PERUGIA PADOVA2018/10/30 · Giovanni ha dato il meglio di sé. E al ter-mine un emozionante video...

Ai confini della realtà. Non mi era mai successo di dover commentare due incredibili sconfitte consecuti-ve esterne dove il Perugia merita-va di riportare sei punti. A Saler-no e a Verona è successo proprio di tutto, una serie impressionante di concomitanti episodi negativi che hanno determinato il patatrac con conseguente scivolamento al tredicesimo posto in classifica. Non si può costruire una quantità industriale di palle-gol (una dozzi-na, stima per difetto tra l’”Arechi” e il “Bentegodi”) ed uscire a mani vuote esattamente come a Paler-mo. Tra inammissibili errori sotto-porta, gravi disattenzioni difensive, decisivi errori arbitrali, sembra che in questo tribolato torneo cadetto il Perugia debba pagare qualche oscura colpa al destino. Occorre a questo punto mantenere la calma e i nervi a posto e non lasciarsi an-

dare come spesso e volentieri acca-de in certi frangenti, è necessario recuperare quelle energie nervose che sono indispensabili per reagire alle recenti avversità, dal momento che i Grifoni di Alessandro Nesta nelle ultime gare disputate hanno dimostrato di possedere una chiara identità di gioco. Parliamoci chiaro, a campani e veneti abbiamo regala-to i tre punti, i nostri avversari sono apparsi assolutamente alla nostra portata, per nulla trascendentali, a volte pure in chiarissima difficoltà. Il punto nodale è proprio questo: non possiamo dominare le sfide, per di più lontano dalle mura amiche, sprecare l’inverosimile e poi esse-re puniti puntualmente alla minima disattenzione, al minimo errore. A Verona non abbiamo saputo gestire il risultato dopo la grande prodezza di Federico Melchiorri su perfetto assist di Luca Vido, sia per gli ormai

abituali erroracci nel momento di gonfiare la rete (e non mi riferisco soltanto allo svarione di Vido dal di-schetto…), ma soprattutto perché ogni tiro in direzione della nostra porta va incredibilmente a segno. Giocare bene, benissimo, a tratti dominare e poi perdere comincia ad essere un’abitudine che va a tutti i costi interrotta. Non è francamen-te concepibile che tutti gli episodi che capitano nell’arco di una partita possano ritorcersi contro di noi. Se così fosse occorrerebbe “più che un bravo tecnico” un esperto esorcista in grado di invertire l’attuale peri-coloso andazzo. In otto partite ab-biamo raccolto otto punti, frutto di due vittorie due pareggi e quattro sconfitte, con otto reti fatte e undi-ci subite. Un bottino assolutamente falso per quello che abbiamo cre-ato, mancano all’appello parecchi punti. Troppi. Contro il Padova di

Pierpaolo Bisoli serve solo vincere, non importa come, non importa con quale modulo, non importa se dando spettacolo o di rapina. E’ fondamentale l’aiuto di tutti, come spesso abbiamo sottolineato in tante altre occasioni, nei momen-ti difficili occorre serrare i ranghi e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Noi siamo il Perugia e abbiamo il dove-re di sostenere sempre e comunque questa maglia rossa con il Grifo cu-cito sul petto. Per finire, questa sera un pensierino rivolgiamolo anche a Renato che lui, dall’alto, ci tiene e pure molto.

STADIO RENATO CURIMartedì 30 Ottobre 2018 ore 21.00

PERUGIA

PADOVA

CO P I A O M AG G I O

N. 04 del 30/10/2018

V IETATO P IANGERE SUL LATTE VERSATO

Carlo Giulietti

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Anno XXVIII - Stagione 2018/19 Dir. Resp. Carlo Giulietti - Vecchia Guardia Grifo 1901 - Autorizz.ne Trib. PG N. 1/2018 - Reg. Periodici 09/01/2018

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“I sogni aiutano a vivere meglio. Ai ragazzi di oggi abbiamo dato tutto, ma abbiamo tolto i sogni.” Giovanni Pagliari è più di un al-lenatore. Quasi un padre per i ragazzi della Primavera del Peru-gia che, da luglio, sta aiutando a diventare non solo calciatori, ma soprattutto uomini. Non ha biso-gno di presentazioni, Pagliari. Ico-na del calcio biancorosso, uomo dai valori solidi, che sa guardare al campo di gioco, ma anche oltre.“I ragazzi che alleno – raccon-ta – sono un po’ come dei figli. Mi diverto tanto, anche se sono diversi da com’eravamo noi, che avevamo solo il calcio. Loro viag-giano coi telefonini. Lo so bene, perché ho due figli di 19 e 17 anni. Il nostro è un bel gruppo, con tanti ragazzi del 2001. Ve-nire al Curi e prendere un caf-fè al Museo poi, è una gioia.”- Una gioia che, il 25 ottobre, Pagliari ha rivissuto, tra aned-doti e ricordi, proprio al Museo del Perugia, alla presenza di tanti curiosi e appassionati. Un aneddoto lo svela anche a noi.“A dare il benvenuto a me e a Moreno (Morbiducci, ndr) fu il “Tigre” Ceccarini. Eravamo molto veloci e lui ci disse di non esagerare. Avevo 18 anni e per me Perugia è diventata una seconda città. C’è un rap-porto che va oltre il calcio.”- Pagliari & Morbiducci: qual era il segreto della vostra alchimia?“Ci completavamo. Io più tecnico, lui con un colpo di testa micidiale.”- Sei molto presente sui social. Com’è cambiato il rapporto tra calciatori e tifosi nell’era della rete?“Prima, c’erano i club. Ci andava-mo una volta al mese e si cena-va con i tifosi. Oggi, i tifosi co-noscono i giocatori senza averli mai visti. Si è rovinata questa alchimia. Credo che i rapporti umani vadano vissuti diretta-mente e non dalla poltrona.”- Qual è stato il tuo gol più bello?“Ne ho fatti 34 con il Perugia. Il 3-2 al Milan di rapina e uno in

mezza girata, al volo, al Cesena.”- Il difensore più osti-co che hai affrontato?“Il “Mitico” Villa del Bologna di Maifredi. Come lo superavo, me lo ritrovavo di nuovo sotto.”- Da allenatore che con-sigli dai ai tuoi ragazzi?“Di usare il cervello. E che si può sempre migliorare. Ho gioca-to con campioni come Chiesa e Ravanelli, che era uno che si al-lenava dalla mattina alla sera.”- A chi ti ispiri in panchina?“Ezio Volpi, che mi ha insegna-to che chi gioca bene, vince. Mi disse che avrei fatto l’allena-tore. E poi, Giagnoni, Colautti, Vitali, Baldini e Malesani, un grande insegnante di calcio.”- Com’è il calcio di oggi?“Una volta era un gioco di stra-da. Adesso, nonostante le scuo-le, si rischia di perdere i talenti. Manca la passione e i ragazzi sono imprigionati dagli schemi.”- E del Perugia che ne pensi?“Che ha un allenatore bravo e serio, a cui bisogna dare tem-po. Come hanno detto i tifosi, ci vuole unità di intenti. Da vec-chio Grifone, dico che è pro-prio questo lo spirito giusto.”

IL COMMENTO ALLENATORE

BISOLI PIERPAOLO

PORTIERI

1 PERISAN SAMUELE

12 FAVARO ALESSANDRO

22 MERELLI DAVIDE

DIFENSORI

3 CONTESSA SERGIO

5 TREVISAN TREVOR

6 CECCARONI PIETRO

13 CAPELLI DANIELE

14 ZAMBATARO EYOB

16 MADONNA LUCA

20 RAVANELLI LUCA

23 CAPPELLETTI DANIEL

29 VOGLIACCO ALESSANDRO

33 SALVIATO SIMONE

CENTROCAMPISTI

4 SERENA RICCARDO

7 PULZETTI NICO

8 MINESSO MATTIA

11 PINZI GIAMPIERO

15 BROH DELPHIN

18 MAZZOCCO DAVIDE

25 BELINGHERI LUCA

30 SCEVOLA MATTEO

32 DELLA ROCCA FRANCESCO

35 MANDORLINI MATTEO

ATTACCANTI

9 GUIDONE MARCO

10 SARNO VINCENZO

21 MARCANDELLA DAVIDE

26 CISCO ANDREA

27 BONAZZOLI FEDERICO

28 CAPELLO ALESSANDRO

29 CHINELLATO MATTEO

38 CLEMENZA LUCA

ALLENATORE

NESTA ALESSANDRO

PORTIERI

1 LEALI NICOLA

12 PERILLI SIMONE

22 FERREIRA GABRIEL VASCONCELOS

DIFENSORI

3 FELICIOLI GIAN FILIPPO

4 EL YAMIQ JAWAD

7 MAZZOCCHI PASQUALE

13 SGARBI FILIPPO LORENZO

15 NGAWA PIERRE-YVES

21 CREMONESI MICHELE

25 FALASCO NICOLA

32 GYOMBER NORBERT

CENTROCAMPISTI

5 VERRE VALERIO

8 BIANCO RAFFAELE

14 KINGSLEY DOGO MICHEAL

16 RANOCCHIA FILIPPO

18 BORDIN ALESSANDRO

23 MOSCATI MARCO

24 DRAGOMIR VLAD MIHAJ

28 KOUAN CHRISTIAN OULAI

ATTACCANTI

9 MUSTACCHIO MATTIA

10 VIDO LUCA

11 MELCHIORRI FEDERICO

20 BIANCHIMANO ANDREA

26 TERRANI GIOVANNI

27 HAN KWANG-SONG Nicola Mucci

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Gianpiero PiselloAgente Generale

LA PAROLA ALL’EX…

GIOVANNI PAGLIARI

GIOVANNI PAGLIARI, UN GRIFONE A VITA Un evento che rimarrà nella nostra mente quello svoltosi giovedì 25 ottobre. All’in-terno di una gremita sala conferenze del “Museo del Grifo”, l’attuale tecnico della Primavera del Perugia Giovanni Pagliari ha scaldato i cuori dei presenti in un po-meriggio denso di aneddoti, curiosità e pure qualche ricordo inedito. Ben sei sta-gioni (a più riprese dal 1981 al 1989) da calciatore con il Grifo sul petto oltre che ad una veloce quanto sfortunata espe-rienza da allenatore della prima squadra (era Covarelli) hanno caratterizzato la permanenza di Giovannino a Perugia. Amato e rispettato da tutta la tifoseria biancorossa non soltanto per le sue 34 reti realizzate ma soprattutto per il suo

modo di vivere la città e la maglia in ma-niera totale, quasi morbosa. Un evento che si è sviluppato intorno ad una inte-ressante quanto azzeccata intervista fo-tografica composta da 16 immagini dove Giovanni ha dato il meglio di sé. E al ter-mine un emozionante video con i suoi gol più significativi. La grande amicizia con il “gemello del gol” Moreno Morbiducci, l ’ammirazione per Franco D’At-toma, lo scarso feeling con Aldo Agroppi, i dub-bi su Leonardo Covarelli… Gio-vanni ha dimo-strato di essere un eccellente comunicatore anche quando ha ribadito un concetto che ha suscitato l’inevi-tabile applauso del pubblico: “Oggi se ti dan-no un euro in più cambi subito bandiera. Io non sono questo, noi abbiamo vissu-to la storia, la città, i rapporti umani. Chi non ha vissuto certe

cose non potrà mai capire. Io non tra-disco la città, la mia gente, la mia casa. Perugia la amo sempre e per sempre”. In riferimento anche alla proposta di Luigi De Canio di seguirlo come vice alla Terna-na nella scorsa stagione. C’è poco da ag-giungere: Giovanni Pagliari, uno di noi!

10) NEL RICORDO DI RENATO CURIOggi 30 ottobre ricorre il 41° anniver-sario della tragica scomparsa di Renato Curi, deceduto nel 1977 durante l’in-contro casalingo contro la Juventus. Do-verosa una prova di carattere dei nostri ragazzi per onorarne la memoria nel mi-gliore dei modi.

8) DAJE GRIFONIDopo la doppia immeritata sconfitta patita prima a Salerno e poi a Verona, oggi i Grifoni affrontano nel turno infra-settimanale i veneti guidati da Pierpao-lo Bisoli, ex-giocatore biancorosso del campionato 1999-2000 nonché allena-tore del Grifo nella stagione 2015-2016. Vietato sbagliare!

5) NORBERT GYOMBERIl forte difensore slovacco a Salerno è

stato protagonista di una doppia scioc-chezza (prima ha rivolto espressioni in-giuriose all’arbitro e al termine della gara ha avuto nei confronti del medesimo un atteggiamento irriguardoso) che ha lasciato la propria squadra in inferiorità numerica nel momento dell’arrembag-gio finale, oltre a beccarsi due giornate di squalifica dal giudice sportivo. Da non ripetere.

SOTTO ZERO)CAOS TOTALE IN SERIE BNel momento in cui scriviamo la situa-zione è ancora totalmente in alto mare. Notizie e contro notizie si susseguono in maniera velocissima in questa sfida interminabile tra tribunali, assemblee straordinarie e sentenze da impugnare. L’unica cosa certa rimane la sconfitta del “calcio vero”, quello determinato dai risultati sul terreno di gioco. I tifosi ven-gono messi a dura prova in questo caos totale e soltanto una grande passione per la propria maglia riesce a frenarne

un distacco quasi fisiologico.

LE PAGELLE

IL MUSEO DEL GRIFO

PESCARA 18 VERONA 17 BENEVENTO 16 PALERMO 15 CITTADELLA 14 BRESCIA 14 SALERNITANA 14 LECCE 13 SPEZIA 13 CREMONESE 11 CROTONE 11 ASCOLI 9 PERUGIA 8 COSENZA 7 PADOVA 7 VENEZIA 6 FOGGIA -8 5 CARPI 5 LIVORNO 5

Claudio Giulietti

Carlo e Claudio Giulietti

CLASSIFICA AL 28 OTTOBRE 2018

10ª GIORNATA

CREMONESE VENEZIA

SPEZIA BENEVENTO

PERUGIA PADOVA

COSENZA PESCARA

CITTADELLA FOGGIA

ASCOLI VERONA

CARPI PALERMO

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Direttore: Carlo Giulietti

Redazione: Claudio Giulietti, Nicola Mucci

Grafica: Antonio Paoloni

Stampa: Graphicmasters s.r.l. (Perugia)

Collaboratori: Marcello Pitorri, Massimo Calzoni, Alessandro Salvatori, Roberto Settonce

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Il giornale è stato chiuso lunedì 29-10-2018

Redazione

Mercoledì 31 ottobre alle ore 18,00, presso lo spogliatoio dello stadio, padre Mauro Angelini celebrerà la consueta messa in ricordo di Renato Curi.

1901 E DINTORNI

Ormai conosciamo tutto di Renato, mi rendo conto che abbiamo nel corso dei decenni svi-scerato quasi tutto di lui, della sua vita den-tro e fuori dal rettan-golo verde, dei suoi hobby, delle sue reti, delle sue amicizie. Ogni volta che si av-vicina il giorno della sua scomparsa, l’inte-ra tifoseria biancoros-sa, come per incanto, lo materializza e lo in-voca a gran voce. Un fenomeno anomalo, quasi irreale, unico nel suo genere se pensiamo che sono trascorsi ben 41 anni da quel tragico 30 ot-tobre 1977. Diverse generazioni di tifosi, anche quelle che non lo hanno conosciuto per motivi anagrafici, sono cresciute nel ri-spetto di un ragazzo di soli 24 anni che è divenuto un esempio per tutti noi. Di cor-rettezza, di maturità, di attaccamento ai veri valori della vita. Utilizzare parole e aggettivi in certi fran-

genti sarebbe troppo banale, perfi-no scontato. Oggi, quindi, abbiamo deciso di lasciare spazio al setti-manale “Guerin Sportivo” del 2 novembre 1977, di ricordarlo così.

Ciao Renato, sei sempre con noi, sei sempre al nostro fianco!

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RENATO CURI, 41 ANNI DOPO…

Carlo GiuliettiMassimo Calzoni

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