Petizione: Conservare il LATINO

download Petizione: Conservare il LATINO

If you can't read please download the document

description

Petizione Change.org

Transcript of Petizione: Conservare il LATINO

Petizione Change.org

Diretta aMINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL' UNIVERSIT E DELLA RICERCASTEFANIA GIANNINI

Questa petizione sar consegnata a:

RIPRISTINARE LE ORE DI INSEGNAMENTO DEL LATINO E DELLA FILOSOFIA

Il latino una lingua meravigliosa e perfetta. Simmetrica e ordinata secondo un mirabile e coerente sistema di regole, degne di servire da modello ineguagliabile di chiarezza linguistica e di perfezione geometrica.Studiare e comprendere questa lingua un esercizio di nobilitante finezza che eleva la qualit culturale degli alunni e modella la loro formazione educativa secondo il vasto retaggio dei valori umanistici ereditati dalla grandezza delle lettere latine.Ricordiamo che la parolahumanitasrinvia alleducazione delluomo inteso come tale. Pertanto, le discipline umanistiche come il latino formano luomo perch sono proprie di lui soltanto, gli appartengono in modo esclusivo e precipuo, lo distinguono, lo innalzano e lo differenziano dalla specie animale.Se questo non bastasse, aggiungiamo che la fatica e la riflessione che guidano e ispirano il processo di comprensione di un testo latino sono illuminanti per le facolt intellettuali. Lo studente di latino, sollecitato a cogliere i nessi logici di cui la struttura della lingua intessuta, cresce in acutezza. Acquisisce labito allinterpretazione e al ragionamento che pu rivelarsi prezioso e risolutivo anche in altre discipline tecniche e, in generale, in molti contesti in cui necessario chiarire aspetti oscuri di una questione o di un problema.Queste sono solo alcune delle innumerevoli ragioni per cui lo studio del latino deve essere, prima di tutto, restituito alle ore di insegnamento che gli sono state strappate. Quindi, deve essere incoraggiato, potenziato ed esteso -con opportune differenze- a tutte le scuole secondarie di II grado, non senza auspicare che gli alunni ricevano le nozioni fondamentali della disciplina sin dallultimo anno delle scuole di I grado (secondo un buon costume didattico gi in uso).Contrariamente a quanto alcuni ritengono, il latino non una lingua morta. In quanto lingua madre e materna, non soggetta alla morte; infatti, il latino immortalato, vivificato e perpetuato ogni giorno nelluso vivo di milioni di parlanti non solo delle lingue romanze ma anche di quelle che si sono svolte nelle regioni meno latinizzate dellimpero romano. Per esempio, molti termini dellinglese, che tanto amiamo scimmiottare, non esisterebbero senza il latino.A tal proposito richiamiamo un esempio memorabile: nel 2002 il nostro grande Presidente Carlo Azeglio Ciampi, forte della sua solida formazione umanistica, ricord ai giornalisti lorigine latina di un anglicismo alla moda,devolution, dichiarando con fierezza chedevoluzione una parola nostra, che gli inglesi hanno mutuato da noi e non noi da loro ( infatti originata dal latinodevolutio, derivata a sua volta dadevolvre). Fu quella un grande lezione con la quale il Presidente ci ammoniva sapientemente che il latino fondamentale anche per la nostra stessa identit civile e linguistica.Lammaestramento di un grande Presidente della Repubblica utile per sottolineare i rapporti di feconda e reciproca dipendenza tra litaliano e la sua lingua-fonte. Infatti, soltanto attraverso lo studio del latino possiamo padroneggiare litaliano, dedurre il significato etimologico delle parole, capirne i cambiamenti semantici, arricchire (o se si preferisce un bel latinismo:locupletare) il nostro lessico. Senza la conoscenza del latino, il linguaggio dei parlanti depauperato; si inaridisce nell omologazione e si priva della complessit necessaria a descrivere e significare il mondo della vita e delle idee. Il latino , altres, il fondamento comune della cultura europea. Il rapporto con la classicit ha informato tutta la tradizione e la sensibilit occidentale: emblematica del legame profondo dellEuropa con la cultura classica la locuzioneIn varietate concordia,assurta nel 2000 a motto ufficiale dellUnione Europea. Senza dimenticare che anche gli indipendentisti americani, per celebrare la nascita degli Stati Uniti e la forza unificatrice della coscienza nazionale, ricorsero al modello latino con ben tre motti:E pluribus unum,Annuit coeptiseNovus ordo seclorum.Altrove la grandezza e il valore culturale della nostralingua magistra ammirata e promossa con molte opere che procurano merito. Qui basti ricordare:Listituto internazionale belga Schola Nova che fa degli studi classici gli strumenti privilegiati per laccesso alla cultura occidentale. Nel nome di una massima di Seneca -otium sine litteris mors est et hominis vivi sepultura - la Scuola propugna lideale del latino come lingua franca sovranazionale; -LUniversit Mary Washington, negli Stati Uniti, da anni ha istituito un prestigioso Esame nazionale di latino a cui partecipano studenti di varie nazioni i pi meritevoli dei quali ricevono la valutazione accademicamagna cum laudee sono insigniti della medaglia doro; -La presenza di molte centinaia di voci enciclopediche redatte in lingua latina su Wikipedia; recentemente, dallo spirito collaborativo degli utenti dellenciclopedia sono scaturiti il Portale della lingua latina e il Progetto lingua latina.Merita, inoltre, di essere ricordata liniziativa di un editore ferrarese per opera del quale i testi in inglese di un celebre album dei Pink Floyd sono stati tradotti e cantati in latino riscotendo il plauso degli stessi musicisti.Eppure tanto splendore, tanta grandezza e utilit, sembrano essere trascurati dai servitori dello Stato e della Pubblica Istruzione il latino ci ricorda infatti che la parola ministrosignifica etimologicamente servitore (minister): infatti, come noto, la disciplina ha subto negli ultimi anni un improvvida marginalizzazione neicurriculascolastici. Come non giudicare con preoccupazione e perfino con sgomento la brutale falcidia subita dal latino in istituti che vantano grandi tradizioni culturali, come il Liceo Scientifico e il Liceo Linguistico? Per non parlare della totale cancellazione della disciplina nelle cosiddette opzioni come quella denominata Scienze Applicate.I disegni e le riforme annunciati con proclami enfatici si preoccupano di rendere omaggio, da una parte, agli apparati scientifico-tecnologici e, dallaltra, alla moda imperante dellanglofilia. Tuttavia, i fautori di queste idee dimenticano o ignorano alcune cose: come ci insegna Eugenio Garin, le discipline umanistiche hanno valore di mezzo per la formazione di una coscienza davvero umana, aperta in ogni direzione, attraverso la consapevolezza storico-critica della tradizione culturale.Pertanto, la formazione educativa degli individui non deve essere improntata e asservita agli apparati tecnologici per promuovere i valori del presente ad esclusione di quelli tradizionali; al contrario, deve attivare nello studente che si forma in anni decisivi per il suo futuro la capacit di comprendere e di studiare storicamente (Luciano Canfora) e di superare orizzonti parziali e limitati. Tale capacit pu essere assicurata, in grado eminente, soltanto dalle discipline umanistiche.Tali princip sono confermati da pareri autorevolissimi: ci sembra opportuno citare le acute riflessioni di Emanuele Severino: Oggi si esige che la scuola sia in grado di andare incontro alle richieste economiche della societ () Entro certi limitila scuola non pu sottrarsi a questa esigenza. Ma una scuola che () assuma come scopo lo sviluppo industriale o commerciale o in generale economico (cio uno scopo che pur sempre particolare) inevitabilmente pi debole e inadeguata allo scopo di una tecnica educativa che non si proponga di far compiere allindividuo o al gruppo umano un certo percorso, ma si proponga lattivazione della capacit di procedere lungo qualsiasi percorso.Coloro che hanno una visione tecnicistica dellistruzione spesso ignorano che, come ci insegna una lunga tradizione filosofica che ha origine dal pensiero greco, la tecnica non un valore della modernit; al contrario, lumanit, sin dagli albori, ricorsa alla tecnica per supplire alla propria carenza istintuale (Umberto Galimberti); la tecnica dunque il costitutivo ontologico delluomo. Ma come possiamo apprendere concetti di tale portata senza la filosofia?Pertanto, unaltra disciplina da riaffermare e potenziare con urgenza la filosofia. Molti insigni filosofi concordano nel riconoscere che cancellare lo studio del pensiero avrebbe effetti perniciosi sullavvenire della societ e per questo abbiamo il dovere di difendere energicamente il prestigio culturale di questo insegnamento. Per Gianni Vattimo, senza lo studio del pensiero ci ritroveremo una generazione di piccoli produttori legati a saperi specifici che velocemente tramontano. C invece una formazione che tanto pi significativa quanto pi slegata alluso delle macchine. Secondo Dario Antiseri la filosofia va studiata per venire a conoscenza delle risposte che grandi menti dellumanit hanno dato a problemi molti dei quali riguardano tutti () e solo menti aperte costituiscono il presidio pi sicuro di una societ aperta. Dunque spegnere la luce della filosofia dalle menti dei nostri giovani equivale a () renderli facili prede del primo imbonitore.La scuola deve assumere a suo fondamento la natura umana, i limiti e gli interessi delluomo ed insegnare ai futuri abitatori del nostro tempo che linformatizzazione della societ, se non illuminata e mediata dallistruzione umanistica, abbrutente e che la tecnica, da sola, non in grado di soddisfare i bisogni estetici, affettivi e morali delluomo. Ma, ancor sempre, solo la filosofia che, senza muovere da nessuna pregiudiziale contro la tecnica, pu insegnarci idee cos illuminanti.Giova ricordare ai sostenitori di una scuola egemonizzata dallinformatica, lopinione riportata da Umberto Galimberti- di uno dei massimi artefici di Internet, Clifford Stoll, la cui tesi che leducazione una cosa molto pi seria dellalfabetizzazione informatica e che la scuola, e quindi il futuro della societ, sono troppo importanti per essere affidate ai fanatici delle neotecnologie, ai fabbricanti di computer () e agli esperti di marketing. () Un computer non pu sostituire un buon insegnante. Cinquanta minuti di lezione non possono venire liofilizzati in quindici minuti multimediali. A parlare non un filosofo, bens un assennato tecnico.Da ultimo, i legiferatori forse consentiranno in questo giudizio: che le campagne entusiastiche in favore dello studio di una lingua straniera inglese o no che sia- non devono assumere un carattere prescrittivo. E, ci che pi conta, lapprendimento di una lingua straniera non deve MAI essere separato dalla conoscenza compiuta dellitaliano. E il compiersi di tale conoscenza pu realizzarsi in maniera imprescindibile soltanto attraverso il latino. Ancora una volta, quindi, abbiamo bisogno del nobile magistero della tradizione latina.Alla luce di reboanti annunci su possibili cambiamenti nella scuola, ci sia permesso, in conclusione, di richiamare la saggezza di Orazio : Non fumum ex fulgore, sed ex fumo dare lucem.Restituiamo al latino il suo primato nella formazione educativa. Il latino imprescindibile e ineliminabile. un patrimonio culturale che deve appartenere a tutti. E cos anche la filosofia. Fermiamo la deriva, opponiamoci a questa profezia di decadenza che annunciata nei programmi di oggi.