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COMUNE DI BARLASSINA (PROVINCIA DI MILANO) PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005 Doc. n°. 1 - D - DOCUMENTO DI PIANO Doc. n°. 3 - C - PIANO DELLE REGOLE RELAZIONE ADOZIONE DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE DEL IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA Settembre 2007

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COMUNE DI BARLASSINA (PROVINCIA DI MILANO)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

L.R. N°. 12/2005 Doc. n°. 1 - D - DOCUMENTO DI PIANO Doc. n°. 3 - C - PIANO DELLE REGOLE RELAZIONE ADOZIONE N° DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA

Settembre 2007

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LEGENDA: SCHEDA INFORMATIVA pag. 7 TERRITORIO E CENNI STORICI pag. 8 INQUADRAMENTO URBANISTICO pag. 10 A – PREMESSA: RIFERIMENTI GENERALI pag. 11 INQUADRAMENTO LEGISLATIVO pag. 12 1a - L.R. N° 12/2005 – Art. 8 – DOCUMENTO DI PIANO pag. 13 FINALITA’ E CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO pag. 13 EFFICACIA DEL DOCUMENTO DI PIANO – PRESCRIZIONI, DIRETTIVE, INDIRIZZI pag. 14 1b - L.R. N° 12/2005 – Art. 10 – PIANO DELLE REGOLE pag. 15 2 - DOCUMENTO DIRETTORE pag. 17 Premessa pag. 17 - 1- Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest pag. 17 - 2- Popolazione – Densità della Popolazione pag. 18 - 3- Densità abitativa pag. 19 - 4- Conclusioni pag. 19 OBIETTIVO pag. 20 IPOTESI DI PROGETTO pag. 21 a) Alla scala sovracomunale pag. 21 - Mobilità pag. 21 - Ambiente pag. 21 - Economia pag. 21 b) Alla scala comunale pag. 22 - Mobilità pag. 22 - Ambiente pag. 22 c) Economia pag. 23 d) Organizzazione Urbana pag. 23 e) Patrimonio storico pag. 24 f) Attrezzature di servizio pag. 24 g) Interventi di qualità pag. 25 h) Altri problemi pag. 26 Casa pag. 26 STRUMENTI pag. 27 RIFERIMENTI GENERALI pag. 27 CRITERI DI COMPENSAZIONE,PEREQUAZIONE E DI INCENTIVAZIONE pag. 29

a) Meccanismi premiali pag. 29 b) Perequazione e compensazione pag. 29 c) Convenzionamento pag. 29 PARTECIPAZIONE pag. 30

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B - QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO

PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL COMUNE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA a) – L.R. N°. 12/2005)

pag. 34 1 - Relazione di sintesi del sistema socio – economico pag. 35 A - Indagine sul sistema sociale locale pag. 39 a.1 -Dinamiche di crescita della popolazione residente in Barlassina pag. 39

Tab. a.1.1 – Crescita demografica della popolazione nel Comune di Barlassina – 1991 – 2006 pag. 39 Tab. a.1.2 – Bilancio demografico e tasso di crescita dal 1991-2006 - grafico pag. 40 Tab. a.1.3 - Dinamiche e caratteristiche della popolazione -1981-1991-2001 pag. 41

a.2 –Fenomeni di immigrazione e pendolarismo pag. 43 Tab. a.2.1 – Movimenti anagrafici della popolazione residente pag. 43 Tab. a.2.2 – Popolazione residente per anno e incremento percentuale pag. 43 Tab. a.2.3 – Fenomeni immigratori 2005 pag. 44

Le dinamiche demografiche in Brianza nel periodo 1991-2003 pag. 45 La crescita delle famiglie in Lombardia 2001-2002 pag. 46

B – Indice di struttura della popolazione e grado d’istruzione pag. 48 b.1 –Indici di struttura della popolazione pag. 48

Tab. b.1.1 – Indici di struttura della popolazione pag. 48 Tab. b.1.2 – Indici di struttura della popolazione – 2006 pag. 49 Tab. b.1.3 – Indici di struttura della popolazione – 2005 pag. 49

b.2 –Grado di istruzione della popolazione pag. 50 Tab. b.2.1 – Popolazione residente per grado di istruzione - 2001 pag. 50

C – Indagine sul sistema economico locale pag. 50 c.1 –Sistema economico pag. 51

Tab. c.1 – Addetti e unità locali 1981-1991-2001 – variazioni percentuali pag. 51 Tab. c.2 – Tasso di occupazione, disoccupazione e attività. pag. 51 Tab. c.3 – Percentuale della superficie territoriale esistente e in previsione pag. 52 Tab. c.4 – Volume realizzato tra il 1991 ed il 1997 pag. 53

Tabelle analitiche per comune e settore di attività economica pag. 53 D – Consumo del suolo pag. 54 Premessa pag. 63

Tab. d.1 – Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest pag. 63 Tab. d.2 – Consumo di suolo e densità abitativa rispetto alla superficie Urbanizzata comunale pag. 64 Tab. d.3 – Popolazione – Densità della Popolazione pag. 64 Tab. d.4 – Indice di affollamento per stanze occupate e incremento stanze 1981-1991-2001 pag. 65

Conclusioni pag. 65 E – Forme di organizzazione sociale pag. 67 e.1 –Associazioni ed Enti diversi pag. 67 F – Servizi per la popolazione pag. 68 Classificazione dei servizi pag. 68 STANDARD: AREE ED ATTREZZATURE pag. 68 Tab. 1a - Aree e attrezzature standard esistenti

- zone per insediamenti prevalentemente residenziali pag. 69 Tab. 1b - Aree ed attrezzature standard esistenti pag. 70 Tab. 2 - Attrezzature pubbliche e di interesse pubblico pag. 71 Tab. 3 - Verifica standard scolastico : S.l.p. pag. 72

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4 - Indicazione degli atti di programmazione emanati da Enti sovracomunali pag. 73 a - DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE pag. 74

Premessa pag. 74 Obiettivo pag. 74 Polarità pag. 75 Sviluppo pag. 75 Fattori di attrazione pag. 76 Elementi distintivi del sistema metropolitano pag. 76 Sviluppi e trasformazioni recenti pag. 76 Sistema metropolitano a geometria variabile pag. 77 Ipotesi di scenario pag. 77

b - PIANO TERRITORIALE REGIONALE pag. 78 Sistema montano pag. 78 Sistemi della marginalità pag. 78 Lo scenario di lavoro del Piano Territoriale Regionale P.T.R. pag. 78 Politiche diffuse pag. 79

b.1 – DOCUMENTO DELLE CRITICITA’ – (integrato 2004) pag. 80 I processi evolutivi dei movimenti demografici pag. 80 Sviluppo delle risorse regionali pag. 80 OBIETTIVI DELLA REGIONE LOMBARDIA – Qualità e ricchezza del territorio pag. 81 Sviluppo delle reti di trasporto transeuropee – potenziamento delle reti regionali pag. 83 Sviluppo del sistema metropolitano lombardo – poli attrattori pag. 85 Ambiente naturale e paesaggio–La sostenibilità ambientale dello sviluppo pag. 86 DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE – P.G.T. DI BARLASSINA pag. 90

c - PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE (P.T.P.R.) pag. 92 - estratti grafici pag. 93

d - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) - P.G.T. BARLASSINA pag. 102

5. – P.T.C. DEL PARCO DELLE GROANE – P.G.T. DI BARLASSINA pag. 111 6. – PIANO STRATEGICO PER L’AREA METROPOLITANA MILANESE pag. 114 7. – DOCUMENTI PER LA PIANIFICAZIONE D’AREA DELLA BRIANZA pag. 116 a. Il Piano Strategico dell’Agenzia di sviluppo locale della Brianza pag. 116 b. Il Piano d’Area della Brianza pag. 117 1) Sistema della mobilità pag. 118 2) Sistema paesistico ambientale pag. 119 3) Sistemi Insediativi pag. 119 5 – I vincoli amministrativi pag. 120 a) VINCOLI AMBIENTALI pag. 120 b) VINCOLI RELATIVI AL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE pag. 120 c) VINCOLI IDROGEOLOGICI pag. 120 d) VINCOLI AMMINISTRATIVI pag. 120 6 – Elenco istanze presentate pag. 121 C - QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIOCOMUNALE COME RISULTANTE DELLE TRASFORMAZIONI AVVENUTE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA b) pag. 125

1 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità pag. 126

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2 – Sistema urbano pag. 127 3 – Sistema agricolo pag. 138 4 – Aree e beni di particolare rilevanza pag. 139 D - ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E SISMICO (ART. 8 COMMA 1 LETTERA c) pag. 140

E – SCENARIO STRATEGICO DI PIANO pag. 143

a - Inquadramento territoriale pag. 144 1- Premessa pag. 144 2 - Citta' sovracomunale pag. 144 Brianza pag. 144 Indirizzi programmatici pag. 145 La città comunale pag. 148 b - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e

conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del Comune (art. 8, comma 2, lettera a) pag. 150

c - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T.(art. 8, comma 2, lettera b) pag. 156 d - Determinazione delle politiche d’intervento per i diversi sistemi funzionali (art. 8, comma 2, lettera c) pag. 158 1 - Residenza pag. 158

A – Centri storici e nuclei di antica formazione pag. 158

1 – Premessa pag. 158 2 – Strumenti pag. 159

3 – Lettura della cartografia storica del 1722 pag. 159 4 – Lettura della cartografia storica del 1850 pag. 160

B – Progetto pag. 160 1 – Premessa pag. 160 2 – Centri storici e nuclei di antica formazione pag. 161 3 – Modalità di recupero pag. 165

2 – Attività produttive pag. 165 3 – Commercio pag. 165 A – Quadro conoscitivo a livello regionale e provinciale pag. 165 B – Quadro conoscitivo a livello comunale pag. 167 4 – Conclusioni pag. 171

e - Compatibilità delle politiche d’intervento individuate con le risorse economiche attivabili dall’Amministrazione Comunale

(art. 8, comma 2, lettera d) pag. 172 Infrastrutture della mobilità pag. 172 Infrastrutture sociali pag. 172

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Infrastrutture ambientali pag. 172

f - Individuazione degli ambiti di trasformazione (art. 8, comma 2, lettera e) pag. 173

g - Recepimento delle previsioni prevalenti nei piani di livello sovracomunale (art. 8, comma 2, lettera f) pag. 179

h - Criteri di compensazione, perequazione ed incentivazione (art. 8, comma 2, lettera g) pag. 180

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Comune di Barlassina (Provincia di Milano)

SCHEDA INFORMATIVA Storia : Comune dal 1901 per separazione da Seveso Superficie : ha. 297 Kmq. 2,971 Altitudine min. 213 max 244 m.s.l.m. Abitanti : n°. 6.548 al 31 dicembre 2006 (dati Anagrafe) densità media 2.204,71 ab / kmq Cascina esterne all’abitato : C.na Bosco, C.na S. Maria, Villa Turati, C.na

Bertadera e altri insediamenti sparsi. Piano Regolatore Generale : vigente dal 23/01/1990 (D.G.R. n°. 50902) ;

- 1° variante 17/11/1992 (D.G.R. n°. 29740) - 2° variante 23/12/1993 (D.G.R. n°. 46292)

Variante L.R. 23/97 approvata dal C.C. con Del. 21 del 29/3/2004 – inerente nucleo di antica formazione

Consorzi: Consorzio per l’acqua potabile ai Comuni della

Provincia di Milano –sede v. Rimini, 34 - Milano - Telecom Milano nord – v. Gallarate, San Donà di

Piave (Ve) - Consorzio gas – “Serenissima Gas” – sede uffici in

Barlassina - Sportello Unico per le Imprese - Consorzio Area Alto

Milanese C.A.A.M. – sede Cesano Maderno - Consorzio del Parco Naturale delle Groane con sede

a Solaro (Mi) - “Sviluppo Brianza” con sede a Monza; - Azienda Sanitaria Locale – Provincia di Milano 3

A.S.L. 3 – Area Distrettuale di Monza

Vincoli : Vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 del R.D.L. 30 dicembre 1923 n°. 3267

- Parco Naturale delle Groane ex L.R. 82/83

Linee di trasporto : su ferro - tramite bus navetta verso le stazioni F.N.M. Saronno-Seveso-Seregno F.N.M. Seveso-Lentate-Copreno

su gomma C.T.N.M. linee Cantù-Milano e Meda Saronno

Principali arterie stradali : Ex Strada statale n°. 35 (dei Giovi) : Strade provinciali n°. 44 (Milano-Lentate)

Strade provinciali n°. 118 (Seregno-Cogliate)

Corsi d’acqua : fiume Seveso, torrente Garbogera, torrente Lombra o Pudica, fosso delle Brughiere

Inquadramento urbanistico : Il Comune di Barlassina è dotato di un P.R.G.

vigente, approvato dalla Regione Lombardia con Deliberazione n°. 50902 del 23/01/1990

1 Superficie indicata dall’Ufficio Tecnico comunale

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TERRITORIO Il Comune di Barlassina, di soli 2,97 Kmq di superficie, con 6.548 abitanti (al 2006), è inserito nel

territorio della futura Provincia di Monza e Brianza e dista soli 25 Km da Milano e sorge a 240 m.

sul livello del mare in un'area parzialmente collinosa ed inserita nel Parco delle Groane2, che

comprende al suo interno il SIC dei Boschi delle Groane ed in particolare i Boschi di S. Andrea. Il

territorio è attraversato da nord a sud dal fiume Seveso che scorre parallelo alla S.P. 44 (Milano –

Lentate).

Il Comune di Barlassina si colloca con i Comuni di Cesano Maderno, Seveso e Lentate sul Seveso

lungo la direttrice dei Giovi e del Seveso, densamente urbanizzata e caratterizzata da una forte

crescita / stabilità del numero di residenti ed addetti e dall’avvio di importanti processi di

infrastrutturazione (Sistema Viabilistico Pedemontano) e di terziarizzazione del sistema

economico, con un ottimo livello di standard residenziali.

Essi formano nel contesto provinciale, il sistema della direttrice dei Giovi,con i poli attrattivi di

Cesano Maderno (di primo livello) e di Seveso (di secondo livello).

CENNI STORICI Abitato di origine molto antica, è menzionato nel XIII secolo da Goffredo da Bussero che,

elencando le chiese del territorio milanese nel "Liber Notitiae", cita anche la parrocchiale di

Barlassina.

In quello stesso secolo le cronache locali registrano la clamorosa uccisione di Pietro da Verona,

celebre inquisitore domenicano, assassinato proprio nel territorio di Barlassina.

Sotto la dominazione spagnola, Barlassina venne concessa in feudo alle famiglie dei Carcassola e

degli Arese, i quali ultimi divennero più tardi gli unici feudatari (XVII secolo). Successivamente

divenne proprietà dei conti Rezzonico ed infine delle famiglia Porro.

Barlassina acquistò importanza sotto gli asburgo diventando capoluogo del distretto militare che

comprendeva anche Desio e Seregno; fino all’epoca della prima ferrovia Milano-Como, fu il luogo

di sosta a mezza via dei carrettieri, come ricorda Cesare Cantù nella "Storia di Milano. Dopo

l’Unita’ d’Italia venne aggregata a Seveso, dal quale si distaccò nel 1901, quando divenne Comune

autonomo.

Situato nella Brianza fra Seveso e Meda presso il corso del Seveso sulla sponda destra del fiume,

attraversata dalla strada provinciale 44 bis, il Comune di Barlassina, è ora noto soprattutto per il

valore e il rilievo della sua produzione artigianale nel settore mobiliero. La forte spinta

all'industrializzazione che caratterizza il nostro secolo ha trasformato la sua economia

2 Milano oggi, www-milanoggi.it/barlassina

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essenzialmente agricola ed artigianale, modificando l'assetto sociale del territorio, senza però

cancellare le caratteristiche che le sono proprie. Conta più di 200 aziende nelle attività industriali,

commerciali ed artigianali. 3

EDIFICI DI VALORE STORICO

Si hanno notizie della presenza a Barlassina di una chiesa dedicata a S. Giulio già nel XIII secolo

da una citazione tratta dal Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, "In barnaxina ecclesia sancti iulli".

La parrocchiale di San Giulio, sorta tra il 1613 e il 1623, nel passato era caratterizzata da una

pianta rettangolare con l'abside semicircolare. L’edificio è stato trasformato, ristrutturato e

restaurato in diverse occasioni tanto da perdere la sua primitiva struttura e da poggiarsi, oggi, su

una pianta a croce latina, con l'aggiunta e la trasformazione di altari, dipinti, affreschi, cappelle. Di

particolare valore artistico è la cappella della Madonna dell'Aiuto, una delle 4 cappelle superstiti,

che contiene ancora stucchi barocchi e i preziosissimi dipindi di Bernardino Luini raffiguranti

immagini sacre, restaurata nel 1965. Ma questa parte antica e illustre è sopraffatta e dal grande

spazio ottagonale che le fu aggiunto nel 1933 per soddisfare i bisogni religiosi di una popolazione

cresciuta ed arricchita. Tale spazio, nel 1981, è diventato un cielo astratto intimamente permeato

dalla luce che ne squarcia e ne modella gli spessori dipinto da uno dei più interessanti pittori

astrattisti europei Valentino Vago, nato a Barlassina.

Di notevole pregio anche Palazzo Rezzonico, sede del

Comune, edificio la cui parte centrale è stata costruita

nel 500. Presenta sale con affreschi e cassettoni in

legno che, a seguito di recente ristrutturazione, sono

ritornati agli antichi splendori; di notevole pregio anche i

busti ed il bassorilievo raffigurante Papa Clemente XIII,

al secolo Carlo Rezzonico, appartenente alla famiglia

proprietaria dell'edificio.

Interessanti edifici del Novecento sono le scuole elementari (1934) e le medie (1960) di via

Colombo, progettate da Mario Asnaghi e Claudio Vender, ai quali si deve anche un interessante

esempio di architettura moderna, Casa Vegni di Via Trento. L’intera porzione ovest del territorio

comunale rientra nel Parco Naturale Regionale delle Groane.4

Palazzo Rezzonico e l’immobile di fine XVIII sec. di via Milano n°. 49 sono sottoposti a vincolo da

parte della Sovrintendenza di beni architettonici.

3 Settore comunicazione, Provincia di Milano, www.provincia.milano.it/opencms/ opencms/portale/comuni/storiaComune 4 Provincia di Milano

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INQUADRAMENTO URBANISTICO

Il Comune di Barlassina è dotato di un P.R.G. vigente, approvato dalla Regione Lombardia con

Deliberazione n°. 50902 del 23 gennaio 1990.

In data 17 novembre 1992 è stata approvata la Prima Variante con D.G.R. n° 29740 ed in data 23

dicembre 1993 la Seconda Variante con D.G.R. n° 46292.

In data 29 marzo 2004 con Delibera del C.C. n. 21 è stata approvata la Variante al P.R.G. ai sensi

della L.R. 23/1997 inerente il nucleo di antica formazione.

Dopo quest’ultima variante non sono state approvate altre varianti.

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A - PREMESSA: RIFERIMENTI GENERALI

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Nella stesura del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) occorrerà innanzitutto assumere alcuni

riferimenti generali e particolari:

1 a livello legislativo

2 a livello di indirizzi amministrativi

3 a livello di principi generali e di partecipazione

INQUADRAMENTO LEGISLATIVO

II quadro di riferimento legislativo vigente al momento dell'approvazione del P.R.G., non è

sostanzialmente mutato a livello nazionale mente a livello regionale con l'approvazione della L.R.

n°. 12/2005 si è completato il nuovo quadro di riferimento, che alcune leggi di riforma, nel

frattempo approvate, lasciavano da tempo intravedere, con prospettive nuove e più interessanti

per gli scopi che oggi ci proponiamo in urbanistica.

Mentre infatti la legge nazionale n°. 1150/42 privilegia ancora la costruzione della città e non già la

sua gestione, quando invece le nostre città e con esse, Barlassina, sono definitivamente strutturate

ed abbisognano sostanzialmente di interventi di riqualificazione, altre leggi ricollegandosi alla linea

di tendenza avviata dalla legge nazionale n°. 167/62 e dai Decreti Ministeriali del 1 e 2 aprile 1968

n°. 1404 e 1444 e dalla Legge Regionale n°. 51/75, perseguono più decisamente obiettivi di qualità

nella pianificazione urbanistica, privilegiando la gestione della città, anche attraverso il

rafforzamento del ruolo dei Comuni.

E’ il caso della Legge Nazionale n°. 179/92 e della Legge Regionale n°. 23/97: la prima relativa ai

Programmi di Recupero Urbano e la seconda all'autonomia di gestione urbanistica dei Comuni in

ordine alle Varianti necessarie per la gestione del Progetto dì Piano.

In questa ottica è importante che i Comuni predispongano una strumentazione urbanistica

generale, snella ed efficace, in grado di rispondere in tempo reale ai problemi dei Cittadini residenti

e, al tempo stesso, di realizzazione gli obiettivi generali di Piano, altrimenti disattesi. Questo

obiettivo è oggi di più facile attuazione, in quanto il Piano di Governo del Territorio con le sue

articolazioni nel Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole aderisce meglio

all'esigenza di una gestione urbanistica più attenta alla realizzazione degli obiettivi prefissati.

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1a – L.R. N° 12/2005 – Art. 8 – DOCUMENTO DI PIANO • FINALITA’ E CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO

1) L’art. 8 della L.R. n°12/2005 recita che il Documento di Piano definisce :

a) il quadro ricognitivo e programmatico di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del

comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto

degli atti di programmazione provinciale e regionale, eventualmente proponendo le

modifiche o le integrazioni della programmazione provinciale e regionale che si ravvisino

necessarie;

b) il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute,

individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o

vulnerabili, le aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico o storico-

monumentale, e le relative aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali di interesse

comunitario, gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del

paesaggio agrario e l’assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del

territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo;

c) l’assetto geologico, idrogeologico e sismico, ai sensi dell’articolo 57, comma 1, lettera a). 2) Sulla base degli elementi di cui al comma 1, il documento di piano:

a) individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore

strategico per la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali

siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di

livello sovracomunale;

b) determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali

obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della

minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse

territoriali, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità

di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale,

anche a livello sovracomunale;

c) determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di

intervento per la residenza ivi comprese le eventuali politiche per l’edilizia residenziale

pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della

distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale, in

applicazione dell’articolo 15, commi 1 e 2, lettera g); d) dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse

economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti

sul territorio contiguo;

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e) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di

trasformazione, definendo i relativi criteri di intervento, preordinati alla tutela ambientale,

paesaggistica e storico – monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica,

laddove in tali ambiti siano comprese aree qualificate a tali fini nella documentazione

conoscitiva;

f) determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello

sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale;

g) definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione.

3) Il documento di piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico

dei suoli.

4) Il documento di piano ha validità quinquennale ed è sempre modificabile. Scaduto tale termine,

il comune provvede all’approvazione di un nuovo documento di piano; in caso di inadempienza

si applicano le norme di cui all’articolo 25, comma 7.

• EFFICACIA DEL DOCUMENTO DI PIANO – PRESCRIZIONI, DIRETTIVE, INDIRIZZI

1) La normativa seguente si articola in norme a carattere generale, ed in norme rivolte agli altri

documenti del P.G.T., agli strumenti attuativi ed ai Piani di Settore.

2) Prescrizioni: sono le norme vincolanti a cui i Piani Attuativi ed i Piani di Settore si devono

attenere e che riguardano quantità, localizzazioni specifiche cui il Documento di Piano

ammette importanza strategica; la modificazione di queste norme comporta variante al

Documento di Piano.

3) Direttive: indicano in termini generali le politiche che i Piani Attuativi ed i Piani di Settore

devono porre in atto anche provvedendo anche ad integrazioni ed adattamenti che traggono

motivazioni dalle analisi di dettaglio, ovvero dalla articolazione delle stesse politiche in più

alternative vantaggiose per la più efficace azione di attuazione del Piano.

4) Indirizzi: insieme di specificazioni che illustrano nel dettaglio gli obiettivi delle singole politiche e

che devono essere approfondititi e verificati in sede di elaborazione.

Gli indirizzi forniscono inoltre ai Piani Attuativi ed ai Piani di Settore una gamma di possibili

interventi, anche facoltativi che possono, ove indicato, costituire le condizioni per usufruire

degli incentivi previsti dall’art. 5, comma 16 della L.R. n°. 12/2005.

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1b – L.R. N° 12/2005 – Art. 10 – PIANO DELLE REGOLE

Ai sensi dell’art. 10 legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12

1) II Piano delle Regole:

a) definisce, all'interno dell'intero territorio comunale, gli ambiti del tessuto urbano consolidato,

quali insieme delle parti di territorio su cui è già avvenuta l'edificazione o la trasformazione

dei suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento;

b) indica gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa statale e regionale;

c) individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente

rilevante;

d) contiene, in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto

dall'articolo 57, comma 1, lettera b);

e) individua:

1) le aree destinate all'agricoltura;

2) le aree di valore paesaggistico - ambientale ed ecologiche;

3) le aree non soggette a trasformazione urbanistica.

2) Entro gli ambiti del tessuto urbano consolidato, il piano delle regole individua i nuclei di antica

formazione ed identifica i beni ambientali e storico – artistico - monumentali oggetto di tutela ai

sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio,

ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) o per i quali si intende formulare

proposta motivata di vincolo. Il Piano delle Regole definisce altresì, con riferimento a quanto

stabilito dall'articolo 8, comma 1, lettera b), le caratteristiche fisico - morfologiche che

connotano l'esistente, da rispettare in caso di eventuali interventi integrativi o sostitutivi,

nonché le modalità di intervento, anche mediante pianificazione attuativa o permesso di

costruire convenzionato, nel rispetto dell'impianto urbano esistente, ed i criteri di valorizzazione

degli immobili vincolati,

3) Per gli ambiti di cui al comma 2, inoltre, identifica i seguenti parametri da rispettare negli

interventi di nuova edificazione o sostituzione:

a) caratteristiche tipologiche, allineamenti, orientamenti e percorsi;

b) consistenza volumetrica o superfici lorde di pavimento esistenti e previste;

c) rapporti di copertura esistenti e previsti;

d) altezze massime e minime;

e) modi insediativi che consentano continuità di elementi di verde e continuità del reticolo

idrografico superficiale;

f) destinazioni d'uso non ammissibili;

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g) interventi di integrazione paesaggistica, per ambiti compresi in zone soggette a vincolo

paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004;

h) requisiti qualitativi degli interventi previsti, ivi compresi quelli di efficienza energetica.

4) Il Piano delle Regole:

a) per le aree destinate all'agricoltura:

1) detta la disciplina d'uso, di valorizzazione e di salvaguardia, in conformità con quanto

previsto dal titolo terzo della parte seconda;

2) recepisce i contenuti dei piani di assestamento, di indirizzo forestale e di bonifica, ove

esistenti;

3) individua gli edifici esistenti non più adibiti ad usi agricoli, dettandone le normative

d'uso.

b) per le aree di valore paesaggistico - ambientale ed ecologiche detta ulteriori regole di

salvaguardia e di valorizzazione in attuazione dei criteri di adeguamento e degli obiettivi

stabiliti dal piano territoriale regionale, dal Piano Territoriale Paesistico Regionale e dal

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale;

c) per le aree non soggette a trasformazione urbanistica individua gli edifici esistenti,

dettandone la disciplina d'uso e ammette in ogni caso, previa valutazione di possibili

alternative, interventi per servizi pubblici, prevedendo eventuali mitigazioni e

compensazioni agro-forestali e ambientali.

5) Le indicazioni contenute nel Piano delle Regole hanno carattere vincolante e producono effetti

diretti sul regime giuridico dei suoli.

6) Il Piano delle Regole non ha termini di validità ed è sempre modificabile.

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2 - DOCUMENTO DIRETTORE

Con l’avvio del procedimento per la stesura del P.G.T., l’Amministrazione Comunale di Barlassina ha elaborato gli indirizzi programmatici che intende seguire nella stesura. Tali indirizzi sono stati illustrati nel Documento Direttore.

Premessa Qualsiasi ipotesi di progetto deve avere come punto di partenza la realtà,sia quella comunale che

quella intercomunale.

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano (P.T.C.P.) ha rappresentato la

realtà dei Comuni del circondario ovest della Brianza attraverso l’indice di consumo del territorio

(tab.n°. 1), così come registrato al 2002 (data di adozione del P.T.C.P.).

Dalla tabella emerge in particolare che l’indice di consumo di suolo in Barlassina è il più alto tra

quelli registrati nei comuni contermini e molto più alto di quello registrato nel circondario ovest

della Brianza.

Barlassina ha infatti raggiunto un indice di sviluppo urbanizzativo “limite”, al punto che il P.T.C.P.

assegna al prossimo Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), un incremento del solo due per

cento (2%) della superficie urbanizzata, quale si registrerà al momento dell’adozione del P.G.T.

1 - Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest

Superficie comunale

Superficie urbanizzata

Indice del consumo di suolo

Incremento percentuale rispetto

alla superficie urbanizzata

Indice del consumo di suolo alla

situazione delle previsioni

kmq. Kmq. % % % Barlassina * 2,7 1,7 62,28 2,0 64,55Bovisio Masciago 5,0 2,9 57,18 2,0 58,32Ceriano Laghetto 7,1 2,4 33,40 4,0 34,74Cesano Maderno 11,40 6,8 59,13 2,0 60,31Cogliate 7,0 2,1 29,71 4,0 30,90Lazzate 5,2 1,9 37,20 3,0 38,32Lentate sul Seveso 14,2 4,6 32,70 4,0 34,01Misinto 5,3 2,1 30,19 3,0 40,18Seveso 7,4 4,4 59,94 2,0 61,14Totali 65,30 28,90 44,26 Totale ambito Ovest 130,9 67,1 51,26 2,4 52,47Totale ambito Brianza 424,3 199,4 46,99 2,4 48,11

* = superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)

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Questa rappresentazione dello stato di fatto, è confermata anche dalla tabella n°. 2, sull’alta

densità (2001,39 abitanti per kmq. di territorio) che si registra in Barlassina oltre che in valore

assoluto anche in riferimento ai Comuni limitrofi: una densità superiore a quella media della

Provincia di Milano, che è già fra le più alte in Europa.

2 - Popolazione - Densità della Popolazione

Comune

1991 1999 2001 Differenza

% Superficie

Pop. 1991

Pop. 1999

Pop. 2001

ab. ab. Ab. Kmq. Superficie

Superficie

Superficie

Barlassina

5.721 5.798 5.927 + 206 + 3,60%

* 2,87 2.001,39 2.020,20 2.079,70

Ceriano Laghetto

4.820

5.397 5.449 + 629 +

13,05%7,06

683,85 764,44 770,70

Cesano Maderno

31.898

32.804 32.802 + 904 +

2,83%11,46

2.786,56 2.862,47 2.862,30

Lentate sul Seveso

14.257

14.289 14.365 + 108 +

0,75%13,99

1.019,08 1.021,37 1.026,80

Misinto 3.689 3.979 4.108 + 491 + 13,31%

5,14 717,70 774,12 799,20

Seveso 17.672 18.686 18.726 + 1.054 + 5,96%

7,34 2.407,62 2.545,77 2.547,80

Cogliate 6.971 7.577 7.656 + 685 + 9,83%

6,95 1.002,87 1.090,21 1.101,60

Lazzate 5.803 6.207 6.419 + 616 + 10,62%

5,30 1.094,90 1.171,13 1.213,40

Totali 90.831 94.737 95.452 + 4.621 + 5,09%

Provincia di Milano

3.738.685

3.614.108 - 124.577 - 3,33% 1.980,06

1.888,16 1.821,30

= superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)

Anche solo alla luce dell’indice di consumo del suolo e della densità della popolazione al

2001,Barlassina risulta una realtà urbana oramai consolidata,senza grandi prospettive di sviluppo

quantitativo,al punto che la pianificazione urbanistica dovrà in futuro,principalmente occuparsi della

città esistente e della necessità/opportunità di migliorarla a beneficio dei Cittadini residenti:uno

sviluppo dunque non più quantitativo, ma qualitativo che rappresenta un punto di partenza

innovativo ed in un certo senso privilegiato per la pianificazione urbanistica,quasi sempre

impegnata in passato nell’espansione del suolo urbanizzato.

Uno sviluppo qualitativo di cui si colgono i primi risultati dalla tabella n° 3 della densità

abitativa,che e’ passata in Barlassina,da 0,680 ab./st. al 1991 a 0,608 abitanti/stanze al 2001.

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3 - Densità abitativa

Stanze

N° Abitanti

N°. Abitanti /Stanze

N°.

* ** Provincia di Milano 5.949.842 3.679.883 0,618Barlassina 9.720 5.909 0,608Ceriano Laghetto 8.544 5.440 0,637Cesano Maderno 50.748 32.996 0,650 * = Stanze totali occupate e non Lentate sul Seveso 23.683 14.304 0,604Misinto 6.749 4.105 0,608 ** = Abitanti al 2001

Seveso 29.173 18.580 0,637Cogliate 12.312 7.654 0,622Lazzate 10.347 6.420 0,620Totali 151.276 95.408 0,631

4 -Conclusioni Questa prima lettura dello stato di fatto dovrà essere ulteriormente approfondita ed articolata per

cogliere tutte le implicazioni progettuali dei dati delle tabelle.

La lettura dell’indice di consumo del suolo e dello sviluppo demografico dovrà quindi essere estesa

agli anni successivi al 2001,in quanto in quest’ultimo periodo si sono registrati episodi insediativi di

grande rilevanza.

Da una prima lettura di questi ultimi dati (popolazione: 6376 abitanti al 31 ottobre 2005),

sembrerebbe tuttavia che nel mentre essi non modificano la linea di tendenza già evidenziata,gli

stessi caratterizzano ancor più la situazione urbana di Barlassina come una situazione limite nel

rapporto tra territorio costruito e non.

E’ comunque già ora possibile formulare un obiettivo ed un’ipotesi di progetto per il Piano di

Governo del Territorio (P.G.T.), sufficientemente attendibili: un Piano finalizzato ad uno sviluppo

qualitativo di Barlassina, da perseguire alla scala sovracomunale e comunale, assumendo tutti gli

opportuni riferimenti.

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OBIETTIVO

In questa fase dello sviluppo di Barlassina,il P.G.T. deve perseguire un obiettivo di riqualificazione

del territorio comunale, quello costruito e quello non costruito

- da un lato “puntando al recupero ed alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente” e al recupero e valorizzazione dell’impianto geomorfologico ed ambientale del

territorio comunale,

- dall’altro operando per evidenziare e progettare le relazioni territoriali, funzionali e

spaziali, che aree, insediamenti ed infrastrutture di livello sovracomunale, intrattengono con

Barlassina e quelle che le singole zone e nuclei interni al Comune intrattengono o possono

intrattenere tra di loro.

In questo modo sarà possibile

- consolidare e valorizzare l’identità storico - culturale di Barlassina, consentendo ai suoi

Cittadini di riconoscersi ancora meglio nella Città e di abitarci bene, pur lavorando o

studiando ... altrove;

- accorpare nel centro abitato le frange urbane più esterne (ex Parco Militare) e

promuovere un’organizzazione urbana ancor più equilibrata e compatibile, capace di costruire

un’immagine unitaria di Barlassina, anche in funzione delle nuove infrastrutture stradali

(Pedemontana e nuova Strada Provinciale n°. 118) e del nuovo assetto viario comunale.

Ovviamente, proprio perchè deve promuovere la riqualificazione dell’esistente, il P.G.T. dovrà

anche ricercare le migliori soluzioni ai problemi ancora irrisolti dei Cittadini di Barlassina in ordine

alla casa, al lavoro, ai servizi pubblici ed ai bisogni nuovi, oggi emergenti in campo sociale (nuove

povertà), in campo ambientale e nel settore della sicurezza, della solidarietà e della formazione

permanente.

La soluzione di questi problemi dovrà essere innovativa anche solo perché andrà ricercata in

un’ottica di riqualificazione dell’esistente e quindi di uno sviluppo qualitativo ad alta compatibilità

urbanistica ed ambientale.

Soddisfacendo a questi bisogni,quelli tradizionali e quelli nuovi,la pianificazione urbanistica

risulterà coerente anche al principio ispiratore di tutta l’azione amministrativa, che vuole risultare

“incentrata sulla persona, i suoi bisogni e sul raggiungimento di un benessere integrale che coinvolge ogni aspetto dell’essere cittadino”.

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IPOTESI DI PROGETTO

Avendo buona parte dei problemi urbanistici un’estensione sovracomunale,per riqualificare

l’esistente occorre operare contemporaneamente alla scala comunale (città comunale) e

sovracomunale (città policentrica), per definire le più efficaci ipotesi di progetto nei vari settori

d’intervento della pianificazione urbanistica.

a) Alla scala sovracomunale - Mobilità

La realizzazione della Pedemontana comporterà la revisione dell'intero sistema viabilistico

pedemontano e la contestuale riorganizzazione della rete viaria, nelle sue articolazioni:

regionale, provinciale e comunale.

Barlassina risulterà direttamente coinvolta e dovrà quindi impegnarsi anche in futuro,in

coordinamento con gli altri Comuni,per rendere gli interventi programmati maggiormente

compatibili con le sue esigenze.

In particolare Barlassina dovrà favorire la definizione del tracciato della nuova S.P. n°. 118

per l’eliminazione del traffico di attraversamento est - ovest, dalla rete stradale comunale e

per l’organizzazione sul territorio,di un sistema integrato di trasporto gomma – ferro, di cui

possano usufruire direttamente anche i Cittadini di Barlassina.

- Ambiente

Essendo parte del suo territorio compreso nel Parco Regionale delle Groane, Barlassina può

assumere la componente ambientale quale motore del suo sviluppo futuro.

In questa prospettiva,Barlassina potrà innanzitutto affrontare i temi ambientali con i vari Enti

preposti e con il Consorzio del Parco delle Groane in particolare, nel tentativo di tradurre il

Piano Territoriale di Coordinamento del Parco in un progetto di riqualificazione ambientale

dell’intero territorio Comunale.

Operando a questa scala ed in coordinamento con i vari Enti,sarà così possibile avviare a

soluzione problemi altrimenti irrisolvibili alla scala comunale:così per quanto riguarda il

problema del riassetto idrogeologico del territorio comunale da affrontare necessariamente

in una logica di bacino (Seveso).

- Economia

Anche in questo settore, la riqualificazione dell’esistente è da perseguire principalmente a

livello sovracomunale per avviare un ciclo virtuoso tra formazione, ricerca e produzione,”per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro”.

Le dimensioni ridotte che caratterizzano la maggior parte delle Imprese della Brianza, si

riflettono in una loro spiccata specializzazione ad alto contenuto di progetto ed in una

notevole adattabilità e tempestività di risposta alle specifiche e mutevoli esigenze di mercato

ma si scontrano anche con una loro carenza di funzioni di terziario produttivo avanzato,

necessarie per mantenere una posizione di competitività sui mercati internazionali.

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La soluzione a questo problema potrebbe essere appunto l’instaurarsi a livello

sovracomunale di una logica di sistema (Sistema Brianza) per favorire accordi tra le singole

Imprese e la formazione di uno o più enti consortili (C.A.A.M.; Sviluppo Brianza), in grado di

attivare sul territorio società di engineering, centri di ricerca tecnologica e di mercato.

Questa opportunità presuppone anche una specifica organizzazione del sistema brianteo

dell’istruzione superiore e universitaria.

Sul modello di alcune esperienze europee è possibile infatti individuare nuovi percorsi

formativi, nell’ottica della formazione permanente, fortemente contestualizzati rispetto la

specificità del sistema produttivo brianteo.

b) Alla scala comunale - Mobilità

La pianificazione urbanistica,una volta definiti i riferimenti sovracomunali

(Pedemontana,nuova S.P.n°. 118 e strada di arroccamento) e le loro connessioni con il

sistema della mobilità comunale (ex Statale dei Giovi),deve saper trasformare i problemi del

traffico locale (congestione) nella capacità di movimento dei Cittadini di Barlassina lungo

tutta la rete stradale comunale e verso l’esterno.

Presupposto al raggiungimento di questo obiettivo,è,come già detto,la deviazione del traffico

di attraversamento est – ovest,dal centro abitato all’esterno,lungo un percorso stradale o

esistente e da riqualificare a questo scopo o nuovo, quale quello già ipotizzato a

congiungere Misinto con Lentate s.S. a nord di Barlassina:dalla nuova S.P. n. 133 alla futura

strada di arroccamento prevista in parallelo alla Pedemontana, da Cesano Maderno a

Lentate sul Seveso.

La rete stradale comunale dovrà quindi essere organizzata gerarchicamente a rete ed attrezzata

per la sosta ed il parcheggio e dovrà comprendere anche la rete di percorsi

ciclopedonali,esistenti o previsti in sede stradale (marciapiedi e piste ciclabili) e/o in sede

propria,per incentivare gli spostamenti ciclabili e pedonali all’interno del Comune.

Risulterà in proposito di particolare significato il “collegamento ciclabile tra il Parco delle Groane e il Parco delle Brughiere” già ipotizzato in passato.

- Ambiente L'immagine di Barlassina va progettata anche valorizzando il grande patrimonio di spazi

verdi, esistenti e di progetto (ex Tiro a segno, Via Paganini, Via Ugo Foscolo, Luminina, Via Piave, Valfredda, ex Parco Militare). Particolare attenzione merita la riqualificazione del fiume Seveso, che sarà perseguita

attraverso un A.Q.S.T. (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale) chiamato “Contratto di

Fiume Seveso” promosso dalla Regione Lombardia, con convenzione sottoscritta dai

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Comuni di Barlassina, Lentate s.S., Carimate per i particolari interventi sul tratto di fiume che

li attraversa.

Le aree verdi saranno classificate non già o non solo come pubbliche o private, ma unicamente

per le loro caratteristiche naturali (storico - monumentali, parchi urbani e di quartiere, giardini

privati, ecc.) e, conseguentemente, per tipologie di intervento: tipologie simili a quelle già previste

per le aree verdi all’interno del Parco delle Groane.

L’obiettivo di questo progetto di riqualificazione è la costruzione di un unico grande giardino,

al cui interno si potrà organizzare un vero e proprio “percorso vita”: un percorso che

interesserà tutto il territorio comunale e sarà attrezzato per la sosta, per il tempo libero e lo

sport.

c) Economia

Una volta potenziato a livello sovracomunale il Sistema Brianza, all’interno del territorio

comunale è innanzitutto necessario e opportuno ricercare la migliore utilizzazione degli

insediamenti produttivi esistenti, anche attraverso il recupero delle aree dismesse o in via di

dismissione, con la conseguente delocalizzazione delle attività ancora insediate.

Per gli eventuali nuovi insediamenti, occorrerà innanzitutto privilegiare la rilocalizzazione degli

insediamenti produttivi incompatibili e/o dismessi esistenti all’interno del centro abitato e

privilegiare quindi fra le nuove attività, quelle a maggior contenuto tecnologico ed a più alta

caratterizzazione ambientale.

d) Organizzazione urbana

La città che meglio corrisponde all’attuale organizzazione urbana di Barlassina, è la città con un

unico centro (storico e/o urbano) ed una zona di completamento al suo intorno.

Per evitare però una caduta di valori urbani dal centro verso l’esterno e viceversa, il progetto di

Piano dovrà promuovere il consolidamento di tutti i centri di aggregazione esistenti (Polo

scolastico; Polo sportivo e per il tempo libero; Biblioteca; Fondazione Porro, ecc.) e dovrà

promuoverne di nuovi (ex Parco Militare; ecc.), così da poter trasformare in senso pluralista,

l’attuale organizzazione monocentrica della città.

Sarà così possibile anche incidere sull’immagine complessiva della città, per renderla ancor più

significativa, proprio perchè articolata a quel punto, in esperienze e situazioni urbane diverse,

ancor più rappresentative di tutta la storia di Barlassina.

Operativamente, una volta riorganizzata la rete stradale con l’individuazione di quartieri o aree a

traffico limitato, occorre al loro interno individuare degli interventi strategici (urban center) in

grado per la loro capacità propulsiva, di avviare il processo di rinnovamento e di riqualificazione

urbana di questi quartieri e di annullare i pur deboli fenomeni di emarginazione urbana prodotti

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dall’attuale organizzazione urbana, anche attraverso la costruzione di una rete di nuove

attrezzature pubbliche e private ben distribuita all’interno del Comune.

e) Patrimonio storico

Ogni sviluppo urbano, per quanto innovativo, presuppone la difesa e la valorizzazione del

patrimonio storico, edilizio ed urbano, artistico e non, costruito e non, a salvaguardia dell'identità

storico - culturale della comunità locale: un patrimonio irripetibile dal punto di vista tipologico,

morfologico e culturale e quindi anche urbanistico.

Tale operazione va perseguita sia attraverso interventi di riqualificazione

urbanistico - edilizie (cortili) che interventi di restauro degli edifici e spazi storici più significativi

(Piazza Cavour con Palazzo Rezzonico).

La nuova normativa del P.G.T. ad integrazione di quanto già deliberato per il “Centro storico”,

dovrà facilitare il recupero degli edifici esistenti e costruire in generale un’immagine “pubblica”

della città che meglio si addica alla sua storia ed alla sensibilità dei suoi Cittadini.

f) Attrezzature di servizio Per una città che cambia e si ristruttura, anche l'impianto dei servizi pubblici e privati, deve

essere adeguato,organizzandoli innanzitutto a sistema per superare in questo modo le

restrizioni tipologiche e morfologiche che normalmente si frappongono all’esercizio di nuove

attività all’interno delle singole attrezzature e per promuovere una riqualificazione urbana più

profonda, migliorando in questo modo la qualità della vita dei Cittadini di Barlassina.

L’obiettivo finale di una simile strategia potrebbe essere la caratterizzazione di Barlassina,

quale “città dei servizi”.

Questo obiettivo va in particolare perseguito attraverso:

- le attrezzature di servizio, pubbliche e private, da organizzare o lungo assi e percorsi

attrezzati con capacità di connessione dei diversi luoghi o in aree opportunamente attrezzate;

- le attrezzature scolastiche che vanno non solo adeguate “per l’attuazione della nuova riforma scolastica” ma anche riorganizzate a sistema con quelle culturali, sportive e per il

tempo libero, per offrire “maggiori stimoli al dialogo scuola – società civile” e per meglio

assolvere in questo modo, ai molteplici compiti della scuola, chiamata a rispondere oltre che

a bisogni specifici, anche ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale e culturale

(“Educazione stradale, ambientale” ed “Educazione degli adulti” = Educazione

permanente).

Nel contesto dei servizi alla scala comunale, assumono un rilievo particolare:

- le strutture parrocchiali e la fondazione Luigi Porro. Quest’ultima istituzione va in

particolare valorizzata e potenziata quale “bene dei cittadini di Barlassina”, in

sempre più stretta connessione con la città;

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- i servizi generali a gestione privata, quale la Banca di Credito Cooperativo, che

parallelamente ai suoi scopi istituzionali svolge già ora compiti collaterali in campo

culturale, ecc;

- i servizi promossi da privati a tutti i livelli, dalla sala riunione del condominio ai negozi

di quartiere e di vicinato ed agli ambulatori.

Per la formazione ed il potenziamento di tutti i servizi privati, è possibile predisporre

un’opportuna normativa che ne agevoli la formazione e diffusione su territorio, escludendo ad

esempio i relativi spazi dal calcolo del volume e dal computo per gli oneri.

g) Interventi di qualità In un’ottica di città ad alto tasso di sostenibilità, tutti gli interventi, di recupero e quelli nuovi,

questi ultimi da promuovere se ed in quanto necessari in funzione di un fabbisogno

rigorosamente individuato, dovranno essere organizzati e promossi in forma integrata (pubblico

e privato), nello schema di insediamenti di alta qualità:

- urbanistica in quanto dovranno essere dotati di tutte le urbanizzazioni primarie e, tra le

secondarie, di quelle che sono più funzionali al progetto di città (Urban Center) che devono

concorrere a realizzare;

- edilizia, attraverso una normativa che dia spazio al progetto edilizio come espressione

originale della volontà di ricerca e di rinnovamento, a garanzia anche di una sempre più

puntuale aderenza del prodotto edilizio, oltre che al particolare contesto paesaggistico ed

ambientale, anche alle esigenze dei Cittadini.

Assume in proposito particolare rilievo favorire l’obiettivo della “Casa ecologica” da perseguire

attraverso un’opportuna normativa ed adeguati incentivi nella costruzione / ristrutturazione degli edifici, anticipando quanto richiesto dalla Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo in merito al rendimento dell’energia nell’abitazione”.

- ambientale, attraverso la verifica di compatibilità ambientale dei singoli interventi, non a

posteriori ma direttamente nella fase di pianificazione urbanistica e di progettazione edilizia.

Un insediamento qualitativo dal punto di vista ambientale, deve anche risolvere

prioritariamente il problema della raccolta dei rifiuti, dell'abbattimento dei rumori, del

disinquinamento delle acque e del risparmio energetico, nello schema di un ecosistema per

quanto piccolo,tendenzialmente autosufficiente.

I nuovi interventi di qualità dovranno in sintesi, completare e correlare gli insediamenti esistenti

e risultare

- a bassa densità di urbanizzazione

e

- ad alti contenuti ambientali e paesaggistici.

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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Il primo obiettivo corrisponde innanzitutto all'esigenza di non espandere all'infinito

l’urbanizzazione del territorio, ricompattandolo, e non ampliando a dismisura i costi di

realizzazione prima e di manutenzione poi delle urbanizzazioni.

Esiste infatti un livello di urbanizzazione che occorre alla fine, far coincidere con le reti

tecnologiche ed i servizi interni agli insediamenti, da prevedere e realizzare in attuazione delle

norme che regolano l’edificazione a permesso di costruire semplice o convenzionato.

Il secondo obiettivo può essere perseguito operando innanzitutto per la tutela e lo sviluppo del

verde, nel tentativo di reintrodurre elementi naturalistici nei singoli insediamenti ed in città,

riunificandoli in un’immagine urbana prevalentemente verde.

Entrambi gli obiettivi possono essere perseguiti calibrando la capacità edificatoria

dell'insediamento e progettando anche le aree libere, da preservare obbligatoriamente

dall'edificazione.

h) Altri problemi La pianificazione urbanistica soprattutto se finalizzata a promuovere uno sviluppo qualitativo,

deve rappresentare “l’occasione per applicare i principi di solidarietà e sussidiarietà che vedono nella comunità locale il primo luogo di soddisfazione dei bisogni”. In questa prospettiva,il P.G.T. deve in particolare, così come già detto, garantire il

soddisfacimento dei bisogni primari dei suoi Cittadini, innanzitutto in ordine alla Casa, al Lavoro

ed ai Servizi,predisponendo gli aggiustamenti normativi necessari per ovviare agli inconvenienti

registrati in passato sulle procedure e nel merito.

Casa Fermo restando che gran parte del fabbisogno abitativo sarà soddisfatto dagli interventi privati

dei singoli Cittadini o Operatori, occorrerà anche quantificare il fabbisogno arretrato ed

insorgente di edilizia sovvenzionata (recupero di alloggi da assegnare in affitto ad anziani e

giovani coppie) e convenzionata (case in vendita a prezzi controllati).

La pianificazione urbanistica deve rispondere anche a questa esigenza, individuando aree ed

immobili idonei e le procedure che meglio rispondono anche alle diverse modalità di

finanziamento (statali e regionali o autofinanziamento).

Bisogni nuovi ed emergenti In risposta ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale, occorre innovare l’offerta dei servizi,

sull’esempio delle proposte già formulate:

- “Spazio ludico, Baby Parking, Nidi famiglia, Sala prove per gruppi musicali,ecc., per

minori e giovani,

- Orti,Centro anziani ecc., per anziani,

- Residenza per disabili,ecc., per malati e indigenti,

ed altri servizi in campo ambientale, in quello della sicurezza e della solidarietà.

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In questo senso, il recupero del patrimonio edilizio esistente e gli interventi di edilizia

convenzionata e sovvenzionata che hanno contraddistinto anche in passato lo sviluppo di

Barlassina, mirano alla costruzione di una città solidale, in grado cioè di rispondere al

fabbisogno di case espresso da quei Cittadini, che, altrimenti, sarebbero esclusi dai meccanismi

privati di produzione delle abitazioni, e, quindi, costretti ad emigrare.

In futuro questo problema potrebbe essere meglio risolto privilegiando l’intervento diretto di

questi cittadini, se assegnatari di un volume proporzionale al proprio fabbisogno.

- Impianto tecnologico Con il nuovo Piano di Governo del Territorio ci si deve porre il problema più generale di avviare

un processo di modernizzazione di alcuni settori dell'organizzazione urbana: dalla rete delle

infrastrutture di trasporto alle reti tecnologiche.

In quest'ultimo caso occorre superare un ritardo gravissimo che si registra nelle città: la città

moderna si regge infatti su un impianto tecnologico inadeguato che va modernizzato, dotandolo

di tutte le infrastrutture necessarie, non solo ad affrontare le emergenze ma anche e

soprattutto per garantire migliori livelli di efficienza urbana, di qualità dei servizi, ecc.

STRUMENTI

L’ipotesi di progetto di cui al capitolo precedente verrà elaborata attraverso la documentazione

richiesta dalla L.R. n°. 12/2005 e dalla Provincia di Milano a corredo degli strumenti urbanistici

comunali:

- Documento di Piano (art. 8 – L.R. n°. 12/2005)

- Piano dei Servizi (art. 9 – L.R. n°. 12/2005)

- Piano delle Regole (art. 10 – L.R. n°. 12/2005).

A ciascuno dei sopraccitati documenti verranno allegate tutte le tavole ed i documenti di natura

urbanistica, che si renderanno necessari.

RIFERIMENTI GENERALI

Nella elaborazione del Piano di Governo del Territorio occorre anche assumere alcuni riferimenti

generali:

- a livello programmatico

Quasi tutti i problemi urbanistici hanno una dimensione territoriale superiore a quella comunale

e richiedono pertanto una pianificazione ispirata al principio di sussidiarietà e di reciproca

collaborazione fra gli Enti. Questa esigenza presuppone un’esatta definizione del quadro

programmatico in via di definizione.

La Provincia di Milano ha approvato definitivamente il Piano Territoriale di Coordinamento

Provinciale (P.T.C.P.), in attuazione della legge n°. 1/2000, mentre i Comuni della Brianza

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stanno elaborando il Piano d’Area (P.d.A.) che da una parte consenta al P.T.C.P. di meglio

aderire al territorio, arricchendolo dei contributi dei Comuni, singoli ed associati e dall’altra, alla

Brianza nel frattempo diventata provincia di Monza e Brianza, di governare direttamente il

proprio territorio.

Alcuni dei contenuti del P.T.C.P. e del P.d.A. sono già stati esplicitati da due importanti

Protocolli stipulati fra Regione Lombardia, Province di Bergamo, Como, Lecco, Milano e Varese

ed altri sessanta Comuni:

1) il Protocollo di Intesa relativo alla definizione del Sistema Viabilistico

Pedemontano che prevede, con la realizzazione della cosiddetta Pedemontana, con la

contestuale riqualificazione della S.P. n°. 32 "Novedratese" da Cermenate alla Nuova

Vallassina (S.S. n°. 36) e da questa alla ex statale n°. 36, la prosecuzione della

tangenziale est di Milano;

2) il Protocollo d'Intesa per la definizione degli interventi a completamento

e adeguamento del sistema dei trasporti su ferro per l'area della Brianza, con l'ipotesi di

adeguamento e riqualificazione della linea Carnate – Seregno – Saronno.

Il quadro programmatico è stato ulteriormente definito dall'applicazione a livello sovracomunale

e locale, dei criteri di programmazione commerciale previsti dal Regolamento n°. 3 del 21 luglio

2000 emanato in attuazione della L.R.n°. 14/99.

Inoltre il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale delle Groane pone per

Barlassina problemi di adeguamento ed eventualmente la necessità di assumere la

componente ambientale, quale motore attivo della promozione di uno sviluppo sostenibile del

territorio.

Complessivamente il nuovo quadro di riferimento programmatico facilita l’elaborazione di un

progetto di città fortemente integrata nel suo contesto territoriale,facilitando l’operazione di

riqualificazione urbanistica di cui in premessa.

- a livello legislativo Il quadro legislativo attuale è quello definito dalla L.R. n°. 12 sul “Governo del Territorio”

pubblicata il 16 marzo 2005 sul Bollettino Regionale.

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CRITERI DI COMPENSAZIONE, PEREQUAZIONE E DI INCENTIVAZIONE

Nella propria azione in campo urbanistico, l’Amministrazione Comunale deve innanzitutto ispirarsi

a dei criteri derivati dai più generali principi della propria azione amministrativa: ”l’efficacia, l’efficienza e l’economicita’”.

Tali criteri genrali corrispondono in urbanistica a:

a) Meccanismi premiali L’attuazione del P.G.T. deve fondarsi anche sulla collaborazione dei Cittadini, prevedendo dei

“premi” per quegli interventi che si propongono di migliorare oltre che la loro qualità urbanistica,

ambientale ed edilizia, anche quella del loro contesto.

b) Perequazione e Compensazione Il P.G.T. deve porsi il problema di un’attuazione equilibrata del progetto di Piano, per evitare

che l’attuazione del Piano da parte dei privati non sia accompagnata dall’attuazione delle sue

previsioni pubbliche .

Il P.G.T. dovrà quindi prevedere la formazione dello standard oltre che per acquisizione diretta

da parte del Comune, anche per cessione e convenzionamento da parte degli Operatori privati,

che per “perequare” i proprietari delle aree vincolate, potranno anche incrementare la

volumetria di progetto, con l’acquisizione e cessione di una quota aggiuntiva di standard.

Analogamente per evitare che l’attuazione del Piano non si riduca alla sola disponibilità delle

aree, il P.G.T. dovrà prevedere anche la realizzazione diretta da parte dell’Operatore privato di

attrezzature pubbliche (standard qualitativo) grazie a particolari meccanismi di incentivazione.

c) Convenzionamento L’obiettivo di riqualificazione dell’esistente esclude grandi zone di espansione e quindi il ricorso

ai Piani di Zona (P.d.Z.) per la realizzazione di interventi di edilizia convenzionata e/o

sovvenzionata ed ai Piani di Insediamenti Produttivi (P.I.P.) per la promozione di attività.

A soddisfacimento in particolare del fabbisogno abitativo, il P.G.T. dovrà quindi individuare

strumenti alternativi,rendendo ad esempio disponibile una volumetria da assegnare

direttamente ai Cittadini che rispondono ai requisiti dei Soci Assegnatari dell’edilizia

convenzionata e/o sovvenzionata (giovani coppie,anziani,ecc.) da utilizzare incrementando gli

indici volumetrici delle zone edificabili attraverso il convenzionamento a favore dei cittadini

stessi.

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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PARTECIPAZIONE

Ogni atto di pianificazione necessita della “partecipazione diretta” di tutti i Cittadini e di un

rapporto di effettiva sussidiarietà con gli altri Enti di Pianificazione: con la Provincia di Milano

nell’ambito del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), con il Consorzio del

Parco Regionale delle Groane nell’ambito del suo Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) e

con tutti gli Operatori presenti sul territorio, per la ricerca di tutte le possibili soluzioni progettuali

per la riqualificazione dell’esistente.

Per promuovere la partecipazione, l’Amministrazione Comunale di Barlassina deve innanzitutto

avviare le procedure di partecipazione previste dall’art. 13 della L.R. n°. 12/2005, sollecitando i

Cittadini, singoli ed associati, a presentare proprie istanze,sotto forma di contributi e

suggerimenti,e/o “di offrire competenze specifiche”, al fine della determinazione delle scelte

urbanistiche dell’Amministrazione Comunale.

L’Amministrazione Comunale potrà quindi consultare,“attraverso l’istituzione di commissioni e di consulte”,anche gruppi di Operatori su temi specifici, così da essere in grado di elaborare

ipotesi di progetto condivise e quindi proposte di interventi fattibili, in quanto già assegnati a

specifici operatori, pubblici e privati, per la loro attuazione.

“Per dialogare con l’amministrazione” i Cittadini potranno anche utilizzare il sito Internet del

Comune che verra’ continuativamente aggiornato con tutte “le informazioni sulle attivita’ svolte” in preparazione del Piano del Governo del Territorio.

Per favorire il rapporto di sussidiarietà di cui sopra, il progetto di Piano dovrà avviare le altre

procedure di confronto di cui all’art. 13 della L.R. n°. 12/2005, con tutti gli Enti preposti alla

pianificazione sovracomunale.

Attraverso la partecipazione ed il rapporto/confronto con i soggetti destinatari degli interventi di

riqualificazione, sarà possibile raccogliere tutta la progettualità diffusa, con informazioni e dati che

consentano al progetto di città che il P.G.T. dovrà elaborare, di rispondere effettivamente ai reali

bisogni dei Cittadini, singoli o associati, semplici residenti o operatori economici o sociali.

Per facilitare questa partecipazione, l’Amministrazione Comunale, nel manifestare la sua volontà di

produrre il Piano di Governo del Territorio ha elaborato il presente Documento Direttore con

l’esplicitazione degli obiettivi che essa intende perseguire, e dei riferimenti generali che intende

assumere a livello programmatico ed urbanistico.

Infine per “assicurare una puntuale informazione alla cittadinanza” l’Amministrazione

Comunale intende operare “attraverso avvisi ed assemblee pubbliche”, anche di zona.

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B - QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL COMUNE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA a) – L.R. N°. 12/2005)

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1 - Relazione di sintesi sul sistema socio - economico

A) Dal 1991 al 2001 la popolazione di Barlassina è cresciuta del 3,60% contro lo -0,84% della

Provincia di Milano, l’1,99% della Regione Lombardia ed lo 0,76% di Lentate sul Seveso, il

9,83% di Cogliate, il 5,96% di Seveso ed il 2,14% di Meda.

Il tasso di crescita di Barlassina dal 1991 al 2006 è stato del 10,55%, di cui un tasso di

crescita del 3,60% nel decennio 1991/2001 e del 6,95% nel periodo 2002/2006.

Il numero di famiglie, dal 1991 al 2001, è aumentato del 14,80% contro 8,54% della

Provincia, con una media di componenti per famiglia che è diminuito dal 1991 al 2001, da

2,87 a 2,57, contro il 2,69 e 2,38 della Provincia di Milano.

Al 31/12/2006 il numero delle famiglie di nuova formazione e/o immigrazione è + 2.677.

Al 2005 l’incremento di popolazione è fortemente legato ai fenomeni immigratori: +74,12% di

incremento del saldo migratorio, contro il 86,30% della Provincia di Milano.

L’incidenza della popolazione straniera residente in Barlassina e’ di 267 al (2005) abitanti

pari al 4,08%, contro i 292.204 pari al 15,02 % della Provincia di Milano.

Nel 2006 l’anagrafe di Barlassina ha registrato un saldo positivo di n. 149 abitanti, di cui n.

120 dovuti a flussi migratori e di questi 35 stranieri.

Sulla base di un incremento costante annuo di 71 ab/anno rilevati dal 1991 al 2006, si può

presumere che nel 2017 gli abitanti reali residenti siano (6.548+71x10=) 7.258.

L’I.S.T.A.T. per i prossimi 20 anni prevede che il calo della popolazione continuerà e potrà

raggiungere il 10% nel 2021.

Aumenteranno gli ingressi in Lombardia a vario titolo: nomadi-turisti, viaggiatori d’affari e

congressuali, studenti, immigrati a permanenza breve: popolazione questa poco propensa a

comportamenti ecosostenibili, perché con minore senso di appartenenza al territorio.

B) L’indice di vecchiaia (rapp. % pop. > 65 anni / pop. compresa tra 0 – 14) di Barlassina è di

140,90 (2001) e di 147,80 (2006),147,80 anziani per 100 giovani. Il numero di anziani e

maggiore rispetto al dato regionale. La Regione Lombardia nello stesso periodo registra i

seguenti dati: 135,5 (2001) e 142,5 (2006).

L’indice di dipendenza (rapp % pop (0 – 4 + > 65)/pop. 15 – 64) di Barlassina è di 41,40

(2001) e di 48,30 (2006). La Regione Lombardia registra 44,6 (2001) e 49,4 (2006): più

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elevato risulta questo valore, maggiore e’ la quota di popolazione non autonoma dal punto di

vista produttivo.

Barlassina registra un incremento fortemente superiore rispetto al dato regionale nel periodo

2001/2006, anche se attualmente è di un punto percentuale più basso rispetto allo stesso

dato.

L’indice di ricambio (rapp.%popolazione 60-64 anni/pop. compresa tra 15-19 anni) di

Barlassina e’ di 152,2 (2001) e di 131,0 (2006), La Regione Lombardia registra 141,9 (2001)

e 130,0 (2006): più elevato risulta questo valore, minore e’ la quota dei giovani che entra

nell’età produttiva attiva.

Barlassina evidenzia una forte diminuzione della quota di giovani che entra nell’età

produttiva attiva nel periodo 2001/2006. Ben 10 punti percentuale in meno della Regione

Lombardia, anche se ora risulta di poco maggiore rispetto al dato regionale.

Il grado di istruzione di Barlassina (2001) registra una percentuale di laureati di 6,04%, di

diplomati del 27,79%, contro il 10,90% di laureati ed il 29,90% di diplomati della Provincia

di Milano e di 7,10% (laureati) e di 28,50% (diplomati) della Provincia di Monza e Brianza.

C) Dal 1991 al 2001 Barlassina ha registrato un incremento di U.L. del + 13,1% (inferiore al

+38,3% della Provincia di Monza e Brianza ed inferiore a tutti i Comuni limitrofi) ed un

incremento di Addetti di -12,7% contro l’incremento del +9,5% della Provincia di Monza e

Brianza.

Il tasso di crescita delle imprese attive, iscritte e cessate a Barlassina registra una flessione

dal 2,2 (2002) al 1,1 (2003 e 2004), mentre la Provincia di Monza e Brianza nello stesso

periodo registra un incremento del 1,2 (2002), 1,7 (2003) e 2,3 (2004).

In Barlassina, nel periodo 1991/2001, i settori con un maggiore incremento sono:

RAE e Settore BARLASSINA Provincia Monza e Brianza

Dj – Fabbricazione di prodotti in

metallo 53,3% (U.L.) e 38,8% (Add.) 13,5% (U.L.) e 0,4% (Add.)

J – Intermediazione monetaria e

finanziaria 22,2% (U.L.) e 37,0% (Add.) 91,4% (U.L.) e 23,2% (Add.)

K – Attività immobiliari, informatica,

imprenditoria 159,5% (U.L.) e 3,1% (Add.) 174,9% (U.L.) e 138,2% (Add.)

N – Sanità e altri servizi sociali 200,0% (U.L.) e 506,3% (Add.) 54,3% (U.L.) e 27,8% (Add.)

Fonte: ISTAT – Censimento dell’Industria e dei servizi (2001) 6° Congresso CGIL Brianza, edizione 2005

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La percentuale di popolazione occupata e’ del 50,91% (2001), pari o di poco inferiore al

tasso dei Comuni limitrofi e al 51,5% (2001) della futura Provincia di Monza e Brianza.

Superiore al dato della Regione Lombardia di 42,94% (2001).

D) Il consumo del suolo in Barlassina è pari al 62,28% (2001) per 2,7 kmq di territorio e

aggiornato al 71,11% (2006). Il dato è superiore al 48,11% (2001) della Provincia di Monza e

Brianza e dei Comuni limitrofi.

La densità della popolazione ha subito un aumento da 2.001,39 ab./kmq, a 2.079,70

(1991/2001).

La stessa densità se riferita al solo territorio urbanizzato 1,7 kmq (2001) è di 3.486,47

ab./kmq, inferiore alla densità per territorio urbanizzato dei comuni limitrofi di Seveso

(4.255,90 ab./kmq), di Cesano Maderno (4.823,82 ab./kmq), di Cogliate (3.645,71 ab./kmq) e

superiore a Lentate sul Seveso (3.122,83 ab./kmq).

La densità abitativa a Barlassina è di 0,608 ab./stanze (2001) e di 0,690 (1991) contro

0,618 (2001) e lo 0,73 (1991) nella Provincia di Milano.

Il numero di stanze a Barlassina è di 5.721 nel 1991 e di 9.720 nel 2001, con un incremento

nel periodo 1991/2001 del 16.56%, a fronte del 5,28% della Provincia di Milano e del 6,99%

della Regione Lombardia.

La superficie media delle abitazioni per occupante di Barlassina è di 37,76 mq (2001),

contro i 35,98 della Provincia di Milano.

E) Forme di organizzazione sociale

ASSOCIAZIONI CULTURALI N°. 10

ASSOCIAZIONI SPORTIVE N°. 9

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO N°. 11

ASSOCIAZIONI VARIE N°. 8

In Barlassina operano n°. 38 Associazioni, esclusi i Partiti, i Circoli e le Cooperative e

naturalmente la Parrocchia ed il centro giovanile Parrocchiale, con un rapporto di (6.548 ab. :

38 ass. =) 172,31 abitanti teorici per ciascuna Associazione. F) Servizi

Sul territorio comunale non sono presenti uffici pubblici sovracomunali.

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Il Comune di Barlassina dispone di tutto lo standard di legge, in aree già in proprietà

comunale e privata, per 263.705,64 mq di cui :

- 183.826,13 mq. di tipo residenziale di cui 8.033,50 mq. di S.l.p.

- 43.554,65 mq di tipo produttivo .

- 36.324,86 mq per servizi

così come risulta dalla Tabella 1 - Aree e Attrezzature Standard esistenti.

Il Comune dispone di attrezzature per una Superficie Lorda di Pavimento (S.l.p.) pari a

8.033,50 mq.

- di cui in proprietà comunale per 3.719,50 mq così suddivisi:

3.015,50 mq. di attrezzature scolastiche

167,00 mq. per parco,gioco e sport

537,00 mq. di attrezzature di interesse comune

così come risulta dalla Tabella 1 e 2 e dai suoi allegati.

- di cui in proprietà di altri Enti (Parrocchia,Fondazione Porro) per 4.314,00 così suddivisi:

194,00 mq di attrezzature scolastiche

4.120,00 mq di interesse comune

La dotazione dello standard residenziale per abitante risulta pari a (183.826,13 mq : 6548

ab =) 28,07 mq/ab.

Conclusioni I dati registrati sono complessivamente contraddittori, si registra :

- la forte crescita della popolazione per immigrazione e il recente incremento di natalità;

- l’indice di vecchiaia in aumento con un elevato indice di dipendenza (giovani ed anziani), l’indice

di ricambio è in diminuzione, quindi diminuisce la popolazione giovane che accede al mondo del

lavoro;

- l’incremento della percentuale di laureati e diplomati;

- l’elevato consumo di suolo, anche se la densità degli abitanti/kmq di territorio urbanizzato è

inferiore alla media dei comuni limitrofi.

Questi dati sono particolarmente significativi se si considera che la crescita del numero di abitanti

in Lombardia, nel prossimo decennio, è possibile che ristagni o addirittura decresca fino a

raggiungere il – 10%, anche se è in aumento il numero dei nuclei famigliari e delle abitazioni

rispetto al decennio precedente.

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A - Indagine sul sistema sociale locale

a.1 Dinamiche di crescita della popolazione residente in Barlassina La rappresentazione dello stato di fatto può essere sintetizzata dalla lettura dell’andamento

demografico registrato in Barlassina dal 1991 al 2006 e dalla lettura della dotazione ad oggi

degli standard urbanistici.

Tab. a.1.1 – Crescita demografica della popolazione nel comune di Barlassina – 1991 – 2006

INCREMENTO DEMOGRAFICO - COMUNE DI BARLASSINA - 1991 2006 Tabella 1

Anno Nati Nati Immigrati Emigrati Totali al 31.12

M F M F M F M F M F TOTALE 1991 20 12 41 19 61 69 58 53 2.809 2.903 5.712 1992 18 17 22 13 118 107 74 69 2.851 2.938 5.789 1993 26 20 16 13 99 97 70 53 2.890 2.989 5.879 1994 15 26 32 27 68 75 83 74 2.858 2.989 5.847 1995 29 16 19 28 63 61 69 79 2.862 2.959 5.821 1996 29 23 31 23 77 69 79 71 2.858 2.957 5.815 1997 20 17 24 27 92 97 73 79 2.873 2.965 5.838 1998 21 32 25 24 95 100 74 80 2.890 2.993 5.883 1999 23 24 30 25 78 78 119 114 2.842 2.956 5.798 2000 24 23 33 27 111 118 83 78 2.861 2.992 5.853 2001 29 16 25 21 104 91 68 56 2.901 3.022 5.923 2002 29 23 31 27 109 99 82 71 2.903 3.068 5.971 2003 20 17 20 28 146 141 92 86 2.958 3.131 6.089 2004 21 32 23 21 159 158 100 98 3.035 3.196 6.231 2005 23 24 19 33 171 179 92 91 3.125 3.274 6.399 2006 44 41 28 28 195 159 118 116 3.218 3.330 6.548

Media annua iscritti 1991-2006

24,44 22,69 26,19 24,00 109,13 106,13 83,38 79,25 2.920,88 3.041,38

Periodo 1991 - 2006

Incremento percentuale 10,55%

Previsto 2007-2017

incremento medio di 71 abitanti/anno

ab. 6.548 + (71 x 10) = 7.258 abitanti al 2017

Fonti: BARLASSINA – Anagrafe comunale

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40

INCREMENTO DEMOGRAFICO - Barlassina dal 1991 al 2006

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

perio do al 31 decembre

Totali al 31.12 TOTALETotali al 31.12 FTotali al 31.12 MEmigrat iImmigrat iM ort iNati

Tab. a.1.2 – Bilancio demografico e tasso di crescita dal 1991 – 2006 - grafico

Incremento 3,60% Incremento 6,95%

Fonti: BARLASSINA – Anagrafe comunale

L’andamento demografico degli ultimi sedici anni è contraddistinto da:

- un forte incremento demografico (+625 ab. =+10,55%) illustrato dal grafico delle Tab. a.1.1 e

a.1.2);

- un saldo medio con un sostanziale pareggio del bilancio dei nati /morti, con il seguente

andamento dei tassi nel quinquennio 2001 – 2005:

Anno Tasso Tasso di natalità 2005

2004 2003 2002 2001

0,82 1,07 0,93 0,74 0,82

Tasso di mortalità 2005 2004 2003 2002 2001

0,81 0,70 0,78 0,97 0,82

- un saldo positivo immigrati/emigrati di 52,63 ab./anno, con un’incidenza dell’74,12%

sull’incremento medio annuo;

- un incremento del numero delle famiglie di nuova formazione e/o di immigrazione (2.677

famiglie nel 2006);

- una dimensione media della famiglia che passa da 2,87 (1991) e da 2,57 (2001).

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Tab. a.1.3 – Dinamiche e caratteristiche della popolazione – 1981 – 1991 - 2001

Anni di censimento 1981-1991 1981

1991-2001 1991 2001 Famiglie Abitazioni Abitazioni

Media componenti per famiglia

AREA ANALIZZATA

ab. var. % abitanti

ab. var. % abitanti abitanti

Var. % 1991/01 n°. n°. mq/ab 1981 1991 2001

Regione Lombardia -0,40% 8.891.652 1,99% 8.856.074 9.032.554 11,03% 3.652.954 4.143.870 38,12 2,86 2,67 2,45Prov. di Como 2,10% 511.425 2,94% 522.147 537.500 11,45% 210.588 254.405 38,03 2,94 2,73 2,53Prov. di Lecco 3,25% 286.636 5,24% 295.948 311.452 14,23% 121.322 153.622 37,59 2,96 2,76 2,55Prov. di Monza - - 4,87% 697.568 731.573 - - - - - - -Brianza Centrale - - - - 345.974 - - - - - - -Prov. di Milano -2,61% 3.839.006 -0,84% 3.738.685 3.707.210 8,54% 1.545.503 1.640.470 35,98 2,79 2,61 2,38

Ceriano Laghetto -0,84% 4.861 13,05% 4.820 5.449 21,91% 2.081 2.108 36,75 3,06 2,83 2,61Cogliate 7,26% 6.499 9,83% 6.971 7.656 18,51% 2.887 3.032 36,57 3,06 2,86 2,65Misinto 7,74% 3.424 11,36% 3.689 4.108 22,50% 1.557 1.613 38,99 3,20 2,90 2,64Lazzate 7,38% 5.404 10,62% 5.803 6.419 22,83% 2.421 2.562 35,92 3,05 2,95 2,65Barlassina 1,71% 5.625 3,60% 5.721 5.927 14,80% 2.300 2.466 37,76 3,09 2,87 2,57Lentate sul Seveso 7,41% 13.273 0,76% 14.257 14.365 8,94% 5.435 5.915 36,2 3,10 2,86 2,63Seveso 0,38% 17.605 5,96% 17.672 18.726 16,46% 6.977 7.250 36,03 3,19 2,95 2,67Cesano Maderno 0,50% 31.739 2,83% 31.898 32.802 15,41% 12.666 13.308 33,92 3,30 2,91 2,61Meda 1,71% 20.470 2,14% 20.820 21.266 14,16% 7.978 8.540 36,71 3,26 2,98 2,66

Fonti: ISTAT – 12 e 14° Censimento della popolazione

Nel decennio compreso tra il 1991 e il 2001, Barlassina evidenzia un incremento demografico del

3,60% ed un incremento dei nuclei familiari indipendenti del 14,80%, seguito nel 2001 - 2006 da un

ulteriore incremento dei nuclei familiari indipendenti per 2.677 famiglie, con una crescita 377 unità.

Il numero di componenti medi di una famiglia registrano una riduzione da 2,87 nel 1991 a 2,57 nel

2001, con una progressiva riduzione della dimensione media delle famiglie, anche rispetto ai comuni

limitrofi.

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42

Figura 1

Variazione % della popolazione residente in Brianza – 1991/2003

(Var. % Barlassina + 6,08%) Comune di Barlassina

Elaborazione servizio Studi

Camera di Commercio su dati ISTAT

(ISTAT - statistiche demografiche) L’analisi del tasso di natalità e del saldo naturale dei comuni dell’alto Milanese conduce a

considerazioni di grande interesse: l’Alto Milanese risulta essere un territorio vivo, con un saldo

positivo delle nascite e un tasso di natalità nel 2003 superiore a quello di tutte le aggregazioni

territoriali analizzate – ad esclusione dell’Hinterland – nonché al tasso lombardo e italiano.

Contemporaneamente il tasso di mortalità dell’area del CAAM, significativamente inferiore al tasso

di natalità, risulta il più basso degli ambiti territoriali considerati, e decisamente inferiore al tasso di

mortalità nazionale.

Inoltre, la differenza tra il tasso di natalità e quello di mortalità nel territorio del CAAM nel 2003 è di

due punti in positivo, a differenza dello stesso dato a livello italiano che ammonta a - 0,8: a livello

nazionale infatti, il tasso di natalità è inferiore rispetto al tasso di mortalità, e ciò attesta che il

processo di crescita della popolazione italiana è esclusivamente sostenuta dall’immigrazione.5

5 C.A.A.M. - Azioni integrate di Marketing territoriale, Report 2004, ed. 2005

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43

a.2 Fenomeni di immigrazione e pendolarismo

Tab. a.2.1 – Movimenti anagrafici della popolazione residente – Anno 2003 Saldo 01.01-31.12 Quozienti x 1.000 ab.

Comune

Naturale Migratorio Totale Natalità Mortalità Immigrazione Emigrazione

Barlassina 9 109 118 9,5 8,0 47,6 29,5 Bovisio-Masciago 64 584 648 12,5 7,9 71,0 29,3 Ceriano Laghetto 28 162 190 12,4 7,4 50,3 21,6 Cesano Maderno 59 441 500 9,6 7,9 38,7 25,7 Cogliate 13 75 88 9,5 7,8 29,2 19,5 Cormano 1 33 34 9,9 9,9 31,1 29,3 Cusano Milanino -16 39 23 8,0 8,8 32,0 30,0 Lentate sul Seveso -13 74 61 9,1 10,0 33,6 28,5 Limbiate 110 232 342 10,2 6,7 40,5 33,2 Nova Milanese 96 28 124 11,4 7,1 34,8 33,6 Paderno Dugnano 12 50 62 8,7 8,5 31,1 30,0 Solaro 67 165 232 11,4 6,0 44,0 30,7 Varedo 3 19 22 8,0 7,8 31,5 30,0 CAAM 433 2.011 2.444 10,0 8,0 39,6 28,5 AM 288 2.705 2.993 9,4 8,6 38,8 29,7 NM 179 1.159 1.338 8,7 8,1 40,9 36,4 HINTERLAND 3524 25.967 29.491 10,1 8,0 47,2 33,6 Totale Lombardia -2.263 140.414 138.151 9,5 9,8 49,2 33,9

Totale Italia -

42.405 609.508 567.175 9,4 10,2 35,7 25,1 Il saldo positivo tra immigrazione e emigrazione evidenzia che gli ambiti territoriali

analizzati sono spazi attrattivi, che richiamano popolazione più di quanta ne espellano. Tab. a.2.2 – Popolazione residente per anno di censimento e incremento percentuale Censimento 2001

Anni di censimento 1971 1981 1991 1999 2001 2004 2001/2004 AREA

ANALIZZATA abitanti abitanti abitanti abitanti abitanti abitanti var.

assoluta var.

% Regione Lombardia 8.543.387 8.891.652 8.856.074 9.032.554 9.393.092 360.538 3,99%Prov. di Como 476.209 511.425 522.147 537.500 560.941 23.441 4,36%Prov. di Lecco

265.359 286.636 295.948 - 311.452 322.150 10.698 3,43%

Prov. di Monza

- - 697.568 711.389 731.573

Brianza Centrale - - - - 345.974 Prov. di Milano 3.727.841 3.839.006 3.738.685 3.720.534 3.707.210 3.839.216 132.006 3,56%Ceriano Laghetto 4.861 4.820 5.397 5.449 5.802 353 6,48%Cogliate 6.499 6.971 7.577 7.656 7.836 180 2,35%Misinto 3.424 3.689 3.979 4.108 4.512 404 9,83%Lazzate 5.404 5.803 6.207 6.419 6.864 445 6,93%Barlassina 5.625 5.721 5.798 5.927 6.231 304 5,13%Lentate sul Seveso 13.273 14.257 14.289 14.365 14.651 286 1,99%Seveso 17.605 17.672 18.686 18.726 19.746 1.020 5,45%Cesano Maderno 31.739 31.898 32.804 32.802 34.653 1.851 5,64%Meda 20.470 20.820 21.266

Fonti: ISTAT – 14° Censimento della popolazione ISTAT - dati demografici - www.demo.istat.it/prev/index.html

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Tab. a.2.3 – Fenomeni immigratori 2005

Provincia di Milano (2004) – Totale immigrati/emigrati Popolazione al 31 dicembre Percentuale di incremento per immigrazione

Anno 2005 (157.702 – 131.966=) 25.736 3.869.037

Anno 2004 3.839.216

Incremento totale 2005 25.736 29.821 86,30% provincia di Milano 74,12% comune Barlassina

Nel 2006 l’anagrafe comunale ha registrato un saldo positivo di n. 149 abitanti, di cui n. 120 dovuti a flussi migratori e di questi 35 stranieri.

Movimenti anagrafici della popolazione residente. Comunale. Anno 2005 Totale. Unità di misura: Valori assoluti.

Codice Comuni Popolazione Movimenti naturali Trasferimenti di residenza Unità in

più/meno Popolazione Famiglie Convivenze

Istat al 1° gennaio Nati Morti Iscritti Cancellati dovute a variazioni al 31 dicembre

vivi Interno Estero Altri Totale Interno Estero Altri Totale territoriali

15013 Barlassina 6.231 53 52 313 34 3 350 177 5 1 183 0 6.399 2.576 2

15080 Cogliate 7.836 66 59 269 9 0 278 168 1 3 172 0 7.949 3.056 0

15119 Lentate sul Seveso 14.651 137 134 513 54 0 567 434 4 9 447 0 14.774 5.795 3

15138 Meda 22.005 179 189 816 82 24 922 662 12 11 685 0 22.232 8.709 5

15212 Seveso 19.746 201 162 816 74 14 904 499 11 27 537 0 20.152 7.857 5

Totale comuni selezionati 70.469 636 596 2.727 253 41 3.021 1.940 33 51 2.024 0 71.506 27.993 15

Totale provincia di Milano 3.839.216 37.803 33.718 112.433 34.150 11.119 157.702 121.631 4.507 5.828 131.966 0 3.869.037 1.714.837 1.019

Totale Lombardia 9.393.092 92.480 85.585 307.425 73.405 15.872 396.702 294.976 10.006 16.505 321.487 0 9.475.202 4.016.233 3.415

Fonte: Istat

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Le dinamiche demografiche in Brianza nel periodo 1991-2003 Negli anni ’90 i comuni della Brianza hanno fatto segnare uno sviluppo continuo della popolazione,

mettendo a segno tassi annui di crescita compresi tra lo 0,3% del 1994 e l’1,3 % del 2003.

Diverso l’andamento della popolazione nel resto della provincia di Milano che, soprattutto nel primo

quinquennio, ha fatto registrare decrementi e, nonostante la ripresa negli anni seguenti, ha

registrato un calo dell’1,8% nel 2001, per poi riprendersi nel 2002 (+0,4) e rafforzarsi nel 2003

(+1,5%)

Nel 2003, lo sviluppo della popolazione della Brianza ha registrato, come accennato, una crescita

dell’1,3%, migliorando la performance del 2002 (+1,1%) e superando il momento di stallo

verificatosi nel 2001 (–0,1%). In generale, rispetto al 1991, il tasso di crescita della popolazione

brianzola è stato del +7,5%, mentre negli altri comuni della provincia si è registrato un decremento

del –0,4%, su cui ha pesato soprattutto l’andamento negativo del 2001 (-1,8%).

La popolazione della Brianza così cresciuta

rappresenta il 20% circa dell’intera popolazione

provinciale e l’8,1% di quella lombarda.

Lo sviluppo demografico del periodo preso in

considerazione ha privilegiato i comuni più

piccoli (fino a 20.000 abitanti), mentre la città di

Monza, (121.618 abitanti alla fine del 2003) fa

registrare una variazione positiva del +0,3%.6

Figura 2

Crescita della popolazione lombarda – 1991-2003

6 Monza e Brianza, la nuova Provincia – Annuario statistico 2004, Camera di Commercio di Milano – Assindustria Monza e Brianza, 2005

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La crescita delle famiglie in Lombardia 2001 - 2002 Nel corso degli anni ‘90 la popolazione lombarda è cresciuta mediamente del 3%, con un minimo

di 0,9% in provincia di Milano. Il tasso di crescita, superiore alla media nazionale, mostra una

regione che si avvicina al modello europeo in particolare nell'incremento dei nuclei famigliari

indipendenti. Nel periodo 1991-2000, infatti, il loro numero è aumentato mediamente del 14%, con

il valore più alto nella provincia di Brescia (18 %) e il minimo in quella di Pavia (3 %). La

dimensione media delle famiglie sta subendo, di riflesso, significative modificazioni con il numero

medio di componenti che passa da 2,7 nel 1991 a 2,4 nel 2000.

Il fenomeno dei nuovi nuclei, con un tasso di crescita 4 volte superiore a quello della popolazione,

pesa anche sulla domanda di abitazioni.

Ne conseguono nuove utenze domestiche e quindi consumi di gas, di energia elettrica e di acqua,

e aumenta la superficie media occupata dalla singola unità abitativa.7

Figura 3 Schema di crescita delle famiglie in lombardia – 2001 I dati raccolti nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2003, A.R.P.A., Lombardia introducono

nuove conclusioni.

La crescita del numero di abitanti, osservati nell’ultimo decennio, dei nuclei famigliari e delle

abitazioni caratterizza in maniera netta il periodo, mentre i valori più recenti mostrano una certa

tendenza alla stabilizzazione: questo fatto induce a considerare con attenzione le previsioni di Istat

per i prossimi 20 anni, secondo cui l’intravisto calo della popolazione continuerà e potrà

raggiungere il 10% nel 2021. Infatti la crescita degli ingressi in Lombardia, a vario titolo osservati

nell’ultimo decennio e previsti in continua espansione per i prossimi 20 anni, prospetta uno

scenario caratterizzato da una popolazione di residenti in recesso rispetto alla crescita di 7 Segnali Ambientali della Lombardia – Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2002, A.R.PA., Regione Lombardia

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popolazioni nomadi - turisti, viaggiatori d’affari e congressuali, studenti, immigrati a permanenza

breve, city-users occasionali - poco propense a comportamenti eco-sostenibili in quanto con

minore senso di appartenenza al territorio.8

Fonte: Regione Lombardia, elaborazione ARPA Lombardia Figura 4 Schema di crescita delle famiglie in lombardia – 2002

Gli indicatori demografici manifestano una certa stazionarietà degli andamenti e preludono agli scenari secondo i quali nel corso dei prossimi 20 anni la popolazione residente nella regione si ridurrà per un complessivo 10%.

8 Segnali Ambientali della Lombardia – Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2003, A.R.PA., Regione Lombardia

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B - Indici di struttura della popolazione e grado d’istruzione

b.1 Indici di struttura della popolazione Tabella b.1.1 - Indici di struttura della popolazione Censimento 2001.

Indice di struttura della popolazione

AREA ANALIZZATA Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di ricambio

2001 2006 2001 2006 2001 2006

Italia 131,40 49,02 116,90

Regione Lombardia 135,50 142,50 44,60 49,40 141,90 130,00

Prov. di Milano 143,53 44,71 162,49

Prov. di Monza 121,09 43,29 143,76

Barlassina 140,90 147,80 41,40 48,30 152,20 131,00 Fonti: ISTAT – 14° Censimento della popolazione Annuario demografico 2002, Provincia di Milano, 2002 –

Annuario Statistico Provinciale di Milano sito www.ring.lombardia.it/asp Indice di vecchiaia

rapp. % popolazione > 65 anni / popolazione compresa tra 0 - 14 anni

In Italia all'inizio del 2003 si registravano 133 vecchi ogni 100 giovani,

Indice di dipendenza rapp. % popolazione (0 - 4) + (> 65 anni) / pop. compresa tra 15 - 64 anni

Un valore elevato rappresenta la quota di popolazione non autonoma dal punto di vista produttivo.

Indice di ricambio popolazione attiva rapp. % popolazione 60 - 64 anni / popolazione compresa tra 15 - 19 anni

Più elevato risulta questo valore, minore è la quota di giovani che entra nell'età produttiva attiva.

- l’indice di vecchiaia evidenzia un rapporto di pochi punti percentuale minore rispetto alla

provincia di Milano. Barlassina registra, al 2001, 140,90 e di 147,80 al 2006. Il numero di

anziani e maggiore rispetto al dato regionale (147,80 anziani ogni 100 giovani). La

Regione Lombardia registra un indice, nel 2001, di 135,5 e di 142,5 nel 2006.

- l’indice di dipendenza evidenzia un trend negativo, dove la quota di dipendenza giovanile

e di anziani è in aumento. Si registra una dipendenza giovanile 17,2% e una dipendenza

degli anziani del 24,2%, per un totale di 41,40 nel 2001, a fronte del 44,60 della Regione

Lombardia. Nel 2006 si registra una dipendenza giovanile del 19,5% e una dipendenza

degli anziani del 28,8%, per un totale di 48,30 (2006), a fronte del 49,40 della Regione

Lombardia.

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- L’indice di ricambio è di 152,2 (2001) e di 131,0 (2006), La Regione Lombardia registra

141,9 (2001) e 130,0 (2006). Barlassina evidenzia un forte recupero dell’indice di ricambio con un aumento della quota

di giovani che entra nell’età produttiva attiva.

Tabella b.1.2 - Indici di struttura della popolazione - 2006

Indicatori di struttura della popolazione residente (1) al 1.1. Comunale. Anno 2006 Totale. Codice Comuni Vecchiaia Dipendenza Ricambio Quota Totale Giovanile Anziani popolaz. età popolazione Istat lavorativa 65 e + 15013 Barlassina 147,8 48,3 19,5 28,8 131,0 19,415080 Cogliate 114,0 42,2 19,7 22,5 120,8 15,815119 Lentate sul Seveso 145,9 47,4 19,3 28,1 133,7 19,115138 Meda 136,4 46,1 19,5 26,6 121,0 18,215212 Seveso 126,2 46,4 20,5 25,9 124,0 17,7 Totale Lombardia 142,5 49,4 20,4 29,0 130,0 19,4 Fonte: Istat

Tabella b.1.3 - Indici di struttura della popolazione - 2005

Indicatori di struttura della popolazione residente (1) al 1.1. Comunale. Anno 2005 Totale. Codice Comuni Vecchiaia Dipendenza Ricambio Quota Totale Giovanile Anziani popolaz. età popolazione Istat lavorativa 65 e + 15013 Barlassina 149,6 46,5 18,7 27,9 140,6 19,015080 Cogliate 109,1 40,9 19,5 21,3 132,0 15,115119 Lentate sul Seveso 142,8 45,8 18,9 26,9 146,2 18,515138 Meda 134,1 45,0 19,2 25,8 128,8 17,815212 Seveso 128,4 45,4 19,9 25,5 126,8 17,6 Totale Lombardia 141,5 48,4 20,0 28,4 139,0 19,1 Fonte: Istat

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b.2 Grado di istruzione della popolazione

Tabella b.2.1 - Popolazione residente per grado di istruzione - Censimento 2001.

Area analizzata Laurea e diploma

universitari Diploma di scuola

secondaria Totale 1981 Totale 2001

1) 2) 1) 2) Barlassina - 6,04 - 27,79 17,04% 31,56% Provincia di Milano 11,02% 10,9% 28,46% 29,9% 20,45% 39,48% Provincia Monza e Brianza 7,1% 28,5% Provincia di Lecco 6,91% 28,49% 35,40% Lombardia 8,54% 29,27% 37.81%

Fonti: 1) ISTAT –12 e 14° Censimento della popolazione 2) Ufficio Statistica e Studi, Comune di Monza, Edizione 2006

- l’indice della popolazione diplomata e laureata risulta più basso rispetto alla media della

provincia di Milano e della regione Lombardia.

Ciò lascia immaginare un ingresso nel mondo del lavoro in giovane età degli abitanti di

Barlassina.

Se però si verifica “… il trend della Provincia della Brianza (Monza inclusa), sempre con

riferimento al titolo di grado superiore conseguito dai residenti di sei anni e più. I laureati passano

dal 2,1% del 1981, al 7,1% del 2001, i diplomati dal 11,9% al 28,5%, i titolari di licenza media dal

27,9% al 31,7% nel ventennio.”9

Quindi Barlassina al 2001 con il 6,04% di laureati ed il 27,79% di diplomati risulta il

comune con il grado di istruzione più elevato rispetto ai comuni limitrofi (Meda 5,65% e

26,40%, Seveso 5,03% e 26,09%, Cogliate 3,66% e 26,24%).

zona laurea diploma licenza

media licenza elementare alfabeti analfabeti

Italia 7,5% 25,9% 30,1% 25,4% 9,7% 1,5% prov. Milano 10,9% 29,9% 30,7% 21,5% 6,4% 0,5% Prov. Brianza 7,1% 28,5% 31,7% 25,4% 6,7% 0,6%

Monza 13,2% 31,9% 28,1% 20,5% 5,8% 0,5%

Barlassina 6,04% 27,79% 31,38% 28,19% 6,02% 0,57% Fonte: Ufficio Statistica e Studi, Comune di Monza, Edizione 2006

.

9 La Provincia di Monza e Brianza in cifre 2006,- Ufficio Statistica e Studi, Comune di Monza, Edizione 2006

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C - Indagine sul sistema economico locale

c.1 Sistema economico Tab. c.1 – Addetti e unità locali 1981-1991-2001 – variazioni percentuali

Area analizzata 1981 U.L.*

1981 Add.*

1991 U.L.

1991 Add.

2001 U.L.

2001 Add.

1981/1991 Var % U.L.

1981/1991 Var % Add.

1991/2001 Var % U.L.

1991/2001 Var % Add.

Provincia di Monza 38.581 238.883 47.280 255.490 65.370 279.715 22,55% 6,95% 38,30% 9,50% Ceriano Laghetto 256 2.103 244 2.298 294 2.506 -4,69% 9,27% 20,50% 36,60%Cogliate 278 1.089 383 1.314 473 1.665 37,77% 20,66% 23,50% 26,70%Misinto 248 1.432 278 1.822 365 1.991 12,10% 27,23% 31,30% 9,30%Lazzate 409 1.651 395 1.670 456 1.627 -3,42% 1,15% 15,40% -2,60%Barlassina 484 2.286 495 2.567 560 2.241 2,27% 12,29% 13,10% -12,70%Lentate sul Seveso 1.028 4.645 1.031 4.460 1.307 4.982 0,29% -3,98% 26,80% 11.7%Seveso 1.028 3.887 1.170 4.436 1.533 4.572 13,81% 14,12% 31,00% 3,10%Cesano Maderno 1.995 11.229 2.124 9.919 2.885 9.451 6,47% -11,67% 35,80% -4,70%Meda 1.941 7.936 1.831 7.960 2.370 8.206 -5,67% 0,30% 29,40% 3,10%

* Elaborazione dati dei 50 comuni che costituiranno la Brianza Fonti: ISTAT – 6° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi

Il Tasso di occupazione di è del 50,91%

Tab. c.2 – Tasso di occupazione, disoccupazione e attività.

Tasso di occupazione, disoccupazione e attività. Censimento (1) Comunale. Anno 2001

Codice Comune Tasso di

Istat Occupazione disoccupazione disoccupazione giovanile attività

15013 Barlassina 50,91 4,97 19,47 53,57

15080 Cogliate 52,69 5,06 16,31 55,50

15119 Lentate sul Seveso 51,61 4,50 14,23 54,04

15138 Meda 52,41 4,65 15,67 54,96

15212 Seveso 50,95 5,46 17,16 53,89

Totale Lombardia 42,94 11,58 33,28 48,56

Fonte: Istat (1) Al 21 ottobre 2001 - Censimento

Il Comune di Barlassina era ed è noto per il valore e il rilievo della sua produzione artigianale

nel settore mobiliero. Conta più di 160 aziende nelle attività industriali ed artigianali, così

come indicato nella Relazione dello Studio Geologico a supporto del P.G.T.

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Nel settore mobiliero, la specializzazione era ed è relativa all’intaglio del legno ed alla sua

trasformazione in mobile: gli intagli degli artigiani barlassinesi erano esportati ed apprezzati in

tutto il mondo.

Figura 5 Comune di Barlassina Addetti alle U.L./1000ab. Da 321 a 420 Fonte ISTAT – 14° Censimento della popolazione

Nel 2006 il Comune di Barlassina ha una percentuale di superficie territoriale esistente e di

previsione per attività produttive e artigianali pari rispettivamente al 99,72% e allo 0,72%,

avendo esaurito le aree disponibili.

Il C.A.A.M. nel luglio 2004, registrava una superficie industriale esistente di 340.787,26 mq,

pari quasi al 16,0% del territorio urbanizzato e la saturazione della zona industriale verso

Cogliate, dove sono stati realizzati la maggior parte dei volumi evidenziati in serie storica

nella Tav. c.1.3. Tav. c.3 – Percentuale della superficie territoriale esistente e in previsione

Dati 2003 aggiornati luglio 2004 AREA ANALIZZATA

Sup. ind. esistente

Sup. ind. in previsione Totale

Sup. Ind. esistente

% Sup. Ind. in

previsione %

C.A.A.M. Consorzio Area Alto Milanese 8.883.102,35 3.697.827,73 12.580.930,08 70,61% 29,39% Ceriano Laghetto 397.243,29 476.831,84 874.075,13 45,45% 54,55% Cogliate 119.651,98 131.520,68 251.172,66 47,64% 52,36% Misinto* Lazzate* Barlassina 340.787,26 130.311,82 471.099,08 72,34% 27,66% Lentate sul Seveso 905.328,89 104.929,59 1.010.258,48 89,61% 10,39% Seveso* Cesano Maderno 2.062.487,07 47.328,79 2.109.815,86 97,76% 2,24% Meda* *Comuni esclusi dal C.A.A.M. Fonte: C.A.A.M. - Azioni integrate di Marketing territoriale, Report 2004, ed. 2005

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Tav. c.4 – Volume realizzato tra il 1991 ed il 1997

Volume produttivo 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 Totale

AREA ANALIZZATA

mc. mc. mc. mc. mc. mc. mc. mc. Var. %Ceriano Laghetto 5.725 8.702 20.905 400 105.700 2.885 5.000 149.317 12,45%Cogliate 5.746 39 0 1.670 2.737 0 0 10.192 0,85%Misinto 0 4.462 5.287 7396 32.700 20.250 0 70.095 5,84%Lazzate 22.230 1.170 345 965 9.055 30.164 0 64.069 5,34%Barlassina 19.494 6.769 40.782 0 29.094 25.415 3.490 125.044 10,42%Lentate sul Seveso 21.971 28.877 12.253 17.169 66.637 11.312 24.095 182.314 15,20%Seveso 2.360 0 45.791 37.442 48.047 8.950 7.191 149.781 12,48%Cesano Maderno 50.719 55.394 19.497 127.607 93.636 93.701 8.320 448.874 37,42%

Totali 128.385 105.413 144.860 192..649 387.606 192.677 48.096 1.199.686 Fonte: C.C.I.A.A. della provincia di Milano

Tabelle analitiche per comune e settore di attività economica

Per Barlassina ed i comuni limitrofi, sono riportate le tabelle analitiche per settore di attività

economica, il tasso di crescita delle imprese nel periodo 1999/2004 e la suddivisione degli

addetti e delle unità locali per classi esaminata al 2001.

I settori che hanno subito un maggiore incremento di U.L. o addetti sono i seguenti :

RAE e Settore BARLASSINA Provincia Monza e Brianza

Dj – Fabbricazione di prodotti in

metallo 53,3% (U.L.) e 38,8% (Add.) 13,5% (U.L.) e 0,4% (Add.)

J – Intermediazione monetaria e

finanziaria 22,2% (U.L.) e 37,0% (Add.) 91,4% (U.L.) e 23,2% (Add.)

K – Attività immobiliari, informatica,

imprenditoria 159,5% (U.L.) e 3,1% (Add.) 174,9% (U.L.) e 138,2% (Add.)

N – Sanità e altri servizi sociali 200,0% (U.L.) e 506,3% (Add.) 54,3% (U.L.) e 27,8% (Add.)

Fonte: ISTAT – Censimento dell’Industria e dei servizi (2001) 6° Congresso CGIL Brianza, edizione 2005

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Barlassina

Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%)

1991 2001 var% 1991-2001

RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.

A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 1 1 5 7 400,0 600,0

B PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 0 0 0 0

C ESTRAZIONE DI MINERALI 0 0 0 0

DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 6 45 4 41 -33,3 -8,9

DB INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 8 90 10 51 25,0 -43,3

DC INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 0 0 0 0

DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 41 61 21 40 -48,8 -34,4

DE

FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA 5 15 2 11 -60,0 -26,7

DF FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO ECC. 0 0 0 0

DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 1 2 1 33 0,0 1.550,0

DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 0 0 4 81

DI

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 4 49 4 16 0,0 -67,3

DJ PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 15 98 23 136 53,3 38,8

DK

FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE 7 385 8 345 14,3 -10,4

DL

FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE 12 326 7 129 -41,7 -60,4

DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 1 5 0 0 -100,0 -100,0 DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 93 490 70 341 -24,7 -30,4

D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 193 1.566 154 1.224 -20,2 -21,8

E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 1 1 0 0 -100,0 -100,0

F COSTRUZIONI 71 209 84 243 18,3 16,3

G

COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 115 313 103 244 -10,4 -22,0

H ALBERGHI E RISTORANTI 16 56 17 42 6,3 -25,0

I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 14 51 12 23 -14,3 -54,9

J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 9 73 11 100 22,2 37,0

K

ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 37 130 96 134 159,5 3,1

L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 3 39 1 29 -66,7 -25,6

M ISTRUZIONE 4 75 5 62 25,0 -17,3 N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 9 16 27 97 200,0 506,3

O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 22 37 45 36 104,5 -2,7

TOTALE 495 2.567 560 2.241 13,1 -12,7 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita

anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 420 _ _ _ 2000 420 18 24 -1,4 2001 448 37 21 3,8 2002 456 37 27 2,2 2003 455 29 24 1,1 2004 460 39 34 1,1

Fonte: CCIAA di Milano

Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.

0 24 4,3 0 0,0 1 290 51,8 290 12,9 2 83 14,8 166 7,4

3-5 86 15,4 312 13,9 6-9 33 5,9 232 10,4

10-15 19 3,4 242 10,8 16-19 4 0,7 67 3,0 20-49 18 3,2 490 21,9 50-99 1 0,2 81 3,6

100-199 1 0,2 103 4,6 200-249 0 0,0 0 0,0 250-499 1 0,2 258 11,5 500-999 0 0,0 0 0,0 1000 e + 0 0,0 0 0,0

TOTALE 560 100,0 2.241 100,0 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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Provincia di Monza10 Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%)

1991 2001 var% 1991-

2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add. A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 90 287 147 448 63,3 56,1

B PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 1 1 1 1 0,0 0,0

C ESTRAZIONE DI MINERALI 12 179 5 102 -58,3 -43,0

DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 408 4.408 444 3.624 8,8 -17,8

DB INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 1.349 14.014 1.064 9.516 -21,1 -32,1

DC INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 118 811 74 401 -37,3 -50,6

DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 856 3.640 729 2.910 -14,8 -20,1

DE FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA 550 4.819 604 4.461 9,8 -7,4

DF FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO ECC. 11 172 7 75 -36,4 -56,4

DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 196 8.493 223 8.245 13,8 -2,9

DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 537 6.137 535 6.357 -0,4 3,6

DI

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 326 3.352 310 2.747 -4,9 -18,0

DJ PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 2.083 19.359 2.365 19.430 13,5 0,4

DK

FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE 945 15.364 1.200 15.334 27,0 -0,2

DL

FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE 1.220 19.921 1.350 19.065 10,7 -4,3

DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 102 5.308 98 2.473 -3,9 -53,4 DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 3.430 18.778 2.782 14.903 -18,9 -20,6

D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 12.131 124.576 11.785 109.541 -2,9 -12,1

E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 60 1.277 45 963 -25,0 -24,6

F COSTRUZIONI 5.266 16.195 8.152 19.785 54,8 22,2

G

COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 14.410 42.424 16.269 48.328 12,9 13,9

H ALBERGHI E RISTORANTI 1.680 5.333 2.098 6.595 24,9 23,7

I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 1.553 7.318 2.318 9.238 49,3 26,2

J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 837 5.771 1.602 7.108 91,4 23,2

K

ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 5.383 14.893 14.797 35.470 174,9 138,2

L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 131 4.226 137 5.502 4,6 30,2

M ISTRUZIONE 646 14.321 624 13.601 -3,4 -5,0 N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 1.899 12.207 2.930 15.597 54,3 27,8

O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 3.181 6.482 4.460 7.436 40,2 14,7

TOTALE 47.280 255.490 65.370 279.715 38,3 9,5 Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

10 “La Brianza verso la nuova Provincia” , 6° congresso CGIL Brianza, stampa dicembre 2005, GI Ronchi -Concorezzo

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Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita

anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 52.645 _ _ _ 2000 53.749 4.428 3.143 2,4 2001 54.850 4.690 3.409 2,4 2002 55.443 4.476 3.806 1,2 2003 56.188 4.301 3.354 1,7 2004 57.407 4.884 3.579 2,3

Fonte: CCIAA di Milano

Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.

0 1.593 2,4 0 0,0 1 35.756 54,7 35.756 12,8 2 10.980 16,8 21.960 7,9

3-5 8.966 13,7 32.963 11,8 6-9 3.432 5,3 24.713 8,8

10-15 2.046 3,1 24.820 8,9 16-19 635 1,0 10.979 3,9 20-49 1.314 2,0 39.333 14,1 50-99 402 0,6 26.760 9,6

100-199 160 0,2 22.018 7,9 200-249 23 0,0 5.063 1,8 250-499 49 0,1 16.003 5,7 500-999 7 0,0 5.011 1,8 1000 e + 7 0,0 14.336 5,1

TOTALE 65.370 100,0 279.715 100,0 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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Comprensorio della Brianza Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%) 1991 2001 var% 1991-2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add. A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 90 283 150 452 66,7 59,7

B PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 1 1 1 1 0,0 0,0

C ESTRAZIONE DI MINERALI 11 145 4 71 -63,6 -51,0

DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 405 4.522 454 3.757 12,1 -16,9

DB INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 1.356 14.423 1.073 9.958 -20,9 -31,0

DC INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 123 863 72 397 -41,5 -54,0

DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 934 3.784 811 3.012 -13,2 -20,4

DE

FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA 537 4.733 607 4.373 13,0 -7,6

DF FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO ECC. 10 149 7 75 -30,0 -49,7

DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 201 9.046 222 8.653 10,4 -4,3

DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 553 6.450 545 6.676 -1,4 3,5

DI

FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 332 3.494 318 2.884 -4,2 -17,5

DJ

PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 2.125 19.814 2.395 19.772 12,7 -0,2

DK

FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE 965 16.345 1.212 16.563 25,6 1,3

DL

FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE 1.226 20.161 1.356 19.246 10,6 -4,5

DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 100 5.332 95 2.491 -5,0 -53,3DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 3.638 19.591 2.930 15.752 -19,5 -19,6

D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 12.505 128.707 12.097 113.609 -3,3 -11,7

E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 61 1.283 45 946 -26,2 -26,3

F COSTRUZIONI 5.240 16.275 8.121 19.782 55,0 21,5

G

COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 14.489 43.047 16.404 49.304 13,2 14,5

H ALBERGHI E RISTORANTI 1.675 5.360 2.115 6.704 26,3 25,1

I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 1.571 7.401 2.313 9.303 47,2 25,7

J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 835 5.767 1.629 7.167 95,1 24,3

K

ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 5.401 14.867 14.872 35.564 175,4 139,2

L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 130 4.159 137 5.414 5,4 30,2

M ISTRUZIONE 635 13.851 618 13.275 -2,7 -4,2N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 1.895 11.336 2.942 15.504 55,3 36,8

O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 3.197 6.529 4.496 7.440 40,6 14,0

TOTALE 47.736 259.011 65.944 284.536 38,1 9,9

Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita

anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 52.924 _ _ _ 2000 54.012 4.410 3.157 2,4 2001 55.079 4.663 3.415 2,3 2002 55.700 4.469 3.804 1,2 2003 56.459 4.278 3.345 1,7 2004 57.676 4.880 3.592 2,3

Fonte: CCIAA di Milano

Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.

0 1.598 2,4 0 0,01 36.021 54,6 36.021 12,72 11.011 16,7 22.022 7,7

3-5 9.101 13,8 33.471 11,86-9 3.494 5,3 25.133 8,8

10-15 2.077 3,1 25.209 8,916-19 646 1,0 11.176 3,920-49 1.343 2,0 40.332 14,250-99 406 0,6 27.022 9,5

100-199 158 0,2 21.804 7,7200-249 23 0,0 5.063 1,8250-499 51 0,1 16.727 5,9500-999 7 0,0 5.011 1,81000 e + 8 0,0 15.545 5,5

TOTALE 65.944 100,0 284.536 100,0Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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60

Meda Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%) 1991 2001 var% 1991-2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.

D ATTIVITA' MANIFATTURIERE totale parziale 855 4.486 769 3.913 -10,1 -12,8

E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 2 53 0 0 -100,0 -100,0

F COSTRUZIONI 151 439 269 583 78,1 32,8

G

COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 416 1.307 486 1.319 16,8 0,9

H ALBERGHI E RISTORANTI 43 108 55 111 27,9 2,8

I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 27 155 58 207 114,8 33,5

J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 31 156 55 198 77,4 26,9

K

ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 146 358 452 818 209,6 128,5

L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 2 87 2 109 0,0 25,3

M ISTRUZIONE 19 492 18 537 -5,3 9,1N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 58 150 78 170 34,5 13,3

O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 79 164 124 235 57,0 43,3

TOTALE 1.831 7.960 2.370 8.206 29,4 3,1

Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001) Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita

anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 1.991 _ _ _ 2000 2.014 127 94 1,72001 2.021 119 109 0,52002 2.011 109 118 -0,42003 2.007 123 88 1,72004 2.006 142 127 0,7

Fonte: CCIAA di Milano Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale)

classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add. 0 39 1,6 0 0,01 1.244 52,5 1.244 15,22 416 17,6 832 10,1

3-5 350 14,8 1.304 15,96-9 158 6,7 1.111 13,5

10-15 91 3,8 1.076 13,116-19 20 0,8 355 4,320-49 37 1,6 1.018 12,450-99 11 0,5 745 9,1

100-199 4 0,2 521 6,3200-249 0 0,0 0 0,0250-499 0 0,0 0 0,0500-999 0 0,0 0 0,01000 e + 0 0,0 0 0,0

TOTALE 2.370 100,0 8.206 100,0Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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61

Lentate sul Seveso

Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%)

1991 2001 var% 1991-

2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.

D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 451 2.655 399 2.468 -11,5 -7,0

E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 1 7 1 11 0,0 57,1

F COSTRUZIONI 127 386 188 421 48,0 9,1

G

COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 222 728 289 941 30,2 29,3

H ALBERGHI E RISTORANTI 29 70 46 142 58,6 102,9

I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 25 69 34 103 36,0 49,3

J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 8 34 24 68 200,0 100,0

K

ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 64 163 184 344 187,5 111,0

L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 1 43 1 66 0,0 53,5

M ISTRUZIONE 12 153 10 160 -16,7 4,6 N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 23 54 43 104 87,0 92,6

O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 65 95 82 147 26,2 54,7

TOTALE 1.031 4.460 1.307 4.982 26,8 11,7 Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita

anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita

1999 1.052 _ _ _ 2000 1.072 73 51 2,1 2001 1.086 81 75 0,6 2002 1.094 87 81 0,6 2003 1.108 68 55 1,2 2004 1.119 78 82 -0,4

Fonte: CCIAA di Milano Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale)

classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add. 0 26 2,0 0 0,0 1 734 56,2 734 14,7 2 189 14,5 378 7,6

3-5 200 15,3 755 15,2 6-9 65 5,0 457 9,2

10-15 44 3,4 544 10,9 16-19 8 0,6 141 2,8 20-49 33 2,5 1.005 20,2 50-99 5 0,4 357 7,2

100-199 2 0,2 353 7,1 200-249 0 0,0 0 0,0 250-499 1 0,1 258 5,2 500-999 0 0,0 0 0,0 1000 e + 0 0,0 0 0,0

TOTALE 1.307 100,0 4.982 100,0 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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Seveso

Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%) 1991 2001 var% 1991-2001RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.

D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 330 1.690 335 1.351 1,5 -20,1

E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 0 0 2 7

F COSTRUZIONI 179 490 234 674 30,7 37,6

G

COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 302 856 369 963 22,2 12,5

H ALBERGHI E RISTORANTI 43 117 38 91 -11,6 -22,2

I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 46 180 72 206 56,5 14,4

J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 12 81 35 115 191,7 42,0

K

ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 106 280 242 369 128,3 31,8

L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 3 99 2 96 -33,3 -3,0

M ISTRUZIONE 16 275 12 303 -25,0 10,2N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 42 116 67 163 59,5 40,5

O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 89 237 116 190 30,3 -19,8

TOTALE 1.170 4.436 1.533 4.572 31,0 3,1

Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001) Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita

anni AttiveIscritteCessate tasso di crescita 1999 1.257 _ _ _ 2000 1.279 95 78 1,42001 1.290 95 67 2,22002 1.309 105 97 0,62003 1.356 93 65 2,12004 1.382 106 76 2,2

Fonte: CCIAA di Milano

Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.

0 46 3,0 0 0,01 854 55,7 854 18,72 278 18,1 556 12,2

3-5 202 13,2 734 16,16-9 72 4,7 512 11,2

10-15 47 3,1 577 12,616-19 9 0,6 154 3,420-49 19 1,2 616 13,550-99 4 0,3 251 5,5

100-199 2 0,1 318 7,0200-249 0 0,0 0 0,0250-499 0 0,0 0 0,0500-999 0 0,0 0 0,01000 e + 0 0,0 0 0,0

TOTALE 1.533 100,0 4.572 100,0Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)

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63

D - Consumo del suolo

Premessa Qualsiasi ipotesi di progetto deve avere come punto di partenza la realtà, sia quella

comunale che intercomunale.

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano (P.T.C.P.) ha rappresentato

la realtà dei Comuni del circondario ovest della Brianza attraverso l’indice di consumo del

territorio (tabella d.1), così come registrato al 2002 (data di adozione del P.T.C.P.).

Dalla tabella emerge, in particolare, che l’indice di consumo di suolo in Barlassina è il più

elevato tra i comuni contermini e del circondario ovest della Brianza.

Barlassina ha raggiunto un indice di sviluppo urbanizzativi per il quale il P.T.C.P. assegna

al prossimo Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), un incremento dell’uno per cento (1%)

della superficie urbanizzata, quale si registrerà al momento dell’adozione del P.G.T.

Tabella d.1 - Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest

AREA ANALIZZATA Superficie comunale

Superficie urbanizzata

Indice del consumo di suolo

Incremento percentuale rispetto

alla superficie urbanizzata

Indice del consumo di suolo alla

situazione delle previsioni

kmq. Kmq. % % %

Totale ambito Ovest 130,9 67,1 51,26 2,4 52,47

Totale ambito Brianza 424,3 199,4 46,99 2,4 48,11

Ceriano Laghetto 7,1 2,4 33,40 4,0 34,74

Cogliate 7,0 2,1 29,71 4,0 30,90

Misinto 5,3 2,1 30,19 3,0 40,18

Lazzate 5,2 1,9 37,20 3,0 38,32

Barlassina * 2,7 1,7 62,28 2,0 64,55

Lentate sul Seveso 14,2 4,6 32,70 4,0 34,01

Seveso 7,4 4,4 59,94 2,0 61,14

Cesano Maderno 11,40 6,8 59,13 2,0 60,31

Bovisio Masciago 5,0 2,9 57,18 2,0 58,32

Totali 65,30 28,90 44,26

Barlassina - al 2006 *2,97 2.04 68,83 1,0 69,83

Analizzando più attentamente l’alto rapporto percentuale di consumo del suolo, emerge

che il suolo urbanizzato e la densità abitanti/kmq di territorio urbanizzato da Barlassina è

paragonabile a quello dei comuni di Cogliate o di Lazzate (tabella d.2) e che l’indice di

* = superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)

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64

consumo del territorio di questi comuni è circa della metà rispetto a Barlassina, in ragione

del più ampio territorio agricolo o verde esistente, che di fatto dimezza il rapporto

percentuale di territorio consumato.

Tabella d.2 - Consumo di suolo e densità abitativa rispetto alla superficie urbanizzata comunale. ISTAT- 2001

Superficie comunale

Abitanti 2001 Superficie urbanizzata

Densità ab/sup. urbanizzata

Indice del consumo di suolo AREA ANALIZZATA

kmq. n. Kmq. Ab/Kmq sup. urbanizzata %

Ceriano Laghetto 7,1 5.449 2,4 2.270,40 33,40

Cogliate 7,0 7.656 2,1 3.645,71 29,71

Misinto 5,3 4.108 2,1 1.956,19 30,19

Lazzate 5,2 6.419 1,9 3.378,42 37,20

Barlassina * 2,7 5.927 1,7 3.486,47 62,28

Lentate sul Seveso 14,2 14.365 4,6 3.122,83 32,70

Seveso 7,4 18.726 4,4 4.255,90 59,94

Cesano Maderno 11,40 32.802 6,8 4.823,82 59,13

Tabella d.3 - Popolazione - Densità della Popolazione

Censimento 2001

* = superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)

** = superficie provincia di Milano anno 1981: 2.762,22 kmq. (12° Censimenti della popolazione)

Fonti: ISTAT –12 e 14° Censimento della popolazione

L'incremento demografico dei Comuni posti lungo la direttrice della S.P. n°. 133 è superiore

all'incremento medio dei Comuni esaminati, e nettamente superiore rispetto ai Comuni

posti lungo la ex Strada Statale dei Giovi.

Anche solo alla luce dell’indice di consumo del suolo e della densità della popolazione al

2001, Barlassina è una realtà urbana oramai consolidata, senza grandi prospettive di

sviluppo quantitativo, al punto che la pianificazione urbanistica dovrà in futuro,

principalmente occuparsi della città esistente e della necessità/opportunità di migliorarla a

1981 1991 2001 Var . 1991/2001

Var . 1981/1991

Var . 1991/2001 Superficie Pop. 1981 Pop. 1991 Pop. 2001 AREA

ANALIZZATA ab. ab. ab. assoluta % % Kmq. ab./Kmq ab./Kmq ab./Kmq

Provincia di Milano 3.839.006

3.738.685 3.707.210 - 31.475 - 2,61% - 1,99%

1.980,06

** 1.455,00 1.888,16 1.821,30

Ceriano Laghetto 4.861

4.820 5.449 + 629 - 0,84% + 13,05%

7,06 688,53 683,85 770,70

Cogliate 6.499 6.971 7.656 + 685 + 7,26% + 9,83% 6,95 935,11 1.002,87 1.101,60

Misinto 3.424 3.689 4.108 + 491 + 7,74% + 11,36% 5,14 666,15 717,70 799,20

Lazzate 5.404 5.803 6.419 + 616 + 7,38% + 10,62% 5,30 1.019,62 1.094,90 1.213,40

Barlassina 5.625 5.721 5.927 + 206 + 1,71% + 3,60% * 2,70 1.893,94 2.001,39 2.079,70Lentate sul Seveso 13.273

14.257 14.365 + 108 + 7,41% + 0,76%

13,99 948,75 1.019,08 1.026,80

Seveso 17.605 17.672 18.726 + 1.054 + 0,38% + 5,96% 7,34 2.398,50 2.407,62 2.547,80Cesano Maderno 31.739

31.898 32.802 + 904 + 0,50% + 2,83%

11,46 2.769,55 2.786,56 2.862,30

Meda 20.470 20.820 21.266 + 446 + 1,71% + 2,14% 8,33 2.457,38 2.499,39 2.552,94

Totali 108.900 111.651 116.718 + 5.139 + 2,52% + 4,54%

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beneficio dei Cittadini residenti: uno sviluppo dunque non più quantitativo, ma qualitativo

che rappresenta un punto di partenza innovativo ed in un certo senso privilegiato per la

pianificazione urbanistica, di solito impegnata in passato nell’espansione del suolo

urbanizzato; uno sviluppo qualitativo di cui si colgono i primi risultati nella tabella d.4 della

densità abitativa, che in Barlassina è di 0,690 ab./st. nel 1991 e di 0,608 abitanti/stanze nel

2001.

Tabella d.4 - Indice di affollamento per stanze occupate e incremento stanze 1981-1991-2001

Censimento 2001 Anni di censimento

1.991 2.001 1.991 2.001 1981/1991 1991/2001AREA ANALIZZATA

Abitanti Stanze Abitanti Stanze

Indice affollamento

ab/st st. occupate

Var. %

st. occupate

Var. % Regione Lombardia 8.856.074 15.195.746 9.032.554 16.258.387 1,68 0,56 23,34% 6,99%Provincia di Como 522.147 967.839 537.500 1.031.244 1,80 0,52 25,55% 6,55%Provincia di Lecco 295.948 570.889 311.452 605.500 1,83 0,51 25,67% 6,06%Brianza Centrale - 471.181 348.256 559.154 0,62 41,85% 18,67%Provincia di Milano 3.738.685 5.088.793 3.707.210 5.949.842 0,73 0,62 20,11% 5,28%Ceriano Laghetto 4.820 7.246 5.449 8.544 0,67 0,64 18,21% 17,91%Cogliate 6.971 10.068 7.656 12.312 0,69 0,62 23,08% 22,29%Misinto 3.689 5.483 4.108 6.749 0,67 0,61 24,70% 23,09%Lazzate 5.803 8.257 6.419 10.347 0,70 0,62 27,42% 25,31%Barlassina 5.721 8.339 5.927 9.720 0,69 0,61 19,08% 16,56%Lentate sul Seveso 14.257 20.783 14.365 23.683 0,69 0,61 26,50% 13,95%Seveso 17.672 24.961 18.726 29.173 0,71 0,64 17,39% 16,87%Cesano Maderno 31.898 43.847 32.802 50.748 0,73 0,65 17,39% 16,87%Meda 20.820 29.467 21.266 33.834 0,71 0,63 17,05% 14,82%

Fonti: ISTAT –12 e 14° Censimento della popolazione

Conclusioni Questa prima lettura dello stato di fatto dovrà essere ulteriormente approfondita ed

articolata per cogliere tutte le implicazioni progettuali dei dati delle tabelle.

La lettura dell’indice di consumo del suolo e dello sviluppo demografico è stato esteso agli

anni successivi al 2001, in quanto in quest’ultimo periodo si sono registrati episodi

insediativi di grande rilevanza.

Da una prima lettura di questi ultimi dati (popolazione: 6.548 abitanti al 31 ottobre 2006),

sembra tuttavia che nel mentre non si modifica la linea di tendenza già evidenziata, questi

dati caratterizzano ancor più la situazione urbana di Barlassina come una situazione limite

nel rapporto tra territorio costruito e non.

E’ comunque già ora possibile formulare un obiettivo ed un’ipotesi di progetto per il Piano

di Governo del Territorio (P.G.T.), sufficientemente attendibili: un Piano finalizzato ad uno

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sviluppo qualitativo di Barlassina, da perseguire alla scala sovracomunale e comunale,

assumendo tutti gli opportuni riferimenti.

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67

E – Forme di organizzazione sociale

e.1 – Associazioni ed Enti diversi

Alcuni bisogni dei Cittadini di Barlassina, in ordine alle attività culturali, sportive e sociali,

sono intercettati da Enti e Associazioni che offrono servizi in campo sociale, culturale ed

economico, oltre che religioso.

Le associazioni operanti per settore sono:

ASSOCIAZIONI CULTURALI N°. 10 ASSOCIAZIONI SPORTIVE N°. 9 ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO N°. 11 ASSOCIAZIONI VARIE N°. 8

Risulta significativo registrare che in Barlassina operano n°. 38 Associazioni esclusi i Partiti, i

Circoli e le Cooperative e naturalmente la Parrocchia ed il centro giovanile parrocchiale, con

un rapporto di (6.548 ab. : 38 ass. =) 172,31 abitanti teorici per ciascuna Associazione, che

denota il loro forte radicamento e l’altrettanto forte integrazione sociale.

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F - Servizi per la popolazione

Classificazione dei servizi Le categorie scelte per la classificazione dei servizi sono:

a) Servizi alla popolazione: quelli che svolgono funzioni relative all’abitazione, alla salute, alla

cultura, alla ricreazione, all’assistenza. Sono stati quindi analizzati i seguenti servizi: culturali

(biblioteche e musei), istruzione (istituti secondari superiori, università) assistenziali (case di

riposo), ricreativi (cinema/teatri/auditori) e sanitari (presidi ospedalieri).

b) Servizi a destinazione mista: tutti quei servizi che per la loro natura possono svolgere

funzioni su beni che costituiscono il patrimonio sia delle famiglie che delle imprese. Nello

specifico sono stati analizzati le attività alberghiere e la grande distribuzione commerciale

(centri commerciali, cash&carry, grandi magazzini, supermercati).

STANDARD: AREE ED ATTREZZATURE

La lettura dello stato di fatto di cui ai capitoli precedenti, deve essere quindi integrata

dall’analisi puntuale della dotazione ad oggi di standard urbanistici, per meglio individuare i

bisogni futuri di servizi, pubblici e privati: in particolare i bisogni nuovi ed emergenti in campo

ambientale e nel settore della sicurezza, della solidarietà e della formazione permanente.

Il Comune di Barlassina dispone di tutto lo standard di legge, in aree già in proprietà

comunale e privata, per 263.705,64 mq di cui

- 183.826,13 mq. di tipo residenziale di cui 8.033,50 mq. di S.l.p.

- 43.554,65 mq di tipo produttivo .

- 36.324,86 mq per servizi

(Tabella 1 - Aree e Attrezzature Standard esistenti).

Il Comune dispone di attrezzature per una Superficie Lorda di Pavimento (S.l.p.) pari a

8.033,50 mq

- di cui in proprietà comunale per 3.719,50 mq così suddivisi:

3.015,50 mq. di attrezzature scolastiche

167,00 mq. per parco,gioco e sport

537,00 mq di attrezzature di interesse comune.

(Tabella 1 e 2 e dai suoi allegati).

- di cui in proprietà di altri Enti (Parrocchia,Fondazione Porro) per 4.314,00 così suddivisi:

194,00 mq di attrezzature scolastiche

4.120,00 mq di interesse comune

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AREE E ATTREZZATURE STANDARD ESISTENTI Tabella 1 a

ZONE PER INSEDIAMENTI PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI

STANDARDS - Numero abitanti al 31-12-2006 - 6.548

Esistenti

Descrizione Richiesti Richiesti per 6.548 abitanti

Area Tabella

attrezzature pubbliche

Tabella attrezzature

private

Totale aree e attrezzature

esistenti

Differenze

mq./ab. mq. Mq. mq. mq. mq. mq.

Parco gioco-sport 15,00

98.220,00 97.061,61 167,00 97.228,61 - 991,40

Parcheggi 3,00 19.644,00 20.701,55 20.701,55 1.057,54

Istruzione inferiore

(compresa S.l.p. esistente) 4,50 29.466,00 31.090,83 3.015,50 194,00 34.300,33 4.834,33

Interesse comune (compresa S.l.p.

esistente) 4,00 26.192,00 26.938,65 537,00 4.120,00 31.595,65 5.403,65

TOTALE 26,50 173.522,00 175.792,63 3.719,50 4.314,00 183.826,13 10.304,13

La dotazione per abitante e’ quindi pari a (183.826,13 : 6548,00 ab. =) 28,07 mq./ab.

superiore di 1,57 mq. /ab. ai 26,5 mq./ab.

Essa registra una situazione ampiamente soddisfacente per quanto riguarda la dotazione di

standard di Interesse comune (+ 5.403,65 mq.), per l’istruzione inferiore (+ 4.834,33 mq.),

per i Parcheggi (+1057,57 mq.) ed insoddisfacente per Verde - Parco gioco e sport (- 991,70

mq.).

Inoltre la successiva tabella 3 – Verifica standard scolastici: S.l.p. prospetta per il 2017 una

situazione problematica per l’applicazione della tabella Ministeriale per il calcolo della

popolazione scolastica per la Scuola elementare e Media.

Tale situazione problematica risulta risolta se il numero degli alunni per la scuola Elementare

e Media viene calcolato per proiezione degli attuali alunni frequentanti.

Il Comune di Barlassina beneficia della presenza del Parco delle Groane e dell'area di

proprietà comunale e privata denominata "ex Tiro a Segno". Sede di manifestazioni estive

che comprendono un percorso vita e una pista ciclabile che collega il centro abitato di

Barlassina con i boschi di S. Andrea; il suo tracciato si sviluppa a margine di terreni agricoli,

attraversando filari di alberi e d’aree boscate.

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4 - Indicazione degli atti di programmazione emanati da Enti

sovracomunali

Quasi tutti i problemi urbanistici, hanno una dimensione territoriale superiore a quella comunale e

richiedono pertanto una pianificazione ispirata al principio di sussidiarietà e di reciproca

collaborazione fra gli Enti. Questa esigenza presuppone un’esatta definizione del quadro

programmatico in via di definizione.

La Provincia di Milano ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.),

in attuazione della legge regionale n°. 12/2005, mentre la Regione Lombardia ha elaborato il suo

Documento Strategico per l’elaborazione del Piano Territoriale Regionale.

Recentemente è stata avviata la procedura di Accordo di Programma per il progetto definitivo del

Sistema Viabilistico Pedemontano, che interessa direttamente Barlassina come Autostrada e

opere connesse e complementari.

Questi atti di programmazione sono molteplici e vengono di seguito riassunti e/o sintetizzati al fine

di rappresentare nel modo più efficace il contesto programmatico di riferimento per il P.G.T. di

Barlassina.

Nel frattempo sono anche stati predisposti dei Documenti per l’avvio del Piano d’Area della Brianza

sia nella prospettiva del futuro Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Monza e

Brianza, sia come piano di approfondimento e proposte del P.T.C. della Provincia di Milano

relativamente alla Brianza.

a. DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE

b. PIANO TERRITORIALE REGIONALE – DOCUMENTO DELLE CRITICITA’ – integrato 2004

c. PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE

d. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

e. PIANO STRATEGICO PER L’AREA METROPOLINATA MILANESE

f. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO REGIONALE DELLE GROANE

g. DOCUMENTI PER LA PIANIFICAZIONE D’AREA DELLA BRIANZA

h. PIANO STRATEGICO DELL’AGENZIA DI SVILUPPO LOCALE DELLA BRIANZA

i. IL PIANO D’AREA DELLA BRIANZA

j. EVOLUZIONE DEL SISTEMA COMMERCIALE DI BARLASSINA E DEI COMUNI LIMITROFI

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a - DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE

PREMESSA La nuova Legge n°. 12/2005 mentre rafforza i poteri di Comuni e Provincia, presuppone un quadro

di riferimento regionale: il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)

Il P.T.R. in adempimento di quanto previsto dal D.lgs 41/2004 (Codice Urbani) deve essere a sua

volta preceduto dal Piano del Paesaggio, che, una volta opportunamente aggiornato, potrebbe

coincidere con il Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) vigente, che definisce le

invarianti ambientali e territoriali con le quali deve misurarsi il P.T.R.

OBIETTIVO L’obiettivo principale del Documento Strategico Regionale è come garantire uno sviluppo

compatibile all’area lombarda che ha una forte propensione allo sviluppo.

Per garantire questo sviluppo occorre innanzitutto risolvere alcune incongruenze. Ad esempio va

risolta la carenza di determinate opere di livello, che, anche se dichiarate compatibili, troppo

spesso non si possono realizzare nemmeno attraverso lo strumento della “conferenza di servizi” :

- per contrarietà degli enti o privati interessati;

- per mancanza di corrispondenza urbanistica tra progetto e strumentazione urbanistica e/o

programmatica.

Occorre pertanto trovare nuove procedure che garantiscano:

a) una compensazione territoriale per gli Enti pubblici;

b) una perequazione territoriale per i privati.

La compensazione territoriale consentirebbe di riequilibrare benefici ed oneri degli enti coinvolti,

attraverso lo strumento del Piano d’Area (ad esempio il Piano d’Area della Brianza).

La perequazione territoriale consentirebbe di indennizzare i privati attraverso meccanismi

volumetrici e/o fiscali / monetari.

Per promuovere uno sviluppo compatibile della Regione, ci si devono porre due obiettivi:

- aumentare la capacità di attrazione del territorio;

- aumentare la sua competitività.

La capacità di attrazione è gia insita nella natura di questo territorio, contraddistinto da

- un tessuto urbano consolidato

- dalla presenza di numerose istituzioni culturali, ecc.

- un ambito naturale ed un paesaggio di qualità e grandi potenzialità.

- una rete infrastrutturale di primo ordine, ulteriormente potenziata dal progetto regionale del

Sistema Viabilistico Pedemontano e dalle altre infrastrutture (BRE.BE.MI., ecc…).

Per rafforzare questo dato di fatto e promuovere situazioni di eccellenza, occorre operare

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attraverso Piani d’Area per la:

- tutela del paesaggio e delle sue componenti invariabili (montagna, corsi d’acqua, laghi, ecc.);

- la localizzazione di funzioni superiori, quali quelle connesse alla comunicazione, alla ricerca

biologica, all’ambiente, all’energia, ecc.

La competitività va incentivata promuovendo:

1) l’apertura verso l’Europa ed in particolare lungo la direttrice l’est e verso il Mediterraneo;

2) la sua tradizione;

- l’evoluzione della tradizione artigianale;

- l’avvio di una terziarizzazione avanzata per la produzione di beni immateriali;

- lo sviluppo di un’economia di relazione basata sull’Università, sulla cultura e sull’innovazione.

3) infrastrutture efficienti, attraverso una pianificazione strategica che riduca i loro effetti

negativi e valorizzi le loro ricadute positive e che sviluppi la dotazione capillare di reti di

telecomunicazioni in aree esterne alle infrastrutture;

4) la qualità ambientale.

Le infrastrutture di cui sopra possono essere:

- di gronda (by pass) per bypassare appunto l’area metropolitana milanese (nord – sud ed est –

ovest); l’incrocio di queste infrastrutture individua dei nodi che occorre rendere efficienti;

- di attraversamento, indipendentemente dal polo attrattivo;

- di collegamento con le aree periferiche.

POLARITA’ La realizzazione di nuove infrastrutture porterà alla creazione di nuove polarità.

Nel quadrante ovest, l’Aeroporto della Malpensa costituisce la più rilevante polarità di recente

formazione, come pure è in via di formazione la polarità del nuovo polo fieristico Rho – Pero.

SVILUPPO Lo sviluppo dell’area metropolitana è caratterizzato da

- uno sviluppo concentrico dei singoli poli

- uno sviluppo progressivo lungo le vie di comunicazione

- la rarefazione delle aree a bassa redditività

- la progressiva occupazione degli spazi interclusi

- la creazione di città lineari lungo i principali assi

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FATTORI DI ATTRAZIONE Sono ulteriori fattori di attrazione:

- la condizione ambientale e la presenza di fattori naturali

- i cambiamenti d’uso e dei valori di mercato del suolo

- i cambiamenti del sistema produttivo e della logistica, con la diffusione dei servizi telematici.

ELEMENTI DISTINTIVI DEL SISTEMA METROPOLITANO Il funzionamento dell’area metropolitana

in passato è dipesa

- dalle condizioni iniziali

- dall’effetto della concentrazione (inquinamento, congestione, ecc.)

- dall’organizzazione gerarchica, anziché a rete per i poli;

- dalle trasformazioni gerarchiche anziché per poli diffusi

oggi dipende

- da un sistema multipolare

- dal superamento della periferia

- da uno sviluppo concentrico dei singoli poli

- da uno sviluppo progressivo lungo le vie di comunicazione

- dalla rarefazione delle aree a bassa redditività

- dalla progressiva occupazione degli spazi interclusi

- dalla creazione di città lineari lungo i principali assi

SVILUPPI E TRASFORMAZIONI RECENTI Il sistema metropolitano si è sviluppato recentemente

- con un ritmo più lento

- con forti fenomeni di trasformazione economico – sociale

- con massicci interventi pubblici (Malpensa – Rho – Pero)

L’area sta per essere interessata dalla più grande trasformazione infrastrutturale degli ultimi 30

anni, che potrebbe determinare

- un aumento accentuato dell’espansione dell’area metropolitana

- un decentramento progressivo delle attività poco vantaggiose

- l’aumento dei meccanismi per i controllo del consumo di suolo

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SISTEMA METROPOLITANO A GEOMETRIA VARIABILE

La Regione Lombardia ed il Sistema metropolitano sono da considerare come sistemi a geometria

variabile in funzione delle singole problematiche.

Ci sono criticità comuni al sistema e che vanno affrontate con politiche coordinate a livello

regionale ed altre relative a specifiche aree e contesti metropolitani (Milano, Bergamo, Brescia,

Varese, Como, Monza).

Ci sono poi aree strategiche per tutto il sistema lombardo: Malpensa e Rho – Pero.

IPOTESI DI SCENARIO Quadrante ovest caratterizzato dall’accresciuta accessibilità di Malpensa e di Rho – Pero con

possibilità che Malpensa graviti su Novara o che si realizzi un’unione “virtuale” di Malpensa con

Rho – Pero.

Quadrante est caratterizzato da una grossa città lineare (Milano, Bergamo, Brescia, Verona).

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b – PIANO TERRITORIALE REGIONALE

Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) dovrà intervenire con azioni puntuali.

Sistema montano Occorre valorizzare il patrimonio naturale perché si possa sviluppare un’interazione virtuosa

tra sistema montano e sistema urbano di pianura per rendere possibile uno sviluppo

realmente sostenibile.

Sistemi della marginalità Sono le aree:

- esterne all’area metropolitana (Mantovano);

- interne all’area metropolitana.

Esse sono

- le Alpi e le Prealpi lombarde

- l’Appennino lombardo e le secche di marginalità nella pianura

- le aree periferiche di “nuova centralità” (Mantovano)

- le nuove aree marginali all’interno dell’area metropolitana: quali le aree produttive e per

servizi che diventano obsolete in tempi abbastanza brevi.

Lo scenario di lavoro del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) Il P.T.R. deve fare da collante.

Rispetto all’alta concentrazione, la pianificazione territoriale deve limitare al massimo l’uso di

nuovo spazio e deve creare nuove situazioni multipolari.

Il P.T.R. propone:

a) per il contesto direttamente definito dal sistema metropolitano:

1) l’ accompagnamento di tutte le infrastrutture previste per il prossimo decennio,

evitando l’effetto “Città lineare” lungo gli assi stradali strategici:

- l’utilizzo di strumenti d’area e/o settoriali per il governo della mobilità e del territorio;

- intersezione tra reti di trasporto;

- utilizzo di metodologie di pianificazione integrata tra vari livelli di pianificazione e tra

settori diversi della Pubblica Amministrazione;

- diffusione dei valori della concertazione per cercare soluzioni compatibili;

- gestione delle politiche per la realizzazione delle infrastrutture e per la verifica

dell’impatto sociale;

- salvaguardia dei tracciati infrastrutturali;

- valorizzazione del territorio attraversato dalle infrastrutture.

2) l’accompagnamento dello sviluppo del sistema universitario in coordinamento

con le esigenze dell’attività industriale e della ricerca attraverso il

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- coordinamento fra territorio e centri universitari;

- cooperazione tra le diverse università lombarde.

3) la realizzazione di un sistema multipolare nelle zone ovest che comprenda

l’area di Malpensa e quella di Rho – Pero:

- la localizzazione di attività di punta;

- la previsione ad Arese di un vasto parco scientifico dedicato all’innovazione in

campo energetico soprattutto nel campo dell’edilizia e del territorio;

- applicazione dei nuovi principi dell’agricoltura di terza generazione sia ai fini

ambientali sia per la realizzazione di idrogeno;

- realizzazione di una foresta di pianura come connettivo tra Malpensa e

Rho – Pero.

4) l’accompagnamento dello sviluppo dell’aeroporto di Montichiari / Ghedi.

5) la realizzazione dei corridoi ecologici come elementi di riqualificazione ambientale del

sistema metropolitano.

6) la riqualificazione dei corsi d’acqua attraverso contratti integrati quali il Master Plan

dei Navigli e dei Contratti di Fiume.

7) diminuzione dell’inquinamento comune a tutto il sistema metropolitano.

8) riqualificazione e riorganizzazione dei centri urbani con :

- lo sviluppo di “Cottages per il telelavoro” attraverso il rafforzamento di micropoli

diffusi sul territorio;

- l’incentivazione dei “Centri commerciali naturali” diffusi nei centri storici con forme di

gestione coordinata e guidata;

- l’estensione dei ricorsi ai contratti di quartiere;

- l’incentivazione della riqualificazione urbana e multifunzionale nelle zone ad alta

accessibilità ferroviaria.

b) per i territori in relazione con il sistema metropolitano che hanno una propria

specificità e identità:

1) la valorizzazione delle aree di montagna;

2) la valorizzazione degli altri territori, dei laghi e di pianura.

Politiche diffuse Fra queste quelle che possono generare importanti sinergie fra:

- agricoltura, infrastrutture e pianificazione territoriale;

- energia, agricoltura, pianificazione ed edilizia;

- politiche urbane, commerciali e politiche infrastrutturali;

- ricerca e mondo universitario, industria e qualità ambientale;

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Parallelamente alla scheda del Documento Strategico Regionale vengono di seguito riprodotti

alcuni passaggi del Documento delle Criticità

b.1 - DOCUMENTO DELLE CRITICITA’ – (integrato 2004)

I Processi evolutivi dei movimenti demografici

Il territorio europeo è caratterizzato da una grande area di addensamento di popolazione nella

dorsale centro europea, che corre da Milano ad Amsterdam lungo la valle del Reno e prosegue nel

Regno Unito da Londra a Liverpool. Negli ultimi due decenni si rileva un diffuso invecchiamento

della popolazione. L’Italia, la Spagna settentrionale e la Francia sud-occidentale, risultano essere

le aggregazioni regionali con maggior presenza di anziani. Nell’Europa centro-settentrionale sono

localizzate le aggregazioni con popolazione più giovane:

Nei prossimi 20 – 30 anni sono previste tre tendenze: regresso demografico, rilevanti movimenti

migratori, trasformazioni nella piramide dell’età.

La Lombardia si inserisce perfettamente nel quadro europeo descritto:

- tendenza alla crescita della popolazione residente tra il 2000-2050 con una probabile

inversione della tendenza nei decenni successivi:

- l’aumento del saldo migratorio, destinato a diventare un fenomeno radicato a livello

regionale. Il 54% degli immigrati provenienti dall’estero e il 31% proviene da spostamenti

interni al paese;

Sviluppo delle risorse regionali

La Lombardia oltre ad avere una posizione di centralità geografica nel sistema europeo, ha

sempre avuto un ruolo di spicco nella sua economia sociale. Il territorio è caratterizzato da un

sistema metropolitano composto da alcuni grandi poli attrattori e da una fitta rete di insediamenti

minori serviti da un sistema diffuso di infrastrutture anche se attualmente insufficiente.

Elementi di punta del sistema metropolitano lombardo sono rappresentati dalle Istituzioni culturali,

scientifiche e tecnologiche che costituiscono vere e proprie “aree di eccellenza” (area Malpensa,

l’asta del Ticino, il lago Maggiore con la sua estensione verso Rho-Pero e l’area a sud del lago di

Garda) con un forte potere attrattore. L’ambiente naturale ed il paesaggio lombardo per la sua

specificità e varietà unitamente al patrimonio storico ed artistico costituisce un secondo fattore di

attrazione del territorio lombardo.

Obiettivo di sviluppo per la Lombardia è la valorizzazione e l’integrazione a livello regionale ed

europeo delle risorse già esistenti e delle risorse emergenti.

I fattori di potenziale attrazione che la Lombardia possiede devono essere resi operanti attraverso

azioni di livello e natura diversa ma coerenti tra di loro. Esse sono in parte di competenza

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regionale; attraverso le politiche di indirizzo della pianificazione; politiche di settore e strumenti

specifici come i Piani d’Area.

OBIETTIVI DELLA REGIONE LOMBARDIA – Qualità e ricchezza del territorio

2) ISTITUZIONI CULTURALI, SCIENTIFICHE, TECNOLOGICHE DI PUNTA 1) TESSUTO URBANO CONSOLIDATO

4) RETE INFRASTRUTTURALE DIFFUSA 3) AMBIENTE NATURALE E PAESAGGIO Fig. 1 – Risorse potenziali del territorio lombardo.

Sintesi della criticità territoriali individuate dal P.T.R. a supporto dello sviluppo del sistema

metropolitano lombardo.

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La rapida trasformazione del territorio e la necessità di ottenere risposte immediate a

problematiche e criticità in continua evoluzione, ha prodotto l’esigenza di rinnovare gli strumenti di

pianificazione urbanistica, accusati di staticità e inadeguatezza (superati nello stesso momento

della loro approvazione). Utilizzando le sperimentazioni di pianificazione territoriale effettuate dalle

province lombarde, il Piano Territoriale Regionale promuove un strumento di pianificazione

strategica che nasce da un confronto che oltre ai settori regionali prende in considerazione le

esperienze e le conoscenze del territorio di altri enti quali le Province ed gli Enti Locali, al fine di

ottenere uno scenario delle trasformazioni in atto e delle criticità che queste comportano.

Contrariamente e a quanto avveniva con i precedenti strumenti di pianificazione, il P.T.R. prospetta

l’idea di uno strumento dinamico in continuo aggiornamento, che nasce dal confronto con

l’evoluzione reale del territorio.

Il Piano Territoriale Regionale si pone l’obbiettivo di individuare i primi elementi per una visione strategica

del territorio lombardo. La componente prioritaria, che fornisce la chiave di lettura della visione strategica

individuata, è il sistema metropolitano lombardo. Partendo da questo sistema sono state individuate

alcune delle criticità del territorio, scegliendo di sviluppare solo quelle che maggiormente sostengono lo

sviluppo del sistema metropolitano.

Le premesse perché si attui lo scenario di sviluppo sostenibile previsto sono:

• il potenziamento delle reti infrastrutturali regionali, che andranno ad integrare lo sviluppo delle

reti di trasporto transeuropee;

• strategie per lo sviluppo economico – sociale e la valorizzazione ambientale del territorio

lombardo, lungo questi assi privilegiati di trasporto, dei poli attrattori esistenti nonché lo sviluppo

di nuovi poli attrattori.

Nel sistema metropolitano milanese si distinguono in particolare l’area Malpensa, il polo fieristico

Rho-Pero, l’area produttiva del novarese, mentre nel quadrante est si distingue il nuovo polo

aeroportuale di Montichiari. Fig. 2 – Piano Territoriale d’area Montichiari

Localizzazione del nuovo polo aeroportuale del sistema metropolitano bresciano.

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Sviluppo delle reti di trasporto transeuropee – potenziamento delle reti regionali La dotazione infrastrutturale a servizio del sistema economico lombardo è in una situazione di

sostanziale collasso.

A fronte di una dotazione stradale lombarda pari al 9% di quella italiana, sulle strade lombarde

transita il 16,5% degli autoveicoli circolanti in Italia; la dotazione insufficiente e la mancanza di

integrazione tra produzione, trasporto e distribuzione sono i fattori che determinano il grado di

efficienza e di competitività del sistema economico lombardo.

I costi ambientali, sociali ed economici attualmente sono consistenti e riconducibili a:

• costi esternalizzati sugli altri settori – ambiente, salute, sicurezza, agricoltura industria;

• costi relativi all’efficienza/carenza infrastrutturale sul bilancio delle imprese – costi del

trasporto veicolare nella provincia di Milano pari al 7,4% del fatturato.

Per ridurre i costi, saranno decisive le politiche di sviluppo delle reti di trasporto e la prospettiva di

attraversamento dei valichi alpini al fine di ottenere una maggiore centralità geopolitica nel

contesto delle reti europee di attraversamento Nord-Sud ed Est-Ovest.

Si tratta di infrastrutture lineari proposte nell’ambito di progetti di corridoio in particolare si possono

distinguere:

Infrastrutture di attraversamento

• Asse LISBONA-KIEV – Corridoio 5 (sistemi ferroviari e stradali)

• Asse GENOVA-ROTTERDAM – “Corridoio dei due Mari” (sistema ferroviario)

Infrastrutture di by-pass (“gronde”) al nodo di Milano

• Nuovi tracciati stradali – (Sistema Viabilistico Pedemontano)

• Riqualificazione di tracciati ferroviari facenti parte della “Gronda Merci Nord Milano” da

Novara a Bergamo

Infrastrutture a servizio del polo di Milano

• Linee ad Alta capacità

• Nodi infrastrutturali per i passeggeri, tra i quali l’aeroporto di Malpensa

il loro principale obiettivo è quello di migliorare l’accessibilità in ingresso ed in uscita dalla metropoli

di Milano, con la creazione di nuove arterie che migliorino la situazione esistete.

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Fig. 3– Infrastrutture di attraversamento transeuropee

CORRIDOIO 5 – Asse Lisbona – Kiev CORRIDOIO 2 MARI – Asse Genova - Rotterdam

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Fig. 4 – Piano Territoriale d’area Malpensa

Schema di sviluppo del sistema Como metropolitano milanese e varesino per

cerchi concentrici.11 Varese Barlassina Monza

Saronno

Busto Arsizio Gallarate Rho-Pero Novara Milano Sviluppo del sistema metropolitano lombardo – poli attrattori A livello sovracomunale Lo sviluppo del sistema metropolitano lombardo si ipotizza che possa avvenire per centri

concentrici, che avranno come centro promotore i maggiori poli attrattori. In questo schema si

inserisce il l’area Malpensa, il polo fieristico Rho-Pero, la nuova area produttiva del novarese.

Sin dal 1990 il Piano Territoriale d’area Malpensa sta operando per coordinare le strategie per lo

sviluppo economico – sociale e la valorizzazione ambientale del territorio lombardo interessato

dall’insediamento dell’aeroporto intercontinentale di Malpensa 2000. Con l’obiettivo di garantire

l'equilibrio tra la promozione dello sviluppo economico e urbano e la qualità della vita di un

territorio fortemente antropizzato e connotato da valenze ambientali di grande rilievo, si cerca di

favorire l’attivazione di processi sinergici aeroporto-territorio.

11 RAPPORTO DAL TERRITORIO 2003, Istituto Nazionale di Urbanistica

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Ambiente naturale e paesaggio – La sostenibilità ambientale dello sviluppo La crescita di un’area fortemente urbanizzata come quella lombarda e milanese, in particolare, è

strettamente correlata all’affermazione di precisi requisiti di qualità ambientale: la capacità di

liberare i centri urbani dall’inquinamento acustico ed atmosferico; il decongestionamento del

traffico stradale; la riduzione dei danni alla salute per inquinamento; la sicurezza dei fiumi e dei

territori più fragili; la costante manutenzione del territorio e dei sistemi naturali; la tendenziale

autosufficienza dell’approvvigionamento idrico ed energetico; il contenimento dei consumi e la

capacità di riutilizzare i rifiuti solidi urbani; la tutela delle aree naturali di pregio e la riconversione

delle pratiche agricole, in armonia con la più recente politica europea.

La sostenibilità ambientale dello sviluppo, non è solo un contributo a ristabilire un equilibrio

ecologico mondiale, così come è negli obiettivi degli accordi di Kyoto, ma un fattore competitivo

strategico che influenza direttamente l’attrattività di un territorio rispetto ad altri.

In questo senso il Piano Territoriale Regionale intende contribuire a raggiungere gli obiettivi

dell’Agenda 21, definiti nella conferenza delle Nazioni Unite del ’92 a Rio de Janeiro, per la messa

a punto di un Piano di Azione Ambientale di progressiva riduzione degli inquinanti e del consumo

delle risorse non rinnovabili.

Il Piano disegnerà inoltre un nuovo modello insediativo, indirizzato a contrastare la dispersione e a

promuovere la riqualificazione degli ambiti già urbanizzati, a riequilibrare i modi di trasporto delle

merci, a valorizzare le infrastrutture di trasporto pubblico, soprattutto quelle in sede propria, a

promuovere i beni ambientali e culturali, la conservazione del paesaggio e lo sviluppo di

un’agricoltura biocompatibile.

Attraverso un migliore e più ampio utilizzo dei Piani d’Area.

N.B.: Sono sottolineati i passaggi della sintesi del Documento Strategico Regionale che hanno

attinenza con l’area della futura Provincia di Monza e Brianza e quindi con il territorio comunale di

Barlassina.

Il Documento Strategico Regionale è un progetto che intende promuovere una nuova fase di

sviluppo compatibile.

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DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE – P.G.T. DI BARLASSINA Barlassina sarà interessata direttamente:

1 - dall’implementazione del Sistema Infrastrutturale Regionale;

2 - dalla pianificazione strategica (Piano d’Area) della Brianza;

3 - dalla formazione della rete ecologica provinciale e regionale.

1 - Il sistema Viabilistico Pedemontano interesserà direttamente Barlassina, sia come

Pedemontana che come opere connesse.

La Pedemontana colloca il comune di Barlassina sull’asse est – ovest di connessione con

Malpensa e quindi con la nuova polarità Malpensa – Rho-Pero.

La strada di arroccamento potrà come opera connessa risultare un tramite infrastrutturale di

connessione tra il sistema stradale e quello ferroviario, ed accelererà il processo di

riorganizzazione del territorio occidentale della Brianza nello schema di una rete di poli di

attrazione strettamente interconnessi, che risulterà rilevante anche alla scala provinciale e

regionale.

2 - In questa prospettiva è stato avviato da tempo la formazione de Piano d’area della Brianza, che

il Documento Strategico Regionale ritiene decisivo non solo per la compensazione del territorio

brianzolo interessato da grandi infrastrutture fortemente impattanti, ma anche per la sua definitiva

promozione.

All’interno di questo quadro di riferimento, risulta più chiara la formulazione della pianificazione

comunale attraverso il P.G.T. che deve parallelamente aumentare la capacità di attrazione e la

competitività del territorio comunale.

La capacità di attrazione è già elevata, in quanto Barlassina si contraddistingue per:

- un tessuto urbano fortemente consolidato che obbliga anche per il futuro a valorizzare quanto

già esiste;

- la presenza di numerose istituzioni culturali, associazioni, ecc. che operano a livello locale;

- la presenza di un ambito naturale e di un paesaggio di qualità e di grandi potenzialità, che deve

essere tutelato nelle sue componenti invariabili (corsi d’acqua, boschi, ecc.).

- la rete infrastrutturale che verrà riorganizzata localmente a livello gerarchico e potenziata a

livello sovracomunale dal progetto regionale di Pedemontana.

La sua capacità di competere va invece ulteriormente sviluppata promuovendo:

- la localizzazione sul territorio di funzioni possibilmente superiori connesse all’evoluzione delle

tradizioni artigianali locali e del sistema infrastrutturale;

- la qualità ambientale in tutte le sue componenti.

In quest’ottica risultano significative:

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- la realizzazione di una stazione di interesse sovracomunale nel limitrofo comune di Lentate

sul Seveso nel tentativo di trasformare le infrastrutture della mobilità in una opportunità per

ridurre la pressione del traffico di attraversamento ed il conseguente inquinamento

atmosferico ed acustico,

- la riqualificazione dei corsi d’acqua attraverso il Contratto di fiume,

- il recupero delle situazioni territoriali degradate dell’area e il ripristino di standard ambientali

apprezzabili, laddove siano compromessi .

Lungo il tracciato ferroviario delle Ferrovie Nord Milano è localizzata un’ampia area dismessa (ex

Parco Militare) che interessa sia il comune di Barlassina che il comune di Lentate sul Seveso ed è

attualmente oggetto di un AdP già in fase di attuazione per il definitivo recupero dell’area.

Una seconda area dismessa – ex Fornace Ceppi - si trova a sud - ovest del territorio comunale,

appena all’esterno del Parco Regionale delle Groane.

Per quest’area il P.G.T. formula un’ipotesi di recupero che aumenti la capacità di competere del

Comune, attraverso l’inserimento di attività di livello superiore.

4 – Per quanto riguarda la rete ecologica, il comune di Barlassina è direttamente coinvolta in

quanto

- inserito nel Parco Regionale delle Groane e nel Sito di Importanza Comunitaria – SIC – dei

Boschi delle Groane (Boschi di Sant’Andrea);

- collocato lungo l’asse fluviale del Seveso ed interessato dal Contratto di fiume Seveso –

Progetto Interreg IIIB – NETWET 2 – che è stato sottoscritto nel dicembre 2006 dalla

Regione Lombardia e dai comuni interessati (Barlassina, Lentate sul Seveso e Cermenate)

e da altri enti pubblici.

Il Parco ed il fiume risultano essere gli assi portanti nord – sud della rete ecologica Provinciale

e Regionale.Inoltre Barlassina con Lentate sul Seveso può e deve svolgere un ruolo

importante per il raccordo ambientale est – ovest, a connettere i grandi parchi regionali (delle

Groane e della Valle del Lambro) attraverso i P.L.I.S. (della Brughiera Briantea e della Brianza

Centrale).

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c - PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE (P.T.P.R.)

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale di cui si è dotata la Regione Lombardia, opportunamente

aggiornato, potrebbe coincidere con il Piano del Paesaggio di cui al Codice Urbani.

Esso contiene l’analisi delle trasformazioni recenti e le invarianti territoriali con le quali deve

misurarsi il P.T.R.

P.T.P.R.

Dalla lettura degli elaborati (schede ed elaborati grafici) del P.T.P. Barlassina risulta caratterizzato

per la ricerca degli indirizzi di tutela, come di seguito.

L’ambito geografico di appartenenza di Barlassina è quello della Brianza mentre la fascia

geografica è quella dell’Alta Pianura asciutta, caratterizzata da vasti lembi boschivi di brughiera e

pino silvestre (tav. A).

Parte del territorio comunale appartiene al Parco Regionale delle Groane ed è interessato dal Sito

di Importanza Comunitaria (S.I.C) dei Boschi delle Groane (di Sant’Andrea).

Il territorio comunale è attraversato dal fiume Seveso. (tav. C)

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ESTRATTI GRAFICI BARLASSINA

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d- PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) – P.G.T. BARLASSINA

ll Piano Territoriale Provinciale vigente in provincia di Milano contiene indicazioni relative ad alcuni

aspetti (infrastrutturali, ecologici ed ambientali) che hanno rilevanza nel contesto territoriale del

comune di Barlassina e che sono stati assunti dal P.G.T..

• Le previsioni relative al Sistema insediativo – infrastrutturale (Tav.1) evidenziano la previsione

di riqualificazione della S.P. 118 ed il potenziamento della linea ferroviaria Ferrovia Nord Milano,

con la previsione di un interscambio di interesse sovracomunale nel comune di Seveso. La

cartografia del P.T.C.P. non riporta la previsione del tracciato della Pedemontana che

comporterà la revisione dell’intero sistema viabilistico pedemontano e la contestuale

riorganizzazione della rete viaria a livello regionale, provinciale e comunale. In attuazione

dell’A.d.P. per l’ex Parco Militare è in programma un intercambio ferro – ferro tra la linea Milano –

Como – Chiasso di R.F.I. e la Seveso – Camnago delle FNM.

• Un secondo aspetto che viene affrontato nel P.T.C.P. è relativo alla difesa del suolo (Tav. 2),

dal quale il territorio di Barlassina risulta per metà interessato da aree con vincolo idrogeologico

mentre la metà urbanizzata è caratterizzata da una concentrazione di nitrati (inquinanti del primo

acquifero) di 30 – 50 mg/l, del tutto simile alla maggior parte del territorio della fascia dell’alta

pianura asciutta, come indicato dal Piano Territoriale Paesistico Regionale e meglio precisato dal

P.T.C.P (Tav. 6 – unità paesistico–territoriali) nell’unità tipologica dell’alta pianura terrazzata

delle Groane e di Meda e della valle del Seveso. Lungo il tracciato ferroviario delle Ferrovie Nord

Milano è localizzata un’ampia area dismessa che interessa sia il comune di Barlassina che il

comune di Lentate sul Seveso, attualmente oggetto di un AdP in corso di attuazione al fine di

operare un recupero urbanistico del Parco Militare.

Una seconda area dismessa – Fornace Pizzi - si trova a sud ovest del territorio comunale,

all’interno del Parco Regionale delle Groane ed è inserita nel Piano di settore per le Fornaci.

Un’altra area dismessa non rilevata dal P.T.C.P. è quella relativa all’ex Fornace Ceppi.

• Il sistema paesistico ambientale (Tav. 3) del P.T.C.P. assume per il territorio di Barlassina le

seguenti previsioni: Ambiti di rilevanza paesistica, Ambiti di rilevanza naturalistica, fasce di

rispetto paesistico-fluviale, centri storici e comparti di antica formazione, Comparti storici al

1930, elementi storico-architettonici, come meglio precisato nella tabella di pag. 103.

• La rete ecologica (Tav. 4) evidenzia l’appartenenza del territorio di Barlassina ad un sistema più

vasto fortemente urbanizzato, dove i corridoi fluviali e le aree protette coprono un ruolo

fondamentale per creare e sviluppare un sistema ecologico integrato. Sotto questo aspetto

emerge il valore assunto dai corsi d’acqua che lungo i loro assi permettono il collegamento ai

numerosi gangli principali e secondari distribuiti sul territorio.

Il corridoio principale del fiume Seveso ha il compito di collegare il Parco della Brughiera

Briantea a nord, con il Parco della Brianza Centrale (ampliato con Del. D.G.P. n°41/05 del

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26.01.2005), per consentire al Parco Regionale della Valle del Lambro di congiungersi al Parco

delle Groane. Quest’ultimo nel territorio di Barlassina è attraversato da due corsi d’acqua minori

(torrente Garbogera e Lombra o Pudica) ed è caratterizzato dalla presenza del S.I.C. del bosco

delle Groane (bosco di Sant’Andrea).

Tutte le previsioni degli elaborati grafici e normativi del P.T.C.P. sono state acquisite dagli

elaborati del P.G.T..

Elaborati grafici

- la TAV. 1 - dall’All. n° 1 Cartografia - Inquadramento territoriale del Doc. 1 – B;

- le TAV. 2, 3, 4 - dalla TAV. 1 – Previsionio di Piano del Doc. 1 – B,

- dal Doc. n° 1 – E Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT,

- da Doc. n° 1 – F Individuazione del reticolo idrografico principale e minore,

- dall’All. n°.1 – Scenario di valutazione e dall’All. 1 b - Vincoli esistenti sul

territorio Comunale del Doc. n° 1.G – V.A.S.

- dalle TAV. 1a, 1b, 1c e 2 del Doc. n°3 - A

Normativa

Il comune di Barlassina è interessato dalle seguenti prescrizioni generali e particolari delle

Norme di Attuazione del P.T.C.P.. Queste norme sono state recepite come parte integrante

delle NTA del P.G.T. :

Descrizione N.d.A. del P.T.C.P. N.T.A. del P.G.T.

Sistema Insediativo – Infrastrutturale – Tav. 1 Sistema infrastrutturale della mobilità Art. 73 Art. 45 Difesa del Suolo – Tav. 2° Vincolo idrogeologico Art. 45.3 Art. 45 Fasce del P.A.I. – A – B – C Art. 45 Art. 45 Corsi d’Acqua di cui all’elenco 2 Art. 46 Art. 45 Ciclo delle acque e Pozzi pubblici Art. 47 Art. 45 Aree dismesse Art. 48 Art. 45 Sistema Paesistico Ambientale – Tav. 3a Ambiti di rilevanza paesistica Art. 31 Art. 45 Fase di rilevanza paesistica fluviale Art. 31 Art. 45 Ambiti di rilevanza naturalistica Art. 32 Art. 45 Centri storici e nuclei di antica formazione Art. 36 Art. 45 Comparti storici al 1930 Art. 37 Art. 45 Giardini e parchi storici Art. 39 Art. 45 Architettura militare Art. 39 Art. 45 Architettura religiosa Art. 39 Art. 45 Architettura industriale Art. 39 Art. 45 Architettura civile non residenziale Art. 39 Art. 45 Architettura civile residenziale Art. 39 Art. 45

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Percorsi di interesse paesistico Art. 40 Art. 45 Aree Boscate(Art. 136 del D.Lgs. 42/2004) Art. 63 Art. 45 Arbusti - siepi Art. 64 Art. 45 Alberi di interesse monumentale Art. 65 Art. 45 Rete Ecologica – Tav. 4 Art. 45 Gangli Principali Art. 57 Art. 45 Corsi d‘acqua minori con caratteristiche attuali di importanza ecologica Art. 58 Art. 45

Corsi d’acqua minori da riqualificare a fini polivalenti Art. 58 Art. 45 Principali corridoi ecologici dei corsi d’acqua Art. 58 Art. 45 Principali interferenze delle reti infrastrutturali con i corridoi ecologici Art. 60 Art. 45

Sito di importanza comunitaria Art. 62 Art. 45 Sistema dei Vincoli Paesistici e Ambientali –Tav 5a Sito di importanza comunitaria Art. 62 Art. 45 Beni di interesse artistico e storico (D.Lgs. 42/2004) Fiumi e corsi d’acqua – Fascia di rispetto 150 m (D.Lgs. 42/2004)

Parco delle Groane (Art. 136 del D.Lgs. 42/2004) Art. 67 Art. 45 Unita Paesistico – territoriali -Tav.6 Alta pianura terrazzata (Terrazzi antichi delle Groane e di Meda) Valli dei corsi d’acqua (Valle del Seveso)

Art. 29 Art. 45

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5. - P.T.C. DEL PARCO DELLE GROANE - P.G.T. DI BARLASSINA

Il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del Parco Regionale delle Groane è stato

modificato con Variante Generale approvata con Delibera della Giunta Regionale del 30

luglio 2004, n°. 7/18476.

Il P.G.T. recepisce integralmente l’articolazione in zone del territorio comunale compreso nel

parco,così come previste dal PTC e le relative NTA.

Normativa

Descrizione

N.T.A. del

P.T.C.

N.T.A. del

P.G.T.

Sito d’interesse comunitario – rete Natura 2000 SIC – IT 2050002 – Boschi delle Groane

Zona di riserva naturale orientata – Boschi di S. Andrea Artt. 28 - 29 Art. 44

Riqualificazione ambientale a indirizzo naturalistico Art. 30 Art. 44

Riqualificazione ambientale a indirizzo agricolo Art. 31 Art. 44

Zona a verde privato vincolato Art. 34 Art. 44

Zona edificata Art. 35 Art. 44

Zona Fornaci – Fornace Pizzi – Piano di settore Fornaci Art. 36 Art. 44

Zona per servizi di interesse comunale P - parcheggi / T – servizi tecnologici

Art. 38 Art. 44

Viabilità pubblica Art. 40 Art. 44

Parcheggi Art. 41 Art. 44

Viabilità minore Art. 42 Art. 44

Elaborati grafici

Tutte le previsioni degli elaborati grafici del P.G.T. sono state riprese dagli elaborati grafici

del P.G.T.:

- TAV. 1 – Previsioni di Piano del Doc. 1 - B;

- TAV. 1a, 1b, 1c, e 2 del Doc. n° 3 A.

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ESTRATTO DEL PIANO TERRITORIALE DEL PARCO DELLE GROANE

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LEGENDA DEL PIANO TERRITORIALE DEL PARCO DELLE GROANE

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6. - PIANO STRATEGICO PER L’AREA METROPOLINATA MILANESE

Obiettivi del Piano Strategico per l’area Metropolitana Milanese dichiarati nella presentazione

della Provincia di Milano.

“Il Piano strategico non è un piano urbanistico, non ha natura ordinativa né prescrittivi. E’ un

progetto che si forma e acquista senso attraverso un processo di coinvolgimento di tutti gli

attori del cambiamento a partire dai comuni. Il piano strategico è utile per sperimentare

pratiche innovative di governo metropolitano.

Gli strumenti tradizionali di pianificazione non sono più sufficienti per garantire qualità dello

sviluppo.

I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale sono strumenti deboli se non accompagnati

da una visione forte e condivisa dei bisogni.

Il Piano Strategico vuole essere, per i Comuni della Provincia di Milano, un modo innovativo

per gestire l’attuazione della nuova legge urbanistica regionale (piano dei servizi PGT).

Nel caso milanese il Progetto Strategico vuole essere uno strumento utile per i comuni che

stanno affrontando eccezionali condizioni di cambiamento istituzionale.

– La nascita della nuova Provincia di Monza e Brianza

– La trasformazione della Provincia in Città Metropolitana

Il Piano Strategico della Provincia di Milano affronta condizioni di complessità territoriale

uniche in Italia.

• abitanti di cui 1.586.000

occupati

• 189 comuni

• 36% del territorio

urbanizzato

• 1.904 abitanti per Kmq

• 11.520 servizi

sanitario-sociali

- 39 musei

- 2.787 impianti sportivi

- 72 ospedali

- 220 scuole superiori

- 982 Kmq di parchi

• Il Piano Strategico: per capire e rappresentare i cambiamenti della “città di città”

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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Affrontare le specificità e le problematiche di una provincia ricca e con scarsa qualità

della vita.

Una metropoli dualistica nella quale emergono problemi di coesione sociale

Il progetto di lavoro pone al centro il tema dell’abitabilità della regione urbana milanese:

- come risposta a nuove domande emergenti e alla domanda implicita di ambienti di

vita più amichevoli;

- come variabile non marginale dello sviluppo economico.

Il metodo di lavoro vuole essere caratterizzato da forte originalità di approccio, capace di orientare le politiche della Provincia e dei Comuni. Un processo che si misuri e coordini con un insieme di attività strategiche che stanno

avvenendo nella Provincia e nei Comuni, una attività che offra ad esse materiali di

lavoro, quadri di riferimento, segnalazioni di criticità da affrontare, punti di attenzione,

priorità da individuare.

Attività in corso: – Processo costituzione nuova provincia Monza e Brianza

– Sperimentazione piani servizi sovra-comunali

– Formazione Dirigenti Provincia e Comune di Milano

– Attivazione Territorial Review OCSE sull’area metropolitana

– Attività direzione territorio sui piani d’area a valle dell’approvazione del PTCP

– Politiche per la casa e patto metropolitano per la casa

– Grandi progetti strategici sovra-provinciali: Nord Ovest

– Attività di pianificazione strategica in corso in alcune aree (Martesana, Rho Pero,

Alto Milanese, Nord Milano, Sud Milano, Brianza…)”12

N.B.: Sono sottolineati i passaggi della sintesi del Piano Strategico per l’area

metropolitana milanese che hanno attinenza con l’area della futura Provincia di Monza e

Brianza e quindi con il territorio comunale di Barlassina.

Il Piano Strategico è soprattutto un documento di lavoro che pone al centro il tema

dell’abitabilità del territorio.

12 Presentazione del Piano Strategico dell’Area milanese – provincia di Milano, 2005

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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7. - DOCUMENTI PER LA PIANIFICAZIONE D’AREA DELLA BRIANZA

a. Il Piano Strategico dell’Agenzia di sviluppo locale della Brianza: Sul territorio della Brianza è attiva l'“Agenzia di Sviluppo Locale della Brianza milanese"

composta da Amministrazioni locali, Associazioni Imprenditoriali, Organizzazioni Sindacali,

banche e autonomie funzionali del territorio con compiti di ideazione, progettazione e

attivazione di iniziative tese a qualificare la crescita sostenibile del territorio.

A questa Agenzia partecipa anche la città di Monza e tra i suoi obiettivi c’è la redazione di un

piano strategico della Brianza “dove, accanto alla visione di sviluppo, delle linee strategiche,

alla definizione degli obiettivi sia possibile identificare il tracciato che può trasformare questi

obiettivi in risultati.”

Tra le sette linee strategiche che sono enunciate nel documento di Piano strategico della

Brianza, la sesta (“Integrare il territorio”) contiene alcuni concetti che, assunti in proprio

dall’Amministrazione e in coerenza con una visone sovracomunale condivisa, sono alla base

della concezione del PGT di Barlassina.

Dice infatti il Documento:

«[…] La Brianza si distingue inoltre nel contesto regionale anche per il suo impianto insediativo geograficamente centrale, parte integrante e rilevante del sistema policentrico lombardo. Il territorio brianteo è infatti compreso fra il sistema metropolitano milanese a sud ed il sistema delle città pedemontane a nord: un’area centrale, che intrattiene con il territorio circostante, relazioni autonome, sia insediative, che infrastrutturali ed ambientali. La sua organizzazione a rete si articola in tanti centri piccoli e medi ed in aree omogenee ed in un tessuto connettivo (strade, parchi, ferrovie, monumenti, ecc.) che la caratterizza unitariamente: un’organizzazione a rete che è risultata l’antidoto necessario al proliferare della città metropolitana, intesa come megalopoli di tipo Milanocentrica. » Il documento indica poi obiettivi specifici per ciascun settore a)Il sistema infrastrutturale L’articolazione del “sistema Brianza” all’interno dell’organizzazione policentrica lombarda è già

stata in passato sostenuta da una rete di mobilità diversificata e gerarchicamente organizzata:

strade statali, provinciali, comunali, treni e tramvie, interconnessi fra di loro a formare stazioni

di interscambio e scali merci, strategicamente collocati sul territorio. Successivamente questa

organizzazione si e’ indebolita: alcune strade hanno perso il loro ruolo di strade intercomunali o

regionali, mentre le tramvie venivano abbandonate ed alcune linee ferroviarie dismesse o

sottoutilizzate. A questo punto il traffico di attraversamento si è sovrapposto in modo

indifferenziato a quello locale e le stazioni hanno perso la loro funzione di interscambio,

determinando la situazione attuale di grave congestione dell’area.

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

117

Occorre allora prioritariamente ripristinare questa connessione tra organizzazione urbanistica e

rete della mobilità:

• riqualificando innanzitutto le strade esistenti e realizzandone di nuove solo ed in

quanto funzionali alla logica di rete ed ai collegamenti di quest’ultima alla grande viabilità

regionale ed autostradale;

• integrando e potenziando il trasporto su ferro ed in generale quello pubblico

(gomma–ferro), anche in direzione est-ovest, così da innervare ancora una volta la Brianza ed

organizzare nuovi e più funzionali centri di interscambio ferro–gomma, nei punti di intersezione

delle strade, nuove ed esistenti, con le linee ferroviarie.

Solo in questo modo è possibile ricostruire un’efficiente rete di trasporto, pubblico e privato, in

grado di garantire, con una mobilità diffusa interna alla Brianza, anche le necessarie

integrazioni con l’esterno e l’ammodernamento complessivo del sistema della mobilità

milanese e lombarda. b) Il sistema ambientale […] La salvaguardia del tessuto connettivo “verde” della Brianza è la principale operazione in grado di valorizzare la sua organizzazione policentrica, contrastando l’urbanizzazione diffusa e disordinata del suo territorio. […] Una continuità ambientale di tipo sistemico connessa con un patrimonio storico - architettonico di primissimo piano, in grado di caratterizzare definitivamente e originalmente questo territorio, facendone emergere un’immagine prevalentemente verde di “territorio-parco" costellato da un sistema di centri storici e ville di assoluta eccellenza anche in prospettiva turistica. […] c) Il sistema dei servizi […] L’obiettivo, in questo settore, è quello di insediare sul suo territorio servizi strategici per le persone e per le attività, fortemente contestualizzati, organizzati a rete, a sostegno del suo sviluppo futuro ed a vantaggio degli ottocentomila cittadini della Brianza valorizzando prioritariamente il patrimonio storico-architettonico, ambientale (Parco Valle Lambro) e di archeologia produttiva (mulini, opifici, etc..) oggi in stato di abbandono e di degrado. Le dimensioni ridotte che caratterizzano la maggior parte delle imprese brianzole, si riflettono infatti in una loro spiccata specializzazione ad alto contenuto di progetto ed in una notevole adattabilità e tempestività di risposta alle specifiche e mutevoli esigenze di mercato.» b. Il Piano d’Area della Brianza Il Piano d’Area della Brianza, attualmente ancora in fase di discussione da parte

dell’Assemblea dei Sindaci, rappresenta uno strumento di transizione, in attesa della

attivazione funzionale della nuova Provincia, tra il vigente PTCP di Milano e il nuovo PTCP

provinciale che essa dovrà elaborare, una volta

pienamente funzionante.

Esso contiene, in una relazione denominata “Documento di Inquadramento”, l’individuazione di

obiettivi specifici che da subito possono essere assunti quali riferimento per l’elaborazione del

PGT.

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118

Il Documento divide la Brianza in tre settori: per quello occidentale, a cui appartiene

Barlassina, propone questa lettura ed individua i seguenti obiettivi:

L’area individuata come Brianza Ovest è un territorio oggi interconnesso alla Brianza Centrale

(Monzese) ed orientale (Vimercatese) da poche infrastrutture est – ovest della mobilità (la

Statale Bustese a sud e la Novedratese a nord) e da alcuni servizi di livello intercomunale

(Consorzio per incenerimento rifiuti di Desio, C.T.N.M., C.T.P. Groane, ecc…).

Per il resto l’area ha un’organizzazione prevalentemente nord – sud sia per la mobilità che per

il sistema paesistico ambientale ed è stata caratterizzata da uno sviluppo insediativo molto

elevato, con aree libere che risultano intercluse tra le numerose infrastrutture lineari.

I Comuni compresi in quest’area sono: Lazzate, Misinto, Cogliate, Ceriano Laghetto, Solaro,

Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Seveso, Barlassina, Lentate sul Seveso, Meda, Seregno,

Desio, Nova Milanese, Varedo e Limbiate.

Gli interventi proposti nei singoli settori non solo consentono la riunificazione e la

riqualificazione di questo territorio lungo la direttrice est – ovest, ma anche la sua integrazione

nella Brianza.

1) Sistema della mobilità Con:

- la riqualificazione della SS n° 527 anche attraverso le tangenziali di Ceriano Laghetto –

Solaro e Nova Milanese – Muggiò e la soluzione dei nodi d’intersezione con la Vecchia

Comasina e con la Milano – Lentate sul Seveso;

- la riqualificazione della “Novedratese” anche attraverso la soluzione dello svincolo di

Lentate sul Seveso a garantire una connessione diretta est – ovest;

- la realizzazione della nuova SP n° 133 a delimitare ad ovest l’area;

- la realizzazione del nuovo tratto Barlassina – Meda della SP n° 118;

si avvia a soluzione il Sistema Viabilistico Pedemontano che dovrebbe risolvere

definitivamente i problemi di mobilità dell’area e della Brianza tutta, quelli interni e quelli

esterni, oltre che in direzione nord – sud anche e soprattutto in direzione est – ovest,

consentendo alla Brianza di svolgere il suo ruolo di raccordo territoriale.

Come per la viabilità, anche per il trasporto su ferro, gli interventi proposti di:

- riattivazione e ammodernamento della Seregno – Cesano Maderno – Saronno con

l’interscambio ferro – ferro con la FNM Milano – Asso e con le Metrotramvie Milano

Mombello e Milano – Desio – Seregno e ferro – gomma sull’area ex ACNA;

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119

- riqualificazione fino all’interramento della FNM Milano – Asso con interscambio ferro – ferro

a Cesano Maderno e riattivazione della Seveso – Camnago per l’intersezione con la Milano

– Como – Chiasso;

- potenziamento e formazione di altri centri intermodali a Desio, Seregno, ecc…;

consentiranno di trasferire una quota consistente di traffico dalla gomma al ferro, creando

condizioni di mobilità diffusa ed equilibrata in Brianza, integrandola al tempo stesso nel più

generale Servizio ferroviario Regionale. In questa prospettiva assume particolare rilevanza,

con la riattivazione della Seregno – Cesano Maderno – Saronno la concreta realizzazione della

cosiddetta Pedegronda ferroviaria o Brianza express.

2) Sistema paesistico ambientale La maggior parte dei P.L.I.S. già istituiti o di prossima istituzione potranno salvaguardare le

aree ancora libere creando una continuità verde est – ovest, a congiungere il Parco delle

Groane con il Parco della Valle del Lambro, impedendo che la nuova rete della mobilità possa

indurre nuove urbanizzazioni ed insediamenti.

Questa salvaguardia sarà completa se verranno assoggettate a tutela le facse di rispetto delle

nuove infrastrutture stradali, dalla Pedegronda alla nuova SP n° 133.

In particolare la riqualificazione della Novedratese consentirà la costruzione di un vero parco

interprovinciale: dal Parco delle Groane e della Valle del Lambro, fino al Parco dell’Adda.

Il collegamento tra questi parchi sarà garantito a sud, dal percorso ciclabile da realizzare lungo

l’alzaia del Canale Villoresi.

3) Sistemi Insediativi L’organizzazione a rete dei servizi esistenti e previsti, consentirà di dotare la Brianza di servizi

di eccellenza:

- di tipo culturale lungo il percorso delle ville e parchi

- di tipo sportivo e di tempo libero lungo l’asse Villoresi

- di servizio alle persone e per la attività organizzando a sistema quelle esistenti

- per la ricerca e la riqualificazione professionale.

L’asse della Saronno – Monza – Trezzo, rappresenterà invece l’asse attrezzato per tutta la

Brianza, anche per i grandi servizi ecologici dell’area, dalla depurazione delle acque, al

trattamento rifiuti, ecc…

Il grande patrimonio delle aree dismesse della Brianza Ovest, in stretta connessione con le

infrastrutture della mobilità, su ferro e su gomma, rappresenta anche per il futuro un’importante

potenzialità , sia per gli insediamenti produttivi che per i servizi di ricerca e direzionali.

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5 – I vincoli amministrativi

I vincoli di cui al D. Lgs 42/2004 e di cui alle altre leggi, localizzati sul territorio comunale

evidenziati sulla tavola dei “Vincoli esistenti sul territorio comunale” sono

a) VINCOLI AMBIENTALI

- art. 136 – individui per: 1) Palazzo Rezzonico e giardino 2) Immobile fine XVIII sec 3)

Chiesa Parrocchiale di S.Giulio

- D.G.R. 7/7868/2002 – corsi d’acqua vincolati e fasce di rispetto per il fiume Seveso, per il

torrente Lombra o Pudica, per il torrente Garbogera (reticolo principale) e per il fosso delle

Brughiere (reticolo minore);

- art. D.G.R. n°. 5/36147 del 18-05-93 – vincolo sui Corsi d’acqua per una fascia di

protezione ai fini idrogeologici ed idraulici di 150 mt. dalle sponde;

- art. 142 lett. g) vincolo boschivo per le aree boscate che presentano superfici maggiori di

2000 mq.;

b) VINCOLI RELATIVI AL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE - art. 146 lett. f) ex D. Lgs 490/99;

c) VINCOLI IDROGEOLOGICI

- art. 142 lett. C - D. Lgs 42/2004 Corsi d’acqua e fascia di protezione ai fini idrogeologici ed

idraulici

- L.R. n°. 12/05 – D.G.R. n°. 8/1566/05 Vincoli e Classi di fattibilità geologica, idrogeologica e

sismica delle Azioni di Piano;

d) VINCOLI AMMINISTRATIVI

- di elettrodotto di cui al D.P.C.M. 8 luglio 2003;

- per Cimiteri di cui all’art. 338 del T.U.L.S. così come modificato dall’art. 28 della L.

166/2002;

- dei pozzi di captazione idrica a scopo potabile di cui al D. Lgs n°. 152/06 e D.G.R. 10 Aprile

2003 n°. 7/12693

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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6 – Elenco istanze presentate

Le istanze e proposte provenienti dai Cittadini, singoli od in forma associata, sono 29.

Le azioni che esse propongono sono per la maggior parte a conferma o ad integrazione di quelle

proposte dal Documento Direttore.

Molte di queste istanze propongono azioni private e trovano risposta nel P.G.T. a seconda della

loro compatibilità con i criteri di sostenibilità U.E. e con i criteri enunciati dal Documento Direttore.

In particolare una istanza propone una azione di interesse generale già compresa nel Documento

Direttore.

Istanza Azione

20 2/16, 2/17e 2/18 - considerazioni sulla zona A

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COMUNE DI BARLASSINA - ELENCO ISTANZE -

N. PROT. DATA INDIVIDUAZIONE DESTINAZIONE P.R.G. vigente DESTINAZIONE P.G.T.

Fg Mapp. azzonamento attuale azzonamento richiesto

1 5093 02.05.2002 7 207 zona D2 - produttivo di espansione zona C1 - residenziale di completamento

2 7418 28.06.2002 1 69 zona D3 - produttivo di espansione zona C1 - residenziale di completamento

3 7318 28.06.2002 1 22 zona D3 - produttivo di espansione zona C1 - residenziale di completamento

4 7411 28.06.2002 1 38 - 39 - 43 zona D3 - produttivo di espansione zona terziario / commerciale e residenziale

5 7412 28.06.2002 1 27 zona F1 - Attrezzature collettive zona edificabile

6 7423 28.06.2002 15 45 - 47 parte zona E2 - verde privato vincolato zona C1 - residenziale di completamento

7 7426 28.06.2002

10 12

13 14

2 16 - 17

10-35-36-37-44-45-46-47-48-50-51-52-55-58-60-67-

71-118-119-120-121 75

zona F2 - Parco delle Groane Fascia di rispetto cimiteriale

Zona E1 - agricola

zona F2 - Parco Groane a servizio

delle residenza

zona terziario / commerciale e residenziale - tempo libero

8 7427 28.06.2002 1 30-31-33-34-70-72-75-106 zona D3 - produttivo di espansione zona terziario / commerciale e residenziale

9 928 28.01.2003 15 85-87-268 zona E2 - verde privato vincolato zona C1 - residenziale di completamento

10 6676 10.06.2003 15 4

27 124 -184

zona F1 - Attrezzature collettive

zona stradale esistente e in previsione

zona F1 - Attrezzature collettive

zona C1 - residenziale di completamento

zona stradale esistente e in previsione

11 2844 12.03.2003 155-156-327-328-329 zona C1 - residenziale di completamento

possibilità di ampliamento utilizzando parte della volumetria del lotto di proprietà azzonato in zona A3

12 14113 04.12.2003 12 32

zona F2 - Parco Groane zona per attrezzature collettive

Ambito per servizi - art. 40 - nel

P.T.P.R.

zona D1 - produttivo di completamento

zona Edificata - ex art. 37 - nel P.T.P.R.

13 12049 25.10.2004 2 46-57-83-50 zona D1 - produttivo di completamento zona C1 - residenziale di completamento

14 14735 22.12.2004 9 88 Parco delle Groane zona E2 - verde privato vincolato

15 998 27.01.2005 9 9-29-41 zona E2 - verde privato vincolato zona edificata

16 6648 08.06.2005 9 93

- zona di riserva naturale orientata- SIC - boschi delle Groane

- zona di riserva ambientale a

indirizzo naturalistico

zona a Parco attrezzato

17 412 13,01,2006 11 62 zona D1 - produttivo di completamento zona C1 - residenziale di completamento

18 481 16,01,2006

10 12

14

2 16 - 17

10-35-36-37-44-50-51-52

75

zona F2 - Parco delle Groane Fascia di rispetto cimiteriale

Zona E1 - agricola

zona F2 - Parco Groane a servizio delle residenza

zona terziario / commerciale e residenziale - tempo libero

19 487 16,01,2006 - - zona D1 - produttivo di completamento zona edificabile

20 488 16,01,2006 // // // considerazioni progettuali per interventi in zona A

21 3740 22.03.2006 15 93 sub. a zona E2 - verde privato vincolato zona edificabile

22 5665 15,05,2006 12 6-37-44-45 zona F2 - protezione e servizi alla residenza zona C1 oppure D4

23 5571 12,05,2006 1 225 zona D1 - produttivo di completamento zona C1 - residenziale di completamento

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COMUNE DI BARLASSINA - ELENCO ISTANZE -

N. PROT. DATA INDIVIDUAZIONE DESTINAZIONE P.R.G. vigente DESTINAZIONE P.G.T.

Fg Mapp. azzonamento attuale azzonamento richiesto

24 5894 18,05,2006 - - zona E2 - verde privato vincolato

zona edificabile

25 6414 31,05,2006 6 12-296 zona D2 - produttivo interrelata con aree residenziali

trasformazione Volumetria produttiva esistentein volumetria residenziale

(5.514,26 mc)

26 8287 17.07.2006 6 520 zona residenziale zona commerciale e direzionale

27 9821 11.09.2006 - 72-73 zona D2 zona residenziale

28 11481 25.10.2006 15 67 zona D2 zona C1 - residenziale di completamento

29 11400 23.10.2006 15 98-99 zona D2 zona C1 - residenziale di completamento

aggiornato al 3/7/2007

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125

C - QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE COME RISULTANTE DELLE

TRASFORMAZIONI AVVENUTE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA b)

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126

1 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità

Gli allegati n°. 1 Corografia – Inquadramento territoriale e n°. 2 - Viabilità, al Doc. n°. 1 – Documento

di Piano – B – Progetto descrivono l’attuale sistema delle Infrastrutture e della mobilità e la sua

probabile evoluzione futura.

L’attuale sistema delle infrastrutture stradali e ferroviarie di riferimento per Barlassina è composto

da:

- SP n° 118 da Barlassina a Cogliate e da Cogliate per la superstrada attraverso Barlassina in

parallelo alla SP 152 da Lentate sul Seveso a Misinto, per il traffico est – ovest;

- SP n° 44 Milano – Lentate sul Seveso per il traffico nord – sud di tipo autostradale;

- ex strada statale n° 35 (dei Giovii) per il traffico nord – sud di tipo intercomunale, così come la SP

n° 133 che corre parallela alla ex strada statale dei Giovi ad ovest;

- linea RFI Milano – Como – Chiasso ;

- tratto FNM Seveso – Camnago di Lentate sul Seveso per il collegamento della linea FNM Milano –

Asso con la linea RFI Milano – Como – Chiasso.

Questo sistema risulta inadeguato dal punto di vista trasportistico in riferimento in particolare:

- al traffico est – ovest che crea congestione all’interno del centro abitato di Barlassina come

pure di Cogliate e Meda;

- alla sovrapposizione di traffico regionale e locale ed all’inquinamento acustico ed

atmosferico prodotto in particolare dal traffico nord – sud lungo la SP n° 44;

- all’inadeguatezza del servizio ferroviario in quanto non dispone di centri di interscambio

ferro –gomma particolarmente attrezzati (parcheggio di interscambio, ecc…)

In prospettiva il quadro di riferimento sarà drasticamente modificato dalla cosiddetta

“autostradalizzazione” del tratto Cesano Maderno – Lentate sul Seveso della SP n° 44 con

conseguente realizzazione della cosiddetta strada di arroccamento che scorrerà lungo l’attuale

strada provinciale o in sovrapposizione o in affiancamento dell’autostrada Pedemontana, a

seconda che questa verrà realizzata in galleria od in trincea.

Il Comune di Barlassina ha evidenziato numerose incongruenze in questo quadro delineato dal

progetto preliminare del Sistema Viabilistico Pedemontano, chiedendo che:

1) il tratto di Pedemontana in attraversamento di Barlassina sia interrato;

2) il tratto della strada di arroccamento corra sull’attuale sede della SP 44;

3) sia realizzato un collegamento della strada di arroccamento con l’interscambio

gomma – ferro all’intersezione della linea RFI Milano – Como – Chiasso , della linea

FNM Seveso – Camnago e del nuovo tratto della SP n° 118 nell’area dell’ex Parco

Militare.

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

127

Per quanto riguarda il traffico di attraversamento est – ovest, il principale riferimento risultera’ la

strada di arroccamento e la stessa Pedemontana ad est, la Pedemontana a nord, la nuova SP n°

133 ad ovest e la SS n° 527 a sud. All’interno di questo quadrilatero di scorrimento del traffico

veicolare, potrebbero non essere più necessari i collegamenti est – ovest o nord – sud di

attraversamento del territorio, ma solamente dei collegamenti direzionali ai vari poli o centri di

attrazione dei Comuni compresi all’interno del Quadrilatero.

In questa prospettiva è stata fatta la classificazione della rete stradale all’interno del comune di

Barlassina in conformità al regolamento di attuazione del nuovo codice della strada, così come

delineato nell’allegato n° 2 – Viabilità del Documento n° 1.

All’attuale tracciato della SP 118 è prevista un’alternativa a sud ed a est del territorio comunale di

Barlassina al confine con Seveso, in sottopasso all’attuale SP n° 44 ed in connessione con il tratto

di SP n° 118 in costruzione nell’ ex Parco Miliare, La SP n° 118 si collegherebbe con la strada di

arroccamento o all’intersezione prevista dal progetto preliminare del Sistema Viabilistico

Pedemontano, così come approvati dal C.I.P.E. o più a nord come da proposta del Comune di

Barlassina.

La SP n° 118, come pure la ex strada statale dei Giovi (Corso Milano), vengono classificate come

strade C extraurbane, e ad esse si connettono le strade E comunali di disimpegno interno al

comune, quali la via Colombo ad est e la via Dante Alighieri a ovest.

Alle strade C si connettono le strade F1 urbane comunali ed a queste le strade F2 di quartiere a

traffico limitato ai sensi della legge n° 285/92. Queste ultime strade disimpegnano i “quartieri a

traffico limitato”, da dove cioè è possibile escludere il traffico di attraversamento sia intercomunale

che comunale.

La tavola della viabilità individua anche i principali percorsi ciclopedonali esistenti e di progetto,

quale quello denominato “delle Groane – Brughiera”, a connettere fra di loro i due parchi.

2 – Sistema urbano

L’Allegato A al Doc. n°. 1 – A – Stato di fatto e gli estratti allegati a questa Relazione, illustrano lo

stato di fatto in serie storica evidenziando:

- il centro storico ed i nuclei di antica formazione all’esterno: Cascina Santa Maria a est e Cascina

Bosco a ovest, così come sono stati rilevati dalla carta IGM del 1888, con evidenziati gli edifici del

Catasto Teresiano del 1721, del Cessato Catasto del 1850 e del Catasto Rettificato del 1850;

- gli insediamenti al 1933 con gli edifici del Catasto Rettificato del 1900 che illustra il

consolidamento del centro storico e la prima espansione lungo l’attuale Corso Milano con la

formazione delle ville e dei Parchi;

- gli insediamenti realizzati dal 1999 al 2005;

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- gli edifici più recenti e/o in costruzione con la saturazione degli spazi interclusi ed un’ulteriore

espansione dei tre quadranti, con esclusione del quadrante cimiteriale di sud-ovest.

L’Allegato A rappresenta anche l’evoluzione del sistema infrastrutturale e delle opere di

urbanizzazione con evidenziate le strade storiche al 1721, al 1850 ed al 1933, con

un’avvertenza:l’impianto infrastrutturale, compreso quello ferroviario, è rimasto sostanzialmente

invariato (è stato semplicemente adeguato come nel caso della SP n°44), con un’evidente

sovraccarico di traffico essendo contemporaneamente aumentati a dismisura gli insediamenti.

Gli estratti mappa allegati illustrano anche l’evoluzione in serie storica del sistema urbano, che è

risultato condizionato ad ovest dai boschi delle Groane e ad est dal fiume Seveso, risultati alla fine

gli unici ostacoli all’espasione, soprattutto dopo la costituzione del Parco delle Groane.

L’assetto attuale si è consolidato dal 1974 al 2006 con forme di conurbazione a sud con il Comune

di Seveso, a nord con il Comune di Lentate sul Seveso ed a est con Meda.

In questo periodo si è consolidata la stessa organizzazione pubblica del Comune, con la formazione

di:

- un polo scolastico situato in via Colombo;

- di un polo amministrativo – religioso in Piazza Cavour;

- di un polo socio – sanitario con la Scuola Materna , il parco Rezzonico e la Casa di Riposo in via

Trieste; la casa di riposo risulta di fatto un polo attrattivo di livello sovracomunale;

- di un polo finanziario in via Colombo-Marconi, con la Banca di Credito Cooperativo di Barlassina.

Un rilievo a parte meritano le due aree ora dismesse, dell’ex Parco Militare e dell’ex Fornace Ceppi,

che all’epoca erano due sicuri riferimenti urbani.

L’organizzazione dei servizi si è sempre avvalsa delle attrezzature parrocchiali, religiose, di tempo

libero e sportive, svolgendo in quest’ultimo caso un vera e propria supplenza per quanto riguarda le

attrezzature sportive.

Gli insediamenti si sono realizzati attraverso interventi singoli e coordinati all’interno di numerosi

piani attuativi, di iniziativa privata e pubblica. Analogamente all’interno dei Nuclei di antica

formazione sono state prodotte numerose iniziative pubbliche e private.

Alla fine Barlassina si caratterizza per una forma urbana molto compatta, organizzata attorno ad un

nucleo storico ed a più poli di attrazione, di interesse locale, comunale e sovracomunale.

Si caratterizza quindi per un paesaggio extraurbano altrettanto definito ad est da una zona agricola e

da una zona boscata, ed a ovest dalla Valle dell’Olona .

Gradualmente le trasformazioni dei sistemi funzionali hanno semplificato l’assetto urbano con il

consolidamento dell’impianto residenziale e dei distretti industriali dell’altopiano, di via XXV Aprile e

di via Capuana, con la graduale e contestuale emarginazione degli insediamenti disomogenei.

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CARTA I.G.M. 1888

Comune di Barlassina

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CARTA I.G.M. 1937

Comune di Barlassina

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3 – Sistema agricolo

Il comune di Barlassina è praticamente privo di un territorio agricolo, fatta eccezione per le aree

comprese all’interno del Parco delle Groane e azzonate dal P.T.C. come Zone di riqualificazione

ambientale a indirizzo agricolo, in parte comprese nel S.I.C.”Boschi delle Groane”.

Queste zone agricole sono state proposte come “ambiti agricoli” nel P.T.C.P., in quanto

appartengono all’ambito agricolo a prevalente funzione ecologico – ambientale. In esso si segnala la

presenza di elementi irregolari quali filari e siepi che graduano il passaggio dall’ambito boschivo a

quello aperto. Il più delle volte si tratta di campi a prati falciati o a rotazione.

Il P.G.T. di Barlassina comprende le aree agricole, esterne al Parco delle Groane, in due zone E1

Agricola di tutela ambientale di cui all’art. 35 e E2 Agricola boschiva di cui all’art. 36 delle N.T.A. del

P.d.R.

Nella scheda di Valutazione di cui all’All. n.° 3 del Doc. n.° 1 – D – Relazione, si evidenziano le aree

agricole e boscate con l’individuazione della sola area agricola impropriamente individuata dal

P.R.G. vigente e che si propone di trasformare, in quanto in parte interessata dall’ex Fornace Ceppi.

In parallelo si propone di comprendere in zona agricola e boschiva una vasta area lungo il fiume

Seveso che il P.R.G. vigente aveva azzonato come produttiva. E’ un’area agricola compresa

nell’Ambito del Contratto di Fiume e svolgerà compiti di valorizzazione paesistica e di

consolidamento idrogeologico ed ecologico dell’area.

Come risulta dall’Allegato 1b al Doc. n.° 3 – A le aree agricole esterne al Parco delle Groane

ammontano ad una superficie di 54.781,69 mq, mentre quelle interne a 613.208,63 mq per un totale

667.990,32 mq, pari al 22,57% del territorio comunale.

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4 – Aree e beni di particolare rilevanza

L’Allegato 1b del Doc. n°. 1 – 6 Valutazione ambientale strategica dichiara che in Barlassina

esistono tre “Beni individui” ex art. 136 D. Lgs 42/2004, corrispondenti a Palazzo e Giardino

Rezzonico, alla Chiesa Parrocchiale di San Giulio ed alll’immobile di proprietà Comunale di Corso

Milano (ex Corte del fittavolo).

Gli allegati all’art. 6.1 delle N.T.A. del Documento dichiarano che in Barlassina esiste un unico

centro storico con alcuni nuclei di antica formazione corrispondenti a Cascine (Santa Maria, Bosco,

Borghetto, ecc…) evidenziate così come appaiono dalla Carta I.G.M. del 1888.

Gli stessi allegati evidenziano all’interno dei centri storici e nuclei di antica formazione gli edifici di

maggior interesse edilizio ed aventi valore di testimonianza storica.

Tra questi si possono citare la corte “del Pedrett” di via Piave e la corte con annesso giardino

nell’isolato di corso Milano angolo via Volta e via Verdi.

Tra gli edifici più recenti che rivestono sicuramente una posizione di rilievo nel contesto

dell’architettura moderna, si possono citare le scuole elementari e medie e la casa Vegni

progettate dagli architetti Mario Asnaghi e Claudio Vender.

Le aree di particolare interesse e rilevanza naturalistica e paesaggistica sono state comprese nel

Parco delle Groane e all’interno del parco nel S.I.C. dei Boschi delle Groane.

L’altra area potenzialmente di pregio è quella relativa alla piana alluvionale del Seveso, interessata

dal Contratto di Fiume.

Tra i vincoli idrogeologici, sono state individuate le fasce fluviali del Piano d’Assetto Idrogeologico

(P.A.I.) ed i vincoli e Classi di fattibilità geologica, idrogeologica e sismica delle Azioni di Piano.

La classe di fattibilità 4 individua in particolare, le situazioni di specifica vulnerabilità o rischio.

Infine tra vincoli amministrativi, si possono citare i vincoli di elettrodotto, quello cimiteriale, dei pozzi

di captazione idrici a scopo potabile, del gasdotto e delle SP n°44 e 118.

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D - ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E SISMICO (ART. 8 COMMA 1 LETTERA c)

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I Doc. n°. 1 E e F definiscono l’assetto geologico, idrogeologico e sismico del territorio comunale.

Le risultanze di tale indagine sono state illustrate nei Documenti del P.G.T. sia a livello di tavole

grafiche che a livello normativo.

Il Comune di Barlassina è collocato nel contesto dell’alta pianura della Provincia di Milano, al

confine verso nord con il comune di Lentate sul Seveso; l’ambito morfologico caratteristico è quello

della pianura terrazzata che delimita l’area pianeggiante solcata dal fiume Seveso, che attraversa il

territorio comunale con andamento nord/ovest – sud/est.

La morfologia dell’area è contraddistinta dalla piana fluviale del fiume Seveso delimitatati da due

ordini di terrazzi fluvioglaciali con orientazioni nord/ovest – sud/est che si succedono, attraverso

evidenti orli di terrazzo, dai livelli altimetricamente più elevati fino alla piana alluvionale.

L’ambito vallivo, caratterizzato da morfologia dolcemente degradante verso l’asta fluviale, e il

nucleo urbano di Barlassina, si sviluppa prevalentemente in corrispondenza del terrazzo

intermedio a morfologia pianeggiante geologicamente correlabile all’Allogruppo di Besnate.

Il fiume Seveso rappresenta il principale recapito del drenaggio delle acque superficiali. Non sono

rilevabili apporti idrici laterali di qualche consistenza da impluvi naturali: sulle aree terrazzate infatti,

per le caratteristiche litologiche, non si è sviluppato un sufficiente reticolo di drenaggio delle acque

superficiali, afferente al fondovalle. Lo scarso reticolo di drenaggio delle aree terrazzate, ove

presente, generalmente attivato in occasione delle forti precipitazioni, ha un andamento sub-

parallelo alla valle stessa, in direzione nord/nord/ovest – sud/sud/est.

I corsi d’acqua classificati come “principali” lungo “tutto il corso” e presenti nel territorio di

Barlassina sono il fiume Seveso, il torrente Pudica o Lombra e il torrente Garbogera.

Il reticolo minore in territorio di Barlassina è costituito dal fosso delle Brughiere, con recapito nel

fiume Seveso in territorio di Cesano Maderno.

La classificazione delle aree, nel territorio di Barlassina, va da quelle a “fattibilità con modeste

limitazioni”, che non richiedono quindi indagini o interventi particolari, fino alle aree a “fattibilità con

consistenti e gravi limitazioni”, per le quali si rendono necessarie indagini supplementari e di

dettaglio per la verifica della compatibilità geologica e ambientale di eventuali opere edificatorie od

altre azioni previste dal Piano.

Il riflesso di tali problematiche sulla pianificazione in atto, si esprime sotto forma delle seguenti

proposte il cui contenuto si raccomanda possa trasferirsi nella normativa del redigendo PRG:

1- Rispetto delle aree adiacenti al Fiume, con la formazione quanto più possibile di aree disponibili

per eventuali laminazioni delle piene;

2- Rimozione di impedimenti e restringimenti d’alveo, difesa delle sponde in erosione;

3- Attenzione nella progettazione di edifici nelle fasce prospicienti le scarpate;

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4- Attenzione alla determinazione delle caratteristiche di portanza dei terreni in fase propedeutica

degli interventi;

5- Riguardo per il tessuto di drenaggio esistente delle acque superficiali con interventi mirati ad

assecondare lo scorrimento delle stesse.

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E - SCENARIO STRATEGICO DI PIANO

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a - INQUADRAMENTO TERRITORIALE

1 - Premessa Il Documento Direttore individua due scale di interventi in campo urbanistico:

quella comunale e quella sovracomunale.

Per ciascuna scala, è allora importante assumere i necessari riferimenti culturali e territoriali,

aggiornando quelli che hanno ispirato il P.R.G. vigente.

Con un'avvertenza.

In entrambi i casi, questi riferimenti devono essere ancorati a precise ipotesi di intervento ed,

ancora meglio, a progetti effettivamente realizzabili, altrimenti si rischia ancora una volta che le

condizioni al contorno della Città progettata, rimangano inattuate, pregiudicando il progetto

stesso.

2 – Città sovracomunale La città tradizionale, quella comunale, non è più l’unico riferimento urbano per i cittadini di

Barlassina, che sempre più spesso, pur abitando a Barlassina, lavorano e/o studiano altrove, in

una città più vasta, una città che si intravede ma che nessuno ha ancora progettato: la città

policentrica regionale.

È evidente allora che il progetto di città comunale, sul quale siamo direttamente impegnati, non

può prescindere da un’ipotesi di città sovracomunale, quale discende dagli atti più recenti ed

attendibili di pianificazione sovracomunale, così come sintetizzati al precedente capitolo B.4.

Il sistema multipolare lombardo non è pero’ definitivamente acquisito ed articolato nel polo

centrale (Milano) ed in quelli esterni (Varese, Como, Lecco, Bergamo, ecc…) ed in quelli in via

di formazione (Malpensa e Rho – Pero).

I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale ed in particolare il PTC della Provincia di

Milano si articola in Piani d’Area relativi ai vari tessuti urbani consolidati all’interno del territorio

provinciale.Nella prospettiva della costruzione della “città policentrica regionale” la Brianza ha

da svolgere un ruolo decisivo, in quanto già definita da una propria centralità autonoma che la

collocherebbe nel novero dei sistemi insediativi definiti ed importanti della Regione e della

Provincia.

Brianza La Brianza è un’area particolarmente densa e complessa, costituita da 58 Comuni tra cui

Monza, terza città della Lombardia.

Essa conta più di mezzo milione di abitanti ed un’economia di rilevanza internazionale;

presenta un’orografia complessa: collinare a nord (con presenza di fiumi e aree protette, con

direttrice nord – sud) e pianeggiante a sud; dispone di un impianto storico, ambientale ed

architettonico (parchi e ville) di grande valore e potenzialità.

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La Brianza vanta anche un impianto storico e una tradizione socio – economica di grande

rilievo, con proprie specificità rispetto al contesto milanese.

La Brianza si distingue inoltre nel contesto regionale anche per il suo impianto insediativo

geograficamente centrale, parte integrante e rilevante del sistema policentrico lombardo.

Il territorio brianteo è infatti compreso tra il sistema metropolitano milanese a sud ed il sistema

delle città pedemontane a nord: un’area centrale, che intrattiene con il territorio circostante,

relazioni autonome, sia insediative, che infrastrutturali ed ambientali.

La sua organizzazione a rete si articola in tanti centri piccoli e medi ed in aree omogenee ed in

un tessuto connettivo (strade, parchi, ferrovie, monumenti, ecc…) che la caratterizza

unitariamente: un’organizzazione a rete che è risultata l’antidoto necessario al proliferare della

città metropolitana, intesa come megalopoli di tipo Milanocentrica.

In questo contesto assume un particolare valore il contributo di Monza che storicamente ha

sempre intrattenuto un rapporto diretto, complementare e mai subalterno con Milano.

Questa identità specifica della Brianza e la sua capacità di promuovere uno sviluppo autonomo

e sostenibile si sono però indebolite nel tempo, anche perché la Brianza è da sempre

governata all’interno di ambiti provinciali (Milano, Lecco, Como) impropri, che hanno indotto al

suo interno fenomeni degenerativi (industrializzazione e urbanizzazione spinta prima, e

deindustrializzazione, dequalificazione funzionale, degrado infrastrutturale, ambientale e

urbanistico poi) ed offuscato le sue prospettive originali di sviluppo, rischiando di omologarla

all’interno della periferia metropolitana.

Per risolvere queste contraddizioni ed avviare nell’interesse della Brianza ed a beneficio di

tutta l’area di appartenenza uno sviluppo sostenibile occorre allora valorizzare questa sua

identità rafforzando la sua articolazione territoriale ed ambientale, confermando il ruolo dei

singoli centri, valorizzando le diverse aree, qualificando il suo tessuto connettivo, consentendo

alla Brianza di svolgere un ruolo di raccordo istituzionale e programmatico delle Provincie che

la delimitano.

Indirizzi programmatici La Brianza può risolvere le sue contraddizioni solo ed in quanto concorre ad eliminare le

emergenza che si collocano a livello provinciale e regionale. Infatti:

- La Brianza è interessata ad un sistema originale di mobilità est – ovest funzionalmente

integrato nel sistema viabilistico pedemontano, con compiti di riequilibrio dell’intero territorio

regionale.

L’articolazione del “sistema Brianza” all’interno dell’organizzazione policentrica lombarda è già

stata in passato sostenuta da una rete di mobilità diversificata e gerarchicamente organizzata:

strade statali, provinciali, comunali, treni e tramvie, interconnessi fra di loro a formare stazioni

di interscambio e cali merci, strategicamente collocati sul territorio.

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Successivamente quest’organizzazione si è indebolita: alcune strade hanno perso il loro ruolo

di strade intercomunali o regionali, mentre le tramvie venivano abbandonate ed alcune linee

ferroviarie dismesse o sottoutilizzate.

A questo punto il traffico di attraversamento si è sovrapposto in modo indifferenziato a quello

locale e le stazioni hanno perso la loro funzione di interscambio, determinando la situazione

attuale di grave congestione dell’area.

Occorre allora prioritariamente ripristinare questa connessione tra organizzazione urbanistica e

rete della mobilità e ricostruire quindi la gerarchia di quest’ultima, riqualificando innanzitutto le

strade esistenti e realizzandone di nuove solo ed in quanto funzionali alla logica di rete ed ai

collegamenti di quest’ultima alla grande viabilità regionale ed autostradale.

Ovviamente la ricostruzione di questa rete della mobilità presuppone anche la ristrutturazione

ed il potenziamento del trasporto su ferro ed in generale di quello pubblico (gomma – ferro ),

principalmente lungo le direttrici delle vecchie tramvie ormai soppresse, così da innervare

ancora una volta in Brianza, organizzando nuovi e più funzionali centri di interscambio ferro –

gomma, nei punti di intersezione delle strade, nuove ed esistenti, con le linee ferroviarie.

Solo in questo modo è possibile ricostruire un’efficiente rete di trasporto, pubblico e privato, in

grado di garantire, con una mobilità diffusa interna alla Brianza, anche le necessarie

connessioni con l’esterno e l’ammodernamento complessivo del sistema della mobilità

lombardo – milanese.

- La Brianza può ovviare ad una carenza cronica di servizi alle persone e alle attività, essendo

in grado di promuovere la formazione di poli di eccellenza in tutti i principali settori della vita

civile ed economica, a beneficio dei cittadini della Brianza e dell’intera area metropolitana

milanese.

La Brianza non può limitarsi a rivendicare servizi tradizionali, di tipo burocratico –

amministrativi, già collocati in altri punti del territorio provinciale e regionale.

L’obiettivo, in questo settore, è quello di insediare sul suo territorio servizi innovativi per le

persone e per le attività fortemente contestualizzati, organizzati a rete, a sostegno del suo

sviluppo futuro ed a vantaggio dei cittadini residenti. Lo stesso discorso vale per le attività di

ricerca e di terziario avanzato.

Le dimensioni ridotte che caratterizzano la maggior parte delle imprese brianzole, si riflettono

in una loro spiccata specializzazione ad alto contenuto di progetto ed in una notevole

adattabilità e tempestività di risposta alle specifiche e mutevoli esigenze di mercato.

Questa personalizzazione e flessibilità nella produzione si scontra con una carenza di quelle

funzioni di terziario produttivo avanzato necessarie per mantenere una posizione di

competitività sui mercati internazionali.

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Una soluzione a questo problema potrebbe essere l’instaurarsi di accordi tra le imprese e la

formazione di uno o più enti consortili, in grado di attivare sul territorio società di engineering,

centri di ricerca tecnologica e di mercato.

Questa opportunità presuppone una specifica organizzazione del sistema dell’istruzione

superiore e universitaria, supporto indispensabile alla competitività del sistema Brianza.

Sul modello di alcune esperienze europee, è possibile infatti instaurare un “ciclo virtuoso” tra

formazione, ricerca e produzione al fine di individuare nuovi percorsi formativi, nell’ottica della

formazione permanente, fortemente contestualizzati rispetto la specificità del sistema

produttivo brianteo.

- La Brianza deve cogliere l’opportunità di dare continuità strutturale alle aree verdi,

collegando i parchi regionali, dal Ticino all’Adda, attraverso i parchi consortili e le aree di

interesse naturalistico, facendo emergere un’immagine prevalentemente verde di questo

territorio del Nord – Milano in generale anche a fini turistici e ricettivi.

La salvaguardia del tessuto connettivo “verde” della Brianza è la principale operazione in

grado di valorizzare la sua organizzazione policentrica, contrastando l’urbanizzazione diffusa e

disordinata del suo territorio.

Questa continuità a sistema dovrà essere perseguita non solo connettendo fra loro i grandi

parchi regionali e sovracomunali, dal Parco del Ticino e di Appiano Gentile attraverso il Parco

del Lura al Parco delle Groane ed a quello della Valle del Lambro e di Montevecchia e del

Curone, attraverso il parco del Molgora e del Rio Vallone sino al Parco dell’Adda Nord, ma

anche coinvolgendo in questo tessuto connettivo il suo impianto storico e architettonico: dai

nuclei di antica formazione agli insediamenti storici e d’arte sparsi sul suo territorio, dalle Ville

di delizia e dai Parchi ottocenteschi della Brianza collinare alle Dimore di rappresentanza.

Una continuità ambientale connessa con un patrimonio storico-architettonico di primissimo

piano, in grado di caratterizzare definitivamente e originalmente questo territorio, facendone

emergere un’immagine di territorio verde costellato da un sistema di centri storici, ville,

castelli…di assoluta eccellenza anche in prospettiva turistica.

Questa ricomposizione ambientale presuppone l’attuazione dei progetti di risanamento dei

bacini del Seveso, Lambro e Molgora e di riassetto idrogeologico complessivo del territorio

brianteo in attuazione della normativa C.E.E.

- La Brianza può valorizzare la sua identità storica e culturale, consolidando la sua

organizzazione in tanti centri piccoli e medi, anche in ambiti territoriali (Monzese, Vimercatese,

Brianza Ovest e Alto Lambro) ciascuno caratterizzato a sua volta da una spiccata specificità

storica, ambientale e produttiva e dalla presenza di possibili poli di eccellenza nella dotazione

di servizi.

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Nella prospettiva della costruzione della “Città policentrica regionale” la brianza ha da svolgere

un ruolo decisivo, in quanto già definita da una propria centralità autonoma che la colloca nel

novero dei sistemi insediativi definiti ed importanti della Regione e della Provincia.

A sua volta poi la Brianza deve valorizzare le specificità delle aree e poli che la compongono: il

Monzese, il Vimercatese, l’Alto Lambro e la Brianza Ovest.

Monza può rilanciare il suo ruolo storico di capofila della Brianza non solo valorizzando ed

arricchendo la sua dotazione di servizi, ma anche sfruttando al meglio le grandi potenzialità

offerte in chiave direzionale, turistica ed ambientale del suo patrimonio storico – architettonico.

Per specificità urbana il Vimercatese è considerabile come un secondo bacino territoriale

omogeneo, sintetizzabile nel triangolo costituito dai centri di Vimercate, Arcore, Usmate –

Velate con Carnate.

L’insieme delle aree dismesse lungo l’asse ferroviario da Monza a Carnate risulta la possibile

sede di iniziative di incentivo al contesto produttivo anche in funzione di aree di interscambio.

La Brianza Ovest rappresentata dai poli emergenti, per dimensione e dotazione di servizi, di

Seregno, Desio, Cesano Maderno e Seveso, costituisce il terzo distretto territoriale di

riferimento.

Infine l’Alto Lambro costituisce un altro ambito territoriale individuabile nella Brianza Ovest,

caratterizzato da una spiccata identità ambientale e da una specificità storica, produttiva e

architettonica da valorizzare in chiave turistica e culturale.

Le specificità dei singoli ambiti territoriali e le loro concentrazioni di servizi possono ancor più

essere valorizzate se “messe a sistema” attraverso l’individuazione di circuiti territoriali che

mettano in connessione dipartimenti universitari, istituti scolastici, centri di ricerca e terziario

avanzato.

Questi circuiti virtuosi devono essere aperti a tutte le potenzialità presenti nei singoli ambiti

territoriali in un continuo rapporto di scambio in cui ogni settore coinvolto sia in grado di dare il

proprio contributo allo sviluppo del singolo contesto e quindi dell’intero sistema Brianza.

La città comunale

Gli indirizzi programmatici assunti per la Brianza caratterizzano direttamente lo sviluppo di

Barlassina:

- a livello di mobilità

Una volta risolto il problema del traffico di attraversamento est – ovest e nord – sud, il PGT è

impegnato nella costruzione di una corretta gerarchia stradale a livello comunale, al fine di

individuare zone a traffico limitato all’interno del tessuto urbano consolidato, così come

descritto al precedente capitolo C.1.

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- a livello ambientale

Barlassina può adempiere al compito di connettere due assi portanti della rete ecologica

Regionale e Provinciale, individuando anche sul suo territorio le connessioni possibili tra il

Parco delle Groane e l’area fluviale del Seveso. Barlassina può sicuramente costruire:

- una connessione funzionale, salvaguardando il percorso ciclopedonale Parco delle Groane –

Parco della Brughiera in attraversamento del Seveso;

- una connessione verde, salvaguardando e valorizzando le aree verdi all’interno del tessuto

urbano consolidato e quello prospiciente il fiume, nel tentativo di realizzare un corridoio

ecologico di tipo urbano;

- la riqualificazione dell’area fluviale del Seveso, impegnandosi direttamente nell’attuazione del

Contratto di Fiume Seveso ed in particolare dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale

(A.Q.S.T.) promosso dalla Regione e sottoscritto con i Comuni di Lentate sul Seveso e

Carimate con altri Enti.

- a livello economico

-salvaguardando l’impianto produttivo esistente e parallelamente valorizzando e consolidando -

-il polo finanziario organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Barlassina, attraverso la

promozione di attività collaterali ed integrate:

- il “centro commerciale naturale” di Corso Milano, con la formazione di parcheggi di servizio e

la formazione dell’accessibilità pedonale;

- il polo socio – assistenziale imperniato sulla Fondazione Porro ed esteso a conferire attività

simili,quali quelle per il benessere,la riabilitazione,ecc. (ex Fornace Ceppi)

- a livello urbano

Una volta risolte le contraddizioni indotte dallo sviluppo sovracomunale, è allora importante

consolidare e valorizzare gli elementi costitutivi di questa città e quindi la sua identità storica e

culturale attraverso il recupero del patrimonio storico, quello costruito e quello paesaggistico ed

ambientale. In quest’ultimo caso occorre estendere il concetto del recupero al territorio nel suo

insieme, così come storicamente si è evoluto e ci si presenta.

Questi interventi sono stati elencati per definire, non in astratto ma nel concreto, il quadro di

riferimento territoriale a livello sovracomunale e gli interventi strategici per la realizzazione a

livello locale del progetto di Città delineato dal Documento Direttore.

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b - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e

conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del Comune (art. 8, comma 2, lettera a)

Il Documento Direttivo che illustra gli obiettivi strategici comunali per la formazione del P.G.T. è

stato preventivamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.).

Da questa valutazione emerge che le azioni più problematiche in riferimento ai criteri di

sostenibilità del Manuale UE risultano essere le seguenti azioni:

Mobilità sovracomunale

1/1a realizzazione della Pedemontana e deviazione dell’intero sistema viabilistico pedemontano

1/2a definizione del tacciato della nuova S.P. n°. 118

Mobilità comunale

2/3 nuova S.P.n°.118:strada Misinto–Lentate sul Seveso

Economia

2/10a migliore utilizzazione degli insediamenti produttivi esistenti

2/10b delocalizzazione delle attività ancora insediate

2/11a rilocalizzazione dei nuovi insediamenti

Casa

2/33a individuazione di nuove aree non ancora urbanizzate.

Nella Valutazione Ambientale del Documento Direttore è stata individuata la scala degli interventi

per garantire la sostenibilità delle varie azioni:

Comune

Consorzi

Provincia

Regione

Privato.

Il Documento di Piano ha innanzitutto adottato le misure necessarie per ridurre o annullare gli

effetti negativi delle azioni che già risultano problematiche nella V.A.S. del Documento Direttore,

così come citate nel precedente capitolo a).

1 -1a) il Sistema Viabilistico Pedemontano viene acquisito in quanto sovraordinato, anche se

le N.T.A. del Documento di Piano richiedono per la sua realizzazione, la soluzione di

tutti i problemi di compatibilità ambientale e territoriale,così come definiti dal CIPE e

dal P.G.T.;

1 - 2a) non sono previsti, oltre il sistema Viabilistico Pedemontano, altre strade per i

collegamenti est- ovest;

2 - 3) il P.G.T. non ha previsto il collegamento Misinto-Lentate s.S.;

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2-10a) il recupero delle aree produttive esistenti o dimesse non produce nuova

occupazione di suolo o urbanizzazioni aggiuntive ed e’ funzionale al disegno

urbanistico di riqualificazione dell’esistente.

2 - 10b) non e’ prevista nessuna area di delocalizzazione delle attività ancora insediate;

2 - 11) non e’ prevista nessuna area di delocalizzazione delle attivita’ incompatibili;

2 - 33) non e’ prevista nessuna nuova area di edilizia convenzionata.

Il Documento di Piano certifica la sostenibilità di tutte le altre azioni del Documento Direttore,

proponendo le seguenti misure, illustrate dall’All. n°. 1-d - Azioni per la

sostenibilità del Doc. n° 1-G: Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.).

1 - 1b) gli allegati n°.1 e 2 del Documento di Piano-Progetto propongono una gerarchia stradale in

grado di favorire una corretta distribuzione del traffico a livello sovracomunale e

comunale,liberando in particolare il centro abitato di Barlassina,dal traffico di

attraversamento;

1 - 2b) l’All. n°. 1 – Corografica al Doc. n°. 1 - B propone l’intersezione tra il nuovo

tratto della S.P. 118 nell’area dell’ex Parco Militare con la Seveso-Camnago delle

F.N.M..L’integrazione potrebbe risultare ancor piu’ funzionale se tale integrazione

avvenisse con la strada di arroccamento prevista dal Sistema Viabilistico pedemontano,con

una deviazione in attraversamento dell’ex parco Militare.

1 - 3) gli ambiti di riqualificazione n°.2-Rete ecologica,n°.3 Contratto di Fiume,n°.4 Sistema delle

aree verdi negli aggregati urbani di cui all’art.6 delle N.T.A.-D.d.P. adempiono all’impegno

di assumere la componente ambientale quale motore dello sviluppo futuro di Barlassina;

1 - 4) gli ambiti di riqualificazione di cui al precedente capoverso significano un’estensione di fatto

della pianificazione del Parco all’intero territorio comunale.In particolare l’Ambito n°.4

valorizza gli spazi di verde per le loro caratteristiche naturalistiche indipendentemente della

loro natura giuridica.

1 - 5) il D.d.P. recepisce all’art.6.3 il Contratto di fiume che in una logica di bacino,si propone il

riassetto idrogeologico dell’intero bacino del Seveso;

1 - 6) il P.G.T. prende atto della partecipazione del Comune ai due Enti sovracomunali (C.A.A.M.

e Sviluppo Brianza) che si propongono la soluzione dei problemi di sviluppo economico,dei

Comuni aderenti,a livello sovracomunale,facilitando la riqualificazione a livello comunale

1 - 7) il P.G.T. nel far valere la logica di sistema a livello sovracomunale,individua per l’area ex

Ceppi alcune destinazioni possibili (Centro Edile,Centro Florovivaistico, ecc.) che si

ricollegano a questa logica;

1 - 8) l’allegato n°.1 al Doc.n°.1-B illustra il sistema scolastico e universitario in formazione nella

Brianza.

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2 - 1) l’All. n°. 1 – viabilità del Doc. n°. 3 e l’art. 44 delle N.T.A. del P.d.R.

propongono una riorganizzazione in senso gerarchico della rete stradale esistente a

comprendere le piste ciclopedonali ed individuando la zone a traffico limitato;

2 - 2) la gerarchia stradale ipotizzata dagli allegati n°.1 e 2 del D.d.P.-B,dovrebbe consentire la

deviazione del traffico di attraversamento est-ovest dal centro abitato di Barlassina

2 - 4) l’All. n°. 1 – viabilità del Doc. n°.1 - B e l’art. 44 delle N.T.A. del P.d.R.

propongono una riorganizzazione in senso gerarchico della rete stradale esistente a

comprendere le piste ciclopedonali ed individuando la zone a traffico limitato;

2 - 5) l’All. n°. 1 – viabilità del Doc. n°.1-B propone il tracciato della pista ciclabile di

collegamento tra il Parco delle Groane ed il Parco della Brughiera;

2 - 6) gli spazi verdi esistenti e di progetto vengono coinvolti nella rete ecologica di cui all’art. 6.2

del D.d.P. e7o nel sistema delle aree verdi negli aggregati urbani di cui all’art. 6.4 dello

stesso D.d.P.;

2 - 7) il D.d.P. all’art.6.3 individua uno specifico Ambito di riqualificazione denominato Contratto di

fiume che fa propri gli obiettivi e le procedure dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale

(A.Q.S.T.) proponendo le opportune salvaguardie ed ipotizzando gli interventi di

riqualificazione necessari;

2 - 8) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art.6.4 con l’All.1d –Azioni per la sostenibilita’ della

V.A.S. sviluppa questa azione specifica del Documento Direttore:classificazione delle aree

verdi per le loro caratteristiche naturali.

2- 9) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art.6.4 di cui al capoverso precedente,persegue

l’obiettivo di formazione di un unico grande giardino che interessa tutto il territorio

comunale;

2 - 12) gli Ambiti di riqualificazione di cui all’art. 6-5), 6-8) e 6-9) del D.d.P. consolidano i centri di

aggregazione esistenti;

2 - 13) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-7) – Nuovi centri urbani delle N.T.A. del D.d.P.

promuove nuovi centri urbani nelle aree di trasformazione B/SU di cui all’art. 5 – D.d.P.;

2 - 14) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-4) – Sistema delle aree verdi negli aggregati

urbani delle N.T.A. del D.d.P., si propone di far emergere una immagine verde di

Barlassina;

2 - 15) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-7) – Nuovi centri urbani delle N.T.A. del D.d.P.

si propone il rinnovamento e la riqualificazione urbana dei quartieri di appartenenza.

2 - 16) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-1) – Modalità di intervento nelle zone A delle

N.T.A. del D.d.P. si propone di risolvere già in sede di P.G.T. il recupero del patrimonio

storico a salvaguardia dell’identità di Barlassina;

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2 - 17) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-1) di cui sopra adempie a questa azione

specifica, individuando gli edifici da restaurare;

2 -18) Allegato n°.1 delle N.T.A. del P.d.R. definisce il repertorio degli interventi edilizi tipo che si

propone di costruire un’immagine “pubblica” della città;

2 -19) gli Ambiti di riqualificazione di cui all’art. 6-5) – Sistema delle attrezzature scolastiche,

culturali e di tempo libero e sportive, 6–8) Polo finanziario e 6–9) Polo socio –

assistenziale si propongono di rinnovare l’impianto dei servizi pubblici e privati

innanzitutto organizzandoli a sistema in aree opportunamente attrezzate;

2 - 20) in particolare l’ambito di riqualificazione 6-6) – Corso Milano si propone di

organizzare un asse attrezzato all’interno del tessuto urbano consolidato;

2 -21) l’ambito 6-5) adempie non solo all’azione precedente 2-19) ma anche a questa azione

per l’attuazione della nuova riforma scolastica;

2 -22) l’art. 15 delle N.T.A. del P.d.R. esclude dal calcolo del volume, il volume dei servizi

privati, se convenzionati, e dei servizi pubblici realizzati all’interno degli edifici;

2 - 23) l’art. 7 – Incentivazione urbanistica delle N.T.A. del D.d.P. incoraggia gli interventi di

qualità ai vari livelli (urbanistica, ambientale ed edilizia) prevedendo opportuni incentivi

mentre l’art. 10 delle stesse norme definisce gli indici ambientali;

2 - 24) l’art. 7- C - A – delle N.T.A. del D.d.P., definisce alcune azioni di riqualificazione

urbanistica sia a livello di Piano Attuativo che di permesso di costruire;

2 - 25) l’art. 7 – C – A3 delle N.T.A. del D.d.P. elenca alcune azioni per la ricerca della qualità

edilizia responsabilizzando i progettisti;

2 - 26) l’art. 7 – C – A3 delle N.T.A. del D.d.P. annovera tra le azioni, il sostegno all’edilizia

bioclimatica ed ecosostenibile definendone i criteri da adottare;

2 - 27) l’art. 10.B delle N.T.A. del D.d.P. e l’art. 23 delle N.T.A. del P.d.R. prescrivono per ogni

intervento di pianificazione urbanistica e di progettazione edilizia la verifica di

compatibilità ambientale dei singoli interventi;

2 - 28) l’art. 7 – C incoraggia con opportuni incentivi e azioni previste;

2 - 29) l’art. 5 delle N.T.A. del D.d.P. propone che l’area di trasformazione B/SU - ex Fornace

Ceppi che si caratterizza come l’unica area di trasformazione di grande dimensione

debba risultare appunto a bassa densità di urbanizzazione ed a alti contenuti ambientali e

paesaggistici;

2 - 30) l’art. 5 di cui sopra relativamente all’area di trasformazione B/SU individua anche le

aree da salvaguardare per la costruzione della rete ecologica comunale;

3 - 31) l’art. 7 A e B delle N.T.A. del D.d.P. applica i criteri di perequazione e compensazione che

attuano i principi più generali della solidarietà e sussidiarietà là dove sono previsti vari tipi

di convenzionamento;

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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2 - 32) tra i vari tipi di convenzionamento di cui allo stesso art. 7 A e C assumono una

particolare valenza il convenzionamento per la casa e per la realizzazione dei servizi

mancanti (standard qualitativo);

2 - 33) per la casa non solo sono previste forme di convenzionamento di cui allo stesso art. 7 A

e B, ma anche la possibilità di soddisfacimento del fabbisogno individuale (art. 34 delle

N.T.A. – P.d.R.);

2 - 34) l’art. 5 delle N.T.A. del D.d.P. nelle zone B/SU e l’art. 6 - 5, 6 - 6, 6 - 7, 6 - 8

e 6 - 9 in generale promuovono una molteplicità di servizi urbani pubblici e privati, anche

in forma decentrata nei singoli quartieri per far emergere un’immagine di Barlassina quale

città dei servizi;

2 - 35) l’ambito di riqualificazione di cui all’art. 6 – 1) delle N.T.A. del D.d.P. e l’art. 28 delle

N.T.A. del P.d.R. perseguono l’obiettivo del recupero del patrimonio edilizio esistente

mentre l’art. 7 delle N.T.A. del D.d.P. precisa le modalità di perequazione e

compensazione;

2 - 36) l’art. 34 delle N.T.A. del P.d.R. attua questa specifica azione di privilegiare il

soddisfacimento del fabbisogno individuale;

2 - 37) l’All. n°. 2 – Viabilità del Doc. n°. 1 – B Progetto – si propone un’evoluzione gerarchica ed

equilibrata del sistema della mobilità locale nel contesto regionale e provinciale (All. n°. 1

– Corografia – Doc. n°. 1 – B) mentre l’All. C – Urbanizzazioni esistenti del Doc. n°. 1 A

Stato di fatto è preliminare alla formazione del Piano Urbano Generale dei Servizi nel

Sottosuolo (P.I.G.S.S.) che il Comune dovrà predisporre;

2 - 38) l’All. C – Doc. n°. 1 – A di cui sopra tende all’attuazione di questa azione specifica;

3 -1) l’art. 7 delle N.T.A. del D.d.P. prevede dei meccanismi premiali per favorire la

riqualificazione urbana, ambientale ed edilizia degli interventi e del loro contesto;

3 - 2) l’art. 39-8 delle N.T.A. del P.d.R. definisce il meccanismo di acquisizione dello standard,

favorendo la perequazione e la compensazione, così come descritto dall’art. 7 delle

N.T.A. del D.d.P.;

3 - 3) come alla precedente azione anche per lo standard qualitativo;

3 - 4) come all’azione 3 - 4 descritta in precedenza;

3 - 5) l’art. 34 delle N.T.A. del P.d.R. prevede forme di perequazione individuale per ciascun

cittadino che ne ha i requisiti;

4 - 1) l’Amministrazione Comunale ha promosso tutte le forme di partecipazione previste dalle

leggi e dai regolamento comunali;

4 - 2) pubblicando l’avviso dell’avvio del Procedimento e raccogliendo i contributi dei singoli

Cittadini;

4 - 3) l’elaborazione del P.G.T. è stata accompagnata da consultazione periodiche delle

Commissioni Consigliari;

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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4 - 4) alcuni documenti del P.G.T. sono stati pubblicati su base informatica;

4 - 5) e’ stata indetta la conferenza dei Comuni e la conferenza di Valutazione Ambientale

Strategica, chiamando a partecipare tutti gli Enti pubblici e privati coinvolti;

4 - 6) la consultazione e collaborazione dell’Ufficio Tecnico Comunale consente di raccogliere

la progettualità sommata sul territorio;

4 - 7) predisponendo il Documento Direttore per manifestare ai Cittadini i propri obiettivi in

campo urbanistico;

4 - 8) sono state svolte assemblee pubbliche e Commissioni per assicurare una puntuale

informazione.

Il Documento di Piano ha quindi sottoposto a verifica di sostenibilità le azioni proposte dai Cittadini,

privati ed Associazione, attraverso le istanze, a conferma o a

integrazione di quelle proposte dal Documento Direttore per la maggior parte.

Molte di queste istanze propongono azioni private e trovano risposta nel P.G.T. a seconda dello

loro compatibilità con i criteri di sostenibilità U.E.

Altre istanze infine propongono azioni di interesse generale già comprese nel Documento

direttore.

- Le istanze n°. 1, 25, 26, 27, 28 e 29 si ricollegano all’azione di Piano n°. 2 – 13 e quindi

all’Ambito di Riqualificazione di cui all’art. 6 -7) per la promozione dei nuovi centri urbani.

- L’ istanza n° 20 si ricollegano all’azione di Piano n°. 2 – 16, 17 e 18 e quindi all’Ambito di

Riqualificazione di cui all’art. 6 – 1) per il recupero del patrimonio edilizio storico.

- L’istanza n°. 18 si ricollega all’azione n°. 1 – 7 ed è relativa all’area di trasformazione di cui

all’art. 5 – B/SU .

Naturalmente tutto il processo di formazione del Documento di Piano e della sua Valutazione

Ambientale Strategica è stato svolto promuovendo il massimo di partecipazione così come

previsto dal Documento Direttore.

In particolare:

1) l’Amministrazione Comunale ha promosso tutte le forme di partecipazione previste dalle leggi

e dai regolamento comunali

1a) pubblicando l’avviso dell’avvio del Procedimento e raccogliendo i contributi dei singoli

Cittadini;

1b) consultando le Associazione di Categoria Industriale, Artigiani, Commercianti ed

Associazione;

2) promuovendo la consultazione di Comuni, Province, Regione e Consorzi;

3) predisponendo il Documento Direttore per manifestare ai Cittadini i propri obiettivi in campo

urbanistico.

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c - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T.(art. 8, comma 2, lettera b)

Nella determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T., occorre

innanzitutto partire da una premessa e da alcuni dati oggettivi già illustrati nei capitoli precedenti e

che qui vengono riassunti.

La premessa corrisponde ad una lettura storica degli “obiettivi quantitativi” che di volta in volta

l’urbanistica si è posta

Con la legge regionale n° 51/75, la Regione si è sempre preoccupata dell’incremento demografico

promosso dai Piani Regolatori, fissando delle percentuali di incremento in riferimento al numero di

abitanti iniziale, con il risultato di non preoccuparsi di quanto territorio veniva occupato per

insediare gli abitanti “consentiti”.

Con il P.T.C. della Provincia di Milano è prevalso un atteggiamento diverso, più preoccupato di

quanto territorio viene occupato, riferendo il numero di abitanti al solo soddisfamento dello

standard di legge.

Ed anche in questo caso la legge regionale 12/2005 , ha segnato un approfondimento importante:

non ci può essere uno standard uguale per tutti i comuni, ma ciascuno lo determina in funzione

delle sue caratteristiche territoriali, badando a nopn scendere al di sotto dello standard del D.M. 2

aprile 1968, che fissa in 18 mq./abitante la dotazione minima dello standard comunale.

1 – Territorio Il territorio di Barlassina:

- di 2,97 Kmq.;

- è abitato da 6.231 abitanti al 2004;

- con una densità di 2.098 ab./Kmq. Contro una media provinciale di 1895

- ha un indice di consumo del suolo pari al 68,83%, con una superficie urbanizzata di 2,04

Kmq;

CONSUMO DEL SUOLO – P.T.C.P.

Superficie

mq

Percentuale

%

Superficie incremento ammesso

mq

SUPERFICIE URBANIZZATA DEL

TERRITORIO 2.044.143 68,83 %

INCREMENTO PERCENTUALE AMMESSO DI

SUPERFICIE URBANIZZATA Indice di consumo del suolo compreso tra 66-100 %

1,00 % 20.441

SUPERFICIE DEL TERRITORIO COMUNALE 2.970.000

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

157

Il P.G.T. fa proprio l’obiettivo di contenere lo sviluppo del territorio urbanistico entro l’1% di

incremento fissato dal P.T.C. della Provincia di Milano per Barlassina.

2 – Standard

Il P.G.T. conferma anche per il futuro l’obiettivo dei 26,5 mq/ab. già verificato ad oggi ( 183.826

mq. / 6.548 ab. = 28,07 mq./ab.), in quanto ritiene che l’attuale dotazione debba essere

incrementata di alcuni servizi necessari,anche se di iniziativa privata ai sensi dell’art. 9 della L.R.

n° 12/2005.

3 – Popolazione

L’incremento di popolazione segnato dal 1991 al 2007 pari al ((6.548 ab. – 5.838 a.=) 710 ab. /

5.838 ab.)= 12,61 %, riproposto anche per il futuro, fissa al 2017 una popolazione pari a (710 ab. /

16 x 10 = 443 ab. + 6.548 ab.=) 6.991 abitanti reali prevedibili.

Il P.G.T. intende promuovere un miglioramento dello standard abitativo, migliorando l’indice di

affollamento di circa 2,5 decimi (0,025 ab./st.): da 0,61 ab./st. (= 12.295 stanze) a 0,585

(=12.820,51 stanze), sapendo che dal 1991 al 2001 l’indice di affollamento è passato da 0,69 a

0,61 ab./st. L’incremento di stanze pari a (12.820,51 – 12.295,06 =) 525 e l’equivalenza stanze =

abitanti, eleva la capacità insediativa teorica del P.G.T. da 6.991 a (6.991 + 525 =) 7.516 abitanti

che viene arrotondato a 7500 abitanti come obiettivo di P.G.T..

4 – Sistema urbano

L’assunzione dell’obiettivo di contenimento dello sviluppo del territorio urbanizzato al di sotto

dell’1 %, significa la conferma dell’obiettivo del Documento Direttore, della riqualificazione del

tessuto urbano consolidato, sia attraverso interventi nelle aree di ristrutturazione urbana sia

attraverso interventi di completamento.

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d - Determinazione delle politiche d’intervento per i diversi

sistemi funzionali (art. 8, comma 2, lettera c)

Nell’individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica

per la politica territoriale del Comune di cui al precedente capitolo 2 – A, sono già state delineate le

politiche d’intervento per i diversi sistemi funzionali alla scala sovracomunale ed alla scala

comunale.

1 – Residenza Gli obiettivi quantitativi di 7.500 abitanti al 2017 e di un incremento massimo di territorio

urbanizzato del 1%, precisano anche la politica d’intervento per la residenza, che risulta orientata

prevalentemente al recupero del patrimonio edilizio ed alla riqualificazione degli insediamenti

esistenti.

Il P.G.T. definisce così in termini immediatamente operativi alla scala di ciascun edificio ed isolato,

le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, così da rendere disponibile da subito

questo patrimonio al fine del soddisfacimento dl fabbisogno abitativo.

Per quanto riguarda poi le aree di trasformazione urbanistica ed in particolare i criteri di

perequazione e compensazione individuati, si privilegia il convenzionamento degli interventi ai

sensi della L. n°. 457/78 e del T.U. n°. 380/01, sempre al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo

pregresso ed insorgente per le classi di popolazione più deboli.

Vengono infine proposti obiettivi di riqualificazione, in riferimento in particolare all’asse attrezzato di

Corso Milano ed agli insediamenti esistenti privi dei requisiti igienico – sanitari edificati negli anni

sessanta, nelle zone di completamento.

In termini quantitativi le zone residenziali del P.G.T. impegnano complessivamente 773.632,42

mq., pari al 26,04% della superficie del territorio comunale.

Gli ambiti di trasformazione in zona di espansione residenziale, compresi gli ambiti residenziali

nelle zone B/SU, occupano 92.517,53 mq. del territorio e rappresentano l’ 11,95% dei 773.632,42

mq. di cui sopra.

A – Centri storici e nuclei di antica formazione 1 - Premessa Un intervento sull’antico deve necessariamente riconoscere, rispettare e saper conservare i valori

storico - ambientali contenuti nell’assetto tipologico – edilizio degli insediamenti costruiti dalla

collettività per ospitarvi le proprie attività. Essi sono un vero e proprio prodotto sociale, un

patrimonio della collettività, testimone della cultura della comunità locale. Tutelare il valore di tale

patrimonio significa difenderne l’autonomia e favorirne una crescita equilibrata in una continuità di

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esperienza umana, architettonica,sociale ed economica che la storia infonde e che alcuni edifici,

vecchi o antichi certificano.

L’esigenza di garantirne la “conservazione” per la continuità con il passato e per una comune

visione del futuro, per come sarà, o meglio per come vorremmo che si sviluppasse anche in campo

urbanistico – edilizio è necessaria per non improvvisare su quanto la storia ha prodotto e che si è

eventualmente, in parte o in tutto, compromesso o trascurato.

A causa di uno sviluppo nel corso degli anni dell’insediamento urbano originario secondo tipologie

d’intervento perlopiù schematiche e ripetitive, il centro storico di Barlassina ed i nuclei di antica

formazione esterni risultano ancora il punto di partenza obbligato per una riqualificazione del

tessuto urbano.

Conservare comporta però un attento esame dello stato attuale, innanzitutto per scoprire e

rispettare i condizionamenti storico – ambientali del “luogo” dell’intervento.

2 - Strumenti L’analisi storica si basa sulla lettura della cartografia relativa al Catasto di Maria Teresa del 1722 e

del fondo mappe del 1850 con i relativi aggiornamenti e rettifiche risalenti agli anni: 1888, 1897 e

1937.

3 - Lettura della cartografia storica del 1722 (fondo mappe Carlo VI) Barlassina

L’originaria composizione architettonico – urbanistica del centro storico di Barlassina è facilmente

individuabile e leggibile dall’analisi delle mappe del catasto di Maria Teresa (1722). Su questa

carta storica è indicata l’organizzazione complessiva del territorio composto da una parte

urbanizzata corrispondente all’attuale nucleo storico di Barlassina lungo Corso Milano e da aree

coltivate che dal centro abitato si estendono in profondità verso est ed a ridosso del centro

abitativo ad ovest, mentre la parte occidentale del territorio è caratterizzata da brughiere.

La tipologia edilizia predominante, messa in evidenza dalle mappe del 1722, sebbene

rappresentate senza distinzione tra spazio aperto e costruito, di cui sono riconoscibili tracce

nell’assetto urbano attuale, è quella dell’edificio con cortile che si affaccia sulle strade.

A completamento dell’assetto interno del nucleo urbano vi è la presenza di aree con destinazione

ad orto che si collocano a chiusura del fondo delle corti, mediando il passaggio dal cortile all’aperta

campagna a volte attraverso un edificio di servizio. Gli orti inseriti all’interno del centro abitato

erano di ridotta superficie e riproponevano l’”hortus” medievale caratterizzato dalla presenza di

piante da frutta ed essenze officinali.

Un’altra destinazione connessa all’abitato e presente all’interno del nucleo urbano è quella

rappresentata dallo schema della villa con giardino (all’estremità nord – ovest del centro storico).

3.a - Viabilita’ nel 1722 Dalla lettura della cartografia storica risulta evidente l’origine dell’organizzazione dell’assetto viario

del centro di Barlassina. In esso si distinguono gli attuali tracciati di Corso Milano, Piazza Cavour,

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Corso Marconi ad est e via Longoni (in parte) ad ovest., che costituiscono l’ossatura principale del

nucleo storico di Barlassina. Corso Milano, proseguendo verso sud, mette in relazione il centro di

Barlassina con Seveso, verso nord con Lentate sul Seveso

Altre vie (via Trieste, via XXV Aprile, ecc…) sono già individuabili.

3.b - Economia Sulle mappe teresiane è leggibile la divisione agraria del suolo, con l’indicazione del tipo di

coltivazione. Nel territorio a cui Barlassina appartiene, comunemente noto come alta pianura,

l’agricoltura è caratterizzata dalla promiscuità delle coltivazioni, con la presenza della vite e della

gelsobachicoltura oltre a quelle tradizionali del frumento, della segale, del miglio e del granturco.

L’esistenza di orti attorno al centro abitato documenta il tipo di economia povera e di

sostentamento delle famiglie di contadini che lavoravano i fondi.

3.c - Paesaggio La mappa consultata evidenzia l’esistenza di un territorio prevalentemente agricolo ad est al di qua

ed al di là del fiume Seveso. Risultano invece boscate le aree poste ad ovest sul territorio

comunale, costituenti l’attuale territorio del Parco delle Groane e degli insediamenti dell’Altopiano.

4 - Lettura della cartografia storica del 1850 Dall’analisi di questa soglia storica e delle successive rettifiche ed aggiornamenti si rileva che

l’impianto urbano come descritto dai documenti del catasto teresiano soprattutto per quanto

riguarda la viabilità interna e la distribuzione degli edifici e cortili rimane pressoché inalterato, con il

consolidamento del centro storico lungo Corso Milano e con alcuni insediamenti espansi (Cascina

Santa Maria, Cascina Bosco)

4.a - Viabilita’ nel 1850 Le mappe del 1850 confermano la rete viaria già illustrata nelle mappe del 1722 integrando tuttavia

alcuni tracciati come ad esempio il prolungamento dell’attuale via Longoni verso ovest fino a

Cogliate nel 1897 ed il suo sbocco attuale su corso Milano. Nel 1855 compare la linea ferroviaria

Milano – Como – Chiasso, mentre nel 1897 compare la linea Milano – Asso.

4.b - Paesaggio Le mappe del 1850 illustrano il territorio non più graficamente, ma in forma descrittiva. La

toponomastica dei luoghi descrive infatti con ricchezza di particolari il paesaggio dell’epoca (strada

vicinale delle Brughiere, del Santo, dei Boschi, di Camnago, delle Gere -attuale XXV aprile-, dei

Frati, ecc…) .

B - Progetto

1 - Premessa Qualsiasi ipotesi di progetto deve avere come punto di partenza la realtà, sia quella locale, che

quella più generale, una realtà che abbiamo esaminato all'inizio della relazione, anche in chiave

storica.

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Il centro storico ed i nuclei di antica formazione che qui ci interessa descrivere, si identificano con

la Barlassina di fine ottocento, sia per l'organizzazione urbana (che è rimasta pressoché

inalterata) che per la tipologia edilizia.

In questo contesto ci sembrano significative con le attività abitative, quelle di servizio e di lavoro,

oltre naturalmente quelle pubbliche e di interesse generale, in campo sociale, sportivo e culturale.

Agli edifici più vecchi, dalla Chiesa di S. Giulio al Cimitero (che nel 1850 era ubicato in via Longoni

(tratto originario) mentre nel 1897 si colloca nella posizione attuale) a Palazzo Rezzonico con

giardino, ora sede del Municipio, che ha subito come tutte le ville, varie trasformazioni tipologiche,

dal 1722 ai giorni nostri.

Complessivamente questa presenza è significativa oltre che per le destinazioni, quasi tutte di

interesse generale, soprattutto per il ruolo che svolgono o che possono svolgere per

l'organizzazione della città.

Tale organizzazione si regge fondamentalmente sull'originario impianto viario che per la parte di

territorio che ci interessa, è ancora perfettamente leggibile, anche se non più articolato in vie,

piazze, slarghi o altro che un tempo permettevano funzioni diverse e quindi l'espressione ed il

soddisfacimento delle esigenze primarie di una vita comunitaria, che, per il resto si esplicava

pienamente nelle corti, come diretta espansione delle abitazioni circostanti.

Questo contesto è anche ricco di sollecitazioni progettuali per molti degli aspetti funzionali e

tecnici, per la riqualificazione del centro storico.

Il progetto di recupero è partito da queste sollecitazioni e da una realtà ancora propositiva, per

rimuovere le cause che hanno provocato il loro degrado.

2 - Centri storici e nuclei di antica formazione 2.a - Recupero urbano L'analisi dello stato di fatto e la lettura storica condotta,ci consentono di formulare alcune ipotesi di

progetto.

Se ha un senso l'operazione di recupero lo ha innanzitutto dal punto di vista dell'organizzazione

urbana, e, primo fra tutti gli aspetti, da quello della viabilità.

2.a.1 -Viabilità Parlare di recupero, significa innanzitutto creare nuovi presupposti urbanistici,e quindi,

principalmente, un nuovo assetto viario attraverso una precisa gerarchia stradale che consenta di

eliminare il traffico di attraversamento e privilegiare i collegamenti ciclopedonali.

Ovviamente questa operazione deve essere estesa a tutto il territorio comunale ed è illustrato

dall'Allegato n°. 2 al Doc. 1 - B.

Le strade che interessano il centro storico ed i nuclei di antica formazione sono tutte classificate

come strade F2 a traffico limitato, così come gli stessi centri o nuclei: via San Giulio e via Roma

mentre per corso Milano si prevede invece la formazione un percorso porticato.

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2.a.2 - Mobilità interna Da questa ipotesi, discende la scelta di traffico limitato all’interno del centro storico.

Si potrà in questo modo valorizzare la ricca sequenza di slarghi, piazze, luoghi di sosta e

d'incontro che caratterizza pur in modo discreto il suo sviluppo.

Tale mobilità può essere ancora estesa ad interessare le aree e le attrezzature pubbliche

presenti nel centro storico.

Esse sono o potrebbero diventare vere e proprie cerniere di collegamento sul territorio, purché

non siano intese come lotti a se stanti, nel contesto di un frazionamento diffuso e capillare del

territorio.

Garantendo per queste aree un livello minimo di percorribilità, non solo si estenderà la

continuità d'uso di questa parte del territorio, ma si potrà pure partire da queste aree ed

attrezzature, per il ridisegno della città, organizzandone il suo tessuto connettivo.

Tale tessuto va quindi esteso ad interessare gli spazi ancora liberi, e, fra questi,

principalmente i cortili, creando i presupposti per una loro riqualificazione anche spaziale.

Il risultato finale potrebbe essere, in alcuni casi, la formazione di vere e proprie piazze di

disimpegno delle attività pubbliche e private, che vi prospettano, in grado anche di

facilitare il rinnovo degli isolati interessati, per destinazione ed immagine.

2.a.3 - Destinazioni Già in precedenza si è parlato dell'importanza dell'intreccio di attività che caratterizza la vita

dei centri storici.

Tutte le attività insediate costituiscono infatti un sistema integrato di punti di vendita,di

sedi di associazioni, di laboratori, ecc., consolidatosi lungo Corso Milano, P.za Cavour, Via

Manzoni e Via Roma e dimensionati in modo da soddisfare le più immediate necessità quotidiane

della popolazione residente nel centro storico e nel Comune.

La sopravvivenza di questo sistema non è stata, come non sarà solo garantita dall'efficienza del

servizio che svolge, quanto piuttosto dall'essere inserito nel particolare contesto abitativo del

vecchio centro abitato, fatto di innumerevoli relazioni ed integrazioni tra i vari sistemi funzionali.

La struttura di queste relazioni garantisce, da una parte, uno standard abitativo minimo alla

residenza e, dall'altra parte, la sopravvivenza a ciascuna funzione.

Tale intreccio va valorizzato ed esteso, prevedendo all'interno dei cortili, con le attività

di servizio, altre attività in grado di meglio valorizzare le tipologie edilizie già presenti o di nuova

formazione.

Questa operazione sarà in alcuni casi, facilitata dalla trasformazione dei cortili nelle

piazze di cui sopra.

Ricollegate all'organizzazione urbana, risulteranno dei luoghi di interesse comunale, sollecitando

investimenti per attività anche rilevanti.

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2.b - Recupero edilizio 2.b.1 - Premessa Gli elaborati di progetto (Allegati di cui all’ar. 6.1 N.T.A. del D.d.P.) privilegiano il recupero edilizio,

perché questa scelta garantisce la riqualificazione dell'originario impianto storico.

Diversamente gli interventi di recupero urbanistico sono limitati ai casi effettiva necessità di riordino

urbanistico, con la formazione dei servizi generali per gli insediamenti. 2.b.2 - Impianto storico Per un centro storico prevale l'immagine del suo impianto, che risulta sommatoria di elementi di

paesaggio, di architetture singole anche rilevanti e di un tessuto edilizio solo

apparentemente più modesto.

Tale impianto va allora prioritariamente salvaguardato, facendo innanzitutto prevalere, come

detto in premessa, il metodo della "conservazione", che valorizzi tutta la competenza

costruttiva accumulata in secoli di sviluppo, per operazioni di ristrutturazione, adeguamento

igienico e statico, trasformazioni d'uso, manutenzioni ordinarie o straordinarie.

Tale competenza aderisce meglio anche alla sensibilità dei cittadini residenti, che

risulterebbero in tal modo direttamente interessati dai processi di trasformazione e di

adeguamento del patrimonio edilizio esistente.

Alla fine risulterebbe anche un'operazione poco dispendiosa perché programmata nel tempo,

utilizzando risorse prodotte dal risparmio individuale.

Ovviamente questa operazione andrà condotta sulla base di indicazioni costruttive descritte

da una opportuna normativa tecnico - edilizio.

Gli inconvenienti che potrebbero risultare, sono certamente da preferire a quelli provocati da

operazioni di "normalizzazione", o di "omogeneizzazione" che altri interventi più

consistenti, potrebbero determinare.

Si vorrebbe cioè evitare che in nome dell' "efficienza",

dell' "economicità", dell' "urgenza", ecc., vengano prodotti interventi radicali che

annullino le caratteristiche proprie dei singoli edifici, operando secondo schemi o mode,

capaci di annullare l'originalità del nostro patrimonio storico.

2.b.3 -Tipologia edilizia L'ipotesi di progetto finora illustrata colloca il centro storico alla scala territoriale propria,

risolvendo i suoi collegamenti esterni e facilitando la più opportuna organizzazione urbana

interna.

Un'organizzazione che privilegia la mobilità pedonale, le attività residenziali e di servizio,

quelle pubbliche e di interesse generale, in una dimensione di vita equilibrata, in grado di

valorizzare il suo patrimonio storico ed ambientale.

Tale patrimonio è d'altra parte, il supporto fisico più adatto a tale vita di relazione, essendo

organizzato in tipologie mai schematiche né prevedibili.

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164

Di queste tipologie abbiamo fatto una lettura storica e funzionale, evidenziandone gli

elementi costitutivi che prioritariamente dovranno essere salvaguardati in qualsiasi ipotesi

di intervento.

Tali elementi si identificano e danno forma a tutte le relazioni di cui si avvale la vita

comunitaria, dall'androne d'ingresso, alla scala ed al ballatoio, ai portici di disimpegno delle

attività, ed a quant'altro serviva e potrà servire per le vecchie o nuove forme di

aggregazione. Il vecchio assetto si è definitivamente rotto, almeno per le

destinazioni passate, ma può e deve essere ricomposto in un equilibrio nuovo, eventualmente

anche attraverso nuovi elementi costitutivi.

In particolare per le corti.

In passato la loro organizzazione era estesa ad interessare altri spazi funzionali, non solo al

servizio dell'abitazione, ma anche per altre attività.

Gli elementi espressi da tale organizzazione verranno pure evidenziati nelle tavole di

progetto e nella normativa.

Spetterà però al progetto edilizio, in una continuità di approfondimento e proposta,

individuare elementi costitutivi nuovi e più originali, in grado di risolvere in modo

significativo le relazioni proposte.

2.b.4 - Nuovi interventi Certamente questi interventi dovranno ricercare la migliore soluzione architettonica ai problemi

posti dalle attività già insediate e quindi la più opportuna definizione spaziale degli

insediamenti nuovi.

Si ritiene infatti, per questa fase dello sviluppo di Barlassina, che la situazione possa

essere migliorata, con addizioni oltre che con sottrazioni: l'urbanistica non più preoccupata della

solo densità ma, svincolata da pressioni speculative, attenta ad esprimere ed avviare a

compimento un progetto in cui acquistino significato diverso le aree libere e quelle

costruite; gli spazi per la pedonalità e quelli per il disimpegno veicolare degli insediamenti, gli

spazi pubblici e privati.

In questa prospettiva si qualificano appunto anche i nuovi interventi a condizione che siano

previsti da opportuni strumenti attuativi, in grado di guidare il passaggio dal progetto

urbanistico a quello edilizio, superando la tradizionale separazione tra i due momenti

progettuali.

E' quanto ci si propone con questo progetto.

Il risultato finale consentirà di disporre di aree attrezzate al servizio degli insediamenti interessati

ed a vantaggio dell'organizzazione urbana più complessiva.

2.b.5 - Arredo urbano Il patrimonio, storico e paesaggistico, rivisto alla luce delle ipotesi illustrate, potrà essere meglio

evidenziato con opportuni interventi di arredo urbano. Quest'ultimo non concepito in forma

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impropria, ma come obiettivo (miglioramento della qualità urbana) di ogni intervento sul

patrimonio edilizio e non, esistente e di nuova formazione.

In questo senso il controllo della forma urbana e quindi la soluzione definitiva di quanto

compreso nel termine "arredo urbano", deve discendere prioritariamente da questo progetto

urbanistico e da quello successivo a livello edilizio, per il recupero del centro di antica

formazione.

Tale progetto sarà appunto articolato per evidenziare, attraverso soluzioni di arredo

urbano, i punti di raccordo dell'organizzazione urbana e della tipologia edilizia.

2.b.6 - Infrastrutture Pur ipotizzando le migliori condizioni al contorno, per la viabilità e le infrastrutture, quelle di

parcheggio, occorre prevederne delle altre interne al centro storico, in grado di reggere

l'organizzazione urbana ipotizzata.

Per la viabilità abbiamo in parte detto; rimane da dire dei parcheggi; dei marciapiedi o

percorsi protetti ed in genere delle infrastrutture della mobilità.

In particolare i parcheggi dovranno essere preferibilmente interrati, utilizzando quelle aree

libere (pubbliche e private) che sono accessibili dai percorsi veicolari.

Tra queste aree devono in particolare essere preferite quelle che già necessitano di un

ridisegno urbano, pur nel rispetto delle destinazioni in atto.

Per il resto, la pedonalizzazione del centro, comporterà l'individuazione di percorsi pedonali

protetti, a disimpegnare tutte le più importanti attrezzature pubbliche e private di interesse

generale.

Tali percorsi dovranno essere dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici in grado di

migliorarne la funzione.

2.b.7 - Impianti tecnologici Molte delle difficoltà di recupero del patrimonio edilizio esistente derivano anche

dall'inadeguatezza delle reti tecnologiche, sia pubbliche che private, e dalla difficoltà di

provvedervi migliorando anche l'impiantistica degli edifici.

Si potrebbe ovviare a tale situazione centralizzando alcuni impianti e servizi, da quello

del riscaldamento alle attività di deposito per le attività commerciali o altro.

In proposito non è da escludere sia la formazione di nuove centrali, sia l'utilizzo di quelle

esistenti, anche pubbliche, attraverso opportune riconversioni o potenziamenti.

3 - Modalita' di recupero L'art. 28 delle N.T.A. – D.d.P. definisce le modalità di recupero del patrimonio edilizio esistente,

compreso nelle zone A appositamente perimetrate.

Gli allegati di cui all’art. 6.1 delle N.T.A. – D.d.P. in attuazione dell'art. 28 ha elaborato il progetto

di recupero dei centri storici e dei nuclei di antica formazione, con interventi diretti sui singoli edifici

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o attraverso piani di recupero relativi a comparti che sono stati individuati e perimetrati sulla tavola

dell'Azzonamento.

2 - Attività produttive - Agricoltura L’agricoltura è solo esercitata come coltivazione dei terreni, ma non dispone di insediamenti al suo

servizio.

Le zone agricole coltivate sono comprese nel Parco delle Groane e sono definite come zone di

tutela ambientale e boscata.

Non esistono e non sono previsti insediamenti agricoli ai sensi dell’ex L.R. n°. 80/93. Le zone

agricole incluse nel Parco delle Groane sono di 780.216,00 mq., pari al 26,26%, mente le zone

agricole E1 ed E2 esterne sono di 395.554,42 mq., pari al 13,31% della superficie totale del

territorio comunale.

- Industria Il P.G.T. conferma gli insediamenti di Via Longoni, Via XXV Aprile e Via Capuana e favorisce la

delocalizzazione di quelli presenti nel tessuto urbano consolidato.

Non sono previste aree di espansione mentre sono in fase di realizzazione gli insediamenti dell’ex

Parco Militare.

È prevista un’evoluzione degli insediamenti produttivi esistenti, con l’aumento della S.l.p. e quindi

con l’incentivazione delle attività a più alto contenuto tecnologico.

3 - Commercio A - Quadro conoscitivo a livello regionale e provinciale L'area Territoriale a cui partecipa anche Barlassina è quella che gravita lungo la ex Statale dei

Giovi. Quest’area dal punto di vista commerciale è stata interessata da tutte le trasformazioni

che hanno caratterizzato negli ultimi dieci anni, il sistema distributivo commerciale a livello

regionale, con una

- forte riduzione delle unità locali del comparto alimentare del 39,8%

- riduzione del commercio specializzato non alimentare del 6,4%

- sviluppo di supermercati, ipermercati e discount.

Con un'avvertenza: il commercio di vicinato ha retto nei centri storici e nuclei di antica formazione.

La dotazione di superficie commerciale a livello regionale, per abitante è pari a (72 mq. per ogni

1000 abitanti).

1 - Sistema commerciale provinciale

Le strutture di vendita di riferimento per Barlassina sono, come evidenziato nell’estratto di cui

all’Allegato n°. 3 del Doc. n°. 1 – Documento di Piano:

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- Grandi Strutture di Vendita:

Cermenate : Galpas Srl di 900 mq. di superficie alimentare

di 5.300 mq. di superficie non alimentare

di 6.200 mq. di superficie totale

Cesano Maderno: Ascom Cesano 2000 di - mq. di superficie alimentare

di 5.300 mq. di superficie non alimentare

di 5.300 mq. di superficie totale

Lentate sul Seveso: Bennet Spa di 2.783 mq. di superficie alimentare

di 6.827 mq. di superficie non alimentare

di 9.610 mq. di superficie totale

Lentate sul Seveso: Diotti & F. di - mq. di superficie alimentare

di 3.361 mq. di superficie non alimentare

di 3.361 mq. di superficie totale

2 - Sistema infrastrutturale

L’Allegato n°.1 al Doc. n°. 1 - B - Documento di Piano illustra le principali relazioni ambientali e

infrastrutturali che Barlassina intrattiene con il territorio circostante.

Le infrastrutture della mobilità sono inoltre descritte dal capitolo precedenti B -1 a cui anche il

sistema commerciale regionale e provinciale fa riferimento.

B - Quadro conoscitivo a livello comunale La Regione Lombardia ha introdotto con la L.R. 14/1999 ed il successivo Regolamento di attuazione,

3 /2000, in conformità con il D.lgs 114/1998, una nuova disciplina del commercio ispirata ai principi di

liberalizzazione e trasparenza del mercato contenuti nella riforma nazionale, intesa a realizzare

mediante l’integrazione fra la pianificazione territoriale e la programmazione commerciale, un

equilibrato sviluppo delle diverse tipologie distributive.

La riforma del settore commerciale, oltre ad individuare due soli settori merceologici, alimentare e

non alimentare, lasciando alla libertà di impresa la decisione di quali prodotti vendere all’interno di

questi settori, ha attribuito ai Comuni il compito di attivare i meccanismi utili a far scattare gli effetti

della liberalizzazione e modernizzazione dell’apparato distributivo.

Al fine di adeguare il Piano di Governo del Territorio ai nuovi criteri di urbanistica commerciale le

previsioni dei nuovi insediamenti sono state supportate da indagini conoscitive di carattere

urbanistico e commerciale, estese a tutto il territorio comunale ed in particolare al tessuto urbano

consolidato ed agli ambiti dove il progetto di P.G.T. ha previsto interventi di ristrutturazione

urbanistica.

1 - Sistema commerciale comunale

L’allegato n°. 3 al Doc. n°. 1 – B - Documento di Piano illustra puntualmente il Sistema

Commerciale, proponendo anche la classificazione delle attività commerciali.

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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Riassumiamo i principali elementi emersi dall'analisi presentata.

Il Comune di Barlassina gravita in particolare nell'area di influenza di Lentate sul Seveso, Seveso,

Cesano Maderno e Meda

L'analisi della distribuzione della rete di vendita all'interno dell'abitato ha evidenziato che la maggior

parte degli esercizi, sia di generi alimentari sia di generi non alimentari, si trova lungo l’asse

attrezzato di Corso Milano, con espansioni in Via Roma e Piazza Cavour.

Per quanto riguarda il settore alimentare si contano quattro supermercati di media distribuzione,

con il supermercato di via Longoni di 1500 mq. di superficie,mentre sempre per la media

distribuzione, esistono altre quattro strutture di vendita di generi non alimentari per un totale di

Medie Strutture di Vendita:

Barlassina : Marmarket Spa di 128 mq. di superficie alimentare

di 32 mq. di superficie non alimentare

di 160 mq. di superficie totale

Barlassina : Marmarket Spa di 560 mq. di superficie alimentare

di 140 mq. di superficie non alimentare

di 700 mq. di superficie totale

Barlassina : Piovesan Armando di - mq. di superficie alimentare

e Figlio di 275 mq. di superficie non alimentare

di 275 mq. di superficie totale

Barlassina : Supermercati di 214 mq. di superficie alimentare

Cesari Srl di 54 mq. di superficie non alimentare

di 268 mq. di superficie totale

Barlassina : Trezzi Pierluigi di - mq. di superficie alimentare

di 540 mq. di superficie non alimentare

di 540 mq. di superficie totale

Barlassina : Tuttobagno SAS di - mq. di superficie alimentare

di Manzionna Grazia di 240 mq. di superficie non alimentare

di 240 mq. di superficie totale

Barlassina : Vago forniture Srl di - mq. di superficie alimentare

di 426 mq. di superficie non alimentare

di 426 mq. di superficie totale

Barlassina : Verbena Srl di 750 mq. di superficie alimentare

di 750 mq. di superficie non alimentare

di 1.500 mq. di superficie totale

Per il settore alimentare si contano quindi sei esercizi di vicinato per generi alimentari e trenta di

generi non alimentari, con prevalenza di abbigliamento (7) e arredamento (3) di cui all’Allegato

n°.3-Sistema Distributivo Commerciale - Doc. n° 1-B).

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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Nel complesso, comunque, il Comune è caratterizzato da una rete distributiva nella quale il peso

percentuale dei piccoli negozi e degli esercizi per la media distribuzione sono ben equilibrati,

essendo la rete di vicinato legata essenzialmente ad un sistema di vendita tradizionale, basato su

esercizi di dimensioni ridotte e di portata quasi sempre locale in entrambi i settori.

Mentre infatti la superficie di vendita della media distribuzione è pari a 4.109 mq, la superficie di

vendita degli esercizi di vicinato somma 2.415 mq per un totale di superficie di vendita di 6.524 mq

con una dotazione per abitante di (6.524 mq : 6.548/1000 ab. =) 996,33, superiore alla dotazione

regionale. La superficie media degli esercizi di vicinato risulta di (2.415 mq : 41 =) 58,90 mq,

mentre per quelli alimentari è pari a (233 mq : 6 =) 38,83 mq. .

Il mercato assorbito dalle attività esistenti non esaurisce le potenzialità di spesa dei residenti del

Comune di Barlassina.

Considerando però le caratteristiche territoriali del Comune, che ricordiamo si situa sulla direttrice

dell’ex Statale dei Giovi, si suggerisce la conferma, per il settore alimentare degli attuali esercizi,

con l’inserimento di una qualche media struttura di vendita di generi non alimentari.

In questo modo sarebbe possibile migliorare il livello della rete distributiva e del servizio di

prossimità per i residenti nel Comune, senza compromettere la naturale vocazione residenziale

espressa dall’area.

Per il settore non alimentare, invece, l'inserimento di più attività di vendita di media superficie di

primo livello, non potrà indurre effetti destabilizzanti sulla rete distributiva esistente.

Il consolidamento e la valorizzazione del sistema commerciale comunale potrebbe qualificarlo

come un Centro Commerciale Naturale di richiamo sovracomunale, in connessione con la grande

distribuzione organizzata a nord, in territorio di Lentate sul Seveso e con gli insediamenti espositivi

di Cesano Maderno , a definire lungo la Comasina un grande Sistema Commerciale.

Per il rafforzamento della competitività del sistema il P.G.T. propone:

a – il riordino del sistema della viabilità ed in particolare l’allontanamento del traffico di

attraversamento che non ha origine e destinazione interno all’area, con la conseguente

riqualificazione del centro abitato e del centro storico;

b – il consolidamento del centro commerciale naturale con il potenziamento dei negozi esistenti e

l’insediamento di nuovi negozi di vicinato al servizio dei cittadini residenti, in larga misura anziani, e

quindi bisognosi del servizio prestato dai negozi.

Naturalmente non è sufficiente l’azione di pianificazione, ma occorrerà avere una gestione attenta:

1) Per il conseguimento dell’obiettivo di allontanamento del traffico di attraversamento di cui al

precedente punto attraverso:

- la creazione di un sistema informativo e di segnaletica di tipo integrato sul territorio;

- attraverso la creazione di punti informativi.

2) Per il conseguimento dell’ obiettivo di consolidamento del “centro commerciale naturale” nel

centro storico di cui al precedente punto attraverso:

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- la realizzazione , integrazione, arredo delle aree urbane commerciali;

- la qualificazione, miglioramento e consolidamento delle strutture commerciali esistenti al

fine di massimizzare la loro compatibilità con le funzioni residenziali.

Come abbiamo accennato in premessa, il Regolamento Regionale 3/2000 della Regione

Lombardia stabilisce che l'attivazione di medie superfici commerciali è possibile solo se il Piano di

Governo del Territorio con il Piano delle Regole, prevede esplicitamente tale tipologia per le aree

con coerente destinazione d'uso; all'interno del contesto urbano consolidato non è necessario

individuare puntualmente le aree, cosa che invece è necessaria qualora si tratti di ambiti di

trasformazione urbana, ovvero di aree già dotate di coerente destinazione ma esterne all'abitato.

Le tipologie sono definite:

- esercizi di vicinato, quegli esercizi di superficie:

fino a 150 mq. nei Comuni con meno di 10.000 residenti

fino a 250 mq. nei Comuni con più di 10.000 residenti

- medie strutture di vendita

fino a 1.500 mq. nei Comuni con meno di 10.000 residenti

fino a 2.500 mq. nei Comuni con più di 10.000 residenti

- grandi strutture di vendita

superiori a 1.500 mq. nei Comuni con meno di 10.000 residenti

superiori a 2.500 mq. nei Comuni con più di 10.000 residenti

Il Regolamento 3/00 (art. 7, comma 1), ai fini dell'adeguamento degli strumenti urbanistici

comunali, individua e disciplina specificamente 3 contesti all'interno del territorio, cui attribuisce

diversa vocazione commerciale; tali contesti sono:

a) tessuto urbano consolidato;

b) ambiti di trasformazione urbana;

c) ambiti extraurbani.

La distribuzione delle superfici commerciali ai sensi della nuova legge sul commercio

- Alimentari Vicinato Medie strutture Grandi strutture

Barlassina n°. esercizi Mq. esercizi n°. esercizi Mq.

esercizi n°. esercizi Mq. esercizi

Totale 6 233 4 1.652

+ tre esercizi di vicinato misti.Le superfici sono relative al 30 giugno2005 e sono di fonte regionale.

- Extralimentari Vicinato Medie strutture Grandi strutture Barlassina n°. esercizi Mq. esercizi n°. esercizi Mq. esercizi n°. esercizi Mq. esercizi Totale 32 1.985 8 2.457

Le superfici sono relative al 30 giugno 2005 e sono di fonte regionale.

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2 - Viabilità urbana

L’Allegato n°. 2 del Doc. n°. 1 - B - Documento di Piano propone un’organizzazione gerarchica

della rete della viabilità comunale.

In questo schema l’asse attrezzato di Corso Milano si conferma anche come principale tracciato

del Commercio Urbano.

L’art. 6.6 delle N.T.A. del Doc. n°. 1 – c Documento di Piano definisce anche le regole per una sua

ulteriore evoluzione in questa direzione.

4 - Conclusioni Le politiche d’intervento illustrate per i diversi sistemi funzionali e le scelte localizzative fatte non

promuovono nuovi ed importanti interventi di trasformazione territoriale di rilevanza

sovracomunale, se si esclude il potenziamento attraverso il completamento degli insediamenti

esistenti, del Centro Commerciale Naturale di Corso Milano per il quale esistono i presupposti di

accessibilità.

I risultati per la realizzazione dell’obiettivo del punto a potranno essere monitorati nel tempo

attraverso la quota di abbattimento del volume di traffico pesante in attraversamento del Comune,

mentre quelli attesi per la realizzazione dell’obiettivo di cui al precedente punto b potranno essere

monitorati in prima istanza della realizzazione degli interventi di riqualificazione dell’esistente, che

risulta l’obiettivo della pianificazione sia di livello comunale che sovralocale.

Gli obiettivi di allontanamento del traffico pesante di attraversamento che non ha origine e

destinazione all’interno dell’area e la riqualificazione dei centri abitati in un’ottica di zona a traffico

limitato risponde anche al criterio di sostenibilità ambientale con l’abbattimento degli inquinanti da

Pm10 e dell’inquinamento acustico.

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e - Compatibilità delle politiche d’intervento individuate con le

risorse economiche attivabili dall’amministrazione Comunale

(art. 8, comma 2, lettera d)

I capitoli 10 e 11 del Piano dei Servizi di cui al Doc. n° 2 del P.G.T. individuano i principali piani,

progetti ed opere richiesti come necessari da un’equilibrata attuazione del P.G.T., per un costo

complessivo di 6,1 milioni di euro che sono coperti dalla capacità di spesa del Bilancio Comunale.

Altri costi per altre opere, progetti e piani si prevedono a carico di altri enti e degli stessi operatori.

In ogni caso si sintetizzano di seguito i principali capitoli di spesa.

Infrastrutture della mobilità Tutte le nuove infrastrutture della mobilità sovracomunale, sono comprese nel Sistema Viabilistico

Pedemontano e realizzate da Pedemontana in finanza di progetto, con il concorso pubblico.

La riqualificazione della rete stradale comunale è prevista a carico delle singole iniziative di

trasformazione urbanistica.

Infrastrutture sociali Come descritto nel Piano dei Servizi le principali opere pubbliche, dalla piazza Cavour alla

Biblioteca ed al completamento del restauro di Palazzo Rezzonico sono a carico del Bilancio

Comunale, mentre altre opere, dall’Asilo Nido al Centro per il tempo libero e lo sport ed alla pista

ciclopedonale Groane – Brughiera Briantea saranno a carico degli operatori privati e/o di altri enti.

Analogamente per le aree a standard il capitolo 9 del piano dei servizi definisce le modalità di

attuazione, per la maggior parte (74.802,47 mq. per un totale di 92.802,14 mq. di aree da rendere

disponibili) attraverso il convenzionamento, per altre per perequazione e/o compensazione

(18.175,93 mq.) e per altre ancora attraverso i Piani Attuativi( 8633,24 mq).

Infrastrutture ambientali Tutte le opere comprese negli interventi di riqualificazione a contenuti ambientali (art. 6.1 – zona A;

6.2 – rete ecologica; 6.3 – Contratto di Fiume; 6.4 – Sistema delle aree verdi negli aggregati

urbani; 6.10 – Piano per il tempo libero e lo sport) non comportano oneri per l’Amministrazione

Comunale,esclusi quelli per la predisposizione dei Documenti di Inquadramento che il Piano dei

servizi pone a carico del Bilancio Comunale in partita di giro.

Sono pure previsti investimenti per Boschi urbani, opere di urbanizzazione primaria, ecc… che

trovano puntualmente copertura finanziaria, sia in Bilancio che come contributo.

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f - Individuazione degli ambiti di trasformazione (art. 8, comma 2, lettera e)

L’art. 5 delle N.T.A. del Doc. n°. 1c – Documento di Piano elenca gli ambiti di trasformazione

all’interno ed all’esterno del tessuto urbano consolidato, per le singole destinazioni d’uso,

assegnando per ciascun ambito i rispettivi indirizzi di trasformazione.

Viene di seguito svolto l’elenco, rimandando alle N.T.A. la loro illustrazione.

Le aree di trasformazione individuate dal D.d.P. sono comprese nelle zone B di completamento e di trasformazione (residenziale e per servizi urbani (B/SU)), nelle zone F di nuova edificazione e/o

trasformazione di standard e nelle zone V per infrastrutture per la mobilità, mentre un’altra area di

trasformazione si caratterizza come zone C di nuova edificazione per insediamenti residenziali.

- ZONE B/SU PER SERVIZI

B/SU - Ex Fornace Ceppi

Criteri di progettazione

1) Inquadramento urbanistico

L’insediamento si può classificare come insediamento di “archeologia industriale”, da

assoggettare alla normativa di cui all’art. 39 (Elementi storico - architettonici) delle N.T.A. del

P.T.C.P. della Provincia di Milano e di cui all’art. 36 (Zona Fornaci) delle N.T.A. del P.T.C. del

Parco Regionale delle Groane.

2) Inquadramento storico

L’insediamento attuale risale al secolo scorso e quindi non rientra nella zona A .

3) Inquadramento paesistico - territoriale

L’insediamento vero e proprio si colloca all’esterno del Parco delle Groane, lungo il perimetro dello stesso

mentre le aree di pertinenza sono collocate all’interno, in territorio di Barlassina e di Seveso.

Complessivamente l’insediamento e le sue are di pertinenza propongono come un vero e proprio sistema

paesistico – territoriale che interessa un ambito di memoria storica.

4) Obiettivo

Per il recupero dell’ex Fornace, in quanto insediamento di “archeologia industriale” occorre

innanzitutto porre in relazione l’insediamento ed i suoi edifici con il loro contesto, per meglio

definire unitariamente tutti gli elementi storici, architettonici, ambientali, paesistici e naturali,

ecc., che,presenti in forma strettamente connessa fra di loro, definiscono un luogo ed uno

scenario della memoria storica di Barlassina:un sistema paesistico - territoriale e non

semplicemente un “insediamento storico”.

E’ evidente allora che il recupero dell’ex Fornace non può risolversi ne’ in una semplice

operazione di recupero filologico degli edifici ne’ in un’operazione di ristrutturazione edilizio –

urbanistica, ma in una complessa operazione di riqualificazione urbanistico - ambientale

dell’insediamento e delle sue aree di pertinenza con il loro contesto.

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L’obiettivo di questa riqualificazione è la riproposizione di un sistema insediativo fortemente

integrato con il suo contesto,anche per le destinazioni ammesse: un insediamento

tendenzialmente autonomo ed autosufficiente, in grado di far fronte ai propri fabbisogni

(funzionali, ambientali, di servizi, ecc.).

5) Indici urbanistici

a - Destinazione

Non sarà consentita la destinazione produttiva insalubre di 1a e 2 a classe e quella

commerciale per quanto riguarda la media e grande distribuzione di generi alimentari.

Sarà ammessa la residenza come destinazione complementare e possibilmente di tipo

specialistico: residenza protetta per anziani o alberghiera.

Saranno ammesse tutte le altre destinazioni, anche quelle che potrebbero consentire lo

svolgimento di attività tecnologicamente avanzate ed ecologicamente compatibili, per lo

sviluppo di un’economia di relazione basata sulla Cultura e sull’Innovazione.

Per il terziario, saranno privilegiate le attività di terziario avanzato e di produzione di beni

materiali nel campo della bioedilizia, dell’energia, del riassetto idrogeologico e dell’agricoltura

di terza generazione orientata in particolare ai fini ambientali e di produzione di beni

immateriali nel campo della comunicazione, del cinema, del tempo libero e della cultura, ecc..

Ogni destinazione dovrà tendenzialmente comprendere l’intero ciclo di attività che la

caratterizzano (dall’attività di ricerca al suo svolgimento),in stretta connessione con le

Istituzioni.

A titolo esemplificativo,si possono descrivere alcuni sistemi funzionali complessi che,se

insediati,potrebbero corrispondere agli obiettivi individuati.

Sistemi che comprendono:

1. Attività inerenti la formazione di un Centro Edile per la ricerca, la sperimentazione, la

produzione di prototipi di bioedilizia e per la loro commercializzazione.

Il Centro sarà attrezzato per lo studio di fonti energetiche alternative soprattutto nel

campo dell’edilizia e del territorio e per l’approntamento di tecniche di ingegneria

naturalistica.

2. Attività inerenti la formazione di un Centro Florovivaistico e faunistico nelle aree di

pertinenza, all’interno ed all’esterno del Parco, per la ricerca, sperimentazione,

conservazione e ripopolamento degli habitat naturali del Parco e per lo sviluppo di attività

agricole ai fini ambientali.

In connessione con il Centro edile, il Centro Florovivaistico sperimenterà tecniche di

ingegneria naturalistica, in particolare per il recupero delle aree di cava.

3. Sono ammesse le attività di tempo libero (sala prove per gruppi musicali) all’interno

dell’insediamento ed alte attività tipo il Campo di volo aeromodelli già preesistente,

culturali, di ristorazione e di spettacolo inerenti la formazione di un Centro

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all’interno di un più vasto Distretto turistico e culturale, a comprendere con questo Centro,

altri Centri dislocati sul territorio del Parco.

Il Centro dell’ex Fornace potrebbe essere particolarmente attrezzato per comprendere

con le manifestazioni anche la produzione e l’allestimento degli stessi eventi svolti

all’interno del Centro e di altri svolti all’esterno.

Il Centro in connessione con il Centro residenziale di cui al punto successivo, potrebbe

essere attrezzato per l’ospitalità: un albergo caratterizzato secondo le specificità culturali del

posto ed attrezzato al tempo stesso come centro di organizzazione culturale, con iniziative

per presentare, spiegare e valorizzare le presenze storico – paesaggistiche del suo intorno.

4. Sono privilegiate le attività per la formazione di un Centro Residenziale particolarmente

attrezzato per l’ospitalità di cui al Distretto Turistico e Culturale.

Nelle aree di pertinenza è possibile organizzare un parco di cui al successivo articolo 6.4.c,

in connessione eventualmente con l’attività di florovivaismo di cui al punto precedente ed in

generale all’utilizzo agricolo e/o di tempo libero delle aree di pertinenza.

Con un eventuale albergo di 50 – 60 stanze, potrebbero essere previste anche forme di

residenza protetta per anziani o forme di soggiorno temporaneo per riabilitazione e per il

benessere (centro termale ed altro).

b - Indici

Superficie lorda di pavimento e Volume

La superficie lorda di pavimento di progetto potrà essere pari a quella esistente (indice di pertinenza di

cui all’art.7), mentre il recupero di tutto il volume esistente è possibile solamente recuperando le

tipologie edilizie originarie.

Il volume degli edifici industriali così come risulta adeguando le maggiori altezze esistenti all’altezza

virtuale di ml. 4,30, definisce il volume di progetto di cui al successivo art. 8.

La superficie coperta esistente può essere incrementata della superficie lorda di pavimento di eventuali

altri piani, oltre il piano terra, degli edifici esistenti eventualmente da demolire e ricostruire.

6) Prescrizioni urbanistiche

Ogni ipotesi di progetto relativamente all’ex Fornace, potrà innanzitutto acquisire gli indirizzi di cui

all’art. 39 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Milano per

quanto riguarda gli insediamenti di archeologia industriale e di cui all’art. 36 del P.T.C. del Parco

Regionale delle Groane per le Fornaci.

7) Ipotesi di progetto

Vanno confermati sia lo schema insediativo dell’ex Fornace, sia le singole tipologie connotanti

l’insediamento: dal sistema infrastrutturale al suo contesto naturale.

Tutti gli interventi edilizi consentiti comprese le eventuali demolizioni con le successive

ricostruzioni, devono pertanto confermare lo schema originario:un insediamento compatto,che

non può essere frammentato con l’inserimento di nuove infrastrutture (anche di parcheggio) o

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di tipologie abitative improprie.

L’insediamento può essere eventualmente ampliato attraverso tipologie connesse e

complementari, che coinvolgano almeno uno degli elementi originari e costitutivi

dell’insediamento,curando sempre l’inserimento ambientale,anche dell’esistente.

Vanno in generale riproposte tutte le tipologie connotanti l’impianto originario e/o valorizzate

altre tipologie simili dal punto di vista urbanistico ed ambientale: i pieni, i vuoti, gli spazi liberi, i

collegamenti esterni ed interni, coperti e scoperti, ecc..

Il progetto dovrà essere esteso a comprendere anche le aree libere di pertinenza

dell’insediamento all’interno e/o all’esterno del Parco.

8) Obiettivi di qualità

Meritano una trattazione a parte gli obiettivi che possono essere perseguiti in campo

ambientale per quanto riguarda:

- la riduzione delle emissioni di gas con il sostegno alle pratiche di risparmio ed uso

efficiente dell’energia;

- la promozione di tecnologie innovative;

- la promozione di una corretta progettazione degli interventi di ingegneria ambientale.

- Ecc.

9) Standard

Vanno reperite all’interno dell’insediamento le sole aree per la realizzazione dei parcheggi

dimensionati sulle singole attività insediate.Vanno quindi salvaguardate e/o compensate in loco le

aree verdi soprattutto quelle boscate, anche

private per le connessioni della rete ecologica di cui al successivo art.6.2.

Va monetizzata la rimanente quota di standards oppure il suo valore di monetizzazione va

ricompreso in uno standard qualitativo da localizzare eventualmente all’intero insediamento

(Asilo nido edilizia convenzionata e/o sovvenzionata) o all’esterno (Piazza Cavour).

La S.l.p. dello standard qualitativo eventualmente reperito all’interno dell’insediamento andrà

ad aggiungersi alla S.l.p. di progetto.Le aree comprese dal P.T.C. del Parco delle Groane,

nella zona per servizi di interesse comunale P parcheggi / T – servizi tecnologici di cui all’art.

38 delle N.T.A. del P.T.C. del Parco, verranno attuate per iniziativa dell’operatore privato ai

sensi del successivo art. 7.B.1.II (assoggettamento all’uso pubblico) nella dimensione di un

centro per il tempo libero e lo sport, eventualmente esteso a comprendere le aree limitrofe,

egualmente azzonate dal P.T.C. del Parco. Lungo il confine della zona per servizi di interesse

comunale con il SIC-Boschi delle Groane, dovrà essere prevista una fascia di bosco mesofilo

con essenze autoctone ed una recinzione per impedire l’ingresso di specie esotiche e ruderali

nell’area del SIC.

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10) Opere di urbanizzazione

Tutte le altre opere di urbanizzazione necessarie all’insediamento devono essere intese

come opere interne all’insediamento stesso.

11) Esame di impatto paesistico

L’insediamento dovrà risultare coerente con il suo contesto dal punto di vista:

1) morfologico - strutturale, essendo l’area dell’intervento di interesse naturalistico e di

interesse storico, nel senso dell’archeologia industriale;

2) vedutistico preservando le principali viste;

3) B/SU simbolico salvaguardando l’importanza dell’insediamento nell’ottica

dell’interesse generale di Barlassina e della Brianza;

così come previsto dall’art. 25 e seguenti delle norme di attuazione del Piano

Territoriale Paesistico Regionale (D.G.R. 8 novembre 2002 n°. 7/11045).

12) Complessivamente l’insediamento dovrà risultare a bassa densità di urbanizzazione ed a

alti contenuti ambientali e paesaggistici.

B/SU - Via Leopardi

L’insediamento potra’ organizzarsi a corte a definire uno spazio centrale di

disimpegno di eventuali attivita’ di servizio (spazio ludico, ecc.)da insediare a piano

terra,ad integrazione del centro polifunzionale di cui al comparto B/SU

B/SU - Corso Milano

L’insediamento si organizzera’ con un’edificio a cortina lungo Corso Milano e via

Tiziano Vecellio e con la formazione di un porticato di disimpegno pedonale delle

attivita’ insediate a piano terra ( Baby Parking,ecc.),in attuazione del Documento di

Inquadramento relativo all’Ambito di riqualificazione di Corso Milano di cui al

successivo art.6.6.Lo standard di parcheggio verra’ disimpegnato da via Fattori.

B/SU - Via Fogazzaro

Una volta dismesse le attivita’ artigianali incompatibili insediate,non sara’ possibile il

subentro di analoghe attivita’ incompatibili (=insalubri di 1° e 2° classe).

Sara’ privilegiato l’insediamento di attivita’ personali o di un nucleo familiare o di un

insieme di persone,che non siano né nocive,né moleste o in contratsto con il

carattere della zona residenziale e che siano finalizzate alla produzione di beni d’uso

personale o comune purche’ siano venduti in loco.

B/SU - Via Parini

Il nuovo insediamento B/SU dovra’ tendenzialmente dotare il quartiere di

appartenenza, di attrezzature private e/o pubbliche per la promozione e la

valorizzazione del primo livello della vita associativa (Nido famiglia),attraverso edifici

di tipologia significativa anche dal punto di vista urbano (edifici porticati e/o

prospettanti su una piazza;ecc.) .

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B/SU - Via Segantini

L’insediamento conferma le attività in atto,con possibilità di insediamento di altre

attività non nocive nè moleste finalizzate alla manutenzione della casa e degli edifici

in genere.

B/SU - Via F.lli Porro

L’insediamento si caratterizzera’ in attuazione di quanto disposto dall’art.6.6.

B/SU - Via Nazionale dei Giovi-Via Piave

I nuovi insediamenti B/SU lungo Corso Marconi si caratterizzeranno quale porta

d’ingresso sud a Barlassina,per la presenza di funzioni di eccellenza (Servizi socio-

assistenziali,ecc.) e per tipologie edilizie aperte ed urbanisticamente connesse al loro

contesto.

B/SU - Via Marconi

I nuovi insediamenti B/SU si caratterizzeranno tendenzialmente in riferimento al polo

finanziario esistente,con l’insediamento di funzioni ad esso connesse.

L’eventuale presenza di residenza in questi comparti posti in prossimità della

Pedemontana (oggi S.P. n°. 44 Milano – Lentate sul Seveso) è subordinata al rispetto

della normativa in materia di inquinamento acustico (D.P.R. 142/04)

B/SU -Via C.Colombo

L’insediamento B/SU si caratterizza in riferimento all’Ambito di Riqualificazione

di cui all’art.6.5.

FORNACE PIZZI – L’intervento di attuazione del Piano di settore Fornaci (P.S.F.O.) relativo alla

Fornace Pizzi è soggetto a procedimento di programmazione negoziata ai sensi

dell’art. 87 della L.R. n°. 12/2005.A tale procedimento partecipa anche il consorzio.

NB. Le Direttive di cui alle zone B/SU adempiono a quanto previsto dall’art.2.2.

Esse potranno essere integrate ed adattate,traendo motivazioni dalle analisi di dettaglio,

ovvero dall’articolazione delle stesse politiche in più alternative vantaggiose per la più

efficace azione di attuazione del Piano.

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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO

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g- Recepimento delle previsioni prevalenti nei piani di livello sovracomunale (art. 8, comma 2, lettera f)

La Tav. n°. 1 – Previsioni di Piano del Doc. n°. 1 – B – Documento di Piano del P.G.T. recepisce:

- il perimetro dei Centri Storici e nuclei di antica formazione (I.G.M. 1888) con i Beni Individui di

cui all’allegato 137 del D. lgs 42/2004;

- il tracciato di Pedemontana con le fasce di rispetto e con le opere connesse del Sistema

Viabilistico Pedemontano, così come approvato dal C.I.P.E.;

- il parco delle Groane di cui alla L.R. 25 agosto 1988 n° 43 con i relativi Azzonamento ed

N.T.A.;

- il Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) Boschi delle Groane;

- il Piano Territoriale di coordinamento della Provincia di Milano con i relativi Elaborati grafici

(Tav.1, 2a, 3a, 4, 5a e 6) e N.d.A. ;

- il Contratto di Fiume di cui allìAccordo Quadro di Sviluppo Territoriale (A.Q.S.T.) promosso

dalla Regione Lombardia.

Queste previsioni di livello sovracomunale discendono dalla lettura e recepimento delle previsioni

degli atti di programmazione emanati da Enti sovracomunali di cui al precedente capitolo.

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h - Criteri di compensazione, perequazione ed incentivazione (art. 8, comma 2, lettera g)

Gli artt. 7 e 8 delle N.T.A. del Doc. N°. 1 - c - Documento di Piano illustrano l’applicazione dei

principi di perequazione, compensazione ed incentivazione urbanistica di cui all’art. 11 della L.R.

n°. 12/2005.

La compensazione e la perequazione attuata in questi articoli è specifica per le aree di

trasformazione (perequazione) e per le aree vincolate (compensazione), assegnando innanzitutto

a queste ultime un indice di fabbricabilità fondiaria da utilizzare nelle aree di trasformazione per

l’incremento dell’indice di pertinenza.

Per le aree di trasformazione la perequazione è articolatata, in quanto l’incremento del loro indice

di fabbricabilità è possibile o acquisendo l’indice delle aree a standard o recependo il valore degli

edifici previsti da demolire o convenzionando l’edificazione ai sensi dell’art. 18 del T.U. n°.

380/2001 e dell’art. 43 della legge n°. 457/78 e successive modifiche ed integrazioni.

Tali principi sono anche attuati in forma generalizzata dall’art. 34 delle N.T.A. del doc. n°. 3 – B –

Piano delle Regole, che tende al soddisfacimento dei fabbisogni abitativi dei Cittadini in funzione

quasi uncinamene di un corretto inserimento ambientale ed urbanistico.