Pianificazione del territorio Agricolo e Forestale · Il PTCP ha inizio con Conferenza di...

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Supporto didattico – AA 2008-2009 Docente dott. Giuseppe Modica 1 Pianificazione Pianificazione del territorio Agricolo e Forestale del territorio Agricolo e Forestale negli strumenti di governo del territorio negli strumenti di governo del territorio A.A. 2007-2008 docente: Giuseppe Modica Corso di Laurea Specialistica in Scienze Forestali ed Ambientali 2 I livelli di pianificazione in Italia I livelli di pianificazione in Italia Piano Strutturale Comunale (PSC) Piano Strutturale Comunale (PSC) Nazionale Regionale Provinciale Comunale Quadro Territoriale Regionale (QTR) Quadro Territoriale Regionale (QTR) Piano Territoriale di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Coordinamento Provinciale (PTCP) Pianificazione paesaggistica Pianificazione paesaggistica Piani Paesaggistici di Ambito Piani Paesaggistici di Ambito Perequazione Urbanistica e Territoriale Perequazione Urbanistica e Territoriale Nella descrizione degli strumenti di pianificazione dal livello regionale in poi si fa riferimento ai contenuti degli strumenti di pianificazione in Calabria i cui indirizzi generali, pur con qualche particolarità, non si discostano molto da quelli assunti dalle altre regioni italiane. A livello nazionale vengono normate alcune tematiche e fornite linee-guida di indirizzo (Aree protette, incendi boschivi, ecc.). La pianificazione vera e propria è invece demandata alle Regioni. Pianificazione territoriale Pianificazione territoriale Per ambiti tematici e/o territoriali specifici, in Italia si han Per ambiti tematici e/o territoriali specifici, in Italia si hanno: Piani di Assetto Idrogeologici, no: Piani di Assetto Idrogeologici, Piani di Bacino, Piani di Gestione Forestale, Piani di Assetto F Piani di Bacino, Piani di Gestione Forestale, Piani di Assetto Faunistico,.............. aunistico,..............

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PianificazionePianificazionedel territorio Agricolo e Forestaledel territorio Agricolo e Forestale

negli strumenti di governo del territorionegli strumenti di governo del territorio

A.A. 2007-2008docente: Giuseppe Modica

Corso di Laurea Specialisticain Scienze Forestali ed Ambientali

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I livelli di pianificazione in ItaliaI livelli di pianificazione in Italia

Piano Strutturale Comunale (PSC)Piano Strutturale Comunale (PSC)

Nazionale

Regionale

Provinciale

Comunale

Quadro Territoriale Regionale (QTR)Quadro Territoriale Regionale (QTR)

Piano Territoriale di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)Coordinamento Provinciale (PTCP)

Pianificazione paesaggisticaPianificazione paesaggisticaPiani Paesaggistici di AmbitoPiani Paesaggistici di AmbitoPerequazione Urbanistica e TerritorialePerequazione Urbanistica e Territoriale

Nella descrizione degli strumenti di pianificazione dal livello regionale in poi si fa riferimento ai contenuti degli strumenti di pianificazione in Calabria i cui indirizzi generali, pur con qualche particolarità, non si discostano molto da quelli assunti dalle altre regioni italiane.

A livello nazionale vengono normate alcune tematiche e fornite linee-guida di indirizzo (Aree protette, incendi boschivi, ecc.). La pianificazione vera e propria è invece demandata alle Regioni.

Pianificazione territorialePianificazione territoriale

Per ambiti tematici e/o territoriali specifici, in Italia si hanPer ambiti tematici e/o territoriali specifici, in Italia si hanno: Piani di Assetto Idrogeologici, no: Piani di Assetto Idrogeologici, Piani di Bacino, Piani di Gestione Forestale, Piani di Assetto FPiani di Bacino, Piani di Gestione Forestale, Piani di Assetto Faunistico,.............. aunistico,..............

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LA PIANIFICAZIONE LA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI NELLE AREE NATURALI PROTETTEPROTETTE

Rete dei Parchi naturali, dei corridoi ecologici e delle aree protette a vario titolo [sottoposte a vincolo idrogeologico (ai sensi del R.D. 3263/1923) e a vincolo paesaggistico (ex L. 431/1985)]. In evidenza il sistema dei parchi appenninici del progetto APE (Appennino Parco d’Europa), la cui continuità ambientate è qui rappresentata dalla linea verde scuro. I corridoi ecologici sono schematicamente rappresentati dalla rete fluviale di interesse nazionale e regionale (AA.VV., 2001).

I livelli di pianificazione in ItaliaI livelli di pianificazione in Italia

Legge Quadro sulle Aree protetteLegge Quadro sulle Aree protette(L. 394/91 e succ. (L. 394/91 e succ. modmod. e int.). e int.)

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LA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTELA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTE

Nelle aree protette la pianificazione non può risolversi, e del resto ciò sarebbe riduttivo, solo nella zonizzazione, così come previsto dalla L. 394/1991.

Piano per il parcoPiano per il parcoRegolamento del parcoRegolamento del parcoPiano pluriennale economico e socialePiano pluriennale economico e sociale

Zone omogenee funzionali:Zone omogenee funzionali:A.A. Aree di riserva integrale;Aree di riserva integrale;B.B. Aree di riserva generale orientata;Aree di riserva generale orientata;C.C. Aree di protezione;Aree di protezione;D.D. Aree di promozione economica e sociale.Aree di promozione economica e sociale.

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LA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTELA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTE

Nelle aree protette la pianificazione non può risolversi, e del resto ciò sarebbe riduttivo, solo nella zonizzazione, così come previsto dalla L. 394/1991.Come si può cogliere nelle modifiche apportate alla legge-quadro sulle aree protette dalla L. 426/1998, la pianificazione deve piuttosto rispondere anche ad esigenze di cooperazionecooperazione, nell’ottica di integrare e coordinare politiche d’azione diverse; inoltre, il piano non può isolarsi dal contesto che circonda l’area protetta e questo approccio implica il cosiddetto empowerment dei soggetti direttamente operanti sul territorio, favorendo non solo il rafforzamento del governo e degli attori locali ma anche, il pieno esercizio della loro responsabilità.

Piano per il parcoPiano per il parcoRegolamento del parcoRegolamento del parcoPiano pluriennale economico e socialePiano pluriennale economico e sociale

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LA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTELA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTE

Il Piano per il Parco (PP) ha lo scopo di assicurare la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione del patrimonio di valori naturalistici, ambientali, nonchéstorici, culturali ed antropologici presenti nel territorio del Parco.

Persegue gli obiettivi di valorizzazione delle risorse attraverso forme di fruizione culturale, educativa, ricreativa e turistica, compatibili con i superiori obiettivi di salvaguardia e tutela.

Piano per il parco (Piano per il parco (art. 12 L. 394/91 e succ. mod. e int. art. 12 L. 394/91 e succ. mod. e int. ))

È altresì finalizzato, in correlazione con le previsioni del “Piano Pluriennale economico e sociale ”, a creare condizioni idonee alla promozione delle attività economiche compatibili con gli obiettivi primari della tutela delle risorse naturali presenti nel Parco.

Il Piano per il Parco Il Piano per il Parco èè aggiornato almeno ogni 10 anni.aggiornato almeno ogni 10 anni.

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LA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTELA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTE

Disciplina l’esercizio delle attività consentite entro il territorio del Parco al fine di garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del territorio medesimo.

In accordo con le previsioni del PP e delle Norme di Attuazione, ha lo scopo di assicurare la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione del patrimonio di valori naturalistici, ambientali, nonché storici, culturali ed antropologici.

Regolamento del parco (Regolamento del parco (art. 11 L. 394/91 e succ. mod. e int. art. 11 L. 394/91 e succ. mod. e int. ))

È altresì finalizzato, in correlazione con le previsioni del “Piano pluriennale economico e sociale”, a garantire l’uso sostenibile delle risorse, creando condizioni idonee alla promozione delle attività economiche e delle forme di fruizione culturale, educativa, ricreativa e turistica, compatibili con gli obiettiviprimari della tutela delle risorse naturali presenti nel territorio.

LL’’aggiornamento non può avvenire prima della scadenza di 3 aggiornamento non può avvenire prima della scadenza di 3 dalla sua ultima approvazionedalla sua ultima approvazione

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LA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTELA PIANIFICAZIONE NELLE AREE NATURALI PROTETTE

Come suggerisce il nome, il PPES disciplina le iniziative promosse dalla Comunità del parco e volte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni residenti. Al fine di contestualizzare le analisi, la norma indica l’opportunità di estendere le analisi anche ai territori contermini ai confini del parco.

Piano pluriennale economico e sociale (Piano pluriennale economico e sociale (art. 14 L. 394/91 e succ. mod. art. 14 L. 394/91 e succ. mod. ))

Nel PPES sono disciplinate le attività compatibili.A tal fine sono avviate convenzioni, concesse sovvenzioni, predisposizione di impianti ed attrezzature, anche da dare in gestione a privati cittadini.Le attività da promuovere sono:Artigianato tradizionale;Attività agro-silvo-pastorali;..........

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LA PIANIFICAZIONE A LA PIANIFICAZIONE A LIVELLO REGIONALELIVELLO REGIONALE

I livelli di pianificazione in ItaliaI livelli di pianificazione in Italia

La disciplina della pianificazione territoriale nella regione Calabria

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È lo strumento di indirizzo generale per la pianificazione regionale e per la definizione delle politiche di sviluppo del territorio

Il QTR applica le direttive e le indicazioni della pianificazione nazionale in coerenza con i principi della sostenibilità e della sussidiarietà e definisce gli ambiti paesaggistici di tutela, salvaguardia e valorizzazione attraverso il Piano Paesaggistico Regionale

Il QTR indica gli scenari di sviluppo e valorizzazione, indica i vincoli e le prescrizioni, per la pianificazione provinciale e comunale

La Regione, attraverso il Piano Paesaggistico regionale, individua gli ambiti paesaggistici

Il QTR ha inizio con Conferenza di Pianificazione e la redazione del Documento di Avvio, documento preliminare di indirizzi che approva il Consiglio Regionale e viene inviato a Province e Comuni

Istituzione del SITO _Sistema Territoriale Informativo- Osservatorio sulla Pianificazione Regionale

QTRQTRQQuadrouadro TTerritorialeerritoriale RRegionaleegionale

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PTCPPTCPPiano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Elaborazione, approvazione o adeguamento del PTCP entro 360 giorni dall’entrata in vigore delle Linee Guida;

Definizione delle politiche per i vari scenari;

Applicazione dei contenuti della pianificazione regionale alla scala locale, anche attraverso quadri e sintesi strategiche;

Monitoraggio e osservazioni sulla redazione dei Piani strutturali Comunali e interventi sostitutivi per inadempienza dei comuni

Il PTCPPTCP ha inizio con Conferenza di Pianificazione e la redazione del Documento di Avvio, Il PTCP è adottato dal Consiglio Provinciale e viene approvato dal Dipartimento Regionale Urbanistica e Governo del Territorio

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LA PIANIFICAZIONE A SCALA COMUNALELA PIANIFICAZIONE A SCALA COMUNALE

L.R. n.19 del 16/04/2002 L.R. n.19 del 16/04/2002 Norme per la tutela, governo ed uso del territorio Norme per la tutela, governo ed uso del territorio

Legge Urbanistica della CalabriaLegge Urbanistica della Calabria

TITOLO VIITITOLO VIIPianificazione del territorio agroPianificazione del territorio agro--forestaleforestale

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PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO AGROPIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO AGRO--FORESTALE A LIVELLO COMUNALEFORESTALE A LIVELLO COMUNALE

Il titolo VII della legge (Il titolo VII della legge (Pianificazione del territorio agroPianificazione del territorio agro--forestaleforestale) agli articoli 50, 51 e 52, ) agli articoli 50, 51 e 52, stabilisce le norme per una razionale pianificazione del territostabilisce le norme per una razionale pianificazione del territorio agrorio agro--forestale a livello forestale a livello comunale.comunale.

L’art. 50, stabilisce quanto segue:

comma 1 - obiettivi per la tutela e l’uso del territorio agro-forestale attraverso il PSC (Piano Piano Strutturale ComunaleStrutturale Comunale);

comma 2 - attraverso il PSC vengono individuate le zone agricole a diversa vocazione e potenzialità produttive;

comma 3 – all’interno delle zone agricole vanno individuate delle sottozone definite aree (secondo le cinque tipologie riportate nella diapositiva successiva);

comma 4 – la definizione delle zone agricole previste dal 2° comma deve essere preceduta da una relazione agro-pedologica;

comma 5 – per ciascuna zona agricola vanno indicate le colture praticate e ordinariamente praticabili e l’unità aziendale minima per l’esercizio economicamente conveniente dell’attivitàagricola.

comma 8 – il PSC ha valore di indirizzo per quanto attiene vincoli per la difesa dell’ambiente naturale ed alla individuazione dei suoli agricoli da salvaguardare rispetto a destinazioni d’uso alternativo.

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2. I Comuni, mediante il P.S.C. individuano zone agricole a dive2. I Comuni, mediante il P.S.C. individuano zone agricole a diversa vocazione e vocazione e rsa vocazione e vocazione e suscettivitsuscettivitàà produttiva per promuoverne lo sviluppo.produttiva per promuoverne lo sviluppo.

3. I Comuni qualificano, attraverso la sistematica definizione d3. I Comuni qualificano, attraverso la sistematica definizione degli interventi edilizi ed urbanistici egli interventi edilizi ed urbanistici ammessi, le zone agricole del proprio territorio in:ammessi, le zone agricole del proprio territorio in:

a)a) aree caratterizzate da una aree caratterizzate da una produzione agricola tipica o specializzataproduzione agricola tipica o specializzata;;

b)b) aree di primaria importanza per la funzione agricoloaree di primaria importanza per la funzione agricolo--produttiva, anche in relazione produttiva, anche in relazione allall’’estensione, composizione e localizzazione dei terreni;estensione, composizione e localizzazione dei terreni;

c)c) aree che, caratterizzate da preesistenze insediative, sono utiliaree che, caratterizzate da preesistenze insediative, sono utilizzabili per zzabili per ll’’organizzazione di centri rurali o per lo sviluppo di attivitorganizzazione di centri rurali o per lo sviluppo di attivitàà complementari ed integrate complementari ed integrate con lcon l’’attivitattivitàà agricola;agricola;

d)d) aree boscate o da rimboschire;aree boscate o da rimboschire;

e)e) aree che per condizione morfologica, ecologica, paesisticoaree che per condizione morfologica, ecologica, paesistico-- ambientale ed archeologica, ambientale ed archeologica, non sono suscettibili di insediamento.non sono suscettibili di insediamento.

Art. 50Art. 50

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Schema di sintesi degli Strumenti di Piano a livello comunaleSchema di sintesi degli Strumenti di Piano a livello comunale

PIANO STRUTTURALE

REGOLAMENTO EDILIZIO ED

URBANISTICO

PIANO OPERATIVO TEMPORALE

PIANI ATTUATIVIUNITARI

PROGRAMMIOPERATIVINEGOZIATI

COMPARTIEDIFICATORI

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Strumenti di Piano a livello comunaleStrumenti di Piano a livello comunale

Piano Strutturale ComunalePiano Strutturale ComunaleInteressa l’intero territorio comunale e ha valore a tempo indeterminato; è uno strumento di promozione dello sviluppo locale (a carattere strategico) e normativo ed orientamento per quanto riguarda l’assetto del territorio.

Regolamento edilizio ed urbanisticoRegolamento edilizio ed urbanisticoÈ strumento annesso e quindi integrato e complementare al PS; ha carattere normativo e detta le regole relative alle porzioni di territorio dove si può intervenire in forma diretta (aree urbane già infrastrutturate) e a quelle (ambiti specializzati), individuaste nel PS, dove sono necessarie successive fasi di pianificazione. Definisce inoltre parametri e standard edilizi ed urbanistici, di carattere igienico-sanitario e procedure amministrative per la realizzazione degli interventi.

Piano operativo temporalePiano operativo temporaleRappresenta una innovazione sostanziale della legge urbanistica della Regione Calabria.È un piano a carattere operativo – programmatico (deve essere infatti correlato con il bilancio comunale) ed ha validità limitata ad un arco di 5 anni.Interessa prevalentemente ambiti specializzati di pianificazione quali nuovi impianti urbani e zone di riqualificazione.

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Strumenti di Piano a livello comunaleStrumenti di Piano a livello comunale

•• Piani attuativi unitariPiani attuativi unitariSono degli strumenti di dettaglio del PS e del POT e riassorbono tutte le prerogative assegnate dalla legge del 1942 ai piani particolareggiati. Al loro interno vengono definiti gli specifici usi del suolo e trovano concreta attuazione le misure perequative.

•• Comparti edificatoriComparti edificatoriSono strumenti di attuazione e controllo urbanistico del PS del POT e dei PAU la cui predisposizione ed attuazione è demandata ai proprietari singoli ed associati. Sono strumenti attuativi della perequazione.

•• Programmi operativi e di pianificazione negoziataProgrammi operativi e di pianificazione negoziata(PRIU, RIURB). Riprendono ed assumono il ruolo e gli obiettivi dei cosiddetti Programmi complessi in ambito urbano.

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QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO E DI PIANIFICAZIONE

CENSIMENTO CARATTERI E VALORI

DELLE RISORSE AMBIENTALI

QUADRO STRUTTURALE MORFOLOGICO

QUADRO STRUTTURALE ECONOMICO -

SOCIALE

SCENARIODI

RIFERIMENTO

DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE

VERIFICA DI COERENZA

VERIFICA DI COMPATIBILITÀ

DOCUMENTOPRELIMINARE

VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITA’

SCHEMA DI MASSIMA DELPIANO STRUTTURALELa pianificazione comunaleLa pianificazione comunale

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CONTENUTI DEL PSCCONTENUTI DEL PSC

• l’individuazione del sistema infrastrutturale (viabilità e trasporti) che definisce le relazioni del territorio comunale con l’esterno e organizza e struttura quelle all’interno del territorio comunale stesso;

• una classificazione del territorio comunale che individui: le aree urbanizzate (TU), le aree urbanizzabili (TDU), il territorio agricolo forestale (TAF).);

• l’individuazione delle risorse naturali ed antropiche del territorio (TT), i caratteri, i valori e la loro trasformabilità e/o vulnerabilità ed i vincoli a carattere europeo, nazionale e regionale previsti per la loro tutela e conservazione;

• uno studio dei caratteri geomorfologici, idrogeologici, pedologici, idraulico forestali ed ambientali, dal quale si possano evincere tutte le condizioni limitanti eventuali trasformazioni di carattere urbano;

• una carta di sintesi dei diversi sistemi ed ambiti in cui si struttura il territoriocomunale, indicando per ognuno di essi le possibili modalità di intervento (conservazione, trasformazione, nuovo impianto) e le eventuali modalità d’uso possibili (produttivo, insediativo, infrastrutturale, misto, ecc..).

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AMBITI TERRITORIALI UNITARI (ATU)AMBITI TERRITORIALI UNITARI (ATU)• gli ambiti a carattere storico individuandone le caratteristiche principali, le

peculiarità e valutando le possibilità di recupero, riqualificazione e salvaguardia.

• le porzioni di territorio urbanizzato nelle quali è possibile un intervento direttoin virtù della loro elevata dotazione infrastrutturale, e del loro stato di conservazione edilizio ed ambientale;

• le porzioni di territorio urbanizzato da sottoporre a specifico intervento di riqualificazione in considerazione del complessivo stato di degrado delle strutture edilizie, della carenze di urbanizzazione primaria, parcheggi e servizi pubblici…

• gli ambiti di tutela del verde urbano e periurbano;

• gli ambiti da destinare a nuovi insediamenti.

• gli ambiti destinati alle attività industriali, ovvero all’insediamento di impianti produttivi rientranti nelle prescrizioni di cui al D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334;

• le aree necessarie ai fini della Protezione civile, di attesa e ricovero in caso di eventi calamitosi e le aree di ammassamento soccorritori e risorse;

• gli ambiti a valenza paesaggistica ed ambientale ad integrazione del Piano Paesaggistico di Ambito, se esistente, oppure in sua sostituzione, se non esistente;

• le aree agricole e forestaliaree agricole e forestali.

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• Procedure relative ai singoli comuni

• Procedure per la redazione del PSC in forma associata:Delibere dei diversi consigli comunaliSottoscrizione di un Protocollo d’intesaCostituzione Ufficio unico di pianoElaborazione di un Piano generaleElaborazioni specifiche per singoli comuni

LE PROCEDURELE PROCEDURE

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DOCUMENTOPRELIMINARE

SCHEMA DIPIANO

STRUTTURALE

ADOZIONE DELPIANO

ADEGUAMENTO PIANOSTRUTTURALE

APPROVAZIONE

CONFERENZA DIPIANIFICAZIONE

VALUTAZIONE DISOSTENIBILITA’

OSSERVAZIONIINTEGRAZIONI

LIVELLO COMUNALE LIVELLO SOVRACOMUNALE