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Piano d’Azione per la Parità di Donne e Uomini previsto dalla Carta Europea per l’Uguaglianza e la Parità delle Donne e degli Uomini nella vita locale Anno 2013 Realizzato con il contributo della Servizio pari opportunità e poliche giovanili Comune di Pasian di Prato Commissione per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna

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Piano d’Azioneper la Parità

di Donne e Uominiprevisto dalla Carta Europeaper l’Uguaglianza e la Paritàdelle Donne e degli Uomini

nella vita localeAnno 2013

Realizzato con il contributo della

Servizio pari opportunità e politiche giovanili

Comune di

Pasian di Prato

Commissioneper le Pari Opportunità

tra Uomo e Donna

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Report anno 2012

Piano d’Azione per la Parità 2013

Comune di Pasian di Prato

Realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia

Servizio Pari Opportunità e Politiche Giovanili

Realizzazione del progetto:

Maria Adelasia Divona, Esperta in Pari Opportunità

Questo lavoro non avrebbe mai visto la luce senza l’impegno e la volontà della Commissione per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna:

Maura Pontoni, Presidente

Erna Antonutti, Consigliera comunale e Commissaria PP.O.

Roberta Degano, Commissaria PP.O.

Valentina Locatelli, Commissaria PP.O.

Romina Panarello, Commissaria PP.O.

Daniela Scuteratti, Commissaria PP.O.

Alessia Soranzo, Commissaria PP.O.

Si ringraziano sentitamente per la collaborazione:

L’Amministrazione e i dipendenti del Comune di Pasian di Prato

La Direzione didattica e le insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Pasian di Prato

I Medici di medicina generale dell’Ambulatorio Associato di Pasian di Prato

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Comune

di

Pasian di Prato

Commissione per le

Pari Opportunità

Tra Uomo e Donna

Piano d’Azione per la Parità

di Donne e Uomini previsto dalla Carta Europea per

l’Uguaglianza e la Parità delle Donne e degli Uomini

nella vita locale Anno 2013

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INTRODUZIONE DEL SINDACO DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO

E’ con vero piacere che saluto la pubblicazione del “Piano di azione per la parità di donne e uomini”.

Tale documento fa seguito all'adesione da parte della nostra amministrazione comunale alla “Carta europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”.

E’ importante sottolineare come il nostro Comune sia stato il primo firmatario della carta nella nostra Regione.

Ora con il Piano di azione per le parità si potranno fissare le priorità, le azioni e le risorse necessarie alla sua realizzazione.

Ringrazio tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito alla formulazione di tale piano: la Regione Friuli Venezia Giulia, la Commissione pari opportunità locale, la struttura comunale, il mondo scolastico e i nostri medici locali di medicina generale.

Un particolare ringraziamento rivolgo alla dottoressa Maria Adelasia Divona curatrice del progetto.

Fausto Cosatti

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INTRODUZIONE DELL’ASSESSORE ALLA SANITÀ E ALLE POLITICHE SOCIALI

Le azioni in favore dell’uguaglianza e della parità di genere poste in essere dalle Amministrazioni locali vengono spesso intraprese in assenza di una precisa conoscenza dello stato della parità nell’area amministrata.

Questo non significa che dette azioni non producano effetti utili, è però del tutto evidente che una precisa conoscenza ed analisi dello stato della parità permette interventi mirati, più economici ed efficaci.

Per ottenere questo, l’Assessorato delle Politiche Sociali che rappresento si è massimamente impegnato a sostenere, anche economicamente, quelle iniziative che permettevano al Comune di Pasian di Prato di ottenere un quadro, preciso ed analizzato, sul quale intervenire con azioni mirate e di efficacia nel lungo periodo.

E’ in questa logica che il Comune di Pasian di Prato ha per primo in Regione aderito alla Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale.

La scelta di intraprendere questo tipo di percorso si è in effetti dimostrata la migliore possibile, lo strumento per realizzare le aspettative che ci eravamo posti.

Ed allora qualche ringraziamento è dovuto: un particolare ringraziamento lo devo esprimere alla attivissima Commissione per le Pari Opportunità, alla Sua Presidente Maura Pontoni, alle Commissarie tutte, che superando le logiche di appartenenza di parte, si sono messe assieme per dare ognuna il proprio contributo per conseguire gli importanti traguardi che oggi presentiamo, dimostrando che esiste la possibilità di amministrare la cosa pubblica in una logica di crescita e non di contrapposizione.

Desidero inoltre ringraziare la Curatrice del Progetto Dott.ssa Maria Adelasia Divona, preziosa collaboratrice e professionista, che ha saputo tradurre, nel migliore dei modi possibile, le richieste e le aspettative dell’Amministrazione; grazie a questo lavoro di grande pregio e valore è stato realizzato il documento del Piano d’azione per la parità di donne e uomini che ci accingiamo tutti a leggere e studiare. E’ infatti dalla lettura e dallo studio della presente pubblicazione che prenderà forma e sortirà effetto la promozione locale della parità auspicata e ricercata.

Osservo che le risorse impiegate per sviluppare questo lavoro hanno prodotto un risultato di grande utilità e mi sento in dovere di rilevare che si è trattato di un investimento utile dal punto di vista sociale, ed estremamente efficace in quanto gli effetti si riverberano stabilmente nel tempo.

E’ in questa logica che, a mio avviso, devono operare, anche in futuro, le amministrazioni locali, investendo le limitate risorse economiche a disposizione in interventi di lungo respiro.

L’organicità conferita ai lavori dall’adesione alla Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale è stata una scelta coraggiosa, condivisa, impegnativa; è stata una sfida che abbiamo tutti insieme sostenuto ed oggi arrivano i frutti di una prima vittoria.

Dall’analisi si passa alle direttive e questo provocherà effetti nella vita quotidiana. Un altro passo importante verso la parità di genere è stato compiuto

Andrea Pozzo

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PRESENTAZIONE DELLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ

Presentiamo qua il Piano d’Azione per la Parità di Donne e Uomini del Comune di Pasian di Prato, che segna la conclusione di un percorso attuato da questa Commissione per le Pari Opportunità nel quinquennio 2009-2014.

Il Piano rappresenta l’implementazione dell’impegno pubblico per la parità che il nostro Comune si è assunto nel 2011 con la sottoscrizione della Carta Europea per l’Uguaglianza e la Parità delle Donne e degli Uomini nella vita locale da parte del Sindaco. La Carta, non solo promuove la parità di genere, ma delinea soprattutto le direttive specifiche e le azioni che ogni Ente sottoscrittore deve realizzare per raggiungere l’effettiva parità tra donna e uomo, nella consapevolezza che valorizzare e promuovere le differenze di genere significa contribuire ad un armonico sviluppo della comunità locale e della società.

Il Piano, frutto di un lavoro di condivisione e partecipazione di Commissione per le Pari Opportunità, amministratori locali, dipendenti comunali, scuola e medici comunali, è dunque lo strumento operativo in cui vengono indicate le azioni già realizzate per consolidare il percorso di parità intrapreso dal Comune di Pasian di Prato (che di seguito viene raccontato), e quelle da realizzare nel prossimo futuro, affinché l’azione politico-amministrativa consolidi l’adozione di una prospettiva di genere trasversale a tutti gli ambiti della vita locale.

Approssimandosi la naturale scadenza del mandato amministrativo, ci auguriamo che chi verrà eletto per guidare la città, erediti il cammino fin qui percorso e il Piano d’Azione per la Parità per orientare l’azione politica ed amministrativa dei prossimi anni.

Maura Pontoni

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INDICE

PREMESSA

IL PERCORSO PER LA SOTTOSCRIZIONE DELLA “CARTA EUROPEA PER LA

PARITÀ DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE E REGIONALE”

E PER L’ADOZIONE DEL PIANO D’AZIONE PER LA PARITÀ

1. IL PERCORSO DI PARITÀ NEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO NEL PERIODO 2009-2013

2. IL PERCORSO PER L’ADOZIONE DEL PIANO D’AZIONE PER LA PARITÀ

LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITÀ DELLE DONNE E

DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE

1. INTRODUZIONE 2. I PRINCIPI 3. LA MESSA IN PRATICA DELLA CARTA E DEI SUOI IMPEGNI

IL PERCORSO PER LA REDAZIONE DEL PIANO D’AZIONE PER LA PARITÀ

1. INTRODUZIONE 2. METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA REDAZIONE DEL PIANO D’AZIONE PER LA

PARITÀ

GENDER AUDIT REPORT PRIMA COMMISSIONE CONSILIARI “AFFARI GENERALI”

GENDER AUDIT REPORT TAVOLO SCUOLA

GENDER AUDIT REPORT TAVOLO MEDICINA GENERALE

IL PIANO D’AZIONE DELLA PARITÀ

IL BILANCIO DI GENERE CONSUNTIVO DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO

PER IL 2012

1. LA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA (RPP), IL PIANO ESECUTIVO DI

GESTIONE (PEG) E IL PIANO DETTAGLIATO DEGLI OBIETTIVI (PDO) PER GLI ANNI

2012-2013

LA DIMENSIONE DI GENERE DELLA SPESA COMUNALE

1. I CRITERI PER LA RICLASSIFICAZIONE 2. LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO PER FUNZIONI ED EFFETTO SUL GENERE 3. LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO PER IMPATTO SUL GENERE

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PREMESSA

Con Delibera di Giunta del 28 marzo 2011, il Comune di Pasian di Prato ha aderito alla Carta

europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale. Il Comune di Pasian di Prato è stato il primo firmatario della Carta in regione Friuli Venezia Giulia e, allo stato, è anche l’unico.

La Carta europea per l’uguaglianza nella vita locale - adottata durante i lavori della XXIII Assemblea degli Stati generali del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa ad Innsbruck del maggio 2006 - è destinata agli Enti locali e regionali d’Europa che sono invitati a sottoscriverla, a prendere pubblicamente posizione sul principio della parità fra donne e uomini e ad attuare, sul proprio territorio, gli impegni definiti nella Carta.

L'elaborazione della Carta ha seguito il concetto della sussidiarietà, dal momento che i suoi principi si applicano a tutti i livelli governativi, partendo dall'Unione Europea per arrivare agli Enti locali. E sono proprio questi ultimi ad avere la responsabilità ed il dovere di esercitare un'influenza educativa sui cittadini, indirizzando i propri sforzi verso una piena ed effettiva applicazione delle norme e dei principi contenuti nella Carta.

La Carta, costituita da 27 articoli, non solo promuove la parità di genere, ma delinea le direttive specifiche e le azioni che l’Ente sottoscrittore deve realizzare per raggiungere l’effettiva parità di donne e uomini, nella consapevolezza che valorizzare e promuovere le differenze di genere significa contribuire ad un armonico sviluppo della comunità locale.

La Carta detta i principi da seguire per il superamento degli stereotipi di genere, nonché la partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini alle decisioni in ogni campo d'azione dell'Ente locale, partendo proprio dalla politica. Sono proprio i firmatari della Carta a riconoscere per primi “l'uguaglianza e la parità nei diritti tra donna e uomo a partecipare alla vita politica, ad assumere un mandato pubblico e a svolgere tutte le funzioni pubbliche ad ogni livello”. Non solo dunque si promuove la parità di genere, come del resto in molte altre norme, ma si delineano le direttive specifiche che ogni Ente Locale deve seguire per mettere in pratica effettivamente la parità fra uomo e donna.

Come recitano le premesse della Carta, inoltre, per assicurare la messa in atto degli impegni, ogni firmatario deve redigere un Piano d'azione per la parità che fissi le priorità, le azioni e le risorse necessarie alla sua realizzazione, impegnandosi altresì a collaborare con tutte le istituzioni ed organizzazioni del territorio per promuovere concretamente la realizzazione di una vera uguaglianza.

Il Comune di Pasian di Prato ha potuto realizzare il proprio Piano d’Azione per la Parità grazie al contributo del Servizio Lavoro e Pari Opportunità della Regione Friuli Venezia Giulia a valere sul DPReg 54/2010 – Regolamento recante modalità di attuazione di iniziative e interventi diretti a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi, a garantire la piena realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo, a promuovere e attuare strumenti di prevenzione e di rimozione delle discriminazioni, ai sensi dell’art. 7, comma 8, della LR 21 luglio 2006 n. 12.

La Curatrice del Progetto Maria Adelasia Divona

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IL PERCORSO PER LA SOTTOSCRIZIONE DELLA “CARTA EUROPEA PER LA PARITÀ DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE E REGIONALE” E PER L’ADOZIONE DEL PIANO D’AZIONE PER LA PARITÀ

1. Il percorso di parità nel Comune di Pasian di Prato nel periodo 2009-2013

Tutti gli interventi attuati dal Comune di Pasian di Prato sul tema delle pari opportunità e non discriminazione sono stati realizzati a seguito della spinta propulsiva data dalla Commissione per le Pari Opportunità tra Uomini e Donne del comune.

La Commissione Pari Opportunità si è insediata in data 2 settembre 2009, avendo originariamente come referente per le Pari Opportunità il Sindaco Fausto Cosatti. Dal 2011 la delega alle PP.O. è passata all’Assessore alle Politiche Sociali, Andrea Pozzo, in ragione del fatto che le attività della Commissione hanno una maggiore rilevanza in questo ambito delle politiche comunali.

Sin dai primi incontri la Commissione si è strutturata in modo tale da fornire, innanzitutto, la maggiore e più ampia possibile formazione alle commissarie stesse, al fine di poter lavorare – negli anni del mandato – con competenza e completezza. Nel novembre 2009 è stato infatti organizzato un incontro formativo con la Presidente della Commissione Pari opportunità regionale, la Presidente della Commissione Pari opportunità e la Consigliera di Parità provinciali. L’incontro, aperto anche ai comuni limitrofi, ha avuto come oggetto i ruoli e compiti delle Commissioni Pari opportunità e la presentazione di tutta la parte normativa e giuridica relativa al ruolo della Consigliera di Parità. L’iniziativa ha riscosso consenso anche dalle commissarie rappresentanti i comuni contermini, al punto tale che una iniziativa analoga è stata poi riproposta presso il Comune di Udine.

A questo primo impegno sono seguiti incontri periodici con i comuni limitrofi, incontri che per le commissarie di Pasian di Prato sono stati molto importanti poiché hanno rispecchiato l’impostazione da esse data di apertura e confronto con le commissarie di altri comuni, nella convinzione che tematiche simili possono essere affrontate meglio tra commissioni di comuni che condividono le stesse problematiche, e con cui le Amministrazioni hanno già accordi per la gestione dei servizi.

A seguito di alcuni incontri tra comuni contermini, è nato il “Laboratorio di progettazione condivisa”, così come proposto dal Comune Capofila di Udine. Il fine di questo laboratorio, partendo dalle importanti esperienze della commissione di Udine, ha avuto l’ambizione di inserire in maniera trasversale le questioni di genere in tutti gli aspetti della politica amministrativa degli enti locali. Da questo progetto Pasian di Prato ha tratto un effetto benefico, anche in un’ottica di costruzione di reti di relazioni con i comuni limitrofi.

L’attività routinaria della Commissione ha consentito di realizzare negli anni un intenso calendario di attività socio-culturali: spettacoli teatrali, presentazione di libri, eventi musicali, mostre, conferenze, raccolte fondi per iniziative benefiche. Accanto a queste iniziative, la Commissione ha promosso con la partecipazione del comune anche una serie di eventi mirati sul tema dei diritti e delle pari opportunità per tutti. In particolare sono stati realizzati:

• 4 incontri seminariali a cadenza bisettimanale sul tema de “La formazione filosofica nell’ambiente di lavoro – Conoscersi per vivere meglio” condotto dalla dott.ssa Grazia Sacchi, consulente filosofica;

• Un “Corso di autodifesa femminile”, progetto che ha visto la collaborazione tra l’Assessorato alla Sicurezza e Vigilanza Urbana e Comune di Martignacco;

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• Numerosi incontri di carattere sanitario per la promozione della salute delle donne; • La riattivazione dello Sportello Baby Sitter comunale di cui il Comune di Pasian di Prato è

capofila: si tratta di un servizio di supporto alla conciliazione dei tempi a cui possono accedere le famiglie dei comuni convenzionati con un regime di prezzi agevolati; il servizio ha come obiettivo primario quello di supportare le famiglie nella gestione della prole, ma con criteri di professionalità e affidabilità e con servizi aggiuntivi del tutto nuovi in materia di intrattenimento e gioco, educazione all'immagine e alle arti visive e di promozione della creatività dei bambini;

• La promozione di altre iniziative a supporto di famiglie con bambini in età scolare quali il progetto “Nati per leggere” e “Pomeriggi in biblioteca”, con serate di lettura e laboratori creativi per i bambini realizzati presso la biblioteca comunale;

• L’adesione al progetto “No alla solit’Udine e dintorni”, promosso dall’Ambito Distrettuale Udinese e sostenuto da Associazioni di volontari ed enti che nell’ambito comunale forniscono servizi di prossimità (informazioni sui servizi, ritiro e consegna farmaci, compagnia, piccole commissioni, piccole riparazioni, trasporto assistito ai luoghi di cura);

• Un continuo raccordo con la prima commissione consiliare per rendere partecipe il consiglio comunale delle attività svolte dalla Commissione;

• La redazione del Bilancio di Genere comunale con finanziamento del Servizio Pari Opportunità della Regione Friuli Venezia Giulia;

• La progettazione e realizzazione, nell’ambito delle azioni concrete previste nell’ambito del Bilancio di Genere, di uno sportello per la cittadina e per il cittadino denominato Sportello Sociale Integrato in cui sono convogliati alcuni dei servizi già esistenti sul territorio comunale;

• L’inaugurazione della campagna informativa Job Lab 2011 – Percorsi informativi per aziende, lavoratrici e lavoratori realizzata dall’Agenzia del lavoro del FVG attraverso il FSE Friuli Venezia Giulia - POR 2007-2013 - Programma Specifico n. 71: Attività di supporto ed informazione in tema di pari opportunità di genere e conciliazione, in coerenza con gli obiettivi fissati dalla L.r. 18/2005, per favorire l’attuazione dei principi di pari opportunità e della parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. In particolare, presso l’aula consiliare del Comune, la d.ssa Clara Bassanini della società Pari e Dispari di Milano ha tenuto due seminari sui temi “Le politiche di conciliazione dei tempi in azienda: strumenti e misure che incentivano soluzioni organizzative innovative” e “Sperimentazioni, proposte e buone prassi per favorire le diverse forme di part time e la flessibilità oraria”.

Nel mese di settembre 2011 la Commissione ha realizzato, insieme all’Assessorato alle politiche sociali del Comune, l’iniziativa “Il rischio del silenzio: genitori, figli e internet”. Si è poi dedicata, anche nei mesi successivi, alla risoluzione di due problematiche fortemente correlate alle questioni di genere: da un lato l’analisi della situazione e delle difficoltà affrontate dalle lavoratrici che afferiscono all’elenco delle Baby Sitter comunali; dall’altro la questione relativa al trasporto scolastico dei bambini alla scuola di Colloredo di Prato, di cui è stata ipotizzata la chiusura, ma per la quale l’Amministrazione Comunale ha confermato il mantenimento in essere della struttura e del servizio.

Nel dar voce a un’esigenza della popolazione per meglio conciliare i tempi di vita e di lavoro, la Commissione Pari Opportunità, congiuntamente al Comitato genitori della Scuola Primaria di Colloredo di Prato, ha promosso presso l’Amministrazione comunale l’istituzione di un servizio aggiuntivo di scuolabus a favore dei residenti di Pasian di Prato e di Passons che frequentano la

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Scuola Primaria di Colloredo. Questo servizio, diventato effettivo dal gennaio 2011 grazie alla fattiva collaborazione del Comune, ha inteso promuovere un migliore sfruttamento delle risorse scolastiche esistenti, favorendo una distribuzione ottimale degli iscritti nelle scuole sul territorio comunale. È risultato importante, in tutti e due i contesti, l’intervento di mediazione svolto dalla Commissione da un lato tra le baby sitter comunali e l’Assemblea dei Sindaci che gestisce il progetto, e dall’altro tra genitori e Amministrazione comunale. Sul fronte delle pari opportunità per tutti, infine, la Commissione si è impegnata in un evento per far conoscere la cooperativa sociale La Legotecnica di Colloredo di Prato, struttura che svolge importanti attività di inserimento e aggregazione per le persone con disabilità.

Nel corso del 2012 la Commissione ha realizzato il progetto “Frico e mamaliga” su fondi del piano provinciale immigrazione della Provincia di Udine, attraverso il quale ha avvicinato la comunità locale alla comunità rumena residente attraverso il cibo tradizionale delle due culture. In questa occasione è stato proposto a favore delle donne delle due comunità un seminario informativo nell’ambito della campagna regionale JobLab 2.0.

2. Il percorso per l’adozione del Piano d’Azione per la Parità

Come già richiamato, nel 2010 il Comune di Pasian di Prato ha intrapreso un vero e proprio

percorso verso la parità culminato nella realizzazione del Bilancio di Genere, risultato di un progetto finanziato con fondi del Servizio Pari Opportunità e Politiche Giovanili della regione Friuli Venezia Giulia.

Nell’ambito del progetto per il Bilancio di Genere, la Commissione Pari Opportunità ha sottoposto al Sindaco e alla Giunta la richiesta di sottoscrizione della Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale. Il 28 marzo del 2011 la Giunta comunale ha approvato l’adesione del Comune di Pasian di Prato alla Carta, che è stata sottoscritta dal Sindaco Cosatto in qualità di legale rappresentante dell’Ente e inviata alla sede del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa a Parigi.

Nel mese di maggio 2011 il Comune ha inviato al Dipartimento per le Pari Opportunità un progetto dettagliato per la realizzazione del Piano d’Azione per la Parità previsto dalla sottoscrizione della Carta, a valere sul “Fondo per le politiche relative ai diritti e le Pari Opportunità” per ottenere un finanziamento che ne consentisse la redazione. Il progetto è risultato tra i 226 progetti valutati positivamente ed ammissibile a finanziamento, ma non è stato finanziato per esaurimento dei fondi.

Nel mese di febbraio 2012 il Comune ha promosso con un evento pubblico aperto alla Cittadinanza il primo Bilancio di Genere comunale, in cui è stata ribadita l’importanza della sottoscrizione della Carta Europea per la parità, e l’intenzione di realizzare il Piano d’Azione per la Parità.

Nel mese di maggio 2012 il Comune ha presentato al Servizio Pari Opportunità della Regione Friuli Venezia Giulia il progetto già proposto al Dipartimento Pari Opportunità, al fine di ottenere un finanziamento a valere sul DPReg 54/2010 – Regolamento recante modalità di attuazione di iniziative e interventi diretti a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi, a garantire la piena realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo, a promuovere e attuare strumenti di prevenzione e di rimozione delle discriminazioni, ai sensi dell’art. 7, comma 8, della LR 21 luglio 2006 n. 12. Il progetto è stato finanziato e, pertanto, è stato possibile realizzare il Piano d’Azione per la Parità.

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Nel mese di gennaio 2013 sono iniziati gli incontri con la Commissione Pari Opportunità e i referenti politici dell’Amministrazione per esplicitare la linea di lavoro da seguire e per coinvolgere gli stakeholders territoriali nei tavoli partecipati, grazie ai quali, oltre ad attivare un percorso di sensibilizzazione sui temi della parità, è stato possibile definire le azioni destinate ad essere inserite nel Piano d’Azione per la Parità che di seguito viene presentato.

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LA CARTA EUROPEA PER L’UGUAGLIANZA E LA PARITÀ DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NELLA VITA LOCALE

1. Introduzione

La Carta europea per la parità fra donne e uomini nella vita locale é destinata agli enti locali e regionali d'Europa che sono invitati a firmarla, a prendere pubblicamente posizione sul principio della parità fra donne e uomini e ad attuare, sul proprio territorio, gli impegni definiti nella Carta.

Per assicurare la messa in atto degli impegni, ogni firmatario deve redigere un Piano d'azione per la parità che fissi le priorità, le azioni e le risorse necessarie alla sua realizzazione.

Inoltre, ogni autorità firmataria s'impegna a collaborare con tutte le Istituzioni e Organizzazioni del territorio per promuovere concretamente l'instaurarsi di una vera uguaglianza.

La Carta è stata redatta nell'ambito del progetto (2005-2006) realizzato dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa in collaborazione con i numerosi partners la cui lista figura di seguito. Il progetto è stato sostenuto dalla Commissione europea nell'ambito del 5° Programma d'azione comunitario per la parità tra donne e uomini.

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L'uguaglianza delle donne e degli uomini è un diritto fondamentale per tutte e per tutti e,

rappresenta un valore determinante per la democrazia. Per essere compiuto pienamente, il diritto non deve essere solo riconosciuto per legge, ma deve essere effettivamente esercitato e riguardare tutti gli aspetti della vita: politico, economico, sociale e culturale.

Malgrado i numerosi esempi di un riconoscimento formale e dei progressi compiuti, la parità fra donne e uomini nella vita quotidiana non è ancora una realtà. Nella pratica donne e uomini non godono degli stessi diritti. Persistono disparità politiche, economiche e culturali, - per esempio le disparità salariali e la bassa rappresentanza in politica.

Queste disparità sono prassi consolidate che derivano da numerosi stereotipi presenti nella famiglia, nell'educazione, nella cultura, nei mezzi di comunicazione, nel mondo del lavoro, nell'organizzazione della società. Tutti ambiti nei quali è possibile agire adottando un approccio nuovo e operando cambiamenti strutturali.

Gli enti locali e regionali, che sono gli ambiti di governo più vicini ai cittadini, rappresentano i livelli d'intervento più idonei per combattere il persistere e il riprodursi delle disparità e per promuovere una società veramente equa. Essi possono, nelle loro sfere di competenza ed in cooperazione con l'insieme degli attori locali, intraprendere azioni concrete a favore della parità.

Inoltre, il principio di sussidiarietà, che si applica a tutti i livelli di governo – europeo, nazionale, regionale e locale - ha un ruolo particolarmente importante per quanto riguarda l'attuazione del diritto alla parità. Gli enti locali e regionali d'Europa, pur esercitando responsabilità di diversa portata, possono e devono avere un ruolo positivo nella promozione della parità con azioni che producano un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini.

I principi dell'autonomia locale e regionale sono strettamente legati al principio di sussidiarietà. La Carta dell'autonomia locale del Consiglio d'Europa del 1985, firmata e ratificata da una grande maggioranza di Stati europei, sottolinea "il diritto e la capacità effettiva per gli enti locali di regolamentare e gestire, nell'ambito della legge, sotto la propria responsabilità e a vantaggio del loro popolo, una parte importante degli affari pubblici".

L'attuazione e la promozione del diritto alla parità deve essere al centro del concetto dell'autonomia locale.

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La democrazia locale e regionale deve permettere che siano effettuate le scelte più appropriate per quanto riguarda gli aspetti più concreti della vita quotidiana quali la casa, la sicurezza, i trasporti pubblici, il mondo del lavoro o la sanità.

Inoltre, il pieno coinvolgimento delle donne nello sviluppo e nell'attuazione di politiche locali e regionali permette di prendere in considerazione la loro esperienza vissuta, il loro modo di fare e la loro creatività.

Per giungere all'instaurarsi di una società fondata sulla parità, è fondamentale che gli enti locali e regionali integrino completamente la dimensione di genere nelle proprie politiche, nella propria organizzazione e nelle relative procedure. Nel mondo di oggi e di domani, una effettiva parità tra donne e uomini rappresenta inoltre la chiave del successo economico e sociale - non soltanto a livello europeo o nazionale ma anche nelle nostre Regioni, nelle nostre Città e nei nostri Comuni.

**********

Il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa e la sua Commissione delle elette locali e

regionali opera, da molti anni, attivamente per la promozione della parità tra donne e uomini a livello locale e regionale. Nel 2005, il CCRE ha creato uno strumento destinato ad essere utilizzato concretamente dalle autorità locali e regionali europee: “la città per l’uguaglianza”. Identificando le buone procedure di un certo numero di Città e di Comuni europei, "La città per l’uguaglianza" propone una metodologia per l'attuazione di politiche di parità a livello locale e regionale. La Carta è la razionalizzazione di tale strumento.

Il ruolo degli enti locali e regionali per la promozione della parità dei sessi è stato affermato nella Dichiarazione mondiale della IULA (Unione Internazionale delle città e dei poteri locali) intitolata "Le donne nel governo locale" e adottata nel 1998. La nuova organizzazione mondiale, Città e Governi Locali Uniti, ha ugualmente fatto della parità uno dei suoi principali obiettivi.

2. I principi

Noi, firmatari della Carta per la parità fra donne e uomini nella vita locale, riconosciamo come base delle nostre azioni i seguenti principi fondamentali: 1. La parità delle donne e degli uomini rappresenta un diritto fondamentale Questo diritto deve essere attuato dagli esecutivi locali e regionali in tutti gli ambiti dove essi esercitano le proprie responsabilità, ciò include l'obbligo di eliminare ogni forma di discriminazione, sia diretta che indiretta. 2. Per assicurare la parità tra donne e uomini, occorre tenere conto delle discriminazioni multiple e degli ostacoli Per affrontare la parità tra donne e uomini devono essere prese in considerazione le discriminazioni multiple e i pregiudizi, oltre a quelli in base al sesso, fondati sulla razza, il colore, le origini etniche e sociali, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o altre convinzioni, le opinioni politiche e ogni altro genere di opinioni, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, l'handicap, l'età, l'orientamento sessuale o lo stato economico e sociale. 3. La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini alle decisioni è una “condicio sine qua non “ della società democratica Il diritto alla parità tra donne e uomini richiede alle autorità locali e regionali di prendere tutte le misure e adottare tutte le strategie appropriate per promuovere una rappresentanza e una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini in tutti gli ambiti delle decisioni.

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4. L'eliminazione degli stereotipi sessuali è indispensabile per l'avvio della parità tra donne e uomini Le autorità locali e regionali devono eliminare gli stereotipi e gli ostacoli sui quali si basano le disparità di status e di condizione delle donne, e che conducono alla valutazione impari dei ruoli delle donne e degli uomini in campo politico, economico, sociale e culturale. 5. Per far progredire la parità tra donne e uomini, è indispensabile integrare la dimensione di genere in tutte le attività degli enti locali e regionali La dimensione di genere deve essere presa in considerazione nell'elaborazione delle politiche, dei metodi e degli strumenti che riguardano la vita quotidiana della popolazione locale - per esempio attraverso tecniche d'integrazione di genere in tutte le politiche (mainstreaming)¹ e l’assunzione del parametro di genere nell'elaborazione e nell'analisi dei bilanci (gender budgeting)². A tal fine, deve essere analizzata e presa in considerazione l'esperienza di vita delle donne in ambito locale, comprese le loro condizioni di esistenza e di lavoro. 6. Piani d'azione e programmi adeguatamente finanziati come strumenti necessari per far progredire la parità fra donne e uomini Gli esecutivi locali e regionali devono elaborare piani d'azione e programmi dotati di risorse, sia finanziarie che umane, necessari alla loro messa in pratica. Questi principi sono le fondamenta sulle quali vertono gli Articoli nella Terza Parte della Carta.

3. La messa in pratica della Carta e dei suoi impegni

Il firmatario si impegna a prendere le seguenti misure specifiche per mettere in pratica le disposizioni della Carta: 1. In un lasso di tempo ragionevole (che non può superare i due anni) a seguire dalla data della firma, il firmatario della Carta si impegna ad elaborare ed adottare il proprio Piano d'azione per la parità e, in seguito, ad attuarlo. 2. Il Piano d'azione per la parità presenterà gli obiettivi e le priorità del firmatario, le misure che intende adottare e le risorse destinate a rendere effettiva la Carta e i rispettivi impegni. Il Piano presenterà anche il calendario proposto per la sua messa in pratica. Se il firmatario dispone già di un Piano d'azione per la parità, dovrà rivederlo per assicurarsi che siano contemplati tutti gli argomenti contenuti nella Carta. 3. Ciascun firmatario farà ampie consultazioni prima di adottare il Piano d'azione per la parità e lo diffonderà ampiamente dopo la sua adozione. Dovrà anche, con regolarità, rendere conto pubblicamente dei progressi realizzati nell'attuazione del Piano. 4. Ciascun firmatario correggerà, se le circostanze lo esigono, il proprio Piano d'azione per la parità, e produrrà un piano supplementare per ogni periodo successivo. 5. Ciascun firmatario s'impegna, per principio, a partecipare al sistema di valutazione che sarà stabilito per seguire i progressi nell'applicazione della Carta, e a favorire gli scambi tra gli esecutivi locali e regionali europei delle rispettive esperienze sui mezzi più efficaci per realizzare progressivamente la parità tra donne e uomini. A tale scopo dovranno essere accessibili i differenti Piani d'azione per la parità e altri documenti pubblici pertinenti. 6. Ciascun firmatario informerà per iscritto il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa dell’adozione della Carta, della data di ratifica e della persona incaricata ad assicurare la collaborazione futura relativa alla Carta.

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RESPONSABILITA' DEMOCRATICA Articolo 1

1. Il firmatario riconosce che il diritto alla parità è un preliminare fondamentale della democrazia, e che la società democratica non può permettersi di ignorare le capacità, le conoscenze, l'esperienza e la creatività delle donne. A tale scopo deve assicurare, sulla base della parità, l'inserimento, la rappresentanza e la partecipazione delle donne di estrazione culturale e di generazioni differenti in ogni ambito delle decisioni politiche e pubbliche. 2. Il firmatario, nella sua qualità di responsabile, democraticamente eletto, del territorio e del benessere della popolazione s'impegna quindi a promuovere e a favorire l'applicazione concreta del diritto sopra citato in tutti gli ambiti della sua attività - proprio in quanto rappresentante democratico della comunità locale, gestore diretto o indiretto di servizi, pianificatore e controllore nonché datore di lavoro -.

IL RUOLO POLITICO Articolo 2 - Rappresentanza politica

1. Il firmatario riconosce parità di diritto per le donne e per gli uomini a votare, a essere candidate/i, ad essere elette/i. 2. Il firmatario riconosce la parità di diritto delle donne e degli uomini a partecipare alla formulazione e all'attuazione delle politiche, ad esercitare mandati pubblici e ad avere cariche a tutti i livelli dell'esecutivo. 3. Il firmatario riconosce il principio della rappresentanza equilibrata di donne e uomini in tutte le istituzioni elette che assumano decisioni pubbliche. 4. Il firmatario s'impegna a prendere tutte le misure appropriate per difendere e sostenere i diritti e i principi di cui sopra, inclusi: Incoraggiare le donne ad iscriversi nelle liste elettorali, a esercitare il loro diritto di

suffragio individuale e a candidarsi a mandati e funzioni elettive Incoraggiare i partiti e i gruppi politici ad adottare e mettere in pratica il principio della

rappresentanza equilibrata delle donne e degli uomini A tal fine, incoraggiare i partiti e i gruppi politici a prendere tutte le misure legali,

compresa l'adozione di quote se ritenute necessarie, per aumentare il numero delle donne candidate e poi elette.

Fissare le regole delle procedure e i codici di condotta affinché le candidate e le elette non siano scoraggiate da forme stereotipate di comportamento e di linguaggio, o da qualsiasi forma di molestia.

Adottare le misure per consentire alle/agli elette/i di conciliare la vita privata, la vita professionale e la vita pubblica, per esempio assicurandosi che orari e metodi di lavoro nonché la custodia dei bambini e delle persone a carico permettano a tutte/i le/gli elette/i una partecipazione attiva alle loro funzioni.

5. Il firmatario s'impegna a promuovere e a mettere in pratica il principio della rappresentanza equilibrata nei propri organismi decisionali o consultivi e nelle nomine da operare in qualsiasi organo esterno. Qualora l'autorità non avesse, fino a quel momento, raggiunto una rappresentanza equilibrata di donne e uomini, s'impegnerà ad attuare il principio di cui sopra in modo che le condizioni non siano meno favorevoli al sesso minoritario che nella situazione vigente. 6. Il firmatario s'impegna inoltre ad assicurarsi che nessun posto pubblico o politico dove si debba nominare o eleggere un rappresentante non sia, per principio o nella pratica, riservato a, o considerato come riservato, in quanto normalmente attribuito ad un sesso a causa di attitudini stereotipate.

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Articolo 3 - Partecipazione alla vita politica e civica 1. Il firmatario riconosce che il diritto dei/delle cittadini/e a partecipare alla conduzione degli affari pubblici è un principio democratico fondamentale e che le donne e gli uomini hanno il diritto di partecipare in modo paritario al governo e alla vita pubblica della propria Regione e del proprio Comune. 2. Per quanto riguarda le diverse forme di partecipazione pubblica ai propri affari, per esempio tramite comitati consultivi, consigli di quartiere, di e-participation o di pianificazione partecipata, il firmatario s'impegna a fare in modo che donne e uomini abbiano la possibilità di parteciparvi, in pratica, in modo paritario. Laddove gli strumenti che permettono questa partecipazione non attuino la parità, egli si incarica di sviluppare e di provare nuovi metodi per raggiungere tale fine. 3. Il firmatario intraprende la promozione della partecipazione attiva alla vita politica e civica di donne e uomini appartenenti a qualsiasi gruppo della comunità, in particolare donne e uomini facenti parte di gruppi minoritari che, altrimenti, ne potrebbero essere esclusi.

Articolo 4 - L'impegno pubblico per la parità 1. Il firmatario dovrà, nella sua qualità di rappresentante democratico del comune o del territorio di appartenenza, impegnarsi pubblicamente e formalmente ad applicare il principio della parità fra donne e uomini nella vita pubblica, inclusi: L'annuncio della firma della Carta da parte del firmatario dopo un ampio dibattito e la

ratifica di quest'ultima da parte dell'istituzione rappresentativa di livello più alto; L'impegno a mettere in pratica gli obblighi contenuti nella Carta e a rendere conto

pubblicamente e regolarmente dei progressi fatti nel corso dell'attuazione del Piano d'azione per la parità;

La promessa che il firmatario e i rappresentanti eletti dell’ente in questione adotteranno e si conformeranno ad una buona condotta in materia di parità dei sessi.

2. Il firmatario utilizzerà il proprio mandato democratico per indurre le altre istituzioni pubbliche e politiche, nonché le organizzazioni private e quelle della società civile, a prendere misure che mettano in pratica il diritto alla parità tra donne e uomini.

Articolo 5 - Lavorare con i partners per promuovere la parità 1. Il firmatario si incarica di collaborare con tutti i partners del settore pubblico e privato nonché con i partner della società civile per promuovere una maggiore parità in tutti gli aspetti della vita sul proprio territorio. A tal fine cercherà in particolare di cooperare con i partner sociali. 2. Il firmatario consulterà le istituzioni e le organizzazioni partner, compresi quelli sociali, per la puntualizzazione e la revisione del Piano per la parità e di altri aspetti importanti relativi alla parità.

Articolo 6 - Neutralizzare gli stereotipi 1. Il firmatario s'impegna a neutralizzare e a prevenire, per quanto possibile, pregiudizi, azioni, utilizzo di espressioni verbali e di immagini basate sull'idea della superiorità o dell'inferiorità dell'uno o dell'altro sesso, e/o il perpetuarsi di ruoli femminili e maschili stereotipati. 2. A tal fine, il firmatario dovrà accertarsi che la comunicazione, sia interna all’ente che verso il pubblico, sia conforme all'impegno assunto, promovendo immagini sessuate positive o esempi ugualmente positivi. 3. Il firmatario aiuterà i collaboratori e le collaboratrici, attraverso la formazione o con altri mezzi, ad identificare e ad eliminare le attitudini e i comportamenti stereotipati, adottando codici di comportamento al riguardo. 4. Il firmatario realizzerà attività e campagne di comunicazione volte a favorire la presa di coscienza sul ruolo controproducente degli stereotipi di genere nei confronti della realizzazione della parità tra donne e uomini.

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Articolo 7 - Amministrazione e consulenza valide 1. Il firmatario riconosce il diritto per le donne e gli uomini di veder trattati i loro interessi con uguaglianza, imparzialità e giustizia e in un lasso di tempo appropriato, inclusi: Il diritto di essere ascoltate/i prima che venga presa qualsiasi decisione che li riguardi e che

possa avere un'incidenza negativa; Il dovere per l'autorità di motivare la propria decisione; Il diritto ad essere informate/i su argomenti che le/li riguardano.

2. Il firmatario riconosce che, nell’ambito delle proprie competenze, la qualità delle politiche e delle decisioni migliorerà se le persone coinvolte possono essere consultate; è fondamentale che donne e uomini abbiano, in pratica, uguale accesso all'informazione e uguale possibilità di reazione. 3. Il firmatario s'impegna quindi a considerare appropriati i seguenti provvedimenti: Accertarsi che le modalità di comunicazione e di informazione tengano conto delle

necessità delle donne e degli uomini, compreso l’accesso personale alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione;

Accertarsi che, nel contesto delle consultazioni, i punti di vista normalmente meno ascoltati vengano presi in considerazione, e che vengano promosse azioni positive legali per assicurare questa partecipazione;

Quando occorre, fare consultazioni separate per le donne. QUADRO GENERALE PER LA PARITA'

Articolo 8 - Impegno generale 1. Per la durata del mandato, il firmatario riconosce, rispetta e promuove i diritti e i principi riguardanti la parità tra donne e uomini e combatte gli ostacoli e la discriminazione legati al genere. 2. Gli impegni definiti nella Carta sono responsabilità del firmatario laddove, nella totalità o in parte, dipendano dal suo potere legale

Articolo 9 – Analisi di genere 1. Il firmatario, nel corso del suo mandato, s'impegna ad effettuare un'analisi di genere, come definito in questo articolo. 2. A tal fine, il firmatario, in accordo con priorità, risorse e decisioni, precedentemente assunti, si impegna a stabilire un programma per l’attuazione delle analisi di genere, includendolo nel piano d'azione per la parità. 3. Le analisi di genere riguarderanno i seguenti provvedimenti: La revisione di politiche, procedure, prassi e modelli vigenti per valutarne eventuali

discriminazioni, e per verificare se si basano su stereotipi sessuali e se rispondono, in modo appropriato, alle necessità specifiche di donne e uomini.

La revisione dell'assegnazione delle risorse finanziarie o altre, per gli scopi sopra descritti. L'identificazione di priorità ed obiettivi che permettano di trattare in maniera adeguata le

questioni sollevate dalle revisioni sopra esposte e volti a migliorare la fornitura dei servizi. La messa in pratica, all'inizio della procedura complessiva, dell’analisi di ogni proposta

significativa relativa a politiche nuove o modificate in base alla carta e delle variazioni nell'assegnazione delle risorse, al fine di identificarne il potenziale impatto sulle donne e sugli uomini, e di assumere le decisioni finali alla luce di tale analisi.

Il riconoscimento delle necessità o degli interessi di coloro che subiscono discriminazioni o difficoltà molteplici.

Articolo 10 - Discriminazioni molteplici o ostacoli 1. Il firmatario riconosce che la discriminazione basata su motivazioni quali: il sesso, la razza,

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l'origine sociale o etnica, i caratteri genetici, la lingua, la religione o le credenze, le opinioni politiche o altre, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, l'handicap, l'età o l'orientamento sessuale, è vietata. 2. Inoltre, il firmatario riconosce che, malgrado il divieto espresso al punto 1 dell’articolo 10, numerose donne e uomini sono sottoposti a discriminazioni molteplici e incontrano ostacoli, che includono svantaggi socio economici con impatto diretto sulla loro capacità di esercitare gli altri diritti definiti e specificati nella Carta. 3. Il firmatario s'impegna, per quanto di sua competenza, ad intraprendere ogni azione appropriata nel combattere gli effetti delle discriminazioni molteplici o degli ostacoli, compreso: Accertarsi che le discriminazioni molteplici e gli ostacoli siano affrontati nel Piano d'azione

per la parità e nelle relative analisi di genere, Accertarsi che le questioni sollevate dalle discriminazioni molteplici e dagli ostacoli siano

prese in considerazione nella messa in pratica di azioni o di misure previste negli altri articoli della Carta.

Prendere misure specifiche per affrontare le necessità particolari delle immigrate e degli immigrati.

IL RUOLO DEL DATORE DI LAVORO Articolo 11

1. Il firmatario, nel suo ruolo di datore di lavoro, riconosce il diritto alla parità fra donne e uomini in tutti gli aspetti dell'occupazione, ivi comprese l'organizzazione e le condizioni del lavoro. 2. Il firmatario riconosce il diritto a conciliare la vita professionale, sociale e privata, nonché il diritto alla dignità e alla sicurezza sul posto di lavoro. 3. Il firmatario s'impegna a prendere qualsiasi provvedimento, comprese azioni positive, nell’ambito dei poteri conferitigli, per concretizzare i diritti sopra citati. I provvedimenti citati al punto 3. comprendono quanto segue: (a) La revisione di politiche e procedure relative all’occupazione in seno alla propria organizzazione, nonché lo sviluppo e l’attuazione del capitolo "occupazione" del corrispondente Piano per la parità al fine di esaminare le disparità in un lasso di tempo appropriato, e che comprenda soprattutto: La parità delle retribuzioni, cioè salario uguale per un lavoro di valore equivalente Disposizioni per la revisione dei salari, dei metodi di pagamento e delle pensioni Provvedimenti volti ad assicurare in maniera equa e trasparente la promozione e le

opportunità di sviluppo della carriera Provvedimenti volti ad assicurare una rappresentanza equilibrata di donne e uomini a tutti

i livelli, soprattutto per correggere ogni disparità nei livelli superiori di inquadramento Provvedimenti volti a sopprimere qualsiasi segregazione professionale basata sul sesso, e

ad incoraggiare il personale a richiedere e occupare posti non tradizionali Misure volte ad assicurare un equo reclutamento Misure volte ad assicurare condizioni di lavoro idonee, senza pericolo per la salute e in

piena sicurezza Procedure di consultazione degli impiegati e dei loro sindacati, assicurando una

partecipazione equilibrata di donne e di uomini in ogni organismo consultivo o di negoziato.

(b) Il divieto alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro, attraverso una dichiarazione pubblica sulla inaccettabilità di un simile comportamento alla quale si devono aggiungere: un appropriato sostegno alle vittime, la messa in opera di politiche trasparenti sul trattamento dei colpevoli, e interventi finalizzati a risvegliare le coscienze su questo tema.

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(c) La ricerca della composizione del personale a tutti i livelli, tenendo conto della diversità sociale, economica e culturale della popolazione locale. (d) L'aiuto a conciliare la vita professionale, sociale e privata con: L'introduzione di politiche che permettano, se del caso, l'ottimizzazione del tempo di

lavoro e provvedimenti per l'aiuto ai familiari dipendenti dai lavoratori; Formazione degli uomini tesa a incoraggiare l’utilizzo del loro diritto all’assenza dal lavoro

per assistere familiari a carico. FORNITURA DI BENI E SERVIZI

Articolo 12 1. Il firmatario riconosce che, nell'esecuzione dei compiti e obblighi riguardanti le forniture di beni e servizi, compresi i contratti d'acquisto di prodotti, l'utilizzo di servizi e la realizzazione di lavori, è sua responsabilità promuovere la parità delle donne e degli uomini. 2. Il firmatario riconosce che tale responsabilità assume un significato particolare quando viene proposto di concedere ad altra entità giuridica la fornitura di un importante servizio pubblico, di cui il firmatario è responsabile per legge. In questi casi, il firmatario dovrà accertarsi che il soggetto che ottiene il contratto (qualunque sia il suo statuto giuridico) assicuri la promozione della parità tra donne e uomini, esattamente come l'avrebbe assicurata il firmatario se avesse fornito il servizio richiesto. 3. Inoltre, il firmatario s'incarica di mettere in pratica, ogni volta che lo ritenga necessario, i seguenti provvedimenti: (a) Prendere in considerazione – per ogni contratto significativo che intende sottoscrivere - le conseguenze di genere e le opportunità offerte dal contratto per la promozione della parità in maniera legale (b) Accertarsi che le clausole del contratto tengano conto degli obiettivi di parità dei sessi (c) Accertarsi che gli altri termini e condizioni del contratto in questione tengano conto e rispecchino gli obiettivi di cui al punto (b) (d) Utilizzare il potere conferito dalla legislazione europea sugli appalti pubblici per precisare le condizioni di prestazione che abbiano ricadute sulle valutazioni sociali (e) Sensibilizzare il personale o i consiglieri, responsabili delle gare degli appalti pubblici e dei contratti di locazione, alla consapevolezza, nelle loro funzioni, del rispetto dell’ uguaglianza di genere, anche attraverso corsi di formazione allo scopo (f) Accertarsi che i termini di un contratto principale diano la sicurezza che i subappaltatori rispettino gli obblighi volti a promuovere la parità dei sessi

IL RUOLO DI PRESTATORE DI SERVIZI Articolo 13 - Educazione e formazione continua

1. Il firmatario riconosce il diritto all'educazione per ciascuno oltre al diritto di accedere alla formazione professionale e continua. Il firmatario riconosce che il diritto all'educazione riveste una funzione vitale in tutte le tappe dell'esistenza, affinché vengano assicurate reali pari opportunità, si formino attitudini essenziali per la vita e per l’occupazione e vengano così aperte nuove possibilità allo sviluppo professionale. 2. Il firmatario si incarica, negli ambiti di propria competenza, di assicurare o promuovere pari accesso all'educazione, alla formazione professionale e continua per le donne e gli uomini, le ragazze e i ragazzi. 3. Il firmatario riconosce la necessità di eliminare ogni stereotipo dei ruoli delle donne e degli uomini in ogni forma di educazione. A tal fine si incarica di prendere o promuovere i seguenti provvedimenti: La revisione dei materiali educativi, dei programmi scolastici e di altri programmi educativi

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e dei metodi d'insegnamento per garantire che vengano contrastate attitudini e pratiche stereotipate

La messa in pratica di azioni specifiche per incoraggiare le scelte di carriera non convenzionali

L'inclusione, nei corsi di educazione civica e di educazione alla cittadinanza, di nozioni e informazioni che sottolineino l'importanza della pari partecipazione delle donne e degli uomini nel processo democratico

4. Il firmatario riconosce che le modalità in cui le scuole e altri istituti educativi sono diretti rappresentano un modello importante per i bambini e i giovani. Il firmatario s'impegna quindi a promuovere una rappresentanza equilibrata di donne e uomini a tutti i livelli degli istituti scolastici, a cominciare dalle direzioni.

Articolo 14 - La salute 1. Il firmatario riconosce il diritto per ognuna/o di beneficiare di un buono stato di salute fisica e mentale e afferma che l'accesso delle donne e degli uomini a cure mediche e a trattamenti di qualità nonché alla prevenzione è fondamentale per la realizzazione di questo diritto. 2. Il firmatario riconosce che in base alla parità fra donne e uomini e affinché ambedue i generi godano di buona salute, i servizi medici e sanitari devono tenere conto delle diverse necessità. Riconosce inoltre che tali necessità non provengono soltanto dalle differenze biologiche ma anche da condizioni di vita e di lavoro differenti nonché da attitudini e presupposti stereotipati. 3. Il firmatario s'impegna a prendere, laddove di sua competenza, ogni azione appropriata nel promuovere ed assicurare ai suoi amministrati/e il più alto livello di sanità. A tal fine, si impegna a concludere positivamente o a promuovere le seguenti misure: Includere l'ottica di genere nella pianificazione nella destinazione delle risorse e nella

fornitura di servizi medici e sanitari Garantire che le attività volte a promuovere la sanità, comprese quelle tendenti ad

incoraggiare una sana alimentazione e l'importante esercizio fisico, tengano conto delle attitudini e delle necessità diverse delle donne e degli uomini.

Garantire che il personale specializzato, ivi compreso il personale che lavora per la promozione della salute, conosca le modalità con le quali il genere influisce sulle cure mediche e sanitarie, e tenga conto dell'esperienza diversa di donne e uomini nelle rispettive cure

Garantire che donne e uomini abbiano accesso ad un'informazione adeguata sui problemi della sanità.

Articolo 15 - Assistenza e servizi sociali 1. Il firmatario riconosce che ognuno/a ha diritto a disporre dei servizi sociali necessari e di beneficiare dell'assistenza di un particolare servizio, in caso di bisogno. 2. Il firmatario riconosce che le donne e gli uomini hanno necessità diverse provenienti da condizioni economiche e sociali differenti e da altri fattori. Di conseguenza, per assicurare alle donne e agli uomini un uguale accesso all'assistenza sociale e ai servizi sociali, l’organizzazione firmataria prenderà tutte le misure necessarie per: Includere l’approccio di genere nella pianificazione il finanziamento e la fornitura

dell'assistenza sociale e dei servizi sociali Garantire che il personale coinvolto nell’erogazione dell’ assistenza sociale e dei servizi

sociali riconosca le modalità con cui il genere influisce su questi servizi e tenga conto dell'esperienza diversa che le donne e gli uomini hanno di questi servizi.

Articolo 16 – Assistenza all’infanzia 1. Il firmatario riconosce il ruolo essenziale della buona qualità dei sistemi di assistenza all’infanzia

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- finanziariamente abbordabili, accessibili a tutti i genitori e alle altre persone che si occupano di bambini qualunque sia la loro situazione finanziaria - nella promozione di una reale parità tra donne e uomini, e nella loro esigenza di conciliare la vita: professionale, pubblica e privata. Il firmatario riconosce inoltre il contributo che tale assistenza all’infanzia apporta alla vita economica e sociale, e al tessuto della comunità locale e all'intera società 2. Il firmatario s'impegna ad assegnare priorità alla realizzazione e alla promozione di tali sistemi di assistenza, gestiti direttamente o indirettamente (pubblico/privato). S'impegna inoltre ad incoraggiare tali sistemi attraverso altri fornitori, compreso l'aiuto che possono dare i datori di lavoro locali. 3. Il firmatario riconosce inoltre che l'educazione dei bambini richiede la divisione delle responsabilità fra donne, uomini e l'insieme della società, e s'incarica di combattere gli stereotipi di genere secondo i quali la cura dei bambini è considerata principalmente compito o responsabilità delle donne.

Articolo 17 - Cura dei familiari a carico 1. Il firmatario riconosce che le donne e gli uomini hanno la responsabilità di occuparsi dei familiari a carico, oltre che dei bambini, e che tale responsabilità può ostacolare la loro possibilità ad avere un ruolo nella società. 2. Il firmatario riconosce inoltre che tale responsabilità è affidata in maniera sproporzionata alle donne e rappresenta un ostacolo alla parità tra donne e uomini. 3. Il firmatario s'impegna a eliminare questa disparità come segue: Inserendo nelle sue priorità la fornitura e la promozione di sistemi di assistenza gestiti

direttamente o indirettamente, che siano di alta qualità e finanziariamente accessibili. Fornendo il sostegno e promuovendo opportunità per coloro (donne e uomini) che

soffrono di isolamento sociale a causa dell’assistenza a un familiare ammalato Promovendo una campagna contro gli stereotipi secondo i quali si presume che

l’assistenza dei familiari sia quasi esclusivamente responsabilità delle donne Articolo 18 - Inclusione sociale

1. Il firmatario riconosce che ognuna/o ha il diritto di essere salvaguardato contro la povertà e l'esclusione sociale e che, inoltre, le donne sono generalmente più soggette a subire l’esclusione sociale, poiché accedono in misura minore alle risorse, ai beni, ai servizi e alle opportunità rispetto agli uomini. 2. Il firmatario s'impegna quindi, all'interno dei servizi e delle proprie responsabilità e lavorando con i partners sociali, ad assumere, in un quadro globalmente coordinato, provvedimenti per: Promuovere, per le donne e gli uomini che sono o che rischiano l'esclusione sociale o la

povertà, l'accesso effettivo all'occupazione, alla casa, alla formazione, all'educazione, alla cultura, all'informazione, alle tecnologie della comunicazione e all'assistenza sociale e medica;

Riconoscere le necessità personali e la situazione delle donne escluse socialmente; Promuovere l'integrazione delle donne e degli uomini, prendendo in considerazione le loro

necessità specifiche Articolo 19 - Alloggio

1. Il firmatario riconosce il diritto alla casa e afferma che l'accesso ad un alloggio di qualità è una delle necessità umane fondamentali e vitale per il benessere dell'individuo e della sua famiglia. 2. Il firmatario riconosce inoltre che le donne e gli uomini hanno spesso necessità specifiche e distinte riguardo alla casa, di cui bisogna tenere conto anche perché: (a) Le donne, mediamente, dispongono di reddito e di risorse finanziarie minori rispetto agli

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uomini ed hanno quindi necessità di alloggi confacenti ai loro mezzi; (b) Le famiglie monoparentali, nella maggior parte dei casi, hanno come capofamiglia una donna e hanno necessità di accedere agli alloggi popolari; (c) Gli uomini in stato di bisogno sono spesso maggioranza fra i senza fissa dimora. 3. Il firmatario s'impegna quindi a: (a) fornire o promuovere per tutti il diritto a un alloggio di livello e dimensioni adeguate in un ambiente decente, dove siano accessibili i servizi indispensabili. (b) prendere misure tendenti a evitare i senza fissa dimora, in particolare fornendo loro assistenza basandosi su criteri di necessità, di vulnerabilità e di non discriminazione; (c) intervenire, in base al suo potere, sul prezzo degli alloggi rendendoli accessibili a coloro i quali non dispongono di risorse sufficienti. 4. Il firmatario s'incarica ugualmente di assicurare o di promuovere la parità di diritto delle donne e degli uomini a diventare locatari, proprietari, o detentori di un titolo di proprietà di qualunque forma, del loro alloggio. A tal fine s'impegna ad utilizzare il suo potere o la sua influenza per assicurare alle donne la stessa possibilità ad accedere al prestito e ad altre forme di assistenza finanziaria e di credito per acquistare un alloggio.

Articolo 20 - Cultura, sport e tempo libero 1. Il firmatario riconosce il diritto per tutte/i di prendere parte alla vita culturale e di usufruire della vita artistica. 2. Il firmatario riconosce inoltre il ruolo dello sport nell'arricchimento della vita della comunità e nella garanzia del diritto alla salute, così come definito nell'articolo 14. Riconosce che le donne e gli uomini hanno diritto al pari accesso alle attività e agli impianti culturali, sportivi e del tempo libero. 3. Riconosce che le donne e gli uomini hanno esperienza ed interessi diversi in materia di cultura, sport e tempo libero e che possono verificarsi azioni stereotipate di genere. S'impegna quindi ad attuare o a promuovere, come è giusto, misure che permettano di: Assicurare che le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze possano beneficiare e accedere

equamente agli impianti e alle attività sportive, culturali e del tempo libero Incoraggiare le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze a partecipare in maniera equa a

tutti gli sport e le attività culturali, compresi quelli considerati tradizionalmente "femminili" o "maschili"

Incoraggiare le associazioni artistiche, culturali e sportive a promuovere attività culturali e sportive che mettano in discussione una visione stereotipata delle donne e degli uomini

Incoraggiare le biblioteche pubbliche a contestare gli stereotipi di genere attraverso la scelta dei libri e di altri documenti e con le loro attività promozionali.

Articolo 21 - Sicurezza e protezione 1. Il firmatario riconosce il diritto di ogni donna e ogni uomo alla propria incolumità e alla libertà di movimento e che tali diritti non possono essere esercitati liberamente o equamente, sia nell'ambito pubblico che in quello privato, se le donne e gli uomini sono vittime dell'insicurezza generale o se pensano di essere minacciati a causa di quest'ultima. 2. Il firmatario riconosce inoltre che le donne e gli uomini, in parte a causa degli obblighi e dei modelli di vita diversi, devono spesso fronteggiare problemi diversi inerenti la sicurezza e l’incolumità e tali differenze devono essere trattate di conseguenza. 3. Il firmatario s'impegna quindi a: (a) analizzare, tenendo in considerazione il genere, le statistiche che si riferiscono al numero e ai tipi di incidenti (compresi i crimini gravi commessi contro la persona) che colpiscono l’incolumità e la sicurezza delle donne e degli uomini e, all'occorrenza, a controllare il livello e la natura della

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paura della criminalità o di altre forme di mancanza di sicurezza; (b) sviluppare ed attuare strategie, politiche ed azioni, compresi miglioramenti specifici allo stato o alla configurazione dell'ambiente (ad esempio i vari sistemi di collegamento dei trasporti, i parcheggi, l'illuminazione pubblica); assicurare la sorveglianza da parte della polizia o altri servizi di sicurezza; aumentare concretamente la sicurezza e la garanzia delle donne e degli uomini e cercare di ridurre la loro percezione di insicurezza.

Articolo 22 - Abusi sessuali 1. Il firmatario riconosce che gli abusi sessuali, che colpiscono le donne in maniera sproporzionata, rappresentano la violazione di un diritto umano fondamentale, e sono un'offesa alla dignità e all'integrità fisica e morale degli esseri umani. 2. Il firmatario riconosce che l'abuso sessuale nasce dall'idea, nell'aggressore, della superiorità di un sesso sull'altro nel contesto di una relazione di abuso di potere. 3. Il firmatario s'impegna quindi ad attuare e rafforzare politiche ed azioni contro l'abuso sessuale, compreso: Fornire o aiutare le strutture di assistenza e di soccorso alle vittime Fornire l'informazione sui soccorsi disponibili nella regione in ogni lingua principalmente

usata localmente Assicurarsi che adeguate equipe professionali siano state formate per identificare e

soccorrere le vittime Promuovere campagne di sensibilizzazione e programmi di educazione destinati alle

vittime o a soggetti a rischio nonché agli aggressori. Articolo 23 - Tratta degli esseri umani

1. Il firmatario riconosce che il crimine della tratta di esseri umani, che colpisce le donne e le ragazze in maniera esagerata, rappresenta una violazione del diritto umano fondamentale ed è un'offesa alla dignità e all'integrità fisica e morale degli esseri umani. 2. Il firmatario s'impegna ad attuare e rafforzare le politiche e le azioni destinate a prevenire la tratta di essere umani come segue: Attraverso l'informazione e campagne di sensibilizzazione Attraverso programmi di formazione per le equipe professionali incaricate d'identificare e

di soccorrere le vittime Attraverso misure per eliminarne la richiesta Attraverso misure appropriate per assistere le vittime, compreso l'accesso al trattamento

medico, ad un alloggio adeguato e sicuro e a degli interpreti. PIANIFICAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

Articolo 24 - Sviluppo sostenibile 1. Il firmatario riconosce che per quanto riguarda la pianificazione e lo sviluppo di strategie per la conservazione del territorio, debbono essere pienamente rispettati i principi dello sviluppo sostenibile. Tali principi devono comprendere un'integrazione equilibrata della dimensione economica, sociale, ambientale e culturale ed includere ugualmente la necessità di promuovere e realizzare la parità tra donne e uomini. 2. Il firmatario s'impegna quindi a tener conto del principio di parità in quanto dimensione fondamentale dell'insieme della pianificazione, e/o delle strategie per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile del territorio.

Articolo 25 - Pianificazione urbana e locale 1. Il firmatario riconosce l'importanza dello sviluppo dello spazio, dei trasporti, dell’economia nonché l’importanza delle politiche e dei piani di utilizzo del suolo per creare le condizioni nelle quali il diritto alla parità delle donne e degli uomini nella vita locale sia più facilmente attuabile.

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2. Il firmatario s'impegna ad assicurare che nella concezione, l'elaborazione, l'adozione e l'attuazione di queste politiche e di questi piani siano presi in considerazione: La necessità di promuovere la parità reale in tutti gli aspetti della vita locale Le necessità specifiche delle donne e degli uomini in relazione all'occupazione, all'accesso

ai servizi, alla vita culturale, all'educazione e all'esercizio delle responsabilità familiari e fondate su dati specifici locali o generali, comprese le analisi di genere realizzate dall'organizzazione firmataria,

La realizzazione di strutture di qualità che tengano conto delle necessità delle donne e degli uomini.

Articolo 26 - Mobilità e Trasporti 1. Il firmatario riconosce che la mobilità e l'accesso ai mezzi di trasporto sono condizioni indispensabili affinché le donne e gli uomini possano esercitare gran parte dei loro diritti, lavori, attività, compreso l'accesso all'occupazione, all'educazione, alla cultura e ai servizi essenziali. Riconosce ugualmente che lo sviluppo sostenibile e il successo di un Comune o di una Regione dipendono in larga misura dallo sviluppo delle infrastrutture e dal servizio pubblico dei trasporti efficaci e di buona qualità. 2. Il firmatario riconosce inoltre che le donne e gli uomini hanno spesso necessità e abitudini diverse per quanto riguarda gli spostamenti ed i trasporti, necessità e abitudini fondati su fattori quali il reddito, le responsabilità dei figli e dei familiari a carico e gli orari di lavoro. Di conseguenza, le donne utilizzano maggiormente i trasporti pubblici rispetto agli uomini. 3. Il firmatario s'impegna quindi: (a) A tener conto delle necessità di spostamento e delle modalità di utilizzo dei trasporti delle donne e degli uomini, compresi quelli dei comuni urbani e rurali; (b) A fare in modo che i servizi di trasporto offerti ai cittadini sul territorio siano idonei alle necessità specifiche e alle necessità comuni delle donne e degli uomini e alla realizzazione di una vera parità tra donne e uomini nella vita locale. 4. Il firmatario s'impegna inoltre a migliorare progressivamente i trasporti pubblici sul territorio, comprese le connessioni intermodali, per trattare le esigenze specifiche e comuni di donne e uomini in materia di trasporti che devono essere regolari, finanziariamente accessibili e sicuri e contribuire così allo sviluppo sostenibile.

Articolo 27 - Sviluppo economico 1. Il firmatario riconosce che la realizzazione dello sviluppo economico equilibrato e sostenibile è componente vitale del successo di un Comune o di una Regione e che le attività e i servizi in quest'ambito possono incoraggiare in modo significativo l'avanzamento della parità delle donne e degli uomini. 2. Il firmatario riconosce la necessità di aumentare il livello e la qualità dell'occupazione delle donne e riconosce inoltre che il rischio di povertà legato alla disoccupazione di lunga durata e al lavoro non remunerato è particolarmente elevato per le donne. 3. Il firmatario si impegna, in base alle proprie attività e servizi nell'ambito dello sviluppo economico, a considerare le necessità e gli interessi delle donne e degli uomini nonché le opportunità che permettano di far crescere la parità e di attuare a tal fine gli interventi necessari. Le azioni possono comprendere: L'aiuto e l'incoraggiamento alle donne imprenditrici; L’assicurazione che il sostegno alle imprese, finanziario o di altra natura, promuova la

parità tra i sessi; L'incoraggiamento delle donne in formazione ad acquisire le competenze e ottenere le

qualifiche che conducano ad occupazioni generalmente considerate "maschili", offrendo

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loro posti equivalenti e vice versa. Articolo 28 - L'ambiente

1. Il firmatario riconosce la propria responsabilità nella realizzazione di un alto livello di protezione e di miglioramento dell'ambiente sul suo territorio, comprese le politiche locali riguardanti i rifiuti, l'inquinamento acustico, la qualità dell'aria, la biodiversità e l'impatto del cambiamento climatico. Riconosce il pari diritto alle donne e agli uomini di beneficiare dei servizi e delle politiche in materia di ambiente. 2. Il firmatario riconosce che in numerosi ambiti i modelli di vita delle donne e degli uomini sono diversi, che le donne e gli uomini tendono a distinguersi nell'uso che fanno dei servizi locali o degli spazi attrezzati, o ancora che sono confrontate/i a problemi ambientali diversi. 3. Di conseguenza, il firmatario s'impegna, per quanto riguarda lo sviluppo delle politiche e dei servizi ambientali, a tenere in pari considerazione le necessità specifiche legate ai rispettivi modelli di vita delle donne e degli uomini e al principio di solidarietà fra le generazioni.

IL RUOLO DI CONTROLLO Articolo 29 - Gli enti locali in qualità di controllori

1. In esecuzione agli impegni e alle competenze relative ai controllori delle attività inerenti il suo territorio, il firmatario riconosce l'importanza che il ruolo di una regolamentazione effettiva e della protezione dei consumatori, riveste nel mantenimento della sicurezza e del benessere della popolazione locale e che le donne e gli uomini possono essere investiti in modo differente dalle attività di controllo. 2. Nell'esecuzione dei compiti di controllo, il firmatario s'impegna a considerare le esigenze, gli interessi e le condizioni di esistenza specifiche delle donne e degli uomini.

GEMELLAGGI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Articolo 30

1. Il firmatario riconosce il valore dei gemellaggi e della cooperazione europea ed internazionale degli enti locali e regionali per l'avvicinamento dei cittadini e per promuovere scambi di conoscenze e di comprensione reciproca al di là delle frontiere nazionali. 2. Il firmatario s'impegna, nelle attività di gemellaggio e di cooperazione europea ed internazionale, a: coinvolgere in queste attività, in maniera equa, donne e uomini provenienti da ambienti

diversi utilizzare le relazioni di gemellaggio e i partenariati europei ed internazionali come

piattaforma di scambio di esperienze e di conoscenze sulle tematiche di parità delle donne e degli uomini.

integrare la dimensione della parità tra i sessi nelle azioni di cooperazione decentrata.

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IL PERCORSO PER LA REDAZIONE DEL PIANO D’AZIONE PER LA PARITÀ

1. Introduzione

Le indicazioni per la messa in pratica della Carta prevedono che il Piano d’Azione per la Parità venga redatto in maniera partecipata con il partenariato di tutte le forze politiche, sociali, associative e imprenditoriali presenti sul territorio comunale affinché gli articoli della Carta possano essere tradotti in azioni e progetti.

L’adozione del Piano d’Azione per la Parità produce effetti diversi a seconda del tipo di implementazione che il partenariato territoriale che lo promuove riesce a dare alle previsioni della Carta. Sebbene l’Amministrazione comunale e la Commissione Pari Opportunità avessero a cuore numerosi obiettivi da realizzare nell’ambito del progetto, le risorse a disposizione per la sua realizzazione attraverso i tavoli partecipati hanno imposto una scelta rispetto ad alcuni obiettivi circoscritti su cui far intervenire gli stakeholders territoriali. In particolare, la scelta ha ruotato intorno alle tematiche relative agli stereotipi di genere e ai comportamenti discriminatori nei confronti delle donne.

I numerosi incontri tra Commissione e componente politica hanno assunto quindi la variabile di genere alla base della redazione del Piano, in considerazione del fatto che donne e uomini vivono situazioni di vita differenti, con bisogni, risorse, opportunità e ruoli diversi di cui è necessario tenere conto per garantire l’equità sociale, e rafforzare la coesione sociale e la qualità della vita della propria comunità.

Sulla base delle risorse disponibili è stato quindi necessario focalizzare l’attenzione su pochi obiettivi, ma qualificanti. Si è deciso di dedicare i tavoli partecipati a un gruppo di soggetti ben definiti sui quali sarebbe stato possibile fare leva anche per interventi futuri. Nella redazione del Piano sono stati coinvolti:

• la Prima Commissione Affari Generali, affinché anche il Consiglio Comunale potesse partecipare all’implementazione del Piano d’Azione per la Parità, sulla base del dettato degli artt. 1-7 (Responsabilità democratica) e 8-10 (Quadro generale per la parità) che implicano il coinvolgimento del Consiglio per esplicitare l’impegno pubblico per la parità dell’Ente;

• la Direzione scolastica e le insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Pasian di Prato, intervento particolarmente voluto dalla Commissione per le Pari Opportunità che è anche titolare della Commissione Infanzia, in considerazione del fatto che il ruolo della scuola risulta essere fondamentale nell’abbattimento degli stereotipi di genere, e in adempimento a quanto previsto dall’art. 13 della Carta relativamente alla “necessità di eliminare ogni stereotipo dei ruoli delle donne e degli uomini in ogni forma di educazione”;

• i Medici dello studio associato di medicina generale del Comune, sulla base delle previsioni dell’art. 14 della Carta relativo alla salute, che sancisce che “il firmatario s'impegna a prendere, laddove di sua competenza, ogni azione appropriata nel promuovere ed assicurare ai suoi amministrati/e il più alto livello di sanità”; in questo modo il Comune ha voluto richiedere il supporto dei medici della comunità per potersi impegnare nelle pari opportunità tra donne e uomini anche nell’ambito della prevenzione e promozione della salute.

Nelle attività di redazione del Piano d’Azione della Parità sono stati anche coinvolti i Funzionari responsabili dei servizi comunali che, previo accordo con la Segretaria Comunale, responsabile per

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il personale, hanno partecipato a un corso di formazione specifico sull’identità di genere dell’Ente. Il modulo formativo ha riguardato i seguenti argomenti:

La Carta Europea per l’Uguaglianza e la Parità e il Piano d’Azione per la Parità; Il mainstraming di genere, i suoi presupposti normativi e le sue implicazioni; L’uso di un linguaggio non discriminatorio nella pubblica amministrazione e nella

redazione degli atti amministrativi; La redazione del Bilancio di Genere con il metodo dell’accountability; Il Comitato Unico di Garanzia e il Piano Triennale di Azioni Positive.

A seguito dell’attività formativa, preso atto di dover adempiere al dettato normativo in tema di “Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” il personale dell’Ente si è attivato per la costituzione di un proprio CUG, con la supervisione della Consigliera di Parità provinciale. Con Delibera di Giunta n.217 del 23 dicembre 2013, inoltre, è stato approvato il Piano Triennale di Azioni Positive per le Pari Opportunità 2013-2016 con i seguenti obiettivi:

• Garantire il rispetto delle pari opportunità nelle procedure di reclutamento del personale; non ci sono posti in dotazione organica che siano prerogativa di soli uomini o di sole donne;

• Promuovere al pari, opportunità di formazione, di aggiornamento e di qualificazione professionale, considerando anche la posizione delle donne lavoratrici stesse in seno alla famiglia;

• Facilitare l’utilizzo di forme di flessibilità orarie finalizzate al superamento di specifiche situazioni di disagio;

• Promuovere la comunicazione delle informazioni sui temi delle pari opportunità. L’esperienza maturata dai dipendenti dell’Ente dimostra come la realizzazione del Piano

d’Azione per la Parità abbia, già in itinere, stimolato i gruppi interessati a riflettere sulle questioni legate al genere (dalla parità, alla condivisione delle responsabilità familiari e domestiche, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alla tutela dei diritti delle donne e degli uomini che lavorano, all’abbattimento degli stereotipi, alla partecipazione paritaria di entrambi i generi alla vita pubblica, ecc.) innestando il motore del cambiamento culturale e facendo circolare le informazioni. DaI punto di vista del marketing istituzionale, i tavoli e l’intervento formativo hanno inoltre favorito la promozione dell’immagine del Comune di Pasian di Prato attraverso l’adozione di atti formali tesi alla la parità di genere.

Un’ultima annotazione è dovuta in merito all’allocazione delle risorse per realizzare le azioni previste dall’implementazione del Piano. Di fatto, la sostenibilità nel tempo del Piano d’Azione per la Parità è subordinata alla disponibilità delle risorse pubbliche disponibili: se è vero, infatti che l’Amministrazione comunale si impegna ad utilizzare il Piano d’Azione per la Parità come una road map per l’integrazione delle pari opportunità ad ogni livello della vita amministrativa, economica e sociale del Comune, è anche vero che molte azioni concrete sottese alle proposte esplicitate nei tavoli partecipati (soprattutto in un’ottica di servizi alla comunità) saranno realizzabili solo in presenza di risorse finanziarie adeguate. In questa sede le risorse non sono state indicate, dal momento che il Piano è stato stilato solo in seguito all’approvazione del bilancio preventivo 2014. Peraltro, in pochi mesi la cittadinanza di Pasian di Prato sarà chiamata ad eleggere una nuova Amministrazione Comunale, che avrà dunque l’opportunità di tesaurizzare l’esperienza di parità maturata negli ultimi cinque anni e rendere efficace il Piano sulla base del nuovo indirizzo politico.

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2. Metodologia utilizzata per la redazione del Piano d’Azione per la Parità

Come anticipato, il Piano d’Azione per la Parità è stato realizzato riunendo gli stakeholders territoriali che si relazionano con l’Ente per area tematica. I tavoli partecipati sono stati gestiti da una facilitatrice che ha guidato i partecipanti alla riflessione, analisi e discussione delle tematiche affrontate dagli articoli della Carta che sono poi stati tradotti in proposte per il livello politico-amministrativo locale che deve quindi trasformarle in azioni da realizzare.

Scopo generale dei tavoli è stato: • Favorire la comprensione delle tematiche relative alla parità di genere tra i partecipanti; • Valutare le possibilità di sviluppo e promozione delle tematiche legate al genere tra gli

stakeholders; • Veicolare informazioni e stimolare la discussione intorno a meccanismi, pratiche e

abitudini che favoriscono il raggiungimento della parità; • Valutare quali sono le risorse (non solo economiche) che possono essere investite sul

territorio in un’ottica di genere; • Valutare la sensibilità di genere delle azioni messe in campo a livello comunale per il

benessere della cittadinanza; • Definire una agenda di proposte e strategie che possono essere implementate con

l’adozione del Piano d’Azione per la Parità e l’implementazione di azioni relativamente a specifici articoli della Carta.

Per la gestione dei tavoli si è fatto ricorso all’utilizzo della metodologia del Participatory Gender Audit messo a punto dall’ILO (International Labour Office) per la conduzione di tavoli partecipati in un’ottica di mainstreaming di genere. Il PGA è una forma di audit sociale che usa un approccio partecipativo per promuovere l’apprendimento sulle questioni di genere e una autovalutazione dei partecipanti in merito alle tematiche proposte negli incontri. Lo scopo è di motivare e incentivare l’interesse delle persone e dei gruppi sul tema della promozione della parità di genere a livello locale su determinate tematiche ritenute di particolare rilevanza per la Commissione PP.O. e per l’Amministrazione comunale.

L’approccio proposto dal PGA incoraggia l’interazione e il dialogo tra i partecipanti sulla base di specifici esercizi di discussione che si sviluppano su 4 pilastri:

• Approccio allo sviluppo delle questioni di genere: si analizza la condizione delle donne nella comunità locale per sviluppare proposte che favoriscano l’uguaglianza di genere;

• Autovalutazione qualitativa: non esiste una verità oggettiva, ma esistono percezioni soggettive dei fatti; per questo è possibile aiutare i partecipanti a comprendere la realtà attraverso dati ed esperienze da cui far partire le proposte di cambiamento;

• Ciclo dell’apprendimento degli adulti: attraverso la riflessione e lo scambio di informazioni, i partecipanti possono tradurre le loro esperienze in una proposta collettiva per sperimentare il cambiamento;

• Approccio dell’apprendimento organizzativo: valutazione delle problematiche, confronto sugli obiettivi individuati, proposte di implementazione.

A livello organizzativo, l’auditing non si sostanzia nella mera conduzione dei tavoli, ma si sviluppa in 3 momenti fondamentali ed impegnativi relativamente agli asset di tempo e risorse di chi li organizza e li gestisce. I 3 momenti sono rappresentati da :

• Prima dell’audit: elaborazione delle proposte di lavoro con la committenza, decisione su quali gruppi target coinvolgere sulla base degli obiettivi minimi, raccordo con gli uffici preposti al progetto, convocazione dei tavoli, lavoro preparatorio per la conduzione.

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• Durante l’audit: presentazione e discussione degli obiettivi, conduzione del workshop attraverso esercizi mirati, conclusione e definizione delle proposte dei partecipanti al tavolo.

• Dopo l’audit: analisi dei documenti prodotti dai partecipanti attraverso gli esercizi, report dell’audit e inserimento delle proposte nel Piano d’Azione per la Parità.

Di seguito vengono presentati gli esiti dei tavoli partecipati.

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Ordine del giorno: 1. Dal bilancio di

genere al Piano

d’Azione per la Parità

2. Illustrazione del

progetto per la

redazione del Piano

3. Proposta della

Commissione PP.O. al

Consiglio comunale

per l’adeguamento

dello statuto

4. Raccolta delle

proposte d’azione

della Prima

Commissione

5. Pubblicizzazione

del Piano Triennale

per la Trasparenza e

l’Integrità

Gender Audit Report Prima Commissione consiliare

“Affari generali”

Tema dell’Audit:

La responsabilità democratica

RIEPILOGO

La riunione della Prima Commissione Consiliare è dovuta passare per una duplice convocazione, dal momento che nella prima non è stato raggiunto il numero legale di presenze necessarie per poter validare il lavoro della Commissione. Ai partecipanti è stato riproposto il camminino per la parità intrapreso dal Comune di Pasian di Prato, somministrando inizialmente uno stimolo visivo per poi proseguire con l’illustrazione dei temi contenuti nella Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale.

Alla luce delle tematiche proposte e della necessità di tradurre gli articoli della carta in azioni per il Piano d’Azione per la Parità, la Commissione Pari Opportunità ha avanzato attraverso la sua Presidente le richieste di modifica degli artt. 2 e 8 dello Statuto Comunale.

I partecipanti hanno espresso il loro orientamento in merito al percorso intrapreso e alle azioni da predisporre per l’implementazione della Carta, e il Presidente della Prima Commissione si è impegnato a portare in Consiglio Comunale le richieste di modifica dello Statuto.

Si ringraziano il Presidente della Prima Commissione Consiliare, Lucio Leita, e il presidente vicario, Ass. Lucio Riva, per la collaborazione mostrata nel convocare tempestivamente le sedute della Commissione.

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Introduzione

L’audit ha inteso informare nel dettaglio i membri della Prima Commissione sul percorso per la parità avviato dalla Commissione Pari Opportunità nell’ambito del progetto denominato Piano d’Azione della Parità. L’illustrazione delle attività pregresse e del nuovo cammino intrapreso sono state propedeutiche alla richiesta di modifica dello statuto (che di seguito si allega), nonché alla richiesta di suggerimenti in merito alle azioni che dovrebbero essere inserite nel Piano per l’implementazione della carta.

All’audit hanno preso parte le Commissarie della Commissione PP.O., i consiglieri di maggioranza e opposizione appartenenti alla Prima Commissione, il Responsabile dell’Ufficio Segreteria e Commercio del Comune, la consulente incaricata per la redazione del Piano d’Azione per la Parità.

A conclusione dell’Audit, come previsto dal Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità del Comune di Pasian di Prato, il Responsabile dell’Ufficio Segreteria e Commercio ha presentato alla Prima Commissione le iniziative per la trasparenza adottate attraverso il suddetto Piano Triennale approvato con delibera G.C. n. 251 del 17.12.2012.

Metodologia utilizzata

Seguendo l’approccio del Participatory Gender Audit, all’Assemblea è stato proposta una rilettura del percorso sull’uguaglianza di genere intrapreso dal Comune di Pasian di Prato somministrando la visione di un video di 15 minuti (SALAR starter kit for sustainable gender equality), cui è seguita la disamina degli articoli della carta. Gli articoli sono stati considerati per area tematica (responsabilità democratica, quadro generale per la parità, il ruolo del datore di lavoro, fornitura di beni e servizi, il ruolo del prestatore di servizi, pianificazione e sviluppo sostenibile, ruolo di controllo, gemellaggi e cooperazione internazionale) e per ciascuna area sono stati indicati gli stakeholder interessati ed eventuali azioni da implementare nel Piano d’Azione per la Parità. La Commissione Pari Opportunità, attraverso la sua Presidente, ha poi avuto occasione di illustrare e motivare la richiesta di modifiche allo Statuto comunale come da documento che segue.

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PROPOSTA DELLA COMMISSIONE PP.O. AL CONSIGLIO COMUNALE PER L’ADEGUAMENTO DELLO STATUTO COMUNALE IN OTTEMPERANZA ALL’ART. 1 LEGGE 23 NOVEMBRE 2012, N. 215 “DISPOSIZIONI PER PROMUOVERE IL RIEQUILIBRIO DELLA RAPPRESENTANZA DI GENERE NEI CONSIGLI E NELLE GIUNTE DEGLI ENTI LOCALI E NEI CONSIGLI REGIONALI”

Gentili Consigliere e Consiglieri,

come avete sentito, la Commissione Pari Opportunità per Uomini e Donne sta portando avanti la realizzazione del Piano d’Azione della Parità in osservanza di quanto previsto dalla sottoscrizione della Carta Europea per l’Uguaglianza e la Parità delle Donne e degli Uomini nella vita locale sottoscritta dalla nostra Amministrazione a marzo 2011.

Tra i Principi fondamentali della Carta sono riportati obiettivi quali la garanzia della parità e di una partecipazione equilibrata alla presa di decisioni a livello locale, l’integrazione di una prospettiva di genere nelle attività dell’Ente (da noi adottata nella realizzazione del Bilancio di Genere) e l’adozione di piani, programmi e azioni per progredire sul cammino della parità.

L’art. 1 della Carta stabilisce che per quanto attiene l’esercizio della responsabilità democratica, il firmatario della Carta e, quindi, l’Amministrazione comunale, debba assicurare l’inserimento, la rappresentanza e la partecipazione delle donne nell’ambito delle decisioni pubbliche e di conseguenza debba promuovere e favorire l’applicazione di questo diritto.

Per quanto attiene al ruolo politico, l’art. 2 relativo alla rappresentanza politica impone al firmatario di “prendere tutte le misure appropriate [..] inclusi:

• Incoraggiare le donne ad iscriversi nelle liste elettorali, a esercitare il loro diritto di suffragio individuale e a candidarsi a mandati e funzioni elettive

• Incoraggiare i partiti e i gruppi politici ad adottare e mettere in pratica il principio della rappresentanza equilibrata delle donne e degli uomini

• incoraggiare i partiti e i gruppi politici a prendere tutte le misure legali, compresa l'adozione di quote se ritenute necessarie, per aumentare il numero delle donne candidate e poi elette.”

A questo proposito, come sapete, la legge 23 novembre 2012, n. 215 ha disciplinato le “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali”.

Il testo si inserisce in un quadro normativo nel quale il principio delle pari opportunità, espresso dall’articolo 51 della Costituzione, è già stato attuato dal Codice delle pari opportunità, D.lgs n. 198 del 2006, e, in particolare dall’art. 1, comma 4, il quale prevede che “l’obiettivo della parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini deve essere tenuto presente nella formulazione e attuazione, a tutti i livelli e ad opera di tutti gli attori, di leggi, regolamenti, atti amministrativi, politiche e attività”. Anche l’art. 6, comma 3, del Testo Unico degli Enti Locali disciplina la materia, prevedendo che “gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti”.

Sapete anche che prima delle elezioni regionali la regione Friuli Venezia Giulia ha bocciato la richiesta di recepire la Legge 215/2012 che consente di votare con la doppia preferenza di genere nelle elezioni amministrative (come è accaduto in questo ultimo week end elettorale nei comuni con più di 5.000

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abitanti) in tutte le regioni, salvo in quelle a statuto speciale – come il Friuli Venezia Giulia, che deve recepirla nel proprio ordinamento.

In attesa che la nostra Regione prenda posizione rispetto al sistema di voto con doppia preferenza di genere, il dettato normativo non deve però permanere disatteso. Chiediamo dunque alla Prima Commissione Consiliare che intervenga a favore delle modifiche dello Statuto secondo l’art. 1 comma 1 della L. 215/2012 che impone la modifica dell’art. 6, c. 3 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, che, nella nuova stesura, prevede che la parola “promuovere” venga sostituita dalla parola “garantire”. Il nuovo art. 6, comma 3 del TUEL recita pertanto: “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti”. Il comma 2 dell’art. 1 precisa altresì che gli enti locali dovranno adeguare i propri statuti a tale novellata disposizione entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ovvero dunque entro il 3 giugno prossimo.

La Commissione Pari Opportunità tra Uomo e Donna propone dunque che:

• all’art. 2 comma 1 dello statuto comunale in tema di diritti umani e pace vengano aggiunte le parole “di genere”, tale da renderlo come segue: “Il Comune ispirando la propria azione all’ordinaria convivenza sociale, assume come obiettivo la difesa e lo sviluppo della persona nella solidarietà, con particolare attenzione alla tutela e promozione dei diritti dei singoli sulla base della parità giuridica, etnica, sociale ed economica e senza alcuna distinzione di genere”

• all’art. 8 comma 1 dello statuto comunale in tema di pari opportunità la parola “valorizzare” sia sostituita dalla parola “garantire”, che le parole “delle donne” vengano sostituite da “di entrambi i sessi”, e che le parole “nei loro confronti” vengano sostituite da “nei confronti della partecipazione delle donne” tale da renderlo come segue: “Il Comune adotta le misure necessarie a garantire la presenza ed i contributi specifici di entrambi i sessi nella collettività ed a rimuovere gli ostacoli che possono costituire discriminazione nei confronti della partecipazione delle donne”.

Si fa presente che con queste modifiche si ottempera anche alla previsione degli artt. 1 2 e 3 della Carta Europea per l’Uguaglianza e la Parità delle Donne e degli Uomini, e che queste diventeranno parte integrante del Piano d’Azione per la Parità che il Comune di Pasian di Prato è tenuto a redigere entro quest’anno come da impegno vincolante derivante dalla sottoscrizione della Carta. Chiediamo pertanto che la Prima Commissione consiliare si attivi quanto prima per attivare le procedure di modifica dello Statuto comunale.

Principali conclusioni

L’Assemblea ha riconosciuto l’importanza del progetto per lo sviluppo delle tematiche sulla parità nel territorio comunale, nonché il ruolo propulsore della Commissione PP.O nella promozione della parità di genere. Il cammino intrapreso dalla Commissione negli ultimi anni ha evidenziato la necessità di un cambiamento di priorità nell’allocazione e gestione delle risorse pubbliche. La Prima Commissione ha rilevato tuttavia che il Comune di Pasian di Prato sconta un gap culturale e generazionale sui temi della parità, e ha quindi invitato la Commissione a continuare nella sua opera propositiva e promozionale di queste tematiche. Quanto alla richiesta di revisione degli artt. 2 e 8 dello statuto, il Presidente vicario della Prima Commissione si è impegnato a presentare la proposta della Commissione Pp.O. in Consiglio Comunale.

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Suggerimenti per il Piano d’Azione per la Parità

1. Invito alla Commissione PP.O. a proporre esperienze di mobilità e viabilità sostenibile a sostegno della mobilità delle donne che, adeguatamente ricalibrate, possano essere riproposte sul territorio comunale;

2. Invito alla Commissione PP.O ad insistere sui temi della rappresentanza di genere e sulla garanzia di partecipazione e presenza delle donne nelle istituzioni locali;

3. Rilevata la scarsa partecipazione che negli ultimi anni ha caratterizzato anche l’associazionismo locale, che sembra essersi ripiegato su sé stesso, la Commissione PP.O. è stata invitata a ritagliarsi un proprio spazio promozionale nell’Ambito dell’annuale festa delle associazioni del comune;

4. In un’ottica di trasparenza, le attività del progetto Piano d’Azione per la Parità sono state inserite nel Piano triennale per la trasparenza e l’integrità 2012-2014, in modo che anche attraverso i tavoli partecipati venga garantito un maggiore controllo da parte dei cittadini sul comportamento dell’Amministrazione comunale.

Esiti conseguiti dal Gender Audit con la Prima Commissione Consiliare

A seguito della richiesta della Commissione Pari Opportunità, il Consiglio Comunale con Delibera di Consiglio n.51 del 13 novembre 2013 ha deliberato all’unanimità le modifiche dello Statuto comunale come segue:

Testo Vigente Nuovo Testo

Art. 2

Diritti umani e pace

1. Il Comune ispirando la propria azione all’ordinaria convivenza sociale, assume come obiettivo la difesa e lo sviluppo della persona nella solidarietà, con particolare attenzione alla tutela e promozione dei diritti dei singoli sulla base della parità giuridica, etnica, sociale ed economica senza alcuna distinzione.

Art. 2

Diritti umani e pace

1. Il Comune ispirando la propria azione all’ordinaria convivenza sociale, assume come obiettivo la difesa e lo sviluppo della persona nella solidarietà, con particolare attenzione alla tutela e promozione dei diritti dei singoli sulla base della parità giuridica, etnica, sociale ed economica e senza alcuna distinzione di generi.

Art. 8

Pari opportunità

1. Il Comune adotta le misure necessarie a valorizzare la presenza ed i contributi specifici delle donne nella collettività ed a rimuovere gli ostacoli che possono costituire discriminazione nei loro confronti. A tale scopo provvede mediante l'istituzione di una Commissione per le pari opportunità disciplinata dal relativo regolamento.

Art. 8

Pari opportunità

1. Il Comune adotta le misure necessarie a garantire la presenza ed i contributi specifici di entrambi i generi nella collettività ed a rimuovere gli ostacoli che possono costituire discriminazione nei confronti della loro partecipazione. A tale scopo provvede mediante l'istituzione di una Commissione per le pari opportunità disciplinata dal relativo regolamento.

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Ordine del giorno: 1. Illustrazione del progetto per la redazione del Piano

2. I contenuti della Carta Europea per l’uguaglianza e la Parità

3. I presupposti della differenza

4. Questionario di autovalutazione sui fabbisogni formativi

5. Video: Ma il cielo è sempre più blu (I e II cap.) e Bomba libera tutti

7. Il ruolo della scuola nel rafforzare gli stereotipi di genere

8. La scuola elementare di Pasian di Prato in ottica di genere

9. Elaborazione di proposte da inserire nel PAP

10. Il Piano per la Trasparenza

Gender Audit Report Tavolo scuola

Tema dell’Audit:

Il contrasto agli stereotipi di genere nella scuola

RIEPILOGO

Su decisione della Commissione Pari Opportunità e della Commissione Infanzia, l’Audit ha coinvolto le insegnanti dell’Istituto comprensivo di Pasian di Prato sul tema del contrasto agli stereotipi di genere nella scuola. La partecipazione è stata su base volontaria e dettata dall’interesse personale o dalla curiosità delle partecipanti.

Alle insegnanti, alcune presenti anche in veste di residenti sul territorio comunale, è stato presentato il cammino per la parità intrapreso dal Comune di Pasian di Prato: dal Bilancio di Genere alla sottoscrizione della Carta Europea per le Pari Opportunità delle Donne e degli Uomini nella vita locale, fino alla redazione del Piano d’Azione per la Parità.

Sono stati somministrati degli stimoli visivi e testuali, e due questionari di autovalutazione sui fabbisogni formativi degli insegnanti e sull’identità “child&gender friendly” dell’istituzione in cui operano. Ad ogni stimolo somministrato è seguita una riflessione guidata sugli stereotipi nella scuola e sulle modalità di insegnamento, da cui sono poi scaturite le proposte che saranno inserite nel PAP.

Si ringrazia la dirigente scolastica d.ssa Carla Ferrari e la maestra Federica Contardo per aver organizzato l’incontro.

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Introduzione

L’Audit ha inteso sensibilizzare le insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Pasian di Prato in merito al rischio del rafforzamento degli stereotipi di genere nella scuola, con l’obiettivo di far emergere delle proposte funzionali alle previsioni della Carta Europea per l’Uguaglianza e la Parità degli Uomini e delle Donne nella vita locale da inserire nel Piano d’Azione per la Parità. L’illustrazione del percorso per la parità avviato dal Comune di Pasian di Prato sin dal Bilancio di Genere è stato fondamentale per spiegare le motivazioni che hanno spinto alla convocazione del Tavolo per affrontare il tema degli stereotipi, così come l’intenzione di dare attuazione all’art. 13 della Carta su “Educazione e formazione continua”.

Le partecipanti, partendo da una scarsa consapevolezza delle tematiche proposte, hanno acquisito alcuni degli elementi base per una educazione paritaria in ottica di genere, e si sono dichiarate disponibili ad affrontare nel futuro un percorso formativo dedicato al tema.

All’Audit hanno preso parte: le Commissarie della Commissione PP.O., la Dirigente scolastica, 10 maestre delle classi II, III e IV di differenti ambiti disciplinari, il Responsabile dell’Ufficio Segreteria e Commercio del Comune, la consulente incaricata per la redazione del Piano d’Azione per la Parità.

A conclusione dell’Audit, come previsto dal Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità del Comune di Pasian di Prato, il Responsabile dell’Ufficio Segreteria e Commercio ha presentato al Tavolo le iniziative per la trasparenza adottate attraverso il suddetto Piano Triennale approvato con delibera G.C. n. 251 del 17.12.2012.

Metodologia utilizzata

Per introdurre il tema degli stereotipi di genere, è stata necessaria una premessa sui concetti di sesso e genere, alla quale è seguita la somministrazione di un questionario di autovalutazione sui bisogni formativi delle maestre per capire il loro livello di conoscenza in merito alle problematiche di genere e alle pari opportunità.

Senza pretesa di alcuna rappresentatività le valutazioni sono state le seguenti:

CONOSCENZA:

1. Conoscenza di concetti chiave legati al genere e alla parità di genere: molto bassa 2. Conoscenza della normativa italiana in tema di parità di genere: molto bassa 3. Conoscenza di metodi e procedure di gender analysis nell’istruzione: molto bassa

CAPACITA’

1. Capacità di analizzare il contesto scolastico e identificare le questioni di genere rilevanti: medio-bassa

2. Capacità di analizzare in ottica di genere un testo scolastico: bassa 3. Capacità di adottare soluzioni per affrontare le disuguaglianze di genere e le

discriminazioni: medio-bassa 4. Capacità di pianificare le attività scolastiche in un’ottica di genere: medio-bassa

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ATTITUDINI:

1. A sviluppare una consapevolezza e una sensibilità di genere: media 2. Ad assumersi nuovi ruoli e responsabilità in questo ambito: media 3. A contrastare le manifestazioni di disuguaglianza di genere nella propria scuola: media

A seguito dell’autovalutazione, sono emersi alcuni elementi in particolare:

a. La mancata conoscenza della normativa in tema di parità e pari opportunità; b. Un’attitudine positiva rispetto alle tematiche relative alla discriminazione in generale, ma

assenza di specifici percorsi formativi per gli insegnanti, nonostante venga evidenziato un deficit formativo da colmare;

c. L’incapacità di affrontare il tema dell’identità di genere e dell’omosessualità, percepita come latente in alcuni bambini, e che provoca comportamenti discriminatori e atti di bullismo da parte dei compagni sin dalla scuola primaria.

Sono stati quindi somministrati tre stimoli visivi in forma di video, a cui è seguita una riflessione di gruppo.

1. MA IL CIELO E’ SEMPRE PIU’ BLU (capp. I e II), videoinchiesta sugli stereotipi di genere nelle scuole elementari girata dalla regista Alessandra Ghimenti nelle scuole della provincia di Lucca e del centro di Milano.

Dalla riflessione seguita alla proiezione è emerso:

a. il mancato riconoscimento da parte dei bambini della tripla presenza delle donne in quanto madri, lavoratrici e principali dispensatrici di cura;

b. il problema del ruolo educativo delle madri e il rafforzamento da parte loro di determinati stereotipi legati al genere;

c. il problema del rapporto insegnanti-genitori nell’affrontare determinate problematiche che vengono rilevate nei bambini (dalle difficoltà di apprendimento all’identità di genere);

d. il problema delle aspettative di genere che i genitori riflettono sui loro figli; e. la necessità di educare i bambini alla valorizzazione delle differenze.

2. BOMBA LIBERA TUTTI: video della maestra Pino Caporaso girato in un istituto elementare

di Pistoia.

Dalla riflessione seguita alla proiezione è emersa:

a. l’incapacità di combattere gli stereotipi di genere, legata alla presenza quasi esclusiva delle maestre che vengono percepite dai bambini come il continuum del ruolo di cura delle loro madri nella scuola;

b. l’assenza di maestri che propongano role model maschili differenti con cui i bambini possano confrontarsi.

Dopo le proiezioni, alle maestre sono stati illustrati i risultati della ricerca di Irene Biemmi sugli stereotipi di genere nei libri di testo per le scuole elementari. Alle insegnanti è stato chiesto di fare una riflessione sui libri di testo che loro utilizzano nelle loro classi. Dalla riflessione seguita è emerso che:

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a. l’attenzione delle insegnanti nella scelta dei libri di testo si sofferma più sulle caratteristiche tecniche del libro (grandezza del carattere, presenza di immagini accattivanti) che sulla qualità e i contenuti stereotipati di testi e immagini;

b. tuttavia, alcuni dei nuovi libri utilizzati, soprattutto per le materie linguistiche, propongono due personaggi (un maschio e una femmina: ad esempio un mago e una fata) che guidano i bambini nell’apprendimento, ma prima di questo incontro le maestre non avevano mai considerato questo aspetto come legato alla rottura degli stereotipi di genere; altri personaggi dei libri di testo impersonati da animali sono considerati come “angeli asessuati”;

c. alcune maestre cercano di utilizzare libri di testo in cui vengono smontati gli archetipi delle fiabe classiche.

Per concludere il Tavolo, è stata proposta alle maestre una griglia di valutazione della propria scuola in un’ottica “gender&child friendly”. In linea generale, dalla valutazione è emerso che:

a. I genitori della scuola supportano allo stesso modo i bambini e le bambine; b. Il tragitto casa-scuola è abbastanza sicuro da essere percorso a piedi dai bambini e dalle

bambine; c. I bambini e le bambine sono solo parzialmente protetti da forme di bullismo e

discriminazione dentro la scuola; d. Gli insegnanti incoraggiano in maniera paritaria i bambini e le bambine a parlare e a dare il

loro contributo; e. La prospettiva evolutiva dei bambini e delle bambine è valutata in maniera paritaria; f. Non sono disponibili, a livello locale, role models maschili e femminili da proporre ai

bambini e alle bambine ad eccezione delle maestre; g. I bambini e le bambine nelle loro attività scolastiche hanno un rapporto limitato con la loro

comunità; h. Raramente ci sono personaggi locali che vengono invitati in classe come risorsa di

apprendimento; i. I bambini e le bambine generalmente non si sentono a loro agio con materie non

“tradizionalmente” maschili e femminili; j. Le bambine ottengono gli stessi risultati dei bambini in matematica e scienze; k. Il programma scolastico è stato pensato per promuovere l’uguaglianza dei bambini a

prescindere da sesso, provenienza, etnia, religione; l. Le attività extra curricolari non hanno la medesima attrattività per i bambini e le bambine; m. Non ci sono nella scuola attività sportive, culturali e ricreative pensate in un’ottica gender-

friendly.

Principali conclusioni

Dalle riflessioni che hanno animato il Tavolo è emerso che le maestre con più esperienza, formatesi negli anni Settanta, sebbene si siano sempre considerate “alternative e progressiste”, sono state costrette dalle tematiche affrontate a mettere in discussione la loro professionalità, pur ammettendo che risulta più comodo perpetuare i modelli appresi in anni di insegnamento che impegnarsi sull’innovazione. Le maestre più giovani, invece, hanno evidenziato la necessità di soddisfare il loro fabbisogno formativo su tematiche quali le differenze di genere e gli stereotipi nei bambini che non vengono affrontate nella preparazione all’insegnamento. Inoltre, le maestre di sostegno percepiscono come amplificato il problema degli stereotipi nelle famiglie che hanno

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bambini con disabilità o con difficoltà di apprendimento. In generale, comunque, le maestre si dichiarano disarmate davanti a determinate problematiche, e costrette ad improvvisare quando si presentano difficoltà legate al tema delle discriminazioni. Per questa ragione si dichiarano disponibili ad affrontare un percorso formativo che le supporti per svolgere al meglio il loro ruolo.

Inoltre viene spesso rimarcato il limite dell’insegnamento impartito solo da figure femminili. La presenza sporadica di figure maschili nella scuola (come l’insegnante di musica o di educazione motoria) sembrano infondere maggiore sicurezza ai bambini, e anche in quelli con problemi comportamentali la presenza maschile sembra infondere una maggiore serenità sia nel rapporto diretto col bambino sia nella gestione della classe, perché sembra che i bambini percepiscano una diversa autorevolezza nella figura maschile.

In generale però il problema delle discriminazioni e delle pari opportunità nella scuola è più legato a fattori come la provenienza sociale ed etnica del bambino, o alle difficoltà di apprendimento, piuttosto che al genere, anche se la consapevolezza dell’emergere di nuove problematiche legate all’orientamento sessuale genera nelle insegnanti bisogni formativi che nel prossimo futuro dovranno essere soddisfatti.

Suggerimenti per il PAP

1. Allo stato, le insegnanti nelle riunioni con i genitori si relazionano quasi esclusivamente con le madri dei bambini, a meno che non si tratti di genitori separati, e in quel caso si relazionano con entrambi. Si ritiene importante sensibilizzare padri e madri alla condivisione delle responsabilità legate alla genitorialità, affinché anche i padri siano maggiormente coinvolti nel rapporto con le maestre;

2. Sebbene i padri generalmente non vadano alle riunioni con le insegnanti, sono maggiormente presenti nell’organo deliberativo della scuola, cioè il consiglio d’istituto; questa prevalenza maschile nella componente genitori fa si che molti bisogni evidenziati dalle maestre siano tenuti in poca considerazione nella prospettiva culturale e sociale di cui gli uomini sono tradizionalmente portatori. È necessario coinvolgere le madri nella responsabilità della presa di decisioni che riguardano la scuola.

3. La formazione degli insegnanti sul tema delle discriminazioni risulta carente: è necessario quindi attivare percorsi formativi che affrontino in maniera globale le tematiche inerenti le pari opportunità.

4. Le maestre osservano e rilevano le problematiche dei bambini, ma spesso la comunicazione con i genitori sul tema è difficile: è necessario attivare un counselling a supporto di genitori e insegnanti per affrontare le problematiche e favorire il benessere dei bambini.

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Ordine del giorno: 1. Illustrazione del progetto per la redazione del Piano d’Azione per la Parità

2. I contenuti della Carta Europea per l’uguaglianza e la Parità

3. I presupposti della differenza: sesso e genere come determinanti della salute

4. Questionario di autovalutazione sulla prospettiva di genere nella pratica medica

5. Esercitazione con le “lenti di genere”

6. Elaborazione di proposte da inserire nel Piano

7 Il Piano per la Trasparenza del Comune

Gender Audit Report Tavolo di Medicina Generale

Tema dell’Audit:

La prospettiva di genere nella pratica dei medici di famiglia RIEPILOGO

L’Audit ha coinvolto i medici dello studio associato di medicina generale di Pasian di Prato sul tema della prospettiva di genere come determinante della salute di cittadine e cittadini. Il Tavolo è stato convocato con una lettera di invito a firma congiunta dell’Assessore alle Politiche Sociali e della Presidente della Commissione PP.O. La partecipazione è stata su base volontaria e dettata dalla disponibilità dei professionisti.

Ai medici è stato presentato il cammino per la parità intrapreso dal Comune di Pasian di Prato: dal bilancio di genere alla sottoscrizione della Carta, sottolineando in particolare la previsione dell’art. 14 relativo alla salute, fino alla redazione del Piano d’Azione per la Parità.

Sono stati quindi illustrati i concetti di sesso e genere come determinanti della salute, facendo il punto sulla medicina di genere in Italia. Ai medici sono stati infine consegnati un questionario di autovalutazione della propria pratica medica, una esercitazione da sviluppare su una particolare patologia di proprio interesse, nonché una breve scheda su eventuali casi di violenza di genere riscontrati nella loro attività sul territorio comunale. In conclusione è stato chiesto loro di indicare eventuali proposte da inserire nel Piano.

Si ringrazia il Dr. Fabrizio Gangi per aver coordinato il lavoro dei suoi colleghi dello studio associato.

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Introduzione

L’Audit ha inteso sensibilizzare i medici di famiglia dello studio associato di Pasian di Prato sull’attività di promozione delle pari opportunità attivate dall’Amministrazione comunale nell’ambito del Piano di Azione per la Parità, che include anche l’adozione di una prospettiva di genere nella pianificazione nella destinazione delle risorse e nella fornitura di servizi medici e sanitari. In particolare i medici sono stati informati della previsione dell’art. 14 della Carta Europea per le Pari Opportunità delle Donne e degli Uomini nella vita locale, che indica tra i compiti dell’ente locale quello di promuovere la salute delle cittadine e dei cittadini, tenendo conto della diversità connessa al genere e interagendo con il personale medico a cui viene richiesta la conoscenza delle modalità con cui il genere influisce sulle cure mediche e sanitarie.

I partecipanti, che non hanno mai svolto attività formative relativamente alle tematiche affrontate, hanno quindi potuto acquisire alcuni elementi di base che potranno poi approfondire nelle loro future attività.

Nell’Audit sono stati coinvolti i professionisti dell’Associazione Medica di Pasian di Prato. A conclusione dell’Audit, come previsto dal Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità del

Comune di Pasian di Prato, sono state presentate al Tavolo le iniziative per la trasparenza adottate attraverso il suddetto Piano Triennale approvato con delibera G.C. n. 251 del 17.12.2012.

Metodologia utilizzata

Il tema della medicina di genere è stato introdotto facendo riferimento a quanto prescritto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo documento sulle politiche di genere del 2012. L’OMS afferma che “la società prescrive a uomini e donne ruoli diversi in differenti contesti sociali. Esistono anche differenze nelle opportunità e nelle risorse disponibili per donne e uomini, e nella loro capacità di prendere decisioni ed esercitare i loro diritti, inclusi quelli connessi alla protezione della salute e alla cura in caso di malattia. I ruoli di genere e relazioni di genere sbilanciate interagiscono con altre variabili economiche e sociali che portano a differenti e a volte diseguali percorsi di esposizione ai rischi per la salute, ad un diverso accesso e uso delle informazioni sulla salute, sulle cure e sui servizi. Queste differenze hanno di contro un chiaro impatto sulla salute delle persone”. Pertanto, il genere può influenzare lo stato di salute in diversi modi:

• Esposizione, rischio e vulnerabilità; • Natura, severità o frequenza dei problemi di salute; • Modalità in cui sono percepiti i sintomi; • Adozione di comportamenti salutari; • Accesso ai servizi sanitari; • Capacità di seguire i trattamenti prescritti; • Conseguenze sociali e di salute a lungo termine;

Ai medici sono state presentate una serie di affermazioni in cui emergono le differenze legate al sesso e al genere di appartenenza riscontrabili in ambito medico, per poi sottoporre loro delle domande relative a se e come il genere influenzi nel complesso la salute dei pazienti pasianesi, ed in particolare alcune categorie di pazienti (bambini, anziani, stranieri residenti). Gli elementi principiali che si possono cogliere dalle risposte riguardano abitudini consolidate che condizionano i comportamenti delle persone adulte. In particolare:

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a) il bere di gruppo prevalentemente maschile che si intensifica nella terza età, contro il bere solitario femminile;

b) una maggiore attenzione della propria salute da parte delle donne, che si sottopongono a maggiori controlli ed esami, ed una responsabilità di cura della salute in carico alle donne anche per gli altri membri della famiglia, soprattutto laddove i maschi adulti mostrano timore nel confrontarsi con patologie e problemi di varia natura;

c) una maggiore responsabilizzazione delle donne rispetto ad una adeguata protezione nei rapporti sessuali;

d) per quanto riguarda l’esercizio fisico e le attività sportive, una maggiore pratica dei bambini rispetto alle bambine;

e) per gli stranieri una attenzione alla salute più limitata rispetto al paziente medio italiano, influenzata anche dalla provenienza e del credo di appartenenza, soprattutto per quanto riguarda le donne musulmane.

Ai medici è stata quindi mostrata “Gender Attention”, campagna promossa da Novartis sulle differenze di genere riscontrate nelle patologie più comuni (cardiopatie, diabete, tumori, depressione, malattie degenerative). L’incidenza e la prevalenza, la diagnosi, i fattori di rischio, l’efficacia dei trattamenti e la progressione della malattia sono tutti elementi influenzati dal genere del paziente: per questo è stato chiesto ai medici di indossare le “lenti di genere” per analizzare una delle patologie che trattano più frequentemente, in modo da focalizzare l’attenzione sulle differenze di genere e identificare gli aspetti che contribuiscono allo stato del paziente (fattori biologici, struttura sociale, livello di istruzione, fattori economici).

E’ stato quindi messo a loro disposizione un questionario strutturato, che conteneva anche delle domande aperte, per valutare le differenze di genere relative ad alcuni aspetti della patologia (incidenza, diagnosi, fattori di rischio, storia naturale della malattia, trattamento), e analizzare i fattori che possono contribuire a tali differenze (fattori biologici, sociali, culturali, economici, legati al livello di istruzione e alla condizione professionale), chiedendo infine di identificare i differenziali di genere nella patologia prescelta. Dall’analisi emerge che:

a) alcune patologie sono più frequenti negli uomini che nelle donne, b) ci sono fattori bio-psico-sociali che influenzano i fattori di rischio; c) la prevenzione è sicuramente influenzata dal genere (c’è una maggiore aderenza delle

donne negli screening); d) la diagnosi (e molto spesso anche la cura) non variano col variare del genere del paziente.

Da ultimo i medici sono stati messi di fronte alla problematica della violenza domestica e della violenza contro le donne. È emerso che tra le pazienti si rilevano alcuni casi di violenza domestica, che vengono registrati nel file delle pazienti come tali, ma che spesso il medico non è sufficientemente preparato per affrontarli e che, nel rispetto del rapporto fiduciario medico-paziente, i professionisti chiedono l’aiuto di colleghi o altri professionisti per affrontare meglio il caso.

Principali conclusioni

Dalle riflessioni affrontate nel corso del Tavolo è emerso che per la prima volta i medici si sono confrontati con le tematiche della medicina di genere, e che fanno fatica ad operare nella loro pratica medica adottando una prospettiva di genere. La cosa non deve stupire, perché di fatto in

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Italia la farmacologia e la medicina di genere sono argomenti di cui si è iniziato a parlare sono in anni recenti.

Suggerimenti per il PAP

In generale nel corso del 2013, i medici dello studio associato di Pasian di Prato hanno preso parte a diversi incontri svoltisi sul territorio in un’ottica di promozione della salute e di prevenzione, organizzati dall’Amministrazione comunale o da altri soggetti. Dalla discussione con i medici è emerso che per la promozione della salute in ottica di genere il Comune dovrebbe:

a) Favorire qualsiasi iniziativa culturale che contribuisca a ridurre le differenze di genere che pesano sulla popolazione;

b) Supportare i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nell’implementazione degli interventi di comunicazione sulla salute;

c) Attivarsi in campagne di educazione, informazione e sensibilizzazione estese a tutta la popolazione per fasce d’età che coinvolgano i medici di MMG e altri esperti in azione sinergica.

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IL PIANO D’AZIONE PER LA PARITÀ DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO

ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

1

RESPONSABILITA’ DEMOCRATICA Assicurare l’inserimento, la rappresentanza e la partecipazione delle donne di estrazione culturale e generazionale diverse in ogni ambito delle decisioni politiche e pubbliche

AZIONE REALIZZATA

Sottoscrizione della Carta Europea per l’Uguaglianza e la Parità delle Donne e degli Uomini nella Vita Locale con Delibera di Giunta del 28.03.2011

2

RUOLO POLITICO Riconoscimento della parità di diritto per le donne e per gli uomini a votare, a essere candidate/i, ad essere elette/i. Rispetto della rappresentanza equilibrata di donne e uomini in tutte le istituzioni elette che assumano decisioni politiche

AZIONE DA REALIZZARE

Come da Piano Azioni Positive 2013-2016, in sede di richiesta di designazione inoltrate dal Comune ad Enti esterni ai fini della nomina in Commissioni, Comitati o altri organismi collegiali previsti da norme statutarie e regolamentari interne del Comune, richiamare l’osservanza delle norme in tema di pari opportunità con invito a tener conto della presenza femminile nelle proposte di nomina.

3

PARTECIPAZIONE ALLA VITA POLITICA E CIVICA Donne e uomini hanno diritto di partecipare in modo paritario al governo e alla vita pubblica

AZIONE REALIZZATA Tavolo partecipato con la Prima Commissione Consiliare del Comune di Pasian di Prato sui temi della parità

AZIONE REALIZZATA Consiglio Comunale dei Ragazzi

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Report anno 2012

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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PARTECIPAZIONE ALLA VITA POLITICA E CIVICA Donne e uomini hanno diritto di partecipare in modo paritario al governo e alla vita pubblica

AZIONE REALIZZATA Documentario sul Consiglio Comunale dei Ragazzi (Anni 2004/2013)

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IMPEGNO PUBBLICO PER LA PARITA’ Applicare il principio della parità di donne e uomini nella vita pubblica

AZIONE REALIZZATA

Modifica dello Statuto Comunale con Del. del Consiglio n. 51 del 13.11.2013 su proposta della commissione per le pari opportunità in ottemperanza all'art. 1 L. 23.11.2012, n. 215 Modifica dell’art. 2 “Diritti umani e pace” e dell’art. 8 “Pari opportunità”

AZIONE DA REALIZZARE Diffusione della Carta e del Piano d’Azione per la Parità nella cittadinanza

5

LAVORARE CON I PARTERNS PER PROMUOVERE LA PARITA’ Collaborare con tutti i partner per promuovere una maggiore parità in tutti gli aspetti della vita sul proprio territorio

AZIONE REALIZZATA

Realizzazione di 3 tavoli partecipati con amministratori, insegnanti e medici per orientare le priorità, le azioni e le risorse dell’Amministrazione per la realizzazione della parità di genere in ambito comunale.

AZIONE DA REALIZZARE Consultazione con la Consigliera di Parità per la composizione del CUG

6

NEUTRALIZZARE GLI STEREOTIPI Neutralizzare e prevenire pregiudizi, stereotipi e azioni basate sull’idea della superiorità o inferiorità dell’uno o dell’altro sesso

AZIONE REALIZZATA

Formazione ai funzionari responsabili dei servizi comunali sul tema dell’identità di genere dell’Ente Pubblico. Temi affrontati: normativa in tema di PP.O. nella PA, uso di un linguaggio non discriminatorio negli atti amministrativi, Bilancio di Genere, CUG, Piano triennale di Azioni Positive

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

6

NEUTRALIZZARE GLI STEREOTIPI Neutralizzare e prevenire pregiudizi, stereotipi e azioni basate sull’idea della superiorità o inferiorità dell’uno o dell’altro sesso

AZIONE DA REALIZZARE Revisione di regolamenti e atti amministrativi per l’adozione di un linguaggio non discriminatorio come da Direttiva Nicolais-Pollastrini del 2007

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AMMINISTRAZIONE E CONSULTAZIONI VALIDE Garantire uguale accesso all’informazione ed uguale possibilità di reazione

AZIONE REALIZZATA PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’ 2012-2014 e inserimento nel suddetto delle attività previste dal PAP

AZIONE DA REALIZZARE Ampliare la gamma delle modalità di comunicazione con la cittadinanza

8

QUADRO GENERALE PER LA PARITA’ Per la durata del mandato il firmatario riconosce rispetta e promuove i principi riguardanti la parità di donne e uomini e combatte gli ostacoli e la discriminazione legati al genere

AZIONE DA REALIZZARE

La Prima Commissione Consiliare invita la Commissione PP.O ad insistere sui temi della rappresentanza di genere e sulla garanzia di partecipazione e presenza delle donne nelle istituzioni locali in osservanza della L. 23.11.2012, n. 215

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ANALISI DI GENERE impegno a stabilire un programma per l’attuazione dell’analisi di genere

AZIONE REALIZZATA Realizzazione del Bilancio di Genere comunale a consuntivo per gli anni 2010 e 2012

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DISCRIMINAZIONI MOLTEPLICI O OSTACOLI Vietata la discriminazione ed impegno ad intraprendere ogni azione appropriata nel combattere gli effetti delle discriminazioni

AZIONE REALIZZATA

Recital musicale "Semplicemente Lei" portatore di un messaggio di integrazione sociale, cultura, pacifica convivenza contro ogni forma discriminatoria e di violenza

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Report anno 2012

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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DISCRIMINAZIONI MOLTEPLICI O OSTACOLI Vietata la discriminazione ed impegno ad intraprendere ogni azione appropriata nel combattere gli effetti delle discriminazioni

AZIONE DA REALIZZARE

Sostenere la formazione degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Pasian di Prato sul tema delle discriminazioni attivando percorsi formativi che affrontino in maniera globale le tematiche inerenti le pari opportunità

11

IL RUOLO DEL DATORE DI LAVORO Diritto alla parità di donne e uomini in tutti gli aspetti dell’occupazione, comprese l’organizzazione e le condizioni del lavoro

AZIONE REALIZZATA Adozione del Piano Triennale di Azioni Positive 2013-2016

AZIONE DA REALIZZARE

Come da Piano Azioni Positive 2013-2016: • Incrementare la partecipazione del personale di

sesso femminile ad attività di formazione e aggiornamento, anche attraverso una preventiva analisi delle esigenze familiari.

• Favorire il reinserimento lavorativo del personale che rientra dal congedo di maternità, di paternità o parentale, o da assenza prolungata dovuta ad esigenze familiari sia attraverso l’affiancamento da parte del Responsabile di Servizio o di chi ha sostituito la persona assente, sia attraverso la predisposizione di apposite iniziative formative.

• In presenza di particolari esigenze dovute a documentata necessità di assistenza e cura nei confronti di disabili, anziani, minori e su richiesta del personale interessato potranno essere definite in accordo con le organizzazioni sindacali forme di flessibilità oraria per periodo di tempi limitati.

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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FORNITURA DI BENI E SERVIZI Promozione della parità di donne e uomini nell’esecuzione di compiti e degli obblighi riguardanti la fornitura di beni e servizi

AZIONE REALIZZATA Sportello Integrato della cittadina e del cittadino istituito nel 2012

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IL RUOLO DI PRESTATORE DI SERVIZI Diritto all’educazione per ciascuno e diritto di accedere alla formazione professionale e continua.

AZIONE REALIZZATA Tavolo partecipato con la direzione e le insegnanti dell’istituto Comprensivo di Pasian di Prato

AZIONE DA REALIZZARE

Sensibilizzare padri e madri alla condivisione delle responsabilità genitoriali che riguardano l’istruzione dei figli, affinché anche i padri siano maggiormente coinvolti nel rapporto con gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Pasian di Prato

AZIONE DA REALIZZARE

Sensibilizzare le madri degli alunni a una maggiore partecipazione alle attività del consiglio d’istituto, organo deliberativo in cui vengono prese le decisioni che riguardano la scuola e in cui, al momento, sono maggiormente presenti i padri

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SALUTE Diritto di beneficiare di un buon stato di salute fisica e mentale ed accesso delle donne e degli uomini a cure mediche e trattamenti di qualità in rapporto alle diverse necessità

AZIONE REALIZZATA Tavolo partecipato con lo studio associato dei medici di medicina generale di Pasian di Prato

AZIONE DA REALIZZARE

Supportare i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nell’implementazione degli interventi di comunicazione sulla salute attraverso iniziative che contribuiscano a ridurre le differenze di genere in ottica di salute che pesano sulla popolazione

AZIONE DA REALIZZARE

Campagne di educazione, informazione e sensibilizzazione estese a tutta la popolazione per fasce d’età che coinvolgano i medici di MMG e altri esperti in azione sinergica

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Report anno 2012

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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ASSISTENZA E SERVIZIO SOCIALE Diritto di disporre dei servizi sociali necessari e di beneficiare dell’assistenza in caso di bisogno

AZIONE DA REALIZZARE Sviluppare il rapporto con il volontariato e l’associazionismo in campo sociale anche con iniziative di supporto al terzo settore

AZIONE DA REALIZZARE Promozione dei principi della carta e dell’ottica di genere presso i comuni contermini nell’ambito del Piano di Zona

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ASSISTENZA ALL’INFANZIA Buona qualità dei sistemi di assistenza all’infanzia accessibili a tutti i genitori e alle altre persone che si occupano dei bambini qualunque sia la loro situazione finanziaria per la promozione di una reale parità tra donne e uomini

AZIONE REALIZZATA Sportello Baby Sitter comunale per le famiglie nella gestione occasionale o quotidiana dei bambini, con servizi avanzati di custodia e animazione

AZIONE REALIZZATA Progetto “Nati per leggere” presso la biblioteca comunale per favorire l’educazione alla lettura dei bambini

AZIONE REALIZZATA

Progetto “Menti Creative”: progetto di ripetizioni “low-cost” rivolto agli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole primarie E. Fruch di Pasian di Prato, G. Marconi di Passons ed I. Nievo di Colloredo di Prato e agli alunni della scuola media G.D. Bertoli di Pasian di Prato.

AZIONE REALIZZATA

Affidamento a Coop. Universiis dei servizi scolastici di pre e post accoglienza, sorveglianza mensa alla scuola media, e sorveglianza dei bambini che utilizzano lo scuolabus per il triennio 2012-2014

AZIONE DA REALIZZARE

Attivazione di un servizio di counselling a supporto di genitori e insegnanti dell’Istituto Comprensivo per affrontare le problematiche e favorire il benessere dei bambini.

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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CURA DEI FAMILIARI A CARICO Donne e uomini hanno la responsabilità in uguale misura di occuparsi dei familiari a carico e dei bambini

AZIONE REALIZZATA Attivazione dei centri estivi per i bambini presso i plessi scolastici dell’Istituto Comprensivo

AZIONE REALIZZATA Servizi di prossimità, feste e soggiorni estivi per gli anziani

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INCLUSIONE SOCIALE Diritto di tutti ad essere salvaguardato contro la povertà e l’esclusione sociale ed accesso all’occupazione, alla casa, alla formazione, all’educazione, alla cultura, all’informazione, alle tecnologie e all’assistenza sociale e medica.

AZIONE REALIZZATA

Servizio infermieristico di comunità: l'infermiere di Comunità interviene a domicilio principalmente in favore delle persone non autosufficienti che necessitino di un piano assistenziale infermieristico programmato

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ALLOGGIO Diritto alla casa ed accesso ad un alloggio di qualità quale necessità umana e fondamentale per il benessere dell’individuo e della sua famiglia.

AZIONE REALIZZATA Assistenza alle persone bisognose per il pagamento di utenze arretrate

AZIONE REALIZZATA Contributi a sostegno dell’accesso alle abitazioni in locazione a favore di cittadini in difficoltà

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CULTURA SPORT E TEMPO LIBERO Assicurare che le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze possano beneficiare di accedere equamente agli impianti e attività sportive, culturali e del tempo libero

AZIONE REALIZZATA Conferenza: "Il ruolo della donna nell' Antichità"

AZIONE REALIZZATA Progetto “Cultura nuova” con i comuni di Pagnacco, Martignacco e Campoformido

AZIONE REALIZZATA Progetto "Carta Giovani Europea"

AZIONE REALIZZATA Festa delle Associazioni di Pasian di Prato

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Report anno 2012

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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CULTURA SPORT E TEMPO LIBERO Assicurare che le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze possano beneficiare di accedere equamente agli impianti e attività sportive, culturali e del tempo libero

AZIONE DA REALIZZARE

La Prima Commissione Consiliare invita la Commissione PP.O a ritagliarsi un proprio spazio durante le manifestazioni realizzate dalle associazioni locali per animare il dibattito sulla parità anche nel contesto dell’associazionismo

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SICUREZZA E PROTEZIONE Promuovere ed assicurare azioni che tutelino il diritto di donne ed uomini alla propria incolumità e alla libertà di movimento, in ambito pubblico e privato

AZIONE REALIZZATA Presidio del territorio con la pianificazione di una illuminazione efficace e un sistema di videosorveglianza

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ABUSI SESSUALI Violazione di un diritto umano fondamentale, un offesa alla dignità e all’integrità fisica e morale degli esseri umani

AZIONE REALIZZATA Sostegno economico per donne vittime di violenza residenti a Pasian di Prato e ospitate presso il centro antiviolenza IOTUNOIVOI

AZIONE REALIZZATA

“Scarpe da donna, ma senza donne”: celebrazione della giornata contro il femminicidio in collaborazione con Università dell'Età Libera di Pasian di Prato - Auser.

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ABUSI E TRATTA DEGLI ESSERI UMANI Il crimine della tratta di esseri umani rappresenta una violazione del diritto umano fondamentale ed un’offesa alla dignità e all’integrità fisica e morale degli esseri umani.

AZIONE REALIZZATA

In occasione della Giornata della Memoria, il ricordo de “Le filosofe della memoria” Etty Hillesum, Irène Némirovsky, Edith Stein, il cui intelletto e la cui penna sono stati inghiottiti nella voragine dell’Olocausto

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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SVILUPPO SOSTENIBILE Rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile per la pianificazione e lo sviluppo di strategie per la conservazione del territorio.

AZIONE DA REALIZZARE Attività di sensibilizzazione con la cittadinanza

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PIANIFICAZIONE URBANA E LOCALE Sviluppo dello spazio, dei trasporti, dell’economia per il diritto alla parità delle donne e degli uomini nella vita locale

AZIONE REALIZZATA Intraprese le pratiche formali per l’intitolazione della scuola dell’infanzia di Pasian di Prato alla concittadina Rosa Cantoni

AZIONE REALIZZATA Interventi di edilizia privata e pubblica per il superamento di barriere architettoniche

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MOBILITA’ E TRASPORTI Sviluppo di infrastrutture e servizi pubblici di trasporto efficaci e di buona qualità

AZIONE REALIZZATA Progetto “Pedibus”: servizio di accompagnamento casa/scuola a piedi dei bambini

AZIONE DA REALIZZARE

Invito della Prima Commissione Consiliare alla Commissione PP.O. a proporre esperienze di mobilità e viabilità sostenibile a sostegno della mobilità delle donne che, adeguatamente ricalibrate, possano essere riproposte sul territorio comunale

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SVILUPPO ECONOMICO Realizzare uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile incoraggiando l’avanzamento della parità tra donne e uomini

AZIONE REALIZZATA Attivazione di 6 progetti di Lavori Socialmente Utili

AZIONE REALIZZATA

Adesione al progetto “FVG LABOR – LABORATORI DI LAVORO GIOVANILE” per finanziamento e accompagnamento nella creazione di imprese giovanili

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Report anno 2012

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ARTICOLO DESCRIZIONE ARTICOLO TIPOLOGIA DI INTERVENTO DESCRIZIONE

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AMBIENTE Sviluppo delle politiche e dei servizi ambientali tenendo conto delle necessità specifiche delle donne e degli uomini

AZIONE REALIZZATA

Progetto “Pannolini lavabili” rivolto a tutti i genitori che desiderano abbracciare un nuovo stile di vita più sostenibile e rispettoso dei propri figli e dell'ambiente, attraverso l'adozione di comportamenti quotidiani virtuosi, nell'interesse della salute dei bambini e con obiettivi contestuali di notevole risparmio economico per la famiglia

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GLI ENTI LOCALI IN QUALITA’ DI CONTROLLORI Importanza di una regolamentazione e protezione dei consumatori per il mantenimento della sicurezza e del benessere della popolazione locale

AZIONE REALIZZATA Istituito l'Ufficio del Difensore Civico per assistere il cittadino nei rapporti con l'Amministrazione.

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GEMELLAGGI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Riconoscimento del valore dei gemellaggi e della cooperazione europea ed internazionale degli enti locali e regionali per l’avvicinamento dei cittadini e per gli scambi di conoscenze e di comprensione reciproca

AZIONE REALIZZATA Progetto “Frico e mamaliga” per l’integrazione delle donne rumene residenti nella comunità pasianese

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IL BILANCIO DI GENERE CONSUNTIVO DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO PER IL 2012

Il comune è l’ente territoriale di base nonché, in termini di sussidiarietà, il livello di governo più

vicino al cittadino, per il quale rappresenta un interlocutore diretto in quanto soggetto politico-amministrativo in grado di instaurare un dialogo continuativo basato sulle aspettative dei residenti e sulle loro domande di servizi, rispetto alle quali sono attese risposte immediate.

La lettura del Bilancio di Genere comunale non sarebbe comprensibile se prima non si studiasse l’orientamento dell’Ente comune in un’ottica di pari opportunità: il programma di mandato del sindaco (per il quale si rimanda all’edizione 2010 del Bilancio di Genere comunale), la relazione previsionale e programmatica e il piano esecutivo di gestione costituiscono gli atti programmatori formali che fanno da cornice alla rilettura in ottica di genere del bilancio pubblico, e che consentono di capire come il Comune può incidere sulla vita della cittadinanza. Nell’ambito delle linee programmatiche è possibile individuare le priorità di intervento dell’amministrazione in carica, e le indicazioni relative ai servizi che maggiormente incidono sulle pari opportunità.

In sostanza l’analisi dei documenti programmatici, insieme allo statuto dell’ente e alla composizione di genere degli organi amministrativi, è utile per individuare la sensibilità di genere del Comune e per verificare, successivamente, i risultati ottenuti con la lettura di genere del bilancio.

1. La relazione previsionale e programmatica (RPP), il piano esecutivo di gestione (PEG) e il piano dettagliato degli obiettivi (PDO) per gli anni 2012-2013

La RPP è un documento triennale di carattere generale che traduce le decisioni politiche in

obiettivi d’azione, allocazione delle risorse ed erogazioni di servizi, stabilendone tempi e contenuti. Nella relazione sono definite le strategie dell’ente, i budget di spesa e le relative modalità di finanziamento, rispetto ai quali risultano vincolate le future deliberazioni della giunta e del consiglio.

Il PEG è uno strumento di indirizzo politico con cui si stabilisce la programmazione annuale, e in cui sono illustrate le attività di natura ordinaria e straordinaria che l’ente intende realizzare durante l’anno, le risorse destinate per la loro esecuzione e i soggetti responsabili della loro attuazione.

I comuni al di sotto dei 15.000 abitanti non sono tenuti alla redazione PEG, ma sono obbligati a redigere il piano risorse e obiettivi e il Piano Dettagliato degli Obiettivi, che costituisce lo strumento gestionale principale dell’ente. Il PDO si compone di una parte descrittiva e di un'analisi quantitativa basata su elementi aventi natura extra-contabile che corredano gli elementi di tipo economico-finanziario previsti, e contiene gli obiettivi gestionali, ovvero i programmi, le attività, le azioni, gli interventi individuati con il supporto degli organi tecnici come funzionali e diretti alla realizzazione di un risultato definito a livello previsionale (generalmente collegabile e finalizzato alla realizzazione di un programma della relazione previsionale e programmatica).

Il PDO è suddiviso in centri di responsabilità (CdR) che vengono affidati ad un referente responsabile dell’attuazione dell’obiettivo, assieme ad un corredo di risorse umane e finanziarie per raggiungerlo. RPP e PDO contengono indicazioni sulle attività e sui servizi routinari normalmente erogati dal Comune, ma includono anche gli obiettivi specifici stabiliti per l’anno di riferimento. Una ricognizione qualitativa dei contenuti dei PDO relativi agli anni 2012 e 2013 ha consentito di elaborare il quadro degli obiettivi specifici che producono un outcome di genere e

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Report anno 2012

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ricadute di genere di tipo diretto e indiretto. Dal momento che da un anno all’altro gli obiettivi si pongono in continuità, essi sono stati riuniti in un’unica tavola sinottica.

L’outcome di genere individua l’impatto atteso della spesa pubblica sul target dei destinatari. In questo caso l’outcome è di tipo qualitativo e identifica il beneficio che dovrebbe essere prodotto in capo alle donne dalla fruizione dei servizi, siano esse le utilizzatrici dirette o indirette dei servizi stessi. Le ricadute di genere di tipo diretto sono quelle che hanno come destinatario finale ed esclusivo le donne; quelle di tipo indiretto hanno come destinatari altre tipologie di cittadini (come ad esempio i bambini e gli anziani), ma oltre ad apportare benefici notevoli al destinatario diretto del servizio, hanno ricadute positive indirette sulla figura del caregiver (quasi sempre donna). L'obiettivo perseguito in questa sede è quello di evidenziare quelle iniziative che hanno un impatto specifico sulla vita delle donne, tralasciando le azioni di tipo generale e routinario.

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Relazione previsionale e programmatica Piano dettagliato degli obiettivi Outcome di genere Programma 1 Centro di Responsabilità 1

Servizio di accompagnamento e vigilanza dei bambini trasportati con gli scuolabus comunali, nonché regolare funzionamento del servizio di pre e post-accoglienza presso le scuole primarie Affidamento del servizio di pre-accoglienza, post-

accoglienza, sorveglianza mensa, accompagnamento e sorveglianza bambini sugli scuolabus per l’anno scolastico 2012/2013/2014 Il mantenimento e lo sviluppo dei servizi per

l’infanzia rappresenta una delle condizioni necessarie alla conciliazione degli impegni genitoriali con le attività lavorative, liberando il tempo favorendo perciò l’occupabilità delle donne.

La qualità dei servizi e la loro integrazione, produce effetti positivi diretti sull’infanzia e sulle famiglie: un buon servizio di refezione, o la disponibilità di impianti sportivi, sono infatti tra gli elementi che le famiglie valutano all’atto dell’iscrizione dei figli a scuola. Possono quindi incidere significativamente, in positivo o in negativo, sulla capacità di attrazione del servizio, e sulla qualità della vita delle donne

Servizio mensa delle scuole: controllo dell’igiene e sicurezza dei prodotti alimentari confezionati e distribuiti presso le mense scolastiche, e sostituzione dei i cuochi assenti con apposite supplenze

Adempimenti contemplati nelle convenzioni con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio aventi ad oggetto il funzionamento delle istituzioni e l’attuazione del P.O.F. per il triennio 2010/2012

Progetti di arricchimento formativo scuole materne ed elementari: rientrano gli impegni previsti dalla Convenzione triennale (2009/2012) stipulata con l’Istituto Comprensivo di Pasian di Prato per l’attuazione dei progetti di arricchimento dell’offerta formativa (POF) e per l’effettuazione dei servizi misti presso le Scuole dell’infanzia e primarie statali.

Si promuoveranno infine tutte quelle iniziative utili a sviluppare e incrementare il settore sportivo e ricreativo. In particolare si darà corso alla realizzazione degli eventi e manifestazioni non seguite dalla Biblioteca comunale

Assistenza alla Commissione per le pari opportunità nell’attuazione del progetto “Bilancio di Genere”

Redazione del Bilancio di Genere

Rendere conto del modo in cui le risorse pubbliche vengono investite per le donne e per gli uomini, con l’obiettivo finale di ristabilire il principio di cittadinanza di genere e riequilibrare la spesa pubblica

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Relazione previsionale e programmatica Piano dettagliato degli obiettivi Outcome di genere Programma 2 Centro di Responsabilità 2

Progetto Baby Sitter Comunale

- l’obiettivo fondamentale è quello di provvedere all’integrale gestione del Progetto come Servizio gestito in seno al Comune capofila, secondo gli indirizzi dell’Assemblea dei Sindaci dei Comuni convenzionati e con riferimento ai documenti normativi del rapporto associativo: Convenzione e Disciplinare di gestione vigenti pro-tempore;

- particolare attenzione sarà dedicata alla qualità gestionale in rapporto agli utenti residenti nel territorio dei Comuni convenzionati e in rapporto alla delega conferita al Comune capofila dai Comuni stessi.

-Gestione dell’Elenco Intercomunale Baby Sitter in seno al più ampio Progetto Baby Sitter Comunale;

- cura della qualità gestionale in rapporto agli utenti residenti nel territorio dei Comuni convenzionati capillare del progetto al fine di consolidarne le finalità e la fruibilità da parte delle famiglie utenti

Sostegno alla funzione educativa e genitoriale attraverso la disponibilità di un servizio che ricopre un ruolo importante anche dal punto di vista simbolico, poiché supporta i genitori dei bambini in età scolare e pre-scolare, incidendo sulle loro possibilità di scelte professionali, proporzionalmente superiori per le figure materne tradizionalmente “di cura”

Programma 3 Centro di Responsabilità 3

Servizi per la famiglia, i minori e la gioventù

• erogazione alla cittadinanza del Servizio sociale professionale;

• definizione e realizzazione di progetti relativi a persone o nuclei familiari con problematiche sociali, con precipua finalità di superamento delle problematiche rilevate;

• servizio socio-educativo e didattico; • supporto alle attività poste in essere dal

Consigliere Delegato alle Politiche giovanili • Asili Nido (controlli) • Organizzazione delle borse lavoro giovani • Adempimenti burocratici connessi con la

realizzazione del progetto “Frico e Mamaliga”

Valutazioni in ordine alla predisposizione di un regolamento per il convenzionamento con gli asili nido privati e predisposizione della relativa bozza di convenzione

Servizi fondamentali per liberare il tempo delle madri e che supportano l’occupazione femminile

Coinvolgimento delle donne della comunità rumena residenti a Pasian di Prato nella vita della comunità Realizzazione dei centri vacanza per minori dai 6 ai

14 anni

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Relazione previsionale e programmatica Piano dettagliato degli obiettivi Outcome di genere

Servizi per gli adulti e gli anziani

• Prevenzione dell'istituzionalizzazione di anziani ed inabili, favorendo il recupero e/o il mantenimento dell'autonomia residua

• Valutazione di soluzioni alternative in ordine alle persone ricoverate in Case di Riposo

• Gestione tecnico-sociale del servizio domiciliare in favore di persone anziane, disabili ed in difficoltà sulla base di programmi di intervento personalizzati

• Organizzazione dei soggiorni climatici per la popolazione anziana con le modalità che si riterranno più adeguate alle necessità del momento (altri Comuni o Ambito Socio – Assistenziale)

• Promozione della formazione di una rete tra i servizi presenti sul territorio quale modalità operativa per l’approccio alle problematiche sociali

Programmazione triennale corsi di ginnastica per anziani Il dato demografico indica la forte caratterizzazione

di genere degli anziani, e il rischio dell’esplosione di nuove povertà soprattutto nella popolazione anziana femminile. I servizi per gli anziani sono differenziati secondo le necessità, corrispondendo a diversi gradi di autonomia: - mantenimento di abilità utili per l'autosufficienza; - offerta di contesti relazionali e di socializzazione; - aumento del senso di sicurezza tramite il contrasto al rischio di isolamento.

Soggiorni per anziani: gestione quale comune capofila della Convenzione con i Comuni di Basiliano, Campoformido e Martignacco

Feste per anziani – realizzazione di due feste con gli anziani da programmare nei mesi di febbraio e novembre/dicembre

Progetto di integrazione tra anziani e utenti del CSRE

Sostegno e inclusione sociale delle fasce più fragili della popolazione (anziani e giovani disabili)

Convenzione con associazioni per ambulatorio per servizi infermieristici con volontari

Alleggerimento dei compiti di cura con incidenza sulla qualità di vita del care giver (principalmente donna)

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Report anno 2012

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LA DIMENSIONE DI GENERE DELLA SPESA COMUNALE

1. I criteri per la riclassificazione

Scopo del Bilancio di Genere è di evidenziare il diverso impatto della spesa pubblica sulle

cittadine e sui cittadini. Nel tradizionale bilancio comunale la parte delle spese è suddivisa in titoli, funzioni, servizi ed interventi. I Titoli (I, II, III e IV) sono le macro-categorie nelle quali sono raggruppate le singole funzioni di spesa. Le funzioni (che sono 12, ma non tutte presenti nelle attività dei Comuni e, di conseguenza, non tutte rappresentate nei bilanci) riguardano le attività amministrative svolte sulla base di quanto viene delegato ai Comuni dagli Enti gerarchicamente superiori (provincia, regione, Stato). I servizi rappresentano i singoli campi nei quali e attraverso i quali si esplica l’attività amministrativa dell’Ente, e gli interventi rappresentano le singole voci di spesa nel dettaglio.

L’analisi che viene di seguito presentata è relativa al bilancio consuntivo 2012 ed è stata elaborata con le stesse modalità utilizzate nella prima edizione del Bilancio di Genere comunale, al fine di poter effettuare un confronto della distribuzione delle spese nel corso dei due periodi. L’analisi è composta da una parte preliminare e generale che riguarda le risorse attribuite ai comuni per compiere le proprie funzioni, ed è seguita da una parte di dettaglio in cui vengono individuati gli interventi che hanno una specifica connotazione di genere. Per le finalità relative alla redazione del Bilancio di Genere non si è tenuto conto di tutte le componenti suindicate, ma solo di quelle che hanno un impatto di genere significativo. In particolare, si è ritenuto di considerare:

• per i titoli: i soli Titolo I (Spese correnti) e Titolo II (Spese in conto capitale), escludendo il Titolo III (spese per rimborso prestiti) e il Titolo IV (Spese per servizi per conto di terzi);

• per le funzioni: tutte, fatta eccezione per: la funzione 01 (funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo) cioè quella

relativa al funzionamento dell’Ente in quanto organo politico, burocratico e gestore di servizi, e che comprende tutte le spese generali destinate al sostegno della struttura organizzativa, da cui è stata tuttavia espunta una parte veramente esigua (come si vedrà, pari allo 0,64% dell’intera funzione, ovvero lo 0,25% del Titolo I) relativa a spese che hanno un impatto diretto e indiretto di genere rispetto alla collettività;

la funzione 02 relativa alla Giustizia, perché non rileva per il Comune di Pasian di Prato; la funzione 03 relativa alla Polizia Locale, considerata come neutra rispetto al genere; la funzione 07 relativa al turismo e la funzione 12 relativa a servizi produttivi direttamente

gestiti dall’Ente perché non rilevano per il Comune di Pasian di Prato; • per i servizi: tutti, tranne quelli che non hanno alcun impatto rispetto al genere e si

presentano come neutri; si tratta di quei servizi di supporto all’intera collettività, l’utilità dei quali non produce effetti diversi sulle donne e sugli uomini (in particolare, Servizi di protezione civile, Servizio idrico integrato, Servizio smaltimento rifiuti e altri similari);

• per gli interventi: tutti quelli che hanno una ricaduta diretta o indiretta rispetto al genere, ed in particolare: per il Titolo I (Conto corrente), gli interventi 02 (acquisto di beni di consumo e/o di

materie prime), 03 (prestazioni di servizi), 05 (trasferimenti); ancora una volta, gli interventi 01 relativi al personale non sono stati contemplati perché considerati come una spesa per il funzionamento interno, e non direttamente rivolta alla cittadinanza;

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per il Titolo II (Conto capitale), gli interventi 01 (acquisizione di beni immobili), 03 (acquisto di beni specifici per realizzazioni in economia) e 05 (acquisizioni di beni mobili, macchine e attrezzature tecnico-scientifiche).

Relativamente alle spese in senso stretto, come per il 2010, si è deciso di tenere conto del solo impegnato, ovvero l’impegno di spesa iscritto a bilancio e che attesta l’assunzione di un debito certo dell’Ente, a prescindere dal fatto che esso sia stato effettivamente pagato nell’anno di riferimento o che venga poi iscritto quale previsione di spesa nel bilancio di previsione dell'anno finanziario successivo.

2. La riclassificazione del bilancio per funzioni ed effetto sul genere

Come anticipato, una riclassificazione preliminare è stata effettuata sulle funzioni attribuite al comune e identificabili nella struttura del bilancio consuntivo. Partire dall’analisi delle funzioni attribuite all’Ente non significa offrire una valutazione del suo operato, quanto piuttosto identificare in una prospettiva finanziaria le sue attività: in questo modo è possibile fornire una prima chiave di lettura del quadro delle risorse a disposizione del Comune e della loro distribuzione tra le competenze ad esso attribuite. Non si vuole quindi fornire il quadro completo delle funzioni e delle iniziative portate avanti, ma identificare i criteri sulla base dei quali vengono ripartite le risorse, e di come sia possibile intervenire con queste risorse a fronte di particolari problematiche di genere.

Tutte le funzioni hanno un qualche effetto sul genere: dire che una certa spesa ha un effetto sul genere significa segnalare che essa avrà sicuramente una qualche conseguenza sugli uomini e sulle donne alle quali è diretta, senza però entrare nel merito della misura in cui questo effetto influisce sui due generi. Quando invece è possibile quantificare l’effetto e identificare in maniera univoca i destinatari della spesa, si parla di impatto. Il concetto di impatto sul genere verrà meglio chiarito nel paragrafo seguente.

Volendo considerare gli effetti sul genere della spesa pubblica locale nel 2012, tra le spese correnti si va dallo 0,25% della Funzione 1 relativa all’amministrazione al 14,40% della Funzione 10 riferita al sociale; tra le spese in conto capitale, che concernono principalmente interventi infrastrutturali e di manutenzione, si va dallo 0,33% nella Funzione 5 per il settore cultura al 32,15% della Funzione 9 relativa alla gestione del territorio. Considerando la somma dei Titoli I e II, la funzione che ha un maggiore effetto sul genere (per lo più di tipo indiretto) è la Funzione 9 (sulla quale incidono in maniera considerevole gli interventi infrastrutturali previsti nelle spese in conto capitale, e per la quale non è possibile allo stato identificare degli indicatori che misurino un impatto di genere positivamente correlato con le donne); seguono le Funzioni 10 e 4 relative a sociale ed istruzione, le quali hanno invece un impatto di genere per lo più diretto e misurabile in termini di servizi erogati dal comune. Insieme queste due funzioni che, per quanto riguarda la vita delle donne sono da ritenersi le più importanti, rappresentano il 49,4% del totale delle spese con impatto di genere diretto e indiretto sul bilancio comunale, con un incremento esatto di oltre 7 punti percentuali rispetto al Bilancio di Genere 2010, sebbene in valore assoluto la spesa complessiva sui due titoli abbia subito un notevole decremento. Ciò significa che le risorse, sebbene in diminuzione per via degli obblighi imposti dal patto di stabilità, sono state impegnate principalmente sulle funzioni che hanno una maggiore rilevanza in termini di servizi per la vita delle cittadine e dei cittadini.

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Report anno 2012

66

Tab. 1 – Riclassificazione funzionale del bilancio consuntivo 2012

Impegnate 2.945.332,80 Impegnate 1.070.277,15 Impegnate 391.393,02 Impegnate 338.501,09 Impegnate 639.687,52 Impegnate 646.517,67 Impegnate 1.281.413,58

Impegnate (comprese le funzioni 3 e 11) 7.712.291,70

di cui con effetto sul genere 18.916,46

di cui con effetto sul genere 872.528,14

di cui con effetto sul genere 267.789,19

di cui con effetto sul genere 207.847,32

di cui con effetto sul genere 242.752,22

di cui con effetto sul genere 35.861,61

di cui con effetto sul genere 1.110.195,78

di cui con effetto sul genere 2.755.890,72

% sulla funzione 0,64

% sulla funzione 81,52

% sulla funzione 68,42

% sulla funzione 61,40

% sulla funzione 37,95

% sulla funzione 5,55

% sulla funzione 86,64

% sul Tit. I 0,25

% sul Tit. I 11,31

% sul Tit. I 3,47

% sul Tit. I 2,70

% sul Tit. I 3,15

% sul Tit. I 0,46

% sul Tit. I 14,40

Impegnate 453.435,62 Impegnate 20.121,11 Impegnate 12.203,51 Impegnate 522.478,32 Impegnate 832.401,21 Impegnate 1.728.340,85 Impegnate 120.202,37

Impegnate (compresa la funzione 3) 3.698.811,69

di cui con effetto sul genere 0,00

di cui con effetto sul genere 20.121,11

di cui con effetto sul genere 12.203,51

di cui con effetto sul genere 22.478,32

di cui con effetto sul genere 55.992,50

di cui con effetto sul genere 1.189.115,73

di cui con effetto sul genere 0,00

di cui con effetto sul genere 1.299.911,17

% sulla funzione 0,00

% sulla funzione 100,00

% sulla funzione 100,00

% sulla funzione 4,30

% sulla funzione 6,73

% sulla funzione 68,80

% sulla funzione 0,00

% sul Tit. II 0,00

% sul Tit. II 0,54

% sul Tit. II 0,33

% sul Tit. II 0,61

% sul Tit. II 1,51

% sul Tit. II 32,15

% sul Tit. II 0,00

Impegnate 3.398.768,42 Impegnate 1.090.398,26 Impegnate 403.596,53 Impegnate 860.979,41 Impegnate 1.472.088,73 Impegnate 2.374.858,52 Impegnate 1.401.615,95 Tot. Imp. 11.411.103,39di cui con effetto sul genere 18.916,46

di cui con effetto sul genere 892.649,25

di cui con effetto sul genere 279.992,70

di cui con effetto sul genere 230.325,64

di cui con effetto sul genere 298.744,72

di cui con effetto sul genere 1.224.977,34

di cui con effetto sul genere 1.110.195,78

di cui con effetto sul genere 4.055.801,89

% 0,17 % 7,82 % 2,45 % 2,02 % 2,62 % 10,73 % 9,73

% sul Tot. dei Titt. I e II 35,54

% sul Tot. del Tit. II 35,14

TOTALE TITOLO I e II TOTALE TITOLI I e II

SPESE CORRENTI TOTALE TITOLO I SPESE CORRENTI

% sul Tot. del Tit. I 35,73

SPESE IN CONTO CAPITALETOTALE TITOLO II SPESE IN CONTO

CAPITALE

10

TOTALI FUNZIONI GENERALI DI AMMINISTRAZIONE,

GESTIONE E CONTROLLO

FUNZIONI DI ISTRUZIONE PUBBLICA

FUNZIONI RELATIVE ALLA CULTURA ED AI

BENI CULTURALI

FUNZIONI NEL SETTORE SPORTIVO E

RICREATIVO

FUNZIONI NEL CAMPO DELLA VIABILITA' E DEI

TRASPORTI

FUNZIONI RIGUARDANTI LA GESTIONE DEL

TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

FUNZIONI NEL SETTORE SOCIALE

01 04 05 06 08 09

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Da un confronto preliminare con il bilancio consuntivo 2010, emerge che in generale le risorse impegnate a bilancio nel 2012 sono diminuite di poco più di 500.000 euro; tuttavia, il rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità ha complessivamente inciso in maniera molto negativa sulla distribuzione in ottica di genere delle risorse. Il Graf. 1 mostra la differenza della spesa impegnata per funzioni sui due anni, segnalando come gli impegni sulla Funzione 9 si siano quasi dimezzati (taglio in carico quasi esclusivamente alle spese in conto capitale); il calo, come detto, si registra anche sulle Funzioni 4 e 10, che assieme fanno registrare una diminuzione del 13,5%. Nel complesso la spesa impegnata con effetto diretto e indiretto sul genere è calata del 25,1% tra il 2012 e il 2010.

Graf. 1 Distribuzione della spesa comunale con impatto di genere per aree di inerenza al genere (val.%)

3. La riclassificazione del bilancio per impatto sul genere

La riclassificazione per funzioni non consente di identificare nel bilancio le specifiche aree di

intervento che hanno una maggiore valenza di genere, né tantomeno di accertare le finalità degli interventi. Al fine di rendere il bilancio più comprensibile sia dal punto di vista della collettività che da una prospettiva di genere in senso stretto, le spese sono state disaggregate considerando la tipologia di intervento e di destinatari, per poi essere riclassificate ordinando gli interventi sulla base di un ordine di precedenza che fa leva sul maggiore o minore impatto sul genere e sulle pari opportunità.

Come per la precedente edizione, l’impatto è stato tradotto in aree di inerenza al genere1 e le spese sono state riclassificate seguendo un ordine di importanza che valuta le aree direttamente inerenti il genere e le aree indirettamente inerenti il genere. Sono stati considerati interventi con un impatto diretto, e quindi direttamente inerenti al genere, tutti quelli destinati esplicitamente alla promozione delle pari opportunità e ad interventi specifici che hanno come beneficiarie e destinatarie dirette ed esclusive le donne: a solo titolo esemplificativo, sono comprese in questo ambito le spese per la Commissione Pari Opportunità.

Sono stati considerati interventi con un impatto indiretto, e quindi indirettamente inerenti al genere, tutti quelli che hanno come beneficiari e destinatari soggetti diversi dalle donne, come ad 1 Cfr. Giovanna Badalassi (a cura di), Bilanci di Genere a Genova, (2005), p. 78.

0,00

500.000,00

1.000.000,00

1.500.000,00

2.000.000,00

2.500.000,00

Funzione 1 Funzione 4 Funzione 5 Funzione 6 Funzione 8 Funzione 9 Funzione 10

2012 2010

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Report anno 2012

68

esempio i minori, gli anziani o le famiglie in genere, rispetto ai quali però le donne beneficiano indirettamente dell’azione dell’Ente perché grazie ad essi vedono alleviate le loro responsabilità, alleggeriti i loro ruoli e migliorata la loro capacità di conciliare vita familiare e vita professionale. Rientrano in questa tipologia tutti gli interventi relativi all’infanzia, agli anziani, al sociale, alle fasce deboli o a rischio di marginalità o esclusione sociale, ai servizi per la famiglia o per la casa; per questa ragione gli interventi riclassificati come indirettamente inerenti al genere sono anche distinti tra servizi alla famiglia e servizi alla persona.

Vi sono, poi, delle aree di intervento che sono state considerate come aree di genere indirette: racchiudono quegli interventi che apparentemente non modificano i propri effetti se il destinatario è maschio o femmina, dal momento che non sono destinati direttamente alle persone, ma incidono sulla qualità della vita delle collettività in generale. Si tratta di servizi quali ad esempio i trasporti e la viabilità, la sicurezza, i parchi, la cultura, lo sport, lo spettacolo.

A seconda del tipo di intervento, le aree di genere indirette sono ulteriormente distinte in aree ambientali e aree relative alla qualità della vita: sono aree che possono avere un impatto potenziale sul benessere e la qualità della vita delle donne, ma sulle quali non è possibile individuare esattamente il target di beneficiari attuali per l’impossibilità di costruire indicatori affidabili.

Vi è infine una quarta macro area, chiamata anche residuale (definizione impropria, dal momento che racchiude solitamente la maggior parte della spesa degli enti locali), che è relativa alle spese che sono state considerate neutre e per le quali si registra un impatto egualitario sulla cittadinanza, dal momento che non sono riscontrabili differenze di genere, e che non viene inserita nella riclassificazione che verrà presentata per economia di spazi. È possibile tuttavia calcolarne la consistenza sottraendo dalla sommatoria dei Titoli I, II, III e IV (equivalente a € 12.872.972,20, ovvero il totale generale delle uscite del 2012) il totale delle spese che hanno un impatto sul genere (pari a € 4.055.801,89): l’area neutra ammonta a € 8.817.170,31, ovvero il 68,5% del totale delle uscite del Comune, segnando un incremento di quasi 9 punti percentuali in più rispetto al 2010. Risulta dunque evidente come l’area neutra non sia affatto residuale, e rappresenti semmai quella prevalente.

La riclassificazione di seguito proposta, speculare a quella utilizzata per il bilancio di genere 2010, prende in considerazione tutti quegli interventi, strutturali o di sviluppo, che incidono in varia misura sulla vita delle donne.

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TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 1 01 01 PRESTAZIONI DI SERVIZIO 3

INDENNITA' COMPONENTI COMMISSIONE PARI

OPPORTUNITA'

Residui 918,54 DIRETTAMENTE

INERENTE Competenze 1.000,00

TOTALE 1.918,54

I 10 10 01

ASILI NIDO, SERVIZI PER L'INFANZIA E PER I MINORI

5

INTERVENTI PER LA TUTELA DELLA MATERNITA'

PER CONTO DELLA REGIONE

(BONUS BEBE' 2012)

Residui 64.254,08

DIRETTAMENTE INERENTE

Competenze 27.420,00

TOTALE 91.674,08

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

2 SPESE PER LA

COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA' ACQUISTO

DI BENI

Residui

DIRETTAMENTE INERENTE

Competenze 200,00

TOTALE 200,00

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 SPESE PER LE ATTIVITA'

COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA'

PRESTAZIONI DI SERVIZI

Residui 4.416,31

DIRETTAMENTE INERENTE

Competenze

TOTALE 4.416,31

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 REALIZZAZIONE PROGETTI

DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA'

Residui 5.800,00

DIRETTAMENTE INERENTE

Competenze 13.848,44

TOTALE 19.648,44

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 PROGETTO IN FAVORE DELLA POPOLAZIONE

IMMIGRATA Residui DIRETTAMENTE

INERENTE Competenze 1.701,00

TOTALE 1.701,00

TOTALE AREA DIRETTAMENTE INERENTE AL GENERE

119.558,37

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Report anno 2012

70

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 1 01 08 ALTRI SERVIZI GENERALI 3

SPESE PER COLLABORAZIONI

COORDINATE E CONTINUATIVE E LAVORO

INTERINALE (PRE-ACCOGLIENZA SCUOLE

ELEMENTARI)

Residui 5.513,66

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 11.434,26

TOTALE 16.947,92

I 4 04 01 SCUOLA MATERNA 1 PERSONALE

Residui 3.423,41 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze 82.754,00

TOTALE 86.177,41

I 4 04 01 SCUOLA MATERNA 3 PRESTAZIONI DI SERVIZI

Residui 14.700,61 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze 40.491,03

TOTALE 55.191,64

I 4 04 01 SCUOLA MATERNA 5 TRASFERIMENTI

(S. LUIGI)

Residui INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze 61.453,00

TOTALE 61.453,00

I 4 04 02

ISTRUZIONE ELEMENTARE

3

SPESE PER GLI ADEMPIMENTI CONNESSI

AL CONTROLLO DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE

SCOLASTICA

Residui 3.091,36 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 2.500,00

TOTALE 5.591,36

I 4 04 02

ISTRUZIONE ELEMENTARE

3 SCUOLA PRIMARIA -SPESE

PER PRESTAZIONI DI SERVIZI

Residui 7.633,60 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze 66.999,70

TOTALE 74.633,30

I 4 04 02

ISTRUZIONE ELEMENTARE

3 PRESTAZIONI DI SERVIZI (MENSE)

Residui 56.935,12 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze 213.000,00

TOTALE 269.935,12

I 4 04 02

ISTRUZIONE ELEMENTARE

3 INIZIATIVA PEDIBUS PER

GLI ALUNNI DELLE SCUOLE

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 225,00

TOTALE 225,00

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TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 4 04 03 ISTRUZIONE MEDIA 3 PRESTAZIONI DI SERVIZI

(MENSE)

Residui 6.552,91 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze 16.500,00

TOTALE 23.052,91

I 4 04 03 ISTRUZIONE MEDIA 3 SPESE PER PRESTAZIONE

DI SERVIZI

Residui 6.176,60 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze 38.485,41

TOTALE 44.662,01

I 4

04 05 ASSISTENZA SCOLASTICA,

TRASPORTO, REFEZIONE E ALTRI SERVIZI

1 STIPENDI AL PERSONALE TRASPORTI SCOLASTICI

Residui 1.981,96 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 63.900,93

TOTALE 65.882,89

I 4

04 05 ASSISTENZA SCOLASTICA,

TRASPORTO, REFEZIONE E ALTRI SERVIZI

2

MENSE SCUOLA DELL'INFANZIA -

ACQUISTO GENERI ALIMENTARI E MATERIALE PER IL SERVIZIO MENSA

Residui 28.048,09

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 77.747,98

TOTALE 105.796,07

I 4

04 05 ASSISTENZA SCOLASTICA,

TRASPORTO, REFEZIONE E ALTRI SERVIZI

3 INTERVENTI PER IL

DIRITTO ALLO STUDIO ACQUISTO LIBRI DI TESTO

Residui 2.192,22 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 15.732,96

TOTALE 17.925,18

I 4

04 05 ASSISTENZA SCOLASTICA,

TRASPORTO, REFEZIONE E ALTRI SERVIZI

3 UFFICI DIREZIONE

DIDATTICA - PRESTAZIONE DI SERVIZI

Residui 298,00

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 6.690,52

TOTALE 6.988,52

I 4

04 05 ASSISTENZA SCOLASTICA,

TRASPORTO, REFEZIONE E ALTRI SERVIZI

3 PALESTRA SCUOLE MEDIE -SPESE PER PRESTAZIONE

DI SERVIZI

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 14.200,00

TOTALE 14.200,00

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Report anno 2012

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TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 4

04 05 ASSISTENZA SCOLASTICA,

TRASPORTO, REFEZIONE E ALTRI SERVIZI

3

PALESTRA SCUOLA PRIMARIA PASSONS -

SPESE PER PRESTAZIONI D I SERVIZI

Residui 649,50 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 12.200,00

TOTALE 12.849,50

I 4

04 05 ASSISTENZA SCOLASTICA,

TRASPORTO, REFEZIONE E ALTRI SERVIZI

5 TRASFERIMENTO ALLA

DIREZIONE DIDATTICA PER SPESE DI GESTIONE E SERVIZI AGGIUNTIVI

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 27.964,23

TOTALE 27.964,23

I 5

05 02 TEATRI, ATTIVITA`

CULTURALI E SERVIZI DIVERSI NEL SETTORE

5 TRASFERIMENTI

(PROGETTI SCUOLE MEDIE)

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 19.866,32

TOTALE 19.866,32

I 5

05 02 TEATRI, ATTIVITA`

CULTURALI E SERVIZI DIVERSI NEL SETTORE

5 TRASFERIMENTI

(PROGETTI SCUOLE INFANZIA E PRIMARIE)

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 32.643,52

TOTALE 32.643,52

I 10 10 01

ASILI NIDO, SERVIZI PER L'INFANZIA E PER I MINORI

3 PROGETTO "BABY SITTER COMUNALI"

Residui 5.604,27 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 17.121,41

TOTALE 22.725,68

I 10 10 01

ASILI NIDO, SERVIZI PER L'INFANZIA E PER I MINORI

3 PROGETTO "PANNOLINI LAVABILI"

Residui 14.636,03 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 10.000,00

TOTALE 24.636,03

I 10 10 01

ASILI NIDO, SERVIZI PER L'INFANZIA E PER I MINORI

5 SPESE PER L'ASSISTENZA AI MINORI (BUONI MENSA)

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 4.968,00

TOTALE 4.968,00

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TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

2 SPESE PER IL CENTRO

VACANZE - ACQUISTO DI BENI

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 674,56

TOTALE 674,56

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 SPESE CENTRO VACANZE

Residui 150,00

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 70.828,43

TOTALE 70.978,43

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5 ASSISTENZA ALLE

PERSONE BISOGNOSE (DISAGIO ECONOMICO)

Residui

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 33.164,00

TOTALE 33.164,00

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5 INTERVENTI IN FAVORE

DELLE FAMIGLIE NUMEROSE

(PIU' DI 4 FIGLI)

Residui

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 10.026,24

TOTALE 10.026,24

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5 FONDO ABBATTIMENTO CANONI DI LOCAZIONE

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 113.515,18

TOTALE 113.515,18

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5 FONDO A SOSTEGNO

DELLE FAMIGLIE LOCATARIE

Residui 20.202,55

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 23.073,02

TOTALE 43.275,57

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Report anno 2012

74

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5 BENEFICIO REGIONALE

ENERGIA ELETTRICA-CARTA FAMIGLIA

Residui

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 66.595,83

TOTALE 66.595,83

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5

INTERVENTO A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA E DELLA

GENITORIALITA' CARTA FAMIGLIA L-11/2006

(CONTR. TIA)

Residui 42.753,26

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 18.482,72

TOTALE 61.235,98

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5 FONDO DI SOLIDARIETA'

PER LE POPOLAZIONI COLPITE DA CALAMITA '

Residui

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze 300,00

TOTALE 300,00

II 4 04 02

ISTRUZIONE ELEMENTARE

1 MANUTENZIONE

STRAORDINARIA DI EDILIZIA SOCIALE E

SCOLASTICA

Residui 2.496,00

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA

Competenze

TOTALE 2.496,00

II 4 04 03 ISTRUZIONE MEDIA 1 SISTEMAZIONE GENERALE

DELLA SCUOLA MEDIA

Residui 17.625,11 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Competenze

TOTALE 17.625,11

TOTALE AREA INDIRETTAMENTE INERENTE AL GENERE - SERVIZI ALLA FAMIGLIA

1.414.202,51

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75

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 1 01 01 PRESTAZIONI DI SERVIZIO 3 SPESE PER IL CONSIGLIO

COMUNALE DEI RAGAZZI

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 50,00

TOTALE 50,00

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 SPESE GESTIONE SERVIZI

AI PORTATORI DI HANDICAP (A.S.S. N.4)

Residui 75.253,70

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 138.778,26

TOTALE 214.031,96

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3

ASSISTENZA INABILI RICOVERATI IN CASE DI

RIPOSO L.R. 51/ 1993 (CASE DI RIPOSO E CENTRO

ANTIVIOLENZA)

Residui 8.387,69

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 39.318,64

TOTALE 47.706,33

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 INIZIATIVE DI CARATTERE

RICREATIVO (FESTE ANZIANI)

Residui 372,69

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 3.995,35

TOTALE 4.368,04

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3

CORSI RICREATIVI PER ADULTI ORGANIZZATI

DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE (GINNASTICA

PER ANZIANI)

Residui 4.283,40

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 10.099,50

TOTALE 14.382,90

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 INTERVENTI PER IL

TRASPORTO DI ANZIANI (SERVIZI DI PROSSIMITA')

Residui 847,50 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 6.180,00

TOTALE 7.027,50

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Report anno 2012

76

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 INTERVENTI IN CAMPO

SOCIALE FINANZIATI CON IL 5 PER MILLE

Residui

INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 8.288,03

TOTALE 8.288,03

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3

SPESE PER I SOGGIORNI ESTIVI PER ANZIANI -

QUOTA DI COMPETENZA DEI COMUNI FACENTI

PARTE DELLA CONVENZIONE

Residui INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 31.977,19

TOTALE 31.977,19

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3 SOGGIORNI MARINI E MONTANI

Residui 880,00 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 25.656,61

TOTALE 26.536,61

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3

PRESTAZIONI RELATIVE AD INTERVENTI SOCIO-

SANITARI IN ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA

Residui 1.519,10 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 1.997,42

TOTALE 3.516,52

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

3

TRASFERIMENTO ALL'AMBITO PER LA

GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI

Residui 100.891,68 INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA PERSONA Competenze 59.000,00

TOTALE 159.891,68

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5

SUPERAMENTO BARRIERE

ARCHITETTONICHE IN EDIFICI PRIVATI

CONTRIBUTI

Residui 5.904,14 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 6.811,37

TOTALE 12.715,51

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77

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5

FUNZIONI TRASFERITE DALLA REGIONE A

SEGUITO DI SOPPRESSIONE DI ENTI

L.R. 30/95

Residui 3.018,18 INDIRETTAMENTE

INERENTE SERVIZI ALLA PERSONA

Competenze 3.500,00

TOTALE 6.518,18

I 10

10 04 ASSISTENZA,

BENEFICENZA PUBBLICA E SERVIZI DIVERSI ALLA

PERSONA

5 INIZIATIVE DI CARATTERE

RICREATIVO (FESTE ANZIANI)

Residui INDIRETTAMENTE INERENTE

SERVIZI ALLA PERSONA Competenze 3.500,00 TOTALE 3.500,00

TOTALE AREA INDIRETTAMENTE INERENTE AL GENERE - SERVIZI ALLA PERSONA

540.510,45

TOTALE AREE INDIRETTAMENTE INERENTI AL GENERE 1.954.712,96

I 5 05 01

BIBLIOTECHE, MUSEI E PINACOTECHE

2 ACQUISTO DI BENI DI

CONSUMO E/O DI MATERIE PRIME (LIBRI)

Residui 4.619,35 Area di genere indiretta QdV Competenze 8.000,00

TOTALE 12.619,35

I 5 05 01

BIBLIOTECHE, MUSEI E PINACOTECHE

3 PRESTAZIONI DI SERVIZI (ATTIVITA' CULTURALI)

Residui 45.516,62 Area di genere indiretta QdV Competenze 41.799,44

TOTALE 126.246,27

I 5

05 02 TEATRI, ATTIVITA`

CULTURALI E SERVIZI DIVERSI NEL SETTORE

CULTURALE

3 PRESTAZIONI DI SERVIZI (PROGETTI)

Residui 25.864,46 Area di genere indiretta

QdV Competenze 39.314,74

TOTALE 65.179,20

I 5

05 02 TEATRI, ATTIVITA`

CULTURALI E SERVIZI DIVERSI NEL SETTORE

CULTURALE

5 GESTIONE INTEGRATA ATTIVITA' CULTURALI -TRASFERIMENTI A ENTI

ASSOCIAZIONI ECC

Residui Area di genere indiretta

QdV Competenze 11.234,53

TOTALE 11.234,53

I 6

06 02 STADIO COMUNALE,

PALAZZO DELLO SPORT ED ALTRI IMPIANTI

3 PRESTAZIONI DI SERVIZI (IMPIANTI)

Residui 59.331,10 Area di genere indiretta

QdV Competenze 68.185,75

TOTALE 127.516,85

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Report anno 2012

78

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 6

06 02 STADIO COMUNALE,

PALAZZO DELLO SPORT ED ALTRI IMPIANTI

5 TRASFERIMENTI (GESTIONE)

Residui Area di genere indiretta

QdV Competenze 10.000,00

TOTALE 10.000,00

I 6

06 03 MANIFESTAZIONI DIVERSE

NEL SETTORE SPORTIVO E

RICREATIVO

5 TRASFERIMENTI (CONTRIBUTI)

Residui 19.999,40 Area di genere indiretta

QdV Competenze 50.331,07

TOTALE 70.330,47

I 8 08 02

ILLUMINAZIONE PUBBLICA E SERVIZI CONNESSI

3 PRESTAZIONI DI SERVIZI

(GESTIONE ILLUMINAZIONE)

Residui 67.752,22 Area di genere indiretta

QdV Competenze 175.000,00

TOTALE 242.752,22

II 5 05 01

BIBLIOTECHE, MUSEI E PINACOTECHE

1 AUDITORIUM ANNESSO

ALLA BIBLIOTECA COMUNALE

Residui 184,23 Area di genere indiretta

QdV Competenze

TOTALE 184,23

II 5

05 02 TEATRI, ATTIVITA`

CULTURALI E SERVIZI DIVERSI NEL SETTORE

CULTURALE

1

MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI EDILIZIA SOCIALE E

SCOLASTICA SCUOLA EX AGOSTO

Residui 12.019,28

Area di genere indiretta QdV

Competenze

TOTALE 12.019,28

II 6

06 02 STADIO COMUNALE,

PALAZZO DELLO SPORT ED ALTRI IMPIANTI

1 MANUTENZIONE

STRAORDINARIA DI IMPIANTI SPORTIVI

Residui 2.478,32

Area di genere indiretta QdV

Competenze 20.000,00

TOTALE 22.478,32

II 8 08 01

VIABILITA', CIRCOLAZIONE E SERVIZI CONNESSI

1 MANUTENZIONE

STRAORDINARIA CAMPI E IMPIANTI SPORTIVI

Residui 1.892,74 Area di genere indiretta

QdV Competenze

TOTALE 1.892,74

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79

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

II 8 08 01

VIABILITA', CIRCOLAZIONE E SERVIZI CONNESSI

1 SISTEMAZIONE

MARCIAPIEDI IN VIA SANTA CATERINA

Residui 18.739,59 Area di genere indiretta QdV Competenze

TOTALE 18.739,59

II 8 08 02

ILLUMINAZIONE PUBBLICA E SERVIZI CONNESSI

1 ADEGUAMENTO DELLA

PUBBLICA ILLUMINAZIONE IN VIA L. DA VINCI

Residui 360,02 Area di genere indiretta

QdV Competenze

TOTALE 360,02

II 8

08 03 ILTRASPORTI PUBBLICI

LOCALI E SERVIZI CONNESSI

1 LAVORI DI

AMMODERNAMENTO DELLE ZONE DI FERMATA DEL

T.P.L.

Residui 9.177,15 Area di genere indiretta QdV Competenze 25.823,00

TOTALE 35.000,15

II 9

09 01 URBANISTICA E GESTIONE DEL

TERRITORIO

1 REALIZZAZIONE DI EDIFICIO PER SEDE

ASSOCIAZIONI

Residui

Area di genere indiretta QdV

Competenze 226.400,00

TOTALE 226.400,00

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

1 REALIZZAZIONE IMPIANTI DI VIDEOSORVGLIANZA IN

CONVENZIONE CON IL COMUNE DI MARTIGNACCO

Residui

Area di genere indiretta QdV

Competenze 12.954,33

TOTALE 12.954,33

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

5 REALIZZAZIONE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA SUL TERRITORIO COMUNALE

Residui 70.000,00 Area di genere indiretta QdV Competenze

TOTALE 70.000,00

TOTALE AREA DI GENERE INDIRETTA - QUALITA' DELLA VITA

1.065.907,55

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Report anno 2012

80

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

I 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

2 PARCHI E GIARDINI -

ACQUISTO BENI DI CONSUMO E MATERIE

PRIME

Residui 5.135,10

Area di genere indiretta Ambiente

Competenze 4.974,90

TOTALE 10.110,00

I 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

3 PARCHI E GIARDINI -SPESE PER UTENZE

Residui 728,74 Area di genere indiretta Ambiente Competenze 6.500,00

TOTALE 7.228,74

I 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

3 PARCHI E GIARDINI -SPESE

PER MANUTENZIONE E GESTIONE

Residui 7.461,54

Area di genere indiretta Ambiente

Competenze 11.061,33

TOTALE 18.522,87

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

1

RITRUTTURAZIONE STABILE NEL BORGO

RURALE DI BONAVILLA E INTERVENTI CONNESSI -

REALIZZIONE IPPOVIA

Residui 403.985,69

Area di genere indiretta Ambiente

Competenze 33.000,00

TOTALE 436.985,69

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

1

SPESE PER LA RIQUALIFICAZIONE

AMBIENTALE - PRATI STABILI E RETE VIARIA

RURALE

Residui 24.431,40

Area di genere indiretta Ambiente

Competenze

TOTALE 24.431,40

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81

TIT. FUN. SERVIZIO INT. DESCRIZIONE IMPEGNI AREA DI GENERE

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

1 REALIZZAZIONE PARCO URBANO DI VIA MISSIO

Residui 208,83

Area di genere indiretta - Ambiente

Competenze

TOTALE 208,83

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

3 SPESE PER I PARCHI

COMUNALI ED INTERCOMUNALI

Residui 16.148,76

Area di genere indiretta - Ambiente

Competenze

TOTALE 16.148,76

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

5

LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE

ENERGETICA E MANUTENZIONE EDIFICI O

SCUOLA MEDIA G.D. BERTOLI

Residui 399.659,20 Area di genere indiretta -

Ambiente Competenze

TOTALE 399.659,20

II 9

09 06 PARCHI E SERVIZI PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL

VERDE, ALTRI SERVIZI RELATIVI AL TERRITORIO

ED ALL'AMBIENTE

5 INTERVENTI SU PARCHI

Residui 2.327,52 Area di genere indiretta -

Ambiente Competenze

TOTALE 2.327,52

TOTALE AREA DI GENERE INDIRETTA - AMBIENTE 915.623,01

TOTALE AREE DI GENERE INDIRETTE 1.981.530,56

TOTALE SPESA CON EFFETTO SUL GENERE

4.055.801,89

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82

Dato il precedente, è possibile procedere ad una analisi comparativa della riclassificazione attraverso la quale descrivere le spese relative al 2012 e attuare un confronto con il 2010, valutando l’impatto di ogni singola macro area sul totale della spesa inerente al genere calcolata sui due Titoli presi in considerazione.

Si è già anticipato che le spese a consuntivo con un impatto sul genere realizzate dal Comune di Pasian di Prato nel 2012 sono state pari a € 4.055.801,89, ovvero il 31,5% sul totale del bilancio consuntivo. Nel 2010 l’incidenza delle spese con impatto sul genere era stata pari al 40,4%. Osservando le macro aree, l’area direttamente inerente al genere ha utilizzato risorse pari al 4,3% imputabili esclusivamente alla spesa corrente. L’area indirettamente inerente al genere, nel complesso, ha riguardato il 70,2% del Titolo I (quasi due punti percentuali in più rispetto al 2010), e solo l’1,5% della spesa in conto capitale (nel 2010 era l’8,1%), che hanno interessato interventi di manutenzione di edilizia sociale e scolastica (che sono considerate nell’ambito dei servizi alle famiglie). Le aree di genere indirette (qualità della vita e ambiente) sono quelle che assorbono la quasi totalità delle spese del Titolo II (per il 98,5%), dal momento che riguardano interventi infrastrutturali. Delle due, l’area relativa alla qualità della vita ha inciso per il 24,2% sulle spese correnti sotto forma di trasferimenti e prestazioni di servizio per la realizzazione di attività e progetti.

Graf. 2– Spesa inerente al genere suddivisa per aree e Titoli di bilancio. Confronto anni 2012 e 2010 (val. %)

L’analisi per aree di inerenza al genere mostra una prevalenza delle spese nell’area di genere

indiretta relativa ai servizi alla famiglia, con una spesa pari al 34,9% del totale dell’impegnato di genere: diversamente dal 2010 (anno in cui la quota principale della spesa in ottica di genere, pari al 37,2%, è stata relativa all’area ambientale e determinata da interventi di tipo infrastrutturale), nel 2012 è su questo capitolo che si concentrano gli sforzi distributivi dell’Amministrazione. Sebbene in valori assoluti la cifra totale impegnata sia inferiore al 2010 (soprattutto in termini di spesa in conto capitale), alcuni interventi relativi ai minori, alle scuole e ai servizi scolastici, ma anche i trasferimenti economici alle famiglie sotto forma di contributi e benefici, sono stati rafforzati. Va sottolineato che, anche per il 2012, la maggior parte della spesa di quest’area è classificabile come spesa a supporto della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne: queste uscite comprendono infatti i servizi scolastici di pre-accoglienza, le mense e i buoni mensa,

0,0%5,0%

10,0%15,0%20,0%25,0%30,0%35,0%40,0%45,0%50,0%55,0%60,0%65,0%70,0%75,0%80,0%85,0%

2012 2010 2012 2010

SPESE CORRENTI SPESE IN C/CAPITALE

AREA DIRETTA AREA SERVIZI ALLA FAMIGLIAAREA SERVIZI ALLA PERSONA AREA QdVAREA AMBIENTE

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83

il trasporto scolastico, i centri vacanza e lo sportello Baby Sitter, che nel caso di donne con figli rappresentano un fondamentale supporto al bilanciamento dei tempi. La restante parte è riconducibile all’attuazione delle politiche sociali di competenza comunale. Graf. 3 – Spesa inerente al genere suddivisa per aree e Titoli di bilancio. Anno 2012 (val. %)

Come nella prima edizione del Bilancio di Genere, le due aree indirettamente inerenti (ossia

l’area servizi alla famiglia e l’area servizi alla persona) costituiscono nel complesso la spesa di genere più consistente, pari al 48,2%, 8 punti percentuali in più rispetto al 2010. Con il 13,3%, i servizi alla persona costituiscono il secondo pilastro della macro area indirettamente inerente al genere dell’area: rientrano in questa categoria i servizi di tipo socio-assistenziale e ricreativo che hanno come destinatari gli anziani e i disabili, ma anche i progetti ricreativi per i giovani.

Seguono poi le spese classificate nell’area qualità della vita, che rappresentano il 26,3%, in crescita di quasi 8 punti percentuali, sebbene siano venute meno molte delle spese in conto capitale investite nel 2010: si tratta di spese dedicate alle attività culturali e sportive, ma anche spese per la realizzazione e manutenzione di servizi e infrastrutture destinati alla collettività ma che si prestano maggiormente ad avere un impatto positivo sul genere (si pensi per esempio agli interventi sulla mobilità locale come illuminazione, sistemazione dei marciapiedi e videosorveglianza).

Infine, l’area che incide in maniera minore sull’impegnato di genere (solamente per il 2,9%) è proprio quella relativa alle spese direttamente inerenti al genere: in questo ambito sono incluse le attività della Commissione Pari Opportunità e i sostegni economici alla maternità (Bonus Bebè). E’ opportuno sottolineare come la spesa direttamente inerente al genere registrata nel 2010 risultasse maggiore rispetto al 2012 proprio in virtù della doppia presenza del Bonus Bebè iscritto a bilancio, per via dell’inclusione per quell’anno anche della quota relativa al Bonus Bebè 2009. Fatta questa precisazione, quindi, è possibile affermare che in valore assoluto le spese impegnate in quest’area restano sostanzialmente le stesse.

AREA DIRETTA

AREA SERVIZI ALLAFAMIGLIA

AREA SERVIZI ALLAPERSONA

AREA QdV

AREA AMBIENTE

4,3%

50,6%

19,6%

24,2%

1,3%

0%

1,5%

0%

30,8%

67,7%

SPESE CORRENTI SPESE IN C/CAPITALE

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Report anno 2012

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Graf. 4– Distribuzione della spesa comunale con impatto di genere per aree di inerenza al genere. Confronto anni 2012 e 2010 (val. %)

2,9%

34,9%

13,3%

26,3%

22,6% 3,5% 30,0%

10,5% 18,7%

37,2%

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%

AREA DIRETTAMENTEINERENTE AL GENERE

AREA INDIRETT.INERENTE AL GENERE -SERVIZI ALLA FAMIGLIA

AREA INDIRETT.INERENTE AL GENERE -SERVIZI ALLA PERSONA

AREA DI GENEREINDIRETTA - QdV

AREA DI GENEREINDIRETTA - AMBIENTE

2012 2010

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