Periodico di informazione, attualità, cultura …...richiesta dai talk show te - levisivi che...

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Anno 52 - n. 18 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno autunno Periodico di informazione, attualità, cultura settembre - ottobre - novembre 2013 - n. 18 - copia omaggio La sfida passa dal porto di Piombino

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Anno 52 - n. 18 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno

autunno

Periodico di informazione, attualità, culturasettembre - ottobre - novembre 2013 - n. 18 - copia omaggio

La sfida passa

dal porto di Piombino

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4 settembre - ottobre - novembre 2013

AIUTIAMO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA.

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Una tre giorni dove il “libro e il visitatore” saranno protagonisti.

Le ditte interessate all’esposizione dovranno compilare il modulo diiscrizione e farlo pervenire alla segreteria della Fiera

entro e non oltre il 15 novembre 2013.

La documentazione potrà essere scaricata anche dal nostro sito

www.sefifiere.it

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9 Editoriale di Ivio Barlettani e Umberto Barlettani10 Parliamo di politica 12 Tavola rotonda con il giornalista Nocchi di Tony Montero15 La finestra di Giampaolo Talani18 Fabio Mussi, una vita per la politica di Luca Goerg22 Fabio, una lezione di buona politica di Nichi Vendola23 Poco palco e molta sostanza di Luigi Carletti24 Fatti & persone (Premio letterario) di Giuseppina Toncelli25 Fatti & persone (Credito Castagneto “banca green”)26 Fatti & persone (Comunità Irpina, le cariche)28 Il fascino del mercato coperto di Marco Bonanni30 Tavola e pagaia, la passione di Paolo di Luca Goerg32 Il futuro dei neo diplomati di Matteo Della Vecchia33 Il talento di Lorenzo di Daniele Toncelli34 Nuova vita per il Museo di Barbara Noferi36 Ricordi37 Il ritorno di Icaro di Pablo Gorini38 Stazione di sosta di Umbar39 7 domande 7 a Claudio Nassi di Ivio Barlettani40 Relax di Paolo Pachi41 Spigolature42 La palla di vetro, proiettati nel futuro di Dionysos43 Yogurt: alimento per tutti di Allegra Ciaponi43 La luce terapeutica di Riccardo Vigetti44 Massimo Daddi e le sue foto di Pierluigi Galassi46 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli48 Buoni e cattivi: una storia di guerra di Mauro Sozzi50 Speciale inaugurazione piazza Bovio52 Le due feste di Costa Etrusca di Franco Biegi56 Speciale “Un giorno… insieme”60 Fusione Campiglia – Suvereto, favorevoli e contrari61 Venturina Terme, riconoscimento storico di Fiorenzo Bucci62 La parola ai lettori (Due famiglie in cassa integrazione)63 L’amarezza di un imprenditore64 In libreria di Emilio Guardavilla66 Donare, un atto di amore di Paolo Pachi

Anno 52 - n. 18settembre - ottobre - novembre 2013

Periodico trimestraledi informazione,attualità, cultura

Direttore responsabileIvio Barlettani

[email protected]

Coordinatore redazionaleStefano Sanna

[email protected]

Marketing-pubblicitàUmberto Maria [email protected]

Direzione, redazione, pubblicitàCorso Italia 95 - [email protected]

Tel 0565 32843 - Fax 0565 474572334 3378121

Registrazione Tribunale Livornon. 167 in data 4/7/1962 r.s.

Sped. abb. post. 70% DCB LivornoPoste Italiane Spa

Editore e pubblicitàCosta Etrusca Comunicazione

Grafica e impaginazioneOpus Piombino

StampaCentro RotowebTivoli Terme (Roma)

Gli articoli firmatio con pseudonimo riflettono

unicamente le opinioni dell’autore

Chiuso in tipografia,23 agosto 2013

www. costaetrusca.net

Quest’autunno

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LE NOSTRE GITE 2013Quotazioni redatte

sulla base di 35 partecipanti. Al di sotto di tale numero verranno riviste le quote

C.so Italia, 89 – Piombino (LI) Tel. 0565 260686 – Fax 0565 471114 – Cell. Pino 335 6541182e-mail Pino: [email protected] – www.altrevacanzeclub.it

OttobreBerlinodal 5 al 12 ottobre € 850

Trenino del Bernina/Lago d’Iseodal 25 al 27 ottobre € 345New Yorkin programmazione

NovembreTour della Siciliadal 29 ottobre al 5 novembre € 860Laos e Tailandiadal 9 al 23 novembre € 2700

DicembreSalisburgo/Mercatini di Nataledal 5 all’8 Dicembre € 350

Ristorante, Bar,Stabilimento Balneare

Loc. CalamorescaPiombino

Tel. 0565 [email protected]

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INSERZIONISTI:Altre Vacanze Club 8; Asiu 16; Assicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 31; Assicurazione Ina As-sitalia (Andrea Baroncelli Snc) 27; Assicurazione Unipol (Carlo Lami) 49; Banca Credito Cooperati-vo Castagneto Carducci 67; Calidario Terme Etrusche 39; Camera di Commercio Livorno 6; Conca D’o-ro 27; Coop Unicoop Tirreno 4; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 31; Edilcoop Fiorenzani 27; Er-boristeria Vecchi Rimedi 43; Gioielleria Rosignoli 38; Grassi Arredamenti 48; Immobiliare Cristiani 27;Lampogas Tirrena 61; L’Immobiliare del Corso 9; Martini Professionale 33; Misericordia CampigliaMarittima 68; Moby & Toremar 2; Mobo Impianti 29; Park Albatros 26; Parrucchiera Stefania Carron7; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 63; Ristorante Calamoresca Beach 8; Ristorante Il Garibaldi In-namorato 24; Ristorante La Bitta 29; Ristorante La Rocchetta 14; Ristorante Otello 32; Ristorante Zan-zibar 15; Sefi 5; Style 15; Studio Medico Libra 31; Super Casa Bucciantini 3; Trattoria Da Luca 31.

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editoriale

di Ivio Barlettanie Umberto Barlettani

Nella copertinadel numero pre-cedente (estate

2013) - come i lettoriricorderanno - aveva-mo evidenziato la cam-pagna tappezzata da gial-lissimi girasoli, le tantetombe etrusche della ne-cropoli di Populonia e ilnostro mare - non a ca-so - ancora una voltapremiato con la presti-giosa Bandiera Blu.Nell’editoriale aggiun-gevamo che: «Sole, ma-re, arte e campagna»rappresentano alcuneeccellenze del territo-rio da sfruttare al mas-simo.Questa volta la coperti-na di Costa Etrusca èdedicata al porto di Piom-

bino che, con il nuovoPiano regolatore, si pre-para alle sfide del futuro.Realizzazione di nuovebanchine, piazzali, dra-gaggio dei fondali e mi-glioramento dell’acces-sibilità con rete stradalee ferroviaria.La realizzazione del-l’opera rappresenta unaenorme e vitale oppor-tunità per tutto il terri-torio:«Il porto viene ridise-gnato e verrà innanzituttoampliato e riordinato

grazie a un’operazioneche separa merci da pas-seggeri, l’area industrialee commerciale dall’at-tività turistica e crocie-ristica e consente lo svi-luppo dei traffici».La lunghezza delle ban-chine passerà da 2,3 chi-lometri a 5,7 chilometri.Le aree portuali passe-ranno dagli attuali300mila metri quadri acirca 1,100.000 metriquadri. I fondali da 8metri a 13 metri dellabanchina Pecoraro e in

generale arriveranno dai13 ai 15 metri fino ai20 nel canale di acces-so.Sono previsti 111 mi-lioni di euro messi adisposizione dal “de-creto Piombino” in attesadi far arrivare altri fi-nanziamenti per nuoviprogetti (articolo 27 delDecreto sviluppo chericonosce Piombino co-me area di crisi). Il pri-mo stralcio di consegnalavori è previsto a breve(ottobre).Per far decollare il nostroterritorio occorre però -una volta per tutte - cheforze politiche, sinda-cali, ambientali, im-prenditoriali e quan-t’altro si coalizzino perrilanciare una sfida chepassa, appunto, dal por-to di Piombino.

La sfida passa dal porto di Piombino

di Guglielmi dott.ssa Elena

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settembre - ottobre - novembre 201310

Al di là del congresso delPd e della questione prima-rie un altro argomento faappassionare l’opinionepubblica: il nome del sinda-co nel dopo Anselmi. Se-condo un sondaggio d’opi-nione condotto dalla nostratestata variano le preferen-

ze secondo quanto già danoi precedentemente an-nunciato.Mentre il segretario della fe-derazione Pd Val di Cornia-Elba Valerio Fabiani rima-ne stazionario nelle prefe-

renze, sembra ormai tra-montata la candidatura del-l’assessore alla pubblicaistruzione Anna Tempesti-ni. Massimo Giuliani, as-sessore alle finanze e allosport, pur facendo registrare

una lieve flessione nel son-daggio, rimane però semprein lizza.Unica donna quindi rimastain corsa è Martina Pietrel-li, giovane candidata dell’a-rea renziana che per tuttal’estate è stata molto attivacon l’iniziativa del “Gazebodelle idee” riscuotendo no-tevole successo.Per la sua esperienza torna

Maida Landi (Pdl) sempre all'attaccoMaida Landi, consigliere provinciale del Pdl, non manca di far sentire la suavoce. Ogni argomento scottante su cui la stampa locale si sofferma riceveun pronto parere dall'ufficio della consigliera. Ora sulla sanità, ora sulleenergie rinnovabili o sul marketing turistico.La campigliese Doc si fa notare per spigliato accento critico e ottimo livellodi preparazione mettendo in ombra molti dei suoi colleghi. Se oggi ci ricor-diamo che esiste un'opposizione di centodestra, alla coalizione di centrosini-stra, nella provincia di Livorno lo si deve soprattutto a lei. Ma i suoi colleghidi partito, che fine hanno fatto?

Giovanni Mancusi, consigliere Pd del comune diLivorno, è stato la voce fuori dal coro nella vo-tazione sulla mozione anti-F35, i famosi aerei cac-ciabombardieri. Mentre il Partito Democratico alsenato permetteva l'acquisto degli F35, a Livor-no la giunta Cosimi faceva prevalere la sua ani-ma pacifista, dichiarando scellerato un impegnodel genere per l'Italia.Il Pd a Livorno, però, non si è dimostrato com-patto, infatti Giovanni Cosimi, consigliere co-munale, ha affermato: «La Finmeccanica dà la-voro a tante persone e mi vien da ridere quan-do sento dire che non si devono acquistare armioffensive come se ce ne fossero di inoffensive.Cerchiamo di essere onesti evitando magari dipagare penali per impegni già presi». Il dissidentePd ha quindi poi votato contro la mozione anti-F35, suscitando non poche polemiche tra le fi-le del suo partito a Livorno.

In vista delle amministrative 2014

Impazza il toto sindaci

Silvia Velo, deputata Pdormai collocatasi nellacorrente dei "giovani tur-chi", viaggia a vele spie-gate. Dopo la nomina avicepresidente del pro-prio gruppo parlamentaree nella commissione divigilanza Rai appare sem-pre più attiva e partecipedei problemi del paese.Inoltre, è particolarmenterichiesta dai talk show te-levisivi che contano. Neiquartieri alti del partito, aRoma, puntano molto sudi lei.

Andrea Manciulli, dopoessersi dimesso dal con-siglio regionale toscanoper approdare alla Came-ra, rischia di vivere al-l'ombra della collega Ve-lo. Pur mantenendo sal-do il suo impegno nellasegreteria nazionale delPd e alla vicepresidenzadella commissione affariesteri e comunitari delparlamento pecca di po-ca visibilità e coinvolgi-mento nei confronti dellabase. Quando l'allievasupera il maestro…

Livorno: Mancusi Pddice sì agli F35

Piombino: sondaggio

PARLIAMO DI POLITICA

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prepotentemente alla ribaltail consigliere regionaleMatteo Tortolini. Difficil-mente però abbandonerà lacarica che ricopre con impe-gno nella commissione svi-luppo economico a Firenze.Dal gruppo dei “giovani”passiamo ora al ramo dei piùesperti che, sempre secondoil nostro sondaggio, hannoricevuto un bel pacco di pre-ferenze. Roberto Nardi,presidente della Camera diCommercio di Livorno, pro-fondo conoscitore dell’eco-nomia del nostro territorio eil manager pubblico FulvioMurzi, attuale presidenteAsiu, che con la sua intra-prendenza si è fatto moltonotare, soprattutto per lacommercializzazione delconglomix, prodotto ricicla-to dalle scorie delle acciaie-rie utile nel campo dell’edi-lizia. Infine torna in quota ancheil nome di Ovidio dell’O-modarme, attuale assessorealla cultura. Outsider a sor-presa spunta il nome di En-zo de Bonis, classe ‘62, di-pendente Unicoop Tirreno,ufficio legale, e da quattroanni nella federazione delpartito Democratico in qua-lità di responsabile lavoroper la Val di Cornia e l’Elba.

Per quanto riguarda la futu-ra legislatura del comune diCampiglia Marittima sem-brano non esserci ombre.

Salvo una candidatura in ex-tremis, Rossana Soffritti,tornerà a ricoprire il ruolo disindaco. Prima della tornataelettorale del 2014 un altroappuntamento, però, scaldale anime dell'entroterra dellaVal di Cornia, il referendumsulla fusione del Comuneunico tra Campiglia e Suve-reto. L'appuntamento è perdomenica 6 ottobre. In ognicaso, qualunque sia il risul-tato, pare che la Soffritti ri-marrebbe la sola in corsa perla poltrona di sindaco. Uni-co grattacapo per la sindacarimane la pressante opposi-zione del "Comune dei Cit-tadini", capeggiato dall'ar-chitetto Massimo Zucconi.

Il 2013 non è ancora volto altermine che già in casa Pd (aSan Vincenzo) tra candida-ture ed autocandidature unnotevole numero di personesi appresta a partecipare allacorsa per la poltrona di sin-daco. Se fino a pochi mesi fail partito aveva lasciato in-tendere che il successore na-turale di Michele Biagi sa-rebbe stato Alessandro

Bandini (detto Massimo),attuale assessore all’urbani-stica, all’interno del consi-glio comunale è stata avan-zata anche una propostafemminile, Elisa Cecchini,assessore ai lavori pubbliciche ha affermato: «se mi vo-teranno non mi tirerò indie-tro».Tra le file dei dissidenti al-l’apparato spicca la figuradell’attuale vicesindaco Fa-bio Camerini, assessore al-la cultura e molto attivo nelcreare progetti volti a valo-rizzare l’attività culturaledel paese (Pellegrini, segre-tario del Pd sanvincenzino amaggio scrisse una lettera alsindaco: «Camerini non rap-presenta più il Pd e la mag-gioranza, deve dimettersi»).Altri possibili candidatimalvisti ai “tradizionalisti”possono essere sicuramentei renziani che hanno riscon-trato un notevole successodurante le primarie: in pri-ma fila la consigliera pro-vinciale Kety Pini oppurel’attuale assessore alle poli-tiche sociali, Sara Tognoni.Tra gli outsider non manca-no i nomi del consigliereprovinciale e medico di fa-miglia Fausto Bonsignori,

Paolo Foti, ex Forza Italia eEnzo Chioini, amministra-tore dell’Aamps molto vici-no al primo cittadino di Li-vorno.Per quanto riguarda il futurodell’attuale sindaco Miche-le Biagi, invece, si parla diun possibile collocamentoin una delle società parteci-pate della Val di Cornia, pa-re infatti che pur avendo giàannunciato da tempo il pro-prio allontanamento dalmondo politico a fine legis-latura, non farà comunquemancare il suo impegno peril territorio, qualora even-tualmente gli venga richie-sto.

Per la poltrona di sindaco diCecina molte sono le inco-gnite. Pare infatti che l’at-tuale occupante della poltro-na di piazza Carducci, Ste-fano Benedetti, non abbiaancora deciso se bissare omeno il suo impegno. Nelcaso decida di tirarsi indie-tro pare essere SamueleLippi, ex assessore e segre-tario territoriale del Pd, ilsuo naturale successore. Benedetto Roventini, se-gretario del Pd cecinese, po-trebbe essere però pronto acandidarsi qualora gli fosserichiesto dall’apparato.Rimane sempre l’incognitarenziana, sono due infatti ipossibili candidati rottama-tori: Valentina Costagli, eAntonio Garigali.

Soffritti vola

Incarico per Biagi

Benedetti bis?

Nessuna cifra da capogiroper i sindaci delle nostreamministrazioni. Pur aven-do un notevole carico di re-sponsabilità e un ruolo dirappresentanza fondamenta-le per ogni città nella qualesono stati eletti, l’indennità,cioè lo stipendio, non rag-giunge di certo le cifre fa-raoniche della casta.Gianni Anselmi, sindaco diPiombino, raggiunge al lor-

do quota 38mila l’anno co-me all’incirca il primo citta-dino di Campiglia RossanaSoffritti che con mille euroin meno, sempre al lordo,guadagna 37mila euro l’an-no; cifre analoghe per Ro-berto Peria (Portoferraio) e

per Stefano Benedetti (Ce-cina). Nel capoluogo di pro-vincia (161mila abitanti), ilsindaco di Livorno Alessan-dro Cosimi percepisce85mila euro lordi. Per quanto riguarda i comu-ni più piccoli, Giampaolo

Pioli (Suvereto) intorno ai25mila euro, Michele Biagi(San Vincenzo) si attesta acirca 33mila euro così comeFabio Tinti (CastagnetoCarducci). Cifre decisamen-te diverse invece per Lucia-no Cencioni, Sassetta, checon poco più di 12mila euroriceve un’indennità mensileintorno ai mille euro. Tuttele cifre, lo ricordiamo, sonoal lordo.

Nessuna cifra da casta nel territorio

Quanto guadagnano i sindaci

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di Tony Montero

Ti aspetti un direttoredi giornale compito,serioso, e invece ti

trovi a parlare con un uomodalle tante vite. La passionegiovanile per il teatro comi-co, il duro lavoro in fabbri-ca, dirigente di due scuoleprivate, la passione per lapolitica e infine, l’ultima fa-tica, durata quindici anni, latestata giornalistica L’Etru-sco. Nessun rimpianto e tan-ta voglia di prendere la vitacome viene, senza rancori.Pur avendo vissuto tanteesperienze, quella che rima-ne più nel Dna di ArmandoNocchi è quella di attore co-mico. Ci racconta che ingioventù, infatti, quandofrequentava la scuola nellaprovincia di Ascoli Piceno,era entrato a far parte di unacompagnia come attore co-mico avendo constatato che«l’uomo è l’animale più ri-dicolo che ci sia». La vervecomica è stata protagonistaanche della sua ultima espe-rienza, conclusa da pochis-simo tempo: il giornale L’E-trusco. Molte volte, infatti«ho preso il ridicolo che sinasconde nelle persone -confessa Armando Nocchi -e ne ho fatto satira, umori-smo e sarcasmo per le pagi-ne del giornale». In moltihanno letto il suo ultimoeditoriale: alcuni dispiacen-dosi di perdere un appunta-mento fisso, altri gioendo dinon dover stare più sul chiva là per qualche battuta sulproprio conto molte voltepoco gradita.

Come si è sentito a luglioquando per la prima voltanelle edicole non ha vistoL’Etrusco?«Nessun effetto particolare.Ho sempre detto che quandoun’esperienza è chiusa, èchiusa definitivamente.Conta il futuro, non il passa-to».

Perché la decisione di

chiudere?«La fine della rivista non èstata traumatica: è stata ac-compagnato alla fase termi-nale dolcemente. Vedevo esentivo stanchezza sia in meche intorno a me. Ho prefe-rito avviare questa fase con-clusiva come si fa con leaziende che devono cessarel’attività. Di certo non è sta-to un fallimento brusco dal-l’oggi al domani».

Nel suo ultimo editorialericorda i dodici pionieridel giornale che quindicianni fa diedero vita a L’E-trusco, sono rimasti tuttiaccanto a lei durante que-sti anni? «No, non sono rimasti tutti.Molti si sono persi per lastrada dopo l’entusiasmoiniziale ed altri invece, po-chi, mi sono rimasti accan-to. Comunque voglio ricor-dare i nomi delle personeche quindici anni fa, il 23settembre 1998 si riunironoper la prima riunione di re-dazione: Silvia Bucci, AnnaChessa Perle, GiuseppeContrani, Rossela De Lumè,Riccardo Filippeschi, Da-niele Menichini, FrancescoRossi, Mirio Pasquinucci,Guido Piconese, CostanzaSalvini, Elisa Salvini e Ma-rio Salvini».

Più volte si è rimproveratodi non essere riuscito adinglobare forze giovaninella redazione, colpa deldisinteresse delle nuovegenerazioni o mancata di-namicità del suo giornale?«Non è mai colpa dei giova-ni, i giovani sono figli diquesta società. Le motiva-zioni sono diverse, sicura-mente c’è stata anche inca-pacità da parte mia. Purtrop-po è difficile trovare una vi-sione di interessi comuni».

Quando chiude un giorna-le si impoverisce la demo-crazia. Senza contraddit-torio e “giornalisti guar-diani” come può essere

salvaguardata la buonapolitica?«In Italia di “giornalistiguardiani” ne esistono benpochi. L’Etrusco era liberoperché era il giornale di unpiccolo centro. Ma soprat-tutto era libero perché veni-vano sempre riportate opi-nioni diverse e plurali».

Il ricordo più bello e quel-lo più brutto della sua av-ventura giornalistica?

«Il ricordo più bello sono lerisate. Fare satira è ciò chemi è sempre piaciuto di più.Soprattutto nel nostro terri-torio di provincia dove i po-litici si prendono fin tropposul serio. Il mix perfetto erauna certa dose di coraggio eun’età, come la mia, dovenon si ha nulla da perdere. Ilricordo più brutto, invece, èsentirsi minacciati di quere-la per essere imbavagliati».

Tavola rotonda col giorn

Ecco l'uomo da

I primi della classe

Secondo il direttore Armando Nocchi i migliori po-litici del passato sono stati gli ex sindaci di Piombi-no Paolo Benesperi e Fabio Baldassarri.

settembre - ottobre - novembre 2013

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Come mai negli ultimi nu-meri de L’Etrusco è scom-parsa dalla testata la frase“organo ufficiale delle per-sone intelligenti”?«Innanzitutto questo sloganè comparso dopo qualchenumero iniziale, ed era statoscritto in risposta alle perso-ne che cercavano di denigra-re il giornale dicendo chenon era serio, magari dopoaver letto qualcosa di pocogradito sul proprio conto.Con questo trucco ho volutospingere queste stesse per-sone a non sentirsi in colpanel non comprare il giorna-le. Poi negli ultimi anni èsparito, all’insaputa del di-rettore, perché alcuni colla-boratori lo ritenevano trop-po superbo. Comunque l’i-dea, in verità, non è mia marisale ad un giornale deglianni Cinquanta».

Qualche domanda sullapolitica, una delle sue pas-sioni. Chi vede alla guidadella città dopo Anselmi?«Uno qualsiasi. All’internodel Pd non c’è nessuno adat-

to, secondo me».

Come immagina la situa-zione politica locale traqualche anno?«Uguale ed identica adadesso. Piombino è una cittàconservatrice, immobile».

In campo politico l’opposi-zione sul nostro territoriosvolge bene il suo ruolo?«Non esiste nessuna opposi-zione».

Un appello ai politici dioggi?«Dovrebbero interessarsi dipiù dei bisogni della gente elasciare indietro i propri».

Quali sono i politici delpassato che ha apprezzatomaggiormente?«Stimo molto gli ex sindaciPaolo Benesperi e FabioBaldassarri».

Il politico migliore dellanostra provincia?«Marco Taradash, lo ammi-ro molto».

Attualità. In che stato con-sidera la situazione Luc-chini?«La risoluzione mi sembramolto complicata. Le azien-de come la Lucchini sonoormai alla frutta in Occiden-te. Molto probabilmente do-veva chiudere già negli anniOttanta».

Per quanto riguarda laCosta Concordia, si risol-verà qualcosa?«Qualche prospettiva in più,rispetto al caso Lucchini, lavedo. Dopo tutto, qui aPiombino, cosa possiamofare se non sperare nellesfortune degli altri…».

Quali reputa le eccellenzedel nostro territorio?«Non ho nessuna esitazione.Le aziende vinicole di Suve-reto. Producono uno dei mi-gliori vini d’Italia».

Passiamo, infine, a qual-che domanda per cono-scerla meglio. Che ricordiha del suo lavoro in fabbri-ca?«Dove ho lavorato io, perdue anni, la “fossa di cola-ta”, era considerata uno deiposti più brutti. Per chi veni-va da fuori poteva benissimosembrare l’inferno. Era unreparto considerato tra quel-li più agitati sindacalmente,però io posso solo dire diaver incontrato gente bellis-sima, umile e per bene».

Cosa le sarebbe piaciutofare ma non ci è mai ri-uscito?

«Il nonno a tempo pieno ma,purtroppo, i nipoti sono lon-tani».

Si è impegnato attivamen-te in politica, è stato infat-ti segretario del Psdi…«E lo sono tutt’ora! Infattinessuno dall’epoca di tan-gentopoli mi ha sfiduciato,sono spariti tutti durantequegli anni e sono rimastosolo. Tecnicamente sono an-cora segretario del Psdi. Pa-re assurdo ma è così».

Non avrebbe voglia di im-pegnarsi di nuovo in politi-ca?«Sono uno spirito libero,preferisco non riciclarmi an-che se la politica rimane unodei miei interessi più grandi.Passione che ho tenuto vivaparlandone spesso sul gior-nale».

Nel 2005 è stato difensorecivico di Piombino, comereputa quell’esperienza?

nalista Armando Nocchi

alle cinque vite

Attore comico.Lavoratore alla fossa di colata.

Dirigente di duescuole private.Segretario Psdi.Difensore civico.Giornalista.

Armando Nocchi,ideatore e direttorede L'Etruscochiuso da poco

A Suvereto uno dei migliori vini d’Italia

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«Purtroppo devo dire che èstata una esperienza fru-strante. Mi sono trovato adaffrontare situazioni ango-scianti che, ipocritamente,sarebbe bene non conoscere.Molte persone si rivolgeva-no al mio ufficio per cercareun aiuto che non potevo da-re. Tuttavia già parlare conqualcuno dei propri proble-mi a volte è servito comeconforto».

Si faccia una domanda e sidia una risposta.«Vediamo, parliamo deimiei difetti? Sono due. Ildisordine scientifico: sonocome un mago, riesco a farsparire le cose, il problema èfarle riapparire. L’altro di-fetto è il ritardo cronico».

Armando Nocchi nasce aPortoferraio il 26 gennaio1937 e vive la sua infanzianella provincia di Siena.Durante le scuole fre-quenta una compagniateatrale con la quale sco-pre la sua passione per lacomicità e l’umorismo.Dopo aver conseguito ildiploma e aver fatto il mi-litare entra, nel 1961, co-me capoturno nello stabi-limento Ilva nel reparto“fossa di colata”, rima-nendovi, girando in piùreparti sino al 1982. Nelfrattempo si laurea ineconomia e commercio erileva la scuola privataAntonio da Piombino ri-nominandola Leon Batti-sta Alberti. Dal 1979 al 1994 è gesto-re dell’istituto. Apre an-che un’altra scuola adOrbetello, la Paolo Fran-

cesco Danei, che tiene fi-no al 1996. È stato segre-tario del Psdi di Piombino(Partito Socialista Demo-cratico Italiano). Nel1998 fonda l’associazioneculturale Crescere Insie-me dalla quale nasce l’i-dea di fondare il giornaleL’Etrusco.Nel 2005 viene nominatodifensore civico del Co-

mune di Piombino. Dal 2006 al 2011 ricoprela carica di presidenteUnuci di Piombino (Unio-ne Nazionale Ufficiali inCongedo d'Italia). Ha duefigli, Michele, proprieta-rio di una casa di produ-zione di spot pubblicitari aLos Angeles (Usa) e Pao-lo, giornalista pubblicistae copywriter a Roma.

Chi è Armando Nocchi

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settembre - ottobre - novembre 2013

Dopo 15 annila fine dell’avventura

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Politica: scienza in-ventata dall'uomoper il benessere di

tutti. Partitica: trappola in-ventata dall'uomo per ac-chiappare il potere. Scatoledi montaggio: ognuna ha isuoi pezzi da assemblare,non bisogna tentare di mon-tarli assieme a quelli di unascatola diversa altrimentinasce il caos.Calzoni stretti: non si pos-sono più infilare al figlioche ormai è cresciuto, èda ottusi insistere. Ane-stesia: metodo usato daicontrollori per narcotiz-zare le idee affinchè nien-te cambi davvero.Bene, anche qua ancoranon si fa politica e i partitisi muovono solo in funzio-ne di se stessi.Non abbiamo ancora de-ciso di quale montaggioservirci per costruire unfuturo ma intanto il bimboè cambiato e in troppi, e

sempre gli stessi si ostina-no ancora a volerlo infila-re nei vecchi calzoni men-tre gli addormentatori ve-

gliano su tutti. L'estate è finita, scegliamoper la prossima la scatolagiusta e costruiamo il turi-

smo con buona politica, but-tiamo a mare la partiticadel potere e l'aria fritta de-gli anestesisti, finalmente. Ve-drete che bel sole arriverà!

la finestradi Giampaolo Talani

Narcotizzare le ideeaffinchè niente cambi

Partitica del potereche vivein funzione di sé.

Costruireil turismocon buona politica.Decideredi che futuroservirci

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La gestione dei rifiuti e piùin generale dei servizi diigiene ambientale sta attra-versando un periodo dicambiamenti profondi nel-la nostra Regione. Questo,in prospettiva, porterà allacostituzione di soli 3 ge-stori che erogheranno i ser-vizi sull’intero territorio.In tal senso gli ambiti terri-toriali in cui verrà suddivi-sa la regione avranno ilcompito di stabilire regoleomogenee per aree vaste,tendendo così all’ottimiz-zazione dei servizi.Il cambiamento è iniziatocon una legge della Regio-ne Toscana che, appunto,individua tre macro areenelle quali dovrà operareun solo gestore di servizi.Le tre macro aree o ambitisarebbero composti dal-l’ambito Toscana Centro,che comprende le provincedi Firenze, Prato e Pistoia;l’ambito Toscana Costacon le province di Livorno,Pisa, Lucca e Massa Carra-ra; l’ambito Toscana Sudcon le province di Grosse-to, Siena ed Arezzo.Alla luce di questo nuovoordinamento abbiamo vo-luto capire quale fosse ilmodello di gestore che sa-rebbe dovuto nascere nelnostro ambito di apparte-nenza, e quali sarebberostate le potenziali conse-guenze per il nostro territo-rio. In un simile contesto, si èpoi inserito un referendum,da quale è scaturita la vo-lontà di mantenere pubbli-ca la gestione di alcuni ser-

vizi di pubblica utilità (ac-qua e rifiuti). Alla fine di un primo per-corso do studio e di con-fronto con quanto paralle-lamente avveniva nelle al-tre aree di ambito, è sem-brato subito evidente comesi rendesse necessaria unascelta forte, una presa diposizione che potesse ga-rantire ai cittadini tutt’oggiserviti da ASIU continuitànegli standard dei servizi esoprattutto un regime tarif-fario adeguato. In sintesi,ciò che pensiamo sia im-portante è garantire ai cit-tadini servizi qualitativa-mente invariati, se non mi-gliorati, senza aumenti nel-le tariffe.Ecco allora che è maturatala volontà di guardare dove

i nostri obiettivi coincides-sero con quelli degli altri edove poter trovare una di-mensione più vicina alleaspettative degli utenti ser-viti e nella quale ASIU po-trà essere a suo agio garan-tendo servizi adeguati e ta-riffe invariate.Dapprima tutti i consiglicomunali delle ammini-strazioni servite da ASIUhanno deliberato a favoredella proposta di essere in-seriti nell’ambito ToscanaSud.Poi sono stati gli stessiAmbiti Territoriali a dare ilproprio benestare alla pro-posta. Infine è recente ladelibera della Giunta Re-gionale, con la quale siviene ad ufficializzare ilpassaggio di ASIU, e quin-

ASIU GUARDA A SUD

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di dei Comuni serviti,nell’ambito territorialeToscana SUD.Da qui, inizia il percor-so vero e proprio cheporterà a breve ASIU aconfluire nella già esi-stente 6Toscana, la so-cietà che gestirà neiprossimi anni la raccol-ta e spazzamento nelnostro territorio. Dei treambiti, infatti, soloquello Sud ha già datovita al nuovo soggettogestore che raggruppatutte le aziende che giàerogavano tali servizi.Proprio la prevalentenatura “pubblica” di ta-le nuovo soggetto, fa sìche quanto espressodalla maggior parte deicittadini attraverso ilreferendum prima cita-to, sia maggiormentetutelato e tenuto in con-

siderazione.Pensiamo quindi, rileg-gendo la storia che ciha portato a tali scelte,

che siano stati tenuti inconsiderazione gli inte-ressi della collettività,quanto mai importanti

parlando di servizi es-senziali come appuntola raccolta rifiuti e lapulizia delle strade.

Dopo anni di studio, di certificazioni e di impe-gno concreto per realizzare un prodotto di quali-tà, finalmente il conglomix potrà essere effetti-vamente utilizzato. Si inizia così a vedere da vi-cino il risultato del trattamento e del riciclo deirifiuti siderurgici che da annoso problema am-bientale diventano oggi una vera e propria risor-sa.Dopo l’ok alla commercializzazione dato dallaProvincia, a seguito di quello dell’Istituto Supe-riore della Sanità, è stato recentemente firmatoun accordo con il consorzio strade vicinali diPiombino e con il Comune di Castagneto Car-ducci per l’utilizzo del materiale. Servirà inizial-mente per il ripristino e la manutenzione di alcu-ne strade che in termini numerici rappresentanosicuramente un volume non molto grande, ma sa-ranno sicuramente un ottima vetrina per il pro-dotto di Ischia di Crociano.Una opportunità ben più consistente è rappresen-tata dai lavori previsti per l’ampliamento del por-

to di Piombino con la relativa viabilità. Un ambi-to di applicazione del prodotto caldeggiato anchedal presidente di Legambiente Italia che con unanota ha espresso la necessità di rispettare le di-rettive nazionali e internazionali sull’utilizzo dimateriali derivanti da riciclo, così come espressa-mente dichiarato anche dal Sindaco di PiombinoGianni Anselmi, per il quale “sarebbe impensabi-le non tenerne conto”.

CONGLOMIX: DALLE STRADE VICINALI AL PORTOTUTTE LE PROSPETTIVE PER IL PRODOTTO ASIU

Conglomix: messa in opera

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FABIO MUSSIUNA VITA DEDICATA

ALLA POLITICA

Presidente Sel, sempre in prima linea.L'infanzia al Capezzolo, comunità operaia.Il nuovo Papa, un vero leader di sinistra.

«Un consiglio ai giovani di oggi: ribellatevi»

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di Luca Goerg

Una carriera politicacome poche: sedicianni in parlamento,

vicepresidente della camerae ministro dell’Università edella Ricerca. Questo è Fa-bio Mussi, piombinese Doc,nato al Capezzolo (borgataoperaia di Piombino, ndr),da dove «con una mano sipoteva toccare l’altoforno»afferma.L’impegno politico continuaancora oggi, pur ritiratosivolontariamente dalle fileparlamentari, gira l’Italiaper ascoltare gli umori dellabase e confrontarsi nei varidibattiti. Clamoroso il suodiscorso a Firenze nel 2007quando, dopo una vita nelPci e nei vari partiti susse-guitigli, dichiarò di non vo-ler confluire nel progettoPd: «Non riesco a rassegnar-mi all’idea che il destinodella sinistra italiana possaridursi a questo: una rete dicorrenti superpersonalizzatedentro un partito che am-maina i simboli stessi dellasinistra, e poi una galassia dipartiti più piccoli».Oggi molti amici del Pd edex colleghi parlamentari in-contrandolo, amichevol-mente, gli confidano che aripensarci il suo discorso fuprofet ico. Attualmente rico-pre la carica di presidentedell’ufficio di Presidenzanazionale di Sel.

La sua carriera politicacomincia negli anni caldidelle proteste studenteschee delle contestazioni dimassa del 1968 e continuafino ad oggi. Quali sonostati i momenti più bellidella sua carriera?«Gli anni più belli sono sta-ti quelli dell’Università a Pi-sa. Potei andarci solo graziealla borsa di studio vinta su-perando il concorso per en-trare alla Normale. Penso dinon aver mai dormito duran-te quegli anni: le manifesta-zioni, i comizi, lo studio. E

l’amore per Luana, che poidiventerà mia moglie e lamadre delle mie due figlie,Valentina e Gaia. Conobbitantissime persone e, spintoda quella adrenalina che co-involgeva un po’ tutto ilmondo del tempo, cominciaiad impegnarmi politicamen-te. Un altro momento moltoemozionante è stato quandofui chiamato a Rinascita.Avevo poco più di vent’annie divenni in breve tempo re-sponsabile delle pagine cul-turali, poi vicedirettore. Mi

sembrava impossibile poterparlare con persone ritenutedei miti: alzavo il telefono, eparlavo con Jean Paul Sartreo con Eric Hobsbawn; scri-vevo, e mi rispondevanoBobbio, Sorge o Amendola.Infine, il 1996, l’anno dellavittoria della coalizione disinistra e la mia elezione apresidente del gruppo parla-mentare DS alla camera conl’89% dei voti (voto segre-to). E la legislatura successi-va, vicepresidente della Ca-mera. Poi ministro dell’Uni-

versità e della ricerca delgoverno Prodi. Ho semprepensato che le responsabili-tà sono provvisorie, ma nonnego di aver apprezzato se-gni di riconoscimento cosìimportanti».

I momenti, invece, piùbrutti?«L’uccisione di Moro fu unmomento davvero ango-sciante. Gli anni Ottanta so-no stati in generale duri. Hoanche passato periodi sottoscorta. Per la prima volta

Chi è Fabio MussiFabio Mussi nasce a Piombino il 22gennaio 1948 da una famiglia operaia.Frequenta il liceo classico della città di-plomandosi con la terza miglior pagellad'Italia. Nel 1967 vince il concorsod'ammissione alla Scuola Normale Su-periore di Pisa dove conosce MassimoD'Alema. Dopo aver passato del tempoin Germania, presso l'università di Fri-burgo, si laurea con una tesi su Adornoe la Scuola di Francoforte. Intanto lapassione politica, che vede il suo culmi-ne negli anni caldi del 1968, prende ilsopravvento nella vita di Fabio Mussi: asoli venti anni entra a far parte del Co-mitato Centrale del PCI. Nello stessoanno entra nella redazione del giornaleRinascita, di cui diviene prima, respon-sabile delle pagine culturali e in seguitovicedirettore.Dal 1980 al 1984 è segretario regionaledel PCI in Calabria, in seguito entranella Direzione Nazionale del partito.

Dal 1986 al 1988 è condirettore de l'U-nità al fianco di Gerardo Chiaromonte.Favorevole alla "svolta della Bologni-na", viene eletto deputato nelle file delPartito Democratico della Sinistra nel1992, per la circoscrizione Pisa-Livor-no-Lucca-Massa. Nel 1996, dopo la vit-toria della coalizione di sinistra, è nomi-nato capogruppo. L'impegno politico continua poi nei DS.Nel 2001 è eletto vicepresidente dellaCamera dei deputati. Nel 2006, nel go-verno Prodi II, ricopre il ruolo di Mini-stro dell'Università e della Ricerca. Infine decide di non seguire la maggio-ranza del partito nel costituire il PartitoDemocratico ma, nel 2007, decide di vo-ler fondare un movimento più a sinistradel PD: Sinistra Democratica. Nel 2009il movimento confluisce in Sinistra Eco-logia e Libertà, dove tutt'ora, FabioMussi, ricopre il ruolo di presidente del-la Presidenza nazionale.

Il presidente Mussi ad un comizio a Roma

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quando fui nominato segre-tario regionale del Pci in Ca-labria, una terra veramentedifficile: giravo sempre inauto blindate, ricordo le in-finite lotte interne ed esterneal partito, e una situazionepermanente minacciosa. Epoi, di nuovo, nel 1999quando Massimo D’Antona,che aveva lavorato molto an-che con me, fu assassinatodalle Nuove BR. Pensareche oggi la scorta è diventa-ta uno status symbol permolti, mi da’ parecchio noia.Non riesco a comprenderecome possa dare piacere, adalcuni, vivere una vita sottocontrollo, privato della li-bertà. Una situazione bruttasia per te ma, soprattutto,per chi ha il compito di pro-teggerti senza lasciarti mai,rischiando costantemente lapropria vita. Politicamenteinvece il momento più diffi-cile è stato il 1992. Tangen-topoli, la fine della primaRepubblica, sembrava la fi-ne di tutto, una specie diapocalisse politica».

Come giudica il governoLetta?«È l’immagine stessa dellaprecarietà, legato a doppiacorda agli umori e ai bisognidi Silvio Berlusconi. In Ita-lia e in Europa si continuacon una politica recessivaimposta dall’asse Merkel-Sarkozy-Berlusconi-Monti.Si parla di “crescita”… Aparte che “crescita” senza

aggettivi non si può più dire(avete presente lo stato delPianeta?), ma come può es-serci crescita con una politi-ca economica recessiva?Bisogna piuttosto prendereil capitalismo e riformarlodavvero, come successe conla crisi del ‘29 e le relativemisure messe in campo se-guendo i suggerimenti del-l’economista John M. Key-

nes. Quello che manca è unapolitica veramente riformi-sta. Non può essere conside-rato un mondo giusto quelloin cui i poveri perdono il20% del loro potere d’ac-quisto e i ricchi solo il 3%,in cui crescono senza fine lediseguaglianze».

Chi pensa sarà il nuovoleader del Pd?«Guardo alle dispute del Pdcon la passione dell’ento-mologo. Molto probabil-mente sarà Renzi. Forse».

In tal caso, la coalizionePd Sel esisterebbe?«Dipende da ciò che propor-rà Renzi. Non si capisce be-ne cosa vuole fare, un gior-no è a cena con Briatore, co-sa che io non farei neanchesotto tortura e, il giorno do-po, fa il duro con AngelinoAlfano. Ha un comporta-mento ambiguo e mi paretroppo costruito mediatica-mente».

Il futuro del Movimento5 Stelle, invece, come lo

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di Umberto Barlettani

Dono di natura che vor-rebbe avere?Di “natura”, respirare sot-t’acqua; di “cultura”, suona-re uno strumento.Il tratto principale del suocarattere?Curiosità e senso dell’umo-rismo.Un suo difetto?La nostalgia (infezione re-cente).Stato attuale del suo ani-mo? Umanamente sereno, politi-camente angosciato.La persona cui chiedereb-be consiglio?I miei maestri Nicola Bada-loni e Cesare Luporini (insogno).Il giorno più felice dellasua vita?Giorno imprecisato del feb-

braio 1972, Luana a me:“Sono incinta...”.E il più infelice?L’assassinio di Pio La Torre.Stavo andando a parlarci, inmacchina da Catanzaro aPalermo, mi raggiunge a si-rene spiegate un’auto dellaPolizia: “Gli hanno spara-to...”. Di cosa ha bisogno per es-sere felice?Della mia famiglia e delmare.Una cosa che non ha maicapito della gente?Il conformismo di massa.Il vero lusso è?Pensare liberamente senzabadare alle convenienze.Il più bel ricordo da bam-bino?Notte di calma bianca, pe-sca dalla barca con la lam-para.Cosa voleva fare a 12 an-

ni? Praticamente tutto il fattibi-le.Materia scolastica preferi-ta?Alle elementari geografia;al liceo chimica; all’Univer-sità filosofia.Un consiglio ai giovani dioggi? Ribellatevi.L’incontro che le ha cam-biato la vita?Con Massimo D’Alema, suigradini della Scuola Norma-le di Pisa. Non so ancora de-cidermi, quasi cinquant’an-ni dopo, se sia stato un be-ne…Città preferita?Roma: non c’è niente almondo che tenga il para-

gone.Il piatto che predilige?Spaghettini alle acciughefresche (ma se la batte conle triglie alla livornese).E la bevanda?Vino.La qualità che preferiscein un uomo? Intelligenza, purchè divor-ziata da cinismo, narcisismoe avidità (naturalmente hopresente Cristo di Galilea:“Scagli la prima pietra…”).E di una donna? Com’è noto, le donne hannoil cervello meglio costruito:non c’è che l’imbarazzodella scelta.Quel che detesta di più?L’abisso dell’imbecillità,cioè il razzismo.

Botta e rispo

Un giovanissimo Mussi con il suo "simbolo" Berlinguer

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Personaggio storico piùammirato? Democrito, che cinque se-coli prima di Cristo intuì(gli atomi, il clinamen)qualcosa che verrà dimo-strato dalla fisica quantisti-ca 2500 anni dopo. Con quale personaggiopolitico vorrebbe parlare?Con Obama.Ha il potere assoluto perun giorno: la prima cosache fa? Lo abolisco con decreto.Film cult?“2001 Odissea nello spa-zio”.Attori preferiti? Marcello Mastroianni, Du-stin Hoffmann, Matt Da-mon.

Cantanti preferiti?Ella Fitzgerald, Mina, DeGregori.Pittore preferito?Piero Della Francesca.Una frase che porterebbesulla t-shirt? “Eppur si muove”.Libri preferiti? Odissea (Omero), Meta-morfosi (Ovidio), DivinaCommedia (Alighieri), Pi-nocchio (Collodi), MobyDick (Melville), Metamor-fosi (Kafka). La soddisfazione più gran-de?Muoversi, a piedi o con imezzi pubblici, in tutta Ita-lia, ed essere rispettato.Hobby? Piuttosto tanti, anche se per

lo più dormienti (esempio: ascacchi posso giocare colcomputer, a biliardo ci vo-gliono degli umani, non difacile reperibilità in tempidi dominio dell’elettronica).Programma televisivo pre-ferito?“Il Commissario Montalba-no” e “Quark”.Il regalo più bello che haricevuto?Tre nipoti: Elena, Francescae Michele.Un suo rimpianto?Il tempo perso dietro coseche non meritavano.Le colpe che le ispiranomaggiore indulgenza?Quelle figlie dell’indigenza.Se non avesse fatto il poli-tico?L’insegnante.La soddisfazione piùgrande? La vittoria del concorso per

la Normale: se non avessivinto la mia famiglia nonavrebbe potuto permettersidi mantenermi all’Universi-tà.Pensa di restare simpaticoo antipatico agli altri? Definire meglio “altri”, poirispondo.L’amico più caro?Due: Tito Scalbi, grafico na-to a Urbino; Franco Pog-gianti, giornalista nato a Li-vorno.Ciò di cui non può fare ameno? Il mare.Nella vita a chi deve diregrazie?A mia moglie (risposta au-tentica, non stereotipo).Io vorrei? “Che tu e Lapo ed io…”.Ma non Elkann.

osta

vede?«Il Movimento 5 Stelle alleprossime elezioni non rical-cherà il successo di questaultima tornata elettorale marimarrà comunque un’areaconsistente».

Un’area rosicata all’eletto-rato di sinistra o di destra?«In questo caso penso chesia la sinistra a pagare pe-gno. Tutta colpa della legge-rezza che in questi anni haavuto proprio la sinistra amostrarsi così permeabilealle ideologie della destra.Non c’è da stupirsi se poi ilMovimento 5 Stelle vincedicendo che siamo tuttiuguali: non è vero ma… ve-rosimile sì. Non puoi perde-re mordente sulla questionemorale».

Differenze tra la politica diieri e di oggi?«Appunto, basta vedere cheoggi vince la politica del“vaffanculo” e dei persona-lismi. Per non parlare deglistipendi faraonici, ai mieitempi quando ero dirigente

di partito guadagnavo comeun metalmeccanico: soprav-vivere a Roma pagando unaffitto non era facile. Berlin-guer è il mio simbolo pro-prio per questo, la questionemorale per lui era fonda-mentale. Il principio etico èfondamentale per la demo-crazia».

E per quanto riguarda ilPd? Il livello di personaliz-zazione?« Nel Pci c’erano correntisegrete su piattaforme pub-bliche, nel Pd ci sono cor-renti pubbliche su piattafor-me segrete».

Cosa le viene in mente ap-pena arriva a Piombino?«Vengo spesso a Piombino,dalla terrazza del mio appar-tamento riesco a vedere ilmare, l’Elba e la Corsica.Come dice la filosofia zen“bisogna sedersi sul colmodella collina e vedere l’oriz-zonte”, in questo caso io misiedo sulla mia terrazza pertrovare la pace. Sentire l’o-dore del mare e la brezza

marina passeggiando perpiazza Bovio è fantastico.Ho portato molti amici pergodere di questa bellezzanaturale, molti dei quali co-noscevano Piombino sola-mente per le acciaierie o co-me punto di imbarco perl’Elba. Sono rimasti tuttistupiti non appena li ho por-tati nel centro storico, al Ca-stello e in piazza Bovio».

Che ricordi ha della Piom-bino della sua gioventù?«Il mare di Piombino è statola mia scuola di vela perso-nale. Mio zio Michele, miha insegnato tutto. Usciva-mo dal Centro Velico con labarca a vela. Mi piaceva loscirocco, anche perché conla “scaduta” andavamo a fa-re saraghi sotto viale del Po-polo. Quando tirava mae-strale, invece, bordeggiava-mo lungo gli scogli. Questime li ricordo come momen-ti di assoluta felicità. Ora houna vecchia vela, a Salivoli,un Cat 33».

Differenze da allora?

«Piombino è cambiata mol-to. Mi ricordo che quandoero bambino al Capezzolo,tutti avevano le chiavi attac-cate alle porte, si viveva inuna sorta di comunità ope-raia. Oggi Piombino misembra “desolidarizzata”».

Mussi

Le lotte giovanili

con D'Alemanel Sessantotto.“Berlingueril mio simbolo”.Dal Pci a Sel.“Il mare,

mia passione”.L'isola d'Elbafra le più belledel mondo

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Le persone di famiglia acui è rimasto più attacca-to?«Mio zio Bruno Mussi è ri-masto come figura impor-tante per tutta la mia vita,era un uomo molto impe-gnato. Dirigente della Prole-taria, consigliere comunalee figura di spicco dell’Al-leanza Contadina locale. Maanche mio padre Nolano,che ha affrontato la cecitàcon una forza straordinaria.Se lo ricordano in molti incittà e ne sono orgoglioso».

Questione acciaierie, vedeprospettive per il settorenella nostra città?«L’Italia, uno dei paesi piùindustrializzati al mondo,deve produrre acciaio, chenon lo faccia è impensabile.Non possiamo di certo per-metterci di dipendere dall’e-stero. Oggi, conosciamotante tecnologie per riquali-ficare. La situazione di Ta-ranto, in cui un privato haavvelenato una città, fattu-rando profitti da capogirosenza riqualificare è abomi-nevole. Ci vorrebbe una po-litica industriale nazionale,ma manca. Ad esempio, inItalia, per quanto riguarda la

chimica siamo rimasti moltoindietro. Nell’industria biso-gna puntare al meglio delletecnologie disponibili.Piombino non è Taranto, mabisogna uscire dallo statopermanente di crisi. Ancheperché il settore delle ac-ciaierie e quello turisticonon si escludono affatto».

Settore turistico da am-pliare quindi?«Rispetto a qualche anno favedo crescere il turismo inmaniera considerevole. Dianno in anno. Da elogiare illavoro di riqualificazioneavvenuto in molte parti del-la città che rende lustro adambienti prima poco valo-rizzati. Il settore turismo èda sviluppare ancora, anchese i risultati già si vedono.Mi pare ci sia da fare ancoramolto, a partire da un’ideaintegrata ed evoluta di tutti isettori della vita sociale,economica e civile».

E la proposta di far diven-tare Piombino un polo eu-ropeo per demolire legrandi navi, partendo dal-la Concordia?«L’idea di avere il relittodella Concordia a Piombino

e inaugurare un polo di rot-tamazione dei relitti di gran-di navi è da valutare con at-tenzione. La questione vastudiata bene. Quel che ècerto è che non possiamoaccettare che gran parte deirottami oggi finiscano inBangladesh, dove vengonosmantellate da lavoratori-schiavi senza alcun rispettoper l’ambiente».

Parlando sempre di politi-ca piombinese, provinciadi Livorno o di Grosseto?«Questa diatriba mi pare po-co rilevante e scarsamenteappassionante. Capisco i co-muni del bellunese che vor-rebbero annettersi all’AltoAdige, in quel caso, il girodi denaro è ben diverso, matra Livorno e Grosseto…Rimane il fatto che le Pro-vince devono essere abolitee così penso che avverrà inpoco tempo. Mi ricordo cheio proposi l’abolizione delleprovince nel’ 70, al momen-to dell’istituzione delle Re-gioni. Mi alzai durante unComitato Centrale del Pciaffermando che nelle rifor-me adottate in quegli annibisognava anche togliere,non solamente aggiungere

creando inutile complessità,come invece si era fatto».

Lei è stato consigliere aRio Marina, cosa pensadella situazione dell’isolad’Elba?«L’isola d’Elba è una delleisole più belle del mondo.La sua dimensione è ideale,né troppo piccola, né troppogrande. Si possono trovarepaesaggi brulli ma ancheuna fitta vegetazione, d’in-verno addirittura la nevesulle vette più alte, e d’esta-te delle spiagge tropicali.Purtroppo in alcune parti èstata martoriata dall’abusi-vismo, un vero peccato».

E la politica dell’isola?Mi soffermo su alcuni dati.Alle politiche all’isola d’El-ba ha vinto il Movimento 5Stelle, quindi l’idea di ridur-re il costo della politica, dieliminare sovrastrutture inu-tili e risparmiare in nomedella buona gestione pubbli-ca: insomma, contro la “ca-sta”. Poi dopo pochi mesi, alreferendum sul ComuneUnico ecco vincere il no. In-spiegabile. Ora l’Elba si ri-trova con otto amministra-zioni, più consiglieri comu-

di Nichi Vendola

Ho conosciuto Fabio Mus-si, quando a metà degli an-ni '80 l'esperienza politicain Fgci mi portò a Roma.Per noi ragazzi, Fabio - giàautorevole leader a Botte-ghe Oscure - era un diri-gente assolutamente eccen-trico: rappresentava con-

temporaneamente un espo-nente con un grande cari-sma ma anche uno straordi-nario rinnovatore.Per i figciotti poi era simpa-tico e affascinante, ancheper la sua dimestichezzacon le argomentazioniscientifiche, le più svariate,con cui costruiva una robu-sta cultura ambientalista.Amava poi, e a noi piacevaanche per questo, i fumetti. Lo stimavamo perchè cu-rioso, non certo elitario.Una persona assolutamentein confidenza con la cultura

popolare (anche se poi gira-va voce che leggesse in te-desco i Grundrisse di KarlMarx).In particolare ricordo,quando schierai la Fgcicontro l'energia nucleare inItalia, e trovai in Fabio e inBassolino una sponda checi permise di fare una batta-glia politica appassionanteal congresso del Partito Co-munista Italiano, dove il fa-moso emendamentoFgci/Mussi/Bassolino vin-se, osteggiato da gran partedel gruppo dirigente ancora

legato ad un'idea di svilup-po che non faceva i conticon l'ambientalismo chenasceva proprio in queglianni. E poi Fabio di quella gene-razione di dirigenti del Pci,è sicuramente uno dei piùcapaci nel riflettere serena-mente sulle sconfitte, dinon cercare rivincite o ri-valse personali.Anche il suo modo di stareoggi dentro Sinistra Ecolo-gia Libertà, senza mai ri-vendicare nulla per se, madando un contributo di ideefondamentale, è una lezio-ne monumentale di buonapolitica.Merce rara di questi tempiin Italia....

Fabio, una lezione di buona politica

Dirigente di carismae grande rinnovatore

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FabioMussi,impressionia caldo

Riccardo Gelichi(Portavoce Lista civicaAscoltaPiombino):«Non conosco di personaFabio Mussi, ma sono in-formato del suo lungo ebrillante percorso politicoiniziato con il Partito Co-munista Italiano.Posso dire però che la co-erenza in politica è cosa ra-ra, non è frequente vedereoggi un percorso così limpi-do politicamente, sempre ri-gorosamente a sinistra senzamai distogliere lo sguardo aimutamenti del mondo. Fa-bio Mussi credo che espri-ma anche la rara dote del sa-

persi fermare senza rinun-ciare a fare politica, qualitàche dovrebbe contaminaretutti quelli che non ci riesco-no, pur avendo già ampia-mente dato. Per me il politi-

co Mussi forse è troppo a si-nistra, ma avrei veramentepiacere di ascoltare la suavisione dell’oggi, sono sicu-ro che imparerei moltissi-mo».

Matteo Tortolini(Consigliere regionale Pd):«Era il 20 aprile del 2007.Ho un ricordo nitido dell’in-tervento di Fabio all’ultimocongresso dei Ds a Firenze

quando disse “Noi ci fer-miamo qui”. Era contrarioalla nascita del Pd ed io eroin platea accanto a GianniAnselmi. Il momento fu for-te. Finiva un’epoca.Nonostante si collocasse piùa sinistra di me, mi ha sem-pre colpito il suo spirito diricerca, quell’approccio antiideologico e non ortodossonella lettura della società.L’unico piombinese, per

ora, ad essere stato ministrodella Repubblica».

23

Dicono

di lui

di Luigi Carletti*

Quando esisteva ancora ilPci ed io ero un giovanecronista, Fabio Mussi erauno di quei politici dei qua-li si diceva “poco palco emolta sostanza”. E anchechi, come me, non era co-munista né lo sarebbe maistato, non poteva evitare di“pesare” l’uomo e il politi-co apprezzandone le doti dicomunicatore ma soprat-tutto la cultura e l’intelli-genza raffinata. Ricordoancora un suo comizio in

piazza Verdi a Piombino incui usò l’ironia come unfioretto e il sarcasmo comeuna sciabola: una lezioned’oratoria.Di lui, nella nostra provin-cia, circolavano le notiziedella sua biografia più omeno ufficiale: aveva stu-diato alla Normale di Pisa,era amico di D’Alema (masi raccontava che i due fos-sero stati anche rivali inamore), prima di diventareparlamentare aveva rico-perto incarichi faticosi ecomplicati come per esem-pio quello di funzionario inCalabria.E proprio per parlare dellaCalabria, qualche anno piùtardi lo andai a conoscere.Il Gruppo Espresso avevadeciso di aprire un quoti-diano in Calabria ed io, al-lora appena trentenne,avrei dovuto diventarne ildirettore. Mussi fu gentilee molto diretto, mi descris-se rischi e possibilità di

un’avventura come quellache mi veniva prospettata.E chiuse con una battuta:“Ma andare direttamente aRepubblica non sarebbemeglio?”.Non glielo dissi, ma era labattuta che mi faceva sem-pre suo padre, Nolano, ilcentralinista del municipiodi Piombino. Quando chia-mavo per parlare con qual-che assessore, Nolano mi ri-conosceva prima ancora chemi qualificassi: “Carletti,ma quando vai a Repubbli-ca?”.Anni dopo, quando a Re-pubblica entrai per davve-ro, mi ricordai della battutadi Fabio Mussi e anche disuo padre Nolano, il cen-tralinista della mia gioven-tù da cronista del Tirreno.Erano i tempi del Pci, dellapolitica come sostanza e diun’Italia molto diversa daquella di oggi.

*Giornalista e scrittore

La parola a Lugi Carletti, giornalista e scrittore

Poco palco e molta sostanza

nali di Roma, cosi, ineffi-cienze e debolezze struttura-li. Tutto questo naturalmen-te è legato ad una logica diinteressi locali tra dirigenti ecittadini. Peccato perché lemicro dimensioni, oggi co-me oggi, rendono davveroimpotenti. Sono favorevolealla fusione dei comuni,

8700 oggi sono un numeroinsensato. E guai alla politi-ca che vivacchia sulle picco-le Patrie, sui municipalismi,sulle zuffe etniche».

Cambiando argomento,che idea si è fatto del nuo-vo Papa?«Dal punto di vista dottrina-

le per ora non è cambiatoniente. Basti pensare all’en-ciclica scritta a quattro manicon il papa emerito Benedet-to XVI “Lumen Fidei”, incui non ho trovato nessuncambiamento interessante.Anzi, molta ortodossia dot-trinaria. Sotto altri punti divista, invece, Papa Bergo-

glio appare decisamente fuo-ri dall’ordinario. In pochimesi ha compiuto moltissi-mi gesti simbolici importan-ti, cominciando dallo sco-perchiare le faccende delloIOR fino al suo viaggio aLampedusa. Si è comportatocome dovrebbero fare i verileader della sinistra».

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24 settembre - ottobre - novembre 2013

fatti & persone

Il Comitato CittadinoVenturina è una realtàimportante del territo-

rio. I molti consiglieri la-vorano intensamente e i suc-cessi non mancano. Lucia-no Buccianti è stato ricon-fermato presidente. Ecco ilconsiglio direttivo esecutivoper il biennio 2013-2014.Presidente Buccianti Lu-ciano; vicepresidenti Bo-trini Gianpiero e PetrocchiAlessandra; economoGiusti Furio; segretari or-ganizzativi: Bologna An-tonio, Cinci Germano eNocchi Sandro.Gli altri consiglieri sono:Albertoni Alessio, An-dreoni Lido, BaldassarriCarlo, Bellucci Michelan-gelo, Benedettini Gian-franco, Berti Lauro, Bolo-

gna Antonio, Bologna Vin-cenzo, Botrini Gianpiero,Buccianti Luciano, Bus-sotti Laila, Campigli Fran-cesca, Carboni Loris, Ca-sali Lidia, Cavicchi Coral-do, Cinci Germano, Dovi-co Stefano, Fagiolini Fa-bio, Fioretti Susanna,Gambelli Patrizia, GentiliMaria Grazia, Giusti Fu-rio, Lippi Stefania, Ma-riottini Franco, Mariottini

Paolo, Mascherini Evinio,Nannini Nilio, Navelli Ste-fano, Nocchi Sandro, Pa-nicucci Nevio, ParadisiDiego, Pecchioni Mery,Petrocchi Alessandra, Pro-venzano Daniele, RegoliNilo, Rossi Marta, Tede-schi Sergio, Tosi Giusep-pe, Vichi Mauro.Consiglieri esterni: Bac-cellini Renzo, BiancaniRino, Buccianti Dalia,Campigli Franco, Catelani Alessandro, CorsiLuciano, Gasperini Leo-nardo, Giannini Simone,Lorenzini Fabio.Il nuovo consiglio vedel’ingresso di nuove perso-ne, ed in particolare ungruppo di giovani under18 ed una buona rappre-sentanza femminile.

Il Ccv realtà importante

Campo di calciointitolato a Franco

Alla presenza del sindacoAnselmi e di Aldo Agroppiè stato intitolato a FrancoCioni il campo di calcio a 5dell’Asd Salivoli. Il camposintetico (40x20), atossicoe conforme ai requisiti FIGC,sarà a disposizione deglisportivi che con pochi europotranno usufruire anchedello spogliatoio, palloni,casacche e illuminazionenotturna.L’iniziativa, come dalle pa-role del presidente GilbertoAllori, ha voluto onorare lamemoria di un grande piom-binese, un mister dalle dotiumane indiscusse capace didialogare con i calciatori ditutte le età, dentro e fuoridal rettangolo di gioco. (e.g.)

di Giuseppina Toncelli

Si sta riunendo in questigiorni la giuria della dodi-cesima edizione del premioletterario "Emanuele Casa-lini" destinata ai detenutidelle carceri italiane. Periniziativa di Lucia Casalini,da alcuni anni la partecipa-zione è stata estesa anche agliistituti penali minorili, ot-tenendo una buona parte-cipazione. Il premio, di cui il comune

di Piombino è uno dei piùconvinti sostenitori, si avvaledi una giura eccellente ilcui fiore all'occhiello è rap-presentato dal presidenteErnesto Ferrero, affermatoscrittore, direttore del sa-lone internazionale del librodi Torino.Fra i testi arrivati dalle car-ceri di tutta Italia (prose e

poesie), i vincitori e i se-gnalati saranno come diconsuetudine raccolti in unlibro il cui titolo è signifi-cativo: "L'Altra Libertà".Libertà di uscire dall'isola-mento stimolando la crea-tività, analizzando il pas-sato per non restargli an-corato ma per sperare ancoranel futuro, un futuro diver-so, per una persona diversa.Quest'anno per la cerimoniaconclusiva del premio è sta-to scelto il carcere di Bollate-Milano.

Premio letterario per i detenuti

Buccianti presidente Ccv

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Primo premio, a Mila-no, alla Banca di Cre-dito Cooperativo di

Castagneto Carducci con ilprogetto "Te, la Tua banca edil Territorio: Green Depo-sit" per il Green Globe Ban-king Award 2013.Un riconoscimento impor-tante consegnato alla pre-senza del sottosegretario alMinistero dell'ambiente edella tutela del territorio e delmare, Marco Flavio Cirillo,direttamente nelle mani diFabrizio Mannari, direttoregenerale della Banca di Cre-dito Cooperativo di Casta-gneto Carducci. Un'azionerivolta alla sostenibilità am-bientale, questo è ciò che hapermesso alla banca del no-

stro territorio di classificar-si prima per l’evento più pre-stigioso in Italia nel campodel Green Banking, supe-rando banche di dimensioninazionali ed internazionali. Un progetto centrato su unnuovo prodotto di raccolta

volto a perseguire una veracondivisione dei valori am-bientali con i suoi clienti e amigliorare concretamente ilnostro benessere territorialee sociale. Ecco dunque, dopo l'instal-lazione, terminata lo scorso

anno delle casse paperlessin tutte le filiali della Banca,un nuovo intervento nel cam-po della sostenibilità am-bientale: un vero impegnorivolto alla costruzione diun futuro migliore per il no-stro territorio.

Luciano Guerrieri è ancora alla guida della Autoritàportuale grazie alla nomina a commissario straordina-rio del porto di Piombino da parte del ministro dei tra-sporti Maurizio Lupi. Il ministro ha infatti ritenuto ido-neo prolungare il mandato di Guerrieri di sei mesi, do-po due mandati e un'ulteriore proroga di quarantacin-que giorni. Inutili sembrano essere state le sollecitazio-ni per nominare uno dei possibili successori. Il più caldeggiato politicamente pare essere stato Gian-ni Anselmi. Il sindaco di Piombino, nel caso di nomi-na, si sarebbe trovato nella particolare situazione di ri-coprire due cariche di notevole importanza nella stes-sa città e allo stesso tempo. Ciò non è avvenuto, anchese il sindaco ha avuto l'appoggio del governatore Enri-co Rossi e di conseguenza di tutto il Pd toscano, oltreche dei parlamentari Velo e Manciulli. Roberto Nardi,presidente della camera di commercio di Livorno, pa-reva quindi essere l'unico vero concorrente del sindacodi Piombino visto che Roberto Peria, sindaco di Porto-ferraio, ha ritirato in itinere la sua candidatura. Ma an-che in questo caso niente da fare. Luciano Guerrieri ri-mane quindi sulla poltrona della Port Authority fino agennaio.

fatti & persone

Guerrieri resta al porto

Credito Cooperativo di Castagnetoproclamata “la banca green del 2013”

Fabrizio Mannari, Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di CastagnetoCarducci, ritira il premio “Green Globe Banking Award 2013”.

Si è insediato il nuovo con-siglio della Misericordia diSan Vincenzo. Governatoredella confraternita: Ema-nuele Giovani. Vicegoverna-tore: Velio Fiorenzani. Se-gretario: Giulia Fedeli. Am-ministratore: Bruno Deiana.Responsabile di ambulanze:Simone Niccolini. Respon-sabile dei soci: FilomenaSetaro. Responsabile dellaformazione: Luigi Pratesi.Responsabili della Protezio-ne Civile e del servizio an-tincendio boschivo: DimitriCristiani e Umberto Carpi-telli. Responsabile dei vo-lontari: Mirko Giovani. Pre-sidente del gruppo dei dona-tori Fratres: Mario Bellucci.Consiglieri: Stefano Ninci eClaudio Francalacci.

È nata "Iaia", un'associazionecontro il femminicidio, inmemoria di Ilaria Leone, lagiovane ragazza uccisa in unoliveto a Castagneto. "Iaia",da Ilaria, si propone di com-battere tutte le forme di vio-lenza che, ogni giorno di più,intaccano la libertà personaledi tantissime donne. Dallostalking, allo stupro per finirein molti casi all'omicidio.L'idea è nata dalla sinergiatra moltissime donne scossedall'evento drammatico cheha sconvolto la piccola co-munità di Castagneto le qualihanno deciso di costituirequesto centro d'ascolto. L'associazione verrà suppor-tata dai Centri antiviolenzadella Toscana e dal comunedi Castagneto.

MisericordiaSan Vincenzo

"Iaia" in memoriadi Ilaria Leone

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26 settembre - ottobre - novembre 2013

fatti & persone

Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare,

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Rinnovate le carichedel consiglio diret-tivo dell'associazio-

ne culturale Comunità Irpi-na per il triennio 2013/2016.Confermato per la terza vol-ta il presidente Giovanni diPietro, storico fondatore del-l'associazione e colonna por-tante. «Sono orgoglioso di es-sere stato riconfermato allaguida dell’associazione - af-ferma - che ho fondato nel2006 con tanti amici e per-sone che credevano in que-sto progetto. Tante sono le at-tività di cui andare fieri, a par-tire dalle gite organizzatein Irpinia dove molti tosca-ni hanno potuto conoscere le

nostre origini e apprezzare lenostre usanze».Da rivelare una discretapercentuale di presenzafemminile nel direttivo, apartire dalla carica di vicepresidente ricoperta daCatia Bernardini. Gli altricomponenti del consigliosono: Sonia Barletta (eco-nomo), Marco di Pietro(segretario), RaffaelinoColarusso. Consiglieri:Marina Barletta, Domeni-co Finno, Enzo Petricci,Emilio Sorrentino. Revi-sori: Antonio Barletta, Lo-renzo Patrone, Luigi Spa-gnuolo. Ormai l'associa-zione conta più di 240 soci

sparsi nelle province di Li-vorno, Pisa, Grosseto eSiena e una commissioneapposita, dopo le elezioni,è stata predisposta per laprogrammazione deglieventi.Verranno organizzate, in-fatti, attività ludiche, cul-turali e ricreative. Già inpassato l'associazione haorganizzato eventi cultu-rali di notevole importan-za come una mostra dipittori irpini e la presenta-zione del libro "Fram-menti canori della civiltàirpina" scritto dalla gior-nalista ed etnografa Fran-ca Molinaro.

Comunità Irpina: le caricheA seguito delle elezioni peril quadriennio 2013 - 2017ecco le nuove cariche delmagistrato direttivo dellaMisericordia di CampigliaMarittima. Governatore:Leandro Paladini. Vice go-vernatore vicario e direttoreamministrativo: Renzo Pa-netti. Consiglieri: MarioCeccarelli, Paolo Tamberi,Piero Dell'Omodarme, Pao-lo Mori, Andrea Novelli.Correttore spirituale: DonMarcello Boldrini. Probivi-ri: Guido Tamberi, Benedet-to Bruni, Giovanni Cecca-relli, Arietto Martelli, Pier-luigi Lisini. Revisori: Lucia-no Mariani, Mario Mussio,Leonardo Pardini.

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di Marco Bonanni

Passato e presente. Cri-si e speranza. Un am-biente familiare. In

queste parole si sintetizza lospirito che anima il mercatocoperto di Piombino. E’ unluogo nato nel lontano pri-mo giugno 1924 all’internodella piazza Umberto I, frut-to di un progetto dell’archi-tetto Carlo De Carolis. Nel mercato comunale si re-spira ancora una sorta di elo-gio della lentezza che non sitraduce nell’inefficienza ma èinvece forma di rispetto e at-tenzione al cliente. Gli stessiprodotti (frutta fresca, pesci,fiori, formaggi, salumi, carni,pane, articoli di abbigliamento,ristorazione) sono scelti fa-cendo attenzione alla qualitàdel prodotto. Alessia Casiro-li, da poco proprietaria (assiemea Mariella Orlando) de l’Or-to del Mercato, sembra giàavere le idee chiare: «diver-sifichiamo le tipologie di frut-ta sempre fresca e di giorna-ta: grazie a ciò abbiamo mol-ti clienti anche in un periododi crisi». I modi affabili e la familiari-tà con cui si è accolti al mer-cato sono le radici di un alberoquasi secolare che resiste al tra-scorrere del tempo, come sot-tolinea Marussia Barbieri, chegestisce la rosticceria La Bu-gheria. In questo contesto con-vivono generazioni differen-ti a partire da commercianti sto-rici come le sorelle Bruschi,della Macelleria Silvano Bru-schi. Entrambe si caratterizzanoper competenza e simpatiache si traduce nella battuta diSilvana: «noi siamo rock […]e per questo abbiamo man-tenuto viva l’attività per oltre55 anni». «E – le fa seguito lasorella – siamo attente al clien-te, alle sue necessità, […] cer-chiamo di dargli carni di gran-de qualità».Il nostro itinerario prosegue nelnegozio di Marcella Testi, ti-tolare di Da Marcella fiori epiante, che ci racconta l’iniziodella sua storia al mercato,

nel lontano ’69, la crescitagraduale dell’attività, e la col-laborazione costante dei figliValentina e Simone. Anchese il suo ricordo va al padre,«che ha creduto per primo al-l’attività fioristica […]; poisono arrivate le serre e le pian-tine di fiori».Anche Al mio negoziosegue le orme diun’attività fa-miliare dovela madreL o r e n aCozzatel-li e la fi-glia Ma-nuela col-laboranoda sempre.Parlando conManuela, sco-priamo la sua ricettaanti-crisi: investire su tipolo-gie di taglie più comode emodelli giovanili sempre ma-de in Italy. E Monica Sottile,titolare de Il Soldo di Cacio,aggiunge, che: «si vuole usci-re assieme dalle difficoltà delmomento». E come dimenti-care la Pescheria Da Marisa ela varietà di pesce fresco dasempre meta di clienti alla ri-cerca di qualità ed eccellenza. Certamente i problemi nonmancano, come il caldo esti-vo, dovuto al tetto in lamierae la sporcizia al di fuori delmercato: «per l’incuria di una

parte della cittadinanza e –pre-cisa Maria Lina Virgilio, com-messa della panetteria – per unacollocazione sbagliata dei cas-sonetti». Le critiche però convivonocon il desiderio di studiaresoluzioni innovative come gliaperi-cena, all’opera duran-

te le notti blu quandoogni esercente

ha collabo-rato per in-cremen-tare laclien-t e l a .L’ideasi è ri-pe tu taogni ve-

nerdì dal 19luglio, inserita

nella più ampiaadesione degli esercenti alle150 Vetrine come Centro Com-merciale Naturale della Valdi Cornia.Le prospettive. Ne abbiamoparlato con Luciano Francar-di, assessore all’urbanisticadel Comune di Piombino. «Gliscenari futuri sono legati allerisultanze che emergerannodall’approvazione, prevista afine 2013, del regolamentourbanistico e dalla discussio-ne delle osservazioni presen-tate dai gruppi consiliari. In par-ticolare –prosegue l’assesso-re – esiste l’ipotesi di un suo

futuro spostamento nella zo-na retrostante all’Iti, e conse-guente abbattimento delle al-tre strutture (palestra e labo-ratorio). La nuova colloca-zione - continua Francardi - fa-rebbe guadagnare un mag-giore spazio al mercato, connuovi parcheggi di servizioe il trasferimento di parte de-gli uffici comunali nell’or-mai ex-Iti. L’Istituto, a suavolta, sarebbe posto in viadella Pace, nel polo scolasti-co sportivo. Assegnata la nuo-va destinazione del mercato –sottolinea Francardi – si po-trebbe recuperare la sua strut-tura originaria, togliendo laparte in cemento e mante-nendo la parte in acciaio eferro per farla tornare […]una piazza in stile liberty. Ov-viamente il tutto – concludel’assessore – sarà legato al-l’effettiva disponibilità deifondi nei tempi e nei modiprevisti per legge».

Il fascino del mercato coperto

Molti i negozi storiciall'interno del mercato.

Il desiderio di vincere la crisicon soluzioniinnovative.

Francardi parladella futuracollocazione.

Uno scorcio del mercato coperto. Nel tondo: il successo dell'aperi-cena

settembre - ottobre - novembre 2013

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di Luca Goerg

Tipico look da surfista:biondo e capelli lun-ghi, collanina di

caucciù con relativo dente disqualo appeso al collo e ab-bronzatura caraibica. PaoloMarconi, ventiduenne piom-binese, si presenta in reda-zione per parlarci della suapassione, lo stand up puddlee dei suoi ultimi successi.Gareggia ormai da un paiodi anni con la squadra livor-nese della Jimmy Lewis e hacollezionato diversi trofei.Laureato in scienze dellacomunicazione a Pisa hascoperto questo sport percaso.«Ho sempre praticato di-versi sport dal canottaggioal windsurf, poi un giorno,in mancanza di vento – af-ferma – ho provato, pagaiain mano, a scivolare sul-l’acqua del golfo di Baratti.Da quel momento lo standup paddle è diventata lamia passione».

Passione inusuale dalle no-stre parti…«Sulle nostre coste lo standup paddle è praticato so-prattutto a Baratti e Livor-no, dove sono stato ingag-giato dal team della JimmyLewis. In Italia, invece, lamaggior parte delle personeche praticano questo sportsi concentrano sull’Adriati-co. Comunque è uno sportinternazionale, nato inAmerica (alle Hawaii, ndr)e praticato anche in Europa,soprattutto in Francia, Ger-mania e Spagna».

Ultimamente sei statoprotagonista di un’impre-sa titanica: Iron Elba tour(iron significa ferro, ndr).Hai circumnavigato, sen-za sosta tutta l’isola d’El-ba, sulla tua tavola dasurf remando con la pa-gaia per far meglio cono-scere questo sport. Comeè nata l’idea?«Sin da quando ero un bam-

bino sognavo di fare il girodell’isola d’Elba in canoa osul surf.L’occasione si è presentataquest’anno grazie allo standup paddle. Per l’impresa èstato fondamentale il sup-porto della Lega Navale diPiombino e di tutti i colla-boratori che mi hanno segui-to lungo il tragitto».

Tragitto durato ben dodiciore e mezzo… hai avutomai paura?«Qualche momento di scon-forto c’è stato: durante i pri-mi 20 km il vento era a miofavore ed è andato tutto be-ne, in seguito, proseguendola circumnavigazione dell’i-sola, mi sono ritrovato con ilvento contrario ed è statotutto molto più faticoso».

Per un percorso totale di85 km, i tuoi genitori qual-che momento di esitazione

ce l’hanno avuto?«Mia madre soprattutto, mapoi hanno visto che me lacavavo bene».

Cosa pensa la tua famigliadi questa tua passione?«Sono tutti molto felici, so-prattutto perché questo sportmi permette di girare tutto il

mondo e di conoscere mol-tissime persone».

Questo è proprio il perio-do di stagione per le garedi stand up puddle (25Aprile - 15 Ottobre), e so-no già tanti i successi, an-che internazionali.«Ad inizio di stagione, hogareggiato a Palma diMaiorca, in Spagna, classifi-candomi terzo. Ma, soprat-tutto, ho vinto due primi po-sti del circuito di Coppa Ita-lia di stand up puddle: aFiumaretta (La Spezia) eCesenatico».

Durante l’anno però ti seipreparato girando tutto ilglobo…«Questo è uno degli aspettipiù belli dello stand uppaddle. Grazie al team dellaJimmy Lewis sono potutoarrivare nel regno dellostand up puddle: l’America.L’agosto scorso sono statoal lago Tahoe, a 1700 metridi altezza sulla catena mon-tuosa che divide il Nevadadalla California, un’espe-rienza spettacolare. E poi, agennaio, a Miami dove hodisputato una delle gare piùimportanti a livello mondia-le classificandomi al terzoposto».

Il tuo sogno nel cassetto?«Tornare a Miami e vincerequesta volta il primo posto.A gennaio vi farò sapere!»

settembre - ottobre - novembre 2013

Tavola

e pagaia,

la passione

di Paolo

Tavola

e pagaia,

la passione

di Paolo

Lo stand up paddle è uno sport di antiche tradizioni. Èun modo di navigare in piedi su una tavola remandocon una pagaia.Nato nelle isole Hawaii, se ne ha testimonianza nel1778 quando, James Cook, primo esploratore europeoad approdare nelle isole del Pacifico, osservò alcuni na-tivi del posto pagaiare in posizione eretta su tavole mol-to grosse, riuscendo così a cavalcare le onde.La nascita di questo sport, però, viene indicata intornoagli anni '50 a Wakiki. Negli anni '70, infine, lo standup paddle ebbe un successo smisurato grazie a noti sur-fisti dell'epoca. Oggi lo stand up paddle è diffuso in tut-to il mondo.

Paolo con il trofeo conquistato a Palma di Maiorca

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Luca ArdenghiAgente Generale Procuratore

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Il futurodei neodiplomati

diMatteo Della Vecchia

Circa tre mesi dopo lanotte prima degli esa-mi, tra gli studenti c’è

chi si appresta in questi gior-ni ad affrontare i test d’in-gresso per le facoltà a nume-ro programmato e quelli autovalutativi e chi ha deciso di in-serirsi subito nel mondo del la-voro. Chi invece ha scelto dirimandare di un anno l’ap-prodo all’università è IlariaGuarnaccia, unica “centista”dell’ultima classe del LiceoClassico Giosuè Carducci diPiombino, preferendo con-cludere prima il terzo annodel triennio presso l’istituto mu-sicale “Mascagni” di Livorno,conseguendo in tal modo unalaurea di primo livello, a cuipuò aggiungersi un bienniodi specializzazione. «Per l’u-niversità sono ancora indeci-sa – precisa Ilaria – ma sicu-ramente sono proiettata versoquelle facoltà di indirizzoumanistico, tra cui gli ambi-ti che più mi attraggono sonoquelli delle lettere e della fi-losofia, anche se non ho ancorale idee molto chiare».Una compagna di classe diIlaria è Valentina Saglim-bene, originaria di Santa Te-resa di Riva, Messina, tra-sferitasi due anni fa a Piom-bino, che ha conseguito bril-lantemente la maturità clas-sica. «Il cambiamento non èstato facile – afferma Valen-tina – per i diversi metodi di

studio tra le due scuole, maanche ovviamente a causadel rapporto iniziale compli-cato. Ho attraversato periodidifficili, che hanno influitosull’andamento scolastico,superati poi grazie all’aiutodei compagni e dei profes-sori che mi hanno fatto inte-grare al meglio nella classe.Per il futuro – continua Va-lentina – spero di accederealle facoltà a numero chiusodi indirizzo medico-sanita-rio, realizzando così il so-gno che avevo fin da quandoero piccola».

Mirco Giannoni, che haconseguito la maturità all’I-stituto Tecnico Industriale diPiombino, è invece ancoraindeciso per il suo futuro, eanche se non chiude com-pletamente la porta al mon-do universitario, sarebbepropenso a inserirsi nelmondo del lavoro, a diffe-renza di coloro che voglionoprima passare dall’universi-tà, ritenendo che durante icinque anni passati nell’isti-tuto possa aver conseguito igiusti mezzi e le conoscenzeadeguate per poter affronta-

re questa nuova dimensione.«Da grande vorrei cercareun impiego presso indirizzielettrotecnici in cui ho con-seguito il diploma» puntua-lizza lo studente. Il compa-gno di scuola di Mirco, Fe-derico Lami, che ha tra-scorso 14 anni tra le vaschepiombinesi, passando poil’ultimo anno alla pallanuo-to, ha conseguito il singola-re risultato di 99/ centesimi,mancando di poco l’obietti-vo massimo. «Dal punto divista matematico era impos-sibile arrivare al 100, e ri-mane senza dubbio il ram-marico per la meta non rag-giunta, anche se il risultatova oltre le aspettative inizia-li. Grazie ai cinque anni pas-sati in questo istituto – con-clude Federico – ritengo diaver ottenuto le padronanzenecessarie per affrontare lafacoltà di ingegneria dell’e-nergia, approfondendo inquesto modo alcuni argo-menti già studiati».L’unico “100 e lode” diPiombino, Marco Rispoli,che ha conseguito la maturi-tà all’Istituto Tecnico Com-merciale Einaudi, soddisfat-to del risultato raggiunto,guarda ora al futuro: «All’u-niversità vorrei dedicarmiall’ambito economico o me-dico, continuando comun-que a giocare a calcio, sportche pratico ormai da 13 an-ni, a cui non voglio rinun-ciare, riuscendo ad unireuniversità e passione calci-stica».I ragazzi che escono dallenostre scuole sono dunqueallo stesso tempo preparati emotivati a raggiungere inuovi obiettivi che si sonoprefissati.

diMonica Braschi

Passati come un soffio questi tre mesi di vacanza, si ritornasui banchi di scuola. Suona la campanella per moltissi-mi studenti, delle elementari, medie e superiori. Accan-to all’eccitazione per la riapertura degli edifici scolasti-ci, si affianca la delusione per la mancata formazione del-la IV ginnasio del liceo classico.Si conclude così un percorso lungo ottanta anni dove lamaggior parte della classe dirigente della provincia si èformata su quei banchi. Tornano a scuola anche i professori e per alcuni continuaquel percorso educativo precedentemente intrapreso, peraltri ne inizia uno nuovo, il cui obiettivo è istruire e for-mare nuovi cittadini consapevoli e critici, liberi di pensare,capaci di affrontare le sfide della vita. Quest’anno più chemai, si è chiamati ad operare in un contesto socio economicodifficile, a causa della continua trasformazione e del cam-biamento della società, sempre più complessa.

settembre - ottobre - novembre 2013

NEL MONDO DELLA SCUOLA

La fine del liceo classico

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di Daniele Toncelli

L'uomo vive la sua esi-stenza comunicandocon gli altri fin dai suoi

primi momenti di vita. Lasua personalità sprigiona dalsuo corpo un'infinita gammadi radiazioni che si dilatanonello spazio emanando pen-sieri, sentimenti, felicità, tri-stezze. Il pianto di un bambinoè forse la sua prima forma diespressione. I movimenti delcorpo, del viso, degli occhi,della bocca e delle mani di-ventano presto parte inte-grante dei suoi messaggi. Ildialogo con gli altri si com-pleta, durante la crescita, conla voce, la scrittura, la musi-ca, la danza, il disegno.La grande scoperta che crean-do forme colorate possiamo

esprimerci è evidente nell'ar-te semplice, disincantata egenuina di Lorenzo Chia-vacci. Lorenzo è un simpati-co alunno della terza classedell'Ipsia “Volta” di Piombi-no. Il suo carattere timido e ri-servato lo porta a essere un po'taciturno, ma sente dentrouna grande volontà di tra-smettere i suoi sentimenti.La scuola, che è parte inte-grante della sua vita, perce-pisce questa sua esigenza.Una scuola vera, che com-prende il suo ruolo determi-nante nella crescita dei propristudenti.I suoi insegnanti elaboranoil progetto “L'atelier di Lo-renzo” che prevede di aiuta-re lui e gli altri alunni adesprimersi anche con l'arte. Nel

progetto è parte importante ilsupporto esterno dell'artistaElena Rapaccini, che acco-glie lo studente nel suo la-boratorio, facendogli scopri-re il mondo fantastico dellacreazione. Le capacità delgiovane Chiavacci erano giàemerse quando nel 2012 siera affermato nel concorso“Il mare e le vele” promossodall'Accademia Navale di Li-vorno e dal giornale “Il Tir-reno”, ma nell'atelier di Ele-na hanno trovato un momen-to di particolare esplosione.La conoscenza di nuove tec-niche, come le matite acqua-rellabili, lo hanno reso piùpadrone dei propri mezziespressivi che si sono evolu-ti senza perdere, però, l'ori-ginale impronta. Dipingen-

do con volontà ed entusia-smo, ha creato così un mon-do dove rappresenta le im-magini che più lo attraggono:gli animali della foresta in-cantata e gli animali domestici,ma anche gli affetti della vi-ta quotidiana, dove trovanospazio i momenti della fami-glia e quelli della scuola.Alla fine dell'anno scolasticotutte le sue opere sono stateraccolte ed esposte con una suamostra personale intitolata“Animalia” presso il Liceodi Piombino. Le tigri, i leopardie gli altri animali appaiono in-sieme agli uomini, fieri nelleforme inventate da Lorenzo everamente suggestivi perchéimmerse in un creato fortu-natamente privo di regole epreconcetti. È espressione pura, senza in-fluenze, è l'immagine cherappresenta la meraviglia ma-gica della visione della vita,attraverso gli occhi spalan-cati di un giovane talento.

L'arte nella scuola

Il talento di Lorenzo

Con forme colorateLorenzo esprimele sue sensazioni.A scuola coltivail suo talento

grazie al progetto“L’atelierdi Lorenzo”.

Aiuto fondamentaledi Elena Rapaccini.Mostra personaleal liceo Carducci

Le tigri di "Animalia"

Lorenzo disegna

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di Barbara Nofer i

I l Museo del Castello di Piom-bino, inaugurato nel 2001 èil frutto di un impegnativo la-

voro di recupero e restauroche ha visto come protagoni-sti due personalità del mondoaccademico senese, il pro-fessor Riccardo Francovich e ladottoressa Giovanna Bianchi,rispettivamente direttore e co-ordinatrice del progetto di ri-cerche archeologiche sul Ca-stello.Archeologi e architetti lavora-rono in modo simmetrico, col-laborando affinché l’imponenteedificio acquisisse un nuovo emeritato splendore. I lunghilavori consegnarono inoltrenuove e fondamentali infor-mazioni sull’origine della città(a partire dall’XI sec.), non-chè sul periodo medievale. Fuuna vera e propria scommes-sa che anche l’Amministra-zione comunale affrontò con de-cisione, sostenendo un costodi circa 7,5 miliardi delle vec-chie lire. Il sindaco di allora Lu-ciano Guerrieri e l’assessoreai lavori pubblici Umberto Ca-novaro, ebbero subito chiaro cheun impegno simile era vera-mente necessario se la città vo-leva finalmente guardare alladiversificazione, allontanan-dosi dall’unico aspetto che lacaratterizzava: quello indu-striale. Questa incredibile avventura nonha avuto un termine, siamo in-fatti arrivati al 2013 con unagrande novità.Un nuovo allestimento, tec-nologico, multimediale e ricco

di nuovi reperti sempre curatoda Giovanna Bianchi dell’Uni-versità di Siena, in collabora-zione con i progettisti Giu-seppe Bartolini e SimonettaFiamminghi.Un grande progetto che si è po-tuto realizzare anche grazieal contributo della Fondazionecassa di risparmio di Livorno.Il Museo del Castello cambiavolto, contenuto ed anche il suonome, diviene il “Museo del Ca-stello e delle ceramiche Me-dievali” dove attraverso un na-stro rosso si racconterà la sto-ria di Piombino medievale.Come ci spiega ancor meglioSilvia Guideri, direttrice delladivisione Parchi e Musei Ar-cheologici della Società ParchiVal di Cornia: «Si inaugura aPiombino, all’interno del com-plesso monumentale del ca-stello, l’allestimento di un nuo-vo ed affascinante percorso mu-seale, un modo originale per ri-percorrere la storia di Piombi-no fra il XIII° e il XIV° secolo, gra-zie anche alle più modernetecnologie espositive. L’ec-cezionale scoperta di un im-ponente complesso di vasi diceramica medievale – prosegueGuideri – pressoché integri,rinvenuti sulla volta della chie-sa di Sant’ Antimo sopra i Ca-nali, costituisce infatti lo spun-to per raccontare la storia del-le vicende edilizie che, nella pri-ma metà del 1200, portaronoad un importante ampliamen-to della città di Piombino. La ric-chezza del ritrovamento, unodei più importanti a livello na-zionale, ha inoltre permesso diraccontare l’intero ciclo di vita

dei reperti, dalla loro produzionefino all’uso che se ne facevanella cucina e nella tavola me-dievale».Un nuovo inizio dunque perl’offerta culturale piombine-

se, come ha piacere di sotto-lineare anche Ovidio Dell’O-modarme assessore alla cul-tura del Comune di Piombino:«Il nuovo Museo del Castello sipropone di narrare e promuo-vere la storia di Piombino du-rante il medioevo, quando,dopo il declino della Populoniaromana, attorno alla fonte deiCanali, sorse dapprima un bor-go marinaro, e, successiva-mente, una centro urbano ca-poluogo di un omonimo Stato.Sul piano cronologico essoprosegue dunque il filo della nar-razione che si interrompe al Mu-seo Archeologico di Cittadella.Per questo possiamo dire chenel loro insieme i due musei of-frono al visitatore una lettura

settembre - ottobre - novembre 2013

Museo del Castello e delle ceramiche medievali:

il nuovo nome. Postazioni multimediali.Racconto storico

di Piombino

Nuova vita p

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della storia di lungo periodo del-la nostra città. L’apertura delnuovo Museo del Castello – con-tinua Dell’Omodarme – costi-tuisce in realtà l’esito di un lun-go percorso di studi, di attivi-tà di restauro e di progettazione,che ha visto convergere la par-tecipazione dell’amministra-zione comunale, della SocietàParchi Val di Cornia, dell’Uni-versità di Siena e della So-printendenza ai Beni Storico-ar-tistici di Pisa e della Fondazionecassa di risparmio di Livorno,che ha cofinanziato tutte levarie fasi dell’intervento».

Il nuovo percorso di visita è co-sì articolato:Piano terra: un nuovo books-hop, da dove parte il vero e pro-prio percorso utile ad illu-strare la storia dell’edificio,caratterizzato da una lungaserie di eventi storici sovrappostiche vanno dal 1100 sino ai no-stri giorni.Primo piano: all’interno di par-ticolarissime vetrine/armadio,che i visitatori potranno aprire,sono state collocate le cera-miche ritrovate nel sottotettodella Chiesa di Sant’Antimosopra i Canali e i bacini che de-

coravano la torre. Si fa riferimento inoltre al-l’importazione della ceramicae ai numerosi traffici com-merciali lungo tutte le principalitratte marittime del Mediter-raneo, con straordinari esem-pi esposti. Tutto è accompagnato da par-ticolari video e postazioni mul-timediali.Secondo piano: il raccontostorico della città proseguearrivando fino al principato diElisa Bonaparte. Merita particolare attenzione lagrande sala dedicata esclusi-

vamente alle teste zoomorfe del-la fonte dei Canali, dove pan-nelli e video ci offrono varie spie-gazioni.Piombino dunque ha ulterior-mente arricchito la sua sto-ria, grazie a questi interes-santi studi archeologici e di re-stauro, ora il patrimonio di in-formazioni è diventato vera-mente ricco.

Da qui l’importanza di proseguirein nuove ricerche negli annifuturi, per ricostruire quei pe-riodi bui che ancora non co-nosciamo.Nel frattempo godiamoci ap-pieno questo nuovo Museonella speranza che possa at-trarre la curiosità di un nu-mero sempre maggiore di vi-sitatori.

Il Museo del Castello vide la sua prima aperturanel 2001 a seguito di un significativo progetto direstauro iniziato nel gennaio 1999. L’intento eraquello di riportare al suo iniziale splendore uno deipiù antichi edifici di Piombino.Era stato definito proprio il “Museo di se stesso”grazie alle numerose fasi storiche che lo compongonoe che sono ben visibili in un interessante percorsodi visita. Ora il Castello compie un ulteriore rin-novamento, ospitando l’eccezionale corredo ce-ramico ritrovato nella chiesa di Sant’Antimo so-pra i Canali, nonché le teste marmoree dellefonti di Marina. Altra novità un moderno allestimentomultimediale che accompagnerà il turista allascoperta dei numerosi reperti.

per il Museo

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Tanti gli amici accor-si per l’ultimo salu-to. Mario Berrighi:

un uomo che si è fatto dasé. Nasce nel 1932. Neitardi anni Cinquanta, giàpensa al suo futuro: mano-vale, muratore, imprendi-tore. E, il sogno si avvera.Si è perfino divertito a cor-rere su una Legnano di se-conda mano. Lavoro e ci-clismo sono incompatibili.Sceglie il lavoro. Anni durida superare.Attraversa tutte le fasi dellosviluppo urbano del nostroterritorio. Dal 1983 al 1989 presiedel’As. Venturina.Si dimette per “impegnifamiliari e di lavoro”. Nonè una giustificazione: stapensando di lasciare l’im-presa al figlio Maurizio.

Accade nel 1990. Negli ul-timi tempi, quasi per riaf-fermare la sua energia, sidedica alla cura della tenu-ta di Rimigliano acquistatadal figlio.

Non c’è dubbio alcuno: conla sua morte scompare unventurinese o, per megliodire, un “caldanese” Doc.

Gianfranco Benedettini

Riccardo Villani, vicecomandantedella polizia municipale di Piom-bino e conosciuto soprattutto peril suo impegno nell'AtleticoPiombino come allenatore, ci halasciato. Una scomparsa improv-visa e molto dolorosa. A soli cin-quantotto anni, stroncato da un in-

farto, Riccardo era un punto di ri-ferimento per tanti. In molti si so-no avvicinati alla famiglia peresprimere il proprio cordoglio,dal primo cittadino ai colleghidella municipale fino a tutti gliamici del calcio.Anche in redazione in molti ave-vano avuto l'occasione di cono-scerlo, di seguito un ricordo diUmberto Barlettani.«Avevo meno di 10 anni e gioca-vo nelle giovanili del Piombino. Ilmio ingresso in un mondo nuovo,fatto di regole, disciplina, gioia econdivisioni di gruppo. Riccardoè stato uno dei miei primi allena-tori di calcio. Ciò che mi ricordo,in particolare, è la figura di un uo-mo diverso da tanti altri che poiavrei incontrato nel corso deglianni. Pacato, serio, e con una edu-cazione e correttezza rare da in-contrarsi nei campi di calcio efuori. Un maestro che non perde-va la calma e sapeva trasmettere isuoi valori e insegnamenti confermezza e naturalezza. Un puntodi riferimento. Ciao Riccardo».

Addio a Mario BerrighiUn "caldanese" Doc

Riccardoci ha lasciato,quanti ricordi

Lutto per la morte del sindacalista Mazzoni

Shock per l'uccisione diAnna-Lena Ulich. Venti-novenne fisioterapista diorigini tedesche, residentea San Vincenzo. Da tre an-ni si era sposata con Mat-teo Chesi, ingegnere chelavora a Piombino e si eratrasferita in Val di Corniadove aveva dato alla luceil suo primo figlio (dueanni, ndr).Anna-Lena è stata accol-tellata in una tranquillamattinata di jogging traLubecca e Robstock. Sitrovava, infatti, dai suoigenitori in Germania pertrascorrere una brevevacanza. Per il brutale omicidio èstato fermato ed arrestatoalcuni giorni dopo un45enne disoccupato conprecedenti penali, inchio-dato dalle tracce del Dna.

Mentre beve il caffè con la moglie, all'A-miata, in un momento di vacanza, così sene va Piero Mazzoni. Un arresto cardiocir-colatorio fatale che lascia sgomenti fami-glia ed amici. Piero, sessantacinque anni, diPiombino, era conosciuto per la sua attivitàpluriennale di sindacalista. Sin da giovane,nella sezione di fabbrica del Pci si occupa-va dell'organizzazione e della cellula Ma-gona. In seguito nel consiglio di fabbricacome delegato Fiom. In molti se lo ricorda-no nella sezione "2 Giugno" del Pd e allasegreteria della Cgil. E proprio per la Spi-Cgil, era stato il responsabile di zona. Unuomo serio e critico ma soprattutto leale,così lo ricordano gli amici e i compagni.

Anna uccisa in Germania

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di Pablo Gorini

Per evitare ogni equivo-co, è bene specificareche Icaro, quello vero, pro-

tagonista di uno dei miti più an-tichi e più noti del Mediterra-neo, è scomparso definitiva-mente, nella notte dei tempi,inabissandosi, dopo un bre-ve e sfortunato volo, in quellaparte del mare Egeo che da luiha preso il nome. Quello a cuimi riferisco, e lo dico per chi sene fosse dimenticato e percoloro che magari, all’epoca,erano molto piccoli o doveva-no ancora nascere, è una suabella interpretazione in bronzola cui vicenda credo valga la pe-na di riassumere.Il pregevole manufatto è ope-ra di Alessandro Romano, unopseudonimo dietro il quale sicela un grande artista cheesordì, negli anni Sessantadel ‘900, come pittore nel-l’ambito dei cosiddetti “con-cettuali” lanciati con buon suc-cesso sul mercato da AchilleBonito Oliva. Una volta sco-perta la sua vera vocazioneper la scultura il suo percorso,che dura tuttora, è stato riccodi prestigiosi incarichi e gran-di riconoscimenti critici. Auto-re che predilige il grande for-mato, ha utilizzato, con ugua-le successo, marmo e bronzoe si è sempre ispirato a soggettidi alta valenza civile (Falconee Borsellino) o di profondaspiritualità, come dimostranole committenze da parte di or-dini religiosi e dello stessoVaticano.Alcune sue opere monumentalisono presenti in musei e col-lezioni private di tutto il mon-do. Il nostro Icaro, statua inbronzo policromo dell’altezzadi quasi quattro metri e del pe-so di circa quattro quintali, fupresentata nel 1998 nell’am-bito di Etruriarte, grande ma-nifestazione artistica patroci-nata da Regione, Provincia e Co-muni della Val di Cornia, lacui inopinata soppressione siconfigurò come una grave per-dita per la cultura del nostrocomprensorio, e vinse, all’u-

nanimità, il primo premio perla scultura. Acquisita dal co-mune di Piombino, si decise dicollocarla, in attesa di una de-finitiva sistemazione, in piaz-za Verdi.Nel 2000, in occasione dellavisita del Presidente della Re-pubblica Carlo Azeglio Ciampiper il conferimento a Piombinodella medaglia d’oro al valor mi-litare, la statua fu rimossaper un periodo che si auspicavabreve. Nel contempo furonoriscontrati danni superficialidovuti, probabilmente, agliagenti atmosferici (come il sal-mastro) e a fattori inquinanti divaria natura. Avviata ad unlungo lavoro di restauro, ef-fettuato con impegno e com-petenza da Daniela Franchi, bi-sognava trovare un’area dove

potesse essere opportuna-mente valorizzata. Dopo oltreun decennio, in cui problemi diben altra entità hanno afflittola nostra cittadina, si è decisodi collocarla sul retro del Ri-vellino, al centro di un’areada poco riqualificata e restituitaad una condizione di pienodecoro. La soluzione mi sem-bra, a tutti gli effetti, idonea,con il solo rammarico che nonsia stata collocata su un ba-samento più alto che le avreb-be conferito una maggiorespinta ascensionale, valoriz-zandola ulteriormente.

Icaro: eroe della libertà?

All’epoca, e con la piena con-divisione della giunta di cuifacevo parte, mi piacque dare

alla statua una particolare in-terpretazione. Il bronzo, le cuipatine policrome sono frutto disapienti ossidazioni, fermaIcaro nell’avvitamento vertigi-noso della caduta e sembrasvincolarsi da ogni condizio-namento materico ed acquisireun’estrema leggerezza, comese l’abilità dell’artista aves-se reso il metallo, oltrechèdotato di una sorprendenteplasticità, del tutto privo dipeso.Distaccandomi dal primitivosignificato attribuito al mito(monito all’imprudenza giova-nile, necessità dell’ubbidienzaal volere paterno…) ho volutovedere nel nostro personaggioun eroe/martire della libertà,bene impagabile, troppo spes-so sottovalutato da chi lo pos-siede da sempre, e che si ap-prezza veramente solo quandosi perde e per il quale vale lapena di correre gravi rischi,anche quello estremo. Un Ica-ro, dunque, insofferente del-l’atmosfera claustrofobica delLabirinto, immagine assimila-bile ad ogni forma di potere ar-rogante e tirannico, che deci-de di affidare la propria vita adun paio di ali artificiali e fragi-lissime, per spiccare il voloverso la libertà e verso la co-noscenza di un mondo che, fi-no a quel momento, gli è sta-to precluso. Una via di mezzo,insomma, fra il Titano e l’Ulissedantesco, eroe della cono-scenza, anche lui vittima diun “folle volo” con l’aggiuntadi questa morale: è megliomorire liberi, dopo aver assa-porato, anche per un’unicavolta e fino allo stordimento, lagioia di librarsi, come unacreatura alata, nell’immensitàdel cielo, anzichè sopravvive-re languendo in una intollera-bile condizione di schiavitù fi-sica e mentale.Quella di Icaro appare dun-que come una morte “annun-ciata”, perchè la libertà re-clama le sue vittime, destina-te a cadere proprio perchè al-tri possano nascere, vivere emorire nel bene supremo del-l’autodeterminazione.

Dopo un decennio riappare l’operadel celebre artista Alessandro Romano.

I restauri e la cornice del Rivellino.Icaro: eroe martire della libertà.Simbolo dell’autodeterminazione

Il ritorno

di Icaro

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38 settembre - ottobre - novembre 2013

La sintesi è un donoche Madre Natura dis-pensa con parsimo-

nia. Mai dilungarsi, quindi,nel presentare questa rubri-ca. Diceva Giosuè Carducci:«Chi usa quindici parolequando ne basterebbero die-ci è capace di qualsiasi mi-sfatto». Detto, inoltre, che èvietato prendersi sul serio,invitiamo a soffermarsi a ri-flettere. Divertendosi.

Seneca: «Nessun vento èfavorevole per il marinaioche non sa a quale portovuol approdare».Goethe: «Qualsiasi cosa faio sogni di fare, comincia afarla… Nell’audacia c’ègenio, potere e magia».Rousseau: «Prendi la dire-zione opposta all’abitudinee quasi sempre farai bene».Aristotele: «La speranza èun sogno ad occhi aperti».Platone: «La libertà con-siste nell’essere padronedella propria vita e nel fa-re poco conto delle ric-chezze».Thomas Jefferson: «Se un

popolo si aspetta di poteressere libero restando igno-rante, spera in qualcosa chenon è mai stato e che maisarà».Mozart: «Viviamo in que-sto mondo per imparare eper illuminarci l’uno conl’altro».Jim Morrison: «Non tradi-re chi ti sorride: potrebbeavere la morte nel cuore eregalarti ugualmente un po’di vita».Henry Miller: «La nostra

destinazione non è mai unalocalità ma piuttosto unmodo di vedere le cose».Enrico Brizzi: «La gentecapisce solo quando le cosesono già successe, maimentre accadono».Bob Dylan: «Anche quan-do il cielo si è stancato diessere azzurro, non chiu-dere mai l’oblò della spe-ranza».Richard Bach: «Dal mo-mento in cui decidiamo dinon aver paura, nulla ha più

potere contro di noi».Giovanni Giolitti: «Il mi-glior sedativo per le smanierivoluzionarie consiste inuna poltrona ministeriale,che trasforma un insorto inun burocrate».Sofocle: «Non v’è nemicopeggiore del cattivo consi-glio».Eraclito: «Non troveraimai la verità, se non sei dis-posto ad accettare ancheciò che non ti aspettavi ditrovare».

Stazionedi sosta

di Umbar

I giudizi che fanno pensare

La speranza, un sogno ad occhi aperti

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di Ivio Barlettani

Il dottor Claudio Nassi èun grande esperto dicalcio a livello interna-

zionale. È stato tra l’altrodirettore sportivo dellaSampdoria, Lucchese e Fio-rentina. Ha scoperto granditalenti del calcio mondialetra i quali Vierchowod, VanBasten e Gullit.

Nostro apprezzato collabo-ratore si è prestato di buongrado ad un tiro incrociatosenza peli sulla lingua.

1) Qual è stata la migliorecampagna acquisti-cessionitra le società di calcio italia-no?Juventus.

2) Chi vincerà il campionatonella prossima stagione cal-cistica italiana?Juventus.

3) Chi sono i migliori alle-natori italiani?Guidolin, Pioli, Donadoni.

4) E in campo internazionale?Hiddink (Anzhi), Heync-kes (ex Bayern Monaco),Capello ( ct Russia)

5) Quale sarà la miglioresquadra europea nella pros-sima stagione calcistica?Barcellona, Bayern Mona-co.

6) E i migliori giocatori,sempre, a livello europeo?Messi, Neymar, Bale.

7) Ed ora, passando alle co-se a noi più vicine, che nepensi del Livorno calcio?

Ne dico un gran bene. Spi-nelli è un bravissimo presi-dente che sa amministrarecome pochi le società dicalcio e si avvale di ungrande consigliere che sichiama Attilio Perotti.

7 domande 7a Claudio Nassi

Guidolin Messi

Spinelli

Hiddink

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40 settembre - ottobre - novembre 2013

ORIZZONTALI1. Fanno i fiori per i matrimoni – 7. Le prime luci del giorno – 12.Comune Marittimo sopra Solvay – 14. Uno, due e … – 15. Frazio-ne di Castagneto C.cci sull’Aurelia – 17. Significa mezzo – 18. Mi-sure Anti Terrorismo – 19. Terza nota – 20. Bersagliata – 21. ZonaInvalicabile – 23. Né me, né lui –24. La musica dei melodrammi –26. Santità senza margini – 27. Una Santa in America – 28. Artico-lo maschile – 29. Le consonanti di arenaria – 31. Motoscafi AntiSommergibili – 33. Un tipo pregiato di caffè – 36. Manca una O al-la voce – 38. Combattenti musulmani nelle Crociate – 40. Il nomedi Wayne – 41. L’autore dell’opera musicale Arlesiana – 42. Mez-za idea – 44. Impianti Industriali Novaresi – 45. Terra senza vocali– 46. Antico educatore – 47. Vivere con…

VERTICALI1. Lo stadio di Livorno – 2. Un locale inglese – 3.Agenzia di Soli-darietà Nazionale Italiana – 4. Là, dove finisce il cranio – 5. Le con-sonanti di coguaro – 6. Inutili, vani – 7. Bestiaccia – 8. Apparta-menti dati in affitto – 9. La metà di otto – 10. Le gemelle nella tor-

re – 11. Fa già parte del passato – 13. Asti –16. Leone marino – 19. Deliziosi felini casalinghi – 20. Fa parte della poesia –22. Il dentro poetico – 23. Fra Esse e U – 25. Preparare un atleta – 27. Era un mulo parlante – 30 Il centro del Moncenisio– 31. Milano – 32. Curve – 33. Accetta, scure – 34. L’abbaiare del cane nei fumetti – 35. Ha l’asso nella manica – 37. Uncaro francese – 39. Antichi abitanti dell’Asia Minore – 40. Gli estremi dei Juti – 43. Prima preposizione semplice.

Le pillole di Paolo Pachi

PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi)

� �

ARANCIALBORI

ROSIGNANOTRE

DONORATICOR

EMINMATMI

NMIRATAI

ZITELIRICA

ANTITFEIIL

TRNRMASL

ARABICAIVCE

SARACENIJOHN

CFRANCOCILEA

IDOIINTRR

AIOASSIEMEE

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Vuoi andare lontano? Comincia a camminare!

Il ladro che non ha l’occasione di rubare si

considera onesto.

Grazie ai politici oggi si gustano panzanelle

incredibili.

Ha la lingua che taglia il naso affilato.

Ho visto un miliardario che aveva ogni ben

di Dio!

Il cervello lavora intensamente finché non ar-

rivi in ufficio.

Ho visto un organo a canne mozze.

Il capo indiano ha ricevuto un fax: un foglio

pieno di nuvolette.

È fortunato chi promette l’impossibile.

Ho inventato un robot così intelligente che i

lavori li fa fare a me.

L’arbitro, anche se ha messo fuori le ali,

non può volare.

Il respiro è un ospite educato, non si trattiene

a lungo.

Nessun dorma!

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SpigolatureRoyal Baby

Quando si dice non è mai troppotardi… a 23 anni dalla sua mor-te, Alessandro Norcini, rimastosfigurato nella cam-pagna di Libia du-rante la SecondaGuerra Mondiale erimasto invalido peril resto della vita, siè visto riconoscereil diritto (postumo) adavere la pensione diguerra.Il tutto, ben 71 anni

dopo la campagna di Libia, gra-zie a una sentenza della Corte deiConti della Toscana passata in giu-

dicato da poche settimane. A ri-cevere la pensione e gli arretra-ti saranno ora gli eredi che han-

no portato avanti lacausa. «Sole, vento e sab-bia mi hanno rovina-to» cosi scriveva Ales-sandro Norcini nellasua memoria presen-tata ai giudici nel lon-tano 1969. Quandosi dice giustizia è fat-ta…

Una considerazione riguardo una recentecampagna del ministero contro il vizio delfumo (testimonial Renato Pozzetto) in cui ifigli, interrogati, dicono: «Mio padre puzzae mia madre tossisce». Perché la madre,mal che vada, tossisce,mentre il padre puzza? Lamadre puzza come il pa-dre e il padre tossisce co-me la madre. Proviamo adire: «Mia madre puz-za!» e vedere cosa suc-cede.

Pensione di guerra dopo 23 anni dalla morte

La campagnaantifumo

È nato il Royal Baby… non è un panino ma il fi-glio di William e Kate. Possiamo dire chissenefrega?È nato anche Giorgio, figlio di Guglielmo, unidraulico di Bibbona e di Katia, cassiera discount.

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42 settembre - ottobre - novembre 2013

Lo sceicco saudita Al-Waleed, il multimi-liardario del petrolio

convertitosi al mondo del-l'ecologia, fa il punto della si-tuazione sulla sua opera piùriuscita: il ponte sul Canaledi Piombino. Dopo sei anni dall'inaugu-razione dell'opera (2017) e dalsuo colpo di fulmine per il no-stro territorio, rassicura gli im-prenditori indonesiani e cinesiche con lui costituirono lacordata per realizzare l'ambitoprogetto: collegare la locali-tà di Tor del Sale al Cavocon un ponte ecosostenibile.I tanti turisti (oltre un mi-lione l’anno) lasciano le lo-ro auto nel megaparcheggiosorto nell’area dell’ex centraletermoelettrica ormai abbat-tuta.Da qui, dopo aver pagato il bi-glietto di sette euro, comin-cia la loro traversata sul canale

di Piombino. Chi a piedi, chiin bicicletta, chi con la can-na da pesca o in tenuta da cor-sa: tutti possono intraprendereil tragitto di dieci km, l'im-portante è abbandonare i mez-zi motorizzati e godersi l'ariasalmastra in tranquillità elontano dallo smog. Il tragitto è di solito inter-vallato da un riposo in unadelle tante piazzole che siaffaccaino sul mare dove sipossono grigliare, su appositibarbecue, i pesci appena pe-scati o dove si può godere delpaesaggio su una comodapanchina. Nel 2027 la con-cessione dell'opera scadrà esperiamo che il cuore dellosceicco Al-Waleed batta sem-pre per il nostro territoriocosì da evitare che il pontevenga adibito al transito del-le automobili, distruggendola passeggiata sul mare più fa-mosa al mondo.

Sono passati dieci anni dalcambio di nome di alcunelocalità del nostro territorio.I più giovani non ricorde-ranno di certo che una voltaVenturina Terme era sola-mente Venturina o che Marinadi Rosignano si chiamasseRosignano Solvay (nome diuna fabbrica che sorgeva sul-la costa, ndr). Il cambio di de-nominazione non è stato so-lamente un toccasana per il

settore turistico ma ha portatocon sé, in questi dieci anni,notevoli cambiamenti nellapopolazione locale. Insiemeal nome infatti è cambiato ilmodo di intendere il settoreturistico: i prezzi si sono no-tevolmente abbassati per-mettendo un maggior flussodi persone, l'accoglienza èil vanto delle nostre comunitàe la crisi è solo un vecchio ri-cordo.

La palla di vetroLa palla di vetroLa palla di vetrodi Dionysos

Gli scenari incerti e cupi che si profilano per il futu-ro hanno imposto una decisione: recuperare, dal-l’archivio di Costa Etrusca, la palla di vetro. Per pri-

ma cosa, la sfera di cristallo ci ha suggerito di prendere quel-lo che verrà con una buona dose di ironia, aspettandocicambiamenti tali che, in confronto, le profezie dei Mayasono barzellette. Poi, grazie ai suoi poteri magici, ci haproiettato, anzi catapultato in un istante dieci anni più in là.Un volo, e ci ritroviamo nel 2023.

Maggior afflusso nel nostro territorioCambia il nome, turismo ok

Anno 2023Il ponte ecosostenibiletra Piombino e l'Elba

Breve sostaIn bici scorrazzando sul ponte

Tutti di corsa e in marcia verso l'Elba

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di Allegra Ciaponi*

Non è latte né formag-gio, ma è sostanzial-mente latte fermentato

da una coltura batterica di va-ri tipi di lattobacilli. Perchè siavero yogurt e sia vitale, laconfezione deve portare stam-pata la scritta:“Contiene lattobacillus Bul-garius, o acidophilus o strep-tococcus thermophilus”. Uno yogurt di buona qualitàcontiene dai 500 agli 800 mi-lioni di batteri lattici per mil-lilitro.Il suo valore nutritivo è pari aquello del latte ma molto piùdigeribile in quanto le pro-teine in esso contenute, comela caseina, vengono pepto-nizzate dai fermenti lattici e re-se quindi più digeribili, men-tre l’acidità favorisce lo svi-luppo della flora batterica aci-

dofila, capace di contra-stare l’azione dei pro-cessi putrefattivio la colonizza-zione batteri-ca. Questorende lo yo-gurt un ali-mento utilissi-moper rinforzare il si-stema immunitario,preservando il trofismo deivilli e della parete intestinale,migliorare le capacità digestivee aumentare l’assorbimentodi nutrienti.Dal punto di vista nutrizio-nale lo yogurt è un ottimo ali-mento perchè fonte di calcio,

potassio, fosforo e ma-gnesio, micronutrienti

necessari per lasalute delle ossa.

La concenta-zione di gras-si e l’appor-to calorico

variano in baseal tipo di yogurt,

quello derivato dallatte intero ha circa

3,5 g di grassi e 68 kcal su 100g, mentre lo yogurt magro hamediamente 0,1 g di grassi e40 kcal su cento grammi Peril suo basso contenuto di lat-tosio è ideale per le persone chepresentano un’ intolleranzaal lattosio o hanno difficoltà a

digerire il latte. È un alimento ideale da uti-lizzare a colazione (magariinsieme a una porzione di ce-reali e a un frutto), come spun-tino tra un pasto e l’altro, oc-casionalmente come pasto,associato a della frutta fre-sca.In genere si consiglia di con-sumare una porzione (corri-spondente a un vasetto da125g) di yogurt al giorno, machi non beve latte può consu-marne fino a due porzioni algiorno. Per rendere più ap-petitoso lo yogurt e trasfor-marlo in un vero e propriodessert, è possibile accompa-gnarlo a cereali croccanti,pezzetti di frutta fresca o sec-ca, magari con l’aggiunta di uncucchiaio di marmellata omiele.

*Dottoressa, dietista

ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA

Yogurt: alimento per tutti

di Riccardo Vigetti*

Baffetti inguardabili?Viso spento ed invec-chiato? Abbiamo la

soluzione! La luce pulsata adalta intensità (dall'inglese In-tense Pulsed Light - IPL) è unmacchinario non invasivo edindolore che viene utilizzatoin medicina estetica per ese-guire vari trattamenti: epila-zione progressiva permanen-te, fotoringiovanimento cu-taneo, schiarimento delle mac-chie e la cura di inestetismi del-la pelle.La luce pulsata prevede l’uti-lizzo di una fonte di energia lu-minosa che agisce in profon-dità, permettendo di circo-scrivere l’azione alla sola zo-na interessata, senza interve-nire sui tessuti adiacenti. È

estremamente efficace nel-l’epilazione definitiva: l’e-nergia luminosa viene assor-bita dal pelo e dal suo follicoloe trasformata in energia termicache provvede a neutralizzareil bulbo. Solo i bulbi attivi in

fase anagen sono neutraliz-zati nell’immediato. Garan-tisce ottimi risultati nella cu-ra della couperose e dell’acne,favorisce la riduzione dellarosacea, delle macchie e del-le lesioni pigmentate. La di-

latazione dei pori si attenua ei capillari danneggiati si ri-ducono progressivamente. Ilderma è sollecitato con au-mento di collagene e una na-turale rigenerazione cutanea.Servono varie sedute per ot-tenere dei risultati visibili e du-raturi (dalle 12 alle 18 sedu-te, dipende dal trattamento).Durante questa terapia non cisi deve esporre al sole per cir-ca una settimana prima e do-po la seduta.

*Medico estetico

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MASSIMO DADDI

Foto e viaggi,la passione del reportage

Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidentedella sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazionedi Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Mal-visi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Cor-rado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, ManuelaInnocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, Luca Vangelisti porta oggi al-la ribalta Massimo Daddi.

Galassi, il decano dei fotoamatoripresenta Massimo Daddi

PRIMO PREMIO NEL CONCORSO

“LO SPORT CONTRO LA VIOLENZA”

di Pierluigi Galassi

Massimo Daddi è nato a Piombino nel ‘59 dovetuttora risiede, laureato in giurisprudenza, lavo-ra presso l'Unicoop Tirreno come organizzatore

aziendale, professione che gli ha permesso di girare moltoper l'Italia e di vivere per alcuni anni anche a Roma e Na-poli.Ha iniziato ad interessarsi alla fotografia sin da giovanis-simo, quando i genitori gli regalarono la prima reflex epoi la camera oscura e l'ingranditore. Ben presto però gliimpegni lavorativi e familiari lo portarono ad accantonarequesta passione, che Daddi ha ripreso soltanto alcuni annifa, consapevole che nel frattempo tutto quanto, fotografi-camente parlando, era cambiato in modo drastico. Cosìpassa al digitale e ricomincia a muovere i primi passi fre-quentando la mia scuola di fotografia. Attualmente realiz-za le sue immagini con una Canon 7d e con una MirrorlessFuji x100.Dallo scorso anno ha iniziato anche a partecipare ad alcu-ni concorsi fotografici, ottenendo ottimi risultati.La fotografia, non la considera solo un mero passatempo,né una semplice passione, ma un vero e proprio strumen-to di indagine, con cui cerca di appagare la sua innata cu-riosità, soprattutto nei confronti della gente e delle lorostorie. Infatti le persone sono i suoi soggetti preferiti, coni loro gesti, le loro espressioni, la loro quotidianità che im-mortala sul lavoro o per la strada. Daddi parla con loro escatta, rendendo la fotografia al contempo strumento e ri-sultato di ricerca: tenta insomma di fissare attraverso l'im-magine i racconti che ascolta dai soggetti immortalati.Questo suo modo di intendere la fotografia, si sposa per-fettamente con un'altra sua grande passione, i viaggi: in talmodo la sua arte diviene il mezzo per conoscere e raccon-tare altri paesi, altre culture, naturalmente sempre attra-verso i volti, i gesti, le storie della gente comune.Le sue immagini raccontano a tutti gli effetti la quotidia-nità, gli stati d'animo delle persone; ci fanno immergere intante realtà, creando dei reportage degni di un provettoprofessionista.

Negli scatti di Massimo Daddi,le persone sono i protagonisti.Fotografia strumento di ricerca

settembre - ottobre - novembre 2013

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Gli scatti di Massimo Daddi

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Paola Zannoni è nata a CampigliaMarittima e vive e lavora a Venturi-na. Autodidatta ha iniziato a dipin-gere giovanissima, ottenendo nume-rosi premi e riconoscimenti. È statainvitata a Los Angeles, alla Biennaled'arte di Bologna, a Tsukura ExpoTokyo, all'Istituto de Letras e Artres“Pelotas” del Brasile, alla Fiera In-ternazionale di Madrid, di New Yorke di Londra, all'Alexander Museumdi Pesaro, a Dubai e a Mosca.

Il mondo fantastico creato dalla pittri-ce campigliese Paola Zannoni è un fio-re germogliato da una vita dedicata al-l'arte. Paola, infatti, ha sempre cercatorifugio nella pittura, la forma di espres-sione a lei più congeniale e, fin dall'e-tà di 12 anni, ha fatto scelte coraggio-se e continue scoperte creative.Il colore, il segno grafico e la luce ap-paiono nei suoi dipinti in tutto il lorosplendore, creando atmosfere suggestivee coinvolgenti. I suoi fondi marini, i fio-ri, le foglie, appartengono ad un crea-to inventato che è sospeso magica-mente tra la realtà e il sogno.Il suo astrattismo surreale è veramen-te personale. In quei colori così armo-niosi e vari, in quelle forme così elegantie sinuose, in quei numerosi fraseggimai uguali, si rispecchia l'ego dell'artistae della donna.Come lei ama affermare, la pittura è una

“isola felice” che durante il silenziodella notte viene da lei raggiunta.In quelle spiagge di sogno nascono co-sì armonie di colore che sono per lei ef-ficace terapia psicologica. I suoi lavo-ri esposti nella “piccola galleria” nel cen-tro di Venturina, graffiti, dipinti ad olioe acrilico, tecniche miste con gesso e col-la, colori a spruzzo e decorazioni dipiccoli mobili, evidenziano l'eleganzae la delicatezza della sua arte.

Giancarlo Fulceri è nato a Piombinol'11 settembre 1933.Autodidatta ma uomo di grande cul-tura, ha iniziato a disegnare da gio-vanissimo. Nel 2004 ha realizzato letre grandi opere esposte nella Came-ra Mortuaria del Cimitero di Piombi-no. Nel 2008 riceve nel suo studio ilcritico Sgarbi e la Direttrice del Mu-seo di Dusseldorf. Le sue opere sonoesposte nelle chiese di Piombino,Massa Marittima e in Vaticano.

Parlare dell'artista piombinese Gian-carlo Fulceri è una missione quasiimpossibile.Uomo di grande talento, educato, raf-finato e colto, accoglie nel suo studiocon gentilezza ed estrema modestia.Il suo atelier è un laboratorio d'arte ea tempo stesso un piccolo museo. Inquelle “quattro mura” ha raccolto isuoi dipinti che, maestosi, si lascianoammirare.Lo sconcerto appare però evidentequando Fulceri comincia aparlare sinceramente delsuo operato d'artista. Non siritiene un “pittore” ma unuomo interessato a cono-scere la tecnica sublime delRinascimento. Ha dedicatotutta la sua vita a studiare icapolavori dei grandi mae-stri per scoprire i loro se-greti. La sua pittura è quin-di il mezzo per approfondi-re e mettere in pratica le sue

ricerche. Perciò è restio alle mostre,alle pubblicazioni e a tutto quello chedi solito accompagna la vita di un ar-tista comune.Ma Fulceri è un grande ritrattista e isuoi volti, come quelli dei suoi piùcari amici, Natali e Pratesi, sono diuna perfezione e di un realismo scon-certante. Nel vederli sembra di sentir-li ancora parlare.Coraggiosamente si è confrontato conRaffaello e Tiziano realizzando la

meraviglia incantata delnudo sinuoso delle donnee come loro ha rappre-sentato mirabili soggettisacri con tele di grandidimensioni.Tra i dipinti dello studioc'è una immagine di Ge-sù. Il suo viso ha una for-za magnetica impressio-nante: sembra muoversi eseguirci mentre lasciamol’atelier...

Giancarlo Fulceri

Segreti e misteri

La magia...

Paola Zannoni

L'isola felice

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Romano Guantini è nato a Portofer-raio nel 1933. Autodidatta, ha cono-sciuto grandi maestri quali Trecca-ni, Zancanaro, Servolini e Maccari.Nel 1960 inizia a incidere mirabiliacqueforti che nel 1966 vengono di-strutte dall'alluvione di Firenze. Dal 1992 ottanta sue opere fannoparte della Galleria degli Uffizi.Nel 1998 organizza una grande mostraantologica a Piombino, Siena, Pienzae nel 2004 espone al Castello di Piom-bino. Muore a Piombino nel 2011.

Romano Guantini è stato un artista ve-ro. Grande incisore, disegnatore e pit-tore ha vissuto intensamente con ununico ideale: l'arte. Molto colto, intel-ligente e introverso, ha sempre lavora-to con intensità e energia raggiungen-do nelle sue opere una perfezione tec-nica sublime, paragonabile a quella deigrandi maestri che lo hanno sempreattratto: Caravaggio, Durer, Rembrandt,Goya, Daumier, Bosch.La sua arte esprime creatività, forza, ma-gia, sensualità, erotismo ironico e sati-ra graffiante.Ha disegnato e inventato le sue formeavvolgendole nell'eleganza e sobrietà del-le linee e plasmandole con un chiaroscuroperfetto.Lo sfumato che caratterizza i suoi disegnipuntinati, le sue incisioni e le sue cro-matiche pitture, è frutto di tanto lavo-ro e sacrificio.La luce che plasma con vigore e pre-cisione le forme, ci trascina nel mondo

fantastico di Romano Guantini.Richiami arcani e mitologici, ora reli-giosi ora sensuali.Immagini virtuose che con la loro efficacesintesi illustrativa rimangono perenne-mente impresse nella nostra memoria eci trasmettono messaggi complessi e emo-zionalmente provocatori.Quelle provocazioni che spesso arric-chivano le sapienti e pungenti conver-sazioni che avvenivano mentre Roma-no manovrava con maestria antica il suoartistico torchio.

Enrico Bacci è nato in provincia diPisa nel 1954.Ha esordito come Direttore Artisticocon la sua agenzia pubblicitaria e a30 anni ha rappresentato l'Italia allaBiennale giovanile di Firenze.Nel 1988 è stato tra i primi 10 pittorial mondo all'International Art Com-petition di New York. Ha esposto aRoma, Venezia, Pamplona, Miami,Pisa, New York, Livorno. Dal 2009 lesue opere fanno parte della collezionedel Presidente degli Stati Uniti.

Pittore, scultore e grafico, Enrico Bac-ci si presenta come un artista poliedri-co, eccentrico e fantasioso. La sua for-mazione si rifà alle correnti che nellametà del XX secolo, in Europa e negliStati Uniti, tracciarono una nuova ri-considerazione dell'universo teoricorelativo al pensiero estetico.Il suo legame con maestri quali Mim-mo Rotella e Raymond Hains, sonoevidenti quando utilizza con grandecreatività i materiali più vari, comemanifesti, giornali, riviste e carte geo-grafiche.I suoi artistici collage presentano illu-strazioni che non sono solo un readymade, cioè semplici oggetti prelevati,perché vengono manipolate e profon-damente interpretate.Con l'operazione dello strappo e del ri-taglio ricompone forme nuove dando-gli un senso compositivo e tematicopersonale. Talvolta inventa soluzionipuramente astratte assemblando e in-

crociando caratteri tipografici diversi.Il ritmo proposto è ricco di valori cro-matici suggestivi che ci ricordano cer-te atmosfere metropolitane.Spesso le sue invenzioni diventano losfondo fantasioso dal quale appare im-provvisamente l'immagine reale: labandiera, Pelè, il corpo di una donna,la Vespa, l'auto. Perfino le sue scultu-re, che nelle forme astratte sono ispira-te a Brancusi, vengono decorate equindi trasformate con collage di cartegeografiche che però rappresentanocontinenti che esistono solo nella suafertile fantasia.

Enrico Bacci Sovrapensiero

Romano Guantini

Il graffio dell'artista

dell’Arte a cura di Dan i e l e To nc e l l i

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diMauro Sozzi

Mi viene spesso allamente il ricordo diuna giornata parti-

colare: una giornata che miha dato la possibilità di av-valorare ciò che mi dicevaspesso mia madre e cioè:«non lasciarti mai convince-re dai "luoghi comuni". Nonci sono al mondo razze buo-ne e razze cattive. Ci sonobuoni e cattivi in ogni etnia,in ogni gruppo e, alle volte,anche nelle stesse famiglie».Ricordo una giornata del-l'anno 1944, mi sembra ver-so metà febbraio. Una note-vole parte del mondo era, aquel tempo, sottosopra. L'I-talia, occupata dai tedeschi eda questi manipolata a loropiacimento, viveva uno deiperiodi più tragici della suastoria. La distruzione, a cau-sa della guerra, era quasiovunque. Era la conseguen-za dei bombardamenti aereiche americani e inglesi face-vano a quel tempo, quasiogni giorno, per fiaccare laresistenza tedesca alla lorooffensiva mirante a liberarel'Italia. Certe zone del terri-torio erano diventate, per leloro caratteristiche, puntinevralgici di primaria im-portanza strategica e, per-tanto, sottoposti spesso a

bombardamenti. Uno diquesti era la stazione ferro-viaria di Montepescali: pae-se poco distante da Grossetoche aveva il "guaio" di esse-re un centro di smistamentoferroviario.Da lì, infatti, i treni prende-vano la via di Livorno e lavia di Siena. Le incursioniaeree, quando azzeccate,creavano enormi buche di-vellendo binari e scambi fer-roviari. Pertanto, ai tedeschisi imponeva, ovviamente, lanecessità di riparare, con lamassima sollecitudine, quel-l'apparato ferroviario cosìimportante. Allo scopo, ave-vano creato due imprese dilavoro manuale: la Boschi ela Baietti, alle quali provve-devano loro stessi a fornirela relativa manodopera, im-ponendo con le "buone ma-niere", a quelle poche perso-ne allora presenti sul territo-rio, sia di giovane età o mol-to anziani, di presentarsi allavoro. Tra quelle di giovaneetà c'ero anch'io, che a queltempo avevo la meravigliosaetà di quindici anni.Prendevamo il treno a Piom-bino, alle quattro o poco piùdel mattino, che ci portava aMontepescali. Lì, adoperan-do pale e picconi, riempiva-mo le buche create dallebombe. Un'ora di tempo ci

veniva concessa per il"pranzo" (un grosso sfilati-no con qualche cosa dentro).Alle diciotto terminavamo eprendevamo il treno che ciportava a Campiglia, dovefiniva il nostro viaggio di ri-torno. Già, il viaggio di ri-torno finiva proprio a Cam-piglia, da dove ci incammi-navamo lungo la strada perPiombino, con la speranzache sopraggiungesse qual-che raro camion, in generetedesco e, ci concedesse unpassaggio. In effetti qualchevolta capitava ed era unagioia non tanto perché ci ri-sparmiava la camminata maperché si giungeva a casa unpaio d'ore prima, cosa nonaffatto trascurabile tenuto

conto che alle quattro delmattino dopo, dovevamo al-zarci.Ciò che più ci preoccupava,era il non dover mancare allavoro per non incorrere nel-la rappresaglia tedesca lacui conseguenza avrebbepotuto farci finire in Germa-nia o chissà dove. Per la ve-rità, c'erano anche due fatto-ri positivi non trascurabili: ilgrosso sfilatino e una decen-te paga quindicinale.Mi è parso interessante rac-contare questo spaccato divita perché, secondo me, fadegna cornice alla "partico-lare giornata" che intendoraccontare e, lasciatemelodire, che potrebbe e dovreb-be far pensare i ragazzi d'og-

settembre - ottobre - novembre 2013

Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected]

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gi…Allora… sono le dodici, co-me di regola smetto di lavo-rare e vado a prendere il miosfilatino; mi siedo poco lon-tano e me lo mangio contanta fame e tanto piacere.Prendo la brocca per berema non c'è più acqua. Ho bi-sogno di bere, per cui mi al-lontano e raggiungo l'unicafonte: bevo e ritorno al mioposto di lavoro cioè sul mar-gine della buca che stavamoriempendo. Gli altri eranogià lì, almeno da qualcheminuto. Il tedesco che con-trollava il lavoro mi vieneincontro e mi chiede (cosìsuppongo dato che sbraitanella sua lingua) il perchédel mio ritardo. Quasi sorri-

dendo sto per accennare al-l'acqua quando, improvvisa-mente, mi rifila una tale ma-nata che mi fa ruzzolare infondo alla buca. Prevalse inme la rabbia, una tale rabbiache mi impedì di piangere,anzi, non provai affatto fati-ca a non piangere. Non nesentii il bisogno, ben altromi passò per la testa in quelmomento…Risalii sulla cresta della bu-ca, col tedesco lì vicino checon la mano sulla pistola,sempre sbraitando, mi am-miccava di riprendere subitoil lavoro. Ripresi a lavorare;giunsero le sei della sera ecosì, con gli altri, mi incam-minai a prendere il treno perCampiglia. Vi si giunse do-

po poco le otto e, come alsolito, ci incamminammosulla strada per Piombino.Eravamo, come ho detto, nelmese di febbraio, un feb-braio, come si dice, corto emaledetto. Cominciò a pio-vere. Tra me pensavo: «chegiornata schifosa».Dopo poco che camminava-mo si videro le luci di un au-tocarro che sopraggiungeva:facciamo segno per chiedereun passaggio. È un camiontedesco scoperto dietro, consopra due soldati. L'autistaci fa cenno di salire. Salia-mo e ci sediamo sulla pancalaterale di fronte ai due. So-no l'unico ragazzo, gli altricinque sono tutti oltre i cin-quant'anni. Piove sempre epiuttosto forte. Passa qual-che minuto e, ad un tratto,uno dei due militari si toglieil mantello impermeabile eme lo metto addosso. Arri-viamo a Piombino, scendia-mo, mi tolgo il mantello efaccio il gesto di ridarlo altedesco che non lo prende emi dice di tenerlo e, aggiun-ge, in cattivo ma comprensi-bile italiano: «me lo daraidomani, quando ci rincon-treremo più o meno allastessa ora, nello stesso luo-go di questa sera».Bene non potete immagina-re quante volte, ora che sonvecchio, ho ripensato aquella giornata di febbraiodel '44. Proprio in quel gior-no, rientrando da Montepe-scali a Campiglia, ho desi-derato, almeno un milionedi volte a dir poco, un mitrae un tedesco, un tedescoqualunque per renderlo uncolabrodo. Però, nel trattoda Campiglia a Piombinoquel pensiero scomparve la-

sciandone al suo posto altridi ben diversa specie.Altroché se mia madre ave-va ragione: ci sono buoni ecattivi in tutte le razze.

Storia di guerra

Buoni e cattivi

Bombe sui binari

I bombardamentidegli alleatisulla ferroviadi Montepescalisnodo nevralgicodella Toscana.Il duro lavoroper riattivarela linea ferrata.Rigido controllodei soldati tedeschi.Un inaspettatogesto d’amiciziasotto la pioggiasulla stradadi Venturina

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speciale

Inaugurazio

ne piazza B

ovioPeriodico di informazione, attualità, cultura

Giovedì 27 Giugno 2013, oltre diecimila persone hanno sfilato sulla nuovapiazza Bovio fra musica, canti e premiazioni (organizzazione Costa Etrusca)

Donati

settembre - ottobre - novembre 201350

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Speciale Inaugurazione piazza Bovio

Per l'inaugurazione della re-staurata piazza Bovio del 27giugno 2013, organizzata daCosta Etrusca Comunicazio-ne, hanno collaborato glisponsor principali: Coopera-tiva Circolo Nautico Pontedo-ro e Unicoop Tirreno.

Hanno partecipato: Sider-piombino, Acerbi Piero Servi-ce, Acqua Genesi, EdilBrizzi,Diadema, Living Club, Con-cessionaria Alfa Romeo Kia,Lami Impianti Elettrici, Truc-catrice Charme, ParrucchieraAdriana, Fiaschetteria Cioni,La Botteghina, Stra…Corrida,Cantine Menti. SIDER piombinoS.p.A.

Tel. 0565 276528 - Fax 0565 276284 - Via Po, 4 - Loc. Montegemoli - PIOMBINOww.siderpiombino.com - e-mail: [email protected]

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Speciale Inaugurazione piazza Bovio

Sono più di cinquant’anni che c’è Co-sta Etrusca e che porta con sè il bagagliodi speranze e di idee che aveva ancora

prima del giorno della sua uscita in edi-cola; un bagaglio pieno di comandamentisulla libertà, sull’indipendenza e sul ser-vizio che ha accompagnato la strada delGiornale, forse nemmeno sognata daiben pensanti così lunga.La famiglia di Costa Etrusca, come diceval’amico Aulo Taddei della redazione, hasempre avuto nei suoi programmi ri-unioni, manifestazioni e celebrazionida tenere in momenti giusti per il paesee la comunità.Questo genere di iniziative rientra negliscopi e nei motivi per i quali, insieme adaltri, è stato fondato il Giornale, l’impresadi fondo, cioè, che ha dotato la provin-cia di una “voce” naturale, spontanea ed

indipendente.“Un giorno… insieme” rappresenta unodegli scopi tradotto in realtà, una real-tà che si tocca con mano e che è arriva-ta all’edizione numero nove. Non è cosadi poco conto e la dice lunga sull’im-portanza attribuita alla manifestazionedalla gente di tutti i giorni e dagli enti epersone del volontariato che si sono da-te da fare perché tutto filasse liscio. E ilsuccesso è anche loro.Il grazie è d’obbligo, ma a me sembra mol-to più “ad hoc” un riconoscimento po-polare, ai quattro venti, della sponta-nea generosità dei volontari. Il “giorno” prima di quello “insieme”Piombino ha inaugurato la nuova piaz-za Bovio. Per inaugurare tale piazza il Comuneha chiesto la collaborazione di Costa

Etrusca che, manco a dirlo, è arrivata conentusiasmo. Lo stesso entusiasmo della gen-te che ha partecipato alla festa della“sua” piazza.Il giorno dopo, a Baratti, il sindaco Anselmiha ringraziato il direttore Barlettani etutta la “famiglia di Costa Etrusca” per l’o-pera attiva e fattiva prestata in piazza Bo-vio. E il Giornale ha detto grazie al sindacoAnselmi per la diretta partecipazione al-la consegna, ad alcuni cittadini, di targheal merito.Due giornate di vera festa, dunque. La prima per uno dei pezzi più amati del-la tradizione di Piombino e l’altra per unodegli scopi al seguito dei comandamen-ti che sancirono la fondazione di CostaEtrusca, cinquantuno anni or sono.

Franco Biegi

Le due feste di Costa Etrusca

Finno

settembre - ottobre - novembre 2013

A sinistra: il sindaco di PiombinoGianni Anselmi consegna la targaper la carriera all’imitatrice-attriceGianna Martorella:Sopra: un momento della festa a Baratti

La grande

Gianna

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Speciale Inaugurazione piazza Bovio

di Gia nni Anselmi*

La festa in piazza Bovio. Una serata dipopolo, con la nostra gente che ha in-vaso la sua piazza simbolo. Ho visto

orgoglio e fierezza, per lo più grandi ap-prezzamenti per il lavoro svolto. È una bel-la festa, organizzata da Costa Etrusca, cheringrazio, così come ringrazio tutti colo-ro che hanno lavorato perché funzionas-se, sul palco (brava Vania Bianchetti) e nonsolo (un abbraccio caro ai miei amici dj Da-niele Stella, Stefano Calvi e Marco Pie-rucci). Un grande grazie anche a tutti gliartisti che si sono esibiti, a Claudio Maz-zola, alla Cooperativa Fuori Schema e al-la Banda Galantara, oltre che al Comitato

Festeggiamenti Piombinese (zonzelle ezeppole fantastiche). Il resto ce l'hanno mes-so migliaia di cittadini entusiasti e l'oriz-zonte che abbraccia un luogo magico chesi lancia nel mare. Rispettiamolo, è nostro,piazza Bovio siamo noi.I ringraziamenti non sono finiti: il giornodopo, infatti, tutto lo staff di Costa Etru-sca si è trasferito nella magica pineta di Ba-ratti per la nona edizione di “Un gior-no… insieme”, la festa dedicata ai diver-samente abili e anziani del territorio. La gior-nata è trascorsa in armonia, con lo stessospirito di sempre: condivisione, solida-rietà… tutti insieme.

*Sindaco di Piombino

Ruffoli

Finno

Donati

Inaugurazione piazza Bovio e “Un giorno… insieme”

Due giorni di festa con la nostra gente

Emozionato il vicesindaco FranciniLivi

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Speciale Inaugurazione piazza Bovio

di Luca Goerg

Bentornata piazza Bovio.Il simbolo della città,uno dei "luoghi dell'a-

nima dei piombinesi" come l’ha definita il sindaco Gianni An-selmi, questa è piazza Bovio.L'importanza del luogo è in-discutibile, quasi quanto la suabellezza. Una piazza dove «ll rap-porto tra mare e terra si vive co-me in pochi altri punti della co-sta», ha detto il primo cittadi-no un momento prima che il na-stro tricolore fosse tagliato e cheuna folla immensa di oltre die-cimila persone si riversassenella restaurata piazza Bovio.«Una pavimentazione classicadi granito chiaro la fa da pa-drone e contrasta con l'inten-so mare blu dell'arcipelago to-scano» afferma il vicesindaco Li-do Francini. Una enorme rosadei venti funge da punto focaledella piazza senza però disto-gliere lo sguardo dal magnifi-co panorama che si apre sul-

l’isola d’Elba. La maggior par-te delle tamerici che accom-pagnano il visitatore verso il fa-ro, sulla punta finale a stra-piombo sul mare, sono state sal-vate. Una cornice del genere nonmeritava altro che una inau-gurazione in grande stile equesto era l’obiettivo che Co-sta Etrusca si era proposto

quando le era stato assegnatodal Comune l'incarico di or-ganizzare la cerimonia di inau-gurazione. La bravissima presentatrice Va-nia Bianchetti è partita alle di-ciannove in punto ed ha ac-compagnato i tantissimi spet-tatori fino a mezzanotte. Alla

Banda Galantara il compitoistituzionale di accompagna-re il primo cittadino al taglio delnastro e di marciare sulla piaz-za dietro alle autorità, grazie al-la direzione del capobandaMassimo Trimboli. Lo spettacolovero e proprio è poi cominciatoalle venti con il concerto di

Oltre diecimila persone sfilano in piazza Bovio

Pallavolo Acqua Genesi Riotorto Basket Solbat Golfo Piombino

Il concerto della banda: dirige il maestro Scalzini

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inaugurazione diretto dal mae-stro Sauro Scalzini. Molte poile occasioni per festeggiare al-tri orgogli della città: le pre-miazioni delle squadre sporti-ve che hanno vinto i rispettivicampionati coordinati dallagiornalista Francesca Lenzi(Pallavolo Acqua Genesi Ri-

otorto, Basket Solbat Piombi-no, Atletico Piombino) e laconsegna della Bandiera Blu aglioperatori turistici che anchequest'anno esporranno il ri-conoscimento lungo tutta laCosta Est.I festeggiamenti sono conti-nuati con un momento di mu-

sica e storia con le diapositiverealizzate da Mauro Carrara,Michele Trimboli e Mario Man-nucci sulla storia di cinquan-t’anni di Piombino accompa-gnate da performance canoredi artisti locali, presentati da Ti-ziana Riccardi. Infine per con-cludere la serata la star GiannaMartorella, bravissima imita-trice attrice che all'interno del-la "Stra…Corrida" di ClaudioMazzola ha intrattenuto il pub-blico.Emozionata ha quindi ricevu-to una targa dal sindaco Gian-ni Anselmi per la sua trenten-nale carriera costellata da tan-ti successi artistici e impor-tanti collaborazioni televisive.Fuori programma anche unainaspettata consegna di unatarga al sindaco Gianni Ansel-mi (per due legislature alla

guida del Comune di Piombi-no) da parte del direttore di Co-sta Etrusca Ivio Barlettani. Male sorprese non finiscono mai:anche lo staff di Costa Etru-sca ha consegnato una targa alsuo direttore ringraziandoloper la magica serata.Al termine lo spettacolo mu-sicale "Videodanz" dei Dj Da-niele Stella e Sefano Calvi ha ac-compagnato i partecipanti al-la fine dei festeggiamenti. Poisotto le stelle, su tavoli im-provvisati, spaghettata per tut-ti coloro che hanno reso pos-sibile con impegno e sacrificiola realizzazione dell’evento. Einfine di nuovo al “pezzo”smontare il tutto e prepararsiper la festa di Baratti, poche oredopo.In molti ricorderanno questaserata per il puro diverti-mento, l'importanza dell'ini-ziativa e l’inesauribile bellez-za di piazza Bovio, la piazza diPiombino.

Oltre diecimila persone sfilano in piazza Bovio

Atletico Piombino Calcio Cerimonia consegna Bandiera Blu

Speciale Inaugurazione piazza Bovio

Morelli

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speciale

“Un giorno... i

nsieme”

Venerdì 28 giugno 2013, nona edizione di "Un giorno… insieme"dedicata ai nostri amici diversamente abili e agli anziani del territorio,

organizzata da Costa Etrusca Comunicazione

Periodico di informazione, attualità, cultura

Finno

56 settembre - ottobre - novembre 2013

Nove anni, tutti di fila. Senza esitazioni. E ora eccoci qui a festeggiare “Un giorno… insieme” la mani-festazione di Costa Etrusca dedicata ai diversamente abili e agli anziani del territorio. Lo spirito del-l’iniziativa è quello di sempre: condividere e partecipare davvero tutti insieme ad una festa, un momento

di incontro gioia e serenità. Giovani e meno giovani, associazioni, imprenditori, volontari, amministrato-ri pubblici, forze dell’ordine e tanti altri - ormai da nove anni - rispondono all’invito.Inutile spendere tante parole per descrivere la giornata, risulterebbero stucchevoli. Ringraziamo naturalmentetutti coloro che hanno partecipato e contribuito al successo ognuno a suo modo, con tanti piccoli gesti di gran-de valore.

Ivio e Umberto Barlettani

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Speciale "Un giorno... insieme"

SIDER piombinoS.p.A.Tel. 0565 276528 - Fax 0565 276284 - Via Po, 4 - Loc. Montegemoli - PIOMBINO

ww.siderpiombino.com - e-mail: [email protected]

Alla nona edizione della manifestazione "Un giorno…insieme" di venerdì 28 giugno 2013, organizzata da Co-sta Etrusca Comunicazione, hanno collaborato:ArcelorMittal Piombino - Asiu - Etrusca ProfilatiPrincipessa stabilimento balneare San VincenzoSider piombino - Unicoop Tirreno.

Con la partecipazione di: Biagi Ascensori - Bindi OrtopediaFondiaria Sai (Ardenghi) - Farmacia SalvioniGioielleria ScognamiglioImmobiliare Galassi (San Vincenzo)Milano Assicurazione (Agroppi & Pagliai)Pizzeria Osteria da Tonino - Swarovski

Ai nostri amici grazie di cuore per aver condiviso le fi-nalità dell'iniziativa.

Stabilimento balneareVia della Principessa, 114 - San Vincenzo

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settembre - ottobre - novembre 201358

Speciale "Un giorno... insieme"

di Luca Goerg

Nona volta di "Un gior-no…insieme". La ma-nifestazione organizza-

ta da Costa Etrusca e dedicataai diversamente abili e agli an-ziani ha confermato per lanona volta il profondo lega-me che sussiste tra le associa-zioni del territorio e la nostramanifestazione. Il sentimento che si potevatoccare con mano nella pine-ta di Baratti era quello dell’a-micizia: i ragazzi, gli anziani, leautorità e il mondo impren-ditoriale seduti attorno allostesso tavolo, quello dell'ami-cizia. Nessun sentimentalismoinutile, bensì vera e propriavoglia di condividere valoriimportanti come quello dellasolidarietà e dei diritti per tut-ti, senza discriminazioni. Niente può ripagare il sorrisosoddisfatto di chi vince unabattaglia contro le barriere ar-chitettoniche vedendolo an-dare per mare senza alcun pro-blema: basta l'aiuto di un ami-co! E niente può dare mag-gior conforto del sorriso di unanziano che in questa occa-sione trascorre un giorno di-verso dal solito. Per questi mo-tivi l'impegno di Costa Etrusca

è giunto ad un traguardo cosìimportante come le nove vol-te di "Un giorno… insieme".Tutto ciò non sarebbe possibilesicuramente senza la sinergiae la collaborazione di molteassociazioni e realtà locali delvolontariato. La festa quest'anno ha toccatonumeri da record per presen-ze e adesioni: Spazio H Ven-turina, La Provvidenza, Resi-denza Assistita di Campiglia,Spazio H Piombino, San Vin-cenzo de' Paoli e CST Venturina.Immancabile la presenza dei sin-daci della zona Gianni Anselmie Rossana Soffritti accompa-gnati da diversi assessori e con-

siglieri del territorio.Come sempre hanno coordi-nato le diverse premiazioniche si sono susseguite duran-te tutta la giornata Marco Boc-chigli e Michela Toniol. Parti-colarmente significativa la con-segna - da parte del nostrocollaboratore Paolo Pachi - dicomposizioni create con con-chiglie alle associazioni e alleautorità.Il primo è stato il maggioreMario de Cunzolo, della Guar-

dia di Finanza, premiato dalsindaco Gianni Anselmi per isuoi cinque anni di servizionel nostro territorio e in pro-cinto di trasferimento a Livor-no. Poi è stata la volta del ca-pitano dei Carabinieri Salva-tore Muratore, premiato dalsindaco di Campiglia RossanaSoffritti. Una commossa Mari-sa Cecchini Anselmi, ha ricevutouna targa in memoria del can-tautore Ruffo, suo marito, con-segnata da Rossellla Canaccini

“Un giorno… insieme”, la festa di tutti

Il maggiore Mario de Cunzolo, comandante dellaGuardia di Finanza premiato dal sindaco GianniAnselmi. Prossimo il suo trasferimento a Livorno

Il sindaco di Campiglia Rossana Soffritti consegna latarga al maresciallo Daniele Fusaro in rappresentan-za del capitano dei Carabinieri Salvatore Muratore

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Speciale "Un giorno... insieme"

e accompagnata da una per-formance canora di Sergio Bal-lati che ha intonato la famosacanzone "My way". Emozio-nante il momento della con-segna della targa a Ugo Casiniper l’amore e la dedizione sem-pre dimostrata al figlio Rober-to. A consegnarla l’imprenditoreBruno Pietrini. Infine due per-sonalità importanti del territoriocome il maestro Sauro Scalzi-ni, direttore della banda cit-tadina Galantara e ideatore del

Bolgheri Melody (premiato dalconsigliere regionale MatteoTortolini) e Franco Biegi, co-ofondatore proprio di CostaEtrusca ed ancora oggi bril-lante colonna portante delgiornale premiato dal pittoreGiampaolo Talani. La nona volta di "Un giorno…insieme" è stata una confer-ma. Cosa si potrà fare ancor dipiù per la decima volta? Beh…questo lo scopriremo nel 2014!

“Un giorno… insieme”, la festa di tutti

Il maestro Sauro Scalzini premiato dal consigliereregionale Matteo Tortolini (foto Umbar)

Franco Biegi premiato dal pittore Giampaolo Talani

Marisa Cecchini Anselmi riceve la targa in memoria delsuo marito Ruffo. Consegna Rossellla Canaccini e Ser-gio Ballati (foto Guido Morelli)

L'imprenditore Bruno Pietrini consegna a Ugo Ca-sini una targa per la dedizione sempre dimostra-ta al figlio Roberto (foto Raffaello Spanò)

Umbar

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60 settembre - ottobre - novembre 2013

diGiulia Salvadori*

Èbastato il decreto leg-ge DL 95/12, poi con-vertito nella legge

n.135/12 per creare scompiglionelle amministrazioni locali dimezza Italia e aprire dibattitie confronti nelle piazze. Le leg-gi non affermano obbligo di fu-sione per i comuni, ma indi-cano associazione di funzio-ni con convenzioni e unioni alfine di favorire il risparmio el’efficienza. I consigli comu-nali di Suvereto e Campigliain data 5 e 6 aprile, hanno at-tivato l’iter per richiedere al-la Regione Toscana l’avviodel procedimento legislativoper fare fusione in unico co-mune fino al referendum con-sultivo che si svolgerà in au-tunno. Tale decisione ha la-sciato la comunità attonita e in-credula, approvata senza unpreliminare percorso politi-co partecipativo assicuratodal coinvolgimento dei citta-dini, in barba alla democrazia.Le motivazioni di contrarietà

sono davvero molte. Suvereto piace perché vero,spontaneo, caratterizzato dalquieto vivere e assestato suequilibri naturali e che negli ul-timi anni, ha ottenuto impor-tanti riconoscimenti qualitativi.La sua autonomia, che resisteda secoli, potrebbe, infatticoncludersi miseramente e ir-reversibilmente nel caso incui al referendum di autunnovincesse il Sì. A rischio sarebbel’immagine di Suvereto af-fermatasi a livello nazionale einternazionale e del suo pa-trimonio culturale, storico e tu-ristico, creato in tanti anni daamministratori di lunghe ve-dute, piccoli imprenditori evolontari. L’aumento dellapopolazione, gli investimen-ti nelle campagne di piccoli egrandi imprenditori con ilconseguente sviluppo del la-voro rurale, la scelta di vive-re qui da parte di tanti stranieri,il recupero di spazi rurali, ilcentro storico vivace e atti-vo, la partecipazione della co-munità agli eventi culturali e

folkloristici, sono segnali di unacomunità viva e di un tessutosociale che fanno sostenerel’autonomia di Suvereto, perproseguire su questa strada,fondata sulla collaborazionecon i comuni limitrofi, senzaperdere la sua identità. Sman-tellando il comune, si perde ilrapporto tra amministratori ecittadini, tipico dei piccolicomuni e la fusione porrebbeproblemi di rappresentativitàpolitica che vedrebbe pena-lizzare soprattutto la comunitàsuveretana, indebolendo iltessuto democratico del pae-se. (...). Di sicuro il comune diCampiglia-Suvereto, che con-terebbe più di 16.000 abitan-ti, si caratterizzerebbe per lapresenza di una nuova figura,quella del presidente del con-siglio comunale non previstaper i comuni con meno di15.000 abitanti, costituito di unsuo ufficio, con costi di certonon irrisori per le casse del nuo-vo comune. Contributi e fi-nanziamenti sono previsti an-che per l’Unione dei Comuni,

ente territoriale costituito dadue o più comuni per l’eser-cizio delle funzioni ad esso de-legate, dotato di autonomiastatutaria e organi rappresen-tativi dei comuni membri. Ta-le forma associativa potrebbecostituire un’adeguata pro-spettiva al governo della Val diCornia, andando a rilanciarequella sovracomunalità cheda sempre ha caratterizzato inostri territori.

*Comitato No-FusioneSuvereto-Campiglia

diMaida Landi*

Un “test” di democra-zia partecipativa dinon poca rilevanza

vedrà interessati i comuni diCampiglia Marittima e Suve-reto. Si tratta di un procedi-mento partecipativo “dal bas-so”, che non dovrà essere vis-suto dal popolo referendario deicomuni accorpandi con lo spi-rito del “campanile”, e cioè didifesa o, peggio, esaltazionedelle peculiarità identitariedel “paese natio”. Sentimen-ti, questi, del tutto legittimi emagari condivisibili, che tut-tavia devono trovare uno sboc-co nella dilatazione delle po-tenzialità organizzative, fun-zionali e gestionali dei servi-zi pubblici, che i cittadini han-

no pieno diritto di esigere dal-l’Ente locale più perifericonella gerarchia dell’organiz-zazione regionale: non in ter-mini di rivendicazione gene-rica, né di protesta latente,bensì di puntuale riscontronel basilare rapporto tra pa-gamento delle imposte e ri-cevimento dei servizi con lestesse finanziati.Al di sotto di un certo nume-ro di abitanti (che la leggefissa in 5000) un comune do-vrà infatti – attraverso il re-ferendum – decidere se “par-tecipare” attivamente, espri-mendo auspicate maggioran-ze favorevoli, alla proceduradi accorpamento organico,oppure subire – in caso nega-tivo – l’accorpamento dellefunzioni.

Campiglia Marittima e Suve-reto sono state nel passato ri-vali. Ma dai primi anni ‘60 delsecolo scorso il grande sviluppodella siderurgia favorì per co-sì dire una “fusione a fred-do” delle popolazioni resi-denti intorno ai colossi indu-striali piombinesi.Ci si può chiedere se la poli-tica attuata in tutto il trenten-nio di sviluppo della siderur-gia dalla municipalità di Piom-bino, intesa a mantenere inal-terato il numero dei residen-ti del Comune (non oltre le40000 unità) sia stato un be-ne oppure un male.Alla luce di quanto è avve-nuto, e soprattutto sta avve-nendo in questi terribili an-ni, si potrebbe concludereche fu un bene.

Qualunque procedimento ver-rà adottato dovrà tener contodi peculiarità del territorioche conclamano ulteriori ediverse opportunità. Alludia-mo in particolare all’agricol-tura e alla viticultura di qua-lità e di eccellenza, al turi-smo non solo balneare o agri-turistico, ma anche storico,quindi non stagionale, rispet-to al quale si pone in terminifunzionali il fino ad ora tra-scurato, e comunque parzialeo episodico, recupero dellevestigia storiche (e preistori-che) di un territorio che sottoquesto aspetto ha ben pochicorrispondenti nel mondo in-tero (…).

*consigliere provincialePdL

Favorevoli e contrari: opinioni a confronto

Fusione Campiglia - Suvereto

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di Fiorenzo Bucci

Comuni che vanno alreferendum per son-dare gli umori su una

loro possibile unione, Co-muni che si allontanano dal-la Val di Cornia per riorga-nizzare i loro servizi, Comu-ni che, nel momento in cui siprepara il funerale all’istitu-zione-provincia, vorrebbero da-re un calcio a Livorno perscendere a sud, nella provin-cia di Grosseto. Nell’era deigrandi matrimoni e dei gran-di divorzi in Val di Corniac’è un cambiamento che piùdi ogni altro segue le indica-zioni della storia.Lo ha annunciato qualche

tempo fa il sindaco di Cam-piglia Rossana Soffritti e le no-tizie ne indicano a breve l’at-tuazione: il nome della piùimportante frazione non saràpiù solo Venturina ma “Ven-turina Terme”. La proposta, difatto, si perde nella notte deitempi. Nasce infatti con gliEtruschi che per primi capi-rono e sfruttarono gli effetti te-rapeutici delle acque di Cal-dana, seguiti dai Romani la cuipresenza è documentata so-prattutto nella zona dell’o-dierno Calidario. A loro è do-

vuta la realizzazione dellostorico edificio denominato le“Aquae Populoniae”.E’ però relativamente recen-te la costruzione di uno sta-bilimento termale con criterimoderni: i “Bagni Caterina”,sorti nel 1883, utilizzaronole acque per la cura di diver-se patologie. Sono invece de-gli anni 2000 i passaggi alladenominazione “Terme diCaldana” ed infine “Termedi Venturina”.L’ultimo tassello, il passaggiodefinitivo, a questo punto, è la

sostituzione dei cartelli stra-dali e la nascita anche sulla car-te geografiche di “VenturinaTerme”. Si tratta di pura for-ma o è anche sostanza?Alla domanda la risposta cheesce dal Palazzo non mostraincertezze: «Siamo in pre-senza – dicono in Comune –di un riconoscimento stori-co che può favorire nuovisbocchi e nuove opportunitàperaltro in un momento dicrisi. Le terme, come ha di-mostrato un recente conve-gno nel nuovo hotel, hannoportato sviluppo in chi ha sa-puto gestirle e valorizzarle».Chi se ne intende dice chepuò essere così anche per“Venturina Terme”.

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Questa rubrica è libera. Ilcontenuto delle lettere puònon collimare col pensiero delgiornale. Costa Etrusca siriserva di ridurre le lettere edi eliminare espressioni chepossano integrare ipotesi didiffamazione. Gli autori, pur-chè noti alla direzione, po-tranno chiedere che la loro fir-ma sia omessa. Precisazioni o rettifiche sa-ranno pubblicate.

PALLA DI VETROI giorni di Napoleoneall'isola d'ElbaCaro Dionysos, nella tua rubrica dove prevedisarcasticamente il futuro haicommesso un errore sul pas-sato. Nel numero sedici di Co-sta Etrusca, primavera 2013, horilevato infatti una inesattezzasulla permanenza di Napo-leone all'isola d'Elba. In real-tà l'imperatore dimorò in ter-ra elbana dal 4 maggio 1814 al26 febbraio 1815, quindi perben dieci mesi. I cento giornisi riferiscono a ben altro even-to.Ciao a tutti.

Giuliano_______

Caro Giuliano, hai perfetta-mente ragione, ma sai i pensieridi noi veggenti sono orienta-ti ad azzeccare il futuro e il pas-sato per noi è poca cosa. Maquando si tratta di storia nonci sono scuse.

Dionysos

INGRESSO PIOMBINOBrutto impattogià da FiorentinaL’impatto appena entri in Piom-bino non è dei migliori. Giàda Fiorentina, superato il car-tello “Piombino diventa no-stro ospite” ci rendiamo contoche non offriamo proprio un belbiglietto da visita a chi transitaper la via. Tanto per comin-ciare, a più di un anno dall’in-cendio che distrusse l’Edil-centro (e paralizzò la via d’ac-

cesso alla città) cosa aspettia-mo a risanare quell’ambien-te? Cosa dobbiamo ancoraaspettare prima che quell’edi-ficio venga recuperato o ab-battuto del tutto? Non conoscoi tempi della burocrazia, peròè triste e desolante per me chesono piombinese e transito da-vanti all’Asca vedere quel ma-nufatto bruciato e abbandona-to.

Angelo Z.

INUTILI QUESTIONIEtrusco o maremmano,il “grande” dilemma!Il dibattito è continuo. Ognigiorno qualcuno lancia un’i-dea. Il brand turistico, allean-ze, fusioni, annessioni, colla-

borazioni. Pisa, Livorno, Gros-seto. Tante parole, chi si sentepiù etrusco chi invece marem-mano. Anzichè pensare conchi andare, sarebbe megliopensare davvero a cosa fare! Peril resto… al limite mi bastasentirmi toscano.

p.b

LEGA NAVALEIl piazzale tornidi interesse pubblicoSulla vicenda della Lega Na-vale sono giunte in redazionemolte lettere ed email. Ha fat-to molto discutere la decisio-ne di riservare un'ampia fettadel piazzale d'alaggio al so-larium della nuova gestionedell'edificio. Tutti contrari.

VICENDA AMARADua famigliein cassa integrazioneQuella che vi racconto è una vi-cenda amara. Mi chiamo Ma-ria, ho trentotto anni, casalin-ga. Mio marito da circa cinquemesi è in cassa integrazione. Sulnostro pianerottolo abitanoGiulia e Marco e siamo amicida una vita. Marco è un uomomolto attivo, molte volte ci haaiutato in piccoli lavori diidraulica a casa, ma è bravo an-che nel riparare i motori, nel fa-re piccoli lavori di ristruttura-zioni e da elettricista. Mio ma-rito invece nella vita non ha avu-to mai grandi aspirazioni, so-prattutto nel campo lavorativo.Si è sempre accontentato diquei quattro gesti che gli ser-vono per lavorare, niente dipiù. Marco, il nostro vicino, puressendo in cassa integrazio-ne, non ha perso le sue abitu-dini e ogni giorno cerca disoddisfare le numerose ri-chieste di riparazioni che gli ar-rivano sul cellulare. Tra ciòche ricevono dalla cassa inte-grazione e quello che riesconoa racimolare con questi lavorettiin nero, vedo che Giulia e Mar-co non hanno assolutamentecambiato stile di vita. Mio marito invece, ogni mat-tina, si sveglia verso le dieci,non dice una parola e si trascinain piazza. Ho anche provato acercare un lavoro ma tutte leporte mi si sono chiuse in fac-cia. Nostro figlio ha visto ai pie-di del figlio di Giulia e Marcoun paio di scarpe di una notamarca sportiva. Subito natu-ralmente il desiderio di no-stro figlio è stato quello diaverle anche lui. Quando acena ha esternato il desiderioe si è sentito negare le scarpeha cominciato a borbottare fi-nendo con la frase: «Vorreiche tu non fossi mio padre» ri-volto verso mio marito. Que-st'ultimo con un sorriso sar-castico e molto triste mi hadetto: «Già… anche lui vor-rebbe che fossi come Mar-co».

m.a

Costa Etrusca, dal 1962, il giornale della nostra terra,si rende sempre più moderno e raggiungibile gratui-tamente alla maggior parte delle persone. Ecco lesemplici mosse per scaricare tutti i numeri di Costa Etru-sca sul tuo tablet e portarli sempre con te. Collegati attraverso il motore di ricerca al sito www.co-staetrusca.net. Alla destra della schermata troverai tut-ti i numeri passati e naturalmente anche l'attuale:clicca e scarica! In meno di dieci secondi potrai salvareil numero da te selezionato sul tuo tablet e averlo sem-pre con te in formato pdf.

Costa Etrusca digitale

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della nostra terra

settembre - ottobre - novembre 2013

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Non si sente parlare che dicrisi. Crisi economica, cri-si morale, crisi di idee. APiombino assistiamo a con-tinui annunci sul futurodella Lucchini, dell’Arce-lorMittal, sull’arrivo dellaConcordia e sullo svilup-po del porto.Sembra che le istituzionilocali siano tutte impegna-te nella ricerca di soluzioniindolore e risolutive di unasituazione davvero dram-matica.Aldilà degli annunci e del-la politica del prendere tem-

po, non mi sembra di vedereniente di concreto. In que-sti ultimi anni, siamo dav-vero convinti che la nostraamministrazione ha fattoproprio il massimo per unrilancio vero dell’econo-mia, a parte lo sbandieratointeresse per il polo side-rurgico e aziende del com-parto? Quanti sono gli im-prenditori che avrebberovoluto investire nel nostro

territorio e rimandati a ca-sa? Quanti sono gli im-prenditori che già lottanoogni giorno e non trovanorapide risposte dall’ammi-nistrazione comunale?Quanti sono infine gli im-prenditori che aspettanorisposte certe e rapide suquestioni importanti cheperò non appaiono sui gior-nali?Il mio augurio è quello di un

rinnovato rapporto con leistituzioni e che gli ammi-nistratori locali aprano dav-vero gli occhi e sappianodare risposte in merito adaspetti quotidiani e vitaliper coloro che lavoranoogni giorno – magari in si-lenzio – magari senza pub-blicare il nome, per pauradi ulteriori ritardi o “rap-presaglie”.Questa è Piombino, questaè la Val di Cornia, questa èl’Italia.

Lettera fimata

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LA RETETroppi insultisu FacebookFrequento poco i social net-work. Quando però accedoalle varie pagine Facebookche dovrebbero affrontare iproblemi di Piombino, o del-la Val di Cornia, non posso cheriscontrare un linguaggio cer-

te volte davvero violento emaleducato.Tutti parlano di tutto, dando ri-cette, soluzioni, consigli, in-dirizzi di politica ecc. Altre vol-te, spesso, si arriva all’insul-to vero e proprio. Chi scriveforse non sa che può esserequerelato, così come avvienesulla stampa?

m.b

STIPENDI D’OROBurocrati italianipagati più di ObamaLa situazione del Paese perquanto tempo ancora potràpermettersi il pagamento distipendi e pensioni d’oro? Laormai arcinota giustificazione“fatti salvi i diritti acquisiti” nonè più sopportabile. Certi ma-

nager e burocrati dello Statoguadagnano due o tre voltequanto percepito da Obama!

Carlo Rovina

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“Erbe, pozioni, malefizi d’amore. Lasuperstizione nel Medioevo” è lanona pubblicazione autonoma di Um-berto Canovaro visti i numerosi saggie articoli che da anni appaiono in va-rie riviste specializzate. L’autore, giàvicesindaco di Piombino dal 1995 al2004, opera all’interno di un istitutodi credito e al contempo ricopre le ca-riche di Ispettore Onorario della So-praintendenza Archivistica della To-scana e di presidente dell’Accademiadegli Studi Storico-Giuridici sullo

Stato di Piombino Pietro Calefati. Inquesta opera lo studioso e appassio-nato di cultura medievale Canovarointroduce il lettore negli anfratti piùreconditi delle credenze popolari deisecoli bui della storia dell’uomo. Sitratta in effetti di un saggio storicoche con le sembianze narrative del ro-manzo si sviluppa negli ambiti dellafilosofia, sociologia, medicina e al-chimia per ripercorrere le usanze e lesuperstizioni per lo più istituzionaliz-zate nel periodo storico di riferimen-to. Nella rigorosa ricostruzione sto-riografica spassosi ed evocativi di unpassato vicino sono i dettagli sulleprassi per produrre l’innamoramento,per rinvigorire rapporti sessuali rilas-sati o la gestione di gravidanze parti-colari. Come nelle precedenti pubbli-cazioni la sua abilità è quella di su-scitare nel lettore comune il gusto pertematiche solo in apparenza esclusivedei cultori della materia. I toni serima non seriosi, il linguaggio colto ma

non inaccessibile, l’esposizionescientifica ma mai accademica confe-riscono alla sua scrittura quel caratte-re pacatamente divulgativo, godibileed interessante al grande pubblico an-che in virtù delle strette corrispon-denze con la cultura moderna delletematiche trattate.Erbe, pozioni, malefizi d’amore. Lasuperstizione nel Medioevo. Impagi-nazione e stampa Tipografia Rossi,pagine 117, prezzo a offerta c/o libre-ria La Fenice di Piombino.

Erbe, pozioni, malefizi d’amore

Il Medioevo nel saggio di Canovaro

in libreria

A dispetto di un titolo esplicito e inapparenza inequivocabile la raccoltadi Alessandro Fulcheris, pregevolmentecurata dall’Editrice La Rocca di Mar-sciano, Perugia, è un volumetto ap-prezzabile e godibile da ogni tipologiadi lettore; fruibile e gradevole anche perchi non ha mai imbracciato un fucile dacaccia o partecipato a qualsiasi battu-ta venatoria. In effetti il pregio della scrit-tura del Fulcheris è quello di rendere in-

teressato e partecipe anche il lettoreprofano, quello occasionale, disinte-ressato a priori ad un’attività sportiva cheda anni fa discutere a vari livelli l’interoapparato politico e amministrativo del-la società in cui viviamo. Il mondo chel’autore fa scoprire al neofita, schiera-to o indifferente che sia nell’annosodibattito sulla caccia, è un mondo di pas-sione smisurata, di amore incondizio-nato per la natura, di rispetto rigorosoe certo per la preda del caso; ma Ales-sandro Fulcheris lo rende anche ironi-co e autoironico, sdrammatizzando confine sarcasmo le avventurose prodezzeo esaltando le numerose cadute di sti-le dei suoi protagonisti. Sempre a be-neficio del lettore inesperto si trova al-l’interno della raccolta un ricco appa-rato didascalico ed interpretativo, com-pleto ed esaustivo, per accedere al mi-crocosmo del cacciatore in tutte le sue

infinite valenze. Il cacciatore votato econvinto, lo troverà semplicementecommovente. Tra i meriti dell’EditriceLa Rocca anche il progetto grafico co-stituito dalla collezione privata di vignettedi Romano Pesenti, resa disponibile pergentile concessione.Il cappello a galla e altre novelline ditoscanacci a caccia – Editrice La Roc-ca, pagine 158, € 10,00.

Il cappello a galla e altre novelline di toscanacci a caccia

Divertente raccolta di Alessandro Fulcheris

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“Libere parole dello scribacchino diScarlino” è il sottotitolo dell’ultimafatica letteraria di Paolo Bianchi, l’or-mai consacrato menestrello dal cuore te-nero di chi pensa in rima e dalla scor-za dura di chi ha vissuto senza mai na-scondersi all’ombra ristoratrice dei fa-cili compromessi. In questa ultima rac-colta Paolo Bianchi canta il suo vissu-to e il suo fantasticato sullo sfondo deiluoghi che hanno plasmato la sua per-sonalità indomita e tenace. Tra gli sce-nari suggestivi dell’alta Maremma e

della bassa Val di Cornia sgorgano le ispi-razioni per un flusso poetico che ab-braccia le tematiche contingenti chepiù lo appassionano e che lo spingonoad investigare il senso più profondodelle rispettive genesi. Le sue riflessioni,i valori universali celebrati da un’eticasempre più screditata dalle presunzio-ni estetiche del nostro tempo, trovanoun comodo layout in forme strofiche per-sonalizzate ma attentamente ossequia-te da un certosino lavoro di ricerca lin-guistica. Commoventi per l’approcciodiretto e acceso sono le poesie di ispi-razione sociale dalle quali trasuda iltrasporto di chi vive in prima personaciò che scrive in prima persona. Fatti enon solo parole, scritte o orali che sia-no, sono la didascalia dell’impegno ci-vile e artistico di Paolo Bianchi, lavo-ratore siderurgico per trentatre anni,sindacalista, donatore, attore, poeta.Le sessantatre liriche della raccolta so-no intercalate con ammirevole perti-

nenza dai dipinti a varia tecnica diFranco Agresti, Enna Cecchi, Andrea Ra-nieri, Elisabetta Cheli, Viliano Vec-chiarelli e Omero Muratori oltre che da-gli scatti di Giancarlo Grassi, scrupolosocustode della memoria collettiva scar-linese.I colori dei pensieri – La Bancarella Edi-trice, pagine 70, € 7,00.

Raccolta di poesie di Paolo Bianchi

Emozioni in viaggio

in libreria

Melisanda Massei Autunnali approdaal romanzo dopo aver dedicato la suascrittura alla critica musicale pubbli-cando con gli editori Coniglio e Don-zelli le ricerche sulle discografie diGianna Nannini, Claudio Baglioni eLucio Dalla. Dopo aver collaborato,tra gli altri, con le grandi firme dellacritica musicale nazionale alla stesuradi due importanti dizionari della can-zone italiana di tutti i tempi (Rizzoli2004, Giunti 2004), l’autrice piombi-

nese esordisce nel genere narrativocon un libro interamente ambienta-to a Piombino. “La coda sotto ilbanco” è un inno alla diversità raz-ziale annientata biologicamentedall’incontro/scontro etico e mora-le di individui a due e quattro zam-pe e armonicamente risolta nellaconvivenza costruttiva e solidaledel gruppo. Il mondo perfetto con-cepito dalla Massei Autunnali pre-figura una classe di liceo per gattiin un intero anno scolastico a lezionedel professor Augusto Bellandi, do-cente rigoroso e simpaticone con ven-ticinque anni di insegnamento allespalle. I tredici alunni, tutti apparte-nenti a razze distinte della famigliadei felidi, compongono una classe at-tiva e oggettivamente critica tanto dadivenire parte essenziale della buonariuscita del flusso biunivoco di cono-scenza da una parte all’altra della cat-tedra. L’influenza reciproca tra do-

cente e discenti annulla in maniera ir-revocabile e piacevolmente plausibilegli scarti razziali, generazionali e ca-ratteriali di un microcosmo che la ve-na metaforica dell’autrice assurge astereotipo del vivere del nostro tem-po. Dalla quarta di copertina: “…per-ché non c’è contrasto che alla finenon sia in grado di conquistarsi lospazio per l’armonia.”La Coda sotto il banco – Edizioni IlFoglio, pagine 280, € 16,00.

Primo romanzo di Melisanda Massei Autunnali

La coda sotto il banco

a cura di Emilio Guardavilla

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Donare, un atto d’amore

di Paolo Pachi

Nacque due anni e mez-zo prima che io spo-sassi sua sorella. Era un

batuffolino biondo come unosvedese. Non aveva ancoratre anni che già si picchiava coni ragazzi di sei o sette chespesso andavano a piangeredalle loro mamme. Non lo trat-teneva nessuno, neppure suamadre, che pure era attenta al-la sua educazione, come tut-te le mamme di questo mon-do. Spesso andavamo a trovarei miei suoceri, genitori di Ste-fano e mia moglie Ivana.Una mattina trovai il bambinoche tentava di stare in piedi sul-l'acquaio di cucina mentreLaura, sua madre, gli infilavanei piedi i pantaloncini e sen-tivo che gli diceva: «Mascalzone,vagabondo, stai in piedi così chemamma possa vestirti!». Ioero alle spalle di mia suocerae vedevo l'espressione di Ste-fano che si sforzava di stare drit-to, ma le gambe gli si piega-vano. La cosa non mi piac-que e suggerii di chiamare il me-dico perché Stefano, che ormaiaveva quasi quattro anni, sta-va lottando con i suoi musco-li che però non gli permettevanodi stare in piedi.Questa è la storia di Stefano,maledettamente sfortunatoperché il siero contro la po-liomielite era già stato sco-perto, ma non veniva ancora pra-

ticato nei neonati. Infatti cre-do che nella provincia di Livorno,in quegli anni, sia stato uno del-le ultime vittime della malattia. Gli anni passavano con questopasserotto, al quale volevoun bene dell'anima, che veni-va sballottato da una clinica al-l'altra, tra le migliori d'Italia, masenza risultati risolutivi. La mia esistenza, per forzecontingentali si trasferì a Livorno,dove trovai lavoro presso un’agenzia che operava per con-to di una grossa azienda ali-mentare nazionale e divenni rap-presentante di quella casa.Non era il massimo, ma tra ilmale e il bene, forse era il be-ne ad avere la meglio. Un gior-no vennero a trovarci, nellanostra abitazione di Livorno, Lau-ra e Ferruccio, i suoceri. Primache io rientrassi in casa dal miogiro quotidiano, fra mia mogliee i suoi genitori, l'argomentonaturalmente, era Stefano,che nel frattempo si era di-plomato in ragioneria e lavoravacome contabile in una coope-rativa di traslochi, a Piombino,insieme alla sua poltrona arotelle. Ma la cosa importanteche mi venne detta fu la de-cisione di mio suocero, che la-vorava in Acciaieria, di licenziarsidopo aver parlato con la dire-zione della fabbrica e farsi so-stituire da me all'interno del-lo stabilimento. La giustifica-zione era la raggiunta anzianitàdi quei genitori, la prospettivadi una loro dipartita, e il pen-siero della collocazione di Ste-fano presso qualcuno che, co-me noi, gli volesse bene, avreb-be dato loro una serena tran-quillità.Chiesi qualche giorno di ri-flessione e un po' per la pres-sione di mia moglie, ma mol-to per l'amore che avevo perStefano, accettai. Pochi mesi dopo esser entra-to a far parte delle maestran-ze metalmeccaniche, a Ste-fano venne diagnosticata una

"scoliosi importante". La suaspina dorsale, per la posizio-ne che la poltrona a rotellegli imponeva, si era avvitata dimolti gradi tanto che le co-stole del suo lato sinistro si av-vicinavano pericolosamenteal fegato, rischiando di perfo-rarlo.La sua colonna vertebrale an-dava raddrizzata. Una visitadallo specialista della clinicaortopedica di Pietra Ligure, neconfermò la gravità e tutto fuapprontato in pochi giorni per-ché l'operazione chirurgica av-venisse il più presto possibile.Si liberò un letto in quell'o-spedale e fummo chiamati.Ma c'era la necessità di un do-natore perché la fragilità osseadel paziente non garantiva lariuscita dell'intervento.Mi offrii io. Non mi curai mini-mamente del fatto che tra i con-sanguinei non si fosse fattoavanti nessuno. Proprio non mene importò un accidente. Ste-fano aveva bisogno di un ossoe io glielo potevo donare. Si do-vevano perciò liberare due let-ti. Questo rallentò per un altrogiorno la situazione. Ottenni il permesso dalla fab-brica per il tempo necessarioe anche le congratulazioni deidirigenti per il mio gesto disolidarietà. Qualcuno dei mieicolleghi di Livorno, con cuiavevo fatto il rappresentante,mi chiamò “incosciente, che nonsapevo a cosa andavo incon-tro, che potevo rimanere para-lizzato”. Ma non me ne im-portava niente. Stefano avevabisogno di me. Arrivai perfinoa chiedere al primario se fos-se possibile impiantare nellegambe di Stefano qualche mu-scolo di cui potevo fare a me-no. Un trapianto di muscoliinsomma. Mi fu risposto chenon era possibile perché “le os-sa di Stefano non davano piùgaranzie di tenuta”. Mi fu praticata una iniezione nel-la colonna per l'anestesia.

Nelle mattonelle della salaoperatoria che riflettevano il dafarsi dei chirurghi mi vedevo bal-lonzolare sotto i colpi di unoscalpelletto che mi scheggia-va parte dell'anca dalla qualetolsero un pezzetto di ossoche, poi mi dissero, avrebbe fra-zionato e inserito a mo' dizeppe nella raddrizzata co-lonna di Stefano, insieme adun sostegno, detto Larington,composto da lamine di platino,al quale la spina dorsale di miocognato era stata aggrappata. Lo racconto per la prima voltanella speranza che si com-prenda che donare non è van-to, ma un atto d'amore. Sonopassati trentotto anni e non miè successo niente di spaven-toso, mentre Stefano, proprioin quella clinica ortopedica diPietra Ligure, trovò l'amoredella sua vita, una genovesinache ha dovuto lottare non po-co contro l'opposizione pa-terna. Ma poi, insieme, hannocoronato il loro sogno d'amo-re. Ora Stefano ha quasi ses-sant'anni, una moglie che l'a-dora e due meravigliosi figli, or-mai ultratrentenni, Sara e An-drea.

La disposizione a donare con la semplicità di un sorrisoè un atto d’amore che non chiede gratitudine. (Anonimo)

Un bambino vittimadella poliomielite.La decisionedel cognatodi donare

senza esitazioni.Gesto concretoper salvarlo.Un atto d’amore

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