Piacenza Agricola n.1 gennaio 2014

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N. 1 GENNAIO 2014 PIACENZA AGRICOLA Mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV.IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - AUT. DCB PIACENZA - Prezzo compreso nella quota associativa. L’Editoriale Per nutrire il Pianeta bisogna coltivare la terra 3 Programma di sviluppo rurale: gli aiuti vadano alle imprese 7 E’ Matteo Bersani l’”Anghino dell’Anno” 9 Legge di stabilità: stabilizzata la fiscalità sui beni produttivi 12 Rinnovabili: pubblicato il decreto sul biometano 15 Adottate le norme di etichettatura delle carni 16 Vino in breve: attenzione alle etichette, novità in arrivo per l’Ortrugo 17 Corsi sulla sicurezza del lavoro: ultime edizioni e recuperi 21

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Mensile dell'Unione Provinciale Agricoltori di Piacenza

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N. 1 geNNaio 2014

PIACENZAAGRICOLAMensile dell’Unione Provinciale Agricoltori

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L’EditorialePer nutrire il Pianeta bisogna coltivare la terra 3

Programma di sviluppo rurale: gli aiuti vadano alle imprese 7

E’ Matteo Bersani l’”Anghino dell’Anno” 9

Legge di stabilità: stabilizzata la fiscalità sui beni produttivi 12

Rinnovabili: pubblicato il decreto sul biometano 15

Adottate le norme di etichettatura delle carni 16

Vino in breve: attenzione alle etichette, novità in arrivo per l’Ortrugo 17

Corsi sulla sicurezza del lavoro: ultime edizioni e recuperi 21

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Sezione

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Desidero condividere con Voi ciò che ho scritto anche in una lettera aperta pubblicata sul nostro quotidiano locale.

In molti hanno partecipato agli incontri che abbiamo organizzato sul territorio per condividere le variabili che la nuova Pac sta disegnando e che impatteranno sulle strategie di sviluppo, o forse meglio di sopravvivenza, delle nostre imprese agricole.

Sono soddisfatto per la partecipazione e l’attenzione e perché la percezione che ne ho ricavato è che ci siano ancora tanti imprenditori capaci e con voglia di fare, che sanno

fare impresa e che sanno coltivare la terra, unendo alla dedizione delle generazioni passate l’attenzione alle nuove tecnologie e all’innovazione più caratteristiche dei giovani.

Certo non ci aspettano tempi facili, nessun settore è stato risparmiato dalla perdurante crisi, neppure quello primario che può contare su un elemento fondante: il fatto di produrre beni irrinunciabili.

La crisi ha fatto innamorare dell’agricoltura anche quanti in passato l’avevano snobbata: boom d’iscrizioni nelle scuole d’agraria, boom di manager che si lanciano in agricoltura. Un po’ fa piacere, un po’ fa sorridere, in modo amaro.

Fare l’agricoltore non è mai stato un mestiere semplice: in passato era forse più duro sotto il profilo dello sforzo fisico, oggi è complesso perché, per poter sopravvivere e rendere, un’azienda agricola deve essere gestita come un’impresa, e come tale è esposta alle fluttuazioni dei prezzi delle commodities e risente delle politiche restrittive di accesso al credito.

Ma torniamo ai nostri incontri, nel momento in cui si invoca il ritorno alla terra, ai valori fondamentali ed il mondo si prepara all’Expo 2015, che non a caso ha per tema “nutrire il Pianeta”, ci si dovrebbe interrogare su come produrre più

cibo in modo sostenibile per tutti.

L’insieme di misure agroambientali alle quali saranno legati parte dei pagamenti europei, il cosiddetto greening, invece, annovera vincoli che alla luce di queste considerazioni sembrano francamente assurdi.

Sia chiaro, ben venga la rotazione delle colture, la sostenibilità delle pratiche agronomiche, l’uso degli ammendanti organici, ma alcune misure risentono di una certa ideologia pesudo-ambientalista che danneggia sia l’agricoltura che l’ambiente.

Mi riferisco, in particolare al limite che le aziende maggiormente dimensionate hanno di riservare il 5% della superficie a focus ecologico.

Un’azienda di 100 ettari deve rinunciare a coltivarne 5, ben 50.000 metri quadrati di terreno che potrebbero produrre cibo, tenuti forzatamente ed inefficacemente a riposo.

La nuova Pac avrebbe potuto essere migliore, ma nel complesso Confagricoltura ha saputo esercitare una forte pressione ottenendo buoni risultati ed è passato il messaggio che l’agricoltura deve tornare ad essere produttiva, un messaggio che va ribadito con forza ed in più sedi: non possiamo trascurare che l’obiettivo primario per l’agricoltura deve rimanere la produzione del cibo.

L’Editoriale

Per Nutrire il PiaNeta bisogNa coltivare la terra

di Enrico ChiesaPresidenteUnione Agricoltori di Piacenza

Lasciare i terreni incolti non è sostegno all’ambiente e non ce lo possiamo permettere

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Periodicodell’Unione Provinciale Agricoltori di Piacenza Direttore ResponsabileLuigi Sidoli

Responsabile di redazioneElena [email protected]

Comitato di redazioneGiovanni Marchesi, Michela Filippi, Cristina Modenesi, Susanna Pizzi, Carlo Crisci, Donata Anguissola, Carmen Prati, Giulio Bracchi, Enrica Cabrini, Paola Copercini, Marco Piacentini

Grafica e impaginazioneElena Gherardi

Autorizzazione Tribunale di Piacenzan. 6 del 7 luglio 1948

Direzione, Redazione, Impaginazione e Amministrazione:Palazzo dell’AgricolturaVia C. Colombo, 3529122 - PiacenzaTel. +39. 0523 596711Fax. 0523 593082www.confagricoltura.org/it/piacenzae-mail: [email protected] [email protected]

StampaGrafiche Lama s.r.l.Strada ai Dossi di Le Mose, 5/729122 Piacenza

Questo numero è stato chiuso in redazione il 07 gennaio 2014

PiaceNZaagricola

Sommario

L’EditorialePer Nutrire il PiaNeta bisogNa coltivare la terra 3

Sindacale

svolta Per l’euroPa all’assemblea NaZioNale di coNfagricoltura 5graNde ParteciPaZioNe agli iNcoNtri sulla Pac 6Programma di sviluPPo rurale: gli aiuti vadaNo alle imPrese 7

Attualità Piacentina

e coNfagricoltura PiaceNZa briNda Per gli auguri di Natale 8stati geNerali del Pomodoro da iNdustria: riuNita a PiaceNZa la fN di Prodotto 8e’ matteo bersaNi l’”aNghiNo dell’aNNo” 9Nuove strade Per combattere la resisteNZa agli iNsetticidi 10

Attualità

baNdo iNail: dal 21 geNNaio la Procedura Per otteNere gli iNceNtivi 11varata dai miNistri agricoli dell’ue la riforma della Nuova Pac 11legge di stabilità: stabiliZZata la fiscalità sui beNi Produttivi 12Quote latte, la corte dei coNti ribadisce: ” basta coN le iNerZie ammiNistrative” 13

Tecnico

riNNovabili: Pubblicato il decreto sul biometaNo 15adottate dalla commissioNe le Norme di etichettatura delle carNi 16viNo iN breve: atteNZioNe alle etichette, Novità iN arrivo Per l’ortrugo 17

Sicurezza sul lavoro

fattori di rischio legati agli imPiaNti ed alle aree di lavoro Negli allevameNti 18corsi sulla sicureZZa del lavoro: ultime ediZioNi e recuPeri 21scheda d’iscriZioNe Per i corsi sulla sicureZZa 22

Fiscale

rivalutaZioNi terreNi: PeriZia e imPosta sostitutiva eNtro il 30 giugNo 2014 24

Economia

ritocco del de miNimis agricolo: il Nuovo tetto a 15.000 euro 25Previsto uN forte aumeNto Nella ProduZioNe moNdiale di cereali 25

Lavoro e Previdenza

lavoratori extracomuNitari: Quote NoN stagioNali Per l’aNNo 2013 27tabella riassuNtiva retribuZioNi PersoNale diPeNdeNte 28tabella retribuZioNi otd 29

Agriturismo e dintorni

PiaccioNo le vacaNZe iN agriturismo, ma le PreNotaZioNi soNo last-miNute 30

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Sindacale

“L’agricoltura, ha un ruolo centrale nelle politiche europee e dovrà averlo anche in quelle nazionali, come abbiamo sottolineato negli incontri tenuti nelle scorse settimane per parlare con gli associati della nuova Pac”. Lo ha ribadito il presidente di Confagricoltura Piacenza, Enrico Chiesa, di ritorno dall’assemblea nazionale di Confagricoltura, alla quale ha partecipato con la vicepresidente, Giovanna Parmigiani ed il direttore, Luigi Sidoli. “Svolta per l’Europa” è stato, infatti, questo il tema dell’evento che si è tenuto a Roma all’Auditorium Via Veneto. “Vogliamo più Europa e più mondo. Soffriamo per burocrazia e carenza di programmazione nazionale di strategie e risorse - ha detto ad un folto pubblico il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi -. Ribadiamo lo spirito europeista e l’attenzione alla globalizzazione della nostra Organizzazione e delle nostre imprese”. “Nella riforma delle politiche agricole comunitarie – ha ricordato Chiesa - un ruolo centrale è assegnato alle scelte dei singoli Paesi. Occorre alzare il livello di attenzione oltre che sul fronte della negoziazione europea, anche su quello della politica economica ed agricola nazionale, in questo senso – ha precisato Chiesa - è fondamentale mantenere stretto il legame tra le rappresentanze territoriali, che hanno, come Confagricoltura Piacenza, ben presenti le esigenze degli specifici territori e l’azione politica a livello nazionale e comunitario”. “Per l’Italia – ha spiegato Guidi - sono in ballo 5 miliardi di euro l’anno da abbinare ad accorte e funzionali

strategie pubbliche e private di medio e lungo periodo per il settore primario. Quello che chiediamo è la programmazione strategica che è mancata ed ha portato, di fatto, ad un indebolimento del sistema produttivo agricolo, l’esatto contrario dell’obiettivo della Pac”. Ad avviso di Mario Guidi occorre guardare a Bruxelles ma anche a Roma ed alle politiche regionali dei piani di sviluppo dove alla carenza di programmazione si unisce la burocrazia. “Concordiamo pienamente con la posizione espressa del presidente Guidi – ha sottolineato Chiesa - le risorse che giungono dall’UE – ha detto - si congiungono ai requisiti più che ai piani di sviluppo; non riescono, ad oggi, essere proficuamente promotrici di aziende più strutturate e di specializzazioni più avanzate perché la burocratizzazione costringe ad una contesa interna tra settori, territori, piani nazionali e regionali, in cui si perde di vista la strategia che invece ci darebbe un risultato ben più

alto del compromesso in qualche modo raggiunto”. “Vediamo - ha spiegato Guidi - francesi, belgi, spagnoli prendere le loro decisioni nazionali di attuazione e utilizzo delle risorse verso obiettivi ben precisi, collegare tutta la filiera produttiva, scegliere i settori su cui fare leva, e fare tutto ciò per tempo, con idee chiare. E noi siamo qui da mesi a discutere con i 21 assessori all’agricoltura se avere un tavolo di condivisione delle scelte, a chiedere un raccordo tra le Regioni, a sollecitare di non fare la solita pioggia di micro finanziamenti inutili ai fini dello sviluppo, a piangere sui soldi della programmazione conclusa che dovremo restituire perché non impegnati”. “Ha fatto bene – ha concluso Chiesa – il presidente Guidi ad esortare il governo dicendo che è il momento di lanciare un serio programma di politica agricola ed industriale, fatto di investimenti per ricerca, infrastrutture (ma solo quelle necessarie), innovazione”.

La rappresentanza piacentina ha partecipato all’iniziativa: urgente un piano nazionale

svolta Per l’euroPa all’assemblea NaZioNale di coNfagricoltura

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Sindacale

graNde ParteciPaZioNe agli iNcoNtri sulla Pac

C’è stata grande partecipazione agli incontri che Confagricoltura Piacenza ha organizzato sul territorio per confrontarsi con la base associativa sui possibili scenari delineabili con la nuova Pac. Diversi gli appuntamenti che hanno registrato il tutto esaurito con un calendario che è andato dal 27 novembre al 5 dicembre. Il venti novembre scorso, infatti, è stata approvata dal Parlamento Europeo la nuova Pac, ma la partita, ora, si giocherà sulle proposte che gli Stati Membri e le Regioni saranno in grado di inviare per attuare quanto Bruxelles ha deciso. E su questo fronte l’Italia parte già in ritardo perché manca ancora un accordo tra le Regioni. A livello nazionale non sono stati declinati parametri importanti come la definizione di agricoltore attivo e quali buone pratiche andranno a costituire le azioni di greening. Sono ritardi probabilmente dovuti anche alla burocrazia, ma, di fatto, ci si affaccia ad una riforma confusa. “Quello che vediamo oggi – ha detto Giovanni Marchesi, responsabile del Servizio Tecnico dell’Associazione – è un quadro d’insieme. Sappiamo che nella nuova Pac i titoli storici saranno sostituiti da diritti, l’Unione Europea ha stabilito che i pagamenti dovrebbero

essere tendenzialmente uniformi, vincolati ad impegni agroambientali, con dei plus assegnati in maniera selettiva, come, ad esempio, la premialità per i giovani. L’Italia, dal canto suo, deve decidere quale tipo di regionalizzazzione attuare, ossia come uniformare i diritti: in base a regioni geografiche o alla distinzione tra pianura, montagna collina o ad altri criteri ancora da valutare. Ancora, va deciso se ed in base a quali criteri prevedere dei premi accoppiati. Variabili, insomma – ha precisato Marchesi – che impatteranno parecchio su quanto ciascuno potrà percepire”. La prima condizione per aver diritto ai nuovi premi è aver presentato domanda Pac nel 2013. Stante il contesto, eventuali cambi societari

vanno valutati con attenzione, così come la sottoscrizione di contratti d’affitto di terra e titoli.Varie le questioni affrontate e poste dagli intervenuti. “Ci è sembrato importante – ha commentato il Presidente di Confagricoltura Piacenza, Enrico Chiesa – in questa fase delicata prepararci condividendo quelle che sono le informazioni già consolidate e le variabili in gioco che andranno ad impattare sulle strategie di sviluppo delle nostre imprese. E’ una Pac che avrebbe potuto essere migliore, ma che nel complesso risulta profondamente ridisegnata, in positivo, rispetto alle prime bozze presentate. A livello sindacale Confagricoltura ha saputo esercitare una forte pressione ottenendo buoni risultati. Ad esempio, è passato il messaggio che l’agricoltura deve tornare ad essere produttiva, anche se alcune misure annoverate dal greening risentono ancora di una certa ideologia pesudo-ambientalisa. Mi riferisco, in particolare – prosegue Chiesa – al vincolo che le aziende maggiormente dimensionate hanno di riservare il 5% della superficie a focus ecologico”.

Concluso il ciclo in programma sul territorio provinciale

In foto: Enrico Chiesa parla agli Associati di Fiorenzuola

In foto: incontro sulla Pac tenutosi a Piacenza

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Sindacale

L’emergenza idrica nelle campagne è lontana, ma senza una corretta programmazione si ripresenterà con tutte le sue problematiche e polemiche anche quest’anno, in estate. “In questi mesi invernali – sottolinea Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza – va attuata quella pianificazione che chiediamo da tempo, invece, leggiamo dalle cronache dei giornali che la preoccupazione delle bonifiche è andare ad intercettare parte dei nuovi programmi di sviluppo rurale per il secondo piano irriguo nazionale”. I consorzi hanno ricevuto a luglio 598 milioni di euro per progetti relativi al primo piano irriguo nazionale. “Quanto ai nuovi fondi Psr – spiega Chiesa – le misure relative allo sviluppo e alla competitività,

che noi riteniamo prioritarie, assorbirebbero la maggior parte delle disponibilità ma molti milioni di euro potrebbero anche andare ai piani assicurativo, irriguo e sulla biodiversità”. Confagricoltura Piacenza concorda con la posizione di Agrinsieme giudicando positivamente i piani sulla gestione del rischio e sullo sviluppo, ma non condivide un eventuale drenaggio di risorse a vantaggio dei consorzi di bonifica ed è critica anche sulle modalità di stanziamento fondi per la biodiversità. “Tutte le risorse del secondo pilastro – ribadisce Chiesa -devono essere destinate direttamente alle aziende agricole salvo assicurazioni e le misure per l’innovazione e la ricerca finalizzate allo stesso mondo. Chi farà scelte

diverse dovrà spiegarlo direttamente agli agricoltori, anche perché – conclude Chiesa – guardando al nostro territorio una riflessione sulla programmazione e sui servizi resi dal Consorzio di Bonifica va fatta, soprattutto a fronte del tributo d’irrigazione chiesto dal medesimo alle aziende agricole indipendentemente dal servizio reso. A fronte di un canone non negoziabile i servizi erogati sono parsi tutt’altro che certi”. L’associazione nazionale dei consorzi di bonifica ha riportato i dati di un sondaggio Swg secondo il quale il 92% degli agricoltori giudica efficiente il servizio idrico offerto dai consorzi ed il 66% giudica adeguato il costo. “Evidentemente – rimarca Chiesa – Piacenza, anche in questo, è atipica”.

Chiesa: il piano irriguo non può essere attuato drenando risorse destinate alle aziende

Programma di sviluPPo rurale: gli aiuti vadaNo alle imPrese

In foto: ( in alto) incontro sulla Pac tenuto a Cortemaggiore, (sotto) incontro ad Agazzano; (a destra) Giovanni Marchesi mentre relaziona alla platea di Fiorenzuola

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Chiesa ai collaboratori: il 2013 è stato un anno positivo, grazie per il vostro lavoro, buon 2014!

e coNfagricoltura PiaceNZa briNda Per gli auguri di Natale

Confagricoltura ha deciso di convocare gli stati generali del settore Pomodoro da industria a Piacenza, nell’ambito della manifestazione Tomato World.Il sindacato ha dunque riunito la Federazione Nazionale di Prodotto proprio a Piacenza Expo. L’incontro, che si è svolto lo scorso sei dicembre a porte chiuse alla presenza del responsabile nazionale Marco Nicastro, ha affrontato diversi temi: in primis una sintesi della campagna conclusa e le prospettive per l’annata 2014, ma è stata la contrattazione per la prossima campagna a tenere banco durante i lavori e si è parlato anche di strategie. Il sindacato intende rafforzare il proprio sostegno ai produttori mettendo in campo una serie di azioni sinergiche ed agevolando le politiche di aggregazione per il mercato. Sul tavolo, poi, tutte le problematiche relative alla trattativa che dovrà aprirsi a breve che servirà a definire per tutto il nord Italia un prezzo di riferimento e

i parametri qualitativi, che dovranno caratterizzare il prodotto conferito alle fabbriche di trasformazione. Come è noto questa trattativa è divenuta in alcuni casi molto difficile ed ha comportato gravi ritardi: infatti gli agricoltori non sapendo che cosa ricaveranno dalla produzione, hanno atteso ad effettuare i trapianti. Questa incertezza e più in generale la scarsa redditività della coltura ha portato ad un caduta di interesse con conseguente calo dell’ettarato dedicato.Quest’anno il mercato potrebbe essere abbastanza interessante per gli agricoltori, perché gli investimenti sono stati molto ridotti e il prodotto disponibile non sarà moltissimo. Inoltre i magazzini delle fabbriche dovrebbero essere leggeri, poiché anche lo scorso anno si è registrato a causa delle condizioni climatiche avverse un complessivo calo della produzione. “Ci troviamo - hanno riferito alcuni dei partecipanti alla riunione - in un momento

congiunturale in generale favorevole e quindi sarà importante concludere questa trattativa in tempi contenuti per permettere alle aziende di mettere in atto una programmazione efficace. Inoltre sarà fondamentale che l’accordo sia impostato nella massima chiarezza anche per quanto riguarda le caratteristiche qualitative”. Dai lavori è emersa una proposta molto concreta che punta ad ottenere che tutte le organizzazioni di prodotto condividano una strategia comune, uscendo dai cosiddetti personalismi. A questo risultato, secondo Confagricoltura, si potrebbe arrivare attraverso l’organizzazione di consigli delle organizzazioni di prodotto svolti congiuntamente. “Abbiamo intenzione - si è detto infatti nell’incontro - di attivare la nostra rappresentanza interna per favorire un fronte comune da parte di tutte le organizzazioni di prodotto che sono rappresentate nel Distretto del nord Italia”.

stati geNerali del Pomodoro da iNdustria: riuNita a PiaceNZa la fN di Prodotto

In foto da sinistra: Filippo Gasparini (vicepresidente), Michele Lodigiani (predecessore di Chiesa alla presidenza), Enrico Chiesa (presidente), Luigi Sidoli (direttore), Giovanna Parmigiani (vicepresidente), Luca Segalini (presidente Anga).

Attualità Piacentina

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e’ matteo bersaNi l’”aNghiNo dell’aNNo”

Anga, l’Associazione dei giovani di Confagricoltura, ha incoronato il proprio beniamino conferendo il premio “Anghino dell’anno” 2013 a Matteo Bersani. L’annuncio è stato dato in occasione della festa che si è tenuta venerdì 20 dicembre al Comoedia di San Nicolò a Trebbia. Socio Anga da almeno 15 anni, Matteo Bersani, che di anni ne ha 34, è perito agrario e conduce insieme al fratello ed il padre due aziende ad indirizzo zootecnico: l’ Azienda Agricola Chioso a Gragnanino con un allevamento di vacche la latte che complessivamente annovera 955 capi e l’Azienda Agricola Pievetta, in località Pievetta di Castel San Giovanni, destinata a vitelloni da carne. All’alimentazione del bestiame concorrono i cereali ed i foraggi prodotti dalle due aziende che contano un’estensione complessiva di 320 ettari. Non si è potuto gustare pienamente la festa a lui dedicata, Matteo, che è anche un giovane papà di una

bimba piccina e di una in arrivo ed è stato trattenuto sino all’ultimo a casa da impegni famigliari. In Anga, di cui è membro insieme al fratello, ricopre il prestigioso ruolo di tesoriere ed è stato anche vicepresidente per ben due mandati. “Ringrazio Matteo per la collaborazione che in questi anni ha sempre assicurato ad Anga – ha detto Luca Segalini, presidente dell’Associazione, mentre gli conferiva la targa - e gli chiedo di continuare così. Questo premio, del resto, non è solo per l’impegno dimostrato nel 2013, ma vuole anche essere un gesto di riconoscenza, da parte mia e di tutta l’associazione, per il lavoro svolto in tanti anni”. “Vi ringrazio – ha detto Bersani –, questo riconoscimento lo voglio condividere con tutti gli amici di Anga, perché Anga è più di un’associazione: è un gruppo di giovani imprenditori che crede nell’agricoltura, nell’innovazione e che sta investendo il proprio oggi ed il proprio domani nel fare

impresa. Un grazie anche a mio padre, che mi ha trasmesso la passione per questo mestiere e mi ha permesso di poterlo esercitare accogliendomi in azienda insieme a mio fratello con il quale condivido la determinazione necessaria per poter svolgere le fatiche di ogni giorno. Per questo grazie anche a lui. Non ultimo grazie a mia moglie ed a mia madre, perché non è facile essere sempre a fianco degli agricoltori, con i ritmi ed i tempi che la terra e l’allevamento impongono”. Dopo la premiazione, la festa è continuata con danze e musica. Gli oltre cento intervenuti, non hanno però dimenticato di sostenere la raccolta fondi che Anga propone. “Quest’anno – ha ricordato Segalini - i nostri sforzi sono finalizzati all’acquisto di un defibrillatore che Anga vuole mettere a disposizione all’interno del Palazzo dell’Agricoltura di Via Colombo, a Piacenza. L’obiettivo è ormai vicino ed invitiamo tutti a contribuire”.

Segalini: Bersani è in Anga da sempre e con massimo impegno

In foto a sinistra: Matteo Bersani. A destra : il momento della premiazione. Per Matteo, ha ritirato il premio il fratello Fabio, a consegnarlo il presidente, Luca Segalini (al centro) ed i due vicepresidenti, Andrea Frasani (a sinistra) e Gabriele Dieci (a destra).

Attualità Piacentina

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10 Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014

Sia in agricoltura che in ambiente urbano molte specie di insetti provocano perdite significative alle produzioni agricole (in campo e nelle successive fasi di post-raccolta) e/o possono essere responsabili della trasmissione di numerose malattie sia alle piante che agli animali.Gli insetticidi sono stati a lungo impiegati e rimangono strumenti indispensabili per combattere questi organismi per garantire un rifornimento adeguato di cibo alla popolazione mondiale e per limitare la diffusione di molte malattie. Purtroppo il loro uso, talvolta indiscriminato, ha causato molti effetti indesiderati quali un preoccupante incremento dei livelli di contaminazione ambientale e un pericoloso aumento dei casi di resistenza agli insetticidi da parte degli insetti. La Commissione Europea ha recentemente finanziato con circa 1 milione di euro un consorzio di piccole e medie imprese ed enti di ricerca per sviluppare nuove molecole sinergizzanti da impiegare in campo agricolo, domestico e nella sanità ambientale. Il progetto denominato ECOSYN (Ecofriendly synergists for insecticide formulations; www.ecosyn.ue) è nato da una collaborazione, ormai pluriennale, tra ENDURA (un’impresa di Bologna particolarmente attiva nel settore chimico e internazionalmente nota per la produzione del PBO o piperonilbutossido, un sinergizzante ampiamente utilizzato negli insetticidi

ad uso domestico o per le disinfestazioni in ambiente urbano, industriale e domestico), l’istituto di Entomologia e Patologia vegetale dell’Università Cattolica di Piacenza che si è occupato da tempo dei problemi di resistenza agli insetticidi, e il centro di ricerche inglese di Rothamsted, che ha svolto ricerche fondamentali sull’interazione tra insetti e insetticidi. A questo nucleo si sono affiancate piccole e medie imprese di Regno Unito (Dewar Crop Protection Ltd e AGChemAccess Ltd), Ungheria (Babolna Bio Ltd) e Turchia (ANKARA Ileri Teknol. YatirimlariI Anonim Sirketi) mentre l’apporto di ricerca specializzata su api e altri impollinatori è fornito dall’Istituto nazionale di apicoltura della Repubblica Ceca. Il progetto parte perciò dalla crescente necessità per l’agricoltura e per la sanità ambientale di garantire metodi in grado sia di eliminare gli insetti dannosi che di garantire un impatto ambientale molto ridotto rispettando la salute dell’uomo e di tutti gli organismi non target, in primo luogo le api, gli impollinatori e in generale quella vasta categoria degli “insetti utili”.Una delle strade percorribili per ridurre gli effetti negativi degli agrofarmaci e dei biocidi è quella di utilizzare dei “sinergizzanti”. I sinergizzanti, di cui il PBO è uno dei più noti rappresentanti, sono molecole non tossiche ma che quando sono applicate in abbinamento con un insetticida ne aumentano enormemente

l’efficacia perché inibiscono quei processi metabolici che negli insetti portano alla detossificazione degli insetticidi. Il progetto si propone di identificare e produrre nuovi sinergizzanti ancora più ecocompatibili (da qui l’acronimo del progetto: ECOSYN; cioè sinergizzanti ecocompatibili) perché più efficaci di quelli attualmente disponibili. Si vogliono sviluppare nuove molecole sinergizzanti da impiegare sia contro gli insetti dannosi all’agricoltura sia contro quelli dannosi in ambiente urbano/domestico (quali mosche, zanzare, scarafaggi) consentendo una riduzione del quantitativo di insetticidi impiegati con effetti benefici sull’ambiente (es. minori problemi per le api e altri insetti non dannosi) e sulla salute dei consumatori (meno residui) pur mantenendo l’efficacia contro le specie dannose e consentendo anche di combattere più efficacemente tutti quegli insetti che negli anni hanno sviluppato resistenze nei confronti degli insetticidi.Ricerche condotte nel corso degli ultimi anni sia a Piacenza sia in altri importanti laboratori europei hanno ampiamente dimostrato che questa strada è percorribile e molto promettente.

di Emanuele MazzoniIstituto di Entomologia e Patologia vegetaleFacoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientaliUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza

Il progetto Ecosyn studia come ridurre l’impatto sugli impollinatori e sull’ambienteNuove strade Per combattere la resisteNZa agli iNsetticidi

Attualità Piacentina

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Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014 11

Attualità

baNdo iNail: dal 21 geNNaio la Procedura Per otteNere gli iNceNtiviVia libera agli incentivi alla sicurezza del lavoro. È stato pubblicato il 20 dicembre in gazzetta ufficiale il bando 2013 con cui l’Inail mette a disposizione delle imprese 307 milioni di euro a fondo perduto per la realizzazione di interventi di prevenzione, per l’adozione di modelli organizzativi orientati alla sicurezza e per la sostituzione o l’adeguamento delle attrezzature di lavoro. I progetti su cui richiedere il finanziamento si potranno precaricare, online, sul sito dell’Inail dal 21 gennaio all’8 aprile, mentre l’invio delle istanze sarà possibile in un secondo momento, in data e ora che verranno comunicate dall’Inail il 30 aprile. Gli incentivi rientrano nelle attività previste dall’art. 11 del T.u. sicurezza (dlgs n. 81/2008) che, appunto, affida all’Inail il compito di finanziare con proprie risorse, progetti di investimento e di formazione in materia di sicurezza sul lavoro, in particolare a favore delle piccole,

medie e micro imprese. Il bando mette a disposizione delle aziende 307.359.613 euro, ripartiti in budget regionali in funzione del numero degli addetti e del rapporto di gravità degli infortuni e pubblicati nei rispettivi Avvisi regionali, che rappresentano la quarta tranche di un ammontare complessivo di circa 800 milioni di euro stanziati dall’anno 2010. L’incentivo è assegnato fino ad esaurimento dei budget regionali secondo l’ordine cronologico di arrivo della domanda di partecipazione; è cumulabile con benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito quali quelli gestiti dal fondo di garanzia delle piccole e medie imprese e da Ismea. Il bando si rivolge a tutte le imprese, anche individuali, iscritte alla camera di commercio (Cciaa). I finanziamenti sono concessi ai progetti che prevedono investimenti e adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, nonché di

sostituzione e adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio prima del 21 settembre 1996. Il finanziamento consiste in un contributo in conto capitale pari al 65% dei costi sostenuti per la realizzazione del progetto presentato; per le aziende agricole è compreso tra il minimo di 5 mila euro e il massimo di 15.000 (130 mila euro per le altre). La procedura per l’assegnazione degli incentivi è la stessa delle edizioni precedenti. In pratica le imprese potranno inserire sul sito dell’Inail i loro progetti su cui intendono chiedere il finanziamento. Le imprese il cui progetto abbia raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità otterranno, entro il 10 aprile, un codice identificativo che servirà da chiave di accesso al sito Inail per l’invio della domanda online nelle date di apertura dello sportello informatico, diverse in base agli avvisi regionali, e comunicate entro il 30 aprile.

Dopo l’approvazione da parte del Parlamento europeo nel mese di novembre, il Consiglio dei ministri europei dell’Agricoltura ha formalmente adottato i quattro regolamenti della riforma della Politica agricola comune, nonché le misure transitorie per il 2014. Toccherà ora agli Stati membri decidere come intendono attuare la riforma, in base alle opzioni previste nel contratto.Per Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, “è stato compiuto l’ultimo passaggio formale di riforma della Politica agricola comune: una conferma del lavoro

portato avanti in quasi tre anni di negoziati insieme a Consiglio e Commissione”. Per quanto riguarda la stesura degli atti delegati applicativi della Pac, De Castro assicura che il Parlamento, e in particolare la Commissione Agricoltura, “vigileranno affinché sia rispettato l’accordo politico che Consiglio e Parlamento hanno così faticosamente raggiunto. Il Parlamento europeo - ha concluso De Castro - come istituzione democraticamente eletta non si sottrarrà al ruolo di verifica dei poteri di delega che ha conquistato grazie al Trattato di Lisbona”. Rammarico è stato espresso invece dal ministro delle

Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, per la mancata soluzione sulla percentuale di contributo per la misura “assicurazioni” dello Sviluppo Rurale. La percentuale, infatti, è rimasta al 65%, mentre nell’accordo di giugno era stata fissata al 75%. Altra nota dolente, per De Girolamo, il poco coraggio della Commissione sul versante delle risorse finanziarie assegnate per le politiche di promozione. “Vorrei evidenziare che l’ampliamento dei prodotti ha un senso solo se si garantirà un adeguato rafforzamento della politica di promozione per i prodotti di qualità”, ha detto il ministro.

varata dai miNistri agricoli dell’ue la riforma della Nuova Pac

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Dopo molte parole e impegni assunti, grazie ad un’attenta e costante azione sindacale, è stata stabilizzata la fiscalità sui beni produttivi in agricoltura. Il provvedimento è previsto nella legge di stabilità approvata. Finalmente - afferma Agrinsieme - si è compreso che i fabbricati strumentali sono già ricompresi nel valore dei terreni agricoli e, di conseguenza, è stata decisa l’esclusione dall’Imu, principio confermato anche nella misura che limita all’1 per mille l’aliquota Tasi. Significativo anche l’abbassamento del moltiplicatore (da 110 a 75) per i terreni agricoli, anche se non condividiamo i criteri utilizzati, che limitano la riduzione soltanto ad una categoria di agricoltori. C’è da rilevare, inoltre, che la copertura del mancato introito da parte dello Stato viene effettuata, in parte, con la diminuzione del contingente di gasolio agricolo e questo avrà riflessi sui costi produttivi, già alquanto elevati. Apprezzabile anche - rimarca Agrinsieme - lo stanziamento di 5 milioni di euro per il settore bieticolo.

E’ molto importante anche il ripristino del diritto di opzione (tra la determinazione del reddito su base catastale piuttosto che in base al bilancio) per le società agricole, essenziale per la crescita e lo sviluppo del settore. Bene la conferma delle agevolazioni per la piccola proprietà contadina, che si confermano uno strumento indispensabile per l’incremento della dimensione e della produttività aziendale.Preoccupazione, invece, sul mantenimento dell’obbligo per i piccoli produttori agricoli, quelli, cioè, che non superano i 7 mila euro di vendite all’anno, a produrre l’elenco dei clienti e dei fornitori (il cosiddetto “Spesometro”). Un provvedimento che, anziché semplificare, provocherà nuovi adempimenti burocratici. Per quanto riguarda i giovani, dalla legge di stabilità si attendeva molto di più. L’accesso al credito, come quello per i terreni demaniali in affitto, rimane complesso. E’, però, importante che sull’agricoltura si siano cominciati ad accendere i riflettori della politica.

legge di stabilità: stabiliZZata la fiscalità sui beNi Produttivi

Attualità

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Attualità

“Le conclusioni espresse dalla Corte dei Conti nazionale con la recente relazione sulla gestione dell’annosa vicenda delle quote latte sono in linea con quanto denunciato da tempo da Confagricoltura, che ha più volte chiesto una rapida conclusione di questo dibattuto capitolo della storia nazionale”. Lo sottolinea Confagricoltura, commentando la delibera. “Abbiamo lamentato in moltissime occasioni – rileva Confagricoltura - la grave situazione in cui si trovavano le aziende produttrici di latte, in un impari confronto tra imprese rispettose delle normative europee e nazionali ed imprese che, invece, volutamente e ripetutamente le hanno ignorate”. La Corte dei Conti, oltre a constatare “un’inerzia ed una prassi amministrativa non conformi alla necessità di una decisa attività di recupero ” che nel tempo comporta l’incremento della probabilità che lo stesso recupero diventi impossibile, ribadisce che “i ricorrenti, ciclici

dubbi sulle consistenze zootecniche e sulle quantità prodotte di latte non possono rappresentare giustificazione o pretesto all’effettiva riscossione del prelievo e al recupero di quanto dovuto”.

L’Organo di controllo chiarisce così, per la prima volta, che in ogni caso queste incertezze, oggetto di recenti comunicati stampa dell’Organizzazione agricola, non possono in alcun modo costituire motivo per i debitori di chiedere ulteriori dilazioni di pagamento. “L’auspicio – conclude Confagricoltura - è che con questa ulteriore nota della Corte dei Conti (che inoltre dispone alle Amministrazioni interessate di comunicare alla Corte e al Parlamento le misure consequenziali adottate) si avvii finalmente con rapidità quel giusto processo di riscossione di quanto già da tempo pagato dallo Stato italiano”.

Quote latte, la corte dei coNti ribadisce: ” basta coN le iNerZie ammiNistrative”

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Con la pubblicazione del decreto 5 dicembre 2013 sulle modalità di incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale (GU n. 295 del 17-12-2013), si va a perfezionare il percorso normativo avviato con il d.lgs. 28 del 3 marzo 2011 con cui l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria in materia di promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili al 2020.Il decreto, che dà finalmente attuazione all’articolo 21 del d.lgs. 28/11 “Incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale”, rappresenta per il settore agricolo una concreta opportunità di sviluppo nella direzione della multifunzionalità delle aziende agricole, grazie all’utilizzo di colture non alimentari, sottoprodotti agricoli ed agroindustriali.Il provvedimento interministeriale introduce più modalità di incentivazione del biometano in relazione alle possibili destinazioni (combustibile/carburante):1. nelle reti di trasporto e di distribuzione del gas naturale secondo specifiche modalità che saranno definite dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, anche mediante carri bombolai;2. in impianti di cogenerazione ad alto rendimento;3. in impianti di distribuzione di metano per autotrazione.Nel primo caso (immissione nella rete del gas naturale) il biometano può essere incentivato mediante i seguenti strumenti:1. vendita sul mercato del gas naturale gestito dal GME, ad un prezzo “speciale” determinato come differenza tra il doppio del prezzo del gas naturale riscontrato nel mercato di bilanciamento nel 2012 ed il prezzo medio mensile del gas nel medesimo mercato. Tale prezzo è inoltre funzione della capacità produttiva dell’impianto

(sotto i 500 standard metri cubi/ora il prezzo è maggiorato del 10% mentre sopra i 1000 standard metri cubi/ora è ridotto del 10%) e della tipologia di biomasse utilizzate (gli impianti di capacità superiore ai 250 standard metri cubi/ora devono utilizzare almeno il 50% in peso di biomasse classificate come sottoprodotti (di cui alla Tab. 1A del DM 6/7/2012) e/o rifiuti; 2. ritiro da parte del GSE, ad un prezzo pari a quello del gas naturale riscontrato nel mercato di bilanciamento nel 2012 maggiorato del 10%. Prezzo che viene incrementato del 50% in caso di uso esclusivo di sottoprodotti e rifiuti. Tale incentivo si applica limitatamente ad impianti di capacità fino a 500 standard metri cubi/ora (capacità analoga ad un impianto a biogas di circa 2 MWe). Nel secondo caso, gli incentivi sono rilasciati alla produzione elettrica secondo le modalità già stabilite dal DM 6 luglio 2012 se utilizzato in impianti di cogenerazione ad alto rendimento (la durata dell’incentivo è di 20 anni).Nel caso, infine, degli impianti di distribuzione di biometano per autotrazione è previsto il rilascio di certificati in immissione in consumo (i certificati sono utilizzabili ai fini del rispetto dell’obbligo di cui all’articolo 2-quater, comma 2 del decreto legge 10/01/2006 n.2, convertito nella n. 81 del 11/03/2006 relativo all’immissione in consumo di una percentuale biocarburante a fronte dei quantitativi di carburante da fossile commercializzati); la durata dell’incentivo è di 20 anni.In conformità all’articolo 33 del d.lgs. 28/11, al biometano, prodotto a partire da colture non alimentari (Tab. 1B del DM 6/7/2012), sottoprodotti o da frazione biodegradabile dei rifiuti, è riconosciuto un numero doppio

di certificati in immissione (double counting); ciò in relazione all’elevato valore ambientale che viene riconosciuto a questo biocarburante.La nuova normativa si applica agli impianti realizzati dopo l’entrata in vigore del decreto nonché agli impianti a biogas entrati in funzione precedentemente e che utilizzano parte del biogas per la produzione di biometano, anche a seguito di incremento della capacità di produzione. Per questi ultimi però gli incentivi sul biometano sono ridotti del 60%, ad eccezione del caso in cui sia utilizzato in impianti di distribuzione di metano per autotrazione dove la riduzione è del 30%.Per quanto riguarda il periodo di incentivazione questo è pari:• al periodo di diritto spettante ai nuovi, nel caso in cui l’impianto da riconvertire non benefici di incentivi sulla produzione elettrica;• al residuo periodo di diritto agli incentivi alla produzione di energia elettrica, incrementato di cinque anni, nel caso in cui l’impianto da riconvertire benefici di incentivi sulla produzione elettrica.Limitatamente ad impianti per la produzione di biometano di proprietà di aziende agricole, i diversi incentivi sono cumulabili con altri incentivi pubblici per la realizzazione degli impianti non eccedenti il 40% del costo dell’investimento. Il decreto è sicuramente un passo fondamentale nella direzione di uno sviluppo della filiera biogas-biometano ma per una completa attuazione delle disposizioni l’Autorità per l’energia elettrica e il gas dovrà definire le modalità di misurazione e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti; quadro regolatorio a cui seguirà la pubblicazione, da parte del GSE, delle procedure applicative dei diversi sistemi di incentivazione.

riNNovabili: Pubblicato il decreto sul biometaNo

Tecnico

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Tecnico

adottate dalla commissioNe le Norme di etichettatura delle carNiNon soddisfa Agrinsieme (il coordinamento cui aderiscono Cia, Confagricoltura e l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari) il regolamento comunitario sull’etichettatura di origine delle carni fresche varato ieri dalla Commissione europea e che si applicherà dal 1° aprile 2015 alla carne di suini, ovicaprini e pollame commercializzata nell’UE anche se originaria di paesi terzi. “Il meccanismo per indicare l’origine delle carni - in particolare per quanto riguarda i suini - non tutela pienamente il consumatore in fatto di chiarezza, è complesso e, anche per questi motivi, contrasta con gli interessi degli allevatori italiani”. Così Agrinsieme commenta le regole previste per l’etichettatura (v. schema). “Abbiamo chiesto da sempre di

rendere obbligatoria l’indicazione del luogo di nascita dell’animale in analogia con quanto previsto da diversi anni per la carne dei bovini - commenta Agrinsieme – e si è preferito invece non informare il consumatore su questo importante aspetto. Inoltre avevamo sempre ritenuto opportuno e necessario, per assegnare l’origine, che l’animale dovesse essere nato, allevato e macellato in un medesimo Stato membro. Questa sarà solo un opzione e non la regola generale. E sarà invece possibile “nazionalizzare” gli animali nel caso di presenza in allevamento per un certo numero minimo di mesi. “In questo modo, avverte Agrinsieme, sarà possibile ad esempio ‘nazionalizzare’ la produzione suinicola estera allevata solo per 120 giorni in

Italia. Ed anche qui il regolamento è stato meno attento alle nostre produzioni: Agrinsieme aveva chiesto che l’origine fosse assegnata in corrispondenza di almeno sei mesi di allevamento non solo i quattro previsti dal regolamento; così non rispettando neanche il criterio di prevalenza della durata del ciclo.” “Alle nostre richieste – conclude Agrinsieme – ci è stato sempre opposto che il criterio da noi individuato fosse complesso anche da gestire. Sfidiamo però a dimostrare che i meccanismi del regolamento approvato siano più lineari e comprensibili dai consumatori. A noi non pare così e, se vogliamo, abbiamo tempo sino al 2015 per ripensarci. Nell’interesse dei nostri allevatori, delle nostre filiere zootecniche ed anche dei consumatori.”

Come si etichetta la carne dal 1° aprile 2015

Età della macellazione Allevato in…

Macellato dopo i sei mesi di età

Paese in cui si è realizzato l'ultimo periodo di allevamento di 4 mesi

peso con meno di 80 Kg Paese in cui è ha avuto luogo l'intero allevamento

Carne suina Macellato prima dei sei mesi di età

peso di più di 80 kg Paese in cui è stato allevato dopo il raggiungimento di 30 Kg

Macellato dopo i sei mesi di età

Paese in cui si è realizzato l'ultimo periodo di allevamento di 6 mesi Carne ovicaprina

Macellato prima dei sei mesi di età

Paese in cui è ha avuto luogo l'intero allevamento

Macellato dopo un mese di età

Paese in cui si è realizzato l'ultimo periodo di allevamento di un mese Carne di pollame

Macellato prima di un mese di età

Paese in cui è ha avuto luogo l'intero allevamento

NOTE: Nel caso in cui non si raggiunga il periodo minimo di allevamento si usa la dizione "allevato in diversi stati membri dell'UE" oppure "allevato in diversi Paesi UE e non UE" Nel caso di animali nati allevati e macellati un unico Stato membro o Paese Terzo le dizioni di cui sopra e la dizione "macellato in…" possono essere sostituite da "Origine …" cui segue l'indicazione del Paese membro in cui l'animale è nato, stato allevato e macellato.

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viNo iN breve: atteNZioNe alle etichette, Novità iN arrivo Per l’ortrugoSono stati segnalati casi di etichette di vino non sempre conformi ai disciplinari di produzione. Ai fini di non incorrere in sanzioni o blocchi commerciali, si consiglia di verificare la correttezza delle etichette in uso.

------------------------------------Il Ministero delle politiche agricole ha inoltre chiarito che, qualora un disciplinare di produzione DOP contempli due o più tipologie di prodotti, aventi tra loro i requisiti di compatibilità, il produttore può richiedere per una stessa partita di vino, a determinate condizioni, la certificazione analitico-organolettica per due o più tipologie di prodotti.

------------------------------------l’Ortrugo piacentino, si chiamerà, dalla prossima vendemmia, Ortrugo dei Colli Piacentini.La modifica si è resa necessaria a seguito di un osservazione della Commissione dell’Unione europea arrivata nello scorso giugno. La Commissione, esaminato il disciplinare di produzione, ha ritenuto che il termine “Ortrugo” non soddisfacesse le condizioni del regolamento comunitario, per varie ragioni, tra le quali quella che con il termine “Ortrugo” viene tradizionalmente designato un vitigno e non un nome geografico come previsto dal regolamento europeo in materia.Il Consorzio Tutela Vini Doc Colli Piacentini, preso atto della valutazione, ha immediatamente sottoposto alcune proposte di denominazione che consentissero comunque l’identificazione del termine “Ortrugo”. Già in luglio la Commissione UE, si è espressa favorevolmente alla proposta “Ortrugo dei Colli Piacentini” o “Ortrugo – Colli Piacentini”, ritenendola soddisfacente. Il nuovo disciplinare di produzione dell’”Ortrugo dei Colli Piacentini” non ha apportato modifiche al disciplinare “Ortrugo”, se non quelle riguardanti il nome della denominazione, che dovrà essere utilizzata a partire dalla vendemmia 2014 per i vini a

denominazione.Il disciplinare di produzione dell’”Ortrugo”, continuerà ed esercitare il proprio potere normativo per tutti i vini ottenuti dalla rivendicazione di uve “Ortrugo”; il disciplinare di produzione dell’”Ortrugo dei Colli Piacentini” o “Ortrugo - Colli Piacentini”, diventerà operativo con l’apertura della campagna vendemmiale 2014/2015;Ciò significa che:a) La vendemmia 2013 è l’ultima in cui le uve saranno rivendicabili come “Ortrugo”;b) La vendemmia 2014 sarà la prima in cui le uve verranno rivendicate come “Ortrugo dei Colli Piacentini” oppure “Ortrugo-Colli Piacentini”;4) Le giacenze dei prodotti certificati o atti alla D.O.P. “Ortrugo” (quindi derivanti dalle vendemmie 2013 e precedenti), potranno essere smaltite con il nome della denominazione “Ortrugo” fino ad esaurimento delle stesse scorte.Ciò significa che:a) Tutti i vini che provengono da uve rivendicabili come “Ortrugo” dovranno riportare in etichetta, la d.o.p. “Ortrugo”;b) Che le etichette indicanti la d.o.p. “Ortrugo” dovranno essere utilizzate fino ad esaurimento dei vini certificati o certificabili con la D.O.P. “Ortrugo”;e) Che, a partire dalla vendemmia 2014, tutti i vini certificati provenienti dalla inevitabile rivendicazione di uve “Ortrugo dei Colli Piacentini”, dovranno riportare in etichetta la d.o.p. “Ortrugo dei Colli Piacentini” oppure “Ortrugo - Colli Piacentini”;d) Per i tagli d’annata tra “Ortrugo” e “Ortrugo dei Colli Piacentini”, la denominazione da utilizzare sarà quella che determinerà l’annata del vino (es. taglio costituito: 85% “Ortrugo” vendemmia 2012 con 15% “Ortrugo dei Colli Piacentini” vend. 2014 = “Ortrugo”

2012).e) A partire dall’apertura della campagna vendemmiale 2014/2015, su tutti i documenti atti a conferire tracciabilità (registri di cantina, documenti di trasporto, certificazioni ecc.) del vino “Ortrugo dei Colli Piacentini” e sui sotto prodotti, dovranno riportare la corretta intestazione e, quando richiesto, il codice “vino” di riferimento ancora in fase di elaborazione da parte delle autorità competenti.5) Il nome della D.O.P. “Ortrugo dei Colli Piacentini” è enunciabile anche come “Ortrugo - Colli Piacentini”.Ciò significa che: l’eventuale rivendicazione o indicazione a registro, o documenti di trasporto etc. di una delle due possibilità sopra indicate, non vincolerà la scelta dell’indicazione in etichetta (per es. se sul documento di trasporto venisse indicato “Ortrugo dei Colli Piacentini”, si potrà comunque indicare in etichetta “Ortrugo - Colli Piacentini”).I controlli EU sono precisi e non lasciano il campo a “bonomie” nostrane. Si deve operare secondo le norme: quindi se non si fosse reagito prontamente la denominazione sarebbe stata cancellata per “non conformità” (assenza di indicazione geografica). L’ Ortrugo è coltivato su quasi 600 ettari (circa 10.000 pertiche piacentine) ed è un vitigno in sviluppo: oggi si producono 3 milioni e duecentomila bottiglie di Ortrugo all’anno e inoltre il vitigno viene impiegato nella produzione dei vini DOP Trebbianino Val Trebbia, Monterosso Val d’Arda, Valnure, e –in quota parte – nella preparazione del Vin Santo e del Vin Santo di Vigoleno. Il tutto per un valore della produzione che si attesta intorno ai 15 milioni di euro. Attraverso la tutela il Consorzio tutela Vini Doc Colli Piacentini ha inteso difendere le oltre 1000 imprese coltivatrici e quattrocento imprese trasformatrici.

Tecnico

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fattori di rischio legati agli imPiaNti ed alle aree di lavoro Negli allevameNtiNella gestione degli allevamenti, gli impianti rivestono un’importanza fondamentale: in questo articolo vediamo alcuni spunti relativi all’illuminazione, all’impianto elettrico, ai depositi di materiali, all’impianto di alimentazione, alla sala mungitura.IlluminazioneAll’interno di molti allevamenti zootecnici, il livello di illuminazione (naturale e/o artificiale) si presenta insufficiente (sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo) rispetto alle esigenze connesse con il benessere visivo degli addetti. In molti casi si presentano privi di illuminazione artificiale ambienti quali piazzali esterni, corridoi, depositi, vani accessori.La non idonea illuminazione può anche essere concausa di incidenti di vario tipo (ad esempio incidenti da scivolamento, collisione tra i veicoli, ecc.). Per ovviare a detto rischio lavorativo è opportuno che:• gli allevamenti siano opportunamente illuminati con luce naturale ed artificiale;• i veicoli che transitano negli allevamenti nelle ore buie siano dotati di sistemi di illuminazione artificiale (fari);• si provveda a garantire una corretta pulizia e manutenzione delle superfici illuminanti naturali;• si provveda ad una corretta manutenzione di corpi illuminanti.Inoltre, per i luoghi di lavoro continuativo, per esempio la sala di mungitura, esiste la necessità di installare lampade di emergenza, in particolare in corrispondenza dell’uscita di sicurezza.Impianto elettrico All’interno degli allevamenti zootecnici è notevolmente aumentato l’utilizzo di corrente

elettrica, in quanto numerose lavorazioni, svolte in precedenza a mano, sono oggi eseguite mediante l’utilizzo di macchine ed impianti azionati da corrente elettrica.Purtroppo, spesso, gli impianti elettrici si presentano vetusti e/o obsoleti e quindi non in grado di soddisfare le esigenze di sicurezza. Tale circostanza è aggravata dal fatto che gli ambienti zootecnici si presentano ad elevato rischio, per quanto attiene la sicurezza elettrica, a causa dei seguenti motivi: • presenza di notevole umidità;• presenza di polveri (anche fini) aerodisperse;• utilizzo di getti d’acqua per eseguire alcune lavorazioni (ad esempio pulizia mediante idropulitrice);• presenza di deiezioni (anche acide) che possono deteriorare gli impianti;• elevata presenza di roditori (quali topi, ratti, ecc.) che, attratti dalla presenza di mangimi, possono rovinare gli impianti (ad esempio rodendo i cavi).

Per limitare i rischi dovuti a corrente elettrica, si rende opportuno:• realizzare impianti elettrici idonei rispetto alle caratteristiche dell’ambiente di lavoro (presenza di polveri, umidità, getti d’acqua, ecc.); in tal senso occorre fare riferimento alle norme CEI, in particolare per quel che attiene l’identificazione del grado di protezione richiesto in base all’ambiente d’installazione;• acquisire le certificazioni di conformità inerenti gli impianti elettrici e le dichiarazioni di rispondenza;• provvedere ad un’attenta e continua manutenzione degli impianti elettrici, ivi comprese le verifiche periodiche obbligatorie,

secondo le norme di buona tecnica.Gli impianti elettrici inidonei devono essere smantellati o opportunamente ristrutturati.Deposito materialiAll’interno degli allevamenti zootecnici è frequente la necessità di depositare (anche per periodi di tempo lunghi) materiali quali balle e balloni di paglia, sacchi di mangimi, ecc.I depositi di materiali, se privi dei necessari requisiti di sicurezza, possono diventare pericolosi per l’operatore e per chi si trovi in prossimità.In particolare sono ravvisabili pericoli di crolli e caduta di materiali (si pensi al rischio di caduta di rotoballe dall’alto nei fienili, generati da eccesso di accumuli o di deposito di materiale poco resistente in quanto ancora in fermentazione).I depositi di materiali devono pertanto essere costruiti secondo specifiche tecniche tali da impedire la caduta dei materiali stessi ed il crollo di strutture.In particolare i depositi devono:• avere portata idonea a sostenere i carichi;• essere comodamente accessibili al personale;• essere conformati in modo tale da facilitare le operazioni di carico e scarico dei mezzi;• essere ristrutturati o demoliti se privi di requisiti di sicurezza.Per i fienili, in particolare, occorre:• impilare 3 o 4 rotoballe al massimo, per evitare rischi di instabilità. L’impilamento di un numero superiore può causare la caduta delle rotoballe addosso all’operatore;• adottare misure di contenimento delle rotoballe accatastate

Sicurezza sul lavoro

SEGUE

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Sicurezza sul lavoro(funi, recinzioni, ecc.);• utilizzare preferibilmente movimentatori a braccio telescopico;• operare preferibilmente sul fronte del deposito;• garantire nella zona di movimentazione la presenza del solo lavoratore addetto.Impianto di alimentazioneLa fase di distribuzione degli alimenti, ormai spesso meccanizzata, comporta un intervento dell’operatore sia in termini diretti che di verifica del corretto funzionamento delle apparecchiature a sua disposizione.I rischi collegati sono: contatti (per urto/schiacciamenti) con attrezzature in movimento (tramogge, coclee, ecc.) o con animali di grossa taglia; scivolamenti e cadute al suolo; impigliamenti o cadute da carri miscelatori; patologie infiammatorie dei tendini, dei muscoli o delle articolazioni dovute a posture non corrette o a sollevamento di carichi eccessivi; folgorazione; rumore; rischio biologico.Pertanto è necessario che l’operatore:• usi i Dispositivi di Protezione Individuali (guanti, tute da lavoro, scarpe antiscivolo, cuffie, occhiali, mascherine) per evitare l’inalazione di polvere durante la distribuzione di alimenti secchi quali farine, pellet, fieno;• non rimuova mai le griglie di protezione delle tramogge (è presente rischio di impigliamento);• adoperi entrambe le mani e una postura corretta nella movimentazione manuale dei carichi pesanti (sacchi, secchi);• si procuri di attrezzature adeguate di supporto (movimentazione meccanica dei carichi con argani, muletti, sollevatori meccanici) qualora si gestiscano carichi eccessivi o si debbano fare sforzi ripetuti;

• adotti posture corrette durante il sollevamento e la movimentazione dei carichi;• adotti un comportamento idoneo con gli animali.Sala mungituraLa fase di mungitura comporta in genere il rischio di scivolamenti e cadute al suolo, di urti con strutture fisse, di urti da animali, rischio biologico (zoonosi), malattie per cattive condizioni microclimatiche, carichi pesanti, folgorazioni, rumore, rischio chimico (disinfettanti, detergenti).Pertanto è opportuno adottare i seguenti provvedimenti:• approcciare gli animali in modo tranquillo, senza gesti improvvisi;• fare attenzione ai movimenti imprevisti degli animali; in caso di soggetti irrequieti, provvedere a legare gli arti posteriori oppure ad usare paracolpi;• tenere puliti pavimento e attrezzature e segnalare ostacoli o zone pericolose (es.: buche, ecc.);• evitare la mungitura su pavimenti scivolosi, la sala deve essere dotata di pavimentazione antisdrucciolevole;• progettare la realizzazione e il collaudo dell’impianto elettrico secondo quanto prescritto dalla normativa vigente ed effettuare le verifiche periodiche tramite personale specializzato;• rendere sufficiente l’illuminazione (prevedere un’illuminazione da 200 a 300 lux);• proteggere il mungitore dai calci dei bovini;• dimensionare adeguatamente le strutture di contenimento dei bovini e renderle solide;• dotare di gradini antiscivolo la scaletta di accesso alla fossa, tenerla pulita e sgombra da materiali (se la scala è dotata di 4 gradini o più, essa deve essere equipaggiata di un corrimano);• favorire una posizione ergonomicamente corretta (corpo eretto a braccia tese al di sotto delle

spalle), predisporre il pavimento della fossa del mungitore a 80-90 cm al di sotto del pavimento (correggere eventuali situazioni difformi con griglie spessoranti);• dotare il bordo della fossa di un cordolo metallico di altezza non inferiore a 50 cm; per ridurre gli urti, rivestire il cordolo che delimita la fossa del mungitore con un bordo in gomma;• rendere le apparecchiature ed i comandi facilmente accessibili;• attenuare il rumore all’orecchio del mungitore, disponendo eventuali compressori d’aria dell’impianto in un locale separato dalla zona di mungitura; qualora la pompa da vuoto risulti particolarmente rumorosa, provvedere alla manutenzione e, in caso di tempi lunghi di mungitura, è consigliato l’uso delle cuffie protettrici;• prevedere vie di fuga, sopratutto nella zona di attesa, in relazione alle fasi di movimentazione degli animali;• formare gli addetti alla mungitura sulle corrette modalità di utilizzo di impianti e apparecchiature ad energia elettrica;• usare le scarpe antinfortunistiche con suola antiscivolo;• usare guanti e indumenti da lavoro durante la mungitura.Per agevolare la mungitura delle primipare, si consiglia:• mungitura anticipata rispetto al resto della mandria;• uso di attrezzi per il bloccaggio degli arti posteriori (es.: fermacalci).In caso di impianto di mungitura a secchio:• formare il personale sulle corrette modalità di sollevamento dei carichi e mettere a disposizione dispositivi agevolatori (es.: carrello per il secchio);• limitare i rischi dovuti a posture non corrette evitando posizioni statiche o a schiena curva per periodi troppo lunghi ed evitando di spostare pesi eccessivi.

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corsi sulla sicureZZa del lavoro: ultime ediZioNi e recuPeriSono in fase di avvio ulteriori edizioni dei corsi di Addetto Antincendio, Addetto Primo Soccorso, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (datori di lavoro) e relativi aggiornamenti, per consentire a chi non ha provveduto ed a chi ha perso qualche lezione, di poter comunque assolvere gli obblighi formativi ed ottenere gli attestati di frequenza necessari. Qui di seguito riportiamo il calendario. Le iscrizioni avvengono, come di consueto presso l’ufficio di zona di riferimento. Ricordiamo che è necessario rinnovare con frequenza quinquennale il corso di Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione. Quest’obbligo è stato introdotto da circa un anno.

CORSO AGGIORNAMENTO PRIMO SOCCORSO (4 ORE)

- 21/01/2014 ore 08.30-12.30

CORSO ANTINCENDIO MEDIO (8 ORE)

- 23/01/2014 ore 08.30-12.30- 29/01/2014 ore 08.30-12.30 (c/o Teco)

CORSO AGGIORNAMENTO ANTINCENDIO MEDIO (5 ORE)

- 30/01/2014 ore 08.30-13.30 (c/o Teco)

CORSO PRIMO SOCCORSO (12 ORE)

- 03/02/2014 ore 08.30-12.30- 10/02/2014 ore 08.30-12.30- 17/02/2014 08.30-12.30

CORSO RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (32 ORE)- AVVIO 05/02/2014 ore 08.30-12.30- gli incontri successivi sono in fase di definizione

CORSO AGGIORNAMENTO RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (10 ORE)- 12/02/2014 ore 08.30 -12.30 - gli incontri successivi sono in fase di definizione

Sicurezza sul lavoro

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22 Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014

Sicurezza sul lavoro

scheda d’iscriZioNe Per i corsi sulla sicureZZa

PROGRAMMAZIONE CORSI SICUREZZA 2013/2014

MODULO DI CONFERMA PARTECIPAZIONE

Con la presente L’Azienda Agricola ______________________________________ conferma la propria

partecipazione ai corsi sotto riportati.

Per eventuali comunicazioni, contattare il nostro riferimento aziendale: Sig. ______________________________ al numero: ______ / ______________ E-mail:____________________________

Firma ____________________________

Indicare il nome dei partecipanti a fianco del/dei corso/i a cui si intende partecipare.

DESCRIZIONE CORSO COGNOME E NOME PARTECIPANTE

DATA E LUOGO DI NASCITA

CODICE FISCALE

Corso di Primo soccorso durata di 12 ore.

Corso di Aggiornamento Primo soccorso durata di 4 ore.

Corso antincendio durata di 8 ore.

Corso di Aggiornamento Antincendio durata di 5 ore.

Corso Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per Datore di Lavoro durata di 32 ore.

Corso di Aggiornamento Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per Datore di Lavoro - Rischio Medio- aggiornamento10 ore.

Data

_____________

Timbro e Firma

___________________

SEGUE

1

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Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014 23

scheda d’iscriZioNe Per i corsi sulla sicureZZa

Sicurezza sul lavoro

Per agevolare le iscrizioni ai corsi sulla sicurezza del lavoro pubblichiamo in queste due pagine la scheda d’iscrizione che deve essere consegnata compilata in ogni sua parte presso il proprio Ufficio di Zona di riferimento.

DATI AZIENDA

Legale Rappresentante:

Ragione Sociale:

Sede legale: Indirizzo: Via/Piazza:

Cap. – Comune: Numero Tel.:

Numero Fax.:

Partita Iva:

Codice Fiscale: (da indicare anche se uguale a

P.IVA)

Se diversa da sede Legale

Sede/i operativa/e: Indirizzo: Via/Piazza:

Cap. – Comune: Numero Tel./Fax

Banca d’appoggio:

Sede di:

Codice ABI:

Codice CAB:

Numero di c/c: IBAN:

CIN:

Data

_____________

2

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24 Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014

Ennesima rivalutazione per quote e terreni. Possesso al 1° gennaio 2014, perizia e prima o unica rata dell’imposta sostitutiva entro il 30 giugno 2014.Con il maxiemendamento approvato lo scorso 26 novembre al ddl stabilità 2014 , il legislatore ha nuovamente prorogato (dodicesima riapertura) i termini per la rideterminazione del costo di acquisto di terreni e partecipazioni. La nuova possibilità è offerta nell’ambito della disciplina trattata nell’art. 67, dpr n. 917/1986 (Tuir), stante il fatto che la detta rivalutazione del valore vale ai fini della determinazione della plusvalenza tassabile nell’ambito dei redditi delle persone fisiche e soggetti assimilati (società semplici ed enti non commerciali). I titolari di diritti reali (usufrutto, uso, abitazione e quant’altro) anche, in caso di terreni, limitatamente alla quota posseduta e sebbene a proprietà indivisa, potranno rideterminare il valore dei terreni e delle quote possedute alla data dell’1/1/2014.

La nuova possibilità riguarda i terreni, sia agricoli sia edificabili, e le partecipazioni in società di qualsiasi tipo, con eccezione di quelle quotate con riferimento, come detto, ai valori di mercato alla data dell’1/1/2014.

Infatti, i beni rivalutabili devono essere posseduti a tale data e, con riferimento ai terreni agricoli, i contribuenti saranno interessati solo in caso

di potenziale emersione di plusvalenze tassabili, stante il fatto che le disposizioni vigenti tassano sempre quelle derivanti dalle cessioni di aree edificabili mentre, per le aree agricole, la plusvalenza emerge se la cessione del terreno avviene entro cinque anni dall’acquisto.Chi è interessato a questa rivalutazione dovrà, entro il prossimo 30/06/2014, entrare in possesso di una perizia giurata da un professionista, tecnico (geometra, ingegnere, architetto e quant’altro) se riguarda i terreni, e, alla medesima data, dovrà provvedere al versamento dell’imposta sostitutiva (4% per i terreni e le partecipazioni qualificate e 2% per le partecipazioni non qualificate) dell’unica soluzione o della prima rata. È possibile, come sempre, versare il tributo anche in tre rate annuali di pari ammontare, con l’aggravio di interessi sulla seconda e terza rata. Le perizie possono essere giurate presso la cancelleria del tribunale, gli uffici del giudice di pace o presso i notai e il costo, riferibile alla perizia delle partecipazioni, può essere dedotto dal reddito della società o dell’ente quando la stessa è stata predisposta a loro richiesta o può incrementare il costo rivalutato, se redatta per conto dei soci.

La rivalutazione non sarà possibile per i terreni già ceduti al momento del giuramento, giacché il valore rideterminato dovrà essere indicato in atto (Agenzia delle entrate, circ. n. 15/E/2002), il valore rivalutato

rappresenta il valore minimo di riferimento ai fini delle imposte di registro e accessorie e le rivalutazioni hanno effetto anche in presenza di atti di esproprio, nel caso in cui il contribuente opti per la tassazione indicata dalla lettera b), comma 1, art. 67 del Tuir. Per verificare se si tratta di una partecipazione qualificata o meno, l’interessato deve far riferimento alla lettera c), del comma 1, dell’art. 67, dpr 917/1986, con il quale si dispone che sono da ritenere tali quelle che risultano superiori al 20% del capitale sociale, in presenza di società di capitali e al 25%, in presenza di società di persone.Infine, vista la forte riduzione del valore di mercato degli immobili, è possibile che la nuova valutazione risulti inferiore rispetto a quella indicata nelle rivalutazioni precedenti, con la possibilità che l’imposta sostitutiva già versata sia utilizzata fino a concorrenza di quella dovuta per la nuova rivalutazione, non essendo possibile ottenere il rimborso dell’eccedenza (Agenzia delle entrate, circ. n. 47/E/2011 § 3). Sul tema della necessità di redigere una nuova perizia (Agenzia delle entrate, ris. n. 111/E/2010), si evidenzia un recente intervento (Agenzia delle entrate, circ. n. 1/E/2013) con il quale la stessa agenzia sembra affermare che, in caso di riduzione del valore, si rende utilizzabile il valore della perizia già fatta in precedenza, per effetto del mantenimento della validità del costo fiscale precedente.

rivalutaZioNi terreNi: PeriZia e imPosta sostitutiva eNtro il 30 giugNo 2014Fiscale

Ennesima riapertura dei termini per rideterminare i costi d’acquisto di quote e terreni

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Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014 25

Economia

ritocco del de miNimis agricolo: il Nuovo tetto a 15.000 euro

La Commissione europea ha adottato la prevista revisione del regolamento sulla regola comunitaria del de minimis, per gli aiuti di stato in campo agricolo fissando un tetto massimo, a partire dal primo gennaio prossimo, a 15 mila euro in tre esercizi finanziari (fino ad ora era 7.500 euro).

Agrinsieme giudica, tuttavia, deludente la nuova norma. L’importo definito dalla Commissione - evidenzia in un comunicato il coordinamento di Confagricoltura, Cia e Copagri - resta del tutto insufficiente. Tra l’altro, “questa regola

si applica, ad esempio, all’apprendistato, ai bandi Inail per la sicurezza e ad altre disposizioni agevolative. E’ c’è anche una proposta legislativa per applicare il de minimis alle imprese agricole che aderiscono ai consorzi di internazionalizzazione. Di fatto, nonostante il raddoppio dell’importo, restano difficilmente applicabili gli sgravi e gli altri benefici ai datori del lavoro agricolo in Italia. Anche per questo, ma più in generale per allineare la soglia massima di incentivo alle esigenze delle imprese, avevamo chiesto al premier Letta ed al Governo, a

più riprese, di fissare una soglia triennale di almeno 50 mila euro”.

“Siamo delusi – ha concluso Agrinsieme –. Mantenere una soglia così contenuta significa non tenere conto delle diverse situazioni nei vari Paesi membri: del potere di acquisto e del differente costo del lavoro e dei fattori. E soprattutto, così facendo, la Commissione di fatto non considera il diverso impatto che questa soglia di incentivi può avere relativamente alla dimensione economica delle imprese.”

Previsto uN forte aumeNto Nella ProduZioNe moNdiale di cereali

La produzione mondiale di cereali raggiungerà un nuovo record di quasi 2.500 milioni tons, includendo il riso elaborato, secondo le nuove stime della FAO. I dati prevedono un 8,4% in più rispetto all’anno scorso e supera del 6% il record precedente del 2011, secondo l’ultima edizione delle informative “Prospettive dei raccolti e situazione alimentare”.

I prezzi degli alimenti permangono stabili.

L’indice FAO per gli alimenti è stabile a 206,3 punti in novembre. I cereali hanno avuto una leggera media inferiore, mentre carni e latte sono stabili.Prospettive per i raccolti:

aumento del 7,8% di produzione di frumento, del 12% per i cereali secondari e dell’1% per il riso.Le riserve mondiali di cereali

sono previste in aumento fino a 572 milioni di tons, con circa il 13,4% in più rispetto all’anno precedente.

Per Agrinsieme la norma è comunque deludente

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26 Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014

FEIALAPP

Fondo per la Erogazione di Integrazioni e di

Assistenze varie ai Lavoratori Agricoli della

Provincia di Piacenza

In conformità a quanto stabilito dal Contratto Provinciale di Lavoro per gli Operai Agricoli e

Florovivaisti della Provincia di Piacenza è costituito un Fondo provinciale di gestione della cassa

integrativa di trattamenti obbligatori di previdenza ed assistenza contrattuale, denominato

“FEIALAPP”.

Costituiscono il Fondo le seguenti organizzazioni sindacali:

Unione Provinciale Agricoltori;

Federazione Provinciale Coldiretti;

Confederazione Italiana Agricoltori;

FLAI – CGIL;

FAI – CISL;

UILA - UIL.

Il Fondo ha sede in Piacenza, via Colombo, 35.

Scopo istituzionale del Fondo è quello di assicurare, agli operai agricoli a tempo determinato e a

tempo indeterminato, dipendenti di aziende ed imprese agricole della Provincia di Piacenza,

l’integrazione salariale al verificarsi di particolari accadimenti. In particolare, ai sensi di quanto

stabilito dal Contratto Provinciale di Lavoro degli Operai Agricoli e Florovivaisti, il Fondo

interverrà per garantire le seguenti prestazioni:

integrazione malattia;

integrazione infortuni;

integrazione maternità;

erogazione assegno funerario in caso di decesso del lavoratore;

erogazione una-tantum in caso di alcune fattispecie di licenziamento.

La disciplina dettagliata inerente i criteri, le condizioni, le modalità per l’elargizione delle

integrazioni salariali qui definite sono rimandate a quanto stabilito in apposito Regolamento

Esecutivo, approvato dal Comitato di Gestione del Fondo, coerentemente con quanto previsto dal

Contratto Provinciale di Lavoro degli Operai Agricoli e Florovivaisti attualmente in vigore.

Fondo per la Erogazione di Integrazioni e di Assistenze varie ai Lavoratori Agricoli

della Provincia di Piacenza

Via Colombo, 35 – 29121 Piacenza – Tel. 0523/596716 – Fax 0523/596773

Mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Lavoro e Previdenza

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Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014 27

allo Sportello Unico;• una volta assegnata la quota, effettuare la comunicazione di assunzione e consegnarne copia al lavoratore affinché egli possa allegarla alla vera e propria richiesta di conversione del permesso di soggiorno.

Sul piano operativo, gli operatori delle sedi di patronato di Confagricoltura Piacenza sono già in possesso delle credenziali di accesso al portale del Ministero dell’Interno per le richieste di nulla osta al lavoro non stagionale (https.//nullaostalavoro.interno.it) e le istanze possono già essere precaricate (a partire dal 17 dicembre 2013), mentre l’invio vero e proprio potrà avvenire solo dopo la pubblicazione del citato D.P.C.M. in Gazzetta Ufficiale.

lavoratori extracomuNitari: Quote NoN stagioNali Per l’aNNo 2013conversione del primo permesso di soggiorno per motivi di lavoro stagionale (non è dunque necessario che lo straniero stagionale faccia rientro nel suo Paese di provenienza ed ottenga un nuovo visto di ingresso per motivi di lavoro stagionale, come in precedenza).Resta fermo, naturalmente, che per la conversione devono sussistere le condizioni previste dalla legge per il permesso di soggiorno per motivi di lavoro non stagionale e cioè la presenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e l’assenza di motivi ostativi.Occorre inoltre precisare che il datore di lavoro interessato dovrà:• consegnare al lavoratore una proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale affinché egli possa presentarla

I Ministeri dell’Interno e del Lavoro, con una circolare congiunta, hanno reso nota l’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 25 novembre 2013, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, con il quale viene programmato l’ingresso in Italia di 17.850 cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo. Vale la pena di soffermarsi sulla specifica quota assegnata (4.000 unità) per la conversione dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato che, come noto, sono di particolare interesse per il nostro settore.In primo luogo si ricorda che i Ministeri dell’Interno e del Lavoro hanno recentemente modificato il loro orientamento, ritenendo ammissibile anche la

Lavoro e Previdenza

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28 Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014

RESPONSABILE ADD VERDE ZAPPATORECOLTIVAZIONI ADD DISERBO ADD PULIZIA

RIEPILOGO ANNUALE RESPONSABILE RESPONSABILE ADDETTO ADDETTO ADD SEMINARETRIBUZIONI 2013 SETTORE SETTORE SETTORE ALLEVAMENTO AIUTO CUOCO

ZOOTECCNICO SUINICOLO ZOOTECNICO SUINI TRATTORISTA MANZOLAIO IRRIGATORE COMUNE

SALARIO 17.738,04 17.738,04 16.841,16 16.841,16 16.841,16 16.230,78 15.345,96 13.875,66FESTIVITA' NON GODUTE 61,50 4.807,21 4.773,50 4.568,43 4.534,73 0,00 4.372,22 0,00 0,00FESTIVITA' SOPPRESSE 4,00 225,95 225,95 214,53 214,53 214,53 206,75 195,48 176,75

FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA 4,00 232,91 231,33 221,35 219,76 219,76 211,88 200,47 181,50TREDICESIMA 1.532,48 1.522,57 1.456,34 1.446,43 1.446,43 1.394,59 1.319,43 1.194,55

QUATTORDICESIMA 1.494,56 1.484,65 1.420,34 1.410,43 1.410,43 1.359,89 1.286,63 1.164,89FERIE NON GODUTE 26 1.532,48 1.522,57 1.456,34 1.446,43 1.446,43 1.394,59 1.319,43 1.194,55

TOTALE 27.563,64 27.498,61 26.178,49 26.113,46 21.578,74 25.170,71 19.667,40 17.787,90

SALARIO 17.890,92 17.890,92 16.991,16 16.991,16 16.991,16 16.373,94 15.482,28 13.994,34FESTIVITA' NON GODUTE 61,50 4.847,89 4.814,18 4.608,35 4.574,64 0,00 4.410,32 0,00 0,00FESTIVITA' SOPPRESSE 4,00 227,91 227,91 216,45 216,45 216,45 208,59 197,23 178,27

FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA 4,00 234,88 233,29 223,27 221,68 221,68 213,72 202,21 183,02TREDICESIMA 1.545,26 1.535,35 1.468,84 1.458,93 1.458,93 1.406,52 1.330,79 1.204,44

QUATTORDICESIMA 1.507,34 1.497,43 1.432,84 1.422,93 1.422,93 1.371,82 1.297,99 1.174,78FERIE NON GODUTE 26 1.545,26 1.535,35 1.468,84 1.458,93 1.458,93 1.406,52 1.330,79 1.204,44

TOTALE 27.799,46 27.734,44 26.409,75 26.344,72 21.770,08 25.391,43 19.841,29 17.939,29

SALARIO 18.044,28 18.044,28 17.141,16 17.141,16 17.141,16 16.517,10 15.618,60 14.113,02FESTIVITA' NON GODUTE 61,50 4.888,70 4.854,99 4.648,27 4.614,56 0,00 4.448,41 0,00 0,00FESTIVITA' SOPPRESSE 4,00 229,88 229,88 218,37 218,37 218,37 210,42 198,98 179,80

FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA 4,00 236,84 235,26 225,19 223,60 223,60 215,55 608,10 184,54TREDICESIMA 1.558,04 1.548,13 1.481,34 1.471,43 1.471,43 1.418,45 1.342,15 1.214,33

QUATTORDICESIMA 1.520,12 1.510,21 1.445,34 1.435,43 1.435,43 1.383,75 1.309,35 1.184,67FERIE NON GODUTE 26 1.558,04 1.548,13 1.481,34 1.471,43 1.471,43 1.418,45 1.342,15 1.214,33

TOTALE 28.035,91 27.970,88 26.641,01 26.575,99 21.961,43 25.612,14 20.419,33 18.090,68

SALARIO 18.197,64 18.197,64 17.291,16 17.291,16 17.291,16 16.660,10 15.754,92 14.231,70FESTIVITA' NON GODUTE 61,50 4.929,51 4.895,80 4.688,18 4.654,47 0,00 4.486,47 0,00 0,00FESTIVITA' SOPPRESSE 4,00 231,84 231,84 220,30 220,30 220,30 212,26 200,72 181,32

FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA 4,00 238,81 237,22 227,12 225,53 225,53 217,39 613,34 186,06TREDICESIMA 1.570,82 1.560,91 1.493,84 1.483,93 1.483,93 1.430,38 1.353,51 1.224,22

QUATTORDICESIMA 1.532,90 1.522,99 1.457,84 1.447,93 1.447,93 1.395,68 1.320,71 1.194,56FERIE NON GODUTE 26 1.570,82 1.560,91 1.493,84 1.483,93 1.483,93 1.430,38 1.353,51 1.224,22

TOTALE 28.272,35 28.207,32 26.872,27 26.807,25 22.152,77 25.832,65 20.596,72 18.242,08

SALARIO 18.351,00 18.351,00 17.441,16 17.441,16 17.441,16 16.803,42 15.891,24 14.350,38FESTIVITA' NON GODUTE 61,50 4.970,32 4.936,61 4.728,10 4.694,39 0,00 4.524,61 0,00 0,00FESTIVITA' SOPPRESSE 4,00 233,81 233,81 222,22 222,22 222,22 214,09 202,47 182,84

FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA 4,00 240,78 239,19 229,04 227,45 227,45 219,22 618,59 187,58TREDICESIMA 1.583,60 1.573,69 1.506,34 1.496,43 1.496,43 1.426,31 1.364,87 1.234,11

QUATTORDICESIMA 1.545,68 1.535,77 1.470,34 1.460,43 1.460,43 1.407,61 1.332,07 1.204,45FERIE NON GODUTE 26 1.583,60 1.573,69 1.506,34 1.496,43 1.496,43 1.426,31 1.364,87 1.234,11

TOTALE 28.508,79 28.443,76 27.103,54 27.038,51 22.344,12 26.021,57 20.774,11 18.393,47

SALARIO 18.504,36 18.504,36 17.591,16 17.591,16 17.591,16 16.946,58 16.027,56 14.469,06FESTIVITA' NON GODUTE 61,50 5.011,13 4.977,42 4.768,01 4.734,30 0,00 4.562,70 0,00 0,00FESTIVITA' SOPPRESSE 4,00 235,78 235,78 224,14 224,14 224,14 215,93 204,22 184,36

FESTIVITA' CAD. IN DOMENICA 4,00 242,74 241,16 230,96 229,37 229,37 221,06 623,83 189,10TREDICESIMA 1.596,38 1.586,47 1.518,84 1.508,93 1.508,93 1.438,24 1.376,23 1.244,00

QUATTORDICESIMA 1.558,46 1.548,55 1.482,84 1.472,93 1.472,93 1.419,54 1.343,43 1.214,34FERIE NON GODUTE 26 1.596,38 1.586,47 1.518,84 1.508,93 1.508,93 1.438,24 1.376,23 1.244,00

TOTALE 28.745,23 28.680,21 27.334,80 27.269,77 22.535,47 26.242,29 20.951,50 18.544,86

CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E CONTRATTUALI A CARICO DEL LAVORATORE= 8,84%; FONDO INTEGRAZIONE= 0,58%; CAC NAZIONALE= 0,20%

NORMALE

1 SCATTO

2 SCATTO

3 SCATTO

4 SCATTO

5 SCATTO

tabella riassuNtiva retribuZioNi PersoNale diPeNdeNte

Lavoro e Previdenza

generi in natura 25,9116

9,91

art 11 cpl il capo uomo ha diritto ad una maggiorazione salariale del 4%

add settore zootecnicoaltri operai

latte

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Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014 29

tabella retribuZioNi otdLavoro e Previdenza

Il loro benessereLa vostra tranquillità

Nibbiano

Residenzaper

Anziani

Residenza per Anziani

Fraz. Trebecco, 8429010 Nibbiano (PC)

Tel. e Fax 0523.990822 E-mail: [email protected]

La residenza può ospitare, durante tutto l’anno, per brevi o lunghi periodi, anziani autosufficienti o parzialmente non auto, in ambienti confortevoli, dislocati in un fabbricato di quattro piani, collegati tra loro da un comodo ascensore.

Servizi previsti :• Assistenza 24 ore su 24 da personale qualificato

• Assistenza infermieristica quotidiana ed approvvigionamento farmaci

• Assistenza medica settimanale od ogni qualvolta sia necessario

• Trattamento alberghiero all inclusive

• Lavaggio e stiratura biancheria / abbigliamento personale

• Servizio trasporto ospiti con nostro mezzo

• Cura, pulizia e custodia ausili

• Ginnastica dolce di gruppo e fisioterapia mirata

• Attività culturali/ricreative

• Campanelli di chiamata ad ogni letto

• Manicure, pedicure, parrucchiera

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La Collina srl è una struttura per anziani autorizzata al funzionamento in base alla DGR 560/91 delib. AUSL di Piacenza n. 1407 del 15/6/98 e n. 1034 del 20/5/99 e riconfermata alle norme regionali vigenti come da DGR 564 del 01/03/2000 con aut. Comune di Nibbiano n. 1 del 05/02/2009.

Rette agevolate per i soci

Unione Agricoltori

Detrazioni fiscali

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30 Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014

Agriturismo e dintorni

Gli operatori dell’agriturismo hanno delineato un quadro sulle presenze nelle proprie strutture ricettive nel periodo delle feste natalizie e di fine anno. La tendenza, che già si avvertiva negli anni scorsi e che riscontriamo acuita, è che i turisti tendono a rimandare le prenotazioni fino all’ultimo momento; ciò nella convinzione che, per la crisi, le camere disponibili o i posti a tavola (nel caso della ristorazione) si trovano comunque. Lo ha sottolineato Agriturist facendo il punto sulle prenotazioni in vista del Natale. Probabilmente si rimanda all’ultimo perché – ritiene Agriturist - si crede di avere quotazioni più convenienti, dimenticando però che i prezzi sono già competitivi in partenza. Non c’è una sofferenza di presenze, ma una sofferenza di prenotazioni, – osserva Agriturist - il last minute può essere un rischio. Gli agriturismi non hanno tante stanze disponibili o coperti, ed in molti casi non hanno potuto accontentare tutti. Negli anni – fa presente l’associazione del

turismo in campagna di Confagricoltura - è andato crescendo l’interesse per la vacanza agrituristica nelle feste natalizie e di fine anno, sfatando il detto ‘Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi’. L’agriturismo prende sempre più piede, di pari passo con una maggiore sensibilità dei turisti per natura, ecologia, qualità, genuinità, sostenibilità. La vacanza green a Natale piace forse perché non sempre si è in famiglia ma è come se lo si fosse – conclude Agriturist -. Il camino acceso, il calore di un’ospitalità genuina sono un toccasana. Sono apprezzati, ad esempio, dalle famiglie attratte dall’informalità ed anche dalla dimensione ludica adatta ai più piccoli e non solo. Chi si organizza per tempo, inoltre, riesce ad organizzare le proprie festività con tutta la famiglia in vacanza. Non sono rare le compagnie costituite da più nuclei famigliari che trascorrono un weekend lungo o qualche giorno approfittando delle festività negli accoglienti agriturismi, combinando così il “Natale con i tuoi e dove vuoi”.

agriturist: sfatato il detto : “Natale coN i tuoi”

Piacciono le vacanze in agriturismo, ma le prenotazioni sono last-minute

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Piacenza agricola n. 1 gennaio 2014 31

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