Periodico dell’unione delle famiglie trentine all’estero - Nr 37 dicembre 2015

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PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO N. 37 • DICEMBRE 2015 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 NE/TN Tassa riscossa - Taxe perçue Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012 Rivista quadrimestrale ONLUS Ciao Presidente EMIGRAZIONE TRENTINA

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Emigrazione Trentina

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Periodico dell’unione delle famiglie trentine all’estero

N. 37 • DICEMBRE 2015Poste Italiane S.p.A.

Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 NE/TN

Tassa riscossa - Taxe perçue

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012

Rivista quadrimestrale

ONLUS

Ciao Presidente

EMIGRAZIONE TRENTINA

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Indice

FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTEROPERIODICO DELL’UNIONE

DELLE FAMIGLIE TRENTINEALL’ESTERO O.N.L.U.S.

Via S. Martino 33 - 38122 TrentoTel. e fax 0461-237234

[email protected]

[email protected]: famiglietrentinetrento

Direttore ResponsabileRoberto Paccher

RedazioneGiorgia Pezzi

Giancarlo FilosoOskar Enrici

Nara DeromedisOsvaldo Tonina

Paola Zalla

CollaboratoriFerruccio Bolognani

Mario PacherNicole ParigotLuana Perotto

Grafica e stampaGrafiche Avisio - Lavis

RICORDO DI OLIVIERO VANZO 3 PROgEttO IN PERù Hogar gladys 4 StORIA DI EmIgRAZIONE Remo Inama 5 RICORDIAmOLI INSIEmELivio Bonvecchio 7 Francisco Paulini Resende Vilela dal Vallias 7ANNIVERSARImario e Oliva 7 CERCASI DOCumENtI SuLL’EmIgRAZIONEDALLA SEDE 8Festa bicigrill Santa giuliana 9 Visita Nilton uber 10 Serata storica in Pinè 11 Viaggio Roberto Sebastiani 12 DALL’EStEROViaggio in Brasile della Presidente 13Argentina 14 Brasile 16 Paraguay 18 Svizzera 21 gAStRONOmIA Ricetta canederli 22 Vin Brulè 22 POESIE DIALEttALI giuliano Natali 23 Ferruccio gasperetti 23

MODALITA’ DI TESSERAMENTO ANNO 2016:- Bonifico bancario di Euro 15,00 sul conto corrente intestatoall’Associazione Unione Famiglie Trentine all’Estero -onlus - Trento presso la Cassa Rurale di Trento sul seguenteIBAN IT42 M083 0401 8070 0000 7772 897 - inviando poi la ricevuta tramite posta elettronica a: [email protected];- sottoscrizione tessera di Euro 15,00 presso gli uffici dellaSede di Trento in Via S. Martino 33

DIRITTI SOCIO:L’adesione, come previsto dall’art. 5 - soci ed adesio-ni - dà diritto al Socio di ricevere gratuitamente la nostra rivista, unitamente ad essere informato sulle eventuali iniziative e relative Assemblee, alle quali si potrà partecipare con diritto di voto. Inoltre, rappresenta anche una forma di sostegno economico per l’Associazione.

COME DIVENTARE SOCI UFTE

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uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO - 3

Il dodici dicembre scorso abbiamo salutato un grande compagno di viaggio dell’Associazione Unione Fami-

glie Trentine all’Estero. Oliviero si è speso con l’entusiasmo, la passione e la determinazione di chi vede nella forza del-le idee il presupposto fondamentale per costruire progetti di solidarietà e iniziative culturali destinate a lasciare il segno. Il suo sentire, la sua personale sensibilità erano ca-ratterizzati da un forte attaccamento ai valori identitari del nostro Trentino, da un solido legame con le tradizioni, con la comunità e con il mondo del volontariato.Un senso d’appartenenza così radicato da consentirgli di guidare la nostra Associazione in un momento delicato per rilanciarla e farla diventare una voce importante nell’ambito del mondo dell’emigrazione trentina. La sua cultura della solidarietà unita alla grande generosi-

Siamo giunti alla fine dell’anno ed è tempo di trarre delle con-clusioni e fare un primo bilancio della mia esperienza come pre-sidente dell’Associazione Unione Famiglie Trentine all’Estero. Un percorso sicuramente proficuo e positivo, partito a giugno di quest’anno quando ho raccolto il testimone alla guida dell’Asso-ciazione. Colgo l’occasione per ringraziare il Servizio Emigrazione della Provincia, unitamente all’Assessore competente Ugo Rossi, i collaboratori, i Soci, i Consultori della Provincia Autonoma di Trento, il Consiglio di Amministrazione per l’impegno, l’attenzione e l’entusiasmo riservati a questa importante fase di definizione di obiettivi, strategie, iniziative e progetti. L’ambizione condivisa è quella di dare impulso e carica propositiva alla nostra Asso-ciazione per meglio caratterizzarne l’attività, allargarne la base sociale, consolidare le relazioni con enti e istituzioni provinciali. Il programma di lavoro per il 2016 parte dal presupposto che lo scenario globale, entro il quale operiamo, e la maggiore selezione dei canali di finanziamento ci chiedono di adottare modalità di valutazione dei progetti operativi coerentemente con le volontà politiche espresse dal nostro territorio. Tre le direttrici attorno alle quali graviteranno le Attività dell’As-sociazione e che nell’ordine sono: emigrazione consapevole, coo-perazione fra trentini ed, infine, il capitolo dedicato allo sviluppo di reti economiche e culturali, partendo dalla condivisione del sentimento/concetto di trentinità. L’elenco degli investimenti più significativi per il 2016 prevede l’organizzazione sia all’estero che qui da noi in Trentino di eventi, riunioni, convegni e momenti dedicati al «costruire memoria». Si tratta di una scelta maturata dopo aver constatato il fermento di iniziative intraprese oltreo-ceano, in particolare in Argentina e Paraguay, dove la presenza globale delle Associazioni trentine è in crescita. L’azione divul-gativa a sostegno di un senso d’appartenenza diffuso darà vi-sibilità all’UFTE e sarà il volano sul quale impostare la capacità di autofinanziamento, grazie a nuove adesioni e all’interesse che sapremmo suscitare fra le aziende ed enti presenti sul territorio.Un’altra sfida sarà quella di attivare lo «sportello emigrazione e

tà che sapeva esprimere hanno rafforzato il legame con le nostre diramazioni all’estero in Argentina, Brasile, Svizzera e Paraguay. Realtà che riconoscono la sua dedizione e per-severanza e lo piangono assieme a tutti i consultori della Provincia Autonoma di Trento che hanno potuto apprezzare il suo impegno.Il Consiglio di amministrazione, i collaboratori, tutti i soci dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero si stringono con affetto attorno alla moglie Maria Sofia, ai figli Ezio e Camilla, a tutti i suoi cari, riconoscenti per la sua sempre generosa disponibilità ed il suo apprezzato impegno a favo-re dell’emigrazione trentina.Lo ricordiamo e salutiamo con il motto che gli era tanto caro “Avanti con rinnovato impegno nel segno della solidarietà”.

corsi di formazione professionale»: le nuove generazioni di emi-granti vedono nel supporto della terra d’origine uno strumento importante per ampliare le proprie conoscenze. Questo progetto è finalizzato a fornire una risposta strutturata a quanti cercano di ottenere informazioni utili sul nostro Trentino e l’Italia, per soddisfare esigenze organizzative, culturali e di mobilità. Lo spor-tello si adopererà ad attivare, in collaborazione con le scuole e le cantine locali, corsi formativi professionalizzanti nell’ambito eno-logico, agricolo, gastronomico della nostra terra trentina. Questa linea operativa si fonda sull’esigenza, emersa anche nel corso di recenti incontri, di consolidare buone pratiche di import-export di prodotti e attività di eccellenza di cui il Trentino è ricco.È nostra intenzione rilanciare tutta la strategia di comunicazione a partire dal nostro semestrale, per poi toccare il sito internet che dovrà essere costantemente aggiornato e che farà da supporto anche al progetto «sportello». Si proseguirà con lo sviluppo di una newsletter e mailing list per dare periodicamente conto delle attività avviate dall’ Associazione.Su tutti spicca il «progetto scuole», modulo didattico che descrive il tema delle migrazioni: un percorso teso a valorizzare l’esperien-za storica dell’emigrazione trentina all’estero. L’obiettivo? Creare un ponte, quindi opportunità, tra i giovani trentini e giovani d’ol-treoceano. E poi ci saranno videoconferenze: un modo moder-no per conoscersi, confrontarsi e scambiarsi esperienze. Infine non mancheranno i viaggi, occasione eccezionale per incontrarsi, stringersi la mano e sentirsi legati dalla trentinità che portiamo nel cuore. Il 2016 sarà impegnativo ma sono certa che con la collaborazione di tutti raggiungeremo importanti traguardi. Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a Voi, alle Vostre fa-miglie e a tutti i Vostri cari!

Giorgia Pezzi

CIAO PRESIDENTE

AUGURI DI BUON ANNOUN cARo AUgURIo DI bUoN ANNo coN Lo SgUARDo RIvoLTo AI PRogETTI fUTURI

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PROGETTO “hOGAR GlADyS” DI lImA

4 - uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO

Sono mons. Adriano Tomasi, vescovo ausiliare di Lima, e vi ringrazio ancora una volta per aver sostenuto il Progetto

per l’adeguamento della struttura del Centro di aiuto alla Vita “Hogar Gladys” di Lima. Un paio di settimane fa abbiamo ricevu-to il sussidio di US $ 5, 469.57, un aiuto che è molto prezioso. Come sapete, questa casa accoglie ragazze molto giovani incinte che vengono accolte a difesa della loro vita e del bambino che portano in seno o mamme con già i loro piccoli bambini. Molte di queste donne hanno subìto violenza familiare e altre sono state abbandonate dalla famiglia a causa della gravidanza. Il contesto abitativo nel quale è situato l’Hogar Gladys è molto povero, con un forte inquinamento atmosferico dato da una fabbrica poco di-stante e continuo movimento di polvere causato dal vento che la solleva e dalla mancanza di pioggia che è una caratteristica di questa città. In questo momento all’Hogar Gladys ci sono 20 bambini e 17 mamme. 10 ragazze sono incinte o hanno partorito da poco e 7 mamme che soffrono violenza domestica ci sono state affidate dal ministero della donna. Con il finanziamento ricevuto grazie alla vostra disponibilità dall’Assessorato alla Solidarietà Internazionale della Provincia Au-tonoma di Trento è stato possibile migliorare notevolmente la struttura creando spazi più adeguati per le mamme e i bambini che prima dormivano anche in dieci in due grandi stanze. Sono state sostituite le porte e le finestre per impedire alla polvere di entrare in casa. Anche i servizi igienici erano insufficienti ed è stato possibile risolvere anche questo problema con nuovi servizi igienici comodi e puliti. Sono stati poi creati dei laboratori dove, in attesa di trovare un lavoro, queste mamme hanno la possibilità di imparare un lavoro che permetterà loro di diventare autonome. In questi laboratori le mamme imparano a cucinare, a fare i dolci, a cucire, a tagliare ed acconciare i capelli, a realizzare oggetti di artigianato. Professioni semplici, ma che possono offrire una prospettiva di lavoro dipendente o autonomo per mantenere sé stesse e i loro bambini. Adesso, poi, uno scultore ci ha promesso di aprire un laboratorio di ceramica dove le mamme impareranno facilmente a preparare oggetti di argilla vitrificata che poi si po-tranno vendere e le stesse mamme avranno delle piccole entrate. Speriamo terminarlo a fine gennaio.

A dire la verità, purtroppo questi laboratori non sono ancora sfruttati a tempo pieno perché non ci sono fondi sufficienti per avere insegnanti stabili. Sarebbe bello poter avere volontari che si prendono a cuore questo servizio. C’è già qualche volontaria locale che si rende disponibile quando può, ma non ancora per un tempo sufficiente, e poi il luogo è abbastanza insicuro e alcuni non si azzardano a venire da soli. Nei giorni scorsi ho chiesto alla Superiora Provinciale delle Suore che lavorano nella Casa Hogar Santo Toribio (casa di accoglienza per ammalati indigenti) se può mandare un’altra suora che faccia comunità con le altre suore e durante il giorno possa occuparsi dell’Hogar Gladys che è vicino. Con la presenza di una Suora e con migliori condizioni delle stanze, avremo certamente più ospiti. C’è poi un’associazione francese (FIDESCO) che ci manda volontari per altre opere senza alcun onere economica da parte nostra, ed è disposta a mandare una volontaria per aiutare, quando ci sarà una Suora con l’incarico di far funzionare bene la casa. Questo è

basico per portare avanti l’opera con un servizio più accogliente e funzionale, ora che abbiamo anche una nutrizionista (un giorno alla settimana), una psicologa (2 giorni) ed una assistente socia-le, oltre a un medico pediatra molto impegnato con la vita e la famiglia.Adesso abbiamo ricevuto 20.000 soles (circa Euro 6.300,00) an-che da un benefattore locale, per fare lo stesso lavoro in un altro stanzone: per ora stiamo comperando il materiale ed aspettiamo la Provvidenza che ci aiuti ad avere i fondi necessari e poter ini-ziare i lavori. Vorremmo farli in estate (da gennaio fino ad aprile, qui a Lima), che è il tempo più comodo e facile per il clima.

Ringrazio ancora tutti voi per l’appoggio che avete offerto per questo progetto che mi sta molto a cuore.Il Natale è vicino e quindi sono felice di farvi a tutti voi i migliori auguri di un Natale bellissimo con Gesù, ed una anno 2016, ricco di benedizioni, salute e pace; mentre vi rinnovo la mia ricono-scenza per tutto l’appoggio che ci date a favore di questa opera della vita, l’Hogar Gladys.Mi affido alle vostre preghiere e vi assicuro le mie. Con affetto.

Adriano Tomasi, Vescovo

Progetto in Perù

L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ringrazia l’Onorevole Mauro Ottobre, per la sensibilità dimostrata, la collaborazione e l’intervento economico nei confronti di detto progetto. Siamo grati e auspichiamo di continuare ad essere fautori di queste iniziative, anche al fine di continuare a mantenere vivo e saldi i legami con le comunità all’estero, che purtroppo ancora oggi vivono in condizioni di disagio.

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Storie di emigrazione...

(SEgUE L’INTERvISTA PUbbLIcATA SUL N° 34 DEL PERIoDIco DELL’UNIoNE)

REmO INAmA RACCONTA

uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO - 5

Credo che la figura di Remo Inama faccia parte della storia dell’emigrazione trentina per mol-

ti anni fagocitata dalla grande metropoli e che ha formato le radici di una comunità fra le più caratte-ristiche. La sua molteplice attività imprenditoriale può essere di esempio per chi mette a profitto la cultura appresa nel Trentino. Ho raccolto la sua te-stimonianza.

“La mia passione per l’agricoltura è nata nell’Istitu-to di San Michele all’Adige con il diploma di enolo-gia applicata e con corsi di frutticoltura per i climi temperati e di triticultura con il prof. Avanzi a Pisa. In tal modo nel 1954 ero pronto al lavoro, ma in Italia non c’era. Una prospettiva di un impiego in Brasile ha avuto la meglio perché a San Paolo c’era lo zio Francesco, fratello di mia madre. Il contrat-to che stavo firmando era però diverso da quello che mi permetteva di avere una commissione sulla vendita come enologo rappresentante della Canti-ne Pasquali di Caxias. Nell’incertezza ho scelto la proposta del conte Francisco Matarasso a capo di 33 diverse industrie in Brasile. E così ho firmato un contratto come responsabile di una proprietà agri-cola e delle miniere per la ricerca di pietre preziose a Minas Gerais. L’estensione del territorio con circa 70 km di diametro, entro cui passa la ferrovia che da Rio de Janeiro porta a Salvador, può dare l’imma-gine della vastità della proprietà dove vive ancora gente primitiva con mentalità medioevale pagata in natura dagli spacci alimentari di Matarasso o con una moneta sotto forma di placche di piombo, vale-vole solo all’interno. Ma per il clima mi sono amma-lato di amebiasi e così, dopo tre anni indebolito e dimagrito, nel 1958 me ne sono torno a San Paolo.Qui ho incontrato Jhon Clik, un professore ceco-slovacco teorico dell’agronomia nucleare, che quan-do si trasferisce a Philadelphia mi affida a Waida, un tecnico ungherese che il presidente brasiliano Vargas ha incaricato di creare una sperimentazione nella zona di Curitiba. Un territorio di 50 km di lato affidato ad una compagnia tedesca per una pro-duzione ortofrutticola in un clima temperato nella zona di Volta Redonda e Barra Bramansa, vicino a Rio de Janeiro per creare una cintura verde che isoli

il centro siderurgico . Il mio incarico è di distribu-ire 35 ettari a sette gruppi diversi per nazionalità (italiani, brasiliani, giapponesi, tedeschi, spagnoli, americani ed israeliani) perché nei 5 ettari asse-gnati esperimentino prodotti ortofrutticoli con il macchinario necessario, le sementi e l’impianto di irrigazione. In questi lotti di cui 5.000 mq riservati all’abitazione ed alla vita della famiglia si provano i concetti di una riforma agraria. L’esperimento dopo 13 anni diventa autonomo ed io creo fra i sette gruppi una cooperativa “Progresso Rural” per una gestione economica vantaggiosa.Nei miei sperimenti analizzo i peperoni portati in Brasile dai conquistadores Quello che ha resistito al clima tropicale e subtropicale è stato il tipo ver-de, ma per difendersi dalle malattie parassitiche è cresciuto con una epidermide piuttosto indigeribile. Infatti la corteccia grossa che contiene della cellu-losa non è facilmente assimilata dallo stomaco e crea problemi nella digestione. Il tentativo di fare sviluppare altri tipi di peperoni europei non aveva dato risultati e pertanto questo frutto aveva per-so interesse nelle vendite. Era pertanto necessario sostituirlo con un altri che potessero adattarsi al clima e dalla cucina brasiliana. Dopo un consulto con un amico di Asti nel 1979 ho iniziato a studiare e sperimentare degli incroci per creare il peperone giallo in grado di sopportare il clima subtropicale. Il peperone selvatico si prestava come cavia genetica e per 30 mesi ho coltivato in 4 serre degli incroci, innesti e inseminazione con peperoni fatti giungere da Israele, Spagna, Italia, Grecia, Cina nazionalista e California. È chiaro che era un rischio con risultati incerti in cui ho investito i miei risparmi perché per tutto quel periodo ho lavorato, sperato e sognato senza guadagnare un soldo. Alla fine della lunga attesa, nel 1982, ho ottenuto un tipo di peperone giallo che aveva anche effet-ti terapeutici. Ma vuoi per la diffidenza, vuoi per la rarità del prodotto il mio peperone giallo veni-va acquistato soprattutto per addobbare la casa. Sembrava avere più successo all’estero quando ho potuto vendere alcune casse ad un esportatore per la Svezia. Ma poi il mercato brasiliano si è aperto prima con curiosità, poi con interesse per i miei

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grandi peperoni gialli, chiamati “rei sol”. Ed io, anziché consegnare il prodotto al grande magazzi-no ortofrutticolo centrale di San Paolo dove per i troppi passaggi il guadagno si limitava e “spreme” il produttore, ho contattato direttamente la catena dei grandi supermercati senza passare dagli inter-mediari. Ho stampato migliaia di opuscoli che illu-stravano le caratteristiche terapeutiche e le ricette suggerite per cucinare il mio peperone ed il succes-so è stato immediato. Nel frattempo, in un terreno di 10 ettari, ho costru-ito 33 serre di 50 metri di lunghezza e 7 di larghez-za per uno spazio coperto di 350 mq. La superficie totale di 11.550 metri quadrati mi permetteva un raccolto di 50 tonnellate di peperoni per due volte in un anno. Variando di settimane il ciclo di semina io potevo mettere sul mercato ogni settimana circa 2.000 kg di peperoni delle pezzatura media di 350 grammi. Ero pertanto impegnato con i miei operai a spostare le serre nel terreno ciclicamente prepa-rato e poi lasciato riposare sfruttando così tutti i 10 ettari. Le serre erano coperte da un cellophane giallo come filtro contro i raggio ultravioletti del sole. Il lavoro era incessante e dava buoni risultati economici. Ma dopo 12 anni ho venduto tutto e mi sono ritirato in compagnia con mia moglie Rina per dedicarmi al Circolo trentino di San Paolo.Nel 1975 dopo che una delegazione da Trento, ca-peggiata dal dr. Lorenzi e da mons Bortolameotti, era giunta per partecipare ai festeggiamenti dei pri-mi cento anni dall’arrivo dei trentini in Brasile che nello stato di Santa Catarina avevano fondato Nova Trento. Sono stato presente alle feste e ritornando a San Paolo ho fondato il Circolo. Non è facile in una città di 14 milioni di abitanti dove le distanze per il centro si misurano ad ore di viaggio riunire gli amici di 120 famiglie emigrate dal trentino e sparsi in tutti i lati. Però ci sono riuscito e sono rimasto presidente fino a quando da Trento c’è sta-to qualcuno che, dimenticandosi dell’ospitalità che con mia moglie ho sempre dato con generosità, si è dimenticato delle regole di una buona educazio-ne. Io che avevo aiutato altri Circoli di emigran-ti a costituirsi capisco che le gelosie e gli intrighi non permettono di coltivare quella amicizia che noi emigranti necessitiamo con trasparenza. E così ho lasciato che qualcuno, senza saperlo e senza essere

stato eletto dai soci, sia diventato presidente. Gli amici del Circolo da tempo non si riuniscono e si sono scoraggiati nel vedere che i discendenti degli emigranti di terza e quarta generazione hanno tutte le attenzioni mentre noi, che viviamo sulla pelle il distacco dalla nostra terra in cui siamo nati, venia-mo considerati al margine in tutte le iniziative.

Qui finisce l’intervista con Remo Inama, mentre il Circolo trentino tirolese di San Paolo è rinato con spirito ed autonomia per un esperimento associati-vo tra i più originali ed affermati tra i discendenti di coloro che erano partiti dal Trentino quando era parte dell’Impero Austroungarico.

Ferruccio Bolognani

Remo Inama presidente del Circolo Trentino di San Paolo sta consegnando un dono a Ferruccio Bolognani dopo

una conferenza alla presenza del console generale italiano.

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ci hanno lasciato

Ricordiamoli insieme

Lo scorso 21 maggio è mancato agli affetti dei suoi cari alla età di 92 anni il nostro socio Li-

vio Bonvecchio, fratello della nostra carissima Rina Bonvecchio. Livio era socio della Famiglia Trentina di Villa Allende, ed era partito da Villazzano insieme a sua mamma Maria Bazzanella alla età di 1 anno, non facendo più ritorno nella sua terra d’origine. A Cordoba sposò Catalina Disconzi, figlia di veneti ed ebbero tre figlie che diedero a loro nove nipoti. Grande lavoratore, era diventato capo famiglia alla età di 16 anni quando morì suo padre Giovanni e si fece carico di tutta la sua famiglia. Le nostre più sentite condoglianze a tutta la famiglia.

Anniversari... OlIvA E mARIOOliva e Mario, papà e mam-ma della nostra vicepresi-dente della Famiglia Trenti-na di Benedito Novo (BR), Norma Maria Da Rui, hanno festeggiato le loro nozze d’oro. Loro, come tutta la famiglia di Norma sono di-scendenti Odorizzi di Albia-no in Trentino.

uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO - 7

Tantissimi auguri dall’Asso-ciazione Unione Famiglie Trentine all’Estero di Trento

SCOmPARSA FRANCISCO PAUlINI RESENDE vIlElA DAl vAllIASE’ nostro dovere comunicarvi il deces-so lo scorso 10 novembre del nostro so-

cio Francisco Paulini Resende Vilela dal Vallias di appena 35 anni, nato a Ouro Fino, San Paolo. Era un professore di Economia e aveva conseguito re-centemente un post laurea a Belluno. Faceva parte della ditta di energia CELESC nel ruolo di direttore dei servizi internazionali ed era incaricato del progetto in collaborazione con la Dolomiti Energia. I suoi avi arrivavano da Villa Colemandina in Provincia di Luc-ca, ma lui abitava a Florianopolis dove si era sposato con Fernanda da poco più di tre anni. Non avevano bambini ed era devoto a San Agostino. Le nostre più sentite condoglianze.

LIvIo boNvEcchIo

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cercasi documenti...

CERCASI DOCUmENTI SUll’EmIGRAZIONE

uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO - 8

AAA CERCASI DOCUMENTI DEDICATI ALL’EMI-GRAZIONE, IN PARTICOLAR MODO TRENTINA,

MA ANCHE VENETA E BELLUNESE (FOTO, LETTERE, PASSAPORTI, CONTRATTI DI LAVORO, IMPIEGHI, O LAVORI VARI ASSUNTI, BIGLIETTI NAVE...ECC...)

Cari amici, soci, simpatizzanti e non, dell’Associazione Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ONLUS Trento:

prendendo spunto dall’Associazione vicina, Bellunesi nel Mondo vorremmo iniziare anche noi, con l’aiuto di tutti, una raccolta documenti di ogni genere sull’emi-grazione in particolar modo trentina, ma anche veneta e bellunese.

Abbiamo ritenuto molto importante questo progetto, per non perdere parte della nostra storia del fenomeno migratorio.

Oltre a costituire un importante archivio digitale, il materiale ci servirà per arricchire le nostre mostre che stiamo organizzando in collaborazione con altre as-sociazioni, enti e privati locali, in tutto il Trentino, denominate: “L’EMIGRAzIONE TRENTINA E L’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO“, nelle quali presentiamo la nostra Associazione ed il suo modo di operare, con filmati, diapositive sulle nostre dirama-zioni, canti a tema di cori tradizionali, interventi di storici sull’emigrazione e quant’altro.

Pertanto chiediamo un vostro gentile contributo, nella raccolta di questo materiale, che potete inviare come Vi è più comodo (anche scannerizzato) con la descri-zione ed il nominativo di chi l’ha gentilmente fornito e luogo di provenienza.

Se digitalizzato, possibilmente (risoluzione minima 600 dpi) via e-mail a: [email protected] o [email protected]

Se salvate su CD/DVD o su supporto cartaceo, per po-sta a: Associazione Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ONLUS Via S. Martino 33 - 38122 Trento - Italia, ricordando di scrivere, sulla busta il mittente in modo che si possano rispedire le foto appena digi-talizzate, oppure consegnandole direttamente presso il nostro ufficio.

Il materiale consegnatoci, verrò restituito ai proprie-tari e parte di questo se riguarderà bellunesi e vene-ti, verrà spedito all’Associazione Bellunesi nel Mondo, che hanno avuto questa splendida idea.

L’Associazione si impegna come ho detto, a citare la fonte da cui il materiale proviene.

Ringraziando anticipatamente, chi collaborerà in que-sta iniziativa, per non far dimenticare questo pezzo di storia vera e il più delle volte sofferta, di chi ha la-sciato il nostro Trentino, in periodi di vera miseria, per andar a cercar fortuna in molti altri paesi del mondo.

Giancarlo Filoso

cerca persone

Maria Giulia Pacher è un’insegnante di mate-matica alle scuole medie di Mezzocorona origi-

naria di Levico ed è alla ricerca dei prozii dei quali non riesce a trovare traccia. Lei pensa che siano in un primo momento partiti per l’Argentina visto che altri discendenti li ha trovati lì.

Le due persone di cui non si trova più nessuna trac-cia sono:- Pietro Paolo Pacher nato a Levico il 17/05/1859 emigrato in America nel 1884 non specificato dove, potrebbe essere Argentina.- Placido Carlo Pacher nato a Levico il 23/06/1860 emigrato in America nel 1886 non specificato dove, potrebbe essere anche lui in Argentina.

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dalla sede...

uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO - 9

Comm. Mario Pacher “Corrispondente da re-cord”, così scrive il quotidiano trentino “L’A-

dige”, che l’ha voluto premiare il giorno 21 novem-bre 2015 per i 56 anni di collaborazione ricevuta. Mario non è stato solo corrispondente dell’Adige, ma anche di “Vita trentina”, del decanato “Voci Amiche”, poi ancora “Strenna Trentina”, “Valsu-gana News”, informatore Rai e ha fatto riprese televisive per le emittenti TCA, TVA, Europa TV e collaboratore di Radio Dolomiti.Siamo lieti di inserire questo testo, perché da molti anni è anche collaboratore e articolista, del giornalino dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. Questo penso sia un orgoglio anche per noi. Pacher, ha sempre avuto un occhio di riguardo verso il volontariato, le cose semplici e genuine come dimostrano i suoi articoli che sono sempre stati molto apprezzati.

Sabato 29 agosto, presso il bicigrill di Levico Terme, si è svolta la festa sociale dell’Unione delle Famiglie Trentine

all’Estero.Oltre ad un buonissimo Asado argentino, preparato dal cuoco Mauro Zancanella assieme a Carlo Agostini e Ferruccio Faggioni, la festa è stata trattenuta dalla musica ed esibizione del gruppo “Capoeira São Salomão”, una realtà senza fine di lucro nata nel 2010 a Trento. Quest’associazione ha ripercorso il lavoro fatto dall’Associazione Terra Verde Capoeira, con lo scopo di diffondere e praticare la Capoeira facendo conoscere l’attività dal Centro de Capoeira São Salomão di Recife (www.capoeirasaolalomao.it.).Alla festa hanno partecipato diversi soci, amici, simpatizzanti e diverse autorità, tra i quali il sindaco di Levico Terme Miche-le Sartori, l’assessore Marco Martinelli, i consiglieri provinciali Walter Kaswalder e Lorenzo Ossana, il senatore Franco Panizza, nonché il governatore della Provincia di Trento, Ugo Rossi. Un ringraziamento particolare a chi ha aiutato ad allestire l’e-vento, ai collaboratori, in particolar modo ai cuochi Mauro Zan-canella, Carlo Agostini, Ferruccio Faggioni e alle ditte che hanno collaborato per la realizzazione della lotteria:CETTO MIRELLA e FERRUCCIO - Malga Fratte, FIORERIAOGNIBENI IVANA via Garibaldi di Levico Terme, FERRAMENTAMURARA RUGGERO & C., S.N.C. Caldonazzo, FERRUCCIOPERINA Malga Marcai di Sopra Levico Terme, Cooperativacontadini Levico Terme, BICIGRILL Levico Terme, MACELLERIA

MEGGIO ROBERTO E.C. SNC Grigno, MAGAZZ INO TURLACRISTIAN di Levico, panificio Grisenti di Caldonazzo, ALEXMODE di Mezzocorona, CANTINE ENDRIZZ I di San Micheleall’Adige, CANTINE ROTARI di Mezzocorona, MICHELA FIORIdi Mezzocorona, ASTRO TROTTICOLTORI TRENTINI di Lavis,CANTINE MONFORT di Lavis; ditta muratore/artigiano PedronLuigi di Mezzocorona, MENDINI Combustibili di MENDINIMAURO EC. Di Mezzolombardo, al socio Paolo Raotae a tutti i privati anonimi che hanno contribuito con deipremi.Parte del ricavato della Festa sarà devoluto ad alcune nostre Fa-miglie Trentine che contribuiscono a tener viva la cultura trentina oltre oceano.

Un grazie sincero e i nostri più vivi e affettuosi complimenti anche dal nostro consiglio di Ammi-nistrazione e dalla redazione del giornalino.

Giancarlo Filoso

PREmIAZIONE mARIO PAChER

1^ FESTA SOCIAlE UFTE PRESSO BICIGRIll S. GIUlIANA DI lEvICO

nella foto: Pacher, alla vostra destra, con il direttore dell’Adige Pierangelo Giovanetti

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dalla sede...

Sabato 21 novembre e domenica 22 novembre pres-so il Centro Attività Formative in loc. Candriai (Trento)

è stato organizzato dal Servizio Emigrazione della Provincia di Trento un percorso di due giorni formativo, dove i parteci-panti hanno potuto scegliere mète, contenuti e modalità per realizzare uno speciale viaggio formativo e ri-creativo attraver-so la straordinaria dimensione di “Mondo Trentino e dintorni”. Hanno partecipato una quindicina di ragazzi delle ultime edizioni degli interscambi giovanili, sia residenti in Trentino, sia oriundi trentini momentaneamente presenti in Trentino (Argentina, Para-guay, Canada, Uruguay, ecc.).Il sabato mattina è iniziato con un bellissimo giro di presentazio-ni di tutti i partecipanti, le motivazioni della presenza ma anche “sogni, passioni, paure e aspettative di questo fine settimana”.Sono stati formati tre gruppi misti più uno, ad ognuno dei tre gruppi è stato dato un progetto da realizzare per il giorno dopo: si doveva rappresentare con una scenetta una festa dell’emigra-zione (in Canada, in Brasile e a Sfruz in Val di Non) e raccontare ai partecipanti alla festa le esperienze maturate negli interscambi giovanili. Il quarto gruppo aveva invece l’onore e l’onere di fare da osservatore e descrivere come i tre gruppi si organizzavano e portavano avanti i progetti.La domenica mattina, dopo gli ultimi ritocchi, i tre gruppi hanno presentato il loro lavoro ed il gruppo degli osservatori ha com-mentato il metodo di lavoro degli stessi. Al termine un bellissi-mo giro di osservazioni e pensieri maturati in questi due giorni, moderati con grande professione da Flavio Antolini con alcune

sue simpatiche “chicche” di vita. Per finire un fuori programma la proiezione di un filmato realizzato da due ragazzi trentini nel loro momento di interscambio in Sud America attraverso il Brasile, il Cile, la Bolivia e il Perù.Non è mancata la festa del sabato notte con musica e balli, una play list composta da pezzi che ognuno ha voluto portare.Due giornate favolose, magistralmente organizzate dalle vulcani-che Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi e gestite in maniera perfetta dai due formatori Flavio e Massimo.Un momento forte di avvicinamento con i ragazzi degli interscam-bi, ma anche un momento importante per stringere i rapporti con il Servizio dell’Emigrazione e ai colleghi delle altre associazioni.

Roberto Sebastiani

A settembre, Nilton Uber, presidente della Famiglia Trentina di Joinville (BR), è stato invitato assieme ad altri due amici,

Andrè Luiz Klein di Canoas RS e Franco Lenzi di Rio dos Cedros, dal-la Ditta Gasperotti Porte Blindate a sostenere un corso di Installa-tore qualificato. Nilton e gli amici Andrè e Franco sono arrivati in Trentino domenica 20 settembre, dove il Sig. Gianmario Gasperotti li ha accolti e li ha accompagnati all’albergo Vecchia Mori. Lunedì hanno incominciato i corsi presso l’azienda Gasperotti pren-dendo una macchina in noleggio. Il giorno dopo si sono recati a Trento dove hanno visitato piazza Duomo e il centro storico, cenan-do alla Forst. Giovedì sono andati a fare montaggi di porte blindate con gli installatori della Gasperotti e alla sera hanno recato visita alla Ditta Verinox di Vattaro. Hanno mangiato in malga e nel ritorno sono andati a vedere la casa di Santa Paulina a Vattaro. Venerdi pomeriggio hanno visitato l’Azienda utensileria per il legno Zuani, dove il sig. Filippo Pellitteri ha presentato i suoi prodotti di alta qualità disposto a commercializzarli anche in Brasile. Un’altra azienda visitata è stata la Roverplastic. Sabato sono stati ricevuti dal vicepresidente dell’UFTE Giancarlo Filoso a Levico Terme. In seguito hanno visitato l’Altopiano delle Vezzene con visita a Marga Fratte di Cetto Ferruccio e Cristian,

dove hanno potuto degustare i loro tipici prodotti d’alta montagna. Subito dopo invece visita al Centro Documentazioni di Luserna e poi presso gli amici del Bicigrill di S. Giuliana di Levico. Dopo aver salutato si sono recati nel tardo pomeriggio a S. Michele all’Adige, per poi andare a Verla di Giovo alla “Festa dell’uva” assieme alla presidente Giorgia Pezzi.Lunedì mattina hanno fatto visita alla sede dell’Unione Famiglie Trentine e martedì mattina Gianmario Gasperotti li ha accompagna-ti all’aeroporto di Milano per il ritorno in Brasile dopo questo breve ma interessante viaggio.

Giancarlo Filoso

SOGGIORNO FORmATIvO A CANDRIAI (TN)

vISITA NIlTON UBER

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Una serata emotivamente intensa, a tratti struggen-te, calibrata su rigore storico e divulgativo, queste le

basi della serata informativa organizzata a Bedollo il ve-nerdì 18 settembre, in cui la nostra associazione ha incon-trato la comunità di Bedollo, presentando la propria attivi-tà, le proprie linee fondanti e guida, il tutto, ovviamente, parlando di emigrazione trentina. La nostra emigrazione. La serata è stata voluta e splendidamente organizzata dal nostro socio Damiano Mattivi, con il coordinamento di un altro nostro socio: Alessio Marchiori.Assai apprezzata dal pubblico la formula proposta ovve-ro l’intercalare di testi, illustrazioni, racconti di storici, appassionati quali il nostro consigliere Osvaldo Tonina nonché supporti video del prof. Roberto Bazzanella e le melodie del coro Abete Rosso, magistralmente diretto dal maestro Luciano Andreatta.

SERATA INFORmATIvA A BEDOllO

La neo eletta presidente dell’Unione delle Famiglie Tren-tine all’Estero Giorgia Pezzi ha spiegato il ruolo e l’attività della nostra associazione, recente cooprotagonista della trasferta in Brasile del governatore Ugo Rossi, nel 140^ anniversario dell’emigrazione tirolese oltre oceano.La presidente ha illustrato il viaggio, illustrando l’attività delle nostre diramazioni, i loro sbocchi lavorativi.

Una serata speciale, al termine della quale UFTE ha volu-to ringraziare il pubblico, il sindaco di Bedollo Francesco Fantini, membro effettivo del coro Abete Rosso e gli ar-tefici ovvero i collaboratori UFTE di una serata di appro-fondimento, di conoscenza, sulle corde di emozioni tanto semplici quanto profonde.

dalla sede...

EvENTI FUTURIAl momento dell’uscita del bollettino l’associazione sta organizzando una mostra che verrà fatta a primavera con gli artisti Rossanna e Josè Luis Raota, figli del famosissimo fotografo Pedro Luis Raota.E’ in corso l’organizzazione di video conferenze via Skype con le nostre diramazione, visita alle famiglie Trentine dell’Ar-gentina e del Paraguay. Inoltre continueranno le nostre serate informative su tutto il territorio trentino per far cono-scere meglio il mondo dell’Emigrazione tramite video e filmati di tutte le nostre diramazioni.

Elda e Alberto Baldessari, ex Presidente della Famiglia Trentina di Rafaela, hanno visitato

la loro terra d’origine, il Trentino. In tale occa-sione hanno partecipato anche alla nostra assem-blea elettiva.Nella foto sono assieme al nostro vicepresidente Giancarlo Filoso e la nostra socia Rina Bonvec-chio.

vISITA DI ELDA E ALbERTo bALDESSARI

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dalla sede...

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ROBERTO SEBASTIANI IN BRASIlERoberto Sebastiani ci racconta il suo viaggio nelle terre degli emigrati trentini nel sud del

Brasile.

Sommelier, conoscitore del mondo vinicolo locale spinto dalla curiosità ho deciso di partire per il Bra-sile in un momento sabbatico della mia vita. Volevo mettermi alla prova muovendomi in un posto nuovo e in parte diverso, dove non conoscevo nessuno e dove avrei dovuto affrontare le difficoltà ambientali e lin-guistiche. «Mi attirava soprattutto esplorare un Brasile diver-so da quello delle cartoline, conoscere da vicino la produzione di vino e spumante locale, approfondire e capire le motivazioni di quella che per me era una strana presenza di “trentini”.Mentre girovagavo alla ricerca disperata di dove poter fare un corso di Portoghese (cosa non facile a Tren-to) ho fatto la conoscenza dell’associazione “Unione delle Famiglie Trentine all’Estero” presso la cui sede si svolgeva proprio in quel momento un corso base. Grazie alla disponibilità della segretaria Nara e della vicepresidente (ora presidente) Giorgia ho potuto an-che documentarmi riguardo i trentini emigrati e domi-ciliati all’estero. Avevo un paio di amici conosciuti in un precedente viaggio a Florianopolis - Santa Catarina Vado e Gibran, ma una serie di contatti li ho avuti grazie all’Unione Famiglie Trentine e a Antonella Giordani del Servizio Immigrazione della Provincia di Trento che mi hanno messo in tasca una serie di indirizzi e segnalazioni per poter incontrare le varie Famiglie Trentine presenti in quelle zone del Brasile.L’idea iniziale è stata quella di fare base sull’isola di Florianopolis dove si trova la capitale dello stato di Santa Catarina, per poi muovermi nei mesi successivi nell’interno degli stati del Rio Grande do Sul e Santa Catarina.Il primo mese è stato il più impegnativo in particolare per le difficoltà linguistiche. Nonostante mi trovassi immerso in una delle mete più ambite dai turisti Bra-siliani e Argentini, circondato da spiagge meravigliose (più di cento) e da un oceano straripante; mi sentivo straniero. Ma ben presto arriveranno le prime sorprese e scoperte. Mi trasferisco a Garibaldi, una cittadina di 30.000 abitanti molto tranquilla situata all’interno dello stato del Rio Grande do Sul, la quale è stata, con Bento Gonçalves, una delle prime mete della coloniz-zazione dei nostri emigrati Trentini e Veneti. (Garibal-di inoltre per la grande quantità di Vinicole presenti e per la qualità dei loro Espumantes è denominata “Ca-

pital do Espumantes”, una delle Vinicole più storiche si chiama Peterlongo…).«Questa città mi è rimasta particolarmente nel cuore essendo stato ospitato per un mese intero dal Segre-tario al Turismo e alla Cultura Signora Ivane Fàvero e dalla sua bellissima famiglia i quali mi hanno per-messo di conoscere e visitare molte realtà vinicole, della ristorazione locale e partecipare anche in prima persona ad eventi culturali e gastronomici e così po-ter recepire pienamente l’affetto della forte comunità Trentina presente.Rientrato a Florianopois ho la fortuna e l’onore di essere invitato dalla ns. Presidente Giorgia Pezzi al Meeting delle Famiglie Trentine del Brasile, dell’Ar-gentina e Paraguai e qui esplode l’incontro con delle persone favolose: i vari presidenti e componenti la grande “tribù” dei Brasiliani/Trentini. Conosco perso-ne favolose come Joao Andreatta con la moglie Ireni, Valcir Marangoni, il “professore” Franco Gentili (con i quali poi festeggerò alla grande il mio cinquantesimo compleanno), Norma Da Rui con Paoletta, Oscar Len-zi, Alceu Xenofontes Lenzi, Elton Diego Stolf, per non parlare di Margarita Bussolon, Marcela Valer e CinTia Bosetti dall’Argentina, Elisabetta Deavi dal Paraguai e altri che i cui nomi mi scappano. Partono inaspettati inviti per essere ospitato in varie zone del Brasile e così conosco città come Timbò, Rio dos Cedros, Nova Trento, Orleans. E’ una girandola di incontri, mangia-te, partecipazioni a feste ed eventi, scoperte di tanta ma tanta “buona gente”, così come usano dire tra di loro quando si parla di discendenti italiani che vivono nel sud del Brasile ed in effetti qui si respira quella semplicità che da noi sta scomparendo, un posto dove i rapporti umani sono ancora una priorità.Molto curioso e il dialetto (veneto/trentino/porto-ghese) parlato in particolar modo dagli anziani de-nominato Talian, riconosciuto come uno degli idiomi del Brasile.

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vIAGGIO IN BRASIlE DEllA PRESIDENTENel corso dei primi mesi d’attività del nuovo consi-glio di amministrazione sono state intraprese inizia-

tive volte a consolidare le relazioni con le famiglie trentine d’oltreoceano, impegno che sicuramente dovrà protrarsi anche nel 2016. La partecipazione della nostra presidente Giorgia Pezzi alla missione trentina in Brasile, negli stati

del Paranà, Santa Catarina e di Rio Grande do Sul, guidata dal presidente Ugo Rossi ha alimentato e reso più forti le motivazioni che spingono verso questa direzione. Il viag-gio della delegazione istituzionale è stato organizzato in occasione dei 140 anni dalla prima emigrazione nel grande Paese sudamericano: un’esperienza entusiasmante, che si è sviluppata attorno a quattro idee forti: cultura, identità, memoria, interscambio. Assieme alla nostra presidente c’erano i consiglieri pro-vinciali Lucia Maestri, Claudio Civettini, il vicepresidente dell’associazione Trentini nel Mondo Cesare Ciola, il presi-dente della Federazione Trentina della Cooperazione Gior-gio Fracalossi e il presidente di Dolomiti Energia Rudi Oss. La prima tappa ha toccato Curitiba, capitale del Paranà, dove i rappresentanti delle istituzioni provinciali hanno incontrato le autorità locali, tra cui il sindaco della città Gustavo Bonato Fruet, oriundo della città di Pergine e i giovani oriundi che hanno studiato a Trento grazie agli interscambi giovanili. Poi la delegazione ha fatto visita alla città di Piraquara, gemellata con la comunità del Primiero dal 2009 e a Flo-rianópolis, capitale dello Stato di Santa Catarina. Qui si trova il comune di Nova Trento, dove sorge il santuario de-dicato a Santa Paolina, la prima santa del Brasile, al secolo Amabile Visintainer, originaria di Vigolo Vattaro.L’accoglienza è stata in ogni occasione una dimostrazione di affetto e calore che ha consentito di constatare come le radici trentine siano ancora ben salde, conservate, non solo nei cognomi e nella lingua, ma anche nelle abitudini alimentari, nei canti e nello spirito solidaristico. In Brasile la nostra presidente ha infatti trovato un contesto eco-

nomico sociale dinamico, che interpreta l’idea di futuro secondo i principi del cooperativismo e della tutela e va-lorizzazione dell’ambiente, proprio come accade nel nostro Trentino. La condivisione di obiettivi ha portato alla firma da parte della delegazione guidata dal presidente Rossi di un nuovo memorandum di intesa con il governo dello Stato di Santa Catarina, e Dolomiti Energia ad un accordo con il “colosso” della produzione e distribuzione di energia idro-elettrica Celesc. Si tratta di traguardi molto importanti ai quali ne seguiranno altri ancora più ambiziosi, se si sa-pranno coltivare con cura i rapporti e stringere partnership nell’ambito commerciale/culturale, proseguendo e raffor-zando programmi e progetti di internazionalizzazione av-viati nel tempo.La presenza trentina in Brasile rappresenta una grande op-portunità di approdo ad un mercato ricco di prospettive, dove almeno 2 milioni di abitanti hanno le radici nella nostra provincia e vivono soprattutto nella fascia costiera del Paese, negli stati federali compresi dal Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paranà, San Paolo, Minas Gerais ad Esperito Santo. È l’area dove si produce l’80% del PIL na-zionale e dove sta crescendo una robusta classe media con cui si potranno costruire progetti che potranno arricchire di significato e contenuti innovativi l’azione dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero. Il viaggio in Brasile è stato significato per l’Associazione in quanto ha permesso di conoscere tutte le realtà economi-che, culturali e sociali del Sud del Brasile, ma soprattutto ha permesso di conoscere e studiare la nuova emigrazione e di trascorrere del tempo con i nostri emigrati trentini, mettendo a fattor comune le varie sinergie locali.

La presidente Giorgia Pezzi

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Domenica 20 settembre la plaza 25 de Mayo era piena di gente per ascoltare le oltre 28 fisarmoniche. La carovana si è conclusa con una prestazione eccezionale. La Famiglia Trentina di Rafaela con queste mani-

festazioni cerca di mantenere vive le tradizioni trentine e argentine.

16º CAROvANA DEllE FISARmONIChEDALL’ ARgENTINA

FAMIGLIA TRENTINA DI RAFAELA

FESTIvAl DEllE CUlTURESabato 17 ottobre, all’interno delle celebrazioni di “Rafaela festeggia i 134 anni”, la Famiglia Trentina di Rafaela ha partecipato al grande festival delle culture organizzato dalla città di Rafaela insieme a tedeschi,

svizzeri, piemontesi, spagnoli, francesi, ecc...La Famiglia di Rafaela, all’interno del proprio stand, ha venduto la torta di mele e la torta di noci, assieme al vin brulé.

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JOSè ROPElATOJosé Ropelato, nato a Spera, in Valsugana nel 1902. Era figlio di Faustino Ropelato Zaccaria

ed Elisabetta Mariana Purin. Dopo aver completato la scuola elementare del paese studiò carpenteria, lavo-rando con la propria famiglia nella ricostruzione del-

la casa, distrutta durante la prima guerra mondiale. Nel 1922, fu chiamato al servizio militare ob-bligatorio, trasferendosi nella città di Firenze. Tra il 1923 e il 1926, ha lavorato come falegna-me in Italia, Belgio e Francia, fino a quando nel 1927, con la nave Jose Delgiorgio si è imbarca-to per l’Argentina incontrando altri trentini: Hugo e Felipe Tomasselli, nella città di Corrientes, dove c’è il Ministero nazionale dei lavori pubblici. Nel 1929, si è trasferito nel territorio del Chaco, per

costruire il carcere Nazionale (ora U.7). Nel 1930, ha incontrato Basilia Flego, figlia di Jose e Lucia Zubic, che sposò nel 1931. Dal matrimonio, nacquero Leonel-lo Faustino, Wilma Elisa, Jose Oscar e Martha Estela. Negli anni ‘40, il Ministero della Pubblica Istruzione, lo designa maestro di Carpenteria presso la scuola na-zionale di Arti e Mestieri. Jose Ropelato morì nel 1971 e sua moglie Basilia nel 2003.

fAMIgLIA TRENTINA DI RESISTENcIA

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Il Coro San Vigilio certamente è l’orgoglio della Famiglia Trentina di Rafaela con le sue canzoni trentine e argentine. Il Coro San Vigilio il 4 dicembre ha organizzato una gita nella Provincia di La Rioja. Un ringra-

ziamento in particolare al coro e alla sua direttrice, Verónica Ghiano.

CORO SAN vIGIlIO

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INCONTRO CUlINARIO DEllA FAmIGlIA TRENTINA DI TImBó E RIO DOS CEDROS

DAL bRASILE

In primavera è stato organizzato dalla Famiglia Trentina di Timbò e Rio dos Cedros il 4° incontro

culinario. La serata si è svolta nella casa della famiglia Beber, la quale ha accolto tutti in maniera meraviglio-sa. All’incontro si sono radunate diverse famiglie di emigrati e discendenti che hanno trattenuto la compa-gnia con diverse canzoni tipiche come “la Bella polen-ta” e “Quel Mazzolin dei fiori”. A cena le persone hanno mangiato una squisita po-lenta con la carne di pollo (Galinha Caipira) fatta sul focolare a legna accompagnata da un buon vino rosso di Tamanini, nostro socio.Erano presenti Fedele Beber con tutta la famiglia, in-clusa la vicepresidente Isabel Beber che ha fatto la polenta, Norma Da Rui e la figlia Paola Gadotti, Nilo Tamanini e famiglia, la famiglia Zanela di Rio dos Ce-dros, Dimas Nones (presidente della Famiglia di Timbò e dos Cedros) e famiglia, famiglia de Lurdes Ferrari e altri soci.

FESTA FAmIGlIA TRENTINA DI FlORIANOPòlISIl 24 ottobre la Famiglia Trentina di Florianópolis ha festeggiato i 17 anni di attività. Oramai è diventa-ta un punto di riferimento per tutta la comunità, costantemente al lavoro e al servizio di ogni cittadino.

Alla festa della Famiglia i soci e le persone che hanno partecipato hanno potuto degustare un piatto preparato appositamente per l’evento, con bruschette e porchetta accompagnati da un buonissimo vino. Durante l’evento il presidente Joao Andreata de Souza ha fatto una breve sintesi di tutto ciò che l’associazione ha svolto quest’anno e negli anni precedenti dalla fondazione in poi. Joao ha ricordato che il 9 settembre è stato accolta nella sede di Florianópolis la delegazione trentina guidata dal presi-dente Ugo Rossi, accompagnato da alcuni rappresentanti del Trentino, tra cui la nostra presidente Giorgia Pezzi. A loro è stata regalata una targa che commemora i 140 anni di immigrazione italiana e trentina in Brasile.

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vINAGGIO 2015Anche quest’anno la Famiglia Trentina di Flo-rianopolis ad ottobre ha organizzato la festa

del VINAGGIO. Mai come quest’anno si sono visti così tanti collaboratori e partner che hanno soste-nuto questa iniziativa socio-culturale. L’evento ha avuto luogo nella sede della Comunità dei quartie-ri Fiore e Garden Island Anchieta, di Florianópolis. I membri della Famiglia Trentina sono orgogliosi del successo ottenuto in questa edizione 2015.Come è tradizione del festival si è avuta una gran-de distribuzione di doni offerti dai sponsor che hanno scommesso sul successo della festa. Oltre al Gran Mestri alimentare, di origine trentina, c’e-ra la sponsorizzazione della Cantina Bianco, con sede a Orleans, Carolina del Sud, che produce vini di ottima qualità come il Moscato Gialo, Sauvi-gnon, Cabernet...Per migliorare il programma del prossimo anno du-rante la manifestazione è stato lanciato un son-daggio nel quale tutti potevano dare suggerimenti che aiutassero a migliorare la festa.

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15 ANNI FAmIGlIA TRENTINA DI ASUNCION

l’ON. GIOvANNA mARTEllI vISITA lA COmUNITà ITAlIANA E TRENTINA IN PARAGUAy

Giovanna Martelli, deputata e consigliere per le pari opportunità del Governo italiano, è stata accolta con grande calore dalla realtà territoriale affiliata all’Unione Famiglie Trentine in Paraguay, guidata da Elisabetta Deavi. La comunità locale si è mobilitata per organizzare la bella e partecipata festa di benvenuto che ha reso la giornata indimenticabile. Tre le figure femminili che sono state il cuore della cerimonia: l’on. Giovanna Martelli, Antonella Cavallari ambasciatore d’Italia in Paraguay e la padrona di casa Elisabetta Deavi.

La Famiglia Trentina di Asuncion ha festeggiato i 15 anni di fondazione. Il merito più grande va sicuramente alla presidente della Famiglia Elisabetta Deavi, che tutti in Paraguay la definiscono “una forza della natura” per il suo entusiasmo, la sua positività e la sua energia. E’ lei che è andata letteralmente a scovare, uno per uno, i di-scendenti degli emigrati trentini anche nelle zone più impervie del Paraguay. Se si celebra il 15mo anniversario è proprio perché si fa riferimento a quando, nel 2000, riuscì a rintracciare ben 700 discendenti. E’ lei che ha creatocircoli, che ha organizzato incontri, feste, scambi culturali. Elisabetta Deavi è adorata non solo dai trentini ma da tutti gli italiani tanto che è stata eletta anche presidente del Circolo Italo-Paraguayano. La festa è stata con-tornata da un ottima cena con menù tipico trentino. Moltissime le adesioni per questo importante appuntamen-to, tra le quali l’On. Giovanna Martelli, ministro per le Pari Opportunità italiano accompagnata dall’Ambasciatrice Italiana in Paraguay Antonella Cavallari. Molti anche i messaggi ricevuti in onore di questo evento, come quello dei Senatori Franco Panizza, e Claudio Zin, dell’On. Ricardo Merlo, del Cav. Gianluigi Ferretti e naturalmente dalla nostra presidente Giorgia Pezzi.

DAL PARAgUAy

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l’ESPERIENZA DI AlESSIO IOvANEViaggiare, viaggiare è il sogno di tutti. Visitare il mondo, essere cittadini del mondo. L’esperienza che con incredibile fortuna ho potuto vivere mi ha però insegnato che non tutti viaggiano per diverti-mento, non tutti lasciano la propria casa per poi tornarci.Tanti, soprattutto nei secoli scorsi, hanno viaggiato per necessità lasciando la sicurezza delle proprie mura per l’i-gnoto del nuovo mondo, seguendo il sogno di una vita migliore.Questo, però, non ha comportato l’abbandono delle proprie radici, anzi ha intensificato il legame che gli emigrati Tren-tini hanno con la terra d’origine.Ed è proprio questo, secondo me, lo scopo dell’Interscam-bio Giovanile: comprendere quanto le radici possano essere importanti, quanto la cultura trentina sia ancora presente e tramandata di generazione in generazione in posti a dir poco remoti del mondo, quanto l’orgoglio di essere origina-ri di una terra così incredibilmente magnifica sia presente

nel discendente trentino forse più che nel trentino in sé.

Ormai è quasi passato un anno, ma ancora ricordo vivida-mente con quanta trepidazione, proprio in questo periodo, stavo pianificavo il mio viaggio, totalmente all’oscuro delle emozioni che avrei vissuto.Un viaggio che mi ha portato a conoscere persone splendi-de e sempre sorridenti, luoghi magnifici che non pensavo potessero esistere se non nei racconti dei migliori scrittori, a vivere il mondo in un’ottica estremamente diversa rispet-to alla normale concezione.Sembra ieri, fremente nell’aerea di attesa dell’aeroporto, aspettavo l’aereo che mi avrebbe condotto alla prima tappa del mio viaggio, Buenos Aires.Una città incredibilmente diversa da Trento, anzi impara-gonabile. Una metropoli enorme, con milioni di persone che, come formiche, correvano freneticamente da una parte all’altra, un traffico a dir poco fastidioso, un caldo oppri-mente.Ma allo stesso tempo bellissima, incredibilmente verde e nella sua caoticità, tranquilla. Una città che ad ogni suo angolo svela una novità, sorprendentemente multiculturale

e aperta.Qui ho avuto la fortuna di conoscere Mariano Roca, il Con-sultore della Provincia Autonoma di Trento, il quale con enorme disponibilità e simpatia mi ha guidato da buon Cicerone, facendomi conoscere aspetti di Buenos Aires che un normale turista non noterebbe.Grazie a lui ho visitato la sede del Circolo Trentino, il loro museo, gli spazi dedicati al ricordo delle origini. Ho sfo-gliato tomi contenenti ricordi, ho visto documenti, diari di viaggio, fotografie. Non mi capacitavo e tuttora non mi riesco a capacitare del fatto che una comunità partita dalla stessa terra abbia vo-luto rincontrarsi a migliaia di chilometri di distanza, con-dividendo tradizioni, usanze ed esperienze tramandandole nel tempo fino ad oggi.Mi sono piacevolmente stupito quando Mariano mi ha rac-contato che, nel periodo invernale, tutte le domeniche il Circolo si incontra, svolge attività ricreative organizzando cene a base di specialità trentine, simboli questi di una comunità aggregata e cooperativa, simboli di una trentini-tà che si sta andando sempre più a perdere qui, nella terra natia. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la luce nei suoi occhi, l’orgoglio nel mostrarmi come loro, Trentini in Buenos Aires, stanno mantenendo vivide tradizioni che noi, Trentini in Trentino, nemmeno ci ricordiamo più esistere.Nella sala comune le foto con autorità si avvicendano a gagliardetti, che mi ricordano quanto sia antica l’emigra-zione, reperti storici che fanno pensare e in un certo modo commuovere.Da Buenos Aires mi sposto ad Asuncion, Paraguay. All’ae-roporto trovo ad aspettarmi Nadia Dorigoni, la simpatica e travolgente ragazza che ho ospitato nella prima parte

dell’Interscambio, quando i giovani oriundi trentini sono venuti a visitare la loro patria.Con lei e i suoi amici (ora anche miei!) ho passato delle settimane a dir poco indimenticabili, visitando un magnifi-co Paese che solitamente non viene preso in considerazio-ne dal punto di vista turistico.Un Paese ancora molto povero, ma che nella sua povertà

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sa essere ricco. Ricco di emozioni, di felicità, di persone disponibili pronte ad accoglierti anche senza conoscerti.In un certo senso mi sembrava di essere a casa, in pace con me stesso e gli altri. Viali alberati, parchi urbani e un verde sconfinato ti accompagnano lungo qualsiasi strada tu decida di intraprendere.Ad Asuncion ho avuto il piacere, nonché l’incredibile fortu-na, di conoscere Elisabetta Deavi, presidente della Famiglia Trentina di Asuncion e del Circolo Italiano. Persona infinitamente disponibile e simpaticissima che può vantare l’orgoglio di aver creato con le sue mani un’opera lodevole: aver riunito i Trentini in Paraguay.In particolare ricordo il dettaglio di una cena svoltasi a casa proprio di Elisabetta ove ero, per così dire, “l’ospite d’onore”.L’emozione saliva in me quando tutte le persone invitate, ovviamente di origine trentina, mi affogavano, piacevol-mente sia chiaro, di domande inerenti la loro terra d’origi-ne, la mia terra.E’ in queste occasioni, secondo me, che ci si rende conto di quanto si possa essere fortunati a vivere in Trentino e di quanto si debba essere orgogliosi di questo.Ci sarebbero tante cose di cui scrivere, una tra tutte il commovente abbraccio della mamma e della zia di Nadia quando ho donato loro un piccolo ricordo di Pergine, la città dove era nato loro padre.Non nascondo che ripensando a quei momenti una lacrima di gioia scappa sempre.

Non avrei mai potuto provare questa miriade di emozioni e capire tante cose senza questa opportunità, ma soprattut-to senza l’aiuto in primis di Antonella Giordani, referente e portabandiera del progetto Interscambi Giovanili, e di Nara Deromedis, segretaria dell’associazione Unione delle Famiglie Trentine, alle quali va un sentito ringraziamento.Le persone da ringraziare sono però tantissime a partire dai miei genitori, che hanno reso possibile la mia partecipazio-ne, ai ragazzi dell’Interscambio Giovanile 2014 (un gruppo fantastico!), arrivando a Nadia la mia super partner.

Concludendo, sperando soprattutto di non avervi annoiato troppo, un consiglio che mi sento di dare a tutti è quel-lo di partecipare all’Interscambio Giovanile, ma anche alla vita dell’associazione, per ricordare, per comprendere, per espandere i propri confini intellettuali.

Alessio Iovane

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dall’estero

GITA TURISTICO-CUlTURAlE IN PUGlIALa Famiglia Trentina di Solothurn ha organizzato un viag-gio in Puglia. Partita da Zuchwil a bordo di un torpedone

granturismo, la comitiva di 40 partecipanti ha raggiunto nel tardo pomeriggio Recanati. Il giorno dopo ha proseguito per la Puglia, visitando Castel del Monte e la bellissima Trani con la sua colossa-le cattedrale che si affaccia sul mare blu e, a fianco, l’imponente castello circondato dalle candide mura. In serata arrivo a Torre Canne dove ha pernottato presso l’hotel Mondial, struttura molto carina con le camere vista mare. Dopo colazione con la guida turi-stica Rosa partenza di buon ora per Matera e Altamura: dopo aver abbandonato, anche se solo per qualche ora, la Puglia il gruppo si è diretto in Basilicata per ammirare i sassi di Matera. Il paese è fantastico; sembra di vivere in un presepe, le case grotta, le strut-ture così rustiche, in pietra, le vie strette e tortuose, veramente un posto suggestivo.Giovedì, giornata definita “da bollino rosso” vista la densità degli appuntamenti in programma: Lecce, centro principale della peni-sola salentina, è un autentico gioiello barocco, Gallipoli, Santa Maria di Leuca, la punta estrema del nostro stivale e poi, per-correndo la litoranea Leuca-Otranto, sontuosa scogliera chiamata anche balcone sul mare, via verso la meravigliosa Otranto. La Cat-tedrale con il suo enorme mosaico pavimentale e le due teche dove sono conservati i teschi dei Martiri di Otranto, gli 813 abitanti della città uccisi nel 1480 dai Turchi, per aver rifiutato la conver-

sione all’Islam dopo la caduta della loro città.Venerdì, visita alle Grotte di Castellana, meravigliose le compo-sizione di stalattiti e stalagmiti. Indescrivibili i giochi di luce, i colori e le forme che si possono ammirare. Poi via, verso i trulli di Alberobello, dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNE-SCO, da visitare a piedi in assoluta tranquillità. Piacevole ammirare queste insolite strutture, così uniche nel loro genere. Sabato par-tenza per Gabicce con una sosta a Pomigliano a Mare, pittoresca cittadina che sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare. Rientro in Svizzera con tanti piacevoli ricordi.

Vito Agosti

DALLA SvIZZERA

1965-2015 lA TRAGEDIA DI mATTmARKSi sono svolte numerose manifestazioni non solo nel Vallese e nei luoghi della catastrofe, ma

anche in diverse parti d’Italia, a testimonianza della gravità di quella disgrazia del 1965 e del ricordo che si deve alle vittime. Del resto è ancora nella memoria di molti (sopravvissuti, soccorritori, giornalisti) ciò che avvenne alle 17.30 del 30 agosto di cinquant’an-

ni fa in prossimità della diga idroelettrica in fase di completamento a Mattmark, nell’alta valle di Saas, nel Vallese. Lo stacco improvviso di una parte imponente del ghiacciaio Allalin sovrastante spazzò via in pochi

minuti un intero cantiere operativo (macchinari, ma-gazzini, officine, dormitorio, mensa, ecc.), uccidendo 88 lavoratori, 56 dei quali italiani, 23 svizzeri, 4 spa-gnoli, 2 austriaci, 2 tedeschi e un apolide. Si trattava della più grave disgrazia sul lavoro avvenuta in Sviz-zera. Inevitabili le polemiche sulla sicurezza di quel cantiere e del lavoro in generale. Sulla stampa vennero lanciate precise accuse ai responsabili del cantiere, ma anche agli organi di vigilanza.Prima di Mattmark gli italiani, indispensabili in que-sto tipo di costruzione, avevano già partecipato alla costruzione di diverse decine di altre grandi dighe, comprese quelle più alte del mondo (Grande Dixence e Mauvoisin, rispettivamente di 285 e 250 metri, nel Vallese). La catastrofe di Mattmark fu certamente una delle disgrazie più gravi di tutta la storia dell’emigra-zione italiana, la più tragica avvenuta in Svizzera e come tale merita di essere sempre ricordata.

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22 - uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO

gastronomia

CANEDERlI

INGREDIENTI(4 Porzioni):2 litri brodo di carne 30 gr di burro 1 cipolla piccola 40 gr di farina 150 ml di latte Una spolverata di noce moscata 200 gr di pane raffermo Pepe 2 cucchiai di prezzemolo 100 gr di speck 2 uova

PREPARAzIONEMettere in una scodella il pane raffermo tagliato a dadini di un centimetro, aggiungere le uova sbattu-te con un pizzico di sale e pepe e il latte. Mescolare per bene e lasciare riposare per almeno due ore co-prendo il tutto con un tovagliolo o uno strofinaccio. Durante le due ore ricordate di mescolare di tanto in tanto il pane, facendo attenzione a voltare quello di sotto al di sopra, in modo che l’impasto assorba bene e in modo omogeneo dappertutto il liquido. Tagliare finemente lo speck e la cipolla, prepara-re un soffritto in olio extravergine d’oliva e burro. Lasciare raffreddare il soffritto e, quando il pane sarà ammorbidito, incorporarlo all’impasto insieme agli altri ingredienti: il prezzemolo tagliuzzato, la noce moscata. Alla fine cospargere di farina. Mescolare con cautela e coprire il recipiente per al-meno mezz’ora, per far si che tutti gli aromi si fon-dano dando origine al sapore tipico dei canederli. Passata mezz’ora, formare i canederli che dovranno avere un diametro di circa 8-10 centimetri. Rotolarli su un piatto nella farina bianca e metterli da parte. I canederli vanno cotti nel brodo bollente tutti in-sieme, preparare il brodo di carne e cuocere i ca-nederli per almeno 15 minuti a fuoco molto basso. Quando verranno a galla saranno pronti. Servire in brodo oppure con burro fuso e salvia, naturalmente ancora ben caldi.

vIN BRUlé

INGREDIENTI1 litro e mezzo di vino rosso3 stecche di cannella250 grammi di zucchero10 chiodi di garofano2 arance biologiche e non trattate1 limone1 mela1 pizzico di noce moscata

PREPARAzIONELavare bene le arance e i limoni, tagliare la scorza. Lavare al mela e tagliarla a rondelle sottili. Mettere il vino in una pentola, con le stecche di cannella, lo zucchero, i chiodi di garofano, la mela e le scorze tagliate in precedenza e un pizzico di noce moscata. Mescolate il composto e poi portatelo ad ebollizione per 5 minuti, affinché lo zucchero si sciolga. A questo punto si può decidere di versare la bevande nei bic-chiere e di servire ben caldo, altrimenti, per eliminare ancora un po’ di alcol, si può avvicinare una fiamma alla superficie del vino: compariranno delle fiamme blu che nel giro di pochissimo tempo scompaiono. Dopo di che si può spegnere il fuoco. Poi si può servire.

Page 23: Periodico dell’unione delle famiglie trentine all’estero - Nr 37 dicembre 2015

dialetto...

LE NOSTRE POESIE

NALENT“Sono un’ anima zingara rinchiusa

nel segno lasciato da una penna

su un foglio di carta, che prima o

poi svanirà per tornare al punto da

cui è partita … e sulla carta reste-

rà solo il solco di una piccola sfera

e non avrà più colore … Mi pia-

ce parlare, mi piace osservare, mi

piace descrivere ciò che vedo nella

lingua che, nella mia mente risul-

ta più naturale … non si tratta di

tornare indietro e recuperare vec-

chi detti, si tratta solo di vivere e

di parlare per come si è, vivendo il

presente nella sua interezza ed il

futuro nel suo essere un raggio di

sole. Potrò sembrare un ottimista

e magari lo sono, però si sta così

bene … “

Giuliano “Diaolin” Natali

SGOCIA NA LAGREMAsgócia na làgrema da le sóste de na nugola

tegnùde ferme sol dal vènt che ‘l pòlsa tórc

e la rogièla a scavar fonda ‘ntrà le fìzze dei mè ‘nsògni

fintant che sùta la deleva e resta lì na pésta mòrbia

le gènt le varda,

le n’à ‘n festìdi

e scampa tórbol en fil de sol

s-ciarèndo ‘l dì ‘mbombì de azùr

da ‘n ciel sgaùss

ghe vedo ‘l font de la bichéra ormai svöidada

sento ‘n de l’aria odor de càneve davèrte

lontan valgùni stiróna ‘l màntes de na zibòga

e scampa för pasion de vöie mai contentàde

sgocia na làgrema

lavando via ‘l saor de gnào

cade una lacrima dal molliccio di una nuvola | tenute ferme solo dal

vento che riposa umido | e roggia scavando fonda tra le pieghe dei

miei sogni | fino al momento che si liquefa e resta lì un’orma delicata

| la gente guarda, indifferente, e sfugge torbido un raggio di sole |

schiarendo il giorno intriso di azzurro | da un cielo vuoto | osservo il

fondo del bicchiere ormai svuotato | sento nell’aria odore di cantine

aperte | lontano qualcuno stiracchia il mantice di una fisarmonica | e

sfuggono passioni di desideri mai esauditi | cade una lacrima lavando

via il sentore di guasto.

uNIONE FAmIgLIE tRENtINE ALL’EStERO - 23

SèLAI prai che te canta la passe ‘ntel cor,

i boschi che zuga con ogni color,

i crossi maestosi se ‘ndora la sera,

le vale pu scure che parla pian, pian...

Sèla ‘ncantadam Sèla d’amor

chi te conosse te porta ‘ntel cor...

Baite dei noni che diss che fadighe,

de guere, de pasae giornae via gualive,

de pasti strussiai contarse ‘l bocon,

de braghe za slinde con sora ‘n tacon...

‘na vaca che sola la pascola ‘n pra

e ‘n omo a la pèca ce ‘n pesso postà

‘l varda lontan... ‘l tempo scandina

la ròsa là ‘rente che va via laìna...

Sèla ‘ncantada. Sèla d’amor

chi te conosse te porta ‘ntel cor...

Ferruccio Gasperetti

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ONLUS

Bòn Nadàldi Annalisa Filoso

Cò l’aria si grevaNàdal l’è vizin

e... me mèto a stizarper scaldar ‘l camin.

Profumo de rasa‘n poco ‘n terzada...

dala panadache me sà brustolasa.

‘n dafarada a far pachèticon tanti de fiochi‘n zima ai sachèti.E po’... soto l’albero

cargo de spinituti i pachèti

co i sò bilietinipieni de auguri

de pàze.. de amorche vaga for l’an... anca senza

l’dotor.Po’... ‘nte la nòte...ariverà ‘l bambinelocon sòto al brazo

el sò fagotèloEl sè dirà...

‘ndelo el presepio che i mà preparà...a veder pachètide qua e de là...

Ma quand mèzanotela sarà quasi arivàdaghè ‘npizerò la luce..che ‘l trova la strada!

E da lì... en fondo a le scalel’me susurerà sotovoze...

... te ringrazio de cùze de còr... bon Nadàle...!

Tanti Auguridi Buon Natale e

Felice Anno Nuovo