Pianeta acqua

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“In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa.”

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si rimanda alle pagine 13 e 14 di pianeta acqua, articolo del socio roberto voluri

Transcript of Pianeta acqua

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“In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa.”

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n° 3 Ottobre 2010

Direttore EditorialeUgo Claudio Matteoli

Direttore ResponsabileSara Ballotta

Comitato di RedazioneVincenzo Bonacci, Paolo Tardito

Segreteria di Redazione Cinzia Cocchi

Ufficio Stampa FIPSASViale Tiziano, 70 - 00196 ROMA

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Progetto Grafico e Impaginazione Claudio Impellizzeri

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Proprietà testataFIPSAS

Stampa Cantelli Rotoweb - Castelmaggiore (BO)

Hanno collaborato a questo numero: Alberto Azzali, Fulvio Bianchi, Vincenzo Bonacci, Stefano Manzi, Mario

Pecchioli, Umberto Righi, Alessandro Stefani, Paolo Tardito, Mauro Tinti,

Fernando Valvassura, Sergio Schiavone, Roberto Voluri

Le foto pubblicate su questo numero sono di:Alberto Balbi, Vincenzo Bonacci, Umberto Righi, Stefano Sarti, Sergio

Schiavone, Paolo Tardito, Mauro Tinti, Archivio Ufficio Stampa FIPSAS

Pubblicazione semestrale registrata presso il Tribunale di Bologna in data

31.01.2002 con il numero 7188

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(conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB - Bologna

Vietata ogni riproduzione anche se parziale. Manoscritti, foto e disegni,

anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Una copia Euro 1,00

4 Editoriale di Ugo Claudio Matteoli

7 Il futuro della pesca di Fulvio Bianchi

8 L’ambiente sempre al primo posto!9 Grazie a tutti dalla FIPSAS e dallo sport! a cura dell’Ufficio Stampa FIPSAS

11 Fiocco Blu in Valsesia di Vincenzo Bonacci

12 La scomparsa di Jackie Dupuis a cura della redazione

14 Tesori in fondo al Mare… di Roberto Voluri

13 Avvistato un branco di Delfini a cura della redazione

15 2010: Anno Eccezionale di P.T.

15 Anno 2010 Un’attività in crescendo… risultati e obiettivi di Mario Pecchioli

16 Light drifting da novità in crescita a disciplina agonistica di Fernando Valvassura

18 Orientamento Subacqueo di Stefano Manzi

19 Bambini a lezione di pesca sportiva a cura della redazione

20 Area Marina Protetta di Bergeggi di Paolo Tardito

21 Plongeur d’Or a cura della redazione

22 L’Italia conquista due ori e un argento ai mondiali giovanili a cura dell’Ufficio Stampa FIPSAS

24 Float Tubing l’evoluzione del Belly Boat di Alessandro Stefani

26 Lo sviluppo dello sport subacqueo di Alberto Azzali

28 A pesca con giovani e diversamente abili di Mauro Tinti

29 Ittiologia di Umberto Righi

29 Sono aperte le iscrizioni al bando per concorrere al Premio Rossana Majorca 201030 Conosciamo L’Adda di V.B.

HA UN VOLTO, HA UN CORPO, ED ORA HA ANCHE UN NOME. PARLIAMO DELLA MASCOTTE

DEI MONDIALI DI PESCA CHE SARANNO OSPITATI DAL NOSTRO PAESE NEL 2011.

IL NOME È STATO SCELTO DAL COMITATO ORGANIZZATORE TRA LE CENTINAIA DI NOMI SUGGERITI ED

INVIATI DAI TESSERATI DURANTE I MESI SCORSI.

UN PLAUSO ALL’APPASSIONATO TESSERATO FEDERALE LA CUI INDICAZIONE DI CHIAMARE IL PUPAZZO

FIPSY È PIACIUTA ED È STATA PREFERITA DA TUTTI I COMPONENTI DEL COMITATO. IL SUO NOME È

ALESSANDRO COMINATO DI CAVARZERE IN PROVINCIA DI VENEZIA. SICURAMENTE LA FIPSAS PER

RINGRAZIARLO, LO INVITERÀ QUALE OSPITE D’ONORE, DURANTE IL MONDIALE DI SPINNING

DA RIVA CHE SI SVOLGERÀ SUL FIUME NERA IN UMBRIA, DANDOGLI LA POSSIBILITÀ DI VIVERE

UN’ESPERIENZA IRRIPETIBILE AL SEGUITO DELLA NAZIONALE ITALIANA.

PER SAPERNE DI PIÙ VAI ALL’INDIRIZZO WWW.SFWC2011.IT

HA UN VOLTO

DEI MON

IL NOM

INVIAT

UN PL

FIPSALE

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IL TG DELLA FIPSAS SU CACCIA E PESCAprosegue fino a dicembre 2010

Si consolida la collaborazione tra

Caccia e Pesca (Sky canale 235 e 236)

e FIPSAS (Federazione Italiana di Pesca Sportiva e Attività Subacquee).

Dal 1 Luglio, alle 18:45, continua su Caccia e Pesca il “TG Fipsas”, un magazine quindicinale interamente dedicato

alle attività subacquee ed alle novità della Federazione. Aggiornamenti dai campi di gara, calendari e classifiche con le

interviste ai protagonisti ma anche la gestione delle acque e le iniziative sociali e ambientali volte alla tutela del territorio

e alla divulgazione della pesca. Sarà dedicata molta attenzione a tutte le tecniche, agli eventi ed alle gare ma anche alla

pesca al femminile, una realtà sempre più presente in Italia.

La collaborazione tra Caccia e Pesca e Fipsas promuove la pesca come attività di gestione e tutela delle

acque e come uno sport adatto a tutte le età.

LE PUNTATE DEL TG FIPSAS SONO DISPONIBILI ON DEMAND SULLA WEBTV FEDERALE ALL’INDIRIZZO WWW.FIPSAS.IT

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Ugo Claudio MatteoliPresidente FIPSAS

Co

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tto

diretto

EDITORIALE

n decreto ministeriale ha, senza alcun preavviso, aumentato di più del 400 per cento le tariffe postali a cari-co di pubblicazioni come la nostra. Noi, con la volontà di

proseguire l’informazione a tutti i tessera-ti, spedendo a casa di ciascuno la rivista, ma con la necessità di contenere i costi di spedizione, abbiamo deciso di ridurre drasticamente le pagine ed il formato della rivista stessa. Nella flebile speranza che chi di dovere ritorni al più presto sui suoi passi.

L’editoriale di questo numero di Pianeta Acqua doveva contenere solo notizie riguardanti le attività federali degli ultimi sei mesi. Era in programma di informarvi, soprattutto, sull’interessante avvio delle competizioni mondiali di quest’anno e sui successi delle squadre nazionali, delle varie discipline agonistiche, che vi hanno partecipato; al contrario dovremo invece parlare di tariffe postali, un tema non perti-nente alla pesca sportiva, ma al momento molto delicato per la Federazione, come per tutte le organizzazioni no profit, poiché purtroppo va ad incidere pesantemente sui costi. La causa è tutta in un decreto ministeriale emesso alla fine di marzo che ha stabilito che dal 1° aprile 2010 tutti gli enti no profit non usufruiranno più della tariffa agevolata sull’editoria, ma dovranno pagare il costo pieno per spedire qualsivoglia pubblicazione rivolta ai propri associati. Per la precisione ed a titolo di informazione, la tariffa per ciascu-na singola spedizione della rivista con il formato stampato fino al primo numero e supplemento del 2010 è passata da 0,1295 (invio della sola rivista) a 0,283 euro e da 0,1795 a 0,316 per l’invio della rivista con tessera. Per la FIPSAS ciò vorrebbe dire spendere 140.880,00 euro per continua-re a inviare direttamente a casa di ogni tesserato l’house-organ federale, ai quali vanno ovviamente aggiunti i costi, non piccoli, per la preparazione, la stampa e la cellophanatura della rivista stessa che portano a più di 260.000,00 il costo totale dell’operazione.

In un editoriale di qual-che numero fa, avevo sottolineato l’impor-tanza del “Contatto” con i tesserati per una associazione grande ed importante come la nostra e che que-sto contatto era principalmente la rivista. Ora, non più. Certamente negli ultimi anni abbiamo intensificato il modo di comunicare, televisione, web tv, e-mail, ma ricevere e sfogliare una rivista (bella e completa) che ti informa sulle novi-tà e lo sviluppo della realtà a cui appartieni per la comunanza della passione sportiva del pescare, ha sì qualcosa di antico… non ha certamente eguali.

Però, investire così tanti soldi per conti-nuare a spedire la rivista, vorrebbe dire distoglierli da altri progetti o attività fede-rali rivolti ai tesserati, vorrebbe dire rinun-ciare ad alcune attività. C’è bisogno quindi di un’attenta ed oculata riflessione sul da farsi. Ne parleremo molto approfondita-mente in Consiglio Federale in modo da prendere la decisione migliore per il pros-simo anno.

Per quest’anno, malgrado le rassicura-zioni fatte dalle autorità competenti per una repentina marcia indietro su quanto deciso sulle tariffe postali, siamo però obbligati dai tempi ristrettissimi e non più procrastinabili a mandare in stampa que-sto numero con le attuali tariffe in vigore che sono quelle rincarate.

Per questo, per non perdere il “contatto” con i tesserati e per non sforare in modo troppo significativo il bilancio preventivo, che comunque saremo costretti a sforare, abbiamo dovuto dimezzare le pagine della rivista e ridurre il formato per risparmiare sui costi ed essere in grado di inviarlo ugualmente a casa di ciascuno di Voi. Spero che riusciate ad apprezzare i nostri sforzi. Vi ringrazio comunque sin da ora per la Vostra comprensione.

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LE RAGIONI DI UN CAMBIAMENTO

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6 • Pianeta Acqua

Contribuisci anche tu con la FIPSAS alla Contribuisci anche tu con la FIPSAS alla difesa e alla libera circolazione nei nostri difesa e alla libera circolazione nei nostri mari del Tonno Rosso. Per aderire al mari del Tonno Rosso. Per aderire al progetto visita il portale federale:progetto visita il portale federale:www.fi psas.it.www.fi psas.it.

IL PASSAPORTO IL PASSAPORTO DEL TONNO!DEL TONNO!

IL PASSAPORTO DEL TONNO!

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E’ partita questa estate 2010 una nuova iniziativa federale, un proget-to che sta molto a cuore alla dirigen-za FIPSAS (che affi anca e rafforza la recente disposizione federale relativa alle competizioni uffi ciali di ogni ordine e grado dove è obbliga-torio il c&r (catch e release), cioè di vietare di portare a riva e sbarcare alcun esemplare di Tonno Rosso, di Squalo o di Squaliformi, come Raz-ze, Mante, ecc...) e che si auspica trovi pieno consenso tra i tesserati pescasportivi, soprattutto quelli in mare che praticano le discipline del Big Game. Aperto a tutti, agonisti e ricreativi, l’iniziativa ha come obiet-tivo di ridurre l’impatto ambientale e contribuire a mantenere aree con un buon stock di popolazione del pesce più depauperato: il Thunnus thynnus (Tonno Rosso).Il declino e il rischio di sparizione del tonno dai nostri mari, sarebbe un disastro ecologico, ma anche economico e culturale di dimensio-ni smisurate.La FIPSAS ha sentito il bisogno di

fare qualcosa e così è nato “ Il Pas-saporto del Tonno”. In sostanza il progetto prevede di modifi care il comportamento dei pescasportivi FIPSAS in gara e durante l’attività di pesca amatoriale: lo sviluppo e la diffusione del c&r (catch e release), nella pesca sportiva, come mec-canismo di protezione ambientale e conservazione in particolare del Tonno, e più in generale della fauna acquatica.Il metodo di realizzazione è sempli-ce ed immediato. L’applicazione di un tags federale nella fase di pesca (catch) e una rilevazione di dati, me-diante una scheda già predisposta, prima della fase di rilascio (relea-se). Cioè, i pesci pescati verranno marcati (con tags) e attraverso la compilazione dell’apposita sche-da verranno annotate una serie di informazioni. Successivamente, tramite il programma presente sul portale federale, il pescasportivo/società sportiva inse-rirà i dati

in precedenza annotati sulla scheda tra i quali: le coordinate e la data di cattura, la stima delle dimensioni e del peso, ed altre informazioni con eventuale documentazione fotogra-fi ca. Sarà possibile censire anche tonni con tag già appostato. Tutto ciò, tramite invii telematici, arricchi-rà di informazioni l’ICCAT.Questa seconda fase riveste molta importanza per il progetto di col-laborazione che la Federazione ha approntato con l’Iccat (Commissio-ne Internazionale per la Conserva-zione del Tonno Atlantico) che è una speciale commissione internazio-nale deputata alla tutela di questa specie ittica nel Mediterraneo e nel Nordest Atlantico. Tutta la docu-mentazione inviata, infatti, servirà per rendere più effi caci gli strumen-ti atti ad una corretta con-servazione e tutela della specie.

Pianeta Acqua • 7

di Fulvio Bianchi

Uno sport adatto ai giovani: solidarietà, amicizia,

rispetto delle regole e della natura. La pesca può

avere un grande sviluppo e la FIPSAS, guidata dal

professor Ugo Claudio Matteoli, sta facendo in pie-

no la sua parte, conquista sempre più prestigio e “traina” l’in-

tero movimento verso un futuro sicuramente più roseo. Nelle

acque interne sta nascendo sempre più una generazione di

ragazzi (e ragazze) che ha imparato il rilascio, ha attenzione

per i laghi e i fi umi, si diverte rispettando gli altri.

Questo ancora non succede nel mare, o meglio succede solo

in piccola parte. E’ qui che il Presidente Matteoli sta lavoran-

do sodo e molto dovrà lavorare ancora in futuro: ci sono resi-

stenze di chi pensa che il mare sia di tutti e di nessuno, di chi

ha ancora la “cultura” della predazione. Bisogna arrivare a re-

gole chiare, magari anche ad una licenza (pur a basso costo

e con vantaggi per i pescatori): un passo avanti è stato fatto,

già si sono tenuti numerosi incontri al Ministero ma i tempi

della politica, si sa, molto sovente sono biblici. Ora si deve

accelerare. L’occasione giusta per dare sempre più spazio e

fare conoscere il mondo della pesca possono essere proprio

i mondiali del prossimo anno saranno ospitati in Italia, in sei

Regioni (Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Liguria

e Umbria). In tutto 27 specialità, dalla mosca al bolentino:

si gareggia dal 28 agosto al 4 settembre. Sarà un’edizione

record perché coinvolgerà 131 Federazioni nazionali (di 65

Nazioni), 2.350 atleti, 1.100 tecnici e dirigenti, 1000 accom-

pagnatori, 500 volontari. L’occasione per farsi conoscere e

fare bella fi gura. Un’occasione d’oro, che non va sprecata.

FIPSASNEWS

didi FF lul ivio BiBianchchii

IL FUTURO DELLA PESCAIL FUTURO DELLA PESCA

parizione sarebbe

ma anche dimensio-

sogno di

da verranno annotate una serie di informazioni. Successivamente, tramite il programma presente sul portale federale, il pescasportivo/società sportiva inse-rirà i dati

ti atti ad una corretta conservazione e tutela della specie.

ASS

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Una testuggine marina (Caret-ta caretta) di 65 kg di peso, i primi di agosto, ha deposto le uova nella spiaggia vici-

no il villaggio di San Lorenzo di Mar-zamemi in provincia di Siracusa. Un evento rarissimo nella zona. Il nido, che è stato subito messo in sicurezza affi nché nessuno potesse calpestarlo e distruggerlo, sotto il controllo della Ripartizione Faunistico Venatoria e Am-

bientale di Ragusa e Siracusa, è stato presidiato dagli agenti ittici dalla Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS) “Nucleo Macrostig-ma” di Rosolini e dai volontari del Fondo Siciliano per la Na-tura, in collaborazione con la Guardia Costiera di Marzamemi e di Portopalo.

FIPSASNEWS

t t i i (C t bi t l di R Si

L’AMBIENTE L’AMBIENTE SEMPRE ALSEMPRE ALPRIMO POSTO!PRIMO POSTO!

8 • Pianeta Acqua

-

Page 9: Pianeta acqua

Pianeta Acqua • 9

PESCA DEL CUORE

a cura dell’Ufficio Stampa FIPSAS

Nella sugge-

stiva cor-

nice della

Laguna di Or-

betello anche il

sole ha decisamente

dato una mano, ve-

n e r d ì 16 Luglio, per il miglior

svolgimento della terza edizione de

“La Pesca del Cuore”, amichevo-

le sfi da, per fi ni benefi ci, tra coppie

di Vip con la passione per la pesca

sportiva, coadiuvati da noti Campio-

ni di pesca. La manifestazione, nata

da un’idea del conduttore televisivo

Carlo Conti, grande appassionato di

pesca, è stata realizzata dal Comitato

Organizzatore della Pesca del Cuore,

presieduto da Gionata Paolicchi, che

si è avvalso della collaborazione della

FIPSAS (Federazione Italiana Pesca

Sportiva e Attività Subacquee) e della

sua Agenzia di Comunicazione Inte-

grata, di “Caccia e Pesca” (Sky canali

235-236), della Cooperativa la Pe-

schereccia di Orbetello e dell’Edito-

riale Olimpia/Pescare-Pescare Mare.

Ci sono le partite di calcio e i concer-

ti benefi ci, ma la pesca è una disci-

plina sportiva che non era mai stata

associata alla solidarietà, se non in

rare occasioni. In Italia abbiamo tan-

ti campioni mondiali di pesca sia in

mare, che in fi ume o in lago: c’è, in-

fatti, una nazionale per tutte le diverse

cio Stampa FIPSAS

GRAZIE A TUTTI GRAZIE A TUTTI DALLA FIPSAS E DALLA FIPSAS E

DALLO SPORT! DALLO SPORT! La Gara della 3° Edizione 2010

Prima di entrare nella cronaca di una straordinaria giornata che per la terza volta vede

protagonista la FIPSAS, ci piace mettere in evidenza, con la pubblicazione della foto che

ritrae il Presidente Federale Matteoli che fi rma l’assegnone da 33mila euro”, lo spirito e

lo scopo per il quale la Federazione, il suo Presidente, il Consiglio Federale, i Campioni

del Mondo di pesca e tutti i pescasportivi della FIPSAS hanno “sposato” per il terzo anno

consecutivo questa iniziativa che testimonia la solidarietà del mondo alieutico verso chi

ha bisogno. Un enorme grazie è diretto, soprattutto, ai Campioni di pesca sportiva e ai

personaggi Vip per essersi gratuitamente prestati e aver messo a disposizione di una

opera benefi ca il loro tempo e la loro immagine.

Il Presidente Federale

Ugo Claudio Matteoli

fi rma l’”assegno”

di 33.000,00 euro

ricavato della 3° Edizione

della Pesca del Cuore.

La squadra di Campioni e Vip al completo della III Edizione

Page 10: Pianeta acqua

discipline e in ognuna di quest’ultime

la FIPSAS è ai vertici mondiali. Qua-

le migliore occasione poteva, quindi,

trovare la nostra Federazione di quel-

la di contribuire all’organizzazione di

questo evento e quale miglior modo

per far conoscere ai “non addetti ai

lavori” il mondo agonistico della pe-

sca. L’associazione di riferimento alla

quale destinare i fondi raccolti è sta-

ta ancora una volta il “Niccoclub”, la

fondazione che l’ex portiere Giovanni

Galli e la moglie Anna hanno costitu-

ito in memoria del fi glio tragicamente

deceduto in un incidente stradale.

La somma raccolta quest’anno, cir-

ca 33.000,00 euro, è stata destinata

al Centro Terapeutico Europeo di Fi-

renze per la cura e la riabilitazione dei

disabili attraverso l’ippoterapia ed,

in piccola parte, alla Croce Rossa di

Orbetello. Prontissima, la squadra dei

campioni mondiali della Federazione

formata da Marino Poloniato, Marco

Volpi, Paolo Volpini, Nando Valvassu-

ra, Jacopo Falsini e Stefano Defendi,

campioni che, novità di quest’anno,

non hanno gareggiato più in cop-

pia con i Vip, ma hanno fatto da as-

sistenti di pesca, consigliandoli in

gara sulle tecniche da utilizzare per

pescare più pesci. Pesci che, ovvia-

mente, sono stati tutti rilasciati vivi e

vegeti, in laguna, dopo essere stati

contati dai Giudici di Gara. Altra im-

portante novità è stata il gemellaggio

con la Cooperativa sociale «Sopra

le Righe» di Roma che, con altre as-

sociazioni di volontariato, fa parte

della Onlus «Casa della Solidarietà»

ed è impegnata nel mondo della di-

sabilità, per il recupero, l’inserimento

occupazionale e la socialità dei disa-

bili, sottolineando il ruolo della pesca

come una delle strade privilegiate per

sentirsi o tornare a sentirsi parte pie-

namente accettata di una comunità.

Infatti, sabato 17 luglio i campioni di

pesca sportiva si sono intrattenuti

ad Orbetello per insegnare ad alcuni

ragazzi diversamente abili di Roma

le tecniche di pesca, facendo loro

passare una giornata all’insegna del

divertimento e dello Sport. La vitto-

ria della terza edizione de LA PESCA

DEL CUORE è andata alla coppia

dei Vip Massimo Ciavarro e Giovan-

ni Galli che, assistiti dai campioni di

Pesca Sportiva Nando Valvassura e

Marino Poloniato, hanno totalizzato

136 orate. Anche in questa edizione,

Carlo Conti si è dovuto arrendere e

accontentare del 2° posto con 130

orate prese all’amo. Il popolarissimo

conduttore televisivo, assistito dai

campioni Paolo Volpini e Marco Volpi,

ha pescato in coppia con il cantante

Marco Masini. Terza la coppia dei Vip

Enzo Ghinazzi (Pupo) e Ighli Vannuc-

chi (calciatore capitano dell’Empoli)

con 111 orate assistiti dai campioni

Stefano Defendi e Jacopo Falsini.

Dura da digerire la sconfi tta per Carlo

Conti, ma alla cena di gala, tutto di-

menticato anche per la presenza della

fi danzata Roberta Morise. Ma la vitto-

ria più ambita ed importante è stata

incassata dalla manifestazione e da

tutti gli enti e le singole persone che

si sono dati da fare per organizzarla.

A partire dalla FIPSAS e dal suo Pre-

sidente Ugo Claudio Matteoli che ne

sostiene e supporta la realizzazione

insieme a “Caccia e Pesca”, alla coo-

perativa la Peschereccia, all’Olimpia,

agli sponsor Green Vision, Hotel San

Biagio, Fishing Show-Fipo, Progetti

Italiani, Sarong; un grazie anche ai

patrocinatori come il Ministero delle

Politiche Agricole, la Regione Tosca-

na, la Provincia di Grosseto e il Co-

mune di Orbetello. - “Siamo felici ed

estremamente orgogliosi perché ab-

biamo raggiunto l’obiettivo: superare

e di molto, il successo ottenuto nelle

edizioni precedenti” - hanno dichiara-

to, a fi ne evento, il Presidente Federa-

le Ugo Claudio Matteoli e Carlo Conti.

La serata si è conclusa con un coc-

ktail riservato ai partner e ai sosteni-

tori dell’evento e con la cena di gala

presso il ristorante “I Pescatori” di Or-

betello, servita anch’essa per racco-

gliere fondi, dove, tra le tante perso-

nalità ed amici invitati da Carlo Conti,

oltre ai Vip pescatori c’erano anche

il comico napoletano Lucio Caizzi,

Giorgio Panariello e le simpaticissime

showgirl Roberta Morise, Elena Osso-

la, Roberta Giarrusso.

Carlo Conti tra Giovanni Galli e Massimo Ciavarro Carlo Conti tra Giovanni Galli e Massimo Ciavarro mostra con orgoglio (e un pizzico di sana invidia) mostra con orgoglio (e un pizzico di sana invidia)

una bella preda allamata dalla coppia vincitriceuna bella preda allamata dalla coppia vincitrice

Pupo in azione di pesca con il campione Pupo in azione di pesca con il campione azzurro Stefano Defendiazzurro Stefano Defendi

La splendida attrice di fi ction La splendida attrice di fi ction Roberta GiarrussoRoberta Giarrusso

Una coppia di grandi amiche:Una coppia di grandi amiche:le bellissime Roberta Morisele bellissime Roberta Moriseed Elena Ossolaed Elena Ossola

Aurora, la stupenda compagna di Marco Masini

Il Presidente Matteoli sorride alla meravigliosa Elena Ossola durante il sorteggio delle barche

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Pianeta Acqua • 11

RICERCHE ITTIOLOGICHE

Il temolo, pesce di irresistibile fa-

scino per i pescatori sportivi, sta

vivendo da tempo un lento decli-

no, che ha portato quasi ovunque

ad una drastica rarefazione della spe-

cie. Soprattutto per quanto riguarda il

famoso “pinna blu”: il ceppo origina-

rio del bacino padano, ben distingui-

bile da quelli d’Oltralpe per la carat-

teristica pinna caudale blu, oltre che

per il suo comportamento tanto caro

ai più bravi pescatori a mosca.

Il declino della specie è stato causa-

to dai tanti fattori di pressione che

gravano principlamente sui tratti di

fondovalle dei fi umi alpini, ambienti

prediletti dal temolo. In particolare

le alterazioni dell’habitat, come ar-

tifi cializzazioni, sbarramenti senza

passaggi per pesci, anni di assenza

di defl usso minimo vitale e, più re-

centemente, la forte predazione dei

cormorani.

Un’approfondita ricerca svolta una

decina d’anni fa dalla Società Graia

(www.graia.eu), in collaborazione con

l’Associazione Thymallus e fi nanziata

dal Ministero delle Politiche Agricole e

Forestali, aveva evidenziato le pecu-

liarità del ceppo padano (“pinna blu”)

rispetto al ceppo danubiano (“pinna

rossa”) e rilevato come il temolo pa-

dano fosse allora rimasto nell’Alto

Sesia, in piccola parte nello Stura di

Lanzo, nell’Alto Po e poco altro. In

Val d’Ossola e in Valtellina le popola-

zioni di temolo mostravano un certo

mescolamento tra i ceppi, con molti

esemplari dalle caratteristiche inter-

medie.

Già in quella circostanza era stata

effettuata una riproduzione artifi ciale

dei temoli valsesiani partendo dal re-

cupero nel fi ume di adulti sugli areali

riproduttivi.

Quest’anno, dopo un ulteriore declino

dei temoli padani, è stato raggiunto

un notevole successo nell’allevamen-

to della Società Valsesiana Pescatori

Sportivi (SVPS - www.valsesiapesca.

it). E’ stato portato a termine un espe-

rimento durato tre anni per la riprodu-

zione artifi ciale del temolo di ceppo

padano cresciuto in cattività realiz-

zando, quindi, il ciclo chiuso.

Il 22 maggio, infatti, sono nate le pri-

me larve di temolo nelle vaschette

dell’impianto ittiogenico di Locarno di

Varallo Sesia, coronando così diversi

anni di sforzi e studi degli operatori e

consiglieri dell’associazione.

Il progetto della SVPS, assistita dalla

Società Graia, è iniziato nel 2007 con

il rinvenimento fortunoso di alcune

larve nei pressi dell’allevamento di

di V.B.

Fiocco Blu in Valsesia!Fiocco Blu in Valsesia!Per gentile concessione della Società Valsesiana Pescatori Sportivi (SVPS) e della soc. G.R.A.I.A. pubblichiamo il resoconto di uno studio concer-nente la riproduzione del temolo “Pinna Blu”.

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12 • Pianeta Acqua

I l giorno 11 luglio 2010, ci ha lasciato l’amico Jackie Dupuis, uno dei pionieri della Federazione Internazionale delle acque dolci (FIPSed). Dupuis, di nazionalità francese, fi no all’ultimo ha ricoperto l’incarico di Segretario Generale e Tesoriere. Non sarà facile dimenticarlo, il suo

impegno, la sua grande competenza e la sua grande simpatia e cortesia devono restare nei nostri ricordi.

Il Presidente della Federazione Internazionale della Pesca Sportiva in Acque Dolci e Presidente della FIPSAS, Ugo Claudio Matteoli, molto legato al dirigente francese, con il quale condivideva la gestione dell’organismo internazionale e la passione per la pesca sportiva, ha istituito in Sua memoria, in occasione dei recenti Mondiali Juniores di Mantova, un premio “Jackie Dupuis” per l’atleta più giovane partecipante alle competizioni internazionali.

LA SCOMPARSA LA SCOMPARSA DI JACKIE DUPUISDI JACKIE DUPUIS

a cura della redazione

Locarno, nel Torrente Duggia, frutto

della riproduzione di temoli del Sesia

che avevano risalito il torrente alla ri-

cerca di areali riproduttivi.

La messa a dimora in apposite va-

sche seminaturalizzate di tali larve ha

consentito lo svezzamento e la cre-

scita dei pochi soggetti fi no all’età ri-

produttiva. Il più grande ostacolo alla

maturazione sessuale in vasca del te-

molo è dovuto all’estrema sensibilità

all’ambiente artifi ciale che ne limita

anche la nutrizione.

Per superare il problema sono stati

naturalizzati tre laghetti con fondo in

ghiaia e regime d’acqua simile il più

possibile ad un ambiente fl uviale. La

naturalizzazione ha altresì favorito la

crescita spontanea di microorganismi

acquatici che hanno consentito di in-

tegrare la dieta a mangime dei temoli

così allevati.

Tali operazioni, che hanno richiesto

impegno e continui aggiustamen-

ti, alla fi ne si sono rivelate corrette

in quanto agli inizi di maggio è stata

notata un’intensa attività nuziale dei

riproduttori che è culminata nella

deposizione delle uova nella sabbia.

Un’ulteriore femmina e relativo ma-

schio sono stati recuperati dal laghet-

to e fatti riprodurre mediante spre-

mitura artifi ciale a secco, dalla quale

sono state ottenute circa 2.000 uova

fecondate.

Entrambe le riproduzioni hanno avuto

esito positivo. Dopo un paio di setti-

mane sono nati i primi esemplari nella

vaschetta di incubazione e avvistate

le piccole larve nel laghetto di frega.

Inutile nascondere la gioia e l’eccita-

zione degli operatori e di tutti coloro

che sono interessati alla sopravviven-

za di questo meraviglioso animale di

cui la Valsesia può andare fi era rap-

presentante.

Il Sesia può essere considerato come

uno degli ultimi santuari di questa

specie.

Il risultato valsesiano è stato raggiunto

grazie alla passione e all’impegno di

chi ci ha creduto. Tra le tante persone

è doveroso ringraziare Yvon Choui-

nard (patron del marchio Patagonia) -

costantemente impegnato in un lavoro

di salvaguardia delle specie ittiche in

via di estinzione - che ha trovato meri-

tevole di un contributo anche la causa

a favore del temolo pinna blu.

Oggi i giovani temolini sono in fase

di svezzamento. La fi nalità è quella

di incrementare lo stock in cattività e

poter arrivare, entro qualche anno, a

disporre di riproduttori e quindi otte-

nere un numero signifi cativo di temo-

lini da ripopolamento.

Page 13: Pianeta acqua

Pianeta Acqua • 13

a cura della redazione

Nel pomeriggio di Giovedì 1 Luglio, presso l’area

1 dell’“Oasi Marina di Caorle”, porzione di parco

naturale che si trova circa a un miglio e mezzo

dalla spiaggia di Porto Falconera, è stato avvista-

to un branco di delfi ni del tipo “tursiopi” composto da una

decina di adulti con 4-5 cuccioli.

L’avvistamento è avvenuto intorno alle ore 16.30 da parte

dei componenti del Gruppo Sommozzatori di Caorle (Socie-

tà affi liata F.I.P.S.A.S.), impegnati in alcu-

ne immersioni all’interno dell’Oasi Mari-

na per dei lavori di manutenzione. Molto

fortunate le numerose barche da diporto

che navigavano vicino alla zona protetta,

che hanno potuto godere di una scena

spettacolare.

“Non è inusuale in quest’anno poter ve-

dere questi cetacei danzare felici all’in-

terno dell’Oasi Marina - commenta il portavoce del Gruppo

Sub -. Molto probabilmente questo fatto è dovuto ad un

importante aumento di novellame di pesce, loro alimento

abituale, che stanzia nella profondità dell’area protetta”.

L’Oasi Marina di Caorle rientra nella zona di tutela delle Te-

gnue di Porto Falconera e gode di una protezione totale:

come i divieti di qualsiasi tipo di pesca, di ancoraggio, di

ormeggio e di balneazione. La Capitaneria di Porto di Caor-

le, impegnata nel controllo delle attività

marine, pone pesanti sanzioni ammi-

nistrative nei confronti degli eventuali

trasgressori. È intuitivo quanto sia im-

portante la tutela del mare, in particolare

l’Adriatico, per tutte quelle sue ricchezze

marine che debbono essere salvaguar-

date per noi e soprattutto per chi verrà

dopo di noi.

aa cucurara dd d lelelllala r r dededazaziioionene

AVVISTATO UN BRANCO DI DELFINI AVVISTATO UN BRANCO DI DELFINI A circa un miglio e mezzo da CaorleA circa un miglio e mezzo da Caorle

ATTUALITÀ

Lo scatto che ritrae lo straordinario evento

La natura nasconde gioielli pre-

ziosi, ma a volte si corre il ri-

schio di perderli prima ancora

di conoscerli a fondo o addirit-

tura prima ancora di scoprirli.

Tempo fa lessi questa frase a proposi-

to della foresta amazzonica, ma subito

pensai che bene si adattava anche a

quella strana formazione, assoluta-

mente unica nel suo genere, chiamata

“La Foresta Fossile” posta nello splen-

dido mare della marina di Torre Ovo,

Comune di Torricella in provincia di

Taranto.

Un magnifi co regalo della natura, che

si corre il rischio di perdere prima an-

cora di conoscere veramente di cosa

si tratti, infatti ogni anno i pezzi più

belli spariscono e fra poco di quel te-

soro ne resterà solo il ricordo.

a na natuaturara nasnasconcondede giogioieliellili prepree “La“Laaa FoForesestata FosFo silsi e

TESORI IN FONDOTESORI IN FONDOAL MARE…AL MARE…

di Roberto Voluri Istruttore 3° FIPSAS Associazione Sportiva Torre OVO (affiliata FIPSAS)

ARCHEOLOGIA SUBACQUEA

Page 14: Pianeta acqua

14 • Pianeta Acqua

Ma andiamo per ordine.

La cosiddetta Foresta Fossile, è un

insieme di “rami” contorti pietrifi cati,

color sabbia, collocati sia distesi sul

fondo, sia infi ssi nella sabbia in posi-

zione verticale, hanno dimensioni va-

riabili da poche decine di centimetri

ad alcuni metri.

In effetti, più che ad una foresta, io ho

sempre pensato nell’ammirare questo

spettacolo, di trovarmi di fronte ad

antichi resti, ormai sbiancati, di rami

di corallo gigante.

La Foresta ha una superfi cie stimabi-

le in circa un ettaro, si estende in un

piccolo golfo delimitato: a nord da un

bel promontorio su cui insiste un’an-

tica torre saracena, a est la spiaggia

detta della Tonnara e l’altro confi ne,

invisibile dalla superfi cie, si trova a

sud, una barriera naturale fatta di

scogli, alta circa 2/3 metri la cui som-

mità arriva fi no a circa 3 metri sotto la

superfi cie.

Sicuramente questa singolare situa-

zione di barriere naturali, ha consen-

tito alla foresta di restare protetta nei

millenni dalla furia del mare.

La foresta si appoggia su un fondo

compatto, piatto e di consistenza

sabbioso/argillosa, ad una profondità

variabile tra i 3 e i 7 metri; verso riva si

nota un altro fenomeno estremamen-

te interessante, una sorta di pavimen-

to roccioso che ad un certo punto è

ceduto, come crollato, facendo intuire

che il paesaggio un tempo, era molto

diverso rispetto a come noi oggi lo

vediamo.

Altre piccole tracce isolate di foresta

si trovano anche in altre zone limitro-

fe, sia a est che a ovest.

Abbiamo detto dove si trova, abbia-

mo detto come si presenta alla vista,

resta da dire cosa è… ma a tal pro-

posito non c’è nessuna certezza, solo

ipotesi.

Unica convergenza di opinio-

ni, sull’origine di tale fenomeno, è

nell’escludere la obsoleta idea che si

tratti di una foresta pietrifi cata.

Da alcuni professori insigni sono sta-

te avanzate nuove teorie, tutte acco-

munate dal descrivere una situazione

preistorica, circa 100/200 mila anni fa,

che vedeva la zona, che attualmente

è occupata dal mare, ricoperta di

terra paludosa. Dentro questa terra

paludosa e acquitrinosa, granchi gi-

ganti, (per altri dei vermi) hanno fatto

le loro tortuose tane, in un secondo

tempo gli animali hanno abbandonato

il sito che in seguito è stato occluso

da sedimenti calcarei, infi ltrati e de-

positati in questi spazi.

Poi l’atto conclusivo… il mare ha dila-

vato il tutto, la terra è stata sciacquata

via e si sono scoperti i “calchi” delle

tane. Tipo i calchi dei poveri abitanti

di Pompei.

Questa teoria però lascia un dubbio,

come mai in quasi tutte le ramifi ca-

zioni, presenti nella foresta fossile, si

nota un foro interno centrale? Fosse

vera la teoria della sedimentazione

tutto lo spazio interno avrebbe dovu-

to essere occupato, mentre così non

è. Una geologa del luogo ha formu-

lato una teoria interessante, l’ormai

“assodata” terra paludosa era attra-

versata da canali d’acqua, si sa che

l’acqua molto spesso trascina con se

dei sedimenti calcarei, questi piano

piano si sono depositati sulle pareti

che col tempo si sono ristrette fi no

a lasciare libero solo un piccolo foro

per il passaggio dell’acqua, lo stesso

foro che noi oggi possiamo vedere.

Per ultimo, due anni fa, abbiamo ac-

compagnato un professore univer-

sitario specializzato in geologia, che

dopo aver prelevato piccoli campioni,

dopo aver esaminato la “vasca roma-

na”, (altro elemento molto interessan-

te che si trova nell’area della foresta

fossile, una formazione rocciosa che

ha proprio la forma di una vasca, dal

diametro di circa due metri e anche in

questo caso sulle sue origini esistono

diverse teorie) il professore ha sen-

tenziato: -Tutto quello che qui intorno

possiamo vedere è frutto della mano

dell’uomo-.

Una cosa è chiara… si sa veramen-

te poco di questo posto, di sicuro è

un luogo bellissimo e suggestivo, che

andrebbe valorizzato e protetto dalle

continue “sparizioni” a causa di cer-

catori o peggio, commercianti, di rari

souvenir e alle demolizioni dovute agli

ancoraggi selvaggi. La nostra Asso-

ciazione da anni insiste con le autorità

competenti affi nché si possa regola-

mentare ormeggi ed accessi, purtrop-

po, pur riconoscendo tutti l’importan-

za del sito, ad oggi nulla è stato fatto.

La formazione rocciosa individuata come la “vasca romana”

Page 15: Pianeta acqua

Pianeta Acqua • 15

di Mario Pecchioli

Veramente un anno indimenticabile il 2010 per il pluricampione ita-

liano di trota torrente Stefano Boschiazzo.

L’atleta di punta della Garisti 93 Artico ha avuto un

exploit agonistico che lo ha portato sul più alto gra-

dino del podio sia per la classifi ca a squadre che per il titolo

individuale. Infi ne Domenica 11 Giugno ha realizzato il suo

sogno sposando la sua

Beatrice.

Ovviamente ad accompa-

gnare la coppia in Comu-

ne a Millesimo uno stuolo

di amici, fra cui campioni

e azzurri di ieri e di oggi.

Ai neo sposi gli auguri da

tutti i colleghi, dal Comi-

tato di Settore, dalla re-

dazione e dalla FIPSAS

tutta.

SPECIALE AVVENIMENTI

di P.T.

2010: ANNO 2010: ANNO ECCEZIONALEECCEZIONALE

Un ringraziamento alle Sezioni Provinciali

che hanno risposto con entusiasmo alle

iniziative della FIPSAS intraprese nell’anno

2010 e conseguite nel 2009.

La consistente l’attività delle circa 1.000

guardie giurate volontarie ittiche e, in alcune

realtà, ambientali, ha registrato, già nell’an-

no 2009, circa 23.000 servizi svolti - per un

complesso di oltre 103.000 ore di presenza

sul territorio; oltre 1 milione e 115.000 i chi-

lometri percorsi, quasi 100.000 i pescatori

controllati e circa 900 le infrazioni contesta-

te.

Da rilevare, inoltre, gli importanti interventi

ambientali fi nalizzati al recupero della fauna

ittica in diffi coltà, alle attività di ripopola-

mento ittico nonché alla gestione di incu-

batoi per la riproduzione di fauna ittica di

specie a rischio di estinzione.

Tale operatività rappresenta – oltre al con-

creto contributo alla salvaguardia della

fauna ittica e degli ambienti acquatici - uno

dei precipui obiettivi della Federazione (in

qualità di Associazione di Protezione Am-

bientale).

In questa prospettiva che la neo-Commis-

sione di Vigilanza, istituita nel 2009, ha pro-

posto al Consiglio Federale l’adozione di un

provvedimento con il quale è stata codifi ca-

ta l’organizzazione del Servizio dal centro

alla periferia individuando ruoli e competen-

ze. In questo contesto è stato attivato il Pro-

gramma on-line per la rilevazione dei servizi

di vigilanza effettuati dalle Guardie giurate

volontarie che consentirà di conoscere i dati

in tempo reale e verifi care, particolarmente

nella acque di proprietà od in concessione,

l’indice di fruibilità delle stesse da parte dei

tesserati.

E’ del 2010 l’idea di rivedere il “vecchio”

Manuale di base per la Sorveglianza” (edi-

zione del 1999) integrandolo con gli aspetti

relativi alle problematiche ambientali con

particolare riferimento a quelli acquatici e

con le normative afferenti le acque marittime

della fascia costiera realizzando gli opportu-

ni accordi con le Capitanerie di Porto.

Tali iniziative forniranno alle Sezioni un con-

creto “ausilio” per l’organizzazione dei cor-

si di aggiornamento e qualifi cazione delle

nostre guardie ittiche che dovranno sempre

più distinguersi per l’attività di informazione

e prevenzione nei confronti di tutti coloro

che, pescatori o non, frequentano gli am-

bienti acquatici (ivi compresi quelli della

fascia costiera e, particolarmente, se sotto-

posti a vincoli di natura ambientale).

Non mancherà, naturalmente, l’attività

“sanzionatoria” per coloro che violino le

normative vigenti nel corso dell’attività pi-

scatoria.

Novità 2010: l’ipotesi di una “divisa fede-

rale”, a livello nazionale, attese le ripetute

richieste pervenute da molte Sezioni Pro-

vinciali che confermerà alle guardie giurate

ittiche il senso di appartenenza alla FIPSAS.

La Sede si sta attivando per le opportune

procedure e rilascio delle competenti auto-

rizzazioni ministeriali.

Programmi e obbiettivi non per nulla scon-

tati ma raggiungibili se tutti insieme, dal sot-

toscritto all’ultima guardia volontaria, tirere-

mo dalla stessa parte, ovviamente confortati

dalle decisioni del Consiglio Federale che,

a partire dal Presidente, in ordine alla “vigi-

lanza” non nascondono aspettative e raffor-

zamento dell’immagine della stessa Federa-

zione sia nei confronti di tutti i pescatori,

sportivi e dilettanti, che delle Istituzioni.

dididi MM Marariioio PP Pececchchioiiollili

ANNO 2010ANNO 2010Un’attività in crescendo… Un’attività in crescendo… risultati e obiettivirisultati e obiettivi

FIPSASVIGILANZA

I due podi di Boschiazzo a Potenza al Campionato Italiano 2010

Il Coordinatore Nazionale FIPSAS della Vigi-lanza, Mario Pecchioli, consegna l’attestato di Guardia Giurata Volontaria Ittica ad un parte-cipante del Corso organizzato dalla Sezione di Catanzaro il 14 Maggio 2010

Page 16: Pianeta acqua

16 • Pianeta Acqua

ACQUE MARITTIME

LIGHT DRIFTING da LIGHT DRIFTING da novità in crescita a novità in crescita a disciplina agonistica disciplina agonistica

di Fernando Valvassura

Il light drifting o drifting leggero è la

naturale evoluzione o se vogliamo

l’adattamento, avvenuto nei nostri

mari, della ormai più che venten-

nale tecnica del drifting, orientata

principalmente alla cattura dei tonni.

Ridimensionando, infatti, tutta l’at-

trezzatura, questa tecnica si può

adattare benissimo a pesci di taglia

“media” come per esempio le pala-

mite, le lampughe, gli alletterati op-

pure “piccola” come lanzardi, suga-

relli, sgombri, lecce stella, occhiate

o ancora orate, saraghi e tanute, ma

i pesci non sono ancora termina-

ti, scendendo ancora verso il fondo

si potranno incontrare le gallinelle,

i gronghi, i dentici, le murene, i San

Pietro. Il ridimensionamento dell’at-

trezzatura, oltre che essere condizio-

nato dal fattore taglia delle prede è

anche e soprattutto un fattore etico;

infatti, catturare un pesce con un’at-

trezzatura che non gli dà scampo

diventa, oltre che poco divertente,

anche poco sportivo poiché, con at-

trezzature sovradimensionate, tutto si

riduce ad un puro tiro alla fune. Quan-

do invece si adopera un sottile mo-

nofi lo in fl uorocarbon dello 0,20/0,25

mm, con un carico di rottura spesso

pari o al di sotto del peso della preda

allamata, il discorso è completamen-

te diverso. In questo caso il pesce

durante il combattimento si può gio-

care la pelle e spesso riesce a farla

franca, strappando il terminale op-

pure tagliandolo con i denti. Il drifting

leggero si pratica in tutte le stagioni,

generalmente, su fondali compresi tra

i 25 ed i 60 metri, ma quando la pesca

avviene a scarroccio, non esistono

limiti. In sintesi la fi losofi a di questa

pesca è quella di creare una scia di

pastura sulla corrente, dalla superfi -

cie al fondo, in modo che i pesci che

la intercettano risalendola vengano

in contatto con le esche che vengo-

no calate nella corrente in mezzo alla

pastura. Per pastura e per esca si

impiegano le sardine. Nel primo caso

vengono tagliuzzate a piccoli pezzi e

gettate in mare, mentre nel secondo

si innescano intere per i grossi pre-

Il podio del Campionato Italiano di Light Drifting 2010

Page 17: Pianeta acqua

Pianeta Acqua • 17

datori, mentre per i pesci di taglia

media a tocchetti oppure a fi letti.

Normalmente si può pescare con due

o tre canne quando si è soli, ma già

in due si potranno posizionare anche

cinque canne in contemporanea, in

modo da avere maggiori probabilità.

Le canne in pesca vengono posizio-

nate, a frizione aperta, su supporti fi s-

sati alle murate e calate a profondità

differenti l’una dall’altra. La lunghezza

delle canne, che saranno piuttosto

robuste, ma con i vettini in nylon mol-

to sensibili, può variare dai quattro ai

cinque metri. Questa misura consen-

tirà di impiegare e gestire in pesca

terminali lunghi, di posizionarne più

di una sul fi lo della corrente, con le

lenze ben distanziate, in modo da non

fare grovigli e di manovrare al meglio

i grossi pesci. In questa pesca, infatti,

allamare prede importanti è all’ordine

del giorno e questi, prima di arrivare

a tiro di guadino o di raffi o, fanno il

giro della barca per tre o quattro vol-

te con fuori oltre cinquanta metri di

fi lo del mulinello. Ecco la canna lun-

ga serve anche per passare sopra o

sotto alle altre canne ancora in pesca

per tenere la lenza alta in modo che

il pesce non vada a fi nire nella corda

dell’ancora, ecc. Sulle lenze che ver-

ranno stese in mare sarà impiegato

minor piombo possibile poiché alla

base di tutto c’è la naturalezza della

presentazione del boccone. Addirittu-

ra quando la corrente lo permette si

pesca completamente senza piombo.

I piombi, o meglio i piombini, do-

vranno essere intercambiabili, an-

dranno attaccati al trave inserendo

su quest’ultimo una girella con mo-

schettone libera di scorrere e saranno

nell’ordine dei 3-5-10 grammi, soltan-

to in casi di corrente che tira in manie-

ra esagerata si impiegheranno misure

più pesanti.

Quest’anno si è disputata la quarta edizione del campionato Italiano di light drifting.

Per l’organizzazione della manifestazione la Federazione si è avvalsa della collaborazione della Associazione Provinciale di Viterbo e della ormai collaudata A.D.P. I Tre Mari Colmic, presidente Roberto Dragoni, che già lo scorso anno aveva ben organizzato l’evento. Il campionato si è svolto nella fascia di mare antistante Fiumicino, un campo di gara veramente all’altezza della situazione per l’effetto dell’acqua grassa che favorisce la presenza di imponenti branchi di lanzardi, sugarelli, palamite ed alletterati. E’ stata una bella gara, combattuta e tirata da tutte le imbarcazioni; alla fi ne la pesatura del pescato, dopo i controlli di rito, ha decretato la

vittoria dell’equipaggio composto da Bruno Cocciolo – Gabriele Brunettin (giudice Stefano Marcusa) della ASDNPS Rio Ospo di Trieste con 255 catture per 99.950 punti. Medaglia d’argento per l’equipaggio composto da Marco Meloni - Maurizio Novelli (giudice Ivano Rossetti) della Canottieri Solvay di Livorno con 222 prede per un totale di 86.300 punti. Bronzo per l’equipaggio dell’ADP I Tre Mari Colmic di Viterbo composto da Mario Natalucci - Giorgio Moretto (giudice Giampiero Boato) con 209 catture per 83.850 punti. A bordo piscina nel parco di Porto Romano, un ricco buffet ha fatto da cornice alla premiazione di questa bellissima manifestazione. Per la Federazione era presente il Commissario del Settore Mare dottor Claudio Nolli.

IN AMBITO IN AMBITO

AGONISTICO…AGONISTICO…

Una barca in azione di pesca nel mare antistante Ostia e FiumicinoUna barca in azione di pesca nel mare antistante Ostia e Fiumicino

Page 18: Pianeta acqua

18 • Pianeta Acqua

NUOTO PINNATO

di Stefano Manzi

L’Orientamento Subacqueo è

una delle specialità del Set-

tore Nuoto Pinnato, di deriva-

zione militare, che possiamo

sommariamente identifi care come

una estrapolazione in acque aper-

te della Velocità Subacquea. Con

questa hanno in comune l’uso della

bombola, normalmente da sette litri,

implementata per questa specialità

da una bussola e da un contametri

montati su di un supporto chiamato

“sbraccio” necessari ad identifi care la

direzione e la distanza di nuoto.

L’Orientamento Subacqueo (OR) ha

quale obiettivo il percorrere dei tratti

subacquei a circa uno/due metri di

profondità alla ricerca e/o aggiramen-

to di boe di percorso con vari cambia-

menti di direzione su dei percorsi che

variano dai 590 agli 800 metri circa.

Le competizioni individuali ed a squa-

dre, sono codifi cate in gare di ricerca,

di aggiramento e miste.

Alla prima categoria appartengono

una gara individuale, la “corsa ricer-

ca” o “cinque punti”, in cui l’atleta

deve nuotare un percorso prestabi-

lito alla ricerca di cinque boe segna-

lando mediante il movimento delle

medesime il loro ritrovamento e due

competizioni a squadre: il monk, che

viene effettuato a coppie e la gara a

squadre vera e propria in cui quattro

atleti si riuniscono prima a coppie e

poi tutti insieme partendo da punti tra

loro diversi.

Nella categoria delle competizioni di

aggiramento ritroviamo la corsa “M” o

“Slalom”, gara di solo aggiramento in

cui l’atleta dopo aver nuotato un per-

corso a forma di “M” appunto attorno

a delle boe a lui non visibili cerca di

giungere con la maggior precisione

possibile al centro di una zona di tra-

guardo larga 32 metri.

Abbiamo infi ne la gara “stella”, com-

petizione mista di ricerca e aggira-

mento in cui l’atleta nuota per circa

700 metri un percorso a forma di

stella, dove dopo ogni aggiramento

di boa ne deve essere trovata un’al-

tra. Conclude le competizioni miste

di aggiramento e ricerca il parallelo o

“short track” che consiste in una vera

e propria gara ad eliminazione con-

tro un singolo avversario, nella quale

deve essere aggirata una boa, trovata

una altra e centrata una porta di arrivo

di 4 metri.

Il risultato fi nale è una combinazione

tra la velocità, quindi il tempo impie-

gato nella percorrenza, e le boe “ritro-

vate”.

In Italia non molti atleti praticano que-

sta specialità vista anche la comples-

sità tecnica in cui oltre alla tradizio-

nale attrezzatura da Nuoto Pinnato ci

si deve dotare di apposite strumenta-

zioni. Inoltre, essendo completamen-

te svolta in acque libere la stagione

agonistica è molto ridotta.

Proprio per cercare di far conoscere

maggiormente la specialità e motiva-

re atleti del settore della Velocità Su-

bacquea verso nuovi sbocchi agoni-

stici, il Settore ha introdotto nel 2010

importanti novità.

Innanzitutto organizzative, affi dando

al Consigliere Luca Tonelli la Respon-

sabilità dell’Orientamento Subac-

queo, segno della volontà di dare il

proprio supporto a questa specialità,

e poi tecnico con l’organizzazione di

collegiali sotto la guida tecnica dei

due tecnici Federali Remo Giusti e

Fabio Paon a cui sono stati convocati

anche alcuni atleti specialisti della Ve-

locità Subacquea con l’obiettivo de-

dicato di istruirli nei contenuti tecnici

di questa specialità e renderli in gra-

do molto rapidamente di affrontare le

prime competizioni avendo dalla loro

indubbie capacità tecniche nel nuota-

re sott’acqua, elevate velocità di gara

ed esperienza nelle competizioni di

fondo, quindi dotati di una certa parte

delle caratteristiche necessarie di un

buon orientista.

Questa prima parte ha infatti visto la

partecipazione di questi atleti anche

ai Campionati Italiani del 16 Maggio

e del 2 Giugno con un certo risultato

considerando l’oro di Paolo Vandini

(Blu Atlantis Ravenna) e l’argento di

Matteo Bellomo (Nuoto Pinnato Tarvi-

sium) nella gara a slalom, e l’argento

ancora di Bellomo nella gara a stella.

Vi è stata poi un’importante introdu-

zione e novità a carattere promozio-

nale per quanto riguarda l’OR: sono

state appositamente create due com-

petizioni, provate per la prima volta

durante la 2^ Prova di Coppa Italia

del 16 Maggio a Modena ed espres-

samente dedicate a tutti coloro che

volessero “provare” le prime sensa-

zioni dell’OR con la creazione di una

apposita categoria “Esordienti”.

La prima, denominata “Velocità” con-

siste di una prova di 25 metri in apnea

con partenza da una base fi ssa verso

un traguardo di circa trenta metri da

raggiungere con la maggior precisio-

ne possibile al centro. La seconda

prova, denominata “Precisione” è

analoga, ma il tratto di nuoto viene

allungato a circa 100 metri da per-

correre con l’uso di una bombola da

bio Paon a cui sono stati convocati

di Stefano Man i

L’Orientamento L’Orientamento SubacqueoSubacqueo

Page 19: Pianeta acqua

Pianeta Acqua • 19

velocità subacquea.

Il tutto è obbligatoriamente corredato

da una boa di sicurezza al quale viene

saldamente fi ssato l’atleta per impe-

dirgli di scendere in profondità.

Interessante il particolare che viene

data la maggiore priorità non tanto

al tempo di percorrenza, quanto alla

precisione, cioè alla capacità dell’at-

leta di percorrere tratti rettilinei verso

un obiettivo prefi ssato. Il tempo divie-

ne rilevante soltanto a parità di pre-

cisione.

Dobbiamo dire che sono state un

vero spettacolo. Oltre un centinaio

di atleti presenti e altrettanto pub-

blico ha applaudito, riso e incitato

a gran voce i circa trenta atleti che

si sono cimentati per la prima volta

in questa prova. Un forte impatto di

divertimento, spettacolo e semplicità

di svolgimento. Abbiamo visto atleti

nuotare perfettamente in direzione

del traguardo emergendo due me-

tri prima dell’obiettivo, altri eseguire

delle decise virate laterali poco prima

della fi ne, altri ancora percorrere nuo-

tando un cerchio perfetto riemergen-

do stupito in direzione della partenza

anziché dell’arrivo.

Si sta così pensando di rendere que-

ste prove una tappa fi ssa in concomi-

tanza con gli appuntamenti di Coppa

Italia di Nuoto Pinnato, ove il bacino si

dichiarasse idoneo.

Abbiamo avuto così i primi Campio-

ni Italiani Esordienti di Orientamento,

Riccardo Giazzon della Nuoto Pinna-

to Tarvisium nella “Velocità” e Mauro

Sanvito della Nord Padania Varedo

nella “Precisione”.

Ecco quindi per l’OR una nuova pri-

mavera, nuovi incentivi e obiettivi che

non possono fare altro che integrare

tra loro Orientamento e Nuoto Pinna-

to, permettendo agli atleti di avere la

possibilità di rivolgersi a nuovi sboc-

chi agonistici e di rendere una specia-

lità come la Velocità Subacquea non

più fi ne a se stessa, ma anche qua-

le passo intermedio nella stagione

invernale verso appuntamenti estivi

diversi.

Per il secondo anno consecutivo,

La Sezione FIPSAS di Bolzano,

unitamente ad altre iniziative ri-

creative ed ecologiche del pro-

gramma sulle discipline facoltative previ-

ste nelle scuole, ha dedicato agli alunni

delle elementari di Rasun Anterselva la

mattinata di mercoledi 19 maggio per far

conoscere più da vicino l’elemento ac-

qua, la vita che la popola e la tecnica del-

la pesca con sistemi a mosca. Accompa-

gnati dalle loro insegnanti i ragazzi sono

stati guidati al vicino parco di Rasun di

Sotto a fi anco del quale scorre il torrente

Anterselva gestito dalla Sezione FIPSAS di Bolzano. Con

vivo interesse è stato seguito il discorso introduttivo del vice

Presidente della Sezione provinciale FIPSAS, Herbert Go-

stner, che ha sottolineato quanto sia importante il rispetto

per l’acqua e l’ambiente che la circonda, per i pesci e per

gli insetti che in essa vivono. L’entusiasmo dei ragazzi è sa-

lito al massimo quando, in una piccola vasca preparata per

loro con pesci appena catturati, con l’impiego dell’elettro-

storditore, hanno potuto toccare con mano e classifi care,

con l’aiuto dei guardiapesca FIPSAS, trote Marmorate, tro-

te Fario e Temoli che, successivamente, sempre con l’aiuto

degli stessi guardiapesca, hanno restituito al loro ambiente

naturale. Dopo aver assistito al prelievo di alcuni esemplari

di insetti ancora allo stato larvale, i ragazzi muniti di appo-

site vaschette e lenti d’ingrandimento, si sono cimentati nel

loro riconoscimento. In seguito l’acquacoltore FIPSAS Eldo

Tommasuoli, ha dimostrato come si costruisce con mate-

riale artifi ciale l’insetto

più presente in natura tra

quelli identifi cati (plecotte-

ro e tricottero). Sempre a

cura di Eldo Tommasuoli

è stata poi effettuata una

breve spiegazione e dimo-

strazione tecnica, di come

si utilizza una canna per

la pesca con la mosca.

Spronati dalle insegnanti

Greta e Vera, tutti hanno

voluto provare l’emozione

di far volteggiare in aria la

coda di topo. La mattinata

si è conclusa con un riconoscimento FIPSAS per tutti i ra-

gazzi e i loro insegnanti.

BAMBINI A LEZIONE BAMBINI A LEZIONE DI PESCA SPORTIVADI PESCA SPORTIVA

FIPSASNEWS

Iniziativa della FIPSAS di Iniziativa della FIPSAS di Bolzano per le scuole elementariBolzano per le scuole elementari

Page 20: Pianeta acqua

SPECIALE AMBIENTE

di Paolo Tarditodi PPaololo T Tarardiditoto

Area Marina Protetta diBERGEGGIBERGEGGI

Il mare agitato e le nuvole foriere di pioggia non han-

no impedito la periodica immersione di monitoraggio

della fauna ittica nelle acque dell’area marina protetta

che ha il suo punto focale nell’omonima isola.

Infatti, lunedì 14 giugno il biologo marino Andrea Molinari

di Mare Forza Dieci (società partecipata della Provincia

di Savona e del Consorzio Mediterraneo di Roma), per

conto del Comune di Bergeggi (Ente Gestore dell’area

marina protetta) si è immerso nelle acque, per la verità

abbastanza freddine nonostante la stagione, lungo la co-

sta ovest dell’isola.

Ad accompagnarlo, insieme al dr. Nicola Bonel allievo del

Master “Eccellenze Ambientali Marine” dell’Università di

Genova, c’erano tre “angeli custodi” Federali: l’istrutto-

re Augusto Carbone, della Sez. Provinciale di Genova,

l’istruttore e naturalista Piero Tassara (entrambi fotografi

subacquei della Lega Navale di Quinto al Mare) e Anto-

nello Montis (della Sez. Prov. di Savona) responsabile del

settore subacqueo provinciale, istruttore ARA della so-

cietà Lega Navale savonese.

Prima di raccontare, a parole e con qualche foto, quanto

hanno visto, un breve excursus sull’area protetta esplo-

rata.\

L’iter istitutivo dell’AMP di Bergeggi nasce nel 1998 per

opera dell’omonimo Comune che, in collaborazione con

il dott. Giovanni Diviacco dell’Uffi cio Parchi della Regione

Liguria e del dott. Molinari, hanno predisposto gli studi

propedeutici alla creazione del parco marino previsto

dalla legge nazionale 394/91. Questi studi sono sta-

ti utilizzati qualche anno dopo dai tecnici del Ministero

dell’Ambiente per istituire l’attuale AMP. Nel 2001 il dott.

Molinari, su fi nanziamento del Comune, inizia una prima

serie di indagini in immersione fi nalizzate a raccogliere

dati sulla biodiversità dei popolamenti ittici di quest’area,

in modo da fornire informazioni utili alla zonazione del

parco marino.

Nel 2008, a seguito dell’istituzione dell’AMP avvenuta

l’anno prima, su fi nanziamento del Ministero dell’Am-

biente, viene ripreso il monitoraggio della fauna ittica, in

modo da dare continuità ai rilievi condotti tra il 2001 e il

2002 e per creare un “punto zero” verso cui confrontarsi

nel tempo. Le immersioni di cui stiamo dando resoconto

si inseriscono in questo progetto di monitoraggio.

Dall’inizio del progetto il dr. Molinari ha seguito l’anda-

mento della fauna ittica ed è proprio dalle sue parole,

raccolte mentre ancora vestiva la muta, che ho appreso

quanto sia aumentata la popolazione ittica dall’istituzione

della zona ad oggi.

Tutti gli habitat segnalano un forte incremento sia di nu-

mero che di taglia di tutte le specie presenti, specie nella

zona rocciosa ma anche in quella sabbiosa e nella pra-

teria a posidonia. In particolare le cernie bruna sembra

essere la specie che più benefi cia degli effetti dei vincoli

di tutela.

Ovviamente bisognerà attendere i dati numerici, statistici

con repliche, con un’analisi dei punti fi ssi e dei percor-

si stabiliti, ma la netta sensazione, anche a detta degli

Istruttori Federali, è che la AMP stia dando i frutti voluti.

Indubbiamente di questo incremento dovrebbero benefi -

ciare anche le aree al di fuori dell’AMP (scientifi camente

viene defi nito effetto spill-over o traboccamento) e, co-

munque, con questa situazione è sperabile anche una

revisione delle restrizioni alla pesca sportiva, sia come

aree di pesca che come attrezzature. Solo la prosecuzio-

ne negli anni futuri delle attività di studio potranno fornire

le informazioni necessarie a capire se, come in altre parti

del mondo, anche a Bergeggi l’AMP favorisce il recupero

dei popolamenti ittici mediterranei.

Page 21: Pianeta acqua

SPECIALE FOTOGRAFIA

PLONGEUR D’ORPLONGEUR D’ORL’oscar dell’immagine

subacquea

Si è svolto a Marsiglia il “36° Festival Mondial de

l’Image Sous Marine”, una delle più importanti e

celebri manifestazioni a livello mondiale in tema

di immagini subacquee, intese sia come immagini

fi sse (fotografi e) che come fi lmati.

Questa importantissima manifestazione, che per la prima

volta ha avuto luogo nella città francese di Marsiglia dopo

35 edizioni disputate nella cittadina della Costa Azzurra di

Antibes, è considerata da tutti gli amanti delle immagini

marine un vero e proprio “must” nel suo genere e racco-

glie ogni anno centinaia di opere fotografi che e di fi lmati

dei migliori artisti del settore provenienti da ogni parte del

mondo.

Per questo motivo è oltremodo diffi cile e perciò prestigio-

so riuscire ad affermarsi in una delle varie categorie com-

petitive previste dal Festival in argomento.

Nell’ambito della fotografi a subacquea il festival prevede

tre distinti concorsi: quello per la miglior foto in bianco e

nero, quello per la miglior foto a colori ed infi ne il più diffi ci-

le e prestigioso concorso per il miglior Portfolio composto

da 10 fotografi e.

In quest’ultima edizione del concor-

so per il miglior Portfolio il Plongeur

d’or, l’ambita statuetta raffi guran-

te un subacqueo ed equivalente

all’Oscar del mondo del Cinema,

è stata assegnata, da una giuria di

ben sei giurati, al fotografo subac-

queo triestino Adriano Morettin che

ha prevalso su ben 120 concorrenti

tra cui anche diversi professionisti

del settore.

Morettin, che coltiva questa attività

come hobby da 15 anni, ha raccolto

questo importantissimo successo

grazie a dieci stupende immagini

subacquee catturate nell’arco degli

ultimi dodici mesi nei mari dell’Indo-

nesia, dei quali il fotografo triestino

è un entusiasta estimatore avendoli

frequentati in diverse occasioni ne-

gli ultimi anni.

Il fotografo tesserato FIPSAS della

sezione di Trieste dal 1987 ed istrut-

tore federale ARA due stelle, non è

nuovo a questo tipo di riconosci-

menti in quanto ha nel suo palma-

ress due titoli italiani nella caccia

fotografi ca subacquea nel 2001 e

nel 2002 nonché parecchie vittorie

nei più prestigiosi concorsi inter-

nazionali di fotografi a

subacquea a livello

mondiale.

Questo ambito rico-

noscimento lo con-

sacra nell’Olimpo dei

grandissimi di questa

specialità della foto-

grafi a e conferma la

Scuola Federale dei

fotografi subacquei

triestini come una del-

le migliori al mondo,

dando così lustro alla

FIPSAS Triestina e

Italiana, considerando

che erano oltre dieci

anni che un italiano

non conquistava il

Plongeur d’or in que-

sta specialità.

Adriano Morettin, atleta italiano della FIPSAS, con-quista il Plongeur d’or al 36° Festival Mondial de l’Image Sous Marine di Marsiglia.

a cura della redazione

Pianeta Acqua • 21

Page 22: Pianeta acqua

22 • Pianeta Acqua222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222 ••••• PiaPiaPiaPiaPiPiaPiaP nnenetnetnetnetnetnetnetetnetnetnetnetnetnetnetnetnetnenetnetneteteeeetetenetta Aa Aa Aa Aa Aa Aa aaaaa a aaaa aaa aa Aaaaaa cqucqucqucqucqucquaaaaaaaa

ATTIVITÀ INTERNAZIONALE A.I.

a cura dell’Ufficio Stampa FIPSAS

L’indiscutibile successo è sta-

to la sommatoria di molteplici

fattori positivi che hanno ac-

compagnato il cammino delle

squadre azzurre in questo Mondiale a

cui ha fatto da cornice la città di Man-

tova e la sua Provincia.

Un concentrato di emozioni e di

azioni. Questo sono stati i giorni di

Mantova con la doppia affermazione

dell’Italia ai Campionati Mondiali Gio-

vanili di Pesca al Colpo che si sono

svolti sulle acque del Canale Fissero-

Tartaro nelle zone di Garolda e Cà

Vecchia. Nella categoria Under 22 la

selezione azzurra ha conquistato il

primo posto, con oltre 33 chilogram-

mi complessivi di pescato, davanti

alla Serbia. Terza l’Inghilterra, quarta

la Slovenia e quinta l’Olanda. A livel-

lo individuale gli azzurri hanno con-

quistato il quinto posto con Lorenzo

Tassinari e il sesto con Alberto Italia-

ni. Il miglior risultato è stato fornito

dall’olandese Sjors Milder, con oltre

9 kg. L’altro alloro è giunto sorpren-

dentemente nella categoria Under

14 a Squadre, insieme alla splendida

medaglia d’argento nel singolo, alle

L’ITALIA CONQUISTA L’ITALIA CONQUISTA DUE ORI E UN DUE ORI E UN

ARGENTO AI ARGENTO AI MONDIALI GIOVANILIMONDIALI GIOVANILI

Da Mantova… sul tetto del Mondo, ecco il domani della pesca sportiva.

Cerimonia di Apertura: la sfi lata dei team per le vie del centro storico di Mantova.Cerimonia di Apertura: la sfi lata dei team per le vie del centro storico di Mantova.Da dx.: Fausto Bonazzi con il Presidente FIPSed Ugo Claudio Matteoli, il belga Da dx.: Fausto Bonazzi con il Presidente FIPSed Ugo Claudio Matteoli, il belga Roland Marq (FIPSed) e il Consigliere federale lombardo Claudio Nolli.Roland Marq (FIPSed) e il Consigliere federale lombardo Claudio Nolli.

L’intero gruppo azzurro con i dirigenti federali festeggia l’exploit italiano al mondialeL’intero gruppo azzurro con i dirigenti federali festeggia l’exploit italiano al mondiale

Page 23: Pianeta acqua

spalle del croato Dino Hrenar, con-

quistata dal giovane Massimiliano

Paglia, che ha ottenuto oltre 9 kg di

pescato. In quarta posizione Angelo

Tamagnini, ottavo Matteo Lorenzet-

ti. Nelle gare riservate alla categoria

Under 18 tanta amarezza per il team

azzurro che per soli due punti non è

riuscito a salire sul podio a squadre,

fermandosi ad un onorevolissimo 5°

posto in classifi ca generale: la vittoria

è andata alla selezione del Portogal-

lo, davanti alla Repubblica Ceca, alla

Slovacchia e alla Croazia. In que-

sta categoria da segnalare la quinta

piazza assoluta ottenuta da Alberto

Visciglia (prima comparsa in maglia

azzurra), che ha superato quota 10

kg di pesce allamato. In dodicesima

posizione Simone Casiraghi. La gara

è stata vinta dal croato Ivan Turkovic.

Soddisfatto il presidente federale Ugo

Claudio Matteoli: «Questa edizione

dei Mondiali è riuscita perfettamente

sia sotto il profi lo organizzativo che

per i risultati ottenuti. Un ringrazia-

mento è d’obbligo per il nostro dele-

gato provinciale Carbonello Boccola

e per il dirigente federale d e l l e

A.I. Fausto Bonazzi

principali fautori

della macchina

organ izzat iva

del mondiale.

Altro grazie par-

ticolare va al

presidente del

CONI

d i

M a n t o v a ,

all’Amministrazio-

ne Provinciale e Regio-

nale e al Comune per l’aiu-

to ed il supporto organizzativo

che ci hanno dato.

Mantova è per numero di tessera-

ti la seconda provincia della

Lombardia ed è una realtà

p a r t i c o l a r -

mente ricettiva a questo genere

di manifestazioni. Ritengo dunque

che la Federazione possa sentirsi

più che soddisfatta per il successo

ottenuto e già pronta, ai nastri di par-

tenza, per iniziare a lavorare per l’edi-

zione 2011, già programmata in Italia

nell’ambito dei Giochi Mondiali della

Pesca».

spaspaaspallllelle ddedde dell cl cl croaroaroatttttototo DDiDDinDDinDin Ho Ho Ho Hrenenrenararar, cocccc con-n

quistata dal giovane Massimiliano

M a n t o v a , m

Pianeta Acqua • 23

SQUADRA NAZIONALE UNDER 14

DI PESCA AL COLPO 2010

Tamagnini Angelo

Pinca Samuele

Paglia Massimiliano

Salvi Claudio

Lorenzetti Matteo

Capitano e Vice Capitano

Teodoro Maurizio, Neri Alberto

Delegato Federale

Antonio Gigli

SQUADRA NAZIONALE UNDER 18

DI PESCA AL COLPO 2010

Matteo Bordiga

Alberto Visciglia

Luca Saetti

Roberto Riboni

Simone Casiraghi

Capitano e Vice Capitano

Claudio Guicciardi, Luca Manelli

Delegato Federale

Antonio Fusconi

SQUADRA NAZIONALE UNDER 22

DI PESCA AL COLPO 2010

Rimondi Mirco

Tassinari Lorenzo

Vinco Andrea

Romeggini Carlo

Italiani Alberto

Capitano e Vice Capitano

Frigieri Rodolfo, Govi Gino

Delegato Federale

Maurizio Natucci

Page 24: Pianeta acqua

24 • Pianeta Acqua

ACQUE INTERNE

Diffi cile oggi trovare tra i pe-

scatori sportivi qualcuno

che non conosca il belly

boat. Davvero non sapete

cosa sia? Bene! Allora immaginatevi

seduti su di una sorta di poltrona gal-

leggiante nel mezzo di uno specchio

d’acqua. Vagheggiate di indossare

dei waders e di calzare delle clas-

siche pinne da sub ai piedi. Fanta-

sticate di spostarvi lentamente sul

pelo dell’acqua all’indietro, come un

gambero, spinti dalla sola forza delle

vostre gambe. Cappellino ed occhiali,

una canna, qualche esca e null’altro

che silenzio tutt’intorno con l’imba-

razzo della scelta circa il primo posto

da raggiungere per lanciare le vostre

imitazioni. Questo, sostanzialmente è

il fl oat tubing.

I primi “ciambelloni” sono comparsi

in Italia nei primi anni ottanta, quando

ad utilizzarli era un manipolo di pio-

nieri, che, avendone intuito le grandi

potenzialità, erano entrati in posses-

so dei primitivi (si fa per dire) modelli

“round”, cioè a forma circolare ed ad

unica camera d’aria. Furono proprio

le fattezze di questi belly boat a far

guadagnare a tutta la categoria di

questi particolari pescatori a spinning

fi n oggi, l’appellativo di “ciambellari”,

ma in realtà l’evoluzione delle sagome

di questi attrezzi attualmente tutt’altro

ricordano che il classico salvagente

per bambini.

Tornando a trent’anni addietro, scor-

gendoli da qualche parte sulle rive di

un lago o più comunemente di una

cava, qualche pescatore tradizionale

li avrà chiamati “pazzi”, incoscienti,

quando li intravedevano infi larsi let-

teralmente, pinne-muniti, in queste

sagome circolari attrezzate con tanto

di imbracatura e calarsi in acqua per

raggiungere spot impossibili da avvi-

cinare da terra. Immersi nell’elemento

liquido fi no alla vita, che sembravano

tagliati in due dalla superfi cie dell’ac-

qua, sotto il sol leone o in pieno inver-

no, ben difesi da pantaloni imperme-

abili in spesso pvc larghi sulle cosce,

infuocati in estate ed inutili per ripa-

rarsi dal gelo, una, al massimo due

canne al seguito, movimenti limitati

ed attrezzatura stipata nelle tasche

ridotta all’osso.

Eccoli i primi tubers italiani, essen-

ziali, entusiasti, accecati dallo spirito

d’avventura, decisi ad esplorare da

un punto di vista del tutto nuovo ogni

specchio d’acqua raggiungibile in

macchina o a piedi. Nella mano de-

stra una cartina stradale e nell’altra

il volante, internet era agli albori e le

odierne applicazioni satellitari come

Google Earth erano fantascienza,

qualcosa che era possibile vede-

re solo nei fi lm di 007. Il tempo e le

catture, documentate esclusivamente

sulla classica pellicola, di fatto, hanno

dato ragione a questi “pazzi”, tanto

che oggi il bass fi shing da belly boat

non solo conta numerosissimi appas-

sionati, ma ha conquistato una fetta

di mercato non indifferente ed anno-

vera nel suo medagliere sei campio-

nati italiani individuali, naturalmente

patrocinati dalla FIPSAS.

Sarà stato il fascino di questo fenome-

nale mezzo per la pesca a spinning,

ereditato da quella a mosca, oppure

il fatto che i costi per approcciare a

questa disciplina sono contenuti, che

il belly boat è facilmente trasportabile,

semplice da utilizzare o che richiede

poca manutenzione, tant’è che la sua

fama negli anni duemila si è talmente

diffusa che nel nostro tempo è pos-

sibile trovare “ciambellari” in ogni

regione d’Italia, siano essi singoli ap-

passionati o persone organizzate in

veri e propri clubs.

Ad impiegare il belly boat sono prin-

cipalmente i fanatici della pesca al

black bass, una specie ittica partico-

larmente amata, ma ancora, purtrop-

po, non tutelata nelle nostre acque in-

terne. Chissà, magari qualcuno delle

“alte sfere”, leggendo queste righe si

renderà conto dell’indotto economico

che la pesca sportiva al micropterus

salmoides è in grado ora di garantire

a particolari realtà sul nostro territorio

attraverso la semplice attività ama-

toriale, oppure grazie alla miriade di

competizioni che vi girano attorno.

Un esempio per tutti è la Sardegna

ove esistono attività commerciali

che si sostentano unicamente sulla

pesca-turismo. Non sarebbe ora di

alzare il tiro e parifi care il black bass

ai nostri autoctoni, riconoscendogli

un minimo di tutela? Chiudendo que-

sta breve parentesi sulla c.d. Con-

servation, che quasi defi nirei sfogo

personale, più si diffondeva questo

di Alessandro Stefani

FLOAT TUBINGFLOAT TUBINGL’evoluzione del belly boat

Page 25: Pianeta acqua

Pianeta Acqua • 25

eccezionale mezzo di galleggiamen-

to, maggiormente nascevano specifi -

ci club di settore, una sorta di micosi.

Tanto più successo aveva la ciam-

bella in Italia tanto più il mercato si

allargava. Assieme ad esche soft ed

hard sempre più sofi sticate comin-

ciano a comparire belly boat sempre

più performanti. Dalle linee circolari

si passa a profi li ad U (belly boat U-

shape) e successivamente a V (belly

boat V-shape), in grado di opporre

meno resistenza all’acqua durante il

movimento all’indietro, imitando un

po’ la prua di una barca. Compaiono

i primi pontoon con forma ad H, che

permettono all’angler di sollevarsi di

qualche centimetro dalla superfi cie

dell’acqua e di mantenere una po-

stura più stabile su di essa. Le sedu-

te e gli schienali si adattano proprio

a quest’ultima esigenza (avere una

posizione sollevata in azione di pe-

sca) e le case produttrici introducono

in commercio belly boat con sedute

imbottite e schienali ergonomici. An-

che i materiali e le camere d’aria al

loro interno si evolvono con nuove

soluzioni. L’originale camera d’aria

unica dell’esemplare Round-shape,

ritenuta poco sicura, viene soppian-

tata da belly boat con due, tre, anche

sei “bladders”. Lo stesso regolamen-

to del campionato italiano impone la

partecipazione con attrezzi muniti di

camera d’aria principale ed una di

sicurezza. Queste vengono costruite

oltre che con il classico pvc anche

in uretano e diventano sempre meno

sensibili al calore. Le collaudate val-

vole Boston e le innovative Summit

scalzano le tradizionali e le Roberts

(quelle a tubicino) ed i materiali di fab-

bricazione sono sempre più resistenti.

La cordura con cui è costruito lo skin

esterno del belly passa dai 420 dena-

ri, facile a lacerarsi nel tempo, a oltre

1000 (a seconda del modello) con

casi di impiego di tessuti antistrap-

po, solitamente adoperati in ambito

tecnico (paracadutismo). Siamo nel

2007, quando due ditte americane

(l’Outcast e la Creek Company) tirano

fuori dal loro cilindro magico modelli

con una marcia in più rispetto a tutti

gli altri, grazie al loro rapporto quali-

tà/prezzo. La serie V-shape di que-

ste case abbina infatti tele e camere

d’aria resistenti ad una chiglia com-

pletamente spalmata in solido PVC,

una vera barriera anti-spino, il sogno

di tutti i tubers. Tutt’oggi sono i più

venduti e ricercati.

Già nel 2004 però qualcuno di quei

pionieri di cui si parlava all’inizio co-

minciò ad importate nel Bel Paese

qualcosa di mai visto. Si trattava della

massima evoluzione del belly boat: il

kick boat, un vero e proprio natante,

un mix tra la barca e la ciambella. Una

specie di catamarano per il singolo

pescatore, dotato di una struttura ri-

gida (in alluminio o ferro), due pontoni

gonfi abili laterali, remi, motore elettri-

co, porta canne e quanto più la fanta-

sia sfrenata di questi pescatori lo ha

dotato per renderlo assolutamente il

massimo per la pesca sportiva.

Le associazioni di pesca dedica-

te al bass fi shing attualmente sono

oltre 50, concentrate specialmente

nel nord Italia ed in forte crescita al

centro ed al sud, quasi tutte facenti

capo all’I.B.A. (Italy Bass Association)

ed affi liate alla Federazione Italiana

Pesca Sportiva e Attività Subacquee.

Sono proprio gli iscritti a questi Team

a misurarsi ogni anno nel circuito del

Campionato italiano individuale di pe-

sca al black bass da belly boat, oltre

che in diverse gare sociali ed open.

Di queste ultime a partire dal mese di

marzo fi no a novembre se ne conta-

no puntualmente ogni anno circa una

ventina, che richiamano ognuna tra i

25 ed i 40 tubers, in una cornice di

innumerevoli battute tra amici. Nel

2005 fu istituito il primo campionato

in ciambella. I partecipanti non erano

molti e le prove per il titolo non pre-

vedevano selezioni per la fi nale. Si

trattava in defi nitiva di competizioni

secche, che nel tempo sono aumen-

tate proporzionalmente ai partecipan-

ti. Nel 2005 si annoveravano due gare

ed il titolo iridato veniva conquistato a

fronte della somma dei migliori piaz-

zamenti conseguiti, ma già nel 2007

le prove sono divenute tre. Nel 2008,

per la prima volta, si sono previsti 3

gironi di qualifi cazione (nord est, nord

ovest e centro-sud), con due prove

ognuno, ed una gara di fi nale di due

giorni per i 40 qualifi cati. Nel 2009,

con oltre 130 adesioni, i gironi sono

divenuti 4 (nord est, nord ovest, cen-

tro e sud) ed i fi nalisti sono passati

a 50. Oggi il campionato belly boat,

come viene comunemente chiamato,

si articola su 6 gironi interregionali per

un totale di 12 prove (due per setto-

re) ed una fi nale di un fi ne settimana

per i 50 qualifi cati… e già si sogna un

Campionato Italiano a squadre ed un

mondiale. Impossibile? Non credo

proprio! I numeri probabilmente sono

molto più convincenti delle parole

e non possono che suggerire che il

campionato italiano belly boat è sicu-

ramente quello più in salute di tutto il

settore bass fi shing.

Per approfondire l’argomento vi con-

siglio di visitare il sito www.ibbf-team.

it e consultare la rivista on line sullo

spazio web www.hotspotmagazine.

it in cui potrete leggere articoli e re-

censioni per apprende particolarità di

questa bella disciplina di pesca spor-

tiva e se non avete mai cavalcato un

belly boat, vi consiglio vivamente di

farlo.

ULTIMI DATI SULLA DISCIPLINA

Nel campionato italiano bass fi shing

da belly boat 2010, gli iscritti sono

aumentati del 45% dai circa 130 del

2009 ai 189 del 2010. Lo scorso anno

il CI era organizzato in 4 giorni di

qualifi cazione e una fi nale di 2 gior-

ni. Quest’anno i gironi sono diventati

6. Le gare sono iniziate ad aprile e la

fi nale si terrà sul lago di Cingoli nelle

Marche a settembre. Il responsabile

nazionale FIPSAS per questo speci-

fi co settore da quest’anno è Alessan-

dro Stefani in sostituzione del grande

Angelo Carani.

Page 26: Pianeta acqua

26 • Pianeta Acqua

SPECIALE SUBACQUEA

di Alberto Azzali

Lo sviluppo dello Sport SubacqueoSport Subacqueo

ll Settore subacqueo è un settore di attività a

prevalente indirizzo sportivo-agonistico.

Dopo più di cinque anni, dalla data della sua se-

parazione dall’attività didattica, lo sport subac-

queo è ancora alla ricerca di una propria identità e

di un disegno organizzativo in grado di valorizzare

tutta la sua potenzialità.

L’affermazione dell’apnea come disciplina ago-

nistica ha richiesto la costruzione di un modello

organizzativo all’interno del quale è andata via via

assumendo un ruolo essenziale, sempre più cen-

trale nei confronti di tutte le altre attività settoriali.

Questo evento ha provocato una revisione radi-

cale di tutte le modalità tecniche ed organizzative

applicate fi no a quel momento: modalità che, nel

passato, sono state caratterizzate talvolta da im-

provvisazione e superfi cialità.

Un rinnovamento che ha interessato due aspetti

caratteristici dello sport, in generale, e di quello

subacqueo, in particolare: la regolamentazione e

la programmazione degli eventi sportivi così come

la formazione tecnico-culturale dell’atleta.

Per quanto riguarda il primo punto, il settore ha in-

trapreso diverse iniziative.

In primo luogo, sono stati migliorati tutti gli stan-

dard di sicurezza, questo allo scopo di offrire agli

atleti adeguate garanzie a tutela della loro integrità

fi sica.

In particolare, nell’apnea, gli atleti sono stati suddi-

visi in “fasce di età” ed in “categorie”, consenten-

do loro un lento e graduale avvicinamento all’ago-

nismo di elite: una misura che ha limitato, se non

eliminato, il rischio di incorrere nel corso delle gare

nel deprecabile fenomeno delle interruzioni non

controllate.

Oltre a questa misura di natura preventiva, sono

state attivate altre iniziative tra le quali giova ri-

cordare il “progetto del talento”: un programma

applicato all’apnea ed alla pesca in apnea, con lo

scopo di individuare e tutelare un certo numero di

giovani talentuosi, seguendone la crescita tecnica

e sportiva ed assistendoli sotto il profi lo medico-

scientifi co.

Inoltre, con la revisione dei regolamenti agoni-

stici di tutte le discipline apneistiche, sono state

semplifi care le procedure organizzative delle gare,

adottando norme più idonee a garantire, oltre alla

sicurezza, il regolare ed ordinato svolgimento delle

prestazioni degli atleti.

L’estrema diversifi cazione delle discipline setto-

riali, con le loro innumerevoli specializzazioni, ha

sempre rappresentato un problema, sia per la de-

fi nizione annuale del calendario gare, sia per una

corretta gestione dei numerosi campionati Italiani.

Allo scopo di risolvere questi inconvenienti nel

Innovazione organizzativa e Formazione tecnica

Page 27: Pianeta acqua

Pianeta Acqua • 27

2009, a Lignano Sabbiadoro, è stato

sperimentato un progetto organizza-

tivo semplice ed effi cace: quello di

riunire in un’unica manifestazione tutti

i campionati italiani delle discipline

“indoor”, come l’apnea dinamica e

statica, il tiro al bersaglio, l’hockey ed

il rugby subacqueo.

E’ nata così “Subacquatica”: un’idea

organizzativa presa in prestito dai

Giochi della CMAS e della CIPS, così

come da una analoga esperienza del-

la Federazione francese.

Nulla di originale, ma, sicuramente,

una iniziativa che segna il passaggio

da una tradizionale formula organiz-

zativa, con gare frammentate e di non

facile programmazione, ad un model-

lo in grado di richiamare in un colpo

solo la presenza di più di 300 atleti,

senza contare il numero degli uffi ciali

di gara, degli assistenti, dei tecnici,

dei dirigenti e degli accompagnatori:

uno scenario adatto ad interessa-

re sia i mezzi di comunicazione che

gli sponsor, oltre ad offrire soluzioni

adatte a semplifi care e razionalizzare

l’organizzazione dei diversi campio-

nati italiani “indoor”.

Ripetuta nel 2010, dopo avere rimos-

so alcuni degli inconvenienti registrati

nella edizione precedente, “Subac-

quatica” ha confermato la validità del

suo impianto organizzativo, offrendo

risultati tecnici e sportivi di altissimo

livello ed affermandosi come un pun-

to di sicuro riferimento per tutto lo

sport subacqueo “indoor”.

Risolto il problema dei campionati in

bacino delimitato, resta aperto e tut-

tora irrisolto il problema organizzativo

relativo ai campionati delle discipline

“outdoor”.

Ad esclusione delle prove di pesca in

apnea che, per le loro caratteristiche,

richiedono condizioni ambientali del

tutto particolari, è auspicabile riuscire

a concentrare in un’unica manifesta-

zione tutti i campionati delle discipline

che si svolgono in mare, quali: l’im-

mersione in apnea in assetto costan-

te (con e senza attrezzi), la dinamica

lineare, il Jump Blu, la Fotografi a, il

Video ed il Safari subacqueo.

Sicuramente questa soluzione orga-

nizzativa, come nel caso di “Subac-

quatica”, potrebbe rappresentare

un’altra ottima occasione per coin-

volgere l’interesse degli operatori del

mondo sportivo subacqueo, oltre a

risolvere il problema di un più razio-

nale coordinamento dei campionati

“outdoor”

Il nome di questa manifestazione

potrebbe essere: “Subacquatica nel

Blu”.

Il problema per la sua realizzazione nel

breve periodo è rappresentato dalle

particolari condizioni organizzative ri-

chieste dalle prove in mare, come ad

esempio: la variabilità delle condizioni

meteo-marine e, con riferimento alle

prove di in apnea, la complessità del-

le misure di assistenza e di sicurezza

che devono sempre accompagnare le

prestazioni degli atleti in gara.

Questo comporta la diffi coltà di indi-

viduare campi di gara idonei allo sco-

po, la incidenza di costi organizzativi

di gran lunga superiori a quelli delle

prove “indoor” e la collaborazione di

uno staff di assistenza di alto livello.

Comunque questa è la strada da per-

correre e, su questa strada, il settore

ha iniziato a muovere i propri passi.

L’aspetto regolamentare ed organiz-

zativo non può essere scisso dalla

formazione tecnico-culturale dell’at-

leta.

Affi data alle competenze del Settore

Didattico federale la formazione del

subacqueo apneista (ad esclusione

del pescatore in apnea) e del som-

mozzatore, entrambi con caratteri-

stiche ludico-sportive, il Settore su-

bacqueo ha realizzato in questi anni

un percorso didattico fi nalizzato alla

formazione tecnico-culturale del su-

bacqueo sportivo-agonistico.

Si è trattato di un lavoro di non sem-

plice realizzazione, tuttora in una fase

di lenta, ma progressiva evoluzione.

Alla base di questo progetto formati-

vo coesistono, strettamente connessi

tra di loro, due argomenti fondamen-

tali: la scienza applicata allo sport e la

cultura apneistica.

Ricordando le condizioni di preca-

rietà e di superfi cialità con le quali,

nel passato, è stato gestito lo sport

subacqueo, in particolare la pesca in

apnea, non possiamo fare a meno di

considerare questo nuovo indirizzo

formativo come un elemento di asso-

luto valore innovativo.

Purtroppo, questa novità non sempre

viene accolta favorevolmente all’in-

terno del nostro settore: soprattutto

da parte di coloro che, continuando

a guardare al passato, non riescono

a cogliere e ad accettare la portata ri-

formatrice di questa operazione.

La costruzione di un impianto for-

mativo che pone l’apnea al centro

dell’interesse dello sport subacqueo,

comporta come conseguenza una

revisione dei programmi didattici at-

tualmente in vigore ed il relativo ag-

giornamento dei quadri tecnici.

Un’operazione, questa, in grado di

richiamare da parte di tutti gli inte-

ressati non solo l’attenzione che si

merita, ma anche qualche inevitabile

contrasto, in particolare da parte de-

gli Istruttori di pesca in apnea.

Comunque, al di là di ogni valutazione

e considerazione di varia natura, re-

sta il fatto che lo studio organizzato

e scientifi camente controllato dello

sport subacqueo, anche con la col-

laborazione della Scuola dello Sport

e l’Istituto di Medicina dello Sport

del CONI, così come la formazione

tecnica e culturale dei quadri tecnici

settoriali e, di conseguenza, dei no-

stri atleti, rappresentano alcune delle

iniziative fi nalizzate a garantire al Set-

tore subacqueo quella dimensione

e quel ruolo nell’ambito dello sport

moderno: come si merita e come da

tempo rientra nelle aspettative della

nostra Federazione.

Page 28: Pianeta acqua

28 • Pianeta Acqua

ATTUALITÀ

La Società I Vaironi A.s.d. in

collaborazione con la Sezione

di Bologna, il CONI Provin-

ciale, l’Uffi cio Scolastico Pro-

vinciale ed i Consorzi della Bonifi ca

Renana e Burana, ha organizzato una

serie di manifestazioni di pesca a ca-

rattere culturale.

Il 17, 18 e 19 maggio, su invito del

Consorzio Bonifi ca, sono stati con-

dotti, a mezzo Autobus, presso la

Cassa di Espansione “Dosolo” a Pa-

dulle nel Comune di Sala Bologne-

se, 175 ragazzi delle scuole primarie

Gandino di Bologna (2 classi), Gessi

di Pieve di Cento (3 classi) e Marconi

di Castelfranco E. Modena (2 classi).

Suddivisi per gruppi, un primo gruppo

si è dedicato alla pesca sul Doso-

lo, canale ben fornito di carassi

che hanno divertito i giovani

pescatori, l’altro, assistito

da esperti della Bonifi ca,

ha appreso con grande

meraviglia e interesse la storia del ter-

ritorio visitando l’Ecomuseo.

Promosso dal Comune di Sala e dal

Consorzio bonifi ca ex Palata Reno

con la condivisione della Regione

Emilia Romagna e della Provincia di

Bologna, il nuovo centro museale

spiega il rapporto fra gli uomini e le

acque in un territorio che da secoli

si confronta con le intemperanze dei

suoi fi umi, a cominciare dal Reno.

Si tratta di un’opera articolata che

intende far comprendere l’importan-

za della regimentazione idrica, dalla

sorgente alla foce di ogni fi ume, per

un’utilizzo intelligente e sicuro della

medesima.

La sua collocazione è strategica in

quanto il bacino, compreso fra il tor-

rente Samoggia ed il fi ume Reno, sto-

ricamente critico sotto il profi lo idro-

logico, offre innumerevoli spunti, non

ultimi quelli che vedono l’agricoltura

e l’ambiente strettamente connessi al

tessuto residenziale e produttivo.

L’Ecomuseo prevede un centro di vi-

sita all’interno di un fabbricato rurale

ristrutturato con un allestimento che

utilizza le moderne tecnologie infor-

mative ed un percorso all’aperto dove

è possibile avere una vista comples-

siva delle varie strutture di governo

dell’acqua, quali il sistema di corsi

d’acqua naturali ed artifi ciali, la cas-

sa di espansione, l’impianto idrovoro,

nonché apprezzare il contesto agro-

ambientale in cui sono inserite, pre-

gevole anche per spunti naturalistici e

paesaggistici.

L’intera opera è stata realizzata grazie

ai fondi del Piano di sviluppo rurale

gestiti dalla Provincia di Bologna, dei

Programmi d’Area della Regione Emi-

lia Romagna, all’impegno economico

del Comune di Sala Bolognese, alla

partecipazione del Consorzio Bonifi -

ca ed al contributo di Sponsor.

I ragazzi erano accompagnati lungo

l’itinerario conoscitivo da pannelli in-

terattivi, diorami tridimensionali, to-

tem informatici.

Accanto alle moderne tecnologie

multimediali, un teatrino meccanico

racconta col linguaggio popolare dei

burattini la vicenda millenaria dell’ac-

qua in questa fascia della pianura bo-

lognese.

I ragazzi, oltre alla visita dell’edifi cio

A Pesca con Giovani e Diversamente AbiliGiovani e Diversamente Abili

di Mauro Tinti

Page 29: Pianeta acqua

Mezzanego – Si è conclusa la prima

fase del progetto mirato all’intro-

duzione della trota di ceppo medi-

terraneo nei corsi d’acqua pregiata

del levante ligure. Il materiale certifi cato era

proveniente dall’Impianto Ittiogenico FIPSAS di

Borgonovo Ligure, nell’entroterra di Chiavari, in

Comune di Mezzanego, ristrutturato totalmente

e messo in funzione dopo oltre 40 anni d’inattivi-

tà, ed inaugurato, presenti le locali autorità civili,

religiose e federali. Infatti, oltre ai rappresentanti

della sezione provinciale genovese, il Presidente

del comitato regionale ligure Sig. Gaetano Corra-

di ed il Presidente nazionale del Settore subac-

queo e Consigliere Nazionale Prof. Alberto Azzali.

Il progetto sarà articolato negli anni; FIPSAS Se-

zione Genova, in collaborazione con Provincia di

Genova, ogni anno andrà ad immettere in ruscelli

precedentemente scelti quantità signifi cative di

trota mediterranea, con preventivi interventi di

sterilizzazione dei tratti poi ripopolati. Il pesce

recuperato con elettropesca sarà spostato

nei tratti a valle aperti alla pesca dello stesso

bacino. L’incubatoio di proprietà FIPSAS, è

stato ristrutturato e messo in funzione grazie

al contributo di Fondazione Carige, Provincia

di Genova, Comune Mezzanego, Comunità

Montana Valli Aveto-Graveglia-Sturla, Comu-

ne Borzonasca e l’impegno fi nanziario della

Sezione FIPSAS di Genova e Sede Centra-

le di Roma. Quest’anno la struttura FIPSAS,

come primo avvio di produzione, ha incubato

100.000 uova di trota di ceppo autoctono, che

una volta schiuse ed accresciute, sono state

immesse con varie tappe in alcuni rivi di mon-

tagna, preventivamente scelti in comune ac-

cordo con la Provincia di Genova, nell’alto ba-

cino dello Sturla. Nei prossimi anni il potenziale

di produzione potrebbe raddoppiare o triplica-

re, se saranno approntate alcune modifi che

alla fi ltrazione con raddoppio della tubazione

per ampliamento delle vasche di stabulazione.

IMMESSE NELLE ACQUE INTERNE IMMESSE NELLE ACQUE INTERNE GENOVESI 90.000 TROTELLE DI FARIO GENOVESI 90.000 TROTELLE DI FARIO MEDITERRANEAMEDITERRANEA

ITTIOLOGIA

Pianeta Acqua • 29

di Umberto Righi

rurale, hanno potuto visitare l’area

verde della Cassa di Espansione,

dove è collocato l’Ecomuseo, l’itine-

rario museale e con una piacevole

gita all’aria aperta, fra boschi, canali

ed opere idrauliche.

Un programma così importante è sta-

to eseguito grazie alla collaborazione

degli istruttori di pesca con gli inse-

gnati delle classi stesse.

L’organizzazione prevedeva pranzo al

sacco per le scuole ed una assistenza

medica giornaliera, la costante pre-

senza della protezione civile ed ac-

compagnatori qualifi cati per i ragazzi

diversamente abili.

Le giornate sono terminate con gran-

de soddisfazione dei ragazzi per le

nuove esperienze conseguite e per gli

insegnanti che hanno utilizzato tale

evento per un tema scolastico.

Infi ne, un’iniziativa specifi ca per i ra-

gazzi diversamente abili. Dopo lunghi

anni di richiesta fi nalmente, grazie al

fi nanziamento di una Fondazione, il

Comune di Bologna ha provveduto a

realizzare una struttura adatta per la

pesca delle persone meno fortunate.

Presso il Lago della Barca, sede an-

che della Scuola Pesca della FIPSAS

sezione di Bologna, sono state realiz-

zate 10 postazioni, con accessi parti-

colari anche per coloro che procedo-

no con la carrozzina, e bagni a norma

di legge. Assistiti dai pescatori della

società e da istruttori gli aderenti han-

no dimostrato di saper apprendere

velocemente le tecniche indispensa-

bili per il pescatore. Presente anche il

Campione del Mondo di Tiro con l’Ar-

co per disabili, Massimiliano Piombo.

Questo ragazzo non vedente, con la

canna in mano, consegue grandissimi

risultati. Ha una sensibilità fantastica

che gli permette innumerevoli catture.

Erano presenti anche Campioni di-

versamente abili di altri sport, che si

sono voluti cimentare in questa nuo-

va attività. Molti di questi ragazzi, in

tempi successivi, si sono ripresentati

con i loro accompagnatori per conti-

nuare l’attività della pesca sportiva.

La giornata, dopo i saluti delle auto-

rità è terminata con un piccolo buffèt

per tutti i presenti ed una premiazione

simbolica di partecipazione per tutti

gli atleti diversamente abili.

Riservato a donne laureate in Biologia con

indirizzo marino.

La FIPSAS, come per le edizioni precedenti,

dà il proprio patrocinio all’iniziativa.

Pianeta Acqua • 29

Sono aperte le iscrizioni al bando per concorrere al

n

,

o l

PremioPremio

Rossana Rossana

Majorca Majorca

20102010

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Page 30: Pianeta acqua

30 • Pianeta Acqua

SPECIALE LETTO PER VOI

di V.B.

Conosciamo l’AddaConosciamo l’Adda

L’Ecomuseo Adda di Leonardo

e il Comitato Centro Adda - in

collaborazione con il Parco

Adda Nord – hanno organiz-

zato la seconda edizione della Festa

del Pescatore. Nella circostanza è

stato presentato il libro “ Conosciamo

l’Adda”: la pesca, le specie ittiche ed

i suoi problemi

E’ una pubblicazione che il Comitato

Centro Adda ha realizzato, senza ec-

cessive pretese, con il solo scopo di

far conoscere ai ragazzi che abitano

nei territori compresi nel Parco Adda

Nord cosa sia la pesca sportiva e qua-

li siano i problemi legati al territorio.

Conoscere l’Adda e le sue tradizioni è

importante per i giovani che eredite-

ranno la responsabilità di conservare

il patrimonio ambientale. Come preci-

sa il Presidente del Comitato (Mauri-

zio Barzaghi) il fi ume Adda è in grave

sofferenza. Le cause sono da imputa-

re agli scarichi inquinanti, alla defram-

mentazione, ai prelievi indiscriminati

per la produzione di energia elettrica,

all’utilizzo dell’acqua in agricoltura. Il

Parco Adda Nord - la sede è presso la

storica Villa Gina di Trezzo - è un par-

co fl uviale con un’estensione di circa

7000 ettari. Il bacino fl uviale si esten-

de da Lecco a Truccazzano. Sul terri-

torio si trovano 34 comuni rivieraschi

disposti lungo

il tratto dell’Adda che attraversa l’alta

pianura, a valle del lago di Como. Ne-

gli anni ‘70 la rapida trasformazione

territoriale, l’inquinamento ambienta-

le, le previsioni di sviluppo urbanistico

minacciavano la sopravvivenza delle

aree verdi della Pianura lombarda per

cui si è sentita la necessità di tutelar-

ne l’ambiente paesistico culturale. Nel

1983 è stato costituito il Parco Adda

Nord a cui compete l’onere di tutelare

il territorio e tramandare ai posteri un

ambiente in cui possano convivere le

esigenze di sviluppo economico delle

attività produttive e la salvaguardia

dell’ecosistema.

Il Comitato Centro Adda, che si avva-

le anche del sostegno delle province

di Milano, Lecco e Bergamo, del Par-

co Adda Nord, delle amministrazioni

locali e della FIPSAS ha pubblicato

un opuscolo “Conosciamo l’Adda”

destinato in particolare ai bambini e

giovani che attraverso la guida hanno

la possibilità di conoscere le bellezze

del territorio.

Il progetto didattico per le scuole

Medie Superiori si compone di nu-

merosi capitoli. Inizia dalle caratte-

ristiche morfologiche del fi ume alla

storia delle sue origini (si discute

ancora se il nome originario Adda

derivi dal termine “ Abdua” di origine

celtica, che signifi ca acqua corren-

te, e se il sostantivo sia maschile o

femminile. Le popolazioni rivierasche

tendono a personifi care il fi ume come

una identità femminile.

Il secondo capitolo tratta dell’ambien-

te acquatico e le vocazioni ittiche con

qualche cenno all’ecologia fl uviale.

Segue quello dedicato all’utilizzo del-

le acque con particolare riferimento ai

prelievi per la produzione di energia

elettrica e le derivazioni per scopo

irriguo. Vi è anche un accenno alle

specie ittiche alloctone, autoctone e

naturalizzate con l’elenco e le carat-

teristiche delle specie presenti, qual-

cuna in forte sofferenza. Il tutto arric-

chito da una ricca galleria fotografi ca.

Non poteva certo mancare un accen-

no alla pesca del passato con qual-

che immagine di repertorio dei primi

anni del secolo scorso per arrivare

alle moderne tecnologie dei materiali

ed alle nuove tecniche di pesca.

Il testo analizza anche le cause di

alterazione delle morfologia fl uviale:

dighe, sbarramenti, briglie e micro-

derivazioni. Il libro conclude con un

accenno alle predazioni degli uccelli

ittiofagi, alle specie ittiche ittiofaghe

alloctone - quali il siluro – con i pro-

blemi connessi alla sua invasiva pre-

senza nelle acque del fi ume Adda.

lo

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