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Piacenza primogenita

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Questo lavoro è stato creato per celebrare i centocinquant’ anni dell’Unità d’ Italia e mostra il cambiamento che hanno subito le vie di Piacenza Primogenita nel periodo considerato. Le vie prese in considerazione sono:

Via Garibaldi Viale RisorgimentoCorso Vittorio Emanuele II Via XX SettembreVia Cavour Via VerdiVia Mazzini Via Nino BixioVia Manzoni Via DamianiPiazzetta Plebiscito

Com’è noto tutti i personaggi che danno nome alle vie sono entrati a far parte della storia dell’Unità d’Italia nell’ambito culturale, politico e militare, con ruoli diversi ma tutti di rilevata importanza. Inoltre sono state scelte via XX settembre, che ricorda la data della “breccia di Porta Pia” e il giorno di annessione di Roma al regno d’Italia, e viale Risorgimento in quanto denominazione del periodo storico che ha portato alla nascita della nostra nazione.

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Via GaribaldiVia Garibaldi è una delle vie più importanti del centro storico di Piacenza. Prima intitolata “strà dal Guast” (Via del Guasto) perché nel 1304 Alberto Scoto reggente della città, fu sconfitto dagli avversari ghibellini e le case del suo quartiere furono distrutte. L’intitolazione a via Garibaldi risale al 1883 in onore della morte del Generale avvenuta nell’anno precedente.In segno di lutto furono chiusi gli uffici pubblici e si decise di concorrere all’erezione di un monumento celebrativo di fronte alla stazione ferroviaria. Garibaldi fu a Piacenza il 3 luglio 1848, il 30 marzo 1862 e il 17-24 settembre 1867.

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Corso Vittorio Emanuele IIVittorio Emanuele II subentra al padre Carlo Alberto nel 1849 e, avendo regnato fino al 1878, diventa primo Re del Regno d’Italia. Era soprannominato il Re galantuomo e la sua popolarità era viva anche tra i Piacentini che, nel 1895, in occasione del venticinquesimo anniversario della presa di Roma, dedicarono alla sua memoria una delle principali vie cittadine. In questa via sorge un importante chiesa dedicata al piacentino San Raimondo Palmerio che , tornato in patria dalla crociata, fondò un ospizio per i pellegrini e gli indigenti. Tra le chiese del Corso, oggi non troviamo la chiesa di S. Alessandro in quanto sconsacrata e trasformata nell’odierno cinema Iris.

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Via Cavour

Camillo Benso conte di Cavour è il più noto statista italiano vissuto con un ideale profondo di patriottismo e di unità. È ricordato anche grazie alle sue brillanti idee tra le quali la partecipazione dei nostri bersaglieri alla campagna di Crimea che portò agli occhi dei potenti d’Europa, la nobile causa italiana.Prima del 1887 la via era divisa in due parti: la prima chiamata “Strada delle Saline” prendeva il nome da un magazzino del sale che sorgeva sul lato opposto della chiesa di San Protaso, la seconda era conosciuta dal popolo come “Strada Crosa”(incavata) dovuta alla corrosione operata dal ristagno delle acque.In seguito al 1887 “Via delle Saline” venne rinominata “Corso Milano”, mentre “Strada Crosa” diventa “Via Fodesta”.

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Via Mazzini

Giuseppe Mazzini, illustre patriota italiano, diede tutto se stesso per la causa nazionale tanto da fondare il movimento della “Giovine Italia” che contava il maggior numero di affiliati sia in Italia che all’estero.

Prima del 1887 la strada era composta da due settori, “strada di San Nicolò” e “Contrada Nuova” divise dalla popolare scalinata denominata la “Mϋntà di Ratt”.

È curioso il dibattito che è sorto tra i membri della Commissione del 1887 a riguardo della denominazione che doveva avere la via. Infatti solo di pochi voti vinse Mazzini sul noto medico del ‘200 Guglielmo da Saliceto.

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Via Manzoni

Nella toponomastica cittadina troviamo anche posto per il creatore dei “Promessi Sposi”: Alessandro Manzoni.

Ma in che modo il celebre autore ha avuto a che fare con la realtà piacentina? Praticamente nulla, di fatti si è soffermato nella nostra città solo perché la piena del Po distrusse il ponte di barche che lo avrebbe portato a Milano.

Si è confrontato invece in ambito culturale con Melchiorre Gioia, Gian Domenico Romagnosi e con l’esponente giansenista Giuseppe Poggi con il quale non aveva un grande rapporto.

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Via VerdiGiuseppe Verdi, nato a Busseto (PR), è il più grande compositore lirico italiano. La Via in origine era indicata come “Strada del Teatro”; tale nome ebbe origine agli inizi dell’ ‘800 all’epoca della costruzione del Municipale. Verdi nelle sue composizioni ha sempre dimostrato carattere di liberazione e di patriottismo.

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Viale RisorgimentoI lavori per costruire questa strada iniziarono nel 1848, ma questa arteria divenne veramente importante per il territorio piacentino quando, nel 1908, Re Vittorio Emanuele III inaugurò il nuovo ponte che congiungeva l’Emilia-Romagna alla Lombardia.

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Via XX SettembreIn ogni città d’Italia è presente via XX settembre. La presa di Roma (20 settembre 1870), nota anche come Breccia di Porta Pia, fu un episodio del Risorgimento in cui la città eterna fu annessa al Regno d'Italia, decretando la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale dei Papi. L'anno successivo la capitale d'Italia fu trasferita da Firenze a Roma. A Piacenza, nel medioevo, la via era considerata molto importante, in quanto dopo la costruzione di Palazzo Gotico, univa i due centri principali della città: la cattedrale, polo religioso, e lo stesso palazzo che era la sede del potere politico. Prima del XX settembre 1870 l’odierna via si chiamava Via Diritta.

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Piazzetta PlebiscitoQuesta piazzetta è composta da un sistema di chiostri che componevano il monastero francescano realizzato nel cuore della città. Ora il suo porticato non è altro che un collegamento fra via Sopramuro e l’entrata nord della chiesa di S. Francesco. Per quanto riguarda l’origine del toponimo, il “Plebiscito” a cui si fa cenno ci porta al 1848, anno in cui Piacenza si meritò il titolo di “ La Primogenita”. Infatti dopo la morte nel 1847 di Maria Luigia, il ducato di Parma e Piacenza passa a Carlo II di Borbone. Dopo pochi mesi i liberali hanno il soppravvento e a Piacenza viene costituito nel 1848, un governo provvisorio composto da Pietro Gioia, Camillo Piatti, Corrado Marazzani, Antonio Anguissola e Don Antonio Emmanueli. In seguito i piacentini si pronunciarono per l’annessione al Piemonte e portarono al Re Carlo Alberto, nell’ accampamento di Sommacampagna, l’esito della richiesta.

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Via Nino BixioLa Strada porta il nome del luogotenente di Garibaldi. È un ulteriore esempio dell’attaccamento di Piacenza agli eroi della spedizione dei Mille così come confermato dalla denominazione di altre due vie e da un monumento situato di fronte alla stazione ferroviaria.

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Via Gian Maria DamianiQuesta via è dedicata al Piacentino più Illustre che abbia combattuto al fianco di Garibaldi, nato a Piacenza il 5 ottobre 1832 a soli 16 anni combatte come volontario nella prima guerra di Indipendenza. Congedato fu costretto a trasferirsi a Londra dove conobbe altri patrioti. Raggiunge il grado di maresciallo dopo la guerra del 1859 come guida di Garibaldi. Nel 1860 è nel manipolo di fedelissimi che si impossessano dei due piroscafi che trasportarono “Mille” da Quarto a Marsala. Si tolse la vita il 7 settembre 1908.

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Via dei MilleLa strada che collega via Alberoni a piazzale Marconi ricorda la principale spedizione di Garibaldi con le sue camicie rosse tra cui erano presenti anche alcuni piacentini. Precedentemente la via si chiamava “Cantone degli stracci” ed in seguito “Strada delle orfane” perché il vescovo Paolo Burali aveva fondato un orfanotrofio nel 1774. L’orfanotrofio fu abbattuto per far posto ai giardini Margherita. I piacentini che parteciparono alla spedizione dei Mille furono Damiani, Baderna e Campi.

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Lavoro svolto dalla classe 4^PA 2010/11 dell’istituto I.T.C G.D Romagnosi

Battistotti SaraBelfanti MichelaBoselli LetiziaBosini MarcoConfalonieri LucaDe Lorenzi SimoneDi Salvo GiovannaDi Stefano MartinaGalli Beatrice

Lococo FranciscoLupi MicheleMariglioni MauriziaPerini ElisaPezzi SilviaPisani ElenaPopolla MarcoRomagnoli AlessiaScotti Matteo