Petrarca Latino

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Liceo Vincenzo Capirola di Leno Classe III A Sentio inexpletum quoddam in praecordiis meis semper Le opere latine di Francesco Petrarca Prof. Emanuele Pennini Italiano A.S. 2014/2015 Copertina: Screenshot dal film “Melancholia” di Lars Von Trier, 2011

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Breve descrizione delle opere latine di Petrarca

Transcript of Petrarca Latino

  • Liceo Vincenzo Capirola di Leno

    Classe III A

    Sentio inexpletumquoddam in praecordiis meis semper

    Le opere latine di Francesco Petrarca

    Prof. Emanuele PenniniItalianoA.S. 2014/2015

    Copertina: Screenshot dal film Melancholia di Lars Von Trier, 2011

  • Per la formazione letteraria di Petrarca, la classicit rappresent l'unico modello e ideale: suo intento era quello di imitare e assorbire completamente la cultura e la letteratura latina.Nel periodo 1338-1339 Petrarca stese le opere latine che lui considerava pi importanti, quelle a cui affidare la gloria e la fama:

    1) De viris illustribus: una raccolta di ventitr biografie di personaggi di Roma antica, il cui titolo deriva dall'opera omonima dello storico latino Svetonio. incompleta.

    2) Res memorande (nota: nel latino medievale il dittongo -ae veniva soventemente scritto -e, cos come oe > -e): una sorta di enciclopedia per spiegare le virt cardinali, che ha come modello Valerio Massimo. Anche questa un'opera incompleta.

    3) Africa: un poema epico su Scipione Africano; i primi due libri furono letti nel '41 alla presenza del re di Napoli durante l'esame per l'ottenimento della laurea poetica; poi Petrarca continu la stesura dell'opera, ma in modo discontinuo, arrivando a stendere nove dei dodici libri (come l'Eneide) previsti, con tante parti lacunose e imperfette. L'Africa in esametri e si rif alla tradizione epica latina (quindi Virgilio, ma anche Ennio) e anche all'opera storiografica di Tito Livio (Ab urbe condita). In particolare, in un passo del IX libro, Omero appare in sogno al poeta latino Ennio, al quale indica Petrarca come futuro cantore della grandezza romana: Il tema appunto la seconda guerra punica, scelta come massimo esempio storico delle virt civiche, morali e militari dei Romani. La poesia, quindi, per Petrarca rappresenta il mezzo per rendere eterne le grandi imprese compiute dagli uomini, di conseguenza il poeta ottiene gloria e fama da questa nobile missione di cui investito (un'idea che, secoli dopo, sar ripresa da Foscolo, nei Sepolcri). L'Africa inoltre importante per alcune caratteristiche stilistiche: l'impiego di soliloqui e di monologhi, l'attenzione alla psicologia dei personaggi; caratteristiche che Petrarca riversa in tutta la sua produzione poetica

    4) Negli anni quaranta, Petrarca compone il De vita solitaria e il De otio religioso, che hanno argomento simile: la solitudine intesa non come indifferenza e fuga dal mondo ma come otium in senso latino, quindi pace, libert interiore, dedizione al lavoro intellettuale. Petrarca evidenzia qui una concezione umanistica e stoica che si rif alle opere di Seneca.

    5) Bucolicum carmen: ispirato alle ecloghe di Virgilio, da cui riprende l'ambientazione pastorale come allegoria per affrontare temi storici, morali, polemici (il genere bucolico avr poi enorme successo nell'Umanesimo e nel Rinascimento)

    6) L'epistolario: nel 1345 Petrarca riscopre, nella biblioteca capitolare di Verona, le lettere di Cicerone Ad Attico, A Bruto e Al fratello Quinto; tale scoperta induce Petrarca a raccogliere le proprie lettere, sia quelle in prosa che quelle in versi; impresa che l'autore inizia negli anni 1349/1350 e che si protrarr per decenni. Egli ovviamente interviene sulle lettere, selezionandole, modificandole, in qualche caso riscrivendole quasi completamente, per renderle stilisticamente omogenee, spesso manipolando i propri dati e la propria biografia (essendo alcune lettere lontane di parecchi anni). Il lavoro risulter concluso nel 1366: l'opera consta di 350 epistole, racchiuse sotto il titolo di Familiares. Si tratta di lettere scritte in un latino classico, con un registro solenne e oratorio, rivolte agli amici dotti, che con Petrarca

  • condividono la passione per gli studia humanitatis. Petrarca in ci anticipa alcune tendenze che saranno proprie dell'Umanesimo: l'idea della res publica litterarum, a cui appartengono tutti i colti, di ogni nazione, dato che la cultura (= la medesima cultura letteraria e classicista) abbatte i confini e riduce le distanze, al punto tale che perfino gli autori classici divengono, metaforicamente, degli amici con cui dialogare (la cultura abbatte non solo i limiti spaziali ma anche quelli cronologici).

    Nel 1350 intanto Petrarca pubblica anche le sue Epystole, una raccolta di 66 lettere metriche, cio in versi (esametri), suddivise in tre libri. I temi delle epystole sono significativi perch in esse affiorano spunti che saranno propri del Secretum e del Canzoniere: l'idea del 1348 come spartiacque decisivo, la volont di mutare vita (renovatio), l'immagine dell'io del poeta lacerato e scisso che si ripercuote su quella della sparsa poesia. Queste lettere, per il loro carattere letterario e retorico, evidenziano come Petrarca voglia dare una nuova immagine di s, diffondendo l'immagine della sua mutatio vitae, ma anche distanziando la sua esperienza da quella del lettore, a cui egli propone la propria vicenda come esemplare.

    Il Secretum (De secretu conflictu curarum mearum)

    In quest'opera l'autore immagina un dialogo, che si svolge nell'arco di tre giorni (ogni giorno corrisponde ad un libro), tra Agostino e Francesco, alla presenza muta della Verit. Per l'impianto e le tematiche Petrarca si ispira ai dialoghi di Cicerone, al De consolatione Philosophiae di Boezio e ai Soliloquia di Agostino. Si pu dire che il Secretum configurato come una sorta di confessione cristiana, con Agostino che funge da confessore. Petrarca ambienta il dialogo nel sedicesimo anno dell'amore per Laura, quindi, seguendo tale cronologia, nel 1343. Tuttavia da un filologo, Rico, stata avanzata l'ipotesi che, come per altre opere di Petrarca, ci troviamo di fronte ad una finta cronologia; pertanto la stesura dovrebbe essere in realt del 1347, in particolare perch per ispirazione, temi e stile il

  • Secretum congruo alle Familiares, che di l a poco Petrarca inizier a sistemare.

    Nel primo libro si affronta il tema della volont di cambiare vita (la renovatio cristiana), ostacolata da un difetto di volont, mentre nel secondo libro vengono passati in rassegni i peccati di Francesco: in particolare, egli soffre di aegritudo (accidia, depressione). Invece nel terzo libro si parla delle passioni sbagliate di Francesco, ossia l'amore per Laura e l'ossessione per la gloria terrena (ricorda: De viris illustribus). Agostino sostiene che l'amore per la donna da parte di Francesco non sia puro, dato che lui ama sia il corpo che l'anima di Laura. Francesco ribatte che l'amore lo ha stimolato al bene, a Dio (in questo rifacendosi alla Vita Nuova dantesca). Ma secondo Agostino proprio questa visione ad essere peccaminosa, dato che in questo modo il vizio prende l'apparenza di virt: Petrarca infatti non ama il creatore (Dio), ma la creatura (Laura), tanto che Dio amato e venerato solo in quanto artefice della donna amata. Inoltre Agostino critica Petrarca perch egli porta i segni dell'amore: ma non si tratta della concezione cortese della segretezza dell'amore; infatti Francesco divenuto oggetto di chiacchiere del popolo (vulgi fabula) perch vecchio, dato che ha ormai quasi quarant'anni (Petrarca-autore sembra quasi ispirarsi alla figura del senex libidinosus della commedia latina). Agostino pertanto lo invita ad abbandonare Laura, Avignone e le opere poetiche e dedicarsi finalmente solo a se stesso.

    A. Drer, Accidia

    Perch Petrarca ha scelto di barare sull'ambientazione cronologica dell'opera, anticipandola al 1342-43? Bisogna ricordare che il 40 un numero fortemente simbolico per la cultura cristiana del Medioevo, che richiama vari episodi biblici: i 40 giorni del diluvio universale, i 40 anni degli Ebrei nel deserto, i 40 giorni tra la morte di Cristo e la sua ascesa al cielo; un numero insomma collegato all'attesa della liberazione. Ambientando il Secretum quando aveva 39 anni Petrarca metteva in scena i presupposti morali e psicologici della sua svolta. Inoltre nel '43 Petrarca era ancora abbastanza giovane (secondo la cultura medievale) da poter far passare la sua mutatio come una scelta profonda e motivata e non come un ripiego. Il Petrarca del '43, per, non pensava minimamente ad una conversione, ad opere di carattere morale o tanto meno a lasciare Avignone e la Provenza (basti pensare alle sue opere latine), mentre ci avverr solo dopo il 1348. L'ultima prova della finta cronologia: nell'epistola posteritati (una lettera aperta, ai posteri, in cui Petrarca fa il resoconto della propria vita) sostiene di aver smesso di pensare al sesso intorno ai quarant'anni, quindi nel 1344, confermando cos la svolta preannunciata nel Secretum; ma in una lettera privata all'amico Giovanni Boccaccio egli sostiene invece che solo post Iubileos (cio dopo il 1350) ci sarebbe accaduto.

  • Ricaviamo quindi un'idea molto moderna da tale questione: per Petrarca non esiste un confine vero e proprio tra vita (io-autore) e letteratura (io-personaggio); la biografia pu essere manipolata, modificata, rivista come un testo, perch la letteratura produce un effetto-verit maggiore che la realt stessa.

    Le seniliLe Seniles sono un insieme di epistole che Petrarca inizia a raccogliere a partire dal 1361; si tratta di 125 lettere di atmosfera meditativa ed elegiaca, in cui l'autore affronta spesso il tema della morte. Alle Senili venne aggiunta, dopo la morte dell'autore, per temi ed epoca l'epistola cosiddetta posteritati (De vita et moribus domini F. P., risalente agli anni 1367-1371), in cui Petrarca fornisce un'immagine fortemente idealizzata di s; se da una parte ripercorre l'elenco dei suoi vizi e delle sue debolezze, egli dall'altra mette in luce le sue rilevanti scoperte filologiche e la sua attivit di poeta latino (non cita mai la sua produzione volgare). Si rif ad Ovidio (Tristia, Epistulae ex Ponto).

    Ovidio, Epistulae ex Ponto 1,1La morte impedir che il mio esilio continui: non che io abbia commesso il mio errore. Dunque non meravigli che il mio cuore si strugga e sciolga come di goccia in goccia la neve. corroso come nave da tarlo segreto,70 come londa salata scava gli scogli, come il ferro smesso mangiato da ruggine scabra, come al buio il verme bruca il libro, cos il mio petto sente sempre langoscia rimorderlo e i rimorsi non avranno mai fi ne.75 La vita, non il tormento lascer lanima; verr meno il respiro, non lo strazio. Se i celesti, ai quali appartengo, mi credono, forse sar ritenuto degno di un piccolo aiuto e finir lontano dagli archi sciti17.

  • Familiares I,1 lettera a Socrate gennaio 1350 (spedita nel Novembre 1350)

    Si tratta di un testo programmatico: esso condivide temi e intenzioni con il sonetto proemiale del CanzoniereAnche se tutte le opere hanno, o sperano di avere, un termine, a questa, che in forma frammentaria cominciai nella prima giovinezza e che ora, in et avanzata, raccolgo e dispongo in forma di libro, l'amore per gli amici, ai quali sempre sono spinto a rispondere non consente di averne. Solo quando verrai a sapere che io sono morto e con ci liberato da tutti i travagli della vita, solo allora saprai che quel dovere pi non mi lega e che quest'opera ha trovato finalmente la sua fine.

    Il tempo, come si suol dire, ci scivolato tra le dita; le nostre antiche speranze sono sepolte con gli amici: il 1348 che ci ha reso poveri e soli; . ogni ferita inferta dalla morte insanabile. Rimane un solo conforto: anche noi seguiremo coloro che abbiamo mandato avanti.

    Sfogliavo a caso questi scritti ammucchiati in disordine; non saprei neppure descriverti quanto fossero vari e confusi di aspetto; al punto che alcuni io stesso li riconoscevo a stento per il mio diverso modo di pensare; ma per la verit alcuni, non senza diletto mi riportavano con la memoria al tempo passato.

    Questi miei scritti diversi e persino contraddittori, nei quali lo stile non uniforme e non costante l'intenzione dell'autore, dal momento che li dettavo con animo mutevole, lieto, raramente, mesto, per lo pi.

    Tu leggerai anche questi miei scritti di genere basso, domestico e familiare.... pu anche accadere che tu decida di tenere per te queste mie cosette (nugas) e di leggertele cercandovi solo il ricordo delle vicende nostre e dei nostri amici

    Libro in fieri: l'esigenza di mettere ordine, l'istanza di controllo e autocontrollo solo nella tarda et hanno avuto la meglio sulla tendenza alla dispersione e sull'accidia

    1348 spartiacque, cesura: tutto ci che avviene prima indefinita giovinezza; ci che segue vecchiaia (quindi riflessione, maturit, fine delle passioni).

    Contrasto tra Petrarca giovane, scrittore, e Petrarca maturo, raccoglitore, che legge a distanza di anni: divario cronologico ha anche funzione morale. Petrarca guarda con distacco gli scritti giovanili, caotici, disordinati: una variet tematica e stilistica ma anche caos interiore. Francesco-maturo che raccoglie con distacco ha capito la lezione dei saggi stoici, ha controllo di s, non si lascia pi turbare da passioni. In particolare Agostino il modello, santo cristiano ma anche amante della letteratura classica (anche lui ebbe una biografia a due facce, con l'esperienza del peccato).

    Familiares contrapposte all'Africa, perch sono nugae: aveva appena scoperto Catullo ('45): NUGAE perch brevi e occasionali, ma non per argomenti o stile.