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PIANO DI GESTIONE DEI

BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI

Valutazione Ambientale Strategica

ai sensi della Direttiva 42/2001/CE

RAPPORTO AMBIENTALE

18/09/09

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali - I

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

INDICE 1 PREMESSE ................................................................................................................. 1

1.1 INQUADRAMENTO GENERALE DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

(VAS) DEL PIANO DI GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI ... 1

1.1.1 Procedure amministrative e procedure di partecipazione e consultazione

avviate e relativo avanzamento ...................................................................... 6

1.2 METODOLOGIA E RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI ................................ 14

1.3 CONTENUTI E STRUTTURA DEL DOCUMENTO ...................................................... 17

1.3.1 Acronimi e abbreviazioni .............................................................................. 19

2 CONTENUTI, OBBIETTIVI E RAPPORTI CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI DEL PDG ................................................................................................................... 20

2.1 DESCRIZIONE DEI CONTENUTI DEL PDG ............................................................ 20

2.2 DESCRIZIONE DEGLI OBBIETTIVI E DELLE MISURE DEL PDG ................................ 32

2.2.1 Obbiettivi....................................................................................................... 32

2.2.2 Misure ........................................................................................................... 35

2.3 RAPPORTO DEL PDG CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI ...................... 49

3 ANALISI DELL’AMBIENTE SIGNIFICATIVAMENTE INTERESSATO DAL PDG ....................................................................................................................... 63

3.1 STATO ATTUALE DEI BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI ........................ 65

3.2 DESCRIZIONE DELL’OPZIONE ZERO .................................................................... 67

4 ANALISI DI COERENZA ESTERNA ED INTERNA DEL PDG................................. 70

4.1 COERENZA ESTERNA ........................................................................................ 70

4.2 COERENZA INTERNA ......................................................................................... 73

4.3 CONSULTAZIONI TRANSFRONTALIERE ................................................................ 73

5 ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DEL PDG ................ 77

5.1 GLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE ......................................................... 78

5.2 VALUTAZIONE DI INCIDENZA .............................................................................. 82

5.2.1 Aree SIC/ZPS ............................................................................................... 83

5.2.2 Caratteristiche del PdG ................................................................................ 92

5.2.3 Analisi delle interferenze del PdG ................................................................ 93

5.2.4 Conclusioni ................................................................................................... 96

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II – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

5.3 MISURE DI COMPENSAZIONE/MITIGAZIONE ......................................................... 97

5.4 MISURE ALTERNATIVE/COMPLEMENTARI NEI BACINI DEL FISSERO-TARTARO-

CANALBIANCO E DELL’ADIGE .......................................................................... 102

5.5 DIFFICOLTÀ INCONTRATE ................................................................................ 105

6 CONCLUSIONI E DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE IN MERITO AL MONITORAGGIO E CONTROLLO ......................................................................... 107

6.1 CONCLUSIONI DELLE ANALISI .......................................................................... 107

6.2 MONITORAGGIO ............................................................................................. 109

ALLEGATI

ALLEGATO 1 ELENCO SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE

ALLEGATO 2 ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

ALLEGATO 3 MISURE SUPPLEMENTARI

ALLEGATO 4 COERENZA/SINERGIA/CONFLITTO DEI PIANI CHE SUSSISTONO SUL PDG

RISPETTO AL PDG

ALLEGATO 5 MATRICI DI CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO AMBIENTALE

ALLEGATO 6 MATRICI DI DEFINIZIONE DELL’OPZIONE ZERO

ALLEGATO 7 MATRICE DI DEFINIZIONE DELL’OPZIONE ZERO DI DISTRETTO

ALLEGATO 8 COERENZA INTERNA

ALLEGATO 9 ANALISI DELLE POSSIBILI INTERAZIONI TRA LE MISURE DEL PDG E L’AMBIENTE

PER BACINO

ALLEGATO 10 ANALISI DELLE POSSIBILI INTERAZIONI TRA LE MISURE DEL PDG E L’AMBIENTE

PER DISTRETTO

ALLEGATO 11 ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELLE MISURE

SIGNIFICATIVE RISPETTO ALL’ALL. II DIRETTIVA 42/2001/CE

ALLEGATO 12 ELENCHI AREE SIC/ZPS PRESENTI NEI BACINI DEL DISTRETTO ALPI

ORIENTALI

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali - III

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

INDICE DELLE FIGURE Figura 1 Schema del processo di VAS del PdG. ........................................................ 3

Figura 2 Cronoprogramma delle attività di consultazione per il Piano di

gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali. ........................................ 5

Figura 3 Sviluppo tabelle di analisi del RA. .............................................................. 15

Figura 4 Confronto tra contenuti del presente RA e contenuti previsti dai

riferimenti normativi/metodologici utilizzati. ................................................ 18

Figura 5 Obbiettivi generali e sottobbiettivi. ............................................................. 34

Figura 6 Obbiettivi specifici per sub unità idrografica. .............................................. 35

Figura 7 Struttura gerarchica e relazionale dei piani pertinenti rispetto al PdG. ...... 59

Figura 8 Mappa del distretto della Alpi Orientali e suoi bacini. ................................. 64

Figura 9 Rappresentazione cartografica a scala di distretto dell’analisi

dell’opzione zero. ....................................................................................... 69

Figura 10 Aree transfrontaliere. .................................................................................. 74

Figura 11 Analisi delle misure del PdG a scala di distretto. ....................................... 79

Figura 12 Diagramma di processo per la valutazione dell'effetto. .............................. 81

Figura 13 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello

provinciale. ................................................................................................. 85

Figura 14 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini. .................................... 86

Figura 15 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello

provinciale. ................................................................................................. 87

Figura 16 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini idrografici

componenti il distretto. ............................................................................... 88

Figura 17 Superfici aree SIC e ZPS per bacino. ........................................................ 90

Figura 18 Percentuali di occupazione delle aree SIC e ZPS per bacino. ................... 90

Figura 23 Diagramma di sviluppo del monitoraggio. ................................................ 110

Figura 24 Organigramma primi tre anni di monitoraggio. ......................................... 117

Figura 25 Organigramma ultimi tre anni di monitoraggio. ........................................ 117

Figura 26 Cronoprogramma del monitoraggio. ........................................................ 119

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IV – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

INDICE DELLE TABELLE Tabella 1 Procedimenti conclusi e/o in corso cui è sottoposto il PdG. ....................... 10

Tabella 2 Esiti della fase di consultazione del PdG. .................................................. 13

Tabella 3 Contenuti e struttura del PdG dei bacini idrografici delle Alpi Orientali. ..... 27

Tabella 4 Misure obbligatorie schema riassuntivo. .................................................... 40

Tabella 5 Misure supplementari tabella di sintesi. ..................................................... 47

Tabella 6 Elenco dei Piani pertinenti con il PdG. ....................................................... 52

Tabella 7 Sintesi della valutazione di coerenza/sinergia/conflitto dei Piani che

sussistono sul PdG rispetto al PdG. ........................................................... 60

Tabella 8 Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che interagiscono con il PdG,

che hanno segnalato un conflitto, rispetto alle misure del PdG. ................ 61

Tabella 9 Schema riassuntivo tra stati dell’ambiente problematiche e potenziali

interazioni con il PdG. ................................................................................ 67

Tabella 10 Coerenza esterna rispetto alle norme. ....................................................... 70

Tabella 11 Coerenza esterna rispetto ai criteri di sostenibilità. .................................... 72

Tabella 12 Superfici aree SIC e ZPS per bacino. ........................................................ 89

Tabella 13 Caratterizzazione della Rete Natura 2000 dei bacini del distretto

(ricavata dalle informazioni dell’Allegato 5 “Matrici di caratterizzazione

dello stato ambientale”). ............................................................................. 91

Tabella 14 Analisi delle interferenze del PdG con i siti della Rete Natura 2000. ......... 94

Tabella 15 Misure di compensazione/mitigazione per le misure identificate come

critiche nell’interazione con piani e programmi. ......................................... 98

Tabella 17 Esempio di analisi delle misure con matrici DPSIR. ................................ 115

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 1

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

1 Premesse

1.1 Inquadramento generale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Il presente documento costituisce il Rapporto Ambientale (RA) del processo di

Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Gestione dei bacini idrografici

delle Alpi orientali (di seguito anche PdG), elaborato dalle Autorità di bacino nazionali

del fiume Adige e dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta -

Bacchiglione (Autorità di Bacino Distrettuali delle Alpi Orientali, di seguito anche AdB).

Il RA analizza il progetto di Piano pubblicato contestualmente.

Come noto, la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ai sensi dell’art. 1 della

direttiva 2001/42/CE, ha l’obbiettivo “di garantire un elevato livello di protezione

dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto

dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo

sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati

piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente”.

“La Valutazione Ambientale Strategica è riconosciuta internazionalmente come uno

strumento che promuove lo sviluppo sostenibile, in particolare attraverso la protezione

dell’ambiente, e costituisce una fase chiave per tradurre l’impegno da parte dei governi

di integrare attraverso azioni concrete i principi della sostenibilità all’interno delle

proprie politiche, dei piani e dei programmi, allo scopo di promuovere validi processi

decisionali” (fonte DIVAS Sistema di supporto per la Valutazione Ambientale

Strategica1, Manuale metodologico, pag. 1).

Il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, che

costituisce, per il nostro paese, il formale recepimento della Direttiva 2001/42/CE sulla

valutazione ambientale di determinati piani e programmi, disciplina la materia nella

1 Divas è un software di supporto alle decisioni (Decision Support System - DSS), orientato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di piani territoriali, realizzato in conformità dalla Direttiva europea 2001/42/CE e dalle relative linee guida, in particolare rappresenta un valido supporto per la redazione del Rapporto Ambientale.

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2 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Parte Seconda relativa alle “Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS),

per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione integrata

ambientale (IPPC)”.

In particolare, all’art. 4 commi 2 e 3, il Decreto stabilisce che “la valutazione ambientale

strategica […] riguarda i piani e programmi di intervento sul territorio ed è

preordinata a garantire che gli effetti sull'ambiente derivanti dall'attuazione di

detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro

elaborazione e prima della loro approvazione”.

All’art. 8 il decreto stabilisce così che “la valutazione ambientale strategica deve essere

effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla

sua approvazione in sede legislativa o amministrativa” e che “le procedure

amministrative previste dal presente titolo sono integrate nelle procedure ordinarie in

vigore per l'adozione ed approvazione dei piani e dei programmi”.

Il PdG, che rappresenta lo strumento operativo attraverso cui gli Stati membri devono

dare applicazione, a livello locale, ai contenuti della Direttiva 2000/60/CE, secondo le

linee guida esplicitate attraverso l’Allegato VII della direttiva stessa, è sottoposto alla

procedura di VAS (ex art. 6 comma 2 lettera a della Parte seconda del Decreto

legislativo 3 aprile 2006, n. 152) ed ha quindi, in base a quanto richiamato sopra, lo

scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obbiettivi di

sostenibilità del piano stesso e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione e

di settore.

La VAS per il PdG, che si deve sviluppare secondo precise fasi individuate dal Decreto

legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., è stata avviata durante la fase preparatoria del

Documento di Piano, costituente il PdG, ed è estesa all’intero percorso decisionale

secondo il calendario programmato, sino all’adozione e alla successiva approvazione

dello stesso.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 3

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Il processo può essere quindi schematizzato come nella figura seguente.

Figura 1 Schema del processo di VAS del PdG.

In base a quanto in vigore in merito alla procedura di VAS, nel caso in esame i

principali soggetti istituzionali coinvolti sono:

Autorità competente (AC) la pubblica amministrazione cui compete la valutazione e l'elaborazione del parere motivato sul PdG e il RA

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale

Autorità procedente (AP)

la pubblica amministrazione che elabora il PdG soggetto a VAS

Autorità di Bacino del fiume Adige e Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione

Soggetti competenti in materia ambientale (ACA)

le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione del PdG

vedi Allegato 1

Stesura documenti preliminari

•Rapporto preliminare (RP)•Progetto di Piano di Gestione (PdG)

Fase di consultazioni e possibilità di osservazioni

•Rapporto ambientale (RA) e Sintesi non tecnica•Stesura PdG

Pubblicazione RA e PdG e successive consultazioni

•Valutazione RA e Consultazioni sul RA•Comunicazione PdG ed osservazioni•Recepimento osservazioni e stesura definitiva del PdG

Adozione del piano

•Dichiarazione Ambientale di sintesi e monitoraggi•Adozione del Piano

1

2

3

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4 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Va inoltre ricordato che la procedura di informazione e di consultazione pubblica delle

attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali,

oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto stabilito dall’articolo 14 della direttiva

2000/60/CE che dispone anche che, sin nelle fasi preliminari dell’elaborazione del

piano, venga assicurata la partecipazione attiva di tutte le parti interessate, attraverso

la pubblicazione e la consultazione per le eventuali osservazioni del pubblico dei

seguenti elementi conoscitivi:

− il calendario ed il programma di lavoro per la presentazione del piano, inclusa una

dichiarazione delle misure consultive;

− una valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque importanti,

identificati nel bacino idrografico;

− copie del progetto di piano di gestione.

Si veda alla successiva figura una sintesi delle attività di consultazione suddette e il

cronoprogramma relativo.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 5

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

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00/6

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E

Con

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VA

S

ATTIVITA’

2009 2010

Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Febbraio

29 31 30 19 18 18 30 22

Accesso alle informazioni

Consultazione dei Documenti “Valutazione globale provvisoria dei problemi relativi alla gestione delle acque” e “Calendario e programma di lavoro per la presentazione del piano”

Partecipazione attiva

Consultazione del documento “Progetto di Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali”2

Consultazione preliminare ai sensi dell’art. 13 comma 1 del D.Lgs. 152/20063

Consultazione ai sensi dell’art. 14

Adozione del Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Dichiarazione di sintesi

Figura 2 Cronoprogramma delle attività di consultazione per il Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali.

2 L’art. 14 della Direttiva 2000/60/CE prevede che questa fase di consultazione abbia una durata di almeno sei mesi. La durata di cinque mesi della consultazione ad oggi prevista è stata fissata al fine di corrispondere alla scadenza prevista dalla Legge 13/2009 per l’adozione del Piano. E’ in corso di verifica la necessita di allungare di un mese la consultazione posticipando di conseguenza l’adozione del piano. Gli aggiornamenti in merito saranno comunicati sul sito web www.alpiorientali.it .

3 I tempi massimi di 90 giorni previsti per questa fase dall’art 13 comma 2 del D.Lgs 152/2006 sono ridotti a 60 al fine di corrispondere con le scadenze del 30 giugno e del 22 dicembre 2009 per l’adozione del piano di cui alla legge 13/2009. Eventuali modifiche alla procedura assunta saranno comunicate sul sito web www.alpiorientali.it .

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6 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

1.1.1 Procedure amministrative e procedure di partecipazione e consultazione avviate e relativo avanzamento

Vengono qui brevemente sintetizzate le principali fasi delle procedure cui è sottoposto

il PdG nel corso del suo sviluppo.

Il Rapporto Preliminare (RP) per il Piano di Gestione dei bacini delle Alpi Orientali è

stato redatto dall’Autorità procedente (Autorità di Bacino) per la consultazione da parte

dell’Autorità competente (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del

Mare – MATTM) e dei soggetti competenti in materia ambientale4 (ACA) con lo scopo

di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto

Ambientale.

La fase di consultazione nel processo di VAS è stata avviata il 29 aprile 2009 con la

resa disponibilità sul sito www.alpiorientali.it dei documenti propedeutici alla redazione

del Rapporto ambientale e in particolare dei documenti “Architettura del Piano“ e

“Rapporto Preliminare”. Per questa fase di consultazione era inizialmente previsto il

termine del 29 giugno 2009.

Per definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazione da includere nel

Rapporto Ambientale, sono stati quindi convocati specifici incontri tecnici (Padova, 25

maggio 2009 e Trento, 26 maggio 2009) ai quali sono stati invitati il MATTM e i soggetti

competenti in materia ambientale individuati (Allegato 1).

In data 1 luglio 2009 è stato pubblicato il documento intermedio “Progetto di Piano di

gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali”.

L’avviso della pubblicazione della proposta di Piano, del relativo Rapporto Ambientale

e Sintesi non tecnica in Gazzetta Ufficiale era previsto in data 30 settembre 2009. Da

questa data doveva iniziare la fase di consultazione di 60 giorni prevista dalla

procedura di VAS (art. 14, D.lgs n. 152/2006 e s.m.i).

In data 10 giugno 2009 si è tenuta una riunione presso gli uffici del MATTM, cui hanno

preso parte il Gruppo Istruttore incaricato dell’esame del procedimento, le Autorità

Procedenti e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In occasione di detta riunione,

4 In assenza di un elenco ufficiale di Soggetti competenti in materia ambientale definito a livello nazionale, l’Autorità procedente ha sottoposto alla valutazione del MATTM con nota del 15 aprile 2009 una proposta di individuazione dei soggetti competenti che è stata successivamente integrata sulla base delle segnalazioni pervenute. Si veda l’elenco in Allegato 1.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 7

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

è stato richiesto di anticipare entro il 15 settembre 2009 la data di pubblicazione della

proposta di Piano e del Rapporto Ambientale.

La Regione Veneto, in data 5 giugno 2009, con nota prot. n. 307655/57.00, ha

segnalato l’opportunità che nel PdG vennisse ricompresa anche la laguna di Venezia

con il suo bacino scolante ed il mare antistante, non ricompresi nei procedimenti avviati

e nei documenti pubblicati in data 29 aprile 2009.

Con nota prot. n. 1231/DIR2000/60/CE del 9 giugno 2009, condividendo la richiesta

della Regione Veneto, si è osservato che, in caso di approvazione della suddetta

richiesta, il Piano di Gestione del bacino lagunare di Venezia sarebbe stato inserito

nella procedura di VAS già in essere per il distretto idrografico Alpi Orientali.

In data 16 giugno 2009, con nota prot. n. 1282/2000/60/CE, è stata data

comunicazione ai soggetti competenti in materia ambientale dell’integrazione del

Rapporto Preliminare, già pubblicato in data 29 aprile 2009, con un addendum relativo

alla laguna di Venezia, al relativo bacino scolante e al mare antistante. Tale addendum

è stato pubblicato in data 19 giugno 2009. Con la stessa comunicazione si è stabilito di

prorogare i termini per la consultazione preliminare dal 29 giugno 2009 al 30 luglio

2009.

In data 29 giugno 2009 è stato pubblicato il documento di “Valutazione globale

provvisoria” relativo al PdG della sub unità geografica del bacino scolante, Laguna di

Venezia e mare antistante.

Con nota prot. CTVA/2009/2545 del 30 giugno 2009, il Presidente della Commissione

per la VAS, in riscontro alla nota del 16 giugno 2009, ha rappresentato alle AP

l’opportunità che il termine per la consultazione sul Rapporto Preliminare di cui

all’art.13 comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i venisse anticipato al 19 luglio,

essendo stato l’addendum al RP pubblicato in data 19 giugno 2009.

In data 16 luglio 2009, a seguito della pubblicazione dell’addendum relativo alla laguna

di Venezia, al bacino scolante e al mare antistante, si è tenuta una seconda riunione

presso gli uffici MATTM, cui hanno preso parte il Gruppo Istruttore, le Autorità

Procedenti e la Regione Veneto.

In tale riunione si è confermato, ed in seguito comunicato formalmente con nota inviata

in data 16 luglio 2009 alla Commissione ed ai Soggetti competenti in materia

ambientale, che la consultazione preliminare si sarebbe conclusa in data 20 luglio

2009.

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8 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

In data 4 agosto 2009, con parere n. 338 del 29.07.2009, è pervenuto il Verbale di

Scoping, come esaminato dalla Commissione Tecnica per la Verifica dell'Impatto

Ambientale - VIA e VAS.

In data 5 agosto, con lettera prot. n. DG PPAC/34.19.04/10546, è pervenuto il parere

del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

In data 10 agosto 2009, è pervenuto il Parere n. 53 del 30.07.2009, con il quale la

Commissione VAS della Regione del Veneto ha espresso alcune osservazioni da

ottemperare nella redazione del Rapporto Ambientale.

Per quanto riguarda gli aspetti connessi con il carattere transfrontaliero del distretto dei

bacini idrografici delle Alpi Orientali, con nota del MATTM del 22 aprile 2009 è stato

chiesto di attivare quanto previsto dall’art. 32 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. in materia di

“Consultazioni transfrontaliere” ed in particolare è stato chiesto l’invio allo stesso

Ministero di una sintesi della documentazione concernente il Piano di Gestione al fine

di poter provvedere alla sua notifica ai vari Stati Esteri così come previsto dall’art. 32

citato.

Le AdB vi hanno provveduto trasmettendo al MATTM, con nota del 9 giugno 2009, la

seguente documentazione:

− Documento recante la “Valutazione globale provvisoria dei principali problemi di

gestione delle acque”, redatto ai sensi dell’art. 14 della direttiva 2000/60/CE;

− Documento recante il “Calendario, programma di lavoro e misure consultive per la

presentazione del Piano”, redatto ai sensi dell’art. 14 della direttiva 2000/60/CE;

− Documento recante il “Rapporto preliminare”, redatto ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.

152/2006;

− Documento recante la “Architettura del Piano”, che anticipa l’articolazione dei

contenuti del redigendo elaborato progettuale.

− Rapporto sintetico sui possibili aspetti transfrontalieri del Piano di Gestione dei

bacini idrografici delle Alpi Orientali.

Nella tabella che segue sono sintetizzati tutti i procedimenti che hanno interessato sino

ad ora la formazione del PdG.

Tale sintesi comprende anche il percorso di consultazione attivato nei confronti dei

soggetti portatori di interessi (stakeholder), intesi come persone, gruppi,

amministrazioni e organizzazioni aventi un interesse in una determinata questione, o

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 9

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

perché ne verranno interessate o perché potrebbero in qualche modo influire su ciò

che ne deriverà (percorso previsto sia dal D.Lgs. 152/2006 all’interno della procedura

VAS, sia dalla direttiva 2000/60/CE all’art. 14).

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10 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 1 Procedimenti conclusi e/o in corso cui è sottoposto il PdG.

procedura normativa di riferimento data attori destinatari contenuto - esito

Consultazione ex Direttiva 2000/60/CE della “Valutazione globale provvisoria” e del “Calendario e programma di lavoro per la presentazione del piano”

Direttiva 2000/60/CE art. 14 29/04/2009 AP Portatori di

interesse forum di informazione pubblica

Direttiva 2000/60/CE art. 14 25/05/2009 AP Portatori di

interesse forum a Padova per illustrare i documenti propedeutici alla redazione del progetto di PdG

Direttiva 2000/60/CE art. 14 26/05/2009 AP Portatori di

interesse forum a Trento per illustrare i documenti propedeutici alla redazione del progetto di PdG

Direttiva 2000/60/CE art. 14 30/062009 AP Portatori di

interesse pubblicazione del Progetto di PdG e relativa documentazione

Direttiva 2000/60/CE art. 14 28/07/2009 AP Portatori di

interesse forum di informazione pubblica sul Progetto del PdG

Consultazione per la VAS

D.Lgs. 152/06 art. 13 15/04/2009 AP

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM)

individuazione ACA

D.Lgs. 152/06 art. 13 29/04/2009 AP avvio fase consultazione VAS con pubblicazione dei documenti propedeutici

D.Lgs. 152/06 art. 13 25/05/2009 AdB Alto Adriatico MATTM - ACA illustrazione Piano - RP VAS D.Lgs. 152/06 art. 13 26/05/2009 AdB Adige MATTM - ACA illustrazione Piano - RP VAS

D.Lgs. 152/06 art. 13 05/06/2009 Regione Veneto AP richiesta di annessione della Laguna di Venezia nel PdG

D.Lgs. 152/06 art. 13 09/06/2009 AP MATTM osservazione che, in caso di annessione della Laguna di Venezia al Piano di Gestione, questa sarebbe nella VAS già avviata

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 11

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

procedura normativa di riferimento data attori destinatari contenuto - esito

D.Lgs. 152/06 art. 13 10/06/2009

MATTM, AP, Gruppo Istruttore e Ministero per i Beni e le Attività Culturali

riunione da cui emerge la necessità di anticipazione al 15/09/2009 della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della proposta di Piano, del relativo Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica

D.Lgs. 152/06 art. 13 16/06/2009 AP ACA comunicazione di annessione della Laguna di Venezia nel Piano di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali

D.Lgs. 152/06 art. 13 19/06/2009 AP MATTM - ACA

pubblicazione del nuovo documento intermedio "Progetto di Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali" comprendente la Laguna di Venezia

D.Lgs. 152/06 art. 13 19/06/2009 AP MATTM - ACA pubblicazione della proroga al 30/09/2009 del termine della per la consultazione preliminare

D.Lgs. 152/06 art. 13 29/06/2009 AP MATTM - ACA

pubblicazione della Valutazione globale provvisoria relativa alla sub unità idrografica Laguna di Venezia nell'ambito del Piano di Gestione

D.Lgs. 152/06 art. 13 30/06/2009 Presidente Commissione VAS AP richiesta di pubblicazione della Valutazione

globale provvisoria entro il 19/07/2009

D.Lgs. 152/06 art. 13 01/07/2009 AP pubblicazione del documento intermedio "Progetto di Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali"

D.Lgs. 152/06 art. 13 16/07/2009 MATTM, AP, Gruppo Istruttore e Regione Veneto

nuova riunione a seguito dell'annessione della Laguna di Venezia

D.Lgs. 152/06 art. 13 16/07/2009 AP Commissione VAS - ACA

comunicazione con nota della formale chiusura della consultazione preliminare in data 20/07/2009

Direttiva 2000/60/CE art. 14 28/07/09 AP Portatori di

interesse secondo forum di informazione pubblica sul Progetto del PdG

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12 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

procedura normativa di riferimento data attori destinatari contenuto - esito

D.Lgs. 152/06 art. 13 04/08/2009 Commissione Tecnica VIA - VAS AP parere e verbale di Scoping VAS

D.Lgs. 152/06 art. 13 05/08/2009 Ministero per i Beni e le Attività Culturali

AP parere VAS

D.Lgs. 152/06 art. 13 10/08/2009 Commissione VAS delle Regione Veneto

AP osservazioni per la redazione del Rapporto Ambientale della VAS

Consultazioni transfrontaliere

D.Lgs. 152/06 art. 32 22/06/2009 MATTM AP richiesta di sintesi di documentazione del PdG per la necessaria notificazione agli Stati Esteri

D.Lgs. 152/06 art. 32 09/06/2009 AP MATTM

invio di • Valutazione globale provvisoria dei

principali problemi di gestione delle acque • Calendario, programma di lavoro e misure

consultive per la presentazione del Piano • Rapporto preliminare • Architettura del Piano • Rapporto sintetico sui possibili aspetti

transfrontalieri del PdG

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 13

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 2 Esiti della fase di consultazione del PdG.

Bacino di riferimento

Data di arrivo

Capitoli Progetto di Piano

Misure Osservazioni della consultazione

Osservazioni non legate a misure in

essere Azioni consigliate Mittente

Bacino dell'Adige 06/07/2009

1.6 mancano corpi idrici

rif. Documento ARPAV 2009 integrazione della tipizzazione

delle acque marine e di transizione della regione

Veneto…

Servizio acque marino costiere

ARPAV

3 manca rappresentazione cartografica delle aree protette inserire

4 ,3,1 elenco reti di monitoraggio carenti

rif. Documento ARPAV 2009 integrazione della tipizzazione

delle acque marine e di transizione della regione

Veneto… 4,3,2 rif. normativa errato inserire D.Lgs 152/1999

4,3,2 osservazioni inerenti la leggibilità del testo

4.3 frase incompleta integrare la frase 5.1 frase incompleta integrare la frase

3,3,2 osservazioni inerenti la leggibilità del testo testo integrato

Laguna di Venezia 13/07/2009 4,2,2 Direttiva

2008/56/CE

Osservazioni circa la formulazione delle valutazioni di stato chimico ed ecologico dei corpi idrici della

laguna di Venezia

integrazione dell'analisi MATTM

Bacino Alto Adriatico 21/07/2009

messa in sicurezza del canale di

scarico Busiola

Consorzio di bonifica Delta Po

Adige

Bacino dell'Adige 22/07/2009 priorità nell'utilizzo

delle acque attivazione di tavolo di

concertazione

Consorzio di bonifica Polesine

Adige Canalbianco

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14 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

1.2 Metodologia e riferimenti normativi e documentali

La scelta della metodologia di analisi del PdG ha tenuto conto imprescindibilmente dei

seguenti aspetti di ordine territoriale, normativo e procedurale:

1. transfrontalierarità del distretto oggetto del PdG, il cui distretto coinvolge

Slovenia, Austria e Svizzera;

2. presenza di aree di particolare interesse/rilievo: Siti Inquinati di interesse

Nazionale (ex Legge n. 426 del 1998 e s.m.i.); siti sottoposti a regimi normativi

speciali (laguna di Venezia: Legge speciale 171/73 e s.m.i.); siti di rilevo a

livello internazionale (UNESCO World Heritage Center delle Dolomiti e di

Venezia e la sua laguna);

3. alta variabilità e disomogeneità territoriale (morfologica, idrogeologica ed

idrologica) dei 14 bacini componenti il distretto;

4. variabilità amministrativa (3 Regioni, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia,

di cui una Regione a statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia, e 2 Province

autonome Trento e Bolzano) con conseguente diversa autonomia legislativa e

competenza territoriale;

5. prescrizioni e pareri pervenuti nell’ambito della procedura di VAS del PdG (fase

iniziale di Scoping, pareri sul RP e indicazioni sullo sviluppo del RA):

a. parere MATTM n. 338 del 29 luglio 2009;

b. parere Regione Veneto n. 53 del 30 luglio 2009;

c. parere Ministero per i Beni e le Attività Culturali prot. n. DG

PPAC/34.19.04/10546 del 5 agosto 2009.

Sulla base delle suddette premesse, il presente RA si sviluppa secondo i seguenti

criteri metodologici:

− la normativa di riferimento in materia di VAS, dovendo tenere conto della presenza

di altri stati (membri e non dell’Unione Europea) per il presente documento è la

Direttiva 2001/42/CE, come declinata nella normativa italiana in particolare

dall’allegato VI alla Parte seconda dell D.lgs. 04/08, che definisce i contenuti del

RA;

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 15

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

− la scala di analisi del PdG e del territorio interessato mantiene come riferimento, a

scala maggiore, il livello provinciale, tenuto conto della presenza delle province

autonome di Trento e Bolzano;

− l’analisi si basa su dati ed indicatori reperibili e facilmente fruibili;

− in considerazione dei tempi limitati di sviluppo del RA, l’analisi si avvale

ampiamente di tabelle spesso tra loro correlate per analisi a cascata.

Il diagramma della figura seguente evidenzia la struttura a tabelle successive/correlate

utilizzata, che garantiscono la conformità alla normativa sulla VAS.

Figura 3 Sviluppo tabelle di analisi del RA.

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16 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

A garanzia della normoconformità del processo di analisi svolto, ci si è valsi della

metodologia consolidata ed adottata all’interno del progetto DIVAS, sviluppato tra il

2007 e il 2009 da Regione Veneto, Regione Abruzzo e Università Ca’ Foscari di

Venezia (con la collaborazione di Consorzio Venezia Ricerche; Thetis S.p.A. e E-

Ambiente) sulla linea di finanziamento del Programma di Prossimità Adriatico

INTERREG/CARDS-PHARE, all’interno dell’Asse 1 - Tutela e valorizzazione

ambientale, culturale ed infrastrutturale del territorio transfrontaliero.

Il progetto DIVAS, che ha avuto una durata di un anno e mezzo, ha perseguito i

seguenti scopi:

− sviluppo di un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) a sostegno delle

amministrazioni per la gestione del processo di VAS nell’elaborazione e

nell’adozione di piani e programmi, secondo quanto stabilito dalla Direttiva

Comunitaria 2001/42/CE e dalle successive linee guida, costituito da una banca

dati ambientale e da un software applicativo;

− elaborazione di procedure, metodologie e strumenti di analisi e loro trasposizione in

tools informatici integrati;

− realizzazione di un database di indici e indicatori per l’analisi delle dinamiche

ambientali e territoriali necessarie nelle VAS ed in particolar modo nelle analisi

contenute nel RA.

Il software DIVAS è stato utilizzato quindi come strumento di verifica, necessario per

un piano complesso ed articolato come quello in esame, per garantire la

consequenzialità logica degli step di analisi, la completezza della valutazione e la

conformità normativa della procedura seguita rispetto alla Direttiva 2000/42/CE.

L’articolazione del progetto DIVAS è consultabile nel sito internet

http://www.progettodivas.org/web/.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 17

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

1.3 Contenuti e struttura del documento

Sulla base di quanto dichiarato al paragrafo precedente il documento contiene:

− la descrizione del PdG in termini di obbiettivi e misure che lo compongono e

l’analisi della sua coerenza rispetto ad altri piani vigenti sul territorio;

− l’analisi dell’ambiente interessato dal PdG, comprensiva dell’analisi dell’opzione

zero;

− l’analisi della coerenza interna ed esterna del PdG;

− l’analisi degli impatti sull’ambiente del PdG, compresi gli elementi necessari alla

Valutazione di incidenza;

− le conclusioni e le conseguenti esigenze di monitoraggio e controllo del PdG.

La struttura del documento garantisce rispetto alla normoconformità e alla completezza

delle valutazioni. Nella successiva figura si riporta a tal proposito uno schema in cui i

contenuti del presente RA vengono confrontati con i riferimenti principali utilizzati:

− struttura dei contenuti proposta dal software DIVAS, che garantisce la

normoconformità rispetto alla Direttiva 2001/42/CE;

− struttura dei contenuti proposti dal MATTM (Commissione Tecnica VIA - VAS) nel

parere n. n. 338 del 29 luglio 2009.

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18 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 4 Confronto tra contenuti del presente RA e contenuti previsti dai riferimenti normativi/metodologici utilizzati.

INDICE ESTRAPOLATO DALLA FASE DI CONSULTAZIONE

2.1 Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera a)

2.2. Aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano o programma; caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettere b) e c)

2.3. Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatica, nonché i territori con produzione agricola di particolare qualità e tipicità, di cui all’art. 21 del D.lgs 18 maggio 2001, n. 228; (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera d)

2.4. Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale – Analisi di coerenza esterna (Allegato VI del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera e)

2.5. Possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi ‐Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente conseguentemente all’attuazione del piano‐Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata fatta la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad es. carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettere f, g, h)

2.6. Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piano o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera i)

INDICE RAPPORTO AMBIENTALE

inquadramento generale della valutazione ambientale strategica (vas) del PdG; procedure, consultazione e partecipazione; metodologia e riferimenti normativi e documentali; contenuti e struttura del documento

contenuti, obiettivi e rapporti con altri piani e programmi del pdg;descrizione dei contenuti del PdG; descrizione degli obiettivi e delle misure del PdG; obiettivi misure; rapporto del PdG con altri pertinenti piani o programmi

analisi dell'ambiente significativamente interessato dal PdG ; stato attuale dei bacini idrografici delle alpi orientali; descrizione dell'opzione zero

analisi di coerenza esterna ed interna del PdG

analisi degli impatti sull'ambiente del PdG; gli impatti significativi sull'ambiente; VINCA; misure di compensazione/mitigazione;  misure alternative e consultazioni transfrontaliere; difficoltà incontrate

conclusioni; descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo

INDICE RAPPORTO AMBIENTALE DERIVANTE DAL PROGETTO DIVAS

a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi

b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma

c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate

d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE

e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale

f) possibili effetti significativi (1) sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori

g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma

h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know‐how) nella raccolta delle informazioni richieste

i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio di cui all'articolo 10

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 19

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

1.3.1 Acronimi e abbreviazioni

Si riporta nel seguito, per facilitare la lettura del presente documento, una lista di

acronimi ed abbreviazioni utilizzati nel testo e nelle tabelle/matrici principali.

Valutazione Ambientale Strategica VAS Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi orientali

PdG

Autorità di bacino nazionali del fiume Adige e dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta - Bacchiglione (Autorità di Bacino Distrettuali delle Alpi Orientali)

AdB

Autorità di bacino del fiume Adige AdB Adige Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta - Bacchiglione (Autorità di bacino dell’Alto Adriatico)

AdB Alto Adriatico

Rapporto Ambientale RA Rapporto preliminare RP Decreto legislativo D.Lgs Decreto Presidente della Repubblica DPR Soggetti competenti in materia ambientale ACA Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

MATTM

Valutazione di incidenza VINCA Autorità procedente AP Autorità competente AC Siti di importanza comunitaria SIC Zone di protezione speciale ZPS Obbiettivo OB Misura MIS Identificativo generico ID Sistema di Supporto alle Decisioni DSS Manager di Gestione MG Monitoraggio tecnico MT Stato S Pressione P Impatto I Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses

DPSIR

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20 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

2 Contenuti, obbiettivi e rapporti con altri piani e programmi del PdG

Nel presente capitolo vengono illustrati i contenuti, gli obbiettivi principali del PdG e il

rapporto con altri pertinenti piani o programmi (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera a).

2.1 Descrizione dei contenuti del PdG

Il quadro normativo di riferimento del PdG è rappresentato a livello comunitario dalla

Direttiva quadro sulle acque (Direttiva 2000/60/CE).

Il distretto idrografico costituisce l’unità territoriale di riferimento del PdG, definito dalla

direttiva come “area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi

e dalle rispettive acque sotterranee e costiere”.

Sulla base della direttiva spetta agli Stati membri l’individuazione dei bacini idrografici,

la designazione dell’autorità competente, l’analisi delle sue caratteristiche, l’esame

dell’impatto delle attività umane sulle acque, l’analisi economica dell’utilizzo idrico,

l’individuazione di tutti i corpi idrici.

Per quanto riguarda la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, la direttiva

individua obbiettivi specifici di qualità, fissando al 2015 la scadenza per il loro

conseguimento.

In particolare agli Stati Membri spetta, attraverso l’adozione dei piani di gestione e di

un programma di misure a livello di distretto idrografico:

− impedire il deterioramento, migliorare e ripristinare le condizioni dei corpi idrici

superficiali in modo che raggiungano un buono stato chimico ed ecologico;

− ridurre l’inquinamento dovuto agli scarichi e alle emissioni di sostanze;

− proteggere, migliorare e ripristinare le condizioni delle acque sotterranee, evitarne

l’inquinamento e il deterioramento e garantire un equilibrio fra estrazione e

ravvenamento;

− preservare le aree protette.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 21

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

L’uso sostenibile della risorsa idrica viene infine garantito prevedendo che a partire dal

2010 gli Stati Membri adottino politiche dei prezzi in grado di favorire il recupero dei

costi dei servizi idrici (inclusi i costi ambientali) ed incentivare i consumatori all’uso

efficiente delle risorse idriche.

Ai sensi dell’art. 13 della direttiva 2000/60/CE, i Piani di gestione devono essere

pubblicati entro il 22 dicembre 2009.

La Direttiva 2000/60/CE è stata recepita a livello nazionale col D.Lgs 152/2006,

peraltro non ancora completamente operativo: il predetto decreto istituisce i Distretti

idrografici (art. 64) ed individua nel Piano di bacino distrettuale “lo strumento

conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e

programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla

valorizzazione del suolo ed alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle

caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato” (art. 65, comma 1).

Ai sensi dell’art. 117 per ciascun distretto idrografico deve essere adottato un piano di

gestione, “che rappresenta articolazione interna del Piano di bacino distrettuale” e

costituisce pertanto piano stralcio del piano di bacino.

Con il D.Lgs. 152/2006 il legislatore nazionale ha anche confermato l’introduzione, già

avvenuta con il D.Lgs. 152/1999, del Piano di tutela delle acque, di competenza

regionale, il quale, dal punto di vista del criterio funzionale, si configura come “specifico

piano di settore” (art. 121, comma 1).

Con Decreto legge n. 208/2008 e con la relativa conversione in legge (Legge 27

febbraio 2009, n. 13), il Governo ed il Parlamento italiano hanno inteso dare una forte

accelerazione al processo che deve portare, entro la fine del 2009, alla definizione dei

piani di gestione previsti dalla Direttiva 2000/60/CE.

Avendo affidato tale processo alle Autorità di bacino nazionale, costituite a norma della

soppressa legge n. 183/1989, il Governo ed il Parlamento hanno altresì inteso

confermare l’importanza di mantenere una visione unitaria del bacino idrografico e

implicitamente del distretto.

Nel caso specifico dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, la redazione del piano di

gestione è stata fondata su uno stretto rapporto di collaborazione tra Autorità di bacino

dell’Adige, Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-

Bacchiglione, Regioni Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia nonché Province

Autonome di Trento e Bolzano.

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22 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Per meglio comprendere l’organizzazione del Piano di gestione è necessario fare

riferimento alla specificità del sistema idrografico ed idrogeologico oggetto del piano

stesso.

A norma di quanto stabilito dall’art. 64 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, il piano di

gestione in argomento ha infatti come contesto territoriale di riferimento l’ampia

porzione del territorio nazionale delimitata a ovest dal fiume Mincio, a sud dal fiume Po,

a est dal confine italo-sloveno ed a nord dalla catena delle Alpi orientali.

Si tratta, in sostanza, dell’unione dei bacini idrografici già definiti ai sensi dell’abrogata

legge 18 maggio 1989, n. 183 e classificati, in tale contesto, in bacini nazionali

interregionali e regionali.

Nel caso specifico vi fanno parte:

1. il bacino dell’Adige, già bacino di rilievo nazionale ai sensi della legge 183/1989;

2. i bacini dell’Alto Adriatico (Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-

Bacchiglione), già bacini di rilievo nazionale ai sensi della legge 183/1989;

3. i bacini del Lemene e Fissero-Tartaro-Canalbianco, già bacini di rilievo

interregionale ai sensi della legge 183/1989;

4. i bacini del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, già bacini di rilievo regionale ai sensi

della legge 183/1989.

Concorrono dunque a formare l’area di interesse del piano, con la sola eccezione del

torrente Slizza che sgronda invece nel bacino del Danubio, i bacini idrografici dei

principali corsi d’acqua sfocianti nel Mare Adriatico lungo l’arco litoraneo compreso tra

Trieste ed il delta del fiume Po; si tratta in particolare, procedendo da est verso ovest:

del fiume Isonzo, del fiume Tagliamento, del fiume Livenza, del fiume Piave, del

sistema fluviale del Brenta-Bacchiglione (i predetti corpi idrici, pur costituendo due

sistemi separati, si uniscono a pochi chilometri dalla foce) ed infine del fiume Adige.

Tutti questi fiumi costituiscono l’ossatura principale del sistema idrografico del nord-est

e sono accomunati dall’avere un carattere spiccatamente fluvio-torrentizio, con regime

idrometrico ordinario che presenta valori stagionali massimi in primavera ed autunno e

valori stagionali minimi in estate ed inverno. Le portate, pur nella variabilità appena

ricordata, presentano valori medi annui non molto dissimili, mentre più evidenti

risultano le differenze nel regime idrometrico di piena.

A tali territori si aggiunge quello di pertinenza del bacino scolante nella laguna di

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 23

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Venezia, della laguna di Venezia stessa e del mare antistante. Il bacino scolante nella

laguna di Venezia è caratterizzato, oltre che dalla peculiarità del sistema di corpi idirici

naturali esistente, dalla presenza di una rete idrografica che nel corso dei secoli è stata

soggetta a numerosissimi interventi di sistemazione idraulica. Si tratta di opere, a volte

imponenti, ancora in funzione; molte di queste sono state realizzate dalla Repubblica di

Venezia e risalgono ai tempi più antichi. Le acque meteoriche sono raccolte attraverso

un’articolata rete costituita da alcuni corsi d’acqua naturali, da alvei e canali a deflusso

controllato artificialmente e da una fitta trama di collettori di bonifica minori che

assicurano il drenaggio del territorio.

A fronte di un comune recettore, rappresentato dal mare Adriatico, i citati bacini

idrografici costituiscono, almeno con riguardo all’assetto naturale delle acque

superficiali, sistemi funzionalmente autonomi ed indipendenti.

Anche in ragione della contiguità geografica, numerose sono le analogie che i succitati

bacini presentano sotto il profilo climatologico, morfologico e geologico.

Va tuttavia osservato che il processo di antropizzazione che ha interessato tali territori

nell’ultimo secolo, e segnatamente dopo il secondo dopoguerra, si è manifestato, nei

diversi contesti, in forme diverse, in relazione alle differenti modalità di sviluppo sociale

ed economico; ne consegue che l’odierno assetto quali-quantitativo delle risorse

idriche superficiali presenta aspetti problematici variamente articolati da bacino a

bacino, in relazione al prevalere delle questioni meramente quantitative, legate cioè al

sovrasfruttamento delle acque, sulle questioni di carattere eminentemente qualitativo,

dovute quindi alla presenza di fonti di inquinamento puntuali e diffuse.

Accanto al telaio idrografico principale, la media e bassa pianura accoglie un sistema

idrografico minore costituito, sostanzialmente, dai fiumi di risorgiva alimentati dalle

dispersioni dei corsi d’acqua principali.

Di questo sistema fanno parte i bacini già classificati, ai sensi dell’abrogata legge

183/1989, di rilievo regionale ed interregionale. Fra questi vanno ricordati i bacini del

fiume Sile, del Lemene, del fiume Stella, del Cormor e dell’Aussa-Corno.

Questo sistema idrografico drena la media e bassa pianura veneto-friulana compresa

tra i corsi d’acqua principali nell’ampia fascia che si estende tra la linea delle risorgive

ed il Mare Adriatico; diversamente dai corsi d’acqua principali sopra richiamati, questo

sistema idrografico minore è caratterizzato da una sostanziale perennità delle portate

fluenti e, mediamente, da una discreta qualità delle acque superficiali.

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24 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Spostando l’attenzione dal sistema delle acque superficiali al sistema delle acque

sotterranee, il patrimonio idrico ipogeo trova sede, per il territorio di interesse,

nell’ampio complesso alluvionale di pianura che si estende dalle pendici dei rilievi

montuosi fino al mare, per una superficie complessiva di quasi 13000 chilometri

quadrati.

La zona di ricarica, collocata nella porzione più settentrionale della pianura, è sede

dell’acquifero indifferenziato e si allunga ai piedi delle Prealpi per una fascia di circa

venti chilometri, con uno spessore dei sedimenti saturi che oltrepassa i 600 m in

corrispondenza della fascia delle risorgive.

A sud di tale fascia alcuni livelli continui argillosi suddividono il complesso idrico

indifferenziato in un sistema multifalde diversificato, in senso verticale, sia nelle

caratteristiche chimiche che nei valori piezometrici.

Il ruolo dell’alta pianura riveste particolare importanza perché da esso traggono origine

e alimentazione i sistemi in pressione della media e bassa pianura.

Le dispersioni dei corsi d’acqua, favorite dalle favorevoli caratteristiche idrogeologiche

del materasso alluvionale dell’alta pianura, rappresentano il maggior contributo fra i

fattori di alimentazione del sistema acquifero sotterraneo; il processo di dispersione

cessa però a valle della fascia delle risorgive e si instaura piuttosto l’opposto fenomeno

di drenaggio della falda freatica, visibile attraverso il progressivo aumento delle portate

il alveo.

Infine nella parte più meridionale della pianura veneta e friulana i corsi d’acqua, in

genere arginati, attraversano terreni perlopiù impermeabili con influenza praticamente

nulla sull’alimentazione delle falde in pressione. La ricarica di queste ultime è pertanto

affidata in linea di massima ai lentissimi processi di interazione tra gli orizzonti sabbiosi

ed i terreni limoso argillosi, e presenta pertanto una produttività assai limitata.

Le brevi e sintetiche considerazioni sin qui esposte portano ad evidenziare la notevole

complessità del sistema idrografico ed idrogeologico propria del territorio di interesse il

quale, a fronte di un assetto strutturale e morfologico sufficientemente omogeneo,

presenta tuttavia criticità e problemi di gestione della risorsa idrica varie e ben

articolate sul territorio.

Ne è discesa l’opportunità che i temi propri del piano di gestione venissero affrontati,

laddove necessario, alla scala sub-distrettuale, allo scopo di meglio caratterizzare i

problemi di ciascun bacino idrografico, di indagare con il dovuto grado di dettaglio

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 25

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

natura e tipologia delle pressioni che condizionano l’assetto quali-quantitativo dei corpi

idrici e di definire, di conseguenza, le più opportune misure per il conseguimento degli

obbiettivi di qualità indicati dalla direttiva comunitaria.

Tale è stato l’approccio metodologico che le autorità procedenti, d’intesa con le regioni

e le province autonome, hanno convenuto di seguire nella fase di costruzione degli

elaborati di piano, e in tal senso le unità territoriali di riferimento nella stesura del Piano

di gestione sono state, almeno con riguardo al sistema delle acque superficiali, i singoli

bacini idrografici, come nel seguito individuati:

− il bacino del Levante;

− il bacino del fiume Isonzo;

− il bacino dei tributari della laguna di Marano - Grado;

− il bacino del fiume Tagliamento;

− il bacino del torrente Slizza

− il bacino del fiume Lemene;

− il bacino del fiume Livenza;

− il bacino della pianura tra Piave e Livenza;

− il bacino del fiume Piave;

− il bacino del fiume Sile;

− il bacino dei fiumi Brenta e Bacchiglione;

− il bacino scolante in laguna di Venezia, la laguna di Venezia ed il mare antistante;

− il bacino del fiume Adige;

− il bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco.

Le acque sotterranee, stante la forte interconnessione degli acquiferi della pianura

veneto-friulana sopra richiamata, sono state invece trattate in modo unitario, facendo

dunque riferimento alla più ampia scala distrettuale. Quando necessario i riferimenti

sono stati comunque riportati alla scala di bacino idrografico. In ogni caso gli aspetti di

interesse e di valenza generale, ovvero quelli non facilmente ed immediatamente

riconducibili agli ambiti territoriali dei singoli bacini (per esempio l’assetto climatologico,

l’assetto delle acque costiere, e le stesse sezioni conclusive di piano espressamente

rivolte agli aspetti procedurali e tecnico-amministrativi), sono descritti e caratterizzati

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26 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

alla più ampia scala di riferimento.

L’organizzazione del piano di gestione, ancorché articolato per singole unità sub-

distrettuali o bacini, fa riferimento alle indicazioni già contenute nell’allegato VII della

Direttiva 2000/60/CE, così come successivamente confermate, in sede di recepimento

da parte della normativa italiana, dall’Allegato 4 alla parte III del Decreto legislativo 3

aprile 2006, n. 152.

In estrema sintesi, gli aspetti tematici che sono affrontati dal piano di gestione si

possono ricondurre a tre distinti “blocchi tematici”:

− la definizione del quadro conoscitivo;

− la definizione della fase più propriamente propositiva, consistente

nell’individuazione degli obbiettivi di qualità ambientale e del conseguente

programma di misure;

− la definizione degli aspetti procedurali connessi alla fase di elaborazione e di

attuazione del piano: in tale contesto si è proceduto alla costruzione del repertorio

dei Piani e Programmi relativi a sottobacini o settori e tematiche specifiche; è stata

altresì riportata una sintesi del procedimento di consultazione pubblica attivato

nella fase di elaborazione del piano, l’elenco delle autorità competenti nonché

l’elenco dei referenti e delle procedure ai fini dell'ottenimento di informazioni.

All’interno di tali blocchi si ritrovano peraltro ben distinti i contenuti indicati nell’allegato

VII della Direttiva. Per le necessità della consultazione, tali blocchi tematici, e quindi la

documentazione relativa al PdG dei bacino delle Alpi Orientali, sono stati organizzati in

elementi ed elaborati distinti nella struttura riportata nella tabella che segue.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 27

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 3 Contenuti e struttura del PdG dei bacini idrografici delle Alpi Orientali.

ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO 00

PA

RTI

GE

NE

RA

LI

Parte I (relazione generale)

architettura del piano

caratteristiche generali del distretto idrografico

Parte II (relazione generale)

documento introduttivo all’analisi economica dell’utilizzo idrico a scala distrettuale repertorio piani e programmi elenco delle autorità competenti referenti e procedure

Allegato 1 individuazione e classificazione dei corpi idrici superficiali individuazione e classificazione dei corpi idrici sotterranei

Allegato 2 ricognizione delle misure Allegato 3 abaco delle norme comunitarie e dei punti di contatto

01 F

ISS

ER

O T

AR

TAR

O C

AN

ALB

IAN

CO

PG Fissero rev01

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee specificazione e rappresentazione cartografica delle aree protette (art. 6 e allegato iv) mappa delle reti di monitoraggio istituite ai fini dell’art. 8 e dell’allegato v e rappresentazione cartografica dei risultati dei programmi di monitoraggio elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette sintesi del programma/i di misure adottati a norma dell’art. 11

PG Fissero 1 Corpi Idrici all. rev01

obbiettivi per i corpi idrici

PG Fissero 1 Corpi Idrici all. rev01

descrizione dei corpi idrici

02 A

DIG

E

PG Adige 1 Corpi Idrici rev01

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico dell’adige

PG Adige 1 Corpi Idrici all corpi idrici rev01

corpi idrici nel bacino del fiume Adige

PG Adige 1 Corpi Idrici all laghi rev01

laghi nel bacino del fiume Adige

PG Adige 2 pressioni rev01

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG Adige 3 Aree Protette rev01

specificazione e rappresentazione cartografica delle aree protette (art. 6 e allegato iv)

PG Adige 4 Monitoraggio rev01

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG Adige 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG Adige 6 Misure rev01

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

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28 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO

03 B

RE

NTA

BA

CC

HIG

LIO

NE

PG Brenta 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG Brenta 2 pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG Brenta 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG Brenta 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG Brenta 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG Brenta 6 misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

04 L

AG

UN

A V

EN

EZI

A

PG laguna Venezia rev01

descrizione generale delle caratteristiche della sub-unità idrografica della laguna di venezia, del suo bacino scolante e del mare antistante sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee specificazione e rappresentazione cartografica delle aree protette reti di monitoraggio e stato ecologico e chimico delle acque obbiettivi di qualità ambientale analisi economica Misure repertorio di eventuali programmi o piani di gestione più dettagliati adottati per il distretto idrografico e relativi a determinati sottobacini, settori, tematiche o tipi di acque

05 S

ILE

PG Sile 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG Sile 2 pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG Sile 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG Sile 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG Sile 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG Sile 6 misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

06 P

IAV

E

PG Piave 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG Piave 2 pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG piave 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG piave 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG piave 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG piave 6 misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 29

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO

07 P

IAN

UR

A T

RA

PIA

VE

E L

IVE

NZA

PG pianura livenza piave 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG pianura Livenza piave 2 pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG Pianura livenza piave 3 Aree Protette

caratterizzazione delle aree protette

PG Pianura livenza piave 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG pianura livenza piave 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG pianura livenza piave 6 misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

08 L

IVEN

ZA

PG livenza 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG livenza 2 Pressioni.pdf

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG livenza 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG livenza 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG livenza 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG livenza 6 Misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

09 L

EMEN

E

PG livenza 1 Corpi Idrici.pdf

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG livenza 2 Pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG livenza 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG livenza 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG livenza 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG livenza 6 Misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

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30 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO

10 T

AG

LIA

ME

NTO

PG tagliamento 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG tagliamento 2 Pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG tagliamento 3 Aree Protette

caratterizzazione delle aree protette

PG tagliamento 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG tagliamento 5 Obbiettivi rev01

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG tagliamento 6 Misure.pdf

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

11 L

AG

UN

A D

I MA

RA

NO

E G

RA

DO

PG laguna marano grado 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG laguna marano grado 2 Pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG laguna marano grado 3 Aree Protette

caratterizzazione delle aree protette

PG laguna marano grado 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG laguna marano grado 5 Obbiettivi

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG laguna marano grado 6 Misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

12 S

LIZZ

A

PG slizza 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG slizza 2 Pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG slizza 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG slizza 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG slizza 5 Obbiettivi

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG slizza 6 Misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 31

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO

13 IS

ON

ZO

PG isonzo 1 Corpi Idrici

descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG isonzo 2 Pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG isonzo 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG isonzo 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG isonzo 5 Obbiettivi

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG isonzo 6 Misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

14 L

EV

AN

TE

PG levante 1 Corpi Idrici descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico

PG levante 2 Pressioni

sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee

PG levante 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette

PG levante 4 Monitoraggio

reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette

PG levante 5 Obbiettivi

elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette

PG levante 6 Misure

programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce

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32 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

2.2 Descrizione degli obbiettivi e delle misure del PdG

2.2.1 Obbiettivi

In questa sezione verranno illustrati gli obbiettivi del PdG e come essi sono stati

individuati e ricalibrati durante la stesura del RA.

Gli obbiettivi posti in essere dal PdG fanno riferimento all’art 1 della Direttiva

2000/60/CE e nella prima stesura hanno tenuto conto dei seguenti concetti illustrati nel

Rapporto Preliminare (RP), precisamente a pag. 8:

“Il Piano di Gestione rappresenta lo strumento operativo attraverso cui gli Stati

membri devono dare applicazione ai contenuti della Direttiva 2000/60/CE a livello

locale, secondo le linee guida esplicitate attraverso l’Allegato VII.

Gli obbiettivi principali della direttiva sulle acque 2000/60/CE si inseriscono in

quelli più complessivi della politica ambientale della Comunità che deve contribuire

a perseguire salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità ambientale, nonché

l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali e che deve essere fondata

sui principi della precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della riduzione,

soprattutto alla fonte, dei danni causati all'ambiente, e sul principio "chi inquina

paga". L'obbiettivo di fondo consiste nel mantenere e migliorare l'ambiente

acquatico all'interno della Comunità, attraverso misure che riguardino la qualità,

integrate con misure riguardanti gli aspetti quantitativi.”

Altresì nel RP erano stati posti in evidenza i seguenti obbiettivi come obbiettivi generali

del piano:

− acqua pulita per tutti, ad un costo ragionevole, non solo nel momento attuale ma

anche preservandola per le generazioni future;

− equilibrio nell’utilizzo delle risorse idriche tra risorse disponibili e prelievi, tra gli

utilizzatori di monte e di valle;

− disponibilità di acqua per mantenere in vita gli ecosistemi acquatici e quelli

connessi all’ambiente acquatico,con particolare attenzione alla salvaguardia della

flora e della fauna acquatiche autoctone;

− acqua, corsi d’acqua ed ecosistemi ripari per un miglioramento del paesaggio e

della di usufruire.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 33

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Durante l’analisi della struttura del PdG (i cui risultati sono riportati nell’Allegato 2) le

Autorità di bacino ha ritenuto di riorganizzare gli obbiettivi per rendere più evidente la

loro rispondenza agli obbiettivi indicati all’art. 4 della Direttiva 2000/60/CE e alle

indicazioni derivanti dal parere n. 338 della Commissione. Tale riorganizzazione ha

permesso anche di meglio evidenziare le criticità ambientali del distretto. Ciò è stato

reputato necessari anche ai fini di un miglioramento del PdG stesso e ad una maggiore

rispondenza alle nuove indicazioni di sostenibilità dell’Unione Europea ovvero: “..le

strategie dell’unione europea per lo sviluppo sostenibile, riveduta nel 2006, offre una

prospettiva a lungo termine della sostenibilità nel cui ambito la crescita economica, la

coesione sociale e la tutela dell’ambiente procedono di pari passo rafforzandosi a

vicenda ….”.(pag 2 della Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al

Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

“Integrare lo sviluppo sostenibile nelle politiche UE, riesame 2009 della strategia

dell’UE per lo sviluppo sostenibile del 24/7/2009).

Tale riorganizzazione ha portato a rimodulare gli obbiettivi in modo organico per macro

temi di intervento; si sono pertanto individuati 4 obbiettivi generali, ciascuno dei quali

richiama due sotto-obbiettivi:

• fruibilità della risorsa idrica

• qualitativa

• quantitativa

• riqualificazione ecosistemi

• protezione degli ecosistemi

• miglioramento della funzionalità degli ecosistemi

• prevenzione del rischio e gestione delle emergenzeù

• gestione emergenze

• prevenzione rischio

• uso sostenibile della risorsa idrica

• management dei costi della risorsa

• sviluppo e gestione attività produttive legate alla risorsa

Il PdG è quindi stato revisionato ed integrato di conseguenza.

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34 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

La metodologia tecnica che ha portato alla revisione degli obbiettivi di piano, è

sostanzialmente contenuta nello sviluppo della tabella riassuntiva in Allegato 2.

Tale tabella riassume e schematizza come tutti gli obbiettivi corrispondano in modo

univoco a direttive dell’Unione Europea e come i sotto obbiettivi identificati si correlino

con le misure.

Da tale tabella si è quindi ricavato il seguente diagramma con la conseguente

ridenominazione degli obbiettivi identificati nella prima stesura del rapporto.

Figura 5 Obbiettivi generali e sottobbiettivi.

Tali obbiettivi integrano e non modificano assolutamente gli obbiettivi ed i sotto

obbiettivi dei vari bacini idrici facenti parte del distretto, ma anzi li contestualizzano

ulteriormente.

Per quanto concernono gli obbiettivi specifici di sotto bacino, sempre nell’ottica del

miglioramento del piano stesso, sono stati ulteriormente contestualizzati e resi fruibili

tramite la cartografia georeferenziata qui riportata.

OB1

Fruibilità risorsa idrica

OB1.a

Qualitativa

OB1.b

Quantitativa

OB2

Riqualificazione ecosistemi

OB2.a

Protezione degli ecosistemi

OB2.b

Miglioramento della funzionalità degli 

ecosistemi

OB3

Prevenzione del Rischio Gestione Emergenze

OB3.a

Gestione Emergenze

OB3.b

Prevenzione Rischio

OB4

Uso sostenibile della risorsa idrica

OB4.a

Management dei costi della risorsa

OB4.b

Sviluppo e Gestione attività produttive legate alla Risorsa

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 35

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 6 Obbiettivi specifici per sub unità idrografica.

Dall’analisi della figura, risulta evidente che per alcuni bacini idrografici non sono

disponibili ad oggi dati adeguati per porre in essere i corrispondenti obbiettivi,

riconducendo tali attività ad obbiettivi più generali.

2.2.2 Misure

In questa sotto sezione si ripercorre la metodologia di riordino e riorganizzazione delle

misure sempre a fronte dell’Allegato 2 al presente RA e si esplicitano le metodologie

che hanno portato alla definizione all’interno del PdG delle stesse.

Gli step per produrre tale allegato sono stati:

− una lettura di dettaglio di tutti i piani di bacino componenti il PdG;

− l’estrapolazione di tutte le misure (risultate circa cinquecento);

− la ricontestualizzazione delle stesse;

− la loro riaggregazione con il criterio discriminante di riferimento, legato alla

normativa cui esse fanno riferimento considerando le gerarchie normative

(europea, nazionale, regionale, provinciale);

− la definizione in quale documento esse si possono ritrovare.

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36 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

L’Allegato 2 riporta quindi tutte le informazioni di contestualizzazione delle misure

rispetto al PdG, alle norme in essere, ai bacini ed al territorio.

Tale riaggregazione si è resa necessaria per poter condurre un’analisi corretta e

omogenea del PdG.

All’interno del PdG le misure sono state individuate secondo quanto stabilito dall’art. 11

della Direttiva 2000/60 e dall’Allegato 4 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006, che distingue

le “misure di base” e le “misure-supplementari”.

Le misure di base comprendono le seguenti tipologie:

1. le misure necessarie ad attuare la normativa comunitaria in materia di protezione

delle acque (art. 11, par. 3, punto a))

2. le misure adottate, nell’ambito del contesto territoriale di riferimento, in

applicazione del principio del recupero dei costi dell’utilizzo idrico, in base all’art. 9

della Direttiva 2000/60 (art. 11, par. 3, punto b))

3. le misure adottate ai fini dell’individuazione e della protezione delle acque

destinate all’uso umano, con particolare riguardo alle misure relative alla tutela

della qualità dell’acqua al fine di ridurre il livello della depurazione necessaria per

la produzione di acqua potabile (art. 11, par. 3, punto d))

4. le misure di controllo adottate sull’estrazione ed arginamento delle acque (art. 11,

par. 3, punto e))

5. le misure di controllo adottate sugli scarichi in fonti puntuali che possono

provocare inquinamento (art. 11, par. 3, punto g))

6. le misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico

permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o, relativamente ai corpi

idrici designati come artificiali o fortemente modificati, un buon potenziale

ecologico (art. 11, par. 3, punto i));

7. le misure adottate ai fini della prevenzione e del controllo degli inquinamenti

accidentali;

8. le misure e le iniziative adottate per non accrescere l’inquinamento delle acque

marine, a norma dell’art. 11, par. 6, della Direttiva 2000/60/CE.

Con riferimento alle misure di cui al punto 1), la Direttiva 2000/60/CE (Allegato VI,

parte A) fornisce un elenco delle norme comunitarie alle quali fare riferimento.

In sede di elaborazione del documento di piano si è inoltre ritenuto di considerare,

integrativamente alle norme europee sopra richiamate, anche alcune direttive

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 37

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

comunitarie emanate successivamente alla data del 22 dicembre 2000 (data di

pubblicazione della Direttiva 2000/60/CE) qualora riguardanti la protezione delle acque

o sostitutive delle precedenti e comunque strumentali al perseguimento degli scopi

indicati dall’art. 1 della direttiva 2000/60; sono state così le seguenti ulteriori direttive

della Comunità europea:

− la direttiva 2006/7/CE sulle acque di balneazione che dal 31712/2014 abrogherà la

succitata direttiva 76/160/CEE;

− la direttiva 2003/105/CE sugli incidenti rilevanti (chiamata “Seveso III”) che ha

sostituito 96/82/CE (la cosiddetta “Seveso II”);

− la direttiva 97/11/CE sulla valutazione di impatto ambientale, che ha modificato la

direttiva 85/337/CEE;

− la direttiva 91/692/CEE sull’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

che ha modificato la direttiva 86/278/CEE;

− la direttiva 98/15/CE sul trattamento delle acque reflue urbane che ha modificato la

direttiva 91/271/CEE;

− la direttiva 2008/1/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento,

che ha sostituito la direttiva 96/61/CE;

− la direttiva 2006/44/CE riguardante le acque idonee alla vita dei pesci, che

sostituisce e codifica la direttiva 78/659/CEE (quest’ultima sarà abrogata a

decorrere dal 22 dicembre 2013);

− la direttiva 80/68/CEE riguardante la protezione delle acque sotterranee

dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose (sarà abrogata a

decorrere dal 22 dicembre 2013);

− la direttiva 2006/118/CE riguardante la protezione delle acque sotterranee

dall’inquinamento e dal deterioramento;

− la direttiva 2007/60/CE riguardante la valutazione e la gestione dei rischi di

alluvione;

− la direttiva 2006/11/CE, che sostituisce e codifica la direttiva 76/464/CEE

riguardante l’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate

nell’ambiente idrico (quest’ultima sarà abrogata a decorrere dal 22 dicembre

2013);

− la direttiva 98/8/CE sui biocidi;

− la direttiva 2006/113/CE che sostituisce e codifica la Direttiva 79/923/CE relativa

alla qualità delle acque destinate alla molluschicoltura (quest’ultima sarà abrogata

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38 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

a decorrere dal 22 dicembre 2013);

− la direttiva 2001/42/CE riguardante la valutazione ambientale strategica;

− la direttiva quadro sui rifiuti (2006/12/CE e 2008/98/CE);

− la direttiva 2008/105/CE relativa agli standard di qualità ambientale nel settore

della politica delle acque;

− la direttiva 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino.

Con riferimento a ciascuna delle norme comunitarie sopra individuate, il PdG assume

dunque, quali proprie misure di carattere non strutturale, le iniziative di recepimento

corrispondentemente adottate nel sistema normativo nazionale o, eventualmente,

locale (leggi regionali o provinciali, delibere di giunta regionale o provinciale,

regolamenti regionali o provinciali, atti di pianificazione), facendo ovviamente

riferimento allo specifico ambito territoriale che costituisce oggetto del piano.

In maniera del tutto analoga le misure di cui ai succitati punti 2) - 8) sono individuate e

codificate attraverso l’esame delle esistenti disposizioni di legge.

Va evidenziato che alcune delle più recenti direttive comunitarie, (es la direttiva

2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino) non hanno trovato, alla data di

redazione del presente documento, idonea e formale attuazione in sede statale; pur

tuttavia si possono individuare iniziative di carattere normativo, ancorché emanate

precedentemente alla pubblicazione delle succitate direttive, in qualche misura

prodromiche ed anticipatorie, in quanto a principi, contenuti e procedure, delle direttive

medesime.

In tale contesto costituiscono dunque misure del piano di gestione anche le azioni già

contemplate nell’ambito della pianificazione provinciale e regionale di settore, ed in

particolare:

− il Programma generale di uso delle acque della Regione Lombardia;

− il Piano stralcio per la tutela delle acque della Provincia Autonoma di Bolzano;

− il documento preliminare del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

della Provincia Autonoma di Bolzano;

− il Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma di Trento;

− il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche della Provincia Autonoma

di Trento;

− il Piano di tutela delle acque della Regione Veneto.

Le misure di base sono quindi dettagliatamente censite nell’ambito del documento del

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 39

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Piano di gestione nell’ambito dell’Allegato 2 ed in forma sintetica e descrittiva

nell’ambito del Capitolo 6 delle relazioni di piano dedicate ai singoli bacini.

Le misure quindi, come si può evincere dall’Allegato 2, risultano, dopo le aggregazioni

effettuate, in numero pari a 28, come precisato nella successiva tabella di sintesi.

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40 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 4 Misure obbligatorie schema riassuntivo. RIFERIMEN

TO ALLEG

ATO

 2 

PdG (p

er PdG

 bacino 

scolan

te, Lagun

a di 

Ven

ezia e m

are an

tistan

te, 

fare rife

rimen

to al cap

. 7) 

CO

DIC

E M

ISU

RA

NORM

ATIVA 

OBB

IETTIVO 

NORM

ATIVA 

MISURA

 

MISURA

 

TIPO

LOGIA ACQ

UE 

A CUI SI R

IFER

ISCE

 BA

CINO DI 

RIFERIMEN

TO 

par. 2.1.1 1

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 76/160/CEE (abrogata) e sostituita dalla Direttiva 2006/07/CE (acque di balneazione)

DPR n. 470 del 08/06/1982 e s.m.i., come sostituito dal D.lgs. 30/5/2008, n. 116; Decreto del Ministero della Sanità, di concerto con Ministero dell’Ambiente, 17 giugno 1988; Decreto-legge 13 aprile 1993, n. 109, convertito dalla legge 12 giugno 1993, n. 185; Legge 29 dicembre 2000, n. 422; Legge 11 luglio 2002, n. 140; Decreto-legge 31 marzo 2003, n. 51; Legge 30 maggio 2003, n. 121; Decreto-legge 4 giugno 2004, n. 144, convertito nella legge 28 luglio 2004, n. 192; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Legge 06 febbraio 2007, n. 13; D.Lgs. 11 luglio 2007, n. 94

Applicazione dei criteri minimi di qualità cui devono rispondere le acque di balneazione, ovvero i parametri fiscico-chimici e microbiologici, i valori limite tassativi e i valori indicativi di questi parametri, la frequenza minima di campionatura ed il metodo di analisi o di ispezione di tali acque. Misure di contenimento inquinamento microbiologico, tramite l’attivazione della disinfezione obbligatoria.

Sul, Suc

Tutti i bacini

parr. 2.1.2 e 2.1.10 2

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 92/43/CEE (habitat) e Direttiva 79/409/CEE (uccelli selvatici)

L. 11/2/1992, n. 157; D.P.R. 8/9/1997, n. 357 e s.m.i.; D.M. 3/4/2000; D.M. 3/9/1992; D.M. 25/3/2004; D.M. 25/3/2005, n. 428; D.M. 25/3/2005, n. 430; D.M. 5/7/2007; D.M. 17/10/2007, n. 184; D.M. 3/7/2008; D.M. 30/3/2009

Istituzione della Rete Natura 2000, costituita dalle aree protette, per la conservazione e gestione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, con l'adozione di misure intese a favorire la conservazione di habitat naturali prioritari e specie prioritarie di interesse comunitario

Su, St Tutti i bacini

par. 2.1.3 3

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 80/778/CEE modificata dalla direttiva 98/83/CE (acque destinate al consumo umano)

D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 così come modificato ed integrato dal D.Lgs. 2 febbraio 2002 n. 27 e dal Decreto 5 settembre 2006; R.D. 11/12/1933, n. 1775; D.Lgs. 11/7/1993, n. 275; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152; Ministero della Salute - Decreto 10 novembre 1999; Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Decreto 19 agosto 2003; Ministero della Salute – D.M. 6 aprile 2004, n. 174; Ministero della Salute - D.M. 22 dicembre 2004; Ministero della Salute - D.M. del 5 settembre 2006; Ministero della Salute - D.M. 21 novembre 2007; Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 22 gennaio 2009

Misure finalizzate ad assicurare i requisiti di potabilità e di pulizia delle acque potabili; stabiliscono valori parametrici corrispondenti almeno ai valori stabiliti dalla direttiva e fissano valori limite per i parametri che non figurano nella direttiva; prevedono l'obbligo di effettuare un controllo regolare delle acque destinate al consumo umano rispettando i metodi di analisi specificati nella direttiva o utilizzando metodi equivalenti

Su, St Tutti i bacini

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 41

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

RIFERIMEN

TO ALLEG

ATO

 2 

PdG (p

er PdG

 bacino 

scolan

te, Lagun

a di 

Ven

ezia e m

are an

tistan

te, 

fare rife

rimen

to al cap

. 7) 

CO

DIC

E M

ISU

RA

NORM

ATIVA 

OBB

IETTIVO 

NORM

ATIVA 

MISURA

 

MISURA

 

TIPO

LOGIA ACQ

UE 

A CUI SI R

IFER

ISCE

 BA

CINO DI 

RIFERIMEN

TO 

par. 2.1.4 4

Direttiva 200/60/CE; Direttiva 96/82/CE; Direttiva 2003/105/CE (incidenti rilevanti)

D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334; D.Lgs. 21 settembre 2005, n. 238

Misure finalizzate alla prevenzione e controllo dei rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (obbligo di predisporre un sistema di gestione della sicurezza, previsione di un'idonea pianificazione dell'uso del territorio, bbbligo del coinvolgimento attivo della popolazione)

Tutti i bacini

par. 2.1.5 5

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 85/337/CEE (Valutazione di Impatto Ambientale-VIA)

D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - Parte seconda - Titolo terzo

Applicazione procedura di Valutazione di Impatto Ambientale a progetti ed interventi che possono determinare impatti sull'ambiente

Su, St Tutti i bacini

par. 2.1.6 6

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 86/278/CEE (utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura)

D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99; D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152

Misure di protezione della salute pubblica e dell'ambiente dagli effetti nocivi derivanti dall'utilizzo incontrollato dei fanghi di depurazione sui terreni agricoli

Su, St Tutti i bacini

par. 2.1.7 7

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/271 (acque reflue urbane)

D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (in particolare artt. 100-108); D.M. 12 giugno 2003, n. 185; D.M. 2 maggio 2006

Misure finalizzate alla riduzione carichi inquinanti attraverso limiti per azoto e fosforo agli scarichi di acque reflue urbane

Suf Tutti i bacini

par. 2.1.8 8

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/414/CEE (prodotti fitosanitari)

D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 194; Circolare del Ministero della sanità del 10 giugno 1995, n. 17; D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290; Ministero della Salute – decreto del 9 agosto 2002; Circolare del Ministero delle Politiche agricole e forestali del 30 ottobre 2002; Accordo 8 maggio 2003 tra i Ministri della Salute, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152

Misure per la prevenzione degli impatti negativi nell'ambiente derivanti dai prodotti fitosanitari (norme per la valutazione, l'autorizzazione, l'immissione sul mercato ed il controllo dei prodotti fitosanitari; individuazione delle zone vulnerabili da prodotti fitosanitari e relativo regime vincolistico)

Su, St Tutti i bacini

par. 2.1.9 9

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/676/CE (nitrati)

Legge n. 146 del 22 febbraio 1994; Ministero delle politiche agricole e forestali - Decreto 19 aprile 1999; Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Decreto 18 settembre 2002; Ministero delle politiche agricole e forestali - D.M. 6 luglio 2005; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Ministero delle politiche agricole e forestali - D.M. 7 aprile 2006

Misure per la protezione delle acque contro i nitrati di origine agricola (individuazione delle acque superficiali e sotterranee contaminate da notrati o a rischio di contaminazione; individuazione delel zone vulnerabili che contribuiscono all'inquinamento; codici volontari di buone pratiche agricole)

Tutti i bacini

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42 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

RIFERIMEN

TO ALLEG

ATO

 2 

PdG (p

er PdG

 bacino 

scolan

te, Lagun

a di 

Ven

ezia e m

are an

tistan

te, 

fare rife

rimen

to al cap

. 7) 

CO

DIC

E M

ISU

RA

NORM

ATIVA 

OBB

IETTIVO 

NORM

ATIVA 

MISURA

 

MISURA

 

TIPO

LOGIA ACQ

UE 

A CUI SI R

IFER

ISCE

 BA

CINO DI 

RIFERIMEN

TO 

par. 2.1.11 10

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 96/91/CE ricodificata dalla Direttiva 2008/01/CE (prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento)

D.Lgs. 18 febbraio 2005 n. 59, come modificato dal D.Lgs. 152/2006

Misure per la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento interessanti le attività industriali ed agricole che presentano un notevole potenziale inquinante (obbligo di rilascio di un'autorizzazione; obbligo di utilizzo di tutte le misure utili per combattere l'inquinamento; prevenzione, riciclaggio o eliminazione dei rifiuti con le tecniche meno inquinanti)

Tutti i bacini

par. 2.2.1 11

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/44/CE (acque idonee alla vita dei pesci)

D.Lgs. 3/4/2006, n. 152

Misure di tutela delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. Stabiliscono i criteri minimo di qualità che devono essere soddisfatti da tali acque, ovvero le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche, i valori limite vincolanti, la frequenza minima di campionamento ed i metodi di riferimento per l'analisi di tali acque.

Su Tutti i bacini

par. 2.2.2 12

Direttiva 2000/60/CEE; Direttiva 80/68/CEE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose)

D.Lgs. 27/1/1992, n. 132; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152

Misure finalizzate ad impedire lo scarico nelle acque sotterranee di sostanze tossiche, persistenti e bioaccumulabili

St Tutti i bacini

par. 2.2.3 13

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/118/CE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento)

D.Lgs. 16 marzo 2009, n. 30

Misure finalizzate a prevenire e combattere l'inquinamento delle acque sotterranee (individuazione dei criteri per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee; individuazione dei criteri per individuare tendenze significative e durature all'aumento dei livelli di inquinamento; azioni per prevenire e limitare gli scarichi indiretti di sostanze inquinanti nelle acque sotterranee)

Tutti i bacini

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 43

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

RIFERIMEN

TO ALLEG

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PdG (p

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 bacino 

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MISURA

 

MISURA

 

TIPO

LOGIA ACQ

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A CUI SI R

IFER

ISCE

 BA

CINO DI 

RIFERIMEN

TO 

par. 2.2.4 14

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2007/60/CE (valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione)

L. 3/8/1998, n. 267; D.P.C.M. 29/9/1998; D.L. 12/10/2000, n. 279; L. 11/12/2000, n. 365; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152

Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio di alluvioni

Tutti i bacini

par. 2.2.5 e par. 3.7 15

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/11/CE (inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico)

D.M. 6/11/2003, n. 367; Direttiva del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio del 27 maggio 2004; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (parte terza) e successive modifiche e integrazioni

Norme per la protezione e la prevenzione dall’inquinamento provocato dagli scarichi di talune sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico (si tratta in particolare di misure specifiche per combattere l'inquinamento idrico prodotto da singoli inquinanti o gruppi di inquinanti che presentino un rischio significativo per l'ambiente acquatico o proveniente dall'ambiente acquatico, in clusi i rischi per le acque destinate alla produzione di acqua potabile).

Suf; Sul

Tutti i bacini

par. 2.2.6 16 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 98/8/CE (biocidi)

D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 174

Misure di in materia di immissione sul mercato, ai fini della loro utilizzazione, dei biocidi

Tutti i bacini

par. 2.2.7 17

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/113/CE (qualità delle acque destinate alla molluschicoltura)

D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 131; Decreto Legislativo 30 dicembre; 1992 n. 530; D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152

Misure per la tutela della qualità delle acque destinate alla molluschicoltura, cioè le acque idonee per lo sviluppo dei molluschi (molluschi bivalvi e gasteropodi).

Tutti i bacini

par. 2.2.8 18

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2001/42/CE (valutazione ambientale strategica)

D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, parte II

Applicazione delle procedure di valutazione ambientale strategica per i piani e i programmi che possano avere effetti significativi sull'ambiente

Su, St Tutti i bacini

par. 2.2.9 19

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/12/CE; Direttiva 2008/98/CE (in vigore dal 12 Dicembre 2008, ma abroga le precedenti solo dal 12 Dicembre 2010) (rifiuti)

La direttiva 2008/98/CE è ancora in attesa di formale recepimento nella normativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate ai principi del reciclaggio e recupero sono già contenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, parte IV, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4; Decreto 5 aprile 2006, n.186; Decreto ministeriale 8 aprile 2008; Decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 117

Misure di tutela dell'ambiente dagli effetti nocivi della raccolta, del trasporto, del trattamento,dell'ammasso e del deposito dei rifiuti

Tutti i bacini

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44 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

RIFERIMEN

TO ALLEG

ATO

 2 

PdG (p

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 bacino 

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te, Lagun

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MISURA

 

MISURA

 

TIPO

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A CUI SI R

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CINO DI 

RIFERIMEN

TO 

par. 2.2.10 20

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/105/CE (standard di qualità ambientale)

D.M. 14 aprile 2009, n. 56

Definizione degli standard di qualità ambientale (SQA) per le sostanze prioritarie e per alcuni altri inquinanti al fine di raggiungere uno stato chimico buono delle acque superficiali

Tutti i bacini

par. 2.2.11 21

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/56/CE (strategia per l'ambiente marino) (obbligo di recepimento entro il 15 luglio 2010)

La direttiva 2008/56/CE è ancora in attesa di formale recepimento nella normativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate a prevenire e ridurre gli apporti di sostanze inquinanti nell'ambiente marino sono già contenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152 (vedasi disciplina sulle acque reflue urbane) ed applicate attraverso gli strument di pianificazione ivi previsti

Misure finalizzate a conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell'ambiente marino, preservarne la qualità, prevenirne il degrado e, laddove possibile, ripristinare gli ecosistemi delle zone danneggiate

Tutti i bacini

par. 3.1 22 Direttiva 2000/60/CE, art. 9

D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Ministero dei lavori pubblici – Decreto 1 agosto 1997

Misure adottate in applicazione del principio del recupero dei costi dell'utilizzo idrico, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse

Tutti i bacini

par. 3.2 23 Direttiva 2000/60/CE art. 7

D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (artt. 82, 94 e 163)

Misure adottate ai fini dell'individuazione e della protezione delle acque destinate all'uso umano

Tutti i bacini

par. 3.3 24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera e

Regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 e successive modifiche ed integrazioni; D.Lgs. 12 luglio 1993, n. 275; Decreto del Presidente della Repubblica 18 febbraio 1999, n. 238; Legge 17 agosto 1999, n. 290; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152

Misure adottate per i controlli dell'estrazione delle acque doci superficiali e sotterranee e dell'arginamento delle acque dolci superficiali, compresi la compilazione di uno o più registri delle estrazioni e lìobbligo di un'autorizzazione preventiva per l'estrazione e l'arginamento

Tutti i bacini

par. 3.4 e par. 3.6 25

Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera g

D.Lgs. 3-4-2006 n. 152 (Titolo III - Capo III - Tutela qualitativa della risorsa: disciplina degli scarichi; Titolo IV - Capo II - Autorizzazione agli scarichi)

Misure per il controllo degli scarichi in fonti puntuali che possono provocare inquinamento (divieto di introdurre inquinanti nell'acqua; obbligo di un autorizzazione preventiva allo scarico; obbligo di registrazione in base a norme generali e vincolanti, evebtuali eccezioni al divieto di scarico diretto di inquinanti nelle aque sotterranee)

Su Tutti i bacini

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 45

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

RIFERIMEN

TO ALLEG

ATO

 2 

PdG (p

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 bacino 

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te, Lagun

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tistan

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fare rife

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to al cap

. 7) 

CO

DIC

E M

ISU

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NORM

ATIVA 

OBB

IETTIVO 

NORM

ATIVA 

MISURA

 

MISURA

 

TIPO

LOGIA ACQ

UE 

A CUI SI R

IFER

ISCE

 BA

CINO DI 

RIFERIMEN

TO 

par. 3.5 26 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera i

Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523; Regio decreto 11 dicembre 1933, n.1775 e successive modifiche ed integrazioni; Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche e integrazioni; Decreto 30 giugno 2004

Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale

Su Tutti i bacini

par. 3.8 27 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera l

D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (Parte III, Allegato 1, Punto A.3.3)

Misure adottate ai fini della prevenzione e del controllo degli inquinamenti accidentali finalizzati in particolare ad evitare perdite significative dagli impianti tecnici e per evitare e/o ridurre l'impatto di episodi di inquinamento accidentale, anche mediante sistemi per rilevare o dare l'allarme al verificarsi di tali eventi

Su, St Tutti i bacini

par. 3.11 28 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.11)

D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, (in particolare gli artt. 91 e 106)

Misure adottate per scongiurare un aumento dell'inquinamento delle acque marino-costiere

Suc Tutti i bacini

PdG bacino

scolante, Laguna di Venezia e

mare antistante, al cap. 7

29 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.1 e 7.10)

L. 171/73 (Legge Speciale per Venezia) e successive, compresi Accordi negoziati in materia ambientale e Regolamenti di settore (es. navigazione, pesca, ecc.)

Misure adottate in attuazione degli obbiettivi di salvaguardia della Legge speciale per Venezia e di norme/regolamenti specifici per l'ambito lagunare e suo bacino scolante

Sut, f 04

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46 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Per misure supplementari, d’altra parte, si intendono i provvedimenti studiati e messi

in atto a complemento delle misure di base con l’intento di realizzare gli obbiettivi fissati

a norma dell’art. 4 della Direttiva 2000/60/CE. Tale categoria di azioni comprende

dunque:

1. le misure da mettere in atto per quei corpi idrici per i quali il raggiungimento

degli obbiettivi previsti dall’art. 4 della Direttiva 2000/60 è improbabile (si tratta

del caso dei corpi idrici cosiddetti “a rischio”);

2. ulteriori misure ritenute necessarie per il conseguimento degli obbiettivi del

piano di gestione, avuto riguardo delle specifiche criticità individuate nell’ambito

di ciascun bacino.

Considerato che, nell’ambito del territorio di riferimento, sono ricorrenti le

problematiche legate al soddisfacimento del bilancio idrico, idrologico ed idrogeologico,

il PdG pone particolare attenzione, nel novero delle misure supplementari, alle azioni di

tutela quantitativa della risorsa idrica ed in particolare al sistema delle azioni finalizzate

al contenimento della domanda di risorsa idrica.

Tenuto inoltre conto della specifica collocazione amministrativa del territorio di

riferimento (cinque amministrazioni regionali/provinciali interessate) e del carattere

transfrontaliero di alcuni bacini (Adige, Levante, Isonzo e Slizza), tra le misure

supplementari sono anche individuate le azioni di coordinamento interregionale e

transfrontaliero necessarie per verificare ed eventualmente uniformare i contenuti dei

provvedimenti e delle misure già adottate allo scopo di istituire un quadro di riferimento

a scala di bacino quanto più omogeneo e reciprocamente coordinato.

Nel novero delle misure supplementari si considerano anche le azioni di monitoraggio

dei corpi idrici per il quali il raggiungimento degli obbiettivi di qualità alla data del 2015

è considerato improbabile. Tali misure rispondono alle indicazioni dell’art. 11, comma

5, della Direttiva 2000/60/CE.

Le tipologie delle misure supplementari individuate sono ventidue.

Va evidenziato che talune di tali misure, in quanto riferite a problematiche di carattere

generale, sono ricorrenti sulla quasi totalità del territorio distrettuale; altre, in quanto

legate a specifiche criticità locali, presentano invece circoscritta applicazione. La

successiva tabella contestualizza l’applicazione delle predette misure per ciascuno dei

bacini che concorrono a formare il distretto.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 47

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 5 Misure supplementari tabella di sintesi. C

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MISURA

 

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BACINO DI 

RIFERIMEN

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AMBITO

 TERR

ITORIALE 

1s Misure generali per i corpi idrici a rischio di non raggiungimento degli obbiettivi ambientali

Su, Sf

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Sile, Piave, Pianura

tra Piave e Livenza, Livenza, Lemene, Tagliamento, Tributari della laguna di

Marano-Grado, Slizza, Isonzo, Levante

2s Misure di gestione delle acque meteoriche di dilavamento tramite il recupero delle acque di pioggia mediante cisterne

Suf 01 Bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

3s

Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione dei dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)

St

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14

Localizzata in tutto il distretto, tranne bacino scolante nella laguna di Venezia e

Slizza, con

4s

Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi)

Suf

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità

territoriali

5s

Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua

Suf, Sul, St

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità

territoriali

6s

Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo

Suf, Sul, St

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità

territoriali.

7s

Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica

Suf, Sul

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14

Localizzata in quasi tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità

territoriali.Tranne il bacino dello Slizza

8s

Misure volte all’aumento della dispersione degli alvei naturali, tale misura dispone l'analisi dello scambio tra fiume e falda al fine di definire interventi che consentano un migliore ravvenamento naturale delle falde stesse

Suf, St 02, 03, 06 bacini brenta adige e piave

9s

Azioni per contrastare la salinizzazione delle falde e corsi d’acqua. Dispone l'analisi della intrusione del cuneo salino e la conseguente difficoltà di utilizzo dell'acqua per uso irriguo e potabile. Dispone la revisione dello sbarramento antisale esistente

Suf, St 02, 03, 06 Bacino dell'Adige in Regione del Veneto

10s Applicazione di un Contratto di fiume sul fiume Astico: Suf 03 Brenta-Bacchiglione

11s Misure per la tutela della interazione tra fiume Brenta e falda Suf, St 03 Brenta-Bacchiglione

12s Misure per fronteggiare le condizioni di possibile criticità igienico-sanitaria delle acque interne alla città di Padova in occasione degli stati siccitosi

Suf 03 Brenta-Bacchiglione

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48 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

CO

DIC

E M

ISU

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MISURA

 

TIPO

LOGIA ACQ

UE 

A CUI SI R

IFER

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BACINO DI 

RIFERIMEN

TO 

AMBITO

 TERR

ITORIALE 

13s Attuazione della pianificazione di bacino già esistente ed approvata, in modo sinergico col PdG

Suf, Sul, St 06 Piave

14s Pianificazione di misure supplementari di dettaglio per la tutela della qualità degli acquiferi sotterranei

St 08, 10, 11, 13, 14

Livenza, Tagliamento, Tributari della laguna di Marano-Grado, Isonzo, Levante

15s Misure di coordinamento interregionale Suf 03, 06, 08, 09, 10

Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Piave, Livenza,

Lemene, Tagliamento

16s Misure di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica di Slovenia

Suf, Suc;

Sut; St13, 14 Isonzo, Levante

17s Misure di speciali coordinamento transfrontaliero con la Repubblica di Slovenia per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere

Suf, Suc 13 Isonzo

18s

Misure speciali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria per la tutela quali-quantitativa e per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza

Suf 12 Slizza

19s Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano

Suc 14 Levante

20s Misure particolari per la tutela delle risorse idriche del Fratta-Gorzone Suf 03 Brenta-Bacchiglione

21s Misure generali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria

Suf, Sul, St 12 Slizza

22s Misure di riqualificazione fluviale Suf 01 Fissero-Tartaro-Canalbianco

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 49

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

2.3 Rapporto del PdG con altri pertinenti piani o programmi

In questa sezione sono stati identificati i piani e i programmi che hanno pertinenza

diretta con gli obbiettivi ed i temi di interesse del PdG. Sulla base dei temi di interesse

della pianificazione considerata, sono state effettuate analisi ad hoc per valutarne

l’interazione con il PdG anche al fine di rilevare eventuali conflitti.

Va ricordato che, per quanto concerne le relazioni del PdG con altri piani e programmi

in essere, la norma (D.Lgs. 152/2006 in particolare modificato dalla Legge 13/2009)

stabilisce che i piani di gestione si devono affidare allo stato temporaneo delle

conoscenze, favorendo l’individuazione di misure finalizzate, da un lato,

all’armonizzazione dei Piani di Tutela delle Acque di iniziativa regionale e delle ulteriori

iniziative di pianificazione già adottate dalle Autorità di bacino in materia di gestione

delle risorse idriche e, dall’altro, alla risoluzione delle criticità a scala distrettuale

eventualmente non contemplate negli strumenti di pianificazione a scala regionale o di

bacino.

Peraltro, si deve anche evidenziare che una significativa parte di quanto previsto dalla

Direttiva 2000/60/CE era già stato sviluppato. Si deve infatti ricordare che i Piani di

Tutela delle Acque di iniziativa regionale previsti dal D.Lgs 152/99 e dal più recente

D.Lgs 152/2006 contengono, in sintesi:

− i risultati dell’attività conoscitiva, seppure ad una scala necessariamente sub-

distrettuale, come emergente dai dati dei monitoraggi quali-quantitativi condotti dal

2000 ad oggi;

− gli obbiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici significativi;

− i corpi idrici a specifica destinazione ed i relativi obbiettivi di qualità funzionale;

− le aree richiedenti specifiche misure di protezione, ivi comprese le aree sensibili e

le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola;

− le conseguenti misure di tutela qualitativa e quantitativa tra loro integrate e

coordinate per bacino idrografico;

− le misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse

idriche; - la cadenza temporale degli interventi e delle relative priorità;

− il programma di verifica dell’efficacia degli interventi previsti.

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50 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Inoltre, in relazione allo stato di attuazione di tale pianificazione, va rilevato che, per

quanto attiene al territorio di competenza:

− la Regione Lombardia ha approvato in via definitiva il proprio Programma di tutela

ed uso delle acque con delibera di Giunta n. 2244 del 29 marzo 2006;

− dall'8 giugno 2006 è in vigore il "Piano Generale di Utilizzazione delle Acque

Pubbliche" della Provincia Autonoma di Trento (DPR del 15 febbraio 2006). Il

predetto piano è stato approvato ai sensi e per gli effetti dell'art. 14 del decreto del

Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n.670 (Approvazione del testo unico

delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino Alto-Adige) e

degli artt. 5-8 del Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381

(Norme di attuazione dello statuto speciale per la Regione Trentino Alto-Adige in

materia di urbanistica ed opere pubbliche) come da ultimo modificato dal decreto

legislativo 11 novembre 1999, n. 463. La Provincia Autonoma di Trento ha inoltre

approvato il proprio piano di tutela delle acque con delibera della Giunta n. 3233

del 30 dicembre 2004;

− nell’ambito del territorio della Provincia Autonoma di Bolzano è attualmente in

vigore il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche approvato con DPR

n. 748 del 11 aprile 1986. Il piano è attualmente in fase di riscrittura: il relativo

documento preliminare è stato approvato con delibera di Giunta n. 1735 del

29.6.2009; con delibera di Giunta n. 3243 del 6 settembre 2004, l’Amministrazione

provinciale di Bolzano ha anche approvato il piano stralcio del Piano di tutela delle

acque riguardante la delimitazione del bacino dell’Adige quale bacino drenante in

area sensibile e le conseguenti misure di adeguamento degli impianti di

depurazione;

− la Regione del Veneto ha adottato il piano di tutela delle acque con deliberazione di

Giunta regionale n. 4453 del 29 dicembre 2004; con deliberazione di Giunta

regionale n. 2267 del 24 luglio 2007 sono state approvate le relative misure di

salvaguardia; il piano di tutela delle acque, esperita la fase di recepimento delle

osservazioni, è attualmente all’esame del Consiglio regionale, per la sua definitiva

approvazione;

− la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con delibera di Giunta n. 412 del 2009

ha dato avvio al procedimento di formazione del piano regionale di tutela delle

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 51

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

acque; inoltre, con delibera di Giunta n. 246 del 5 febbraio 2009, ha dato avvio al

relativo processo di valutazione ambientale strategica.

Questo il quadro di riferimento dei principali piani e programmi dei quali si è tenuto

conto nella elaborazione del Piano di Gestione.

Il quadro è ulteriormente dettagliato ed approfondito nella tabella che segue, suddivisa

per ambiti di competenza delle norme a cui fanno riferimento i piani di interesse.

Si rimanda all’Allegato 3 la tabella completa con i temi di interesse di ciascun piano per

il PdG.

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52 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 6 Elenco dei Piani pertinenti con il PdG.

PIANO Istituzione di riferimento 

Scala o ambito territoriale 

Ambito territoriale di pertinenza 

Riferimento normativo di adozione o approvazione  

REGIONALI

1 Piano Territoriale di Coordinamento Regionale (PTRC) Regione del Veneto Regione del Veneto subunità DGR n. 372 / 2009

2 Piano Territoriale Regionale (PTR) Regione Lombardia Regione Lombardia subunità Adottato dal Consiglio Regionale con deliberazione

n.874 del 30 luglio 2009

3 Piano Territoriale Regionale (PTR) Regione Friuli Venezia Giulia

Regione Friuli Venezia Giulia Adottato con Delibera della Giunta Regionale n. 2401

del 12 ottobre 2007

4 Piano di Area della Laguna e dell’Area Veneziana (PALAV) Regione del Veneto Laguna e Area

Veneziana subunità Approvato con PCR 70 / 1995

5 Programma Regionale di Sviluppo (PRS) Regione del Veneto Regione del Veneto subunità LR 5 / 2007

6 Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 (PSR) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante DGR 3560 / 2007

7 Piano Faunistico Venatorio Regionale Regione del Veneto Regione del Veneto subunità LR 1 / 2007 (modificata da DGR 2653/2007)

8 Piano Direttore 2000 Regione del Veneto Bacino scolante bacino scolante approvato con DCR 24 / 2000

9 Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante approvato con PCR 62 / 1989

10 Piano di Tutela delle Acque (PTA) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante

Prima adozione con DGR 4453/2004, integrato con DGR 1518/2008. In fase di approvazione da parte del Consiglio Regionale

11 Piano di Tutela delle Acque (PTA) Regione Friuli Venezia Giulia

Regione Friuli Venezia Giulia in fase di redazione

12 Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) Regione Lombardia Regione Lombardia bacino scolante Il PTUA è stato definitivamente approvato con

Deliberazione n. 2244 del 29 marzo 2006.

13 Modello Strutturale degli acquedotti del Veneto (MOSAV) Regione del Veneto Regione del

Veneto bacino scolante Approvato con DGR 1688/2000

14 Piano Regionale per la bonifica delle aree inquinate (PRBAI) Regione del Veneto Regione del

Veneto bacino scolante Adottato con DGR 157/2000. Non approvato dal Consiglio regionale, integrato con DGR 2184/2007

15 Piano Regionale Attività di Cava (PRAC) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante Adottato con DGR 3121/2003, trasmissione al Consiglio

regionale con DGR 135/CR/2008

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 53

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

PIANO Istituzione di riferimento 

Scala o ambito territoriale 

Ambito territoriale di pertinenza 

Riferimento normativo di adozione o approvazione  

16 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco Regione del Veneto

Bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco

Adottato con parere del Consiglio Regionale del Veneto n. 82 del 15/12/2004, per le controdeduzioni.

17 Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico del Bacino del Sile e della Pianura tra Piave e Livenza (PAI) Regione del Veneto

Bacino del Sile e Pianura tra Piave e Livenza

bacino scolante

Con D.C.R. n. 48 del 27/06/2007, il Consiglio Regionale del Veneto approva il Piano di assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e della pianura tra Piave e Livenza

18 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Lemene Regione del Veneto Bacino del

Lemene Adottato dal Consiglio Regionale ma non ancora approvato. Presentato alla Conferenza Programmatica nel giugno 2008.

19 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione.

Comitato Istituzionale

Bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione

bacino scolante Adottato con Delibera del Comitato Istituzionale n. 1 del 3/3/2004. Prima variante adottata con delibera del Comitato Istituzionale n.4 del 19 giugno 2007.

20 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Livenza. Comitato Istituzionale Bacini del fiume

Livenza Adottato con delibera del Comitato Istituzionale n.2 del 25 febbraio 2003

21 Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Piave Comitato Istituzionale Bacino del fiume

Piave Adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 5 del 15 dicembre 2008, (DPCM in corso di perfezionamento).

22 Piano stralcio per la sicurezza idraulica del bacino del fiume Livenza - sottobacino del Cellina-Meduna. Comitato Istituzionale Bacino del fiume

Livenza DPCM 27/04/2006

23 Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Tagliamento Comitato Istituzionale Bacino del fiume

Tagliamento DPCM 28/08/2000

24 Piano straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato Comitato Istituzionale

Bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione

Adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 8 del 10 novembre 1999

25 Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del bacino del fiume Piave Comitato Istituzionale

Bacino del fiume Piave, Pianura Piave e Livenza, Sile.

DPCM 21/09/2007

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54 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

PIANO Istituzione di riferimento 

Scala o ambito territoriale 

Ambito territoriale di pertinenza 

Riferimento normativo di adozione o approvazione  

26 Piano regionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani – PRSU Regione del Veneto Regione del

Veneto subunità approvato con DCR 785/1988

27 Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani – PRGRU Regione del Veneto Regione del

Veneto subunità Approvato con DCR 59/2004

28 Piano Regionale per la gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi - PRGRS Regione del Veneto Regione del

Veneto subunità Adottato con DGR 597/2000. Non ancora approvato dal Consiglio regionale. In fase di aggiornamento

29 Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera -PRTRA Regione del Veneto Regione del

Veneto subunità Approvato DCR 57/2004

PROVINCIALI

30 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia Provincia di Venezia subunità Adottato con DCP 104/2008

31 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia Provincia di Verona subunità

Approvato il documento preliminare con delibera n. 267 del 20.12.2006 Con parere n. 1 il giorno 1 febbraio 2008 è stato espresso parere positivo di compatibilità sulla Relazione Ambientale da parte della Commissione VAS della Regione Veneto.

32 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia Provincia di Vicenza subunità

Adottato dal Consiglio Provinciale n.72088/78 Il 20.12.2006 e riadottato, con modifiche alle norme tecniche con delibera n. 19784 del 10.4.2007

33 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Rovigo Provincia di Rovigo Adottato dal Consiglio Provinciale n. del 18.4.2009

34 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Belluno Provincia di Belluno Adottato dal Consiglio provinciale n. 55 del 7.11.2008

35 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Padova Provincia di Padova Adottato dal Consiglio comunale n. 45 del 31.7.2006

36 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Treviso Provincia di Treviso Adottato il documento preliminare con delibera n. 298

del 23.5.2005

37 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia subunità

PTCP approvato con DCP n. 61 del 28/11/2002. Con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 23 del 26 maggio 2009 è stata adottata la Variante al PTCP in adeguamento alla LR 12/05.

38 Piano urbanistico provinciale Provincia Autonoma di Trento

Provincia Autonoma di Trento

Approvato con L. P. 27 maggio 2008, n. 5

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 55

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

PIANO Istituzione di riferimento 

Scala o ambito territoriale 

Ambito territoriale di pertinenza 

Riferimento normativo di adozione o approvazione  

39 Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche Provincia Autonoma di Trento

Provincia Autonoma di Trento

in vigore dal 8.6.2006

40 Piano tutela delle acque Provincia Autonoma di Trento

Provincia Autonoma di Trento

Approvato con deliberazione della Giunta n. 3233 del 30.12.2004. E' in vigore dal 9.2.2005

41 Piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale (LEROP)

Provincia Autonoma di Bolzano

Provincia Autonoma di Bolzano

Approvato con legge provinciale del 18.1.1995

42 Piano di utilizzazione delle acque pubbliche Provincia Autonoma di Bolzano

Provincia Autonoma di Bolzano

Approvato con delibera n. 1735 del 29.6.2009

43 Piano Stralcio al Piano di tutela delle acque Provincia Autonoma di Bolzano

Provincia Autonoma di Bolzano

Approvato piano stralcio con delibera n. 3243 del 6.9.2004

44 Piano per la gestione delle risorse alieutiche della laguna di Venezia Provincia di Venezia Laguna di

Venezia laguna Approvato con DCP prot. n. 57352/1057 di verb. del 29.12.1999

45 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Venezia Provincia di Venezia Provincia di Venezia

laguna, bacino scolante

Approvazione DCP 51/2003. Esecutività congiunta con quello regionale dal 1/2/2007 (a seguito di approvazione Piano faunistico-venatorio regionale 2007-2012 con LR 1/2007) e modificato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 2007/00079

46 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Padova 2007-2012 Provincia di Padova Provincia di

Padova laguna, bacino scolante

Approvato con DCP 50 e 51/ 2003 ed aggiornato in base al Piano Faunistico Venatorio Regionale approvato con LR 1/2007

47 Piano per la Gestione delle Risorse alieutiche dell’area lagunare e valliva Provincia di Padova

Area lagunare valliva in Provincia di Padova

laguna in elaborazione

48 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Treviso Provincia di Treviso Provincia di Treviso bacino scolante 2007

SOGGETTI COMPETENTI

50 Piano Generale degli Interventi di salvaguardia ex art.3 comma 1 L 139/1992 e relativi progetti generali degli interventi

Magistrato alle Acque di Venezia laguna di Venezia laguna, bacino

scolante

approvato nella seduta del 19/6/1991 dal Comitato di Indirizzo Coordinamento e Controllo del Magistrato alle Acque (art. 4 della L. 798/84)

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56 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

PIANO Istituzione di riferimento 

Scala o ambito territoriale 

Ambito territoriale di pertinenza 

Riferimento normativo di adozione o approvazione  

51 Piano generale degli interventi per il recupero morfologico della laguna

Magistrato alle Acque di Venezia laguna di Venezia laguna

Approvato dal Mag. Acque - Comitato Tecnico di Magistratura nelle riunioni del 12/6/1992 e 9/7/1993, aggiornato con DCM del 15 marzo 2001. attualmente in fase di aggiornamento

52 Master Plan per la bonifica dei siti contaminati di Porto Marghera

Soggetti partecipanti alla Conf. di Serv. Dell’Accordo per la chimica

Sito Inquinato di interesse Nazionale di Porto Maghera

laguna, bacino scolante

Approvato dalla Conferenza di Servizi del 22/4/2004 (Accordo programma per la chimica di Porto Marghera)

53 Piano degli interventi urgenti per il ripristino della navigabilità dei canali portuali di Venezia

Commissario Delegato per l'Emergenza Socio Economico Ambientale relativa ai Canali Portuali di Grande Navigazione della Laguna di Venezia

canali portuali laguna di Venezia laguna Il Commissario Delegato è stato nominato con

Ordinanza PCM n. 3383 del 03/12/2004

54 Piano d'Ambito della Laguna di Venezia ATO Laguna di Venezia ATO Laguna di Venezia bacino scolante approvato il 31/12/2003 con delibera prot. n. 866

dell’Assemblea d’Ambito

55 Piano D’Ambito del Bacchiglione ATO Bacchiglione bacino scolante aggiornamento approvato dall'Assemblea dei Sindaci con deliberazione n. 14 di reg. del 28.12.2006

56 Piano d'ambito Polesine ATO Polesine Approvato

57 Piano D’Ambito Valle del Chiampo ATO Valle del Chiampo

58 Piano D’Ambito del Brenta ATO Brenta bacino scolante approvato con 1492 del 22/12/2003, in fase di aggiornamento

59 Piano d'ambito Alto Veneto ATO Alto Veneto

Approvata relazione di sintesi del Piano d'Ambito dall'Assemblea dei Sindaci nel 27/06/2003, approvato relazione di aggiornamento relazione dall'Assemblea dei Sindaci nel 28/03/2007

60 Piano d'ambito ATO Veronese ATO Veronese approvato dall'ATO nel 2005

61 Piano d’Ambito del Veneto Orientale ATO Veneto Orientale ATO Veneto Orientale bacino scolante provvedimento del Commissario ad acta n. 308 del

30.07.2004

62 Piano d'ambito ATO Interregionale del Lemene ATO Interregionale del Lemene Non ancora adottato

63 Piano d'Ambito ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

In corso di approvazione

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 57

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

PIANO Istituzione di riferimento 

Scala o ambito territoriale 

Ambito territoriale di pertinenza 

Riferimento normativo di adozione o approvazione  

64 Piano d'ambito ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Non ancora adottato

65 Piano d'ambito ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Approvato

66 Piano d'ambito ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

In corso di approvazione

67 Piano d’uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura

Magistrato alle Acque di Venezia laguna di Venezia laguna Approvato dal Mag. Acque nella seduta del 2/2/2007

68 Piano degli interventi per l’emergenza idraulica

Commissario delegato per l'emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hano colpito parte del territorio della Regione del Veneto

Bacino scolante bacino scolante, laguna

Il Commissario Delegato è stato nominato con Ordinanza PCM n.3621 del 18/10/2007

69 Piano Regolatore Portuale di Venezia Autorità Portuale Venezia Porto Marghera laguna 1965

70 Piano Operativo Triennale - POT 2008-2011 Autorità Portuale Venezia

Porto Marghera, porto di Venezia, laguna di Venezia

laguna Approvato del Comitato Portuale il 11/09/2008

71 Revisione Piano Portuale di Chioggia Autorità Portuale di Chioggia

Porto di Chioggia, laguna di Venezia laguna 2001

72 Piano generale di bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Adige Bacchiglione approvato

73 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale - Consorzio Euganeo approvato

74 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -

Consorzio Sinistra Medio Brenta approvato

75 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -

Consorzio Pedemontano Brentella di Pederobba approvato

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58 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

PIANO Istituzione di riferimento 

Scala o ambito territoriale 

Ambito territoriale di pertinenza 

Riferimento normativo di adozione o approvazione  

76 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Adige Garda approvato

77 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Agro Veronese Tartaro Tione approvato

78 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Basso Piave approvato

79 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Delta Po Adige approvato

80 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Dese Sile approvato

81 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Padana Polesana approvato

82 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento

approvato

83 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Bacchiglione Brenta approvato

84 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Pedemontano Brenta approvato

85 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Pedemontano Sinistra Piave approvato

86 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Medio Astico Bacchiglione approvato

87 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Riviera Berica approvato

88 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Polesine Adige Canalbianco approvato

89 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Destra Piave approvato

90 Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale

Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese

approvato nel 1991

91 Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale

Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà

approvato nel 1991

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 59

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Come si può notare dalla tabella e dall’Allegato 3, i piani ed i programmi che hanno

interazioni dirette ed indirette con il PdG da un primo screening risultano essere un

numero pari a 91 con una certa prevalenza dei piani a livello regionale e dei piani

settoriali, la qual cosa evidenzia, d’altra parte, una certa frammentarietà e disorganicità

delle competenze e dei soggetti preposti.

Si veda la successiva figura per una esemplificazione delle interazioni tra i piani e i

programmi maggiormente significativi e il PdG.

Figura 7 Struttura gerarchica e relazionale dei piani pertinenti rispetto al PdG.

Dopo aver compreso la contestualizzazione del PdG rispetto ai piani e programmi

pertinenti, dei quali si è tenuto conto nella redazione e ricognizione del PdG, si sono

successivamente valutate le interazioni tra i suddetti ed il PdG.

L’analisi effettuata tiene conto delle interazioni tra piani e programmi pertinenti e PdG

in termini qualitativi, valutando se i temi di interesse di ciascun piano e le azioni e/o

misure dei piani e programmi risultano correlate con il PdG, anche per quanto

concerne gli obbiettivi del PdG e nel caso di conflitto individuando anche le misure del

PdG potenzialmente “conflittuali”.

PdGPiani Territoriali  Regionali

Piani Regionali/Provinciali

Piani di Gestione delle acque e su temi 

ambientali specifici

Piani territoriali a livello provinciale

Piani d'Ambito delle AATO

Piani stralcio del Piano di Bacino

Piani di Bonifica  e tutela del territorio 

rulare

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60 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

L’analisi prevede la valutazione della coerenza secondo le seguenti classi:

Coerenza: quando il piano ha obbiettivi comuni con il PdG ma azioni diverse;

Sinergia: quando il piano ha obbiettivi comuni con il PdG e prevede misure/azioni

identiche;

Conflitto: quando il piano ha obbiettivi in conflitto con gli obbiettivi del PdG.

L’analisi è riportata nelle tabelle di Allegato 4 dove le celle lasciate in grigio identificano

la non presenza di dati per poter effettuare le analisi necessarie. Tale assenza è

dovuta o alla non presenza del piano mai recepito dalle amministrazioni competenti,

oppure alla non reperibilità dello stesso.

La seguente tabella riassume i risultati della tabella di analisi di Allegato 4, riportando il

numero di casi di coerenza/sinergia/conflitto per ciascun obbiettivo.

Tabella 7 Sintesi della valutazione di coerenza/sinergia/conflitto dei Piani che sussistono sul PdG, rispetto al PdG.

OB1 OB2 OB3 OB4

Coe

renz

a

Sine

rgia

Con

flitto

Coe

renz

a

Sine

rgia

Con

flitto

Coe

renz

a

Sine

rgia

Con

flitto

Coe

renz

a

Sine

rgia

Con

flitto

23 27 4 17 30 1 24 34 3 24 27 2

54 48 61 53

Si evidenzia quindi una situazione generale di trasversalità dei piani all’interno degli

obbiettivi del PdG, con una preponderanza delle situazioni sinergiche, che evidenziano

quindi i grandi sforzi fatti in fase di redazione del PdG stesso nel far convergere le

proprie misure con misure già poste in essere, o comunque mantenere la coerenza

con obbiettivi e temi di interesse consolidati.

Per quanto riguarda il peso dei vari obbiettivi trattati dai piani pertinenti con il PdG, si

nota una preminenza dell’obbiettivo 3 ovvero la gestione delle emergenze e dei rischi

connessi, a seguire la gestione della qualità delle acque, la gestione della risorsa in

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 61

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

senso stretto legata ai comparti produttivi e non, e per ultima la riqualificazione degli

ecosistemi.

Per meglio comprendere le conflittualità con piani e programmi presi in esame, e poter

poi porre in atto le adeguate azioni compensative e migliorative delle misure, si è

deciso di individuare in modo univoco le misure che identificano i conflitti riassumendo

l’analisi nella seguente tabella:

Tabella 8 Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che interagiscono con il PdG, che hanno segnalato un conflitto, rispetto alle misure del PdG.

Legenda Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON

PIANO  MISURE  COE  SIN  CON

Piano Regionale Attività di cava (PRAC)

Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale

Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione deii dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)

Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizine e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Belluno

Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio da alluvioni

Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua

Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizine e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica

Attuazione della pianificazione di bacino già esistente ed approvata, in modo sinergico col PdG Misure di coordinamento interregionale

Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese)

Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi

Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua

Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo

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62 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

PIANO  MISURE  COE  SIN  CON

Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà)

Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 63

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

3 Analisi dell’ambiente significativamente interessato dal PdG

Nel presente capitolo in ottemperanza alla Direttiva 42/2001/CE verranno illustrati in

modo integrato gli aspetti riguardanti:

− aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza

l’attuazione del PdG (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera b);

− caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero

essere significativamente interessate (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera c);

− qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi

compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale,

culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale

per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di

importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e fauna

selvatica, nonché i territori con produzione agricola di particolare qualità e tipicità,

di cui all’art. 21 del D.lgs 18 maggio 2001, n. 228 (Allegato VI del D.Lgs. 4/08,

lettera d).

Il distretto idrografico si colloca geograficamente come da seguente mappa.

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64 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 8 Mappa del distretto della Alpi Orientali e suoi bacini.

Si premette che nell’ambito delle procedure di VAS, per ambiente si intende un

concetto ampio legato a tutti aspetti territoriali che lo caratterizzano suddivisi secondo

la Direttiva 42/2001/CE in macrocomparti in cui figurano l’insieme delle componenti

ambientali classiche assieme alle componenti culturali storiche ed economiche e

sociali.

L’ambiente significativamente interessato, in considerazione dell’incidenza su tutto il

distretto delle misure (Allegato 2) e della capillarità del reticolo idrografico e della sua

stretta correlazione con tutte le componenti e problematiche ambientali interessate dal

PdG, è stato identificato come l’insieme di tutti i bacini senza applicare fattori correttivi

o livelli di importanza.

Le analisi effettuate sono di tipo qualitativo sia per le ristrette tempistiche che non

hanno permesso di effettuare la necessaria e corretta validazione del dato quantitativo,

sia per la disomogeneità delle informazioni disponibili per i diversi bacini del distretto.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 65

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

3.1 Stato attuale dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

In questa sezione viene descritto il distretto tramite i suoi bacini idrografici,

identificando le rispettive problematiche riferite allo stato attuale.

Viene inoltre individuato un primo set di indicatori di dettaglio da utilizzare nella fase di

monitoraggio.

Il dettaglio di descrizione, per la caratterizzazione dello stato attuale dei vari bacini,

utilizza come base dati, oltre alle analisi presenti nel PdG, per le componenti ambientali

non specificamente trattate nel PdG, quanto contenuto nei piani di gestione territoriali a

livello provinciale, se presenti, identificati come le fonti di informazione a scala più

opportuna (vedi Parere n. 338 del MATTM-Commissione VIA-VAS del 29 luglio 2009).

Viene inoltre tenuto conto dei vincoli normativi vigenti in alcune province in

applicazione di alcune misure del PdG (vedasi Allegato 2). Nel caso in cui non sia stato

possibile reperire le informazioni dai piani territoriali a livello pronciale, si è fatto

riferimento alle conoscenze bibliografiche dei contesti.

Le tabelle elaborate per la definizione dello stato attuale dell’ambiente per ciascun

bacino si compongono di 6 campi significativi in colonna:

Categorie Rappresentano i comparti che descrivono l’ambiente, definiti dalla Direttiva 2001/42/CE sulla VAS, opportunamente valutati nel contesto del PdG. Elementi rappresentativi Sono gli elementi o sottocomparti che possono descrivere con maggiore dettaglio il sistema indagato anche in relazione alla specificità del PdG. Si veda elenco sottostante.

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI ARIA QUALITA' DELL'ARIA

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

ACQUA

USI DELL'ACQUA EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE SITI CONTAMINATI, BONIFICHE USO SUOLO RISCHIO INDUSTRIALE

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA RETE NATURA 2000 ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA INDUSTRIE TERZIARIO INCLUSO TURISMO ENERGIA ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

SALUTE SALUTE UMANA POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

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66 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Breve descrizione dello stato di fatto dell’ambiente È la descrizione testuale della categoria/elemento rappresentativo. Problematiche Sono i problemi presenti allo stato di fatto del sistema territoriale in esame (stato zero di riferimento del PdG). Grado di criticità Rappresenta il livello di criticità, ovvero l’effetto (potenzialmente positivo o negativo o indifferente), della problematica riscontrata rispetto agli obbiettivi del PdG. Indicatori È individuato un set di indicatori che supportano la descrizione sia dello stato che degli eventuali effetti del PdG sull’ambiente (pressioni, stato, impatti). La fonte principale per la scelta degli indicatori è stata il data base sviluppato nel progetto DIVAS ed integrato quando necessario con ulteriori indicatori.

Il criterio di scelta dell’indicatore è stato identificato in questi termini:

− capacità di descrivere nella maniera più esauriente possibile il sistema;

− reperibilità;

− frequenza opportuna del dato rispetto all’aspetto considerato.

In Allegato 5 si riportano le matrici di caratterizzazione dello stato ambientale di

ciascun bacino.

Gli effetti potenzialmente positivi e negativi della caratterizzazione ambientale rispetto

al PdG si riassumono nella seguente tabella.

Si fa notare che per effetti (negativi o positivi) non si intendono gli effetti del PdG

sull’ambiente, analizzati nel capitolo 5, bensì la presenza di problematiche (lette come

negative o positive), cui il deve tener conto nel raggiungimento dei suoi obbiettivi.

Come si può notare sono presenti comparti per cui i dati reperiti non risultano esaustivi

ed esaurienti.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 67

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 9 Schema riassuntivo tra stati dell’ambiente problematiche e potenziali interazioni con il PdG.

BACINO Grado di criticità + - NI ND

01_FISSERO_TARTARO 2 13 7 4 02_ADIGE 2 17 3 2 03_BRENTA 4 19 0 3 04_LAGUNA_VENEZIA 4 18 4 0 05_SILE 4 14 4 4 06_PIAVE 4 14 5 3 07_PIANURA_LIVENZA_PIAVE 2 12 6 6 08_LIVENZA 4 16 4 2 09_LEMENE 4 16 4 2 10_TAGLIAMENTO 4 16 5 1 11_LAGUNA_MARANO_GRADO 4 16 5 1 12_SLIZZA 2 6 12 6 13_ISONZO 4 15 3 4 14_LEVANTE 4 12 5 5 Legenda

+ Effetti potenzialmente positivi

- Effetti potenzialmente negativi

NI Nessuna interazione

ND Dato non disponibile

3.2 Descrizione dell’opzione zero

Con il termine opzione zero si intende la descrizione e valutazione del “sistema

distretto idrografico” in assenza dell’applicazione del PdG (allegato I comma b Direttiva

42/2001/CE).

L’analisi effettuata per questa opzione/scenario è stata sviluppata secondo le

indicazioni del parere n. 338 del MATTM-Commissione VIA-VAS del 29 luglio 2009,

per cui:

1. lo scenario dell’opzione zero viene valutato temporalmente a sei anni (termine

per la revisione del PdG);

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68 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

2. le misure caratterizzanti l’opzione zero sono necessariamente rappresentate

dalle misure obbligatorie, cioè determinate dal recepimento di normative

comunitarie, nazionali e/o locali (vedi Tabella 4 e Allegato 2).

Anche la presente analisi è stata effettuata per bacini, con riaggregazione successiva e

sintesi a livello di distretto.

L’analisi dell’opzione zero valuta l’effetto di ciascuna misura sull’elemento del comparto

ambientale nello scenario a sei anni, nel rispetto del principio di sostenibilità riferito al

comparto stesso. La valutazione dà indicazioni sull’andamento del comparto (positivo,

negativo, indifferente).

In merito ai criteri di valutazione, fermo restando che tutte le misure per loro stessa

natura sono tese al miglioramento del sistema di distretto, esse possono portare nel

breve tempo ad azioni di conflitto con gli stakeholder coinvolti. Un esempio tipico è

rappresentato dalle misure che prevedono la regolazione delle autorizzazioni ai prelievi

idrici, e la razionalizzazione dell’uso della risorsa; tali misure possono portare a

situazioni di conflitto con il comparto agricolo; infatti, se nel breve periodo la misura

dovrebbe essere letta negativamente, d’altra parte, in un ottica di lungo termine, tali

interventi favoriscono la sostenibilità del comparto nel contesto distrettuale in cui si

sviluppa senza scompensarlo. Si è scelto perciò di valutare l’effetto nel lungo periodo,

in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea.

In Allegato 6 sono riportate le matrici per bacini che analizzano e definiscono l’opzione

zero, mentre in Allegato 7 si riporta il quadro dell’opzione zero a scala di distretto.

Nella successiva figura si veda una rappresentazione a scala di distretto dei risultati

dell’analisi dell’opzione zero.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 69

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 9 Rappresentazione cartografica a scala di distretto dell’analisi dell’opzione zero.

Risulta evidente, dall’analisi delle matrici di Allegato 6 e 7 che il sistema distretto,

senza l’attuazione del PdG, è comunque sostenibile.

Le possibili problematiche evidenziate sono comunque circoscritte ad alcuni ambiti ben

definiti e legati all’utilizzo della risorsa acqua ed alla distorta percezione generale da

parte della popolazione/utenza che la risorsa è illimitata e garantita a costi irrisori.

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70 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

4 Analisi di coerenza esterna ed interna del PdG

Nel presente capitolo vengono analizzati gli “obbiettivi di protezione ambientale stabiliti

a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o

programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti

obbiettivi e di ogni considerazione ambientale” (Allegato VI del D. Lgs. n. 152/2006 e

s.m.i, lettera e).

L’analisi di coerenza interna ed esterna è effettuata a scala di distretto.

4.1 Coerenza esterna

Per coerenza esterna si intende: la coerenza tra obbiettivi specifici del PdG e tutti gli

obbiettivi di sostenibilità pertinenti al PdG desunti non solo dalla Direttiva 2000/60/CE

ma anche da altre normative ambientali.

Tabella 10 Coerenza esterna rispetto alle norme.

NORMATIVA OBBIETTIVO  OBB

IETTIVO 1 

OBB

IETTIVO 2 

OBB

IETTIVO 3 

OBB

IETTIVO 4 

OB1

.a 

OB1

.b 

OB2

.a 

OB2

.b 

OB3

.a 

OB3

.b 

OB4

.a 

OB4

.b 

1 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 76/160/CEE (abrogata) e sostituita dalla Direttiva 2006/07/CE (acque di balneazione) 1 1

2 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 92/43/CEE (habitat) e Direttiva 79/409/CEE (uccelli selvatici) 1 1

3 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 80/778/CEE modificata dalla direttiva 98/83/CE (acque destinate al consumo umano) 1 1

4 Direttiva 200/60/CE; Direttiva 96/82/CE; Direttiva 2003/105/CE (incidenti rilevanti) 1 1

5 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 85/337/CEE (Valutazione di Impatto Ambientale-VIA) 1 1 1 1 1

6 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 86/278/CEE (utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura) 1 1 1

7 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/271 (acque reflue urbane) 1

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 71

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

NORMATIVA OBBIETTIVO  OBB

IETTIVO 1 

OBB

IETTIVO 2 

OBB

IETTIVO 3 

OBB

IETTIVO 4 

OB1

.a 

OB1

.b 

OB2

.a 

OB2

.b 

OB3

.a 

OB3

.b 

OB4

.a 

OB4

.b 

8 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/414/CEE (prodotti fitosanitari) 1 1

9 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/676/CE (nitrati) 1 1

10 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 96/91/CE ricodificata dalla Direttiva 2008/01/CE (prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento)

1 1 1

11 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/44/CE (acque idonee alla vita dei pesci) 1 1 1

12 Direttiva 2000/60/CEE; Direttiva 80/68/CEE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose)

1 1 1

13 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/118/CE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento) 1

14 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2007/60/CE (valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione) 1 1

15 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/11/CE (inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico)

1 1

16 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 98/8/CE (biocidi) 1 1

17 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/113/CE (qualità delle acque destinate alla molluschicoltura) 1 1

18 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2001/42/CE (valutazione ambientale strategica) 1 1 1 1 1

19 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/12/CE; Direttiva 2008/98/CE (in vigore dal 12 Dicembre 2008, ma abroga le precedenti solo dal 12 Dicembre 2010) (rifiuti)

1

20 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/105/CE (standard di qualità ambientale) 1 1

21 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/56/CE (strategia per l'ambiente marino) (obbligo di recepimento entro il 15 luglio 2010) 1 1 1 1

22 Direttiva 2000/60/CE, art. 9 1 1 1

23 Direttiva 2000/60/CE art. 7 1

24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera e 1 1 1

25 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera g 1 1 1

26 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera i 1 1 1 1 1 1

27 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera l 1 1

28 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.11) 1 1 1 1

29 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.1 e 7.10) 1 1 1 1 1 23 6  18 9  2  5  4  11

Come si può vedere, rispetto alle normative comunitarie, il PdG ed i suoi obbiettivi

dimostrano notevoli corrispondenze e si collocano in sostanziale coerenza con esse.

In riferimento all’analisi della coerenza esterna del PdG, si è valutato inoltre come esso

risponda agli indirizzi di sostenibilità dell’UE. Infatti l’Unione Europea negli ultimi anni

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72 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

ha definito in modo specifico ed univoco i propri criteri di sostenibilità, non solo tramite

progetti ma anche tramite documenti ufficiali. Per la presente analisi si fa riferimento in

particolare alla Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al

Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

“Integrare lo sviluppo sostenibile nelle politiche UE riesame 2009 della strategia dell’

UE per lo sviluppo sostenibile del 24/7/2009”. Si rimanda per il dettaglio del suddetto

documento al sito della comunità europea dove è possibile scaricare il documento

(http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2009:0400:FIN:IT:PDF)

Per poter agevolare le analisi si sono estrapolati i vari comparti di interesse per il PdG

del suddetto documento dell’Unione Europea riassumendoli nella tabella sottostante.

L’interazione tra piano ed obbiettivo è stato segnalato con una “faccina” quando essi

hanno una correlazione diretta positiva o neutra o negativa. Si ricorda che prima di

effettuare qualsiasi ulteriore valutazione è bene conoscere nel dettaglio le definizioni

ed i livelli degli obbiettivi della UE.

Come si può vedere dalla tabella, il PdG risulta coerente con gli obbiettivi di

sostenibilità dell’Unione Europea, ovvero i temi sono coerenti tra piano ed obbiettivo.

Tabella 11 Coerenza esterna rispetto ai criteri di sostenibilità.

Legenda Correlazione positiva ☺ Correlazione negativa Nessuna correlazione

criteri non applicabili e quindi neutri o indifferenti rispetto al PdG

 CRITERI SOSTENIBILITA UE  OB1  OB2  OB3  OB4 

OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b  OB4.a  OB4.b

1  Cambiamenti climatici e energia pulita  ☺

2  Trasporto sostenibile  ☺ ☺

3  Consumo e produzioni sostenibili  ☺ ☺ ☺

4 Conservazione e gestione delle risorse naturali 

☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

5  Sanità pubblica  ☺ ☺ ☺

6 Inclusione sociale demografia e migrazione 

7 Povertà mondiale e problematiche dello sviluppo sotenibile 

8  Istruzione e formazione 

9  Ricerca e sviluppo 

10  Finanziamenti e strumenti economici 

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 73

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

4.2 Coerenza interna

Per coerenza interna si intende la coerenza ambientale interna al PdG, cioè l’analisi

finalizzata alla verifica di coerenza tra problematiche ambientali ed obbiettivi del PdG.

Le analisi sono riportate in Allegato 8.

Esse dimostrano che il PdG non presenta complessivamente incoerenze tra obbiettivi

e problematiche.

Eventuali valutazioni integrative su questo aspetto verranno sviluppate nella fase di

monitoraggio del PdG.

4.3 Consultazioni transfrontaliere

Alcuni bacini idrografici che concorrono a formare il Distretto delle Alpi Orientali hanno

rilevanza internazionale poiché parte del loro territorio si sviluppa oltre i confini

nazionali, come evidenziato dalla successiva figura. Si tratta in particolare:

- del bacino del fiume Isonzo, il quale ricade per due terzi della sua superficie in

territorio sloveno;

- del bacino del Levante, costituente l’area del carso Goriziano e Triestino, ma che di

fatto è parte di un’area più ampia conosciuta come “Carso Classico”, estesa a

cavallo del confine italo-sloveno in corrispondenza della Provincia di Trieste;

- del bacino del fiume Adige che si estende, seppure per una porzione

estremamente esigua, anche in territorio svizzero.

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74 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 10 Aree transfrontaliere.

Va poi considerato che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha formalmente

rappresentato l’opportunità che il bacino del torrente Slizza, costituente l’estremo

lembo nord-orientale della regione, ancorchè appartenente dal punto di vista

idrografico al Distretto del Danubio, sia aggregato al Distretto delle Alpi Orientali. E’

infatti opinione della succitata Amministrazione che l’eventuale enucleazione del

bacino del torrente Slizza dal Distretto idrografico delle Alpi Orientali potrebbe generare

in futuro problematiche di tipo operativo e gestionale.

Con riguardo alle sopraesposte specificità territoriali le Autorità procedenti, con nota

prot. 924/Dir2000/60/CE del 9 giugno 2009, hanno fornito al Ministero dell’Ambiente

adeguata documentazione concernente il Piano di gestione in oggetto, per l’attivazione

delle consultazioni transfrontaliere previste dall’art. 32 del D.Lgs. 152/2006.

Si riassumono di seguito le iniziative di carattere transfrontaliero sin qui attivate ovvero

in corso di attivazione.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 75

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Consultazioni transfrontaliere con la Repubblica di Slovenia per i bacini dell’Isonzo e del Levante (Timavo)

In esito al Trattato ed agli accordi di Osimo tra Italia e Jugoslavia sottoscritti nel 1975

(e recepiti con L.14 maggio 1977 n.73) fu istituita la Commissione permanente Mista

per L’Idroeconomia.

L’art.2 dell’accordo sulla promozione della cooperazione economica tra la Repubblica

Italiana e la Repubblica socialista federativa Jugoslava stabilisce l’ambito di attività

della Commissione “incaricata di studiare tutti i problemi idrologici di interesse comune

e di proporre soluzioni idonee in materia, in vista di assicurare il miglioramento degli

approvigionamenti di acqua e di elettricità in relazione all’obbligo derivante dagli

accordi e trattati stipulati tra le due parti.”

I bacini interessati da tali attività sono lo Judrio (sottobacino dell’Isonzo che per un

certo tratto costituisce confine di Stato), l’Isonzo ed il Timavo (art.3 del trattato).

La commissione Mista, per trattare gli argomenti sopraccitati, si riunisce (art.5) due

volte l’anno.

Nel contesto della Direttiva 2000/60/CE tale struttura potrebbe essere ricondotta ai

contenuti dell’art.3 comma 6 (coordinamento delle disposizioni amministrative

all’interno dei distretti idrografici) della direttiva medesima, il quale prevede che, ai fini

di dare pratica applicazione alla direttiva, gli Stati membri possono “individuare quale

autorità competente un organismo nazionale o internazionale esistente”.

La Commissione in più occasioni ha trattato l’implementazione della direttiva quadro; in

particolare, in occasione dell’ultima sessione del 25 marzo 2009, constatata

l’impossibilità temporale di predisporre un unico piano di gestione per l’Isonzo ed il

Timavo, ha stabilito le modalità principali attraverso le quali dare seguito allo scambio

di notizie e di contenuti dei rispettivi piani di gestione italiano e sloveno.

Con successivo scambio di note tra le strutture italiana e slovena incaricate di

predisporre i piani è in corso di perfezionamento la procedura operativa per dare

applicazione alle indicazioni della Commissione Mista.

Tale procedura operativa potrebbe consistere nello scambio di un rapporto tra le due

strutture nel quale evidenziare le problematiche, i temi ed i provvedimenti più importanti

che il piano dell’altro Stato membro dovrebbe contenere ed affrontare nel campo degli

aspetti quali-quantitativi relativi alle acque superficiali, alle acque sotterranee, alle

acque costiere.

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76 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Consultazioni transfrontaliere con la Repubblica d’Austria per il bacino dello Slizza

Nell’ambito delle procedure di consultazione transfrontaliera poste in essere in

attuazione dell’art. 32 del D.Lgs. 152/2006 ed, in particolare, in esito ad uno scambio di

note verbali tra il Ministero degli Affari Esteri italiano e l’Ambasciata d’Austria (a Roma),

è stata acquisita una prima indicazione del Governo Austriaco circa l’influenza negativa

sulla qualità delle acque del fiume Gail (appartenente al bacino internazionale del

Danubio), in territorio austriaco, derivante dalle emissioni – in territorio italiano (bacino

dello Slizza) - dai depositi di materiali inerti dell’ex miniera di Raibl. La parte austriaca

si è riservata un “parere dettagliato” nel merito.

Atteso che la misura di tutela da sviluppare avrà carattere mono direzionale (misure da

adottare nel piano di gestione di parte italiana per tutelare il territorio austriaco), in data

15 settembre c.a il Ministero degli Esteri ha trasmesso la nota tecnica dell’autorità

competente austriaca. Ci si riserva durante il periodo di consultazioni transfrontaliere di

prendere contatti con le autorità competenti (Uffici del Land Carinzia) per poter stabilire

in accordo le necessarie misure di intregazione al PdG, come auspicato dalla nota

ricevuta.

Consultazioni transfrontaliere con la Confederazione elvetica

Con riguardo ai territori svizzeri che sgrondano nel bacino dell’Adige ed in relazione

alle procedure di consultazione transfrontaliera previste dall’art. 32 del D.lgs. 152/2006,

si precisa che non emergono particolari criticità in territorio italiano sull’assetto quali-

quantitativo delle acque ascrivibili alla porzione di bacino in territorio svizzero.

In data 15 settembre c.a il Ministero degli Esteri ha trasmesso la nota tecnica

dell’autorità competente Elvetica. Ci si riserva durante il periodo di consultazioni

trasnfrontaliere di prendere contatti con le autorità competenti, per poter stabilire in

accordo, dei tavoli di consultazione e le necessarie misure di intregazione al PdG,

come auspicato dalla nota ricevuta.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 77

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

5 Analisi degli impatti significativi sull’ambiente del PdG

Nel presente capitolo verranno analizzati:

− possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la

popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori

climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e

archeologico, il paesaggio e l’interazione tra i suddetti fattori. Devono essere

considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi,

sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e

negativi (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera f);

− misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo

possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente conseguentemente

all’attuazione del piano (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera g);

− sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di

come è stata fatta la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad es.

carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per

risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste (Allegato VI del D.Lgs. n.

152/2006 e s.m.i, lettera h).

In questo capitolo si è reso necessario analizzare le misure del PdG per potere

evidenziare quali misure possono definire impatti significativi sull’ambiente.

Le seguenti analisi hanno seguito il seguente flusso logico:

1. Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi

caratterizzanti il distretto (26 elementi rappresentativi delle categorie ambientali)

in un arco temporale di sei anni, con lo scopo di evidenziare cosa accade

all’ambiente nell’attuazione delle misure (da un punto di vista qualitativo).

2. Identificazione delle misure significative all’interno del PdG, che tiene conto di

tutte le analisi dei capitoli precedenti e dei risultati della Valutazione globale

provvisoria.

3. Analisi degli impatti delle misure significative, secondo quanto prescritto dalla

Direttiva 42/2001/CE (all. II), e Valutazione di incidenza.

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78 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

4. Identificazione delle misure di compensazione e mitigazione. Per completezza,

si è ritenuto opportuno integrare con misure di compensazione e mitigazione

anche le situazioni di conflitto e criticità emerse nei capitoli 2, 3 e 4.

5. Proposta di misure alternative/complementari, per integrare alcuni aspetti non

valutati nel PdG.

5.1 Gli impatti significativi sull’ambiente

Si riportano in Allegato 9, suddivise per bacino, le tabelle di analisi delle possibili

interazioni tra le misure di PdG e i vari elementi caratterizzanti l’ambiente.

In merito ai criteri di valutazione, fermo restando che tutte le misure per loro stessa

natura sono tese al miglioramento del sistema di distretto, esse possono portare nel

breve tempo ad azioni di conflitto con gli stakeholder coinvolti.

Un esempio importante è rappresentato dalla misura che prevede la possibile revisione

delle concessioni, per corrispondere a specifiche idroesigenze. Tali possibili

provvedimenti volti a garantire il bilancio idrico nelel varie sezioni del corso d’acqua

potrebbero risultare conflittuali si acon gli usi industriali si acon l’uso agricolo.

Nel breve periodo la misura potrebbe essere valutata con effetti negativi, ma in un

ottica di sostenibilità a lungo termine, tale misura tenderà a dare effetti positivi di

sostenibilità dei comparti in esame nel contesto distrettuale.

Si è perciò scelto di valutare l’effetto nel lungo periodo, in linea con gli indirizzi

dell’Unione Europea.

In Allegato 10 si riporta l’analisi complessiva a scala di distretto, la cui

rappresentazione cartografica è esemplificata dalla successiva figura.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 79

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 11 Analisi delle misure del PdG a scala di distretto.

Come da metodologia illustrata per punti in premessa al presente capitolo, si riportano,

quale successivo passaggio di analisi, le misure significative del PdG per ciascun

bacino, identificate tenendo conto di tutte le analisi dei capitoli precedenti, e dei risultati

della Valutazione globale provvisoria. Per misure significative in questo in caso si

intendono le misure che, per ciascuno dei bacini considerati (una per bacino), meglio

rispondono ai problemi o alle problematiche di tutela quali quantitativa delle acque

evidenziate nella fase di analisi precedente (i cui risultati sono riportati negli Allegati 9 e

10).

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80 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Le misure significative evidenziate sono:

Fissero Tartaro Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.4.)

Adige Azioni finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema (6.10.5)

Brenta Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3) Bacino scolante in laguna di Venezia, laguna di Venezia e mare antistante

Bonifica/messa in sicurezza terreni/acque/sedimenti contaminati

Sile Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)

Piave Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3) Pianura tra Piave e Livenza Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee

e regolamentazione dei prelievi (6.10.1) Livenza Misure supplementari di tutela della qualità degli

acquiferi sotterranei (6.10.6) Lemene Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee

e regolamentazione dei prelievi (6.10.1) Tagliamento Regolazione delle derivazioni in atto per il

soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.2)

Tributari nella laguna di Marano Grado

Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)

Slizza Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza (6.10.1)

Isonzo Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere (6.10.1)

Levante Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano (6.10.1)

A fronte di questa identificazione, si sono sviluppate le analisi dell’impatto sull’ambiente

per ciascuna misura.

Per sviluppare tale analisi, si è utilizzata la tabella di sintesi, riportata e suggerita nel

software DIVAS, opportunamente rielaborata per poter sviluppare le analisi.

L’analisi si è sviluppata come segue:

1. valutazione qualitativa dell’effetto su base DPSIR e descrizione dell'effetto sul

comparto ambientale, in relazione alle categorie dagli elementi rappresentativi

dell’ambiente;

2. se la valutazione dell’effetto ha fornito un risultato positivo, l’effetto complessivo

della misura viene confermato tale;

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 81

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

3. se vengono rilevate negatività, ne viene valutata: la scala, l’intensità, la

reversibilità, la criticità e la frequenza sull’elemento rappresentativo.

Il diagramma successivo esplica tale processo.

Si veda l’Allegato 11 che riporta le tabelle di analisi per misura significativa.

CATEGORIE 

ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

Impatto

diretto (DIR)

Impatto

indiretto

(IND)

Imp. daverificar

e (VI)

Impatto cumulati

vo (C) Po

sitiv

o

Descrizione

dell'effetto sul

comparto ambiental

e

VALU

TAZI

ON

E Q

ULI

TATI

VA

DEL

L'EF

FETT

O

EFFETTO COMPLESSIVO

POSITIVO

EFFETTO COMPLESSIVO LIEVEMENTE

POSITIVO EFFETTO

COMPLESSIVO IRRILEVANTE

EFFETTO COMPLESSIVO LIEVEMENTE

NEGATIVO EFFETTO

COMPLESSIVO NEGATIVO

Figura 12 Diagramma di processo per la valutazione dell'effetto.

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82 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

5.2 Valutazione di incidenza

Nel presente paragrafo verranno illustrate le informazioni necessarie per la procedura

di Valutazione di incidenza, di cui all’art. 5 del decreto n. 357 del 1997, ovvero i

contenuti indicati in allegato G del decreto suddetto, che non sono chiaramente

esplicitati nel presente RA.

Ci si avvale pertanto della possibilità di integrare nel Rapporto Ambientale della VAS la

procedura di valutazione di incidenza (VINCA), come previsto dall’art. 10 del D.Lgs

152/06.

Nel presente RA pertanto dovrebbero essere contenuti (ex allegato G DPR n.

357/1997, adattato al caso in esame):

1. Caratteristiche del PdG

Le caratteristiche del PdG debbono essere descritte con riferimento, in particolare:

- alle tipologie delle azioni (misure);

- alle dimensioni e/o ambito di riferimento;

- alla complementarietà con altri piani;

- all'uso delle risorse naturali;

- alla produzione di rifiuti;

- all'inquinamento e disturbi ambientali;

- al rischio di incidenti, per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate.

2. Area vasta di influenza dei piani e progetti - interferenze con il sistema ambientale

Le interferenze del PdG debbono essere descritte con riferimento al sistema

ambientale considerando:

- componenti abiotiche;

- componenti biotiche;

- connessioni ecologiche.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 83

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Si rileva che il presente RA e la metodologia adottata di analisi e sviluppo, nonché lo

stesso PdG, contengono riferimenti precisi alle problematiche relative alla Rete Natura

2000:

- negli obbiettivi dichiarati del PdG, con particolare riferimento all’Obbiettivo 2

“Riqualificazione ecosistemi” (come protezione, OB2a, e miglioramento della

funzionalità, OB2b);

- nei criteri di valutazione e nelle tematiche sviluppate, che prevedono la Rete Natura

2000 sia come componente ambientale a sé stante, sia come aspetto chiave della

valutazione degli impatti del PdG sull’ambiente.

In considerazione della metodologia di analisi adottata per la redazione del presente

RA e della struttura del documento, vengono nel seguito riportate:

− una descrizione quantitativa a scala di distretto delle aree incluse nella Rete Natura

2000;

− una sintesi dei contenuti del PdG inerenti gli aspetti connessi alla Rete Natura 2000

(punto 1 dell’allegato G del DPR 357/1997);

− una sintesi delle analisi svolte dal PdG sulla Rete Natura 2000, evidenziando le

interferenze emerse e definendo le azioni mitigative e/o compensative necessarie e

le esigenze di monitoraggio (punto 2 dell’allegato G del DPR 357/1997).

I dati di base per l’elaborazione della presente analisi, comprese cartografie e tabelle

relative, sono rappresentati per l’Italia dal database della Rete Natura 2000 del

Ministero dell’Ambiente scaricabili da http://www.minambiente.it e per la Slovenia dal

database nazionale, scaricabile da http://gis.arso.gov.si (per quanto riguarda

l’aggiornamento dei dati scaricati e quindi utilizzati, si informa che entrambi i download

sono stati eseguiti nell’agosto 2009).

5.2.1 Aree SIC/ZPS

Il territorio del Distretto Alpi Orientali comprende numerosi Siti di importanza

comunitaria (SIC) e Zone di protezione speciale (ZPS).

Nelle successive figure si riporta la mappa della Rete Natura 2000 del distretto Alpi

Orientali (comprensivo della parte slovena), distinti per SIC e ZPS.

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84 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Per una maggior comprensione delle aree SIC e ZPS rispetto al territorio interessato, si

propongono due distinte mappe, sia per i SIC che per le ZPS, una con l’indicazione

delle province interessate ed una con i bacini idrografici.

Le mappe seguenti nella rappresentazione a piccola scala, permesso dal foglio A3 non

consentono di apprezzare aree SIC o ZPS di dimensioni piccole. Una visione rispetto

alla numerosità dei siti della Rete Natura 2000 è fornita dalle tabelle che seguono le

figure e che riportano l’elenco dei SIC e delle ZPS del distretto.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 85

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 13 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello provinciale.

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86 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 14 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 87

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 15 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello provinciale.

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88 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 16 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini idrografici componenti il distretto.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 89

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Come si può notare, la presenza della Rete Natura 2000 all’interno del distretto è

notevolmente significativa e diversamente connessa al reticolo idrografico.

Cautelativamente si intendono, nella presente trattazione, interessati dal PdG tutti i siti

della Rete Natura 2000, anche se non direttamente connessi alla rete idrografica.

Si riporta pertanto nelle tabelle di Allegato 12 l’elenco dei siti della Rete Natura 2000

(come SIC e come ZPS) con alcuni dati geografici aggregati e la distribuzione di

ciascun SIC e ZPS in ciascun bacino, con relativa tabella di sintesi.

I SIC del distretto sono 368 di cui 325 in territorio italiano e 43 in territorio sloveno,

coprono circa 8.620 km2 del distretto, 326 siti sono completamente inclusi nel distretto,

mentre i restanti ne coprono percentuali variabili tra lo 0,02% e il 99%

Le ZPS sono 117 di cui 108 in territorio italiano e 9 in territorio sloveno, coprono circa

7.845 km2 del distretto, 92 siti sono completamente inclusi nel distretto, mentre i

restanti ne coprono percentuali variabili tra lo 0,01% e il 99%.

Per maggiori indicazioni sulla distribuzione dei siti della Rete Natura 2000 a livello di

singolo bacino si vedano le tabelle ediagrammi successivi.

Tabella 12 Superfici aree SIC e ZPS per bacino.

Bacino area bacino [m²]area

occupata da SIC [m²]

area occupata da

ZPS [m²] % area

SIC/bacino % area

ZPS/bacino

Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879,129 104823533,8 107250455,4 3,64% 3,73% Adige 12152501363,753 2291230858 1937153045 18,85% 15,94% Brenta Bacchiglione 5720509001,295 946274188,3 948195235 16,54% 16,58% Bacino scolante laguna Venezia 2529615472,743 528357701,9 615476451,7 20,89% 24,33% Sile 755069256,206 54810450,36 21707768,45 7,26% 2,87% Piave 4022918526,380 1749061245 1801654801 43,48% 44,78% Pianura tra Piave e Livenza 452592603,754 2104978,207 369799,7235 0,47% 0,08% Livenza 2216053966,650 433259851,1 430255974,4 19,55% 19,42% Lemene 859375516,272 34316777,66 36775979,63 3,99% 4,28% Tagliamento 2744721236,756 517541229,6 438708514,8 18,86% 15,98% Laguna Marano Grado 1639123278,225 184333387 161430511,6 11,25% 9,85% Slizza 190616362,623 67094448,05 29967681,44 35,20% 15,72% Isonzo 3412387172,162 1086268333 39753629,59 31,83% 1,16% Levante 1279688440,522 537819268,2 125209602,3 42,03% 9,78%

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90 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Figura 17 Superfici aree SIC e ZPS per bacino.

Figura 18 Percentuali di occupazione delle aree SIC e ZPS per bacino.

0

500.000.000

1.000.000.000

1.500.000.000

2.000.000.000

2.500.000.000

Fissero, Tartaro, 

CanalBianco

Adige

Bren

ta Bacchiglione

Bacino

 scolante laguna

 Ve

nezia

Sile

Piave

Pianura tra Piave e 

Livenza Livenza

Lemen

e

Tagliamen

to

Laguna

 Marano Grado

Slizza

Ison

zo

Levante

Area [m

²]

area occupata da SIC [m²]

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

Fissero, Tartaro, 

CanalBianco

Adige

Bren

ta Bacchiglione

Bacino

 scolante laguna

 Ve

nezia

Sile

Piave

Pianura tra Piave e 

Livenza Livenza

Lemen

e

Tagliamen

to

Laguna

 Marano Grado

Slizza

Ison

zo

Levante

Percen

tuale

% area SIC/bacino% area ZPS/bacino

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 91

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Come si può notare il bacino del Piave è caratterizzato dalla maggiore copertura % di

aree SIC/ZPS, mentre la minore si registra per il bacino della pianura tra Piave e

Livenza.

Per quanto concerne considerazioni sullo stato dei siti della Rete Natura 2000 del

distretto, le analisi del par. 3.1 per bacino, riportano, nelle matrici di caratterizzazione

dello stato ambientale di Allegato 5, la descrizione dell’elemento rappresentativo Rete

Natura 2000, che viene sintetizzato nella tabella seguente.

Tabella 13 Caratterizzazione della Rete Natura 2000 dei bacini del distretto (ricavata dalle informazioni dell’Allegato 5 “Matrici di caratterizzazione dello stato ambientale”).

BACINO Rete Natura 2000

01_FISSERO_TARTARO Quasi il 4% del bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo) appartenenti alla Rete Natura 2000.

02_ADIGE Il bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo), sono presenti zone SIC e ZPS in numero elevato.

03_BRENTA

Sono presenti 65 aree SIC e ZPS di cui 28 in Regione Veneto, 37 nella Provincia Autonoma di Trento. Si sottolinea che nel caso del ghiacciaio della Marmolada và aggiunto che l'area è individuata come sito della rete ecologica europea "Natura 2000" nonché come bene del patrimonio mondiale naturale dell'UNESCO.

04_LAGUNA_VENEZIA Nel territorio del Bacino 04 sono presenti 11 aree ZPS e 16 aree SIC

05_SILE Nell'ambito del bacino risultano presenti n. 7 aree SIC/ZPS

06_PIAVE

Nel bacino del Piave si riscontra la presenza di 44 aree SIC/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica

07_PIANURA_LIVENZA_PIAVE Nell'ambito del bacino si riscontra la presenza di una sola area SIC/ZPS.

08_LIVENZA

Nel bacino del Livenza si riscontrano n. 25 aree sic/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica

09_LEMENE Nel bacino del fiume Lemene si riscontrano complessivamente 12 aree SIC/ZPS.

10_TAGLIAMENTO Nell'ambito del bacino si riscontrano 31 aree SIC/ZPS 11_LAGUNA_MARANO_GRADO Nel bacino si riscontrano 19 aree SIC e 2 aree SIC e ZPS coincidenti

12_SLIZZA Nel bacino si riscontrano 3 aree SIC/ZPS 13_ISONZO Nel bacino si riscontrano 20 aree SIC/ZPS

14_LEVANTE

Nell'ambito del bacino si riscontrano 5 aree SIC-ZPS. Si sottolinea l'area SIC del fiume Timavo noto per via del suo lungo percorso sotterraneo di circa 40 chilometri che, dalle grotte di San Canziano-Škocjan in Slovenia, passando per l'Abisso di Trebiciano, raggiunge il paese di San Giovanni di Duino. Qui ricompare per poi sfociare nel Golfo di Trieste dopo un paio di chilometri. Tale percorso viene considerato come uno dei più interessanti fenomeni carsici

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92 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

5.2.2 Caratteristiche del PdG

Il PdG è stato analizzato nel dettaglio in particolare nel cap 2, nel quale oltre ai

contenuti generali, sono illustrati gli obbiettivi e le misure e viene analizzato il rapporto

del PdG con altri piani e programmi pertinenti.

In particolare, facendo riferimento al punto 1 dell’allegato G del DPR 357/1997, le

informazioni richieste trovano le seguenti corrispondenze rispetto al presente RA:

− tipologie delle azioni (misure) par. 2.2.2

− dimensioni e/o ambito di

riferimento

cap. 4 e par.4.2

− complementarietà con altri piani par. 2.3

L’analisi condotta nel RA ha inoltre dimostrato la coerenza esterna (cfr. par. 4.1.),

ovvero la coerenza tra obbiettivi specifici del PdG e tutti gli obbiettivi di sostenibilità

pertinenti al PdG desunti non solo dalla Direttiva 2000/60/CE ma anche da altre

normative ambientali.

E’ stata inoltre verificata la coerenza interna per bacino (cfr. Allegato 8) finalizzata alla

verifica di sinergie ed eventuali conflitti interni tra problematiche ambientali, tra le quali

specificamente i siti della Rete Natura 2000, ed obbiettivi del PdG, che ha dimostrato

appunto per i siti Rete Natura 2000 completa coerenza.

Tra le direttive considerate nell’analisi di coerenza esterna vi sono in particolare le

direttive su cui si fonda l’istituzione della Rete Natura 2000 (Direttiva 92/43/CEE habitat

e Direttiva 79/409/CEE uccelli selvatici), mentre fra i criteri di sostenibilità (aggiornati al

2009, vedi Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al

Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Integrare lo

sviluppo sostenibile nelle politiche UE riesame 2009 della strategia dell’ UE per lo

sviluppo sostenibile del 24/7/2009”) c’è preciso riferimento alla conservazione e

gestione delle risorse naturali.

Per quanto concerne le dimensione e l’ambito di riferimento del PdG si ribadisce (cfr.

cap.3) che l’ambiente significativamente interessato di riferimento per le valutazioni del

RA e della Valutazione di incidenza in esso inclusa, in considerazione dell’incidenza su

tutto il distretto delle misure (Allegato 2) e della capillarità del reticolo idrografico e della

sua stretta correlazione con tutte le componenti e problematiche ambientali interessate

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 93

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

dal PdG, è stato identificato come l’insieme di tutti i bacini senza applicare fattori

correttivi o livelli di importanza .

Gli ulteriori contenuti richiesti dal punto 1 dell’allegato G del DPR 357/1997 riguardanti:

- uso delle risorse naturali;

- produzione di rifiuti;

- inquinamento e disturbi ambientali;

- rischio di incidenti, per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate;

non sono direttamente applicabili al piano in esame, ma piuttosto a pianificazioni di

livello locale o meglio a progetti. A livello di distretto e di bacino non sono infatti

quantificabili gli elementi richiesti, ma sono comunque descritti e presi in

considerazione nella in Allegato 5 e Allegato 9 a livello territoriale di bacino.

5.2.3 Analisi delle interferenze del PdG

La metodologia adottata per l’analisi del PdG, come richiamato in premessa,

contengono riferimenti precisi alle problematiche relative alla Rete Natura 2000:

- negli obbiettivi dichiarati del PdG, con particolare riferimento all’Obbiettivo 2

“Riqualificazione ecosistemi” (come protezione, OB2a, e miglioramento della

funzionalità, OB2b);

- nei criteri di valutazione e nelle tematiche sviluppate, che prevedono la Rete Natura

2000 sia come componente ambientale a sé stante, sia come aspetto chiave della

valutazione degli impatti del PdG sull’ambiente.

Sulla base delle suddette premesse, per i siti della Rete Natura 2000, sono state

valutate per bacino le interferenze di ciascuna misura rispetto ai comparti ambientali

con particolare riferimento a “biodiversità, flora e fauna” e specificamente per la Rete

Natura 2000.

Nella successiva tabella si riporta una sintesi delle analisi di Allegato 10 estrapolandoli

per i siti della Rete Natura 2000.

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94 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 14 Analisi delle interferenze del PdG con i siti della Rete Natura 2000.

BACINI RETE NATURA 2000 ☺

FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 23 13 0 ADIGE 26 10 0 BRENTA 29 11 1 LAGUNA DI VENEZIA 20 9 0 SILE 26 7 1 PIAVE 27 9 1 PIANURA LIVENZA PIAVE 26 7 1 LIVENZA 27 8 1 LEMENE 28 6 1 TAGLIAMENTO 27 8 1 LAGUNA MARANO GRADO 26 8 1 SLIZZA 24 10 0 ISONZO 29 7 1 LEVANTE 28 8 1 Legenda

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

L’interferenza che si evidenzia dall’analisi della precedente tabella, per 10 bacini dei 14

bacini del distretto, si riferisce alla misura supllementare 7s “Misure finalizzate

all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della

possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua

per un'accurata gestione della risorsa idrica”.

In questa fattispecie possono, ad esempio, rientrare alcune delle proposte finalizzate

alla mitigazione del rischio idraulico nell’ambito del territorio di competenza:

emblematico il caso del piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso

corso del fiume Tagliamento il quale ha previsto di realizzare casse di espansione per

la laminazione delle piene all’interno di aree pressoché contestualmente designate

quali siti di interesse comunitario.

Si tratta di una misura che prevede interventi sostanziali sul territorio principalmente

nelle aree di pianura. Si tratta generalmente di riconversioni e recuperi di aree di cava

dismesse. Altresì cautelativamente si è voluto, nella presente analisi, evidenziare una

potenziale interferenza con habitat attualmente presenti nelle aree interessate, che

necessariamente dovranno essere, in prima battuta, valutati quali-quantitativamente e,

qualora emergessero effettive incidenze negative, adeguatamente mitigate e/o

compensate.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 95

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tale processo di valutazione di incidenza dovrà essere svolto in successive fasi di

analisi a scala progressivamente più dettagliata: individuando in prima battuta i siti

potenzialmente più idonei (es. a livello di piano degli interventi) per arrivare alla scala

locale (ad es. fino a livello di progetto definitivo), in cui si suggerisce di porre particolare

attenzione alle fasi di cantierizzazione e relativo cronoprogramma e di dettagliare e

quantificare, anche a livello di risorse finanziarie necessarie, le eventuali misure di

mitigazione/compensazione e i monitoraggi specifici.

A livello generale, si può però ritenere che, oltre al caso specifico evidenziato, le

analisi, hanno dimostrato la sostanziale assenza di interferenze a livello di distretto.

D’altra parte, tale risultato positivo era atteso: il PdG è innanzitutto un piano che per

sua stessa natura si pone l’obbiettivo della tutela delle acque, della tutela degli

ecosistemi acquatici nel loro complesso, come specificato dalla Direttiva 2000/60/CE, e

del raggiungimento di obbiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici, da intendersi come

la capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di

supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. Quindi, globalmente,

le misure previste dal PdG vanno nella direzione di tutelare gli ecosistemi, compresi

quelli che hanno relazione con i siti Natura 2000.

Sulla base dei risultati complessivamente positivi della valutazione delle interferenze

del PdG rispetto ai siti della rete Natura 2000 del distretto Alpi Orientali, non si

prevedono specifiche misure di mitigazione e/o compensazione, tranne che per la

misura 7s

Si richiama infatti l’esigenza di una rigorosa applicazione delle norme nazionali,

regionali e locali sulla Valutazione di incidenza ed in particolare l’assoggettamento dei

piani di attuazione delle misure che prevedono interventi sul territorio, nonché in

seconda battuta, dei singoli interventi, a specifica Valutazione di incidenza, supportata

da indagini a scala locale su habitat e specie presenti.

Va comunque a tal riguardo precisato che l’art. 6 della direttiva 92/43/CEE, prevede

che, in caso di conclusioni negative della valutazione di incidenza ed in mancanza di

soluzioni alternative, un piano o un progetto, se rispondente a motivi imperativi di

rilevante interesse pubblico, inclusi i motivi di natura sociale ed economica, possa

essere comunque realizzato previa adozione di adeguate misure compensative per

garantire che la coerenza globale di rete Natura 2000 sia tutelata.

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96 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Per qunto concerne le esigenze di monitoraggio dei siti della rete Natura 2000, si

richiama il fatto che il monitoraggio del PdG descritto nel successivo par. 6.2

esplicitamente considera, tra le componenti ambientali da sottoporre a controllo, anche

le predette aree.

5.2.4 Conclusioni

L’analisi della Valutazione di incidenza ha dimostrato:

− la significativa presenza e diffusione dei siti della Rete Natura 2000 all’interno del

territorio del distretto, con siti anche estremamente estesi;

− la sostanziale esaustività delle valutazioni effettuate nel RA a supporto della

Valutazione di incidenza, in quanto i criteri di analisi hanno tenuto conto, negli

obbiettivi, delle esigenze di miglioramento degli ecosistemi (obbiettivo 2) e nei

comparti ambientali specificamente della Rete Natura 2000;

− l’assenza di criticità evidenti a livello di distretto ovvero di interferenze tra il PdG e

la Rete Natura 2000;

− l’esigenza, peraltro garantita dalle norme nazionali, regionali e locali, e altresì dal

monitoraggio del PdG che i piani degli interventi derivanti dalle misure del PdG,

nonché i singoli interventi poi, vengano sottoposti a specifiche Valutazioni di

incidenza.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 97

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

5.3 Misure di compensazione/mitigazione

Nella Direttiva 42/2001/CE (art. 5, paragrafo 1 g) si definiscono misure di

compensazione/mitigazione le “misure previste per impedire, ridurre e compensare nel

modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente

dell'attuazione del piano o del programma”.

In tale senso, le misure di compensazione/mitigazione qui identificate si riferiscono alle

situazioni di conflitto e criticità emerse nei capitoli 2, 3 e 4.

In riferimento al capitolo 2 del RA, si riportano nella successiva tabella le misure di

compensazione/mitigazione per le misure identificate come critiche nell’interazione con

piani e programmi (Allegato 4).

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98 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 15 Misure di compensazione/mitigazione per le misure identificate come critiche nell’interazione con piani e programmi.

PIANI   MISURE   COMPENSAZIONE MITIGAZIONE 

Piano Regionale Attività di Cava (PRAC) :

Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale

Tavoli di trattativa diretti con le autorità competenti che hanno redatto i

piani per poter compensare nel miglior modo gli effetti delle azioni

rispetto agli obbiettivi di ambedue i piani le azioni e definire dei criteri di

priorità di attuazione degli obbiettivi dei piani stessi, per evitar e

l'insorgenza di conflitti nell'attuazione degli stessi. Si definiranno azioni

stringenti durante la fase di monitoraggio per quanto riguarda le

interazioni delle seguenti misure per porre in essere i tavoli di

concertazione.

Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione deii dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi) Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione deii dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Belluno :

Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio da alluvioni Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua Attuazione della pianificazione di bacino già esistente ed approvata, in modo sinergico col PdG

Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese)

Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo

Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà)

Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 99

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

In riferimento alle misure significative analizzate al par. 5.1 (Allegato 11), che hanno

rilevato aspetti critici, si riportano nel seguito le relative misure di

compensazione/mitigazione.

ID BACINO ID MISURA Compensazione-mitigazione Fissero Tartaro Canalbianco

Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.4.)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione agli obblighi derivanti dal DMV; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di favorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate.

Adige Azioni finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema (6.10.6)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale e storico culturale paesaggistico in relazione all’aumento della capacità degli invasi; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate, per quanto concernono le problematiche relative agli aspetti storico culturali, si provvederà a tavoli di concertazione con le sovraintendenze di competenza per la atutela e gestione di quei beni che potranno portare problematiche di tipo tecnico agli alvei. Brenta Bacchiglione Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale In relazione ai possibili oneri derivanti dalle revisioni delle concessioniin atto; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate.

Sile Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale In relazione alle limitazioni al prelievo da acque sotterranee; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate

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100 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Piave Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3) Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione dalle revisioni e delle concessioni in atto; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contratti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di favorire l’informazione, la responsabilizzazione e la condivisione delle scelte operate Pianura tra Piave e Livenza

Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione alle limitazioni al prelievo da acque sotteranee; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate

Livenza Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle azioni di qualità degli acquiferi sotterranei; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico.

Lemene Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle azioni di regolamentazione dei prelievi dagli acquiferi sotterranei; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico

Tagliamento Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.2)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV, si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder, e diffusione di best practies, allo scopo di favorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 101

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tributari nella laguna di Marano Grado

Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)

Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle azioni di qualità degli acquiferi sotterranei; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico.

Slizza Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza (6.10.1)

Le criticità si rilevano sulla categoria del suolo in relazione alla necessità di bonificare l’area sede dell’ex miniera di Raibl. Si apriranno tavoli di concertazione e trattaive con le autorià competenti (vedesi capitolo 4.3)

Isonzo Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere (6.10.1)

Le criticità si rilevano sulla categoria suolo (urbanizzazione e siti contaminati) e sul comparto economico (energia e attività economiche legate all’uso dell’acqua). Si apriranno tavoli di concertazione e trattative con le autorià competenti transfrontaliere (vedesi capitolo 4.3) per mitigare gli effetti delle predette criticità.

Levante Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano (6.10.1)

Le criticità si rilevano sulla categoria suolo (urbanizzazione e siti contaminati). Si apriranno tavoli di concertazione e trattative con le autorià competenti transfrontaliere (vedesi capitolo 4.3) per mitigare gli effetti delle predette criticità.

Si sono evidenziati durante la Valutazione di incidenza (par. 5.2) potenziali situazioni di

criticità relative alla misura supllementare 7s. Pertanto si ritiene di inserire la seguente

misura di compensazione/mitigazione.

Brenta, Sile, Piave, Pianura Piave-Livenza, Livenza, Lemene, Tagliamento, Marano-Grado, Isonzo, Levante

Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica (7s)

Applicazione della Valutazione di incidenza in successive fasi di analisi a scala progressivamente più dettagliata: individuando in prima battuta i siti potenzialmente più idonei (es. a livello di piano degli interventi) per arrivare alla scala locale (ad es. fino a livello di progetto definitivo), in cui si suggerisce di porre particolare attenzione alle fasi di cantierizzazione e relativo cronoprogramma e di dettagliare e quantificare, anche a livello di risorse finanziarie necessarie, le eventuali misure di mitigazione/compensazione e i monitoraggi specifici, tenedo conto dei monitoraggi in essere.

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102 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

5.4 Misure alternative/complementari nei bacini del Fissero-Tartaro-Canalbianco e dell’Adige

A fronte delle analisi sin qui effettuate sulle misure, si propongono le seguenti misure

alternative/compensative in un ottica di migliorioramento del PdG stesso.

Adige Limitazione dell’inquinamento da specie ittiche alloctone Massima limitazione nell’inserimento nel reticolo idrografico di specie ittiche alloctone che, come evidenziato dalla caratterizzazione genetica, fenotipica ed ecologica della specie trota marmorata condotte dall’Autorità di bacino del fiume Adige con il progetto GAME, entrano in competizione con le specie autoctone presenti impedendone lo sviluppo e la diffusione. Garantire una corretta strategia di conservazione delle specie ittiche autoctone nel bacino del fiume Adige

Adige Limitazione delle opere in contrasto con lo sviluppo del plancton fluviale

Valutazione ponderata di tutte le opere e manovre sul fiume Adige che potrebbero comportare alterazioni allo sviluppo del potamoplancton tramite le variazioni della velocità del fiume, della sua torbidità oppure delle concentrazioni di nutrienti, tutti fattori riconosciuti, dallo studio PLANADIGE condotto dall’Autorità di bacino dell’Adige, quali alteranti lo sviluppo planctonico Garantire condizioni di dinamica fluviale favorevoli al corretto sviluppo della componente potamoplanctonica

Adige Attivazione di un tavolo di concertazione per contrastare le crisi idriche

Al perdurare di condizioni climatiche che possono far prevedere condizioni di criticità nella disponibilità della risorsa è necessario convocare un tavolo tecnico di discussione fra tutti i soggetti interessati (gestori degli invasi, consorzi di bonifica, enti territoriali etc.) per una analisi aggiornata della problematica. A tal proposito è importante individuare una specifica disciplina per il raccordo interregionale che garantisca tempestività e operatività in questo caso e, più in generale, in caso emergenze connesse con il fiume Adige, con la previsione di definiti limiti temporali entro i quali i rappresentanti politici degli enti territoriali, a fronte di stati di emergenza dovuti a fenomeni di carenza idrica, di piena o di inquinamento delle risorse idriche opportunamente segnalati e comunicati da uno degli enti, provvedono alla stipulazioni di accordi per farvi fronte. Attivazione da parte di ogni Ente delle specifiche iniziative finalizzate a garantire l’equilibrio del bilancio idrico e la tutela della risorsa.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 103

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Adige Designazione delle golene del tratto arginato veneto del fiume Adige quali zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Estensione delle disposizioni previste nel Programma d’azione per le zone vulnerabili da nitrati del Veneto (Titolo V del Testo coordinato delle disposizioni regionali vigenti in materia di disciplina dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e di talune acque reflue aziendali della Regione Veneto) a tutte le golene del tratto arginato del fiume Adige Salvaguardia della qualità delle acque nel tratto finale dell’Adige

Adige Estensione del divieto di utilizzazione dei liquami zootecnici nelle golene del tratto arginato veneto del fiume Adige

Estensione del divieto di utilizzazione di liquami zootecnici come indicato all’art. 5 del Testo coordinato delle disposizioni regionali vigenti in materia di disciplina dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e di talune acque reflue aziendali della Regione Veneto a tutte le aree di golena presenti nel fiume Adige e in tutto il suo tratto arginato Salvaguardia della qualità delle acque nel tratto finale dell’Adige Adige Recupero naturalistico e morfologico del fiume Adige Sull’intero tratto di fiume Adige a valle dello sbarramento di Pontoncello, attuazione delle indicazioni contenute nello “Studio per il recupero naturalistico e morfologico del fiume Adige - tratto Pontoncello – Tombazosana” Recupero naturalistico e morfologico del fiume Adige a valle dello sbarramento di Pontoncello

Adige Rinaturalizzazione ed eventuale depensilizzazione dei torrenti veronesi

Prevedere la rinaturalizzazione ed eventuale depensilizzazione dei torrenti della Lessinia che scendono verso la pianura, fra cui Alpone, Chiampo, Tramigna, Illasi, Valpantena, Squaranto Attenuare il rischio idraulico e poter procedere con interventi di riqualificazione

Adige Applicazione di GEcoRA per la valutazione del rischio ecologico in acque sotterranee

Applicazione della procedura innovativa GEcoRA (Groundwater Ecological Risk Assessment) predisposta dall’Autorità di bacino del fiume Adige in collaborazione con l’Università degli Studi de L’Aquila, per la valutazione del rischio ecologico (GEco Rischio) in acque sotterranee e la gestione degli acquiferi sulla base della presenza di fauna stigobionte, cioè fisiologicamente adattata agli ambienti ipogei Scegliere il miglior approccio gestionale per mitigare il rischio in acque sotterranee

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104 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Adige Applicazione degli indicatori di hydropeaking e di thermopeaking Applicazione degli indicatori di hydropeaking e di thermopeaking come descritto nello studio REPORT a tutte le centrali idroelettriche presenti nel bacino per una valutazione complessiva del loro impatto idraulico e termico Scegliere approcci gestionali dei rilasci dalle centrali in modo da mitigare gli effetti di hydropeaking e di thermopeaking

Adige Applicazione della metodologia HyES per il monitoraggio dell’ambiente iporreico

Applicazione della metodologia HyES (HYporreic Expert System) testata sul bacino dell’Avisio dall’Autorità di bacino dell’Adige per la valutazione della funzionalità, vulnerabilità e rischio cui sono sottoposti gli ambienti iporreici dei fiumi. Definizione di modalità di gestione di sistemi idrici integrati che tengano correttamente conto di tutte le componenti ecologiche di cui consta il corridoio fluviale Adige Misure di coordinamento interregionale In relazione alla dimensione sovraregionale dei temi e delle disposizioni di cui alle direttive comunitarie, riportate in forma estensiva nell’allegato 2 ed in forma sintetica nell’allegato 3, le regioni e le province autonome, entro cinque anni dalla pubblicazione del presente piano, verificano ed eventualmente uniformano i contenuti dei provvedimenti e delle misure già adottate sulle porzioni del bacino di propria competenza. Tali indicazioni vengono riassunte nell’allegato 3 ed indicate con apposito cromatismo rosso (punto di contatto). Per i temi non ancora normati dalle diverse amministrazioni regionali tale principio generale viene richiamato quale azione da promuovere nella fase di redazione delle norme di recepimento ed indicato con cromatismo verde. Istituzione di un quadro di riferimento a scala di bacino quanto più omogeneo e reciprocamente coordinato. Adige Misure di regolazione dei prelievi idroelettrici Va posto in evidenza il fenomeno, ormai in atto da tempo sull’intero comprensorio distrettuale, del sensibile incremento delle istanze di concessione ad uso idroelettrico, interessanti soprattutto il reticolo del bacino montano; se non sottoposto ad adeguato controllo, il fenomeno rischia di aggravare ulteriormente l’attuale condizione di sovrasfruttamento del bacino montano, incrementando il numero dei corpi idrici fluviali sottesi dalle opere di derivazione, con conseguente rischio di forte riduzione della capacità di recupero degli ecosistemi e di generale deterioramento dello stato di qualità degli stessi. E’ pertanto auspicabile che si valuti la possibilità di adottare misure di contenimento di tale fenomeno. Tutela degli aspetti qualitativi dei corpi idrici

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 105

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Fissero Tartaro Canalbianco Misure di coordinamento interregionale

In relazione alla dimensione sovraregionale dei temi e delle disposizioni di cui alle direttive comunitarie, riportate in forma estensiva nell’allegato 2 ed in forma sintetica nell’allegato 3, le regioni, entro cinque anni dalla pubblicazione del presente piano, verificano ed eventualmente uniformano i contenuti dei provvedimenti e delle misure già adottate sulle porzioni del bacino di propria competenza. Tali indicazioni vengono riassunte nell’allegato 3 ed indicate con apposito cromatismo rosso (punto di contatto). Per i temi non ancora normati dalle diverse amministrazioni regionali tale principio generale viene richiamato quale azione da promuovere nella fase di redazione delle norme di recepimento ed indicato con cromatismo verde. Istituzione di un quadro di riferimento a scala di bacino quanto più omogeneo e reciprocamente coordinato.

5.5 Difficoltà incontrate

Si illustrano nell’elenco seguente le difficoltà incontrate nel corso dello sviluppo del

presente RA:

− Estrema compressione dei tempi disponibili per le attività di elaborazione del

progetto di piano e della relativa VAS, per le note ragioni di indifferibilità ed

urgenza.

− Necessità di doversi riferire allo stato attuale delle conoscenze dovendo

comunque favorire l’individuazione di misure finalizzate all’armonizzazione dei

Piani di Tutela delle Acque di iniziativa regionale e delle ulteriori iniziative di

pianificazione già adottate dalle Autorità di bacino in materia di gestione delle

risorse idriche.

− Necessità di valutare la risoluzione delle criticità a scala distrettuale

eventualmente non contemplate negli strumenti di pianificazione a scala

regionale o di bacino.

− Impianto normativo variegato e difficilmente omogeneizzabile specialmente per

la presenza delle autonomie speciali.

− Difficoltà di reperimento delle informazioni per scarsa pubblicità (assenza nei

siti web istituzionali) degli strumenti di pianificazione soprattutto di tipo

subordinato (es. Consorzi di Bonifica) anche per la mancanza di aggiornamenti

recenti della pianificazione.

− Relativa scarsa collaborazione da parte di enti contattati per la fornitura dei dati.

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106 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

− Difficoltà di coordinamento interno tra le varie sedi delle AdB poste in regioni

differenti.

− Mancanza di specifiche professionalità, all’interno delle Autorità di Bacino,

rivolte alle tematiche della VAS.

− Frammentazione delle analisi dovuta alla presenza di numerosi bacini all’interno

del distretto.

− Impossibilità di numerosi spostamenti logistici necessari per incontri, raccolta

dati etc. a causa di carenza di fondi specifici.

Per quanto concerne in particolare la carenza di elementi conoscitivi si sono

riscontrate carenze in particolare per i seguenti aspetti:

− Mancanza di definizione dei corpi idrici sotterranei e delle relative reti di

monitoraggio così come previsto dal D.L. 16 marzo 2009 di attuazione della

direttiva comunitaria 2006/118/CE per tutto il distretto.

− Mancanza di dati georiferiti che consentano analisi attraverso strumenti GIS.

− Mancanza di valutazione dello stato qualitativo dei corpi idrici superficiali ai

sensi della direttiva 2000/60/CE.

− Mancanza di dataset di indicatori ambientali istituzionalmente riconosciuto a

livello nazionale a cui riferirsi nelle valutazioni degli impatti.

− Ridotta disponibilità di VAS relativamente alle pianificazioni consultate.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 107

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

6 Conclusioni e descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo

Nel presente capitolo vengono illustrate le conclusioni delle analisi sviluppate sul PdG

e vengono illustrate le conseguenti necessità di monitoraggio del PdG.

6.1 Conclusioni delle analisi

Il PdG del distretto si applica ad un territorio molto vasto e idrograficamente molto

diversificato, costituito infatti da quattordici differenti bacini idrografici.

In particolare si rileva:

1. la transfrontalierarità del distretto oggetto del PdG, che coinvolge Slovenia,

Austria e Svizzera;

2. la presenza di aree di particolare interesse/rilievo: Siti Inquinati di interesse

Nazionale (ex Legge n. 426 del 1998 e s.m.i.); siti sottoposti a regimi normativi

speciali (laguna di Venezia: Legge speciale 171/73 e s.m.i.); siti di rilevo a

livello internazionale (UNESCO World Heritage Center delle Dolomiti e di

Venezia e la sua laguna);

3. l’alta variabilità e disomogeneità territoriale (morfologica, idrogeologica ed

idrologica) dei 14 bacini componenti il distretto;

4. la variabilità amministrativa (3 Regioni, Veneto, Friuli Venezia Giulia,

Lombardia, di cui una Regione a statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia, e 2

Province autonome Trento e Bolzano) con conseguente diversa autonomia

legislativa e competenza territoriale;

Sulla base delle suddette premesse, il RA si è sviluppato secondo i seguenti criteri

metodologici:

− la normoconformità del processo di analisi svolto (ex Direttiva 2001/42/CE), per

cui ci si è valsi della metodologia consolidata ed adottata all’interno del progetto

DIVAS, sviluppato tra il 2007 e il 2009 da Regione Veneto, Regione Abruzzo e

Università Ca’ Foscari di Venezia (con la collaborazione di Consorzio Venezia

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108 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Ricerche; Thetis S.p.A. e E-Ambiente) sulla linea di finanziamento del

Programma di Prossimità Adriatico INTERREG/CARDS-PHARE, all’interno

dell’Asse 1 - Tutela e valorizzazione ambientale, culturale ed infrastrutturale del

territorio transfrontaliero;

− l’ottemperanza alle prescrizioni e pareri pervenuti nell’ambito della procedura di

VAS del PdG (fase iniziale di Scoping, pareri sul RP e indicazioni sullo sviluppo

del RA):

a. parere MATTM n. 338 del 29 luglio 2009;

b. parere Regione Veneto n. 53 del 30 luglio 2009;

c. parere Ministero per i Beni e le Attività Culturali prot. n. DG

PPAC/34.19.04/10546 del 5 agosto 2009;

− la scala di analisi del PdG e del territorio interessato ha mantenuto come

riferimento, a scala maggiore, il livello provinciale, tenuto conto della presenza

delle province autonome di Trento e Bolzano;

− l’analisi si è basata su dati ed indicatori reperibili e facilmente fruibili;

− in considerazione dei tempi limitati di sviluppo del RA, l’analisi si è avvalsi

ampiamente di tabelle spesso tra loro correlate per analisi a cascata.

Il RA pertanto si riferisce all’intero distretto mantenendo le analisi di base, proprio per

la specificità di ciascun bacino e per come è strutturato lo stesso PdG, a livello di

bacino, sintetizzando successivamente le valutazioni a livello di distretto.

Le analisi condotte nel RA, dimostrano che:

− il sistema distretto senza l’attuazione del PdG risulta comunque sostenibile (analisi

dell’opzione zero);

− il PdG risulta coerente con gli obbiettivi di sostenibilità della comunità europea e

con gli indirizzi della direttiva 2000/60/CE (verifica di coerenza esterna);

− gli obbiettivi del PdG sono coerenti e tendenzialmente sia coerenti che sinergici con

altri piani e programmi (coerenza interna);

− sono state attivate le necessarie procedure di consultazione transfrontaliera

(Slovenia, Austria e Svizzera) per lo sviluppo e l’integrazione del PdG;

− l’analisi degli impatti sull’ambiente complessivamente non ha identificato criticità

significative; l’analisi ha peraltro permesso per alcuni impatti potenzialmente

negativi, di individuare specifiche misure di compensazione e mitigazione;

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 109

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

− l’analisi della Valutazione di incidenza ha dimostrato l’assenza di criticità evidenti a

livello di distretto ovvero di interferenze tra il PdG e la Rete Natura 2000.

In considerazione della normativa di riferimento che nel caso in esame, essendo il

distretto transfrontaliero, è la Direttiva 42/2001/CE, qualora si verificassero

osservazioni durante la successiva fase di consultazione, ci si riserva di inserire

eventuali analisi di sostenibilità di misure eventualmente proposte o parti ritenute

carenti, nella successiva Dichiarazione ambientale di Sintesi, coerentemento con

quanto richiesto dalla suddetta direttiva europea.

6.2 Monitoraggio

Secondo l’art 10 della Direttiva 42/2001/CE:

1. Gli Stati membri controllano gli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani e dei programmi al fine, tra l'altro, di individuare

tempestivamente gli effetti negativi imprevisti e essere in grado di adottare le

misure correttive che ritengono opportune.

2. Al fine di conformarsi al disposto del paragrafo 1, possono essere impiegati, se del caso, i meccanismi di controllo esistenti onde evitare una duplicazione del monitoraggio.

Poiché il PdG, per obblighi normativi (all. 5 della Direttiva 2000/60/CE), deve

predisporre un monitoraggio specifico dei corpi idrici, il monitoraggio di piano previsto

dalla procedura di VAS per il caso in questione ne propone l’integrazione favorendo

così sinergia e sostenibilità anche economica delle azioni di monitoraggio.

I livelli quindi sono due:

1. Monitoraggio relativo alla gestione del PdG per controllare il raggiungimento

degli obbiettivi di sostenibilità nella durata di applicazione (sei anni dalla sua

adozione);

2. Monitoraggio dell’applicazione delle misure, eseguito secondo le prescrizioni

della Direttiva 2000/60/CE e sue integrazioni. Questo tipo di monitoraggio verrà

opportunamente integrato con attività miranti al monitoraggio degli aspetti di

sostenibilità ambientale e dei comparti ambientali non specificamente trattati nel

PdG (aspetti sociali, economici, culturali, ecc.).

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110 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

L’impostazione metodologica del monitoraggio si è basata sui concetti della miglior

gestione dei processi dati dalla norma ISO 9000 e ISO 9001.

Gli obbiettivi specifici del piano di monitoraggio del PdG sono:

1. Controllo di funzionalità, qualità e sostenibilità del PdG;

2. Controllo dell’efficacia delle misure;

3. Controllo di sostenibilità del monitoraggio stesso.

Nel seguito si propongono le attività di monitoraggio, l’organigramma e le risorse

umane necessarie, i tempi di attuazione e un budget di massima.

Si fa presente che non è possibile quantificare i costi delle attività di monitoraggio dei

corpi idrici, a fronte dell’impossibilità di stimare ad oggi il peso delle singole voci di

analisi e campionamento.

Attività previste

L’attività di monitoraggio è stata progettata avendo come riferimento un modello di ciclo

continuo (diagramma di Deming, di cui alla successiva figura) per il miglioramento

continuo del monitoraggio dei sistemi.

Figura 19 Diagramma di sviluppo del monitoraggio.

a.1 Gestione

a.2 

Aggiornamento  ed 

identificazione dati

a.3 

Data analisi 

a.4 

Analisi misure

Revisone delle misure da parte del direttivo

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 111

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

La attivita si dividono in 5 sotto gruppi:

- a.1 Gestione del monitoraggio

- a.2 Aggiornamento ed identificazione dei dati

o a.2.1 Ricerca di indici ed indicatori

o a.2.2 Procedura di inserimento dati

- a.3 Analisi sistematica dell’efficacia ed efficienza del PdG

o a.3.1 Monitoraggio ex Direttiva 2000/60/CE

o a.3.2 Analisi di validità delle misure e degli obbiettivi (ex Direttiva

42/2001/CE)

- a.4 Feed back di implementazione delle procedure di monitoraggio

- a.5 Sviluppo di sistemi informatici del monitoraggio

I tempi di revisione delle procedure sono previsti con cadenza semestrale/annuale, a

partire dal terzo mese dall’uscita del piano.

a.1 Gestione del monitoraggio

L’attività di gestione implica l’individuazione di una figura con comprovata esperienza,

nella gestione di processi di analisi e valutazione di piani con funzioni di Responsabile

dell’effettivo sviluppo del piano di monitoraggio.

Tale figura dovrebbe avere le competenze di:

- coordinamento di tutte le attività di monitoraggio;

- comunicazione alle strutture amministrative interne eventuali carenze;

- attivazione e mantenimento dei contatti necessari con gli organi istituzionali

operanti nel monitoraggio;

- valutazioni di sintesi a fronte delle analisi e delle risultanze del monitoraggio;

- proposta di tutte le modifiche per il corretto svolgimento del piano.

a.2 Aggiornamento ed identificazione dati

Questa fase comporta:

− revisione/integrazione del gruppo di indici ed indicatori preliminarmente identificati

nelle analisi del RA;

− impostazione ed implementazione delle tabelle analisi.

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112 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

a.2.1 Ricerca di indici ed indicatori

Svilupperà un data base composto di dati e metadati per l’identificazione della qualità

delle misure.

Nella ricerca dei dati e metadati si terrà conto delle seguenti priorità:

• precedenza agli indicatori presenti in banche dati condivise e fruibili non a

pagamento;

• indicatori derivanti da banche dati fruibili a pagamento;

• indicatori rilevati (rilievi compiuti a spese dell’AP).

Tutti i dati ed i metadati integreranno anche il monitoraggio obbligatorio ai sensi della

direttiva 2000/60/CE.

a.2.2. Procedura di inserimento dati

Per poter organizzare ed analizzare i dati si utilizzerà la tabella di Allegato 5 come

base di contestualizzazione territoriale ed ambientale, che verrà integrata dalla

seguente tabella di dettaglio per quanto concerne la revisione degli indicatori:

INDICATORE S P I fonte Aggiornamento

dove

indicatore = individua la descrizione dello stesso

S. P. I. = identificano il tipo di indicatore (stato, pressione, impatto)

ed il suo valore espresso nella corretta unità di misura

Fonte = si identifica la fonte da cui vengono reperiti i valori degli

indici

Aggiornamento = la cadenza con cui tali indicatori vengono aggiornati nei

loro data base di riferimento

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 113

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

a.3 Analisi sistematica dell’efficacia e dell’efficienza del PdG

L’analisi delle misure si divide in due sotto settori:

1. un’analisi obbligatoria di cui alla Direttiva 2000/60/CE;

2. un’analisi della validità delle misure e degli obbiettivi.

a.3.1 Monitoraggio di cui all’all. 5 sezione 1.3 e successive modifiche (ex Direttiva

2000/60/CE)

In questa fase di analisi saranno recepiti i monitoraggi dei corpi idrici (ex Direttiva

2000/60/CE), i quali verranno integrati con analisi di dettaglio, per i comparti mancanti

rispetto alle componenti ambientali identificate nella VAS. (economia popolazione

etc…).

Queste analisi integreranno quelle già sviluppate nella Valutazione globale ambientale

provvisoria.

a.3.2 Analisi di validità delle misure e degli obbiettivi (ex Direttiva 42/2001/CE)

In questa fase di analisi si effettueranno il monitoraggio costante delle normative e dei

piani e programmi che durante la vita del piano andranno a sussistere sugli obbiettivi

dello stesso e sulle misure.

Si utilizzeranno le tabelle in allegato (Allegato 4) mantenendole aggiornate con

periodicità annuale.

Per quanto concerne invece l’effettiva efficacia delle misure si propone una valutazione

utilizzando la seguente tabella applicata a ciascuna misura.

Tra le voci in ordinata nella tabella sopra richiamata, è presente il così detto “Valore

risultante”, che rappresenta la somma degli indicatori di impatto, pressione e stato,

secondo gli attuali modelli DPSIR.

Tale valore è rappresentativo della bontà di ogni misura di piano nella sua

applicazione.

Il primo step di analisi sarà quindi a livello di bacino.

Successivamente sarà effettuata un seconda aggregazione, sviluppando un’unica

tabella di analisi a livello di distretto.

In tale contesto sarà utilizzato il modello dell’Allegato 9.

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114 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

I dati da utilizzare in questa seconda fase saranno di carattere quantitativo e non più

qualitativo, rivalutati in termini di “valori certi normalizzati” secondo i seguenti comparti

indicativi:

− Superficie quadrata del bacino

− Popolazione residente

− Numero di turisti

− Numero di aziende agricole in area

− Numero di aziende zootecniche

− Numero di turisti presenti nell’arco dell’annualità

− Numero di aziende presenti in area

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 115

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Tabella 16 Esempio di analisi delle misure con matrici DPSIR.

TABELLA 12 PdG del xx/xy/20yy rif cap pag    EMISSIONE:xx/yy/20xy REV 0.1

BACINO ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

SALUTE POPOLAZIONE

Descrizione della misura e sue

attuazioni specifiche

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116 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

a.4 Feed back di implementazione delle procedure di monitoraggio

Le valutazioni di cui sopra verranno sviluppate da un gruppo di esperti per valutare il

monitoraggio in progress, parallelamente il Manager di gestione dovrà valutare

sostanzialmente i seguenti aspetti:

• tempi del reperimento dei dati calcolati in giorni/uomo;

• costi del recupero dei dati e controllo di coerenza con i costi ammessi per lo

stesso;

• tempi e modalità di analisi valutate in giorni/uomo.

Verrà valutato dall’MG se il sistema di controllo è sostenibile, nel caso contrario dovrà

sviluppare tutte le azioni atte ad ottimizzare il sistema.

a.5 Sviluppo sistemi informatici del monitoraggio

In una proiezione a sei anni non è reputato possibile gestire il PdG ed i suoi

monitoraggi senza strumenti di tipo GIS non condivisi. Si impone quindi (anche se vi è

una misura che lo recepisce) l’applicazione di un sistema SIT con banca dati condivisa

per i monitoraggi, che richiederà tre figure:

• un amministratore di sistema;

• un tecnico specializzato in GIS;

• un tecnico specializzato in sviluppo di data base.

Il sistema informatico si svilupperà parallelamente al si sistema di monitoraggio e

dovrebbe diventare autonomo dopo il terzo anno (fasi di progettazione ed avviamento);

per permettere il test della struttura del sistema GIS condiviso e la sua validazione con

revisione annuale delle basi dati di calcolo e di analisi.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 117

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Organizzazione

Per ottimizzare la gestione dei monitoraggi si propone il seguente organigramma,

ritenuto adeguato per le attività dei primi tre anni.

Figura 20 Organigramma primi tre anni di monitoraggio.

Nei successivi tre anni, è ipotizzabile un aggiustamento dell’organigramma ad attività a

regime secondo il diagramma seguente.

Figura 21 Organigramma ultimi tre anni di monitoraggio.

Funzione di operatori ed analisti del sistema

Funzione di gestire il comparto di analisi per strutturare il 

sistema di gestione informatico del monitoraggio

Funzione di gestione e di coordinamento del sistema MG

MD

Recupero dati 

Analisi misure

MT

Sviluppo piattaforma 

GIS

analisti delell elaborazioni e calibrazioni delle stesse 

in funzione dei dati

funzione di revisione dati e ricerca degli stessi

Funzione di gestione e di coordinamento del 

sistemaMG

Revisone dati

Elaborazioni GIS

Analisi delle risultanze GIS

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118 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

A regime si precede la necessità di un gruppo di lavoro di n. 6 persone interne di cui:

• un manager di gestione;

• un amministrativo per le specifiche procedure;

• due persone per il reperimento dati;

• tre persone di supporto per il sistema GIS.

La struttura potrà essere inoltre coadiuvata da esperti esterni di settore per eventuali e

specifiche attività di analisi.

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 119

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Cronoprogramma

ATTIVITA’ 2010 2011 2012 2013 2014 2015

a1

a2

a3

a4

a5

Figura 22 Cronoprogramma del monitoraggio.

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120 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Budget

Si riporta di seguito una stima orientativa dei costi per la messa in essere del

monitoraggio.

Attività per sei anni Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 320.700,00 € 189.600,00 € 189.600,00 € 52.200,00 € 505.800,00 € 1.257.900,00 Amministrazione € 24.000,00 € 24.000,00 € 9.000,00 € 6.000,00 € 10.000,00 € 73.000,00 Viaggi spostamenti e sopralluoghi

€ 24.000,00 € 24.000,00 € 6.000,00 € 6.000,00 € 20.000,00 € 80.000,00

Analisi € - € - € - € - € - Esperti esterni € - € 1.000.000,00 € 800.000,00 € 640.000,00 € 900.000,00 € 3.340.000,00 Materiali ed attrezzature € - € - € - € - € 650.000,00 € 650.000,00

Varie il 7% delle spese ordinarie € 25.809,00 € 86.632,00 € 70.322,00 € 49.294,00 € 37.506,00 € 269.563,00

Totale € 368.700,00 € 1.237.600,00 € 1.004.600,00 € 704.200,00 € 2.085.800,00 € 5.400.900,00

Il costo per anno risulta essere così suddiviso:

Anno 1 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 55.200,00 € 35.600,00 € 35.600,00 € 12.700,00 € 91.800,00 € 230.900,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi

€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00

Analisi € - Esperti esterni € 200.000,00 € 200.000,00 € 200.000,00 € 200.000,00 € 800.000,00 Materiali ed attrezzature € 450.000,00 € 450.000,00

Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.424,00 € 17.052,00 € 16.667,00 € 15.029,00 € 52.136,00 € 105.308,00

Totale € 63.200,00 € 243.600,00 € 238.100,00 € 214.700,00 € 744.800,00 € 1.504.400,00

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Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 121

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Anno 2 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 55.200,00 € 35.600,00 € 35.600,00 € 12.700,00 € 91.800,00 € 230.900,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi

€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00

Analisi € - Esperti esterni € 200.000,00 € 150.000,00 € 100.000,00 € 150.000,00 € 600.000,00 Materiali ed attrezzature € 200.000,00 € 200.000,00

Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.424,00 € 17.052,00 € 13.167,00 € 8.029,00 € 31.136,00 € 73.808,00

Totale € 63.200,00 € 243.600,00 € 188.100,00 € 114.700,00 € 444.800,00 € 1.054.400,00

Anno 3 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 55.200,00 € 35.600,00 € 35.600,00 € 12.700,00 € 91.800,00 € 230.900,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi

€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00

Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 150.000,00 € 100.000,00 € 50.000,00 € 450.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00

Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.424,00 € 13.552,00 € 13.167,00 € 8.029,00 € 10.486,00 € 49.658,00

Totale € 63.200,00 € 193.600,00 € 188.100,00 € 114.700,00 € 149.800,00 € 709.400,00

Anno 4 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 51.700,00 € 27.600,00 € 27.600,00 € 4.700,00 € 76.800,00 € 188.400,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi

€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00

Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 100.000,00 € 80.000,00 € 10.000,00 € 340.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00

Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.179,00 € 12.992,00 € 9.107,00 € 6.069,00 € 6.636,00 € 38.983,00

Totale € 59.700,00 € 185.600,00 € 130.100,00 € 86.700,00 € 94.800,00 € 556.900,00

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122 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali

Anno 5 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 51.700,00 € 27.600,00 € 27.600,00 € 4.700,00 € 76.800,00 € 188.400,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi

€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00

Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 100.000,00 € 80.000,00 € 10.000,00 € 340.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00

Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.179,00 € 12.992,00 € 9.107,00 € 6.069,00 € 6.636,00 € 38.983,00

Totale € 59.700,00 € 185.600,00 € 130.100,00 € 86.700,00 € 94.800,00 € 556.900,00

anno 6 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 51.700,00 € 27.600,00 € 27.600,00 € 4.700,00 € 76.800,00 € 188.400,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi

€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00

Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 100.000,00 € 80.000,00 € 10.000,00 € 340.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00

Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.179,00 € 12.992,00 € 9.107,00 € 6.069,00 € 6.636,00 € 38.983,00

Totale € 59.700,00 € 185.600,00 € 130.100,00 € 86.700,00 € 94.800,00 € 556.900,00

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PIANO DI GESTIONE DEI

BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI

Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della Direttiva 42/2001/CE

RAPPORTO AMBIENTALE ALLEGATI

18/09/09

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 1

1 di 7

ELENCO SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE

Repubblica d’Austria Repubblica di Slovenia Confederazione Elvetica Presidenza XIII Commissione Territorio Ambiente Beni Ambientali del Senato della Repubblica Presidente VIII Commissione Ambiente della Camera Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici Agenzia Regionale Protezione Ambiente del Friuli Venezia Giulia Regione Lombardia – Direzione Generale Qualità dell'Ambiente Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Lombardia Regione del Veneto – Direzione Difesa del Suolo Regione del Veneto – Direzione Ambiente Agenzia Regionale Protezione Ambiente del Veneto Provincia Autonoma di Trento – Dipartimento Urbanistica e Ambiente Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Trento Provincia Autonoma di Bolzano – Ufficio Tutela Acque Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Bolzano Autorità di Bacino Interregionale Fissero Tartaro-Canalbianco Autorità di Bacino Interregionale del Lemene Autorità di Bacino Regionale Sile e Pianura tra Piave e Livenza Autorità di Bacino Regionale del Friuli Venezia Giulia Unione Province d’Italia Associazione Nazionale Comuni italiani – Veneto Associazione Nazionale Comuni italiani – Friuli Associazione Nazionale Comuni italiani – Lombardia Consorzio dei Comuni trentini Consorzio dei comuni della Provincia di Bolzano U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione del Veneto U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione del Friuli Venezia Giulia U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione della Lombardia U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione Trento U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione Bolzano A.T.O. Orientale Triestino A.T.O Orientale Goriziano

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 1

2 di 7

A.T.O Centrale Friuli A.T.O Occidentale A.T.O Lemene A.T.O. Alto Veneto A.T.O. Bacchiglione A.T.O. Brenta A.T.O. Laguna di Venezia A.T.O. Polesine A.T.O. Valle del Chiampo A.T.O. Veneto Orientale A.T.O. Veronese A.T.O. Mantova Consorzio di bonifica Ledra-Tagliamento Consorzio di bonifica Bassa Friulana Consorzio di bonifica Cellina Meduna Consorzio di bonifica Pianura Isontina Consorzio di bonifica Fossa di Prozzolo Consorzio di bonifica Adige-Bacchiglione Consorzio di bonifica Pedemontano Sinistra Piave Consorzio di bonifica Adige Garda Consorzio di bonifica Agro Veronese Tartaro Tione Consorzio di bonifica Bacchiglione Brenta Consorzio di bonifica Basso Piave Consorzio di bonifica Delta Po Adige Consorzio di bonifica Dese Sile Consorzio di bonifica Destra Piave Consorzio di bonifica Euganeo Consorzio di bonifica di II grado Lessinio Euganeo Berico Consorzio di bonifica Padana Polesine Consorzio di bonifica Medio Astico Bacchiglione Consorzio di bonifica Padana Polesana Consorzio di bonifica Pedemontano Brenta Consorzio di bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba Consorzio di bonifica Pianura veneta tra Piave e Livenza Consorzio di bonifica Polesine Adige-Canalbianco Consorzio di bonifica Sinistra Medio Brenta Consorzio di bonifica Riviera Berica Consorzio di bonifica Valli Grandi e Medio veronese Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà Unione Veneta Bonifiche Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi Parco Nazionale dello Stelvio Parco Regionale del delta del Po

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 1

3 di 7

Parco Regionale dei Colli Euganei Parco Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo Parco Regionale della Lessinia Parco Regionale del fiume Sile Parco Regionale di Fanes Sennes Braies Parco Regionale del Gruppo del Tessa Parco Regionale del Monte Corno Parco Regionale Puez Odle Parco Regionale dello Sciliar Parco Regionale Vedrette di Ries Aurina Parco Regionale Adamello Brenta Parco Regionale Paneveggio – Pale di San Martino Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie Consiglio delle Autonomie locali Museo Tridentino di scienze naturali Elenco integrativo relativo alla Laguna di Venezia

Comitato istituito dall’art. 4 della legge 29 novembre 1984, n. 798, sui “Nuovi interventi per la salvaguardia di Venezia” e costituito dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai ministri dei Lavori pubblici, per i Beni culturali ed ambientali, della Marina mercantile, per l’Ecologia, della Ricerca scientifica e tecnologica, dal Presidente della Giunta regionale, dai sindaci di Venezia e di Chioggia e, con diritto di voto limitato, dai sindaci degli altri sette comuni della gronda lagunare

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale Qualità Della Vita

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Veneto - Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia

Regione Veneto - Segreteria regionale Ambiente e Territorio

Regione Veneto - Segreteria regionale Sanità e Sociale

Veneto Agricoltura

Provincia di Venezia

Provincia di Padova

Provincia di Treviso

Provincia di Vicenza

Commissario delegato per l'emergenza socio economico ambientale relativa ai canali portuali di grande navigazione della laguna di Venezia

Commissario delegato per l’emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto

Autorità Portuale di Venezia

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 1

4 di 7

Capitaneria di Porto - Reparto Tecnico Amministrativo

Sezione Demanio Ambiente - Venezia

Capitaneria di Porto di Chioggia

Comune di Agna

Comune di Anguillara Veneta *

Comune di Arquà Petrarca

Comune di Arre

Comune di Arzergrande

Comune di Bagnoli di Sopra

Comune di Baone *

Comune di Battaglia Terme *

Comune di Borgoricco

Comune di Bovolenta

Comune di Brugine

Comune di Cadoneghe

Comune di Campodarsego *

Comune di Camposampiero

Comune di Candiana

Comune di Cartura *

Comune di Cittadella *

Comune di Codevigo

Comune di Conselve

Comune di Correzzola

Comune di Due Carrare *

Comune di Este *

Comune di Galliera Veneta

Comune di Galzignano Terme

Comune di Legnaro

Comune di Loreggia

Comune di Massanzago

Comune di Monselice

Comune di Montegrotto Terme *

Comune di Noventa Padovana *

Comune di Padova *

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 1

5 di 7

Comune di Pernumia *

Comune di Piombino Dese

Comune di Piove di Sacco

Comune di Polverara

Comune di Ponte S. Nicolò *

Comune di Pontelongo

Comune di Pozzonovo *

Comune di San Giorgio delle Pertiche *

Comune di San Giorgio in Bosco *

Comune di San Martino di Lupari

Comune di San Pietro Viminario

Comune di Santa Giustina in Colle

Comune di Sant'Angelo di Piove di Sacco

Comune di Sant'Elena *

Comune di Saonara

Comune di Solesino *

Comune di Terrassa Padovana

Comune di Tombolo

Comune di Trebaseleghe

Comune di Tribano *

Comune di Vigonza

Comune di Villa del Conte *

Comune di Villanova di Camposampiero

Comune di Campagna Lupia

Comune di Campolongo Maggiore

Comune di Camponogara

Comune di Cavallino Treporti

Comune di Cavarzere *

Comune di Chioggia *

Comune di Cona

Comune di Dolo

Comune di Fiesso D’artico

Comune di Fossalta di Piave *

Comune di Fossò

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 1

6 di 7

Comune di Jesolo *

Comune di Marcon

Comune di Martellago

Comune di Meolo *

Comune di Mira

Comune di Mirano

Comune di Musile di Piave *

Comune di Noale

Comune di Pianiga

Comune di Quarto d’Altino

Comune di Salzano

Comune di Scorzè

Comune di Spinea

Comune di Strà

Comune di Santa Maria di Sala

Comune di Venezia

Comune di Vigonovo

Comune di Altivole *

Comune di Asolo *

Comune di Breda di Piave *

Comune di Caerano S. Marco *

Comune di Casale sul Sile *

Comune di Castelfranco Veneto

Comune di Castello di Godego *

Comune di Cornuda *

Comune di Loria *

Comune di Maser

Comune di Mogliano Veneto

Comune di Monastier di Treviso

Comune di Montebelluna *

Comune di Morgano *

Comune di Preganzio *l

Comune di Resana

Comune di Riese Pio X *

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 1

7 di 7

Comune di Roncade *

Comune di San Biagio di Callalta *

Comune di Vedelago *

Comune di Zenson di Piave *

Comune di Zero Branco *

Comune di Cartigliano *

Comune di Rosà *

Comune di Rossano Veneto *

Comune di Tezze sul Brenta * * appartiene parzialmente al Bacino Scolante in Laguna di Venezia

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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

OB

3.a

OB

3.b

OB

4.a

OB

4.b

par. 2.1.1 1

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 76/160/CEE (abrogata) e sostituita dalla Direttiva 2006/07/CE (acque di balneazione)

1 1

DPR n. 470 del 08/06/1982 e s.m.i., come sostituito dal D.lgs. 30/5/2008, n. 116; Decreto del Ministero della Sanità, di concerto con Ministerodell’Ambiente, 17 giugno 1988; Decreto-legge 13 aprile 1993, n. 109,convertito dalla legge 12 giugno 1993, n. 185; Legge 29 dicembre 2000,n. 422; Legge 11 luglio 2002, n. 140; Decreto-legge 31 marzo 2003, n.51; Legge 30 maggio 2003, n. 121; Decreto-legge 4 giugno 2004, n. 144,convertito nella legge 28 luglio 2004, n. 192; D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152; Legge 06 febbraio 2007, n. 13; D.Lgs. 11 luglio 2007, n. 94

Applicazione dei criteri minimi di qualità cui devono rispondere le acque di balneazione, ovvero i parametri fiscico-chimici e microbiologici, i valori limite tassativi e i valori indicativi di questi parametri, la frequenza minima di campionatura ed il metodo di analisi o di ispezione di tali acque. Misure di contenimento inquinamento microbiologico, tramite l’attivazione della disinfezione obbligatoria.

Sul, SucPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1

Tutti i bacini

1,1

Regione Lombardia - Circolare regionale 27/SAN/89; D.G.R. 29/3/2006,n. 2244 “Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, aisensi dell’articolo 44 del D.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19della L.R. 26/2003”; Regolamento regionale 24/3/2006, n. 3

Sul, Suc

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia, norme di attuazione, art. 24 SI (?) (?) No

1,2

Provincia Autonoma di Bolzano - D.G.P. del 23/04/1991 e successive,L.P. n. 29 del 11/06/1975, “Norme per la tutela dei bacini d'acqua”, L.P.n.16 del 25/07/1970, “Tutela del paesaggio”, L.P. n. 8 del 18/06/2002,“Disposizioni sulle acque”

Sul, Suc

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.1; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in

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P,PT

RC

etc

)…..

Am

bito

terr

itoria

lie

1,3 Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 3310 del 19/12/2008 Sul, Suc

Pdg Adige, Capitolo 6, paragrafo 6.1.1; Pdg Brenta-Bacchiglione, Capitolo 6, paragrafo 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento; bacino del Brenta-bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento; bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

1,4Regione Veneto - L.R. n. 15 del 12 luglio 2007, D.G.R. n. 74 del23/01/2004; D.G.R. n. 1909 del 20/06/2006; D.G.R. n. 4022 del19//12/2006; D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA)

Sul, Suc PdG vari, Capitolo 6, Par. 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto Bacini vari in Regione

Veneto Piano di tutela delle acque, artt. 9, 18, 24, 27, 29 NO, solo adottato SI (?) No

parr. 2.1.2 e 2.1.10 2

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 92/43/CEE (habitat) e Direttiva 79/409/CEE (uccelli selvatici)

1 1

L. 11/2/1992, n. 157; D.P.R. 8/9/1997, n. 357 e s.m.i.; D.M. 3/4/2000;D.M. 3/9/1992; D.M. 25/3/2004; D.M. 25/3/2005, n. 428; D.M. 25/3/2005,n. 430; D.M. 5/7/2007; D.M. 17/10/2007, n. 184; D.M. 3/7/2008; D.M.30/3/2009

Istituzione della Rete Natura 2000, costituita dalle aree protette, per la conservazione e gestione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, con l'adozione di misure intese a favorire la conservazione di habitat naturali prioritari e specie prioritarie di interesse comunitario

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, par. 2.1.2 e 2.1.10

Tutti i bacini

2,1

Regione Lombardia - L.R. 27.07.77 n. 33; D.G.R. 8.08.2003, n. 7/14106;D.G.R. 30.07.2004, n. 7/18453; D.G.R. 30.07.04 n. 7/18454; D.G.R.15.10.04 n. 7/19018; D.G.R. 25.01.2006 n. 8/1791; D.G.R. 06.03.08, n.8/6648; D.G.R. 30.07.08 n. 8/7884; D.G.R. 08.04.09 n. 8/9275; decreto15484 del 22.12.2008

Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

2,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.16 del 25/07/1970 “Tutela delpaesaggio”; L.P. 25/7/1970, n. 16; L.P. 28/6/72 n. 13; L.P. 13/8/73, n. 27;L.P. 12/3/81, n. 7; L.P. 17/7/87 n. 14; D.P.G.P. 01/63; D.G.P. 08/229

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.2 e 6.1.10; Pdg Piave, Capitolo 6, paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, paragrafi 2.1.2 e 2 1 10

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Piano di gestione per il Parco Naturale Gruppo di Tessa,Piano di gestione per il Parco Naturale Puez-Odle, Pianodi gestione per il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies,Piano di gestione per il Parco Naturale Monte Corno,Piano di gestione per il Parco Naturale Dolomiti di Sesto,Piano di gestione per il Parco Naturale Vedrette di Ries-

SI (?) (?) No

2.1.10 Autonoma di Bolzano Piano di gestione per il Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina

2,3

Regione Veneto - D.G.R. 30 dicembre 2003, n. 4360, D.G.R. 29dicembre 2004, n. 4526, D.P.G.R. 18 maggio 2005, n. 241, D.G.R. 18aprile 2006, n. 1180; D.G.R. 27 luglio 2006, n. 2371, D.G.R. 10 ottobre2006, n. 3173, D.G.R. 27 febbraio 2007, n. 441, D.G.R. 11 dicembre2007, n. 4058, D.G.R. 11 dicembre 2007, n. 4059, D.G.R. 28 dicembre2007, n. 4572, D.G.R. 16 dicembre 2008, n. 4003, D.G.R. 30 dicembre2008 n 4241

Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.2 e 6.1.10

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

2,4Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 2956 del 30/12/2005, D.G.P. n.2279 del 27/10/2006, D.G.P. n. 328 del 22/02/2007, L.P. 23/5/2007,n.11, D.P.G.P. n. 50-157/Leg del 3/11/2008

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, paragrafo 2.1.2

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

2,5

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 25 febbraio 2000, n.435; D.G.R. 18 luglio 2002, n. 2600; Legge regionale 17 aprile 2003, n.10; D.G.R. 28 gennaio 2005, n. 147; D.G.R. 18 febbraio 2005, n. 327;D.G.R. 10 febbraio 2006, n. 228; D.G.R. 21 luglio 2006, n. 1723; Leggeregionale 25 agosto 2006, n. 17; D.G.R. 19 gennaio 2007, n. 79; D.G.R.8 febbraio 2007, n. 217; D.G.R. 1018/2007; D.G.R. 2203/2007; Leggeregionale 23 aprile 2007, n. 9; Legge regionale 14 giugno 2007, n. 14;Decreto del Presidente della Regione 20 settembre 2007 n. 0301/Pres.;Legge regionale 21 luglio 2008, n. 7.

Su, StPdG bacini vari, paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, paragrafi 2.1.2

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 così come modificato ed integrato dalD.Lgs. 2 febbraio 2002 n. 27 e dal Decreto 5 settembre 2006; R.D.11/12/1933 n 1775; D Lgs 11/7/1993 n 275; D Lgs 3/4/2006 n 152;

Misure finalizzate ad assicurare i requisiti di potabilità e di pulizia delle acque potabili; stabiliscono valori

par. 2.1.3 3

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 80/778/CEE modificata dalla direttiva 98/83/CE (acque destinate al consumo umano)

1 1

11/12/1933, n. 1775; D.Lgs. 11/7/1993, n. 275; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152;Ministero della Salute - Decreto 10 novembre 1999; Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Decreto 19 agosto 2003;Ministero della Salute – D.M. 6 aprile 2004, n. 174; Ministero della Salute - D.M. 22 dicembre 2004; Ministero della Salute - D.M. del 5 settembre2006; Ministero della Salute - D.M. 21 novembre 2007; Decreto delMinistero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 22 gennaio2009

e di pulizia delle acque potabili; stabiliscono valori parametrici corrispondenti almeno ai valori stabiliti dalla direttiva e fissano valori limite per i parametri che non figurano nella direttiva; prevedono l'obbligo di effettuare un controllo regolare delle acque destinate al consumo umano rispettando i metodi di analisi specificati nella direttiva o utilizzando metodi equivalenti

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.3; Allegato 2, par. 2.1.3

Tutti i bacini

3,1 Regione Lombardia - Regolamento regionale 24/3/2006, n. 2 Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.2

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

3,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 18 giugno 2002, n. 8; D.P.P. n. 12del 20/03/2006; D.G.P. n. 333 del 04/02/2008; D.G.P. n. 2320 del30/06/2008; D.G.P. n. 1100 del 20/04/2009

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.3; Allegato 2, paragrafi 2.1.3

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

1 di 10

Page 143: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

OB

3.a

OB

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4.a

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MisuraNORMATIVA MISURA

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lie

3,3Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n.2906 del 10/12/2004, D.G.P.n.1340 del 30/05/2008, Ordinanza contingibile ed urgente del Presidentedella Provincia prot. 3112 del 19/05/2009

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.3; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.3; Allegato 2, paragrafo 2.1.3

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

3,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.3

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto, art. 9 NO, solo adottato Sì (?) No

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita Su, St

PdG bacini vari, paragrafi 6.1.3 ; Allegato 2, paragrafo 2.1.3

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

2 1 4 4Direttiva 200/60/CE; Direttiva 96/82/CE Di tti 2003/105/CE 1 1 D L 17 t 1999 334 D L 21 tt b 2005 238

Misure finalizzate alla prevenzione e controllo dei rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (obbligo di predisporre un S St

Pdg bacini vari Capitolo 6 P 6 1 4 All t 2 T tti i b i i (?)par. 2.1.4 4 96/82/CE; Direttiva 2003/105/CE

(incidenti rilevanti)1 1 D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334; D.Lgs. 21 settembre 2005, n. 238 sostanze pericolose (obbligo di predisporre un

sistema di gestione della sicurezza, previsione di un'idonea pianificazione dell'uso del territorio, bbbligo del coinvolgimento attivo della popolazione)

Su, St Par. 6.1.4; Allegato 2, par. 2.1.4

Tutti i bacini (?)

Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.4

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

4,1 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 16/6/1992, n. 18; L.P. 11/8/1997,n. 13 Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.4; Allegato 2, paragrafi 2.1.4

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

4,2 Provincia Autonoma di Trento - L.P. 10 gennaio 1992, art. 7-bis Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.4; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.4; Allegato 2, paragrafo 2.1.4

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

(?)

Regione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.4

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

(?)

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita

PdG bacini vari, paragrafo 6.1.4 ; Allegato 2, paragrafo 2.1.4

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.1.5 5Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 85/337/CEE (Valutazione di Impatto Ambientale-VIA)

1 1 1 1 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - Parte seconda - Titolo terzoApplicazione procedura di Valutazione di Impatto Ambientale a progetti ed interventi che possono determinare impatti sull'ambiente

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.5; Allegato 2, par. 2.1.5

Tutti i bacini

5,1 Regione Lombardia - L.R. 20 del 03/09/1999 (L.R. n° 3 del 24/03/2003) Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.6

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

5,2 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 2 del 05.04.2007 “Valutazioneambientale per piani e progetti” Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.5; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.5; Allegato 2, paragrafi 2.1.5

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

5,3 Provincia Autonoma di Trento - L.P. 29 agosto 1998 n. 28, L.P. 29dicembre 2006, n. 11 Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.5; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.5; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.5; Allegato 2, paragrafo 2.1.5

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

5,4

Regione Veneto - Legge regionale 26 marzo 1999, n. 10, comemodificata dalla legge regionale 27 dicembre 2000, n. 24 e s.m.i.; D.G.R. 11 maggio 1999, n. 1624; D.G.R. 4 agosto 2000, n. 2569; D.G.R. 10marzo 2003, n. 566; D.G.R. 8 agosto 2003, n. 2450; D.G.R. 5 marzo2004, n. 527; D.G.R. 6 aprile 2004, n. 1000; D.G.R. 7 agosto 2007, n.2649; D..G.R . 22 luglio 2008, n. 1998; D.G.R. 10 febbraio 2009, n. 308

Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.5

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 7/9/1990 n PdG bacini vari, paragrafo 06 08 09 10 Regione AutonomaBacini vari ricadenti in tutto o in parte in5,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 7/9/1990, n.

43 e s.m.i.; DPGR n. 0245/Pres. del 8 luglio 1996 Su, Stp g

6.1.5; Allegato 2, paragrafo 2.1.5

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.1.6 6

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 86/278/CEE (utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura)

1 1 1 D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99; D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152

Misure di protezione della salute pubblica e dell'ambiente dagli effetti nocivi derivanti dall'utilizzo incontrollato dei fanghi di depurazione sui terreni agricoli

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.6; Allegato 2, par. 2.1.6

Tutti i bacini

6,1 Regione Lombardia - D.G.R. 30-12-03, n. 7/15944; D.G.R. 21-9-07, n.8/5868 Su, St

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.6

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

6,2 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. .n 4 del 26.05.2006 “La gestionedei rifiuti e la tutela del suolo”. Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.6; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.6; Allegato 2, paragrafi 2.1.6

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

2 di 10

Page 144: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

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3.a

OB

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MisuraNORMATIVA MISURA

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6,3Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl e ss.mm.; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004 (approvazionePTA)

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.6; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.6; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.6; Allegato 2, paragrafo 2.1.6

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No

6,4

Regione Veneto - D.G.R. 6 giugno 1995, n. 3247; L.R. n° 3 del21/01/2000; D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) D.G.R.11 febbraio 2005, n. 338; D.G.R. n. 2241/2005, del 9 agosto 2005;D.G.R. 10 febbraio 2009, n. 235

Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.6

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato SI (?) No

6,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. 27/11/2006, n. 24 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.6; Allegato 2, paragrafo 2.1.6

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.1.7 7 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/271 ( fl b ) 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (in particolare artt. 100-108); D.M. 12 giugno

2003 185 D M 2 i 2006

Misure finalizzate alla riduzione carichi inquinanti attraverso limiti per azoto e fosforo agli scarichi di Suf

Pdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.7; Allegato 2, par. Tutti i bacinipar. 2.1.7 7 91/271 (acque reflue urbane) 1 2003, n. 185; D.M. 2 maggio 2006 attraverso limiti per azoto e fosforo agli scarichi di

acque reflue urbaneSuf Par. 6.1.7; Allegato 2, par.

2.1.7Tutti i bacini

7,1

Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 “Approvazione delProgramma di tutela e uso delle acque, ai sensi dell’articolo 44 delD.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19 della L.R. 26/2003”;Regolamento regionale 24/3/2006, n. 3; D.G.R. 13/12/2006, n. 3789;D.G.R. 17/5/2006, n. 2557

SufPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.7

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No

7,2

Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n° 8 del 18/06/2002"Disposizioni sulle acque", Delibera Giunta Provinciale n° 3243 del05/09/2004 "Approvazione del Piano Stralcio al PTA"; D.P.P. n. 6 del21/1/2008; D.G.P. n. 780 del 16/3/2009; D.G.P. n. 3353 del 13/9/2004

Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafi 2.1.7

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Piano Stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano, Piano generale diutilizzazione delle acque pubbliche della ProvinciaAutonoma di Bolzano

SI (Piano Stralcio del PTA), No (PGUAP)

Sì (PGUAP

)(?) No

7,3

Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisle ss.mm., Deliberazione della. Giunta. provinciale. 12 giugno 1987, n.5460 e successivi aggiornamenti, D.P.G.P 26 novembre 1998, n. 38-110/Leg, D.P.G.P 13 maggio 2002, n. 9-99/Leg; D.G.P. n. 3233 del 30dicembre 2004 (approvazione PTA)

Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, Piano generale di utilizzazione delle acquepubbliche della Provincia Autonoma di Trento

SI No (?) No

7,4

Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. n. 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relativeal PTA); D.G.R. n. 4261 del 30/12/2008 (Proroga delle misure disalvaguardia relative al PTA); D.G.R. n. 551 del 10/3/2009

Suf PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.7

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

7,5Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 22 febbraio2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008

SufPdG bacini vari, paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Gi li2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008 2.1.7 Giulia

par. 2.1.8 8 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/414/CEE (prodotti fitosanitari) 1 1

D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 194; Circolare del Ministero della sanità del 10giugno 1995, n. 17; D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290; Ministero della Salute– decreto del 9 agosto 2002; Circolare del Ministero delle Politicheagricole e forestali del 30 ottobre 2002; Accordo 8 maggio 2003 tra iMinistri della Salute, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, leRegioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano; D.Lgs. 3 aprile2006 n 152

Misure per la prevenzione degli impatti negativi nell'ambiente derivanti dai prodotti fitosanitari (norme per la valutazione, l'autorizzazione, l'immissione sul mercato ed il controllo dei prodotti fitosanitari; individuazione delle zone vulnerabili da prodotti fitosanitari e relativo regime vincolistico)

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.8; Allegato 2, par. 2.1.8

Tutti i bacini

8,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.8

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

8,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.8 del 18.06.2002 “Disposizionisulle acque”, Decreto del Presidente della Provincia, 21/01/2008, n. 6“regolamento di esecuzione alla L.P. n.8/2002 "Disposizioni sulle acque"

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.8; Allegato 2, paragrafi 2.1.8

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

8,3

Provincia Autonoma di Trento - L.P. 28 marzo 2003 n. 4, Capo II bisProduzione integrata - Art. 88 bis; D.G.P n° 400 del 3 marzo 2006concernente un "Protocollo di norme di comportamento sull’utilizzazionedei prodotti fitosanitari in prossimità dei centri abitati per la tutela dellasalute dei cittadini e dell'ambiente"; altre delibere della GiuntaProvinciale; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004 (approvazione PTA)

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.8; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.8; Allegato 2, paragrafo 2.1.8

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No

8,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.8

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

Bacini vari ricadenti in

8,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 20 luglio 2007, n. 1745 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.8; Allegato 2, paragrafo 2.1.8

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.1.9 9 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/676/CE (nitrati) 1 1

Legge n. 146 del 22 febbraio 1994; Ministero delle politiche agricole eforestali - Decreto 19 aprile 1999; Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio - Decreto 18 settembre 2002; Ministero delle politicheagricole e forestali - D.M. 6 luglio 2005; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152;Ministero delle politiche agricole e forestali - D.M. 7 aprile 2006

Misure per la protezione delle acque contro i nitrati di origine agricola (individuazione delle acque superficiali e sotterranee contaminate da notrati o a rischio di contaminazione; individuazione delel zone vulnerabili che contribuiscono all'inquinamento; codici volontari di buone pratiche agricole)

Pdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.9; Allegato 2, par. 2.1.9

Tutti i bacini

9,1

Regione Lombardia - D.G.R. 1/8/1996, n. 17149; D.G.R. 29/3/2006, n.2244; D.G.R. 7/11/2006, n. 3439; D.G.R. 11/10/2006, n. 3297; D.G.R.2/8/2007, n. 5215; D.G.R. 21/11/2007, n. 5868; DDG 22/10/2008, n.11771

Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.9

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia, norme di attuazione, art. 27 SI (?) (?) No

3 di 10

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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

OB

3.a

OB

3.b

OB

4.a

OB

4.b

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P,PT

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etc

)…..

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itoria

lie

9,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/6/2002; Decreto delPresidente della Provincia, 21/01/2008, n. 6 “regolamento di esecuzionealla L.P. n.8/2002 «Disposizioni sulle acque».

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.9; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.9; Allegato 2, paragrafi 2.1.9

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Piano stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano

SI (Piano Stralcio del PTA), No (PGUAP)

Sì (PGUAP

)(?) No

9,3

Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl.: “Approvazione del testo unico delle leggi provinciali inmateria di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti”, D.G.P n. 283 del 16febbraio 2004; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004 (approvazionePTA)

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.9; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.9; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.9; Allegato 2, paragrafo 2.1.9

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, Piano generale di utilizzazione delle acquepubbliche della Provincia Autonoma di Trento

SI No (?) No

9,4

Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA),D.G.R. n. 2495 del 7 agosto 2006; D.G.R. n. 2439 del 7 agosto 2007;D.G.R. 4 marzo 2008, n. 430; D.G.R. n. 894 del 6 maggio 2008;D.P.G.R. n. 308 del 10 novembre 2008; D.G.R. n. 5 del 20 gennaio 2009

Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.9

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato SI (?) No

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia D G R n 1516 del 23/5/2003;

9,5

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. n. 1516 del 23/5/2003;L.R. n. 2 del 18/1/2006; D.G.R. n. 523 di data 17 marzo 2006; L.R. 25agosto 2006, n. 17; D.G.R. n. 2564 del 27 ottobre 2006; L.R. 23 gennaio2007, n. 1; D.G.R. del 16 marzo 2007 n. 536, come integrata dallaD.G.R. 11 gennaio 2008, n. 65; D.G.R. 13 luglio 2007, n. 1696; Decretodel Presidente della Regione 30 agosto 2007, n. 0272/Pres.; D.G.R. del26 giugno 2008, n. 1246; D.G.R. 25 settembre 2008, n. 1920; D.G.R. del25 settembre 2008, n. 1947 D.P.Reg. 27 ottobre 2008, n. 0295/Pres.;Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008

Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.9; Allegato 2, paragrafo 2.1.9

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.1.11 10

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 96/91/CE ricodificata dalla Direttiva 2008/01/CE (prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento)

1 1 1 D.Lgs. 18 febbraio 2005 n. 59, come modificato dal D.Lgs. 152/2006

Misure per la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento interessanti le attività industriali ed agricole che presentano un notevole potenziale inquinante (obbligo di rilascio di un'autorizzazione; obbligo di utilizzo di tutte le misure utili per combattere l'inquinamento; prevenzione, riciclaggio o eliminazione dei rifiuti con le tecniche meno inquinanti)

SufPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.11; Allegato 2, par. 2.1.11

Tutti i bacini

10,1 Regione Lombardia - L.R. n° 24 del 02/12/2006; decreti vari della GiuntaRegionale Suf

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.11

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

10,2 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 2 del 05.04.2007 “Valutazioneambientale per piani e progetti” Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.11; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.11; Allegato 2, paragrafi 2.1.11

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Pdg Adige Capitolo 6 Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di

10,3 Provincia Autonoma di Trento - D.P.P. 30/12/2005, n. 22-52/Leg Suf

g g pparagrafi 6.1.11; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.11; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.11; Allegato 2, paragrafo 2.1.11

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

10,4 Regione Veneto - Legge regionale 16 agosto 2007, n. 26; deliberazionivarie della Giunta Regionale Suf PdG bacini vari, Capitolo 6,

paragrafi 6.1.11

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Norme di carattere regionalenon censite

SufPdG bacini vari, paragrafo 6.1.11; Allegato 2, paragrafo 2.1.11

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.1 11Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/44/CE (acque idonee alla vita dei pesci)

1 1 1 D.Lgs. 3/4/2006, n. 152

Misure di tutela delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. Stabiliscono i criteri minimo di qualità che devono essere soddisfatti da tali acque, ovvero le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche, i valori limite vincolanti, la frequenza minima di campionamento ed i metodi di riferimento per l'analisi di tali acque.

SuPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.12; Allegato 2, par. 2.2.1

Tutti i bacini

Regione Lombardia - Norme di carattere regionale non censite SuPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.12

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

11 1 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/06/2002; “Disposizioni Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Pdg Piave 02 06 Provincia Autonoma

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del11,1 sulle acque”; D.G.P. n. 229 del 24/1/1994; D.G.P. n. 1159 del 23/3/1998 Su Capitolo 6 paragrafo 6.1.12;

Allegato 2, paragrafo 2.2.1

02, 06 di Bolzano Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

11,2

Provincia Autonoma di Trento - Legge Provinciale 12 dicembre 1978, n.60 e successive modificazioni ed integrazioni, “Norme per l’eserciziodella pesca nella provincia di Trento”; Deliberazione della Giuntaprovinciale n. 3233 del 30 dicembre 2004: “Approvazione del Piano diTutela delle acque”

Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Allegato 2, paragrafo 2.2.1

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No

11,3 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) SuPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.12; Allegato 2, paragrafo 2.2.1

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

4 di 10

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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

OB

3.a

OB

3.b

OB

4.a

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NO

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MisuraNORMATIVA MISURA

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11,4 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 17/11/2006, n. 2708 SuPdG bacini vari, paragrafo 6.1.12; Allegato 2, paragrafo 2.2.1

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.2 12

Direttiva 2000/60/CEE; Direttiva 80/68/CEE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose)

1 1 1 D.Lgs. 27/1/1992, n. 132; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152Misure finalizzate ad impedire lo scarico nelle acque sotterranee di sostanze tossiche, persistenti e bioaccumulabili

StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.13; Allegato 2, par. 2.2.2

Tutti i bacini

12,1Regione Lombardia - L.R. 27/5/85, n. 62, D.G.R. 21/3/1990, n. 1946;D.G.R. 29/3/2006, n. 2244; R.R. 24/3/2006, n. 4; D.G.R. 21/6/2006, n.2772

StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.13

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

12,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/06/2002; “Disposizionisulle acque”; D.P.P. 21/01/2008, n. 6 “Regolamento di esecuzione allaL.P. 8/02”

St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in

12,3 Provincia Autonoma di Trento - DPP n.9-99/leg del 13 maggio 2002 art.8 St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

12,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto, artt. 10 e11

NO, solo adottato Sì (?) No

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Norme di carattere regionalenon censite

StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.3 13

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/118/CE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento)

1 D.Lgs. 16 marzo 2009, n. 30

Misure finalizzate a prevenire e combattere l'inquinamento delle acque sotterranee (individuazione dei criteri per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee; individuazione dei criteri per individuare tendenze significative e durature all'aumento dei livelli di inquinamento; azioni per prevenire e limitare gli scarichi indiretti di sostanze inquinanti nelle acque sotterranee)

StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.14; Allegato 2, par. 2.2.3

Tutti i bacini

Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita. E'in corso la valutazione delle ricadute delle disposizioni del D.Lgs.30/2009 sui provvedimenti e sulle misure regionali assunte sulla basedelle norme pregresse (in particolare il PTUA)

StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.14

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

13,1Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/06/2002; “Disposizionisulle acque”; L.P. 26/05/2006, n. 4 “La gestione dei rifiuti e la tutela delsuolo”

St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

13,2Provincia Autonoma di Trento - DGP 30/12/2004 N° 3233 (ApprovazionePTA) - Attualmente in corso le attività di individuazione dei corpi idricisotterranei ai sensi del D.lgs. 30/2009

St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No

Regione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita

StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

Piano stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico delbacino del fiume Adige; Progetto di piano stralcio perl'assetto idrogeologico del bacino del Livenza; Progetto diPiano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei

NO, solo adottati

tranne PAI Adige

(approvato con

D.P.C.M.

par. 2.2.4 14Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2007/60/CE (valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione)

1 1 L. 3/8/1998, n. 267; D.P.C.M. 29/9/1998; D.L. 12/10/2000, n. 279; L.11/12/2000, n. 365; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152

Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio di alluvioni

Pdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.15; Allegato 2, par. 2.2.4

Tutti i bacini

Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini deifiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta-Bacchiglione;Progetto di Piano stralcio per l'assetto idrogeologico delbacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco; Piano stralcio perl'assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e dellapianura tra Piave e Livenza; Progetto di Piano stralcio perl'assetto idrogeologico del bacino del fiume Lemene

27/4/2006) e PAI SIle e

pianura Piave

Livenza (approvato con D.C.R. Veneto n.

48 del 27/06/2007)

No (?) No

14,1 Regione Lombardia - L.R. 24 novembre 1997, n.41; L.R. 11 marzo 2005,n. 12; decreti vari della Giunta Regionale Suf; Suc

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.15

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

5 di 10

Page 147: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

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14,2 Provincia Autonoma di Bolzano - Legge urbanistica provinciale11.08.1997, n. 13; D.P.P. 5/8/2008, n. 42 Suf; Suc

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Allegato 2, paragrafo 2.2.4

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

14,3

Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 2759 di data 22 dicembre; L.P.n. 18/76:” Norme in materia di acque pubbliche, opere idrauliche erelativi servizi provinciali”; Legge provinciale n.2/2002: “Organizzazionedegli interventi della Provincia in materia di protezione civile” cheprevede all’art. 6 la redazione del Piano generale di previsione eprevenzione

Suf; Suc

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Allegato 2, paragrafo 2.2.4

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche dellaProvincia Autonoma di Trento

SI (D.P.R. 15/2/2006) No (?) No

Regione del Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita Suf; SucPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattere S f SPdG bacini vari, paragrafo 6 1 14 All t 2 f 06, 08, 09, 10, Regione Autonoma

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattere

regionale censitaSuf; Suc 6.1.14; Allegato 2, paragrafo

2.2.3

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.5 e par. 3.7 15

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/11/CE (inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico)

1 1D.M. 6/11/2003, n. 367; Direttiva del Ministero dell’Ambiente e Tutela delTerritorio del 27 maggio 2004; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (parte terza) esuccessive modifiche e integrazioni

Norme per la protezione e la prevenzione dall’inquinamento provocato dagli scarichi di talune sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico (si tratta in particolare di misure specifiche per combattere l'inquinamento idrico prodotto da singoli inquinanti o gruppi di inquinanti che presentino un rischio significativo per l'ambiente acquatico o proveniente dall'ambiente acquatico, in clusi i rischi per le acque destinate alla produzione di acqua potabile).

Suf; SulPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.16; Allegato 2, par. 2.2.5

Tutti i bacini

Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censitaPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.16

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

15,1Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 18/06/2002, n. 8 “Disposizionisulle acque”; D.P.P 21 gennaio 2008, n. 6 “Regolamento di esecuzionealla L.P. 8/02”

Suf; Sul

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Allegato 2, paragrafo 2.2.5

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

15,2

Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 3233 d.d. 30 dicembre 2004(approvazione del Piano di tutela delle acque); il D.P.G. 26 gennaio1987, n. 1 -41 /Legisl. e s.m.i. già riporta limiti allo scarico più restrittivirispetto alla norma nazionale per alcune sostanze pericolose

Suf; Sul

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Allegato 2,

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, art. 4 delle NdA SI No (?) No

paragrafo 6.1.16; Allegato 2, paragrafo 2.2.5 Provincia Autonoma di

Trento

15,3 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. 1 ottobre 2004 n. 3053 Suf; Sul

PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.16; Allegato 2, paragrafo 2.2.5

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto, artt. 10 e11 delle NdA

NO, solo adottato Sì (?) No

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita

Suf; Sul

par. 2.2.6 16 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 98/8/CE (biocidi) 1 1 D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 174 Misure di in materia di immissione sul mercato, ai fini

della loro utilizzazione, dei biocidi

Pdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6

Tutti i bacini

Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censitaPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.17

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Provincia Autonoma di Bolzano - Nessuna norma di carattereprovinciale censita

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

PdG bacini vari Capitolo 6 01 02 03 04 Bacini vari ricadenti inRegione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita

PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita

PdG bacini vari, paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.7 17Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/113/CE (qualità delle acque destinate alla molluschicoltura)

1 1 D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 131; Decreto Legislativo 30 dicembre; 1992n. 530; D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152

Misure per la tutela della qualità delle acque destinate alla molluschicoltura, cioè le acque idonee per lo sviluppo dei molluschi (molluschi bivalvi e gasteropodi).

Suf; SulPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7

Tutti i bacini

Regione Lombardia - Non interessa l'ambito regionale Suc; SutPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.18

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

6 di 10

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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

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MisuraNORMATIVA MISURA

O B IE T O B IE T O B IE T O B IE T

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Provincia Autonoma di Bolzano - Non interessa l'ambito provinciale Suc; Sut

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Provincia Autonoma di Trento - Non interessa l'ambito provinciale Suc; Sut

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

17,1 Regione Veneto - D.G.R. n. 4971 del 28/8/1992; D.G.R. n. 5335 del25/11/1993; D.G.R. n. 2591 del 10/10/2001 Suc, Sut

PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

17 2Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 877 del 26 marzo1999 D G R 2093/2000 D G R 2808 d l 6 t 2002 D G R 3585 S S t

PdG bacini vari, paragrafo 6 1 18 All t 2 f 06, 08, 09, 10, Regione Autonoma

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in 17,2 1999; D.G.R. 2093/2000; D.G.R. 2808 del 6 agosto 2002; D.G.R. 3585

del 30 dicembre 2004; Legge regionale 16 dicembre 2005, n. 31Suc, Sut 6.1.18; Allegato 2, paragrafo

2.2.7

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.8 18Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2001/42/CE (valutazione ambientale strategica)

1 1 1 1 1 D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, parte IIApplicazione delle procedure di valutazione ambientale strategica per i piani e i programmi che possano avere effetti significativi sull'ambiente

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8

Tutti i bacini

18,1Regione Lombardia - L.R. 11/3/2005, n. 12; D.G.R. 13/3/2007, n.VIII/351; D.G.R. 27/12/2007, n. VIII/6420; D.G.R. 18/4/2008 n. VIII/7110;D.G.R. 11/2/2009, n. VIII/8950

Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.19

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

18,2 Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n. 2 del 5 aprile2007 - “Valutazione ambientale per piani e progetti” Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

18,3 Provincia Autonoma di Trento - D.P.P 14 settembre 2006 n. 15-68 Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

18,4 Regione Veneto - D.G.R. 2988 del 1/10/2004; D.G.R. 3262 del24/10/2006; D.G.R. 3752 del 5/12/2006 Su, St

PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

18,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. n. 11 del 6/5/2005 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 06, 08, 09, 10,

11 12 13 14Regione Autonoma F i li V i Gi li

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in R i F i li V i18,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. n. 11 del 6/5/2005 Su, St 6.1.19; Allegato 2, paragrafo

2.2.8 11, 12, 13, 14 Friuli Venezia Giulia Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.9 19

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/12/CE; Direttiva 2008/98/CE (in vigore dal 12 Dicembre 2008, ma abroga le precedenti solo dal 12 Dicembre 2010) (rifiuti)

1

La direttiva 2008/98/CE è ancora in attesa di formale recepimento nellanormativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate ai principi delreciclaggio e recupero sono già contenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152,parte IV, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4; Decreto 5aprile 2006, n.186; Decreto ministeriale 8 aprile 2008; Decreto legislativo30 maggio 2008, n. 117

Misure di tutela dell'ambiente dagli effetti nocivi della raccolta, del trasporto, del trattamento,dell'ammasso e del deposito dei rifiuti

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9

Tutti i bacini

Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.20

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

19,1 Provincia Autonoma di Bolzano - Legge provinciale 26 maggio 2006, n.4 Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

19,2 Regione Veneto - D.G.R. n. 2922 del 3/10/2003; D.G.R. n. 2166 del11/7/2006; D.G.R. n. 4067 del 30/12/2008 Su, St

PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Venetoparagrafo 2.2.9 09, 10 Regione Veneto

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita

Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.10 20Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/105/CE (standard di qualità ambientale)

1 1 D.M. 14 aprile 2009, n. 56

Definizione degli standard di qualità ambientale (SQA) per le sostanze prioritarie e per alcuni altri inquinanti al fine di raggiungere uno stato chimico buono delle acque superficiali

SuPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10

Tutti i bacini

20,1Regione Lombardia - D.G.R. 12/12/2007, n. 6145; sono in corso levalutazioni in ordine alle ricadute dei contenuti della direttiva suiprovvedimenti e sulle misure già adottate dalla Regione

SuPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.21

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Provincia Autonoma di Bolzano - Nessuna norma di carattereprovinciale censita

Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

7 di 10

Page 149: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

OB

3.a

OB

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OB

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NO

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MisuraNORMATIVA MISURA

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P,PT

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etc

)…..

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lie

Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita

Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Regione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita SuPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita

SuPdG bacini vari, paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 2.2.11 21

Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/56/CE (strategia per l'ambiente marino) (obbligo di 1 1 1 1

La direttiva 2008/56/CE è ancora in attesa di formale recepimento nellanormativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate a prevenire e ridurregli apporti di sostanze inquinanti nell'ambiente marino sono già

Misure finalizzate a conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell'ambiente marino, preservarne la qualità, prevenirne il degrado e, Suf

Pdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.22; Allegato 2, Tutti i bacinipar. 2.2.11 21 l ambiente marino) (obbligo di

recepimento entro il 15 luglio 2010)

1 1 1 1 g pp q gcontenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152 (vedasi disciplina sulle acquereflue urbane) ed applicate attraverso gli strument di pianificazione iviprevisti

preservarne la qualità, prevenirne il degrado e, laddove possibile, ripristinare gli ecosistemi delle zone danneggiate

Suf paragrafo 6.1.22; Allegato 2, paragrafo 2.2.11

Tutti i bacini

7,1

Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 “Approvazione delProgramma di tutela e uso delle acque, ai sensi dell’articolo 44 delD.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19 della L.R. 26/2003”;Regolamento regionale 24/3/2006, n. 3; D.G.R. 13/12/2006, n. 3789;D.G.R. 17/5/2006, n. 2557

SufPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.7

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No

7,2

Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n° 8 del 18/06/2002"Disposizioni sulle acque", Delibera Giunta Provinciale n° 3243 del05/09/2004 "Approvazione del Piano Stralcio al PTA"; D.P.P. n. 6 del21/1/2008; D.G.P. n. 780 del 16/3/2009; D.G.P. n. 3353 del 13/9/2004

Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafi 2.1.7

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Piano Stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano, Piano generale diutilizzazione delle acque pubbliche della ProvinciaAutonoma di Bolzano

SI (Piano Stralcio del PTA), No (PGUAP)

Sì (PGUAP

)(?) No

7,3

Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisle ss.mm., Deliberazione della. Giunta. provinciale. 12 giugno 1987, n.5460 e successivi aggiornamenti, D.P.G.P 26 novembre 1998, n. 38-110/Leg, D.P.G.P 13 maggio 2002, n. 9-99/Leg; D.G.P. n. 3233 del 30dicembre 2004 (approvazione PTA)

Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, Piano generale di utilizzazione delle acquepubbliche della Provincia Autonoma di Trento

SI No (?) No

7,4

Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. n. 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relativeal PTA); D.G.R. n. 4261 del 30/12/2008 (Proroga delle misure disalvaguardia relative al PTA); D.G.R. n. 551 del 10/3/2009

Suf PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.7

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

7,5Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 22 febbraio2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre Suf

PdG bacini vari, paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 06, 08, 09, 10,

11 12 13 14Regione Autonoma F i li V i Gi li

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in R i F i li V i7,5 2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre

2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008Suf 6.1.7; Allegato 2, paragrafo

2.1.7 11, 12, 13, 14 Friuli Venezia Giulia Regione Friuli Venezia Giulia

par. 3.1 22 Direttiva 2000/60/CE, art. 9 1 1 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Ministero dei lavori pubblici – Decreto 1agosto 1997

Misure adottate in applicazione del principio del recupero dei costi dell'utilizzo idrico, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1

Tutti i bacini

22,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/03/2006 n° 2244 Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.2

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

22,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 18 giungo 2002, n. 8 “Disposizionisulle acque”; L.P.29 marzo 1983, n. 10 "Adeguamento della misura deicanoni per le utenze di acqua pubblica"; D.P.P. n. 12 del 20/03/2006

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

22,3

Provincia Autonoma di Trento - L.P. n. 4 del 1994, art. 42, poimodificata dalla L.P. 11/2006; Delibera della Giunta provinciale n. 3051del 17 marzo 1995; PGUAP; delibere n. 2437 di data 9 novembre 2007per il servizio di acquedotto, n. 2436 di data 9 novembre 2007 per ilservizio di fognatura; delibera n. 6868 dell’8 ottobre 1999 e s.m.

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.2; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano generale di utilizzazione delle acque pubblicheTrento SI No (?) No

22,4 Regione Veneto - L.R. 27/3/1998, n. 5 Su, StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

22,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. 23 giugno 2005, n. 13 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 06, 08, 09, 10,

11 12 13 14Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia3.1 11, 12, 13, 14 Friuli Venezia Giulia Regione Friuli Venezia Giulia

par. 3.2 23 Direttiva 2000/60/CE art. 7 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (artt. 82, 94 e 163) Misure adottate ai fini dell'individuazione e della protezione delle acque destinate all'uso umano St, Suf

Pdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2

Tutti i bacini

23,1 Regione Lombardia - D.G.R. 27/6/1996, n. 15137; D.G.R. 10/4/2003, n.12693; D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 St, Suf

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.3

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No

23,2

Provincia Autonoma di Bolzano - Legge provinciale 18 giungo 2002, n. 8“Disposizioni sulle acque”; D.P.P. n.35 del 24/07/2006; D.P.P. n. 782 del16/03/2009; D.G.P. 20 aprile 2009, n. 1100 a sostituzione della propriadeliberazione del 05 novembre 2001, n. 3958

St, Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

8 di 10

Page 150: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

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MisuraNORMATIVA MISURA

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23,3 Provincia Autonoma di Trento - L.P. 27 maggio 2008 n. 5; D.G.P. del 5settembre 2008 n. 2248 Suf, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.3; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano urbanistico provinciale SI Sì (?) No

23,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) Suf, StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

23,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. n. 4072 del 27novembre 2001, D.G.R. 2393 del 12 ottobre 2006 Suf, St

PdG bacini vari, paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

3 3 24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 1 1 1

Regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 e successive modifiche edintegrazioni; D.Lgs. 12 luglio 1993, n. 275; Decreto del Presidente della

Misure adottate per i controlli dell'estrazione delle acque doci superficiali e sotterranee e dell'arginamento delle acque dolci superficiali, Pdg bacini vari Capitolo 6

f 6 4 All t 2 T tti i b i ipar. 3.3 24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera e 1 1 1 integrazioni; D.Lgs. 12 luglio 1993, n. 275; Decreto del Presidente della

Repubblica 18 febbraio 1999, n. 238; Legge 17 agosto 1999, n. 290;D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152

dell arginamento delle acque dolci superficiali, compresi la compilazione di uno o più registri delle estrazioni e lìobbligo di un'autorizzazione preventiva per l'estrazione e l'arginamento

paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3

Tutti i bacini

24,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244, R. r. 24/3/2006, n. 3; R.r. 24/3/2006, n. 4; D.G.R. 21/6/2006, n. 2772 Su

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.4

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No

24,2

Provincia Autonoma di Bolzano - Legge provinciale 18 giugno 2002, n. 8“Disposizioni sulle acque”; L.P. 14 dicembre 1990, n.21 Disciplina deglisbarramenti di ritenuta e degli invasi di acque pubbliche e private; Leggeprovinciale 30 settembre 2005, n. 7 — Norme in materia di utilizzazionedi acque pubbliche e di impianti elettrici

St, Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

24,3Provincia Autonoma di Trento - Piano generale di utilizzazione delleacque pubbliche; L.P. 8 luglio 1976 n. 18; D.P.P n. 22-129/Leg. del 23giugno 2008

Suf, Sul, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.4; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche dellaProvincia Autonoma di Trento, art. 7 SI No (?) No

24,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) St, SufPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

24,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale n. 16 del 3luglio 2002

Suf, Sul, St

PdG bacini vari, paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 3.4 e par. 3.6 25 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera g 1 1 1

D.Lgs. 3-4-2006 n. 152 (Titolo III - Capo III - Tutela qualitativa dellarisorsa: disciplina degli scarichi; Titolo IV - Capo II - Autorizzazione agliscarichi)

Misure per il controllo degli scarichi in fonti puntuali che possono provocare inquinamento (divieto di introdurre inquinanti nell'acqua; obbligo di un autorizzazione preventiva allo scarico; obbligo di registrazione in base a norme generali e vincolanti, evebtuali eccezioni al divieto di scarico diretto di inquinanti nelle aque sotterranee)

SuPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4

Tutti i bacini

25,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244; Regol. reg. 24/3/2006,n. 3; Regol. reg. 24/3/2006, n. 4; D.G.R. 21/6/2006, n. 2772 Su

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.5.1

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No

25,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/6/2002; D.G.P. n. 3243del 6/9/2004 (approvazione PSPTA); D.P.P. n. 6 del 21/1/2008; D.G.P.n. 780 del 16/3/2009; Delibere e decreti vari della Giunta Provinciale

Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Piano stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano SI No (?) No

25,3 Provincia Autonoma di Trento - D.P.P. n.9-99/leg del 13 maggio 2002;D.P.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

25,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) SuPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

Bacini vari ricadenti inRegione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita

SuPdG bacini vari, paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 3.5 26 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera i 1 1 1 1 1 1

Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523; Regio decreto 11 dicembre 1933,n.1775 e successive modifiche ed integrazioni; Decreto Legislativo 31marzo 1998, n. 112; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifichee integrazioni; Decreto 30 giugno 2004

Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale

SuPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5

Tutti i bacini

26,1

Regione Lombardia - D.G.R. 29.03.06 n. VIII/2244 (approvazionePTUA); Regolamento regionale n. 02/2006 “Disciplina delle acquesuperficiali e sotterranee”; D.G.R. 19.12.07 n. 6232 “Direttive perl’adeguamento delle derivazioni al rilascio del DMV”; Ddg 08.08.08 n.9001 “Linee guida per l’avvio di sperimentazioni sul deflusso minimovitale in tratti del reticolo idrico naturale regionale”

SuPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.5.2

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No

9 di 10

Page 151: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 2

ELENCO MISURE OBBLIGATORIE

OB

1.a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

OB

3.a

OB

3.b

OB

4.a

OB

4.b

NO

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MisuraNORMATIVA MISURA

O B IE T O B IE T O B IE T O B IE T

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a (P

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a,

PTC

P,PT

RC

etc

)…..

Am

bito

terr

itoria

lie

26,2

Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.8 del 18.06.2002 “Disposizionisulle acque” e relativo decreto attuativo; D.G.R. n. 1735 del 29.06.2009(approvazione del progetto preliminare del piano generale diutilizzazione delle acque pubbliche)

Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Progetto preliminare del Piano generale di utilizzazionedelle acque pubbliche della Provincia Autonoma diBolzano

No Sì (?) No

26,3

Provincia Autonoma di Trento - L.P. 23 maggio 2007, n. 11: ”Governodel territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette”,L.P. 27 maggio 2008, n. 5 Approvazione del Piano UrbanisticoProvinciale (PUP); D.G.P. 283 del 30/12/2004 (approvazione PTA), DPR15/02/2006 (approvazione PGUAP)

Su

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche dellaProvincia Autonoma di Trento; Piano UrbanisticoProvinciale della Provincia Autonoma di Trento; Piano ditutela delle acque della Provincia Autonoma di Trento

SI (tutti)

No (PGUAP, PTA);

Sì (PUP)

(?) No

26,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. 31/01/2006 n° 138 Su

PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5

01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto

Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No

26 5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 3 luglio SPdG bacini vari, paragrafo 6 5 2 All t 2 f 06, 08, 09, 10, Regione Autonoma

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in 26,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 3 luglio

2002, n. 16; Legge regionale 27 novembre 2001, n. 28 Su 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 3.8 27 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera l 1 1 D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (Parte III, Allegato 1, Punto A.3.3)

Misure adottate ai fini della prevenzione e del controllo degli inquinamenti accidentali finalizzati in particolare ad evitare perdite significative dagli impianti tecnici e per evitare e/o ridurre l'impatto di episodi di inquinamento accidentale, anche mediante sistemi per rilevare o dare l'allarme al verificarsi di tali eventi

Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8

Tutti i bacini

Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.8

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

27,1Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.8 del 18.06.2002 “Disposizionisulle acque”; L.P. 26/05/2006, n. 4 “La gestione dei rifiuti e la tutela delsuolo”

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita

Su, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.8; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

PdG bacini vari, Capitolo 6, 01, 02, 03, 04, Bacini vari ricadenti in Regione Veneto - Nessuna norma di carattere provinciale censita Su, St paragrafo 6.8; Allegato 2,

paragrafo 3.805, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto tutto o in parte in

Regione Veneto

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuma norma di carattereregionale censita

Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

par. 3.11 28 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.11) 1 1 1 1 D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, (in particolare gli artt. 91 e 106) Misure adottate per scongiurare un aumento

dell'inquinamento delle acque marino-costiere SucPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.11; Allegato 2, par. 3.11

Tutti i bacini

28,1Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 “Approvazione delProgramma di tutela e uso delle acque, ai sensi dell’articolo 44 delD.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19 della L.R. 26/2003”

SufPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.7

01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia

Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No

28,2Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n° 8 del 18/06/2002"Disposizioni sulle acque", D.G.P. n° 3243 del 05/09/2004"Approvazione del Piano Stralcio al PTA"

Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafi 2.1.7

02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano

Piano Stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano SI No (?) No

28,3

Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisle ss.mm., D.G.P. 12 giugno 1987, n. 5460 e successivi aggiornamenti,D.P.G.P. 26 novembre 1998, n. 38-110/Leg, D.P.G.P 13 maggio 2002,n. 9-99/Leg; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004.

Suf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7

02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento

Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento

Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No

Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D G R n 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relative PdG bacini vari Capitolo 6 01, 02, 03, 04, Bacini vari ricadenti in NO solo28,4 D.G.R. n. 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relativeal PTA); D.G.R. n. 4261 del 30/12/2008 (Proroga delle misure disalvaguardia relative al PTA); D.G.R. n. 551 del 10/3/2009

Suf PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.7 05, 06, 07, 08,

09, 10Regione Veneto tutto o in parte in

Regione VenetoPiano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo

adottato Sì (?) No

28,5Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 22 febbraio2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008

SufPdG bacini vari, paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7

06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia

PdG bacino scolante, Laguna

di Venezia e mare antistante,

al cap. 7

29 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.1 e 7.10) 1 1 1 1 1

L. 171/73 (Legge Speciale per Venezia) e successive, compresi Accordinegoziati in materia ambientale e Regolamenti di settore (es.navigazione, pesca, ecc.)

Misure adottate in attuazione degli obiettivi di salvaguardia della Legge speciale per Venezia e di norme/regolamenti specifici per l'ambito lagunare e suo bacino scolante

Sut, f

PdG bacino scolante, Laguna di Venezia e mare antistante, al cap. 7 (par. 7.1 e 7.10)

04 Regione Veneto Laguna di Venezia e Bacino scolante

10 di 10

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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 3

MISURE SUPPLEMENTARIO

B1.

a

OB

1.b

OB

2.a

OB

2.b

OB

3.a

OB

3.b

OB

4.a

OB

4.b

1 1 1 Misure generali per i corpi idrici a rischio di nonraggiungimento degli obiettivi ambientali Su, Sf

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.9; Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.9; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.9.1; Pdg Sile, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Piave, Capitolo 6 par. 6.9.1;Pdg Pianura Piave-Livenza, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Livenza, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Lemene, Capitolo 6 par. 6.9.1;Pdg Tagliamento, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Slizza, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Isonzo, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Levante, Capitolo 6 par. 6.9.1

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Tutte

Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Sile, Piave, Pianura tra Piave e Livenza, Livenza, Lemene,

Tagliamento, Tributari della laguna di Marano-Grado, Slizza, Isonzo, Levante

2 1 1Misure di gestione delle acque meteoriche di dilavamento tramite il recupero delle acque di pioggia mediante cisterne

Suf Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.2 01 Regione Lombardia Bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia No

3 1 1 1 1

Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione dei dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)

St

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.3;Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.1; Pdg Brenta-Bacchiglione, Capitolo 6 par. 6.10.1; Pdg Sile, Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Piave Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Pianura Piave-Livenza,Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Livenza, Capitolo 6 par. 10.1;Pdg Lemene, Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Tagliamento, Capitolo 6 par. 6.10.1; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, Capitolo 6 par.6.10.1;Pdg Isonzo, Capitolo 6 par. 6.10.2;Pdg Levante, Capitolo 6 par 6 10 2

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14

Tutte Localizzata in tutto il distretto, tranne bacino scolante nella laguna di Venezia e Slizza, con

4 1 1

Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi)

Suf

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.4;Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.2;Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.2,Pdg Sile, par. 6.10.2;Pdg Piave, par. 6.10.2;Pdg Pianura Piave-Livenza, par. 6.10.2;Pdg Livenza, par. 6.10.2;Pdg Lemene, par. 6.10.2;Pdg Tagliamento, par. 6.10.2;Pdg Slizza, par. 6.10.2; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par. 6.10.2;Pdg Isonzo, par. 6.10.3;Pdg Levante, par. 6.10.3

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Tutte Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali

OBIETTIVO

CO

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NO

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MIS

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Misura

TIPO

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Riferimento paragrafi PdG

Bac

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Regioni/provincie coinvolte Ambito territorialie

Documento di pianificazione deriva (Piano di Tutela,

PTCP,PTRC etc)…..

Doc

umen

to

appr

ovat

o (S

I/NO

)

prelievi) 6.10.2;Pdg Isonzo, par. 6.10.3;Pdg Levante, par. 6.10.3 14

5 1 1 1 1 1

Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua

Suf, Sul, St

Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.3;Pdg Brenta-Bacchiglione, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.5;Pdg Sile, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Piave, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Pianura Piave-Livenza, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Livenza, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Lemene, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Tagliamento, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Slizza, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Isonzo, Capitolo 6 par. 6.10.4;Pdg Levante, Capitolo 6 par. 6.10.4

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Tutte Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali

6 1 1 1

Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo

Suf, Sul, St

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.6;Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.4;Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.4;Pdg Sile, par. 6.10.4;Pdg Piave, par. 6.10.4;Pdg Pianura Piave-Livenza, par. 6.10.4;Pdg Livenza, par. 6.10.4;Pdg Lemene, par. 6.10.4;Pdg Tagliamento, par. 6.10.4;Pdg Slizza, par. 6.10.4;Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par. 6.10.4;Pdg Isonzo, par. 6.10.5; Pdg Levante, par. 6.10.5;

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,

14

Tutte Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali.

7 1 1 1 1

Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica

Suf, Sul

Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.7,Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.5; Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.5;Pdg Sile, par. 6.10.5;Pdg Piave, par. 6.10.5;Pdg Pianura Piave-Livenza, par. 6.10.5; Pdg Livenza, par. 6.10.5, Pdg Lemene, par. 6.10.5;Pdg Tagliamento, par. 6.10.5;Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par. 6.10.5;Pdg Isonzo, par. 6.10.6;Pdg Levante, par. 6.10.6

01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14

Tutte Localizzata in quasi tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali.Tranne il bacino dello Slizza (?) No

8 1 1 1

Misure volte all’aumento della dispersione degli alvei naturali, tale misura dispone l'analisi dello scambio tra fiume e falda al fine di definire interventi che consentano un migliore ravvenamento naturale delle falde stesse

Suf, St Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.6; Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.6; Pdg Piave, par. 6.10.6 02, 03, 06

Provincia Autonoma di Bolzano; Provincia Autonoma di Trento;

Regione Veneto; Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

bacini brenta adige e piave (?) No

9 1 1 1 1

Azioni per contrastare la salinizzazione delle falde Dispone l'analisi della intrusione del cuneo salino e l t diffi ltà di tili d ll' S f St Pd Adi C it l 6 f 6 10 7 Pd B t B hi li 6 10 7 Pd Pi 6 10 7 02 03 06 R i V t B i d ll'Adi i R i d l V t (?) N9 1 1 1 1 la conseguente difficoltà di utilizzo dell'acqua per uso irriguo e potabile. Dispone la revisione dello sbarramento antisale esistente

Suf, St Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.7; Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.7; Pdg Piave, par. 6.10.7 02, 03, 06 Regione Veneto Bacino dell'Adige in Regione del Veneto (?) No

10 1 1 1 Applicazione di un Contratto di fiume sul fiumeAstico: Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.8 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione

11 1 1 1 Misure per la tutela della interazione tra fiumeBrenta e falda Suf, St Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.9 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione

12 1Misure per fronteggiare le condizioni di possibilecriticità igienico-sanitaria delle acque interne allacittà di Padova in occasione degli stati siccitosi

Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.10 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione

13 1 1 1 1 1 1 1 Attuazione della pianificazione di bacino giàesistente ed approvata, in modo sinergico col PdG Suf, Sul, St Pdg Piave, par. 6.10.8 06

Provincia Autonoma di Bolzano; Provincia Autonoma di Trento;

Regione Veneto; Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Piave

14 1 1 1 Pianificazione di misure supplementari di dettaglioper la tutela della qualità degli acquiferi sotterranei St Pdg Livenza, par. 6.10.6; Pdg Tagliamento, par. 6.10.6; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par.

6.10.6; Pdg Isonzo, par. 6.10.7; Pdg Levante, par. 6.10.708, 10, 11,

13, 14

Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Livenza, Tagliamento, Tributari della laguna di Marano-Grado, Isonzo, Levante

15 1 1 1 1 1 1 1 1 Misure di coordinamento interregionale Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.11;Pdg Piave, par. 6.10.9;Pdg Livenza, par. 6.10.7;Pdg Lemene, par. 6.10.6;Pdg Tagliamento, par. 6.10.7

03, 06, 08, 09, 10

Provincia Autonoma di Trento, Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento

16 1 1 1 1 1 1 Misure di coordinamento transfrontaliero con laRepubblica di Slovenia

Suf, Suc; Sut; St Pdg Isonzo, par. 6.10.8; Pdg Levante, par. 6.10.8 13, 14 Regione Autonoma

Friuli Venezia Giulia Isonzo, Levante

17 1 1 1 1Misure di speciali coordinamento transfrontaliero con la Repubblica di Slovenia per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere

Suf, Suc Pdg Isonzo, par. 6.10.1; 13 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Isonzo

18 1 1 1

Misure speciali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria per la tutela quali-quantitativa e per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza

Suf Pdg Slizza, par. 6.10.1 12 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Slizza

19 1 1 Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano Suc Pdg Levante, par. 6.10.1 14 Regione Autonoma

Friuli Venezia Giulia Levante

20 1 1 1 1 1 Misure particolari per la tutela delle risorse idriche del Fratta-Gorzone Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.9.2 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione

21 1 1 1 1 Misure generali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria Suf, Sul, St Pdg Slizza, par. 6.10.5 12 Regione Autonoma

Friuli Venezia Giulia Slizza

22 1 1 1 1 Misure di riqualificazione fluviale Suf Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco, par. 6.10.1 01 Regione Veneto, Regione Lombardia Fissero-Tartaro-Canalbianco

1 di 1

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 4

Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI

1 di 4

Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG 

PIANO Istituzione di riferimento 

OB1  OB2  OB3  OB4 

COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON

Pianificazione a livello regionale

Piano Territoriale di Coordinamento Regionale (PTRC)

Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB2.b

OB3.a OB3.b OB4.a

OB4.b

Piano Territoriale Regionale (PTR) Regione Lombardia OB1.a

OB1.b

OB2.a OB2.b

OB3.a OB3.b

OB4.a OB4.b

Piano Territoriale Regionale (PTR)

Regione Friuli Venezia Giulia

Piano di Area della Laguna e dell’Area Veneziana (PALAV)

Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.a OB3.b OB4.b

Programma Regionale di Sviluppo (PRS) Regione del Veneto OB1.a

OB1.b OB2.a OB3.b � OB4.b

Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 (PSR)

Regione del Veneto OB1.a OB1.b OB2.a OB3.b OB4.b

Piano Faunistico Venatorio Regionale Regione del Veneto OB2.a

Piano Direttore 2000 Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB2.b OB3.b OB4.a

OB4.b

Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA)

Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB2.b OB3.b OB4.a

Piano di Tutela delle Acque (PTA) Regione del Veneto OB1.a

OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a

OB3.b OB4.a OB4.b

Piano di Tutela delle Acque (PTA)

Regione Friuli Venezia Giulia

Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) Regione Lombardia OB1.a

OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB4.a

Modello Strutturale degli acquedotti del Veneto (MOSAV)

Regione del Veneto OB1.a OB1.b OB3.a

OB3.b OB4.a

Piano Regionale per la bonifica delle aree inquinate (PRBAI)

Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a

Piano Regionale Attività di Cava (PRAC) Regione del Veneto OB1.b OB2.a OB3.a

OB3.b OB4.b

Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco

Regione del Veneto OB3.b

Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico del Bacino del Sile e della Pianura tra Piave e Livenza (PAI)

Regione del Veneto OB3.b

Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Lemene

Regione del Veneto OB3.b

Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione.

Comitato Istituzionale OB3.a

OB3.b

Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Livenza.

Comitato Istituzionale OB3.a

OB3.b

Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Piave

Comitato Istituzionale OB1.b OB2.a OB3.a

OB3.b OB4.b

Piano stralcio per la sicurezza idraulica del bacino del fiume Livenza - sottobacino del Cellina-Meduna.

Comitato Istituzionale OB1.b OB2.a OB3.a

OB3.b OB4.b

Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Tagliamento

Comitato Istituzionale OB1.b OB2.a OB3.b OB4.b

Piano straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato

Comitato Istituzionale OB3.b

Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del bacino del fiume Piave

Comitato Istituzionale OB1.a

OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a

OB3.b OB4.a OB4.b

Piano regionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani – PRSU

Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a

Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani – PRGRU

Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.b

Piano Regionale per la gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi - PRGRS

Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a

Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera -PRTRA

Regione del Veneto

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 4

Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI

2 di 4

Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG 

PIANO Istituzione di riferimento 

OB1  OB2  OB3  OB4 

COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON

Pianificazione a livello provinciale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Venezia OB2.a

OB2.b OB3.a OB4.b

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Venezia OB1.a

OB1.b OB2.a OB3.a OB3.b

OB4.a

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Venezia

OB1.a OB1.b OB2.a

OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Rovigo OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a

OB3.b

OB4.a

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Belluno OB1.a OB1.b OB2.a OB3.b OB3.a OB4.a

OB4.b

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Padova

OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a

OB3.b OB4.a

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Treviso OB1.a OB1.b OB2.a

OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)

Provincia di Venezia OB1.a

OB1.b OB2.a OB3.a OB3.b

OB4.a

Piano urbanistico provinciale

Provincia Autonoma di Trento OB2.a OB3.a

Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche

Provincia Autonoma di Trento OB1.a

OB1.b OB2.a OB2.b OB3.b OB3.a OB4.b

Piano tutela delle acque Provincia Autonoma di Trento OB1.a OB2.a

OB2.b

Piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale (LEROP)

Provincia Autonoma di Bolzano

OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a

Piano di utilizzazione delle acque pubbliche

Provincia Autonoma di Bolzano

OB1.a OB1.b OB2.a

OB2.b OB3.a OB3.b

Piano Stralcio al Piano di tutela delle acque

Provincia Autonoma di Bolzano

OB1.a OB2.a OB2.b OB4.a

Piano per la gestione delle risorse alieutiche della laguna di Venezia

Provincia di Venezia OB1.a

OB1.b OB2.a OB2.b

OB3.b OB4.a OB4.b

Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Venezia

Provincia di Venezia OB2.a

Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Padova 2007-2012

Provincia di Padova OB2.a

Piano per la Gestione delle Risorse alieutiche dell’area lagunare e valliva

Provincia di Padova

Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Treviso

Provincia di Treviso OB2.a

Altra pianificazione settorial

Piano Generale degli Interventi di salvaguardia ex art.3 comma 1 L 139/1992 e relativi progetti generali degli interventi

Magistrato alle Acque di Venezia OB1.b OB2.a

OB2.b

OB3.b OB4.b

Piano generale degli interventi per il recupero morfologico della laguna

Magistrato alle Acque di Venezia OB1.b OB2.a

OB2.b

OB3.b OB4.b

Master Plan per la bonifica dei siti contaminati di Porto Marghera

Soggetti partecipanti alla Conf. di Serv. Dell’Accordo per la chimica

OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a

Piano degli interventi urgenti per il ripristino della navigabilità dei canali portuali di Venezia

Commissario Delegato per l'Emergenza Socio Economico Ambientale relativa ai Canali Portuali di Grande Navigazione della Laguna di Venezia

OB1.a OB2.a OB3.a OB4.a OB4.b

Piano d'Ambito della Laguna di Venezia

ATO Laguna di Venezia OB1.a

OB1.b OB2.a OB3.b OB4.a OB4.b

Piano D’Ambito del Bacchiglione ATO Bacchiglione OB1.a

OB1.b OB3.a OB4.a

Piano d'ambito Polesine ATO Polesine

Piano D’Ambito Valle del Chiampo

ATO Valle del Chiampo

Piano D’Ambito del Brenta ATO Brenta OB1.a

OB1.b OB3.a OB4.a

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 4

Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI

3 di 4

Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG 

PIANO Istituzione di riferimento 

OB1  OB2  OB3  OB4 

COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON

Piano d'ambito Alto Veneto ATO Alto Veneto OB1.a

OB1.b OB3.a OB4.a

Piano d'ambito ATO Veronese ATO Veronese OB1.a OB2.a OB4.a

Piano d’Ambito del Veneto Orientale

ATO Veneto Orientale

OB1.a OB1.b OB3.a OB4.a

Piano d'ambito ATO Interregionale del Lemene

ATO Interregionale del Lemene

Piano d'Ambito ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Piano d'ambito ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Piano d'ambito ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Piano d'ambito ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Piano d’uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura

Magistrato alle Acque di Venezia OB1.b OB2.a

OB2.b OB3.b OB4.a OB4.b

Piano degli interventi per l’emergenza idraulica

Commissario delegato per l'emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007che hano colpito parte del territorio della Regione del Veneto

OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a

OB3.b

OB4.a

Piano Regolatore Portuale di Venezia

Autorità Portuale Venezia OB4.b

Piano Operativo Triennale - POT 2008-2011

Autorità Portuale Venezia OB4.b

Revisione Piano Portuale di Chioggia

Autorità Portuale di Chioggia OB4.b

Piano generale di bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Adige Bacchiglione OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -

Consorzio Euganeo OB1.b OB2.a OB3.b OB4.a

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -

Consorzio Sinistra Medio Brenta

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -

Consorzio Pedemontano Brentella di Pederobba

OB1.b OB3.b OB4.a

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Adige Garda

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Agro Veronese Tartaro Tione

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Basso Piave OB1.b OB3.b OB4.a

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Delta Po Adige

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Dese Sile

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Padana Polesana

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Bacchiglione Brenta

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Pedemontano Brenta

OB1.b OB3.b OB4.a

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Pedemontano Sinistra Piave

OB1.b OB3.b OB4.a

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Medio Astico Bacchiglione

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Riviera Berica

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 4

Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI

4 di 4

Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG 

PIANO Istituzione di riferimento 

OB1  OB2  OB3  OB4 

COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Polesine Adige Canalbianco

Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale

Consorzio Destra Piave OB1.b OB3.b OB4.a

Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale

Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese

OB1.b OB3.b OB4.a

Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale

OB1.a OB2.b OB3.a

tot  23  27  3  17  30  1  24  34  3  24  27  2 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

1 di 38

Allegato 5.1: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale FISSERO_TARTARO

INDICATORI

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA QUALITA' DELL'ARIA In prossimità dei principali centri del bacino si riscontra preoccupazione per il superamento dei limiti relativamente a polveri sottili, ozono e NO2. inquinamento dell'aria da polveri. ND n° autoveicoli circolanti; emissione CO2 e trend

n°superamenti pm 10 ND

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI L'area del Mediterraneo nei prossimi decenni sarà soggetta a cambiamenti climatici. Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale e temporale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica.

emissione CO2 e trend

precipitazione cumulata ND

ACQUA

USI DELL'ACQUA L’uso principale all’interno del bacino del Fissero è quello irriguo; molta acqua proviene dal fiume Adige attraverso canali artificiali. Il tratto del Canal Bianco è utilizzato a fini navigabili.

Possibile conflitto tra la navigazione e il drenaggio delle acque superficiali in esubero provenienti dai terreni agricoli; difficoltà nello smaltimento delle portate di piena nei collettori principali afferenti al canale navigabile.

livello idrometrico nei canali navigabili, stazza e numero bettoline

livello idrometrico nei canali navigabili

drenaggio insufficiente

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Il bacino risulta fortemente artificializzato e soggetto ad una notevole pressione agricola, che condiziona seriamente la qualità dei corpi idrici ma soprattutto il quadro quantitativo degli stessi. In particolare si osserva la diminuzione di portata dei fiumi di risorgiva e un generale degrado della risorsa idrica, che danno luogo a un progressivo aumento degli eventi siccitosi.Le portate sono fortemente influenzate dall'utilizzo irriguo.

Insufficiente disponibilità della risorsa idrica ai fini irrigui nel periodo estivo. volume

derivato, portata del corso d'acqua

portata residua su dmv

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

Abbassamento delle falde freatiche: il territorio è compreso nella fascia di Bassa Pianura, è pressoché pianeggiante e a quota inferiore ai livelli di piena dei fiumi Adige e Po. La falda freatica superficiale è poco profonda e scarsamente utilizzata ed ha registrato un abbassamento nell’area di ricarica. Perdita di pressione degli acquiferi confinati: in corrispondenza all'area dei fontanili, in profondità, si determina il sistema delle falde in pressione della pianura. In generale si è verificata una depressurizzazione delle falde in pressione. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono però ancora essere approfondite con ricerche specifiche. Riduzione della fascia delle risorgive: la maggior parte dei corsi d'acqua naturali originano da fontanili e sono ubicati nell'area della provincia di Verona (Tione, Tartaro, Tregnone, Menago, Bussè, ecc.). Si osserva una riduzione della portata di risorgiva. Mancano sufficienti informazioni sulle caratteristiche idrologiche dei corsi d'acqua di risorgiva.

Abbassamento delle falde freatiche; perdita di pressione degli acquiferi confinati; Riduzione della fascia delle risorgive.

volumi emunti, ppt annua

livello freatico, altezza piezometrica

diminuzione livello freatico e/o pressione

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nel bacino si verificano: una certa diminuzione della portata dei corsi d’acqua di risorgiva, che riflette la diminuzione della risorsa idrica resa disponibile a monte dell’area del bacino; l’allontanamento ad opera dei canali di bonifica delle acque della falda freatica il cui livello localmente coincide con il piano campagna; l'intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici con conseguente aumento del tenore di salinità dei suoli determinato dall'emungimento dell'acqua da superficie per usi irrigui. La diminuzione di portata fluente determina, inoltre, la risalita del cuneo salino.

Diminuzione della portata dei corsi d’acqua di risorgiva. ND ND ND ND

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Inquinamento diffuso: la qualità delle acque di falda dell'alta e media pianura è buona, mentre nella bassa pianura sono presenti contaminazioni di origine naturale dovute alla presenza di ferro, manganese, ammoniaca ed arsenico. I nitrati sono presenti con concentrazioni che non superano mai il valore di 50 mg/l. La parte rodigina del bacino del Canalbianco è zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, essendo area dichiarata a rischio di crisi ambientale. La parte alta del bacino è zona vulnerabile, in quanto è zona di ricarica degli acquiferi.

Inquinamento puntiforme legato all'attività industriale; inquinamento diffuso dovuto ad agricoltura e zootecnia.

SAU, numero di capi di bestiame allevamenti zootecnici; tipologie industriali che utilizzano sostanze pericolose

S.C.A.S., indici di vulnerabilità degli acquiferi

concentrazione di nitrati e di inquinanti di origine idustriale

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

Inquinamento diffuso: le maggiori pressioni derivano dalle numerose attività agricole; infatti, pur essendo la maggior parte dei corsi d'acqua non in diretta connessione con i circostanti terreni agricoli per la presenza di arginature, il territorio è drenato da opere di bonifica che scolano le loro acque nei corsi d'acqua mediante idrovore, apportando un carico di inquinamento derivante dal dilavamento dei suoli. Inquinamento puntiforme: sono presenti alcuni impianti di depurazione rilevanti, ad esempio il depuratore di Povegliano Veronese (50.000 AE) con scarico nel fiume Tartaro, il depuratore di Legnago (40.000 AE) con scarico nello scolo Fortezza e quindi nel canale Bussè, i due depuratori di Rovigo (39.000 AE e 35.000 AE) che recapitano nel Canalbianco direttamente o tramite rete secondaria, il depuratore di Sommacampagna (36.000 AE) e altri 7 depuratori con potenzialità >10.000 AE. Scarse prestazioni ambientali degli ambienti idrici superficiali della provincia di Verona, nonostante l’intensificarsi dell’attività di adeguamento e controllo degli scarichi civili ed industriali. I fattori di pressione più importanti nel considerare le prestazioni ambientali degli ambienti idrici sono rappresentati dagli scarichi derivanti dalle attività produttive industriali e manifatturiere, nonché dallo spargimento di liquami e dall’utilizzo di fertilizzanti in agricoltura. Tali fattori di pressione continuano tuttora a rappresentare il pericolo maggiore per la qualità degli ambienti idrici.Qualità dell’ambiente fluviale: molti corsi d'acqua del bacino presentano uno stato ambientale scadente, almeno in alcuni loro tratti: Canalbianco, Canale Collettore Padano Polesano, Naviglio Adigetto, Scolo Ceresolo. La qualità scadente è determinata soprattutto dalla comunità di macroinvertebrati.

Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi.Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acuiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.

ab eq collettati sui totali, SAU, capi all.zoot., numero di scarichi industriali,

BOD,COD, carico nutrienti, IBE,

variazione negativa di BOD,COD, carico nutrienti, IBE,

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non rilevati. NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE

Nella zona in prossimità della foce si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla gestione della risorsa idrica nel bacino e alle derivazioni. Questo causa l'aggravamento del problema della risalita del cuneo salino. Presenza di cuneo salino.

volume derivato, gestione invasi diroelettrici

intrusione salina SAAR (consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Zone costiere: la qualità delle acque marino costiere antistanti e limitrofe alla foce del Canalbianco - Po di Levante risulta sufficiente. Le acque destinate alla balneazione limitrofe alla foce del fiume Canalbianco - Po di Levante, si presentano, talora e in certi tratti, non idonee alla balneazione all'inizio della stagione balneare dell'anno successivo. Le acque costiere immediatamente limitrofe alla foce del Canalbianco-Po di Levante sono di "non balneazione" come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci fluviali.

Problematiche per la balneazione.

carico potenziale organico, carico potenziale trofico

indice trofico TRIX; balneabilità

varianza del TRIX

SUOLO E SOTTOSUOLO URBANIZZAZIONE Negli ultimi decenni si è assistito ad una forte crescita del sistema insediativo di tipo abitativo. E' stata forte anche la crescita del comparto insediativo-industriale. Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo, aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei

pressione antropica , zone

impermeabilizzazione del suolo, zone edificate, consumo

alluvioni, grado di frammentazione

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

2 di 38

Allegato 5.1: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale FISSERO_TARTARO

INDICATORI

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione.

edificate, consumo suolo

suolo habitat

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Non rilevati. ND ND ND ND ND

USO SUOLO In provincia di Verona il 67% del territorio è costituito da aree agricole, mentre solo il 18% è costituito da foreste. Perdita e degrado del suolo naturale. uso del suolo consumo suolo, indice di boscosità, SAU

decremento degli indicatori di stato

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino ci sono alcuni stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti (D.L.17/08/1999 n. 334). Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali. ND

n°stabilimenti a rischio di incidente rilevante

ND ND

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 Quasi il 4% del bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo) appartenenti alla Rete Natura 2000. NI NI n° aree rete natura 2000 NI

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Sono state istituite nel bacino altre zone non comprese nella Rete Natura2000. NI NI n° altre aree naturali protette NI

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Prevalgono le colture a carattere estensivo e presenza di allevamenti zootecnici. Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua, eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde.

conc inquinanti x tip.

impianti a rischio di incidente rilevante (siti “Seveso”)

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli pesanti, inquinanti sito specifici

INDUSTRIE Nel territorio veronese si concentrano aree produttive con poli di elevata specializzazione. L'impatto dei settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi.

n°medio di pernottamenti annui, n°strutture certificate

tasso di turisticità tasso di turisticità

TERZIARIO INCLUSO TURISMO ND ND ND ND ND ND ENERGIA Non rilevati. ND ND ND ND ND ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Non rilevati. ND ND ND ND ND

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Gli aspetti paesaggistici rappresentano una componente significativa del patrimonio culturale della popolazione.

Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.

ND ND ND

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Presenza di ville storiche e giardini ND ND ND ND ND

SALUTE SALUTE Non rilevati. ND ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO In tutto il bacino si assiste ad una crescita costante della popolazione.

Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi

demografia degli abitanti in aree arischio rischio idrogeologico

tasso natalità/mortalità

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

3 di 38

Allegato 5.2: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ADIGE INDICATORI 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA QUALITA' DELL'ARIA In prossimità dei principali centri del bacino ubicati spesso nel fondovalle si riscontra preoccupazione per il superamento dei limiti relativamente a polveri sottili, ozono e NO2. Inquinamento dell'aria da polveri NI

n° autoveicoli circolanti; emissione CO2 e trend

n°superamenti pm 10 NI

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI L'area del mediterraneo nei prossimi decenni sarà soggetta a cambiamenti climatici. Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica.

emissione CO2 e trend

precipitazione cumulata ND

ACQUA

USI DELL'ACQUA Il bacino del fiume Adige prevalentemente nella parte montana presenta una condizione di sfruttamento idroelettrico assai elevato, attraverso un articolato sistema di derivazioni che interessa non solo l'asta principale ma anche buona parte degli affluenti. Nell'ambito di questo sistema sono stati peraltro realizzati numerosi serbatoi destinati alla regolazione settimanale o giornaliera delle acque prelevate. Nella parte di pianura Il fiume è caratterizzato da ingenti prelievi ad uso irriguo (circa 140 mc/s)

Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. volume derivato, livello idrometrico degli invasi

portata del corso d'acqua

portata residua su dmv

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)

Il sistema idrico del fiume Adige registra la contrapposizione tra l'utilizzo potabile ed idroelettrico, costante tutto l'anno, e quello che invece ne ha necessità solo in certi periodi (turismo e agricoltura). È particolarmente in estate che il sistema idrico può entrare in crisi quando le concessioni di derivazione ad uso irriguo non sono compatibili con le disponibilità idriche. In condizioni particolarmente critiche di carenza idrica, soprattutto estive, si verifica anche una riduzione nell’efficacia della barriera contro l’intrusione del cuneo salino alla foce. La gestione dei grandi serbatoi ad uso idroelettrico o più in generale del mercato dell’energia, può risultare conflittuale con i prelievi potabili ed irrigui nel Veneto. Per quanto riguarda l'Adige, le portate sono fortemente influenzate dall'utilizzo idroelettrico e irriguo.

Uso conflittuale della risorsa. In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi . Insufficiente disponibilità della risorsa idrica nei periodi di carenza idrica, sia per la parte potabile, che per usi agricoli.

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi per impianto idroelettrico

portata del corso d'acqua

portata residua su dmv

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)

FALDE FREATICHE: Nell’alta e media pianura Veronese per gli evidenti sintomi di impoverimento della risorsa, dovute alle ingenti utilizzazioni in atto, sono state definite delle aree di prioritaria tutela quantitativa degli acquiferi. Studi recenti hanno messo in risalto il grosso pericolo che deve essere rilevato nella parte montana in seguito all’impatto delle grandi opere in sotterraneo soprattutto sulle strutture carbonatiche. L’andamento della falda ha risentito dei ripetuti periodi siccitosi degli ultimi anni, anche se nel corso dell’anno 2008 vi è stata un ripresa fino a livelli normali. A fronte di un intenso processo di sfruttamento delle acque mediante perforazione di pozzi, in particolare nei fondovalle, il loro utilizzo è stato opportunamente disciplinato.FALDE ARTESIANE: Nell’ambito del bacino non sono presenti significativi acquiferi confinati. Anche nel caso di locali situazioni di risalienza, in corrispondenza ad acquiferi confinati in ambito prevalentemente vallivo, non sono segnalate perdite di pressione. RISORGIVE: Non presenti all’interno del bacino.

Abbassamento generalizzato dei livelli freatici volumi emunti, ppt annua

livello freatico, altezza piezometrica

diminuzione livello freatico e/o pressione

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3)

Nel tratto veronese di pianura l’Adige presenta una dispersione dall’alveo verso la falda. La riduzione delle portate in alveo si traduce quindi in una ridotta ricarica della falda freatica. Per quanto riguarda il tratto vallivo il fenomeno di dispersione in subalveo da parte dei corsi d’acqua concorre a compensare, almeno parzialmente, le sollecitazioni riferibili ai prelievi da falda. Mancano invece studi specifici di approfondimento per gli aspetti qualitativi.

Alterazione dei processi di scambio fiume-falda, parziale compensazione delle dispersioni in subalveo dei prelievi da falda.

ND ND ND ND

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)

INQUINAMENTO DIFFUSO: La maggior parte dei corpi idrici sotterranei significativi risulta di elevata qualità e rientra nei parametri di legge per uso idropotabile. In alcuni acquiferi della bassa atesina è stata rilevata la presenza di ferro e manganese mentre negli acquiferi di Stelvio e della media val d'Adige è stata registrata un’elevata presenza di arsenico. Questi inquinamenti non sono di origine antropica. La presenza di nitrati sopra al valore limite è stata registrata solamente nella conca di Brunico e ad Illasi. INQUINAMENTO PUNTIFORME: L'inquinamento puntiforme è legato prevalentemente alla presenza sul territorio di scarichi industriali e reti fognarie. Per quanto riguarda l’attività industriale la situazione più critica si è da sempre manifestata nell’alta pianura vicentina occidentale (valle del Chiampo) dove in passato si sono manifestati inquinamenti legati all’attività dell'industria conciaria. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche specialmente nel settore dell’alta pianura veronese. VULNERABILITA': Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica dell’acquifero indifferenziato nell’area dell’alta pianura veronese ed in corrispondenza dei principali conoidi del fondovalle atesino. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Il problema appare particolarmente evidente nelle zone dove vi è la maggior concentrazione di pozzi, soprattutto ad uso domestico, che attingono dal sistema multifalda ad est di Verona e nei comuni di Soave e S. Bonifacio ove esistono acquiferi confinati pregiati per l’utilizzo idropotabile.

Inquinamento diffuso di natura geogenica in alcuni acquiferi dell'alta e media val d'Adige; inquinamento puntiforme legata all'attività industriale nell’alta pianura vicentina occidentale; Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica dell’acquifero indifferenziato nell’area dell’alta pianura veronese ed in corrispondenza dei principali conoidi del fondovalle atesino

SAU, numero di capi di bestiame allevamenti zootecnici; tipologie industriali che utilizzano sostanze pericolose

S.C.A.S.; Indici di vulnerabilità degli acquiferi

concentrazione di nitrati e di inquinanti di origine idustriale

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)

INQUINAMENTO DIFFUSO: Lo stato di qualità del fiume Adige è in generale buono fino alla città di Verona e poi decade progressivamente. L’inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica è presente nell’Adige, nel torrente Tramigna e nel torrente Aldegà mentre per quanto riguarda il torrente Alpone e il fiume Chiampo l’inquinamento deriva principalmente dagli scarichi industriali. Gli svasi di alcuni serbatoi idroelettrici causano un forte intorbidamento che può danneggiare la funzionalità ecologica e i popolamenti ittici. Le situazioni più critiche per l’inquinamento da nitrati sono quelle localizzate in prossimità dei laghi. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Alcuni depuratori situati in provincia di Trento risultano sottodimensionati soprattutto nei periodi a maggiore pressione turistica. Le principali fonti di pressione puntiformi nella parte veneta del bacino dell'Adige sono costituite dagli scarichi di acque reflue urbane della città di Verona, depurati tramite l'impianto di depurazione di Verona (330.000 AE). A questo si aggiungono alcuni impianti di depurazione di potenzialità superiore a 10.000 AE. CAPACITÀ AUTODEPURATIVA: La numerosa presenza di derivazioni idroelettriche penalizza la capacità autodepurativa del fiume. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: I principali affluenti del fiume Adige presentano una buona situazione qualitativa ad eccezione di poche situazioni localizzate. Nel tratto a valle della città di Verona e in prossimità della foce lo stato ambientale del fiume Adige risulta scadente. Scarse prestazioni ambientali degli ambienti idrici superficiali della provincia di Verona, nonostante l’intensificarsi dell’attività di adeguamento e controllo degli scarichi civili ed industriali. I fattori di pressione più importanti nel considerare le prestazioni ambientali degli ambienti idrici sono rappresentati dagli scarichi derivanti dalle attività produttive industriali e manifatturiere, nonché dallo spargimento di liquami e dall’utilizzo di fertilizzanti in agricoltura. Tali fattori di pressione continuano tuttora a rappresentare il pericolo maggiore per la qualità degli ambienti idrici.

Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. Sotto dimensionamento di alcuni depuratori a causa della pressione turistica nella parte montana. La principale fonte di pressione puntiforme nella parte veneta del bacino è costituita dagli scarichi di acque reflue urbane della città di Verona, depurati tramite l'impianto di depurazione di Verona. Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acquisiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.

ab eq collettati sui totali, SAU, capi all.zoot., numero di scarichi industriali, n° turisti

BOD,COD, carico nutrienti, IBE, SECA, SACA

variazione negativa di BOD,COD, carico nutrienti, IBE, SECA, SACA

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) La qualità delle acque nei laghi e degli invasi ha un trend di miglioramento rispetto ai dati del 2000 NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7)

Nella zona in prossimità della foce del fiume Adige si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. (Non vi è comunque competenza amministrativa per quanto concerne i suoli limitrofi agli argini fluviali). Il fenomeno è dovuto alla gestione della risorsa idrica nel bacino e alle derivazioni. Questo causa l'aggravamento del problema della risalita del cuneo salino. In particolare l’avanzamento del cuneo salino, è incrementato.

Risalita del cuneo salino per chilometri nel periodo di carenza idrica.

volume derivato; gestione invasi diroelettrici

intrusione salina ; SAAR (consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) La qualità delle acque della zona di estuario risulta sufficiente anche se talvolta non si raggiungono i parametri idonei per la balneazione. Problematiche per la balneazione Carico potenziale organico; carico potenziale trofico

indice trofico TRIX; balneabilità

varianza del TRIX

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

4 di 38

Allegato 5.2: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ADIGE INDICATORI 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

SUOLO E SOTTOSUOLO 

URBANIZZAZIONE Negli ultimi decenni si è assistito ad una forte crescita del sistema insediativo di tipo abitativo. Localmente, in area veneta, è stata forte anche la crescita del comparto insediativo-industriale, mentre nell'area alpina si è registrata una forte pressione edilizia che talvolta ha superato le esigenze abitative dei residenti dovuta agli effetti dello sviluppo turistico.

Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo; aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione;criticità grave per i corsi d'acqua medio-piccoli (torrenti e canali di scolo consortili)

pressione antropica (ab/km2-istat); zone edificate;consumo suolo

Impermeabilizzazione del suolo; zone edificate;consumo suolo

alluvioni;grado di frammentazione habitat

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE In alcune province sono stati attivati Piani di Bonifica delle aree inquinate e le conseguenti attività di risanamento. All'interno del bacino sono presenti due Siti Contaminati di Interesse Nazionale, uno in provincia di Trento e l'altro in quella di Bolzano.

Inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali

n°siti che necessitano interventi di bonifica

ND n°siti che necessitano interventi di bonifica

USO SUOLO In area montana la superficie boscata è incrementata progressivamente superando il 50% della superficie totale. In provincia di Verona il 67% del territorio è costituito da aree agricole, mentre solo il 18% è costituito da foreste.

Perdita e degrado del suolo naturale, sversamenti uso suolo, consumo suolo;indice

di boscosità;SAU decremento degli indicatori di stato

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino ci sono poco più di 20 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti (D.L.17/08/1999 n. 334). Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali ND

n°stabilimenti a rischio di incidente rilevante

ND ND

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 Il bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo), sono presenti zone SIC e ZPS in numero elevato. NI NI N° aree rete natura 2000 NI

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Sono state istituite nel bacino altre zone non comprese nella Rete Natura2000, come ad esempio il Parco dello Stelvio NI NI arre naturali protette NI

ECONOMIA E SOCIETA' 

AGRICOLTURA Nella zona montana le colture sono segnate da una zonazione altitudinale condizionata dai fattori pedoclimatici, con notevole specializzazione agricola (frutteti, vigneti). Nel fondovalle e in aree di pianura prevalgono le colture a carattere estensivo. Presenza di allevamenti zootecnici.

Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua; eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde causa versamenti di liquami degli allevamenti.

ND prelievo acqua superficiale, allevamenti ed effluenti zootecnici

SAU; N°capi di allevamenti di bestiame per tipologia;n°aziende agricole;derivazioni

trend degli indicatori di stato

INDUSTRIE Nella parte settentrionale del bacino non esistono veri e propri distretti industriali, pur confermando la presenza di forti settori di specializzazione produttiva, mentre nella zona di pianura veneta si concentrano un quinto delle aree produttive regionali con poli di elevata specializzazione quali quello conciario, dei marmi, alimentare.

Impatto del settore conciario sulle acque, e degli altri settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi.

conc inquinanti x tip. Impianti a rischio di incidente rilevante (siti “Seveso”)

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli pesanti, inquinanti sito specifici

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Nell'area montana il turismo è giudicato il vero motore dell'economia, capace di ottimi risultati, grazie anche a un'offerta ben articolata e differenziata in alcune aree che comportano il rapporto di un posto letto turistico per ciascun residente. Turismo legato alla presenza dei capoluoghi, e delle zone ad alto interesse culturale .

Necessità di far fronte a picchi di affluenza concentrati, dal punto di vista dei fabbisogni idropotabili e di depurazione.

n°medio di pernottamenti annui, N°strutture certificate

tasso di turisticità tasso di turisticità

ENERGIA Nella parte montana ha avuto grande sviluppo il comparto idroelettrico anche con presenza di grandi serbatoi di compensazione. Nella parte valliva si trovano grandi impianti idroelettrici ad acqua fluente;sviluppo di energie rinnovabili con un trend di crescita

Le rapide oscillazioni di portata e temperatura nei fiumi indotte dalle oscillazioni di funzionamento dei grandi impianti idroelettrici creano notevoli problemi di impatto ecologico. La presenza di opere di regimazione e derivazione idroelettrica interrompe il "continuum" fluviale. La presenza dei serbatoi idroelettrici comporta svasi tecnici degli stessi effettuati per fluitazione che mettono a rischio soprattutto la vita delle comunità ittiche nei fiumi. Le grandi derivazioni idroelettriche nel tratto vallivo comportano un particolare danno ecologico al corso d'acqua principale.

quantità di acqua emunta dalla centrale;N°di centrali idroelettriche;altezza dell'invaso

n°di centrali idroelettriche; Energia prodotta dal comparto idroelettrico

variazoine stagionale altezza dell'invaso (impatto paesaggio), frammentazione degli habitat

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Sono presenti allevamenti ittici in val d'Adige, ed in provincia di Bolzano e Trento. Attività di poco impatto sul corso d'acqua. Vi sono attività marginali di pesca turistica. Rilascio di grossi carichi di nutrienti a valle delle pescicolture NI NI NI NI

PAESAGGIO E SITI DI 

INTERESSE STORICO‐CULTURALE 

AMBITI PAESAGGISTICI Gli aspetti paesaggistici rappresentano una componente significativa del patrimonio culturale della popolazione. Erosione coste con perdita del paesaggio.

Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.

grado di intrusione visiva

presenza di corsi d'acqua pensili ND

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Presenza di città d'arte quali Verona Trento e Bolzano, più aree di interesse storico culturale, presenza di ville storiche con giardini di pregio architettonico. Presenza di ponti storici, con relativi problemi

in occasione di eventi di piena NI n°di ponti storici su vincolo NI

SALUTE  SALUTE UMANA La salute della popolazione risulta buona in tutta l'area del bacino.Probabile rischio di inquinamento microbiologico perché non tutti i depuratori possiedono il comparto per la disinfezione; problema dello spargimento dei liquami nelle golene dell'Adige; rischio di inquinamento da coliformi fecali per derivazioni ad uso potabile nel tratto terminale dell'Adige; inquinamento da sostanze pericolose con alcuni casi di salmonellosi.

Alcuni casi di inquinamento microbiologico , legati ai forti carichi antropici N°di sversamenti

N°di fosse imhoff

%popolazione connessa rete fognaria, ed acquedottistica

ND

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

5 di 38

Allegato 5.2: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ADIGE INDICATORI 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

POPOLAZIONE  DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO In tutto il bacino si assiste ad una crescita costante della popolazione.

Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi

demografia degli abitanti in aree arischio rischio idrogeologico

tasso natalità/mortalità ND

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA QUALITA' DELL'ARIA

La Carta della qualità dell'aria redatta nell'ambito del PTRC, attribuisce uno scadente stato della qualità dell'aria al Comune di Padova e della relativa cintura urbana e, in misura minore, alle città di Vicenza, Montecchio Maggiore ed Arzignano, nonchè a Monselice ed Ospedaletto Euganeo. Il territorio della provincia di Venezia è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Uno dei principali impatti del settore industriale nella provincia di Vicenza è il rilascio in atmosfera di composti organici volatili (COV) provenienti dalle operazioni di verniciatura. Tale situazione è particolarment e significativa e critica nella lavorazione delle pelli. Le città sono i luoghi dove maggiormente si concentrano le fonti di squilibrio. I comuni dove maggiore è la criticità sono Arzignago, Bassano del Grappa, Montecchio Maggiore, Schio, Valdagno, Vicenza, Padova e Noventa Padovana. Il distretto del Chiampo è stato individuato dal Piano Regionale di Risanamento dell'Aria come zona soggetta a particolari interventi di tutela.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse. ND ND ND ND

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa. La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica

frequenza degli eventi estremi

variazione delle temperature, variazione

delle precipitazioni, quantità e durata manto

nevoso

livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli

freatici

ACQUA

USI DELL'ACQUA

Anche il bacino del Brenta-Bacchiglione, come buona parte dei bacini dell'arco alpino, risulta intensamente sfruttato dal punto idroelettrico; i maggiori impianti di produzione idroelettrica sono ubicati nel sottobacino del Cismon dove sono asserviti da invasi per la modulazione stagionale dei deflussi; numerosi impianti sono anche distribuiti sull'asta principale e sull'articolata rete irrigua del medio bacino; non meno importante è l'utilizzo irriguo, concentrato nella media e bassa fascia del territorio, per una portata cumulata che si attesta attorno agli 80-90 mc/s mentre l'utilizzo ittiogenico, seppure significativo, totalizza una portata di cinque volte minore (circa 18 mc/s). Per quanto attiene il sistema delle acque sotterranee i dati disponibili sugli utilizzi, probabilmente largamente sottodimensionati rispetto alla sitazione effettiva, indicano una netta prevalenza degli utilizzi domestici (quasi l'80% dei pozzi denunciati) e dell'uso irriguo (circa il 12%).

Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. volume derivato, livello idrometrico degli invasi portata del corso d'acqua BOD, COD, carico nutrienti

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

La richiesta d'acqua rivolta al soddisfacimento degli usi agricoli ed industriali, degli usi turistico-ricreativi delle acque e finalizzata al rispetto del deflusso minimo vitale è superiore alla reale disponibilità idrologica. Il problema del deflusso minimo vitale si manifesta in particolare lungo il corso del Brenta a valle delle grandi derivazioni irrigue e di tutte le derivazioni idroelettriche della parte veneta (Corlo, Collicello, Mignano ecc.). Situazioni di secca si verificano, prevalentemente nei mesi estivi, sui torrenti Astico e Timonchio e sul fiume Guà. Si segnala il problema del progressivo interrimento dei serbatoi idroelettrici del sottobacino del Cismon, con particolare riguardo all’invaso del Corlo. La graduale riduzione della risorsa idrica rende necessario individuare aree che possano essere destinate all'incremento della capacità di invaso, in particolare tramite la ristrutturazione del sistema della rete minore.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani.

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Abbassamento generalizzato della falda freatica; tra il 1980 e il 1994 l'abbassamento medio del livello freatico nel conoide alluvionale del Brenta è stato di oltre 4-5 metri. FALDE ARTESIANE: Dal 1950 ad oggi si sono registrati abbassamenti dei livelli piezometrici delle falde in pressione nell'area immediatamente a valle della linea inferiore delle risorgive. Elevati quantitativi d'acqua vengono prelevati per scopi potabili ed irrigui. Da segnalare anche l’elevata criticità dovuta all'utilizzo privato, le cui portate estratte sono fortemente sottostimate. RISORGIVE: In generale si è osservata una contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive. Su 66 risorgive inizialmente presenti tra il fiume Astico e il Brenta, 25 sono ora completamente asciutte e le rimanenti 41 sono a rischio di estinzione. Un più recente studio del 2000-2002, a fronte di un censimento di 91 risorgive, rileva che 74 sono quelle ancora attive e 17 quelle estinte.

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

volumi emunti livelli freatici, carichi piezometrici

riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di Q nelle risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

Nella zona dell'alta pianura del Brenta è presente un acquifero indifferenziato molto potente. L'alimentazione della falda è assicurata per il 50% dalle dispersioni del fiume Brenta, risultando pertanto evidente il rischio di contaminazione dell’acquifero a fronte della cattiva qualità delle acque superficiali del fiume Brenta. Dal punto di vista morfologico il Brenta è caratterizzato, in certi tratti (da Fontaniva a Ponte di Friola), da una marcata incisione dell’alveo per la storica estrazione di inerti, con abbassamenti consistenti, valutati anche in 7-8 m. I processi di scambio fiume - falda sembrano pertanto essersi profondamente alterati. Tale alterazione si verifica anche nei torrenti Astico, Timonchio e Guà.

Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Brenta, Astico, Timonchio e Guà quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dai rispettivi alvei; rischio di contaminazione dell'acquifero indifferenziato a fronte della cattiva qualità delle acque del fiume Brenta.

volumi annui di inerti estratti dall'alveo monitoraggi ad hoc monitoraggi ad hoc

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: Sono stati registrati contenuti di nitrati superiori ai limiti consentiti dal D.Lgs. 31/01 (acque destinate al consumo umano) in molte stazioni ubicate nel bacino del Brenta ed in quello del Bacchiglione; in particolare il superamento dei 50 mg/l è stato riscontrato nelle stazioni di Noventa Vicentina, Asolo, Loria e Montagnana. I comuni situati in zone vulnerabili sono: Malo, Marano Vicentino, Thiene, Sarcedo, Montecchio Precalcino, Dueville, Sandrigo, Breganze, Bolzano Vicentino, Schiavon, Bressanvido, Carmignano di Brenta, S. Pietro in Gù, Grantorto, Fontaniva, S. Giorgio in Bosco, Mason Vicentino, Nove, Cartigliano, Marostica, Bassano del Grappa, Rosà, Cassola, Romano d'Ezzelino, Mussolente, S. Zenone degli Ezzelini, Fonte, Loria, Asolo, Montecchio Maggiore. La rete per il monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee presenta comunque diverse lacune e andrebbe adeguata secondo criteri standardizzati. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Ripetuti e periodici

Inquinamento diffuso da nitrati nell'alta pianura del bacino; inquinamento puntiforme da cromo e solventi clorurati avvenuto nel passato nell'alta e media pianura; vulnerabilità molto elevata nella fascia di ricarica degli acquiferi

SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero di addetti nel distretto conciario

volumi emunti ad uso umano

concentrazione di cromo, metalli pesanti, nitrati e organo clorurati

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

inquinamenti dovuti principalmente a cromo e solventi clorurati avvenuti in passato nell'alta e media pianura. L'inquinamento da cromo esavalente nel cittadellese, attivo dal 2001, è in fase di esaurimento. Contaminazioni da solventi organo alogenati a Marano Vicentino, Zanè, Asolo e Loria. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della prossima definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi. La situazione appare particolarmente delicata dato che in questa zona sorgono tra le più importanti zone industriali del Veneto e si svolge un'intensa attività agro-zootecnica. Vulnerabilità particolarmente elevata nell'area di alimentazione delle sorgenti di Oliero e dei Fontanazzi di Cismon. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: Elevato inquinamento di origine diffusa nella zona di media e bassa pianura del bacino del Brenta, a causa della forte urbanizzazione del territorio. Il bacino del fiume Bacchiglione è quello che di più risente dell’antropizzazione del territorio per la presenza di due importanti città come Vicenza e Padova lungo il suo corso, della industrializzazione di alcune zone e dello sfruttamento agricolo. Il bacino del fiume Fratta mostra evidenti segnali di inquinamento da sostanze di origine industriale, cromo, cloruri e COD, mentre il bacino del Gorzone è caratterizzato dall’intensissimo uso irriguo delle acque che comporta notevoli apporti di nutrienti (N, P) nel terreno e di conseguenza nella rete drenante. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Per quanto riguarda la provincia di Trento si segnala il sottodimensionamento dell’attuale depuratore di S. Martino di Castrozza (per il quale sono in corso i lavori di completo rifacimento), soprattutto nei periodi a maggiore pressione turistica. Si segnala inoltre che, a causa della non completa separazione delle reti fognarie, in occasione di forti precipitazioni meteoriche alcuni impianti di depurazione scolmano parte del refluo influente direttamente nei corpi idrici recettori. Viene rilevato un eccesso di carico inquinante proveniente dal collettore delle acque reflue del distretto industriale delle concerie (aree di Montecchio, Arzignano) che scarica nel sistema idrico Togna, Fratta, Gorzone.Altre importanti fonti di carico inquinante di tipo batteriologico sono rappresentate dalle acque reflue dei centri abitati di Padova e Vicenza. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Le acque del fiume Brenta fluenti nel tratto trentino sono caratterizzate da un giudizio qualitativo buono sino al 2005. Nella sezione di Levico, nel biennio 2006-2007 vi è stata una flessione qualitativa indotta dalla componente biologica che ha determinato la perdita di una classe. Da Padova fino alla foce si registra un brusco peggioramento qualitativo dovuto ad inquinamento da ammoniaca, nitrati ed E. coli. Il Bacchiglione si presenta in uno stato qualitativo che passa da buono all'inizio del suo corso, a sufficiente nella parte centrale, a scadente a valle di Padova. Il fiume Fratta-Gorzone presenta in gran parte del suo corso uno stato ambientale scadente, determinato in base al D.Lgs. 152/99; per la rimanente parte del suo corso, lo stato ambientale è sufficiente. Il corso d'acqua Agno-Guà-Frassine-S. Caterina parte da uno stato ambientale buono (torrente Agno) per poi passare generalmente a scadente (e talora e in alcuni tratti a sufficiente) nel resto del suo corso.

Inquinamento da fonte diffusa delle acque superficiali; diffusi fenomeni di inquinamento delle acque superficiali da fonti puntiformi, son particolare riguardo al sistema Fratta-Gorzone, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).

Rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali

BOD,COD, carico di nutrienti, IBE, concentrazione di metalli pesanti, intrusione salina

variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE, variazione dei metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI

Il lago di Caldonazzo, classificato ai sensi del D.Lgs. 152/99 e del DM 391/2003 è risultato scadente nel biennio 2000-2001, classe confermata nel 2002 e nel 2006; nel 2003, 2004 e 2005 e 2007 il lago ha raggiunto uno stato ecologico sufficiente. In passato una forte eutrofia ha segnato la qualità delle acque del lago di Caldonazzo mentre attualmente è in fase di recupero, anche in relazione agli interventi effettuati. Il lago di Levico, classificato ai sensi del D.Lgs. 152/99 e del DM 391/2003, è risultato scadente nel biennio 2000-2001, mentre negli anni successivi, dal 2002 al 2007 ha presentato una classificazione stabilmente corrispondente ad uno stato ecologico sufficiente. Il bacino idroelettrico dello Schener collocato lungo il corso del Cismon è stato classificato in classe ecologica 3 nel 2003. In relazione agli invasi in territorio veneto, si segnala che lo stato ambientale del lago del Corlo è risultato buono negli anni 2006 e 2007.

Situazioni localizzate di inquinamento delle acque lacuali Rapporto tra ae collettati ed ae totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali

SAL numero di superamenti dei parametri di legge in materia di balneabilità

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE

La qualità delle acque fluviali in prossimità della foce del Brenta-Bacchiglione risulta condizionata dal fenomeno di risalita del cuneo salino, soprattutto durante la stagione estiva, che può risultare gravemente pregiudizievole dei locali utilizzi irrigui.

Risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

La qualità delle acque marino-costiere antistanti e limitrofe alla foce del Brenta risulta sufficiente. Le acque destinate alla balneazione limitrofe alla foce del fiume Brenta, si presentano, talora e in certi tratti, non idonee alla balneazione o all'inizio della stagione balneare dell'anno successivo, o, talora, anche per l'intera stagione balneare. Le acque costiere immediatamente limitrofe alla foce del Brenta sono di "non balneazione" come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci fluviali.

Scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione.

BOD,COD, carico nutrienti, IBE, concentrazione di metalli pesanti a monte della foce

TRIX numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di balneabilità delle acque

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE

ll bacino del Brenta-Bacchiglione comprende i capoluoghi di provincia di Vicenza e Padova; nella provincia di Vicenza la percentuale di suolo destinata a attività residenziali e produttive appare particolarmente limitata mentre risulta di conseguenza elevata la percentuale di suolo non urbanizzata. Nel medio bacino (provincia di Vicenza e di Padova) prevale il modello insediativo diffuso. Diverse le infrastrrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano o potranno interessare in modo significativo il territorio: l'autostrada Venezia-Milano e Venezia-Bologna, il passante di Mestre, la Nuova Romea, la Valdastico nord, la superstrada Pedemontana Veneta, l'asse multimodale lungo il sedime dell'ipotesi di nuova idrovia tra Venezia e Padova e idrovia Venezia-Padova, l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.

Densità della popolazione residente (abitanti/Kmq)

distribuzione percentuale dell'uso del suolo (agricolo, urbanizzato, naturale)

grado di frammentazione habitat

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE In provincia di Vicenza sono stati individuati circa 150 siti potenzialmente contaminati localizzati soprattutto nell'area urbana di Vicenza e dei Comuni di cintura. In provincia di Padova sono stati individuati 529 siti di cui 89 interessati da bonifica. Nel veneziano ulteriori siti inquinati si trovano a

Rischio di inquinamento del suolo e del sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee. sostanze contaminanti e relative

concentrazioni rilevate nei siti numero siti contaminati numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque, metalli pesanti e composti

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

Chioggia (Borgo S. Giovanni) sito-specifici

USO SUOLO Non presenta significativi cambiamenti dei dati rispetto al rilevamento del 1990, in riferimento al progetto CORINE Land Cover. ND ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 32 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.

Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee sostanze potenzialmente contaminanti

numero di imprese a rischio di incidente rilevante

dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000

Sono presenti 65 aree SIC e ZPS di cui 28 in Regione Veneto, 37 nella Provincia Autonoma di Trento. Si sottolinea che nel caso del ghiacciaio della Marmolada và aggiunto che l'area è individuata come sito della rete ecologica europea "Natura 2000" nonché come bene del patrimonio mondiale naturale dell'UNESCO.

In generale le più estese zone SIC, le aree montane e i Monti Berici presentano in aree prossime, aree produttive anche rilevanti.

NI NI NI

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

Sono presenti: n°1 Parchi Nazionali (in piccola parte), n°1 parco Regionale, n° 1 parco regionale (trentino),n° 2 riserve naturali statali, n° 1 riserva naturale regionale NI NI NI

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

Il 5° censimento ISTAT dell'agricoltura ha rilevato una netta diminuzione delle aziende che operano nel settore primario tra il 1990 e il 2000 con conseguente diminuzione della superficie agricola di quasi il 20,4%. Nel settore trentino del bacino i terreni agricoli sono segnati da una zonazione altitudinale, condizionata dai fattori pedoclimatici (temperatura, altitudine, pendenza, esposizione), con colture annuali e poliennali nelle fasce di valle, collinari e di mezza montagna e invece colture stabili identificabili nei prati permanenti, prati-pascoli-alberati, arbusteti per le fasce di montagna e alta montagna. A queste due tipologie colturali e alle fasce altitudinali è pure legata una modulazione dell'attività di coltivazione che da intensiva nelle fasce di bassa altitudine diventa estensiva nelle aree prative e pascolive. Le superfici più rappresentate sono i seminativi in aree non irrigue (27,80 %), i boschi di latifogkie (22,41 %) e le aree prevalentemente occupate da colture agrarie con spazi naturalistici (10,68 %). Nell'area veneta l'orientamento produttivo che caratterizza le imprese riguarda il settore vitivinicolo, quello cerealicolo, quello frutticolo e quello orticolo. In provincia di Venezia aumentano coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci.

Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata esigenza irrigua

Bilancio di nutrienti nel suolo (input output dei nutrienti), quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate

SAU, numero delle aziende agricole, superfici delle aziende con coltivazioni biologiche

BOD, COD, concentrazione di fitosanitari, carico di nutrienti; numero di superamenti dei parametri di legge in materia di potabilità

INDUSTRIE

Le maggiori concentrazioni industriali sono situate nel sottobacino del Gorzone e nell'alto e medio Bacchiglione. Nella provincia di Vicenza è particolarmente diffusa la piccola industria: il tessile nell'Alto Vicentino, l'oreficeria nei tre centri del capoluogo di Bassano e di Trissino, la conceria nella valle del Chiampo e la ceramica artistica nel Bassanese. Anche il settore meccanico riveste una certa importanza. Nella provincia di Padova un terzo del le attività produttive è concentrato a Padova. Il territorio del bacino montano nella provincia di Trento non evidenzia particolari concentrazioni produttive definibili come "distretti industriali" ma esiste un sistema di piccole imprese estremamente dinamiche, con limitata vocazione alla localizzazione di attività manifatturiere.

Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee. concentrazione di inquinanti

Numero degli impianti a rischio di incidente rilevante

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, metalli pesanti, inquinanti sito specifici

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

E' in atto un processo di terziarizzazione di fascia bassa (prevalentemente commerciale) con concentrazione in strutture di vendita di grandi dimensoni (centri commerciali e supermercati) cui si accompagna la riduzione dei punti di vendita tradizionali e di dimensioni medio-piccole. Nella provincia di Padova sono in incremento i servizi per le imprese. Per il turismo i dati sono in continua evoluzione in particolare per quanto riguarda le strutture ricettive extralberghiere: poli di attrazione sono le città d'arte di Padova e Vicenza e la zona termale di Abano-Montegrotto. Nell'area montana è da segnalare la vocazione turistica dell'area del Primiero, nell'alto bacino del Cismon. L'altopiano di Folgaria e Lavarone appare ben dotato quanto a dotazioni turistiche, commercio e tempo libero. Borgo Valsugana e Pergine Valsugana svolgono pienamente una funzione urbana anche come località turistica mentre Levico è rinomata località termale. San Martino di Castrozza si conferma località invernali di eccellenza, distinguendosi per buona occupazione dei posti letto alberghieri più ancora che per i passaggi sugli impianti. Va infine segnalato l'utilizzo turistico e ricreazionale dei laghi di Levico e di Caldonazzo e di quello artificiale del Corlo.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica

aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti

numero di presenze turistiche, arrivi TRIX, balneabilità, SAL

ENERGIA

Nel bacino del Brenta-bacchiglione si riscontra una capillare diffusione degli impianti di produzione di energia rinnovabile mediante centrali idroelettriche; i maggiori sistemi sono localizzati nel territorio montano per lo sfruttamento dei naturali salti disponibili; numerosi impianti, soprattutto ad acqua fluente, sono anche diffusi nell'alta pianura ed insistono anche sull'articolata rete di distribuzione irrigua. Va evidenziato, negli ultimi tempi, il fenomeno di sensibile incremento delle istanze di derivazione per produzione di energia rinnovabile con conseguente possibile pregiudizio dell'assetto quali-quantitativo delle tratte fluviali sottese. Quale considerazione di carattere generale va da ultimo osservato che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg; i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento. Il fabbisogno energetico è assicurato quasi esclusivamente da fonti esterne al territorio provinciale

Scarsa attuazione delle politiche per il risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili, rischi di degrado quali-quantitativo della risorsa idrica nelle tratte fluviali sottese da impianti per la produzione di energia rinnovabile, frammentazione degli habitat

altezza dell'invaso n° impianti, potenza istallata

variazione stagionale altezza dell'invaso (impatto paesaggio), frammentazione degli habitat

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Oltre alle attività economiche direttamente legate all'utilizzo della risorsa idrica (uso irriguo, idroelettrico, industriale) si segnalano la presenza, nel bacino del Bremta-Bacchiglione, di alcuni impianti di allevamento itticolo, per un totale stimato in circa 18 mc/s.

Rischio di inquinamento organico delle acque superficiali consistenza degli allevamenti ittici n° degli impianti ittici carico dei nutrienti

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI

E' stato condotto un apposito studio sul paesaggio rurale da cui emerge che in alcuni ambiti la situazione è decisamente precaria in quanto il numero di edifici ha ormai modificato in modo irreversibile il paesaggio e si stà portando verso un sistema strisciante di urbanizzazione diffusa e non pianificata. La qualità dell'architettura di molte periferie e lo stato di alcuni centri storici sono altri elementi che evidenziano situazioni di degrado. La diffusione dell'edificazione non solo modifica il paesaggio di vasta area ma molte volte interferisce con bellezze di tipo particolare: Anche la disseminazione delle aree industriali comporta una perdità di naturalità in tutto il territorio , in particolare per quelle aree ubicate ai piedi delle zone collinari e montane, che vengono percepite visivamente dai punti di osservazione posti sulle alture, in modo evidente. L'eccezionalità di singoli ambiti di paesaggio è strutturale, assegnata cioè

NI NI NI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ad aspetti dell'assetto fisico oggettivamente emergenti: in particolare le vette dolomitiche (Marmolada, Pale di San Martino) e i laghi (Laghi di Levico e Caldonazzo).

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

I più significativi elementi storico-culturali sono rappresentati dalle città di Padova e di Vicenza ma ulteriori siti a forte valenza storico culturale sono diffusi sul bacino (Bassano del Grappa, Este, Monselice, Montagnana, Marostica). Nella Valsugana presenza di castelli, mura e fortificazioni medievali che rimangono come traccia della suddivisione territoriale delle competenze politiche e giurisdizionali, del controllo delle attività economiche e delle strategie difensive. In particolare tra i centri storici si cita Borgo Valsugana e Pergine Valsugana, caratteristici per la particolare valenza architettonica, riconosciuta anche storicamente dalla legge.

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SALUTE SALUTE UMANA

Si riscontrano problemi connessi con patologie respiratorie. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare (specie nei pressi di Vicenza e Padova) e insediamenti produttivi. L'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Vanno da ultimo rilevati i possibili rischi sulla salute umana conseguenti alla fruizione di acque di balneazione non idonee a tale uso.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Il bacino del Brenta-Bacchiglione, con una popolazione di circa 1.560.000 abitanti, rappresenta dopo il bacino dell'Adige quello maggiormente popolato del distretto. Va evidenziato peraltro il significato incremento di popolazione residente degli ultimi anni, con un incremento, dal 1991, di oltre 150.000 unità, pari ad un tasso annuo di 8 unità ogni mille abitanti. La tendenza demografica non è tuttavia omogenea. La pianura centrale veneta è caratterizzata da fenomeni di ridistribuzione della popolazione che vede i centri maggiori in fase di calo demografico a fronte della crescita della loro cintura e della seconda e terza fascia. La domanda di mobilità risulta estremamente diffusa rispetto al passato, sia in termini spaziali che temporali. Si osserva la crescita dell'attrattività del polo di Schio e più modestamente del polo di Bassano del Grappa, di Castelfranco, dell'area di Asolo e dell'Alta Valsugana. Va da ultimo richiamata la dinamica demografica legata al turismo, che interessa in maniera particolare l'alto bacino del brenta, e quella legata allo studio, propria soprattutto della città di Padova.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica Densità della popolazione residente (ab/kmq) popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico

nutrienti

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.4: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_VENEZIA INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA La qualità dell'aria presenta alcune criticità relativamente ad alcuni inquinanti primari come ossidi di azoto (NOx) e polveri e per gli inquinanti secondari relativamente all'ozono. Gli altri parametri monitorati risultano per lo più conformi ai limiti previsti dalla normativa.

Ricadute atmosferiche di vario tipo: polveri, metalli e microinquinanti organici

NI Emissioni in atmosfera di metalli e microinquinanti

Rischio per l'ecosistema e la salute umana

Concentrazione in aria di microinquinanti, numero di superamenti normativi

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Studi europei indicano che tutta l'area del Mediterraneo nei prossimi decenni sarà soggeta a forti cambiamenti climatici. Le condizioni climatiche del bacino scolante e della Laguna di Venezia riflettono in linea generale quelle della regione Veneto. Le serie storiche dei dati sperimentali di temperatura sulla laguna di Venezia evidenziano che, ad un andamento di lungo periodo di aumento delle temperature in linea con le tendenze globali, si sovrappone una spiccata variabilità interannuale. La variabilità interannuale delle precipitazioni è stata particolarmente accentuata nel quinquennio (2000-2004). Il cambiamento climatico può manifestarsi con un’estremizzazione degli eventi meteorologici, aumento delle temperature, l’aumento dei livelli del mare, la variazione del regime delle precipitazioni con conseguenze sugli ecosistemi, sulle produzioni agricole ed industriali, sugli insediamenti urbani.

Conseguenze eventi estremi: allagamenti; periodi siccitosi. Innalzamento livello medio mare: aumento frequenza e livelli acque alte in Venezia.

Parametri meteoclimatici a scala regionale

Frequenza allagamenti del territorio del bacino scolante; diminuzione produzione agricola; aumenti consumi idrici (uso agricolo); frequenza acqua alta in Venezia.

Parametri meteoclimatici a scala locale

ACQUA 

USI DELL'ACQUA 

Le acque superficiali interne vengono utilizzate per scopi acquedottistici (idropotabili ed industriali), per scopi irrigui, per attività di piscicoltura, per la generazione di forza motrice. Le acque lagunari sono utilizzate per la pesca, la venericoltura e la vallicoltura, oltrechè per il trasporto acqueo. Le acque marine costiere sono utilizzate per la balneazione, la mitlicoltura, la pesca.

Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia

Carichi di nutrienti e microinquinanti.

Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione d'uso.

Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione d'uso.

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1) Le acque superificiali dell'area di risorgiva sono sottoposte a pressioni esercitate nell'area montana e pedemontana. Ad esse si sommano le derivazioni in atto nel territorio del bacino scolante, per fini acquedottistici, irrigui, e per altri utilizzi.

Riduzione della portata dei fiumi di risorgiva. Occerrenza di esondazioni ed allagamenti in corrispondenza di eventi estremi.

Prelievi per vari usi nelle aree montana e pedememontana. Antropizzazione del territorio.

Utilizzi idrici; produzioni agricole. Rischio per l'ecosistema e la salute umana in casi di esondazione.

Portate e livelli idrometrici.

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2) Le acque sotterranee sono sottoposte a numerose pressioni che agiscono su fronti diversi portando in generale ad una diminuzione delle quantità di acque immagazzinate nel sottosuolo.

Eccessivo sfruttamento acquiferi nella fascia di ricarica a nord delle risorgive.

Prelievi per uso irriguo, acquedottistico, industriale.

Abbassamento dei livelli idrometrici e della potenza acquiferi.

Livelli idrometrici. Potenza acquiferi.

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3) L'aspetto non è pertinente in quanto il bacino vuiene a trovarsi al di sotto della linea delle risorgive ove non avvengono significativi scambi falda-fiume NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4) 

Inquinamento di origine diffusa e contaminazioni puntuali collegabili alle attività nei grandi poli industriali. Sono evidenziabili situazioni di inquinamento della falda nell’area del bacino scolante ricadente nella provincia di Treviso per la presenza di nitrati e pesticidi. Nella zona di Porto Marghera la compromissione degli acquiferi, collegabile alle attività industriali presenti e passate, è risultata nel complesso molto estesa in termini areali.

Degrado qualitativo da sostanze microinquinanti.

Carichi agricoli e zootecnici di nutrienti e microinquinanti. Carichi di origine industriale.

Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Concentrazione di microinquinanti. Stato chimico delle acque sotterranee. Indice di vulnerabilità degli acquiferi

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5) 

Lo stato ambientale dei corsi d'acqua del bacino scolante (indicatore LIM, indicatore IBE) si attesta prevalentemente su uno stato sufficiente. Le situazioni qualitativamente migliori sono riconducibili ai bacini Naviglio Brenta e Dese, mentre stazioni con una qualità peggiore, evidentemente caratterizzate da un maggior carico inquinante, sono presenti alla chiusura dello scolo Lusore e nella Fossa Monselesana.

Inquinamento da microcontaminanti delle acque superficiali. Riduzione della funzionalità ecologica fluviale.

Carichi di nutrienti e microcontaminanti.

Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Concentrazioni di nutrienti e sostanze microinquinanti. Stato dei popolamenti biologici (IBE). Parametri idromorfologici (Indice Funzinalità Fluviale). Stato Ecologico dei corsi d'acqua. Stato Ambientale dei corsi d'acqua.

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6)  Il bacino non presenta laghi o invasi di interesse NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7) 

La valutazione dei dati è ancora in corso. Gli studi e le indagini già disponibili evidenziano a livello preliminare la generale ottemperanza degli standard di qualità previsti dal D.M 56/09 e un generale superamento degli Obiettivi di qualità previsti da D.M. 30/07/99. In riferimento allo stato ecologico la distribuzione dei popolamenti fito e zoobentonici evidenza la presenza di due gradienti di diversità, uno - principale - dalle bocche di porto alle aree interne, ed un secondo orientato sud-nord.

Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti

Carichi di nutrienti e microinquinanti.

Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Concentrazioni di microinquinanti nelle acque, nei sedimenti e negli organismi

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8)  Stato ecologico e chimico buono sulla base dei dati al momento disponbili

Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti

Carichi di nutrienti e microinquinanti.

Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Concentrazioni di microinquinanti nelle acque, nei sedimenti e negli organismi

SUOLO E SOTTOSUOLO URBANIZZAZIONE

Il territorio del Bacino scolante è altemente urbanizzato. Si rileva la diffusione dei caratteri urbani nella campagna: la popolazione continua ad addensarsi nei centri (88%), diminuiscono nuclei (4%) e case sparse (8%), che permangono come carattere peculiare in alcuni ambiti. La superficie agricola cala: il 7% se riconsidera il totale e il 2% se riconsidera quella utilizzata: in provincia di Venezia ci sono ancora comuni rurali (oltre il 70% è SAU), rappresentano gli ambiti estremi a sud e a nord. In provincia di Venezia sono presenti (2001) 206 centri abitati e 420 nuclei, entrambi in diminuzione rispetto al 1991.

Aumento delle superfici cementificate

Presenza di aree cementificate e conseguente riduzione della naturale ricarica degli acquiferi sotterranei.

Diminuzione superfici di suolo libero di esplicare le proprie funzioni vitali

Impermeabilizzazione dei suoli

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.4: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_VENEZIA INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE

Oltre a numerose aree inquinate e discariche incontrollate presenti nella Provincia di Venezia e dalla stessa censite, ed ai numerosi siti industriali dismessi esistenti nel territorio del bacino scolante, il Sito di Interesse Nazionale (SIN) di "Venezia Porto Marghera" identificato dalla L. 426 del 1998 e successivamente perimetrato dal D.M. Ambiente del 23 febbraio 2000 (circa 3600 ettari) si trova a cavallo tra bacino scolante e conterminazione lagunare e ad esso è associata un'area lagunare di circa 2200 ettari.

Contaminazione delle falde; trasferimento della contaminazione a corpi idrici superficiali.

Estensione aree inquinate; tipologia inquiananti presenti, concentrazioni rifevate nei suoli.

Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Concentrazioni di microinquinanti nelle acque sotterranne all'interno ed in prossimità di aree contaminate.

USO SUOLO Il bacino scolante è soggetto anche ad un intenso sfruttamento agricolo. Nel bacino scolante della Laguna si registra una netta prevalenza del settore agricolo negli usi del suolo, con incidenze che si attestano su livelli superiori al 77%, seguito dalla laguna (circa l’11%) e dallo spazio urbano (6,2%). La superficie agricola utilizzata ammonta a circa 1300 km2.

Degrado qualitativo delle acque superficiali e sotterranee da nutrienti e sostanza microinquinanti.

Carichi agricoli e zootecnici di nutrienti e microinquinanti. Carichi inquistriali.

Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Uso del suolo

RISCHIO INDUSTRIALE Sono presenti nell'area della subunità aziende sottoposte alla Direttiva Seveso

Presenza di industrie a rischio di incidente rilevante con possibili emissioni di sostanze pericolose nell'ambiente

Numero di aziende sottoposte alla Direttiva Seveso e loro localizzazione nel territorio

Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Presenza di aziende sottoposte alla Direttiva Seveso. Densità di popolazione in aree a rischio di incidente rilevante

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 Nel territorio del Bacino 04 sono presenti 11 aree ZPS e 16 aree SIC Presenza di aree tutelate sottoposte a vincoli

Pressione venatoria, pressione antropica, aree adibite ad agricoltura intensiva, zone edificate

Specie di flora e fauna minacciate, valore dell'indice di Storie-Ville

Aree naturali protette e rete Natura 2000, grado di frammetnazione degli habitat, zone edificate

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

Il bacino scolante in laguna di Venezia, la laguna di Venezia e l'area marina costiera antistante sono aree sensibili (Direttiva 91/271/CEE - D.lgs. n. 152/2006 (art. 91)). L'intero bacino scolante lagunare è zona vulnerabile (Direttiva 91/676/CEE). Nel bacino scolante sono presenti aree di tutela delle falde acquifere pregiate, ai fini della produzione di acque destinate al consumo umano. Nell'area della sub-unità sono inoltre presenti vari parchi regionali ed oasi naturali.

Presenza di aree tutelate nella maggior parte dei casi non dotate di Piano di Gestione

Pressione venatoria, pressione antropica, aree adibite ad agricoltura intensiva, zone edificate

Specie di flora e fauna minacciate, valore dell'indice di Storie-Ville

Aree naturali protette e rete Natura 2000, grado di frammetnazione degli habitat, zone edificate

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICULTURA

Il Bacino Scolante della Laguna di Venezia è a tutt’oggi utilizzato prevalentemente per l’agricoltura, 75,4% del territorio totale è dedicato all’uso agricolo (ARPA Veneto, 2005). L’agricoltura del Bacino Scolante si basa fondamentalmente sulla coltivazione di cereali, foraggio, frutteti, barbabietola da zucchero, soia e mais. L’attività di zootecnia nel territorio del Bacino Scolante interessa più di 41.500 aziende (Allegato3 2). Le aziende di allevamento più numerose sono di piccole dimensioni: circa il 90% delle aziende allevano tra 1 e 49 capi.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica legato ai consumi idrici per uso agricolo e zootecnico. Immissione in ambiente di sostanze nutrienti e microcontaminanti.

Consumi idrici per uso agricolo e zootecnico. Carichi agricoli e zootecnici di inquinanti di nutrienti e microinquinanti.

Livelli idrometrici e potenza acquiferi. Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Numero di aziende agricole. SAU (Superfici agricole utilizzate). Superfici destinate all'agricoltura biologica.

INDUSTRIE Nel Bacino scolante sono presenti circa 18.700 unità locali operanti nei diversi settori manifatturieri e della produzione di energia, per un totale di oltre 160.000 addetti. Va ricordata anche specificamente l'attività di imbottigliamento acque, direttamente legata alla risorsa idrica ed alla sua qualità.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso industriale. Immissione in ambiente sostanze microcinquinanti.

Consumi idrici per uso industriale. Carichi industriali di inquinanti di nutrienti e microinquinanti. Produzione di rifiuti

Livelli idrometrici. Potenza acquiferi. Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Numero di industrie sul territorio e loro tipologia. Numero di addetti.

TERZIARIO INCLUSO TURISMO La principale componente di questo elemento, per gli aspetti di pertinenza del Piano, è rappresentata dal turismo, in relazione ai consumi idrici per uso umano.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso turistico. Immissione in ambiente sostanze nutrienti e microcinquinanti.

Consumi idrici per uso turistico. Carichi di inquinanti di nutrienti e microinquinanti. Produzione di rifiuti.

Livelli idrometrici. Potenza acquiferi. Tasso turisticità

ENERGIA

Il panorama energetico relativo al bacino scolante della Laguna di Venezia, comprendendo l’intera Provincia di Venezia e parte della provincia di Padova, Vicenza e Treviso, non è stimabile senza un’approfondito studio ad hoc. Per quantificare, o meglio, per definire il bilancio energetico di un’area non perfettamente circoscritta da uno o più confini provinciali, si dovrebbero innanzitutto calcolare i flussi energetici dei comuni di riferimento (siano essi di combustibili, termici o elettrici), con un’attenzione particolare alle maggiori aree energivore del bacino scolante. Allo stato attuale l’unica stima attendibile riguarda i dati di bilancio energetico della provincia di Venezia, elaborati dal Centro IDEAS dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nell’area in esame la presenza di diversi impianti di produzione di energia elettrica e termica, ubicati in una delle maggiori aree industriali del Nord Italia ha portato al la stima dei consumi totali provinciali (combustibili ed elettrici comprensivi dei valori per la produzione di energia elettrica) a 4151 kTEP (migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio). La produzione di energia elettrica, dipendente dalla domanda elettrica nazionale, supera i 1990 kTEP (al 2007), contabilizzata a livello provinciale sebbene immessa in rete elettrica nazionale. Il contributo offerto dalle fonti energetiche rinnovabili alla quota di produzione della provincia di Venezia risulta alquanto modesto (meno dello 0,3%), si auspica quindi un suo incremento.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per produzione di energia.

Consumi idrici finalizzati alla produzione di energia.

Livelli idrometrici. Potenza acquiferi.

Numero di aziende che producono energia

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… Nel territorio della sub-unità sono presenti attività di pesca, di molluschicoltura, di vallicoltura Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia

Carichi di nutrienti e microinquinanti.

Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione

Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione d'uso.

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.4: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_VENEZIA INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

d'uso.

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI

L’Atlante ricognitivo degli ambiti di paesaggio, allegato e parte integrante del Piano adottato, individua trentanove ambiti di paesaggio, cui sono dedicate altrettante schede con una funzione di strumento conoscitivo e propositivo per la redazione del PTRC stesso e per l’integrazione del paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio. Il sottodistretto oggetto di questo studio ricade principalmente nei seguenti ambiti di paesaggio: • n. 21 - Alta Pianura tra Brenta e Piave; • n. 22 - Fascia delle risorgive tra Brenta e Piave; • n. 26 - Pianure del Sandonatese e Portogruaresen; • n. 27 - Pianura Agropolitana Centrale; • n. 28 - Pianura Centuriata; • n. 31 - Laguna di Venezia; • n. 32 - Bassa Pianura tra il Brenta e l’Adige

Presenza di aree di elevato pregio naturalistico e paesaggistico inserite in un contesto altamente urbanizzato e antropizzato

Trasformazione degli ambiti naturali e storico - culturali

Perdita di diversità paesistica

Estensione delle aree degli ambiti di paesaggio

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio della sub-unità (bacino 04) è da evidenziare la presenza del centro storico di Venezia - patrimonio dell'umanità UNESCO - e degli altri centri lagunari. Tutto il territorio della subunità ricade in un'area di elevatissimo interesse storico, artistico e culturale.

NI NI NI NI NI

SALUTE SALUTE UMANA Non sono presenti per l'area elementi epidemiologici che consentano di stabilire un legame tra la qualità e quantità d'acqua disponibile per la popolazione e la salute umana. Allo stato delle conoscenze non sussistono problematiche. In generale si può ipotizzare un certo grado di rischio relativo alla presenza di sostanze microinquinanti negli alimenti.

Presenza di sostanze microinquinanti nell'ambiente

Carichi inquinanti Rischio per la salute umana

Percentuale di popolazione esposta a sostanze pericolose

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

L’ultimo censimento sulla popolazione realizzata per l’ISTAT nel 2001 ha stimato la popolazione residente nel Bacino Scolante in circa 1.019.000 abitanti, senza considerare però la popolazione fluttuante. Questo valore evidenzia un aumento di circa il 2% rispetto all’anno 1995 (1.000.000 abitanti, ISTAT).Il territorio del Comune di Venezia è prevalentemente interessato da un turismo legato all’attrazione e-sercitata dal Centro Storico, accanto al quale è presente un turismo balneare fortemente stagionale. presenze registrato nel 2005 (presenze totali pari a 7.670.433 unità)

Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per soddisfare le utenze e immissione nell'ambiente di sostanze nutrienti e microinquinanti

Consumi idrici e carichi di inquinanti di nutrienti e microinquinanti.

Livelli idrometrici. Potenza acquiferi. Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.

Densità e tipologia della popolazione residente (stanziale, pensolare, ecc)

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.5 Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SILE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA

Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni dell'ozono, del particolato PM10 e del benzo(a)pirene. Con riferimento all'ozono, l'obiettivo a lungo termine per la salute umana relativo a questo parametro è superato a Treviso. Relativamente ai dati di PM10, le concentrazioni medie superano il valore limite giornaliero a Treviso. I livelli di benzo(a)pirene raggiungono senza superarlo il valore obiettivo a Treviso. La Carta della qualità dell'aria redatta nell'ambito del Piano territoriale regionale di coordinamento, che ne rappresenta lo stato relativo tra tutti i comuni del Veneto, attribuisce un insufficiente stato della qualità dell'aria alla città di Treviso con la relativa cintura urbana (Paese, Casier e Villorba) ed alla città di Montebelluna.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse

ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

frequenza degli eventi estremi

variazione delle temperature, variazione delle precipitazioni

portata dei corsi d'acqua, livelli freatici

ACQUA   

USI DELL'ACQUA Con riferimento al sistema della risorsa idrica superficiale, gli utilizzi idrici di gran lunga prevalenti nel bacino del Sile sono quello idroelettrico (con una portata totale utilizzata che si aggira attorno a 150 mc/s); non trascurabile l'utilizzo ittiogenico ed irriguo, per una portata di circa 12 mc/s, nonchè l'uso industriale, per una portata superiore a 15 mc/s

Nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Non sono sufficienti le conoscenze disponibili sulle problematiche relative al bilancio idrico. Persiste un utilizzo non razionale della risorsa idrica che dovrebbe essere ottimizzata razionalizzando i prelievi da destinare ai diversi usi. Si possono verificare difficoltà a garantire la portata di deflusso minimo vitale. La progressiva riduzione della risorsa idrica rende necessario individuare aree che possano essere destinate all'incremento della capacità di invaso. Necessita la ristrutturazione del sistema della rete minore anche per incrementare la capacità di invaso del sistema.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); frammentazione degli habitat (all'importanza del fiume Sile come core areas e corridoio ecologico si contrappongono l'interruzione delle sue sponde naturali, la presenza di numerose centrali elettriche (vedi ad esempoio la centrale di Silea) che ne sbarrano completamente il flusso, creando una barriera ai flussi ittici e un basso indice di qualità delle acque; l'indice biotico esteso, infatti, evidenzia una progressiva regressione dello stato qualitativo avvicinandosi a Treviso).

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici

portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Il Sile è un corso d'acqua di risorgiva. Attualmente si osserva un generale abbassamento del livello della falda freatica di alta pianura con conseguente riduzione delle portate alle risorgive. Poiché è riconosciuto lo stretto collegamento tra la portata fluente nell'alveo del Piave e del Brenta quali fattori dominanti dell'alimentazione dell'acquifero freatico indifferenziato, ogni intervento volto a ridurre le dispersioni naturali del Piave e del Brenta nei tratti d'alveo disperdenti dopo l'uscita dai bacini montani, produce effetti negativi sul livello della falda freatica e conseguentemente sulla portata dei corsi d'acqua di risorgiva. FALDE ARTESIANE: In corrispondenza all'area dei fontanili, in profondità, si determina il sistema delle falde in pressione della pianura. In generale è stato registrato un abbassamento dei livelli piezometrici delle falde in pressione. E' un problema molto delicato perchè la parte meridionale del bacino è prossima ad importanti derivazioni a scopo acquedottistico. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono però ancora essere ulteriorimente approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE. L'abbassamento del livello della falda freatica ospitata nelle conoidi del Piave e del Brenta determina una riduzione della portata di risorgiva che alimenta il Sile.

Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

volumi emunti livelli freatici, carichi piezometrici

riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

Nel bacino del Sile alla rete idrografica naturale si sovrappone una estesa rete di canali artificiali di scolo e irrigazione con molti punti di connessione con la rete idrografica naturale. Tale sistema drena il territorio. L'influenza dei canali artificiali è rilevante perché può modificare le portate proprie del fiume. In particolare vanno ricordate le aree di bonifica che a valle di Portegrandi recapitano le loro acque nel Sile grazie ad una serie di impianti idrovori. Tuttavia non si rilevano particolari problematiche dal punto di vista quantitativo relative al rapporto fiume - falda. Il sistema idrogeologico del bacino a monte del Sile è alimentato principalmente dalle dispersioni del Piave; un contributo alla ricarica della falda è anche dovuto all'apporto irriguo e alle precipitazioni atmosferiche. Il Sile è un fiume di risorgiva, pertanto le sue acque traggono origine dalle acque sotterranee presenti nel bacino a monte, che è costituito da un materasso alluvionale ghiaioso e da un acquifero freatico indifferenziato. Il materasso alluvionale ghiaioso, verso valle, appunto nella zona delle risorgive, è interrotto da materiali impermeabili; pertanto le acque sotterranee vengono a giorno originando il fiume Sile nonché altri corsi d'acqua di risorgiva.

NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: Nell'area di ricarica del bacino (acquifero indifferenziato), sono presenti concentrazioni di nitrati superiori a 50 mg/l nei pozzi di monitoraggio ubicati nei comuni di Paese, Vedelago, Villorba e Volpago del Montello e concentrazioni di fitosanitari al di sopra dei limiti nei comuni di paese e Vedelago.Tali concentrazioni sono spiegabili con la presenza di estese aree coltivate a mais, coltura molto esigente dal punto di vista dei nitrati. Le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, nel bacino del Sile, corrispondono ai territori comunali (in tutto o in parte) di Arcade, Breda di Piave, Carbonera, Istrana, Maserada sul Piave, Montebelluna, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Povegliano, Quinto di Treviso, Spresiano, Trevignano, Treviso, Vedelago, Villorba, Volpago del Montello. Sono state definite, in quanto zone di alta pianura, dalla DCR n. 62 del 17/5/2006 e, insieme ad altre zone vulnerabili, dalle norme in regime di salvaguardia del Piano di Tutela delle Acque (DGR n. 2267 del 24/7/2007). INQUINAMENTO PUNTIFORME: La presenza di scarichi puntiformi nelle acque superficiali, descritta qui sotto, può interessare anche le acque sotterranee a motivo dell'elevata permeabilità del sottosuolo, specie nella parte alta del bacino. Non va trascurato anche l'impatto di discariche progettate e costruite prima dell'entrata in vigore delle norme sulle discariche finalizzate alla protezione del suolo e delle acque sotterranee, discariche che pertanto per molti anni hanno rilasciato nel sottosuolo inquinanti in concentrazioni elevate, registrate da pozzi spia presenti immediatamente a valle. Si evidenziano casi di inquinamento da fitofarmaci presenti in concentrazioni particolarmente elevate in un pozzo. Nell'area di ricarica del bacino sono presenti alcuni superamenti per quanto riguarda i solventi organo-alogenati (Arcade e Villorba). IDRODINAMICA DELLA FALDA: Il bacino di alimentazione del fiume Sile è costituito da un'area nel cui sottosuolo vi è un acquifero freatico indifferenziato contenuto in un potente materasso alluvionale ghiaioso. Il materasso alluvionale ghiaioso, verso valle, appunto nella zona delle risorgive, è interrotto da materiali impermeabili; pertanto le acque sotterranee vengono a giorno originando il fiume Sile nonché altri corsi d'acqua di risorgiva. VULNERABILITA: Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: La media pianura, nel bacino del Sile, è formata da ghiaie e sabbie con digitazioni limose e argillose le quali diventano sempre più frequenti da monte a valle; è caratterizzata da una serie di falde sovrapposte, di cui la prima è generalmente libera e quelle sottostanti in pressione. Il sistema della falde in pressione è collegato, verso monte, alla grande falda freatica.

Elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi, inquinamento diffuso e puntiforme nelle acque sotterranee, elevata interconnessione tra le falde

SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico

volumi emunti ad uso potabile

concentrazione di nitrati

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI INQUINAMENTO DIFFUSO: Il Sile è un fiume di risorgiva, pertanto le sue acque traggono origine dalle acque sotterranee presenti nel bacino a monte. Tale bacino, il cui sottosuolo è costituito da un materasso alluvionale ghiaioso che ospita un acquifero freatico indifferenziato, è interessato da estese coltivazioni, fra cui coltivazioni di mais, coltura molto esigente dal punto di vista dell'azoto. Pertanto si ritrovano elevate concentrazioni di nitrato nelle acque del Sile, specialmente in prossimità delle

Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale sufficiente, rischio di

Rapporto tra abitanti equivalenti

BOD,COD, carico di nutrienti, IBE

variazione di BOD, variazione di COD,

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.5 Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SILE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

sorgenti, dette concentrazioni diminuiscono lungo l'asta per effetto dell'autodepurazione operata dal fiume. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Gli scarichi di acque reflue urbane della città di Treviso, depurati ma non del tutto mediante il depuratore di S. Antonino (50.000 AE), esercitano un impatto sul tratto centrale del fiume Sile. Si segnala la presenza del depuratore di Paese (45.000 AE), del depuratore di Montebelluna - S. Gaetano (30.000 AE) e del depuratore di Carbonera (40.000 AE). QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del Sile, determinato con i criteri del D.Lgs. 152/99, mostra una moderata criticità nel tratto medio-basso del Sile, da Casier alla foce, dove lo stato ambientale è talora sufficiente, talora buono, ora in una stazione di monitoraggio e ora in un'altra. L'affluente fiume Botteniga presenta uno stato ambientale sufficiente nella maggior parte degli ultimi anni. Gli affluenti Storga e Melma mostrano uno stato ambientale oscillante tra sufficiente e buono, attestandosi comunque su buono nel 2006 e 2007; gli affluenti Limbraga e Musestre presentano un più netto miglioramento della qualità ambientale con stato di buono dal 2004 in poi.

inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)

collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali

variazione del carico di nutrienti, IBE

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non presenti. NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Nelle zone costiere si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla diminuzione della risorsa idrica nel bacino a causa delle derivazioni e dei continui emungimenti dai corsi d'acqua e dalle falde per soddisfare i diversi usi. Questo causa l'aggravamento del problema dell’ingressione del mare nella falda e della risalita del cuneo salino. In particolare l’avanzamento del cuneo salino, all’interno degli alvei fluviali in poche decine di anni si è quintuplicato.

Risalita cuneo salino, fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici, aumento del tenore di salinità dei suoli

volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue) (consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Sile interessano la zona di Cavallino-Treporti. Per quanto riguarda la balneazione, non presentano particolari criticità, a parte ovviamente la zona immediatamente limitrofa alla foce del Sile che è vietata alla balneazione. Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Sile presenta valori generalmente buoni.

NI NI NI NI NI

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE

Il bacino del Sile comprende il capoluogo provinciale di Treviso; ulteriore centri significativi sono gli abitati di Montebelluna e di Jesolo. Per quanto riguarda il consumo di suolo si stima che circa un quinto del territorio provinciale di Treviso nel suo complesso sia stato utilizzato in modo irreversibile per urbanizzazioni ed altri usi non concessi per il sistema agroforestale. Va poi considerata la presenza di numerose aree degradate e in particolare di cave, che nella percezione della popolazione, costituiscono uno dei problemi più rilevanti del territorio. Nel veneziano l'incrocio dei dati del Censimento 2001 relativi a popolazione, abitazioni e territorio agricolo consente di evidenziare, per l'area in esame, il fenomeno della diffusione dei caratteri urbani nella campagna: la popolazione continua ad addensarsi nei centri: tra il 1991 ed il 2001 sono diminuite le località classificate come case sparse e la popolazione si è maggiormente orientata verso i centri, oppure non si è mai mossa ed il centro si è ampliato fino a ricomprendere aree precedentemente non classificate come tali. Diverse le infrastrrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano o potranno interessare in modo significativo il territorio: l'autostrada A4 Venezia-Trieste, la viabilità principale Veneto Orientale, la superstrada Pedemontana Veneta, l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

Densità della popolazione residente (abitanti/Kmq)

distribuzione percentuale dell'uso del suolo (agricolo, urbanizzato, naturale)

grado di frammentazione habitat

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND ND ND ND ND ND

USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incremento dei territori modellati artificialmente (circa il 5,8%) a scapito dei terreni agricoli. ND ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 3 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.

Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali

tipo di impresa, numero dei siti contaminati, sostanze potenzialmente contaminanti

numero di imprese a rischio di incidente rilevante

dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA   

RETE NATURA 2000 Nell'ambito del bacino risultano presenti n. 7 aree SIC/ZPS. NI NI NI NI

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

Nell'ambito del bacino è presente il Parco naturale regionale del fiume Sile, istituito con L.R. 8/1991; è inoltre presente l'area di tutela paesaggistica di interesse regionale soggette a competenza degli enti locali denominata "Fontane bianche di Lancenigo". Il fiume Sile costituisce il naturale corridoio ecologico tra la zona occidentale e quella orientale della Provincia di Treviso, a Sud della città. Alla sua importanza come "core areas" e corridoio ecologico si contrappongono però l'interruzione delle sue sponde naturali, la presenza di numerose centrali elettriche (vedi ad esempoio la centrale di Silea) che ne sbarrano completamente il flusso, creando una barriera ai flussi ittici e un basso indice di qualità delle acque; l'indice biotico esteso, infatti, evidenzia una progressiva regressione dello stato qualitativo avvicinandosi a Treviso.

NI NI NI NI

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

Nella provincia di Treviso la dimensione media aziendale è disomogenea è mediamente modesta rispetto al dato regionale. Nell'area di Treviso si osservano prevalentemente allevamenti avicoli e suini, nell'area di Montebelluna prevalentemente allevamenti di conigli. Con riguardo all'attività agronomica, aumentano coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci in agricoltura con conseguente notevole impoverimento della flora spontanea della vegetazione commensale delle colture agrarie; affermazione della monocultura intensiva a mais e soia, che comporta la scomparsa di tradizionali tecniche agronomiche, nonchè la rarefazione delle originarie connotazione dei paesaggi agrari del luogo; la coltivazione intensiva del mais ha modificato certe tradizioni culturali (rotazioni) che un tempo erano la regola delle aziende agrarie a conduzione familiare, favorendo la monocultura, lo sviluppo della meccanizzazione agraria, l'impiego di erbicidi e l'eleiminazione delle siepi.

Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee (lo spargimento liquami può costituire una fonte rilevante di sostanza organica nelle acque superficiali. Ciò in particolare per la capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali moderatamente bassa di parte del territorio nei confronti delle acque superficiali. Inoltre parte del territorio è non adatta allo spandimento dei liquami zootecnici in agricoltura. Parte dei suoli di pianura del territorio hanno bassa capacità protettiva nei confronti delle acque profonde).

Bilancio di nutrienti nel suolo (input output dei nutrienti), quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.

SAU,n° aziende agricole, superficie aziende agricole bio

BOD, COD, concentrazione di fitosanitari, carico di nutrienti; numero di superamenti dei parametri di legge in materia di potabilità

INDUSTRIE Si evidenza la presenza di numerose aree industriali, diffuse in maniera capillare e disorganica su tutto il territorio; alcune di queste aree non hanno collegamenti fognari, sono realizzate in zone a rischio idraulico, in prossimità di zone residenziali e non sono servite da idonei collegamenti infrastrutturali. La configurazione di talune aree industriali sta subendo un processo di trasformazione da attività produttive verso attività di servizio (vedi alcune aree industriali a Treviso, nei comuni contermini e a Montebelluna).

Rischio di inquinamento del suolo e delle acque sotterranee. conc inquinanti x

tip.

Impianti a rischio di incidente rilevante (siti “Seveso”)

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli pesanti, inquinanti sito-specifici

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.5 Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SILE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

Va evidenziata la presenza, nell'ambito del territorio del bacino, dell'abitato di Jesolo, importante centro di destinazione balneare della costa veneziana. Il centro balneare è in grado di ospitare, durante la stagione turistica, un numero di abitanti stimato in 120.000 unità, pari cioè a cinque volte i residenti; va anche segnalato che l'economia turistica della cosa veneziana si stà attualmente evolvendo attraverso un processo di integrazione tra il prodotto balneare puro e semplice e l'entroterra che si esprime mediante l'ideazione di itinerari tematici rivolti ai consumi espressi dal turismo enogastronomico, da quello culturale diffuso, da quello naturalistico e da quello ecoturistico.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica.

aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti

numero di presenze turistiche, arrivi

TRIX, balneabilità

ENERGIA

L'energia elettrica consumata nel bacino è prodotta quasi esclusivamente al di fuori del territorio. Il consumo di energia elettrica è cresciuto negli anni molto rapidamente ed il settore industriale continua ad essere il principale utilizzatore di questa fonte (60%); solo il settore agricolo ha ormai assunto un ruolo marginale nel consumo di energia elettrica a causa del ridimensionamento dell'intero comparto produttivo. Lungo il fiume Sile dalla foce alla sorgente si hanno 5 centrali idroelettriche: una a Quinto di Treviso, tre a Treviso ed una a Silea per un totale di 3.087 kW di potenza installata. Il sistema irriguio del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba e del Consorzio Piavesella di Nervesa presenta oltre 30 piccole centrali ad acqua fluente con una potenza installata totale di oltre 5000 kW.

Frammentazione degli habitat numero degli impianti

numero degli impianti e potenza istallata

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, frammentazione degli habitat

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI

ETC… Nel bacino del Sile sono diffuse le attività ittiogeniche (utilizzo della risorsa idrica globale dell'ordine di 20 mc/s).

Potenzialmente critico per la qualità dell'acqua in relazione allo scarico di nutrienti dovuto all'attività di itticoltura.

consistenza degli allevamenti ittici

numero degli impianti ittici carico dei nutrienti

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI

Nell'area urbanizzata a sud di Treviso, il fiume Sile non solo costituisce l'elemento di raccordo tra gli insediamenti ma è all'origine degli episodi di maggiore interesse architettonico. Si tratta di complessi produttivi abbandonati e più di frequente di ville patrizie e parchi situati sulle rive e nelle immediate vicinanze: un patrimonio dimezzato dal degrado e dai modi della crescita recente ma che rimane a testimoniare l'importanza del Sile nella topografia sei-settecentesca dei luoghi di villeggiatura. Nella zona costiera si ritrovano anche degli elementi naturali, tra cui macchie boscate, residui costieri, dune e valli lagunari mentre il territorio agrario è caratterrizzato dal paesaggio intensivo della bonifica.

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SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

Tra i tracciati storici si evidenzia la presenza del Terraglio, elemento importante per la presenza di ville e giardini storici. Nel territorio vi sono dei siti archeologici di notevole importanza, tra cui Jesolo. NI NI NI NI

SALUTE SALUTE UMANA

Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

La popolazione residente all'interno del bacino del Sile è stimata, alla data del 1° gennaio 2008, pari a circa 358.000 abitanti, con un incremento, rispetto ai dati del censimento 1991, di oltre 52.000 unità (in particolare le aree di Treviso e Montebelluno hanno registrato un trend di crescita in 20 anni di circa il 16%). L'incremento della popolazione è dunque notevole, essendo pari ad un tasso annuo di 10 unità ogni mille abitanti. Va poi considerata la presenza, sulla costa, delll'abitato di Jesolo, importante centro turistico-balneare di circa 24.000 residenti ma che, durante il periodo estivo, puà presentare un numero di abitanti fluttuanti superiore a 120.000 unità.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

Densità della popolazione

residente (ab/kmq)

popolazione volumi prelevati

BOD, COD, carico nutrienti

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.6: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIAVE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA

Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni dell'ozono e del benzo(a)pirene. Con riferimento all'ozono, l'obiettivo a lungo termine per la salute umana relativo a questo parametro è superato a Passo Valles, Pieve d'Alpago, Belluno e Feltre. I livelli di benzo(a)pirene superano il valore obiettivo a Belluno e Feltre. Il PRTA della Regione del Veneto individua come zona da risanare le aree industriale del distretto del mobile del Quartier del Piave. In particolare per i Comuni di Moriago della Battaglia, Sernaglia della Battaglia, Pieve di Soligo e Ormelle in cui la stima della densità emissiva comunale del solo inquinante COV (=Composti Organici Volatili) è superiore a 4 t/a/Kmq

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse

ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

frequenza degli eventi estremi

variazione delle temperature, variazione delle precipitazioni, quantità e durata manto nevoso

livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA

Il bacino del fiume Piave presenta una condizione di sfruttamento idrico assai elevato; nel bacino montano esiste un articolato sistema di derivazioni idroelettriche (per una portata totale assentita di circa 340 mc/s) che interessa non solo l'asta principale ma anche buona parte degli affluenti. Nell'ambito di questo sistema sono stati peraltro realizzati numerosi serbatoi destinati alla regolazione regionale o giornaliera delle acque prelevate; presso la traversa di Soverzene una consistente quota di portata del fiume Piave viene avviata al sistema idroelettrico del Fadalto e da qui in parte restiuita nello stesso Piave, presso Nervesa della Battaglia, ed in parte dirottata al contiguo bacino del Livenza; nel medio tratto del fiume Piave vanno poi considerate le grandi derivazioni irrigue operate dai locali consorzi irrigui (Consorzio Pedemontano Brentella di Pederobba, Consorzio Destra Piave); la somma delle portate prelevate dai consorzi e di quella dirottata nel Livenza sfiora, nel periodo di massimo consumo, i 100 mc/s.

Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. volume derivato, livello idrometrico degli invasi

portata del corso d'acqua

BOD, COD, carico nutrienti

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Forte conflittualità nella gestione e nell'utilizzo della risorsa idrica. Questa conflittualità tra usi irrigui, industriali e ricreativi ed ambientali rende estremamente problematico riuscire ad assicurare contemporanemanete la portata di rispetto e le idroresigenze irrigue ed idroelettriche, con conseguenti ripercussioni sulla gestione dei principali invasi artificiali (in particolar modo i serbatoi del Mis, di S. Croce e di Pieve di Cadore). Si è assistito ad una importante risalita del cuneo salino che può compromettere l’utilizzazione delle acque di prima falda nei territori limitrofi. Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere. Da registrare il problema del progressivo interrimento dei serbatoi (si stima un interrimento medio annuo, per il totale dei serbatoi esistenti, di circa 1.500.000 mc) e della conseguente graduale riduzione della capacità utile di invaso.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici

portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Abbassamento generalizzato della falda freatica con punte anche di 3-4 m (periodo di misura 1930-1998 - Servizio Idrografico). FALDE ARTESIANE: Abbassamento del livello piezometrico di 1-3 m (1950-1998) registrato in alcuni pozzi artesiani, causato probabilmente dal crescente sfruttamento delle acque profonde. RISORGIVE: Progressiva diminuzione delle aree di risorgiva causata dall'eccessivo sfruttamento degli acquiferi sotterranei. Diminuzione delle portate dei fiumi alimentati dalle risorgive.

Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

volumi emunti livelli freatici, carichi piezometrici

riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Attualmente lo stato morfologico del Piave non presenta stati di sovralluvionamento. Si sono notati elementi morfologici che stanno ad indicare l'innescarsi del processo di incisione dell'alveo. In tale contesto vanno preservati i naturali processi di scambio fiume - falda nel tratto che va da Nervesa della Battaglia a Zenson di Piave. Il tratto disperdente va da Nervesa della Battaglia alle Grave di Papadopoli (13 km). La falda freatica in questa zona è in stretto rapporto con il fiume Piave.

Rischio di alterazione dei processi di scambio fiume-falda per effetto degli interventi antropici.

volumi di inerti estratto dall'alveo

monitoraggi ad hoc

monitoraggi ad hoc

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO:In base ai monitoraggi effettuati dall'ARPAV, tra il 2005 ed il 2007 la concentrazione di nitrati è risultata sempre inferiore a 25 mg/l. Nella porzione della fascia delle risorgive, le falde confinate possono presentare concentrazioni al di sopra del limite per quanto riguarda il manganese, di origine naturale. Le zone vulnerabili del bacino del Piave sono costituite dai territori comunali (in tutto o in parte) di Maserada sul Piave, Cimadolmo, Spresiano, Nervesa della Battaglia, Ponte di Piave, Ormelle, Breda di Piave. INQUINAMENTO PUNTIFORME: In base ai monitoraggi effettuati dall'ARPAV, tra il 2005 ed il 2007 (2008 per le sorgenti montane), non si riscontrano superamenti dei parametri dovuti a cause di origine antropica. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA: Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi e nell'area montana. La situazione appare particolarmente delicata dato che in questa zona sorgono alcune delle più importanti aree industriali del Veneto e si svolge un’intensa attività agro-zootecnica. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza di numerosi pozzi in tutto il bacino, ad elevata profondità soprattutto a valle della linea superiore delle risorgive, dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (profondità e posizione dei filtri).

Scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi e nell'area montana, elevata interconnessione tra le falde.

SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico

volumi emunti ad uso potabile

concentrazione di nitrati

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: Il tratto di alta pianura risulta essere inquinato a causa dell'intensa distribuzione nella zona pedemontana di allevamenti zootecnici. Il maggior apporto inquinante è determinato da ammoniaca, E.coli e nitrati.Da verificare in area montana l'impatto generato dagli innevamenti artificiali. INQUINAMENTO PUNTUALE: Le principali fonti di inquinamento di tipo industriale sono localizzate nei bacini del Cordevole e del medio Piave. Sono presenti alcuni impianti di depurazione rilevanti, come il depuratore di Feltre (>100.000 AE) con scarico nel torrente Sonna, il depuratore di Belluno (27.000 AE) con scarico nel Piave, il depuratore di Cortina (18.500 AE) con scarico nel torrente Boite e quello di Auronzo (17.500 AE) con scarico nel torrente Ansiei. Nella parte montana del bacino vi è un carico civile maggiore nei periodi di maggiore affluenza turistica. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: La qualità dell'ambiente fluviale è risultata scarsa nel tratto corrispondente a Lozzo di Cadore e sufficiente in corrispondenza di Santo Stefano di Cadore, a motivo soprattutto delle caratteristiche della comunità di macroinvertabrati. La qualità dell'ambiente fluviale in corrispondenza dell'abitato di Ponte di Piave risulta sufficiente; nel tratto terminale risulta a volte sufficiente, a volte scarsa, sempre determinata dalle caratteristiche della comunità di macroinvertebrati. Il torrente Sonna presenta uno stato ambientale sufficiente, con scadimento della qualità in termini di E.coli, ammoniaca, nitrati e a causa della comunità di macroinvertebrati.A causa delle portate d'acqua dolce molto basse, il cuneo salino penetra regolarmente fino a Zenson di Piave. Da approfondire gli effetti dell'intrusione salina nelle acque di falda.

Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente. , rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).

rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali, volume emunto

BOD,COD, carico di nutrienti, IBE, metalli pesanti, intrusione salina

variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE, variazione dei metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED Presenza di sostanze organiche e nutrienti nei laghi di Santa Maria, Lago e Centro Cadore e Alleghe che causano deossigenazione delle acque e l'aumento della produttività Situazioni localizzate di qualità dell'ambiente Rapporto tra SAL numero di

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.6: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIAVE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

INVASI algale con fenomeni di eutrofizzazione, ed una qualità ambientale generalmente sufficiente e talora scadente. Il lago di S. Caterina e il lago di Misurina presentano invece uno stato buono. Và sottolineata la concentrazione di mercurio nel laghi di Centro Cadore, Mis e Santa Croce, l'alta concentrazione di nichel, azoto e ferro nel lago di Santa Croce e l'alta concentrazione di zinco e piombo nel laghi di Centro Cadore.

lacuale scarsa o sufficiente duvuta a fenomeni di eutrofia e a presenza di metalli.

abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali

superamenti dei parametri di legge in materia di balneabilità

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE

La qualità delle acque fluviali in prossimità della foce del Piave risulta condizionata dal fenomeno di risalita del cuneo salino, soprattutto durante la stagione estiva, che può risalire fino a Zenson di Piave, risultando gravemente pregiudizievole per i locali utilizzi irrigui. Risalita cuneo salino ND ND ND

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Piave presenta valori buoni. Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Piave, per quanto riguarda la balneazione non presentano particolari criticità, a parte la zona immediatamente limitrofa alla foce del Piave dove, come per tutte le zone costiere immediatamente limitrofe alle foci dei fiumi, è vietata alla balneazione.

NI NI NI NI NI

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE

Nel settore montano del bacino la superficie complessiva occupata dalle aree urbane (fabbricati civili abitativi e dalle infrastrutture connesse) è circa l'1,5% del territorio totale mentre le aree industriali e artigianali sono circa lo 0,3%. Questi dati vanno letti a fronte di una superficie agricola utilizzata pari a 52.230 ettari e a una copertura forestale di 146.000 ettari che rappresenta circa il 40% del bacino montano. La val Belluna è caratterizzata oggi dalla fitta maglia insediativa che conta circa 300 piccoli centri cui si aggiungono le ville storiche con gli annessi, circa 200, la metà delle quali in posizione isolata, l'orografia accidentata ed il clima alpino hanno condizionato la distribuzione degli insediamenti disposi per fasce altimetriche: a mezza costa sul versante settentrionale, sulla sommità dei rilievi morenici nella zona mediana, sui primi terrazzamenti prealpini, sul declivio meridionale. Lo sviluppo recente degli abitati contraddice questo sistema insediativo storico, attestandosi preferibilmente lungo le due vie di comunicazione del fondovalle, in destra e sinistra Piave.

NI NI NI NI NI

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Nel bacino montano la tipologia dello sviluppo industriale è avvenuto principalmente negli anni '70 con attività principalmente a limitato impatto sul suolo. Da questo quadro si discostano aree industriali quali l'ex Faesite, in Comune di Longarone, e l'ex Indel in Comune di Ospitale di Cadore. Con l'applicazione in provincia di Belluno inizialmente del DM 471/99, poi del D.L. 152/06 sono state avviate e in molti casi concluse, numerose attività di bonifica legate principalmente a sversamenti di idrocarburi di modesta entità con contaminazione di porzioni di territorio molto ridotte.

NI NI NI NI

USO SUOLO Nella provincia di Belluno prevalentemente montuoso e con bassa attività agricola (solo il 4,1% delle aziende agricole venete ha sede nella provincia di Belluno). L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, una sostanziale invarianza dei terreni modellati artificialmente (l'incremento è solo dello 0,7%) e dei terreni agricoli.

ND ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 2 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.

Rischio di inquinamento del suolo, delle acque superficiali e sotterranee.

tipo di impresa, n siti contaminati

n di imprese a rischio di incidente rilevante

dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA   

RETE NATURA 2000 Nel bacino del Piave si riscontra la presenza di 44 aree SIC/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica. NI NI NI

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nel bacino del Piave si riscontra la presenza di un Parco Nazionale ("Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi"), di un Parco Regionale, undici Riserve Naturali Statali e due Riserve Naturali Regionali. Il Piave costituisce un elemento fondamentale sia come area sia come area sia come corridoio ecologico di primo livello per la provincia di Treviso, vista la richhezza faunistica, ecologica e la qualità delle sue acque; presenta tuttavia due elementi di criticità legati uno alla presenza di una interruzione dell'asta fluviale in prossimità dell'abitato di Nervesa della Battaglia, l'altro al ridotto flusso d'acqua che in taluni periodi è inferiore al deflusso minimo vitale.

Nei corpi idrici interni alle aree parco possono sussistere vincoli alla fruizione della risorsa idrica che ne condizionano l'eventuale inserimento in un quadro gestionale a scala di bacino.

NI NI NI

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Il comparto agricolo, in sostanziale coerenza con una tendenza evolutiva ormai consolidata a livello nazionale, accusa una contrazione nel settore montano. La contrazione delle unità produttive registrata nell'ultimo decennio è stata piuttosto rilevante (-38%). La diminuzione della superficie utilizzata è stata invece più contenuta (-4,2%). la ripartizione della superficie utilizzata rispecchia le caratteristiche morfologiche del territorio; infatti, solo il 9,8% è investito a seminativi a fronte di un quasi 90% occupato da prati permanenti e pascoli

Elevati prelievi per usi irrigui. SAU , superfici coltivate per tipologia di coltura

volumi derivati

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi

INDUSTRIE Nel bacino montano, l'attività manifatturiera è piuttosto contenuta rispetto alla struttura produttiva totale ( circa il 15%); nell'ambito delle attività manifatturiere l'artigianato ha un peso rilevante nell'industria del legno e della produzione dei mobili, nell'occhialeria e nell'industria alimentare. NI NI NI NI

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

Il bacino montano del Piave, e segnatamente l'area dell'Ampezzano, del Cadore, dello Zoldano e del Comelico, rappresentano ambiti a forte vocazione turistica e pertanto sono soggetti, nel periodo estivo ed invernale, a significative fluttuazioni della presenza antropica che possono incidere, talora in misura significativa, sulla qualità delle acque superficiali (dimensionamento dei depuratori civili) e sullo sfruttamento della risorsa idrica. Il turismo montano può indurre localmente utilizzo degli specchi acquei (serbatoi idroelettrici) non sempre pienamente coerenti con le finalità di produzione idroelettrica e di alimentazione irrigua degli stessi. L'area del sandonatese si caratterizza tra il 1991 ed il 2001 come bacino economicamente dinamico, sia perché specializzato nei settori che hanno avuto più domanda tra il 1991 ed il 2001 (in particolare nelle costruzioni, alberghi e ristoranti, e nelle attività immobiliari, informatica e ricerca, vale a dire nei settori del terziario avanzato) sia per una capacità territoriale migliore.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica.

aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti

numero di presenze turistiche, arrivi

numero di superamenti dei parametri di legge in materia di balneabilità, SAL, TRIX

ENERGIA Il bacino montano del Piave si caratterizza per la presenza, soprattutto nell'area montana, di un articolato sistema di centrali di produzione idroelettrica, organizzato attraverso un insieme interconnesso di impianti realizzate dalla SADE dopo il secondo conflitto industriale; anche sulla rete irrigua del medio bacino insistono numerose centrali ad acqua fluente. Va evidenziato il fenomeno di notevole incremento, negli ultimi anni, delle istanze di derivazione idroelettrica nelle aree montane non ancora sfruttate che potrebbero costituire pregiudizio all'assetto quali-quantitativo della risorsa idrica superficiale

Scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica, frammentazione degli habitat.

altezza dell'invaso

numero impianti idroelettrici e è potenza installata

variazione stagionale altezza dell'invaso (impatto

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.6: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIAVE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

paesaggio), frammentazione degli habitat

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Le tratte fluviali classificate idonee alla vita dei pesci sono ventinove. Va poi richiamato, come già messo in evidenza, l'utilizzo ricreazionale di numerosi corpi idrici superficiali, ed in particolare degli invasi artificiali presenti sul bacino montano e realizzati per finalità di produzione idroelettrica (Auronzo, S. Croce, Pieve di Cadore e Mis). Sulla costa l'utilizzo delle acque di balneazione si riferisce più propriamente ai bacini contermini di Sile e pianura tra Piave e Livenza.

NI NI NI NI

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI

Il disegno naturale del bacino montano è basato su elementi di forza di grande evidenza e tale da generare profonde differenziazioni di ambiti e condizioni. Esso è organizzato su spazi montuosi tra loro interconnessi, costituiti da ambiti geologico-strutturali ai quali corrispondono morfologie diverse su cui si modellano i principali paesaggi naturali; i corsi d'acqua ed i tracciati viari storici sono stati generatori di insediamenti umani che si sono formati nei fondovalle; in tal senso la presenza di manufatti legati ai sistemi storici di percorrenza del territorio, come strade e corsi d'acqua quali rilevanti vie di transito ma anche di costruzioni derivanti dallo sfruttamento a fini produttivi della risorsa idrica è registrabile sia esplorando le maggiori direttrici sia nei fondovalle minori.

NI NI NI

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Il bacino del fiume Piave, ssoprattutto nell'area del Cadore e dell'Agordino, reca diffuse testimonianze di interesse storico culturale, soprattutto legati al primo conflitto mondiale. NI NI NI

SALUTE SALUTE UMANA

Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

La popolazione residente nell'area montana del bacino è sostanzialmente stabile negli ultimi 15 anni, anche grazioe alla presenza deii flussi migratori. Nell'area di pianura l'incremento della popolazione è più consistente (l'area del quartier del Piave è caratterizzata da una variazione positiva del +12,4% della popolazione residente nel periodo 1984-2004). Va poi considerato l'incremento della presenza antropica indotto dall'economia turistica nel Cadore, nel Comelico e nella Val Zoldana durante la stagione estiva e quella invernale.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

Densità della popolazione residente (ab/kmq)

popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico nutrienti

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.7: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIANURA_LIVENZA_PIAVE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA QUALITA' DELL'ARIA

Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni del particolato PM10. Le concentrazioni medie superano infatti il valore limite giornaliero a San Donà di Piave. La Carta della qualità dell'aria redatta nell'ambito del Piano territoriale regionale di coordinamento, che ne rappresenta lo stato relativo tra tutti i comuni del Veneto, attribuisce un insufficiente stato della qualità dell'aria alla città di San Donà di Piave. Il PRTA della Regione del Veneto individua come zona da risanare le aree industriali del distretto del mobile Mottense-Opitegino. In particolare per i Comuni di Ormelle, Oderzo, Gorgo al Monticano, Motta di Livenza in cui la stima della densità emissiva comunale del solo inquinante COV (=Composti Organici Volatili) è superiore a 4 t/a/Kmq

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse.

ND n° autoveicoli circolanti; emissione CO2 e trend n°superamenti pm 10 ND

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

frequenza degli eventi estremi

variazione delle temperature, variazione delle precipitazioni, quantità e durata manto nevoso

livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici

ACQUA

USI DELL'ACQUA Con riferimento al sistema delle acque superficiali, l'utilizzo pressochè esclusivo è quello irriguo, con derivazione principale dal fiume Livenza; per quanto riguarda le acque sotterranee e facendo esclusivo riferrimento ai pozzi regolarmente denunciati, l'uso prevalente è quello domestico (oltre il 60%) seguito da quello irriguo (circa il 20%).

NI NI NI NI NI

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)

Vista la generale diminuzione della risorsa in tutta la zona è necessario implementare le conoscenze disponibili sulle problematiche relative al bilancio idrico. Si possono verificare difficoltà a garantire la portata di deflusso minimo vitale. E' necessario verificare sperimentalmente il valore del DMV. Persiste un utilizzo non razionale della risorsa idrica che dovrebbe essere ottimizzata razionalizzando i prelievi da destinare ai diversi usi.

Utilizzo non razionale della risorsa idrica, scarsa conoscenza del bilancio idrico.

volume derivato portata del corso d'acqua rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)

FALDE FREATICHE: Il confine settentrionale del bacino si colloca a valle della fascia delle risorgive per questo motivo è quì presente un sistema di falde in pressione sovrapposte, alimentate dall’acquifero freatico indifferenziato dell’alta pianura del Piave. Si tratta talora di falde utilizzate anche per scopi acquedottistici, che alimentano alcune importanti derivazioni. FALDE ARTESIANE: In corrispondenza all'area dei fontanili, in profondità, si determina il sistema delle falde in pressione della pianura. In generale si verifica una depressurizzazione del sistema artesiano delle falde che sono utilizzate a scopo acquedottistico per importanti derivazioni. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani vanno ulteriormente approfondite con ricerche specifiche. RIDUZIONE DELLA FASCIA DELLE RISORGIVE: L'area si estende a sud della fascia delle risorgive. In generale si può osservare una riduzione della portata dei corsi d'acqua di risorgiva. E' necessario approfondire le informazioni sulle caratteristiche idrologiche dei corsi d'acqua di risorgiva.

Contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

volumi emunti carichi piezometrici iduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3)

Il bacino è caratterizzato da una rete idrografica superficiale prevalentemente artificiale che drena le acque del territorio. Non sussistono connessioni rilevanti tra acque superficiali ed acque sotterranee. Non esistono particolari problematiche dal punto di vista quantitativo relative al rapporto fiume - falda. NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)

INQUINAMENTO DIFFUSO: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine diffusa, tranne quelle di origine naturale: ferro, manganese, ammoniaca ed arsenico (solo a Cessalto). Le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, nel bacino Pianura tra Livenza e Piave, corrispondono a parte dei territori comunali di Oderzo, Ormelle e Ponte di Piave. INQUINAMENTO PUNTIFORME: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine diffusa, tranne quelle di origine naturale. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': La bassissima vulnerabilità verticale tutela la buona qualità di base degli acquiferi confinati. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza di numerosi pozzi anche di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (profondità e posizione dei filtri).

NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)

INQUINAMENTO DIFFUSO: L'inquinamento deriva dalla presenza di diffuse attività agricole. In vari casi le acque di scolo dei terreni agricoli vengono drenate verso i corsi d'acqua dal sistema di bonifica esistente. INQUINAMENTO PUNTUALE: Si segnala la presenza di due impianti di depurazione ad Eraclea, uno da 32.000 AE e uno da 4.700 AE, che recapitano nel canale Revedoli, all'interno del bacino Pianura tra Livenza e Piave, ma il canale Revedoli poi recapita in Piave. E' presente anche un depuratore ad Oderzo (45.000 AE) che recapita in Livenza. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Il Canale Brian Taglio presenta, negli anni 2005, 2006 e 2007 uno stato ambientale Sufficiente in base al D.Lgs. 152/99.

Inquinamento delle acque superficiali da fonte diffusa.

Abitanti equivalenti collettati sui totali, SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero di scarichi industriali, volume emunto

BOD,COD, carico nutrienti, IBE, metalli pesanti, intrusione salina

variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico nutrienti, IBE, variazione dei metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) Non sono presenti significativi invasi nel bacino. NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7)

Nelle zone costiere si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla diminuzione della risorsa idrica nel bacino a causa delle derivazioni e dei continui emungimenti dai corsi d'acqua e dalle falde per soddisfare i diversi usi. Questo causa l'aggravamento del problema dell’ingressione del mare nella falda e della risalita del cuneo salino. In particolare l’avanzamento del cuneo salino, all’interno degli alvei fluviali in poche decine di anni si è quintuplicato.

Risalita del cuneo salino ed ingressione in falda. volume emunto intrusione salina

SAR (indice di idoneità delle acque irrigue) (consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8)

Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere in questa zona presenta valori generalmente buoni. Le acque di balneazione prospicienti il bacino Pianura tra Livenza e Piave non presentano particolari criticità, a parte ovviamente la zona immediatamente limitrofa alle foci del Piave e del Livenza che sono vietate alla balneazione, come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci fluviali.

NI NI NI NI NI

Page 176: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.7: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIANURA_LIVENZA_PIAVE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE L'incrocio dei dati del Censimento 2001 relativi a popolazione, abitazioni e territorio agricolo consente di evidenziare, per l'area in esame, il fenomeno della diffusione dei caratteri urbani nella campagna: la popolazione continua ad addensarsi nei centri, diminuiscono nuclei e case sparse; cala la superficie agricola. Diverse le infrastrrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano in modo significativo il territorio: l'autostrada A4 Venezia-Trieste, la viabilità principale Veneto Orientale, , l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.

pressione antropica (quantifica la pressione in termini di densità della popolazione residente: ab/km2-istat); zone edificate;consumo suolo

Impermeabilizzazione del suolo; zone edificate;consumo suolo

alluvioni;grado di frammentazione habitat

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE Non rilevato ND ND ND ND ND

USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incremento dei territori modellati artificialmente (circa il 6,2%) a scapito dei terreni agricoli. ND ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino non si riscontra la presenza di stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. NI NI NI NI NI

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 Nell'ambito del bacino si riscontra la presenza di una sola area SIC/ZPS. NI NI NI NI ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

IL PTCP individua come aree di tutela paesaggistica l'ambito denominato "Laguna del Morto"; sono inoltre aree di tutela paesaggistica di interesse regionale soggette acompetenza degli enti locali gli ambiti denominati "Bosco di Cavalier" e "Bosco di Cessalto" NI NI NI NI

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

Quale considerazone di carattere generale, si deve rilevare l'aumento della coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci in agricoltura con conseguente notevole impoverimento della flora spontanea della vegetazione commnsale delle colture agrarie; affermazione della monocultura intensiva a mais e soia, che comporta la scomparsa di tradizionali tecniche agronomiche, nonchè la rarefazione delle originarie connotazione dei paesaggi agrari del luogo; la coltivazione intensiva del mais ha modificato certe tradizioni culturali (rotazioni) che un tempo erano la regola delle aziende agrarie a conduzione familiare, favorendo la monocultura, lo sviluppo della meccanizzazione agraria, l'impiego di erbicidi e l'eliminazione delle siepi.

Immissione nel sistema di fitofarmaci e liquami, e progressiva perdita di biodiversità.

quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.

SAU, N AZIENDE AGRICOLE, SUP AZIENDE BIO

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque

INDUSTRIE L'attività industriale ha quale polo fondamentale, localizzato nel settore nord del bacino, il distretto del mobile del distretto Opitergino-Mottense. Tale distretto ha registrato un assai significativa espansione dal 1981 al 2001 (da 180 a 280 attetti nell'industria ogni 1000 abitanti). ND ND ND ND ND

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

L'area del sandonatese si caratterizza tra il 1991 ed il 2001 come bacino economicamente dinamico, sia perché specializzato nei settori che hanno avuto più domanda tra il 1991 ed il 2001 (in particolare nelle costruzioni, alberghi e ristoranti, e nelle attività immobiliari, informatica e ricerca, vale a dire nei settori del terziario avanzato) sia per una capacità territoriale migliore. Sulla costa va evidenziata la presenza degli abitati di Eraclea e Caorle, importanti centri di destinazione balneare della costa veneziana. Eraclea e Caorle sono in grado di ospitare, durante la stagione turistica, un numero di abitanti fluttuanti stimato in 100.000 unitài; va anche segnalato che l'economia turistica della cosa veneziana si stà attualmente evolvendo attraverso un processo di integrazione tra il prodotto balneare puro e semplice e l'entroterra che si esprime mediante l'ideazione di itinerari tematici rivolti ai consumi espressi dal turismo enogastronomico, da quello culturale diffuso, da quello naturalistico e da quello ecoturistico.

Impatti elevati nell'utilizzo della risorsa idrica ed aumento degli impatti in periodi ben definiti a livello temporale legati alla presenza turistica.

aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti

presenze turistiche

numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di balneabilità, SAL, TRIX

ENERGIA

Quale considerazione di carattere generale, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg (entro il 2010 la % di energia elettrica prodotta in Italia da fonti rinnovabili sul consumo totale di energia dovrà essere pari al 22%; il dato per il veneto è pari a 12,9%); i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento; nel 2003 i consumi pro capite di energia elettrica si sono attestati sui 6.342 KWh annui per abitante, contro una media nazionale di 5.179 KWh); nel bacino non si segnalano significativi impianti di produzione di energia elettrica

NI NI NI NI NI

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…

Nell'ambito del territorio si segnala la presenza dell'Idrovia litoranea veneta, ma non sono stati fatti studi ed analisi in merito, non rilevabili strutture aliuletiche ND ND ND ND ND

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI L'area più prossima alla foce corrisponde alla porzione sub-lagunare del territorio compreso tra Piave e Livenza ed è caratterizzata dalle sistemazioni idrauliche iniziate in età veneziana, proseguite nell'800 con il prosciugamento meccanico e ultimate nel sec. XX con l'ammodernamento e la valorizzazione agraria.

NI NI NI NI

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio vi sono dei siti di interesse storico-culturale di notevole importanza: l'abitato di Oderzo e quello di Caorle. NI NI NI NI

SALUTE SALUTE UMANA

Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.

Presenza di inquinanti che possono essere potenzialmente pericolosi per lo sviluppo di tumori o di infezioni microbiologiche ma non sono rilevate dati significativi.

ND ND ND ND

Page 177: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

21 di 38

Allegato 5.7: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIANURA_LIVENZA_PIAVE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Il bacino presenta una popolazione residente di poco superiore alle 105.000 unità; il trend demografico mette in evidenza un sensibile incremento della popolazione con un trend medio annuo, valutato a partire dai dati del censimento del 1991, di oltre 11 unità ogni mille abitanti. Particolarmente dinamica l'area dell'Opitegino-Mottense caratterizzata da una variazione positiva della popolazione residente nel periodo 1984-2004 del +18,7%. Va poi considerata la presenza, all'interno del territorio, dei centri balneari di Eraclea e Caorle, per i quali si può stimare una presenza di abitanti fluttuanti, nella stagione estiva, rispettivamente di 13.000. e 88.000 unità.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica.

Densità della popolazione residente (ab/kmq)

popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico nutrienti

Page 178: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

22 di 38

Allegato 5.8: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LIVENZA INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA

Nel settore friulano del bacino l'inquinamento da ozono presenta una diffusa criticità nel basso pordenonese; l'inquinamento da biossido di azoto appare fortemente localizzato nei pressi delle sorgenti urbane (Porcia, Pordenone e Prata di Pordenone); anche le emissioni di polveri sottili sono elevate nel pordenonese e risentono sia dalle emissioni locali che dall'intensità dei fenomeni di trasporto del vicino Veneto. L'area veneta del bacino è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. ll PRTA della Regione del Veneto individua come zona da risanare le aree industriali del distretto del mobile Mottense-Opitegino. In particolare per i Comuni di Gaiarine, Codognè, Fontanelle, Mansuè, Portobuffolè, Meduna di Livenza, Motta di Livenza, Gorgo al Monticano, Oderzo, Ormelle la stima della densità emissiva comunale del solo inquinante COV (=Composti Organici Volatili) è superiore a 4 t/a/Kmq

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale,

emissioni da sorgenti fisse ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della

risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

frequenza degli eventi estremi

variazione delle temperature,

variazione delle precipitazioni,

quantità e durata manto nevoso

livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua,

livelli freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA

L'uso delle acque superficiali di gran lunga prevalente è quello idroelettrico, localizzato soprattutto nel sistema del Cellina-Meduna (sono anche presenti quattro serbatoi idroelettrici per la modulazione stagionale dei deflussi) ed, in misura minore sull'asta principale (si tratta principalmente di acque provenienti dal contiguo bacino del Piave): la portata complessivamente derivata assomma a circa 130 mc/s. Significativo anche l'utilizzo irriguo, per una portata di oltre 32 mc/s e quello industriale (circa 5 mc/s). L'utilizzo ittiogenico è un pò superiore a 28 mc/s. Per quanto riguarda le acque sotterrane sono disponibili unicamente le informazioni in ambito friulano: l'utilizzo prevalente è quello irriguo (2 mc/s) seguito da quello potabile, industriale ed ittiogenico (circa 1 mc/s ciascuno); più modesto l'utilizzo igienico ed ornamentale. L'uso idroelettrico intensivo nel bacino montano potrebbe compromettere l'assetto ambientale e lo stato ecologico del corso d'acqua; questo con particolare riferimento al mantenimento di un adeguato deflusso minimo vitale.

Conflittualità tra i diversi usi della risorsa volume derivato, livello idrometrico

degli invasi portata del corso

d'acqua BOD, COD, carico

nutrienti

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere. Potrebbe generarsi un uso conflittuale della risorsa (uso ricreativo paesaggistico verso altre esigenze) nel serbatoio di Barcis sul Cellina. Interrimento del serbatoio di Barcis, con perdita di capacità utile di 6.700.000 m³ dal 1955 ad oggi. Tendenza all'interrimento anche per i serbatoi di Ponte Racli, Ca' Selva e Ca' Zul sul bacino idrografico del Meduna. Da segnalare la prossima entrata in funzione del nuovo bacino di Ravedis a scopo di laminazione delle piene e secondariamente a scopo idropotabile, irriguo ed idroelettrico.

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa

idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione

degli habitat; interrimento degli invasi montani

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi

da impianti idroelettrici

portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e

DMV, livello idrometrico degli

invasi; volume degli invasi

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la tendenza ad un generale abbassamento dei livelli di falda sul lungo periodo, probabilmente a causa del crescente sfruttamento degli acquiferi sotterranei. In questo settore risulta molto forte l’esigenza di una regolamentazione dedicata alla problematica specifica. FALDE ARTESIANE: Le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la tendenza ad un generale abbassamento dei livelli di falda sul lungo periodo, probabilmente a causa del crescente sfruttamento degli acquiferi sotterranei. In questo settore risulta molto forte l’esigenza di una regolamentazione dedicata alla problematica specifica. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: In generale si è osservata una contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive e la tendenza alla diminuzione delle portate dei fiumi da esse alimentati. Deve essere verificato l’impatto esercitato dal complesso sistema di derivazioni ed utilizzazioni in atto sull’assetto quantitativo delle risorgive del Vinchiaruzzo e del fiume Fiume. Le conoscenze relative alle caratteristiche idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle

risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati

volumi emunti livelli freatici,

carichi piezometrici

riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata

nelle risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

Le problematiche rappresentate da questo descrittore non sono particolarmente rilevanti. Non si riscontrano elementi morfologici che indichino l’innescarsi di processi di incisione dell’alveo e che possano modificare di conseguenza i corretti processi di scambio fiume - falda. NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: Sono stati registrati superamenti della concentrazione massima ammissibile di nitrati in pozzi situati nei comuni di Aviano, Fontanafredda e Montereale Valcellina. E’ stata riscontrata inoltre una concentrazione di desetilatrazina superiore a 0,10 mg/l nei comuni di Porcia, Pordenone e Cordenons. Presenza di bromacile nei territori dei comuni di Aviano, Fontanafredda, Roveredo e Porcia. Per quanto riguarda la porzione di bacino in regione Veneto, si registrano superamenti dei 50 mg/l per i nitrati solamente nel pozzo di monitoraggio di Godega di Sant'Urbano, e valori compresi tra 25 e 50 mg/l (ex classe 3 del D.Lgs. 152/99) nei pozzi dei comuni di Mareno di Piave, Vazzola, Fontanelle, Cordignano e Cappella. Presenza di prodotti fitosanitari superiori al limite nei pozzi di monitoraggio di Vittorio Veneto e Santa Lucia di Piave (in questo pozzo solamente nel 2006). Si segnalano alterazioni dei valori di ferro, manganese ed ammoniaca di origine naturale nella media pianura veneta. Le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Veneto definite nel 2007 corrispondono ai territori comunali di Gaiarine, Orsago, Godega di S. Urbano, Cordignano, San Fior, Codognè, Fontanelle, San Vendemiano, Vazzola, Mareno di Piave, Santa Lucia di Piave, Ormelle, Oderzo. In Friuli Venezia Giulia è stato individuato già nel 2003 come zona vulnerabile da nitrati di origine agricola il comune di Montereale Valcellina. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Per quanto riguarda le falde acquifere sotterranee monitorate non si sono riscontrate alterazioni significative della composizione microbiologica e chimica. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA: Vulnerabilità estremamente elevata nell'alta pianura pordenonese. Vulnerabilità elevata nelle aree di alimentazione delle sorgenti carsiche Santissima e Gorgazzo, ai piedi del Gruppo del Cansiglio. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).

inquinamenti diffusi delle acque sotterranee, scarsa conoscenza

dell'idrodinamica della falda, estremamente elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica

degli acquiferi (area pordenonese) e nell'area alimentazione sorgenti carsiche Livenza, rischio interconnessione tra le

falde per numerosi pozzi elevata profondità

SAU, quantità annua di azoto e fosforo

per unità di superficie derivante

dal carico zootecnico

volumi emunti ad uso umano

concentrazione di nitrati e fitosanitari

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: I tratti di fiume maggiormente interessati da degrado dei parametri chimici sono riscontrabili nelle zone di pianura ad elevata attività antropica di origine industriale. Il maggior apporto inquinante è determinato da contaminanti di origine fecale e da atrazina, riscontrabile in particolare nel torrente Noncello. INQUINAMENTO PUNTUALE: L'inquinamento da fonte puntiforme risulta di una certa rilevanza, in particolare il fiume Noncello apporta un elevato carico inquinante di origine fecale derivante dallo sversamento diretto e indiretto dei liquami cittadini. Il comune di Sacile contribuisce allo scadimento qualitativo delle acque attraverso un elevato apporto di carico organico e nutrienti. Problemi legati alla presenza di numerosi impianti ittiogenici. Nella parte veneta del bacino, i maggiori impianti di depurazione sono quelli di Conegliano (> 50.000 AE) seguiti dall’impianto di Cordignano, da un impianto di depurazione presso Oderzo; vi sono poi alcuni impianti fra i 2.000 e i 10.000 AE. Si ricorda poi l’impianto di depurazione di Caorle (120.000 AE) che scarica nel canale Saetta che si immette in Livenza poco a monte dello sbocco di quest’ultimo in mare. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: In base ai dati dell’ARPA FVG del 2006 lo stato di qualità ambientale del fiume Livenza e dei suoi affluenti è in generale buono. All’ingresso in regione Veneto il fiume Livenza presenta uno stato ambientale buono, determinato con i criteri del D.Lgs. 152/99. Proseguendo nel suo corso, lo stato ambientale oscilla, negli anni, da buono a sufficiente (i fattori che più influenzano in senso relativamente negativo la qualità dell’acqua sono ammoniaca, nitrati ed E.coli); nella stazione di monitoraggio più prossima alla foce il fiume permane generalmente in uno stato sufficiente (nel 2007 anche scadente), senza mai raggiungere lo stato buono. Alterazione dello stato biologico del fiume con scadimento qualitativo verificatosi negli ultimi 10 anni. E' stato riscontrato uno stato di qualità sufficiente sul fiume Monticano nei pressi di Mareno. Recenti indagini sui corpi idrici Reghena, La Roia, Mulino, e Noncello, hanno avuto quale esito l’individuazione, per questi corpi idrici, di un indice IBE compreso tra 4 (classe massima) e 2 (classe minima).

inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di

qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente, rischio di inquinamento delle

acque superficiali (impianti ittiogenici)

Rapporto tra abitanti equivalenti collettati

ed abitanti equivalenti totalii,

SAU, quantità annua di azoto e fosforo

per unità di superficie derivante

dal carico zootecnico, numero di scarichi industriali

BOD,COD, carico nutrienti, IBE,

metalli pesanti, intrusione salina

variazione di BOD, variazione di COD,

variazione del carico nutrienti, IBE, variazione di

concentrazione dei metalli pesanti, SAR

(indice di idoneità delle acque irrigue)

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

23 di 38

Allegato 5.8: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LIVENZA INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI In base ai monitoraggi effettuati dall’ARPA FVG nel 2004-2005 lo stato ecologico dei laghi di Barcis e di Tramonti è stato definito sufficiente. la situazione dell'ambiente lacule non ha

ancora raggiunto gli obiettivi del piano

Abitanti equivanti collettati sui totali, SAU, quantità per

superficie per anno di N, P. per carico

zootecnico

SAL balneabilità

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Anche nel fiume Livenza può presentarsi il rischio di risalita del cuneo salino rischio di risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina

SAR (indice di idoneità delle acque

irrigue) (consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Livenza presenta valori buoni. Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Livenza, per quanto riguarda la balneazione, non presentano particolari criticità, a parte ovviamente la zona immediatamente limitrofa alla foce del Livenza che, come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci dei fiumi, è vietata alla balneazione.

NI NI NI NI NI

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE

Nella fascia di alta pianura si trovano i centri urbani di maggiori dimensioni: Vittorio Veneto, Conegliano e Pordenone. Questi ultimi, con il Comune di Porcia, sono caratterizzati da una importante presenza industriale. nella stessa fascia si possono citare anche altri importanti comuni come Sacile, Maniago, Cordenons, dove sono sempre rappresentate intensamente anche le attività industriali ed artigianali. Le campagne sono comunque popolate e si riscontrano numerosi centri residenziali, anche di dimensioni superiori ai 5000 abitanti, quali Aviano, Brugnera, Godega di Sant'Urbano, Gaiarine, Cordignano, San Vendemiano, San Fior. I centri più importanti sono Pordenone, Vittorio Veneto, Conegliano e Motta di Livenza.

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di

degrado della qualità dell'acqua

Densità della popolazione

residente (abitanti/Kmq)

distribuzione percentuale

dell'uso del suolo (agricolo,

urbanizzato, naturale)

grado di frammentazione

habitat

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Nel bacino del Livenza si riscontrano 4 siti contaminatiI (Aviano, Fontanafredda, Porcia, Roveredo in Piano) per solventi organici clorurati ed un impianto di compostaggio per rifiuti ad Aviano

Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque

sotterranee

sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti

numero siti contaminati

numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque,

metalli pesanti e composti sito-specifici

USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incrememto dei territori modellati artificialmente (circa il 6,6%) a scapito dei terreni agricoli. Nella zona di pianura aumenta la superficie a seminativo e fruttifero e diminuiscono i boschi e i prati.

NI NI NI NI NI

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 3 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.

Presenza di aziende a rischio di incidente rilevante (metalli pesanti e solventi)

sostanze potenzialmente

contaminanti

numero di imprese a rischio di

incidente rilevante dipende da

sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA   

RETE NATURA 2000 Nel bacino del Livenza si riscontrano n. 25 aree sic/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica.

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE E' presente un parco naturale regionale (Dolomiti Friulane) e di una riserva naturale regionale (Forra del Cellina)

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Nella zona di pianura è presente un'attività agricola intensiva e specializzata; in montagna e collina si registra l'allevamento di bovini, ovini e suini. Lo spargimento liquami può costituire una fonte rilevante di sostanza organica nelle acque superficiali. Ciò in particolare perché parte del territorio è non adatta allo spandimento dei liquami zootecnici in agricoltura. Parte dei suoli di pianura del territorio hanno bassa capacità protettiva nei confronti delle acque profonde.

Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci, elevata idroesigenza irrigua

quantità per superficie per anno

di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.

SAU, N AZIENDE AGRICOLE, SUP

AZIENDE BIO

BOD, COD, fitosanitari, carico

nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque

INDUSTRIE Le maggiori concentrazioni industriali sono localizzate nel medio bacino dove è presente il distretto del mobile; ulteriori attività manifatturiere presenti sono quelle della componentistica meccanica e del coltello (Maniago); anche nell'area veneziana si sono affermati importanti sistemi locali manifatturieri nel settore dell'industria mobiliera, cresciuta in continuità con lo sviluppo diffuso regionale

Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati nella Provincia di

Pordenone conc inquinanti x tip.

Impianti a rischio di incidente rilevante (siti

“Seveso”)

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli

pesanti, inquinanti sito-specifici

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Nel bacino del Livenza le attività economiche legate al turismo sono di carattere prevalentemente diffuso, legate all'incremento degli agriturismi soprattutto nella pianura e collina. Va tenuto conto dell'uso turistico-ricreazionale dell'invaso di Barcis. nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI

ENERGIA

Il consumo di energia elettrica nell'ambito territoriale in argomento è cresciuto negli anni molto rapidamente, in relazione al rilevantissimo sviluppo del settore industriale che costituisce il principale utilizzatore di questa fonte (60%); per contro il settore agricolo ha ormai assunto un ruolo marginale nel consumo di energia elettrica a causa del ridimensionamento dell'intero comparto produttivo. Con riguardo all'offerta di energia rinnovabile, il bacino del Livenza, e segnatamente il bacino montano del Cellina-Meduna, rappresenta una tradizionale risorsa per la produzione di energia idroelettrica, con impianti risalenti ai primi anni del secolo scorso. Il sistema è formato da un articolato insiene di centrali idroelettriche interconnesse e da corrispondenti serbatoi per la regolazione stagionale dei deflussi (Barcis, Cà Zul, Cà Selva, Faidona). Anche il settore pedemontano, interessante l'alto Livenza ed il Meschio, presenta numerosi impianti idroelettrici ai quali viene anche addotta, attraverso il sistema idroelettrico del Fadalto, quota parte delle acque del fiume Piave. Va anche messo in evidenza il sensibile incremento delle istanze di derivazione idroelettrica interessanti le tratte fluviali non ancora sfruttate del bacino montano con conseguenti possibili rischi di soddisfacimento del deflusso minimo vitale. Va infine considerato, quale considerazione di carattere generale, che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg (entro il 2010 la % di energia elettrica prodotta in Italia da fonti rinnovabili sul consumo totale di energia dovrà essere pari al 22%; il dato per il veneto è pari a 12,9%); i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento; nel 2003 i consumi pro capite di energia elettrica si sono attestati sui 6.342 KWh annui per abitante, contro una media nazionale di 5.179 KWh).

elevato consumo di energia elettrica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica,

rischio di degrado quali-quantitativo delle tratte fluviali sottese dalle derivazioni

idroelettriche

altezza dell'invaso numero degli

impianti e potenza istallata

rapporto tra portata del coorso d'acqua e

DMV, frammentazione degli

habitat

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…

Come già evidenziato, sul bacino del fiume Livenza insistono numerosi utilizzi ittiogenici (circa 30 mc/s totali). rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) consistenza degli

allevamenti ittici numero degli impianti ittici carico dei nutrienti

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE AMBITI PAESAGGISTICI Nel bacino del Livenza si riscontra la presenza di ambiti fluviali e paesaggistici di particolare pregio e rlevanza: primo tra tutti l'area delle conoidi dei torrenti

Meduna e Cellina NI NI NI NI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.8: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LIVENZA INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

STORICO-CULTURALE

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nell'ambito del bacino numerosi sono i nuclei abitati di interesse storico.culturale: Conegliano, Vittorio Veneto, Portobuffolè, Sacile, Pordenone e Motta di Livenza. NI NI NI NI

SALUTE SALUTE UMANA

Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali,

inquinamento delle acque costiere. ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Il bacino del Livenza, alla data del 1° gennaio 2008, presentava una popolazione residente stimata in circa 405.000 unità, con un incremento, rispetto al Censimento 1991, di oltre 38.000 abitanti (incremento medio annuo di 6/7 unità ogni 1000 abitant). Va tuttavia considerata una differente dinamica demografica delle diverse aree del bacino: nell'area veneta, a fronte di un incremento demografico registrato a Vittorio Veneto del 4,4% nel ventennio 1984-2004, fa riscontro, nello stesso periodo, un incremento demografico nell'Opitergino Mottense del 18,7%. In Friuli la popolazione è in aumento nelle arre di pianura ed in riduzione nelle zone di montagna.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività

antropica

Densità della popolazione

residente (ab/kmq) popolazione volumi prelevati BOD,

COD, carico nutrienti

Page 181: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.9: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEMENE

INDICATORI 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA

Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni dell'ozono e del particolato PM10. Con riferimento all'ozono, l'obiettivo a lungo termine per la salute umana relativo a questo parametro è superato a Concordia Sagittaria. Nella stessa stazione le concentrazioni medie di PM10 superano il valore limite giornaliero.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti

fisse ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,

elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli

eventi estremi

variazione delle temperature,

variazione delle precipitazioni,

quantità e durata manto nevoso

livello idrometrico degli invasi,

portata dei corsi d'acqua, livelli

freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Con riferimento al sistema della risorsa idrica superficiale, gli utilizzi idrici di gran lunga prevalenti nel bacino del Lemene sono quello irriguo e quello idroelettrico (per entrambi la portata totale utilizzata si aggira attorno a 30 mc/s); non trascurabile l'utilizzo ittiogenico, per una portata di circa 12 mc/s, anche se comunque nello stesso bacino si recapitano le acque degli adiacenti impianti ittiogenici presenti nel bacino del fiume Livenza (circa 30 mc/s totali).

NI NI NI NI NI

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Persiste un utilizzo non razionale della risorsa idrica che dovrebbe essere ottimizzata razionalizzando i prelievi da destinare ai diversi usi. Vanno approfondite le conoscenze disponibili sulle problematiche relative al bilancio idrico. La progressiva riduzione della risorsa idrica rende necessario individuare aree che possano essere destinate all'incremento della capacità di invaso. Necessità di ristrutturare il sistema della rete minore per incrementare la capacità di invaso.

Uso non razionale della risorsa idrica

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali

sottesi da impianti

idroelettrici

portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE Nella parte settentrionale del bacino si osserva un generale abbassamento della falda freatica ed una riduzione dell'entità della ricarica della falda dovuta all'incremento della superficie urbanizzata. FALDE ARTESIANE: Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: In generale si può osservare una riduzione della portata di risorgiva (pianura tra Tagliamento e Meduna).

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle

relative portate; scarsa conoscenza relativa alla depressurizzazione degli acquiferi confinati

volumi emunti livelli freatici,

carichi piezometrici

riduzione dei livelli freatici; riduzione dei

carichi piezometrici; variazione di portata nelle

risorgive PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nel settore più meridionale del bacino le caratteristiche dei terreni fanno si che gli scambi tra corpi idrici superficiali e acque sotterranee siano praticamente assenti. nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine diffusa, tranne quelle di origine naturale (ferro, manganese, ammoniaca ed arsenico). INQUINAMENTO PUNTIFORME: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine puntiforme. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche. VULNERABILITA': La bassissima vulnerabilità verticale tutela la buona qualità di base degli acquiferi confinati. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza di numerosi pozzi anche di elevata profondità a valle della linea superiore delle risorgive (in alcune zone di bassa pianura anche per scopi geotermici) dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (profondità e posizione dei filtri).

nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: L'inquinamento deriva dalla presenza di diffuse attività agricole. In vari casi le acque di scolo dei terreni agricoli vengono drenate verso i corsi d'acqua dal sistema di bonifica esistente. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Il bacino del Lemene, in territorio veneto, è interessato da 6 impianti di depurazione di acque reflue urbane di potenzialità compresa tra 2.000 e 10.000 AE, tra cui l'impianto di depurazione di S. Stino di Livenza (10.000 AE). Vi è poi l’impianto di depurazione di Caorle (120.000 AE), che scarica in Canale Saetta, compreso territorialmente nel bacino del Lemene, che tuttavia scarica in Livenza appena prima dello sbocco in mare di quest’ultimo. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Il fiume Lemene, immediatamente a sud di Concordia Sagittaria, presenta uno stato ambientale, determinato in base al D. Lgs. 152/99, nella maggior parte degli anni sufficiente (anni 2004, 2005 e 2007) e in un anno scadente (2006). Il risultato è stato determinato dal monitoraggio dei macroinvertebrati bentonici, mente i parametri chimici “macrodescrittori” fornivano una classe di qualità migliore (2). I parametri “macrodescrittori” che presentano valori “peggiori” rispetto agli altri sono ammoniaca, nitrati ed E. coli. Gli affluenti Reghena e Loncon non sono monitorati dal punto di vista biologico; dal punto di vista chimico non presentano particolari problematiche.

inquinamento diffuso delle acque superficiali, inquinamento puntiforme; scarsa qualità

dell'ambiente fluviale, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)

Rapporto tra ae collettati ed ae

totali, SAU, quantità annua di N;P per unità di

superficie derivante dal

carico zootecnico, numero di

scarichi industriali

BOD,COD, carico nutrienti, IBE

variazione di BOD, variazione

di COD, variazione del

carico di nutrienti, IBE

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6)

Nelle vicinanze di Cinto Caomaggiore si trova l'oasi di protezione 'Laghi di Cinto'. L'oasi confina ad est e ad ovest rispettivamente con il Reghena ed il Caomaggiore, due corsi d'acqua di risorgiva. L'approvvigionamento idrico del lago avviene attraverso delle chiuse poste lungo il Caomaggiore che oltre ad assicurare un costante ricambio, consente l'uscita della fauna ittica.

nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Nelle zone costiere si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla diminuzione della risorsa idrica nel bacino a causa delle derivazioni e dei continui emungimenti dai corsi d'acqua e dalle falde per soddisfare i diversi usi. Va anche messa in evidenza la presenza della laguna di Caorle per la quale la Regione Veneto ha messo in atto un apposito monitoraggio

risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)

(consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Lemene presenta valori generalmente buoni. Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Lemene, inoltre, per quanto riguarda la balneazione, non presentano particolari criticità; va detto che la zona immediatamente limitrofa alla foce del Lemene, come per altro tutte le foci fluviali, è vietata alla balneazione.

nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Il centro urbano più significativo è l'abitato di Portogruaro. Diverse le infrastrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano il territorio: l'autostrada A4 Venezia-Trieste, la viabilità principale Veneto Orientale, l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della

qualità dell'acqua

Densità della popolazione

residente (abitanti/Kmq)

distribuzione percentuale

dell'uso del suolo (agricolo,

urbanizzato, naturale)

grado di frammentazione

habitat

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Nell'ambito del bacino del Lemene si riscontra un sito inquinato si trova a Portogruaro (via Stadio). Rischio di inquinamento del suolo e del

sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee

sostanze

contaminanti e relative

numero siti contaminati

numero dei superamenti dei limiti di legge in

Page 182: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

26 di 38

Allegato 5.9: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEMENE

INDICATORI 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

concentrazioni rilevate nei siti

materia di potabilità delle acque, metalli

pesanti e composti sito-

specifici

USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incremento dei territori modellati artificialmente (circa il 8,4%) a scapito dei terreni agricoli. NI NI NI NI

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 2 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. Secondo le valutazioni desunte dal PTRC della Provincia di Venezia, nel portogruarese il rischio industriale è medio.

Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque

sotterranee tipo di impresa, n

siti contaminati

n di imprese a rischio di incidente rilevante

dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA   

RETE NATURA 2000 Nel bacino del fiume Lemene si riscontrano complessivamente 12 aree SIC/ZPS.

Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento delle acque costiere, risalita del

cuneo salino, inquinamento del suolo e del sottosuolo, impermeabilizzazione del suolo,

frammentazione degli ecosistemi, diminuzione conservazione degli Habitat e specie protette,

impatti attività antropiche (pesca, caccia)

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE IL PTCP individua come aree di tutela paesaggistica l'ambito denominato "Ambito fluviale del Reghena e Lemene". La Provincia di venezia, con D.C.P. n. 20/2003 ha istituito il "Parco regionale di interesse locale dei fiumi Reghena e Lemene e dei Laghi di Cinto. Sono aree di tutela paesaggistica di interesse regionale soggette a competenza degli enti locali gli ambiti denominati "Laguna di Caorle, valle Altanea, valli e pineta di Bibione" e "Bosco di Lison"

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

Aumentano coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci in agricoltura con conseguente notevole impoverimento della flora spontanea della vegetazione commensale delle colture agrarie; affermazione della monocultura intensiva a mais e soia, che comporta la scomparsa di tradizionali tecniche agronomiche, nonchè la rarefazione delle originarie connotazione dei paesaggi agrari del luogo; la coltivazione intensiva del mais ha modificato certe tradizioni culturali (rotazioni) che un tempo erano la regola delle aziende agrarie a conduzione familiare, favorendo la monocultura, lo sviluppo della meccanizzazione agraria, l'impiego di erbicidi e l'eliminazione delle siepi.

inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata

idroesigenza irrigua

quantità per superficie per

anno di utilizzo di fertilizzanti e

prodotti fitosanitari, quantità per

superficie per anno di N, P. per

carico zootecnico,

superfici irrigate.

SAU, N AZIENDE

AGRICOLE, SUP AZIENDE BIO

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge

in materia di potabilità delle

acque

INDUSTRIE Si segnala la presenza del Polo industriale della città del Lemene (Gruaro, Concordia Sagittaria, Fossalta di portogruaro, Portogruaro, Lugugnana ex AGIP) Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati conc inquinanti x

tip.

Impianti a rischio di incidente rilevante (siti

“Seveso”)

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli

pesanti, inquinanti sito-

specifici

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

L'area del portogruarese si caratterizza tra il 1991 ed il 2001 come bacino economicamente dinamico, sia perché specializzato nei settori che hanno avuto più domanda tra il 1991 ed il 2001 (in particolare nelle costruzioni, alberghi e ristoranti, e nelle attività immobiliari, informatica e ricerca, vale a dire nei settori del terziario avanzato) sia per una capacità territoriale migliore. Va anche evidenziata la presenza, nell'ambito del territorio del bacino, dell'abitato di Caorle, importante centro di destinazione balneare della costa veneziana. Il numero di abitanti fluttuanti è stimato in circa 90.000 unità. In tale contesto è in atto un processo di integrazione tra il prodotto balneare puro e semplice e l'entroterra, attraverso l'ideazione di itinerari tematici rivolti ai consumi espressi dal turismo enogastronomico, da quello culturale diffuso, da quello naturalistico e da quello ecoturistico.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

aumento stagionale consumi

idrici/reflui aumento

stagionale produzione rifiuti

numero di presenze

turistiche, arrivi TRIX,

balneabilità

ENERGIA La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg (entro il 2010 la % di energia elettrica prodotta in Italia da fonti rinnovabili sul consumo totale di energia dovrà essere pari al 22%; il dato per il veneto è pari a 12,9%); i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento; nel 2003 i consumi pro capite di energia elettrica si sono attestati sui 6.342 KWh annui per abitante, contro una media nazionale di 5.179 KWh)

elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat numero degli

impianti numero degli

impianti e potenza istallata

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, frammentazione

degli habitat ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Nel bacino del fiume Lemene si riscontra la diffusa presenza di impianti ittiogenici, per una portata complessiva stimata in circa 12 mc/s. La Regione del Veneto, dando attuazione alla direttiva 79/923/CE, relativa alla qualità delle acque destinate alla molluschicoltura, ha effettuato una prima designazione delle acque destinate all'allevamento e/o raccolta dei molluschi bivalvi e gasteropodi, individuando tra queste anche la laguna di Caorle

rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) consistenza degli

allevamenti ittici numero degli impianti ittici,

carico dei nutrienti

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Ai sensi della legge 1497/1939 ha vincolato, nel comune di Sesto al Reghena, la zona del centro storico e dei Prati Burovich

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio vi è il sito archeologico di Concordia Sagittaria. La città di Portogruaro costituisce esempio di città murata che conserva diverse tracce di persistenze storiche: porte, torri e mura. Ulteriore centro abitato di interesse storico-culturale è quello di Caorle.

SALUTE SALUTE UMANA

Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

ND ND ND ND

Page 183: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

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Allegato 5.9: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEMENE

INDICATORI 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Il bacino del Lemene, alla data del 1° gennaio 2008, presentava una popolazione residente stimata in circa 160.000 unità, con un incremento, rispetto al Censimento 1991, di circa 17.000 abitanti (incremento medio annuo di 7/8 unità ogni 1000 abitanti). Va anche considerata la presenza, nell'ambito del bacino, dell'abitato di Caorle, importante centro balneare della costa veneta, per il quale la popolazione fluttuante in periodo estivo è stimata in 88.000 unità.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

Densità della popolazione

residente (ab/kmq)

popolazione volumi prelevati

BOD, COD, carico nutrienti

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

28 di 38

Allegato 5.10: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale TAGLIAMENTO INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA In relazione al carattere prevalentemente montano dell'area, la qualità dell'aria non appare particolarmente critica ne per quanto riguarda l'ozono, che il biossido di azoto e le polveri sottili. ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,

elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli

eventi estremi

variazione delle temperature,

variazione delle precipitazioni,

quantità e durata manto nevoso

livello idrometrico degli

invasi, portata dei corsi

d'acqua, livelli freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA

Anche il bacino del Tagliamento, come buona parte dei bacini montani dell'arco alpino, è interessato da un intenso sfruttamento idroelettrico, che coinvolge in maniera particolare il settore nord-occidentale del bacino (Alto Tagliamento e Lumiei); oltre all'uso idroelettrico che risulta di gran lunga il prevalente (la somma delle portate derivate supera i 110 mc/s) va segnalato anche l'utilizzo irriguo (circa 35 mc/s) esercitato attraverso la derivazione del Consorzio di Bonifica del Ledra-Tagliamento presso Ospedaletto e quello ittiogenico (oltre 11 mc/s). Si deve evidenziare che l'ulteriore incremento dell'uso idroelettrico nel bacino montano potrebbe compromettere l'assetto ambientale e lo stato ecologico del corso d'acqua, con particolare riguardo al mantenimento di un adeguato deflusso minimo vitale. Per quanto riguarda le acque sotterranee è da segnalare la netta prevalenza dell'utilizzo irriguo (oltre 17 mc/s) ed, in subordine, l'utilizzo ittiogenico (oltre 3 mc/s), potabile (2,5 mc/s), industriale (1,8 mc/s), igienico ed idroelettrico.

Conflittualità tra i diversi usi della risorsa volume derivato,

livello idrometrico degli

invasi

portata del corso d'acqua

BOD, COD, carico nutrienti

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Il problema principale è costituito dall’eccessivo sfruttamento idroelettrico dell’alto bacino ad opera di società elettriche private a partire dagli anni 30 (ad esempio le centrali di Ampezzo e Somplago) con conseguenti massicce sottrazioni di masse d’acqua dagli alvei naturali. Nei pressi di Ospedaletto la derivazione a fini irrigui del canale Ledra–Tagliamento sottrae una portata di circa 23 m³/s e genera problemi di deflusso minimo vitale nei tratti di valle. Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere. Potrebbe generarsi un uso conflittuale della risorsa (uso ricreativo paesaggistico vs uso idroelettrico ed irriguo).

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel

periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat;

interrimento degli invasi montani

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali

sottesi da impianti

idroelettrici

portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV,

livello idrometrico degli invasi; volume

degli invasi

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Va segnalato il fenomeno di generalizzato abbassamento della falda freatica a partire dagli anni 70 che trova valori estremi nella fascia a ridosso dei prelievi (fino a 12 m) e minimi a ridosso della fascia delle risorgive (e m circa in sinistra Tagliamento nel tratto Codroipo-Palmanova). FALDE ARTESIANE: Si segnala poi la perdita di pressione degli acquiferi confinati: gli attingimenti dal sistema artesiano multifalda della Bassa pianura, anche a causa della talora inadeguata rete acquedottistica, sono infatti numerosissimi e sfruttano livelli spesso discontinui giungendo fino a profondità di circa 600 m. Risulta che dal 1970 ad oggi, in diverse aree, i pozzi artesiani più superficiali hanno progressivamente perduto le caratteristiche di artesianità: la risalienza non raggiunge più il piano campagna e risulta indispensabile l’utilizzo di pompe per il sollevamento dell’acqua. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: Va da ultimo evidenziata una contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive. Le conoscenze relative alle caratteristiche idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche.

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle

relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati

volumi emunti livelli freatici,

carichi piezometrici

riduzione dei livelli freatici; riduzione dei

carichi piezometrici; variazione di portata nelle

risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Le problematiche rappresentate da questo descrittore non sono particolarmente rilevanti. Non si riscontrano elementi morfologici che indichino l’innescarsi di processi generalizzati di incisione dell’alveo. In alcuni punti ci sono tuttavia indicazioni di abbassamento del fondo, che se non controllato, potrebbe alterare il rapporto di scambio.

Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Tagliamento quale conseguenza delle

azioni di estrazione di inerti dall'alveo

volumi di inerti estratto

dall'alveo monitoraggi ad

hoc monitoraggi ad

hoc

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel bacino del Tagliamento la concentrazione di nitrati nelle acque è bassa. Per quanto riguarda invece la concentrazione di prodotti fitosanitari, si riscontra il superamento del valore di 0,10 mg/l di desetilatrazina in un pozzo ubicato nel comune di Majano e di desetilterbutilazina in un pozzo in comune di Codroipo. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Inquinamento generato da scarichi di reti fognarie ed industriali e da discariche di rifiuti. VULNERABILITA': Il grado di vulnerabilità si presenta molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi. Una zona estremamente vulnerabile e di importanza strategica per quanto riguarda la risorsa idropotabile, è l'area del Campo di Osoppo. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità (in particolare nel territorio della Bassa Friulana) dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri). Nelle aree limitrofe alla foce del Tagliamento, si registra la presenza di pozzi di elevata profondità utilizzati per scopi geotermici.

Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde

SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità

di superficie derivante dal

carico zootecnico

volumi emunti ad uso umano

concentrazione e tipologia di fitosanitari

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: Da verificare l'impatto degli allevamenti zootecnici sulla qualità delle acque superficiali in zona montana e pedemontana. INQUINAMENTO PUNTIFORME: La principale fonte di inquinamento era costituita, fino a pochi anni fa, dagli scarichi industriali dell’insediamento di Tolmezzo. E’ da precisare però che a seguito del completamento e messa in funzione dell’impianto di trattamento delle acque reflue avvenuti nei primi mesi del 2008, la Commissione europea ha proceduto alla chiusura della procedura di infrazione avviata nel 2002. Da verificare l'efficienza depurativa dei piccoli impianti in zona montana, caratterizzati prevalentemente da gestioni in economia e l’impatto ambientale degli innevamenti artificiali. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: In base ai dati dell’ARPA FVG del 2006 lo stato di qualità ambientale del fiume Tagliamento e dei suoi affluenti è in generale buono anche se passa a sufficiente nel tratto Varmo-Latisana ed è scadente in prossimità di Amaro. Attualmente l’ARPA sta provvedendo ai monitoraggi ambientali del fiume Tagliamento a valle dell’agglomerato di Tolmezzo, al fine di verificare i miglioramenti sullo stato di qualità ambientale di quel tratto del fiume a seguito dell’entrata in funzione del nuovo depuratore (2008). In base ai dati relativi all’unica stazione in territorio veneto, l’ultimo tratto del fiume Tagliamento, verso la foce, presenta nel 2005, 2006 e 2007 uno stato ambientale buono. Un problema legato a questo descrittore è costituito dalle numerose centraline idroelettriche che interrompono la continuità dell'ambiente fluviale condizionando negativamente lo stato ambientale del fiume e di alcuni dei suoi affluenti.

Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, situazioni localizzate di inidonee condizioni di

qualità dell'ambiente fluviale dell'asta principale,rischio di inquinamento delle acque

superficiali (impianti ittiogenici)

Rapporto tra ae collettati ed ae

totali, SAU, quantità annua di azoto e fosforo

per unità di superficie

derivante dal carico

zootecnico, numero di scarichi

industriali, volume emunto

BOD,COD, carico nutrienti,

IBE, metalli pesanti,

intrusione salina

variazione di BOD, variazione

di COD, variazione del

carico di nutrienti, IBE,

variazione della concentrazione

di metalli pesanti, SAR

(indice di idoneità delle acque irrigue)

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI In base ai monitoraggi effettuati dall’Arpa FVG nel 2003-2004 lo stato ecologico del lago di Cavazzo è stato definito buono. Non si riscontrano al mopmento particolari

problematiche NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Per quanto riguarda le acque di estuario i dati disponibili per l’anno 2000 relativamente al test di tossicità acuta, hanno evidenziato nelle 6 zone monitorate la presenza di tossicità, la cui natura e cause devono essere approfondite. Il fenomeno della risalita del cuneo salino inoltre condiziona i prelievi delle acque di falda nella bassa pianura friulana per usi acquedottistici ed irrigui.

risalita cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)

(consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Le conoscenze relative alla qualità delle acque di estuario e delle acque costiere, e la conoscenza delle caratteristiche chimico fisiche, dinamiche e di trasporto nella zona di estuario, devono essere approfondite con ricerche specifiche. ND ND ND ND ND

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Il tessuto insediativo ed urbano del bacino del Tagliamento, tenuto anche conto del prevalente sviluppo in area montana, è formato da abitati di dimensione medio-piccola. L'area montana è caratterizzata da densità inferiori ai 50 ab/Kmq ad eccezione di un numero limitato di Comuni in cui si raggiungono densità più elevate, grazie alla presenza di servizi e di attività industriali o turistiche. I centri abitati di maggior rilievo sono quelli di Tolmezzo, Gemona del Friuli, Spilimbergo e Latisana. In corrispondenza della foce va anche segnalata la presenza degli importanti centri balneari di Lignano (in sinistra idrografica) e di Bibione (in destra idrografica).

NI NI NI NI NI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

29 di 38

Allegato 5.10: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale TAGLIAMENTO INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE Non ci sono conoscenze disponibili ND ND ND ND ND

USO SUOLO L'analisi dei dati Corine relativa al decennio 1990-2000 mette in evidenza per questo bacino una leggera crescita dei territori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli. ND ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 4 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e s.m.i. e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.

Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli

pesanti e da solventi

sostanze potenzialmente

contaminanti

numero di imprese a rischio

di incidente rilevante

dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA   

RETE NATURA 2000 Nell'ambito del bacino si riscontrano 31 aree SIC/ZPS

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nell'ambito del bacino si riscontrano 2 parchi regionali e 2 riserve naturali

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Nella zona di pianura è presente una attività agricola intensiva e specializzata. Il Friuli risulta uno dei maggiori utilizzatori di concimi chimici e pesticidi e ciò rappresenta uno dei rischi di contaminazione diffusa di maggiore rilevanza, considerata la struttura idrogeolgica e pedologica del territorio. Prevalente risulta la superficie a seminativo e fruttifero mentre sono in calo le superfici a bosco e a prato. In montagna si segnala la presenza di allevamenti di bovini, ovini e suini.

Inquinamento diffuso di nutrienti e fitofarmaci.

quantità per superficie per

anno di utilizzo di fertilizzanti e

prodotti fitosanitari, quantità per

superficie per anno di N, P. per

carico zootecnico,

superfici irrigate.

SAU, numero delle aziende

agricole, superficie delle

aziende agricole con coltivazioni

biologiche

BOD, COD, fitosanitari,

carico nutrienti, numero dei

superamenti dei limiti di legge in

materia di potabilità delle

acque

INDUSTRIE

Seppure non eccessivamente abitato, il bacino del Tagliamento presenta una discreta presenza di insediamenti industriali ed artigianali, che si concentrano nelle zone di Tolmezzo, Osoppo, Villa Santina, Maiano e Spilimbergo (sono infatti presenti ben 4 consorzi per lo sviluppo industriale: CO.S.IN.T. consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo, C.I.P.A.F. consorzio per lo sviluppo industriale ed economico della zona pedemontana Allto Friuli, Consorzio per lo sviluppo industriale ed economico dello Spilimberghese, Consorzio per lo sviluppo economico della zona di Ponte Rosso). La presenza degli insediamenti industriali ha determinato nel recente passato problematiche di inquinamento delle acque (Cartiera di Tolmezzo) e di sovrasfruttamento della risorsa idrica (Zona Industriale Ponte Rosso). Con specifico riferimento alle attività di cava, si segnala la presenza di 39 cave attive in provincia di Udine e 23 in provincia di Pordenone

Inquinamento da fonte puntuale delle acque superficiali, sovrasfruttamento della risorsa

idrica

numero delle industrie per tipologia di produzione

volume derivato, numero degli

scarichi industriali

concentrazione di inquinanti sito

specifici, rapporto tra

portata del corso d'acqua e DMV,

riduzione dei livelli freatici

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Le attività economiche legate alla fruizione turistica dei luoghi sono prevalentemente concentrate sulla fascia costiera, presso gli insediamenti balneari di Lignano e di Bibione; nel bacino montano va parallelamente segnalata la presenza di insediamenti turistici per gli sport invernali e l'escursionismo (Forni di Sopra, Sauris, Forni Avoltri, Ravascletto); la fascia collinare e di pianura si caratterizza per la presenza di attività di tipo agro-turistico.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

aumento stagionale consumi

idrici/reflui aumento

stagionale produzione rifiuti

numero di presenze

turistiche, arrivi TRIX,

balneabilità

ENERGIA Quale considerazione di carattere generale si osserva un trend in aumento delle industrie a biomassa per la produzione di energia e dei piccoli impianti impianti di produzione idroelettrica; questi ultimi interessano soprattutto i tratti del reticolo idrografico del bacino montano non ancora sfruttati.

scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica;

frammentazione degli habitat

numero degli impianti e potenza installata

volume derivato

variazione stagionale

altezza degli invasi

idroelettrici, rapporto tra

portata del corso d'acqua e DMV

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…

Il bacino del Tagliamento presenta, soprattutto nella fascia medio-bassa, una discreta presenza di attività itticole; sulla costa la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha individuato, in sinistra idrografica, ambiti costieri idonei alla molluschicoltura. rischio di inquinamento delle acque superficiali consistenza degli

allevamenti ittici numero degli impianti ittici

carico dei nutrienti

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Il territorio del bacino si presenta ricchissimo per natura e biodiversità; il moderato sviluppo insediativo ed industriale caratteristico dell'area in argomento ha consentito di preservare la varietà degli ambienti naturali e dei paesaggi.

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio del bacino si riscontra la presenza di numerosi abitati di pregio storico-culturale: Spilimbergo, San daniele del Friuli, Gemona del Friuli, Tolmezzo, Venzone e Sauris.

SALUTE SALUTE UMANA La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. SI segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti : un'incidenza di tumori molto elevata per entrambi i sessi più elevata della altre regioni italiane,il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro, degli incidenti stradali, l'aumnento delle persone non autosufficienti

ND ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Il bacino del Tagliamento presenta una popolazione residente di circa 130.000 unità. La popolazione è genericamente in calo nell'area montana, che costituisce buona parte del territorio del bacino. Va segnalato il fenomeno di fluttuazione della popolazione presso le località turistiche, ed in particolare i centri balneari di Lignano e Bibione (San Michele al Tagliamento)

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

Densità della popolazione

residente (ab/kmq)

popolazione volumi prelevati

BOD, COD, carico nutrienti

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

30 di 38

Allegato 5.11: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_MARANO_GRADO INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA

L'inquinamento da ozono presenta diffusa criticità sull'intero territorio ed in particolare nella fascia costiera (Comuni di Grado ed Aquieia); l'inquinamento da biossido di azoto è invece concentrato nella zona di Udine e nei territori posti immediatamente a sud; l'inquinamento da polveri sottili interessa invece prevalentemente il Friuli Sud-Occidentale ed è causato in prevalenza da fenomeni di trasporto del vicino Veneto, ed il Friuli Centro-Orientale, nei quali i superamenti sono causati verosimilmente da emissioni locali. Quale considerazione di natura generale va evidenziato che la qualità dell'aria nelle aree urbane è in miglioramento per quanto riguarda il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti

fisse ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,

elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli

eventi estremi

variazione delle temperature,

variazione delle precipitazioni,

quantità e durata manto nevoso

livello idrometrico degli invasi,

portata dei corsi d'acqua, livelli

freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA L'utilizzo delle acque superficiali del bacino scolante nella Laguna di Marano-Grado è prevalentemente ittiogenico (la somma delle portate concesse supera i 47 mc/s); significativo anche l'utilizzo irriguo (circa 17 mc/s) e, seppure in misura minore, quello idroelettrico; con riguardo alle acque sotterranee, invece, l'utilizzo di gran lunga prevalente è quello irriguo (quasi 37 mc/s), seguito dall'utilizzo ittiogenico (circa 8 mc/s), industriale (circa 3,5 mc/s), potabile ed igienico (assieme raggiungono circa 3,8 mc/s).

Conflittualità nell'uso della risorsa

volume derivato, numero di impianti

ittiogenici, lunghezza totale dei tratti fluviali

sottesi per impianto

idroelettrico

portata del corso d'acqua

BOD, COD, carico nutrienti

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Non si registrano particolari problematiche legate al perseguimento del bilancio idrico ed idrologico delle acque superficiali; potrebbero sussistere localmente situazioni di difficoltà al mantenimento del deflusso minimo vitale Frammentazione degli habitat

volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali

sottesi da impianti

idroelettrici

portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Negli ultimi quarant’anni è stato evidenziato un generale abbassamento del livello di falda che trova valori estremi a ridosso dei rilievi (fino a 12 m) e minimi a ridosso della fascia delle risorgive (3 m in sinistra Tagliamento tra Codroipo e Palmanova). FALDE ARTESIANE: Le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la diminuzione della pressione degli acquiferi confinati a causa probabilmente del crescente sfruttamento delle acque profonde dovuto anche al fatto che molti comuni della bassa pianura sono ancora privi della rete acquedottistica: a causa dell’intenso sfruttamento delle falde con pozzi ad uso prevalentemente idropotabile dal 1970 in poi per i pozzi che si alimentano dalle falde A e B (fino a 120 m di profondità circa) la risalienza non raggiunge più il piano campagna e risulta indispensabile l’utilizzo di pompe per il sollevamento dell’acqua. RISORGIVE: Si osserva infine una diminuzione più o meno diffusa della fascia delle risorgive. Le conoscenze relative alle caratteristiche idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche.

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle

relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati

volumi emunti livelli freatici,

carichi piezometrici

riduzione dei livelli freatici; riduzione

dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle

risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA La zona dell’anfiteatro morenico è caratterizzata da una serie di tipici corsi d’acqua (detti anche Lavie), che disperdono le loro acque nella coltre alluvionale della sottostante pianura pedecollinare, alimentando in questo modo la falda idrica. Le acque del Tagliamento vanno a rimpinguare la falda freatica e quindi i fiumi di risorgiva e le falde artesiane superficiali derivando in sinistra fino a Palmanova.

Nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel periodo 2001-2006 si è verificato un trend generalizzato verso valori peggiorativi per quanto riguarda la presenza di nitrati nelle acque; in particolare in questi ultimi anni si sono registrati superamenti della concentrazione massima ammissibile in pozzi situati nei comuni di Castions di Strada e di Gonars. Per quanto riguarda la concentrazione di prodotti fitosanitari, è stato riscontrato il superamento del valore di 0,10 mg/l di desetilatrazina e di desetilterbutilazina in pozzi ubicati nella maggioranza dei comuni situati sulla linea delle risorgive in provincia di Udine. INQUINAMENTO PUNTIFORME:Qualche fenomeno di inquinamento ricorrente si registra presso le discariche situate nella zona di Fagagna e Pozzuolo del Friuli. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alle caratteristiche idrodinamiche delle falde devono essere approfondite con ricerche specifiche. VULNERABILITA': La presenza di nitrati ed erbicidi nelle acque sotterranee è indice di scarsa protezione della falda; infatti l’alta pianura centro-orientale, povera di apporti acquiferi superficiali vede rimpinguata la falda freatica principalmente dalle acque meteoriche che si caricano dei composti utilizzati in agricoltura. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: A cavallo della fascia delle risorgive si osseva una modesta falda freatica superficiale e alcune falde in pressione collegate verso monte con l’acquifero freatico; a valle della linea delle risorgive la falda freatica non è più presente con continuità e la zona è caratterizzata dalla presenza di sistemi multifalda artesiani che subiscono una generale diminuzione di potenza e di permeabilità procedendo da nord verso sud e da est verso ovest. Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità (in particolare nel territorio della Bassa Friulana) dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri). Per le valli da pesca della laguna di Grado e Marano vengono utilizzati pozzi anche profondi con caratteristiche termali.

Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde

SAU, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico

volumi emunti ad uso umano

concentrazione nitrati e fitosanitari

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: Una condizione di degrado dei parametri chimici si può riscontrare nelle zone ad elevato impatto industriale localizzate in prossimità di Udine e di Pozzuolo del Friuli. Una fonte di inquinamento è rappresentata da importanti allevamenti zootecnici e dal conseguente spargimento dei liquami sui terreni. L’apporto dei nitrati da parte dei fiumi di risorgiva condiziona la trofia delle aree lagunari e dell’arco marino costiero ad esse prospiciente, tanto che, nel 2006, la zona della bassa friulana al di sotto della linea delle risorgive è stata individuata come zona vulnerabile da nitrati di origine agricola. INQUINAMENTO PUNTIFORME: L’inquinamento di origine puntiforme per il fiume Stella è un fenomeno particolarmente importante che condiziona pesantemente la qualità delle acque superficiali del fiume e dei suoi affluenti. In particolare, un elevato carico inquinante di origine fecale viene immesso dai numerosi scarichi di depurazione dei comuni attraversati. Il Cormor e le Lavie sono usati come collettori degli scarichi urbani e risultano pertanto fortemente inquinati da punto di vista chimico microbiologico. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del fiume e dei suoi affluenti risulta condizionato dalle fonti puntuali di inquinamento e presenta scadimenti di qualità nei tratti a valle degli scarichi inquinanti. Lo stato di qualità ambientale del fiume stella è in generale buono ma passa a sufficiente presso la stazione di Precenicco.

Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, rischio di inquinamento delle acque superficiali

(impianti ittiogenici)

Rapporto tra abitanti

equivalenti collettati ed

abitanti equivalenti totali,

SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità

di superficie derivante dal

carico zootecnico, numero di scarichi

industriali

BOD,COD, carico nutrienti,

IBE

variazione di BOD, variazione

di COD, variazione del

carico nutrienti, IBE

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non sono presenti nel bacino laghi o invasi NI NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE La laguna di Grado e Marano fa parte dei siti contaminati di interesse nazionale. Si segnala la presenza nei sedimenti di mercurio (11-14 mg/kg s.s.): la laguna di Grado Inquinamento delle acque di transizione volume emunto, intrusione salina numero dei

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

31 di 38

Allegato 5.11: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_MARANO_GRADO INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

presenta una concentrazione superiore a quella di Marano (14 mg/kg s.s. rispetto a 1-2 mg/kg s.s.). Per quanto riguarda le acque di transizione, i dati peggiori si registrano nel mese di novembre. In generale, segnali microbiologicamente sfavorevoli vengono introdotti dal fiume Natissa. Non si ha evidenza di crisi anossiche, pertanto lo stato di qualità della laguna di Grado e Marano deve essere considerato buono, pur essendo presenti, negli ultimi decenni fenomeni di eutrofizzazione. Si evidenzia l’ipertrofia delle aree antistanti alle foci fluviali (soprattutto Stella e Cormor) ed un sostanziale decremento delle concentrazioni lungo la direttrice foci fluviali-bocche di porto lagunari.

sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti

superamenti dei limiti di legge in

materia di molluschicolltura, metalli pesanti e composti sito-specifici, SAR

(indice di idoneità delle acque

irrigue)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE L'analisi dei valori medi dell'indice trofico TRIX evidenziano uno stato qualitativo "buono/elevato". In prossimità di Grado (nei pressi della condotta sottomarina) è presente la stazione di monitoraggio "F" la quale nel 2006 ha dato un valore dell'indice trofico pari a 4,5 ND ND ND ND

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Il bacino è caratterizzato da insediamenti di dimensione medio-piccola. Unica eccezione è rappresentata dall'abitato di Udine, capoluogo di provincia. L'area udinese e quella dei comuni immediatamente limitrofi ha conosciuto negli ultimi decenni un notevole sviluppo insediativo con un numero di unità abitative realizzate che supera il fabbisogno residenziale locale. Ulteriori centri abitati caratterizzati da una discreta presenza insediativa sono quelli di Cervignano e San Giorgio di Nogaro.

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della

qualità dell'acqua

Densità della popolazione

residente (abitanti/Kmq)

distribuzione percentuale

dell'uso del suolo (agricolo,

urbanizzato, naturale)

grado di frammentazione

habitat

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Il Ministero dell'Ambiente, nel 2003, ha definito sito inquinato d'interesse nazionale la laguna di Grado e Marano. L'area è di quasi 7000 ha, comprendente anche i canali e i fiumi Corno e Ausa e un'ampia zona in terraferma a destinazione industriale (1000 ha) e da terreni agricoli (circa 2500 ha); solo una ridotta porzione a terra è costituita da aree a destinazione residenziale o da aree pubbliche. L'area industriale comprende l'area Caffaro e l'area industriale dell'Aussa Corno.

Rischio di contaminazione del suolo e delle acque

sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti

numero siti contaminati

numero dei superamenti dei limiti di legge in

materia di potabilità delle acque, metalli

pesanti e composti sito-

specifici USO SUOLO L'analisi dei dati CORINE LAND COVERD COVER 1990-2000 mette in evidenza una leggera crescita dei territori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE

Nel bacino si riscontra la presenza di n. 13 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e s.m.i. e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. Va segnalata nell'area la presenza di importanti insediamenti industriali (Consorzio industriale della zona Aussa - Corno e del Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli Centrale); alcune di queste aziende rientrano tra quelle classificabili a rischio ai sensi del D.Lgs. 238/05. Si deve inoltre evidenziare la presenza di una discreta attività industriale ed artigianale nelle vicinanze dei maggiori insediamenti urbani (Udine, Cervignano, Marano Lagunare, Torviscosa, San Giorgio di Nogaro). Le strutture di stoccaggio di combustibili presenti a Cervignano e Visco hanno funzione di intermediazione logistica per il territorio regionale e contermine.

Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli

pesanti e da solventi

sostanze potenzialmente

contaminanti

numero di imprese a rischio

di incidente rilevante

dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

  

RETE NATURA 2000 Nel bacino si riscontrano 19 aree SIC e 2 aree SIC e ZPS coincidenti

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nel bacino si riscontrano 3 riserve naturali regionali

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Nella zona di pianura è presente una attività agricola intensiva e specializzata. Il Friuli, ed in particolare la bassa pianura friulana, risulta uno dei maggiori utilizzatori di concimi chimici e pesticidi e ciò rappresenta uno dei rischi di contaminazione diffusa di maggiore rilevanza, considerata la struttura idrogeolgica e pedologica del terriotrio. Prevalente risulta la superficie a seminativo e fruttifero mentre sono in calo le superfici a bosco e a prato.

Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci

quantità per superficie per

anno di utilizzo di fertilizzanti e

prodotti fitosanitari, quantità per

superficie per anno di N, P. per

carico zootecnico,

superfici irrigate.

SAU, numero delle aziende

agricole, superficie delle

aziende agricole con coltivazioni

biologiche

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge

in materia di potabilità delle

acque

INDUSTRIE Inquinamento puntuale da metalli pesanti, sedimenti di mercurio e solventi organici clorurati nella provincia di Udine e Bassa friulana + 39 cave attive in provincia di Udine

Rischio di inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi organici clorurati

sostanze potenzialmente

contaminanti

numero di imprese a rischio

di incidente rilevante

concentrazione di metalli pesanti, sostanze sito-

specifiche

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Le attività terziarie, soprattutto di carattere commerciale, sono soprattutto concentrate nell'area di Udine e nella relativa cintura urbana; l'area costiera presenta invece una consolidata vocazione turistica legata alla balneazione delle acque costiere (Lignano e Grado) ed ai siti storico-archeologici (Aquileia e Palmanova). In aumento, nella media fascia del bacino l'attività agrituristica.

Rischio di sovrasfruttamento della risorsa idrica ed incremento degli impatti antropici in periodi

definiti dell'anno

aumento stagionale consumi

idrici/reflui aumento

stagionale produzione rifiuti

numero di presenze

turistiche, arrivi TRIX, balneabilità

ENERGIA E' da segnalare l'imminente realizzazione dell'impianto a ciclo combinato di Torviscosa, da 800 MW. ND ND ND ND

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…

Dando attuazione a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha classificato come acque destinate alla molluschicoltura le acque della laguna di Marano-Grado e le acque costiere antistanti

Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento

delle acque costiere e di transizione consistenza degli

allevamenti ittici numero degli impianti ittici

carico dei nutrienti; numero dei superamenti dei limiti di legge

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

32 di 38

Allegato 5.11: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_MARANO_GRADO INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

in materia di molluschicoltura

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI In una zona di culture e lingue diverse anche la natura ha un ambiente ricco di biodiversità come pochi, con fenomeni naturali di valore internazionale (dalla laguna alle risorgive), un patrimonio forestale pregiato, un esteso sistema di parchi e riserve naturali.

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Tra i maggiori centri, oltre alla città di Udine e Palmanova, la città turistica di Grado e soprattutto Aquileia, riconosciuta patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1988.

SALUTE SALUTE UMANA La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'aumento delle persone non autosufficienti

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Aumento dei residenti nei comuni di pianura (notevole incremento nella provincia di Pordenone) e aumento del grado di invecchiamento (maggiore della media nazionale), probabile aumento della popolazione stanziale dovuta a pendolarismo studentesco (Università di Udine) e turistico estivo

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

Densità della popolazione

residente (ab/kmq)

popolazione volumi prelevati

BOD, COD, carico nutrienti

Page 189: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

33 di 38

Allegato 5.12: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SLIZZAINDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE  STATO  IMPATTO

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA In relazione al carattere prevalentemente montano dell'area, la qualità dell'aria non appare particolarmente critica ne per quanto riguarda l'ozono, che il biossido di azoto e le polveri sottili.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica frequenza degli eventi

estremi

variazione delle temperature,

variazione delle precipitazioni, quantità

e durata manto nevoso

livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Data la particolare morfologia del bacino, l'utilizzo di gran lunga prevalente delle acque superficiali è quello idroelettrico, per una portata complessiva derivata che supera i 18 mc/s; anche con riferimento alle acque sotterranee, l'uso principale è quello di produzione idroelettrica, seguito da quello idropotabile.

Nessuna particolare problematica evidenziata ND ND ND ND

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Il problema principale è costituito dall’eccessivo sfruttamento idroelettrico dell’alto bacino ad opera di società elettriche private con conseguenti massicce sottrazioni di masse d’acqua dagli alvei naturali.Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere.

Frammentazione degli habitat volume derivato,

lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici

portata del corso d'acqua

rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO Nessuna informazione disponibile ND ND ND ND

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nessuna informazione disponibile ND ND ND ND

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel bacino dello Slizza la concentrazione di nitrati nelle acque è bassa. Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO PUNTIFORME: La principale fonte di inquinamento è costituita dagli scarichi industriali della miniera di piombo e zinco anche se oggi ormai è dismessa e quindi non più in attività. E’ da precisare inoltre che vi è un accordo con l'Austria per la bonifica del territorio.

Inquinamento puntiforme derivante dai rilasci della miniera dismessa di piombo e zinco volumi dei depositi metalli pesanti Variazione della concentrazione di

piombo e zinco

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non sono presenti nel bacino laghi o invasi NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Non pertinente NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Non pertinente NI NI NI NI

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE L'unico insediamento significativo è l'abitato di Tarvisio. Il territorio del bacino è interessato dal tracciato dell'autostrada A23 ND ND ND ND

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE Con riguardo alla dismessa attività mineraria di piombo e zinco (Miniere di Raibl) è stato siglato un accordo di programma tra RAFVG, Ministero dell'Ambiente, Provincia di Udine e Comune di Tarvisio per la bonifica ed il recupero ambientale del sito della miniera.

concentrazione di

metalli pesanti (Zn, Pb)

variazione della concentrazione di metalli pesanti (Zn, Pb)

USO SUOLO Nella zona di pianura aumenta la super4ficie a seminativo e fruttifero e diminuiscono i boschi e i prati. L'analisi dei dati LAND COVER 1990-2000 mette in evidenza una crescita dei terriotri modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli

ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino non si riscontra la presenza di stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. ND ND ND ND

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA   

RETE NATURA 2000 3 AREE SIC-ZPS

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Non sono presenti ulteriori aree soggette a tutela

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Nessuna informazione disponibile ND ND ND ND INDUSTRIE E' presente un'unica attività industriale di rilievo (produzione catene) Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Presenza turistica legata agli sport invernali nel comprensorio del Tarvisiano Pressione antropica aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale

produzione rifiuti

numero di presenze turistiche, arrivi BOD, N, P

ENERGIA Aumento delle industrie a biomassa per la produzione di energia e idroelettrico elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat numero degli impianti numero degli impianti

e potenza istallata rapporto tra portata del corso d'acqua e

DMV, frammentazione degli habitat ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…

Nessuna attività economica legata all'uso dell'acqua NI NI NI NI

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Il territoro del bacino è per buona parte occupato dal Bosco di Tarvisio, dove notevole è la diversità degli ambienti ecologici dovuta al mutevole gioco dei fattori biotici ed abiotici, come la pendenza, l’esposizione, la matrice geologica, la quota, le microvariazioni climatiche, il corteggio florofaunistico che ne consegue.

Nessuna particolare problematica evidenziata

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nessuna informazione disponibile

SALUTE SALUTE UMANA La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento ND ND ND ND

Page 190: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

34 di 38

Allegato 5.12: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SLIZZAINDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE  STATO  IMPATTOanni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'aumento delle persone non autosufficienti

delle acque costiere.

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Si riscontra un fenomeno di Diminuzione dei residenti nei due comuni interessati (Tarvisio e Chiusaforte) e aumento del grado di invecchiamento (maggiore della media nazionale) Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

35 di 38

Allegato 5.13: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ISONZO INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA L'inquinamento da ozono presenta diffusa criticità sull'intero territorio ed in particolare nella fascia costiera ; l'inquinamento da biossido di azoto è invece concentrato nella zona di Gorizia. Quale considerazione di natura generale va evidenziato che la qualità dell'aria nelle aree urbane è in miglioramento per quanto riguarda il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da

sorgenti fisse ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa. La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,

elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli eventi estremi

variazione delle temperature, variazione

delle precipitazioni, quantità e durata manto

nevoso

livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Il regime idrologico del fiume Isonzo è pesantemente condizionato dalla regolazione che viene operata immediatamente a monte del confine italo-sloveno con la diga di Salcano. In territorio italiano la distribuzione degli utilizzi della risorsa superficiale mette in evidenza il prevalente utilizzo idroelettrico (la somma delle portate totali assomma a circa 93 mc/s) seguito dall'utilizzo irriguo (circa 30 mc/s)

Conflittualità tra i diversi usi della risorsa volume derivato, livello idrometrico degli invasi portata del corso d'acqua incremento BOD, COD, carico nutrienti

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Gli svasi della diga di Salcano, in territorio sloveno, mettono in crisi gli utilizzi a valle. Nella parte montana del bacino va evidenziata la significativa crescita, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi

usi della risorsa; frammentazione degli habitat volume derivato, lunghezza totale dei tratti

fluviali sottesi da impianti idroelettrici portata del corso d'acqua rapporto tra portata del corso d'acqua e

DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Non si registrano abbassamenti apprezzabili nella falda di subalveo del fiume Isonzo. FALDE ARTESIANE: le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la riduzione della pressione degli acquiferi confinati a causa probabilmente del crescente sfruttamento delle acque profonde; la zona a sud di Gradisca d'isonzo, in particolare, è fortemente urbanizzata e caratterizzata dalla presenza di numerosi pozzi che possono dar luogo ad alterazioni dello stato piezometrico dell'acquifero. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: Si segnala la contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive e la corrispondente riduzione delle portate dei fiumi da esse alimentati. Anche le conoscenze idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche.

contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli

acquiferi confinati volumi emunti carichi piezometrici iduzione dei carichi piezometrici;

variazione di portata nelle risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

Sul torrente Torre, a causa dell'escavazione del materiale litoide, si è verificata una marcata incisione dell'alveo. Potrebbero pertanto manifestarsi alterazioni dei processi di scambio fiume-falda. Allo stato attuale non sono stati intrapresi studi specifici ma il problema merita particolare attenzione. Inoltre da uno studio idrogeologico predisposto dalla Provincia di Gorizia è emerso che l’Isonzo, in corrispondenza della zona industriale di Gorizia, alimenta la falda posta in sinistra idrografica quando questa è in fase di magra; contribuisce pertanto con i suoi apporti idrici all’alimentazione della circolazione idrica sotterranea del Carso Goriziano e influenza le aree di ricarica delle falde superficiali tra Gorizia, Farra d’Isonzo e Sagrado. Ciò risulta particolarmente significativo in caso di inquinamento del fiume.

Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul torrente Torre e sull'Isonzo quale conseguenza delle azioni di estrazione di

inerti dai rispettivi alvei volumi di inerti estratto dall'alveo monitoraggi ad hoc monitoraggi ad hoc

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel periodo 2001-2006 si è verificato un trend generalizzato verso valori peggiorativi per quanto riguarda la presenza di nitrati nelle acque; in particolare nella zona del cividalese si registrano valori prossimi al valore limite di 50 mg/l. Per quanto riguarda la concentrazione di prodotti fitosanitari, è stato riscontrato il superamento del valore di 0,10 mg/l di desetilatrazina in pozzi ubicati nei comuni di Fiumicello e Povoletto e di desetilterbutilazina in un pozzo nel comune di Cormons.INQUINAMENTO PUNTIFORME: fonti potenziali di inquinamento sono la zona industriale di Gorizia e la discarica di Nova Gorica, in territorio sloveno; fenomeni di inquinamento ricorrenti si registrano anche presso la discarica situata nel comune di Premariacco. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della prossima definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': La zona di alimentazione degli acquiferi, soprattutto nel trangolo tra Ronchi, Gradisca d'isonzo e San Canzian d'Isonzo, dove sono poste le prese dell'acquedotto di Trieste e di Gorizia, presenta una vulnerabilità molto elevata. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Da ultimo va segnalata la frequente presenza di pozzi di elevata profondità in bassa pianura di cui non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri)

Inquinamento diffuso, vulnerabilità, interconnessione tra le falde

SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico

zootecnico volumi emunti ad uso

umano concentrazione e tipologia di fitosanitari

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: I tratti di fiume maggiormente interessati da degrado dei parametri chimici sono riscontrabili nelle zone ad elevata attività antropica di origine industriale localizzate nel bacino del Torre e del basso Isonzo. Nel torrente Versa si sono riscontrate elevate concentrazioni di erbicidi e contaminanti di origine fecale. Presenza sul territorio di grandi allevamenti zootecnici; la concimazione mediante spargimento di liquami è molto frequente. INQUINAMENTO PUNTIFORME: va segnalato il caso del torrente Corno, che apporta un elevato carico inquinante di origine fecale; l'inquinamento da fonte puntiforme risulta appesantito dagli apporti antropici convogliati soprattutto da oltre confine (si segnala la delicata situazione del torrente Vipacco) e dagli scarichi di depurazione di Gorizia, Cormons e Gradisca d'Isonzo. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del fiume e dei suoi affluenti risulta condizionato dalle fonti puntuali di inquinamento e presenta scadimenti di qualità nei tratti a valle degli scarichi inquinanti; si ricordano tra tutti il pesante contributo derivante dal torrente Corno che rappresenta di fatto il collettore principale della pubblica fognatura della città di Nova Gorica e di numerosi inadeguati scaricatori di piena della città di Gorizia; il contributo del fiume Vipacco, il contributo diretto ed indiretto derivante dagli scarichi dei depuratori delle fognature del comune di Gorizia e dei comuni della destra Isonzo. Seppure, l'indicatore aggregato SACA risultante dai dati rilevati nel 2006 dall’ARPA FVG non evidenzi particolari criticità a carico dell'Isonzo, va

Fenomeni di inquinamento diffuso (erbicidi e carichi fecali da allevamenti zootecnici) e

puntiforme (torrente Corno)

Rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, SAU, quantità annua

di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero di

scarichi industriali, volume emunto

BOD,COD, carico nutrienti, IBE, metalli

pesanti, intrusione salina

variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE,

variazione della concentrazione di metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle

acque irrigue)

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

36 di 38

Allegato 5.13: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ISONZO INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente  PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' 

PRESSIONE  STATO  IMPATTO 

evidenziato che lo specifico monitoraggio dei parametri microbiologici nel periodo 2001-2007 conferma l'elevata presenza in Isonzo di E.coli tanto da escluderlo da ogni ipotesi di utilizzo balneare.

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Nel territorio italiano del bacino dell'isonzo non sono presenti invasi significativi. NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE

Si può supporre che alche il fiume Isonzo, come buona parte dei fiumi sversanti nell'Adriatico, siano soggetto al rischio di risalita del cuneo salino Rischio di risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque

irrigue) (consorzi)

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

Si segnala un inquinamento di metil-mercurio nelle acque della Baia di Panzano. L’origine di tale inquinamento sarebbe riferibile al fiume Idria, affluente dell’Isonzo che scorre interamente in Slovenia, che nel suo percorso sotterraneo (carsico) attraversa ex miniere di mercurio. L’andamento delle correnti marine, che può, in prima approssimazione, considerarsi una sorgente puntuale. Infatti, i tenori più elevati del metallo sono presenti alla foce dell’Isonzo (fino a 25-30 mg/kg), lungo l’area costiera fra Punta Sdobba e Grado e nella baia di Panzano.

scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione qualità acque fluviali a monte (BOD,COD,

carico nutrienti, IBE, metalli pesanti) TRIX balneabilità

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE I maggiori centri dislocati nel bacino sono Gorizia, Cividale, Cormons, Manzano, San Giovanni al Natisone e Tarcento

Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della

qualità dell'acqua Densità della popolazione residente

(abitanti/Kmq)

distribuzione percentuale dell'uso del suolo

(agricolo, urbanizzato, naturale)

grado di frammentazione habitat

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE n. 1 in comune di Premariacco (metalli pesanti) e un impianto di compostaggio rifiuti a Gorizia Inquinamento del suolo e del sottosuolo, Inquinamento acque sotterranee sostanze contaminanti e concentrazioni

rilevate nei siti numero siti contaminati numero dei superamenti dei limiti di

legge in materia di potabilità delle acque, metalli pesanti e composti sito-specifici

USO SUOLO Nella zona di pianura aumenta la suerficie a seminativo e fruttifero e diminuiscono i boschi e i prati. L'anlaisi dei dati CORINE LAND COVER 1990-2000 mette in evidenza una leggera crescita dei teritrori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli

ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 1 stabilimento suscettibile di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti all'obblighi di cui all'art. 6.

Inquinamento industriale da metalli pesanti e solventi sostanze potenzialmente contaminanti

numero di imprese a rischio di incidente

rilevante dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

  

RETE NATURA 2000 20 arre SIC ZPS

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 1 parco regionale e 2 riserve naturali

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

Nella zona di pianura è presente una attività agricola intensiva e specializzata. Il Friuli, ed in particolare la bassa pianura friulana, risulta uno dei maggiori utilizzatori di concimi chimici e pesticidi e ciò rappresenta uno dei rischi di contaminazione diffusa di maggiore rilevanza, considerata la struttura idrogeolgica e pedologica del territorio. Prevalente risulta la superficie a seminativo e a vite (Collio) mentre sono in calo le superfici a bosco e a prato.

Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per

superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.

SAU, n. aziende agricole, sup. aziende bio

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di

legge in materia di potabilità delle acque

INDUSTRIE E' presente il distretto industriale della sedia ( comuni Aiello, Manzano, Chiopris Viscone, Corno di Rosazzo, Moimacco, Pavia di Udine, Premariacco, San Giovanni Natisone, San Vito al Torre, Trivignano Udinese) + 39 cave attive in provincia di Udine e 9 in provincia di Gorizia

Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali sostanze potenzialmente contaminanti

numero di imprese a rischio di incidente

rilevante concentrazione di metalli pesanti,

sostanze sito-specifiche

TERZIARIO INCLUSO TURISMO il turismo e la fruizione ricreazionale dei luoghi sono principalmente legati alla presenza di attività agrituristiche e di produzione enogastronomica ND ND ND ND

ENERGIA Aumento delle industrie a biomassa per la produzione di energia e idroelettrico elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat numero degli impianti numero degli impianti e

potenza istallata rapporto tra portata del corso d'acqua e

DMV, frammentazione degli habitat ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…

Dando attuazione a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha classificato come acque destinate alla molluschicoltura le acque della laguna di Marano-Grado e le acque costiere antistanti

Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento

delle acque costiere e di transizione consistenza degli allevamenti ittici numero degli impianti

ittici, carico dei nutrienti; numero dei

superamenti dei limiti di legge in materia di molluschicoltura

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Ricchissima per natura e biodiversità

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE I più interessanti sono Gorizia e Cividale

SALUTE SALUTE UMANA

La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'aumento delle persone non autosufficienti

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque

costiere. ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Diminuzione dei residenti dai comuni montani e aumento dei residenti nei comuni di pianura e aumento del grado di invecchiamento Nessuna problematica particolare evidenziata NI NI NI NI

Page 193: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

37 di 38

Allegato 5.14: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEVANTE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE  STATO  IMPATTO

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA

L'inquinamento da ozono presenta diffusa criticità sull'intero territorio ed in particolare nella fascia costiera; l'inquinamento da biossido di azoto e da polveri sottili è invece concentrato nella zona di Trieste. Quale considerazione di natura generale va evidenziato che la qualità dell'aria nelle aree urbane è in miglioramento per quanto riguarda il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio. C'è stato un miglioramento anche nelle aree più naturali.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse ND ND ND ND

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI

Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.

Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda

energetica, subsidenza. frequenza degli eventi

estremi

variazione delle temperature,

variazione delle precipitazioni,

quantità e durata manto nevoso

livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici

ACQUA 

USI DELL'ACQUA L'utilizzo prevalente delle acque superficiali del bacino del Levante è quello potabile, seguito da quello industriale; modesto l'utilizzo ittiogenico. Con riguardo alle acque sotterranee, l'utilizzo prevalente è ancora quello potabile (circa 3,5 mc/s), seguito dall'utilizzo industriale (poco più di 0,5 mc/s), igienico, irriguo ed ittiogenico.

Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Non si evidenziano particolari problematiche Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

FALDE FREATICHE: Non si registrano abbassamenti apprezzabili della falda freatica. FALDE ARTESIANE: Non si hanno dati relativi all’effettivo prelievo da parte dei pozzi domestici che risultano particolarmente diffusi nei comuni ricadenti nella fascia delle risorgive. RISORGIVE: Negli ultimi anni si è osservata la contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive.

contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; scarsa conoscenza della depressurizzazione degli acquiferi

confinati volumi emunti carichi piezometrici iduzione dei carichi piezometrici;

variazione di portata nelle risorgive

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

Il bacino inferiore del torrente Rosandra si sviluppa in terreni alluvionali molto permeabili; pertanto, in periodo di magra, il torrente risulta quasi totalmente tributario della falda; non si evidenziano comunque particolari problematiche legate a questo aspetto

Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

INQUINAMENTO DIFFUSO: Allo stato attuale i dati non evidenziano particolari condizioni di criticità per quanto riguarda gli acquiferi alluvionali di pianura mentre non vi sono dati per quanto riguarda gli acquiferi carsici. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Le aree a più elevata vulnerabilità si individuano in corrispondenza degli affioramenti delle unità litologiche più carsificabili e carsificate, nelle aree adiacenti al lago di Doberdò e alle risorgive del Timavo e nella fascia di ricarica della falda freatica. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della prossima definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': la città di Trieste fa parte dei siti contaminati di interesse nazionale a causa della sua zona industriale e della presenza di numerosi serbatoi interrati (depositi di carburanti, combustibili ed in generale sostanze chimiche) spesso vetusti che comportano perdite nel suolo e nel sottosuolo. Deve poi essere verificato il problema dell'intrusione salina negli acquiferi sotterranei in relazione alla possibilità di corrosione delle cisterne interrate utilizzate per deposito di idrocarburi nella zona di Monfalcone. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza frequente di pozzi di elevata profondità in bassa pianura dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).

Limitate situazioni di inquinamento puntiforme, scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, vulnerabilità dell'area

triestina

sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti

numero siti contaminati

numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque, metalli

pesanti e composti sito-specifici

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

INQUINAMENTO DIFFUSO: I tratti di fiume che risentono di problemi da inquinamento diffuso sono quelli adiacenti a zone fortemente urbanizzate. In particolare, degrado dei parametri chimici si può riscontrare nelle zone ad elevato impatto industriale localizzate in prossimità di Monfalcone e Duino-Aurisina. Le condotte degli scarichi a mare degli impianti di Duino Aurisina, Staranzano, Trieste-Barcola, Trieste-Servola e Trieste-Zaule influiscono pesantemente sulla qualità delle acque marino costiere. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Nella zona di Monfalcone la rete idrica, formata da rogge e canali, è in parte utilizzata per il collettamento degli scarichi fognari. In particolare si evidenziano forti carichi di origine fecale lungo tutto il percorso dei canali Brancolo e De’ Dottori. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del fiume Timavo, del torrente Rosandra e del rio Ospo è buono.

Rischio di inquinamento delle acque superficiali in prossimità delle aree più fortemente urbanizzate (Monfalcone e Trieste)

Rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed

abitanti equivalenti totali, volume emunto

BOD,COD, carico nutrienti, IBE,

concentrazione di metalli pesanti

variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE,

variazione della concentrazione di metalli pesanti

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI

Il lago di maggior rilievo è quello di doberdò, tipico lago di trapasso carsico a livello e superficie variabili alimentato da acque sotterranee alimentate dal Vipacco; il lago è alimentato da alcune fessure del fondo che, nella stagione estiva, servono ad emungerlo, lasciandolo quasi completamente all'asciutto. Per l'interesse scientifico e naturalistico, rappresentato dalla flora e dalla fauna propria delle zone umide, il lago è una delle sette riserve naturali protette del Carso

NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Non si evidenziano particolari problematiche NI NI NI NI

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

Si segnala l'inquinamento di metil-mercurio nelle acque del Golfo di Trieste originato dall'apporto del fiume Idria, affluente dell’Isonzo che scorre interamente in Slovenia, che nel suo percorso sotterraneo (carsico) attraversa ex miniere di mercurio. L’andamento delle correnti marine, il sistema di circolazione anticiclonico del Golfo e le condizioni meteo-marine fanno sì che la distribuzione del mercurio nel Golfo di Trieste non presenti un andamento radiale rispetto alla foce fluviale, che può, in prima approssimazione, considerarsi una sorgente puntuale. Infatti, i tenori più elevati del metallo sono presenti alla foce dell’Isonzo (fino a 25-30 mg/kg) e nella Baia di Panzano. Un’importante fonte di contaminazione è rappresentata dal canale Brancolo e dal canale De’ Dottori, che immettono acque cariche di nutrienti e affette da contaminazione fecale nel golfo di Panzano.

Inquinamento delle acque costiere per contaminazione fecale e metalli pesanti (mercurio)

BOD,COD, carico nutrienti, IBE,

concentrazione di metalli pesanti a monte della foce

TRIX, concentrazione di

metilmercurio

numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di balneabilità delle acque,

variazione della concentrazione di metilmercurio

SUOLO E SOTTOSUOLO URBANIZZAZIONE Presenza del comune di Trieste come area molto urbanizzata con un aumento delle abitazioni superiore a quello

dei residenti (rischio cementificazione della provincia di Trieste) Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della

risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

Densità della

popolazione residente (abitanti/Kmq)

distribuzione percentuale dell'uso del suolo (agricolo,

urbanizzato, naturale)

grado di frammentazione habitat

Page 194: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 5

Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND

38 di 38

Allegato 5.14: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEVANTE INDICATORI  

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE  STATO  IMPATTO

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE

Si riscontra la presenza di 3 siti contaminati (Muggia, S. Dorligo della Valle, Trieste) attualmente in fase di bonifica una consistente parte dell'area ex-Aquila a Trieste. Va inoltre segnalata la presenza di un impianto di termovalorizzarione per rifiuti a Trieste. Il sito inquinato di interesse nazionale di Trieste, (individuato con decreto del Ministero dell'Ambiente nel 2003) in particolare, riguarda la superficie territoriale compresa nel perimetro, pari a 1700 ha, di cui la parte acquea corrisponde a circa 1200 ha mentre la parte a terra ricade nei comuni di Trieste e Muggia. Gran parte dell'area (valle delle Noghere, valle di Zaule, via Errera ed altre ancora) è stata oggetto, nell'immediato dopoguerra, di imponenti interventi di interrimento comprendenti, in parte, anche rifiuti industriali misti, scorie e ceneri dell'inceneritore. Inoltre fino agli anni settanta erano operativi nella zona due importanti insediamenti industriali per la raffinazione e lo stoccaggio di prodotti petroliferi che hanno determinato, in passato, ripetute situazioni di dispersione con inquinamento da idrocarburi.

Inquinamento del suolo, inquinamento delle acque sotterranee sostanze contaminanti

e concentrazioni rilevate nei siti

numero siti contaminati

numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque, metalli

pesanti e composti sito-specifici

USO SUOLO Prevalenza di forese 58,7% e associazioni di cespugli 10,3% rispetto a aree residenziali 11,9% e aree industriali 6,3%. Nelle zone di pianura aumenta la superficie a seminativo e frutifero e diminuiscono i boschi e i prati. L'analisi dei dati Corine 1990-2000 evidenzia una leggera crescita dei territori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli.

ND ND ND ND

RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 7 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.

Aziende a rischio di incidente rilevante e inquinamento industriale metalli pesanti e solventi

sostanze potenzialmente

contaminanti

numero di imprese a rischio di incidente

rilevante dipende da sostanze/conc

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000

Nell'ambito del bacino si riscontrano 5 aree SIC-ZPS. Si sottolinea l'area SIC del fiume Timavo noto per via del suo lungo percorso sotterraneo di circa 40 chilometri che, dalle grotte di San Canziano-Škocjan in Slovenia, passando per l'Abisso di Trebiciano, raggiunge il paese di San Giovanni di Duino. Qui ricompare per poi sfociare nel Golfo di Trieste dopo un paio di chilometri. Tale percorso viene considerato come uno dei più interessanti fenomeni carsici.

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nell'ambito del bacino si riscontrano 6 riserve naturali

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Il settore agricolo no è aperticolarmente significativo all'interno dell'area (per la provincia di TS rappresenta lo 0,7 del valore aggiunto e un numero di addetti di circa l'1% del totale). Nella zona di pianura è presente un'attività agricola intensiva e specializzata, in montagna e collina allevamenti di bovini, ovini e suini. Lo sviluppo del settore segue una logica di produzione di nicchia con coltivazioni concentrate in aree ristrette (vino, olio).

Inquinamneto diffuso da nutrienti e fitofarmaci

quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.

SAU, N AZIENDE AGRICOLE, SUP

AZIENDE BIO

BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge

in materia di potabilità delle acque

INDUSTRIE Estesa zona industriale attorno a Trieste e presenza di 11 cave attive; prevalenza di imprese manifatturiere. Una presenza industriale che risente della dismissione di partecipazioni statali. Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali

sostanze potenzialmente

contaminanti

numero di imprese a rischio di incidente

rilevante concentrazione di metalli pesanti,

sostanze sito-specifiche

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

Nell'ambito del bacino si riscontra una forte focalizzazione nel settore dei servizi con valore aggiunto e livelli occupazionali nell'ordine dell'80% del complessivo, incentrate soprattutto sulla ricerca (area di ricerca "Science Park"), sugli insediamneti storici del settore assicurativo e finanziario e sul turismo. Sull'altopiano carsico la fruizione turistica dei luoghi è soprattutto legata all'incremento delle attività di tipo agrituristico mentre sulla costa è legata alla balneazione delle acque.

Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI

ENERGIA

A Monfalcone presente un importante impianto di produzione termoelettrica con 976 MW di potenza efficiente lorda, con futura riconversione a ciclo combinato (1136 MW). Di particolare interesse anche l'impianto Elettra GLT di Servola (170 MW di cui 130 rilasciati in rete). Il nodo di Redipuglia risulta tra i più congestionati della nazione, mentre la frontiera slovena è interessata quotidianamente da flussi di energia ben al di sopra dei limiti di sicurezza per l'interconnessione.

ND ND ND ND

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Pesca e molluschicoltura sono concentrate a Trieste e Monfalcone. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in particolare, con Delibera 3585/2004 ha classificato come idonee per la raccolta e l’allevamento dei molluschi alcune aree antistanti la costa triestina.

Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di

transizione consistenza degli

allevamenti ittici numero degli impianti ittici,

carico dei nutrienti; numero dei superamenti dei limiti di legge in materia

di molluschicoltura

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE

STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Area ricchissima per natura e biodiversità che va dall'Altipiano del Carso alla Costiera di Trieste alla Conca di Trieste all'abitato di Muggia. All'interno dell'Altopiano si conservano (nella parte prossima al confine con la Slovenia), numerosi piccoli centri abbastanza ben conservati nel loro nucleo originario, dalla tipica architettura calcarea a corti interne e con ridotte finestrature (es. Prepotto di San Pelagio e Zolla).

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

Da segnalare gli importanti centri di Trieste e Muggia, oltre a monumenti tipo il castello di Miramare. Gli eventi bellici sono ricordati da numerosi monumenti celebrativi (Redipuglia, Monte San Michele), e da resti di trincee, muraglie di pietra e postazioni in cemento (tra Redipuglia e Doberdò).

SALUTE SALUTE UMANA

La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita nel territorio regionale era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'invecchiamento della popolazione. Non vi sono comunque evidenze di patologie che possano essere messe in relazione con gli obiettivi del Piano di gestione.

Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento

delle acque costiere. ND ND ND ND

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Nell'ambito del bacino, che coincide con buona approssimazione con la Provincia di Trieste, si osserva il calo nel tempo della popolazione residente e l'aumento del grado di invecchiamento. L'ncremento della popolazione fluttuante è legato al pendolarismo per motivi di studio (Università di Trieste) e, in misura minore, al turismo estivo. La popolazione è concentrata prevalentemente intorno al capoluogo.

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica

Densità della popolazione residente

(ab/kmq) popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico

nutrienti

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

1 di 14

Allegato 6.1: Matrice di definizione dell’opzione zero FISSERO_TARTARO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

Page 196: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

2 di 14

Allegato 6.2: Matrice di definizione dell’opzione zero ADIGE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

Page 197: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

3 di 14

Allegato 6.3: Matrice di definizione dell’opzione zero BRENTA

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

Page 198: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

4 di 14

Allegato 6.4: Matrice di definizione dell’opzione zero LAGUNA_VENEZIA

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

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TOTALE 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

5 di 14

Allegato 6.5: Matrice di definizione dell’opzione zero SILE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

6 di 14

Allegato 6.6: Matrice di definizione dell’opzione zero PIAVE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

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Page 201: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

7 di 14

Allegato 6.7: Matrice di definizione dell’opzione zero PIANURA_LIVENZA_PIAVE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

8 di 14

Allegato 6.8: Matrice di definizione dell’opzione zero LIVENZA

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

9 di 14

Allegato 6.9: Matrice di definizione dell’opzione zero LEMENE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

10 di 14

Allegato 6.10: Matrice di definizione dell’opzione zero TAGLIAMENTO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

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Page 205: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

11 di 14

Allegato 6.11: Matrice di definizione dell’opzione zero LAGUNA_MARANO_GRADO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

Page 206: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

12 di 14

Allegato 6.12: Matrice di definizione dell’opzione zero SLIZZA

ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

13 di 14

Allegato 6.13: Matrice di definizione dell’opzione zero ISONZO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

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CULTURALE

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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

Page 208: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 6

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

14 di 14

Allegato 6.14: Matrice di definizione dell’opzione zero LEVANTE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

Page 209: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 7

MATRICE DI DEFINIZIONE DELL'OPZIONE ZERO DI DISTRETTO

ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO

☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 0 28 0 2 26 0 21 6 1 7 21 0 8 20 0 0 28 0 19 9 0 22 6 0 3 25 0 21 7 0 20 8 0 10 18 0 7 21 0 7 21 0 0 28 0

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BRENTA 0 28 0 7 21 0 23 4 1 7 21 0 7 21 0 5 23 0 26 2 0 25 3 0 23 5 0 24 4 0 24 4 0 9 19 0 12 16 0 0 28 0 11 17 0

LAGUNA DI VENEZIA 4 25 0 3 26 0 26 3 0 4 25 0 4 25 0 0 29 0 20 9 0 22 7 0 0 29 0 24 5 0 22 7 0 7 22 0 6 23 0 7 22 0 6 23 0

SILE 0 28 0 7 21 0 20 8 0 6 22 0 7 21 0 5 23 0 24 4 0 25 3 0 0 28 0 24 4 0 24 4 0 8 20 0 0 28 0 0 28 0 9 19 0

PIAVE 0 28 0 7 21 0 22 5 1 6 22 0 6 22 0 5 23 0 24 4 0 25 3 0 23 5 0 23 5 0 24 4 0 6 22 0 14 14 0 0 28 0 11 17 0

PIANURA LIVENZA PIAVE 0 28 0 7 21 0 13 14 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 17 11 0 0 28 0 16 12 0 14 14 0 11 17 0 0 28 0 0 28 0 0 28 0

LIVENZA 0 28 0 7 21 0 15 12 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 15 13 0 19 9 0 16 12 0 10 18 0 11 17 0 0 28 0 12 16 0

LEMENE 0 28 0 7 21 0 14 13 1 7 21 0 8 20 0 6 22 0 17 11 0 18 10 0 14 14 0 17 11 0 16 12 0 10 18 0 13 15 0 0 28 0 12 16 0

TAGLIAMENTO 0 28 0 7 21 0 15 12 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 15 13 0 19 9 0 0 28 0 10 18 0 0 28 0 0 28 0 12 16 0

0 28 0 7 21 0 16 11 1 7 21 0 8 20 0 6 22 0 17 11 0 18 10 0 0 28 0 17 11 0 0 28 0 10 18 0 13 15 0 0 28 0 12 16 0

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LAGUNA MARANO GRADO 0 28 0 7 21 0 16 11 1 7 21 0 8 20 0 6 22 0 17 11 0 18 10 0 0 28 0 17 11 0 0 28 0 10 18 0 13 15 0 0 28 0 12 16 0

SLIZZA 0 28 0 7 21 0 13 15 0 7 21 0 0 28 0 0 28 0 17 11 0 17 11 0 6 22 0 0 28 0 0 28 0 9 19 0 1 27 0 0 28 0 0 28 0

ISONZO 0 28 0 7 21 0 13 14 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 0 28 0 17 11 0 11 17 0 10 18 0 11 17 0 0 28 0 12 16 0

LEVANTE 0 28 0 7 21 0 13 14 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 15 13 0 19 9 0 16 12 0 10 18 0 11 17 0 0 28 0 12 16 0

TOTALE 4 389 0 85 308 0 244 138 11 93 300 0 90 303 0 50 343 0 270 123 0 288 105 0 114 279 0 261 132 0 207 186 0 129 264 0 106 287 0 22 371 0 109 284 0

Distribuzione in percentuale 1,02% 98,98% 0,00% 21,63% 78,37% 0,00% 62,09% 35,11% 2,80% 23,66% 76,34% 0,00% 22,90% 77,10% 0,00% 12,72% 87,28% 0,00% 68,70% 31,30% 0,00% 73,28% 26,72% 0,00% 29,01% 70,99% 0,00% 66,41% 33,59% 0,00% 52,67% 47,33% 0,00% 32,82% 67,18% 0,00% 26,97% 73,03% 0,00% 5,60% 94,40% 0,00% 27,74% 72,26% 0,00%

☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

1 di 2

Page 210: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 7

MATRICE DI DEFINIZIONE DELL'OPZIONE ZERO DI DISTRETTO

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE SALUTE POPOLAZIONEBIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

FISSERO TARTARO CANAL BIANCO

ADIGE

BRENTA

LAGUNA DI VENEZIA

SILE

PIAVE

PIANURA LIVENZA PIAVE

LIVENZA

LEMENE

TAGLIAMENTO

BACINI

☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

17 11 0 17 11 0 10 18 0 9 19 0 0 28 0 2 26 0 8 20 0 6 22 0 3 25 0 23 5 0 6 21 1

20 8 0 20 8 0 13 15 0 6 22 0 23 5 0 3 25 0 17 11 0 7 21 0 4 24 0 1 27 0 7 20 1

22 6 0 22 6 0 13 15 0 6 22 0 23 5 0 3 25 0 17 11 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 16 11 1

20 9 0 21 8 0 9 16 4 10 17 2 8 20 1 2 26 1 17 12 0 7 22 0 4 25 0 26 3 0 4 24 1

22 6 0 22 6 0 13 15 0 6 22 0 24 4 0 3 25 0 17 11 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 17 10 1

22 6 0 22 6 0 13 15 0 6 22 0 24 4 0 3 25 0 17 11 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 18 9 1

22 6 0 22 6 0 13 15 0 0 28 0 11 17 0 3 25 0 0 28 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 10 17 1

22 6 0 22 6 0 12 16 0 6 22 0 22 6 0 3 25 0 10 18 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1

23 5 0 23 5 0 9 19 0 7 21 0 19 9 0 3 25 0 11 17 0 0 28 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1

22 6 0 22 6 0 7 21 0 10 18 0 13 15 0 3 25 0 7 21 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1

22 6 0 22 6 0 6 22 0 9 19 0 12 16 0 3 25 0 11 17 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1

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TELA

TE

AGRI

COLT

URA

LAGUNA MARANO GRADO

SLIZZA

ISONZO

LEVANTE

TOTALE

Distribuzione in percentuale

22 6 0 22 6 0 6 22 0 9 19 0 12 16 0 3 25 0 11 17 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1

19 9 0 0 28 0 0 28 0 10 18 0 7 21 0 3 25 0 0 28 0 16 12 0 0 28 0 0 28 0 10 17 1

23 5 0 23 5 0 6 22 0 11 17 0 9 19 0 3 25 0 7 21 0 16 12 0 5 23 0 2 26 0 11 16 1

22 6 0 22 6 0 7 21 0 11 17 0 9 19 0 0 28 0 12 16 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1

298 95 0 280 113 0 131 258 4 107 284 2 204 188 1 37 355 1 151 242 0 180 213 0 61 332 0 52 341 0 154 225 14

75,83% 24,17% 0,00% 71,25% 28,75% 0,00% 33,33% 65,65% 1,02% 27,23% 72,26% 0,51% 51,91% 47,84% 0,25% 9,41% 90,33% 0,25% 38,42% 61,58% 0,00% 45,80% 54,20% 0,00% 15,52% 84,48% 0,00% 13,23% 86,77% 0,00% 39,19% 57,25% 3,56%

☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

2 di 2

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 8

1 di 14

Allegato 8.1: Coerenza interna problematiche obbiettivi FISSERO_TARTAROOB1  OB2  OB3  OB4 

 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA QUALITA' DELL'ARIA inquinamento dell'aria da polveri. 0

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica.

X X X 3

ACQUA

USI DELL'ACQUA

Possibile conflitto tra la navigazione e il drenaggio delle acque superficiali in esubero provenienti dai terreni agricoli; difficoltà nello smaltimento delle portate di piena nei collettori principali afferenti al canale navigabile.

X X X X X X 6

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)

Insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo; uso conflittuale della risorsa. X X X X X X 6

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)

Abbassamento delle falde freatiche; perdita di pressione degli acquiferi confinati; Riduzione della fascia delle risorgive. X X X X X 5

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3) Diminuzione della portata dei corsi d’acqua di risorgiva. X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)

Inquinamento puntiforme legato all'attività industriale; inquinamento diffuso dovuto ad agricoltura e zootecnia. X X X 3

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)

Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi.Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acuiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) NI 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7) Presenza di cuneo salino. X X 2

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) Problematiche per la balneazione. X X X 3

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo, aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione.

X 1

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE NI 0

USO SUOLO Perdita e degrado del suolo naturale. X X X 3

RISCHIO INDUSTRIALE Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali. X X 2

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 NI 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua, eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde.

X X 2

INDUSTRIE L'impatto dei settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi. X X 2

TERZIARIO INCLUSO TURISMO ND 0

ENERGIA NI 0

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

NI 0

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI

Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.

X 1

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0

SALUTE SALUTE UMANA NI 0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi X X X 3

TOTALE 13 9 9 6 4 5 2 2

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Allegato 8

2 di 14

Allegato 8.2: Coerenza interna problematiche obbiettivi ADIGEOB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento dell'aria da polveri 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica. X X X 3

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. X X X X X 5

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)

Uso conflittuale della risorsa . In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi . Insufficiente disponibilità della risorsa idrica nei periodi di carenza idrica, sia per la parte potabile, che per usi agricoli.

X X X X X 5

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)

Abbassamento generalizzato dei livelli freatici X X X X 4

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3)

Alterazione dei processi di scambio fiume-falda, parziale compensazione delle dispersioni in subalveo dei prelievi da falda. X X X 3

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)

Inquinamento diffuso di natura geogenica in alcuni acquiferi dell'alta e media val d'Adige; inquinamento puntiforme legata all'attività industriale nell’alta pianura vicentina occidentale; Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica dell’acquifero indifferenziato nell’area dell’alta pianura veronese ed in corrispondenza dei principali conoidi del fondovalle atesino

X X 2

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)

Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. Sotto dimensionamento di alcuni depuratori a causa della pressione turistica nella parte montana.La principale fonte di pressione puntiforme nella parte veneta del bacino è costituita dagli scarichi di acque reflue urbane della città di Verona, depurati tramite l'impianto di depurazione di Verona. Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acquisiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.

X X X 3

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) NI 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7) Risalita del cuneo salino per chilometri nel perio do di carenza idrica. X X 2

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) Problematiche per la balneazione X X X 3

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo; aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione;criticità grave per i corsi d'acqua medio-piccoli (torrenti e canali di scolo consortili)

X 1

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali X X 2

USO SUOLO Perdita e degrado del suolo naturale, sversamenti X X X 3 RISCHIO INDUSTRIALE Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali X X 2

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 NI 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua; eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde casua sversamenti di liquami degli allevamenti.

X X 2

INDUSTRIE Impatto del settore conciario sulle acque, e degli altri settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi. X X 2

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

Necessità di far fronte a picchi di affluenza concentrati, dal punto di vista dei fabbisogni idropotabili e di depurazione. X X X 3

ENERGIA

Le rapide oscillazioni di portata e temperatura nei fiumi indotte dalle oscillazioni di funzionamento dei grandi impianti idroelettrici creano notevoli problemi di impatto ecologico. La presenza di opere di regimazione e derivazione idroelettrica interrompe il "continuum" fluviale. La presenza dei serbatoi idroelettrici comporta svasi tecnici degli stessi effettuati per fluitazione che mettono a rischio soprattutto la vita delle comunità ittiche nei fiumi. Le grandi derivazioni idroelettriche nel tratto vallivo comportano un particolare danno ecologico al corso d'acqua principale.

X X X 3

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Rilascio di grossi carichi di nutrienti a valle delle pescicolture X X X 3

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.

X X 2

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE presenza di ponti storici, con relativi problemi in occasione di eventi di piena X 1

SALUTE SALUTE UMANA alcuni casi di inquinamento microbiologico , legati ai forti carichi antropici X X 2

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi X X X 3

TOTALE 16 10 10 6 5 6 2 4

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Allegato 8

3 di 14

Allegato 8.3: Coerenza interna problematiche obbiettivi BRENTA

OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse. 0

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica X X 2

ACQUA

USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. X X X X 4

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani.

X X X X X X 6

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Brenta, Astico, Timonchio e Guà quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dai rispettivi alvei; rischio di contaminazione dell'acquifero indifferenziato a fronte della cattiva qualità delle acque del fiume Brenta.

X 1

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Inquinamento diffuso da nitrati nell'alta pianura del bacino; inquinamento puntiforme da cromo e solventi clorurati avvenuto nel passato nell'alta e media pianura; vulnerabilità molto elevata nella fascia di ricarica degli acquiferi

X X 2

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

Inquinamento da fonte diffusa delle acque superficiali; diffusi fenomeni di inquinamento delle acque superficiali da fonti puntiformi, son particolare riguardo al sistema Fratta-Gorzone, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Situazioni localizzate di inquinamento delle acque lacuali X X X 3

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Risalita del cuneo salino X 1

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

Scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione. X X X X 4

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE

Rischio di inquinamento del suolo e del sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee. X X X X 4

USO SUOLO ND 0

RISCHIO INDUSTRIALE Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee X X X X 4

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 In generale le più estese zone SIC, le aree montane e i Monti Berici presentano in aree prossime, aree produttive anche rilevanti. X 1

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata esigenza irrigua

X X X X X X X X 8

INDUSTRIE Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee. X X 2

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica X X X X 4

ENERGIA Scarsa attuazione delle politiche per il risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili, rischi di degrado quali-quantitativo della risorsa idrica nelle tratte fluviali sottese da impianti per la produzione di energia rinnovabile, frammentazione degli habitat

X X 2

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Rischio di inquinamento organico delle acque superficiali X X X X 4

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI NI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 11 11 12 6 4 8 6 10

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Allegato 8

4 di 14

Allegato 8.4: Coerenza interna problematiche obbiettivi LAGUNA_VENEZIAOB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Ricadute atmosferiche di vario tipo: polveri, metalli e microinquinanti organici X X 2

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Conseguenze eventi estremi: allagamenti; periodi siccitosi. Innalzamento livello medio mare: aumento frequenza e livelli acque alte in Venezia.

X X X 3

ACQUA 

USI DELL'ACQUA  Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia X X X 3

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Riduzione della portata dei fiumi di risorgiva. Occorrenza di esondazioni ed allagamenti in corrispondenza di eventi estremi. X X X 3

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO Eccessivo sfruttamento acquiferi nella fascia di ricarica a nord delle risorgive. X X X X 4

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA - 0

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE   Degrado qualitativo da sostanze microinquinanti. X X 2

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)  Inquinamento da microcontaminanti delle acque superficiali. Riduzione della funzionalità ecologica fluviale. X X X X X 5

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6)  - 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7)  Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8)  Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti X X X X 4

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Aumento delle superfici cementificate X X 2

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Contaminazione delle falde; trasferimento della contaminazione a corpi idrici superficiali. X X X 3

USO SUOLO Degrado qualitativo delle acque superficiali e sotterranee da nutrienti e sostanza microinquinanti. X X X 3

RISCHIO INDUSTRIALE Presenza di industrie a rischio di incidente rilevante con possibili emissioni di sostanze pericolose nell'ambiente X 1

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 Presenza di aree tutelate sottoposte a vincoli X X X X 4

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Presenza di aree tutelate nella maggior parte dei casi non dotate di Piano di Gestione X X X X 4

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICULTURA Sovrasfruttamento della risorsa idrica legato ai consumi idrici per uso agricolo e zootecnico. Immissione in ambiente di sostanze nutrienti e microcontaminanti.

X X X X X 5

INDUSTRIE Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso industriale. Immissione in ambiente sostanze microcinquinanti.

X X X X X 5

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso turistico. Immissione in ambiente sostanze nutrienti e microcinquinanti.

X X X X X 5

ENERGIA Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per produzione di energia. X X X X X 5

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia X X 2

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Presenza di aree di elevato pregio naturalistico e paesaggistico inserite in un contesto altamente urbanizzato e antropizzato X 1

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE - 0 SALUTE SALUTE UMANA Presenza di sostanze microinquinanti nell'ambiente X X X 3

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per soddisfare le utenze e immissione nell'ambiente di sostanze nutrienti e microinquinanti

X X X X 4

TOTALE 16 10 16 7 2 3 11 12

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Allegato 8

5 di 14

Allegato 8.5: Coerenza interna problematiche obbiettivi SILEOB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Nessuna problematica di rilievo 0

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); frammentazione degli habitat (all'importanza del fiume Sile come core areas e corridoio ecologico si contrappongono l'interruzione delle sue sponde naturali, la presenza di numerose centrali elettriche (vedi ad esempoio la centrale di Silea) che ne sbarrano completamente il flusso, creando una barriera ai flussi ittici e un basso indice di qualità delle acque; l'indice biotico esteso, infatti, evidenzia una progressiva regressione dello stato qualitativo avvicinandosi a Treviso).

X X X X X 5

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA NI 0

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi, inquinamento diffuso e puntiforme nelle acque sotterranee, elevata interconnessione tra le falde

X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale sufficiente, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI NI 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE

Risalita cuneo salino, fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici, aumento del tenore di salinità dei suoli X 1

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI 0

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND 0

USO SUOLO ND 0 RISCHIO INDUSTRIALE Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali X X X 3

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 NI 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee (lo spargimento liquami può costituire una fonte rilevante di sostanza organica nelle acque superficiali. Ciò in particolare per la capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali moderatamente bassa di parte del territorio nei confronti delle acque superficiali. Inoltre parte del territorio è non adatta allo spandimento dei liquami zootecnici in agricoltura. Parte dei suoli di pianura del territorio hanno bassa capacità protettiva nei confronti delle acque profonde).

X X X X X 5

INDUSTRIE Rischio di inquinamento del suolo e delle acque sotterranee. X 1

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica. X X X X 4

ENERGIA Frammentazione degli habitat X X 2 ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA

PESCICULTURA MITILI ETC…

Potenzialmente critico per la qualità dell'acqua in relazione allo scarico di nutrienti dovuto all'attività di itticoltura. X X X X 4

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI NI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 8 7 6 5 2 6 3 7

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 8

6 di 14

ATEGORIEELEMENTI RAPPRESENTATIVI Allegato 8.6: Coerenza interna problematiche obbiettivi PIAVE BLE OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. X X X X 4

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani

X X X X X X 6

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Rischio di alterazione dei processi di scambio fiume-falda per effetto degli interventi antropici. X 1

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi e nell'area montana, elevata interconnessione tra le falde.

X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente. , rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI

Situazioni localizzate di qualità dell'ambiente lacuale scarsa o sufficiente duvuta a fenomeni di eutrofia e a presenza di metalli.

X X X 3

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Risalita cuneo salino X 1 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI X X X 3

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE NI X X X X X 5 SITI CONTAMINATI,BONIFICHE X 1 USO SUOLO ND 0

RISCHIO INDUSTRIALE Rischio di inquinamento del suolo, delle acque superficiali e sotterranee. X X X X 4

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nei corpi idrici interni alle aree parco possono sussistere vincoli alla fruizione della risorsa idrica che ne condizionano l'eventuale inserimento in un quadro gestionale a scala di bacino.

0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Elevati prelievi per usi irrigui. X X X X X 5 INDUSTRIE 0

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica.

X X X X 4

ENERGIA Scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica, frammentazione degli habitat.

X 1

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… 0

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 7 10 7 4 3 7 6 8

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Allegato 8

7 di 14

Allegato 8.7: Coerenza interna problematiche obbiettiviPIANURA_LIVENZA_PIAVE

OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse.

0

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA

USI DELL'ACQUA NI 0

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Utilizzo non razionale della risorsa idrica, scarsa conoscenza del bilancio idrico. X X X 3

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

Contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA NI 0 QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE NI X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI Inquinamento delle acque superficiali da fonte diffusa. X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI NI 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Risalita del cuneo salino ed ingressione in falda. X 1 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI 0

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND 0 USO SUOLO ND 0 RISCHIO INDUSTRIALE NI X 1

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 NI 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Immissione nel sistema di fitofarmaci e liquami, e progressiva perdita di biodiversità. X X X X 4

INDUSTRIE ND 0

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Impatti elevati nell'utilizzo della risorsa idrica ed aumento degli impatti in periodi ben definiti a livello temporale legati alla presenza turistica.

X X X X 4

ENERGIA NI 0

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC… ND 0

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI NI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0

SALUTE SALUTE UMANA Presenza di inquinanti che possono essere potenzialmente pericolosi per lo sviluppo di tumori o di infezioni microbiologiche ma non sono rilevate dati significativi.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica. X X X X X X 6

TOTALE 6 6 2 2 1 4 4 7

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Allegato 8

8 di 14

Allegato 8.8: Coerenza interna problematiche obbiettivi LIVENZA OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino,

sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa X X X X 4

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo);

conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani

X X X X X X 6

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di

pressione degli acquiferi confinati X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA NI 0

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

inquinamenti diffusi delle acque sotterranee, scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, estremamente elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi

(area pordenonese) e nell'area alimentazione sorgenti carsiche Livenza, rischio interconnessione tra le falde per

numerosi pozzi elevata profondità

X X X 3

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali,

situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente, rischio di inquinamento delle acque superficiali

(impianti ittiogenici) X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI

la situazione dell'ambiente lacule non ha ancora raggiunto gli obiettivi del piano X X X 3

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE rischio di risalita del cuneo salino 0 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI X X X 3

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della

risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee X X X 3

USO SUOLO NI 0

RISCHIO INDUSTRIALE Presenza di aziende a rischio di incidente rilevante (metalli pesanti e solventi) X X X 3

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci, elevata idroesigenza irrigua X X X X X X 6

INDUSTRIE Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati nella Provincia di Pordenone X X 2

TERZIARIO INCLUSO TURISMO nessuna problematica di rilievo 0

ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, conflittualità nell'uso

della risorsa idrica, rischio di degrado quali-quantitativo delle tratte fluviali sottese dalle derivazioni idroelettriche

X X X 3

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…

rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) X X X X 4

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione

idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 10 7 10 7 4 8 4 8

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Allegato 8

9 di 14

Allegato 8.9: Coerenza interna problematiche obbiettivi LEMENEOB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA non si evidenziano problematiche 0 EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Uso non razionale della risorsa idrica X X 2

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; scarsa conoscenza relativa alla depressurizzazione degli acquiferi confinati

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA nessuna problematica di rilievo 0 QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE nessuna problematica di rilievo X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI inquinamento diffuso delle acque superficiali, inquinamento puntiforme; scarsa qualità dell'ambiente fluviale, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) nessuna problematica di rilievo 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE risalita del cuneo salino X X 2 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE nessuna problematica di rilievo X X X 3

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Rischio di inquinamento del suolo e del sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee

X X X 3

USO SUOLO 0

RISCHIO INDUSTRIALE Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee X X X 3

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000

Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento delle acque costiere, risalita del cuneo salino, inquinamento del suolo e del sottosuolo, impermeabilizzazione del suolo, frammentazione degli ecosistemi, diminuzione conservazione degli Habitat e specie protette, impatti attività antropiche (pesca, caccia)

0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata idroesigenza irrigua

X X X X X 5

INDUSTRIE Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati X X 2

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X 2

ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat X X X 3

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) X X X X 4

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 10 8 8 5 3 7 2 5

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Allegato 8

10 di 14

Allegato 8.10: Coerenza interna problematiche obbiettivi TAGLIAMENTOOB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa X X X X 4

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani

X X X X X X 6

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Tagliamento quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dall'alveo

X 1

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, situazioni localizzate di inidonee condizioni di qualità dell'ambiente fluviale dell'asta principale,rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI

Non si riscontrano al mopmento particolari problematiche 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE risalita cuneo salino X 1 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE ND 0

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE NI 0

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND 0 USO SUOLO ND 0

RISCHIO INDUSTRIALE Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli pesanti e da solventi

X X X 3

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Inquinamento diffuso di nutrienti e fitofarmaci. X X X X 4

INDUSTRIE Inquinamento da fonte puntuale delle acque superficiali, sovrasfruttamento della risorsa idrica X X X 3

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X 3

ENERGIA scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica; frammentazione degli habitat

X 1

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC… rischio di inquinamento delle acque superficiali X X X X 4

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0 SALUTE SALUTE UMANA ND 0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 7 9 7 4 2 5 4 6

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Allegato 8

11 di 14

Allegato 8.11: Coerenza interna problematiche obbiettivi LAGUNA_MARANO_GRADO

OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Conflittualità nell'uso della risorsa X X X X 4 EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Frammentazione degli habitat X X 2

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nessuna problematica di rilievo 0

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI NI 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Inquinamento delle acque di transizione X X X 3 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE 0

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Rischio di contaminazione del suolo e delle acque X X X 3 USO SUOLO 0

RISCHIO INDUSTRIALE Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli pesanti e da solventi

X X X 3

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci X X X X 4

INDUSTRIE Rischio di inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi organici clorurati X X 2

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Rischio di sovrasfruttamento della risorsa idrica ed incremento degli impatti antropici in periodi definiti dell'anno

X X X 3

ENERGIA 0

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…

Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di transizione

X X X 3

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 9 6 8 3 3 6 4 7

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 8

12 di 14

Allegato 8.12: Coerenza interna problematiche obbiettivi SLIZZA OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI  PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Nessuna particolare problematica evidenziata 0

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Frammentazione degli habitat X X X X X 5

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO 0

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA 0

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Nessuna particolare problematica evidenziata 0

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)

Inquinamento puntiforme derivante dai rilasci della miniera dismessa di piombo e zinco X 1

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE 0

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE 0

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE 0

SITI CONTAMINATI, BONIFICHE X 1 USO SUOLO 0 RISCHIO INDUSTRIALE 0

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA 0 INDUSTRIE Nessuna particolare problematica evidenziata 0 TERZIARIO INCLUSO TURISMO Pressione antropica X X X X 4

ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat X 1

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…

0

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI Nessuna particolare problematica evidenziata 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO Nessuna particolare problematica evidenziata 0

TOTALE 3 3 2 1 0 1 2 2

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 8

13 di 14

Allegato 8.13: Coerenza interna problematiche obbiettivi ISONZO OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa X X X X 4

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat

X X X X X X 6

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul torrente Torre e sull'Isonzo quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dai rispettivi alvei

X 1

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Inquinamento diffuso, vulnerabilità, interconnessione tra le falde X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

Fenomeni di inquinamento diffuso (erbicidi e carichi fecali da allevamenti zootecnici) e puntiforme (torrente Corno)

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Rischio di risalita del cuneo salino 0

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione X X X 3

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE

Inquinamento del suolo e del sottosuolo, Inquinamento acque sotterranee X X X 3

USO SUOLO 0 RISCHIO INDUSTRIALE Inquinamento industriale da metalli pesanti e solventi X X X 3

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci X X X X 4

INDUSTRIE Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali X X 2

TERZIARIO INCLUSO TURISMO 0

ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat X 1

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…

Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di transizione

X X X X 4

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO Nessuna problematica particolare evidenziata X X X X 4

TOTALE 8 7 9 5 2 6 4 7

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 8

14 di 14

Allegato 8.14: Coerenza interna problematiche obbiettivi LEVANTE OB1  OB2  OB3  OB4 

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

PROBLEMATICHE  OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE 

ARIA  QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0

CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.

X X 2

ACQUA 

USI DELL'ACQUA Nessuna particolare problematica evidenziata 0

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Nessuna particolare problematica evidenziata 0

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; scarsa conoscenza della depressurizzazione degli acquiferi confinati

X 1

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nessuna particolare problematica evidenziata 0

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Limitate situazioni di inquinamento puntiforme, scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, vulnerabilità dell'area triestina

X 1

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

Rischio di inquinamento delle acque superficiali in prossimità delle aree più fortemente urbanizzate (Monfalcone e Trieste)

X X X X 4

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Nessuna particolare problematica evidenziata 0

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Nessuna particolare problematica evidenziata 0

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

Inquinamento delle acque costiere per contaminazione fecale e metalli pesanti (mercurio) X X X 3

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua

X X X X X 5

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE

Inquinamento del suolo, inquinamento delle acque sotterranee X X X 3

USO SUOLO 0

RISCHIO INDUSTRIALE Aziende a rischio di incidente rilevante e inquinamento industriale metalli pesanti e solventi X X X X 4

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 0

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA Inquinamneto diffuso da nutrienti e fitofarmaci X X X X 4

INDUSTRIE Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali X 1

TERZIARIO INCLUSO TURISMO Nessuna particolare problematica evidenziata 0

ENERGIA 0

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di transizione

X X X X 4

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE

STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI 0

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0

SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.

0

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO

Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6

TOTALE 8 4 6 4 3 5 2 6

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

1 di 14

Allegato 9.1: Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente FISSERO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

MIS

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1 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 2 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 3 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 4 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 5 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 6 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 7 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 8 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 9 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26

10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 11 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 16 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 17 0 26 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 19 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 12 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 16 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 17 1 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 28 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 2s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 3s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 4s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 5s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 6s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 12 0 26 7s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26

22s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 ☺ 0 2 29 14 14 5 23 29 7 24 23 10 7 7 0 23 23 15 13 0 4 9 7 3 29 7 36 34 6 22 22 31 13 7 29 12 13 26 29 29 36 13 13 21 23 36 32 27 29 33 7 28 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36

Page 226: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

2 di 14

Allegato 9.2 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente ADIGE

ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',

FLORA E FAUNA

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

MIS

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E

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CHE

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10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 11 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 16 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 17 ☺ 1 25 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 19 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 23 3 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 16 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 15 1 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 28 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 3s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 4s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 5s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 6s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 12 0 26 7s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 8s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 9s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 ☺ 0 3 28 15 14 8 26 30 4 24 22 9 7 8 0 26 26 18 10 24 5 18 7 4 7 8 36 33 7 21 22 28 10 6 32 12 14 27 29 28 36 10 10 18 26 12 31 18 29 32 29 27 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

3 di 14

Allegato 9.3 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente BRENTA

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

MIS

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10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 12 0 26 11 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 12 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 17 9 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 16 ☺ 1 25 0 26 17 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 23 3 0 26 19 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 23 3 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 15 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 12 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 11 1 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 15 11 0 26 28 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26

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TOTALE 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

4 di 14

Allegato 9.4 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LAGUNA DI VENEZIA

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

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TOTALE 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

5 di 14

Allegato 9.5 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente SILE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI

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TOTALE 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

6 di 14

Allegato 9.6 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente PIAVE

PIAVE ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

7 di 14

Allegato 9.7 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente PIANURA_LIVENZA_PIAVE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

8 di 14

Allegato 9.8 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LIVENZA

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

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TOTALE 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

9 di 14

Allegato 9.9 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LEMENE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

10 di 14

Allegato 9.10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente TAGLIAMENTO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI

DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

11 di 14

Allegato 9.11 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LAGUNA_MARANO_GRADO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

12 di 14

Allegato 9.12 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente SLIZZA

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

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1 0 26 0 26 2 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 3 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 4 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 5 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 6 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 7 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 8 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 9 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 11 0 26 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 16 0 26 0 26 17 0 26 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 19 ☺ 1 25 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 21 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 28 ☺ 1 25 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 18s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 4s ☺ ☺ ☺ ☺ 4 21 1 26 5s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 6s ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 21s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 ☺ 0 10 18 12 0 0 20 22 7 0 0 9 2 0 0 24 0 0 10 9 3 0 16 0 0 13 34 24 15 22 34 34 14 12 27 34 34 25 32 34 34 10 34 34 24 25 31 34 18 34 34 20 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

13 di 14

Allegato 9.13 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente ISONZO

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', 

FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA'

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

MIS

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1 ☺ 1 25 0 26 2 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 3 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 4 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 5 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 6 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 7 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 8 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 9 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 11 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 15 11 0 26 16 ☺ 1 25 0 26 17 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 19 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 20 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 16 1 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 28 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 17s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 3s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 4s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 18 1 26 5s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 6s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 18 1 26 7s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 19 2 26 14s ☺ ☺ 2 24 0 26 16s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 ☺ 0 13 20 14 11 7 20 24 0 20 12 11 11 0 12 29 29 9 11 11 4 9 16 5 2 16 37 24 15 23 25 30 17 13 37 17 25 26 26 37 25 7 7 28 26 26 33 28 21 32 35 20 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 9

Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione

14 di 14

Allegato 9.14 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LEVANTE

ARIA  CLIMA  ACQUA  SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI

DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale

MIS

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1 ☺ 1 25 0 26 2 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 3 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 4 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 5 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 6 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 7 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 8 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 9 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 11 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 16 10 0 26 16 0 26 0 26 17 ☺ 1 25 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 19 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 20 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 16 1 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 28 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 19s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 3s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 4s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 19 1 26 5s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 6s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 18 1 26 7s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 19 2 26 14s ☺ ☺ 2 24 0 26 16s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 ☺ 0 12 19 13 11 7 20 24 16 21 17 11 12 0 12 28 28 9 11 11 0 13 16 5 0 16 37 25 16 24 25 30 17 13 21 16 20 26 25 37 25 8 8 28 26 26 37 24 21 32 37 20 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

1 di 14

Fissero Tartaro Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.4.)

DESCRIZIONE MISURA: La misura, in quanto finalizzata alla regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV,

potrà eventualmente prevedere l’adeguamento delle opere di derivazione già realizzate, allo scopo di assicurare il predetto obbligo in qualsiasi

condizione idrologica. Le azioni di adeguamento terranno conto del carattere dinamico del DMV (eventuale ridefinizione nel tempo, possibilità di

modulazione stagionale).

EFFETTI: La misura consentirà di incrementare la disponibilità di risorsa idrica sul reticolo idrografico naturale, riducendo pertanto il rischio di

frammentazione degli habitat acquatici, soprattutto nei periodi di magra estiva ed invernale. L’applicazione degli obblighi di rilascio, in quanto

destinata a ridurre l’entità delle portate derivabili, può determinare transitori impatti negativi sul comparto irriguo.

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI

Impa

tto

dire

tto

(DIR

)

Impa

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retto

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Imp.

da

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no + nessun effetto significativo segnalato

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si + può determinare l'incremento dei deflussi minimi nei corpi idrici in occasione degli stati siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + può incrementare la conflittualità legata all'uso della risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +

si riduce la condizione di squilibrio idrico e idrologico nei periodi di maggior carenza idrica e di maggior idroesigenza

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no si + nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +

incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio fiume falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no si no si +

incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +

il mantenimento del DMV sulle aste fluviali terminali può determinare una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 si no no si + il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +

il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si - può determinare un transitorio stato di sofferenza del comparto irriguo nei periodi di maggior carenza idrica

INDUSTRIE si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione nei periodi di maggior carenza idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +

il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale può migliorare la fruizione turistico-ricreativa degli habitat acquatici

ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili nei periodi di maggior carenza idrica

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione itticola nei periodi di maggior carenza idrica

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +

il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina un miglioramento delle valenze paesaggistiche dei luoghi

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

2 di 14

Adige Azioni finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema (6.10.5)

DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nel recupero di volume nei serbatoi idroelettrici mediante operazioni di sghiaiamento, finalizzandole al

ripristino delle originarie capacità di invaso. Un’altra opzione di incremento della capacità di invaso proviene dalla possibilità di realizzare volumi

d’accumulo anche in pianura da utilizzare nei periodi di maggior richiesta irrigua attraverso il recupero delle cave di ghiaia attualmente dismesse.

EFFETTI: l miglioramento dell’attuale modello gestionale delle risorse idriche, che potrà contare, soprattutto nel periodo di massima idroesigenza, sulla disponibilità di un maggior volume d’acqua negli invasi;

una conseguente maggiore autonomia nei periodi di carenza idrica;

il miglioramento dell’equilibrio morfologico dei corsi d’acqua ed il rinascimento delle spiagge;

la maggior officiosità degli organi di scarico a servizio degli invasi.

Si possono prevedere impatti sul settore agricolo e sulle componenti paesaggistiche (aree SIC e ZPS).

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI

Impa

tto

dire

tto

(DIR

)

Impa

tto

indi

retto

(IN

D)

Imp.

da

verif

icar

e (V

I)

Impa

tto

cum

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ivo

(C)

Posi

tivo

o ne

gativ

o

Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

VALU

TAZI

ON

E Q

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TATI

VA

DEL

L'EF

FETT

O

SCA

LA

INTE

NSI

TA'

REV

ERSI

BIL

ITA

'

FREQ

UEN

ZA

ARIA QUALITA' DELL'ARIA no si no no + nessun effetto significativo segnalato

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

no si no si +

incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con

conseguenti benefici effetti in occasione di carenze idriche

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + maggiori garanzie per un uso sostenibile della risorsa idrica

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si + minore soffrerenza nei periodi di carenza

idrica

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si + minore soffrerenza nei periodi di carenza

idrica

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

no si no si +

incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale nei periodi

di carenza idrica con conseguente incremento dei processi naturali di

scambio fiume falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale

con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente

fluviale

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sui laghi e sugli invasi con

conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE

no si no si +

il rilascio d'acqua dagli invasi in occasione di fenomeni di carenza idrica permette

una maggiore portata del fiume che può contribuire ad una riduzione dei fenomeno

di risalita del cuneo salino

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000

si no no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale

determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

si no no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale

determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si +

maggiore capacità di compensazione; minore soffrerenza nei periodi di carenza

idrica

INDUSTRIE no si no si +

maggiore capacità di compensazione; minore soffrerenza nei periodi di carenza

idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale può determinare una migliore fruizione

turistico-ricreativa degli habitat acquatici

ENERGIA si no no si -

nel caso di bacini montani eventuale riduzione della produzione di energia da

fonti rinnovabili

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… no si no si 0 nessun effetto significativo segnalato

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no si no si - talvolta ed in alcune stagioni gli invasi

possono alterare paesaggi naturali

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no si no si - talvolta ed in alcune stagioni gli invasi

possono alterare paesaggi naturali

SALUTE SALUTE UMANA no si no si + nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

3 di 14

Brenta Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3)

DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nella revisione delle utilizzazioni in atto nell’ambito del bacino del Brenta-Bacchiglione, a cominciare

dalle situazioni che più pesantemente incidono sull’equilibrio del bilancio idrico ed idrogeologico, tenuto anche conto del censimento delle utilizzazioni

condotto da Regioni e Province Autonome e delle priorità di intervento indicate dalle Autorità di bacino. In particolare la revisione delle concessioni

irrigue, che più pesantemente concorrono ad alterare il bilancio idrico nel periodo estivo, dovrà essere accompagnata da un’accurata valutazione

delle attuali necessità irrigue, anche considerando la possibilità di convertire l’attuale regime agronomico a colture più idrosostenibili.

EFFETTI: La revisione delle utilizzazioni, comportando una generale riduzione della domanda di risorsa idrica per i diversi usi, contribuirà a ridurre

l’attuale condizione di sbilancio idrico ed idrogeologico, soprattutto nel periodo estivo; la maggiore disponibilità di risorsa idrica sulla rete idrografica

naturale avrà anche effetti favorevoli nei riguardi degli habitat acquatici, riducendo l’attuale rischio di frammentazione degli habitat.

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI

Impa

tto

dire

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Impa

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e (V

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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INTE

NSI

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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no si no no +contenimento della produzioni legate alle attività economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si +incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguenti benefici effetti in occasione degli stati siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrico e idrologico

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si +riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrogeologico

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio fiume falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

no si no

si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 si no no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si - nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno idroesigenti

INDUSTRIE si no no si -

nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale può determinare una migliore fruizione turistico-ricreativa degli habitat acquatici

ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si - riduzione delle produzioni itticole PAESAGGIO E

SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina un incrmeento delle valenze paesaggistiche dei luoghi

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 242: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

4 di 14

Bacino scolante in laguna di Venezia, laguna di Venezia e mare antistante

Bonifica/messa in sicurezza terreni/acque/sedimenti contaminati

DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste in una serie di interventi complessi e sostanzialmente coordinati, attuati da diversi attori coinvolti nella

tutela e salvaguardia della laguna di Venezia e del suo bacino scolante.

Gli interventi in questione riguardano nello specifico:

• le bonifiche dei suoli e le azioni di disinquinamento delle falde operate all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Porto Marghera;

• gli interventi di confinamento, tramite marginamento delle sponde, delle aree a terra incluse nel perimetro del SIN di Porto Marghera e gestione dei sedimenti più inquinati presenti nei canali industriali e portuali;

• gli interventi di risanamento ambientale dell'area lagunare tra Porto Marghera e Venezia (progetto MAPVE);

• gli interventi per la gestione dei sedimenti oltre C Protocollo ’93 e delle terre di scavo inquinate e per la riqualificazione ambientale delle aree del Vallone Moranzani (Accordo di programma Vallone Moranzani).

EFFETTI: La misura intende migliorare complessivamente la qualità delle matrici ambientali (sedimenti, suoli e acque sotterranee) direttamente ed indirettamente influenti la qualità del corpo idrico della laguna di Venezia, in passato pesantemente contaminate dalle attività industriali di Porto Marghera.

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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EFFE

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ARIA  QUALITA' DELL'ARIA no no no no nessun effetto significativo segnalato CLIMA  CAMBIAMENTI CLIMATICI no no no no nessun effetto significativo segnalato

ACQUA 

USI DELL'ACQUA no si no no +

azioni di disinquinamento delle acque di falda e di marginamento delle aree contaminate con conseguenti effetti positivi indiretti sugli usi delle acque (specialmente di transizione) in contatto con le acque sotterranee

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no no nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANE si no

+ effetto positivo diretto dalle azioni previste di

disinquinamento delle acque di falda

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no

no no no

nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVA no no no no nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE si si no no +

effetto positivo sulle acque di transizione per le operazioni di disinquinamento delle falde, marginamento delle aree contaminate e bonifica dei suoli e dei sedimenti, in contatto diretto ed indiretto con le acque lagunari

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE si no no no + effetto positivo diretto per gli interventi di bonifica dei suoli e dei sedimenti, marginamento delle aree contaminate e disinquinamento delle falde

USO SUOLO no no no no nessun effetto significativo segnalato RISCHIO INDUSTRIALE no no no no nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA 

RETE NATURA 2000 no si no no +

effetto indiretto sulla ZPS Laguna di Venezia determinato dagli attesi miglioramenti della qualità delle matrici ambientali suolo, acqua e sedimento come risultato degli interventi di bonifica dei suoli e dei sedimenti, marginamento delle aree contaminate e disinquinamento delle falde

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE no si no no +

effetto indiretto sulle aree protette della laguna di Venezia determinato dagli attesi miglioramenti della qualità delle matrici ambientali suolo, acqua e sedimento come risultato degli interventi di bonifica dei suoli e dei sedimenti, marginamento delle aree contaminate e disinquinamento delle falde

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICULTURA no no no no nessun effetto significativo segnalato

INDUSTRIE no si no no + effetto indiretto positivo determinato dalle opportunità di insedimento di nuove attività su aree bonificate

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no no + effetto indiretto positivo determinato dalla riqualificazione di aree degradate in fregio alla laguna

ENERGIA no no no no nessun effetto significativo segnalato

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

no si no no +

effetto positivo indiretto per il miglioramento della qualità dei sedimento per le operazioni di riqualificazione ambientale previste nelle aree di scarsa qualità ambientale della laguna centrale, che possono rendere possibile lo sfruttamente di nuove aree di pesca

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE

STORICO-CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI si si no no + effetto positivo diretto dovuto agli interventi di riqualificazione ambientale previsti nelle aree del Vallone Moranzani

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA si no no no +

effetto positivo diretto per la riduzione dei fattori di rischio per la popolazione in conseguienza degli interventi di bonifica, disinquinamento e marginamento delle aree contaminate

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no nessun effetto significativo segnalato

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

5 di 14

Sile Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)

DESCRIZIONE MISURA: Tale misura consiste nell’individuazione, perlomeno nell’area di ricarica della falda, di opportune limitazioni ai prelievi da

falda sotterranea, da riferirsi sia ai volumi ovvero alle portate concesse, che alle tipologie d’uso, in relazione ai quali subordinare il rilascio della

concessioni al prelievo. In tale fattispecie di misura andranno anche annoverate azioni di contenimento dei prelievi da pozzi ad uso domestico

(limite alle portate derivate, obbligo di dispositivi di regolazione, verifiche periodiche dei prelievi)

EFFETTI: Le misure in argomento avranno come effetto quello di contrastare il fenomeno di abbassamento generalizzato dei livelli freatici che si

osserva anche nel bacino del Sile, con conseguenti ricadute positive anche sull’alimentazione dei corsi d’acqua di risorgiva, le cui portate sono in

riduzione.

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no si no no +

modesto contenimento della produzioni legate alle attività economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si + contenimento degli abbassamenti dei livelli freatici in occasione degli stati siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

si no no si + riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrogeologico

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA si no no si + incremento dei livelli freatici con conseguenti

effetti positivi sui processi di scambio fiume-falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no si no no + contrasto aggli effetti negativi dovuti alla impermeabilizzazione dei suoli conseguente all'urbanizzazione

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 no si no si +

il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE no si no si +

il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si - nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno idroesigenti

INDUSTRIE si no no si -

nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

si no no si - riduzione delle produzioni itticole

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +

il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 244: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

6 di 14

Piave Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3)

DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nella generale revisione delle utilizzazioni in atto nell’ambito del bacino del Piave; in considerazione

della complessità del sistema concessorio, l’azione di revisione delle utilizzazioni sarà condotta con gradualità, a cominciare dalle situazioni che più

pesantemente incidono sull’equilibrio del bilancio idrico ed idrogeologico, tenuto anche conto degli esiti del censimento delle utilizzazioni condotto

dalla Regione Veneto e delle priorità di intervento indicate dalle Autorità di bacino. In particolare la revisione delle concessioni irrigue, che più

pesantemente concorrono ad alterare il bilancio idrico nel periodo estivo, dovrà essere accompagnata da un’accurata valutazione delle attuali

necessità irrigue, anche considerando la possibilità di convertire l’attuale regime agronomico a colture più idrosostenibili.

EFFETTI: La revisione delle utilizzazioni, comportando una generale riduzione della domanda di risorsa idrica per i diversi comparti, contribuirà a

mitigare la situazione di conflittualità tra i diversi usi e a ridurre l’attuale condizione di sbilancio idrico ed idrogeologico, soprattutto nel periodo estivo;

la maggiore disponibilità di risorsa idrica sulla rete idrografica naturale avrà anche effetti favorevoli nei riguardi degli habitat acquatici, riducendo

l’attuale rischio di frammentazione degli habitat.

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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ARIA QUALITA' DELL'ARIA

no si no no + contenimento della produzioni legate alle attività

economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

no si no si + incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguenti

benefici effetti in occasione degli stati siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della

risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +

riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrico e

idrologico

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si +

riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio

idrogeologico

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +

incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio

fiume falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no si no

si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente

miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo

salino

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000

si no no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una

riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una

riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si -

nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche

colturali meno idroesigenti

INDUSTRIE

si no no si -

nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo

termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale può determinare una migliore fruizione turistico-ricreativa degli

habitat acquatici

ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si - riduzione delle produzioni itticole

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina un

modesto incrmeento delle valenze paesaggistiche dei luoghi

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 245: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

7 di 14

Pianura tra Piave e Livenza Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)

DESCRIZIONE MISURA: Tale misura consiste nell’individuazione, perlomeno nell’area di ricarica della falda, di opportune limitazioni ai prelievi da

falda sotterranea, da riferirsi sia ai volumi ovvero alle portate concesse, che alle tipologie d’uso, in relazione ai quali subordinare il rilascio della

concessioni al prelievo. In tale fattispecie di misura andranno anche annoverate azioni di contenimento dei prelievi da pozzi ad uso domestico (limite

alle portate derivate, obbligo di dispositivi di regolazione, verifiche periodiche dei prelievi)

EFFETTI: Le misure in argomento avranno come effetto quello di contrastare il fenomeno di abbassamento generalizzato dei livelli freatici che si

osserva anche nella pianura compresa tra Piave e Livenza, con conseguenti ricadute positive anche sull’alimentazione dei corsi d’acqua di risorgiva,

le cui portate sono in riduzione.

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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ARIA

QUALITA' DELL'ARIA

no si no no +

modesto contenimento della produzioni legate alle attività economiche

idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

no si no si + contenimento degli abbassamenti dei livelli freatici in occasione degli stati

siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso

della risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si +

riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio

idrogeologico

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA si no no si +

incremento dei livelli freatici con conseguenti effetti positivi sui processi di

scambio fiume-falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no si no no +

contrasto aggli effetti negativi dovuti alla impermeabilizzazione dei suoli conseguente all'urbanizzazione

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000

no si no si +

il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le

alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli

habitat

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

no si no si +

il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le

alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli

habitat

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si -

nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno

idroesigenti

INDUSTRIE

si no no si -

nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della

risorsa idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si - riduzione delle produzioni itticole

PAESAGGIO E SITI DI

INTERESSE STORICO-

CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI

no si no si +

il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le

alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 246: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

8 di 14

Livenza Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)

DESCRIZIONE MISURA: La misura integra l’insieme delle azioni già messe in atto dalle competenti amministrazioni regionali in attuazione delle

direttive comunitarie ed è finalizzata alla riduzione dell’inquinamento da nitrati e fitofarmaci di origine agricola (programmi d’azione regionali,

applicazione delle prescrizioni contenute nel codice di buona pratica agricola, ecc.); consiste, in particolare, in azioni di miglioramento dei metodi

colturali, nell’individuazione dei disciplinari di produzione integrata e nella verifica d’impatto, nell’alto bacino, degli impianti ittiogenici.

EFFETTI: L’applicazione della misura avrà l’effetto di ridurre l’inquinamento diffuso delle acque sotterranee provocato dai nitrati di origine agricola e

da fitofarmaci che attualmente si osserva sull’alta e media pianura del Livenza, anche in considerazione dell’elevata vulnerabilità della falda nella

fascia di ricarica degli acquiferi (area pordenonese) e nell'area di alimentazione delle sorgenti carsiche dell’asta principale.

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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ARIA QUALITA' DELL'ARIA

no no no no + nessun effetto significativo segnalato

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

no no no no + nessun effetto significativo segnalato

ACQUA

USI DELL'ACQUA no si no si +

il miglioramento di qualità delle acque sotterranee può ampliare le possibilità

d'uso della risorsa medesima

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE si no no si + riduzione dell'inquinamento da fonte

diffusa

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

no si no si +

gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque

di risorgiva

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no si no si +

le azioni di miglioramento dei metodi colturali sono orientate ad un uso

sostenibile del suolo

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 no si no si +

gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque

di risorgiva e dei relativi habitat

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

no si no si +

gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque

di risorgiva e dei relativi habitat

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

si no no si - l'applicazione delle misure potrebbe

tradursi in maggiori oneri per il comparto agricolo

INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

si no no si - l'applicazione delle misure potrebbe

tradursi in maggiori oneri per il comparto itticolo

PAESAGGIO E

SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 247: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

9 di 14

Lemene Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)

DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nell’applicazione di opportune limitazioni ai prelievi da falda sotterranea, da riferire sia ai volumi

ovvero alle portate concesse, che alle tipologie d’uso, in relazione ai quali subordinare il rilascio della concessione al prelievo. La misura contempla

anche azioni di controllo sui pozzi domestici (limiti di portato oltre il quale l’uso domestico non è ammissibile, obbligo di dispositivi di regolazione,

modalità di verifica periodica dei prelievi).

EFFETTI: L’applicazione della misura in argomento trae giustificazione dal fenomeno di generale abbassamento delle falde freatiche, anche

determinato dalla riduzione dell’entità di ricarica dovuto all’incremento delle superfici urbanizzate. Le azioni in argomento, esercitando un’azione di

controllo complessivo sui prelievi, favoriranno il recupero dei livelli freatici.

CATEGORIE ELEMENTI 

RAPPRESENTATIVI 

Impa

tto

dire

tto

(DIR

)

Impa

tto

indi

retto

(IN

D)

Imp.

da

verif

icar

e(VI

)

Impa

tto

cum

ulat

ivo

(C)

Posi

tivo

o ne

gativ

o

Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

VALU

TAZI

ON

E Q

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TATI

VA

DEL

L'EF

FETT

O

SCA

LA

INTE

NSI

TA'

REV

ERSI

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ITA

'

FREQ

UEN

ZA

ARIA QUALITA' DELL'ARIA

no si no no + modesto contenimento della produzioni legate alle attività economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI

no si no si + contenimento degli abbassamenti dei livelli freatici in occasione degli stati siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della

risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

si no no si + riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrogeologico

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

si no no si + incremento dei livelli freatici con conseguenti effetti positivi sui processi di scambio fiume-falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no si no no +

contrasto aggli effetti negativi dovuti alla impermeabilizzazione dei suoli conseguente all'urbanizzazione

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 no si no si +

il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habitat

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

no si no si + il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habitat

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si -

nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno idroesigenti

INDUSTRIE

si no no si -

nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no

no 0 nessun effetto significativo segnalato

ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

si no no si - riduzione delle produzioni itticole

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI

no si no si + il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

Page 248: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

10 di 14

Tagliamento Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.2)

DESCRIZIONE MISURA: La misura, in quanto finalizzata alla regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV,

potrà eventualmente prevedere l’adeguamento delle opere di derivazione già realizzate, allo scopo di assicurare il predetto obbligo in qualsiasi

condizione idrologica. Le azioni di adeguamento terranno conto del carattere dinamico del DMV (eventuale ridefinizione dei relativi valori nel tempo,

possibilità di modulazione stagionale).

EFFETTI: La misura consentirà di incrementare la disponibilità di risorsa idrica sul reticolo idrografico naturale, riducendo pertanto il rischio di

frammentazione degli habitat acquatici, soprattutto nei periodi di magra estiva ed invernale. L’applicazione degli obblighi di rilascio, in quanto

destinata a ridurre l’entità delle portate derivabili, potrà determinare transitori impatti negativi sulla produzione di energia rinnovabile (derivazioni

ENEL dell’Alto Tagliamento) e sul comparto irriguo.

CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

Impa

tto

dire

tto

(DIR

)

Impa

tto

indi

retto

(IN

D)

Imp.

da

verif

icar

e (V

I)

Impa

tto

cum

ulat

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(C)

Posi

tivo

o ne

gativ

o

Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

VALU

TAZI

ON

E Q

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DEL

L'EF

FETT

O

SCA

LA

INTE

NSI

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REV

ERSI

BIL

ITA

'

FREQ

UEN

ZA

ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no + nessun effetto significativo segnalato

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si + può determinare l'incremento dei deflussi minimi nei corpi idrici in occasione degli stati siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si 0 può incrementare la conflittualità legata all'uso della risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +

si riduce la condizione di squilibrio idrico e idrologico nei periodi di maggior carenza idrica e di maggior idroesigenza

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +

incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio fiume falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no si no si +

incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +

il mantenimento del DMV sulle aste fluviali terminali può determinare una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 si no no si + il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +

il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si - può determinare un transitorio stato di sofferenza del comparto irriguo nei periodi di maggior carenza idrica

INDUSTRIE si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione nei periodi di maggior carenza idrica

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +

il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale può migliorare la fruizione turistico-ricreativa degli habitat acquatici

ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili nei periodi di maggior carenza idrica

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione itticola nei periodi di maggior carenza idrica

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no si no si + il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina un miglioramento delle valenze paesaggistiche dei luoghi

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 249: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

11 di 14

Tributari nella laguna di Marano Grado Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)

DESCRIZIONE MISURA: La misura integra l’insieme delle azioni già messe in atto dalle competenti amministrazioni regionali in attuazione delle

direttive comunitarie (il bacino scolante è già classificato quale “area vulnerabile”) ed è finalizzata alla riduzione dell’inquinamento da nitrati e

fitofarmaci di origine agricola (programmi d’azione regionali, applicazione delle prescrizioni contenute nel codice di buona pratica agricola, ecc.);

consiste, in particolare, in azioni di miglioramento dei metodi colturali, nell’individuazione dei disciplinari di produzione integrata e nella verifica

d’impatto, nell’alto bacino, degli impianti ittiogenici.

EFFETTI: L’applicazione della misura avrà l’effetto di ridurre l’inquinamento diffuso delle acque sotterranee provocato dai nitrati di origine agricola e

da fitosanitari che attualmente si osserva sulla bassa pianura friulana.

CATEGORIE  ELEMENTI RAPPRESENTATIVI 

Impa

tto

dire

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(DIR

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Impa

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indi

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(IN

D)

Imp.

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Impa

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cum

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

VALU

TAZI

ON

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INTE

NSI

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ERSI

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FREQ

UEN

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ARIA

QUALITA' DELL'ARIA

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

CLIMA

CAMBIAMENTI CLIMATICI

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ACQUA

USI DELL'ACQUA

no si no si + il miglioramento di qualità delle acque sotterranee può ampliare le possibilità

d'uso della risorsa medesima

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE si no no si + riduzione dell'inquinamento da fonte diffusa

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

no si no si +

gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque

di risorgiva

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no + nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

USO SUOLO

no si no si + le azioni di miglioramento dei metodi

colturali sono orientate ad un utso sostenibile del suolo

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000

no si no si +

gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque

di risorgiva e dei relativi habitat

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

no si no si +

gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque

di risorgiva e dei relativi habitat

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA

si no no si - l'applicazione delle misure potrebbe

tradursi in maggiori oneri per il comparto agricolo

INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si -

l'applicazione delle misure potrebbe tradursi in maggiori oneri per il comparto

itticolo PAESAGGIO E

SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 250: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

12 di 14

Slizza Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza (6.10.1)

DESCRIZIONE MISURA: La misura contempla l’insieme delle azioni da porre in essere per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza sul

quale persistono, per quanto fortemente attenuati, fenomeni di rilascio dei residui di lavorazione dell’ex miniera di Raibl; tenuto conto il carattere

transfrontaliero del bacino, le misure richiedono il coordinamento con la Repubblica d’Austria (il torrente Slizza confluisce in territorio austriaco nel

fiume Gail). Nel merito, sono già state avviate iniziative in territorio italiano (Accordo di programma tra Regione FVG, Ministero Ambiente, Provincia

di udine e Comune di Tarvisio).

EFFETTI: La misura in questione consentirà di portare a definitiva soluzione il problema di inquinamento puntiforme derivante dai rilasci della

miniera dimessa di Raibl, con effetti positivi sulla qualità dell’ambiente fluviale del Gail, recettore del torrente Slizza, in territorio austriaco.

CATEGORIE ELEMENTI 

RAPPRESENTATIVI 

Impa

tto

dire

tto

(DIR

)

Impa

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indi

retto

(IN

D)

Imp.

da

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icar

e (V

I)

Impa

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cum

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Posi

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gativ

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

VALU

TAZI

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L'EF

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INTE

NSI

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ERSI

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FREQ

UEN

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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ACQUA

USI DELL'ACQUA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI si no no si + riduzione dell'inquinamento da metalli pesanti

(piombo e zinco)

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE si no no no - possibili oneri per le azioni di bonifica delle

miniere di mercurio, in territorio sloveno USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 si no no si + il miglioramento della qualità delle acque può costituire presupposto per l'incremento della

biodiversità del torrente Slizza

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +

il miglioramento della qualità delle acque può costituire presupposto per l'incremento della

biodiversità del torrente Slizza

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA no no no no - nessun effetto significativo segnalato INDUSTRIE no no no no - nessun effetto significativo segnalato

TERZIARIO INCLUSO TURISMO si no no si +

il miglioramento della qualità delle acque del torrente Slizza può incrementare la fruizione

turistico-ricreativa delle aree prospicienti

ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no si no si + il miglioramento dell'assetto quali-quantitativo

delle acque determina un incremento delle valenze paesaggistiche dei siti interessati

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

Page 251: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

13 di 14

Isonzo Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere (6.10.1)

DESCRIZIONE MISURA: Le misure sono finalizzate a risolvere le criticità di carattere quali-quantitativo del fiume Isonzo, anche determinate dalla

gestione delle acque in territorio sloveno e riconducibili alla regolazione dei deflussi operata dalla traversa di Salcano, all’inquinamento

microbiologico e da metalli pesanti (mercurio) portato rispettivamente dal torrente Corno e dal fiume Idria. Il carattere transfrontaliero delle succitate

problematiche richiede necessariamente il coordinamento con la Repubblica di Slovenia, già avviato attraverso la Commissione Mista per

l’Idroeconomia istituita dal Trattato di Osimo.

EFFETTI: Le misure in argomento determineranno il complessivo miglioramento della qualità dell’ambiente fluviale del fiume Isonzo, la

normalizzazione del regime dei deflussi in territorio italiano in modo da renderla quanto più possibile conforme alle esigenze di rispetto del deflusso

minimo vitale ed al sistema degli utilizzi, il miglioramento della qualità delle acque costiere.

CATEGORIE ELEMENTI 

RAPPRESENTATIVI 

Impa

tto

dire

tto

(DIR

)

Impa

tto

indi

retto

(IN

D)

Imp.

da

verif

icar

e (V

I)

Impa

tto

cum

ulat

ivo

(C)

Posi

tivo

o ne

gativ

o

Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

VALU

TAZI

ON

E Q

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TATI

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DEL

L'EF

FETT

O

SCA

LA

INTE

NSI

TA'

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ERSI

BIL

ITA

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FREQ

UEN

ZA

ARIA QUALITA' DELL'ARIA

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

CLIMA

CAMBIAMENTI CLIMATICI

no si no si + incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguenti benefici effetti in occasione degli stati siccitosi

ACQUA

USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della

risorsa

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

si no no si + la maggior disponibilità idrica sul fiume Isonzo consente di ridurre lo squilibrio del bilancio idrico e di assicurare il soddisfacimento del DMV

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA

no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale consente di salvaguardare i processi naturali di scambio fiume falda

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI

si no no si + riduzione dell'inquinamento microbiologico e da metalli pesanti

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE

no si no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE

si no no no + riduzione dell'inquinamento da metalli pesanti

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE si no no no - maggiori oneri per la depurazione delle acque

reflue in territorio sloveno

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE

si no no no - possibili oneri per le azioni di bonifica delle miniere di mercurio, in territorio sloveno

USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 si no no si +

l'incremento della disponibilità della risorsa sul fiume Isonzo determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE

si no no si + l'incremento della disponibilità della risorsa sul fiume Isonzo determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA si no no si +

maggiore disponibilità di risorsa idrica per il comparto agricolo in occasione degli stati siccitosi

INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

TERZIARIO INCLUSO TURISMO

si no no si + lil miglioramento della qualità delle acque costiere può costituire presupposto per la balneabilità delle zone costiere

ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

si no no si - la misura può comportare maggiori oneri per le attività itticole

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI

no si no si + il miglioramento dell'assetto quali-quantitativo delle acque determina un incremento delle valenze paesaggistiche dei siti interessati

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

Page 252: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto

14 di 14

Levante Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano (6.10.1)

DESCRIZIONE MISURA: Le misure in argomento saranno finalizzate a ridurre l’apporto di inquinanti veicolati dal fiume Isonzo nel mare Adriatico

(baia di Panzano) ma originati in massima parte in territorio sloveno; stante il carattere transfrontaliero della criticità, le misure richiedono

necessariamente il coordinamento con la Repubblica di Slovenia, già peraltro avviato attraverso la Commissione Mista per l’Idroeconomia istituita

dal Trattato di Osimo.

EFFETTI: Le misure di coordinamento transfrontaliero avranno quale effetto quello di migliorare complessivamente la qualità delle acque costiere

antistanti il bacino del Levante, ed in particolare quelle della baia di Panzano, attualmente interessato da inquinamento microbiologico e da metalli

pesanti (mercurio). Si evidenzia che tale condizione inibisce, al momento attuale, l’utilizzo balneare delle acque costiere nella baia di Panzano.

CATEGORIE ELEMENTI 

RAPPRESENTATIVI 

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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale

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FREQ

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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ACQUA

USI DELL'ACQUA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO

no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI si no no si + riduzione dell'inquinamento microbiologico e da

metalli pesanti sul fiume Isonzo

QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +

riduzione dell'inquinamento microbiologico e da metalli pesanti in corrispondenza dell'apparato di foce

QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE si no no no + riduzione dell'inquinamento microbiologico e da

metalli pesanti

SUOLO E SOTTOSUOLO

URBANIZZAZIONE si no no no - possibili maggiori oneri per la depurazione delle acque reflue a carico dei centri abitati in territorio sloveno

SITI CONTAMINATI,BONIFICHE si no no no - possibili oneri per le azioni di bonifica delle

miniere di mercurio, in territorio sloveno USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

RETE NATURA 2000 si no no si + incremento della biodiversità del fiume Isonzo e dell'apparato di foce

ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si + incremento della biodiversità del fiume Isonzo e

dell'apparato di foce

ECONOMIA E SOCIETA'

AGRICOLTURA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

TERZIARIO INCLUSO TURISMO si no no si +

lil miglioramento della qualità delle acque costiere può costituire presupposto per la balneabilità delle zone costiere

ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…

si no no si +

lil miglioramento della qualità delle acque costiere può costituire presupposto per lo sviluppo delle attività di molluschicoltura, già in parte presenti nell'area

PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-

CULTURALE

AMBITI PAESAGGISTICI no si no si + il miglioramento dell'assetto quali-quantitativo delle acque determina un incremento delle valenze paesaggistiche dei siti interessati

SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato

POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no

0 nessun effetto significativo segnalato

Page 253: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 11

ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELLE MISURE SIGNIFICATIVE RISPETTO ALL’ALL. II DIRETTIVA 42/2001/CE

ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLOARIA CLIMA

USI D

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LE

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FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 0 36 0 2 34 0 29 6 1 14 22 0 14 22 0 5 31 0 23 13 0 29 7 0 7 29 0 24 12 0 23 13 0 10 26 0 7 29 0 7 29 0 0 36 0

ADIGE 0 36 0 3 33 0 28 7 1 15 21 0 14 22 0 8 28 0 26 10 0 30 6 0 4 32 0 24 12 0 22 14 0 9 27 0 7 29 0 8 28 0 0 36 0

BRENTA 0 41 0 17 24 0 35 4 2 14 25 2 14 26 1 10 31 0 31 10 0 31 10 0 24 17 0 28 11 2 26 15 0 12 29 0 12 29 0 0 41 0 11 30 0

LAGUNA DI VENEZIA 4 25 0 3 26 0 26 3 0 4 25 0 4 25 0 0 29 0 20 9 0 22 7 0 0 29 0 24 5 0 22 7 0 7 22 0 6 23 0 7 22 0 6 23 0

SILE 0 34 0 11 23 0 25 8 1 9 25 0 11 23 0 8 26 0 25 9 0 28 6 0 0 34 0 24 10 0 24 10 0 10 24 0 0 34 0 0 34 0 9 25 0

PIAVE 0 37 0 14 23 0 30 5 2 12 24 1 11 25 1 8 29 0 26 11 0 29 8 0 23 14 0 3 6 1 23 14 0 7 30 0 14 23 0 0 37 0 11 26 0

PIANURA LIVENZA PIAVE 0 34 0 11 23 0 18 14 2 12 22 0 10 23 1 7 27 0 18 16 0 20 14 0 0 34 0 18 16 0 15 19 0 12 22 0 0 34 0 0 34 0 0 34 0PIANURA LIVENZA PIAVE

LIVENZA 0 36 0 12 24 0 21 13 2 13 23 0 11 24 1 7 29 0 20 16 0 23 13 0 16 20 0 21 15 0 18 18 0 11 25 0 11 25 0 0 36 0 12 24 0

LEMENE 0 35 0 12 23 0 20 13 2 13 22 0 12 22 1 9 26 0 19 16 0 22 13 0 15 20 0 19 16 0 18 17 0 11 24 0 13 22 0 0 35 0 12 23 0

TAGLIAMENTO 0 36 0 12 24 0 21 13 2 13 23 0 11 24 1 7 29 0 20 16 0 23 13 0 16 20 0 21 15 0 0 36 0 11 25 0 0 36 0 0 36 0 12 24 0

0 35 0 11 24 0 21 12 2 12 23 0 11 23 1 9 26 0 19 16 0 21 14 0 0 35 0 19 16 0 0 35 0 11 24 0 13 22 0 0 35 0 12 23 0LAGUNA MARANO GRADO 0 35 0 11 24 0 21 12 2 12 23 0 11 23 1 9 26 0 19 16 0 21 14 0 0 35 0 19 16 0 0 35 0 11 24 0 13 22 0 0 35 0 12 23 0

SLIZZA 0 34 0 10 24 0 18 15 1 12 22 0 0 34 0 0 34 0 20 14 0 22 12 0 7 27 0 0 34 0 0 34 0 9 25 0 2 32 0 0 34 0 0 34 0

ISONZO 0 37 0 13 24 0 20 15 2 14 23 0 11 25 1 7 30 0 20 17 0 24 13 0 0 37 0 20 17 0 12 25 0 11 26 0 11 26 0 0 37 0 12 25 0

LEVANTE 0 37 0 12 25 0 19 16 2 13 24 0 11 25 1 7 30 0 20 17 0 24 13 0 16 21 0 21 16 0 17 20 0 11 26 0 12 25 0 0 37 0 12 25 0

TOTALE 4 493 0 143 354 0 331 144 22 170 324 3 145 343 9 92 405 0 307 190 0 348 149 0 128 369 0 266 201 3 220 277 0 142 355 0 108 389 0 22 475 0 109 388 0

Distribuzione in percentuale 0,80% 99,20% 0,00% 28,77% 71,23% 0,00% 66,60% 28,97% 4,43% 34,21% 65,19% 0,60% 29,18% 69,01% 1,81% 18,51% 81,49% 0,00% 61,77% 38,23% 0,00% 70,02% 29,98% 0,00% 25,75% 74,25% 0,00% 56,60% 42,77% 0,64% 44,27% 55,73% 0,00% 28,57% 71,43% 0,00% 21,73% 78,27% 0,00% 4,43% 95,57% 0,00% 21,93% 78,07% 0,00%

☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

1 di 2

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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 11

ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELLE MISURE SIGNIFICATIVE RISPETTO ALL’ALL. II DIRETTIVA 42/2001/CE

SALUTE POPOLAZIONEECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALEBIODIVERSITA', FLORA E FAUNA

BACINI

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23 13 0 23 13 0 15 21 0 13 23 0 0 36 0 4 32 0 9 27 0 7 29 0 3 33 0 29 7 0 7 28 1

26 10 0 26 10 0 18 18 0 10 26 0 24 12 0 5 31 0 18 18 0 7 29 0 4 32 0 7 29 0 8 27 1

29 11 1 29 11 1 18 23 0 8 33 0 26 15 0 4 37 0 21 20 0 17 24 0 6 35 0 0 41 0 22 18 1

LAGUNA DI VENEZIA

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PIANURA LIVENZA PIAVE

20 9 0 21 8 0 9 16 4 10 17 2 8 20 1 2 26 1 17 12 0 7 22 0 4 25 0 26 3 0 4 24 1

26 7 1 26 7 1 15 19 0 6 28 0 24 10 0 3 31 0 17 17 0 16 18 0 5 29 0 0 34 0 19 14 1

27 9 1 27 9 1 16 21 0 5 32 0 24 13 0 2 35 0 18 19 0 15 22 0 4 33 0 0 37 0 21 15 1

26 7 1 26 7 1 13 21 0 0 34 0 11 23 0 3 31 0 0 34 0 16 18 0 5 29 0 0 34 0 12 21 1PIANURA LIVENZA PIAVE

LIVENZA

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TAGLIAMENTO

27 8 1 27 8 1 15 21 0 6 30 0 23 13 0 3 33 0 10 26 0 16 20 0 5 31 0 0 36 0 15 20 1

28 6 1 28 6 1 11 24 0 7 28 0 20 15 0 3 32 0 12 23 0 0 35 0 5 30 0 0 35 0 14 20 1

27 8 1 27 8 1 10 26 0 10 26 0 14 22 0 3 33 0 7 29 0 16 20 0 5 31 0 0 36 0 15 20 1

26 8 1 26 8 1 9 26 0 9 26 0 12 23 0 3 32 0 11 24 0 16 19 0 5 30 0 0 35 0 14 20 1LAGUNA MARANO GRADO

SLIZZA

ISONZO

LEVANTE

26 8 1 26 8 1 9 26 0 9 26 0 12 23 0 3 32 0 11 24 0 16 19 0 5 30 0 0 35 0 14 20 1

24 10 0 0 34 0 0 34 0 10 24 0 9 25 0 3 31 0 0 34 0 16 18 0 0 34 0 0 34 0 13 20 1

29 7 1 29 7 1 9 28 0 11 26 0 11 26 0 4 33 0 9 28 0 16 21 0 5 32 0 2 35 0 16 20 1

28 8 1 28 8 1 9 28 0 11 26 0 11 26 0 0 37 0 13 24 0 16 21 0 5 32 0 0 37 0 16 20 1

TOTALE

Distribuzione in percentuale

366 121 10 343 144 10 167 326 4 116 379 2 217 279 1 42 454 1 162 335 0 181 316 0 61 436 0 64 433 0 196 287 14

73,64% 24,35% 2,01% 69,01% 28,97% 2,01% 33,60% 65,59% 0,80% 23,34% 76,26% 0,40% 43,66% 56,14% 0,20% 8,45% 91,35% 0,20% 32,60% 67,40% 0,00% 36,42% 63,58% 0,00% 12,27% 87,73% 0,00% 12,88% 87,12% 0,00% 39,44% 57,75% 2,82%

☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

2 di 2

Page 255: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali

1 di 23

Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3250003 Penisola del Cavallino: biotopi litoranei Veneto 2829385,392 19599,61 2829370,05 100,00 IT3270024 Vallona di Loreo Veneto 635289,798 3414,96 635289,80 100,00 IT3230090 Cima Campo - Monte Celado Veneto 18118257,88 23148,81 18118257,90 100,00 IT3250023 Lido di Venezia: biotopi litoranei Veneto 1504824,438 15699,58 1504305,87 99,97 IT3120126 Val Noana Trento 7297611,916 18799,13 7297611,93 100,00 IT3340006 Carso Triestino e Goriziano Friuli 96774058,09 315382,02 95381476,90 98,56 IT2040010 Valle del Braulio - Cresta di Reit Lombardia 35595277,37 25966,14 207186,38 0,58 IT2040013 Val Zebr¨ - Gran Zebr¨ - Monte Confinale Lombardia 37255072,9 30123,86 52207,19 0,14

IT2040014 Valle e Ghiacciaio dei Forni - Val Cedec - Gran Zebr¨ - Cevedale Lombardia 61574397,79 45248,63 482211,00 0,78

IT2070001 Torbiere del Tonale Lombardia 470263,99 4138,94 4761,14 1,01 IT20B0010 Vallazza Lombardia 5297172,51 17302,56 372135,40 7,03 IT20B0014 Chiavica del Moro Lombardia 246199,114 2658,80 127570,75 51,82 IT20B0016 Ostiglia Lombardia 1266937,573 6176,95 1266937,57 100,00 IT3110001 Biotopo Vegetazione Steppica Tartscher Leiten Bolzano 380476,788 3634,93 380476,79 100,00 IT3110002 Biotopo Ontaneto di Sluderno Bolzano 1249283,96 10557,01 1249283,96 100,00 IT3110004 Biotopo Ontaneto di Cengles Bolzano 408645,686 4502,55 408645,67 100,00 IT3110005 Biotopo Ontaneto di Oris Bolzano 461072,788 6522,10 461072,78 100,00 IT3110010 Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg Bolzano 1755408,201 9970,08 1755408,19 100,00

IT3110011 Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 100869968,6 75567,44 99723053,27 98,86

IT3110012 Lacines - Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 80948178,71 64180,88 80802416,45 99,82

IT3110013 Biotopo Delta del Valsura Bolzano 281685,545 3840,09 281685,53 100,00 IT3110014 Biotopo Gisser Auen Bolzano 136200,828 1621,24 136200,82 100,00 IT3110015 Biotopo Hühnerspiel Bolzano 1436908,208 6126,91 1436908,22 100,00 IT3110016 Biotopo Wiesermoos Bolzano 141282,506 1634,03 141282,51 100,00 IT3110017 Parco Naturale Vedrette di Ries - Aurina Bolzano 313137747,3 174043,52 312397690,14 99,76 IT3110018 Ontaneti dell'Aurino Bolzano 251457,184 4039,84 251457,19 100,00 IT3110019 Biotopo Rasner Möser Bolzano 249221,527 2976,18 249221,52 100,00 IT3110020 Biotopo Monte Covolo - Alpe di Nemes Bolzano 2775986,667 7771,51 2775986,63 100,00 IT3110022 Biotopo Ontaneto della Rienza - Dobbiaco Bolzano 163141,179 2100,15 163141,18 100,00

IT3110026 Valle di Funes - Sas De Putia - Rasciesa nel Parco Naturale Puez-Odle Bolzano 52582117,02 71860,87 52582116,99 100,00

IT3110027 Gardena - Valle Lunga - Puez nel Parco Naturale Puez-Odle Bolzano 53959176,19 41858,45 53959176,23 100,00

IT3110029 Parco Naturale dello Sciliar - Catinaccio Bolzano 72930056,47 61699,96 72930056,42 100,00 IT3110030 Biotopo Torbiera Totes Moos Bolzano 41948,674 2671,76 41948,67 100,00 IT3110032 Biotopo Torbiera Tschingger Bolzano 30764,503 1267,05 30764,51 100,00 IT3110031 Biotopo Torbiera Wölfl Bolzano 100765,163 1613,64 100765,16 100,00 IT3110033 Biotopo Buche di Ghiaccio Bolzano 283874,967 2394,76 283874,97 100,00 IT3110034 Biotopo Lago di Caldaro Bolzano 2411505,757 7334,14 2411505,73 100,00 IT3110035 Biotopo Castelfeder Bolzano 1081661,378 8856,01 1081661,41 100,00 IT3110036 Parco Naturale Monte Corno Bolzano 68515835,9 115362,72 68515835,93 100,00 IT3110037 Biotopo Lago di Favogna Bolzano 100970,45 3596,46 100970,45 100,00 IT3110038 Ultimo - Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 279903941,9 143071,71 279901943,60 100,00

IT3110039 Ortles - Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 41886166,55 33787,56 40788675,67 97,38

IT3110040 Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 35171819,88 33280,19 35171819,90 100,00

IT3110041 Jaggl Bolzano 7015999,094 15550,57 7015999,18 100,00 IT3110042 Prati Aridi Rocciosi di Agumes Bolzano 3428,156 258,15 3428,16 100,00 IT3110043 Prati Aridi Rocciosi di Sant`Ottilia Bolzano 1193,567 143,04 1193,57 100,00

IT3110044 Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Schlanderser Leiten Bolzano 245345,111 5902,85 245345,12 100,00

IT3110045 Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Kortscher Leiten Bolzano 555634,529 3232,05 555634,54 100,00

IT3110046 Biotopo Palude della Volpe Bolzano 40350,319 1091,33 40350,32 100,00 IT3110048 Prati dell'Armentara Bolzano 3442337,201 11659,23 3442337,17 100,00 IT3110049 Parco Naturale Fanes - Senes - Braies Bolzano 254193615,9 114382,17 254193615,94 100,00 IT3110050 Parco Naturale Dolomiti di Sesto Bolzano 118916202,3 62456,94 118916202,33 100,00 IT3110051 Biotopo Ahrau di Stegona Bolzano 179188,074 3517,94 179188,07 100,00 IT3120001 Alta Val di Rabbi Trento 44339341,12 29880,63 44339341,12 100,00 IT3120002 Alta Val La Mare Trento 58188521,49 46355,44 58123661,93 99,89 IT3120003 Alta Val del Monte Trento 44645290,15 34564,96 44538808,94 99,76 IT3120004 Val Genova Trento 132409849,1 51459,32 64607,73 0,05 IT3120006 Presanella Trento 159269376,6 82368,56 97640288,69 61,31 IT3120007 Monte Sadron Trento 36508724,6 26632,87 36508724,59 100,00 IT3120008 Val di Tovel Trento 66108272,75 57869,18 64149740,62 97,04

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali

2 di 23

Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3120009 Dolomiti di Brenta Trento 226648125,9 122215,32 66933147,45 29,53 IT3120010 Pale di San Martino Trento 53280786,16 45822,84 53280786,15 100,00 IT3120011 Val Venegia Trento 22373038,61 21776,43 22373038,62 100,00 IT3120012 Cima Bocche - Lusia Trento 30585387,34 30122,20 30585387,30 100,00 IT3120013 Foresta di Paneveggio Trento 12522034,8 25429,71 12522034,84 100,00 IT3120014 Lagorai Orientale Trento 76983167,95 47372,68 76983167,94 100,00 IT3120015 Tre Cime Monte Bondone Trento 2231387,071 7382,71 2220610,50 99,52 IT3120016 Corna Piana Trento 521125,236 3244,59 521125,26 100,00 IT3120017 Campobrun Trento 4262451,111 9849,15 4262451,13 100,00 IT3120018 Scanuppia Trento 5285338,569 10917,86 5285338,55 100,00 IT3120019 Lago Nero Trento 30788,791 712,76 30788,79 100,00 IT3120020 Palu' Longa Trento 60521,483 1040,49 60521,48 100,00 IT3120021 Lago delle Buse Trento 180348,023 2093,08 180348,01 100,00 IT3120022 Palu' dei Mugheri Trento 101191,402 1362,48 101191,40 100,00 IT3120023 Sorte di Bellamonte Trento 107891,386 1412,18 107891,39 100,00 IT3120024 Zona Umida Valfloriana Trento 2033257,464 10135,25 2033257,48 100,00 IT3120025 Selva di Ega Trento 31300,804 1045,54 31300,81 100,00 IT3120026 Becco della Palua Trento 174863,951 1910,43 174863,94 100,00 IT3120027 Canzenagol Trento 33874,45 734,58 33874,45 100,00 IT3120028 Pra delle Nasse Trento 80815,999 1521,22 80816,00 100,00 IT3120029 Sorgente Resenzuola Trento 43391,168 969,36 43391,17 100,00 IT3120030 Fontanazzo Trento 536337,015 3522,15 536337,02 100,00 IT3120031 Masi Carretta Trento 30206,908 704,15 30206,90 100,00 IT3120032 I Mughi Trento 211067,924 2202,25 211067,92 100,00 IT3120033 Palude di Roncegno Trento 205991,3 1890,56 205991,29 100,00 IT3120034 Paludi di Sternigo Trento 244073,081 2534,81 244073,09 100,00 IT3120035 Laghestel di Pine' Trento 906866,472 4140,63 906866,46 100,00 IT3120036 Redebus Trento 103903,076 1643,47 103903,07 100,00 IT3120037 Le Grave Trento 297199,938 2428,51 297199,96 100,00 IT3120038 Inghiaie Trento 301044,517 4360,31 301044,51 100,00 IT3120039 Canneto di Levico Trento 97430,715 1857,41 97430,72 100,00 IT3120040 Lago Pudro Trento 128772,053 1797,90 128772,06 100,00 IT3120041 Lago Costa Trento 38257,664 986,11 38257,66 100,00 IT3120042 Canneti di San Cristoforo Trento 93936,936 1974,41 93936,93 100,00 IT3120043 Pize' Trento 159124,105 2872,65 159124,11 100,00 IT3120044 Monte Barco e Monte della Gallina Trento 1726485,948 7051,11 1726485,98 100,00 IT3120045 Lagabrun Trento 44942,925 923,81 44942,93 100,00 IT3120046 Prati di Monte Trento 59865,555 1089,05 59865,54 100,00 IT3120047 Paluda La Lot Trento 66193,154 1147,82 66193,16 100,00 IT3120048 Laghetto di Vedes Trento 82582,203 1154,12 82582,21 100,00 IT3120049 Lona - Lases Trento 251898,526 5544,71 251898,53 100,00 IT3120050 Torbiera delle Viote Trento 200374,642 1914,56 200374,64 100,00 IT3120051 Stagni della Vela - Soprasasso Trento 866186,269 5691,48 866186,29 100,00 IT3120052 Doss Trento Trento 156853,697 1651,59 156853,70 100,00 IT3120053 Foci dell'Avisio Trento 1332823,892 9994,57 1332823,90 100,00 IT3120054 La Rupe Trento 454138,008 4025,48 454138,00 100,00 IT3120056 Palu' Longia Trento 102022,584 1303,47 102022,58 100,00 IT3120057 Palu' Tremole Trento 39968,728 811,31 39968,73 100,00 IT3120058 Torbiere di Monte Sous Trento 968882,829 6211,43 968882,82 100,00 IT3120059 Palu' di Tuenno Trento 55560,823 1214,63 55560,82 100,00 IT3120060 Forra di S. Giustina Trento 241670,061 4034,26 241670,05 100,00 IT3120061 La Rocchetta Trento 888622,762 8072,36 888622,77 100,00 IT3120062 Malga Flavona Trento 2153525,072 7223,45 2153525,07 100,00 IT3120063 Lago di Tovel Trento 1073010,445 5113,55 1073010,45 100,00 IT3120064 Torbiera del Tonale Trento 621828,714 5338,99 621828,71 100,00 IT3120071 Paludi del Dosson Trento 1216176,71 5560,68 1216176,71 100,00 IT3120072 Paludi di Bocenago Trento 138429,177 1607,48 138429,18 100,00 IT3120073 Paludi di Dare' Trento 949056,671 4893,87 949056,68 100,00 IT3120077 Palu' di Borghetto Trento 79309,897 1290,30 79309,89 100,00 IT3120078 Torbiera Echen Trento 83271,757 1201,51 83271,77 100,00 IT3120079 Lago di Loppio Trento 1125928,091 5685,36 1125928,09 100,00 IT3120080 Laghetti di Marco Trento 355758,432 2820,14 355758,43 100,00 IT3120081 Pra dall'Albi - Cei Trento 1165555,11 8975,51 1165555,10 100,00 IT3120082 Taio di Nomi Trento 52924,411 1346,82 52924,40 100,00

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali

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Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3120083 Muga Bianca Trento 1115068 5192,50 1115067,99 100,00 IT3120084 Roncon Trento 29055,37 825,23 29055,36 100,00 IT3120085 Il Laghetto Trento 67043,711 1450,64 67043,71 100,00 IT3120086 Servis Trento 3235699,599 10298,37 3235699,62 100,00 IT3120087 Laghi e abisso di Lamar Trento 248521,6 3436,33 248521,61 100,00 IT3120088 Palu' di Monte Rovere Trento 158215,383 1593,99 158215,38 100,00 IT3120089 Montepiano - Palu' di Fornace Trento 334175,273 3041,79 334175,28 100,00 IT3120090 Monte Calvo Trento 11883,051 518,89 11883,05 100,00 IT3120091 Albere' di Tenna Trento 68223,722 1213,24 68223,73 100,00 IT3120092 Passo del Broccon Trento 3447859,068 10039,42 3447859,08 100,00 IT3120095 Bocca d'Ardole - Corno della Paura Trento 1783810,128 7149,09 1783810,14 100,00 IT3120097 Catena di Lagorai Trento 28555226,98 42486,76 28555227,03 100,00 IT3120098 Monti Lessini Nord Trento 7922740,492 15781,88 7922740,46 100,00 IT3120099 Piccole Dolomiti Trento 12290209,84 23212,68 12290195,11 100,00 IT3120100 Pasubio Trento 18359058,64 24575,22 18359058,61 100,00 IT3120102 Lago di Santa Colomba Trento 59687,295 1226,03 59687,29 100,00 IT3120103 Monte Baldo di Brentonico Trento 20615621,56 25976,03 16228773,92 78,72 IT3120104 Monte Baldo - Cima Valdritta Trento 4559747,698 14190,28 4527289,35 99,29 IT3120105 Burrone di Ravina Trento 5271027,615 11821,95 5271027,61 100,00 IT3120106 Nodo del Latemar Trento 18624195,77 20229,57 18624195,76 100,00 IT3120107 Val Cadino Trento 11099532,97 22317,15 11099532,95 100,00 IT3120108 Val San Nicolò Trento 7153458,204 17832,02 7153458,20 100,00 IT3120110 Terlago Trento 1093028,916 7029,46 1093028,90 100,00 IT3120111 Manzano Trento 1004942,837 4629,65 1004942,84 100,00 IT3120112 Arnago Trento 1572664,415 5388,98 1572664,42 100,00 IT3120113 Molina - Castello Trento 492422,365 7963,14 492422,32 100,00 IT3120114 Monte Zugna Trento 16962366,17 23294,85 16962366,16 100,00 IT3120116 Monte Malachin Trento 1603679,453 7808,97 1603679,44 100,00 IT3120117 Ontaneta di Croviana Trento 228873,756 4091,95 228873,77 100,00 IT3120118 Lago (Val di Fiemme) Trento 119764,778 2646,01 119764,77 100,00 IT3120119 Val Duron Trento 7609328,032 15437,88 7609328,06 100,00 IT3120121 Carbonare Trento 121301,288 1576,55 121301,28 100,00 IT3120122 Gocciadoro Trento 194165,81 2617,72 194165,83 100,00 IT3120123 Assizzi - Vignola Trento 875720,379 7254,64 875720,40 100,00 IT3120124 Torcegno Trento 501202,281 3555,95 501202,27 100,00 IT3120125 Zaccon Trento 3712114,574 9935,32 3712114,61 100,00 IT3120128 Alta Val Stava Trento 17753158,62 19573,43 17753158,60 100,00 IT3120129 Ghiacciaio Marmolada Trento 4628427,816 12296,55 4628427,82 100,00 IT3120130 Il Colo Trento 2875,873 236,57 2875,87 100,00 IT3120131 Grotta Uvada Trento 11644,869 407,69 11644,87 100,00 IT3120132 Grotta di Ernesto Trento 10595,233 397,51 10595,24 100,00 IT3120134 Grotta del Calgeron Trento 9183,222 373,13 9183,22 100,00 IT3120135 Grotta della Bigonda Trento 12269,054 420,97 12269,05 100,00 IT3120136 Bus della Spia Trento 6601,636 322,75 6601,63 100,00 IT3120138 Grotta Cesare Battisti Trento 4469,502 274,23 4469,50 100,00 IT3120139 Grotta di Costalta Trento 5435,019 291,66 5435,02 100,00 IT3120141 Grotta della Lovara Trento 9477,577 373,99 9477,57 100,00 IT3120142 Val Campelle Trento 11362159,52 25277,43 11362159,54 100,00 IT3120143 Valle del Vanoi Trento 32471280,61 27533,35 32471280,64 100,00 IT3120144 Valle del Verdes Trento 21860409,56 21407,44 21860409,56 100,00 IT3120146 Laghetto delle Regole Trento 205397,439 1852,12 205397,44 100,00 IT3120147 Monti Lessini Ovest Trento 10279627,09 16823,50 10279627,07 100,00 IT3120149 Monte Ghello Trento 1473335,461 8805,57 1473335,44 100,00 IT3120150 Talpina - Brentonico Trento 2451355,77 9160,60 2451355,77 100,00 IT3120156 Adige Trento 141009,003 6530,32 141009,00 100,00 IT3210002 Monti Lessini: Cascate di Molina Veneto 2328413,564 14333,35 2328413,61 100,00 IT3210006 Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora Veneto 1708777,545 11965,38 1708777,50 100,00 IT3210008 Fontanili di Povegliano Veneto 1179004,913 5538,06 1179004,91 100,00 IT3210012 Val Galina e Progno Borago Veneto 9892229,551 20582,85 9892229,60 100,00 IT3210013 Palude del Busatello Veneto 4430362,857 17844,93 4430362,89 100,00 IT3210014 Palude del Feniletto - Sguazzo del Vallese Veneto 1669128,561 8328,70 1669128,54 100,00 IT3210015 Palude di Pellegrina Veneto 1108814,493 6738,86 1108814,50 100,00 IT3210016 Palude del Brusà - Le Vallette Veneto 1706245,893 10315,97 1706245,89 100,00 IT3210019 Sguazzo di Rivalunga Veneto 1859385,233 6267,42 1859385,27 100,00

Page 258: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali

4 di 23

Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3210021 Monte Pastello Veneto 17502774,48 23902,75 17502774,46 100,00 IT3210039 Monte Baldo Ovest Veneto 65099884,28 66986,67 13151431,55 20,20

IT3210040 Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine Veneto 138723508 179316,44 138723507,98 100,00

IT3210041 Monte Baldo Est Veneto 27624571,51 56623,66 27624571,52 100,00 IT3210042 Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine Veneto 20901398,09 149378,64 20901398,28 100,00

IT3210043 Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest Veneto 4755975,514 95331,55 4755975,42 100,00

IT3220002 Granezza Veneto 13031848,37 17487,32 13031848,36 100,00 IT3220005 Ex Cave di Casale - Vicenza Veneto 362114,665 2582,79 362114,66 100,00

IT3220007 Fiume Brenta dal confine trentino a Cismon del Grappa Veneto 16799141,85 63744,98 16799141,87 100,00

IT3220008 Buso della rana Veneto 6363,557 298,30 6363,55 100,00 IT3220036 Altopiano dei Sette Comuni Veneto 149883855,1 87196,71 149883855,14 100,00 IT3220037 Colli Berici Veneto 127681456,5 95416,35 127681456,38 100,00 IT3220038 Torrente Valdiezza Veneto 329193,132 16793,43 329193,12 100,00 IT3220039 Biotopo "Le Poscole" Veneto 1494793,127 10659,79 1494793,15 100,00 IT3220040 Bosco di Dueville e risorgive limitrofe Veneto 7147412,573 278858,04 7147412,47 100,00 IT3230003 Gruppo del Sella Veneto 4492315,218 10718,99 4492315,21 100,00 IT3230005 Gruppo Marmolada Veneto 13048060,6 19855,37 13048060,71 100,00 IT3230006 Val Visdende - Monte Peralba - Quaterna' Veneto 141662179 73088,48 141605953,62 99,96 IT3230017 Monte Pelmo - Mondeval - Formin Veneto 110650367,7 88563,21 110650367,81 100,00 IT3230019 Lago di Misurina Veneto 753371,957 4622,72 753371,98 100,00 IT3230022 Massiccio del Grappa Veneto 224737076,4 142333,15 224737076,30 100,00 IT3230025 Gruppo del Visentin: M. Faverghera - M. Cor Veneto 15623228,48 24259,64 15623228,51 100,00 IT3230026 Passo di San Boldo Veneto 382481,559 2901,77 382481,57 100,00 IT3230027 Monte Dolada Versante S.E. Veneto 6592543,236 13188,14 6592543,28 100,00 IT3230031 Val Tovanella Bosconero Veneto 88457645,03 52522,93 88457645,08 100,00 IT3230035 Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo Veneto 28446273,41 29268,01 28446273,49 100,00 IT3230042 Torbiera di Lipoi Veneto 654882,87 5347,77 654882,84 100,00

IT3230043 Pale di San Martino: Focobon, Pape-San Lucano, Agner - Croda Granda Veneto 109096739,1 65776,99 109096739,20 100,00

IT3230044 Fontane di Nogare' Veneto 2119568,292 9416,67 2119568,27 100,00 IT3230045 Torbiera di Antole Veneto 246987,766 2656,08 246987,77 100,00 IT3230047 Lago di Santa Croce Veneto 7880999,447 14369,39 7880999,46 100,00 IT3230060 Torbiere di Danta Veneto 2053189,978 10603,94 2053189,97 100,00 IT3230063 Torbiere di Lac Torond Veneto 378202,102 2942,31 378202,08 100,00

IT3230067 Aree palustri di Melere - Monte Gal e boschi di Col d'Ongia Veneto 1106816,178 8453,99 1106816,18 100,00

IT3230068 Valpiana - Valmorel (Aree palustri) Veneto 1262989,601 5855,09 1262989,63 100,00 IT3230071 Dolomiti di Ampezzo Veneto 113621435,4 76945,42 113621435,41 100,00 IT3230077 Foresta del Cansiglio Veneto 50602115,19 43757,53 50602115,18 100,00

IT3230078 Gruppo del Popera - Dolomiti di Auronzo e di Val Comelico Veneto 89245173,46 72518,07 89245173,44 100,00

IT3230080 Val Talagona - Gruppo Monte Cridola - Monte Duranno Veneto 122526983,5 67634,72 122526979,87 100,00

IT3230081 Gruppo Antelao - Marmarole - Sorapis Veneto 170696208 74418,21 170696208,10 100,00 IT3230083 Dolomiti Feltrine e Bellunesi Veneto 313838470,5 177722,78 313838470,32 100,00 IT3230084 Civetta - Cime di San Sebastiano Veneto 65975558,21 68165,49 65975558,17 100,00

IT3230085 Comelico - Bosco della Digola - Brentoni - Tudaio Veneto 120853949,9 88586,60 120853934,33 100,00

IT3230088 Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba Veneto 32357013,21 121009,57 32357013,16 100,00

IT3240002 Colli Asolani Veneto 22018614,96 33854,47 22018614,92 100,00 IT3240003 Monte Cesen Veneto 36967496,91 31678,40 36967496,92 100,00 IT3240004 Montello Veneto 50691605,96 40276,08 50691606,00 100,00 IT3240005 Perdonanze e corso del Monticano Veneto 3641352,172 40967,78 3641352,17 100,00 IT3240006 Bosco di Basalghelle Veneto 138327,023 1649,06 138327,02 100,00 IT3240008 Bosco di Cessalto Veneto 275478,88 2691,30 275478,88 100,00 IT3240012 Fontane Bianche di Lancenigo Veneto 641783,691 4092,73 641783,69 100,00 IT3240014 Laghi di Revine Veneto 1192046,998 6964,93 1192046,97 100,00 IT3240015 Palu' del Quartiere del Piave Veneto 6915892,234 21388,00 6915892,20 100,00 IT3240016 Bosco di Gaiarine Veneto 21080,636 572,55 21080,63 100,00 IT3240017 Bosco di Cavalier Veneto 94320,855 1445,77 94320,87 100,00 IT3240028 Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest Veneto 14901651,6 51873,34 14901651,65 100,00

IT3240029 Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano Veneto 19550704,85 269923,66 19550704,60 100,00

IT3240030 Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia Veneto 47521776,65 142189,37 47521776,74 100,00

IT3240031 Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio Veneto 7526543,403 102896,77 7526543,47 100,00

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali

5 di 23

Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3240032 Fiume Meschio Veneto 395724,842 42559,89 395724,81 100,00 IT3240033 Fiumi Meolo e Vallio Veneto 854128,494 93283,19 854128,51 100,00 IT3250006 Bosco di Lison Veneto 55650,904 1119,93 55650,91 100,00 IT3250008 Ex Cave di Villetta di Salzano Veneto 644872,885 4622,35 644872,88 100,00 IT3250010 Bosco di Carpenedo Veneto 129148,691 3221,86 129148,73 100,00 IT3250013 Laguna del Mort e Pinete di Eraclea Veneto 2140726,493 19664,77 2115915,57 98,84 IT3250016 Cave di Gaggio Veneto 1149833,323 7431,90 1149833,32 100,00 IT3250017 Cave di Noale Veneto 434494,453 3297,48 434494,44 100,00 IT3250021 Ex Cave di Martellago Veneto 502233,729 4152,67 502233,73 100,00 IT3250022 Bosco Zacchi Veneto 7512,774 366,96 7512,77 100,00 IT3250030 Laguna medio-inferiore di Venezia Veneto 263853013,2 90114,28 263853012,84 100,00 IT3250031 Laguna superiore di Venezia Veneto 201870036,2 87855,20 201870036,20 100,00 IT3250032 Bosco Nordio Veneto 1569830,239 11143,60 1569830,20 100,00 IT3250033 Laguna di Caorle - Foce del Tagliamento Veneto 43858495,71 102920,28 43858471,69 100,00 IT3250034 Dune residue del Bacucco Veneto 128970,759 1912,67 115836,46 89,82

IT3250044 Fiumi Reghena e Lemene - Canale Taglio e rogge limitrofe - Cave di Cinto Caomaggiore Veneto 6396311,424 171239,62 6396311,27 100,00

IT3260017 Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco Veneto 150964430,3 91630,39 150964205,60 100,00 IT3260018 Grave e Zone umide della Brenta Veneto 38481697,84 103523,92 38481697,87 100,00

IT3260022 Palude di Onara e corso d'acqua di risorgiva S. Girolamo Veneto 1483704,645 21671,49 1483704,63 100,00

IT3260023 Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga Veneto 271297,181 33743,15 271297,21 100,00 IT3270003 Dune di Donada e Contarina Veneto 1054390,662 7567,84 1054390,63 100,00 IT3270004 Dune di Rosolina e Volto Veneto 1149727,271 9940,94 1149727,29 100,00 IT3270007 Gorghi di Trecenta Veneto 199645,458 4378,33 199645,46 100,00 IT3270017 Delta del Po: tratto terminale e delta veneto Veneto 253635353,4 627553,76 90946455,50 35,86 IT3310001 Dolomiti Friulane Friuli 367781528 140229,46 367781523,15 100,00 IT3310002 Val Colvera di Jof Friuli 3962918,438 10606,02 3962918,42 100,00 IT3310003 Monte Ciaurlec e Forra del Torrente Cosa Friuli 8758723,87 17349,81 8758723,84 100,00 IT3310004 Forra del Torrente Cellina Friuli 2896519,151 13787,29 2896519,13 100,00 IT3310005 Torbiera di Sequals Friuli 135391,734 1468,92 135391,74 100,00 IT3310006 Foresta del Cansiglio Friuli 27154840,27 28825,30 27154840,26 100,00 IT3310007 Greto del Tagliamento Friuli 27233320,29 35379,60 27233320,28 100,00 IT3310008 Magredi di Tauriano Friuli 3695603,182 10928,75 3695603,15 100,00 IT3310009 Magredi del Cellina Friuli 43783214,94 40477,46 43783214,85 100,00 IT3310010 Risorgive del Vinchiaruzzo Friuli 2616902,274 8023,44 2616902,27 100,00 IT3310011 Bosco Marzinis Friuli 105732,925 3406,01 105732,93 100,00 IT3310012 Bosco Torrate Friuli 106271,386 2019,82 106271,38 100,00 IT3320001 Gruppo del Monte Coglians Friuli 54128574,67 51711,79 53968522,91 99,70 IT3320002 Monti Dimon e Paularo Friuli 7030066,345 15236,85 7030066,33 100,00 IT3320003 Creta di Aip e Sella di Lanza Friuli 39020223,17 37285,45 38991025,58 99,93 IT3320004 Monte Auernig e Monte Corona Friuli 4662322,742 16371,56 4638286,55 99,48 IT3320005 Valloni di Rio Bianco e di Malborghetto Friuli 46742353,7 40450,17 46697581,22 99,90 IT3320006 Conca di Fusine Friuli 36089998,98 30087,64 35997778,73 99,74 IT3320007 Monti Bivera e Clapsavon Friuli 18337140,14 23254,61 18337140,16 100,00 IT3320008 Col Gentile Friuli 10397002,3 17736,93 10397002,28 100,00 IT3320009 Zuc dal Bor Friuli 14176704,96 20302,43 14176704,98 100,00 IT3320010 Jof di Montasio e Jof Fuart Friuli 80204140,72 47232,48 80204140,72 100,00 IT3320011 Monti Verzegnis e Valcalda Friuli 24096626,09 27690,15 24096626,16 100,00 IT3320012 Prealpi Giulie Settentrionali Friuli 96137481,02 98699,85 96137480,99 100,00 IT3320013 Lago Minisini e Rivoli Bianchi Friuli 4032850,411 12196,76 4032850,42 100,00 IT3320014 Torrente Lerada Friuli 3662258,014 12617,73 3662258,00 100,00 IT3320015 Valle del Medio Tagliamento Friuli 35866611,39 54611,09 35866611,41 100,00 IT3320016 Forra del Cornappo Friuli 2998037,344 10506,28 2998037,38 100,00 IT3320017 Rio Bianco di Taipana e Gran Monte Friuli 17251766,02 30016,20 17251766,01 100,00 IT3320018 Forra del Pradolino e Monte Mia Friuli 10127669,79 17905,39 10127669,81 100,00 IT3320019 Monte Matajur Friuli 2140162,785 12151,66 2140162,78 100,00 IT3320020 Lago di Ragogna Friuli 827147,724 4216,97 827147,71 100,00 IT3320021 Torbiera di Casasola e Andreuzza Friuli 981949,459 8007,62 981949,47 100,00 IT3320022 Quadri di Fagagna Friuli 620369,286 5414,89 620369,32 100,00 IT3320023 Magredi di Campoformido Friuli 2423969,299 8425,19 2423969,25 100,00 IT3320025 Magredi di Firmano Friuli 575903,691 3839,40 575903,68 100,00 IT3320026 Risorgive dello Stella Friuli 7973618,567 73872,17 7973618,53 100,00 IT3320027 Palude Moretto Friuli 391693,991 4224,50 391694,01 100,00

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali

6 di 23

Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3320028 Palude Selvote Friuli 681082,239 4392,27 681082,24 100,00 IT3320029 Confluenza Fiumi Torre e Natisone Friuli 6053111,05 22370,79 6053111,06 100,00 IT3320030 Bosco di Golena del Torreano Friuli 1401235,991 11237,69 1401235,96 100,00 IT3320031 Paludi di Gonars Friuli 892793,14 8274,96 892793,14 100,00 IT3320032 Paludi di Porpetto Friuli 239052,349 2533,32 239052,34 100,00 IT3320033 Bosco Boscat Friuli 717360,787 4325,61 717360,79 100,00 IT3320034 Boschi di Muzzana Friuli 3510724,815 14621,76 3510724,84 100,00 IT3320035 Bosco Sacile Friuli 1452845,766 5788,25 1452845,76 100,00 IT3320036 Anse del Fiume Stella Friuli 784542,275 7728,66 784542,29 100,00 IT3320037 Laguna di Marano e Grado Friuli 164004681,3 112355,15 161214651,27 98,30 IT3320038 Pineta di Lignano Friuli 1178404,35 4991,51 1178404,34 100,00 IT3330001 Palude del Preval Friuli 139090,421 2393,14 139090,43 100,00 IT3330002 Colle di Medea Friuli 415584,468 4086,33 415584,46 100,00 IT3330005 Foce dell'Isonzo - Isola della Cona Friuli 26754238,63 47636,69 14101866,88 52,71 IT3330006 Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia Friuli 8622312,907 26083,11 3006357,80 34,87 IT3330007 Cavana di Monfalcone Friuli 1337861,839 9097,19 1184295,84 88,52 SI3000276 Kras Slovenia 476205823 295513,12 318856993,82 66,96 SI3000223 Reka Slovenia 2740682,763 96963,42 2740682,76 100,00 SI3000226 Dolina Vipave Slovenia 14686770,32 140992,73 14686770,33 100,00 SI3000254 SoÞa z Volarjo Slovenia 14028443,57 64202,22 14028443,57 100,00 SI3000196 Breginjski Stol Slovenia 15777356,6 42552,18 15777356,60 100,00 SI3000119 Porezen Slovenia 8499991,653 23525,65 7304156,52 85,93 SI3000232 Notranjski trikotnik Slovenia 152571619,7 1512,48 33500,36 0,02 SI3000031 Pod BuÞnico - meliÜÞa Slovenia 40766,57048 1379,54 40766,57 100,00 SI3000032 Pri Modreju - meliÜÞa Slovenia 110697,6884 2108,01 110697,69 100,00 SI3000033 Pod Mijo - meliÜÞa Slovenia 289260,0824 3579,68 289260,08 100,00 SI3000123 Divja jama nad Plavmi Slovenia 471883,3996 2984,87 471883,40 100,00 SI3000124 Krasnica Slovenia 768916,9766 3292,52 768916,98 100,00 SI3000125 Potok Ko×banjÜÞek Slovenia 315406,7354 6131,80 315406,74 100,00 SI3000127 Mali vrh nad Grahovim ob BaÞi Slovenia 60694,90697 1506,03 60694,91 100,00 SI3000230 Idrijca s pritoki Slovenia 2590340,173 104654,01 2590340,17 100,00 SI3000077 Kendove robe Slovenia 692501,7863 4594,14 692501,79 100,00 SI3000078 Jelenk Slovenia 614049,9815 5603,78 614049,98 100,00 SI3000081 Jama v Globinah Slovenia 137588,349 1678,18 137588,35 100,00 SI3000082 Ukovnik Slovenia 486325,3066 2932,49 486325,31 100,00 SI3000161 Studenec izvir - izliv v Kanomljico Slovenia 22432,79452 3264,83 22432,79 100,00 SI3000167 Nadi×a s pritoki Slovenia 1356233,771 49589,79 1356233,76 100,00 SI3000023 Otale× - Lazec Slovenia 5205071,61 9972,66 5205071,61 100,00 SI3000024 AvÞe Slovenia 249849,0053 2334,52 249849,01 100,00 SI3000027 LipovÜÞek Slovenia 34707,57244 5057,12 34707,57 100,00 SI3000231 Javorniki - Sne×nik Slovenia 439862144,6 57212,71 93391880,28 21,23 SI3000034 BanjÜÞice - traviÜÞa Slovenia 11778512,51 18240,12 11778512,51 100,00 SI3000258 SuÜaÞki, Smrdejski in Fabski potok Slovenia 310317,2393 17765,13 310317,24 100,00 SI3000222 ZabiÞe Slovenia 8092855,695 13579,68 8092855,75 100,00 SI3000225 Dolina Branice Slovenia 62890092,63 83659,04 62890092,63 100,00 SI3000229 Vrhe nad RaÜo Slovenia 5705246,434 15648,13 5705246,45 100,00 SI3000236 KobariÜko blato Slovenia 588888,5397 6557,51 588888,54 100,00 SI3000084 Jama pod LeÜetnico Slovenia 478652,9731 3004,31 478652,97 100,00 SI3000255 Trnovski gozd - Nanos Slovenia 527969599,6 176057,61 434149012,93 82,23 SI3000066 Huda grapa Slovenia 17533,16832 2548,86 17533,17 100,00 SI3000020 Cerkno - Zakri× Slovenia 5694692,83 12908,06 5694692,83 100,00 SI3000253 Julijske Alpe Slovenia 743484249,2 228332,64 418675773,48 56,31 SI3000065 Gorska grapa Slovenia 30610,65243 4289,35 30610,65 100,00 SI3000277 Podbrdo - skalovje Slovenia 22498,08066 949,15 22498,08 100,00 SI3000197 Slavinski Ravnik Slovenia 11951921,74 16038,59 11902740,77 99,59 SI3000198 Lijak Slovenia 369235,5581 2994,14 369235,56 100,00 SI3000209 Jama pod Smogodnico Slovenia 409131,4473 3234,12 409131,45 100,00 SI3000128 Znojile Slovenia 102200,9041 2252,39 102200,90 100,00 SI3000130 Kozja luknja Slovenia 121452,9199 2389,90 121452,92 100,00

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.2: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali

7 di 23

Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3250003 Penisola del Cavallino: biotopi litoranei Veneto 2829385,39 19599,61 2829369,97 100,00 IT3270024 Vallona di Loreo Veneto 635289,80 3414,96 635289,82 100,00 IT3230090 Cima Campo - Monte Celado Veneto 18118257,88 23148,81 18118257,88 100,00 IT3250023 Lido di Venezia: biotopi litoranei Veneto 1504824,44 15699,58 1504305,84 99,97 IT3120126 Val Noana Trento 7297611,92 18799,13 7297611,87 100,00 IT20B0010 Vallazza Lombardia 5297172,51 17302,56 372135,38 7,03 IT3110002 Biotopo Ontaneto di Sluderno Bolzano 1249283,96 10557,01 1249283,96 100,00 IT3110010 Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg Bolzano 1755408,20 9970,08 1755408,20 100,00 IT3110011 Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 100869968,57 75567,44 99723053,20 98,86

IT3110012 Lacines - Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 80948178,71 64180,88 80802416,60 99,82

IT3110013 Biotopo Delta del Valsura Bolzano 281685,55 3840,09 281685,54 100,00 IT3110017 Parco Naturale Vedrette di Ries - Aurina Bolzano 313137747,29 174043,52 312397690,16 99,76 IT3110018 Ontaneti dell'Aurino Bolzano 251457,18 4039,84 251457,18 100,00

IT3110026 Valle di Funes - Sas De Putia - Rasciesa nel Parco Naturale Puez-Odle Bolzano 52582117,02 71860,87 52582116,96 100,00

IT3110029 Parco Naturale dello Sciliar - Catinaccio Bolzano 72930056,47 61699,96 72930056,47 100,00 IT3110034 Biotopo Lago di Caldaro Bolzano 2411505,76 7334,14 2411505,76 100,00 IT3110036 Parco Naturale Monte Corno Bolzano 68515835,90 115362,72 68515835,80 100,00 IT3110038 Ultimo - Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 279903941,95 143071,71 279901943,78 100,00

IT3110039 Ortles - Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 41886166,55 33787,56 40788675,63 97,38

IT3110040 Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 35171819,88 33280,19 35171819,93 100,00

IT3110049 Parco Naturale Fanes - Senes - Braies Bolzano 254193615,85 114382,17 254193615,80 100,00 IT3110050 Parco Naturale Dolomiti di Sesto Bolzano 118916202,33 62456,94 118916202,41 100,00 IT3110051 Biotopo Ahrau di Stegona Bolzano 179188,07 3517,94 179188,08 100,00 IT3120030 Fontanazzo Trento 536337,02 3522,15 536337,02 100,00 IT3120038 Inghiaie Trento 301044,52 4360,31 301044,52 100,00 IT3120061 La Rocchetta Trento 888622,76 8072,36 888622,78 100,00 IT3120077 Palu' di Borghetto Trento 79309,90 1290,30 79309,89 100,00 IT3120082 Taio di Nomi Trento 52924,41 1346,82 52924,42 100,00 IT3120095 Bocca d'Ardole - Corno della Paura Trento 1783810,13 7149,09 1783810,13 100,00 IT3120098 Monti Lessini Nord Trento 7922740,49 15781,88 7922740,51 100,00 IT3120099 Piccole Dolomiti Trento 12290209,84 23212,68 12290195,01 100,00 IT3120100 Pasubio Trento 18359058,64 24575,22 18359058,64 100,00 IT3120156 Adige Trento 141009,00 6530,32 141008,99 100,00 IT3210006 Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora Veneto 1708777,55 11965,38 1708777,48 100,00 IT3210008 Fontanili di Povegliano Veneto 1179004,91 5538,06 1179004,89 100,00 IT3210013 Palude del Busatello Veneto 4430362,86 17844,93 4430362,88 100,00 IT3210014 Palude del Feniletto - Sguazzo del Vallese Veneto 1669128,56 8328,70 1669128,54 100,00 IT3210015 Palude di Pellegrina Veneto 1108814,49 6738,86 1108814,51 100,00 IT3210016 Palude del BrusÓ - Le Vallette Veneto 1706245,89 10315,97 1706245,88 100,00 IT3210019 Sguazzo di Rivalunga Veneto 1859385,23 6267,42 1859385,24 100,00 IT3210039 Monte Baldo Ovest Veneto 65099884,28 66986,67 13151431,60 20,20

IT3210040 Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine Veneto 138723507,99 179316,44 138723508,04 100,00

IT3210041 Monte Baldo Est Veneto 27624571,51 56623,66 27624571,57 100,00 IT3220005 Ex Cave di Casale - Vicenza Veneto 362114,66 2582,79 362114,66 100,00 IT3220036 Altopiano dei Sette Comuni Veneto 149883855,12 87196,71 149883855,27 100,00 IT3230022 Massiccio del Grappa Veneto 224737076,36 142333,15 224737076,42 100,00 IT3230035 Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo Veneto 28446273,41 29268,01 28446273,47 100,00

IT3230043 Pale di San Martino: Focobon, Pape-San Lucano, Agner - Croda Granda Veneto 109096739,11 65776,99 109096739,15 100,00

IT3230071 Dolomiti di Ampezzo Veneto 113621435,41 76945,42 113621435,47 100,00 IT3230077 Foresta del Cansiglio Veneto 50602115,19 43757,53 50602115,26 100,00 IT3230081 Gruppo Antelao - Marmarole - Sorapis Veneto 170696208,03 74418,21 170696208,09 100,00 IT3230083 Dolomiti Feltrine e Bellunesi Veneto 313838470,49 177722,78 313838463,59 100,00 IT3230084 Civetta - Cime di San Sebastiano Veneto 65975558,21 68165,49 65975558,28 100,00 IT3240006 Bosco di Basalghelle Veneto 138327,02 1649,06 138327,02 100,00 IT3240008 Bosco di Cessalto Veneto 275478,88 2691,30 275478,89 100,00 IT3240012 Fontane Bianche di Lancenigo Veneto 641783,69 4092,73 641783,68 100,00 IT3240016 Bosco di Gaiarine Veneto 21080,64 572,55 21080,63 100,00 IT3240017 Bosco di Cavalier Veneto 94320,86 1445,77 94320,86 100,00 IT3250006 Bosco di Lison Veneto 55650,90 1119,93 55650,91 100,00 IT3250008 Ex Cave di Villetta di Salzano Veneto 644872,89 4622,35 644872,87 100,00 IT3250010 Bosco di Carpenedo Veneto 129148,69 3221,86 129148,69 100,00 IT3250016 Cave di Gaggio Veneto 1149833,32 7431,90 1149833,33 100,00 IT3250017 Cave di Noale Veneto 434494,45 3297,48 434494,46 100,00 IT3250021 Ex Cave di Martellago Veneto 502233,73 4152,67 502233,72 100,00 IT3250022 Bosco Zacchi Veneto 7512,77 366,96 7512,78 100,00 IT3250032 Bosco Nordio Veneto 1569830,24 11143,60 1569830,21 100,00 IT3260017 Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco Veneto 150964430,34 91630,39 150964205,68 100,00 IT3260018 Grave e Zone umide della Brenta Veneto 38481697,84 103523,92 38481697,97 100,00 IT3310001 Dolomiti Friulane Friuli 367781527,98 140229,46 367781523,29 100,00 IT3320037 Laguna di Marano e Grado Friuli 164004681,28 112355,15 161214651,24 98,30 IT3330005 Foce dell'Isonzo - Isola della Cona Friuli 26754238,63 47636,69 14101866,83 52,71 IT3330006 Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia Friuli 8622312,91 26083,11 3006357,81 34,87 IT3230089 Dolomiti del Cadore e del Comelico Veneto 703993811,46 378254,89 703785459,53 99,97 IT3311001 Magredi di Pordenone Friuli 101112744,12 131540,09 101112744,19 100,00 IT3321001 Alpi Carniche Friuli 195345389,58 168842,98 194818347,36 99,73 IT3321002 Alpi Giulie Friuli 180769025,09 149436,04 180769025,12 100,00 IT3341002 Aree Carsiche della Venezia Giulia Friuli 122271215,24 329998,30 120878626,13 98,86 IT2040044 Parco Nazionale dello Stelvio Lombardia 597442561,22 203137,01 1319504,77 0,22 IT2070401 Parco Naturale Adamello Lombardia 217225899,95 170991,53 14659,64 0,01 IT20B0008 Paludi di Ostiglia Lombardia 1227733,01 5864,50 1227733,01 100,00 IT3220013 Bosco di Dueville Veneto 3194724,24 13269,05 3194724,22 100,00

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.2: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali

8 di 23

Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al

distretto [m²] % area

interna al distretto

IT3230032 Lago di Busche - Vincheto di Cellarda - Fontane Veneto 5369352,48 21786,80 5369352,48 100,00 IT3230086 Col di Lana - Settsas - Cherz Veneto 23499297,37 25507,40 23499297,33 100,00 IT3230087 Versante Sud delle Dolomiti Feltrine Veneto 80971680,20 85593,04 80971673,55 100,00 IT3240011 Sile: sorgenti, paludi di Morgano e S. Cristina Veneto 12991747,58 29707,86 12991747,56 100,00 IT3240013 Ambito Fluviale del Livenza Veneto 10605526,33 61578,34 10605526,43 100,00

IT3240019 Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele Vecchio Veneto 5385191,33 31461,94 5385191,35 100,00

IT3240023 Grave del Piave Veneto 46875746,30 91985,92 46875746,33 100,00 IT3240024 Dorsale prealpina tra Valdobbiadene e Serravalle Veneto 116220410,02 116611,79 116220410,01 100,00 IT3240025 Campazzi di Onigo Veneto 2128971,80 6349,31 2128971,80 100,00 IT3240026 Prai di Castello di Godego Veneto 15606370,97 28573,93 15606370,95 100,00 IT3240034 Garzaia di Pederobba Veneto 1634140,61 5946,85 1634140,62 100,00 IT3240035 Settolo Basso Veneto 3740828,02 9660,10 3740828,04 100,00

IT3250012 Ambiti Fluviali del Reghena e del Lemene - Cave di Cinto Caomaggiore Veneto 4612596,84 40837,63 4612596,78 100,00

IT3250040 Foce del Tagliamento Veneto 2799028,97 8337,76 2799027,53 100,00 IT3250041 Valle Vecchia - Zumelle - Valli di Bibione Veneto 20889711,34 47512,27 18603434,69 89,06 IT3250042 Valli Zignago - Perera - Franchetti - Nova Veneto 25067367,02 34188,90 25067367,00 100,00 IT3250043 Garzaia della tenuta "Civrana" Veneto 236101,04 1958,47 236101,05 100,00 IT3250045 Palude le Marice - Cavarzere Veneto 464674,09 3077,09 464674,07 100,00 IT3260001 Palude di Onara Veneto 1332356,40 8185,20 1332356,35 100,00 IT3260020 Le Vallette Veneto 133870,51 1920,22 133870,51 100,00 IT3260021 Bacino Val Grande - Lavacci Veneto 510017,60 7990,32 510017,51 100,00 IT3120157 Stelvio Trento 161199972,18 109555,25 161029078,08 99,89 IT3120158 Adamello Presanella Trento 282867735,87 112555,71 128044,57 0,05 IT3120159 Brenta Trento 297405208,63 125877,68 159200160,35 53,53 IT3120160 Lagorai Trento 461924093,78 285033,59 461924093,66 100,00 IT3250046 Laguna di Venezia Veneto 552086937,40 182009,78 552086937,04 100,00 IT3270023 Delta del Po Veneto 250126903,38 481772,98 96595060,58 38,62 SI5000020 Breginjski Stol in Planja Slovenia 15445889,45 59919,39 15445889,45 100,00 SI5000019 Julijske Alpe Slovenia 847756467,17 165615,98 350836763,79 41,38 SI5000025 Trnovski gozd Slovenia 115615109,59 82913,75 115615109,59 100,00 SI5000017 NanoÜÞica - poreÞje Slovenia 19471502,17 4032,63 539628,47 2,77 SI5000002 Sne×nik - Pivka Slovenia 487040335,53 57192,03 93377633,00 19,17 SI5000021 Trnovski gozd - ju×ni rob in Nanos Slovenia 104003100,25 135507,63 97854850,20 94,09 SI5000003 Reka - dolina Slovenia 16562020,83 58260,15 16562020,83 100,00 SI5000023 Kras Slovenia 499862433,78 297664,54 348534465,12 69,73 SI5000007 BanjÜice Slovenia 32336668,95 33965,98 32336668,95 100,00

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

9 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3120156  Italia  Adige  141009.003  Adige  12152501363.753  141009.033  0.001% IT3120091  Italia  Albere' di Tenna  68223.722  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  68223.723  0.001% IT3110040  Italia  Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio  35171819.882  Adige  12152501363.753  35171819.829  0.289% IT3120002  Italia  Alta Val La Mare  58188521.492  Adige  12152501363.753  58123661.857  0.478% IT3120003  Italia  Alta Val del Monte  44645290.151  Fuori distretto     106481.216    IT3120128  Italia  Alta Val Stava  17753158.615  Adige  12152501363.753  17753158.591  0.146% IT3120003  Italia  Alta Val del Monte  44645290.151  Adige  12152501363.753  44538808.974  0.366% IT3120002  Italia  Alta Val La Mare  58188521.492  Fuori distretto     64859.534    IT3120001  Italia  Alta Val di Rabbi  44339341.119  Adige  12152501363.753  44339341.171  0.365% IT3220036  Italia  Altopiano dei Sette Comuni  149883855.119  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  149883854.952  2.620% 

IT3240029  Italia Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano 

19550704.853 Lemene  859375516.272  294265.353  0.034% Livenza  2216053966.650  19256380.599  0.869% Pianura tra Piave e Livenza  452592603.754  58.861  0.000% 

IT3320036  Italia  Anse del Fiume Stella  784542.275  Laguna Marano Grado  1639123278.225  784542.262  0.048% 

IT3230067  Italia Aree palustri di Melere ‐ Monte Gal e boschi di Col d'Ongia 

1106816.178  Piave  4022918526.380  1106816.165  0.028% 

IT3120112  Italia  Arnago  1572664.415  Adige  12152501363.753  1572664.432  0.013% 

IT3120123  Italia  Assizzi ‐ Vignola  875720.379 Adige  12152501363.753  588579.518  0.005% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  287140.862  0.005% 

IT3120026  Italia  Becco della Palua  174863.951  Adige  12152501363.753  174863.950  0.001% IT3220039  Italia  Biotopo "Le Poscole"  1494793.127  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  1494793.165  0.026% IT3110051  Italia  Biotopo Ahrau di Stegona  179188.074  Adige  12152501363.753  179188.067  0.001% IT3110033  Italia  Biotopo Buche di Ghiaccio  283874.967  Adige  12152501363.753  283874.966  0.002% IT3110035  Italia  Biotopo Castelfeder  1081661.378  Adige  12152501363.753  1081661.399  0.009% IT3110013  Italia  Biotopo Delta del Valsura  281685.545  Adige  12152501363.753  281685.525  0.002% IT3110014  Italia  Biotopo Gisser Auen  136200.828  Adige  12152501363.753  136200.819  0.001% IT3110015  Italia  Biotopo Hühnerspiel  1436908.208  Adige  12152501363.753  1436908.138  0.012% IT3110034  Italia  Biotopo Lago di Caldaro  2411505.757  Adige  12152501363.753  2411505.756  0.020% IT3110037  Italia  Biotopo Lago di Favogna  100970.450  Adige  12152501363.753  100970.449  0.001% 

IT3110020  Italia  Biotopo Monte Covolo ‐ Alpe di Nemes  2775987 Drava italiana  161716853.878  1424657.732  0.881% Piave  4022918526.380  1351328.925  0.034% 

IT3110022  Italia  Biotopo Ontaneto della Rienza ‐ Dobbiaco  163141.179  Adige  12152501363.753  163141.182  0.001% IT3110004  Italia  Biotopo Ontaneto di Cengles  408645.686  Adige  12152501363.753  408645.680  0.003% IT3110005  Italia  Biotopo Ontaneto di Oris  461072.788  Adige  12152501363.753  461072.801  0.004% IT3110002  Italia  Biotopo Ontaneto di Sluderno  1249283.960  Adige  12152501363.753  1249283.990  0.010% IT3110046  Italia  Biotopo Palude della Volpe  40350.319  Adige  12152501363.753  40350.316  0.000% IT3110019  Italia  Biotopo Rasner Möser  249221.527  Adige  12152501363.753  249221.542  0.002% 

IT3110045  Italia Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Kortscher Leiten 

555634.529  Adige  12152501363.753  555634.527  0.005% 

IT3110044  Italia Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Schlanderser Leiten 

245345.111  Adige  12152501363.753  245345.123  0.002% 

IT3110030  Italia  Biotopo Torbiera Totes Moos  41948.674  Adige  12152501363.753  41948.663  0.000% IT3110032  Italia  Biotopo Torbiera Tschingger  30764.503  Adige  12152501363.753  30764.509  0.000% IT3110031  Italia  Biotopo Torbiera Wölfl  100765.163  Adige  12152501363.753  100765.165  0.001% IT3110010  Italia  Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg  1755408.201  Adige  12152501363.753  1755408.193  0.014% IT3110001  Italia  Biotopo Vegetazione Steppica Tartscher Leiten  380476.788  Adige  12152501363.753  380476.791  0.003% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

10 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3110016  Italia  Biotopo Wiesermoos  141282.506  Adige  12152501363.753  141282.502  0.001% IT3120095  Italia  Bocca d'Ardole ‐ Corno della Paura  1783810.128  Adige  12152501363.753  1783810.144  0.015% IT3320034  Italia  Boschi di Muzzana  3510724.815  Laguna Marano Grado  1639123278.225  3510724.819  0.214% IT3320033  Italia  Bosco Boscat  717360.787  Laguna Marano Grado  1639123278.225  717360.772  0.044% IT3310011  Italia  Bosco Marzinis  105732.925  Lemene  859375516.272  105732.924  0.012% IT3250032  Italia  Bosco Nordio  1569830.239  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  1569830.226  0.027% IT3320035  Italia  Bosco Sacile  1452845.766  Laguna Marano Grado  1639123278.225  1452845.798  0.089% IT3310012  Italia  Bosco Torrate  106271.386  Lemene  859375516.272  106271.386  0.012% IT3250022  Italia  Bosco Zacchi  7512.774  Lemene  859375516.272  7512.769  0.001% IT3240006  Italia  Bosco di Basalghelle  138327.023  Livenza  2216053966.650  138327.025  0.006% IT3250010  Italia  Bosco di Carpenedo  129148.691  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  129148.683  0.005% IT3240017  Italia  Bosco di Cavalier  94320.855  Pianura tra Piave e Livenza  452592603.754  94320.841  0.021% IT3240008  Italia  Bosco di Cessalto  275478.880  Pianura tra Piave e Livenza  452592603.754  275478.883  0.061% IT3220040  Italia  Bosco di Dueville e risorgive limitrofe  7147412.573  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  7147412.577  0.125% IT3240016  Italia  Bosco di Gaiarine  21080.636  Livenza  2216053966.650  21080.628  0.001% IT3320030  Italia  Bosco di Golena del Torreano  1401235.991  Tagliamento  2744721236.756  1401236.011  0.051% IT3250006  Italia  Bosco di Lison  55650.904  Lemene  859375516.272  55650.902  0.006% IT3120105  Italia  Burrone di Ravina  5271027.615  Adige  12152501363.753  5271027.613  0.043% IT3120136  Italia  Bus della Spia  6601.636  Adige  12152501363.753  6601.631  0.000% IT3220008  Italia  Buso della rana  6363.557  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  6363.559  0.000% 

IT3120017  Italia  Campobrun  4262451 Adige  12152501363.753  4233962.663  0.035% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  28488.388  0.000% 

IT3120042  Italia  Canneti di San Cristoforo  93936.936  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  93936.924  0.002% IT3120039  Italia  Canneto di Levico  97430.715  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  97430.738  0.002% IT3120027  Italia  Canzenagol  33874.450  Adige  12152501363.753  33874.454  0.000% IT3120121  Italia  Carbonare  121301.288  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  121301.295  0.002% 

IT3340006  Italia  Carso Triestino e Goriziano  96774058 Fuori distretto     2083.757    Isonzo  3412387172.162  143499.199  0.004% Levante  1279688440.522  95237977.766  7.442% 

IT3120097  Italia  Catena di Lagorai  28555227 Adige  12152501363.753  11698374.165  0.096% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  16856852.853  0.295% 

IT3330007  Italia  Cavana di Monfalcone  1337861.839  Levante  1279688440.522  1184295.859  0.093% IT3250016  Italia  Cave di Gaggio  1149833.323  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1149833.327  0.045% IT3250017  Italia  Cave di Noale  434494.453  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  434494.473  0.017% 

IT20B0014  Italia  Chiavica del Moro  246199 Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  127570.749  0.004% Fuori distretto     118628.347    

IT3120012  Italia  Cima Bocche ‐ Lusia  30585387 Adige  12152501363.753  30585317.484  0.252% Piave  4022918526.380  69.833  0.000% 

IT3230090  Italia  Cima Campo ‐ Monte Celado  18118257.883  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  18118257.850  0.317% IT3230084  Italia  Civetta ‐ Cime di San Sebastiano  65975558.207  Piave  4022918526.380  65975558.082  1.640% IT3320008  Italia  Col Gentile  10397002.300  Tagliamento  2744721236.756  10397002.327  0.379% IT3330002  Italia  Colle di Medea  415584.468  Isonzo  3412387172.162  415584.467  0.012% 

IT3240002  Italia  Colli Asolani  22018614.958 

Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  11651423.727  0.461% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  7293956.802  0.128% Piave  4022918526.380  1488206.678  0.037% Sile  755069256.206  1585026.822  0.210% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

11 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3220037  Italia  Colli Berici  127681456.532  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  127681456.455  2.232% 

IT3260017  Italia  Colli Euganei ‐ Monte Lozzo ‐ Monte Ricco  150964430 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  43207488.590  1.708% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  107756717.166  1.884% 

IT3230085  Italia  Comelico ‐ Bosco della Digola ‐ Brentoni ‐ Tudaio  120853950 Piave  4022918526.380  108402498.364  2.695% Tagliamento  2744721236.756  12451446.540  0.454% 

IT3320006  Italia  Conca di Fusine  36089999 Fuori distretto     37853.485    Isonzo  3412387172.162  109677.386  0.003% Slizza  190616362.623  35888101.731  18.827% 

IT3320029  Italia  Confluenza Fiumi Torre e Natisone  6053111 Isonzo  3412387172.162  6007738.651  0.176% Laguna Marano Grado  1639123278.225  45372.402  0.003% 

IT3120016  Italia  Corna Piana  521125.236  Adige  12152501363.753  521125.219  0.004% IT3320003  Italia  Creta di Aip e Sella di Lanza  39020223.166  Tagliamento  2744721236.756  38991025.549  1.421% 

IT3270017  Italia  Delta del Po: tratto terminale e delta veneto  253635353.381 

Adige  12152501363.753  2882557.626  0.024% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  69.006  0.000% Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  88063828.811  3.062% Fuori distretto     162687807.112    

IT3230083  Italia  Dolomiti Feltrine e Bellunesi  313838470.491  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  17194955.215  0.301% IT3230071  Italia  Dolomiti di Ampezzo  113621435.408  Piave  4022918526.380  104147451.146  2.589% IT3310001  Italia  Dolomiti Friulane  367781527.980  Livenza  2216053966.650  271308849.829  12.243% IT3120009  Italia  Dolomiti di Brenta  226648125.867  Fuori distretto     159714978.418    IT3230083  Italia  Dolomiti Feltrine e Bellunesi  313838470.491  Piave  4022918526.380  296643515.030  7.374% IT3230071  Italia  Dolomiti di Ampezzo  113621435.408  Adige  12152501363.753  9473984.199  0.078% IT3310001  Italia  Dolomiti Friulane  367781527.980  Piave  4022918526.380  22212616.027  0.552% IT3120009  Italia  Dolomiti di Brenta  226648125.867  Adige  12152501363.753  66933147.531  0.551% IT3310001  Italia  Dolomiti Friulane  367781527.980  Tagliamento  2744721236.756  74260070.932  2.706% IT3120052  Italia  Doss Trento  156853.697  Adige  12152501363.753  156853.699  0.001% IT3270003  Italia  Dune di Donada e Contarina  1054390.662  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1054390.658  0.037% IT3270004  Italia  Dune di Rosolina e Volto  1149727.271  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1149727.281  0.040% 

IT3250034  Italia  Dune residue del Bacucco  128971 Adige  12152501363.753  5827.334  0.000% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  110009.114  0.002% 

IT3220005  Italia  Ex Cave di Casale ‐ Vicenza  362114.665  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  362114.675  0.006% IT3250021  Italia  Ex Cave di Martellago  502233.729  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  502233.727  0.020% IT3250008  Italia  Ex Cave di Villetta di Salzano  644872.885  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  644872.882  0.025% IT3210043  Italia  Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest  4755975.514  Adige  12152501363.753  4755975.526  0.039% 

IT3210042  Italia  Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine  20901398 Adige  12152501363.753  20900331.949  0.172% Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1066.145  0.000% 

IT3220007  Italia Fiume Brenta dal confine trentino a Cismon del Grappa 

16799141.852  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  16799141.835  0.294% 

IT3240032  Italia  Fiume Meschio  395724.842  Livenza  2216053966.650  395724.722  0.018% IT3230088  Italia  Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba  32357013.213  Piave  4022918526.380  32357013.267  0.804% 

IT3240031  Italia  Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio  7526543 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  102798.088  0.004% Sile  755069256.206  7423745.404  0.983% 

IT3240028  Italia  Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest  14901652 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1426858.234  0.056% Sile  755069256.206  13474798.811  1.785% 

IT3240033  Italia  Fiumi Meolo e Vallio  854128 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  798362.901  0.032% Piave  4022918526.380  14625.409  0.000% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

12 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

Sile  755069256.206  41140.104  0.005% 

IT3250044  Italia Fiumi Reghena e Lemene ‐ Canale Taglio e rogge limitrofe ‐ Cave di Cinto Caomagg 

6396311.424  Lemene  859375516.272  6396311.352  0.744% 

IT3330005  Italia  Foce dell'Isonzo ‐ Isola della Cona  26754239 Isonzo  3412387172.162  9627390.491  0.282% Levante  1279688440.522  4474476.194  0.350% 

IT3120053  Italia  Foci dell'Avisio  1332823.892  Adige  12152501363.753  1332823.896  0.011% IT3120030  Italia  Fontanazzo  536337.015  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  536337.031  0.009% IT3240012  Italia  Fontane Bianche di Lancenigo  641783.691  Sile  755069256.206  641783.687  0.085% IT3230044  Italia  Fontane di Nogare'  2119568.292  Piave  4022918526.380  2119568.246  0.053% IT3210008  Italia  Fontanili di Povegliano  1179004.913  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1179004.946  0.041% 

IT3230077  Italia  Foresta del Cansiglio  50602115.185 Livenza  2216053966.650  60356703.775  2.724% Piave  4022918526.380  17400251.658  0.433% 

IT3120013  Italia  Foresta di Paneveggio  12522034.803 Adige  12152501363.753  12457943.917  0.103% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  64090.813  0.001% 

IT3320016  Italia  Forra del Cornappo  2998037.344  Isonzo  3412387172.162  2998037.371  0.088% IT3320018  Italia  Forra del Pradolino e Monte Mia  10127669.786  Isonzo  3412387172.162  10127669.761  0.297% IT3310004  Italia  Forra del Torrente Cellina  2896519.151  Livenza  2216053966.650  2896519.155  0.131% IT3120060  Italia  Forra di S. Giustina  241670.061  Adige  12152501363.753  241670.057  0.002% 

IT3110027  Italia Gardena ‐ Valle Lunga ‐ Puez nel Parco Naturale Puez‐Odle 

53959176.192  Adige  12152501363.753  53959176.219  0.444% 

IT3120129  Italia  Ghiacciaio Marmolada  4628427.816 Adige  12152501363.753  4368900.691  0.036% Piave  4022918526.380  259527.126  0.006% 

IT3120122  Italia  Gocciadoro  194165.810  Adige  12152501363.753  194165.821  0.002% IT3270007  Italia  Gorghi di Trecenta  199645.458  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  199645.472  0.007% IT3220002  Italia  Granezza  13031848.370  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  13031848.367  0.228% 

IT3240030  Italia  Grave del Piave ‐ Fiume Soligo ‐ Fosso di Negrisia  47521776.648 Livenza  2216053966.650  1081.354  0.000% Piave  4022918526.380  47520695.328  1.181% 

IT3260018  Italia  Grave e Zone umide della Brenta  38481697.844  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  38481697.881  0.673% 

IT3310007  Italia  Greto del Tagliamento  27233320.285 Laguna Marano Grado  1639123278.225  1023714.248  0.062% Tagliamento  2744721236.756  26209606.023  0.955% 

IT3120138  Italia  Grotta Cesare Battisti  4469.502  Adige  12152501363.753  4469.507  0.000% IT3120131  Italia  Grotta Uvada  11644.869  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  11644.866  0.000% IT3120134  Italia  Grotta del Calgeron  9183.222  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  9183.228  0.000% IT3120135  Italia  Grotta della Bigonda  12269.054  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  12269.048  0.000% IT3120141  Italia  Grotta della Lovara  9477.577  Adige  12152501363.753  9477.575  0.000% IT3120139  Italia  Grotta di Costalta  5435.019  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  5435.016  0.000% IT3120132  Italia  Grotta di Ernesto  10595.233  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  10595.233  0.000% IT3230081  Italia  Gruppo Antelao ‐ Marmarole ‐ Sorapis  170696208.025  Piave  4022918526.380  170696208.031  4.243% IT3230005  Italia  Gruppo Marmolada  13048060.597  Adige  12152501363.753  36996.964  0.000% 

IT3320001  Italia  Gruppo del Monte Coglians  54128574.674 Tagliamento  2744721236.756  53954615.690  1.966% Piave  4022918526.380  13910.175  0.000% 

IT3230078  Italia Gruppo del Popera ‐ Dolomiti di Auronzo e di Val Comelico 

89245173.464 Drava italiana  161716853.878  281929.947  0.174% Adige  12152501363.753  11398189.890  0.094% Piave  4022918526.380  77565053.627  1.928% 

IT3230003  Italia  Gruppo del Sella  4492315.218 Piave  4022918526.380  4409613.017  0.110% Adige  12152501363.753  82702.145  0.001% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

13 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3230025  Italia  Gruppo del Visentin: M. Faverghera ‐ M. Cor  15623228.481 Piave  4022918526.380  5060342.900  0.126% Livenza  2216053966.650  10562885.584  0.477% 

IT3230005  Italia  Gruppo Marmolada  13048060.597  Piave  4022918526.380  13011063.600  0.323% IT3120032  Italia  I Mughi  211067.924  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  211067.924  0.004% IT3120130  Italia  Il Colo  2875.873  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  2875.877  0.000% IT3120085  Italia  Il Laghetto  67043.711  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  67043.706  0.001% IT3120038  Italia  Inghiaie  301044.517  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  301044.512  0.005% IT3110041  Italia  Jaggl  7015999.094  Adige  12152501363.753  7015999.126  0.058% 

IT3320010  Italia  Jof di Montasio e Jof Fuart  80204140.723 Slizza  190616362.623  29967663.979  15.721% Tagliamento  2744721236.756  50236476.756  1.830% 

IT3120061  Italia  La Rocchetta  888622.762  Adige  12152501363.753  888622.771  0.007% IT3120054  Italia  La Rupe  454138.008  Adige  12152501363.753  454138.037  0.004% 

IT3110012  Italia Lacines ‐ Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa 

80948178.713  Adige  12152501363.753  80802416.491  0.665% 

IT3120045  Italia  Lagabrun  44942.925  Adige  12152501363.753  44942.926  0.000% IT3120035  Italia  Laghestel di Pine'  906866.472  Adige  12152501363.753  906866.468  0.007% IT3120080  Italia  Laghetti di Marco  355758.432  Adige  12152501363.753  355758.429  0.003% IT3120146  Italia  Laghetto delle Regole  205397.439  Adige  12152501363.753  205397.439  0.002% IT3120048  Italia  Laghetto di Vedes  82582.203  Adige  12152501363.753  82582.205  0.001% IT3240014  Italia  Laghi di Revine  1192046.998  Piave  4022918526.380  1192046.981  0.030% IT3120087  Italia  Laghi e abisso di Lamar  248521.600  Adige  12152501363.753  248521.585  0.002% IT3120118  Italia  Lago (Val di Fiemme)  119764.778  Adige  12152501363.753  119764.778  0.001% IT3120041  Italia  Lago Costa  38257.664  Adige  12152501363.753  38257.667  0.000% IT3320013  Italia  Lago Minisini e Rivoli Bianchi  4032850.411  Tagliamento  2744721236.756  4032850.431  0.147% IT3120019  Italia  Lago Nero  30788.791  Adige  12152501363.753  30788.794  0.000% IT3120040  Italia  Lago Pudro  128772.053  Adige  12152501363.753  128772.047  0.001% IT3120021  Italia  Lago delle Buse  180348.023  Adige  12152501363.753  180348.013  0.001% IT3120079  Italia  Lago di Loppio  1125928.091  Adige  12152501363.753  1125928.111  0.009% 

IT3230019  Italia  Lago di Misurina  753371.957 Adige  12152501363.753  59726.723  0.000% Piave  4022918526.380  693645.244  0.017% 

IT3320020  Italia  Lago di Ragogna  827147.724  Laguna Marano Grado  1639123278.225  827147.710  0.050% IT3120102  Italia  Lago di Santa Colomba  59687.295  Adige  12152501363.753  59687.304  0.000% IT3230047  Italia  Lago di Santa Croce  7880999.447  Piave  4022918526.380  7880999.402  0.196% IT3120063  Italia  Lago di Tovel  1073010.445  Adige  12152501363.753  1073010.454  0.009% 

IT3120014  Italia  Lagorai Orientale  76983167.953 Adige  12152501363.753  11972747.999  0.099% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  65010420.046  1.136% 

IT3250013  Italia  Laguna del Mort e Pinete di Eraclea  2140726.493 Pianura tra Piave e Livenza  452592603.754  1735119.623  0.383% Piave  4022918526.380  380795.651  0.009% 

IT3250033  Italia  Laguna di Caorle ‐ Foce del Tagliamento  43858495.710 Lemene  859375516.272  27351032.978  3.183% Tagliamento  2744721236.756  16507438.613  0.601% 

IT3320037  Italia  Laguna di Marano e Grado  164004681.277 Isonzo  3412387172.162  5498.400  0.000% Laguna Marano Grado  1639123278.225  161209153.183  9.835% 

IT3250030  Italia  Laguna medio‐inferiore di Venezia  263853013.240  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  263853013.218  10.431% 

IT3250031  Italia  Laguna superiore di Venezia  201870036.200 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  198369156.186  7.842% Sile  755069256.206  3500877.747  0.464% 

IT3120037  Italia  Le Grave  297199.938  Adige  12152501363.753  297199.939  0.002% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

14 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3250023  Italia  Lido di Venezia: biotopi litoranei  1504824.438  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1504305.902  0.059% IT3120049  Italia  Lona ‐ Lases  251898.526  Adige  12152501363.753  251898.527  0.002% IT3310009  Italia  Magredi del Cellina  43783214.941  Livenza  2216053966.650  43783214.961  1.976% IT3320023  Italia  Magredi di Campoformido  2423969.299  Laguna Marano Grado  1639123278.225  2423969.300  0.148% IT3320025  Italia  Magredi di Firmano  575903.691  Isonzo  3412387172.162  575903.684  0.017% IT3310008  Italia  Magredi di Tauriano  3695603.182  Livenza  2216053966.650  3695603.222  0.167% IT3120062  Italia  Malga Flavona  2153525.072  Adige  12152501363.753  2153525.065  0.018% IT3120111  Italia  Manzano  1004942.837  Adige  12152501363.753  1004942.860  0.008% IT3120031  Italia  Masi Carretta  30206.908  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  30206.914  0.001% 

IT3230022  Italia  Massiccio del Grappa  224737076.362 Brenta Bacchiglione  5720509001.295  117735647.741  2.058% Piave  4022918526.380  107001428.618  2.660% 

IT3120113  Italia  Molina ‐ Castello  492422.365  Adige  12152501363.753  492422.346  0.004% IT3320004  Italia  Monte Auernig e Monte Corona  4662322.742  Tagliamento  2744721236.756  4638286.550  0.169% 

IT3120104  Italia  Monte Baldo ‐ Cima Valdritta  4559747.698 Adige  12152501363.753  4527289.321  0.037% Fuori distretto     32458.383    

IT3210041  Italia  Monte Baldo Est  27624571.506  Adige  12152501363.753  27624571.523  0.227% IT3210039  Italia  Monte Baldo Ovest  65099884.278  Adige  12152501363.753  13151431.611  0.108% 

IT3120103  Italia  Monte Baldo di Brentonico  20615621.557 Fuori distretto     4386847.649    Adige  12152501363.753  16228773.928  0.134% 

IT3210039  Italia  Monte Baldo Ovest  65099884.278  Fuori distretto     51948452.642    IT3120044  Italia  Monte Barco e Monte della Gallina  1726485.948  Adige  12152501363.753  1726485.955  0.014% IT3120090  Italia  Monte Calvo  11883.051  Adige  12152501363.753  11883.049  0.000% IT3240003  Italia  Monte Cesen  36967496.908  Piave  4022918526.380  36967496.958  0.919% 

IT3310003  Italia  Monte Ciaurlec e Forra del Torrente Cosa  8758723.870 Livenza  2216053966.650  687439.054  0.031% Tagliamento  2744721236.756  8071284.837  0.294% 

IT3230027  Italia  Monte Dolada Versante S.E.  6592543.236  Piave  4022918526.380  6592543.243  0.164% IT3120149  Italia  Monte Ghello  1473335.461  Adige  12152501363.753  1473335.450  0.012% IT3120116  Italia  Monte Malachin  1603679.453  Adige  12152501363.753  1603679.461  0.013% IT3320019  Italia  Monte Matajur  2140162.785  Isonzo  3412387172.162  2140162.789  0.063% IT3210021  Italia  Monte Pastello  17502774.479  Adige  12152501363.753  17502774.451  0.144% IT3230017  Italia  Monte Pelmo ‐ Mondeval ‐ Formin  110650367.681  Piave  4022918526.380  110650367.602  2.750% IT3120007  Italia  Monte Sadron  36508724.596  Adige  12152501363.753  36508724.602  0.300% IT3120114  Italia  Monte Zugna  16962366.165  Adige  12152501363.753  16962366.190  0.140% 

IT3240004  Italia  Montello  50691605.962 Piave  4022918526.380  22549186.223  0.561% Sile  755069256.206  28142418.017  3.727% 

IT3120089  Italia  Montepiano ‐ Palu' di Fornace  334175.273  Adige  12152501363.753  334175.256  0.003% IT3320007  Italia  Monti Bivera e Clapsavon  18337140.138  Tagliamento  2744721236.756  18337140.119  0.668% IT3320002  Italia  Monti Dimon e Paularo  7030066.345  Tagliamento  2744721236.756  7030066.318  0.256% 

IT3210040  Italia  Monti Lessini ‐ Pasubio ‐ Piccole Dolomiti Vicentine  138723507.994 Adige  12152501363.753  44344327.138  0.365% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  94379180.856  1.650% 

IT3120098  Italia  Monti Lessini Nord  7922740.492  Adige  12152501363.753  7922740.531  0.065% IT3120147  Italia  Monti Lessini Ovest  10279627.085  Adige  12152501363.753  10279627.112  0.085% IT3210002  Italia  Monti Lessini: Cascate di Molina  2328413.564  Adige  12152501363.753  2328413.625  0.019% IT3210006  Italia  Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora  1708777.545  Adige  12152501363.753  1708777.614  0.014% 

IT3320011  Italia  Monti Verzegnis e Valcalda  24096626.089 Livenza  2216053966.650  1906435.060  0.086% Tagliamento  2744721236.756  22190191.006  0.808% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

15 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3120083  Italia  Muga Bianca  1115068.000  Adige  12152501363.753  1115068.004  0.009% IT3260023  Italia  Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga  271297.181  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  271297.136  0.011% IT3120106  Italia  Nodo del Latemar  18624195.769  Adige  12152501363.753  18624195.797  0.153% IT3120117  Italia  Ontaneta di Croviana  228873.756  Adige  12152501363.753  228873.767  0.002% IT3110018  Italia  Ontaneti dell'Aurino  251457.184  Adige  12152501363.753  251457.199  0.002% 

IT3110039  Italia Ortles ‐ Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio 

41886166.554 Adige  12152501363.753  40788675.777  0.336% Fuori distretto     1097490.822    

IT20B0016  Italia  Ostiglia  1266937.573  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1266937.563  0.044% 

IT3120010  Italia  Pale di San Martino  53280786.158 Adige  12152501363.753  16815.325  0.000% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  51380109.413  0.898% Piave  4022918526.380  1883861.048  0.047% 

IT3230043  Italia Pale di San Martino: Focobon, Pape‐San Lucano, Agner ‐ Croda Granda 

109096739.114 Adige  12152501363.753  100895.599  0.001% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  4754.293  0.000% Piave  4022918526.380  108991088.908  2.709% 

IT3120020  Italia  Palu' Longa  60521.483  Adige  12152501363.753  60521.483  0.000% IT3120056  Italia  Palu' Longia  102022.584  Adige  12152501363.753  102022.588  0.001% IT3120057  Italia  Palu' Tremole  39968.728  Adige  12152501363.753  39968.728  0.000% IT3120022  Italia  Palu' dei Mugheri  101191.402  Adige  12152501363.753  101191.402  0.001% IT3240015  Italia  Palu' del Quartiere del Piave  6915892.234  Piave  4022918526.380  6915892.212  0.172% IT3120077  Italia  Palu' di Borghetto  79309.897  Adige  12152501363.753  79309.898  0.001% IT3120088  Italia  Palu' di Monte Rovere  158215.383  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  158215.383  0.003% IT3120059  Italia  Palu' di Tuenno  55560.823  Adige  12152501363.753  55560.826  0.000% IT3120047  Italia  Paluda La Lot  66193.154  Adige  12152501363.753  66193.156  0.001% IT3320027  Italia  Palude Moretto  391693.991  Laguna Marano Grado  1639123278.225  391693.967  0.024% IT3320028  Italia  Palude Selvote  681082.239  Laguna Marano Grado  1639123278.225  681082.208  0.042% IT3210016  Italia  Palude del Brusà ‐ Le Vallette  1706245.893  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1706245.909  0.059% IT3210013  Italia  Palude del Busatello  4430362.857  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  4430362.875  0.154% IT3210014  Italia  Palude del Feniletto ‐ Sguazzo del Vallese  1669128.561  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1669128.571  0.058% IT3330001  Italia  Palude del Preval  139090.421  Isonzo  3412387172.162  139090.430  0.004% 

IT3260022  Italia Palude di Onara e corso d'acqua di risorgiva S. Girolamo 

1483704.645  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1483704.591  0.059% 

IT3210015  Italia  Palude di Pellegrina  1108814.493  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1108814.493  0.039% IT3120033  Italia  Palude di Roncegno  205991.300  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  205991.301  0.004% IT3120071  Italia  Paludi del Dosson  1216176.710  Adige  12152501363.753  1216176.711  0.010% IT3120072  Italia  Paludi di Bocenago  138429.177  Adige  12152501363.753  138429.178  0.001% IT3120073  Italia  Paludi di Dare'  949056.671  Adige  12152501363.753  949056.651  0.008% IT3320031  Italia  Paludi di Gonars  892793.140  Laguna Marano Grado  1639123278.225  892793.136  0.054% IT3320032  Italia  Paludi di Porpetto  239052.349  Laguna Marano Grado  1639123278.225  239052.360  0.015% IT3120034  Italia  Paludi di Sternigo  244073.081  Adige  12152501363.753  244073.070  0.002% 

IT3110050  Italia  Parco Naturale Dolomiti di Sesto  118916202.331 Adige  12152501363.753  38722882.175  0.319% Drava italiana  161716853.878  79428344.461  49.116% Piave  4022918526.380  764975.598  0.019% 

IT3110049  Italia  Parco Naturale Fanes ‐ Senes ‐ Braies  254193615.850 Adige  12152501363.753  237241098.755  1.952% Piave  4022918526.380  16952517.159  0.421% 

IT3110036  Italia  Parco Naturale Monte Corno  68515835.902  Adige  12152501363.753  68515835.967  0.564% IT3110017  Italia  Parco Naturale Vedrette di Ries ‐ Aurina  313137747.293  Adige  12152501363.753  312397690.183  2.571% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

16 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3110029  Italia  Parco Naturale dello Sciliar ‐ Catinaccio  72930056.472  Adige  12152501363.753  72930056.520  0.600% IT3120092  Italia  Passo del Broccon  3447859.068  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  3447859.043  0.060% IT3230026  Italia  Passo di San Boldo  382481.559  Piave  4022918526.380  382481.549  0.010% 

IT3120100  Italia  Pasubio  18359058.638 Adige  12152501363.753  15628451.581  0.129% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  2730606.983  0.048% 

IT3250003  Italia  Penisola del Cavallino: biotopi litoranei  2829385.392 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  2828710.257  0.112% Sile  755069256.206  659.768  0.000% 

IT3240005  Italia  Perdonanze e corso del Monticano  3641352.172  Livenza  2216053966.650  3641352.151  0.164% 

IT3120099  Italia  Piccole Dolomiti  12290209.840 Adige  12152501363.753  12093653.101  0.100% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  196542.012  0.003% 

IT3320038  Italia  Pineta di Lignano  1178404.350 Laguna Marano Grado  1639123278.225  1106997.799  0.068% Tagliamento  2744721236.756  71406.541  0.003% 

IT3120043  Italia  Pize'  159124.105  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  159124.106  0.003% IT3120081  Italia  Pra dall'Albi ‐ Cei  1165555.110  Adige  12152501363.753  1165555.101  0.010% IT3120028  Italia  Pra delle Nasse  80815.999  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  80815.996  0.001% IT3110042  Italia  Prati Aridi Rocciosi di Agumes  3428.156  Adige  12152501363.753  3428.158  0.000% IT3110043  Italia  Prati Aridi Rocciosi di Sant`Ottilia  1193.567  Adige  12152501363.753  1193.567  0.000% IT3110048  Italia  Prati dell'Armentara  3442337.201  Adige  12152501363.753  3442337.183  0.028% IT3120046  Italia  Prati di Monte  59865.555  Adige  12152501363.753  59865.551  0.000% 

IT3320012  Italia  Prealpi Giulie Settentrionali  96137481.015 Fuori distretto     13066.214    Isonzo  3412387172.162  27192228.665  0.797% Tagliamento  2744721236.756  68945252.345  2.512% 

IT3120006  Italia  Presanella  159269376.594 Adige  12152501363.753  97640288.843  0.803% Fuori distretto     61629087.751    

IT3320022  Italia  Quadri di Fagagna  620369.286  Laguna Marano Grado  1639123278.225  620369.320  0.038% IT3120036  Italia  Redebus  103903.076  Adige  12152501363.753  103903.064  0.001% IT3320017  Italia  Rio Bianco di Taipana e Gran Monte  17251766.018  Isonzo  3412387172.162  17251766.029  0.506% IT3310010  Italia  Risorgive del Vinchiaruzzo  2616902.274  Livenza  2216053966.650  2616902.254  0.118% IT3320026  Italia  Risorgive dello Stella  7973618.567  Laguna Marano Grado  1639123278.225  7973618.619  0.486% IT3120084  Italia  Roncon  29055.370  Adige  12152501363.753  29055.355  0.000% IT3120018  Italia  Scanuppia  5285338.569  Adige  12152501363.753  5285338.598  0.043% IT3120025  Italia  Selva di Ega  31300.804  Adige  12152501363.753  31300.795  0.000% IT3120086  Italia  Servis  3235699.599  Adige  12152501363.753  3235699.609  0.027% IT3210019  Italia  Sguazzo di Rivalunga  1859385.233  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1859385.178  0.065% IT3120029  Italia  Sorgente Resenzuola  43391.168  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  43391.166  0.001% IT3120023  Italia  Sorte di Bellamonte  107891.386  Adige  12152501363.753  107891.382  0.001% IT3120051  Italia  Stagni della Vela ‐ Soprasasso  866186.269  Adige  12152501363.753  866186.300  0.007% IT3120082  Italia  Taio di Nomi  52924.411  Adige  12152501363.753  52924.402  0.000% IT3120150  Italia  Talpina ‐ Brentonico  2451355.770  Adige  12152501363.753  2451355.762  0.020% IT3120110  Italia  Terlago  1093028.916  Adige  12152501363.753  1093028.914  0.009% IT3120078  Italia  Torbiera Echen  83271.757  Adige  12152501363.753  83271.761  0.001% IT3120064  Italia  Torbiera del Tonale  621828.714  Adige  12152501363.753  621828.722  0.005% IT3120050  Italia  Torbiera delle Viote  200374.642  Adige  12152501363.753  200374.642  0.002% IT3230045  Italia  Torbiera di Antole  246987.766  Piave  4022918526.380  246987.767  0.006% 

IT3320021  Italia  Torbiera di Casasola e Andreuzza  981949.459 Laguna Marano Grado  1639123278.225  211590.635  0.013% Tagliamento  2744721236.756  770358.817  0.028% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

17 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3230042  Italia  Torbiera di Lipoi  654882.870  Piave  4022918526.380  654882.883  0.016% IT3310005  Italia  Torbiera di Sequals  135391.734  Tagliamento  2744721236.756  135391.740  0.005% 

IT2070001  Italia  Torbiere del Tonale  470263.990 Adige  12152501363.753  4761.149  0.000% Fuori distretto     465502.856    

IT3230060  Italia  Torbiere di Danta  2053189.978  Piave  4022918526.380  2053189.970  0.051% IT3230063  Italia  Torbiere di Lac Torond  378202.102  Piave  4022918526.380  378202.093  0.009% IT3120058  Italia  Torbiere di Monte Sous  968882.829  Adige  12152501363.753  968882.850  0.008% IT3120124  Italia  Torcegno  501202.281  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  501202.264  0.009% IT3320014  Italia  Torrente Lerada  3662258.014  Isonzo  3412387172.162  3662258.030  0.107% IT3220038  Italia  Torrente Valdiezza  329193.132  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  329193.143  0.006% 

IT3120015  Italia  Tre Cime Monte Bondone  2231387.071 Adige  12152501363.753  2220610.540  0.018% Fuori distretto     10776.561    

IT3110038  Italia  Ultimo ‐ Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio  279903941.946 Adige  12152501363.753  279901943.655  2.303% Fuori distretto     1998.213    

IT3120107  Italia  Val Cadino  11099532.967  Adige  12152501363.753  11099532.975  0.091% IT3120142  Italia  Val Campelle  11362159.523  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  11362159.527  0.199% IT3310002  Italia  Val Colvera di Jof  3962918.438  Livenza  2216053966.650  3962918.462  0.179% IT3120119  Italia  Val Duron  7609328.032  Adige  12152501363.753  7609328.030  0.063% IT3210012  Italia  Val Galina e Progno Borago  9892229.551  Adige  12152501363.753  9892229.589  0.081% IT3120004  Italia  Val Genova  132409849.098  Adige  12152501363.753  64607.706  0.001% IT3120008  Italia  Val di Tovel  66108272.752  Fuori distretto     1958532.096    IT3120126  Italia  Val Noana  7297611.916  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  7259937.743  0.127% IT3120004  Italia  Val Genova  132409849.098  Fuori distretto     132345241.371    IT3120108  Italia  Val San Nicolò  7153458.204  Adige  12152501363.753  7140705.879  0.059% IT3120126  Italia  Val Noana  7297611.916  Piave  4022918526.380  37674.230  0.001% 

IT3230080  Italia Val Talagona ‐ Gruppo Monte Cridola ‐ Monte Duranno 

122526983.491  Livenza  2216053966.650  8028433.259  0.362% 

IT3120108  Italia  Val San Nicolò  7153458.204  Piave  4022918526.380  12752.292  0.000% 

IT3230080  Italia Val Talagona ‐ Gruppo Monte Cridola ‐ Monte Duranno 

122526983.491  Piave  4022918526.380  112725432.108  2.802% 

IT3230031  Italia  Val Tovanella Bosconero  88457645.025  Piave  4022918526.380  88457645.145  2.199% IT3120011  Italia  Val Venegia  22373038.606  Adige  12152501363.753  21352916.997  0.176% 

IT3230080  Italia Val Talagona ‐ Gruppo Monte Cridola ‐ Monte Duranno 

122526983.491  Tagliamento  2744721236.756  1773125.239  0.065% 

IT3120011  Italia  Val Venegia  22373038.606  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  911720.924  0.016% IT3230006  Italia  Val Visdende ‐ Monte Peralba ‐ Quaterna'  141662179.008  Piave  4022918526.380  141567829.749  3.519% IT3120011  Italia  Val Venegia  22373038.606  Piave  4022918526.380  108400.633  0.003% IT2040013  Italia  Val Zebrù ‐ Gran Zebrù ‐ Monte Confinale  37255072.904  Adige  12152501363.753  52207.203  0.000% IT3230006  Italia  Val Visdende ‐ Monte Peralba ‐ Quaterna'  141662179.008  Tagliamento  2744721236.756  38125.995  0.001% IT3110011  Italia  Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa  100869968.568  Adige  12152501363.753  99723053.321  0.821% IT3120008  Italia  Val di Tovel  66108272.752  Adige  12152501363.753  64149740.629  0.528% IT2040013  Italia  Val Zebrù ‐ Gran Zebrù ‐ Monte Confinale  37255072.904  Fuori distretto     37202865.647    

IT20B0010  Italia  Vallazza  5297172.510 Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  372135.405  0.013% Fuori distretto     4925037.151    

IT3330006  Italia  Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia  8622312.907 Isonzo  3412387172.162  2784999.379  0.082% Laguna Marano Grado  1639123278.225  221358.435  0.014% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

18 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT2040010  Italia  Valle del Braulio ‐ Cresta di Reit  35595277.367 Adige  12152501363.753  207186.387  0.002% Fuori distretto     35388091.015    

IT3320015  Italia  Valle del Medio Tagliamento  35866611.393  Tagliamento  2744721236.756  35866611.350  1.307% IT3120143  Italia  Valle del Vanoi  32471280.612  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  32471280.625  0.568% IT3120144  Italia  Valle del Verdes  21860409.555  Adige  12152501363.753  21860409.563  0.180% 

IT3110026  Italia Valle di Funes ‐ Sas De Putia ‐ Rasciesa nel Parco Naturale Puez‐Odle 

52582117.020  Adige  12152501363.753  52582117.031  0.433% 

IT2040014  Italia Valle e Ghiacciaio dei Forni ‐ Val Cedec ‐ Gran Zebrù ‐ Cevedale 

61574397.787 Adige  12152501363.753  482211.109  0.004% Fuori distretto     61092186.652    

IT3230035  Italia  Valli del Cismon ‐ Vanoi: Monte Coppolo  28446273.406  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  28446273.418  0.497% IT3270024  Italia  Vallona di Loreo  635289.798  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  635289.741  0.022% IT3320005  Italia  Valloni di Rio Bianco e di Malborghetto  46742353.701  Tagliamento  2744721236.756  46697581.202  1.701% IT3230068  Italia  Valpiana ‐ Valmorel (Aree palustri)  1262989.601  Piave  4022918526.380  1262989.592  0.031% IT3120125  Italia  Zaccon  3712114.574  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  3712114.540  0.065% IT3120024  Italia  Zona Umida Valfloriana  2033257.464  Adige  12152501363.753  2033257.446  0.017% IT3320009  Italia  Zuc dal Bor  14176704.961  Tagliamento  2744721236.756  14176704.949  0.517% SI3000024  Slovenia  Avèe  249849.005  Isonzo  3412387172.162  249849.005  0.007% SI3000034  Slovenia  Banjšèice ‐ travišèa  11778512.512  Isonzo  3412387172.162  11778512.512  0.345% SI3000196  Slovenia  Breginjski Stol  15777356.599  Isonzo  3412387172.162  15777356.604  0.462% SI3000020  Slovenia  Cerkno ‐ Zakri×  5694692.830  Isonzo  3412387172.162  5694692.830  0.167% SI3000123  Slovenia  Divja jama nad Plavmi  471883.400  Isonzo  3412387172.162  471883.400  0.014% 

SI3000225  Slovenia  Dolina Branice  62890092.629 Isonzo  3412387172.162  46833658.340  1.372% Levante  1279688440.522  16056434.288  1.255% 

SI3000226  Slovenia  Dolina Vipave  14686770.320  Isonzo  3412387172.162  14686770.329  0.430% SI3000065  Slovenia  Gorska grapa  30610.652  Isonzo  3412387172.162  30610.652  0.001% SI3000066  Slovenia  Huda grapa  17533.168  Isonzo  3412387172.162  17533.168  0.001% SI3000230  Slovenia  Idrijca s pritoki  2590340.173  Isonzo  3412387172.162  2590340.173  0.076% SI3000084  Slovenia  Jama pod Lešetnico  478652.973  Isonzo  3412387172.162  478652.973  0.014% SI3000209  Slovenia  Jama pod Smogodnico  409131.447  Isonzo  3412387172.162  409131.447  0.012% SI3000081  Slovenia  Jama v Globinah  137588.349  Isonzo  3412387172.162  137588.349  0.004% 

SI3000231  Slovenia  Javorniki ‐ Sne×nik  439862144.570 Fuori distretto     346470264.259    Levante  1279688440.522  93391880.311  7.298% 

SI3000078  Slovenia  Jelenk  614049.982  Isonzo  3412387172.162  614049.982  0.018% 

SI3000253  Slovenia  Julijske Alpe  743484249.171 

Fuori distretto     324777956.246    Isonzo  3412387172.162  417079160.216  12.223% Slizza  190616362.623  1238682.342  0.650% Tagliamento  2744721236.756  357933.727  0.013% 

SI3000077  Slovenia  Kendove robe  692501.786  Isonzo  3412387172.162  692501.786  0.020% SI3000236  Slovenia  Kobariško blato  588888.540  Isonzo  3412387172.162  588888.540  0.017% SI3000130  Slovenia  Kozja luknja  121452.920  Levante  1279688440.522  121452.920  0.009% 

SI3000276  Slovenia  Kras  476205823.010 Fuori distretto     157321265.331    Isonzo  3412387172.162  15458955.263  0.453% Levante  1279688440.522  303398038.558  23.709% 

SI3000124  Slovenia  Krasnica  768916.977  Isonzo  3412387172.162  768916.977  0.023% SI3000198  Slovenia  Lijak  369235.558  Isonzo  3412387172.162  369235.558  0.011% SI3000027  Slovenia  Lipovšèek  34707.572  Isonzo  3412387172.162  34707.572  0.001% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

19 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato 

SI3000127  Slovenia  Mali vrh nad Grahovim ob Baèi  60694.907  Isonzo  3412387172.162  60694.907  0.002% SI3000167  Slovenia  Nadi×a s pritoki  1356233.771  Isonzo  3412387172.162  1356233.764  0.040% 

SI3000232  Slovenia  Notranjski trikotnik  152571619.729 Fuori distretto     152538119.379    Isonzo  3412387172.162  33500.364  0.001% 

SI3000023  Slovenia  Otale× ‐ Lazec  5205071.610  Isonzo  3412387172.162  5205071.610  0.153% SI3000031  Slovenia  Pod Buènico ‐ melišèa  40766.570  Isonzo  3412387172.162  40766.570  0.001% SI3000033  Slovenia  Pod Mijo ‐ melišèa  289260.082  Isonzo  3412387172.162  289260.082  0.008% SI3000277  Slovenia  Podbrdo ‐ skalovje  22498.081  Isonzo  3412387172.162  22498.081  0.001% 

SI3000119  Slovenia  Porezen  8499991.653 Fuori distretto     1195835.134    Isonzo  3412387172.162  7304156.520  0.214% 

SI3000125  Slovenia  Potok Kožbanjšèek  315406.735  Isonzo  3412387172.162  315406.735  0.009% SI3000032  Slovenia  Pri Modreju ‐ melišèa  110697.688  Isonzo  3412387172.162  110697.688  0.003% SI3000223  Slovenia  Reka  2740682.763  Levante  1279688440.522  2740682.763  0.214% 

SI3000197  Slovenia  Slavinski Ravnik  11951921.737 Fuori distretto     49180.962    Levante  1279688440.522  11902740.776  0.930% 

SI3000254  Slovenia  SoÞa z Volarjo  14028443.569  Isonzo  3412387172.162  14028443.569  0.411% SI3000161  Slovenia  Studenec izvir ‐ izliv v Kanomljico  22432.795  Isonzo  3412387172.162  22432.795  0.001% SI3000258  Slovenia  Sušaèki, Smrdejski in Fabski potok  310317.239  Levante  1279688440.522  310317.239  0.024% 

SI3000255  Slovenia  Trnovski gozd ‐ Nanos  527969599.553 Fuori distretto     93820586.605    Isonzo  3412387172.162  434149012.947  12.723% 

SI3000082  Slovenia  Ukovnik  486325.307  Isonzo  3412387172.162  486325.307  0.014% 

SI3000229  Slovenia  Vrhe nad Rašo  5705246.434 Isonzo  3412387172.162  4797130.640  0.141% Levante  1279688440.522  908115.807  0.071% 

SI3000222  Slovenia  Zabièe  8092855.695  Levante  1279688440.522  8092855.753  0.632% SI3000128  Slovenia  Znojile  102200.904  Isonzo  3412387172.162  102200.904  0.003% 

Page 274: PIANO DI GESTIONE DEI - alpiorientali · attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto

Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

20 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato 

IT3120158  Italia  Adamello Presanella  282867735.866 Adige  12152501363.753  128044.704  0.001% Fuori distretto     282739691.362    

IT3120156  Italia  Adige  141009.003  Adige  12152501363.753  141009.033  0.001% IT3110040  Italia  Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio  35171819.882  Adige  12152501363.753  35171819.829  0.289% 

IT3321001  Italia  Alpi Carniche  195345389.585 Piave  4022918526.380  123079.685  0.003% Tagliamento  2744721236.756  194695277.101  7.093% 

IT3321002  Italia  Alpi Giulie  180769025.089 

Fuori distretto     13066.764    Isonzo  3412387172.162  27192241.185  0.797% Slizza  190616362.623  29967681.438  15.721% Tagliamento  2744721236.756  123609102.381  4.504% 

IT3220036  Italia  Altopiano dei Sette Comuni  149883855.119  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  149883854.952  2.620% 

IT3250012  Italia Ambiti Fluviali del Reghena e del Lemene ‐ Cave di Cinto Caomaggiore 

4612596.841  Lemene  859375516.272  4612596.824  0.537% 

IT3240013  Italia  Ambito Fluviale del Livenza  10605526.327 Lemene  859375516.272  294260.220  0.034% Livenza  2216053966.650  10311266.069  0.465% 

IT3341002  Italia  Aree Carsiche della Venezia Giulia  122271215.239 Fuori distretto     2083.395    Isonzo  3412387172.162  143500.133  0.004% Levante  1279688440.522  120735126.122  9.435% 

IT3260021  Italia  Bacino Val Grande ‐ Lavacci  510017.598  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  510017.602  0.009% IT3110051  Italia  Biotopo Ahrau di Stegona  179188.074  Adige  12152501363.753  179188.067  0.001% IT3110013  Italia  Biotopo Delta del Valsura  281685.545  Adige  12152501363.753  281685.525  0.002% IT3110034  Italia  Biotopo Lago di Caldaro  2411505.757  Adige  12152501363.753  2411505.756  0.020% IT3110002  Italia  Biotopo Ontaneto di Sluderno  1249283.960  Adige  12152501363.753  1249283.990  0.010% IT3110010  Italia  Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg  1755408.201  Adige  12152501363.753  1755408.193  0.014% IT3120095  Italia  Bocca d'Ardole ‐ Corno della Paura  1783810.128  Adige  12152501363.753  1783810.144  0.015% IT3240006  Italia  Bosco di Basalghelle  138327.023  Livenza  2216053966.650  138327.025  0.006% IT3250010  Italia  Bosco di Carpenedo  129148.691  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  129148.683  0.005% IT3240017  Italia  Bosco di Cavalier  94320.855  Pianura tra Piave e Livenza  452592603.754  94320.841  0.021% IT3240008  Italia  Bosco di Cessalto  275478.880  Pianura tra Piave e Livenza  452592603.754  275478.883  0.061% IT3220013  Italia  Bosco di Dueville  3194724.241  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  3194724.272  0.056% IT3240016  Italia  Bosco di Gaiarine  21080.636  Livenza  2216053966.650  21080.628  0.001% IT3250006  Italia  Bosco di Lison  55650.904  Lemene  859375516.272  55650.902  0.006% IT3250032  Italia  Bosco Nordio  1569830.239  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  1569830.226  0.027% IT3250022  Italia  Bosco Zacchi  7512.774  Lemene  859375516.272  7512.769  0.001% 

IT3120159  Italia  Brenta  297405208.626 Adige  12152501363.753  159200160.428  1.310% Fuori distretto     138205048.308    

IT3240025  Italia  Campazzi di Onigo  2128971.801  Piave  4022918526.380  2128971.781  0.053% IT3250016  Italia  Cave di Gaggio  1149833.323  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1149833.327  0.045% IT3250017  Italia  Cave di Noale  434494.453  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  434494.473  0.017% IT3230090  Italia  Cima Campo ‐ Monte Celado  18118257.883  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  18118257.850  0.317% IT3230084  Italia  Civetta ‐ Cime di San Sebastiano  65975558.207  Piave  4022918526.380  65975558.082  1.640% 

IT3230086  Italia  Col di Lana ‐ Settsas ‐ Cherz  23499297.374 Adige  12152501363.753  1266930.892  0.010% Piave  4022918526.380  22232366.563  0.553% 

IT3260017  Italia  Colli Euganei ‐ Monte Lozzo ‐ Monte Ricco  150964430.338 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  43207488.590  1.708% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  107756717.166  1.884% 

IT3270023  Italia  Delta del Po  250126903.380  Adige  12152501363.753  3532705.160  0.029% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

21 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato 

Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  93062355.256  3.236% Fuori distretto     153528973.558    

IT3230089  Italia  Dolomiti del  Cadore e del Comelico  703993811.457 

Adige  12152501363.753  11419052.838  0.094% Drava italiana  161716853.878  335089.918  0.207% Livenza  2216053966.650  7979455.617  0.360% Piave  4022918526.380  663059413.490  16.482% Tagliamento  2744721236.756  20992486.962  0.765% 

IT3230071  Italia  Dolomiti di Ampezzo  113621435.408 Adige  12152501363.753  9473984.199  0.078% Piave  4022918526.380  104147451.146  2.589% 

IT3230083  Italia  Dolomiti Feltrine e Bellunesi  313838470.491 Brenta Bacchiglione  5720509001.295  17194951.526  0.301% Piave  4022918526.380  296643511.848  7.374% 

IT3310001  Italia  Dolomiti Friulane  367781527.980 Livenza  2216053966.650  271308849.819  12.243% Piave  4022918526.380  22212616.018  0.552% Tagliamento  2744721236.756  74260070.935  2.706% 

IT3240024  Italia  Dorsale prealpina tra Valdobbiadene e Serravalle  116220410.022 Livenza  2216053966.650  16668562.034  0.752% Piave  4022918526.380  99551847.887  2.475% 

IT3220005  Italia  Ex Cave di Casale ‐ Vicenza  362114.665  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  362114.675  0.006% IT3250021  Italia  Ex Cave di Martellago  502233.729  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  502233.727  0.020% IT3250008  Italia  Ex Cave di Villetta di Salzano  644872.885  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  644872.882  0.025% IT3240019  Italia  Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele Vecchio  5385191.332  Sile  755069256.206  5385191.290  0.713% IT3250040  Italia  Foce del Tagliamento  2799028.970  Tagliamento  2744721236.756  2799027.446  0.102% 

IT3330005  Italia  Foce dell'Isonzo ‐ Isola della Cona  26754238.629 Isonzo  3412387172.162  9627390.491  0.282% Levante  1279688440.522  4474476.194  0.350% 

IT3120030  Italia  Fontanazzo  536337.016  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  536337.031  0.009% IT3240012  Italia  Fontane Bianche di Lancenigo  641783.691  Sile  755069256.206  641783.687  0.085% IT3210008  Italia  Fontanili di Povegliano  1179004.913  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1179004.946  0.041% 

IT3230077  Italia  Foresta del Cansiglio  50602115.185 Livenza  2216053966.650  33202314.561  1.498% Piave  4022918526.380  17399800.622  0.433% 

IT3250043  Italia  Garzaia della tenuta "Civrana"  236101.038  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  236101.056  0.009% IT3240034  Italia  Garzaia di Pederobba  1634140.606  Piave  4022918526.380  1634140.667  0.041% 

IT3240023  Italia  Grave del Piave  46875746.304 Livenza  2216053966.650  1081.402  0.000% Piave  4022918526.380  46874664.865  1.165% 

IT3260018  Italia  Grave e Zone umide della Brenta  38481697.844  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  38481697.881  0.673% IT3230081  Italia  Gruppo Antelao ‐ Marmarole ‐ Sorapis  170696208.025  Piave  4022918526.380  170696208.031  4.243% IT3120038  Italia  Inghiaie  301044.517  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  301044.512  0.005% IT3120061  Italia  La Rocchetta  888622.762  Adige  12152501363.753  888622.771  0.007% 

IT3110012  Italia Lacines ‐ Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa 

80948178.713  Adige  12152501363.753  80802416.491  0.665% 

IT3230032  Italia  Lago di Busche ‐ Vincheto di Cellarda ‐ Fontane  5369352.482  Piave  4022918526.380  5369352.515  0.133% 

IT3120160  Italia  Lagorai  461924093.781 Adige  12152501363.753  139291422.626  1.146% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  320706567.264  5.606% Piave  4022918526.380  1926103.355  0.048% 

IT3320037  Italia  Laguna di Marano e Grado  164004681.277 Isonzo  3412387172.162  5498.400  0.000% Laguna Marano Grado  1639123278.225  161209153.183  9.835% 

IT3250046  Italia  Laguna di Venezia  552086937.399 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  546525701.141  21.605% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  1445999.592  0.025% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

22 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato 

Sile  755069256.206  4115234.293  0.545% IT3260020  Italia  Le Vallette  133870.514  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  133870.521  0.002% IT3250023  Italia  Lido di Venezia: biotopi litoranei  1504824.438  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1504305.902  0.059% 

IT3311001  Italia  Magredi di Pordenone  101112744.122 Livenza  2216053966.650  90625037.263  4.089% Tagliamento  2744721236.756  10487706.865  0.382% 

IT3230022  Italia  Massiccio del Grappa  224737076.362 Brenta Bacchiglione  5720509001.295  117735647.741  2.058% Piave  4022918526.380  107001428.618  2.660% 

IT3210041  Italia  Monte Baldo Est  27624571.506  Adige  12152501363.753  27624571.523  0.227% 

IT3210039  Italia  Monte Baldo Ovest  65099884.279 Adige  12152501363.753  13151431.610  0.108% Fuori distretto     51948452.636    

IT3210040  Italia  Monti Lessini ‐ Pasubio ‐ Piccole Dolomiti Vicentine  138723507.994 Adige  12152501363.753  44344327.137  0.365% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  94379180.857  1.650% 

IT3120098  Italia  Monti Lessini Nord  7922740.492  Adige  12152501363.753  7922740.531  0.065% IT3210006  Italia  Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora  1708777.545  Adige  12152501363.753  1708777.614  0.014% IT3110018  Italia  Ontaneti dell'Aurino  251457.184  Adige  12152501363.753  251457.199  0.002% 

IT3110039  Italia Ortles ‐ Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio 

41886166.554 Adige  12152501363.753  40788675.786  0.336% Fuori distretto     1097490.820    

IT3230043  Italia Pale di San Martino: Focobon, Pape‐San Lucano, Agner ‐ Croda Granda 

109096739.114 Adige  12152501363.753  100895.598  0.001% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  4754.217  0.000% Piave  4022918526.380  108991088.869  2.709% 

IT3120077  Italia  Palu' di Borghetto  79309.897  Adige  12152501363.753  79309.898  0.001% IT3210016  Italia  Palude del Brusà ‐ Le Vallette  1706245.893  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1706245.909  0.059% IT3210013  Italia  Palude del Busatello  4430362.857  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  4430362.874  0.154% IT3210014  Italia  Palude del Feniletto ‐ Sguazzo del Vallese  1669128.561  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1669128.571  0.058% IT3260001  Italia  Palude di Onara  1332356.396  Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1332356.409  0.053% IT3210015  Italia  Palude di Pellegrina  1108814.493  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1108814.493  0.039% 

IT3250045  Italia  Palude le Marice ‐ Cavarzere  464674.087 Adige  12152501363.753  50857.892  0.000% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  413816.215  0.007% 

IT20B0008  Italia  Paludi di Ostiglia  1227733.011  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1227733.018  0.043% 

IT2070401  Italia  Parco Naturale Adamello  217225899.950 Adige  12152501363.753  14659.648  0.000% Fuori distretto     217211240.209    

IT3110029  Italia  Parco Naturale dello Sciliar ‐ Catinaccio  72930056.472  Adige  12152501363.753  72930056.525  0.600% 

IT3110050  Italia  Parco Naturale Dolomiti di Sesto  118916202.331 Adige  12152501363.753  38722882.178  0.319% Drava italiana  161716853.878  79428344.465  49.116% Piave  4022918526.380  764975.589  0.019% 

IT3110049  Italia  Parco Naturale Fanes ‐ Senes ‐ Braies  254193615.850 Adige  12152501363.753  237241098.755  1.952% Piave  4022918526.380  16952517.159  0.421% 

IT3110036  Italia  Parco Naturale Monte Corno  68515835.902  Adige  12152501363.753  68515835.967  0.564% IT3110017  Italia  Parco Naturale Vedrette di Ries ‐ Aurina  313137747.293  Adige  12152501363.753  312397690.183  2.571% 

IT2040044  Italia  Parco Nazionale dello Stelvio  597442561.221 Adige  12152501363.753  1319504.793  0.011% Fuori distretto     596123056.482    

IT3120100  Italia  Pasubio  18359058.638 Adige  12152501363.753  15628451.581  0.129% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  2730606.983  0.048% 

IT3250003  Italia  Penisola del Cavallino: biotopi litoranei  2829385.392 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  2828710.257  0.112% Sile  755069256.206  659.768  0.000% 

IT3120099  Italia  Piccole Dolomiti  12290209.840  Adige  12152501363.753  12093653.101  0.100% 

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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali

Allegato 12

Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino

23 di 23

Codice  Stato  Denominazione Superficie totale SIC [m²] 

Bacino interessato Superficie del bacino [m²] 

Superficie all'interno del bacino interessato [m²] 

% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato 

Brenta Bacchiglione  5720509001.295  196542.012  0.003% 

IT3240026  Italia  Prai di Castello di Godego  15606370.966 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  15554351.667  0.615% Brenta Bacchiglione  5720509001.295  52019.284  0.001% 

IT3240035  Italia  Settolo Basso  3740828.018  Piave  4022918526.380  3740828.040  0.093% IT3210019  Italia  Sguazzo di Rivalunga  1859385.233  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  1859385.178  0.065% 

IT3240011  Italia  Sile: sorgenti, paludi di Morgano e S. Cristina  12991747.585 Bacino scolante laguna Venezia  2529615472.743  1426853.576  0.056% Sile  755069256.206  11564899.412  1.532% 

IT3120157  Italia  Stelvio  161199972.179 Adige  12152501363.753  161029078.038  1.325% Fuori distretto     170894.098    

IT3120082  Italia  Taio di Nomi  52924.411  Adige  12152501363.753  52924.402  0.000% 

IT3110038  Italia  Ultimo ‐ Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio  279903941.946 Adige  12152501363.753  279901943.669  2.303% Fuori distretto     1998.219    

IT3110011  Italia  Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa  100869968.568  Adige  12152501363.753  99723053.321  0.821% 

IT3120126  Italia  Val Noana  7297611.916 Brenta Bacchiglione  5720509001.295  7259937.741  0.127% Piave  4022918526.380  37674.229  0.001% 

IT20B0010  Italia  Vallazza  5297172.510 Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  372135.405  0.013% Fuori distretto     4925037.151    

IT3330006  Italia  Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia  8622312.907 Isonzo  3412387172.162  2784999.379  0.082% Laguna Marano Grado  1639123278.225  221358.435  0.014% 

IT3110026  Italia Valle di Funes ‐ Sas De Putia ‐ Rasciesa nel Parco Naturale Puez‐Odle 

52582117.020  Adige  12152501363.753  52582117.031  0.433% 

IT3250041  Italia  Valle Vecchia ‐ Zumelle ‐ Valli di Bibione  20889711.335 Lemene  859375516.272  6738591.840  0.784% Tagliamento  2744721236.756  11864843.133  0.432% 

IT3230035  Italia  Valli del Cismon ‐ Vanoi: Monte Coppolo  28446273.406  Brenta Bacchiglione  5720509001.295  28446273.418  0.497% IT3250042  Italia  Valli Zignago ‐ Perera ‐ Franchetti ‐ Nova  25067367.023  Lemene  859375516.272  25067367.079  2.917% IT3270024  Italia  Vallona di Loreo  635289.798  Fissero, Tartaro, CanalBianco  2876219879.129  635289.741  0.022% 

IT3230087  Italia  Versante Sud delle Dolomiti Feltrine  80971680.202 Brenta Bacchiglione  5720509001.295  36780471.494  0.643% Piave  4022918526.380  44191201.649  1.098% 

SI5000007  Slovenia  Banjšice  32336668.953  Isonzo  3412387172.162  32336668.953  0.948% 

SI5000020  Slovenia  Breginjski Stol in Planja  15445889.449 Fuori distretto     12960.155    Isonzo  3412387172.162  15334331.900  0.449% Tagliamento  2744721236.756  111557.549  0.004% 

SI5000019  Slovenia  Julijske Alpe  847756467.167 Fuori distretto     496874556.165    Isonzo  3412387172.162  349597386.145  10.245% Slizza  190616362.623  1239380.464  0.650% 

SI5000023  Slovenia  Kras  499862433.779 Fuori distretto     151300404.659    Isonzo  3412387172.162  28153361.076  0.825% Levante  1279688440.522  320381104.042  25.036% 

SI5000017  Slovenia  Nanošèica ‐ poreèje  19471502.174 Fuori distretto     18931873.704    Isonzo  3412387172.162  539628.470  0.016% 

SI5000003  Slovenia  Reka ‐ dolina  16562020.833  Levante  1279688440.522  16562020.833  1.294% 

SI5000002  Slovenia  Sne×nik ‐ Pivka  487040335.533 Fuori distretto     393662702.505    Levante  1279688440.522  93377633.028  7.297% 

SI5000025  Slovenia  Trnovski gozd  115615109.594  Isonzo  3412387172.162  115615109.594  3.388% 

SI5000021  Slovenia  Trnovski gozd ‐ ju×ni rob in Nanos  104003100.252 Fuori distretto     6148250.050    Isonzo  3412387172.162  97854850.201  2.868% 

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