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COMMITTENTE: CONSORZIO INDUSTRIALE PROVINCIALE ORISTANESE

OGGETTO: IMPIANTO DI TRATTAMENTO DI RSU E VALORIZZAZIONE DELLARACCOLTA DIFFERENZIATA A SERVIZIO DELL'AMBITO TERRITORIALEOTTIMALE DELLA PROVINCIA DI ORISTANO III LOTTO QUINTOSTRALCIO

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

UFFICIO TECNICO DEL CONSORZIO

MANUALE D'USO

Comune di ARBOREA

Provincia di ORISTANO

Data, 19/06/2015

IL TECNICOING. AGOSTINO

PRUNEDDU

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Manuale d'Uso

Comune di: ARBOREA

Provincia di: ORISTANO

Oggetto: IMPIANTO DI TRATTAMENTO DI RSU E VALORIZZAZIONE DELLARACCOLTA DIFFERENZIATA A SERVIZIO DELL'AMBITO TERRITORIALEOTTIMALE DELLA PROVINCIA DI ORISTANO III LOTTO QUINTOSTRALCIO

Il Piano di Gestione dei Rifiuti - Sezione Rifiuti Urbani della RAS prevede per il sub-ambito della Provincia di

Oristano una produzione di R.D. secche al 2012 pari a 26.900 t/anno, di cui 2.600 t/anno direttamente alla

Cartiera di Santa Giusta e la restante parte (24.000 t/anno) all'Impianto di Arborea di cui è titolare il

Consorzio Industriale di Oristano.

La piattaforma per il recupero delle parti valorizzabili (carta/cartone, vetro, plastiche, lattine, metalli) presenti

nelle raccolte differenziate operate a livello comunale garantisce al sub-ambito provinciale di Oristano la

completa autosufficienza impiantistica, ad esclusione della valorizzazione energetica, qualsiasi sia la modalità

di raccolta differenziata attuata a livello di ogni singolo Comune.

Il presente 3° Lotto - 5° Stralcio si riferisce in particolare alla realizzazione di un capannone con struttura

prefabbricata in cemento armato ordinario e precompresso, della superficie in pianta di circa 2.200 mq,

prospiciente il capannone principale che ospita la linea di selezione e trattamento realizzata con il 3° Lotto - 1°

Stralcio, e che ha la funzione di deposito per i materiali sfusi come le plastiche al fine di evitare la dispersione

di materiali nelle aree circostanti, in particolare nelle giornate ventose, e per il deposito di carta e cartone

selezionati ed imballati al fine di evitare l'imbibizione d'acqua nel periodo piovoso, che causa un loro

depauperamento qualitativo.

Nel progetto sono state anche inserite delle opere minori, quali alcune tettoie con struttura metallica di

copertura dei biofiltri ed una tettoia in cemento armato ordinario e precompresso per la copertura dell'area che

ospita il compost maturo.

Più in particolare, il capannone prefabbricato è costituito dai seguenti elementi costruttivi:

- Fondazioni con plinti a bicchiere di dimensioni e numero così come indicato negli appositi elaborati grafici

allegati, realizzati in opera in conglomerato cementizio armato. Il dimensionamento dei plinti di progetto è

stato fatto considerando le sollecitazioni derivanti dalle azioni agenti su una struttura prefabbricata di un

produttore tipo;

- Struttura portante verticale costituita da pilastri prefabbricati in CAV, avente resistenza al fuoco R180,

con sezione non inferiore a 50x50 cmq o comunque come derivante dalla relazione di calcolo della Ditta

Produttrice, dell'altezza complessiva pari a 9.50 m, altezza utile 8.50 m; completi di appoggi per le travi

laterali e centrali, completi di tubo, per la raccolta delle acque meteoriche, in PVC di diametro adeguato

(come da norme ISO e UNI 7443-85 tipo 300) annegati nel getto, relativi raccordi ai canali di raccolta

esistenti sulle travi, tutto secondo i disegni esecutivi di progetto, comprese le scatole metalliche di

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Manuale d'Uso

posizionamento sui bicchieri delle fondazioni;

- Struttura portante orizzontale costituita da travi in CAP tipo laterale, resistenza al fuoco R180, atte al

sostegno della copertura, armata con idonea armatura di precompressione ed armatura integrativa in barre

ad aderenza migliorata B450C;

- Sistema di copertura coibentato, realizzato con "Tegoli" prefabbricati precompressi e coppelle opache o

del tipo "traslucido" nella proporzione indicata negli elaborati grafici allegati. I "Tegoli" dovranno essere

idonei per luci misurate in asse pilastri fino a 27.00 m, atti a sostenere, il peso proprio, il peso dei carichi

accidentali e il peso dei pannelli intercalari di copertura gravati dal peso dei pannelli fotovoltaici

dell'Impianto previsto in Progetto. I "Tegoli" dovranno presentare la impermeabilizzazione, costituita da

una Membrana in bitume polimero elastoplastomerica con armatura in "non tessuto" di poliestere da filo

continuo, stabilizzato con fibre di vetro dello spessore minimo di mm 4, e la coibentazione, costituita da

Lastre isolanti in polistirene espanso estruso monostrato tipo "FLOORMATE 500" dello spessore pari a 50

mm, con profili battentati sui 4 lati, prodotte da azienda certificata con sistema di qualità ISO 9002 aventi

una trasmittanza massima, certificata secondo la Norma Armonizzata per il Polistirene Espanso Estruso

EN13164 pari a 1,45 m2K/W. La struttura delle coppelle intercalari cieche dovrà essere del tipo sandwich a

doppio rivestimento metallico coibentato in lana minerale. La coppella dovrà essere costituita da lamiera

esterna profilata a cinque greche per metro e finitura all'intradosso con lamiera metallica preverniciata.

Dette coppelle dovranno essere testate per garantire una Resistenza al Fuoco almeno pari a REI 30 secondo

la Norma EN 13501-2. Le struttura delle coppelle intercalari traslucide dovranno essere costituite da una

resina a base di policarbonato (resina termoplastica) protette sulla parte superiore contro i raggi U.V.

tramite un procedimento per coestrusione, in grado di garantire alle stesse un'ottima stabilità della

trasmissione luminosa. La Copertura verrà dotata di appositi punti di aggancio e linea vita per le operazioni

di manutenzione in copertura.

- Tamponamento perimetrale, nella posizione ed estensione indicati negli elaborati grafici allegati

realizzato con elementi monolitici verticali in CAV dello spessore di 26 cm, coibentati con pannello

incapsulato di polistirene estruso od altro materiale equivalente, profilo di incastro atto a garantire la

perfetta tenuta con inserite guarnizioni in compriband, finitura esterna in ghiaietto lavato, completi in

sommità di apposita scossalina in lamiera zincata, spessore 8/10, sviluppo variabile, elemento a capuccio

con colorazione che verrà scelta in corso d'opera, grembialina metallica di raccordo alla copertura.

- Impianto elettrico costituito da dorsali principali e linee di derivazione; Impianto di Illuminazione

principale, con riflettori del tipo industriale, diffondenti, tipo JM-E 400 W - diametro 600 mm;

Impianto di illuminazione di emergenza costituito da plafoniere 2x58 Watt; Impianto di forza

elettromotrice, costituito da prese CEE con interblocco 2P+T 16A 220V, e prese CEE con interblocco

3P+N+T, del tipo a parete in esecuzione IP55, corpo in resina N.P.I. complete di portafusibili e fusibili di

protezione; Quadro Elettrico di comando con corpo in lamiera d'acciaio e portello trasparente di chiusura

con serratura; Impianto di protezione scariche atmosferiche; Impianto fotovoltaico della potenza di picco

pari a circa 52,00 kWp costituito n. 240 moduli (pannelli) fotovoltaici in silicio ancorati al piano di posa

con sostegni in profilato in alluminio, linee elettriche, inverter trifase e dispositivo elettronico di

monitoraggio.

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Manuale d'Uso

- Pavimentazione interna costituita da uno strato di fondazione in tout-venant di cava o misto

granulometrico frantumato meccanicamente dello spessore di 30 cm e da un soprastante pavimento

industriale in conglomerato cementizio strutturale a durabilità garantita, con resistenza caratteristica Rc'k 30

e spessore di cm 25, fibrorinforzato con fibre sintetiche strutturali, completato mediante posa, fresco su

fresco, di granuli di quarzo sferoidale e cemento, nonché finito superficialmente con frattazzatrice

meccanica a pale rotanti.

- Rete acque di lavaggio interna costituita da condotte e pozzetti dotati di griglie per la raccolta delle

acque di lavaggio che verrà allacciata alla rete dei percolati esistente. Mediante questa rete i reflui verranno

convogliati al parco serbatoi realizzato con il primo Lotto Funzionale e successivamente inviati ad

impianto di depurazione esterno.

- Rete acque meteoriche, costituita da condotte e pozzetti di ispezione per la raccolta delle acque piovane

provenienti dal tetto convogliate dai discendenti pluviali posti all'interno dei pilastri, che verrà allacciata

alla rete delle acque meteoriche esistente.

Nel nuovo capannone verrà ubicata l'area di ricezione delle plastiche sfuse. Grazie al maggiore volume

disponibile e alla maggiore protezione dei materiali si avrà una gestione più flessibile della linea di selezione

che consentirà di ottimizzare le campagne di lavorazione dei materiali. Inoltre si potrà operare con maggiore

sicurezza, anche in situazioni di vento forte, evitando che i materiali leggeri sfusi possano essere dispersi.

Nel capannone potranno essere poi anche contenuti altri materiali sfusi e/o lavorati, in particolare carta e

cartone, per i quali è necessario evitare che il contatto con le acque meteoriche possa deteriorarne la qualità.

Con la realizzazione della struttura di stoccaggio si eviterà inoltre che le acque meteoriche vadano a diretto

contatto con i materiali stoccati si avrà una minore produzione di percolati, con una conseguente riduzione dei

costi di smaltimento ad impianto di depurazione esterno.

Nell'ambito dell' intervento di realizzazione del nuovo capannone, come detto, sono previste anche delle opere

minori che però rivestono grande importanza per il raggiungimento degli elevati standard gestionali che si

prefigge l'impianto di trattamento RSU.

In particolare, dal punto di vista costruttivo le tettoie di copertura dei tre biofiltri saranno costituite da:

- Pilastri in acciaio tipo HEA di sezione 200 mm, di altezza 6,00 m sul lato anteriore in cui sono presenti

i varchi di accesso per le manutenzioni dei biofiltri e altezza 3,00 m sul lato posteriore. I pilastri sono

posti ad interasse variabile e pertanto verranno collegati in sommità da travi reticolari longitudinali di

appoggio per consentire la posa ad interasse e luce costante degli arcarecci;

- Travi trasversali di luce 18,00 m a struttura reticolare. Le travi saranno poste ad interasse costante pari

a 5,00 m per consentire l'appoggio degli arcarecci;

- Arcarecci a struttura scatolare di lunghezza 5,00 m, posti ad interasse di circa 1,80 m;

- Tettoia di copertura con pannelli fotovoltaici integrati, avente inclinazione di circa 10° ed esposizione

verso sud-sud est.

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Manuale d'Uso

Elenco dei Corpi d'Opera:

° 01 SISTEMAZIONI ESTERNE

° 02 EDIFICIO DEPOSITO

° 03 COPERTURA BIOFILTRI

° 04 COPERTURA PIAZZALE COMPOST

La funzione delle tettoie di copertura dei biofiltri è molto importante per l'ottimale funzionamento dei biofiltri

stessi. Infatti, nella stagione invernale verrà evitato che le acque delle precipitazioni meteoriche si trasformino

in percolato, mentre nella stagione estiva, con l'eliminazione dell'irraggiamento solare diretto, si eviterà una

eccessiva evaporazione ed il rischio di essiccamento del pacciamante, che come è noto causa una riduzione

dell'efficienza dei biofiltri.

Infine, sempre in questo intervento di completamento è inserita la realizzazione della tettoia di copertura del

piazzale di stoccaggio del compost maturo. Tale manufatto, già inserito nella documentazione allegata

alla'AIA vigente, avrà caratteristiche costruttive del tutto analoghe a quelle del capannone precedentemente

descritto.

Completa l'infrastruttura un Impianto fotovoltaico della Potenza di picco di circa 250 kWp da realizzare sulle

varie coperture. I ricavi che verranno conseguiti mediante la produzione di energia elettrica andranno ad

incrementare la voce “accantonamenti” e verranno utilizzati per il rinnovo di impianti e attrezzature.

Il nuovo capannone di deposito, in maniera analoga al capannone che ospita le linee di processo, sarà dotato

dei seguenti presidi ambientali:

- Impianto di aspirazione delle arie polverose collegato ad un filtro a maniche dedicato;

- Impianti fognari per le acque meteoriche e grigie e per i percolati collegati alle reti di tubazioni ed alle

vasche realizzate con il primo Lotto Funzionale;

- Impianti idrico e antincendio allacciati agli impianti realizzati con i primi due Lotti Funzionali;

- interventi di controllo dei rumori.

Le caratteristiche tecniche e costruttive sono del tutto analoghe a quelle descritte con un certo dettaglio nella

Relazione Generale e sono meglio definite nel Progetto esecutivo.

Riguardo agli aspetti ambientali si vuole in questa sede evidenziare che il nuovo capannone di deposito eviterà

che le acque meteoriche vadano a diretto contatto con i materiali stoccati, con una conseguente riduzione dei

percolati. Pertanto, verranno convogliate al parco serbatoi realizzato con il 1° Lotto Funzionale unicamente le

acque di lavaggio delle pulizie periodiche.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Strade

° 01.02 Aree pedonali e marciapiedi

° 01.03 Impianto di smaltimento acque meteoriche

° 01.04 Recinzioni e cancelli

SISTEMAZIONI ESTERNE

Corpo d'Opera: 01

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.01

Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimentopedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche:- autostrade;- strade extraurbane principali;- strade extraurbane secondarie;- strade urbane di scorrimento;- strade urbane di quartiere;- strade locali.Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata, la banchina, ilmargine centrale, i cigli, le cunette, le scarpate e le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vannomanutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto dellenorme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.01.01 Carreggiata

° 01.01.02 Cigli o arginelli

° 01.01.03 Marciapiede

° 01.01.04 Pavimentazione stradale in bitumi

Strade

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01

Carreggiata

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologichedelle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

È la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Essa può essere composta da una o più corsie di marcia. La superficiestradale è pavimentata ed è limitata da strisce di margine (segnaletica orizzontale).

Strade

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.02

Cigli o arginelli

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:La dimensione dell'arginello o ciglio varia in funzione dello spazio richiesto per il funzionamento e in base al tipo di strada.

I cigli rappresentano delle fasce di raccordo destinati ad accogliere eventuali dispositivi di ritenuta o elementi di arredo.

Strade

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.03

Marciapiede

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:La cartellonistica va ubicata nel senso longitudinale alla strada. In caso di occupazione di suolo pubblico da parte di edicole, cabinetelefoniche, cassonetti, ecc., la larghezza minima del passaggio pedonale dovrà essere non inferiore a 2 m, salvo diverse disposizionidi regolamenti locali. Controllare periodicamente lo stato generale al fine di verifica l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalieche possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Ripristinare le parti mancanti e/o comunquedanneggiati con materiali idonei. Provvedere alla pulizia delle superfici ed alla rimozione di depositi o di eventuali ostacoli.

Si tratta di una parte della strada destinata ai pedoni, esterna alla carreggiata, rialzata e/o comunque protetta. Sul marciapiedepossono essere collocati alcuni servizi come pali e supporti per l'illuminazione, segnaletica verticale, cartelloni pubblicitari,semafori, colonnine di chiamate di soccorso, idranti, edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc..

Strade

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.04

Pavimentazione stradale in bitumi

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologichedelle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazionedel petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valoridelle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione.

Strade

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.02

Le aree pedonali insieme ai marciapiedi costituiscono quei percorsi pedonali che possono essere adiacenti alle strade veicolarioppure autonomi rispetto alla rete viaria. Essi vengono previsti per raccordare funzioni tra loro correlate (residenze, scuole,attrezzature di interesse comune, ecc.).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.02.01 Chiusini e pozzetti

° 01.02.02 Cordoli e bordure

° 01.02.03 Marciapiedi

° 01.02.04 Rampe di raccordo

Aree pedonali e marciapiedi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01

Chiusini e pozzetti

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto: Controllo del normale scarico di acque meteoriche. Controllo degli elementi di ispezione (scale interne, fondale, superfici laterali,ecc.). Controllo dello stato di usura e verifica del dispositivo di coronamento di chiusura-apertura. Pulizia dei pozzetti e delle grigliee rimozione di depositi e materiali che impediscono il normale convogliamento delle acque meteoriche.

Opere destinate a ricevere le acque meteoriche superficiali e a permetterne il convogliamento alle reti di smaltimento. Acoronamento di esse sono disposti elementi di chiusura mobili con funzione di protezione e di smaltimento delle acque in eccesso. Idispositivi di chiusura e di coronamento trovano il loro utilizzo a secondo del luogo di impiego, ovvero secondo la norma UNI EN124:- Gruppo 1 (classe A 15 minima) = zone ad uso esclusivo di pedoni e ciclisti;- Gruppo 2 (classe B 125 minima) = zone ad uso di pedoni, parcheggi;- Gruppo 3 (classe C 250 minima) = se installati in prossimità di canaletti di scolo lungo il marciapiede;- Gruppo 4 (classe D 400 minima) = lungo le carreggiate stradali, aree di sosta;- Gruppo 5 (classe E 600 minima) = aree sottoposte a carichi notevoli (aeroporti, porti, ecc.);- Gruppo 6 (classe F 900) = aree sottoposte a carichi particolarmente notevoli.I dispositivi di chiusura e/o di coronamento possono essere realizzati con i seguenti materiali: acciaio laminato, ghisa a grafitelamellare, ghisa a grafite sferoidale, getti di acciaio, calcestruzzo armato con acciaio e abbinamento di materiali.

Aree pedonali e marciapiedi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Cordoli e bordure

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:Vengono messi in opera con strato di allettamento di malta idraulica e/o su riporto di sabbia ponendo particolare attenzione allasigillatura dei giunti verticali tra gli elementi contigui. In genere quelli in pietra possono essere lavorati a bocciarda sulla faccia vistae a scalpello negli assetti. I cordoli sporgenti vanno comunque verificati per eventuali urti provocati dalle ruote dei veicoli.

I cordoli e le bordure appartengono alla categoria dei manufatti di finitura per le pavimentazioni dei marciapiedi, per la creazione diisole protettive per alberature, aiuole, spartitraffico, ecc.. Essi hanno la funzione di contenere la spinta verso l'esterno dellapavimentazione che è sottoposta a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi prefabbricati in calcestruzzo oin cordoni di pietrarsa.

Aree pedonali e marciapiedi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.03

Marciapiedi

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:La cartellonistica va ubicata nel senso longitudinale alla strada. In caso di occupazione di suolo pubblico da parte di edicole, cabinetelefoniche, cassonetti, ecc., la larghezza minima del passaggio pedonale dovrà essere non inferiore a metri 2.00, salvo diversedisposizioni di regolamenti locali. Controllare periodicamente lo stato generale al fine di verificare l'assenza di eventuali buche e/oaltre anomalie che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Ripristinare le parti mancanti e/ocomunque danneggiate con materiali idonei. Provvedere alla pulizia delle superfici ed alla rimozione di depositi o di eventualiostacoli.

Si tratta di una parte della strada destinata ai pedoni, esterna alla carreggiata, rialzata e/o comunque protetta. Sul marciapiedepossono essere collocati alcuni servizi come pali e supporti per l'illuminazione, segnaletica verticale, cartelloni pubblicitari,semafori, colonnine di chiamate di soccorso, idranti, edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc..

Aree pedonali e marciapiedi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Rampe di raccordo

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:E' importante che le rampe di raccordo siano sempre libere da impedimenti (auto, moto, bici in sosta, depositi, ecc.) e ostacoli chepossano intralciarne l'uso e il passaggio. Periodicamente va controllata la pavimentazione e in caso di parti rovinate prontamentesostituite con elementi idonei senza alterare la pendenza di accesso.

Le rampe di raccordo o scivoli, rappresentano quegli spazi in dotazione ai marciapiedi realizzati in prossimità degli attraversamentipedonali, e/o comunque dove se ne riscontra la necessità, per facilitare i portatori di handicap su carrozzina o per il transitoagevolato di bambini su passeggini e carrozzine. Esse permettono quindi alle persone affette da handicap su carrozzine di potercircolare nell'ambiente urbano.

Aree pedonali e marciapiedi

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.03

Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta,convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nelterreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio,in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acqueusate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da:- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelleorizzontali sono dette collettori);- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare leprescrizioni riportate dalla normativa quali:- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura(compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.;- gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materialedevono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno;- i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle normerelative allo scarico delle acque usate;- i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie apavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innestodi un pluviale;- per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte leprecauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumoritrasmessi.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.03.01 Collettori di scarico

° 01.03.02 Pozzetti e caditoie

Impianto di smaltimento acque meteoriche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.01

Collettori di scarico

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:I collettori possono essere realizzati in tre tipi di sistemi diversi, ossia:- i sistemi indipendenti;- i sistemi misti;- i sistemi parzialmente indipendenti.Gli scarichi ammessi nel sistema sono le acque usate domestiche, gli effluenti industriali ammessi e le acque di superficie. Ildimensionamento e le verifiche dei collettori devono considerare alcuni aspetti tra i quali:- la tenuta all'acqua;- la tenuta all'aria;- l'assenza di infiltrazione;- un esame a vista;- un'ispezione con televisione a circuito chiuso;- una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- un monitoraggio degli arrivi nel sistema;- un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore;- un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive;- un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema.

I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hannola funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.

Impianto di smaltimento acquemeteoriche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Pozzetti e caditoie

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni chepossono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche.È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavorie anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:- prova di tenuta all'acqua;- prova di tenuta all'aria;- prova di infiltrazione;- esame a vista;- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- tenuta agli odori.Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali,la classificazione in base al carico.

I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acquereflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto.I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/ometeoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).

Impianto di smaltimento acquemeteoriche

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.04

Le recinzioni sono strutture verticali aventi funzione di delimitare e chiudere le aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico.Possono essere costituite da:- recinzioni opache in muratura piena a faccia vista o intonacate;- recinzioni costituite da base in muratura e cancellata in ferro;- recinzione in rete a maglia sciolta con cordolo di base e/o bauletto;- recinzioni in legno;- recinzioni in siepi vegetali e/o con rete metallica.I cancelli sono costituiti da insiemi di elementi mobili con funzione di apertura-chiusura e separazione di locali o aree e di controllodegli accessi legati al sistema edilizio e/o ad altri sistemi funzionali. Gli elementi costituenti tradizionali possono essere in genere inferro, legno, materie plastiche, ecc., inoltre, la struttura portante dei cancelli deve comunque essere poco deformabile e garantire unbuon funzionamento degli organi di guida e di sicurezza. In genere sono legati ad automatismi di controllo a distanza del comandodi apertura-chiusura.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.04.01 Recinzioni in rete plastificata

Recinzioni e cancelli

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.01

Recinzioni in rete plastificata

Unità Tecnologica: 01.04

Modalità di uso corretto:Le recinzioni vanno realizzate e manutenute nel rispetto delle norme relative alla distanza dal ciglio stradale, alla sicurezza deltraffico e della visibilità richiesta dall'Ente proprietario della strada o dell'autorità preposta alla sicurezza del traffico e comunque delcodice della strada. Sarebbe opportuno prima di realizzare e/o intervenire sulle recinzioni di concordare con le aziende competentiper la raccolta dei rifiuti solidi urbani, la realizzazione di appositi spazi, accessibili dalla via pubblica, da destinare all'alloggiamentodei cassonetti o comunque alle aree di deposito rifiuti. Il ripristino di recinzioni deteriorate va fatto attraverso interventi puntuali nelmantenimento della tipologia e nel rispetto di recinzioni adiacenti e prospicienti sulla stessa via. Inoltre le recinzioni dovrannorelazionarsi alle caratteristiche storiche, tipologiche e di finitura dei fabbricati di cui costituiscono pertinenza. I controlli sarannomirati alla verifica del grado di integrità ed individuazione di anomalie (corrosione, deformazione, perdita di elementi, screpolaturavernici, ecc.). Inoltre a secondo delle tipologie e dei materiali costituenti, le recinzioni vanno periodicamente:- ripristinate nelle protezioni superficiali delle parti in vista;- integrate negli elementi mancanti o degradati;- tinteggiate con opportune vernici e prodotti idonei al tipo di materiale e all'ambiente di ubicazione;- colorate in relazione ad eventuali piani di colore e/o riferimenti formali all'ambiente circostante.

Si tratta di elementi costruttivi che vengono collocati per la delimitazione di proprietà private e/o aree a destinazione diversa. Inparticolare le recinzioni in rete plastificata vengono realizzate mediante reti in filo zincati, elettrosaldate e plasticate con magliadifferenziata. I fili verticali, lineari, orizzontali e sagomati sono in acciaio zincato. La plastificazione si può ottenere mediante unprocesso di sinterizzazione.Il sistema è generalmente formato da maglie con differenti altezze, combinati con diversi modelli di pali e relativi accessori difissaggio.Trovano maggiore impiego nella recinzione di spazi ed edifici pubblici, siti industriali, centri commerciali, scuole, parchi, ecc..

Recinzioni e cancelli

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Manuale d'Uso

Le strutture civili e industriali rappresentano quelle unità tecnologiche, realizzate con la funzione di resistere alle azioni e ai carichi esterni a cui sono soggette durante il loro ciclo di vita, assicurandone requisiti e livelli prestazionali secondo la normativa e la legislazione vigente. Le strutture possono essere costituite da singoli elementi strutturali e/o dall'unione di più elementi secondo schemi di progetto e di verifica strutturale.

Unità Tecnologiche:

° 02.01 Opere di fondazioni superficiali

° 02.02 Strutture in elevazione prefabbricate

° 02.03 Coperture piane

° 02.04 Coperture

° 02.05 Infissi esterni

° 02.06 Porte industriali

° 02.07 Pavimentazioni interne

° 02.08 Impianto elettrico

° 02.09 Impianto elettrico industriale

° 02.10 Impianto Trattamento Aria

° 02.11 Impianto di illuminazione

° 02.12 Impianto acquedotto

° 02.13 Impianto di smaltimento acque meteoriche

° 02.14 Impianto di messa a terra

° 02.15 Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche

° 02.16 Impianto di sicurezza e antincendio

° 02.17 Impianto fotovoltaico

EDIFICIO DEPOSITO

Corpo d'Opera: 02

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.01

Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dalterreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne.In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotterispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato.Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zonasignificativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà acollocare.Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sulcomportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivantida immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo.È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti,appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione deipiani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciòvanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.01.01 Cordoli in c.a.

° 02.01.02 Plinti a bicchiere

Opere di fondazioni superficiali

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.01

Cordoli in c.a.

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto:L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali.

Sono fondazioni realizzate generalmente per edifici in muratura e/o per consolidare fondazioni esistenti che devono assolvere allafinalità di distribuire adeguatamente i carichi verticali su una superficie di terreno più ampia rispetto alla base del muro, conferendoun adeguato livello di sicurezza. Infatti aumentando la superficie di appoggio, le tensioni di compressione che agiscono sul terrenotendono a ridursi in modo tale da essere inferiori ai valori limite di portanza del terreno.

Opere di fondazioni superficiali

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.02

Plinti a bicchiere

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto:L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali.

Sono fondazioni indicate per la realizzazione delle fondazione isolate per strutture intelaiate monopiano e pluripiano a componentiprefabbricati. In genere si possono distinguere plinti a bicchiere:- con piastra a base rettangolare: il plinto è disposto con l'asse maggiore coincidente con l'asse dei momenti flettenti preminenti;- a pianta quadrata con solo bicchiere prefabbricato e piastra di base eseguita in opera.

Opere di fondazioni superficiali

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.02

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azionidi varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. Inparticolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoliverticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture prefabbricate sono costituite da elementimonodimensionali (pilastri e travi) realizzati a piè d'opera. Sono generalmente costituite da elementi industrializzati che consentonouna riduzione dei costi in relazione alla diminuzione degli oneri derivanti dalla realizzazione in corso d'opera e dalla eliminazionedelle operazioni di carpenteria e delle opere di sostegno provvisorie.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.02.01 Pannelli e lastre armate

° 02.02.02 Pilastri prefabbricati in c.a.

° 02.02.03 Travi

Strutture in elevazione prefabbricate

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.01

Pannelli e lastre armate

Unità Tecnologica: 02.02

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di elementi e sistemi costruttivi modulari strutturali prefabbricati in cemento armato, indicati particolarmente nell'ediliziaindustriale e commerciale.Vengono utilizzati per:- la realizzazione tamponamenti (pareti interne ed esterne);- la realizzazione di divisori tagliafuoco di compartimentazione;- la realizzazione di solai e coperture.Il sistema permette la realizzazione di parti strutturali in tempi rapidi velocizzando le fasi di cantiere.

Strutture in elevazione prefabbricate

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.02

Pilastri prefabbricati in c.a.

Unità Tecnologica: 02.02

Modalità di uso corretto:In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. Inzona sismica verificare altresì gli spostamenti.Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di pilastri in c.a. realizzati in dimensioni variabili a seconda delle esigenze di progetto. In genere essi vengono dotati dimensole per carroponti e di mensole per il supporto dei solai. La tipologia di queste strutture permette la rapida posa e la immediata possibilità di esercizio, carichi. I pilastri prefabbricati trovanoil loro maggiore nella realizzazione di capannoni. Essi costituiscono intelaiature portanti, in combinazione alle travi prefabbricate.Vi sono diverse tipologie di pilastri prefabbricati:- Pilastri combinati: formati composti da un profilato esterno in acciaio e da un'armatura integrata ed ancorati con barre filettate allefondazioni e poi gettati in opera;- Pilastri prefabbricati: realizzati in calcestruzzo armato preconfezionati e successivamente ancorati in fasi successive in cantiere allefondazioni mediante dei sistemi di fissaggio senza l'impiego dei getti di completamento.

Strutture in elevazione prefabbricate

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.03

Travi

Unità Tecnologica: 02.02

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico,lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare ilcontesto circostante. Le travi prefabbricate sono costituite da elementi monodimensionali realizzati a piè d'opera. Le travi sipossono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in a) alte, b) normali, c) in spessore edestradossate (a secondo del rapporto h/l) e della larghezza.

Strutture in elevazione prefabbricate

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.03

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dalla presenzadi uno strato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presenta soluzioni dicontinuità ed è composto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzione di barriera allapenetrazione di acque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento dellacopertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali sipossono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di continuità;- strato della diffusione del vapore;- strato di imprimitura;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di pendenza;- strato di pendenza;- strato di protezione;- strato di separazione o scorrimento;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione;- strato drenante;- strato filtrante.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.03.01 Accessi alla copertura

° 02.03.02 Canali di gronda e pluviali

° 02.03.03 Parapetti ed elementi di coronamento

° 02.03.04 Strati termoisolanti

° 02.03.05 Strato di continuità

° 02.03.06 Strato di tenuta con membrane bituminose

° 02.03.07 Struttura in calcestruzzo armato

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.01

Accessi alla copertura

Unità Tecnologica: 02.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.03.01.C01 Controllo dello stato

L'utente dovrà provvedere al controllo delle condizioni di funzionalità ed accessibilità di botole, lucernari e/o altri accessi. Dovràcontrollare inoltre l'integrità con gli elementi di fissaggio. A secondo delle necessità provvedere al reintegro degli elementicostituenti botole, lucernari e/o altri accessi nonché degli elementi di fissaggio. Vanno sistemate inoltre le giunzioni e gli elementi ditenuta interessati.

Si tratta di elementi che permettono il passaggio ed eventuali ispezioni in copertura (botole, lucernari, ecc.).

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.02

Canali di gronda e pluviali

Unità Tecnologica: 02.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.03.02.C01 Controllo dello stato

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 mesi

02.03.02.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta

Le pluviali vanno posizionate nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della coronadel bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata intornoal pluviale una sezione con profondità di 1 - 2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro discarico) ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essereprovvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili.Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni chepossono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportuno effettuare controlli generali deglielementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso la loro integrità. Controllare glielementi accessori di fissaggio e connessione.

I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Lepluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essisono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essererealizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi dicanalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.)collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essereconvogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto edalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali.

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.03

Parapetti ed elementi di coronamento

Unità Tecnologica: 02.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.03.03.C01 Controllo dello stato

L'utente dovrà provvedere al controllo dello stato degli elementi con particolare attenzione alla loro integrità e stabilità. Controllareperiodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti.Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza degli elementi di protezione e decorazione.

Si tratta di elementi affioranti dalla copertura con la funzione di riparo, difesa o in alternativa di decorazione. Di essi fanno parte: iparapetti (la cui funzione è quella di riparare persone e cose da eventuali cadute nel vuoto), i coronamenti (si tratta di elementiperimetrali continui sporgenti alla copertura con funzione decorativa e in alcuni casi anche di parapetto) e gli ornamenti (la cuifunzione è di abbellimento delle coperture).

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.04

Strati termoisolanti

Unità Tecnologica: 02.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.03.04.C01 Controllo dello stato

Gli strati termoisolanti sono adottati anche per la riduzione dei consumi energetici e per l'eliminazione dei fenomeni dicondensazione superficiale, ecc. Nelle coperture continue l'elemento termoisolante può essere posizionato al di sopra o al di sottodell'elemento di tenuta oppure al di sotto dello strato di irrigidimento e/o ripartizione dei carichi. L'utente dovrà provvedere alcontrollo delle condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e divegetazione sopra la tenuta. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di unacerta entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzione alla praticabilità o meno dellacopertura. Se necessario vanno rinnovati gli strati isolanti deteriorati mediante sostituzione localizzata o generale.

Lo strato termoisolante ha lo scopo di garantire alla copertura il valore richiesto di resistenza termica globale e allo stesso tempo diattenuare la trasmissione delle onde sonore provocate dai rumori aerei, ecc.. L'isolamento va calcolato in funzione della suaconducibilità termica e secondo della destinazione d'uso degli ambienti interni. Nelle coperture continue l'isolante, posizionato al disotto o al di sopra dell'elemento di tenuta, sarà realizzato per resistere alle sollecitazioni e ai carichi previsti in relazionedell'accessibilità o meno della copertura. Gli strati termoisolanti possono essere in: polistirene espanso, poliuretano rivestito di cartakraft, poliuretano rivestito di velo vetro, polisocianurato, sughero, perlite espansa, vetro cellulare, materassini di resine espanse,materassini in fibre minerali e fibre minerali o vegetali sfusi e/a piccoli elementi.

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.05

Strato di continuità

Unità Tecnologica: 02.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.03.05.C01 Controllo dello stato

Lo strato di separazione e/o scorrimento può essere collocato: al di sopra di elementi portanti frazionati; al di sopra di elementitermoisolanti a pannelli. L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di depositoin prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto inoccasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzionealla praticabilità o meno della copertura. La sostituzione dello strato di continuità va effettuata nel caso di rifacimento dellacopertura e degli altri strati funzionali.

Lo strato di continuità ha il compito di realizzare la continuità nel caso di supporti discontinui, per ridurre le irregolarità superficialievitando sollecitazioni anomale in esercizio. Nelle coperture continue lo strato di continuità può essere realizzato con:- calcestruzzo armato o non;- malta o conglomerato bituminoso;- asfalto colato o malta asfaltica;- fogli a base di prodotti bituminosi.

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.06

Strato di tenuta con membrane bituminose

Unità Tecnologica: 02.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.03.06.C01 Controllo impermeabilizzazione

Nelle coperture continue l'elemento di tenuta può essere disposto:- all'estradosso della copertura;- sotto lo strato di protezione;- sotto l'elemento termoisolante.La posa in opera può avvenire mediante spalmatura di bitume fuso o mediante riscaldamento della superficie inferiore e posa inopera dei fogli contigui saldati a fiamma. Una volta posate le membrane, non protette, saranno coperte mediante strati di protezioneidonei. L'utente dovrà provvedere al controllo della tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole,pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. In particolare è opportuno controllare le giunzioni, i risvolti, ed eventualiscollamenti di giunti e fissaggi. Controllare inoltre l'assenza di depositi e ristagni d'acqua. Il rinnovo del manto impermeabile puòavvenire mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Invece il rifacimento completo del manto impermeabile comporta larimozione del vecchio manto e la posa dei nuovi strati.

Le membrane bituminose sono costituite da bitume selezionato e da armature, quali feltri, tessuti, laminati, fibre naturali. Esseconsentono di ovviare in parte agli inconvenienti causati dall'esposizione diretta dell'impermeabilizzazione alle diverse condizioniclimatiche. Le membrane bituminose si presentano sottoforma di rotoli di dimensioni di 1 x 10 metri con spessore variabile intornoai 2 - 5 mm. In generale lo strato di tenuta ha il compito di conferire alla copertura la necessaria impermeabilità all'acqua meteoricasecondo l'uso previsto, proteggendo, nel contempo, gli strati della copertura che non devono venire a contatto con l'acqua, resistendoalle sollecitazioni fisiche, meccaniche, chimiche indotte dall'ambiente esterno (vento, pioggia, neve, grandine, ecc.). Nelle coperturecontinue la funzione di tenuta è garantita dalle caratteristiche intrinseche dei materiali costituenti (manti impermeabili). In alcuni casilo strato può avere anche funzioni di protezione (manti autoprotetti) e di barriera al vapore (per le coperture rovesce).

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.03.07

Struttura in calcestruzzo armato

Unità Tecnologica: 02.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.03.07.C01 Controllo struttura

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).

La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni. Le strutture incalcestruzzo armato sono realizzate mediante travi in calcestruzzo armato collegate con elementi solaio prefabbricati (comecomponenti di procedimenti costruttivi industriali), semiprefabbricate (con il getto di completamento e di collegamento con gli altrielementi strutturali realizzato in opera) o realizzati in opera (con carpenteria in legno o carpenteria metallica).

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.04

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dallesoluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima delpiano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionalinei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisitiprestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di protezione;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.04.01 Pannelli curvi coibentati a greche

Coperture

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.04.01

Pannelli curvi coibentati a greche

Unità Tecnologica: 02.04

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.04.01.C01 Controllo dello stato

L'utente dovrà provvedere alla pulizia delle coperture mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali digronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo diuna certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura.

Si tratta di pannelli curvi coibentati multistrato con poliuretano espanso ad alta densità, a più greche, per coperture industrialiformati da due rivestimenti in lamiera metallica, in alluminio preverniciato e/o in acciaio inox, collegati tra loro e da uno strato diisolante poliuretanico. Lo strato di corrugazione del profilo superiore migliora le prestazioni di carico dei pannelli. Possono essereinstallati su strutture con travi a "Y", costituite da elementi metallici.

Coperture

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.05

Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti dibenessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni diisolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.05.01 Serramenti in alluminio

Infissi esterni

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.05.01

Serramenti in alluminio

Unità Tecnologica: 02.05

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni anno

Tipologia: Controllo a vista

02.05.01.C01 Controllo frangisole

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.05.01.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.05.01.C04 Controllo guide di scorrimento

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.05.01.C05 Controllo organi di movimentazione

Cadenza: ogni anno

Tipologia: Controllo a vista

02.05.01.C06 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.05.01.C07 Controllo persiane

02.05.01.C09 Controllo serrature

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possonocompromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi apersonale tecnico specializzato.

Si tratta di serramenti i cui profili sono ottenuti per estrusione. L'unione dei profili avviene meccanicamente con squadrette interne inalluminio o acciaio zincato. Le colorazioni diverse avvengono per elettrocolorazione. Particolare attenzione va postanell'accostamento fra i diversi materiali; infatti il contatto fra diversi metalli può creare potenziali elettrici in occasione di agentiatmosferici con conseguente corrosione galvanica del metallo a potenziale elettrico minore. Rispetto agli infissi in legno hanno unaminore manutenzione.

Infissi esterni

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Manuale d'Uso

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

Cadenza: ogni 6 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.05.01.C12 Controllo vetri

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 anni

02.05.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere

Cadenza: ogni 6 mesi

02.05.01.I02 Pulizia delle guide di scorrimento

Cadenza: quando occorre

02.05.01.I03 Pulizia frangisole

Cadenza: ogni 12 mesi

02.05.01.I04 Pulizia guarnizioni di tenuta

Cadenza: quando occorre

02.05.01.I05 Pulizia organi di movimentazione

Cadenza: ogni 6 mesi

02.05.01.I06 Pulizia telai fissi

Cadenza: ogni 12 mesi

02.05.01.I07 Pulizia telai mobili

Cadenza: quando occorre

02.05.01.I08 Pulizia telai persiane

Cadenza: quando occorre

02.05.01.I09 Pulizia vetri

Cadenza: ogni 6 mesi

02.05.01.I10 Registrazione maniglia

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.06

Esse vengono impiegate per regolare il passaggio di persone, veicoli, merci, ecc., in edifici industriali, commerciali o residenziali.Possono essere azionate in modo manuale o automaticamente anche a distanza.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.06.01 Portoni ad avvolgimento rapido verticale

° 02.06.02 Portoni ad impacchettamento rapido verticale

Porte industriali

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.06.01

Portoni ad avvolgimento rapido verticale

Unità Tecnologica: 02.06

Modalità di uso corretto:Provvedere periodicamente alla manutenzioni degli elementi del sistema ed in particolare degli organi di movimentazione nonché diguide e parti fisse per le operazioni di apertura/chiusura/arresto. Verificare il perfetto funzionamento dei sistemi di sicurezza e diemergenza nelle diverse posizioni di servizio.

Le porte ad avvolgimento rapido vengono utilizzate generalmente in ambienti di lavoro posti in comunicazione con ambienti esterniinteressati da frequenti passaggi di persone e/o cose. La loro installazione nasce dall'esigenza di separare gli ambienti per evitaredispersioni di calore, rumori, ecc. Le porte si aprono e richiudono automaticamente con velocità regolabili. In genere sono costituiteda teli in PVC completamente trasparenti e/o in tessuto di poliestere di tonalità diverse.Sono costituite da:- Struttura metallica in acciaio zincato- Pannello in tessuto di poliestere spalmato in PVC- Un settore trasparente in PVC di altezza idonea posto ad altezza uomo- Motore elettromeccanico auotfrenante- Programmatore elettronico- Sistema di controbilanciamento del pannello- Leva di sblocco di emergenza posta ad altezza uomo- Una coppia di fotocellule di sicurezza incorporate nei montanti verticali.- Costola di sicurezza fotoelettrica- Pulsantiera con funzioni di apertura/chiusura- Accessori

Porte industriali

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.06.02

Portoni ad impacchettamento rapido verticale

Unità Tecnologica: 02.06

Modalità di uso corretto:Provvedere periodicamente alla manutenzioni degli elementi del sistema ed in particolare degli organi di movimentazione nonché diguide e parti fisse per le operazioni di apertura/chiusura/arresto. Verificare il perfetto funzionamento dei sistemi di sicurezza e diemergenza nelle diverse posizioni di servizio.

Si tratta di porte che vengono utilizzate generalmente in ambienti di lavoro posti in comunicazione con ambienti esterni interessatida frequenti passaggi di persone e/o cose. La loro installazione nasce dall'esigenza di separare gli ambienti per evitare dispersioni dicalore, rumori, ecc. Le porte si aprono e richiudono automaticamente con velocità regolabili. Sono in genere realizzate con strutturemetalliche aventi diverse finiture (acciaio INOX, acciaio zincato, laccatura con RAL, ecc) In genere sono costituite da teli in PVC completamente trasparenti e/o in tessuto di poliestere di tonalità diverse.Sono costituite da:- Struttura metallica in acciaio zincato- Pannello in tessuto di poliestere spalmato in PVC- Un settore trasparente in PVC rinforzato di altezza idonea posto ad altezza uomo- Motore elettromeccanico auotfrenante- Programmatore elettronico- Sistema di controbilanciamento del pannello- Leva di sblocco di emergenza posta ad altezza uomo- Una coppia di fotocellule di sicurezza incorporate nei montanti verticali.- Costola di sicurezza fotoelettrica- Pulsantiera con funzioni di apertura/chiusura- Accessori

Porte industriali

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.07

Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base allamorfologia del rivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamenteche dimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltrea quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante èche la superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e delladestinazione d'uso degli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, ilmateriale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degliambienti e del loro impiego. Le pavimentazioni interne possono essere di tipo:- cementizio;- lapideo;- resinoso;- resiliente;- tessile;- ceramico;- lapideo di cava;- lapideo in conglomerato;- ligneo.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.07.01 Rivestimenti industriali in calcestruzzo

Pavimentazioni interne

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.07.01

Rivestimenti industriali in calcestruzzo

Unità Tecnologica: 02.07

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.07.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

Si tratta di pavimentazioni che trovano generalmente il loro impiego in locali di servizio (se il rivestimento cementizio è del tiposemplice), in edilizia industriale, impianti sportivi, ecc. (se il rivestimento cementizio è del tipo additivato). Tra le tipologie dirivestimenti cementizi per interni si hanno: il battuto comune di cemento, il rivestimento a spolvero, i rivestimenti a stratoincorporato antiusura, il rivestimento a strato riportato antiusura, i rivestimenti con additivi bituminosi e i rivestimenti con additiviresinosi. A secondo delle geometrie delle pavimentazioni da realizzare, si possono eseguire rivestimenti in elementi in strisce dilarghezza variabile.

Pavimentazioni interne

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.08

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Perpotenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimoparte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve esseresezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze amaggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energiaavviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine diprotezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deveessere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.08.01 Alternatore

° 02.08.02 Barre in rame

° 02.08.03 Fusibili

° 02.08.04 Interruttori

° 02.08.05 Presa interbloccata

° 02.08.06 Quadri di bassa tensione

° 02.08.07 Relè a sonde

° 02.08.08 Relè termici

° 02.08.09 Sezionatore

° 02.08.10 Sistemi di cablaggio

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.01

Alternatore

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:Evitare di aprire i dispositivi dei motori in caso di malfunzionamenti. Rivolgersi a personale specializzato e togliere l'alimentazioneper evitare folgorazioni.

L'alternatore è un dispositivo elettrico che trasforma energia meccanica in energia elettrica a corrente alternata.Gli alternatori sono costituiti da due parti fondamentali, una fissa e l'altra rotante, dette rispettivamente statore e rotore, su cui sonodisposti avvolgimenti di rame isolati. I due avvolgimenti si dicono induttore e indotto; a seconda del tipo di alternatore l'induttorepuò essere disposto sul rotore e l'indotto sullo statore e viceversa.Quando una delle due parti ( indotto o induttore) entra in rotazione si genera (per il fenomeno dell’induzione elettromagnetica) unacorrente elettrica nell’indotto che viene raccolta dalle spazzole e da queste trasmessa agli utilizzatori.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.02

Barre in rame

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:Evitare i contatti diretti con le barre e verificare che siano protette in modo adeguato. Rivolgersi a personale specializzato e toglierel'alimentazione per evitare folgorazioni.

Le barre in rame si utilizzano per realizzare sistemi di distribuzione con portata elevata quando è necessario alimentare in manierapratica e veloce vari moduli. Infatti la caratteristica di questo tipo di connessioni è quella di avere un particolare profilo(generalmente a C) che consente l'innesto dei vari moduli da connettere in maniera sicura e veloce.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.03

Fusibili

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:L'utente deve verificare che i fusibili installati siano idonei rispetto all'impianto. Verificare che i fusibili siano installati correttamentein modo da evitare guasti all'impianto.

I fusibili realizzano una protezione fase per fase con un grande potere di interruzione a basso volume e possono essere installati o suappositi supporti (porta-fusibili) o in sezionatori porta-fusibili al posto di manicotti o barrette. Si classificano in due categorie:- fusibili "distribuzione" tipo gG: proteggono sia contro i corto-circuiti sia contro i sovraccarichi i circuiti che non hanno picchi dicorrente elevati, come i circuiti resistivi; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuitoprotetto;- fusibili "motore" tipo aM: proteggono contro i corto-circuiti i circuiti sottoposti ad elevati picchi di corrente, sono fatti in manieratale che permettono ai fusibili aM di far passare queste sovracorrenti rendendoli non adatti alla protezione contro i sovraccarichi;una protezione come questa deve essere fornita di un altro dispositivo quale il relè termico; devono avere un carico immediatamentesuperiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.04

Interruttori

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da esserefacilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è aparete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere alivello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre.

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.05

Presa interbloccata

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:La Norma CEI 64-8 prescrive l’obbligo delle prese interbloccate per correnti superiori a 16 A nei luoghi di pubblico spettacolo eintrattenimento. Per gli altri ambienti, in generale, la norma CEI 64-8 richiede che per le prese a spina, aventi corrente nominalesuperiore a 16 A, siano dotate di un dispositivo di comando. L’obbligo normativo di interblocco di tale dispositivo resta però soloper i luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento in modo che la spina non possa essere disinserita dalla presa fissa mentre icontatti sono in tensione, né possa essere disinserita mentre il dispositivo di interruzione è in posizione di chiuso.

La presa con interruttore di blocco è una presa dotata di un dispositivo di comando fisicamente connesso con un blocco meccanico(asta di interblocco) che impedisce la manovra di chiusura del dispositivo stesso, qualora la spina non sia inserita nella presa e,successivamente impedisce l’estrazione della spina con il dispositivo in posizione di chiusura. In pratica le manovre di inserzione edisinserzione possono avvenire solamente con la presa fuori tensione.Il dispositivo di comando è costituito da un interruttore di manovra sezionatore, non manovra rotativa.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.06

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente uncartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite dafolgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e idispositivi di estinzione incendi.

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, foriasolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni epossono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti perofficine e industrie.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.07

Relè a sonde

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:Verificare i seguenti parametri per evitare lo sganciamento del relè:- superamento della TNF;- interruzione delle sonde o della linea sonde-relè;- corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè;- assenza della tensione di alimentazione del relè.I relè a sonde preservano i motori dai riscaldamenti in quanto controllano direttamente la temperatura degli avvolgimenti dellostatore; è opportuno sottolineare, però, che questo tipo di protezione è utilizzato soltanto se alcune delle sonde sono state incorporateagli avvolgimenti durante la fabbricazione del motore o durante un'eventuale ribobinatura. Si utilizzano i relè a sonde anche percontrollare i riscaldamenti degli organi meccanici dei motori o di altri apparecchi che possono ricevere una sonda: piani, circuiti diingrassaggio, fluidi di raffreddamento, ecc.. Il numero massimo di sonde che possono essere associate in serie su uno stesso relèdipende dal modello del relè e dal tipo di sonda.

Accertano la reale temperatura dell'elemento da proteggere. Questo sistema di protezione è formato da:- una o più sonde a termistori con coefficiente di temperatura positivo (PTC), la resistenza delle sonde (componenti statici) aumentarepentinamente quando la temperatura raggiunge una soglia definita Temperatura Nominale di Funzionamento (TNF);- un dispositivo elettronico alimentato a corrente alternata o continua che misura le resistenze delle sonde a lui connesse; un circuitoa soglia rileva il brusco aumento del valore della resistenza se si raggiunge la TNF e comanda il mutamento di stati dei contatti inuscita.Scegliendo differenti tipi di sonde si può adoperare questo ultimo sistema di protezione sia per fornire un allarme senza arresto dellamacchina, sia per comandare l'arresto; le versioni di relè a sonde sono due:- a riarmo automatico se la temperatura delle sonde arriva ad un valore inferiore alla TNF;- a riarmo manuale locale o a distanza con interruttore di riarmo attivo fino a quando la temperatura rimane maggiore rispetto allaTNF.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.08

Relè termici

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:Le lamine, nel deformarsi, attivano la rotazione della camma o del dispositivo di sganciamento. Nel caso in cui la corrente assorbitadall'utenza sia maggiore del valore di regolazione del relè la deformazione è tale da consentire al pezzo su cui sono ancorate le partimobili dei contatti di liberarsi da una protezione di mantenimento. Ciò provoca la repentina apertura del contatto del relè inserito nelcircuito della bobina del contattore e la chiusura del contatto di segnalazione. Soltanto quando le lamine bimetalliche si sarannoadeguatamente raffreddate sarà possibile effettuare il riarmo.

Sono i dispositivi più adoperati per la protezione dei motori contro i sovraccarichi deboli e prolungati. Possono essere utilizzati acorrente alternata e continua e possono essere: tripolari, compensati (non sensibili alle modificazioni della temperatura ambiente),sensibili ad una mancanza di fase, evitando la marcia del motore in monofase, a riarmo manuale o automatico e graduati in "Amperemotore": impostazione sul relè della corrente segnata sulla piastra segnaletica del motore.Un relè termico tripolare è formato da tre lamine bimetalliche fatte da due metalli uniti da una laminazione e con coefficienti didilatazione molto diversi. Ogni lamina è dotata di un avvolgimento riscaldante ed ogni avvolgimento è collegato in serie ad una fasedel motore. La deformazione delle lamine è causata dal riscaldamento delle lamine a causa della corrente assorbita dal motore; aseconda dell'intensità della corrente la deformazione è più o meno accentuata.

Impianto elettrico

Pagina 56

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.09

Sezionatore

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura dei poli. Ilsezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere prima interrotta la corrente nelcircuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario di preinterruzione si collega in serie con la bobinadel contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompe l'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostantequesto il contatto ausiliario di preinterruzione non può e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore chedeve essere dotato del comando Marcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato(interruzione completamente apparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo statodei contatti. Non deve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sonosaldati in conseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento.

Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per lafunzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da undispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.

Impianto elettrico

Pagina 57

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.08.10

Sistemi di cablaggio

Unità Tecnologica: 02.08

Modalità di uso corretto:Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che portail nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato dietichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.09

L'impianto elettrico ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'enteerogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta ivari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civiliabitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare cosìche salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in appositecanalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: ilgiallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo lenorme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.09.01 Armadi da parete

° 02.09.02 Aspiratori

° 02.09.03 Interruttori differenziali

° 02.09.04 Interruttori magnetotermici

° 02.09.05 Passerelle portacavi

Impianto elettrico industriale

Pagina 59

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.09.01

Armadi da parete

Unità Tecnologica: 02.09

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato l'armadio deve essere presente uncartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite dafolgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e idispositivi di estinzione incendi.

Gli armadi da parete sono utilizzati per l'alloggiamento dei dispositivi elettrici scatolati e modulari, sono generalmente realizzati incarpenteria in lamiera metallica verniciata con resine epossidiche e sono del tipo componibile in elementi prefabbricati daassemblare.Hanno generalmente un grado di protezione non inferiore a IP 55 e possono essere dotati o non di portello a cristallo trasparente conserratura a chiave.

Impianto elettrico industriale

Pagina 60

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.09.02

Aspiratori

Unità Tecnologica: 02.09

Modalità di uso corretto:Nel caso di cattivo funzionamento evitare di aprire l'apparecchio per evitare pericoli di folgorazione. Tutte le eventuali operazioni,dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individualiquali guanti e scarpe isolanti.

Gli aspiratori sono i dispositivi che vengono installati per consentire di espellere direttamente l'aria a cielo aperto e/o in condotto diventilazione. Sono generalmente realizzati in involucro stampato in resine ad elevate caratteristiche meccaniche ed utilizzano motorialimentati con energia elettrica a 220 V-50 Hz.

Impianto elettrico industriale

Pagina 61

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.09.03

Interruttori differenziali

Unità Tecnologica: 02.09

Modalità di uso corretto:L'interruttore differenziale può essere realizzato individualmente o in combinazione con sganciatori di massima corrente.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da esserefacilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è aparete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere alivello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10000 manovre.

L'interruttore differenziale è un dispositivo sensibile alle correnti di guasto verso l'impianto di messa a terra (cosiddette correntidifferenziali). Il dispositivo differenziale consente di attuare:- la protezione contro i contatti indiretti;- la protezione addizionale contro i contatti diretti con parti in tensione o per uso improprio degli apparecchi;- la protezione contro gli incendi causati dagli effetti termici dovuti alle correnti di guasto verso terra.Le norme definiscono due tipi di interruttori differenziali:- tipo AC per correnti differenziali alternate (comunemente utilizzato);- tipo A per correnti differenziali alternate e pulsanti unidirezionali (utilizzato per impianti che comprendono apparecchiatureelettroniche).Costruttivamente un interruttore differenziale è costituito da:- un trasformatore toroidale che rivela la tensione differenziale;- un avvolgimento di rivelazione che comanda il dispositivo di sgancio dei contatti.Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono:6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di interruzione Icnd sono: 500-1000-1500-3000-4500-6000A. I valori normali del potere di cortocircuito Icn sono: 1500-3000-4500-6000-10000 A.

Impianto elettrico industriale

Pagina 62

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.09.04

Interruttori magnetotermici

Unità Tecnologica: 02.09

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da esserefacilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è aparete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere alivello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10000 manovre.

Gli interruttori magnetotermici sono dei dispositivi che consentono l'interruzione dell'energia elettrica in caso di corto circuito o dicorrente superiore a quella nominale di taratura dell'interruttore.Tali interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono:6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di cortocircuito Icn sono:1500-3000-4500-6000-10000-15000-20000-25000 A.

Impianto elettrico industriale

Pagina 63

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.09.05

Passerelle portacavi

Unità Tecnologica: 02.09

Modalità di uso corretto:L'utente deve verificare il corretto posizionamento dei canali e che non vi siano ostruzioni o impedimenti per il corretto passaggiodei cavi. Periodicamente registrare i pendini e gli ancoraggi a parete.

Le passerelle portacavi sono utilizzate per il passaggio dei cavi elettrici; possono essere del tipo singolo o a ripiani. Sonogeneralmente utilizzate quando non c'è necessità di incassare le canalizzazioni e pertanto vengono utilizzate in cavedi, cunicoli, ecc..

Impianto elettrico industriale

Pagina 64

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.10

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema ediliziodeterminate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmentecostituita da:- alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino aigruppi termici;- gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica;- centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppitermici) ai fluidi termovettori;- reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto;

- canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.10.01 Appoggi antivibrante in acciaio

° 02.10.02 Appoggi antivibrante in gomma

° 02.10.03 Canali in lamiera

° 02.10.04 Canalizzazioni

° 02.10.05 Cassette distribuzione aria

° 02.10.06 Depuratori d'aria

° 02.10.07 Estrattori d'aria

° 02.10.08 Evaporatore a ventilazione forzata

° 02.10.09 Filtri a secco

° 02.10.10 Filtri ad assorbimento

° 02.10.11 Filtri inerziali

° 02.10.12 Ionizzatori d'aria

° 02.10.13 Serrande tagliafuoco

° 02.10.14 Tubi in acciaio

° 02.10.15 Tubi in rame

Impianto Trattamento Aria

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.01

Appoggi antivibrante in acciaio

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:Controllare periodicamente lo stato dei materiali costituenti gli appoggi. Verificarne le condizioni di esercizio in caso di particolarieventi straordinari (sisma, movimenti franosi, dissesti, ecc.). Affidarsi a personale tecnico e a strumentazione altamentespecializzata.

Si tratta di elementi (generalmente molle in acciaio) a supporto delle macchine utilizzate per il condizionamento (ventilatori,compressori, condizionatori, gruppi di refrigerazione, centrifughe, gruppi elettrogeni, ecc.); questi dispositivi hanno la funzione dicollegamento tra le macchine e il pavimento sul quale poggiano in modo da evitare vibrazioni emesse durante il funzionamento dellemacchine stesse. Gli appoggi sono realizzati con molle in acciaio opportunamente dimensionate per sopportare i carichi di progetto.Possono essere dotati di martinetto di livellamento.

Impianto Trattamento Aria

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.02

Appoggi antivibrante in gomma

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:Controllare periodicamente lo stato dei materiali costituenti gli appoggi. Verificarne le condizioni di esercizio in caso di particolarieventi straordinari (sisma, movimenti franosi, dissesti, ecc.). Affidarsi a personale tecnico e a strumentazione altamentespecializzata.

Si tratta di elementi a supporto delle macchine utilizzate per il condizionamento (ventilatori, compressori, condizionatori, gruppi direfrigerazione, centrifughe, gruppi elettrogeni, ecc.); questi dispositivi hanno la funzione di collegamento tra le macchine e ilpavimento sul quale poggiano in modo da evitare vibrazioni emesse durante il funzionamento delle macchine stesse. Gli appoggipossono essere realizzati con diversi materiali:- appoggi in gomma e/o gomma armata (deformabili), formati da strati di gomma (naturale o artificiale) dello spessore di 10-12 mmed incollati a lamierini di acciaio di 1-2 mm di spessore;- appoggi in acciaio;- appoggi in acciaio e PTFE o PTFE e neoprene.

Impianto Trattamento Aria

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.03

Canali in lamiera

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei canali.

Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione sono destinate al trattamento sia dell'aria primaria che di tuttaquella necessaria alla climatizzazione. Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni inacciaio zincato rivestite con idonei materiali coibenti. Nel caso di canali rettangolari con un lato di dimensioni superiori a 450 mmprevedere delle croci trasversali di rinforzo.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.04

Canalizzazioni

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:Date le notevoli dimensioni, generalmente le U.T.A. sono collocate in ambienti interrati ma possono essere collocate anche incopertura o nei sottotetti prevedendo idonei dispositivi di isolamento acustico. Verificare le caratteristiche principali dellecanalizzazioni con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei canali.

Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materialicoibenti. Il trattamento dei fluidi viene effettuato dalle centrali di trattamento dell'aria.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.05

Cassette distribuzione aria

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:La cassetta deve essere montata in posizione facilmente accessibile; particolare cura deve essere posta nel collegamento dellecassette con i canali. Inoltre le cassette devono essere montate perfettamente orizzontali in modo da evitare lo scarico di forzeanomale sui dispositivi di occlusione con conseguenti problemi di funzionamento. L'utente deve verificare le caratteristicheprincipali delle canalizzazioni e delle cassette di distribuzione con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- strato di coibente.

Le cassette di distribuzione dell'aria destinate alla diffusione dell'aria negli ambienti possono essere monocanale o del tipomiscelatrici. Le cassette sono realizzate generalmente in acciaio zincato e vengono rivestite con idonei materiali fonoassorbenti infibre di vetro o in schiume poliuretaniche. Nel caso di cassette miscelatrici queste sono dotate di una sezione di miscela dotata di dueattacchi circolari per l'attacco ai canali e sono dotate di una serranda a bandiera che permette la miscelazione dei due flussi d'aria. Lecassette di distribuzione dell'aria sono dotate di un regolatore di portata che ha il compito di regolare la portata dell'aria che entranella cassetta.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.06

Depuratori d'aria

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:Per una maggiore funzionalità del purificatore d’aria è importante posizionarlo nelle vicinanze della fonte inquinante. In ogni caso èimportante aerare quotidianamente i locali per favorire l’ossigenazione e l’eliminazione dei cattivi odori.Ad inizio della stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare:- pulizia dei filtri e dei pre filtri dell'aria;- controllo dell'isolamento del motore elettrico;- controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore.

L’aria viene aspirata dalla griglia di entrata, passa attraverso un prefiltro metallico che ne trattiene le impurità più grosse e poiattraverso un filtro elettrostatico composto da piastre metalliche ad alta tensione disposte frontalmente. Le particelle inquinantientrano in questo dispositivo e per effetto elettrostatico vengono catturate dalle piastre.L’aria continua il suo percorso attraverso il filtro a carboni attivi che assorbe e trattiene gli odori.nel complesso i sistemi di filtraggio sono i seguenti:- Pre-filtro (o filtro meccanico): è il primo filtro e ha la funziona di bloccare le particelle più grossolane e le particelle di polvere;- Filtro elettrostatico: è dotato di una carica elettrica che attrae le particelle che sono riuscite ad attraversare il primo filtro.L’efficienza di questo filtro, però, decade progressivamente in base alla quantità di polvere che assorbe: occorre, quindi, cambiarlonei modi e nei tempi indicati sul libretto delle istruzioni;- Ionizzatore: mira a catturare batteri e particelle di polvere ancora più piccole; dopo averle catturate le fa depositare in basso, inmodo da poter essere facilmente eliminate;- Filtro a carboni attivi: è utile a purificare l’aria dagli elementi organici e chimici e assorbe gli odori;- Filtro Hepa: assorbe particelle piccolissime, comprese quelle che compongono lo smog. I purificatori migliori sono quelli dotati difiltro Hepa capace di catturare particelle di almeno 0,3 micron.Dopo il passaggio attraverso i diversi filtri, l’aria fuoriesce depurata ed eventualmente profumata.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.07

Estrattori d'aria

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:L'utente deve verificare le caratteristiche principali degli estrattori con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- funzionalità dei ventilatori;- la stabilità dei sostegni dei canali.

Gli estrattori d'aria devono essere posizionati in modo da garantire il ricambio d'aria previsto in fase di progetto. Devono essereliberi da ostacoli in modo da funzionare liberamente.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.08

Evaporatore a ventilazione forzata

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:L'utente deve verificare l'efficienza del termostato antigelo, delle valvole di espansione termostatica, delle valvole di intercettazionea solenoide, degli indicatori di umidità.

Gli evaporatori a ventilazione forzata sono costituiti da un ventilatore che spinge l’aria sulla batteria di tubi all’interno della qualec’è il fluido frigorigeno. Questo tipo di evaporatore fa parte del gruppo degli evaporatori diretti in quanto il fluido raffreddato puòessere immesso direttamente negli ambienti da climatizzare.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.09

Filtri a secco

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:I filtri piani sono generalmente impiegati per le applicazioni civili ed utilizzano materassini a perdere (fibre di vetro), rigenerabili(fibre in poliammide). Vengono sempre utilizzati quando non è richiesto un elevato grado di filtrazione e negli impianti di piccolapotenzialità dove i parametri di costo di installazione e manutenzione assumono rilevanza a fronte delle altre esigenze.I filtri a tasche trovano applicazione in impianti di tipo industriale e dove è sempre richiesta una qualità dell'aria medio-alta. Sonogeneralmente impiegati per la separazione di polveri fini, sostanze sospese, aerosol. A seconda della qualità e quantità dell'aria datrattare, delle dimensioni del filtro e della utilizzazione dell'impianto, la durata di tali filtri può variare da un minimo di tre mesi a unmassimo di due anni. L'utente deve effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite ofughe di sostanze e verificando i valori della pressione di esercizio a monte e a valle dei filtri.

I filtri di tipo a secco sono costituiti da pannelli piani dove il materiale filtrante, di spessore variabile, è costituito da fibre di vetro,fibre di cellulose, carte speciali ecc., con differenti valori della densità e del diametro delle fibre.I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni diprova seguenti:- la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale;- la caduta di pressione finale massima per i filtri grossolani (G) è 250 Pa;- la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.10

Filtri ad assorbimento

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:A seconda della qualità e quantità dell'aria da trattare, delle dimensioni del filtro e della utilizzazione dell'impianto, la durata di talifiltri può variare da un minimo di tre mesi a un massimo di due anni. Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed unlavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine di ogni intervento.

I filtri di tipo ad assorbimento sono costituiti da pannelli piani dove il materiale filtrante denominato ad assorbimento viene applicatosull'aria di ricircolo al fine di trattenere gli odori.I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni diprova seguenti:- la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale;- la caduta di pressione finale massima per i filtri grossolani (G) è 250 Pa;- la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.11

Filtri inerziali

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:I filtri inerziali autopulenti sono sottoposti all'azione abrasiva di polveri e sabbia e per questo si realizzano in una speciale legad'acciaio (Corten) molto ossidabile che produce uno strato superficiale protettivo che resiste all'abrasione. Se i filtri devono operarein atmosfere corrosive si costruiscono in acciaio inossidabile o in alluminio. Questi filtri sono effettivamente autopulenti con polverimolto secche, se operano in presenza di aerosol o umidità dell'aria, si ricoprono di incrostazioni che ne compromettono l'efficienza.In questi casi è indispensabile una manutenzione frequente che consiste nella spazzolatura delle feritoie e nell'utilizzo di unaspiratore industriale. Naturalmente occorre rimuovere tutto ciò che si deposita all'interno del filtro che può causare l'ostruzionedelle feritoie.

I filtri inerziali esplicano la loro azione filtrante sulle particelle di polvere più grosse, infatti, si utilizzano quando nell'aria ci sonoelevati carichi di polveri, fino a 800-1000 mg/mc. Hanno forma di celle con le due pareti laterali che convergono verso l'estremitàopposta a quella da cui entra l'aria. L'aria che deve essere filtrata entra dalla base e si incanala verso una sezione sempre più stretta,ciò provoca un aumento della velocità e, di conseguenza, un'impennata dell'energia cinetica delle particelle di polveri. Ai lati delfiltro ci sono delle feritoie inclinate in maniera tale da provocare un cambiamento di direzione all'aria di circa 160°: l'aria fuoriesceda queste feritoie con un brusco e significativo mutamento di direzione e le polveri, che continuano il loro moto rettilineo,precipitano verso il fondo del filtro e si accumulano in un collettore. Quasi il 90% dell'aria che entra nel filtro viene filtrata, larimanente si incanala verso il collettore e trascina le polveri verso i dispositivi di raccolta. Questo tipo do filtri si realizza in moduliche possono essere assemblati per realizzare delle pareti filtranti. Un modulo base può trattare da 600 l/s a 2500 l/s di aria.

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Pagina 76

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.12

Ionizzatori d'aria

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:Gli ionizzatori d'aria vengono installati in sistemi filtranti più complessi (possono essere installati all'interno dei canali d'aria) mapossono essere realizzati in dimensioni ridotte per essere installati direttamente negli ambienti. In quest'ultimo caso devono esseredisposti con uniformità nell'ambiente in modo da garantire la distribuzione di ioni nell'aria. L'utente deve verificare la correttadistribuzione dei dispositivi ionizzatori d'aria e deve controllare la funzionalità degli elettroventilatori e lo stato di usura delmateriale filtrante utilizzato (filtri a fibre o elettrostatici).

Questi dispositivi sono generalmente costituiti da un ago inserito in una struttura metallica dalla quale è isolato elettricamente. L'aria(che viene soffiata da un ventilatore) attraversa la struttura metallica che essendo sottoposta al campo elettrico carica elettricamentel'aria: in questo modo gli ioni positivi vengono raccolti dall'ago mentre gli ioni positivi continuano nel flusso d'aria.

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Pagina 77

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.13

Serrande tagliafuoco

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:Il costruttore deve fornire con le serrande le istruzioni relative all'accoppiamento con la serranda, all'uso, alle verifiche periodiche edalla manutenzione. Le parti che necessitano di lubrificazione devono essere protette dalla polvere. Il semplice allentamento di unavite o di un dado non deve comprendere la trasmissione di una forza o di una coppia. I dispositivi di controllo delle posizioni di undispositivo di azionamento di sicurezza (DAS) devono dare indicazioni in maniera sicura e duratura; in particolare la posizione dichiusura deve essere segnalata dal DAS quando è effettivamente raggiunta.

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio delfuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo "non isolata". La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambii requisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenza al fuoco previsto. La serranda tagliafuoco non isolata è una serrandache soddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenza al fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento. Le serrandetagliafuoco possono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismo termico dirilascio. Il meccanismo integrato o direttamente associato con la serranda tagliafuoco causa la chiusura del componente mobile dellaserranda stessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato per rispondere ad uninnalzamento di temperatura dell'aria circostante, in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinata temperatura. Essopuò interfacciarsi con un meccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente o pneumaticamente, integratooppure posizionato lontano dal meccanismo stesso.

Impianto Trattamento Aria

Pagina 78

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.14

Tubi in acciaio

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecniche rispondentialle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEI ma in ogni casorispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediantepezzi speciali ; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazioneconformi alle normative vigenti.

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente.Vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

Impianto Trattamento Aria

Pagina 79

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.10.15

Tubi in rame

Unità Tecnologica: 02.10

Modalità di uso corretto:I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecniche rispondentialle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEI ma in ogni casorispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediantepezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante dispessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti.

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Perla realizzazione di tali reti vengono utilizzate tubazioni in rame opportunamente coibentate con isolanti per impedire ai fluiditrasportati di perdere il calore.

Impianto Trattamento Aria

Pagina 80

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.11

L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire,nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce,colore e resa della luce.L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti, lampade alogene,lampade compatte, lampade a scariche, lampade a ioduri metallici, lampade a vapore di mercurio, lampade a vapore di sodio e paliper il sostegno dei corpi illuminanti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.11.01 Lampade a ioduri metallici

° 02.11.03 Lampade fluorescenti

° 02.11.02 Sistema di cablaggio

Impianto di illuminazione

Pagina 81

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.11.01

Lampade a ioduri metallici

Unità Tecnologica: 02.11

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; unavolta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente econservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.

I vari tipi di lampade a scarica sono: lampade a vapori di alogenuri; lampade a vapori di sodio ad alta e bassa pressione; lampade avapori di mercurio; lampade a luce miscelata.Le lampade a vapori di alogenuri, oltre ad abbattere i costi nell’impianto di illuminazione, hanno la peculiarità di un’ottima resa deicolori che si riesce ad avere allegando al mercurio elementi (che vengono introdotti nel tubo in forma di composti insieme ad uno opiù alogeni - iodio, bromo - al fine di sfruttare il processo ciclico di composizione e scomposizione degli elementi) per completare laradiazione emessa dall’elemento base. Le sostanze aggiunte possono essere: tallio (emissione verde), sodio (emissione gialla), litio(emissione rossa) e indio (emissione blu).Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando sidesidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hannomolteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa èmonocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo perpiazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m.Le lampade a vapori di mercurio possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetrotermico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20metri e hanno bisogno di dispositivi per l’innesco della scarica.

Impianto di illuminazione

Pagina 82

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.11.03

Lampade fluorescenti

Unità Tecnologica: 02.11

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; unavolta smontate le lampade esaurite queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate inluoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo di vetro.

Durano mediamente più di quelle a incandescenza e, adoperando alimentatori adatti, hanno un’ottima efficienza luminosa fino a 100lumen/watt. L’interno della lampada è ricoperto da uno strato di polvere fluorescente cui viene aggiunto mercurio a bassa pressione.La radiazione visibile è determinata dall’emissione di radiazioni ultraviolette del mercurio (emesse appena la lampada è inserita inrete) che reagiscono con lo strato fluorescente.

Impianto di illuminazione

Pagina 83

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.11.02

Sistema di cablaggio

Unità Tecnologica: 02.11

Modalità di uso corretto:Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che portail nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato dietichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.

Impianto di illuminazione

Pagina 84

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.12

Gli acquedotti consentono la captazione, il trasporto, l'accumulo e la distribuzione dell'acqua destinata a soddisfare i bisogni variquali pubblici, privati, industriali, ecc.. La captazione dell'acqua varia a seconda della sorgente dell'acqua (sotterranea di sorgente odi falda, acque superficiali) ed il trasporto avviene, generalmente, con condotte in pressione alle quali sono allacciate le varie utenze.A seconda del tipo di utenza gli acquedotti si distinguono in civili, industriali, rurali e possono essere dotati di componenti checonsentono la potabilizzazione dell'acqua o di altri dispositivi (impianti di potabilizzazione, dissalatori, impianti di sollevamento).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.12.01 Rubinetti

° 02.12.02 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

° 02.12.03 Valvole a saracinesca (saracinesche)

Impianto acquedotto

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.12.01

Rubinetti

Unità Tecnologica: 02.12

Modalità di uso corretto:Evitare manovre brusche e violente sui dispositivi di comando. Non forzare il senso di movimento del rubinetto. Tutti i rubinettidevono essere identificati sia nel corpo apparente sia nel corpo nascosto; inoltre devono essere identificati gli organi di comando(con il blu l'acqua fredda e con il rosso l'acqua calda); nel caso in cui gli organi siano separati l'acqua fredda deve essere posizionataa destra e quella calda a sinistra.

Hanno la funzione di intercettare e di erogare i fluidi all'esterno dell'impianto. Possono essere: ad alimentazione singola; adalimentazione con gruppo miscelatore; ad alimentazione con miscelatore termostatico. Il materiale più adoperato è l'acciaio rivestitocon nichel e cromo o smalto. Per la scelta della rubinetteria sanitaria è importante considerare:- il livello sonoro;- la resistenza meccanica a fatica dell'organo di manovra;- la resistenza meccanica a fatica dei deviatori;- la resistenza all'usura meccanica delle bocche orientabili. La UNI EN 200 definisce i metodi di prova.

Impianto acquedotto

Pagina 86

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.12.02

Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

Unità Tecnologica: 02.12

Modalità di uso corretto:I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto dell'acqua potabile devono possedere caratteristiche tecnicherispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti chepossano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo ditubazione utilizzata.

I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. Imateriali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.

Impianto acquedotto

Pagina 87

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.12.03

Valvole a saracinesca (saracinesche)

Unità Tecnologica: 02.12

Modalità di uso corretto:Le valvole a saracinesca dovrebbero essere adoperate come organi di intercettazione ma possono essere ugualmente utilizzate comeorgani di regolazione della pressione. Evitare di forzare il volantino quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere allarimozione dei depositi che causano il bloccaggio. In caso di precipitazioni meteoriche al di sopra della norma verificare chel'alloggiamento delle valvole sia libero da ostacoli (acqua di ristagno, terreno, radici) che possano creare danneggiamentiall'impianto.

Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la pressione di esercizio vengono installate, lungo letubazioni dell'acquedotto, delle valvole dette appunto di intercettazione e di regolazione. Fanno parte di questa categoria le valvole asaracinesca che sono più comunemente chiamate saracinesche. Sono realizzate in ghisa o in acciaio e sono dotate di un apparatootturatore movimentato da un albero a vite. Possono essere del tipo a corpo piatto, ovale e cilindrico.

Impianto acquedotto

Pagina 88

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.13

Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta,convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nelterreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio,in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acqueusate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da:- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelleorizzontali sono dette collettori);- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare leprescrizioni riportate dalla normativa quali:- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura(compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.;- gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materialedevono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno;- i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle normerelative allo scarico delle acque usate;- i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie apavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innestodi un pluviale;- per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte leprecauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumoritrasmessi.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.13.01 Canali di gronda e pluviali in lamiera metallica

° 02.13.02 Collettori di scarico

° 02.13.03 Pozzetti e caditoie

° 02.13.04 Scossaline

Impianto di smaltimento acque meteoriche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.13.01

Canali di gronda e pluviali in lamiera metallica

Unità Tecnologica: 02.13

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.13.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 mesi

02.13.01.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta

I pluviali vanno posizionati nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona delbocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata intorno alpluviale una sezione con profondità di 1-2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro di scarico)ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essere provvisti digriglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi edetriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportunoeffettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono avercompromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione. Controllo della regolare disposizionedegli elementi dopo il verificarsi di eventi meteorici straordinari.

I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Ipluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essisono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. Per formare i sistemi completi dicanalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.)collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essereconvogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto edalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. I canali e le pluviali sono classificati dalla norma UNI EN 612 in:- canali di gronda di classe X o di classe Y a seconda del diametro della nervatura o del modulo equivalente. (Un prodotto che èstato definito di classe X è conforme anche ai requisiti previsti per la classe Y);- pluviali di classe X o di classe Y a seconda della sovrapposizione delle loro giunzioni. (Un prodotto che è stato definito di classe Xè conforme anche ai requisiti previsti per la classe Y).

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.13.02

Collettori di scarico

Unità Tecnologica: 02.13

Modalità di uso corretto:I collettori possono essere realizzati in tre tipi di sistemi diversi, ossia:- i sistemi indipendenti;- i sistemi misti;- i sistemi parzialmente indipendenti.Gli scarichi ammessi nel sistema sono le acque usate domestiche, gli effluenti industriali ammessi e le acque di superficie. Ildimensionamento e le verifiche dei collettori devono considerare alcuni aspetti tra i quali:- la tenuta all'acqua;- la tenuta all'aria;- l'assenza di infiltrazione;- un esame a vista;- un'ispezione con televisione a circuito chiuso;- una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- un monitoraggio degli arrivi nel sistema;- un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore;- un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive;- un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema.

I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hannola funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.13.03

Pozzetti e caditoie

Unità Tecnologica: 02.13

Modalità di uso corretto:Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni chepossono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche.È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavorie anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:- prova di tenuta all'acqua;- prova di tenuta all'aria;- prova di infiltrazione;- esame a vista;- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- tenuta agli odori.Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali,la classificazione in base al carico.

I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acquereflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto.I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/ometeoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.13.04

Scossaline

Unità Tecnologica: 02.13

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 mesi

Tipologia: Controllo a vista

02.13.04.C01 Controllo generale

L'utente deve provvedere alla loro registrazione in seguito a precipitazioni meteoriche abbondanti e ad inizio stagione.Periodicamente verificare che non ci siano in atto fenomeni di corrosione delle scossaline metalliche.

Le scossaline sono dei dispositivi che hanno la funzione di fissare le guaine impermeabilizzanti utilizzate in copertura alle variestrutture che possono essere presenti sulla copertura stessa (parapetti, cordoli, ecc.). Le scossaline possono essere realizzate con varimateriali:- acciaio dolce;- lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo;- lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio;- lamiera di acciaio con rivestimento di alluminio-zinco;- acciaio inossidabile;- rame;- alluminio o lega di alluminio conformemente;- cloruro di polivinile non plastificato (PVC-U).

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.14

L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenzialenullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causadi mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle difunzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scaricheatmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori dicollegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare,oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore diterra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamentidevono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.14.01 Conduttori di protezione

° 02.14.02 Pozzetti in cls

° 02.14.03 Sistema di dispersione

° 02.14.04 Sistema di equipotenzializzazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.14.01

Conduttori di protezione

Unità Tecnologica: 02.14

Modalità di uso corretto:Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio deibulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio.

Impianto di messa a terra

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.14.02

Pozzetti in cls

Unità Tecnologica: 02.14

Modalità di uso corretto:L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni difessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione.

Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinatilocali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmenteinterrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti diopportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono esseretali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzioneordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.14.03

Sistema di dispersione

Unità Tecnologica: 02.14

Rappresentazione grafica e descrizione

Dispersore

Modalità di uso corretto:Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mmquadrati: per la bandella piattine di sezione 30 x 40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori nondevono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazionesi utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm chearrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti conbrasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mmquadrati.

Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anellodi dispersione.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.14.04

Sistema di equipotenzializzazione

Unità Tecnologica: 02.14

Modalità di uso corretto:Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio deibulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.

Impianto di messa a terra

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.15

L'impianto ha la funzione di proteggere gli utenti ed il sistema edilizio da scariche atmosferiche.Generalmente questi impianti sono costituiti da vari elementi quali:- impianto ad aste verticali;- impianto a funi: funi tese tra sostegni montati sulle strutture da preservare;- impianto a maglia che costruisce una gabbia di Faraday. Ogni impianto è differenziato a seconda del volume protetto e del livellodi protezione che si desidera raggiungere in funzione della zona in cui è posizionata la struttura e del materiale racchiusovi. Nondevono essere utilizzate sorgenti radioattive negli organi di captazione.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.15.01 Calate

° 02.15.02 Pozzetti in cls

° 02.15.03 Sistema di dispersione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.15.01

Calate

Unità Tecnologica: 02.15

Modalità di uso corretto:Le calate devono essere collocate lungo gli spigoli e sempre distanti da finestre e porte; non ci devono essere spigoli vivi o cappi; inbase a quanto previsto dalla norma CEI 81-1 ogni calata deve essere collegata ad anello e poi connessa ai dispersori, all’impiantobase devono essere poi collegate le masse metalliche poste all’interno del volume protetto, quelle esterne al volume e quelleestranee. Ci devono essere:- una calata per ogni asta;- una calata per ogni estremità negli impianti a fune;- una calata ogni 25 m negli impianti a maglie con un minimo di due.

Le calate hanno il compito di trasferire le cariche captate al collettore interrato che così realizza un anello di dispersione.

Impianto di protezione contro le scaricheatmosferiche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.15.02

Pozzetti in cls

Unità Tecnologica: 02.15

Modalità di uso corretto:L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni difessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione.

Tutti gli elementi dell'impianto previsti lungo la rete di distribuzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinatilocali, devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmenteinterrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti diopportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono esseretali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzioneordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.15.03

Sistema di dispersione

Unità Tecnologica: 02.15

Modalità di uso corretto:Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mmquadrati: per la bandella piattine di sezione 30x40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori nondevono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazionesi utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm chearrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti conbrasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mmquadrati.

Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anellodi dispersione.

Impianto di protezione contro le scaricheatmosferiche

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.16

L'impianto di sicurezza deve fornire segnalazioni ottiche e/o acustiche agli occupanti di un edificio affinché essi, in caso di possibiliincendi, possano intraprendere adeguate azioni di protezione contro l'incendio oltre ad eventuali altre misure di sicurezza per untempestivo esodo. Le funzioni di rivelazione incendio e allarme incendio possono essere combinate in un unico sistema.Generalmente un impianto di rivelazione e allarme è costituito da:- rivelatori d'incendio;- centrale di controllo e segnalazione;- dispositivi di allarme incendio;- punti di segnalazione manuale;- dispositivo di trasmissione dell'allarme incendio;- stazione di ricevimento dell'allarme incendio;- comando del sistema automatico antincendio;- sistema automatico antincendio;- dispositivo di trasmissione dei segnali di guasto;- stazione di ricevimento dei segnali di guasto;- apparecchiatura di alimentazione.L'impianto antincendio è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi.L'impianto antincendio, nel caso di edifici per civili abitazioni, è richiesto quando l'edificio supera i 24 metri di altezza. L'impianto ègeneralmente costituito da:- rete idrica di adduzione in ferro zincato;- bocche di incendio in cassetta (manichette, lance, ecc.);- attacchi per motopompe dei VV.FF.;- estintori (idrici, a polvere, a schiuma, carrellati, ecc.).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.16.01 Apparecchiatura di alimentazione

° 02.16.02 Attivatore antincendio

° 02.16.03 Cassetta a rottura del vetro

° 02.16.04 Centrale di controllo e segnalazione

° 02.16.05 Contatti magnetici

° 02.16.06 Diffusione sonora

° 02.16.07 Estintori a polvere

° 02.16.08 Estintori a schiuma

° 02.16.09 Estintori ad acqua

° 02.16.10 Evacuatori di fumo e di calore (EFC)

° 02.16.11 Idranti a colonna soprasuolo

° 02.16.12 Idranti a muro

° 02.16.13 Lampade autoalimentate

° 02.16.14 Pannello degli allarmi

° 02.16.15 Rivelatori di calore

° 02.16.16 Rivelatori di fumo

° 02.16.17 Rivelatori ottici di fumo convenzionali

° 02.16.18 Serrande tagliafuoco

° 02.16.19 Sirene

° 02.16.20 Tende tagliafumo

Impianto di sicurezza e antincendio

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Manuale d'Uso

° 02.16.21 Tubazioni in acciaio zincato

° 02.16.22 Unità di controllo

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.01

Apparecchiatura di alimentazione

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Un sistema di rivelazione e di segnalazione d’incendio deve avere come minimo 2 sorgenti di alimentazione; la sorgente dialimentazione principale che utilizza la rete di alimentazione pubblica o un sistema equivalente e quella di riserva. Almeno unaapparecchiatura di alimentazione di riserva deve essere costituita da una batteria ricaricabile. Ciascuna sorgente di alimentazionedeve essere in grado di alimentare autonomamente le parti del sistema di rivelazione e di segnalazione d’incendio per le quali èprogettata. Se la apparecchiatura di alimentazione è integrata all’interno di un’altra apparecchiatura del sistema di rivelazione e disegnalazione d’incendio, la commutazione da una sorgente di alimentazione all’altra, non deve causare alcun cambiamento di stato odi indicazione. L'utente deve verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla apparecchiatura di alimentazione. controllandoche le spie luminose ed i fusibili di protezione siano funzionanti.Tutte le uscite devono essere protette al fine di assicurare che in caso di corto circuito esterno non vi sia alcun danno dovuto ad unsurriscaldamento.

L'apparecchiatura di alimentazione dell'impianto di rivelazione e di allarme incendio fornisce la potenza di alimentazione per lacentrale di controllo e segnalazione e per i componenti da essa alimentati. L'apparecchiatura di alimentazione può includere diversesorgenti di potenza (per esempio alimentazione da rete e sorgenti ausiliarie di emergenza).Un sistema di rivelazione e di segnalazione d’incendio deve avere come minimo 2 sorgenti di alimentazione: la sorgente dialimentazione principale che deve essere progettata per operare utilizzando la rete di alimentazione pubblica o un sistemaequivalente e la sorgente di alimentazione di riserva che deve essere costituita da una batteria ricaricabile.

Impianto di sicurezza e antincendio

Pagina 105

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.02

Attivatore antincendio

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Gli attivatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d’incendio che possa nascere nell’area sorvegliataevitando falsi allarmi. La scelta ed il numero degli attivatori dipendono da alcuni elementi che possono influenzare il funzionamentoed in particolare i moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni.

L'attivatore utilizzato nei sistemi ad aerosol ha la funzione di rilevare l'incendio e di dare il consenso alla scarica dei generatori;l'attivatore è realizzato con struttura in metallo e parte sensibile al fuoco. Può essere sostituito rapidamente permettendo il ripristinoimmediato delle funzionalità dell'impianto.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.03

Cassetta a rottura del vetro

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:È importante che i punti di allarme manuali siano riconoscibili e semplici da utilizzare, senza bisogno di leggere istruzioni elaborate,in modo che chiunque scopra un incendio sia in grado di utilizzare il punto di allarme manuale senza la precedente familiarità conesso.Il colore dell’area superficiale visibile del punto di allarme manuale deve essere rosso.I pulsanti convenzionali possono essere di due tipi (entrambi a rottura del vetro):- il sistema di allarme può essere attivato rompendo il vetro di protezione della cassetta;- il sistema di allarme può essere attivato abbassando la maniglia verso il basso.In questo caso per ripristinare il pulsante basta svitare la vita a brugola e quindi con una semplice operazione di apertura e chiusurasi può riportare la maniglia in posizione normale.Le cassette a rottura del vetro devono essere collocate in posizioni tali da non essere manomesse, essere visibili e facilmenteaccessibili (ad un’altezza compresa tra 1 m e 1,4 m) in caso di incendio. L'utente deve verificare che i componenti della cassetta(vetro di protezione, martelletto per la rottura del vetro) siano in buone condizioni. In caso di utilizzo con conseguente rottura delvetro registrare le viti di serraggio con la sostituzione del vetro danneggiato.Ciascun punto di allarme manuale deve essere marcato in modo permanente con le seguenti informazioni:- il numero della norma di riferimento (ovvero EN 54-11);- il nome o il marchio di fabbrica del fabbricante o del fornitore;- la designazione del modello (tipo A o tipo B);- la categoria ambientale (interno/esterno, condizioni ambientali particolari);- le designazioni della morsetteria di collegamento;- alcuni marchi o codici (per esempio il numero di serie o il codice lotto), tramite i quali il fabbricante può identificare almeno ladata o il lotto e il luogo di fabbricazione, inoltre il numero di versione di eventuali software contenuti nel punto di allarmemanuale.

La cassetta a rottura del vetro, detta anche avvisatore manuale di incendio, è un dispositivo di allarme per sistemi antincendio chepuò essere abbinato facilmente ad una centrale. Essa è costituita da una cassetta generalmente in termoplastica chiusa con un vetroprotetto da pellicola antinfortunistica.Lo scopo di un punto di allarme manuale è di consentire a una persona che scopre un incendio di avviare il funzionamento delsistema di segnalazione d’incendio in modo che possano essere adottate le misure appropriate.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.04

Centrale di controllo e segnalazione

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:La centrale di controllo e segnalazione deve essere in grado di segnalare in modo inequivocabile le seguenti condizioni funzionali:- condizione di riposo;- condizione di allarme incendio;- condizione di guasto;- condizione di fuori servizio;- condizione di test;per tale motivo deve essere ubicata in modo da garantire la massima sicurezza del sistema. I colori delle segnalazioni visive generalie specifiche provenienti dai segnalatori luminosi devono essere:a) rosso, per le segnalazioni di allarmi incendio, per la trasmissione di segnali ai dispositivi di trasmissione di allarme incendio e perla trasmissione di segnali ai dispositivi di controllo per i sistemi automatici incendio;b) giallo, per la segnalazione di avvisi di guasto, fuori servizio, zone in stato di test, trasmissione di segnali ai dispositivi ditrasmissione di guasti;c) verde, per segnalare la presenza di alimentazione alla centrale di controllo e segnalazione.Il costruttore deve approntare la documentazione per l'installazione e per l'uso che deve comprendere:- una descrizione generale dell'apparecchiatura con l'indicazione delle funzioni;- le specifiche tecniche sufficientemente dettagliate degli ingressi e delle uscite sufficienti per consentire una valutazione dellacompatibilità meccanica, elettrica e logica con altri componenti del sistema;- i requisiti di alimentazione per il funzionamento;- il numero massimo di zone, punti, dispositivi di allarme incendio per la centrale;- i limiti elettrici massimi e minimi di ogni ingresso e uscita;- le caratteristiche dei cavi e dei fusibili;- le informazioni sulle modalità d’installazione;- l'idoneità all'impiego in vari ambienti;- le istruzioni di montaggio;- le istruzioni per il collegamento di ingressi e uscite;- le istruzioni per la configurazione e la messa in servizio;- le istruzioni operative;- le informazioni sulla manutenzione.Questa documentazione deve includere disegni, elenco delle parti, schemi a blocchi, schemi elettrici e descrizione funzionale, tali daconsentire la verifica di rispondenza della centrale sulla sua costruzione elettrica e meccanica.

La centrale di controllo e segnalazione è un elemento dell'impianto di rivelazione e allarme incendio per mezzo del quale icomponenti ad essa collegati possono essere alimentati e monitorati. Per tale motivo deve essere dotata di un sistema dialimentazione primaria e secondaria in grado di assicurare un corretto funzionamento per almeno 72 ore in caso di interruzionedell'alimentazione primaria.Generalmente le funzioni che può svolgere la centrale di controllo e segnalazione sono:- ricevere i segnali dai rivelatori ad essa collegati;- determinare se detti segnali corrispondono alla condizione di allarme incendio e se del caso indicare con mezzi ottici e acustici talecondizione di allarme incendio;- localizzare la zona di pericolo;- sorvegliare il funzionamento corretto del sistema e segnalare con mezzi ottici e acustici ogni eventuale guasto (per esempio cortocircuito, interruzione della linea, guasto nel sistema di alimentazione);- inoltrare il segnale di allarme incendio ai dispositivi sonori e visivi di allarme incendio oppure, tramite un dispositivo ditrasmissione dell'allarme incendio, al servizio antincendio o ancora tramite un dispositivo di comando dei sistemi automaticiantincendio a un impianto di spegnimento automatico.

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Pagina 108

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.05

Contatti magnetici

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:I contatti magnetici devono essere rivestiti di rodio o rutenio e devono essere sigillati ermeticamente in azoto secco.In tal modo viene offerta un’ottima protezione contro l’incollamento e si fornisce un ambiente privo di umidità che impedisce laformazione di corrosione. Inoltre i contatti magnetici devono essere incapsulati in una miscela isolante che garantisce il correttofunzionamento e elevata capacità di tenuta.Nel caso in cui il materiale di supporto si espanda o si contragga a causa di un aumento dell’umidità o dell’essiccazione, la miscelaconsente al contenitore del contatto di flettersi e curvarsi impedendo al reed di incrinarsi.Inoltre rimane resistente agli aumenti di temperatura, mentre alcune miscele possono ammorbidirsi, determinando uno spostamentodel reed con conseguenti falsi allarmi in quanto il contatto viene allontanato dal magnete.I contatti magnetici devono garantire una serie di 10.000.000 cicli di apertura e chiusura.

I contatti magnetici sono composti da due scatoline, una provvista di interruttore e una da un piccolo magnete. Di questi contatti neesistono di due tipi, quelli che si "aprono" avvicinando il magnete e quelli che invece si "chiudono".La scatolina provvista dell'interruttore verrà applicata sullo stipite della porta o della finestra, e collegata agli altri interruttori condue sottili fili isolati in plastica. La scatolina del magnete dovrà trovarsi in corrispondenza dell'interruttore quando la porta o lafinestra risulterà chiusa.

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Pagina 109

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.06

Diffusione sonora

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagli addetti allasorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi di diffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farli operare in luoghi in cuii valori della umidità sono elevati.

Per la diffusione dei segnali di allarme occorrono dei dispositivi in grado di diffonderli negli ambienti sorvegliati. Leapparecchiature di allarme acustico comprendono sirene per esterno, sirene per interno, sirene supplementari ed avvisatori acustici,di servizio e di controllo.

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Pagina 110

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.07

Estintori a polvere

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni mese

Tipologia: Controllo a vista

02.16.07.C01 Controllo carica

Gli estintori vanno collocati in prossimità di accessi e di apparecchiature a rischio, lungo i corridoi di accesso e nei punti di maggiorpericolo facendo si che siano ben visibili, di facile accesso e protetti dagli urti. Non vanno esposti al gelo. Per l'utilizzo tirare lasicura ed impugnare l'estintore dirigendo il getto estinguente alla base dell'incendio.L’estinguente può essere tenuto costantemente in pressione con gas compresso o messo in pressione al momento dell’utilizzo conuna cartuccia di CO2. Gli estintori devono essere accompagnati dai certificati di omologazione.

A polvere (di tipo pressurizzato con aria o azoto, l'erogazione viene effettuata con tubo flessibile e ugello erogatore o conbomboletta di anidride carbonica in cui l'erogazione viene effettuata con tubo flessibile e pistola ad intercettazione).

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.08

Estintori a schiuma

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Gli estintori vanno collocati in prossimità di accessi e di apparecchiature a rischio, lungo i corridoi di accesso e nei punti di maggiorpericolo facendo si che siano ben visibili, di facile accesso e protetti dagli urti. Non vanno esposti al gelo. Per l'utilizzo tirare lasicura ed impugnare l'estintore dirigendo il getto estinguente alla base dell'incendio.Gli estintori possono essere caricati con polveri adatte per incendi di classe A-B-C, solo di classe B-C, oppure D (polveri inerti).Possono essere impiegati su apparecchiature elettriche sotto tensione. Gli estintori devono essere accompagnati dai certificati diomologazione.

Si utilizzano per fuochi di classe A e B (ma possono essere caricati anche per incendi di classe C e/o D); non devono essere utilizzatisu apparecchiature elettriche sotto tensione. L’estinguente può essere tenuto in pressione costante con un gas compresso, oppureessere messo in pressione al momento dell’uso con una cartuccia di CO2.

Impianto di sicurezza e antincendio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.09

Estintori ad acqua

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Gli estintori vanno collocati in prossimità di accessi e di apparecchiature a rischio, lungo i corridoi di accesso e nei punti di maggiorpericolo facendo si che siano ben visibili, di facile accesso e protetti dagli urti. Non vanno esposti al gelo. Per l'utilizzo tirare lasicura ed impugnare l'estintore dirigendo il getto estinguente alla base dell'incendio.Gli estintori devono essere accompagnati dai certificati di omologazione.

Gli estintori ad acqua contengono una soluzione acquosa basica ed una fiala di acido. Al momento dell’uso si rompe la fiala el’acido reagisce con la soluzione basica producendo anidride carbonica. La CO2 mette in pressione l’apparecchio espellendol’acqua. I reattivi più diffusi sono l’acido solforico ed il bicarbonato di sodio. Gli estintori ad acqua si utilizzano su piccoli fuochi diclasse A; su quelli di classe B soltanto se l’apparecchio è ad acqua nebulizzata o additivata. Non si impiegano mai suapparecchiature elettriche sotto tensione. L’uso di questi estintori è, oggi, alquanto limitato.

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Elemento Manutenibile: 02.16.10

Evacuatori di fumo e di calore (EFC)

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Gli evacuatori vanno collocati in prossimità di accessi e di apparecchiature a rischio e lungo i corridoi di accesso e nei punti dimaggior pericolo. Generalmente questi apparecchi sono costituiti da un basamento con dispositivi di ancoraggio alla struttura, daelementi di apertura e di chiusura. Occorre prevedere un EFC ogni 200 m^2 di superficie piana o con pendenza inferiore al 20%; nelcaso di superfici con pendenze maggiori del 20% gli EFC vanno posizionati ogni 400 m^2. Ogni EFC deve essere dotato di undispositivo di apertura facilmente individuabile e facilmente azionabile sia manualmente sia con telecomando. L'utente deveprovvedere alla pulizia degli evacuatori eliminando le incrostazioni superficiali e lubrificando i dispositivi di apertura e chiusura perevitare che si inceppino; inoltre deve verificare che il sistema di aggancio degli evacuatori alla copertura sia serrato.

Gli evacuatori di fumo e di calore sono delle apparecchiature in grado di garantire, in caso di incendio, la evacuazione di fumi e gascaldi secondo lo schema di funzionamento.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.11

Idranti a colonna soprasuolo

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Ogni idrante deve riportare in maniera indelebile il modello, il nome del costruttore, l'anno di costruzione, il diametro nominale. Incaso di incendio togliere il tappo di chiusura, agganciare la tubazione ed aprire la valvola d'intercettazione. Il lancio dell'acqua deveessere indirizzato alla base dell'incendio controllando di non dirigere il getto direttamente su parti elettriche in tensione.

L'idrante è uno strumento adatto allo spengimento d'incendi in quanto rende immediatamente disponibile il getto d'acqua. Gli idrantia colonna soprasuolo sono costituiti da un dispositivo collegato ad una rete idrica di alimentazione; questo dispositivo generalmentea colonna è dotato di uno o più attacchi per l'aggancio delle tubazioni. Gli idranti a colonna sono classificati, secondo i tipicostruttivi e l'uso: con attacco a lato o con attacco assiale.

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Elemento Manutenibile: 02.16.12

Idranti a muro

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Ogni idrante deve riportare in maniera indelebile il modello, il nome del costruttore, l'anno di costruzione, il diametro nominale. Incaso di incendio togliere il tappo di chiusura, agganciare la tubazione ed aprire la valvola d'intercettazione. Il lancio dell'acqua deveessere indirizzato alla base dell'incendio controllando di non dirigere il getto direttamente su parti elettriche in tensione.

Quando per particolari esigenze si rende necessario installare l'idrante all'interno degli edifici l'idrante a muro può risultare un giustocompromesso tra l'estetica e la funzionalità. Inafti l'idrante a muro viene posizionato all'interno di idonea nicchia chiusa frontalmentecon un vetro antinfortunistico che viene rotto in caso di necessità. L'idrante è uno strumento adatto allo spengimento d'incendi inquanto rende immediatamente disponibile il getto d'acqua.Generalmente l'idrante a muro è costituito da:- un involucro dotato di sportello sigillabile con lastra frangibile/infrangibile contenente una tubazione appiattibile;- una lancia con intercettazione e frazionamento del getto e il rubinetto di alimentazione.La tubazione viene appoggiata su un apposito supporto a forma di sella (chiamato "sella salvamanichetta") per consentirne unamigliore conservazione.

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Elemento Manutenibile: 02.16.13

Lampade autoalimentate

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; unavolta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente econservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.

In caso di mancanza di energia elettrica le lampade autoalimentate devono attivarsi in modo da garantire un adeguato livello diilluminamento e tale da guidare gli utenti all’esterno dei locali dove installate.Le lampade autoalimentate di emergenza (definite anche lampade di illuminazione di sicurezza) sono realizzate con batteriaincorporata.Possono essere realizzate con o senza pittogrammi di indicazione di via di fuga.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.16.14

Pannello degli allarmi

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:I dispositivi di segnalazione degli allarmi devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli addetti allasorveglianza e al personale addetto alla manutenzione e riparazione dell'impianto. Nei quadri di controllo e segnalazione sonoinstallati anche i gruppi trasformatore-raddrizzatore che garantiscono il mantenimento costante della carica delle batterie diaccumulatori che devono alimentare l'impianto in caso di mancanza di energia elettrica. Gli impianti d rivelazione incendi devonopoter servirsi di due fonti di alimentazione di origine diversa in grado di garantire la totale alimentazione: una delle fonti è,abitualmente, procurata dalla rete elettrica pubblica, l'altra da batterie ricaricabili mantenute sotto carica costante attraverso latensione in rete.

I segnali inviati dai rivelatori, attraverso la centrale di controllo e segnalazione a cui sono collegati, vengono visualizzati sotto formadi segnale di allarme sui pannelli detti appunto degli allarmi.

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Elemento Manutenibile: 02.16.15

Rivelatori di calore

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:I rivelatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d’incendio che possa nascere nell’area sorvegliataevitando falsi allarmi. La scelta ed il numero dei rivelatori dipendono da alcuni elementi che possono influenzare il funzionamentodei rivelatori quali:- moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze infiammabili e/o corrosive nell'ambiente dove sono installati irivelatori;- la superficie e l'altezza del locale in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati nella norma UNI 9795;- le funzioni particolari richieste al sistema (per esempio: azionamento di una installazione di estinzione d’incendio, esodo dipersone, ecc.);- tipo di rivelatori.La posizione dei rivelatori deve essere scelta in modo che eventuali installazioni presenti (fonti di irraggiamento termico, di ariacalda, di vapore, ecc.) non influenzino il corretto funzionamento dei rivelatori dando luogo a falsi allarmi. Il numero di rivelatorideve essere determinato in rapporto all’area sorvegliata a pavimento da ciascun rivelatore, in funzione dell’altezza h del soffitto (odella copertura) della superficie in pianta e dell’inclinazione a del soffitto (o della copertura) del locale sorvegliato.I rivelatori vanno installati ad una distanza, dalle pareti del locale sorvegliato, di almeno 0,5 m, o ad una distanza inferiore se sonoinstallati in corridoi, cunicoli, condotti tecnici o simili di larghezza minore di 1 m; inoltre devono esserci almeno 0,5 m tra irivelatori e la superficie laterale travi o di condotti di ventilazione, cortine, ecc.. I rivelatori devono essere sempre installati e fissatidirettamente al soffitto o alla copertura dell'ambiente sorvegliato rispettando le altezze massime dal pavimento sotto riportate:- 9 m per rivelatori di calore aventi grado di risposta 1;- 7,5 m per rivelatori di calore aventi grado di risposta 2;- 6 m per rivelatori di calore aventi grado di risposta 3.L'utente deve verificare la funzionalità dei rivelatori provvedendo alla loro taratura e regolazione.

Il rivelatore di calore, di tipo puntiforme con elemento termostatico, è un elemento sensibile all'innalzamento della temperatura.I rivelatori puntiformi di calore devono essere conformi alla UNI EN 54-5.La temperatura di intervento dell’elemento statico dei rivelatori puntiformi di calore deve essere maggiore della più alta temperaturaambiente raggiungibile nelle loro vicinanze.La posizione dei rivelatori deve essere scelta in modo che la temperatura nelle loro immediate vicinanze non possa raggiungere, incondizioni normali, valori tali da dare origine a falsi allarmi. Pertanto devono essere prese in considerazione tutte le installazionipresenti che, anche transitoriamente, possono essere fonti di irraggiamento termico, di aria calda, di vapore, ecc.

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Elemento Manutenibile: 02.16.16

Rivelatori di fumo

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:I rivelatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d’incendio che possa nascere nell’area sorvegliataevitando falsi allarmi. La scelta ed il numero dei rivelatori dipendono da alcuni elementi che possono influenzare il funzionamentodei rivelatori quali:- moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze infiammabili e/o corrosive nell'ambiente dove sono installati irivelatori;- la superficie e l'altezza del locale in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati nella norma UNI 9795;- le funzioni particolari richieste al sistema (per esempio: azionamento di una installazione di estinzione d’incendio, esodo dipersone, ecc.);- tipo di rivelatori.In ciascun locale facente parte dell’area sorvegliata deve essere installato almeno un rivelatore che deve essere conforme alla UNIEN 54.Particolare attenzione deve essere posta nell’installazione dei rivelatori di fumo, dove la velocità dell’aria è normalmente maggioredi 1 m/s o in determinate occasioni maggiore di 5 m/s. Il numero di rivelatori deve essere determinato in rapporto all’area sorvegliataa pavimento da ciascun rivelatore, in funzione dell’altezza h del soffitto (o della copertura) della superficie in pianta edell’inclinazione a del soffitto (o della copertura) del locale sorvegliato (vedi norma UNI 9795). L'utente deve verificare lafunzionalità dei rivelatori provvedendo alla loro taratura e regolazione.

Il rivelatore è uno strumento sensibile alle particelle dei prodotti della combustione e/o della pirolisi sospesi nell'atmosfera (aerosol).I rivelatori di fumo possono essere suddivisi in:- rivelatore di fumo di tipo ionico che è sensibile ai prodotti della combustione capaci di influenzare le correnti dovute allaionizzazione all'interno del rivelatore;- rivelatore di fumo di tipo ottico che è sensibile ai prodotti della combustione capaci di influenzare l'assorbimento o la diffusionedella radiazione nelle bande dell'infra-rosso, del visibile e/o dell'ultravioletto dello spettro elettromagnetico.I rivelatori puntiformi di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-7.Gli aerosol eventualmente prodotti nel normale ciclo di lavorazione possono causare falsi allarmi, si deve quindi evitare di installarerivelatori in prossimità delle zone dove detti aerosol sono emessi in concentrazione sufficiente ad azionare il sistema di rivelazione.

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Elemento Manutenibile: 02.16.17

Rivelatori ottici di fumo convenzionali

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:I rivelatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d'incendio che possa nascere nell'area sorvegliataevitando falsi allarmi. La scelta ed il numero dei rivelatori dipendono da alcuni elementi che possono influenzare il funzionamentodei rivelatori quali:- moti dell'aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze infiammabili e/o corrosive nell'ambiente dove sono installati irivelatori;- la superficie e l'altezza del locale in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati nella norma UNI 9795;- le funzioni particolari richieste al sistema (per esempio: azionamento di una installazione di estinzione d'incendio, esodo dipersone, ecc.);- tipo di rivelatori.In ciascun locale facente parte dell'area sorvegliata deve essere installato almeno un rivelatore che deve essere conforme alla UNIEN 54. Particolare attenzione deve essere posta nell'installazione dei rivelatori di fumo, dove la velocità dell'aria è normalmentemaggiore di 1 m/s o in determinate occasioni maggiore di 5 m/s. Il numero di rivelatori deve essere determinato in rapporto all'areasorvegliata a pavimento da ciascun rivelatore, in funzione dell'altezza h del soffitto (o della copertura) della superficie in pianta edell'inclinazione a del soffitto (o della copertura) del locale sorvegliato (vedi norma UNI 9795). L'utente deve verificare lafunzionalità dei rivelatori provvedendo alla loro taratura e regolazione.

Il rivelatore di fumo a basso profilo a diffusione viene utilizzato per rilevare la presenza di fuochi covanti e fuochi a lento sviluppo.Il rivelatore dovrà avere le seguenti caratteristiche funzionali: una elevata insensibilità ai disturbi elettromagnetici, uncomportamento di risposta costante nel tempo, essere predisposto per il test di funzionamento ed il controllo di inserzione e avereindicazione di funzionamento e di allarme tramite Led.Ogni rivelatore dovrà disporre di due Led che lampeggiano in condizione di stand-by, mentre presentano luce fissa in caso diallarme per una facile identificazione.

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Elemento Manutenibile: 02.16.18

Serrande tagliafuoco

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Il costruttore deve fornire con il DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) le istruzioni relative all'accoppiamento con laserranda, all'uso, alle verifiche periodiche ed alla manutenzione del DAS. Le parti che necessitano di lubrificazione devono essereprotette dalla polvere.Il semplice allentamento di una vite o di un dado non deve comprendere la trasmissione di una forza o di una coppia. I dispositivi dicontrollo delle posizioni di un dispositivo di azionamento di sicurezza (DAS) devono dare indicazioni in maniera sicura e duratura;in particolare la posizione di chiusura deve essere segnalata dal DAS quando è effettivamente raggiunta.

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio delfuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo "non isolata".La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambi i requisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenzaal fuoco previsto. La serranda tagliafuoco non isolata è una serranda che soddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenzaal fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento.Le serrande tagliafuoco possono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismotermico di rilascio. Il meccanismo integrato o direttamente associato con la serranda tagliafuoco causa la chiusura del componentemobile della serranda stessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato perrispondere ad un innalzamento di temperatura dell'aria circostante è in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinatatemperatura. Esso può interfacciarsi con un meccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente opneumaticamente, integrato oppure posizionato lontano dal meccanismo stesso.

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Elemento Manutenibile: 02.16.19

Sirene

Unità Tecnologica: 02.16

Rappresentazione grafica e descrizione

Sirena

Modalità di uso corretto:I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagli addetti allasorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi di diffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farli operare in luoghi in cuii valori della umidità sono elevati.

Le apparecchiature di allarme acustico comprendono sirene per esterno, sirene per interno, sirene supplementari ed avvisatoriacustici, di servizio e di controllo.Le sirene generalmente sono gestite da un microprocessore in grado di controllare la batteria e lo speaker. Infatti in caso di anomaliala CPU invia un segnale sulla morsettiera di collegamento mentre il Led di controllo presente nel circuito sirena indica il tipo diguasto a seconda del numero di lampeggi seguiti da una breve pausa.

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Elemento Manutenibile: 02.16.20

Tende tagliafumo

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo di emergenza. Controllare periodicamente il perfetto funzionamento delle tendee degli elementi di manovra. Verificare che non vi siano ostacoli in prossimità di esse che possano impedire lo srotolamento totale.Controllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

Le tende tagliafumo a rullo sono ideali per locali e stabilimenti che necessitano di compartimentare diversi volumi anche di notevolidimensioni; infatti queste tende rimangono celate nel soffitto per poi srotolarsi automaticamente in caso di allarme, permettendoun’evacuazione sicura.

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Elemento Manutenibile: 02.16.21

Tubazioni in acciaio zincato

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Non sono ammesse tubazioni in piombo per le sue caratteristiche di tossicità; ed evitare saldature sui tubi in acciaio zincato. Bisognaevitare di utilizzare contemporaneamente tubazioni di ferro zincato e di rame per evitare fenomeni elettrolitici indesiderati. Letubazioni di adduzione dalla rete principale al fabbricato (in ghisa o in acciaio) devono essere opportunamente protette perconsentire l'interramento. (es. protezione con rivestimento di catrame)

Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto antincendio sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla successivaerogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto.

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Elemento Manutenibile: 02.16.22

Unità di controllo

Unità Tecnologica: 02.16

Modalità di uso corretto:Verificare periodicamente lo stato di carica della batteria e il funzionamento degli orologi. Controllare la presenza del materiale diconsumo (sui dispositivi che li prevedono) quali carta e cartucce per le stampanti.

Le unità di controllo sono dei dispositivi che consentono di monitorare costantemente gli elementi ad esse collegati quali sensori perl'illuminazione, rivelatori di movimento, ecc..

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Unità Tecnologica: 02.17

L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla inenergia elettrica che poi viene resa disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere:- alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); losvantaggio di questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di notte);applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.;- funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamentenon utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona (p.e.di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di distribuzioneelettrica e dove l’installazione di essa non sarebbe conveniente;- funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettrichecollegate, l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipofornisce dunque l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle oreserali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica.Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi:- cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diversecelle;- regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è diinterrompere la ricarica ad accumulatore pieno;- accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non sonoin grado di produrne, per mancanza di irradiamento solare;- inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230 V;se l’apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questa componente;- utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.17.01 Conduttori di protezione

° 02.17.02 Dispositivo di generatore

° 02.17.03 Dispositivo di interfaccia

° 02.17.04 Dispositivo generale

° 02.17.05 Inverter

° 02.17.06 Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino

° 02.17.07 Quadro elettrico

° 02.17.08 Regolatore di carica

° 02.17.09 Scaricatori di sovratensione

° 02.17.10 Sistema di dispersione

° 02.17.11 Sistema di equipotenzializzazione

° 02.17.12 Sistema di monitoraggio

° 02.17.13 Strutture di sostegno

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Elemento Manutenibile: 02.17.01

Conduttori di protezione

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Le persone devono essere protette dai contatti indiretti così come prescritto dalla norma; pertanto le masse di tutte le apparecchiaturedevono essere collegate a terra mediante il conduttore di protezione.Generalmente questi captatori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio deibulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

Per i pannelli fotovoltaici qualora i moduli siano dotati solo di isolamento principale si rende necessario mettere a terra le cornicimetalliche dei moduli; se, però, questi fossero dotati di isolamento supplementare o rinforzato (classe II) ciò non sarebbe piùnecessario. Ma, anche in questo caso, per garantirsi da un eventuale decadimento nel tempo della tenuta dell’isolamento è opportunorendere equipotenziali le cornici dei moduli con la struttura metallica di sostegno.Per raggiungere tale obiettivo basta collegare le strutture metalliche dei moduli a dei conduttori di protezione o captatori.

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Elemento Manutenibile: 02.17.02

Dispositivo di generatore

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Nel caso in cui l'impianto preveda l'installazione di un unico inverter il dispositivo di generatore può coincidere con il dispositivogenerale.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.

Il dispositivo di generatore viene installato in numero pari a quello degli inverter e interviene in caso di guasto escludendodall'erogazione di potenza l'inverter di competenza.E’ installato a monte del dispositivo di interfaccia nella direzione del flusso di energia ed è generalmente costituito da un interruttoreautomatico con sganciatore di apertura; all'occorrenza può essere realizzato con un contattore combinato con fusibile, coninterruttore automatico, con un commutatore combinato con fusibile, con interruttore automatico.

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Elemento Manutenibile: 02.17.03

Dispositivo di interfaccia

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Il dispositivo di interfaccia deve soddisfare i requisiti dettati dalla norma CEI 64-8 in base alla potenza P complessiva dell'impiantoovvero:- per valori di P <= a 20 kW è possibile utilizzare i singoli dispositivi di interfaccia fino ad un massimo di 3 inverter;- per valori di P > 20 kW è necessario una ulteriore protezione di interfaccia esterna.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.

Il dispositivo di interfaccia è un teleruttore comandato da una protezione di interfaccia; le protezioni di interfaccia possono essererealizzate da relè di frequenza e tensione o dal sistema di controllo inverter. Il dispositivo di interfaccia è un interruttore automaticocon bobina di apertura a mancanza di tensione.Ha lo scopo di isolare l’impianto fotovoltaico (dal lato rete Ac) quando:- i parametri di frequenza e di tensione dell’energia che si immette in rete sono fuori i massimi consentiti;- c'è assenza di tensione di rete (per esempio durante lavori di manutenzione su rete pubblica).

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Elemento Manutenibile: 02.17.04

Dispositivo generale

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Non rimuovere la targhetta di identificazione dalla quale si devono evincere le informazioni tecniche necessarie per il serviziotecnico, la manutenzione e la successiva sostituzione dei pezzi.Data la presenza di tensioni molto pericolose permettere solo a elettricisti qualificati l’installazione, la manutenzione e la riparazionedel sezionatore.I collegamenti e le caratteristiche di sicurezza devono essere eseguiti in conformità ai regolamenti nazionali in vigore.Installare il sezionatore in prossimità dell’inverter solare evitando di esporlo direttamente ai raggi solari. Nel caso debba essereinstallato all'esterno verificare il giusto grado di protezione che dovrebbe essere non inferiore a IP65.Verificare la polarità di tutti i cavi prima del primo avvio: positivo connesso a positivo e negativo connesso a negativo.Non usare mai il sezionatore ove vi sia rischio di esplosioni di gas o di polveri o dove vi siano materiali potenzialmenteinfiammabili.

Il dispositivo generale è un dispositivo installato all’origine della rete del produttore immediatamente prima del punto di consegnaed in condizioni di aperto esclude l’intera rete del cliente produttore dalla rete pubblica.E’ solitamente:- un sezionatore quadripolare nelle reti trifase;- un sezionatore bipolare nelle reti monofase.

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Elemento Manutenibile: 02.17.05

Inverter

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:E' opportuno che il convertitore sia dotato di:- protezioni contro le sovratensioni di manovra e/o di origine atmosferica;- protezioni per la sconnessione dalla rete in caso di valori fuori soglia della tensione e della frequenza;- un dispositivo di reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento automatico.Inoltre l'inverter deve limitare le emissioni in radio frequenza (RF) e quelle elettromagnetiche.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze dell'inverter deve essere presente un cartello sulquale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi diestinzione incendi.

L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico) inenergia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete.In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti ditensione o di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimorendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico.Gli inverter possono essere di due tipi:- a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter difunzionare come un generatore in una rete isolata;- a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato.

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Elemento Manutenibile: 02.17.06

Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Al fine di aumentare l'efficienza di conversione dell'energia solare in energia elettrica la cella fotovoltaica viene trattatasuperficialmente con un rivestimento antiriflettente costituito da un sottile strato di ossido di titanio (TiO2) che ha la funzione diridurre la componente solare riflessa.Provvedere periodicamente alla pulizia della superficie per eliminare depositi superficiali che possono causare un cattivofunzionamento dell'intero apparato.

Le celle in silicio policristallino si realizzano riciclando lo scarto di silicio il quale viene rifuso per ottenere una composizionecristallina compatta. Questi scarti di silicio vengono fusi all'interno di un crogiolo in modo da creare un composto omogeneo che poiviene raffreddato in modo tale da generare una cristallizzazione che si sviluppa in verticale. Si ottiene così un pezzo di silicio solidoche poi viene tagliato verticalmente in lingotti di forma parallelepipedo; successivamente, con un taglio orizzontale, si ricavanodelle fette di spessore simile ai wafer del monocristallo. I wafer vengono puliti con un attacco in soda e poi drogati con il fosforo perla realizzazione delle giunzioni P-N; successivamente si applica un sottile strato antiriflesso e si realizzano per serigrafia oelettrodeposizione i contatti elettrici anteriori (griglia metallica) e posteriori (superficie continua metallica). Le celle in siliciopolicristallino hanno un’efficienza che va dal 12 al 14%.I moduli fotovoltaici con celle in silicio policristallino si prestano molto bene per realizzare impianti fotovoltaici di grande potenzasia per l'alto rendimento alle alte temperature sia per la facilità di reperire le materie prime sul mercato.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.17.07

Quadro elettrico

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze del quadro deve essere presente un cartello sulquale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi diestinzione incendi.

Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione dell'energia. In caso diconsumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In casocontrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornitadall'impianto fotovoltaico alla rete.I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere a quadro di campo e quadro di interfaccia rete.Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, foriasolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico congrado di protezione non inferiore a IP65.

Impianto fotovoltaico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.17.08

Regolatore di carica

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Il regolatore deve essere utilizzato esclusivamente per il tipo di batteria indicato sulla scheda interna del regolatore stesso; evitare,quindi, di utilizzare il regolatore per batterie diverse da quelle consentite, utilizzare cavi di sezione adeguata ed esporre in modocostante il regolatore all'irraggiamento.In ogni caso l'installazione deve essere eseguita da personale tecnico specializzato. Deve essere verificata la capacità di carica(partendo da uno o più ingressi fotovoltaici) per non danneggiare le batterie alle quali sono collegati.

Il regolatore di carica è un importante componente dell'impianto fotovoltaico che regola la tensione generata dal sistema per unacorretta gestione delle batterie. Protegge le batterie in situazioni di carica eccessiva o insufficiente e ne garantisce la durata massima.

Impianto fotovoltaico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.17.09

Scaricatori di sovratensione

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:L’efficienza dello scaricatore viene segnalata sul fronte dell’apparecchio da una bandierina colorata: verde indica l’efficienza deldispositivo, rosso la sua sostituzione; è dotato di un contatto elettrico utilizzato per riportare a distanza la segnalazione di fine vitadella cartuccia.Lo scaricatore di sovratensione va scelto rispetto al tipo di sistema; infatti nei sistemi TT l’apparecchio va collegato tra fase e neutroe sul conduttore di terra con le opportune protezioni mentre nei sistemi IT e TN trifasi il collegamento dello scaricatore avviene sulletre fasi.

Quando in un impianto elettrico la differenza di potenziale fra le varie fasi o fra una fase e la terra assume un valore di tensionemaggiore al valore della tensione normale di esercizio, si è in presenza di una sovratensione.A fronte di questi inconvenienti, è buona regola scegliere dispositivi idonei che assicurano la protezione degli impianti elettrici;questi dispositivi sono denominati scaricatori di sovratensione.Generalmente gli scaricatori di sovratensione sono del tipo estraibili; sono progettati per scaricare a terra le correnti e sono costituitida una cartuccia contenente un varistore la cui vita dipende dal numero di scariche e dall’intensità di corrente di scarica che fluiscenella cartuccia.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.17.10

Sistema di dispersione

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mmquadrati: per la bandella piattine di sezione 30 x 40 mm, per motivi di rigidità metallica.Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti con brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti;in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mm quadrati.

Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anellodi dispersione.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.17.11

Sistema di equipotenzializzazione

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio deibulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.17.12

Sistema di monitoraggio

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:Il sistema di monitoraggio è adatto a sistemi fotovoltaici medio-piccoli ma risulta importante per consentire una programmazione deiconsumi.Verificare il numero massimo di inverter collegabili per evitare malfunzionamenti.Controllare periodicamente i grafici di rendimento dell’impianto gestiti dal sistema di monitoraggio.

Il sistema di monitoraggio è un sistema che assicura l’utilizzo ottimale dell’energia fotovoltaica in quanto combina il monitoraggiodell’impianto con il controllo dei consumi dei singoli elettrodomestici.Il funzionamento di questi dispositivi è molto semplice: il sistema di monitoraggio riceve dall'inverter, tramite segnali radio, i dati diproduzione e confrontandoli in tempo reale con i dati meteo via internet, calcola la produzione energetica per le ore successive.Con questo meccanismo il sistema attiva automaticamente la modalità autoconsumo e avvia gli elettrodomestici in base allaprogrammazione inserita ed al consumo previsto.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.17.13

Strutture di sostegno

Unità Tecnologica: 02.17

Modalità di uso corretto:La struttura di sostegno deve essere in grado di resistere ad eventuali carichi e a particolari condizioni climatiche quali neve, vento,fenomeni sismici senza provocare danni a persone o cose e deve garantire la salvaguardia dell'intero apparato.

Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici alle strutture su cui sonomontati e/o al terreno. Generalmente sono realizzate assemblando profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato ingrado di limitare gli effetti causati dalla corrosione.Le strutture di sostegno possono essere:- ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto);- per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano);- ad inseguimento.

Impianto fotovoltaico

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologiche:

° 03.01 Strutture in elevazione in acciaio

° 03.02 Coperture

° 03.03 Coperture

° 03.04 Coperture

° 03.05 Impianto fotovoltaico

COPERTURA BIOFILTRI

Corpo d'Opera: 03

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.01

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azionidi varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. Inparticolare le strutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizionegeometrica realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in:strutture in carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati daproduzione siderurgica e successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate daun numero ridotto di componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 03.01.01 Arcarecci o terzere

° 03.01.02 Capriate

° 03.01.03 Controventi

° 03.01.04 Controventi non verticali

° 03.01.05 Pilastri

° 03.01.06 Travature reticolari

° 03.01.07 Travi

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.01

Arcarecci o terzere

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di elementi strutturali impiegati negli schemi delle coperture a struttura metallica caratterizzati generalmente dal fatto diessere inflessi e di riportare il carico verticale che agisce in copertura alle travi principali. Vengono impiegati normalmente profiliIPE, a C, ecc., piegati a freddo e in alcuni casi ad omega.

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.02

Capriate

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le capriate sono elementi architettonici e strutturali costituite da una travatura reticolare piana posta in verticale ed usata comeelemento base di una copertura a falde inclinate. Si tratta di strutture non spingenti, infatti hanno il vantaggio di annullare le spinteorizzontali in considerazione alla loro struttura triangolare dove gli elementi orizzontali (catene) annullano le spinte di quelliinclinati (puntoni). Esistono diversi tipi di capriate, tra le più comuni: il tipo inglese e polonceau per falde con forte pendenza e i tipiwarren e mohnié per falde a pendenza minima.

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.03

Controventi

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di elementi strutturali verticali costituiti da aste progettate per dare una maggiore stabilità a particolari costruzioni. Vi sonotipologie strutturali diverse di controventi; quelli di tipo verticali, sono destinati a ricevere le risultanti costituenti le forze orizzontaliper ogni piano.

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.04

Controventi non verticali

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di elementi strutturali costituiti da aste progettate per dare una maggiore stabilità a particolari costruzioni. Vi sono tipologiestrutturali diverse di controventi:- di tipo orizzontali, se disposti nel piano degli orizzontamenti e delle coperture per assicurare la indeformabilità nel loro piano;- di tipo a falda, se disposti sulle testate e/o lungo il perimetro delle strutture di copertura per non permettere lo svergolamento e/o ilribaltamento delle principali strutture di copertura come travi, capriate, ecc..

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.05

Pilastri

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. Inzona sismica verificare altresì gli spostamenti.Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi dellasovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione etirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.).Rappresentano una valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.06

Travature reticolari

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le travature reticolari sono strutture formate da un insieme di aste (travi) complanari che vengono vincolate ai nodi in modo darealizzare un elemento resistente e indeformabile. Sono costituite da due elementi continui chiamati correnti e da un'animascomposta in elementi lineari, disposti in verticale ed inclinati. Gli elementi verticali vengono definiti montanti mentre quelliinclinati diagonali. Entrambi gli elementi devono assorbire le sollecitazioni tangenziali che nascono con l'inflessione a carico deicorrenti determinandone lo scorrimento relativo di quest'ultimi. In considerazione del meccanismo resistente della struttura reticolaresi possono ridurre il numero delle aste e disporle in triangolazioni semplici, con lati e angoli simili per assicurare una uniformedistribuzione degli sforzi. Sono particolarmente adatte per superare luci notevoli. Esistono numerosissimi esempi di travaturereticolari, differenti tra di loro per geometria ed equilibrio statico. La loro giunzione avviene attraverso unioni (chiodatura, saldatura,ecc.).

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.07

Travi

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico,lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare ilcontesto circostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso è dovutodalla loro maggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più distanti dal puntobaricentrico della sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai inacciaio, per edifici, ponti, ecc..

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.02

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Esse si distinguono in base alla loro geometria e al tipo di struttura.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 03.02.01 Strutture in acciaio

Coperture

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.02.01

Strutture in acciaio

Unità Tecnologica: 03.02

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

03.02.01.C01 Controllo struttura

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (corrosione, perdita delle caratteristiche di resistenza,instabilità degli ancoraggi, ecc.).

E' in genere costituita da elementi metallici in profilati d'acciaio (angolari; profili a C e a doppio T, ecc.) disposti a secondo dellageometria e struttura della copertura. In genere gli angolari in acciaio sono usati anche come arcarecci di supporto al manto dicopertura. I profili in acciaio a C e a doppio T sono utilizzati nelle sezioni opportune, come travi. I profili maggiormente utilizzatisono quelli a doppio T ad ali parallele, ottenuti direttamente per laminazione (travi IPE e travi HE), o mediante saldature di lamierea caldo e profilati nelle sezioni composte. La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e diresistere ai carichi esterni.

Coperture

Pagina 151

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.03

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dalla presenzadi uno strato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presenta soluzioni dicontinuità ed è composto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzione di barriera allapenetrazione di acque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento dellacopertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali sipossono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di continuità;- strato della diffusione del vapore;- strato di imprimitura;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di pendenza;- strato di pendenza;- strato di protezione;- strato di separazione o scorrimento;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione;- strato drenante;- strato filtrante.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 03.03.01 Accessi alla copertura

Coperture

Pagina 152

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.03.01

Accessi alla copertura

Unità Tecnologica: 03.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

03.03.01.C01 Controllo dello stato

L'utente dovrà provvedere al controllo delle condizioni di funzionalità ed accessibilità di botole, lucernari e/o altri accessi. Dovràcontrollare inoltre l'integrità con gli elementi di fissaggio. A secondo delle necessità provvedere al reintegro degli elementicostituenti botole, lucernari e/o altri accessi nonché degli elementi di fissaggio. Vanno sistemate inoltre le giunzioni e gli elementi ditenuta interessati.

Si tratta di elementi che permettono il passaggio ed eventuali ispezioni in copertura (botole, lucernari, ecc.).

Coperture

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.04

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dallesoluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima delpiano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionalinei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisitiprestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di protezione;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 03.04.01 Pannelli coibentati multistrato

Coperture

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.04.01

Pannelli coibentati multistrato

Unità Tecnologica: 03.04

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

03.04.01.C01 Controllo dello stato

Gli strati di isolamento termico sono adottati anche per la riduzione dei consumi energetici e per l'eliminazione dei fenomeni dicondensazione superficiale, ecc. Nelle coperture discontinue lo strato isolante va posizionato al di sotto dell'elemento di tenuta e puòintegrarsi con l'elemento portante con funzione di supporto del manto (tegole, lastre, ecc.). L'utente dovrà provvedere al controllodelle condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e divegetazione sopra la tenuta. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di unacerta entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzione alla praticabilità o meno dellacopertura. Se necessario vanno rinnovati gli strati isolanti deteriorati mediante sostituzione localizzata o generale.

Si tratta di pannelli coibentati con poliuretano espanso ad alta densità, a più greche, per coperture formati da due rivestimenti inlamiera metallica in alluminio preverniciato e/o in acciaio inox, collegati tra loro e da uno strato di isolante poliuretanico. Lo stratodi corrugazione del profilo superiore migliora le prestazioni di carico dei pannelli. Possono essere installati su qualsiasi tipo distruttura portante ed in particolare su quelle costituite da elementi metallici.

Coperture

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.05

L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla inenergia elettrica che poi viene resa disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere:- alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); losvantaggio di questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di notte);applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.;- funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamentenon utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona (p.e.di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di distribuzioneelettrica e dove l’installazione di essa non sarebbe conveniente;- funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettrichecollegate, l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipofornisce dunque l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle oreserali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica.Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi:- cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diversecelle;- regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è diinterrompere la ricarica ad accumulatore pieno;- accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non sonoin grado di produrne, per mancanza di irradiamento solare;- inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230 V;se l’apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questa componente;- utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 03.05.01 Conduttori di protezione

° 03.05.02 Dispositivo di interfaccia

° 03.05.03 Dispositivo generale

° 03.05.04 Inverter

° 03.05.05 Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino

° 03.05.06 Quadro elettrico

° 03.05.07 Regolatore di carica

° 03.05.08 Scaricatori di sovratensione

° 03.05.09 Sistema di equipotenzializzazione

° 03.05.10 Sistema di monitoraggio

° 03.05.11 Strutture di sostegno

Impianto fotovoltaico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.01

Conduttori di protezione

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Le persone devono essere protette dai contatti indiretti così come prescritto dalla norma; pertanto le masse di tutte le apparecchiaturedevono essere collegate a terra mediante il conduttore di protezione.Generalmente questi captatori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio deibulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

Per i pannelli fotovoltaici qualora i moduli siano dotati solo di isolamento principale si rende necessario mettere a terra le cornicimetalliche dei moduli; se, però, questi fossero dotati di isolamento supplementare o rinforzato (classe II) ciò non sarebbe piùnecessario. Ma, anche in questo caso, per garantirsi da un eventuale decadimento nel tempo della tenuta dell’isolamento è opportunorendere equipotenziali le cornici dei moduli con la struttura metallica di sostegno.Per raggiungere tale obiettivo basta collegare le strutture metalliche dei moduli a dei conduttori di protezione o captatori.

Impianto fotovoltaico

Pagina 157

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.02

Dispositivo di interfaccia

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Il dispositivo di interfaccia deve soddisfare i requisiti dettati dalla norma CEI 64-8 in base alla potenza P complessiva dell'impiantoovvero:- per valori di P <= a 20 kW è possibile utilizzare i singoli dispositivi di interfaccia fino ad un massimo di 3 inverter;- per valori di P > 20 kW è necessario una ulteriore protezione di interfaccia esterna.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.

Il dispositivo di interfaccia è un teleruttore comandato da una protezione di interfaccia; le protezioni di interfaccia possono essererealizzate da relè di frequenza e tensione o dal sistema di controllo inverter. Il dispositivo di interfaccia è un interruttore automaticocon bobina di apertura a mancanza di tensione.Ha lo scopo di isolare l’impianto fotovoltaico (dal lato rete Ac) quando:- i parametri di frequenza e di tensione dell’energia che si immette in rete sono fuori i massimi consentiti;- c'è assenza di tensione di rete (per esempio durante lavori di manutenzione su rete pubblica).

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Pagina 158

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.03

Dispositivo generale

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Non rimuovere la targhetta di identificazione dalla quale si devono evincere le informazioni tecniche necessarie per il serviziotecnico, la manutenzione e la successiva sostituzione dei pezzi.Data la presenza di tensioni molto pericolose permettere solo a elettricisti qualificati l’installazione, la manutenzione e la riparazionedel sezionatore.I collegamenti e le caratteristiche di sicurezza devono essere eseguiti in conformità ai regolamenti nazionali in vigore.Installare il sezionatore in prossimità dell’inverter solare evitando di esporlo direttamente ai raggi solari. Nel caso debba essereinstallato all'esterno verificare il giusto grado di protezione che dovrebbe essere non inferiore a IP65.Verificare la polarità di tutti i cavi prima del primo avvio: positivo connesso a positivo e negativo connesso a negativo.Non usare mai il sezionatore ove vi sia rischio di esplosioni di gas o di polveri o dove vi siano materiali potenzialmenteinfiammabili.

Il dispositivo generale è un dispositivo installato all’origine della rete del produttore immediatamente prima del punto di consegnaed in condizioni di aperto esclude l’intera rete del cliente produttore dalla rete pubblica.E’ solitamente:- un sezionatore quadripolare nelle reti trifase;- un sezionatore bipolare nelle reti monofase.

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Pagina 159

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.04

Inverter

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:E' opportuno che il convertitore sia dotato di:- protezioni contro le sovratensioni di manovra e/o di origine atmosferica;- protezioni per la sconnessione dalla rete in caso di valori fuori soglia della tensione e della frequenza;- un dispositivo di reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento automatico.Inoltre l'inverter deve limitare le emissioni in radio frequenza (RF) e quelle elettromagnetiche.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze dell'inverter deve essere presente un cartello sulquale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi diestinzione incendi.

L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico) inenergia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete.In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti ditensione o di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimorendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico.Gli inverter possono essere di due tipi:- a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter difunzionare come un generatore in una rete isolata;- a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.05

Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Al fine di aumentare l'efficienza di conversione dell'energia solare in energia elettrica la cella fotovoltaica viene trattatasuperficialmente con un rivestimento antiriflettente costituito da un sottile strato di ossido di titanio (TiO2) che ha la funzione diridurre la componente solare riflessa.Provvedere periodicamente alla pulizia della superficie per eliminare depositi superficiali che possono causare un cattivofunzionamento dell'intero apparato.

Le celle in silicio policristallino si realizzano riciclando lo scarto di silicio il quale viene rifuso per ottenere una composizionecristallina compatta. Questi scarti di silicio vengono fusi all'interno di un crogiolo in modo da creare un composto omogeneo che poiviene raffreddato in modo tale da generare una cristallizzazione che si sviluppa in verticale. Si ottiene così un pezzo di silicio solidoche poi viene tagliato verticalmente in lingotti di forma parallelepipedo; successivamente, con un taglio orizzontale, si ricavanodelle fette di spessore simile ai wafer del monocristallo. I wafer vengono puliti con un attacco in soda e poi drogati con il fosforo perla realizzazione delle giunzioni P-N; successivamente si applica un sottile strato antiriflesso e si realizzano per serigrafia oelettrodeposizione i contatti elettrici anteriori (griglia metallica) e posteriori (superficie continua metallica). Le celle in siliciopolicristallino hanno un’efficienza che va dal 12 al 14%.I moduli fotovoltaici con celle in silicio policristallino si prestano molto bene per realizzare impianti fotovoltaici di grande potenzasia per l'alto rendimento alle alte temperature sia per la facilità di reperire le materie prime sul mercato.

Impianto fotovoltaico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.06

Quadro elettrico

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nelle vicinanze del quadro deve essere presente un cartello sulquale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi diestinzione incendi.

Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione dell'energia. In caso diconsumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In casocontrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornitadall'impianto fotovoltaico alla rete.I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere a quadro di campo e quadro di interfaccia rete.Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, foriasolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico congrado di protezione non inferiore a IP65.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.07

Regolatore di carica

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Il regolatore deve essere utilizzato esclusivamente per il tipo di batteria indicato sulla scheda interna del regolatore stesso; evitare,quindi, di utilizzare il regolatore per batterie diverse da quelle consentite, utilizzare cavi di sezione adeguata ed esporre in modocostante il regolatore all'irraggiamento.In ogni caso l'installazione deve essere eseguita da personale tecnico specializzato. Deve essere verificata la capacità di carica(partendo da uno o più ingressi fotovoltaici) per non danneggiare le batterie alle quali sono collegati.

Il regolatore di carica è un importante componente dell'impianto fotovoltaico che regola la tensione generata dal sistema per unacorretta gestione delle batterie. Protegge le batterie in situazioni di carica eccessiva o insufficiente e ne garantisce la durata massima.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.08

Scaricatori di sovratensione

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:L’efficienza dello scaricatore viene segnalata sul fronte dell’apparecchio da una bandierina colorata: verde indica l’efficienza deldispositivo, rosso la sua sostituzione; è dotato di un contatto elettrico utilizzato per riportare a distanza la segnalazione di fine vitadella cartuccia.Lo scaricatore di sovratensione va scelto rispetto al tipo di sistema; infatti nei sistemi TT l’apparecchio va collegato tra fase e neutroe sul conduttore di terra con le opportune protezioni mentre nei sistemi IT e TN trifasi il collegamento dello scaricatore avviene sulletre fasi.

Quando in un impianto elettrico la differenza di potenziale fra le varie fasi o fra una fase e la terra assume un valore di tensionemaggiore al valore della tensione normale di esercizio, si è in presenza di una sovratensione.A fronte di questi inconvenienti, è buona regola scegliere dispositivi idonei che assicurano la protezione degli impianti elettrici;questi dispositivi sono denominati scaricatori di sovratensione.Generalmente gli scaricatori di sovratensione sono del tipo estraibili; sono progettati per scaricare a terra le correnti e sono costituitida una cartuccia contenente un varistore la cui vita dipende dal numero di scariche e dall’intensità di corrente di scarica che fluiscenella cartuccia.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.09

Sistema di equipotenzializzazione

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio deibulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.10

Sistema di monitoraggio

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:Il sistema di monitoraggio è adatto a sistemi fotovoltaici medio-piccoli ma risulta importante per consentire una programmazione deiconsumi.Verificare il numero massimo di inverter collegabili per evitare malfunzionamenti.Controllare periodicamente i grafici di rendimento dell’impianto gestiti dal sistema di monitoraggio.

Il sistema di monitoraggio è un sistema che assicura l’utilizzo ottimale dell’energia fotovoltaica in quanto combina il monitoraggiodell’impianto con il controllo dei consumi dei singoli elettrodomestici.Il funzionamento di questi dispositivi è molto semplice: il sistema di monitoraggio riceve dall'inverter, tramite segnali radio, i dati diproduzione e confrontandoli in tempo reale con i dati meteo via internet, calcola la produzione energetica per le ore successive.Con questo meccanismo il sistema attiva automaticamente la modalità autoconsumo e avvia gli elettrodomestici in base allaprogrammazione inserita ed al consumo previsto.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.05.11

Strutture di sostegno

Unità Tecnologica: 03.05

Modalità di uso corretto:La struttura di sostegno deve essere in grado di resistere ad eventuali carichi e a particolari condizioni climatiche quali neve, vento,fenomeni sismici senza provocare danni a persone o cose e deve garantire la salvaguardia dell'intero apparato.

Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici alle strutture su cui sonomontati e/o al terreno. Generalmente sono realizzate assemblando profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato ingrado di limitare gli effetti causati dalla corrosione.Le strutture di sostegno possono essere:- ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto);- per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano);- ad inseguimento.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologiche:

° 04.01 Opere di fondazioni superficiali

° 04.02 Strutture in elevazione prefabbricate

° 04.03 Coperture

° 04.04 Coperture

° 04.05 Coperture inclinate

COPERTURA PIAZZALE COMPOST

Corpo d'Opera: 04

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 04.01

Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dalterreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne.In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotterispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato.Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zonasignificativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà acollocare.Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sulcomportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivantida immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo.È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti,appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione deipiani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciòvanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 04.01.01 Plinti a bicchiere

Opere di fondazioni superficiali

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.01

Plinti a bicchiere

Unità Tecnologica: 04.01

Modalità di uso corretto:L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali.

Sono fondazioni indicate per la realizzazione delle fondazione isolate per strutture intelaiate monopiano e pluripiano a componentiprefabbricati. In genere si possono distinguere plinti a bicchiere:- con piastra a base rettangolare: il plinto è disposto con l'asse maggiore coincidente con l'asse dei momenti flettenti preminenti;- a pianta quadrata con solo bicchiere prefabbricato e piastra di base eseguita in opera.

Opere di fondazioni superficiali

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 04.02

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azionidi varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. Inparticolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoliverticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture prefabbricate sono costituite da elementimonodimensionali (pilastri e travi) realizzati a piè d'opera. Sono generalmente costituite da elementi industrializzati che consentonouna riduzione dei costi in relazione alla diminuzione degli oneri derivanti dalla realizzazione in corso d'opera e dalla eliminazionedelle operazioni di carpenteria e delle opere di sostegno provvisorie.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 04.02.01 Pilastri prefabbricati in c.a.

° 04.02.02 Travi

Strutture in elevazione prefabbricate

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.02.01

Pilastri prefabbricati in c.a.

Unità Tecnologica: 04.02

Modalità di uso corretto:In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. Inzona sismica verificare altresì gli spostamenti.Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di pilastri in c.a. realizzati in dimensioni variabili a seconda delle esigenze di progetto. In genere essi vengono dotati dimensole per carroponti e di mensole per il supporto dei solai. La tipologia di queste strutture permette la rapida posa e la immediata possibilità di esercizio, carichi. I pilastri prefabbricati trovanoil loro maggiore nella realizzazione di capannoni. Essi costituiscono intelaiature portanti, in combinazione alle travi prefabbricate.Vi sono diverse tipologie di pilastri prefabbricati:- Pilastri combinati: formati composti da un profilato esterno in acciaio e da un'armatura integrata ed ancorati con barre filettate allefondazioni e poi gettati in opera;- Pilastri prefabbricati: realizzati in calcestruzzo armato preconfezionati e successivamente ancorati in fasi successive in cantiere allefondazioni mediante dei sistemi di fissaggio senza l'impiego dei getti di completamento.

Strutture in elevazione prefabbricate

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.02.02

Travi

Unità Tecnologica: 04.02

Modalità di uso corretto:Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico,lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare ilcontesto circostante. Le travi prefabbricate sono costituite da elementi monodimensionali realizzati a piè d'opera. Le travi sipossono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in a) alte, b) normali, c) in spessore edestradossate (a secondo del rapporto h/l) e della larghezza.

Strutture in elevazione prefabbricate

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 04.03

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Esse si distinguono in base alla loro geometria e al tipo di struttura.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 04.03.01 Strutture in c.a.

Coperture

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.03.01

Strutture in c.a.

Unità Tecnologica: 04.03

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

04.03.01.C01 Controllo struttura

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).

La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni. Le strutture incalcestruzzo armato sono realizzate mediante travi in calcestruzzo armato collegate con elementi solaio prefabbricati (comecomponenti di procedimenti costruttivi industriali), semiprefabbricate (con il getto di completamento e di collegamento con gli altrielementi strutturali realizzato in opera) o realizzati in opera (con carpenteria in legno o carpenteria metallica).

Coperture

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 04.04

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dallesoluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima delpiano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionalinei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisitiprestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di protezione;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 04.04.01 Pannelli curvi coibentati a greche

Coperture

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.04.01

Pannelli curvi coibentati a greche

Unità Tecnologica: 04.04

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

04.04.01.C01 Controllo dello stato

L'utente dovrà provvedere alla pulizia delle coperture mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali digronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo diuna certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura.

Si tratta di pannelli curvi coibentati multistrato con poliuretano espanso ad alta densità, a più greche, per coperture industrialiformati da due rivestimenti in lamiera metallica, in alluminio preverniciato e/o in acciaio inox, collegati tra loro e da uno strato diisolante poliuretanico. Lo strato di corrugazione del profilo superiore migliora le prestazioni di carico dei pannelli. Possono essereinstallati su strutture con travi a "Y", costituite da elementi metallici.

Coperture

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 04.05

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dallesoluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima delpiano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionalinei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisitiprestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di protezione;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 04.05.01 Strato di isolamento termico

Coperture inclinate

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.05.01

Strato di isolamento termico

Unità Tecnologica: 04.05

Modalità di uso corretto:

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

04.05.01.C01 Controllo dello stato

Gli strati di isolamento termico sono adottati anche per la riduzione dei consumi energetici e per l'eliminazione dei fenomeni dicondensazione superficiale, ecc. Nelle coperture discontinue lo strato isolante va posizionato al di sotto dell'elemento di tenuta e puòintegrarsi con l'elemento portante con funzione di supporto del manto (tegole, lastre, ecc.). L'utente dovrà provvedere al controllodelle condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e divegetazione sopra la tenuta. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di unacerta entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzione alla praticabilità o meno dellacopertura. Se necessario vanno rinnovati gli strati isolanti deteriorati mediante sostituzione localizzata o generale.

Lo strato di isolamento termico ha lo scopo di garantire alla copertura il valore richiesto di resistenza termica globale e allo stessotempo di attenuare la trasmissione delle onde sonore provocate dai rumori aerei, ecc.. L'isolamento va calcolato in funzione della suaconducibilità termica e secondo della destinazione d'uso degli ambienti interni. Gli strati di isolamento termico possono essere in:calcestruzzi alleggeriti, pannelli rigidi o lastre preformati, elementi sandwich, elementi integrati e materiale sciolto.

Coperture inclinate

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Manuale d'Uso

INDICE01 pag. 6SISTEMAZIONI ESTERNE

01.01 7Strade

01.01.01 8Carreggiata

01.01.02 9Cigli o arginelli

01.01.03 10Marciapiede

01.01.04 11Pavimentazione stradale in bitumi

01.02 12Aree pedonali e marciapiedi

01.02.01 13Chiusini e pozzetti

01.02.02 14Cordoli e bordure

01.02.03 15Marciapiedi

01.02.04 16Rampe di raccordo

01.03 17Impianto di smaltimento acque meteoriche

01.03.01 18Collettori di scarico

01.03.02 19Pozzetti e caditoie

01.04 20Recinzioni e cancelli

01.04.01 21Recinzioni in rete plastificata

02 pag. 22EDIFICIO DEPOSITO

02.01 23Opere di fondazioni superficiali

02.01.01 24Cordoli in c.a.

02.01.02 25Plinti a bicchiere

02.02 26Strutture in elevazione prefabbricate

02.02.01 27Pannelli e lastre armate

02.02.02 28Pilastri prefabbricati in c.a.

02.02.03 29Travi

02.03 30Coperture piane

02.03.01 31Accessi alla copertura

02.03.02 32Canali di gronda e pluviali

02.03.03 33Parapetti ed elementi di coronamento

02.03.04 34Strati termoisolanti

02.03.05 35Strato di continuità

02.03.06 36Strato di tenuta con membrane bituminose

02.03.07 37Struttura in calcestruzzo armato

02.04 38Coperture

02.04.01 39Pannelli curvi coibentati a greche

02.05 40Infissi esterni

02.05.01 41Serramenti in alluminio

02.06 43Porte industriali

02.06.01 44Portoni ad avvolgimento rapido verticale

02.06.02 45Portoni ad impacchettamento rapido verticale

02.07 46Pavimentazioni interne

02.07.01 47Rivestimenti industriali in calcestruzzo

02.08 48Impianto elettrico

02.08.01 49Alternatore

02.08.02 50Barre in rame

02.08.03 51Fusibili

02.08.04 52Interruttori

02.08.05 53Presa interbloccata

02.08.06 54Quadri di bassa tensione

02.08.07 55Relè a sonde

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Manuale d'Uso

02.08.08 56Relè termici

02.08.09 57Sezionatore

02.08.10 58Sistemi di cablaggio

02.09 59Impianto elettrico industriale

02.09.01 60Armadi da parete

02.09.02 61Aspiratori

02.09.03 62Interruttori differenziali

02.09.04 63Interruttori magnetotermici

02.09.05 64Passerelle portacavi

02.10 65Impianto Trattamento Aria

02.10.01 66Appoggi antivibrante in acciaio

02.10.02 67Appoggi antivibrante in gomma

02.10.03 68Canali in lamiera

02.10.04 69Canalizzazioni

02.10.05 70Cassette distribuzione aria

02.10.06 71Depuratori d'aria

02.10.07 72Estrattori d'aria

02.10.08 73Evaporatore a ventilazione forzata

02.10.09 74Filtri a secco

02.10.10 75Filtri ad assorbimento

02.10.11 76Filtri inerziali

02.10.12 77Ionizzatori d'aria

02.10.13 78Serrande tagliafuoco

02.10.14 79Tubi in acciaio

02.10.15 80Tubi in rame

02.11 81Impianto di illuminazione

02.11.01 82Lampade a ioduri metallici

02.11.03 83Lampade fluorescenti

02.11.02 84Sistema di cablaggio

02.12 85Impianto acquedotto

02.12.01 86Rubinetti

02.12.02 87Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

02.12.03 88Valvole a saracinesca (saracinesche)

02.13 89Impianto di smaltimento acque meteoriche

02.13.01 90Canali di gronda e pluviali in lamiera metallica

02.13.02 91Collettori di scarico

02.13.03 92Pozzetti e caditoie

02.13.04 93Scossaline

02.14 94Impianto di messa a terra

02.14.01 95Conduttori di protezione

02.14.02 96Pozzetti in cls

02.14.03 97Sistema di dispersione

02.14.04 98Sistema di equipotenzializzazione

02.15 99Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche

02.15.01 100Calate

02.15.02 101Pozzetti in cls

02.15.03 102Sistema di dispersione

02.16 103Impianto di sicurezza e antincendio

02.16.01 105Apparecchiatura di alimentazione

02.16.02 106Attivatore antincendio

02.16.03 107Cassetta a rottura del vetro

02.16.04 108Centrale di controllo e segnalazione

02.16.05 109Contatti magnetici

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Manuale d'Uso

02.16.06 110Diffusione sonora

02.16.07 111Estintori a polvere

02.16.08 112Estintori a schiuma

02.16.09 113Estintori ad acqua

02.16.10 114Evacuatori di fumo e di calore (EFC)

02.16.11 115Idranti a colonna soprasuolo

02.16.12 116Idranti a muro

02.16.13 117Lampade autoalimentate

02.16.14 118Pannello degli allarmi

02.16.15 119Rivelatori di calore

02.16.16 120Rivelatori di fumo

02.16.17 121Rivelatori ottici di fumo convenzionali

02.16.18 122Serrande tagliafuoco

02.16.19 123Sirene

02.16.20 124Tende tagliafumo

02.16.21 125Tubazioni in acciaio zincato

02.16.22 126Unità di controllo

02.17 127Impianto fotovoltaico

02.17.01 128Conduttori di protezione

02.17.02 129Dispositivo di generatore

02.17.03 130Dispositivo di interfaccia

02.17.04 131Dispositivo generale

02.17.05 132Inverter

02.17.06 133Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino

02.17.07 134Quadro elettrico

02.17.08 135Regolatore di carica

02.17.09 136Scaricatori di sovratensione

02.17.10 137Sistema di dispersione

02.17.11 138Sistema di equipotenzializzazione

02.17.12 139Sistema di monitoraggio

02.17.13 140Strutture di sostegno

03 pag. 141COPERTURA BIOFILTRI

03.01 142Strutture in elevazione in acciaio

03.01.01 143Arcarecci o terzere

03.01.02 144Capriate

03.01.03 145Controventi

03.01.04 146Controventi non verticali

03.01.05 147Pilastri

03.01.06 148Travature reticolari

03.01.07 149Travi

03.02 150Coperture

03.02.01 151Strutture in acciaio

03.03 152Coperture

03.03.01 153Accessi alla copertura

03.04 154Coperture

03.04.01 155Pannelli coibentati multistrato

03.05 156Impianto fotovoltaico

03.05.01 157Conduttori di protezione

03.05.02 158Dispositivo di interfaccia

03.05.03 159Dispositivo generale

03.05.04 160Inverter

03.05.05 161Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino

Pagina 182

Manuale d'Uso

03.05.06 162Quadro elettrico

03.05.07 163Regolatore di carica

03.05.08 164Scaricatori di sovratensione

03.05.09 165Sistema di equipotenzializzazione

03.05.10 166Sistema di monitoraggio

03.05.11 167Strutture di sostegno

04 pag. 168COPERTURA PIAZZALE COMPOST

04.01 169Opere di fondazioni superficiali

04.01.01 170Plinti a bicchiere

04.02 171Strutture in elevazione prefabbricate

04.02.01 172Pilastri prefabbricati in c.a.

04.02.02 173Travi

04.03 174Coperture

04.03.01 175Strutture in c.a.

04.04 176Coperture

04.04.01 177Pannelli curvi coibentati a greche

04.05 178Coperture inclinate

04.05.01 179Strato di isolamento termico

IL TECNICO

ING. AGOSTINO PRUNEDDU

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