PERIODICO INFORMATIVO RISERVATO AI SOCI DELLA … · Stavolta si fiuta un’azione per aria. Grande...

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ANNO XXXVII - N. 4 - DICEMBRE 2016 - Pubblicazione trimestrale - 3 0,05 Pubbl. inf. 50% Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/BL BELLUNO TAXE PERÇUE TASSA RISCOSSA PERIODICO INFORMATIVO RISERVATO AI SOCI DELLA SEZIONE DI FELTRE DELL’A.N.A. IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO P.T. DI BELLUNO DETENTORE DEL CONTO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA A uguri di B uone F este

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ANNO XXXVII - N. 4 - DICEMBRE 2016 - Pubblicazione trimestrale - 3 0,05 Pubbl. inf. 50%Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/BL

BELLUNOTAXE PERÇUE

TASSA RISCOSSAPERIODICO INFORMATIVO RISERVATO AI SOCI DELLA SEZIONE DI FELTRE DELL’A.N.A.

IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO P.T. DI BELLUNO DETENTORE DEL CONTO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA

Auguri di Buone Feste

2 Alpini… Sempre!2

ANNO XXXVII - N. 4 - DICEMBRE 2016 - Pubblicazione trimestrale - 3 0,05 Pubbl. inf. 50%Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/BL

BELLUNOTAXE PERÇUE

TASSA RISCOSSAPERIODICO INFORMATIVO RISERVATO AI SOCI DELLA SEZIONE DI FELTRE DELL’A.N.A.

IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO P.T. DI BELLUNO DETENTORE DEL CONTO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA

Auguri di Buone Feste

DI QUESTO NUMERO SONO STATE STAMPATE 5.300 COPIE

PRESIDENTE:

Stefano Mariech

DIRETTORE RESPONSABILE:

Gianpaolo Sasso

ADDETTO ALLA PUBBLICITÀ:

Gruppo DBS srl

ADDETTO AGLI INDIRIZZI:

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REDAZIONE DIRETTORE: Italo RieraVICE DIRETTORE: Nicola Mione Collaborano: Carlo Balestra, Emanuele Casagrande, Giuseppe D’Alia, Lorenzo Marzemin, Claudio Spadetto

Direzione, Redazione e Amministrazionepresso la sede A.N.A. - Via Mezzaterra, 11/AFELTRE - Tel. 0439/80992 - Fax 0439.83897E-mail: [email protected] del Tribunale di BellunoN. 6/79 - Prot. N. 23337 del 22 ottobre 1979Editore A.N.A. Feltre - Via Mezzaterra, 11/A Iscr. repertorio ROC n. 23842Stampa DBS - Rasai di Seren del Grappa (BL)

IN COPERTINA:

Coro A.N.A. Piave di Feltre.(Foto Giuseppe D’Alia)

IN 4ª DI COPERTINA:

Il reduce Massimo Facchin, Medaglia di Bronzo

al Valor Militare in Russia.

Stavolta si fiuta un’azione per aria.Grande sussurro, alla mensa, fra il maggiore ed il capitano.

Poi è venuto quello della 264a, hanno tenuto rapporto, noi subalterni siamo stati mandati a contemplare le stelle. Siamo andati all’osteria, invece [...].

Un po’ d’orgasmo. Che si farà? Dove andremo? Gli occhi luccicano, l’impazienza apre un vuoto nel corpo.

Ed ecco, sono venute le istruzioni del capitano.Poi a mezzanotte partenza. Nel paese immerso nella chiarità

lunare il groviglio, l’affaccendarsi dei conducenti, dei muli, dei soldati, casse di cottura e casse di cartucce. Battere di chiodi nel gelo. Pallore di stelle.

E cammino come assorto per le strade lunari, pensando con ritegno alla dolce casa lontana, alla felicità di raccontare nel futuro le gesta che vivo. I soldati marciano taciturni: solo qualche bestemmia, qualche dialogo sommerso punteggiato di ostie. E la gavetta che suona e il fucile del vicino sono la sola preoccupazione.

Si arriva - marcia forzata, sei ore senza un alt - in una valle dove non batte sole, chiusa da alte giogaie nevose. Vigilia di combattimento in un rigore di cielo e di gelo.

[...]Innanzi mezzanotte è nata la luna. Il bosco fitto nel quale

marciamo cauti (il cricchiolio sul gelo è moltiplicato nell’an-sia), s’anima romanticamente d’ombre e di luci soavi. Una lenta corrente di nostalgia attenua i sensi. Pigrizia d’un letto in una camera lontana, essere una chiocciola per rannicchiarsi nella casa seguace e dormire... E poi che fame e che freddo! Ta-pum. Allarme.

Gelo improvviso, cuore che si smaglia. La prima fucilata di guerra: l’avvertimento che la macchina è in moto e ti ha preso dentro inesorabilmente. Ci sei. Non ne uscirai più. Non ci credevi forse ancora, fino a ieri, giocavi con la posta della tua vita come con la certezza di poterla ritirare, parlavi facile d’eroismi e di sacrifici che non conoscevi. Ci sei adesso. Il destino tien giuoco. Alba livida di sfondo allo sbigottimento, desideri irrealizzabili, ma gli altri che cosa pensano?

Zanella non ha più la sua faccia impassibile, c’è come un fuoco interno d’ilarità che le si irradia sopra; ha fiutato la cacciagione, dice:

- Ocio là do che scampa!E spara due fucilate laggiù, sulla radura del bosco.

Natale 1915

Allora qualche cosa si stacca da me, più nulla di quell’an-goscia, e sono freddo e lucido come davanti ad una esercita-zione di piazza d’armi.

Paolo Monelli

Le scarpe al sole. Cronache di gaie e tristi avventure di alpini di muli e di

vino(Milano, Libreria Militare Editrice, 2008, pp. 21-22;

ristampa dell’edizione del 19284)

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Si chiude in questi giorni il primo anno del mio mandato alla guida delle Penne Nere della Sezione A.N.A. di Feltre.

Un anno impegnativo, com’era da aspettarsi, fitto di appuntamenti e di que-stioni da affrontare e da risolvere, tutte pienamente condivise con i miei più stretti collaboratori.

Un anno ricco di soddisfazioni nel veder perdurare sopra tutto il vero spirito che alimenta il mondo alpino.

Noi Alpini dobbiamo continuare infatti ad essere il veicolo di un messaggio sem-plice e sano che sappia coniugare impe-gno e solidarietà con il sentimento gioioso e sincero che ci contraddistingue.

Penso di condividere il pensiero di tanti, Alpini e non, riconoscendo quanto bene faccia al morale trascorrere una giornata con gli Alpini. Questo sentimento è un patrimonio indiscusso che abbiamo tutti il dovere di custodire, con semplicità e

fermezza, convinti come siamo che nessu-no potrà mai permettersi di approfittare della nostra unità per altri fini.

A noi lo sforzo di trasferire quotidiana-mente questo valore a chi ci sta attorno e ci guarda, a quanti vedono in noi, testimo-ni di chi ci ha preceduto, ancora un punto di riferimento. Non dobbiamo deluderli.

In questi giorni di festa il pensiero deve andare a quanti nel corso dell’anno hanno perduto i beni più cari: a loro vada l’affet-to e la vicinanza di tutti noi, a loro giunga forte e chiaro il messaggio che gli Alpini non li lasceranno mai soli, con l’impegno diretto in quei meravigliosi lembi d’Italia e con la solidarietà concreta di quanti, più distanti, non dimenticano.

A voi e ai vostri cari l’augurio di serene feste e proficuo anno nuovo.

Viva gli Alpini, viva la Sezione di Feltre.

Il Presidente Stefano Mariech

3Alpini… Sempre!

Auguri di Natale 2016

La terra trema, ancora. La speranza però non viene a mancare e la voglia di rinascita di una popolazione così duramente colpita nel suo territorio e nei suoi simboli (pensiamo alla Cattedrale di Norcia) va incoraggiata e sostenuta. La Sezione A.N.A. di Feltre, già impegnata con il proprio personale di Protezione Civile nel soccorso delle popolazioni colpite dal sisma del Centro Italia, promuove per questo una raccolta fondi a favore di un progetto coor-dinato dalla Sede Nazionale e orientato alla realizzazione di due centri polifunzionali ad Amatrice e Accumoli e di una palestra ad Arquata del Tronto.

La raccolta fondi passa attraverso varie iniziative affi-date ai Gruppi del Territorio, che rappresentano un’ottima occasione per dimostrare la propria solidarietà a chi nel terremoto ha perso tutto, ma anche attraverso versamenti diretti sul c/c dedicato aperto presso la Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi e intestato alla Sezione A.N.A. di Feltre - IBAN IT 95 R 08279 61110 000030084072. La serietà del nostro operare è una garanzia per chi ci conosce.

Il terremoto non ferma la solidarietà

4 Alpini… Sempre!

Dalla Grande Guerra alle emergenze nazionali, gli Alpini rispondono sempre: “Presente!”.

Ecco il messaggio che giunge forte dal quarantacinquesimo raduno al Bosco delle Penne Mozze, che si è svolto domenica 4 settembre a Cison di Valmarino sotto l’egida della Sezione A.N.A. di Vittorio Veneto.

Questo tradizionale appuntamento di fine estate non è dav-vero un momento scontato e la solennità del luogo e la qualità dei relatori lo hanno sottolineato ancora una volta.

Il Bosco delle Penne Mozze è un luogo di profonde rifles-sioni nel quale la Sezione A.N.A. di Feltre ha voluto essere presente con il proprio Presidente Stefano Mariech ed il pro-prio Vessillo in rappresentanza di tutte le Penne Nere feltrine.

La cerimonia di quest’anno ha visto la presenza delle Sezioni di Roma e Udine, che hanno apposto la loro Foglia all’Albero

del Ricordo. Dopo l’officio della Santa Messa è stato lasciato quindi spazio alle orazioni ufficiali alla presenza di numerosi Sindaci del territorio, a testimonianza dello stretto legame che sempre unisce gli Alpini con le genti venete.

Ad emozionare le numerose Penne Nere è stato l’Ex-Presi-dente Nazionale Corrado Perona, che ha eletto il Bosco delle Penne Mozze a meta obbligatoria della prossima Adunata del Piave del 2017 ricordando, con la sua carica umana, il sacrificio di tanti giovani e i patimenti delle terre venete nel corso della Grande Guerra.

Il generale Renato Genovese ha infine attualizzato l’impe-gno alpino attraverso l’operato della Protezione Civile impe-gnata nel difficile teatro operativo del Centro Italia segnato dalla devastazione del terremoto.

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5Alpini… Sempre!

PELLEGRINAGGIO SUL MONTE TOMBANella prima domenica di settembre si è svolto il 57° Pellegrinaggio

Alpino sul Monte Tomba organizzato dalla Sezione Monte Grappa con l’intento di ricordare il sacrificio di tutti quei militari che nel corso della Grande Guerra combatterono sul Massiccio.

La cerimonia è da sempre caratterizzata da un respiro internazionale come sottolineato dalla presenza di molte delegazioni estere e dalla scelta di eseguire un Alzabandiera per ciascuna nazionalità coinvolta negli scontri bellici. La cerimonia da quest’anno ha inoltre assunto una nuova dimensione data la volontà dell’Associazione Nazionale Alpini di inserirla tra le manifestazione di interesse nazionale. A riprova di que-sto riconoscimento, alla suggestiva cerimonia era presente il Presidente Nazionale Sebastiano Favero, che nel corso del suo intervento ha ricor-dato come il senso del dovere debba sempre guidarci e come il nostro operato di Alpini e di uomini debba essere coerente con la nostra identità.

Per la Sezione A.N.A. di Feltre, oltre ai Gagliardetti di alcuni Gruppi, erano presenti il Vice Presidente Nicola Mione ed il Consigliere Giulio Pongan con l’infaticabile alfiere sezionale Vittorio Ferracin.

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6 Alpini… Sempre!

ALL’ORIGINE DEL CANTO CORALE: FERMIAMOCI AD ASCOLTARE

Il canto nasce con l’uomo, con la sua necessità di espri-mere con un modo diverso dal parlare i suoi sentimenti e le sue passioni. Il canto diventa, in questo modo, un linguaggio universale perché è capace di parlare al cuore di tutte le genti senza distinzione di razza o di condizioni sociali.

Come il pittore usa i colori ed il poeta, i versi, il cantore esterna il suo mondo interiore con la parola ‘cantata’, che fra le varie manifestazioni dello spirito è quella che maggior-mente attrae l’uomo, essendo la più immediata.

Tutti sappiamo cantare e lo facciamo quando sentiamo la necessità di esprimere prima a noi stessi, poi ad altri il sen-timento di gioia, dolore o appartenenza che preme dentro di noi. Quante volte cantando l’Inno d’Italia ci siamo resi conto di non essere soli?

Non c’è luogo al mondo, dove non si canti.Le modalità variano a seconda dell’ambiente in cui una

persona vive; il canto prende forme diverse a seconda della cultura, delle tradizioni e delle caratteristiche di un paese e della sua popolazione. Ecco allora che dai campi e dalle trin-cee nascono musicisti e poeti, artisti anonimi mai conosciuti.

Noi siamo nati in montagna, e la nostra tradizione è quella alpina. Il nostro è un canto eseguito senza strumenti musicali, oggetti pesanti ed ingombranti da portare quando si percorro-no sentieri già per loro natura impervi.

È il nostro modo di essere, la nostra pacatezza, il nostro carattere tranquillo, sobrio, abituato alla difficoltà di vivere in un ambiente dove bisogna andare sicuri sui sentieri, un passo dopo l’altro. Questo modo di essere ci accomuna con le genti di montagna dal Piemonte al Veneto, dal Friuli alla Sardegna.

Da musicista penso che queste qualità le abbiamo trasfor-

mate in canto, essendo espressione di quelle emozioni che la gente di montagna fatica a esternare. Cantiamo così i canti della nostra tradizione, quasi a voler ‘ricalcare’ le voci e le melodie che si rincorrono nelle nostre valli, quando si vuol comunicare da una parte all’altra.

Immaginate di dover dire ad un amico dall’altra parte della valle: “La to mama la vol el lat”; non lo direte mai tutto d’un fiato, velocemente, altrimenti non capirebbe a causa della distanza. Invece lo diciamo scandito, con calma, deciso e forte, tenuto e respirando tra “la to mama”, “la vol” ed “el lat”. Accordato, intonato con le montagne.

E sembra già di cantare!Questa è la tradizione canora da cui proviene il canto di

montagna e degli Alpini.E cosi i nostri cori cantano e raccontano momenti vissuti in

tempo di guerra e in tempo di pace, e che solitamente descri-vevano situazioni vissute dai reparti di Alpini in particolari momenti. Si cantava la serenità e l’amore nei momenti di pace, e il desiderio di pace nei momenti di guerra.

Cantare in compagnia degli amici, con le persone con cui stai bene o con cui condividi le idee, quasi a confermare e consolidare un’intonazione, un accordarsi, questo è cantare in un coro!

Proviamo a fermarci ad ascoltare e poi, ascoltandoci, can-tiamo. Quando il coro si accorda, nasce un’intesa forte tra i coristi e la si vive in tutta la sua pienezza, allora ti accorgi che non sei solo, ma in accordo con chi ama!

Ed ecco che nel silenzio perfetto di quest’accordo Dio ci parla, ma quando cantiamo in coro Lui è là che ascolta.

Ecco allora la responsabilità di tutti noi, poeti, musicisti e cantori, ma specialmente di te amico alpino che leggi questi miei pensieri: il canto popolare conserva in sé una ricchezza immensa consolidatasi via via nel tempo e nelle tradizioni che sono state capaci di divenire espressione viva della gente, della loro anima, che ci sa accompagnare nei momenti di gioia, di ansia, di trepidazione, di dolore, di accettazione e di fede. Far parte della grande famiglia degli Alpini e cantare nel coro A.N.A. non prescinde da tutto questo, ma piuttosto vi aggiunge la volontà di un impegno costante nel tempo, di coltivare la lealtà, l’amore, il rispetto, le convinzioni profon-de e la purezza degli ideali.

Viva i cori alpini, viva gli Alpini.Aldo Speranza

Alpini… Sempre! 7

Il coro A.N.A. PIAVE

Il Coro nasce il mese di Agosto 1974, su iniziativa di alcuni dipendenti dell’ ospedale di Feltre con il nome Coro Piave.

Il primo Maestro è stato Arduino Tranquillin, che lo ha diretto fino al 1979, mentre dal 1979 al 1981 il direttore è stato il Maestro Luigi Scopel.

Dal 1981 inizia la collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini Sezione di Feltre, prendendo il nome di Coro Piave A.N.A.; da allora e fino al 2014 è diretto dal Maestro Danilo Facchin. Dal 2015, Presidente e Presentatore Giuseppe D’ Incau, è guidato dal Maestro Aldo Speranza.

L’ organico è composto da 26 coristi:- 5 Tenori primi- 7 Tenori secondi- 7 Baritoni- 7 BassiIl repertorio comprende brani della tradizione popolare ed

alpina, di musica sacra e canti in lingua francese e tedesca.Il coro ha partecipato a parecchi concerti e rassegne

corali in varie regioni italiane, in particolare a due edizioni di Venezia in Coro a Milano al teatro Giuseppe Verdi con I Crodaioli di Bepi De Marzi.

Nel 2005 ha partecipato al Concorso Nazionale per Cori Alpini a Savignone (Genova), ha rappresentato la Sezione A.N.A di Feltre alle Adunate Nazionali, ha effettuato varie trasferte all’estero (Austria, Germania, Francia, Svizzera e Lussemburgo), incontrando sovente gli emigranti bellunesi e veneti, ai quali ha portato le canzoni della terra di origine, riscuotendo sempre lusinghieri successi.

Nel 2010 il coro ha effettuato una trasferta in Uruguay e Argentina, raccogliendo in tutte le esibizioni grande soddisfa-zione e manifestazioni di affetto da parte dei molti connazio-nali emigrati in quei Paesi.

HAI VOGLIA DI CANTARE? Ti aspettiamo (anche se non hai fatto il servizio milita-re) ogni mercoledì sera dalle 20.30 alle 22.00 a Feltre, via Borgo Ruga n. 40 - zona campus universitario Tina Merlin.

Info: [email protected] Cell: 3298476403 Silvano www.ana.it/coro/coro-piave-ana-feltre

Nel 2012 ha partecipato al Festival Internazionale dei Cori in Alta Pusteria.

È sempre presente nelle migliori manifestazioni che si svolgono nella provincia di Belluno e porta spesso l’aria delle cante nelle scuole, negli asili e nelle case di riposo, svolgendo così un’intensa attività sociale.

Ha registrato una musicassetta ed ultimamente un CD.È iscritto all’Associazione Sviluppo Attività Corali

(A.S.A.C.) del Veneto ed alla Federazione dei Cori Italiani.Il mese di gennaio 2011 ha avuto dal Comune di Feltre (in

occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia) il riconoscimento di “coro d’interesse comunale”.

Nel corso del 2016 si è esibito nelle seguenti occasioni:10 gennaio: concerto alla casa di riposo di Quero;16 aprile: presenza alla messa in memoria di Paolo Bon;12 maggio: concerto alla Libreria Quattro Sass di Rasai in

occasione della presentazione del libro di Danilo Stramare; 15 maggio: concerto al teatro La Sena di Feltre in occasione

del 50° di Bellunesi nel Mondo;23 maggio: Messa - concerto in onore di Santa Rita nella

chiesa di San Giacomo a Feltre;4 giugno: concerto nella manifestazione dedicata alla presa

del Cauriol con le corali delle scuole medie nella palestra dell’Istituto Colotti;

16 luglio: organizzazione e partecipazione alla serata d’o-nore al Raduno del Battaglione Feltre e del Gruppo Agordo;

28 agosto: messa cantata in occasione della commemora-zione della conquista del Cauriol alla chiesetta del Campigol del Fero e successivo concerto a Caoria;

3 settembre: concerto a Pian della Chiesa con il Coro Monte Coppolo organizzato da Marco Rech col titolo Eppur cantavano;

22 settembre: messa cantata in occasione della festività di San Maurizio su invito del Gruppo M. Cauriol.

Nicola Ceccato

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8 Alpini… Sempre!

ASSEMBLEA ANNUALE RESPONSABILI SPORTIVIOTTIME NOTIZIE PER FELTRE

Domenica 23 ottobre si è svolta a Monza l’assemblea annuale dei Responsabili dello Sport e in questa occasione è stato presentato il nuovo calendario delle gare che vedranno impegnati i nostri atleti nel corso del 2017. Sicuramente il nuovo anno ci riserverà sfide nuove ed impegnative che saranno ancora una volta affrontate con l’impegno e la pas-sione che da sempre ci contraddistinguono. Le esigenze di gara ci porteranno a sostenere trasferte anche distanti, ma di certo non mancherà la volontà da parte di tutti per partecipare e competere nel modo migliore.

Sono certo che gli atleti sezionali saranno pronti! Non si potrebbe dire diversamente visti i lusinghieri risultati ottenuti nel 2016. Comunico infatti che la Sezione di Feltre si è classi-ficata 3a al Trofeo del Presidente e 5a nel Trofeo Scaramuzza.

Sono risultati che ci riempiono di orgoglio e ci spronano a fare anche di meglio!

Voglio ringraziare tutti gli atleti della Sezione e tutti coloro che hanno contribuito a vario titolo a questi risultati auguran-do loro un sentito “in bocca al lupo” per le prossime attività con la speranza di avere anche nuovi atleti sia alpini che aggregati.

Saluto di cuore ognuno di voi.

Il Referente allo Sport Emanuele Casagrande

Cronaca Sportiva Sezionale

45° CAMPIONATO NAZIONALE A.N.A. DI CORSA IN MONTAGNA

Le Penne Nere del Feltre presenti anche a Paluzza!Nel fine settimana del 17 e 18 settembre gli atleti della

Sezione hanno partecipato alla corsa in montagna svoltasi in Carnia. Competizione in cui si misurano le proprie capa-cità e i propri limiti in simbiosi con la montagna, elemento

fondamentale nel DNA degli Alpini. Portando ben 14 atleti ho avuto l’onore di seguire l’impegno e la passione di questi soci. Arrivati il sabato pomeriggio ci siamo subito messi all’o-pera: chi partecipando alla cerimonia, chi provando subito il percorso, chi preoccupandosi che tutto fosse in regola per la gara, che si sarebbe svolta per diverse categorie su due per-corsi, il primo di 11,6 km, il secondo di 7,4 km. Tracciati che talvolta presentavano qualche difficoltà. Ma gli Alpini non hanno paura!

Sul primo percorso hanno gareggiato Luca Fantinel, Roberto Zanolla, Simone Zannini, Stefano Andrich, Corrado Marcolin, Ferdinando Altieri, Ivo Bee, Roberto De Carli e Renato Rigo; sul secondo invece Enrico Tonin, Riccardo De Cecco, Armando Cemin, Adriano Sommariva e Felice Antiga.

Soddisfatto del 10° posto assoluto su 46 sezioni partecipan-ti - perché chi fa sport ha già vinto! - voglio ringraziare tutti i nostri atleti e, in modo particolare, la Sezione di Feltre per la disponibilità e la collaborazione dimostrata nell’agevolare la partecipazione a questi eventi.

Il Referente allo Sport Emanuele Casagrande

CAMPIONATI NAZIONALI A.N.A.47° DI CARABINA LIBERA E 33° DI PISTOLA STANDARD

COMO, 1-2 OTTOBRE 2016

Nell’articolo relativo ai campionati dello scorso anno avevo auspicato un risultato differente dal 10° posto rimediato nella carabina in quel di Caldaro. Ebbene, in occasione della 47a edizione presso il poligono di tiro di Camerlata, a Como, i

nostri tiratori di carabina si sono superati raggiungendo un bellissimo 3° posto di squadra con il punteggio totale di 871 a soli 3 punti dal secondo posto dei padroni di casa comaschi e a 10 dai vincitori di Bergamo. Non altrettanto bene il risul-tato della compagine di pistola, attestatasi all’11° posto con il punteggio di 750, ben lontana dai vincitori di Vicenza con 831 punti.

Ottimi peraltro i piazzamenti individuali a partire da Gianmarco Boschet insediatosi con 293 punti al 2° posto con

Alpini… Sempre! 9

uno scarto di soli 2 punti dal primo classificato nella catego-ria Master. L’intramontabile Toni De Girardi si è classificato al 4° posto nella categoria Gran Master a pari punti, 291, con il 3° arrivato. Buono il comportamento del terzo componente del team di carabina libera Fabio Masoch che con 287 punti si piazza al 9° posto della sua categoria (dei più giovani) Open. Per la cronaca ha sparato (male) anche l’autore del presente resoconto i cui compiti... sono altri.

Nella pistola il risultato peraltro non esaltante della squadra è stato raggiunto dai tiratori Maurizio Alfaré (categoria Gran Master) – 10° con con 258 punti; Domenico Chiartano – 12° con 254; Diego Tamburrino – 240 punti; Romano Facchin – 24° con 238 punti nella categoria Master.

Anche quest’anno abbiamo partecipato con i Soci Aggregati: nella categoria carabina Giovanni Zattoni si è inserito al 5° posto con 281 punti, mentre nella pistola il fratello Mario Zattoni ha occupato la 9a posizione.

Nei vari trofei previsti dal regolamento, Feltre, con i Soci Alpini, si è piazzata 6a nella carabina e 9a nella pistola e 4a nella carabina; con i Soci Aggregati 4a nella carabina e 7a nella pistola.

Nello stand ad aria compressa si è svolta una gara per vede-re se in un futuro prossimo si potrà inserire questa ulteriore specialità sia di carabina che di pistola. Ebbene, a conferma della bravura dei nostri tiratori, nella carabina ci siamo piaz-zati al 1° e 2° posto con Masoch e Boschet, mentre Walter Sossai, che non aveva mai preso in mano una carabina ad aria compressa, si è permesso di fare un centro ‘che di più era impossibile’ tra l’ilarità generale dei presenti.

In conclusione: risultato positivo nel suo complesso, cer-tamente migliorabile in occasione della prossima tornata nel 2017 al poligono di Verona.

Giovanni Da Poian

Contro le malattie del sangueLa sezione A.N.A. di Feltre ha collaborato con l’Associa-

zione Nuovi Traguardi, per la lotta contro le malattie del sangue, con la raccolta di fondi per sostenere la ricerca e la terapia dei pazienti oncoematologici della provincia di Belluno. Il giorno 29 ottobre, si è svolta infatti la vendita di castagne e noci presso il Famila Pasquer di Feltre, con il supporto degli alpini della Sezione appartenenti ai Gruppi aderenti di Feltre e Moline-Sorriva.

L’iniziativa ha visto la collaborazione del “Consorzio di Tutela Morone e Castagno del Feltrino” che ha fornito i moroni provenienti dalla vallata feltrina, al fine di valoriz-zare un prodotto di alta qualità, e di partecipare alla sensi-bilizzazione verso quanti soffrono di malattie ematologiche. Lo scopo è stato quello di raccogliere fondi, destinati in parte a finanziare una borsa di studio per un medico spe-cialista in ematologia presso il Laboratorio Analisi dell’O-spedale di Belluno (il cui bando è già stato pubblicato dalla Direzione Generale dell’ULSS 1), ed in parte a sostenere la presenza dello psico-oncologo per i malati oncologici dell’Ospedale San Martino di Belluno.

L’associazione con tale iniziativa intende inoltre promuo-vere e diffondere le numerose attività svolte a supporto e tutela dei malati oncoematologici dell’intero territorio provinciale.

Maggiori informazioni si possono trovare nel sito internet dedicato, all’indirizzo www.nuovitraguardi.it. Un ringra-ziamento particolare va a al presidente Mariech e a tutti gli Alpini che si sono prestati a tale iniziativa, in particolare ai Capi Gruppo Nicola Mione e Giovanni Appocher.

Mara Curto - Direttivo di Nuovi Traguardi (Socia Aggregata del Gruppo di Villabruna)

10 Alpini… Sempre!

LA FORZA DELLA SOLIDARIETÀLa Sezione, come consuetudine, organizza tramite i Gruppi

la tradizionale vendita di fiori in occasione delle festività nata-lizie, il cui ricavato sarà destinato in beneficienza.

È un’iniziativa che si ripete da molti anni, nata con la presi-denza di Giangi Bonzo (anche se non si può dimenticare una sottoscrizione a favore delle case di riposo del Feltrino indetta dall’allora Presidente Giuseppe Giacomelli). Si diede inizio allora alla vendita di piccoli abeti in occasione del Natale e il ricavato fu destinato all’associazione contro la fibrosi cistica, malattia conosciuta anche come mucoviscidosi; una malattia rara, classificata come una delle malattie genetiche che col-piscono i bambini e ne provocano la morte. L’iniziativa era partita da un Alpino di un Gruppo della Sezione che, purtroppo, aveva un bimbo colpito da questa patologia. La ricerca in quel periodo, trattandosi appunto di una malattia rara, languiva e necessitava di molti denari. Il Consiglio Direttivo dell’epoca ritenne di dare corso ad una raccolta di fondi per aiutare l’istitu-to di ricerca, ma anche per dare un segno tangibile di solidarietà ad un proprio socio. Avvicinandosi le feste natalizie si ritenne di mettere in vendita il simbolo del Natale: un piccolo abete.

Nel 1998, con la presidenza di Carlo Balestra, si consolidò e si istituzionalizzò l’iniziativa, con il nome Un fiore per aiu-tare, collegandola alla ricorrenza del Natale. In quell’anno il ricavato fu donato alla benemerita associazione feltrina Mano Amica, il sodalizio che aveva, ed ha, lo scopo di assistere i pazienti oncologici e di collaborare nell’assistenza domiciliare alle famiglie.

L’anno successivo l’iniziativa assunse un significato partico-lare: in collaborazione con il reparto di radiologia e diagnostica dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre si decise di racco-gliere dei fondi per l’acquisto di un miscelatore automatico per la diagnosi mammografica. Per la prima volta un’associazione d’arma si interessava ad un tema tanto delicato che riguardava le donne. Sostenuto dalla stampa locale il progetto assunse valenza territoriale riscuotendo un notevole successo evidenziando la sensibilità dimostrata dagli Alpini per il gentil sesso.

Nel 2000 e 2001 il ricavato della vendita dei fiori venne consegnato a Medici senza frontiere (Médecins sans fron-tières), un’organizzazione internazionale privata che ha lo scopo di portare assistenza medica nelle zone del mondo più disagiate. Negli anni 2002 e 2003, presidente Renzo Centa, si destinarono i denari all’Ospedale di Feltre per l’acquisto di materiale utile ai pazienti ricoverati. Nel 2004 in seguito alle continue necessità della Protezione Civile sezionale si decise di indire una raccolta di fondi per l’acquisto di materiali utili alle squadre di pronto intervento.

Negli anni successivi fino ad oggi la raccolta di fondi ha interessato: l’aiuto a singole famiglie in particolare stato di

indigenza, l’acquisto di uno strumento diagnostico per il repar-to di pneumologia dell’ospedale di Feltre; il contributo al 7° Reggimento Alpini per la costruzione di un pozzo per l’acqua da destinare alla popolazione in Afghanistan; ancora uno stru-mento di diagnostica all’ospedale; un contributo all’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona; all’A.I.R.C. - Associazione Italiana Ricerca sul Cancro; Associazione Porta Aperta; alla Casa Coletti Carenzoni (per l’acquisto di un carrello porta persone per i diversamente abili); all’Associazione Italiana Persone Down (Casa Mia) di Feltre. Non possiamo dimenticare l’impegno dei Gruppi nella raccolta di alimenti da destinare al Banco Alimentare e le innumerevoli e silenziose iniziative che vengono svolte ogni anno a favore dei meno abbienti.

A conclusione si può veramente dire che con la forza della solidarietà si sono potute aiutare migliaia di persone e bene-merite associazioni assistenziali e di volontariato. I cittadini riconoscono nella nostra Associazione un punto di riferimento e di serietà, certi che il denaro ricavato da tutte queste iniziative sia destinato ad un buon uso.

Anche quest’anno, il Consiglio Direttivo deciderà a quale Associazione del territorio destinare il ricavato de Un fiore per aiutare, nel frattempo però ci sentiamo tutti impegnati nell’e-mergenza terremoto, anche alla luce dei tragici esiti delle recen-tissime scosse e per questo è stato aperto un conto corrente ban-cario dedicato presso la Cassa Rurale Valli del Primiero e Vanoi: IBAN IT 95 R 08279 61110 0000 30084072, intestato a Sezione A.N.A. Feltre, oltre alle cassettine esposte in numerosi bar del Feltrino dove si potranno introdurre eventuali oboli. Il denaro raccolto verrà poi consegnato alla Sede Nazionale dell’A.N.A. per la ricostruzione in autonomia delle zone terremotate.

Nel segno della solidarietà, voglio concludere con una bella e significativa frase detta di San Giovanni XXIII: “Nulla di quello che accade all’uomo deve risultarci estraneo”.

Carlo Balestra

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Alpini… Sempre! 11

I CADUTI DEL SACRARIO MILITARE ITALIANO DI FELTRE“Gli eroi si accettano o si rifiutano, non si spiegano; e per conto nostro ci ostineremo sempre a non rifiutarli”

Eugenio Montale

ARTIGLIERIAL’Arma di Artiglieria entrò in guerra forte di 36 Reggimenti

da Campagna, 2 Pesanti Campali, uno a Cavallo (Voloire), 10 da Costa e da Fortezza, 3 da Montagna, più ovviamente tutto l’apparato direttivo, di sperimentazione, di rifornimento, le officine di riparazione, i magazzini, gli arsenali, i parchi qua-drupedi ecc. All’atto della mobilitazione e durante la guerra furono poi costituiti nuovi reggimenti delle varie specialità sia con il personale in congedo (richiamati dai ruoli di Milizia Mobile, più giovani, e di Milizia Territoriale, più anziani) che con le nuove classi di leva (1896-1900). Le esigenze della guerra di posizione portarono poi all’invenzione della bom-barda: il 1° gennaio 1916 fu così costituito il nuovo Corpo dei Bombardieri, che fu peraltro sciolto già il 15 ottobre 1919. Il servizio logistico per i reparti era garantito dalle Compagnie del Treno, mentre lo spostamento dei pezzi tramite trattrici e il movimento delle batterie autocampali era espletato dalle Compagnie Automobilisti d’Artiglieria.

Il Parco d’Artiglieria era composto prevalentemente dai nuovi cannoni da campagna da 75/27 mod. 1911 sistema Déport con affusto a deformazione, che stavano progressi-vamente sostituendo gli omologhi mod. 1906 sistema Krupp (che peraltro furono presto convertiti nei 75/27 A.V. auto-campali per l’impiego controaereo); erano tuttavia ancora in servizio i vecchi cannoni da 87B mod. 1880/98 ad affusto rigido, mentre l’artiglieria autocampale impiegò anche can-noni da 102/35 mod. 1914. L’Artiglieria Pesante Campale aveva a disposizione i moderni cannoni Ansaldo da 105/28, i cannoni da 149A (149/35 mod. 1901) e gli obici da 149/12 mod. 1914 sistema Krupp, ma anche vecchi cannoni da 155L de Bange (155/25 mod. 1877). L’Artiglieria da Fortezza (Assedio e Costa) aveva cannoni da 149/35 S. in cupola

corazzata, mortai/obici Ansaldo da 210/8 D.S., PIAT e D.A., mortai e obici da 280 mm (mortai da 280/9, 280/10 e 280/11; obice da 280/16), mortai da 305 mm (305/17 G. mod. 1915, mod. 1916 e mod. 1917; 305/17 mod. 1917 D.S., adattato al traino meccanico) e cannoni 149G (149/23), come il famoso Ippopotamo tuttora in posizione a Q. 3.276 di Cresta Croce, sull’Adamello, dove fu sistemato il 6 giugno 1916 - dopo un traino durato mesi e una breve sosta a Passo del Venerocolo - per battere il Corno di Cavento. L’Artiglieria da Montagna operava con cannoni da 65A mod. 1908/13 (65/17 mod. 1908/13) progettati dall’Arsenale Regio Esercito di Torino (A.R.E.T.) e con 70A (70/15 mod. 1902) ad affusto rigido; utilizzava anche cannoncini a tiro rapido da 37 mm (37 mod. 1916 TR, il cosiddetto Schizzetto). I Bombardieri erano dotati principalmente di bombarde leggere da 50 mm Ansaldo, da 58 A e 58 B Dumézil e pesanti da 240 mm (di base 240C e 240L, poi ridenominata 240/12), 340 mm e 400 mm. Per le necessità della guerra fu comunque adoperato tutto quanto potesse servire, dai pezzi più antiquati alle artiglierie navali incavalcate su affusti terrestri e ferroviarî, dai materiali for-niti dagli alleati alle prede belliche e alle armi sequestrate a navi neutrali in quanto dirette al nemico.

Oltre che delle malattie, gli Artiglieri furono principalmen-te vittime del tiro di controbatteria nemico, dell’azione rav-vicinata delle fanterie avversarie, dell’esplosione dei pezzi eccessivamente usurati, di infortunî avvenuti durante il traino dei pezzi e la loro messa in batteria.

N.B. - Il primo numero, in cifra romane, indica il Settore, il secondo la Riga (considerata in senso verticale), il terzo il Loculo (numerato dall’alto verso il basso). Sono scritti in colore i cognomi e i nomi trascritti in modo erroneo sui loculi.

I CADUTI

Artiglieria(Campale, Pesante Campale, Fortezza, Montagna)

Continuiamo la pubblicazione delle brevi notizie biografiche dei Caduti tumulati nel Sacrario Militare Italiano di Feltre, quale tributo alla memoria ed incentivo a farsi carico della necessità di mantenere, ma soprattutto di vivificare e tra-smettere il ricordo di coloro che diedero la vita per la Patria alle generazioni più giovani, che è uno dei compiti statutari della nostra Associazione (art. 2, a: «tenere vive e traman-dare le tradizioni degli Alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta»), così ben condensato nel

motto ‘Onorare i morti aiutando i vivi’, che anche di recente è stato concretizzato dalle Squadre della Protezione Civile impegnate nelle zone terremotate del Centro Italia (da cui, per avventura, provenivano tanti dei soldati sepolti in Città). Teniamo a sottolineare una volta di più la collaborazione che l’Amministrazione Comunale di Feltre ci sta prestando per un’intrapresa che non è esente da difficoltà e rinnovia-mo l’invito a chiunque avesse notizie e documenti a farcene parte.

12 Alpini… Sempre!

Di Pasquale Bartolomeo di Giuseppe, sol-dato della 2ª Batteria del 1° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Castellafiume (L’Aquila) il 26 febbraio 1895 e deceduto il 3 ottobre 1916 a Campo Fossa di Sotto presso l’Ospedaletto da Campo n.

62 (9ª Compagnia di Sanità - Roma) per ferite riportate in combattimento, all’età di ventuno anni, sette mesi e sette giorni. Sepolto inizialmente a San Martino di Castrozza (T. 33). V, 6, 7.

Di Toro Giustino di Luigi, soldato della 2ª Batteria del 1° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Petrella Tifernina (Campobasso) il 18 ottobre 1888 e deceduto il 4 ottobre 1916 a Campo Fossa di Sotto presso l’Ospedaletto da Campo n. 62 (9ª Compagnia

di Sanità - Roma) per ferite riportate in combattimento all’e-tà di ventisette anni, undici mesi e sedici giorni. Sepolto inizialmente a San Martino di Castrozza (T. 112). VI, 1, 2.

Gala Luigi Vincenzo di Severino, sergente maggiore del 2° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a San Severo (Foggia) il 17 ottobre 1893 e deceduto il 23 novembre 1918 a Trichiana presso l’Ospedaletto da Campo n. 56 (8ª Compagnia di Sanità -

Firenze), per malattia, all’età di venticinque anni, un mese e sei giorni. Sepolto inizialmente a Trichiana. VII, 1, 1.

lezi Secondo di Sante, soldato del 1° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Montefalco (Perugia) il 31 marzo 1887 e deceduto il 21 febbraio 1917 a Fiera di Primiero presso l’Ospedaletto da Campo n. 123 (9ª Compagnia di Sanità - Roma), per

malattia, all’età di ventinove anni, dieci mesi e ventun giorni. Sepolto inizialmente a Fiera di Primiero. VIII, 1, 8.

Maione Domenico di Filippo, caporal mag-giore del 36° Reggimento di Artiglieria da Campagna, XI Gruppo Someggiato, [52ª] Batteria Someggiata da 65A, nato ad Amantea (Cosenza) il 30 marzo 1885 e deceduto il 14 agosto 1917 per ferite

riportate in combattimento, all’età di trentadue anni, quattro mesi e quindici giorni. Sepolto inizialmente a San Martino di Castrozza (T. 206). VIII, 4, 8.

Mossino Luigi di Pietro, soldato del 3° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato ad Asti (Alessandria sino al 1935) il 25 agosto 1878 e deceduto il 9 dicembre 1918 a Trichiana presso l’Ospedaletto da Campo n. 56 (8ª Compagnia di Sanità - Firenze), per

malattia, all’età di quaranta anni, tre mesi e quattordici giorni. Sepolto inizialmente a Trichiana. IX, 4, 4.

Pizzirani Augusto di Giosuè, soldato del 3° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Zola Predosa (Bologna) il 13 ottobre 1883 e residente a Crespellano (Bologna), colono, sposato, padre di un bambino e di una bambina; deceduto l’8 dicembre 1918 a Trichiana presso

l’Ospedaletto da Campo n. 56 (8ª Compagnia di Sanità - Firenze) per bronco-polmonite all’età di trentacinque anni, un mese e venticinque giorni. Sepolto inizialmente a Trichiana. XI, 1, 6.

ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA

arione Vittorio di Andrea, soldato del 2° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Barolo (Cuneo) il 6 dicembre 1899 e decedu-to il 18 dicembre 1918 a Trichiana presso l’O-spedaletto da Campo n. 56 (8ª Compagnia di Sanità - Firenze), per malattia, all’età di dician-

nove anni e dodici giorni. Sepolto inizialmente a Trichiana. I, 4, 1.

Basilone Domenico di Michele, soldato del 1° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Castelpagano (Benevento) il 3 luglio 1879 e deceduto il 9 agosto 1916 a Fiera di Primiero presso l’Ospedaletto da Campo n. 123 (9ª Compagnia di Sanità - Roma), per

malattia, all’età di trentasette anni, un mese e sei giorni. I, 6, 9.

BincoleTTo Alessandro di Giuseppe, solda-to del Treno dell’8° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Cessalto (Treviso) l’11 novembre 1888 e deceduto il 16 novembre 1918 a Feltre presso l’Ospedaletto da Campo n. 328 (10ª Compagnia di Sanità - Napoli),

per malattia, all’età di trenta anni e cinque giorni. II, 2, 7.

BoMMariTo Davide di Filippo, soldato del 36° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Terrasini Favarotta (Palermo) il 28 maggio 1892 e deceduto il 5 settembre 1916 a Fiera di Primiero presso l’Ambulanza Chirurgica d’Armata n. 2 per ferite riportate

in combattimento, all’età di ventiquattro anni, tre mesi e otto giorni. Sepolto inizialmente a Fiera di Primiero. II, 6, 1.

caraMBani Vincenzo, soldato del 26° Reggimento di Artiglieria da Campagna, deceduto il 10 novembre 1918. Non risulta nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito dal Ministero della Guerra, forse per-

ché trascritto in modo erroneo o incompleto. III, 4, 2.

chiesa Davide di Beniamino, soldato del 19° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Monticelli Pavese (Pavia) l’8 maggio 1895 e deceduto a Feltre il 19 febbraio 1916 presso l’Ospedale da Campo n. 064 (5ª Compagnia di Sanità - Padova) per infortunio per fatto di

guerra all’età di venti anni, nove mesi e undici giorni. IV, 1, 7.

coMPaGni Ottavio di Giacomo, soldato dell’8° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a San Martino Buon Albergo (Verona) l’11 ottobre 1885 e deceduto il 13 dicembre 1918 a Feltre presso l’Ospedaletto da Campo n. 328 (10ª Compagnia di Sanità - Napoli), per

malattia, all’età di trentatré anni, due mesi e due giorni. IV, 3, 10.

cozzolino Salvatore di Francesco, sol-dato del 24° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato ad Acerra (Napoli) il 29 giugno 1892 e deceduto il 9 novembre 1917 a Santa Giustina per infortunio per fatto di guerra all’età di venticinque anni,

quattro mesi e undici giorni. Sepolto inizialmente a Santa Giustina. IV, 5, 5.

Alpini… Sempre! 13

savazzi Gino di Alfredo, soldato del 21° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Mantova il 26 marzo 1893 e dece-duto il 19 agosto 1916 per ferite riportate in combattimento, all’età di ventitré anni, quattro mesi e ventuno giorni. Sepolto ini-

zialmente a San Martino di Castrozza (T. 35). L’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito dal Ministero della Guerra lo dice morto sul Carso, probabilmente per errore. XII, 5, 7.

secci Giustino di Angiolo, soldato del Treno del 21° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Bagno a Ripoli (Firenze) il 24 ottobre 1883 e deceduto il 28 novem-bre 1918 a Trichiana presso l’Ospedaletto da Campo n. 56 (8ª Compagnia di Sanità -

Firenze), per malattia, all’età di trentacinque anni, un mese e quattro giorni. Sepolto inizialmente a Trichiana. XII, 6, 11.

selvaGGio Giorgio di Carmelo, solda-to del 19° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Modica (Siracusa) il 5 dicembre 1888 e deceduto il 12 luglio 1917 ad Arten presso l’Ospedale di Guerra della C.R.I. n. 9, per malattia, all’età di ventotto

anni, sette mesi e sette giorni. Sepolto inizialmente ad Arten. XIII, 1, 1.

susini Ugo di Pietro, soldato del LXI Gruppo di Artiglieria da Montagna del 30° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Casellina e Torri (dal 1928 Scandicci, Firenze) il 23 gennaio 1898 e deceduto il 29 gennaio 1919 per malattia presso l’Ospedaletto da Campo

n. 328 all’età di ventuno anni e sei giorni. XIII, 4, 10.

TeMPera Giuseppe di Giuseppe, solda-to del 2° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Castel di Lama (Ascoli Piceno) l’8 dicembre 1894 e deceduto l’8 dicembre 1918 a Trichiana presso l’Ospe-daletto da Campo n. 56 (8ª Compagnia di

Sanità - Firenze), per malattia, all’età di ventiquattro anni. Sepolto inizialmente a Trichiana. XIII, 5, 4.

zaneTTi Erminio di Ernesto, caporal mag-giore del 2° Reggimento di Artiglieria da Campagna, nato a Vo’ (Padova) il 10 otto-bre 1890 e deceduto il 3 dicembre 1918 a Trichiana presso l’Ospedaletto da Campo n. 56 (8ª Compagnia di Sanità - Firenze), per

malattia, all’età di ventotto anni, un mese e ventitré giorni. Sepolto inizialmente a Trichiana. XIV, 5, 9.

zoco Antonio, soldato del 1° Reggimento di Artiglieria da Campagna deceduto il 4 ottobre 1916 probabilmente a Campo Fossa di Sotto presso l’Ospedaletto da Campo n. 62 (9ª Compagnia di Sanità - Roma). Sepolto inizialmente a San Martino di

Castrozza (T. 137).

Non risulta nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito dal Ministero della Guerra, forse perché trascritto in modo erroneo o incomple-to. XIV, 6, 5.

ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE

Scanavino Pietro di Paolo, soldato del 1° Reggimento di Artiglieria Pesante Campale, nato a Maissana (Genova, dal 1923 La Spezia) il 29 giugno 1890 e deceduto il 2 luglio 1919 a Feltre presso l’Ospedale da Campo n. 085 (2ª Compagnia di Sanità -

Alessandria), per ferite riportate in combattimento, all’età di ventinove anni e tre giorni. XII, 6, 2.

ARTIGLIERIA DA FORTEZZA

aBiuso Antonio Salvatore di Paolo, sol-dato dell’8° Reggimento di Artiglieria da Fortezza, nato a Gambatesa (Campobasso) il 28 dicembre 1892 e deceduto il 21 agosto 1917 a Monte Tognola per ferite riportate in combattimento, all’età di ventiquattro anni,

sette mesi e ventiquattro giorni. Sepolto inizialmente in Val Cigolera, poi a San Martino di Castrozza (T. 230). I, 1, 3.

carrieri Martino di Giacinto, soldato della 10ª Batteria da Assedio dell’8° Reggimento Artiglieria da Fortezza, nato a Martina Franca (Taranto) il 1° giugno 1891 e deceduto l’8 dicembre 1918 a Seren, per infortunio, all’età di ventisette anni, sei mesi e sette giorni. III, 5, 5.

colombo Giuseppe di Luigi, soldato del 9° Reggimento Artiglieria da Fortezza, nato a Pamparato (Cuneo) il 6 ottobre 1890 e deceduto il 10 novembre 1917 a Feltre, per malattia, all’età di ventisette anni, un mese e quattro giorni. IV, 3, 8.

Fassina Giuseppe di Filippo, soldato del 4° Reggimento di Artiglieria da Fortezza (Costa), nato a Torre del Mangano (Pavia) il 16 giugno 1882 e deceduto il 9 dicembre 1918 in seguito ad infortunio per causa di guerra a Feltre presso l’Ospedale da Campo

n. 085 (2ª Compagnia di Sanità - Alessandria), all’età di tren-tasei anni, cinque mesi e ventitré giorni. VI, 3, 3.

liani Antonio di Angelo, soldato della 9ª Batteria dell’8° Reggimento di Artiglieria da Fortezza, nato a Camino di Codroipo (oggi Camino al Tagliamento, Udine) il 6 novembre 1892 e deceduto il 14 agosto 1917 per ferite riportate in combattimento - forse a Monte

Tognola - all’età di ventiquattro anni, nove mesi e otto giorni. Sepolto inizialmente a Passo Rolle e quindi a San Martino di Castrozza (T. 163). L’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito dal Ministero della Guerra lo dice morto sul Carso, probabilmente per errore. VIII, 1, 9.

Miselli Giuseppe di Giovanni, caporal maggiore del 9° Reggimento di Artiglieria da Fortezza, nato a Campogalliano (Modena) il 26 settembre 1876 e deceduto l’11 giu-gno 1917 a Fastro presso l’Ospedaletto da Campo n. 109 (1ª Compagnia di Sanità

- Torino), per malattia, all’età di quaranta anni, otto mesi e sedici giorni. IX, 2, 11.

14 Alpini… Sempre!

(2 - Continua)

oleari Aurelio di Antonio, caporal maggiore del 1° Reggimento di Artiglieria da Fortezza (Costa), nato a Reggio Emilia il 6 luglio 1886 e deceduto il 19 febbraio 1919 a Feltre presso l’Ospedale da Campo n. 085 (2ª Compagnia di Sanità - Alessandria), per malattia, all’età di

trentadue anni, sette mesi e tredici giorni. IX, 6, 3.

PuGlia Achille di Remigio, soldato del 2° Reggimento di Artiglieria da Fortezza, nato a Scandiano (Reggio Emilia) il 23 marzo 1894 e deceduto il 21 maggio 1917 a Fastro presso l’Ospedaletto da Campo n. 109 (1ª Compagnia di Sanità - Torino), per malattia,

all’età di ventitré anni, un mese e ventotto giorni. XI, 3, 1.

roMano Antonio di Giulio, soldato del 4° Reggimento di Artiglieria da Fortezza (Costa), nato a Messina il 22 ottobre 1894 e deceduto il 24 maggio 1917 a Feltre presso l’Ospedale da Campo n. 064 (5ª Compagnia di Sanità - Padova), per malattia, all’età di

ventidue anni, sette mesi e due giorni. XII, 1, 1.

rossi Gaetano di Germano, soldato dell’8° Reggimento di Artiglieria da Fortezza, nato a Grezzana (Verona) il 10 settembre 1894 e deceduto il 27 marzo 1917 a Campo Fossa di Sopra (pendici del M. Cavallazza) presso la 17ª Sezione di Sanità, per malattia, all’età

di ventidue anni, sei mesi e diciassette giorni. Sepolto inizial-mente a San Martino di Castrozza (T. 61). XII, 2, 2.

ruSpaggiari Pietro di Marsilio, sol-dato della 21ª Batteria d’Assedio dell’8° Reggimento Artiglieria da Fortezza, nato a Modena il 17 giugno 1894 e deceduto il 23 novembre 1918, probabilmente a Feltre, per ferite riportate in combattimento, all’età di

ventiquattro anni, cinque mesi e sei giorni. XII, 3, 1.

ARTIGLIERIA DA MONTAGNA

bellini Abramo di Gaetano, soldato del 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna, nato a Perugia il 16 maggio 1896 e deceduto il 6 gennaio 1918, probabilmente in stato di prigionia, per malattia, all’età di ventun anni, sette mesi e ventuno giorni. Sepolto

inizialmente a San Martino di Castrozza. I, 7, 2.

bicchielli Arturo di Giuseppe, soldato del 1° Reggimento di Artiglieria da Montagna, nato a Pomarance (Pisa) il 22 maggio 1895 e deceduto il 12 novembre 1916 a Feltre presso l’Ospedale da Campo n. 064 (5ª Compagnia di Sanità - Padova), per malattia,

all’età di ventuno anni, cinque mesi e ventuno giorni. II, 2, 1.

cavaGna Secondo, soldato del 1° Reggi-mento di Artiglieria da Montagna, deceduto il 27 ottobre 1915. Non risulta nell’Albo d’Oro dei Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915 - 1918 edito dal Ministero della Guerra, forse per-

ché trascritto in modo erroneo o incompleto. III, 6, 4.

GaFFuri Giuseppe di Pietro, soldato del 2° Reggimento di Artiglieria da Montagna, nato a Carcano (Como) il 22 settembre 1896 e deceduto il 2 novembre 1918 per ferite riportate in combattimento, all’età di ventidue anni, un mese e undici giorni.

VI, 6, 10.

orSetti Domenico di Jacopo, soldato del 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna, nato a Vagli Sotto (Massa e Carrara, dal 1923 Lucca) il 15 agosto 1890 e deceduto il 20 dicembre 1918 a Feltre presso l’O-spedale da Campo n. 085 (2ª Compagnia

di Sanità - Alessandria), per malattia, all’età di ventotto anni, quattro mesi e cinque giorni. Fu decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare perché, nelle prime fasi della Battaglia dell’Ortigara, «Durante l’azione, per ben cinque volte si recava in un tratto di terreno, scoperto e battuto dal fuoco nemico, per riattivare una linea telefonica, dando bella prova di alto sentimento del proprio dovere. Veniva ferito gravemente da una palletta di shrapnel avversario. Monte Zebio, 10 giugno 1917» [Bollettino Ufficiale 1918, p. 3198]. IX, 6, 7.

paganoni Agostino di Aquilino e Camilla Adobati, sottotenente di complemento della 34ª Batteria del XII Gruppo Como del 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna, nato a Bergamo il 22 marzo 1896 e morto il 6 ottobre 1916 sul Monte Colbricon per

ferite riportate in combattimento, all’età di venti anni, sei mesi e quattordici giorni. Fu decorato di Medaglia d’Ar-gento al Valor Militare perché «Dopo aver sostituito il suo comandante di batteria ucciso in combattimento [Capitano Alessandro Lorio, caduto il 2 ottobre, ndr.], diede prova di molta attività, energia e sprezzo del pericolo nel mantenere in efficienza il suo reparto insistentemente controbattuto da artiglieria avversaria, in posizione avanzata, ove i suoi pezzi furono più volte offesi e sepolti da macerie, e con-corse efficacemente a respingere ripetuti attacchi finché, dopo quattro giorni, cadeva eroicamente sul campo. Cima Colbricon, 2-7 ottobre 1916» [Bollettino Ufficiale 1917, p. 5333]. Sepolto inizialmente a Malga Fosse, poi a San Martino di Castrozza (T. 104). X, 1, 4.

ravasi Pietro di Remigio, soldato del 1° Reggimento di Artiglieria da Montagna, nato a Treviglio (Bergamo) il 5 ottobre 1894 e deceduto il 3 maggio 1917 a Feltre presso l’Ospedale da Campo n. 064 (5ª Compagnia di Sanità - Padova), per malattia, all’età di

ventidue anni, sei mesi e ventotto giorni. XI, 4, 1.

rusconi Giuseppe di Carlo, soldato del 2° Reggimento di Artiglieria da Montagna, nato a Valmadrera (Como, dal 1992 Lecco) il 5 giugno 1882 e deceduto il 24 novembre 1918 a Feltre presso l’Ospedale da Campo n. 064 (5ª Compagnia di Sanità - Padova)

per ferite riportate in combattimento, all’età di trentasei anni, cinque mesi e diciannove giorni. XII, 1, 10.

Italo Riera

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Dopo le vicende di Grecia, Albania, Montenegro e Russia penso si possa dire che, nella coscienza collettiva, il pezzo da montagna per antonomasia sia l’obice da 75/13 mod. 1915 Škoda; parlando di Grande Guerra, però, bisogna pensare ad altro, dato che il 75/13 era impiegato dall’I.R. Esercito Austro-Ungarico contro di noi. I nostri Reggimenti di Artiglieria da Montagna erano armati con il nuovo cannone da 65/17 mod. 1913 con affusto a deformazione, ma molti nostri reparti avevano ancora in dotazione il cannone da montagna da 70 A, poi ridenominato 70/15.

Il 70 A era un cannone ad affusto rigido progettato dal Capitano Giuseppe Regazzi nel 1902 ed entrato in servizio nel 1904. Il pezzo, a coda unica e senza scudo, aveva una canna lunga m 1,15, che pesava kg 100; le ruote avevano un diametro di m 0,80 e una larghezza sull’asse di m 0,913. Il peso dell’arma in batteria assom-mava a kg 387. La gittata giungeva a km 6,62, con una cadenza di tiro di 8 colpi al minuto (granata o shrapnel); il settore verticale di tiro era compreso fra -12° e + 21°. Il pezzo era someggiabile con una scomposizione in quattro carichi: cannone, testata d’affusto, coda d’affusto, assale e ruote. Era prodotto principalmente dalla Vickers Terni della Spezia.

Qualche parola ora sul progettista del 70 A, Giuseppe Regazzi, di cui spiace non essere riusciti a reperire una fotografia. Nato a Chambéry (Francia) il 2 novembre 1862, fu nominato Sottotenente d’Artiglieria il 24 aprile 1881. Partecipò da Capitano alla Campagna d’Africa del 1895-96 giungendo a Massaua il 28 dicembre 1895 sul piroscafo Bosforo e combattendo poi il 1° marzo 1896 con la II Brigata del Generale Dabormida ad Adua, dove comandò la 6ª

Batteria da Montagna - vi ebbe sottoposto il Tenente Medaglia d’Oro al Valor Militare Aurelio Grue - e meritò una Medaglia d’Argento al Valor Militare perché «Diresse con calma, intelligenza e fermezza imperturbabile durante il combattimento l’azione della sua batteria, e gravemente ferito [perse poi un occhio, ndr] non volle allontanarsene infondendo così colla sua presenza, calma e coraggio ai suoi dipen-denti» [Bollettino Ufficiale 1898, p. 167]. Promosso Tenente Colonnello il 30 settembre 1910, partecipò alle operazioni in Cirenaica con il 1° Reggimento di Artiglieria da Montagna e il 16 marzo 1913 fu insignito del Cavalierato dell’Ordine Militare di Savoia perché «Esercitò nelle giornate dell’8, 9 e 10 ottobre 1912 il Comando del suo Gruppo in modo pienamente rispondente alla sistemazione, alle circostanze, agli ordini ricevuti. Con molto criterio, calma energia e noncuranza del pericolo, nella giornata del 10 concorse in larga misura ad ottenere un risultato distinto per valore ed utilità, proteg-gendo il ripiegamento dell’intera colonna che poté così raggiungere sana e salva gli accampamenti. Bu Msafer, 8, 9 e 10 ottobre 1912»; fu decorato anche con una seconda Medaglia d’Argento al Valor Militare perché «Comandò l’artiglieria della 4ª divisione speciale durante la campagna della Cirenaica e con intelligenza, attività e coraggio ne diresse l’impiego in dieci combattimenti. Lasciato con poche truppe a presidiare Ghegab [località del Gebel a S di Apollonia, ndr] il 20 maggio 1913, fortificò con rara perizia e tenne testa bra-vamente ad attacchi nemici, fino al ritorno della divisione, il 25 maggio 1913» [Bollettino Ufficiale 1914, p. 331]. All’inizio del 1915, ancora Tenente Colonnello, comandò il 3° Reggimento di Artiglieria da Montagna, costituito il 1° febbraio; lo guidò anche in guerra, ormai Colonnello, fino al 1916, quando fu promosso Maggiore Generale e posto al comando dell’Artiglieria del V Corpo d’Armata. Nel 1919 fu Comandante dell’Artiglieria da Fortezza della Piazza di Piacenza poi, nel 1920, fu collocato in Posizione Ausiliaria Speciale.

Morì a Borgomanero nel 1925.

Italo Riera

GIUSEPPE REGAZZI E L’ARTIGLIERIA DA MONTAGNA

Zona di Monte Gamonda (Val Posina), 1916 ca. Un Caporale del 2° Reggimento da Montagna solleva un cannone da 70/15 mod. 1913, del peso in batteria di kg 387.

Rodi (Dodecaneso), aprile 1917. Un pezzo da 70/15 someggiato della 46ª Batteria da Montagna.

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Protezione Civile Sezionale

CORSI DI GUIDA SICURA IN ALTO ADIGELa Protezione Civile Sezionale ha partecipato ai corsi di

guida sicura ideati dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dal Comando del 6° Alpini di Brunico. Dal 25 al 28 luglio tre Volontari hanno frequentato il corso standard per autisti di automezzi e fuoristrada ed altri due dal 26 al 29 settembre. Le lezioni teoriche si sono tenute nella caserma Cantore di San Candido, mentre la parte pratica in un cir-cuito di allenamento per fuoristrada. I corsi si sono conclusi con un esame teorico ed una prova pratica al ‘Safety Park’ di Bolzano. Una seconda sessione dal 29 settembre al 1 ottobre è stata dedicata alla guida sicura per l’Antincendio Boschivo a cui hanno preso parte tutti e cinque i nostri Volontari. Il Coordinatore Giorgio Bottegal, partecipante alla formazio-ne, commenta: “I corsi hanno da parte mia una valutazione completamente positiva. Gli istruttori si sono dimostrati pro-fessionali e pazienti nell’insegnamento delle tecniche per la guida con i mezzi fuori strada a disposizione. Ritengo che il corso standard sarebbe utile a tutti i Volontari di Protezione Civile ma credo che il corso A.I.B. sia fondamentale per chi si occupa di antincendio e per questo auspico una fruizione massiccia di tale specializzazione da parte dei Volontari AI.B. Un sentito ringraziamento a chi ha pensato di offrire questa formazione ai Volontari alpini di Protezione Civile”

A.I.B. ANTINCENDIO BOSCHIVO IN PUGLIA Anche quest’anno quattro Volontari della Protezione Civile

Sezionale appartenenti alla squadra specialistica A.I.B hanno prestato la loro opera in Puglia, nel presidio di Jacotenente - Vico del Gargano in provincia di Foggia dal 19 al 27 agosto su incarico del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dell’Associazione Nazionale Alpini.

Ospitati nella locale caserma del Corpo Forestale dello Stato, nel corso della settimana sono stati impegnati in turni di pattugliamento con il mezzo e il modulo antincendio. Sebbene non si siano verificati incendi, l’attività, è risultata utile come esercitazione operativa per i Volontari e in funzio-ne di controllo del territorio.

Alpini… Sempre! 17

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TERREMOTO IN CENTRO ITALIAUna forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0, è stata

registrata alle 3.36 dello scorso 24 agosto con epicentro nel comune di Accumoli, seguita da uno sciame sismico che ha interessato la provincia di Rieti, quella di Perugia e quel-la di Ascoli Piceno. I comuni più colpiti sono stati quelli di Amatrice e Accumoli, nel Lazio in provincia di Rieti, e Pescara del Tronto, nelle Marche in provincia di Ascoli Piceno. Purtroppo a causa del sisma si sono contate quasi trecento vittime tra la popolazione.

Due potenti repliche sono avvenute il 26 ottobre con epi-centro al confine umbro-marchigiano, tra i comuni della Provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Il 30 ottobre 2016 è stata registrata la scossa più forte, di magnitudo 6,5 con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, in Provincia di Perugia. I Volontari della Protezione Civile dell’ANA appartenenti al 3° Raggruppamento (area del Triveneto), sono intervenuti all’inizio di settembre per allestire un complesso scolastico tendato di circa 600 metri quadri ad Arquata del Tronto consentendo in questo modo la regolare apertura delle lezioni per gli alunni del territorio.

I Volontari di Feltre sono stati impiegati dal 3 al 12 novem-bre a Tolentino, in provincia di Macerata, una cittadina di 22.000 abitanti in cui sono rimasti senza casa e senza molte strutture pubbliche più di novemila persone. Si sono occupati di alloggiamento delle persone sfollate in strutture sicure, di catalogazione di materiali, di servizio d’ordine presso una mensa che offre pasti per trecento persone, di controllo all’accesso alla zona rossa. I nostri uomini sono stati partico-larmente toccati dal servizio di trasferimento delle persone che li ha messi maggiormente a contatto con la sofferenza di chi si sente disorientato, con precaria situazione abitativa e senza una sicurezza per l’immediato futuro.

Per aiutare le popolazioni colpite dal sisma si ricorda che la Sezione Alpini di Feltre ha avviato una raccolta fondi alla quale è possibile contribuire (si veda pag. 3).

40° ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO IN FRIULIGrande è stata la commozione dei volontari di Protezione

Civile che lo scorso 18 settembre hanno partecipato alla commemorazione del Terremoto del Friuli in occasione del Quarantennale. Tra loro era presente Giovanni Appocher, Capogruppo di Moline-Sorriva, impegnato nel 1976 come soccorritore per portare aiuto alla popolazione colpita dal sisma. Proprio l’intraprendenza e l’esempio di molti Volontari alpini impegnati nel soccorso, hanno fatto sì che germogliasse il primo seme che avrebbe portato alla nascita della Protezione Civile A.N.A. Chi scrive ritiene doveroso ricordare con affetto e riconoscenza i molti soccorritori alpini di Feltre e tra questi in special modo quelli andati avanti e quelli che per motivi d’età non hanno potuto partecipare alla manifestazione.

ESERCITAZIONE TRIVENETA DI PROTEZIONE CIVILE A.N.A.Sono stati molti i Volontari della Sezione di Feltre che

hanno partecipato all’Esercitazione Triveneta in Provincia di Pordenone che ha mobilitato più di 500 Volontari del Triveneto. Dal nostro territorio ne sono partiti più di ottan-ta con mansioni diverse. La maggior parte dei presenti era

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suddivisa in due cantieri per la prevenzione del dissesto idro-geologico e il ripristino ambientale, a Fiume Veneto, lungo l’argine del fiume, con la supervisione del referente di can-tiere Alessandro Facchin di Lamon e a Casarsa della Delizia, lungo la linea ferroviaria, supervisionato dal referente Attilio Dalla Corte di Fonzaso. “I vostri uomini - ha affermato il Vice Coordinatore di Raggruppamento Giuseppe Vignaga - si sono distinti per l’impegno e l’alta preparazione. I volon-tari della specialità alpinistica, oltre che della palestra di arrampicata sportiva, si sono occupati dell’allestimento di una teleferica per il trasporto di unità cinofile mentre quelli dell’A.I.B. hanno captato e portato l’acqua da un corso d’acqua per lo spegnimento di un incendio simulato. Un piccolo nucleo è stato formato per le mansioni di segreteria in emergenza presso il campo base”. Va infine ricordato l’impegno del nostro Vice Coordinatore Giovanni Tonni che si è occupato delle trasmissioni radio con la consueta solerzia e professionalità.

ESERCITAZIONE NAZIONALE DELLE SQUADRE ALPINISTICHEL’Esercitazione Nazionale delle Squadre Alpinistiche ha

avuto luogo il 4 5 6 novembre nel territorio del comune di Trichiana, grazie all’organizzazione tecnica del Coordinatore della Squadra Alpinistica del 3° Raggruppamento e nostro volontario sezionale Edi Loat con la partecipazione di circa 130 volontari con diverse mansioni. Uomini e donne da tutti

i raggruppamenti sono giunti alla sede alpini di Trichiana in località Pranolz, molti anche da lontano: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e persino dalla sezione Abruzzi. I nostri undici volontari di Feltre sono stati presenti in modo conti-nuativo nella tre giorni. Gli Alpini e i volontari Protezione Civile di Trichiana si sono occupati di vitto e alloggio in modo eccellente a ad essi va un grande ringraziamento. Sabato 5, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, nella zona di Sant’ Antonio Tortal - Passo San Boldo i volon-tari specialisti hanno ruotato in 6 piazzole di formazione e addestramento che li hanno preparati alla predisposizione e utilizzo di una teleferica, all’uso corretto della motosega assi-curati alla corda, all’assistenza di un compagno nella calata da una parete e alla conoscenza dei comportamenti sicuri nei lavori di disgaggio. Sono state, inoltre, proposte lezio-ni teoriche da tecnici dello Spisal e da un esperto di lavori forestali. La domenica è stata dedicata alla Santa Messa, alla cerimonia conclusiva e al meritato rancio alpino a base di spiedo. Parole di plauso sono state spese dal Coordinatore Nazionale di Protezione Civile A.N.A. Giuseppe Bonaldi e dal Coordinatore del 3° Raggruppamento Orazio D’Incà.

CORSI BASE DI SALUTE E SICUREZZACirca 70 volontari di Protezione Civile della Sezione hanno

frequentato i corsi base di salute e sicurezza organizzati inter-namente alla nostra struttura. Tale formazione è obbligatoria per legge e impegna i nostri volontari per 12 ore di informa-zione-formazione con test finale. Un grazie sentito al nostro formatore e precedente Coordinatore Sezionale Giovanni Boschet senza il quale non sarebbe possibile portare avanti questa fondamentale azione.

Alpini… Sempre! 19

COMMEMORAZIONE DEL 53° ANNIVERSARIO DEL VAJONT

La Sezione di Feltre, con il Consigliere Giulio Pongan, il Vessillo Sezionale ed il Gagliardetto del Gruppo di Paderno ha partecipato alla cerimonia di commemorazione del 53° Anniversario del disastro del Vajont.

Tante le fasce tricolori presenti alla ricorrenza, provenien-ti, non solo dalla Provincia di Belluno, ma anche da altri Comuni d’Italia; tra essi il Sindaco di Feltre, Paolo Perenzin.

Tra i gonfaloni presenti, quelli del comune di Bagni di Lucca (gemellato con Longarone), di Caerano San Marco (che conta 31 vittime nel disastro: donne, operai, impiegati, tecnici, che si trovavano a Longarone per avviare la Filatura del Vajont, azienda tessile della Lampugnani), di Tesero (col-pito il 19 luglio del 1985 dal disastro della Val di Stava).

La commemorazione si è svolta a Fortogna presso il Cimitero Monumentale delle Vittime del Vajont, il 9 ottobre 2016, e ha avuto inizio con la deposizione delle corone di fiori da parte dei Comuni di Longarone, Erto e Casso, Vajont e Tesero.

Nel suo discorso il Sindaco di Longarone, Roberto Padrin, ha ricordato che dalla lezione del Vajont è stato raccolto poco

in materia di prevenzione e sicurezza ambientale, citando come esempio la scuola di Amatrice, che è andata semidi-strutta dal terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto 2016, nonostante fosse stata di recente oggetto di ristrutturazione.

Il Primo Cittadino di Longarone, a conclusione del proprio discorso, ha dichiarato che sono state avviate le procedure per la candidatura del fondo processuale del Vajont nel Registro della Memoria Unesco e che sta pensando ad un progetto per il recupero delle lapidi del vecchio cimitero.

Al termine della commemorazione civile è stata celebrata la Santa Messa in suffragio delle Vittime del Vajont, officiata dal Vescovo della diocesi Belluno-Feltre, Monsignor Renato Marangoni che nella sua omelia ha detto fra l’altro: “Il Vajont è stato un cataclisma di violenza, non privo di responsabilità umana”. Tanta partecipazione, sentita e commossa, da parte della gente che ha assistito alla commemorazione, nonostante la pioggia autunnale, quasi il cielo avesse voluto bagnare con le sue lacrime questa triste ricorrenza.

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GRUPPO MONTE CAURIOLLo scorso 22 settembre si è svolta a Feltre la tradizionale

Messa di San Maurizio presso la chiesetta di San Giovanni Nepomuceno, organizzata dal Gruppo Alpini Monte Cauriol

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(Edoardo VII)

Cronache dai GruppiGRUPPO di ARTEN

Nell’ambito delle varie iniziative programmate dal Gruppo Alpini di Arten ed in collaborazione con il corpo insegnanti il giorno 21 ottobre 2016, in una bellissima e calda giornata autunnale, si è svolta la singolare ‘Castagnata’ presso il cor-tile antistante le Scuole Elementari del paese dedicate alla Medaglia d’Oro al Valor Militare Giuseppe Toigo. Sono stati arrostiti dagli Alpini (con in prima fila il Capo Gruppo David D’Ambros) in un’improvvisata stufa a legna trenta chili di dolcissimi marroni e di castagne di produzione italiana.

Per l’occasione ed a coronamento della bella iniziativa sono stati invitati i nonni del paese ed anche gli anziani che attualmente risiedono presso la Casa di Riposo di Fonzaso, trasportati gentilmente da volontari con i pulmini dell’Asso-ciazione Vita; il cortile è stato così occupato in ogni sua parte risultando anche insufficiente a contenere il grande numero di persone.

La mattinata è trascorsa in allegria, allietata da una serie di canti degli scolari, preparati e diretti dalle insegnanti stesse con l’ausilio del maestro Brocchetto: sono state distribuite fette di torte confezionate dalle volonterose mamme, cal-darroste, bevande e sorrisi e tutto è andato bene. I nonni ed i genitori hanno dimostrato la propria grande soddisfazione con lunghi applausi e complimenti agli organizzatori.

Severino Turra e Lodovico De Boni

GRUPPO di MELLAME-RIVAIIl 4 novembre scorso, il Gruppo di Mellame-Rivai ha

accompagnato i bambini della scuola materna al monumento ai Caduti del paese. La cerimonia si è svolta molto semplice-mente, c’è stata la deposizione di un mazzo di fiori, per onora-

re tutti i Caduti poi i bambini hanno cantato l’Inno Nazionale e la canzone Sul cappello; dopo di che hanno piantato delle bandierine tricolori nell’aiuola che circonda il monumento, da loro stessi realizzate con l’aiuto delle maestre.

Infine i bambini, incuriositi, hanno esplorato il monumen-to, non risparmiandosi sulle domande. Un grande ringrazia-mento va alle maestre, che hanno aderito entusiasticamente all’iniziativa proposta dal Gruppo ed un apprezzamento a tutti i bambini.

Patrick Bettin

Alpini… Sempre! 21

GRUPPO di MUGNAIGiovedì 4 agosto, raccogliendo il disappunto e l’amarezza

dei cittadini di Mugnai per il degrado e l’incuria in cui versa-va il cimitero del paese, il locale Gruppo A.N.A. ha program-mato una giornata di pulizia.

Il cimitero ha sempre assunto un ruolo di grande impor-tanza nella vita sociale della comunità: è un luogo che ci si presenta come prezioso contenitore di cultura e di memoria storica e proprio per questo merita attenzione, rispetto e tute-la da parte di tutti.

L’invito all’iniziativa, rivolto non solo ai soci, ha raccolto l’adesione di molte persone: donne, uomini e giovani, tutti

COSE DI VECCHIE CASEAttrezzi e ambienti di vita della famiglia contadina

Dal 7 dicembre è in libreria

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La libreria del territoriocon sconti per i soci A.N.A. 15%

all’opera attrezzati di rastrelli e picconcini, che in poche ore hanno rinnovato il cimitero.

Il Capo Gruppo Luigi Lusa, soddisfatto della partecipazio-ne, ha sottolineato che, nei limiti della disponibilità dei soci, gli Alpini quando decidono di fare qualcosa, la fanno sempre con grande impegno e dedizione.

L’assessore Adis Zatta e il consigliere comunale Primo Meneguz hanno voluto esprimere un profondo ringrazia-mento agli Alpini e ai cittadini partecipanti all’importante iniziativa.

che cura il decoro e la manutenzione dell’edificio sacro sin dal 1942, anno della sua ristrutturazione. La celebrazione, officiata da mons. Diego Bardin e accompagnata dalle note del Coro A.N.A. Piave, ha visto una nutrita presenza di Alpini e cittadini riuniti per l’occasione nella bella chiesetta barocca per ricordare il Santo patrono degli Alpini costituendo un piacevole momento di aggregazione associativa in un luogo di importante valenza storica ed artistica. Al termine della funzione religiosa i presenti sono stati quindi invitati nell’at-tiguo brolo, dove era stato allestito per l’occasione un piccolo rinfresco, in classico spirito di fraternità alpina.

Raduno dei Donatori di Sangue AlpiniPianezze, 17 luglio 2016

La solidarietà alpina passa anche attraverso il dono del sangue, per questo lo scorso luglio la Sezione di Feltre era presente al raduno organizzato dalla Sezione di Valdobbiadene ed era rappresentata dal Consigliere Pietro Pagnussat e dal socio Possamai.

22 Alpini… Sempre!

NOTIZIE LIETE E ANNIVERSARIGRUPPO DI LAMEN

Il 23 aprile 2016 il socio del Gruppo di Lamen Giuseppe Tonet e la gentile signora Rita hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio.

A loro ed a tutta la famiglia giungano i migliori auguri da tutti gli Alpini del Gruppo.

GRUPPO DI MARZIAI

Luigino Vergerio e Verio Zanella hanno incontrato ad Asti, in occasione dell’Adunata Nazionale, il commilitone Sergio Bacichetto (al centro), che nel 1972/73 era con loro al Battaglione Feltre, tutti conduttori di automezzi alla Compagnia Comando.

GRUPPO DI MUGNAI

Juri Gorza, iscritto dal 2000 al Gruppo, dopo aver servito nel 1998-99 al Gruppo Vicenza del 2° Reggimento di Artiglieria Alpina presso la caserma Pizzolato di Trento, da qualche anno abita a Castelcucco (Treviso). Il 17 set-tembre scorso si è sposato nella chiesa di Monfumo con Marcella Zandonà, anch’essa di Feltre.

Nella fotografia si vedono i novelli sposi con gli amici Daniele Zannol e Giuliano Pauletti del Gruppo di Mugnai (a sinistra) e Federico Miotto e Ivano Lamonato del Gruppo di Segusino (a destra).

GRUPPI DI VAS E CAORERA

I coscritti, compaesani e commilitoni Beppino Franco (a destra) e Vittorio Solagna, rispettivamente socio del Gruppo Alpini di Vas e Presidente del Gruppo Alpini di Caorera, davanti alla caserma Buffa di Perrero, sede del 7° Reggimento Alpini, Battaglione Pieve di Cadore, sita nell’omonimo paese, dopo 57 anni dal congedo, in occasione del raduno dei ‘Veci del Cadore’ il 28 agosto scorso.

LXXV Anniversario della Battaglia di Pljevljae del massacro di Passo Jàbuka

1° dicembre 1941 - 1° dicembre 2016

«Alpino, scrivi a lettere d’oro nel libro della vita la data del 1° dicembre. In quel giorno abbiamo veramente combattuto per la vita e per la morte; si deve soltanto al tuo valore, Alpino, se oggi non siamo tutti, Generale e soldati, con le scarpe al sole». Così si esprimeva, in un ordine del giorno rivolto ai soldati della Divisione Alpina Pusteria, il suo pluridecorato comandante Giovanni Esposito.

Cosa accadde quel 1° dicembre 1941 ? In dissidio con Josip Broz ‘Tito’, capo riconosciuto della Resistenza comuni-

sta jugoslava, Arsenije Jovànović ‘Arso’ e Ivan Milutinović ‘Milutin’ lanciarono le proprie forze (Crnogorski NOP Odred) contro il presidio italiano di Pljevlja, Quartier Generale della Pusteria, con lo scopo di annientarlo e di prendere il controllo dell’importante centro del Sangiaccato (Montenegro). All’1.30 della notte i partigiani montenegrini - che si erano già infiltrati in città - attaccarono violentemente la guarnigione e i presidi periferici. Dapprima colti di sorpresa, gli Italiani reagirono con decisione e dopo sedici ore di cruenti combattimenti riuscirono a spezzare l’assedio e a rovesciare le sorti della battaglia. In rela-zione con questi eventi si pone anche il massacro di Passo Jàbuka, quando un’autocolonna proveniente dal nostro presidio di Prìjepolje e formata dalla 77ª Compagnia del Belluno e dalla Squadra R.T. della Compagnia Comando del 7° Alpini, che accorreva in aiuto della guarnigione di Pljevlja, cadde in un’imboscata al Lakat di Rikàvce e fu pressoché annientata dai partigiani del Battaglione 18 Oktobar, guidati da Vaso Jovànović, dopo cinque ore di tenace quanto disperata difesa (si vedano le pp. 10-11 di Alpini… Sempre!, 1, 2013).

Noi non dimentichiamo i tanti Feltrini che in quei giorni d’ira ‘misero le scar-pe al sole’ sulle Montagne Nere.Pljevlja, 1942. Il cimitero della Pusteria.

Alpini… Sempre! 23

Si è spento ad 81 anni Gianni Guarnieri, Classe 1935. Imprenditore di successo, lo si ricorda Presidente della Camera di Commercio di Belluno, eminente Consigliere e poi Vice Presidente della Latte Busche, noto esponente della Confagricoltura e del Rotary Club Feltrino, co-fondatore dell’Associazione Centro Internazionale del Libro Parlato ‘Adriano Sernagiotto’ e, ultimamente, Presidente di Coste del Feltrino, il nuovo consorzio vitivinicolo. In gioventù fu appassionato calciatore e provetto sciatore, tanto da partecipare, quale tedoforo, alle Olimpiadi Invernali di Cortina del 1961, anno in cui fu fra l’altro eletto primo Presidente del ricostituito Sci-C.A.I. Feltre.

Nel mondo degli Alpini, cui era vicino, era molto conosciuto anche perché legato alla memo-ria del fratello Giuseppe, Sottotenente della 3ª Compagnia del Battaglione Pieve di Teco del 1° Alpini, Divisione Cuneense, dato per disperso il 29 gennaio 1943 in Russia e Medaglia di Bronzo al Valor Militare perché «Comandante di plotone alpino, affrontava con animo gagliar-do estreme difficoltà nel corso di estenuanti marce nella gelida e inospitale steppa. Durante sanguinoso combattimento si slanciava ripetutamente al contrassalto incitando con l’esempio

e con la parola i suoi alpini a resistere contro preponderanti forze. Rimaneva in seguito disperso nella steppa. Esempio di indomito coraggio e spirito di sacrificio. Fronte Russo, 17-26 gennaio 1943».

Nell’esprimere il proprio cordoglio, la Sezione di Feltre si stringe commossa alla famiglia in questo doloroso momento.

LA REDAZIONE DI ALPINI… SEMPRE!

ESPRIME LE PIÙ SENTITE CONDOGLIANZE

AI FAMILIARI DEGLI ALPINI E DEGLI AMICI

ANDATI AVANTI.

SONO ANDATI AVANTI

GRUPPO DI VELLAI-CARTIl 18 luglio scorso è anda-

to avanti l’alpino Luciano Dalla Rosa, Classe 1938.

GRUPPO DI CAORERA

È andato avanti il socio Francesco Saverio Zanella, Classe 1948, già a Santo Stefano di Cadore con il Battaglione Val Cismon.

Il Gruppo - che lo ebbe a capo per diversi anni - lo ricorda come una persona di cuore, sempre presente e sempre disponibile, e porge unanimemente le proprie sentite condoglianze alla famiglia e ai parenti tutti.

Ciao, Saverio!

Ossigenoterapia‘Ossigenoterapia’ è un termine coniato da William Faccini per descrivere i contributi a sostegno del nostro giornale. Si ricor-da infatti che da delibera di Consiglio Sezionale per la pubblicazione di notizie liete come quelle di nascite, battesimi, matri-moni, lauree, ecc … è bene contribuire con un’offerta da far pervenire al giornale attraverso la Segreteria. Questo contributo serve per sostenere nelle sue necessità materiali il nostro periodico e dargli, come detto ‘ossigeno’.

€ 100 - Un Reduce in ricordo degli amici, Alpini della Classe 1922 e Feltrini d.o.c., da Bepi Giacomelli a ‘Boracia’ e a tutti. € 10 - Gruppo di Lamen. € 20 - Gruppo di Marziai. € 100 - Gruppo di Mellame-Rivai.

Luciano Dalla Rosa

Francesco Saverio Zanella Alberto Giopp Siro Zannini

GRUPPO DI LAMON

Come abbiamo già antici-pato nello scorso numero, ci ha lasciati il reduce Alberto Giopp. Ci uniamo alla fami-glia e al Gruppo Alpini di Lamon, e in particolare al Capo Gruppo Italo Poletti, nel cordoglio più profondo.

Con l’occasione ricordia-mo che l’autore della foto-grafia pubblicata in quarta di copertina non è Roberto Casagrande, come errone-

GRUPPO DI MOLINE-SORRIVAIl 27 ottobre ad 80 anni è

mancato all’affetto dei suoi cari Siro Zannini, Amico degli Alpini e volontario della Protezione Civile.

Il Gruppo esprime la pro-pria vicinanza alla famiglia.

amente indicato, ma Gino Gaio, nipote dello scompar-so; ci scusiamo per la svista.

Il reduce Massimo FacchinLamonese, classe 1916, nel giugno 1942 Massimo Facchin fu inviato in Unione Sovietica al comando di un plotone della 6ª/III/89° Fanteria Salerno, della Divisione Cossèria. Partecipò ai combattimenti della ‘seconda estate’ e nel dicembre sopravvisse al sanguinoso sfondamento del fronte sul Don e all’accerchia-mento a Čertkovo, rientrando poi in Italia nel 1943. Nel Do-poguerra si affermò come poliedrico e riconosciuto artista e, avendo sempre nel cuore i commilitoni che non ce l’avevano fatta e la bontà delle donne nemiche che avevano permesso a tanti di sopravvivere, trasfuse nelle proprie opere - che adorna-no anche le nostre piazze - questi forti sentimenti di ricordo e di gratitudine. Attualmente si occupa di didattica astronomica per le scuole, con risultati apprezzati in Europa ai massimi livelli scientifici. È decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.