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PIANO DI GESTIONE DEI
BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI
Valutazione Ambientale Strategica
ai sensi della Direttiva 42/2001/CE
RAPPORTO AMBIENTALE
18/09/09
Bacini idrografici delle Alpi Orientali - I
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
INDICE 1 PREMESSE ................................................................................................................. 1
1.1 INQUADRAMENTO GENERALE DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
(VAS) DEL PIANO DI GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI ... 1
1.1.1 Procedure amministrative e procedure di partecipazione e consultazione
avviate e relativo avanzamento ...................................................................... 6
1.2 METODOLOGIA E RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI ................................ 14
1.3 CONTENUTI E STRUTTURA DEL DOCUMENTO ...................................................... 17
1.3.1 Acronimi e abbreviazioni .............................................................................. 19
2 CONTENUTI, OBBIETTIVI E RAPPORTI CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI DEL PDG ................................................................................................................... 20
2.1 DESCRIZIONE DEI CONTENUTI DEL PDG ............................................................ 20
2.2 DESCRIZIONE DEGLI OBBIETTIVI E DELLE MISURE DEL PDG ................................ 32
2.2.1 Obbiettivi....................................................................................................... 32
2.2.2 Misure ........................................................................................................... 35
2.3 RAPPORTO DEL PDG CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI ...................... 49
3 ANALISI DELL’AMBIENTE SIGNIFICATIVAMENTE INTERESSATO DAL PDG ....................................................................................................................... 63
3.1 STATO ATTUALE DEI BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI ........................ 65
3.2 DESCRIZIONE DELL’OPZIONE ZERO .................................................................... 67
4 ANALISI DI COERENZA ESTERNA ED INTERNA DEL PDG................................. 70
4.1 COERENZA ESTERNA ........................................................................................ 70
4.2 COERENZA INTERNA ......................................................................................... 73
4.3 CONSULTAZIONI TRANSFRONTALIERE ................................................................ 73
5 ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DEL PDG ................ 77
5.1 GLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE ......................................................... 78
5.2 VALUTAZIONE DI INCIDENZA .............................................................................. 82
5.2.1 Aree SIC/ZPS ............................................................................................... 83
5.2.2 Caratteristiche del PdG ................................................................................ 92
5.2.3 Analisi delle interferenze del PdG ................................................................ 93
5.2.4 Conclusioni ................................................................................................... 96
II – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
5.3 MISURE DI COMPENSAZIONE/MITIGAZIONE ......................................................... 97
5.4 MISURE ALTERNATIVE/COMPLEMENTARI NEI BACINI DEL FISSERO-TARTARO-
CANALBIANCO E DELL’ADIGE .......................................................................... 102
5.5 DIFFICOLTÀ INCONTRATE ................................................................................ 105
6 CONCLUSIONI E DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE IN MERITO AL MONITORAGGIO E CONTROLLO ......................................................................... 107
6.1 CONCLUSIONI DELLE ANALISI .......................................................................... 107
6.2 MONITORAGGIO ............................................................................................. 109
ALLEGATI
ALLEGATO 1 ELENCO SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE
ALLEGATO 2 ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
ALLEGATO 3 MISURE SUPPLEMENTARI
ALLEGATO 4 COERENZA/SINERGIA/CONFLITTO DEI PIANI CHE SUSSISTONO SUL PDG
RISPETTO AL PDG
ALLEGATO 5 MATRICI DI CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO AMBIENTALE
ALLEGATO 6 MATRICI DI DEFINIZIONE DELL’OPZIONE ZERO
ALLEGATO 7 MATRICE DI DEFINIZIONE DELL’OPZIONE ZERO DI DISTRETTO
ALLEGATO 8 COERENZA INTERNA
ALLEGATO 9 ANALISI DELLE POSSIBILI INTERAZIONI TRA LE MISURE DEL PDG E L’AMBIENTE
PER BACINO
ALLEGATO 10 ANALISI DELLE POSSIBILI INTERAZIONI TRA LE MISURE DEL PDG E L’AMBIENTE
PER DISTRETTO
ALLEGATO 11 ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELLE MISURE
SIGNIFICATIVE RISPETTO ALL’ALL. II DIRETTIVA 42/2001/CE
ALLEGATO 12 ELENCHI AREE SIC/ZPS PRESENTI NEI BACINI DEL DISTRETTO ALPI
ORIENTALI
Bacini idrografici delle Alpi Orientali - III
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
INDICE DELLE FIGURE Figura 1 Schema del processo di VAS del PdG. ........................................................ 3
Figura 2 Cronoprogramma delle attività di consultazione per il Piano di
gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali. ........................................ 5
Figura 3 Sviluppo tabelle di analisi del RA. .............................................................. 15
Figura 4 Confronto tra contenuti del presente RA e contenuti previsti dai
riferimenti normativi/metodologici utilizzati. ................................................ 18
Figura 5 Obbiettivi generali e sottobbiettivi. ............................................................. 34
Figura 6 Obbiettivi specifici per sub unità idrografica. .............................................. 35
Figura 7 Struttura gerarchica e relazionale dei piani pertinenti rispetto al PdG. ...... 59
Figura 8 Mappa del distretto della Alpi Orientali e suoi bacini. ................................. 64
Figura 9 Rappresentazione cartografica a scala di distretto dell’analisi
dell’opzione zero. ....................................................................................... 69
Figura 10 Aree transfrontaliere. .................................................................................. 74
Figura 11 Analisi delle misure del PdG a scala di distretto. ....................................... 79
Figura 12 Diagramma di processo per la valutazione dell'effetto. .............................. 81
Figura 13 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello
provinciale. ................................................................................................. 85
Figura 14 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini. .................................... 86
Figura 15 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello
provinciale. ................................................................................................. 87
Figura 16 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini idrografici
componenti il distretto. ............................................................................... 88
Figura 17 Superfici aree SIC e ZPS per bacino. ........................................................ 90
Figura 18 Percentuali di occupazione delle aree SIC e ZPS per bacino. ................... 90
Figura 23 Diagramma di sviluppo del monitoraggio. ................................................ 110
Figura 24 Organigramma primi tre anni di monitoraggio. ......................................... 117
Figura 25 Organigramma ultimi tre anni di monitoraggio. ........................................ 117
Figura 26 Cronoprogramma del monitoraggio. ........................................................ 119
IV – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
INDICE DELLE TABELLE Tabella 1 Procedimenti conclusi e/o in corso cui è sottoposto il PdG. ....................... 10
Tabella 2 Esiti della fase di consultazione del PdG. .................................................. 13
Tabella 3 Contenuti e struttura del PdG dei bacini idrografici delle Alpi Orientali. ..... 27
Tabella 4 Misure obbligatorie schema riassuntivo. .................................................... 40
Tabella 5 Misure supplementari tabella di sintesi. ..................................................... 47
Tabella 6 Elenco dei Piani pertinenti con il PdG. ....................................................... 52
Tabella 7 Sintesi della valutazione di coerenza/sinergia/conflitto dei Piani che
sussistono sul PdG rispetto al PdG. ........................................................... 60
Tabella 8 Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che interagiscono con il PdG,
che hanno segnalato un conflitto, rispetto alle misure del PdG. ................ 61
Tabella 9 Schema riassuntivo tra stati dell’ambiente problematiche e potenziali
interazioni con il PdG. ................................................................................ 67
Tabella 10 Coerenza esterna rispetto alle norme. ....................................................... 70
Tabella 11 Coerenza esterna rispetto ai criteri di sostenibilità. .................................... 72
Tabella 12 Superfici aree SIC e ZPS per bacino. ........................................................ 89
Tabella 13 Caratterizzazione della Rete Natura 2000 dei bacini del distretto
(ricavata dalle informazioni dell’Allegato 5 “Matrici di caratterizzazione
dello stato ambientale”). ............................................................................. 91
Tabella 14 Analisi delle interferenze del PdG con i siti della Rete Natura 2000. ......... 94
Tabella 15 Misure di compensazione/mitigazione per le misure identificate come
critiche nell’interazione con piani e programmi. ......................................... 98
Tabella 17 Esempio di analisi delle misure con matrici DPSIR. ................................ 115
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 1
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
1 Premesse
1.1 Inquadramento generale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Il presente documento costituisce il Rapporto Ambientale (RA) del processo di
Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Gestione dei bacini idrografici
delle Alpi orientali (di seguito anche PdG), elaborato dalle Autorità di bacino nazionali
del fiume Adige e dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta -
Bacchiglione (Autorità di Bacino Distrettuali delle Alpi Orientali, di seguito anche AdB).
Il RA analizza il progetto di Piano pubblicato contestualmente.
Come noto, la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ai sensi dell’art. 1 della
direttiva 2001/42/CE, ha l’obbiettivo “di garantire un elevato livello di protezione
dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto
dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo
sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati
piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente”.
“La Valutazione Ambientale Strategica è riconosciuta internazionalmente come uno
strumento che promuove lo sviluppo sostenibile, in particolare attraverso la protezione
dell’ambiente, e costituisce una fase chiave per tradurre l’impegno da parte dei governi
di integrare attraverso azioni concrete i principi della sostenibilità all’interno delle
proprie politiche, dei piani e dei programmi, allo scopo di promuovere validi processi
decisionali” (fonte DIVAS Sistema di supporto per la Valutazione Ambientale
Strategica1, Manuale metodologico, pag. 1).
Il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, che
costituisce, per il nostro paese, il formale recepimento della Direttiva 2001/42/CE sulla
valutazione ambientale di determinati piani e programmi, disciplina la materia nella
1 Divas è un software di supporto alle decisioni (Decision Support System - DSS), orientato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di piani territoriali, realizzato in conformità dalla Direttiva europea 2001/42/CE e dalle relative linee guida, in particolare rappresenta un valido supporto per la redazione del Rapporto Ambientale.
2 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Parte Seconda relativa alle “Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS),
per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione integrata
ambientale (IPPC)”.
In particolare, all’art. 4 commi 2 e 3, il Decreto stabilisce che “la valutazione ambientale
strategica […] riguarda i piani e programmi di intervento sul territorio ed è
preordinata a garantire che gli effetti sull'ambiente derivanti dall'attuazione di
detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro
elaborazione e prima della loro approvazione”.
All’art. 8 il decreto stabilisce così che “la valutazione ambientale strategica deve essere
effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla
sua approvazione in sede legislativa o amministrativa” e che “le procedure
amministrative previste dal presente titolo sono integrate nelle procedure ordinarie in
vigore per l'adozione ed approvazione dei piani e dei programmi”.
Il PdG, che rappresenta lo strumento operativo attraverso cui gli Stati membri devono
dare applicazione, a livello locale, ai contenuti della Direttiva 2000/60/CE, secondo le
linee guida esplicitate attraverso l’Allegato VII della direttiva stessa, è sottoposto alla
procedura di VAS (ex art. 6 comma 2 lettera a della Parte seconda del Decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152) ed ha quindi, in base a quanto richiamato sopra, lo
scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obbiettivi di
sostenibilità del piano stesso e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione e
di settore.
La VAS per il PdG, che si deve sviluppare secondo precise fasi individuate dal Decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., è stata avviata durante la fase preparatoria del
Documento di Piano, costituente il PdG, ed è estesa all’intero percorso decisionale
secondo il calendario programmato, sino all’adozione e alla successiva approvazione
dello stesso.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 3
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Il processo può essere quindi schematizzato come nella figura seguente.
Figura 1 Schema del processo di VAS del PdG.
In base a quanto in vigore in merito alla procedura di VAS, nel caso in esame i
principali soggetti istituzionali coinvolti sono:
Autorità competente (AC) la pubblica amministrazione cui compete la valutazione e l'elaborazione del parere motivato sul PdG e il RA
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale
Autorità procedente (AP)
la pubblica amministrazione che elabora il PdG soggetto a VAS
Autorità di Bacino del fiume Adige e Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione
Soggetti competenti in materia ambientale (ACA)
le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione del PdG
vedi Allegato 1
Stesura documenti preliminari
•Rapporto preliminare (RP)•Progetto di Piano di Gestione (PdG)
Fase di consultazioni e possibilità di osservazioni
•Rapporto ambientale (RA) e Sintesi non tecnica•Stesura PdG
Pubblicazione RA e PdG e successive consultazioni
•Valutazione RA e Consultazioni sul RA•Comunicazione PdG ed osservazioni•Recepimento osservazioni e stesura definitiva del PdG
Adozione del piano
•Dichiarazione Ambientale di sintesi e monitoraggi•Adozione del Piano
1
2
3
4 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Va inoltre ricordato che la procedura di informazione e di consultazione pubblica delle
attività di elaborazione del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali,
oltre alla procedura di VAS, si avvale di quanto stabilito dall’articolo 14 della direttiva
2000/60/CE che dispone anche che, sin nelle fasi preliminari dell’elaborazione del
piano, venga assicurata la partecipazione attiva di tutte le parti interessate, attraverso
la pubblicazione e la consultazione per le eventuali osservazioni del pubblico dei
seguenti elementi conoscitivi:
− il calendario ed il programma di lavoro per la presentazione del piano, inclusa una
dichiarazione delle misure consultive;
− una valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque importanti,
identificati nel bacino idrografico;
− copie del progetto di piano di gestione.
Si veda alla successiva figura una sintesi delle attività di consultazione suddette e il
cronoprogramma relativo.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 5
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Con
sulta
zion
e 20
00/6
0/C
E
Con
sulta
zion
e P
roce
dura
VA
S
ATTIVITA’
2009 2010
Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Febbraio
29 31 30 19 18 18 30 22
Accesso alle informazioni
Consultazione dei Documenti “Valutazione globale provvisoria dei problemi relativi alla gestione delle acque” e “Calendario e programma di lavoro per la presentazione del piano”
Partecipazione attiva
Consultazione del documento “Progetto di Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali”2
Consultazione preliminare ai sensi dell’art. 13 comma 1 del D.Lgs. 152/20063
Consultazione ai sensi dell’art. 14
Adozione del Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Dichiarazione di sintesi
Figura 2 Cronoprogramma delle attività di consultazione per il Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali.
2 L’art. 14 della Direttiva 2000/60/CE prevede che questa fase di consultazione abbia una durata di almeno sei mesi. La durata di cinque mesi della consultazione ad oggi prevista è stata fissata al fine di corrispondere alla scadenza prevista dalla Legge 13/2009 per l’adozione del Piano. E’ in corso di verifica la necessita di allungare di un mese la consultazione posticipando di conseguenza l’adozione del piano. Gli aggiornamenti in merito saranno comunicati sul sito web www.alpiorientali.it .
3 I tempi massimi di 90 giorni previsti per questa fase dall’art 13 comma 2 del D.Lgs 152/2006 sono ridotti a 60 al fine di corrispondere con le scadenze del 30 giugno e del 22 dicembre 2009 per l’adozione del piano di cui alla legge 13/2009. Eventuali modifiche alla procedura assunta saranno comunicate sul sito web www.alpiorientali.it .
6 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
1.1.1 Procedure amministrative e procedure di partecipazione e consultazione avviate e relativo avanzamento
Vengono qui brevemente sintetizzate le principali fasi delle procedure cui è sottoposto
il PdG nel corso del suo sviluppo.
Il Rapporto Preliminare (RP) per il Piano di Gestione dei bacini delle Alpi Orientali è
stato redatto dall’Autorità procedente (Autorità di Bacino) per la consultazione da parte
dell’Autorità competente (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare – MATTM) e dei soggetti competenti in materia ambientale4 (ACA) con lo scopo
di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto
Ambientale.
La fase di consultazione nel processo di VAS è stata avviata il 29 aprile 2009 con la
resa disponibilità sul sito www.alpiorientali.it dei documenti propedeutici alla redazione
del Rapporto ambientale e in particolare dei documenti “Architettura del Piano“ e
“Rapporto Preliminare”. Per questa fase di consultazione era inizialmente previsto il
termine del 29 giugno 2009.
Per definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazione da includere nel
Rapporto Ambientale, sono stati quindi convocati specifici incontri tecnici (Padova, 25
maggio 2009 e Trento, 26 maggio 2009) ai quali sono stati invitati il MATTM e i soggetti
competenti in materia ambientale individuati (Allegato 1).
In data 1 luglio 2009 è stato pubblicato il documento intermedio “Progetto di Piano di
gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali”.
L’avviso della pubblicazione della proposta di Piano, del relativo Rapporto Ambientale
e Sintesi non tecnica in Gazzetta Ufficiale era previsto in data 30 settembre 2009. Da
questa data doveva iniziare la fase di consultazione di 60 giorni prevista dalla
procedura di VAS (art. 14, D.lgs n. 152/2006 e s.m.i).
In data 10 giugno 2009 si è tenuta una riunione presso gli uffici del MATTM, cui hanno
preso parte il Gruppo Istruttore incaricato dell’esame del procedimento, le Autorità
Procedenti e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In occasione di detta riunione,
4 In assenza di un elenco ufficiale di Soggetti competenti in materia ambientale definito a livello nazionale, l’Autorità procedente ha sottoposto alla valutazione del MATTM con nota del 15 aprile 2009 una proposta di individuazione dei soggetti competenti che è stata successivamente integrata sulla base delle segnalazioni pervenute. Si veda l’elenco in Allegato 1.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 7
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
è stato richiesto di anticipare entro il 15 settembre 2009 la data di pubblicazione della
proposta di Piano e del Rapporto Ambientale.
La Regione Veneto, in data 5 giugno 2009, con nota prot. n. 307655/57.00, ha
segnalato l’opportunità che nel PdG vennisse ricompresa anche la laguna di Venezia
con il suo bacino scolante ed il mare antistante, non ricompresi nei procedimenti avviati
e nei documenti pubblicati in data 29 aprile 2009.
Con nota prot. n. 1231/DIR2000/60/CE del 9 giugno 2009, condividendo la richiesta
della Regione Veneto, si è osservato che, in caso di approvazione della suddetta
richiesta, il Piano di Gestione del bacino lagunare di Venezia sarebbe stato inserito
nella procedura di VAS già in essere per il distretto idrografico Alpi Orientali.
In data 16 giugno 2009, con nota prot. n. 1282/2000/60/CE, è stata data
comunicazione ai soggetti competenti in materia ambientale dell’integrazione del
Rapporto Preliminare, già pubblicato in data 29 aprile 2009, con un addendum relativo
alla laguna di Venezia, al relativo bacino scolante e al mare antistante. Tale addendum
è stato pubblicato in data 19 giugno 2009. Con la stessa comunicazione si è stabilito di
prorogare i termini per la consultazione preliminare dal 29 giugno 2009 al 30 luglio
2009.
In data 29 giugno 2009 è stato pubblicato il documento di “Valutazione globale
provvisoria” relativo al PdG della sub unità geografica del bacino scolante, Laguna di
Venezia e mare antistante.
Con nota prot. CTVA/2009/2545 del 30 giugno 2009, il Presidente della Commissione
per la VAS, in riscontro alla nota del 16 giugno 2009, ha rappresentato alle AP
l’opportunità che il termine per la consultazione sul Rapporto Preliminare di cui
all’art.13 comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i venisse anticipato al 19 luglio,
essendo stato l’addendum al RP pubblicato in data 19 giugno 2009.
In data 16 luglio 2009, a seguito della pubblicazione dell’addendum relativo alla laguna
di Venezia, al bacino scolante e al mare antistante, si è tenuta una seconda riunione
presso gli uffici MATTM, cui hanno preso parte il Gruppo Istruttore, le Autorità
Procedenti e la Regione Veneto.
In tale riunione si è confermato, ed in seguito comunicato formalmente con nota inviata
in data 16 luglio 2009 alla Commissione ed ai Soggetti competenti in materia
ambientale, che la consultazione preliminare si sarebbe conclusa in data 20 luglio
2009.
8 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
In data 4 agosto 2009, con parere n. 338 del 29.07.2009, è pervenuto il Verbale di
Scoping, come esaminato dalla Commissione Tecnica per la Verifica dell'Impatto
Ambientale - VIA e VAS.
In data 5 agosto, con lettera prot. n. DG PPAC/34.19.04/10546, è pervenuto il parere
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
In data 10 agosto 2009, è pervenuto il Parere n. 53 del 30.07.2009, con il quale la
Commissione VAS della Regione del Veneto ha espresso alcune osservazioni da
ottemperare nella redazione del Rapporto Ambientale.
Per quanto riguarda gli aspetti connessi con il carattere transfrontaliero del distretto dei
bacini idrografici delle Alpi Orientali, con nota del MATTM del 22 aprile 2009 è stato
chiesto di attivare quanto previsto dall’art. 32 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. in materia di
“Consultazioni transfrontaliere” ed in particolare è stato chiesto l’invio allo stesso
Ministero di una sintesi della documentazione concernente il Piano di Gestione al fine
di poter provvedere alla sua notifica ai vari Stati Esteri così come previsto dall’art. 32
citato.
Le AdB vi hanno provveduto trasmettendo al MATTM, con nota del 9 giugno 2009, la
seguente documentazione:
− Documento recante la “Valutazione globale provvisoria dei principali problemi di
gestione delle acque”, redatto ai sensi dell’art. 14 della direttiva 2000/60/CE;
− Documento recante il “Calendario, programma di lavoro e misure consultive per la
presentazione del Piano”, redatto ai sensi dell’art. 14 della direttiva 2000/60/CE;
− Documento recante il “Rapporto preliminare”, redatto ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.
152/2006;
− Documento recante la “Architettura del Piano”, che anticipa l’articolazione dei
contenuti del redigendo elaborato progettuale.
− Rapporto sintetico sui possibili aspetti transfrontalieri del Piano di Gestione dei
bacini idrografici delle Alpi Orientali.
Nella tabella che segue sono sintetizzati tutti i procedimenti che hanno interessato sino
ad ora la formazione del PdG.
Tale sintesi comprende anche il percorso di consultazione attivato nei confronti dei
soggetti portatori di interessi (stakeholder), intesi come persone, gruppi,
amministrazioni e organizzazioni aventi un interesse in una determinata questione, o
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 9
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
perché ne verranno interessate o perché potrebbero in qualche modo influire su ciò
che ne deriverà (percorso previsto sia dal D.Lgs. 152/2006 all’interno della procedura
VAS, sia dalla direttiva 2000/60/CE all’art. 14).
10 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 1 Procedimenti conclusi e/o in corso cui è sottoposto il PdG.
procedura normativa di riferimento data attori destinatari contenuto - esito
Consultazione ex Direttiva 2000/60/CE della “Valutazione globale provvisoria” e del “Calendario e programma di lavoro per la presentazione del piano”
Direttiva 2000/60/CE art. 14 29/04/2009 AP Portatori di
interesse forum di informazione pubblica
Direttiva 2000/60/CE art. 14 25/05/2009 AP Portatori di
interesse forum a Padova per illustrare i documenti propedeutici alla redazione del progetto di PdG
Direttiva 2000/60/CE art. 14 26/05/2009 AP Portatori di
interesse forum a Trento per illustrare i documenti propedeutici alla redazione del progetto di PdG
Direttiva 2000/60/CE art. 14 30/062009 AP Portatori di
interesse pubblicazione del Progetto di PdG e relativa documentazione
Direttiva 2000/60/CE art. 14 28/07/2009 AP Portatori di
interesse forum di informazione pubblica sul Progetto del PdG
Consultazione per la VAS
D.Lgs. 152/06 art. 13 15/04/2009 AP
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM)
individuazione ACA
D.Lgs. 152/06 art. 13 29/04/2009 AP avvio fase consultazione VAS con pubblicazione dei documenti propedeutici
D.Lgs. 152/06 art. 13 25/05/2009 AdB Alto Adriatico MATTM - ACA illustrazione Piano - RP VAS D.Lgs. 152/06 art. 13 26/05/2009 AdB Adige MATTM - ACA illustrazione Piano - RP VAS
D.Lgs. 152/06 art. 13 05/06/2009 Regione Veneto AP richiesta di annessione della Laguna di Venezia nel PdG
D.Lgs. 152/06 art. 13 09/06/2009 AP MATTM osservazione che, in caso di annessione della Laguna di Venezia al Piano di Gestione, questa sarebbe nella VAS già avviata
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 11
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
procedura normativa di riferimento data attori destinatari contenuto - esito
D.Lgs. 152/06 art. 13 10/06/2009
MATTM, AP, Gruppo Istruttore e Ministero per i Beni e le Attività Culturali
riunione da cui emerge la necessità di anticipazione al 15/09/2009 della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della proposta di Piano, del relativo Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica
D.Lgs. 152/06 art. 13 16/06/2009 AP ACA comunicazione di annessione della Laguna di Venezia nel Piano di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali
D.Lgs. 152/06 art. 13 19/06/2009 AP MATTM - ACA
pubblicazione del nuovo documento intermedio "Progetto di Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali" comprendente la Laguna di Venezia
D.Lgs. 152/06 art. 13 19/06/2009 AP MATTM - ACA pubblicazione della proroga al 30/09/2009 del termine della per la consultazione preliminare
D.Lgs. 152/06 art. 13 29/06/2009 AP MATTM - ACA
pubblicazione della Valutazione globale provvisoria relativa alla sub unità idrografica Laguna di Venezia nell'ambito del Piano di Gestione
D.Lgs. 152/06 art. 13 30/06/2009 Presidente Commissione VAS AP richiesta di pubblicazione della Valutazione
globale provvisoria entro il 19/07/2009
D.Lgs. 152/06 art. 13 01/07/2009 AP pubblicazione del documento intermedio "Progetto di Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali"
D.Lgs. 152/06 art. 13 16/07/2009 MATTM, AP, Gruppo Istruttore e Regione Veneto
nuova riunione a seguito dell'annessione della Laguna di Venezia
D.Lgs. 152/06 art. 13 16/07/2009 AP Commissione VAS - ACA
comunicazione con nota della formale chiusura della consultazione preliminare in data 20/07/2009
Direttiva 2000/60/CE art. 14 28/07/09 AP Portatori di
interesse secondo forum di informazione pubblica sul Progetto del PdG
12 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
procedura normativa di riferimento data attori destinatari contenuto - esito
D.Lgs. 152/06 art. 13 04/08/2009 Commissione Tecnica VIA - VAS AP parere e verbale di Scoping VAS
D.Lgs. 152/06 art. 13 05/08/2009 Ministero per i Beni e le Attività Culturali
AP parere VAS
D.Lgs. 152/06 art. 13 10/08/2009 Commissione VAS delle Regione Veneto
AP osservazioni per la redazione del Rapporto Ambientale della VAS
Consultazioni transfrontaliere
D.Lgs. 152/06 art. 32 22/06/2009 MATTM AP richiesta di sintesi di documentazione del PdG per la necessaria notificazione agli Stati Esteri
D.Lgs. 152/06 art. 32 09/06/2009 AP MATTM
invio di • Valutazione globale provvisoria dei
principali problemi di gestione delle acque • Calendario, programma di lavoro e misure
consultive per la presentazione del Piano • Rapporto preliminare • Architettura del Piano • Rapporto sintetico sui possibili aspetti
transfrontalieri del PdG
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 13
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 2 Esiti della fase di consultazione del PdG.
Bacino di riferimento
Data di arrivo
Capitoli Progetto di Piano
Misure Osservazioni della consultazione
Osservazioni non legate a misure in
essere Azioni consigliate Mittente
Bacino dell'Adige 06/07/2009
1.6 mancano corpi idrici
rif. Documento ARPAV 2009 integrazione della tipizzazione
delle acque marine e di transizione della regione
Veneto…
Servizio acque marino costiere
ARPAV
3 manca rappresentazione cartografica delle aree protette inserire
4 ,3,1 elenco reti di monitoraggio carenti
rif. Documento ARPAV 2009 integrazione della tipizzazione
delle acque marine e di transizione della regione
Veneto… 4,3,2 rif. normativa errato inserire D.Lgs 152/1999
4,3,2 osservazioni inerenti la leggibilità del testo
4.3 frase incompleta integrare la frase 5.1 frase incompleta integrare la frase
3,3,2 osservazioni inerenti la leggibilità del testo testo integrato
Laguna di Venezia 13/07/2009 4,2,2 Direttiva
2008/56/CE
Osservazioni circa la formulazione delle valutazioni di stato chimico ed ecologico dei corpi idrici della
laguna di Venezia
integrazione dell'analisi MATTM
Bacino Alto Adriatico 21/07/2009
messa in sicurezza del canale di
scarico Busiola
Consorzio di bonifica Delta Po
Adige
Bacino dell'Adige 22/07/2009 priorità nell'utilizzo
delle acque attivazione di tavolo di
concertazione
Consorzio di bonifica Polesine
Adige Canalbianco
14 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
1.2 Metodologia e riferimenti normativi e documentali
La scelta della metodologia di analisi del PdG ha tenuto conto imprescindibilmente dei
seguenti aspetti di ordine territoriale, normativo e procedurale:
1. transfrontalierarità del distretto oggetto del PdG, il cui distretto coinvolge
Slovenia, Austria e Svizzera;
2. presenza di aree di particolare interesse/rilievo: Siti Inquinati di interesse
Nazionale (ex Legge n. 426 del 1998 e s.m.i.); siti sottoposti a regimi normativi
speciali (laguna di Venezia: Legge speciale 171/73 e s.m.i.); siti di rilevo a
livello internazionale (UNESCO World Heritage Center delle Dolomiti e di
Venezia e la sua laguna);
3. alta variabilità e disomogeneità territoriale (morfologica, idrogeologica ed
idrologica) dei 14 bacini componenti il distretto;
4. variabilità amministrativa (3 Regioni, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia,
di cui una Regione a statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia, e 2 Province
autonome Trento e Bolzano) con conseguente diversa autonomia legislativa e
competenza territoriale;
5. prescrizioni e pareri pervenuti nell’ambito della procedura di VAS del PdG (fase
iniziale di Scoping, pareri sul RP e indicazioni sullo sviluppo del RA):
a. parere MATTM n. 338 del 29 luglio 2009;
b. parere Regione Veneto n. 53 del 30 luglio 2009;
c. parere Ministero per i Beni e le Attività Culturali prot. n. DG
PPAC/34.19.04/10546 del 5 agosto 2009.
Sulla base delle suddette premesse, il presente RA si sviluppa secondo i seguenti
criteri metodologici:
− la normativa di riferimento in materia di VAS, dovendo tenere conto della presenza
di altri stati (membri e non dell’Unione Europea) per il presente documento è la
Direttiva 2001/42/CE, come declinata nella normativa italiana in particolare
dall’allegato VI alla Parte seconda dell D.lgs. 04/08, che definisce i contenuti del
RA;
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 15
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
− la scala di analisi del PdG e del territorio interessato mantiene come riferimento, a
scala maggiore, il livello provinciale, tenuto conto della presenza delle province
autonome di Trento e Bolzano;
− l’analisi si basa su dati ed indicatori reperibili e facilmente fruibili;
− in considerazione dei tempi limitati di sviluppo del RA, l’analisi si avvale
ampiamente di tabelle spesso tra loro correlate per analisi a cascata.
Il diagramma della figura seguente evidenzia la struttura a tabelle successive/correlate
utilizzata, che garantiscono la conformità alla normativa sulla VAS.
Figura 3 Sviluppo tabelle di analisi del RA.
16 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
A garanzia della normoconformità del processo di analisi svolto, ci si è valsi della
metodologia consolidata ed adottata all’interno del progetto DIVAS, sviluppato tra il
2007 e il 2009 da Regione Veneto, Regione Abruzzo e Università Ca’ Foscari di
Venezia (con la collaborazione di Consorzio Venezia Ricerche; Thetis S.p.A. e E-
Ambiente) sulla linea di finanziamento del Programma di Prossimità Adriatico
INTERREG/CARDS-PHARE, all’interno dell’Asse 1 - Tutela e valorizzazione
ambientale, culturale ed infrastrutturale del territorio transfrontaliero.
Il progetto DIVAS, che ha avuto una durata di un anno e mezzo, ha perseguito i
seguenti scopi:
− sviluppo di un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) a sostegno delle
amministrazioni per la gestione del processo di VAS nell’elaborazione e
nell’adozione di piani e programmi, secondo quanto stabilito dalla Direttiva
Comunitaria 2001/42/CE e dalle successive linee guida, costituito da una banca
dati ambientale e da un software applicativo;
− elaborazione di procedure, metodologie e strumenti di analisi e loro trasposizione in
tools informatici integrati;
− realizzazione di un database di indici e indicatori per l’analisi delle dinamiche
ambientali e territoriali necessarie nelle VAS ed in particolar modo nelle analisi
contenute nel RA.
Il software DIVAS è stato utilizzato quindi come strumento di verifica, necessario per
un piano complesso ed articolato come quello in esame, per garantire la
consequenzialità logica degli step di analisi, la completezza della valutazione e la
conformità normativa della procedura seguita rispetto alla Direttiva 2000/42/CE.
L’articolazione del progetto DIVAS è consultabile nel sito internet
http://www.progettodivas.org/web/.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 17
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
1.3 Contenuti e struttura del documento
Sulla base di quanto dichiarato al paragrafo precedente il documento contiene:
− la descrizione del PdG in termini di obbiettivi e misure che lo compongono e
l’analisi della sua coerenza rispetto ad altri piani vigenti sul territorio;
− l’analisi dell’ambiente interessato dal PdG, comprensiva dell’analisi dell’opzione
zero;
− l’analisi della coerenza interna ed esterna del PdG;
− l’analisi degli impatti sull’ambiente del PdG, compresi gli elementi necessari alla
Valutazione di incidenza;
− le conclusioni e le conseguenti esigenze di monitoraggio e controllo del PdG.
La struttura del documento garantisce rispetto alla normoconformità e alla completezza
delle valutazioni. Nella successiva figura si riporta a tal proposito uno schema in cui i
contenuti del presente RA vengono confrontati con i riferimenti principali utilizzati:
− struttura dei contenuti proposta dal software DIVAS, che garantisce la
normoconformità rispetto alla Direttiva 2001/42/CE;
− struttura dei contenuti proposti dal MATTM (Commissione Tecnica VIA - VAS) nel
parere n. n. 338 del 29 luglio 2009.
18 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 4 Confronto tra contenuti del presente RA e contenuti previsti dai riferimenti normativi/metodologici utilizzati.
INDICE ESTRAPOLATO DALLA FASE DI CONSULTAZIONE
2.1 Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera a)
2.2. Aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano o programma; caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettere b) e c)
2.3. Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatica, nonché i territori con produzione agricola di particolare qualità e tipicità, di cui all’art. 21 del D.lgs 18 maggio 2001, n. 228; (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera d)
2.4. Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale – Analisi di coerenza esterna (Allegato VI del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera e)
2.5. Possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi ‐Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente conseguentemente all’attuazione del piano‐Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata fatta la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad es. carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettere f, g, h)
2.6. Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piano o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera i)
INDICE RAPPORTO AMBIENTALE
inquadramento generale della valutazione ambientale strategica (vas) del PdG; procedure, consultazione e partecipazione; metodologia e riferimenti normativi e documentali; contenuti e struttura del documento
contenuti, obiettivi e rapporti con altri piani e programmi del pdg;descrizione dei contenuti del PdG; descrizione degli obiettivi e delle misure del PdG; obiettivi misure; rapporto del PdG con altri pertinenti piani o programmi
analisi dell'ambiente significativamente interessato dal PdG ; stato attuale dei bacini idrografici delle alpi orientali; descrizione dell'opzione zero
analisi di coerenza esterna ed interna del PdG
analisi degli impatti sull'ambiente del PdG; gli impatti significativi sull'ambiente; VINCA; misure di compensazione/mitigazione; misure alternative e consultazioni transfrontaliere; difficoltà incontrate
conclusioni; descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo
INDICE RAPPORTO AMBIENTALE DERIVANTE DAL PROGETTO DIVAS
a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi
b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma
c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate
d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE
e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale
f) possibili effetti significativi (1) sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori
g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma
h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know‐how) nella raccolta delle informazioni richieste
i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio di cui all'articolo 10
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 19
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
1.3.1 Acronimi e abbreviazioni
Si riporta nel seguito, per facilitare la lettura del presente documento, una lista di
acronimi ed abbreviazioni utilizzati nel testo e nelle tabelle/matrici principali.
Valutazione Ambientale Strategica VAS Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi orientali
PdG
Autorità di bacino nazionali del fiume Adige e dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta - Bacchiglione (Autorità di Bacino Distrettuali delle Alpi Orientali)
AdB
Autorità di bacino del fiume Adige AdB Adige Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta - Bacchiglione (Autorità di bacino dell’Alto Adriatico)
AdB Alto Adriatico
Rapporto Ambientale RA Rapporto preliminare RP Decreto legislativo D.Lgs Decreto Presidente della Repubblica DPR Soggetti competenti in materia ambientale ACA Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
MATTM
Valutazione di incidenza VINCA Autorità procedente AP Autorità competente AC Siti di importanza comunitaria SIC Zone di protezione speciale ZPS Obbiettivo OB Misura MIS Identificativo generico ID Sistema di Supporto alle Decisioni DSS Manager di Gestione MG Monitoraggio tecnico MT Stato S Pressione P Impatto I Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses
DPSIR
20 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
2 Contenuti, obbiettivi e rapporti con altri piani e programmi del PdG
Nel presente capitolo vengono illustrati i contenuti, gli obbiettivi principali del PdG e il
rapporto con altri pertinenti piani o programmi (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera a).
2.1 Descrizione dei contenuti del PdG
Il quadro normativo di riferimento del PdG è rappresentato a livello comunitario dalla
Direttiva quadro sulle acque (Direttiva 2000/60/CE).
Il distretto idrografico costituisce l’unità territoriale di riferimento del PdG, definito dalla
direttiva come “area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi
e dalle rispettive acque sotterranee e costiere”.
Sulla base della direttiva spetta agli Stati membri l’individuazione dei bacini idrografici,
la designazione dell’autorità competente, l’analisi delle sue caratteristiche, l’esame
dell’impatto delle attività umane sulle acque, l’analisi economica dell’utilizzo idrico,
l’individuazione di tutti i corpi idrici.
Per quanto riguarda la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, la direttiva
individua obbiettivi specifici di qualità, fissando al 2015 la scadenza per il loro
conseguimento.
In particolare agli Stati Membri spetta, attraverso l’adozione dei piani di gestione e di
un programma di misure a livello di distretto idrografico:
− impedire il deterioramento, migliorare e ripristinare le condizioni dei corpi idrici
superficiali in modo che raggiungano un buono stato chimico ed ecologico;
− ridurre l’inquinamento dovuto agli scarichi e alle emissioni di sostanze;
− proteggere, migliorare e ripristinare le condizioni delle acque sotterranee, evitarne
l’inquinamento e il deterioramento e garantire un equilibrio fra estrazione e
ravvenamento;
− preservare le aree protette.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 21
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
L’uso sostenibile della risorsa idrica viene infine garantito prevedendo che a partire dal
2010 gli Stati Membri adottino politiche dei prezzi in grado di favorire il recupero dei
costi dei servizi idrici (inclusi i costi ambientali) ed incentivare i consumatori all’uso
efficiente delle risorse idriche.
Ai sensi dell’art. 13 della direttiva 2000/60/CE, i Piani di gestione devono essere
pubblicati entro il 22 dicembre 2009.
La Direttiva 2000/60/CE è stata recepita a livello nazionale col D.Lgs 152/2006,
peraltro non ancora completamente operativo: il predetto decreto istituisce i Distretti
idrografici (art. 64) ed individua nel Piano di bacino distrettuale “lo strumento
conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e
programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla
valorizzazione del suolo ed alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle
caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato” (art. 65, comma 1).
Ai sensi dell’art. 117 per ciascun distretto idrografico deve essere adottato un piano di
gestione, “che rappresenta articolazione interna del Piano di bacino distrettuale” e
costituisce pertanto piano stralcio del piano di bacino.
Con il D.Lgs. 152/2006 il legislatore nazionale ha anche confermato l’introduzione, già
avvenuta con il D.Lgs. 152/1999, del Piano di tutela delle acque, di competenza
regionale, il quale, dal punto di vista del criterio funzionale, si configura come “specifico
piano di settore” (art. 121, comma 1).
Con Decreto legge n. 208/2008 e con la relativa conversione in legge (Legge 27
febbraio 2009, n. 13), il Governo ed il Parlamento italiano hanno inteso dare una forte
accelerazione al processo che deve portare, entro la fine del 2009, alla definizione dei
piani di gestione previsti dalla Direttiva 2000/60/CE.
Avendo affidato tale processo alle Autorità di bacino nazionale, costituite a norma della
soppressa legge n. 183/1989, il Governo ed il Parlamento hanno altresì inteso
confermare l’importanza di mantenere una visione unitaria del bacino idrografico e
implicitamente del distretto.
Nel caso specifico dei bacini idrografici delle Alpi Orientali, la redazione del piano di
gestione è stata fondata su uno stretto rapporto di collaborazione tra Autorità di bacino
dell’Adige, Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-
Bacchiglione, Regioni Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia nonché Province
Autonome di Trento e Bolzano.
22 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Per meglio comprendere l’organizzazione del Piano di gestione è necessario fare
riferimento alla specificità del sistema idrografico ed idrogeologico oggetto del piano
stesso.
A norma di quanto stabilito dall’art. 64 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, il piano di
gestione in argomento ha infatti come contesto territoriale di riferimento l’ampia
porzione del territorio nazionale delimitata a ovest dal fiume Mincio, a sud dal fiume Po,
a est dal confine italo-sloveno ed a nord dalla catena delle Alpi orientali.
Si tratta, in sostanza, dell’unione dei bacini idrografici già definiti ai sensi dell’abrogata
legge 18 maggio 1989, n. 183 e classificati, in tale contesto, in bacini nazionali
interregionali e regionali.
Nel caso specifico vi fanno parte:
1. il bacino dell’Adige, già bacino di rilievo nazionale ai sensi della legge 183/1989;
2. i bacini dell’Alto Adriatico (Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-
Bacchiglione), già bacini di rilievo nazionale ai sensi della legge 183/1989;
3. i bacini del Lemene e Fissero-Tartaro-Canalbianco, già bacini di rilievo
interregionale ai sensi della legge 183/1989;
4. i bacini del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, già bacini di rilievo regionale ai sensi
della legge 183/1989.
Concorrono dunque a formare l’area di interesse del piano, con la sola eccezione del
torrente Slizza che sgronda invece nel bacino del Danubio, i bacini idrografici dei
principali corsi d’acqua sfocianti nel Mare Adriatico lungo l’arco litoraneo compreso tra
Trieste ed il delta del fiume Po; si tratta in particolare, procedendo da est verso ovest:
del fiume Isonzo, del fiume Tagliamento, del fiume Livenza, del fiume Piave, del
sistema fluviale del Brenta-Bacchiglione (i predetti corpi idrici, pur costituendo due
sistemi separati, si uniscono a pochi chilometri dalla foce) ed infine del fiume Adige.
Tutti questi fiumi costituiscono l’ossatura principale del sistema idrografico del nord-est
e sono accomunati dall’avere un carattere spiccatamente fluvio-torrentizio, con regime
idrometrico ordinario che presenta valori stagionali massimi in primavera ed autunno e
valori stagionali minimi in estate ed inverno. Le portate, pur nella variabilità appena
ricordata, presentano valori medi annui non molto dissimili, mentre più evidenti
risultano le differenze nel regime idrometrico di piena.
A tali territori si aggiunge quello di pertinenza del bacino scolante nella laguna di
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 23
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Venezia, della laguna di Venezia stessa e del mare antistante. Il bacino scolante nella
laguna di Venezia è caratterizzato, oltre che dalla peculiarità del sistema di corpi idirici
naturali esistente, dalla presenza di una rete idrografica che nel corso dei secoli è stata
soggetta a numerosissimi interventi di sistemazione idraulica. Si tratta di opere, a volte
imponenti, ancora in funzione; molte di queste sono state realizzate dalla Repubblica di
Venezia e risalgono ai tempi più antichi. Le acque meteoriche sono raccolte attraverso
un’articolata rete costituita da alcuni corsi d’acqua naturali, da alvei e canali a deflusso
controllato artificialmente e da una fitta trama di collettori di bonifica minori che
assicurano il drenaggio del territorio.
A fronte di un comune recettore, rappresentato dal mare Adriatico, i citati bacini
idrografici costituiscono, almeno con riguardo all’assetto naturale delle acque
superficiali, sistemi funzionalmente autonomi ed indipendenti.
Anche in ragione della contiguità geografica, numerose sono le analogie che i succitati
bacini presentano sotto il profilo climatologico, morfologico e geologico.
Va tuttavia osservato che il processo di antropizzazione che ha interessato tali territori
nell’ultimo secolo, e segnatamente dopo il secondo dopoguerra, si è manifestato, nei
diversi contesti, in forme diverse, in relazione alle differenti modalità di sviluppo sociale
ed economico; ne consegue che l’odierno assetto quali-quantitativo delle risorse
idriche superficiali presenta aspetti problematici variamente articolati da bacino a
bacino, in relazione al prevalere delle questioni meramente quantitative, legate cioè al
sovrasfruttamento delle acque, sulle questioni di carattere eminentemente qualitativo,
dovute quindi alla presenza di fonti di inquinamento puntuali e diffuse.
Accanto al telaio idrografico principale, la media e bassa pianura accoglie un sistema
idrografico minore costituito, sostanzialmente, dai fiumi di risorgiva alimentati dalle
dispersioni dei corsi d’acqua principali.
Di questo sistema fanno parte i bacini già classificati, ai sensi dell’abrogata legge
183/1989, di rilievo regionale ed interregionale. Fra questi vanno ricordati i bacini del
fiume Sile, del Lemene, del fiume Stella, del Cormor e dell’Aussa-Corno.
Questo sistema idrografico drena la media e bassa pianura veneto-friulana compresa
tra i corsi d’acqua principali nell’ampia fascia che si estende tra la linea delle risorgive
ed il Mare Adriatico; diversamente dai corsi d’acqua principali sopra richiamati, questo
sistema idrografico minore è caratterizzato da una sostanziale perennità delle portate
fluenti e, mediamente, da una discreta qualità delle acque superficiali.
24 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Spostando l’attenzione dal sistema delle acque superficiali al sistema delle acque
sotterranee, il patrimonio idrico ipogeo trova sede, per il territorio di interesse,
nell’ampio complesso alluvionale di pianura che si estende dalle pendici dei rilievi
montuosi fino al mare, per una superficie complessiva di quasi 13000 chilometri
quadrati.
La zona di ricarica, collocata nella porzione più settentrionale della pianura, è sede
dell’acquifero indifferenziato e si allunga ai piedi delle Prealpi per una fascia di circa
venti chilometri, con uno spessore dei sedimenti saturi che oltrepassa i 600 m in
corrispondenza della fascia delle risorgive.
A sud di tale fascia alcuni livelli continui argillosi suddividono il complesso idrico
indifferenziato in un sistema multifalde diversificato, in senso verticale, sia nelle
caratteristiche chimiche che nei valori piezometrici.
Il ruolo dell’alta pianura riveste particolare importanza perché da esso traggono origine
e alimentazione i sistemi in pressione della media e bassa pianura.
Le dispersioni dei corsi d’acqua, favorite dalle favorevoli caratteristiche idrogeologiche
del materasso alluvionale dell’alta pianura, rappresentano il maggior contributo fra i
fattori di alimentazione del sistema acquifero sotterraneo; il processo di dispersione
cessa però a valle della fascia delle risorgive e si instaura piuttosto l’opposto fenomeno
di drenaggio della falda freatica, visibile attraverso il progressivo aumento delle portate
il alveo.
Infine nella parte più meridionale della pianura veneta e friulana i corsi d’acqua, in
genere arginati, attraversano terreni perlopiù impermeabili con influenza praticamente
nulla sull’alimentazione delle falde in pressione. La ricarica di queste ultime è pertanto
affidata in linea di massima ai lentissimi processi di interazione tra gli orizzonti sabbiosi
ed i terreni limoso argillosi, e presenta pertanto una produttività assai limitata.
Le brevi e sintetiche considerazioni sin qui esposte portano ad evidenziare la notevole
complessità del sistema idrografico ed idrogeologico propria del territorio di interesse il
quale, a fronte di un assetto strutturale e morfologico sufficientemente omogeneo,
presenta tuttavia criticità e problemi di gestione della risorsa idrica varie e ben
articolate sul territorio.
Ne è discesa l’opportunità che i temi propri del piano di gestione venissero affrontati,
laddove necessario, alla scala sub-distrettuale, allo scopo di meglio caratterizzare i
problemi di ciascun bacino idrografico, di indagare con il dovuto grado di dettaglio
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 25
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
natura e tipologia delle pressioni che condizionano l’assetto quali-quantitativo dei corpi
idrici e di definire, di conseguenza, le più opportune misure per il conseguimento degli
obbiettivi di qualità indicati dalla direttiva comunitaria.
Tale è stato l’approccio metodologico che le autorità procedenti, d’intesa con le regioni
e le province autonome, hanno convenuto di seguire nella fase di costruzione degli
elaborati di piano, e in tal senso le unità territoriali di riferimento nella stesura del Piano
di gestione sono state, almeno con riguardo al sistema delle acque superficiali, i singoli
bacini idrografici, come nel seguito individuati:
− il bacino del Levante;
− il bacino del fiume Isonzo;
− il bacino dei tributari della laguna di Marano - Grado;
− il bacino del fiume Tagliamento;
− il bacino del torrente Slizza
− il bacino del fiume Lemene;
− il bacino del fiume Livenza;
− il bacino della pianura tra Piave e Livenza;
− il bacino del fiume Piave;
− il bacino del fiume Sile;
− il bacino dei fiumi Brenta e Bacchiglione;
− il bacino scolante in laguna di Venezia, la laguna di Venezia ed il mare antistante;
− il bacino del fiume Adige;
− il bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco.
Le acque sotterranee, stante la forte interconnessione degli acquiferi della pianura
veneto-friulana sopra richiamata, sono state invece trattate in modo unitario, facendo
dunque riferimento alla più ampia scala distrettuale. Quando necessario i riferimenti
sono stati comunque riportati alla scala di bacino idrografico. In ogni caso gli aspetti di
interesse e di valenza generale, ovvero quelli non facilmente ed immediatamente
riconducibili agli ambiti territoriali dei singoli bacini (per esempio l’assetto climatologico,
l’assetto delle acque costiere, e le stesse sezioni conclusive di piano espressamente
rivolte agli aspetti procedurali e tecnico-amministrativi), sono descritti e caratterizzati
26 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
alla più ampia scala di riferimento.
L’organizzazione del piano di gestione, ancorché articolato per singole unità sub-
distrettuali o bacini, fa riferimento alle indicazioni già contenute nell’allegato VII della
Direttiva 2000/60/CE, così come successivamente confermate, in sede di recepimento
da parte della normativa italiana, dall’Allegato 4 alla parte III del Decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152.
In estrema sintesi, gli aspetti tematici che sono affrontati dal piano di gestione si
possono ricondurre a tre distinti “blocchi tematici”:
− la definizione del quadro conoscitivo;
− la definizione della fase più propriamente propositiva, consistente
nell’individuazione degli obbiettivi di qualità ambientale e del conseguente
programma di misure;
− la definizione degli aspetti procedurali connessi alla fase di elaborazione e di
attuazione del piano: in tale contesto si è proceduto alla costruzione del repertorio
dei Piani e Programmi relativi a sottobacini o settori e tematiche specifiche; è stata
altresì riportata una sintesi del procedimento di consultazione pubblica attivato
nella fase di elaborazione del piano, l’elenco delle autorità competenti nonché
l’elenco dei referenti e delle procedure ai fini dell'ottenimento di informazioni.
All’interno di tali blocchi si ritrovano peraltro ben distinti i contenuti indicati nell’allegato
VII della Direttiva. Per le necessità della consultazione, tali blocchi tematici, e quindi la
documentazione relativa al PdG dei bacino delle Alpi Orientali, sono stati organizzati in
elementi ed elaborati distinti nella struttura riportata nella tabella che segue.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 27
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 3 Contenuti e struttura del PdG dei bacini idrografici delle Alpi Orientali.
ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO 00
PA
RTI
GE
NE
RA
LI
Parte I (relazione generale)
architettura del piano
caratteristiche generali del distretto idrografico
Parte II (relazione generale)
documento introduttivo all’analisi economica dell’utilizzo idrico a scala distrettuale repertorio piani e programmi elenco delle autorità competenti referenti e procedure
Allegato 1 individuazione e classificazione dei corpi idrici superficiali individuazione e classificazione dei corpi idrici sotterranei
Allegato 2 ricognizione delle misure Allegato 3 abaco delle norme comunitarie e dei punti di contatto
01 F
ISS
ER
O T
AR
TAR
O C
AN
ALB
IAN
CO
PG Fissero rev01
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee specificazione e rappresentazione cartografica delle aree protette (art. 6 e allegato iv) mappa delle reti di monitoraggio istituite ai fini dell’art. 8 e dell’allegato v e rappresentazione cartografica dei risultati dei programmi di monitoraggio elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette sintesi del programma/i di misure adottati a norma dell’art. 11
PG Fissero 1 Corpi Idrici all. rev01
obbiettivi per i corpi idrici
PG Fissero 1 Corpi Idrici all. rev01
descrizione dei corpi idrici
02 A
DIG
E
PG Adige 1 Corpi Idrici rev01
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico dell’adige
PG Adige 1 Corpi Idrici all corpi idrici rev01
corpi idrici nel bacino del fiume Adige
PG Adige 1 Corpi Idrici all laghi rev01
laghi nel bacino del fiume Adige
PG Adige 2 pressioni rev01
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG Adige 3 Aree Protette rev01
specificazione e rappresentazione cartografica delle aree protette (art. 6 e allegato iv)
PG Adige 4 Monitoraggio rev01
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG Adige 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG Adige 6 Misure rev01
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
28 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO
03 B
RE
NTA
BA
CC
HIG
LIO
NE
PG Brenta 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG Brenta 2 pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG Brenta 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG Brenta 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG Brenta 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG Brenta 6 misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
04 L
AG
UN
A V
EN
EZI
A
PG laguna Venezia rev01
descrizione generale delle caratteristiche della sub-unità idrografica della laguna di venezia, del suo bacino scolante e del mare antistante sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee specificazione e rappresentazione cartografica delle aree protette reti di monitoraggio e stato ecologico e chimico delle acque obbiettivi di qualità ambientale analisi economica Misure repertorio di eventuali programmi o piani di gestione più dettagliati adottati per il distretto idrografico e relativi a determinati sottobacini, settori, tematiche o tipi di acque
05 S
ILE
PG Sile 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG Sile 2 pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG Sile 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG Sile 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG Sile 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG Sile 6 misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
06 P
IAV
E
PG Piave 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG Piave 2 pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG piave 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG piave 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG piave 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG piave 6 misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 29
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO
07 P
IAN
UR
A T
RA
PIA
VE
E L
IVE
NZA
PG pianura livenza piave 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG pianura Livenza piave 2 pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG Pianura livenza piave 3 Aree Protette
caratterizzazione delle aree protette
PG Pianura livenza piave 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG pianura livenza piave 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG pianura livenza piave 6 misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
08 L
IVEN
ZA
PG livenza 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG livenza 2 Pressioni.pdf
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG livenza 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG livenza 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG livenza 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG livenza 6 Misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
09 L
EMEN
E
PG livenza 1 Corpi Idrici.pdf
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG livenza 2 Pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG livenza 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG livenza 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG livenza 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG livenza 6 Misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
30 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO
10 T
AG
LIA
ME
NTO
PG tagliamento 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG tagliamento 2 Pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG tagliamento 3 Aree Protette
caratterizzazione delle aree protette
PG tagliamento 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG tagliamento 5 Obbiettivi rev01
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG tagliamento 6 Misure.pdf
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
11 L
AG
UN
A D
I MA
RA
NO
E G
RA
DO
PG laguna marano grado 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG laguna marano grado 2 Pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG laguna marano grado 3 Aree Protette
caratterizzazione delle aree protette
PG laguna marano grado 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG laguna marano grado 5 Obbiettivi
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG laguna marano grado 6 Misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
12 S
LIZZ
A
PG slizza 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG slizza 2 Pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG slizza 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG slizza 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG slizza 5 Obbiettivi
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG slizza 6 Misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 31
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
ELEMENTI ELABORATI CONTENUTO
13 IS
ON
ZO
PG isonzo 1 Corpi Idrici
descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG isonzo 2 Pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG isonzo 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG isonzo 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG isonzo 5 Obbiettivi
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG isonzo 6 Misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
14 L
EV
AN
TE
PG levante 1 Corpi Idrici descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico
PG levante 2 Pressioni
sintesi delle pressioni e degli impatti significativi esercitati dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee
PG levante 3 Aree Protette caratterizzazione delle aree protette
PG levante 4 Monitoraggio
reti di monitoraggio istituite ai fini dell’articolo 8 e dell’allegato v della direttiva 2000/60/ce e stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette
PG levante 5 Obbiettivi
elenco degli obbiettivi ambientali per le acque superficiali, le acque sotterranee e le aree protette
PG levante 6 Misure
programmi di misure adottati a norma dell’articolo 11 della direttiva 2000/60/ce
32 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
2.2 Descrizione degli obbiettivi e delle misure del PdG
2.2.1 Obbiettivi
In questa sezione verranno illustrati gli obbiettivi del PdG e come essi sono stati
individuati e ricalibrati durante la stesura del RA.
Gli obbiettivi posti in essere dal PdG fanno riferimento all’art 1 della Direttiva
2000/60/CE e nella prima stesura hanno tenuto conto dei seguenti concetti illustrati nel
Rapporto Preliminare (RP), precisamente a pag. 8:
“Il Piano di Gestione rappresenta lo strumento operativo attraverso cui gli Stati
membri devono dare applicazione ai contenuti della Direttiva 2000/60/CE a livello
locale, secondo le linee guida esplicitate attraverso l’Allegato VII.
Gli obbiettivi principali della direttiva sulle acque 2000/60/CE si inseriscono in
quelli più complessivi della politica ambientale della Comunità che deve contribuire
a perseguire salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità ambientale, nonché
l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali e che deve essere fondata
sui principi della precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della riduzione,
soprattutto alla fonte, dei danni causati all'ambiente, e sul principio "chi inquina
paga". L'obbiettivo di fondo consiste nel mantenere e migliorare l'ambiente
acquatico all'interno della Comunità, attraverso misure che riguardino la qualità,
integrate con misure riguardanti gli aspetti quantitativi.”
Altresì nel RP erano stati posti in evidenza i seguenti obbiettivi come obbiettivi generali
del piano:
− acqua pulita per tutti, ad un costo ragionevole, non solo nel momento attuale ma
anche preservandola per le generazioni future;
− equilibrio nell’utilizzo delle risorse idriche tra risorse disponibili e prelievi, tra gli
utilizzatori di monte e di valle;
− disponibilità di acqua per mantenere in vita gli ecosistemi acquatici e quelli
connessi all’ambiente acquatico,con particolare attenzione alla salvaguardia della
flora e della fauna acquatiche autoctone;
− acqua, corsi d’acqua ed ecosistemi ripari per un miglioramento del paesaggio e
della di usufruire.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 33
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Durante l’analisi della struttura del PdG (i cui risultati sono riportati nell’Allegato 2) le
Autorità di bacino ha ritenuto di riorganizzare gli obbiettivi per rendere più evidente la
loro rispondenza agli obbiettivi indicati all’art. 4 della Direttiva 2000/60/CE e alle
indicazioni derivanti dal parere n. 338 della Commissione. Tale riorganizzazione ha
permesso anche di meglio evidenziare le criticità ambientali del distretto. Ciò è stato
reputato necessari anche ai fini di un miglioramento del PdG stesso e ad una maggiore
rispondenza alle nuove indicazioni di sostenibilità dell’Unione Europea ovvero: “..le
strategie dell’unione europea per lo sviluppo sostenibile, riveduta nel 2006, offre una
prospettiva a lungo termine della sostenibilità nel cui ambito la crescita economica, la
coesione sociale e la tutela dell’ambiente procedono di pari passo rafforzandosi a
vicenda ….”.(pag 2 della Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al
Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni
“Integrare lo sviluppo sostenibile nelle politiche UE, riesame 2009 della strategia
dell’UE per lo sviluppo sostenibile del 24/7/2009).
Tale riorganizzazione ha portato a rimodulare gli obbiettivi in modo organico per macro
temi di intervento; si sono pertanto individuati 4 obbiettivi generali, ciascuno dei quali
richiama due sotto-obbiettivi:
• fruibilità della risorsa idrica
• qualitativa
• quantitativa
• riqualificazione ecosistemi
• protezione degli ecosistemi
• miglioramento della funzionalità degli ecosistemi
• prevenzione del rischio e gestione delle emergenzeù
• gestione emergenze
• prevenzione rischio
• uso sostenibile della risorsa idrica
• management dei costi della risorsa
• sviluppo e gestione attività produttive legate alla risorsa
Il PdG è quindi stato revisionato ed integrato di conseguenza.
34 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
La metodologia tecnica che ha portato alla revisione degli obbiettivi di piano, è
sostanzialmente contenuta nello sviluppo della tabella riassuntiva in Allegato 2.
Tale tabella riassume e schematizza come tutti gli obbiettivi corrispondano in modo
univoco a direttive dell’Unione Europea e come i sotto obbiettivi identificati si correlino
con le misure.
Da tale tabella si è quindi ricavato il seguente diagramma con la conseguente
ridenominazione degli obbiettivi identificati nella prima stesura del rapporto.
Figura 5 Obbiettivi generali e sottobbiettivi.
Tali obbiettivi integrano e non modificano assolutamente gli obbiettivi ed i sotto
obbiettivi dei vari bacini idrici facenti parte del distretto, ma anzi li contestualizzano
ulteriormente.
Per quanto concernono gli obbiettivi specifici di sotto bacino, sempre nell’ottica del
miglioramento del piano stesso, sono stati ulteriormente contestualizzati e resi fruibili
tramite la cartografia georeferenziata qui riportata.
OB1
Fruibilità risorsa idrica
OB1.a
Qualitativa
OB1.b
Quantitativa
OB2
Riqualificazione ecosistemi
OB2.a
Protezione degli ecosistemi
OB2.b
Miglioramento della funzionalità degli
ecosistemi
OB3
Prevenzione del Rischio Gestione Emergenze
OB3.a
Gestione Emergenze
OB3.b
Prevenzione Rischio
OB4
Uso sostenibile della risorsa idrica
OB4.a
Management dei costi della risorsa
OB4.b
Sviluppo e Gestione attività produttive legate alla Risorsa
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 35
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 6 Obbiettivi specifici per sub unità idrografica.
Dall’analisi della figura, risulta evidente che per alcuni bacini idrografici non sono
disponibili ad oggi dati adeguati per porre in essere i corrispondenti obbiettivi,
riconducendo tali attività ad obbiettivi più generali.
2.2.2 Misure
In questa sotto sezione si ripercorre la metodologia di riordino e riorganizzazione delle
misure sempre a fronte dell’Allegato 2 al presente RA e si esplicitano le metodologie
che hanno portato alla definizione all’interno del PdG delle stesse.
Gli step per produrre tale allegato sono stati:
− una lettura di dettaglio di tutti i piani di bacino componenti il PdG;
− l’estrapolazione di tutte le misure (risultate circa cinquecento);
− la ricontestualizzazione delle stesse;
− la loro riaggregazione con il criterio discriminante di riferimento, legato alla
normativa cui esse fanno riferimento considerando le gerarchie normative
(europea, nazionale, regionale, provinciale);
− la definizione in quale documento esse si possono ritrovare.
36 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
L’Allegato 2 riporta quindi tutte le informazioni di contestualizzazione delle misure
rispetto al PdG, alle norme in essere, ai bacini ed al territorio.
Tale riaggregazione si è resa necessaria per poter condurre un’analisi corretta e
omogenea del PdG.
All’interno del PdG le misure sono state individuate secondo quanto stabilito dall’art. 11
della Direttiva 2000/60 e dall’Allegato 4 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006, che distingue
le “misure di base” e le “misure-supplementari”.
Le misure di base comprendono le seguenti tipologie:
1. le misure necessarie ad attuare la normativa comunitaria in materia di protezione
delle acque (art. 11, par. 3, punto a))
2. le misure adottate, nell’ambito del contesto territoriale di riferimento, in
applicazione del principio del recupero dei costi dell’utilizzo idrico, in base all’art. 9
della Direttiva 2000/60 (art. 11, par. 3, punto b))
3. le misure adottate ai fini dell’individuazione e della protezione delle acque
destinate all’uso umano, con particolare riguardo alle misure relative alla tutela
della qualità dell’acqua al fine di ridurre il livello della depurazione necessaria per
la produzione di acqua potabile (art. 11, par. 3, punto d))
4. le misure di controllo adottate sull’estrazione ed arginamento delle acque (art. 11,
par. 3, punto e))
5. le misure di controllo adottate sugli scarichi in fonti puntuali che possono
provocare inquinamento (art. 11, par. 3, punto g))
6. le misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico
permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o, relativamente ai corpi
idrici designati come artificiali o fortemente modificati, un buon potenziale
ecologico (art. 11, par. 3, punto i));
7. le misure adottate ai fini della prevenzione e del controllo degli inquinamenti
accidentali;
8. le misure e le iniziative adottate per non accrescere l’inquinamento delle acque
marine, a norma dell’art. 11, par. 6, della Direttiva 2000/60/CE.
Con riferimento alle misure di cui al punto 1), la Direttiva 2000/60/CE (Allegato VI,
parte A) fornisce un elenco delle norme comunitarie alle quali fare riferimento.
In sede di elaborazione del documento di piano si è inoltre ritenuto di considerare,
integrativamente alle norme europee sopra richiamate, anche alcune direttive
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 37
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
comunitarie emanate successivamente alla data del 22 dicembre 2000 (data di
pubblicazione della Direttiva 2000/60/CE) qualora riguardanti la protezione delle acque
o sostitutive delle precedenti e comunque strumentali al perseguimento degli scopi
indicati dall’art. 1 della direttiva 2000/60; sono state così le seguenti ulteriori direttive
della Comunità europea:
− la direttiva 2006/7/CE sulle acque di balneazione che dal 31712/2014 abrogherà la
succitata direttiva 76/160/CEE;
− la direttiva 2003/105/CE sugli incidenti rilevanti (chiamata “Seveso III”) che ha
sostituito 96/82/CE (la cosiddetta “Seveso II”);
− la direttiva 97/11/CE sulla valutazione di impatto ambientale, che ha modificato la
direttiva 85/337/CEE;
− la direttiva 91/692/CEE sull’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura
che ha modificato la direttiva 86/278/CEE;
− la direttiva 98/15/CE sul trattamento delle acque reflue urbane che ha modificato la
direttiva 91/271/CEE;
− la direttiva 2008/1/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento,
che ha sostituito la direttiva 96/61/CE;
− la direttiva 2006/44/CE riguardante le acque idonee alla vita dei pesci, che
sostituisce e codifica la direttiva 78/659/CEE (quest’ultima sarà abrogata a
decorrere dal 22 dicembre 2013);
− la direttiva 80/68/CEE riguardante la protezione delle acque sotterranee
dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose (sarà abrogata a
decorrere dal 22 dicembre 2013);
− la direttiva 2006/118/CE riguardante la protezione delle acque sotterranee
dall’inquinamento e dal deterioramento;
− la direttiva 2007/60/CE riguardante la valutazione e la gestione dei rischi di
alluvione;
− la direttiva 2006/11/CE, che sostituisce e codifica la direttiva 76/464/CEE
riguardante l’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate
nell’ambiente idrico (quest’ultima sarà abrogata a decorrere dal 22 dicembre
2013);
− la direttiva 98/8/CE sui biocidi;
− la direttiva 2006/113/CE che sostituisce e codifica la Direttiva 79/923/CE relativa
alla qualità delle acque destinate alla molluschicoltura (quest’ultima sarà abrogata
38 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
a decorrere dal 22 dicembre 2013);
− la direttiva 2001/42/CE riguardante la valutazione ambientale strategica;
− la direttiva quadro sui rifiuti (2006/12/CE e 2008/98/CE);
− la direttiva 2008/105/CE relativa agli standard di qualità ambientale nel settore
della politica delle acque;
− la direttiva 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino.
Con riferimento a ciascuna delle norme comunitarie sopra individuate, il PdG assume
dunque, quali proprie misure di carattere non strutturale, le iniziative di recepimento
corrispondentemente adottate nel sistema normativo nazionale o, eventualmente,
locale (leggi regionali o provinciali, delibere di giunta regionale o provinciale,
regolamenti regionali o provinciali, atti di pianificazione), facendo ovviamente
riferimento allo specifico ambito territoriale che costituisce oggetto del piano.
In maniera del tutto analoga le misure di cui ai succitati punti 2) - 8) sono individuate e
codificate attraverso l’esame delle esistenti disposizioni di legge.
Va evidenziato che alcune delle più recenti direttive comunitarie, (es la direttiva
2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino) non hanno trovato, alla data di
redazione del presente documento, idonea e formale attuazione in sede statale; pur
tuttavia si possono individuare iniziative di carattere normativo, ancorché emanate
precedentemente alla pubblicazione delle succitate direttive, in qualche misura
prodromiche ed anticipatorie, in quanto a principi, contenuti e procedure, delle direttive
medesime.
In tale contesto costituiscono dunque misure del piano di gestione anche le azioni già
contemplate nell’ambito della pianificazione provinciale e regionale di settore, ed in
particolare:
− il Programma generale di uso delle acque della Regione Lombardia;
− il Piano stralcio per la tutela delle acque della Provincia Autonoma di Bolzano;
− il documento preliminare del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
della Provincia Autonoma di Bolzano;
− il Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma di Trento;
− il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche della Provincia Autonoma
di Trento;
− il Piano di tutela delle acque della Regione Veneto.
Le misure di base sono quindi dettagliatamente censite nell’ambito del documento del
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 39
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Piano di gestione nell’ambito dell’Allegato 2 ed in forma sintetica e descrittiva
nell’ambito del Capitolo 6 delle relazioni di piano dedicate ai singoli bacini.
Le misure quindi, come si può evincere dall’Allegato 2, risultano, dopo le aggregazioni
effettuate, in numero pari a 28, come precisato nella successiva tabella di sintesi.
40 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 4 Misure obbligatorie schema riassuntivo. RIFERIMEN
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2
PdG (p
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te, Lagun
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Ven
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tistan
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MISURA
MISURA
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ISCE
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TO
par. 2.1.1 1
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 76/160/CEE (abrogata) e sostituita dalla Direttiva 2006/07/CE (acque di balneazione)
DPR n. 470 del 08/06/1982 e s.m.i., come sostituito dal D.lgs. 30/5/2008, n. 116; Decreto del Ministero della Sanità, di concerto con Ministero dell’Ambiente, 17 giugno 1988; Decreto-legge 13 aprile 1993, n. 109, convertito dalla legge 12 giugno 1993, n. 185; Legge 29 dicembre 2000, n. 422; Legge 11 luglio 2002, n. 140; Decreto-legge 31 marzo 2003, n. 51; Legge 30 maggio 2003, n. 121; Decreto-legge 4 giugno 2004, n. 144, convertito nella legge 28 luglio 2004, n. 192; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Legge 06 febbraio 2007, n. 13; D.Lgs. 11 luglio 2007, n. 94
Applicazione dei criteri minimi di qualità cui devono rispondere le acque di balneazione, ovvero i parametri fiscico-chimici e microbiologici, i valori limite tassativi e i valori indicativi di questi parametri, la frequenza minima di campionatura ed il metodo di analisi o di ispezione di tali acque. Misure di contenimento inquinamento microbiologico, tramite l’attivazione della disinfezione obbligatoria.
Sul, Suc
Tutti i bacini
parr. 2.1.2 e 2.1.10 2
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 92/43/CEE (habitat) e Direttiva 79/409/CEE (uccelli selvatici)
L. 11/2/1992, n. 157; D.P.R. 8/9/1997, n. 357 e s.m.i.; D.M. 3/4/2000; D.M. 3/9/1992; D.M. 25/3/2004; D.M. 25/3/2005, n. 428; D.M. 25/3/2005, n. 430; D.M. 5/7/2007; D.M. 17/10/2007, n. 184; D.M. 3/7/2008; D.M. 30/3/2009
Istituzione della Rete Natura 2000, costituita dalle aree protette, per la conservazione e gestione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, con l'adozione di misure intese a favorire la conservazione di habitat naturali prioritari e specie prioritarie di interesse comunitario
Su, St Tutti i bacini
par. 2.1.3 3
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 80/778/CEE modificata dalla direttiva 98/83/CE (acque destinate al consumo umano)
D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 così come modificato ed integrato dal D.Lgs. 2 febbraio 2002 n. 27 e dal Decreto 5 settembre 2006; R.D. 11/12/1933, n. 1775; D.Lgs. 11/7/1993, n. 275; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152; Ministero della Salute - Decreto 10 novembre 1999; Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Decreto 19 agosto 2003; Ministero della Salute – D.M. 6 aprile 2004, n. 174; Ministero della Salute - D.M. 22 dicembre 2004; Ministero della Salute - D.M. del 5 settembre 2006; Ministero della Salute - D.M. 21 novembre 2007; Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 22 gennaio 2009
Misure finalizzate ad assicurare i requisiti di potabilità e di pulizia delle acque potabili; stabiliscono valori parametrici corrispondenti almeno ai valori stabiliti dalla direttiva e fissano valori limite per i parametri che non figurano nella direttiva; prevedono l'obbligo di effettuare un controllo regolare delle acque destinate al consumo umano rispettando i metodi di analisi specificati nella direttiva o utilizzando metodi equivalenti
Su, St Tutti i bacini
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 41
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
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par. 2.1.4 4
Direttiva 200/60/CE; Direttiva 96/82/CE; Direttiva 2003/105/CE (incidenti rilevanti)
D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334; D.Lgs. 21 settembre 2005, n. 238
Misure finalizzate alla prevenzione e controllo dei rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (obbligo di predisporre un sistema di gestione della sicurezza, previsione di un'idonea pianificazione dell'uso del territorio, bbbligo del coinvolgimento attivo della popolazione)
Tutti i bacini
par. 2.1.5 5
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 85/337/CEE (Valutazione di Impatto Ambientale-VIA)
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - Parte seconda - Titolo terzo
Applicazione procedura di Valutazione di Impatto Ambientale a progetti ed interventi che possono determinare impatti sull'ambiente
Su, St Tutti i bacini
par. 2.1.6 6
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 86/278/CEE (utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura)
D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99; D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152
Misure di protezione della salute pubblica e dell'ambiente dagli effetti nocivi derivanti dall'utilizzo incontrollato dei fanghi di depurazione sui terreni agricoli
Su, St Tutti i bacini
par. 2.1.7 7
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/271 (acque reflue urbane)
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (in particolare artt. 100-108); D.M. 12 giugno 2003, n. 185; D.M. 2 maggio 2006
Misure finalizzate alla riduzione carichi inquinanti attraverso limiti per azoto e fosforo agli scarichi di acque reflue urbane
Suf Tutti i bacini
par. 2.1.8 8
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/414/CEE (prodotti fitosanitari)
D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 194; Circolare del Ministero della sanità del 10 giugno 1995, n. 17; D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290; Ministero della Salute – decreto del 9 agosto 2002; Circolare del Ministero delle Politiche agricole e forestali del 30 ottobre 2002; Accordo 8 maggio 2003 tra i Ministri della Salute, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
Misure per la prevenzione degli impatti negativi nell'ambiente derivanti dai prodotti fitosanitari (norme per la valutazione, l'autorizzazione, l'immissione sul mercato ed il controllo dei prodotti fitosanitari; individuazione delle zone vulnerabili da prodotti fitosanitari e relativo regime vincolistico)
Su, St Tutti i bacini
par. 2.1.9 9
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/676/CE (nitrati)
Legge n. 146 del 22 febbraio 1994; Ministero delle politiche agricole e forestali - Decreto 19 aprile 1999; Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Decreto 18 settembre 2002; Ministero delle politiche agricole e forestali - D.M. 6 luglio 2005; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Ministero delle politiche agricole e forestali - D.M. 7 aprile 2006
Misure per la protezione delle acque contro i nitrati di origine agricola (individuazione delle acque superficiali e sotterranee contaminate da notrati o a rischio di contaminazione; individuazione delel zone vulnerabili che contribuiscono all'inquinamento; codici volontari di buone pratiche agricole)
Tutti i bacini
42 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
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MISURA
MISURA
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par. 2.1.11 10
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 96/91/CE ricodificata dalla Direttiva 2008/01/CE (prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento)
D.Lgs. 18 febbraio 2005 n. 59, come modificato dal D.Lgs. 152/2006
Misure per la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento interessanti le attività industriali ed agricole che presentano un notevole potenziale inquinante (obbligo di rilascio di un'autorizzazione; obbligo di utilizzo di tutte le misure utili per combattere l'inquinamento; prevenzione, riciclaggio o eliminazione dei rifiuti con le tecniche meno inquinanti)
Tutti i bacini
par. 2.2.1 11
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/44/CE (acque idonee alla vita dei pesci)
D.Lgs. 3/4/2006, n. 152
Misure di tutela delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. Stabiliscono i criteri minimo di qualità che devono essere soddisfatti da tali acque, ovvero le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche, i valori limite vincolanti, la frequenza minima di campionamento ed i metodi di riferimento per l'analisi di tali acque.
Su Tutti i bacini
par. 2.2.2 12
Direttiva 2000/60/CEE; Direttiva 80/68/CEE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose)
D.Lgs. 27/1/1992, n. 132; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152
Misure finalizzate ad impedire lo scarico nelle acque sotterranee di sostanze tossiche, persistenti e bioaccumulabili
St Tutti i bacini
par. 2.2.3 13
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/118/CE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento)
D.Lgs. 16 marzo 2009, n. 30
Misure finalizzate a prevenire e combattere l'inquinamento delle acque sotterranee (individuazione dei criteri per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee; individuazione dei criteri per individuare tendenze significative e durature all'aumento dei livelli di inquinamento; azioni per prevenire e limitare gli scarichi indiretti di sostanze inquinanti nelle acque sotterranee)
Tutti i bacini
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 43
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
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par. 2.2.4 14
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2007/60/CE (valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione)
L. 3/8/1998, n. 267; D.P.C.M. 29/9/1998; D.L. 12/10/2000, n. 279; L. 11/12/2000, n. 365; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152
Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio di alluvioni
Tutti i bacini
par. 2.2.5 e par. 3.7 15
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/11/CE (inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico)
D.M. 6/11/2003, n. 367; Direttiva del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio del 27 maggio 2004; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (parte terza) e successive modifiche e integrazioni
Norme per la protezione e la prevenzione dall’inquinamento provocato dagli scarichi di talune sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico (si tratta in particolare di misure specifiche per combattere l'inquinamento idrico prodotto da singoli inquinanti o gruppi di inquinanti che presentino un rischio significativo per l'ambiente acquatico o proveniente dall'ambiente acquatico, in clusi i rischi per le acque destinate alla produzione di acqua potabile).
Suf; Sul
Tutti i bacini
par. 2.2.6 16 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 98/8/CE (biocidi)
D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 174
Misure di in materia di immissione sul mercato, ai fini della loro utilizzazione, dei biocidi
Tutti i bacini
par. 2.2.7 17
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/113/CE (qualità delle acque destinate alla molluschicoltura)
D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 131; Decreto Legislativo 30 dicembre; 1992 n. 530; D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152
Misure per la tutela della qualità delle acque destinate alla molluschicoltura, cioè le acque idonee per lo sviluppo dei molluschi (molluschi bivalvi e gasteropodi).
Tutti i bacini
par. 2.2.8 18
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2001/42/CE (valutazione ambientale strategica)
D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, parte II
Applicazione delle procedure di valutazione ambientale strategica per i piani e i programmi che possano avere effetti significativi sull'ambiente
Su, St Tutti i bacini
par. 2.2.9 19
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/12/CE; Direttiva 2008/98/CE (in vigore dal 12 Dicembre 2008, ma abroga le precedenti solo dal 12 Dicembre 2010) (rifiuti)
La direttiva 2008/98/CE è ancora in attesa di formale recepimento nella normativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate ai principi del reciclaggio e recupero sono già contenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, parte IV, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4; Decreto 5 aprile 2006, n.186; Decreto ministeriale 8 aprile 2008; Decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 117
Misure di tutela dell'ambiente dagli effetti nocivi della raccolta, del trasporto, del trattamento,dell'ammasso e del deposito dei rifiuti
Tutti i bacini
44 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
RIFERIMEN
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par. 2.2.10 20
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/105/CE (standard di qualità ambientale)
D.M. 14 aprile 2009, n. 56
Definizione degli standard di qualità ambientale (SQA) per le sostanze prioritarie e per alcuni altri inquinanti al fine di raggiungere uno stato chimico buono delle acque superficiali
Tutti i bacini
par. 2.2.11 21
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/56/CE (strategia per l'ambiente marino) (obbligo di recepimento entro il 15 luglio 2010)
La direttiva 2008/56/CE è ancora in attesa di formale recepimento nella normativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate a prevenire e ridurre gli apporti di sostanze inquinanti nell'ambiente marino sono già contenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152 (vedasi disciplina sulle acque reflue urbane) ed applicate attraverso gli strument di pianificazione ivi previsti
Misure finalizzate a conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell'ambiente marino, preservarne la qualità, prevenirne il degrado e, laddove possibile, ripristinare gli ecosistemi delle zone danneggiate
Tutti i bacini
par. 3.1 22 Direttiva 2000/60/CE, art. 9
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Ministero dei lavori pubblici – Decreto 1 agosto 1997
Misure adottate in applicazione del principio del recupero dei costi dell'utilizzo idrico, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse
Tutti i bacini
par. 3.2 23 Direttiva 2000/60/CE art. 7
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (artt. 82, 94 e 163)
Misure adottate ai fini dell'individuazione e della protezione delle acque destinate all'uso umano
Tutti i bacini
par. 3.3 24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera e
Regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 e successive modifiche ed integrazioni; D.Lgs. 12 luglio 1993, n. 275; Decreto del Presidente della Repubblica 18 febbraio 1999, n. 238; Legge 17 agosto 1999, n. 290; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
Misure adottate per i controlli dell'estrazione delle acque doci superficiali e sotterranee e dell'arginamento delle acque dolci superficiali, compresi la compilazione di uno o più registri delle estrazioni e lìobbligo di un'autorizzazione preventiva per l'estrazione e l'arginamento
Tutti i bacini
par. 3.4 e par. 3.6 25
Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera g
D.Lgs. 3-4-2006 n. 152 (Titolo III - Capo III - Tutela qualitativa della risorsa: disciplina degli scarichi; Titolo IV - Capo II - Autorizzazione agli scarichi)
Misure per il controllo degli scarichi in fonti puntuali che possono provocare inquinamento (divieto di introdurre inquinanti nell'acqua; obbligo di un autorizzazione preventiva allo scarico; obbligo di registrazione in base a norme generali e vincolanti, evebtuali eccezioni al divieto di scarico diretto di inquinanti nelle aque sotterranee)
Su Tutti i bacini
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 45
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
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par. 3.5 26 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera i
Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523; Regio decreto 11 dicembre 1933, n.1775 e successive modifiche ed integrazioni; Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche e integrazioni; Decreto 30 giugno 2004
Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale
Su Tutti i bacini
par. 3.8 27 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera l
D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (Parte III, Allegato 1, Punto A.3.3)
Misure adottate ai fini della prevenzione e del controllo degli inquinamenti accidentali finalizzati in particolare ad evitare perdite significative dagli impianti tecnici e per evitare e/o ridurre l'impatto di episodi di inquinamento accidentale, anche mediante sistemi per rilevare o dare l'allarme al verificarsi di tali eventi
Su, St Tutti i bacini
par. 3.11 28 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.11)
D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, (in particolare gli artt. 91 e 106)
Misure adottate per scongiurare un aumento dell'inquinamento delle acque marino-costiere
Suc Tutti i bacini
PdG bacino
scolante, Laguna di Venezia e
mare antistante, al cap. 7
29 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.1 e 7.10)
L. 171/73 (Legge Speciale per Venezia) e successive, compresi Accordi negoziati in materia ambientale e Regolamenti di settore (es. navigazione, pesca, ecc.)
Misure adottate in attuazione degli obbiettivi di salvaguardia della Legge speciale per Venezia e di norme/regolamenti specifici per l'ambito lagunare e suo bacino scolante
Sut, f 04
46 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Per misure supplementari, d’altra parte, si intendono i provvedimenti studiati e messi
in atto a complemento delle misure di base con l’intento di realizzare gli obbiettivi fissati
a norma dell’art. 4 della Direttiva 2000/60/CE. Tale categoria di azioni comprende
dunque:
1. le misure da mettere in atto per quei corpi idrici per i quali il raggiungimento
degli obbiettivi previsti dall’art. 4 della Direttiva 2000/60 è improbabile (si tratta
del caso dei corpi idrici cosiddetti “a rischio”);
2. ulteriori misure ritenute necessarie per il conseguimento degli obbiettivi del
piano di gestione, avuto riguardo delle specifiche criticità individuate nell’ambito
di ciascun bacino.
Considerato che, nell’ambito del territorio di riferimento, sono ricorrenti le
problematiche legate al soddisfacimento del bilancio idrico, idrologico ed idrogeologico,
il PdG pone particolare attenzione, nel novero delle misure supplementari, alle azioni di
tutela quantitativa della risorsa idrica ed in particolare al sistema delle azioni finalizzate
al contenimento della domanda di risorsa idrica.
Tenuto inoltre conto della specifica collocazione amministrativa del territorio di
riferimento (cinque amministrazioni regionali/provinciali interessate) e del carattere
transfrontaliero di alcuni bacini (Adige, Levante, Isonzo e Slizza), tra le misure
supplementari sono anche individuate le azioni di coordinamento interregionale e
transfrontaliero necessarie per verificare ed eventualmente uniformare i contenuti dei
provvedimenti e delle misure già adottate allo scopo di istituire un quadro di riferimento
a scala di bacino quanto più omogeneo e reciprocamente coordinato.
Nel novero delle misure supplementari si considerano anche le azioni di monitoraggio
dei corpi idrici per il quali il raggiungimento degli obbiettivi di qualità alla data del 2015
è considerato improbabile. Tali misure rispondono alle indicazioni dell’art. 11, comma
5, della Direttiva 2000/60/CE.
Le tipologie delle misure supplementari individuate sono ventidue.
Va evidenziato che talune di tali misure, in quanto riferite a problematiche di carattere
generale, sono ricorrenti sulla quasi totalità del territorio distrettuale; altre, in quanto
legate a specifiche criticità locali, presentano invece circoscritta applicazione. La
successiva tabella contestualizza l’applicazione delle predette misure per ciascuno dei
bacini che concorrono a formare il distretto.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 47
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 5 Misure supplementari tabella di sintesi. C
OD
ICE
MIS
UR
A
MISURA
TIPO
LOGIA ACQ
UE
A CUI SI R
IFER
ISCE
BACINO DI
RIFERIMEN
TO
AMBITO
TERR
ITORIALE
1s Misure generali per i corpi idrici a rischio di non raggiungimento degli obbiettivi ambientali
Su, Sf
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Sile, Piave, Pianura
tra Piave e Livenza, Livenza, Lemene, Tagliamento, Tributari della laguna di
Marano-Grado, Slizza, Isonzo, Levante
2s Misure di gestione delle acque meteoriche di dilavamento tramite il recupero delle acque di pioggia mediante cisterne
Suf 01 Bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
3s
Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione dei dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)
St
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14
Localizzata in tutto il distretto, tranne bacino scolante nella laguna di Venezia e
Slizza, con
4s
Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi)
Suf
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità
territoriali
5s
Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua
Suf, Sul, St
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità
territoriali
6s
Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo
Suf, Sul, St
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità
territoriali.
7s
Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica
Suf, Sul
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14
Localizzata in quasi tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità
territoriali.Tranne il bacino dello Slizza
8s
Misure volte all’aumento della dispersione degli alvei naturali, tale misura dispone l'analisi dello scambio tra fiume e falda al fine di definire interventi che consentano un migliore ravvenamento naturale delle falde stesse
Suf, St 02, 03, 06 bacini brenta adige e piave
9s
Azioni per contrastare la salinizzazione delle falde e corsi d’acqua. Dispone l'analisi della intrusione del cuneo salino e la conseguente difficoltà di utilizzo dell'acqua per uso irriguo e potabile. Dispone la revisione dello sbarramento antisale esistente
Suf, St 02, 03, 06 Bacino dell'Adige in Regione del Veneto
10s Applicazione di un Contratto di fiume sul fiume Astico: Suf 03 Brenta-Bacchiglione
11s Misure per la tutela della interazione tra fiume Brenta e falda Suf, St 03 Brenta-Bacchiglione
12s Misure per fronteggiare le condizioni di possibile criticità igienico-sanitaria delle acque interne alla città di Padova in occasione degli stati siccitosi
Suf 03 Brenta-Bacchiglione
48 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
CO
DIC
E M
ISU
RA
MISURA
TIPO
LOGIA ACQ
UE
A CUI SI R
IFER
ISCE
BACINO DI
RIFERIMEN
TO
AMBITO
TERR
ITORIALE
13s Attuazione della pianificazione di bacino già esistente ed approvata, in modo sinergico col PdG
Suf, Sul, St 06 Piave
14s Pianificazione di misure supplementari di dettaglio per la tutela della qualità degli acquiferi sotterranei
St 08, 10, 11, 13, 14
Livenza, Tagliamento, Tributari della laguna di Marano-Grado, Isonzo, Levante
15s Misure di coordinamento interregionale Suf 03, 06, 08, 09, 10
Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Piave, Livenza,
Lemene, Tagliamento
16s Misure di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica di Slovenia
Suf, Suc;
Sut; St13, 14 Isonzo, Levante
17s Misure di speciali coordinamento transfrontaliero con la Repubblica di Slovenia per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere
Suf, Suc 13 Isonzo
18s
Misure speciali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria per la tutela quali-quantitativa e per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza
Suf 12 Slizza
19s Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano
Suc 14 Levante
20s Misure particolari per la tutela delle risorse idriche del Fratta-Gorzone Suf 03 Brenta-Bacchiglione
21s Misure generali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria
Suf, Sul, St 12 Slizza
22s Misure di riqualificazione fluviale Suf 01 Fissero-Tartaro-Canalbianco
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 49
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
2.3 Rapporto del PdG con altri pertinenti piani o programmi
In questa sezione sono stati identificati i piani e i programmi che hanno pertinenza
diretta con gli obbiettivi ed i temi di interesse del PdG. Sulla base dei temi di interesse
della pianificazione considerata, sono state effettuate analisi ad hoc per valutarne
l’interazione con il PdG anche al fine di rilevare eventuali conflitti.
Va ricordato che, per quanto concerne le relazioni del PdG con altri piani e programmi
in essere, la norma (D.Lgs. 152/2006 in particolare modificato dalla Legge 13/2009)
stabilisce che i piani di gestione si devono affidare allo stato temporaneo delle
conoscenze, favorendo l’individuazione di misure finalizzate, da un lato,
all’armonizzazione dei Piani di Tutela delle Acque di iniziativa regionale e delle ulteriori
iniziative di pianificazione già adottate dalle Autorità di bacino in materia di gestione
delle risorse idriche e, dall’altro, alla risoluzione delle criticità a scala distrettuale
eventualmente non contemplate negli strumenti di pianificazione a scala regionale o di
bacino.
Peraltro, si deve anche evidenziare che una significativa parte di quanto previsto dalla
Direttiva 2000/60/CE era già stato sviluppato. Si deve infatti ricordare che i Piani di
Tutela delle Acque di iniziativa regionale previsti dal D.Lgs 152/99 e dal più recente
D.Lgs 152/2006 contengono, in sintesi:
− i risultati dell’attività conoscitiva, seppure ad una scala necessariamente sub-
distrettuale, come emergente dai dati dei monitoraggi quali-quantitativi condotti dal
2000 ad oggi;
− gli obbiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici significativi;
− i corpi idrici a specifica destinazione ed i relativi obbiettivi di qualità funzionale;
− le aree richiedenti specifiche misure di protezione, ivi comprese le aree sensibili e
le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola;
− le conseguenti misure di tutela qualitativa e quantitativa tra loro integrate e
coordinate per bacino idrografico;
− le misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse
idriche; - la cadenza temporale degli interventi e delle relative priorità;
− il programma di verifica dell’efficacia degli interventi previsti.
50 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Inoltre, in relazione allo stato di attuazione di tale pianificazione, va rilevato che, per
quanto attiene al territorio di competenza:
− la Regione Lombardia ha approvato in via definitiva il proprio Programma di tutela
ed uso delle acque con delibera di Giunta n. 2244 del 29 marzo 2006;
− dall'8 giugno 2006 è in vigore il "Piano Generale di Utilizzazione delle Acque
Pubbliche" della Provincia Autonoma di Trento (DPR del 15 febbraio 2006). Il
predetto piano è stato approvato ai sensi e per gli effetti dell'art. 14 del decreto del
Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n.670 (Approvazione del testo unico
delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino Alto-Adige) e
degli artt. 5-8 del Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381
(Norme di attuazione dello statuto speciale per la Regione Trentino Alto-Adige in
materia di urbanistica ed opere pubbliche) come da ultimo modificato dal decreto
legislativo 11 novembre 1999, n. 463. La Provincia Autonoma di Trento ha inoltre
approvato il proprio piano di tutela delle acque con delibera della Giunta n. 3233
del 30 dicembre 2004;
− nell’ambito del territorio della Provincia Autonoma di Bolzano è attualmente in
vigore il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche approvato con DPR
n. 748 del 11 aprile 1986. Il piano è attualmente in fase di riscrittura: il relativo
documento preliminare è stato approvato con delibera di Giunta n. 1735 del
29.6.2009; con delibera di Giunta n. 3243 del 6 settembre 2004, l’Amministrazione
provinciale di Bolzano ha anche approvato il piano stralcio del Piano di tutela delle
acque riguardante la delimitazione del bacino dell’Adige quale bacino drenante in
area sensibile e le conseguenti misure di adeguamento degli impianti di
depurazione;
− la Regione del Veneto ha adottato il piano di tutela delle acque con deliberazione di
Giunta regionale n. 4453 del 29 dicembre 2004; con deliberazione di Giunta
regionale n. 2267 del 24 luglio 2007 sono state approvate le relative misure di
salvaguardia; il piano di tutela delle acque, esperita la fase di recepimento delle
osservazioni, è attualmente all’esame del Consiglio regionale, per la sua definitiva
approvazione;
− la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con delibera di Giunta n. 412 del 2009
ha dato avvio al procedimento di formazione del piano regionale di tutela delle
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 51
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
acque; inoltre, con delibera di Giunta n. 246 del 5 febbraio 2009, ha dato avvio al
relativo processo di valutazione ambientale strategica.
Questo il quadro di riferimento dei principali piani e programmi dei quali si è tenuto
conto nella elaborazione del Piano di Gestione.
Il quadro è ulteriormente dettagliato ed approfondito nella tabella che segue, suddivisa
per ambiti di competenza delle norme a cui fanno riferimento i piani di interesse.
Si rimanda all’Allegato 3 la tabella completa con i temi di interesse di ciascun piano per
il PdG.
52 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 6 Elenco dei Piani pertinenti con il PdG.
PIANO Istituzione di riferimento
Scala o ambito territoriale
Ambito territoriale di pertinenza
Riferimento normativo di adozione o approvazione
REGIONALI
1 Piano Territoriale di Coordinamento Regionale (PTRC) Regione del Veneto Regione del Veneto subunità DGR n. 372 / 2009
2 Piano Territoriale Regionale (PTR) Regione Lombardia Regione Lombardia subunità Adottato dal Consiglio Regionale con deliberazione
n.874 del 30 luglio 2009
3 Piano Territoriale Regionale (PTR) Regione Friuli Venezia Giulia
Regione Friuli Venezia Giulia Adottato con Delibera della Giunta Regionale n. 2401
del 12 ottobre 2007
4 Piano di Area della Laguna e dell’Area Veneziana (PALAV) Regione del Veneto Laguna e Area
Veneziana subunità Approvato con PCR 70 / 1995
5 Programma Regionale di Sviluppo (PRS) Regione del Veneto Regione del Veneto subunità LR 5 / 2007
6 Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 (PSR) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante DGR 3560 / 2007
7 Piano Faunistico Venatorio Regionale Regione del Veneto Regione del Veneto subunità LR 1 / 2007 (modificata da DGR 2653/2007)
8 Piano Direttore 2000 Regione del Veneto Bacino scolante bacino scolante approvato con DCR 24 / 2000
9 Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante approvato con PCR 62 / 1989
10 Piano di Tutela delle Acque (PTA) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante
Prima adozione con DGR 4453/2004, integrato con DGR 1518/2008. In fase di approvazione da parte del Consiglio Regionale
11 Piano di Tutela delle Acque (PTA) Regione Friuli Venezia Giulia
Regione Friuli Venezia Giulia in fase di redazione
12 Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) Regione Lombardia Regione Lombardia bacino scolante Il PTUA è stato definitivamente approvato con
Deliberazione n. 2244 del 29 marzo 2006.
13 Modello Strutturale degli acquedotti del Veneto (MOSAV) Regione del Veneto Regione del
Veneto bacino scolante Approvato con DGR 1688/2000
14 Piano Regionale per la bonifica delle aree inquinate (PRBAI) Regione del Veneto Regione del
Veneto bacino scolante Adottato con DGR 157/2000. Non approvato dal Consiglio regionale, integrato con DGR 2184/2007
15 Piano Regionale Attività di Cava (PRAC) Regione del Veneto Regione del Veneto bacino scolante Adottato con DGR 3121/2003, trasmissione al Consiglio
regionale con DGR 135/CR/2008
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 53
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
PIANO Istituzione di riferimento
Scala o ambito territoriale
Ambito territoriale di pertinenza
Riferimento normativo di adozione o approvazione
16 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco Regione del Veneto
Bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco
Adottato con parere del Consiglio Regionale del Veneto n. 82 del 15/12/2004, per le controdeduzioni.
17 Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico del Bacino del Sile e della Pianura tra Piave e Livenza (PAI) Regione del Veneto
Bacino del Sile e Pianura tra Piave e Livenza
bacino scolante
Con D.C.R. n. 48 del 27/06/2007, il Consiglio Regionale del Veneto approva il Piano di assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e della pianura tra Piave e Livenza
18 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Lemene Regione del Veneto Bacino del
Lemene Adottato dal Consiglio Regionale ma non ancora approvato. Presentato alla Conferenza Programmatica nel giugno 2008.
19 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione.
Comitato Istituzionale
Bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione
bacino scolante Adottato con Delibera del Comitato Istituzionale n. 1 del 3/3/2004. Prima variante adottata con delibera del Comitato Istituzionale n.4 del 19 giugno 2007.
20 Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Livenza. Comitato Istituzionale Bacini del fiume
Livenza Adottato con delibera del Comitato Istituzionale n.2 del 25 febbraio 2003
21 Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Piave Comitato Istituzionale Bacino del fiume
Piave Adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 5 del 15 dicembre 2008, (DPCM in corso di perfezionamento).
22 Piano stralcio per la sicurezza idraulica del bacino del fiume Livenza - sottobacino del Cellina-Meduna. Comitato Istituzionale Bacino del fiume
Livenza DPCM 27/04/2006
23 Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Tagliamento Comitato Istituzionale Bacino del fiume
Tagliamento DPCM 28/08/2000
24 Piano straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato Comitato Istituzionale
Bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione
Adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 8 del 10 novembre 1999
25 Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del bacino del fiume Piave Comitato Istituzionale
Bacino del fiume Piave, Pianura Piave e Livenza, Sile.
DPCM 21/09/2007
54 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
PIANO Istituzione di riferimento
Scala o ambito territoriale
Ambito territoriale di pertinenza
Riferimento normativo di adozione o approvazione
26 Piano regionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani – PRSU Regione del Veneto Regione del
Veneto subunità approvato con DCR 785/1988
27 Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani – PRGRU Regione del Veneto Regione del
Veneto subunità Approvato con DCR 59/2004
28 Piano Regionale per la gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi - PRGRS Regione del Veneto Regione del
Veneto subunità Adottato con DGR 597/2000. Non ancora approvato dal Consiglio regionale. In fase di aggiornamento
29 Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera -PRTRA Regione del Veneto Regione del
Veneto subunità Approvato DCR 57/2004
PROVINCIALI
30 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia Provincia di Venezia subunità Adottato con DCP 104/2008
31 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia Provincia di Verona subunità
Approvato il documento preliminare con delibera n. 267 del 20.12.2006 Con parere n. 1 il giorno 1 febbraio 2008 è stato espresso parere positivo di compatibilità sulla Relazione Ambientale da parte della Commissione VAS della Regione Veneto.
32 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia Provincia di Vicenza subunità
Adottato dal Consiglio Provinciale n.72088/78 Il 20.12.2006 e riadottato, con modifiche alle norme tecniche con delibera n. 19784 del 10.4.2007
33 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Rovigo Provincia di Rovigo Adottato dal Consiglio Provinciale n. del 18.4.2009
34 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Belluno Provincia di Belluno Adottato dal Consiglio provinciale n. 55 del 7.11.2008
35 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Padova Provincia di Padova Adottato dal Consiglio comunale n. 45 del 31.7.2006
36 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Treviso Provincia di Treviso Adottato il documento preliminare con delibera n. 298
del 23.5.2005
37 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Provincia di Venezia subunità
PTCP approvato con DCP n. 61 del 28/11/2002. Con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 23 del 26 maggio 2009 è stata adottata la Variante al PTCP in adeguamento alla LR 12/05.
38 Piano urbanistico provinciale Provincia Autonoma di Trento
Provincia Autonoma di Trento
Approvato con L. P. 27 maggio 2008, n. 5
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 55
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
PIANO Istituzione di riferimento
Scala o ambito territoriale
Ambito territoriale di pertinenza
Riferimento normativo di adozione o approvazione
39 Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche Provincia Autonoma di Trento
Provincia Autonoma di Trento
in vigore dal 8.6.2006
40 Piano tutela delle acque Provincia Autonoma di Trento
Provincia Autonoma di Trento
Approvato con deliberazione della Giunta n. 3233 del 30.12.2004. E' in vigore dal 9.2.2005
41 Piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale (LEROP)
Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Bolzano
Approvato con legge provinciale del 18.1.1995
42 Piano di utilizzazione delle acque pubbliche Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Bolzano
Approvato con delibera n. 1735 del 29.6.2009
43 Piano Stralcio al Piano di tutela delle acque Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Bolzano
Approvato piano stralcio con delibera n. 3243 del 6.9.2004
44 Piano per la gestione delle risorse alieutiche della laguna di Venezia Provincia di Venezia Laguna di
Venezia laguna Approvato con DCP prot. n. 57352/1057 di verb. del 29.12.1999
45 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Venezia Provincia di Venezia Provincia di Venezia
laguna, bacino scolante
Approvazione DCP 51/2003. Esecutività congiunta con quello regionale dal 1/2/2007 (a seguito di approvazione Piano faunistico-venatorio regionale 2007-2012 con LR 1/2007) e modificato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 2007/00079
46 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Padova 2007-2012 Provincia di Padova Provincia di
Padova laguna, bacino scolante
Approvato con DCP 50 e 51/ 2003 ed aggiornato in base al Piano Faunistico Venatorio Regionale approvato con LR 1/2007
47 Piano per la Gestione delle Risorse alieutiche dell’area lagunare e valliva Provincia di Padova
Area lagunare valliva in Provincia di Padova
laguna in elaborazione
48 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Treviso Provincia di Treviso Provincia di Treviso bacino scolante 2007
SOGGETTI COMPETENTI
50 Piano Generale degli Interventi di salvaguardia ex art.3 comma 1 L 139/1992 e relativi progetti generali degli interventi
Magistrato alle Acque di Venezia laguna di Venezia laguna, bacino
scolante
approvato nella seduta del 19/6/1991 dal Comitato di Indirizzo Coordinamento e Controllo del Magistrato alle Acque (art. 4 della L. 798/84)
56 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
PIANO Istituzione di riferimento
Scala o ambito territoriale
Ambito territoriale di pertinenza
Riferimento normativo di adozione o approvazione
51 Piano generale degli interventi per il recupero morfologico della laguna
Magistrato alle Acque di Venezia laguna di Venezia laguna
Approvato dal Mag. Acque - Comitato Tecnico di Magistratura nelle riunioni del 12/6/1992 e 9/7/1993, aggiornato con DCM del 15 marzo 2001. attualmente in fase di aggiornamento
52 Master Plan per la bonifica dei siti contaminati di Porto Marghera
Soggetti partecipanti alla Conf. di Serv. Dell’Accordo per la chimica
Sito Inquinato di interesse Nazionale di Porto Maghera
laguna, bacino scolante
Approvato dalla Conferenza di Servizi del 22/4/2004 (Accordo programma per la chimica di Porto Marghera)
53 Piano degli interventi urgenti per il ripristino della navigabilità dei canali portuali di Venezia
Commissario Delegato per l'Emergenza Socio Economico Ambientale relativa ai Canali Portuali di Grande Navigazione della Laguna di Venezia
canali portuali laguna di Venezia laguna Il Commissario Delegato è stato nominato con
Ordinanza PCM n. 3383 del 03/12/2004
54 Piano d'Ambito della Laguna di Venezia ATO Laguna di Venezia ATO Laguna di Venezia bacino scolante approvato il 31/12/2003 con delibera prot. n. 866
dell’Assemblea d’Ambito
55 Piano D’Ambito del Bacchiglione ATO Bacchiglione bacino scolante aggiornamento approvato dall'Assemblea dei Sindaci con deliberazione n. 14 di reg. del 28.12.2006
56 Piano d'ambito Polesine ATO Polesine Approvato
57 Piano D’Ambito Valle del Chiampo ATO Valle del Chiampo
58 Piano D’Ambito del Brenta ATO Brenta bacino scolante approvato con 1492 del 22/12/2003, in fase di aggiornamento
59 Piano d'ambito Alto Veneto ATO Alto Veneto
Approvata relazione di sintesi del Piano d'Ambito dall'Assemblea dei Sindaci nel 27/06/2003, approvato relazione di aggiornamento relazione dall'Assemblea dei Sindaci nel 28/03/2007
60 Piano d'ambito ATO Veronese ATO Veronese approvato dall'ATO nel 2005
61 Piano d’Ambito del Veneto Orientale ATO Veneto Orientale ATO Veneto Orientale bacino scolante provvedimento del Commissario ad acta n. 308 del
30.07.2004
62 Piano d'ambito ATO Interregionale del Lemene ATO Interregionale del Lemene Non ancora adottato
63 Piano d'Ambito ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
In corso di approvazione
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 57
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
PIANO Istituzione di riferimento
Scala o ambito territoriale
Ambito territoriale di pertinenza
Riferimento normativo di adozione o approvazione
64 Piano d'ambito ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Non ancora adottato
65 Piano d'ambito ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Approvato
66 Piano d'ambito ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
In corso di approvazione
67 Piano d’uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura
Magistrato alle Acque di Venezia laguna di Venezia laguna Approvato dal Mag. Acque nella seduta del 2/2/2007
68 Piano degli interventi per l’emergenza idraulica
Commissario delegato per l'emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hano colpito parte del territorio della Regione del Veneto
Bacino scolante bacino scolante, laguna
Il Commissario Delegato è stato nominato con Ordinanza PCM n.3621 del 18/10/2007
69 Piano Regolatore Portuale di Venezia Autorità Portuale Venezia Porto Marghera laguna 1965
70 Piano Operativo Triennale - POT 2008-2011 Autorità Portuale Venezia
Porto Marghera, porto di Venezia, laguna di Venezia
laguna Approvato del Comitato Portuale il 11/09/2008
71 Revisione Piano Portuale di Chioggia Autorità Portuale di Chioggia
Porto di Chioggia, laguna di Venezia laguna 2001
72 Piano generale di bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Adige Bacchiglione approvato
73 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale - Consorzio Euganeo approvato
74 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -
Consorzio Sinistra Medio Brenta approvato
75 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -
Consorzio Pedemontano Brentella di Pederobba approvato
58 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
PIANO Istituzione di riferimento
Scala o ambito territoriale
Ambito territoriale di pertinenza
Riferimento normativo di adozione o approvazione
76 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Adige Garda approvato
77 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Agro Veronese Tartaro Tione approvato
78 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Basso Piave approvato
79 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Delta Po Adige approvato
80 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Dese Sile approvato
81 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Padana Polesana approvato
82 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento
approvato
83 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Bacchiglione Brenta approvato
84 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Pedemontano Brenta approvato
85 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Pedemontano Sinistra Piave approvato
86 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Medio Astico Bacchiglione approvato
87 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Riviera Berica approvato
88 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Polesine Adige Canalbianco approvato
89 Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale Consorzio Destra Piave approvato
90 Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale
Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese
approvato nel 1991
91 Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale
Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà
approvato nel 1991
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 59
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Come si può notare dalla tabella e dall’Allegato 3, i piani ed i programmi che hanno
interazioni dirette ed indirette con il PdG da un primo screening risultano essere un
numero pari a 91 con una certa prevalenza dei piani a livello regionale e dei piani
settoriali, la qual cosa evidenzia, d’altra parte, una certa frammentarietà e disorganicità
delle competenze e dei soggetti preposti.
Si veda la successiva figura per una esemplificazione delle interazioni tra i piani e i
programmi maggiormente significativi e il PdG.
Figura 7 Struttura gerarchica e relazionale dei piani pertinenti rispetto al PdG.
Dopo aver compreso la contestualizzazione del PdG rispetto ai piani e programmi
pertinenti, dei quali si è tenuto conto nella redazione e ricognizione del PdG, si sono
successivamente valutate le interazioni tra i suddetti ed il PdG.
L’analisi effettuata tiene conto delle interazioni tra piani e programmi pertinenti e PdG
in termini qualitativi, valutando se i temi di interesse di ciascun piano e le azioni e/o
misure dei piani e programmi risultano correlate con il PdG, anche per quanto
concerne gli obbiettivi del PdG e nel caso di conflitto individuando anche le misure del
PdG potenzialmente “conflittuali”.
PdGPiani Territoriali Regionali
Piani Regionali/Provinciali
Piani di Gestione delle acque e su temi
ambientali specifici
Piani territoriali a livello provinciale
Piani d'Ambito delle AATO
Piani stralcio del Piano di Bacino
Piani di Bonifica e tutela del territorio
rulare
60 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
L’analisi prevede la valutazione della coerenza secondo le seguenti classi:
Coerenza: quando il piano ha obbiettivi comuni con il PdG ma azioni diverse;
Sinergia: quando il piano ha obbiettivi comuni con il PdG e prevede misure/azioni
identiche;
Conflitto: quando il piano ha obbiettivi in conflitto con gli obbiettivi del PdG.
L’analisi è riportata nelle tabelle di Allegato 4 dove le celle lasciate in grigio identificano
la non presenza di dati per poter effettuare le analisi necessarie. Tale assenza è
dovuta o alla non presenza del piano mai recepito dalle amministrazioni competenti,
oppure alla non reperibilità dello stesso.
La seguente tabella riassume i risultati della tabella di analisi di Allegato 4, riportando il
numero di casi di coerenza/sinergia/conflitto per ciascun obbiettivo.
Tabella 7 Sintesi della valutazione di coerenza/sinergia/conflitto dei Piani che sussistono sul PdG, rispetto al PdG.
OB1 OB2 OB3 OB4
Coe
renz
a
Sine
rgia
Con
flitto
Coe
renz
a
Sine
rgia
Con
flitto
Coe
renz
a
Sine
rgia
Con
flitto
Coe
renz
a
Sine
rgia
Con
flitto
23 27 4 17 30 1 24 34 3 24 27 2
54 48 61 53
Si evidenzia quindi una situazione generale di trasversalità dei piani all’interno degli
obbiettivi del PdG, con una preponderanza delle situazioni sinergiche, che evidenziano
quindi i grandi sforzi fatti in fase di redazione del PdG stesso nel far convergere le
proprie misure con misure già poste in essere, o comunque mantenere la coerenza
con obbiettivi e temi di interesse consolidati.
Per quanto riguarda il peso dei vari obbiettivi trattati dai piani pertinenti con il PdG, si
nota una preminenza dell’obbiettivo 3 ovvero la gestione delle emergenze e dei rischi
connessi, a seguire la gestione della qualità delle acque, la gestione della risorsa in
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 61
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
senso stretto legata ai comparti produttivi e non, e per ultima la riqualificazione degli
ecosistemi.
Per meglio comprendere le conflittualità con piani e programmi presi in esame, e poter
poi porre in atto le adeguate azioni compensative e migliorative delle misure, si è
deciso di individuare in modo univoco le misure che identificano i conflitti riassumendo
l’analisi nella seguente tabella:
Tabella 8 Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che interagiscono con il PdG, che hanno segnalato un conflitto, rispetto alle misure del PdG.
Legenda Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON
PIANO MISURE COE SIN CON
Piano Regionale Attività di cava (PRAC)
Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale
Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione deii dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)
Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizine e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Belluno
Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio da alluvioni
Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua
Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizine e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica
Attuazione della pianificazione di bacino già esistente ed approvata, in modo sinergico col PdG Misure di coordinamento interregionale
Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese)
Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi
Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua
Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo
62 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
PIANO MISURE COE SIN CON
Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà)
Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 63
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
3 Analisi dell’ambiente significativamente interessato dal PdG
Nel presente capitolo in ottemperanza alla Direttiva 42/2001/CE verranno illustrati in
modo integrato gli aspetti riguardanti:
− aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza
l’attuazione del PdG (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera b);
− caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero
essere significativamente interessate (Allegato VI del D.Lgs. 4/08, lettera c);
− qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi
compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale,
culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale
per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di
importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e fauna
selvatica, nonché i territori con produzione agricola di particolare qualità e tipicità,
di cui all’art. 21 del D.lgs 18 maggio 2001, n. 228 (Allegato VI del D.Lgs. 4/08,
lettera d).
Il distretto idrografico si colloca geograficamente come da seguente mappa.
64 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 8 Mappa del distretto della Alpi Orientali e suoi bacini.
Si premette che nell’ambito delle procedure di VAS, per ambiente si intende un
concetto ampio legato a tutti aspetti territoriali che lo caratterizzano suddivisi secondo
la Direttiva 42/2001/CE in macrocomparti in cui figurano l’insieme delle componenti
ambientali classiche assieme alle componenti culturali storiche ed economiche e
sociali.
L’ambiente significativamente interessato, in considerazione dell’incidenza su tutto il
distretto delle misure (Allegato 2) e della capillarità del reticolo idrografico e della sua
stretta correlazione con tutte le componenti e problematiche ambientali interessate dal
PdG, è stato identificato come l’insieme di tutti i bacini senza applicare fattori correttivi
o livelli di importanza.
Le analisi effettuate sono di tipo qualitativo sia per le ristrette tempistiche che non
hanno permesso di effettuare la necessaria e corretta validazione del dato quantitativo,
sia per la disomogeneità delle informazioni disponibili per i diversi bacini del distretto.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 65
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
3.1 Stato attuale dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
In questa sezione viene descritto il distretto tramite i suoi bacini idrografici,
identificando le rispettive problematiche riferite allo stato attuale.
Viene inoltre individuato un primo set di indicatori di dettaglio da utilizzare nella fase di
monitoraggio.
Il dettaglio di descrizione, per la caratterizzazione dello stato attuale dei vari bacini,
utilizza come base dati, oltre alle analisi presenti nel PdG, per le componenti ambientali
non specificamente trattate nel PdG, quanto contenuto nei piani di gestione territoriali a
livello provinciale, se presenti, identificati come le fonti di informazione a scala più
opportuna (vedi Parere n. 338 del MATTM-Commissione VIA-VAS del 29 luglio 2009).
Viene inoltre tenuto conto dei vincoli normativi vigenti in alcune province in
applicazione di alcune misure del PdG (vedasi Allegato 2). Nel caso in cui non sia stato
possibile reperire le informazioni dai piani territoriali a livello pronciale, si è fatto
riferimento alle conoscenze bibliografiche dei contesti.
Le tabelle elaborate per la definizione dello stato attuale dell’ambiente per ciascun
bacino si compongono di 6 campi significativi in colonna:
Categorie Rappresentano i comparti che descrivono l’ambiente, definiti dalla Direttiva 2001/42/CE sulla VAS, opportunamente valutati nel contesto del PdG. Elementi rappresentativi Sono gli elementi o sottocomparti che possono descrivere con maggiore dettaglio il sistema indagato anche in relazione alla specificità del PdG. Si veda elenco sottostante.
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI ARIA QUALITA' DELL'ARIA
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
ACQUA
USI DELL'ACQUA EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE SITI CONTAMINATI, BONIFICHE USO SUOLO RISCHIO INDUSTRIALE
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA RETE NATURA 2000 ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA INDUSTRIE TERZIARIO INCLUSO TURISMO ENERGIA ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
SALUTE SALUTE UMANA POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
66 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Breve descrizione dello stato di fatto dell’ambiente È la descrizione testuale della categoria/elemento rappresentativo. Problematiche Sono i problemi presenti allo stato di fatto del sistema territoriale in esame (stato zero di riferimento del PdG). Grado di criticità Rappresenta il livello di criticità, ovvero l’effetto (potenzialmente positivo o negativo o indifferente), della problematica riscontrata rispetto agli obbiettivi del PdG. Indicatori È individuato un set di indicatori che supportano la descrizione sia dello stato che degli eventuali effetti del PdG sull’ambiente (pressioni, stato, impatti). La fonte principale per la scelta degli indicatori è stata il data base sviluppato nel progetto DIVAS ed integrato quando necessario con ulteriori indicatori.
Il criterio di scelta dell’indicatore è stato identificato in questi termini:
− capacità di descrivere nella maniera più esauriente possibile il sistema;
− reperibilità;
− frequenza opportuna del dato rispetto all’aspetto considerato.
In Allegato 5 si riportano le matrici di caratterizzazione dello stato ambientale di
ciascun bacino.
Gli effetti potenzialmente positivi e negativi della caratterizzazione ambientale rispetto
al PdG si riassumono nella seguente tabella.
Si fa notare che per effetti (negativi o positivi) non si intendono gli effetti del PdG
sull’ambiente, analizzati nel capitolo 5, bensì la presenza di problematiche (lette come
negative o positive), cui il deve tener conto nel raggiungimento dei suoi obbiettivi.
Come si può notare sono presenti comparti per cui i dati reperiti non risultano esaustivi
ed esaurienti.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 67
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 9 Schema riassuntivo tra stati dell’ambiente problematiche e potenziali interazioni con il PdG.
BACINO Grado di criticità + - NI ND
01_FISSERO_TARTARO 2 13 7 4 02_ADIGE 2 17 3 2 03_BRENTA 4 19 0 3 04_LAGUNA_VENEZIA 4 18 4 0 05_SILE 4 14 4 4 06_PIAVE 4 14 5 3 07_PIANURA_LIVENZA_PIAVE 2 12 6 6 08_LIVENZA 4 16 4 2 09_LEMENE 4 16 4 2 10_TAGLIAMENTO 4 16 5 1 11_LAGUNA_MARANO_GRADO 4 16 5 1 12_SLIZZA 2 6 12 6 13_ISONZO 4 15 3 4 14_LEVANTE 4 12 5 5 Legenda
+ Effetti potenzialmente positivi
- Effetti potenzialmente negativi
NI Nessuna interazione
ND Dato non disponibile
3.2 Descrizione dell’opzione zero
Con il termine opzione zero si intende la descrizione e valutazione del “sistema
distretto idrografico” in assenza dell’applicazione del PdG (allegato I comma b Direttiva
42/2001/CE).
L’analisi effettuata per questa opzione/scenario è stata sviluppata secondo le
indicazioni del parere n. 338 del MATTM-Commissione VIA-VAS del 29 luglio 2009,
per cui:
1. lo scenario dell’opzione zero viene valutato temporalmente a sei anni (termine
per la revisione del PdG);
68 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
2. le misure caratterizzanti l’opzione zero sono necessariamente rappresentate
dalle misure obbligatorie, cioè determinate dal recepimento di normative
comunitarie, nazionali e/o locali (vedi Tabella 4 e Allegato 2).
Anche la presente analisi è stata effettuata per bacini, con riaggregazione successiva e
sintesi a livello di distretto.
L’analisi dell’opzione zero valuta l’effetto di ciascuna misura sull’elemento del comparto
ambientale nello scenario a sei anni, nel rispetto del principio di sostenibilità riferito al
comparto stesso. La valutazione dà indicazioni sull’andamento del comparto (positivo,
negativo, indifferente).
In merito ai criteri di valutazione, fermo restando che tutte le misure per loro stessa
natura sono tese al miglioramento del sistema di distretto, esse possono portare nel
breve tempo ad azioni di conflitto con gli stakeholder coinvolti. Un esempio tipico è
rappresentato dalle misure che prevedono la regolazione delle autorizzazioni ai prelievi
idrici, e la razionalizzazione dell’uso della risorsa; tali misure possono portare a
situazioni di conflitto con il comparto agricolo; infatti, se nel breve periodo la misura
dovrebbe essere letta negativamente, d’altra parte, in un ottica di lungo termine, tali
interventi favoriscono la sostenibilità del comparto nel contesto distrettuale in cui si
sviluppa senza scompensarlo. Si è scelto perciò di valutare l’effetto nel lungo periodo,
in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea.
In Allegato 6 sono riportate le matrici per bacini che analizzano e definiscono l’opzione
zero, mentre in Allegato 7 si riporta il quadro dell’opzione zero a scala di distretto.
Nella successiva figura si veda una rappresentazione a scala di distretto dei risultati
dell’analisi dell’opzione zero.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 69
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 9 Rappresentazione cartografica a scala di distretto dell’analisi dell’opzione zero.
Risulta evidente, dall’analisi delle matrici di Allegato 6 e 7 che il sistema distretto,
senza l’attuazione del PdG, è comunque sostenibile.
Le possibili problematiche evidenziate sono comunque circoscritte ad alcuni ambiti ben
definiti e legati all’utilizzo della risorsa acqua ed alla distorta percezione generale da
parte della popolazione/utenza che la risorsa è illimitata e garantita a costi irrisori.
70 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
4 Analisi di coerenza esterna ed interna del PdG
Nel presente capitolo vengono analizzati gli “obbiettivi di protezione ambientale stabiliti
a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o
programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti
obbiettivi e di ogni considerazione ambientale” (Allegato VI del D. Lgs. n. 152/2006 e
s.m.i, lettera e).
L’analisi di coerenza interna ed esterna è effettuata a scala di distretto.
4.1 Coerenza esterna
Per coerenza esterna si intende: la coerenza tra obbiettivi specifici del PdG e tutti gli
obbiettivi di sostenibilità pertinenti al PdG desunti non solo dalla Direttiva 2000/60/CE
ma anche da altre normative ambientali.
Tabella 10 Coerenza esterna rispetto alle norme.
NORMATIVA OBBIETTIVO OBB
IETTIVO 1
OBB
IETTIVO 2
OBB
IETTIVO 3
OBB
IETTIVO 4
OB1
.a
OB1
.b
OB2
.a
OB2
.b
OB3
.a
OB3
.b
OB4
.a
OB4
.b
1 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 76/160/CEE (abrogata) e sostituita dalla Direttiva 2006/07/CE (acque di balneazione) 1 1
2 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 92/43/CEE (habitat) e Direttiva 79/409/CEE (uccelli selvatici) 1 1
3 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 80/778/CEE modificata dalla direttiva 98/83/CE (acque destinate al consumo umano) 1 1
4 Direttiva 200/60/CE; Direttiva 96/82/CE; Direttiva 2003/105/CE (incidenti rilevanti) 1 1
5 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 85/337/CEE (Valutazione di Impatto Ambientale-VIA) 1 1 1 1 1
6 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 86/278/CEE (utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura) 1 1 1
7 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/271 (acque reflue urbane) 1
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 71
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
NORMATIVA OBBIETTIVO OBB
IETTIVO 1
OBB
IETTIVO 2
OBB
IETTIVO 3
OBB
IETTIVO 4
OB1
.a
OB1
.b
OB2
.a
OB2
.b
OB3
.a
OB3
.b
OB4
.a
OB4
.b
8 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/414/CEE (prodotti fitosanitari) 1 1
9 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/676/CE (nitrati) 1 1
10 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 96/91/CE ricodificata dalla Direttiva 2008/01/CE (prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento)
1 1 1
11 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/44/CE (acque idonee alla vita dei pesci) 1 1 1
12 Direttiva 2000/60/CEE; Direttiva 80/68/CEE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose)
1 1 1
13 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/118/CE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento) 1
14 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2007/60/CE (valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione) 1 1
15 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/11/CE (inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico)
1 1
16 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 98/8/CE (biocidi) 1 1
17 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/113/CE (qualità delle acque destinate alla molluschicoltura) 1 1
18 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2001/42/CE (valutazione ambientale strategica) 1 1 1 1 1
19 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/12/CE; Direttiva 2008/98/CE (in vigore dal 12 Dicembre 2008, ma abroga le precedenti solo dal 12 Dicembre 2010) (rifiuti)
1
20 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/105/CE (standard di qualità ambientale) 1 1
21 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/56/CE (strategia per l'ambiente marino) (obbligo di recepimento entro il 15 luglio 2010) 1 1 1 1
22 Direttiva 2000/60/CE, art. 9 1 1 1
23 Direttiva 2000/60/CE art. 7 1
24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera e 1 1 1
25 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera g 1 1 1
26 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera i 1 1 1 1 1 1
27 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera l 1 1
28 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.11) 1 1 1 1
29 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.1 e 7.10) 1 1 1 1 1 23 6 18 9 2 5 4 11
Come si può vedere, rispetto alle normative comunitarie, il PdG ed i suoi obbiettivi
dimostrano notevoli corrispondenze e si collocano in sostanziale coerenza con esse.
In riferimento all’analisi della coerenza esterna del PdG, si è valutato inoltre come esso
risponda agli indirizzi di sostenibilità dell’UE. Infatti l’Unione Europea negli ultimi anni
72 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
ha definito in modo specifico ed univoco i propri criteri di sostenibilità, non solo tramite
progetti ma anche tramite documenti ufficiali. Per la presente analisi si fa riferimento in
particolare alla Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al
Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni
“Integrare lo sviluppo sostenibile nelle politiche UE riesame 2009 della strategia dell’
UE per lo sviluppo sostenibile del 24/7/2009”. Si rimanda per il dettaglio del suddetto
documento al sito della comunità europea dove è possibile scaricare il documento
(http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2009:0400:FIN:IT:PDF)
Per poter agevolare le analisi si sono estrapolati i vari comparti di interesse per il PdG
del suddetto documento dell’Unione Europea riassumendoli nella tabella sottostante.
L’interazione tra piano ed obbiettivo è stato segnalato con una “faccina” quando essi
hanno una correlazione diretta positiva o neutra o negativa. Si ricorda che prima di
effettuare qualsiasi ulteriore valutazione è bene conoscere nel dettaglio le definizioni
ed i livelli degli obbiettivi della UE.
Come si può vedere dalla tabella, il PdG risulta coerente con gli obbiettivi di
sostenibilità dell’Unione Europea, ovvero i temi sono coerenti tra piano ed obbiettivo.
Tabella 11 Coerenza esterna rispetto ai criteri di sostenibilità.
Legenda Correlazione positiva ☺ Correlazione negativa Nessuna correlazione
criteri non applicabili e quindi neutri o indifferenti rispetto al PdG
CRITERI SOSTENIBILITA UE OB1 OB2 OB3 OB4
OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b
1 Cambiamenti climatici e energia pulita ☺
2 Trasporto sostenibile ☺ ☺
3 Consumo e produzioni sostenibili ☺ ☺ ☺
4 Conservazione e gestione delle risorse naturali
☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺
5 Sanità pubblica ☺ ☺ ☺
6 Inclusione sociale demografia e migrazione
7 Povertà mondiale e problematiche dello sviluppo sotenibile
☺
8 Istruzione e formazione
9 Ricerca e sviluppo
10 Finanziamenti e strumenti economici
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 73
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
4.2 Coerenza interna
Per coerenza interna si intende la coerenza ambientale interna al PdG, cioè l’analisi
finalizzata alla verifica di coerenza tra problematiche ambientali ed obbiettivi del PdG.
Le analisi sono riportate in Allegato 8.
Esse dimostrano che il PdG non presenta complessivamente incoerenze tra obbiettivi
e problematiche.
Eventuali valutazioni integrative su questo aspetto verranno sviluppate nella fase di
monitoraggio del PdG.
4.3 Consultazioni transfrontaliere
Alcuni bacini idrografici che concorrono a formare il Distretto delle Alpi Orientali hanno
rilevanza internazionale poiché parte del loro territorio si sviluppa oltre i confini
nazionali, come evidenziato dalla successiva figura. Si tratta in particolare:
- del bacino del fiume Isonzo, il quale ricade per due terzi della sua superficie in
territorio sloveno;
- del bacino del Levante, costituente l’area del carso Goriziano e Triestino, ma che di
fatto è parte di un’area più ampia conosciuta come “Carso Classico”, estesa a
cavallo del confine italo-sloveno in corrispondenza della Provincia di Trieste;
- del bacino del fiume Adige che si estende, seppure per una porzione
estremamente esigua, anche in territorio svizzero.
74 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 10 Aree transfrontaliere.
Va poi considerato che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha formalmente
rappresentato l’opportunità che il bacino del torrente Slizza, costituente l’estremo
lembo nord-orientale della regione, ancorchè appartenente dal punto di vista
idrografico al Distretto del Danubio, sia aggregato al Distretto delle Alpi Orientali. E’
infatti opinione della succitata Amministrazione che l’eventuale enucleazione del
bacino del torrente Slizza dal Distretto idrografico delle Alpi Orientali potrebbe generare
in futuro problematiche di tipo operativo e gestionale.
Con riguardo alle sopraesposte specificità territoriali le Autorità procedenti, con nota
prot. 924/Dir2000/60/CE del 9 giugno 2009, hanno fornito al Ministero dell’Ambiente
adeguata documentazione concernente il Piano di gestione in oggetto, per l’attivazione
delle consultazioni transfrontaliere previste dall’art. 32 del D.Lgs. 152/2006.
Si riassumono di seguito le iniziative di carattere transfrontaliero sin qui attivate ovvero
in corso di attivazione.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 75
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Consultazioni transfrontaliere con la Repubblica di Slovenia per i bacini dell’Isonzo e del Levante (Timavo)
In esito al Trattato ed agli accordi di Osimo tra Italia e Jugoslavia sottoscritti nel 1975
(e recepiti con L.14 maggio 1977 n.73) fu istituita la Commissione permanente Mista
per L’Idroeconomia.
L’art.2 dell’accordo sulla promozione della cooperazione economica tra la Repubblica
Italiana e la Repubblica socialista federativa Jugoslava stabilisce l’ambito di attività
della Commissione “incaricata di studiare tutti i problemi idrologici di interesse comune
e di proporre soluzioni idonee in materia, in vista di assicurare il miglioramento degli
approvigionamenti di acqua e di elettricità in relazione all’obbligo derivante dagli
accordi e trattati stipulati tra le due parti.”
I bacini interessati da tali attività sono lo Judrio (sottobacino dell’Isonzo che per un
certo tratto costituisce confine di Stato), l’Isonzo ed il Timavo (art.3 del trattato).
La commissione Mista, per trattare gli argomenti sopraccitati, si riunisce (art.5) due
volte l’anno.
Nel contesto della Direttiva 2000/60/CE tale struttura potrebbe essere ricondotta ai
contenuti dell’art.3 comma 6 (coordinamento delle disposizioni amministrative
all’interno dei distretti idrografici) della direttiva medesima, il quale prevede che, ai fini
di dare pratica applicazione alla direttiva, gli Stati membri possono “individuare quale
autorità competente un organismo nazionale o internazionale esistente”.
La Commissione in più occasioni ha trattato l’implementazione della direttiva quadro; in
particolare, in occasione dell’ultima sessione del 25 marzo 2009, constatata
l’impossibilità temporale di predisporre un unico piano di gestione per l’Isonzo ed il
Timavo, ha stabilito le modalità principali attraverso le quali dare seguito allo scambio
di notizie e di contenuti dei rispettivi piani di gestione italiano e sloveno.
Con successivo scambio di note tra le strutture italiana e slovena incaricate di
predisporre i piani è in corso di perfezionamento la procedura operativa per dare
applicazione alle indicazioni della Commissione Mista.
Tale procedura operativa potrebbe consistere nello scambio di un rapporto tra le due
strutture nel quale evidenziare le problematiche, i temi ed i provvedimenti più importanti
che il piano dell’altro Stato membro dovrebbe contenere ed affrontare nel campo degli
aspetti quali-quantitativi relativi alle acque superficiali, alle acque sotterranee, alle
acque costiere.
76 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Consultazioni transfrontaliere con la Repubblica d’Austria per il bacino dello Slizza
Nell’ambito delle procedure di consultazione transfrontaliera poste in essere in
attuazione dell’art. 32 del D.Lgs. 152/2006 ed, in particolare, in esito ad uno scambio di
note verbali tra il Ministero degli Affari Esteri italiano e l’Ambasciata d’Austria (a Roma),
è stata acquisita una prima indicazione del Governo Austriaco circa l’influenza negativa
sulla qualità delle acque del fiume Gail (appartenente al bacino internazionale del
Danubio), in territorio austriaco, derivante dalle emissioni – in territorio italiano (bacino
dello Slizza) - dai depositi di materiali inerti dell’ex miniera di Raibl. La parte austriaca
si è riservata un “parere dettagliato” nel merito.
Atteso che la misura di tutela da sviluppare avrà carattere mono direzionale (misure da
adottare nel piano di gestione di parte italiana per tutelare il territorio austriaco), in data
15 settembre c.a il Ministero degli Esteri ha trasmesso la nota tecnica dell’autorità
competente austriaca. Ci si riserva durante il periodo di consultazioni transfrontaliere di
prendere contatti con le autorità competenti (Uffici del Land Carinzia) per poter stabilire
in accordo le necessarie misure di intregazione al PdG, come auspicato dalla nota
ricevuta.
Consultazioni transfrontaliere con la Confederazione elvetica
Con riguardo ai territori svizzeri che sgrondano nel bacino dell’Adige ed in relazione
alle procedure di consultazione transfrontaliera previste dall’art. 32 del D.lgs. 152/2006,
si precisa che non emergono particolari criticità in territorio italiano sull’assetto quali-
quantitativo delle acque ascrivibili alla porzione di bacino in territorio svizzero.
In data 15 settembre c.a il Ministero degli Esteri ha trasmesso la nota tecnica
dell’autorità competente Elvetica. Ci si riserva durante il periodo di consultazioni
trasnfrontaliere di prendere contatti con le autorità competenti, per poter stabilire in
accordo, dei tavoli di consultazione e le necessarie misure di intregazione al PdG,
come auspicato dalla nota ricevuta.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 77
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
5 Analisi degli impatti significativi sull’ambiente del PdG
Nel presente capitolo verranno analizzati:
− possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori
climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e
archeologico, il paesaggio e l’interazione tra i suddetti fattori. Devono essere
considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi,
sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e
negativi (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera f);
− misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo
possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente conseguentemente
all’attuazione del piano (Allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, lettera g);
− sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di
come è stata fatta la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad es.
carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per
risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste (Allegato VI del D.Lgs. n.
152/2006 e s.m.i, lettera h).
In questo capitolo si è reso necessario analizzare le misure del PdG per potere
evidenziare quali misure possono definire impatti significativi sull’ambiente.
Le seguenti analisi hanno seguito il seguente flusso logico:
1. Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi
caratterizzanti il distretto (26 elementi rappresentativi delle categorie ambientali)
in un arco temporale di sei anni, con lo scopo di evidenziare cosa accade
all’ambiente nell’attuazione delle misure (da un punto di vista qualitativo).
2. Identificazione delle misure significative all’interno del PdG, che tiene conto di
tutte le analisi dei capitoli precedenti e dei risultati della Valutazione globale
provvisoria.
3. Analisi degli impatti delle misure significative, secondo quanto prescritto dalla
Direttiva 42/2001/CE (all. II), e Valutazione di incidenza.
78 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
4. Identificazione delle misure di compensazione e mitigazione. Per completezza,
si è ritenuto opportuno integrare con misure di compensazione e mitigazione
anche le situazioni di conflitto e criticità emerse nei capitoli 2, 3 e 4.
5. Proposta di misure alternative/complementari, per integrare alcuni aspetti non
valutati nel PdG.
5.1 Gli impatti significativi sull’ambiente
Si riportano in Allegato 9, suddivise per bacino, le tabelle di analisi delle possibili
interazioni tra le misure di PdG e i vari elementi caratterizzanti l’ambiente.
In merito ai criteri di valutazione, fermo restando che tutte le misure per loro stessa
natura sono tese al miglioramento del sistema di distretto, esse possono portare nel
breve tempo ad azioni di conflitto con gli stakeholder coinvolti.
Un esempio importante è rappresentato dalla misura che prevede la possibile revisione
delle concessioni, per corrispondere a specifiche idroesigenze. Tali possibili
provvedimenti volti a garantire il bilancio idrico nelel varie sezioni del corso d’acqua
potrebbero risultare conflittuali si acon gli usi industriali si acon l’uso agricolo.
Nel breve periodo la misura potrebbe essere valutata con effetti negativi, ma in un
ottica di sostenibilità a lungo termine, tale misura tenderà a dare effetti positivi di
sostenibilità dei comparti in esame nel contesto distrettuale.
Si è perciò scelto di valutare l’effetto nel lungo periodo, in linea con gli indirizzi
dell’Unione Europea.
In Allegato 10 si riporta l’analisi complessiva a scala di distretto, la cui
rappresentazione cartografica è esemplificata dalla successiva figura.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 79
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 11 Analisi delle misure del PdG a scala di distretto.
Come da metodologia illustrata per punti in premessa al presente capitolo, si riportano,
quale successivo passaggio di analisi, le misure significative del PdG per ciascun
bacino, identificate tenendo conto di tutte le analisi dei capitoli precedenti, e dei risultati
della Valutazione globale provvisoria. Per misure significative in questo in caso si
intendono le misure che, per ciascuno dei bacini considerati (una per bacino), meglio
rispondono ai problemi o alle problematiche di tutela quali quantitativa delle acque
evidenziate nella fase di analisi precedente (i cui risultati sono riportati negli Allegati 9 e
10).
80 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Le misure significative evidenziate sono:
Fissero Tartaro Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.4.)
Adige Azioni finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema (6.10.5)
Brenta Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3) Bacino scolante in laguna di Venezia, laguna di Venezia e mare antistante
Bonifica/messa in sicurezza terreni/acque/sedimenti contaminati
Sile Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)
Piave Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3) Pianura tra Piave e Livenza Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee
e regolamentazione dei prelievi (6.10.1) Livenza Misure supplementari di tutela della qualità degli
acquiferi sotterranei (6.10.6) Lemene Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee
e regolamentazione dei prelievi (6.10.1) Tagliamento Regolazione delle derivazioni in atto per il
soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.2)
Tributari nella laguna di Marano Grado
Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)
Slizza Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza (6.10.1)
Isonzo Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere (6.10.1)
Levante Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano (6.10.1)
A fronte di questa identificazione, si sono sviluppate le analisi dell’impatto sull’ambiente
per ciascuna misura.
Per sviluppare tale analisi, si è utilizzata la tabella di sintesi, riportata e suggerita nel
software DIVAS, opportunamente rielaborata per poter sviluppare le analisi.
L’analisi si è sviluppata come segue:
1. valutazione qualitativa dell’effetto su base DPSIR e descrizione dell'effetto sul
comparto ambientale, in relazione alle categorie dagli elementi rappresentativi
dell’ambiente;
2. se la valutazione dell’effetto ha fornito un risultato positivo, l’effetto complessivo
della misura viene confermato tale;
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 81
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
3. se vengono rilevate negatività, ne viene valutata: la scala, l’intensità, la
reversibilità, la criticità e la frequenza sull’elemento rappresentativo.
Il diagramma successivo esplica tale processo.
Si veda l’Allegato 11 che riporta le tabelle di analisi per misura significativa.
CATEGORIE
ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
Impatto
diretto (DIR)
Impatto
indiretto
(IND)
Imp. daverificar
e (VI)
Impatto cumulati
vo (C) Po
sitiv
o
Descrizione
dell'effetto sul
comparto ambiental
e
VALU
TAZI
ON
E Q
ULI
TATI
VA
DEL
L'EF
FETT
O
EFFETTO COMPLESSIVO
POSITIVO
EFFETTO COMPLESSIVO LIEVEMENTE
POSITIVO EFFETTO
COMPLESSIVO IRRILEVANTE
EFFETTO COMPLESSIVO LIEVEMENTE
NEGATIVO EFFETTO
COMPLESSIVO NEGATIVO
Figura 12 Diagramma di processo per la valutazione dell'effetto.
82 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
5.2 Valutazione di incidenza
Nel presente paragrafo verranno illustrate le informazioni necessarie per la procedura
di Valutazione di incidenza, di cui all’art. 5 del decreto n. 357 del 1997, ovvero i
contenuti indicati in allegato G del decreto suddetto, che non sono chiaramente
esplicitati nel presente RA.
Ci si avvale pertanto della possibilità di integrare nel Rapporto Ambientale della VAS la
procedura di valutazione di incidenza (VINCA), come previsto dall’art. 10 del D.Lgs
152/06.
Nel presente RA pertanto dovrebbero essere contenuti (ex allegato G DPR n.
357/1997, adattato al caso in esame):
1. Caratteristiche del PdG
Le caratteristiche del PdG debbono essere descritte con riferimento, in particolare:
- alle tipologie delle azioni (misure);
- alle dimensioni e/o ambito di riferimento;
- alla complementarietà con altri piani;
- all'uso delle risorse naturali;
- alla produzione di rifiuti;
- all'inquinamento e disturbi ambientali;
- al rischio di incidenti, per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate.
2. Area vasta di influenza dei piani e progetti - interferenze con il sistema ambientale
Le interferenze del PdG debbono essere descritte con riferimento al sistema
ambientale considerando:
- componenti abiotiche;
- componenti biotiche;
- connessioni ecologiche.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 83
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Si rileva che il presente RA e la metodologia adottata di analisi e sviluppo, nonché lo
stesso PdG, contengono riferimenti precisi alle problematiche relative alla Rete Natura
2000:
- negli obbiettivi dichiarati del PdG, con particolare riferimento all’Obbiettivo 2
“Riqualificazione ecosistemi” (come protezione, OB2a, e miglioramento della
funzionalità, OB2b);
- nei criteri di valutazione e nelle tematiche sviluppate, che prevedono la Rete Natura
2000 sia come componente ambientale a sé stante, sia come aspetto chiave della
valutazione degli impatti del PdG sull’ambiente.
In considerazione della metodologia di analisi adottata per la redazione del presente
RA e della struttura del documento, vengono nel seguito riportate:
− una descrizione quantitativa a scala di distretto delle aree incluse nella Rete Natura
2000;
− una sintesi dei contenuti del PdG inerenti gli aspetti connessi alla Rete Natura 2000
(punto 1 dell’allegato G del DPR 357/1997);
− una sintesi delle analisi svolte dal PdG sulla Rete Natura 2000, evidenziando le
interferenze emerse e definendo le azioni mitigative e/o compensative necessarie e
le esigenze di monitoraggio (punto 2 dell’allegato G del DPR 357/1997).
I dati di base per l’elaborazione della presente analisi, comprese cartografie e tabelle
relative, sono rappresentati per l’Italia dal database della Rete Natura 2000 del
Ministero dell’Ambiente scaricabili da http://www.minambiente.it e per la Slovenia dal
database nazionale, scaricabile da http://gis.arso.gov.si (per quanto riguarda
l’aggiornamento dei dati scaricati e quindi utilizzati, si informa che entrambi i download
sono stati eseguiti nell’agosto 2009).
5.2.1 Aree SIC/ZPS
Il territorio del Distretto Alpi Orientali comprende numerosi Siti di importanza
comunitaria (SIC) e Zone di protezione speciale (ZPS).
Nelle successive figure si riporta la mappa della Rete Natura 2000 del distretto Alpi
Orientali (comprensivo della parte slovena), distinti per SIC e ZPS.
84 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Per una maggior comprensione delle aree SIC e ZPS rispetto al territorio interessato, si
propongono due distinte mappe, sia per i SIC che per le ZPS, una con l’indicazione
delle province interessate ed una con i bacini idrografici.
Le mappe seguenti nella rappresentazione a piccola scala, permesso dal foglio A3 non
consentono di apprezzare aree SIC o ZPS di dimensioni piccole. Una visione rispetto
alla numerosità dei siti della Rete Natura 2000 è fornita dalle tabelle che seguono le
figure e che riportano l’elenco dei SIC e delle ZPS del distretto.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 85
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 13 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello provinciale.
86 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 14 SIC del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 87
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 15 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti amministrativi a livello provinciale.
88 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 16 ZPS del distretto Alpi Orientali con limiti dei bacini idrografici componenti il distretto.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 89
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Come si può notare, la presenza della Rete Natura 2000 all’interno del distretto è
notevolmente significativa e diversamente connessa al reticolo idrografico.
Cautelativamente si intendono, nella presente trattazione, interessati dal PdG tutti i siti
della Rete Natura 2000, anche se non direttamente connessi alla rete idrografica.
Si riporta pertanto nelle tabelle di Allegato 12 l’elenco dei siti della Rete Natura 2000
(come SIC e come ZPS) con alcuni dati geografici aggregati e la distribuzione di
ciascun SIC e ZPS in ciascun bacino, con relativa tabella di sintesi.
I SIC del distretto sono 368 di cui 325 in territorio italiano e 43 in territorio sloveno,
coprono circa 8.620 km2 del distretto, 326 siti sono completamente inclusi nel distretto,
mentre i restanti ne coprono percentuali variabili tra lo 0,02% e il 99%
Le ZPS sono 117 di cui 108 in territorio italiano e 9 in territorio sloveno, coprono circa
7.845 km2 del distretto, 92 siti sono completamente inclusi nel distretto, mentre i
restanti ne coprono percentuali variabili tra lo 0,01% e il 99%.
Per maggiori indicazioni sulla distribuzione dei siti della Rete Natura 2000 a livello di
singolo bacino si vedano le tabelle ediagrammi successivi.
Tabella 12 Superfici aree SIC e ZPS per bacino.
Bacino area bacino [m²]area
occupata da SIC [m²]
area occupata da
ZPS [m²] % area
SIC/bacino % area
ZPS/bacino
Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879,129 104823533,8 107250455,4 3,64% 3,73% Adige 12152501363,753 2291230858 1937153045 18,85% 15,94% Brenta Bacchiglione 5720509001,295 946274188,3 948195235 16,54% 16,58% Bacino scolante laguna Venezia 2529615472,743 528357701,9 615476451,7 20,89% 24,33% Sile 755069256,206 54810450,36 21707768,45 7,26% 2,87% Piave 4022918526,380 1749061245 1801654801 43,48% 44,78% Pianura tra Piave e Livenza 452592603,754 2104978,207 369799,7235 0,47% 0,08% Livenza 2216053966,650 433259851,1 430255974,4 19,55% 19,42% Lemene 859375516,272 34316777,66 36775979,63 3,99% 4,28% Tagliamento 2744721236,756 517541229,6 438708514,8 18,86% 15,98% Laguna Marano Grado 1639123278,225 184333387 161430511,6 11,25% 9,85% Slizza 190616362,623 67094448,05 29967681,44 35,20% 15,72% Isonzo 3412387172,162 1086268333 39753629,59 31,83% 1,16% Levante 1279688440,522 537819268,2 125209602,3 42,03% 9,78%
90 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Figura 17 Superfici aree SIC e ZPS per bacino.
Figura 18 Percentuali di occupazione delle aree SIC e ZPS per bacino.
0
500.000.000
1.000.000.000
1.500.000.000
2.000.000.000
2.500.000.000
Fissero, Tartaro,
CanalBianco
Adige
Bren
ta Bacchiglione
Bacino
scolante laguna
Ve
nezia
Sile
Piave
Pianura tra Piave e
Livenza Livenza
Lemen
e
Tagliamen
to
Laguna
Marano Grado
Slizza
Ison
zo
Levante
Area [m
²]
area occupata da SIC [m²]
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
Fissero, Tartaro,
CanalBianco
Adige
Bren
ta Bacchiglione
Bacino
scolante laguna
Ve
nezia
Sile
Piave
Pianura tra Piave e
Livenza Livenza
Lemen
e
Tagliamen
to
Laguna
Marano Grado
Slizza
Ison
zo
Levante
Percen
tuale
% area SIC/bacino% area ZPS/bacino
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 91
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Come si può notare il bacino del Piave è caratterizzato dalla maggiore copertura % di
aree SIC/ZPS, mentre la minore si registra per il bacino della pianura tra Piave e
Livenza.
Per quanto concerne considerazioni sullo stato dei siti della Rete Natura 2000 del
distretto, le analisi del par. 3.1 per bacino, riportano, nelle matrici di caratterizzazione
dello stato ambientale di Allegato 5, la descrizione dell’elemento rappresentativo Rete
Natura 2000, che viene sintetizzato nella tabella seguente.
Tabella 13 Caratterizzazione della Rete Natura 2000 dei bacini del distretto (ricavata dalle informazioni dell’Allegato 5 “Matrici di caratterizzazione dello stato ambientale”).
BACINO Rete Natura 2000
01_FISSERO_TARTARO Quasi il 4% del bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo) appartenenti alla Rete Natura 2000.
02_ADIGE Il bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo), sono presenti zone SIC e ZPS in numero elevato.
03_BRENTA
Sono presenti 65 aree SIC e ZPS di cui 28 in Regione Veneto, 37 nella Provincia Autonoma di Trento. Si sottolinea che nel caso del ghiacciaio della Marmolada và aggiunto che l'area è individuata come sito della rete ecologica europea "Natura 2000" nonché come bene del patrimonio mondiale naturale dell'UNESCO.
04_LAGUNA_VENEZIA Nel territorio del Bacino 04 sono presenti 11 aree ZPS e 16 aree SIC
05_SILE Nell'ambito del bacino risultano presenti n. 7 aree SIC/ZPS
06_PIAVE
Nel bacino del Piave si riscontra la presenza di 44 aree SIC/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica
07_PIANURA_LIVENZA_PIAVE Nell'ambito del bacino si riscontra la presenza di una sola area SIC/ZPS.
08_LIVENZA
Nel bacino del Livenza si riscontrano n. 25 aree sic/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica
09_LEMENE Nel bacino del fiume Lemene si riscontrano complessivamente 12 aree SIC/ZPS.
10_TAGLIAMENTO Nell'ambito del bacino si riscontrano 31 aree SIC/ZPS 11_LAGUNA_MARANO_GRADO Nel bacino si riscontrano 19 aree SIC e 2 aree SIC e ZPS coincidenti
12_SLIZZA Nel bacino si riscontrano 3 aree SIC/ZPS 13_ISONZO Nel bacino si riscontrano 20 aree SIC/ZPS
14_LEVANTE
Nell'ambito del bacino si riscontrano 5 aree SIC-ZPS. Si sottolinea l'area SIC del fiume Timavo noto per via del suo lungo percorso sotterraneo di circa 40 chilometri che, dalle grotte di San Canziano-Škocjan in Slovenia, passando per l'Abisso di Trebiciano, raggiunge il paese di San Giovanni di Duino. Qui ricompare per poi sfociare nel Golfo di Trieste dopo un paio di chilometri. Tale percorso viene considerato come uno dei più interessanti fenomeni carsici
92 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
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5.2.2 Caratteristiche del PdG
Il PdG è stato analizzato nel dettaglio in particolare nel cap 2, nel quale oltre ai
contenuti generali, sono illustrati gli obbiettivi e le misure e viene analizzato il rapporto
del PdG con altri piani e programmi pertinenti.
In particolare, facendo riferimento al punto 1 dell’allegato G del DPR 357/1997, le
informazioni richieste trovano le seguenti corrispondenze rispetto al presente RA:
− tipologie delle azioni (misure) par. 2.2.2
− dimensioni e/o ambito di
riferimento
cap. 4 e par.4.2
− complementarietà con altri piani par. 2.3
L’analisi condotta nel RA ha inoltre dimostrato la coerenza esterna (cfr. par. 4.1.),
ovvero la coerenza tra obbiettivi specifici del PdG e tutti gli obbiettivi di sostenibilità
pertinenti al PdG desunti non solo dalla Direttiva 2000/60/CE ma anche da altre
normative ambientali.
E’ stata inoltre verificata la coerenza interna per bacino (cfr. Allegato 8) finalizzata alla
verifica di sinergie ed eventuali conflitti interni tra problematiche ambientali, tra le quali
specificamente i siti della Rete Natura 2000, ed obbiettivi del PdG, che ha dimostrato
appunto per i siti Rete Natura 2000 completa coerenza.
Tra le direttive considerate nell’analisi di coerenza esterna vi sono in particolare le
direttive su cui si fonda l’istituzione della Rete Natura 2000 (Direttiva 92/43/CEE habitat
e Direttiva 79/409/CEE uccelli selvatici), mentre fra i criteri di sostenibilità (aggiornati al
2009, vedi Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al
Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Integrare lo
sviluppo sostenibile nelle politiche UE riesame 2009 della strategia dell’ UE per lo
sviluppo sostenibile del 24/7/2009”) c’è preciso riferimento alla conservazione e
gestione delle risorse naturali.
Per quanto concerne le dimensione e l’ambito di riferimento del PdG si ribadisce (cfr.
cap.3) che l’ambiente significativamente interessato di riferimento per le valutazioni del
RA e della Valutazione di incidenza in esso inclusa, in considerazione dell’incidenza su
tutto il distretto delle misure (Allegato 2) e della capillarità del reticolo idrografico e della
sua stretta correlazione con tutte le componenti e problematiche ambientali interessate
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 93
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dal PdG, è stato identificato come l’insieme di tutti i bacini senza applicare fattori
correttivi o livelli di importanza .
Gli ulteriori contenuti richiesti dal punto 1 dell’allegato G del DPR 357/1997 riguardanti:
- uso delle risorse naturali;
- produzione di rifiuti;
- inquinamento e disturbi ambientali;
- rischio di incidenti, per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate;
non sono direttamente applicabili al piano in esame, ma piuttosto a pianificazioni di
livello locale o meglio a progetti. A livello di distretto e di bacino non sono infatti
quantificabili gli elementi richiesti, ma sono comunque descritti e presi in
considerazione nella in Allegato 5 e Allegato 9 a livello territoriale di bacino.
5.2.3 Analisi delle interferenze del PdG
La metodologia adottata per l’analisi del PdG, come richiamato in premessa,
contengono riferimenti precisi alle problematiche relative alla Rete Natura 2000:
- negli obbiettivi dichiarati del PdG, con particolare riferimento all’Obbiettivo 2
“Riqualificazione ecosistemi” (come protezione, OB2a, e miglioramento della
funzionalità, OB2b);
- nei criteri di valutazione e nelle tematiche sviluppate, che prevedono la Rete Natura
2000 sia come componente ambientale a sé stante, sia come aspetto chiave della
valutazione degli impatti del PdG sull’ambiente.
Sulla base delle suddette premesse, per i siti della Rete Natura 2000, sono state
valutate per bacino le interferenze di ciascuna misura rispetto ai comparti ambientali
con particolare riferimento a “biodiversità, flora e fauna” e specificamente per la Rete
Natura 2000.
Nella successiva tabella si riporta una sintesi delle analisi di Allegato 10 estrapolandoli
per i siti della Rete Natura 2000.
94 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
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Tabella 14 Analisi delle interferenze del PdG con i siti della Rete Natura 2000.
BACINI RETE NATURA 2000 ☺
FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 23 13 0 ADIGE 26 10 0 BRENTA 29 11 1 LAGUNA DI VENEZIA 20 9 0 SILE 26 7 1 PIAVE 27 9 1 PIANURA LIVENZA PIAVE 26 7 1 LIVENZA 27 8 1 LEMENE 28 6 1 TAGLIAMENTO 27 8 1 LAGUNA MARANO GRADO 26 8 1 SLIZZA 24 10 0 ISONZO 29 7 1 LEVANTE 28 8 1 Legenda
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
L’interferenza che si evidenzia dall’analisi della precedente tabella, per 10 bacini dei 14
bacini del distretto, si riferisce alla misura supllementare 7s “Misure finalizzate
all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della
possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua
per un'accurata gestione della risorsa idrica”.
In questa fattispecie possono, ad esempio, rientrare alcune delle proposte finalizzate
alla mitigazione del rischio idraulico nell’ambito del territorio di competenza:
emblematico il caso del piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso
corso del fiume Tagliamento il quale ha previsto di realizzare casse di espansione per
la laminazione delle piene all’interno di aree pressoché contestualmente designate
quali siti di interesse comunitario.
Si tratta di una misura che prevede interventi sostanziali sul territorio principalmente
nelle aree di pianura. Si tratta generalmente di riconversioni e recuperi di aree di cava
dismesse. Altresì cautelativamente si è voluto, nella presente analisi, evidenziare una
potenziale interferenza con habitat attualmente presenti nelle aree interessate, che
necessariamente dovranno essere, in prima battuta, valutati quali-quantitativamente e,
qualora emergessero effettive incidenze negative, adeguatamente mitigate e/o
compensate.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 95
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tale processo di valutazione di incidenza dovrà essere svolto in successive fasi di
analisi a scala progressivamente più dettagliata: individuando in prima battuta i siti
potenzialmente più idonei (es. a livello di piano degli interventi) per arrivare alla scala
locale (ad es. fino a livello di progetto definitivo), in cui si suggerisce di porre particolare
attenzione alle fasi di cantierizzazione e relativo cronoprogramma e di dettagliare e
quantificare, anche a livello di risorse finanziarie necessarie, le eventuali misure di
mitigazione/compensazione e i monitoraggi specifici.
A livello generale, si può però ritenere che, oltre al caso specifico evidenziato, le
analisi, hanno dimostrato la sostanziale assenza di interferenze a livello di distretto.
D’altra parte, tale risultato positivo era atteso: il PdG è innanzitutto un piano che per
sua stessa natura si pone l’obbiettivo della tutela delle acque, della tutela degli
ecosistemi acquatici nel loro complesso, come specificato dalla Direttiva 2000/60/CE, e
del raggiungimento di obbiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici, da intendersi come
la capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di
supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. Quindi, globalmente,
le misure previste dal PdG vanno nella direzione di tutelare gli ecosistemi, compresi
quelli che hanno relazione con i siti Natura 2000.
Sulla base dei risultati complessivamente positivi della valutazione delle interferenze
del PdG rispetto ai siti della rete Natura 2000 del distretto Alpi Orientali, non si
prevedono specifiche misure di mitigazione e/o compensazione, tranne che per la
misura 7s
Si richiama infatti l’esigenza di una rigorosa applicazione delle norme nazionali,
regionali e locali sulla Valutazione di incidenza ed in particolare l’assoggettamento dei
piani di attuazione delle misure che prevedono interventi sul territorio, nonché in
seconda battuta, dei singoli interventi, a specifica Valutazione di incidenza, supportata
da indagini a scala locale su habitat e specie presenti.
Va comunque a tal riguardo precisato che l’art. 6 della direttiva 92/43/CEE, prevede
che, in caso di conclusioni negative della valutazione di incidenza ed in mancanza di
soluzioni alternative, un piano o un progetto, se rispondente a motivi imperativi di
rilevante interesse pubblico, inclusi i motivi di natura sociale ed economica, possa
essere comunque realizzato previa adozione di adeguate misure compensative per
garantire che la coerenza globale di rete Natura 2000 sia tutelata.
96 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Per qunto concerne le esigenze di monitoraggio dei siti della rete Natura 2000, si
richiama il fatto che il monitoraggio del PdG descritto nel successivo par. 6.2
esplicitamente considera, tra le componenti ambientali da sottoporre a controllo, anche
le predette aree.
5.2.4 Conclusioni
L’analisi della Valutazione di incidenza ha dimostrato:
− la significativa presenza e diffusione dei siti della Rete Natura 2000 all’interno del
territorio del distretto, con siti anche estremamente estesi;
− la sostanziale esaustività delle valutazioni effettuate nel RA a supporto della
Valutazione di incidenza, in quanto i criteri di analisi hanno tenuto conto, negli
obbiettivi, delle esigenze di miglioramento degli ecosistemi (obbiettivo 2) e nei
comparti ambientali specificamente della Rete Natura 2000;
− l’assenza di criticità evidenti a livello di distretto ovvero di interferenze tra il PdG e
la Rete Natura 2000;
− l’esigenza, peraltro garantita dalle norme nazionali, regionali e locali, e altresì dal
monitoraggio del PdG che i piani degli interventi derivanti dalle misure del PdG,
nonché i singoli interventi poi, vengano sottoposti a specifiche Valutazioni di
incidenza.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 97
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
5.3 Misure di compensazione/mitigazione
Nella Direttiva 42/2001/CE (art. 5, paragrafo 1 g) si definiscono misure di
compensazione/mitigazione le “misure previste per impedire, ridurre e compensare nel
modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente
dell'attuazione del piano o del programma”.
In tale senso, le misure di compensazione/mitigazione qui identificate si riferiscono alle
situazioni di conflitto e criticità emerse nei capitoli 2, 3 e 4.
In riferimento al capitolo 2 del RA, si riportano nella successiva tabella le misure di
compensazione/mitigazione per le misure identificate come critiche nell’interazione con
piani e programmi (Allegato 4).
98 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 15 Misure di compensazione/mitigazione per le misure identificate come critiche nell’interazione con piani e programmi.
PIANI MISURE COMPENSAZIONE MITIGAZIONE
Piano Regionale Attività di Cava (PRAC) :
Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale
Tavoli di trattativa diretti con le autorità competenti che hanno redatto i
piani per poter compensare nel miglior modo gli effetti delle azioni
rispetto agli obbiettivi di ambedue i piani le azioni e definire dei criteri di
priorità di attuazione degli obbiettivi dei piani stessi, per evitar e
l'insorgenza di conflitti nell'attuazione degli stessi. Si definiranno azioni
stringenti durante la fase di monitoraggio per quanto riguarda le
interazioni delle seguenti misure per porre in essere i tavoli di
concertazione.
Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione deii dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi) Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione deii dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Belluno :
Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio da alluvioni Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua Attuazione della pianificazione di bacino già esistente ed approvata, in modo sinergico col PdG
Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese)
Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo
Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale (Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà)
Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 99
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
In riferimento alle misure significative analizzate al par. 5.1 (Allegato 11), che hanno
rilevato aspetti critici, si riportano nel seguito le relative misure di
compensazione/mitigazione.
ID BACINO ID MISURA Compensazione-mitigazione Fissero Tartaro Canalbianco
Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.4.)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione agli obblighi derivanti dal DMV; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di favorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate.
Adige Azioni finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema (6.10.6)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale e storico culturale paesaggistico in relazione all’aumento della capacità degli invasi; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate, per quanto concernono le problematiche relative agli aspetti storico culturali, si provvederà a tavoli di concertazione con le sovraintendenze di competenza per la atutela e gestione di quei beni che potranno portare problematiche di tipo tecnico agli alvei. Brenta Bacchiglione Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale In relazione ai possibili oneri derivanti dalle revisioni delle concessioniin atto; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate.
Sile Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale In relazione alle limitazioni al prelievo da acque sotterranee; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate
100 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Piave Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3) Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione dalle revisioni e delle concessioni in atto; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contratti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di favorire l’informazione, la responsabilizzazione e la condivisione delle scelte operate Pianura tra Piave e Livenza
Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione alle limitazioni al prelievo da acque sotteranee; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate
Livenza Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle azioni di qualità degli acquiferi sotterranei; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico.
Lemene Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle azioni di regolamentazione dei prelievi dagli acquiferi sotterranei; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico
Tagliamento Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.2)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV, si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder, e diffusione di best practies, allo scopo di favorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 101
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tributari nella laguna di Marano Grado
Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)
Le criticità si rilevano sul comparto economico e sociale in relazione ai possibili oneri derivanti dalle azioni di qualità degli acquiferi sotterranei; si ritiene che tale conflittualità potrà essere superata attraverso l’attivazione di processi inclusi (percorsi partecipati, contatti di fiume etc…) con gli stakeholder allo scopo di faorire l’informazione, la responsabilizzazione, e la condivisione dlele scelte operate le attività sarnno specifiche per il comparto agricolo e turistico.
Slizza Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza (6.10.1)
Le criticità si rilevano sulla categoria del suolo in relazione alla necessità di bonificare l’area sede dell’ex miniera di Raibl. Si apriranno tavoli di concertazione e trattaive con le autorià competenti (vedesi capitolo 4.3)
Isonzo Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere (6.10.1)
Le criticità si rilevano sulla categoria suolo (urbanizzazione e siti contaminati) e sul comparto economico (energia e attività economiche legate all’uso dell’acqua). Si apriranno tavoli di concertazione e trattative con le autorià competenti transfrontaliere (vedesi capitolo 4.3) per mitigare gli effetti delle predette criticità.
Levante Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano (6.10.1)
Le criticità si rilevano sulla categoria suolo (urbanizzazione e siti contaminati). Si apriranno tavoli di concertazione e trattative con le autorià competenti transfrontaliere (vedesi capitolo 4.3) per mitigare gli effetti delle predette criticità.
Si sono evidenziati durante la Valutazione di incidenza (par. 5.2) potenziali situazioni di
criticità relative alla misura supllementare 7s. Pertanto si ritiene di inserire la seguente
misura di compensazione/mitigazione.
Brenta, Sile, Piave, Pianura Piave-Livenza, Livenza, Lemene, Tagliamento, Marano-Grado, Isonzo, Levante
Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica (7s)
Applicazione della Valutazione di incidenza in successive fasi di analisi a scala progressivamente più dettagliata: individuando in prima battuta i siti potenzialmente più idonei (es. a livello di piano degli interventi) per arrivare alla scala locale (ad es. fino a livello di progetto definitivo), in cui si suggerisce di porre particolare attenzione alle fasi di cantierizzazione e relativo cronoprogramma e di dettagliare e quantificare, anche a livello di risorse finanziarie necessarie, le eventuali misure di mitigazione/compensazione e i monitoraggi specifici, tenedo conto dei monitoraggi in essere.
102 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
5.4 Misure alternative/complementari nei bacini del Fissero-Tartaro-Canalbianco e dell’Adige
A fronte delle analisi sin qui effettuate sulle misure, si propongono le seguenti misure
alternative/compensative in un ottica di migliorioramento del PdG stesso.
Adige Limitazione dell’inquinamento da specie ittiche alloctone Massima limitazione nell’inserimento nel reticolo idrografico di specie ittiche alloctone che, come evidenziato dalla caratterizzazione genetica, fenotipica ed ecologica della specie trota marmorata condotte dall’Autorità di bacino del fiume Adige con il progetto GAME, entrano in competizione con le specie autoctone presenti impedendone lo sviluppo e la diffusione. Garantire una corretta strategia di conservazione delle specie ittiche autoctone nel bacino del fiume Adige
Adige Limitazione delle opere in contrasto con lo sviluppo del plancton fluviale
Valutazione ponderata di tutte le opere e manovre sul fiume Adige che potrebbero comportare alterazioni allo sviluppo del potamoplancton tramite le variazioni della velocità del fiume, della sua torbidità oppure delle concentrazioni di nutrienti, tutti fattori riconosciuti, dallo studio PLANADIGE condotto dall’Autorità di bacino dell’Adige, quali alteranti lo sviluppo planctonico Garantire condizioni di dinamica fluviale favorevoli al corretto sviluppo della componente potamoplanctonica
Adige Attivazione di un tavolo di concertazione per contrastare le crisi idriche
Al perdurare di condizioni climatiche che possono far prevedere condizioni di criticità nella disponibilità della risorsa è necessario convocare un tavolo tecnico di discussione fra tutti i soggetti interessati (gestori degli invasi, consorzi di bonifica, enti territoriali etc.) per una analisi aggiornata della problematica. A tal proposito è importante individuare una specifica disciplina per il raccordo interregionale che garantisca tempestività e operatività in questo caso e, più in generale, in caso emergenze connesse con il fiume Adige, con la previsione di definiti limiti temporali entro i quali i rappresentanti politici degli enti territoriali, a fronte di stati di emergenza dovuti a fenomeni di carenza idrica, di piena o di inquinamento delle risorse idriche opportunamente segnalati e comunicati da uno degli enti, provvedono alla stipulazioni di accordi per farvi fronte. Attivazione da parte di ogni Ente delle specifiche iniziative finalizzate a garantire l’equilibrio del bilancio idrico e la tutela della risorsa.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 103
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Adige Designazione delle golene del tratto arginato veneto del fiume Adige quali zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Estensione delle disposizioni previste nel Programma d’azione per le zone vulnerabili da nitrati del Veneto (Titolo V del Testo coordinato delle disposizioni regionali vigenti in materia di disciplina dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e di talune acque reflue aziendali della Regione Veneto) a tutte le golene del tratto arginato del fiume Adige Salvaguardia della qualità delle acque nel tratto finale dell’Adige
Adige Estensione del divieto di utilizzazione dei liquami zootecnici nelle golene del tratto arginato veneto del fiume Adige
Estensione del divieto di utilizzazione di liquami zootecnici come indicato all’art. 5 del Testo coordinato delle disposizioni regionali vigenti in materia di disciplina dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e di talune acque reflue aziendali della Regione Veneto a tutte le aree di golena presenti nel fiume Adige e in tutto il suo tratto arginato Salvaguardia della qualità delle acque nel tratto finale dell’Adige Adige Recupero naturalistico e morfologico del fiume Adige Sull’intero tratto di fiume Adige a valle dello sbarramento di Pontoncello, attuazione delle indicazioni contenute nello “Studio per il recupero naturalistico e morfologico del fiume Adige - tratto Pontoncello – Tombazosana” Recupero naturalistico e morfologico del fiume Adige a valle dello sbarramento di Pontoncello
Adige Rinaturalizzazione ed eventuale depensilizzazione dei torrenti veronesi
Prevedere la rinaturalizzazione ed eventuale depensilizzazione dei torrenti della Lessinia che scendono verso la pianura, fra cui Alpone, Chiampo, Tramigna, Illasi, Valpantena, Squaranto Attenuare il rischio idraulico e poter procedere con interventi di riqualificazione
Adige Applicazione di GEcoRA per la valutazione del rischio ecologico in acque sotterranee
Applicazione della procedura innovativa GEcoRA (Groundwater Ecological Risk Assessment) predisposta dall’Autorità di bacino del fiume Adige in collaborazione con l’Università degli Studi de L’Aquila, per la valutazione del rischio ecologico (GEco Rischio) in acque sotterranee e la gestione degli acquiferi sulla base della presenza di fauna stigobionte, cioè fisiologicamente adattata agli ambienti ipogei Scegliere il miglior approccio gestionale per mitigare il rischio in acque sotterranee
104 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Adige Applicazione degli indicatori di hydropeaking e di thermopeaking Applicazione degli indicatori di hydropeaking e di thermopeaking come descritto nello studio REPORT a tutte le centrali idroelettriche presenti nel bacino per una valutazione complessiva del loro impatto idraulico e termico Scegliere approcci gestionali dei rilasci dalle centrali in modo da mitigare gli effetti di hydropeaking e di thermopeaking
Adige Applicazione della metodologia HyES per il monitoraggio dell’ambiente iporreico
Applicazione della metodologia HyES (HYporreic Expert System) testata sul bacino dell’Avisio dall’Autorità di bacino dell’Adige per la valutazione della funzionalità, vulnerabilità e rischio cui sono sottoposti gli ambienti iporreici dei fiumi. Definizione di modalità di gestione di sistemi idrici integrati che tengano correttamente conto di tutte le componenti ecologiche di cui consta il corridoio fluviale Adige Misure di coordinamento interregionale In relazione alla dimensione sovraregionale dei temi e delle disposizioni di cui alle direttive comunitarie, riportate in forma estensiva nell’allegato 2 ed in forma sintetica nell’allegato 3, le regioni e le province autonome, entro cinque anni dalla pubblicazione del presente piano, verificano ed eventualmente uniformano i contenuti dei provvedimenti e delle misure già adottate sulle porzioni del bacino di propria competenza. Tali indicazioni vengono riassunte nell’allegato 3 ed indicate con apposito cromatismo rosso (punto di contatto). Per i temi non ancora normati dalle diverse amministrazioni regionali tale principio generale viene richiamato quale azione da promuovere nella fase di redazione delle norme di recepimento ed indicato con cromatismo verde. Istituzione di un quadro di riferimento a scala di bacino quanto più omogeneo e reciprocamente coordinato. Adige Misure di regolazione dei prelievi idroelettrici Va posto in evidenza il fenomeno, ormai in atto da tempo sull’intero comprensorio distrettuale, del sensibile incremento delle istanze di concessione ad uso idroelettrico, interessanti soprattutto il reticolo del bacino montano; se non sottoposto ad adeguato controllo, il fenomeno rischia di aggravare ulteriormente l’attuale condizione di sovrasfruttamento del bacino montano, incrementando il numero dei corpi idrici fluviali sottesi dalle opere di derivazione, con conseguente rischio di forte riduzione della capacità di recupero degli ecosistemi e di generale deterioramento dello stato di qualità degli stessi. E’ pertanto auspicabile che si valuti la possibilità di adottare misure di contenimento di tale fenomeno. Tutela degli aspetti qualitativi dei corpi idrici
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 105
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Fissero Tartaro Canalbianco Misure di coordinamento interregionale
In relazione alla dimensione sovraregionale dei temi e delle disposizioni di cui alle direttive comunitarie, riportate in forma estensiva nell’allegato 2 ed in forma sintetica nell’allegato 3, le regioni, entro cinque anni dalla pubblicazione del presente piano, verificano ed eventualmente uniformano i contenuti dei provvedimenti e delle misure già adottate sulle porzioni del bacino di propria competenza. Tali indicazioni vengono riassunte nell’allegato 3 ed indicate con apposito cromatismo rosso (punto di contatto). Per i temi non ancora normati dalle diverse amministrazioni regionali tale principio generale viene richiamato quale azione da promuovere nella fase di redazione delle norme di recepimento ed indicato con cromatismo verde. Istituzione di un quadro di riferimento a scala di bacino quanto più omogeneo e reciprocamente coordinato.
5.5 Difficoltà incontrate
Si illustrano nell’elenco seguente le difficoltà incontrate nel corso dello sviluppo del
presente RA:
− Estrema compressione dei tempi disponibili per le attività di elaborazione del
progetto di piano e della relativa VAS, per le note ragioni di indifferibilità ed
urgenza.
− Necessità di doversi riferire allo stato attuale delle conoscenze dovendo
comunque favorire l’individuazione di misure finalizzate all’armonizzazione dei
Piani di Tutela delle Acque di iniziativa regionale e delle ulteriori iniziative di
pianificazione già adottate dalle Autorità di bacino in materia di gestione delle
risorse idriche.
− Necessità di valutare la risoluzione delle criticità a scala distrettuale
eventualmente non contemplate negli strumenti di pianificazione a scala
regionale o di bacino.
− Impianto normativo variegato e difficilmente omogeneizzabile specialmente per
la presenza delle autonomie speciali.
− Difficoltà di reperimento delle informazioni per scarsa pubblicità (assenza nei
siti web istituzionali) degli strumenti di pianificazione soprattutto di tipo
subordinato (es. Consorzi di Bonifica) anche per la mancanza di aggiornamenti
recenti della pianificazione.
− Relativa scarsa collaborazione da parte di enti contattati per la fornitura dei dati.
106 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
− Difficoltà di coordinamento interno tra le varie sedi delle AdB poste in regioni
differenti.
− Mancanza di specifiche professionalità, all’interno delle Autorità di Bacino,
rivolte alle tematiche della VAS.
− Frammentazione delle analisi dovuta alla presenza di numerosi bacini all’interno
del distretto.
− Impossibilità di numerosi spostamenti logistici necessari per incontri, raccolta
dati etc. a causa di carenza di fondi specifici.
Per quanto concerne in particolare la carenza di elementi conoscitivi si sono
riscontrate carenze in particolare per i seguenti aspetti:
− Mancanza di definizione dei corpi idrici sotterranei e delle relative reti di
monitoraggio così come previsto dal D.L. 16 marzo 2009 di attuazione della
direttiva comunitaria 2006/118/CE per tutto il distretto.
− Mancanza di dati georiferiti che consentano analisi attraverso strumenti GIS.
− Mancanza di valutazione dello stato qualitativo dei corpi idrici superficiali ai
sensi della direttiva 2000/60/CE.
− Mancanza di dataset di indicatori ambientali istituzionalmente riconosciuto a
livello nazionale a cui riferirsi nelle valutazioni degli impatti.
− Ridotta disponibilità di VAS relativamente alle pianificazioni consultate.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 107
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
6 Conclusioni e descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo
Nel presente capitolo vengono illustrate le conclusioni delle analisi sviluppate sul PdG
e vengono illustrate le conseguenti necessità di monitoraggio del PdG.
6.1 Conclusioni delle analisi
Il PdG del distretto si applica ad un territorio molto vasto e idrograficamente molto
diversificato, costituito infatti da quattordici differenti bacini idrografici.
In particolare si rileva:
1. la transfrontalierarità del distretto oggetto del PdG, che coinvolge Slovenia,
Austria e Svizzera;
2. la presenza di aree di particolare interesse/rilievo: Siti Inquinati di interesse
Nazionale (ex Legge n. 426 del 1998 e s.m.i.); siti sottoposti a regimi normativi
speciali (laguna di Venezia: Legge speciale 171/73 e s.m.i.); siti di rilevo a
livello internazionale (UNESCO World Heritage Center delle Dolomiti e di
Venezia e la sua laguna);
3. l’alta variabilità e disomogeneità territoriale (morfologica, idrogeologica ed
idrologica) dei 14 bacini componenti il distretto;
4. la variabilità amministrativa (3 Regioni, Veneto, Friuli Venezia Giulia,
Lombardia, di cui una Regione a statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia, e 2
Province autonome Trento e Bolzano) con conseguente diversa autonomia
legislativa e competenza territoriale;
Sulla base delle suddette premesse, il RA si è sviluppato secondo i seguenti criteri
metodologici:
− la normoconformità del processo di analisi svolto (ex Direttiva 2001/42/CE), per
cui ci si è valsi della metodologia consolidata ed adottata all’interno del progetto
DIVAS, sviluppato tra il 2007 e il 2009 da Regione Veneto, Regione Abruzzo e
Università Ca’ Foscari di Venezia (con la collaborazione di Consorzio Venezia
108 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Ricerche; Thetis S.p.A. e E-Ambiente) sulla linea di finanziamento del
Programma di Prossimità Adriatico INTERREG/CARDS-PHARE, all’interno
dell’Asse 1 - Tutela e valorizzazione ambientale, culturale ed infrastrutturale del
territorio transfrontaliero;
− l’ottemperanza alle prescrizioni e pareri pervenuti nell’ambito della procedura di
VAS del PdG (fase iniziale di Scoping, pareri sul RP e indicazioni sullo sviluppo
del RA):
a. parere MATTM n. 338 del 29 luglio 2009;
b. parere Regione Veneto n. 53 del 30 luglio 2009;
c. parere Ministero per i Beni e le Attività Culturali prot. n. DG
PPAC/34.19.04/10546 del 5 agosto 2009;
− la scala di analisi del PdG e del territorio interessato ha mantenuto come
riferimento, a scala maggiore, il livello provinciale, tenuto conto della presenza
delle province autonome di Trento e Bolzano;
− l’analisi si è basata su dati ed indicatori reperibili e facilmente fruibili;
− in considerazione dei tempi limitati di sviluppo del RA, l’analisi si è avvalsi
ampiamente di tabelle spesso tra loro correlate per analisi a cascata.
Il RA pertanto si riferisce all’intero distretto mantenendo le analisi di base, proprio per
la specificità di ciascun bacino e per come è strutturato lo stesso PdG, a livello di
bacino, sintetizzando successivamente le valutazioni a livello di distretto.
Le analisi condotte nel RA, dimostrano che:
− il sistema distretto senza l’attuazione del PdG risulta comunque sostenibile (analisi
dell’opzione zero);
− il PdG risulta coerente con gli obbiettivi di sostenibilità della comunità europea e
con gli indirizzi della direttiva 2000/60/CE (verifica di coerenza esterna);
− gli obbiettivi del PdG sono coerenti e tendenzialmente sia coerenti che sinergici con
altri piani e programmi (coerenza interna);
− sono state attivate le necessarie procedure di consultazione transfrontaliera
(Slovenia, Austria e Svizzera) per lo sviluppo e l’integrazione del PdG;
− l’analisi degli impatti sull’ambiente complessivamente non ha identificato criticità
significative; l’analisi ha peraltro permesso per alcuni impatti potenzialmente
negativi, di individuare specifiche misure di compensazione e mitigazione;
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 109
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
− l’analisi della Valutazione di incidenza ha dimostrato l’assenza di criticità evidenti a
livello di distretto ovvero di interferenze tra il PdG e la Rete Natura 2000.
In considerazione della normativa di riferimento che nel caso in esame, essendo il
distretto transfrontaliero, è la Direttiva 42/2001/CE, qualora si verificassero
osservazioni durante la successiva fase di consultazione, ci si riserva di inserire
eventuali analisi di sostenibilità di misure eventualmente proposte o parti ritenute
carenti, nella successiva Dichiarazione ambientale di Sintesi, coerentemento con
quanto richiesto dalla suddetta direttiva europea.
6.2 Monitoraggio
Secondo l’art 10 della Direttiva 42/2001/CE:
1. Gli Stati membri controllano gli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani e dei programmi al fine, tra l'altro, di individuare
tempestivamente gli effetti negativi imprevisti e essere in grado di adottare le
misure correttive che ritengono opportune.
2. Al fine di conformarsi al disposto del paragrafo 1, possono essere impiegati, se del caso, i meccanismi di controllo esistenti onde evitare una duplicazione del monitoraggio.
Poiché il PdG, per obblighi normativi (all. 5 della Direttiva 2000/60/CE), deve
predisporre un monitoraggio specifico dei corpi idrici, il monitoraggio di piano previsto
dalla procedura di VAS per il caso in questione ne propone l’integrazione favorendo
così sinergia e sostenibilità anche economica delle azioni di monitoraggio.
I livelli quindi sono due:
1. Monitoraggio relativo alla gestione del PdG per controllare il raggiungimento
degli obbiettivi di sostenibilità nella durata di applicazione (sei anni dalla sua
adozione);
2. Monitoraggio dell’applicazione delle misure, eseguito secondo le prescrizioni
della Direttiva 2000/60/CE e sue integrazioni. Questo tipo di monitoraggio verrà
opportunamente integrato con attività miranti al monitoraggio degli aspetti di
sostenibilità ambientale e dei comparti ambientali non specificamente trattati nel
PdG (aspetti sociali, economici, culturali, ecc.).
110 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
L’impostazione metodologica del monitoraggio si è basata sui concetti della miglior
gestione dei processi dati dalla norma ISO 9000 e ISO 9001.
Gli obbiettivi specifici del piano di monitoraggio del PdG sono:
1. Controllo di funzionalità, qualità e sostenibilità del PdG;
2. Controllo dell’efficacia delle misure;
3. Controllo di sostenibilità del monitoraggio stesso.
Nel seguito si propongono le attività di monitoraggio, l’organigramma e le risorse
umane necessarie, i tempi di attuazione e un budget di massima.
Si fa presente che non è possibile quantificare i costi delle attività di monitoraggio dei
corpi idrici, a fronte dell’impossibilità di stimare ad oggi il peso delle singole voci di
analisi e campionamento.
Attività previste
L’attività di monitoraggio è stata progettata avendo come riferimento un modello di ciclo
continuo (diagramma di Deming, di cui alla successiva figura) per il miglioramento
continuo del monitoraggio dei sistemi.
Figura 19 Diagramma di sviluppo del monitoraggio.
a.1 Gestione
a.2
Aggiornamento ed
identificazione dati
a.3
Data analisi
a.4
Analisi misure
Revisone delle misure da parte del direttivo
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 111
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
La attivita si dividono in 5 sotto gruppi:
- a.1 Gestione del monitoraggio
- a.2 Aggiornamento ed identificazione dei dati
o a.2.1 Ricerca di indici ed indicatori
o a.2.2 Procedura di inserimento dati
- a.3 Analisi sistematica dell’efficacia ed efficienza del PdG
o a.3.1 Monitoraggio ex Direttiva 2000/60/CE
o a.3.2 Analisi di validità delle misure e degli obbiettivi (ex Direttiva
42/2001/CE)
- a.4 Feed back di implementazione delle procedure di monitoraggio
- a.5 Sviluppo di sistemi informatici del monitoraggio
I tempi di revisione delle procedure sono previsti con cadenza semestrale/annuale, a
partire dal terzo mese dall’uscita del piano.
a.1 Gestione del monitoraggio
L’attività di gestione implica l’individuazione di una figura con comprovata esperienza,
nella gestione di processi di analisi e valutazione di piani con funzioni di Responsabile
dell’effettivo sviluppo del piano di monitoraggio.
Tale figura dovrebbe avere le competenze di:
- coordinamento di tutte le attività di monitoraggio;
- comunicazione alle strutture amministrative interne eventuali carenze;
- attivazione e mantenimento dei contatti necessari con gli organi istituzionali
operanti nel monitoraggio;
- valutazioni di sintesi a fronte delle analisi e delle risultanze del monitoraggio;
- proposta di tutte le modifiche per il corretto svolgimento del piano.
a.2 Aggiornamento ed identificazione dati
Questa fase comporta:
− revisione/integrazione del gruppo di indici ed indicatori preliminarmente identificati
nelle analisi del RA;
− impostazione ed implementazione delle tabelle analisi.
112 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
a.2.1 Ricerca di indici ed indicatori
Svilupperà un data base composto di dati e metadati per l’identificazione della qualità
delle misure.
Nella ricerca dei dati e metadati si terrà conto delle seguenti priorità:
• precedenza agli indicatori presenti in banche dati condivise e fruibili non a
pagamento;
• indicatori derivanti da banche dati fruibili a pagamento;
• indicatori rilevati (rilievi compiuti a spese dell’AP).
Tutti i dati ed i metadati integreranno anche il monitoraggio obbligatorio ai sensi della
direttiva 2000/60/CE.
a.2.2. Procedura di inserimento dati
Per poter organizzare ed analizzare i dati si utilizzerà la tabella di Allegato 5 come
base di contestualizzazione territoriale ed ambientale, che verrà integrata dalla
seguente tabella di dettaglio per quanto concerne la revisione degli indicatori:
INDICATORE S P I fonte Aggiornamento
dove
indicatore = individua la descrizione dello stesso
S. P. I. = identificano il tipo di indicatore (stato, pressione, impatto)
ed il suo valore espresso nella corretta unità di misura
Fonte = si identifica la fonte da cui vengono reperiti i valori degli
indici
Aggiornamento = la cadenza con cui tali indicatori vengono aggiornati nei
loro data base di riferimento
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 113
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
a.3 Analisi sistematica dell’efficacia e dell’efficienza del PdG
L’analisi delle misure si divide in due sotto settori:
1. un’analisi obbligatoria di cui alla Direttiva 2000/60/CE;
2. un’analisi della validità delle misure e degli obbiettivi.
a.3.1 Monitoraggio di cui all’all. 5 sezione 1.3 e successive modifiche (ex Direttiva
2000/60/CE)
In questa fase di analisi saranno recepiti i monitoraggi dei corpi idrici (ex Direttiva
2000/60/CE), i quali verranno integrati con analisi di dettaglio, per i comparti mancanti
rispetto alle componenti ambientali identificate nella VAS. (economia popolazione
etc…).
Queste analisi integreranno quelle già sviluppate nella Valutazione globale ambientale
provvisoria.
a.3.2 Analisi di validità delle misure e degli obbiettivi (ex Direttiva 42/2001/CE)
In questa fase di analisi si effettueranno il monitoraggio costante delle normative e dei
piani e programmi che durante la vita del piano andranno a sussistere sugli obbiettivi
dello stesso e sulle misure.
Si utilizzeranno le tabelle in allegato (Allegato 4) mantenendole aggiornate con
periodicità annuale.
Per quanto concerne invece l’effettiva efficacia delle misure si propone una valutazione
utilizzando la seguente tabella applicata a ciascuna misura.
Tra le voci in ordinata nella tabella sopra richiamata, è presente il così detto “Valore
risultante”, che rappresenta la somma degli indicatori di impatto, pressione e stato,
secondo gli attuali modelli DPSIR.
Tale valore è rappresentativo della bontà di ogni misura di piano nella sua
applicazione.
Il primo step di analisi sarà quindi a livello di bacino.
Successivamente sarà effettuata un seconda aggregazione, sviluppando un’unica
tabella di analisi a livello di distretto.
In tale contesto sarà utilizzato il modello dell’Allegato 9.
114 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
I dati da utilizzare in questa seconda fase saranno di carattere quantitativo e non più
qualitativo, rivalutati in termini di “valori certi normalizzati” secondo i seguenti comparti
indicativi:
− Superficie quadrata del bacino
− Popolazione residente
− Numero di turisti
− Numero di aziende agricole in area
− Numero di aziende zootecniche
− Numero di turisti presenti nell’arco dell’annualità
− Numero di aziende presenti in area
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 115
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Tabella 16 Esempio di analisi delle misure con matrici DPSIR.
TABELLA 12 PdG del xx/xy/20yy rif cap pag EMISSIONE:xx/yy/20xy REV 0.1
BACINO ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE
Descrizione della misura e sue
attuazioni specifiche
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116 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
a.4 Feed back di implementazione delle procedure di monitoraggio
Le valutazioni di cui sopra verranno sviluppate da un gruppo di esperti per valutare il
monitoraggio in progress, parallelamente il Manager di gestione dovrà valutare
sostanzialmente i seguenti aspetti:
• tempi del reperimento dei dati calcolati in giorni/uomo;
• costi del recupero dei dati e controllo di coerenza con i costi ammessi per lo
stesso;
• tempi e modalità di analisi valutate in giorni/uomo.
Verrà valutato dall’MG se il sistema di controllo è sostenibile, nel caso contrario dovrà
sviluppare tutte le azioni atte ad ottimizzare il sistema.
a.5 Sviluppo sistemi informatici del monitoraggio
In una proiezione a sei anni non è reputato possibile gestire il PdG ed i suoi
monitoraggi senza strumenti di tipo GIS non condivisi. Si impone quindi (anche se vi è
una misura che lo recepisce) l’applicazione di un sistema SIT con banca dati condivisa
per i monitoraggi, che richiederà tre figure:
• un amministratore di sistema;
• un tecnico specializzato in GIS;
• un tecnico specializzato in sviluppo di data base.
Il sistema informatico si svilupperà parallelamente al si sistema di monitoraggio e
dovrebbe diventare autonomo dopo il terzo anno (fasi di progettazione ed avviamento);
per permettere il test della struttura del sistema GIS condiviso e la sua validazione con
revisione annuale delle basi dati di calcolo e di analisi.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 117
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Organizzazione
Per ottimizzare la gestione dei monitoraggi si propone il seguente organigramma,
ritenuto adeguato per le attività dei primi tre anni.
Figura 20 Organigramma primi tre anni di monitoraggio.
Nei successivi tre anni, è ipotizzabile un aggiustamento dell’organigramma ad attività a
regime secondo il diagramma seguente.
Figura 21 Organigramma ultimi tre anni di monitoraggio.
Funzione di operatori ed analisti del sistema
Funzione di gestire il comparto di analisi per strutturare il
sistema di gestione informatico del monitoraggio
Funzione di gestione e di coordinamento del sistema MG
MD
Recupero dati
Analisi misure
MT
Sviluppo piattaforma
GIS
analisti delell elaborazioni e calibrazioni delle stesse
in funzione dei dati
funzione di revisione dati e ricerca degli stessi
Funzione di gestione e di coordinamento del
sistemaMG
Revisone dati
Elaborazioni GIS
Analisi delle risultanze GIS
118 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
A regime si precede la necessità di un gruppo di lavoro di n. 6 persone interne di cui:
• un manager di gestione;
• un amministrativo per le specifiche procedure;
• due persone per il reperimento dati;
• tre persone di supporto per il sistema GIS.
La struttura potrà essere inoltre coadiuvata da esperti esterni di settore per eventuali e
specifiche attività di analisi.
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 119
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Cronoprogramma
ATTIVITA’ 2010 2011 2012 2013 2014 2015
a1
a2
a3
a4
a5
Figura 22 Cronoprogramma del monitoraggio.
120 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Budget
Si riporta di seguito una stima orientativa dei costi per la messa in essere del
monitoraggio.
Attività per sei anni Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 320.700,00 € 189.600,00 € 189.600,00 € 52.200,00 € 505.800,00 € 1.257.900,00 Amministrazione € 24.000,00 € 24.000,00 € 9.000,00 € 6.000,00 € 10.000,00 € 73.000,00 Viaggi spostamenti e sopralluoghi
€ 24.000,00 € 24.000,00 € 6.000,00 € 6.000,00 € 20.000,00 € 80.000,00
Analisi € - € - € - € - € - Esperti esterni € - € 1.000.000,00 € 800.000,00 € 640.000,00 € 900.000,00 € 3.340.000,00 Materiali ed attrezzature € - € - € - € - € 650.000,00 € 650.000,00
Varie il 7% delle spese ordinarie € 25.809,00 € 86.632,00 € 70.322,00 € 49.294,00 € 37.506,00 € 269.563,00
Totale € 368.700,00 € 1.237.600,00 € 1.004.600,00 € 704.200,00 € 2.085.800,00 € 5.400.900,00
Il costo per anno risulta essere così suddiviso:
Anno 1 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 55.200,00 € 35.600,00 € 35.600,00 € 12.700,00 € 91.800,00 € 230.900,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi
€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00
Analisi € - Esperti esterni € 200.000,00 € 200.000,00 € 200.000,00 € 200.000,00 € 800.000,00 Materiali ed attrezzature € 450.000,00 € 450.000,00
Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.424,00 € 17.052,00 € 16.667,00 € 15.029,00 € 52.136,00 € 105.308,00
Totale € 63.200,00 € 243.600,00 € 238.100,00 € 214.700,00 € 744.800,00 € 1.504.400,00
Bacini idrografici delle Alpi Orientali – 121
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Anno 2 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 55.200,00 € 35.600,00 € 35.600,00 € 12.700,00 € 91.800,00 € 230.900,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi
€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00
Analisi € - Esperti esterni € 200.000,00 € 150.000,00 € 100.000,00 € 150.000,00 € 600.000,00 Materiali ed attrezzature € 200.000,00 € 200.000,00
Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.424,00 € 17.052,00 € 13.167,00 € 8.029,00 € 31.136,00 € 73.808,00
Totale € 63.200,00 € 243.600,00 € 188.100,00 € 114.700,00 € 444.800,00 € 1.054.400,00
Anno 3 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 55.200,00 € 35.600,00 € 35.600,00 € 12.700,00 € 91.800,00 € 230.900,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi
€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00
Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 150.000,00 € 100.000,00 € 50.000,00 € 450.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00
Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.424,00 € 13.552,00 € 13.167,00 € 8.029,00 € 10.486,00 € 49.658,00
Totale € 63.200,00 € 193.600,00 € 188.100,00 € 114.700,00 € 149.800,00 € 709.400,00
Anno 4 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 51.700,00 € 27.600,00 € 27.600,00 € 4.700,00 € 76.800,00 € 188.400,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi
€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00
Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 100.000,00 € 80.000,00 € 10.000,00 € 340.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00
Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.179,00 € 12.992,00 € 9.107,00 € 6.069,00 € 6.636,00 € 38.983,00
Totale € 59.700,00 € 185.600,00 € 130.100,00 € 86.700,00 € 94.800,00 € 556.900,00
122 – Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Rapporto Ambientale del Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
Anno 5 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 51.700,00 € 27.600,00 € 27.600,00 € 4.700,00 € 76.800,00 € 188.400,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi
€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00
Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 100.000,00 € 80.000,00 € 10.000,00 € 340.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00
Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.179,00 € 12.992,00 € 9.107,00 € 6.069,00 € 6.636,00 € 38.983,00
Totale € 59.700,00 € 185.600,00 € 130.100,00 € 86.700,00 € 94.800,00 € 556.900,00
anno 6 Gestione Recupero dati Analisi Revisione Sistema GIS Personale € 51.700,00 € 27.600,00 € 27.600,00 € 4.700,00 € 76.800,00 € 188.400,00 Amministrazione € 4.000,00 € 4.000,00 € 1.500,00 € 1.000,00 € 2.000,00 € 12.500,00 Viaggi spostamentie sopralluoghi
€ 4.000,00 € 4.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 11.000,00
Analisi € - Esperti esterni € 150.000,00 € 100.000,00 € 80.000,00 € 10.000,00 € 340.000,00 Materiali ed attrezzature € 5.000,00 € 5.000,00
Varie il 7% delle spese ordinarie € 4.179,00 € 12.992,00 € 9.107,00 € 6.069,00 € 6.636,00 € 38.983,00
Totale € 59.700,00 € 185.600,00 € 130.100,00 € 86.700,00 € 94.800,00 € 556.900,00
PIANO DI GESTIONE DEI
BACINI IDROGRAFICI DELLE ALPI ORIENTALI
Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della Direttiva 42/2001/CE
RAPPORTO AMBIENTALE ALLEGATI
18/09/09
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 1
1 di 7
ELENCO SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE
Repubblica d’Austria Repubblica di Slovenia Confederazione Elvetica Presidenza XIII Commissione Territorio Ambiente Beni Ambientali del Senato della Repubblica Presidente VIII Commissione Ambiente della Camera Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici Agenzia Regionale Protezione Ambiente del Friuli Venezia Giulia Regione Lombardia – Direzione Generale Qualità dell'Ambiente Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Lombardia Regione del Veneto – Direzione Difesa del Suolo Regione del Veneto – Direzione Ambiente Agenzia Regionale Protezione Ambiente del Veneto Provincia Autonoma di Trento – Dipartimento Urbanistica e Ambiente Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Trento Provincia Autonoma di Bolzano – Ufficio Tutela Acque Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Bolzano Autorità di Bacino Interregionale Fissero Tartaro-Canalbianco Autorità di Bacino Interregionale del Lemene Autorità di Bacino Regionale Sile e Pianura tra Piave e Livenza Autorità di Bacino Regionale del Friuli Venezia Giulia Unione Province d’Italia Associazione Nazionale Comuni italiani – Veneto Associazione Nazionale Comuni italiani – Friuli Associazione Nazionale Comuni italiani – Lombardia Consorzio dei Comuni trentini Consorzio dei comuni della Provincia di Bolzano U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione del Veneto U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione del Friuli Venezia Giulia U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione della Lombardia U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione Trento U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni Enti Montani – Delegazione Bolzano A.T.O. Orientale Triestino A.T.O Orientale Goriziano
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 1
2 di 7
A.T.O Centrale Friuli A.T.O Occidentale A.T.O Lemene A.T.O. Alto Veneto A.T.O. Bacchiglione A.T.O. Brenta A.T.O. Laguna di Venezia A.T.O. Polesine A.T.O. Valle del Chiampo A.T.O. Veneto Orientale A.T.O. Veronese A.T.O. Mantova Consorzio di bonifica Ledra-Tagliamento Consorzio di bonifica Bassa Friulana Consorzio di bonifica Cellina Meduna Consorzio di bonifica Pianura Isontina Consorzio di bonifica Fossa di Prozzolo Consorzio di bonifica Adige-Bacchiglione Consorzio di bonifica Pedemontano Sinistra Piave Consorzio di bonifica Adige Garda Consorzio di bonifica Agro Veronese Tartaro Tione Consorzio di bonifica Bacchiglione Brenta Consorzio di bonifica Basso Piave Consorzio di bonifica Delta Po Adige Consorzio di bonifica Dese Sile Consorzio di bonifica Destra Piave Consorzio di bonifica Euganeo Consorzio di bonifica di II grado Lessinio Euganeo Berico Consorzio di bonifica Padana Polesine Consorzio di bonifica Medio Astico Bacchiglione Consorzio di bonifica Padana Polesana Consorzio di bonifica Pedemontano Brenta Consorzio di bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba Consorzio di bonifica Pianura veneta tra Piave e Livenza Consorzio di bonifica Polesine Adige-Canalbianco Consorzio di bonifica Sinistra Medio Brenta Consorzio di bonifica Riviera Berica Consorzio di bonifica Valli Grandi e Medio veronese Consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà Unione Veneta Bonifiche Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi Parco Nazionale dello Stelvio Parco Regionale del delta del Po
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 1
3 di 7
Parco Regionale dei Colli Euganei Parco Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo Parco Regionale della Lessinia Parco Regionale del fiume Sile Parco Regionale di Fanes Sennes Braies Parco Regionale del Gruppo del Tessa Parco Regionale del Monte Corno Parco Regionale Puez Odle Parco Regionale dello Sciliar Parco Regionale Vedrette di Ries Aurina Parco Regionale Adamello Brenta Parco Regionale Paneveggio – Pale di San Martino Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie Consiglio delle Autonomie locali Museo Tridentino di scienze naturali Elenco integrativo relativo alla Laguna di Venezia
Comitato istituito dall’art. 4 della legge 29 novembre 1984, n. 798, sui “Nuovi interventi per la salvaguardia di Venezia” e costituito dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai ministri dei Lavori pubblici, per i Beni culturali ed ambientali, della Marina mercantile, per l’Ecologia, della Ricerca scientifica e tecnologica, dal Presidente della Giunta regionale, dai sindaci di Venezia e di Chioggia e, con diritto di voto limitato, dai sindaci degli altri sette comuni della gronda lagunare
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale Qualità Della Vita
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Veneto - Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia
Regione Veneto - Segreteria regionale Ambiente e Territorio
Regione Veneto - Segreteria regionale Sanità e Sociale
Veneto Agricoltura
Provincia di Venezia
Provincia di Padova
Provincia di Treviso
Provincia di Vicenza
Commissario delegato per l'emergenza socio economico ambientale relativa ai canali portuali di grande navigazione della laguna di Venezia
Commissario delegato per l’emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto
Autorità Portuale di Venezia
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 1
4 di 7
Capitaneria di Porto - Reparto Tecnico Amministrativo
Sezione Demanio Ambiente - Venezia
Capitaneria di Porto di Chioggia
Comune di Agna
Comune di Anguillara Veneta *
Comune di Arquà Petrarca
Comune di Arre
Comune di Arzergrande
Comune di Bagnoli di Sopra
Comune di Baone *
Comune di Battaglia Terme *
Comune di Borgoricco
Comune di Bovolenta
Comune di Brugine
Comune di Cadoneghe
Comune di Campodarsego *
Comune di Camposampiero
Comune di Candiana
Comune di Cartura *
Comune di Cittadella *
Comune di Codevigo
Comune di Conselve
Comune di Correzzola
Comune di Due Carrare *
Comune di Este *
Comune di Galliera Veneta
Comune di Galzignano Terme
Comune di Legnaro
Comune di Loreggia
Comune di Massanzago
Comune di Monselice
Comune di Montegrotto Terme *
Comune di Noventa Padovana *
Comune di Padova *
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 1
5 di 7
Comune di Pernumia *
Comune di Piombino Dese
Comune di Piove di Sacco
Comune di Polverara
Comune di Ponte S. Nicolò *
Comune di Pontelongo
Comune di Pozzonovo *
Comune di San Giorgio delle Pertiche *
Comune di San Giorgio in Bosco *
Comune di San Martino di Lupari
Comune di San Pietro Viminario
Comune di Santa Giustina in Colle
Comune di Sant'Angelo di Piove di Sacco
Comune di Sant'Elena *
Comune di Saonara
Comune di Solesino *
Comune di Terrassa Padovana
Comune di Tombolo
Comune di Trebaseleghe
Comune di Tribano *
Comune di Vigonza
Comune di Villa del Conte *
Comune di Villanova di Camposampiero
Comune di Campagna Lupia
Comune di Campolongo Maggiore
Comune di Camponogara
Comune di Cavallino Treporti
Comune di Cavarzere *
Comune di Chioggia *
Comune di Cona
Comune di Dolo
Comune di Fiesso D’artico
Comune di Fossalta di Piave *
Comune di Fossò
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 1
6 di 7
Comune di Jesolo *
Comune di Marcon
Comune di Martellago
Comune di Meolo *
Comune di Mira
Comune di Mirano
Comune di Musile di Piave *
Comune di Noale
Comune di Pianiga
Comune di Quarto d’Altino
Comune di Salzano
Comune di Scorzè
Comune di Spinea
Comune di Strà
Comune di Santa Maria di Sala
Comune di Venezia
Comune di Vigonovo
Comune di Altivole *
Comune di Asolo *
Comune di Breda di Piave *
Comune di Caerano S. Marco *
Comune di Casale sul Sile *
Comune di Castelfranco Veneto
Comune di Castello di Godego *
Comune di Cornuda *
Comune di Loria *
Comune di Maser
Comune di Mogliano Veneto
Comune di Monastier di Treviso
Comune di Montebelluna *
Comune di Morgano *
Comune di Preganzio *l
Comune di Resana
Comune di Riese Pio X *
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 1
7 di 7
Comune di Roncade *
Comune di San Biagio di Callalta *
Comune di Vedelago *
Comune di Zenson di Piave *
Comune di Zero Branco *
Comune di Cartigliano *
Comune di Rosà *
Comune di Rossano Veneto *
Comune di Tezze sul Brenta * * appartiene parzialmente al Bacino Scolante in Laguna di Venezia
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
OB
1.a
OB
1.b
OB
2.a
OB
2.b
OB
3.a
OB
3.b
OB
4.a
OB
4.b
par. 2.1.1 1
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 76/160/CEE (abrogata) e sostituita dalla Direttiva 2006/07/CE (acque di balneazione)
1 1
DPR n. 470 del 08/06/1982 e s.m.i., come sostituito dal D.lgs. 30/5/2008, n. 116; Decreto del Ministero della Sanità, di concerto con Ministerodell’Ambiente, 17 giugno 1988; Decreto-legge 13 aprile 1993, n. 109,convertito dalla legge 12 giugno 1993, n. 185; Legge 29 dicembre 2000,n. 422; Legge 11 luglio 2002, n. 140; Decreto-legge 31 marzo 2003, n.51; Legge 30 maggio 2003, n. 121; Decreto-legge 4 giugno 2004, n. 144,convertito nella legge 28 luglio 2004, n. 192; D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152; Legge 06 febbraio 2007, n. 13; D.Lgs. 11 luglio 2007, n. 94
Applicazione dei criteri minimi di qualità cui devono rispondere le acque di balneazione, ovvero i parametri fiscico-chimici e microbiologici, i valori limite tassativi e i valori indicativi di questi parametri, la frequenza minima di campionatura ed il metodo di analisi o di ispezione di tali acque. Misure di contenimento inquinamento microbiologico, tramite l’attivazione della disinfezione obbligatoria.
Sul, SucPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1
Tutti i bacini
1,1
Regione Lombardia - Circolare regionale 27/SAN/89; D.G.R. 29/3/2006,n. 2244 “Approvazione del Programma di tutela e uso delle acque, aisensi dell’articolo 44 del D.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19della L.R. 26/2003”; Regolamento regionale 24/3/2006, n. 3
Sul, Suc
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia, norme di attuazione, art. 24 SI (?) (?) No
1,2
Provincia Autonoma di Bolzano - D.G.P. del 23/04/1991 e successive,L.P. n. 29 del 11/06/1975, “Norme per la tutela dei bacini d'acqua”, L.P.n.16 del 25/07/1970, “Tutela del paesaggio”, L.P. n. 8 del 18/06/2002,“Disposizioni sulle acque”
Sul, Suc
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.1; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in
NO
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P,PT
RC
etc
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Am
bito
terr
itoria
lie
1,3 Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 3310 del 19/12/2008 Sul, Suc
Pdg Adige, Capitolo 6, paragrafo 6.1.1; Pdg Brenta-Bacchiglione, Capitolo 6, paragrafo 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento; bacino del Brenta-bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento; bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
1,4Regione Veneto - L.R. n. 15 del 12 luglio 2007, D.G.R. n. 74 del23/01/2004; D.G.R. n. 1909 del 20/06/2006; D.G.R. n. 4022 del19//12/2006; D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA)
Sul, Suc PdG vari, Capitolo 6, Par. 6.1.1; Allegato 2, par. 2.1.1
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto Bacini vari in Regione
Veneto Piano di tutela delle acque, artt. 9, 18, 24, 27, 29 NO, solo adottato SI (?) No
parr. 2.1.2 e 2.1.10 2
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 92/43/CEE (habitat) e Direttiva 79/409/CEE (uccelli selvatici)
1 1
L. 11/2/1992, n. 157; D.P.R. 8/9/1997, n. 357 e s.m.i.; D.M. 3/4/2000;D.M. 3/9/1992; D.M. 25/3/2004; D.M. 25/3/2005, n. 428; D.M. 25/3/2005,n. 430; D.M. 5/7/2007; D.M. 17/10/2007, n. 184; D.M. 3/7/2008; D.M.30/3/2009
Istituzione della Rete Natura 2000, costituita dalle aree protette, per la conservazione e gestione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, con l'adozione di misure intese a favorire la conservazione di habitat naturali prioritari e specie prioritarie di interesse comunitario
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, par. 2.1.2 e 2.1.10
Tutti i bacini
2,1
Regione Lombardia - L.R. 27.07.77 n. 33; D.G.R. 8.08.2003, n. 7/14106;D.G.R. 30.07.2004, n. 7/18453; D.G.R. 30.07.04 n. 7/18454; D.G.R.15.10.04 n. 7/19018; D.G.R. 25.01.2006 n. 8/1791; D.G.R. 06.03.08, n.8/6648; D.G.R. 30.07.08 n. 8/7884; D.G.R. 08.04.09 n. 8/9275; decreto15484 del 22.12.2008
Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
2,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.16 del 25/07/1970 “Tutela delpaesaggio”; L.P. 25/7/1970, n. 16; L.P. 28/6/72 n. 13; L.P. 13/8/73, n. 27;L.P. 12/3/81, n. 7; L.P. 17/7/87 n. 14; D.P.G.P. 01/63; D.G.P. 08/229
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.2 e 6.1.10; Pdg Piave, Capitolo 6, paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, paragrafi 2.1.2 e 2 1 10
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Piano di gestione per il Parco Naturale Gruppo di Tessa,Piano di gestione per il Parco Naturale Puez-Odle, Pianodi gestione per il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies,Piano di gestione per il Parco Naturale Monte Corno,Piano di gestione per il Parco Naturale Dolomiti di Sesto,Piano di gestione per il Parco Naturale Vedrette di Ries-
SI (?) (?) No
2.1.10 Autonoma di Bolzano Piano di gestione per il Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina
2,3
Regione Veneto - D.G.R. 30 dicembre 2003, n. 4360, D.G.R. 29dicembre 2004, n. 4526, D.P.G.R. 18 maggio 2005, n. 241, D.G.R. 18aprile 2006, n. 1180; D.G.R. 27 luglio 2006, n. 2371, D.G.R. 10 ottobre2006, n. 3173, D.G.R. 27 febbraio 2007, n. 441, D.G.R. 11 dicembre2007, n. 4058, D.G.R. 11 dicembre 2007, n. 4059, D.G.R. 28 dicembre2007, n. 4572, D.G.R. 16 dicembre 2008, n. 4003, D.G.R. 30 dicembre2008 n 4241
Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.2 e 6.1.10
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
2,4Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 2956 del 30/12/2005, D.G.P. n.2279 del 27/10/2006, D.G.P. n. 328 del 22/02/2007, L.P. 23/5/2007,n.11, D.P.G.P. n. 50-157/Leg del 3/11/2008
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, paragrafo 2.1.2
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
2,5
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 25 febbraio 2000, n.435; D.G.R. 18 luglio 2002, n. 2600; Legge regionale 17 aprile 2003, n.10; D.G.R. 28 gennaio 2005, n. 147; D.G.R. 18 febbraio 2005, n. 327;D.G.R. 10 febbraio 2006, n. 228; D.G.R. 21 luglio 2006, n. 1723; Leggeregionale 25 agosto 2006, n. 17; D.G.R. 19 gennaio 2007, n. 79; D.G.R.8 febbraio 2007, n. 217; D.G.R. 1018/2007; D.G.R. 2203/2007; Leggeregionale 23 aprile 2007, n. 9; Legge regionale 14 giugno 2007, n. 14;Decreto del Presidente della Regione 20 settembre 2007 n. 0301/Pres.;Legge regionale 21 luglio 2008, n. 7.
Su, StPdG bacini vari, paragrafi 6.1.2 e 6.1.10; Allegato 2, paragrafi 2.1.2
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 così come modificato ed integrato dalD.Lgs. 2 febbraio 2002 n. 27 e dal Decreto 5 settembre 2006; R.D.11/12/1933 n 1775; D Lgs 11/7/1993 n 275; D Lgs 3/4/2006 n 152;
Misure finalizzate ad assicurare i requisiti di potabilità e di pulizia delle acque potabili; stabiliscono valori
par. 2.1.3 3
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 80/778/CEE modificata dalla direttiva 98/83/CE (acque destinate al consumo umano)
1 1
11/12/1933, n. 1775; D.Lgs. 11/7/1993, n. 275; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152;Ministero della Salute - Decreto 10 novembre 1999; Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Decreto 19 agosto 2003;Ministero della Salute – D.M. 6 aprile 2004, n. 174; Ministero della Salute - D.M. 22 dicembre 2004; Ministero della Salute - D.M. del 5 settembre2006; Ministero della Salute - D.M. 21 novembre 2007; Decreto delMinistero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 22 gennaio2009
e di pulizia delle acque potabili; stabiliscono valori parametrici corrispondenti almeno ai valori stabiliti dalla direttiva e fissano valori limite per i parametri che non figurano nella direttiva; prevedono l'obbligo di effettuare un controllo regolare delle acque destinate al consumo umano rispettando i metodi di analisi specificati nella direttiva o utilizzando metodi equivalenti
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.3; Allegato 2, par. 2.1.3
Tutti i bacini
3,1 Regione Lombardia - Regolamento regionale 24/3/2006, n. 2 Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.2
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
3,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 18 giugno 2002, n. 8; D.P.P. n. 12del 20/03/2006; D.G.P. n. 333 del 04/02/2008; D.G.P. n. 2320 del30/06/2008; D.G.P. n. 1100 del 20/04/2009
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.3; Allegato 2, paragrafi 2.1.3
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
1 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
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1.a
OB
1.b
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2.a
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3,3Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n.2906 del 10/12/2004, D.G.P.n.1340 del 30/05/2008, Ordinanza contingibile ed urgente del Presidentedella Provincia prot. 3112 del 19/05/2009
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.3; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.3; Allegato 2, paragrafo 2.1.3
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
3,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.3
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto, art. 9 NO, solo adottato Sì (?) No
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita Su, St
PdG bacini vari, paragrafi 6.1.3 ; Allegato 2, paragrafo 2.1.3
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
2 1 4 4Direttiva 200/60/CE; Direttiva 96/82/CE Di tti 2003/105/CE 1 1 D L 17 t 1999 334 D L 21 tt b 2005 238
Misure finalizzate alla prevenzione e controllo dei rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (obbligo di predisporre un S St
Pdg bacini vari Capitolo 6 P 6 1 4 All t 2 T tti i b i i (?)par. 2.1.4 4 96/82/CE; Direttiva 2003/105/CE
(incidenti rilevanti)1 1 D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334; D.Lgs. 21 settembre 2005, n. 238 sostanze pericolose (obbligo di predisporre un
sistema di gestione della sicurezza, previsione di un'idonea pianificazione dell'uso del territorio, bbbligo del coinvolgimento attivo della popolazione)
Su, St Par. 6.1.4; Allegato 2, par. 2.1.4
Tutti i bacini (?)
Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.4
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
4,1 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 16/6/1992, n. 18; L.P. 11/8/1997,n. 13 Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.4; Allegato 2, paragrafi 2.1.4
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
4,2 Provincia Autonoma di Trento - L.P. 10 gennaio 1992, art. 7-bis Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.4; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.4; Allegato 2, paragrafo 2.1.4
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
(?)
Regione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.4
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
(?)
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita
PdG bacini vari, paragrafo 6.1.4 ; Allegato 2, paragrafo 2.1.4
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.1.5 5Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 85/337/CEE (Valutazione di Impatto Ambientale-VIA)
1 1 1 1 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - Parte seconda - Titolo terzoApplicazione procedura di Valutazione di Impatto Ambientale a progetti ed interventi che possono determinare impatti sull'ambiente
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.5; Allegato 2, par. 2.1.5
Tutti i bacini
5,1 Regione Lombardia - L.R. 20 del 03/09/1999 (L.R. n° 3 del 24/03/2003) Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.6
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
5,2 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 2 del 05.04.2007 “Valutazioneambientale per piani e progetti” Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.5; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.5; Allegato 2, paragrafi 2.1.5
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
5,3 Provincia Autonoma di Trento - L.P. 29 agosto 1998 n. 28, L.P. 29dicembre 2006, n. 11 Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.5; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.5; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.5; Allegato 2, paragrafo 2.1.5
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
5,4
Regione Veneto - Legge regionale 26 marzo 1999, n. 10, comemodificata dalla legge regionale 27 dicembre 2000, n. 24 e s.m.i.; D.G.R. 11 maggio 1999, n. 1624; D.G.R. 4 agosto 2000, n. 2569; D.G.R. 10marzo 2003, n. 566; D.G.R. 8 agosto 2003, n. 2450; D.G.R. 5 marzo2004, n. 527; D.G.R. 6 aprile 2004, n. 1000; D.G.R. 7 agosto 2007, n.2649; D..G.R . 22 luglio 2008, n. 1998; D.G.R. 10 febbraio 2009, n. 308
Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.5
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 7/9/1990 n PdG bacini vari, paragrafo 06 08 09 10 Regione AutonomaBacini vari ricadenti in tutto o in parte in5,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 7/9/1990, n.
43 e s.m.i.; DPGR n. 0245/Pres. del 8 luglio 1996 Su, Stp g
6.1.5; Allegato 2, paragrafo 2.1.5
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.1.6 6
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 86/278/CEE (utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura)
1 1 1 D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99; D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152
Misure di protezione della salute pubblica e dell'ambiente dagli effetti nocivi derivanti dall'utilizzo incontrollato dei fanghi di depurazione sui terreni agricoli
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.6; Allegato 2, par. 2.1.6
Tutti i bacini
6,1 Regione Lombardia - D.G.R. 30-12-03, n. 7/15944; D.G.R. 21-9-07, n.8/5868 Su, St
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.6
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
6,2 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. .n 4 del 26.05.2006 “La gestionedei rifiuti e la tutela del suolo”. Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.6; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.6; Allegato 2, paragrafi 2.1.6
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
2 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
OB
1.a
OB
1.b
OB
2.a
OB
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MisuraNORMATIVA MISURA
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6,3Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl e ss.mm.; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004 (approvazionePTA)
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.6; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.6; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.6; Allegato 2, paragrafo 2.1.6
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No
6,4
Regione Veneto - D.G.R. 6 giugno 1995, n. 3247; L.R. n° 3 del21/01/2000; D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) D.G.R.11 febbraio 2005, n. 338; D.G.R. n. 2241/2005, del 9 agosto 2005;D.G.R. 10 febbraio 2009, n. 235
Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.6
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato SI (?) No
6,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. 27/11/2006, n. 24 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.6; Allegato 2, paragrafo 2.1.6
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.1.7 7 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/271 ( fl b ) 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (in particolare artt. 100-108); D.M. 12 giugno
2003 185 D M 2 i 2006
Misure finalizzate alla riduzione carichi inquinanti attraverso limiti per azoto e fosforo agli scarichi di Suf
Pdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.7; Allegato 2, par. Tutti i bacinipar. 2.1.7 7 91/271 (acque reflue urbane) 1 2003, n. 185; D.M. 2 maggio 2006 attraverso limiti per azoto e fosforo agli scarichi di
acque reflue urbaneSuf Par. 6.1.7; Allegato 2, par.
2.1.7Tutti i bacini
7,1
Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 “Approvazione delProgramma di tutela e uso delle acque, ai sensi dell’articolo 44 delD.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19 della L.R. 26/2003”;Regolamento regionale 24/3/2006, n. 3; D.G.R. 13/12/2006, n. 3789;D.G.R. 17/5/2006, n. 2557
SufPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.7
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No
7,2
Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n° 8 del 18/06/2002"Disposizioni sulle acque", Delibera Giunta Provinciale n° 3243 del05/09/2004 "Approvazione del Piano Stralcio al PTA"; D.P.P. n. 6 del21/1/2008; D.G.P. n. 780 del 16/3/2009; D.G.P. n. 3353 del 13/9/2004
Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafi 2.1.7
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Piano Stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano, Piano generale diutilizzazione delle acque pubbliche della ProvinciaAutonoma di Bolzano
SI (Piano Stralcio del PTA), No (PGUAP)
Sì (PGUAP
)(?) No
7,3
Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisle ss.mm., Deliberazione della. Giunta. provinciale. 12 giugno 1987, n.5460 e successivi aggiornamenti, D.P.G.P 26 novembre 1998, n. 38-110/Leg, D.P.G.P 13 maggio 2002, n. 9-99/Leg; D.G.P. n. 3233 del 30dicembre 2004 (approvazione PTA)
Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, Piano generale di utilizzazione delle acquepubbliche della Provincia Autonoma di Trento
SI No (?) No
7,4
Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. n. 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relativeal PTA); D.G.R. n. 4261 del 30/12/2008 (Proroga delle misure disalvaguardia relative al PTA); D.G.R. n. 551 del 10/3/2009
Suf PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.7
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
7,5Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 22 febbraio2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008
SufPdG bacini vari, paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Gi li2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008 2.1.7 Giulia
par. 2.1.8 8 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/414/CEE (prodotti fitosanitari) 1 1
D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 194; Circolare del Ministero della sanità del 10giugno 1995, n. 17; D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290; Ministero della Salute– decreto del 9 agosto 2002; Circolare del Ministero delle Politicheagricole e forestali del 30 ottobre 2002; Accordo 8 maggio 2003 tra iMinistri della Salute, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, leRegioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano; D.Lgs. 3 aprile2006 n 152
Misure per la prevenzione degli impatti negativi nell'ambiente derivanti dai prodotti fitosanitari (norme per la valutazione, l'autorizzazione, l'immissione sul mercato ed il controllo dei prodotti fitosanitari; individuazione delle zone vulnerabili da prodotti fitosanitari e relativo regime vincolistico)
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.8; Allegato 2, par. 2.1.8
Tutti i bacini
8,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.8
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
8,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.8 del 18.06.2002 “Disposizionisulle acque”, Decreto del Presidente della Provincia, 21/01/2008, n. 6“regolamento di esecuzione alla L.P. n.8/2002 "Disposizioni sulle acque"
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.8; Allegato 2, paragrafi 2.1.8
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
8,3
Provincia Autonoma di Trento - L.P. 28 marzo 2003 n. 4, Capo II bisProduzione integrata - Art. 88 bis; D.G.P n° 400 del 3 marzo 2006concernente un "Protocollo di norme di comportamento sull’utilizzazionedei prodotti fitosanitari in prossimità dei centri abitati per la tutela dellasalute dei cittadini e dell'ambiente"; altre delibere della GiuntaProvinciale; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004 (approvazione PTA)
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.8; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.8; Allegato 2, paragrafo 2.1.8
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No
8,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.8
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
Bacini vari ricadenti in
8,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 20 luglio 2007, n. 1745 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.8; Allegato 2, paragrafo 2.1.8
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.1.9 9 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 91/676/CE (nitrati) 1 1
Legge n. 146 del 22 febbraio 1994; Ministero delle politiche agricole eforestali - Decreto 19 aprile 1999; Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio - Decreto 18 settembre 2002; Ministero delle politicheagricole e forestali - D.M. 6 luglio 2005; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152;Ministero delle politiche agricole e forestali - D.M. 7 aprile 2006
Misure per la protezione delle acque contro i nitrati di origine agricola (individuazione delle acque superficiali e sotterranee contaminate da notrati o a rischio di contaminazione; individuazione delel zone vulnerabili che contribuiscono all'inquinamento; codici volontari di buone pratiche agricole)
Pdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.9; Allegato 2, par. 2.1.9
Tutti i bacini
9,1
Regione Lombardia - D.G.R. 1/8/1996, n. 17149; D.G.R. 29/3/2006, n.2244; D.G.R. 7/11/2006, n. 3439; D.G.R. 11/10/2006, n. 3297; D.G.R.2/8/2007, n. 5215; D.G.R. 21/11/2007, n. 5868; DDG 22/10/2008, n.11771
Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.9
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia, norme di attuazione, art. 27 SI (?) (?) No
3 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
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9,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/6/2002; Decreto delPresidente della Provincia, 21/01/2008, n. 6 “regolamento di esecuzionealla L.P. n.8/2002 «Disposizioni sulle acque».
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.9; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.9; Allegato 2, paragrafi 2.1.9
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Piano stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano
SI (Piano Stralcio del PTA), No (PGUAP)
Sì (PGUAP
)(?) No
9,3
Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl.: “Approvazione del testo unico delle leggi provinciali inmateria di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti”, D.G.P n. 283 del 16febbraio 2004; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004 (approvazionePTA)
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.9; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.9; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.9; Allegato 2, paragrafo 2.1.9
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, Piano generale di utilizzazione delle acquepubbliche della Provincia Autonoma di Trento
SI No (?) No
9,4
Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA),D.G.R. n. 2495 del 7 agosto 2006; D.G.R. n. 2439 del 7 agosto 2007;D.G.R. 4 marzo 2008, n. 430; D.G.R. n. 894 del 6 maggio 2008;D.P.G.R. n. 308 del 10 novembre 2008; D.G.R. n. 5 del 20 gennaio 2009
Su, St PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.9
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato SI (?) No
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia D G R n 1516 del 23/5/2003;
9,5
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. n. 1516 del 23/5/2003;L.R. n. 2 del 18/1/2006; D.G.R. n. 523 di data 17 marzo 2006; L.R. 25agosto 2006, n. 17; D.G.R. n. 2564 del 27 ottobre 2006; L.R. 23 gennaio2007, n. 1; D.G.R. del 16 marzo 2007 n. 536, come integrata dallaD.G.R. 11 gennaio 2008, n. 65; D.G.R. 13 luglio 2007, n. 1696; Decretodel Presidente della Regione 30 agosto 2007, n. 0272/Pres.; D.G.R. del26 giugno 2008, n. 1246; D.G.R. 25 settembre 2008, n. 1920; D.G.R. del25 settembre 2008, n. 1947 D.P.Reg. 27 ottobre 2008, n. 0295/Pres.;Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008
Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.9; Allegato 2, paragrafo 2.1.9
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.1.11 10
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 96/91/CE ricodificata dalla Direttiva 2008/01/CE (prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento)
1 1 1 D.Lgs. 18 febbraio 2005 n. 59, come modificato dal D.Lgs. 152/2006
Misure per la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento interessanti le attività industriali ed agricole che presentano un notevole potenziale inquinante (obbligo di rilascio di un'autorizzazione; obbligo di utilizzo di tutte le misure utili per combattere l'inquinamento; prevenzione, riciclaggio o eliminazione dei rifiuti con le tecniche meno inquinanti)
SufPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.11; Allegato 2, par. 2.1.11
Tutti i bacini
10,1 Regione Lombardia - L.R. n° 24 del 02/12/2006; decreti vari della GiuntaRegionale Suf
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.11
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
10,2 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 2 del 05.04.2007 “Valutazioneambientale per piani e progetti” Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.11; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.11; Allegato 2, paragrafi 2.1.11
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Pdg Adige Capitolo 6 Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di
10,3 Provincia Autonoma di Trento - D.P.P. 30/12/2005, n. 22-52/Leg Suf
g g pparagrafi 6.1.11; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.11; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.11; Allegato 2, paragrafo 2.1.11
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
10,4 Regione Veneto - Legge regionale 16 agosto 2007, n. 26; deliberazionivarie della Giunta Regionale Suf PdG bacini vari, Capitolo 6,
paragrafi 6.1.11
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Norme di carattere regionalenon censite
SufPdG bacini vari, paragrafo 6.1.11; Allegato 2, paragrafo 2.1.11
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.1 11Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/44/CE (acque idonee alla vita dei pesci)
1 1 1 D.Lgs. 3/4/2006, n. 152
Misure di tutela delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. Stabiliscono i criteri minimo di qualità che devono essere soddisfatti da tali acque, ovvero le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche, i valori limite vincolanti, la frequenza minima di campionamento ed i metodi di riferimento per l'analisi di tali acque.
SuPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.12; Allegato 2, par. 2.2.1
Tutti i bacini
Regione Lombardia - Norme di carattere regionale non censite SuPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.12
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
11 1 Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/06/2002; “Disposizioni Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Pdg Piave 02 06 Provincia Autonoma
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del11,1 sulle acque”; D.G.P. n. 229 del 24/1/1994; D.G.P. n. 1159 del 23/3/1998 Su Capitolo 6 paragrafo 6.1.12;
Allegato 2, paragrafo 2.2.1
02, 06 di Bolzano Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
11,2
Provincia Autonoma di Trento - Legge Provinciale 12 dicembre 1978, n.60 e successive modificazioni ed integrazioni, “Norme per l’eserciziodella pesca nella provincia di Trento”; Deliberazione della Giuntaprovinciale n. 3233 del 30 dicembre 2004: “Approvazione del Piano diTutela delle acque”
Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.12; Allegato 2, paragrafo 2.2.1
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No
11,3 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) SuPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.12; Allegato 2, paragrafo 2.2.1
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
4 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
OB
1.a
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1.b
OB
2.a
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2.b
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3.a
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11,4 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 17/11/2006, n. 2708 SuPdG bacini vari, paragrafo 6.1.12; Allegato 2, paragrafo 2.2.1
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.2 12
Direttiva 2000/60/CEE; Direttiva 80/68/CEE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose)
1 1 1 D.Lgs. 27/1/1992, n. 132; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152Misure finalizzate ad impedire lo scarico nelle acque sotterranee di sostanze tossiche, persistenti e bioaccumulabili
StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.13; Allegato 2, par. 2.2.2
Tutti i bacini
12,1Regione Lombardia - L.R. 27/5/85, n. 62, D.G.R. 21/3/1990, n. 1946;D.G.R. 29/3/2006, n. 2244; R.R. 24/3/2006, n. 4; D.G.R. 21/6/2006, n.2772
StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.13
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
12,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/06/2002; “Disposizionisulle acque”; D.P.P. 21/01/2008, n. 6 “Regolamento di esecuzione allaL.P. 8/02”
St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in
12,3 Provincia Autonoma di Trento - DPP n.9-99/leg del 13 maggio 2002 art.8 St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
12,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto, artt. 10 e11
NO, solo adottato Sì (?) No
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Norme di carattere regionalenon censite
StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.13; Allegato 2, paragrafo 2.2.2
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.3 13
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/118/CE (protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento)
1 D.Lgs. 16 marzo 2009, n. 30
Misure finalizzate a prevenire e combattere l'inquinamento delle acque sotterranee (individuazione dei criteri per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee; individuazione dei criteri per individuare tendenze significative e durature all'aumento dei livelli di inquinamento; azioni per prevenire e limitare gli scarichi indiretti di sostanze inquinanti nelle acque sotterranee)
StPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.14; Allegato 2, par. 2.2.3
Tutti i bacini
Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita. E'in corso la valutazione delle ricadute delle disposizioni del D.Lgs.30/2009 sui provvedimenti e sulle misure regionali assunte sulla basedelle norme pregresse (in particolare il PTUA)
StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.14
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
13,1Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/06/2002; “Disposizionisulle acque”; L.P. 26/05/2006, n. 4 “La gestione dei rifiuti e la tutela delsuolo”
St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
13,2Provincia Autonoma di Trento - DGP 30/12/2004 N° 3233 (ApprovazionePTA) - Attualmente in corso le attività di individuazione dei corpi idricisotterranei ai sensi del D.lgs. 30/2009
St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No
Regione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita
StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
Piano stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico delbacino del fiume Adige; Progetto di piano stralcio perl'assetto idrogeologico del bacino del Livenza; Progetto diPiano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei
NO, solo adottati
tranne PAI Adige
(approvato con
D.P.C.M.
par. 2.2.4 14Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2007/60/CE (valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione)
1 1 L. 3/8/1998, n. 267; D.P.C.M. 29/9/1998; D.L. 12/10/2000, n. 279; L.11/12/2000, n. 365; D.Lgs. 3/4/2006, n. 152
Misure finalizzate alla valutazione ed alla riduzione del rischio di alluvioni
Pdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.15; Allegato 2, par. 2.2.4
Tutti i bacini
Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini deifiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta-Bacchiglione;Progetto di Piano stralcio per l'assetto idrogeologico delbacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco; Piano stralcio perl'assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e dellapianura tra Piave e Livenza; Progetto di Piano stralcio perl'assetto idrogeologico del bacino del fiume Lemene
27/4/2006) e PAI SIle e
pianura Piave
Livenza (approvato con D.C.R. Veneto n.
48 del 27/06/2007)
No (?) No
14,1 Regione Lombardia - L.R. 24 novembre 1997, n.41; L.R. 11 marzo 2005,n. 12; decreti vari della Giunta Regionale Suf; Suc
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.15
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
5 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
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14,2 Provincia Autonoma di Bolzano - Legge urbanistica provinciale11.08.1997, n. 13; D.P.P. 5/8/2008, n. 42 Suf; Suc
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Allegato 2, paragrafo 2.2.4
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
14,3
Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 2759 di data 22 dicembre; L.P.n. 18/76:” Norme in materia di acque pubbliche, opere idrauliche erelativi servizi provinciali”; Legge provinciale n.2/2002: “Organizzazionedegli interventi della Provincia in materia di protezione civile” cheprevede all’art. 6 la redazione del Piano generale di previsione eprevenzione
Suf; Suc
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.15; Allegato 2, paragrafo 2.2.4
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche dellaProvincia Autonoma di Trento
SI (D.P.R. 15/2/2006) No (?) No
Regione del Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita Suf; SucPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.14; Allegato 2, paragrafo 2.2.3
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattere S f SPdG bacini vari, paragrafo 6 1 14 All t 2 f 06, 08, 09, 10, Regione Autonoma
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattere
regionale censitaSuf; Suc 6.1.14; Allegato 2, paragrafo
2.2.3
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.5 e par. 3.7 15
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/11/CE (inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico)
1 1D.M. 6/11/2003, n. 367; Direttiva del Ministero dell’Ambiente e Tutela delTerritorio del 27 maggio 2004; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (parte terza) esuccessive modifiche e integrazioni
Norme per la protezione e la prevenzione dall’inquinamento provocato dagli scarichi di talune sostanze pericolose scaricate nell'ambiente idrico (si tratta in particolare di misure specifiche per combattere l'inquinamento idrico prodotto da singoli inquinanti o gruppi di inquinanti che presentino un rischio significativo per l'ambiente acquatico o proveniente dall'ambiente acquatico, in clusi i rischi per le acque destinate alla produzione di acqua potabile).
Suf; SulPdg bacini vari Capitolo 6 Par. 6.1.16; Allegato 2, par. 2.2.5
Tutti i bacini
Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censitaPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.16
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
15,1Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 18/06/2002, n. 8 “Disposizionisulle acque”; D.P.P 21 gennaio 2008, n. 6 “Regolamento di esecuzionealla L.P. 8/02”
Suf; Sul
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Allegato 2, paragrafo 2.2.5
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
15,2
Provincia Autonoma di Trento - D.G.P. n. 3233 d.d. 30 dicembre 2004(approvazione del Piano di tutela delle acque); il D.P.G. 26 gennaio1987, n. 1 -41 /Legisl. e s.m.i. già riporta limiti allo scarico più restrittivirispetto alla norma nazionale per alcune sostanze pericolose
Suf; Sul
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.16; Allegato 2,
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, art. 4 delle NdA SI No (?) No
paragrafo 6.1.16; Allegato 2, paragrafo 2.2.5 Provincia Autonoma di
Trento
15,3 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. 1 ottobre 2004 n. 3053 Suf; Sul
PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.16; Allegato 2, paragrafo 2.2.5
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto, artt. 10 e11 delle NdA
NO, solo adottato Sì (?) No
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita
Suf; Sul
par. 2.2.6 16 Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 98/8/CE (biocidi) 1 1 D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 174 Misure di in materia di immissione sul mercato, ai fini
della loro utilizzazione, dei biocidi
Pdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6
Tutti i bacini
Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censitaPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.17
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Provincia Autonoma di Bolzano - Nessuna norma di carattereprovinciale censita
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
PdG bacini vari Capitolo 6 01 02 03 04 Bacini vari ricadenti inRegione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita
PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita
PdG bacini vari, paragrafo 6.1.17; Allegato 2, paragrafo 2.2.6
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.7 17Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/113/CE (qualità delle acque destinate alla molluschicoltura)
1 1 D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 131; Decreto Legislativo 30 dicembre; 1992n. 530; D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152
Misure per la tutela della qualità delle acque destinate alla molluschicoltura, cioè le acque idonee per lo sviluppo dei molluschi (molluschi bivalvi e gasteropodi).
Suf; SulPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7
Tutti i bacini
Regione Lombardia - Non interessa l'ambito regionale Suc; SutPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.18
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
6 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
OB
1.a
OB
1.b
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2.a
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3.a
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MisuraNORMATIVA MISURA
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Provincia Autonoma di Bolzano - Non interessa l'ambito provinciale Suc; Sut
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Trento - Non interessa l'ambito provinciale Suc; Sut
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
17,1 Regione Veneto - D.G.R. n. 4971 del 28/8/1992; D.G.R. n. 5335 del25/11/1993; D.G.R. n. 2591 del 10/10/2001 Suc, Sut
PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.18; Allegato 2, paragrafo 2.2.7
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
17 2Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. 877 del 26 marzo1999 D G R 2093/2000 D G R 2808 d l 6 t 2002 D G R 3585 S S t
PdG bacini vari, paragrafo 6 1 18 All t 2 f 06, 08, 09, 10, Regione Autonoma
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in 17,2 1999; D.G.R. 2093/2000; D.G.R. 2808 del 6 agosto 2002; D.G.R. 3585
del 30 dicembre 2004; Legge regionale 16 dicembre 2005, n. 31Suc, Sut 6.1.18; Allegato 2, paragrafo
2.2.7
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.8 18Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2001/42/CE (valutazione ambientale strategica)
1 1 1 1 1 D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, parte IIApplicazione delle procedure di valutazione ambientale strategica per i piani e i programmi che possano avere effetti significativi sull'ambiente
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8
Tutti i bacini
18,1Regione Lombardia - L.R. 11/3/2005, n. 12; D.G.R. 13/3/2007, n.VIII/351; D.G.R. 27/12/2007, n. VIII/6420; D.G.R. 18/4/2008 n. VIII/7110;D.G.R. 11/2/2009, n. VIII/8950
Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.19
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
18,2 Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n. 2 del 5 aprile2007 - “Valutazione ambientale per piani e progetti” Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
18,3 Provincia Autonoma di Trento - D.P.P 14 settembre 2006 n. 15-68 Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
18,4 Regione Veneto - D.G.R. 2988 del 1/10/2004; D.G.R. 3262 del24/10/2006; D.G.R. 3752 del 5/12/2006 Su, St
PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 2.2.8
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
18,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. n. 11 del 6/5/2005 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.19; Allegato 2, paragrafo 06, 08, 09, 10,
11 12 13 14Regione Autonoma F i li V i Gi li
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in R i F i li V i18,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. n. 11 del 6/5/2005 Su, St 6.1.19; Allegato 2, paragrafo
2.2.8 11, 12, 13, 14 Friuli Venezia Giulia Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.9 19
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2006/12/CE; Direttiva 2008/98/CE (in vigore dal 12 Dicembre 2008, ma abroga le precedenti solo dal 12 Dicembre 2010) (rifiuti)
1
La direttiva 2008/98/CE è ancora in attesa di formale recepimento nellanormativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate ai principi delreciclaggio e recupero sono già contenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152,parte IV, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4; Decreto 5aprile 2006, n.186; Decreto ministeriale 8 aprile 2008; Decreto legislativo30 maggio 2008, n. 117
Misure di tutela dell'ambiente dagli effetti nocivi della raccolta, del trasporto, del trattamento,dell'ammasso e del deposito dei rifiuti
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9
Tutti i bacini
Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.20
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
19,1 Provincia Autonoma di Bolzano - Legge provinciale 26 maggio 2006, n.4 Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
19,2 Regione Veneto - D.G.R. n. 2922 del 3/10/2003; D.G.R. n. 2166 del11/7/2006; D.G.R. n. 4067 del 30/12/2008 Su, St
PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Venetoparagrafo 2.2.9 09, 10 Regione Veneto
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita
Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.1.20; Allegato 2, paragrafo 2.2.9
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.10 20Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/105/CE (standard di qualità ambientale)
1 1 D.M. 14 aprile 2009, n. 56
Definizione degli standard di qualità ambientale (SQA) per le sostanze prioritarie e per alcuni altri inquinanti al fine di raggiungere uno stato chimico buono delle acque superficiali
SuPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10
Tutti i bacini
20,1Regione Lombardia - D.G.R. 12/12/2007, n. 6145; sono in corso levalutazioni in ordine alle ricadute dei contenuti della direttiva suiprovvedimenti e sulle misure già adottate dalla Regione
SuPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.21
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Provincia Autonoma di Bolzano - Nessuna norma di carattereprovinciale censita
Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
7 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
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Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita
Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Regione Veneto - Nessuna norma di carattere regionale censita SuPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita
SuPdG bacini vari, paragrafo 6.1.21; Allegato 2, paragrafo 2.2.10
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 2.2.11 21
Direttiva 2000/60/CE; Direttiva 2008/56/CE (strategia per l'ambiente marino) (obbligo di 1 1 1 1
La direttiva 2008/56/CE è ancora in attesa di formale recepimento nellanormativa italiana. Tuttavia alcune misure orientate a prevenire e ridurregli apporti di sostanze inquinanti nell'ambiente marino sono già
Misure finalizzate a conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell'ambiente marino, preservarne la qualità, prevenirne il degrado e, Suf
Pdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.1.22; Allegato 2, Tutti i bacinipar. 2.2.11 21 l ambiente marino) (obbligo di
recepimento entro il 15 luglio 2010)
1 1 1 1 g pp q gcontenute nel D.Lgs. 3/4/2006, n. 152 (vedasi disciplina sulle acquereflue urbane) ed applicate attraverso gli strument di pianificazione iviprevisti
preservarne la qualità, prevenirne il degrado e, laddove possibile, ripristinare gli ecosistemi delle zone danneggiate
Suf paragrafo 6.1.22; Allegato 2, paragrafo 2.2.11
Tutti i bacini
7,1
Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 “Approvazione delProgramma di tutela e uso delle acque, ai sensi dell’articolo 44 delD.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19 della L.R. 26/2003”;Regolamento regionale 24/3/2006, n. 3; D.G.R. 13/12/2006, n. 3789;D.G.R. 17/5/2006, n. 2557
SufPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.7
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No
7,2
Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n° 8 del 18/06/2002"Disposizioni sulle acque", Delibera Giunta Provinciale n° 3243 del05/09/2004 "Approvazione del Piano Stralcio al PTA"; D.P.P. n. 6 del21/1/2008; D.G.P. n. 780 del 16/3/2009; D.G.P. n. 3353 del 13/9/2004
Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafi 2.1.7
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Piano Stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano, Piano generale diutilizzazione delle acque pubbliche della ProvinciaAutonoma di Bolzano
SI (Piano Stralcio del PTA), No (PGUAP)
Sì (PGUAP
)(?) No
7,3
Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisle ss.mm., Deliberazione della. Giunta. provinciale. 12 giugno 1987, n.5460 e successivi aggiornamenti, D.P.G.P 26 novembre 1998, n. 38-110/Leg, D.P.G.P 13 maggio 2002, n. 9-99/Leg; D.G.P. n. 3233 del 30dicembre 2004 (approvazione PTA)
Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento, Piano generale di utilizzazione delle acquepubbliche della Provincia Autonoma di Trento
SI No (?) No
7,4
Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. n. 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relativeal PTA); D.G.R. n. 4261 del 30/12/2008 (Proroga delle misure disalvaguardia relative al PTA); D.G.R. n. 551 del 10/3/2009
Suf PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.7
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
7,5Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 22 febbraio2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre Suf
PdG bacini vari, paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 06, 08, 09, 10,
11 12 13 14Regione Autonoma F i li V i Gi li
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in R i F i li V i7,5 2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre
2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008Suf 6.1.7; Allegato 2, paragrafo
2.1.7 11, 12, 13, 14 Friuli Venezia Giulia Regione Friuli Venezia Giulia
par. 3.1 22 Direttiva 2000/60/CE, art. 9 1 1 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Ministero dei lavori pubblici – Decreto 1agosto 1997
Misure adottate in applicazione del principio del recupero dei costi dell'utilizzo idrico, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1
Tutti i bacini
22,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/03/2006 n° 2244 Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.2
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
22,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. 18 giungo 2002, n. 8 “Disposizionisulle acque”; L.P.29 marzo 1983, n. 10 "Adeguamento della misura deicanoni per le utenze di acqua pubblica"; D.P.P. n. 12 del 20/03/2006
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
22,3
Provincia Autonoma di Trento - L.P. n. 4 del 1994, art. 42, poimodificata dalla L.P. 11/2006; Delibera della Giunta provinciale n. 3051del 17 marzo 1995; PGUAP; delibere n. 2437 di data 9 novembre 2007per il servizio di acquedotto, n. 2436 di data 9 novembre 2007 per ilservizio di fognatura; delibera n. 6868 dell’8 ottobre 1999 e s.m.
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.2; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano generale di utilizzazione delle acque pubblicheTrento SI No (?) No
22,4 Regione Veneto - L.R. 27/3/1998, n. 5 Su, StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 3.1
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
22,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - L.R. 23 giugno 2005, n. 13 Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.2; Allegato 2, paragrafo 06, 08, 09, 10,
11 12 13 14Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia3.1 11, 12, 13, 14 Friuli Venezia Giulia Regione Friuli Venezia Giulia
par. 3.2 23 Direttiva 2000/60/CE art. 7 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (artt. 82, 94 e 163) Misure adottate ai fini dell'individuazione e della protezione delle acque destinate all'uso umano St, Suf
Pdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2
Tutti i bacini
23,1 Regione Lombardia - D.G.R. 27/6/1996, n. 15137; D.G.R. 10/4/2003, n.12693; D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 St, Suf
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.3
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No
23,2
Provincia Autonoma di Bolzano - Legge provinciale 18 giungo 2002, n. 8“Disposizioni sulle acque”; D.P.P. n.35 del 24/07/2006; D.P.P. n. 782 del16/03/2009; D.G.P. 20 aprile 2009, n. 1100 a sostituzione della propriadeliberazione del 05 novembre 2001, n. 3958
St, Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
8 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
OB
1.a
OB
1.b
OB
2.a
OB
2.b
OB
3.a
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4.a
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MisuraNORMATIVA MISURA
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23,3 Provincia Autonoma di Trento - L.P. 27 maggio 2008 n. 5; D.G.P. del 5settembre 2008 n. 2248 Suf, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.3; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.3; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano urbanistico provinciale SI Sì (?) No
23,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) Suf, StPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
23,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - D.G.R. n. 4072 del 27novembre 2001, D.G.R. 2393 del 12 ottobre 2006 Suf, St
PdG bacini vari, paragrafo 6.3; Allegato 2, paragrafo 3.2
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
3 3 24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 1 1 1
Regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 e successive modifiche edintegrazioni; D.Lgs. 12 luglio 1993, n. 275; Decreto del Presidente della
Misure adottate per i controlli dell'estrazione delle acque doci superficiali e sotterranee e dell'arginamento delle acque dolci superficiali, Pdg bacini vari Capitolo 6
f 6 4 All t 2 T tti i b i ipar. 3.3 24 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera e 1 1 1 integrazioni; D.Lgs. 12 luglio 1993, n. 275; Decreto del Presidente della
Repubblica 18 febbraio 1999, n. 238; Legge 17 agosto 1999, n. 290;D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
dell arginamento delle acque dolci superficiali, compresi la compilazione di uno o più registri delle estrazioni e lìobbligo di un'autorizzazione preventiva per l'estrazione e l'arginamento
paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3
Tutti i bacini
24,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244, R. r. 24/3/2006, n. 3; R.r. 24/3/2006, n. 4; D.G.R. 21/6/2006, n. 2772 Su
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.4
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No
24,2
Provincia Autonoma di Bolzano - Legge provinciale 18 giugno 2002, n. 8“Disposizioni sulle acque”; L.P. 14 dicembre 1990, n.21 Disciplina deglisbarramenti di ritenuta e degli invasi di acque pubbliche e private; Leggeprovinciale 30 settembre 2005, n. 7 — Norme in materia di utilizzazionedi acque pubbliche e di impianti elettrici
St, Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
24,3Provincia Autonoma di Trento - Piano generale di utilizzazione delleacque pubbliche; L.P. 8 luglio 1976 n. 18; D.P.P n. 22-129/Leg. del 23giugno 2008
Suf, Sul, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.4; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.4; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche dellaProvincia Autonoma di Trento, art. 7 SI No (?) No
24,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) St, SufPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
24,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale n. 16 del 3luglio 2002
Suf, Sul, St
PdG bacini vari, paragrafo 6.4; Allegato 2, paragrafo 3.3
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 3.4 e par. 3.6 25 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera g 1 1 1
D.Lgs. 3-4-2006 n. 152 (Titolo III - Capo III - Tutela qualitativa dellarisorsa: disciplina degli scarichi; Titolo IV - Capo II - Autorizzazione agliscarichi)
Misure per il controllo degli scarichi in fonti puntuali che possono provocare inquinamento (divieto di introdurre inquinanti nell'acqua; obbligo di un autorizzazione preventiva allo scarico; obbligo di registrazione in base a norme generali e vincolanti, evebtuali eccezioni al divieto di scarico diretto di inquinanti nelle aque sotterranee)
SuPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4
Tutti i bacini
25,1 Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244; Regol. reg. 24/3/2006,n. 3; Regol. reg. 24/3/2006, n. 4; D.G.R. 21/6/2006, n. 2772 Su
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.5.1
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No
25,2Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n. 8 del 18/6/2002; D.G.P. n. 3243del 6/9/2004 (approvazione PSPTA); D.P.P. n. 6 del 21/1/2008; D.G.P.n. 780 del 16/3/2009; Delibere e decreti vari della Giunta Provinciale
Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Piano stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano SI No (?) No
25,3 Provincia Autonoma di Trento - D.P.P. n.9-99/leg del 13 maggio 2002;D.P.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
25,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA) SuPdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
Bacini vari ricadenti inRegione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuna norma di carattereregionale censita
SuPdG bacini vari, paragrafo 6.5.1; Allegato 2, paragrafo 3.4
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 3.5 26 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera i 1 1 1 1 1 1
Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523; Regio decreto 11 dicembre 1933,n.1775 e successive modifiche ed integrazioni; Decreto Legislativo 31marzo 1998, n. 112; D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifichee integrazioni; Decreto 30 giugno 2004
Misure volte a garantire che le condizioni idromorfologiche del corpo idrico permettano di raggiungere lo stato ecologico prescritto o un buon potenziale ecologico per i corpi idrici designati come artificiali o fortemente modificati. Le misure comprendono, in particolare, quelle finalizzate al soddisfacimento del deflusso minimo vitale
SuPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5
Tutti i bacini
26,1
Regione Lombardia - D.G.R. 29.03.06 n. VIII/2244 (approvazionePTUA); Regolamento regionale n. 02/2006 “Disciplina delle acquesuperficiali e sotterranee”; D.G.R. 19.12.07 n. 6232 “Direttive perl’adeguamento delle derivazioni al rilascio del DMV”; Ddg 08.08.08 n.9001 “Linee guida per l’avvio di sperimentazioni sul deflusso minimovitale in tratti del reticolo idrico naturale regionale”
SuPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.5.2
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No
9 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 2
ELENCO MISURE OBBLIGATORIE
OB
1.a
OB
1.b
OB
2.a
OB
2.b
OB
3.a
OB
3.b
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4.a
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4.b
NO
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PTC
P,PT
RC
etc
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lie
26,2
Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.8 del 18.06.2002 “Disposizionisulle acque” e relativo decreto attuativo; D.G.R. n. 1735 del 29.06.2009(approvazione del progetto preliminare del piano generale diutilizzazione delle acque pubbliche)
Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Progetto preliminare del Piano generale di utilizzazionedelle acque pubbliche della Provincia Autonoma diBolzano
No Sì (?) No
26,3
Provincia Autonoma di Trento - L.P. 23 maggio 2007, n. 11: ”Governodel territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette”,L.P. 27 maggio 2008, n. 5 Approvazione del Piano UrbanisticoProvinciale (PUP); D.G.P. 283 del 30/12/2004 (approvazione PTA), DPR15/02/2006 (approvazione PGUAP)
Su
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche dellaProvincia Autonoma di Trento; Piano UrbanisticoProvinciale della Provincia Autonoma di Trento; Piano ditutela delle acque della Provincia Autonoma di Trento
SI (tutti)
No (PGUAP, PTA);
Sì (PUP)
(?) No
26,4 Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D.G.R. 31/01/2006 n° 138 Su
PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafo 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5
01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Veneto
Piano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo adottato Sì (?) No
26 5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 3 luglio SPdG bacini vari, paragrafo 6 5 2 All t 2 f 06, 08, 09, 10, Regione Autonoma
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in 26,5 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 3 luglio
2002, n. 16; Legge regionale 27 novembre 2001, n. 28 Su 6.5.2; Allegato 2, paragrafo 3.5
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 3.8 27 Direttiva 2000/60/CE art. 11 paragrafo 3 lettera l 1 1 D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (Parte III, Allegato 1, Punto A.3.3)
Misure adottate ai fini della prevenzione e del controllo degli inquinamenti accidentali finalizzati in particolare ad evitare perdite significative dagli impianti tecnici e per evitare e/o ridurre l'impatto di episodi di inquinamento accidentale, anche mediante sistemi per rilevare o dare l'allarme al verificarsi di tali eventi
Su, StPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8
Tutti i bacini
Regione Lombardia - Nessuna norma di carattere regionale censita Su, StPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.8
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
27,1Provincia Autonoma di Bolzano - L.P. n.8 del 18.06.2002 “Disposizionisulle acque”; L.P. 26/05/2006, n. 4 “La gestione dei rifiuti e la tutela delsuolo”
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Trento - Nessuna norma di carattere provincialecensita
Su, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.8; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.8; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
PdG bacini vari, Capitolo 6, 01, 02, 03, 04, Bacini vari ricadenti in Regione Veneto - Nessuna norma di carattere provinciale censita Su, St paragrafo 6.8; Allegato 2,
paragrafo 3.805, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto tutto o in parte in
Regione Veneto
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Nessuma norma di carattereregionale censita
Su, StPdG bacini vari, paragrafo 6.8; Allegato 2, paragrafo 3.8
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
par. 3.11 28 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.11) 1 1 1 1 D.Lgs. 3/4/2006, n. 152, (in particolare gli artt. 91 e 106) Misure adottate per scongiurare un aumento
dell'inquinamento delle acque marino-costiere SucPdg bacini vari Capitolo 6 paragrafo 6.11; Allegato 2, par. 3.11
Tutti i bacini
28,1Regione Lombardia - D.G.R. 29/3/2006, n. 2244 “Approvazione delProgramma di tutela e uso delle acque, ai sensi dell’articolo 44 delD.Lgs. 152/99 e dell’articolo 55, comma 19 della L.R. 26/2003”
SufPdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.1.7
01 Regione LombardiaBacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia
Programma di tutela ed uso delle acque della RegioneLombardia SI (?) (?) No
28,2Provincia Autonoma di Bolzano - Legge Provinciale n° 8 del 18/06/2002"Disposizioni sulle acque", D.G.P. n° 3243 del 05/09/2004"Approvazione del Piano Stralcio al PTA"
Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafi 2.1.7
02, 06 Provincia Autonoma di Bolzano
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Bolzano; bacino del PIave in Provincia Autonoma di Bolzano
Piano Stralcio del Piano di tutela delle acque dellaProvincia Autonoma di Bolzano SI No (?) No
28,3
Provincia Autonoma di Trento - D.P.G.P 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisle ss.mm., D.G.P. 12 giugno 1987, n. 5460 e successivi aggiornamenti,D.P.G.P. 26 novembre 1998, n. 38-110/Leg, D.P.G.P 13 maggio 2002,n. 9-99/Leg; D.G.P. n. 3233 del 30 dicembre 2004.
Suf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Pdg Piave Capitolo 6 paragrafi 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7
02, 03, 06 Provincia Autonoma di Trento
Bacino dell'Adige in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Brenta-Bacchiglione in Provincia Autonoma di Trento, bacino del Piave in Provincia Autonoma di Trento
Piano di tutela delle acque della Provincia Autonoma diTrento SI No (?) No
Regione Veneto - D.G.R. n. 4453 del 29/12/2004 (Adozione del PTA);D G R n 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relative PdG bacini vari Capitolo 6 01, 02, 03, 04, Bacini vari ricadenti in NO solo28,4 D.G.R. n. 2267 del 24/7/2007 (Adozione misure di salvaguardia relativeal PTA); D.G.R. n. 4261 del 30/12/2008 (Proroga delle misure disalvaguardia relative al PTA); D.G.R. n. 551 del 10/3/2009
Suf PdG bacini vari, Capitolo 6, paragrafi 6.1.7 05, 06, 07, 08,
09, 10Regione Veneto tutto o in parte in
Regione VenetoPiano di tutela delle acque della Regione Veneto NO, solo
adottato Sì (?) No
28,5Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Legge regionale 22 febbraio2000, n. 2; Legge regionale 15 maggio 2002, n. 13; D.G.R. del 9 ottobre2008, n. 2016; Legge regionale n. 16 del 5 dicembre 2008
SufPdG bacini vari, paragrafo 6.1.7; Allegato 2, paragrafo 2.1.7
06, 08, 09, 10, 11, 12, 13, 14
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Bacini vari ricadenti in tutto o in parte in Regione Friuli Venezia Giulia
PdG bacino scolante, Laguna
di Venezia e mare antistante,
al cap. 7
29 Direttiva 2000/60 (All. VII, parte A, punto 7.1 e 7.10) 1 1 1 1 1
L. 171/73 (Legge Speciale per Venezia) e successive, compresi Accordinegoziati in materia ambientale e Regolamenti di settore (es.navigazione, pesca, ecc.)
Misure adottate in attuazione degli obiettivi di salvaguardia della Legge speciale per Venezia e di norme/regolamenti specifici per l'ambito lagunare e suo bacino scolante
Sut, f
PdG bacino scolante, Laguna di Venezia e mare antistante, al cap. 7 (par. 7.1 e 7.10)
04 Regione Veneto Laguna di Venezia e Bacino scolante
10 di 10
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 3
MISURE SUPPLEMENTARIO
B1.
a
OB
1.b
OB
2.a
OB
2.b
OB
3.a
OB
3.b
OB
4.a
OB
4.b
1 1 1 Misure generali per i corpi idrici a rischio di nonraggiungimento degli obiettivi ambientali Su, Sf
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.9; Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.9; Pdg Brenta-Bacchiglione Capitolo 6 paragrafo 6.9.1; Pdg Sile, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Piave, Capitolo 6 par. 6.9.1;Pdg Pianura Piave-Livenza, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Livenza, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Lemene, Capitolo 6 par. 6.9.1;Pdg Tagliamento, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Slizza, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Isonzo, Capitolo 6 par. 6.9.1; Pdg Levante, Capitolo 6 par. 6.9.1
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Tutte
Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Sile, Piave, Pianura tra Piave e Livenza, Livenza, Lemene,
Tagliamento, Tributari della laguna di Marano-Grado, Slizza, Isonzo, Levante
2 1 1Misure di gestione delle acque meteoriche di dilavamento tramite il recupero delle acque di pioggia mediante cisterne
Suf Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.2 01 Regione Lombardia Bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco in Regione Lombardia No
3 1 1 1 1
Misure per la tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (tale misura individua limiti di portata di prelievo, l'obbligo di installazione dei dispositivi di regolazione del prelievo e le modalità per la verifica periodica dei prelievi)
St
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.3;Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.1; Pdg Brenta-Bacchiglione, Capitolo 6 par. 6.10.1; Pdg Sile, Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Piave Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Pianura Piave-Livenza,Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Livenza, Capitolo 6 par. 10.1;Pdg Lemene, Capitolo 6 par. 6.10.1;Pdg Tagliamento, Capitolo 6 par. 6.10.1; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, Capitolo 6 par.6.10.1;Pdg Isonzo, Capitolo 6 par. 6.10.2;Pdg Levante, Capitolo 6 par 6 10 2
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14
Tutte Localizzata in tutto il distretto, tranne bacino scolante nella laguna di Venezia e Slizza, con
4 1 1
Misure di regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV (limiti di portata di prelievo, dispositivi di regolazione del prelievo e modalità per la verifica periodica dei prelievi)
Suf
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.4;Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.2;Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.2,Pdg Sile, par. 6.10.2;Pdg Piave, par. 6.10.2;Pdg Pianura Piave-Livenza, par. 6.10.2;Pdg Livenza, par. 6.10.2;Pdg Lemene, par. 6.10.2;Pdg Tagliamento, par. 6.10.2;Pdg Slizza, par. 6.10.2; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par. 6.10.2;Pdg Isonzo, par. 6.10.3;Pdg Levante, par. 6.10.3
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Tutte Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali
OBIETTIVO
CO
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Riferimento paragrafi PdG
Bac
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Regioni/provincie coinvolte Ambito territorialie
Documento di pianificazione deriva (Piano di Tutela,
PTCP,PTRC etc)…..
Doc
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o (S
I/NO
)
prelievi) 6.10.2;Pdg Isonzo, par. 6.10.3;Pdg Levante, par. 6.10.3 14
5 1 1 1 1 1
Revisione delle utilizzazioni in atto al fine di dispone la verifica e l’eventuale modifica dei delle concessioni di derivazione per l'obbligo di rilascio del DMV e per conformarsi al principio di risparmio idrico e riutilizzo dell'acqua
Suf, Sul, St
Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.3;Pdg Brenta-Bacchiglione, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.5;Pdg Sile, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Piave, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Pianura Piave-Livenza, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Livenza, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Lemene, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Tagliamento, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Slizza, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, Capitolo 6 par. 6.10.3;Pdg Isonzo, Capitolo 6 par. 6.10.4;Pdg Levante, Capitolo 6 par. 6.10.4
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Tutte Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali
6 1 1 1
Misure di razionalizzazione e risparmio idrico tramite la disposizione l'analisi delle reti di adduzione e distribuzione, in particolare quelle agricole, al fine di ridurre le perdite d'acqua. Dispone inoltre l'eliminazione degli sprechi e la riduzione dei consumi incrementando il riciclo e il riutilizzo
Suf, Sul, St
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.6;Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.4;Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.4;Pdg Sile, par. 6.10.4;Pdg Piave, par. 6.10.4;Pdg Pianura Piave-Livenza, par. 6.10.4;Pdg Livenza, par. 6.10.4;Pdg Lemene, par. 6.10.4;Pdg Tagliamento, par. 6.10.4;Pdg Slizza, par. 6.10.4;Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par. 6.10.4;Pdg Isonzo, par. 6.10.5; Pdg Levante, par. 6.10.5;
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12, 13,
14
Tutte Localizzata in tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali.
7 1 1 1 1
Misure finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema; tramite la disposizione e l'analisi della possibilità di creare nuovi invasi soprattutto in zone di pianura per l'accumulo di acqua per un'accurata gestione della risorsa idrica
Suf, Sul
Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco Capitolo 6 paragrafo 6.10.7,Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.5; Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.5;Pdg Sile, par. 6.10.5;Pdg Piave, par. 6.10.5;Pdg Pianura Piave-Livenza, par. 6.10.5; Pdg Livenza, par. 6.10.5, Pdg Lemene, par. 6.10.5;Pdg Tagliamento, par. 6.10.5;Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par. 6.10.5;Pdg Isonzo, par. 6.10.6;Pdg Levante, par. 6.10.6
01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 13, 14
Tutte Localizzata in quasi tutto il distretto, con variazioni di analisi a seconda delle tipicità territoriali.Tranne il bacino dello Slizza (?) No
8 1 1 1
Misure volte all’aumento della dispersione degli alvei naturali, tale misura dispone l'analisi dello scambio tra fiume e falda al fine di definire interventi che consentano un migliore ravvenamento naturale delle falde stesse
Suf, St Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.6; Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.6; Pdg Piave, par. 6.10.6 02, 03, 06
Provincia Autonoma di Bolzano; Provincia Autonoma di Trento;
Regione Veneto; Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
bacini brenta adige e piave (?) No
9 1 1 1 1
Azioni per contrastare la salinizzazione delle falde Dispone l'analisi della intrusione del cuneo salino e l t diffi ltà di tili d ll' S f St Pd Adi C it l 6 f 6 10 7 Pd B t B hi li 6 10 7 Pd Pi 6 10 7 02 03 06 R i V t B i d ll'Adi i R i d l V t (?) N9 1 1 1 1 la conseguente difficoltà di utilizzo dell'acqua per uso irriguo e potabile. Dispone la revisione dello sbarramento antisale esistente
Suf, St Pdg Adige Capitolo 6 paragrafo 6.10.7; Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.7; Pdg Piave, par. 6.10.7 02, 03, 06 Regione Veneto Bacino dell'Adige in Regione del Veneto (?) No
10 1 1 1 Applicazione di un Contratto di fiume sul fiumeAstico: Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.8 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione
11 1 1 1 Misure per la tutela della interazione tra fiumeBrenta e falda Suf, St Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.9 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione
12 1Misure per fronteggiare le condizioni di possibilecriticità igienico-sanitaria delle acque interne allacittà di Padova in occasione degli stati siccitosi
Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.10 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione
13 1 1 1 1 1 1 1 Attuazione della pianificazione di bacino giàesistente ed approvata, in modo sinergico col PdG Suf, Sul, St Pdg Piave, par. 6.10.8 06
Provincia Autonoma di Bolzano; Provincia Autonoma di Trento;
Regione Veneto; Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Piave
14 1 1 1 Pianificazione di misure supplementari di dettaglioper la tutela della qualità degli acquiferi sotterranei St Pdg Livenza, par. 6.10.6; Pdg Tagliamento, par. 6.10.6; Pdg Tributari Laguna Marano-Grado, par.
6.10.6; Pdg Isonzo, par. 6.10.7; Pdg Levante, par. 6.10.708, 10, 11,
13, 14
Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Livenza, Tagliamento, Tributari della laguna di Marano-Grado, Isonzo, Levante
15 1 1 1 1 1 1 1 1 Misure di coordinamento interregionale Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.10.11;Pdg Piave, par. 6.10.9;Pdg Livenza, par. 6.10.7;Pdg Lemene, par. 6.10.6;Pdg Tagliamento, par. 6.10.7
03, 06, 08, 09, 10
Provincia Autonoma di Trento, Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Fissero-Tartaro- Canalbianco, Adige, Brenta-Bacchiglione, Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento
16 1 1 1 1 1 1 Misure di coordinamento transfrontaliero con laRepubblica di Slovenia
Suf, Suc; Sut; St Pdg Isonzo, par. 6.10.8; Pdg Levante, par. 6.10.8 13, 14 Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia Isonzo, Levante
17 1 1 1 1Misure di speciali coordinamento transfrontaliero con la Repubblica di Slovenia per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere
Suf, Suc Pdg Isonzo, par. 6.10.1; 13 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Isonzo
18 1 1 1
Misure speciali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria per la tutela quali-quantitativa e per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza
Suf Pdg Slizza, par. 6.10.1 12 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Slizza
19 1 1 Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano Suc Pdg Levante, par. 6.10.1 14 Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia Levante
20 1 1 1 1 1 Misure particolari per la tutela delle risorse idriche del Fratta-Gorzone Suf Pdg Brenta-Bacchiglione, par. 6.9.2 03 Regione Veneto Brenta-Bacchiglione
21 1 1 1 1 Misure generali di coordinamento transfrontaliero con la Repubblica d'Austria Suf, Sul, St Pdg Slizza, par. 6.10.5 12 Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia Slizza
22 1 1 1 1 Misure di riqualificazione fluviale Suf Pdg Fissero-Tartaro-Canalbianco, par. 6.10.1 01 Regione Veneto, Regione Lombardia Fissero-Tartaro-Canalbianco
1 di 1
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 4
Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI
1 di 4
Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG
PIANO Istituzione di riferimento
OB1 OB2 OB3 OB4
COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON
Pianificazione a livello regionale
Piano Territoriale di Coordinamento Regionale (PTRC)
Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB2.b
OB3.a OB3.b OB4.a
OB4.b
Piano Territoriale Regionale (PTR) Regione Lombardia OB1.a
OB1.b
OB2.a OB2.b
OB3.a OB3.b
OB4.a OB4.b
Piano Territoriale Regionale (PTR)
Regione Friuli Venezia Giulia
Piano di Area della Laguna e dell’Area Veneziana (PALAV)
Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.a OB3.b OB4.b
Programma Regionale di Sviluppo (PRS) Regione del Veneto OB1.a
OB1.b OB2.a OB3.b � OB4.b
Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 (PSR)
Regione del Veneto OB1.a OB1.b OB2.a OB3.b OB4.b
Piano Faunistico Venatorio Regionale Regione del Veneto OB2.a
Piano Direttore 2000 Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB2.b OB3.b OB4.a
OB4.b
Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA)
Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB2.b OB3.b OB4.a
Piano di Tutela delle Acque (PTA) Regione del Veneto OB1.a
OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a
OB3.b OB4.a OB4.b
Piano di Tutela delle Acque (PTA)
Regione Friuli Venezia Giulia
Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) Regione Lombardia OB1.a
OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB4.a
Modello Strutturale degli acquedotti del Veneto (MOSAV)
Regione del Veneto OB1.a OB1.b OB3.a
OB3.b OB4.a
Piano Regionale per la bonifica delle aree inquinate (PRBAI)
Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a
Piano Regionale Attività di Cava (PRAC) Regione del Veneto OB1.b OB2.a OB3.a
OB3.b OB4.b
Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco
Regione del Veneto OB3.b
Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico del Bacino del Sile e della Pianura tra Piave e Livenza (PAI)
Regione del Veneto OB3.b
Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Lemene
Regione del Veneto OB3.b
Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione.
Comitato Istituzionale OB3.a
OB3.b
Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Livenza.
Comitato Istituzionale OB3.a
OB3.b
Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Piave
Comitato Istituzionale OB1.b OB2.a OB3.a
OB3.b OB4.b
Piano stralcio per la sicurezza idraulica del bacino del fiume Livenza - sottobacino del Cellina-Meduna.
Comitato Istituzionale OB1.b OB2.a OB3.a
OB3.b OB4.b
Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Tagliamento
Comitato Istituzionale OB1.b OB2.a OB3.b OB4.b
Piano straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato
Comitato Istituzionale OB3.b
Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del bacino del fiume Piave
Comitato Istituzionale OB1.a
OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a
OB3.b OB4.a OB4.b
Piano regionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani – PRSU
Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani – PRGRU
Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.b
Piano Regionale per la gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi - PRGRS
Regione del Veneto OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a
Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera -PRTRA
Regione del Veneto
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 4
Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI
2 di 4
Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG
PIANO Istituzione di riferimento
OB1 OB2 OB3 OB4
COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON
Pianificazione a livello provinciale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Venezia OB2.a
OB2.b OB3.a OB4.b
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Venezia OB1.a
OB1.b OB2.a OB3.a OB3.b
OB4.a
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Venezia
OB1.a OB1.b OB2.a
OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Rovigo OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a
OB3.b
OB4.a
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Belluno OB1.a OB1.b OB2.a OB3.b OB3.a OB4.a
OB4.b
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Padova
OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a
OB3.b OB4.a
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Treviso OB1.a OB1.b OB2.a
OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Provincia di Venezia OB1.a
OB1.b OB2.a OB3.a OB3.b
OB4.a
Piano urbanistico provinciale
Provincia Autonoma di Trento OB2.a OB3.a
Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Provincia Autonoma di Trento OB1.a
OB1.b OB2.a OB2.b OB3.b OB3.a OB4.b
Piano tutela delle acque Provincia Autonoma di Trento OB1.a OB2.a
OB2.b
Piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale (LEROP)
Provincia Autonoma di Bolzano
OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a
Piano di utilizzazione delle acque pubbliche
Provincia Autonoma di Bolzano
OB1.a OB1.b OB2.a
OB2.b OB3.a OB3.b
Piano Stralcio al Piano di tutela delle acque
Provincia Autonoma di Bolzano
OB1.a OB2.a OB2.b OB4.a
Piano per la gestione delle risorse alieutiche della laguna di Venezia
Provincia di Venezia OB1.a
OB1.b OB2.a OB2.b
OB3.b OB4.a OB4.b
Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Venezia
Provincia di Venezia OB2.a
Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Padova 2007-2012
Provincia di Padova OB2.a
Piano per la Gestione delle Risorse alieutiche dell’area lagunare e valliva
Provincia di Padova
Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Treviso
Provincia di Treviso OB2.a
Altra pianificazione settorial
Piano Generale degli Interventi di salvaguardia ex art.3 comma 1 L 139/1992 e relativi progetti generali degli interventi
Magistrato alle Acque di Venezia OB1.b OB2.a
OB2.b
OB3.b OB4.b
Piano generale degli interventi per il recupero morfologico della laguna
Magistrato alle Acque di Venezia OB1.b OB2.a
OB2.b
OB3.b OB4.b
Master Plan per la bonifica dei siti contaminati di Porto Marghera
Soggetti partecipanti alla Conf. di Serv. Dell’Accordo per la chimica
OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a
Piano degli interventi urgenti per il ripristino della navigabilità dei canali portuali di Venezia
Commissario Delegato per l'Emergenza Socio Economico Ambientale relativa ai Canali Portuali di Grande Navigazione della Laguna di Venezia
OB1.a OB2.a OB3.a OB4.a OB4.b
Piano d'Ambito della Laguna di Venezia
ATO Laguna di Venezia OB1.a
OB1.b OB2.a OB3.b OB4.a OB4.b
Piano D’Ambito del Bacchiglione ATO Bacchiglione OB1.a
OB1.b OB3.a OB4.a
Piano d'ambito Polesine ATO Polesine
Piano D’Ambito Valle del Chiampo
ATO Valle del Chiampo
Piano D’Ambito del Brenta ATO Brenta OB1.a
OB1.b OB3.a OB4.a
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 4
Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI
3 di 4
Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG
PIANO Istituzione di riferimento
OB1 OB2 OB3 OB4
COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON
Piano d'ambito Alto Veneto ATO Alto Veneto OB1.a
OB1.b OB3.a OB4.a
Piano d'ambito ATO Veronese ATO Veronese OB1.a OB2.a OB4.a
Piano d’Ambito del Veneto Orientale
ATO Veneto Orientale
OB1.a OB1.b OB3.a OB4.a
Piano d'ambito ATO Interregionale del Lemene
ATO Interregionale del Lemene
Piano d'Ambito ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Occidentale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Piano d'ambito ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Centrale" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Piano d'ambito ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Orientale Goriziano" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Piano d'ambito ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
ATO "Orientale Triestino" della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Piano d’uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura
Magistrato alle Acque di Venezia OB1.b OB2.a
OB2.b OB3.b OB4.a OB4.b
Piano degli interventi per l’emergenza idraulica
Commissario delegato per l'emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007che hano colpito parte del territorio della Regione del Veneto
OB1.a OB1.b OB2.a OB3.a
OB3.b
OB4.a
Piano Regolatore Portuale di Venezia
Autorità Portuale Venezia OB4.b
Piano Operativo Triennale - POT 2008-2011
Autorità Portuale Venezia OB4.b
Revisione Piano Portuale di Chioggia
Autorità Portuale di Chioggia OB4.b
Piano generale di bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Adige Bacchiglione OB1.a OB2.a OB3.b OB4.a
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -
Consorzio Euganeo OB1.b OB2.a OB3.b OB4.a
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -
Consorzio Sinistra Medio Brenta
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale -
Consorzio Pedemontano Brentella di Pederobba
OB1.b OB3.b OB4.a
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Adige Garda
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Agro Veronese Tartaro Tione
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Basso Piave OB1.b OB3.b OB4.a
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Delta Po Adige
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Dese Sile
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Padana Polesana
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Bacchiglione Brenta
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Pedemontano Brenta
OB1.b OB3.b OB4.a
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Pedemontano Sinistra Piave
OB1.b OB3.b OB4.a
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Medio Astico Bacchiglione
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Riviera Berica
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 4
Coerenza COE Sinergia SIN Conflitto CON Non presenza di dato ND Non interazione NI
4 di 4
Allegato 4: Coerenza/Sinergia/Conflitto dei Piani che sussistono sul PdG rispetto al PdG
PIANO Istituzione di riferimento
OB1 OB2 OB3 OB4
COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON COE SIN CON Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Polesine Adige Canalbianco
Piano generale di Bonifica e di tutela del Territorio Rurale
Consorzio Destra Piave OB1.b OB3.b OB4.a
Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale
Consorzio Valli Grandi e Medio Veronese
OB1.b OB3.b OB4.a
Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale
OB1.a OB2.b OB3.a
tot 23 27 3 17 30 1 24 34 3 24 27 2
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
1 di 38
Allegato 5.1: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale FISSERO_TARTARO
INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA In prossimità dei principali centri del bacino si riscontra preoccupazione per il superamento dei limiti relativamente a polveri sottili, ozono e NO2. inquinamento dell'aria da polveri. ND n° autoveicoli circolanti; emissione CO2 e trend
n°superamenti pm 10 ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI L'area del Mediterraneo nei prossimi decenni sarà soggetta a cambiamenti climatici. Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale e temporale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica.
emissione CO2 e trend
precipitazione cumulata ND
ACQUA
USI DELL'ACQUA L’uso principale all’interno del bacino del Fissero è quello irriguo; molta acqua proviene dal fiume Adige attraverso canali artificiali. Il tratto del Canal Bianco è utilizzato a fini navigabili.
Possibile conflitto tra la navigazione e il drenaggio delle acque superficiali in esubero provenienti dai terreni agricoli; difficoltà nello smaltimento delle portate di piena nei collettori principali afferenti al canale navigabile.
livello idrometrico nei canali navigabili, stazza e numero bettoline
livello idrometrico nei canali navigabili
drenaggio insufficiente
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Il bacino risulta fortemente artificializzato e soggetto ad una notevole pressione agricola, che condiziona seriamente la qualità dei corpi idrici ma soprattutto il quadro quantitativo degli stessi. In particolare si osserva la diminuzione di portata dei fiumi di risorgiva e un generale degrado della risorsa idrica, che danno luogo a un progressivo aumento degli eventi siccitosi.Le portate sono fortemente influenzate dall'utilizzo irriguo.
Insufficiente disponibilità della risorsa idrica ai fini irrigui nel periodo estivo. volume
derivato, portata del corso d'acqua
portata residua su dmv
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
Abbassamento delle falde freatiche: il territorio è compreso nella fascia di Bassa Pianura, è pressoché pianeggiante e a quota inferiore ai livelli di piena dei fiumi Adige e Po. La falda freatica superficiale è poco profonda e scarsamente utilizzata ed ha registrato un abbassamento nell’area di ricarica. Perdita di pressione degli acquiferi confinati: in corrispondenza all'area dei fontanili, in profondità, si determina il sistema delle falde in pressione della pianura. In generale si è verificata una depressurizzazione delle falde in pressione. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono però ancora essere approfondite con ricerche specifiche. Riduzione della fascia delle risorgive: la maggior parte dei corsi d'acqua naturali originano da fontanili e sono ubicati nell'area della provincia di Verona (Tione, Tartaro, Tregnone, Menago, Bussè, ecc.). Si osserva una riduzione della portata di risorgiva. Mancano sufficienti informazioni sulle caratteristiche idrologiche dei corsi d'acqua di risorgiva.
Abbassamento delle falde freatiche; perdita di pressione degli acquiferi confinati; Riduzione della fascia delle risorgive.
volumi emunti, ppt annua
livello freatico, altezza piezometrica
diminuzione livello freatico e/o pressione
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nel bacino si verificano: una certa diminuzione della portata dei corsi d’acqua di risorgiva, che riflette la diminuzione della risorsa idrica resa disponibile a monte dell’area del bacino; l’allontanamento ad opera dei canali di bonifica delle acque della falda freatica il cui livello localmente coincide con il piano campagna; l'intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici con conseguente aumento del tenore di salinità dei suoli determinato dall'emungimento dell'acqua da superficie per usi irrigui. La diminuzione di portata fluente determina, inoltre, la risalita del cuneo salino.
Diminuzione della portata dei corsi d’acqua di risorgiva. ND ND ND ND
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Inquinamento diffuso: la qualità delle acque di falda dell'alta e media pianura è buona, mentre nella bassa pianura sono presenti contaminazioni di origine naturale dovute alla presenza di ferro, manganese, ammoniaca ed arsenico. I nitrati sono presenti con concentrazioni che non superano mai il valore di 50 mg/l. La parte rodigina del bacino del Canalbianco è zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, essendo area dichiarata a rischio di crisi ambientale. La parte alta del bacino è zona vulnerabile, in quanto è zona di ricarica degli acquiferi.
Inquinamento puntiforme legato all'attività industriale; inquinamento diffuso dovuto ad agricoltura e zootecnia.
SAU, numero di capi di bestiame allevamenti zootecnici; tipologie industriali che utilizzano sostanze pericolose
S.C.A.S., indici di vulnerabilità degli acquiferi
concentrazione di nitrati e di inquinanti di origine idustriale
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
Inquinamento diffuso: le maggiori pressioni derivano dalle numerose attività agricole; infatti, pur essendo la maggior parte dei corsi d'acqua non in diretta connessione con i circostanti terreni agricoli per la presenza di arginature, il territorio è drenato da opere di bonifica che scolano le loro acque nei corsi d'acqua mediante idrovore, apportando un carico di inquinamento derivante dal dilavamento dei suoli. Inquinamento puntiforme: sono presenti alcuni impianti di depurazione rilevanti, ad esempio il depuratore di Povegliano Veronese (50.000 AE) con scarico nel fiume Tartaro, il depuratore di Legnago (40.000 AE) con scarico nello scolo Fortezza e quindi nel canale Bussè, i due depuratori di Rovigo (39.000 AE e 35.000 AE) che recapitano nel Canalbianco direttamente o tramite rete secondaria, il depuratore di Sommacampagna (36.000 AE) e altri 7 depuratori con potenzialità >10.000 AE. Scarse prestazioni ambientali degli ambienti idrici superficiali della provincia di Verona, nonostante l’intensificarsi dell’attività di adeguamento e controllo degli scarichi civili ed industriali. I fattori di pressione più importanti nel considerare le prestazioni ambientali degli ambienti idrici sono rappresentati dagli scarichi derivanti dalle attività produttive industriali e manifatturiere, nonché dallo spargimento di liquami e dall’utilizzo di fertilizzanti in agricoltura. Tali fattori di pressione continuano tuttora a rappresentare il pericolo maggiore per la qualità degli ambienti idrici.Qualità dell’ambiente fluviale: molti corsi d'acqua del bacino presentano uno stato ambientale scadente, almeno in alcuni loro tratti: Canalbianco, Canale Collettore Padano Polesano, Naviglio Adigetto, Scolo Ceresolo. La qualità scadente è determinata soprattutto dalla comunità di macroinvertebrati.
Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi.Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acuiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.
ab eq collettati sui totali, SAU, capi all.zoot., numero di scarichi industriali,
BOD,COD, carico nutrienti, IBE,
variazione negativa di BOD,COD, carico nutrienti, IBE,
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non rilevati. NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE
Nella zona in prossimità della foce si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla gestione della risorsa idrica nel bacino e alle derivazioni. Questo causa l'aggravamento del problema della risalita del cuneo salino. Presenza di cuneo salino.
volume derivato, gestione invasi diroelettrici
intrusione salina SAAR (consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Zone costiere: la qualità delle acque marino costiere antistanti e limitrofe alla foce del Canalbianco - Po di Levante risulta sufficiente. Le acque destinate alla balneazione limitrofe alla foce del fiume Canalbianco - Po di Levante, si presentano, talora e in certi tratti, non idonee alla balneazione all'inizio della stagione balneare dell'anno successivo. Le acque costiere immediatamente limitrofe alla foce del Canalbianco-Po di Levante sono di "non balneazione" come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci fluviali.
Problematiche per la balneazione.
carico potenziale organico, carico potenziale trofico
indice trofico TRIX; balneabilità
varianza del TRIX
SUOLO E SOTTOSUOLO URBANIZZAZIONE Negli ultimi decenni si è assistito ad una forte crescita del sistema insediativo di tipo abitativo. E' stata forte anche la crescita del comparto insediativo-industriale. Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo, aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei
pressione antropica , zone
impermeabilizzazione del suolo, zone edificate, consumo
alluvioni, grado di frammentazione
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
2 di 38
Allegato 5.1: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale FISSERO_TARTARO
INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione.
edificate, consumo suolo
suolo habitat
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Non rilevati. ND ND ND ND ND
USO SUOLO In provincia di Verona il 67% del territorio è costituito da aree agricole, mentre solo il 18% è costituito da foreste. Perdita e degrado del suolo naturale. uso del suolo consumo suolo, indice di boscosità, SAU
decremento degli indicatori di stato
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino ci sono alcuni stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti (D.L.17/08/1999 n. 334). Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali. ND
n°stabilimenti a rischio di incidente rilevante
ND ND
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Quasi il 4% del bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo) appartenenti alla Rete Natura 2000. NI NI n° aree rete natura 2000 NI
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Sono state istituite nel bacino altre zone non comprese nella Rete Natura2000. NI NI n° altre aree naturali protette NI
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Prevalgono le colture a carattere estensivo e presenza di allevamenti zootecnici. Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua, eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde.
conc inquinanti x tip.
impianti a rischio di incidente rilevante (siti “Seveso”)
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli pesanti, inquinanti sito specifici
INDUSTRIE Nel territorio veronese si concentrano aree produttive con poli di elevata specializzazione. L'impatto dei settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi.
n°medio di pernottamenti annui, n°strutture certificate
tasso di turisticità tasso di turisticità
TERZIARIO INCLUSO TURISMO ND ND ND ND ND ND ENERGIA Non rilevati. ND ND ND ND ND ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Non rilevati. ND ND ND ND ND
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Gli aspetti paesaggistici rappresentano una componente significativa del patrimonio culturale della popolazione.
Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.
ND ND ND
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Presenza di ville storiche e giardini ND ND ND ND ND
SALUTE SALUTE Non rilevati. ND ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO In tutto il bacino si assiste ad una crescita costante della popolazione.
Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi
demografia degli abitanti in aree arischio rischio idrogeologico
tasso natalità/mortalità
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.2: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ADIGE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA In prossimità dei principali centri del bacino ubicati spesso nel fondovalle si riscontra preoccupazione per il superamento dei limiti relativamente a polveri sottili, ozono e NO2. Inquinamento dell'aria da polveri NI
n° autoveicoli circolanti; emissione CO2 e trend
n°superamenti pm 10 NI
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI L'area del mediterraneo nei prossimi decenni sarà soggetta a cambiamenti climatici. Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica.
emissione CO2 e trend
precipitazione cumulata ND
ACQUA
USI DELL'ACQUA Il bacino del fiume Adige prevalentemente nella parte montana presenta una condizione di sfruttamento idroelettrico assai elevato, attraverso un articolato sistema di derivazioni che interessa non solo l'asta principale ma anche buona parte degli affluenti. Nell'ambito di questo sistema sono stati peraltro realizzati numerosi serbatoi destinati alla regolazione settimanale o giornaliera delle acque prelevate. Nella parte di pianura Il fiume è caratterizzato da ingenti prelievi ad uso irriguo (circa 140 mc/s)
Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. volume derivato, livello idrometrico degli invasi
portata del corso d'acqua
portata residua su dmv
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)
Il sistema idrico del fiume Adige registra la contrapposizione tra l'utilizzo potabile ed idroelettrico, costante tutto l'anno, e quello che invece ne ha necessità solo in certi periodi (turismo e agricoltura). È particolarmente in estate che il sistema idrico può entrare in crisi quando le concessioni di derivazione ad uso irriguo non sono compatibili con le disponibilità idriche. In condizioni particolarmente critiche di carenza idrica, soprattutto estive, si verifica anche una riduzione nell’efficacia della barriera contro l’intrusione del cuneo salino alla foce. La gestione dei grandi serbatoi ad uso idroelettrico o più in generale del mercato dell’energia, può risultare conflittuale con i prelievi potabili ed irrigui nel Veneto. Per quanto riguarda l'Adige, le portate sono fortemente influenzate dall'utilizzo idroelettrico e irriguo.
Uso conflittuale della risorsa. In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi . Insufficiente disponibilità della risorsa idrica nei periodi di carenza idrica, sia per la parte potabile, che per usi agricoli.
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi per impianto idroelettrico
portata del corso d'acqua
portata residua su dmv
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)
FALDE FREATICHE: Nell’alta e media pianura Veronese per gli evidenti sintomi di impoverimento della risorsa, dovute alle ingenti utilizzazioni in atto, sono state definite delle aree di prioritaria tutela quantitativa degli acquiferi. Studi recenti hanno messo in risalto il grosso pericolo che deve essere rilevato nella parte montana in seguito all’impatto delle grandi opere in sotterraneo soprattutto sulle strutture carbonatiche. L’andamento della falda ha risentito dei ripetuti periodi siccitosi degli ultimi anni, anche se nel corso dell’anno 2008 vi è stata un ripresa fino a livelli normali. A fronte di un intenso processo di sfruttamento delle acque mediante perforazione di pozzi, in particolare nei fondovalle, il loro utilizzo è stato opportunamente disciplinato.FALDE ARTESIANE: Nell’ambito del bacino non sono presenti significativi acquiferi confinati. Anche nel caso di locali situazioni di risalienza, in corrispondenza ad acquiferi confinati in ambito prevalentemente vallivo, non sono segnalate perdite di pressione. RISORGIVE: Non presenti all’interno del bacino.
Abbassamento generalizzato dei livelli freatici volumi emunti, ppt annua
livello freatico, altezza piezometrica
diminuzione livello freatico e/o pressione
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3)
Nel tratto veronese di pianura l’Adige presenta una dispersione dall’alveo verso la falda. La riduzione delle portate in alveo si traduce quindi in una ridotta ricarica della falda freatica. Per quanto riguarda il tratto vallivo il fenomeno di dispersione in subalveo da parte dei corsi d’acqua concorre a compensare, almeno parzialmente, le sollecitazioni riferibili ai prelievi da falda. Mancano invece studi specifici di approfondimento per gli aspetti qualitativi.
Alterazione dei processi di scambio fiume-falda, parziale compensazione delle dispersioni in subalveo dei prelievi da falda.
ND ND ND ND
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)
INQUINAMENTO DIFFUSO: La maggior parte dei corpi idrici sotterranei significativi risulta di elevata qualità e rientra nei parametri di legge per uso idropotabile. In alcuni acquiferi della bassa atesina è stata rilevata la presenza di ferro e manganese mentre negli acquiferi di Stelvio e della media val d'Adige è stata registrata un’elevata presenza di arsenico. Questi inquinamenti non sono di origine antropica. La presenza di nitrati sopra al valore limite è stata registrata solamente nella conca di Brunico e ad Illasi. INQUINAMENTO PUNTIFORME: L'inquinamento puntiforme è legato prevalentemente alla presenza sul territorio di scarichi industriali e reti fognarie. Per quanto riguarda l’attività industriale la situazione più critica si è da sempre manifestata nell’alta pianura vicentina occidentale (valle del Chiampo) dove in passato si sono manifestati inquinamenti legati all’attività dell'industria conciaria. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche specialmente nel settore dell’alta pianura veronese. VULNERABILITA': Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica dell’acquifero indifferenziato nell’area dell’alta pianura veronese ed in corrispondenza dei principali conoidi del fondovalle atesino. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Il problema appare particolarmente evidente nelle zone dove vi è la maggior concentrazione di pozzi, soprattutto ad uso domestico, che attingono dal sistema multifalda ad est di Verona e nei comuni di Soave e S. Bonifacio ove esistono acquiferi confinati pregiati per l’utilizzo idropotabile.
Inquinamento diffuso di natura geogenica in alcuni acquiferi dell'alta e media val d'Adige; inquinamento puntiforme legata all'attività industriale nell’alta pianura vicentina occidentale; Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica dell’acquifero indifferenziato nell’area dell’alta pianura veronese ed in corrispondenza dei principali conoidi del fondovalle atesino
SAU, numero di capi di bestiame allevamenti zootecnici; tipologie industriali che utilizzano sostanze pericolose
S.C.A.S.; Indici di vulnerabilità degli acquiferi
concentrazione di nitrati e di inquinanti di origine idustriale
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)
INQUINAMENTO DIFFUSO: Lo stato di qualità del fiume Adige è in generale buono fino alla città di Verona e poi decade progressivamente. L’inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica è presente nell’Adige, nel torrente Tramigna e nel torrente Aldegà mentre per quanto riguarda il torrente Alpone e il fiume Chiampo l’inquinamento deriva principalmente dagli scarichi industriali. Gli svasi di alcuni serbatoi idroelettrici causano un forte intorbidamento che può danneggiare la funzionalità ecologica e i popolamenti ittici. Le situazioni più critiche per l’inquinamento da nitrati sono quelle localizzate in prossimità dei laghi. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Alcuni depuratori situati in provincia di Trento risultano sottodimensionati soprattutto nei periodi a maggiore pressione turistica. Le principali fonti di pressione puntiformi nella parte veneta del bacino dell'Adige sono costituite dagli scarichi di acque reflue urbane della città di Verona, depurati tramite l'impianto di depurazione di Verona (330.000 AE). A questo si aggiungono alcuni impianti di depurazione di potenzialità superiore a 10.000 AE. CAPACITÀ AUTODEPURATIVA: La numerosa presenza di derivazioni idroelettriche penalizza la capacità autodepurativa del fiume. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: I principali affluenti del fiume Adige presentano una buona situazione qualitativa ad eccezione di poche situazioni localizzate. Nel tratto a valle della città di Verona e in prossimità della foce lo stato ambientale del fiume Adige risulta scadente. Scarse prestazioni ambientali degli ambienti idrici superficiali della provincia di Verona, nonostante l’intensificarsi dell’attività di adeguamento e controllo degli scarichi civili ed industriali. I fattori di pressione più importanti nel considerare le prestazioni ambientali degli ambienti idrici sono rappresentati dagli scarichi derivanti dalle attività produttive industriali e manifatturiere, nonché dallo spargimento di liquami e dall’utilizzo di fertilizzanti in agricoltura. Tali fattori di pressione continuano tuttora a rappresentare il pericolo maggiore per la qualità degli ambienti idrici.
Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. Sotto dimensionamento di alcuni depuratori a causa della pressione turistica nella parte montana. La principale fonte di pressione puntiforme nella parte veneta del bacino è costituita dagli scarichi di acque reflue urbane della città di Verona, depurati tramite l'impianto di depurazione di Verona. Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acquisiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.
ab eq collettati sui totali, SAU, capi all.zoot., numero di scarichi industriali, n° turisti
BOD,COD, carico nutrienti, IBE, SECA, SACA
variazione negativa di BOD,COD, carico nutrienti, IBE, SECA, SACA
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) La qualità delle acque nei laghi e degli invasi ha un trend di miglioramento rispetto ai dati del 2000 NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7)
Nella zona in prossimità della foce del fiume Adige si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. (Non vi è comunque competenza amministrativa per quanto concerne i suoli limitrofi agli argini fluviali). Il fenomeno è dovuto alla gestione della risorsa idrica nel bacino e alle derivazioni. Questo causa l'aggravamento del problema della risalita del cuneo salino. In particolare l’avanzamento del cuneo salino, è incrementato.
Risalita del cuneo salino per chilometri nel periodo di carenza idrica.
volume derivato; gestione invasi diroelettrici
intrusione salina ; SAAR (consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) La qualità delle acque della zona di estuario risulta sufficiente anche se talvolta non si raggiungono i parametri idonei per la balneazione. Problematiche per la balneazione Carico potenziale organico; carico potenziale trofico
indice trofico TRIX; balneabilità
varianza del TRIX
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.2: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ADIGE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Negli ultimi decenni si è assistito ad una forte crescita del sistema insediativo di tipo abitativo. Localmente, in area veneta, è stata forte anche la crescita del comparto insediativo-industriale, mentre nell'area alpina si è registrata una forte pressione edilizia che talvolta ha superato le esigenze abitative dei residenti dovuta agli effetti dello sviluppo turistico.
Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo; aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione;criticità grave per i corsi d'acqua medio-piccoli (torrenti e canali di scolo consortili)
pressione antropica (ab/km2-istat); zone edificate;consumo suolo
Impermeabilizzazione del suolo; zone edificate;consumo suolo
alluvioni;grado di frammentazione habitat
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE In alcune province sono stati attivati Piani di Bonifica delle aree inquinate e le conseguenti attività di risanamento. All'interno del bacino sono presenti due Siti Contaminati di Interesse Nazionale, uno in provincia di Trento e l'altro in quella di Bolzano.
Inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali
n°siti che necessitano interventi di bonifica
ND n°siti che necessitano interventi di bonifica
USO SUOLO In area montana la superficie boscata è incrementata progressivamente superando il 50% della superficie totale. In provincia di Verona il 67% del territorio è costituito da aree agricole, mentre solo il 18% è costituito da foreste.
Perdita e degrado del suolo naturale, sversamenti uso suolo, consumo suolo;indice
di boscosità;SAU decremento degli indicatori di stato
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino ci sono poco più di 20 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti (D.L.17/08/1999 n. 334). Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali ND
n°stabilimenti a rischio di incidente rilevante
ND ND
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Il bacino è interessato da differenti regimi di tutela (parco naturale, riserva e biotopo), sono presenti zone SIC e ZPS in numero elevato. NI NI N° aree rete natura 2000 NI
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Sono state istituite nel bacino altre zone non comprese nella Rete Natura2000, come ad esempio il Parco dello Stelvio NI NI arre naturali protette NI
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Nella zona montana le colture sono segnate da una zonazione altitudinale condizionata dai fattori pedoclimatici, con notevole specializzazione agricola (frutteti, vigneti). Nel fondovalle e in aree di pianura prevalgono le colture a carattere estensivo. Presenza di allevamenti zootecnici.
Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua; eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde causa versamenti di liquami degli allevamenti.
ND prelievo acqua superficiale, allevamenti ed effluenti zootecnici
SAU; N°capi di allevamenti di bestiame per tipologia;n°aziende agricole;derivazioni
trend degli indicatori di stato
INDUSTRIE Nella parte settentrionale del bacino non esistono veri e propri distretti industriali, pur confermando la presenza di forti settori di specializzazione produttiva, mentre nella zona di pianura veneta si concentrano un quinto delle aree produttive regionali con poli di elevata specializzazione quali quello conciario, dei marmi, alimentare.
Impatto del settore conciario sulle acque, e degli altri settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi.
conc inquinanti x tip. Impianti a rischio di incidente rilevante (siti “Seveso”)
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli pesanti, inquinanti sito specifici
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Nell'area montana il turismo è giudicato il vero motore dell'economia, capace di ottimi risultati, grazie anche a un'offerta ben articolata e differenziata in alcune aree che comportano il rapporto di un posto letto turistico per ciascun residente. Turismo legato alla presenza dei capoluoghi, e delle zone ad alto interesse culturale .
Necessità di far fronte a picchi di affluenza concentrati, dal punto di vista dei fabbisogni idropotabili e di depurazione.
n°medio di pernottamenti annui, N°strutture certificate
tasso di turisticità tasso di turisticità
ENERGIA Nella parte montana ha avuto grande sviluppo il comparto idroelettrico anche con presenza di grandi serbatoi di compensazione. Nella parte valliva si trovano grandi impianti idroelettrici ad acqua fluente;sviluppo di energie rinnovabili con un trend di crescita
Le rapide oscillazioni di portata e temperatura nei fiumi indotte dalle oscillazioni di funzionamento dei grandi impianti idroelettrici creano notevoli problemi di impatto ecologico. La presenza di opere di regimazione e derivazione idroelettrica interrompe il "continuum" fluviale. La presenza dei serbatoi idroelettrici comporta svasi tecnici degli stessi effettuati per fluitazione che mettono a rischio soprattutto la vita delle comunità ittiche nei fiumi. Le grandi derivazioni idroelettriche nel tratto vallivo comportano un particolare danno ecologico al corso d'acqua principale.
quantità di acqua emunta dalla centrale;N°di centrali idroelettriche;altezza dell'invaso
n°di centrali idroelettriche; Energia prodotta dal comparto idroelettrico
variazoine stagionale altezza dell'invaso (impatto paesaggio), frammentazione degli habitat
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Sono presenti allevamenti ittici in val d'Adige, ed in provincia di Bolzano e Trento. Attività di poco impatto sul corso d'acqua. Vi sono attività marginali di pesca turistica. Rilascio di grossi carichi di nutrienti a valle delle pescicolture NI NI NI NI
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO‐CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Gli aspetti paesaggistici rappresentano una componente significativa del patrimonio culturale della popolazione. Erosione coste con perdita del paesaggio.
Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.
grado di intrusione visiva
presenza di corsi d'acqua pensili ND
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Presenza di città d'arte quali Verona Trento e Bolzano, più aree di interesse storico culturale, presenza di ville storiche con giardini di pregio architettonico. Presenza di ponti storici, con relativi problemi
in occasione di eventi di piena NI n°di ponti storici su vincolo NI
SALUTE SALUTE UMANA La salute della popolazione risulta buona in tutta l'area del bacino.Probabile rischio di inquinamento microbiologico perché non tutti i depuratori possiedono il comparto per la disinfezione; problema dello spargimento dei liquami nelle golene dell'Adige; rischio di inquinamento da coliformi fecali per derivazioni ad uso potabile nel tratto terminale dell'Adige; inquinamento da sostanze pericolose con alcuni casi di salmonellosi.
Alcuni casi di inquinamento microbiologico , legati ai forti carichi antropici N°di sversamenti
N°di fosse imhoff
%popolazione connessa rete fognaria, ed acquedottistica
ND
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.2: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ADIGE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO In tutto il bacino si assiste ad una crescita costante della popolazione.
Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi
demografia degli abitanti in aree arischio rischio idrogeologico
tasso natalità/mortalità ND
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
La Carta della qualità dell'aria redatta nell'ambito del PTRC, attribuisce uno scadente stato della qualità dell'aria al Comune di Padova e della relativa cintura urbana e, in misura minore, alle città di Vicenza, Montecchio Maggiore ed Arzignano, nonchè a Monselice ed Ospedaletto Euganeo. Il territorio della provincia di Venezia è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Uno dei principali impatti del settore industriale nella provincia di Vicenza è il rilascio in atmosfera di composti organici volatili (COV) provenienti dalle operazioni di verniciatura. Tale situazione è particolarment e significativa e critica nella lavorazione delle pelli. Le città sono i luoghi dove maggiormente si concentrano le fonti di squilibrio. I comuni dove maggiore è la criticità sono Arzignago, Bassano del Grappa, Montecchio Maggiore, Schio, Valdagno, Vicenza, Padova e Noventa Padovana. Il distretto del Chiampo è stato individuato dal Piano Regionale di Risanamento dell'Aria come zona soggetta a particolari interventi di tutela.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse. ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa. La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica
frequenza degli eventi estremi
variazione delle temperature, variazione
delle precipitazioni, quantità e durata manto
nevoso
livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli
freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA
Anche il bacino del Brenta-Bacchiglione, come buona parte dei bacini dell'arco alpino, risulta intensamente sfruttato dal punto idroelettrico; i maggiori impianti di produzione idroelettrica sono ubicati nel sottobacino del Cismon dove sono asserviti da invasi per la modulazione stagionale dei deflussi; numerosi impianti sono anche distribuiti sull'asta principale e sull'articolata rete irrigua del medio bacino; non meno importante è l'utilizzo irriguo, concentrato nella media e bassa fascia del territorio, per una portata cumulata che si attesta attorno agli 80-90 mc/s mentre l'utilizzo ittiogenico, seppure significativo, totalizza una portata di cinque volte minore (circa 18 mc/s). Per quanto attiene il sistema delle acque sotterranee i dati disponibili sugli utilizzi, probabilmente largamente sottodimensionati rispetto alla sitazione effettiva, indicano una netta prevalenza degli utilizzi domestici (quasi l'80% dei pozzi denunciati) e dell'uso irriguo (circa il 12%).
Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. volume derivato, livello idrometrico degli invasi portata del corso d'acqua BOD, COD, carico nutrienti
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
La richiesta d'acqua rivolta al soddisfacimento degli usi agricoli ed industriali, degli usi turistico-ricreativi delle acque e finalizzata al rispetto del deflusso minimo vitale è superiore alla reale disponibilità idrologica. Il problema del deflusso minimo vitale si manifesta in particolare lungo il corso del Brenta a valle delle grandi derivazioni irrigue e di tutte le derivazioni idroelettriche della parte veneta (Corlo, Collicello, Mignano ecc.). Situazioni di secca si verificano, prevalentemente nei mesi estivi, sui torrenti Astico e Timonchio e sul fiume Guà. Si segnala il problema del progressivo interrimento dei serbatoi idroelettrici del sottobacino del Cismon, con particolare riguardo all’invaso del Corlo. La graduale riduzione della risorsa idrica rende necessario individuare aree che possano essere destinate all'incremento della capacità di invaso, in particolare tramite la ristrutturazione del sistema della rete minore.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani.
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Abbassamento generalizzato della falda freatica; tra il 1980 e il 1994 l'abbassamento medio del livello freatico nel conoide alluvionale del Brenta è stato di oltre 4-5 metri. FALDE ARTESIANE: Dal 1950 ad oggi si sono registrati abbassamenti dei livelli piezometrici delle falde in pressione nell'area immediatamente a valle della linea inferiore delle risorgive. Elevati quantitativi d'acqua vengono prelevati per scopi potabili ed irrigui. Da segnalare anche l’elevata criticità dovuta all'utilizzo privato, le cui portate estratte sono fortemente sottostimate. RISORGIVE: In generale si è osservata una contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive. Su 66 risorgive inizialmente presenti tra il fiume Astico e il Brenta, 25 sono ora completamente asciutte e le rimanenti 41 sono a rischio di estinzione. Un più recente studio del 2000-2002, a fronte di un censimento di 91 risorgive, rileva che 74 sono quelle ancora attive e 17 quelle estinte.
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
volumi emunti livelli freatici, carichi piezometrici
riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di Q nelle risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
Nella zona dell'alta pianura del Brenta è presente un acquifero indifferenziato molto potente. L'alimentazione della falda è assicurata per il 50% dalle dispersioni del fiume Brenta, risultando pertanto evidente il rischio di contaminazione dell’acquifero a fronte della cattiva qualità delle acque superficiali del fiume Brenta. Dal punto di vista morfologico il Brenta è caratterizzato, in certi tratti (da Fontaniva a Ponte di Friola), da una marcata incisione dell’alveo per la storica estrazione di inerti, con abbassamenti consistenti, valutati anche in 7-8 m. I processi di scambio fiume - falda sembrano pertanto essersi profondamente alterati. Tale alterazione si verifica anche nei torrenti Astico, Timonchio e Guà.
Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Brenta, Astico, Timonchio e Guà quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dai rispettivi alvei; rischio di contaminazione dell'acquifero indifferenziato a fronte della cattiva qualità delle acque del fiume Brenta.
volumi annui di inerti estratti dall'alveo monitoraggi ad hoc monitoraggi ad hoc
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: Sono stati registrati contenuti di nitrati superiori ai limiti consentiti dal D.Lgs. 31/01 (acque destinate al consumo umano) in molte stazioni ubicate nel bacino del Brenta ed in quello del Bacchiglione; in particolare il superamento dei 50 mg/l è stato riscontrato nelle stazioni di Noventa Vicentina, Asolo, Loria e Montagnana. I comuni situati in zone vulnerabili sono: Malo, Marano Vicentino, Thiene, Sarcedo, Montecchio Precalcino, Dueville, Sandrigo, Breganze, Bolzano Vicentino, Schiavon, Bressanvido, Carmignano di Brenta, S. Pietro in Gù, Grantorto, Fontaniva, S. Giorgio in Bosco, Mason Vicentino, Nove, Cartigliano, Marostica, Bassano del Grappa, Rosà, Cassola, Romano d'Ezzelino, Mussolente, S. Zenone degli Ezzelini, Fonte, Loria, Asolo, Montecchio Maggiore. La rete per il monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee presenta comunque diverse lacune e andrebbe adeguata secondo criteri standardizzati. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Ripetuti e periodici
Inquinamento diffuso da nitrati nell'alta pianura del bacino; inquinamento puntiforme da cromo e solventi clorurati avvenuto nel passato nell'alta e media pianura; vulnerabilità molto elevata nella fascia di ricarica degli acquiferi
SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero di addetti nel distretto conciario
volumi emunti ad uso umano
concentrazione di cromo, metalli pesanti, nitrati e organo clorurati
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
7 di 38
Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
inquinamenti dovuti principalmente a cromo e solventi clorurati avvenuti in passato nell'alta e media pianura. L'inquinamento da cromo esavalente nel cittadellese, attivo dal 2001, è in fase di esaurimento. Contaminazioni da solventi organo alogenati a Marano Vicentino, Zanè, Asolo e Loria. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della prossima definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi. La situazione appare particolarmente delicata dato che in questa zona sorgono tra le più importanti zone industriali del Veneto e si svolge un'intensa attività agro-zootecnica. Vulnerabilità particolarmente elevata nell'area di alimentazione delle sorgenti di Oliero e dei Fontanazzi di Cismon. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: Elevato inquinamento di origine diffusa nella zona di media e bassa pianura del bacino del Brenta, a causa della forte urbanizzazione del territorio. Il bacino del fiume Bacchiglione è quello che di più risente dell’antropizzazione del territorio per la presenza di due importanti città come Vicenza e Padova lungo il suo corso, della industrializzazione di alcune zone e dello sfruttamento agricolo. Il bacino del fiume Fratta mostra evidenti segnali di inquinamento da sostanze di origine industriale, cromo, cloruri e COD, mentre il bacino del Gorzone è caratterizzato dall’intensissimo uso irriguo delle acque che comporta notevoli apporti di nutrienti (N, P) nel terreno e di conseguenza nella rete drenante. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Per quanto riguarda la provincia di Trento si segnala il sottodimensionamento dell’attuale depuratore di S. Martino di Castrozza (per il quale sono in corso i lavori di completo rifacimento), soprattutto nei periodi a maggiore pressione turistica. Si segnala inoltre che, a causa della non completa separazione delle reti fognarie, in occasione di forti precipitazioni meteoriche alcuni impianti di depurazione scolmano parte del refluo influente direttamente nei corpi idrici recettori. Viene rilevato un eccesso di carico inquinante proveniente dal collettore delle acque reflue del distretto industriale delle concerie (aree di Montecchio, Arzignano) che scarica nel sistema idrico Togna, Fratta, Gorzone.Altre importanti fonti di carico inquinante di tipo batteriologico sono rappresentate dalle acque reflue dei centri abitati di Padova e Vicenza. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Le acque del fiume Brenta fluenti nel tratto trentino sono caratterizzate da un giudizio qualitativo buono sino al 2005. Nella sezione di Levico, nel biennio 2006-2007 vi è stata una flessione qualitativa indotta dalla componente biologica che ha determinato la perdita di una classe. Da Padova fino alla foce si registra un brusco peggioramento qualitativo dovuto ad inquinamento da ammoniaca, nitrati ed E. coli. Il Bacchiglione si presenta in uno stato qualitativo che passa da buono all'inizio del suo corso, a sufficiente nella parte centrale, a scadente a valle di Padova. Il fiume Fratta-Gorzone presenta in gran parte del suo corso uno stato ambientale scadente, determinato in base al D.Lgs. 152/99; per la rimanente parte del suo corso, lo stato ambientale è sufficiente. Il corso d'acqua Agno-Guà-Frassine-S. Caterina parte da uno stato ambientale buono (torrente Agno) per poi passare generalmente a scadente (e talora e in alcuni tratti a sufficiente) nel resto del suo corso.
Inquinamento da fonte diffusa delle acque superficiali; diffusi fenomeni di inquinamento delle acque superficiali da fonti puntiformi, son particolare riguardo al sistema Fratta-Gorzone, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).
Rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali
BOD,COD, carico di nutrienti, IBE, concentrazione di metalli pesanti, intrusione salina
variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE, variazione dei metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI
Il lago di Caldonazzo, classificato ai sensi del D.Lgs. 152/99 e del DM 391/2003 è risultato scadente nel biennio 2000-2001, classe confermata nel 2002 e nel 2006; nel 2003, 2004 e 2005 e 2007 il lago ha raggiunto uno stato ecologico sufficiente. In passato una forte eutrofia ha segnato la qualità delle acque del lago di Caldonazzo mentre attualmente è in fase di recupero, anche in relazione agli interventi effettuati. Il lago di Levico, classificato ai sensi del D.Lgs. 152/99 e del DM 391/2003, è risultato scadente nel biennio 2000-2001, mentre negli anni successivi, dal 2002 al 2007 ha presentato una classificazione stabilmente corrispondente ad uno stato ecologico sufficiente. Il bacino idroelettrico dello Schener collocato lungo il corso del Cismon è stato classificato in classe ecologica 3 nel 2003. In relazione agli invasi in territorio veneto, si segnala che lo stato ambientale del lago del Corlo è risultato buono negli anni 2006 e 2007.
Situazioni localizzate di inquinamento delle acque lacuali Rapporto tra ae collettati ed ae totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali
SAL numero di superamenti dei parametri di legge in materia di balneabilità
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE
La qualità delle acque fluviali in prossimità della foce del Brenta-Bacchiglione risulta condizionata dal fenomeno di risalita del cuneo salino, soprattutto durante la stagione estiva, che può risultare gravemente pregiudizievole dei locali utilizzi irrigui.
Risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
La qualità delle acque marino-costiere antistanti e limitrofe alla foce del Brenta risulta sufficiente. Le acque destinate alla balneazione limitrofe alla foce del fiume Brenta, si presentano, talora e in certi tratti, non idonee alla balneazione o all'inizio della stagione balneare dell'anno successivo, o, talora, anche per l'intera stagione balneare. Le acque costiere immediatamente limitrofe alla foce del Brenta sono di "non balneazione" come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci fluviali.
Scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione.
BOD,COD, carico nutrienti, IBE, concentrazione di metalli pesanti a monte della foce
TRIX numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di balneabilità delle acque
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE
ll bacino del Brenta-Bacchiglione comprende i capoluoghi di provincia di Vicenza e Padova; nella provincia di Vicenza la percentuale di suolo destinata a attività residenziali e produttive appare particolarmente limitata mentre risulta di conseguenza elevata la percentuale di suolo non urbanizzata. Nel medio bacino (provincia di Vicenza e di Padova) prevale il modello insediativo diffuso. Diverse le infrastrrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano o potranno interessare in modo significativo il territorio: l'autostrada Venezia-Milano e Venezia-Bologna, il passante di Mestre, la Nuova Romea, la Valdastico nord, la superstrada Pedemontana Veneta, l'asse multimodale lungo il sedime dell'ipotesi di nuova idrovia tra Venezia e Padova e idrovia Venezia-Padova, l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.
Densità della popolazione residente (abitanti/Kmq)
distribuzione percentuale dell'uso del suolo (agricolo, urbanizzato, naturale)
grado di frammentazione habitat
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE In provincia di Vicenza sono stati individuati circa 150 siti potenzialmente contaminati localizzati soprattutto nell'area urbana di Vicenza e dei Comuni di cintura. In provincia di Padova sono stati individuati 529 siti di cui 89 interessati da bonifica. Nel veneziano ulteriori siti inquinati si trovano a
Rischio di inquinamento del suolo e del sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee. sostanze contaminanti e relative
concentrazioni rilevate nei siti numero siti contaminati numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque, metalli pesanti e composti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
8 di 38
Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
Chioggia (Borgo S. Giovanni) sito-specifici
USO SUOLO Non presenta significativi cambiamenti dei dati rispetto al rilevamento del 1990, in riferimento al progetto CORINE Land Cover. ND ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 32 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.
Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee sostanze potenzialmente contaminanti
numero di imprese a rischio di incidente rilevante
dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000
Sono presenti 65 aree SIC e ZPS di cui 28 in Regione Veneto, 37 nella Provincia Autonoma di Trento. Si sottolinea che nel caso del ghiacciaio della Marmolada và aggiunto che l'area è individuata come sito della rete ecologica europea "Natura 2000" nonché come bene del patrimonio mondiale naturale dell'UNESCO.
In generale le più estese zone SIC, le aree montane e i Monti Berici presentano in aree prossime, aree produttive anche rilevanti.
NI NI NI
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
Sono presenti: n°1 Parchi Nazionali (in piccola parte), n°1 parco Regionale, n° 1 parco regionale (trentino),n° 2 riserve naturali statali, n° 1 riserva naturale regionale NI NI NI
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
Il 5° censimento ISTAT dell'agricoltura ha rilevato una netta diminuzione delle aziende che operano nel settore primario tra il 1990 e il 2000 con conseguente diminuzione della superficie agricola di quasi il 20,4%. Nel settore trentino del bacino i terreni agricoli sono segnati da una zonazione altitudinale, condizionata dai fattori pedoclimatici (temperatura, altitudine, pendenza, esposizione), con colture annuali e poliennali nelle fasce di valle, collinari e di mezza montagna e invece colture stabili identificabili nei prati permanenti, prati-pascoli-alberati, arbusteti per le fasce di montagna e alta montagna. A queste due tipologie colturali e alle fasce altitudinali è pure legata una modulazione dell'attività di coltivazione che da intensiva nelle fasce di bassa altitudine diventa estensiva nelle aree prative e pascolive. Le superfici più rappresentate sono i seminativi in aree non irrigue (27,80 %), i boschi di latifogkie (22,41 %) e le aree prevalentemente occupate da colture agrarie con spazi naturalistici (10,68 %). Nell'area veneta l'orientamento produttivo che caratterizza le imprese riguarda il settore vitivinicolo, quello cerealicolo, quello frutticolo e quello orticolo. In provincia di Venezia aumentano coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci.
Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata esigenza irrigua
Bilancio di nutrienti nel suolo (input output dei nutrienti), quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate
SAU, numero delle aziende agricole, superfici delle aziende con coltivazioni biologiche
BOD, COD, concentrazione di fitosanitari, carico di nutrienti; numero di superamenti dei parametri di legge in materia di potabilità
INDUSTRIE
Le maggiori concentrazioni industriali sono situate nel sottobacino del Gorzone e nell'alto e medio Bacchiglione. Nella provincia di Vicenza è particolarmente diffusa la piccola industria: il tessile nell'Alto Vicentino, l'oreficeria nei tre centri del capoluogo di Bassano e di Trissino, la conceria nella valle del Chiampo e la ceramica artistica nel Bassanese. Anche il settore meccanico riveste una certa importanza. Nella provincia di Padova un terzo del le attività produttive è concentrato a Padova. Il territorio del bacino montano nella provincia di Trento non evidenzia particolari concentrazioni produttive definibili come "distretti industriali" ma esiste un sistema di piccole imprese estremamente dinamiche, con limitata vocazione alla localizzazione di attività manifatturiere.
Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee. concentrazione di inquinanti
Numero degli impianti a rischio di incidente rilevante
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, metalli pesanti, inquinanti sito specifici
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
E' in atto un processo di terziarizzazione di fascia bassa (prevalentemente commerciale) con concentrazione in strutture di vendita di grandi dimensoni (centri commerciali e supermercati) cui si accompagna la riduzione dei punti di vendita tradizionali e di dimensioni medio-piccole. Nella provincia di Padova sono in incremento i servizi per le imprese. Per il turismo i dati sono in continua evoluzione in particolare per quanto riguarda le strutture ricettive extralberghiere: poli di attrazione sono le città d'arte di Padova e Vicenza e la zona termale di Abano-Montegrotto. Nell'area montana è da segnalare la vocazione turistica dell'area del Primiero, nell'alto bacino del Cismon. L'altopiano di Folgaria e Lavarone appare ben dotato quanto a dotazioni turistiche, commercio e tempo libero. Borgo Valsugana e Pergine Valsugana svolgono pienamente una funzione urbana anche come località turistica mentre Levico è rinomata località termale. San Martino di Castrozza si conferma località invernali di eccellenza, distinguendosi per buona occupazione dei posti letto alberghieri più ancora che per i passaggi sugli impianti. Va infine segnalato l'utilizzo turistico e ricreazionale dei laghi di Levico e di Caldonazzo e di quello artificiale del Corlo.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica
aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti
numero di presenze turistiche, arrivi TRIX, balneabilità, SAL
ENERGIA
Nel bacino del Brenta-bacchiglione si riscontra una capillare diffusione degli impianti di produzione di energia rinnovabile mediante centrali idroelettriche; i maggiori sistemi sono localizzati nel territorio montano per lo sfruttamento dei naturali salti disponibili; numerosi impianti, soprattutto ad acqua fluente, sono anche diffusi nell'alta pianura ed insistono anche sull'articolata rete di distribuzione irrigua. Va evidenziato, negli ultimi tempi, il fenomeno di sensibile incremento delle istanze di derivazione per produzione di energia rinnovabile con conseguente possibile pregiudizio dell'assetto quali-quantitativo delle tratte fluviali sottese. Quale considerazione di carattere generale va da ultimo osservato che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg; i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento. Il fabbisogno energetico è assicurato quasi esclusivamente da fonti esterne al territorio provinciale
Scarsa attuazione delle politiche per il risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili, rischi di degrado quali-quantitativo della risorsa idrica nelle tratte fluviali sottese da impianti per la produzione di energia rinnovabile, frammentazione degli habitat
altezza dell'invaso n° impianti, potenza istallata
variazione stagionale altezza dell'invaso (impatto paesaggio), frammentazione degli habitat
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Oltre alle attività economiche direttamente legate all'utilizzo della risorsa idrica (uso irriguo, idroelettrico, industriale) si segnalano la presenza, nel bacino del Bremta-Bacchiglione, di alcuni impianti di allevamento itticolo, per un totale stimato in circa 18 mc/s.
Rischio di inquinamento organico delle acque superficiali consistenza degli allevamenti ittici n° degli impianti ittici carico dei nutrienti
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI
E' stato condotto un apposito studio sul paesaggio rurale da cui emerge che in alcuni ambiti la situazione è decisamente precaria in quanto il numero di edifici ha ormai modificato in modo irreversibile il paesaggio e si stà portando verso un sistema strisciante di urbanizzazione diffusa e non pianificata. La qualità dell'architettura di molte periferie e lo stato di alcuni centri storici sono altri elementi che evidenziano situazioni di degrado. La diffusione dell'edificazione non solo modifica il paesaggio di vasta area ma molte volte interferisce con bellezze di tipo particolare: Anche la disseminazione delle aree industriali comporta una perdità di naturalità in tutto il territorio , in particolare per quelle aree ubicate ai piedi delle zone collinari e montane, che vengono percepite visivamente dai punti di osservazione posti sulle alture, in modo evidente. L'eccezionalità di singoli ambiti di paesaggio è strutturale, assegnata cioè
NI NI NI
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.3: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale BRENTAINDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ad aspetti dell'assetto fisico oggettivamente emergenti: in particolare le vette dolomitiche (Marmolada, Pale di San Martino) e i laghi (Laghi di Levico e Caldonazzo).
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
I più significativi elementi storico-culturali sono rappresentati dalle città di Padova e di Vicenza ma ulteriori siti a forte valenza storico culturale sono diffusi sul bacino (Bassano del Grappa, Este, Monselice, Montagnana, Marostica). Nella Valsugana presenza di castelli, mura e fortificazioni medievali che rimangono come traccia della suddivisione territoriale delle competenze politiche e giurisdizionali, del controllo delle attività economiche e delle strategie difensive. In particolare tra i centri storici si cita Borgo Valsugana e Pergine Valsugana, caratteristici per la particolare valenza architettonica, riconosciuta anche storicamente dalla legge.
NI NI NI
SALUTE SALUTE UMANA
Si riscontrano problemi connessi con patologie respiratorie. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare (specie nei pressi di Vicenza e Padova) e insediamenti produttivi. L'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Vanno da ultimo rilevati i possibili rischi sulla salute umana conseguenti alla fruizione di acque di balneazione non idonee a tale uso.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Il bacino del Brenta-Bacchiglione, con una popolazione di circa 1.560.000 abitanti, rappresenta dopo il bacino dell'Adige quello maggiormente popolato del distretto. Va evidenziato peraltro il significato incremento di popolazione residente degli ultimi anni, con un incremento, dal 1991, di oltre 150.000 unità, pari ad un tasso annuo di 8 unità ogni mille abitanti. La tendenza demografica non è tuttavia omogenea. La pianura centrale veneta è caratterizzata da fenomeni di ridistribuzione della popolazione che vede i centri maggiori in fase di calo demografico a fronte della crescita della loro cintura e della seconda e terza fascia. La domanda di mobilità risulta estremamente diffusa rispetto al passato, sia in termini spaziali che temporali. Si osserva la crescita dell'attrattività del polo di Schio e più modestamente del polo di Bassano del Grappa, di Castelfranco, dell'area di Asolo e dell'Alta Valsugana. Va da ultimo richiamata la dinamica demografica legata al turismo, che interessa in maniera particolare l'alto bacino del brenta, e quella legata allo studio, propria soprattutto della città di Padova.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica Densità della popolazione residente (ab/kmq) popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico
nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.4: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_VENEZIA INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA La qualità dell'aria presenta alcune criticità relativamente ad alcuni inquinanti primari come ossidi di azoto (NOx) e polveri e per gli inquinanti secondari relativamente all'ozono. Gli altri parametri monitorati risultano per lo più conformi ai limiti previsti dalla normativa.
Ricadute atmosferiche di vario tipo: polveri, metalli e microinquinanti organici
NI Emissioni in atmosfera di metalli e microinquinanti
Rischio per l'ecosistema e la salute umana
Concentrazione in aria di microinquinanti, numero di superamenti normativi
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Studi europei indicano che tutta l'area del Mediterraneo nei prossimi decenni sarà soggeta a forti cambiamenti climatici. Le condizioni climatiche del bacino scolante e della Laguna di Venezia riflettono in linea generale quelle della regione Veneto. Le serie storiche dei dati sperimentali di temperatura sulla laguna di Venezia evidenziano che, ad un andamento di lungo periodo di aumento delle temperature in linea con le tendenze globali, si sovrappone una spiccata variabilità interannuale. La variabilità interannuale delle precipitazioni è stata particolarmente accentuata nel quinquennio (2000-2004). Il cambiamento climatico può manifestarsi con un’estremizzazione degli eventi meteorologici, aumento delle temperature, l’aumento dei livelli del mare, la variazione del regime delle precipitazioni con conseguenze sugli ecosistemi, sulle produzioni agricole ed industriali, sugli insediamenti urbani.
Conseguenze eventi estremi: allagamenti; periodi siccitosi. Innalzamento livello medio mare: aumento frequenza e livelli acque alte in Venezia.
Parametri meteoclimatici a scala regionale
Frequenza allagamenti del territorio del bacino scolante; diminuzione produzione agricola; aumenti consumi idrici (uso agricolo); frequenza acqua alta in Venezia.
Parametri meteoclimatici a scala locale
ACQUA
USI DELL'ACQUA
Le acque superficiali interne vengono utilizzate per scopi acquedottistici (idropotabili ed industriali), per scopi irrigui, per attività di piscicoltura, per la generazione di forza motrice. Le acque lagunari sono utilizzate per la pesca, la venericoltura e la vallicoltura, oltrechè per il trasporto acqueo. Le acque marine costiere sono utilizzate per la balneazione, la mitlicoltura, la pesca.
Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia
Carichi di nutrienti e microinquinanti.
Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione d'uso.
Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione d'uso.
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1) Le acque superificiali dell'area di risorgiva sono sottoposte a pressioni esercitate nell'area montana e pedemontana. Ad esse si sommano le derivazioni in atto nel territorio del bacino scolante, per fini acquedottistici, irrigui, e per altri utilizzi.
Riduzione della portata dei fiumi di risorgiva. Occerrenza di esondazioni ed allagamenti in corrispondenza di eventi estremi.
Prelievi per vari usi nelle aree montana e pedememontana. Antropizzazione del territorio.
Utilizzi idrici; produzioni agricole. Rischio per l'ecosistema e la salute umana in casi di esondazione.
Portate e livelli idrometrici.
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2) Le acque sotterranee sono sottoposte a numerose pressioni che agiscono su fronti diversi portando in generale ad una diminuzione delle quantità di acque immagazzinate nel sottosuolo.
Eccessivo sfruttamento acquiferi nella fascia di ricarica a nord delle risorgive.
Prelievi per uso irriguo, acquedottistico, industriale.
Abbassamento dei livelli idrometrici e della potenza acquiferi.
Livelli idrometrici. Potenza acquiferi.
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3) L'aspetto non è pertinente in quanto il bacino vuiene a trovarsi al di sotto della linea delle risorgive ove non avvengono significativi scambi falda-fiume NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)
Inquinamento di origine diffusa e contaminazioni puntuali collegabili alle attività nei grandi poli industriali. Sono evidenziabili situazioni di inquinamento della falda nell’area del bacino scolante ricadente nella provincia di Treviso per la presenza di nitrati e pesticidi. Nella zona di Porto Marghera la compromissione degli acquiferi, collegabile alle attività industriali presenti e passate, è risultata nel complesso molto estesa in termini areali.
Degrado qualitativo da sostanze microinquinanti.
Carichi agricoli e zootecnici di nutrienti e microinquinanti. Carichi di origine industriale.
Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Concentrazione di microinquinanti. Stato chimico delle acque sotterranee. Indice di vulnerabilità degli acquiferi
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)
Lo stato ambientale dei corsi d'acqua del bacino scolante (indicatore LIM, indicatore IBE) si attesta prevalentemente su uno stato sufficiente. Le situazioni qualitativamente migliori sono riconducibili ai bacini Naviglio Brenta e Dese, mentre stazioni con una qualità peggiore, evidentemente caratterizzate da un maggior carico inquinante, sono presenti alla chiusura dello scolo Lusore e nella Fossa Monselesana.
Inquinamento da microcontaminanti delle acque superficiali. Riduzione della funzionalità ecologica fluviale.
Carichi di nutrienti e microcontaminanti.
Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Concentrazioni di nutrienti e sostanze microinquinanti. Stato dei popolamenti biologici (IBE). Parametri idromorfologici (Indice Funzinalità Fluviale). Stato Ecologico dei corsi d'acqua. Stato Ambientale dei corsi d'acqua.
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) Il bacino non presenta laghi o invasi di interesse NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7)
La valutazione dei dati è ancora in corso. Gli studi e le indagini già disponibili evidenziano a livello preliminare la generale ottemperanza degli standard di qualità previsti dal D.M 56/09 e un generale superamento degli Obiettivi di qualità previsti da D.M. 30/07/99. In riferimento allo stato ecologico la distribuzione dei popolamenti fito e zoobentonici evidenza la presenza di due gradienti di diversità, uno - principale - dalle bocche di porto alle aree interne, ed un secondo orientato sud-nord.
Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti
Carichi di nutrienti e microinquinanti.
Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Concentrazioni di microinquinanti nelle acque, nei sedimenti e negli organismi
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) Stato ecologico e chimico buono sulla base dei dati al momento disponbili
Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti
Carichi di nutrienti e microinquinanti.
Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Concentrazioni di microinquinanti nelle acque, nei sedimenti e negli organismi
SUOLO E SOTTOSUOLO URBANIZZAZIONE
Il territorio del Bacino scolante è altemente urbanizzato. Si rileva la diffusione dei caratteri urbani nella campagna: la popolazione continua ad addensarsi nei centri (88%), diminuiscono nuclei (4%) e case sparse (8%), che permangono come carattere peculiare in alcuni ambiti. La superficie agricola cala: il 7% se riconsidera il totale e il 2% se riconsidera quella utilizzata: in provincia di Venezia ci sono ancora comuni rurali (oltre il 70% è SAU), rappresentano gli ambiti estremi a sud e a nord. In provincia di Venezia sono presenti (2001) 206 centri abitati e 420 nuclei, entrambi in diminuzione rispetto al 1991.
Aumento delle superfici cementificate
Presenza di aree cementificate e conseguente riduzione della naturale ricarica degli acquiferi sotterranei.
Diminuzione superfici di suolo libero di esplicare le proprie funzioni vitali
Impermeabilizzazione dei suoli
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.4: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_VENEZIA INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE
Oltre a numerose aree inquinate e discariche incontrollate presenti nella Provincia di Venezia e dalla stessa censite, ed ai numerosi siti industriali dismessi esistenti nel territorio del bacino scolante, il Sito di Interesse Nazionale (SIN) di "Venezia Porto Marghera" identificato dalla L. 426 del 1998 e successivamente perimetrato dal D.M. Ambiente del 23 febbraio 2000 (circa 3600 ettari) si trova a cavallo tra bacino scolante e conterminazione lagunare e ad esso è associata un'area lagunare di circa 2200 ettari.
Contaminazione delle falde; trasferimento della contaminazione a corpi idrici superficiali.
Estensione aree inquinate; tipologia inquiananti presenti, concentrazioni rifevate nei suoli.
Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Concentrazioni di microinquinanti nelle acque sotterranne all'interno ed in prossimità di aree contaminate.
USO SUOLO Il bacino scolante è soggetto anche ad un intenso sfruttamento agricolo. Nel bacino scolante della Laguna si registra una netta prevalenza del settore agricolo negli usi del suolo, con incidenze che si attestano su livelli superiori al 77%, seguito dalla laguna (circa l’11%) e dallo spazio urbano (6,2%). La superficie agricola utilizzata ammonta a circa 1300 km2.
Degrado qualitativo delle acque superficiali e sotterranee da nutrienti e sostanza microinquinanti.
Carichi agricoli e zootecnici di nutrienti e microinquinanti. Carichi inquistriali.
Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Uso del suolo
RISCHIO INDUSTRIALE Sono presenti nell'area della subunità aziende sottoposte alla Direttiva Seveso
Presenza di industrie a rischio di incidente rilevante con possibili emissioni di sostanze pericolose nell'ambiente
Numero di aziende sottoposte alla Direttiva Seveso e loro localizzazione nel territorio
Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Presenza di aziende sottoposte alla Direttiva Seveso. Densità di popolazione in aree a rischio di incidente rilevante
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nel territorio del Bacino 04 sono presenti 11 aree ZPS e 16 aree SIC Presenza di aree tutelate sottoposte a vincoli
Pressione venatoria, pressione antropica, aree adibite ad agricoltura intensiva, zone edificate
Specie di flora e fauna minacciate, valore dell'indice di Storie-Ville
Aree naturali protette e rete Natura 2000, grado di frammetnazione degli habitat, zone edificate
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
Il bacino scolante in laguna di Venezia, la laguna di Venezia e l'area marina costiera antistante sono aree sensibili (Direttiva 91/271/CEE - D.lgs. n. 152/2006 (art. 91)). L'intero bacino scolante lagunare è zona vulnerabile (Direttiva 91/676/CEE). Nel bacino scolante sono presenti aree di tutela delle falde acquifere pregiate, ai fini della produzione di acque destinate al consumo umano. Nell'area della sub-unità sono inoltre presenti vari parchi regionali ed oasi naturali.
Presenza di aree tutelate nella maggior parte dei casi non dotate di Piano di Gestione
Pressione venatoria, pressione antropica, aree adibite ad agricoltura intensiva, zone edificate
Specie di flora e fauna minacciate, valore dell'indice di Storie-Ville
Aree naturali protette e rete Natura 2000, grado di frammetnazione degli habitat, zone edificate
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICULTURA
Il Bacino Scolante della Laguna di Venezia è a tutt’oggi utilizzato prevalentemente per l’agricoltura, 75,4% del territorio totale è dedicato all’uso agricolo (ARPA Veneto, 2005). L’agricoltura del Bacino Scolante si basa fondamentalmente sulla coltivazione di cereali, foraggio, frutteti, barbabietola da zucchero, soia e mais. L’attività di zootecnia nel territorio del Bacino Scolante interessa più di 41.500 aziende (Allegato3 2). Le aziende di allevamento più numerose sono di piccole dimensioni: circa il 90% delle aziende allevano tra 1 e 49 capi.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica legato ai consumi idrici per uso agricolo e zootecnico. Immissione in ambiente di sostanze nutrienti e microcontaminanti.
Consumi idrici per uso agricolo e zootecnico. Carichi agricoli e zootecnici di inquinanti di nutrienti e microinquinanti.
Livelli idrometrici e potenza acquiferi. Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Numero di aziende agricole. SAU (Superfici agricole utilizzate). Superfici destinate all'agricoltura biologica.
INDUSTRIE Nel Bacino scolante sono presenti circa 18.700 unità locali operanti nei diversi settori manifatturieri e della produzione di energia, per un totale di oltre 160.000 addetti. Va ricordata anche specificamente l'attività di imbottigliamento acque, direttamente legata alla risorsa idrica ed alla sua qualità.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso industriale. Immissione in ambiente sostanze microcinquinanti.
Consumi idrici per uso industriale. Carichi industriali di inquinanti di nutrienti e microinquinanti. Produzione di rifiuti
Livelli idrometrici. Potenza acquiferi. Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Numero di industrie sul territorio e loro tipologia. Numero di addetti.
TERZIARIO INCLUSO TURISMO La principale componente di questo elemento, per gli aspetti di pertinenza del Piano, è rappresentata dal turismo, in relazione ai consumi idrici per uso umano.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso turistico. Immissione in ambiente sostanze nutrienti e microcinquinanti.
Consumi idrici per uso turistico. Carichi di inquinanti di nutrienti e microinquinanti. Produzione di rifiuti.
Livelli idrometrici. Potenza acquiferi. Tasso turisticità
ENERGIA
Il panorama energetico relativo al bacino scolante della Laguna di Venezia, comprendendo l’intera Provincia di Venezia e parte della provincia di Padova, Vicenza e Treviso, non è stimabile senza un’approfondito studio ad hoc. Per quantificare, o meglio, per definire il bilancio energetico di un’area non perfettamente circoscritta da uno o più confini provinciali, si dovrebbero innanzitutto calcolare i flussi energetici dei comuni di riferimento (siano essi di combustibili, termici o elettrici), con un’attenzione particolare alle maggiori aree energivore del bacino scolante. Allo stato attuale l’unica stima attendibile riguarda i dati di bilancio energetico della provincia di Venezia, elaborati dal Centro IDEAS dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nell’area in esame la presenza di diversi impianti di produzione di energia elettrica e termica, ubicati in una delle maggiori aree industriali del Nord Italia ha portato al la stima dei consumi totali provinciali (combustibili ed elettrici comprensivi dei valori per la produzione di energia elettrica) a 4151 kTEP (migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio). La produzione di energia elettrica, dipendente dalla domanda elettrica nazionale, supera i 1990 kTEP (al 2007), contabilizzata a livello provinciale sebbene immessa in rete elettrica nazionale. Il contributo offerto dalle fonti energetiche rinnovabili alla quota di produzione della provincia di Venezia risulta alquanto modesto (meno dello 0,3%), si auspica quindi un suo incremento.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per produzione di energia.
Consumi idrici finalizzati alla produzione di energia.
Livelli idrometrici. Potenza acquiferi.
Numero di aziende che producono energia
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… Nel territorio della sub-unità sono presenti attività di pesca, di molluschicoltura, di vallicoltura Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia
Carichi di nutrienti e microinquinanti.
Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione
Concentrazioni di nutrienti, microinquinanti e parametri microbiologici per specifica destinazione d'uso.
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.4: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_VENEZIA INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
d'uso.
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI
L’Atlante ricognitivo degli ambiti di paesaggio, allegato e parte integrante del Piano adottato, individua trentanove ambiti di paesaggio, cui sono dedicate altrettante schede con una funzione di strumento conoscitivo e propositivo per la redazione del PTRC stesso e per l’integrazione del paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio. Il sottodistretto oggetto di questo studio ricade principalmente nei seguenti ambiti di paesaggio: • n. 21 - Alta Pianura tra Brenta e Piave; • n. 22 - Fascia delle risorgive tra Brenta e Piave; • n. 26 - Pianure del Sandonatese e Portogruaresen; • n. 27 - Pianura Agropolitana Centrale; • n. 28 - Pianura Centuriata; • n. 31 - Laguna di Venezia; • n. 32 - Bassa Pianura tra il Brenta e l’Adige
Presenza di aree di elevato pregio naturalistico e paesaggistico inserite in un contesto altamente urbanizzato e antropizzato
Trasformazione degli ambiti naturali e storico - culturali
Perdita di diversità paesistica
Estensione delle aree degli ambiti di paesaggio
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio della sub-unità (bacino 04) è da evidenziare la presenza del centro storico di Venezia - patrimonio dell'umanità UNESCO - e degli altri centri lagunari. Tutto il territorio della subunità ricade in un'area di elevatissimo interesse storico, artistico e culturale.
NI NI NI NI NI
SALUTE SALUTE UMANA Non sono presenti per l'area elementi epidemiologici che consentano di stabilire un legame tra la qualità e quantità d'acqua disponibile per la popolazione e la salute umana. Allo stato delle conoscenze non sussistono problematiche. In generale si può ipotizzare un certo grado di rischio relativo alla presenza di sostanze microinquinanti negli alimenti.
Presenza di sostanze microinquinanti nell'ambiente
Carichi inquinanti Rischio per la salute umana
Percentuale di popolazione esposta a sostanze pericolose
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
L’ultimo censimento sulla popolazione realizzata per l’ISTAT nel 2001 ha stimato la popolazione residente nel Bacino Scolante in circa 1.019.000 abitanti, senza considerare però la popolazione fluttuante. Questo valore evidenzia un aumento di circa il 2% rispetto all’anno 1995 (1.000.000 abitanti, ISTAT).Il territorio del Comune di Venezia è prevalentemente interessato da un turismo legato all’attrazione e-sercitata dal Centro Storico, accanto al quale è presente un turismo balneare fortemente stagionale. presenze registrato nel 2005 (presenze totali pari a 7.670.433 unità)
Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per soddisfare le utenze e immissione nell'ambiente di sostanze nutrienti e microinquinanti
Consumi idrici e carichi di inquinanti di nutrienti e microinquinanti.
Livelli idrometrici. Potenza acquiferi. Rischio per l'ecosistema; rischio per la salute umana.
Densità e tipologia della popolazione residente (stanziale, pensolare, ecc)
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.5 Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SILE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni dell'ozono, del particolato PM10 e del benzo(a)pirene. Con riferimento all'ozono, l'obiettivo a lungo termine per la salute umana relativo a questo parametro è superato a Treviso. Relativamente ai dati di PM10, le concentrazioni medie superano il valore limite giornaliero a Treviso. I livelli di benzo(a)pirene raggiungono senza superarlo il valore obiettivo a Treviso. La Carta della qualità dell'aria redatta nell'ambito del Piano territoriale regionale di coordinamento, che ne rappresenta lo stato relativo tra tutti i comuni del Veneto, attribuisce un insufficiente stato della qualità dell'aria alla città di Treviso con la relativa cintura urbana (Paese, Casier e Villorba) ed alla città di Montebelluna.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse
ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
frequenza degli eventi estremi
variazione delle temperature, variazione delle precipitazioni
portata dei corsi d'acqua, livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA Con riferimento al sistema della risorsa idrica superficiale, gli utilizzi idrici di gran lunga prevalenti nel bacino del Sile sono quello idroelettrico (con una portata totale utilizzata che si aggira attorno a 150 mc/s); non trascurabile l'utilizzo ittiogenico ed irriguo, per una portata di circa 12 mc/s, nonchè l'uso industriale, per una portata superiore a 15 mc/s
Nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Non sono sufficienti le conoscenze disponibili sulle problematiche relative al bilancio idrico. Persiste un utilizzo non razionale della risorsa idrica che dovrebbe essere ottimizzata razionalizzando i prelievi da destinare ai diversi usi. Si possono verificare difficoltà a garantire la portata di deflusso minimo vitale. La progressiva riduzione della risorsa idrica rende necessario individuare aree che possano essere destinate all'incremento della capacità di invaso. Necessita la ristrutturazione del sistema della rete minore anche per incrementare la capacità di invaso del sistema.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); frammentazione degli habitat (all'importanza del fiume Sile come core areas e corridoio ecologico si contrappongono l'interruzione delle sue sponde naturali, la presenza di numerose centrali elettriche (vedi ad esempoio la centrale di Silea) che ne sbarrano completamente il flusso, creando una barriera ai flussi ittici e un basso indice di qualità delle acque; l'indice biotico esteso, infatti, evidenzia una progressiva regressione dello stato qualitativo avvicinandosi a Treviso).
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici
portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Il Sile è un corso d'acqua di risorgiva. Attualmente si osserva un generale abbassamento del livello della falda freatica di alta pianura con conseguente riduzione delle portate alle risorgive. Poiché è riconosciuto lo stretto collegamento tra la portata fluente nell'alveo del Piave e del Brenta quali fattori dominanti dell'alimentazione dell'acquifero freatico indifferenziato, ogni intervento volto a ridurre le dispersioni naturali del Piave e del Brenta nei tratti d'alveo disperdenti dopo l'uscita dai bacini montani, produce effetti negativi sul livello della falda freatica e conseguentemente sulla portata dei corsi d'acqua di risorgiva. FALDE ARTESIANE: In corrispondenza all'area dei fontanili, in profondità, si determina il sistema delle falde in pressione della pianura. In generale è stato registrato un abbassamento dei livelli piezometrici delle falde in pressione. E' un problema molto delicato perchè la parte meridionale del bacino è prossima ad importanti derivazioni a scopo acquedottistico. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono però ancora essere ulteriorimente approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE. L'abbassamento del livello della falda freatica ospitata nelle conoidi del Piave e del Brenta determina una riduzione della portata di risorgiva che alimenta il Sile.
Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
volumi emunti livelli freatici, carichi piezometrici
riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
Nel bacino del Sile alla rete idrografica naturale si sovrappone una estesa rete di canali artificiali di scolo e irrigazione con molti punti di connessione con la rete idrografica naturale. Tale sistema drena il territorio. L'influenza dei canali artificiali è rilevante perché può modificare le portate proprie del fiume. In particolare vanno ricordate le aree di bonifica che a valle di Portegrandi recapitano le loro acque nel Sile grazie ad una serie di impianti idrovori. Tuttavia non si rilevano particolari problematiche dal punto di vista quantitativo relative al rapporto fiume - falda. Il sistema idrogeologico del bacino a monte del Sile è alimentato principalmente dalle dispersioni del Piave; un contributo alla ricarica della falda è anche dovuto all'apporto irriguo e alle precipitazioni atmosferiche. Il Sile è un fiume di risorgiva, pertanto le sue acque traggono origine dalle acque sotterranee presenti nel bacino a monte, che è costituito da un materasso alluvionale ghiaioso e da un acquifero freatico indifferenziato. Il materasso alluvionale ghiaioso, verso valle, appunto nella zona delle risorgive, è interrotto da materiali impermeabili; pertanto le acque sotterranee vengono a giorno originando il fiume Sile nonché altri corsi d'acqua di risorgiva.
NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: Nell'area di ricarica del bacino (acquifero indifferenziato), sono presenti concentrazioni di nitrati superiori a 50 mg/l nei pozzi di monitoraggio ubicati nei comuni di Paese, Vedelago, Villorba e Volpago del Montello e concentrazioni di fitosanitari al di sopra dei limiti nei comuni di paese e Vedelago.Tali concentrazioni sono spiegabili con la presenza di estese aree coltivate a mais, coltura molto esigente dal punto di vista dei nitrati. Le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, nel bacino del Sile, corrispondono ai territori comunali (in tutto o in parte) di Arcade, Breda di Piave, Carbonera, Istrana, Maserada sul Piave, Montebelluna, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Povegliano, Quinto di Treviso, Spresiano, Trevignano, Treviso, Vedelago, Villorba, Volpago del Montello. Sono state definite, in quanto zone di alta pianura, dalla DCR n. 62 del 17/5/2006 e, insieme ad altre zone vulnerabili, dalle norme in regime di salvaguardia del Piano di Tutela delle Acque (DGR n. 2267 del 24/7/2007). INQUINAMENTO PUNTIFORME: La presenza di scarichi puntiformi nelle acque superficiali, descritta qui sotto, può interessare anche le acque sotterranee a motivo dell'elevata permeabilità del sottosuolo, specie nella parte alta del bacino. Non va trascurato anche l'impatto di discariche progettate e costruite prima dell'entrata in vigore delle norme sulle discariche finalizzate alla protezione del suolo e delle acque sotterranee, discariche che pertanto per molti anni hanno rilasciato nel sottosuolo inquinanti in concentrazioni elevate, registrate da pozzi spia presenti immediatamente a valle. Si evidenziano casi di inquinamento da fitofarmaci presenti in concentrazioni particolarmente elevate in un pozzo. Nell'area di ricarica del bacino sono presenti alcuni superamenti per quanto riguarda i solventi organo-alogenati (Arcade e Villorba). IDRODINAMICA DELLA FALDA: Il bacino di alimentazione del fiume Sile è costituito da un'area nel cui sottosuolo vi è un acquifero freatico indifferenziato contenuto in un potente materasso alluvionale ghiaioso. Il materasso alluvionale ghiaioso, verso valle, appunto nella zona delle risorgive, è interrotto da materiali impermeabili; pertanto le acque sotterranee vengono a giorno originando il fiume Sile nonché altri corsi d'acqua di risorgiva. VULNERABILITA: Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: La media pianura, nel bacino del Sile, è formata da ghiaie e sabbie con digitazioni limose e argillose le quali diventano sempre più frequenti da monte a valle; è caratterizzata da una serie di falde sovrapposte, di cui la prima è generalmente libera e quelle sottostanti in pressione. Il sistema della falde in pressione è collegato, verso monte, alla grande falda freatica.
Elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi, inquinamento diffuso e puntiforme nelle acque sotterranee, elevata interconnessione tra le falde
SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico
volumi emunti ad uso potabile
concentrazione di nitrati
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI INQUINAMENTO DIFFUSO: Il Sile è un fiume di risorgiva, pertanto le sue acque traggono origine dalle acque sotterranee presenti nel bacino a monte. Tale bacino, il cui sottosuolo è costituito da un materasso alluvionale ghiaioso che ospita un acquifero freatico indifferenziato, è interessato da estese coltivazioni, fra cui coltivazioni di mais, coltura molto esigente dal punto di vista dell'azoto. Pertanto si ritrovano elevate concentrazioni di nitrato nelle acque del Sile, specialmente in prossimità delle
Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale sufficiente, rischio di
Rapporto tra abitanti equivalenti
BOD,COD, carico di nutrienti, IBE
variazione di BOD, variazione di COD,
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.5 Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SILE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
sorgenti, dette concentrazioni diminuiscono lungo l'asta per effetto dell'autodepurazione operata dal fiume. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Gli scarichi di acque reflue urbane della città di Treviso, depurati ma non del tutto mediante il depuratore di S. Antonino (50.000 AE), esercitano un impatto sul tratto centrale del fiume Sile. Si segnala la presenza del depuratore di Paese (45.000 AE), del depuratore di Montebelluna - S. Gaetano (30.000 AE) e del depuratore di Carbonera (40.000 AE). QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del Sile, determinato con i criteri del D.Lgs. 152/99, mostra una moderata criticità nel tratto medio-basso del Sile, da Casier alla foce, dove lo stato ambientale è talora sufficiente, talora buono, ora in una stazione di monitoraggio e ora in un'altra. L'affluente fiume Botteniga presenta uno stato ambientale sufficiente nella maggior parte degli ultimi anni. Gli affluenti Storga e Melma mostrano uno stato ambientale oscillante tra sufficiente e buono, attestandosi comunque su buono nel 2006 e 2007; gli affluenti Limbraga e Musestre presentano un più netto miglioramento della qualità ambientale con stato di buono dal 2004 in poi.
inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)
collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali
variazione del carico di nutrienti, IBE
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non presenti. NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Nelle zone costiere si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla diminuzione della risorsa idrica nel bacino a causa delle derivazioni e dei continui emungimenti dai corsi d'acqua e dalle falde per soddisfare i diversi usi. Questo causa l'aggravamento del problema dell’ingressione del mare nella falda e della risalita del cuneo salino. In particolare l’avanzamento del cuneo salino, all’interno degli alvei fluviali in poche decine di anni si è quintuplicato.
Risalita cuneo salino, fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici, aumento del tenore di salinità dei suoli
volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue) (consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Sile interessano la zona di Cavallino-Treporti. Per quanto riguarda la balneazione, non presentano particolari criticità, a parte ovviamente la zona immediatamente limitrofa alla foce del Sile che è vietata alla balneazione. Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Sile presenta valori generalmente buoni.
NI NI NI NI NI
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE
Il bacino del Sile comprende il capoluogo provinciale di Treviso; ulteriore centri significativi sono gli abitati di Montebelluna e di Jesolo. Per quanto riguarda il consumo di suolo si stima che circa un quinto del territorio provinciale di Treviso nel suo complesso sia stato utilizzato in modo irreversibile per urbanizzazioni ed altri usi non concessi per il sistema agroforestale. Va poi considerata la presenza di numerose aree degradate e in particolare di cave, che nella percezione della popolazione, costituiscono uno dei problemi più rilevanti del territorio. Nel veneziano l'incrocio dei dati del Censimento 2001 relativi a popolazione, abitazioni e territorio agricolo consente di evidenziare, per l'area in esame, il fenomeno della diffusione dei caratteri urbani nella campagna: la popolazione continua ad addensarsi nei centri: tra il 1991 ed il 2001 sono diminuite le località classificate come case sparse e la popolazione si è maggiormente orientata verso i centri, oppure non si è mai mossa ed il centro si è ampliato fino a ricomprendere aree precedentemente non classificate come tali. Diverse le infrastrrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano o potranno interessare in modo significativo il territorio: l'autostrada A4 Venezia-Trieste, la viabilità principale Veneto Orientale, la superstrada Pedemontana Veneta, l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
Densità della popolazione residente (abitanti/Kmq)
distribuzione percentuale dell'uso del suolo (agricolo, urbanizzato, naturale)
grado di frammentazione habitat
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND ND ND ND ND ND
USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incremento dei territori modellati artificialmente (circa il 5,8%) a scapito dei terreni agricoli. ND ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 3 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.
Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali
tipo di impresa, numero dei siti contaminati, sostanze potenzialmente contaminanti
numero di imprese a rischio di incidente rilevante
dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nell'ambito del bacino risultano presenti n. 7 aree SIC/ZPS. NI NI NI NI
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
Nell'ambito del bacino è presente il Parco naturale regionale del fiume Sile, istituito con L.R. 8/1991; è inoltre presente l'area di tutela paesaggistica di interesse regionale soggette a competenza degli enti locali denominata "Fontane bianche di Lancenigo". Il fiume Sile costituisce il naturale corridoio ecologico tra la zona occidentale e quella orientale della Provincia di Treviso, a Sud della città. Alla sua importanza come "core areas" e corridoio ecologico si contrappongono però l'interruzione delle sue sponde naturali, la presenza di numerose centrali elettriche (vedi ad esempoio la centrale di Silea) che ne sbarrano completamente il flusso, creando una barriera ai flussi ittici e un basso indice di qualità delle acque; l'indice biotico esteso, infatti, evidenzia una progressiva regressione dello stato qualitativo avvicinandosi a Treviso.
NI NI NI NI
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
Nella provincia di Treviso la dimensione media aziendale è disomogenea è mediamente modesta rispetto al dato regionale. Nell'area di Treviso si osservano prevalentemente allevamenti avicoli e suini, nell'area di Montebelluna prevalentemente allevamenti di conigli. Con riguardo all'attività agronomica, aumentano coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci in agricoltura con conseguente notevole impoverimento della flora spontanea della vegetazione commensale delle colture agrarie; affermazione della monocultura intensiva a mais e soia, che comporta la scomparsa di tradizionali tecniche agronomiche, nonchè la rarefazione delle originarie connotazione dei paesaggi agrari del luogo; la coltivazione intensiva del mais ha modificato certe tradizioni culturali (rotazioni) che un tempo erano la regola delle aziende agrarie a conduzione familiare, favorendo la monocultura, lo sviluppo della meccanizzazione agraria, l'impiego di erbicidi e l'eleiminazione delle siepi.
Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee (lo spargimento liquami può costituire una fonte rilevante di sostanza organica nelle acque superficiali. Ciò in particolare per la capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali moderatamente bassa di parte del territorio nei confronti delle acque superficiali. Inoltre parte del territorio è non adatta allo spandimento dei liquami zootecnici in agricoltura. Parte dei suoli di pianura del territorio hanno bassa capacità protettiva nei confronti delle acque profonde).
Bilancio di nutrienti nel suolo (input output dei nutrienti), quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.
SAU,n° aziende agricole, superficie aziende agricole bio
BOD, COD, concentrazione di fitosanitari, carico di nutrienti; numero di superamenti dei parametri di legge in materia di potabilità
INDUSTRIE Si evidenza la presenza di numerose aree industriali, diffuse in maniera capillare e disorganica su tutto il territorio; alcune di queste aree non hanno collegamenti fognari, sono realizzate in zone a rischio idraulico, in prossimità di zone residenziali e non sono servite da idonei collegamenti infrastrutturali. La configurazione di talune aree industriali sta subendo un processo di trasformazione da attività produttive verso attività di servizio (vedi alcune aree industriali a Treviso, nei comuni contermini e a Montebelluna).
Rischio di inquinamento del suolo e delle acque sotterranee. conc inquinanti x
tip.
Impianti a rischio di incidente rilevante (siti “Seveso”)
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli pesanti, inquinanti sito-specifici
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
15 di 38
Allegato 5.5 Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SILE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
Va evidenziata la presenza, nell'ambito del territorio del bacino, dell'abitato di Jesolo, importante centro di destinazione balneare della costa veneziana. Il centro balneare è in grado di ospitare, durante la stagione turistica, un numero di abitanti stimato in 120.000 unità, pari cioè a cinque volte i residenti; va anche segnalato che l'economia turistica della cosa veneziana si stà attualmente evolvendo attraverso un processo di integrazione tra il prodotto balneare puro e semplice e l'entroterra che si esprime mediante l'ideazione di itinerari tematici rivolti ai consumi espressi dal turismo enogastronomico, da quello culturale diffuso, da quello naturalistico e da quello ecoturistico.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica.
aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti
numero di presenze turistiche, arrivi
TRIX, balneabilità
ENERGIA
L'energia elettrica consumata nel bacino è prodotta quasi esclusivamente al di fuori del territorio. Il consumo di energia elettrica è cresciuto negli anni molto rapidamente ed il settore industriale continua ad essere il principale utilizzatore di questa fonte (60%); solo il settore agricolo ha ormai assunto un ruolo marginale nel consumo di energia elettrica a causa del ridimensionamento dell'intero comparto produttivo. Lungo il fiume Sile dalla foce alla sorgente si hanno 5 centrali idroelettriche: una a Quinto di Treviso, tre a Treviso ed una a Silea per un totale di 3.087 kW di potenza installata. Il sistema irriguio del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba e del Consorzio Piavesella di Nervesa presenta oltre 30 piccole centrali ad acqua fluente con una potenza installata totale di oltre 5000 kW.
Frammentazione degli habitat numero degli impianti
numero degli impianti e potenza istallata
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, frammentazione degli habitat
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI
ETC… Nel bacino del Sile sono diffuse le attività ittiogeniche (utilizzo della risorsa idrica globale dell'ordine di 20 mc/s).
Potenzialmente critico per la qualità dell'acqua in relazione allo scarico di nutrienti dovuto all'attività di itticoltura.
consistenza degli allevamenti ittici
numero degli impianti ittici carico dei nutrienti
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI
Nell'area urbanizzata a sud di Treviso, il fiume Sile non solo costituisce l'elemento di raccordo tra gli insediamenti ma è all'origine degli episodi di maggiore interesse architettonico. Si tratta di complessi produttivi abbandonati e più di frequente di ville patrizie e parchi situati sulle rive e nelle immediate vicinanze: un patrimonio dimezzato dal degrado e dai modi della crescita recente ma che rimane a testimoniare l'importanza del Sile nella topografia sei-settecentesca dei luoghi di villeggiatura. Nella zona costiera si ritrovano anche degli elementi naturali, tra cui macchie boscate, residui costieri, dune e valli lagunari mentre il territorio agrario è caratterrizzato dal paesaggio intensivo della bonifica.
NI NI NI NI
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
Tra i tracciati storici si evidenzia la presenza del Terraglio, elemento importante per la presenza di ville e giardini storici. Nel territorio vi sono dei siti archeologici di notevole importanza, tra cui Jesolo. NI NI NI NI
SALUTE SALUTE UMANA
Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
La popolazione residente all'interno del bacino del Sile è stimata, alla data del 1° gennaio 2008, pari a circa 358.000 abitanti, con un incremento, rispetto ai dati del censimento 1991, di oltre 52.000 unità (in particolare le aree di Treviso e Montebelluno hanno registrato un trend di crescita in 20 anni di circa il 16%). L'incremento della popolazione è dunque notevole, essendo pari ad un tasso annuo di 10 unità ogni mille abitanti. Va poi considerata la presenza, sulla costa, delll'abitato di Jesolo, importante centro turistico-balneare di circa 24.000 residenti ma che, durante il periodo estivo, puà presentare un numero di abitanti fluttuanti superiore a 120.000 unità.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
Densità della popolazione
residente (ab/kmq)
popolazione volumi prelevati
BOD, COD, carico nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.6: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIAVE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni dell'ozono e del benzo(a)pirene. Con riferimento all'ozono, l'obiettivo a lungo termine per la salute umana relativo a questo parametro è superato a Passo Valles, Pieve d'Alpago, Belluno e Feltre. I livelli di benzo(a)pirene superano il valore obiettivo a Belluno e Feltre. Il PRTA della Regione del Veneto individua come zona da risanare le aree industriale del distretto del mobile del Quartier del Piave. In particolare per i Comuni di Moriago della Battaglia, Sernaglia della Battaglia, Pieve di Soligo e Ormelle in cui la stima della densità emissiva comunale del solo inquinante COV (=Composti Organici Volatili) è superiore a 4 t/a/Kmq
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse
ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
frequenza degli eventi estremi
variazione delle temperature, variazione delle precipitazioni, quantità e durata manto nevoso
livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA
Il bacino del fiume Piave presenta una condizione di sfruttamento idrico assai elevato; nel bacino montano esiste un articolato sistema di derivazioni idroelettriche (per una portata totale assentita di circa 340 mc/s) che interessa non solo l'asta principale ma anche buona parte degli affluenti. Nell'ambito di questo sistema sono stati peraltro realizzati numerosi serbatoi destinati alla regolazione regionale o giornaliera delle acque prelevate; presso la traversa di Soverzene una consistente quota di portata del fiume Piave viene avviata al sistema idroelettrico del Fadalto e da qui in parte restiuita nello stesso Piave, presso Nervesa della Battaglia, ed in parte dirottata al contiguo bacino del Livenza; nel medio tratto del fiume Piave vanno poi considerate le grandi derivazioni irrigue operate dai locali consorzi irrigui (Consorzio Pedemontano Brentella di Pederobba, Consorzio Destra Piave); la somma delle portate prelevate dai consorzi e di quella dirottata nel Livenza sfiora, nel periodo di massimo consumo, i 100 mc/s.
Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. volume derivato, livello idrometrico degli invasi
portata del corso d'acqua
BOD, COD, carico nutrienti
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Forte conflittualità nella gestione e nell'utilizzo della risorsa idrica. Questa conflittualità tra usi irrigui, industriali e ricreativi ed ambientali rende estremamente problematico riuscire ad assicurare contemporanemanete la portata di rispetto e le idroresigenze irrigue ed idroelettriche, con conseguenti ripercussioni sulla gestione dei principali invasi artificiali (in particolar modo i serbatoi del Mis, di S. Croce e di Pieve di Cadore). Si è assistito ad una importante risalita del cuneo salino che può compromettere l’utilizzazione delle acque di prima falda nei territori limitrofi. Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere. Da registrare il problema del progressivo interrimento dei serbatoi (si stima un interrimento medio annuo, per il totale dei serbatoi esistenti, di circa 1.500.000 mc) e della conseguente graduale riduzione della capacità utile di invaso.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici
portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Abbassamento generalizzato della falda freatica con punte anche di 3-4 m (periodo di misura 1930-1998 - Servizio Idrografico). FALDE ARTESIANE: Abbassamento del livello piezometrico di 1-3 m (1950-1998) registrato in alcuni pozzi artesiani, causato probabilmente dal crescente sfruttamento delle acque profonde. RISORGIVE: Progressiva diminuzione delle aree di risorgiva causata dall'eccessivo sfruttamento degli acquiferi sotterranei. Diminuzione delle portate dei fiumi alimentati dalle risorgive.
Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
volumi emunti livelli freatici, carichi piezometrici
riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Attualmente lo stato morfologico del Piave non presenta stati di sovralluvionamento. Si sono notati elementi morfologici che stanno ad indicare l'innescarsi del processo di incisione dell'alveo. In tale contesto vanno preservati i naturali processi di scambio fiume - falda nel tratto che va da Nervesa della Battaglia a Zenson di Piave. Il tratto disperdente va da Nervesa della Battaglia alle Grave di Papadopoli (13 km). La falda freatica in questa zona è in stretto rapporto con il fiume Piave.
Rischio di alterazione dei processi di scambio fiume-falda per effetto degli interventi antropici.
volumi di inerti estratto dall'alveo
monitoraggi ad hoc
monitoraggi ad hoc
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO:In base ai monitoraggi effettuati dall'ARPAV, tra il 2005 ed il 2007 la concentrazione di nitrati è risultata sempre inferiore a 25 mg/l. Nella porzione della fascia delle risorgive, le falde confinate possono presentare concentrazioni al di sopra del limite per quanto riguarda il manganese, di origine naturale. Le zone vulnerabili del bacino del Piave sono costituite dai territori comunali (in tutto o in parte) di Maserada sul Piave, Cimadolmo, Spresiano, Nervesa della Battaglia, Ponte di Piave, Ormelle, Breda di Piave. INQUINAMENTO PUNTIFORME: In base ai monitoraggi effettuati dall'ARPAV, tra il 2005 ed il 2007 (2008 per le sorgenti montane), non si riscontrano superamenti dei parametri dovuti a cause di origine antropica. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA: Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi e nell'area montana. La situazione appare particolarmente delicata dato che in questa zona sorgono alcune delle più importanti aree industriali del Veneto e si svolge un’intensa attività agro-zootecnica. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza di numerosi pozzi in tutto il bacino, ad elevata profondità soprattutto a valle della linea superiore delle risorgive, dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (profondità e posizione dei filtri).
Scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi e nell'area montana, elevata interconnessione tra le falde.
SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico
volumi emunti ad uso potabile
concentrazione di nitrati
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: Il tratto di alta pianura risulta essere inquinato a causa dell'intensa distribuzione nella zona pedemontana di allevamenti zootecnici. Il maggior apporto inquinante è determinato da ammoniaca, E.coli e nitrati.Da verificare in area montana l'impatto generato dagli innevamenti artificiali. INQUINAMENTO PUNTUALE: Le principali fonti di inquinamento di tipo industriale sono localizzate nei bacini del Cordevole e del medio Piave. Sono presenti alcuni impianti di depurazione rilevanti, come il depuratore di Feltre (>100.000 AE) con scarico nel torrente Sonna, il depuratore di Belluno (27.000 AE) con scarico nel Piave, il depuratore di Cortina (18.500 AE) con scarico nel torrente Boite e quello di Auronzo (17.500 AE) con scarico nel torrente Ansiei. Nella parte montana del bacino vi è un carico civile maggiore nei periodi di maggiore affluenza turistica. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: La qualità dell'ambiente fluviale è risultata scarsa nel tratto corrispondente a Lozzo di Cadore e sufficiente in corrispondenza di Santo Stefano di Cadore, a motivo soprattutto delle caratteristiche della comunità di macroinvertabrati. La qualità dell'ambiente fluviale in corrispondenza dell'abitato di Ponte di Piave risulta sufficiente; nel tratto terminale risulta a volte sufficiente, a volte scarsa, sempre determinata dalle caratteristiche della comunità di macroinvertebrati. Il torrente Sonna presenta uno stato ambientale sufficiente, con scadimento della qualità in termini di E.coli, ammoniaca, nitrati e a causa della comunità di macroinvertebrati.A causa delle portate d'acqua dolce molto basse, il cuneo salino penetra regolarmente fino a Zenson di Piave. Da approfondire gli effetti dell'intrusione salina nelle acque di falda.
Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente. , rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).
rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali, volume emunto
BOD,COD, carico di nutrienti, IBE, metalli pesanti, intrusione salina
variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE, variazione dei metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED Presenza di sostanze organiche e nutrienti nei laghi di Santa Maria, Lago e Centro Cadore e Alleghe che causano deossigenazione delle acque e l'aumento della produttività Situazioni localizzate di qualità dell'ambiente Rapporto tra SAL numero di
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.6: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIAVE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
INVASI algale con fenomeni di eutrofizzazione, ed una qualità ambientale generalmente sufficiente e talora scadente. Il lago di S. Caterina e il lago di Misurina presentano invece uno stato buono. Và sottolineata la concentrazione di mercurio nel laghi di Centro Cadore, Mis e Santa Croce, l'alta concentrazione di nichel, azoto e ferro nel lago di Santa Croce e l'alta concentrazione di zinco e piombo nel laghi di Centro Cadore.
lacuale scarsa o sufficiente duvuta a fenomeni di eutrofia e a presenza di metalli.
abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero degli scarichi industriali
superamenti dei parametri di legge in materia di balneabilità
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE
La qualità delle acque fluviali in prossimità della foce del Piave risulta condizionata dal fenomeno di risalita del cuneo salino, soprattutto durante la stagione estiva, che può risalire fino a Zenson di Piave, risultando gravemente pregiudizievole per i locali utilizzi irrigui. Risalita cuneo salino ND ND ND
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Piave presenta valori buoni. Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Piave, per quanto riguarda la balneazione non presentano particolari criticità, a parte la zona immediatamente limitrofa alla foce del Piave dove, come per tutte le zone costiere immediatamente limitrofe alle foci dei fiumi, è vietata alla balneazione.
NI NI NI NI NI
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE
Nel settore montano del bacino la superficie complessiva occupata dalle aree urbane (fabbricati civili abitativi e dalle infrastrutture connesse) è circa l'1,5% del territorio totale mentre le aree industriali e artigianali sono circa lo 0,3%. Questi dati vanno letti a fronte di una superficie agricola utilizzata pari a 52.230 ettari e a una copertura forestale di 146.000 ettari che rappresenta circa il 40% del bacino montano. La val Belluna è caratterizzata oggi dalla fitta maglia insediativa che conta circa 300 piccoli centri cui si aggiungono le ville storiche con gli annessi, circa 200, la metà delle quali in posizione isolata, l'orografia accidentata ed il clima alpino hanno condizionato la distribuzione degli insediamenti disposi per fasce altimetriche: a mezza costa sul versante settentrionale, sulla sommità dei rilievi morenici nella zona mediana, sui primi terrazzamenti prealpini, sul declivio meridionale. Lo sviluppo recente degli abitati contraddice questo sistema insediativo storico, attestandosi preferibilmente lungo le due vie di comunicazione del fondovalle, in destra e sinistra Piave.
NI NI NI NI NI
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Nel bacino montano la tipologia dello sviluppo industriale è avvenuto principalmente negli anni '70 con attività principalmente a limitato impatto sul suolo. Da questo quadro si discostano aree industriali quali l'ex Faesite, in Comune di Longarone, e l'ex Indel in Comune di Ospitale di Cadore. Con l'applicazione in provincia di Belluno inizialmente del DM 471/99, poi del D.L. 152/06 sono state avviate e in molti casi concluse, numerose attività di bonifica legate principalmente a sversamenti di idrocarburi di modesta entità con contaminazione di porzioni di territorio molto ridotte.
NI NI NI NI
USO SUOLO Nella provincia di Belluno prevalentemente montuoso e con bassa attività agricola (solo il 4,1% delle aziende agricole venete ha sede nella provincia di Belluno). L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, una sostanziale invarianza dei terreni modellati artificialmente (l'incremento è solo dello 0,7%) e dei terreni agricoli.
ND ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 2 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.
Rischio di inquinamento del suolo, delle acque superficiali e sotterranee.
tipo di impresa, n siti contaminati
n di imprese a rischio di incidente rilevante
dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nel bacino del Piave si riscontra la presenza di 44 aree SIC/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica. NI NI NI
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nel bacino del Piave si riscontra la presenza di un Parco Nazionale ("Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi"), di un Parco Regionale, undici Riserve Naturali Statali e due Riserve Naturali Regionali. Il Piave costituisce un elemento fondamentale sia come area sia come area sia come corridoio ecologico di primo livello per la provincia di Treviso, vista la richhezza faunistica, ecologica e la qualità delle sue acque; presenta tuttavia due elementi di criticità legati uno alla presenza di una interruzione dell'asta fluviale in prossimità dell'abitato di Nervesa della Battaglia, l'altro al ridotto flusso d'acqua che in taluni periodi è inferiore al deflusso minimo vitale.
Nei corpi idrici interni alle aree parco possono sussistere vincoli alla fruizione della risorsa idrica che ne condizionano l'eventuale inserimento in un quadro gestionale a scala di bacino.
NI NI NI
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Il comparto agricolo, in sostanziale coerenza con una tendenza evolutiva ormai consolidata a livello nazionale, accusa una contrazione nel settore montano. La contrazione delle unità produttive registrata nell'ultimo decennio è stata piuttosto rilevante (-38%). La diminuzione della superficie utilizzata è stata invece più contenuta (-4,2%). la ripartizione della superficie utilizzata rispecchia le caratteristiche morfologiche del territorio; infatti, solo il 9,8% è investito a seminativi a fronte di un quasi 90% occupato da prati permanenti e pascoli
Elevati prelievi per usi irrigui. SAU , superfici coltivate per tipologia di coltura
volumi derivati
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi
INDUSTRIE Nel bacino montano, l'attività manifatturiera è piuttosto contenuta rispetto alla struttura produttiva totale ( circa il 15%); nell'ambito delle attività manifatturiere l'artigianato ha un peso rilevante nell'industria del legno e della produzione dei mobili, nell'occhialeria e nell'industria alimentare. NI NI NI NI
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
Il bacino montano del Piave, e segnatamente l'area dell'Ampezzano, del Cadore, dello Zoldano e del Comelico, rappresentano ambiti a forte vocazione turistica e pertanto sono soggetti, nel periodo estivo ed invernale, a significative fluttuazioni della presenza antropica che possono incidere, talora in misura significativa, sulla qualità delle acque superficiali (dimensionamento dei depuratori civili) e sullo sfruttamento della risorsa idrica. Il turismo montano può indurre localmente utilizzo degli specchi acquei (serbatoi idroelettrici) non sempre pienamente coerenti con le finalità di produzione idroelettrica e di alimentazione irrigua degli stessi. L'area del sandonatese si caratterizza tra il 1991 ed il 2001 come bacino economicamente dinamico, sia perché specializzato nei settori che hanno avuto più domanda tra il 1991 ed il 2001 (in particolare nelle costruzioni, alberghi e ristoranti, e nelle attività immobiliari, informatica e ricerca, vale a dire nei settori del terziario avanzato) sia per una capacità territoriale migliore.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica.
aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti
numero di presenze turistiche, arrivi
numero di superamenti dei parametri di legge in materia di balneabilità, SAL, TRIX
ENERGIA Il bacino montano del Piave si caratterizza per la presenza, soprattutto nell'area montana, di un articolato sistema di centrali di produzione idroelettrica, organizzato attraverso un insieme interconnesso di impianti realizzate dalla SADE dopo il secondo conflitto industriale; anche sulla rete irrigua del medio bacino insistono numerose centrali ad acqua fluente. Va evidenziato il fenomeno di notevole incremento, negli ultimi anni, delle istanze di derivazione idroelettrica nelle aree montane non ancora sfruttate che potrebbero costituire pregiudizio all'assetto quali-quantitativo della risorsa idrica superficiale
Scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica, frammentazione degli habitat.
altezza dell'invaso
numero impianti idroelettrici e è potenza installata
variazione stagionale altezza dell'invaso (impatto
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.6: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIAVE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
paesaggio), frammentazione degli habitat
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Le tratte fluviali classificate idonee alla vita dei pesci sono ventinove. Va poi richiamato, come già messo in evidenza, l'utilizzo ricreazionale di numerosi corpi idrici superficiali, ed in particolare degli invasi artificiali presenti sul bacino montano e realizzati per finalità di produzione idroelettrica (Auronzo, S. Croce, Pieve di Cadore e Mis). Sulla costa l'utilizzo delle acque di balneazione si riferisce più propriamente ai bacini contermini di Sile e pianura tra Piave e Livenza.
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PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI
Il disegno naturale del bacino montano è basato su elementi di forza di grande evidenza e tale da generare profonde differenziazioni di ambiti e condizioni. Esso è organizzato su spazi montuosi tra loro interconnessi, costituiti da ambiti geologico-strutturali ai quali corrispondono morfologie diverse su cui si modellano i principali paesaggi naturali; i corsi d'acqua ed i tracciati viari storici sono stati generatori di insediamenti umani che si sono formati nei fondovalle; in tal senso la presenza di manufatti legati ai sistemi storici di percorrenza del territorio, come strade e corsi d'acqua quali rilevanti vie di transito ma anche di costruzioni derivanti dallo sfruttamento a fini produttivi della risorsa idrica è registrabile sia esplorando le maggiori direttrici sia nei fondovalle minori.
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SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Il bacino del fiume Piave, ssoprattutto nell'area del Cadore e dell'Agordino, reca diffuse testimonianze di interesse storico culturale, soprattutto legati al primo conflitto mondiale. NI NI NI
SALUTE SALUTE UMANA
Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
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POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
La popolazione residente nell'area montana del bacino è sostanzialmente stabile negli ultimi 15 anni, anche grazioe alla presenza deii flussi migratori. Nell'area di pianura l'incremento della popolazione è più consistente (l'area del quartier del Piave è caratterizzata da una variazione positiva del +12,4% della popolazione residente nel periodo 1984-2004). Va poi considerato l'incremento della presenza antropica indotto dall'economia turistica nel Cadore, nel Comelico e nella Val Zoldana durante la stagione estiva e quella invernale.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
Densità della popolazione residente (ab/kmq)
popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.7: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIANURA_LIVENZA_PIAVE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni del particolato PM10. Le concentrazioni medie superano infatti il valore limite giornaliero a San Donà di Piave. La Carta della qualità dell'aria redatta nell'ambito del Piano territoriale regionale di coordinamento, che ne rappresenta lo stato relativo tra tutti i comuni del Veneto, attribuisce un insufficiente stato della qualità dell'aria alla città di San Donà di Piave. Il PRTA della Regione del Veneto individua come zona da risanare le aree industriali del distretto del mobile Mottense-Opitegino. In particolare per i Comuni di Ormelle, Oderzo, Gorgo al Monticano, Motta di Livenza in cui la stima della densità emissiva comunale del solo inquinante COV (=Composti Organici Volatili) è superiore a 4 t/a/Kmq
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse.
ND n° autoveicoli circolanti; emissione CO2 e trend n°superamenti pm 10 ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
frequenza degli eventi estremi
variazione delle temperature, variazione delle precipitazioni, quantità e durata manto nevoso
livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA Con riferimento al sistema delle acque superficiali, l'utilizzo pressochè esclusivo è quello irriguo, con derivazione principale dal fiume Livenza; per quanto riguarda le acque sotterranee e facendo esclusivo riferrimento ai pozzi regolarmente denunciati, l'uso prevalente è quello domestico (oltre il 60%) seguito da quello irriguo (circa il 20%).
NI NI NI NI NI
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)
Vista la generale diminuzione della risorsa in tutta la zona è necessario implementare le conoscenze disponibili sulle problematiche relative al bilancio idrico. Si possono verificare difficoltà a garantire la portata di deflusso minimo vitale. E' necessario verificare sperimentalmente il valore del DMV. Persiste un utilizzo non razionale della risorsa idrica che dovrebbe essere ottimizzata razionalizzando i prelievi da destinare ai diversi usi.
Utilizzo non razionale della risorsa idrica, scarsa conoscenza del bilancio idrico.
volume derivato portata del corso d'acqua rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)
FALDE FREATICHE: Il confine settentrionale del bacino si colloca a valle della fascia delle risorgive per questo motivo è quì presente un sistema di falde in pressione sovrapposte, alimentate dall’acquifero freatico indifferenziato dell’alta pianura del Piave. Si tratta talora di falde utilizzate anche per scopi acquedottistici, che alimentano alcune importanti derivazioni. FALDE ARTESIANE: In corrispondenza all'area dei fontanili, in profondità, si determina il sistema delle falde in pressione della pianura. In generale si verifica una depressurizzazione del sistema artesiano delle falde che sono utilizzate a scopo acquedottistico per importanti derivazioni. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani vanno ulteriormente approfondite con ricerche specifiche. RIDUZIONE DELLA FASCIA DELLE RISORGIVE: L'area si estende a sud della fascia delle risorgive. In generale si può osservare una riduzione della portata dei corsi d'acqua di risorgiva. E' necessario approfondire le informazioni sulle caratteristiche idrologiche dei corsi d'acqua di risorgiva.
Contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
volumi emunti carichi piezometrici iduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3)
Il bacino è caratterizzato da una rete idrografica superficiale prevalentemente artificiale che drena le acque del territorio. Non sussistono connessioni rilevanti tra acque superficiali ed acque sotterranee. Non esistono particolari problematiche dal punto di vista quantitativo relative al rapporto fiume - falda. NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)
INQUINAMENTO DIFFUSO: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine diffusa, tranne quelle di origine naturale: ferro, manganese, ammoniaca ed arsenico (solo a Cessalto). Le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, nel bacino Pianura tra Livenza e Piave, corrispondono a parte dei territori comunali di Oderzo, Ormelle e Ponte di Piave. INQUINAMENTO PUNTIFORME: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine diffusa, tranne quelle di origine naturale. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': La bassissima vulnerabilità verticale tutela la buona qualità di base degli acquiferi confinati. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza di numerosi pozzi anche di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (profondità e posizione dei filtri).
NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)
INQUINAMENTO DIFFUSO: L'inquinamento deriva dalla presenza di diffuse attività agricole. In vari casi le acque di scolo dei terreni agricoli vengono drenate verso i corsi d'acqua dal sistema di bonifica esistente. INQUINAMENTO PUNTUALE: Si segnala la presenza di due impianti di depurazione ad Eraclea, uno da 32.000 AE e uno da 4.700 AE, che recapitano nel canale Revedoli, all'interno del bacino Pianura tra Livenza e Piave, ma il canale Revedoli poi recapita in Piave. E' presente anche un depuratore ad Oderzo (45.000 AE) che recapita in Livenza. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Il Canale Brian Taglio presenta, negli anni 2005, 2006 e 2007 uno stato ambientale Sufficiente in base al D.Lgs. 152/99.
Inquinamento delle acque superficiali da fonte diffusa.
Abitanti equivalenti collettati sui totali, SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero di scarichi industriali, volume emunto
BOD,COD, carico nutrienti, IBE, metalli pesanti, intrusione salina
variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico nutrienti, IBE, variazione dei metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) Non sono presenti significativi invasi nel bacino. NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7)
Nelle zone costiere si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla diminuzione della risorsa idrica nel bacino a causa delle derivazioni e dei continui emungimenti dai corsi d'acqua e dalle falde per soddisfare i diversi usi. Questo causa l'aggravamento del problema dell’ingressione del mare nella falda e della risalita del cuneo salino. In particolare l’avanzamento del cuneo salino, all’interno degli alvei fluviali in poche decine di anni si è quintuplicato.
Risalita del cuneo salino ed ingressione in falda. volume emunto intrusione salina
SAR (indice di idoneità delle acque irrigue) (consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8)
Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere in questa zona presenta valori generalmente buoni. Le acque di balneazione prospicienti il bacino Pianura tra Livenza e Piave non presentano particolari criticità, a parte ovviamente la zona immediatamente limitrofa alle foci del Piave e del Livenza che sono vietate alla balneazione, come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci fluviali.
NI NI NI NI NI
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.7: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIANURA_LIVENZA_PIAVE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE L'incrocio dei dati del Censimento 2001 relativi a popolazione, abitazioni e territorio agricolo consente di evidenziare, per l'area in esame, il fenomeno della diffusione dei caratteri urbani nella campagna: la popolazione continua ad addensarsi nei centri, diminuiscono nuclei e case sparse; cala la superficie agricola. Diverse le infrastrrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano in modo significativo il territorio: l'autostrada A4 Venezia-Trieste, la viabilità principale Veneto Orientale, , l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.
pressione antropica (quantifica la pressione in termini di densità della popolazione residente: ab/km2-istat); zone edificate;consumo suolo
Impermeabilizzazione del suolo; zone edificate;consumo suolo
alluvioni;grado di frammentazione habitat
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE Non rilevato ND ND ND ND ND
USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incremento dei territori modellati artificialmente (circa il 6,2%) a scapito dei terreni agricoli. ND ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino non si riscontra la presenza di stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. NI NI NI NI NI
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nell'ambito del bacino si riscontra la presenza di una sola area SIC/ZPS. NI NI NI NI ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
IL PTCP individua come aree di tutela paesaggistica l'ambito denominato "Laguna del Morto"; sono inoltre aree di tutela paesaggistica di interesse regionale soggette acompetenza degli enti locali gli ambiti denominati "Bosco di Cavalier" e "Bosco di Cessalto" NI NI NI NI
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
Quale considerazone di carattere generale, si deve rilevare l'aumento della coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci in agricoltura con conseguente notevole impoverimento della flora spontanea della vegetazione commnsale delle colture agrarie; affermazione della monocultura intensiva a mais e soia, che comporta la scomparsa di tradizionali tecniche agronomiche, nonchè la rarefazione delle originarie connotazione dei paesaggi agrari del luogo; la coltivazione intensiva del mais ha modificato certe tradizioni culturali (rotazioni) che un tempo erano la regola delle aziende agrarie a conduzione familiare, favorendo la monocultura, lo sviluppo della meccanizzazione agraria, l'impiego di erbicidi e l'eliminazione delle siepi.
Immissione nel sistema di fitofarmaci e liquami, e progressiva perdita di biodiversità.
quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.
SAU, N AZIENDE AGRICOLE, SUP AZIENDE BIO
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque
INDUSTRIE L'attività industriale ha quale polo fondamentale, localizzato nel settore nord del bacino, il distretto del mobile del distretto Opitergino-Mottense. Tale distretto ha registrato un assai significativa espansione dal 1981 al 2001 (da 180 a 280 attetti nell'industria ogni 1000 abitanti). ND ND ND ND ND
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
L'area del sandonatese si caratterizza tra il 1991 ed il 2001 come bacino economicamente dinamico, sia perché specializzato nei settori che hanno avuto più domanda tra il 1991 ed il 2001 (in particolare nelle costruzioni, alberghi e ristoranti, e nelle attività immobiliari, informatica e ricerca, vale a dire nei settori del terziario avanzato) sia per una capacità territoriale migliore. Sulla costa va evidenziata la presenza degli abitati di Eraclea e Caorle, importanti centri di destinazione balneare della costa veneziana. Eraclea e Caorle sono in grado di ospitare, durante la stagione turistica, un numero di abitanti fluttuanti stimato in 100.000 unitài; va anche segnalato che l'economia turistica della cosa veneziana si stà attualmente evolvendo attraverso un processo di integrazione tra il prodotto balneare puro e semplice e l'entroterra che si esprime mediante l'ideazione di itinerari tematici rivolti ai consumi espressi dal turismo enogastronomico, da quello culturale diffuso, da quello naturalistico e da quello ecoturistico.
Impatti elevati nell'utilizzo della risorsa idrica ed aumento degli impatti in periodi ben definiti a livello temporale legati alla presenza turistica.
aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale produzione rifiuti
presenze turistiche
numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di balneabilità, SAL, TRIX
ENERGIA
Quale considerazione di carattere generale, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg (entro il 2010 la % di energia elettrica prodotta in Italia da fonti rinnovabili sul consumo totale di energia dovrà essere pari al 22%; il dato per il veneto è pari a 12,9%); i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento; nel 2003 i consumi pro capite di energia elettrica si sono attestati sui 6.342 KWh annui per abitante, contro una media nazionale di 5.179 KWh); nel bacino non si segnalano significativi impianti di produzione di energia elettrica
NI NI NI NI NI
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…
Nell'ambito del territorio si segnala la presenza dell'Idrovia litoranea veneta, ma non sono stati fatti studi ed analisi in merito, non rilevabili strutture aliuletiche ND ND ND ND ND
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI L'area più prossima alla foce corrisponde alla porzione sub-lagunare del territorio compreso tra Piave e Livenza ed è caratterizzata dalle sistemazioni idrauliche iniziate in età veneziana, proseguite nell'800 con il prosciugamento meccanico e ultimate nel sec. XX con l'ammodernamento e la valorizzazione agraria.
NI NI NI NI
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio vi sono dei siti di interesse storico-culturale di notevole importanza: l'abitato di Oderzo e quello di Caorle. NI NI NI NI
SALUTE SALUTE UMANA
Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.
Presenza di inquinanti che possono essere potenzialmente pericolosi per lo sviluppo di tumori o di infezioni microbiologiche ma non sono rilevate dati significativi.
ND ND ND ND
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.7: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale PIANURA_LIVENZA_PIAVE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Il bacino presenta una popolazione residente di poco superiore alle 105.000 unità; il trend demografico mette in evidenza un sensibile incremento della popolazione con un trend medio annuo, valutato a partire dai dati del censimento del 1991, di oltre 11 unità ogni mille abitanti. Particolarmente dinamica l'area dell'Opitegino-Mottense caratterizzata da una variazione positiva della popolazione residente nel periodo 1984-2004 del +18,7%. Va poi considerata la presenza, all'interno del territorio, dei centri balneari di Eraclea e Caorle, per i quali si può stimare una presenza di abitanti fluttuanti, nella stagione estiva, rispettivamente di 13.000. e 88.000 unità.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica.
Densità della popolazione residente (ab/kmq)
popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.8: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LIVENZA INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
Nel settore friulano del bacino l'inquinamento da ozono presenta una diffusa criticità nel basso pordenonese; l'inquinamento da biossido di azoto appare fortemente localizzato nei pressi delle sorgenti urbane (Porcia, Pordenone e Prata di Pordenone); anche le emissioni di polveri sottili sono elevate nel pordenonese e risentono sia dalle emissioni locali che dall'intensità dei fenomeni di trasporto del vicino Veneto. L'area veneta del bacino è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. ll PRTA della Regione del Veneto individua come zona da risanare le aree industriali del distretto del mobile Mottense-Opitegino. In particolare per i Comuni di Gaiarine, Codognè, Fontanelle, Mansuè, Portobuffolè, Meduna di Livenza, Motta di Livenza, Gorgo al Monticano, Oderzo, Ormelle la stima della densità emissiva comunale del solo inquinante COV (=Composti Organici Volatili) è superiore a 4 t/a/Kmq
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale,
emissioni da sorgenti fisse ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della
risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
frequenza degli eventi estremi
variazione delle temperature,
variazione delle precipitazioni,
quantità e durata manto nevoso
livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua,
livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA
L'uso delle acque superficiali di gran lunga prevalente è quello idroelettrico, localizzato soprattutto nel sistema del Cellina-Meduna (sono anche presenti quattro serbatoi idroelettrici per la modulazione stagionale dei deflussi) ed, in misura minore sull'asta principale (si tratta principalmente di acque provenienti dal contiguo bacino del Piave): la portata complessivamente derivata assomma a circa 130 mc/s. Significativo anche l'utilizzo irriguo, per una portata di oltre 32 mc/s e quello industriale (circa 5 mc/s). L'utilizzo ittiogenico è un pò superiore a 28 mc/s. Per quanto riguarda le acque sotterrane sono disponibili unicamente le informazioni in ambito friulano: l'utilizzo prevalente è quello irriguo (2 mc/s) seguito da quello potabile, industriale ed ittiogenico (circa 1 mc/s ciascuno); più modesto l'utilizzo igienico ed ornamentale. L'uso idroelettrico intensivo nel bacino montano potrebbe compromettere l'assetto ambientale e lo stato ecologico del corso d'acqua; questo con particolare riferimento al mantenimento di un adeguato deflusso minimo vitale.
Conflittualità tra i diversi usi della risorsa volume derivato, livello idrometrico
degli invasi portata del corso
d'acqua BOD, COD, carico
nutrienti
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere. Potrebbe generarsi un uso conflittuale della risorsa (uso ricreativo paesaggistico verso altre esigenze) nel serbatoio di Barcis sul Cellina. Interrimento del serbatoio di Barcis, con perdita di capacità utile di 6.700.000 m³ dal 1955 ad oggi. Tendenza all'interrimento anche per i serbatoi di Ponte Racli, Ca' Selva e Ca' Zul sul bacino idrografico del Meduna. Da segnalare la prossima entrata in funzione del nuovo bacino di Ravedis a scopo di laminazione delle piene e secondariamente a scopo idropotabile, irriguo ed idroelettrico.
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa
idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione
degli habitat; interrimento degli invasi montani
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi
da impianti idroelettrici
portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e
DMV, livello idrometrico degli
invasi; volume degli invasi
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la tendenza ad un generale abbassamento dei livelli di falda sul lungo periodo, probabilmente a causa del crescente sfruttamento degli acquiferi sotterranei. In questo settore risulta molto forte l’esigenza di una regolamentazione dedicata alla problematica specifica. FALDE ARTESIANE: Le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la tendenza ad un generale abbassamento dei livelli di falda sul lungo periodo, probabilmente a causa del crescente sfruttamento degli acquiferi sotterranei. In questo settore risulta molto forte l’esigenza di una regolamentazione dedicata alla problematica specifica. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: In generale si è osservata una contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive e la tendenza alla diminuzione delle portate dei fiumi da esse alimentati. Deve essere verificato l’impatto esercitato dal complesso sistema di derivazioni ed utilizzazioni in atto sull’assetto quantitativo delle risorgive del Vinchiaruzzo e del fiume Fiume. Le conoscenze relative alle caratteristiche idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle
risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati
volumi emunti livelli freatici,
carichi piezometrici
riduzione dei livelli freatici; riduzione dei carichi piezometrici; variazione di portata
nelle risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
Le problematiche rappresentate da questo descrittore non sono particolarmente rilevanti. Non si riscontrano elementi morfologici che indichino l’innescarsi di processi di incisione dell’alveo e che possano modificare di conseguenza i corretti processi di scambio fiume - falda. NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: Sono stati registrati superamenti della concentrazione massima ammissibile di nitrati in pozzi situati nei comuni di Aviano, Fontanafredda e Montereale Valcellina. E’ stata riscontrata inoltre una concentrazione di desetilatrazina superiore a 0,10 mg/l nei comuni di Porcia, Pordenone e Cordenons. Presenza di bromacile nei territori dei comuni di Aviano, Fontanafredda, Roveredo e Porcia. Per quanto riguarda la porzione di bacino in regione Veneto, si registrano superamenti dei 50 mg/l per i nitrati solamente nel pozzo di monitoraggio di Godega di Sant'Urbano, e valori compresi tra 25 e 50 mg/l (ex classe 3 del D.Lgs. 152/99) nei pozzi dei comuni di Mareno di Piave, Vazzola, Fontanelle, Cordignano e Cappella. Presenza di prodotti fitosanitari superiori al limite nei pozzi di monitoraggio di Vittorio Veneto e Santa Lucia di Piave (in questo pozzo solamente nel 2006). Si segnalano alterazioni dei valori di ferro, manganese ed ammoniaca di origine naturale nella media pianura veneta. Le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Veneto definite nel 2007 corrispondono ai territori comunali di Gaiarine, Orsago, Godega di S. Urbano, Cordignano, San Fior, Codognè, Fontanelle, San Vendemiano, Vazzola, Mareno di Piave, Santa Lucia di Piave, Ormelle, Oderzo. In Friuli Venezia Giulia è stato individuato già nel 2003 come zona vulnerabile da nitrati di origine agricola il comune di Montereale Valcellina. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Per quanto riguarda le falde acquifere sotterranee monitorate non si sono riscontrate alterazioni significative della composizione microbiologica e chimica. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA: Vulnerabilità estremamente elevata nell'alta pianura pordenonese. Vulnerabilità elevata nelle aree di alimentazione delle sorgenti carsiche Santissima e Gorgazzo, ai piedi del Gruppo del Cansiglio. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).
inquinamenti diffusi delle acque sotterranee, scarsa conoscenza
dell'idrodinamica della falda, estremamente elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica
degli acquiferi (area pordenonese) e nell'area alimentazione sorgenti carsiche Livenza, rischio interconnessione tra le
falde per numerosi pozzi elevata profondità
SAU, quantità annua di azoto e fosforo
per unità di superficie derivante
dal carico zootecnico
volumi emunti ad uso umano
concentrazione di nitrati e fitosanitari
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: I tratti di fiume maggiormente interessati da degrado dei parametri chimici sono riscontrabili nelle zone di pianura ad elevata attività antropica di origine industriale. Il maggior apporto inquinante è determinato da contaminanti di origine fecale e da atrazina, riscontrabile in particolare nel torrente Noncello. INQUINAMENTO PUNTUALE: L'inquinamento da fonte puntiforme risulta di una certa rilevanza, in particolare il fiume Noncello apporta un elevato carico inquinante di origine fecale derivante dallo sversamento diretto e indiretto dei liquami cittadini. Il comune di Sacile contribuisce allo scadimento qualitativo delle acque attraverso un elevato apporto di carico organico e nutrienti. Problemi legati alla presenza di numerosi impianti ittiogenici. Nella parte veneta del bacino, i maggiori impianti di depurazione sono quelli di Conegliano (> 50.000 AE) seguiti dall’impianto di Cordignano, da un impianto di depurazione presso Oderzo; vi sono poi alcuni impianti fra i 2.000 e i 10.000 AE. Si ricorda poi l’impianto di depurazione di Caorle (120.000 AE) che scarica nel canale Saetta che si immette in Livenza poco a monte dello sbocco di quest’ultimo in mare. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: In base ai dati dell’ARPA FVG del 2006 lo stato di qualità ambientale del fiume Livenza e dei suoi affluenti è in generale buono. All’ingresso in regione Veneto il fiume Livenza presenta uno stato ambientale buono, determinato con i criteri del D.Lgs. 152/99. Proseguendo nel suo corso, lo stato ambientale oscilla, negli anni, da buono a sufficiente (i fattori che più influenzano in senso relativamente negativo la qualità dell’acqua sono ammoniaca, nitrati ed E.coli); nella stazione di monitoraggio più prossima alla foce il fiume permane generalmente in uno stato sufficiente (nel 2007 anche scadente), senza mai raggiungere lo stato buono. Alterazione dello stato biologico del fiume con scadimento qualitativo verificatosi negli ultimi 10 anni. E' stato riscontrato uno stato di qualità sufficiente sul fiume Monticano nei pressi di Mareno. Recenti indagini sui corpi idrici Reghena, La Roia, Mulino, e Noncello, hanno avuto quale esito l’individuazione, per questi corpi idrici, di un indice IBE compreso tra 4 (classe massima) e 2 (classe minima).
inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di
qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente, rischio di inquinamento delle
acque superficiali (impianti ittiogenici)
Rapporto tra abitanti equivalenti collettati
ed abitanti equivalenti totalii,
SAU, quantità annua di azoto e fosforo
per unità di superficie derivante
dal carico zootecnico, numero di scarichi industriali
BOD,COD, carico nutrienti, IBE,
metalli pesanti, intrusione salina
variazione di BOD, variazione di COD,
variazione del carico nutrienti, IBE, variazione di
concentrazione dei metalli pesanti, SAR
(indice di idoneità delle acque irrigue)
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
23 di 38
Allegato 5.8: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LIVENZA INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI In base ai monitoraggi effettuati dall’ARPA FVG nel 2004-2005 lo stato ecologico dei laghi di Barcis e di Tramonti è stato definito sufficiente. la situazione dell'ambiente lacule non ha
ancora raggiunto gli obiettivi del piano
Abitanti equivanti collettati sui totali, SAU, quantità per
superficie per anno di N, P. per carico
zootecnico
SAL balneabilità
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Anche nel fiume Livenza può presentarsi il rischio di risalita del cuneo salino rischio di risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina
SAR (indice di idoneità delle acque
irrigue) (consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Livenza presenta valori buoni. Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Livenza, per quanto riguarda la balneazione, non presentano particolari criticità, a parte ovviamente la zona immediatamente limitrofa alla foce del Livenza che, come tutte le zone immediatamente limitrofe alle foci dei fiumi, è vietata alla balneazione.
NI NI NI NI NI
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE
Nella fascia di alta pianura si trovano i centri urbani di maggiori dimensioni: Vittorio Veneto, Conegliano e Pordenone. Questi ultimi, con il Comune di Porcia, sono caratterizzati da una importante presenza industriale. nella stessa fascia si possono citare anche altri importanti comuni come Sacile, Maniago, Cordenons, dove sono sempre rappresentate intensamente anche le attività industriali ed artigianali. Le campagne sono comunque popolate e si riscontrano numerosi centri residenziali, anche di dimensioni superiori ai 5000 abitanti, quali Aviano, Brugnera, Godega di Sant'Urbano, Gaiarine, Cordignano, San Vendemiano, San Fior. I centri più importanti sono Pordenone, Vittorio Veneto, Conegliano e Motta di Livenza.
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di
degrado della qualità dell'acqua
Densità della popolazione
residente (abitanti/Kmq)
distribuzione percentuale
dell'uso del suolo (agricolo,
urbanizzato, naturale)
grado di frammentazione
habitat
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Nel bacino del Livenza si riscontrano 4 siti contaminatiI (Aviano, Fontanafredda, Porcia, Roveredo in Piano) per solventi organici clorurati ed un impianto di compostaggio per rifiuti ad Aviano
Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque
sotterranee
sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti
numero siti contaminati
numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque,
metalli pesanti e composti sito-specifici
USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incrememto dei territori modellati artificialmente (circa il 6,6%) a scapito dei terreni agricoli. Nella zona di pianura aumenta la superficie a seminativo e fruttifero e diminuiscono i boschi e i prati.
NI NI NI NI NI
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 3 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.
Presenza di aziende a rischio di incidente rilevante (metalli pesanti e solventi)
sostanze potenzialmente
contaminanti
numero di imprese a rischio di
incidente rilevante dipende da
sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nel bacino del Livenza si riscontrano n. 25 aree sic/ZPS. Lo stato della flora nei settori alpino, prealpino e collinare è ancora sufficientemente positivo. La conformazione morfologica e il gradiente altitudinale concorrono a garantire sufficienti livelli di biodiversità, anche per effetto della minore pressione antropica.
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE E' presente un parco naturale regionale (Dolomiti Friulane) e di una riserva naturale regionale (Forra del Cellina)
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Nella zona di pianura è presente un'attività agricola intensiva e specializzata; in montagna e collina si registra l'allevamento di bovini, ovini e suini. Lo spargimento liquami può costituire una fonte rilevante di sostanza organica nelle acque superficiali. Ciò in particolare perché parte del territorio è non adatta allo spandimento dei liquami zootecnici in agricoltura. Parte dei suoli di pianura del territorio hanno bassa capacità protettiva nei confronti delle acque profonde.
Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci, elevata idroesigenza irrigua
quantità per superficie per anno
di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.
SAU, N AZIENDE AGRICOLE, SUP
AZIENDE BIO
BOD, COD, fitosanitari, carico
nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque
INDUSTRIE Le maggiori concentrazioni industriali sono localizzate nel medio bacino dove è presente il distretto del mobile; ulteriori attività manifatturiere presenti sono quelle della componentistica meccanica e del coltello (Maniago); anche nell'area veneziana si sono affermati importanti sistemi locali manifatturieri nel settore dell'industria mobiliera, cresciuta in continuità con lo sviluppo diffuso regionale
Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati nella Provincia di
Pordenone conc inquinanti x tip.
Impianti a rischio di incidente rilevante (siti
“Seveso”)
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli
pesanti, inquinanti sito-specifici
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Nel bacino del Livenza le attività economiche legate al turismo sono di carattere prevalentemente diffuso, legate all'incremento degli agriturismi soprattutto nella pianura e collina. Va tenuto conto dell'uso turistico-ricreazionale dell'invaso di Barcis. nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI
ENERGIA
Il consumo di energia elettrica nell'ambito territoriale in argomento è cresciuto negli anni molto rapidamente, in relazione al rilevantissimo sviluppo del settore industriale che costituisce il principale utilizzatore di questa fonte (60%); per contro il settore agricolo ha ormai assunto un ruolo marginale nel consumo di energia elettrica a causa del ridimensionamento dell'intero comparto produttivo. Con riguardo all'offerta di energia rinnovabile, il bacino del Livenza, e segnatamente il bacino montano del Cellina-Meduna, rappresenta una tradizionale risorsa per la produzione di energia idroelettrica, con impianti risalenti ai primi anni del secolo scorso. Il sistema è formato da un articolato insiene di centrali idroelettriche interconnesse e da corrispondenti serbatoi per la regolazione stagionale dei deflussi (Barcis, Cà Zul, Cà Selva, Faidona). Anche il settore pedemontano, interessante l'alto Livenza ed il Meschio, presenta numerosi impianti idroelettrici ai quali viene anche addotta, attraverso il sistema idroelettrico del Fadalto, quota parte delle acque del fiume Piave. Va anche messo in evidenza il sensibile incremento delle istanze di derivazione idroelettrica interessanti le tratte fluviali non ancora sfruttate del bacino montano con conseguenti possibili rischi di soddisfacimento del deflusso minimo vitale. Va infine considerato, quale considerazione di carattere generale, che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg (entro il 2010 la % di energia elettrica prodotta in Italia da fonti rinnovabili sul consumo totale di energia dovrà essere pari al 22%; il dato per il veneto è pari a 12,9%); i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento; nel 2003 i consumi pro capite di energia elettrica si sono attestati sui 6.342 KWh annui per abitante, contro una media nazionale di 5.179 KWh).
elevato consumo di energia elettrica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica,
rischio di degrado quali-quantitativo delle tratte fluviali sottese dalle derivazioni
idroelettriche
altezza dell'invaso numero degli
impianti e potenza istallata
rapporto tra portata del coorso d'acqua e
DMV, frammentazione degli
habitat
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…
Come già evidenziato, sul bacino del fiume Livenza insistono numerosi utilizzi ittiogenici (circa 30 mc/s totali). rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) consistenza degli
allevamenti ittici numero degli impianti ittici carico dei nutrienti
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE AMBITI PAESAGGISTICI Nel bacino del Livenza si riscontra la presenza di ambiti fluviali e paesaggistici di particolare pregio e rlevanza: primo tra tutti l'area delle conoidi dei torrenti
Meduna e Cellina NI NI NI NI
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.8: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LIVENZA INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
STORICO-CULTURALE
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nell'ambito del bacino numerosi sono i nuclei abitati di interesse storico.culturale: Conegliano, Vittorio Veneto, Portobuffolè, Sacile, Pordenone e Motta di Livenza. NI NI NI NI
SALUTE SALUTE UMANA
Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali,
inquinamento delle acque costiere. ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Il bacino del Livenza, alla data del 1° gennaio 2008, presentava una popolazione residente stimata in circa 405.000 unità, con un incremento, rispetto al Censimento 1991, di oltre 38.000 abitanti (incremento medio annuo di 6/7 unità ogni 1000 abitant). Va tuttavia considerata una differente dinamica demografica delle diverse aree del bacino: nell'area veneta, a fronte di un incremento demografico registrato a Vittorio Veneto del 4,4% nel ventennio 1984-2004, fa riscontro, nello stesso periodo, un incremento demografico nell'Opitergino Mottense del 18,7%. In Friuli la popolazione è in aumento nelle arre di pianura ed in riduzione nelle zone di montagna.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività
antropica
Densità della popolazione
residente (ab/kmq) popolazione volumi prelevati BOD,
COD, carico nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.9: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEMENE
INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
Il territorio è caratterizzata da un'alta concetrazione di traffico, di attività produttive, di insediamenti e di popolazione, nonchè da condizioni ricorrenti di elevata stabilità e scarsa circolazione che favoriscono la stagnazione di inquinanti. Con riferimento alla "Relazione regionale della qualità dell'aria" redatta da ARPAV per l'anno di riferimento 2008, risulta che per quanto riguarda il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, il benzene e gli elementi in tracce (Pb, As, Cd, Ni) i valori registrati sono inferiori ai valori limite o valori obiettivo, non costituendo particolari criticità. Meritano invece maggiore attenzione le concentrazioni dell'ozono e del particolato PM10. Con riferimento all'ozono, l'obiettivo a lungo termine per la salute umana relativo a questo parametro è superato a Concordia Sagittaria. Nella stessa stazione le concentrazioni medie di PM10 superano il valore limite giornaliero.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti
fisse ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,
elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli
eventi estremi
variazione delle temperature,
variazione delle precipitazioni,
quantità e durata manto nevoso
livello idrometrico degli invasi,
portata dei corsi d'acqua, livelli
freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA Con riferimento al sistema della risorsa idrica superficiale, gli utilizzi idrici di gran lunga prevalenti nel bacino del Lemene sono quello irriguo e quello idroelettrico (per entrambi la portata totale utilizzata si aggira attorno a 30 mc/s); non trascurabile l'utilizzo ittiogenico, per una portata di circa 12 mc/s, anche se comunque nello stesso bacino si recapitano le acque degli adiacenti impianti ittiogenici presenti nel bacino del fiume Livenza (circa 30 mc/s totali).
NI NI NI NI NI
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Persiste un utilizzo non razionale della risorsa idrica che dovrebbe essere ottimizzata razionalizzando i prelievi da destinare ai diversi usi. Vanno approfondite le conoscenze disponibili sulle problematiche relative al bilancio idrico. La progressiva riduzione della risorsa idrica rende necessario individuare aree che possano essere destinate all'incremento della capacità di invaso. Necessità di ristrutturare il sistema della rete minore per incrementare la capacità di invaso.
Uso non razionale della risorsa idrica
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali
sottesi da impianti
idroelettrici
portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE Nella parte settentrionale del bacino si osserva un generale abbassamento della falda freatica ed una riduzione dell'entità della ricarica della falda dovuta all'incremento della superficie urbanizzata. FALDE ARTESIANE: Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: In generale si può osservare una riduzione della portata di risorgiva (pianura tra Tagliamento e Meduna).
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle
relative portate; scarsa conoscenza relativa alla depressurizzazione degli acquiferi confinati
volumi emunti livelli freatici,
carichi piezometrici
riduzione dei livelli freatici; riduzione dei
carichi piezometrici; variazione di portata nelle
risorgive PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nel settore più meridionale del bacino le caratteristiche dei terreni fanno si che gli scambi tra corpi idrici superficiali e acque sotterranee siano praticamente assenti. nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine diffusa, tranne quelle di origine naturale (ferro, manganese, ammoniaca ed arsenico). INQUINAMENTO PUNTIFORME: I pozzi di monitoraggio presenti nell'area di questo bacino idrografico, captano le sole falde confinate; non sono presenti contaminazioni antropiche di origine puntiforme. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche. VULNERABILITA': La bassissima vulnerabilità verticale tutela la buona qualità di base degli acquiferi confinati. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza di numerosi pozzi anche di elevata profondità a valle della linea superiore delle risorgive (in alcune zone di bassa pianura anche per scopi geotermici) dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (profondità e posizione dei filtri).
nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: L'inquinamento deriva dalla presenza di diffuse attività agricole. In vari casi le acque di scolo dei terreni agricoli vengono drenate verso i corsi d'acqua dal sistema di bonifica esistente. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Il bacino del Lemene, in territorio veneto, è interessato da 6 impianti di depurazione di acque reflue urbane di potenzialità compresa tra 2.000 e 10.000 AE, tra cui l'impianto di depurazione di S. Stino di Livenza (10.000 AE). Vi è poi l’impianto di depurazione di Caorle (120.000 AE), che scarica in Canale Saetta, compreso territorialmente nel bacino del Lemene, che tuttavia scarica in Livenza appena prima dello sbocco in mare di quest’ultimo. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Il fiume Lemene, immediatamente a sud di Concordia Sagittaria, presenta uno stato ambientale, determinato in base al D. Lgs. 152/99, nella maggior parte degli anni sufficiente (anni 2004, 2005 e 2007) e in un anno scadente (2006). Il risultato è stato determinato dal monitoraggio dei macroinvertebrati bentonici, mente i parametri chimici “macrodescrittori” fornivano una classe di qualità migliore (2). I parametri “macrodescrittori” che presentano valori “peggiori” rispetto agli altri sono ammoniaca, nitrati ed E. coli. Gli affluenti Reghena e Loncon non sono monitorati dal punto di vista biologico; dal punto di vista chimico non presentano particolari problematiche.
inquinamento diffuso delle acque superficiali, inquinamento puntiforme; scarsa qualità
dell'ambiente fluviale, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)
Rapporto tra ae collettati ed ae
totali, SAU, quantità annua di N;P per unità di
superficie derivante dal
carico zootecnico, numero di
scarichi industriali
BOD,COD, carico nutrienti, IBE
variazione di BOD, variazione
di COD, variazione del
carico di nutrienti, IBE
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6)
Nelle vicinanze di Cinto Caomaggiore si trova l'oasi di protezione 'Laghi di Cinto'. L'oasi confina ad est e ad ovest rispettivamente con il Reghena ed il Caomaggiore, due corsi d'acqua di risorgiva. L'approvvigionamento idrico del lago avviene attraverso delle chiuse poste lungo il Caomaggiore che oltre ad assicurare un costante ricambio, consente l'uscita della fauna ittica.
nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Nelle zone costiere si verificano fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici e l'aumento del tenore di salinità dei suoli. Il fenomeno è dovuto alla diminuzione della risorsa idrica nel bacino a causa delle derivazioni e dei continui emungimenti dai corsi d'acqua e dalle falde per soddisfare i diversi usi. Va anche messa in evidenza la presenza della laguna di Caorle per la quale la Regione Veneto ha messo in atto un apposito monitoraggio
risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)
(consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Per quanto riguarda la qualità ambientale delle acque costiere, l'Indice Trix per le acque costiere nell'intorno della foce del Lemene presenta valori generalmente buoni. Le acque costiere prospicienti la foce del fiume Lemene, inoltre, per quanto riguarda la balneazione, non presentano particolari criticità; va detto che la zona immediatamente limitrofa alla foce del Lemene, come per altro tutte le foci fluviali, è vietata alla balneazione.
nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Il centro urbano più significativo è l'abitato di Portogruaro. Diverse le infrastrutture e gli interventi infrastrutturali che interessano il territorio: l'autostrada A4 Venezia-Trieste, la viabilità principale Veneto Orientale, l'Alta Velocità - Alta Capacità Ferroviaria, il Servizio ferroviario metropolitano regionale.
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della
qualità dell'acqua
Densità della popolazione
residente (abitanti/Kmq)
distribuzione percentuale
dell'uso del suolo (agricolo,
urbanizzato, naturale)
grado di frammentazione
habitat
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Nell'ambito del bacino del Lemene si riscontra un sito inquinato si trova a Portogruaro (via Stadio). Rischio di inquinamento del suolo e del
sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee
sostanze
contaminanti e relative
numero siti contaminati
numero dei superamenti dei limiti di legge in
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
26 di 38
Allegato 5.9: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEMENE
INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
concentrazioni rilevate nei siti
materia di potabilità delle acque, metalli
pesanti e composti sito-
specifici
USO SUOLO L'analisi dei dati di uso del suolo resi disponibili nell'ambito del progetto CORINE Land Cover relativamente agli anni 1990 e 2000 mette in evidenza, nel predetto decennio, un seppur modesto incremento dei territori modellati artificialmente (circa il 8,4%) a scapito dei terreni agricoli. NI NI NI NI
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 2 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. Secondo le valutazioni desunte dal PTRC della Provincia di Venezia, nel portogruarese il rischio industriale è medio.
Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque
sotterranee tipo di impresa, n
siti contaminati
n di imprese a rischio di incidente rilevante
dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nel bacino del fiume Lemene si riscontrano complessivamente 12 aree SIC/ZPS.
Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento delle acque costiere, risalita del
cuneo salino, inquinamento del suolo e del sottosuolo, impermeabilizzazione del suolo,
frammentazione degli ecosistemi, diminuzione conservazione degli Habitat e specie protette,
impatti attività antropiche (pesca, caccia)
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE IL PTCP individua come aree di tutela paesaggistica l'ambito denominato "Ambito fluviale del Reghena e Lemene". La Provincia di venezia, con D.C.P. n. 20/2003 ha istituito il "Parco regionale di interesse locale dei fiumi Reghena e Lemene e dei Laghi di Cinto. Sono aree di tutela paesaggistica di interesse regionale soggette a competenza degli enti locali gli ambiti denominati "Laguna di Caorle, valle Altanea, valli e pineta di Bibione" e "Bosco di Lison"
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
Aumentano coltivazione intensiva dei cereali, la meccanizzazione agraria e l'uso di fitofarmaci in agricoltura con conseguente notevole impoverimento della flora spontanea della vegetazione commensale delle colture agrarie; affermazione della monocultura intensiva a mais e soia, che comporta la scomparsa di tradizionali tecniche agronomiche, nonchè la rarefazione delle originarie connotazione dei paesaggi agrari del luogo; la coltivazione intensiva del mais ha modificato certe tradizioni culturali (rotazioni) che un tempo erano la regola delle aziende agrarie a conduzione familiare, favorendo la monocultura, lo sviluppo della meccanizzazione agraria, l'impiego di erbicidi e l'eliminazione delle siepi.
inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata
idroesigenza irrigua
quantità per superficie per
anno di utilizzo di fertilizzanti e
prodotti fitosanitari, quantità per
superficie per anno di N, P. per
carico zootecnico,
superfici irrigate.
SAU, N AZIENDE
AGRICOLE, SUP AZIENDE BIO
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge
in materia di potabilità delle
acque
INDUSTRIE Si segnala la presenza del Polo industriale della città del Lemene (Gruaro, Concordia Sagittaria, Fossalta di portogruaro, Portogruaro, Lugugnana ex AGIP) Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati conc inquinanti x
tip.
Impianti a rischio di incidente rilevante (siti
“Seveso”)
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti , metalli
pesanti, inquinanti sito-
specifici
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
L'area del portogruarese si caratterizza tra il 1991 ed il 2001 come bacino economicamente dinamico, sia perché specializzato nei settori che hanno avuto più domanda tra il 1991 ed il 2001 (in particolare nelle costruzioni, alberghi e ristoranti, e nelle attività immobiliari, informatica e ricerca, vale a dire nei settori del terziario avanzato) sia per una capacità territoriale migliore. Va anche evidenziata la presenza, nell'ambito del territorio del bacino, dell'abitato di Caorle, importante centro di destinazione balneare della costa veneziana. Il numero di abitanti fluttuanti è stimato in circa 90.000 unità. In tale contesto è in atto un processo di integrazione tra il prodotto balneare puro e semplice e l'entroterra, attraverso l'ideazione di itinerari tematici rivolti ai consumi espressi dal turismo enogastronomico, da quello culturale diffuso, da quello naturalistico e da quello ecoturistico.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
aumento stagionale consumi
idrici/reflui aumento
stagionale produzione rifiuti
numero di presenze
turistiche, arrivi TRIX,
balneabilità
ENERGIA La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è in Veneto insufficiente rispetto al target di Goteborg (entro il 2010 la % di energia elettrica prodotta in Italia da fonti rinnovabili sul consumo totale di energia dovrà essere pari al 22%; il dato per il veneto è pari a 12,9%); i consumi pro capite di energia elettrica risultano piuttosto elevati ed in continuo aumento; nel 2003 i consumi pro capite di energia elettrica si sono attestati sui 6.342 KWh annui per abitante, contro una media nazionale di 5.179 KWh)
elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat numero degli
impianti numero degli
impianti e potenza istallata
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV, frammentazione
degli habitat ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Nel bacino del fiume Lemene si riscontra la diffusa presenza di impianti ittiogenici, per una portata complessiva stimata in circa 12 mc/s. La Regione del Veneto, dando attuazione alla direttiva 79/923/CE, relativa alla qualità delle acque destinate alla molluschicoltura, ha effettuato una prima designazione delle acque destinate all'allevamento e/o raccolta dei molluschi bivalvi e gasteropodi, individuando tra queste anche la laguna di Caorle
rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) consistenza degli
allevamenti ittici numero degli impianti ittici,
carico dei nutrienti
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Ai sensi della legge 1497/1939 ha vincolato, nel comune di Sesto al Reghena, la zona del centro storico e dei Prati Burovich
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio vi è il sito archeologico di Concordia Sagittaria. La città di Portogruaro costituisce esempio di città murata che conserva diverse tracce di persistenze storiche: porte, torri e mura. Ulteriore centro abitato di interesse storico-culturale è quello di Caorle.
SALUTE SALUTE UMANA
Le fonti generatrici di disturbi rilevanti sulla salute degli abitanti o di chi risiede sporadicamente risultano chiaramente individuabili. Gli elementi nocivi per la salute pubblica sono essenzialmente inquinanti derivanti dal traffico veicolare e insediamenti produttivi. l'elettromagnetismo, la presenza di discariche o particolari servizi o strutture a rischio di incidenti rilevanti. Una delle maggiori criticità riguardanti le risorse idriche è l'inquinamento delle falde più superficiali, in quanto in molte aree lo strato non-saturo è assente o di spessore di pochissimi metri. Si tratta di un rischio che non comporta, di norma, conseguenze per l'approvvigionamento potabile, ma che va comunque tenuto debitamente presente per le conseguenze che può avere sull'ambiente (inquinamento del suolo, inquinamento della rete idrica superficiale interconnessa con la falda), su alcune attività produttive (agricoltura) e, indirettamente, sulla salute umana. Da ciò deriva la necessità di mettere in atto forme di controllo e limitazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, anche quando appartenenti alla prima falda non usata a scopo idropotabile.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
ND ND ND ND
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.9: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEMENE
INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Il bacino del Lemene, alla data del 1° gennaio 2008, presentava una popolazione residente stimata in circa 160.000 unità, con un incremento, rispetto al Censimento 1991, di circa 17.000 abitanti (incremento medio annuo di 7/8 unità ogni 1000 abitanti). Va anche considerata la presenza, nell'ambito del bacino, dell'abitato di Caorle, importante centro balneare della costa veneta, per il quale la popolazione fluttuante in periodo estivo è stimata in 88.000 unità.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
Densità della popolazione
residente (ab/kmq)
popolazione volumi prelevati
BOD, COD, carico nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.10: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale TAGLIAMENTO INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA In relazione al carattere prevalentemente montano dell'area, la qualità dell'aria non appare particolarmente critica ne per quanto riguarda l'ozono, che il biossido di azoto e le polveri sottili. ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,
elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli
eventi estremi
variazione delle temperature,
variazione delle precipitazioni,
quantità e durata manto nevoso
livello idrometrico degli
invasi, portata dei corsi
d'acqua, livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA
Anche il bacino del Tagliamento, come buona parte dei bacini montani dell'arco alpino, è interessato da un intenso sfruttamento idroelettrico, che coinvolge in maniera particolare il settore nord-occidentale del bacino (Alto Tagliamento e Lumiei); oltre all'uso idroelettrico che risulta di gran lunga il prevalente (la somma delle portate derivate supera i 110 mc/s) va segnalato anche l'utilizzo irriguo (circa 35 mc/s) esercitato attraverso la derivazione del Consorzio di Bonifica del Ledra-Tagliamento presso Ospedaletto e quello ittiogenico (oltre 11 mc/s). Si deve evidenziare che l'ulteriore incremento dell'uso idroelettrico nel bacino montano potrebbe compromettere l'assetto ambientale e lo stato ecologico del corso d'acqua, con particolare riguardo al mantenimento di un adeguato deflusso minimo vitale. Per quanto riguarda le acque sotterranee è da segnalare la netta prevalenza dell'utilizzo irriguo (oltre 17 mc/s) ed, in subordine, l'utilizzo ittiogenico (oltre 3 mc/s), potabile (2,5 mc/s), industriale (1,8 mc/s), igienico ed idroelettrico.
Conflittualità tra i diversi usi della risorsa volume derivato,
livello idrometrico degli
invasi
portata del corso d'acqua
BOD, COD, carico nutrienti
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Il problema principale è costituito dall’eccessivo sfruttamento idroelettrico dell’alto bacino ad opera di società elettriche private a partire dagli anni 30 (ad esempio le centrali di Ampezzo e Somplago) con conseguenti massicce sottrazioni di masse d’acqua dagli alvei naturali. Nei pressi di Ospedaletto la derivazione a fini irrigui del canale Ledra–Tagliamento sottrae una portata di circa 23 m³/s e genera problemi di deflusso minimo vitale nei tratti di valle. Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere. Potrebbe generarsi un uso conflittuale della risorsa (uso ricreativo paesaggistico vs uso idroelettrico ed irriguo).
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel
periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat;
interrimento degli invasi montani
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali
sottesi da impianti
idroelettrici
portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV,
livello idrometrico degli invasi; volume
degli invasi
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Va segnalato il fenomeno di generalizzato abbassamento della falda freatica a partire dagli anni 70 che trova valori estremi nella fascia a ridosso dei prelievi (fino a 12 m) e minimi a ridosso della fascia delle risorgive (e m circa in sinistra Tagliamento nel tratto Codroipo-Palmanova). FALDE ARTESIANE: Si segnala poi la perdita di pressione degli acquiferi confinati: gli attingimenti dal sistema artesiano multifalda della Bassa pianura, anche a causa della talora inadeguata rete acquedottistica, sono infatti numerosissimi e sfruttano livelli spesso discontinui giungendo fino a profondità di circa 600 m. Risulta che dal 1970 ad oggi, in diverse aree, i pozzi artesiani più superficiali hanno progressivamente perduto le caratteristiche di artesianità: la risalienza non raggiunge più il piano campagna e risulta indispensabile l’utilizzo di pompe per il sollevamento dell’acqua. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: Va da ultimo evidenziata una contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive. Le conoscenze relative alle caratteristiche idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche.
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle
relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati
volumi emunti livelli freatici,
carichi piezometrici
riduzione dei livelli freatici; riduzione dei
carichi piezometrici; variazione di portata nelle
risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Le problematiche rappresentate da questo descrittore non sono particolarmente rilevanti. Non si riscontrano elementi morfologici che indichino l’innescarsi di processi generalizzati di incisione dell’alveo. In alcuni punti ci sono tuttavia indicazioni di abbassamento del fondo, che se non controllato, potrebbe alterare il rapporto di scambio.
Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Tagliamento quale conseguenza delle
azioni di estrazione di inerti dall'alveo
volumi di inerti estratto
dall'alveo monitoraggi ad
hoc monitoraggi ad
hoc
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel bacino del Tagliamento la concentrazione di nitrati nelle acque è bassa. Per quanto riguarda invece la concentrazione di prodotti fitosanitari, si riscontra il superamento del valore di 0,10 mg/l di desetilatrazina in un pozzo ubicato nel comune di Majano e di desetilterbutilazina in un pozzo in comune di Codroipo. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Inquinamento generato da scarichi di reti fognarie ed industriali e da discariche di rifiuti. VULNERABILITA': Il grado di vulnerabilità si presenta molto elevato nella fascia di ricarica degli acquiferi. Una zona estremamente vulnerabile e di importanza strategica per quanto riguarda la risorsa idropotabile, è l'area del Campo di Osoppo. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità (in particolare nel territorio della Bassa Friulana) dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri). Nelle aree limitrofe alla foce del Tagliamento, si registra la presenza di pozzi di elevata profondità utilizzati per scopi geotermici.
Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde
SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità
di superficie derivante dal
carico zootecnico
volumi emunti ad uso umano
concentrazione e tipologia di fitosanitari
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: Da verificare l'impatto degli allevamenti zootecnici sulla qualità delle acque superficiali in zona montana e pedemontana. INQUINAMENTO PUNTIFORME: La principale fonte di inquinamento era costituita, fino a pochi anni fa, dagli scarichi industriali dell’insediamento di Tolmezzo. E’ da precisare però che a seguito del completamento e messa in funzione dell’impianto di trattamento delle acque reflue avvenuti nei primi mesi del 2008, la Commissione europea ha proceduto alla chiusura della procedura di infrazione avviata nel 2002. Da verificare l'efficienza depurativa dei piccoli impianti in zona montana, caratterizzati prevalentemente da gestioni in economia e l’impatto ambientale degli innevamenti artificiali. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: In base ai dati dell’ARPA FVG del 2006 lo stato di qualità ambientale del fiume Tagliamento e dei suoi affluenti è in generale buono anche se passa a sufficiente nel tratto Varmo-Latisana ed è scadente in prossimità di Amaro. Attualmente l’ARPA sta provvedendo ai monitoraggi ambientali del fiume Tagliamento a valle dell’agglomerato di Tolmezzo, al fine di verificare i miglioramenti sullo stato di qualità ambientale di quel tratto del fiume a seguito dell’entrata in funzione del nuovo depuratore (2008). In base ai dati relativi all’unica stazione in territorio veneto, l’ultimo tratto del fiume Tagliamento, verso la foce, presenta nel 2005, 2006 e 2007 uno stato ambientale buono. Un problema legato a questo descrittore è costituito dalle numerose centraline idroelettriche che interrompono la continuità dell'ambiente fluviale condizionando negativamente lo stato ambientale del fiume e di alcuni dei suoi affluenti.
Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, situazioni localizzate di inidonee condizioni di
qualità dell'ambiente fluviale dell'asta principale,rischio di inquinamento delle acque
superficiali (impianti ittiogenici)
Rapporto tra ae collettati ed ae
totali, SAU, quantità annua di azoto e fosforo
per unità di superficie
derivante dal carico
zootecnico, numero di scarichi
industriali, volume emunto
BOD,COD, carico nutrienti,
IBE, metalli pesanti,
intrusione salina
variazione di BOD, variazione
di COD, variazione del
carico di nutrienti, IBE,
variazione della concentrazione
di metalli pesanti, SAR
(indice di idoneità delle acque irrigue)
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI In base ai monitoraggi effettuati dall’Arpa FVG nel 2003-2004 lo stato ecologico del lago di Cavazzo è stato definito buono. Non si riscontrano al mopmento particolari
problematiche NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Per quanto riguarda le acque di estuario i dati disponibili per l’anno 2000 relativamente al test di tossicità acuta, hanno evidenziato nelle 6 zone monitorate la presenza di tossicità, la cui natura e cause devono essere approfondite. Il fenomeno della risalita del cuneo salino inoltre condiziona i prelievi delle acque di falda nella bassa pianura friulana per usi acquedottistici ed irrigui.
risalita cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque irrigue)
(consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Le conoscenze relative alla qualità delle acque di estuario e delle acque costiere, e la conoscenza delle caratteristiche chimico fisiche, dinamiche e di trasporto nella zona di estuario, devono essere approfondite con ricerche specifiche. ND ND ND ND ND
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Il tessuto insediativo ed urbano del bacino del Tagliamento, tenuto anche conto del prevalente sviluppo in area montana, è formato da abitati di dimensione medio-piccola. L'area montana è caratterizzata da densità inferiori ai 50 ab/Kmq ad eccezione di un numero limitato di Comuni in cui si raggiungono densità più elevate, grazie alla presenza di servizi e di attività industriali o turistiche. I centri abitati di maggior rilievo sono quelli di Tolmezzo, Gemona del Friuli, Spilimbergo e Latisana. In corrispondenza della foce va anche segnalata la presenza degli importanti centri balneari di Lignano (in sinistra idrografica) e di Bibione (in destra idrografica).
NI NI NI NI NI
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.10: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale TAGLIAMENTO INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI BREVE DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE Non ci sono conoscenze disponibili ND ND ND ND ND
USO SUOLO L'analisi dei dati Corine relativa al decennio 1990-2000 mette in evidenza per questo bacino una leggera crescita dei territori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli. ND ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 4 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e s.m.i. e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.
Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli
pesanti e da solventi
sostanze potenzialmente
contaminanti
numero di imprese a rischio
di incidente rilevante
dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nell'ambito del bacino si riscontrano 31 aree SIC/ZPS
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nell'ambito del bacino si riscontrano 2 parchi regionali e 2 riserve naturali
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Nella zona di pianura è presente una attività agricola intensiva e specializzata. Il Friuli risulta uno dei maggiori utilizzatori di concimi chimici e pesticidi e ciò rappresenta uno dei rischi di contaminazione diffusa di maggiore rilevanza, considerata la struttura idrogeolgica e pedologica del territorio. Prevalente risulta la superficie a seminativo e fruttifero mentre sono in calo le superfici a bosco e a prato. In montagna si segnala la presenza di allevamenti di bovini, ovini e suini.
Inquinamento diffuso di nutrienti e fitofarmaci.
quantità per superficie per
anno di utilizzo di fertilizzanti e
prodotti fitosanitari, quantità per
superficie per anno di N, P. per
carico zootecnico,
superfici irrigate.
SAU, numero delle aziende
agricole, superficie delle
aziende agricole con coltivazioni
biologiche
BOD, COD, fitosanitari,
carico nutrienti, numero dei
superamenti dei limiti di legge in
materia di potabilità delle
acque
INDUSTRIE
Seppure non eccessivamente abitato, il bacino del Tagliamento presenta una discreta presenza di insediamenti industriali ed artigianali, che si concentrano nelle zone di Tolmezzo, Osoppo, Villa Santina, Maiano e Spilimbergo (sono infatti presenti ben 4 consorzi per lo sviluppo industriale: CO.S.IN.T. consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo, C.I.P.A.F. consorzio per lo sviluppo industriale ed economico della zona pedemontana Allto Friuli, Consorzio per lo sviluppo industriale ed economico dello Spilimberghese, Consorzio per lo sviluppo economico della zona di Ponte Rosso). La presenza degli insediamenti industriali ha determinato nel recente passato problematiche di inquinamento delle acque (Cartiera di Tolmezzo) e di sovrasfruttamento della risorsa idrica (Zona Industriale Ponte Rosso). Con specifico riferimento alle attività di cava, si segnala la presenza di 39 cave attive in provincia di Udine e 23 in provincia di Pordenone
Inquinamento da fonte puntuale delle acque superficiali, sovrasfruttamento della risorsa
idrica
numero delle industrie per tipologia di produzione
volume derivato, numero degli
scarichi industriali
concentrazione di inquinanti sito
specifici, rapporto tra
portata del corso d'acqua e DMV,
riduzione dei livelli freatici
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Le attività economiche legate alla fruizione turistica dei luoghi sono prevalentemente concentrate sulla fascia costiera, presso gli insediamenti balneari di Lignano e di Bibione; nel bacino montano va parallelamente segnalata la presenza di insediamenti turistici per gli sport invernali e l'escursionismo (Forni di Sopra, Sauris, Forni Avoltri, Ravascletto); la fascia collinare e di pianura si caratterizza per la presenza di attività di tipo agro-turistico.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
aumento stagionale consumi
idrici/reflui aumento
stagionale produzione rifiuti
numero di presenze
turistiche, arrivi TRIX,
balneabilità
ENERGIA Quale considerazione di carattere generale si osserva un trend in aumento delle industrie a biomassa per la produzione di energia e dei piccoli impianti impianti di produzione idroelettrica; questi ultimi interessano soprattutto i tratti del reticolo idrografico del bacino montano non ancora sfruttati.
scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica;
frammentazione degli habitat
numero degli impianti e potenza installata
volume derivato
variazione stagionale
altezza degli invasi
idroelettrici, rapporto tra
portata del corso d'acqua e DMV
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…
Il bacino del Tagliamento presenta, soprattutto nella fascia medio-bassa, una discreta presenza di attività itticole; sulla costa la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha individuato, in sinistra idrografica, ambiti costieri idonei alla molluschicoltura. rischio di inquinamento delle acque superficiali consistenza degli
allevamenti ittici numero degli impianti ittici
carico dei nutrienti
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Il territorio del bacino si presenta ricchissimo per natura e biodiversità; il moderato sviluppo insediativo ed industriale caratteristico dell'area in argomento ha consentito di preservare la varietà degli ambienti naturali e dei paesaggi.
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nel territorio del bacino si riscontra la presenza di numerosi abitati di pregio storico-culturale: Spilimbergo, San daniele del Friuli, Gemona del Friuli, Tolmezzo, Venzone e Sauris.
SALUTE SALUTE UMANA La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. SI segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti : un'incidenza di tumori molto elevata per entrambi i sessi più elevata della altre regioni italiane,il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro, degli incidenti stradali, l'aumnento delle persone non autosufficienti
ND ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Il bacino del Tagliamento presenta una popolazione residente di circa 130.000 unità. La popolazione è genericamente in calo nell'area montana, che costituisce buona parte del territorio del bacino. Va segnalato il fenomeno di fluttuazione della popolazione presso le località turistiche, ed in particolare i centri balneari di Lignano e Bibione (San Michele al Tagliamento)
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
Densità della popolazione
residente (ab/kmq)
popolazione volumi prelevati
BOD, COD, carico nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.11: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_MARANO_GRADO INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
L'inquinamento da ozono presenta diffusa criticità sull'intero territorio ed in particolare nella fascia costiera (Comuni di Grado ed Aquieia); l'inquinamento da biossido di azoto è invece concentrato nella zona di Udine e nei territori posti immediatamente a sud; l'inquinamento da polveri sottili interessa invece prevalentemente il Friuli Sud-Occidentale ed è causato in prevalenza da fenomeni di trasporto del vicino Veneto, ed il Friuli Centro-Orientale, nei quali i superamenti sono causati verosimilmente da emissioni locali. Quale considerazione di natura generale va evidenziato che la qualità dell'aria nelle aree urbane è in miglioramento per quanto riguarda il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti
fisse ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,
elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli
eventi estremi
variazione delle temperature,
variazione delle precipitazioni,
quantità e durata manto nevoso
livello idrometrico degli invasi,
portata dei corsi d'acqua, livelli
freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA L'utilizzo delle acque superficiali del bacino scolante nella Laguna di Marano-Grado è prevalentemente ittiogenico (la somma delle portate concesse supera i 47 mc/s); significativo anche l'utilizzo irriguo (circa 17 mc/s) e, seppure in misura minore, quello idroelettrico; con riguardo alle acque sotterranee, invece, l'utilizzo di gran lunga prevalente è quello irriguo (quasi 37 mc/s), seguito dall'utilizzo ittiogenico (circa 8 mc/s), industriale (circa 3,5 mc/s), potabile ed igienico (assieme raggiungono circa 3,8 mc/s).
Conflittualità nell'uso della risorsa
volume derivato, numero di impianti
ittiogenici, lunghezza totale dei tratti fluviali
sottesi per impianto
idroelettrico
portata del corso d'acqua
BOD, COD, carico nutrienti
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Non si registrano particolari problematiche legate al perseguimento del bilancio idrico ed idrologico delle acque superficiali; potrebbero sussistere localmente situazioni di difficoltà al mantenimento del deflusso minimo vitale Frammentazione degli habitat
volume derivato, lunghezza totale dei tratti fluviali
sottesi da impianti
idroelettrici
portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Negli ultimi quarant’anni è stato evidenziato un generale abbassamento del livello di falda che trova valori estremi a ridosso dei rilievi (fino a 12 m) e minimi a ridosso della fascia delle risorgive (3 m in sinistra Tagliamento tra Codroipo e Palmanova). FALDE ARTESIANE: Le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la diminuzione della pressione degli acquiferi confinati a causa probabilmente del crescente sfruttamento delle acque profonde dovuto anche al fatto che molti comuni della bassa pianura sono ancora privi della rete acquedottistica: a causa dell’intenso sfruttamento delle falde con pozzi ad uso prevalentemente idropotabile dal 1970 in poi per i pozzi che si alimentano dalle falde A e B (fino a 120 m di profondità circa) la risalienza non raggiunge più il piano campagna e risulta indispensabile l’utilizzo di pompe per il sollevamento dell’acqua. RISORGIVE: Si osserva infine una diminuzione più o meno diffusa della fascia delle risorgive. Le conoscenze relative alle caratteristiche idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche.
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle
relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati
volumi emunti livelli freatici,
carichi piezometrici
riduzione dei livelli freatici; riduzione
dei carichi piezometrici; variazione di portata nelle
risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA La zona dell’anfiteatro morenico è caratterizzata da una serie di tipici corsi d’acqua (detti anche Lavie), che disperdono le loro acque nella coltre alluvionale della sottostante pianura pedecollinare, alimentando in questo modo la falda idrica. Le acque del Tagliamento vanno a rimpinguare la falda freatica e quindi i fiumi di risorgiva e le falde artesiane superficiali derivando in sinistra fino a Palmanova.
Nessuna problematica di rilievo NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel periodo 2001-2006 si è verificato un trend generalizzato verso valori peggiorativi per quanto riguarda la presenza di nitrati nelle acque; in particolare in questi ultimi anni si sono registrati superamenti della concentrazione massima ammissibile in pozzi situati nei comuni di Castions di Strada e di Gonars. Per quanto riguarda la concentrazione di prodotti fitosanitari, è stato riscontrato il superamento del valore di 0,10 mg/l di desetilatrazina e di desetilterbutilazina in pozzi ubicati nella maggioranza dei comuni situati sulla linea delle risorgive in provincia di Udine. INQUINAMENTO PUNTIFORME:Qualche fenomeno di inquinamento ricorrente si registra presso le discariche situate nella zona di Fagagna e Pozzuolo del Friuli. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alle caratteristiche idrodinamiche delle falde devono essere approfondite con ricerche specifiche. VULNERABILITA': La presenza di nitrati ed erbicidi nelle acque sotterranee è indice di scarsa protezione della falda; infatti l’alta pianura centro-orientale, povera di apporti acquiferi superficiali vede rimpinguata la falda freatica principalmente dalle acque meteoriche che si caricano dei composti utilizzati in agricoltura. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: A cavallo della fascia delle risorgive si osseva una modesta falda freatica superficiale e alcune falde in pressione collegate verso monte con l’acquifero freatico; a valle della linea delle risorgive la falda freatica non è più presente con continuità e la zona è caratterizzata dalla presenza di sistemi multifalda artesiani che subiscono una generale diminuzione di potenza e di permeabilità procedendo da nord verso sud e da est verso ovest. Presenza molto frequente di pozzi di elevata profondità (in particolare nel territorio della Bassa Friulana) dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri). Per le valli da pesca della laguna di Grado e Marano vengono utilizzati pozzi anche profondi con caratteristiche termali.
Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde
SAU, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico
volumi emunti ad uso umano
concentrazione nitrati e fitosanitari
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: Una condizione di degrado dei parametri chimici si può riscontrare nelle zone ad elevato impatto industriale localizzate in prossimità di Udine e di Pozzuolo del Friuli. Una fonte di inquinamento è rappresentata da importanti allevamenti zootecnici e dal conseguente spargimento dei liquami sui terreni. L’apporto dei nitrati da parte dei fiumi di risorgiva condiziona la trofia delle aree lagunari e dell’arco marino costiero ad esse prospiciente, tanto che, nel 2006, la zona della bassa friulana al di sotto della linea delle risorgive è stata individuata come zona vulnerabile da nitrati di origine agricola. INQUINAMENTO PUNTIFORME: L’inquinamento di origine puntiforme per il fiume Stella è un fenomeno particolarmente importante che condiziona pesantemente la qualità delle acque superficiali del fiume e dei suoi affluenti. In particolare, un elevato carico inquinante di origine fecale viene immesso dai numerosi scarichi di depurazione dei comuni attraversati. Il Cormor e le Lavie sono usati come collettori degli scarichi urbani e risultano pertanto fortemente inquinati da punto di vista chimico microbiologico. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del fiume e dei suoi affluenti risulta condizionato dalle fonti puntuali di inquinamento e presenta scadimenti di qualità nei tratti a valle degli scarichi inquinanti. Lo stato di qualità ambientale del fiume stella è in generale buono ma passa a sufficiente presso la stazione di Precenicco.
Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, rischio di inquinamento delle acque superficiali
(impianti ittiogenici)
Rapporto tra abitanti
equivalenti collettati ed
abitanti equivalenti totali,
SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità
di superficie derivante dal
carico zootecnico, numero di scarichi
industriali
BOD,COD, carico nutrienti,
IBE
variazione di BOD, variazione
di COD, variazione del
carico nutrienti, IBE
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non sono presenti nel bacino laghi o invasi NI NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE La laguna di Grado e Marano fa parte dei siti contaminati di interesse nazionale. Si segnala la presenza nei sedimenti di mercurio (11-14 mg/kg s.s.): la laguna di Grado Inquinamento delle acque di transizione volume emunto, intrusione salina numero dei
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.11: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_MARANO_GRADO INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
presenta una concentrazione superiore a quella di Marano (14 mg/kg s.s. rispetto a 1-2 mg/kg s.s.). Per quanto riguarda le acque di transizione, i dati peggiori si registrano nel mese di novembre. In generale, segnali microbiologicamente sfavorevoli vengono introdotti dal fiume Natissa. Non si ha evidenza di crisi anossiche, pertanto lo stato di qualità della laguna di Grado e Marano deve essere considerato buono, pur essendo presenti, negli ultimi decenni fenomeni di eutrofizzazione. Si evidenzia l’ipertrofia delle aree antistanti alle foci fluviali (soprattutto Stella e Cormor) ed un sostanziale decremento delle concentrazioni lungo la direttrice foci fluviali-bocche di porto lagunari.
sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti
superamenti dei limiti di legge in
materia di molluschicolltura, metalli pesanti e composti sito-specifici, SAR
(indice di idoneità delle acque
irrigue)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE L'analisi dei valori medi dell'indice trofico TRIX evidenziano uno stato qualitativo "buono/elevato". In prossimità di Grado (nei pressi della condotta sottomarina) è presente la stazione di monitoraggio "F" la quale nel 2006 ha dato un valore dell'indice trofico pari a 4,5 ND ND ND ND
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Il bacino è caratterizzato da insediamenti di dimensione medio-piccola. Unica eccezione è rappresentata dall'abitato di Udine, capoluogo di provincia. L'area udinese e quella dei comuni immediatamente limitrofi ha conosciuto negli ultimi decenni un notevole sviluppo insediativo con un numero di unità abitative realizzate che supera il fabbisogno residenziale locale. Ulteriori centri abitati caratterizzati da una discreta presenza insediativa sono quelli di Cervignano e San Giorgio di Nogaro.
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della
qualità dell'acqua
Densità della popolazione
residente (abitanti/Kmq)
distribuzione percentuale
dell'uso del suolo (agricolo,
urbanizzato, naturale)
grado di frammentazione
habitat
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Il Ministero dell'Ambiente, nel 2003, ha definito sito inquinato d'interesse nazionale la laguna di Grado e Marano. L'area è di quasi 7000 ha, comprendente anche i canali e i fiumi Corno e Ausa e un'ampia zona in terraferma a destinazione industriale (1000 ha) e da terreni agricoli (circa 2500 ha); solo una ridotta porzione a terra è costituita da aree a destinazione residenziale o da aree pubbliche. L'area industriale comprende l'area Caffaro e l'area industriale dell'Aussa Corno.
Rischio di contaminazione del suolo e delle acque
sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti
numero siti contaminati
numero dei superamenti dei limiti di legge in
materia di potabilità delle acque, metalli
pesanti e composti sito-
specifici USO SUOLO L'analisi dei dati CORINE LAND COVERD COVER 1990-2000 mette in evidenza una leggera crescita dei territori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE
Nel bacino si riscontra la presenza di n. 13 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e s.m.i. e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. Va segnalata nell'area la presenza di importanti insediamenti industriali (Consorzio industriale della zona Aussa - Corno e del Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli Centrale); alcune di queste aziende rientrano tra quelle classificabili a rischio ai sensi del D.Lgs. 238/05. Si deve inoltre evidenziare la presenza di una discreta attività industriale ed artigianale nelle vicinanze dei maggiori insediamenti urbani (Udine, Cervignano, Marano Lagunare, Torviscosa, San Giorgio di Nogaro). Le strutture di stoccaggio di combustibili presenti a Cervignano e Visco hanno funzione di intermediazione logistica per il territorio regionale e contermine.
Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli
pesanti e da solventi
sostanze potenzialmente
contaminanti
numero di imprese a rischio
di incidente rilevante
dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Nel bacino si riscontrano 19 aree SIC e 2 aree SIC e ZPS coincidenti
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nel bacino si riscontrano 3 riserve naturali regionali
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Nella zona di pianura è presente una attività agricola intensiva e specializzata. Il Friuli, ed in particolare la bassa pianura friulana, risulta uno dei maggiori utilizzatori di concimi chimici e pesticidi e ciò rappresenta uno dei rischi di contaminazione diffusa di maggiore rilevanza, considerata la struttura idrogeolgica e pedologica del terriotrio. Prevalente risulta la superficie a seminativo e fruttifero mentre sono in calo le superfici a bosco e a prato.
Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci
quantità per superficie per
anno di utilizzo di fertilizzanti e
prodotti fitosanitari, quantità per
superficie per anno di N, P. per
carico zootecnico,
superfici irrigate.
SAU, numero delle aziende
agricole, superficie delle
aziende agricole con coltivazioni
biologiche
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge
in materia di potabilità delle
acque
INDUSTRIE Inquinamento puntuale da metalli pesanti, sedimenti di mercurio e solventi organici clorurati nella provincia di Udine e Bassa friulana + 39 cave attive in provincia di Udine
Rischio di inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi organici clorurati
sostanze potenzialmente
contaminanti
numero di imprese a rischio
di incidente rilevante
concentrazione di metalli pesanti, sostanze sito-
specifiche
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Le attività terziarie, soprattutto di carattere commerciale, sono soprattutto concentrate nell'area di Udine e nella relativa cintura urbana; l'area costiera presenta invece una consolidata vocazione turistica legata alla balneazione delle acque costiere (Lignano e Grado) ed ai siti storico-archeologici (Aquileia e Palmanova). In aumento, nella media fascia del bacino l'attività agrituristica.
Rischio di sovrasfruttamento della risorsa idrica ed incremento degli impatti antropici in periodi
definiti dell'anno
aumento stagionale consumi
idrici/reflui aumento
stagionale produzione rifiuti
numero di presenze
turistiche, arrivi TRIX, balneabilità
ENERGIA E' da segnalare l'imminente realizzazione dell'impianto a ciclo combinato di Torviscosa, da 800 MW. ND ND ND ND
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…
Dando attuazione a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha classificato come acque destinate alla molluschicoltura le acque della laguna di Marano-Grado e le acque costiere antistanti
Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento
delle acque costiere e di transizione consistenza degli
allevamenti ittici numero degli impianti ittici
carico dei nutrienti; numero dei superamenti dei limiti di legge
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.11: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LAGUNA_MARANO_GRADO INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
in materia di molluschicoltura
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI In una zona di culture e lingue diverse anche la natura ha un ambiente ricco di biodiversità come pochi, con fenomeni naturali di valore internazionale (dalla laguna alle risorgive), un patrimonio forestale pregiato, un esteso sistema di parchi e riserve naturali.
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Tra i maggiori centri, oltre alla città di Udine e Palmanova, la città turistica di Grado e soprattutto Aquileia, riconosciuta patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1988.
SALUTE SALUTE UMANA La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'aumento delle persone non autosufficienti
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Aumento dei residenti nei comuni di pianura (notevole incremento nella provincia di Pordenone) e aumento del grado di invecchiamento (maggiore della media nazionale), probabile aumento della popolazione stanziale dovuta a pendolarismo studentesco (Università di Udine) e turistico estivo
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
Densità della popolazione
residente (ab/kmq)
popolazione volumi prelevati
BOD, COD, carico nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.12: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SLIZZAINDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA In relazione al carattere prevalentemente montano dell'area, la qualità dell'aria non appare particolarmente critica ne per quanto riguarda l'ozono, che il biossido di azoto e le polveri sottili.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica frequenza degli eventi
estremi
variazione delle temperature,
variazione delle precipitazioni, quantità
e durata manto nevoso
livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA Data la particolare morfologia del bacino, l'utilizzo di gran lunga prevalente delle acque superficiali è quello idroelettrico, per una portata complessiva derivata che supera i 18 mc/s; anche con riferimento alle acque sotterranee, l'uso principale è quello di produzione idroelettrica, seguito da quello idropotabile.
Nessuna particolare problematica evidenziata ND ND ND ND
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Il problema principale è costituito dall’eccessivo sfruttamento idroelettrico dell’alto bacino ad opera di società elettriche private con conseguenti massicce sottrazioni di masse d’acqua dagli alvei naturali.Nella parte montana del bacino va rilevata la crescita significativa, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere.
Frammentazione degli habitat volume derivato,
lunghezza totale dei tratti fluviali sottesi da impianti idroelettrici
portata del corso d'acqua
rapporto tra portata del corso d'acqua e DMV
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO Nessuna informazione disponibile ND ND ND ND
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nessuna informazione disponibile ND ND ND ND
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel bacino dello Slizza la concentrazione di nitrati nelle acque è bassa. Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO PUNTIFORME: La principale fonte di inquinamento è costituita dagli scarichi industriali della miniera di piombo e zinco anche se oggi ormai è dismessa e quindi non più in attività. E’ da precisare inoltre che vi è un accordo con l'Austria per la bonifica del territorio.
Inquinamento puntiforme derivante dai rilasci della miniera dismessa di piombo e zinco volumi dei depositi metalli pesanti Variazione della concentrazione di
piombo e zinco
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Non sono presenti nel bacino laghi o invasi NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Non pertinente NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE Non pertinente NI NI NI NI
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE L'unico insediamento significativo è l'abitato di Tarvisio. Il territorio del bacino è interessato dal tracciato dell'autostrada A23 ND ND ND ND
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE Con riguardo alla dismessa attività mineraria di piombo e zinco (Miniere di Raibl) è stato siglato un accordo di programma tra RAFVG, Ministero dell'Ambiente, Provincia di Udine e Comune di Tarvisio per la bonifica ed il recupero ambientale del sito della miniera.
concentrazione di
metalli pesanti (Zn, Pb)
variazione della concentrazione di metalli pesanti (Zn, Pb)
USO SUOLO Nella zona di pianura aumenta la super4ficie a seminativo e fruttifero e diminuiscono i boschi e i prati. L'analisi dei dati LAND COVER 1990-2000 mette in evidenza una crescita dei terriotri modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli
ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino non si riscontra la presenza di stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8. ND ND ND ND
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 3 AREE SIC-ZPS
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Non sono presenti ulteriori aree soggette a tutela
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Nessuna informazione disponibile ND ND ND ND INDUSTRIE E' presente un'unica attività industriale di rilievo (produzione catene) Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Presenza turistica legata agli sport invernali nel comprensorio del Tarvisiano Pressione antropica aumento stagionale consumi idrici/reflui aumento stagionale
produzione rifiuti
numero di presenze turistiche, arrivi BOD, N, P
ENERGIA Aumento delle industrie a biomassa per la produzione di energia e idroelettrico elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat numero degli impianti numero degli impianti
e potenza istallata rapporto tra portata del corso d'acqua e
DMV, frammentazione degli habitat ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…
Nessuna attività economica legata all'uso dell'acqua NI NI NI NI
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Il territoro del bacino è per buona parte occupato dal Bosco di Tarvisio, dove notevole è la diversità degli ambienti ecologici dovuta al mutevole gioco dei fattori biotici ed abiotici, come la pendenza, l’esposizione, la matrice geologica, la quota, le microvariazioni climatiche, il corteggio florofaunistico che ne consegue.
Nessuna particolare problematica evidenziata
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE Nessuna informazione disponibile
SALUTE SALUTE UMANA La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento ND ND ND ND
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.12: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale SLIZZAINDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE STATO IMPATTOanni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'aumento delle persone non autosufficienti
delle acque costiere.
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Si riscontra un fenomeno di Diminuzione dei residenti nei due comuni interessati (Tarvisio e Chiusaforte) e aumento del grado di invecchiamento (maggiore della media nazionale) Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.13: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ISONZO INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA L'inquinamento da ozono presenta diffusa criticità sull'intero territorio ed in particolare nella fascia costiera ; l'inquinamento da biossido di azoto è invece concentrato nella zona di Gorizia. Quale considerazione di natura generale va evidenziato che la qualità dell'aria nelle aree urbane è in miglioramento per quanto riguarda il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da
sorgenti fisse ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa. La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica,
elevata domanda energetica, subsidenza. frequenza degli eventi estremi
variazione delle temperature, variazione
delle precipitazioni, quantità e durata manto
nevoso
livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA Il regime idrologico del fiume Isonzo è pesantemente condizionato dalla regolazione che viene operata immediatamente a monte del confine italo-sloveno con la diga di Salcano. In territorio italiano la distribuzione degli utilizzi della risorsa superficiale mette in evidenza il prevalente utilizzo idroelettrico (la somma delle portate totali assomma a circa 93 mc/s) seguito dall'utilizzo irriguo (circa 30 mc/s)
Conflittualità tra i diversi usi della risorsa volume derivato, livello idrometrico degli invasi portata del corso d'acqua incremento BOD, COD, carico nutrienti
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Gli svasi della diga di Salcano, in territorio sloveno, mettono in crisi gli utilizzi a valle. Nella parte montana del bacino va evidenziata la significativa crescita, negli ultimi anni, delle domande di derivazione a scopo idroelettrico con conseguente riduzione dei deflussi naturali nei tratti sottesi dalle eventuali opere
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi
usi della risorsa; frammentazione degli habitat volume derivato, lunghezza totale dei tratti
fluviali sottesi da impianti idroelettrici portata del corso d'acqua rapporto tra portata del corso d'acqua e
DMV, livello idrometrico degli invasi; volume degli invasi
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Non si registrano abbassamenti apprezzabili nella falda di subalveo del fiume Isonzo. FALDE ARTESIANE: le misure quantitative eseguite attraverso la rete di monitoraggio delle acque sotterranee evidenziano la riduzione della pressione degli acquiferi confinati a causa probabilmente del crescente sfruttamento delle acque profonde; la zona a sud di Gradisca d'isonzo, in particolare, è fortemente urbanizzata e caratterizzata dalla presenza di numerosi pozzi che possono dar luogo ad alterazioni dello stato piezometrico dell'acquifero. Le conoscenze relative alla depressurizzazione degli acquiferi artesiani devono essere approfondite con ricerche specifiche. RISORGIVE: Si segnala la contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive e la corrispondente riduzione delle portate dei fiumi da esse alimentati. Anche le conoscenze idrologiche delle risorgive devono essere approfondite con ricerche specifiche.
contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli
acquiferi confinati volumi emunti carichi piezometrici iduzione dei carichi piezometrici;
variazione di portata nelle risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
Sul torrente Torre, a causa dell'escavazione del materiale litoide, si è verificata una marcata incisione dell'alveo. Potrebbero pertanto manifestarsi alterazioni dei processi di scambio fiume-falda. Allo stato attuale non sono stati intrapresi studi specifici ma il problema merita particolare attenzione. Inoltre da uno studio idrogeologico predisposto dalla Provincia di Gorizia è emerso che l’Isonzo, in corrispondenza della zona industriale di Gorizia, alimenta la falda posta in sinistra idrografica quando questa è in fase di magra; contribuisce pertanto con i suoi apporti idrici all’alimentazione della circolazione idrica sotterranea del Carso Goriziano e influenza le aree di ricarica delle falde superficiali tra Gorizia, Farra d’Isonzo e Sagrado. Ciò risulta particolarmente significativo in caso di inquinamento del fiume.
Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul torrente Torre e sull'Isonzo quale conseguenza delle azioni di estrazione di
inerti dai rispettivi alvei volumi di inerti estratto dall'alveo monitoraggi ad hoc monitoraggi ad hoc
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: In base al Rapporto sugli indicatori dello stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia del 2008, nel periodo 2001-2006 si è verificato un trend generalizzato verso valori peggiorativi per quanto riguarda la presenza di nitrati nelle acque; in particolare nella zona del cividalese si registrano valori prossimi al valore limite di 50 mg/l. Per quanto riguarda la concentrazione di prodotti fitosanitari, è stato riscontrato il superamento del valore di 0,10 mg/l di desetilatrazina in pozzi ubicati nei comuni di Fiumicello e Povoletto e di desetilterbutilazina in un pozzo nel comune di Cormons.INQUINAMENTO PUNTIFORME: fonti potenziali di inquinamento sono la zona industriale di Gorizia e la discarica di Nova Gorica, in territorio sloveno; fenomeni di inquinamento ricorrenti si registrano anche presso la discarica situata nel comune di Premariacco. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della prossima definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': La zona di alimentazione degli acquiferi, soprattutto nel trangolo tra Ronchi, Gradisca d'isonzo e San Canzian d'Isonzo, dove sono poste le prese dell'acquedotto di Trieste e di Gorizia, presenta una vulnerabilità molto elevata. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Da ultimo va segnalata la frequente presenza di pozzi di elevata profondità in bassa pianura di cui non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri)
Inquinamento diffuso, vulnerabilità, interconnessione tra le falde
SAU, quantità annua di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico
zootecnico volumi emunti ad uso
umano concentrazione e tipologia di fitosanitari
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: I tratti di fiume maggiormente interessati da degrado dei parametri chimici sono riscontrabili nelle zone ad elevata attività antropica di origine industriale localizzate nel bacino del Torre e del basso Isonzo. Nel torrente Versa si sono riscontrate elevate concentrazioni di erbicidi e contaminanti di origine fecale. Presenza sul territorio di grandi allevamenti zootecnici; la concimazione mediante spargimento di liquami è molto frequente. INQUINAMENTO PUNTIFORME: va segnalato il caso del torrente Corno, che apporta un elevato carico inquinante di origine fecale; l'inquinamento da fonte puntiforme risulta appesantito dagli apporti antropici convogliati soprattutto da oltre confine (si segnala la delicata situazione del torrente Vipacco) e dagli scarichi di depurazione di Gorizia, Cormons e Gradisca d'Isonzo. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del fiume e dei suoi affluenti risulta condizionato dalle fonti puntuali di inquinamento e presenta scadimenti di qualità nei tratti a valle degli scarichi inquinanti; si ricordano tra tutti il pesante contributo derivante dal torrente Corno che rappresenta di fatto il collettore principale della pubblica fognatura della città di Nova Gorica e di numerosi inadeguati scaricatori di piena della città di Gorizia; il contributo del fiume Vipacco, il contributo diretto ed indiretto derivante dagli scarichi dei depuratori delle fognature del comune di Gorizia e dei comuni della destra Isonzo. Seppure, l'indicatore aggregato SACA risultante dai dati rilevati nel 2006 dall’ARPA FVG non evidenzi particolari criticità a carico dell'Isonzo, va
Fenomeni di inquinamento diffuso (erbicidi e carichi fecali da allevamenti zootecnici) e
puntiforme (torrente Corno)
Rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed abitanti equivalenti totali, SAU, quantità annua
di azoto e fosforo per unità di superficie derivante dal carico zootecnico, numero di
scarichi industriali, volume emunto
BOD,COD, carico nutrienti, IBE, metalli
pesanti, intrusione salina
variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE,
variazione della concentrazione di metalli pesanti, SAR (indice di idoneità delle
acque irrigue)
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
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Allegato 5.13: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale ISONZO INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA'
PRESSIONE STATO IMPATTO
evidenziato che lo specifico monitoraggio dei parametri microbiologici nel periodo 2001-2007 conferma l'elevata presenza in Isonzo di E.coli tanto da escluderlo da ogni ipotesi di utilizzo balneare.
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Nel territorio italiano del bacino dell'isonzo non sono presenti invasi significativi. NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE
Si può supporre che alche il fiume Isonzo, come buona parte dei fiumi sversanti nell'Adriatico, siano soggetto al rischio di risalita del cuneo salino Rischio di risalita del cuneo salino volume emunto intrusione salina SAR (indice di idoneità delle acque
irrigue) (consorzi)
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
Si segnala un inquinamento di metil-mercurio nelle acque della Baia di Panzano. L’origine di tale inquinamento sarebbe riferibile al fiume Idria, affluente dell’Isonzo che scorre interamente in Slovenia, che nel suo percorso sotterraneo (carsico) attraversa ex miniere di mercurio. L’andamento delle correnti marine, che può, in prima approssimazione, considerarsi una sorgente puntuale. Infatti, i tenori più elevati del metallo sono presenti alla foce dell’Isonzo (fino a 25-30 mg/kg), lungo l’area costiera fra Punta Sdobba e Grado e nella baia di Panzano.
scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione qualità acque fluviali a monte (BOD,COD,
carico nutrienti, IBE, metalli pesanti) TRIX balneabilità
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE I maggiori centri dislocati nel bacino sono Gorizia, Cividale, Cormons, Manzano, San Giovanni al Natisone e Tarcento
Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della
qualità dell'acqua Densità della popolazione residente
(abitanti/Kmq)
distribuzione percentuale dell'uso del suolo
(agricolo, urbanizzato, naturale)
grado di frammentazione habitat
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE n. 1 in comune di Premariacco (metalli pesanti) e un impianto di compostaggio rifiuti a Gorizia Inquinamento del suolo e del sottosuolo, Inquinamento acque sotterranee sostanze contaminanti e concentrazioni
rilevate nei siti numero siti contaminati numero dei superamenti dei limiti di
legge in materia di potabilità delle acque, metalli pesanti e composti sito-specifici
USO SUOLO Nella zona di pianura aumenta la suerficie a seminativo e fruttifero e diminuiscono i boschi e i prati. L'anlaisi dei dati CORINE LAND COVER 1990-2000 mette in evidenza una leggera crescita dei teritrori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli
ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 1 stabilimento suscettibile di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti all'obblighi di cui all'art. 6.
Inquinamento industriale da metalli pesanti e solventi sostanze potenzialmente contaminanti
numero di imprese a rischio di incidente
rilevante dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 20 arre SIC ZPS
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 1 parco regionale e 2 riserve naturali
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
Nella zona di pianura è presente una attività agricola intensiva e specializzata. Il Friuli, ed in particolare la bassa pianura friulana, risulta uno dei maggiori utilizzatori di concimi chimici e pesticidi e ciò rappresenta uno dei rischi di contaminazione diffusa di maggiore rilevanza, considerata la struttura idrogeolgica e pedologica del territorio. Prevalente risulta la superficie a seminativo e a vite (Collio) mentre sono in calo le superfici a bosco e a prato.
Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per
superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.
SAU, n. aziende agricole, sup. aziende bio
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di
legge in materia di potabilità delle acque
INDUSTRIE E' presente il distretto industriale della sedia ( comuni Aiello, Manzano, Chiopris Viscone, Corno di Rosazzo, Moimacco, Pavia di Udine, Premariacco, San Giovanni Natisone, San Vito al Torre, Trivignano Udinese) + 39 cave attive in provincia di Udine e 9 in provincia di Gorizia
Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali sostanze potenzialmente contaminanti
numero di imprese a rischio di incidente
rilevante concentrazione di metalli pesanti,
sostanze sito-specifiche
TERZIARIO INCLUSO TURISMO il turismo e la fruizione ricreazionale dei luoghi sono principalmente legati alla presenza di attività agrituristiche e di produzione enogastronomica ND ND ND ND
ENERGIA Aumento delle industrie a biomassa per la produzione di energia e idroelettrico elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat numero degli impianti numero degli impianti e
potenza istallata rapporto tra portata del corso d'acqua e
DMV, frammentazione degli habitat ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…
Dando attuazione a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha classificato come acque destinate alla molluschicoltura le acque della laguna di Marano-Grado e le acque costiere antistanti
Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento
delle acque costiere e di transizione consistenza degli allevamenti ittici numero degli impianti
ittici, carico dei nutrienti; numero dei
superamenti dei limiti di legge in materia di molluschicoltura
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Ricchissima per natura e biodiversità
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE I più interessanti sono Gorizia e Cividale
SALUTE SALUTE UMANA
La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'aumento delle persone non autosufficienti
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque
costiere. ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Diminuzione dei residenti dai comuni montani e aumento dei residenti nei comuni di pianura e aumento del grado di invecchiamento Nessuna problematica particolare evidenziata NI NI NI NI
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
37 di 38
Allegato 5.14: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEVANTE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE STATO IMPATTO
ARIA QUALITA' DELL'ARIA
L'inquinamento da ozono presenta diffusa criticità sull'intero territorio ed in particolare nella fascia costiera; l'inquinamento da biossido di azoto e da polveri sottili è invece concentrato nella zona di Trieste. Quale considerazione di natura generale va evidenziato che la qualità dell'aria nelle aree urbane è in miglioramento per quanto riguarda il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio. C'è stato un miglioramento anche nelle aree più naturali.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse ND ND ND ND
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
Le distribuzioni dei valori di temperatura massima e minima su base stagionale confermano generalmente le caratteristiche evidenziate a livello annuo, con valori massimi estivi in aumento e valori minimi in diminuzione allontanandoci dalla costa.La precipitazione media annua evidenzia una distribuzione delle piogge nel territorio crescente verso nord. Si osserva una diminuzione abbastanza generale dei valori degli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. Qualora fossero confermate anche per il futuro le tendenze evolutive verificatesi negli ultimi 40 anni, si potrebbero accentuare gli inverni secchi e caldi con la diminuzione delle precipitazioni nevose nel settore montano. Si potranno pertanto verificare limitazioni nella disponibilità delle risorse idriche. Le precipitazioni potrebbero divenire più intense con probabile accentuazione dei dissesti e aumento del conseguente rischio idrogeologico.
Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda
energetica, subsidenza. frequenza degli eventi
estremi
variazione delle temperature,
variazione delle precipitazioni,
quantità e durata manto nevoso
livello idrometrico degli invasi, portata dei corsi d'acqua, livelli freatici
ACQUA
USI DELL'ACQUA L'utilizzo prevalente delle acque superficiali del bacino del Levante è quello potabile, seguito da quello industriale; modesto l'utilizzo ittiogenico. Con riguardo alle acque sotterranee, l'utilizzo prevalente è ancora quello potabile (circa 3,5 mc/s), seguito dall'utilizzo industriale (poco più di 0,5 mc/s), igienico, irriguo ed ittiogenico.
Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Non si evidenziano particolari problematiche Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
FALDE FREATICHE: Non si registrano abbassamenti apprezzabili della falda freatica. FALDE ARTESIANE: Non si hanno dati relativi all’effettivo prelievo da parte dei pozzi domestici che risultano particolarmente diffusi nei comuni ricadenti nella fascia delle risorgive. RISORGIVE: Negli ultimi anni si è osservata la contrazione più o meno diffusa della fascia delle risorgive.
contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; scarsa conoscenza della depressurizzazione degli acquiferi
confinati volumi emunti carichi piezometrici iduzione dei carichi piezometrici;
variazione di portata nelle risorgive
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
Il bacino inferiore del torrente Rosandra si sviluppa in terreni alluvionali molto permeabili; pertanto, in periodo di magra, il torrente risulta quasi totalmente tributario della falda; non si evidenziano comunque particolari problematiche legate a questo aspetto
Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
INQUINAMENTO DIFFUSO: Allo stato attuale i dati non evidenziano particolari condizioni di criticità per quanto riguarda gli acquiferi alluvionali di pianura mentre non vi sono dati per quanto riguarda gli acquiferi carsici. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Le aree a più elevata vulnerabilità si individuano in corrispondenza degli affioramenti delle unità litologiche più carsificabili e carsificate, nelle aree adiacenti al lago di Doberdò e alle risorgive del Timavo e nella fascia di ricarica della falda freatica. IDRODINAMICA DELLA FALDA: Le conoscenze relative alla idrodinamica delle falde sotterranee devono essere approfondite con ricerche specifiche anche in prospettiva della prossima definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. VULNERABILITA': la città di Trieste fa parte dei siti contaminati di interesse nazionale a causa della sua zona industriale e della presenza di numerosi serbatoi interrati (depositi di carburanti, combustibili ed in generale sostanze chimiche) spesso vetusti che comportano perdite nel suolo e nel sottosuolo. Deve poi essere verificato il problema dell'intrusione salina negli acquiferi sotterranei in relazione alla possibilità di corrosione delle cisterne interrate utilizzate per deposito di idrocarburi nella zona di Monfalcone. INTERCONNESSIONE TRA LE FALDE: Presenza frequente di pozzi di elevata profondità in bassa pianura dei quali spesso non si conoscono le caratteristiche tecniche (cementazione e posizione dei filtri).
Limitate situazioni di inquinamento puntiforme, scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, vulnerabilità dell'area
triestina
sostanze contaminanti e concentrazioni rilevate nei siti
numero siti contaminati
numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque, metalli
pesanti e composti sito-specifici
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
INQUINAMENTO DIFFUSO: I tratti di fiume che risentono di problemi da inquinamento diffuso sono quelli adiacenti a zone fortemente urbanizzate. In particolare, degrado dei parametri chimici si può riscontrare nelle zone ad elevato impatto industriale localizzate in prossimità di Monfalcone e Duino-Aurisina. Le condotte degli scarichi a mare degli impianti di Duino Aurisina, Staranzano, Trieste-Barcola, Trieste-Servola e Trieste-Zaule influiscono pesantemente sulla qualità delle acque marino costiere. INQUINAMENTO PUNTIFORME: Nella zona di Monfalcone la rete idrica, formata da rogge e canali, è in parte utilizzata per il collettamento degli scarichi fognari. In particolare si evidenziano forti carichi di origine fecale lungo tutto il percorso dei canali Brancolo e De’ Dottori. QUALITA' DELL'AMBIENTE FLUVIALE: Lo stato ambientale del fiume Timavo, del torrente Rosandra e del rio Ospo è buono.
Rischio di inquinamento delle acque superficiali in prossimità delle aree più fortemente urbanizzate (Monfalcone e Trieste)
Rapporto tra abitanti equivalenti collettati ed
abitanti equivalenti totali, volume emunto
BOD,COD, carico nutrienti, IBE,
concentrazione di metalli pesanti
variazione di BOD, variazione di COD, variazione del carico di nutrienti, IBE,
variazione della concentrazione di metalli pesanti
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI
Il lago di maggior rilievo è quello di doberdò, tipico lago di trapasso carsico a livello e superficie variabili alimentato da acque sotterranee alimentate dal Vipacco; il lago è alimentato da alcune fessure del fondo che, nella stagione estiva, servono ad emungerlo, lasciandolo quasi completamente all'asciutto. Per l'interesse scientifico e naturalistico, rappresentato dalla flora e dalla fauna propria delle zone umide, il lago è una delle sette riserve naturali protette del Carso
NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Non si evidenziano particolari problematiche NI NI NI NI
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
Si segnala l'inquinamento di metil-mercurio nelle acque del Golfo di Trieste originato dall'apporto del fiume Idria, affluente dell’Isonzo che scorre interamente in Slovenia, che nel suo percorso sotterraneo (carsico) attraversa ex miniere di mercurio. L’andamento delle correnti marine, il sistema di circolazione anticiclonico del Golfo e le condizioni meteo-marine fanno sì che la distribuzione del mercurio nel Golfo di Trieste non presenti un andamento radiale rispetto alla foce fluviale, che può, in prima approssimazione, considerarsi una sorgente puntuale. Infatti, i tenori più elevati del metallo sono presenti alla foce dell’Isonzo (fino a 25-30 mg/kg) e nella Baia di Panzano. Un’importante fonte di contaminazione è rappresentata dal canale Brancolo e dal canale De’ Dottori, che immettono acque cariche di nutrienti e affette da contaminazione fecale nel golfo di Panzano.
Inquinamento delle acque costiere per contaminazione fecale e metalli pesanti (mercurio)
BOD,COD, carico nutrienti, IBE,
concentrazione di metalli pesanti a monte della foce
TRIX, concentrazione di
metilmercurio
numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di balneabilità delle acque,
variazione della concentrazione di metilmercurio
SUOLO E SOTTOSUOLO URBANIZZAZIONE Presenza del comune di Trieste come area molto urbanizzata con un aumento delle abitazioni superiore a quello
dei residenti (rischio cementificazione della provincia di Trieste) Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della
risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
Densità della
popolazione residente (abitanti/Kmq)
distribuzione percentuale dell'uso del suolo (agricolo,
urbanizzato, naturale)
grado di frammentazione habitat
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 5
Effetti potenzialmente positivi Effetti potenzialmente negativi Nessuna interazione NI Dato non disponibile ND
38 di 38
Allegato 5.14: Matrice di caratterizzazione dello stato ambientale LEVANTE INDICATORI
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI Breve descrizione dello stato di fatto puo essere anche non pertinente o non presente PROBLEMATICHE GRADO DI CRITICITA' PRESSIONE STATO IMPATTO
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE
Si riscontra la presenza di 3 siti contaminati (Muggia, S. Dorligo della Valle, Trieste) attualmente in fase di bonifica una consistente parte dell'area ex-Aquila a Trieste. Va inoltre segnalata la presenza di un impianto di termovalorizzarione per rifiuti a Trieste. Il sito inquinato di interesse nazionale di Trieste, (individuato con decreto del Ministero dell'Ambiente nel 2003) in particolare, riguarda la superficie territoriale compresa nel perimetro, pari a 1700 ha, di cui la parte acquea corrisponde a circa 1200 ha mentre la parte a terra ricade nei comuni di Trieste e Muggia. Gran parte dell'area (valle delle Noghere, valle di Zaule, via Errera ed altre ancora) è stata oggetto, nell'immediato dopoguerra, di imponenti interventi di interrimento comprendenti, in parte, anche rifiuti industriali misti, scorie e ceneri dell'inceneritore. Inoltre fino agli anni settanta erano operativi nella zona due importanti insediamenti industriali per la raffinazione e lo stoccaggio di prodotti petroliferi che hanno determinato, in passato, ripetute situazioni di dispersione con inquinamento da idrocarburi.
Inquinamento del suolo, inquinamento delle acque sotterranee sostanze contaminanti
e concentrazioni rilevate nei siti
numero siti contaminati
numero dei superamenti dei limiti di legge in materia di potabilità delle acque, metalli
pesanti e composti sito-specifici
USO SUOLO Prevalenza di forese 58,7% e associazioni di cespugli 10,3% rispetto a aree residenziali 11,9% e aree industriali 6,3%. Nelle zone di pianura aumenta la superficie a seminativo e frutifero e diminuiscono i boschi e i prati. L'analisi dei dati Corine 1990-2000 evidenzia una leggera crescita dei territori modellati artificialmente a scapito dei terreni agricoli.
ND ND ND ND
RISCHIO INDUSTRIALE Nel bacino si riscontra la presenza di n. 7 stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti ai sensi dell'art. 15 comma 4 del D.Lgs. 334/1999 e soggetti agli obblighi di cui all'art. 6 o all'art 8.
Aziende a rischio di incidente rilevante e inquinamento industriale metalli pesanti e solventi
sostanze potenzialmente
contaminanti
numero di imprese a rischio di incidente
rilevante dipende da sostanze/conc
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000
Nell'ambito del bacino si riscontrano 5 aree SIC-ZPS. Si sottolinea l'area SIC del fiume Timavo noto per via del suo lungo percorso sotterraneo di circa 40 chilometri che, dalle grotte di San Canziano-Škocjan in Slovenia, passando per l'Abisso di Trebiciano, raggiunge il paese di San Giovanni di Duino. Qui ricompare per poi sfociare nel Golfo di Trieste dopo un paio di chilometri. Tale percorso viene considerato come uno dei più interessanti fenomeni carsici.
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nell'ambito del bacino si riscontrano 6 riserve naturali
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Il settore agricolo no è aperticolarmente significativo all'interno dell'area (per la provincia di TS rappresenta lo 0,7 del valore aggiunto e un numero di addetti di circa l'1% del totale). Nella zona di pianura è presente un'attività agricola intensiva e specializzata, in montagna e collina allevamenti di bovini, ovini e suini. Lo sviluppo del settore segue una logica di produzione di nicchia con coltivazioni concentrate in aree ristrette (vino, olio).
Inquinamneto diffuso da nutrienti e fitofarmaci
quantità per superficie per anno di utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, quantità per superficie per anno di N, P. per carico zootecnico, superfici irrigate.
SAU, N AZIENDE AGRICOLE, SUP
AZIENDE BIO
BOD, COD, fitosanitari, carico nutrienti, numero dei superamenti dei limiti di legge
in materia di potabilità delle acque
INDUSTRIE Estesa zona industriale attorno a Trieste e presenza di 11 cave attive; prevalenza di imprese manifatturiere. Una presenza industriale che risente della dismissione di partecipazioni statali. Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali
sostanze potenzialmente
contaminanti
numero di imprese a rischio di incidente
rilevante concentrazione di metalli pesanti,
sostanze sito-specifiche
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
Nell'ambito del bacino si riscontra una forte focalizzazione nel settore dei servizi con valore aggiunto e livelli occupazionali nell'ordine dell'80% del complessivo, incentrate soprattutto sulla ricerca (area di ricerca "Science Park"), sugli insediamneti storici del settore assicurativo e finanziario e sul turismo. Sull'altopiano carsico la fruizione turistica dei luoghi è soprattutto legata all'incremento delle attività di tipo agrituristico mentre sulla costa è legata alla balneazione delle acque.
Nessuna particolare problematica evidenziata NI NI NI NI
ENERGIA
A Monfalcone presente un importante impianto di produzione termoelettrica con 976 MW di potenza efficiente lorda, con futura riconversione a ciclo combinato (1136 MW). Di particolare interesse anche l'impianto Elettra GLT di Servola (170 MW di cui 130 rilasciati in rete). Il nodo di Redipuglia risulta tra i più congestionati della nazione, mentre la frontiera slovena è interessata quotidianamente da flussi di energia ben al di sopra dei limiti di sicurezza per l'interconnessione.
ND ND ND ND
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Pesca e molluschicoltura sono concentrate a Trieste e Monfalcone. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in particolare, con Delibera 3585/2004 ha classificato come idonee per la raccolta e l’allevamento dei molluschi alcune aree antistanti la costa triestina.
Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di
transizione consistenza degli
allevamenti ittici numero degli impianti ittici,
carico dei nutrienti; numero dei superamenti dei limiti di legge in materia
di molluschicoltura
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE
STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Area ricchissima per natura e biodiversità che va dall'Altipiano del Carso alla Costiera di Trieste alla Conca di Trieste all'abitato di Muggia. All'interno dell'Altopiano si conservano (nella parte prossima al confine con la Slovenia), numerosi piccoli centri abbastanza ben conservati nel loro nucleo originario, dalla tipica architettura calcarea a corti interne e con ridotte finestrature (es. Prepotto di San Pelagio e Zolla).
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
Da segnalare gli importanti centri di Trieste e Muggia, oltre a monumenti tipo il castello di Miramare. Gli eventi bellici sono ricordati da numerosi monumenti celebrativi (Redipuglia, Monte San Michele), e da resti di trincee, muraglie di pietra e postazioni in cemento (tra Redipuglia e Doberdò).
SALUTE SALUTE UMANA
La popolazione del bacino gode nel complesso di elevati livelli di salute. Nel 2000 la speranza di vita alla nascita nel territorio regionale era di più di 76 anni per i maschi e di oltre 82 per le femmine, negli ultimi 25 anni le donna hanno guadagnato 7 anni di vita e gli uomini 8. Si segnalano però alcuni fenomeni preoccupanti: un'incidenza di tumori più elevata delle altre regioni, il persistere di decessi collegati al consumo di alcool, la frequenza e la gravità degli infortuni sul lavoro e degli incidenti stradali, l'invecchiamento della popolazione. Non vi sono comunque evidenze di patologie che possano essere messe in relazione con gli obiettivi del Piano di gestione.
Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento
delle acque costiere. ND ND ND ND
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Nell'ambito del bacino, che coincide con buona approssimazione con la Provincia di Trieste, si osserva il calo nel tempo della popolazione residente e l'aumento del grado di invecchiamento. L'ncremento della popolazione fluttuante è legato al pendolarismo per motivi di studio (Università di Trieste) e, in misura minore, al turismo estivo. La popolazione è concentrata prevalentemente intorno al capoluogo.
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica
Densità della popolazione residente
(ab/kmq) popolazione volumi prelevati BOD, COD, carico
nutrienti
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
1 di 14
Allegato 6.1: Matrice di definizione dell’opzione zero FISSERO_TARTARO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
2 di 14
Allegato 6.2: Matrice di definizione dell’opzione zero ADIGE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
MIS
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
3 di 14
Allegato 6.3: Matrice di definizione dell’opzione zero BRENTA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
4 di 14
Allegato 6.4: Matrice di definizione dell’opzione zero LAGUNA_VENEZIA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
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TOTALE 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
5 di 14
Allegato 6.5: Matrice di definizione dell’opzione zero SILE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
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SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
6 di 14
Allegato 6.6: Matrice di definizione dell’opzione zero PIAVE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
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SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
7 di 14
Allegato 6.7: Matrice di definizione dell’opzione zero PIANURA_LIVENZA_PIAVE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
8 di 14
Allegato 6.8: Matrice di definizione dell’opzione zero LIVENZA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
9 di 14
Allegato 6.9: Matrice di definizione dell’opzione zero LEMENE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
10 di 14
Allegato 6.10: Matrice di definizione dell’opzione zero TAGLIAMENTO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
11 di 14
Allegato 6.11: Matrice di definizione dell’opzione zero LAGUNA_MARANO_GRADO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
MIS
UR
E
QUAL
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DEL
L'ARI
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CLIM
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
12 di 14
Allegato 6.12: Matrice di definizione dell’opzione zero SLIZZA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
13 di 14
Allegato 6.13: Matrice di definizione dell’opzione zero ISONZO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 6
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
14 di 14
Allegato 6.14: Matrice di definizione dell’opzione zero LEVANTE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
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TOTALE 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 7
MATRICE DI DEFINIZIONE DELL'OPZIONE ZERO DI DISTRETTO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO
☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺
FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 0 28 0 2 26 0 21 6 1 7 21 0 8 20 0 0 28 0 19 9 0 22 6 0 3 25 0 21 7 0 20 8 0 10 18 0 7 21 0 7 21 0 0 28 0
ADIGE 0 28 0 3 25 0 20 7 1 7 21 0 7 21 0 3 25 0 21 7 0 23 5 0 0 28 0 21 7 0 20 8 0 9 19 0 7 21 0 8 20 0 0 28 0
BRENTA 0 28 0 7 21 0 23 4 1 7 21 0 7 21 0 5 23 0 26 2 0 25 3 0 23 5 0 24 4 0 24 4 0 9 19 0 12 16 0 0 28 0 11 17 0
LAGUNA DI VENEZIA 4 25 0 3 26 0 26 3 0 4 25 0 4 25 0 0 29 0 20 9 0 22 7 0 0 29 0 24 5 0 22 7 0 7 22 0 6 23 0 7 22 0 6 23 0
SILE 0 28 0 7 21 0 20 8 0 6 22 0 7 21 0 5 23 0 24 4 0 25 3 0 0 28 0 24 4 0 24 4 0 8 20 0 0 28 0 0 28 0 9 19 0
PIAVE 0 28 0 7 21 0 22 5 1 6 22 0 6 22 0 5 23 0 24 4 0 25 3 0 23 5 0 23 5 0 24 4 0 6 22 0 14 14 0 0 28 0 11 17 0
PIANURA LIVENZA PIAVE 0 28 0 7 21 0 13 14 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 17 11 0 0 28 0 16 12 0 14 14 0 11 17 0 0 28 0 0 28 0 0 28 0
LIVENZA 0 28 0 7 21 0 15 12 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 15 13 0 19 9 0 16 12 0 10 18 0 11 17 0 0 28 0 12 16 0
LEMENE 0 28 0 7 21 0 14 13 1 7 21 0 8 20 0 6 22 0 17 11 0 18 10 0 14 14 0 17 11 0 16 12 0 10 18 0 13 15 0 0 28 0 12 16 0
TAGLIAMENTO 0 28 0 7 21 0 15 12 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 15 13 0 19 9 0 0 28 0 10 18 0 0 28 0 0 28 0 12 16 0
0 28 0 7 21 0 16 11 1 7 21 0 8 20 0 6 22 0 17 11 0 18 10 0 0 28 0 17 11 0 0 28 0 10 18 0 13 15 0 0 28 0 12 16 0
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E (4
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LAGUNA MARANO GRADO 0 28 0 7 21 0 16 11 1 7 21 0 8 20 0 6 22 0 17 11 0 18 10 0 0 28 0 17 11 0 0 28 0 10 18 0 13 15 0 0 28 0 12 16 0
SLIZZA 0 28 0 7 21 0 13 15 0 7 21 0 0 28 0 0 28 0 17 11 0 17 11 0 6 22 0 0 28 0 0 28 0 9 19 0 1 27 0 0 28 0 0 28 0
ISONZO 0 28 0 7 21 0 13 14 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 0 28 0 17 11 0 11 17 0 10 18 0 11 17 0 0 28 0 12 16 0
LEVANTE 0 28 0 7 21 0 13 14 1 7 21 0 7 21 0 4 24 0 17 11 0 19 9 0 15 13 0 19 9 0 16 12 0 10 18 0 11 17 0 0 28 0 12 16 0
TOTALE 4 389 0 85 308 0 244 138 11 93 300 0 90 303 0 50 343 0 270 123 0 288 105 0 114 279 0 261 132 0 207 186 0 129 264 0 106 287 0 22 371 0 109 284 0
Distribuzione in percentuale 1,02% 98,98% 0,00% 21,63% 78,37% 0,00% 62,09% 35,11% 2,80% 23,66% 76,34% 0,00% 22,90% 77,10% 0,00% 12,72% 87,28% 0,00% 68,70% 31,30% 0,00% 73,28% 26,72% 0,00% 29,01% 70,99% 0,00% 66,41% 33,59% 0,00% 52,67% 47,33% 0,00% 32,82% 67,18% 0,00% 26,97% 73,03% 0,00% 5,60% 94,40% 0,00% 27,74% 72,26% 0,00%
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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 7
MATRICE DI DEFINIZIONE DELL'OPZIONE ZERO DI DISTRETTO
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE SALUTE POPOLAZIONEBIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
FISSERO TARTARO CANAL BIANCO
ADIGE
BRENTA
LAGUNA DI VENEZIA
SILE
PIAVE
PIANURA LIVENZA PIAVE
LIVENZA
LEMENE
TAGLIAMENTO
BACINI
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17 11 0 17 11 0 10 18 0 9 19 0 0 28 0 2 26 0 8 20 0 6 22 0 3 25 0 23 5 0 6 21 1
20 8 0 20 8 0 13 15 0 6 22 0 23 5 0 3 25 0 17 11 0 7 21 0 4 24 0 1 27 0 7 20 1
22 6 0 22 6 0 13 15 0 6 22 0 23 5 0 3 25 0 17 11 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 16 11 1
20 9 0 21 8 0 9 16 4 10 17 2 8 20 1 2 26 1 17 12 0 7 22 0 4 25 0 26 3 0 4 24 1
22 6 0 22 6 0 13 15 0 6 22 0 24 4 0 3 25 0 17 11 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 17 10 1
22 6 0 22 6 0 13 15 0 6 22 0 24 4 0 3 25 0 17 11 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 18 9 1
22 6 0 22 6 0 13 15 0 0 28 0 11 17 0 3 25 0 0 28 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 10 17 1
22 6 0 22 6 0 12 16 0 6 22 0 22 6 0 3 25 0 10 18 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1
23 5 0 23 5 0 9 19 0 7 21 0 19 9 0 3 25 0 11 17 0 0 28 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1
22 6 0 22 6 0 7 21 0 10 18 0 13 15 0 3 25 0 7 21 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1
22 6 0 22 6 0 6 22 0 9 19 0 12 16 0 3 25 0 11 17 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1
(TIP
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ETC…
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2000
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PROT
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TELA
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AGRI
COLT
URA
LAGUNA MARANO GRADO
SLIZZA
ISONZO
LEVANTE
TOTALE
Distribuzione in percentuale
22 6 0 22 6 0 6 22 0 9 19 0 12 16 0 3 25 0 11 17 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1
19 9 0 0 28 0 0 28 0 10 18 0 7 21 0 3 25 0 0 28 0 16 12 0 0 28 0 0 28 0 10 17 1
23 5 0 23 5 0 6 22 0 11 17 0 9 19 0 3 25 0 7 21 0 16 12 0 5 23 0 2 26 0 11 16 1
22 6 0 22 6 0 7 21 0 11 17 0 9 19 0 0 28 0 12 16 0 16 12 0 5 23 0 0 28 0 11 16 1
298 95 0 280 113 0 131 258 4 107 284 2 204 188 1 37 355 1 151 242 0 180 213 0 61 332 0 52 341 0 154 225 14
75,83% 24,17% 0,00% 71,25% 28,75% 0,00% 33,33% 65,65% 1,02% 27,23% 72,26% 0,51% 51,91% 47,84% 0,25% 9,41% 90,33% 0,25% 38,42% 61,58% 0,00% 45,80% 54,20% 0,00% 15,52% 84,48% 0,00% 13,23% 86,77% 0,00% 39,19% 57,25% 3,56%
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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
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Allegato 8.1: Coerenza interna problematiche obbiettivi FISSERO_TARTAROOB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA inquinamento dell'aria da polveri. 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica.
X X X 3
ACQUA
USI DELL'ACQUA
Possibile conflitto tra la navigazione e il drenaggio delle acque superficiali in esubero provenienti dai terreni agricoli; difficoltà nello smaltimento delle portate di piena nei collettori principali afferenti al canale navigabile.
X X X X X X 6
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)
Insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo; uso conflittuale della risorsa. X X X X X X 6
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)
Abbassamento delle falde freatiche; perdita di pressione degli acquiferi confinati; Riduzione della fascia delle risorgive. X X X X X 5
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3) Diminuzione della portata dei corsi d’acqua di risorgiva. X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)
Inquinamento puntiforme legato all'attività industriale; inquinamento diffuso dovuto ad agricoltura e zootecnia. X X X 3
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)
Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi.Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acuiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) NI 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7) Presenza di cuneo salino. X X 2
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) Problematiche per la balneazione. X X X 3
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo, aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione.
X 1
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE NI 0
USO SUOLO Perdita e degrado del suolo naturale. X X X 3
RISCHIO INDUSTRIALE Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali. X X 2
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 NI 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua, eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde.
X X 2
INDUSTRIE L'impatto dei settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi. X X 2
TERZIARIO INCLUSO TURISMO ND 0
ENERGIA NI 0
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
NI 0
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI
Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.
X 1
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0
SALUTE SALUTE UMANA NI 0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi X X X 3
TOTALE 13 9 9 6 4 5 2 2
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
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Allegato 8.2: Coerenza interna problematiche obbiettivi ADIGEOB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento dell'aria da polveri 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Accentuazione degli eventi estremi. La modifica della distribuzione spaziale delle piogge può portare a situazioni di carenza idrica. X X X 3
ACQUA
USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. X X X X X 5
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO (1)
Uso conflittuale della risorsa . In alcuni periodi dell'anno non si riescono a rispettare i DMV in alcuni corsi d'acqua a causa degli eccessivi prelievi . Insufficiente disponibilità della risorsa idrica nei periodi di carenza idrica, sia per la parte potabile, che per usi agricoli.
X X X X X 5
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO (2)
Abbassamento generalizzato dei livelli freatici X X X X 4
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA (3)
Alterazione dei processi di scambio fiume-falda, parziale compensazione delle dispersioni in subalveo dei prelievi da falda. X X X 3
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE (4)
Inquinamento diffuso di natura geogenica in alcuni acquiferi dell'alta e media val d'Adige; inquinamento puntiforme legata all'attività industriale nell’alta pianura vicentina occidentale; Il grado di vulnerabilità si presenta generalmente molto elevato nella fascia di ricarica dell’acquifero indifferenziato nell’area dell’alta pianura veronese ed in corrispondenza dei principali conoidi del fondovalle atesino
X X 2
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)
Locale inquinamento da nitrati e fosfati di origine agro-zootecnica. Sotto dimensionamento di alcuni depuratori a causa della pressione turistica nella parte montana.La principale fonte di pressione puntiforme nella parte veneta del bacino è costituita dagli scarichi di acque reflue urbane della città di Verona, depurati tramite l'impianto di depurazione di Verona. Le politiche ambientali e settoriali legate al mondo dell’agricoltura hanno bisogno di una maggiore regolamentazione e controllo; in particolare l’utilizzo di fertilizzanti e liquami in agricoltura. Rimane alto il rischio che i fattori di pressione riportati acquisiscano la loro importanza se non adeguatamente regimentati sia nei modi che nei tempi.
X X X 3
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) NI 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7) Risalita del cuneo salino per chilometri nel perio do di carenza idrica. X X 2
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) Problematiche per la balneazione X X X 3
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Rapida espansione del sistema insediativo e produttivo; aumento delle superfici impermeabili e quindi crescita dei coefficienti di deflusso con riduzione dei tempi di corrivazione;criticità grave per i corsi d'acqua medio-piccoli (torrenti e canali di scolo consortili)
X 1
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali X X 2
USO SUOLO Perdita e degrado del suolo naturale, sversamenti X X X 3 RISCHIO INDUSTRIALE Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali X X 2
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 NI 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Ingenti derivazioni ad uso irriguo impoveriscono i corsi d'acqua; eccessivi carichi di azoto e fosforo nelle acque superficiali e profonde casua sversamenti di liquami degli allevamenti.
X X 2
INDUSTRIE Impatto del settore conciario sulle acque, e degli altri settori industriali causa effetti sinergici degli scarichi. X X 2
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
Necessità di far fronte a picchi di affluenza concentrati, dal punto di vista dei fabbisogni idropotabili e di depurazione. X X X 3
ENERGIA
Le rapide oscillazioni di portata e temperatura nei fiumi indotte dalle oscillazioni di funzionamento dei grandi impianti idroelettrici creano notevoli problemi di impatto ecologico. La presenza di opere di regimazione e derivazione idroelettrica interrompe il "continuum" fluviale. La presenza dei serbatoi idroelettrici comporta svasi tecnici degli stessi effettuati per fluitazione che mettono a rischio soprattutto la vita delle comunità ittiche nei fiumi. Le grandi derivazioni idroelettriche nel tratto vallivo comportano un particolare danno ecologico al corso d'acqua principale.
X X X 3
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Rilascio di grossi carichi di nutrienti a valle delle pescicolture X X X 3
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Molti corsi d'acqua minori sono stati sistemati in passato con tecniche a forte impatto ambientale; ne risulta un grave danno paesaggistico oltre che ecosistemico. L'attuale conformazione pensile di alcuni corsi d'acqua impedisce la rinaturalizzazione.
X X 2
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE presenza di ponti storici, con relativi problemi in occasione di eventi di piena X 1
SALUTE SALUTE UMANA alcuni casi di inquinamento microbiologico , legati ai forti carichi antropici X X 2
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Aumento continuo delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei sia in termini qualitativi che quantitativi X X X 3
TOTALE 16 10 10 6 5 6 2 4
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
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Allegato 8.3: Coerenza interna problematiche obbiettivi BRENTA
OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse. 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. X X X X 4
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani.
X X X X X X 6
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Brenta, Astico, Timonchio e Guà quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dai rispettivi alvei; rischio di contaminazione dell'acquifero indifferenziato a fronte della cattiva qualità delle acque del fiume Brenta.
X 1
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Inquinamento diffuso da nitrati nell'alta pianura del bacino; inquinamento puntiforme da cromo e solventi clorurati avvenuto nel passato nell'alta e media pianura; vulnerabilità molto elevata nella fascia di ricarica degli acquiferi
X X 2
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
Inquinamento da fonte diffusa delle acque superficiali; diffusi fenomeni di inquinamento delle acque superficiali da fonti puntiformi, son particolare riguardo al sistema Fratta-Gorzone, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Situazioni localizzate di inquinamento delle acque lacuali X X X 3
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Risalita del cuneo salino X 1
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
Scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione. X X X X 4
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE
Rischio di inquinamento del suolo e del sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee. X X X X 4
USO SUOLO ND 0
RISCHIO INDUSTRIALE Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee X X X X 4
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 In generale le più estese zone SIC, le aree montane e i Monti Berici presentano in aree prossime, aree produttive anche rilevanti. X 1
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata esigenza irrigua
X X X X X X X X 8
INDUSTRIE Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee. X X 2
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica X X X X 4
ENERGIA Scarsa attuazione delle politiche per il risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili, rischi di degrado quali-quantitativo della risorsa idrica nelle tratte fluviali sottese da impianti per la produzione di energia rinnovabile, frammentazione degli habitat
X X 2
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Rischio di inquinamento organico delle acque superficiali X X X X 4
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI NI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 11 11 12 6 4 8 6 10
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
4 di 14
Allegato 8.4: Coerenza interna problematiche obbiettivi LAGUNA_VENEZIAOB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Ricadute atmosferiche di vario tipo: polveri, metalli e microinquinanti organici X X 2
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Conseguenze eventi estremi: allagamenti; periodi siccitosi. Innalzamento livello medio mare: aumento frequenza e livelli acque alte in Venezia.
X X X 3
ACQUA
USI DELL'ACQUA Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia X X X 3
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Riduzione della portata dei fiumi di risorgiva. Occorrenza di esondazioni ed allagamenti in corrispondenza di eventi estremi. X X X 3
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO Eccessivo sfruttamento acquiferi nella fascia di ricarica a nord delle risorgive. X X X X 4
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA - 0
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Degrado qualitativo da sostanze microinquinanti. X X 2
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5) Inquinamento da microcontaminanti delle acque superficiali. Riduzione della funzionalità ecologica fluviale. X X X X X 5
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) - 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE (7) Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE (8) Degrado qualitativo delle acque e dei sedimenti da sostanze prioritarie, pericolose prioritarie e altri inquinanti X X X X 4
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Aumento delle superfici cementificate X X 2
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Contaminazione delle falde; trasferimento della contaminazione a corpi idrici superficiali. X X X 3
USO SUOLO Degrado qualitativo delle acque superficiali e sotterranee da nutrienti e sostanza microinquinanti. X X X 3
RISCHIO INDUSTRIALE Presenza di industrie a rischio di incidente rilevante con possibili emissioni di sostanze pericolose nell'ambiente X 1
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 Presenza di aree tutelate sottoposte a vincoli X X X X 4
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Presenza di aree tutelate nella maggior parte dei casi non dotate di Piano di Gestione X X X X 4
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICULTURA Sovrasfruttamento della risorsa idrica legato ai consumi idrici per uso agricolo e zootecnico. Immissione in ambiente di sostanze nutrienti e microcontaminanti.
X X X X X 5
INDUSTRIE Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso industriale. Immissione in ambiente sostanze microcinquinanti.
X X X X X 5
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per uso turistico. Immissione in ambiente sostanze nutrienti e microcinquinanti.
X X X X X 5
ENERGIA Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per produzione di energia. X X X X X 5
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Presenza di aree interdette alle attività di pesca e molluschicoltura in laguna di Venezia X X 2
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Presenza di aree di elevato pregio naturalistico e paesaggistico inserite in un contesto altamente urbanizzato e antropizzato X 1
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE - 0 SALUTE SALUTE UMANA Presenza di sostanze microinquinanti nell'ambiente X X X 3
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO Sovrasfruttamento della risorsa idrica legata ai consumi idrici per soddisfare le utenze e immissione nell'ambiente di sostanze nutrienti e microinquinanti
X X X X 4
TOTALE 16 10 16 7 2 3 11 12
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
5 di 14
Allegato 8.5: Coerenza interna problematiche obbiettivi SILEOB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Nessuna problematica di rilievo 0
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); frammentazione degli habitat (all'importanza del fiume Sile come core areas e corridoio ecologico si contrappongono l'interruzione delle sue sponde naturali, la presenza di numerose centrali elettriche (vedi ad esempoio la centrale di Silea) che ne sbarrano completamente il flusso, creando una barriera ai flussi ittici e un basso indice di qualità delle acque; l'indice biotico esteso, infatti, evidenzia una progressiva regressione dello stato qualitativo avvicinandosi a Treviso).
X X X X X 5
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA NI 0
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi, inquinamento diffuso e puntiforme nelle acque sotterranee, elevata interconnessione tra le falde
X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale sufficiente, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI NI 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE
Risalita cuneo salino, fenomeni di intrusione di acqua marina negli acquiferi freatici, aumento del tenore di salinità dei suoli X 1
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI 0
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND 0
USO SUOLO ND 0 RISCHIO INDUSTRIALE Possibile inquinamento delle falde e dei corsi d'acqua superficiali X X X 3
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 NI 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee (lo spargimento liquami può costituire una fonte rilevante di sostanza organica nelle acque superficiali. Ciò in particolare per la capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali moderatamente bassa di parte del territorio nei confronti delle acque superficiali. Inoltre parte del territorio è non adatta allo spandimento dei liquami zootecnici in agricoltura. Parte dei suoli di pianura del territorio hanno bassa capacità protettiva nei confronti delle acque profonde).
X X X X X 5
INDUSTRIE Rischio di inquinamento del suolo e delle acque sotterranee. X 1
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica. X X X X 4
ENERGIA Frammentazione degli habitat X X 2 ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA
PESCICULTURA MITILI ETC…
Potenzialmente critico per la qualità dell'acqua in relazione allo scarico di nutrienti dovuto all'attività di itticoltura. X X X X 4
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI NI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 8 7 6 5 2 6 3 7
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
6 di 14
ATEGORIEELEMENTI RAPPRESENTATIVI Allegato 8.6: Coerenza interna problematiche obbiettivi PIAVE BLE OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa. X X X X 4
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani
X X X X X X 6
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
Abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Rischio di alterazione dei processi di scambio fiume-falda per effetto degli interventi antropici. X 1
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi e nell'area montana, elevata interconnessione tra le falde.
X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
Inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali, situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente. , rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici).
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI
Situazioni localizzate di qualità dell'ambiente lacuale scarsa o sufficiente duvuta a fenomeni di eutrofia e a presenza di metalli.
X X X 3
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Risalita cuneo salino X 1 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI X X X 3
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE NI X X X X X 5 SITI CONTAMINATI,BONIFICHE X 1 USO SUOLO ND 0
RISCHIO INDUSTRIALE Rischio di inquinamento del suolo, delle acque superficiali e sotterranee. X X X X 4
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE Nei corpi idrici interni alle aree parco possono sussistere vincoli alla fruizione della risorsa idrica che ne condizionano l'eventuale inserimento in un quadro gestionale a scala di bacino.
0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Elevati prelievi per usi irrigui. X X X X X 5 INDUSTRIE 0
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica, conflittualità nell'uso della risorsa idrica.
X X X X 4
ENERGIA Scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica, frammentazione degli habitat.
X 1
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… 0
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 7 10 7 4 3 7 6 8
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
7 di 14
Allegato 8.7: Coerenza interna problematiche obbiettiviPIANURA_LIVENZA_PIAVE
OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse.
0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA NI 0
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Utilizzo non razionale della risorsa idrica, scarsa conoscenza del bilancio idrico. X X X 3
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
Contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati.
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA NI 0 QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE NI X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI Inquinamento delle acque superficiali da fonte diffusa. X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI NI 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Risalita del cuneo salino ed ingressione in falda. X 1 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI 0
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua.
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND 0 USO SUOLO ND 0 RISCHIO INDUSTRIALE NI X 1
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 NI 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE NI 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Immissione nel sistema di fitofarmaci e liquami, e progressiva perdita di biodiversità. X X X X 4
INDUSTRIE ND 0
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Impatti elevati nell'utilizzo della risorsa idrica ed aumento degli impatti in periodi ben definiti a livello temporale legati alla presenza turistica.
X X X X 4
ENERGIA NI 0
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC… ND 0
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI NI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE NI 0
SALUTE SALUTE UMANA Presenza di inquinanti che possono essere potenzialmente pericolosi per lo sviluppo di tumori o di infezioni microbiologiche ma non sono rilevate dati significativi.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica. X X X X X X 6
TOTALE 6 6 2 2 1 4 4 7
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
8 di 14
Allegato 8.8: Coerenza interna problematiche obbiettivi LIVENZA OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino,
sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa X X X X 4
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo);
conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani
X X X X X X 6
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di
pressione degli acquiferi confinati X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA NI 0
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
inquinamenti diffusi delle acque sotterranee, scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, estremamente elevata vulnerabilità nella fascia di ricarica degli acquiferi
(area pordenonese) e nell'area alimentazione sorgenti carsiche Livenza, rischio interconnessione tra le falde per
numerosi pozzi elevata profondità
X X X 3
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI inquinamento diffuso e puntiforme delle acque superficiali,
situazioni localizzate di qualità dell'ambiente fluviale scarsa o sufficiente, rischio di inquinamento delle acque superficiali
(impianti ittiogenici) X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI
la situazione dell'ambiente lacule non ha ancora raggiunto gli obiettivi del piano X X X 3
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE rischio di risalita del cuneo salino 0 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE NI X X X 3
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della
risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee X X X 3
USO SUOLO NI 0
RISCHIO INDUSTRIALE Presenza di aziende a rischio di incidente rilevante (metalli pesanti e solventi) X X X 3
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci, elevata idroesigenza irrigua X X X X X X 6
INDUSTRIE Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati nella Provincia di Pordenone X X 2
TERZIARIO INCLUSO TURISMO nessuna problematica di rilievo 0
ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, conflittualità nell'uso
della risorsa idrica, rischio di degrado quali-quantitativo delle tratte fluviali sottese dalle derivazioni idroelettriche
X X X 3
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…
rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) X X X X 4
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione
idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 10 7 10 7 4 8 4 8
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
9 di 14
Allegato 8.9: Coerenza interna problematiche obbiettivi LEMENEOB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA non si evidenziano problematiche 0 EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Uso non razionale della risorsa idrica X X 2
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; scarsa conoscenza relativa alla depressurizzazione degli acquiferi confinati
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA nessuna problematica di rilievo 0 QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE nessuna problematica di rilievo X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI inquinamento diffuso delle acque superficiali, inquinamento puntiforme; scarsa qualità dell'ambiente fluviale, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI (6) nessuna problematica di rilievo 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE risalita del cuneo salino X X 2 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE nessuna problematica di rilievo X X X 3
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Rischio di inquinamento del suolo e del sottosuolo, rischio di inquinamento delle acque sotterranee
X X X 3
USO SUOLO 0
RISCHIO INDUSTRIALE Rischio incidenti rilevanti, inquinamento del suolo e sottosuolo, inquinamento acque sotterranee X X X 3
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000
Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento delle acque costiere, risalita del cuneo salino, inquinamento del suolo e del sottosuolo, impermeabilizzazione del suolo, frammentazione degli ecosistemi, diminuzione conservazione degli Habitat e specie protette, impatti attività antropiche (pesca, caccia)
0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA inquinamento dei corsi d'acqua superficiali, inquinamento del suolo e del sottosuolo, inquinamento acque sotterranee, elevata idroesigenza irrigua
X X X X X 5
INDUSTRIE Inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi clorurati X X 2
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X 2
ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat X X X 3
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici) X X X X 4
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 10 8 8 5 3 7 2 5
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
10 di 14
Allegato 8.10: Coerenza interna problematiche obbiettivi TAGLIAMENTOOB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa X X X X 4
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat; interrimento degli invasi montani
X X X X X X 6
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul fiume Tagliamento quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dall'alveo
X 1
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, situazioni localizzate di inidonee condizioni di qualità dell'ambiente fluviale dell'asta principale,rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI
Non si riscontrano al mopmento particolari problematiche 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE risalita cuneo salino X 1 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE ND 0
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE NI 0
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE ND 0 USO SUOLO ND 0
RISCHIO INDUSTRIALE Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli pesanti e da solventi
X X X 3
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Inquinamento diffuso di nutrienti e fitofarmaci. X X X X 4
INDUSTRIE Inquinamento da fonte puntuale delle acque superficiali, sovrasfruttamento della risorsa idrica X X X 3
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X 3
ENERGIA scarsa produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; elevato consumo di energia elettrica; frammentazione degli habitat
X 1
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC… rischio di inquinamento delle acque superficiali X X X X 4
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0 SALUTE SALUTE UMANA ND 0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 7 9 7 4 2 5 4 6
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
11 di 14
Allegato 8.11: Coerenza interna problematiche obbiettivi LAGUNA_MARANO_GRADO
OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Conflittualità nell'uso della risorsa X X X X 4 EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Frammentazione degli habitat X X 2
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
abbassamento generalizzato dei livelli freatici; contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nessuna problematica di rilievo 0
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, vulnerabilità, interconnessione tra le falde X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI Inquinamento diffuso, inquinamento puntiforme, rischio di inquinamento delle acque superficiali (impianti ittiogenici)
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI NI 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Inquinamento delle acque di transizione X X X 3 QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE 0
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE Rischio di contaminazione del suolo e delle acque X X X 3 USO SUOLO 0
RISCHIO INDUSTRIALE Rischio di incidente rilevante, rischio di inquinamento del suolo e delle acque da metalli pesanti e da solventi
X X X 3
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci X X X X 4
INDUSTRIE Rischio di inquinamento puntuale da metalli pesanti e solventi organici clorurati X X 2
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Rischio di sovrasfruttamento della risorsa idrica ed incremento degli impatti antropici in periodi definiti dell'anno
X X X 3
ENERGIA 0
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…
Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di transizione
X X X 3
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 9 6 8 3 3 6 4 7
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
12 di 14
Allegato 8.12: Coerenza interna problematiche obbiettivi SLIZZA OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Nessuna particolare problematica evidenziata 0
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Frammentazione degli habitat X X X X X 5
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO 0
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA 0
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE Nessuna particolare problematica evidenziata 0
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI (5)
Inquinamento puntiforme derivante dai rilasci della miniera dismessa di piombo e zinco X 1
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE 0
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE 0
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE 0
SITI CONTAMINATI, BONIFICHE X 1 USO SUOLO 0 RISCHIO INDUSTRIALE 0
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA 0 INDUSTRIE Nessuna particolare problematica evidenziata 0 TERZIARIO INCLUSO TURISMO Pressione antropica X X X X 4
ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat X 1
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PISCICOLTURA MITILI ETC…
0
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI Nessuna particolare problematica evidenziata 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO Nessuna particolare problematica evidenziata 0
TOTALE 3 3 2 1 0 1 2 2
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
13 di 14
Allegato 8.13: Coerenza interna problematiche obbiettivi ISONZO OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Conflittualità tra i diversi usi della risorsa X X X X 4
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
Sovrasfruttamento della risorsa idrica (insufficiente disponibilità della risorsa idrica nel periodo estivo); conflittualità tra i diversi usi della risorsa; frammentazione degli habitat
X X X X X X 6
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; perdita di pressione degli acquiferi confinati X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
Alterazione dei processi di scambio fiume-falda sul torrente Torre e sull'Isonzo quale conseguenza delle azioni di estrazione di inerti dai rispettivi alvei
X 1
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Inquinamento diffuso, vulnerabilità, interconnessione tra le falde X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
Fenomeni di inquinamento diffuso (erbicidi e carichi fecali da allevamenti zootecnici) e puntiforme (torrente Corno)
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Rischio di risalita del cuneo salino 0
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
scarsa qualità delle acque costiere e conseguente inidoneità alla balneazione X X X 3
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE
Inquinamento del suolo e del sottosuolo, Inquinamento acque sotterranee X X X 3
USO SUOLO 0 RISCHIO INDUSTRIALE Inquinamento industriale da metalli pesanti e solventi X X X 3
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Inquinamento diffuso da nutrienti e fitofarmaci X X X X 4
INDUSTRIE Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali X X 2
TERZIARIO INCLUSO TURISMO 0
ENERGIA elevato consumo di energia elettrica, rischio di frammentazione degli habitat X 1
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICOLTURA MITILI ETC…
Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di transizione
X X X X 4
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO Nessuna problematica particolare evidenziata X X X X 4
TOTALE 8 7 9 5 2 6 4 7
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 8
14 di 14
Allegato 8.14: Coerenza interna problematiche obbiettivi LEVANTE OB1 OB2 OB3 OB4
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
PROBLEMATICHE OB1.a OB1.b OB2.a OB2.b OB3.a OB3.b OB4.a OB4.b TOTALE
ARIA QUALITA' DELL'ARIA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione industriale, emissioni da sorgenti fisse 0
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI Impermeabilizzazione del suolo, risalita cuneo salino, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, subsidenza.
X X 2
ACQUA
USI DELL'ACQUA Nessuna particolare problematica evidenziata 0
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO Nessuna particolare problematica evidenziata 0
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
contrazione della fascia delle risorgive e delle relative portate; scarsa conoscenza della depressurizzazione degli acquiferi confinati
X 1
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA Nessuna particolare problematica evidenziata 0
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
Limitate situazioni di inquinamento puntiforme, scarsa conoscenza dell'idrodinamica della falda, vulnerabilità dell'area triestina
X 1
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
Rischio di inquinamento delle acque superficiali in prossimità delle aree più fortemente urbanizzate (Monfalcone e Trieste)
X X X X 4
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI Nessuna particolare problematica evidenziata 0
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE Nessuna particolare problematica evidenziata 0
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
Inquinamento delle acque costiere per contaminazione fecale e metalli pesanti (mercurio) X X X 3
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE Impermeabilizzazione del suolo, sovrasfruttamento della risorsa idrica, elevata domanda energetica, rischio di degrado della qualità dell'acqua
X X X X X 5
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE
Inquinamento del suolo, inquinamento delle acque sotterranee X X X 3
USO SUOLO 0
RISCHIO INDUSTRIALE Aziende a rischio di incidente rilevante e inquinamento industriale metalli pesanti e solventi X X X X 4
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 0
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE 0
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA Inquinamneto diffuso da nutrienti e fitofarmaci X X X X 4
INDUSTRIE Rischio di inquinamento puntuale delle acque superficiali X 1
TERZIARIO INCLUSO TURISMO Nessuna particolare problematica evidenziata 0
ENERGIA 0
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
Rischio per la salute umana e di sostenibilità dell'attività economica legato all'inquinamento delle acque costiere e di transizione
X X X X 4
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE
STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI 0
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE 0
SALUTE SALUTE UMANA Inquinamento ambito urbano, inquinamento da produzione idustriale, inquinamento delle acque superficiali, inquinamento delle acque costiere.
0
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO
Sfruttamento delle risorse idriche, elevata domanda energetica, impatti attività antropica X X X X X X 6
TOTALE 8 4 6 4 3 5 2 6
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
1 di 14
Allegato 9.1: Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente FISSERO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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22s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 ☺ 0 2 29 14 14 5 23 29 7 24 23 10 7 7 0 23 23 15 13 0 4 9 7 3 29 7 36 34 6 22 22 31 13 7 29 12 13 26 29 29 36 13 13 21 23 36 32 27 29 33 7 28 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
TOTALE 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
2 di 14
Allegato 9.2 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente ADIGE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 11 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 16 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 17 ☺ 1 25 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 22 4 0 26 19 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 23 3 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 16 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 15 1 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 28 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 3s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 4s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 10 16 0 26 5s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 6s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 14 12 0 26 7s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 11 15 0 26 8s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 12 14 0 26 9s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 9 17 0 26 ☺ 0 3 28 15 14 8 26 30 4 24 22 9 7 8 0 26 26 18 10 24 5 18 7 4 7 8 36 33 7 21 22 28 10 6 32 12 14 27 29 28 36 10 10 18 26 12 31 18 29 32 29 27 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
TOTALE 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
3 di 14
Allegato 9.3 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente BRENTA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
MIS
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TOTALE 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41 41
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
4 di 14
Allegato 9.4 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LAGUNA DI VENEZIA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
MISURE
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TOTALE 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
5 di 14
Allegato 9.5 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente SILE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI
DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
6 di 14
Allegato 9.6 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente PIAVE
PIAVE ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 37 37 37 37 37 37 37 37 38 38 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
7 di 14
Allegato 9.7 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente PIANURA_LIVENZA_PIAVE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI
DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
8 di 14
Allegato 9.8 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LIVENZA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
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CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
9 di 14
Allegato 9.9 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LEMENE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI
DI INTERESSE STORICO-
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TOTALE 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
10 di 14
Allegato 9.10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente TAGLIAMENTO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI
DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
11 di 14
Allegato 9.11 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LAGUNA_MARANO_GRADO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI
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☺ 0 11 21 12 11 9 19 21 0 19 0 11 13 0 12 26 26 9 9 12 3 11 16 5 0 14 35 24 12 23 23 26 16 14 35 16 35 24 22 35 23 8 8 26 26 23 32 24 19 30 35 20 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
TOTALE 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
12 di 14
Allegato 9.12 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente SLIZZA
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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1 0 26 0 26 2 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 3 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 4 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 5 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 6 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 7 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 8 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 9 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 10 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 11 0 26 0 26 12 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 13 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 14 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 15 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 16 0 26 0 26 17 0 26 0 26 18 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 19 ☺ 1 25 0 26 20 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 21 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 13 13 0 26 22 ☺ ☺ ☺ ☺ 4 21 1 26 23 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 24 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 25 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 6 20 0 26 26 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 27 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 28 ☺ 1 25 0 26 1s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 18s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 7 19 0 26 4s ☺ ☺ ☺ ☺ 4 21 1 26 5s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 5 21 0 26 6s ☺ ☺ ☺ ☺ 4 22 0 26 21s ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 8 18 0 26 ☺ 0 10 18 12 0 0 20 22 7 0 0 9 2 0 0 24 0 0 10 9 3 0 16 0 0 13 34 24 15 22 34 34 14 12 27 34 34 25 32 34 34 10 34 34 24 25 31 34 18 34 34 20 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1
TOTALE 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34 34
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
13 di 14
Allegato 9.13 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente ISONZO
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA',
FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA'
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
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TOTALE 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 9
Andamento positivo ☺ Andamento negativo Nessuna variazione
14 di 14
Allegato 9.14 Analisi delle possibili interazioni tra le misure di piano e i vari elementi caratterizzanti dell’ambiente LEVANTE
ARIA CLIMA ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
ECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI
DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE SALUTE POPOLAZIONE ☺ totale
MIS
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TOTALE 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
1 di 14
Fissero Tartaro Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.4.)
DESCRIZIONE MISURA: La misura, in quanto finalizzata alla regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV,
potrà eventualmente prevedere l’adeguamento delle opere di derivazione già realizzate, allo scopo di assicurare il predetto obbligo in qualsiasi
condizione idrologica. Le azioni di adeguamento terranno conto del carattere dinamico del DMV (eventuale ridefinizione nel tempo, possibilità di
modulazione stagionale).
EFFETTI: La misura consentirà di incrementare la disponibilità di risorsa idrica sul reticolo idrografico naturale, riducendo pertanto il rischio di
frammentazione degli habitat acquatici, soprattutto nei periodi di magra estiva ed invernale. L’applicazione degli obblighi di rilascio, in quanto
destinata a ridurre l’entità delle portate derivabili, può determinare transitori impatti negativi sul comparto irriguo.
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
Impa
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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no + nessun effetto significativo segnalato
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si + può determinare l'incremento dei deflussi minimi nei corpi idrici in occasione degli stati siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + può incrementare la conflittualità legata all'uso della risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +
si riduce la condizione di squilibrio idrico e idrologico nei periodi di maggior carenza idrica e di maggior idroesigenza
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no si + nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +
incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio fiume falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no si no si +
incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +
il mantenimento del DMV sulle aste fluviali terminali può determinare una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 si no no si + il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +
il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si - può determinare un transitorio stato di sofferenza del comparto irriguo nei periodi di maggior carenza idrica
INDUSTRIE si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione nei periodi di maggior carenza idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +
il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale può migliorare la fruizione turistico-ricreativa degli habitat acquatici
ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili nei periodi di maggior carenza idrica
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione itticola nei periodi di maggior carenza idrica
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +
il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina un miglioramento delle valenze paesaggistiche dei luoghi
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
2 di 14
Adige Azioni finalizzate all’aumento delle capacità di invaso del sistema (6.10.5)
DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nel recupero di volume nei serbatoi idroelettrici mediante operazioni di sghiaiamento, finalizzandole al
ripristino delle originarie capacità di invaso. Un’altra opzione di incremento della capacità di invaso proviene dalla possibilità di realizzare volumi
d’accumulo anche in pianura da utilizzare nei periodi di maggior richiesta irrigua attraverso il recupero delle cave di ghiaia attualmente dismesse.
EFFETTI: l miglioramento dell’attuale modello gestionale delle risorse idriche, che potrà contare, soprattutto nel periodo di massima idroesigenza, sulla disponibilità di un maggior volume d’acqua negli invasi;
una conseguente maggiore autonomia nei periodi di carenza idrica;
il miglioramento dell’equilibrio morfologico dei corsi d’acqua ed il rinascimento delle spiagge;
la maggior officiosità degli organi di scarico a servizio degli invasi.
Si possono prevedere impatti sul settore agricolo e sulle componenti paesaggistiche (aree SIC e ZPS).
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no si no no + nessun effetto significativo segnalato
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
no si no si +
incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con
conseguenti benefici effetti in occasione di carenze idriche
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + maggiori garanzie per un uso sostenibile della risorsa idrica
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si + minore soffrerenza nei periodi di carenza
idrica
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si + minore soffrerenza nei periodi di carenza
idrica
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
no si no si +
incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale nei periodi
di carenza idrica con conseguente incremento dei processi naturali di
scambio fiume falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale
con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente
fluviale
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sui laghi e sugli invasi con
conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE
no si no si +
il rilascio d'acqua dagli invasi in occasione di fenomeni di carenza idrica permette
una maggiore portata del fiume che può contribuire ad una riduzione dei fenomeno
di risalita del cuneo salino
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000
si no no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale
determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
si no no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale
determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si +
maggiore capacità di compensazione; minore soffrerenza nei periodi di carenza
idrica
INDUSTRIE no si no si +
maggiore capacità di compensazione; minore soffrerenza nei periodi di carenza
idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale può determinare una migliore fruizione
turistico-ricreativa degli habitat acquatici
ENERGIA si no no si -
nel caso di bacini montani eventuale riduzione della produzione di energia da
fonti rinnovabili
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… no si no si 0 nessun effetto significativo segnalato
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no si no si - talvolta ed in alcune stagioni gli invasi
possono alterare paesaggi naturali
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no si no si - talvolta ed in alcune stagioni gli invasi
possono alterare paesaggi naturali
SALUTE SALUTE UMANA no si no si + nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
3 di 14
Brenta Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3)
DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nella revisione delle utilizzazioni in atto nell’ambito del bacino del Brenta-Bacchiglione, a cominciare
dalle situazioni che più pesantemente incidono sull’equilibrio del bilancio idrico ed idrogeologico, tenuto anche conto del censimento delle utilizzazioni
condotto da Regioni e Province Autonome e delle priorità di intervento indicate dalle Autorità di bacino. In particolare la revisione delle concessioni
irrigue, che più pesantemente concorrono ad alterare il bilancio idrico nel periodo estivo, dovrà essere accompagnata da un’accurata valutazione
delle attuali necessità irrigue, anche considerando la possibilità di convertire l’attuale regime agronomico a colture più idrosostenibili.
EFFETTI: La revisione delle utilizzazioni, comportando una generale riduzione della domanda di risorsa idrica per i diversi usi, contribuirà a ridurre
l’attuale condizione di sbilancio idrico ed idrogeologico, soprattutto nel periodo estivo; la maggiore disponibilità di risorsa idrica sulla rete idrografica
naturale avrà anche effetti favorevoli nei riguardi degli habitat acquatici, riducendo l’attuale rischio di frammentazione degli habitat.
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
Impa
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Impa
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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no si no no +contenimento della produzioni legate alle attività economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si +incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguenti benefici effetti in occasione degli stati siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrico e idrologico
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si +riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrogeologico
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio fiume falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
no si no
si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 si no no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si - nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno idroesigenti
INDUSTRIE si no no si -
nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale può determinare una migliore fruizione turistico-ricreativa degli habitat acquatici
ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si - riduzione delle produzioni itticole PAESAGGIO E
SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina un incrmeento delle valenze paesaggistiche dei luoghi
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Bacino scolante in laguna di Venezia, laguna di Venezia e mare antistante
Bonifica/messa in sicurezza terreni/acque/sedimenti contaminati
DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste in una serie di interventi complessi e sostanzialmente coordinati, attuati da diversi attori coinvolti nella
tutela e salvaguardia della laguna di Venezia e del suo bacino scolante.
Gli interventi in questione riguardano nello specifico:
• le bonifiche dei suoli e le azioni di disinquinamento delle falde operate all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Porto Marghera;
• gli interventi di confinamento, tramite marginamento delle sponde, delle aree a terra incluse nel perimetro del SIN di Porto Marghera e gestione dei sedimenti più inquinati presenti nei canali industriali e portuali;
• gli interventi di risanamento ambientale dell'area lagunare tra Porto Marghera e Venezia (progetto MAPVE);
• gli interventi per la gestione dei sedimenti oltre C Protocollo ’93 e delle terre di scavo inquinate e per la riqualificazione ambientale delle aree del Vallone Moranzani (Accordo di programma Vallone Moranzani).
EFFETTI: La misura intende migliorare complessivamente la qualità delle matrici ambientali (sedimenti, suoli e acque sotterranee) direttamente ed indirettamente influenti la qualità del corpo idrico della laguna di Venezia, in passato pesantemente contaminate dalle attività industriali di Porto Marghera.
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no nessun effetto significativo segnalato CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no no no no nessun effetto significativo segnalato
ACQUA
USI DELL'ACQUA no si no no +
azioni di disinquinamento delle acque di falda e di marginamento delle aree contaminate con conseguenti effetti positivi indiretti sugli usi delle acque (specialmente di transizione) in contatto con le acque sotterranee
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no no nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANE si no
+ effetto positivo diretto dalle azioni previste di
disinquinamento delle acque di falda
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no
no no no
nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVA no no no no nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE si si no no +
effetto positivo sulle acque di transizione per le operazioni di disinquinamento delle falde, marginamento delle aree contaminate e bonifica dei suoli e dei sedimenti, in contatto diretto ed indiretto con le acque lagunari
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE si no no no + effetto positivo diretto per gli interventi di bonifica dei suoli e dei sedimenti, marginamento delle aree contaminate e disinquinamento delle falde
USO SUOLO no no no no nessun effetto significativo segnalato RISCHIO INDUSTRIALE no no no no nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 no si no no +
effetto indiretto sulla ZPS Laguna di Venezia determinato dagli attesi miglioramenti della qualità delle matrici ambientali suolo, acqua e sedimento come risultato degli interventi di bonifica dei suoli e dei sedimenti, marginamento delle aree contaminate e disinquinamento delle falde
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE no si no no +
effetto indiretto sulle aree protette della laguna di Venezia determinato dagli attesi miglioramenti della qualità delle matrici ambientali suolo, acqua e sedimento come risultato degli interventi di bonifica dei suoli e dei sedimenti, marginamento delle aree contaminate e disinquinamento delle falde
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICULTURA no no no no nessun effetto significativo segnalato
INDUSTRIE no si no no + effetto indiretto positivo determinato dalle opportunità di insedimento di nuove attività su aree bonificate
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no no + effetto indiretto positivo determinato dalla riqualificazione di aree degradate in fregio alla laguna
ENERGIA no no no no nessun effetto significativo segnalato
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
no si no no +
effetto positivo indiretto per il miglioramento della qualità dei sedimento per le operazioni di riqualificazione ambientale previste nelle aree di scarsa qualità ambientale della laguna centrale, che possono rendere possibile lo sfruttamente di nuove aree di pesca
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE
STORICO-CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI si si no no + effetto positivo diretto dovuto agli interventi di riqualificazione ambientale previsti nelle aree del Vallone Moranzani
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA si no no no +
effetto positivo diretto per la riduzione dei fattori di rischio per la popolazione in conseguienza degli interventi di bonifica, disinquinamento e marginamento delle aree contaminate
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Sile Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)
DESCRIZIONE MISURA: Tale misura consiste nell’individuazione, perlomeno nell’area di ricarica della falda, di opportune limitazioni ai prelievi da
falda sotterranea, da riferirsi sia ai volumi ovvero alle portate concesse, che alle tipologie d’uso, in relazione ai quali subordinare il rilascio della
concessioni al prelievo. In tale fattispecie di misura andranno anche annoverate azioni di contenimento dei prelievi da pozzi ad uso domestico
(limite alle portate derivate, obbligo di dispositivi di regolazione, verifiche periodiche dei prelievi)
EFFETTI: Le misure in argomento avranno come effetto quello di contrastare il fenomeno di abbassamento generalizzato dei livelli freatici che si
osserva anche nel bacino del Sile, con conseguenti ricadute positive anche sull’alimentazione dei corsi d’acqua di risorgiva, le cui portate sono in
riduzione.
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no si no no +
modesto contenimento della produzioni legate alle attività economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si + contenimento degli abbassamenti dei livelli freatici in occasione degli stati siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
si no no si + riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrogeologico
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA si no no si + incremento dei livelli freatici con conseguenti
effetti positivi sui processi di scambio fiume-falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no si no no + contrasto aggli effetti negativi dovuti alla impermeabilizzazione dei suoli conseguente all'urbanizzazione
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 no si no si +
il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE no si no si +
il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si - nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno idroesigenti
INDUSTRIE si no no si -
nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
si no no si - riduzione delle produzioni itticole
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +
il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Piave Revisione delle utilizzazioni in atto (6.10.3)
DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nella generale revisione delle utilizzazioni in atto nell’ambito del bacino del Piave; in considerazione
della complessità del sistema concessorio, l’azione di revisione delle utilizzazioni sarà condotta con gradualità, a cominciare dalle situazioni che più
pesantemente incidono sull’equilibrio del bilancio idrico ed idrogeologico, tenuto anche conto degli esiti del censimento delle utilizzazioni condotto
dalla Regione Veneto e delle priorità di intervento indicate dalle Autorità di bacino. In particolare la revisione delle concessioni irrigue, che più
pesantemente concorrono ad alterare il bilancio idrico nel periodo estivo, dovrà essere accompagnata da un’accurata valutazione delle attuali
necessità irrigue, anche considerando la possibilità di convertire l’attuale regime agronomico a colture più idrosostenibili.
EFFETTI: La revisione delle utilizzazioni, comportando una generale riduzione della domanda di risorsa idrica per i diversi comparti, contribuirà a
mitigare la situazione di conflittualità tra i diversi usi e a ridurre l’attuale condizione di sbilancio idrico ed idrogeologico, soprattutto nel periodo estivo;
la maggiore disponibilità di risorsa idrica sulla rete idrografica naturale avrà anche effetti favorevoli nei riguardi degli habitat acquatici, riducendo
l’attuale rischio di frammentazione degli habitat.
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA
no si no no + contenimento della produzioni legate alle attività
economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
no si no si + incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguenti
benefici effetti in occasione degli stati siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della
risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +
riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrico e
idrologico
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si +
riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio
idrogeologico
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +
incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio
fiume falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no si no
si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente
miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo
salino
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000
si no no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una
riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una
riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si -
nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche
colturali meno idroesigenti
INDUSTRIE
si no no si -
nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo
termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale può determinare una migliore fruizione turistico-ricreativa degli
habitat acquatici
ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si - riduzione delle produzioni itticole
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina un
modesto incrmeento delle valenze paesaggistiche dei luoghi
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Pianura tra Piave e Livenza Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)
DESCRIZIONE MISURA: Tale misura consiste nell’individuazione, perlomeno nell’area di ricarica della falda, di opportune limitazioni ai prelievi da
falda sotterranea, da riferirsi sia ai volumi ovvero alle portate concesse, che alle tipologie d’uso, in relazione ai quali subordinare il rilascio della
concessioni al prelievo. In tale fattispecie di misura andranno anche annoverate azioni di contenimento dei prelievi da pozzi ad uso domestico (limite
alle portate derivate, obbligo di dispositivi di regolazione, verifiche periodiche dei prelievi)
EFFETTI: Le misure in argomento avranno come effetto quello di contrastare il fenomeno di abbassamento generalizzato dei livelli freatici che si
osserva anche nella pianura compresa tra Piave e Livenza, con conseguenti ricadute positive anche sull’alimentazione dei corsi d’acqua di risorgiva,
le cui portate sono in riduzione.
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QUALITA' DELL'ARIA
no si no no +
modesto contenimento della produzioni legate alle attività economiche
idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
no si no si + contenimento degli abbassamenti dei livelli freatici in occasione degli stati
siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso
della risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO si no no si +
riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio
idrogeologico
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA si no no si +
incremento dei livelli freatici con conseguenti effetti positivi sui processi di
scambio fiume-falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no si no no +
contrasto aggli effetti negativi dovuti alla impermeabilizzazione dei suoli conseguente all'urbanizzazione
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000
no si no si +
il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le
alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli
habitat
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
no si no si +
il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le
alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli
habitat
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si -
nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno
idroesigenti
INDUSTRIE
si no no si -
nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della
risorsa idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si - riduzione delle produzioni itticole
PAESAGGIO E SITI DI
INTERESSE STORICO-
CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI
no si no si +
il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le
alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Livenza Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)
DESCRIZIONE MISURA: La misura integra l’insieme delle azioni già messe in atto dalle competenti amministrazioni regionali in attuazione delle
direttive comunitarie ed è finalizzata alla riduzione dell’inquinamento da nitrati e fitofarmaci di origine agricola (programmi d’azione regionali,
applicazione delle prescrizioni contenute nel codice di buona pratica agricola, ecc.); consiste, in particolare, in azioni di miglioramento dei metodi
colturali, nell’individuazione dei disciplinari di produzione integrata e nella verifica d’impatto, nell’alto bacino, degli impianti ittiogenici.
EFFETTI: L’applicazione della misura avrà l’effetto di ridurre l’inquinamento diffuso delle acque sotterranee provocato dai nitrati di origine agricola e
da fitofarmaci che attualmente si osserva sull’alta e media pianura del Livenza, anche in considerazione dell’elevata vulnerabilità della falda nella
fascia di ricarica degli acquiferi (area pordenonese) e nell'area di alimentazione delle sorgenti carsiche dell’asta principale.
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA
no no no no + nessun effetto significativo segnalato
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
no no no no + nessun effetto significativo segnalato
ACQUA
USI DELL'ACQUA no si no si +
il miglioramento di qualità delle acque sotterranee può ampliare le possibilità
d'uso della risorsa medesima
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE si no no si + riduzione dell'inquinamento da fonte
diffusa
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
no si no si +
gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque
di risorgiva
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no si no si +
le azioni di miglioramento dei metodi colturali sono orientate ad un uso
sostenibile del suolo
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 no si no si +
gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque
di risorgiva e dei relativi habitat
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
no si no si +
gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque
di risorgiva e dei relativi habitat
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
si no no si - l'applicazione delle misure potrebbe
tradursi in maggiori oneri per il comparto agricolo
INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
si no no si - l'applicazione delle misure potrebbe
tradursi in maggiori oneri per il comparto itticolo
PAESAGGIO E
SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
9 di 14
Lemene Misure di tutela quantitativa delle acque sotterranee e regolamentazione dei prelievi (6.10.1)
DESCRIZIONE MISURA: La misura consiste nell’applicazione di opportune limitazioni ai prelievi da falda sotterranea, da riferire sia ai volumi
ovvero alle portate concesse, che alle tipologie d’uso, in relazione ai quali subordinare il rilascio della concessione al prelievo. La misura contempla
anche azioni di controllo sui pozzi domestici (limiti di portato oltre il quale l’uso domestico non è ammissibile, obbligo di dispositivi di regolazione,
modalità di verifica periodica dei prelievi).
EFFETTI: L’applicazione della misura in argomento trae giustificazione dal fenomeno di generale abbassamento delle falde freatiche, anche
determinato dalla riduzione dell’entità di ricarica dovuto all’incremento delle superfici urbanizzate. Le azioni in argomento, esercitando un’azione di
controllo complessivo sui prelievi, favoriranno il recupero dei livelli freatici.
CATEGORIE ELEMENTI
RAPPRESENTATIVI
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA
no si no no + modesto contenimento della produzioni legate alle attività economiche idroesigenti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI
no si no si + contenimento degli abbassamenti dei livelli freatici in occasione degli stati siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della
risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
si no no si + riduzione della domanda di risorsa idrica e conseguente riduzione dello squilibrio idrogeologico
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
si no no si + incremento dei livelli freatici con conseguenti effetti positivi sui processi di scambio fiume-falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no si no no +
contrasto aggli effetti negativi dovuti alla impermeabilizzazione dei suoli conseguente all'urbanizzazione
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 no si no si +
il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habitat
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
no si no si + il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habitat
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si -
nel breve termine riduzione delle produzioni agricole; nel lungo termine diffusione di pratiche colturali meno idroesigenti
INDUSTRIE
si no no si -
nel breve termine riduzione delle attività produttive legate alla risorsa idrica; nel lungo termine applicazione di processi produttivi meno idroesigenti, soprattutto fondati sul risparmio e sul riciclo della risorsa idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no
no 0 nessun effetto significativo segnalato
ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
si no no si - riduzione delle produzioni itticole
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI
no si no si + il contenimento dell'abbassamento dei livelli fratici consente di salvaguardare le alimentazioni delle acque di risorgiva con conseguenti effetti positivi sugli habit
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Tagliamento Regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di deflusso minimo vitale (6.10.2)
DESCRIZIONE MISURA: La misura, in quanto finalizzata alla regolazione delle derivazioni in atto per il soddisfacimento degli obblighi di DMV,
potrà eventualmente prevedere l’adeguamento delle opere di derivazione già realizzate, allo scopo di assicurare il predetto obbligo in qualsiasi
condizione idrologica. Le azioni di adeguamento terranno conto del carattere dinamico del DMV (eventuale ridefinizione dei relativi valori nel tempo,
possibilità di modulazione stagionale).
EFFETTI: La misura consentirà di incrementare la disponibilità di risorsa idrica sul reticolo idrografico naturale, riducendo pertanto il rischio di
frammentazione degli habitat acquatici, soprattutto nei periodi di magra estiva ed invernale. L’applicazione degli obblighi di rilascio, in quanto
destinata a ridurre l’entità delle portate derivabili, potrà determinare transitori impatti negativi sulla produzione di energia rinnovabile (derivazioni
ENEL dell’Alto Tagliamento) e sul comparto irriguo.
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no + nessun effetto significativo segnalato
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no si no si + può determinare l'incremento dei deflussi minimi nei corpi idrici in occasione degli stati siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si 0 può incrementare la conflittualità legata all'uso della risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO si no no si +
si riduce la condizione di squilibrio idrico e idrologico nei periodi di maggior carenza idrica e di maggior idroesigenza
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no si 0 nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no si no si +
incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente incremento dei processi naturali di scambio fiume falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI no si no si +
incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguente miglioramento complessivo della qualità dell'ambiente fluviale
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +
il mantenimento del DMV sulle aste fluviali terminali può determinare una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 si no no si + il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +
il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si - può determinare un transitorio stato di sofferenza del comparto irriguo nei periodi di maggior carenza idrica
INDUSTRIE si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione nei periodi di maggior carenza idrica
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no si no si +
il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale può migliorare la fruizione turistico-ricreativa degli habitat acquatici
ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili nei periodi di maggior carenza idrica
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
si no no si - può determinare una transitoria riduzione del prelievo e della conseguente produzione itticola nei periodi di maggior carenza idrica
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no si no si + il mantenimento del DMV sul reticolo idrografico naturale determina un miglioramento delle valenze paesaggistiche dei luoghi
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Tributari nella laguna di Marano Grado Misure supplementari di tutela della qualità degli acquiferi sotterranei (6.10.6)
DESCRIZIONE MISURA: La misura integra l’insieme delle azioni già messe in atto dalle competenti amministrazioni regionali in attuazione delle
direttive comunitarie (il bacino scolante è già classificato quale “area vulnerabile”) ed è finalizzata alla riduzione dell’inquinamento da nitrati e
fitofarmaci di origine agricola (programmi d’azione regionali, applicazione delle prescrizioni contenute nel codice di buona pratica agricola, ecc.);
consiste, in particolare, in azioni di miglioramento dei metodi colturali, nell’individuazione dei disciplinari di produzione integrata e nella verifica
d’impatto, nell’alto bacino, degli impianti ittiogenici.
EFFETTI: L’applicazione della misura avrà l’effetto di ridurre l’inquinamento diffuso delle acque sotterranee provocato dai nitrati di origine agricola e
da fitosanitari che attualmente si osserva sulla bassa pianura friulana.
CATEGORIE ELEMENTI RAPPRESENTATIVI
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ARIA
QUALITA' DELL'ARIA
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
CLIMA
CAMBIAMENTI CLIMATICI
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ACQUA
USI DELL'ACQUA
no si no si + il miglioramento di qualità delle acque sotterranee può ampliare le possibilità
d'uso della risorsa medesima
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE si no no si + riduzione dell'inquinamento da fonte diffusa
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
no si no si +
gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque
di risorgiva
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no + nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
USO SUOLO
no si no si + le azioni di miglioramento dei metodi
colturali sono orientate ad un utso sostenibile del suolo
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000
no si no si +
gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque
di risorgiva e dei relativi habitat
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
no si no si +
gli effetti favorevoli sulla qualità delle acque sotterranee possono tradursi nel miglioramento della qualità delle acque
di risorgiva e dei relativi habitat
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA
si no no si - l'applicazione delle misure potrebbe
tradursi in maggiori oneri per il comparto agricolo
INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
TERZIARIO INCLUSO TURISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC… si no no si -
l'applicazione delle misure potrebbe tradursi in maggiori oneri per il comparto
itticolo PAESAGGIO E
SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Slizza Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza (6.10.1)
DESCRIZIONE MISURA: La misura contempla l’insieme delle azioni da porre in essere per il disinquinamento delle acque del torrente Slizza sul
quale persistono, per quanto fortemente attenuati, fenomeni di rilascio dei residui di lavorazione dell’ex miniera di Raibl; tenuto conto il carattere
transfrontaliero del bacino, le misure richiedono il coordinamento con la Repubblica d’Austria (il torrente Slizza confluisce in territorio austriaco nel
fiume Gail). Nel merito, sono già state avviate iniziative in territorio italiano (Accordo di programma tra Regione FVG, Ministero Ambiente, Provincia
di udine e Comune di Tarvisio).
EFFETTI: La misura in questione consentirà di portare a definitiva soluzione il problema di inquinamento puntiforme derivante dai rilasci della
miniera dimessa di Raibl, con effetti positivi sulla qualità dell’ambiente fluviale del Gail, recettore del torrente Slizza, in territorio austriaco.
CATEGORIE ELEMENTI
RAPPRESENTATIVI
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Descrizione dell'effetto sul comparto ambientale
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ACQUA
USI DELL'ACQUA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI si no no si + riduzione dell'inquinamento da metalli pesanti
(piombo e zinco)
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE si no no no - possibili oneri per le azioni di bonifica delle
miniere di mercurio, in territorio sloveno USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 si no no si + il miglioramento della qualità delle acque può costituire presupposto per l'incremento della
biodiversità del torrente Slizza
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si +
il miglioramento della qualità delle acque può costituire presupposto per l'incremento della
biodiversità del torrente Slizza
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA no no no no - nessun effetto significativo segnalato INDUSTRIE no no no no - nessun effetto significativo segnalato
TERZIARIO INCLUSO TURISMO si no no si +
il miglioramento della qualità delle acque del torrente Slizza può incrementare la fruizione
turistico-ricreativa delle aree prospicienti
ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no si no si + il miglioramento dell'assetto quali-quantitativo
delle acque determina un incremento delle valenze paesaggistiche dei siti interessati
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
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Isonzo Misure speciali di coordinamento transfrontaliero per la tutela quali-quantitativa del fiume Isonzo e delle acque costiere (6.10.1)
DESCRIZIONE MISURA: Le misure sono finalizzate a risolvere le criticità di carattere quali-quantitativo del fiume Isonzo, anche determinate dalla
gestione delle acque in territorio sloveno e riconducibili alla regolazione dei deflussi operata dalla traversa di Salcano, all’inquinamento
microbiologico e da metalli pesanti (mercurio) portato rispettivamente dal torrente Corno e dal fiume Idria. Il carattere transfrontaliero delle succitate
problematiche richiede necessariamente il coordinamento con la Repubblica di Slovenia, già avviato attraverso la Commissione Mista per
l’Idroeconomia istituita dal Trattato di Osimo.
EFFETTI: Le misure in argomento determineranno il complessivo miglioramento della qualità dell’ambiente fluviale del fiume Isonzo, la
normalizzazione del regime dei deflussi in territorio italiano in modo da renderla quanto più possibile conforme alle esigenze di rispetto del deflusso
minimo vitale ed al sistema degli utilizzi, il miglioramento della qualità delle acque costiere.
CATEGORIE ELEMENTI
RAPPRESENTATIVI
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA
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CLIMA
CAMBIAMENTI CLIMATICI
no si no si + incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale con conseguenti benefici effetti in occasione degli stati siccitosi
ACQUA
USI DELL'ACQUA si no no si + riduzione della conflittualità legata all'uso della
risorsa
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
si no no si + la maggior disponibilità idrica sul fiume Isonzo consente di ridurre lo squilibrio del bilancio idrico e di assicurare il soddisfacimento del DMV
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA
no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale consente di salvaguardare i processi naturali di scambio fiume falda
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI
si no no si + riduzione dell'inquinamento microbiologico e da metalli pesanti
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE
no si no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul reticolo idrografico naturale determina una riduzione dei fenomeno di risalita del cuneo salino
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE
si no no no + riduzione dell'inquinamento da metalli pesanti
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE si no no no - maggiori oneri per la depurazione delle acque
reflue in territorio sloveno
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE
si no no no - possibili oneri per le azioni di bonifica delle miniere di mercurio, in territorio sloveno
USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 si no no si +
l'incremento della disponibilità della risorsa sul fiume Isonzo determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE
si no no si + l'incremento della disponibilità della risorsa sul fiume Isonzo determina una riduzione della frammentazione degli habitat acquatici
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA si no no si +
maggiore disponibilità di risorsa idrica per il comparto agricolo in occasione degli stati siccitosi
INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
TERZIARIO INCLUSO TURISMO
si no no si + lil miglioramento della qualità delle acque costiere può costituire presupposto per la balneabilità delle zone costiere
ENERGIA si no no si - riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
si no no si - la misura può comportare maggiori oneri per le attività itticole
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE AMBITI PAESAGGISTICI
no si no si + il miglioramento dell'assetto quali-quantitativo delle acque determina un incremento delle valenze paesaggistiche dei siti interessati
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 10 Analisi delle possibili interazioni tra le misure del PdG e l’ambiente per distretto
14 di 14
Levante Misure particolari di coordinamento transfrontaliero per la tutela delle acque costiere nella baia di Panzano (6.10.1)
DESCRIZIONE MISURA: Le misure in argomento saranno finalizzate a ridurre l’apporto di inquinanti veicolati dal fiume Isonzo nel mare Adriatico
(baia di Panzano) ma originati in massima parte in territorio sloveno; stante il carattere transfrontaliero della criticità, le misure richiedono
necessariamente il coordinamento con la Repubblica di Slovenia, già peraltro avviato attraverso la Commissione Mista per l’Idroeconomia istituita
dal Trattato di Osimo.
EFFETTI: Le misure di coordinamento transfrontaliero avranno quale effetto quello di migliorare complessivamente la qualità delle acque costiere
antistanti il bacino del Levante, ed in particolare quelle della baia di Panzano, attualmente interessato da inquinamento microbiologico e da metalli
pesanti (mercurio). Si evidenzia che tale condizione inibisce, al momento attuale, l’utilizzo balneare delle acque costiere nella baia di Panzano.
CATEGORIE ELEMENTI
RAPPRESENTATIVI
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ARIA QUALITA' DELL'ARIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
CLIMA CAMBIAMENTI CLIMATICI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ACQUA
USI DELL'ACQUA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO ED IDROLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
EQUILIBRIO DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO
no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
PROCESSI DI SCAMBIO FIUME-FALDA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE SOTTERRANEE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE FLUVIALI si no no si + riduzione dell'inquinamento microbiologico e da
metalli pesanti sul fiume Isonzo
QUALITA' DELLE ACQUE NEI LAGHI ED INVASI no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
QUALITA' DELLE ACQUE DI TRANSIZIONE no si no si +
riduzione dell'inquinamento microbiologico e da metalli pesanti in corrispondenza dell'apparato di foce
QUALITA' DELLE ACQUE COSTIERE si no no no + riduzione dell'inquinamento microbiologico e da
metalli pesanti
SUOLO E SOTTOSUOLO
URBANIZZAZIONE si no no no - possibili maggiori oneri per la depurazione delle acque reflue a carico dei centri abitati in territorio sloveno
SITI CONTAMINATI,BONIFICHE si no no no - possibili oneri per le azioni di bonifica delle
miniere di mercurio, in territorio sloveno USO SUOLO no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
RISCHIO INDUSTRIALE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
BIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
RETE NATURA 2000 si no no si + incremento della biodiversità del fiume Isonzo e dell'apparato di foce
ALTRE AREE PROTETTE/TUTELATE si no no si + incremento della biodiversità del fiume Isonzo e
dell'apparato di foce
ECONOMIA E SOCIETA'
AGRICOLTURA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato INDUSTRIE no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
TERZIARIO INCLUSO TURISMO si no no si +
lil miglioramento della qualità delle acque costiere può costituire presupposto per la balneabilità delle zone costiere
ENERGIA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
ATTIVITA' ECONOMICHE LEGATE ALL'USO ACQUA PESCICULTURA MITILI ETC…
si no no si +
lil miglioramento della qualità delle acque costiere può costituire presupposto per lo sviluppo delle attività di molluschicoltura, già in parte presenti nell'area
PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-
CULTURALE
AMBITI PAESAGGISTICI no si no si + il miglioramento dell'assetto quali-quantitativo delle acque determina un incremento delle valenze paesaggistiche dei siti interessati
SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
SALUTE SALUTE UMANA no no no no 0 nessun effetto significativo segnalato
POPOLAZIONE DINAMICA DEMOGRAFICA E PENDOLARISMO no no no no
0 nessun effetto significativo segnalato
Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 11
ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELLE MISURE SIGNIFICATIVE RISPETTO ALL’ALL. II DIRETTIVA 42/2001/CE
ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLOARIA CLIMA
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FISSERO TARTARO CANAL BIANCO 0 36 0 2 34 0 29 6 1 14 22 0 14 22 0 5 31 0 23 13 0 29 7 0 7 29 0 24 12 0 23 13 0 10 26 0 7 29 0 7 29 0 0 36 0
ADIGE 0 36 0 3 33 0 28 7 1 15 21 0 14 22 0 8 28 0 26 10 0 30 6 0 4 32 0 24 12 0 22 14 0 9 27 0 7 29 0 8 28 0 0 36 0
BRENTA 0 41 0 17 24 0 35 4 2 14 25 2 14 26 1 10 31 0 31 10 0 31 10 0 24 17 0 28 11 2 26 15 0 12 29 0 12 29 0 0 41 0 11 30 0
LAGUNA DI VENEZIA 4 25 0 3 26 0 26 3 0 4 25 0 4 25 0 0 29 0 20 9 0 22 7 0 0 29 0 24 5 0 22 7 0 7 22 0 6 23 0 7 22 0 6 23 0
SILE 0 34 0 11 23 0 25 8 1 9 25 0 11 23 0 8 26 0 25 9 0 28 6 0 0 34 0 24 10 0 24 10 0 10 24 0 0 34 0 0 34 0 9 25 0
PIAVE 0 37 0 14 23 0 30 5 2 12 24 1 11 25 1 8 29 0 26 11 0 29 8 0 23 14 0 3 6 1 23 14 0 7 30 0 14 23 0 0 37 0 11 26 0
PIANURA LIVENZA PIAVE 0 34 0 11 23 0 18 14 2 12 22 0 10 23 1 7 27 0 18 16 0 20 14 0 0 34 0 18 16 0 15 19 0 12 22 0 0 34 0 0 34 0 0 34 0PIANURA LIVENZA PIAVE
LIVENZA 0 36 0 12 24 0 21 13 2 13 23 0 11 24 1 7 29 0 20 16 0 23 13 0 16 20 0 21 15 0 18 18 0 11 25 0 11 25 0 0 36 0 12 24 0
LEMENE 0 35 0 12 23 0 20 13 2 13 22 0 12 22 1 9 26 0 19 16 0 22 13 0 15 20 0 19 16 0 18 17 0 11 24 0 13 22 0 0 35 0 12 23 0
TAGLIAMENTO 0 36 0 12 24 0 21 13 2 13 23 0 11 24 1 7 29 0 20 16 0 23 13 0 16 20 0 21 15 0 0 36 0 11 25 0 0 36 0 0 36 0 12 24 0
0 35 0 11 24 0 21 12 2 12 23 0 11 23 1 9 26 0 19 16 0 21 14 0 0 35 0 19 16 0 0 35 0 11 24 0 13 22 0 0 35 0 12 23 0LAGUNA MARANO GRADO 0 35 0 11 24 0 21 12 2 12 23 0 11 23 1 9 26 0 19 16 0 21 14 0 0 35 0 19 16 0 0 35 0 11 24 0 13 22 0 0 35 0 12 23 0
SLIZZA 0 34 0 10 24 0 18 15 1 12 22 0 0 34 0 0 34 0 20 14 0 22 12 0 7 27 0 0 34 0 0 34 0 9 25 0 2 32 0 0 34 0 0 34 0
ISONZO 0 37 0 13 24 0 20 15 2 14 23 0 11 25 1 7 30 0 20 17 0 24 13 0 0 37 0 20 17 0 12 25 0 11 26 0 11 26 0 0 37 0 12 25 0
LEVANTE 0 37 0 12 25 0 19 16 2 13 24 0 11 25 1 7 30 0 20 17 0 24 13 0 16 21 0 21 16 0 17 20 0 11 26 0 12 25 0 0 37 0 12 25 0
TOTALE 4 493 0 143 354 0 331 144 22 170 324 3 145 343 9 92 405 0 307 190 0 348 149 0 128 369 0 266 201 3 220 277 0 142 355 0 108 389 0 22 475 0 109 388 0
Distribuzione in percentuale 0,80% 99,20% 0,00% 28,77% 71,23% 0,00% 66,60% 28,97% 4,43% 34,21% 65,19% 0,60% 29,18% 69,01% 1,81% 18,51% 81,49% 0,00% 61,77% 38,23% 0,00% 70,02% 29,98% 0,00% 25,75% 74,25% 0,00% 56,60% 42,77% 0,64% 44,27% 55,73% 0,00% 28,57% 71,43% 0,00% 21,73% 78,27% 0,00% 4,43% 95,57% 0,00% 21,93% 78,07% 0,00%
☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺
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Rapporto ambientaleBacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 11
ANALISI DEGLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELLE MISURE SIGNIFICATIVE RISPETTO ALL’ALL. II DIRETTIVA 42/2001/CE
SALUTE POPOLAZIONEECONOMIA E SOCIETA' PAESAGGIO E SITI DI INTERESSE STORICO-CULTURALEBIODIVERSITA', FLORA E FAUNA
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26 10 0 26 10 0 18 18 0 10 26 0 24 12 0 5 31 0 18 18 0 7 29 0 4 32 0 7 29 0 8 27 1
29 11 1 29 11 1 18 23 0 8 33 0 26 15 0 4 37 0 21 20 0 17 24 0 6 35 0 0 41 0 22 18 1
LAGUNA DI VENEZIA
SILE
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PIANURA LIVENZA PIAVE
20 9 0 21 8 0 9 16 4 10 17 2 8 20 1 2 26 1 17 12 0 7 22 0 4 25 0 26 3 0 4 24 1
26 7 1 26 7 1 15 19 0 6 28 0 24 10 0 3 31 0 17 17 0 16 18 0 5 29 0 0 34 0 19 14 1
27 9 1 27 9 1 16 21 0 5 32 0 24 13 0 2 35 0 18 19 0 15 22 0 4 33 0 0 37 0 21 15 1
26 7 1 26 7 1 13 21 0 0 34 0 11 23 0 3 31 0 0 34 0 16 18 0 5 29 0 0 34 0 12 21 1PIANURA LIVENZA PIAVE
LIVENZA
LEMENE
TAGLIAMENTO
27 8 1 27 8 1 15 21 0 6 30 0 23 13 0 3 33 0 10 26 0 16 20 0 5 31 0 0 36 0 15 20 1
28 6 1 28 6 1 11 24 0 7 28 0 20 15 0 3 32 0 12 23 0 0 35 0 5 30 0 0 35 0 14 20 1
27 8 1 27 8 1 10 26 0 10 26 0 14 22 0 3 33 0 7 29 0 16 20 0 5 31 0 0 36 0 15 20 1
26 8 1 26 8 1 9 26 0 9 26 0 12 23 0 3 32 0 11 24 0 16 19 0 5 30 0 0 35 0 14 20 1LAGUNA MARANO GRADO
SLIZZA
ISONZO
LEVANTE
26 8 1 26 8 1 9 26 0 9 26 0 12 23 0 3 32 0 11 24 0 16 19 0 5 30 0 0 35 0 14 20 1
24 10 0 0 34 0 0 34 0 10 24 0 9 25 0 3 31 0 0 34 0 16 18 0 0 34 0 0 34 0 13 20 1
29 7 1 29 7 1 9 28 0 11 26 0 11 26 0 4 33 0 9 28 0 16 21 0 5 32 0 2 35 0 16 20 1
28 8 1 28 8 1 9 28 0 11 26 0 11 26 0 0 37 0 13 24 0 16 21 0 5 32 0 0 37 0 16 20 1
TOTALE
Distribuzione in percentuale
366 121 10 343 144 10 167 326 4 116 379 2 217 279 1 42 454 1 162 335 0 181 316 0 61 436 0 64 433 0 196 287 14
73,64% 24,35% 2,01% 69,01% 28,97% 2,01% 33,60% 65,59% 0,80% 23,34% 76,26% 0,40% 43,66% 56,14% 0,20% 8,45% 91,35% 0,20% 32,60% 67,40% 0,00% 36,42% 63,58% 0,00% 12,27% 87,73% 0,00% 12,88% 87,12% 0,00% 39,44% 57,75% 2,82%
☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺
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Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali
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Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3250003 Penisola del Cavallino: biotopi litoranei Veneto 2829385,392 19599,61 2829370,05 100,00 IT3270024 Vallona di Loreo Veneto 635289,798 3414,96 635289,80 100,00 IT3230090 Cima Campo - Monte Celado Veneto 18118257,88 23148,81 18118257,90 100,00 IT3250023 Lido di Venezia: biotopi litoranei Veneto 1504824,438 15699,58 1504305,87 99,97 IT3120126 Val Noana Trento 7297611,916 18799,13 7297611,93 100,00 IT3340006 Carso Triestino e Goriziano Friuli 96774058,09 315382,02 95381476,90 98,56 IT2040010 Valle del Braulio - Cresta di Reit Lombardia 35595277,37 25966,14 207186,38 0,58 IT2040013 Val Zebr¨ - Gran Zebr¨ - Monte Confinale Lombardia 37255072,9 30123,86 52207,19 0,14
IT2040014 Valle e Ghiacciaio dei Forni - Val Cedec - Gran Zebr¨ - Cevedale Lombardia 61574397,79 45248,63 482211,00 0,78
IT2070001 Torbiere del Tonale Lombardia 470263,99 4138,94 4761,14 1,01 IT20B0010 Vallazza Lombardia 5297172,51 17302,56 372135,40 7,03 IT20B0014 Chiavica del Moro Lombardia 246199,114 2658,80 127570,75 51,82 IT20B0016 Ostiglia Lombardia 1266937,573 6176,95 1266937,57 100,00 IT3110001 Biotopo Vegetazione Steppica Tartscher Leiten Bolzano 380476,788 3634,93 380476,79 100,00 IT3110002 Biotopo Ontaneto di Sluderno Bolzano 1249283,96 10557,01 1249283,96 100,00 IT3110004 Biotopo Ontaneto di Cengles Bolzano 408645,686 4502,55 408645,67 100,00 IT3110005 Biotopo Ontaneto di Oris Bolzano 461072,788 6522,10 461072,78 100,00 IT3110010 Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg Bolzano 1755408,201 9970,08 1755408,19 100,00
IT3110011 Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 100869968,6 75567,44 99723053,27 98,86
IT3110012 Lacines - Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 80948178,71 64180,88 80802416,45 99,82
IT3110013 Biotopo Delta del Valsura Bolzano 281685,545 3840,09 281685,53 100,00 IT3110014 Biotopo Gisser Auen Bolzano 136200,828 1621,24 136200,82 100,00 IT3110015 Biotopo Hühnerspiel Bolzano 1436908,208 6126,91 1436908,22 100,00 IT3110016 Biotopo Wiesermoos Bolzano 141282,506 1634,03 141282,51 100,00 IT3110017 Parco Naturale Vedrette di Ries - Aurina Bolzano 313137747,3 174043,52 312397690,14 99,76 IT3110018 Ontaneti dell'Aurino Bolzano 251457,184 4039,84 251457,19 100,00 IT3110019 Biotopo Rasner Möser Bolzano 249221,527 2976,18 249221,52 100,00 IT3110020 Biotopo Monte Covolo - Alpe di Nemes Bolzano 2775986,667 7771,51 2775986,63 100,00 IT3110022 Biotopo Ontaneto della Rienza - Dobbiaco Bolzano 163141,179 2100,15 163141,18 100,00
IT3110026 Valle di Funes - Sas De Putia - Rasciesa nel Parco Naturale Puez-Odle Bolzano 52582117,02 71860,87 52582116,99 100,00
IT3110027 Gardena - Valle Lunga - Puez nel Parco Naturale Puez-Odle Bolzano 53959176,19 41858,45 53959176,23 100,00
IT3110029 Parco Naturale dello Sciliar - Catinaccio Bolzano 72930056,47 61699,96 72930056,42 100,00 IT3110030 Biotopo Torbiera Totes Moos Bolzano 41948,674 2671,76 41948,67 100,00 IT3110032 Biotopo Torbiera Tschingger Bolzano 30764,503 1267,05 30764,51 100,00 IT3110031 Biotopo Torbiera Wölfl Bolzano 100765,163 1613,64 100765,16 100,00 IT3110033 Biotopo Buche di Ghiaccio Bolzano 283874,967 2394,76 283874,97 100,00 IT3110034 Biotopo Lago di Caldaro Bolzano 2411505,757 7334,14 2411505,73 100,00 IT3110035 Biotopo Castelfeder Bolzano 1081661,378 8856,01 1081661,41 100,00 IT3110036 Parco Naturale Monte Corno Bolzano 68515835,9 115362,72 68515835,93 100,00 IT3110037 Biotopo Lago di Favogna Bolzano 100970,45 3596,46 100970,45 100,00 IT3110038 Ultimo - Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 279903941,9 143071,71 279901943,60 100,00
IT3110039 Ortles - Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 41886166,55 33787,56 40788675,67 97,38
IT3110040 Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 35171819,88 33280,19 35171819,90 100,00
IT3110041 Jaggl Bolzano 7015999,094 15550,57 7015999,18 100,00 IT3110042 Prati Aridi Rocciosi di Agumes Bolzano 3428,156 258,15 3428,16 100,00 IT3110043 Prati Aridi Rocciosi di Sant`Ottilia Bolzano 1193,567 143,04 1193,57 100,00
IT3110044 Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Schlanderser Leiten Bolzano 245345,111 5902,85 245345,12 100,00
IT3110045 Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Kortscher Leiten Bolzano 555634,529 3232,05 555634,54 100,00
IT3110046 Biotopo Palude della Volpe Bolzano 40350,319 1091,33 40350,32 100,00 IT3110048 Prati dell'Armentara Bolzano 3442337,201 11659,23 3442337,17 100,00 IT3110049 Parco Naturale Fanes - Senes - Braies Bolzano 254193615,9 114382,17 254193615,94 100,00 IT3110050 Parco Naturale Dolomiti di Sesto Bolzano 118916202,3 62456,94 118916202,33 100,00 IT3110051 Biotopo Ahrau di Stegona Bolzano 179188,074 3517,94 179188,07 100,00 IT3120001 Alta Val di Rabbi Trento 44339341,12 29880,63 44339341,12 100,00 IT3120002 Alta Val La Mare Trento 58188521,49 46355,44 58123661,93 99,89 IT3120003 Alta Val del Monte Trento 44645290,15 34564,96 44538808,94 99,76 IT3120004 Val Genova Trento 132409849,1 51459,32 64607,73 0,05 IT3120006 Presanella Trento 159269376,6 82368,56 97640288,69 61,31 IT3120007 Monte Sadron Trento 36508724,6 26632,87 36508724,59 100,00 IT3120008 Val di Tovel Trento 66108272,75 57869,18 64149740,62 97,04
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali
2 di 23
Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3120009 Dolomiti di Brenta Trento 226648125,9 122215,32 66933147,45 29,53 IT3120010 Pale di San Martino Trento 53280786,16 45822,84 53280786,15 100,00 IT3120011 Val Venegia Trento 22373038,61 21776,43 22373038,62 100,00 IT3120012 Cima Bocche - Lusia Trento 30585387,34 30122,20 30585387,30 100,00 IT3120013 Foresta di Paneveggio Trento 12522034,8 25429,71 12522034,84 100,00 IT3120014 Lagorai Orientale Trento 76983167,95 47372,68 76983167,94 100,00 IT3120015 Tre Cime Monte Bondone Trento 2231387,071 7382,71 2220610,50 99,52 IT3120016 Corna Piana Trento 521125,236 3244,59 521125,26 100,00 IT3120017 Campobrun Trento 4262451,111 9849,15 4262451,13 100,00 IT3120018 Scanuppia Trento 5285338,569 10917,86 5285338,55 100,00 IT3120019 Lago Nero Trento 30788,791 712,76 30788,79 100,00 IT3120020 Palu' Longa Trento 60521,483 1040,49 60521,48 100,00 IT3120021 Lago delle Buse Trento 180348,023 2093,08 180348,01 100,00 IT3120022 Palu' dei Mugheri Trento 101191,402 1362,48 101191,40 100,00 IT3120023 Sorte di Bellamonte Trento 107891,386 1412,18 107891,39 100,00 IT3120024 Zona Umida Valfloriana Trento 2033257,464 10135,25 2033257,48 100,00 IT3120025 Selva di Ega Trento 31300,804 1045,54 31300,81 100,00 IT3120026 Becco della Palua Trento 174863,951 1910,43 174863,94 100,00 IT3120027 Canzenagol Trento 33874,45 734,58 33874,45 100,00 IT3120028 Pra delle Nasse Trento 80815,999 1521,22 80816,00 100,00 IT3120029 Sorgente Resenzuola Trento 43391,168 969,36 43391,17 100,00 IT3120030 Fontanazzo Trento 536337,015 3522,15 536337,02 100,00 IT3120031 Masi Carretta Trento 30206,908 704,15 30206,90 100,00 IT3120032 I Mughi Trento 211067,924 2202,25 211067,92 100,00 IT3120033 Palude di Roncegno Trento 205991,3 1890,56 205991,29 100,00 IT3120034 Paludi di Sternigo Trento 244073,081 2534,81 244073,09 100,00 IT3120035 Laghestel di Pine' Trento 906866,472 4140,63 906866,46 100,00 IT3120036 Redebus Trento 103903,076 1643,47 103903,07 100,00 IT3120037 Le Grave Trento 297199,938 2428,51 297199,96 100,00 IT3120038 Inghiaie Trento 301044,517 4360,31 301044,51 100,00 IT3120039 Canneto di Levico Trento 97430,715 1857,41 97430,72 100,00 IT3120040 Lago Pudro Trento 128772,053 1797,90 128772,06 100,00 IT3120041 Lago Costa Trento 38257,664 986,11 38257,66 100,00 IT3120042 Canneti di San Cristoforo Trento 93936,936 1974,41 93936,93 100,00 IT3120043 Pize' Trento 159124,105 2872,65 159124,11 100,00 IT3120044 Monte Barco e Monte della Gallina Trento 1726485,948 7051,11 1726485,98 100,00 IT3120045 Lagabrun Trento 44942,925 923,81 44942,93 100,00 IT3120046 Prati di Monte Trento 59865,555 1089,05 59865,54 100,00 IT3120047 Paluda La Lot Trento 66193,154 1147,82 66193,16 100,00 IT3120048 Laghetto di Vedes Trento 82582,203 1154,12 82582,21 100,00 IT3120049 Lona - Lases Trento 251898,526 5544,71 251898,53 100,00 IT3120050 Torbiera delle Viote Trento 200374,642 1914,56 200374,64 100,00 IT3120051 Stagni della Vela - Soprasasso Trento 866186,269 5691,48 866186,29 100,00 IT3120052 Doss Trento Trento 156853,697 1651,59 156853,70 100,00 IT3120053 Foci dell'Avisio Trento 1332823,892 9994,57 1332823,90 100,00 IT3120054 La Rupe Trento 454138,008 4025,48 454138,00 100,00 IT3120056 Palu' Longia Trento 102022,584 1303,47 102022,58 100,00 IT3120057 Palu' Tremole Trento 39968,728 811,31 39968,73 100,00 IT3120058 Torbiere di Monte Sous Trento 968882,829 6211,43 968882,82 100,00 IT3120059 Palu' di Tuenno Trento 55560,823 1214,63 55560,82 100,00 IT3120060 Forra di S. Giustina Trento 241670,061 4034,26 241670,05 100,00 IT3120061 La Rocchetta Trento 888622,762 8072,36 888622,77 100,00 IT3120062 Malga Flavona Trento 2153525,072 7223,45 2153525,07 100,00 IT3120063 Lago di Tovel Trento 1073010,445 5113,55 1073010,45 100,00 IT3120064 Torbiera del Tonale Trento 621828,714 5338,99 621828,71 100,00 IT3120071 Paludi del Dosson Trento 1216176,71 5560,68 1216176,71 100,00 IT3120072 Paludi di Bocenago Trento 138429,177 1607,48 138429,18 100,00 IT3120073 Paludi di Dare' Trento 949056,671 4893,87 949056,68 100,00 IT3120077 Palu' di Borghetto Trento 79309,897 1290,30 79309,89 100,00 IT3120078 Torbiera Echen Trento 83271,757 1201,51 83271,77 100,00 IT3120079 Lago di Loppio Trento 1125928,091 5685,36 1125928,09 100,00 IT3120080 Laghetti di Marco Trento 355758,432 2820,14 355758,43 100,00 IT3120081 Pra dall'Albi - Cei Trento 1165555,11 8975,51 1165555,10 100,00 IT3120082 Taio di Nomi Trento 52924,411 1346,82 52924,40 100,00
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali
3 di 23
Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3120083 Muga Bianca Trento 1115068 5192,50 1115067,99 100,00 IT3120084 Roncon Trento 29055,37 825,23 29055,36 100,00 IT3120085 Il Laghetto Trento 67043,711 1450,64 67043,71 100,00 IT3120086 Servis Trento 3235699,599 10298,37 3235699,62 100,00 IT3120087 Laghi e abisso di Lamar Trento 248521,6 3436,33 248521,61 100,00 IT3120088 Palu' di Monte Rovere Trento 158215,383 1593,99 158215,38 100,00 IT3120089 Montepiano - Palu' di Fornace Trento 334175,273 3041,79 334175,28 100,00 IT3120090 Monte Calvo Trento 11883,051 518,89 11883,05 100,00 IT3120091 Albere' di Tenna Trento 68223,722 1213,24 68223,73 100,00 IT3120092 Passo del Broccon Trento 3447859,068 10039,42 3447859,08 100,00 IT3120095 Bocca d'Ardole - Corno della Paura Trento 1783810,128 7149,09 1783810,14 100,00 IT3120097 Catena di Lagorai Trento 28555226,98 42486,76 28555227,03 100,00 IT3120098 Monti Lessini Nord Trento 7922740,492 15781,88 7922740,46 100,00 IT3120099 Piccole Dolomiti Trento 12290209,84 23212,68 12290195,11 100,00 IT3120100 Pasubio Trento 18359058,64 24575,22 18359058,61 100,00 IT3120102 Lago di Santa Colomba Trento 59687,295 1226,03 59687,29 100,00 IT3120103 Monte Baldo di Brentonico Trento 20615621,56 25976,03 16228773,92 78,72 IT3120104 Monte Baldo - Cima Valdritta Trento 4559747,698 14190,28 4527289,35 99,29 IT3120105 Burrone di Ravina Trento 5271027,615 11821,95 5271027,61 100,00 IT3120106 Nodo del Latemar Trento 18624195,77 20229,57 18624195,76 100,00 IT3120107 Val Cadino Trento 11099532,97 22317,15 11099532,95 100,00 IT3120108 Val San Nicolò Trento 7153458,204 17832,02 7153458,20 100,00 IT3120110 Terlago Trento 1093028,916 7029,46 1093028,90 100,00 IT3120111 Manzano Trento 1004942,837 4629,65 1004942,84 100,00 IT3120112 Arnago Trento 1572664,415 5388,98 1572664,42 100,00 IT3120113 Molina - Castello Trento 492422,365 7963,14 492422,32 100,00 IT3120114 Monte Zugna Trento 16962366,17 23294,85 16962366,16 100,00 IT3120116 Monte Malachin Trento 1603679,453 7808,97 1603679,44 100,00 IT3120117 Ontaneta di Croviana Trento 228873,756 4091,95 228873,77 100,00 IT3120118 Lago (Val di Fiemme) Trento 119764,778 2646,01 119764,77 100,00 IT3120119 Val Duron Trento 7609328,032 15437,88 7609328,06 100,00 IT3120121 Carbonare Trento 121301,288 1576,55 121301,28 100,00 IT3120122 Gocciadoro Trento 194165,81 2617,72 194165,83 100,00 IT3120123 Assizzi - Vignola Trento 875720,379 7254,64 875720,40 100,00 IT3120124 Torcegno Trento 501202,281 3555,95 501202,27 100,00 IT3120125 Zaccon Trento 3712114,574 9935,32 3712114,61 100,00 IT3120128 Alta Val Stava Trento 17753158,62 19573,43 17753158,60 100,00 IT3120129 Ghiacciaio Marmolada Trento 4628427,816 12296,55 4628427,82 100,00 IT3120130 Il Colo Trento 2875,873 236,57 2875,87 100,00 IT3120131 Grotta Uvada Trento 11644,869 407,69 11644,87 100,00 IT3120132 Grotta di Ernesto Trento 10595,233 397,51 10595,24 100,00 IT3120134 Grotta del Calgeron Trento 9183,222 373,13 9183,22 100,00 IT3120135 Grotta della Bigonda Trento 12269,054 420,97 12269,05 100,00 IT3120136 Bus della Spia Trento 6601,636 322,75 6601,63 100,00 IT3120138 Grotta Cesare Battisti Trento 4469,502 274,23 4469,50 100,00 IT3120139 Grotta di Costalta Trento 5435,019 291,66 5435,02 100,00 IT3120141 Grotta della Lovara Trento 9477,577 373,99 9477,57 100,00 IT3120142 Val Campelle Trento 11362159,52 25277,43 11362159,54 100,00 IT3120143 Valle del Vanoi Trento 32471280,61 27533,35 32471280,64 100,00 IT3120144 Valle del Verdes Trento 21860409,56 21407,44 21860409,56 100,00 IT3120146 Laghetto delle Regole Trento 205397,439 1852,12 205397,44 100,00 IT3120147 Monti Lessini Ovest Trento 10279627,09 16823,50 10279627,07 100,00 IT3120149 Monte Ghello Trento 1473335,461 8805,57 1473335,44 100,00 IT3120150 Talpina - Brentonico Trento 2451355,77 9160,60 2451355,77 100,00 IT3120156 Adige Trento 141009,003 6530,32 141009,00 100,00 IT3210002 Monti Lessini: Cascate di Molina Veneto 2328413,564 14333,35 2328413,61 100,00 IT3210006 Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora Veneto 1708777,545 11965,38 1708777,50 100,00 IT3210008 Fontanili di Povegliano Veneto 1179004,913 5538,06 1179004,91 100,00 IT3210012 Val Galina e Progno Borago Veneto 9892229,551 20582,85 9892229,60 100,00 IT3210013 Palude del Busatello Veneto 4430362,857 17844,93 4430362,89 100,00 IT3210014 Palude del Feniletto - Sguazzo del Vallese Veneto 1669128,561 8328,70 1669128,54 100,00 IT3210015 Palude di Pellegrina Veneto 1108814,493 6738,86 1108814,50 100,00 IT3210016 Palude del Brusà - Le Vallette Veneto 1706245,893 10315,97 1706245,89 100,00 IT3210019 Sguazzo di Rivalunga Veneto 1859385,233 6267,42 1859385,27 100,00
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali
4 di 23
Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3210021 Monte Pastello Veneto 17502774,48 23902,75 17502774,46 100,00 IT3210039 Monte Baldo Ovest Veneto 65099884,28 66986,67 13151431,55 20,20
IT3210040 Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine Veneto 138723508 179316,44 138723507,98 100,00
IT3210041 Monte Baldo Est Veneto 27624571,51 56623,66 27624571,52 100,00 IT3210042 Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine Veneto 20901398,09 149378,64 20901398,28 100,00
IT3210043 Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest Veneto 4755975,514 95331,55 4755975,42 100,00
IT3220002 Granezza Veneto 13031848,37 17487,32 13031848,36 100,00 IT3220005 Ex Cave di Casale - Vicenza Veneto 362114,665 2582,79 362114,66 100,00
IT3220007 Fiume Brenta dal confine trentino a Cismon del Grappa Veneto 16799141,85 63744,98 16799141,87 100,00
IT3220008 Buso della rana Veneto 6363,557 298,30 6363,55 100,00 IT3220036 Altopiano dei Sette Comuni Veneto 149883855,1 87196,71 149883855,14 100,00 IT3220037 Colli Berici Veneto 127681456,5 95416,35 127681456,38 100,00 IT3220038 Torrente Valdiezza Veneto 329193,132 16793,43 329193,12 100,00 IT3220039 Biotopo "Le Poscole" Veneto 1494793,127 10659,79 1494793,15 100,00 IT3220040 Bosco di Dueville e risorgive limitrofe Veneto 7147412,573 278858,04 7147412,47 100,00 IT3230003 Gruppo del Sella Veneto 4492315,218 10718,99 4492315,21 100,00 IT3230005 Gruppo Marmolada Veneto 13048060,6 19855,37 13048060,71 100,00 IT3230006 Val Visdende - Monte Peralba - Quaterna' Veneto 141662179 73088,48 141605953,62 99,96 IT3230017 Monte Pelmo - Mondeval - Formin Veneto 110650367,7 88563,21 110650367,81 100,00 IT3230019 Lago di Misurina Veneto 753371,957 4622,72 753371,98 100,00 IT3230022 Massiccio del Grappa Veneto 224737076,4 142333,15 224737076,30 100,00 IT3230025 Gruppo del Visentin: M. Faverghera - M. Cor Veneto 15623228,48 24259,64 15623228,51 100,00 IT3230026 Passo di San Boldo Veneto 382481,559 2901,77 382481,57 100,00 IT3230027 Monte Dolada Versante S.E. Veneto 6592543,236 13188,14 6592543,28 100,00 IT3230031 Val Tovanella Bosconero Veneto 88457645,03 52522,93 88457645,08 100,00 IT3230035 Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo Veneto 28446273,41 29268,01 28446273,49 100,00 IT3230042 Torbiera di Lipoi Veneto 654882,87 5347,77 654882,84 100,00
IT3230043 Pale di San Martino: Focobon, Pape-San Lucano, Agner - Croda Granda Veneto 109096739,1 65776,99 109096739,20 100,00
IT3230044 Fontane di Nogare' Veneto 2119568,292 9416,67 2119568,27 100,00 IT3230045 Torbiera di Antole Veneto 246987,766 2656,08 246987,77 100,00 IT3230047 Lago di Santa Croce Veneto 7880999,447 14369,39 7880999,46 100,00 IT3230060 Torbiere di Danta Veneto 2053189,978 10603,94 2053189,97 100,00 IT3230063 Torbiere di Lac Torond Veneto 378202,102 2942,31 378202,08 100,00
IT3230067 Aree palustri di Melere - Monte Gal e boschi di Col d'Ongia Veneto 1106816,178 8453,99 1106816,18 100,00
IT3230068 Valpiana - Valmorel (Aree palustri) Veneto 1262989,601 5855,09 1262989,63 100,00 IT3230071 Dolomiti di Ampezzo Veneto 113621435,4 76945,42 113621435,41 100,00 IT3230077 Foresta del Cansiglio Veneto 50602115,19 43757,53 50602115,18 100,00
IT3230078 Gruppo del Popera - Dolomiti di Auronzo e di Val Comelico Veneto 89245173,46 72518,07 89245173,44 100,00
IT3230080 Val Talagona - Gruppo Monte Cridola - Monte Duranno Veneto 122526983,5 67634,72 122526979,87 100,00
IT3230081 Gruppo Antelao - Marmarole - Sorapis Veneto 170696208 74418,21 170696208,10 100,00 IT3230083 Dolomiti Feltrine e Bellunesi Veneto 313838470,5 177722,78 313838470,32 100,00 IT3230084 Civetta - Cime di San Sebastiano Veneto 65975558,21 68165,49 65975558,17 100,00
IT3230085 Comelico - Bosco della Digola - Brentoni - Tudaio Veneto 120853949,9 88586,60 120853934,33 100,00
IT3230088 Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba Veneto 32357013,21 121009,57 32357013,16 100,00
IT3240002 Colli Asolani Veneto 22018614,96 33854,47 22018614,92 100,00 IT3240003 Monte Cesen Veneto 36967496,91 31678,40 36967496,92 100,00 IT3240004 Montello Veneto 50691605,96 40276,08 50691606,00 100,00 IT3240005 Perdonanze e corso del Monticano Veneto 3641352,172 40967,78 3641352,17 100,00 IT3240006 Bosco di Basalghelle Veneto 138327,023 1649,06 138327,02 100,00 IT3240008 Bosco di Cessalto Veneto 275478,88 2691,30 275478,88 100,00 IT3240012 Fontane Bianche di Lancenigo Veneto 641783,691 4092,73 641783,69 100,00 IT3240014 Laghi di Revine Veneto 1192046,998 6964,93 1192046,97 100,00 IT3240015 Palu' del Quartiere del Piave Veneto 6915892,234 21388,00 6915892,20 100,00 IT3240016 Bosco di Gaiarine Veneto 21080,636 572,55 21080,63 100,00 IT3240017 Bosco di Cavalier Veneto 94320,855 1445,77 94320,87 100,00 IT3240028 Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest Veneto 14901651,6 51873,34 14901651,65 100,00
IT3240029 Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano Veneto 19550704,85 269923,66 19550704,60 100,00
IT3240030 Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia Veneto 47521776,65 142189,37 47521776,74 100,00
IT3240031 Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio Veneto 7526543,403 102896,77 7526543,47 100,00
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali
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Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3240032 Fiume Meschio Veneto 395724,842 42559,89 395724,81 100,00 IT3240033 Fiumi Meolo e Vallio Veneto 854128,494 93283,19 854128,51 100,00 IT3250006 Bosco di Lison Veneto 55650,904 1119,93 55650,91 100,00 IT3250008 Ex Cave di Villetta di Salzano Veneto 644872,885 4622,35 644872,88 100,00 IT3250010 Bosco di Carpenedo Veneto 129148,691 3221,86 129148,73 100,00 IT3250013 Laguna del Mort e Pinete di Eraclea Veneto 2140726,493 19664,77 2115915,57 98,84 IT3250016 Cave di Gaggio Veneto 1149833,323 7431,90 1149833,32 100,00 IT3250017 Cave di Noale Veneto 434494,453 3297,48 434494,44 100,00 IT3250021 Ex Cave di Martellago Veneto 502233,729 4152,67 502233,73 100,00 IT3250022 Bosco Zacchi Veneto 7512,774 366,96 7512,77 100,00 IT3250030 Laguna medio-inferiore di Venezia Veneto 263853013,2 90114,28 263853012,84 100,00 IT3250031 Laguna superiore di Venezia Veneto 201870036,2 87855,20 201870036,20 100,00 IT3250032 Bosco Nordio Veneto 1569830,239 11143,60 1569830,20 100,00 IT3250033 Laguna di Caorle - Foce del Tagliamento Veneto 43858495,71 102920,28 43858471,69 100,00 IT3250034 Dune residue del Bacucco Veneto 128970,759 1912,67 115836,46 89,82
IT3250044 Fiumi Reghena e Lemene - Canale Taglio e rogge limitrofe - Cave di Cinto Caomaggiore Veneto 6396311,424 171239,62 6396311,27 100,00
IT3260017 Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco Veneto 150964430,3 91630,39 150964205,60 100,00 IT3260018 Grave e Zone umide della Brenta Veneto 38481697,84 103523,92 38481697,87 100,00
IT3260022 Palude di Onara e corso d'acqua di risorgiva S. Girolamo Veneto 1483704,645 21671,49 1483704,63 100,00
IT3260023 Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga Veneto 271297,181 33743,15 271297,21 100,00 IT3270003 Dune di Donada e Contarina Veneto 1054390,662 7567,84 1054390,63 100,00 IT3270004 Dune di Rosolina e Volto Veneto 1149727,271 9940,94 1149727,29 100,00 IT3270007 Gorghi di Trecenta Veneto 199645,458 4378,33 199645,46 100,00 IT3270017 Delta del Po: tratto terminale e delta veneto Veneto 253635353,4 627553,76 90946455,50 35,86 IT3310001 Dolomiti Friulane Friuli 367781528 140229,46 367781523,15 100,00 IT3310002 Val Colvera di Jof Friuli 3962918,438 10606,02 3962918,42 100,00 IT3310003 Monte Ciaurlec e Forra del Torrente Cosa Friuli 8758723,87 17349,81 8758723,84 100,00 IT3310004 Forra del Torrente Cellina Friuli 2896519,151 13787,29 2896519,13 100,00 IT3310005 Torbiera di Sequals Friuli 135391,734 1468,92 135391,74 100,00 IT3310006 Foresta del Cansiglio Friuli 27154840,27 28825,30 27154840,26 100,00 IT3310007 Greto del Tagliamento Friuli 27233320,29 35379,60 27233320,28 100,00 IT3310008 Magredi di Tauriano Friuli 3695603,182 10928,75 3695603,15 100,00 IT3310009 Magredi del Cellina Friuli 43783214,94 40477,46 43783214,85 100,00 IT3310010 Risorgive del Vinchiaruzzo Friuli 2616902,274 8023,44 2616902,27 100,00 IT3310011 Bosco Marzinis Friuli 105732,925 3406,01 105732,93 100,00 IT3310012 Bosco Torrate Friuli 106271,386 2019,82 106271,38 100,00 IT3320001 Gruppo del Monte Coglians Friuli 54128574,67 51711,79 53968522,91 99,70 IT3320002 Monti Dimon e Paularo Friuli 7030066,345 15236,85 7030066,33 100,00 IT3320003 Creta di Aip e Sella di Lanza Friuli 39020223,17 37285,45 38991025,58 99,93 IT3320004 Monte Auernig e Monte Corona Friuli 4662322,742 16371,56 4638286,55 99,48 IT3320005 Valloni di Rio Bianco e di Malborghetto Friuli 46742353,7 40450,17 46697581,22 99,90 IT3320006 Conca di Fusine Friuli 36089998,98 30087,64 35997778,73 99,74 IT3320007 Monti Bivera e Clapsavon Friuli 18337140,14 23254,61 18337140,16 100,00 IT3320008 Col Gentile Friuli 10397002,3 17736,93 10397002,28 100,00 IT3320009 Zuc dal Bor Friuli 14176704,96 20302,43 14176704,98 100,00 IT3320010 Jof di Montasio e Jof Fuart Friuli 80204140,72 47232,48 80204140,72 100,00 IT3320011 Monti Verzegnis e Valcalda Friuli 24096626,09 27690,15 24096626,16 100,00 IT3320012 Prealpi Giulie Settentrionali Friuli 96137481,02 98699,85 96137480,99 100,00 IT3320013 Lago Minisini e Rivoli Bianchi Friuli 4032850,411 12196,76 4032850,42 100,00 IT3320014 Torrente Lerada Friuli 3662258,014 12617,73 3662258,00 100,00 IT3320015 Valle del Medio Tagliamento Friuli 35866611,39 54611,09 35866611,41 100,00 IT3320016 Forra del Cornappo Friuli 2998037,344 10506,28 2998037,38 100,00 IT3320017 Rio Bianco di Taipana e Gran Monte Friuli 17251766,02 30016,20 17251766,01 100,00 IT3320018 Forra del Pradolino e Monte Mia Friuli 10127669,79 17905,39 10127669,81 100,00 IT3320019 Monte Matajur Friuli 2140162,785 12151,66 2140162,78 100,00 IT3320020 Lago di Ragogna Friuli 827147,724 4216,97 827147,71 100,00 IT3320021 Torbiera di Casasola e Andreuzza Friuli 981949,459 8007,62 981949,47 100,00 IT3320022 Quadri di Fagagna Friuli 620369,286 5414,89 620369,32 100,00 IT3320023 Magredi di Campoformido Friuli 2423969,299 8425,19 2423969,25 100,00 IT3320025 Magredi di Firmano Friuli 575903,691 3839,40 575903,68 100,00 IT3320026 Risorgive dello Stella Friuli 7973618,567 73872,17 7973618,53 100,00 IT3320027 Palude Moretto Friuli 391693,991 4224,50 391694,01 100,00
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.1: Elenco dei SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali
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Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3320028 Palude Selvote Friuli 681082,239 4392,27 681082,24 100,00 IT3320029 Confluenza Fiumi Torre e Natisone Friuli 6053111,05 22370,79 6053111,06 100,00 IT3320030 Bosco di Golena del Torreano Friuli 1401235,991 11237,69 1401235,96 100,00 IT3320031 Paludi di Gonars Friuli 892793,14 8274,96 892793,14 100,00 IT3320032 Paludi di Porpetto Friuli 239052,349 2533,32 239052,34 100,00 IT3320033 Bosco Boscat Friuli 717360,787 4325,61 717360,79 100,00 IT3320034 Boschi di Muzzana Friuli 3510724,815 14621,76 3510724,84 100,00 IT3320035 Bosco Sacile Friuli 1452845,766 5788,25 1452845,76 100,00 IT3320036 Anse del Fiume Stella Friuli 784542,275 7728,66 784542,29 100,00 IT3320037 Laguna di Marano e Grado Friuli 164004681,3 112355,15 161214651,27 98,30 IT3320038 Pineta di Lignano Friuli 1178404,35 4991,51 1178404,34 100,00 IT3330001 Palude del Preval Friuli 139090,421 2393,14 139090,43 100,00 IT3330002 Colle di Medea Friuli 415584,468 4086,33 415584,46 100,00 IT3330005 Foce dell'Isonzo - Isola della Cona Friuli 26754238,63 47636,69 14101866,88 52,71 IT3330006 Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia Friuli 8622312,907 26083,11 3006357,80 34,87 IT3330007 Cavana di Monfalcone Friuli 1337861,839 9097,19 1184295,84 88,52 SI3000276 Kras Slovenia 476205823 295513,12 318856993,82 66,96 SI3000223 Reka Slovenia 2740682,763 96963,42 2740682,76 100,00 SI3000226 Dolina Vipave Slovenia 14686770,32 140992,73 14686770,33 100,00 SI3000254 SoÞa z Volarjo Slovenia 14028443,57 64202,22 14028443,57 100,00 SI3000196 Breginjski Stol Slovenia 15777356,6 42552,18 15777356,60 100,00 SI3000119 Porezen Slovenia 8499991,653 23525,65 7304156,52 85,93 SI3000232 Notranjski trikotnik Slovenia 152571619,7 1512,48 33500,36 0,02 SI3000031 Pod BuÞnico - meliÜÞa Slovenia 40766,57048 1379,54 40766,57 100,00 SI3000032 Pri Modreju - meliÜÞa Slovenia 110697,6884 2108,01 110697,69 100,00 SI3000033 Pod Mijo - meliÜÞa Slovenia 289260,0824 3579,68 289260,08 100,00 SI3000123 Divja jama nad Plavmi Slovenia 471883,3996 2984,87 471883,40 100,00 SI3000124 Krasnica Slovenia 768916,9766 3292,52 768916,98 100,00 SI3000125 Potok Ko×banjÜÞek Slovenia 315406,7354 6131,80 315406,74 100,00 SI3000127 Mali vrh nad Grahovim ob BaÞi Slovenia 60694,90697 1506,03 60694,91 100,00 SI3000230 Idrijca s pritoki Slovenia 2590340,173 104654,01 2590340,17 100,00 SI3000077 Kendove robe Slovenia 692501,7863 4594,14 692501,79 100,00 SI3000078 Jelenk Slovenia 614049,9815 5603,78 614049,98 100,00 SI3000081 Jama v Globinah Slovenia 137588,349 1678,18 137588,35 100,00 SI3000082 Ukovnik Slovenia 486325,3066 2932,49 486325,31 100,00 SI3000161 Studenec izvir - izliv v Kanomljico Slovenia 22432,79452 3264,83 22432,79 100,00 SI3000167 Nadi×a s pritoki Slovenia 1356233,771 49589,79 1356233,76 100,00 SI3000023 Otale× - Lazec Slovenia 5205071,61 9972,66 5205071,61 100,00 SI3000024 AvÞe Slovenia 249849,0053 2334,52 249849,01 100,00 SI3000027 LipovÜÞek Slovenia 34707,57244 5057,12 34707,57 100,00 SI3000231 Javorniki - Sne×nik Slovenia 439862144,6 57212,71 93391880,28 21,23 SI3000034 BanjÜÞice - traviÜÞa Slovenia 11778512,51 18240,12 11778512,51 100,00 SI3000258 SuÜaÞki, Smrdejski in Fabski potok Slovenia 310317,2393 17765,13 310317,24 100,00 SI3000222 ZabiÞe Slovenia 8092855,695 13579,68 8092855,75 100,00 SI3000225 Dolina Branice Slovenia 62890092,63 83659,04 62890092,63 100,00 SI3000229 Vrhe nad RaÜo Slovenia 5705246,434 15648,13 5705246,45 100,00 SI3000236 KobariÜko blato Slovenia 588888,5397 6557,51 588888,54 100,00 SI3000084 Jama pod LeÜetnico Slovenia 478652,9731 3004,31 478652,97 100,00 SI3000255 Trnovski gozd - Nanos Slovenia 527969599,6 176057,61 434149012,93 82,23 SI3000066 Huda grapa Slovenia 17533,16832 2548,86 17533,17 100,00 SI3000020 Cerkno - Zakri× Slovenia 5694692,83 12908,06 5694692,83 100,00 SI3000253 Julijske Alpe Slovenia 743484249,2 228332,64 418675773,48 56,31 SI3000065 Gorska grapa Slovenia 30610,65243 4289,35 30610,65 100,00 SI3000277 Podbrdo - skalovje Slovenia 22498,08066 949,15 22498,08 100,00 SI3000197 Slavinski Ravnik Slovenia 11951921,74 16038,59 11902740,77 99,59 SI3000198 Lijak Slovenia 369235,5581 2994,14 369235,56 100,00 SI3000209 Jama pod Smogodnico Slovenia 409131,4473 3234,12 409131,45 100,00 SI3000128 Znojile Slovenia 102200,9041 2252,39 102200,90 100,00 SI3000130 Kozja luknja Slovenia 121452,9199 2389,90 121452,92 100,00
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.2: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali
7 di 23
Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3250003 Penisola del Cavallino: biotopi litoranei Veneto 2829385,39 19599,61 2829369,97 100,00 IT3270024 Vallona di Loreo Veneto 635289,80 3414,96 635289,82 100,00 IT3230090 Cima Campo - Monte Celado Veneto 18118257,88 23148,81 18118257,88 100,00 IT3250023 Lido di Venezia: biotopi litoranei Veneto 1504824,44 15699,58 1504305,84 99,97 IT3120126 Val Noana Trento 7297611,92 18799,13 7297611,87 100,00 IT20B0010 Vallazza Lombardia 5297172,51 17302,56 372135,38 7,03 IT3110002 Biotopo Ontaneto di Sluderno Bolzano 1249283,96 10557,01 1249283,96 100,00 IT3110010 Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg Bolzano 1755408,20 9970,08 1755408,20 100,00 IT3110011 Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 100869968,57 75567,44 99723053,20 98,86
IT3110012 Lacines - Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa Bolzano 80948178,71 64180,88 80802416,60 99,82
IT3110013 Biotopo Delta del Valsura Bolzano 281685,55 3840,09 281685,54 100,00 IT3110017 Parco Naturale Vedrette di Ries - Aurina Bolzano 313137747,29 174043,52 312397690,16 99,76 IT3110018 Ontaneti dell'Aurino Bolzano 251457,18 4039,84 251457,18 100,00
IT3110026 Valle di Funes - Sas De Putia - Rasciesa nel Parco Naturale Puez-Odle Bolzano 52582117,02 71860,87 52582116,96 100,00
IT3110029 Parco Naturale dello Sciliar - Catinaccio Bolzano 72930056,47 61699,96 72930056,47 100,00 IT3110034 Biotopo Lago di Caldaro Bolzano 2411505,76 7334,14 2411505,76 100,00 IT3110036 Parco Naturale Monte Corno Bolzano 68515835,90 115362,72 68515835,80 100,00 IT3110038 Ultimo - Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 279903941,95 143071,71 279901943,78 100,00
IT3110039 Ortles - Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 41886166,55 33787,56 40788675,63 97,38
IT3110040 Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio Bolzano 35171819,88 33280,19 35171819,93 100,00
IT3110049 Parco Naturale Fanes - Senes - Braies Bolzano 254193615,85 114382,17 254193615,80 100,00 IT3110050 Parco Naturale Dolomiti di Sesto Bolzano 118916202,33 62456,94 118916202,41 100,00 IT3110051 Biotopo Ahrau di Stegona Bolzano 179188,07 3517,94 179188,08 100,00 IT3120030 Fontanazzo Trento 536337,02 3522,15 536337,02 100,00 IT3120038 Inghiaie Trento 301044,52 4360,31 301044,52 100,00 IT3120061 La Rocchetta Trento 888622,76 8072,36 888622,78 100,00 IT3120077 Palu' di Borghetto Trento 79309,90 1290,30 79309,89 100,00 IT3120082 Taio di Nomi Trento 52924,41 1346,82 52924,42 100,00 IT3120095 Bocca d'Ardole - Corno della Paura Trento 1783810,13 7149,09 1783810,13 100,00 IT3120098 Monti Lessini Nord Trento 7922740,49 15781,88 7922740,51 100,00 IT3120099 Piccole Dolomiti Trento 12290209,84 23212,68 12290195,01 100,00 IT3120100 Pasubio Trento 18359058,64 24575,22 18359058,64 100,00 IT3120156 Adige Trento 141009,00 6530,32 141008,99 100,00 IT3210006 Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora Veneto 1708777,55 11965,38 1708777,48 100,00 IT3210008 Fontanili di Povegliano Veneto 1179004,91 5538,06 1179004,89 100,00 IT3210013 Palude del Busatello Veneto 4430362,86 17844,93 4430362,88 100,00 IT3210014 Palude del Feniletto - Sguazzo del Vallese Veneto 1669128,56 8328,70 1669128,54 100,00 IT3210015 Palude di Pellegrina Veneto 1108814,49 6738,86 1108814,51 100,00 IT3210016 Palude del BrusÓ - Le Vallette Veneto 1706245,89 10315,97 1706245,88 100,00 IT3210019 Sguazzo di Rivalunga Veneto 1859385,23 6267,42 1859385,24 100,00 IT3210039 Monte Baldo Ovest Veneto 65099884,28 66986,67 13151431,60 20,20
IT3210040 Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine Veneto 138723507,99 179316,44 138723508,04 100,00
IT3210041 Monte Baldo Est Veneto 27624571,51 56623,66 27624571,57 100,00 IT3220005 Ex Cave di Casale - Vicenza Veneto 362114,66 2582,79 362114,66 100,00 IT3220036 Altopiano dei Sette Comuni Veneto 149883855,12 87196,71 149883855,27 100,00 IT3230022 Massiccio del Grappa Veneto 224737076,36 142333,15 224737076,42 100,00 IT3230035 Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo Veneto 28446273,41 29268,01 28446273,47 100,00
IT3230043 Pale di San Martino: Focobon, Pape-San Lucano, Agner - Croda Granda Veneto 109096739,11 65776,99 109096739,15 100,00
IT3230071 Dolomiti di Ampezzo Veneto 113621435,41 76945,42 113621435,47 100,00 IT3230077 Foresta del Cansiglio Veneto 50602115,19 43757,53 50602115,26 100,00 IT3230081 Gruppo Antelao - Marmarole - Sorapis Veneto 170696208,03 74418,21 170696208,09 100,00 IT3230083 Dolomiti Feltrine e Bellunesi Veneto 313838470,49 177722,78 313838463,59 100,00 IT3230084 Civetta - Cime di San Sebastiano Veneto 65975558,21 68165,49 65975558,28 100,00 IT3240006 Bosco di Basalghelle Veneto 138327,02 1649,06 138327,02 100,00 IT3240008 Bosco di Cessalto Veneto 275478,88 2691,30 275478,89 100,00 IT3240012 Fontane Bianche di Lancenigo Veneto 641783,69 4092,73 641783,68 100,00 IT3240016 Bosco di Gaiarine Veneto 21080,64 572,55 21080,63 100,00 IT3240017 Bosco di Cavalier Veneto 94320,86 1445,77 94320,86 100,00 IT3250006 Bosco di Lison Veneto 55650,90 1119,93 55650,91 100,00 IT3250008 Ex Cave di Villetta di Salzano Veneto 644872,89 4622,35 644872,87 100,00 IT3250010 Bosco di Carpenedo Veneto 129148,69 3221,86 129148,69 100,00 IT3250016 Cave di Gaggio Veneto 1149833,32 7431,90 1149833,33 100,00 IT3250017 Cave di Noale Veneto 434494,45 3297,48 434494,46 100,00 IT3250021 Ex Cave di Martellago Veneto 502233,73 4152,67 502233,72 100,00 IT3250022 Bosco Zacchi Veneto 7512,77 366,96 7512,78 100,00 IT3250032 Bosco Nordio Veneto 1569830,24 11143,60 1569830,21 100,00 IT3260017 Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco Veneto 150964430,34 91630,39 150964205,68 100,00 IT3260018 Grave e Zone umide della Brenta Veneto 38481697,84 103523,92 38481697,97 100,00 IT3310001 Dolomiti Friulane Friuli 367781527,98 140229,46 367781523,29 100,00 IT3320037 Laguna di Marano e Grado Friuli 164004681,28 112355,15 161214651,24 98,30 IT3330005 Foce dell'Isonzo - Isola della Cona Friuli 26754238,63 47636,69 14101866,83 52,71 IT3330006 Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia Friuli 8622312,91 26083,11 3006357,81 34,87 IT3230089 Dolomiti del Cadore e del Comelico Veneto 703993811,46 378254,89 703785459,53 99,97 IT3311001 Magredi di Pordenone Friuli 101112744,12 131540,09 101112744,19 100,00 IT3321001 Alpi Carniche Friuli 195345389,58 168842,98 194818347,36 99,73 IT3321002 Alpi Giulie Friuli 180769025,09 149436,04 180769025,12 100,00 IT3341002 Aree Carsiche della Venezia Giulia Friuli 122271215,24 329998,30 120878626,13 98,86 IT2040044 Parco Nazionale dello Stelvio Lombardia 597442561,22 203137,01 1319504,77 0,22 IT2070401 Parco Naturale Adamello Lombardia 217225899,95 170991,53 14659,64 0,01 IT20B0008 Paludi di Ostiglia Lombardia 1227733,01 5864,50 1227733,01 100,00 IT3220013 Bosco di Dueville Veneto 3194724,24 13269,05 3194724,22 100,00
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.2: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali
8 di 23
Codice Denominazione Regione/ Provincia/Stato Area [m²] Perimetro [m] Area interna al
distretto [m²] % area
interna al distretto
IT3230032 Lago di Busche - Vincheto di Cellarda - Fontane Veneto 5369352,48 21786,80 5369352,48 100,00 IT3230086 Col di Lana - Settsas - Cherz Veneto 23499297,37 25507,40 23499297,33 100,00 IT3230087 Versante Sud delle Dolomiti Feltrine Veneto 80971680,20 85593,04 80971673,55 100,00 IT3240011 Sile: sorgenti, paludi di Morgano e S. Cristina Veneto 12991747,58 29707,86 12991747,56 100,00 IT3240013 Ambito Fluviale del Livenza Veneto 10605526,33 61578,34 10605526,43 100,00
IT3240019 Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele Vecchio Veneto 5385191,33 31461,94 5385191,35 100,00
IT3240023 Grave del Piave Veneto 46875746,30 91985,92 46875746,33 100,00 IT3240024 Dorsale prealpina tra Valdobbiadene e Serravalle Veneto 116220410,02 116611,79 116220410,01 100,00 IT3240025 Campazzi di Onigo Veneto 2128971,80 6349,31 2128971,80 100,00 IT3240026 Prai di Castello di Godego Veneto 15606370,97 28573,93 15606370,95 100,00 IT3240034 Garzaia di Pederobba Veneto 1634140,61 5946,85 1634140,62 100,00 IT3240035 Settolo Basso Veneto 3740828,02 9660,10 3740828,04 100,00
IT3250012 Ambiti Fluviali del Reghena e del Lemene - Cave di Cinto Caomaggiore Veneto 4612596,84 40837,63 4612596,78 100,00
IT3250040 Foce del Tagliamento Veneto 2799028,97 8337,76 2799027,53 100,00 IT3250041 Valle Vecchia - Zumelle - Valli di Bibione Veneto 20889711,34 47512,27 18603434,69 89,06 IT3250042 Valli Zignago - Perera - Franchetti - Nova Veneto 25067367,02 34188,90 25067367,00 100,00 IT3250043 Garzaia della tenuta "Civrana" Veneto 236101,04 1958,47 236101,05 100,00 IT3250045 Palude le Marice - Cavarzere Veneto 464674,09 3077,09 464674,07 100,00 IT3260001 Palude di Onara Veneto 1332356,40 8185,20 1332356,35 100,00 IT3260020 Le Vallette Veneto 133870,51 1920,22 133870,51 100,00 IT3260021 Bacino Val Grande - Lavacci Veneto 510017,60 7990,32 510017,51 100,00 IT3120157 Stelvio Trento 161199972,18 109555,25 161029078,08 99,89 IT3120158 Adamello Presanella Trento 282867735,87 112555,71 128044,57 0,05 IT3120159 Brenta Trento 297405208,63 125877,68 159200160,35 53,53 IT3120160 Lagorai Trento 461924093,78 285033,59 461924093,66 100,00 IT3250046 Laguna di Venezia Veneto 552086937,40 182009,78 552086937,04 100,00 IT3270023 Delta del Po Veneto 250126903,38 481772,98 96595060,58 38,62 SI5000020 Breginjski Stol in Planja Slovenia 15445889,45 59919,39 15445889,45 100,00 SI5000019 Julijske Alpe Slovenia 847756467,17 165615,98 350836763,79 41,38 SI5000025 Trnovski gozd Slovenia 115615109,59 82913,75 115615109,59 100,00 SI5000017 NanoÜÞica - poreÞje Slovenia 19471502,17 4032,63 539628,47 2,77 SI5000002 Sne×nik - Pivka Slovenia 487040335,53 57192,03 93377633,00 19,17 SI5000021 Trnovski gozd - ju×ni rob in Nanos Slovenia 104003100,25 135507,63 97854850,20 94,09 SI5000003 Reka - dolina Slovenia 16562020,83 58260,15 16562020,83 100,00 SI5000023 Kras Slovenia 499862433,78 297664,54 348534465,12 69,73 SI5000007 BanjÜice Slovenia 32336668,95 33965,98 32336668,95 100,00
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
9 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3120156 Italia Adige 141009.003 Adige 12152501363.753 141009.033 0.001% IT3120091 Italia Albere' di Tenna 68223.722 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 68223.723 0.001% IT3110040 Italia Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio 35171819.882 Adige 12152501363.753 35171819.829 0.289% IT3120002 Italia Alta Val La Mare 58188521.492 Adige 12152501363.753 58123661.857 0.478% IT3120003 Italia Alta Val del Monte 44645290.151 Fuori distretto 106481.216 IT3120128 Italia Alta Val Stava 17753158.615 Adige 12152501363.753 17753158.591 0.146% IT3120003 Italia Alta Val del Monte 44645290.151 Adige 12152501363.753 44538808.974 0.366% IT3120002 Italia Alta Val La Mare 58188521.492 Fuori distretto 64859.534 IT3120001 Italia Alta Val di Rabbi 44339341.119 Adige 12152501363.753 44339341.171 0.365% IT3220036 Italia Altopiano dei Sette Comuni 149883855.119 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 149883854.952 2.620%
IT3240029 Italia Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano
19550704.853 Lemene 859375516.272 294265.353 0.034% Livenza 2216053966.650 19256380.599 0.869% Pianura tra Piave e Livenza 452592603.754 58.861 0.000%
IT3320036 Italia Anse del Fiume Stella 784542.275 Laguna Marano Grado 1639123278.225 784542.262 0.048%
IT3230067 Italia Aree palustri di Melere ‐ Monte Gal e boschi di Col d'Ongia
1106816.178 Piave 4022918526.380 1106816.165 0.028%
IT3120112 Italia Arnago 1572664.415 Adige 12152501363.753 1572664.432 0.013%
IT3120123 Italia Assizzi ‐ Vignola 875720.379 Adige 12152501363.753 588579.518 0.005% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 287140.862 0.005%
IT3120026 Italia Becco della Palua 174863.951 Adige 12152501363.753 174863.950 0.001% IT3220039 Italia Biotopo "Le Poscole" 1494793.127 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 1494793.165 0.026% IT3110051 Italia Biotopo Ahrau di Stegona 179188.074 Adige 12152501363.753 179188.067 0.001% IT3110033 Italia Biotopo Buche di Ghiaccio 283874.967 Adige 12152501363.753 283874.966 0.002% IT3110035 Italia Biotopo Castelfeder 1081661.378 Adige 12152501363.753 1081661.399 0.009% IT3110013 Italia Biotopo Delta del Valsura 281685.545 Adige 12152501363.753 281685.525 0.002% IT3110014 Italia Biotopo Gisser Auen 136200.828 Adige 12152501363.753 136200.819 0.001% IT3110015 Italia Biotopo Hühnerspiel 1436908.208 Adige 12152501363.753 1436908.138 0.012% IT3110034 Italia Biotopo Lago di Caldaro 2411505.757 Adige 12152501363.753 2411505.756 0.020% IT3110037 Italia Biotopo Lago di Favogna 100970.450 Adige 12152501363.753 100970.449 0.001%
IT3110020 Italia Biotopo Monte Covolo ‐ Alpe di Nemes 2775987 Drava italiana 161716853.878 1424657.732 0.881% Piave 4022918526.380 1351328.925 0.034%
IT3110022 Italia Biotopo Ontaneto della Rienza ‐ Dobbiaco 163141.179 Adige 12152501363.753 163141.182 0.001% IT3110004 Italia Biotopo Ontaneto di Cengles 408645.686 Adige 12152501363.753 408645.680 0.003% IT3110005 Italia Biotopo Ontaneto di Oris 461072.788 Adige 12152501363.753 461072.801 0.004% IT3110002 Italia Biotopo Ontaneto di Sluderno 1249283.960 Adige 12152501363.753 1249283.990 0.010% IT3110046 Italia Biotopo Palude della Volpe 40350.319 Adige 12152501363.753 40350.316 0.000% IT3110019 Italia Biotopo Rasner Möser 249221.527 Adige 12152501363.753 249221.542 0.002%
IT3110045 Italia Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Kortscher Leiten
555634.529 Adige 12152501363.753 555634.527 0.005%
IT3110044 Italia Biotopo Sonnenberg Vegetazione Steppica Schlanderser Leiten
245345.111 Adige 12152501363.753 245345.123 0.002%
IT3110030 Italia Biotopo Torbiera Totes Moos 41948.674 Adige 12152501363.753 41948.663 0.000% IT3110032 Italia Biotopo Torbiera Tschingger 30764.503 Adige 12152501363.753 30764.509 0.000% IT3110031 Italia Biotopo Torbiera Wölfl 100765.163 Adige 12152501363.753 100765.165 0.001% IT3110010 Italia Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg 1755408.201 Adige 12152501363.753 1755408.193 0.014% IT3110001 Italia Biotopo Vegetazione Steppica Tartscher Leiten 380476.788 Adige 12152501363.753 380476.791 0.003%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
10 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3110016 Italia Biotopo Wiesermoos 141282.506 Adige 12152501363.753 141282.502 0.001% IT3120095 Italia Bocca d'Ardole ‐ Corno della Paura 1783810.128 Adige 12152501363.753 1783810.144 0.015% IT3320034 Italia Boschi di Muzzana 3510724.815 Laguna Marano Grado 1639123278.225 3510724.819 0.214% IT3320033 Italia Bosco Boscat 717360.787 Laguna Marano Grado 1639123278.225 717360.772 0.044% IT3310011 Italia Bosco Marzinis 105732.925 Lemene 859375516.272 105732.924 0.012% IT3250032 Italia Bosco Nordio 1569830.239 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 1569830.226 0.027% IT3320035 Italia Bosco Sacile 1452845.766 Laguna Marano Grado 1639123278.225 1452845.798 0.089% IT3310012 Italia Bosco Torrate 106271.386 Lemene 859375516.272 106271.386 0.012% IT3250022 Italia Bosco Zacchi 7512.774 Lemene 859375516.272 7512.769 0.001% IT3240006 Italia Bosco di Basalghelle 138327.023 Livenza 2216053966.650 138327.025 0.006% IT3250010 Italia Bosco di Carpenedo 129148.691 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 129148.683 0.005% IT3240017 Italia Bosco di Cavalier 94320.855 Pianura tra Piave e Livenza 452592603.754 94320.841 0.021% IT3240008 Italia Bosco di Cessalto 275478.880 Pianura tra Piave e Livenza 452592603.754 275478.883 0.061% IT3220040 Italia Bosco di Dueville e risorgive limitrofe 7147412.573 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 7147412.577 0.125% IT3240016 Italia Bosco di Gaiarine 21080.636 Livenza 2216053966.650 21080.628 0.001% IT3320030 Italia Bosco di Golena del Torreano 1401235.991 Tagliamento 2744721236.756 1401236.011 0.051% IT3250006 Italia Bosco di Lison 55650.904 Lemene 859375516.272 55650.902 0.006% IT3120105 Italia Burrone di Ravina 5271027.615 Adige 12152501363.753 5271027.613 0.043% IT3120136 Italia Bus della Spia 6601.636 Adige 12152501363.753 6601.631 0.000% IT3220008 Italia Buso della rana 6363.557 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 6363.559 0.000%
IT3120017 Italia Campobrun 4262451 Adige 12152501363.753 4233962.663 0.035% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 28488.388 0.000%
IT3120042 Italia Canneti di San Cristoforo 93936.936 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 93936.924 0.002% IT3120039 Italia Canneto di Levico 97430.715 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 97430.738 0.002% IT3120027 Italia Canzenagol 33874.450 Adige 12152501363.753 33874.454 0.000% IT3120121 Italia Carbonare 121301.288 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 121301.295 0.002%
IT3340006 Italia Carso Triestino e Goriziano 96774058 Fuori distretto 2083.757 Isonzo 3412387172.162 143499.199 0.004% Levante 1279688440.522 95237977.766 7.442%
IT3120097 Italia Catena di Lagorai 28555227 Adige 12152501363.753 11698374.165 0.096% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 16856852.853 0.295%
IT3330007 Italia Cavana di Monfalcone 1337861.839 Levante 1279688440.522 1184295.859 0.093% IT3250016 Italia Cave di Gaggio 1149833.323 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1149833.327 0.045% IT3250017 Italia Cave di Noale 434494.453 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 434494.473 0.017%
IT20B0014 Italia Chiavica del Moro 246199 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 127570.749 0.004% Fuori distretto 118628.347
IT3120012 Italia Cima Bocche ‐ Lusia 30585387 Adige 12152501363.753 30585317.484 0.252% Piave 4022918526.380 69.833 0.000%
IT3230090 Italia Cima Campo ‐ Monte Celado 18118257.883 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 18118257.850 0.317% IT3230084 Italia Civetta ‐ Cime di San Sebastiano 65975558.207 Piave 4022918526.380 65975558.082 1.640% IT3320008 Italia Col Gentile 10397002.300 Tagliamento 2744721236.756 10397002.327 0.379% IT3330002 Italia Colle di Medea 415584.468 Isonzo 3412387172.162 415584.467 0.012%
IT3240002 Italia Colli Asolani 22018614.958
Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 11651423.727 0.461% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 7293956.802 0.128% Piave 4022918526.380 1488206.678 0.037% Sile 755069256.206 1585026.822 0.210%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
11 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3220037 Italia Colli Berici 127681456.532 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 127681456.455 2.232%
IT3260017 Italia Colli Euganei ‐ Monte Lozzo ‐ Monte Ricco 150964430 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 43207488.590 1.708% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 107756717.166 1.884%
IT3230085 Italia Comelico ‐ Bosco della Digola ‐ Brentoni ‐ Tudaio 120853950 Piave 4022918526.380 108402498.364 2.695% Tagliamento 2744721236.756 12451446.540 0.454%
IT3320006 Italia Conca di Fusine 36089999 Fuori distretto 37853.485 Isonzo 3412387172.162 109677.386 0.003% Slizza 190616362.623 35888101.731 18.827%
IT3320029 Italia Confluenza Fiumi Torre e Natisone 6053111 Isonzo 3412387172.162 6007738.651 0.176% Laguna Marano Grado 1639123278.225 45372.402 0.003%
IT3120016 Italia Corna Piana 521125.236 Adige 12152501363.753 521125.219 0.004% IT3320003 Italia Creta di Aip e Sella di Lanza 39020223.166 Tagliamento 2744721236.756 38991025.549 1.421%
IT3270017 Italia Delta del Po: tratto terminale e delta veneto 253635353.381
Adige 12152501363.753 2882557.626 0.024% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 69.006 0.000% Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 88063828.811 3.062% Fuori distretto 162687807.112
IT3230083 Italia Dolomiti Feltrine e Bellunesi 313838470.491 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 17194955.215 0.301% IT3230071 Italia Dolomiti di Ampezzo 113621435.408 Piave 4022918526.380 104147451.146 2.589% IT3310001 Italia Dolomiti Friulane 367781527.980 Livenza 2216053966.650 271308849.829 12.243% IT3120009 Italia Dolomiti di Brenta 226648125.867 Fuori distretto 159714978.418 IT3230083 Italia Dolomiti Feltrine e Bellunesi 313838470.491 Piave 4022918526.380 296643515.030 7.374% IT3230071 Italia Dolomiti di Ampezzo 113621435.408 Adige 12152501363.753 9473984.199 0.078% IT3310001 Italia Dolomiti Friulane 367781527.980 Piave 4022918526.380 22212616.027 0.552% IT3120009 Italia Dolomiti di Brenta 226648125.867 Adige 12152501363.753 66933147.531 0.551% IT3310001 Italia Dolomiti Friulane 367781527.980 Tagliamento 2744721236.756 74260070.932 2.706% IT3120052 Italia Doss Trento 156853.697 Adige 12152501363.753 156853.699 0.001% IT3270003 Italia Dune di Donada e Contarina 1054390.662 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1054390.658 0.037% IT3270004 Italia Dune di Rosolina e Volto 1149727.271 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1149727.281 0.040%
IT3250034 Italia Dune residue del Bacucco 128971 Adige 12152501363.753 5827.334 0.000% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 110009.114 0.002%
IT3220005 Italia Ex Cave di Casale ‐ Vicenza 362114.665 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 362114.675 0.006% IT3250021 Italia Ex Cave di Martellago 502233.729 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 502233.727 0.020% IT3250008 Italia Ex Cave di Villetta di Salzano 644872.885 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 644872.882 0.025% IT3210043 Italia Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest 4755975.514 Adige 12152501363.753 4755975.526 0.039%
IT3210042 Italia Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine 20901398 Adige 12152501363.753 20900331.949 0.172% Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1066.145 0.000%
IT3220007 Italia Fiume Brenta dal confine trentino a Cismon del Grappa
16799141.852 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 16799141.835 0.294%
IT3240032 Italia Fiume Meschio 395724.842 Livenza 2216053966.650 395724.722 0.018% IT3230088 Italia Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba 32357013.213 Piave 4022918526.380 32357013.267 0.804%
IT3240031 Italia Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio 7526543 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 102798.088 0.004% Sile 755069256.206 7423745.404 0.983%
IT3240028 Italia Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest 14901652 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1426858.234 0.056% Sile 755069256.206 13474798.811 1.785%
IT3240033 Italia Fiumi Meolo e Vallio 854128 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 798362.901 0.032% Piave 4022918526.380 14625.409 0.000%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
12 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
Sile 755069256.206 41140.104 0.005%
IT3250044 Italia Fiumi Reghena e Lemene ‐ Canale Taglio e rogge limitrofe ‐ Cave di Cinto Caomagg
6396311.424 Lemene 859375516.272 6396311.352 0.744%
IT3330005 Italia Foce dell'Isonzo ‐ Isola della Cona 26754239 Isonzo 3412387172.162 9627390.491 0.282% Levante 1279688440.522 4474476.194 0.350%
IT3120053 Italia Foci dell'Avisio 1332823.892 Adige 12152501363.753 1332823.896 0.011% IT3120030 Italia Fontanazzo 536337.015 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 536337.031 0.009% IT3240012 Italia Fontane Bianche di Lancenigo 641783.691 Sile 755069256.206 641783.687 0.085% IT3230044 Italia Fontane di Nogare' 2119568.292 Piave 4022918526.380 2119568.246 0.053% IT3210008 Italia Fontanili di Povegliano 1179004.913 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1179004.946 0.041%
IT3230077 Italia Foresta del Cansiglio 50602115.185 Livenza 2216053966.650 60356703.775 2.724% Piave 4022918526.380 17400251.658 0.433%
IT3120013 Italia Foresta di Paneveggio 12522034.803 Adige 12152501363.753 12457943.917 0.103% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 64090.813 0.001%
IT3320016 Italia Forra del Cornappo 2998037.344 Isonzo 3412387172.162 2998037.371 0.088% IT3320018 Italia Forra del Pradolino e Monte Mia 10127669.786 Isonzo 3412387172.162 10127669.761 0.297% IT3310004 Italia Forra del Torrente Cellina 2896519.151 Livenza 2216053966.650 2896519.155 0.131% IT3120060 Italia Forra di S. Giustina 241670.061 Adige 12152501363.753 241670.057 0.002%
IT3110027 Italia Gardena ‐ Valle Lunga ‐ Puez nel Parco Naturale Puez‐Odle
53959176.192 Adige 12152501363.753 53959176.219 0.444%
IT3120129 Italia Ghiacciaio Marmolada 4628427.816 Adige 12152501363.753 4368900.691 0.036% Piave 4022918526.380 259527.126 0.006%
IT3120122 Italia Gocciadoro 194165.810 Adige 12152501363.753 194165.821 0.002% IT3270007 Italia Gorghi di Trecenta 199645.458 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 199645.472 0.007% IT3220002 Italia Granezza 13031848.370 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 13031848.367 0.228%
IT3240030 Italia Grave del Piave ‐ Fiume Soligo ‐ Fosso di Negrisia 47521776.648 Livenza 2216053966.650 1081.354 0.000% Piave 4022918526.380 47520695.328 1.181%
IT3260018 Italia Grave e Zone umide della Brenta 38481697.844 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 38481697.881 0.673%
IT3310007 Italia Greto del Tagliamento 27233320.285 Laguna Marano Grado 1639123278.225 1023714.248 0.062% Tagliamento 2744721236.756 26209606.023 0.955%
IT3120138 Italia Grotta Cesare Battisti 4469.502 Adige 12152501363.753 4469.507 0.000% IT3120131 Italia Grotta Uvada 11644.869 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 11644.866 0.000% IT3120134 Italia Grotta del Calgeron 9183.222 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 9183.228 0.000% IT3120135 Italia Grotta della Bigonda 12269.054 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 12269.048 0.000% IT3120141 Italia Grotta della Lovara 9477.577 Adige 12152501363.753 9477.575 0.000% IT3120139 Italia Grotta di Costalta 5435.019 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 5435.016 0.000% IT3120132 Italia Grotta di Ernesto 10595.233 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 10595.233 0.000% IT3230081 Italia Gruppo Antelao ‐ Marmarole ‐ Sorapis 170696208.025 Piave 4022918526.380 170696208.031 4.243% IT3230005 Italia Gruppo Marmolada 13048060.597 Adige 12152501363.753 36996.964 0.000%
IT3320001 Italia Gruppo del Monte Coglians 54128574.674 Tagliamento 2744721236.756 53954615.690 1.966% Piave 4022918526.380 13910.175 0.000%
IT3230078 Italia Gruppo del Popera ‐ Dolomiti di Auronzo e di Val Comelico
89245173.464 Drava italiana 161716853.878 281929.947 0.174% Adige 12152501363.753 11398189.890 0.094% Piave 4022918526.380 77565053.627 1.928%
IT3230003 Italia Gruppo del Sella 4492315.218 Piave 4022918526.380 4409613.017 0.110% Adige 12152501363.753 82702.145 0.001%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
13 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3230025 Italia Gruppo del Visentin: M. Faverghera ‐ M. Cor 15623228.481 Piave 4022918526.380 5060342.900 0.126% Livenza 2216053966.650 10562885.584 0.477%
IT3230005 Italia Gruppo Marmolada 13048060.597 Piave 4022918526.380 13011063.600 0.323% IT3120032 Italia I Mughi 211067.924 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 211067.924 0.004% IT3120130 Italia Il Colo 2875.873 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 2875.877 0.000% IT3120085 Italia Il Laghetto 67043.711 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 67043.706 0.001% IT3120038 Italia Inghiaie 301044.517 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 301044.512 0.005% IT3110041 Italia Jaggl 7015999.094 Adige 12152501363.753 7015999.126 0.058%
IT3320010 Italia Jof di Montasio e Jof Fuart 80204140.723 Slizza 190616362.623 29967663.979 15.721% Tagliamento 2744721236.756 50236476.756 1.830%
IT3120061 Italia La Rocchetta 888622.762 Adige 12152501363.753 888622.771 0.007% IT3120054 Italia La Rupe 454138.008 Adige 12152501363.753 454138.037 0.004%
IT3110012 Italia Lacines ‐ Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa
80948178.713 Adige 12152501363.753 80802416.491 0.665%
IT3120045 Italia Lagabrun 44942.925 Adige 12152501363.753 44942.926 0.000% IT3120035 Italia Laghestel di Pine' 906866.472 Adige 12152501363.753 906866.468 0.007% IT3120080 Italia Laghetti di Marco 355758.432 Adige 12152501363.753 355758.429 0.003% IT3120146 Italia Laghetto delle Regole 205397.439 Adige 12152501363.753 205397.439 0.002% IT3120048 Italia Laghetto di Vedes 82582.203 Adige 12152501363.753 82582.205 0.001% IT3240014 Italia Laghi di Revine 1192046.998 Piave 4022918526.380 1192046.981 0.030% IT3120087 Italia Laghi e abisso di Lamar 248521.600 Adige 12152501363.753 248521.585 0.002% IT3120118 Italia Lago (Val di Fiemme) 119764.778 Adige 12152501363.753 119764.778 0.001% IT3120041 Italia Lago Costa 38257.664 Adige 12152501363.753 38257.667 0.000% IT3320013 Italia Lago Minisini e Rivoli Bianchi 4032850.411 Tagliamento 2744721236.756 4032850.431 0.147% IT3120019 Italia Lago Nero 30788.791 Adige 12152501363.753 30788.794 0.000% IT3120040 Italia Lago Pudro 128772.053 Adige 12152501363.753 128772.047 0.001% IT3120021 Italia Lago delle Buse 180348.023 Adige 12152501363.753 180348.013 0.001% IT3120079 Italia Lago di Loppio 1125928.091 Adige 12152501363.753 1125928.111 0.009%
IT3230019 Italia Lago di Misurina 753371.957 Adige 12152501363.753 59726.723 0.000% Piave 4022918526.380 693645.244 0.017%
IT3320020 Italia Lago di Ragogna 827147.724 Laguna Marano Grado 1639123278.225 827147.710 0.050% IT3120102 Italia Lago di Santa Colomba 59687.295 Adige 12152501363.753 59687.304 0.000% IT3230047 Italia Lago di Santa Croce 7880999.447 Piave 4022918526.380 7880999.402 0.196% IT3120063 Italia Lago di Tovel 1073010.445 Adige 12152501363.753 1073010.454 0.009%
IT3120014 Italia Lagorai Orientale 76983167.953 Adige 12152501363.753 11972747.999 0.099% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 65010420.046 1.136%
IT3250013 Italia Laguna del Mort e Pinete di Eraclea 2140726.493 Pianura tra Piave e Livenza 452592603.754 1735119.623 0.383% Piave 4022918526.380 380795.651 0.009%
IT3250033 Italia Laguna di Caorle ‐ Foce del Tagliamento 43858495.710 Lemene 859375516.272 27351032.978 3.183% Tagliamento 2744721236.756 16507438.613 0.601%
IT3320037 Italia Laguna di Marano e Grado 164004681.277 Isonzo 3412387172.162 5498.400 0.000% Laguna Marano Grado 1639123278.225 161209153.183 9.835%
IT3250030 Italia Laguna medio‐inferiore di Venezia 263853013.240 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 263853013.218 10.431%
IT3250031 Italia Laguna superiore di Venezia 201870036.200 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 198369156.186 7.842% Sile 755069256.206 3500877.747 0.464%
IT3120037 Italia Le Grave 297199.938 Adige 12152501363.753 297199.939 0.002%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
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Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3250023 Italia Lido di Venezia: biotopi litoranei 1504824.438 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1504305.902 0.059% IT3120049 Italia Lona ‐ Lases 251898.526 Adige 12152501363.753 251898.527 0.002% IT3310009 Italia Magredi del Cellina 43783214.941 Livenza 2216053966.650 43783214.961 1.976% IT3320023 Italia Magredi di Campoformido 2423969.299 Laguna Marano Grado 1639123278.225 2423969.300 0.148% IT3320025 Italia Magredi di Firmano 575903.691 Isonzo 3412387172.162 575903.684 0.017% IT3310008 Italia Magredi di Tauriano 3695603.182 Livenza 2216053966.650 3695603.222 0.167% IT3120062 Italia Malga Flavona 2153525.072 Adige 12152501363.753 2153525.065 0.018% IT3120111 Italia Manzano 1004942.837 Adige 12152501363.753 1004942.860 0.008% IT3120031 Italia Masi Carretta 30206.908 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 30206.914 0.001%
IT3230022 Italia Massiccio del Grappa 224737076.362 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 117735647.741 2.058% Piave 4022918526.380 107001428.618 2.660%
IT3120113 Italia Molina ‐ Castello 492422.365 Adige 12152501363.753 492422.346 0.004% IT3320004 Italia Monte Auernig e Monte Corona 4662322.742 Tagliamento 2744721236.756 4638286.550 0.169%
IT3120104 Italia Monte Baldo ‐ Cima Valdritta 4559747.698 Adige 12152501363.753 4527289.321 0.037% Fuori distretto 32458.383
IT3210041 Italia Monte Baldo Est 27624571.506 Adige 12152501363.753 27624571.523 0.227% IT3210039 Italia Monte Baldo Ovest 65099884.278 Adige 12152501363.753 13151431.611 0.108%
IT3120103 Italia Monte Baldo di Brentonico 20615621.557 Fuori distretto 4386847.649 Adige 12152501363.753 16228773.928 0.134%
IT3210039 Italia Monte Baldo Ovest 65099884.278 Fuori distretto 51948452.642 IT3120044 Italia Monte Barco e Monte della Gallina 1726485.948 Adige 12152501363.753 1726485.955 0.014% IT3120090 Italia Monte Calvo 11883.051 Adige 12152501363.753 11883.049 0.000% IT3240003 Italia Monte Cesen 36967496.908 Piave 4022918526.380 36967496.958 0.919%
IT3310003 Italia Monte Ciaurlec e Forra del Torrente Cosa 8758723.870 Livenza 2216053966.650 687439.054 0.031% Tagliamento 2744721236.756 8071284.837 0.294%
IT3230027 Italia Monte Dolada Versante S.E. 6592543.236 Piave 4022918526.380 6592543.243 0.164% IT3120149 Italia Monte Ghello 1473335.461 Adige 12152501363.753 1473335.450 0.012% IT3120116 Italia Monte Malachin 1603679.453 Adige 12152501363.753 1603679.461 0.013% IT3320019 Italia Monte Matajur 2140162.785 Isonzo 3412387172.162 2140162.789 0.063% IT3210021 Italia Monte Pastello 17502774.479 Adige 12152501363.753 17502774.451 0.144% IT3230017 Italia Monte Pelmo ‐ Mondeval ‐ Formin 110650367.681 Piave 4022918526.380 110650367.602 2.750% IT3120007 Italia Monte Sadron 36508724.596 Adige 12152501363.753 36508724.602 0.300% IT3120114 Italia Monte Zugna 16962366.165 Adige 12152501363.753 16962366.190 0.140%
IT3240004 Italia Montello 50691605.962 Piave 4022918526.380 22549186.223 0.561% Sile 755069256.206 28142418.017 3.727%
IT3120089 Italia Montepiano ‐ Palu' di Fornace 334175.273 Adige 12152501363.753 334175.256 0.003% IT3320007 Italia Monti Bivera e Clapsavon 18337140.138 Tagliamento 2744721236.756 18337140.119 0.668% IT3320002 Italia Monti Dimon e Paularo 7030066.345 Tagliamento 2744721236.756 7030066.318 0.256%
IT3210040 Italia Monti Lessini ‐ Pasubio ‐ Piccole Dolomiti Vicentine 138723507.994 Adige 12152501363.753 44344327.138 0.365% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 94379180.856 1.650%
IT3120098 Italia Monti Lessini Nord 7922740.492 Adige 12152501363.753 7922740.531 0.065% IT3120147 Italia Monti Lessini Ovest 10279627.085 Adige 12152501363.753 10279627.112 0.085% IT3210002 Italia Monti Lessini: Cascate di Molina 2328413.564 Adige 12152501363.753 2328413.625 0.019% IT3210006 Italia Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora 1708777.545 Adige 12152501363.753 1708777.614 0.014%
IT3320011 Italia Monti Verzegnis e Valcalda 24096626.089 Livenza 2216053966.650 1906435.060 0.086% Tagliamento 2744721236.756 22190191.006 0.808%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
15 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3120083 Italia Muga Bianca 1115068.000 Adige 12152501363.753 1115068.004 0.009% IT3260023 Italia Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga 271297.181 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 271297.136 0.011% IT3120106 Italia Nodo del Latemar 18624195.769 Adige 12152501363.753 18624195.797 0.153% IT3120117 Italia Ontaneta di Croviana 228873.756 Adige 12152501363.753 228873.767 0.002% IT3110018 Italia Ontaneti dell'Aurino 251457.184 Adige 12152501363.753 251457.199 0.002%
IT3110039 Italia Ortles ‐ Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio
41886166.554 Adige 12152501363.753 40788675.777 0.336% Fuori distretto 1097490.822
IT20B0016 Italia Ostiglia 1266937.573 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1266937.563 0.044%
IT3120010 Italia Pale di San Martino 53280786.158 Adige 12152501363.753 16815.325 0.000% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 51380109.413 0.898% Piave 4022918526.380 1883861.048 0.047%
IT3230043 Italia Pale di San Martino: Focobon, Pape‐San Lucano, Agner ‐ Croda Granda
109096739.114 Adige 12152501363.753 100895.599 0.001% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 4754.293 0.000% Piave 4022918526.380 108991088.908 2.709%
IT3120020 Italia Palu' Longa 60521.483 Adige 12152501363.753 60521.483 0.000% IT3120056 Italia Palu' Longia 102022.584 Adige 12152501363.753 102022.588 0.001% IT3120057 Italia Palu' Tremole 39968.728 Adige 12152501363.753 39968.728 0.000% IT3120022 Italia Palu' dei Mugheri 101191.402 Adige 12152501363.753 101191.402 0.001% IT3240015 Italia Palu' del Quartiere del Piave 6915892.234 Piave 4022918526.380 6915892.212 0.172% IT3120077 Italia Palu' di Borghetto 79309.897 Adige 12152501363.753 79309.898 0.001% IT3120088 Italia Palu' di Monte Rovere 158215.383 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 158215.383 0.003% IT3120059 Italia Palu' di Tuenno 55560.823 Adige 12152501363.753 55560.826 0.000% IT3120047 Italia Paluda La Lot 66193.154 Adige 12152501363.753 66193.156 0.001% IT3320027 Italia Palude Moretto 391693.991 Laguna Marano Grado 1639123278.225 391693.967 0.024% IT3320028 Italia Palude Selvote 681082.239 Laguna Marano Grado 1639123278.225 681082.208 0.042% IT3210016 Italia Palude del Brusà ‐ Le Vallette 1706245.893 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1706245.909 0.059% IT3210013 Italia Palude del Busatello 4430362.857 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 4430362.875 0.154% IT3210014 Italia Palude del Feniletto ‐ Sguazzo del Vallese 1669128.561 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1669128.571 0.058% IT3330001 Italia Palude del Preval 139090.421 Isonzo 3412387172.162 139090.430 0.004%
IT3260022 Italia Palude di Onara e corso d'acqua di risorgiva S. Girolamo
1483704.645 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1483704.591 0.059%
IT3210015 Italia Palude di Pellegrina 1108814.493 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1108814.493 0.039% IT3120033 Italia Palude di Roncegno 205991.300 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 205991.301 0.004% IT3120071 Italia Paludi del Dosson 1216176.710 Adige 12152501363.753 1216176.711 0.010% IT3120072 Italia Paludi di Bocenago 138429.177 Adige 12152501363.753 138429.178 0.001% IT3120073 Italia Paludi di Dare' 949056.671 Adige 12152501363.753 949056.651 0.008% IT3320031 Italia Paludi di Gonars 892793.140 Laguna Marano Grado 1639123278.225 892793.136 0.054% IT3320032 Italia Paludi di Porpetto 239052.349 Laguna Marano Grado 1639123278.225 239052.360 0.015% IT3120034 Italia Paludi di Sternigo 244073.081 Adige 12152501363.753 244073.070 0.002%
IT3110050 Italia Parco Naturale Dolomiti di Sesto 118916202.331 Adige 12152501363.753 38722882.175 0.319% Drava italiana 161716853.878 79428344.461 49.116% Piave 4022918526.380 764975.598 0.019%
IT3110049 Italia Parco Naturale Fanes ‐ Senes ‐ Braies 254193615.850 Adige 12152501363.753 237241098.755 1.952% Piave 4022918526.380 16952517.159 0.421%
IT3110036 Italia Parco Naturale Monte Corno 68515835.902 Adige 12152501363.753 68515835.967 0.564% IT3110017 Italia Parco Naturale Vedrette di Ries ‐ Aurina 313137747.293 Adige 12152501363.753 312397690.183 2.571%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
16 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3110029 Italia Parco Naturale dello Sciliar ‐ Catinaccio 72930056.472 Adige 12152501363.753 72930056.520 0.600% IT3120092 Italia Passo del Broccon 3447859.068 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 3447859.043 0.060% IT3230026 Italia Passo di San Boldo 382481.559 Piave 4022918526.380 382481.549 0.010%
IT3120100 Italia Pasubio 18359058.638 Adige 12152501363.753 15628451.581 0.129% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 2730606.983 0.048%
IT3250003 Italia Penisola del Cavallino: biotopi litoranei 2829385.392 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 2828710.257 0.112% Sile 755069256.206 659.768 0.000%
IT3240005 Italia Perdonanze e corso del Monticano 3641352.172 Livenza 2216053966.650 3641352.151 0.164%
IT3120099 Italia Piccole Dolomiti 12290209.840 Adige 12152501363.753 12093653.101 0.100% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 196542.012 0.003%
IT3320038 Italia Pineta di Lignano 1178404.350 Laguna Marano Grado 1639123278.225 1106997.799 0.068% Tagliamento 2744721236.756 71406.541 0.003%
IT3120043 Italia Pize' 159124.105 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 159124.106 0.003% IT3120081 Italia Pra dall'Albi ‐ Cei 1165555.110 Adige 12152501363.753 1165555.101 0.010% IT3120028 Italia Pra delle Nasse 80815.999 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 80815.996 0.001% IT3110042 Italia Prati Aridi Rocciosi di Agumes 3428.156 Adige 12152501363.753 3428.158 0.000% IT3110043 Italia Prati Aridi Rocciosi di Sant`Ottilia 1193.567 Adige 12152501363.753 1193.567 0.000% IT3110048 Italia Prati dell'Armentara 3442337.201 Adige 12152501363.753 3442337.183 0.028% IT3120046 Italia Prati di Monte 59865.555 Adige 12152501363.753 59865.551 0.000%
IT3320012 Italia Prealpi Giulie Settentrionali 96137481.015 Fuori distretto 13066.214 Isonzo 3412387172.162 27192228.665 0.797% Tagliamento 2744721236.756 68945252.345 2.512%
IT3120006 Italia Presanella 159269376.594 Adige 12152501363.753 97640288.843 0.803% Fuori distretto 61629087.751
IT3320022 Italia Quadri di Fagagna 620369.286 Laguna Marano Grado 1639123278.225 620369.320 0.038% IT3120036 Italia Redebus 103903.076 Adige 12152501363.753 103903.064 0.001% IT3320017 Italia Rio Bianco di Taipana e Gran Monte 17251766.018 Isonzo 3412387172.162 17251766.029 0.506% IT3310010 Italia Risorgive del Vinchiaruzzo 2616902.274 Livenza 2216053966.650 2616902.254 0.118% IT3320026 Italia Risorgive dello Stella 7973618.567 Laguna Marano Grado 1639123278.225 7973618.619 0.486% IT3120084 Italia Roncon 29055.370 Adige 12152501363.753 29055.355 0.000% IT3120018 Italia Scanuppia 5285338.569 Adige 12152501363.753 5285338.598 0.043% IT3120025 Italia Selva di Ega 31300.804 Adige 12152501363.753 31300.795 0.000% IT3120086 Italia Servis 3235699.599 Adige 12152501363.753 3235699.609 0.027% IT3210019 Italia Sguazzo di Rivalunga 1859385.233 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1859385.178 0.065% IT3120029 Italia Sorgente Resenzuola 43391.168 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 43391.166 0.001% IT3120023 Italia Sorte di Bellamonte 107891.386 Adige 12152501363.753 107891.382 0.001% IT3120051 Italia Stagni della Vela ‐ Soprasasso 866186.269 Adige 12152501363.753 866186.300 0.007% IT3120082 Italia Taio di Nomi 52924.411 Adige 12152501363.753 52924.402 0.000% IT3120150 Italia Talpina ‐ Brentonico 2451355.770 Adige 12152501363.753 2451355.762 0.020% IT3120110 Italia Terlago 1093028.916 Adige 12152501363.753 1093028.914 0.009% IT3120078 Italia Torbiera Echen 83271.757 Adige 12152501363.753 83271.761 0.001% IT3120064 Italia Torbiera del Tonale 621828.714 Adige 12152501363.753 621828.722 0.005% IT3120050 Italia Torbiera delle Viote 200374.642 Adige 12152501363.753 200374.642 0.002% IT3230045 Italia Torbiera di Antole 246987.766 Piave 4022918526.380 246987.767 0.006%
IT3320021 Italia Torbiera di Casasola e Andreuzza 981949.459 Laguna Marano Grado 1639123278.225 211590.635 0.013% Tagliamento 2744721236.756 770358.817 0.028%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
17 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3230042 Italia Torbiera di Lipoi 654882.870 Piave 4022918526.380 654882.883 0.016% IT3310005 Italia Torbiera di Sequals 135391.734 Tagliamento 2744721236.756 135391.740 0.005%
IT2070001 Italia Torbiere del Tonale 470263.990 Adige 12152501363.753 4761.149 0.000% Fuori distretto 465502.856
IT3230060 Italia Torbiere di Danta 2053189.978 Piave 4022918526.380 2053189.970 0.051% IT3230063 Italia Torbiere di Lac Torond 378202.102 Piave 4022918526.380 378202.093 0.009% IT3120058 Italia Torbiere di Monte Sous 968882.829 Adige 12152501363.753 968882.850 0.008% IT3120124 Italia Torcegno 501202.281 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 501202.264 0.009% IT3320014 Italia Torrente Lerada 3662258.014 Isonzo 3412387172.162 3662258.030 0.107% IT3220038 Italia Torrente Valdiezza 329193.132 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 329193.143 0.006%
IT3120015 Italia Tre Cime Monte Bondone 2231387.071 Adige 12152501363.753 2220610.540 0.018% Fuori distretto 10776.561
IT3110038 Italia Ultimo ‐ Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio 279903941.946 Adige 12152501363.753 279901943.655 2.303% Fuori distretto 1998.213
IT3120107 Italia Val Cadino 11099532.967 Adige 12152501363.753 11099532.975 0.091% IT3120142 Italia Val Campelle 11362159.523 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 11362159.527 0.199% IT3310002 Italia Val Colvera di Jof 3962918.438 Livenza 2216053966.650 3962918.462 0.179% IT3120119 Italia Val Duron 7609328.032 Adige 12152501363.753 7609328.030 0.063% IT3210012 Italia Val Galina e Progno Borago 9892229.551 Adige 12152501363.753 9892229.589 0.081% IT3120004 Italia Val Genova 132409849.098 Adige 12152501363.753 64607.706 0.001% IT3120008 Italia Val di Tovel 66108272.752 Fuori distretto 1958532.096 IT3120126 Italia Val Noana 7297611.916 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 7259937.743 0.127% IT3120004 Italia Val Genova 132409849.098 Fuori distretto 132345241.371 IT3120108 Italia Val San Nicolò 7153458.204 Adige 12152501363.753 7140705.879 0.059% IT3120126 Italia Val Noana 7297611.916 Piave 4022918526.380 37674.230 0.001%
IT3230080 Italia Val Talagona ‐ Gruppo Monte Cridola ‐ Monte Duranno
122526983.491 Livenza 2216053966.650 8028433.259 0.362%
IT3120108 Italia Val San Nicolò 7153458.204 Piave 4022918526.380 12752.292 0.000%
IT3230080 Italia Val Talagona ‐ Gruppo Monte Cridola ‐ Monte Duranno
122526983.491 Piave 4022918526.380 112725432.108 2.802%
IT3230031 Italia Val Tovanella Bosconero 88457645.025 Piave 4022918526.380 88457645.145 2.199% IT3120011 Italia Val Venegia 22373038.606 Adige 12152501363.753 21352916.997 0.176%
IT3230080 Italia Val Talagona ‐ Gruppo Monte Cridola ‐ Monte Duranno
122526983.491 Tagliamento 2744721236.756 1773125.239 0.065%
IT3120011 Italia Val Venegia 22373038.606 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 911720.924 0.016% IT3230006 Italia Val Visdende ‐ Monte Peralba ‐ Quaterna' 141662179.008 Piave 4022918526.380 141567829.749 3.519% IT3120011 Italia Val Venegia 22373038.606 Piave 4022918526.380 108400.633 0.003% IT2040013 Italia Val Zebrù ‐ Gran Zebrù ‐ Monte Confinale 37255072.904 Adige 12152501363.753 52207.203 0.000% IT3230006 Italia Val Visdende ‐ Monte Peralba ‐ Quaterna' 141662179.008 Tagliamento 2744721236.756 38125.995 0.001% IT3110011 Italia Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa 100869968.568 Adige 12152501363.753 99723053.321 0.821% IT3120008 Italia Val di Tovel 66108272.752 Adige 12152501363.753 64149740.629 0.528% IT2040013 Italia Val Zebrù ‐ Gran Zebrù ‐ Monte Confinale 37255072.904 Fuori distretto 37202865.647
IT20B0010 Italia Vallazza 5297172.510 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 372135.405 0.013% Fuori distretto 4925037.151
IT3330006 Italia Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia 8622312.907 Isonzo 3412387172.162 2784999.379 0.082% Laguna Marano Grado 1639123278.225 221358.435 0.014%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
18 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
IT2040010 Italia Valle del Braulio ‐ Cresta di Reit 35595277.367 Adige 12152501363.753 207186.387 0.002% Fuori distretto 35388091.015
IT3320015 Italia Valle del Medio Tagliamento 35866611.393 Tagliamento 2744721236.756 35866611.350 1.307% IT3120143 Italia Valle del Vanoi 32471280.612 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 32471280.625 0.568% IT3120144 Italia Valle del Verdes 21860409.555 Adige 12152501363.753 21860409.563 0.180%
IT3110026 Italia Valle di Funes ‐ Sas De Putia ‐ Rasciesa nel Parco Naturale Puez‐Odle
52582117.020 Adige 12152501363.753 52582117.031 0.433%
IT2040014 Italia Valle e Ghiacciaio dei Forni ‐ Val Cedec ‐ Gran Zebrù ‐ Cevedale
61574397.787 Adige 12152501363.753 482211.109 0.004% Fuori distretto 61092186.652
IT3230035 Italia Valli del Cismon ‐ Vanoi: Monte Coppolo 28446273.406 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 28446273.418 0.497% IT3270024 Italia Vallona di Loreo 635289.798 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 635289.741 0.022% IT3320005 Italia Valloni di Rio Bianco e di Malborghetto 46742353.701 Tagliamento 2744721236.756 46697581.202 1.701% IT3230068 Italia Valpiana ‐ Valmorel (Aree palustri) 1262989.601 Piave 4022918526.380 1262989.592 0.031% IT3120125 Italia Zaccon 3712114.574 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 3712114.540 0.065% IT3120024 Italia Zona Umida Valfloriana 2033257.464 Adige 12152501363.753 2033257.446 0.017% IT3320009 Italia Zuc dal Bor 14176704.961 Tagliamento 2744721236.756 14176704.949 0.517% SI3000024 Slovenia Avèe 249849.005 Isonzo 3412387172.162 249849.005 0.007% SI3000034 Slovenia Banjšèice ‐ travišèa 11778512.512 Isonzo 3412387172.162 11778512.512 0.345% SI3000196 Slovenia Breginjski Stol 15777356.599 Isonzo 3412387172.162 15777356.604 0.462% SI3000020 Slovenia Cerkno ‐ Zakri× 5694692.830 Isonzo 3412387172.162 5694692.830 0.167% SI3000123 Slovenia Divja jama nad Plavmi 471883.400 Isonzo 3412387172.162 471883.400 0.014%
SI3000225 Slovenia Dolina Branice 62890092.629 Isonzo 3412387172.162 46833658.340 1.372% Levante 1279688440.522 16056434.288 1.255%
SI3000226 Slovenia Dolina Vipave 14686770.320 Isonzo 3412387172.162 14686770.329 0.430% SI3000065 Slovenia Gorska grapa 30610.652 Isonzo 3412387172.162 30610.652 0.001% SI3000066 Slovenia Huda grapa 17533.168 Isonzo 3412387172.162 17533.168 0.001% SI3000230 Slovenia Idrijca s pritoki 2590340.173 Isonzo 3412387172.162 2590340.173 0.076% SI3000084 Slovenia Jama pod Lešetnico 478652.973 Isonzo 3412387172.162 478652.973 0.014% SI3000209 Slovenia Jama pod Smogodnico 409131.447 Isonzo 3412387172.162 409131.447 0.012% SI3000081 Slovenia Jama v Globinah 137588.349 Isonzo 3412387172.162 137588.349 0.004%
SI3000231 Slovenia Javorniki ‐ Sne×nik 439862144.570 Fuori distretto 346470264.259 Levante 1279688440.522 93391880.311 7.298%
SI3000078 Slovenia Jelenk 614049.982 Isonzo 3412387172.162 614049.982 0.018%
SI3000253 Slovenia Julijske Alpe 743484249.171
Fuori distretto 324777956.246 Isonzo 3412387172.162 417079160.216 12.223% Slizza 190616362.623 1238682.342 0.650% Tagliamento 2744721236.756 357933.727 0.013%
SI3000077 Slovenia Kendove robe 692501.786 Isonzo 3412387172.162 692501.786 0.020% SI3000236 Slovenia Kobariško blato 588888.540 Isonzo 3412387172.162 588888.540 0.017% SI3000130 Slovenia Kozja luknja 121452.920 Levante 1279688440.522 121452.920 0.009%
SI3000276 Slovenia Kras 476205823.010 Fuori distretto 157321265.331 Isonzo 3412387172.162 15458955.263 0.453% Levante 1279688440.522 303398038.558 23.709%
SI3000124 Slovenia Krasnica 768916.977 Isonzo 3412387172.162 768916.977 0.023% SI3000198 Slovenia Lijak 369235.558 Isonzo 3412387172.162 369235.558 0.011% SI3000027 Slovenia Lipovšèek 34707.572 Isonzo 3412387172.162 34707.572 0.001%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.3: Elenco delle aree SIC presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
19 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie SIC rispetto alla superficie del bacino interessato
SI3000127 Slovenia Mali vrh nad Grahovim ob Baèi 60694.907 Isonzo 3412387172.162 60694.907 0.002% SI3000167 Slovenia Nadi×a s pritoki 1356233.771 Isonzo 3412387172.162 1356233.764 0.040%
SI3000232 Slovenia Notranjski trikotnik 152571619.729 Fuori distretto 152538119.379 Isonzo 3412387172.162 33500.364 0.001%
SI3000023 Slovenia Otale× ‐ Lazec 5205071.610 Isonzo 3412387172.162 5205071.610 0.153% SI3000031 Slovenia Pod Buènico ‐ melišèa 40766.570 Isonzo 3412387172.162 40766.570 0.001% SI3000033 Slovenia Pod Mijo ‐ melišèa 289260.082 Isonzo 3412387172.162 289260.082 0.008% SI3000277 Slovenia Podbrdo ‐ skalovje 22498.081 Isonzo 3412387172.162 22498.081 0.001%
SI3000119 Slovenia Porezen 8499991.653 Fuori distretto 1195835.134 Isonzo 3412387172.162 7304156.520 0.214%
SI3000125 Slovenia Potok Kožbanjšèek 315406.735 Isonzo 3412387172.162 315406.735 0.009% SI3000032 Slovenia Pri Modreju ‐ melišèa 110697.688 Isonzo 3412387172.162 110697.688 0.003% SI3000223 Slovenia Reka 2740682.763 Levante 1279688440.522 2740682.763 0.214%
SI3000197 Slovenia Slavinski Ravnik 11951921.737 Fuori distretto 49180.962 Levante 1279688440.522 11902740.776 0.930%
SI3000254 Slovenia SoÞa z Volarjo 14028443.569 Isonzo 3412387172.162 14028443.569 0.411% SI3000161 Slovenia Studenec izvir ‐ izliv v Kanomljico 22432.795 Isonzo 3412387172.162 22432.795 0.001% SI3000258 Slovenia Sušaèki, Smrdejski in Fabski potok 310317.239 Levante 1279688440.522 310317.239 0.024%
SI3000255 Slovenia Trnovski gozd ‐ Nanos 527969599.553 Fuori distretto 93820586.605 Isonzo 3412387172.162 434149012.947 12.723%
SI3000082 Slovenia Ukovnik 486325.307 Isonzo 3412387172.162 486325.307 0.014%
SI3000229 Slovenia Vrhe nad Rašo 5705246.434 Isonzo 3412387172.162 4797130.640 0.141% Levante 1279688440.522 908115.807 0.071%
SI3000222 Slovenia Zabièe 8092855.695 Levante 1279688440.522 8092855.753 0.632% SI3000128 Slovenia Znojile 102200.904 Isonzo 3412387172.162 102200.904 0.003%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
20 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato
IT3120158 Italia Adamello Presanella 282867735.866 Adige 12152501363.753 128044.704 0.001% Fuori distretto 282739691.362
IT3120156 Italia Adige 141009.003 Adige 12152501363.753 141009.033 0.001% IT3110040 Italia Alpe di Cavallaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio 35171819.882 Adige 12152501363.753 35171819.829 0.289%
IT3321001 Italia Alpi Carniche 195345389.585 Piave 4022918526.380 123079.685 0.003% Tagliamento 2744721236.756 194695277.101 7.093%
IT3321002 Italia Alpi Giulie 180769025.089
Fuori distretto 13066.764 Isonzo 3412387172.162 27192241.185 0.797% Slizza 190616362.623 29967681.438 15.721% Tagliamento 2744721236.756 123609102.381 4.504%
IT3220036 Italia Altopiano dei Sette Comuni 149883855.119 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 149883854.952 2.620%
IT3250012 Italia Ambiti Fluviali del Reghena e del Lemene ‐ Cave di Cinto Caomaggiore
4612596.841 Lemene 859375516.272 4612596.824 0.537%
IT3240013 Italia Ambito Fluviale del Livenza 10605526.327 Lemene 859375516.272 294260.220 0.034% Livenza 2216053966.650 10311266.069 0.465%
IT3341002 Italia Aree Carsiche della Venezia Giulia 122271215.239 Fuori distretto 2083.395 Isonzo 3412387172.162 143500.133 0.004% Levante 1279688440.522 120735126.122 9.435%
IT3260021 Italia Bacino Val Grande ‐ Lavacci 510017.598 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 510017.602 0.009% IT3110051 Italia Biotopo Ahrau di Stegona 179188.074 Adige 12152501363.753 179188.067 0.001% IT3110013 Italia Biotopo Delta del Valsura 281685.545 Adige 12152501363.753 281685.525 0.002% IT3110034 Italia Biotopo Lago di Caldaro 2411505.757 Adige 12152501363.753 2411505.756 0.020% IT3110002 Italia Biotopo Ontaneto di Sluderno 1249283.960 Adige 12152501363.753 1249283.990 0.010% IT3110010 Italia Biotopo Vegetazione Steppica Sonnenberg 1755408.201 Adige 12152501363.753 1755408.193 0.014% IT3120095 Italia Bocca d'Ardole ‐ Corno della Paura 1783810.128 Adige 12152501363.753 1783810.144 0.015% IT3240006 Italia Bosco di Basalghelle 138327.023 Livenza 2216053966.650 138327.025 0.006% IT3250010 Italia Bosco di Carpenedo 129148.691 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 129148.683 0.005% IT3240017 Italia Bosco di Cavalier 94320.855 Pianura tra Piave e Livenza 452592603.754 94320.841 0.021% IT3240008 Italia Bosco di Cessalto 275478.880 Pianura tra Piave e Livenza 452592603.754 275478.883 0.061% IT3220013 Italia Bosco di Dueville 3194724.241 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 3194724.272 0.056% IT3240016 Italia Bosco di Gaiarine 21080.636 Livenza 2216053966.650 21080.628 0.001% IT3250006 Italia Bosco di Lison 55650.904 Lemene 859375516.272 55650.902 0.006% IT3250032 Italia Bosco Nordio 1569830.239 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 1569830.226 0.027% IT3250022 Italia Bosco Zacchi 7512.774 Lemene 859375516.272 7512.769 0.001%
IT3120159 Italia Brenta 297405208.626 Adige 12152501363.753 159200160.428 1.310% Fuori distretto 138205048.308
IT3240025 Italia Campazzi di Onigo 2128971.801 Piave 4022918526.380 2128971.781 0.053% IT3250016 Italia Cave di Gaggio 1149833.323 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1149833.327 0.045% IT3250017 Italia Cave di Noale 434494.453 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 434494.473 0.017% IT3230090 Italia Cima Campo ‐ Monte Celado 18118257.883 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 18118257.850 0.317% IT3230084 Italia Civetta ‐ Cime di San Sebastiano 65975558.207 Piave 4022918526.380 65975558.082 1.640%
IT3230086 Italia Col di Lana ‐ Settsas ‐ Cherz 23499297.374 Adige 12152501363.753 1266930.892 0.010% Piave 4022918526.380 22232366.563 0.553%
IT3260017 Italia Colli Euganei ‐ Monte Lozzo ‐ Monte Ricco 150964430.338 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 43207488.590 1.708% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 107756717.166 1.884%
IT3270023 Italia Delta del Po 250126903.380 Adige 12152501363.753 3532705.160 0.029%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
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Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato
Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 93062355.256 3.236% Fuori distretto 153528973.558
IT3230089 Italia Dolomiti del Cadore e del Comelico 703993811.457
Adige 12152501363.753 11419052.838 0.094% Drava italiana 161716853.878 335089.918 0.207% Livenza 2216053966.650 7979455.617 0.360% Piave 4022918526.380 663059413.490 16.482% Tagliamento 2744721236.756 20992486.962 0.765%
IT3230071 Italia Dolomiti di Ampezzo 113621435.408 Adige 12152501363.753 9473984.199 0.078% Piave 4022918526.380 104147451.146 2.589%
IT3230083 Italia Dolomiti Feltrine e Bellunesi 313838470.491 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 17194951.526 0.301% Piave 4022918526.380 296643511.848 7.374%
IT3310001 Italia Dolomiti Friulane 367781527.980 Livenza 2216053966.650 271308849.819 12.243% Piave 4022918526.380 22212616.018 0.552% Tagliamento 2744721236.756 74260070.935 2.706%
IT3240024 Italia Dorsale prealpina tra Valdobbiadene e Serravalle 116220410.022 Livenza 2216053966.650 16668562.034 0.752% Piave 4022918526.380 99551847.887 2.475%
IT3220005 Italia Ex Cave di Casale ‐ Vicenza 362114.665 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 362114.675 0.006% IT3250021 Italia Ex Cave di Martellago 502233.729 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 502233.727 0.020% IT3250008 Italia Ex Cave di Villetta di Salzano 644872.885 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 644872.882 0.025% IT3240019 Italia Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele Vecchio 5385191.332 Sile 755069256.206 5385191.290 0.713% IT3250040 Italia Foce del Tagliamento 2799028.970 Tagliamento 2744721236.756 2799027.446 0.102%
IT3330005 Italia Foce dell'Isonzo ‐ Isola della Cona 26754238.629 Isonzo 3412387172.162 9627390.491 0.282% Levante 1279688440.522 4474476.194 0.350%
IT3120030 Italia Fontanazzo 536337.016 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 536337.031 0.009% IT3240012 Italia Fontane Bianche di Lancenigo 641783.691 Sile 755069256.206 641783.687 0.085% IT3210008 Italia Fontanili di Povegliano 1179004.913 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1179004.946 0.041%
IT3230077 Italia Foresta del Cansiglio 50602115.185 Livenza 2216053966.650 33202314.561 1.498% Piave 4022918526.380 17399800.622 0.433%
IT3250043 Italia Garzaia della tenuta "Civrana" 236101.038 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 236101.056 0.009% IT3240034 Italia Garzaia di Pederobba 1634140.606 Piave 4022918526.380 1634140.667 0.041%
IT3240023 Italia Grave del Piave 46875746.304 Livenza 2216053966.650 1081.402 0.000% Piave 4022918526.380 46874664.865 1.165%
IT3260018 Italia Grave e Zone umide della Brenta 38481697.844 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 38481697.881 0.673% IT3230081 Italia Gruppo Antelao ‐ Marmarole ‐ Sorapis 170696208.025 Piave 4022918526.380 170696208.031 4.243% IT3120038 Italia Inghiaie 301044.517 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 301044.512 0.005% IT3120061 Italia La Rocchetta 888622.762 Adige 12152501363.753 888622.771 0.007%
IT3110012 Italia Lacines ‐ Catena del Monteneve nel Parco Naturale Gruppo di Tessa
80948178.713 Adige 12152501363.753 80802416.491 0.665%
IT3230032 Italia Lago di Busche ‐ Vincheto di Cellarda ‐ Fontane 5369352.482 Piave 4022918526.380 5369352.515 0.133%
IT3120160 Italia Lagorai 461924093.781 Adige 12152501363.753 139291422.626 1.146% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 320706567.264 5.606% Piave 4022918526.380 1926103.355 0.048%
IT3320037 Italia Laguna di Marano e Grado 164004681.277 Isonzo 3412387172.162 5498.400 0.000% Laguna Marano Grado 1639123278.225 161209153.183 9.835%
IT3250046 Italia Laguna di Venezia 552086937.399 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 546525701.141 21.605% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 1445999.592 0.025%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
22 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato
Sile 755069256.206 4115234.293 0.545% IT3260020 Italia Le Vallette 133870.514 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 133870.521 0.002% IT3250023 Italia Lido di Venezia: biotopi litoranei 1504824.438 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1504305.902 0.059%
IT3311001 Italia Magredi di Pordenone 101112744.122 Livenza 2216053966.650 90625037.263 4.089% Tagliamento 2744721236.756 10487706.865 0.382%
IT3230022 Italia Massiccio del Grappa 224737076.362 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 117735647.741 2.058% Piave 4022918526.380 107001428.618 2.660%
IT3210041 Italia Monte Baldo Est 27624571.506 Adige 12152501363.753 27624571.523 0.227%
IT3210039 Italia Monte Baldo Ovest 65099884.279 Adige 12152501363.753 13151431.610 0.108% Fuori distretto 51948452.636
IT3210040 Italia Monti Lessini ‐ Pasubio ‐ Piccole Dolomiti Vicentine 138723507.994 Adige 12152501363.753 44344327.137 0.365% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 94379180.857 1.650%
IT3120098 Italia Monti Lessini Nord 7922740.492 Adige 12152501363.753 7922740.531 0.065% IT3210006 Italia Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora 1708777.545 Adige 12152501363.753 1708777.614 0.014% IT3110018 Italia Ontaneti dell'Aurino 251457.184 Adige 12152501363.753 251457.199 0.002%
IT3110039 Italia Ortles ‐ Monte Madaccio nel Parco Nazionale dello Stelvio
41886166.554 Adige 12152501363.753 40788675.786 0.336% Fuori distretto 1097490.820
IT3230043 Italia Pale di San Martino: Focobon, Pape‐San Lucano, Agner ‐ Croda Granda
109096739.114 Adige 12152501363.753 100895.598 0.001% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 4754.217 0.000% Piave 4022918526.380 108991088.869 2.709%
IT3120077 Italia Palu' di Borghetto 79309.897 Adige 12152501363.753 79309.898 0.001% IT3210016 Italia Palude del Brusà ‐ Le Vallette 1706245.893 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1706245.909 0.059% IT3210013 Italia Palude del Busatello 4430362.857 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 4430362.874 0.154% IT3210014 Italia Palude del Feniletto ‐ Sguazzo del Vallese 1669128.561 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1669128.571 0.058% IT3260001 Italia Palude di Onara 1332356.396 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1332356.409 0.053% IT3210015 Italia Palude di Pellegrina 1108814.493 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1108814.493 0.039%
IT3250045 Italia Palude le Marice ‐ Cavarzere 464674.087 Adige 12152501363.753 50857.892 0.000% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 413816.215 0.007%
IT20B0008 Italia Paludi di Ostiglia 1227733.011 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1227733.018 0.043%
IT2070401 Italia Parco Naturale Adamello 217225899.950 Adige 12152501363.753 14659.648 0.000% Fuori distretto 217211240.209
IT3110029 Italia Parco Naturale dello Sciliar ‐ Catinaccio 72930056.472 Adige 12152501363.753 72930056.525 0.600%
IT3110050 Italia Parco Naturale Dolomiti di Sesto 118916202.331 Adige 12152501363.753 38722882.178 0.319% Drava italiana 161716853.878 79428344.465 49.116% Piave 4022918526.380 764975.589 0.019%
IT3110049 Italia Parco Naturale Fanes ‐ Senes ‐ Braies 254193615.850 Adige 12152501363.753 237241098.755 1.952% Piave 4022918526.380 16952517.159 0.421%
IT3110036 Italia Parco Naturale Monte Corno 68515835.902 Adige 12152501363.753 68515835.967 0.564% IT3110017 Italia Parco Naturale Vedrette di Ries ‐ Aurina 313137747.293 Adige 12152501363.753 312397690.183 2.571%
IT2040044 Italia Parco Nazionale dello Stelvio 597442561.221 Adige 12152501363.753 1319504.793 0.011% Fuori distretto 596123056.482
IT3120100 Italia Pasubio 18359058.638 Adige 12152501363.753 15628451.581 0.129% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 2730606.983 0.048%
IT3250003 Italia Penisola del Cavallino: biotopi litoranei 2829385.392 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 2828710.257 0.112% Sile 755069256.206 659.768 0.000%
IT3120099 Italia Piccole Dolomiti 12290209.840 Adige 12152501363.753 12093653.101 0.100%
Rapporto ambientale Bacini idrografici delle Alpi Orientali
Allegato 12
Allegato 12.4: Elenco delle aree ZPS presenti nel Distretto Alpi Orientali, suddivise per bacino
23 di 23
Codice Stato Denominazione Superficie totale SIC [m²]
Bacino interessato Superficie del bacino [m²]
Superficie all'interno del bacino interessato [m²]
% di superficie ZPS rispetto alla superficie del bacino interessato
Brenta Bacchiglione 5720509001.295 196542.012 0.003%
IT3240026 Italia Prai di Castello di Godego 15606370.966 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 15554351.667 0.615% Brenta Bacchiglione 5720509001.295 52019.284 0.001%
IT3240035 Italia Settolo Basso 3740828.018 Piave 4022918526.380 3740828.040 0.093% IT3210019 Italia Sguazzo di Rivalunga 1859385.233 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 1859385.178 0.065%
IT3240011 Italia Sile: sorgenti, paludi di Morgano e S. Cristina 12991747.585 Bacino scolante laguna Venezia 2529615472.743 1426853.576 0.056% Sile 755069256.206 11564899.412 1.532%
IT3120157 Italia Stelvio 161199972.179 Adige 12152501363.753 161029078.038 1.325% Fuori distretto 170894.098
IT3120082 Italia Taio di Nomi 52924.411 Adige 12152501363.753 52924.402 0.000%
IT3110038 Italia Ultimo ‐ Solda nel Parco Nazionale dello Stelvio 279903941.946 Adige 12152501363.753 279901943.669 2.303% Fuori distretto 1998.219
IT3110011 Italia Val di Fosse nel Parco Naturale Gruppo di Tessa 100869968.568 Adige 12152501363.753 99723053.321 0.821%
IT3120126 Italia Val Noana 7297611.916 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 7259937.741 0.127% Piave 4022918526.380 37674.229 0.001%
IT20B0010 Italia Vallazza 5297172.510 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 372135.405 0.013% Fuori distretto 4925037.151
IT3330006 Italia Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia 8622312.907 Isonzo 3412387172.162 2784999.379 0.082% Laguna Marano Grado 1639123278.225 221358.435 0.014%
IT3110026 Italia Valle di Funes ‐ Sas De Putia ‐ Rasciesa nel Parco Naturale Puez‐Odle
52582117.020 Adige 12152501363.753 52582117.031 0.433%
IT3250041 Italia Valle Vecchia ‐ Zumelle ‐ Valli di Bibione 20889711.335 Lemene 859375516.272 6738591.840 0.784% Tagliamento 2744721236.756 11864843.133 0.432%
IT3230035 Italia Valli del Cismon ‐ Vanoi: Monte Coppolo 28446273.406 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 28446273.418 0.497% IT3250042 Italia Valli Zignago ‐ Perera ‐ Franchetti ‐ Nova 25067367.023 Lemene 859375516.272 25067367.079 2.917% IT3270024 Italia Vallona di Loreo 635289.798 Fissero, Tartaro, CanalBianco 2876219879.129 635289.741 0.022%
IT3230087 Italia Versante Sud delle Dolomiti Feltrine 80971680.202 Brenta Bacchiglione 5720509001.295 36780471.494 0.643% Piave 4022918526.380 44191201.649 1.098%
SI5000007 Slovenia Banjšice 32336668.953 Isonzo 3412387172.162 32336668.953 0.948%
SI5000020 Slovenia Breginjski Stol in Planja 15445889.449 Fuori distretto 12960.155 Isonzo 3412387172.162 15334331.900 0.449% Tagliamento 2744721236.756 111557.549 0.004%
SI5000019 Slovenia Julijske Alpe 847756467.167 Fuori distretto 496874556.165 Isonzo 3412387172.162 349597386.145 10.245% Slizza 190616362.623 1239380.464 0.650%
SI5000023 Slovenia Kras 499862433.779 Fuori distretto 151300404.659 Isonzo 3412387172.162 28153361.076 0.825% Levante 1279688440.522 320381104.042 25.036%
SI5000017 Slovenia Nanošèica ‐ poreèje 19471502.174 Fuori distretto 18931873.704 Isonzo 3412387172.162 539628.470 0.016%
SI5000003 Slovenia Reka ‐ dolina 16562020.833 Levante 1279688440.522 16562020.833 1.294%
SI5000002 Slovenia Sne×nik ‐ Pivka 487040335.533 Fuori distretto 393662702.505 Levante 1279688440.522 93377633.028 7.297%
SI5000025 Slovenia Trnovski gozd 115615109.594 Isonzo 3412387172.162 115615109.594 3.388%
SI5000021 Slovenia Trnovski gozd ‐ ju×ni rob in Nanos 104003100.252 Fuori distretto 6148250.050 Isonzo 3412387172.162 97854850.201 2.868%