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Per la foto in copertina si ringrazia: TRENDY STORE via A. Manzoni 34,36 Foggia Personaggio Simona Rosito, la regina della Paulownia Politica Provincia, eletto Francesco Miglio il carrozzone va avanti da sé Focus Unioni civili e omogenitorialità, in piazza tra favorevoli e contrari Personaggio Simona Rosito, la regina della Paulownia Politica Provincia, eletto Francesco Miglio il carrozzone va avanti da sé Focus Unioni civili e omogenitorialità, in piazza tra favorevoli e contrari Personaggio Simona Rosito, la regina della Paulownia Politica Provincia, eletto Francesco Miglio il carrozzone va avanti da sé Focus Unioni civili e omogenitorialità, in piazza tra favorevoli e contrari Personaggio Simona Rosito, la regina della Paulownia Politica Provincia, eletto Francesco Miglio il carrozzone va avanti da sé Focus Unioni civili e omogenitorialità, in piazza tra favorevoli e contrari Moda: Must di stagione Note glam per outfit originali

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Per la foto in copertina si ringrazia:

TRENDY STOREvia A. Manzoni 34,36

Foggia

PersonaggioSimona Rosito,

la regina della Paulownia

PoliticaProvincia, eletto Francesco Miglio

il carrozzone va avanti da sé

FocusUnioni civili e omogenitorialità,

in piazza tra favorevoli e contrari

PersonaggioSimona Rosito,

la regina della Paulownia

PoliticaProvincia, eletto Francesco Miglio

il carrozzone va avanti da sé

FocusUnioni civili e omogenitorialità,

in piazza tra favorevoli e contrari

PersonaggioSimona Rosito,

la regina della Paulownia

PoliticaProvincia, eletto Francesco Miglio

il carrozzone va avanti da sé

FocusUnioni civili e omogenitorialità,

in piazza tra favorevoli e contrari

PersonaggioSimona Rosito,

la regina della Paulownia

PoliticaProvincia, eletto Francesco Miglio

il carrozzone va avanti da sé

FocusUnioni civili e omogenitorialità,

in piazza tra favorevoli e contrari

Moda: Must di stagioneNote glam per outfit originali

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sommario2 o t t o b r e duemilaquattordici

ditoriale

Da una parte la brezza dellenostre ‘battaglie storiche’, dal-l’altra i venti del cambiamentoche si agitano tanto nelle piaz-ze italiane quanto nelle‘stanze dei bottoni’. So-no queste le due co-stanti che caratteriz-zano il numero di Ottobre di6Donna. Per quanto riguarda le no-stre battaglie, non accusateci diessere monotoni o ripetitivi secontinuiamo ad occuparci di vio-lenza sulle donne, dal punto divista della prevenzione possi-bile. Sarebbe inutile.

Perché crediamo, forte-mente, che di certi argomen-ti non si parli mai abbastanza, edogni parola scritta o detta in ag-giunta costituisca un sasso lan-ciato nello stagno per smuoverele acque ed i pensieri; un matto-ne in più per quel muro di infor-mazione e consapevolezza che,con fatica, si cerca di costruire.Questa volta, 6Donna vuole es-sere il “cavallo di Troia” per en-trare nelle scuole, arrivando agli oc-chi di vittime potenziali. Perché nonè mai troppo presto per parlare diprevenzione possibile: con l’aiuto diprofessionalità interne al nostro cor-po redazionale, abbiamo provato astilare un piccolo decalogo che pos-sa mettere in evidenza atteggiamentiche possono smascherare un ragaz-zo/uomo potenzialmente violento. Ecorrere presto ai ripari.

Il vademecum è ispirato a casi esituazioni analizzati nel tempo dallaredazione di 6Donna ed i suoi puntivanno intesi come consigli e nonhanno alcuna pretesa di verità o va-lenza scientifica.

Da un argomento ormai consoli-dato per noi, ma non ancora del tut-to sviscerato, siamo passati ad unoancora in divenire perché non anco-ra normato da parte dello Stato. Stia-mo parlando di unioni civili omoses-suali & omogenitorialità, argomenticui è dedicato il Focus di questo me-se. Ad aiutare ad orientarci ed ad-dentrarci nell’argomento, la guidasicura di Giuseppina La Delfa, pre-sidente nazionale dell’associazioneFamiglie Arcobaleno ed il sottose-gretario alle riforme del GovernoRenzi, Ivan Scalfarotto, al lavoro sul-la legge per le unioni civili, una con-quista epocale che porterà il suo co-gnome. Ma non mancano anche ipunti di vista di comuni cittadini, trafavorevoli e contrari.

A fare luce tra le fumate bianchee nere, il parere di Giovanni Papa,psicologo foggiano particolarmenteattento alle tematiche LGBT. Ancora,spazio alla Politica: l’approfondi-mento di questo numero è tutto de-dicato a Palazzo Dogana, dove Fran-cesco Miglio è stato appena elettoPresidente della Provincia e ci illu-stra la sua agenda di lavoro, tra pre-occupazioni e aspettative. Tutto que-sto insieme alle Rubriche degliEsperti, agli approfondimenti in ma-teria di Moda, Ambienti, Bellezza,Benessere e Ricerca&Innovazione.Insomma, come sempre, un numeroricco di spunti di riflessione, per leg-gere insieme la città e i suoi cambia-menti. Buona lettura!

di MARIA GRAZIA FRISALDI

4 Personaggio• Simona Rosito, la regina della Paulownia

5 Attualità• Luci ed ombre,

le due facce dell’amore• Prevenire la violenza sulle donne

6 FocusUnioni civili e omogenitorialità,• Giuseppina La Delfa:

“Dieci o mille, i diritti sono diritti”• Ivan Scalfarotto:

“Stepchild adoption: come funzionerà in Italia”

• Punti di vista: favorevoli e contrari

8 Politica• Provincia, il carrozzone va da sé• Intervista al Presidente Miglio

10 Benessere• Note di relax o energia?

La play list del cuore

12 Alimentazione&salute• “Chopper Diet”,

ad ognuno il suo stile nutrizionale

13 Medicina• Mamme Over40?

Le opportunità della scienza

14 Moda• Must di stagione,

note glam per outfit originali

15 Cucina• I ‘prodigi’ della soia

16 Ambienti• Una zona studio in cinque mosse

17 Rubriche

23 Ricerca&innovazione• Gluten Friendly conquista gli USA

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o t t o b r e duemilaquattordici 3

Trasformare i ricordi in materiapreziosa. Oro, argento, vetro diMurano, pietre naturali e pre-

ziose plasmate per dare forma e so-stanza ai momenti più importanti del-la vita di ognuno, scegliendo tracentinaia di beads creati da maestriorafi e artisti del vetro, tutti ispirati daforme originali o simboli trattidalla mitologia, dall’astrologia,dalle diverse culture delmondo. E’ questo il fascinodei gioielli componibili Trol-lbeads che, a quasi qua-rant’anni dalla loro nascita,contano centinaia di migliaia diestimatori in tutto il mondo. Chi sce-glie Trollbeads, tra itanti tentativi di imi-tazione del concept,sceglie l’originalità, laqualità e l’artigianalità del pro-dotto. Proprio come hanno fatto i tito-lari della gioielleria “Gillet” di CorsoVittorio Emanuele che nel 2007, primiin città, hanno scommesso sulle ispi-razioni e creazioni dell’orafo daneseSvend Nielsen che negli anni Settan-ta diede inizio alla tradizione delle‘storie preziose’.

“Trollbeads è un marchio che ha ilpotere di raccontare il vissuto di ognu-no, custodire e tramandare i ricordi”,spiega il titolare e rivenditore Trollbe-ads Premium Plus, Marco Dellisanti,

in procinto di organizzare la ‘Giorna-ta Trollbeads’, in programma il pros-simo 7 novembre, nei locali di CorsoVittorio Emanuele. Un momento perconoscere da vicino il variegato Uni-verso Trollbeads e “iniziare a scriverela propria storia, riconoscendosi nei

vari ‘beads’”, ovvero i ‘pezzi’ che an-dranno a comporre il propriogioiello, sia esso bracciale,collana o paio di orecchini.

“In questo modo, i ricordi più belli, letappe più importanti della

vita, i simboli dihobby e passio-ni possono es-

sere raccoltie inanellati

uno dopo l’al-tro, intervallati

da beads in vetroeleganti e colorati, per

creare un gioiello unico ed esclusivo.Che racconta e rappresenta chi lo in-dossa”, conclude.

Ogni beads ha un doppio valore,una duplice valenza: ha un valore in-trinseco (per significato e ‘affinità elet-tiva’ con chi lo acquista) ed uno estrin-seco collegato al valore ed allapreziosità delle materie prime utiliz-zate - argento di ottima lega, oro 18 ca-rati, perle naturali e pietre preziose,vetro di Murano - e dall’artigianalitàdella lavorazione.

un gioiello, la tua ‘storia preziosa’Trollbeads:

Il 7 novembre, da “Gillet Gioielli”, la Giornata Trollbeads d’autunno

HOBBY E PASSIONI

Chiusura ‘Intreccio delcuore’: due cuori inter-secati, legati insieme peril resto dell’eternità

Chiusura ‘Nodo di Freja’: la mitologia nordica racconta che Freia è

la Dea dell’amore e della fertilità

Beads: La mia luce (Luce, equilibrio, bellezza. Sei tutto per me)

Beads: Sposami (La propostapiù attesa, nella forma più ori-ginale: vuoi sposarmi?)

Beads: Cuore bianco (Segui il tuocuore e riconoscerai il vero amo-re nella sua forma più pura)

Beads: Sfera d’estate (Una pic-cola farfalla d’argento si posasu un fiore blu bevendone ilnettare.)

Beads: Sapienza (5 pietre preziose sim-bolo della Sapienza. L’opale per la fedeltà,l’ametista per la tranquillità, un granatoper la devozione, un turchese per il corag-gio ed un lapislazzulo per l’abilità)

Beads: Tripla perla bianca (Le treperle bianche di questo bead rap-presentano la classe innata, il ro-manticismo, l´unicità)

Beads: Cassetta della musica(Per tutti gli amanti della mu-sica, per tutti coloro che in es-sa sanno trovare la chiave perarrivare all’anima)

Beads: Teatro (Commedia e Tragedia,le due maschere del teatro classico.Una felice e l’altra triste)

BEADS SPECIALI

AMORE: chiusura + base + beads

DILLO CON UN TROLLBEADS

La giornata Trollbeads del 7 novembre prevede per tutti i parte-cipanti esclusive opportunità ed agevolazioni.

In particolare, chi acquisterà una chiusura del valore pari o su-periore a 48 euro riceverà in omaggio il bracciale in argento.

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personaggio del mese4 o t t o b r e duemilaquattordici

Dalla Capitanata arriva l’albero in provetta che ripopolerà i boschi d’Italia

Simona Rosito, la regina della PaulowniaIl progetto è ancora in fieri, ma

chi lo ha seguito sin dal princi-pio non può non apprezzarne

la crescita. O meglio, la metamor-fosi: da brevetto di carta ad alberiin provetta, fino a diventare veri epropri arbusti di una cultivar pro-digiosa e perfezionata in labora-torio, in grado di risolvere gli an-nosi problemi legati alladeforestazione, al dissesto idro-geologico, all’inquinamento am-bientale.

Tutto grazie ad un albero ‘spe-ciale’ perché nato in provetta e alcoraggio di una giovane impren-ditrice che crede - fortemente esenza riserve - nella green econo-my. Stiamo parlando della Pau-lownia, l’Albero della Principessa,sul quale ha scommesso tutto Si-mona Rosito, 38 anni, ammini-stratrice unica della FutureGreen,azienda leader nel settore delleenergie rinnovabili. Un progettoambizioso, che da San Paolo di Ci-vitate, nel Foggiano, sta conqui-stando l’intero Paese grazie al bre-vetto “Clone Paulownia”,acquisito in esclusiva dai labora-tori di ricerca dell’Università Eu-ropea. Ad illustrare le meravigliedella Paulownia è la stessa Rosito,corrispondente culturale per l’Ita-lia dal “Mediterranea Academy ofCulture Tourism and Trade Mal-ta”, membro dell’esecutivo dei

Giovani Industriali di Capitanata,membro del Comitato regionaleAmbiente Senior ConfindustriaPuglia e del Comitato Energia eAmbiente GI Nazionale ed Ese-cutivo Nazionale Fare Ambiente.

Dott.ssa Rosito come si è av-vicinata a questo settore? Conquali difficoltà di inserimento?

Tutto è partito dall’esperienzamaturata nella azienda di fami-glia, attraverso studi specifici subrevetti e processi relativi alle bio-masse. In questo modo, sono ve-nuta a conoscenza del “ClonePaulownia” e delle sue straordi-narie caratteristiche. L’avvio delprogetto non è stato assolutamen-te semplice, soprattutto in terminidi inserimento dello stesso nel set-tore agricolo e, nella fattispecie, dicultura della coltivazione di bo-schi, nella lavorazione del legnopregiato, nel progetto di filiera cor-ta, nelle qualità della pianta per laproduzione di energia. Ma oggiposso ritenermi soddisfatta, e que-sto grazie a quanti hanno soste-nuto l’idea, soprattutto gli im-prenditori agricoli che hannoconsentito la prima realizzazione difiliere di legno pregiato e produ-zione di energia pulita.

Tutto il progetto ruota attornoal brevetto Clone Paulownia.Quali sono le caratteristiche cherendono questa cultivar diversa

da tutte le altre?Attraverso la micropropaga-

zione, è stato ottenuto un cloneche racchiude le migliori caratte-ristiche genetiche di diverse cul-tivar: il ridotto apporto idrico, la ra-pida crescita, le dimensioni dellafoglie. In questo modo è possibilerecuperare ‘alluminio di legno’ perl’industria nautica o del mobilesenza impoverire i nostri ‘polmoniverdi’ e senza privare il terreno de-gli apparati fittonanti che, tratte-nendolo, lo proteggono dai rischidel dissesto idrogeologico.

Come è stata accolta in Capi-tanata e nel resto d’Italia la Pau-lownia?

La Paulownia è stata accoltamolto bene in Capitanata e nel re-sto d’Italia. In provincia di Foggiasono già presenti 80 ettari di Pau-lownia e si aspira, attraverso gliimprenditori, a raggiungere 300ettari, per la produzione in loco dilegno pregiato. Nel resto d’Italiaabbiamo puntato prima alla valo-rizzazione dei soggetti della filie-ra e poi all’attivazione della stessacon la messa a dimora della pian-ta. Tra le regioni più operative, visono la Calabria, il resto della Pu-glia, Abruzzo, Campania, Basili-cata, Toscana, Piemonte, Sicilia eSardegna. In tutta l’Italia la Pau-lownia copre circa 200 ettari: le piùgrandi messe a dimora sono ad un

anno dalla piantumazione e a cin-que mesi dal taglio tecnico.

In chiusura, qual è la missiondella FutureGreen Paulownia?

Ce n’è più di una: salvaguar-dare l’ambiente, incentrando l’at-tenzione sulla deforestazione,contrastare il dissesto idrogeolo-gico e contribuire alla diminuzio-ne dei livelli di Co2. In tal modo, ilsecondo obiettivo diventa quellodi creare mini-filiere corte checontribuiscano alla realizzazione arapido accrescimento di boschiche producono in breve tempo le-gno pregiato e approvvigiona-mento della materia prima per lebiomasse. Filiera dunque del le-gno, energia, biomasse.

Maria Grazia Frisaldi

Con la FutureGreencolonizza il Paese con gli arbusti “salva-ambiente”

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o t t o b r e duemilaquattordiciattualità 5

Prevenzione. E’ questo il nodocruciale. Perché per prevenire sideve agire prima. Prima che la vio-lenza sia compiuta, prima di resta-re in trappola, prima che sia troppotardi. Insomma, prima. Una vera epropria corsa contro il tempo chenon si può realizzare senza stru-menti adeguati, senza una giustapreparazione, senza la con-sapevolezza di sapere cosa èconsentito e cosa no. Troppospesso, infatti, il primo schiaf-fo non è un segnale ma il pun-to di non ritorno. La bomba èscoppiata: la violenza ora do-mina il rapporto ed un mistodi paura e umiliazione ne sa-ranno le catene.

Per questo è bene partiredai banchi di scuola e non solo perla cultura di genere. Ma anche e so-prattutto per insegnare alle donnedi domani a saper cogliere, indivi-duare i campanelli d’allarme, a ri-conoscere la propria “ora d’oro”, ilmomento giusto per scappare.

“E’ molto importante, in un’ot-tica preventiva, insegnare a rico-

noscere i fattori di rischio di una vio-lenza partendo dal rispetto dei ses-si e dalla parità di genere”, spiegaInes Panessa, psicologa forense,presidente dell’associazione ‘Via lemani dagli occhi’. “Alcuni segnalipossono essere riscontrati nell’ag-gressività, nella difficoltà a mante-nere un impegno costante, nell’at-

teggiamento impositivo dell’altrapersona, nella gelosia o il fatto diconsiderare l’altro un oggetto. Loscopo per tutti i maltrattanti è lostesso, a tutte età: ridurre la donnain una condizione di isolamento equindi di dipendenza”.

“Pertanto è importantissimolavorare sulla prevenzione al fi-

ne di fornire negli adolescenti glistrumenti per il riconoscimentodelle caratteristiche relazionali,del ruolo dell’uomo e della don-na e dei fattori che possono pre-disporre ad un comportamentoviolento prima ancora di arrivar-ci”.

La storia, infatti, insegna chesono le prime esperien-ze affettive e sentimen-tali a segnare, nel benee nel male, tanto gli uo-mini quanto le donne, aminare l’animo, ad an-nientare le difese. Mariconoscere un ragazzoprevaricatore, non èsemplice. “Perché i le-gami adolescenziali si

vivono di sicuro in modo più spen-sierato e fantasioso”, spiega. Comese il pericolo non potesse mai arri-vare. “Ma è importante tenere inconsiderazione i modelli di riferi-mento che vengono trasmessi tragenitori e figli anche per quanto ri-guarda le relazioni affettive per evi-tare che la sottomissione all’altro

diventi uno stile relazionale.Quindi è importante interro-garsi sulle proprie esperien-ze che, se fallimentari, conl’aiuto di un esperto possonorappresentare l’inizio di uncambiamento”.

Eppure - paradosso deitempi - parliamo di ragazziiper-connessi, figli della ge-nerazione dell’aggiornamento intempo reale. Ma questa sovraespo-sizione di contenuti ed informazio-ni può avere un duplice effetto: osopisce il pericolo (della serie “a menon capiterà mai”) o lo sovrastima(creando allarmismo sociale).“L’uso dei nuovi mezzi di comuni-cazione di massa da una parte rap-presenta un arricchimento cultura-le, ma in seno gode anche dell’altrafaccia della medaglia che è rap-presentata dalla capacità di mani-polare, indurre, determinare com-portamenti disfunzionali e\olesivi”.

In sostanza, un’arma in più nel-le mani del potenziale aguzzino,una sfera di controllo che sfugge

quasi totalmente alcontrollo degli adulti diriferimento (genitori,insegnanti, fratellimaggiori).

Lungi dal volercreare una pericolosa“caccia allo stregone”,ci sono però dei segna-li che possono (e devo-

no) essere colti, prima che sia trop-po tardi. “Non deve esseretrascurata l’aggressività, l’imposi-zione, la gelosia: questo tipo di uo-mini considerano la compagna unqualcosa di proprietà, ne sono ge-losi al punto da impedirle progres-sivamente di uscire, di avere unapropria vita sociale, la umiliano ver-balmente fino a distruggere la suaautostima. A questi comportamen-ti, poi, alternano periodi di estremadocilità e tranquillità. Questo fattocrea - conclude Panessa - confusio-ne e sensi di colpa, soprattutto nel-le giovani donne, quelle alle primeesperienze. Ed è questa la ragioneper cui si iniziano e si portano avan-ti relazioni violente così a lungo”.

Luci ed ombre, le due facce dell’amore

10 campanelli d’allarme a cui prestare attenzione(*)

Ines Panessa: “Prevenzione è fornire agli adolescenti gli strumenti necessariper riconoscere per tempo i fattori predisponenti un comportamento violento”

Project

CHECK LIST

Violenza sulle donne, non è mai troppo presto per prevenirla

Di certi argomenti non si parla mai abbastanza.Soprattutto quando il fenomeno in oggettoassume dimensioni emergenziali, ed ogni pa-

rola scritta o detta in aggiunta costituisce un sasso -l’ennesimo, certo, ma mai sufficiente - lanciato nel-lo stagno per smuovere le acque ed i pensieri; unmattone in più per quel muro di informazione e con-sapevolezza che, con fatica, si cerca di costruire. Stia-mo parlando di violenza sulle donne, argomento acui, da sempre, 6Donna presta particolare attenzio-ne. E’ l’argomento prìncipe del nostro giornale e che,

nel tempo, ne è diventata la mission, con mirate cam-pagne di comunicazione, focus di approfondimentoed inchieste.

In piccolo, stiamo combattendo una battaglia:analizzando il territorio, dati alla mano, seguendodinamiche e fenomenologie che non possono esse-re imbrigliate in fasce d’età o ceti sociali, e che pro-prio per questo ci appaiono ancora come mine va-ganti pronte ad esplodere e a fare danni.

Per fare ciò, abbiamo raccolto testimonianze, ri-chiesto preziosi contributi pareri esperti (tra gli ul-

timi, quello della professoressa Anna Costanza Bal-dry, madre del metodo di autovalutazione del rischioISA -Increasing Self Awareness o dell’avvocato Giu-lia Bongiorno di DoppiaDifesa).

Ma non è mai troppo presto per prevenire quel-la che è diventata una delle principali cause di mor-te per le donne del nostro Paese (si conta una vittimaogni quattro giorni).

Questa volta, 6Donna vuole essere il “cavallo diTroia” per entrare nelle scuole, per arrivare sottoagli occhi di vittime potenziali.

1) CONTROLLO COMPULSIVOGuai se il cellula-re finisce nellemani dei genitori.Ma se il tuo fidan-zato controlla emonitora com-pulsivamente ogni tua conversazio-ne, o chiamata in entrata ed in uscitachiedendoti conto di tutto, stringi lespalle. PERICOLO: sta violando la tuaprivacy, sta impugnando la tua vita epresto potrebbe averne pieno con-trollo.

2) NON GLI VA mai BENENULLA. PERCHE’ STA CONME?La domanda, di-rebbe qualcuno,sorge spontanea.Critica ogni tuamossa, giudica ogni tua azione, col-pevolizza ogni gesto, svaluta ogni at-teggiamento. Insomma, non gli va maibene nulla. PERICOLO: questo pro-cesso ti porterà a perdere sicurezzae annienterà la tua autostima. Que-sto lo porterà ad essere ai tuoi occhil’unico punto di riferimento possibi-

le, mentre tu sarai una marionetta nel-le sue mani.

3) GELOSIA PATOLOGICANo, oltre certi li-miti, la gelosianon è “il pizzicodi pepe nel rap-porto”. E se lagelosia si estende alle amiche e ai fa-miliari è in atto un meccanismo di iso-lamento. PERICOLO: Continuerà adessere geloso di tutto e di tutti e quan-do lo capirai non avrai più nessuno acui raccontarlo, con cui confrontarti.

4) SVILIMENTO DEI TUOIAFFETTIPensa che i tuoi amici e ituoi parenti non valganoabbastanza e spesso tene parla male eviden-ziandone i difetti. Infondenell’altro una sensazione di disagio, diinadeguatezza, che si manifesta sindai primi incontri. PERICOLO: è un mal-celato tentativo di nascondere una per-sonalità dominante. Col passare deltempo la maschera cade e si riveleràper quello che è.

5) NON E’ CHIARO…Ti manda una quantità disms e mail eccessiva ep-pure non capisci mai quel-lo che vuole. Dice una co-sa e subito dopo si autosmentisce. E tu sbaglisempre. Tipico. Attraversouna comunicazione ambi-gua e poco chiara l’uomo violento de-stabilizza la vittima. PERICOLO: chisubisce l’abuso non riesce a capire,mette in discussione le proprie capa-cità di comprensione e di relazionar-si con gli altri.

6) …OPPURE NON PARLAAFFATTOE’ il re del muti-smo? Spesso i po-tenziali abuser nonmanifestano ne-cessariamente ag-gressività fisica, ma ricorrono a quel-la passiva, fatta di silenzi e mancaterisposte. Un lento stillicidio. PERICO-LO: tutto ciò provoca disagio e sensodi colpa nella vittima che, inconscia-mente, si attribuisce la ragione del suocomportamento ostile.

7) LA MAMMA, LO SPECCHIODEL RAPPORTONon parla con ri-spetto delle donnedella sua vita (lamamma, l’amica, la sua ex) perché diloro non ha rispetto e dice, come perscherzo, che le donne sono inferiorie più stupide. PERICOLO: il pericolo ènon capire quello che ti sta già dicen-do e dimostrando.

8) TI VUOLE A SUA IMMAGI-NE E SOMIGLIANZACritica i tuoi di-fetti e i tuoi com-portamenti da-vanti agli amici,spesso, in modoumiliante. Ti spinge a cambiare mododi truccarti o vestirti, di comportartiin pubblico e di relazionarti con gli al-tri. PERICOLO: è un atto un meccani-smo di plagio della personalità, partedagli aspetti esteriori per arrivare aquelli più profondi. Il rischio è che un giorno ti sveglieraie non saprai più chi sei e cosa vuoi.Sei dipendente in tutto e per tutto dalui.

9) RICATTI PSICOLOGICITi dice più di una voltache se lo lasci si ucci-derà. Alterna umiliazio-ni ed offese a momentidi infinita dolcezza. Og-gi sei tutto per lui, do-mani no. Questa altalena di emozioniè destabilizzante e lascia alla vittimal’idea folle di poter recuperare il rap-porto. PERICOLO: gli umori ballerinidel partner incastrano la vittima nelrapporto. Gli atteggiamenti ambiva-lenti renderanno difficile, se non im-possibile, tagliare il cordone ombeli-cale che ti lega a lui, interrompere larelazione.

10) IL MATRIMONIO NON E’LA SOLUZIONEDice che la causa deicontinui litigi è vive-re in case differenti.E tu gli credi, cieca-mente. Allora ti pro-pone la favola del-l’abito bianco. Ma il matrimonio è solo“scacco alla regina”. PERICOLO: più ilrapporto si consolida, formalmente esocialmente, più fuggire è difficile.

(*) Il vademecum è ispirato a casi e situazioni analizzati nel tempo dalla redazione di 6Donna. Altre fonti di partenza sono le ricerche del National Network to end domestic violence, il metodo ISA Increasing Self Awareness econtributi di professionisti interni al nostro corpo redazionale. I punti del decalogo vanno intesi come consigli e non hanno alcuna pretesa di verità o valenza scientifica. Illustrazioni da Wikihow

Ines Panessa

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o t t o b r e duemilaquattordici focus6

Sulle ‘Sentinelle in piedi’ che in tutt’Ita-lia manifestano contro il matrimonio ele adozioni per le coppie omosessuali

picchia duro - “sono chiusi e fermi nelle loroposizioni, come pilastri posati sul suolo” -mentre sul decreto legge per le unioni civili,Giuseppina La Delfa frena gli entusiasmi:“Siamo ancora ai primi passi - spiega - ce n’èdi strada da fare”. Lei, presidente nazionaledell’associazione ‘Famiglie Arcobaleno’, haben presente il polso della situazione e ba-stano poche parole per comprendere indole etempra. Per metà francese, La Delfa conservale sue origini in un vezzoso accento che non larende meno dura quando si trattano gli argo-menti che più le stanno a cuore. Ad esempio,appare infastidita da quanti le chiedono, con-tinuamente, quante siano le coppie omoge-nitoriali in Italia. “Lo chiedono tutti, ma è dav-vero così importante? Cosa cambia se sonodieci, cento o mille. Un diritto è un diritto aprescindere dal numero”.

Touché. Poi, snocciola alcuni dati che sifondano sull’esperienza dell’associazionefondata nel 2005 e che riunisce donne e uominiche hanno accettato la propria omosessuali-tà dopo aver già avuto dei figli all’interno diuna relazione eterosessuale, coppie o singleomosessuali che hanno realizzato il proprioprogetto di genitorialità, o che aspirano a far-lo. Ad oggi, infatti, Famiglie Arcobaleno con-ta un migliaio di soci, due terzi con figli, men-tre l’altro terzo li sta ancora cercando. “Inrealtà nessuno sa quanti siamo, perché nonc’è mai stato un censimento, su chi sono equante sono le coppie omogenitoriali. La no-stra associazione conta più di 300 famiglie e ol-tre 350 tra bambini e ragazzi che hanno ge-nitori omosessuali. La maggior parte ha duegenitori dello stesso sesso, qualcuno ha un so-lo genitore omosessuale”. Nei fatti, loro sonol’esempio vivente di un paradosso tutto ita-

liano e che non ha eguali in Europa. Ed èla stessa La Delfa ad indicarne le coordi-nate. “Il Governo Renzi prospetta la pos-sibilità di un matrimonio per omosessualie la possibilità di adottare il figlio natu-rale del proprio partner mediante “step-child adoption”. Una possibilità che cidarebbe serenità perché permetterebbedi sistemare molte questioni di ordinepratico oltre che patrimoniale”, spiega.Ma è solo una timida apertura, una sortadi ‘contentino’, a giudicare dalla corsa adostacoli, lo slalom tra i “No” eretti comepaletti e sbarramenti che si presentanoimmediatamente dopo. No all’adozionedi figli esterni dalla coppia, no alla fe-condazione eterologa per gay e lesbiche e an-cora no, no e no. Così, si genera un cortocir-cuito burocratico, legislativo ed ideologicoche non esita a definire “ipocrita e altamenteoffensivo”.

“Non possiamo adottare figli esterni allacoppia. Quindi per mettere su famiglia dob-biamo ricorrere all’eterologa. Quindi lo fac-ciamo in modo clandestino fuori dai confini

italiani. Una volta rientrati in Italia, però, pos-siamo adottare il figlio così avuto dal nostropartner. Una assurdità. Mentre se fosse pos-sibile l’adozione tanti di noi, non dico tutti,

adotterebbero, soprattutto le coppie di papàper i quali diventare genitore può essere piùcomplicato…”.

Lo definisce un atteggiamento estrema-mente sprezzante nei confronti dei genitoriomosessuali. “Questa chiusura vuol dire chenon ci ritengono il luogo idoneo ad accoglie-re un figlio, che non siamo capaci di dare cu-re e affetto a bambini e ragazzi che, nel frat-tempo, però, restano soli in orfanotrofi o incase famiglia. E’ una posizione di una ottusi-tà, cattiveria e violenza inaudita. Oltre cheuna inaccettabile ipocrisia: o pensano che lenostre strutture familiari possano accogliereminori, oppure no. Manca una presa di posi-zione netta”.

Ma c’è davvero consapevolezza in que-ste battaglie? Viene da chiedere. “Io pensoproprio di no - taglia corto La Delfa - la mag-gior parte delle persone che oggi protesta inpiazza non sa nemmeno di cosa parla. Hannoavuto una formazione estremamente orien-tata e negativa nei confronti degli omoses-suali in generale, e delle famiglie omogeni-toriali in particolare. Non solo non conosconola situazione, ma - cosa più grave - non vo-

gliono nemmeno conoscerla. E lo di-co a ragion veduta, perché abbia-mo cercato più volte un confrontoreale che ci è stato sempre negato.Non c’è volontà e desiderio di an-dare oltre il pregiudizio, ed è que-sta la cosa più triste”.

Nelle famiglie arcobaleno, poi,tengono volutamente fuori l’aspet-to religioso. Da statuto la loro asso-ciazione è laica. “La religione è unfatto privato, noi chiediamo diritti.Anche se - colpisce e affonda - in Ita-lia la religione è talmente mischiatacon la politica che facciamo fatica avolte a vedere i limiti dell’una e del-

l’altra”. Per chi invece si preoccupa di come ibambini possano porsi dinanzi ad una fami-glia omogenitoriale mette avanti l’esperienzadi quasi dieci anni Famiglie Arcobaleno, con isuoi 350 ragazzi: “Per i bambini è tutto piùsemplice: loro non hanno pregiudizi o sovra-strutture mentali. Magari si chiedono perchél’amico ha due mamme o due papà, poi unavolta passata la curiosità diventa la normalità.I ragazzi non se ne fregano più tanto, sa? Vi-vono tutto in maniera più semplice e imme-diata, per quello che è”.

E’ per gli adulti, invece, che le cose sonopiù complicate. E a volte diventa necessariobattere il pugno. “Sono due le richieste dellefamiglie omogenitoriali: un posto dignitoso eparitario rispetto alle altre situazioni familia-ri, con parità di opportunità (matrimonio, ado-zioni e tutto quello che è permesso alle coppieeterosessuali) e la pari dignità di fronte allacultura, ovvero essere presenti nelle storie deibambini, nei libri, nei programmi scolastici.Insomma, essere presenti nel mondo e nellastoria. Se abbiamo queste due cose non ab-biamo altre richieste se non vivere in santapace con gli altri”. Maria Grazia Frisaldi

“Dieci o mille, i diritti non conoscono numeri”

L’INTERVISTA

Due le richieste: una posizione paritaria rispetto alla legge e alla cultura

L’esperienza di Famiglie Arcobaleno raccontata dal presidente Giuseppina La Delfa

Stepchild adoption, come funzionerà in Italia“In questo momento storico, le coppie omosessuali non hanno un beato nulla”

Il Sottosegretario Scalfarotto spiega le norme in materia di adozioni gay

Il 25 maggio del 2013, in un tweet di quelprofilo che sopravvive anche alla morte, Ga-briele Scalfarotto scriveva ironicamente “Vuoivedere che il matrimonio tra omosessuali oralo propone il PDL?”. Oltre un anno dopo, luinon c’è più e sullo schermo, tra le ultime news,compare l’immagine dello scatto di Berlusco-ni accanto a Luxuria. Gabriele Scalfarotto, pa-dre del Sottosegretario alle riforme del Go-verno Renzi, ha fondato l’Agedo più granded’Italia, a Foggia, nel 2010. Associazione ge-nitori e amici di omosessuali. Quegli stessiomosessuali oggi rivendicano il diritto al rico-noscimento della genitorialità. Il foggiano IvanScalfarotto sta lavorando alla legge sulle unio-ni civili, una conquista epocale che porterà ilsuo cognome.

Nel ddl sulle unioni civili si parla anchedi adozioni. Come funzioneranno?

L’ipotesi alla quale si sta lavorando è la co-siddetta stepchild adoption, cioè l’adozionedel figlio del partner. Sarebbe prevista la pos-sibilità di assumere la responsabilità genitorialeper il figlio biologico di una delle due parti del-la coppia. L’adozione del figlio del partner si ve-rifica soltanto quando il genitore biologico èuno solo, cioè nel caso, per esempio, di unacoppia di donne una delle quali abbia avuto unfiglio che non è stato riconosciuto da un altro

genitore. È un caso simile a quello che da po-co ha trattato il Tribunale di Roma. Circa unmese fa ha riconosciuto la responsabilità ge-nitoriale ad una donna sulla bambina dellapartner, figlia biologica. Si tratta di riconoscereil fatto che questo bambino o questa bambi-na crescono insieme a due adulti, uno dei qua-li è genitore biologico, l’altronon lo è ma è chiaro che, nelmomento in cui il genitorebiologico dovesse venire amancare, il bambino non ri-sulterebbe abbandonato, per-ché continua a crescere conl’altra figura genitoriale di ri-ferimento.

Su questo punto non c’èforse una corsia preferenzia-le rispetto alle coppie di fattoetero?

Qui non si tratta di un’adozione di un bam-bino in un istituto, che comunque non è pre-vista per le coppie gay. Si tratta di un caso diadozione del figlio del partner che può esserefatta anche per le coppie etero. Anzi, resta ilproblema che la legge escluderebbe le cop-pie omosessuali dall’adozione tradizionale.

Se non ora, in corrispondenza di un pas-saggio storico, quando si consentirà alle cop-

pie gay di adottare un figlio fuori dalla coppia? Io faccio fatica già a portare a casa le unio-

ni civili, sinceramente mi pare una domandainteressante ma dobbiamo metterci d’accordo:vogliamo portare a casa rapidamente dei ri-sultati o vogliamo fare delle questioni di prin-cipio? Con le questioni di principio finora non

abbiamo ottenuto nulla. Al-lora cerchiamo con realismodi portare a casa dei risulta-ti che raggiungano i nume-ri necessari in Parlamento edi fare quelle cose che assi-curino sostanziali diritti al-le persone. In questo mo-mento le coppieomosessuali non hanno as-solutamente un beato nul-la.

Quanto passerà primadi un’unione civile effettiva?

Io spero il meno possibile. Certo che il Par-lamento è impegnato in una serie di grandi ri-forme che sono tutte all’attenzione delle Ca-mere: c’è la riforma elettorale, la riformacostituzionale, quella della giustizia, del fisco,del mercato del lavoro. E quindi bisognerà fa-re in modo di trovare il tempo utile alle Ca-mere di esaminare anche questa ulteriore ri-

forma. Il governo si è dato un programma ditre anni, all’interno di questi tre anni andran-no fatte tutte queste cose. Io spero che le unio-ni civili arrivino in fretta.

Parallelamente c’è la legge sull’omofo-bia. Sente di aver fatto tutto quello che si po-teva fare per la tutela penale dell’identità ses-suale?

Direi proprio di sì. Quella legge è la pri-ma che il Parlamento italiano, che la Cameradei deputati abbia mai votato a tutela dellepersone omosessuali. È stato un passaggio sto-rico. Adesso bisognerà assicurarsi che la votianche il Senato, perché fintanto che il Senatonon la vota quella legge non esiste.

Una volta approvate queste leggi, cosapuò fare ancora il Governo per le personeomosessuali?

Diciamo che le due grandi conquiste ditutto il mondo sono sempre state innanzituttoqueste, una legge contro l’omofobia e il rico-noscimento di una famiglia per le personeLGBT (lesbiche, gay, bisex e trans, ndr). Sicu-ramente si dovrà rimettere mano, perché spes-so si dimentica la parte transessuale, alla le-gislazione per le persone trans, assicurandoper esempio il cambio anagrafico prima del-l’intervento chirurgico.

Mariangela Mariani

Il Sottosegretario Ivan Scalfarotto

A sinistra Giuseppina La Delfa e famiglia

Una manifestazione di “Famiglie Arcobaleno”

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o t t o b r e duemilaquattordicifocus 7

Fervente cattolica, prossima almatrimonio, generazione ‘80.Annamaria è contraria alle

unioni civili e alle adozioni gay. Cisi sposa in Chiesa e amen. Che poi èvero che la stragrande maggioranzadi chi non concepisce l’idea di dueomosessuali sposati o addirittura ge-nitori premette di avere amici gay,ai quali vuole davvero bene. Inter-calare: “per carità”. Come biasi-marla. Altrimenti rischi di esseretacciato di omofobia pure quando lalibertà di espressione non sconfinanell’avversione.

Eppure Annamaria detesta ogniforma di discriminazione. Ed è di-sposta a mettersi in discussione, fe-lice che se ne parli, perché i tabù esi-stono ancora, e vanno infranti. Leistrapperebbe le etichette: non si do-vrebbe nemmeno conoscere l’iden-tità sessuale di una persona, se sia

eterosessuale oppure omosessuale.Ai sindaci che protestano contro ilministro dell’Interno Alfano per lostop alle trascrizioni delle nozze ce-lebrate all’estero suggerisce di ri-bellarsi piuttosto per la disoccupa-zione, perché omosessuali o no c’ègente che se non ha un lavoro nonpuò farsi una famiglia.

“Per unione io intendo il matri-monio, soprattutto dal punto di vistareligioso, non tanto come unione le-gale in un Comune, presso una pub-blica amministrazione. La intendocome unione atta alla creazione diuna famiglia. L’unione omosessualeper me non è naturale”. Di conse-guenza, non approva nemmeno leadozioni da parte di coppie dellostesso sesso. “Anche se probabil-mente - riflette - sarebbe sempre me-glio che un bambino stesse in unacasa, circondato da persone che lo

amano, piuttosto che in un orfano-trofio. Ma per quello che ne so, tutti

i bambini devono affrontare e supe-rare in adolescenza il complesso edi-pico, le bambine devono superarloattraverso la conflittualità con la ma-dre in discussioni e liti, e così i figlimaschi nei confronti dei padri. Nonso se accadrebbe altrettanto con unacoppia omosessuale”.

Boccia pure le adozioni dei figlibiologici di uno dei due partner. In

Italia c’è già un precedente: una re-cente sentenza del Tribunale di Ro-

ma ha autorizzato una “stepchildadoption”, ha riconosciuto la geni-torialità anche alla partner dellamamma biologica che aveva avutouna bambina con la fecondazioneeterologa, all’estero. Ad avere lapeggio, due lesbiche statunitensiche ora vivono a Bologna: la Procu-ra ha detto no. I tribunali americaniavevano attribuito ad entrambe le

madri la responsabilità genitoriale.“Noi eterosessuali o siamo sposatiper adottare un figlio o niente. Quin-di non vedo perché dovrebbe esser-ci questa corsia preferenziale. O co-munque dovrebbero averlo giàprevisto per le coppie etero”. Nonteme di essere accusata di omofo-bia. Certo non sbandiererebbe inpiazza le sue opinioni, ma è convin-ta di essere dotata di un’aperturamentale tale da poter persino cam-biare idea, un domani. “È un temamolto delicato, e non sai mai fino ache punto stai parlando senza feri-re - anche non volendolo - l’altra par-te. Richiede il massimo rispetto”.Esclude un’apertura da parte dellaChiesa sulle unioni civili. “PapaFrancesco ha detto soltanto: se ungay è una brava persona, chi sonoio per giudicarlo. E io sono perfetta-mente d’accordo con lui”. m.m.

Salda nelle sue idee, convintadelle sue posizioni. Federica, 39 an-ni, rispolvera nozioni universitariedi filosofia del diritto e confida nel-le novità che - ne è certa - verrannofuori dal Sinodo straordinario sullaFamiglia, adesso in corso. “C’è fer-mento tra i cattolici. A più livelli siavverte l’esigenza di apertura ver-so situazioni di fatto - numerose,esistenti, reali - che vanno accetta-te, viste e regolarizzate”, spiega. Inattesa del responso ufficiale, lei -regolarmente sposata in chiesa,con un uomo e mamma di due bam-bini - si dice favorevole al matri-monio e alle adozioni per le coppieomosessuali. “A tutte, non solo allastepchild adoption”, precisa.

Sul fenomeno delle ‘Sentinelle

in piedi’ taglia subito corto: “Ri-spetto il pensiero di quanti prote-stano pacificamente. Ma credo cheestendere dei diritti già esistenti adaltre categorie di persone non si-gnifica ledere, per contrapposizio-ne, il diritto della famiglia tradizio-nale. Per troppo tempo siamo statiabituati a ragionare in termini trop-po schematici: conosciamo l’istitu-zione della famiglia, l’istituzionedel matrimonio, tutti concetti mo-nolitici che oggi si stanno letteral-mente sgretolando”. E molte volteper problematiche di natura siste-mica, insite nella coppia e nel suorapportarsi con il mondo che cam-bia. “Credo che la famiglia tradi-zionalmente intesa non possa es-sere più l’unico modello possibile o

accettabile. E lo dico basandomi suqualcosa di molto concreto, comel’esperienza”. Come contraddirla.“Non mi pare siamo circondati difamiglie stile ‘Mulino Bianco’. Al-lora non vedo perché negare una opiù possibilità - come matrimonio eadozione – a quanti partono da unascelta precisa (e a volte anche sof-ferta, quindi consapevole)”.

Certo a condizioni ben precise.Insomma, qualche paletto lo metteanche lei.

“Condizioni che poi sono lestesse alle quali devono sottostarele coppie eterosessuali”, puntua-lizza. Insomma, pari diritti, pari do-veri, pari responsabilità. Un rigidoscreening psicologico, fisico eco-nomico finalizzato ad individuarecoppie omosessuali idonee a crea-re una famiglia omogenitoriale.Non è solo un discorso idealista, da‘iperuranio’, ma anche pratico.“Credo ci sarebbero tanti beneficicollettivi: meno orfani, meno soli-tudine e meno tristezza. Poi sareb-be un modo per diminuire le disu-guaglianze, fornendo pari diritti atutte le forme di famiglia e fornen-

do migliori opportunità - occasionidi formazione e differenti prospet-tive di vita – ai tanti ragazzi che unafamiglia non l’hanno mai avuta”.

Come coniugare queste idee,con la fede religiosa è il vero nododa sciogliere. Federica si concedeun piccolo silenzio prima di rispon-dere. Poi spiega: “Io mi riallaccio alfatto che la nostra chiesa si definisce‘cattolica’, e ‘cattolico’ significa uni-versale. Il messaggio Evangelico èrivolto a tutti. Io non posso chiu-dermi verso l’altro”. Ed è con que-sta idea che lei sta cercando di cre-scere anche i suoi bambini: “cercodi abituarli ad un mondo pieno didifferenze, educandoli al rispettoverso tutti, riconoscendo loro di-gnità”. m.g.f.

L’opinione di chi non concepisce una famiglia omosessuale. Ecco i perchè

FUMATA NERA

Nella schiera dei favorevoli: pari diritti, pari doveri, pari responsabilità

FUMATA BIANCA Approccio idealista, ma anche pragmatico

Sì all’omogenitorialità: “Meno disuguaglianze”

Giovanni Papa: “Di questi argomenti si parla troppo e male. Facciamo ordine”

L’ESPERTO Alcuni punti fissi nella “giungla” di informazioni e pareri discordanti

Pregiudizio, in piazza il “peccato originale”“Di questi argomenti si parla

troppo poco, oppure troppo e ma-le”. Sacrosanta verità. Non giocacerto con le parole lo psicologo fog-giano Giovanni Papa, particolar-mente attento alle tematiche Lgbtche, per la sua professione, “ag-gancia” quotidianamente, analiz-zandole e traducendole caso percaso. Con lui, cerchiamo di mettereordine, sistemare punti fissi e daredelle coordinate per orientarsi nel-la giungla di informazioni, pareri ecambiamenti in atto e in divenire.

Nelle piazze di tutt’Italia, le“Sentinelle in piedi” manifestanoin silenzio. O meglio, protestanoin silenzio. Senza cercare o acco-

gliere occasioni di confronto. Co-me se la conquista di diritti altruipotesse nuocere loro…

Credo che la protesta omofobalegata al riconoscimento di diritticivili sia l’espressione di un profon-do narcisismo di alcuni esseri uma-ni che si credono gli unici in gradodi poter godere di alcuni diritti e far-li valere. Chi pensa che l’unica fa-miglia possibile sia quella etero-sessuale è ignorante (nel sensoletterale del termine, ovvero, “cheignora”) rispetto a quanto accadea livello internazionale e alle tantetipologie non tradizionali di fami-glie che già esistono in Italia.

Quanto il vuoto legislativo in

materia di ‘unioni civili’ e di‘adozioni’ pesa sulle relazioniomossessuali e, suppongo,possa limitarle?

In moltissimi modi. I diritticivili non sono una formalità, unmero capriccio, ma si sostan-ziano in possibilità concreteche, se mancano, rendono com-plessa e difficile una relazione omo-sessuale. Immaginiamo all’impos-sibilità di essere il genitorericonosciuto dallo Stato del figliodel proprio partner o alle difficoltalegate alla questione eredità…

Domanda diretta, risposta sec-ca. Una coppia omosessuale puòcostituire una coppia genitoriale?

E’ ormai documenta-to che ciò che più conta èla capacità dei genitori dioffrire ai propri figli un sa-no ambiente di crescita.Questa possibilità mancain molte famiglie tradi-zionali. Non vedo perchénon possa mancare anche

in famiglie con genitori omoses-suali. Essere figli di genitori omo-sessuali non influenza negativa-mente lo sviluppo affettivo dei figli.Anzi. Figli di coppie omosessualipossono vivere spesso in ambienti li-beri dal pregiudizio e, in quanto ta-li, fonte positiva per una buonaapertura mentale. Inoltre non c’è

“pericolo” se si pensa che figli dicoppie omosessuali possano di-ventare essi stessi omosessuali. Levariabili sviluppo affettivo e orien-tamento sessuale dei figli non di-pendono in nessun modo dal-l’orientamento sessuale deigenitori.

Allora chi ha paura della “Fa-miglie Arcobaleno”? E cosa di-rebbe loro?

In generale, chi ha paura di co-noscere e chi è poco curioso. Chipone valori e norme fisse e rigide.L’unico consiglio utile per loro, il piùsaggio, sarebbe quello di avvici-narsi all’altro con maggiore fiduciae apertura mentale.

Giovanni Papa

Il no all’omogenitorialità: “Non è naturale”C’è chi strappa le “etichette” e chi si sente “discriminato”

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Foggia-San Severo andata e ri-torno. Senza il dono dell’ubi-quità è dura col doppio inca-

rico per Francesco Miglio, sindacodi San Severo e Presidente dellaProvincia di foggia. Dal punto di vi-sta formale, entro il 31 dicembrel’Ente deve approntare il nuovoStatuto. Le competenze per ora so-no le stesse, altro che svuotamen-to. Al più ce ne sono di nuove.

Presidente, quali sono le prio-rità dell’Amministrazione?

La carenza della rete viaria pro-vinciale è sicuramente uno dei pro-blemi più importanti, in evidenzanella nostra agenda politica. Laprovincia di Foggia è beneficiariadi un finanziamento di 80 milioni dieuro rinveniente dai fondi Fas. So-no stati aggiudicati i lavori, adessosi tratterà soltanto di stipulare i con-tratti e cantierizzare le opere. Cre-do che gli interventi che sono statimessi in campo siano molto impor-tanti, anche perché ho visto che so-no finalizzati soprattutto a facilita-re il collegamento di territoriperiferici della provincia che dalunghi anni lamentano uno stato diisolamento rispetto al resto dellaCapitanata. L’edilizia scolastica èun’altra emergenza che abbiamosul tavolo. Credo che bisognerà, aquesto punto, mettere su un pianoorganico, ovvero non dettato dal-l’emergenza e dalla straordinarie-tà, per poter dare ad ogni istitutoscolastico ricadente sotto la giuri-sdizione provinciale tutti gli stru-menti necessari e i luoghi idoneiper poter far scuola e per poter da-re ai nostri ragazzi l’opportunità diformarsi in assoluta tranquillità e inun luogo idoneo.

Tra le funzioni fondamentalidella Provincia sono indicati ilcontrollo dei fenomeni discrimi-natori in ambito occupazionale ela promozione delle pari opportu-nità sul territorio provinciale. Co-

me intende occuparsene?Con il Consigliere delle Pari

Opportunità intendo verificarequanto fatto sinora, proprio perchécredo che in ogni pubblica ammi-nistrazione ci sia la necessità di unacerta continuità col passato. Nes-suno, a meno che non sia uno stol-to o uno sprovveduto, può pensareche con l’avvento di una nuova am-ministrazione tutto quanto di buo-no fatto in precedenza venga azze-rato. Sulla base dei provvedimentie degli atti amministrativi assuntiin passato, con la collaborazionedel Consigliere per le Pari Oppor-tunità sicuramente daremo il mas-simo impulso possibile alle politi-

che per realizzare appieno questefunzioni che rientrano nell’orbitadelle competenze della Provincia.

Nei giorni successivi alla suaelezione hanno contato e riconta-to, si è parlato di complotti, tradi-tori, franchi tiratori, apporti deter-minanti, ma lei se li è fatto i calcolimatematici, sa come ha vinto?

No, non lo so (sorride, ndr). Soche ho vinto di stretta misura, soche ho vinto partendo da una posi-zione di evidente svantaggio. Nonho fatto la caccia alle streghe, an-che perché obiettivamente non hoelementi tali da potermi consenti-re un’analisi specifica, minuziosa,di quello che è accaduto a Foggia o

in altre realtà. Non so se altri lo stia-no facendo. Io dal momento in cuiho saputo che avevo vinto, seppur distrettissima misura, mi sono con-centrato sui problemi dell’ammini-strazione. Il resto lo lascio a chi dicompetenza.

Ce la fa a fare il sindaco e ilpresidente della Provincia insie-me?

È molto tosto, è molto difficile.L’antidoto, la ricetta, è la collabo-razione. Prima che diventassi Pre-sidente della Provincia, anche daSindaco, ho sempre detto ai mieiconsiglieri e ai miei assessori: se voipensate di aver eletto un sindaco edi aver demandato tutto a lui vi sba-

gliate di grosso. Alla Provinciaadotterò lo stesso schema. E se, co-me sono convinto, si riuscirà a co-struire una valida rete di collabora-zione, così come è avvenuto alComune di San Severo, credo che ledue cose potranno conciliarsi, sep-pur con grosso sacrificio.

o t t o b r e duemilaquattordici politica8

Il sequel delle Province è un grande bluff eche la legge Delrio sia un pasticcio bello ebuono sono tutti d’accordo. La politica si è

riproposta come gli avanzi della domenica.Ammesso che fosse un ente inutile, più di unaRegione o una Prefettura, un carrozzone, laProvincia è ancora là. Un pacco. È stato abo-lito solo il diritto di voto dei cittadini che han-no assistito alle solite scaramucce dei partiti.Se la sono cantata e suonata loro. Hanno vo-tato sindaci e consiglieri comunali. Magraconsolazione: gli eletti non prenderanno uncentesimo. In ballo c’era il potere.

Eppure sono proprio i cittadini a contri-buire nella misura maggiore alle entrate del-l’Ente per oltre 45 milioni di euro (dati 2013).La somma più cospicua, più della metà, derivadall’imposta R.C.A. Auto. Le entrate corren-ti finiscono soprattutto nelle funzioni gene-rali di amministrazione, gestione e control-lo. Per far funzionare l’ente nel 2013 sono statispesi quasi 94 milioni di euro, di cui però ol-

tre otto milioni rappresentano le quotedel capitale mutui in ammortamento(fonte bilancio consuntivo). La voce piùonerosa è costituita dalle prestazioni diservizi, quasi 30 milioni di euro, seguo-no il personale e i contributi. La dietadel commissario Fabio Costantini, cheha cessato le sue funzioni dopo un an-no e mezzo, dovrebbe aver fruttato, se-condo le stime del bilancio di previsione,un risparmio di quasi quattro milioni. Cisono due Palazzi da mantenere, la Do-gana e l’edificio di Via Telesforo, oltread una serie di uffici sparsi per la città.“L’amministrazione provinciale ha ol-tre 600 dipendenti (634 per la precisione, ndr)- fa notare Francesco Miglio, neoeletto Pre-sidente della Provincia di Foggia (candidatoper il centrosinistra) - Quindi ha necessità diessere governata e non può farlo un uomosoltanto. Sicuramente il legislatore ha presoun abbaglio quando ha concentrato tutte le

competenze in capo al presidente. Una deci-sione di politica legislativa completamentesbagliata”.

Non c’è altra soluzione che delegare. “Lepolitiche provinciali che intendiamo pro-muovere richiedono una convergenza e unapartecipazione la più ampia possibile. Una

rete che funzioni, che sia efficiente, chetenti di far risalire la china a questa nostraCapitanata, a questo nostro territorio pro-vinciale che ormai da troppi anni compa-re negli ultimi posti della classifica del So-le 24 ore”. C’è posto anche per chi hasostenuto i suoi avversari del centrode-stra. Scordiamoci il passato. Franco Lan-della, spodestato per una manciata di vo-ti ponderati, aveva la vittoria in pugno,seppure insidiato da Paolo Mongiello, delsuo stesso partito. La matematica è di-ventata un’opinione. La politica ha fattomale i conti. Il sistema del voto ponderato(la preferenza di un consigliere comuna-

le di un piccolo comune valeva quisquilie ri-spetto a quella di un consigliere comunale diFoggia) ha contribuito a estromettere ulte-riormente i cittadini, spettatori di un altro gio-chetto della casta. Se vi può consolare, di quelmetodo, lì per lì, forse non ci aveva capitomolto nemmeno la politica.

Non è un Consiglio Provincialemonogenere. Una su sessantaduece l’ha fatta, senza l’aiutino dellalegge. Anna Maria Bocola, Udc,presidente del Consiglio Comuna-le di San Severo, il Comune guida-to da Francesco Miglio. In sei listec’erano soltanto otto donne, da so-lo il Pd ne contava quattro, ma nonne è uscita nemmeno una, compre-sa Iaia Calvio, che continua la suapressoché solitaria crociata per lalegalità. Segno che quando non liobblighi, i partiti finiscono ancheper fare a meno delle donne.

Perché Delrio, il sottosegreta-

rio padre della riforma, si è preoc-cupato di legiferare in materia dipari opportunità nelle Giunte Co-munali (“Nelle giunte dei Comunicon popolazione superiore a 3.000abitanti, nessuno dei due sessi puòessere rappresentato in misura in-feriore al 40 per cento”) ma non peri Consigli Provinciali. Rimandatol’appuntamento con la parità: in ca-so di rinnovo (il consiglio dura dueanni), saranno previste clausole disalvaguardia per la rappresentan-za di genere nelle liste.

Una contraddizione in termini,considerate le competenze asse-gnate alle Province in materia dicontrollo dei fenomeni discrimina-tori in ambito occupazionale e dipromozione delle pari opportunitàsul territorio provinciale. “Questaè un’altra lacuna che si aggiunge

alle tante di una norma scritta ma-le, su questo non ci sono dubbi - os-serva anche il Presidente France-sco Miglio - Probabilmente unapresenza maggiore di donne nelConsiglio Provinciale avrebbe po-tuto facilitare e dare uno slanciomaggiore a queste politiche”.

Lo conosce bene Anna MariaBocola, sin dai tempi in cui lui era al-l’opposizione nella precedente am-ministrazione comunale, fino a sfi-darlo in campagna elettorale, unicadonna della corsa al Palazzo.

Si limita a descriverlo come“una persona a modo”, ma indivi-dua subito una delle sue preroga-tive: lo spirito di collaborazione. “Èuna persona aperta a qualsiasi tipodi stimolo e di proposta”, aggiun-ge. Quand’era assessore del Co-mune di San Severo con delega an-

che alle Pari Opportunità ha avutomodo di conoscere la Consiglieradelle Pari Opportunità, AntoniettaColasanto, figura istituzionale so-pravvissuta alla riforma. Conti-nueranno insieme il percorso giàavviato, ne è certa, quanto di per-correre un terreno già spianato nel-le amministrazioni.

“Mi auguro che ci sia semprepiù rappresentanza e dico con ilsorriso che gli uomini si stanno ren-dendo conto di quanto sia impor-tante il contributo di una donna nel-le amministrazioni. E devo esseresincera, noto che anche nei Comu-ni c’è una giusta rappresentanzadelle donne, e mi auguro che que-sto dimostri a tutti che effettiva-mente questa è una legge che offreun apporto in più e non toglie nien-te a nessuno”.

Elezioni “fatte in casa” dagli amministratori dei 61 comuni di Capitanata

A Palazzo Dogana torna la politica, senza chiedere permesso ai cittadinia cura di Mariangela Mariani

L’INTERVISTA

Provincia, il carrozzone va avanti da sé

Le priorità nell’agenda di lavoro di Francesco Miglio

Verso l’inizio di un nuovo corso. Parola d’ordine: collaborazione

Sindaco e Presidente insieme? “È molto tosto”

Francesco Miglio

Anna Maria Bocola

Senza “aiutino” entra una donnaAnna Maria Bocola nel Consiglio ProvincialeL’IDENTIKIT

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o t t o b r e duemilaquattordici 9Promotion

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benessere10 o t t o b r e duemilaquattordici

Sei giù di morale? Ascolta il “Ratto delSerraglio” di Mozart. Secondo alcunistudi condotti dall’Università della Ca-

lifornia la musica del celebre compositore au-striaco avrebbe un effetto antidepressivo estimolante.

Tra le sue opere, anche le Sinfonie n.40 e41, le Orchestre n. 24 e 27 e il Quartetto per ar-chi in re minore avrebbero la capacità di sti-molare le capacità cognitive e addirittura al-leviare il dolore.

Sostenitore del cosiddetto “Effetto Mo-zart” è anche il professore Claudius Conraddi Harvard, il quale ha docu-mentato gli effetti positivi chele note di Mozart hanno avu-to nell’ambito ospedaliero.

L’ascolto della musicaprima di un intervento chi-rurgico facilita la sedazione,nel postoperatorio invece fa-cilita la ripresa.

I pazienti che hannoascoltato musica classicahanno avuto meno bisogno disedativi.

Questi risultati confer-mano il legame antichissimo esistente tra mu-sica e salute: sempre più professionisti anno-

verano tra le proprie metodologieanche la musicoterapia.

Eseguita da esperti, la musico-terapia usa gli stimoli sonori per in-fondere nel paziente la forza di rea-gire in modo positivo.

Per i momenti difficili della vitainvece basta aggiornare la playlistdel cellulare, con le note salutariscritte da uno dei più grandi geni

della storia della musica. Dalila Campanile

Danza dei dervisci a melodie ‘Ambient’Ecco come si può ‘guarire’ con la musica

Note di relax o energia?La play-list del cuore

La musica allevia

il dolore non solo ingravidanza

Il repertorio mozartiano stimola il cervello

NOTE DI ENERGIABalli caraibici, step, zumba, danze

orientali. Sono tante le discipline che si svol-gono a ritmo di musica.

Non c’è tempo per lo sport? A casa sipuò praticare la danza dei dervisci. Bastaun brano di musica classica andante-allegroe un pezzo di stoffa colorata.

Girate su voi stessi, danzate con la stof-fa colorata su cui catalizzare l’attenzione epoi spalancate le braccia.

La danza dei dervisci aumenta la vita-lità, catalizza l’energia dell’universo e li-bera delle paure recondite.

DOLCE ATTESA AL RITMO DI MUSICA

La musica ha un effetto rilassante sul-la mamma e sul feto. Una volta nato, ilbambino sarà in grado di riconoscere le no-te che ha ascoltato mentre era nella pan-cia.

Le melodie dolci possano essere usa-te come una vera e propria ninna nanna.Anche in questo caso, si può attingere dalvasto repertorio della musica classica: nelprimo trimestre della gravidanza sono in-dicati compositori come Mozart e Vivaldi,nel secondo trimestre invece si potrannoascoltare i brani di Chopin.

Nell’ultima fase della gestazione vialibera ai valzer di Debussy e Cajkovskij.

MUSICA PER LA COPPIA.Il cd con le canzoni della vostra storia

d’amore è carico di ricordi emotivi che nonfavoriscono il totale relax.

Per un’atmosfera intima inserisci “PlayTo Love”, il cd di musica registrato per es-sere il sottofondo di intimi momenti da ri-

cordare. Musica ambient, brani esclusivamente

strumentali dalla sonorità melodica e av-volgente; ideali per un sottofondo dal ri-chiamo pop ma non invadente. Da ascolta-re in tutte quelle serate in cui la musicadeve fare solo da cornice .

Il segreto? I brani di Play To Love oscil-lano tra i 60 e i 90 battiti per minuto, fre-quenza molto vicina a quella del nostrocuore. dc

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o t t o b r e duemilaquattordicibenessere 11

attraverso un lavoro specifico emirato (non solo di allenamentofisico, ma anche di concentrazio-ne, respirazione e rilassamento)parte dal corpo per apportare si-gnificativi benefici anche allamente. E’ il Metodo Pilates, che sipuò seguire anche a Foggia, nel-la sua forma più pura, presso ilcentro ‘Mondo Pilates’.

Un lavoro intensivo eppurerilassante, perchési basa sui princi-pi-cardine postu-lati dal suo ideatore, quali la pre-cisione dei movimenti, ilcoinvolgimento di tutti i muscolidel corpo, il controllo della postu-ra - posizione della testa, degli ar-ti, del bacino - e una tecnica di re-spirazione coordinata con imovimenti, fluida e completa.

A tenere i corsi è la prepara-trice Claomè Hernandez (in fo-to), di origine venezuelana mafoggiana di adozione. Alle suespalle un lungo percorso di for-mazione, oltre 10 anni tra prepa-razione ed esperienza diretta, sulcampo.

“Il pilates - puntualizzaClaomè - è un tipo di allena-

mento che si adatta a tutti, aprescindere dall’età e dallapreparazione atletica. Qui nonesistono ‘schede’ o protocollistandard. Ogni corsista, infat-ti, segue un programma per-sonalizzato e calibrato sullenecessità e sulle caratteristi-che fisiche di ognuno. E’ un la-voro d’artigiano sul corpo”.

Da Mondo Pilates, ogni lezio-ne si svolge su appuntamento, inun ambiente riservato e rilassan-te. Possono essere incontri indivi-duali o in gruppi di massimo tre

persone. Ogni corsista è seguito perso-

nalmente dal trainer che lo ac-compagnerà lungo un percorso diconoscenza del proprio corpo e dicoordinamento fisico e mentale,svolto con attrezzi specifici, dise-gnati ed ideati dallo stesso Pila-tes, nel 1920.

“Questo tipo di allena-mento - spiega ancora Claomé- offre numerosi benefici: al-cuni visibili, altri invisibili, manon per questo meno impor-tanti. Innanzitutto si migliorala forza ed il tono muscolare,ma senza aumentare la mas-sa”. In questo modo, il corporisulta più armonioso e defini-to. Ancora, si lavora sulla po-stura (diminuendo sensibil-mente l’incidenza del mal dischiena e alleviando disturbidella colonna), con risultati im-mediatamente visibili sul por-tamento, che appare sin da su-bito più aggraziato edelegante.

“Tutto ciò contribuisce allafluidità e alla coordinazione deimovimenti, acquistando graziaed armonia in ogni gesto.

“Poco movimento, ben pro-grammato ed eseguitocon precisione, ha lo

stesso valore di ore di contorsioniforzate e fatte in modo approssima-tivo”. Ne era fermamente convinto iltrainer tedesco Joseph Pilates che,agli albori del Novecento, mise apunto un nuovo metodo di allena-mento - il Pilates, appunto, che dalui prende il nome - in grado di inci-dere positivamente tanto sul corpo,quanto sulla mente.

Un allenamento completo e to-talizzante, apprezzato da un nume-ro sempre crescente di persone, che

L’esclusivo metodo di allenamento in viale Michelangelo

accordo perfettotra corpo e mente

Definisce il fisico, rilassa e dona grazia ed armonia

Da Mondo Pilates, sono disponibilitre differenti pacchetti di lezioni, tutti acadenza bisettimanale ma con diffe-rente durata: mensile, trimestrale e an-nuale. Il centro è aperto dal lunedì al venerdì,con orario continuato dalle 9 alle 21.

Viale Michelangelo, 177Scala B - 1° pianoFoggia - Tel. 339.2124286

“Un lavoro d’artigiano sul corpo”

La prima lezione è GRATUITA

PILATES

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alimentazione&salute12 o t t o b r e duemilaquattordici

L’esperienza lo confer-ma sempre, senza de-roghe o eccezioni di

sorta: nel processo di dima-grimento, il corpo delladonna reagisce in modo di-verso rispetto a quello del-l’uomo. Per di più, rispondendo inmodo differente in ogni sua stagio-ne: dall’adolescenza alla menopau-sa, passando per la gravidanza, pe-riodo stupendo ma delicatissimo. Perquesto, quando si parla di ‘dieta’, nonè saggio ricorrere a protocolli stan-dard ma bisogna affidarsi a profes-sionisti del settore per stilare un re-gime alimentare corretto, per starebene ed in forma, sempre.

Ne abbiamo parlato con ladott.ssa Deborah Tognozzi, biologanutrizionista di Roma che, insieme alprof. Fabrizio Cerusico, ha messo apunto la “Chopper Diet”, li-nea nutrizionale ispira-ta ai princìpi della‘Paleo Diet’ e sullaconsiderazionedell’indice glice-mico. Adatta atutti e a tutte leetà, la “ChopperDiet” si basa sostan-zialmente su verdurecrude e cotte, frutta, pescee carni magre, riducendo notevol-mente, fino ad eliminarli, alcuni tipidi cereali, latte e latticini, e legumi.

Dottoressa Tognozzi, quali so-no le difficoltà che una donna in-contra durante il processo di dima-grimento?

Le difficoltà possono essere didue tipi. Uno psico-ambientale,quando la donna non riesce a gesti-

re adeguata-mente la propriaalimentazione

per insostenibiliritmi lavoro/fami-

glia, l’altro metabolico,quando il processo di dima-

grimento è geneticamente più lento.

Ogni esperienza è un caso a séstante. Quale tipo di regime alimen-tare consiglierebbe ad una adole-scente in sovrappeso?

Gli adolescenti hanno bisogno diessere avviati ad una alimentazionesana e regolare.

Per la mia esperienza, consiglie-rei una dieta moderata in carboidra-ti, dando importanza ad un quantita-tivo di proteine adeguato a costruirela massa muscolare e dare sazietà.Inoltre, consiglierei una riduzionedrastica di alcuni gruppi alimentari,scegliendo alimenti fonte di carboi-drati ad assorbimento lento e con unbasso indice glicemico.

Grande importanza viene data aigrassi, macronutrienti indispensabi-li: si prediligono quelli insaturi comegli Omega-3. Pesce, frutta secca, olioextravergine di oliva, olio di cocco efrutta come avocado non devonomancare sulle nostre tavole.

Il controllo del peso è una co-stante anche (e soprattutto) durantela gravidanza. Come comportarsi atavola per non ritrovarsi troppi chi-li da smaltire?

L’andamento della gravidanzadipende almeno per il 70% dallacorretta alimentazione. Direi che so-no contraria alle 300 calorie in più esono, invece, favorevole alle 300 ca-lorie in meno: una gravida, se usanutrienti corretti, può anche per-mettersi di dimagrire (con grandestupore del partner, dopo il parto).

L’incremento ponderale che miaspetto in gravidanza dopo il primotrimestre (quando la donna dovreb-be aumentare al massimo di 1,5 Kg),è di 300 gr a settimana.

Ovviamente c’è una valutazio-ne attenta per ogni paziente.

Anche in questo caso, consiglioil consumo di pesce, possibilmente

pescato, almeno due volte a setti-mana, molte verdure e frutta a bas-so indice glicemico, e una riduzio-ne di cereali, latticini e legumi esoprattutto soia.

Completamente diverse sono lediete pensate per donne mature e/ogià in menopausa. Cosa è preferibi-le per loro?

Non esistono diete per adole-scenti o donne in menopausa. La“Chopper Diet”, infatti, sfrutta tuttigli elementi nutrizionali utili ad en-trambe le categorie, possibilmente as-sociate ad un altro “salva-vita” che èil movimento. Sicuramente, in questafase è importante assumere alimentiricchi di calcio che non sono soltantolatte e derivati. Anche le verdure e lafrutta rivestono un ruolo importantis-simo perché agiscono sul conteni-mento dei sintomi “antipatici” cau-sati dalla carenza di estrogeni.

dott.ssa Deborah TognozziNutrizionista

Dott.ssa Deborah Tognozzic/o FertygynVia Mandara, 48 - FoggiaVia Timavo, 8 - RomaCell. 335.6682327

Consulenze anche a Foggia, presso il centro “FertyGyn” di via Mandara

ADOLESCENZA

GRAVIDANZA

MENOPAUSA

Voglio

sentirmi bene,

voglio essere““

La dott.ssa Tognozzi: “Ogni età è una‘stagione’. Anche a tavola”

“Chopper Diet”, ad ognuno il suo stile… nutrizionale

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Nessuno può toglierci il sor-riso, nemmeno la pauradel dentista: basta affidar-

si ai professionisti dello studio‘Dental Solutions’ di Piazza Sini-scalco Ceci, a Foggia. Situato nelcentro storico della città, lo studioodontoiatrico annovera tra i suoipunti di forza la sinergia tra pro-fessionalità, le attrezzature al-l’avanguardia e la chirurgia spe-cialistica e indolore.

Nella struttura, infatti, operanootto specialisti: ognuno è compe-tente in una determinata brancaodontoiatrica. Presso la Dental So-lutions il paziente, può contare sul-la garanzia del lavoro d’equipe,basato su confronti tra professio-nisti del settore. In studio, inoltre, sono presenti tre medici specializzati nella cura odontoiatrica dei bambini come il pedodontista, l’ortodontista e lo gnatologo, specialista nella cura deldisfunzionamento mandibolare.

IL DENTISTA FA PAURA?Lo studio è fornito di un mac-

chinario per la sedazione coscien-te. Anche gli adulti potranno av-valersi di una seduta dirilassamento prima di subire de-terminati interventi: si effettua suuna poltrona specifica, in grado difavorire il rilassamento dei tessuti.

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struttura di piazza Siniscalco Ceci effettuano interventi chirurgici e conservativi, avvalendosi anche di strumentinon invasivi come il laser che è indolore e non provoca sanguinamento.

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o t t o b r e duemilaquattordicimedicina 13

Se fino a qualche anno fa una mater-nità Over40 era considerata unagravidanza tardiva - ed i casi si po-

tevano contare sulle dita di una mano -oggi posticipare l’arrivo di un bambino èuna scelta sempre più diffusa. Per scelte ecircostanze imposte, ovviamente. Da unaparte, l’instabilità lavorativa generaliz-zata e la precarietà economica impediscea molte coppie progetti a breve termine;dall’altra, ci sono donne che decidono dianteporre la carriera alla maternità, op-pure si realizzano tardi affettivamente,quando si pensa che avere un figlio sia or-mai un sogno impossibile da realizzare.

Le stime Istat però dicono che, oggi, qua-si 8 bambini ogni 100, in Italia, vengonopartoriti da mamme over 40. Quindi unagravidanza in età avanzata è possibile,basta tenere conto di determinati fattori.

Ne abbiamo parlato con il professorFabrizio Cerusico, tra i massimi esperti inItalia di fecondazione assistita insieme aMonica Antinori ginecoloca, responsabi-le della PMA del centro R.A.P.R.U.I. di Ro-ma. Solo poche settimane fa, Cerusico ha

inaugurato - insieme alla dott.ssa SilviaValletta, biologa embriologo e alladott.ssa Monica Antinori, ginecologa

- il centro ginecologico“FertyGyn”, in viaMandara, a Foggia,una struttura all’avan-guardia, che si occupa

di infertilità di coppialavorando in tandem

con il centro di Ro-ma.

Professor Ce-rusico, quante sono

le probabilità di resta-re incinta superata una cer-ta età?

Su 100 donne che pro-vano ad avere un bambino a

40 anni, 57 ci riescono natu-ralmente, 36 restano senza fi-

gli, nonostante si affidino a tecni-che di fecondazione e hanno unfiglio “in provetta”. Il periodo piùfertile per una donna è tra i 20 ai 25anni, fino a 35 anni ancora è alto,poi subisce un notevole calo, perarrivare ad essere bassissimo oltre

i 40 anni.Perché accade questo?Perché le “scorte” di ovuli, con l’avan-

zare dell’età, si esauriscono. La donna na-sce con un “patrimonio” di circa 2 milio-ni di ovuli. Al momento della pubertà il90% di questi è già andato perduto, fino adiventare 50 mila intorno ai 20 anni. Ovu-lazione dopo ovulazione, si verifica unprogressivo declino della fertilità fino all’età di 35-37 anni, quando la velocità diesaurimento dell’ovaio si incrementadrammaticamente.

È possibile preservare in qualchemodo il patrimonio ovarico?

Certamente. Si può intervenire quan-do la produzione ovarica è ancora attiva,conservando gli ovociti con una tecnicache si chiama vitrificazione. È importan-te eseguire una ecografia tra il secondo eil terzo giorno del ciclo mestruale, per in-dividuare il numero dei follicoli antralipresenti nelle ovaie. Maggiore è il nume-ro dei follicoli antrali, maggiore è la pos-sibilità di recuperare ovociti in seguito aduna stimolazione ovarica con gonadotro-pine.

Con quali probabilità di successo?Quando il numero di follicoli antrali è

maggiore di 8 ci sono buone possibilità disuccesso del trattamento. A questo esa-me generalmente si associa il dosaggioematico dell’ormone antimullerianoAMH, che costituisce un altro utile indi-catore della riserva ovarica. Questo or-mone viene prodotto dalle cellule dellagranulosa dei follicoli antrali ed in accor-do con il fenomeno di “invecchiamento”dell’ovaio, ogni anno la sua produzione si

riduce di circa il 15% in modo tale da co-stituire anche un valido fattore progno-stico di risposta ovarica alle terapie di sti-molazione. Grazie a queste informazioniè possibile decidere quale sia la migliorestrategia per programmare una gravi-danza.

In poche parole come si fa a ‘conser-vare’ gli ovuli?

La vitrificazione, è attualmente con-siderata la procedura più efficace per lacrioconservazione degli ovociti. Questametodica evita infatti la formazione di cri-stalli di ghiaccio all’interno e all’esternodelle cellule vitrificate, punto critico del-le altre metodiche di crioconservazione,consentendo di conservare ovuli o em-brioni da utilizzare a distanza, per un nuo-vo tentativo di fecondazione assistita sen-za ripetere la stimolazione ovarica o peruna seconda gravidanza da affrontare atempo debito, visto che il materiale bio-logico può rimanere vetrificato per un lun-go periodo di tempo, senza che venganocompromesse qualitativamente le carat-teristiche iniziali.

Ecco come conservare il ‘patrimonio’di ovociti mediante vitrificazione

Mamme Over40? Le opportunità della scienza

“FertyGyn”, a Foggia l’esperienza dei dottori Cerusico, Valletta e Antinori

In foto Prof. Cerusico

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moda14 o t t o b r e duemilaquattordici

L’arrivo dell’autunno significa anche via libera alloshopping: è il momento di aggiornare il guardarobaper essere sempre al passo con i tempi ed affrontare laquotidianità con una rinnovata sicurezza in sé stesse.

Must di stagione

Direttamente dagli anni ’50 tor-na in auge la gonna a ruota: sarà il

vero capo must in grado di conferire unnostalgico tocco glamour al capospallapiù semplice. Attenzione agli errori di sti-le: indossatela sempre con una cami-

cia aderente, infilata dentro la gon-na, per sedurre con un ritrovato

vitino da vespa.

FASCINO VINTAGE

L’ALLEGRIA DEL COLORE

TESSUTI OPTICAL

Fate spazio nel vostro armadio: tra i soliti capiscuri adatti alla stagione fredda quest’anno tro-verete il colore. Le collezioni autunno/inverno del2014-2015 sono un inno alla positività perchéprediligono tonalità calde come il giallo. L’acco-stamento vincente lo si ottiene con il nero.

Tra le fantasie che occhieggiano dallepasserelle, questo è sicuramente l’an-no del Pied de puole: il caratteristico di-segno a zampe di gallina – da cui il no-me – in bianco e nero adatto a tagli disartoria. Dal maglione al cardigan, è lascelta ideale per ravvivare anche ilclassico abbigliamento da ufficio.

ACCESSORI CULTAccessori cult. L'outfit si completa con una ci-ty bag in vernice colorata, comoda anche sot-to la pioggia.Il solito maglione diventa femminile con l'ag-giunta di un colletto rigido con pietre dure.Per gli spifferi è ancora in voga la pashmina,da scegliere nei colori delle foglie autunnali.

Guida all’acquisto dei capi imperdibili per l’autunno 2014

Dal giallo al pied de puole: note glam per outfit originali

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o t t o b r e duemilaquattordicicucina 15

Pro e contro: le facce della medaglia

I ‘prodigi’ della soia

Manzo piccante con peperoni e germogli di soia

Ingredienti • Carne bovina manzo fet-

tine spesse circa un cen-timetro 600 gr

• 1 Peperone verde• 2 Peperoncini fresco rosso• Soia germogli 130 gr• Salsa di soia 6 cucchiai• Olio extravergine di oliva

3 cucchiai• Erba cipollina q.b.• Sale e Pepe q.b.

La Ricetta

Innumerevoli i benefici per l’organismo,ma attenzione al suo “lato oscuro” OGM

La soia è un legume, ma a diffe-renza degli altri compo-nenti della stessa fa-

miglia, ha unelevatissimo conte-nuto proteico (37%),un contenuto di li-pidi abbastanza so-stanzioso (18%) edè quasi completa-mente privo di car-boidrati, quindi è unvalido aiuto per i sog-getti con diabete.

I semi di soia sono partico-larmente ricchi di calcio, potassio, ferroe zinco, di vitamina B1 e di vitamina B3, fi-bre, ferro, isoflavoni e lecitina. I benefici cheprocura al nostro organismo sono, pertanto,innumerevoli: abbassa il colesterolo “catti-vo” (LDL) attraverso la lecitina di soia, pre-

viene l’osteoporosi aumentando la massa os-sea grazie al calcio e alle fibre e, per il suosostanzioso contenuto in ferro, aumenta lasideremia.

Le due principali funzioni della soia sono,però, da addurre ad un unico componente:

gli isoflavoni (detti anche fitoestro-geni). Questi, infatti, non solo

costituiscono un ottimo ri-medio contro i disturbi

della menopausa,perché aiutano areintegrare gliestrogeni, che inquesta fase dellavita della donna

non vengono piùprodotti dalle ovaie,

ma hanno anche unbuon ruolo antitumorale

(contro il tumore al seno e allaprostata), considerati tumori a base or-

monale, perché contrastano la proliferazioneincontrollata delle cellule tumorali, riducen-do i livelli degli ormoni sessuali.

La soia, però, ha anche un suo lato oscu-ro. Soprattutto quella di natura OGM (quasiil 90% di tutta la soia prodotta), se consuma-ta in quantità eccessive, può portare all’in-sorgenza di allergie e vomito. Per questo mo-tivo è consigliabile non esagerare conl’assunzione di compresse di Lecitina di soiae si deve scegliere, sempre e soltanto, soiaproveniente da coltivazioni biologiche. E’ im-portante ricordare che gli estratti di soia con-tenenti isoflavoni non possono essere usatiin gravidanza. Inoltre bisogna tener presen-te che, per poter sfruttare al massimo i suoibenefici, è molto meglio utilizzare la mate-ria prima intatta, quindi i fagioli della soia.Infatti, nei prodotti strutturati, a base di so-ia, sia quelli simili alla carne (bistecche, sal-sicce, spezzatini, ecc.), sia quelli simili al for-maggio (tofu), le proprietà originali sonoalterate.

Per preparare il manzo piccante iniziate la-vando un peperone, tagliatelo a metà, eliminate ilpicciolo e i semini e tagliuzzatelo in striscioline ab-bastanza sottili. Tagliate anche la carne in stri-scioline larghe 1 cm circa e lunghe 5. Sminuzzatepoi i due peperoncini che avrete tagliato a metàper eliminare i semini interni. Scaldate in un wokl'olio e il peperoncino e aggiungetevi i peperoni astriscioline, salate e pepate e cuocete per circa10/15 minuti.

Nel frattempo potrete mettere a bollire unapentola d'acqua e successivamente versateci il ri-so basmati . Trascorso il tempo di cottura del pe-perone aggiungete gli straccetti di manzo, salta-teli fino a che saranno cotti condendoli con 6cucchiai di salsa di soia.

Mescolate quindi con cura facendo attenzionea non rompere i peperoni. Una volta che la carne dimanzo sarà cotta, togliete il wok dal fuoco, ag-giungete l'erba cipollina sminuzzata e i germogli disoia, mescolate tutto e scolate il riso basmati. Ser-vite il manzo piccante con il riso ed eventualmen-te aggiungete altra salsa di soia a piacimento.Per ar-ricchire il manzo piccante con riso basmati poteteaggiungere un cucchiaio di semi di sesamo cheavrete tostato per liberarne l’aroma.

con la consulenza della dott.ssa Silvia Mauriello

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Ambienti16 o t t o b r e duemilaquattordici

Mini-guida per genitori alle prese con le esigenze dei propri figli

DI NICOLETTA INGELIDOARCHITETTO

3Decisamente importante è coinvolgere ilbambino/studente nelle scelte relative al postoa lui dedicato: renderlo consapevole e partecipe lo aiu-terà nella crescita. Scegliere i colori, i personaggi e gliaccessori a lui cari può essere utile. Sappiamo che la co-sa che piace di più ai bambini all’inizio dell’anno sco-lastico è scegliere il “diario”… utilizziamo lo stesso per-sonaggio per un piccolo poster o per accessori chepossiamo cambiare senza problemi l’anno successivo.Questo renderà, per lui, tutto più piacevole.

Dalla corretta illuminazione alla scelta della sedia giusta: come rendere il ‘momento compiti’un’attività confortevole Un nuovo anno scolastico è iniziato ed è questo il momento migliore

per pensare come organizzare una zona studio per i bambini, dotarelo spazio della giusta illuminazione, dare vita a diverse aree di lavo-

ro e favorire la concentrazione.

1L’ideale è avere in casa due o tre posti in cui ibambini possano mettersi a “fare i compiti” evi-tando di utilizzare il tavolo da cucina. Non è piace-vole ritrovarsi briciole di pane attaccate alla co-pertina del quaderno mentre si fa merenda.Secondo gli esperti per i bambini avere un angoloesclusivamente dedicato allo studio migliora la con-centrazione e la produttività: l’importante è utiliz-zare tavoli/scrivanie e sedie adatti alla loro età edevitare luoghi in cui ci sono distrazioni come la TVo giochi. Ancora meglio se il genitore ha già un suoangolo studio, non si può far altro che ampliare lospazio aggiungendo un’altra “postazione”.

2E’ buona regola fornire al bambino,sin dalla prima infanzia, un tavolino e unasediolina dove possa colorare, ritagliare,incollare e riporre i suoi oggetti in modo ta-le da abituarlo a stare seduto, a svolgereuna attività di concentrazione. Per i bam-bini della primaria, dai 6 ai 9 anni, è me-glio pensare ad una zona della casa che siafacilmente raggiungibile dai genitori inmodo che il bambino non si senta solo nel-l’adempimento dei suoi impegni scolasti-ci; in questa fase il bambino ha bisogno diessere rassicurato e incoraggiato, per cuisi può organizzare l’angolo studio inun’area della cucina o del soggiorno-pran-zo ma ad una condizione: mai accenderela TV né per programmi pomeridiani che in-teressano gli adulti né per cartoni animati.

Per i bambini più grandi, più autono-mi e che necessitano di maggiore con-centrazione, invece, è da preferire un’areadella casa più silenziosa e con meno di-strazioni possibile. Evitare, quindi, le areedella zona giorno.

4Non badiamo a speseper le sedie. Quando i bam-bini sono più grandi e han-no bisogno di dedicare al-meno due o tre ore per lostudio, è da preferire una se-duta con imbottitura e ma-gari con rotelle, decisa-mente più comoda sul pianoergonomico; li farà sentiregià dei piccoli professionisti.

5E’ fondamentale sfruttare la lucenaturale fino a quando è possibi-le, ma durante l’inverno è benefornire una buona fonte luminosaartificiale ai nostri bambini chenon affatichi la vista per cui è dapreferire luce fredda, inoltre nonsi devono creare zone d’ombra. Lascelta dell’illuminazione è quindimolto importante, sia che si trattidi una lampada da tavolo, sia chesi tratti di una illuminazione dif-fusa della stanza in cui si trova lazona studio. Tra gli accessori nonbisogna dimenticare un calenda-rio, una lavagna dove annotareappunti e mensole o piccole li-brerie dove riporre i libri e i qua-derni senza rischiare di perdernequalcuno.

Cinque regole, una perfetta‘zona studio’ per bambini

Seguire lo sviluppo del bambino Rendere partecipe delle scelte il bambino

Usare le sedie giuste

Illuminazione “giusta”e accessori

Creare diverse zone di lavoro

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Occasione di formazione offerta dalla Beauty School di Foggia

Una nuova occasione di forma-zione, una finestra aperta sulmercato del lavoro. Stiamo

parlando della nuova opportunitàper le allieve che decideranno difrequentare il terzo anno dispecializzazione della “Beau-ty School”, a Foggia. Un nuo-vo progetto formativo di alta forma-zione che rilascia le competenzenecessarie per gestire con professio-nalità il settore della bellezza e del be-nessere in farmacia. Il mercato dellefarmacie, infatti, chiede una nuova fi-gura specializzata in grado di gestire incompleta autonomia il reparto co-smesi.

Saper cogliere nuove opportuni-tà è importante in un mondo dove laconcorrenza è spietata. I reparti di co-smesi, sempre più ampi all’internodelle Farmacie, rappresentano un’im-portante area in grado di soddisfare leesigenze della clientela

sem-pre più esigente e di conseguenza, di-ventare parte attiva nell’espansionedelle fonti di ricavo. Molti infatti hannodeciso di puntare sul settore cosmeti-co per risollevare e ampliare i canalidi vendita, incoraggiati dal trend po-sitivo che la cosmetica riscuote anchein periodi di crisi. Il tutto è regolamen-tato dalla Legge 1/90 che dà la possi-bilità della presenza di una esteti-sta/consulente qualificata all’internodella struttura.

L’European Campus Beauty Scho-ol®, sempre all’avanguardia è atten-ta alle esigenze del mercato attuale,organizza il corso di formazione in gra-

do di formare responsabili di repartocosmesi in farmacia.Ciò che potrà fa-

re la beauty consultant sarà unaconsulenza specifica sul miglior

prodotto da acquistare e sulcorretto protocollo applicati-vo, potrà eseguire test sem-

plici di analisi della pelle e valutazionedel cuoio capelluto con strumentazio-ne molto semplice e seguire passopasso il trattamento e lo stato dellapelle del cliente stesso.

Il corso è rivolto a tutte coloro chehanno la qualifica di estetista e de-cideranno di frequentare il terzo an-no di specializzazione presso la Be-auty School di Foggia. Infatti, leallieve, in maniera parallela al pro-gramma riconosciuto e autorizzatodalla Provincia, avranno la possibi-lità di conseguire la specializzazio-ne di Beauty Consultant presso l’Eu-ropean Campus Beauty School.

Gestire in autonomia

il Reparto Cosmesi delle farmacie

Beauty Consultant, una finestra sul lavoro

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o t t o b r e duemilaquattordici 17

Docenti, genitori e figli alle prese con il ritorno a scuolaPer chi suona la campanella?Come gestire ansie e preoccupazioni

Appuntamento con la saluteLe buone pratiche della prevenzione

DI ELEONORA VERA

PEDAGOGISTA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

DI TIZIANA CELESTE

GINECOLOGA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

La scuola è iniziata da pochesettimane e sono molti i motivi di ri-flessione per tutti, studenti, genito-ri e docenti. Per i primi la spensie-ratezza della vacanza lascia il postoa sentimenti contrastanti che oscil-lano tra ostilità, tristezza, ansia edentusiasmo. I genitori attendonocon sollievo la ripresa delle lezioni,alcuni con apprensione, preoccu-pati degli esiti scolastici dei loro fi-glioli.

I docenti vivono queste ultimeore, prima dell’avvio dell’anno sco-lastico, dibattuti tra frustrazioni,preoccupazioni e aspet-tative; nelle scuole sipredispongono percor-si didattici strategici eaccattivanti, si organiz-zano ambienti di ap-prendimento acco-glienti e ricchi distimoli. Probabilmen-

te la combinazione di tutte questevariabili determinerà nei nostri ra-gazzi un diverso modo di “vivere”la scuola e nelle classi, diversi cli-mi di relazione; quasi certamentele attese degli adulti influenzeran-no gli atteggiamenti nei confrontidello studio e del successo scolasti-co. Noi adulti, coscienti delle nostreaspettative, dovremmo soffermarcia riflettere se queste sono rivoltenell’interesse dei nostri figli/alunni,ed essere consapevoli di come co-municarle.

Non ci preoccupiamo tanto diquei ragazzi che hanno una vita

scolastica se-rena, quantodi quelli che lavivono conmalessere: al-cuni temono dinon farcela aportare a termi-

ne gli impegni scolastici, altri te-mono i rimproveri, non si trovano aproprio agio con i compagni o, ma-gari, hanno subito derisioni e atti dibullismo; altri invece si sentono ina-deguati rispetto alle proprie atteseo quelle degli adulti. Ad ogni mo-do il classico “mal di pancia” vaanalizzato con attenzione per indi-viduarne la causa il più presto pos-sibile.

Genitori e docenti costituisco-no una combinazione formidabileper sostenere la crescita e la for-mazione delle nostre giovani ge-nerazioni. Quando di parla di “pat-to di corresponsabilità” tra scuolae famiglia, si intende quell’insiemedi azioni coerenti che nascono daun sereno ed aperto dialogo, conl’intento di dare forza all’azioneeducativa e formativa. Il patto sifonda sul rispetto reciproco dei ruo-li. Solo un atteggiamento condivi-so di positività e fermezza, di chia-

rezza e adeguatezza delle attese,può dare una svolta a tante situa-zioni di malessere e di abbandonoscolastico e fornire soluzioni con-crete per l’emergenza educativadel nostro tempo.

Se pensiamo alla vecchia scuo-la, quella dei primi del Novecento,rigorosa e inflessibile, nata per ri-durre l’analfabetismo, pensiamo aquante difficoltà abbia potuto ge-nerare nelle giovani menti; in real-tà assicurava la trasmissione dei sa-peri ma produceva disagio edispersione scolastica. Da allora co-sa è cambiato nella scuola e nellasocietà? Cosa ha prodotto il per-missivismo? Riusciamo a cogliere iveri bisogni di ciascun figlio/alun-no? A percepire le loro emozioni e a“educarle”? A individuare le po-tenzialità e le inclinazioni per ca-nalizzarle? Preferiamo “insegnare”e divulgare i saperi oppure conta-giare questi ragazzi con l’amore perla conoscenza, per la vita e guidar-li a coltivare i propri sogni? Riu-sciamo a dedicare loro attenzionee tempo? Sappiamo ascoltarli conattenzione? Sappiamo accompa-gnare loro nel cammino dentro disé, alla scoperta della propria iden-tità, con parole e gesti nuovi? Ab-biamo ancora pochi giorni per daredelle risposte.

Spesso noi donne, oberate damille impegni, siamo portate a tra-scurarci in nome della famiglia edel lavoro. Ma il nostro dovere è pri-ma di tutto verso noi stesse, perchéper guidare una famiglia ed affron-tare le mille difficoltà quotidiane bi-sogna godere di buona salute.

Oggigiorno c’è ancora scarsainformazione sulle patologie dellasfera femminile e poco si conoscesull’importanza della prevenzione.Purtroppo i tumori femminili sonopatologie a lenta evoluzione, spes-so asintomatiche finché non è trop-po tardi per curarle. Sebbene lamaggior parte dei tumori femmini-li colpiscano più frequentemente inetà perimenopausale, oggi la mag-gior diffusione del papilloma virusha abbassato la soglia dell’età di in-sorgenza dei tumori del collo del-l’utero, stesso discorso vale per i tu-mori al seno (a causa del fumo,inquinanti atmosferici, gravidanzetardive ed altri fattori predispo-nenti).

Si deduce facilmente quanto

sia importante sot-toporsi ogni annoai controlli gineco-logici, che dovrebbero includere lavisita ginecologica, pap-test, col-poscopia, ecografia pelvica e mam-mografia.

Ogni donna che entra in età fer-tile deve effettuare uno screeningannuale fino ad avanzata età, maqualora dovessero comparire, nel-le adolescenti ed anche nelle ra-

gazze che non hanno mai avutorapporti sessuali, sintomi tipo pru-rito, perdite ematiche o maleodo-ranti, algie pelviche, è importantis-simo consultare un ginecologo perrisalire all’origine del disturbo.

La Società Italiana di Colpo-

scopia raccomanda di sottoporsiannualmente al pap-test, che è unesame citologico, consiste cioè nelraccogliere delle cellule dal collodell’utero, con apposite spatoline,che poi vengono fissate su vetrinied inviate al citologo, il quale leanalizzerà per vedere se ci sono in-fiammazioni, infezioni o tumori.

Stesso discorso vale per la Col-poscopia, che è un esame di secon-do livello, che “completa” il pap-test, con la differenza che mentre ilpap-test analizza la singola matto-nella (cellula), la colposcopia ci for-nisce in primis una risposta in tem-po reale, ed inoltre da uno sguardod’insieme al pavimento fatto dallesingole cellule (tessuto).

Questo esame viene effettuatotramite il colposcopio (una speciedi apparecchio costituito da una po-tente lente di ingrandimento), e cifornisce informazioni su vulva, va-gina, e collo dell’utero. Per indaga-re il corpo dell’utero, le tube e le

ovaie, bisogna sottoporsi ad unaecografia pelvica, meglio se tran-svaginale, perché, nella maggiorparte dei casi, fornisce informazio-ni più complete ed accurate.

È possibile rilevare la presenzadi malformazioni, tumori, altera-zioni organiche…

Avere un quadro completo del-la pelvi, cioè una visione degli or-gani collocati nella parte bassa del-l’addome inferiore. Un discorso aparte va fatto per la mammografia,la maggior parte delle donne san-no che dopo i 40 anni bisogna sot-toporsi a visita senologica, ecogra-fia mammaria, e mammografiaogni 12-18 mesi, tuttavia ci sono al-cune eccezioni, infatti nel caso cisiano casi di tumori maligni nella li-nea di discendenza materna, sia di-retta che collaterale (cioè nonna,mamma, sorelle, zie, cugine), biso-gna iniziare i controlli molto tempoprima.

Per concludere, alla luce delfatto che, prevenire è meglio checurare, decidere di dedicare “mez-za giornata all’anno” alla tutela del-la nostra salute ha tanto se non piùvalore di un paio di ore del nostrotempo settimanale riservate al-l’estetista, al parrucchiere o altri im-pegni personali.

“Basta, ora lo lascio…non losopporto più...non lo amo più”,sono le parole più usate in mo-menti di crisi di una coppia. Maquando è davvero finita? Pauradella solitudine, del giudizio de-gli altri, di perdere gli amici in co-mune, di non farcela senza unaspalla. Secondo il portale di Re-pubblica, queste sono le paurepiù diffuse ma poi si ricade nel ti-more di restare sole, di affrontarela nuova vita da single, i giudizi diamici e famiglia. Eppure “la finedi una relazione di coppia rap-presenta un momento di crescitae rafforzamento personale”, co-me spiega la dottoressa MarinaPisetzky, psicologa romana spe-cializzata in dinamiche a due. E seanche la scienza ci ha recente-mente confermato che stare in-sieme ad un partner che nonamiamo più nuoce alla nostra sa-lute fisica, oltre che alla nostrapsiche, esistono dei campanellid’allarme inequivocabili che ciavvisano quando una storia è dachiudere. Per il bene di entrambie per iniziare una nuova vita. Se-condo una recente ricerca del-l’Università di Pittsburgh, chi vi-ve un matrimonio o convivenzainfelice aumenta il rischio di pa-tologie cardiovascolari.

Il nostro corpo e la nostramente sono un tutt’uno e funzio-nano insieme. L’ansia, la soffe-renza, tutte le emozioni troppodolorose per poter essere vissutee sentite, trovano una via di sca-rico immediata nel soma tramiteil disturbo. A volte, dopo anni divita insieme, pensiamo sia nor-male non essere più innamoratie passionali come i primi tempi.Sicuramente dopo tanto tempo astretto contatto la relazioned’amore cambia, matura e ac-quista nuove priorità. Ogni coppiatrova la sua modalità per andareavanti e gestire i momenti di pas-saggio ed evoluzione. Ma ci so-no precisi segnali per capire cheuna storia sta finendo: mancan-za di condivisione, mancanza diprogettualità, insofferenza versol’altro, mancanza di coccole e didesiderio di intimità. Porre fine auna relazione d’amore è sempreun’esperienza dolorosa e fru-strante, che richiede grande de-terminazione e consapevolezzaprofonda di cosa stiamo provan-do. Quando poi in una famigliasono presenti anche figli piccoli,la questione si fa maggiormentecomplicata ed emergono sensi dicolpa e paure ulteriori. In questocaso, è necessario chiedere unaiuto ad un professionista, per farsì che la separazione venga ela-borata con minor traumi possibi-li per i ragazzi o bambini, che inqueste situazioni sono l’anellopiù debole della catena. Essereonesti con i figli, in una situazio-ne del genere, è il modo miglioreper affrontare le cose.

Se rimaniamo impigliati nellapaura del cambiamento rischia-mo di restare agganciati al passa-to e di essere destinati all’infelici-tà e ai ricordi. Irma Mecca

in pocheparole

Ricomincio... da me

I rischi legati ai tumoridella sfera femminile sipossono prevenire conassidui controlli

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o t t o b r e duemilaquattordici18

Quasi tutti gli Italiani afferma-no di conoscerla, ma in realtà pochisanno effettivamente in cosa consi-ste questo regime alimentare. LaDieta Mediterranea dal novembredel 2010 è stata iscritta nella lista delpatrimonio culturale immaterialedell’umanità dell’Unesco, dimo-strando così l’importanza di questadieta per le popolazioni dei Paesiche si affacciano sul Mediterraneoe il suo potenziale impatto positivosulla salute e sullo stile di vita dellepopolazioni.

Innanzitutto, è necessario farechiarezza sul termine “dieta”: mol-ti di noi, infatti, associano a questotermine un regime alimentare re-strittivo, triste e da seguire solo se siè obesi, in sovrappeso o nel caso incui si sia affetti da particolari pato-logie. In realtà il termine “dieta” de-riva dal greco “diaita” e veniva usa-to per indicare un modo di viveresano con regole che disciplinavanoi diversi aspetti della vita quotidianacome l’alimentazione, l’esercizio fi-sico e perfino il riposo. Per questo,la dieta non dovrebbe essere consi-

derata come una terapia da utiliz-zare solo in caso di necessità, ma co-me uno stile di vita che ci permetta diavere cura costante di noi stessi.

La Dieta Mediterranea prevedeporzioni moderate di alimenti inte-grali e freschi e si basa principal-

mente sul consumo di cereali prefe-ribilmente integrali, ortaggi e fruttadi stagione, molti legumi, frutta sec-ca e olio extra-vergine d’oliva, unconsumo moderato di prodotti lat-tiero-caseari, pesce e carni bianchee basso consumo di carni rosse, sa-lumi e dolci. Il consumo privilegiatodi prodotti di origine vegetale ri-spetto a quelli di origine animaleconsente di ridurre l’introito di acidi

grassi saturi dannosi per la salute. L’utilizzo di olio d’oliva come ali-

mento grasso principale apporta be-nefici alla salute grazie all’elevatapresenza di acidi grassi monoinsa-turi che contribuiscono alla preven-zione delle malattie cardiovascola-ri, inoltre, la presenza di compostipolifenolici conferisce all’olio d’oli-va un’attività antiossidante. I legumisono delle ottime fonti proteiche e,consumati in abbinamento con i ce-reali, forniscono tutti gli amminoacidiessenziali, contengono pochissimigrassi, sono ricchi di fibra che au-menta il senso di sazietà, favorisceil transito intestinale e rallenta l’as-sorbimento degli zuccheri. Frutta eortaggi sono costituiti principal-mente da acqua (circa l’85-90%),inoltre, sono importanti fonti di vi-tamine (vitamina C, vitamine delgruppo B, Vitamine liposolubili A,D, E, K) e minerali quali sodio, po-tassio, calcio, ferro, magnesio, zin-co, rame, selenio, oltre che di fibra edi numerosi fitocomposti che, eser-citando un’azione antiossidante,aiutano il nostro organismo a con-

trastare i radicali liberi responsabi-li di molte malattie cronico-degene-rative. Anche la frutta secca è parteintegrante della Dieta Mediterraneae, pur avendo un contenuto lipidicopiuttosto elevato, è ricca di acidigrassi monoinsaturi e polinsaturi edè povera di acidi grassi saturi.

Numerosi studi hanno dimo-strato come questo tipo di alimenta-zione, insieme all’attività fisica, sia ingrado di prevenire numerose pato-logie quali: diabete, invecchiamen-to cellulare, alcuni tipi di tumore (co-lon retto, mammella, prostata,pancreas), obesità, patologie car-diovascolari. Purtroppo, negli ulti-mi anni, questo stile di vita è statosoppiantato da un’alimentazionetroppo calorica, grassa e iperprotei-ca, influenzata dai ritmi di vita fre-netici che inducono a scegliere ali-menti pronti e facili da prepararesenza porre la giusta attenzione suciò che si mette nel piatto. Per man-tenerci in linea e in salute dovremmoavvicinarci di più al tipo di alimen-tazione dei nostri nonni evitando diseguire le mode del momento.Quindi, sì a pasta, pane, legumi,frutta, ortaggi, olio di oliva e pocacarne, ricordando di moderare leporzioni ed effettuare una regolareattività fisica.

Sì a cereali, ortaggi e frutta di stagione

Lunga vita ai denti: gli ‘errori’ da evitare

È importante sapere se le pro-prie abitudini relative alla cura deidenti sono positive o no. Questo ar-ticolo raccoglie un piccolo elencodelle abitudini errate che più fre-quentemente si riscontrano fra i pa-zienti: esserne consapevoli può aiu-tare a debellare gli errori,conservando uno splendido sorrisonel tempo.

La salute della bocca dipendeinnanzitutto dall’igiene orale: spaz-zolate i denti dopo ogni pasto? È im-portante farlo perché, se restano co-perti da placca e da residuialimentari, l’alito non sarà fresco ei batteri responsabili della carieavranno modo e tempo di agire inun habitat ideale per loro. Diversipazienti confessano di lavare i den-ti energicamente e con uno spaz-zolino a setole dure: in tal modo po-trebbero provocarerecessioni gengivalida trauma mec-canico e abrasio-ni dentali daspazzolamento scor-retto. Nella maggiorparte dei casi,

sono indicati spazzolini a setolemorbide utilizzati con movimentigentili e verticali o circonferenzia-li, mai orizzontali. Se avete difficol-tà a mettere in pratica la tecnica dispazzolamento corretta, potete ri-correre ad uno spazzolino elettrico.

Inoltre, quando usate il filointerdentale non spinge-telo fino a ledere le gen-give, ma usatelo solo a

contatto con i dentiper togliere la placcainterdentale che lo

spazzolino fatica a ri-muovere. Completate la vostra

igiene orale con un colluttorio privosia di clorexidina (a meno che non visia stata prescritta dal medico), sia

di alcol. Ricordate che il colluttorio non

sostituisce né lo spazzolino, né ildentifricio né il filo interdentale. Vi-zio tanto comune quanto dannosoè fumare: il fumo è uno dei fattori dirischio del carcinoma orale e dellaparodontite. Pensate a quanto dipositivo guadagnereste smettendocon questo vizio deleterio: salute,soldi e aria meno inquinata per voie per chi vi sta intorno. Se avete bi-sogno di un aiuto per dire addio alpacchetto di sigarette, recatevi dalvostro medico o presso il centro an-tifumo più vicino.

Prenotate una visita dal vostrodentista ogni 6 mesi? Le visite dicontrollo sono necessarie anche senon si avvertono fastidi: l’odontoia-tra potrebbe riscontrare delle con-dizioni che è bene intercettare e cu-rare subito, prima che si trasforminoin problemi importanti. Ogni 6 me-si sottoponetevi ad una pulizia deidenti per rimuovere gli accumuli ditartaro. Troppo spesso i pazientiportatori di protesi mobile confes-sano di indossare il manufatto tuttoil giorno e tutta la notte: così facen-do c’è la possibilità che si manifestila candidosi nel cavo orale, la qua-le può configurare uno dei fattori

predisponenti al carcinoma orale.Le mucose, infatti, hanno bisognodi “respirare”.

La protesi deve essere tolta dal-la bocca ogni notte, va detersa spes-so e accuratamente. Altri pazientihanno il vizio di auto-medicarsiabusando di farmaci, affaticandocosì fegato e reni. Inoltre abusaredegli antibiotici può causare resi-stenze batteriche per cui l’infezionein atto non verrà debellata anzi, perannientare i microrganismi sarà ne-cessario utilizzare molecole diverseo dosaggi più elevati. Altra fraseche i pazienti dicono purtroppo fre-quentemente è: “Sbianco i denti acasa con il bicarbonato”. Questo èun grave errore che comprometteirrimediabilmente la salute dei den-ti. Il motivo per cui appaiono piùbianchi è che il bicarbonato grattavia strati di smalto (tessuto dentalesano), mentre lo sbiancamento pro-fessionale fatto nello studio odon-toiatrico è efficace senza essere pe-ricoloso, infatti agisce solo suipigmenti che i denti hanno assorbi-to nel tempo, togliendo la patinagiallastra che si è accumulata neglianni. Correggete le abitudini sba-gliate a vantaggio della vostra sa-lute

Tra spazzolino, filo interdentale e colluttorio:le best practice da mettere in atto a tutte le età

Nexplanon,bastoncino

tanti-ormoni

in pocheparole

In Italia l’impiego dei con-traccettivi ormonali è ancora po-co diffuso e gli ultimi dati rilevanoche dal 18% siamo scesi al 15%delle donne fra i 18 e 45 anni. Imotivi che portano le donne a ri-fiutare o ad abbandonare la con-traccezione ormonale sono piùche noti e sempre gli stessi da an-ni: cambiamento dell’umore, au-mento di peso, lieve sanguina-mento, gonfiore addominale,ritenzione idrica, mal di testa epaura di tumore al seno. Indiscu-tibilmente la donna deve trovareil prodotto giusto per lei, non esi-ste la pillola che possa adattarsi atutte le donne nello stesso modo,ma l’ampia varietà di prodotti incommercio consente di trovareuna buona soluzione per tutte ledonne. Sono ancora poco diffusele informazioni sugli effetti positividei contraccettivi ormonali, specienell’impiego a lungo termine:proteggono dal tumore ovarico,endometriale e del colon-retto.Dal 2012 è stato commercializza-to anche in Italia un sistema a lun-ga durata con solo progestinico.Il Nexplanon – secondo quanto ri-portato sul sito Medicitalia.it - èun sistema costituito da un ba-stoncino sottile (lungo 4cm, dia-metro 2mm) flessibile, precarica-to in un applicatore sterile emonouso pronto per essere inse-rito sottocute. Rilascia costante-mente in dose predeterminataEtonogestrel, un ormone proge-stinico, assicurando per 3 anniuna valida azione contraccettivaa lungo termine. Si tratta quindidi un contraccettivo ormonale conla caratteristica di essere privo diestrogeno. Il meccanismo con-traccettivo si esplica principal-mente inibendo la funzione ova-rica bloccando l’ovulazione.L’azione contraccettiva non si li-mita alla mancata ovulazione, macomporta un effetto a cascata:l’assenza del follicolo ooforo de-termina anche l’assenza del piccoestrogenico e di quello progesti-nico. Questa modificazione or-monale mantiene denso il mucocervicale ostacolando perciò la ri-salita degli spermatozoi. A livelloendometriale infine esercita uneffetto antiproliferativo che osta-cola l’annidamento dell’embrio-ne. Tali caratteristiche rendono ilsistema di ottima accettabilità, ef-ficacia (superiore a qualsiasi al-tro metodo) e sicurezza, con mi-nima incidenza di effetticollaterali, in qualsiasi fascia dietà, soprattutto in donne che de-siderano contraccezione a lungotermine e che mostrano scarsaaderenza ai sistemi orali. Il dispo-sitivo deve essere inserito sotto-cute a livello del braccio (non do-minante) a circa 10 cm dalla piegadel gomito, preferibilmente nelperiodo che va dal 1° al 5° giornodi un ciclo naturale. L’applicazio-ne è semplice ed ambulatorialema deve essere fatta da un medi-co specializzato. Irma Mecca

DI VALENTINA LA RICCIA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

DENTISTA

Salute orale, promossi e bocciati

DI DORA COCUMAZZI

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Alimentazione sana, può prevenire tante patologie:dal diabete al tumore del colon retto o del pancreas

Dieta Mediterranea, cosa c’è da sapere

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“La mia vita e il mio corpo cam-bieranno. Come?”. Sei in-

cinta, comincia il viaggio verso lamaternità e il tuo corpo si preparaad accogliere la nuova vita. A po-chissime settimane di gravidanzalavora già a pieno regime ed impa-rare a conoscerne i cambiamenti tiaiuterà a viverli serenamente.Quando mamma e bambino sono insalute, un’attività fisica regolare ap-porta numerosi benefici, che si ri-scontrano anche durante il parto e ilpuerperio. Combinata con strategiedi rilassamento e respirazione, haprima di tutto l’obiettivo di favorirela consapevolezza. Una mammaconsapevole di sé, del proprio cor-po, delle sue trasformazioni, alcentro della propria espe-rienza di maternità. In que-sta prospettiva il lavoro cor-poreo rappresental’occasione perascoltarsie ritrova-re equilibrio, nelrispetto dei propri

tempi naturali.Dal conce-

pimento

si verificano cambiamenti continui:si modificano il sistema cardiova-scolare, la respirazione, l’assorbi-mento di ossigeno, il metabolismo, laproduzione ormonale, l’equilibrioidrico e minerale, la zona genitale-

addominale- pelvica, l’apparatomotorio, la termoregolazione.

Molti di questi sono re-sponsabili dei cosiddetti “di-sturbi della gravidanza” chepossono essere bilanciati da un

esercizio fisico adeguato. Sen-tirsi bene e in forma migliora la

qualità della vita e il tuo corpo purdiventando pesante rimane agilee forte. Inoltre, un corpo abitua-to al movimento tollera meglio il

calo ormonale nel puerperio, lacarenza di sonno e i cambiamen-ti nei ritmi della giornata. Oggi èpossibile continuare a mante-

nersi in forma grazie alle diverseattività che vedono coinvolti mam-me e bambini, come ad esempio laginnastica e lo yoga. Il tempo che

dedicherai alla tua salute sarà im-portante anche per quella del tuobambino. In gravidanza ad esem-pio, il sistema cardiocircolatorio de-ve fornire una prestazione superio-re a quella normale per rifornire ilfeto e la placenta di ossigeno e so-stanze nutritive. L’attività fisica re-golare migliora il rendimento diquesto sistema e il feto riceverà unmaggiore apporto di sangue e ossi-geno. Una carenza di movimento in-vece, causa (o acuisce) dolori allaschiena e squilibri posturali, ai qua-li si aggiungono la maggiore vasco-larizzazione, le modificazioni dellaproduzione ormonale e l’aumentodi peso indotti dalla gravidanza. Laridotta capacità di sostegno e rendi-mento di muscoli e legamenti inoltre,è particolarmente visibile nelle zonedell’addome, del bacino e dellegambe. Ne può derivare un’ecces-siva curvatura della schiena che ten-de a spingere in fuori l’addome no-ta come iperlordosi. L’esercizio fisico

contrasta questo fenomeno e con-tribuisce a mantenere allenato il pa-vimento pelvico (PV) una delle par-ti anatomiche più importantispecialmente durante la gravidanzae il parto. Eppure, poiché non è vi-sibile, è facile trascurarne il ruolo.Su questa struttura, che ha la fun-zione di sostegno, poggiano gli or-gani interni, i visceri, l’intestino el’utero. Una muscolatura pelvica al-lenata è responsabile di una buonairrorazione sanguigna degli organigenitali, questo è particolarmenteimportante per la rigenerazione deitessuti dopo il parto e può anche aiu-tare a prevenire le emorroidi. Conun aumento della tonicità e del-l’elasticità del PV (grazie ad eserci-zi specifici), sarà più facile ottenereil rilassamento muscolare necessariodurante il travaglio e si avrà unaguarigione più rapida delle even-tuali lesioni da parto (lacerazioni delperineo, episiotomia). Questa mu-scolatura è coinvolta anche nell’ec-citazione sessuale. Il P.V. inoltre con-trolla i movimenti di apertura echiusura di uretra, vagina e retto.Pertanto una muscolatura pelvicadebole può essere la causa di doloridi schiena, incontinenza, disturbi albasso ventre e prolasso dell’utero.Insomma “prevenire è meglio checurare”.

o t t o b r e duemilaquattordici 19

Riconoscere i cambiamenti per viverli serenamente

Come prevenire i “disturbi della gravidanza”DI SELENIA ACCETTULLI

OSTETRICA

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Il corpo in evoluzione. Una risorsa

in pocheparole

LOGOPEDISTA

Il consiglio arriva dall’asso-ciazione americana dei pedia-

tri. Leggere storie primadi addormentarsi aiuta astimolare il linguaggio.

I bambini sonosempre più attratti da

giochi offerti dalla mo-derna tecnologia, dalle

storie interattive, ma per lananna è meglio il metodo tra-

dizionale: la fiaba a letto. I tablet,vera e propria arma a doppio ta-glio per la salute dei bambini, seda un lato stimolano l’apprendi-mento dall’altro, soprattutto in te-nera età, sembrerebbero esseredeleteri per lo sviluppo del lin-guaggio e della socializzazione.Secondo quanto riporta il sito disalute Iodonna, in particolare ciò siverifica se il loro utilizzo avvieneprima di andare a letto.

L’abitudine dei genitori ame-ricani di lasciare il tablet ai figli,anche i più piccoli, è tale da avereindotto l’American Academy ofPediatrics ad inserire per la primavolta nelle nuove linee guida ri-volte ai pediatri associati una rac-comandazione che può sembrarebizzarra: che i medici invitino leneomamme e i neopapà a leggereloro stessi e ad alta voce le favole ei libri ai loro piccoli fin dalla nasci-ta. Questo perché un’area impor-tante del cervello si sviluppa neiprimi tre anni di vita e leggere adalta voce aiuta i piccoli a svilup-pare un ottimo vocabolario e sti-molare le capacità di socializza-zione.

Telefonini, smartphone e ta-blet non hanno gli stessi effetti sul-lo sviluppo dei bambini. Una mo-da, quella dell’abuso di tablet, nonsolo propria degli Stati Uniti. Latendenza è simile anche nel no-stro Paese. Ecco perché, le indica-zioni dei pediatri statunitensi, so-no state fatte proprie anche dallaSocietà Italiana di Pediatria.

Anche gli adulti non sono im-muni. In questo caso i problemi ri-guardano il sonno. I congegnielettronici, fonti di inquinamentoelettromagnetico e luminoso, pos-sono infatti interferire con la qua-lità del riposo o essere addiritturacausa di insonnia, depressione,ansia, deficit di attenzione e ipe-rattività. “Andare a letto con latecnologia in mano - spiega GianLuigi Gigli, Past-President del-l’Associazione Italiana di Medici-na del Sonno - stimola l’attività delcervello e altera il regolare ciclo disonno-veglia non consentendo alcorpo di andare adeguatamenteverso l’addormentamento”.

Basta poco a danneggiare ilbuon riposo: la luce artificialeemanata da pc, tablet e simili osta-cola la produzione di melatonina epersuade il cervello che sia anco-ra giorno non consentendogli distaccare la spina. Le conseguen-ze di questa iperattività cerebra-le sono diminuzione della con-centrazione e del livello diattenzione, perdurante stanchez-za durante il giorno.

Irma Mecca

Le fiabeanti-tabletIn questo processo la famiglia è condizionante:

i genitori determinano la selezione linguistica

La trappola del “Bambinismo”Come favorire lo sviluppo del linguaggio

Apprendere una lingua signifi-ca ricrearla non individualmente, néper il neonato né per l’adulto: è, in-fatti, un processo sociale. Il compitodi ogni istituzione educativa è di es-sere un positivo ambiente linguisti-co. La famiglia rappresenta, per ilbambino, il luogo del suo sviluppoe della sua crescita: in essa stabili-sce le prime relazioni e vive la suaprima esperienza di gruppo. La Fa-miglia, ha un’importanza fonda-mentale per lo sviluppo degli stru-menti linguistici e comunicativiperché è condizionante: i genitoriinfatti, determinano con la loro in-fluenza la selezione linguistica cheil bambino compie. Questo condi-zionamento avviene nel quadro diuna generale flessibilità rispetto al-le competenze e al lessico inizialedel bimbo, dove gli adulti spesso ac-cettano termini inventati o storpiatidal bambino costruendo così i pro-getti di apprendimento. Importan-te, però, non confondere questoadattamento con il bambinismo, ov-vero l’imitazione da parte dell’adul-to del linguaggio del bambino, per-ché l’adulto deve rappresentaresempre il modello da apprendere:non devono essere gli adulti ad imi-tare i piccoli, ma sono i piccoli cheapprendono da essi. Nell’ambiente

familiare è essenziale dimostrate ilpiacere di comunicare durante tut-te le situazioni routinarie (vestirsi,mangiare, lavarsi, andare a dormire).La ripetitività dei gesti, delle sensa-zioni, e delle espressioni verbali emimiche determinano una aspetta-tiva da parte del bambino e la possi-

bilità di anticipare gesti e parole. Comunicate con il bambino fa-

cendo in modo che lui vi guardi involto e cercate di mantenere il con-tatto oculare mettendovi di fronte alui alla sua altezza. Ci sono infiniteoccasioni per ampliare le conoscen-ze dei bambini, sfruttate i diversicontesti che si creano durante lagiornata per descrivere e racconta-re ciò che vi circonda (una passeg-giata al parco, andare a fare la spe-sa, preparare la torta) abbinando,quando è possibile, le parole gestied espressioni del volto significativi(es. gesti del “ciao”, “buono”, “nonc’è più”; espressioni di sorpresa,

contentezza o delusione). Il lin-guaggio da utilizzare deve esseresemplice ma corretto, cercando dinon semplificare le parole ma scan-dendole in modo non affrettato. In-troducete le parole nuove in situa-zioni in cui lui possa capirne ilsignificato (es. mostrando l’oggettoe ripetendo la parole più volte) e sti-molate il bambino a riprodurre la pa-rola o il suono corrispondente ad unsignificato ed accettate e gioite conlui del tentativo, anche se scorretto(es. “Il cane! Guarda, arriva il cane!Hai visto chi arriva? Arriva il….”).Proponete canzoncine e filastroccheabbinandovi gesti e mimica che dia-no significato alle parole, propone-te libri figurati e commentateli conlui. La lettura è fondamentale perl’acquisizione del linguaggio ma,sfogliare un libro senza supportoverbale dell’adulto non arricchisce illinguaggio del bambino, e ancormeno la comunicazione; la stessacosa accade per la radio e la televi-sione, in quanto non stimolano dasole l’interazione. Piuttosto sfoglia-te un libro con lui, descrivete le fi-gura stimolatelo ad indicare e a no-minare le figure che gli proponete(es. “Guarda il cane!” “Dov’è il ca-ne?”). Parlate delle esperienze vis-sute, stimolate il bambino a ricorda-

re e a parlare di esperienze vissuterecentemente o che lo hanno colpi-to, riguardando foto o utilizzandomateriali che ricordano l’evento (es.riprendere il disegno che ha fattonella giornata mettere a posto insie-me un gioco utilizzato). E’ impor-tante rinforzare qualsiasi tentativolinguistico del bambino, gratifican-dolo, imitandolo e dandogli even-tualmente la forma corretta (es.“Mamma lallo!” – “Si, c’è un caval-lo!”); se la parola non risulta troppocomplessa, stimolarne la ripetizio-ne corretta, ma senza costringerlo.Quando non capite ciò che vi dicenon colpevolizzatelo, piuttosto cer-cate di aiutarlo a spiegarsi; può es-sere utile, ripetendo la parte che èstata compresa, chiedendo di con-centrarsi sulla parte non intelligibi-le o stimolandolo ad indicare o usa-re il gesto per far capire il suomessaggio.

DI ILENIA PALMIERI

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Anche quest’anno libri e cor-redo scolastico costerannodi più. Aumenti piuttosto

contenuti, si parla dell’1,5%, mache - nella fase di crisi economicaed occupazionale che sta attraver-sando il nostro paese - rischiano dipesare e non poco sul bilancio del-le famiglie italiane già in difficoltàa causa della innumerevoli spesesostenute e di quelle ancora da so-stenere nei mesi prossimi.

I prezzi dei libri non accenna-no a calare: nuove edizioni, ag-giornate, riviste e rivisitate si sus-seguono a scapito dell’ormaitramontato passaggio di libri da fra-tello maggiore a fratello minore; vo-lumi ristampati arricchisconol’elenco dei testi da acquistare e laspesa per la famiglia non può chelievitare.

A nulla è valso, anche, l’inter-vento del MIUR – Ministero del-l’Istruzione, Università e Ricerca -che ha congelato i limiti di spesaper i libri scolastici al 2012. Sonotroppe, infatti, le scuole che sforano

i limiti sulle adozioni dei libri di te-sto scolastici.

E poi ci sono zaini, quaderni,diari, astucci alla moda, articoli dicartoleria e strumentazione tecni-ca per i più grandi.

Quest’anno - forse più degli al-tri anni - sarà difficile per i genitoriitaliani accontentare i propri figli,sicuramente fashion victim, e an-cor di più chiedere agli stessi di ri-

nunciare alle marche più costose.Ma rinunciare alle griffe del

tutto, ovvero a quelle più costose avantaggio di quelle i cui costi sonoun po’ più contenuti, può consentirealle famiglie italiane di risparmia-re anche di parecchio, vista la spro-porzione di costi tra i prodotti grif-fati e quelli senza marca, cheperaltro non sono da meno quantoa resistenza, manifattura, stile emateriali usati rispetto ai primi.

E poi bisogna tenere d’occhiole offerte proposte dagli esercenti,numerose in questo periodo, sucancelleria, kit scuola, dizionari ezaini.

La spesa media si aggirerà in-torno ai 1.000 euro per studente,conto destinato a diventare più sa-lato se si parla di studenti dellescuole medie o delle scuole supe-riori. Insomma, una vera e propriastangata per le famiglie italiane,una “manovrina” da molte centi-naia di euro.

Occhio alle offerte su cancelleria e kit scuola

Alopeciain “rosa”L’alopecia femminile, seppur

molto meno diffusa di quella ma-schile, è una sindrome che portaad una progressiva caduta deicapelli fino al diradamento. Sitratta di un problema che può in-sorgere in ogni momento dellavita.

Come spiega il portale diScienza&Salute, l’alopecia puòessere di due tipi: androgeneti-ca, legata quindi all’influsso de-gli ormoni maschili come il te-stosterone (che anche nelledonne può essere più alto rispet-to alla norma), oppure areata,quando i capelli tendono a cade-re in zone specifiche del cuoiocapelluto formando le classiche“chiazze”. E’ possibile curarsidopo i dovuti accertamenti me-dici, ma molto dipende dallacausa scatenante. Questa puòessere, come anticipato, di natu-ra ormonale ed endocrina, e inquesto caso utili saranno even-tuali terapie volte a riequilibra-re la produzione di ormoni ma-schili nelle donne. Anche lamenopausa o la gravidanza,sempre per problemi legati allefluttuazioni ormonali, possonopredisporre alla copiosa cadutadei capelli.

Ad ogni età, poi, il fattorestress è sempre in agguato. Trau-mi e forti tensioni, stanchezza esuperlavoro possono infatti crea-re le condizioni per l’alopecia,anche se, in genere, si tratta diun fenomeno transitorio. Uno deifattori sicuramente più accreditaticome “responsabili” dell’alope-cia è, però, l’alimentazione.

Ci sono cibi che possonomantenere in salute i capelli e ilcuoio capelluto rinvigorendo ilbulbo pilifero, e cibi che, al con-trario, ne stimolano l’infiamma-zione. Anche l’attività endocri-na può variare in base ai cibi chescegliamo per la nostra dietaquotidiana. Per bloccare la ca-duta dei capelli sarebbe meglioprivilegiare la carne rossa magrae carne bianca, il pesce e frutti dimare, uova fresche (meglio sebio), tutta la frutta e verdura distagione sia cruda che cotta sen-za mai dimenticare l’olio extra-vergine d’oliva a crudo. Inoltreaiutano i legumi, in particolarela soia che contiene fitoestroge-ni in grado di contrastare in mo-do naturale l’eccessiva produ-zione di testosterone; uva rossae vino rosso, ricchi di polifenoli equindi di antiossidanti come caf-fè, tè verde e cioccolato extrafondente.

Da evitare o ridurre, invece,zuccheri raffinati, prodotti deri-vati da farine raffinate (tra cuipane e pizza bianchi), tutti i lat-ticini ad eccezione dello yogurtfresco, i salumi e i grassi di origi-ne animale (burro soprattutto) ebevande alcoliche. Attualmenteper combattere l’alopecia fem-minile esistono cure naturali abase di farmaci omeopatici e ri-medi fitoterapici abbastanza ef-ficaci. Irma Mecca

in pocheparole

‘Caro Libri’, la stangata è servita

Chiarimenti utili dall’Inps

Cessazione attività commercialiRegole e norme per l’indennizzo

50&PIU’ ENASCODI FLOREDANA ARNÒ

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Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

DI ROSANGELA LORISO

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Aumenti (1,5%) per l’acquisto di zaini e dizionari: la spesa media, quest’anno, è di 1.000 euro per studente

L’Inps ha fornito una serie dichiarimenti in merito allacompatibilità dell’indenniz-

zo con la titolarità di una pensionediretta (vecchiaia, anzianità/anti-cipata) e con l’assegno sociale.

Al riguardo, si rammenta chegià nella circolare n.111/1996 pun-to 5, l’Istituto nazionale di previ-denza sociale aveva precisato che latitolarità di un trattamento pensio-nistico non precludeva, sussisten-do tutte le altre condizioni di legge,la possibilità di beneficiare dell’in-dennizzo.

Ciò premesso, si riassumono,con i debiti chiarimenti, le diversecasistiche che potrebbero verifi-carsi:

a) Compatibilità con la pen-sione di vecchiaia.

Com’è noto l’indennizzo nonpuò essere concesso ai soggetti giàtitolari di pensione di vecchiaia. Pa-rimenti, non può essere concesso acoloro che sono in possesso dei re-quisiti per il conseguimento dellapensione previgenti la legge di ri-forma n. 214/2011 o che hannocompiuto le nuove età pensionabi-li, contemplate esclusivamente perla scadenza degli indennizzi, di cuial punto 1.2 del messaggio n.

4832/2014.b) Compatibilità con la pen-

sione di anzianità/anticipata.La titolarità di una pensione di

anzianità e/o anticipata non è osta-tiva alla concessione dell’inden-nizzo, la cui erogazione spetterà fi-no al mese di compimento delle etàpensionabili fissate dalla legge n.214/2011.

L’Inps nel messaggio in discor-so, ha precisato che nella fattispeciedurante il periodo di godimentodell’indennizzo, non sarà accredi-tata nei confronti del beneficiario

alcuna ulteriore contribuzione fi-gurativa nell’ambito della gestionecommercianti.

Viceversa, qualora il diritto allapensione anticipata venga perfe-zionato durante il periodo di per-cezione dell’indennizzo, conside-rando che, per specificadisposizione legislativa, i periodi digodimento del beneficio “sono uti-li per il conseguimento del diritto apensione”, gli stessi saranno rego-larmente accreditati di modo chel’interessato potrà accedere al pen-sionamento e continuare ad usu-

fruire dell’indennizzo fino a tutto ilmese di compimento dell’età pen-sionabile. Ovviamente il periodo digodimento dell’indennizzo succes-sivo alla liquidazione del tratta-mento pensionistico di anzianità/anticipata non darà luogo all’ac-credito di ulteriore contribuzionenell’ambito della gestione dei con-tributi per gli esercenti attività com-merciali.

c) Compatibilità con l’assegnosociale.

La permanenza del diritto al-l’assegno sociale è, com’è noto, su-bordinata alla condizione che il be-neficiario non sia percettore diredditi propri ovvero che posseggaredditi di importo inferiore a quel-lo annualmente fissato per l’asse-gno sociale, che per il 2014 e pariad euro 5.818,93.

Conseguentemente la perce-zione dell’indennizzo, la cui entitàè pari a quella del trattamento mi-nimo, comporta nella maggior par-te dei casi, ove sia superata la so-glia reddituale annuale, la revocadell’assegno sociale.

Compatibilità/incompatibilità, tre diverse casisticheesempi concreti, le opzioni che potrebbero verificarsi

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A 25 km da Foggia , nella rigogliosa campagna Dauna dellatradizionale cittadina di Cerignola, lontano dai frastuoni , sorgela tenuta Villa Demetra. Una struttura immersa in un meraviglio-so parco di 30.000 mq, la magica scenografia naturale che rende-rà ogni cerimonia indimenticabile. Nel parco di Villa Demetra è pos-sibile gustare aperitivi deliziosi e ottimi buffet, celebrarematrimoni con rito civile o con rito religioso ed anche è realizza-re un ricevimento completamente all’esterno.

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L’ampiezza della sala non pregiudica la sensazione di sentirsiin un luogo intimo e familiare. Una maestosa capriata in legnoche sovrasta la grande sala contribuisce a determinare quella sug-gestione calda e ricercata, sottolineata dalla luce di preziosi lam-padari che enfatizzano i toni dorati di quadri, mobili, specchi ecandelieri i cui riflessi si sposano in un connubio perfetto con l’ar-genteria che adorna ogni tavola.

La Sala Storica è arredata con toni pastello tendaggi dalle sfu-mature tenui e delicate, pavimentazioni in cotto spagnolo e ma-ioliche dipinte a mano. Il gioco di colori dall’affascinante cando-re che fonde arredamenti e allestimenti, rende ancor piùindimenticabile ogni ricevimento, avvolgendolo in una luce dasogno che farà sentire sia gli sposi che ogni ospite, coccolati nel mas-simo relax.

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TEMPO LIBERO Ecco il Mercatino della Moda

La solidarietà? E’ vintageAl Centro Assori sfilate di moda e golosità

I risultati della ricerca sul glutine amichevole spopolano anche Oltreoceano

Gluten Friendly, l’UniFg conquista gli USAL’Ateneo dauno al pari di famosi College. Il rettore Ricci: “Sono orgoglioso”. Il sogno: “Trasformare il Tavoliere nella Golden valley del grano per celiaci”

Torna, a grande ri-chiesta, l’appun-tamento con la

moda che strizza l’oc-chio alla solidarietà. Ilprossimo 7 novembre,infatti, i locali del Cen-tro Assori di Foggia tor-neranno ad ospitare il‘Mercatino della Soli-darietà’, iniziativa be-nefica nata su propostadi tre donne, tre amiche molto attive nel so-ciale: Silvana Carrozzo, Rita D’Angelo e PiaColabella.

Come già accaduto lo scorso mese di giu-gno - con il primo, apprezzatissimo, ‘Merca-tino’ di capi vintage e accessori di moderna-riato - vecchi capi griffati ed accessoripossono uscire dagli armadi per aprirsi a nuo-vi abbinamenti e nuove occasioni per esseresfoggiati.

In questo modo diventano lo strumentoper sostenere concretamente realtà di vo-lontariato ed enti caritatevoli attivi sul terri-torio. Un modo semplice per unire l’utile aldilettevole, insomma: per chi vende, libera-re gli armadi e contribuire ad una buona cau-sa; per chi acquista togliersi una piccola sod-disfazione e contribuire ad una giusta causa.

L’appuntamento di venerdì 7 novembresarà “Dolcemente Vintage”: da una partechiamerà a raccolta le appassionate del vin-tage e dei capi d’antan; dall’altra sarà un ve-ro e proprio tuffo nelle dolcezze di “Miele,

zucchero e cannella”. Alle 17 è prevista unasfilata di moda per poter apprezzare i capi invendita. “Non c’è una base d’asta. Ad ognicapo viene attribuito un prezzo popolare: dai3 ai 15 euro. Si tratta di valutazioni simbolichee forfettarie, che prescindono quindi dal mar-chio prestigioso o dalla tenuta perfetta delcapo”, spiega Silvana Carrozzo, ideatricedell’iniziativa. Il ‘Mercatino della Moda’ sa-rà attivo e visitabile per tutta la settimana,dal lunedì al venerdì (dalle 10 alle 12 e dalle16 alle 18) ed il sabato (solo mattina), nellaSala Atelier dell’Assori.

Chi vuole contribuire al progetto do-nando i propri abiti (solo se in buono stato),o richiedere il ritiro a casa, può contattare ilnumero 328/6867257. “Il nostro obiettivo èquello di raccogliere denaro per sostenerequelle associazioni e quelle strutture atti-ve nel sociale che vorranno ospitarci – con-tinua Carrozzo - Il primo ad aver accolto l’in-vito è il centro Assori che ringrazio per lasensibilità dimostrata”.

Angela Dalicco

E’una di quelle notizie usci-te dai laboratori della fa-coltà di Agraria dell’Unifg

quasi in sordina, insieme a tante al-tre, nella calura dell’estate foggia-na. Eppure già dai primi esperi-menti era chiaro che questa ricercasarebbe stata destinata a cambiarela vita di tante persone. Stiamo par-lando del brevetto ‘Gluten Frien-dly’, frutto di una ricerca made inUniFg che, attraverso la modificadelle proteine del glutine, potreb-be rivoluzionare le abitudini ali-mentari dei celiaci di tutto il mondo.

Non è quindi un caso se la no-tizia sta letteralmente facendo il gi-ro del mondo. Interessa, conquistae incassa favori. L’ultima attesta-zione, ma solo in ordine di tempo,arriva dalla più popolare radio in-dipendente americana, Public Ra-dio International che, nei giorniscorsi, ha pubblicato un reportagesul Gluten Friendly firmato dallagiornalista Angelica Marin. Il ser-vizio contiene un’approfondita di-squisizione sulle deduzioni scien-tifiche che hanno portato a questascoperta oltre a un’intervista allaprof.ssa Carmen Lamacchia com-ponente della squadra di ricerca-tori che ha firmato quella che l’ate-neo non esita a definire “una

storica affermazione”. Una attestazione di interesse

che, di fatto, rappresenta soprat-tutto l’approdo ufficiale del GlutenFriendly negli Stati Uniti d’Ameri-ca: peraltro entrando dalla portaprincipale, visto che il network in-dipendente PRI si è sempre occu-pato di ricerca scientifica di altissi-mo profilo oltre che riconosciutavalenza sociale.

“La pubblicazione del reporta-ge (il primo dei due realizzati du-rante la visita all’Università di Fog-gia di alcuni corrispondenti italianidell’agenzia americana AssociatedPress) ha istantaneamente favori-to la nascita di due spontanei mo-

vimenti di opinione, in seno alla co-munità scientifica americana -spiegano dall’Università foggiana- ma soprattutto tra la popolazioneche aspetta da anni una scopertacosì rivoluzionaria”. Già perché trai particolari che non sonosfuggiti ai media ame-ricani vi è innanzi-tutto il superamen-to col massimo

degli esiti possibili della registra-zione internazionale PCT (PatentCooperation Treaty). Due movi-menti di opinione che hanno for-malmente aperto il dibattito scien-tifico sul Gluten Friendly anchenegli Stati Uniti, in cui sono perfet-

tamente riconoscibili le citazioni dimerito espresse nei confronti del-l’Università di Foggia, del corag-gio della prof.ssa Carmen Lamac-chia e dell’audacia di un giovane(e sconosciuto oltreoceano) Ateneo

del Sud d’Italia. Si tengaconto del fatto che The

New Reddit Journalof Science è unapiattaforma di“d i scussant”molto popolaretra le comunità

accademica ame-ricane, poiché af-

ferisce a diversi Col-lege tra i più blasonati

del Paese: una presenza mol-to prestigiosa, che non accresce ilvalore già di per sé unanimementericonosciuto della scoperta targa-ta UniFg ma che certamente rap-presenta un punto di svolta nellavita del nostro Ateneo. “Sono mol-to soddisfatta - dichiara la prof.ssaCarmen Lamacchia, ricercatricepresso il Dipartimento di Scienzeagrarie, dell’alimentazione e del-l’ambiente dell’Università di Fog-gia - perché la risposta giunta dalPaese al mondo in cui la ricercascientifica rappresenta una speciedi dogma, cioè gli Stati Uniti, gra-

tifica ancora di più e ci incoraggiaa perseguire caparbiamente gliobiettivi della nostra ricerca”. En-tusiasta anche il rettore dell’Uni-versità di Foggia, Maurizio Ricci,che dallo scorso giugno - ovvero daquando è stato reso pubblico il Bre-vetto Gluten Friendly - ha ricevutole felicitazioni e i complimenti dimolte Università italiane. “Sono or-goglioso che se ne parli molto be-ne anche in America. Ci piacereb-be trasformare il Tavoliere, ilcosiddetto granaio d’Italia, in unaGolden Valley del grano: da qui ciauguriamo possa partire una rivo-luzione globale che possa miglio-rare la salute e la qualità della vitadi chi, fino ad oggi, ha purtropposmarrito il sapore e l’odore del pa-ne e della pasta”. Angela Dalicco

La ricercatrice Carmen Lamaccha in laboratorio

Dipartimento Scienze Agrarie

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