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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo Direzione Generale ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “A. SERPIERI” Via Buonarroti,1 Avezzano (AQ) Cod. Mecc.: AQIS1700X Sito Web:www. agrarioavezzano.it n. alunni iscritti per ogni ordine di scuola appartenente all’Istituto Scuola infanzia Scuola primaria Sc. Sec di Primo Grado Sc. sec. di Secondo Grado 470 Totale alunni iscritti 470 Gruppo di Lavoro Inclusione: Composizione: Dirigente Scolastico; Insegnanti di Sostegno, Rappresentante ASL; Coordinatori di Classe; Assistenti Specialistici. Incontri preventivanti n° 6 PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2016/2017 Parte I Analisi dei punti di forza e di criticità ( questa parte è prescrittiva e si prega di non modificarla) 1. RILEVAZIONE DEI B.E.S. PRESENTI A.S. 2015/2016 A.S. 2016/2017 N. N. 1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 38 39 Minorati vista

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo

Direzione Generale

ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “A. SERPIERI” Via Buonarroti,1 Avezzano (AQ) Cod. Mecc.:

AQIS1700X – Sito Web:www. agrarioavezzano.it

n. alunni iscritti per ogni ordine di scuola appartenente all’Istituto

Scuola infanzia

Scuola primaria

Sc. Sec di Primo Grado

Sc. sec. di Secondo Grado 470

Totale alunni iscritti 470

Gruppo di Lavoro Inclusione:

Composizione: Dirigente Scolastico; Insegnanti di Sostegno, Rappresentante ASL; Coordinatori di

Classe; Assistenti Specialistici.

Incontri preventivanti n° 6

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE

ANNO SCOLASTICO 2016/2017

Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità

( questa parte è prescrittiva e si prega di non modificarla)

1. RILEVAZIONE DEI B.E.S. PRESENTI A.S.

2015/2016

A.S.

2016/2017

N. N.

1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 38 39

Minorati vista

Minorati udito

Psicofisici 38 39

Totale 1. 38 39

Altro: disabilità in via di certificazione

2. Disturbi evolutivi specifici

DSA 12 19

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio

(Direttiva 27/12/2012, paragrafo 1.2)

Altro

Totale 2. 12 19

Altro: DSA in via di certificazione DSA presunti

3. Svantaggio 53 55

Socio-economico 10 10

Linguistico-culturale ( neo arrivati in Italia) ( da almeno sei mesi in Italia) 23 25

Disagio comportamentale/relazionale/psicoemotivo 20 20

alunni in situazione di adozione internazionale alunni con problemi di salute transitori non documentabili Altro:

Totale 3. 53 55

totali 103 113

% su popolazione scolastica 20,8% 24,0%

Alunni senza cittadinanza

Documenti redatti a cura della scuola, con/senza la collaborazione del servizio sanitario

2015/2016 2016/2017

n. PEI redatti dal GLHO: redatti

in corso di redazione

38 39

2015/2016

n. PDP redatti dai Consigli di Classe in presenza di documentazione sanitaria 15

n. PDP redatti dai Consigli di Classe in assenza di documentazione sanitaria 0

B. RISORSE PROFESSIONALI SPECIFICHE

Insegnanti di sostegno:

N°12

Prevalentemente utilizzati in… sì / no

Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.) SI

Assistenti Educativi e Culturali:

N° 5

Prevalentemente utilizzati in… sì / no

Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.) SI

Assistenti alla comunicazione:

N° 0

Prevalentemente utilizzati in… sì / no

Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.) NO

B.1 ALTRE RISORSE PROFESSIONALI sì / no

Funzioni strumentali / coordinamento SI

Referenti d’Istituto (disabilità, DSA, BES) SI

Psicopedagogisti e affini

Interni alla scuola NO

Esterni alla scuola SI

Docenti tutor / mentor (in assenza di Funzione Strumentale)

Mediatore linguistico

Mediatore culturale

Facilitatore linguistico

Altre figure esterne (psicologi, ecc…)

Altro (specificare):

Psicologo

NO

NO

NO

SI

C. COINVOLGIMENTO

DOCENTI

CURRICOLARI

attraverso… sì / no

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con le famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente SI

tematica inclusiva

Docenti con specifica

formazione

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con le famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva

SI

Altri docenti

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con le famiglie SI

Tutoraggio alunni NO

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva

SI

D. COINVOLGIMENTO

PERSONALE A.T.A.

Prevalentemente in… sì / no

assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione:

Condivisione nella creazione di un

adeguato ambiente

d’apprendimento

Preparazione-dotazione-uso di

modulistica di base in lingua

straniera (almeno inglese, francese…)

per BES interculturali/transitori

SI

SI

Laboratori integrati SI

E. COINVOLGIMENTO

FAMIGLIE

Attraverso… sì / no

Informazione/formazione su genitorialità e

psicopedagogia dell’età evolutiva

SI

Coinvolgimento in progetti di inclusione

SI

Coinvolgimento in attività di promozione della

comunità educante

SI

Miglioramento ambiente di apprendimento

SI

Collaborazioni volontarie di tipo

professionale

NO

Altro (specificare):

F 1. RAPPORTI CON

SERVIZI SOCIOSANITARI

TERRITORIALI E

ISTITUZIONI DEPUTATE

ALLA SICUREZZA

tipo di collaborazione sì / no

accordi di programma/protocolli d’intesa

formalizzati sulla disabilità

NO

accordi di programma/protocolli d’intesa

formalizzati su disagio e simili

NO

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità

SI

Procedure condivise di intervento su disagio e

simili

NO

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola SI

F 2. RAPPORTI CON

Prevalentemente per … sì / no

Consulenza docenti esperti SI

C.T.S.

Coordinatori di classe SI

Docenti interessati SI

Sportello per le famiglie SI

Materiali in comodato d’uso SI

Incontri fra specialisti e docenti di c.d.c per

confronti didattico-clinici

SI

Formazione docenti su casi BES e inclusione

SI

Altro:

G. RAPPORTI CON

PRIVATO SOCIALE E

VOLONTARIATO

tipo di collaborazione sì / no

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola SI

Progetti a livello di reti di scuole NO

H. FORMAZIONE

DEI DOCENTI

TEMATICHE PREVALENTI sì / no

Strategie e metodologie educativo-didattiche/ gestione

della classe

SI

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a

prevalente tematica inclusiva

SI

Didattica interculturale / italiano L2 NO

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva ( anche

DSA, ADHD, ecc.)

NO

Formazione su specifiche disabilità (autismo, disabilità

intellettive, disabilità sensoriali,…)

SI

Normale didattica disciplinare ma facilitata/calibrata

per poter essere comunque inclusiva

SI

Altro (specificare)

Tabella di autovalutazione sui punti di forza e di criticità rilevati

(sezione obbligatoria)

PUNTI DI FORZA / CRITICITÀ Inizio anno Fine anno

0 1 2 3 4 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel

cambiamento inclusivo

X X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione

e aggiornamento degli insegnanti

X X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi

inclusive

X X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti

all’interno della scuola

X X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti

all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi

esistenti

X X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e

nel partecipare alle decisioni che riguardano

X X

l’organizzazione delle attività educative

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla

promozione di percorsi formativi inclusivi

X X

Valorizzazione delle risorse esistenti

X X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive

utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

X X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che

scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

inserimento lavorativo

X X

Collaborazione umana e interpersonale

X X

Altro (specificare)

Totale punteggio

7 4 11

0 = per niente

1 = poco

2 = abbastanza

3 = molto

4 = moltissimo

modello adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

SINTESI

Criticità: ridotto numero delle ore di sostegno – ridotto numero di assistenti di base per alunni con gravi

disabilità – classi troppo numerose – elevato numero di docenti privi di specifica professionalità – elevato

numero di docenti non preparati per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti compensativi –

limitate risorse per l’attuazione di specifici progetti finalizzati all’inclusione – poca disponibilità da parte

della ASL a colloqui frequenti e continuativi su casi H e Bes – assenze di personale specializzato per

supporto psicologico per docenti e famiglie.

Punti di forza: docente coordinatore responsabile dell’area dell’inclusione – discreta presenza di

strumentazione tecnologica digitale per l’utilizzo nella didattica quotidiana – compilazione e attuazione del

PDP per tutti gli alunni con DSA certificato – buona collaborazione con alcune Agenzie del territorio.

In relazione alle “Criticità”rilevate, individuate massimo quattro obiettivi di

miglioramento tra quelli sotto elencati

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività

( questa parte è modificabile, si devono evidenziare le linee operative dell’istituto )

1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento

(chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Il Dirigente Scolastico è il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’Istituzione Scolastica:

ciò riguarda la globalità dei soggetti e, quindi, anche gli alunni con disabilità.

Il Collegio dei Docenti e il Consiglio d’Istituto assicurano l’elaborazione del Piano dell’Offerta formativa che

descrive, tra l’altro, le decisioni assunte in ordine all’integrazione scolastica.

- Consiglio di classe

Il primo passo per l’inclusione dell’alunno è la stretta collaborazione tra gli insegnanti del consiglio di classe, per

facilitare l’appartenenza dell’alunno in difficoltà al contesto socio educativo del gruppo classe.

- GLI d’Istituto

Il GLI si occupa prevalentemente di: formulare progetti per la continuità fra ordini di scuola; elaborare progetti

specifici per i soggetti disabili, in relazione alle tipologie, assegnare i docenti di sostegno e gli assistenti alle

classi/alunni. Al GLI competono anche le problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti sono

integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il

sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con

compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la

scuola), in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento

intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi (CM n. 8 del 6 marzo

2013 e nota prot. del 27 giugno 2013 n. 15519.)

Assistente specialistico

L’intervento è attivato in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne riducano o impediscano

l’autonomia e la comunicazione.

L’assistente specializzato ha come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia e della comunicazione personale del

minore diversamente abile. Facilita l’integrazione scolastica, il diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità

nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni, nella socializzazione.

- Personale non docente

I compiti del personale non docente sono relativi all’ambito dell’assistenza fisica al disabile nonché di vigilanza in

ambiente scolastico e durante le attività didattiche che si svolgono esterne alla scuola in collaborazione con i docenti.

- Docenti referenti

Il docente referente per il sostegno e il DSA collaborano con il Dirigente e con il personale della scuola per svolgere:

1. azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area di sostegno; 2. azione di coordinamento con l’equipe medica;

3. coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica; 4. azioni di coordinamento del GLI d’Istituto;

5. ricerca di materiali didattici utili al sostegno;

6. individuazione di adeguate strategie educative; 7. aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati;

8. operazioni di monitoraggio.

2. Strutturazione di percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

(target, modalità, tematiche, collaborazioni,…)

Nell’interno della scuola accade spesso che i docenti si trovino ad affrontare situazioni difficili, in relazione alla presenza in classe, di alunni dai bisogni educativi speciali, senza sentirsi adeguatamente preparati ad affrontarle e

vivendo sentimenti di solitudine, smarrimento, fatica, impotenza, rabbia, ma anche desiderio di cambiamento. C’è,

nell’interno della scuola, da parte dei docenti, un grande bisogno di sentirsi sostenuti nell’affrontare tali problematiche, una chiara necessità di acquisire giusti strumenti e adeguate competenze per poter lavorare

serenamente con i singoli studenti e con la classe. E’ fondamentale il confronto, lo scambio di idee, la condivisione dell’esperienza. Da qui nasce la necessità di strutturare percorsi di aggiornamento e formazione specifici, finalizzati

non solo ad approfondire la conoscenza della tematica, ma anche e soprattutto all’acquisizione di un linguaggio comune che consenta di costruire percorsi educativi e di apprendimento concretamente integrati sia in relazione alle

varie discipline di studio che in relazione all’intero contesto classe.

3. Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive

(quali strategie, motivazione delle adozioni scelte tempi, strumenti,…)

Le prassi inclusive prevedono un piano condiviso e standardizzato di strategie valutative che tengono conto delle

situazioni di partenza degli alunni, del loro ambiente ecologico esistenziale delle potenzialità e delle reali capacità. Al fine di verificare l’andamento dell’intervento e la necessità di eventuali cambiamenti, si terranno incontri periodici

nell’ambito dei consigli di classe o, se necessario, con sedute appositamente convocate. Ai fini della valutazione, si terrà conto

della situazione di partenza evidenziando le potenzialità dell’alunno delle finalità e degli obiettivi da raggiungere

degli esiti degli interventi realizzati

del livello globale di crescita e preparazione raggiunto

4. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Adeguamento dei requisiti di base e loro potenziamento Rinforzo modulare

Recupero in itinere Adeguamento costante delle programmazioni in collaborazione con i consigli di classe

Progetti ed attività indirizzate all’acquisizione del metodo di studio e delle abilità metacognitive.

5. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola

NPI – Neuropsichiatria infantile – Avezzano (medici,psicologi, pedagogisti, fisioterapisti)

Assistenza specialistica domiciliare e scolastica

Strutture assistenziali dedicate (casa famiglia, centri diurni di accoglienza, ad esempio SIPIA)

6. Ruolo delle famiglie

Le questioni relative alla necessaria integrazione interistituzionale con le famiglie vengono trattate diffusamente nella

normativa di riferimento e richiedono una complessa interazione tra USR e Regione, intesa sia come ente

responsabile dell’organizzazione nel territorio del sistema sanitario, sia come titolare di responsabilità concorrenti in tema di sistema di istruzione. Con riferimento alle famiglie , a parte le varie agevolazioni previste dalla normativa per

assistere, in qualche modo, i figli che presentano difficoltà di inserimento, si sottolinea il ruolo fondamentale che esse devono assumere nell’interno del percorso, con particolare riferimento alla responsabilità decisiva in termini di

comunicazione con l’istituzione scolastica e le strutture sanitarie, di certificazione e di impegno educativo. Molto interessante a tale proposito appare il capitolo” chi fa cosa” riportato nelle linee guida del 2011 in tema di DSA e che,

in senso più ampio, può essere mutuato a tutti tipi di disagio.

7. Ruolo della comunità e del territorio

Il raccordo tra scuola e territorio si rende necessario per dare continuità al percorso formativo, individuando

le attitudini e gli ambiti che rendono possibile per gli studenti con handicap un futuro socialmente attivo al

termine degli studi. Questa posizione include l'attivazione dei percorsi socio- terapeutici o l'inserimento in

centri di socializzazione perchè non tutti possono essere inseriti nel mondo del lavoro.

Un prima linea d'azione concreta sarà, quindi quella di esplorare e rendere più ricca e consapevole la rete di

rapporti e di opportunità di relazione e di aiuto in cui è inserito il soggetto.

I ruoli saranno cercati e costruiti attraverso una paziente opera di mediazione, sia quelli lavorativi che quelli

di gestione del tempo libero e di altre situazioni comunitarie.

Gli accordi di programma costituiscono uno strumento di preventiva cooperazione e di azioni coordinate tra

Amministrazioni per rendere le diverse attività efficaci ed adeguate all'inserimento delle persone con

disabilità nella società.

8. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Il PTOF dell’Istituto è ampiamente tarato sulla problematica della inclusività vista non come un problema enucleato

dal contesto generale, ma come elemento che attraversa ogni azione e ogni attività programmata e ricompresa nel

piano dell’offerta formativa. Con tali presupposti sarà cura dell’intera istituzione scolastica lavorare alla costruzione di

curriculum che siano centrati sul singolo allievo, inserito nel proprio contesto socio culturale, prestando particolare

attenzione alla necessità di garantire un servizio di elevato standard qualitativo. La scuola è presentata come luogo

dove ciascuno ha l’opportunità di intraprendere un percorso di apprendimento attivo sociale, emotivo, coerente con il

piano di studi frequentato coniugandolo, ovviamente, con le peculiarità e le capacità proprie di ognuno. In tal modo

ogni alunno, nella sua unicità rappresenta il punto di partenza e il destinatario delle attività educative e formative,

non semplicemente conformate ad un programma prestabilito, bensì sviluppate sulla base degli interessi via via

manifestati e rilevati.

9. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico e

continuità tra i diversi ordini di scuola

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

La continuità educativa, tra ordini di scuola è fondamentale al fine di consentire la realizzazione di percorsi

unitari, rispondenti efficacemente ai bisogni educativi e ai ritmi di approfondimento dell’alunno in situazione

di svantaggio. Relativamente a tale aspetto questo Istituto assume i seguenti impegni:

elaborazione di uno specifico progetto di accompagnamento per gli alunni con disabilità

forme di consultazione obbligatorie tra gli insegnanti della classe frequentata dall’alunno con

disabilità e le figure di riferimento per l’integrazione delle scuole coinvolte, al fine di consentire la

migliore continuità operativa e l’applicazione delle esperienze già maturate nella relazione

educativa-didattica e nelle prassi di integrazione con l’alunno con disabilità.

nei piani personalizzati vengono programmati interventi specifici per l’orientamento, mirati ad

evidenziare e ad esplicare le potenzialità, le attitudini e gli interessi degli alunni nel quadro del

progetto di vita.

La funzione orientativa della scuola è indirizzata anche a favorire un possibile inserimento dell’alunno nel

mondo del lavoro, attraverso un preciso percorso che indichi all’alunno le possibili scelte che potrà

intraprendere in uscita dalla formazione scolastica. Particolare attenzione viene posta al fatto che “formare

per inserire nel mondo del lavoro” significa finalizzare gli obiettivi di apprendimento alla costruzione

delle competenze necessarie per ricoprire una posizione lavorativa.

Pertanto gli obiettivi generali per l’inserimento lavorativo mirano

al rafforzamento delle autonomie personali

all’acquisizione di una positiva immagine di sé

allo sviluppo di competenze comunicative relazionali funzionali all’integrazione di un ambiente di

lavoro

al potenziamento delle abilità.

10. Promozione di un “Progetto di vita”

Il progetto di vita, parte integrante del PEI, riguarda la crescita personale e sociale dell’alunno con

disabilità ed ha quale fine principale la realizzazione, in prospettiva, dell’innalzamento della qualità della

sua vita. Una buona qualità della vita adulta dovrebbe quindi essere l’elemento di riferimento per

indirizzare l’insegnamento verso una integrazione sociale più ampia e un’indipendenza più matura,

predisponendo percorsi volti a sviluppare il senso di autoefficacia e il sentimento di autostima e a

consentire l’acquisizione delle competenze necessarie a vivere in contesti di esperienza comune. Il progetto,

quindi, deve essere visto come “orientamento di prospettiva”, strettamente connesso alle varie attività, in

continua e in costante revisione, nell’ottica di rideterminare gli obiettivi a lungo termine, nelle scelte dei

criteri per tali obiettivi, nelle attività di valutazione. Verranno, pertanto predisposti piani educativi che

prefigurino anche attraverso l’orientamento le possibili scelte che l’alunno vorrà e potrà intraprendere dopo

aver concluso il percorso di formazione scolastica. Il progetto di vita, per il fatto che include un intervento

che va oltre il periodo scolastico, aprendo l’orizzonte di “un futuro possibile” deve essere condiviso dalla

famiglia e dagli altri soggetti coinvolti nel processo di integrazione: i servizi (sociosanitari, sociali, per

l’intervento educativo domiciliare ecc.) le risorse relazionali informali della rete familiare (parenti, amici

ecc.) le risorse associative, ricreative e culturali del territorio e della comunità, i vicini di casa, e comunque

quei soggetti che quotidianamente si rapportano con il disabile.

11. Valorizzazione delle risorse esistenti

Al fine di valorizzare al meglio le risorse esistenti - e a tale proposito come risorsa si intende anche il singolo alunno

– si è pensato di progettare un laboratorio di tecnologie multimediali in cui docenti ed alunni svantaggiati possano trovare spazio e tempo per un insegnamento ed un apprendimento che, passando attraverso interessi mirati, si vada

ad adattare alle specifiche peculiarità e caratteristiche di ciascuno.

12. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti

di inclusione

Di volta in volta, a seconda dei progetti attivati e delle esigenze manifestate, verranno individuate le risorse

necessarie e verrà valutata la loro presenza e disponibilità in Istituto. In mancanza, si provvederà all’acquisizione di

quanto ritenuto necessario, in particolare ricercando partner e “alleati” in qualche modo coinvolti nella problematica e

che condividono il progetto di inclusione.

13. Aspetti particolari da mettere in evidenza

Troppo spesso la scuola è lasciata sola, o quasi, nell’affrontare le problematiche dei giovani con disabilità o

che soffrono di un disagio di qualsiasi natura. Si delega alla scuola il compito di garantire al giovane il

“suo successo formativo”, di consentire la massima integrazione con i compagni di classe, di fornirlo di

tutti quegli “strumenti” che, una volta uscito dal contesto protettivo della scuola, possano permettergli di

affrontare il mondo esterno, la società civile che, però, quasi mai è preparata ad accoglierlo. Troppo spesso

si dimentica che “ gli strumenti adeguati non vengono forniti alla scuola. Troppo spesso si preferisce

ignorare che il successo formativo e il diritto allo studio dell’alunno con disabilità o con disagio si coniuga

con difficoltà con il successo formativo e il diritto allo studio dei suoi compagni di classe, soprattutto

quando la classe è costituita da un elevato numero di studenti. Troppo spesso le parole integrazione,

inclusione, collaborazione, restano semplici ed aleatorie dichiarazioni di intenti, anche quando le stesse

costituiscono atti documentali formalmente sottoscritti ma quasi mai concretamente attuati, non per cattiva

volontà ma per vincoli burocratici e di altra natura che ne rendono impossibile la fattiva applicazione.

D’altra parte troppo spesso si continua a confondere l’inclusione con l’integrazione. L’integrazione investe.

prioritariamente sul soggetto in difficoltà e molto meno sul contesto: è l’aiuto che serve alla persona

svantaggiata per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla normalità. L’inclusione, invece, non è

un “aiuto” per scalare la normalità, ma una condizione connaturata ed intrinseca della normalità.

L’inclusione interviene nel contesto non meno che nel soggetto, implica l’abbattimento degli ostacoli

presenti all’apprendimento e alla partecipazione, è un processo in continuo divenire, un processo di

cambiamento. E’ un processo che allo stato attuale, riscontra ancora troppi punti di criticità ed ha

veramente bisogno di un concreto e fattivo lavoro “a più mani”, con il coinvolgimento convinto e partecipe

di tutti i soggetti che sono deputati ed interessati a far si che quello che sembra un sogno possa diventare

realtà quotidiana. Un sogno sembra un sogno se patrimonio di una sola persona, si trasmuta in realtà se

diventa patrimonio di molti.

Gruppo di lavoro che ha redatto il P.A.I:

Dirigente Scolastico, Referenti gruppo H; Marineti M. Laura – Macioci Linda – Manrico Oddis

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 12/09/2016

Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Paola Angeloni

……………………………