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UNIONE DEI COMUNI BASSA VALLE SCRIVIAPiano Intercomunale di Protezione Civile
Piano di Emergenza rischio dighe
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PIANO DI EMERGENZARISCHIO DIGHE
Data 06/2016
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Piano di Emergenza rischio dighe
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INDICE
PIANO DI EMERGENZA ______________________________________________________________1
RISCHIO DIGHE_____________________________________________________________________1
1 Struttura dei piano di emergenza __________________________________________________4
2 Scenario di rischio ______________________________________________________________5
2.1 Analisi storica_____________________________________________________________________5
2.2 Invasi artificiali nel bacino del torrente Scrivia __________________________________________5
2.2.1 Caratteristiche degli invasi Busalletta e Val Noci _________________________________________________5
2.2.1.1 diga della BUSALLETTA_________________________________________________________________8
2.2.1.2 diga di VAL NOCI______________________________________________________________________8
2.2.2 Scenario di rischio _________________________________________________________________________9
2.2.2.1 Scenario di pericolosità idraulica_________________________________________________________9
2.2.2.2 Scenario degli elementi esposti_________________________________________________________11
2.2.2.3 Valutazione del rischio ________________________________________________________________13
3 Risorse ______________________________________________________________________14
3.1 Aree di ricovero della popolazione ___________________________________________________14
3.2 Strutture di ricovero della popolazione _______________________________________________14
3.3 Aree di attesa o raccolta della popolazione (meeting point)_______________________________15
3.4 Aree di ammassamento soccorritori e risorse __________________________________________15
4 Procedure ____________________________________________________________________17
4.1 Livelli di allertamento ai sensi della Circolare “P.C.M. 19/3/1996 n. DSTN/2/7019_____________17
4.2 Procedure di attivazione del sistema di comando e controllo______________________________19
4.2.1 Procedure di allertamento _________________________________________________________________19
4.2.2 Procedure di attivazione ___________________________________________________________________19
4.2.3 Procedure operative ______________________________________________________________________20
4.3 Allegati _________________________________________________________________________21
4.4 Allegati cartografici _______________________________________________________________21
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1 Struttura dei piano di emergenza
I piani di emergenza sono costituiti dagli elaborati indicati nella tabella seguente e risultano
strutturalmente indipendenti dal presente elaborato.
Elaborati piano di emergenzaDescrizione
Scenario di rischioLo scenari di rischio ha lo scopo di prevedere leconseguenze (danno atteso) di un determinatoevento calamitoso sul territorio,
Risorse Definizione delle risorse (umane e strumentali) perfar fronte allo scenario di rischio
Procedure di allertamento Descrivono le modalità di ricezione della notizia,fino alla comunicazione al Responsabile di PC.
Procedure di attivazione del sistema di comando econtrollo
Descrivono le modalità di attivazione del ComitatoComunale di Protezione Civile e dell’Unità di Crisi
Procedure operative
Descrive l’insieme di procedure operative checodifica la sequenza di azioni da attuare inoccasione di un evento che può causare danni allepersone e alle cose.
Cartografia specifica Cartografia dove sono rappresentati lo scenario dirischio e le risorse disponibili.
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2 Scenario di rischio
2.1 Analisi storica
Dalla ricerca storica (memoria storica e ricerca bibliografica) non stati rintracciati eventi che hanno
determinato una situazione di emergenza che ha interessato gli invasi artificiali che sussistono sul
torrente Scrivia:
Diga della Busalletta;
Diga di Val Noci.
2.2 Invasi artificiali nel bacino del torrente Scrivia
Nel bacino del torrente Scrivia, sono presenti due dighe di competenza della Direzione Generale
Dighe del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) che interessano direttamente il territorio
dei comuni che appartengono all’Unione.
Le dighe di competenza della Direzione Generale Dighe sono le dighe che presentano uno
sbarramento di altezza superiore ai 15 metri o che determinano un volume di invaso superiore a
1.000.000 di metri cubi.
Sul territorio del comune non sono censite dighe di competenza regionale1.
2.2.1 Caratteristiche degli invasi Busalletta e Val NociLe informazioni generali delle dighe in oggetto sono riportate nella seguente tabella (fonte: sito
internet2 del Registro Italiano Dighe – ufficio periferico di Torino)
1 Le dighe di competenza regionale sono così classificate: sottocategoria A1:
1.1) sbarramenti che non superano i cinque metri di altezza e che determinano un volume di invaso inferiore a dieci milametri cubi;1.2) traverse con organi meccanici di intercettazione e regolarizzazione in alveo; intendendo per traversa con organimeccanici di intercettazione e regolarizzazione in alveo un'opera di sbarramento fluviale finalizzata alla derivazione diacque il cui sviluppo trasversale rispetto al corso d'acqua sia prevalentemente costituito dai suddetti organi meccanici;
sottocategoria A2:2.1) sbarramenti con altezza fino a dieci metri e con volume di invaso fino a trenta mila metri cubi.
categoria B:sbarramenti con altezza fino a dieci metri e con volume di invaso compreso tra trenta mila e cento mila metri cubi.
2 (http://www.registroitalianodighe.it/maps/rptDigheUP.asp?UP=UPTO&UPNOME=TORINO )
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Nome diga
Prov
Comune
Condizione
Corso d’acqua
Uso
Classifica
Altezza L.584/94 (m)
Volume L.584/94 (m
il. mc)
Quota max regolazione (m
s.m.)
Concessionario
BUSALLETTA AL Fraconalto Esercizionormale Busalletta potabile
gravitàordinaria in
calcestruzzo49,15 4,58 442
MEDITERRANEADELLE ACQUE
S.P.A.
VAL DI NOCI GE Montoggio Invasolimitato t. Noci potabile
gravitàordinaria in
calcestruzzo50,5 3,4 537,5 COMUNE DI
GENOVA
Figura 1: diga di val Noci
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Figura 2: diga della Busalletta
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Figura 3: posizione geografica dighe Busalletta e Val Noci (fonte Google Earth)
2.2.1.1 diga della BUSALLETTA3
Localizzazionebacino della diga in Provincia di Alessandria – comune di Fraconalto e coronamento al confine tra le
Province di Genova e Alessandria, recettore t. Scrivia;
Opera ritenuta
Quota di coronamento: 444,15. s.l.m.
Altezza dello sbarramento 60,15 m (ai sensi D.M. 24-03-82).
Sviluppo del coronamento: 222,15 m.
Invaso
Quota di massimo invaso: 443,40 m. s.l.m.
Quota massima di regolazione (soglia di sfioro): 442,00 m. s.l.m. Volume d’invaso (ai sensi D.M. 24-03-82): 5,00x106 m3
Superficie del bacino imbrifero direttamente sotteso: 0,317 km2
Opere di scarico
Scarico superficiale
costituito da 5 conci centrali sfioranti di lunghezza totale 60 m per una portata massima
sfiorante (alla quota di massimo invaso) di 230 m.3 /s con un battente di 1.4 m sulla soglia.
Scarico di fondo
Posto in una galleria in sponda destra, smaltisce una portata massima a lago pieno di circa 50
m3/s
Scarico di esaurimento
Posto sotto la fondazione della diga al centro del muro è realizzato con un tubo da 600 mm
per lo scarico dei 300.000 m3 residui.
2.2.1.2 diga di VAL NOCI4
LocalizzazioneBacino integralmente in provincia di Genova, recettore t. Scrivia.
3Le informazioni sono tratte dal piano di emergenza esterna diga della Busalletta redatto dalla Prefettura di Alessandria(febbraio 2006).4 Le informazioni sono tratte dal piano di emergenza esterna diga di Val Noci redatto dalla Prefettura di Alessandria
(febbraio 2006).
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Opera ritenuta
Quota di coronamento: 540,5 m. s.l.m.
Altezza dello sbarramento ai sensi del D.M. 24/3/1982, è di 58 m.
Sviluppo del coronamento (in cresta): 210.00 m.
Invaso
Quota di massimo invaso: 537,58 m. s.l.m.
Quota massima di regolazione: 537,5 m. s.l.m.
Volume d’invaso (ai sensi della L. 584/94): 3.4x106 m3
Superficie del bacino imbrifero direttamente sotteso: 0,2 km2
Opere di scarico
Scarico superficiale
Dotato di una paratoia a settore a movimento circolare che consente di smaltire una portata
massima (alla quota di massimo invaso) di 186 m.3 /s.
Scarico di alleggerimento
Costituito da una galleria a sezione circolare del diametro di 2.5 m smaltisce una portata
massima a lago pieno di circa 35 m3/s.
Scarico di esaurimento
Costituito da una galleria a sezione circolare smaltisce una portata massima di circa 15 m3/s.
2.2.2 Scenario di rischioLo scenario di rischio è stato definito attraverso la quantificazione dello scenario di pericolosità e degli
elementi esposti.
La metodologia utilizzata per quantificare lo scenario è di tipo semplificato che prevede la
sovrapposizione dei due scenari al fine di individuare gli elementi bersaglio.
2.2.2.1 Scenario di pericolosità idraulica
2.2.2.1.1 Diga BusallettaLo scenario di pericolosità è specificato nell’elaborato cartografico P068-11-I-DI-IDR-101-A e P068-
11-I-DI-IDR-102-A allegato allo studio condotto da Mediterranea delle Acque nel febbraio 2012 a
seguito di richiesta di aggiornamento5 del M.I.T. (Ministero Infrastrutture e Trasporti).
5 L’aggiornamento del calcolo dell’onda di piena è stato richiesto sia per la diga della Bussalletta sia per la diga di Val Nociin quanto negli studi precedenti il calcolo dell’onda di piena a seguito di collasso non erano conformi ai requisiti dellaCircolare P.C.M. DSTN/2/22806 del 13/12/1995.
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La porzione di territorio interessata dall’onda di piena risulta totalmente interna alla fascia A PAI ad
eccezione del tratto in corrispondenza dell’abitato di Castelnuovo Scrivia dove l’area di inondazione
lambisce l’abitato (via Masnaco).
Dopo l’abitato di Castelnuovo Scrivia lo studio idraulico non fornisce più le fasce di inondazione.
2.2.2.1.2 Diga di Val NociLo scenario di pericolosità è specificato nell’elaborato cartografico P068-11-I-DI-IDR-001-A e P068-
11-I-DI-IDR-002-A allegato allo studio condotto da Mediterranea delle Acque nel febbraio 2012 a
seguito di richiesta di aggiornamento4 del M.I.T. (Ministero Infrastrutture e Trasporti).
L’onda di piena risulta compresa tra la fascia C e la fascia B PAI
Nel campo di inondazione risultano quindi interessate molte abitazioni isolate in comune di
Castelnuovo Scrivia, l’intero abitato del comune di Alzano Scrivia e alcune abitazioni isolate nelle
isole amministrative di Guazzora e Alzano Scrivia.
Nell’immagine seguente sono riportati gli idrogrammi di piena con il tempo di percorrenza per le
sezioni riguardanti Castelnuovo Scrivia sez. 10 e Alzano Scrivia sez. 3.
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Dall’idrogramma di piena si verifica come l’onda di piena impieghi meno di 6 ore per raggiungere il
territorio comunale.
Ai fini della determinazione dello scenario di rischio è stato considerato lo scenario di pericolosità
determinato dalla diga di Val NOCI in quanto maggiormente esteso rispetto a quello della diga della
Busalletta.
Lo scenario di pericolosità è riportato nell’allegato cartografico A.
2.2.2.2 Scenario degli elementi esposti
La costruzione dello scenario degli elementi esposti, è stata effettuata utilizzando il metodo empirico
proposto nelle linee guida provinciali che consiste nella rappresentazione cartografica georeferenziata
sulla Carta Tecnica Regionale:
di tutti gli elementi esposti al rischio desumibili dalle informazioni di tipo puntuale, lineare ed areale
emerse dal censimento;
delle risorse disponibili per affrontare l’emergenza.
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Nella figura seguente viene riportato un esempio di sovrapposizione delle mappe tematiche per la
creazione della carta degli elementi esposti.
L’analisi territoriale per la ricerca degli elementi esposti è stata condotta con la seguente metodologia:
analisi delle aree ricomprese nelle campo di inondazione;
L’analisi è stata condotta sulla base cartografica CTR della Regione Piemonte.
Gli elementi esposti a rischio vengono classificati come:
Areali (costituiti generalmente da frazioni, aree industriali, aree in cui sono presenti elementi
puntuali non identificabili dalla cartografia);
Lineari (costituiti da strade, autostrade e ferrovie);
Puntuali (costituiti da elementi puntuali riconoscibili sulla cartografia).
2.2.2.2.1 Diga BusallettaIn base all’analisi cartografica non si sono individuati elementi esposti ad eccezione del ponte sulla
SP 85 per l’attraversamento del t. Scrivia.
2.2.2.2.2 Diga di Val NociIn base all’analisi cartografica si sono individuati:
1° livelloELEMENTIPUNTUALI
(scuole, ospedali, etc)
2° livelloELEMENTI LINEARI
(strade, ferrovie, retielettriche, etc.)
3° livelloELEMENTI AREALI(densità popolazione,distribuzione età etc.)
SOVRAPPOSIZIONE
SCENARIODEGLI
ELEMENTIESPOSTI
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bersagli lineari: tratti di viabilità comunale
bersagli puntuali:
o cascine isolate,
bersagli areali
o abitato di Alzano Scrivia
2.2.2.3 Valutazione del rischio
Nell’allegato 1 e nella relativa cartografia (allegato A) è specificato lo scenario di rischio e per ogni
elemento valutato (bersaglio)
Data la caratteristica ad impulso dell’onda di piena, non è possibile essere confidenti che le strutture
interessate dalla piena siano in grado di resistere all’onda d’urto.
Per tale motivo, si deve prevedere l’evacuazione di tutte le aree interessate.
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Le indicazioni generali sulla gestione integrata delle risorse è contenuta nell’elaborato generale.
Le risorse che vengono indicate in questo elaborato sono quelle che possono essere utilizzate per
l’emergenza.
Le risorse specificate riguardano:
Aree di ricovero della popolazione;
Strutture di ricovero della popolazione;
Aree di attesa;
Aree di ammassamento.
LE AREE E LE STRUTTURE RICETTIVE E LE AREE DI ATTESALOCALIZZATE NEL COMUNE DI ALZANO SCRIVIA NON SONO
UTILIZZABILI IN QUANTO RICADENTI NELL’AREA DIINONDAZIONE PER IL COLLASSO DELLA DIGA DI VAL NOCI
3.1 Aree di ricovero della popolazione
Sono luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze
di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui vengono installati i primi insediamenti abitativi per
alloggiare la popolazione colpita. Dovranno essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi
dimensioni per consentirne l’allestimento e la gestione.
Tutte le aree elencate nella tabella seguente sono dotate delle predette caratteristiche.
n° AREA Comune
Ar1. Piazza scuole elementari Castelnuovo Scrivia
Ar2. Area verde presso scuola media Castelnuovo Scrivia
Ar3. Parcheggio Castelnuovo Scrivia
Ar4. Parcheggio Guazzora
3.2 Strutture di ricovero della popolazione
Nelle risorse alloggiative, che possono essere utilizzate per il ricovero di popolazione, rientrano le
strutture alberghiere, le scuole, le case di riposo e tutte le altre infrastrutture che possono essere
dotate di posti letto, servizi igienici e mensa.
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Le indicazioni generali sulla gestione integrata delle risorse è contenuta nell’elaborato generale.
Le risorse che vengono indicate in questo elaborato sono quelle che possono essere utilizzate per
l’emergenza.
Le risorse specificate riguardano:
Aree di ricovero della popolazione;
Strutture di ricovero della popolazione;
Aree di attesa;
Aree di ammassamento.
LE AREE E LE STRUTTURE RICETTIVE E LE AREE DI ATTESALOCALIZZATE NEL COMUNE DI ALZANO SCRIVIA NON SONO
UTILIZZABILI IN QUANTO RICADENTI NELL’AREA DIINONDAZIONE PER IL COLLASSO DELLA DIGA DI VAL NOCI
3.1 Aree di ricovero della popolazione
Sono luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze
di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui vengono installati i primi insediamenti abitativi per
alloggiare la popolazione colpita. Dovranno essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi
dimensioni per consentirne l’allestimento e la gestione.
Tutte le aree elencate nella tabella seguente sono dotate delle predette caratteristiche.
n° AREA Comune
Ar1. Piazza scuole elementari Castelnuovo Scrivia
Ar2. Area verde presso scuola media Castelnuovo Scrivia
Ar3. Parcheggio Castelnuovo Scrivia
Ar4. Parcheggio Guazzora
3.2 Strutture di ricovero della popolazione
Nelle risorse alloggiative, che possono essere utilizzate per il ricovero di popolazione, rientrano le
strutture alberghiere, le scuole, le case di riposo e tutte le altre infrastrutture che possono essere
dotate di posti letto, servizi igienici e mensa.
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Le indicazioni generali sulla gestione integrata delle risorse è contenuta nell’elaborato generale.
Le risorse che vengono indicate in questo elaborato sono quelle che possono essere utilizzate per
l’emergenza.
Le risorse specificate riguardano:
Aree di ricovero della popolazione;
Strutture di ricovero della popolazione;
Aree di attesa;
Aree di ammassamento.
LE AREE E LE STRUTTURE RICETTIVE E LE AREE DI ATTESALOCALIZZATE NEL COMUNE DI ALZANO SCRIVIA NON SONO
UTILIZZABILI IN QUANTO RICADENTI NELL’AREA DIINONDAZIONE PER IL COLLASSO DELLA DIGA DI VAL NOCI
3.1 Aree di ricovero della popolazione
Sono luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze
di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui vengono installati i primi insediamenti abitativi per
alloggiare la popolazione colpita. Dovranno essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi
dimensioni per consentirne l’allestimento e la gestione.
Tutte le aree elencate nella tabella seguente sono dotate delle predette caratteristiche.
n° AREA Comune
Ar1. Piazza scuole elementari Castelnuovo Scrivia
Ar2. Area verde presso scuola media Castelnuovo Scrivia
Ar3. Parcheggio Castelnuovo Scrivia
Ar4. Parcheggio Guazzora
3.2 Strutture di ricovero della popolazione
Nelle risorse alloggiative, che possono essere utilizzate per il ricovero di popolazione, rientrano le
strutture alberghiere, le scuole, le case di riposo e tutte le altre infrastrutture che possono essere
dotate di posti letto, servizi igienici e mensa.
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Le strutture di ricovero individuate sul territorio (nell’ambito degli scenari di rischio individuati, ad
esclusione del rischio terremoto), sono elencate qui di seguito
n° Struttura Comune
Sr1. Scuola media Castelnuovo Scrivia
Sr2. Scuola elementare Castelnuovo Scrivia
Sr3. Mercato ortofrutticolo Castelnuovo Scrivia
Sr4. Ex scuola Guazzora
3.3 Aree di attesa o raccolta della popolazione (meeting point)
Sono aree di prima accoglienza, individuate in piazze o comunque luoghi aperti e sicuri, ove la
popolazione riceverà le prime informazioni sull'evento, i primi generi di conforto in attesa
dell'eventuale allestimento delle aree di ricovero con tende o elementi provvisori di alloggio.
n° AREA Comune
At2. Municipio Guazzora
At3. Parcheggio Castelnuovo Scrivia
At4. Parcheggio Mercato ortofrutticolo Castelnuovo Scrivia
3.4 Aree di ammassamento soccorritori e risorse
Le aree di ammassamento soccorritori e risorse garantiscono un razionale impiego dei soccorritori e
delle risorse nelle zone di intervento: esse devono avere dimensioni sufficienti per accogliere almeno
due campi base (circa 6.000 m2).
Le aree sono le seguenti:
n° Struttura Comune
Am1. Parcheggio Castelnuovo Scrivia
Tali aree devono avere le seguenti caratteristiche:
non essere soggette a rischio (dissesti idrogeologici, inondazioni, etc..)
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essere ubicate nelle vicinanze di risorse idriche elettriche e ricettive per lo smaltimento di acque
reflue;
essere poste in prossimità di un nodo viario o comunque facilmente raggiungibili anche da mezzidi grandi dimensioni.
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4 Procedure
Relativamente alla diga della Busalletta e di Val Noci, la pianificazione di emergenza esterna redatta
dalla Prefettura di Genova (2006) si riferisce esclusivamente al territorio ligure così come il sistema di
allertamento che vede interessati solo i comuni della provincia di Genova.
I piani di emergenza prevedono solo l’informazione della Prefettura e Provincia di Alessandria in caso
di collasso.
4.1 Livelli di allertamento ai sensi della Circolare “P.C.M. 19/3/1996 n.DSTN/2/7019
Le diverse fasi di allertamento connesse allo scenario di emergenza dighe sono definite dalla
Circolare “P.C.M. 19/3/1996 n. DSTN/2/7019. Nello specifico sono identificati i seguenti livelli di
allerta:
vigilanza ordinaria;
vigilanza rinforzata;
allarme di tipo 1;
allarme di tipo 2.
La fase di VIGILANZA ORDINARIA, corrispondente al livello di pre-allerta e si verifica per:
per i serbatoi in esercizio normale, allorché l'invaso supera la quota massima di regolazione
occasione di eventi di piena significativi;
per i serbatoi in invaso limitato (a seguito di anomali comportamenti strutturali o fenomeni di
instabilità delle sponde), allorché gli apporti idrici facciano temere il superamento della quota
autorizzata per l'esercizio del serbatoio, nel caso sia stata individuata anche una quota ad
essa superiore riconosciuta come massima raggiungibile unicamente in occasione di eventi
eccezionali; se tale quota non è stata individuata si attiva la fase di allerta di vigilanza
rinforzata;
per i serbatoi in invaso sperimentale allorché gli apporti idrici facciano temere il superamento
della quota autorizzata per l'esercizio del serbatoio. Nel caso in cui tali impianti abbiano
mantenuto un comportamento regolare nel corso degli invasi sperimentali, la quota di
esercizio autorizzata può essere temporaneamente superata in occasione di eccezionali
eventi di piena, al fine di ridurre i deflussi a valle rispetto agli afflussi in arrivo al serbatoio,
senza che si debba attivare la fase di allerta di vigilanza rinforzata. In tale eventualità i controlli
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strumentali e visivi devono essere svolti con continuità. In ogni caso non devono essere
superate le quote indicate per la fase di allerta di vigilanza rinforzata.
La fase di VIGILANZA RINZORZATA, corrispondente al un livello di allerta, si verifica nei casi in cui
osservazioni a vista o strumentali sull'impianto di ritenuta rilevino:
insorgere di significativi anomali comportamenti strutturali;
fenomeni di instabilità delle sponde.
Al fine di non superare le condizioni estreme di carico assunte in progetto per l'esercizio delle
strutture di ritenuta, in occasione di apporti idrici che facciano temere:
nei serbatoi in esercizio normale, il superamento della quota di massimo invaso, quale
indicata nel progetto approvato;
nei serbatoi in invaso limitato, il superamento della quota riconosciuta come massima
raggiungibile unicamente in occasione di eventi eccezionali. Ove tale quota non sia stata
individuata, essa è da intendersi coincidente con quella massima autorizzata;
nei serbatoi in invaso sperimentale, superamento della quota riconosciuta come massima
raggiungibile unicamente in occasione di eventi eccezionali o, in ogni caso, della quota
massima di regolazione.
La fase di ALLARME DI TIPO 1 corrispondente al un livello di allerta, si verifica quando:
il livello d'acqua nel serbatoio supera le quote indicate per la vigilanza ordinaria;
in caso di filtrazioni o di movimenti franosi sui versanti incombenti sull'impianto di ritenuta;
in caso di altra manifestazione interessante l'opera di sbarramento che faccia temere la
compromissione della stabilità dell'opera stessa, ovvero che preluda a formazioni di onde con
repentini notevoli innalzamenti del livello d'invaso.
La fase di ALLARME DI TIPO 2, corrispondente all’allerta, si verifica:
all'apparire di fenomeni di collasso dell'opera di ritenuta;
al verificarsi di fenomeni che inducano ragionevolmente ad ipotizzare l'imminenza di un
evento catastrofico.
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4.2 Procedure di attivazione del sistema di comando e controllo
4.2.1 Procedure di allertamentoLe situazioni di criticità sono affrontate dai Centri Operativi Comunali (C.O.C.) e dal C.O.I. attraverso i
diversi livelli di allertamento
Relativamente alle procedure di allertamento riguardanti le dighe della Busalletta e Val Noci esse
sono definite nei piani di emergenza esterna predisposti dalla Prefettura di Genova. La catena di
allertamento prevista dai PEE non contempla però i comuni delle provincia di Alessandria ma solo gli
organi istituzionali di Provincia e Prefettura.
I livelli di allertamento, sono quindi comunicati ai Centri Operativi Comunali (C.O.C.) al C.O.I. in base
alle comunicazioni del COM.
Se la ricezione del fax di comunicazione del livello di allerta avviene in orario d’ufficio, il per personale
della polizia locale provvede ad informare il Coordinatore del Centro Operativo Intercomunale, il quale
provvede ad allertare i Sindaci e gli assessori alla Protezione Civile dei Comuni dell’Unione.
Fuori orario d’ufficio la comunicazione viene ricevuta dal reperibile che provvede ad informare il
Coordinatore del Centro Operativo Intercomunale, il quale provvede ad allertare i Sindaci e gli
assessori alla Protezione Civile dei Comuni dell’Unione.
4.2.2 Procedure di attivazioneLe Strutture comunali e la struttura Intercomunale di Protezione Civile si attivano nella fase di
VIGILANZA RINFORZATA.Alla ricezione della comunicazione di vigilanza rinforzata, i Coordinatori dei Centri Operativi Comunali
ed intercomunale attivano le rispettive Unità di Crisi. limitatamente al responsabile della funzione di
supporto 1 il quale provvede ad attivare le proprie procedure operative.
In questa fase il Coordinatore del Centro Operativo Comunale provvede solo ad avvisare le restanti
funzioni del livello di criticità in corso e di una possibile attivazione.
Alla ricezione della comunicazione dell’ ALLARME DI TIPO 1, Coordinatori dei Centri Operativi
Comunali ed intercomunale attivano tutti i responsabili delle funzioni di supporto che si devono recare
presso le sedi dei COC e del COI.
D’intesa con i Sindaci viene convocato il Comitato Intercomunale di Protezione Civile in forma ristretta
o integrale in base all’estensione dell’emergenza sul territorio.
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4.2.3 Procedure operativeLe procedure operative riportate nell’allegato 2, sono definite per ogni Responsabile di Funzione e
sono di indirizzo generale. Tali procedure hanno lo scopo di fornire al Responsabile uno schema
generale di intervento, mentre indicazioni operative puntuali sono decise dal Responsabile in base
all’evolversi della situazione in corso.
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Piano di Emergenza rischio dighe
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4.3 Allegati
Allegato 1: Scenario di rischio
Allegato 2: procedure operative
4.4 Allegati cartografici
Titolo Scala
Allegato A – scenario di rischio collasso dighe Busalletta e Val Noci 1:10000Allegato B – Tavola P068-11-I-DI-IDR-101-A allegata allo “Studio onde di piena artificiale
per ipotetico collasso. Integrazioni necessarie ai fini della pianificazione di protezione
civile - Diga di Busalletta (RID 15/1046)”.1:10000
Allegato C – P068-11-I-DI-IDR-001-A e P068-11-I-DI-IDR-002-A allegate allo “Studio onde
di piena artificiale per ipotetico collasso. Integrazioni necessarie ai fini della pianificazione
di protezione civile - Diga di Val Noci (RID 45/40)”.1:10000
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Piano di Emergenza rischio collasso dighe Busalletta e Val Noci
ALLEGATO 1 – Scenario di rischio
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IDROGRAFIA ID. LOCALIZZAZIONE IDENTIFICAZIONE
SCENARIO PERICOLOSITÀSCENARIO
ELEMENTI ESPOSTI
COMUNECampo diinondazioneper collasso
diga Val Noci
Campo diinondazioneper collasso
digaBusaletta
areali
lineari
puntuali
TorrenteScrivia 1. Sponda dx
idrografica C.Ferrera Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 2. Sponda dx
idrografica C. Triacca Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 3. Sponda sx
idrografica C. Spinetta Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 4. Sponda sx
idrografica C. Pompea Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 5. Sponda sx
idrografica C.Martina Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 6. Sponda sx
idrografica C. Sichè Nuovo Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 7. Sponda dx
idrografica C.ne Bartolino Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 8. Sponda dx
idrografica C. Buscherina Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 9. Sponda dx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 10. Sponda dx
idrografica c. Novellina Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 11. Sponda sx
idrografica C. Scacchiera Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 12. Sponda sx
idrografica C. Golde n uovo Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 13. Sponda sx
idrografica C. Trio Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 14. Sponda dx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 15. Sponda dx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 16. Sponda dx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 17. Sponda dx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 18. Sponda dx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 19. Sponda sx
idrograficaC. Guagnina
Nuova Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 20. Sponda sx
idrografica C. Colombera Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 21. Sponda sx
idrografica c. Bollassino Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 22. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
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Piano di Emergenza rischio collasso dighe Busalletta e Val Noci
ALLEGATO 1 – Scenario di rischio
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IDROGRAFIA ID. LOCALIZZAZIONE IDENTIFICAZIONE
SCENARIO PERICOLOSITÀSCENARIO
ELEMENTI ESPOSTI
COMUNECampo diinondazioneper collasso
diga Val Noci
Campo diinondazioneper collasso
digaBusaletta
areali
lineari
puntuali
TorrenteScrivia 23. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 24. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 25. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 26. Sponda sx
idrografica C. Flora Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 27. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 28. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 29. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 30. Sponda sx
idrografica C. Morra Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 31. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 32. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 33. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 34. Sponda sx
idrografica C. Marchetta Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 35. Sponda sx
idrografica C. Bossola Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 36. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 37. Sponda sx
idrografica C. Aschieri Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 38. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 39. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 40. Sponda sx
idrografica C. Marca Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 41. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 42. Sponda sx
idrografica C. Monza Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 43. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 44. Sponda sx
idrografica C. Cantonata Castelnuovo S.
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Piano di Emergenza rischio collasso dighe Busalletta e Val Noci
ALLEGATO 1 – Scenario di rischio
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IDROGRAFIA ID. LOCALIZZAZIONE IDENTIFICAZIONE
SCENARIO PERICOLOSITÀSCENARIO
ELEMENTI ESPOSTI
COMUNECampo diinondazioneper collasso
diga Val Noci
Campo diinondazioneper collasso
digaBusaletta
areali
lineari
puntuali
TorrenteScrivia 45. Sponda sx
idrografica C. Ceroggia Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 46. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 47. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 48. Sponda sx
idrografica C. Beltrama Alzano S.
TorrenteScrivia 49. Sponda sx
idrografica Senza nome Alzano S.
TorrenteScrivia 50. Sponda sx
idrografica C. Carolina Alzano S.
TorrenteScrivia 51. Sponda sx
idrografica Senza nome Guazzora
TorrenteScrivia 52. Sponda sx
idrografica Senza nome Guazzora
TorrenteScrivia 53. Sponda sx
idrografica Senza nome Guazzora
TorrenteScrivia 54. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 55. Sponda sx
idrografica Senza nome Castelnuovo S.
TorrenteScrivia 56. Sponda dx
idrograficaConcentrico di
Alzano S. Alzano S.
TorrenteScrivia 57. Sponda dx
idrograficaConcentrico di
Alzano S. Alzano S.
TorrenteScrivia 58. Sponda dx
idrograficaConcentrico di
Alzano S. Alzano S.
TorrenteScrivia 59. Sponda dx
idrograficaConcentrico di
Alzano S. Alzano S.
TorrenteScrivia 60. Sponda sx
idrografica
autogrillCastelnuovo
Scrivia Ovest A7 Castelnuovo S.
TorrenteScrivia // // strada prov.
SP85 Castelnuovo S.
TorrenteScrivia // // strada prov.
SP87 Alzano S.
TorrenteScrivia // // strada prov.
SP88 Castelnuovo S.
TorrenteScrivia // // strada prov.
SP89 Alzano S.
TorrenteScrivia // // strada prov.
SP90 Castelnuovo S.
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Piano di Emergenza rischio collasso dighe Busalletta e Val Noci
ALLEGATO 1 – Scenario di rischio
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IDROGRAFIA ID. LOCALIZZAZIONE IDENTIFICAZIONE
SCENARIO PERICOLOSITÀSCENARIO
ELEMENTI ESPOSTI
COMUNECampo diinondazioneper collasso
diga Val Noci
Campo diinondazioneper collasso
digaBusaletta
areali
lineari
puntuali
TorrenteScrivia // // strada prov.
SP95 Castelnuovo S.
TorrenteScrivia // // Autostrada A7
Castelnuovo S.
TorrenteScrivia // //
Viabilitàcomunale
Castelnuovo S.Alzano S.
Guazzora (isolaamministrativa)
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Piano di Emergenza rischio collasso dighe Busalletta e Val Noci
ALLEGATO 1 – Scenario di rischio
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IDROGRAFIA ID. LOCALIZZAZIONE IDENTIFICAZIONE
SCENARIO PERICOLOSITÀSCENARIO
ELEMENTI ESPOSTI
COMUNECampo diinondazioneper collasso
diga Val Noci
Campo diinondazioneper collasso
digaBusaletta
areali
lineari
puntuali
TorrenteScrivia 1. Sponda dx
idrografica C.Ferrera Castelnuovo S.
DETTAGLI
ABITANTI RESIDENTI DISABILI ATTIVITÀ PRODUTTIVE N. LAVORATORI
(rif. a scheda di censimento)(rif. ad eventuale scheda di
censimento)DEPOSITI ALLEVAMENTI SCUOLE N. ALUNNI
(rif. a scheda di censimento) (rif. a scheda di censimento) (rif. a scheda di censimento)IMPIANTI SPORTIVI STAZIONI
(rif. a scheda di censimento) (rif. a scheda di censimento)
VIABILITÀ INTERESSATA
VIABILITÀ ALTERNATIVA
Strada Larghezzamin. Fondo P max Manufatti stradali Limitazioni
-- -- -- -- -- --
NOTE
Città di Novi LigurePiano Comunale di Protezione Civile – Piano di Emergenza Rischio dighe
ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
Funzione: Coordinatore del Centro Operativo Comunale Funzione: Coordinatore del Centro Operativo IntercomunaleVigilanzaordinaria
- Informa i Responsabili delle Funzioni diSupporto verificandone la reperibilità;
Vigilanzaordinaria
- Informa i Responsabili delle Funzioni diSupporto verificandone la reperibilità;
Vigilanzarinforzata
- Attiva il centro operativo Comunalecomunicandolo al COI;
- Convoca i Responsabili delle Funzioni diSupporto di cui ritenga necessaria la presenza;
- Coordina l’attività delle funzioni di supporto;- Informa la popolazione sullo stato dell’evento in
corso;
Vigilanzarinforzata
- Attiva il centro operativo Intercomunale dandonecomunicazione alla Prefettura;
- Mantiene i contatti con la Prefettura peraggiornamenti costati sulla situazioneriguardante la stabilità della diga;
- Convoca i Responsabili delle Funzioni diSupporto di cui ritenga necessaria la presenza;
- Coordina l’attività delle funzioni di supporto;- Mantiene i contatti con i coordinatori dei COC;
Allarmetipo 1 e 2
- Convoca tutte le funzioni di supporto;- Dispone la chiusura precauzionale delle scuole
(ordinanza di chiusura scuole) dandonecomunicazione al coordinatore del COI.
- Ordina l’evacuazione delle aree soggette adinondazione dandone comunicazione al resp.del COI (allegato 1).
- Dispone la chiusura delle strade interessatedall’evento (ordinanza di chiusura strade),dandone comunicazione al coordinatore delCOI.
Allarmetipo 1 e 2
- Convoca tutte le funzioni di supporto;- Fa richiesta a UTG di apertura COM e dei
materiali e mezzi necessari per fronteggiareun’eventuale evacuazione;
- Richiede alla Prefettura/Regione materiali emezzi per l’assistenza alla popolazioneevacuata;
- Aggiorna UTG/Regione sullo statodell’evacuazione in corso;
Postemergenza
- Coordina l’attività delle funzioni di supporto;- Comunica alla popolazione la fine
dell’emergenza (mod.SE-01);- Revoca le eventuali ordinanze emesse per la
salvaguardia delle persone (ed es. evacuazionescuole, abitazioni)
- Dispone la riapertura delle strade se incondizioni di sicurezza..
Postemergenza
- Coordina l’attività delle funzioni di supporto;- Comunica a UTG/Regione, i danni subiti
durante l’evento e la revoca delle ordinanzeemesse.
Città di Novi LigurePiano Comunale di Protezione Civile – Piano di Emergenza Rischio dighe
ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
Funzione 1: Tecnica e di Pianificazione Funzione 1: Tecnica e di PianificazioneVigilanzaordinaria
- Verifica la disponibilità del personale di supportoalla funzione e, in caso di necessità, (ad es.monitoraggio in campo) lo attiva;
Vigilanzaordinaria
- Verifica la disponibilità del personale di supportoalla funzione e, in caso di necessità, (ad es.monitoraggio in campo) lo attiva;
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività- Attiva il personale di supporto alla funzione di
cui alla scheda L;- Mantiene un contatto continuo con il
Responsabile della funzione Tecnica ePianificazione del COI
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività- Attiva il personale di supporto alla funzione di
cui alla scheda L;- Mantiene i contatti con la Funzione Tecnica di
ogni Comune interessato.
Allarmetipo 1/tipo2
- Applica il piano di evacuazione per quanto dicompetenza
Allarmetipo 1/tipo2
- Supporta le funzioni comunali nell’applicazionedel piano di evacuazione;
Postemergenza
- Valuta gli eventuali danni a edifici pubblicinonché ai beni artistici e culturalipredisponendo, in caso di necessità la loromessa in sicurezza;
- Determina le priorità degli interventi di ripristino;
Postemergenza
- Supporta le funzioni comunali per valutare leattività di ripristino e le rispettive priorità;
- Aggiorna il Coordinatore del COI sulla stima deidanni e sulle attività in corso per il ripristinodell’emergenza.
Città di Novi LigurePiano Comunale di Protezione Civile – Piano di Emergenza Rischio dighe
ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
// Funzione 2: sanità, ass. sociale e veterinariaAvviso // Vigilanza
ordinaria- da conferma della propria reperibilità
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività(mod.PA-02);
- Verifica la disponibilità del personale di supportoalla funzione;
- Richiede al responsabile dei volontari ladisponibilità di squadre di volontari pereventuale assistenza a PRCM – coordinamentocon Funzione Volontariato;
- Allerta il Direttore dei servizi socio –assistenziali;
- Si adopera per garantire l’apertura di unafarmacia in caso di necessità ;
- Avvisa le associazioni di assistenza perl’eventuale soccorso PRCM.
Emergenza // Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Richiede la disponibilità di mezzi di soccorso alServizio Sanitario di Urgenza ed Emergenziale,centrale operativa 118 di Alessandria;
- Richiede al responsabile dei volontari l’impiegodi squadre di volontari per l’ assistenza a PRCM– coordinamento con Funzione Volontariato;
- Garantisce, in collaborazione con leassociazioni di assistenza, un presidio per ladistribuzione di farmaci;
- Coordina le squadre di volontari per l’assistenzadi PRCM nelle zone a rischio – coordinamentocon Funzione Volontariato;
- Attiva il Direttore dei servizi socio – assistenziali.- Aggiorna il Servizio Sanitario di Urgenza ed
Emergenziale, centrale operativa 118 diAlessandria, sull’evoluzione dello scenario;
- Aggiorna il Coordinatore del COI sulle attività incorso.
Postemergenza
// Postemergenza
- Cessato lo stato di emergenza, determina per ilsettore di pertinenza la fine delle operazioni disupporto sanitario comunicandolo al Direttoredei servizi socio assistenziali, alla centraleoperativa 118 di Alessandria e alle associazionidi assistenza.
Città di Novi LigurePiano Comunale di Protezione Civile – Piano di Emergenza Rischio dighe
ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
// Funzione 3 : Volontariato// Vigilanza
ordinaria- da conferma della propria reperibilità
Vigilanzarinforzata
- Comunica al Responsabile del COC l’iniziodell’operatività (mod.PA-02)
- Verifica la disponibilità di volontari per leeventuali esigenze delle altre Funzioni diSupporto (mod.PA-03).
// Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Invia squadre di volontari per esigenze dellealtre Funzioni di Supporto dei Comuniinteressati;
- In caso di evacuazione, collaboraall’organizzazione delle aree di attesa e deicentri di accoglienza in coordinamento con leFunzioni 9 – Assistenza alla Popolazione deiComuni interessati;
- In caso di evacuazione collabora al trasportodelle persone con ridotta capacità motoria(PRCM).
- Coordina le squadre di volontari nelle eventualiaree di attesa e centri di accoglienza –coordinamento con Funzione Assistenza allaPopolazione.
// Postemergenza
- Coordina le squadre di volontari sino alcompleto superamento dell’emergenza–coordinamento con le Funzioni 9 – Assistenzaalla Popolazione dei Comuni interessati;
- Collabora alla dismissione delle aree di attesa edei centri di accoglienza – coordinamento con leFunzioni 9 – Assistenza alla Popolazione deiComuni interessati;
Città di Novi LigurePiano Comunale di Protezione Civile – Piano di Emergenza Rischio dighe
ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
Funzione 4: Materiali e mezzi Funzione 4: Materiali e mezziVigilanzaordinaria
- da conferma della propria reperibilità Vigilanzaordinaria
- da conferma della propria reperibilità
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività(mod.PA-02);
- Verifica e, quindi, comunica al coordinatore ladisponibilità di materiali e mezzi per fronteggiareuna possibile emergenza (mod.PA-04);
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività(mod.PA-02);
- Verifica la disponibilità del personale di supportoalla funzione e, in caso di necessità, lo attiva;
Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Coordina le squadre e i mezzi secondo lapriorità di intervento determinata dalla Funzione1;
- Se i mezzi comunali non sono sufficienti afronteggiare l’emergenza, richiede alResponsabile del COC l’attivazione di mezzinon comunali (mod.EM-06) e la conseguenterevoca in caso di cessata emergenza(mod.EM-14);
- Se tutti i mezzi a disposizione del COC nonsono sufficienti a fronteggiare l’emergenza,richiede materiali e mezzi al COI
- Provvede alla sistemazione presso i centri diaccoglienza del materiale eventualmente fornitodal COI.
- In caso di necessità, invia i materiali necessariper l’ass. alla popolazione presso i centri diaccoglienza e le aree di attesa (coord. conFunzione 9).
Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Mantiene i contatti con le Funzioni 4 di ogniComune interessato per avere un quadrogenerale sulle risorse necessarie ed impiegate
- Coordina al livello intercomunale l’impiego deimateriali e mezzi a disposizione dell’Unione.
- Aggiorna il Coordinatore del COI sull’evoluzionedella situazione in corso.
- Se tutti i mezzi a disposizione del COI non sonosufficienti a fronteggiare l’emergenza, locomunica al Coordinatore affinché ne facciarichiesta a Prefettura/Regione(mod.EM-07).
Postemergenza
- Rimuove il materiale utilizzato durantel’emergenza facendo altresì rientrare uomini emezzi impiegati, seguendo le direttive dellaFunzione Tecnica e di Pianificazione;
- Richiede al Responsabile del COC la revocadell’attivazione di mezzi non comunali impiegatinell’emergenza (mod.SE-06);
- Restituisce i mezzi e i materiali al COI (mod.SE-07).
Postemergenza
- Supporta le funzioni comunali per valutare leattività di ripristino e le rispettive priorità;
- Aggiorna il Coordinatore del COI sulla stima deidanni e sulle attività in corso per il ripristinodell’emergenza.
- Provvede a restituire i mezzi e delle attrezzaturefornite da COM/Prefettura (mod.SE-08).
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ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
// Funzione 5: Servizi essenziali ed attività scolasticaAvviso // Vigilanza
ordinaria- da conferma della propria reperibilità
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività(mod.PA-02);
- Verifica la disponibilità del personale di supportoalla funzione di cui alla scheda L;
- Avvisa i dirigenti scolastici delle scuole chepotranno essere impiegate come strutturericettive
Emergenza // Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Dispone, attraverso i dirigenti scolasticidell’obbligo, che il personale delle scuole,adibite a centro di accoglienza, aiuti ilvolontariato ed il personale incaricatonell’allestimento all’uso previsto.
- Mantiene i rapporti con i rappresentanti deiservizi essenziali, quali fornitura di gas, acqua,luce, telefoni, ecc…, al fine di programmare gliinterventi urgenti per il ripristino delle reti, alloscopo di assicurare la riattivazione delleforniture.
Postemergenza
// Postemergenza
- Cura, in collaborazione con gli uffici operativi deigestori dei servizi,, il ripristino delle reti dierogazione;
- Si accerta che nelle scuole adibite a centro diaccoglienza siano ripristinate le condizioni perl’operatività scolastica;
- Richiede al Responsabile del COC l’ordinanzaper la riapertura delle scuole (mod.SE-04).
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ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
Funzione 6: Censimento danni //Vigilanzaordinaria
- da conferma della propria reperibilità Avviso //
Vigilanzarinforzata
-
Allarmetipo 1/tipo2
- Emergenza //
Postemergenza
- Gestisce l’ufficio per la distribuzione e raccoltadei moduli di richiesta danni;
- Raccoglie i verbali di pronto soccorso eveterinari per danni subiti da persone e animalisul suolo pubblico, da allegare ai moduli per irisarcimenti assicurativi;
- Raccoglie le denunce di danni subiti da cose(automobili, materiali vari, ecc.) sul suolopubblico per aprire le eventuali pratiche dirimborso assicurative.
- Raccoglie perizie giurate, denunce e verbali didanni subiti da persone e animali, nonché idanni rilevati dai tecnici della Funzione Tecnicae di Pianificazione e compila i moduli diindennizzo preventivamente richiesti in Regione
Postemergenza
//
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ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
// Funzione 7: Strutture operative e viabilitàAvviso // Vigilanza
ordinaria- da conferma della propria reperibilità
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività(mod.PA-02);
- Mantiene i contatti con le forze istituzionali sulterritorio (Vigili del Fuoco, Carabinieri, Poliziaecc…)
Emergenza // Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Istituisce e gestisce i cancelli per la chiusuradella viabilità nelle zone che sarannointeressate dall’evento in base alle indicazionidella Funzione 1,
- Predispone un piano viario alternativo alnormale transito stradale;
- Allerta la popolazione interessata di procedereall’evacuazione in base alle indicazionicontenute nel piano di evacuazione;
- A fronte dell’ordinanza di evacuazione accertache tutti gli abitanti abbiano lasciato le zoneinteressate dall’evacuazione in collaborazionecon le forze dell’Ordine;
- Assicura la scorta ai mezzi di soccorso e astrutture preposte esterne per l’aiuto allepopolazioni colpite.
- Invia squadre per presidiare le situazioni dicriticità in collaborazione con la FunzioneVolontariato – su indicazione della FunzioneTecnica (mod.AL-11);
- Richiede alla funzione volontario eventualesupporto per l’evacuazione della popolazione(mod.AL-16).
- Quando richiesto, può dare supporto alle forzedell’Ordine per le operazioni di controllo dellezone evacuate (antisciacallaggio);
Postemergenza
// Postemergenza
- Ordina alle squadre operative della PoliziaLocale di riaprire la circolazione nei tratti colpiti,dopo essersi ulteriormente assicurati del buonostato della sede stradale – coordinamento conFunzione Tecnica e di Pianificazione
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ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
Funzione 8: Telecomunicazioni Funzione 8: TelecomunicazioniVigilanzaordinaria
- da conferma della propria reperibilità Vigilanzaordinaria
- da conferma della propria reperibilità
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività; Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività,- Verifica la reperibilità del Responsabile Radio
AmatoriAllarme
tipo 1/tipo2- Attiva il personale di supporto alla funzione
(mod.PA-03) di cui alla scheda L;- In caso di necessità, richiede supporto ai
Gestori della rete di telecomunicazione fissa emobile.
- Comunica alla funzione 8 del COI danni edinterruzioni ai servizi di telecomunicazione fissae/o mobile.
Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Convoca il Responsabile Radio Amatori(mod.AL-9);
- Assicura, in collaborazione con il ResponsabileRadio Amatori il collegamento con i COC e lesquadre operative sul territorio;
- Mantiene i contatti con le Funzioni 8 di ogniComune interessato per avere un quadroaggiornato sulla situazione;
- Tiene nota di tutti gli spostamenti delle squadreoperative impiegate sul territorio.
- Comunica al Coordinatore eventuali danni edinterruzioni ai servizi di telecomunicazione(mod.EM-10);
Postemergenza
- Mantiene i contatti con i Gestori delle reti ditelecomunicazione fissa e mobile sino alripristino delle comunicazioni.
- Comunica alla funzione 8 del COI il ripristino deiservizi di telecomunicazione fissa e/o mobile.
Postemergenza
- Garantisce il contatto radio con le squadreoperative fino al completo superamentodell’emergenza.
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ALLEGATO 2 – Procedure operative
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COC COI
Funzione 9: Assistenza alla popolazione Funzione 9: Assistenza alla popolazioneVigilanzaordinaria
- da conferma della propria reperibilità Vigilanzaordinaria
- da conferma della propria reperibilità
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività;- Attiva il personale di supporto alla funzione di
cui alla scheda L;
Vigilanzarinforzata
- Comunica al coordinatore l’inizio dell’operatività;- Verifica la disponibilità delle strutture ricettive;- Verifica la disponibilità del personale destinato
all’assistenza della popolazione;Allarme
tipo 1/tipo2- In caso di evacuazione, garantisce l’assistenza
alla popolazione nelle aree di attesa e nei centridi accoglienza, sino al completo superamentodell’emergenza – coordinamento con Funzione9 e 3 del COI;
- In caso di necessità, richiede al Coordinatoredel COC l’acquisto di materiali per l’assistenzaalla popolazione;
- In caso di inadeguatezza delle strutture ricettivedisponibili, richiede il supporto alla funzione 9del COI per l’individuazione di altre struttureidonee anche con la richiesta di specificaordinanza al Coordinatore del COC.
Allarmetipo 1/tipo2
- Attiva il personale di supporto alla funzione(mod.PA-03) di cui alla scheda L;
- Coordina le attività di assistenza allapopolazione sul territorio;
- Coordina l’impiego di risorse umane a materialifinalizzate all’assistenza della popolazione sulterritorio dell’Unione;
Postemergenza
- garantisce l’assistenza alla popolazione nellearee di attesa e nei centri di accoglienza, sino alcompleto superamento dell’emergenza –coordinamento con Funzione Volontariato;
- In caso di necessità, richiede al Coordinatoredel COC l’acquisto di materiali per l’assistenzaalla popolazione (mod.EM-09);
Postemergenza
- Coordina le attività di assistenza allapopolazione sul territorio e l’impiego di risorseumane a materiali finalizzate all’assistenza dellapopolazione sul territorio dell’Unione sino alcompleto superamento dell’emergenza.
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Titolo :
Oggetto:
Firme
Rev. Modifiche / Revisioni Redatto Data
A
Contr./Appr.
0 --
--
0 --
--
0 --
--
Diga di Busalletta (RID 15/1046)Studio onde di piena artificiale peripotetico collasso.Integrazioni necessarie ai fini dellapianificazione di protezione civile
Livello di progetto
STUDIOdata:FEBBRAIO 2012
Tavola n°
Scala:
engineering
CODICE PROGETTO:
NOME FILE:
P068-11
Data
-
-
-
Committente
PRIMA EMISSIONE
engineeringS.r.l.
ITEC SEDE LEGALE E UFFICI19038 SARZANA Via Cisa, 136 CTEL. +39 0187 610532 FAX +39 0187 610775
UFFICI16129 GENOVAVia Antonio Cecchi, 7/9TEL. +39 010 5959690 FAX +39 010 5848355
LA SPEZIAPARTITA IVA [email protected]
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Sistema CertificatoUNI EN ISO 9001:2008
SC 10-2588/EA 34
Mediterraneadelle Acque
Mediterranea delle AcqueS.p.a.
ACQUA GAS
IDR-101
MI
PLANIMETRIA CON INDIVIDUAZIONE AREEPOTENZIALMENTE INONDABILI(Tav. 1 di 8)DA SEZIONE 1 A SEZIONE 9
1:10000
29/02/2012 29/02/2012FP - LR
P068-11-I-DI-IDR-101-A
OS
Limite Fascia C estratte da "progetto di Piano stralcio per l'AssettoIdrogeologico (PAI)"
Opere di attraversamento che possono essere sormontate dallacorrente o che si prestino a rischio erosione
Aree di allagamento con altezze di sommersione maggiori di 3 m incorrispondenza dell'abitato di Busalla
Ubicazione punti di vista fotografici
Linee sezioni (numerazione riferita alla cartografia PAI)
Limite zone soggette a potenziale inondazione per collasso diga
Limite zone soggette a potenziale inondazione per collasso digainterne alla fascia C (N.B. di tali limiti non vengono allegati i risultatidelle verifiche)
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R-002
Titolo :
Oggetto:
Firme
Rev. Modifiche / Revisioni Redatto Data
A
Contr./Appr.
0 --
--
0 --
--
0 --
--
Diga di Val Noci (RID 45/40)Studio onde di piena artificiale peripotetico collasso.Integrazioni necessarie ai fini dellapianificazione di protezione civile
Livello di progetto
STUDIOdata:FEBBRAIO 2012
Tavola n°
Scala:
engineering
CODICE PROGETTO:
NOME FILE:
P068-11
Data
-
-
-
Committente
PRIMA EMISSIONE
engineeringS.r.l.
ITEC SEDE LEGALE E UFFICI19038 SARZANA Via Cisa, 136 CTEL. +39 0187 610532 FAX +39 0187 610775
UFFICI16129 GENOVAVia Antonio Cecchi, 7/9TEL. +39 010 5959690 FAX +39 010 5848355
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SC 10-2588/EA 34
Mediterraneadelle Acque
Mediterranea delle AcqueS.p.a.
ACQUA GAS
IDR-001
MI
PLANIMETRIA CON INDIVIDUAZIONE AREEPOTENZIALMENTE INONDABILI(Tav. 1 di 5)DA SEZIONE 1 A SEZIONE 10
1:10000
05/02/2012 08/02/2012FP - LR
P068-11-I-DI-IDR-001-A
OS
Limite zone soggette a potenziale inondazione per collasso diga
Limite Fascia C estratte da "progetto di Piano stralcio per l'AssettoIdrogeologico (PAI)"
Opere di attraversamento che possono essere sormontate dallacorrente o che si prestino a rischio erosione
Aree protette da terrapieni o argini
Ubicazione punti di vista fotografici
Linee sezioni (numerazione riferita alla cartografia PAI)
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IDR
-001
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R-004
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R-002
Titolo :
Oggetto:
Firme
Rev. Modifiche / Revisioni Redatto Data
A
Contr./Appr.
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Diga di Val Noci (RID 45/40)Studio onde di piena artificiale peripotetico collasso.Integrazioni necessarie ai fini dellapianificazione di protezione civile
Livello di progetto
STUDIOdata:FEBBRAIO 2012
Tavola n°
Scala:
engineering
CODICE PROGETTO:
NOME FILE:
P068-11
Data
-
-
-
Committente
PRIMA EMISSIONE
engineeringS.r.l.
ITEC SEDE LEGALE E UFFICI19038 SARZANA Via Cisa, 136 CTEL. +39 0187 610532 FAX +39 0187 610775
UFFICI16129 GENOVAVia Antonio Cecchi, 7/9TEL. +39 010 5959690 FAX +39 010 5848355
LA SPEZIAPARTITA IVA [email protected]
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Sistema CertificatoUNI EN ISO 9001:2008
SC 10-2588/EA 34
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Sistema CertificatoUNI EN ISO 9001:2008
SC 10-2588/EA 34
Mediterraneadelle Acque
Mediterranea delle AcqueS.p.a.
ACQUA GAS
IDR-002
MI
PLANIMETRIA CON INDIVIDUAZIONE AREEPOTENZIALMENTE INONDABILI(Tav. 2 di 5)DA SEZIONE 10 A SEZIONE 20
1:10000
05/02/2012 08/02/2012FP - LR
P068-11-I-DI-IDR-002-A
OS
Limite zone soggette a potenziale inondazione per collasso diga
Limite Fascia C estratte da "progetto di Piano stralcio per l'AssettoIdrogeologico (PAI)"
Opere di attraversamento che possono essere sormontate dallacorrente o che si prestino a rischio erosione
Aree protette da terrapieni o argini
Ubicazione punti di vista fotografici
Linee sezioni (numerazione riferita alla cartografia PAI)