Photo: S. Jeršič and B. Jakše Jeršič / UKOM · Sulla banconota da 20 talleri è rappresentato...

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Dal punto di vista dell’ordinamento politico, la Slovenia è una democrazia parlamentare e una repubblica costituzionale. E’ situata nella parte meridionale dell’Europa centrale, conta oltre due milioni di abitanti e confina con l’Italia a ovest, con l’Austria a nord, con l’Ungheria a nordovest e con la Croazia ad est e a sud. La capitale della Slovenia è Lubiana con 265.000 abitanti. La lingua ufficiale è lo sloveno e, nelle zone dove vivono le due comunità nazionali, anche l’italiano e l’ungherese. Il territorio della Slovenia si estende su una superficie di 20.273 km2 alla convergenza del mondo alpino, mediterraneo, pannonico e dinarico. I colori predominanti sono il verde, come il colore dei boschi che coprono più della metà del territorio, e il blu, come il colore dei numerosi corsi d’acqua, dei ruscelli, dei laghi e dell’Adriatico. La costa slovena è lunga 46,6 km. La montagna più alta è con i suoi 2.863,4 metri il Triglav. Gli antenati slavi degli sloveni d’oggi s’insediano sul territorio della Slovenia nel VI secolo e nel VII secolo nasce il primo Stato slavo, il principato della Carantania. Nel secolo VIII comincia a propagarsi il cristianesimo. Al 1000 d.C. circa risale il Manoscritto di Frisinga, la più antica testimonianza scritta in lingua slovena ed il primo scritto slavo in caratteri latini. Nel 1550, nell’epoca e nello spirito religioso del protestantesimo, viene pubblicato il primo libro in lingua slovena. Il territorio sloveno vive, per la maggior parte del secondo millennio, sotto il dominio straniero, in prevalenza di origine germanica. Nel 1848 anche gli sloveni preparano il proprio programma politico e reclamano la Slovenia unita. Nel 1918 nasce lo stato indipendente dei Serbi, Croati e Sloveni, di seguito nominato il Regno di Jugoslavia, disintegratosi durante la seconda guerra mondiale. Dopodiché la Slovenia diventa una delle sei repubbliche della Jugoslavia socialista. Il 25 giugno 1991 la Slovenia proclama l’indipendenza, in conformità alla decisione plebiscitaria. Oggi la Slovenia è uno stato membro delle Nazioni Unite (dal 1992), della NATO (dal 2004), dell’Unione europea (dal 2004) e stato firmatario dell’Accordo di Schengen (dal 2007). Come primo dei nuovi Stati membri dell’Unione europea, ha adottato nel 2007 l’euro e assunto, nel primo semestre 2008, la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea. Nel 2010 è diventata membro dell’OCSE. Il Prodotto Nazionale Lordo (PNL) della Slovenia (realizzato nel 2010) ammonta a 17.602 euro. Gran parte dell’economia – il 64 per cento – è dominata dal settore terziario, fra le cui attività il turismo sta diventando sempre più importante. Il settore industriale contribuisce il 26 per cento, l’edilizia l’8 e l’agricoltura il 2 per cento. Benché considerata un partner di minore entità, la Slovenia è apprezzata per la sua affidabilità e la sua manodopera altamente istruita. Gli sloveni sono laboriosi e diligenti, però individualisti. Con loro è facile comunicare e stringere amicizia. Sono orgogliosi della propria lingua e della propria cultura, preservatrici, nel corso dei secoli, della loro identità nazionale. Sono ospitali e amano dimostrarlo mettendo in tavola le tipiche specialità gastronomiche ed enologiche slovene. Photo: S. Jeršič and B. Jakše Jeršič / UKOM Slovenia Photo: S. Jeršič and B. Jakše Jeršič / UKOM

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Dal punto di vista dell’ordinamento politico, la Slovenia è una democrazia parlamentare e una repubblica costituzionale. E’ situata nella parte meridionale dell’Europa centrale, conta oltre due milioni di abitanti e confina con l’Italia a ovest, con l’Austria a nord, con l’Ungheria a nordovest e con la Croazia ad est e a sud. La capitale della Slovenia è Lubiana con 265.000 abitanti. La lingua ufficiale è lo sloveno e, nelle zone dove vivono le due comunità nazionali, anche l’italiano e l’ungherese.

Il territorio della Slovenia si estende su una superficie di 20.273 km2 alla convergenza del mondo alpino, mediterraneo, pannonico e dinarico. I colori predominanti sono il verde, come il colore dei boschi che coprono più della metà del territorio, e il blu, come il colore dei numerosi corsi d’acqua, dei ruscelli, dei laghi e dell’Adriatico. La costa slovena è lunga 46,6 km. La montagna più alta è con i suoi 2.863,4 metri il Triglav.

Gli antenati slavi degli sloveni d’oggi s’insediano sul territorio della Slovenia nel VI secolo e nel VII secolo nasce il primo Stato slavo, il principato della Carantania. Nel secolo VIII comincia a propagarsi il cristianesimo. Al 1000 d.C. circa risale il Manoscritto di Frisinga, la più antica testimonianza scritta in lingua slovena ed il primo scritto slavo in caratteri latini. Nel 1550, nell’epoca e nello spirito religioso del protestantesimo, viene pubblicato il primo libro in lingua slovena. Il territorio sloveno vive, per la maggior parte del secondo millennio, sotto il dominio straniero, in prevalenza di origine germanica. Nel 1848 anche gli sloveni preparano il proprio programma politico e reclamano la Slovenia unita.

Nel 1918 nasce lo stato indipendente dei Serbi, Croati e Sloveni, di seguito nominato il Regno di Jugoslavia, disintegratosi durante la seconda guerra mondiale. Dopodiché la Slovenia diventa una delle sei repubbliche della Jugoslavia socialista.

Il 25 giugno 1991 la Slovenia proclama l’indipendenza, in conformità alla decisione plebiscitaria. Oggi la Slovenia è uno stato membro delle Nazioni Unite (dal 1992), della NATO (dal 2004), dell’Unione europea (dal 2004) e stato firmatario dell’Accordo di Schengen (dal 2007). Come primo dei nuovi Stati membri dell’Unione europea, ha adottato nel 2007 l’euro e assunto, nel primo semestre 2008, la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea. Nel 2010 è diventata membro dell’OCSE.

Il Prodotto Nazionale Lordo (PNL) della Slovenia (realizzato nel 2010) ammonta a 17.602 euro. Gran parte dell’economia – il 64 per cento – è dominata dal settore terziario, fra le cui attività il turismo sta diventando sempre più importante. Il settore industriale contribuisce il 26 per cento, l’edilizia l’8 e l’agricoltura il 2 per cento. Benché considerata un partner di minore entità, la Slovenia è apprezzata per la sua affidabilità e la sua manodopera altamente istruita.

Gli sloveni sono laboriosi e diligenti, però individualisti. Con loro è facile comunicare e stringere amicizia. Sono orgogliosi della propria lingua e della propria cultura, preservatrici, nel corso dei secoli, della loro identità nazionale. Sono ospitali e amano dimostrarlo mettendo in tavola le tipiche specialità gastronomiche ed enologiche slovene.

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Ottenuta l’indipendenza, la Slovenia ha dovuto, in primo luogo, provvedere ai principali simboli della sua nuova statualità - stemma, bandiera, inno nazionale e, naturalmente, anche a tutti gli altri elementi che permettono allo stato e ai suoi cittadini di operare e vivere in maniera autonoma e indipendente: moneta, documenti d’identità, stampati ufficiali, immagini grafiche delle istituzioni…

La mostra presenta alcuni di questi elementi che espongono l’immagine dello Stato e contribuiscono a rendere visiva la sua identità. Tutti sono opera di un unico autore, Miljenko Licul, che usava inserire nelle sue creazioni in maniera interdisciplinare dei contrassegni riferibili ai valori della Slovenia e ai successi

raggiunti dagli sloveni in vari campi: nella cultura e nell’arte, nella scienza, nel mondo della natura e dell’ambiente, nella società…

L’identità visiva– il design per lo Stato sloveno

Sulla banconota da 10 talleri è raffigurato Primož Trubar (1508 – 1886), sacerdote protestante, scrittore, traduttore e riformatore, autore dei primi due libri in lingua slovena pubblicati nel 1550 (il Catechismo e l’Abbecedario).

Completa il ritratto l’ombra del suo profilo, composta da microscrittura. Sul lato sinistro è, nel centro, riprodotto il motivo in calcografia tratto dalla prima pagina dell’Abbecedario, con sotto la piuma d’oca dello scrittore. Nell’ologramma appare la figura di Primož Trubar e sul rovescio la Chiesa delle Orsoline, uno degli edifici barocchi più belli di Lubiana.

Il denaro sloveno – la banconota da 10 talleri

Sulla banconota da 20 talleri è rappresentato il nobiluomo carniolano Janez Vajkard Valvasor (1641-1693), storico, umanista, esploratore e viaggiatore, che ha immortalato curiosità, tradizioni, usi e costumi sloveni, autore dell’opera La gloria del Ducato della Carniola (Die Ehre des Herzogthums Crain) e membro della Royal Society di Londra. Ogni anno vengono assegnati i Premi Valvasor e i vari riconoscimenti omonimi per i risultati eccezionali raggiunti nel campo della museografia e della protezione del patrimonio naturale e culturale dei beni mobili. L’immagine di Janez Vajkard Valvasor è in incisione manuale, l’ombra del suo profilo è composta da microscrittura. Sul lato sinistro della banconota si vede un compasso e nell’ologramma l’immagine di J. V. Valvasor. Sul rovescio, due angeli del fregio ornamentale, tratto dal libro La gloria del Ducato della Carniola, uniscono le varie parti della carta geografica della Slovenia. A sinistra si legge la scritta Dulcis ex labore fructus.

Il denaro sloveno – la banconota da 20 talleri

Il barone Jurij Bartolomej Vega (1754-1802) era matematico, fisico, geodeta, meteorologo e ufficiale d’artiglieria. La sua opera più importante, pubblicata nel 1794 a corona della sua attività scientifica, che vanta perlomeno diciassette volumi di matematica, fisica ed astronomia, è il Thesaurus logarithmorum completus, coi logaritmi dei numeri da 1 a 100.000 con 7 cifre decimali. Era membro delle più rinomate società e accademie scientifiche europee. In Slovenia i giovani matematici si cimentano nei concorsi per il riconoscimento Vega.

Sul lato sinistro della banconota, accanto al ritratto di Jurij Vega, è riprodotta una progettazione appartenente al suo trattato sulla sfera e nell’ologramma riappare la sua figura. Sul rovescio è riprodotto il sistema solare e al suo lato è disegnata la facciata dell’Accademia delle Scienze e delle Arti slovena.

Il denaro sloveno – la banconota da 50 talleri

Sulla banconota da 100 talleri è effigiato il pittore impressionista Rihard Jakopič (1869-1943), figura centrale della pittura slovena della prima metà del Novecento. Fu uno dei principali fondatori della Galleria Nazionale e uno degli organizzatori della prima mostra d’arte slovena. Dal 1969 in poi viene conferito il Premio Rihard Jakopič per le arti figurative.

L’immagine di Rihard Jakopič è in tecnica d’incisione manuale, l’ombra del profilo è composta da microscrittura. Nel centro del lato sinistro si vedono una tavolozza e due pennelli da pittore. Nell’ologramma appare il ritratto dell’artista. Un particolare del quadro Il sole di Jakopič e il disegno di Maks Fabiani per il Padiglione di Jakopič, costruito nello stile liberty nel 1909 a Lubiana, ornano il rovescio della banconota.

Il denaro sloveno – la banconota da 100 talleri

Sulla banconota da 200 talleri è raffigurato il compositore rinascimentale, Iacobus Gallus Carniolus (1550-1591).

Sul diritto risalta la figura del compositore, realizzata in incisione manuale, con l’ombra del profilo composta da microscrittura. Nella parte centrale è stampato un organo seicentesco. Nell’ologramma emerge l’immagine di Iacobus Gallus. Sul rovescio, a sinistra, si vedono la facciata della Filarmonica slovena, il massimo ente musicale sloveno con una ricca tradizione a livello europeo (la fondazione del suo precursore, l’Academia Philharmonicorum, risale al 1701), e nella parte centrale un pentagramma.

Il denaro sloveno – la banconota da 200 talleri

Sulla banconota è raffigurato il maggiore architetto sloveno, Jože Plečnik, uno dei precursori della moderna architettura europea (1872-1957), i cui capolavori hanno lasciato un’impronta indelebile in tre città europee: Lubiana, Vienna (Chiesa del Santo Spirito, Casa Zacherl, fontana di San Carlo Boromeo) e Praga (ricostruzione del castello e dei giardini di Hradčany). Con i suoi mirati interventi nel tessuto urbano, costruendo o rifacendo ponti, vie e giardini, trasformò la provinciale cittadina di Lubiana in capitale della Slovenia. Portano il nome di Plečnik tutti i maggiori premi e riconoscimenti per l’architettura conferiti in Slovenia.

Sul diritto figura l’immagine dell’architetto accompagnata dall’ombra del suo profilo. Sulla metà sinistra è riprodotto un compasso all’interno di un’orbita. Nell’ologramma emerge l’immagine di Jože Plečnik. Sul rovescio si vede la facciata orientale della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Lubiana, considerata la sua opera di maggior rilievo, con sotto la pianta dell’edificio.

Il denaro sloveno – la banconota da 500 talleri

Sulla banconota da 1000 talleri è riprodotto il sommo poeta sloveno France Prešeren (1800-1849), il primo tra i letterati sloveni che, nel periodo del romanticismo, si affiancò a quelli europei per l’elevata qualità della sua poesia. La settima strofa della sua poesia Zdravljica (Brindisi), scritta nel 1844, è stata scelta a inno nazionale della Repubblica di Slovenia. Il giorno della sua morte, l’8 febbraio, è celebrato in Slovenia come festa della cultura. In questo giorno viene conferito il massimo riconoscimento per la cultura, il Premio Prešeren. Nel 2008 è stato assegnato anche all’autore delle opere qui esposte.

Sul diritto della banconota si vedono il ritratto di France Prešeren, con l’ombra del suo profilo composta da microscrittura, esopra a sinistra il facsimile della firma del poeta. Sul rovescio, nel centro è stampato il testo del Brindisi e sopra a sinistra, accanto ad una piuma d’oca, la parola “Prijatli” (Amici) scritta per mano del poeta.

Il denaro sloveno – la banconota da 1000 talleri

Su questa banconota è effigiata la più importante pittrice slovena, Ivana Kobilca (1861-1926), un’artista spiccatamente borghese, appartenente alla generazione dei realisti sloveni. L’importanza della sua opera pittorica sta nella pittura figurativa, in particolare, nel ritratto e nella pittura di genere della vita rurale e urbana.

L’immagine di Ivana Kobilca è completata dall’ombra del suo profilo. A sinistra, nel medaglione sopra il cavalletto da pittore s’intravede il profilo della pittrice. Sul rovescio è stampato il progetto della facciata della Galleria Nazionale di Lubiana. Alla sua destra la calcografia della pianta e del disegno della Fontana dei tre fiumi carniolani di Lubiana (1751), opera dello scultore barocco Francesco Robba. Sul lato destro, c’è il progetto della nuova ala della Galleria Nazionale.

Il denaro sloveno – la banconota da 5000 talleri

Sulla banconota con il più alto valore nominale è riprodotto Ivan Cankar (1876-1918), il più versatile e importante scrittore sloveno. Cankar è il massimo esponente del modernismo sloveno e uno dei migliori drammaturghi che ha influito su tutte le successive generazioni della letteratura slovena. Porta il suo nome anche il più grande centro culturale e congressuale di Slovenia.L’immagine di Ivan Cankar sulla banconota è in tecnica d’incisione manuale, nell’ombra del profilo appare un suo testo manoscritto. Nella parte centrale è stampato il disegno del palcoscenico di un teatro lubianese dell’epoca, sopra il motivo del crisantemo in stampa cieca è preso dal titolo del libro di scritti polemici Bela krizantema (Il Crisantemo bianco). Nell’ologramma si cela la caricatura di Ivan Cankar fatta dal pittore Hinko Smrekar. Nella banda olografica sul margine destro si susseguono il facsimile della firma, la penna dello scrittore e, in microscrittura, una citazione tratta dalla sua opera Ottakring. Sul rovescio è inciso il crisantemo e, nella parte centrale, l’originale di un suo testo manoscritto.

Il denaro sloveno – la banconota da 10 000 talleri

La superficie quadrata in cui è impressa la cifra, sul rovescio di ogni moneta, è convessa. Sul margine destro è scritto il valore in parola e l’anno della coniatura, su quello sinistro invece Repubblica di Slovenia.

Al centro della moneta da 10 centesimi è raffigurato un endemita, il proteo, scoperto e descritto per la prima volta sul Carso sloveno. Sotto si legge il suo nome latino Proteus anguinus. Sulla moneta da 20 centesimi c’è il gufo, il simbolo della saggezza, con sopra il nome latino Asio otus. Sulla moneta da 50 centesimi è raffigurata l’ape carnica (Apis mellifera carnica), una specie autoctona slovena.

Il denaro sloveno – monete da 10, 20 e 50 centesimi

Sul rovescio tutte le monete hanno nel centro una superficie quadrata convessa in cui è impressa la cifra. Sul margine destro è scritto il valore in parola e l’anno della coniatura, su quello sinistro invece Repubblica di Slovenia

Sulla moneta da 1 tallero è riprodotta la trota di torrente, con sotto due trote più piccole e il nome latino Salmo trutta fario. Nel fiume sloveno Isonzo vive la trota d’Isonzo, la maggiore specie europea. Sulla moneta da 2 talleri è raffigurata la rondine in volo, con il suo nome latino Hirundo rustica. Questa specie è un ospite regolare delle fattorie slovene. Sulla moneta da 5 talleri c’è la testa dello stambecco, in latino Capra ibex, che vive sulle Alpi slovene.

Il denaro sloveno – monete da 1, 2 e 5 talleri

Sul rovescio tutte le monete hanno nel centro una superficie quadrata convessa in cui è impressa la cifra. Sul margine destro c’è scritto il valore in parola e l’anno della coniatura, su quello sinistro invece Repubblica di Slovenia.

Sul diritto della moneta da 10 talleri si vede un cavallo impennato. Al margine si legge il nome latino Equus e in basso, per i non vedenti, il valore numerico nella scrittura Braille. Sulla moneta da 20 talleri è raffigurata la cicogna (Ciconia ciconia). Sulla moneta da 50 talleri troneggia il toro, con sopra la denominazione latina Taurus taurus. Tutti i motivi sulle monete slovene sono opere dello scultore Janez Boljka.

Il denaro sloveno – monete da 10, 20 e 50 talleri

Il plebiscito sull’indipendenza della Slovenia si è svolto il 23 dicembre 1990. L’88,5% di tutti gli elettori ha votato per la Slovenia indipendente ed autonoma. La Slovenia ha proclamato la sua sovranità il 25 giugno 1991, proprio nel giorno in cui il parlamento sloveno adottava la Legge costituzionale sull’esecuzione della Carta costituzionale fondamentale sull’autonomia e l’indipendenza della Repubblica di Slovenia. Le monete celebrative ricordano l’anniversario del plebiscito.

Monete celebrative del tallero sloveno – il primo anniversario del plebiscito sull’indipendenza e l’autonomia della Slovenia

Il barone Jurij Bartolomej Vega (1754-1802) era un matematico, fisico, geodeta, meteorologo e ufficiale d’artiglieria sloveno. L’apice della sua opera scientifica sono da considerarsi le tavole logaritmiche pubblicate nel 1794, calcolate con l’esattezza di dieci cifre decimali. Jurij Vega è raffigurato anche sulla banconota da 50 talleri.

Monete celebrative del tallero sloveno – il 250o anniversario della nascita di Jurij Vega

Anton Tomaž Linhart (1756-1795), era un drammaturgo, poeta, storico e insegnante sloveno, la figura centrale del risorgimento sloveno, la prima personalità borghese per eccellenza della cultura slovena e pioniere nel campo di almeno tre sue attività: arte drammatica e teatrale e storiografia. È autore della prima commedia slovena Ta veseli dan ali Matiček se ženi (Questo giorno di gioia, ossia Matiček si sposa). Gli vanno attribuiti grandi meriti anche nell’istruzione e nella biblioteconomia.

Monete celebrative del tallero sloveno – il 250o anniversario della nascita di Anton Tomaž Linhart

Nuovo è solo il formato delle banconote. Il lato più corto è sempre uguale, mentre l’altro si allunga in conformità al valore nominale. I motivi non sono più abbinati alle figure di noti personaggi, bensì al passato artistico, testimone di tutti i più rilevanti periodi culturali europei in Slovenia. Per i non vedenti e i sub vedenti, il valore nominale della cifra è su ogni banconota scritto nei caratteri Braille.Sulla banconota di riserva da 10 talleri sono riprodotti sullo sfondo, sia sul diritto che sul rovescio, alcuni particolari della situla di Vače, un secchiello rituale per l’acqua del VI secolo a. C..La banconota di riserva da 50 talleri presenta alcuni motivi d’arte antica. Sullo sfondo del diritto è riprodotto un particolare di un recipiente di vetro. La figura centrale è la statua di un Cittadino di Emona, la rosetta è un particolare di un mosaico romano dell’antica Emona, la città romana precorritrice dell’odierna Lubiana, nel triangolo è collocata una tipica maschera d’ariete di Ptuj (Poetovia). Sullo sfondo del rovescio è riprodotto il motivo del ratto di Europa, scolpito sulla Tomba di Ennio, eretta nella necropoli romana di Šempeter presso Celje verso la metà del II secolo d. C..

Il denaro di riserva sloveno – banconote da 10 e 50 talleri

Sulla banconota da 100 talleri sono riprodotti alcuni motivi dell’arte medievale. Sul diritto, un dettaglio del capitello dell’ex-monastero benedettino di Gornji Grad, risalente al 1260 circa. Nella metà superiore sono delineati alcuni contrassegni degli scalpellini che avevano partecipato alla costruzione della chiesa di Ptujska Gora, gli altri due dettagli appartengono ai manoscritti dello scriptorium del monastero cistercense di Stična del XII secolo, al quale appartengono anche le variazioni della lettera iniziale A sull’altro lato. Lo sfondo del rovescio è coperto da un tessuto con motivo a griccia di un affresco medievale.La banconota da 500 talleri è una banconota “barocca”. Sul diritto appare, come elemento fondamentale, una parte del capitello della chiesa diocesana di Gornji Grad e nell’elisse un angelo dello scultore veneziano Francesco Robba (1698-1757), che orna l’altare del Duomo di Lubiana e si ripete anche sul rovescio. Sopra, nel tondo, si vede la pianta della Fontana dei tre fiumi carniolani, costruita dal Robba nel 1751 a Lubiana, mentre sul rovescio è riprodotta per intero.

Il denaro di riserva sloveno – banconote da 100 e 500 talleri

Sul diritto della banconota da 1000 talleri è riprodotto un particolare della facciata della Zadružna banka (Banca cooperativa) di Lubiana, progettata dall’architetto Ivan Vurnik nel 1922; gli ornamenti, tratti da motivi popolari, sono opera di Helena Vurnik. Nel quadrato c’è il ritratto costruttivista del poeta Srečko Kosovel, dipinto nel 1926 da Avgust Černigoj. Un particolare di una sua composizione costruttivista orna anche il rovescio.

Sulla banconota da 5000 talleri sono presentate le opere degli artisti seguaci dell’alto modernismo. Sul diritto, sopra il particolare del busto scultoreo dell’impressionista Rihard Jakopič, creato da Janez Boljka, sono impressi l’autoritratto dello scrittore, drammaturgo e poeta Ivan Cankar e l’Autoritratto con figlia del pittore Gabrijel Stupica. Sopra il dipinto di Janez Bernik sullo sfondo del rovescio è impressa la pianta del complesso di edifici di Vremski Britof, realizzato dal gruppo di architetti Kras, il cui massimo esponente era Vojteh Ravnikar.

Il denaro di riserva sloveno – banconote da 1000 e 5000 talleri

Sul lato nazionale della moneta da 1 centesimo è raffigurata la cicogna, il più grande uccello europeo, che dimora anche in Slovenia. Il motivo della cicogna connette in maniera simbolica le monete euro slovene con quelle dei talleri, sulla moneta da 20 talleri era infatti raffigurata proprio la cicogna. Sulla moneta da 2 centesimi figura la Pietra del Principe, che veniva utilizzata, nel medioevo, nelle cerimonie di incoronazione dei principi di Carantania e, più tardi, dei duchi della Carinzia ed è stata eletta a simbolo della statualità slovena. Il seminatore – motivo inciso sulla moneta da 5 centesimi – che sta spargendo i semi (rappresentati dai punti e dalle stelle, venticinque insieme a quelle sull’orlo, quant’erano gli Stati membri dell’Unione europea nel 2007) è un motivo spesso usato dagli artisti figurativi. In Slovenia il più noto Seminatore è quello dipinto dall’impressionista Ivan Grohar. Sulla moneta da 10 centesimi c’è l’iscrizione Katedrala svobode (Cattedrale della libertà) ed il progetto (mai realizzato) dell’architetto Jože Plečnik per il palazzo del parlamento sloveno.

Le monete euro slovene da 1, 2, 5 e 10 centesimi

Sulla moneta da 20 centesimi è incisa una coppia di cavalli lipizzani, con l’iscrizione Lipicanec. I cavalli lipizzani, che appartengono a una razza conosciuta in tutto il mondo, vengono allevati in Slovenia, a Lipica. Sulla moneta da 50 centesimi sono raffigurati il Triglav, la montagna più alta della Slovenia, la costellazione del Cancro – corrispondente al segno zodiacale sotto il quale la Slovenia ha conquistato l’indipendenza – e il titolo di un canto popolare Oj Triglav moj dom (Oh, Triglav, patria mia). Sulla moneta da 1 euro è inciso il ritratto di Primož Trubar, con l’iscrizione Stati inu obstati (Stare e rimanere), tratta da una predica sulla fede pubblicata nel Catechismo, il primo libro stampato in lingua slovena (1550). Sulla moneta da 2 euro è inciso il profilo del sommo poeta sloveno France Prešeren, con il testo originale manoscritto Žive naj vsi narodi (Vivano tutti i popoli) del primo verso della settima strofa della Zdravljica (Brindisi), l’inno nazionale della Repubblica di Slovenia.

Le monete euro slovene da 20 e 50 centesimi e da 1 e 2 euro

La Repubblica di Slovenia rilascia il nuovo passaporto biometrico dal 28 agosto 2006 (anche il passaporto precedente era stato creato da Miljenko Licul). Questo passaporto è dotato di nuovi elementi di sicurezza, quali il microchip, nel quale sono memorizzate l’immagine del volto, le impronte digitali e i dati personali del titolare, già presenti sul supporto cartaceo. Nel nuovo passaporto sono alcune informazioni scritte in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea e la copertina è dotata di un contrassegno convenuto a livello internazionale per indicare la presenza del chip.

Il passaporto biometrico

La nuova patente di guida, in vigore in Slovenia dalla metà del 2009, è di policarbonato e in formato tessera, tipo carta di credito. È dotata di avanzati requisiti di sicurezza che ne impediscono la falsificazione e la contraffazione. Sul davanti sono impressi, e visibili sotto una certa angolazione, i disegni del motore, dei cilindri e delle valvole, lo stemma della Repubblica di Slovenia e la foglia di tiglio, uno dei più amati simboli della Slovenia. I requisiti e i contenuti della nuova patente, essendo parti integranti della politica dei trasporti europea, sono stati adeguati alla direttiva CEE, poiché contribuiscono alla sicurezza stradale e agevolano la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione europea.

La patente di guida

La Slovenia ha firmato il Trattato di Schengen nel 2007. L’identità grafica avrebbe dovuto, quindi, esprimere la serietà, l’inflessibilità delle formalità, la possibilità di chiedere e ricevere chiare e inequivocabili indicazioni, e predisporre le debite ufficiali segnalazioni attinenti all’area e al personale doganale.

In secondo luogo, l’idea dell’autore era che l’identità grafica dei valichi di frontiera con la Croazia dovesse essere concepita anche in modo da offrire al viaggiatore un simbolico messaggio culturale, dandogli, naturalmente, un cordiale benvenuto, ma anche un primo cenno sulla cultura e i costumi del paese in cui sta entrando. Perciò, gli sembrò ideale scegliere a simbolo centrale, e visibile già da lontano, il mlaj - l’albero di maggio o albero della cuccagna - simbolo di fertilità, di gioia e festa, che viene eretto alla vigilia o il giorno in cui si celebra un evento importante. Per la facciata principale e le superfici laterali dei principali edifici di confine sarebbero stati, invece, scelti alcuni elementi caratteristici delle varie regioni slovene.

L’identità grafica, non realizzata, dei valichi di frontiera dello spazio Schengen con la Repubblica di Croazia

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La serie di francobolli Slovenia - Europa in miniatura presenta gli oggetti del patrimonio etno-culturale sloveno, quali il mulino sul fiume Mura, la slitta, la siringa o flauto di Pan, il toplar - il fienile a rastrelliera doppio - un elemento tipico del paesaggio sloveno, il putipù - lo strumento musicale (noto anche nell’Italia meridionale) con il tegame di terraglia, la tipica casa della Regione Prekmurje, la caratteristica pompa a vento utilizzata un tempo nelle Saline di Sicciole, la casa carsica, la pigiatrice d’uva, il cesto carsico (per il trasporto di fogliame e fieno), il cavallino di Ribnica (tipico fischietto in terracotta della Regione Dolenjska), gli sci in legno, di casa un tempo sull’altopiano di Bloke nella Regione Notranjska, le uova di Pasqua decorate con motivi tipici della Regione Bela Krajina, la lampada con sfere di vetro, usata un tempo dai calzolai, la battola, tipico spaventapasseri ad elica della Regione Prlekija, l’apiario, il tipico fastello floreale lubianese della Domenica delle Palme, il cavastivali di ghisa, il mulino a vento.

La serie di francobolli sloveni

I francobolli commemorativi di Miljenko Licul emessi per commemorare:

– il 5o anniversario dell’indipendenza della Repubblica di Slovenia;

– lo scultore France Gorše e la sua scultura Sramežljivi amor (Il Cupido pudico);

– il 150o anniversario del programma politico «La Slovenia Unita»;

– il 60o anniversario dell’insurrezione contro l’invasore nemico;

– la 35a Olimpiade degli Scacchi di Bled del 2002.

Francobolli commemorativi sloveni

L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione Sanitaria ha nel 2008 sostituito la vecchia tessera sanitaria (anche quella già concepita da Licul), contenente i dati sull’assicurazione sanitaria del paziente, con una nuova tessera, che permette al medico di accedere attraverso una rete informatica sicura ai dati assicurativi del paziente, custoditi nel registro centrale, con la sua tessera professionale (nuova pure questa) e in conformità con i diritti assegnatigli.

La nuova tessera sanitaria

La «Vzajemna» è la principale compagnia slovena di assicurazione sanitaria integrativa volontaria. La creazione dell’identità grafica di una così importante compagnia è un’opera molto delicata e la sua tematica richiede molto tatto.

L’identità grafica della Mutua Assicurazioni «Vzajemna»

Nel periodo 1992-2002 Miljenko Licul concepì, sviluppò e realizzò un’identità grafica di una delle principali istituzioni sanitarie slovene con soluzioni originali, pratiche e gradevoli per tutte le informazioni visive dell’Istituto.

L’identità grafica dell’Istituto oncologico di Lubiana

Il simbolo della capitale slovena Lubiana è il drago. La leggenda vuole che l’eroe greco Giasone rubasse con i suoi compagni della nave Argo il vello d’oro al re di Colchide. Per sfuggire agli inseguitori, gli Argonauti fuggirono con la loro nave lungo i fiumi Danubio, Sava e Ljubljanica fino ai nostri luoghi. Nei pressi dell’odierna Lubiana sostarono in una zona lacustre e paludosa, abitata da un orribile mostro che Giasone affrontò e uccise. Secondo la leggenda, quel mostro era il drago lubianese, oggi immortalato nello stemma della città di Lubiana.

Licul rinnovò lo stemma della città e lo inserì in tutti i supporti informativi della capitale slovena.

L’identità grafica del Comune città di LubianaMestna občina Ljubljana, cgp, 2004, znak, dopisne tiskovineNaročnik: Mestna občina Ljubljana

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Mestna občina Ljubljana, cgp, 2004, znak, dopisne tiskovineNaročnik: Mestna občina Ljubljana

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La moderna soluzione del design dello stemma del Comune città di Lubiana offre infinite possibilità applicative.

L’identità grafica del Comune città di Lubiana

In occasione della presidenza slovena al Consiglio dell’Unione europea, Licul creò uno stemma celebrativo della capitale slovena. La Slovenia è stata il primo dei nuovi Stati membri ad assumere la prima presidenza collettiva (insieme alla Germania e al Portogallo), durata dal 1o gennaio al 30 giugno 2008.

Il Comune città di Lubiana - Lubiana, la capitale d’EuropaMestna občina Ljubljana, cgp, 2004, vabilo, zastava, priznanjeNaročnik: Mestna občina Ljubljana

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Mestna občina Ljubljana, cgp, 2004, označevanjeNaročnik: Mestna občina Ljubljana

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Per presentare la visione dello sviluppo della città e i preparativi per il nuovo piano territoriale, che avrebbe determinato le priorità di tale sviluppo per un periodo più lungo, il Comune città di Lubiana preparò un progetto preliminare dell’assetto territoriale, da usare come base per un’ampia discussione pubblica e per invitare alla cooperazione sia il pubblico professionale che quello non professionale. A questo scopo, Licul preparò una pubblicazione informativa, presentando la detta problematica in modo sistematico, chiaro e piacevole.

Il progetto preliminare dell’assetto territoriale del Comune città di Lubiana

La Galleria Nazionale di Lubiana è il principale ente nazionale che custodisce la più ricca collezione di opere d’arte in Slovenia, risalenti dall’Alto Medioevo fino alla metà del XX secolo.

L’identità grafica di tale istituzione richiede una profonda conoscenza del più ampio spazio culturale e, in particolare, dell’arte figurativa. L’emblema e le applicazioni contenute nell’identità grafica della Galleria Nazionale presentano la storia di un’istituzione solida e altamente professionale, moderna e, tuttavia, fedele alla tradizione.

L’identità grafica della Galleria Nazionale

I progetti di tali istituzioni qual è la Galleria Nazionale devono essere capaci di comunicare con l’ambiente circostante in modo che possa rilevare le qualità, le note caratteristiche e particolari sia dell’artista presentato nel progetto sia dell’istituzione che predispone tale presentazione. Il successo che tale presentazione può riscontrare presso il pubblico dipende, in gran parte, anche dall’autore dei messaggi visivi.

L’identità grafica della Galleria Nazionale

Questo Ente svolge un servizio pubblico a favore della tutela del patrimonio nazionale dei beni culturali immobili, che non è solo parte integrante della diversità culturale slovena, ma anche parte inalienabile del patrimonio europeo e mondiale.

L’identità grafica dell’Ente per la tutela del patrimonio culturale sloveno

L’Università di Lubiana è il più antico, il maggiore e il migliore istituto d’istruzione superiore e di ricerche scientifiche della Slovenia, riconosciuto a livello mondiale per la sua eccellenza accademica. L’Università di Lubiana è, a livello europeo, un istituto grande, se si considera il numero dei suoi studenti, mentre il numero dei dipendenti la colloca tra quelli di media grandezza..Tra i suoi più di 6200 dipendenti vi sono 2968 docenti e 1120 ricercatori. L’identità grafica dell’Università e dei suoi dipartimenti è pure opera di Miljenko Licul.

L’identità grafica dell’Università di Lubiana

Miljenko Licul nacque nel 1946 a Dignano vicino a Pola, dove frequentò la scuola elementare e il liceo. Nel 1964 venne a Lubiana per studiare architettura e vi rimase tutta la vita. Dal 1972 in poi lavorò come disegnatore grafico nella maggiore azienda elettroindustriale jugoslava dell’epoca, Iskra. Nel 1980 aprì insieme a dei colleghi il suo primo studio e da allora lavorò come libero professionista. Nel periodo 1988-2000 insegnò tipografia all’Accademia di Belle Arti di Lubiana. Licul vinse i più importanti premi e riconoscimenti, fra i quali il Premio Prešeren 2008 per l’opera omnia, la più alta onorificenza conferita ogni anno nel campo artistico a uno o due eminenti artisti sloveni.

Hanno collaborato ai progetti esposti:Janez Boljka (scultore), Zvone Kosovelj (disegnatore grafico), Bojan Lazarević (disegnatore grafico), Maja Licul (disegnatrice grafica), Zagorka Simič (illustratrice), Rudi Španzel (pittore), Vaska Trobec (disegnatrice grafica), Metod Vidic (architetto), Julija Zornik Strle (disegnatrice grafica) e Joco Žnidaršič (fotografo).

Miljenko Licul, 1946-2009

Phot

o/fo

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ZAPRT FORMAT100 x 170 mm

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