Piacenza 20 aprile 2012

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Il significato dell’affido per i diversi attori coinvolti. L’importanza di una rete coerente e capace di dialogare tra i diversi punti di vista. L’esperienza del Coordinamento Nazionale Servizi Affido Piacenza 20 aprile 2012

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Il significato dell’affido per i diversi attori coinvolti. L’importanza di una rete coerente e capace di dialogare tra i diversi punti di vista. L’esperienza del Coordinamento Nazionale Servizi Affido. Piacenza 20 aprile 2012. L’AFFIDO. - PowerPoint PPT Presentation

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Il significato dell’affido per i diversi attori coinvolti.L’importanza di una rete coerente

e capace di dialogare tra i diversi punti di vista.

L’esperienza del Coordinamento Nazionale Servizi Affido

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L’affidamento familiare, strumento privilegiato d’aiuto e tutela verso il minore e la sua famiglia, è un “intervento di rete” che coinvolge molti e diversi attori, e richiede sempre maggiore integrazione e collaborazione tra Servizi diversi e le varie figure professionali e tra pubblico, privato sociale e volontariato, anche attraverso un maggiore riconoscimento del ruolo e delle competenze delle famiglie affidatarie.

L’AFFIDO

Molto è stato pensato e realizzato, dalle prime esperienze di oltre trent’anni fa: è cresciuto il numero dei Servizi Affido, così come quello delle Associazioni e delle Reti Familiari e molteplici sono certamente le risorse e le competenze sviluppate, dai Servizi e dalle diverse realtà del volontariato e del Privato sociale. Ciò significa un ricco patrimonio di esperienze professionali e di volontariato, risorsa di assoluto rilievo per l’ulteriore sviluppo dell’affido.

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Nell’attuale contingenza, tuttavia, la restrizione delle risorse economiche a disposizione degli Enti per l’attivazione ed erogazione d’interventi sociali, comporta frequentemente anche una limitazione delle risorse umane disponibili che spesso sono anche precarie e discontinue.

L’impellenza di rispondere ai bisogni sociali pur in tale situazione, condiziona così l’attività degli operatori che, frequentemente, hanno ridotte possibilità di avere spazi dedicati alla formazione e al confronto sull’operato e sulle prospettive dell’azione sociale, dovendo prioritariamente dedicarsi al lavoro per e con l’utenza. Il veloce mutare delle condizioni sociali richiede, invece, capacità di ascolto e di analisi dei bisogni ed adeguata programmazione e progettazione d’interventi, articolati e diversificati.

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Chiave di volta è allora la scommessa del lavoro di rete: formarsi, riflettere e sperimentare insieme modelli e forme di raccordo, perché è proprio questo lavorare insieme a radicare i singoli operatori nella scelta della rete. Si tratta di un percorso non semplice, che necessita di elementi essenziali, come la motivazione al servizio e l’apertura alla co-responsabilità, sui quali bisogna lavorare affinché si rafforzino e

si diffondano a tutti i soggetti in gioco. Se questo avviene, allora, man mano che l’esperienza procede, ci si lascia reciprocamente contaminare, si stabiliscono relazioni di fiducia e “l’altro” (operatore, organizzazione, ente) non è più percepito come una controparte, bensì come un compagno di strada, in un continuo processo di arricchimento e crescita.

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Particolare significato assumono così opportunità quali il Coordinamento Nazionale Servizi Affido (CNSA), che, da oltre dieci anni, offre occasioni di incontro agli operatori dei Servizi socio-sanitari impegnati nell’affido familiare, ove poter confrontare e condividere riflessioni, esperienze, creando una sede permanente di dibattito, di formazione e di crescita sui temi inerenti l’affido familiare e le problematiche connesse, che dal 2001 è condivisa con le Associazioni Familiari maggiormente presenti sul territorio nazionale.

Al CNSA, costituito formalmente nel 1998 attraverso un accordo tra 21 Enti Pubblici, aderiscono oggi oltre 100 Enti Pubblici, da quasi tutte le Regioni italiane.

Coordinamento Nazionale Servizi Affido

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Il CNSA si prefigge di:•creare una sede permanente di confronto e dibattito sui

temi inerenti l’affido familiare e sulle problematiche connesse;•elaborare percorsi metodologici-operativi comuni ai

diversi Servizi Affido operanti sul territorio nazionale;•offrire consulenza tecnico-organizzativa ai Servizi Affidi

esistenti sul territorio nazionale che ne facciano richiesta, con particolare attenzione a quelli di nuova istituzione;•proporsi come referente tecnico per gli organi delle

Amministrazioni locali e centrali nell’ambito della programmazione delle politiche locali inerenti l’affido familiare e le problematiche familiari e minorili connesse;•promuovere iniziative di sensibilizzazione sull’affido e

sulle tematiche connesse, anche in collaborazione con il privato sociale, sia a livello locale sia nazionale. 

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• Il Direttivo, composto da soci fondatori e dagli aderenti che ne abbiano fatto esplicita richiesta, si riunisce in genere tre volte l’anno e, attraverso gruppi di lavoro, si approfondiscono tematiche emergenti con la conseguente elaborazione di documenti, condivisi con le Associazioni del terzo settore che si occupano di affido, maggiormente presenti sul territorio nazionale. La ricchezza dei contributi elaborati nasce proprio dalla diversità che caratterizza il contesto territoriale, organizzativo, operativo di ognuno dei partecipanti agli incontri.

• L’Assemblea Nazionale, cui sono invitati tutti gli aderenti al Coordinamento, ha lo scopo di verificare l’attività svolta dal Direttivo, discutere le linee guida per il proseguio dell’attività, realizzare un confronto fra gli operatori del settore su specifiche tematiche, avvalendosi del contributo di esperti e/o rappresentanti istituzionali.

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Lo scambio di esperienze ed il confronto ci ha consentito di verificare il nostro operato, aiutandoci ad evitare la dispersione delle risorse (economiche, professionali, ecc.) e ci ha permesso di riflettere su:

1. l’organizzazione dei servizi2. la frequente frammentarietà degli interventi3. la precarietà delle prestazioni.

Frutto di tale lavoro di confronto, di riflessione e di condivisione dell’esperienza tecnica sono i diversi documenti elaborati in questi anni, messi a disposizione di quanti lavorano per l’affido, sia quale supporto tecnico per l’avvio ed il consolidamento dei Servizi Affido sia quale spunto per nuove riflessioni ed esperienze.

Dall’esperienza del CNSA

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“L’affido” (indicazioni teoriche, metodologiche ed operative)“Affido sine-die” (riflessioni, indicazioni, proposte)“Riflessioni sul Legge n. 149/2001”“L’affido di piccolissimi” (linee operative e presentazione delle esperienze realizzate)“La promozione dell’affido” (riflessioni ed indicazioni per una corretta ed adeguata sensibilizzazione, realizzata sia dal servizio pubblico, sia dal privato sociale)“L’affido di adolescenti” (considerazioni ed indicazioni, anche in riferimento al raggiungimento della maggior età)“L’affido di minori stranieri” (tema di rilievo per il sempre maggior numero di minori stranieri presenti nel nostro paese e per gli aspetti peculiari di tali affidi)“Affido internazionale” (osservazioni sul tema, a seguito delle relative proposte di legge)“Ripensare l’accoglienza” (nuove modalità di modulazione ed articolazione dell’affido per rispondere adeguatamente ai nuovi bisogni)“Proposte di linee guida per l’affidamento familiare” (indicazioni tecniche ed operative sull’affido familiare)“Diventare affidatari” (linee d’indirizzo sul percorso di conoscenza e riscontro della compatibilità per quanti si propongono per l’affido)

CNSA - I documenti

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“Diventare affidatari”

Con questo ultimo e recentissimo documento il CNSA indica gli obiettivi da aggiungere, i contenuti annessi e gli strumenti generalmente utilizzati per ogni fase, tenendo conto che:- un buon percorso di conoscenza e formazione delle persone orientate all’affido permette di realizzare il miglior abbinamento possibile fra il minore in difficoltà con i suoi specifici bisogni e l’unicità delle caratteristiche degli affidatari che possono farsene carico;- il percorso di conoscenza può essere efficacemente realizzato solo in un contesto in cui pubblico e privato si ri-conoscono reciprocamente quali portatori di competenze e funzioni diverse, trovando sinergie e linguaggi comuni, rispetto a obiettivi chiari e definiti, basati su principi e valori condivisi;- la recente ricerca effettuata dal Distretto socio Assistenziale diFrosinone in collaborazione con l’Isfol e il CNSA ha individuato,attraverso un’analisi comparata, gli “Standard Minimi diCompetenza per gli Affidatari” che, sostanzialmente, confermano la riflessione emersa dal confronto tra gli operatori del CNSA.