Piano degli Interventi n. 02 - Comune di · PDF file- La normativa di piano (Norme Tecniche...

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PROGETTISTIUrbanista Raffaele Gerometta

CONTRIBUTI SPECIALISTICIIngegnere Elettra Lowenthal

Ingegnere Lino PollastriUrbanista Giuseppe Segno

Gruppo di lavoro

dott.ssa Elisa VenturiniIl Sindaco

dott. Fabrizio BaldoIl Segretario

Arch. Matteo CecchinatoL'Assessore all'Urbanistica

Arch. Tiziana FornasieroIl Responsabile Settore Urbanistica

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1 - Premessa ........................................................................................................................................................................... 2 1.2 - I contenuti della Variante n. 2 al Piano degli Interventi.......................................................................................................2 1.3 - Procedura per la formazione della Variante n. 2 al Piano degli Interventi..........................................................................2

2 – Il ruolo dei privati .............................................................................................................................................................. 4 2.1 – Le risorse private per la costruzione della città pubblica....................................................................................................4 2.2 - Gli accordi di pianificazione ex art. 6 Legge Regionale 11/2004.........................................................................................4

3 – Le priorità degli accordi pubblico-privato ....................................................................................................................... 6 3.1 - L’Avviso per la presentazione di proposte per la formazione del Piano degli Interventi .......................................................6 3.2 - Gli obiettivi dell’Amministrazione.......................................................................................................................................6

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Comune di Casalserugo (PD) Piano degli Interventi (PI) n. 2 Documento del Sindaco - Accordi Pubblico Privato Maggio 2012

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1 - PREMESSA

La Legge Urbanistica Regionale n. 11 del 2004 “Norme per il Governo del Territorio” articola il Piano Regolatore Comunale in disposizioni strutturali, contenute nel Piano di Assetto del Territorio (PAT) ed in disposizioni operative, contenute nel Piano degli Interventi (PI) . Il Consiglio Comunale di Casalserugo ha adottato il PAT con Delibera di Consiglio Comunale n. 21 del 06.05.2009, il quale è stato successivamente approvato in Conferenza di Servizi con la Provincia di Padova il 20.06.2011 e ratificato con delibera della Giunta Provinciale n. 314 il 15.12.2011. La Delibera di ratifica della Giunta Provinciale è stata pubblicata il 06.01.2012 nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto e conseguentemente il PAT, 15 giorni dopo la pubblicazione il 21.01.2012, è divenuto efficace. A seguito dell’entrata in vigore del PAT il Consiglio Comunale di Casalserugo ha approvato il Piano delle acque (delibera di C.C. n. 8 del 17.03.2012) e la Variante n. 1 al P.I. con propria delibera consiliare n. 17 del 27.06.2012, esecutiva.

1.2 - I CONTENUTI DELLA VARIANTE N. 2 AL PIANO DEGLI INTERVENTI

Con la Variante n. 1 al Piano degli Interventi sono stati affrontati i tematismi inerenti:

- la zona agricola; - I fabbricati rurali dismessi o non più funzionali; - I fabbricati del centro storico e i beni architettonico-ambientali presenti sull’intero territorio comunale; - La revisione delle aree di trasformazione esistenti; - Il piano del verde - La normativa di piano (Norme Tecniche Operative e Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione

ambientale).

Come previsto dall’art. 18 della L.R. 23 aprile 2004 n. 11, con l’illustrazione del presente Documento del Sindaco in Consiglio Comunale, l’Amministrazione comunale intende procedere nella propria azione strategica di pianificazione, in coerenza con gli obiettivi e programmi già indicati nel precedente Documento del Sindaco presentato nella seduta consiliare n. 16 del 01.07.2011.

In particolare, la Variante n. 2 al P.I. svilupperà il tematismo delle nuove aree di espansione e di completamento, in riferimento al Bando pubblico per la presentazione di proposte di trasformabilità predisposto dall’Amministrazione Comunale, perseguendo uno sviluppo del territorio che risponda alle esigenze del presente Documento senza compromettere quelle delle future generazioni, mirando all’equilibrio tra le azioni di rigenerazione urbanistica, il consumo del suolo e il mantenimento di servizi adeguati alla comunità.

1.3 - PROCEDURA PER LA FORMAZIONE DELLA VARIANTE N. 2 AL PIANO DEGLI INTERVENTI

Gli aspetti procedimentali del Piano degli Interventi sono regolamentati dalla Legge Urbanistica Regionale ed articolati nelle seguenti fasi: - il Sindaco predispone il Documento del Sindaco e lo illustra nel corso di un apposito Consiglio Comunale;

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- dopo la presentazione del Documento del Sindaco e prima dell’adozione vengono attivate forme di partecipazione con i cittadini, enti pubblici, associazioni economiche e sociali;

- il Piano degli Interventi è adottato dal Consiglio Comunale; - entro otto giorni dall’adozione, il Piano è depositato a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi

presso la sede del Comune; - decorsi i trenta giorni del deposito chiunque può formulare osservazioni entro i successivi trenta giorni; - nei sessanta giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni il Consiglio

Comunale decide sulle stesse ed approva il Piano; - il Piano diventa efficace quindici giorni dopo la pubblicazione nell’albo pretorio del Comune.

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2 – IL RUOLO DEI PRIVATI

Il Piano degli Interventi si delinea come documento progettuale destinato a contenere la parte operativa e di attuazione del Piano Regolatore Comunale. Coerentemente con tale funzione il PI deve essere pensato come uno strumento flessibile che nell’ambito degli indirizzi pianificatori di fondo dettati dal PAT individua le azioni pro-grammatiche destinate ad essere realizzate nel breve periodo pena la loro decadenza. Nelle scelte riguardanti l’assetto e la trasformazione del territorio, nel vigente ordinamento legislativo trova riconoscimento il coinvolgimento dei privati che divengono quindi promotori e compartecipi delle scelte urbanistiche dell’Amministrazione Comunale.

2.1 – LE RISORSE PRIVATE PER LA COSTRUZIONE DELLA CITTÀ PUBBLICA

Questa impostazione innovativa del Piano viene colta dall’Amministrazione Comunale che riconosce un ruolo determinate alle forme di partecipazione dei privati nella fase di definizione dei contenuti del Piano. In tale contesto, nei limiti delle competenze di cui alla L.R. 11/2004, il Piano degli Interventi recepisce, rispetto agli ambiti di intervento e agli obiettivi successivamente elencati, le proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico presentate da soggetti privati quali elementi prioritari di attuazione delle previsioni urbanistiche a livello comunale. I tempi e le modalità per la conclusione degli accordi pubblico-privato sono i seguenti: - l’Amministrazione Comunale ha reso noto attraverso un avviso pubblico la possibilità di assumere proposte di

accordo ed iniziative dei privati (singoli o associati) per la realizzazione di strutture/infrastrutture di rilevante inte-resse pubblico;

- i privati (singoli o associati) hanno presentato la proposta di accordo; - l’Amministrazione Comunale ha raccolto tutte le proposte di accordo e quelle confermate saranno presentate al

Consiglio Comunale per un esplicito giudizio di merito; - le proposte di accordo che secondo l’insindacabile giudizio del Consiglio Comunale potranno essere accolte,

costituiranno parte integrante del Piano degli Interventi.

2.2 - GLI ACCORDI DI PIANIFICAZIONE EX ART. 6 LEGGE REGIONALE 11/2004

Dentro la materia del Piano Regolatore Comunale previsto dalla Legge Regionale 11/2004 è sicuramente possibile riconoscere due categorie di accordi tra Amministrazione Comunale e privato che per comodità potremmo definire come accordi “a monte” o “a valle” delle previsioni urbanistiche. Nel caso degli accordi a valle le decisioni sono già state assunte dall’Amministrazione attraverso una decisione unilaterale sulle prescrizioni urbanistiche; un caso emblematico di queste fattispecie è quello delle convenzioni attuative riguardanti previsioni di espansione da realizzare mediante piani di lottizzazione. L’amministrazione agisce all’interno del binario già tracciato dal Piano, con regole generali sufficientemente definite per non lasciare spazio a richieste di oneri aggiuntivi ma solo per la definizione di regole puntuali e/o specifiche. Diversi sono i casi che ci riguardano dove l’elemento premiale, di scambio, ad evidenza pubblica viene assunto “a monte” della decisioni sulle prescrizioni urbanistiche (sicuramente quindi del Piano degli Interventi e talora anche del Piano di Assetto del Territorio) in accoglimento di osservazioni o proposte avanzate dai privati. L’art. 6 della Legge Regionale 11 dell’aprile 2004 ci ricorda che tali accordi sono “finalizzati alla determinazione di alcune previsioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale”. Il contenuto di questi accordi è in funzione della variazione del piano poiché la diversa destinazione/regolamentazione del territorio comporta nuovi o diversi diritti edificatori e nuovi impegni dei privati non previsti dal piano urbanistico. Sempre l’Art. 6 indica che “l’accordo costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione cui accede” ed inoltre che “l’accordo è recepito con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione ed è condizionato

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alla conferma delle sue previsioni nel piano approvato”. Si tratta cioè di una “codeterminazione” della fisionomia degli assetti urbanistici pubblico-privato a monte delle vigenti norme del Piano regolatore Comunale, concordate proprio in funzione della modificazione degli assetti esistenti.

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3 – LE PRIORITÀ DEGLI ACCORDI PUBBLICO-PRIVATO

Il Piano di Assetto del Territorio Vigente e la Prima Variante al Piano degli Interventi approvata dal Consiglio Comunale costituiscono la base su cui impostare la Variante n. 2 al Piano degli Interventi. Nel quadro generale delle azioni strategiche del PAT, sarà compito del PI operare scelte che non compromettano o condizionino gli indirizzi ed obiettivi assunti in sede di PAT.

3.1 - L’AVVISO PER LA PRESENTAZIONE DI PROPOSTE PER LA FORMAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI

A seguito dell’approvazione del Bando in Giunta Comunale (come detto con deliberazione n. 81/2010), successivamente all’adozione del PAT, il Comune di Casalserugo ha pubblicato un avviso, attraverso il quale invitava tutti i cittadini, informandoli della possibilità di presentare proposte di progetti e di iniziative di rilevante interesse pubblico. Obiettivo era (ed è) quello di assumere all’interno del Piano degli Interventi (PI) in corso di redazione, iniziative per la costruzione della Città Pubblica. Requisito fondamentale, oltre all’individuazione e quantificazione dell’interesse pubblico, la conformità della proposta alle previsioni urbanistiche del Piano di assetto del territorio. Sono giunte in Comune varie proposte, alcune delle quali riprendevano precedenti richieste formulate in sede di predisposizione del Piano Regolatore Generale. I mesi successivi, fino ad oggi, sono stati caratterizzati da incontri tra Parte Comune e Parte Privata volti ad esaminare le proposte presentate e a quantificare l’interesse pubblico e i valori in gioco.

3.2 - GLI OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE

La Variante n. 2 al Piano degli Interventi seleziona alcuni temi ritenuti prioritari dall’Amministrazione Comunale coniugandoli con il Bilancio comunale ed il Piano delle opere pubbliche che rappresentano le altre componenti dell’azione amministrativa. In attuazione ed in coerenza con il PAT si richiamano gli obiettivi primari programmatici che di fatto costituiscono le linee guida che caratterizzeranno il PI nel prossimo quinquennio:

1. Favorire lo sviluppo urbanistico e demografico:

Casalserugo necessita di uno sviluppo demografico attraverso un programma urbanistico organico e sostenibile che consenta di raggiungere il massimo livello di qualità della vita per i cittadini, a partire dal recupero del tessuto urbanistico esistente e dalla riqualificazione dell’ area centrale del capoluogo;

2. Valorizzare le aree storiche e il territorio di Ronchi:

la frazione di Ronchi necessita di un programma di sviluppo strategico che consideri e valorizzi le peculiarità presenti nel proprio territorio;

3. Migliorare la sicurezza idraulica e le dotazioni di servizi ed infrastrutture:

la sicurezza idraulica del territorio, la qualità ambientale, il miglioramento dei servizi (aree a parco, parcheggio, spazi pubblici, ecc.) e la messa in sicurezza della rete stradale costituiscono un elemento primario per creare le condizioni dello sviluppo urbanistico organico e sostenibile e per tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini;

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4. Consolidare il senso di appartenenza e di identità:

le scelte strategiche che saranno individuate dovranno perseguire l’intento di valorizzare gli aspetti e i fattori positivi che costituiscono l’identità e la comunità di Casalserugo.

Gli stessi obiettivi possono essere anche tradotti in due principali tematiche che saranno affrontate nella Variante n. 2 al P.I. grazie agli accordi con i privati, rispettivamente relative alla dimensione sociale/pubblica e a quella residenziale/ambientale:

A. La dimensione sociale e della città pubblica

1. Acquisizione di aree da destinarsi a servizi:

− area da destinarsi a parcheggio scambiatore di connessione fra la mobilità viaria locale e quella metropolitana pubblica, ubicata al confine nord del territorio comunale, al fine di incentivare il trasporto pubblico

− area da destinarsi a crediti edilizi 2. Miglioramento dell’efficacia e della sicurezza della rete viaria prevedendo percorsi alternativi alla SP3:

− realizzazione di una bretella e di una rotatoria a nord del territorio comunale, per sgravare dal traffico via Gruato

3. Valorizzazione del borgo di Ronchi Vecchia:

− recupero di un’area pubblica da destinarsi a verde attrezzato e parcheggio, e completamento dei percorsi pedonali esistenti

4. Individuazione di aree per la realizzazione di edilizia pubblica-ERP:

− sviluppo di un area per edilizia convenzionata nel capoluogo di Casalserugo

B. La dimensione ambientale e residenziale

1. Miglioramento della rete della mobilità ciclo-pedonale, attraverso la connessione con il sistema di piste ciclabili urbano:

− completamento della pista ciclabile lungo la SP3 sino al confine con il Comune di Albignasego

− completamento del percorso ciclo-pedonale fra Casalserugo (Zona Industriale-Cimitero) e Ronchi 2. Completamento e ricucitura del tessuto urbano esistente:

− predisposizione di uno strumento urbanistico volto alla riqualificazione del borgo di Ronchi Vecchia

− predisposizione di piani attuativi che definiscano le aree urbanizzate esistenti e siano relazionati con lo spazio aperto adiacente