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Periti & Perizie PERIODICO TRIMESTRALE DEL COLLEGIO LOMBARDO PERITI ESPERTI CONSULENTI 3 Discorso del Presidente 4 Momenti fotografici del 100° Anniversario di Fondazione 19 La scapigliature di ieri e di oggi 22 Chi siamo davvero 24 Colorare il parquet Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB PC ANNO XVIII N.3 NOVEMBRE 2009

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Periti&PeriziePERIODICO TRIMESTRALE DEL COLLEGIO LOMBARDO PERITI ESPERTI CONSULENTI

3 Discorso del Presidente

4 Momenti fotografici del 100° Anniversario di Fondazione

19 La scapigliature di ieri e di oggi 22 Chi siamo davvero 24 Colorare il parquet

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ANNO XVIII N.3 NOVEMBRE 2009

2Periti e Perizie

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Desidero ringraziare i gentiliospiti intervenuti in questaoccasione speciale delcentenario di fondazione: Ildott. Manfredi Palmeri,Presidente del ConsiglioComunale di Milanol’assessore Ing. AndreaMascaretti, Mons. RaffaelloCiccone, in rappresentanza diS.E. il Cardinale Arcivescovo, ilTen Col. Dottor LuigiVinciguerra in rappresentanzadel Comando Regionale dellaGuardia di Finanza, il dottorFrancesco Saverio BorrelliPresidente del Conservatoriodi Milano e, da tempo,componente della nostra“grande famiglia”,l’Avv. Paolo Giuggioli,Presidente dell’Ordine degliAvvocati, il dottor GiovanniZingales Presidente dell’Ordinedei Consulenti del Lavoro, ildottor Roberto De LorenzisConsigliere Nazionale dell’EntePrevidenza e Assistenza deiConsulenti del Lavoro,l’Onorevole Tiziana MaioloAssessore del Comune diBuccinasco, nonché tutte legentili colleghe e i caricolleghi, con i rispettiviaccompagnatori, in questasplendida cornice della Saladegli Affreschi dellaFondazione Umanitaria, comepure il Comune di Milanoper il graditissimo patrocinio etutti i soggetti che,gentilmente, hanno offerto lasponsorizzazione.A tutti un ringraziamento dicuore da parte dei componenti

il Consiglio e mio personale.Un ringraziamento, del pari, alPrimo Presidente della Corted’Appello dott. Ruggero Pescee al Presidente del Tribunale diMilano dottoressa LiviaPomodoro, come pure a S.E. ilCardinale Giovanni BattistaRe, Prefetto della SacraCongregazione dei Vescovi,che hanno inviato il loropersonale augurio per il nostroanniversario.Lo scopo dei precursori,che nel 1909 diedero vita alprimo Collegio, tendenti adunire i Periti, si è trasformatolungo tutto l’arco di questoprimo secolo in unadeterminante realtà.Il Collegio Lombardo, definitonei suoi primi 70 anni “comeuna compatta schiera dicentinaia di periti esperticonsulenti tecnici che, nei piùsvariati campi dello scibileumano, offronoquotidianamente, non solo laprovata esperienza,l’efficienza e l’assoluta serietàcivica e morale ma, anche,l’inesauribile fiducia nei valoriumani e nell’ affermazione diun sempre maggiorprogresso”, ovvero, secondoil dott. Giacomo Rossano– già Prefetto di Milano –“nobiltà del lavoro” ha, nonsolo conservato, maulteriormente rafforzatoquesta immagine conl’inserimento di professionisti,sempre più aggiornati especializzati nelle nuovetecnologie che, lungo il

tumultuoso scorrere di questiultimi anni, sono venuteemergendo, come purenell’evoluzione delle specialitàpiù tradizionali.I nostri padri fondatori e idirigenti che via via hannoretto le sorti del Collegio, oltreche ad affrontare le variedifficoltà temporali, hannodimostrato quella lungimiranzail cui primario esempioconsiste nell’istituzione dellaScuola di Specializzazione inTecnica Peritale che consente,con largo anticipo, agli iscrittidi oggi e a quelli di domani dipoter, per così dire,abbeverarsi alle fonti dellaformazione permanente e delperiodico aggiornamento comeprevisto dalla attualelegislazione.Nel 1993 il Ministero di Graziae Giustizia ha ritenutogli scopi perseguiti dal nostrostatuto meritevoli delriconoscimento giuridico.Il pensiero di chi oggi è qui sirivolge pertanto alla memoriadel compianto PresidenteEmerito Agostino Cacciuttolo,promotore e iniziatore delrelativo iter di richiesta e delsuo successore ArmandoCastiglioni, che lo ha portatoa compimento.Con loro i componenti ilConsiglio: Bariatti Percarla –De Fazio Delfino – FerrettiEgidia – Giussani Giampiero –Inganni Giorgio – PacellaVittorio – Pradella Piergiorgio –Sartori Franz – Stecher Alberto– Stellato Armando – Zunino

Vittorio e, da ultimo, chi Viparla. Diversi non sono più tranoi ma, da loro, abbiamoidealmente raccolto iltestimone per ottenerel’inserimento della nostrastruttura nella Consulta dellelibere professioni dellaRegione Lombardia, nelCineas e, sul piano nazionale,oltre che nel CNEL anchenell’ambito delle Associazionidi cui all’art. 26 del D.L.vo9/11/2007 nr. 206.Tutto ciò comporta un sempremaggior impegno, serietànella preparazione e neicomportamenti che, d’altrocanto, il nostro codicedeontologico da sempreprevedono.Come già accennato,l’evoluzione dei tempi portacon sé un correlativoconvulso progressoaccompagnato da semprenuove tecniche diaggiornamento che la nostragenerazione e quelladei futuri professionisti didomani dovranno affrontarecon l’ausilio di queglistrumenti che il Collegio,con l’aiuto di tutti i suoi iscritti,può darsi e offrire.E’ questo l’augurio,ma anche la certezza, cheesprimo a nome di tutto ilConsiglio e mio personalenel celebrare i primi 100 annie nello stesso tempoinaugurare il secondosecolo di vita della nostra caraistituzione.Viva il Collegio!

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Discorso del Presidente

DISCORSO

Periti e Perizie

EMMEENNEO

Momenti fotografici nell’ambitodei festeggiamenti del 100° Anniversariodi Fondazione del Collegio

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La collezione di un imprenditore ticinese in mostra a Rancate

ARTE

VITTORIA COLPI È il momento felice dellecollezioni private che simettono a disposizione dellacollettività: da un lato ilcompiacimento dei titolari oeredi per quanto raccolto conpassione in anni e anni,dall’altro la possibilità per unpubblico attento diaggiungere qualche tasselloalle proprie conoscenze infatto di arte. Un piccoloregalo in questo senso looffre la Pinacoteca cantonaleGiovanni Züst di Rancate(Mendrisio) che accoglie finoal 10 gennaio la collezione diRiccardo Molo, uomo d’affaridi origine ticinese, vissuto trala fine dell’Ottocento e i primidecenni del Novecento.La mostra, dal titolo Da

Fattori a Previati: una raccolta

ritrovata, a cura di SergioRebora e di Paolo Plebani, eanche in programma damarzo a giugno 2010 pressola Galleria d’Arte Moderna di

Nervi, presenta unacinquantina di dipinti esculture di autori di puntadelle diverse scuole regionaliitaliane del tempo e consenteuna visita agevole e bencommentata. Tra le opere dispicco figurano La diligenza aSesto, 1872-’73 di GiovanniFattori, La declamatrice o

Lezione di recitazione, 1867del veneto VincenzoCabianca, Porta di un bazar

del Cairo dell’orientalistaAlberto Pasini, di origineemiliana ma trapiantato aTorino, Giudecca, 1895 diGuglielmo Ciardi e Inverno,1887 del piemonteseLorenzo Delleani.Riccardo Molo acquistò neglianni Venti presso leprestigiose gallerie Pesaro eGeri; in occasione poi dellaliquidazione della collezione diAlberto Grubicy raccolse unnucleo di dipinti di GaetanoPreviati. Tra questi unastesura preliminare diMaternità che in mostra èaccostata alla versione dellaGalleria d’Arte Moderna diMilano e a quella di proprietàdella Banca Popolare diNovara, per comprenderel’iter formativo dell’opera.Nella rassegna compaionodiversi oli di Guido Gonzato,artista nato nei pressi diVerona ma stabilitosi nel

Mendrisiotto negli anni Ventie di cui Molo è statomecenate. Un autoreapprezzato nel passato dalfilologo Gianfranco Contini eda Ungaretti e la cui memoriail Ticino vuole orapromuovere. Di Gonzato sipuò ammirare la tavolozzachiara e delicata del suo“periodo della luce” neldipinto Maggio o Coppia sotto

la pergola, olio 1924-1927, icromatismi più intensi epastosi di matriceespressionista e gli esitisuccessivi nell’ambito dellacorrente novecentista dellaSarfatti. La Pinacotecacantonale di Rancatepossiede opere di GiovanniSerodine (1594-1630) tracui lo splendido San Pietrro in

carcere nonché la raccolta diGiovanni Züst comprendenteopere di Antonio Rinaldi(1816-1875). Riaperta eristrutturata nel 1990 è sededi mostre di pittura e sculturadei secoli passati.Rancate è una graziosacittadina posta sulle alturevicino a Mendrisio. Nelsettembre scorso le suestrade in salita hanno vistosvolgersi i Mondiali di ciclismosu strada 2009. Trattorie conmenu tipici possonocompletare il momentoculturale.

Coppia sotto la pergola

Maggio

19Periti e Perizie

La scapigliatura ieri e oggi

ARTE

MARIA VITTORIA PREDAVAL L’importante mostra sullaScapigliatura, attualmente incorso al Palazzo Reale diMilano, merita di essereconsiderata con attenzioneper alcuni aspetti che ladifferenzianoconsiderevolmente dallealtre esposizioni dedicate inprecedenza a questomovimento artistico e, inparticolare, dalla notissima“Mostra della Scapigliatura”,ospitata nel 1966 al Palazzodella Permanente di Milano,fino a oggi consideratatermine di riferimentoimprescindibile per ognistudioso dell’argomento.Si tratta di differenze, dicorrezioni di rotta, dimutamenti nell’impiantostoriografico, non dicontrapposizione frontalecon le tesi della grandemostra del ’66. Sarebbestato d’altronde imprudentee fuori luogo negarel’acutezza e la perizia diAnna Maria Brizio, che sioccupò allora delle artifigurative nella correntescapigliata, e di Dante Isella,chiamato a offrire unpanorama della Scapigliaturaletteraria lombarda.Anzi, alcune idee guidatuttora presenti nell’attualeinterpretazione dellaScapigliatura si trovano in

continuità o rappresentanosviluppi delle proposteavanzate nell’evento del ’66,come si ricava dal densosaggio di Annie-PauleQuinsac, curatrice epatronne dell’esposizioneodierna, presente nelCatalogo1. È stata infattimantenuta, anche nelpercorso espositivo,l’importanza del riferimentoalle innovazioni stilistiche delPiccio e allo sperimentalismoinquieto di Federico Faruffini,come antecedentiirrinunciabili della riformascapigliata. Allo stessomodo, è stata accolta lanetta linea di demarcazionefra Scapigliatura,naturalismo e verismo, giàindividuata dalla Brizio emotivata col prevaleredell’interesse scapigliato perla restituzione dell’impattopercettivo del soggetto nelrapporto con la realtà e conla concentrazione quasiesclusiva degli artistiscapigliati nellarappresentazione di figureumane con le implicazioni diapprofondimento psicologicoed emotivo che neconseguono. “Ritratti, ritrattie ritratti!” – afferma infatti laBrizio nel suo saggio del‘662. Malgrado ladocumentata collaborazione

fra Cremona ed EugenioGignous, o forse proprioperché Cremona affidò aGignous gli inquadramentipaesistici dei suoi dipinti diargomento faustiano (sonopresenti in mostra Faust ed

Elena e Idillio nel bosco oFaust e Margherita), laseparazione fra movimentoscapigliato e indirizzonaturalistico, che ebbero incomune l’avversione allostile accademico e, sotto ilprofilo cronologico, sisvilupparono in modo deltutto parallelo, èampiamente confermata esottolineata dalla mostrain corso. Le maggiori novità rispettoall’esposizione del ’66 sirilevano invece, in sensodiacronico, nell’estensionedella durata della corrente,che finirà per stemperarsi inuno stanco accademismo,fino agli inizi del ventesimosecolo, attraverso i suoiepigoni di livelli assaidisuguali, come LuigiConconi, Leonardo Bazzaro,Francesco Didioni, VirgilioRipari, Camillo Rapetti,Emilio Longoni, AngeloMorbelli, Gaetano Previati,Emilio Gola, VespasianoBignami, Angelo Achini ealtri ancora. È inoltreinteressante il tentativo,

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sviluppato prevalentementenel saggio della Quinsac, disottrarre la Scapigliatura aduna collocazione“provincialistica”,evidenziando i suoi rapporticon le contemporaneeculture francese, inglese e,per la mediazione di VittoreGrubicy de Dragon,olandese. La stessa figura diVittore Grubicy,popolarmente collegatasoprattutto alla nascita deldivisionismo, assume unaconfigurazione piùcomplessa e un più fortespessore culturale, graziealla messa in evidenza delsuo originario e duraturointeresse per laScapigliatura, testimoniatoanche dall’organizzazionedelle due mostre postume diCremona e di Ranzoni.

Ancor più innovativo è poi losforzo di collegare ilmovimeno alla nascentetematica sociale, attraversoil riferimento all’articolo diFelice Cameroni, apparso nel“Gazzettino Rosa” del 14novembre 18733, chegiustificherebbe l’interesseper la poetica scapigliata daparte di artisti comeLongoni e Morbelli,fortemente impegnati,in tempi successivi, nellaquestione sociale.Tuttavia, ciò che più colpiscein questa rivisitazione dellaScapigliatura, è forse la tesicontenuta nel saggio diGiuseppe Farinelli4. Attraverso le analisi dei testiscapigliati, letterari maanche e soprattuttogiornalistici, Farinelli proiettain avanti gli esiti del

movimento scapigliato e nefa un importante precedentedelle rivoluzioni artistichenovecentesche: “Fu un fenomeno dicalamitazione che ha pochiantecedenti nella nostrastoria letteraria e che,attentamente osservato nelsuo complesso, fa dapremessa alle cosiddetteavanguardie storiche delprimo Novecento, nonescluso il Futurismo”5. Questa interpretazionecostituisce un vero e propriorovesciamento del punto divista storiograficotradizionale. La Scapigliaturanon è più considerata comeuna fase del tardoromanticimo (il cosiddetto“terzo romanticismo”),né come una bizzarriagradita al nuovo gusto dei

collezionisti borghesi, mapriva di carica rivoluzionariae incapace di agire nellamodificazione della società.Farinelli la considera, invece,come un crogiolo di spinteinnovative, nei contenuti enello stile, destinate a dare iloro frutti più significativiquando i suoi maggioriprotagonisti saranno ormaiscomparsi. Si tratta di tesi audaci chepotranno provocare reazionipolemiche ma comunquedestinate a innescare undibattito intelligente efecondo. Sempre in questadirezione è da accogliere ilrinnovamento dellaconcezione dello spazio,operata da Medardo Rossoche, prima del suotrasferimento a Parigi, hasolide radici scapigliate.

Ranzoni - Giovinetta inglese Mose Bianchi_Uscita dalla chiesa

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Di fatto, negando lapossibilità di osservare unascultura a tutto tondo daqualsiasi punto di vista, eglisupera il puro pittoricismoscultoreo di originescapigliata ed evolve versouna concezione relativisticadello spazio stesso, che, inquesto caso, si collega nonsoltanto alle avanguardieartistiche del Novecento, maanche al quadro culturaleche in ambito scientificoapproderà alla teoriaeinsteiniana della relatività. Conclusa l’analisi dellepremesse teoriche e storichedella presente mostra,che ne costituisconosicuramente l’aspetto piùinteressante, è doveroso fareriferimento alla ricchezza ealla varietà del materialeesposto, da intendersi non

soltanto in terminiquantitativi, ma anche, esoprattutto, qualitativi.In primo luogo, sonorappresentati con grandelarghezza di mezzi i dueprincipi guida dellaScapigliatura: la sinestesiae l’unità delle arti. Tale intento viene raggiuntocon l’esposizione di operepittoriche, scultoree eletterarie. Di grande rilievo è,per esempio, la presenzamilanese de I due cugini diTranquillo Cremona, prestatida Roma, che segnano perconvenzione l’inizio ufficialedella pittura scapigliata, cosìcome l’esposizione de Lecapinere di Emilio Longoni,per lungo tempo attribuite aSegantini, che sononormalmente escluse dalpercorso di visita della

Quadreria dell’OspedaleMaggiore.Assai importante è inoltre lapresenza dei lavoripreparatori alla grandeimpresa di Giuseppe Grandi,il Monumento alle CinqueGiornate. Di notevoleinteresse è poi l’estensionedella mostra a personalitàtangenti alla Scapigliatura,come è il caso di MosèBianchi (del quale, sia dettoper inciso, avremmopreferito che venisse espostala prima versionede La vigilia della sagra,del 1864), di FilippoCarcano, di Ernesto eRoberto Fontana, di EleuterioPagliano, di GiuseppeBarbaglia e di PioSanquirico. C’è, comesempre accade, anchequalche grande assente in

questo panorama allargato apittori che non furonoprotagonisti militanti nelmovimento, ma lofiancheggiarono tuttavia consignificative aperture allenovità proposte. A nostrogiudizio, i grandi assentisono almeno due:Pietro Bouvier e UbertoDell’Orto. Si tratta peròsolamente di un piccoloneo nel quadro complessivodi una mostra che merita ungiudizio largamente positivoper la ricchezza delle scelteespositive e soprattutto perl’originalità dell’approccioermeneutico nel serratoconfronto della Scapigliaturacon indirizzi, che hannoavuto una molto maggiorenotorietà internazionale,come il verismo e ildivisionismo.

Cremona - I due cuginiLongoni - Le capinere

Chi siamo davvero?PSICOLOGIA

DR. MASSIMO BLANCO

Sociologo Clinico e ApplicatoSpec. Educazione,Comportamento,

Prevenzione e Sicurezzapersonale

La nostra identità, moltospesso è da noi ritenutacosa scontata, perché ilnostro “io” cosciente sa chisiamo e cosarappresentiamo.Talvolta, però, accade chenel nostro intimo vi siaqualcosa che “sfugge” allarazionalità e la domanda chesorge spontanea può essere:“Chi sono davvero?”.Questo accade perché lanostra immagine, cioè lamaschera che abbiamoindossato per molto tempoper comunicare agli altri lanostra presunta identità, nonè più così forte e ciaccorgiamo che in realtàabbiamo fatto in modo che ilnostro “ruolo” si sostituissealla nostra vera essenza intutte le sue sfumature.Calarsi eccessivamente in unruolo sociale attraverso ilquale manifestiamo la nostrapseudo identità, indica unasorta di divisione tra il nostro

“Io” e il nostro corpo. Non acaso le persone che inizianoa dedicarsi con passione auna professione o a unosport nei quali possonoaccrescere il loro status o laloro condizione fisica,acquisiscono sicurezza, piùconsapevolezza e unmaggiore sentimento diadeguatezza.In realtà, per sapere chiveramente siamo, dobbiamoconcentrarci sullemanifestazioni “non verbali”del nostro corpo, comel’espressione facciale, ilmodo di gesticolare, lapostura e in genere ilcomplesso di scambi trapensiero e azioni, spesso incontraddizione in chi haconfuso l’essenza del proprio“Io” con l’immagine esterioreassunta.L’immagine, in pratica,distacca l’individuo da sestesso, generando una vitacompulsiva, egoista ecarente dal punto di vistaaffettivo e creativo.La società odierna si fondain via prevalentesull’immagine, e ciò fa sìche quando essa vienecompromessa o risultainsufficiente,l’insoddisfazione che nescaturisce lascia spazio a deiproblemi di caratterepsicologico che siripercuotono sulla

percezione del “Sé” e sullerelazioni sociali.Quando l’immagine siconfonde con la percezionedel proprio “Io”, tuttal’esperienza acquisita daquest’ultimo nei vari stadievolutivi viene a mancare. Il proprio “Io”, connesso asensazioni e sentimenti,viene disconnessodall’irrompere della forzadata dall’immagine, facendoassumere all’individuo unaforma interiore astratta einnaturale che può anchedegenerare in un delirio dionnipotenza.Un individuo sano possiedeinvece un’immagine di sé inarmonia con il proprioaspetto e con i proprisentimenti. Quandol’identificazione conun’immagine o un ruolodegenera, la dimensionedell’individuo cambiaradicalmente e lo porta adatteggiamenti e azioni anchecriminali. Ne sono un esempio gliestremisti religiosi o politici,capaci di compiere efferatidelitti in quanto identificanototalmente il loro “Sé” inuna determinata edogmatica ideologia.Chi si cala in modoeccessivo in un determinatoruolo, costruendo su di essola propria immagine, divieneletteralmente un’altra

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persona.Non sono pochi i casi didepressione dapensionamento della qualesono vittime alti dirigentiaziendali, così come famosicalciatori e sportiviprofessionisti di alto livelloche hanno terminato la lorocarriera. Oppure, ancora,artisti famosi che non sonopiù sulla cresta dell’onda,incapaci di ridarsi un ruolo e,quindi, una nuova immagineche si sostituisca a quellaperduta.Tutto ciò appare logicamentedisumano, ma è frutto dellanostra società costruita inmaniera così fortesull’immagine.Al contrario, chi invece halasciato un discreto spazio alproprio vero “Sé”, nonconfondendoloesageratamente conun’immagine data da unruolo associato a un cicloche termina molto primadella esistenza terrena, ha lapossibilità di vivere inarmonia con tutti gli altriruoli: marito, padre, fratello,amico ecc... così da potercomunque trovare, una voltaterminato il ciclo del ruoloprofessionale, sportivo oartistico, un forteappagamento in tutti gli altriruoli che caratterizzano lapropria “umana” vita.

Una fondazione internazionale con sede a Oslo che opera dal 1964 per la sal-vaguardia dell’ambiente, ha effettuato un’interessante indagine sia sui consu-matori sia sulle imprese agro-alimentari sia sulla scelta dei prodotti etici, e so-stenibili. Dalla ricerca eseguita dalla fondazione DNV è emerso che la maggio-ranza dei consumatori prestano sempre più attenzione alla provenienza deiprodotti, agli aspetti etico-sociali, e prediligono i prodotti a basso impatto am-bientale. L’ accurata indagine rileva una tendenza a mettere in primo piano laqualità e la sicurezza, privilegiando la marca, e il punto vendita. Spesso nel va-lutare il prodotto entrano in gioco, specie per i consumatori più giovani, le te-matiche etico-sociali-ambientali. Le imprese interpellate sono sempre più pro-pense a sottolineare la classica “certificazione della qualità” e si stanno sem-pre di più adoperando per comunicare questi importanti dati di garanzia-sicu-rezza oltre che ai punti vendita, anche ai consumatori. Le aziende, specie quel-le di minore dimensione, sono ancora impreparate a “educare” il consumatoreverso i temi ambientali, ed etico sociali, usando come leva di marketing i temieco-compatibili. Il responsabile food manager Italia della Dnv Davide Busaniha dichiarato, commentando i dati dell’indagine “I consumatori oltre alla qua-lità e sicurezza degli alimenti, iniziano anche a considerare i temi della salva-guardia dell’ambiente, dell’etica sociale e più in generale della sostenibilità. I risultati delle nostre ricerche ne confermano l’importanza crescente nel lorosistema dei valori e nelle loro scelte di acquisto.” Molto interessante è la di-chiarazione dell’amministratore delegato per il mercato italiano Vittore Maran-gon”A livello internazionale, nei nostri numerosi contatti con le imprese del set-tore food, riscontriamo una sempre maggiore richiesta di servizi e di certifica-zioni di terza parte indipendente nelle aree ambiente e sostenibilità, che vannoad aggiungersi alle consolidate certificazioni sulla sicurezza dei prodotti alimen-tari. Abbiamo perciò voluto verificare e misurare questo trend anche in Italia,attraverso la realizzazione di due indagini di mercato, sia sui consumatori chesulle aziende del settore per avere un quadro più preciso dell’orientamento deiconsumi, della domanda e dell’ offerta. Per questa ricerca sono stati intervista-ti responsabili marketing e comunicazione di aziende di produzione e trasfor-mazione di prodotti agro-alimentari e manager della grande distribuzione, oltread un gruppo di consumatori suddiviso per età, reddito e nucleo familiare, sud-divisi su tutto il territorio nazionale.

Claudio Ferretti

ITALIANI: SCELGONO PRODOTTI ALIMENTARI ETICI

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AGGIORNAMENTO

BOSCOLO Capita che venga chiesto alparquettista di colorare ipavimenti: il legni che più siprestano sono il Rovere e ilFaggio, ma ho visto cheanche il Wengè sbiancato eil Teak grigio, possonorispondere bene a questotrattamento.

Nell’ultimo Made Expo c’èstata una rassegna di coloricompresi i cangiantio i glitter.

Si deve effettuare unaimportante distinzione tra lacolorazione a tono, coprenteo impregnante.

La colorazione a tono sieffettua con olio colorato dastendere su un pavimento dilegno perfettamentelevigato, privo di qualsiasisegno di lavorazione e con ibordi finiti con la stessafinitura del pavimento al finedi evitare difformità distesura e di assorbimento.Con questo sistema siottengono, soprattutto nelrovere fiammato, splendide

nuance di colore chepossono variare a secondadell’intensità del coloredell’olio o addirittura tono sutono in modo da creare unabase di colore e aggiungerenella vena un’altracolorazione. Il tutto viene poifissato con le vernici, megliose in base d’olio in modo dacreare un “pacchetto” tuttoa base olio.Su questo sistema si basanomolte collezioni di plancecolorate che molte aziendedi legname hanno a listino econ le quali si possonoottenere ottimi risultati inopera sicuramente moltopersonalizzati.Fate molta attenzione alladifferenza di comportamentodel durame rispetto allaparte molle e allespecchiature (del rovere) checambiano colore a secondadella loro base.

La colorazione coprenteserve ad ottenere un legnocolorato privo di nuance e didifformità, viene stesa in piùriprese privilegiando non più

la natura del legno ma solo ilcolore. Con questo sistemasi possono ottenerecolorazioni di tutti i tipisoprattutto bianchi, neri o lenuove glitter o cangianti neiquali vengono date anchemani di argento o oro.Sicuramente perde ilsignificato l’essenza che stasotto perché è solo unsupporto da colorare. E’possibile eseguirlo in operafinendolo poi con qualsiasivernice compatibile.Ottimirisultati si ottengono con“pacchetti” all’acqua.

Discorso più complessorichiedono le verniciaturemordenzate a campione ovelate, che, per esperienza,posso dire che vengonobene solo se realizzate suimpianti di verniciatura, vistoche il legno è un materialemolto assorbente che nonpuò essere verniciato conuna vernice debolmentecolorata senza evitare dilasciare segni di “riprese,giunte o sormonti”.L’unica soluzione rimane la

Colorare il parquet

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velatrice, che è in grado distendere una quantitàcostante di vernice sul legnocon un ottimo risultatouniforme.

Per finire esiste laverniciatura per immersione,che dona al legno unacolorazione totale e anchenelle successive lamature illegno resterà dello stessocolore.

Un particolare da nontrascurare nella colorazioneè l’ossidazione naturale dellegno che può variare neltempo il risultato ottenutoa causa dell’esposizionealla luce.

Inoltre dobbiamo considerarel’usura e i segno in unpavimento colorato, inquanto “il segno” metterà inevidenza il vero colore dellegno, mentre l’usuraconsumerà in modoirregolare la parte coloratamettendo in evidenza unadifferenza marcata.

Nella rilamatura di unpavimento colorato èpraticamente impossibileripristinare lo stesso colore espesso succede che sipreferisce tornare al colorenaturale del legno!

La 27° edizione di Cersaie, salone internazionale della ce-ramica, architettura, arredobagno, nonostante il grandemomento di difficoltà economico finanziaria, ha fatto ri-scontrare qualche spiraglio di positività. Complessivamentehanno esposto sull’intera superficie 1036 aziende, e il calodei visitatori rispetto alla precedente edizione è stato con-tenuto nel 3%. L’assenza maggiore è stata riscontrata neglioperatori esteri, mentre dai dati pervenuti vi è stata un lie-ve incremento di presenze di visitatori italiani.Inoltre circa 700 persone hanno assistito al convegno eco-nomico promosso da Confindustria ceramica in collabora-zione con Bologna fiere. Alla interessante tavola rotondacoordinata dal giornalista economico Maurizio Beretta,hanno preso parte il Vice Ministro per lo sviluppo economi-co Adolfo D’Urso, il Presidente della regione Emilia Roma-

gna Vasco Errani, il Dottor Roberto Nicastro, e il Presidente di Confindustria ceramica Fran-co Manfredini che nel suo intervento ha sottolineato quanto l’impatto della crisi abbia in-fluenzato il settore immobiliare e di conseguenza il calo produttivo del settore ceramico. Ro-berto Nicastro ha sottolineato quanto la manifattura di qualità, in modo particolare dell’in-dustria ceramica italiana, rappresenti ancora uno dei maggiori pilastri sui quali si può rico-struire la crescita italiana Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, nel suointervento ha riconosciuto al Cersaie il grande ruolo di prestigio e si è complimentato con ilPresidente di Confindustria ceramica Franco Manfredini per gli sforzi profusi nella gestionedelle crisi aziendali e ha elogiato i vari strumenti messi a disposizione per fronteggiare que-sto difficile momento. Ha concluso i lavori il Vice Ministro Adolfo D’Urso, che ha evidenziatogli impegni del governo in merito a una maggiore trasparenza dei mercati al fine di concre-tizzare la liberalizzazione. A tale proposito ha aggiunto D’Urso, è stato fissato per il 2010 iltavolo negoziale finalizzato all’ abbattimento dei dazi e all’eliminazione delle pratiche prote-zionistiche. L’attuale governo è favorevole a supportare e a tutelare le imprese per ripristina-re le regole uguali per tutti, soprattutto per quanto concerne la lotta al dumping-.Rispetto altema sulle politiche energetiche, ha precisato il Vice Ministro, è oltremodo doveroso ridurrel’emissione di CO2 e salvaguardare l’ambiente puntando su fonti rinnovabili e sul nucleare,in quanto l’energia è un elemento fondamentale per le nostre imprese e non deve diventareostacolo alla loro competitività

Claudio Ferretti

NOTIZIE DAL SALONE INTERNAZIONALE DELLACERAMICA E ARREDO BAGNO CERSAIE BOLOGNA

Consulenze & Perizie in:Alimentazione / Prodotti derivati

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