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Anno 52 - n. 19 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno inverno Periodico di informazione, attualità, cultura dicembre - gennaio - febbraio 2014 - n. 18 - copia omaggio Martorella Premio alla Carriera Maria Pia la Regina Luci Personaggio dell’Anno

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Anno 52 - n. 19 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70%

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Periodico di informazione, attualità, culturadicembre - gennaio - febbraio 2014 - n. 18 - copia omaggio

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UN NUOVO SERVIZIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO: LO SPORTELLO ETICHETTATURA PER I PRODOTTI NON ALIMENTARI

Per informazioni: Ufficio funzioni ispettive e di vigilanzaTel. 0586/231218-216

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Foto Luigi Angelica

4 dicembre - gennaio - febbraio 2014

Come deve essere etichettato un giocattolo?

Quali informazioni obbligatorie deve contenere un prodottotessile o calzaturiero?

Cosa prevede il Codice del Consumo per tutti i prodottidestinati al consumatore finale?

La marcatura CE apposta sul prodotto posto in vendita èformalmente conforme?

Alle domande in materia di etichettatura e sicurezza prodotti risponde la Camera di Commer-cio di Livorno. Dal 1° gennaio 2014 sarà attivo presso l'Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza il nuovo ser-vizio di informazione e assistenza agli operatori economici - produttori, importatori erivenditori - di:

� prodotti generici destinati al consumatore finale (non alimentari)� giocattoli� dispositivi di protezione individuale (occhiali da sole, occhialini mare, occhiali da sci,

guanti di protezione)� prodotti tessili e calzaturieri� materiale elettrico a bassa tensione

L'assistenza, offerta gratuitamente, si propone come azione preventiva affinché le impreseimmettano sul mercato prodotti sicuri rispondenti ai requisiti di legge a tutela del

consumatore. L'Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza risponderà ai quesiti sottoposti daproduttori, distributori e commercianti, compreso l'esame visivo delle etichette dei prodotti

prima di porli in vendita al consumatore finale.

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9 Editoriale di Ivio e Umberto Barlettani 10 Manifestazioni e fiducia nel futuro di Marco Bonanni11 Cosa si può fare per rimanere in corsa di Mauro Sozzi11 Quella fabbrica maledetta di Emanuele Pepoli12 Fabiani e Lippi confermati segretari Pd 13 Le incognite Renziane14 Esclusivo: il nostro sondaggio sulla città di Vincenzo Caciulli17 La finestra di Giampaolo Talani18 Maria Pia, la Regina di Luca Goerg23 Forza Bill, ricarica l’America!24 Fatti & persone (Costa prenota la Vanguard)25 Fatti & persone (Lardarello Museo della geotermia)26 Fatti & persone (Nencini presidente Fidapa)27 Fatti & persone (Soul of dance, riconoscimento Unesco)28 Giannitrapani, l’ultimo dei mohicani di Daniele Toncelli30 Comune unico, flop della fusione di Fiorenzo Bucci32 Parla la renziana Martina Pietrelli di Luca Goerg34 Il capitano Andrea Luci Personaggio dell’Anno 36 Gianna Martorella Premio alla Carriera37 I campioni delle passate edizioni40 Relax di Paolo Pachi41 Spigolature42 La palla di vetro, proiettati nel futuro (2023) di Dionysos43 La Concordia’s albergo di lusso ancorata al Giglio44 Stop rughe e iperidrosi di Riccardo Vigetti44 Celiachia, come affrontarla di Allegra Ciaponi45 Aido, abbattere i tabù di Tony Montero46 Alessio e Matilde e le loro foto di Pierluigi Galassi48 Di Pietro, l’amore per il triathlon di Mattia Picchi48 Il decalogo del villeggiante di Giacomo Tagliaferro50 Antiche tradizioni del Natale di Barbara Noferi52 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli54 Volterra, il teatro dei detenuti di Raffaello Spanò56 In libreria di Emilio Guardavilla58 La gestazione del congresso Pd di Roberto Lampredi59 Ricordi60 Il nuovo libro di Silvia Avallone di Luca Goerg61 Quel mare bello e traditore di Franco Biegi62 La parola ai lettori64 Piombino lotta e resiste66 Lette al volo

Anno 52 - n. 19dicembre - gennaio - febbraio 2014

Periodico trimestraledi informazione,attualità, cultura

Direttore responsabileIvio Barlettani

[email protected]

Coordinatore redazionaleStefano Sanna

[email protected]

Marketing-pubblicitàUmberto Maria [email protected]

Direzione, redazione, pubblicitàCorso Italia 95 - [email protected]

Tel 0565 32843 - Fax 0565 474572334 3378121

Registrazione Tribunale Livornon. 167 in data 4/7/1962 r.s.

Sped. abb. post. 70% DCB LivornoPoste Italiane Spa

Editore e pubblicitàCosta Etrusca Comunicazione

Grafica e impaginazioneOpus Piombino

StampaCentro RotowebTivoli Terme (Roma)

Gli articoli firmatio con pseudonimo riflettono

unicamente le opinioni dell’autore

Chiuso in tipografia,28 novembre 2013

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di Guglielmi dott.ssa Elena

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dicembre - gennaio - febbraio 20148

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INSERZIONISTI:Arte & Cornici 28; Asiu 38; Assicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 54; Assicurazione InaAssitalia (Andrea Baroncelli Snc) 60; Assicurazione Unipol (Lami & Bruscolini) 58; Automeccanica11; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 2; Caffè Nanni 51; Calidario Terme Etrusche 23;Camera di Commercio Livorno 4; Conca D’oro 7; Coop Unicoop Tirreno 5; Edicola Sala Slot Agorà27; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 6; Edilcoop Fiorenzani 7; Garbo 6; Gioielleria Rosignoli 6;Grassi Arredamenti 44; Immobiliare Cristiani 6; Lampogas Tirrena 31; L’Immobiliare del Corso 7;Martini Professionale 55; Mazzola Sport 48; Misericordia Campiglia Marittima 68; Moby & Toremar67; Mobo Impianti 43; Neri Pneumatici 12; Park Albatros 63; Parrucchiera Stefania Carron 9; PiccoloMondo Giochi 50; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 13; Ristorante Il Garibaldi Innamorato 26;Ristorante La Bitta 7; Ristorante La Rocchetta 17; Ristorante Otello 41; Ristorante Zanzibar 27; Style51; Studio Medico Libra 29 ; Super Casa Bucciantini 3.

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editoriale

di Ivio e UmbertoBarlettani

Ormai il grido“Piombino nondeve chiudere” è

già superato dal moltopiù rassicurante “Piom-bino verso il nuovo fu-turo”.Ma quante battaglie, quan-te lotte, quante azioni (an-che aspre), si sono dovutefare per giungere a questorisultato. Sono stati annipieni di incertezze conmazzate quotidiane sulleteste dei tanti lavoratori– e delle loro famiglie –impegnati da sempre nellasiderurgia.Finalmente quel tanto at-teso passo in avanti versola definizione di un ac-cordo di programma perla nostra area siderurgicaè stato compiuto. No delgoverno all’annunciatachiusura dell’altoforno

per consentire, di conse-guenza, il trapasso versoi nuovi progetti: fornoelettrico e Corex.Il sottosegretario allo svi-luppo economico ClaudioDe Vincenti, il sindacoAnselmi, i sindacati, ilcommissario LucchiniPiero Nardi (grazie allaspinta di Letta e del go-vernatore Rossi) hannoalla fine tirato un granrespiro di sollievo per l’e-volversi della vicenda.

* * * Abbiamo chiesto a Vin-cenzo Caciulli, dottoredi ricerca e amministratoreunico della società Net-Polis di eseguire un son-daggio per Costa Etruscaper “fotografare il presentee guardare al futuro diPiombino”. In poche pa-role cercare di conoscerele opinioni della città.È interessante la lettura.

Siamo certi che la classepolitica ne saprà trarrespunti interessanti in vistadelle elezioni ammini-strative del 2014.

* * * Siamo arrivati alla quartaedizione del Personaggiodell’Anno e del Premioalla Carriera. Andrea Luci,il bravo capitano del Li-vorno calcio ha prevalsosu tutti i candidati a furordi popolo, aggiudicandosiil prestigioso titolo.A Gianna Martorella at-trice-imitatrice, piombi-nese purosangue, è statoinfine assegnato il Premioalla Carriera per aver por-tato in alto la bandieradella nostra terra in quel-l’insidioso mondo dellospettacolo.

* * * Avete la luna storta? At-traversate un momento di

crisi depressiva? Abbiamoper voi la ricetta giusta:passate a trovare la ReginaMaria Pia (nel suo bardavanti alla Coop in viaCosta a Piombino) la qua-le, ne siamo certi, riusciràa farvi sorridere e a di-menticare (se le avete) le tante tristezze della vita.

* * * Brindiamo con i nostrilettori e i nostri inserzio-nisti al 2014: che sia fi-nalmente per Piombinol’anno della ripresa. A talproposito in accordo conle sigle sindacali stiamotentando di organizzareper le feste natalizie “Ilpranzo della solidarietà”al Palazzetto dello sport.Insieme agli operai sa-ranno invitate tutte le as-sociazioni del volontariato,i cassaintegrati, le autoritàe chiunque voglia inter-venire.

“Piombino verso il nuovo futuro”

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dicembre - gennaio - febbraio 201410

PIOMBINO NON DEVE CHIUDERE

di Marco Bonanni

La paura e la speranza.E in mezzo un caldo 3ottobre e 10mila cuori,

e insieme forza, unità e pas-sione. Le serrande abbas-sate dei negozi in segno disolidarietà. Donne, uomini,bambini, studenti, pensio-nati. Generazioni diversema unite contro la rasse-gnazione e il pessimismo.Per crederci ancora. In unsusseguirsi di iniziative, co-me l’occupazione del Rivelli-no, l’incontro a Firenze conLetta e Napolitano, l’occu-pazione della variante Aure-lia nello svincolo di Venturi-na, la catena umana deglistudenti. Tante iniziative perscongiurare la chiusuradell’altoforno. Ne abbiamoparlato con i soggetti sinda-cali che, insieme all’Ammi-nistrazione comunale, nellafigura del sindaco Gianni An-selmi, stanno vivendo in pri-ma linea questa mobilitazio-ne per assicurare una pro-spettiva di lavoro e sviluppoa Piombino e a tutto il terri-torio del comprensorio. Irappresentanti delle tre si-gle sindacali maggiori(Fiom, Fim, Uilm) hannoespresso una posizione co-mune in questo senso, cheva nella direzione intrapresadal Governo del territorio.Come sostenuto da MirkoLami, delegato Fiom Lucchi-ni: «Il margine industriale,(…) parametro economico(che parte dalla materia pri-ma ed arriva al prodotto fini-to passando per i costi dellalavorazione), secondo i datia nostra disposizione è sta-to abbattuto». Per questo, adetta dello stesso segreta-rio Fiom, si rende necessa-rio che a fronte di questo ri-sultato e della contempora-nea mancanza di risorse peril pagamento delle materieprime, lo Stato debba inter-venire per assicurare unacontinuità produttiva cheporti lo stabilimento fino al31 dicembre 2015. Sulla stessa linea si pongo-no anche le posizioni di Fau-

sto Fagioli, e Vincenzo Ren-da, rispettivamente dele-gati Fim e Uilm. «In questosenso sono necessari i 36milioni di euro – convergonoi tre delegati – come antici-pazione di cassa, oppure informa di commesse, asso-ciate a sinergie con Taranto.A questi andrebbe ad ag-giungersi una parte dei 25milioni ricavabili da partedel Commissario dall’affittodella Ferriera Servola delGruppo Lucchini di Triesteper un periodo di 8 mesi adArvedi. E tutto ciò – prose-gue lo stesso Fagioli – afronte di una cassa integra-zione che implicherebbe unmaggior costo per lo Stato,nell’ordine di circa 55 milio-ni di euro». In cambio il sin-dacato si è impegnato a por-tare responsabilmente a ter-mine con la collaborazionedei lavoratori e del commis-sario la fine corsa dell’alto-forno (fine 2015). Tra l’al-tro, sottolineano gli espo-nenti sindacali: «Senza areaa caldo ci sarebbero più dimille esuberi, contando soloi lavoratori diretti. In secon-do luogo senza un impiantoa ciclo integrale non si po-trebbe garantire una produ-

zione di alta qualità e la ver-gella».Il sindacalista Uilm, unendo-si alle richieste già espres-se a livello unitario, aggiun-ge che: «Pensiamo al termi-ne di fine 2015 proprio per-ché vogliamo vedere con inostri occhi l’avvio di unareale opera di reindustrializ-zazione».Le posizioni dei sindacatihanno quindi come finalitàquella di stabilire una pro-grammazione che combiniutilizzo di fondi comunitaried interventi finanziati dallaCassa Depositi e Prestiti.Tutto questo, nel periodo dimantenimento dell’area acaldo, dovrebbe essere allabase di una strategia atta aconcretizzare l’interesse dipotenziali investitori e a por-re le basi per avere garanziesul nuovo forno elettrico(tempo di realizzazione 24mesi) ed il Corex (tempo direalizzazione almeno 36mesi). Mentre sullo sfondo prose-guono i lavori per l’amplia-mento del porto di Piombi-no, quel porto che dovrebbediventare, secondo la lineadel Governatore Rossi, unodei futuri 52 poli europei per

lo smaltimento delle grandinavi. In vista di una diversi-ficazione industriale che ri-lanci Piombino e il resto delterritorio comprensoriale. Insomma, la richiesta cheviene da sindacati ed istitu-zioni implica delle scelte go-vernative di politica indu-striale in settori, come quel-lo siderurgico, ritenuti stra-tegici dagli altri partner eu-ropei (quali Francia, Germa-nia, Gran Bretagna). Tutta-via, alcuni elementi di spe-ranza sembrano affacciarsiall’orizzonte; anzitutto c’èstato il via libera da partedel Consiglio Superiore deiLavori Pubblici all’abbassa-mento dei fondali del portodi Piombino che secondo ilSindaco Gianni Anselmi: «Èimportante anche per il futu-ro delle nostre industrie,perché potranno entrare inporto le navi capesize da200mila tonnellate con ri-sparmi notevoli sui costi diapprovvigionamento». Infine la notizia che accendela speranza, l’incontro a Ro-ma del 14 novembre: l'alto-forno non chiuderà a gen-naio ma resterà in funzioneil tempo necessario a garan-tire la transizione verso inuovi progetti, Corex e fornoelettrico per i quali sarà de-finito a breve l’accordo diprogramma.

Tutti stretti intorno alla fabbrica

Manifestazioni efiducia nel futuro

Amministrazione locale e sindacati uniti.Investire sul Corex e sul forno elettrico,

continuare i lavori di ampliamento del porto

Foto Umberto Barlettani

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Mantenere attivo l’altoforno e poi Corex e forno elettrico

Cosa si può fare per rimanere in corsa

di Emanuele Pepoli

Sono piombinese, figliodi operai. Sono unodei Figli della Fabbri-

ca, la Lucchini. Quei ragazziche negli anni 80 pregava-no di vedere il padre torna-re dal lavoro sano e salvoperché molti amici purtrop-po avevano perso la vita inquella maledetta fabbrica.Sì, proprio quella fabbricache ha dato la possibilitàa me e mio fratello di stu-diare.Noi che giocavamo nei cam-petti terrosi coperti dallosmog e che la sera aveva-

mo la “fortuna” di avere duetramonti, uno naturale equella nuvola rossa prove-niente da quella maledettafabbrica.Noi figli di quella fabbricache da adolescenti fantasti-cavamo su come fare per ra-derla al suolo per poterci co-struire un bel parco. Noi cheper non seguire le orme deigenitori ed entrare in un po-

sto malsano siamo partiti.Noi che non abbiamo di-menticato e da lontano sen-tiamo le voci di coloro cheancora vivono per quellamaledetta fabbrica. Prontaa spegnersi per qualche an-no o forse per sempre. Unafabbrica pronta a morire manon da sola. Quella strama-ledetta fabbrica dopo esser-si portata via amici, familia-

ri, conoscenti, dopo essersiportata via la dignità dellepersone è pronta a portarsivia la città. Quella fabbricache tutti odiano, nessunovuole, ma che ora è la linfavitale della città, che staper essere abbandonata asé e con lei più di 35milapersone. Quella fabbricaadesso non è di nessuno enessuno salverà. Io sonoqui inerme, mentre leggoche a gennaio 2014 l’alto-forno verrà spento, e l’uni-ca cosa che posso fare èpregare, sperare che qual-cuno o qualcosa arrivi persalvare la mia città natale.

Quella fabbrica maledetta

«Da ragazzi volevamoraderla al suolo»

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di Mauro Sozzi

Conoscendo la situazione criticache sta attraversando lo stabili-mento e tenendo presente l’at-

tuale condizione di mercato nonché ledifficoltà economiche del Paese, senzaperò dimenticarci del negativo aspettosociale che una chiusura dell’impiantocomporterebbe, abbiamo cercato di in-dividuare quale potrebbe essere unnuovo assetto impiantistico più idoneoal caso.Alla base di tutto sta la tenuta in mar-cia dello stabilimento, legata soprat-tutto al funzionamento dell’altofornoche si ritiene, ormai, alla fine della suacampagna operativa.È ovvio che fermandosi l’altoforno, inuno stabilimento a ciclo integrale conacciaieria L.D. come il nostro, si bloc-ca tutto il ciclo operativo. Solo i lami-natoi possono marciare se alimentaticon semiprodotti provenienti da fuoricomportando però maggiori costi. Co-munque sarebbe tagliato fuori tutto ilpersonale dell’area a caldo.

Allora, non bloccare il tutto significamantenere in esercizio l’altoforno al-meno per un periodo di tempo validoalla costruzione di nuovi impianti cheproducano acciaio in sostituzionedell’attuale area a caldo, cioè altofor-no – acciaieria.Oggi gli impianti che possono ritenersivalidi allo scopo sono: Corex: può produrre ghisa liquida, si-no ad un milione e mezzo di tonnellateannue, con costi operativi inferiori del20% rispetto al ciclo altoforno e con in-quinamento di gran lunga inferiore.Questo nuovo impianto permetterebbedi mantenere la produzione sul livellodell’attuale ciclo integrale nonché unuguale, o poco meno, numero di mae-stranze. Sarebbe anche all’avanguar-dia in Europa. Ci sono però aspetti ne-gativi sulla sua realizzazione e cioè ilcosto che certamente supera i 500 mi-lioni di euro ed il tempo di costruzioneche non sarà certo inferiore ai 3 anni(l’altoforno, può mantenersi in vita an-cora per quel tempo?).Forno elettrico: può rappresentareuna soluzione interessante, pur non

essendo tutto rose e fiori. Potrebbe es-sere realizzato un forno ad arco da150 tonnellate a colata, per utilizzarecosì gli attuali impianti di affinazione edegasaggio fuori forno, con i quali sipossono superare tutti i problemi qua-litativi ed avere la possibilità di fabbri-care qualsiasi tipo di acciaio.I tempi di realizzazione non dovrebberoandare tanto aldilà dei due anni (tem-po più ragionevole per tenere ancora inmarcia l’altoforno). Il costo non dovreb-be superare i 300 milioni, consideratianche gli annessi e connessi (cabinaelettrica, preriscaldo ecc.).Un forno del genere dovrebbe permet-tere una produzione di un milione e piùdi tonnellate annue e renderebbe pos-sibile l’alimentazione dei treni vergella,medio piccolo e rotaie.Gli aspetti negativi sarebbero una ridu-zione del personale di qualche centi-naia di unità, problemi di natura logisti-ca e di inquinamento acustico.Non va dimenticato l’andamentoespansionistico della siderurgia in mol-ti Paesi del mondo ed un mercato lacui domanda è inferiore all’offerta.

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12 dicembre - gennaio - febbraio 2014

Riconfermato segretariodella Federazione Valdi Cornia - Elba del Par-

tito Democratico Valerio Fa-biani. Nella penultima tornata con-gressuale locale era statoeletto con il 99,4 % dei voti.Oggi mantiene la leadershipma vince con una ben diver-sa percentuale: 54% (851voti, 49 delegati). Da notareanche le performance deglialtri tre candidati alla segre-teria della federazione: Peria23% (365 voti, 18 delegati),Capuano 17% (268 voti, 12delegati) e Barbieri 5% (83voti, 2 delegati).Ciò che toccherà a Fabianiora, dopo questa tornata dicongressi, è ricostruire unpartito visceralmente spac-cato cercando di riunirlo in vi-sta della amministrative2014. La battaglia si prean-nuncia aspra.Sono stati eletti anche i nuo-vi segretari dei circoli. Di se-guito tutti i nomi.Piombino. 2 Giugno: Marcel-lo Maio (che con questa ele-zione potrebbe aprirsi la stra-da per la propria candidaturaa sindaco di Piombino); Ber-

linguer: Rosa Fedi; Salivoli:Sauro Amerighi; Campagna:Franco Franchini; Riotorto:Pier Luigi Rinaldi; Cotone: Il-vio Camberini.

Ettore Rosalba confermatosegretario dell’Unione comu-nale con 438 voti (51 %) se-guito da Marco Bonanni(247, 29%) e Bruna Geri(160, 18%).Fuori dal capoluogo della Valdi Cornia notevole il risultatodi San Vincenzo che elegge,dopo un congresso moltotravagliato, il renziano Mas-similiano Roventini, unico ca-so in continente prendendocosì le distanze dalla federa-zione guidata da Fabiani (Cu-perlo). Campiglia: Viola Fer-

roni; Venturina: Alberta Tic-ciati; Cafaggio: Salvatore LaMastra; Suvereto: RobertoGallai.All’isola d’Elba grande suc-cesso per il candidato allasegreteria della federazionePeria (sindaco di Portofer-raio) renziano e diretto rivaledi Fabiani. Se si fosse votatosolamente sull’isola avrebbevinto. Per quanto riguarda isegretari di circolo elbani ec-co gli eletti. Marciana e Mar-ciana Marina: Cristina Ga-sparri; Rio nell’Elba: FabrizioSivori; Rio Marina: AlbertoGiannoni; Portoferraio: Ange-lo Zini; Campo nell’Elba: Si-mone De Rosas; Capoliveri:direttivo allargato; Porto Az-zurro: non è stato eletto al-cun segretario di circolo.Per la segreteria dell’Unioneintercomunale elbana del Pdil candidato unico LorenzoLombardi è stato eletto con176 voti su 188.

Il cecinese Samuele Lippi(area Cuperlo e di orienta-mento socialdemocratico)

alla fine ha avuto la megliosul renziano Alessio Quinta-valle. Il segretario uscentedella Federazione Pd Livornoe provincia (Rosignano, Ceci-na, Collesalvetti, Bibbona,Castagneto Carducci e Ca-praia) è stato riconfermatocon 910 voti (Quintavalle385, bianche/nulle 99). Yari de Filicaia (Cuperlo) se-gretario dell’Unione comuna-le di Livorno è stato rieletto

con 860 voti, mentre lo sfi-dante Alberto Silvestri (ren-ziano) ne ha ottenuti 498.Schede nulle o bianche 34.A Cecina Benedetto Roventi-ni si conferma segretario del-l’Unione comunale del Pd.191 voti contro i 74 di LunaBiondo. Singolare la con-fluenza di voti avvenuta suRoventini che ha incassatol’appoggio sia della suaarea, ritenuta quella bersa-niana oggi Cuperlo, che diquella dei renziani di “CecinaAdesso”. Hanno optato perla Biondo invece LaboratorioDemocratico (perché ritenutaa parer loro meno “contigua”col gruppo di potere locale) ei civatiani.Il congresso a Rosignano ha

visto un Pd letteralmentespaccato in due. Riconferma-to alla segreteria dell’Unionecomunale Fabrizio Bagnolicon soli 7 voti in più rispettoa Michele Bianchi (area Ci-vati). Le percentuali sono sulfilo del rasoio: 51,04% dipreferenze per Bagnoli (171voti), che ricopre questo in-carico dalla primavera del2010 e con un passato neiComunisti italiani, contro il48,96% di preferenze perBianchi (164 voti), che ha co-munque vinto nelle frazionicollinari e la sua Castiglion-cello.A Collesalvetti, patria del sin-daco renziano Lorenzo Bac-ci, è stato eletto il candidatounico Maurizio Scatena, let-

tiano. Primo firmatario dellasua candidatura il segretariodell’associazione renziana“Collesalvetti Adesso” DarioFattorini, anche se ufficial-mente l’area del Pd di Colleche fa riferimento alla cor-rente del sindaco di Firenzenon ha ufficializzato alcunappoggio.

Federazione Pd Val di Cornia - Elba

Fabiani confermato

Samuele Lippivince a Livorno

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NERI VITALIANORIPARAZIONE E VENDITA PNEUMATICI

dal 1967

Si sono svolti in tutta Italia i congressi per rinnovare lecariche delle segreterie dei circoli Pd e delle federazionidi cui fanno parte. Tra le polemiche per il tesseramento in extremis di moltisostenitori dell’ultimo minuto, diversi colpi di scena e mo-menti di tensione si è svolta la lotta per decidere le sortidei piccoli potentati locali del Partito Democratico.Il prossimo appuntamento è per l’8 dicembre, quando leporte saranno aperte a tutti coloro che vorranno decidereil futuro leader del centrosinistra, non solo quindi ai tes-serati. La strada pare spianata per il rottamatore Renzi,ma i colpi di scena possono sempre presentarsi.

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Renzi si o Renzi no?Conviene o non con-viene? Questa è l’in-

cognita che si accalca nellatesta non solo di molti elet-tori ma anche di molti sinda-ci. C’è chi si è già schieratocome il sindaco di San Vin-cenzo Michele Biagi e il sin-daco di Livorno AlessandroCosimi, che ha fatto ancheun salto all’ultima Leopol-da, e chi è in procinto di far-lo. Paura di perdere un po-sto nei futuri quadri del par-tito? Di perdere consensoelettorale? Oppure vero eproprio convincimento politi-co? L’altra incognita che gi-

ra intorno alla corrente delsindaco di Firenze si annidanella elezione di Roventinialla segreteria del circolo Pdsanvincenzino. No, non sitratta di un caso di omoni-mia o di un ritorno in grandestile dell’ex sindaco CarloAlberto, si tratta di Massi-miliano, figlio dell’ex primocittadino. Classe ’72, lau-reato in scienze politiche,ha vinto un Master in gestio-ne e sviluppo delle risorseumane all’Università di Pi-sa. Impiegato dell’Ebtt (Entebilaterale per il turismo), ba-gnino d’estate, vanta molteesperienze nell’associazio-

nismo locale. Con la sua elezione avvieneuno strappo molto importantecon l’egemonia della fede-razione Pd piombinese sulterritorio. Secchi sono infattii tre no del neosegretario:no al progetto dell’ Alta Ma-remma, no alle fusioni inter-comunali e no al ComuneUnico. Per questi motivi moltoprobabilmente il congressodi San Vincenzo ha visto con-sumarsi diversi momenti ditensione e rinvii continui,con camere di consiglio trale varie correnti e telefonategiunte addirittura da Roma.In extremis anche il tesse-

ramento del vicesindaco Ca-merini che pare riconoscersimolto nel programma di Ro-ventini junior. Alla fine dellerocambolesche giornate, co-munque, ne esce un direttivocomposto da 24 membri: 8renziani, 8 della vecchia guar-dia e 8 scelti direttamentedal segretario. Con questinumeri è stato scontato ilvoto per Peria, unico casoin continente, che ha vintocon 88 voti (Fabiani è statomesso in minoranza con 80).I delegati comunque alla finepassati sono stati 5 per cia-scuno dei due candidati allasegreteria della federazione.

Avrei voluto seguire con piùattenzione il Congresso delPd, che non mi pare abbiaavuto grande risonanza, cer-to che questa poteva essereun’ottima occasione per par-lare a tutte le persone delpartito insieme ai problemidel comprensorio. Da cittadi-no libero, posso affermareche quello che si fa difficoltàa percepire sono le differen-

ze, fatta eccezione per qual-che mente fresca, ho vistonuovi rottamatori ben conso-lidati, qualcuno addiritturacon genealogie nel ramo po-litico. Di nuovo almeno c’èstata la competizione, nonmi meraviglia la vittoria di Fa-biani, la macchina funziona

ancora, non mi stupiscono lespaccature anche aspre, inun contesto abituato a cifrebulgare che deve per la pri-ma volta, almeno confrontar-si. Il Pd piombinese è in con-trotendenza con la nazione,proprio ora che servirebbeun cambio di passo impor-

tante, vince la conservazio-ne, forse in città qualcosa dinuovo si è visto, è trapelatonel sentire comune, che siapositivo o molto negativo logiudicheranno i cittadini, chenon sono più gli stessi, al-meno loro, questo è certo.

Riccardo Gelichi Portavoce della Lista Civica

AscoltaPiombino

Gelichi, Pd in controtendenza

La sfida è aperta: tutti pronti a salire sul carro dei vincitori

Le incognite renziane

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14 dicembre - gennaio - febbraio 2014

di Vincenzo Caciulli*

Conoscere gli umori diuna città, le sue opi-nioni correnti intorno

all’agenda politico-ammini-strativa, a quelle che sonoconsiderate emergenze opriorità, misurare la notorie-tà e la reputazione dei possi-bili candidati alle future ele-zioni è sempre un’avventuraaffascinante. Come spessoaccade, i risultati offrono in-formazioni importanti, apro-no nuovi scenari, pongonoanche al ricercatore nuovistimoli e nuove domande. Ri-spetto a Piombino, a pochimesi dalla consultazioneelettorale che darà una nuo-va guida alla città, CostaEtrusca ha voluto approfon-dire lo stato dell’arte. Ne ènata prima l’ipotesi e poi larealizzazione pratica di unsondaggio d’opinione svolto-si tra il 7 e il 15 ottobre2013. Un sondaggio, effet-tuato con il metodo CATI,che ha interessato un cam-pione di circa 500 maggio-renni residenti nel comune,stratificati per sesso e fasced’età in maniera tale da es-sere rappresentativo della

popolazione cittadina e delcorpo elettorale. Condotto incollaborazione da Ipr feed-back e NetPolis, l’una spe-cializzata nelle rilevazionid’opinione come nelle ricer-che di mercato, l’altra nelsettore della comunicazione,il sondaggio si è svolto sullabase di un questionario diventidue domande alcunedelle quali utili a inquadrarel’intervistato nel suo conte-sto familiare e di lavoro, al-tre a misurare la percezionedella città e delle sue neces-sità, l’attenzione all’attività

dell’amministrazione e il giu-dizio su di essa. La parte piùstimolante ovviamente, quel-la destinata inevitabilmentea sollevare maggior dibattito,è quella legata alle candida-ture future. Costa Etrusca, anche in vir-tù del suo lavoro quotidianodi scavo nella realtà piombi-nese, della Val di Cornia edell’intera provincia di Livor-no, ha indicato le ipotesi ri-correnti nel pour parler citta-dino. Ipotesi tutte afferenti alcampo del centrosinistra. Aquel campo politico cioè che,

storicamente, governa la cit-tà ed è accreditato per unanuova affermazione. Piombi-no ha risposto, fornendoun’opinione che i player poli-tici locali possono vagliare eutilizzare per confrontarsi.Un sondaggio rimane un son-daggio. Coglie delle tenden-ze in atto nel tempo in cui èfatto. Non è la verità, ma ècomunque una buona basedi partenza.

* Dottore di ricercae amministratore unico

di NetPolis

METODO CATIIl metodo CATI (ovvero Computer-assisted Telephone Interviewing) è uno dei me-todi di rilevazione diretta più consolidati e utilizzati dagli istituti di ricerca e son-daggi. Gran parte delle rilevazioni d’opinione che sono quotidianamente illustratenel corso delle trasmissioni televisive e nei talk show dei network nazionali sonorealizzate con questo metodo che ricorre a interviste telefoniche casuali sino acomporre il quadro di risposte ottenute da un campione statistico predefinito erappresentativo (per genere e fasce d’età, per localizzazione territoriale) della po-polazione che s’intende sondare. Ovviamente, anche l’insieme delle domande (ilquestionario) è predefinito sulla base delle opinioni che si vuole conoscere. Tec-nicamente, funziona così: l’intervistatore legge all’intervistato le domande e regi-stra sul computer, tramite apposito software, le risposte ottenute.La catalogazione automatica e i controlli di qualità che il software compie passodopo passo, riducono gli errori possibili e restituiscono celermente i risultati dellavoro eseguito.

Un sondaggio per fotografare il presente e guardare al futuro

Le opinioni di una città

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Affezionati alla città nel-la quale sono in granparte nati o nella quale

vivono da lungo tempo, con-sapevoli del progressivo peg-gioramento della qualità del-la vita e convinti che a Piom-bino serva un’azione energi-ca per garantire sviluppoeconomico e opportunità dioccupazione. Queste alcunedelle opinioni espresse daipiombinesi interpellati, nellaprima metà di ottobre, attra-verso un sondaggio statisti-co voluto da Costa Etruscaper avere una fotografia arti-colata e precisa degli umoridella città capoluogo dellaVal di Cornia. Ben l’85% de-gli intervistati, senza signifi-cative differenze tra uomini edonne e per fasce d’età, sidichiara molto o abbastanzasoddisfatto di vivere a Piom-bino. Rispetto a tre-quattroanni addietro tuttavia, laqualità della vita in città è,per il 65% del campione,peggiorata o molto peggiora-ta. In questo caso, sono ledonne, i giovani tra i 18 e i34 anni, gli over 75, a espri-mere il parere più pessimisti-co. Un caso? Probabilmenteno, considerato che a variotitolo sono quelle le catego-rie che, in generale, risulta-no maggiormente preoccupa-ti e penalizzati dalla crisi cheattraversa il Paese. Piombi-no riflette, in questo, non so-lo la propria specifica situa-zione quanto la situazione

generale. Una situazioneche, come notavamo prima,li spinge a considerare il la-voro la priorità assoluta e divedere in via subordinata al-tri aspetti sottoposti al go-verno della città, dalla viabili-tà alla sicurezza, dalle infra-strutture all’ambiente. Anzi,alcuni di questi aspetti (ri-qualificazione urbana e am-bientale ad esempio) sononuovamente correlati allapossibilità di dare a Piombi-no una nuova leva di svilup-po e di occupazione quale ilturismo. Prova indiretta diquesta “proiezione” è il giu-dizio complessivamente po-sitivo dell’amministrazionecomunale uscente e del sin-daco Gianni Anselmi. Non-ostante l’infinita crisi dellasiderurgia e le incertezze sulfuturo, i piombinesi sembra-no individuare “fuori” dalcontesto locale le responsa-bilità, in un processo di tra-sposizione misurabile anchealtrove. Peraltro, solo il 30%circa del campione dichiaradi seguire assiduamente oabbastanza assiduamente,attraverso i media locali, leattività dell’amministrazionecomunale. Disinteresse?Distacco dalla politica e dal-le istituzioni? In parte. Poi-ché una buona fetta del cam-pione ha comunque espres-so la sua opinione sull’am-ministrazione comunale e ilsindaco uscente, si può ipo-tizzare che i canali informati-

Altissima percentuale 85%

Soddisfatti di viverea Piombino

FABIANI: Nel 2001 siiscrive all’organizzazionegiovanile dei Ds. Consi-gliere comunale nel 2009e successivamente se-gretario federazione PdVal di Cornia-Elba con il99,4% dei voti. Nell’ulti-ma tornata congressualeè stato confermato se-gretario.

GIULIANI: Dal 2004 ad og-gi, per due legislature, as-sessore al bilancio, sporte politiche giovanili delComune di Piombino. Haaderito al Pd dalla suafondazione. Dal 1995 ècommissario tecnico (plu-rimedagliato) della nazio-nale di nuoto in acque li-bere.

PIETRELLI: Laureata inFilosofia, consigliere co-munale a Piombino dal1999 per i Ds per due le-gislature. Lavora al Co-mune di San Vincenzo, re-sponsabile ufficio scuola,sociale e comunicazione.Coordinatrice nel 2012del Comitato Renzi Piom-bino-Val di Cornia.

In mancanza,

al momento,

di designazioni

ufficiali per la

candidatura

a sindaco

di Piombino

nell’area

di centrosinistra,

abbiamo chiesto

con il sondaggio,

il giudizio

su queste persone

MURZI: Laureato in Far-macia, consigliere comu-nale a Piombino nel 1985nelle file del Pci. Dal1983 al 1991 ricopre lacarica di presidente Usl25. Nel 1994 ha dato vi-ta alla Società GestioneFarmacie. Dal 2006 adoggi è presidente di Asiue Tap.

TORTOLINI: Assessoreurbanistica Comune diPiombino nel 2004, dal2005 segretario della fe-derazione Ds Val di Cor-nia-Elba e dal 2007 se-gretario federazione PdVal di Cornia-Elba. Nel2009 è eletto nel consi-glio provinciale di Livor-no. Dal 2010 consigliereregionale.

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dicembre - gennaio - febbraio 201416

vi e di formazione delle opi-nioni siano anche altri rispet-to al circuito dei media.Nel panorama toscano,Piombino, con oltre 34milaabitanti, si colloca tra le me-die città. Ha e mantiene, tut-tavia, i caratteri del piccolocentro dove i luoghi della so-cialità, i vincoli parentali, lestorie familiari esercitano an-cora un peso non indifferen-te nel trasmettere convinzio-ni, opinioni e appartenenze.Più interessante per capiregli umori rispetto ai partiti ealla politica, il dato relativoalle intenzioni di voto. Il 57%quasi del campione dichiaraesplicitamente di aver vota-to, nella precedente tornataamministrativa, per la sini-stra o il centrosinistra. Piùsfumate le affermazioni dichi ha votato per altre forze ecoalizioni, larga (22%) la fa-scia di chi sceglie di non ri-spondere alla domanda.Per il futuro, per la prossimatornata amministrativa cioè,il 66,8 % dichiara di essereorientato a confermare lapropria scelta elettoralementre il 29,1% risponde dinon sapere. Un terzo di colo-ro che hanno risposto al que-sito si mostra, dunque, in-certo. Il dato ulteriormenteinteressante è costituito dalfatto che una parte del cam-pione salta direttamente ladomanda e non risponde. Ilfronte dell’incertezza apparequindi abbastanza ampio,

segno quanto meno di dispo-nibilità a valutare le offerteche saranno messe in cam-po. Le serie elettorali stori-che di Piombino mostranochiaramente che il centrosi-nistra, sul piano amministra-tivo, sia stato, in passato,largamente maggioritario.L’ultima tornata elettoralepolitica ha invece evidenzia-to un calo nei consensi diquel campo e la chiara affer-mazione, con il 23,3% dei vo-ti, del Movimento 5 Stelle.Certo che quando si sceglieil governo locale entrano inballo considerazioni e moti-vazioni diverse da quelle chesi registrano per un voto na-zionale. Non è però azzarda-to ipotizzare che, anche aPiombino, si sia ampliata la

fascia di elettori mobili, dis-posti cioè a votare non in ba-se ad appartenenze storichema alle offerte che sarannomesse in campo. Già, di nuo-vo il problema dell’offerta po-litica che, in una città e perl’elezione del sindaco riguar-da sia i candidati e sia le co-alizioni. In mancanza di designazioniufficiali, ascoltando quel di-battito sotterraneo che ani-ma i circuiti cittadini, quel to-to candidato che appassionamolti e preoccupa altri e cheriguarda essenzialmente ilcentrosinistra, ponendo ilquesito al campione statisti-co, alcune indicazioni sem-brano emergere.Non siamo di fronte, ovvia-mente, a delle intenzioni di

voto. Più semplicemente, siè misurata la notorietà di al-cuni dei protagonisti della vi-ta politica e amministrativapiombinese, scavando sulgiudizio relativo alle compe-tenze di ognuno di loro. Net-to il risultato riguardante lanotorietà. Fulvio Murzi, at-tuale presidente dell’Asiu,con il 74,4% di risposte posi-tive, batte nettamente la gio-vane renziana Martina Pie-trelli (24,3%), il neo confer-mato segretario della federa-zione PD Valerio Fabiani(46,8%), il consigliere regio-nale Matteo Tortolini(51,7%) e l’assessore Mas-simo Giuliani (47,2%). Un’af-fermazione, quella di Murzi,sostanzialmente omogeneanelle diverse fasce d’età(con il picco negli adulti tra i35 e i 45 anni d’età) e neigeneri. Articolato il dato rela-tivo alle competenze, influen-zato dalla notorietà e che de-termina, caso per caso, lanumerosità delle risposte alquesito. Tra il 40 e il 45%delle risposte positive (capa-cità buone o eccellenti) si si-tuano Fabiani, Pietrelli eMurzi. Sotto e sopra quellasoglia si collocano rispettiva-mente Tortolini e Giuliani.In attesa di capire come equando i giochi per le elezio-ni si apriranno una fotografiadi riferimento e i materialiper la riflessione sono, ades-so, disponibili.

(v.c.)

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Èun regalo di inesti-mabile valore quelloche la famiglia

Guarnieri e Campiglia han-no fatto al nostro territoriocon l'apertura del MuseoCarlo Guarnieri al PalazzoPretorio. Ora è compito ditutti, non solo di Campigliadifendere e conservare, so-prattutto promuovere questadonazione di opere superbedi un nostro Maestro.In altre parole è ora di farcapire che la cultura sipuò e si deve vendere beneanche qua da noi, comedel resto dappertutto inItalia. In una realtà tristedove le fabbriche chiudonoe si cercano con affannonuove vie di salvezza, piùtriste è vedere che l'unicafabbrica attiva è ancoraquella della promozionedelle vecchie idee. Occorreabbatterla perché non c'èsalvezza là dentro, solomuffa e paura di perdere

il controllo di cose che giàstanno cambiando per ne-cessità storica. Queste ul-time invece, ora, vanno ge-

stite e condotte sane a de-molire l'ultimo muro cheè rimasto ancora in piedinella testa degli ostinati.

Abbiamo da sempre avutotutta la fortuna sotto agliocchi: storia, arte, clima,paesaggio, in una parolacultura, apriamoli e co-minciamo a venderla dav-vero ed avremo bisogno dipoco altro per risollevarci.Il vero potere da controllareè questo, ed è di tutti.

la finestradi Giampaolo Talani

Museo Carlo Gaurnieri,regalo di inestimabile valore

Difenderee conservarele opere del grandeMaestro.Storia, arte,

paesaggio:la fortunadel nostroterritorio

ora anchepizza!

Nella nuova cornicedi piazza Bovio appena ristrutturata -nell’elegante bar, ristorante, pizzeria,

gelateria, La Rocchetta - potraipranzare e cenare con ottimo vino edegustare le specialità di terra e dimare. Il nostro pizzaiolo si prenderà

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dicembre - gennaio - febbraio 201418

Maria Piala Regina

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di Luca Goerg

«Se non le so ioche so’ MariaPia…» con que-

sta battuta possiamo riassu-mere lo spirito del Bar Nuo-vo, storico locale di Piombi-no, situato in via Costa, da-vanti alla Coop. Maria PiaGargalini da sessant’annigestisce con amore e dedi-zione il suo locale. Consigli,opinioni, confidenze. Ognigiorno, tra queste quattromura, attorno al grande ta-volo di legno situato in mez-zo al locale, moltissimi affe-zionati clienti passano perparlare con lei. Maria Pia(76 anni, ndr) con la saggez-za di una donna e la vivacitàdi una ragazza, è semprepronta a dispensare buoniconsigli.Non solo gente del posto,ma anche turisti di passag-gio incuriositi dallo stilenaif del locale, ogni giornovarcano la soglia del BarNuovo. Per non parlare dellemolte persone del mondodello spettacolo che la cono-scono: non c’è troupe cine-matografica che giri nei din-torni, infatti, che non passiper un caffè.

La dedizione e l’amore diMaria Pia per questa atti-vità viene ricambiata ognigiorno da familiari ed ami-ci. E proprio di loro chie-diamo. Chi sono le personeche più le stanno vicinoper portare avanti l’attivi-tà dopo tutti questi anni?«Tutte le mattine quando ar-rivo trovo mio genero, im-piegato Magona, che mi aiu-ta ad aprire il bar. Rassetta econtrolla che tutto sia a po-sto. Da qualche tempo c’èanche Pier Luigi, conosciutoda tutti come Tabarino. Mivuole tanto bene, dopo unavita passata all’Asiu, spaz-zando le strade di Piombinocon molta cura, ora viene adarmi una mano e fa diversecommissioni. Il suo è uncontributo importante».

Mentre parliamo, anche noiattorno al famoso tavolo dilegno dove Maria Pia ricevetutti i suoi ospiti e, soprat-tutto, le loro confidenze, ar-rivano i clienti: lascianoqualche spicciolo sul banco-ne e col beneplacito di Ma-ria Pia si servono da soli.«Questo non è un bar. Vede-te? È come una seconda ca-sa».

La prima casa di MariaPia, però, è sempre stata lafamiglia. Figlia unica, spo-sò giovanissima Edro, conil quale è rimasta in ottimirapporti. Dal loro matri-monio è nata Patrizia, oggimadre di Samuele. E pro-prio di Samuele, la nonna,orgogliosa, esibisce un me-ga poster su una parete dellocale. Quando gli chiedia-mo infatti di chi si trattiafferma: «È mio nipote, Sa-muele, sono fierissima dilui. Fa l’alberghiero all’El-ba. Deve imparare due lin-gue e tutte le regole del me-stiere. Anche se giovane halavorato in un ristorante del-la zona. Gli hanno fatto tuttii complimenti. Si vede cheha il mestiere nel sangue».

Anche lei ha sempre volu-to fare questo mestiere?

«Sono diplomata ragionieradal ‘53. I miei studi sonostati molto utili per tenere iconti dell’attività. Anche seil mio sogno era quello difrequentare il Liceo Classi-co, per fare poi l’avvocato.Ma la crisi della Magona miimpedì di intraprendere glistudi classici, infatti, miopadre, come molti altripiombinesi, negli anni Cin-quanta subì la crisi dell’a-zienda».

Una vita dedicata al pub-blico quella di Maria Pia.Quale è stato il suo primo

lavoro?«La mia carriera nel com-mercio comincia quand’erogiovanissima, al SemaforoRosso di Aulo Giuliani. La-voravo come capo confezio-ni nel reparto d’abbiglia-mento da uomo. Dopo noveanni, poi, passai a gestire labottega di scarpe del Donatiin via Antonio da Piombi-no».Dopo gli anni passati nelmondo della calzatura aprì ilBar Nuovo che, all’epoca,aveva una porta, ancora oggivisibile nel locale, che co-municava con il ristorante Il �

Maria Pia, una vita nel commercioRecentemente la Confesercenti di Piom-bino ha dedicato una targa a Maria Piaper la sua carriera e la sua pluriennaleattività. Di seguito la dedica.

Maria Pia, racconto di una vita vissutatra storia e favola. Maria Pia è nostra socia da una vita, lastessa trascorsa dentro il suo bar piaz-zato in via Costa da un tempo che pare– a pensarci oggi – addirittura infinito,ma questo è quasi l’aspetto meno im-portante. Infatti la cosa che più ci inor-goglisce è la sua storia e vivacità, (…)ogni piombinese dovrebbe imparare dalei, amministratori compresi, per guar-dare la nostra città con occhi, cuore espirito diversi.In fondo la storia di una città, soprat-

tutto la nostra, è fatta di storie di singo-li, di uomini e donne che hanno saputoaffrontare i cambiamenti che il tempogli ha imposto, stretti tra la necessità ela convinzione che il futuro fosse unascommessa da vincere: e se Piombinodopo le fabbriche sta tornando ad esse-re una “Piccola Parigi”, forse è meritoanche di coloro che come Maria Pia,non hanno mai smesso di essere giova-ni dentro.(…) Passate dunque da Maria Pia perun caffè, lasciatevi affascinare e quan-do uscirete non sarete più gli stessi: conil sorriso sulle labbra varcherete la so-glia che vi porterà alla realtà con uncuore più leggero, molti pregiudizi inmeno e un pizzico di orgoglio piombine-se in più. Buon lavoro Maria Pia!

Maria Pia nel suo bar in una foto d’epoca scattata dalNew York Times per la pubblicità Martini

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Toscano: «il migliore di tut-ta Piombino – afferma ladonna – e da quel momentone sono successe di tutti icolori ma, in particolare,tante soddisfazioni». Ne so-no testimonianza le paretidel locale tappezzate di ri-cordi: in una grande foto in-corniciata c’è Maria Pia conun vestito ghepardato e unfrustino mentre tiene un pie-de sopra un uomo sdraiatoper terra. «Era una festa dicarnevale, una delle seratemeglio riuscite».

Sopra il bancone troneggiaun grandissimo quadrodai colori accesi dove si in-travede il suo volto, con so-pra gli immancabili capellibiondi cotonati, circonda-to da molte immagini diPiombino. Guardandolomeravigliati ci facciamoraccontare la sua storia.«Si intitola “La regina dalcomune di Piombino fino al-la Coop”, me lo ha regalatoGuido Soffici, pittore di ta-lento» dice con una puntad’orgoglio. Ci fa poi vedereun altro quadro che la ritraedavanti alla sua automobile:«Questo me lo ha fatto unapittrice belga che passava diqua per caso. Incuriosita dallocale è entrata e, in un

quarto d’ora, ha fatto questodisegno».

Davanti al bar, infatti, èparcheggiata sempre lasua auto gialla decappot-tabile a due posti. La scrit-ta sulla fiancata della car-rozzeria recita in ingleseuna dedica personale pro-prio a lei. Come mai unamacchina così esclusiva?«La Daiahatsu l’ha fatta co-struire appositamente perme e di questa cosa sonoparticolarmente orgogliosa.Quando la parcheggio da-vanti al bar, metto sempredelle scatole di cartone da-vanti ai paraurti così chenon me la coccino…».

Parlando del passato, qualè stata la cosa più impor-tante?«Il mio grande amore, con ilquale ho trascorso ventidueanni: Renato Ginanneschi,conosciuto da tutti per esse-re stato il comandante deivigili urbani a Piombino».

Passando poi alla vena ar-tistica che la contraddi-stingue, confida di averstudiato canto da sopranoleggero. «Vinsi un concorso a Romaper frequentare le lezioni al

Teatro Piccolo di Milano.Ero appena diciottenne. Pur-troppo, c’era un maestro82enne, con il vizio dellamano lunga. Lasciai stare,anche perché lo dissi a miopadre che venne a difender-mi… successe un putiferio.Se permettete mi faccio toc-care da chi pare a me non dicerto da un vecchio bavo-so!».

L’ultimo dei grandi amoridi cui Maria Pia ci parlacon grande enfasi, di cer-to, è Piombino. E propriosulla sua città si infervoranel parlare. Cosa è per leiPiombino? «Io e Piombino siamo unacosa sola. Non potrei maivivere da nessun’altra parte.Abbiamo dei luoghi magni-fici. Niente da invidiareall’Elba o a San Vincenzo.La costa est ha una delle

spiagge più belle che esista-no. Per non parlare di piazzaBovio. Pensare che ci siamofatti fregare Pratoranieri.L’abbiamo “regalata” al co-mune di Follonica. Una ver-gogna!».

Tra un ricordo e un altro,ci soffermiamo su unagrande foto, posta propriodietro il tavolo di legno. Dicosa si tratta?«Questa è la pubblicità delMartini: venne a farmela,dagli Stati Uniti, un fotogra-fo del New York Times.Questa foto-reclame ha fattoil giro del mondo. Avevocinquant’anni». E dal visogiovane e ben truccato nonsi direbbe, infatti il fisico èquello di una vent’enne.Tiene una pistola in manorivolta verso l’obiettivo, die-tro al bancone del bar, tradieci bottiglie di Martini,

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Maria Pia al bancone del bar con un cliente

dicembre - gennaio - febbraio 2014

Maria Pia al volante della sua decappottabile gialla, con dedica sulla fiancata

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Una vitadietro il bancodel suo bardavantialla Coop.Le bambole e i fiori

del direttoredella Magona.Il grande aiutodi Tabarino

di Umberto Barlettani

Il tratto principale del suocarattere? Determinata, non lascio maile cose a metà.Dono di natura che vor-rebbe avere?Ce l’ho già, sono sopranoleggero.Un suo difetto? Sono troppo sincera.Stato attuale del suo ani-mo?Sono un po’ preoccupata edispiaciuta per la situazionedegli stabilimenti industriali.La persona cui chiedereb-be consiglio? Lo chiederei al mio miglio-re amico Adriano Tesi, che èmolto saggio.Il giorno più felice dellasua vita?Quando è nata mia figlia Pa-trizia.E il più infelice? Quando Patrizia a 18 anniebbe un brutto incidented’auto.Di cosa ha bisogno per es-sere felice? Penso di niente, perché sononata ottimista.Una cosa che non ha maicapito della gente?Il parlar male dell’altra

gente.Il vero lusso è?Vestire bene.Il più bel ricordo da bam-bina?Cantare e recitare poesie aldirettore Lovetti alla dire-zione Magona. Mi regalavasempre bambole e mazzi difiori.Materia scolastica preferi-ta?L’italiano.Un consiglio ai giovani dioggi?Avere tanta forza di volontà,studiare e cercare lavoro.Città preferita?Piombino, l’adoro.Dove vorrebbe vivere senon a Piombino?Baratti, Populonia, il postopiù bello del mondo!Il piatto che predilige?Il polpo lesso, e lo so cuci-nare anche bene.E la bevanda? Il rosè frizzante, quello diSan Gimignano.La qualità che preferiscein un uomo?Che non sia farfallone, chesia serio.E di una donna?Essere modesta.Quel che detesta di più? Le bugie non le sopporto.

Un bugiardo è capace di fa-re di tutto.Personaggio storico piùammirato?Garibaldi, ne ha fatte di co-se… piccinino!Ha il potere assoluto perun giorno: la prima cosache fa?Mando via tutti i politici dioggi, di ogni partito.Film cult?Via col vento. C’è tutto,passione, amore e guerra.Attori preferiti?Gregory Peck.Cantanti preferiti?Pavarotti, il più grande delmondo.Pittore preferito?Michelangelo.Una frase che porterebbesulla t-shirt?Avanti tutta.Libri preferiti?Libro Cuore che mi ha fattopiangere tanto a scuola. In-gentilisce l’animo.La soddisfazione più gran-de? Aver vinto i concorsi di can-to.Hobby?Quando ero bimba facevoatletica leggera, velocità pu-ra, come mio padre RutilioGargalini, campione italia-

no ai tempi di Mussolini.Oggi il lavoro è il miohobby.Programma televisivo pre-ferito? Le fiction italiane, sono fat-te bene.Squadra del cuore?La Fiorentina, guardo tuttele partite.Il regalo più bello che haricevuto?L’encomio che mi ha confe-rito la Confesercenti per lamia attività, e le riviste chehanno scritto di me, acco-standomi a Piombino.Un suo rimpianto?Non aver potuto esibirmicome cantante nei teatri delmondo.Le colpe che le ispiranomaggiore indulgenza?Chi ruba per fame.Ciò di cui non può fare ameno?Del mio lavoro.Nella vita a chi deve diregrazie? A tutti. Bimbi, uomini edonne di ogni età.Io vorrei?Esser più giovane almeno didieci anni per avere maggio-re energia e dare ancora dipiù. Sarebbe senz’altro unbel sogno!

Botta e risposta Maria Pia

con un costume da Saloondel Far West. Lasciamo Maria Pia ai suoiclienti, verso le cinque, in-fatti, arriva un gruppo pergiocare a scopone. «Gio-chiamo ogni pomeriggio,ormai è una tradizione». Maprima di andare, lasciandoperdere l’intervista, ci la-sciamo andare a qualcheracconto. Confidenze su amori passa-ti, fatti di persone e genteche hanno sempre volutobene e avuto fiducia in Ma-ria Pia. Come dice lei «dicose di fuoco ne so molte. Io

le so’ perché so’ Maria Pia».Se anche voi, quindi, sietecuriosi e un po’ depressi,

passate un’oretta da lei… lagiornata migliorerà sicura-mente, ne siamo certi!

Il sorriso solare di Maria Pia ti attende nel suo locale

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Maria Pia,impressionia caldo

Paola Bassi(Titolare bar La Bella Vita,corso Italia):

«Siamo colleghe da sempre.Che dire? È una persona allaquale sono molto affeziona-ta, ogni mattina passo persalutarla e lei, con il suo sor-riso e la sua allegria, mettesempre di buon umore. Laconobbi quando ancora esi-steva il ristorante Toscano espesso andavo a mangiarelà. Il suo lavoro le è semprepiaciuto, è nata per fare que-sto mestiere. È un perso-naggio eclettico e di unagrande umanità. In campoprofessionale ha tanto anco-ra da insegnarmi».

Luca Pallini(Assessore Commercioe Turismo Piombino):

«Quando ero un ragazzopassavo spesso dal locale diMaria Pia per giocare a bi-

liardino con i miei amici. Èsempre stata una donna anti-conformista ma allo stessotempo una persona con laquale parlare e confidarsi.Ho un ricordo vivo di quellechiacchierate e nutro un pro-fondo affetto per lei. Inquanto assessore al com-mercio, inoltre, posso ag-giungere che vedere un'atti-vità come la sua durare pertutti questi anni è una puntad'orgoglio per tutta la città.Maria Pia è una delle perso-ne di Piombino che riesce amettere d'accordo più gene-razioni e rimane nel cuore ditutti. Non esiste persona incittà che non la conosca eche non nutra per lei un pro-fondo affetto».

Antonio Baronti(Presidente ConfesercentiPiombino):«Maria Pia Gargalini è no-stra socia da una vita. L’im-portanza che ultimamente imedia le stanno dedicando èdel tutto meritata. Ci inorgo-glisce il fatto che abbiaun’attività a Piombino damoltissimi anni. La sua for-za vitale e l’energia dimo-strata nel settore del com-mercio ne fanno un veroesempio di grande lavoratri-ce. Molti amministratori lo-cali dovrebbero fare più at-tenzione ai piccoli commer-cianti come lei che stannotenendo a galla l’economiain profonda crisi di Piombi-no. È merito di persone co-me lei se, infatti, la nostracittà sta tornando a essereuna “Piccola Parigi”. MariaPia non ha mai smesso di es-sere giovane dentro e la suatenacia e forza di volontàsono da ammirare!».

Chi è Maria Pia GargaliniMaria Pia Gargalini nasce a Piombino nel 1937. Si di-ploma in Ragioneria nel 1953. Comincia la sua carrie-ra nel commercio al Semaforo Rosso di Aulo Giulianicome capo confezioni nel reparto abbigliamento uomo.Poi gestisce la bottega di scarpe del Donati in via Anto-nio da Piombino. Quando decide di mettersi in proprioapre il Bar Nuovo, all'interno del famoso ristorante To-scano. Ancora oggi gestisce il suo bar in via Costa, da-vanti alla Coop. Si sposò giovanissima con Edro con cuiebbe la sua unica figlia: Patrizia, oggi madre dell'ama-tissimo nipote Samuele. L'altro grande amore di MariaPia è stato quello per Renato Ginanneschi, ex coman-dante dei vigili urbani di Piombino. Ultimamente le èstata consegnata una targa per la sua pluriennale car-riera nel commercio dalla Confesercenti di Piombino.

Dicono

di lei

Letizia e Alberto Piazzesi(Titolari primizie orto-frutta Da Rosa, piazza Gramsci):«Maria Pia è una grande! Ogni mattina è la prima tra noicommercianti ad aprire, ha una forza e un’energia incredibi-le. È sempre stata molto disponibile e noi gli abbiamo affi-dato tante volte nostro figlio se eravamo presi d'assalto daiclienti. Mio figlio la ama, insieme guardano le partite dellaFiorentina o giocano a biliardino! Il nostro è un rapporto d'a-micizia fortissima. Inoltre, capita spesso di vederla allenarsicon la cyclette tra una pausa e l'altra, quella donna ha ener-gia da vendere! ».

dicembre - gennaio - febbraio 2014

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Bill De Blasio è il nuovosindaco di New York.Origini italiane (pro-

vincia di Benevento) e staturaimpressionante, sfiora i duemetri. Chiamato da tutti il"gigante buono" è riuscito adaccaparrarsi i voti della capitaledel mondo. Amato soprattuttodalle classi sociali medio-basse, promette di cambiarela politica, in particolar modoquella fiscale, della grandemela.Ironicamente soprannominatoBill il rosso, vista la sua sim-patia per la sinistra radicalestatunitense, ha conquistatola popolazione della megalopoliamericana grazie anche allasua famiglia, il prodotto diuna multietnicità che è il sim-

bolo stesso di New York. Apartire dal figlio: pelle scuradono della madre afroameri-cana, cespuglio in testa e nomeche più italiano non si può,Dante. Niente di più esemplare.Da lui tutti si aspettano unaposizione molto netta sul frontedell'uguaglianza sociale ma,specialmente, una riscossaeconomica che possa partire

da NY ed investire tutta l’A-merica. Speriamo chela riscossa arrivi, graziea lui, anche nella vecchiaEuropa, magari anchenella sua Italia, da dovemolti anni fa suo nonnopartì verso il sogno ame-ricano. Un "americandream", a quanto pare, per-fettamente realizzato.

Forza Bill�

ricarica

l’America!�

Il “gigante buono”

italo-americano

trionfa e diventa

sindaco

di New York.

La bella storia

dell’ “american

dream”

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24 dicembre - gennaio - febbraio 2014

Il pittore Daniele Ton-celli, dopo numeroserichieste, dal 14 al24 dicembre 2013riapre al pubblico ilsuo studio d'arte “IlPianerottolo” che sitrova a Venturina invia Trieste n. 19.Sarà l'occasione perconoscere nuova-mente la sua mostraantologica, compresii dipinti esposti con successo questa estate a Palazzo Panciatichia Firenze, sede del Consiglio Regionale della Toscana.Nelle belle e antiche sale del piccolo museo, dove si respiral'aria artistica e familiare vissuta dai Toncelli, sono espostioltre trecento dipinti che fanno parte del ciclo “Cielo...Terra... Mare...”.La mostra avrà il seguente orario: feriali e festivi ore 17.00/19.30.Il Pianerottolo comunque può essere visitato gratuitamenteanche fuori orario e per tutto l'anno, in questo caso con ap-puntamento: tel. 3405681740.

Katia Pagni, danzatrice dellacompagnia sanvincenzina “LeCrisalidi” è entrata a far partedella compagnia irlandese “DublinYouth Dance Company”. Ora laventicinquenne "Crisalide" vivea Dublino e danza da profes-sionista con una delle compagniedi danza più prestigiose al mondocon grande soddisfazione dellasua insegnante Giorgia Mac-chi.

La ballerina Katiadanzerà in Irlanda

Grande festa a Campiglia Ma-rittima per don Marcello Boldrini,nato a Piombino, classe ‘60.Ricade infatti quest’anno il ven-ticinquesimo anniversario delservizio sacerdotale prestatonella parrocchia di San Lorenzo.Alla funzione, celebrata in suoonore, erano presenti il vescovoCiattini e il sindaco RossanaSoffritti.

Campiglia in festaper don Marcello

Lo spettacolo organizzato daClaudio Mazzola e Gianna Mar-torella ha fatto il boom. Trentunoi concorrenti che si sono sfidatisul palco del Metropolitan, atrionfare però solo uno: l’imitatoreMoreno Melia. Durante la seratasono intervenuti anche RobertoCarlisi e il capitano del LivornoAndrea Luci.

Stra…corrida,grande successo

Ottantaquattro ragazzini figli diimmigrati ma nati in Italia e re-sidenti a Piombino hanno ricevutola cittadinanza onoraria. Unforte messaggio mandato dal-l’amministrazione comunale algoverno affinché cambi le regoleper diventare italiani. Presentialla cerimonia il sindaco Anselmie l’assessore Tempestini.

“Ius soli” per 84ragazzini stranieri

I In attesa di sapere qualesarà il porto per la rotta-mazione della Concordia,

la Costa ha prenotato la me-ganave Vanguard che acco-glierà il relitto nella sua enor-me pancia.Il colosso olandese è la piùgrande nave semi sommer-gibile del mondo: lunghezza275 metri, altezza 70 metri,capacità di portata di 110milatonnellate e una velocità di

navigazione che può toccarei 14 nodi. L’accordo tra la Costa e lasocietà olandese armatriceDockwise prevede l’impiegodella Vanguard per l’estate2014. Il costo per il trasfe-rimento si aggira sui 30milionidi dollari.Il governatore della ToscanaRossi esprime ottimismo:«La prenotazione della Van-guard, stando a quello che

si legge, è prevista per laprossima estate. E questocoincide perfettamente coni tempi che ci siamo datiper l’adeguamento del portodi Piombino: è infatti previstoche i lavori necessari persistemare i fondali, adeguarele banchine e realizzare ilbacino di carenaggio sianocompletati a maggio 2014.Quindi in tempo per ospitarela Concordia».

fatti & persone

Costa prenota la Vanguard

Il pittore Daniele Toncelliriapre la galleria “Il Pianerottolo”

La Confindustria della provincia di Livorno ha rinnovato le propriecariche di rappresentanza all’interno dell'Autorità Portuale diPiombino ed isola d’Elba. Ecco gli industriali nominati nelcomitato portuale: Giovanni Piazza (Tenaris Dalmine spa), LauraMiele (Mixos srl) per gli spedizionieri, Elda Miele (Mixos srl) pergli agenti marittimi e Stefano Mansani (Ferrovie dello Stato spa)per le ferrovie. Nelle commissioni consultive, sono stati nominatiper Piombino Emanuele Bravin (Confindustria Livorno) e perl’isola d’Elba Umberto Buzzoni (Esaom Cesa spa).

Port Authority: le nuove cariche

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Passaggio di consegne al-la Guardia Costiera di SanVincenzo. Il 2° Capo Scel-to Marco Lacagnina, dopooltre 7 anni di servizio alComando della Delegazio-ne di Spiaggia Guardia Co-stiera di San Vincenzo,torna a Piombino per unaltro incarico. Al suo po-sto il Capo di 1°classeVincenzo De Angelis, diDonoratico, per 18 annialla Capitaneria di Livor-no. Alla cerimonia delpassaggio di consegnehanno partecipato il sin-

daco di San Vincenzo Mi-chele Biagi, rappresentan-ti delle istituzioni, il co-mandante dell’Ufficio cir-condariale di PiombinoMartino Rendina, il co-mandante della stazionecarabinieri di San Vincen-zo Raciti e il comandantedella Guardia di Finanzadi Cecina Fasciano.Marco Lacagnina, visibil-mente emozionato, ha ri-cevuto la stima da partedelle istituzioni e dei cit-tadini per l’ottimo lavorosvolto.

fatti & persone

Lacagnina torna a Piombino

Svolta al femminile per la com-pagnia della Guardia di Finanzadi Piombino. La nuova coman-dante delle Fiamme Gialle dellanostra città è la giovane TeresaMarchesano, 28enne originariadella provincia di Roma e for-matasi nella prestigiosa scuolaispettori e sovrintendenti deL'Aquila. Appena arrivata battegià un record: è la prima donnaa ricoprire infatti un ruolo cosìimportante di comando all'internodelle Fiamme Gialle di Piombino. La donna sostituisce il maggioreMario de Cunzolo (trasferito aLivorno) che per ben cinqueanni ha prestato servizio nelnostro territorio.

Fiamme Gialle,donna al comando

Cambio di guardia alla casermadi via Giordano Bruno. Il nuovocapitano dei Carabinieri è il39enne Massimiliano Massarelli,proveniente dalla radiomobiledi Scandicci. Prende il posto diSalvatore Muratore che persette anni ha prestato servizionella nostra città. Molte levicende delicate che si è trovatoad affrontare sempre con grandeprofessionalità ed umanità. Lacompagnia dei Carabinieri diPiombino ha salutato con grandecommozione il capitano Muratoreaccogliendo con molto caloreil nuovo arrivato Massarelli.Oggi Muratore si trova a capodella sezione operazioni e logisticadel comando fiorentino.

Nuovo capitanoper i Carabinieri

Da sinistra De Angelis, il sindaco Biagi e Lacagnina

I naugurato a Larderello ilprimo Museo nazionaledella geotermia. Presenti

al taglio del nastro Anna RitaBramerini, assessore all'am-biente ed energia della regioneToscana e Francesco Starace,amministratore delegato diEnel Green Power.Si compone di una strutturacompletamente rinnovata chesi sviluppa attraverso diecisale, tutte ad alto contenutotecnologico e multimediale.Non si tratta però solo di unoscenario per mostrare tuttele tipologie di fonti rinnovabilie le attività di Enel Green Po-wer sia in Italia che nel mondo,ma anche di un tuffo nellastoria del territorio. Si parlainfatti anche delle terme etru-sco-romane presenti nellanostra zona ed è esposta

una copia della tavola Peu-tingerina risalente al 70 d.C.che riporta le acque termalidi Volterra e Populonia, re-centemente riportate alla lucedalla Sovrintendenza a SassoPisano, nel Comune di Ca-stelnuovo Val di Cecina. Nellesale successive è poi rac-contata la storia della scopertadella risorsa geotermica piùnel particolare, come l'ac-censione delle prime cinquelampadine nel 1904 grazieall'intuizione del PrincipeGinori Conti. Di notevole in-teresse il viaggio al centrodella terra in una sala 3Dche porta lo spettatore inuna discesa virtuale nel ventredel pianeta. L’inaugurazionedel nuovo Museo della geo-termia, dotato all’esterno diun’apposita area turistica at-

trezzata e di uno spazio ac-coglienza, cade nel centenariodell’entrata in esercizio dellaprima centrale geotermica,avvenuta nel settembre 1913.Sugli scalini di ingresso del-l’edificio posarono per le fotodi rito i premi Nobel MadameCurie nel 1918 ed EnricoFermi nel 1956, a dimostra-

zione del fatto che Larderelloè sempre stata una delle ca-pitali mondiali della scienzae della tecnologia. L’ingressoal Museo è gratuito, apertosette giorni su sette dal 16marzo al 31 ottobre (ore 9:00– 18:30) e dal martedì alladomenica il resto dell’anno(ore 10:00 – 17:00).

Larderello: Museo della geotermia

Taglio del nastro al Museo nazionale della geotermia

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26 dicembre - gennaio - febbraio 2014

fatti & persone

Il GaribaldiInnamorato

Ristorante

Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410www.ilgaribaldiinnamorato.it

Si è insediato il nuovo consigliodirettivo della Fidapa Val diCornia (Federazione Italiana

Donne Arti Professioni Affari). L'as-sociazione nata il 21 marzo 2009conta una trentina di soci e ha loscopo di promuovere e sostenere leiniziative di donne del nostro territorioche operano in vari campi professionaliautonomamente o in collaborazionecon altri soggetti. Molte le iniziativeportate avanti, ultima delle quali lapromozione di un video contro la vio-lenza sulle donne.È stata quindi eletta presidente avoto unanime per il prossimo bienniol’imprenditrice venturinese AntonellaNencini: «Spero di proseguire il cam-mino avviato in questi anni dallaamica Anna Parrini – afferma la neopresidente – denso di iniziativeculturali, sociali e di solidarietà chehanno fatto crescere la nostra seppurgiovane sezione. Sono sicura checon il sostegno di tutte le socie rag-giungeremo insieme obiettivi importanti,come del resto siamo riusciti a faredal 2009, anno di fondazione della

Fidapa Val di Cornia, ad oggi». Ladottoressa Anna Parrini, fondatricedel circolo, invece ricoprirà il ruolodi Past President e sarà anche con-sigliere del distretto centro della Fi-dapa.Il nuovo direttivo è così composto.Presidente: Antonella Nencini. PastPresident: Anna Parrini. Vicepresidente:Elena Badalassi. Tesoriere: GiuliaBini. Segreteria: Angela Buoncristiani.Revisori dei conti: Paola Anzuini,Rossella Galoppini, Luella Centelli.Consiglieri: Caludia Ridella, MariaTeresa Pizzichini, Delia Demma, Va-lentina Bezzi, Clara Bozzolan, FedericaGenovesi.

Non solo pomodori, basilico erosmarino negli orti e sui terrazzidelle nostre case. Secondo gliaccertamenti, che negli ultimimesi le forze dell'ordine stannocompiendo a tappeto sulla pro-vincia di Livorno, sono diversi icasi di coltivazione di pianteillegali. Canapa indiana, cannabis e foglie di marijuana sembranofiorire in molte case, oltre che in campi dispersi per le nostrecampagne. Il più delle volte si tratta di coltivazione volta allospaccio di sostanze stupefacenti.I protagonisti che si macchiano di tali reati sono in generegiovani ma, non mancano neanche i casi di persone adulte,se non addirittura pensionati.

Nencini presidente Fidapa

Nella personale di Finno la Piombino di una volta

Notevole successo per la mostra di fotografiadel nostro apprezzato collaboratore DomenicoFinno. La personale “Piombino anni settanta.Frammenti di vita quotidiana” ha avuto lacornice delle sale di Palazzo Appiani in piazzaBovio. Centinaia sono stati i visitatori che hannoritrovato nelle immagini esposte la Piombinodi una volta, una Piombino che in molti casinon esiste più. Le fotografie, infatti, rigorosamentein bianco e nero, avevano come soggettoluoghi, eventi e personaggi del passato. Alcunivolti commossi hanno ripercorso così a ritrosoil tempo. La magia della fotografia, dopotutto,è proprio quella di immortalare un momentoper sempre. E questo, il fotoamatore DomenicoFinno lo sa bene, da oramai moltissimi anniinfatti immortala scene quotidiane. Riconoscimentie premi non mancano nel suo curriculum ditutto rispetto. Chiusa questa personale at-tendiamo la prossima.

Nencini (a sinistra) e Parrini

Marijuana, boom coltivazioneOltre 43 tonnellate di prodottialimentari. Questo il risultatodell’ultima recente raccoltaalimentare organizzata in 66supermercati Coop-UnicoopTirreno in Toscana, Lazio eUmbria.Nei 15 punti venditadove è stata orga-nizzata anche la rac-colta di articoli perla scuola i pezzi do-nati dai clienti sonostati circa 30mila.Tanti i volontari –

soci, dipendenti, associazionidel territorio – che hanno la-vorato per raggiungere questoincredibile risultato che andràa sostenere le persone e lefamiglie in difficoltà dei territoriin cui opera la cooperativa.

Buon risultato colletta Coop

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La Banda Cittadina Galantara, con il patrocinio del Comune diPiombino, indice e organizza “II Festival della Canzone” riservatoai cantanti dilettanti, senza limite di età, che ne faranno ri-chiesta.Il Festival si svolgerà al Centro Giovani di Piombino i giorni 13- 14 - 15 - 16 marzo 2014.Giovedì 13 ore 21:15 - “La canzone napoletana” - “La canzoned’autore”.Venerdì 14 ore 21:15 - “La canzone italiana” - “La canzone in-ternazionale”.Sabato 15 ore 21:15 - “La canzone per bambini”. Domenica16 ore 16:00 “Finalissima” I cantanti potranno scegliersi la canzone preferita e sarannoaccompagnati, dal vivo, dalla Banda Cittadina.Per informazioni e richiesta regolamento, rivolgersi presso lasede della Banda Cittadina, via Della Resistenza n°4, oppuretelefonare a Michela cell. 334-7357834.

Organizza la Banda Cittadina

Festival della Canzone

fatti & persone

Prestigioso riconoscimentoper il centro coreograficoSoul of dance.

La scuola piombinese, direttadalla coreografa Daniela Par-dini, insieme agli istruttoriGabriella e Dario Tagliaferriè entrata a far parte delConseil Internationale de laDanse, (Cid) organismo rico-nosciuto dall’Unesco.Il Cid è l’organizzazione ufficialeper tutte le forme di danza

nel mondo.Riunisce impor-tanti struttureinternazionalie selezionasoggetti sin-goli o scuoleattive nelladanza che su-perino una se-lezione accura-ta, mirata a veri-ficare il possesso dei

requisiti previsti.Tra i suoimembri cisono le piùimportantifederazio-ni, asso-ciazioni,singoli escuole diben 155

Paesi.Questo importante

organismo, riconosce il ca-rattere universale della danzacome forma d’arte, mezzo dieducazione e ricreazione.L’associazione dilettantisticaSoul of dance (via A. Volta -Piombino) è da sempre sen-sibile alle tematiche sociali:nelle sue performance spessosono rappresentate le mortisul lavoro, disabilità, paritàe discriminazioni.

ma.pi.

Soul of dance, riconoscimento dall’Unesco

AgoràEdicola - Cartoleria - Giocattoli

Ricariche telefoniche - Slot machineVIA LUNGOMARE MARCONI, 109/111 - PIOMBINO - TEL./FAX 0565 43333

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La Massoneria della Val diCornia, Palazzo Giustiniani,organizza giovedì 5 dicembreal teatro Metropolitan di Piom-bino (ore 21) un concerto diNatale – ingresso ad offerta– i cui proventi andranno inbeneficenza all’associazione

Spazio H Piombino. Si esibi-ranno sul palco il soprano Su-sanna Biagini e i musicisti Da-niela Rocchi al violino e StefanoBigoni al pianoforte. Nel corsodello spettacolo verranno ese-guite canzoni napoletane, mu-siche da film e canti natalizi.

Concerto di Natale per Spazio H

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di Daniele Toncelli

AVenturina, da temposi è rifugiato unodegli ultimi mohi-

cani, così ama definirsi ilfiorentino Carlo Giannitra-pani. È venuto ad abitare inMaremma perché delusodalla nuova gestione delConventino luogo caro a tut-ti gli artisti e artigiani di Fi-renze, dove Carlo si era for-mato come disegnatore, pit-tore e ceramista e dove ave-va allestito una efficientebottega.

È indubbiamente un perso-naggio unico, artista digrande spessore, maestro ar-tigiano e predisposto dabuon toscano, ad una venadi sapiente ironia. È polemi-co con l’amministrazionecomunale di Firenze perchécon le modifiche strutturalie organizzative del nuovoConventino è stata comple-tamente stravolta la tradizio-ne artigianale, artistica e so-ciale dell’antico complessoe quasi tutti gli artisti hannodovuto lasciare i loro atelierperché le nuove regole era-no troppo onerose e com-plesse. Mentre mi parla, con la tri-stezza e l’orgoglio che tra-pelano dai suoi occhi vispi earguti, rivedo la sua storia.Un ragazzino che segue ilsuo istinto di artista e che in-vece di compiere gli studicommerciali voluti dal pa-dre, frequenta i laboratoridel Conventino, come quel-lo del restauratore RolandoFerroni. La vena creativa erastata del resto evidente giànei disegni dell’infanzia,quando a soli sette anni fa-

ceva i ritratti alle persone alui più care. Quindi per lui ilpercorso di artista-artigianofu naturale e imparò prestole tecniche elementari perdisegnare, dipingere, scolpi-re e fare ceramica. La cera-mica diventò la sua arte pre-ferita, sia per la sua naturalepredisposizione, sia perchégli consentiva con il com-mercio di mantenere la sua

famiglia.Carlo creò subito un mondotutto suo, popolato di perso-naggi veri ma coinvolti consottile ironia in atteggia-menti e aspetti umoristicimolto fantasiosi. Un umori-smo originale, che evidenziala personalità del soggettorappresentato, conferendo-gli anche il sapore e l’im-portanza della storia. Cari-

cature che diventano così,attuali e primordiali al tem-po stesso. La sua produzione è statanotevole perché ha lavoratointensamente inventandocon maestria, finezza tecni-ca e umiltà di artista artigia-no, centinaia di opere. Que-ste immagini di terracotta,di varie dimensioni, rappre-sentano uno spaccato dellavita e della storia del nostroPaese. I suoi personaggi ap-partengono al mondo dellosport, del cinema, della mu-sica, della politica, dell’arte,ma anche della vita quoti-diana. Nel suo atelier, “il garage”diVenturina, fra la polvere egli attrezzi del mestiere rico-

Carlo Giannitrapani, l’ultimo dei mohicani

Il maestro della ceramica

Il vecchio Conventino fuori le muraIl mitico vecchio Conventino, si trova a Firenze nel rionedi San Frediano ed era un monastero fondato alla finedell’Ottocento dalle suore di clausura delle CarmelitaneScalze. Quando le religiose lo lasciarono, dopo la disfattadi Caporetto, diventò ospedale militare. Dopo il 1921 ivari ambienti furono affittati per botteghe artigiane e studidi artisti. Da allora è stato il fulcro della vita culturale eartigianale fiorentina fino al 2007, quando fu ristrutturatoe furono aumentate notevolmente le spese di affitto e dicondominio. A causa di ciò, uno ad uno, quasi tutti i vecchimaestri sono stati costretti ad abbandonarlo, fra questi ilnostro Giannitrapani.

In alto l’artistaGiannitrapani con lascultura del popolaregiornalista IndroMontanelli

dicembre - gennaio - febbraio 2014

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nosco alcuni di questi: Giu-seppe Verdi, Lucio Dalla,Berlinguer, Nereo Rocco,Giovanni Benini, RobertoGiannoni, Fabio Mussi.Fra loro, ma rispettosamentein disparte appare un Cristo.Giannitrapani ha infatti rea-lizzato anche opere di ispi-razione spirituale e quel cro-cifisso con il corpo inarcatoe morente ci fa capire cometalvolta si possa vivere indue mondi paralleli: il sacroe il profano. I suoi lavori fanno parte dinumerose ed importanti col-lezioni, come quella del mu-seo del calcio di Covercianoe quella della soprano RosaPonsell, di Rocky Marciano,del baritono Rolando Pane-rai e della Perugina. Le suecaricature sono inoltre statepubblicate tra gli altri, daiquotidiani Nazione e Re-pubblica.Per terra, appoggiata ad unoscaffale vedo una piccola ta-vola di legno, dipinta adolio. Rappresenta un belpaesaggio toscano, coloratoad ampie macchie cromati-che, che esaltano la luce edevidenziano lo splendoredella nostra campagna. Car-lo è infatti anche pittore e la

sua tecnica aveva raggiuntoun livello quasi perfetto,tanto da consentirgli di du-plicare, su commissione,molti dipinti dei pittori mac-chiaioli più noti. Pregevolisono inoltre i suoi acquarel-li, una tecnica consideratada tutti molto difficile ma,mi spiega con un sospiro,che nella vita tutto non sipuò fare, e l’arte del dipin-gere è stata messa da parteper dare spazio alla cerami-ca che gli era, tra l’altro,molto richiesta. L’artista ar-guto e pungente diventa orauomo di profonda saggezzamorale che si è distintonell’impegno sociale, conattività di volontariato quan-

do ha messo a disposizioneper i ragazzi la sua grandeesperienza insegnando alungo nei centri per il recu-pero delle devianze giovani-li, per i diversamente abili enei carceri minorili. Uomoche ha saputo anche rifiutareil facile guadagno e succes-so in America, per seguire lafamiglia e per dare un sensodignitoso ad una esistenzavissuta anche per gli altri.Mentre parliamo, all’im-provviso mi ritorna in menteun caro ricordo. Anche io,quando studiavo all’istitutod’arte di Porta Romana a Fi-renze, ho frequentato perbreve tempo il Conventino.Dopo la scuola andavo in-

fatti a trovare il mio profes-sore preferito, MarcelloGuasti, che aveva lì uno stu-dio di scultura. Ricordo chevi erano tanti laboratori,corniciai, restauratori e sen-za saperlo anche quello delceramista Giannitrapani,che ho conosciuto però, aVenturina, solo dopo oltrequarant’anni perché era di-ventato un caro amico dimio padre.Mentre con questi pensierilascio Carlo, sento le voci ele risate delle sue creature, èil suo mondo burlone che misaluta e mi trascina in que-sto racconto.

Chi è Carlo GiannitrapaniCarlo Giannitrapani è nato a Firenze nel1933. Inizia a disegnare a soli dieci anninel 1943. È autodidatta, ma si è formato allo studiodel pittore e restauratore Rolando Ferronie frequentando gli artisti del Conventino.Negli anni Cinquanta inizia a lavorare laceramica dopo aver conosciuto ArnaldoMiniati. Nel 1957 apre un laboratorio diceramica nel Conventino dove rimarrà fi-no al 2007. Ha tenuto mostre in Italia e al-l’estero ed è stato arbitro e presidente del

gruppo arbitri di calcio del centro sporti-vo di Firenze. Nel 1989 ha ottenuto, per la sua attività,la cittadinanza onoraria a Forno di Zoldoin provincia di Belluno.Negli anni Duemila si è trasferito a Ventu-rina, dove, raggiunta la pensione, amatrascorrere il tempo dedicandosi alla fa-miglia, alla pesca, agli asparagi e quandoè ispirato a creare immagini per la suapersonale collezione e a scrivere libri co-me “Gli ultimi Mohicani del Conventino”.

Irene PivettiGiovanni Beninicon il suo organetto Il Presidente Sandro Pertini

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30 dicembre - gennaio - febbraio 2014

di Fiorenzo Bucci

Prima un’auto zeppa dibandiere arancioni, poiun ragazzotto con una

maglietta al collo. Alle 16,30Suvereto era invasa dai carosellidelle auto, nel corso principalela gente applaudiva sull’usciodei negozi, la nonnina chegestisce l’edicola del Borgosaltava ed alzava i pugni alcielo quasi avesse segnato ungol nella finale di Champions,nella piazzetta in cima allasalita Rossano Pazzagli erafestante tra la folla, in posaper i fotografi. Ignaro un turistatedesco di passaggio ha timi-damente chiesto: “Football?”No, questa volta “a political

matter”. “Political?” – ha bia-scicato scuotendo la testa men-tre incredulo si allontanava.A Suvereto l’epilogo dellalunga campagna referendariaper la fusione dei Comuni haavuto i caratteri della festa.Nel piccolo Comune sonocorsi in massa a votare: 1727cittadini su 2521, poco menodel 70 per cento e quasi tuttihanno votato contro lo spo-salizio con il Comune di Cam-piglia (82,12%).A pochi chilometri, a Cam-piglia e Venturina, in queglistessi momenti la gente vivevala vita di sempre e in moltiforse neanche sapevano chesi era appena finito di scrutinarele schede del referendum. Del

resto al richiamo del voto ave-vano risposto solo in 2864 su10766, un 26,6 per cento, sco-nosciuto alle statistiche daquando esistono i seggi elet-torali nel Comune, se si escludel’elezione del difensore civico.Eppure sindaco ed assessoriavevano fatto di tutto per ri-chiamare alla partecipazione:opuscoli, incontri, assemblee,comunicati stampa, manifestinie messaggi sui cellulari. AVenturina era corso anche ilGovernatore Rossi per dareuna mano al Sì, guadagnandosii “no” da chi esigeva la suaimparzialità. Entusiasti gliuni, disinteressati gli altri. Statutta qui la storia del referen-dum per unire i due Comuni,di cui Suvereto a questo puntosarà chiamato, nella sua riaf-fermata autonomia, ma conmeno di 5mila abitanti, ad as-sociare tutte le sue funzionicon uno o più Comuni entroil 31 dicembre 2013. La Re-gione, che aveva indetto il re-ferendum consultivo, avevagarantito ai sindaci che per ilmatrimonio occorreva il Sì inentrambi gli enti locali. A Su-vereto ha stravinto il No (il

Sì si è fermato al 17,88%).A Campiglia i pochi votantihanno scelto il Sì (76,69%contro 23,31%). Quindi tuttoinutile, anzi no perché il re-ferendum qualcosa è pur co-stato. Ora Rossana Soffritti, che hadovuto registrare una certainerzia dei propri cittadini difronte al suo attivismo, e Giam-paolo Pioli che ha visto la gioiadei suoi per la bocciatura dellafusione da lui voluta, devonorimboccarsi le maniche per ri-costruire. Sì perché il referen-dum, rivelatosi inutile, ha pro-dotto qualche crepa nelle co-munità e tra le comunità.

Questo matrimonio non s’ha da fare

Comune unico, flop della fusione

Giampaolo Pioli (Sindaco Suvereto):

«La grande partecipazionedei nostri cittadini ad unaconsultazione su un temacosì complesso è un fatto digrande democrazia. Abbia-mo, così come hanno fattomolte altre amministrazioni

in Toscana, sottomesso allavolontà dei nostri cittadiniquella che abbiamo valuta-to come un’opportunità. Icittadini hanno detto di no.Ne prendiamo volentieri at-to e, come abbiamo semprefatto, lavoreremo per assi-curare a Suvereto le miglio-ri prospettive possibili inquesta situazione».

Rossana Soffritti (Sindaco CampigliaMarittima):«Campiglia ha espresso alarghissima maggioranza la

volontà di cogliere un'occa-sione di crescita e sviluppo.Una moderna concezionedel Comune in grado di dareservizi ai cittadini e a fareinvestimenti per l’economia

e il benessere. Bisogna ri-spettare l'esito della consul-tazione, non altrettanto leopinioni espresse in modooffensivo verso persone, co-munità ed istituzioni, degnedi ben altra considerazione.La politica deve favorire lecondizioni per una societàcapace di guardare oltre ipropri confini».

Rossano Pazzagli (Ex sindaco di Suvereto):«È una vittoria dei cittadinie del territorio contro i poli-tici che avrebbero volutochiudere il Comune. Unasonora lezione per gli ammi-nistratori del territorio che

Hanno detto

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hanno perso il senso dellarealtà. Tanta gente gli havoltato le spalle. A Suveretola partecipazione della genteè stata commovente. Ora sitratta di costruire là dove al-tri volevano distruggere:mantenere l'autonomia e altempo stesso lavorare percoerenti politiche di area,con pari dignità tra i Comu-ni».

Matteo Tortolini (Consigliere regionale Pd):«Dopo il responso referen-dario il Pd deve provare adanalizzare alla radice, conapertura e onestà intellettua-

le questo risultato, soprattut-to in un quadro regionaledove si sono alternate fusio-ni riuscite ad altre fallite. Senel Comune di Suvereto chepoteva trarre più vantaggi daquesto processo si è regi-strato una così alta parteci-pazione e un così nitido ri-sultato, significa che Il Pdterritoriale deve entrare nel-le pieghe di questo apparen-te paradosso con uno sforzodi analisi e senza presunzio-ni di verità».

Comune dei cittadini (Lista civica):«La fusione Campiglia Su-vereto era improvvisata, as-

sunta senza consultare i cit-tadini, senza nessun proget-to e senza motivazioni con-vincenti. La clamorosa sconfitta dellafusione a Suvereto e l’enor-me astensionismo a Campi-glia sono i risultati che di-mostrano una distanza abis-sale tra amministrati e am-ministratori. In un paesenormale, dove chi governarisponde davvero del pro-prio operato ai cittadini, siammetterebbe l’errore e sene trarrebbero subito le do-vute conseguenze con le di-missioni. Purtroppo peròda noi queste cose non ac-cadono».

Gianfranco Benedettini (Assessore Affari GeneraliComune Campiglia M.ma):«Il referendum sulla fusionedei due Comuni ha decreta-to la sconfitta dei favorevolie, dunque, la fusione non sifarà. Il No era una delle duepossibilità. Quella che a menon piaceva. Prendo atto delrisultato. Ora si tratta di fareal meglio ciò che deve fareSuvereto: associare tutte lefunzioni rimanenti. Lo dob-biamo fare senza i contributipromessi che erano tanti.Mi spiace solo per i campi-gliesi che debbono rinun-ciare ad un progetto possi-bile e realistico. Tutto saràpiù difficile».

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32 dicembre - gennaio - febbraio 2014

di Luca Goerg

Martina Pietrelli, com-battiva e passionale,con il chiodo fisso

del rinnovamento. Così si pre-senta in redazione la coordi-natrice del gruppo Adesso!Piombino, nato per sostenereMatteo Renzi alle primariePd dello scorso anno, ed oradiventato un gruppo di lavoroche, declinando i principi ispi-ratori del sindaco di Firenze,vuole dare una risposta alleesigenze e ai bisogni dellanostra città. La sua famiglia è originariadi Sassalbo, piccolo paesedella Lunigiana al confinecon l’Emilia. I suoi bisnonniogni anno affrontavano latransumanza giungendo finoalla Val di Cornia col lorobestiame. Suo nonno nacquea Campiglia e poi si stabilì aPiombino. La sua è una fa-miglia storicamente di sini-stra: nonno partigiano, pa-dre nel Pci e lei nata politi-camente con i Ds. Ultimamente è presente inpiazza con l’iniziativa del“Gazebo delle idee”. Unmodo nuovo per comunicaree raccogliere informazionidai cittadini, ideato da CarlaMaestrini, sua collaboratriceall’interno del gruppo Ades-so! Piombino. In molti la vedono comeprobabile candidata per leprimarie Pd per il futuro sin-daco di Piombino ma, persapere cosa ne pensa lei, do-vrete arrivare all’ultima do-manda.

Un giudizio sulla situazio-ne politica attuale del no-stro territorio. Quale opi-nione a riguardo?Il nostro è un territorio tradi-zionalmente di sinistra. Ilmonopolio del potere puòportare però molte volte deiproblemi. Lo dicevamo noia livello nazionale riguardoal potere pluriennale dellaDc, è giusto riconoscere cheuna situazione altrettanto si-mile, in piccolo, si è ricreata

qui da noi. Negli ultimi die-ci anni, però, abbiamo assi-stito ad un evidente sfalda-mento delle relazioni politi-che e a un decadimento gra-duale, sia economico chepolitico, che ha ridimensio-nato Piombino. I legami isti-tuzionali così sono andatipian piano frantumandosi edoggi ci ritroviamo con divi-sioni molto forti: San Vin-cenzo che guarda a nord, adesempio, e la stessa Piombi-no che guarda a sud. Credoche partendo da questo pun-to dovremo ricostruire unamaggiore unità nel nostroterritorio, aggiungendo nelquadro anche l’isola d’Elba.L’isola non può rimanere afar parte solamente del pa-norama di Piombino, devecrearsi un’alleanza tale cheporti vantaggi sia al conti-nente che all’Elba.

Una visione del nostro ter-ritorio che vede al centroPiombino quindi?Assolutamente no. Negli ul-timi anni altre realtà hannorivendicato, giustamente,maggiore importanza rispet-to al passato, e nessuno devenegargliela. Quello che dob-biamo costruire non è unnuovo principato di Piombi-no pronto a fagocitare i pae-si confinanti ma è, piuttosto,un nuovo paradigma econo-mico e sociale nel quale

Piombino, anche per la suadimensione e struttura di cit-tà, continui a mantenere unruolo di servizio per il terri-torio, mettendo la sua forzae le sue risorse a disposizio-ne di processi di innovazio-ne profonda che investanotutta l’area, a partire adesempio dalla gestione deiservizi pubblici e dalla pub-blica amministrazione.

Accorpamento di funzioni,Comune unico, fusione,qual è la scelta migliore? Ecome legge il risultato sulreferendum Campiglia-Suvereto?Il problema è come impostila discussione. Non puoi daun giorno all’altro chiedereai cittadini di votare sì ecreare un nuovo Comunesenza prima preparare unpercorso. In questo modogiochi sull’emozione nonsulla ragione. In altre realtà,dove ha vinto il sì, era statoaperto un confronto con lecomunità e una collabora-zione fra i vari Comuni inte-ressati già da diversi anni eil processo di ridefinizionedell’ identità civica si è svol-to gradualmente e con lemotivazioni giuste, che nonsono e non possono esseresolo di carattere economico.Detto questo, dico ancheche gestire i servizi insiemesi può e si deve e la strada

dell’associazione delle fun-zioni mi sembra la migliore.

Le opposizioni secondo leinon hanno chance. Comegiudica però il loro opera-to? Non è che non hanno chan-che, è che fino ad oggi misembra che non siano riusci-te a proporre una visione ve-ramente alternativa a quelladi chi ha sempre governato,caratterizzandosi comeesperienze nate più controun sistema che per costruir-ne un altro. Intendiamoci, èanche un problema che ri-guarda la cultura profondadi questo territorio che èmolto radicata. Sarebbe dif-ficile per chiunque. Ancheper questo chi fa opposizio-ne qui da noi ha molti meritie svolge un ruolo fondamen-tale per la democrazia.

L’ultima collaborazionetra i comuni della nostraarea si chiama “Alta Ma-remma”, cosa pensa diquesto nuovo brand turi-stico?Penso sia inutile creare nuo-vi marchi. Il mercato del tu-rismo va studiato a livellomondiale: è già difficilespiegare ad un cinese cosa èla Toscana, figuriamoci laMaremma. A Viareggio, inoccasione dell’ultimo OpenPd, ci hanno spiegato cheogni anno dall’estero arriva-no in Italia 42milioni di turi-sti, la Francia ci batte conben 84milioni. Il problema èil sistema Italia, non comechiami un territorio specifi-

Parla la renziana Martina Pietrelli

La politica è servizio,no ai personalismi

Dobbiamo lavoraretutti dentro il Pd.Creiamo startupper il territorio.Molto scettica sulpolo europeo di smaltimento navi.No al nuovo brand“Alta Maremma”

Matteo Renzi con Martina Pietrelli

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co. Per costruire un brandbisogna pensare ad un tar-get. Il brand “Alta Marem-ma”, sono convinta, daràpochi risultati.

Ma qual è il target a cuidovremmo rivolgerci?La Toscana è un mercato tu-ristico fortemente diversifi-cato con una forte improntavolta al turismo tradizionalee familiare. Ma è fondamen-tale sviluppare anche un tu-rismo di qualità legato allanatura e all’enogastronomia.E un pensierino lo farei an-che sul target giovanile e su-gli anziani.

Come può sposarsi questotipo di turismo con il forteimpatto che il polo indu-striale ha su Piombino?Esistono due Piombino. Unache finisce dentro le mura diLeonardo Da Vinci e che,molto probabilmente, sareb-be stata anche la Piombinodi oggi se non ci fossero sta-te le industrie. Poi c’è la cit-tà degli ultimi cento anni:dopo l’acciaio, che ha tra-sformato radicalmente lanostra identità, non possia-mo più essere gli stessi. Laverità è anche che da un cer-to punto in poi ci siamo ada-giati, con la sicurezza del la-voro in fabbrica. Oggi nonpossiamo più permettercelo,dobbiamo essere anche al-tro. Ma sarebbe sbagliatoimpostare il problema comeuna scelta stile “essere o nonessere”. Dobbiamo innanzi-tutto capire cosa produrre,perché se no è inutile parlaredi lavoro e di mantenere ilpolo industriale. Deve esse-re qualcosa di innovativo.Vanno benissimo le rotaiema abbiamo bisogno anchedi altro. Dovremmo diventa-re una start up per tecnolo-gie ambientali e puntare sul-la meccanica di precisione,il vero volano dell’econo-mia nazionale.Tutto ciò al-l’interno di un progetto na-zionale. Se manca un gover-no che da indicazioni pos-

siamo però fare pochi dis-corsi.

E l’idea di far diventarePiombino un polo europeoper lo smaltimento di navicome lo vede?Sono molto scettica a ri-guardo per due motivi. Ilprimo che le prospettive delnostro territorio nel settoreturistico consigliano altrescelte. Non credo che diven-tare un polo di rottamazionenavale che è sostanzialmen-te un luogo dove si trattanorifiuti, proprio a due passidai 20 km di spiaggia delgolfo di Follonica sia unascelta indolore. L’impattoper l’immagine della città edi tutto il territorio sarebbeevidentemente negativo.Piuttosto bisognerebbe farele bonifiche e sviluppare la-voro e professionalità in unsettore, quello ambientale,dalle potenzialità enormi eche produce bellezza. L’al-tro motivo riguarda il ruoloe lo sviluppo del nostro por-to. Potremmo essere un luo-go dove si arriva e si partesolo se ci caratterizziamocon spazi infrastrutture eservizi a disposizione delleimprese, portuali e non, e

dei passeggeri. Se sceglia-mo di smaltire le navi di tut-ta Europa finiremo per faresolo quello. E non divente-remo mai veramente quelloper il quale il nostro porto ènaturalmente predisposto: ilviaggio, vale da dire essereparte fondamentale della re-te dei porti del Mediterra-neo.

All’ultima festa del PartitoDemocratico l’interventodi Renzi ha suscitato gran-de clamore e il suo inter-vento ha fatto il pienone.Ne è passata di acqua sottoi ponti da quando vi fu im-pedito di fare volantinag-gio a favore del sindaco diFirenze…Per me non è cambiato asso-lutamente nulla, ma la gior-nata del 6 settembre alla fe-sta Pd è stata una bella con-ferma. Credevo in Renzi al-lora e ne sono ancora piùconvinta adesso. Sono statasempre consapevole del fat-to che fosse l’uomo giustoper cambiare la sinistra ita-liana. E anche se il suo pro-getto era quello di diventarepresidente del consiglio, se-condo me da segretario delPd farà comunque grandi

cose. In una prima fase lavo-rare dall’esterno del partitoè stato fondamentale. L’hovissuto di prima persona: ri-uscire a portare molte perso-ne nuove, giovani, che dipolitica non se ne interessa-vano, è stata una grandissi-ma soddisfazione. Ora dob-biamo lavorare nel partito.

A livello locale il gruppoAdesso! Piombino ha fattomolto quindi. In una rosadi nomi per i candidati alleprimarie Pd per il sindacodi Piombino pare scontatocontare anche MartinaPietrelli oppure no?Innanzitutto è bene secondome che le primarie ci siano eche siano aperte a tutti e,perché no, gratuite. Dopodi-chè chiunque si candiderànon dovrà essere nè un can-didato di parte, nè concorre-re per ritagliarsi uno spaziopersonale o per partigiane-ria, ma lo dovrà fare perchécrede in questa città e pensadi poter dare un contributoper il suo futuro. Io amoprofondamente la mia città econcepisco la politica comeservizio. Per questo rispon-do che nulla è scontato mase servirà, io ci sarò.

Chi è Martina Pietrelli

Nasce a Piombino da babbo Settimo(operaio) e mamma Giovanna (casalin-ga). Classe '77, ha una sorella di ventino-ve anni, Agnese. Si è diplomata al liceoClassico Carducci e nel 2002 ha conse-

guito la laurea in Filosofia all'Universitàdi Pisa con il massimo dei voti. Durantegli anni universitari lavora presso la Co-op Toscana Lazio nel settore comunica-zione sociale e multimediale. Nel 2006 hacompletato la sua formazione con un ma-ster in comunicazione pubblica e politicasempre presso l'Università di Pisa. Oggilavora al comune di San Vincenzo comeresponsabile dell'ufficio relazioni con ilpubblico e comunicazione, scuola e poli-tiche sociali dopo un'esperienza come re-sponsabile della segreteria del sindaco. Ilsuo impegno politico nasce sin da adole-scente. A ventidue anni entra per la pri-ma volta in Consiglio Comunale a Piom-bino con i Ds, è la donna più votata. Trale iniziative portate avanti in consigliol'apertura del Centro Giovani, l'avviodella consulta degli immigrati e l'istitu-zione del registro delle unioni civili.

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34 dicembre - gennaio - febbraio 2014

P assione. Grinta. Determinazione.Il Personaggio dell'Anno 2013 èAndrea Luci, campione della Serie

A e capitano dell'A.S. Livorno Calcio,squadra appena tornata in questa stagionea disputare le partite nell'olimpo delpallone. Un grosso contributo per arrivarea questo punto è stato dato proprio dalcapitan Luci, come lo chiamano tutti aLivorno. Classe ottantacinque, piombinese di na-scita, a gennaio sarà insignito del pre-stigioso premio indetto da Costa Etru-sca: Personaggio dell'Anno 2013. Laserata che si svolgerà anche questavolta al Centro Giovani de Andrè a Piom-bino sancirà la quarta edizione dell'evento.Negli anni passati, in ordine di tempo,avevano vinto il pittore di San VincenzoGiampaolo Talani, la scrittrice bestsellerSilvia Avallone e l'imprenditore piombineseBruno Pietrini. Personaggi al top nellapropria professione e legati alla provinciadi Livorno. Questa volta, per portare altala bandiera del nostro territorio, è statoscelto il campionissimo Andrea Luci,pilastro portante della squadra labronica.È dai tempi di Lido Vieri e Aldo Agroppiinfatti che uno sportivo del nostro territorionon arrivava alla vetta dello sport piùpopolare d'Italia. Il riconoscimento arriva dopo una intensacompetizione che ha visto diversi nominella rosa dei possibili vincitori per il Per-sonaggio dell'Anno. Oltre al calciatoreerano in lizza un noto giornalista e scrittore,un ricercatore e un importante imprenditore.Ma non c'è stata gara, sull'onda emotivadella promozione del Livorno in Seria Ae l'accorato appello dei tifosi ha fatto sìche Andrea Luci, cuore del centrocampoamaranto, praticamente a furor di popolo,si aggiudicasse l'ambito premio.Ma non esiste successo e affermazioneprofessionale senza la parola umiltà. Aconfermarlo sono gli amici, per lui glistessi dell'asilo e i piombinesi che lovedono andare al mare ogni estate alQuagliodromo, dove sfocia il Cornia,come se non fosse cambiato niente: om-brellone in spalla e pargoli al seguitopreferisce la spiaggia di quando era ra-gazzo ai lidi esclusivi della Versilia dovemolti suoi colleghi ogni estate corronoper farsi immortalare dai paparazzi. Luino, preferisce passare le domeniche digiugno sulla spiaggia della sua Piombino,tra gli amici di una volta, gli amici di sem-pre.La passione per il calcio è nata con lui,a confermarlo è il babbo Mauro Luci,proprietario di una pescheria in via Dal-mazia: «Da bimbo mangiava semprecon il pallone sotto i piedi e quandofaceva il bagnetto pretendeva almenouna decina di palline». Ed è sempre il padre, involontariamente,ad essere stato artefice del suo primo

contatto col campo di calcio. Era soloun bambino delle elementari quando loportava con sè all'A.S. Salivoli, dovefaceva l'allenatore. Mentre lui si dedicavaalle giovanili, lasciava infatti il piccoloAndrea con i Pulcini. Ma subito fu chiaroa tutti, a partire dai suoi allenatori, chequello che scalciava nel campo sterrato,non era un bambino come tutti: era untalento. Il presidentissimo Gilberto Allori,Sergio Bartalini, Francesco Pesare eGiorgio Grassoni lo fecero crescere primanei Pulcini, poi negli Esordienti e infinenei Giovanissimi del Salivoli, ma Piombinoera troppo poco per un futuro fuoriclassedel pallone.

«Durante una partita a Livorno – raccontasempre il babbo – lo notarono alcuni di-rigenti della Fiorentina che lo chiamaronoper un provino a Firenze. Aveva solododici anni ma lo presero subito. Nonme la sentivo però di lasciarlo da solo,così piccolo a Firenze, lontano da casa.Decisi quindi di portarlo io agli allena-menti».Per tre, quattro volte alla settimana, altocco e dieci Mauro Luci chiudeva la sa-racinesca della sua pescheria. Andreausciva da scuola, un panino veloce edritti in auto verso Firenze. Il duro alle-namento e poi distrutti di nuovo a Piombinodove Andrea doveva dedicare la seraallo studio. «La cosa che mi spinse acontinuare con questa routine massacrante– afferma il padre – era il fatto che Andreanon si lamentava mai. Neanche una voltache chiedesse di saltare l'allenamento.La grinta, la determinazione e la suapassione furono il principale input chemi diede la forza di continuare e nonmettere mai in dubbio quello che stavamofacendo».A dimostrazione della tenacia del giovaneLuci il fatto che nonostante i massacrantiorari e l'impegno professionale con ilcalcio riuscì a diplomarsi con ben 94/100in ragioneria. In seguito l'esperienza a Torino nelle gio-vanili della Juventus e la convocazionenella Nazionale Under 19. Poi la carrieranelle squadre di club, prima in Sardegna

Il bravo capitanodel Livorno

Andrea LuciPersonaggio

dell’Anno

Spettacolare gesto atletico del capitano amaranto. (Ph Gabriele Maltinti)

La gioia dopo il trionfo

Foto GabrieleMaltinti

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con la Torres poi a Pescara e nell'Ascoli.Ma la svolta arriva nel 2010 quando ilsuo procuratore, Claudio Pasqualin, co-municò le trattative con il Livorno. «Andreaera felicissimo – affermano i familiari –noi anche se contenti di riaverlo vicinoa casa eravamo titubanti. Mai nessunoè stato profeta in patria, temevamo lareazione dei tifosi».Invece Luci ha sorpreso ancora una voltatutti riuscendo ad entrare nei cuori deitifosi labronici. Le soddisfazioni più grandiinfatti arrivano proprio nella squadra ama-

ranto: la nomina a capitano e la promozionein A. Andrea Luci però, non è solo un bravissimocentrocampista ma, è anche un ottimomarito e padre di famiglia. Ha due figli:Marco, di sei anni ed Edoardo di quasidue anni. «Mi ha subito colpito la suamaturità – afferma Lisa Ulivieri, mogliedi Andrea da ormai cinque anni – mi hacolpito il fatto che già a diciannove anni,quando ci siamo conosciuti, era piùmaturo di un ragazzo della sua età e so-prattutto il suo carattere sempre positivo».

Non solo successi nella carriera e nellafamiglia. Andrea si è rivelato anche unbravo imprenditore creando diversi postidi lavoro nel suo ristorante la "VecchiaCiurma", aperto insieme all'amico ecollega Luca Mazzoni, a Livorno in BorgoCappuccini.Insomma Andrea Luci è un campione atrecentosessanta gradi. Il successo è ilsuo marchio di fabbrica e l'umiltà la ca-ratteristica che riesce a farlo amare datutti. Il Personaggio dell'Anno 2013, senzaombra di dubbio, è lui: il capitan Luci.

Nasce a Piombino il 30marzo 1985. Inizia agiocare nella ScuolaCalcio Salivoli ma, su-bito, visto il suo talento,comincia a militare nellegiovanili della Fiorenti-na.Vince all'inizio dellasua carriera il TorneoGaetano Scirea, dispu-tato a Cusano Milanino,con le giovanili della squadragigliata contro squadre delcalibro del Real Madrid o del-l'Inter. È il 2002, poi, quandovince la Coppa Alberto D'A-guano come miglior calciatoredella competizione duranteil Torneo Città di Arco-BeppeViola. Si dimostra, quindi, sindall'inizio una vera e propriapromessa del calcio italiano.Infatti lo stesso anno la Ju-ventus decide di acquistarloe farlo militare nelle squadregiovanili prima nella Berettie poi nella Primavera.Il 2004 è l'anno della svoltae dei più grandi riconoscimentidella sua carriera giovanile:con la Primavera della Ju-

ventus vince il Torneo Cal-cistico Internazionale di Via-reggio e viene convocatonella Nazionale Under 19.Dopo una carriera giovanilecosì importante e costellatadi grandi successi comincianel 2005 il duro camminonelle squadre di club. A solivent'anni con la Torres giocaventidue partite segnandoben due gol. L'anno succes-sivo, prestato con diritto diriscatto al Pescara, debuttain Serie B guadagnandosiun posto fisso da titoalre: 32partite e un gol.Arrivano nel 2007 gli anninella squadra marchigianadell'Ascoli. Fino al 2010 si

dimostra un'indispen-sabile centrocampistagiocando centoquattropartite di campionatoe sette di Coppa Italia,portando a casa benquattro gol di cui unoproprio in Coppa.Infine, il ritorno inToscana, proprio nel-la sua provincia, do-

ve rincuorato dai suoi con-terranei riesce a dare il me-glio di sé cambiando le sortidell'A.S. Livorno Calcio. Siguadagna dopo solo uncampionato la fascia di ca-pitano diventando colonnaportante della squadra. Il 2 giugno 2013, grazie alsuo fondamentale contributo,il Livorno vince i play-offpromozione e torna a dis-putare le proprie partite nel-l'olimpo del calcio italiano:la Serie A.Contro il Cagliari, il 26 set-tembre, nell'ovazione generaledei tifosi amaranto all’Ardenza,segna il primo gol assolutoin Serie A.

CasaLuci

Andrea Luci nasce da bab-bo Mauro, titolare di unapescheria in via Dalmaziaa Piombino e mamma Ales-sandra, impiegata all'exstudio commercialista diFranco Iacometti (grandetifoso e appassionato dicalcio che seguì sin dall'iniziocon trepidazione la carrieradel piccolo Andrea), oggistudio Tinti e associati. Hauna sorella di diciassetteanni, Alessandra, pallavolistae fan numero uno del fra-tello. È sposato da cinqueanni con Lisa Ulivieri, classe1986, anche lei piombinese.Nel 2007 nasce Marco, perniente appassionato di calcioma amante di tutto ciò cheè tecnologico e, nel 2011,Edoardo che «senza pallonenon può vivere – affermail nonno – sembra propriosuo padre da piccolo». Chesia già nato il prossimocampione di casa Luci?

Una questionedi famiglia

Destino, casualità o semplicemente unacombinazione? Andrea Luci è solo unodei recenti campioni che il nostro territorioha regalato alla Serie A. Prima di lui,infatti, hanno calpestato l'erba dei piùimportanti stadi italiani, in ordine ditempo, Lido Vieri e poi Aldo Agroppi. Eproprio con quest'ultimo il capitan Luciha un legame di parentela. Il destinoha voluto che la moglie di Agroppi, NadiaLuci, fosse la cugina di Mauro Luci,padre di Andrea. Così oltre che legatidal destino calcistico Andrea e Aldosono rispettivamente nipote e zio. Quandoil calcio è una questione di famiglia.

La prima di campionato della stagione2013-2014. Livorno vs Roma. Neltunnel, prima dell'uscita in campo,i giocatori si riscaldano e fannodue chiacchiere con i bam-bini che li accompagne-ranno per mano in campo.I due capitani, AndreaLuci per il Livorno e Fran-cesco Totti per la Roma,si mettono d'accordo.Papà Luci infatti vuoleregalare al figlio l'emozionedi accompagnare in campoper mano il famoso "pupo-ne", idolo di tutti i ragazzini.Niente da fare, la fede per il

colore amaranto prevale. Il piccolo Marcosentenzia: «Io voglio scendere in campo

con te babbo – stupisce tutti il bam-bino – non voglio dare la manoa Totti. Piuttosto mi metto lamaglia della Roma pur di scen-dere in campo con te». Tottie Luci increduli obbedisconoe nei minuti prima della di-scesa in campo, quando ilcapitano della Roma provaa fare qualche domanda alpiccolo Luci non riceve nean-che una risposta. Non soloaffetto filiale ma vera e propriaquestione d'orgoglio e fede cal-

cistica. Avanti Livorno, sempre!

Il cammino del campione

E Totti… ci rimase male

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36 dicembre - gennaio - febbraio 2014

L a risata della Carrà, lavoce della Vanoni, lascaltrezza della Mon-

daini. Frankestein? No, Gian-na Martorella, la nota imita-trice-attrice, piombinese pu-rosangue. Va a lei il Premioalla Carriera indetto da CostaEtrusca. Anche quest'annoil vincitore è stato selezionatoattraverso un sondaggio d'o-pinione. Ed è risultata lei lapiù apprezzata tra le personeche possono vantare un cur-riculum importante. Anchequest'anno il volto di un per-sonaggio del nostro territorioche è riuscito a portare altala bandiera della Toscananel proprio settore.E il settore in questione èuno dei più agguerriti e difficili:lo spettacolo, la televisione.«Basta rimboccarsi le mani-che» afferma lei, in redazione,con il suo solito sorriso e lapositività di un'artista. La con-traddistinguono fascino e ta-lento ma, soprattutto, umiltà.Non è semplice rimanere coni piedi per terra quando ab-biamo a che fare per moltianni con il mondo doratodello spettacolo. Ma lei no,non è come gli altri. Proba-bilmente le origini "normali"l'hanno molto aiutata (padreoperaio dell'Ilva e madre ca-salinga), consapevole delfatto che il sogno può anchenon durare per sempre.

«Sembra ieri quando a ven-tuno anni, da debuttante, vin-cevo il Festival Nazionaledegli Imitatori di Alfredo Papaa Milano». Poi, dopo, unasfilza di partecipazioni in pro-grammi Rai e Mediaset: Do-menica In, Clap Clap, Prontochi gioca, Grand Hotel, DriveIn, Una grande occasione,Buona Domenica, Bella d'e-state. «Di gavetta ne ho fatta tan-tissima, ma devo dire cheho lavorato sin da subito, an-che se il successo vero è ar-rivato nel 1990 con Gran Pre-mio, uno dei programmi diPippo Baudo più seguiti. Eallora gente per strada cheti ferma, serate, eventi». Ma

non è tutto oro quel che luc-cica, soprattutto nello spietatomondo dello spettacolo. Spe-cialmente quando una donnadecide di diventare madre esi dedica alla famiglia, almenoper un po', almeno per quelche pare giusto. «Il problemaè quando cerchi di rientrarenel giro. Io ce l'ho fatta, manon è per tutti così. Bisognarimboccarsi le maniche e so-prattutto non disperarsi. Neho visti molti di colleghi fer-marsi al palo». Tra i collaboratori più cariGigi Sabani. «Un uomo dallaprofessionalità indiscussa.Da lui ho imparato tanto. Miconvinse a partecipare a Sta-sera mi butto, programma

che mi ha dato grandi sod-disfazioni. All'inizio ero reti-cente, se non fosse stato perlui…».Dopo la pubblicazione delsuo libro, "Nei panni deglialtri", ha collaborato a unreality show su Sky ed è intrattativa per un programmacon Paolo Limiti. «Paolo miha fatto crescere. Negli anniho collaborato tantissimo conlui. Siamo molto legati». Insomma, un Premio allaCarriera che più che un ri-conoscimento è un’ancora,per un vulcano in piena eru-zione, alla quale può aggrap-parsi un attimo, prima di ri-partire per il prossimo suc-cesso.

L’AFFERMATA IMITATRICE-ATTRICE PIOMBINESE SUL PODIO

Martorella, Premio alla Carriera

Il trofeo

di Costa Etrusca

PatrocinioComune Piombino

Gianna (alias Milly Carlucci) con Paolo Limiti

Il sindaco Anselmi con Gianna Martorella

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Quarta edizione per il Premio allaCarriera e il Personaggio dell’An-no. L’evento, organizzato da CostaEtrusca, vuole portare anche que-st’anno alla ribalta le personalitàdel nostro territorio che del suc-cesso hanno fatto una ragione divita. Questo è il primo scalino dacompiere per ispirare ed inorgogli-re il nostro territorio. Ma vediamochi sono stati i fuoriclasse dellepassate edizioni.Durante la prima edizione (tre annifa) è stato eletto Personaggiodell’Anno il pittore sanvincenzinoGiampaolo Talani. Protagonistadel jet-set artistico internazionaleha esposto in tutto il mondo. E’stato l’artefice di installazioni ori-ginali e di opere faraoniche comela statua del Marinaio, alta quattrometri e posta all’entrata della digaforanea del porto di San Vincenzo– è in progetto di crearne una co-pia anche per il porto di Miami(Florida) – o l’affresco Partenze, diottanta metri quadri, che dominala galleria di testa della stazionefiorentina di Santa Maria Novella.Il premio è stato consegnato daMarco Lami, presidente UnicoopTirreno, sponsor della manifesta-zione. Lo stesso anno ha vinto il

Premio alla Carriera il cineasta Lu-ciano Tovoli. Premiato già in pas-sato ad esempio con il David diDonatello, non ha mai fatto man-care il suo impegno nel mondo delcinema e della fotografia. Nato aMassa Marittima ma legato visce-ralmente a Piombino, dove ha vis-suto, è uno dei nostri conterraneiche è riuscito letteralmente a sfon-dare in un campo competitivo eimportante come quello del cine-ma. Per l’occasione Gianni Ansel-mi, sindaco di Piombino, ha conse-gnato personalmente il premio.Il secondo anno ha visto protago-nista del premio per il Personaggiodell’Anno, indetto da Costa Etru-sca, la scrittrice esordiente SilviaAvallone. La giovane ragazza vinci-trice del premio Campiello e arriva-ta seconda al premio Strega è sta-ta la protagonista di un acceso di-battito all’interno della cittadinan-za per aver ambientato il suo libro,Acciaio, proprio a Piombino. E’ sta-ta poi anche co-sceneggiatrice delfilm, diretto da Stefano Mordini,che ha visto portare sul grandeschermo la storia delle due adole-scenti piombinesi. La pellicola,purtroppo, non ha avuto il succes-so sperato. Ancora oggi è alla ri-balta del mondo letterario con ilsuo nuovo romanzo, Marina Bellez-za, uscito recentemente. Anche leiè stata premiata dal presidentedella Unicoop Tirreno, Marco Lami.Durante la stessa serata, la depu-tata Silvia Velo ha consegnato ilPremio alla Carriera ad AldoAgroppi. Piombinese doc, ex cen-trocampista del Torino, allenatoredi serie A, opinionista televisivo escrittore. Ha sempre viaggiato intutto il mondo per i suoi mille im-pegni ma ha sempre portato consé un po’ della sua Piombino e delsuo mare. E’ tornato infatti sem-pre a casa rinunciando ad impor-tanti ingaggi pur di tornare nellasua città. Lo scorso anno è stata la voltadello scoppiettante ed intrapren-dente industriale Bruno Pietrini.L’amministratore e direttore dellaSiderPiombino è stato eletto Per-sonaggio dell’anno 2013 da unacommissione di esperti e dai letto-ri di Costa Etrusca. A premiarlo an-cora una volta Marco Lami per

l’importante realtà industriale cherappresenta nel territorio e per gliimportanti lavori che la sua azien-da porta avanti in tutto il mondo.La genialità di una mente visiona-ria applicata ad una realtà indu-striale che può e deve rinascere.Nell’occasione ha debuttato Sava-na, la nuova rivoluzionaria automo-bile destinata ai paesi in via di svi-luppo, ideata nei cantieri della suaazienda. Il Premio alla Carriera èandato, invece, al direttore delVernacoliere Mario Cardinali. Conle sue battute graffianti e irriveren-ti ha bacchettato i potenti e fattosorridere generazioni con il tipicohumor labronico che lo contraddi-stingue. Grazie al suo giornale, unconcentrato di satira e sfacciatacreatività, lo spirito del nostro ter-ritorio raggiunge ogni mese mi-gliaia di abbonati in tutto il mondo.A premiarlo Gianni Anselmi.

I CAMPIONIDELLE PASSATE

EDIZIONI

Prima edizione:Talani e Tovoli

Terza edizione:Pietrini e Cardinali

Seconda edizione:Avallone e Agroppi

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38 dicembre - gennaio - febbraio 2014

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La raccolta differenziata èuna pratica importante masi tratta ad ogni modo di unprimo passo nel circuito vir-tuoso che trasforma i rifiutiin risorse e che riciclandoligarantisce loro una nuovavita.

Questo primo passo è fon-damentale ed è un compitodi tutti i cittadini farlo nellamaniera più corretta. Senzauna buona raccolta differen-ziata, infatti, è impossibileproseguire nella direzioneche porta ad un effettivo ri-ciclo.

L’obiettivo che si deve rag-giungere è quello di riciclareil più possibile. Per far ciòlo strumento a disposizionedi tutti noi è la raccolta dif-ferenziata.Non dobbiamo confondereil mezzo con il fine e credereche una volta effettuata laraccolta differenziata le pro-blematiche legate al temadei rifiuti siano finite. Ciòrisulta vero a patto però che:

1. I materiali gettati neidiversi contenitori sianoappropriati

2. I materiali raccolti inmaniera differenziatatrovino una loro ade-guata collocazione nelmercato delle materieprime seconde; se cioèesiste un mercato di og-getti derivati da riciclo

Una cattiva raccolta diffe-renziata comporta implica-

zioni che invece riguardanotutti noi:

- implicazioni ambientali:il mancato avvio a riciclodei materiali comportadover prendere materieprime in natura e smaltirei materiali in discariche

- implicazioni economiche:il mancato raggiungimentodi determinati standarddi qualità in merito alleraccolte differenziate com-porta penali che vengonoriversate sui gestori, e diconseguenza sui cittadi-ni.

Questo ultimo punto significache se di tutto il materialepresente in una campanaverde vi è più del 18% (inpeso) di scarto, viene emessauna penale a nostro discapito.

Si evince che bastano pochebottiglie di vetro per far sìche si arrivi a tale percentualedi scarto (per chi non lo sa-pesse il vetro va nella cam-pana gialla non in quellaverde). Tali penali fanno lie-vitare i costi del servizio,che per legge devono esserefinanziati attraverso le tariffeapplicate a tutti i cittadini.

A volte, più che una pocaconoscenza di ciò che deveo non deve essere gettato al-l’interno dei diversi conte-nitori, sembra quasi che nonvi sia assoluta volontà; omeglio che vi sia la volontàdi danneggiare ciò che tuttigli altri fanno. Il gesto sba-gliato anche di uno solo, in-fatti, compromette quantodi buono viene effettuato daaltri.

RACCOLTA DIFFERENZIATA:Ancora troppi errori compromettono

l’effettivo avvio a riciclo dei materiali raccolti

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Le raccolte differenziatedi ASIU s.p.a.Come, perché e cosa diventano

Multimateriale:

Cosa SÌImballaggi alimentari in plastica:- piatti e bicchieri monouso in pla-stica;- bottiglie acqua, bibite, olio, suc-chi, latte ;- flaconi sciroppi, creme, salse, yo-gurt;- confezioni rigide per dolciumi(esempio: scatole trasparenti evassoi);- confezioni rigide/flessibili per ali-menti in genere, (esempio: affet-tati, formaggi, pasta fresca, fruttae verdura);- buste e sacchetti per alimenti ingenere, (esempio: pasta, riso, sa-latini, biscotti, caramelle, surgela-ti);- vaschette porta uova;- vaschette per alimenti carne e pe-sce/vaschette e barattoli per gela-ti;- contenitori per yogurt, creme diformaggio, dessert;- reti per frutta e verdura;- barattoli per alimenti in polvere;- cassette per prodotti ortofrutticolie alimentari in genere.

Imballaggi non alimentari in pla-stica:- flaconi per detersivi, saponi, pro-dotti per l'igiene della casa e dellapersona, cosmetici, acqua distilla-ta;- barattoli per confezionamento diprodotti vari (esempio: cosmetici,articoli da cancelleria, contenitoriper detersivi);- film e pellicole da imballaggio(anche espanse per imballaggi dibeni durevoli);- blister e contenitori rigidi e for-mati a sagoma (esempio: gusciper giocattoli);- scatole e buste per confeziona-mento di capi di abbigliamento;- gusci, barre, chips per imballag-

gio in polistirolo espanso per pic-coli contenitori;- sacchi, sacchetti, buste (esempio:shoppers, sacchi per detersivi, peralimenti di animali).

Imballaggi in alluminio:- lattine in alluminio- vaschette- teglie - pellicola in alluminio

Imballaggi in acciaio:- lattine in acciaio- barattoli per alimenti - mangiare per i cani e per i gatti- ogni altro contenitore in acciaio

Imballaggi in poliaccoppiato(ad esempio Tetrapak):- buste di latte- contenitori di succhi di frutta- contenitori di spremute

- cartoni per passate di pomodoro,passate di verdura - contenitori di panna da cucina oda montare

Cosa NOImballaggi in plastica:- contenitori con ancora residui(anche se acqua)

Qualsiasi manufattoin plastica- posate di plastica;- rifiuti da medicazioni (esem-pio: siringhe, sacche di pla-sma, contenitori per liquidifisiologici e per emodialisi);- beni durevoli in plastica(esempio: elettrodomestici,articoli casalinghi, comple-menti di arredo);- giocattoli, custodie di cd,dvd;- canne di irrigazione, articoliper l'edilizia;- barattoli e sacchetti percolle, vernici e solventi;- stampelle appendiabiti;- borse, zainetti;- bidoni e cestini porta ri-fiuti;- cartellette, portadocu-menti ;- componentistica ed ac-cessori auto;- sacconi per materiale

edile (esempio: calce e ce-mento) e per il giardinaggio;- imballaggi con evidenti resi-dui del contenuto (rifiuto pe-ricoloso, non pericoloso);- sacchetti gelo;- tavolette per wc.

Imballaggi in alluminioe acciaio:- barattoli d'alluminio o in ac-ciaio che contenevano pro-dotti tossici o infiammabili.- contenitori con evidenti resi-dui all'interno

Imballaggi in poliaccoppiato(ad esempio Tetrapak):- contenitori con ancora residui

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ORIZZONTALI1. Fa parte dell’indirizzo – 4. Affogati nell’aceto – 10. Le voci degliovini – 12. Santuario della Madonna Nera, frazione di Biella – 13.È quasi un urlo – 14. Un antico impermeabile – 16. Le prime vocidella radio – 18. Si usa per tralasciare frasi non necessarie – 20. Gotaallo specchio – 22. Nababbi Italiani Beffano Erario – 23. Auto Tra-sporti Internazionali –25. Dea mitologica degli incantesimi – 26.Vuol dire “gioca” in inglese (y=i) – 28. Formaggio greco – 29. Sicrede che possa contattare i defunti– 30. Il nomignolo della Weber,personaggio tv – 31. La scuola di Zenone – 33 Il nome di Nolte, at-tore americano – 35. Solo e senza vocali – 36. Profonda – 37. La piùbella dote di Frank Sinatra – 38. La nostra Regione – 41. Una pre-posizione semplice – 42. La quarta preposizione semplice – 43. Leconsonanti di latore – 44. Andare col poeta – 46. Il nostro giornale– 50. Maiale, porco – 51. Si utilizzano nelle fratture.

VERTICALI1. Altro nome dello spaghetto – 2. Vergine, pura – 3. Le iniziali diAleardi– 4. Nei medicinali è accompagnata da grammi – 5. Noto can-tante italiano – 6. Circa senza estremi – 7. Per Califano era tutto il re-sto – 8.Ascoli Piceno – 9. Fiume emiliano che nasce dal monte Penna

– 10. Un auspicio gradito – 11. Attesa senza vocali – 15. È di fronte all’ovest – 17. Ortaggi a spicchi – 19. La produce un baco– 21. Qualcuno in altri casi – 24. Scaturisce da chi pensa – 26. Pisa – 27. Chi ce li ha li tenga stretti – 29. Adesso per i romani– 31. Si spalma sulle unghie – 32. È molta – 34. Lo stato con Nairobi – 36. Istituto Classico – 37. Un microbo delle infezioni– 39. Né miei, né tuoi – 40. Antichi altari – 41. Esprimersi, parlare – 45. Mezzo essere – 46. Inizio della custodia – 47. SocietàNapoletana – 48. Telegiornale – 49. Codice Interno.

Le pillole di Paolo Pachi

PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi)

� �

AVIAMARINATI

BELATIOROPA

URLTRENCIRA

OMISSISATOG

NIBEATIAL

ECATEDPLAI

FETAMEDIUM

ELASTOANIK

SLIMAVOCE

TOSCANADIIN

EULTRIREI

COSTAETRUSCA

SUINOGESSI

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43 44 45

46 47 48 49

50 51

Il denaro degli altri non fa la nostra

felicità.

La bellezza prima o poi svanisce, mentre

l’intelletto si afferma.

Un evaso si veste meglio da quando è

ricercato.

Chi sa che la felicità è in noi stessi, spesso

va a cercarsi la sventura fuori.

Il battesimo è proprio la prima doccia

fredda della vita.

Il tergicristallo non si cura del tempaccio e

va avanti e indietro sotto la pioggia.

L’inventore trova sempre quello che non c’è.

I ragni espongono tele in tutti gli angoli.

Il sigaro toscano ha le aspirazioni che

vanno in fumo.

“Vendesi casa completa di moglie, due figli

e un cane”.

Solo dal dentista do la precedenza.

Solo i virtuosi esempi miglioreranno i figli.

Le caselle a bordo ingrossatonascondono un messaggio della nostra rivista

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SpigolatureGiornali al palo

La fuga dei cervelli

Tutti sono con-cordi nell’affer-mare che la bu-rocrazia è il verofreno allo svi-luppo e che sa-rebbe necessarioun interventodrastico. Anchei nostri politicilo ripetono da decenni, ma senza produrreprovvedimenti concreti. Come diceva Einstein,i problemi non li risolvono chi li ha creati!

L’esodo dei giovani che lasciano il nostro Paese per raggiungereGermania, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Australia, Cina. Tanti dei“cervelli in fuga” sono ricercatori e accademici, ma non solo. Anchesemplici giovani che cercano un futuro altrove, dove merito e competenzesono valorizzati a scapito di burocrazia e raccomandazioni.I nostri giovani sono il nostro futuro… costruiamo le basi per nonfarli scappare e far tornare quelli che già hanno scelto Paesi lontani.

Burocrazia eccessiva

Giornali. Piangere la loro scomparsama non comprarne nemmeno uno.

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Anche quest'anno i bi-lanci al dicembre2023 del megapar-

cohotel della Costa’s Con-cordia’s hanno macinato utilida urlo. La cordata di im-prenditori che dieci anni fadecise di investire su questoprogetto può dormire sonnitranquilli. Sembra ieri quando diversiComuni italiani correvanoper accaparrarsi il relitto af-fondato sulla costa giglieseil 12 gennaio 2012. PrimaPiombino, poi Palermo e Ci-vitavecchia. Infine Napoli ePorto Torres. Tutti a litigaree pronti ad accogliere la car-cassa della nave nel proprioporto per i lavori di demoli-zione. Addirittura, giungevanocandidature dalla Turchia edall'Africa. Ma niente da fare per nessunodi loro. Infatti il geniale im-prenditore Diego Della Valle,sempre pronto a investire inprogetti avveniristici (comela ristrutturazione del Colos-seo), avanzò la proposta delmegaparcohotel della Costa’sConcordia’s. Battendo tutti

sul tempo e con un'offerta fa-raonica tacitò i “demolitori”:«Ci pensiamo noi! Riporte-remo la nave agli antichisplendori. Lasciamola qui.Diventerà un'attrazione in-ternazionale e creeremo tantiposti di lavoro».Definite le pratiche burocra-tiche rimise in sesto il relittolasciandolo davanti al litoraledell'isola del Giglio, là dovemigliaia di telecamere da tuttoil mondo l' avevano filmato.Un' immagine comune a mi-lioni di persone, tutti potenzialituristi.E proprio da questa idea,Diego Della Valle, patron diuno dei più importanti gruppiitaliani di moda, avanzò laproposta che ha cambiato ildestino dell'economia gigliesee dell'intere province di Gros-seto e Livorno. Dopo averneparlato con imprenditori to-scani e stranieri, costituì unacordata per comprare il relittodella Costa’s Concordia’s.Tra gli imprenditori della no-stra regione, pronti a finanziarel'idea, l'amico Ferruccio Fer-ragamo (che all’epoca aspet-

La palla di vetroLa palla di vetroLa palla di vetro

Anno 2023

di Dionysos

Gli scenari incerti e cupi che si profilano per il futurohanno imposto una decisione: recuperare, dall’archiviodi Costa Etrusca, la palla di vetro. Per prima cosa,

la sfera di cristallo ci ha suggerito di prendere quello cheverrà con una buona dose di ironia, aspettandoci cambiamentitali che, in confronto, le profezie dei Maya sono barzellette.Poi, grazie ai suoi poteri magici, ci ha proiettato, anzicatapultato in un istante dieci anni più in là. Un volo, e ciritroviamo nel 2023. (I disegni sono di Mario Barsellini)

Il megaparcoh

dicembre - gennaio - febbraio 2014

Idromassaggi, bagni e sole nelle piscine del grande albergo

Turista australiano si diverte con la canna da pesca

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tava di poter costruire nellatenuta di Rimigliano), la fa-miglia Lazzi, gli imprenditoripiombinesi Bruno Pietrini eMassimiliano Spagnesi e ilpatron del Livorno CalcioAldo Spinelli. Non si fecesfuggire l'occasione per unbuon investimento neancheOliviero Toscani, il noto fo-tografo e pubblicitario, chegià aveva investito nel vicinoCasale Marittimo. Dal livorneseinvece, tra gli imprenditoriportuali, una consistente quotadella cordata fu rilevata dallefamiglie Fremura, Neri e Lu-carelli. La presentatrice Me-diaset Federica Panicucci, ori-ginaria di Cecina, non si fecesfuggire l’occasione e acquistòun certo numero di azioni.La stessa Costa’s Concordia’svendendo il relitto si assicuròuna buona percentuale di quote

della neo società capitanatada Della Valle. Pronti a seguireil maestro della calzatura madein Italy anche Bill Gates, fon-datore di Microsoft, RomanAbramovich, uno degli uominipiù ricchi di tutta la Russia,Murdoch, magnate dell’in-formazione, Al Fayed, pro-prietario del colosso Harrod’s,Marck Zuckemberg, fondatoreFacebook e Luca Cordero diMontezemolo patron dellaFerrari e di Italo. Non solo big però, anche tantipiccoli risparmiatori, delusidagli interessi bassissimi chele banche assicuravano neglianni della crisi, preferironochiudere i depositi ed investirenel megaparcohotel. Fra questitale Franco Bezzini da Piom-bino (alias Minestrina, per gliamici Minestra). A garanzia per i sindacati un

livello occupazionale da ca-pogiro per gli abitanti del Gi-glio per tutto l’anno.In pochi mesi il relitto dellaCosta’s Concordia’s fu risi-stemato. Le sale, i ristorantie le cabine tornarono agli an-tichi splendori. Arrivano, oggi,da tutto il mondo, i turisti perpoter soggiornare sulla famosanave. Una sorta di Titanic delDuemila. Sempre complete le 1500 ca-mere della nave incagliatasugli scogli dell'isola. Semprepieni i cinque ristoranti dovelavorano più di duecento di-pendenti tra sala e cucina.Una ventina i bar sempreaperti. Sul ponte principaledue grandi piscine olimpio-niche ospitano gare di livellointernazionale e due piscinecon scivoli e giochi acquaticicompongono l'AcquaParkdella Concordia’s. Centinaiale famiglie che decidono ditrascorrere le vacanze all'isoladel Giglio. Palestre, saune, bagni turchie percorsi benessere. All'internodella nave, poi, è sorto unmultisala dove vengono proiet-tate molte anteprime mondialie dove ogni anno si svolgeun festival organizzato dalcritico cinematografico piom-binese Fabio Canessa in col-laborazione con Vittorio Sgarbi.Un teatro su tre piani doveogni sera vengono organizzaterappresentazioni con attori difama internazionale. Diversele discoteche aperte fino al-l'alba, quando dalla nave sipuò ammirare una meravigliosaaurora. Un centro commercialecon più di cento negozi offre

una vastissima gamma di sceltaper ogni tipo di tasca. Il Casinò,è uno dei migliori e più fre-quentati d'Europa, con molticroupier pronti ad intratteneregli ospiti che vogliono tentarela fortuna. Il ponte più bassodel transatlantico è stato ri-servato, invece, agli amantidella pesca. Ogni giorno mi-gliaia di pesci vengono ri-chiamati dal mangime gettatoin mare e i provetti pescatorisi divertono a tirare su conl'amo pesci di ogni genere. Anche il comandante Schet-tino, l'uomo dello sciaguratoinchino, dopo le sue vicendeprocessuali, si dice, avrebbefatto domanda per lavorarenella società di Della Valle.Ma niente da fare. Quella che era stata una tra-gedia, soprattutto per le vittimedel catastrofico incidente, siè rivelata una risorsa importanteper l'isola del Giglio. Posti dilavoro garantiti, introiti im-portanti per gli investitori,nuova vita per l'economia, tu-rismo tutto l'anno. Il mega-parcohotel della Costa’s Con-cordia’s, l'idea che mancava.

hotel del Giglio

Molti gli sportivi che aderirono subito all’iniziativa traolimpionici, calciatori, tennisti e ciclisti. Unica voce fuoridal coro Aldo Agroppi, ex calciatore-allenatore e opinionista.«Non condivido affatto questo progetto. Non si puòspeculare su una tragedia del genere. Il ricordo dellepersone scomparse potrebbe essere offeso. Io non ci sto!».Il dato certo però è l’alto numero di dipendenti impiegati:oltre mille infatti lavorano ogni giorno al megaparcohotel,attraccato al molo del Giglio.

Tra gli sportivi una voce fuori dal coro

Agroppi: «No alla speculazione»

Dopo tanti rimpalli (per la scelta del porto per la de-molizione della nave) l’imprenditore Diego Della Val-le spiazzò tutti: «Ci pensiamo noi. Trasformeremo ilrelitto in un grande albergo galleggiante che sarà or-meggiato al molo del Giglio. Diventerà un’attrazioneinternazionale e creeremo tanti posti di lavoro».

La Concordia naufragata

Oggi, ancorata al Giglio

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di Allegra Ciaponi*

La celiachia è una ma-lattia autoimmune del-l’intestino che si ma-

nifesta in soggetti genetica-mente predisposti. Le personeceliache risultano intollerantial glutine, proteina presentenel frumento e in altri cereali,che determina un danno allamembrana intestinale con al-terazione della funzione didigestione e assorbimentodegli alimenti.Il risultato è essenzialmenteuno stato di malnutrizionecronica. La forma tipica dellaceliachia prevale nei bambinie si manifesta con diarrea, ar-resto della crescita e/o caloponderale, anemia; tuttaviasono sempre più frequenti leforme atipiche o subcliniche,

che si manifestano anche inetà adulta, con sintomi sfumatiche possono interessarealtri organi ed ap-parati (stipsi, me-teorismo, stan-chezza cronica,affaticabilità,lesione dellamucosa orale).L'unica terapiaconosciuta al mo-mento è un'alimen-tazione rigorosamentepriva di glutine da seguire pertutta la vita. Il ritorno ad unadieta libera, anche dopo annidi trattamento, causa la ri-

comparsa delle lesioni inte-stinali. I cereali da eliminare

dalla dieta sono: fru-mento, segale,orzo, farro, ka-mut, avena es p e l t a .Quindi ènecessarioescluderetutti gli ali-menti che con-

tengono questicereali come pane,

pasta, pizza, biscotti. Mapurtroppo non è così semplice,perché il glutine può essereutilizzato anche come ingre-

diente o additivo in alcunepreparazioni industriali. At-tenzione anche a quei cibiche, sebbene privi di glutine,possono essere lavorati inambienti dove vengono ma-nipolate farine contenentiglutine.Riso, patate, granoturco, miglioe tapioca possono essere assuntiliberamente, inoltre sono dis-ponibili molti prodotti specialisenza glutine formulati ap-positamente per le personeceliache.Un dietista qualificato puòaiutare il celiaco a identificaregli alimenti giusti e a trovareil modo di costruirsi una dietagradevole, bilanciata e adattaal proprio stile di vita.

*Dottoressa, dietista

di Riccardo Vigetti*

Si sente parlare molto ditossina botulinica, spessoe volentieri anche in

maniera errata e a sproposito.Cerchiamo di fare un po’ dichiarezza.Il trattamento con la tossinabotulinica è indicato per iltemporaneo miglioramentodelle rughe dinamiche, co-munemente dette “di espres-sione” (rughe glabellari – onlabel), zampe di gallina erughe frontali (off label). Loscopo è quello di bloccaretemporaneamente la secrezionedi una sostanza (acetilcolina)per rilassare il muscolo e per-tanto ridurre le rughe. Chiun-que può sottoporsi al tratta-mento con tossina botulinica,tranne soggetti con malattiedella placca neuromuscolare,

che assumono anticoagulantio in gravidanza e in allatta-mento. Il trattamento vieneeseguito in ambulatorio edessendo un farmaco, soltantoda medici. Come tutti i farmacipuò avere degli effetti colla-terali, ma, come gli effetti

estetici, sono temporanei enell’arco di poche settimanesi risolvono. In questo casocomunque è sempre megliorivolgersi al medico che haeseguito il lavoro, che sapràdarvi consigli utili per mi-gliorare il problema.

La tossina botulinica vieneanche utilizzata nel caso del-l’iperidrosi ascellare, plantaree palmare (cioè nella sudo-razione eccessiva). In questocaso si ha un blocco tempo-raneo della secrezione delleghiandole sudoripare con no-tevole miglioramento del dis-agio del paziente (l’iperidrosiè considerata una patologiasociale).

*Medico estetico

ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTACeliachia: come affrontarla

44 dicembre - gennaio - febbraio 2014

BOTULINO, TANTI EFFETTI BENEFICI

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Aido,abbattere i tabù

di Tony Montero

L'Aido (Associazione Italianaper la Donazione di Organi)conta nel nostro territorio

1280 iscritti. In tutta la Toscana85mila tesserati e in Italia1milione e mezzo. L'Aido Valdi Cornia è stata una delleprime associazioni a formarsiin Italia il 18 ottobre 1976.

Ufficialmente, infatti, la primaassociazione di donatori di or-gani nacque solamente treanni prima a Bergamo. Un belvanto per il nostro territorioche recepì già, quasi quaran-t'anni fa, l'importanza di ab-battere questo tabù. «Ultimamente – afferma il pre-sidente Alessandro Razzauti,in carica dal 1990 – sono mol-tissimi i giovani che chiedonodi iscriversi alla nostra asso-ciazione. Nel totale sono ledonne a prevalere sugli uomi-ni».Ma quali sono le ragioni del-l'importanza dell'iscrizione al-l'Aido? Non basta esplicitareil volere ai familiari? «Assolu-tamente no. Nel 33% dei casisono gli stessi familiari ad op-porsi alla donazione – mettein guardia – e tutte le volte siperdono organi vitali per cen-tinaia di persone».

La Toscana è la regione doveavvengono più donazioni di or-gani, con centri di eccellenzacome Pisa o Lucca, quest'ultimaspecialmente per le cornee.«Piombino, invece, – continuail presidente – non brilla dicerto. Mancanza di donazionidi organi e forse poco coin-volgimento nel proporre ai fa-miliari dei deceduti la donazione.Bisognerebbe morire al postogiusto. Ancora oggi a Villamarina– conclude Razzauti – sonomolti a morire per mancanzadi organi». Quindi il tabù delladonazione è ancora da abbat-tere. Un passo in avanti molto pro-babilmente nei prossimi anniverrà fatto: «è in fase di spe-rimentazione – ci informa il vi-cepresidente dell'Aido, il dottorDomenico Cifalinò – la possi-bilità di esprimere la sceltadi donare i propri organi mentre

facciamo la carta d'identità».Una scelta di civiltà che per-metterà in moltissimi casi dinon sprecare attimi importantie salvare moltissime vite.La sede dell'Aido si trova aPiombino, in via della Repub-blica, nella sede Avis. L'attualeconsiglio è così composto.Presidente, Alessandro Raz-zauti. Vicepresidente, dott.Domenico Cifalinò. Segretario,Augusto Bendinelli. Ammini-stratore, Allessandra Lessi.Consiglieri, dott. AlessandroBertelli, Elisa Meschini, CarloRiparbelli.

L’esistenza umana più riuscita e più gratificante è quellache si trasforma in offerta e in dono. (Padri Francescani)

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ALESSIO E MATILDE RICCI

Padre e figliauniti

dall’amoreper il click

Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidentedella sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo lapresentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, GuidoMorelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri,Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio DelGhianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, LucaVangelisti, Massimo Daddi porta oggi alla ribalta Alessio Ricci e la figlia.

Galassi, il decano dei fotoamatoripresenta Alessio e Matilde Ricci

LA PIÙ GIOVANE DEL FOTO CLUB

SULLE ORME DEL BABBO FOTOAMATORE

di Pierluigi Galassi

Matilde e Alessio, nati a Piombino, sono ri-spettivamente figlia e padre, 11 e 51 anni,studente di scuola media lei e laureato in

scienze politiche lui. Una passione comune: fare foto-grafie. Alessio inizia a scattare foto nei primi anni Settantacon la Ferrania, avuta in dono per la prima comunio-ne, mentre Matilde realizza i primi click con una digi-tale Fuji. Ben presto emerge in lei la passione per gli animali:volontaria e collaboratrice instancabile Enpa, partecipada tre anni alla realizzazione dei calendari aventi persoggetto cani e gatti, conquistando la prestigiosa primacopertina. Amministratrice del gruppo Flickr Animali eCo, inizia ad esplorare il mondo fotografico seguendo iconsigli del padre, ma dimostrando già una personalitàben decisa. Matilde, che è la più giovane socia del fotoclub Sant’Antimo, riesce ad immortalare i soggetti, co-gliendo particolari inaspettati, come ha dimostrato nel-l'ultima mostra personale che ha avuto luogo questaestate nel Vicolo dell'Arte a Piombino. Possiamo evin-cere da quanto detto che i suoi "modelli" prediletti sonogli animali, anche se ogni tanto si diverte a cogliere leespressioni più peculiari delle persone. Scatta con tuttoil parco fotografico a disposizione: Canon 60D, 400D,AE1, AT1, sia in analogico che in digitale, due animepresenti in Alessio. In tempi non sospetti, alla fine degli anni Settanta, hoavuto modo di segnalare in giuria con Gias Carobbi, al-cune foto di Alessio in occasione del Concorso fotogra-fico organizzato dal centro soci "La Proletaria", oggi"Unicoop Tirreno", dove attualmente Ricci riveste ilruolo di direttore del punto vendita di Salivoli.Secondo lui la fotografia riproduce all'infinito quelloche è successo una sola volta, trasformando il soggettoin oggetto; ma riuscire a fermare quel preciso istante, èl'elemento fondamentale di una buona immagine. Il ri-tratto e la foto di strada sono i suoi temi preferiti, quelliin cui riesce ad esprimere la sua sensibilità di artista.Recentemente si è classificato terzo al concorso sul Gi-ro d'Italia ed è stato menzionato nell'ultimo concorsodella Fratres.Per concludere, ringrazio personalmente Ricci persvolgere con impegno e professionalità il ruolo di se-gretario all'interno del Circolo fotografico Sant’Anti-mo, occupazione non semplice come può apparire dal-l'esterno.

La fotografia: questione di famiglia.Matilde amante degli animali.Alessio fotografo sulla strada

dicembre - gennaio - febbraio 2014

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Gli scattidi Alessio

Gli scattidi Matilde

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diMattia Picchi

Soddisfazione per l'atle-ta piombinese Ales-sandro Di Pietro (clas-

se 1978) che ha centrato ilsuo obiettivo: portare a ter-mine un’importante gara ditriathlon medio con il tempodi 5 ore e 58 minuti. Di Pie-tro è stato il primo triathletapiombinese ad aver gareg-

giato su questo tipo di di-stanze, l’Halfcastman. Lagara (tenutasi a Castigliondella Pescaia) prevedeva1900 metri a nuoto, 90 chilo-metri in bici da corsa e unamezza maratona di 21 chilo-metri. «Mi affascinava l'ideadi raccogliere la sfida di co-prire distanze sempre mag-giori – afferma Di Pietro –con lo sforzo del mio corpo

e della mia mente in un'uni-ca prova: ho imparato a ge-stirmi nel nuotare a lungo,pedalare per ore e ore e cor-rere in ogni condizione im-parando a non mollare mai.Uno sport davvero impegna-tivo ma che dà grandi soddi-sfazioni ed emozioni. Spero– continua Di Pietro – chequesto possa essere un posi-tivo e incoraggiante esem-

pio per molti altri. Ringraziotutti coloro che hanno cre-duto in me e che hanno con-tinuato a farlo, la societàFreestyle Triathlon Val diNievole alla quale apparten-go e in particolar modo –conclude il triathleta – l'a-mico Roberto Bini, miocompagno di squadra, chemi ha fatto scoprire questosport».

Alessandro Di Pietro, l’amore per il triathlon

48 dicembre - gennaio - febbraio 2014

Corso Vittorio Emanuele II, 80Piombino

Lorenzo 348 9564615Claudio 335 7507897

MazzolaSport

1a 0. È questo il parziale virtuale con il quale il Ventu-rina comincia tutte le partite grazie al bomber MatteoLunghi. Piombinese, classe 1992, ha una media di alme-no un gol a partita e, nonostante cambino le categorie, unacosa rimane costante: le sue reti. Due anni fa infatti ne hasegnate 18 nel campiona-to di Seconda Categoria elo scorso anno, sebbene ilVenturina militasse in Pri-ma Categoria, riuscì lostesso ad arrivare in dop-pia cifra, anche se non fusufficiente per salvare lapropria squadra. Que-st'anno ha ripreso da doveaveva finito, trascinando ilVenturina nelle parti altedella classifica ed essendogià in testa alla classificacannonieri.Che dire... complimenti! Eil presidentissimo AlbertoMartini non può che esser-ne entusiasta. (ma.pi.)

Bomber Lunghi segnae il Venturina vola!

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di Giacomo Tagliaferro

Ho lavorato per settestagioni in un notocamping-village fra

Piombino e Follonica inqualità di vigilante-receptio-nist, e sono stato un attentoosservatore. In questi anniho imparato a comprenderetutte le tipologie di clienti ead accogliere le loro esigen-ze più varie. A fine stagione,anche quest’anno, mi sentodi poter suddividere i sud-detti clienti in dieci princi-pali “categorie”, che nonmancano mai. Difatti ho sti-lato una lista che può funge-re da campanello d’allarmeper il neo dipendente ine-sperto affinché possa in fu-turo saper affrontare questitemibili soggetti.1) Il turista lavoratore. Lasua innata operosità-iperat-tività lo costringe a doversiforzatamente rendere utileal personale del villaggio;segnala problemi, fornisceconsigli e dispensa indica-zioni ai dipendenti – secon-do lui – sprovveduti. Spessosfocia nel famigerato “clien-te lamentoso”. Una vera spi-na nel fianco.

2) Il macabro. È quello cheviene a chiedere informa-zioni sui disastri e incidentilocali più o meno recenti, èun necrologio umano e negliultimi tempi si identifica in

colui che vuole a tutti i costiraggiungere l’isola del Gi-glio per ammirare la carcas-sa della Concordia. 3) Avventuriero–Assaggia-tore. È solitamente coluiche tartassa la receptionchiedendo informazioni ri-spettivamente su gite / tour /escursioni / traghetti e sagre/ feste / degustazioni. Ha uncarattere mite e docile fino aquando viene assecondato. 4) L’ipocondriaco. È unodei peggiori. È capace difarti chiamare l’ambulanzaperchè il figlio ha 37 gradidi febbre. Passa almeno il30% della vacanza tra am-bulatorio e farmacia ed è diindignazione facile. Va asse-condato sempre e subito. 5) Lo sportivo. Non va invacanza per il mare. Va invacanza per giocare a tenniso andare in bicicletta persfoggiare i propri completi-ni da professionista quale(non) è. Mediamente è dimezza età e non sa distin-guere i vigilanti dagli ani-matori, ed è capace sola-mente di chiedere informa-

zioni riguardo ai tornei dicalcetto. 6) Il genitore esigente. È digran lunga il peggiore. Asentirlo è l’unico ad averedei bambini piccoli, dunquesi sente autorizzato a vedereesaudita al più presto e beneogni sua singola richiesta,meglio se messo in prece-denza. In realtà dovrebbe or-ganizzarsi meglio invece dirichiedere attenzioni parti-colari. 7) L’ospite illustre. Arrivasenza preavviso e senza per-messo dicendo di essere unamico di vecchia data del di-rettore, chiamandolo addi-rittura col nome di battesi-mo. Il direttore ovviamentenon si ricorda di lui ma èsempre consigliabile accon-tentarlo, perché è più checapace di prendere il dipen-dente per sfinimento. 8) L’accomodante. Uomo odonna, è il più umile e mal-leabile. Non discute mai edammette gli errori con unsorriso benevolo. È estrema-mente raro in natura e nonha meno di sessant’anni.

Adorabili. 9) Il ribelle. Al contrario,non supera i diciassette annie fa di tutto per assicurarsil’odio eterno del vigilante,impegnandosi a non rispet-tare qualsiasi regola esisten-te interna al villaggio. Il tut-to senza mancare di una dis-creta dose di arroganza. 10) L’insistente. È capacedi venire a chiedere la stessacosa dieci volte nell’arco diun’ora. È infido e subdolo enon si vergogna di porre lamedesima richiesta a mem-bri diversi dello staff perconfrontare le risposte. Mal-fidato. Per chi sostiene che il lavo-ro di vigilante-receptionistnon è stressante.

Dieci singolari tipologie di frequentatori di campeggi

Ecco il decalogo del villeggiante

Dalla reception di un villaggio turistico

della provincia. Ecco la rassegna degli ospiti più tipici

che trascorrono le loro vacanze sulla nostra bella costa.

Dall’avventuriero all’ipocondriaco a quello ribelle

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50 dicembre - gennaio - febbraio 2014

di Barbara Noferi

Arriva il Natale edanche quest’anno lefamiglie si prepara-

no a trascorrere questa im-portante festività. Visto ilperiodo difficile, di ristret-tezze e privazioni, sicura-mente ognuno cercherà dievitare gli eccessi e gli inuti-li acquisti, tutto ciò che inpratica può risultare super-fluo per dare invece spazioalla convivialità, ai senti-menti, e allo stare insieme.Magari proprio la ricerca deivecchi e solidi valori, ci po-trà aiutare a vivere meglioquesto periodo di festa, con-siderato da sempre un mo-mento di gioia da passare infamiglia. Proviamo quindi ariscoprire alcune tradizionie facendo un tuffo nel passa-to, vediamo quali sono lestorie, le leggende e le vereorigini di tutti quegli addob-bi e di tutti quei gesti chenoi normalmente adottiamoin questo periodo dell’anno.Siamo infatti ormai abituatiad addobbare la nostra casacon luci, ghirlande, stelle dinatale un bellissimo albero espesso anche il presepe: maci ricordiamo veramente illoro significato?

Cero di NataleLa luce del cero nataliziosimboleggia Gesù, luce delmondo, “una luce è nata nelmondo” sono le parole dellaliturgia, e il cero con la suafiamma richiama proprioquesto significato.In Francia e in Gran Breta-gna fa parte della tradizioneaccendere tre ceri fusi insie-me alla base, come segno diadorazione della Trinità.

Regali di NataleGli abitanti dell’antica Ro-ma erano soliti scambiarsi,in occasione di feste e a ca-podanno, dei regali chiamati“strenne”. Tale consuetudi-ne, si collegava ad una tradi-zione secondo la quale, ilprimo giorno dell’anno al reveniva offerto in dono un ra-moscello raccolto nel boscodella dea Strenna. Questo ri-to augurale si diffuse tra ilpopolo e, ben presto, i ra-metti di alloro, di ulivo e difico vennero sostituiti da ve-ri e propri regali.

Ceppo di NataleSoprattutto in passato, nellanotte di Natale, si accendevanel caminetto un grandeceppo di abete, per rendereconfortevole e più caldol’ambiente, in segno di ospi-talità. Un modo per acco-gliere nel modo migliorepossibile la venuta del Fi-glio di Dio.

La Stella di NataleÈ una pianta arbustiva chedeve la sua bellezza in parti-colar modo al colore rossovivo delle grandi foglie dis-poste a forma di stella. Fio-risce da dicembre a marzo.Questo fiore è inoltre prota-gonista di una toccante sto-ria.A Città del Messico, vivevauna povera bambina di no-me Ines. La sera della vigi-lia di Natale voleva portareun fiore a Gesù Bambino,ma non aveva i soldi per ac-quistarlo. Decise di racco-gliere dei rametti da un ce-spuglio visto per caso tra iruderi di una chiesa. Dopoaverli raccolti, pensò di ab-bellire il mazzetto con l’uni-ca cosa bella che possedeva,un fiocco rosso per i capelli.Arrivò alla chiesa che ormaiera buio e Ines pensò di nontrovarci nessuno. Una voltadavanti a Gesù Bambino,depose il suo mazzolino.

Subito dopo averlo messosulla statua, sentì dietro disé delle voci: erano dellepersone stupite ed incuriosi-te dal bellissimo fiore diInes, così le chiesero dove loavesse trovato. Ines si voltòverso il suo mazzolino e in-credula, vide che le foglieverdi del cespuglio si eranocolorate di rosso e le bacchecolor oro al centro avevanopreso la forma di un cuore.Ines tornò a casa felice pen-sando che a Gesù fosse pia-ciuto il suo dono perché loaveva trasformato nel fiorepiù bello del Messico: laStella di Natale.

Antiche tradizionidel Natale

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AgrifoglioÈ un arbusto spinoso con fo-glie di un bel verde scuro einfiorescenze a grappolo diun rosso acceso. È divenutosimbolo di Natale perché findai tempi dei primi cristianiera divenuto un portafortunaed era utilizzato per abbelli-mento. Esso per la sua for-ma è carico di simboli: le fo-glie spinose ricordano la co-rona di spine di Gesù. Il ros-so delle bacche il suo san-gue. Anche per questa pian-ta una bella storia. Un pic-colo orfanello viveva pressoalcuni pastori quando degliangeli apparvero annuncian-do la lieta novella della na-scita di Gesù. Sulla via diBetlemme, il bimbo intrec-ciò una corona di rami d’al-loro per il neonato re. Maquando la pose davanti aGesù, la corona gli sembròcosì indegna che il pastorel-lo si vergognò del suo donoe cominciò a piangere. Allo-ra Gesù Bambino toccò lacorona e fece in modo che le

sue foglie brillassero di unverde intenso e cambiò le la-crime dell’orfanello in bac-che rosse.

Il vischioÈ una pianta parassita confoglie verdi e bacche giallepiene di resina. Secondo latradizione ripresa daiCelti il vischioporta fortuna.I Druidi at-tribuivanoal vischioun grandepotere. Es-sendo unapianta aerea,che non ha radi-ci ma vive attaccataal tronco di altri alberi, eraconsiderata manifestazionedegli dei che vivono incielo; il toccare l’umana ter-ra avrebbe voluto dire per-dere i propri preziosi poteri.In effetti se usato bene avevaeffetti curativi e miracolosi,se usato male poteva esserevelenoso. Viene definita la

pianta della Luna, grazie al-le sue bacche bianche e lat-tiginose, che quasi brillanoal buio. I Celti usavano co-glierlo soltanto in caso direale necessità e con un fal-cetto d’oro, vestiti di bianco,scalzi e digiuni.

Ghirlanda di NataleUna delle decora-zioni più usateper addobbarele nostre casedurante le fe-ste di Nataleè la ghirlan-da, tradizio-nalmente di for-

ma rotonda e rea-lizzata in legno, agri-

foglio, stoffa e tanti altri ma-teriali. La ghirlanda ha unastoria lontana, fin dai tempiantichi è stata simbolo divittoria, basta pensare al-l’impero romano dove gliatleti venivano adornati dicorone di alloro che veniva-no poi appese anche alleporte di casa per segnalare

le vittorie conseguite. Volendo, potremmo ricorda-re molte altre usanze e tradi-zioni: quella del Presepe,l’albero di Natale e la Befa-na, tutte con antichi e sugge-stivi significati. Senza poi dimenticare alcu-ne tipiche ricette come il pa-nettone o il torrone, colmeanch’esse di storie interes-santi. L’importante è non di-menticarle mai e riportarlealla memoria soprattutto du-rante questi giorni piacevoli,da festeggiare con i nostricari.

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52 dicembre - gennaio - febbraio 2014

Giuliano Ghelli è nato a Firenze nel1944 e vive a San Casciano Val diPesa. Ha esposto a Parigi, negliUsa, in Australia, Germania, Bel-gio, Grecia, Portogallo, Spagna,Giappone e Russia. Significative lemostre al Castello Sforzesco a Mila-no e a Palazzo Medici Riccardi a Fi-renze. Nel 2009 ha realizzato il Pa-lio di Siena.

Ho conosciuto l’arte del fiorentino Giu-liano Ghelli nella splendida cornicedel Calidario di Venturina, in occasionedella sua mostra “Esercito di terracotta”.È un artista di fama internazionale, conoltre cento esposizioni in Italia eall’estero, ma era la prima volta chepersonalmente potevo apprezzare e am-mirare le sue opere. Il suo esercito didonne, composto da busti femminilidi terracotta, decorati con i simbolifantastici della sua pittura o con fram-menti di poesie, sembrava essere semprestato lì, presenze antiche, monumentalie fantasiose. Le figure riflettevano sul-l’acqua del piccolo lago termale, co-involgendoci in un dialogo fantasticotra passato (esercito cinese X’Ian) e ilpresente (le donne che fiere diventanoun manipolo pacifico di amazzoni chetrasmettono con la loro grazia e i loromisteri un messaggio di viva speranza).

Quella speranza e quella gioia cheviene rivelata dalla fantasia unica del-l’artista anche nella sua pittura. Unapittura dove i colori si esaltano con ifelici accostamenti dei complementarie che mettono in evidenza le forme in-ventate da una fonte creativa inesauribile. Esemplare il ciclo delle Porte, che ciinvitano ad entrare o uscire in spaziaperti, in nuovi mondi fantastici dovecompaiono le solari creature di GiulianoGhelli, creature che sono fuori dallarealtà ma che della realtà conservanomitiche allusioni e simbologie.

Daniele Gargano è nato a Piombinonel 1968. Dopo gli studi di ragioneriafrequenta prima il corso universita-rio Architetture d’interni a Firenze,poi l’accademia d’arte Vander Kelendi Bruxelles. Segue inoltre corsi discenotecnica a Pompadour in Fran-cia e di grafica pubblicitaria alla Si-derfor. Dopo aver lavorato in Fran-cia e ai Caraibi, dal 2006 si ferma aPiombino organizzando mostre ecorsi d’arte.

L’eccentrico Daniele Gargano è vera-mente un artista contemporaneo. Ungiovane cresciuto nella società multi-mediale che vede l’arte come «svi-luppo di potenzialità e atteggiamentiattivi, propositivi e stimolo alla capa-cità di scelta».È poliedrico nei suoi interessi e nellesue molteplici forme di comunicazio-ne. Sa esprimersi sia con i mezzi tra-dizionali quali il teatro e la pittura, siacon i nuovi linguaggi comeperformances, foto, video,installazioni e design grafi-co. È artefice di bellissimitrompe l’oeil che decoranoalcune ville del territorio eha realizzato a Piombino leinstallazioni del “Giro d’I-talia” e di “Agosto con gu-sto”. Suggestiva è l’opera“2012 l’anno della mela”.Si tratta di un albero rita-gliato e decorato con insi-stenti tectures che rappre-

sentano enigmatici occhi. È l’alberobiblico, quello del peccato e gli occhisono l’esasperazione di una societàosservata e controllata. Il loro ritmoche varia, ricorda la sinuosa pelle delserpente.Le pitture, che trascura per le sue tan-te iniziative, sono come lui poliedri-che e creative, mai uguali, ma hannoun comune denominatore: la ricercadell’attualità e del dramma sociale.

Ha allestito in via Gari-baldi, uno spazio dove,in collaborazione conLucia Fabiani e con as-sociazioni culturali,onlus, psicologi e desi-gner, si terranno semi-nari, stages, workshopse corsi di recitazione edi arti visive per bam-bini e adulti.Qui, davvero, “prendil’arte e mettila ovun-que”.

Daniele Gargano

Prendi l’arte e mettila ovunque

La magia...

Giuliano Ghelli

I colori della fantasia

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Niclo Bernazzi è nato a Portoferraionel 1929 e si è trasferito a Piombinofin da bambino. Autodidatta, ma incontatto con le principali correntiartistiche, inizia nel 1950 un percor-so che lo porta negli anni Ottanta eDuemila a realizzare i cicli fiabe-schi, mitologici e biblici. Ha espostoa Roma, a Modena, in Vaticano, aCastiglione D’Orcia, a Duddova e aPiombino dove è morto nel 2010.

Con il suo meraviglioso caleidoscopio,l’artista piombinese Niclo Bernazzi,ha saputo cogliere i semi colorati delsuo giardino, creando un mondo fiorito,sospeso tra la realtà e il sogno. Niclo è un pittore che ha vissuto in-tensamente coltivando quel giardinofantasioso, anche quando negli anniCinquanta dipingeva i suoi tetti amacchie di colore, o quando più tardicon un’appassionata ricerca stilisticae cromatica, cominciava a inventarearmoniose fantasie dove il colore sidiscostava sempre piùdalla realtà e diventavasempre più intenso esuggestivo. Paesaggi con cieli ric-chi di nuvole coloratee poi gli stessi chevenivano popolati daserpenti, draghi, mon-tagne, rovine antiche,dando vita a cicli pit-

torici quali “Il cantico delle creature”di San Francesco, “L’apocalisse” diSan Giovanni e “Le stanze” del Poliziano.S’intrecciano così temi fantastici,religiosi, poetici, storici, che animanol’arte del Bernazzi, che però rimanesempre fedele alla sua libertà di espres-sione, al suo codice etico, alla sua in-terpretazione cromatica sempre piùmoderna. Ed ecco allora che i mostridel male, non sono più minacciosi comenelle leggende, ma partecipano con laloro presenza alla vita misteriosa, mitica,

spirituale dei paesaggisognati e inventati, dovela natura sboccia fiorita,in tutto il suo splendore.Oltre che artista, Niclo èstato un inesauribile ani-matore culturale svolgen-do la sua attività primaal Centro d’arte visive epoi nel Circolo culturaleSant’Antimo.

Elisa Lorenzelli vive e lavora a SanVincenzo ed è nata a Piombino nel1983. Ha frequentato il Liceo artisti-co di Grosseto e l’Accademia dellebelle arti di Carrara. Ha esposto inItalia e all’estero, in città come Car-rara, Wiesbaden, Berlino, Firenze,Teramo e Roma. Ha vinto premi adimportanti concorsi, come il FestivalArt di Spoleto e il Premio Mondadoridi Milano.

Elisa Lorenzelli è una giovane donnadi grande talento e grande determina-zione. È molto difficile navigare nelmondo dell’arte e ancora più difficilein quello della scultura, specialmentequando si vive nelle città di periferia.Ma Elisa ha fatto scelte precise e co-raggiose ed è diventata scultrice vera,dopo un intenso percorso accademico,ispirandosi a Brancusi, Arp e Moore.Ci sono artisti, anche famosi, che si li-mitano a disegnare le idee per farlerealizzare in scultura dagli artigiani diCarrara e Pietrasanta. Lei invece ese-gue tutte le fasi della elaborazione,idea, bozzetto, scultura. Nonostante ilsuo fisico esile, plasma la materia duracon vigore e al tempo stesso con deli-catezza. Ricava dai blocchi di marmoforme fantastiche che la sua immagi-nazione riesce ad intravedere osser-vando la realtà. Sono figure femminiliche ricordano sia le veneri arcaicheche i profili della cultura moderna.

Sono donne, sirene senza tempo e spa-zio, fragili e forti, elegantemente coin-volte in fantastiche metamorfosi dianimali marini e terrestri. Usa con sapienza, gli scalpelli, il fles-sibile con i dischi diamantati, il mar-tellino pneumatico e le mole con lefrese. Con questi attrezzi accarezza levarie materie, il marmo bianco di Car-rara, rosa del Portogallo e nero delBelgio e il ferro. Le sue sculture, comele “Due sorelle” evidenziano la rag-giunta armonia, tra le linee del dise-gno-idea e le sensuali forme plastiche.

Elisa Lorenzelli La linea, il marmo e il ferro

Niclo Bernazzi

Il giardino incantato

dell’Arte a cura di D a n i e l e T o n c e l l i

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di Raffaello Spanò

Grazie al patrociniodi Costa Etrusca, trefotoamatori piombi-

nesi del fotoclub “Il Rivelli-no”, sono stati invitati ad as-sistere alle prove e poi aduno spettacolo teatrale inter-pretato dai detenuti del car-cere di Volterra.Luigi Danzi, Francesco Livie Raffaello Spanò, hannodovuto presentare una seriedi documenti personali, ol-tre alla richiesta del giornaleed ottemperare alle regoledettate dalla casa di reclu-sione per essere ammessi al-l’interno del carcere. Vi pos-so garantire che non è statauna cosa facile, né tanto me-no veloce, però ne è valsa lapena.La Compagnia della Fortez-za – rappresentante la dire-zione artistica, organizzativaed amministrativa del Festi-val Volterra Teatro – è statol’anello di congiunzione checi ha permesso di fotografa-re il lavoro degli attori. Èstata un’esperienza notevo-le, sia dal punto di vista fo-tografico ma soprattutto èstato emozionante trovarsi astretto contatto con i detenu-ti e scoprire il rovescio dellamedaglia a cui non avrestimai pensato.Varcato un antico portone dilegno, prima di arrivare aduna guardia che ci ha con-trollato i documenti e le at-

trezzature fotografiche, devioltrepassare diverse porteblindate a vetri, che sorve-gliate dalle telecamere e co-mandate elettricamente, siaprono e si chiudono conuna lentezza esasperante.L’atmosfera è pesante, seiteso, entri in carcere. Cosa tiaspetta dopo le altre porteche quasi ti spingono ad an-dare avanti? Ecco ci siamo,entri in un corridoio con tan-ti specchi alle pareti, gentein maschera, uomini con laparrucca, con il viso trucca-to, africani, cinesi, bianchi,tutti si muovono, parlano orecitano rivolti verso lospecchio. Un regista coordi-na lo svolgimento delleazioni e impartisce gli ordinicon un microfono alla boc-ca. Sapeva del nostro arrivo,ci ha salutato in modo corte-se e sbrigativo, quindi ci hainvitato ad infilarci in mezzoalla gente e far di tutto per-ché diventassimo parte inte-grante della troupe.È fatta, siamo in mezzo agliattori che provano le battute,cantano accompagnati da unpianoforte, si muovono inuno spazio abbastanza ri-stretto, si incrociano tra diloro, ci si urta, ci si fa spazioper scegliere le inquadratu-re, non ci sono pigiami astrisce, non ci sono più i car-cerati: siamo in teatro dovesi recita.Varcata la soglia del carcereabbiamo trovato degli attoridi teatro: sono bravi, scher-zano, ridono, si immedesi-mano nel personaggio, noipuntiamo i nostri obiettivi eloro assecondano le mosse.Ci sono gli stagisti, allievidella Compagnia della For-tezza, ragazzi e ragazze che

imparano il mestiere, sceno-grafi, attrici, aiuto regista.Loro sono abituati, si muo-vono con disinvoltura, leazioni scorrono con natura-

lezza, è un ambiente di lavo-ro del tutto normale, siamoin scena, stanno provando leparti di una commedia ed an-che noi piano piano ci trovia-

L’emozionante esperienza di tre fotoamatori tra le sbarre

Volterra, il teatro dei detenuti

dicembre - gennaio - febbraio 20145454

Corso Italia, 71Tel. 0565 222312Piombino

Luca ArdenghiAgente Generale Procuratore

Le prove dello spettacolo. (Fotoservizio Raffaello Spanò)

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mo integrati con il gruppo.I nostri timori, le incertezzeiniziali sono scomparsi: liascoltiamo recitare, chiedia-mo loro informazioni sulpersonaggio che interpreta-no, sui contenuti del messag-gio rivolto al pubblico, sul-l’ambientazione scenografi-ca ed altro ancora. Parliamosolo di teatro, non ci è per-messo rivolgere loro doman-

de di carattere personale, emolto probabilmente, giu-stamente, non ci avrebberoneanche risposto.Ci tengo a precisarlo ancorauna volta: noi siamo foto-grafi, ci piace immortalarele azioni e possibilmentetrasmettere le emozioni. Difronte abbiamo l’uomo atto-re, il detenuto non c’è, è nel-la sua cella, noi non l’abbia-

mo visto.La sorpresa è stata proprioquesta, ci siamo ritrovati aparlare in modo naturalecon questi personaggi comepuò capitare in treno conuna persona seduta sul sedi-le davanti e ci siamo resiconto che non avevano scrit-to in fronte “detenuto”. Laloro è una sfida, è un modoper ricostruire un futuro di-verso, siamo noi che dob-biamo imparare a guardarlicon occhi diversi.

L’emozionante esperienza di tre fotoamatori tra le sbarre

Volterra, il teatro dei detenuti

Tre fotoamatoride “Il Rivellino"allo spettacolodei detenutidel carceredi Volterra.

Un’ esperienza molto emozionante.Dopo porte blindatee cancelli pesantiarriva un’atmosfera pesante e tesa.

Gente in maschera,uomini

con parruccae visi truccati.

Gli attori provanole battute e cantano.

I timori ele incertezze scompaiono.

La loro è una sfida

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56 dicembre - gennaio - febbraio 2014

Luigi Carletti, elbano di origine natoa Piombino nel 1960, è una delle fi-gure più rappresentative del giornali-smo italiano, dove emerge e si distin-gue non prima di essere passato sottole grinfie bonarie ma per niente rassi-curanti di personaggi storici del cali-bro di Ivio Barlettani, Carlo Carac-ciolo e Mario Lenzi. Non ancoramaggiorenne entra nel mondo dellacarta stampata come cronista del Tir-reno a Piombino. Percorre poi – gior-no dopo giorno – una strada piena disuccessi fino ad oggi come giornali-sta e manager editoriale, lavorando,da quando l'evolversi dell'informazio-ne lo impone, anche per testate digi-

tali di levatura internazionale.L'esordio nella narrativa risale al1996 quando Baldin&Castoldi pub-blica “Una traccia nella palude” se-guito a breve da “Giuramento etru-sco” (1998), da “Alla larga dai comu-nisti” (2006) e “Lo schiaffo” (2008).Nel 2012 il passaggio a Mondadoricon il giallo “Prigione con piscina”pubblicato anche in Francia dalla ca-sa editrice Liana Levi con il titolo“Prison avec piscine”. Sempre per ilpubblico francese e per i tipi dellaLiana Levi esce nel 2013 “Six fem-mes au foot”, un graffiante ritrattomalizioso e disincantato dell'Italia deinostri giorni elaborato sugli spalti diMilano San Siro.Da settembre è in libreria “Cadaveresquisito”, un thriller che si innescadalle insicurezze rinnovate dai qua-rant’anni del protagonista Niki, mo-stro sacro del marketing e della co-municazione, e che svolge le sue tra-me retroattive nel centro della capita-le. Tra piazza di Spagna e piazza delPopolo riemerge un passato in cui Ni-ki stenta a riconoscersi e nel qualecontinua a brancolare senza apparen-

te speranza. Sarà un quadro, un dipin-to di scuola surrealista, “Il cadaveresquisito” appunto, la chiave di letturadi un intrigo degno della migliore fic-tion televisiva. Tra le opere non pub-blicate in maniera autonoma da LuigiCarletti è da ricordare il racconto “Ilpilota” (1998) che ha ispirato la mini-serie trasmessa da Rai Uno “Opera-zione pilota”, prodotta da Rai Fictione Albatross Entertainment, con Mas-simo Ranieri e Michelle Bonev direttidal regista Umberto Marino.

Cadavere squisito, Mondadori,pagine 274, € 15.90.

Luigi Carletti ancora per Mondadori

Cadavere squisito, un intrigo nella capitale

in libreria

Edizioni Il Foglio Letterario pubblicala prima antologia di racconti di autoripiombinesi a vario titolo rigorosamenteambientate a Piombino. Le undici tramesi collocano infatti in una precisa zonadella città e ne comprendono in manieraanche indiretta l’intera topografia. Gliangoli più suggestivi del territorio piom-binese, così come il tratto di mare an-tistante, fanno da filo conduttore aduna raccolta dove il genere è quelloscelto dall’autore che lo sposa comesuo preferito. Vicende semplici o storieelaborate, descrizioni attente o sem-plicemente accennate per la fantasiadel lettore, fanno da contorno a undicinarrazioni dai contenuti eterogenei edagli stili più personalizzati. Il perso-naggio principale, mai nominato per

esteso ma rievocato da ogni interlineaè la città, il luogo che questo gruppodi scrittori vuol omaggiare con un veroe proprio atto d’amore messo nero subianco. Gli autori che hanno partecipatoa questo primo progetto sono, in ordinealfabetico, Umberto Bartoli, ValentinaDella Lena, Paolo Ferrari, AlessandroFulcheris, Emilio Guardavilla, FedericoGuerri, Gordiano Lupi, David Marsili,Marco Miele, Simone Pazzaglia, PaoloSilvestri e di ognuno è possibile ap-prezzare una breve nota biografica incalce al racconto. Completa il quadropaesaggistico e ambientale l’appendicefotografica, una dodicesima sezionecostituita da una ricercata collezionedi fotografie scattate da Andrea Frediani;un bianco e nero degno di una cartolina

per ogni zona descritta nei componimenti.Dalla quarta di copertina: “Quelli cheritornano a Piombino lo fanno perché,in un certo periodo della loro vita, sene erano andati.”

Raccontare Piombino, Edizioni Il Foglio,pagine 123, € 14.

Antologia di autori piombinesi

Raccontare Piombino, atto d’amore per la città

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Anche nel suo secondo lavoro letterarioMarco Miele gioca con l'italiano in-ventando un titolo per niente indicativoma che allo stesso tempo affascina chisfiora per la prima volta una suggestivacopertina esotica scolpita nella terzadimensione. Il nonsense che scaturiscedalla combinazione di queste quattroparole lascia perplessi, incuriosendosenza un motivo apparente, e perderàla sua ragione di essere solo nelle ultimepagine del giallo quando la resa deiconti scioglierà, oltre che l'intreccio,

anche le perplessità sul titolo stesso.Quello con cui anche questa voltal'autore non gioca affatto e nel modopiù assoluto soddisfacendole a pienosono le aspettative del lettore, il suoaffezionato e quello che si avvicinaalla sua fiction senza conoscerne i pre-cedenti. Il primo, il divoratore de “L'u-more del caffè”, estimatore del Neroe della sua combriccola, incantato dallanarrazione scorrevole e coinvolgente,può apprezzare il degno sequel a pocopiù di un anno dalla risoluzione delprimo caso. L'altro, quello che suo mal-grado si è perso l'esordio di Miele nelromanzo poliziesco, si trova positiva-mente catapultato e per niente a disagioin un secondo atto di cui, grazie alloscrupoloso lavoro dell'autore sui pianinarrativi paralleli nel presente e passato,può godere di una trama altrettanto ar-ticolata e seducente. I flashback effi-cacissimi ed una capacità di sintesinarrativa invidiabile colmano in maniera

definitiva ogni tipo di lacuna nel lettore.Come nella prima pubblicazione, gliover quaranta del litorale toscano gra-discono il lavoro di recupero linguisticoche in questo caso risulta più evocativoe sentimentale.

Un pesce da aprire, Giovane HoldenEdizioni, pagine 209, € 15.

Secondo romanzo per Marco Miele

Un pesce da aprire

in libreria

Il nono libro di Andrea Nacci è ungiallo ambientato nella Volterra degliinizi del 1300, in quella porzione diMedioevo in cui la Chiesa, l'Inquisi-zione e il potere temporale si misura-no senza esclusione di colpi per pre-valere e imporre i propri dettami suuna società oscurata da menti incolte,coscienze ottenebrate e cuori minatidall'impellente giudizio divino. Giàdalle prime pagine il lettore è proiet-tato in un caso di omicidi plurimi ad

opera di un serial killer arguto e spre-giudicato a tal punto da sfidare gli in-quirenti con un codice dall'intelligibi-lità apparentemente impossibile. Afarsi carico delle gravose indagini ètale Andrea Lacci, detto Strìcche, al-chimista sui generis per niente affa-scinato dalla pietra filosofale e deisuoi prodigiosi poteri, la cui attualitàintellettuale lo rende antesignano del-lo scienziato dei nostri giorni e pre-cursore della chimica moderna. L'e-volversi del plot, il dipanarsi dell'in-treccio architettato dall'autore conuna logica sottile e alle volte sfuggen-te, offre la possibilità di calarsi nellavita reale di un periodo storico tradi-zionalmente avvolto dal mistero e perquesto affascinante per la maggiorparte dei lettori. L'apparato didascali-co che si concretizza in un consisten-te e prezioso piè di pagina è il fruttodi un lavoro di ricerca ammirevoleche l'autore ha voluto concedere alla

verosimiglianza della propria inven-zione e alla plausibilità del particola-re descrittivo. Andrea Nacci, volterra-no di nascita e cecinese di adozione,si dedica da molti anni alla scrittura, atempo pieno da quando ha abbando-nato la sua attività manageriale nel ra-mo bancario e finanziario.

L’alchimista e il codice delle pergame-ne, Felici Editore, pagine 156, € 12.

La Volterra medievale nell’ultimo libro di Nacci

L’alchimista e il codice delle pergamene

a cura di Emilio Guardavilla

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58 dicembre - gennaio - febbraio 2014

diRoberto Lampredi

Il congresso del Pd, conla sua lunga gestazione,è il dato più rilevante su

cui nella nostra zona da temposi è incentrata la discussionepolitica. Dal suo esito, infatti,dipendono gli assetti istitu-zionali di un’area territorialedove la sinistra, da sempremaggioritaria, è chiamata trabreve a proporre suoi candidatiper il rinnovo delle ammini-strazioni locali.Ancor prima che fossero de-finite regole e calendario disvolgimento dei congressi,a Piombino, in occasionedella Festa dei Democraticidi settembre, abbiamo avuto,a distanza di pochi giorni,due iniziative con protagonistiMatteo Renzi e Gianni Cu-perlo, ossia i due più autorevolicandidati a segretario nazio-nale del Pd. Ed è stato un primo “assaggio”assai interessante: l’occasioneper cogliere dal vivo più chele divergenze tra i due con-tendenti, gli umori e le aspi-razioni di quanti hanno par-tecipato a sostegno dell’unoo dell’altro nelle due distintemanifestazioni.Il pomeriggio in cui si è pro-posto il sindaco di Firenze,la piazza ha registrato unapartecipazione debordante,e la “standing ovation” concui è stato accolto ha datosubito il senso della dimen-sione del consenso da luiguadagnato nello spazio diun solo anno.Renzi l’anno prima era statovissuto dal nucleo attivo delPd come un corpo estraneo,quasi un reprobo, ed ora –in seguito al mancato successo

elettorale della leadershipbersaniana – anche da coloroche non lo additano comeil condottiero ideale per lasinistra, gli viene riconosciutoil merito di essere il leaderpiù idoneo per sconfiggereil centro-destra in nuove ele-zioni che in tanti vorrebberotra breve.Certo non tutti i presentierano lì per sostenerlo; si co-glieva dagli sguardi anche lacuriosità di molti ancora in-decisi a chi accordare la pro-pria preferenza tra i probabilicandidati.Poi, che molti sostenitori delsindaco “rottamatore” fosserogiunti da fuori città e se neavesse avuto conferma dalcongestionamento dei risto-ranti della festa subito dopola manifestazione, ha datoadito ad una doppia lettura.C’era chi coglieva questoelemento come riprova dellaforte attrazione del sindacofiorentino, e chi, invece, ten-deva a vedervi un consensopiù appariscente che reale,almeno dal punto di vistaquantitativo, convincendosiche al suo seguito, in ognipiazza, fossero effettivamentein tanti, ma sempre gli stessi. Effettivamente Renzi non hadeluso le attese, facendo an-cora una volta sfoggio delsuo linguaggio brioso e dellasua effervescenza.Non ha convinto i “puristidella politica” che continuanoa trovarlo un po’ troppo epi-dermico. Comunque alcunimeriti gli vengono riconosciutianche dagli osservatori più

esigenti, come la capacità disollecitare i giovani all’im-pegno politico, e alla sinistradi cogliere il futuro senza at-tardarsi in nostalgici richiamial passato.Probabilmente ciò che mag-giormente del suo messaggioentra subito in sintonia conuna buona fetta di opinionepubblica, e non solo di quellaschierata a sinistra, è il giudizionegativo sulle modalità concui il Paese è stato governatoper troppi anni dalla politicatutta, la quale con i suoi ritardie le sue omissioni ha finitoper strangolare l’economia,come testimoniano l’elevatodebito pubblico ed i problemiche ne sono derivati per lenuove generazioni.Giudizi che trovano molteresistenze a sinistra per timoredi fare di più erbe un unicofascio e di non individuarele differenti responsabilitàper la grave situazione in cuiversa il paese.Non a caso Gianni Cuperlo,pochi giorni dopo, nella suaapparizione davanti ad unpubblico numericamente in-feriore, ma pur sempre rag-guardevole, in merito allacrisi attuale si è dilungatosugli esiti fallimentari dellevisioni neo-liberiste sostenutedalle destre, che in questianni hanno egemonizzatol’Occidente e fatto sì che lapolitica soccom-besse rispetto aimercati e all’e-conomia.Il parlamentaretriestino è riuscito

inoltre a rappresentare inmodo plastico quelli che sonoi valori fondanti della sinistra:giustizia, equità, dignità. Diporli in alternativa al presentestato di cose. E dimostrare,con appropriate citazioni, co-me talvolta anche i sogni inpolitica si trasformino inrealtà. Ha preso tra l’altro ariferimento l’ultimo discorsopubblico di Martin LutherKing, suscitando l’emozionedi una parte piuttosto nutritadella platea.Si è avuto l’impressione, altermine della manifestazione,dagli applausi insistiti e daivolti commossi che molti trai presenti avessero riscopertole ragioni di una lunga e “sof-ferta” militanza, contrasse-gnata sicuramente da insuc-cessi clamorosi, ma non privadi buone ragioni.Due piazze, si potrebbe con-cludere, dove, osservando icomportamenti collettivi egli “stati d’animo” dei pre-senti, si intuisce l’esito delcongresso. Più difficile è ca-pire se questi due modi diessere potranno conviverenello stesso partito.Intanto, sembra di poter ri-levare che, nella fase attuale,le differenze presenti nellostesso schieramento siano“vissute” solo in minima partesecondo lo schema “amico-nemico”, e francamente nonsarebbe una novità da pocose pensiamo alla storia dellasinistra italiana.

Congresso Pd, la gestazione

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Porto Azzuro piange laprematura scomparsadel giovane Daniele

Cecchini. Daniele aveva so-lo 17 anni, una terribile for-ma di leucemia lo ha porta-to via, si è spento all’ospe-dale Santa Chiara di Pisadove era ricoverato dopo unpeggioramento. Da tre annicombatteva con grande co-raggio e forza di volontàcontro la malattia.Non ci sono parole quandoil destino si accanisce suuna giovane vita, resta losbigottimento, il dolore e ilsenso d’impotenza.A Porto Azzurro lo cono-scevano tutti, apprezzatoper le sue qualità umane,sempre col sorriso sulle lab-bra. In paese tantissime per-sone si erano mobilitate per

aiutare il ragazzo rispon-dendo all’appello del sinda-co Luca Simoni per donareil midollo osseo. Una garadi solidarietà che ha portatoalcuni mesi fa al trapianto,

restituendo un po’ di spe-ranze. Non è bastato.Daniele era un grande ap-passionato di calcio e sin dabambino giocava in porta,prima nel Porto Azzurro e

poi nella squadra del Pro-getto Giovani Isola d’Elba.Tifosissimo della Juventus,il suo idolo era Buffon. Do-po le scuole dell’obbligo siera iscritto all’Itcg Cerbo-nesi a Portoferraio. Da par-te del sindaco di Porto Az-zurro Luca Simoni tuttol’affetto e la solidarietà aifamiliari: al padre Antonio,alla madre Elisabetta e alfratellino Alessio.La famiglia ha voluto cele-brare il funerale al camposportivo comunale Santissi-mo. Qui Daniele si è allena-to e ha vissuto tanti bei mo-menti in compagnia deisuoi compagni di squadrache per l’ultima volta gli sisono strinti attorno in unlungo commosso abbrac-cio.

Porto Azzurro piange la scomparsa di Daniele17 anni, vita rubata dalla leucemia

Michela Toniolci ha lasciato

Al momento di andare in stampa ab-biamo appreso la tragica notizia dellascomparsa di Michela Toniol, nostrapreziosa collaboratrice.Aveva 47 anni, è deceduta all'ospeda-le di Villamarina a Piombino per un'e-morragia interna. Lavorava in Comu-ne al quartiere Salivoli. Appassionatadi sport, in particolare basket e calcio.Sempre sensibile al mondo del socia-le collaborava con Cittadinanzattiva ela San Vincenzo de' Paoli. A fianco diCosta Etrusca nell'organizzazione dieventi e manifestazioni.A Lori e Piero Toniol le sentite con-doglianze della redazione.

Ciao Duccio, cuore e motorino nerazzuroCi ha lasciato Duccio Mazzaccherinicentrocampista del Piombino. Aveva64 anni e da oltre unanno era in coma rico-verato a Cecina peruna malattia alla qualei medici non sono ri-usciti a dare risposta.Duccio ha esordito nelcampionato 1969-70 diPromozione a Piombi-no (dopo aver fatto tut-ta la trafila nelle giova-nili) entrando subitonel cuore dei tifosi:

grande corsa, ottima posizione incampo, combattente su ogni pallone,

semplicemente inesauri-bile. Dopo aver giocatoin prima squadra per cir-ca 10 anni è poi rimastonella società nerazzurraper allenare i pulcini.Tanti lo hanno conosciu-to e non dimenticherannole sue qualità umane. Pertutti il motorino neraz-zurro era un personabuona, onesta, gentile eriservata.

Addio a Bedarida, stimato medicoUn auto sul viale Carducci di Livor-no e la comparsa sulle strisce di Da-vid Bedarida. Un fatale impatto. Cosìse ne va l’ex primario di psichiatria(classe trentasei) dell’ Asl di Livorno,Pisa e Piombino. Inutile la corsa al-l'ospedale e troppo profonde le feriteriportate su tutto il corpo per l'impat-to avvenuto con l'utilitaria. Il dottore

aveva curato moltissime persone nelcorso della sua carriera accompa-gnando alla sua grande sensibilitàuna serietà che lo contraddistinguevanel campo lavorativo.Tanti i colleghi scioccati per l'inci-dente imprevisto che hanno fattosentire la loro vicinanza ai familiaridi Bedarida.

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60 dicembre - gennaio - febbraio 2014

di Luca Goerg

Marina Bellezza è ilnuovo libro di Sil-via Avallone. Do-

po il successo di Acciaio,posizionatosi al secondo po-sto al Premio Strega e vinci-tore del Premio Campiello,la scrittrice, dopo tre anni,esce con il suo secondo ro-manzo, sempre edito da Riz-zoli. Ricordiamo che l’autri-ce di origini biellesi ha vis-suto a Piombino durante ilperiodo del Liceo e proprionella nostra città ha ambien-tato la sua opera prima.È stata, inoltre, insignita delPremio Personaggio del-l’Anno (nel 2011) indetto daCosta Etrusca, sponsorizza-to da sempre da UnicoopTirreno (nella foto con ilpresidente Marco Lami). In-tervenne alla serata di galasuscitando un acceso dibat-tito nella cittadinanza percome aveva descritto nel suolibro la città, la fabbrica e larealtà operaia. Stesso stile e stesso appealanche per il nuovo romanzo,Marina Bellezza. Protagoni-sti, come nel caso di Ac-ciaio, sono i giovani. Ma senell’opera piombinese le ra-gazze erano spacciate a cre-scere in un ambiente deca-dente, questa volta, la cop-pia protagonista prova a cer-care una rivalsa. La realtàdescritta dalla Avallone èancora una volta quella dellaprovincia italiana, questavolta si tratta della provinciadi Biella e delle sue valli. Ladescrive come un luogo iso-lato, spopolato e triste. Ca-sermoni abbandonati, centricommerciali cattedrali neldeserto, fabbriche fallite

ovunque. Uno scenario qua-si post bellico. Anche se unalieve speranza c’è, infatti levalli del biellese si stannopian piano ripopolando, so-prattutto di giovani che nonpossono permettersi di vive-re in città o che come An-drea, uno dei due protagoni-sti, vuole tornare sulle mon-tagne per fare il lavoro delnonno: il margaro. Andrea viene descritto co-me un eroe, capace di fre-garsene di tutto e di volertornare alle origini. Capacedi sfidare la generazione disuo padre che dei contadinisi vergogna. Unico ostacolopossibile a questo sogno èl’altra protagonista, a cuiAndrea è visceralmente le-gato da un amore folle: Ma-rina Bellezza, da cui l’operaprende il titolo. Ragazzabellissima, più interessata al

mondo luccicante della tele-visione che alla vita reale.Ossessionata dalla figurapaterna perennemente as-sente e una madre incapacedi reagire (stessa situazionedi Acciaio). Attraverso di leiesce la descrizione di unagenerazione tagliata fuori datutto, senza prospettive, senon effimere come quelledella strada del successo ot-tenuto per vendetta su unavita crudele, per scapparedalla provincia soffocante e

dalle umili origini. La scrit-trice risponde anche alla do-manda del perché di questaossessione: perché potevanoanche crollare lo Stato, l’e-conomia, l’Europa, ma latelevisione non sarebbecrollata mai.La Avallone si conferma un’abile scrittrice, capace diutilizzare un linguaggio ve-loce, pratico e coinvolgente.Senza rinunciare mai ad unascrittura scorrevole e conti-nua, riesce a rendere piace-vole la lettura. Osa mescola-re miti di ieri e di oggi, mos-sa fondamentale per attrarreun pubblico anche giovane,che può riconoscersi facil-mente nei personaggi. Marina Bellezza è un’ottimaopera che riesce a coglierelo spirito del tempo magi-stralmente. Piacevole allalettura, ottimo specchio del-la realtà. Coinvolgente sto-ria d’amore.

Il nuovo libro di Silvia Avallone

Una storia d’amoresconfigge la crisi

Agenzia Generale

Andrea Baroncelli SncPiombino - Via Spalato 34/36 - Tel. 0565 222201Venturina - Via Indipendenza 55 - Tel. 0565 855572Follonica - Via Bicocchi 33 - Tel. 0566 263462Porto Azzurro - Via Ricasoli 3 - Tel. 0565 914134

Dopo Acciaio, il libro ambientato a Piombinoe diventato film, arriva Marina Bellezza

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di Franco Biegi

Ho letto in una vec-chia rivista, nellasala d’aspetto del

dentista, che Piombino ha la“cultura del mare” e ne sonorimasto alquanto perplesso.Ho sempre ritenuto, infatti,che si riferisse, come dice ilvocabolario, non solo “al-l’individuo, ma a tutto il suoaggregato civile, in possessodi specifica erudizione e diun vero e proprio abito men-tale”, addirittura ereditatonel tempo.È vero che gli Etruschi co-noscevano bene il mare, checostruirono porti e trafficimarittimi, ma, mi sembra,che “l’erudizione” che li haresi famosi nella Storia èquella del ferro e delle mi-niere.Tanto è vero che, quando afine ‘800 fu decisa l’instal-lazione delle fabbrichedell’Ilva e della Magonad’Italia, la scelta cadde suPortovecchio, non solo perla qualità dell’acqua, ma an-che, a mio avviso più chemodesto, per qualche nasco-sta speranza sulle attitudinial mestiere dei discendentidei maestri “Tusci”. E furo-no speranze nascoste, maben riposte, visto che i “tre-

naioli” della Magona rico-noscevano da casa le fasi dellavoro dai rumori che usci-vano dallo stabilimento.Per questo non parlerei di“cultura”, ma di amore, pas-sione e attaccamento al ma-re, di sentimenti che hannosempre spinto pescatori e“polpaioli” del dopolavoro apassare giornate libere nelporticciolo di Marina intor-no al proprio “gozzo” o nelmagazzino di via Sferraca-valli.E con ogni cosa al suo po-sto, via a “calare” e “sarpa-re” palamiti lungo la costa oa mezzo Canale, oppure indue, uno ai remi e l’altro“gobboni” sullo specchio, afrugare lungo gli scogli conla “polpaia”.Infine, seduti sul selciatodella Piazzetta dei Grani, ainnescare le coffe dei pala-miti, magari sparando ballesulle misure e il peso del pe-sce tirato a bordo… l’altrogiorno, fra i sorrisetti dei pe-scatori di professione. An-ch’essi sul selciato a ram-magliare reti.I Grieco, i Menichino, i Va-nacore e altri, tutti di origi-ne napoletana e ben inseritinella realtà della città. Laloro sì che è “cultura delmare”, anche se, forse, non

hanno mai letto un rigo del-le due pagine dell’enciclo-pedia Universo sull’argo-mento.Penso che il discorso vadabene anche per le vecchiefamiglie piombinesi dei lu-pi di mare, i Compiani, peresempio, e i Pisani con i lo-ro capitani di lungo corsosempre pronti a raccontare,seduti al bar Sansone con

un “nanni” nel bicchiere,dei loro viaggi e delle milleburrasche affrontate.C’era anche la vela a colti-vare la passione del mare,grazie all’Amica, la barcada leggenda di GiovanniSansoni che dominava itriangoli di regata da Impe-ria a Salerno con quel cam-

pione delle partenze cheera Gino Della Monica altimone.E la Luana dei Paoli, gli Zi-nali, i Poggianti e Bucella eMesopotami e cento altri.Con i piombinesi sulla tribu-na di piazza Bovio o in marecon il gran pavese alzato.Il mare, però, non è solo en-tusiasmo e diletto, non è so-lo colore di albe e di tra-monti, è anche rabbia e furiacieche e burrasche improv-vise e cattive.Mario Callai, Giuseppe Pe-scini, Francesco Colombi eLibero Mazzei non tornaro-no da una battuta di pescache doveva allietare ilpranzo delle loro famiglieper la pasquetta del 1934. Efu tragedia e lutto per tuttala città.Il 29 settembre 1943 un sot-tomarino inglese affondòcon due siluri il piroscafoSgarallino in servizio di li-nea Piombino-isola d’Elba.E le vittime furono oltre300.Accadde sul mare, come al-tri avvenimenti di una tragi-cità tale che non li puoinemmeno raccontare perl’angoscia che ti mettonoaddosso, una angoscia chene rende penoso anche il ri-cordo.

La leggendaria Amica escedal porticciolo di marina.Un po’ più a largo un piroscafoalla fonda, dove ormeggiavaanche lo Sgarallino, in attesadei barconi dal porticciolocon i passeggeri e le merci.In altri tempi per qualche operazionedi carico e scarico venivano impiegatii galeotti del “bagno penale”di piazza Bovio

Una celebre frase di Giovanni Verga di cent’anni fa

“Quel mare bello e traditore”

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Questa rubrica è libera. Ilcontenuto delle lettere puònon collimare col pensierodel giornale. Costa Etruscasi riserva di ridurre le letteree di eliminare espressioniche possano integrare ipotesidi diffamazione. Gli autori,purchè noti alla direzione,potranno chiedere che la lorofirma sia omessa. Precisazioni o rettifiche sa-ranno pubblicate.

LE FRECCE L’onorevole Velopassa col verde Nello scorso numero di CostaEtrusca (n.18) nella paginadedicata alla politica mi hafatto piacere trovare la parla-mentare Silvia Velo all'internodi una grande freccia verderivolta verso l'alto a significarela positività della carriera delladeputata Pd. Pur non avendo mai apprezzatoil deputato campigliese devodire che ultimamente, all'internodella legislatura Letta, l'ono-revole ha fatto un salto di qua-lità. Come riportato all'internodella freccia, infatti, l'onorevoleVelo è sempre molto presentee pronta all'attacco. Finalmenteuna donna Pd pronta a partirecol semaforo verde!

b.r.

UNIVERSITÀCorsi di laureae pochi studentiTutti parlano dell'importanzadi aumentare gli investimentiper la scuola. Nobile intento!Tutte le spese fatte, però, do-vrebbero essere indirizzate afornire una migliore forma-zione agli studenti, ma pur-troppo nelle università ci sonocorsi di laurea con pochissimistudenti, e in alcuni addiritturaci sono più docenti che stu-denti.Il dubbio sorge spontaneo:che questi corsi siano statifatti per dare una cattedra aqualcuno.

Sergio Guadagnoli

COSTA CONCORDIAIl lato positivodella tragediaI gigliesi si sono molto lamentatiper le lungaggini legate al re-cupero del relitto della CostaConcordia. Mi chiedo comemai. Infatti in tutto questo pe-riodo che la nave, affondatadal comandante Francesco

Schettino il 13 Gennaio 2012,è rimasta sugli scogli dell’isola,il Giglio ha avuto un picco dipresenze turistiche impressio-nante. Magari solamente dipresenze giornaliere, ma senzadubbio i gigliesi ne hanno gua-dagnato in introiti. Mi sembradunque eccessivo lagnarsi pian-gendo disperatamente. Nellatragedia, e tale rimane, forse

qualcosa di positivo c’è stato.Non piangiamoci sempre ad-dosso.

p.o. Follonica.

SFRATTO ESECUTIVOInquilino moroso,lentezza incredibileDopo 22 mesi di morosità ilgiudice ha depositato la sen-tenza di sfratto esecutivo neiconfronti di un mio inquilino.A tutt'oggi l'ufficiale giudiziarionon ha ancora notificato lasentenza. In Italia la proprietàprivata è ancora considerataun furto!

Anna Torri

SPESA PUBBLICARiforme mancate,abolire le ProvinceSe invece di cincischiare sulleriforme da fare, si fosse tem-pestivamente proceduto conl'abolizione di tutte le Province,oggi non ci sarebbe il dilemmadi dove trovare la coperturafinanziaria per evitare altri au-menti. Cambiano i governi male riforme vere che incidonosulla spesa pubblica restanosistematicamente al palo.

Maurizio Arrigoni

DA SILVIO VITIELLOGrazie e salutida PordenoneAd ogni uscita di CostaEtrusca il nostro lettore,Silvio Vitiello, ci invia sem-pre saluti e tanti ringrazia-menti da Pordenone doveattualmente risiede. Con-traccambiamo e con l’oc-casione formuliamo auguridi buone feste. Un salutoparticolare anche da StefanoBanchi, suo ex collega dilavoro.

dicembre - gennaio - febbraio 2014

IL BUON ESEMPIO

Le ipocrisie di questo mondo Succede in giro e lascia me di ghiacciosentir dire dal padre di un amico:«Non dire e non rifare quel che faccio,ma fai soltanto quello che ti dico!».Al Parlamento (anche se insabbiato)è stato dimostrato e ancora è in voga,una cosa che lascia senza fiato:troppi onorevoli usano la droga!E quelli che s’indorano la boccacon la “sacralità della famiglia”?La troppa ipocrisia qui trabocca.Il divorzio, a tacer non li consiglia?

* * * Il medico spaventa il fumatore,ordinando imperioso che la smettae dopo, seminato quel terrore, esce fuori a fumar la sigaretta.L’intorno agli ospedali, ambulatori,astanterie o stazione sanitariabrulica d’infermieri e di dottori:l’incoerenza fa annebbiare l’aria!Una farsa, un finale da operette:al medico affidabile e correttogli doni per Natale, sigaretteo tabacco per pipa, un cofanetto!

E a questo punto rido come un matto…Voi, ridete con me,

Pachino, il gatto

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Nel numero autunnale di Co-sta Etrusca, a pagina dieci,

nella rubrica "Parliamo di politica"mi ha molto colpito l'angolodedicato alle frecce.In una freccia verde rivoltaverso l'alto si trovava l'onorevoleSilvia Velo, mentre in unafreccia rossa rivolta verso ilbasso l'onorevole Andrea Man-ciulli. Nel testo dedicato aquest'ultimo ho notato l'as-senza della nuova carica ri-coperta dal deputato: la nominanell'assemblea permanentedella Nato, all'interno dellaCommissione difesa e sicu-rezza, quella che decide suvicende militari molto importanti.

Mi ha meravigliato trovarequindi il nostro concittadinopreso di mira e così duramenteschiaffato nella freccia rossa.Non è forse abbastanza esseredeputato e nella CommissioneNato?Cosa altro dovrebbe fare AndreaManciulli, l’ex segretario re-gionale del Pd per trovarsinella freccia verde, verso l'alto,come la collega Velo?

m.f.

Caro lettore, riguardo la man-canza della nuova carica rico-perta dall'onorevole AndreaManciulli ha perfettamente ra-gione. Ci scusiamo ma, pur-troppo, quando le agenziestampa hanno battuto la notiziadella nomina del deputato ilgiornale era già in stampa.Per quanto riguarda invece ladurezza con cui è stato inseritoAndrea Manciulli nella frecciarossa rivolta verso il bassocrediamo che l'onorevole l'abbia

saputa prendere sportivamente,ricordandosi che in politicaanche questo può accadere.Tra l'altro, la sua collega SilviaVelo che nello scorso numerosi trovava nella freccia verderivolta verso l'alto, non pocotempo fa era anche lei statapresa di mira per altre questionipolitiche. Le frecce cambianospesso direzione, vedrà cheanche quella di Andrea Manciullipresto lo farà.

La protesta di un simpatizzante Pd

Manciulli e la freccia rossa

LA TERZA ETÀLa vecchiaia di oggiè un’altra storiaUna volta per gli anziani c'erala cosiddetta terza età. Chinon ricorda i nonni che dis-pensavano saggi consigli aigiovani sposi e rappresentavanoper i nipoti una figura impor-tante? Soprattutto la nonna,pronta a sostituire la mamma

impegnata in altre faccende.Da lei sbocciavano fiabe eantiche cantilene, mentre ilnonno tramandava volentieriil suo mestiere ai nipoti, sicurodell'esperienza accumulatanegli anni. Oggi tutto ciò esiste ancorama si avverte il cambiamentodei tempi. Non ci sono più ivecchi. Si ha più cura della salute fa-

cendo spesso controlli medici,in giro si vedono pochi capellibianchi e si frequentano pa-lestre, dimostrazione del fattoche lo sport ha sostituito lepanchine dei giardinetti.Anche l'abbigliamento è cam-biato: ci si veste colorati enon più di grigio o nero comeallora. Adesso si vedono tanti anziani"giovani" e si fatica a distin-

guerne la vera età anagrafica.Altra parte importante delcambiamento avvenuto neltempo è il tenere allenata lamente.Crescono, infatti, gli iscrittia varie associazioni culturali.Insomma oggi si fa di tuttoper vivere serenamente la no-stra età, la terza età.

Giuseppina Toncelli

Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare,

il Park Albatros è un gioielloincastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti

e i tipici paesini medievali.

Loc. Pineta di Torre Nuova, 257027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018e-mail: [email protected]

CAMPING VILLAGES IN ITALY

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Le manifestazioni che permesi hanno impegnatoistituzioni, partiti politici,

sindacati, lavoratori e stu-denti in difesa dell’occupa-zione e dell’identità indu-striale del nostro territorio,hanno ottenuto risultati con-creti. Dopo l’incontro a Roma del14 novembre è certo che l’al-toforno resterà acceso e con-tinuerà a funzionare allo sco-po di garantire la transizioneverso nuovi progetti, Corex eforno elettrico per i quali l’ac-cordo di programma sarà pre-sto definito.Secondo indiscrezioni trape-late dal quotidiano Il sole 24ore, alcuni imprenditori di zo-na sarebbero pronti ad entra-re in una cordata a maggio-ranza pubblica per mantene-re in vita il ciclo produttivo

dell’industria, si parla intan-to di Bertocci e Sol. La fumata bianca per il futu-ro di Piombino appare pro-prio all’indomani dell’incon-tro del sindaco Gianni Ansel-mi con Papa Francesco chesul sagrato di San Pietro haconsegnato una lettera echiesto la benedizione delSanto Padre e attenzione perla tragica situazione dell’eco-nomia del territorio. Il mira-colo, pare proprio il caso didirlo, è avvenuto.Alla luce degli ultimi sviluppiCosta Etrusca, sempre at-tento al clima sociale che sirespira in città, in accordocon i sindacati, vorrebbe or-ganizzare un pranzo socialeal Palazzetto dello sport inprossimità delle feste natali-zie. Insieme agli operai sa-ranno invitate tutte le asso-ciazioni del volontariato, icassaintegrati, le autorità echiunque voglia intervenire. Iltutto accadrà se gli impegnidella nostra redazione lo per-metteranno. La volontà c’è. Ormai il grido “Piombino nondeve chiudere” è già supera-to dal molto più rassicurante“Piombino verso il futuro”.

Piombino lotta e resisteFoto Umberto Barlettani

Foto Umberto Barlettani

Foto Umberto Barlettani

dicembre - gennaio - febbraio 2014

Il cuore batte ancora

Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta

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Le parole del Papa “lavoro... lavoro”

FRANCESCO – Sul sagrato di San Pietro, fasciato dal tricolorecoi nostri simboli, ho appena parlato con Papa Francesco. Gli ho detto di Piombino, delle ansie legate al futuro e al la-voro. Gli ho consegnato una mia lettera che parla di noi, e invocaattenzione alla nostra vicenda.Gli ho consegnato un giubbotto blu di quelli che indossano inostri operai, e una maglietta fatta dai nostri studenti con lascritta "Piombino non deve chiudere".Il Papa ha mostrato attenzione, ripetendo più volte la parola"lavoro".Parlare della mia città con il Santo Padre mi ha procuratoun'emozione fortissima.

Gianni Anselmi (Sindaco Piombino)

Il ritorno da Romacon risultati positivi

AVANTI! Rientrati all'una da Roma dopo tre gior-ni intensi. I risultati sono questi, e non esito adefinirli positivi.1) Entro poche settimane sarà sottoscritto unaccordo di programma con il Governo che defi-nirà obiettivi e risorse finanziarie pubbliche dis-ponibili per la riconversione ecologica della no-stra siderurgia e per la diversificazione produtti-va dell'area. L'accordo affiancherà in parallelola procedura di vendita dello stabilimento Luc-chini, creando un quadro di incentivi per i possi-bili investitori.2) L'altoforno resterà acceso almeno finché nonci saranno certezze su piano industriale, investi-menti e soggetti industriali di riferimento per lafase nuova.Non mi pare poco rispetto a qualche giorno fa,ed è frutto della mobilitazione di tutti: istituzio-ni, sindacati, partiti, imprenditori, cittadini, equesti nostri straordinari giovani che ci dannograndi motivazioni.Continuiamo a lavorare come una squadra, pas-so dopo passo.

Gianni Anselmi (Sindaco Piombino)

Piombino lotta e resiste

Il cuore batte ancora

Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta

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66 dicembre - gennaio - febbraio 2014

Lette al voloIl graffio di D’Alema «Matteo può direciò che vuole.

È come Virna Lisi»

Barbara BerlusconiQuell’uccisione politica

«Nel Pdl con mio padre sol-tanto per le poltrone. Non accetto che il Pd, mentregoverna insieme a lui, vogliaucciderlo politicamente»

«L’ho fatto per ragioni umanitarie»I Ligresti alla Cancellieri:

«Fai uscire Giulia dal carcere»

Sondaggio DatamediaIl presidente toscano è il più amato

Rossi in testa tra i governatori

La torre di Pisasi va raddrizzando

«Un giornopotrebbe non pendere»

PortoferraioSilvia Velo:

«Bisogna salvareVilla Romana delle

Grotte»

Napolitanostriglia le banche

«Dovete dare più credito»

Ligresti:«Una tonnellata

di aragoste per i politici»

Prestigioso incarico per il sindaco di LivornoIl presidente dell’Anci Piero Fassino scrive alprimo cittadino di Livorno Alessandro Cosimi:«Sarai responsabile per l’Anci nazionale sullamateria delle “Città Portuali”»

La ballerina moldavaInterrogata sui rapporti

con il comandantealla fine ammette:

«Io e Schettino abbiamoavuto una relazione

Giuseppe Bartoletti(sindacalista)

«Dopo gli scioperi del’93 chiesi un incontro aLuigi Lucchini. Mi rice-vette a Brescia con mol-ta gentilezza, ma fu unconfronto duro. Comun-que almeno allora c’era-no referenti con cui dis-cutere»

Gianni Anselmi(sindaco di Piombino)

«Dobbiamo fare muro. I go-verni non devono solo ri-solvere i problemi di equili-brio politico ma devono da-re risposte, perchè Piombi-no non può e non deve mo-rire»

Marco Mantovani(Amministratore delegato

Locman)«L’Elba è vista come il luogoideale dove vivere, a misu-ra d’uomo. Sicuro, dove icittadini sono tutori delterritorio»

La polemicaDe Benedetti–TronchettiÈ duello a distanzaDuello fra Carlo De Bene-detti e Marco TronchettiProvera. L’Ingegnere criti-ca i «capitani coraggiosi Co-laninno e Tronchetti Pro-vera». Poco dopo arriva lareazione dell’attuale nu-mero uno di Pirelli: «Miconfronto sui fatti – affer-ma Provera –, anche pron-to a farlo pubblicamente sel’Ingegnere accetta… nonsugli insulti»

Seedorf(centrocampista olandese)

«Balotelli va lasciato in pace, èun ragazzo che col tempo econ la volontà migliorerà. È ilfuturo dell’Italia»

Rossana Soffritti (Sindaco di Campiglia) «Entrare in questo Museo dedicato a CarloGuarnieri e ammirare tutte le sue opered’arte è una grande soddisfazione. Questa èun’altra perla che si aggiunge alla collanadel centro storico»

Il compagno di Lucio Dalla«Quando muore un folletto

il tempo si ferma»

Il leader 5StelleOra Grillo

si gioca tutto«Al voto,

e se perdo mollo»

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