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STUDI GEOLOGICI PER L’INGEGNERIA E L’AMBIENTE Dott. Geol. Luigi Franzese VIA FF.SS. 71, 80044 Ottaviano NAPOLI Tel./Fax +39 081 8280322 - Cell. +39 320 80 23 044 E-mail: [email protected] ; RELAZIONE GEOLOGICA TECNICA PIANO DI LOTTIZZAZIONE ABBATE LOCALITA’ PIAZZOLLA DI NOLA COMUNE DI NOLA - NAPOLI - Committente: Prof.Italo Abbate Sito: VIA XX SETTEMBRE MARZO 2011 Il consulente tecnico Dott. Geol. Luigi Franzese Ordine dei Geologi della Regione Campania n. 2321

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STUDI GEOLOGICI PER L’INGEGNERIA E L’AMBIENTE

Dott. Geol. Luigi Franzese

VIA FF.SS. 71, 80044 Ottaviano – NAPOLI

Tel./Fax +39 081 8280322 - Cell. +39 320 80 23 044

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RELAZIONE GEOLOGICA – TECNICA

PIANO DI LOTTIZZAZIONE ABBATE

LOCALITA’ PIAZZOLLA DI NOLA

COMUNE DI NOLA

- NAPOLI -

Committente: Prof.Italo Abbate

Sito: VIA XX SETTEMBRE

MARZO 2011

Il consulente tecnico

Dott. Geol. Luigi Franzese

Ordine dei Geologi

della Regione Campania n. 2321

DOTT. GEOL. LUIGI FRANZESE Studi geologici per l’ingegneria e l’ambiente

Piazza Piediterra n.10, 80044 Ottaviano – NAPOLI

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RELAZIONE GEOLOGICA – TECNICA

1. NORMATIVA DÌ RIFERIMENTO

Decreto Ministeriale 14.01.2008

Testo Unitario – Norme Tecniche per le Costruzioni.

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Istruzione per l’applicazione delle “Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al

D.M. 14 GENNAIO 2008. Circolare 2 febbraio 2009.

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Pericolosità Sismica e criteri generali per la classificazione sismica del territorio

nazionale. Allegato al voto n. 36 del 27.07.2007.

Eurocodice 8 (1998)

Indicazioni progettuali per la resistenza fisica delle strutture

Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed aspetti geotecnici (stesura

finale 2003)

Eurocodice 7.1 (1997)

Progettazione Geotecnica – Parte I: Tegole Generali – UNI

Eurocodice 7.2 (2002)

Progettazione Geotecnica – Parte II: Progettazione assistita da prove di

laboratorio (2002). UNI

Eurocodice 7.3 (2002)

Progettazione Geotecnica – Parte II: Progettazione assistita da prove in sito

(2002). UNI

Regione Campania - Legge Regionale 17 dicembre 2004, n. 16

Norme sul governo del territorio.

Regione Campania 7 febbraio 1994 n.8

"Norme in materia di difesa del suolo - Attuazione della legge 18 maggio 1989

n.183".

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RELAZIONE GEOLOGICA – TECNICA

2. PREMESSA

Su incarico del Sig. Prof. Italo Abate è stata redatta la presente relazione

geologica – tecnica al fine di accertare le condizioni geologiche e

geotecniche dei terreni,per la Redazione del Piano di Lottizzazione da eseguirsi

sui terreni di proprietà della committenza siti alla Via XX Settembre in località

Piazzolla di Nola nel Comune di Nola (NA), censiti catastalmente al foglio 37

p.lla 1036.

Figura 1 - Rilievo Topografico con sovrapposizione dello Stralcio Aerofotogrammetrico.

I presente pianosi configura, secondo quanto riportato nelle “Norme di

Attuazione”, in un Intervento di Espansione Residenziale (Titolo IV – art. 12, zona

C2) da realizzarsi su una superficie di 14460.35 mq, suddivisa in 8 lotti, di cui:

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lotti 1,2,3,4,5 destinati alla realizzazione di villette residenziali bifamiliari;

lotti 6 e 7 destinati alla realizzazione di fabbricati destinati ad attività

commerciale al piano terra e residenziale al piano superiore;

lotto 8 destinato alla realizzazione di una palazzina composta da 9

appartamenti.

La restante parte di superficie è destinata ad istruzione, verde pubblico,

parcheggi pubblici, area attrezzata di interesse comune.

Poiché trattasi di una costruzione il cui uso preveda normali affollamenti di

Classe d’Uso II (NTC 2008 - §2.4.2), seguendo i dettami dalle normativa vigente,

la Relazione Geologica è stata finalizzata alla costruzione di un modello

geologico, che è imprescindibile per la redazione del successivo modello

geotecnico, facente parte della relazione d’opera geotecnica.

Per la costruzione del modello geologico di riferimento sono state eseguite

indagini in sito volte alla determinazione litostratigrafica dei terreni e dei

parametri di resistenza caratteristici.

In particolar modo sono stati eseguiti:

n. 2 prospezioni sismiche M.A.S.W. (Multichannel Analysis of Surface

Waves ovvero Analisi Multicanale delle onde Superficiali di Rayleigh) per

la redazione della relazione sulla modellazione sismica di sito,ovvero per

la caratterizzazione simica dei sismo-strati di riferimento presenti lungo

una verticale di circa 30 dall’attuale p.c. e conseguente determinazione

delle VS30 (NTC2008), in allegato si riporta La Relazione Modellazione

Simica del Sito;

n. 3 Prove penetrometriche dinamiche super pesanti (DPSH) attestate

alla profondità di 15 mt. dal p.c. eseguite dalla Società I.GE.M., (in

allegato i certificati).

A seguire è riportata la planimetria con l’ubicazione delle indagini eseguite.

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3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO.

Il Comune di Nola ricade nel Foglio 448 - ERCOLANO della Carta Geologica

d’Italia in Scala 1:50.000 è va inquadrato nel vasto complesso del Somma –

Vesuvio e della Piana Nolana.

Il Vesuvio è un vulcano strato la cui parte più antica è rappresentata dallo

strato – vulcano del Somma, nella cui caldera terminale sorge il Vesuvio, diviso

dal Somma dalla valle del “Gigante”. La morfologia vulcanica complessiva,

oltre agli edifici vulcanici principali del Somma e del Vesuvio, è caratterizzata

da una serie di coni e bocche secondarie che si sono impiantate lungo fratture

crostali.

Le eruzioni pliniane e sub-pliniane del Somma – Vesuvio hanno generato grandi

volumi di depositi piroclastici (flussi p., surge e fall) che si rinvengono intorno a

tutto il vulcano fino ad alcune decine di chilometri di distanza. Gli spessori di tali

depositi variano in funzione del meccanismo eruttivo, della morfologia del

terreno, della distanza dal cratere e dei processi erosionali che hanno subito

successivamente alla loro deposizione.

La sequenza stratigrafica che si rinviene in queste aree è la seguente (dal

basso verso l’alto, dall’eruzione più antica a quella più recente):

Depositi da flusso, surge e fall dell’eruzione di Avellino (3.600 anni fa);

Depositi da flusso e surge dell’eruzione di Pompei 79 d.C. (pliniana);

Depositi da flusso, surge e fall dell’eruzione del 472 d.C. (sub-pliniana);

Depositi da flusso, surge e fall dell’eruzione del 1631 (sub-pliniana);

Lave delle eruzioni recenti (eruzioni effusivo – stromboliana).

La sequenza stratigrafica così descritta è stata rinvenuta in località Zabatta,

anche se spesso risulta incompleta o in alcuni casi mostra eruzioni più antiche e

non datate, come l’eruzione di Ottaviano datata circa 8.000 anni fa.

Il Comune di Nola ricade in parte nelle aree Perivulcaniche ed in parte

nell’area di delimitazione dell’edificio vulcanico del sistema Somma – Vesuvio.

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Gran parte del territorio è caratterizzato dalla presenza di depositi Piroclastici

indifferenziati, costituiti da due principali unità:

VEF2B, SUBSISTEMA AGRO – (localizzati per lo più nella parte settentrionale

del comune).Il subsistema è compreso tra una superficie di erosione o di

non deposizione che interessa il tetto del sottostante subsistema di

Scanzano e la superficie topografica. Al suo interno sono riconoscibili i

depositi piroclastici distali e meno distali e vulcano -sedimentari presenti

nelle parti esterne all’edificio vulcanico del somma – Vesuvio. Inoltre sono

riconoscibili depositi fluviali di piana di esondazione, di fondovalle, di

conca endoreica e di conoide ad alimentazione mista sia carbonatica

che vulcanoclastica. – OLOCENE.

UGL, UNITA’ DI POMIGLIANO – (localizzati per lo più nella parte

meridionale del territorio comunale). Alternanza irregolare di depositi

piroclastici e di ghiaie e sabbie vulcanoclastiche poco selezionate

(depositi di colate e surges piroclastici, colate di detrito eflussi

iperconcentrati) e ben selezionate (livelli piroclastici da caduta e depositi

alluvionali). La notevole eterogeneità dell’unità riflette la transizione tra il

vulcano (principalmente costituito da colate laviche e depositi

piroclastici) e la pianura alluvionale. A causa del campo dei venti

prevalente i depositi piroclastici di caduta sono particolarmente

abbondanti nel settore orientale, con al letto discontinuamente presenti i

depositi delle eruzioni del 1906 e del 1944. – TARDO OLOCENE – ATTUALE.

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Figura 2 - Stralcio Carta Geologia Progetto CARG 1:50.000.

Nell’area analizzata è stata rilevata la presenza UGL, UNITA’ DI POMIGLIANO –

Alternanza irregolare di depositi piroclastici e di ghiaie e sabbie

vulcanoclastiche poco selezionate (depositi di colate e surges piroclastici,

colate di detrito e flussi iperconcentrati) e ben selezionate (livelli piroclastici da

caduta e depositi alluvionali).

4. INQUADRAMENTO MORFOLOGICO – GEOMORFLOGICO.

Il territorio Comunale di Nola presenta una morfologia molto regolare,

caratterizzata da una debole pendenza tendente verso Ovest, linea di deflusso

della piana nolana, che mediamente assume un valore del 3% escluse le aree

dove l’attività antropica a localmente modificato la morfologia.

Figura 3 - Stralcio Aerofotogrammetrico. Individuazione sito.

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La Provincia di Napoli, escluso l'ambito del Comune di Napoli, è caratterizzata

dalla presenza di un elevato numero di cavità, circa 2000, distribuite sul

territorio in modo non omogeneo. Circa l'80% delle cavità censite, sono

ubicate nei Comuni situati a Nord della città di Napoli, il restante 20% è

concentrato principalmente nelle isole e nell'area nord_orientale della

Provincia, sia nelle aree vulcaniche che in Penisola Sorrentina si ha una

bassissima concentrazione di cavità.

Complessivamente sono state informatizzati i dati relativi a 1563 cavità e 875

pozzi isolati, ed acquisite in formato digitale 778 piante e 1002 sezioni di cavità

nonché 376 piante e sezioni di pozzi isolati (I. Alberico, et al, ASITA 2000) .

Numero cavità

<= 5 40 - 80

5 - 10 80 - 160

10 - 20 > 160

20 - 40

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L’area nolana, comprendente i comuni di Roccarainola, Visciano, Tufino,

Casamarciano, Comiziano, Cimitile, Cicciano, Camposanto e Nola si

estendono dai Massicci Carbonatici al settore sud-orientale della Piana

Campana. Tale ambito del territorio provinciale risulta essere il secondo più

ricco in cavità dopo quello ubicato a nord della città di Napoli. Gli unici

comuni non interessati da cavità in tale area sono il comune di Nola e quello di

Cimitile; in particolare il comune di Nola è caratterizzato da cunicoli di

collegamento tra il Duomo di Nola e le basiliche di Cimitile di epoca

paleocristiana costruite in grotte.

L’area oggetto di studio è situata nella porzione meridionale del territorio in

località Piazzolla di Nola a confine con i comuni di Ottaviano, Palma Campania

e San Gennaro Vesuviano, geomorfologicamente non si rinvengono forme

reologiche, ne antropiche. Dalle indagini eseguite in sito non sono state rilevate

cavità antropiche sotterranee, che potrebbe compromettere la realizzazione

dell’opera.

5. INQUADRAMENTO IDROGRAFICO E IDROGEOLOGICO

Dal punto di vista idrografico, il territorio Comunale di Nola non è attraversato

da corsi d’acqua, ma unicamente da Regi Lagni i quali in base al D.lgs 152/99

vengono ridefiniti come corpo idrico artificiale i quali raccolgono le acque

piovane e sorgive convogliandole dalla pianura a nord di Napoli per oltre 56

km da Nola verso Acerra e da qui al mare.

La porzione meridionale del Comune di Nola, Località Piazzolla di Nola è

attraversata dal Regio Lagno Santa Teresa e dista circa 360 ml dall’area

oggetto di studio.

Per quanto riguarda l’assetto idrogeologico, la circolazione idrica in questo tipo

d’acquifero è di tipo alluvionale, caratterizzati dalla presenza di materiali

eterogenei dalla giustapposizione disordinata di termini litologici di varia

granulometria, spesso aggregati in lenti allungate in direzione della corrente di

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deposizione. All’interno di questo tipo di acquifero possono coesistere falde

sovrapposte riconducibili ad un'unica circolazione idrica sotterranea, dando

vita, data l’eterogeneità dei materiali attraversati, a interscambi in senso

verticale o sub-verticale dovuti a fenomeni di drenanza.

Dalle indagini eseguite,non è stata rilevata la presenza di falda idrica nei primi

20 m di profondità dal piano campagna.

Figura 4 - Carta Idrogeologica e isopiezometrica della zona del Somma – Vesuvio

(da Celico, 1983). Indicazione di massima dell’area oggetto di studio.

In fig. 2, la carta idrogeologica e isopiezometrica dell’area vesuviana in cui si

osserva che il Comune di Nola è posto al di sopra di uno dei principali

spartiacque, in particolare la località Piazzolla di Nola è posta sopra sull’asse di

drenaggio a vergenza Sud, che raccoglie le acque provenienti dall’edificio

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vulcanico Somma-Vesuvio e dai massicci carbonatici dei monti di Avella, della

Valle di Lauro per poi convogliarle nella piana alluvionale ddel Fiume Sarno.

6. VICOLI (PAI)

A seguito dell’emanazione del Piano Stralcio per l’assetto Idrogeologico, ai

sensi dell’art. 1, comma 1 del decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, e s.m.i.e

dell’art. 1 bis della legge 11 dicembre 2000, n. 365., il Comune di Nola ricade

all’interno dei confini amministrativi dell’Autorità di Bacino Nord Occidentale,

dal quale risulta:

Per il Rischio Idraulico, il sito anche essendo a circa 360 dall’Alveo Santa

Teresa, non ricade nei limiti di perimetrazione del rischio (vedi fig.

seguente), pertanto non sussistono limitazione alla realizzazione

dell’opera.

Figura 5 - Stralcio Carta Rischio Idraulico elaborato per il PAI dall’AdB Nord Occidentale.

Per il Rischio Frana, non risulta essere assoggettata a nessuna prescrizione

tale da non consentire la realizzazione dell’opera.

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Figura 6 - Stralcio Carta Rischio Frana elaborato per il PAI dall’AdB Nord Occidentale.

7. CAMPAGNA D’INDAGINI PER LA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO DI

RIFERIMENTO.

Per la costruzione del modello geologico di riferimento sono state eseguite

indagini in sito volte alla determinazione litostratigrafica dei terreni e dei

parametri di resistenza caratteristici.In particolar modo sono stati eseguiti:

n. 2 prospezioni sismiche M.A.S.W. (Multichannel Analysis of Surface Waves

ovvero Analisi Multicanale delle onde Superficiali di Rayleigh) per la

redazione della relazione sulla modellazione sismica di sito,ovvero per la

caratterizzazione simica dei sismo-strati di riferimento presenti lungo una

verticale di circa 30 dall’attuale p.c. e conseguente determinazione delle

VS30 (NTC2008), in allegato si riporta La Relazione Modellazione Simica del

Sito;

n. 3 Prove penetrometriche dinamiche super pesanti (DPSH) attestate alla

profondità di 15 mt. dal p.c. eseguite dalla Società I.GE.M., (in allegato i

certificati).

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In allegato si riportano i sondaggi certificati eseguiti dalla Società I.GE.M.

L’analisi ed interpretazione delle prospezioni sismiche sono riportare

nell’allegato “Modellazione Sismica del Sito”.

I sondaggi penetrometrici sono stati attestati sino ad una profondità di 15 mt

dall’attuale piano campagna al fine di definire i parametri fisico-meccanici

dei terreni di fondazione.A seguire è riportata la planimetria con l’ubicazione

delle indagini eseguite in sito.

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Le prove penetrometriche dinamiche superpesanti, sono state eseguite con un

penetrometro dinamico TG 63-200 kN della PAGANI le cui caratteristiche

tecniche sono riportate in apposita scheda allegata.

Dalla comparazione dei dati scaturiti dalle 3 prove DPSH si è ricostruito il

grafico,seguente nel quale sono riportati, in funzione della profondità di prova, i

seguenti valori:valore medio (μ) del numero di colpi N30 misurati durante le

prove; valore medio ± loscarto quadratico medio (μ ± σ); media tra il valore

medio ed il valore minimo (μ +min)/2.

Ai fini della risposta meccanica si è assunto come valore caratteristico del

numero di colpi per il sottosuolo quello più opportuno tra (μ + min)/2 e μ a

seconda se il valore diσ fosse superiore o meno di un valore soglia.

Scelto quindi il valore N30 rappresentativo dei vari intervalli di profondità, per

l’interosottosuolo dell’area, si è potuta ricostruire la stratigrafia geotecnica.

In base ad N30 si èanche determinato il valore del parametro Rd, resistenza

dinamica alla punta, con laformula olandese (cfr. scheda tecnica TG 63-200

kN).

Sempre tramite il numero dei colpi N30, per ogni strato individuato, è possibile

risalireal numero dei colpi della prova penetrometrica standard (NSPT) tramite

un coefficientedi correlazione (β) che tiene conto del rapporto tra l’energia

specifica per colpo dellaprova SPT e di quella per lo strumento utilizzato (cfr.

scheda tecnica TG 63-200 kN).

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Il numero dei colpi NSPT viene normalizzato rispetto alla tensione litostatica

efficace(σ’) secondo la formula seguente N1=NSPT/(σ’)0,56 [Jamiolkowski & al.,

1985].

Dal numero dei colpi normalizzato N1, tramite le correlazioni esistenti

inletteratura (NSPT – terreni incoerenti), si ricavano i parametri più significativi per

lacaratterizzazione geotecnica del terreno quali:

densità relativa Dr (%) [Skempton, 1986];

angolo d’attrito interno efficace per opere di fondazione φ’ (°)

[Meyerhof, 1951];

angolo d’attrito interno efficace per opere di sostegno e pendii in

terreni sciolti φ (°) [Schmertmann, 1977];

peso dell’unità di volume naturale γnat e saturo γsat (kg/m3)

[Terzaghi & Peck, 1967mod.];

modulo edometrico Eed (kg/cm2) [Collotta, 2003];

modulo di Young in condizioni drenate E (kg/cm2) [Berardi &

Lancellotta, 1991];

coefficiente di Poisson ν (-);

modulo di taglio G (kg/cm2);

velocità delle onde di taglio Vs (m/s) [Rapolla & Vietri, 2004];

coefficiente di sottofondo per piastre quadrate di 30 cm su terreni

sabbiosi in condizioni naturali k’sd e sature k’ss (kg/cm3) [Terzaghi &

Peck, 1948 – 1967];

coefficiente di spinta a riposo k0 (-) [Jaky, 1944];

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pressione litostatica efficace al letto dello strato σ’ (kg/cm2).

In base a tali risultati si possono così assumere dei parametri geotecnici

caratteristici perogni strato individuato definendo quindi un modello

geotecnico di sottosuolo dell’area.

8. RICOSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO DI RIFERIMENTO

Sulla scorta dei dati rilevati durante le indagini, sia penetrometriche che

sismiche, si è proceduti alla ricostruzione del modello geologico di riferimento,

attraverso l’interpolazione dei dati desunti in sito.

Dalla ricostruzione dei dati rilevati in sito possiamo affermare che l’area

oggetto di studio è un’area sub-pianeggiante caratterizzata dalla presenza di

una coltre piroclastica variamente addensata con la profondità ed intervallata

da livelli limo-sabbiosi, costituiti da Paleosuoli ascrivibili ai periodi di stasi eruttiva

del complesso vulcanico Somma – Vesuvio.

A profondità superiori ai 30 mt dal p.c. si osserva, come riportato anche

nella relazione sulla modellazione sismica del sito, un netto incremento di

velocità di propagazione delle onde sismiche di taglio VS30, dovute alla

presenza di un deposito litoide, lave, ascrivibili sempre alle eruzioni del

complesso vulcanico Somma – Vesuvio.

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Figura 7 - Modello geologico 3d, ricostruzione tramite inerpolazione tra dati penetrometrici e simici.

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Figura 8 - Sezioni litostratigrafiche tra i sondaggi penetrometrici DP1-DP3, DP1-DP2, DP2-DP3.

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Figura 9 - Legenda Litostratigrafica dei Litotipi presenti in sito.

Figura 10 - Andamento delle Velocità VS30con la profondità e individuazione dei sismo strati.

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Figura 11 -Andamento delle Velocità VS30con la profondità e individuazione dei sismo strati.

9. SINTESI DEI PARAMETRI GEOMECCANICI RICAVATI DALLA PROVE S.P.T. IN FORO.

A seguire è riportata una sintesi dei parametri fisico-meccanici ricavati dalla

prove penetrometriche DPSH eseguite all’interno dell’area e successivamente

elaborate mediante un programma di calcolo automatico Dynamic Probing

della GeoStru Software (riportato in allegato).

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Il programma calcola il rapporto delle energie trasmesse (coefficiente di

correlazione con SPT) tramite le elaborazioni proposte da Pasqualini 1983 -

Meyerhof 1956 - Desai 1968 - Borowczyk-Frankowsky 1981.

L’elaborato completo sulla determinazione dei parametri fisico-meccanici

viene riportato in allegato.

10. SISMICITA’ SITO

Il territorio comunale di Nola, in Provincia di Napoli, a seguito dell’emanazione

dell’Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 23.03.2003, che riclassifica l’intero territorio

nazionale, attribuisce all’intero territorio comunale un Sismicità Media,

ricadente in Zona 2, con valori di ag=0.25g.

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Con l’entrata in vigore del D.M. 14.01.2008, infatti, la stima della pericolosità

sismica viene definita mediante un approccio “sito dipendente” e non più

tramite un criterio “zona dipendente”.

L’azione sismica di progetto in base alla quale valutare il rispetto dei diversi stati

limite presi in considerazione viene definita partendo dalla “pericolosità di

base” del sito di costruzione, che è l’elemento essenziale di conoscenza per la

determinazione dell’azione sismica.

Le misure sismiche con tecnica MASW hanno consentito di ottenere i seguenti

valori:

VS30(01)= 296 ÷ 303m/sec dal p.c.

VS30(01)= 309 ÷ 310m/sec dal p.c.

ANALISI DEL TERRENO

Poiché la velocità media delle onde di taglio nei primi 30 metri, partendo dal

piano campagna, risultata pari a 304.50 m/sec e congruente con la

descrizione stratigrafica secondo la tab. 3.2.II delle NTC 2008, il sito in esame

ricade, quindi, nella categoria di sottosuolo C.

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STIMA DELLA PERICOLOSITA’ SISMICA

La determinazione di ag (accelerazione orizzontale massima attesa su sito di

riferimento rigido) si rimanda alla Relazione Sismica.

11. CONGRUENZA CON LO STUDIO GEOLOGICO A CORREDO DEL P.R.G.

Il presente studio geologico dell’area risulta congruente con quanto contenuto

nella Relazione Geologica a corredo del P.R.G. comunale.

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Dalla Carta Geolitologica, a corredo del P.R.G., l’area oggetto d’indagine

risulta caratterizzata dalla presenza di sabbie limose di origine piroclastica

derivanti dall’attività vulcanica del Somma – Vesuvio, sovrastanti il bedrock

locale caratterizzato dalla presenza di tufo marrone presente a profondità di

circa 30 mt. dal p.c.

Dalla Carte della Stabilità, l’area è classificata stabile con pendenza <5%, in

pieno accordo con il rilievo di superficie il quale non ha evidenziato nessun

dissesto o indizio di subsidenza tale da non rendere congruo l’intervento.

Dalla Carta Idrogeologica, l’area e classificata come area a falda profonda

>10 mt. dal p.c., in pieno accordo con le indagini insito le quale per i primi 15

mt. hanno rilevato l’assenza di falda acquifera.

Carta Microzonazione Sismica, l’area risulta caratterizzata da un incremento

sismico n= 1.20, dalle indagini MASW eseguite in sito l’area risulta classificata,

secondo l’OPCM 3274/03 come:

Categoria di suolo agSLD agSLV Se [g] SLD Se [g] SLV

C [0.064] [0.175] [0.223] [0.604]

12. CONCLUSIONI

Sulla base dei sopralluoghi e delle indagini eseguite, si può affermare in

conclusione che:

L’area oggetto risulta costituita da deposti di tipo antropico

facente parte del complesso costituito dall’alternanza di depositi

piroclastici fini, generalmente laminati e sciolti;

I terreni oggetto d’indagine si comportano come incoerenti, da

ciò com’è ben noto in letteratura tecnica, non subiscono

variazioni significative dei parametri di resistenza al variare delle

condizioni di saturazione (contenuto d’acqua);

secondo quanto predisposto dalle“Norme tecniche per le

costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008, l’opera oggetto

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d’indagini risulta essere direttamente influenzata da terreni di tipo

C - Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o

terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori

a 30m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle

proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS30

compresi tra 180m/s e 360m/s (ovvero 15 < NSPT30< 50 nei terreni

a grana grossa e 70 < cu30< 250kPa nei terreni a grana fina).

Secondo quanto riportate nelle cartografie del rischio elaborate

dal PAI dell’AdB Nord Occidentale, l’area non risulta essere

assoggettata a nessun tipo di rischio tale da non consentire la

realizzazione delle opere.

Infine data l’entità dei lavori e le particolari condizioni a contorno, è preferibile

che qualunque variazione progettuale, o dello stato dei luoghi, venga

preventivamente stabilito in accordo con il geologo.

Il Tecnico

Dott. Geol. Luigi Franzese

Bibliografia consultata

Note illustrative del Foglio 184 della Carta geologica d’Italia

Il Vulcanismo in Campania

Bowles, J. E. (1991): Fondazioni. Mc Graw Hill Italia;

Esposito, L. (2001): Esplorazione del sottosuolo. RCE Edizioni;

Esposito, L. (2004): Meccanica dei terreni. Aracne Editrice;

Wu, T. E. (1978): Soil mechanics. Allyn e Bacon, Inc.

Esposito L., Diogene G., Migliozzi S.: Shear Strength of pumice strata. RCE

Edizione