiche, tuttavia poche volte ha formalizzato tali contatti con la creazione di una Rete di scuole. L'istituzione di un CTS ha inteso strutturare tale collaborazione. Negli ultimi anni scolastici, nell’ambito dei progetti di Alternanza Scuola – lavoro, sono state avviate feconde collaborazioni con il Comune di Gravina, con i CAF, con l'Ordine dei Commercialisti e con l'Università di Bari. Ciò ha consentito di attivare stage e tirocini formativi, che hanno coinvolto, con risultati molto positivi, gli studenti più meritevoli del triennio.

Il lavoro in aula (attenzione alle relazioni docenti-alunni, gli ambienti di apprendimento, progetti di recupero e potenziamento degli apprendimenti, utilizzo di nuove tecnologie per la didattica)

La scuola è dotata in maniera adeguata di infrastrutture tecnologiche. Notevole è la dotazione dei laboratori di informatica, alcuni dei quali sono stati ammodernati di recente. Si deve, invece, ancora migliorare la dotazione tecnologica delle aule

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(con L.I.M., computer, videoproiettori) in modo tale che tutti gli ambienti didattici diventino dei veri e propri set laboratoriali. In questo anno, sono state attrezzate adeguatamente due aule, che stanno ospitando le due classi digitali. Esse sono state dotate della banda larga e tutti gli studenti e gli insegnanti sono stati muniti di device mobili (nella fattispecie si tratta di Ipad). Anche a questo obiettivo è stata finalizzata la progettualità in capo ai fondi PON FESR. Molto resta ancora da fare: bisognerà almeno attrezzare allo stesso modo altre due aule, per consentire l’attivazione, nel prossimo anno scolastico, di altre due classi “digitali”. L’IPSIA è, dalla fine dello scorso anno scolastico, finalmente ubicato in un nuovo edificio all’avanguardia, dotato di ampi spazi aperti, di molti spazi di interclasse e di numerosi atelier – laboratori, che però non sono ancora completamente arredati. Come in parte già accennato, a partire dal corrente anno scolastico, sono stati attivati i seguenti processi di innovazione: Sperimentazione “Classi digitali come incubatori di innovazione” Si tratta di due classi prime dell’Istituto Tecnico: la I A (Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing) e la I H (Meccatronica); la sperimentazione prevede l’uso di Ipad, L.I.M., Apple TV da parte di docenti e studenti, utilizzando anche i materiali didattici messi a disposizione dalla rete “Book in progress”. I docenti sperimentano modalità didattiche innovative, come il cooperative learning, applicando alcune strutture cooperative proposte nell’ambito del Progetto PON per docenti sull’apprendimento cooperativo svolto nello scorso mese di Giugno; gli studenti condividono i propri materiali, svolgono i compiti assegnati dai docenti, interagiscono con i docenti e tra pari sulla piattaforma Edmodo, un social network sicuro, pensato per la scuola, con applicazioni particolarmente utili per rendere più coinvolgenti le attività in classe (come Blendspace). I docenti delle due “classi digitali” hanno costituito un gruppo di lavoro che si incontra almeno una volta al mese per programmare, fare il punto della situazione e fare formazione, al fine di superare l’individualismo che affligge la professione docente; l’obiettivo è quello di condividere ed estendere gradualmente le buone pratiche sperimentate in queste classi al resto della scuola. Queste classi funzioneranno come veri e propri “incubatori di innovazione”, al fine di superare l’impostazione nozionistica e trasmissiva della didattica tradizionale, che si rivela completamente inadatta per i nostri studenti ormai tutti “nativi digitali”.

Progressiva standardizzazione del curricolo L’obiettivo che il Collegio si è prefissato è quello di predisporre, somministrare e valutare Prove strutturate comuni, a partire dalle classi I, con l’obiettivo di estenderle gradualmente a tutte le classi dell’istituto. Infatti, all’inizio dell’anno sono state somministrate prove d’ingresso comuni

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attraverso i Test standardizzati M.T., per valutare le competenze in ingresso in Lingua italiana e Matematica; gli esiti di queste prove sono stati oggetto di un’attenta riflessione nei Consigli delle classi I. Sono state rilevate carenze notevoli nella comprensione dei testi, nelle abilità di calcolo e nella risoluzione dei problemi. Pertanto, si è deciso di dedicare il primo periodo dell’anno scolastico, corrispondente ai mesi di Ottobre e Novembre ad un “Modulo Zero”, trasversale a tutte le discipline, per colmare le lacune rilevate. Al termine di questo modulo è stato somministrato, nel mese di Dicembre, un altro test comune standardizzato per valutare i progressi realizzati. Le prove standardizzate sono caricate dai docenti sulla piattaforma Edmodo e svolte in modalità elettronica dagli studenti; ciò permette una più veloce tabulazione dei dati e una più efficace riprogrammazione dell’attività educativa.

Costituzione del Gruppo per l’Innovazione d’Istituto Tale gruppo è stato frutto di una proposta delle Funzioni strumentali al termine dello scorso anno scolastico, per rendere più collegiale il lavoro dello staff della scuola. La nuova articolazione delle Funzioni strumentali prevede 5 aree. Per ogni area il Collegio dei docenti ha individuato un docente responsabile e due collaboratori. Il gruppo di lavoro si incontra ogni primo martedì del mese.

Progetto strutturato per l’Orientamento in entrata Esso riprende la buona pratica del Progetto Orientamento dello scorso anno che ha riportato buoni risultati in termini di aumento della quantità e, in alcuni casi, della qualità delle iscrizioni. Le attività di orientamento sono strutturate sul modello del “Laboratorio in classe”: i nostri docenti propongono ai docenti e agli studenti delle classi III della Scuola Secondaria di I grado dei piccoli pacchetti formativi sugli aspetti caratterizzanti dei nostri curricoli.

Sperimentazione di una maggiore flessibilità oraria È in corso la sperimentazione di 2 intervalli della durata di 10 minuti ciascuno, il primo al termine della II ora e il secondo al termine della IV ora, per garantire ritmi di apprendimento più distesi.

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IDEE GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Descrizione dei processi che hanno portato alla scelta degli obiettivi di miglioramento

Criticità individuate/piste di miglioramento

Punti di forza della scuola/ risorse

Risultati della valutazione esterna (Prove Invalsi, valutazione di equipe)

La Rubrica di valutazione utilizzata nel Rapporto di valutazione redatto dagli Ispettori VALES era articolata su 4 livelli, partendo da un Livello 1 (INADEGUATO) assegnato a ben 3 ambiti su 11; seguiva il Livello 2 (ACCETTABILE) assegnato a quasi tutti gli ambiti rimanenti (7 su 11); in un solo ambito è stato assegnato il Livello 3 (BUONO) e nessun ambito ha riportato un giudizio di Livello 4 (ECCELLENTE). Passando ad analizzare il contesto e le risorse della nostra scuola, il Rapporto ha rilevato che l’I.I.S.S. comprende 2 Istituti con notevoli differenze strutturali e umane. Ci sono ampi spazi ma questi sono poco attrezzati a livello tecnologico (pochissime sono le aule attrezzate con L.I.M. e la connessione Internet è limitata). Gli alunni sono poco motivati, proiettati più nel mondo del lavoro. Le famiglie sono poco partecipi alla vita della scuola. I docenti non sono abituati a lavorare in team, né amano il confronto tra colleghi, la percezione prevalente è quella di un individualismo diffuso tra i docenti. Manca il lavoro di squadra (sono molto pochi i gruppi di lavoro istituzionalizzati). Mancano le prove strutturate concordate e uguali per classi parallele e per disciplina (in itinere e alla fine dell’anno scolastico). Efficace risulta l’azione del DS e della Segreteria. Per quanto riguarda il primo ambito di valutazione (SELEZIONE DEI SAPERI, SCELTE CURRICOLARI E OFFERTA FORMATIVA), il livello assegnato è stato inadeguato, perché la scuola non adotta modalità flessibili di organizzazione degli spazi, dei tempi (classi aperte, orario flessibile, settimana corta), manca il curricolo verticale perché non c’è raccordo con la Scuola media, manca il CLIL, fondamentale soprattutto nel Turistico e i docenti continuano a seguire i vecchi programmi, praticando una didattica rigidamente trasmissiva, incuranti delle linee guida della Riforma, che prevedono di impostare una didattica per competenze. Sono stati rilevati, comunque, alcuni aspetti positivi quali la definizione del profilo d’uscita del 1° biennio e la matrice delle competenze del 2° biennio e l’attivazione di sportelli didattici pomeridiani per gli alunni in difficoltà. Nel secondo ambito (PROGETTAZIONE

Nell’ambito INCLUSIONE, INTEGRAZIONE DIFFERENZIAZIONE DEI PERCORSI, il livello assegnato è stato buono. È stato apprezzato il fatto che ci sono specifiche figure professionali interne alla scuola che si dedicano con passione e competenza all’inclusione degli allievi con B.E.S. La scuola, inoltre, rivolge molta attenzione ai ragazzi con D.S.A., anche se manca la valorizzazione e la descrizione delle attività svolte nell’ambito dell’integrazione sia sul sito WEB della scuola sia nel POF. È stato rilevato, inoltre, un apprezzabile miglioramento degli esiti delle Prove INVALSI di Italiano e Matematica somministrate nelle classi II nel mese di maggio scorso, rispetto agli esiti dell’anno scolastico precedente. Anche se non tutte le classi sono in linea con la media nazionale, si notano consistenti miglioramenti in tutti i processi cognitivi rilevati dalla prove nazionali.

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DELLA DIDATTICA E VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI), il giudizio assegnato è stato accettabile. Il Rapporto ha rilevato che i docenti programmano il piano annuale all’inizio dell’anno, ma poi non si confrontano né rimodulano insieme gli interventi in itinere, mancano prove strutturate per classi parallele (preparate e condivise nei Dipartimenti), poco sviluppata è la comunicazione tra i docenti, mancano le riunioni periodiche di commissioni e Dipartimenti, i gruppi di lavoro. Viene fatto notare che sono state progettate alcune UDA interdisciplinari solo per il biennio, ma senza criteri comuni. Per quanto riguarda l’ambito (RELAZIONE EDUCATIVA E TRA PARI), il giudizio assegnato è stato accettabile. Il Rapporto ha messo in evidenza che la scuola è dotata di un Regolamento d’Istituto e di un Patto di corresponsabilità educativa ma questi ultimi non sono noti a responsabili e alunni. Spesso si verificano casi di violenza tra pari. Il clima scolastico è complessivamente buono anche se poco stimolante Per quanto concerne l’ambito CONTINUITÁ E ORIENTAMENTO, il livello assegnato è stato, invece, inadeguato, perché mancano le attività di orientamento per la conoscenza delle opportunità lavorative dopo il diploma (orientamento in USCITA), manca il collegamento con le agenzie di orientamento, manca il Curricolo verticale. Gli Ispettori hanno rilevato che è’ stato effettuato un progetto sperimentale di orientamento in ingresso dall’IPSIA ma non c’è traccia né sul sito WEB né nel POF. Nell’ambito IDENTITÁ STRATEGICA E CAPACITÁ DI DIREZIONE DELLA SCUOLA (LEADERSHIP), il livello assegnato è stato accettabile. Gli Ispettori hanno concordato sul fatto che il coordinamento e la gestione di due scuole distanti non è semplice. Inoltre, fino al 2007 si sono susseguiti alla direzione numerosi Dirigenti. Hanno però richiamato l’attenzione sul fatto che le modalità di controllo, coordinamento e delega devono essere più incisive, anche perché spesso nei processi decisionali non sono coinvolti il Consiglio d’Istituto e i Consigli di classe (molto è affidato al Dirigente). Alcuni collaboratori del D.S., inoltre, secondo il Rapporto, non hanno capito il loro ruolo. Per l’ambito GESTIONE STRATEGICA DELLE RISORSE, il livello assegnato è stato accettabile. Viene notato che la scuola accede ai fondi europei ma questi non vengono utilizzati per attività di orientamento e artistico – espressive (la mancanza di attività artistico - espressive è vista come un grave difetto). Inoltre, la percentuale al di

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sopra della media nazionale di dipendenti in possesso di certificazione delle competenze informatiche. Viene stigmatizzata la mancanza di formazione rivolta ai docenti su orientamento, lingue straniere e metodologie innovative di insegnamento. Nell’ambito dei RISULTATI, il livello assegnato è stato inadeguato. Il Rapporto ha messo in evidenza che ci sono studenti in ritardo sia in matematica che in italiano, mancano progetti extracurricolari al riguardo, la certificazione delle competenze avviene solo per pochi alunni. Viene, inoltre, messo in evidenza che gli iscritti al professionale sono inferiori alla media provinciale, regionale e nazionale. Scarso è l’utilizzo di metodologie didattiche innovative (non solo tecnologiche). In sintesi, il Rapporto rileva una evidente incapacità di governare i processi con dei gruppi di lavoro specifici. Alla luce di questa valutazione, il Rapporto ha suggerito alla nostra Scuola i seguenti obiettivi di miglioramento 1. Migliorare il livello di competenze di base degli studenti del biennio in italiano, lingua straniera e matematica, attraverso percorsi di recupero e/o potenziamento anche extracurricolare ad hoc 2. Migliorare le capacità progettuali del personale docente, con particolare riguardo a: sperimentazione di nuove metodologie; sviluppo di competenze nella valutazione (griglie, prove strutturate) 3. Favorire azioni di orientamento sia con il mondo del lavoro sia universitario 4. Favorire la formazione dei docenti sulla progettazione del curricolo verticale

Risultati dei processi autovalutazione

In un collegio, appositamente convocato per prendere coscienza delle valutazioni contenute nel Rapporto degli ispettori VALES, l’intera comunità scolastica ha preso atto e condiviso tutte le criticità evidenziate nel Rapporto di valutazione esterna e ha proposto le seguenti piste di miglioramento: 1. creare un gruppo di lavoro per la costruzione del “curricolo di scuola” prima e del “curricolo verticale” poi, al fine di meglio raccordarsi con la scuola secondaria di I grado e prevenire l’insuccesso e la dispersione scolastica nel primo biennio; 2. ridurre la frammentarietà dei progetti extracurricolari ed elaborare un Progetto d’istituto che individui pochi obiettivi misurabili e convogli in questa direzione tutti i fondi disponibili (passare dai progetti al Progetto). Le aree indicate per il miglioramento sono le competenze di base degli studenti e le competenze progettuali dei docenti; 3. lavorare sulla patrimonializzazione e sulla diffusione delle buone pratiche attuate nella

Particolarmente positivi sono stati i risultati, in termini di aumento del numero delle iscrizioni, del Progetto di orientamento attuato nello scorso anno. Esso consisteva nella proposta alle scuole secondarie di I grado di “pacchetti formativi gratuiti” realizzati nelle classi III della scuola secondaria di I grado a cura dei nostri docenti delle materie caratterizzanti. In tale ottica, sono stati proposti laboratori di domotica, robotica e simili. Il progetto sarà riproposto anche in questo anno e diventerà uno dei punti qualificanti della nostra

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nostra scuola. A tal proposito, il Collegio ha proposto di individuare una funzione specifica che si occupi della documentazione educativa e della pubblicizzazione delle attività realizzate.

offerta formativa.

Linea strategica del piano L’intero Piano di Miglioramento sarà focalizzato sul raggiungimento di due obiettivi strategici:

1. Migliorare la qualità degli apprendimenti degli studenti, attraverso il potenziamento delle competenze di base degli studenti del biennio (lingua madre, lingua inglese e seconda lingua comunitaria, matematica) e trasversali. Nell’ambito dei fondi PON VALES, saranno attivati per gli studenti del biennio corsi Azione C 1 in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria per il conseguimento della Certificazione linguistica di livello A2 o B1 e un corso Azione C 1 di Matematica sul Coding e la robotica.

2. Migliorare le capacità progettuali dei docenti attraverso la

costruzione di un protocollo di ricerca didattica e metodologica che, valorizzando le potenzialità offerte dall’art. 6 del Regolamento dell’Autonomia (Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo), possa sostenere i docenti nelle fasi di sperimentazione di nuove metodologie, di documentazione educativa, di riflessione e di condivisione tra colleghi, fino ad arrivare alla “patrimonializzazione” e alla trasferibilità delle “buone pratiche” sperimentate. Il protocollo si rifà al paradigma teorico della ricerca – azione e ha come obiettivo di lungo periodo quello di costituire nella nostra scuola una “comunità di pratica” di professionisti riflessivi, che apprendono “in situazione” sperimentando nuovi approcci metodologici, sono abituati a documentare le proprie esperienze didattico – educative, riflettono in maniera critica sul proprio operato, imparando dai propri errori, condividono le buone pratiche e apprendono dal gruppo dei pari. Nell’ambito dei fondi PON Vales, saranno attivati, nelle modalità appena descritte, almeno due corsi Azione B1 per docenti (uno per docenti dell’area linguistico – letteraria e uno per docenti dell’area scientifico – matematica e delle materie tecniche e caratterizzanti), al fine di garantire una ricaduta positiva in termini di miglioramento degli apprendimenti sul maggior numero di studenti.

Definizione di Obiettivi strategici Indicatori

1. Migliorare la qualità degli apprendimenti degli studenti, attraverso il potenziamento delle competenze di base degli studenti del biennio (lingua madre, lingua inglese e seconda lingua comunitaria, matematica) e trasversali.

- percentuale di successo nell’esame di certificazione esterna in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria pari almeno al 50% degli allievi coinvolti;

- percentuale di giudizi sospesi nelle materie afferenti l’asse Linguistico ridotta di almeno il 70%;

- percentuale di giudizi sospesi in Matematica ridotta di almeno il 30%;

- percentuale di studenti in ritardo al termine del

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2. Migliorare le capacità progettuali dei docenti attraverso la costruzione di un protocollo di ricerca didattica e metodologica che, valorizzando le potenzialità offerte dall’art. 6 del Regolamento dell’Autonomia (Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo), possa sostenere i docenti nelle fasi di sperimentazione di

Biennio diminuita di almeno il 20%;

- percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove nazionali INVALSI di Italiano e Matematica ridotta di almeno il 20%;

- miglioramento del rendimento anche nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo, a seguito del superamento degli impedimenti dovuti alle carenze nella capacità di lettura e comprensione e nelle abilità di logica riscontrate in maniera evidente nei test d’ingresso degli alunni delle classi I.

- Uso consapevole ed esperto da parte di almeno il 25% dei docenti della scuola dei più comuni strumenti di diagnosi e del Protocollo sperimentato e validato di Ricerca – azione, sviluppando abilità di auto-osservazione, auto-correzione e documentazione dei percorsi, al fine di estendere gradualmente a tutta la scuola l’innovazione prodotta;

- miglioramento della qualità dell’apprendimento con conseguente diminuzione di almeno il 30% di studenti non promossi al termine del Biennio o di almeno il 20% di studenti con sospensione del giudizio;

- aumento, nel lungo periodo (non appena la sperimentazione partita dal biennio arriverà a regime) di almeno il 20% degli studenti che decidono di proseguire gli studi con l’iscrizione a Facoltà universitarie e, soprattutto, che superano il test di accesso agli Istituti Tecnici Superiori.

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nuove metodologie, di documentazione educativa, di riflessione e di condivisione tra colleghi, fino ad arrivare alla “patrimonializzazione” e alla trasferibilità delle “buone pratiche” sperimentate.

ELENCO DEI PROGETTI DI MIGLIORAMENTO (secondo l’ordine di priorità) Pertanto le aree da migliorare e le relative azioni di miglioramento risultano essere:

Nello specifico dunque i progetti sono identificati come:

1. Elevare le competenze di base degli studenti del biennio: un passaporto per il “loro” futuro.

2. Un cambio di paradigma: dal docente trasmettitore di nozioni al docente “ricercatore” che progetta esperienze di apprendimento significative, anche al fine di prevenire e arginare la dispersione scolastica nel biennio.

Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità Competenze linguistiche di base degli studenti del biennio.

Elevare il livello delle competenze di base degli studenti del Biennio (in Lingua madre, in Lingua Inglese e nella seconda lingua comunitaria, in Matematica) per esercitare a pieno i propri diritti di cittadinanza.

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Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità Competenze progettuali, metodologiche e didattiche dei docenti

Migliorare le capacità progettuali, di ricerca, sperimentazione, sviluppo e documentazione di metodologie innovative da parte dei docenti, al fine anche di condividere e diffondere le “buone pratiche” validate nella propria classe attraverso il processo di ricerca – azione.

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Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità

SECONDA SEZIONE Da compilare per ciascun progetto Indicazioni di progetto

Titolo del progetto

Elevare le competenze di base degli studenti del biennio: un passaporto per il “loro” futuro.

Responsabile Proff. Ladestra (I.T.E.) – Mastrogiacomo (I.P.S.I.A. e I.T.T.)

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del progetto Data di inizio e

fine Febbraio 2015 – Giugno 2016

Obiettivi operativi Indicatori di valutazione La pianificazione (Plan)

Pianificazione obiettivi operativi

Gli insegnanti dell’Asse Linguistico lavoreranno insieme, unificando metodologie e procedure, affinché gli allievi, al termine dei corsi e dei moduli formativi, siano in grado di:

- interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti in lingua madre, in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria;

- leggere ad alta voce o in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza;

- usare in modo efficace le comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri;

- produrre testi orali e scritti, anche di carattere creativo, funzionali agli scopi comunicativi da raggiungere (prendere appunti, redigere sintesi e relazioni, ecc…);

- applicare le conoscenze metalinguistiche per monitorare e migliorare la comunicazione orale e scritta nella lingua madre, nella lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria.

Gli insegnanti di Matematica e Informatica del biennio, unitamente all’Esperto del Corso PON sul “Coding e la robotica” lavoreranno in sinergia, affinché gli alunni siano in grado di:

- familiarizzare con i concetti di base dell’informatica, attraverso la programmazione (coding), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedano necessariamente un’abilità avanzata nell’uso del computer;

- sviluppare, attraverso l’acquisizione e l’applicazione nella vita quotidiana degli elementi

Gli obiettivi del Progetto si intenderanno raggiunti se, al termine dei percorsi formativi:

- gli studenti avranno superato l’esame di certificazione esterna in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria con un percentuale di successo pari almeno al 50% degli allievi coinvolti;

- la percentuale di giudizi sospesi nelle materie afferenti l’asse Linguistico sarà stata ridotta di almeno il 70%;

- la percentuale di studenti in ritardo al termine del Biennio sarà diminuita di almeno il 20%;

- la percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove nazionali INVALSI di Italiano sarà diminuita di almeno il 20%;

- se sarà aumentato il rendimento anche nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo, perché saranno stati superati gli impedimenti dovuti alla scarse capacità di lettura e comprensione.

Gli obiettivi del Progetto si intenderanno raggiunti se, al termine dei percorsi formativi:

- la percentuale di giudizi sospesi in Matematica ridotta di almeno il 30%;

- la percentuale di studenti in ritardo al termine del Biennio diminuita di almeno il 20%;

- la percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove nazionali INVALSI di Matematica sarà ridotta di almeno il 20%;

- sarà rilevato anche un miglioramento delle abilità logiche e della capacità di risolvere problemi, non

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fondamentali del “pensiero computazionale”, adeguate competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente;

- sviluppare la creatività attraverso la robotica, maturando anche un atteggiamento nuovo ed attivo verso le nuove tecnologie;

- imparare dagli errori nella progettazione e nella programmazione del robot, rivedendo in modo più approfondito i propri ragionamenti e risultati, trasferendo questa buona attitudine nei contesti di studio e di lavoro;

- valorizzare, nella realizzazione di “compiti autentici di realtà” (come la progettazione e la messa in funzione di un robot), le proprie competenze acquisite in contesti formali ( a scuola o in altri corsi di formazione strutturati), non formali (in corsi personali, associazioni sportive, ecc…) e informali (nei contesti familiari, di lavoro, nel tempo libero e nella società in generale);

- lavorare in team alla realizzazione di un progetto concreto, rispettando il punto di vista degli altri ed essendo responsabili della propria parte di compito per il successo del lavoro di tutti;

- imparare dai “pari” e valorizzare il supporto esperto dell’insegnante.

solo in Matematica e Informatica, ma anche nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo.

Relazione tra la linea strategica del Piano e il progetto

Assumere l’asse culturale dei linguaggi in funzione strategica significa lavorare per garantire all’alunno – cittadino il controllo della competenza linguistica nella lingua madre, nella lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria. Tutto ciò viene affermato nella consapevolezza che la padronanza della lingua italiana è premessa fondamentale per il controllo attivo e passivo di una pluralità di situazioni comunicative, per l’acquisizione, la rielaborazione e l’interpretazione delle informazioni e per l’instaurazione di rapporti personali e sociali. In una parola, essa è requisito indispensabile per esercitare a pieno i propri diritti di cittadinanza. Le due lingue comunitarie, parimenti, sono requisito indispensabile per essere cittadini europei, per poter usufruire delle opportunità di studio e di lavoro che l’Unione offre ai suoi giovani più motivati. I docenti dell’asse linguistico, nell’ambito del Biennio “unitario”, devono procedere ad un vero e proprio confronto sulla metodologia

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d’insegnamento della lingua, per individuare un’unità di approccio. Si tratterà di partire da presupposti teorici condivisi, superando l’individualismo della professione docente, considerando la lingua come “atto comunicativo”. L’insistenza sulla competenza comunicativa porterà ad una migliore conoscenza del codice e ad un suo uso adeguato a seconda del contesto, dello scopo comunicativo e del destinatario del messaggio. Ecco perché tutti i docenti, in orario curricolare, lavoreranno per elevare il livello della competenza in lingua italiana, consapevoli del valore trasversale e propedeutico di questa competenza, mentre saranno attivati moduli PON in orario extrascolastico per migliorare le proprie competenze in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria. Allo stesso modo, migliorare le abilità di logica e la capacità di risolvere in maniera creativa problemi della vita quotidiana significa attrezzare i nostri studenti ad affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza. In un tempo di rapidi cambiamenti, l’obsolescenza delle conoscenze acquisite richiede una grande capacità di adattamento. Uno spirito “duttile” possiede un protocollo sempre migliorabile, ma già testato, di problem posing e di problem solving, che gli consente di non arrendersi di fronte ad una situazione problematica sconosciuta. Il possesso di adeguate abilità logiche, inoltre, permette al cittadino attivo di operare inferenze, stabilire relazioni tra fenomeni, astrarre da situazioni particolare regole generalizzabili da applicare ad altri contesti. La scelta di proporre agli studenti del biennio i primi elementi del “pensiero computazionale” attraverso la robotica è così motivata:

- i robot sono oggetti tridimensionali che si muovono nello spazio e nel tempo e che possono simulare alcuni tratti del comportamento umano e animale;

- i giovani apprendono più rapidamente se hanno a che fare con oggetti concreti piuttosto che operando solo su formule e astrazioni, come avverrebbe se i ragazzi si impegnassero a programmare solo con il computer;

- la spinta a far funzionare una macchina intelligente è molto potente dal punto di vista motivazionale.

Risorse umane necessarie

Saranno coinvolti nel progetto tutti i docenti del Biennio, inteso come un percorso di studi “unitario” centrato sulle competenze di base e su quelle trasversali indicate in maniera precisa in molti documenti europei (come la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 sulle competenze – chiave) e nazionali (a partire dalle “Linee guida per avviare e sostenere l’innalzamento dell’obbligo di istruzione” del 2007, che hanno istituzionalizzato gli assi culturali, fino alle più recenti Linee guida per gli Istituti Tecnici e professionali). Tutti i docenti lavoreranno, ciascuno nel proprio ambito disciplinare, per migliorare sia le competenze di lettura e comprensione in lingua italiana, sia le abilità logiche di base unitamente alla capacità di porre nel modo giusto e cercare di risolvere problemi di varia natura. La competenza nella lingua madre e la competenze matematiche di base (abilità di calcolo, logica e problem solving) saranno considerate finalmente come competenze trasversali che attraversano tutte le discipline, dal momento che il loro possesso, ad un livello almeno sufficiente di padronanza, è requisito imprescindibile per affrontare con successo sia il percorso di studi nella scuola secondaria di II grado, sia il prosieguo della propria formazione nell’istruzione terziaria (Università e ITS), necessario anche per facilitare il proprio percorso di inserimento lavorativo e lo sviluppo della propria carriera. Per quanto riguarda, invece, i corsi P.O.N. di Inglese (50h con certificazione), Francese (30h con certificazione) e Matematica (30h), come previsto dalle Linee guida nazionali, saranno svolti in orario extracurricolare, avvalendosi della professionalità certificata di docenti Esperti esterni, reclutati mediante Bando ad evidenza pubblica, con l’ausilio di docenti Tutor interni, reclutati con apposito bando tra i docenti della scuola.

Destinatari del Destinatari del progetto saranno tutti gli alunni del biennio per i moduli sulla

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progetto (diretti ed indiretti)

competenza nella lingua madre, che saranno attivati in orario curricolare e gestiti in modo trasversale da tutti i docenti. In modo particolare, sarà perfezionato il “Modulo zero” per le classi prime, che prevederà un percorso strutturato transdisciplinare per assicurare agli studenti almeno un livello sufficiente nella comprensione di testi di vario tipo, con speciale attenzione per i testi espositivi essenziali per poter affrontare con successo qualsiasi percorso di studi secondari. Particolare attenzione sarà rivolta agli studenti che, nei test comuni di ingresso in Italiano e Matematica, avranno rivelato gravi lacune nelle competenze di base. Nella consapevolezza che questi studenti sono quelli più a rischio di insuccesso scolastico e di dispersione, per loro ogni docente attiverà itinerari personalizzati di recupero in orario curricolare. Saranno altresì attivati, sfruttando al meglio le risorse dei Progetti per le “Aree a rischio”, corsi intensivi di riallineamento, che cercheranno di colmare questi gaps. Per quanto riguarda i moduli, che, invece, porteranno alla certificazione linguistica esterna in Lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria, e per il modulo di Matematica su “Il coding e la robotica”, va precisato che essi saranno attivati in orario extracurricolare e saranno rivolti alle agli alunni più motivati, sulla base delle indicazioni fornite dai Consigli di classe di appartenenza, che rimarranno sempre i responsabili principali di queste attività di formazione, monitorandone in itinere e valutandone alla fine l’efficacia e la ricaduta sul rendimento curricolare.

Budget previsto

Il costo del corso Azione C 1 di Inglese (50h) con certificazione è pari a € 12821,43. Il costo del corso Azione C 1 nella seconda lingua comunitaria (30h) con certificazione è pari a € 8892,86. Il costo del corso Azione C 1 di Matematica è pari a € 5892,86. In totale il costo complessivo degli interventi programmati nell’ambito dell’azione C 1 è pari a € 27607,15.

La realizzazione (Do)

Descrizione delle principali fasi di attuazione

Tutta l’azione educativa e didattica nel Biennio deve essere finalizzata al conseguimento di quelle che, a ragione,vengono definite competenze – chiave di cittadinanza. Per questo, l’intero arco del Biennio “unitario” sarà interessato dall’attuazione in varie forme (curricolari ed extracurricolari, disciplinari e transdisciplinari, ecc…) di questo progetto. Il Progetto si articola in varie sezioni, che, spesso si sovrappongono a livello temporale. Alcune sezioni, come ad esempio la prima, sono già state in parte attivate in questo anno scolastico, anche se saranno compiutamente realizzate a partire dal prossimo anno scolastico (2015/2016); altre, invece, saranno attivate a partire dal mese di Febbraio 2015, compatibilmente con i tempi di autorizzazione del Piano da parte dell’Autorità di gestione PON e conclusi nei tempi previsti da quest’ultima, cioè entro il termine del corrente anno scolastico (2014/2015). Ogni sezione è, pertanto divisa in varie fasi. SEZIONE 1 Fase 1 A partire dal mese di settembre di ogni anno scolastico, verranno somministrate in tutte le classi del Biennio delle prove di verifica comuni testate e standardizzate che rileveranno in maniera oggettivo il livello di padronanza delle competenze linguistiche in Lingua madre e in Lingua inglese e di quelle matematiche, privilegiando la loro somministrazione attraverso la piattaforma didattica Edmodo, in modo da consentire una valutazione oggettiva delle prove stesse e un’immediata tabulazione degli esiti delle stesse. Subito dopo la somministrazione, i docenti delle materie interessate dalle prove provvederanno alla redazione di un report dettagliato sugli esiti delle prove che sarà discusso e condiviso nel primo Consiglio di classe. A partire da questa discussione, sarà approntata la Programmazione di classe e, sulla base di questa, le rispettive programmazioni disciplinari. Lo screening effettuato con queste prove di ingresso potrà offrire lo spunto per una prima rilevazione di studenti con B.E.S. Fase 2

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Nei mesi di ottobre e novembre, gli insegnanti di tutte le discipline delle classi I saranno impegnati nella realizzazione, a partire dal proprio specifico disciplinare, del “Modulo zero”, finalizzato al consolidamento delle competenze linguistiche di base in Italiano e Inglese e delle competenze matematiche di base (abilità di calcolo, abilità logiche di base e problem solving). Alla fine del mese di novembre, sarà somministrato un ulteriore test comune standardizzato di Italiano e Matematica per rilevare i miglioramenti conseguiti. Questo test più approfondito, unitamente all’osservazione diretta effettuata in classe, potrà offrire il materiale necessario per l’individuazione degli studenti con B.E.S. per i quali sarà predisposto un apposito Piano Didattico Personalizzato. Per gli studenti con gravi lacune, difficilmente recuperabili in orario curricolare, saranno tempestivamente attivati percorsi extracurricolari di riallineamento ed, eventualmente, di riorientamento. Fase 3 A fine marzo e a fine anno scolastico saranno somministrati, con le stesse modalità dei precedenti, ulteriori test. Questa volta, però, i test saranno effettuati sulle unità di apprendimento programmate in comune e realizzate da tutte le classi I e II nei vari periodi dell’anno. Tutto ciò servirà a garantire una certa omogeneità nei percorsi di studio del Biennio unitario, cercando di evitare differenze evidenti e non fisiologiche tra le varie sezioni della nostra scuola. Ciò aiuterà i docenti a programmare insieme, a confrontarsi e a lavorare in parallelo. In questo modo, sarà possibile anche sperimentare, con la metodica della “ricerca –azione”, di alcune innovazioni metodologiche e didattiche. Ogni verifica intermedia sarà l’occasione propizia per ricalibrare l’azione didattica sulla base dei bisogni educativi degli allievi, dei loro stili cognitivi e dei ritmi di apprendimento. Gli allievi dell’intero biennio saranno, in questo modi, preparati ad affrontare le prove nazionali dell’INVALSI al termine della classe II e le eventuali Prove OCSE – PISA per gli studenti quindicenni, nel caso la nostra scuola fosse scelta nel campione di istituzioni educative del I e del II ciclo che parteciperanno alla rilevazione internazionale prevista per il 2015. Fase 4 Al termine di ogni anno scolastico, ogni singolo Consiglio di classe del Biennio, procederà ad una valutazione del “valore aggiunto” dalla Scuola alla preparazione dello studente e, al termine della classe II, alla certificazione delle competenze previste al termine dell’obbligo di istruzione. In ogni fase, il docente Coordinatore curerà la documentazione educativa e la patrimonializzazione delle “buone pratiche”. SEZIONE 2 A partire dal mese di Febbraio 2015, compatibilmente con i tempi richiesti dall’autorizzazione del Piano di Miglioramento da parte dell’Autorità di gestione P.O.N. e dall’espletamento delle procedure di gara ad evidenza pubblica obbligatorie per i corsi finanziati con fondi europei del F.S.E., saranno attivati tre corsi afferenti all’Azione C 1: i primi due finalizzati al conseguimento della certificazione linguistica di livello almeno A2 sia per la Lingua inglese (modulo di 50h), sia per la seconda lingua comunitaria (modulo di 30h), il terzo, un modulo di Matematica di 30h, volto al miglioramento delle abilità logiche di base e delle capacità di problem solving, attraverso la familiarizzazione con gli elementi fondamentali del pensiero computazionale, utilizzati per programmare e far funzionare un robot. Si tratterà di un vero e proprio “compito autentico di realtà”, perché gli studenti, supportati dall’Esperto esterno, dovranno mettere a frutto tutte le proprie competenze acquisite in contesti formali, non formali e informali per realizzare un prodotto finito, qual è appunto un robot. I corsi, come previsto dalle Linee guida per i P.O.N. saranno svolti in orario extracurricolare, avvalendosi della professionalità certificata di docenti Esperti esterni. I corsi dovranno essere conclusi entro il 30 giugno 2015 come previsto dalla Nota dell’Autorità di gestione P.O.N. prot. AOODGEFID 9743 del 17

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novembre 2014. Descrizione delle attività per la diffusione del progetto

Il progetto sarà diffuso e condiviso anzitutto nelle riunioni di Dipartimento, organizzati per Assi culturali. Successivamente i singoli Consigli di classe del Biennio programmeranno le varie attività previste e incaricheranno il Coordinatore di classe di presentare in maniera dettagliata alla classe le attività progettuali. Le attività saranno pubblicizzate anche sulla pagina Facebook della scuola e sui media locali. Particolare attenzione sarà riservata alla condivisione delle linee progettuali con le famiglie degli alunni del Biennio e gli stakeholder del territorio. Saranno coinvolti più in generale nella progettazione formativa della scuola, di cui il presente Piano è parte importante e preminente, tutte le agenzie formative operanti nel territorio (scuole del I ciclo, parrocchie, associazioni, centri sportivi, ecc…) al fine di consolidare una fattiva rete di collaborazione, premessa indispensabile per la costruzione di un “sistema formativo integrato”.

Il monitoraggio e i risultati (Check)

Descrizione delle azioni di monitoraggio

La valutazione e il monitoraggio del progetto servirà ad acquisire informazioni utili, ad avere un feedback circa i processi di recupero e potenziamento curricolare ed extracurricolare delle competenze di base degli studenti del biennio, anche al fine di una loro eventuale correzione e rimodulazione. La valutazione si articolerà in tre momenti:

• Valutazione ex ante: essa precederà l’avvio dei percorsi mirati al recupero e al consolidamento curricolare delle competenze di base nella Lingua madre in Matematica e riguarderà i destinatari diretti del progetto, cioè gli allievi di tutte le classi del Biennio, in cui, negli stessi tempi e con obiettivi definiti, tutti i docenti, con un’ottica transdisciplinare, lavoreranno nella direzione del miglioramento delle competenze di lettura e comprensione in Lingua italiana, nonché della abilità logiche di base e delle capacità di problem solving. Tale monitoraggio iniziale sarà curato dal Coordinatore di classe. La valutazione iniziale riguarderà anche i Corsi P.O.N. attivati in orario extracurricolare per potenziare le competenze linguistiche degli studenti nella Lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria con il conseguimento di una certificazione linguistica esterna di livello almeno A2 e per potenziare le competenze matematiche di base nel Corso sul coding e la robotica. Gli Esperti esterni di questi Moduli, con l’ausilio dei Tutor interni, somministreranno agli studenti , scelti con criteri di merito, appositi questionari conoscitivi, che serviranno a rilevare i livelli di partenza dei corsisti. I dati raccolti serviranno a calibrare bene gli interventi formativi.

• Valutazione in itinere, con la quale si monitorerà l’andamento dei corsi sia dal punto di vista formativo (livello di partecipazione degli studenti, qualità della formazione, efficacia della comunicazione), sia dal punto di vista organizzativo (adeguatezza del supporto logistico e tecnologico allo svolgimento del corso).

• Valutazione ex post, con la quale si effettuerà la rilevazione finale (valutazione finale e disseminazione). In particolare, la valutazione finale, in un’ottica di lungo periodo, prenderà in considerazione la ricaduta didattica sugli alunni in termini di: miglioramento del rendimento nelle materie afferenti all’Asse Linguistico e Matematico, senza trascurare i risultati riportati in tutte le altre materie, dal momento che la competenza comunicativa e le abilità logiche e di problem solving sono, a buon diritto, ritenute competenza trasversale. Un indicatore particolarmente evocativo del miglioramento della motivazione allo studio, dovuto alla frequenza di questi corsi, sarà sicuramente una maggiore partecipazione alla vita scolastica. Per i corsi PON finalizzati al conseguimento della certificazione linguistica esterna, un indicatore

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di successo sarà fornito dalla percentuale (pari almeno al 50%) di studenti che avranno conseguito la certificazione al termine del corso. Per gli studenti che parteciperanno al corso PON di Matematica, saranno monitorati i progressi nell’applicazione della logica e del problem solving ai ragionamenti e alle situazioni problematiche che si incontrano quotidianamente nel percorso di studio e di vita. Particolarmente importante sarà in tutte le fasi la documentazione del percorso effettuato e la sua disseminazione destinata, in primo luogo, agli altri insegnanti della scuola e delle scuole del territorio. In tal senso gli indicatori che andranno monitorati sono: la riproducibilità del processo attuato, la validità della documentazione, l’efficacia dei materiali prodotti e della loro presentazione in appositi seminari.

Target

Destinatari delle azioni di monitoraggio saranno i partecipanti ai Corsi P.O.N. sulle competenze linguistiche (Lingua inglese e seconda lingua comunitaria) e al corso P.O.N. di Matematica, oltre a tutti gli allievi delle classi del Biennio per quanto riguarda in particolare, le competenze di lettura e comprensione nella Lingua madre. Particolare attenzione nella fase di monitoraggio sarà anche riservata al gradimento delle famiglie delle classi coinvolte nei progetti.

Note sul monitoraggio

Il monitoraggio sarà curato in particolar modo dai Referenti individuati nell’ambito del Nucleo di valutazione, i quali coordineranno il lavoro dei Tutor interni e degli Esperti dei vari Corsi P.O.N., al fine di garantire la congruenza delle attività realizzate con l’idea progettuale originaria, apportando, laddove necessario, le opportune correzioni di rotta. Il ruolo del Nucleo di Valutazione VALES sarà fondamentale in tutte le fasi dell’implementazione del progetto, dal momento che esso lavorerà per raggiungere in ogni momento il raccordo di tutte le componenti della scuola, assicurando una governance unitaria e coerente dei processi di miglioramento. Per quanto riguarda, invece, i percorsi curricolari sulle competenze nella Lingua madre, il monitoraggio, in tutte le sue fasi, sarà curato anche dal Coordinatore di classe, il quale si interfaccerà costantemente con il Dirigente Scolastico e con il Coordinatore del Nucleo di Valutazione VALES.

Modalità di revisione delle azioni

I docenti Tutor ed Esperti dei Percorsi P.O.N. , come pure i Coordinatori di classe, seguiranno tutte le fasi del progetto, adottando precisi strumenti di indagine e di raccolta dati, come diari di bordo, verbal report, field notes, schede anedottiche, checklist, garantendo una naturale predisposizione alla valorizzazione dei feedback provenienti dagli alunni e all’eventuale ricalibratura dei percorsi intrapresi. Nelle riunioni intermedie dei Consigli di classe coinvolti, che conserveranno sempre la responsabilità educativa dei progetti intrapresi, i Tutor interni e i Coordinatori riferiranno circa i risultati dei processi di osservazione e monitoraggio e terranno conto, nel prosieguo delle attività, dei consigli e delle indicazioni dei Consigli stessi. Al termine del progetto, la stesura, in un’ottica di chiara rendicontazione sociale di quanto fatto con i fondi europei, di un Report di progetto, utilizzando le forme e i media più vari, sarà garanzia di un’ulteriore riflessione “metacognitiva” sul proprio modo di operare, nell’ottica del miglioramento continuo.

Il riesame e il miglioramento (Act)

Criteri di miglioramento

In un ottica di lungo periodo, che è l’unica che assume una prospettiva strategica sulla realtà, questi sono i criteri che confermeranno il percorso di miglioramento intrapreso:

- al termine dei Biennio “unitario”, almeno il 50% degli studenti dovrà aver superato un esame di certificazione esterna in lingua inglese o nella seconda lingua comunitaria conseguendo una padronanza linguistica pari almeno al livello A2 del Quadro europeo di riferimento delle lingue;

- la percentuale di giudizi sospesi nelle materie afferenti l’asse

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Linguistico dovrà essere ridotta del 90%; - la percentuale di giudizi sospesi nelle materia afferenti l’asse

Scientifico – matematico dovrà essere ridotta di almeno il 50%; - la percentuale di studenti in ritardo al termine del Biennio dovrà

essere diminuita di almeno il 50%; - la percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove

nazionali INVALSI di Italiano e di Matematica dovrà essere ridotta di almeno il 50%;

- il rendimento nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo dovrà migliorare con gli stessi ritmi delle discipline linguistiche e scientifico – matematiche.

Descrizione delle attività di diffusione dei risultati

I risultati delle attività progettuali sulle competenze di base degli studenti del Biennio saranno riportati in forma critica e dettagliata in un Report finale, alla cui realizzazione concorreranno tutti i docenti che hanno preso parte alle attività, anche se esso sarà materialmente redatto nella sua forma definitiva dal Nucleo interno di valutazione VALES, che monitorerà tutte le fasi del progetto. Questo materiale sarà socializzato all’intera comunità territoriale di riferimento (altre scuole, agenzia formative diverse dalla scuola, famiglie, Enti locali, aziende, ecc…) attraverso iniziative pubbliche di disseminazione e la condivisione del Report finale del progetto, con l’obiettivo primario di patrimonializzare e diffondere le buone pratiche sperimentate. Inoltre, la pagina Facebook della scuola e il sito istituzionale daranno conto periodicamente e alla fine dei risultati del progetto.

Note sulle possibilità di implementazione del progetto

Benché i risultati di qualsiasi percorso formativo non siano immediatamente trasferibili in altri contesti, perché essi sono il frutto di precisi interventi svolti in contesti unici e irrepetibili come sono le singole classi, sarà cura del Nucleo interno di Valutazione VALES, con l’ausilio degli Esperi esterni dei Corsi P.O.N. delle lingue straniere comunitarie e del Corso P.O.N. su “Il coding e la robotica”, curare un primo tentativo di trasferimento e implementazione delle buone pratiche nelle classi prime dell’anno successivo, al fine di consentire quel processo di modellizzazione dell’esperienza, che consentirà di innovare in maniera strutturale il modo di fare didattica nella nostra scuola.

Indicazioni di progetto

Titolo del progetto

Un cambio di paradigma: dal docente trasmettitore di nozioni al docente “ricercatore” che progetta esperienze di apprendimento significative, anche al fine di prevenire e arginare la dispersione scolastica nel biennio.

Responsabili del progetto

Proff. Ciriaca Musco e Michele Loglisci

Data di inizio e fine

Marzo – Giugno 2015

Obiettivi operativi Indicatori di valutazione La pianificazione (Plan)

Pianificazione obiettivi operativi I corsi che saranno attivati con

fondi P.O.N. – F.S.E. si propongono di ottenere che, al termine delle attività, gli insegnanti coinvolti Conoscano:

- la situazione relativa ai livelli di apprendimento della propria utenza in Italiano e Matematica rilevati dalle prove INVALSI al termine del Biennio e li assumano come base per la riprogettazione dell’intero curricolo del

Gli insegnanti al termine dei corsi di formazione devono essere in grado di:

- usare strumenti di diagnosi;

- utilizzare con professionalità un protocollo validato di Ricerca – azione, sviluppando abilità di auto-osservazione, auto-correzione e documentazione dei percorsi;

- utilizzare le notevoli potenzialità della

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Biennio unitario; - alcune teorie importanti

dell’apprendimento e della meta cognizione;

- aspetti teorici e operativi della metodologia della Ricerca – azione.

Siano in grado di: - leggere i bisogni

formativi degli allievi delle proprie classi, perché la ricerca – azione di rivolge sempre a destinatari ben definiti;

- utilizzare idonei srumenti di rilevazione, diagnosi e autocorrezione;

- promuovere l’uso presso gli studenti di schede di autoosservazione e metacognizione;

- mettere in pratica un protocollo di base di Ricerca – azione per sperimentare e adottare metodologie didattiche innovative adatte ad aumentare la motivazione allo studio e prevenire la dispersione.

Costruiscano percorsi che diano gli studenti la consapevolezza:

- dell’esistenza di diversi modi di apprendere;

- del proprio modo di studiare e apprendere;

- della possibilità di migliorare il proprio rendimento modificando il modo di studiare.

Favoriscano una ricaduta positiva sulla scuola:

- mettendo in campo adeguate risorse professionali, organizzative, economiche per creare le condizioni migliori per il raggiungimento del successo formativo;

- capitalizzando l’esperienze di Ricerca – azione validate, documentando il percorso attuato e diffondendo la conoscenza dei risultati ottenuti nelle proprie classi e delle

Ricerca – azione per diversificare metodologie e strategie didattiche (apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale, attività di tutoring.

I docenti, impegnati nelle attività di formazione, devono anche essere in grado di produrre:

- materiali che documentino il percorso attuato per diffondere la conoscenza dei risultati ottenuti, delle metodologie innovative impiegate e degli strumenti eleborati duranti le varie fasi della Ricerca – azione in classe e nel gruppo dei docenti;

- schede di monitoraggio, griglie di valtazione del percorso di Ricerca – azione, anche utilizzando ed adattando schede e materiali validati dalla comunità scientifica.

Nella scuola, a conclusione dei corsi di Ricerca – azione, deve essere tangibilmente rilevabile:

- un miglioramento della qualità dell’insegnamento dei docenti partecipanti, che avranno acquisito un protocollo di ricerca e sperimentazione di metodologie innovative;

- miglioramento della qualità dell’apprendimento con conseguente diminuzione del numero di studenti non promossi o con sospensione del giudizio (ci si attende una diminuzione di almeno il 30% dei non promossi e di almeno il 20% di sospesi al termine del Biennio “unitario”, sul quale saranno concentrati gli sforzi maggiori);

- aumento del numero degli studenti che decidono di proseguire

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metodologie adottate con successo.

gli studi con l’iscrizione a Facoltà universitarie e, soprattutto, agli Istituti Tecnici Superiori.

Relazione tra la linea strategica del Piano e il progetto

Il progetto risponde a pieno agli obiettivi strategici del Piano, perché la ricerca – azione è un valido strumento per corsi di aggiornamenti per insegnanti in servizio. Essa, infatti, non ha un approccio top-down, che spesso non incontra l’interesse dei docenti, ma parte dalla situazione concreta in cui gli insegnanti si trovano ad operare. È anche un valido antidoto per non essere in balia delle “mode” metodologiche e, oggi, specialmente delle “mode” tecnologiche, anzi può offrire un valido percorso per sperimentare e implementare nelle proprie classi metodologie innovative, valutandone sul campo l’efficacia e la trasferibilità ad altri contesti. Utilizzando questo approccio, l’insegnante:

a. esplora la realtà nella quale opera, partendo da un’indagine approfondita sulla situazione di partenza, per conoscerla in profondità;

b. passa in rassegna il proprio modo di operare e lo “mette in discussione”, esplicita, laddove presenti in maniera anche solo implicita, i propri riferimenti di teoria pedagogica;

c. progetta, in ogni suo dettaglio, un piano d’azione che introduca cambiamenti e sperimenti novità dal basso, attingendo ai riferimenti teorici utili per quella specifica situazione (concependo la teoria come un momento intermedio che nasce dalla riflessione sulla prassi e conduce alla progettazione di percorsi di miglioramento che incideranno, a loro volta, sempre sulla prassi);

d. raccoglie dati, utilizzando strumenti di rilevazione prevalentemente qualitativa (diario di bordo, field notes, schede aneddotiche, checklist, portfolio, questionari, test, ecc…), e monitora tutti i processi in atto e, eventualmente, riprogramma e apporta cambiamenti al piano originario;

e. riflette criticamente e in maniera sistematica (non episodica) sul proprio operato e sulle conseguenze del proprio operato, non limitandosi a prendere in considerazione questioni e aspetti di carattere solo teorico, ma interpretando le esperienze concrete della sua classe;

f. si confronta con il gruppo dei pari all’interno della comunità di pratica formata dai docenti del proprio dipartimento e, eventualmente, con esperti, accoglie da tutti riflessioni e suggerimenti, matura convinzioni e apporta modifiche e cambiamenti al proprio operato

g. documenta ogni fase del percorso e ogni aspetto della propria azione nella classe;

h. al termine, spiega e giustifica pubblicamente, attraverso un report fatto conoscere ai propri colleghi e agli stakeholder (utenti, famiglie, comunità territoriale di riferimento), il proprio operato con argomentazioni teoriche e ragionate.

Il profilo di insegnante che qui si delinea è quello del “docente – ricercatore”. Egli non può più essere rappresentato come un semplice “manovale” della didattica che si limita ad eseguire rigidi programmi ministeriali, sui quali non ha voce in capitolo, ma come

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“ingegnere” del curricolo, protagonista e responsabile del proprio operato. Questo è il vero “cambio di paradigma” necessario per la nostra scuola.

Risorse umane necessarie

Docenti Esperti nel presentare, implementare e documentare percorsi di ricerca, sperimentazione e sviluppo di buone pratiche, attraverso la metodologia della Ricerca – azione. Questi Esperti saranno reclutati con Bando ad evidenza pubblica, secondo le procedure previste dalle Linee guida dei P.O.N.

Destinatari del progetto (diretti ed indiretti)

I destinatari di questi moduli laboratoriali sulla Ricerca – azione saranno destinati a tutti i docenti della scuola pronti a “mettersi in gioco”, cioè a mettere in discussione le proprie pratiche di insegnamento, a sperimentare metodologie innovative e ad alto coefficiente motivazionale, a riflettere criticamente sul proprio operato e a documentare tutte le fasi di ricerca, sperimentazione e sviluppo di buone pratiche. Si tratta insomma di docenti disponibili ad effettuare quel “cambio di paradigma” così essenziale alla scuola italiana, per avvicinarsi di più ai bisogni educativi dei “nativi digitali”. Compatibilmente con le risorse offerte dal Piano degli interventi del P.O.N, saranno attivati due corsi –laboratorio di Ricerca – azione, uno destinato ai docenti dell’Asse Linguistico – letterari e uno ai docenti dell’Asse matematico – scientifico e delle materie caratterizzanti e di indirizzo. Ogni modulo sarà della durata di 30 ore.

Budget previsto Il costo di ciascun corso Azione B1 è pari a € 5892,86. Pertanto, il costo complessivo dei due moduli è pari a € 11785,72.

La realizzazione (Do)

Descrizione delle principali fasi di attuazione

FASE 1: Formazione iniziale Tempi: Marzo 2015 Presentazione del progetto di Ricerca – azione, Contratto formativo, messa a punto e rimodulazione del progetto alla luce della negoziazione. Momento informativo a cura degli Esperti: i presupposti teorici e le possibili applicazioni della Ricerca – azione in situazioni didattiche. Lavori di gruppo: i gruppi di lavoro formati in base agli Assi culturali individuano, sulla base dei bisogni formativi concreti dei propri allievi, una metodologia innovativa da sperimentare ed elaborano operativamente una serie di attività di Ricerca – azione rivolte ai propri allievi (6 ore). FASE 2: Formazione sul campo Tempi: Aprile – Maggio 2015 (8 ore per la formazione diretta e almeno altrettante per il lavoro dei gruppi finalizzato al monitoraggio e alla rimodulazione eventuale degli interventi nelle classi, in collaborazione con i Dipartimenti e i Consigli di classe. In totale questa fase richiederà 16 ore di formazione in ciascuno dei due corsi). Gli incontri con gli Esperti serviranno per offrire un supporto valido agli insegnanti impegnati sul campo nel percorso di Ricerca – azione. Durante gli incontri per Dipartimenti e per Consigli di classe si procederà alla lettura e all’analisi sistematica dei dati rilevati con l’ausilio di strumenti di osservazione e interpretazione (imprescindibili in un serio percorso di Ricerca – azione) come griglie, questionari, checklist, diari di bordo, ecc… messi a punto nei momenti di formazione in presenza e nel tutoraggio a distanza offerto dagli Esperti. In questa fase, che si caratterizza come un’attività di ricerca – azione con le classi, le costanti rilevazioni e il confronto tra le esperienze con la guida di esperti serviranno ad “aggiustare il tiro” e a mettere i docenti coinvolti nella condizione di riflettere sull’esperienza in corso, per farla divenire un apprendimento professionale, cioè una conoscenza esplicita e

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riflessa, spendibile e trasferibile in altre situazioni. FASE 3: Formazione finale e disseminazione Tempi: Giugno 2015, periodo di chiusura dell’anno scolastico dopo lo scrutinio finale. Saranno previste 8 ore di formazione finale, distribuite in due unità di 4 ore ciascuna: nella prima, gli Esperti cercheranno di tirare le fila dell’esperienza di Ricerca – azione svolta, spingendo il gruppo dei docenti – ricercatori ad elaborare strumenti e strategie per la documentazione, la capitalizzazione della propria esperienza e per la sua trasferibilità ad altri contesti interni ed esterni alla scuola. Nella seconda lezione, i gruppi di lavoro formalizzeranno il protocollo di ricerca didattica e metodologica testato con la sperimentazione di un percorso di Ricerca – azione, rimoduleranno gli aspetti che si sono rilevati deboli alla prova dei fatti nelle classi e produrranno una relazione finale, che documenti l’intero percorso e offra il protocollo, sempre provvisorio e suscettibile di adattamenti e miglioramenti, all’attenzione di tutti gli operatori della scuola e degli stakeholder. Il gruppo dei docenti impegnati nei Laboratori di Ricerca – azione valuteranno il proprio lavoro e si qualificheranno finalmente come professionisti “riflessivi”, membri attivi di una comunità professionale di pratica.

Descrizione delle attività per la diffusione del progetto

Il progetto di “formazione in servizio” attraverso la metodologia della Ricerca – azione sarà diffuso e condiviso anzitutto nelle riunioni di Dipartimento, organizzati per Assi culturali, e nei Consigli di classe. I Coordinatori di Dipartimento e di classe illustreranno ai colleghi le finalità e i risultati attesi da questi interventi di formazione sperimentali. Le attività saranno pubblicizzate anche sulla pagina Facebook della scuola e sui media locali. Particolare attenzione sarà riservata alla condivisione delle linee progettuali con le famiglie degli alunni e con gli stakeholder del territorio. Saranno coinvolti più in generale nella progettazione formativa della scuola, di cui il presente Piano è parte importante e preminente, tutte le agenzie formative operanti nel territorio (scuole del I ciclo, parrocchie, associazioni, centri sportivi, ecc…), al fine di consolidare una fattiva rete di collaborazione, premessa indispensabile per la costruzione di un “sistema formativo integrato”. Una particolare attenzione sarà dedicata, nella fase di disseminazione, alle scuole del territorio, affinché finalmente si sviluppi quella logica di rete, che sola può consentire di avviare e implementare processi stabili di innovazione e miglioramento.

Il monitoraggio e i risultati (Check)

Descrizione delle azioni di monitoraggio

La valutazione e il monitoraggio del progetto servirà ad acquisire informazioni utili, ad avere un feedback circa i processi di sperimentazione messi in atto nelle classi, anche al fine di una loro eventuale correzione e rimodulazione. La valutazione si articolerà in tre momenti:

• Valutazione ex ante: essa precederà l’avvio dei percorsi formativi di Ricerca – azione e riguarderà i destinatari diretti del progetto, cioè gli insegnanti coinvolti, e i destinatari indiretti, cioè gli studenti delle classi in cui saranno sperimentati i nuovi approcci metodologici. I formatori esterni somministreranno ai docenti appositi questionari conoscitivi, che serviranno a rilevare eventuali conoscenze pregresse o esperienze formative e professionali sull’approccio metodologico della Ricerca – azione. I dati relativi ai destinatari indiretti (gli studenti) saranno quelli ricavati dal Fascicolo Scuola in chiaro, dalle precedenti rilevazioni nazionali dell’INVALSI e dai test di verifica comune somministrati già da quest’anno nelle classi I. I dati raccolti serviranno a calibrare bene gli interventi di

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ricerca e sperimentazione didattica e metodologica che saranno attuati nelle classi del Biennio coinvolte.

• Valutazione in itinere: la valutazione sarà condotta su due versanti, quello formativo vero e proprio e quello organizzativo. Fattori di qualità formativa degli interventi condotti dagli Esperti esterni sono: l’efficacia della comunicazione, la qualità del supporto offerto e dei materiali forniti come base di partenza della Ricerca – azione e la loro spendibilità curricolare. Il grado di soddisfazione dei docenti partecipanti alle attività di formazione sarà rilevato da questionari di gradimento somministrati a cura del Tutor interno alla scuola. Le informazioni raccolte serviranno all’équipe degli Esperti esterni per decidere se e in quale direzione ricalibrare l’azione formativa. Tuttavia un importante fattore di qualità di un progetto di formazione per insegnanti finalizzato alla sperimentazione guidata nelle proprie classi di metodologie e di approcci didattici innovativi attraverso un protocollo condiviso di Ricerca – azione è, senza dubbio, la sua effettiva ricaduta nell’attività curricolare. Possiamo considerare indicatori indiretti di tale fattore di qualità nelle classi interessate da tali sperimentazioni: la riduzione del numero delle assenze e dei ritardi degli allievi, la partecipazione più attiva al dialogo educativo, la puntualità nell’eseguire le consegne, la disponibilità a collaborare con gli altri. Tutti questi indicatori chiaramente ci diranno qualcosa circa il miglioramento della motivazione intrinseca allo studio, considerata la vera cartina di tornasole della riuscita di una sperimentazione didattica. In questa fase saranno utilizzati alcuni strumenti di indagine tipici della Ricerca – azione, come diari di bordo degli insegnanti, verbal report, field notes (cioè un taccuino più descrittivo e oggettivo del diario di bordo), schede aneddotiche (schede d’osservazione rigidamente strutturate), checklist, portfolio, questionari, interviste, ecc…; ogni insegnante utilizzerà gli strumenti più idonei per la propria classe. I risultati forniranno un feedback significativo ai formatori sulla qualità del loro lavoro, al fine di rimodulare la proposta formativa sulla base delle esigenze degli studenti delle classi interessate. Sul versante organizzativo un fattore essenziale di qualità è sicuramente le congruenza e l’adeguatezza del supporto organizzativo rispetto agli obiettivi del progetto. Gli indicatori sono: la tempestività nella consegna dei materiali necessari al percorso di formazione degli insegnanti, la disponibilità dei supporti tecnologici necessari (L.I.M., tablet, connessione in banda larga), la disponibilità di locali adeguati, ecc… La cura di questi aspetti organizzativi sarà di competenza del Tutor interno, con il supporto del D.S.G.A. e del personale A.T.A. incaricato.

• Valutazione ex post: ha lo scopo di ricostruire il processo realizzato. Fattori di qualità sono senza dubbio la coerenza di ciò che è stato realizzato con quanto programmato e l’impatto effettivo dell’intervento di Ricerca – azione sui destinatari indiretti (gli studenti) e sull’Istituzione scolastica. È ovvio che, in quest’ultimo caso, i risultati potranno essere apprezzati meglio nel lungo periodo. Particolarmente importante sarà in questa fase la

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documentazione del percorso effettuato e la sua disseminazione destinata ad altri insegnanti della scuola e delle scuole del territorio. In tal senso gli indicatori che andranno monitorati sono: la riproducibilità del processo attuato, la validità della documentazione, l’efficacia dei materiali prodotti e della loro presentazione in appositi seminari.

Target

Le azioni di monitoraggio saranno rivolte sia ai destinatari diretti dei Corsi di formazione (cioè i docenti), sia ai destinatari indiretti cioè agli studenti e alle famiglie delle classi coinvolte nei processi di sperimentazione metodologica e didattica.

Note sul monitoraggio

Il monitoraggio sarà curato in particolar modo dai Referenti del monitoraggio individuati nell’ambito del Nucleo di valutazione, coadiuvati dai Tutor interni dei vari Corsi P.O.N attivati, al fine di garantire la congruenza delle attività realizzate con l’idea progettuale originaria, apportando, laddove necessario, le opportune correzioni di rotta. Il ruolo del Nucleo di Valutazione VALES sarà fondamentale in tutte le fasi dell’implementazione del progetto, dal momento che esso lavorerà per raggiungere in ogni momento il raccordo di tutte le componenti della scuola, assicurando una governance unitaria e coerente dei processi di miglioramento. In quest’opera i Tutor interni si interfacceranno costantemente con il Dirigente Scolastico, responsabile primo del Piano di Miglioramento, e con il Coordinatore del Nucleo di Valutazione VALES, il quali monitoreranno costantemente l’implementazione del Piano stesso.

Modalità di revisione delle azioni

Le modalità di revisione delle azioni formative intraprese saranno quelle proprie della Ricerca – azione. Questo approccio metodologico innovativo si qualifica appunto per essere sempre aperto al miglioramento continuo; il ciclo della Ricerca – azione, quindi, non si considera mai chiuso, ma è sempre la base per ripartire con un nuovo ciclo di ricerca, sperimentazione e sviluppo di nuove buone pratiche. Anche perché i risultati di un processo di ricerca – azione, dal momento che si riferiscono al determinato contesto di una classe, non possono essere subito generalizzabili, ma richiedono un’operazione profonda di mediazione e traduzione per essere trasferibili ad altri contesti. La riflessione critica che accompagna ogni fase della Ricerca – azione, esplicitata attraverso precisi strumenti di indagine e di raccolta dati (diari di bordo degli insegnanti, verbal report, field notes, schede aneddotiche, checklist e tutti gli altri strumenti di cui si è già parlato nella sezione relativa al monitoraggio) garantisce una naturale predisposizione alla valorizzazione dei feedback e all’eventuale ricalibratura dei percorsi intrapresi. Al termine del progetto, la stesura, in un’ottica di chiara rendicontazione sociale di quanto fatto con i fondi europei, di un Report di progetto, utilizzando le forme e i media più vari, è garanzia di un’ulteriore riflessione “metacognitiva” sul proprio modo di operare, nell’ottica del miglioramento continuo.

Il riesame e il miglioramento (Act)

Criteri di miglioramento

• Aumentare il “valore aggiunto” apportato da questa sperimentazione e, in generale, dal fattore scuola nel rendimento curricolare degli studenti, rilevato ogni anno dalle Prove Nazionali dell’INVALSI, somministrate al termine dell’obbligo d’istruzione e dalle eventuali Prove OCSE – PISA per gli studenti quindicenni;

• Migliorare il coinvolgimento dei docenti nelle attività di ricerca, sperimentazione, riflessione, documentazione e patrimonializzazione delle buone pratiche, percepibile nel miglioramento del clima generale della scuola, nella maggiore apertura nei confronti delle novità e delle innovazioni didattiche e tecnologiche e nella fattiva disponibilità a lavorare in gruppo e a imparare dal gruppo

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dei pari; • Costruire un “Curricolo di scuola” sempre più in linea con i

bisogni educativi dei “nativi digitali”, aumentando il numero delle “Classi digitali” attivate, in cui si sperimentano tutti i giorni modalità innovative di fare scuola;

• Creare, a seguito della disseminazione dei risultati della sperimentazione nella nostra scuola, una Rete territoriale di scuole che si occupi, in maniera efficiente e funzionale, della formazione continua dei docenti, che è la valvola fondamentale di qualsiasi processo di miglioramento.

Descrizione delle attività di diffusione dei risultati

I risultati delle attività di formazione e della sperimentazione nelle classi della metodologia della “Ricerca – azione” saranno riportati in forma critica e dettagliata in un Report finale, alla cui realizzazione concorreranno tutti i docenti che hanno preso parte alla sperimentazione, anche se esso sarà materialmente redatto nella sua forma definitiva dal Nucleo interno di valutazione VALES, che monitorerà tutte le fasi del progetto. Questo materiale sarà socializzato all’intera comunità territoriale di riferimento (altre scuole, agenzia formative diverse dalla scuola, famiglie, Enti locali, aziende, ecc…) attraverso un Convegno pubblico e la pubblicazione ufficiale del Report finale della sperimentazione. Si spera che tale condivisione porti alla costruzione di una solida Rete di scuole del territorio, che condivida l’impegno alla sperimentazione di metodologie innovative e alla documentazione e diffusione delle buone pratiche. Inoltre, la pagina Facebook della scuola e il sito istituzionale daranno conto periodicamente e alla fine dei risultati del progetto.

Note sulle possibilità di implementazione del progetto

Benché i risultati di ogni percorso formativo di Ricerca – azione non siano immediatamente trasferibili in altri contesti, perché essi sono il frutto di precisi interventi svolti in contesti unici e irrepetibili come sono le singole classi, sarà cura del Nucleo interno di Valutazione VALES, con l’ausilio degli Esperi esterni, curare un primo tentativo di trasferimento e implementazione del Progetto di formazione in una scuola del territorio disponibile a ripetere la sperimentazione e il successivo processo di modellizzazione dell’esperienza, valorizzando gli strumenti offerti dai progetti nazionale di documentazione educativa.

Schema di andamento per le attività del progetto

1. Si darà inizio alle attività nei mesi indicati, compatibilmente con i tempi necessari all’ottenimento dell’autorizzazione da

parte dell’Autorità di gestione e all’espletamento da parte della scuola delle operazioni di gara ad evidenza pubblica. TERZA SEZIONE Da compilare relativamente al Piano per verificare l’omogeneità delle azioni di valutazione del PdM

Attività Responsabile Tempificazione attività Gennaio – Giugno 2015

Note Situazione2

Gen. Feb. Ma. Apr.

Mag. Giu Progetto 1 sulla competenze di base

Ladestra,

Mastrogiacomo X1 X X X X

Progetto 2 sulle competenze dei docenti

Loglisci, Musco

X1 X X X

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Progetto Obiettivi operativi Indicatori Target Risu ltati ottenuti1

Note

Progetto 1 “Elevare le competenze di base degli studenti del biennio: un passaporto per il loro futuro.

Gli allievi, al termine dei corsi e dei moduli formativi, dovranno essere in grado di:

- interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti in lingua madre, in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria;

- leggere ad alta voce o in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza;

- usare in modo efficace le comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri;

- produrre testi orali e scritti, anche di carattere creativo, funzionali agli scopi comunicativi da raggiungere (prendere appunti, redigere sintesi e relazioni, ecc…);

- applicare le conoscenze metalinguistiche per monitorare e migliorare la comunicazione orale e scritta nella lingua madre, nella lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria.

Per i Moduli in Inglese e nella Seconda lingua comunitaria:

- Superamento dell’esame di certificazione esterna in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria;

- Riduzione della percentuale di giudizi sospesi nelle materie afferenti l’asse Linguistico;

- Riduzione della percentuale di studenti in ritardo al termine del Biennio;

- Riduzione della percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove nazionali INVALSI di Italiano;

- Miglioramento del rendimento anche nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo, perché saranno stati superati gli impedimenti dovuti alla scarse capacità di lettura e

Per i Moduli in Inglese e nella Seconda lingua comunitaria, gli obiettivi saranno raggiunti se:

- gli studenti avranno superato l’esame di certificazione esterna in lingua inglese e nella seconda lingua comunitaria con un percentuale di successo pari almeno al 50% degli allievi coinvolti;

- la percentuale di giudizi sospesi nelle materie afferenti l’asse Linguistico sarà stata ridotta di almeno il 70%;

- la percentuale di studenti in ritardo al termine del Biennio sarà diminuita di almeno il 20%;

- la percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove nazionali INVALSI di Italiano sarà diminuita di almeno il 20%;

- se sarà aumentato il rendimento anche nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo,

1 Da compilare a fine del Piano di Miglioramento

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Gli allievi del corso su “Il coding e la robotica, al termine dell’intervento, devono essere in grado di:

- familiarizzare con i concetti di base dell’informatica, attraverso la programmazione (coding), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedano necessariamente un’abilità avanzata nell’uso del computer;

- sviluppare, attraverso l’acquisizione e l’applicazione nella vita quotidiana degli elementi fondamentali del “pensiero computazionale”, adeguate competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente;

- sviluppare la creatività attraverso la robotica, maturando anche un atteggiamento nuovo ed attivo verso le nuove tecnologie;

- imparare dagli

comprensione.

Per il modulo di Matematica su “Il coding e la robotica” formativi:

- Diminuzione della percentuale di giudizi sospesi in Matematica nel Biennio;

- Diminuzione della percentuale di studenti in ritardo al termine del Biennio;

- Diminuzione della percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove nazionali INVALSI di Matematica;

- miglioramento delle abilità logiche e della capacità di risolvere problemi, non solo in Matematica e Informatica, ma anche nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo.

perché saranno stati superati gli impedimenti dovuti alla scarse capacità di lettura e comprensione.

Gli obiettivi del Progetto si intenderanno raggiunti se, al termine dei percorsi formativi:

- la percentuale di giudizi sospesi in Matematica ridotta di almeno il 30%;

- la percentuale di studenti in ritardo al termine del Biennio diminuita di almeno il 20%;

- la percentuale di studenti al di sotto del livello 3 nelle Prove nazionali INVALSI di Matematica sarà ridotta di almeno il 20%;

sarà rilevato anche un miglioramento delle abilità logiche e della capacità di risolvere problemi, non solo in Matematica e Informatica, ma anche nelle Materie caratterizzanti e di indirizzo.

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errori nella progettazione e nella programmazione del robot, rivedendo in modo più approfondito i propri ragionamenti e risultati, trasferendo questa buona attitudine nei contesti di studio e di lavoro;

- valorizzare, nella realizzazione di “compiti autentici di realtà” (come la progettazione e la messa in funzione di un robot), le proprie competenze acquisite in contesti formali ( a scuola o in altri corsi di formazione strutturati), non formali (in corsi personali, associazioni sportive, ecc…) e informali (nei contesti familiari, di lavoro, nel tempo libero e nella società in generale);

- lavorare in team alla realizzazione di un progetto concreto, rispettando il punto di vista degli altri ed essendo responsabili della propria parte di compito per il successo del lavoro di tutti;

- imparare dai “pari” e valorizzare il supporto esperto dell’insegnante.

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Progetto 2: Un cambio di paradigma: dal docente trasmettitore di nozioni al docente “ricercatore” che progetta esperienze di apprendimento significative, anche al fine di prevenire e arginare la dispersione scolastica nel biennio.

I corsi che saranno attivati con fondi P.O.N. – F.S.E. si propongono di ottenere che, al termine delle attività, gli insegnanti coinvolti Conoscano:

- la situazione relativa ai livelli di apprendimento della propria utenza in Italiano e Matematica rilevati dalle prove INVALSI al termine del Biennio e li assumano come base per la riprogettazione dell’intero curricolo del Biennio unitario;

- alcune teorie importanti dell’apprendimento e della meta cognizione;

- aspetti teorici e operativi della metodologia della Ricerca – azione.

Siano in grado di: - leggere i bisogni

formativi degli allievi delle proprie classi, perché la ricerca – azione di rivolge sempre a destinatari ben definiti;

- utilizzare idonei srumenti di rilevazione, diagnosi e autocorrezione;

- promuovere l’uso presso gli studenti di schede di autoosservazione e metacognizione;

- mettere in pratica un protocollo di base di Ricerca – azione per

Gli insegnanti al termine dei corsi di formazione devono essere in grado di:

- usare strumenti di diagnosi;

- utilizzare con professionalità un protocollo validato di Ricerca – azione, sviluppando abilità di auto-osservazione, auto-correzione e documentazione dei percorsi;

- utilizzare le notevoli potenzialità della Ricerca – azione per diversificare metodologie e strategie didattiche (apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale, attività di tutoring.

I docenti, impegnati nelle attività di formazione, devono anche essere in grado di produrre:

- materiali che documentino il percorso attuato per diffondere la conoscenza dei risultati ottenuti, delle metodologie innovative impiegate e degli strumenti eleborati duranti le varie fasi della Ricerca

Al termine dei corsi di formazione, il 25% dei docenti della scuola deve saper:

- usare strumenti di diagnosi;

- utilizzare con professionalità un protocollo validato di Ricerca – azione, sviluppando abilità di auto-osservazione, auto-correzione e documentazione dei percorsi;

- utilizzare le notevoli potenzialità della Ricerca – azione per diversificare metodologie e strategie didattiche (apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale, attività di tutoring.

Il 25% dei docenti, della scuola deve anche essere in grado di produrre:

- materiali che documentino il percorso attuato per diffondere la conoscenza dei risultati ottenuti, delle metodologie innovative impiegate e degli strumenti eleborati duranti le varie fasi della Ricerca – azione in classe e nel

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sperimentare e adottare metodologie didattiche innovative adatte ad aumentare la motivazione allo studio e prevenire la dispersione.

Costruiscano percorsi che diano gli studenti la consapevolezza:

- dell’esistenza di diversi modi di apprendere;

- del proprio modo di studiare e apprendere;

- della possibilità di migliorare il proprio rendimento modificando il modo di studiare.

Favoriscano una ricaduta positiva sulla scuola:

- mettendo in campo adeguate risorse professionali, organizzative, economiche per creare le condizioni migliori per il raggiungimento del successo formativo;

- capitalizzando l’esperienze di Ricerca – azione validate, documentando il percorso attuato e diffondendo la conoscenza dei risultati ottenuti nelle proprie classi e delle metodologie adottate con successo.

– azione in classe e nel gruppo dei docenti;

- schede di monitoraggio, griglie di valtazione del percorso di Ricerca – azione, anche utilizzando ed adattando schede e materiali validati dalla comunità scientifica.

Nella scuola, a conclusione dei corsi di Ricerca – azione, deve essere tangibilmente rilevabile:

- un miglioramento della qualità dell’insegnamento dei docenti partecipanti, che avranno acquisito un protocollo di ricerca e sperimentazione di metodologie innovative;

- miglioramento della qualità dell’apprendimento con conseguente diminuzione del numero di studenti non promossi o con sospensione del giudizio;

- aumento nel lungo periodo del numero degli studenti che decidono di proseguire gli studi con

gruppo dei docenti;

- schede di monitoraggio, griglie di valtazione del percorso di Ricerca – azione, anche utilizzando ed adattando schede e materiali validati dalla comunità scientifica.

Nella scuola, a conclusione dei corsi di Ricerca – azione, deve essere tangibilmente rilevabile:

- almeno il 25% dei docenti della scuola dovrà aver imparato ad attuare il protocollo di ricerca e sperimentazione di metodologie innovative sperimentato nei corsi di formazione;

- diminuzione di almeno il 30% dei non promossi e di almeno il 20% di sospesi al termine del Biennio “unitario”, sul quale saranno concentrati gli sforzi maggiori);

- aumento nel

lungo periodo del 30% degli studenti che decidono di proseguire gli

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l’iscrizione a Facoltà universitarie e, soprattutto, agli Istituti Tecnici Superiori.

studi con l’iscrizione a Facoltà universitarie e, soprattutto, agli Istituti Tecnici Superiori.

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QUARTA SEZIONE Budget complessivo Costi Totale Progetto 1 (Azione C 1) € 27607,15 € 27607,15 Progetto 2 (Azione B 1) € 11785,72 € 11785,72 Totale Piano € 39392,87 Ecc.