Personale di St.Art

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I FLASH DI ST•ART ANNO I - N° 3 ST•ART FLASH Vita Bellacicco flash La luce della luna - l’ultima produzione di Vita Bellacicco critica di Michele Miscia

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Personale di Vita bellacicco - Critica di Michele Miscia

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I FLASH

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NN

O I - N

° 3

ST•ART FLASH

Vita Bellacicco

flashLa luce della luna - l’ultima produzione di Vita Bellaciccocritica di Michele Miscia

Anno I - 2010Numero 3Vita BellaciccoISBN: 978-88-6436-093-5

Direttore ResponsabileNicola Scontrino

Direttore EditorialeMichele Miscia

GraficaMarco Mazzariello

RedazioniCattedra di Storia dell’ArteContemporaneaUniversità degli studi di SalernoProf. Nicola Scontrino

Via delle Rose, 1 - LacedoniaResponsabile - Dr. Michele MisciaCell. 338 [email protected]

Via Firenze, 1 - GrottaminardaResponsabile - Dr. Silvio SallicandroTel. 0825 [email protected]

Centro perl’emersione

e la promozionedell’Arte

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ST•ART FLASHLa luce della luna - l’ultima produzione di Vita Bellaciccocritica di Michele Miscia

l'arte, come è noto, è l'epifania materiale del Esogno, che del pensiero

umano è la prole più libera e meno vincolata ai ceppi di una razionali-tà che con la creatività, nella sua essenza, ha ben poco a che spartire. Nulla di strano, dunque, se proprio nella luce dell'astro notturno confida Vita Bellacicco per trovare le misure creative in questo suo periodo artistico, al punto da aver dedicato proprio alla Luna una serie di opere portatrici di suggestioni proma-nanti dai cromatismi intensi che vanno ad innestarsi in un campo cromatico sostanzia lmente oscuro perché notturno. L'effetto che ne deriva raggiunge validi obiettivi estetici, nell'accezione del termine che richiama ad una bellezza suasiva, sia che la pittrice si avvalga di colori sostanzialmen-

te “freddi”, come l'azzurro tendente al “ghiaccio”, e sia, invece, che innesti nel campo cromatico colori torridi, come il rouge dell'opera denominata, appunto, “Luna Rossa”, o, ancora, l'arancio della “Epifania nello spazio”, che spezza i bianchi e gli azzurri, costituendo una sorta di dissonanza cromatica che non si rivela alla stregua d'ossimoro ma si dimostra piacevole all'occhio.Che la Luna abbia ispirato artisti d'ogni sorta è cosa nota. Molti debiti ha contratto la letteratura, soprattutto la poesia, ma anche la musica e, naturalmente, le arti visive. E che il consesso umano le sia debitrice di tanta parte della sua evoluzione spirituale ed intellettuale non è affatto neces-sario sottolinearlo: basti pensare alla sua deificazione prodottasi in una immensa varietà di culture, a

cominciare dai periodi metastorici a quelli storicamente documenta-ti, come la cultura egizia, assira, per non dir di molte altre ancora.Ma, al di là delle sue valenze collettive, la Luna possiede una “capacità di rapporto intimo” con chi la contempla, divenendo, non di rado, amica e confidente di colui il quale versi in un periodo infelice della sua esistenza. Sa ascoltare in silenzio, per poi offrire risposte alle numerose domande con un semplice sorriso vestito di luce, proprio quella luce che, metaforicamente, talvolta riesce a spezzare la tenebra in cui la psiche umana, nell'impietoso caos del nostro pianeta, è sempre più spesso avvolta.Non a caso la pittrice, che è anche ineffabile poetessa, ha scritto:

Oscar Wilde disse: “Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna …”.

E LA LUNA STA A GUARDARE

E la Luna sta a guardareIl mio pianto nascosto,il respiro dal dolore strozzato, eppure devoto.Lei lo sa, conosce i miei pensieriSono sempre lì ogni seraCome briciole di nuvoleChe si dissolvono nel cielo.A lei li affidoE al mistero del buio.

di Michele Miscia

Alla lucedella Luna

Anno I - 2010Numero 3Vita BellaciccoISBN: 978-88-6436-093-5

Direttore ResponsabileNicola Scontrino

Direttore EditorialeMichele Miscia

GraficaMarco Mazzariello

RedazioniCattedra di Storia dell’ArteContemporaneaUniversità degli studi di SalernoProf. Nicola Scontrino

Via delle Rose, 1 - LacedoniaResponsabile - Dr. Michele MisciaCell. 338 [email protected]

Via Firenze, 1 - GrottaminardaResponsabile - Dr. Silvio SallicandroTel. 0825 [email protected]

Centro perl’emersione

e la promozionedell’Arte

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ST•ART FLASHLa luce della luna - l’ultima produzione di Vita Bellaciccocritica di Michele Miscia

l'arte, come è noto, è l'epifania materiale del Esogno, che del pensiero

umano è la prole più libera e meno vincolata ai ceppi di una razionali-tà che con la creatività, nella sua essenza, ha ben poco a che spartire. Nulla di strano, dunque, se proprio nella luce dell'astro notturno confida Vita Bellacicco per trovare le misure creative in questo suo periodo artistico, al punto da aver dedicato proprio alla Luna una serie di opere portatrici di suggestioni proma-nanti dai cromatismi intensi che vanno ad innestarsi in un campo cromatico sostanzia lmente oscuro perché notturno. L'effetto che ne deriva raggiunge validi obiettivi estetici, nell'accezione del termine che richiama ad una bellezza suasiva, sia che la pittrice si avvalga di colori sostanzialmen-

te “freddi”, come l'azzurro tendente al “ghiaccio”, e sia, invece, che innesti nel campo cromatico colori torridi, come il rouge dell'opera denominata, appunto, “Luna Rossa”, o, ancora, l'arancio della “Epifania nello spazio”, che spezza i bianchi e gli azzurri, costituendo una sorta di dissonanza cromatica che non si rivela alla stregua d'ossimoro ma si dimostra piacevole all'occhio.Che la Luna abbia ispirato artisti d'ogni sorta è cosa nota. Molti debiti ha contratto la letteratura, soprattutto la poesia, ma anche la musica e, naturalmente, le arti visive. E che il consesso umano le sia debitrice di tanta parte della sua evoluzione spirituale ed intellettuale non è affatto neces-sario sottolinearlo: basti pensare alla sua deificazione prodottasi in una immensa varietà di culture, a

cominciare dai periodi metastorici a quelli storicamente documenta-ti, come la cultura egizia, assira, per non dir di molte altre ancora.Ma, al di là delle sue valenze collettive, la Luna possiede una “capacità di rapporto intimo” con chi la contempla, divenendo, non di rado, amica e confidente di colui il quale versi in un periodo infelice della sua esistenza. Sa ascoltare in silenzio, per poi offrire risposte alle numerose domande con un semplice sorriso vestito di luce, proprio quella luce che, metaforicamente, talvolta riesce a spezzare la tenebra in cui la psiche umana, nell'impietoso caos del nostro pianeta, è sempre più spesso avvolta.Non a caso la pittrice, che è anche ineffabile poetessa, ha scritto:

Oscar Wilde disse: “Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna …”.

E LA LUNA STA A GUARDARE

E la Luna sta a guardareIl mio pianto nascosto,il respiro dal dolore strozzato, eppure devoto.Lei lo sa, conosce i miei pensieriSono sempre lì ogni seraCome briciole di nuvoleChe si dissolvono nel cielo.A lei li affidoE al mistero del buio.

di Michele Miscia

Alla lucedella Luna

Che la donna sia bersaglio, da sempre, di una “pioggia” di luoghi comuni è fatto non ignoto ma del tutto ignorato, talmente evidente da essere invisibile. E che la donna sia costretta a circolare, per ripararsene, con l'ombrello della maniera, di un modus comporta-mentale che di fatto la omologa a tutte le altre, è realtà altrettanto incontestabile. Fatto sta che la categorizzazione di entità del tutto eterogenee le une dalle altre, ovvero quelle uniche ed irripetibili galassie di sentimenti contrastanti, sensazioni, pensieri mutevoli, cangianti come il tempo climatico che definiamo “essere umano” produce, a l ivello generale, una situazione di annichilimento della individualità, che trova la sua meta in una minimalizzazione totalizzante del sé, che non crede più in se stesso e nelle proprie capacità. Altro è la consapevolezza ragionata dei propri limiti, altro è l'umiltà che sempre dovrebbe accompagnarci

lungo la strada della vita, ed altra cosa è l'atteggiamento dimesso di chi, non apprezzandosi, assume atteggiamenti addirittura autole-sionistici.E tale situazione è ampiamente delineata in questo dittico della pittrice. Nel primo la donna è, non a caso, ritratta di spalle con l'ombrello tenuto in alto a r ipararsi dal le intemperie. Potrebbe essere chiunque: quel chiunque che costituisce la “categoria del femminile”, come detto in precedenza, omologante sul piano dello stereotipo e del luogo comune. Nel secondo dipinto, in continuità con il primo, l'ombrello cade ed il volto si protende verso il cielo, verso la pioggia battente, in un gesto “liberatorio” di sfida e di coraggio: sono qui, sono io, finalmente capace di affrontare le contingen-ze della vita. Ed è un gesto di purificazione, essendo l'acqua elemento purificante per eccel-lenza, una sorta di “battesimo

laico” che introduce il soggetto femminile in un mondo che le era precluso: quello di un rischio c o n s a p e v o l e f i n a l i z z a t o all'affermazione del sé nei confronti del proprio ego, della parte che sovente teniamo celata perché è la più fragile, della propria interiorità, di quella creatività che è caratteristica congenita dell'animale umano, prima ancora che esigenza ineludibile di comunicazione con gli altri.Non è molto complicato parlare e farsi comprendere dall'alterità: molto più difficile è parlare a se stessi, affrontarsi a viso aperto, capirsi e di conseguenza com-prendersi, ed infine amarsi. Occorre avere il coraggio di gettar via l'ombrello che ci protegge dagli attacchi del nostro ego, quella pioggia che cade dalle nostre nuvole interiori, perché è la sola che possa realmente renderci fradici di sofferenza.

Sir Arthur Eddington ha detto: la materia del mondo è la mente!

Donne nella Pioggia

Che la donna sia bersaglio, da sempre, di una “pioggia” di luoghi comuni è fatto non ignoto ma del tutto ignorato, talmente evidente da essere invisibile. E che la donna sia costretta a circolare, per ripararsene, con l'ombrello della maniera, di un modus comporta-mentale che di fatto la omologa a tutte le altre, è realtà altrettanto incontestabile. Fatto sta che la categorizzazione di entità del tutto eterogenee le une dalle altre, ovvero quelle uniche ed irripetibili galassie di sentimenti contrastanti, sensazioni, pensieri mutevoli, cangianti come il tempo climatico che definiamo “essere umano” produce, a l ivello generale, una situazione di annichilimento della individualità, che trova la sua meta in una minimalizzazione totalizzante del sé, che non crede più in se stesso e nelle proprie capacità. Altro è la consapevolezza ragionata dei propri limiti, altro è l'umiltà che sempre dovrebbe accompagnarci

lungo la strada della vita, ed altra cosa è l'atteggiamento dimesso di chi, non apprezzandosi, assume atteggiamenti addirittura autole-sionistici.E tale situazione è ampiamente delineata in questo dittico della pittrice. Nel primo la donna è, non a caso, ritratta di spalle con l'ombrello tenuto in alto a r ipararsi dal le intemperie. Potrebbe essere chiunque: quel chiunque che costituisce la “categoria del femminile”, come detto in precedenza, omologante sul piano dello stereotipo e del luogo comune. Nel secondo dipinto, in continuità con il primo, l'ombrello cade ed il volto si protende verso il cielo, verso la pioggia battente, in un gesto “liberatorio” di sfida e di coraggio: sono qui, sono io, finalmente capace di affrontare le contingen-ze della vita. Ed è un gesto di purificazione, essendo l'acqua elemento purificante per eccel-lenza, una sorta di “battesimo

laico” che introduce il soggetto femminile in un mondo che le era precluso: quello di un rischio c o n s a p e v o l e f i n a l i z z a t o all'affermazione del sé nei confronti del proprio ego, della parte che sovente teniamo celata perché è la più fragile, della propria interiorità, di quella creatività che è caratteristica congenita dell'animale umano, prima ancora che esigenza ineludibile di comunicazione con gli altri.Non è molto complicato parlare e farsi comprendere dall'alterità: molto più difficile è parlare a se stessi, affrontarsi a viso aperto, capirsi e di conseguenza com-prendersi, ed infine amarsi. Occorre avere il coraggio di gettar via l'ombrello che ci protegge dagli attacchi del nostro ego, quella pioggia che cade dalle nostre nuvole interiori, perché è la sola che possa realmente renderci fradici di sofferenza.

Sir Arthur Eddington ha detto: la materia del mondo è la mente!

Donne nella Pioggia

CURRICULUM VITAE

Nata a Gioia del Colle, in provincia di Bari, in età adolescenziale, con la sua famiglia si è trasferita a Torino dove tuttora vive.Questa magica città ha suscitato in lei forti emozioni che man mano sono sfociate poi nella ricerca del “Bello” in campo artistico e in uno sviluppo spirituale.Dal 2002 frequenta l' Atelier di Amelia Alba Argenziano in Rivoli (To).Tuttora sta imparando varie tecniche pittoriche che unisce alla sua ricerca personale.Lei dichiara che deve molto alla sua insegnante, per il suo severo ed efficace insegnamento.Dal 2005 comincia l' attività espositiva in mostre collettive e concorsi.

MOSTRE COLLETTIVE

2005 luglio Galleria 9 Colonne/SPE Il Resto del Carlino Bologna “Il Bosco”2005 settembre Galleria 9 Colonne/SPE Il Resto del Carlino Ferrara “Il Bosco”2005 ottobre Studio d'Ars – Oscar Signorini Milano “Il Bosco e i suoi abitanti”2005 novembre Caffetteria “Il Quadrifoglio” Rivoli “Luci e Ombre”2005 dicembre Rassegna “13X17” – Padiglione Italia – Mostra itinerante2006 febbraio UGC 45° Nord CineCitè Moncalieri – “Olimpiadi 2006”2006 marzo Palazzo Piozzo di Rosignano Rivoli – “Talmente Diversi”2006 giugno Cappella di Palazzo Piozzo di Rosignano Rivoli – “Emozioni su Tela”2006 luglio Concorso 2° Ed. Premio movimento nelle “Segrete di Bocca” – Milano2006 settembre Palazzo Piozzo di Rosignano Rivoli – “L' Incontro”2006 dicembre Concorso – 1° Premio internazionale Arte Laguna – Mogliano Veneto2007 aprile Galleria “In galleria” – Pavia “La Collettiva”2007 settembre UGC 45° CineCitè Moncalieri “Arte al cinema”2008 maggio Arte al Cinema2008 maggio Salone dei Cavalieri – Pinerolo – “Periferie”2008 giugno Chiesa Sconsacrata P.zza Conte Rosso Avigliana, “Periferie”2008 ottobre Selezionata tra 1000 artisti ed inserita nel catalogo “13x17”

a cura di Philippe Daverio e Jean Blancheart2009 febbraio Casa del Conte Verde –Rivoli, “Rivoli d' Africa”2009 marzo Caffetteria “Wonder Bar” Torino – “Arte al cinema”2009 aprile UGC 45° Nord CineCitè Moncalieri, “Periferie al cinema”2009 maggio Chiostro S.ma Annunziata Via Po, 45 Torino, “Periferie al cinema”2009 giugno Cesar Caffè – Orbassano – “Suburbana 2009”2009 ottobre Wine Bar “Succo d' Uva” Rivoli – “Solitudine”2009 novembre Cesar Caffè – Orbassano – “Solitudine”2009 dicembre Caffetteria “Wonder Bar” Torino – “Periferie”2010 marzo Società Promotrice delle Belle Arti di Torino –

168° Esposizione Arti Figurative

CURRICULUM VITAE

Nata a Gioia del Colle, in provincia di Bari, in età adolescenziale, con la sua famiglia si è trasferita a Torino dove tuttora vive.Questa magica città ha suscitato in lei forti emozioni che man mano sono sfociate poi nella ricerca del “Bello” in campo artistico e in uno sviluppo spirituale.Dal 2002 frequenta l' Atelier di Amelia Alba Argenziano in Rivoli (To).Tuttora sta imparando varie tecniche pittoriche che unisce alla sua ricerca personale.Lei dichiara che deve molto alla sua insegnante, per il suo severo ed efficace insegnamento.Dal 2005 comincia l' attività espositiva in mostre collettive e concorsi.

MOSTRE COLLETTIVE

2005 luglio Galleria 9 Colonne/SPE Il Resto del Carlino Bologna “Il Bosco”2005 settembre Galleria 9 Colonne/SPE Il Resto del Carlino Ferrara “Il Bosco”2005 ottobre Studio d'Ars – Oscar Signorini Milano “Il Bosco e i suoi abitanti”2005 novembre Caffetteria “Il Quadrifoglio” Rivoli “Luci e Ombre”2005 dicembre Rassegna “13X17” – Padiglione Italia – Mostra itinerante2006 febbraio UGC 45° Nord CineCitè Moncalieri – “Olimpiadi 2006”2006 marzo Palazzo Piozzo di Rosignano Rivoli – “Talmente Diversi”2006 giugno Cappella di Palazzo Piozzo di Rosignano Rivoli – “Emozioni su Tela”2006 luglio Concorso 2° Ed. Premio movimento nelle “Segrete di Bocca” – Milano2006 settembre Palazzo Piozzo di Rosignano Rivoli – “L' Incontro”2006 dicembre Concorso – 1° Premio internazionale Arte Laguna – Mogliano Veneto2007 aprile Galleria “In galleria” – Pavia “La Collettiva”2007 settembre UGC 45° CineCitè Moncalieri “Arte al cinema”2008 maggio Arte al Cinema2008 maggio Salone dei Cavalieri – Pinerolo – “Periferie”2008 giugno Chiesa Sconsacrata P.zza Conte Rosso Avigliana, “Periferie”2008 ottobre Selezionata tra 1000 artisti ed inserita nel catalogo “13x17”

a cura di Philippe Daverio e Jean Blancheart2009 febbraio Casa del Conte Verde –Rivoli, “Rivoli d' Africa”2009 marzo Caffetteria “Wonder Bar” Torino – “Arte al cinema”2009 aprile UGC 45° Nord CineCitè Moncalieri, “Periferie al cinema”2009 maggio Chiostro S.ma Annunziata Via Po, 45 Torino, “Periferie al cinema”2009 giugno Cesar Caffè – Orbassano – “Suburbana 2009”2009 ottobre Wine Bar “Succo d' Uva” Rivoli – “Solitudine”2009 novembre Cesar Caffè – Orbassano – “Solitudine”2009 dicembre Caffetteria “Wonder Bar” Torino – “Periferie”2010 marzo Società Promotrice delle Belle Arti di Torino –

168° Esposizione Arti Figurative

I FLASH DI ST•ART ANNO I - N° 3