Periodico dell’Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio · 2013. 5. 7. · EDITORIALE...

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Periodico dell’Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio Autorizzazione Tribunale di Roma n° 539 07/12/2001 - Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 24 Il comitato nazionale del turismo c’è. Sarà solo una sigla? A Zagorolo la sede di una università americana Il comitato nazionale del turismo c’è. Sarà solo una sigla? A Zagorolo la sede di una università americana I bagni pubblici di Roma Mappa staccabile

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Periodico dell’Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio

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Il comitato nazionale del turismo c’è.Sarà solo una sigla?

A Zagorolo la sede di una universitàamericana

Il comitato nazionale del turismo c’è.Sarà solo una sigla?

A Zagorolo la sede di una universitàamericana

I bagni pubblici di RomaMappa staccabile

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EDITORIALE

A priamo questo numero di Roma&provincia con la buona notiziadel recente insediamento del Comitato Nazionale per il Turismo,

di cui l’Enit, trasformato in Agenzia Nazionale del Turismo, dovrà esse-re il braccio operativo. Sarà questa la tanto attesa “cabina di regia”,anche se non ci è ancora dato di sapere se e come funzionerà.Questo organismo arriva infatti in un momento assai delicato per ilcomparto, alle prese con un diffuso calo di gradimento da parte dellaclientela internazionale e alle soglie di una transizione istituzionale.Ricordiamoci infatti che il testo di legge costituzionale che trasformal’Italia in una repubblica federale è stato approvato alla Camera il 16novembre scorso con 170 voti favorevoli e 132 contrari. Fatto salvol’esito del preannunciato referendum confermativo questo risultatoben rispecchia il carattere controverso di una riforma il cui iter, assaiaccidentato, ha mostrato una parte consistente del Parlamento deter-minata ad arrivare fino in fondo, attribuendo alle Regioni altre ben piùcorpose competenze e responsabilità.Il neonato Comitato quindi sarà chiamato a svolgere un’opera dimediazione tra i diversi soggetti, opera che si preannuncia assai diffici-le e delicata, per concertare provvedimenti che, in forma diretta o indi-retta, interessano tutta l’industria e l’economia turistica nazionale:interventi per la creazione di infrastrutture legate al sistema turistico,razionalizzazione delle iniziative di promozione all’estero realizzate daivari soggetti istituzionali nell’ambito delle rispettive competenze, ecc.Quanto difficile sarà questa opera lo si può capire guardando alle pole-miche che hanno sempre accompagnato i diversi progetti: dal Pontesullo Stretto, alla infinita Salerno/Reggio Calabria, per finire alla TAV.Cosa succederà quando si dovranno costruire nuove strade e ferrovie(perché quelle attuali sono abbondantemente congestionate) cheattraverseranno non qualche comune ma intere regioni? Oppure comesi potrà far crescere il turismo anche in quelle regioni, ad esempio delSud, che prevedibilmente si troveranno a fare i conti con bilanci sem-pre più magri e che altrettanto prevedibilmente saranno tentate diinvestire in settori almeno a breve termine, più remunerativi sul pianodella spendibilità sociale?Tuttavia non mancano motivi per ben sperare. In questi anni tentatividi dialogo tra imprenditori, enti locali, associazioni di categoria qua e làci sono stati e hanno portato qualche lodevole risultato, anche in set-tori assai delicati come la formazione professionale. Proprio qui nelLazio tra l’altro sono stati portati avanti proprio in questo campo inte-ressanti esperienze tra l’Ente Bilaterale e Istituti alberghieri di Roma eprovincia con il Progetto FORTILIA, rafforzando nel contempo la col-laborazione con l’Università di Roma “La Sapienza” – Facoltà diEconomia e Commercio, con il Master post-laurea in Economia delTurismo, ora presente in facoltà con regolare corso di laurea.. Segno che quando la volontà c’è… Quella stessa volontà che ha final-mente portato alla costituzione del Comitato Nazionale per il Turismo,ma che adesso deve far si che esso possa funzionare e portare risulta-ti concreti, perché stiamo tutti camminando sul ciglio di un burrone, eil sentirero diventa sempre più stretto.

Orfeo Cecchini

Direttore responsabile: Pietro LicciardiDirettore: Giancarlo Mulas

Coordinatore Editoriale: Orfeo Cecchini

COMITATO DI REDAZIONE:Coordinatore: Bartolo Iozzia

Giuseppe Aiello - Guido ImprotaOrfeo Cecchini - Caterina SaccaroMarcello Marzi - Giuseppe Zazzara

Produzione: Impatto srlStampa: Di Marcotullio

finito di stampare: Dicembre 2005

COMITATO SCIENTIFICOAttilio Celant - Giovanni Peroni

Giuseppe Aiello - Guido ImprotaFranco Paloscia - Maurizio Fantaccione

Antonio Calicchia

Provincia di Roma Assessorato al Turismo

Comune di RomaAssessorato al Turismo

Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo

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SOMMARIO

� Nettuno

S econdo alcuni Nettuno ha origini medieva-li ma oggi tutto fa ritenere che una antica

città preromana esistesse nel tratto che va dal-l’odierna Anzio a Torre Astura. Dopo la cadutadell’Impero Romano e con le invasioni barbari-che, il nucleo di una nuova città si ricostituì intor-no al tempio del dio Nettuno. Nel MedioevoNettuno passò di mano in mano tra i maggiorifeudatari del Lazio ed è di questo periodo lanascita di Torre Astura, una fortificazione milita-re costruita nel 1193 su disegno di Mariano diGiacomo, detto “Il Taccola”. Nettuno tuttavia èentrata nella storia per lo sbarco Angloamerica-no avvenuto il 22 gennaio 1944, sulle sue spiag-ge da dove il VI Corpo d’armata sarebbe dovu-to partire per la rapida conquista di Roma.Allafine della guerra, gli Stati Uniti costruirono uncimitero monumentale nel quale sono sepolti isoldati caduti nella campagna d’Italia.

INTERVISTALa politica di Ranucci: turismo a tutto campo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4Filippo Gentile

OSSERVATORIO A settembre e ottobre dati ancora in crescita grazie agli europei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6Ottobre ottimo per gli hotel di Fiumicino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6Giuseppe Aiello

INTERVENTI Il Comitato nazionale del turismo c’è. Sarà solo una sigla?. . . . . . . . . 9Franco Paloscia

Alitalia: crisi meritata o “provocata”?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10Iridania De Aza

Tempo di saldi. Roma fa il bis. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13Patrizia Tanzi

Ciocchetti (Udc): «Facciamo un po’ di ordine sul turismo» . . . . . . . . 15Valeria Manno

La nostra sfida per il futuro: qualità del prodotto e professionalità.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17Orfeo Cecchini

A Zagarolo la sede di una università ebraica americana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18Giuseppe Zazzara

Il turismo scricchiola, corriamo ai ripari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19Angela Schito

Nuove tecniche in cucina: la cottura sottovuoto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21Alessandro Circiello

NOTIZIARIOJapanitaly news . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22Una maison de charme a Nerola.L’Hotel Castello Orsini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23O.C

L’Enit informa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24Giuseppe Canfora nuovo presidente di Asshotel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25P.L

Bocca delle mie brame…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26Walter Degli Effetti

Global tourism management. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

TRIBUNA DEL LAVOROAcquisto prima casa: circolare n. 38/E del 12 agosto 2005. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28Maurizio Fantaccione

Se manca la sicurezza è legittimo rifiutarsi di lavorare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32Bianca Bova

Sanimpresa a gonfie vele, per la tranquillità dei lavoratori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35Luigi Corazzasi

Direttori sempre più manager nel turismo che avanza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38P.L.

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4 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Filippo Gentile

C i avviciniamo alla fine di unanno che non è certocominciato bene per il turi-

smo, il quale ha rischiato di perderealcune delle più belle località esoti-che del pianeta, cancellate da un ter-remoto e un maremoto di propor-zioni quasi bibliche. Nel nostro Paesepoi, già duramente messo alla provadal generale tracollo post undici set-tembre 2001, il settore ha manife-stato preoccupanti segni di stan-chezza, se non un vero e propriocedimento, che ha risparmiato per ilmomento soltanto alcune città d’ar-te, tra cui Roma. La situazione, dun-que, appare ancora affatto sotto con-trollo e mai come adesso occorreche tutte le parti in causa si mobili-tino; quanto meno per cercare di sta-bilizzare un comparto che ha comun-que bisogno di essere rilanciato eanche un po’… Coccolato; se nonaltro perché rappresenta una dellenostre principali fonti di guadagno edi occupazione. Interessante alloracercare di sondare le opinioni del-l’assessore regionale allo sviluppoeconomico, ricerca, innovazione eturismo, Raffaele Ranucci, sulle cuispalle gravano ormai la maggior partedel peso e della responsabilità inmateria di promozione del settore.

Assessore, in attesa che il Comi-tato nazionale per il turismoannunciato dal Governo comin-ci a produrre effetti e tenutoconto che l’Enit è in fase di rias-setto, tocca alle Regioni doverpromuovere l’immagine turisti-ca del Paese. Quali sono le ini-ziative che il suo assessorato hain agenda nel breve e medioperiodo?«In assenza di un Ministero del Turi-smo, il Comitato Nazionale, di cui il

Lazio fa parte, appare come un’im-portante opportunità per il coordi-namento delle politiche del settoree per la sua promozione all’estero.Le regioni hanno dimostrato unaforte maturità di dialogo e, negliincontri effettuati fino ad oggi, si èpotuto riscontrare l’impegno di omo-geneizzare le legislazioni delle singo-le regioni, tra loro e quella naziona-le. Nel frattempo la Regione Lazio stalavorando per delineare la strategiache caratterizzerà l’attività turisticadel prossimo anno. Abbiamo infattipianificato la nostra presenza alle piùimportanti borse internazionali delturismo per il primo trimestre del2006. Saremo infatti presenti al Fiturdi Madrid e al Vakantiebeurs diUtrecht a gennaio, al Cbr di Monacodi Baviera a febbraio e al Mitt diMosca e all’Itb di Berlino a marzo».

Gli operatori del settore lamen-tano la mancanza di un efficacecoordinamento con le Istituzio-ni e gli Enti in materia di turismo.Per una efficace politica di svi-luppo turistico occorre una poli-tica “globale”, in cui agli inter-venti specifici nel settore, come

ad esempio la formazione pro-fessionale o gli incentivi alleimprese, debbano affiancarsiinterventi per la tutela del terri-torio, lo sviluppo delle infra-strutture, il miglioramento dellaviabilità. Insomma si debba cer-care il coinvolgimento di com-petenze e responsabilità diverse.Il suo assessorato si sta muo-vendo in questo senso? Conquali iniziative e con quali diffi-coltà?«Il turismo è un fenomeno trasver-sale, per questo dobbiamo pensarea una strategia che tocchi i temi dellamobilità, dell’ambiente e della for-mazione. In questo senso stiamomuovendo le nostre azioni di gover-no. Stiamo costruendo dei tavoli dilavoro di concerto con gli assesso-rati interessati, affinché il turismo delLazio si presenti sostenibile emoderno. Inoltre, attraverso la nuovalegge di riordino del settore, saremoin grado di destinare specificherisorse per il rilancio di tutti i “turi-smi” presenti in regione».

La Provincia di Roma negli anniscorsi ha svolto una efficacepolitica di promozione dell’hin-terland romano, grazie allaquale parte degli importantiflussi turistici prima esclusiva-mente diretti a Roma hannocominciato a interessare ancheil territorio circostante. Noncrede che la presenza di unluogo di grande richiamo comala Città eterna, debba rappre-sentare una opportunità perl’intera Regione?«Roma rappresenta un’opportunitàindispensabile per tutto il Lazio. Pro-prio per questo stiamo creando unostrumento, l’Agenzia regionale delturismo, che tramite l’importanzache ha Roma sui mercati internazio-

INTERVISTA

La politica di Ranucci: turismo a tutto campo

Raffaele Ranucci

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

nali del turismo in termini di visibi-lità e comunicazione, possa integra-re l’offerta della Capitale con quelladegli altri territori del Lazio. La costi-tuenda agenzia avrà proprio il com-pito di promuovere le eccellenzedella Regione, presentando offerteintegrate con la Città Eterna».

Fatta salva l’eccezione Roma, ilturismo nazionale perde visto-samente terreno.A prescinderedai problemi derivanti dallascorsa promozione, le indaginipiù disparate conducono peròad una unica sostanziale consi-derazione finale: prezzi alti, scar-sissimo rapporto qualità/prezzo,professionalità generalmentescadente, poca attenzione allenecessità del turista, una acco-glienza sempre più da “cliente”e sempre meno da “ospite”.Come pensa che si possa inter-venire a livello territoriale sumaterie così delicate?

«Fin dal mio insediamento ho soste-nuto l’importanza di ricomporre tuttala filiera del turismo regionale. Con-cordo infatti che turismo non signi-fichi solo promozione, per questodobbiamo dotarci di tutti quegli stru-menti che incidono significativamen-te sulla qualità dei servizi erogati eche inducano il turista a tornare avisitare i nostri luoghi. E’ necessarioquindi migliorare il livello dei servizidi ospitalità, che rappresentano unabase importante per una concretapolitica di marketing territoriale».

Fino alla metà degli anni Ottan-ta le nostre scuole di formazio-ne professionale hanno sforna-to fior di professionisti a livellointernazionale. Poi si è messamano ad una riforma continuache, di volta in volta, riforma lariformata… Adesso apprendia-mo con soddisfazione che riaprel’ex scuola Enalc di Ostia…«Fin dai primi contatti avvenuti con

i rappresentanti delle Associazioniimprenditoriali del settore e i sinda-cati, è emerso che una delle più gran-di criticità del sistema turistico regio-nale, è proprio quella della forma-zione e che mancano adeguati stru-menti di specializzazioni successivi alcompimento dell’istruzione secon-daria. Proprio per questo motivostiamo lavorando con l’Assessore DiStefano e l’Assessore Costa perchél’ex Enalc di Ostia possa diventareuna Scuola di Alta Formazione per leprofessioni turistiche, nel quale, attra-verso un corpo docente qualificato,si possa innalzare il livello dei servi-zi e dell’ospitalità. La struttura saràgestita da una società mista che avràcome maggior azionista la RegioneLazio, ed il partner privato che ciaffiancherà sarà scelto attraverso unbando pubblico. Questo darà a tuttila possibilità di partecipare, garan-tendo due priorità di questa Giunta:la trasparenza e la parità di oppor-tunità tra tutti i cittadini».

INTERVISTA

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6 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Giuseppe Aiello

I l quinto bimestre dell’anno in corso vede, come già neimesi precedenti, un trend decisamente positivo delladomanda turistica. L’analisi dei dati sull’andamento della

domanda turistica negli alberghi della provincia di Roma nelperiodo indicato evidenzia, infatti, dati ampiamente positi-vi sia sul fronte degli arrivi sia delle presenze, nonostanteil persistere di potenziali fattori di crisi già segnalati nei pre-cedenti articoli.Nel periodo settembre-ottobre 2005 gli alberghi della pro-vincia hanno registrato 1.676.727 arrivi e 3.923.205 pre-senze, con una crescita rispettivamente dell’ 11,64% e del10,51%: si tratta di tassi di crescita indubbiamente apprez-zabili e da consolidare.Anche in questo bimestre la crescita ha riguardato sia ladomanda italiana sia quella straniera, con una maggioreaccentuazione per quest’ultima (tabelle 1 e 2). La doman-da italiana è cresciuta, infatti, in misura consistente in tuttoil territorio provinciale: essa ha registrato negli alberghi del-l’intera provincia 647.477 arrivi (+10,20%) e 1.264.779presenze (+8,05%). La domanda estera si è attestata su1.029.250 arrivi (+12,57%) e 2.658.426 presenze(+11,72%) (tabella 1 e 2).La crescita coinvolge tutte le categorie di esercizi alber-

OSSERVATORIO

A settembre e ottobre dati ancora in crescita grazie agli europei

Fig. 1 - Arrivi e presenze negli alberghi della Provincia di Roma - Settembre/Ottobre 2005

Fig. 2 - Arrivi e presenze negli alberghi di Roma - Settembre/Ottobre 2005

Ottobre ottimo per gli hotel di Fiumicino

In ottobre è proseguita la crescita delladomanda turistica negli hotel di Fiumicino

anche se essa è dovuta unicamente all’ottimoandamento della domanda straniera. Incomplesso vi sono stati 33.349 arrivi e 50.170presenze, pari ad un tasso d’occupazione mediodel 77,24% per le camere e del 61,42% dei letti(tabelle 1, 2, 3). Le variazioni negli arrivi e nellepresenze sono state, rispettivamente, di+12,94% e +14,53%. Si tratta di incrementiconsistenti che, se confermati nel tempo,possono portare ad una migliore utilizzazionedella capacità ricettiva dell’area.Per quanto riguarda la composizione della clien-tela continua a prevalere la domanda estera

rispetto a quella italiana (tabella 1). I dati persingole nazionalità di provenienza evidenzianoancora il primato degli statunitensi, (circa il50%), seguiti da inglesi, giapponesi, francesi etedeschi. L’analisi dei tassi d’occupazione dicamere e letti (tabella 2) conferma la tendenza

al rialzo, ma ribadisce che esistono ancoraquote di mercato da conquistare. La via maestraper raggiungere quest’obiettivo consiste nelrendere sempre più articolata, ricca, attraente ecompetitiva – sotto tutti i profili - la proposta disoggiorno nel territorio.

Tab. 1 Fiumicino - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri - Ottobre 2005

Totale Ottobre 2005 Valori % Dif. % Ottobre Valori assoluti 2005/2004 2004

Paesi Arrivi Presenze Perm.Media Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi PresenzeTotale 34.349 50.170 1,46 100,00 100,00 12,94 14,53 30.413 43.804Italiani 10.213 18.671 1,83 29,73 37,22 -7,87 -2,89 11.085 19.227Stranieri 24.136 31.499 1,31 70,27 62,78 24,88 28,16 19.328 24.577Francia 432 494 1,14 1,79 1,57 -14,96 -39,53 508 817 Germania 486 616 1,27 2,01 1,96 7,52 -7,78 452 668 Regno Unito 1.109 1.586 1,43 4,59 5,04 1,93 1,54 1.088 1.562 USA 12.801 15.865 1,24 53,04 50,37 20,13 26,94 10.656 12.498Giappone 406 548 1,35 1,68 1,74 3,31 0,00 393 548

TOT. % STRANIERI 100,00 100,00

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anno 4 - numero 24 / 7

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

ghieri evidenziando, anche in questo bimestre, una doman-da turistica fortemente diversificata in aspettative e capa-cità di spesa. A livello di singole aree di provenienza este-ra, prosegue la consistente crescita della domanda europea(+12,61% di arrivi e +13,12% di presenze), ed in parti-colare della domanda proveniente dalla Francia, dalla Ger-mania, dal Regno Unito, dalla Spagna e dalla Russia. Prose-gue la forte ripresa della domanda proveniente dagli U.S.A.(+14,07% di arrivi e +11,11% di presenze). Decisamen-te consistente anche la crescita della domanda provenien-te dal Giappone (+10,78% di arrivi e +2,80% di presen-ze) e, in generale, da tutto il Sud Est asiatico (+14,86% diarrivi e +7,80% di presenze).Il quinto bimestre dell’anno in corso vede il consolidarsidella crescita ed indica un suo ulteriore rafforzamento peri prossimi mesi, nel corso dei quali le quote di mercato diqueste aree dovrebbero continuare a rafforzarsi. Perchéciò avvenga è, lo ribadiamo ancora una volta, necessario daun lato che gli operatori pubblici e privati sappiano conti-

nuare ad affrontare adeguatamente le continue sfide che ilmercato pone (fra le quali il recupero e potenziamentodelle quote dei principali segmenti di mercato e l’aperturaai nuovi segmenti ad elevato potenziale di sviluppo) e cheil quadro internazionale si mantenga almeno stabile.Come appare evidente dalle tabelle da 3 a 6, gli andamen-

OSSERVATORIO

Fig. 3 - Arrivi e presenze negli dell’hinterland di di Roma - Settembre/Ottobre 2005

Tabella 1 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2005

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 95.739 241.559 721.399 1.597.029 604.121 1.486.452 204.294 473.003 51.174 125.162 1.676.727 3.923.205

Italiani 20.510 38.015 233.158 428.460 244.868 496.464 123.012 247.450 25.929 54.390 647.477 1.264.779

Stranieri 75.229 203.544 488.241 1.168.569 359.253 989.988 81.282 225.553 25.245 70.772 1.029.250 2.658.426

Tabella 2 - Provincia di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2005 - Var. % su anno precedente

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 7,72 7,29 15,26 12,86 9,44 9,74 14,47 8,22 4,28 4,52 11,64 10,51

Italiani 8,38 1,34 13,88 10,85 6,73 7,34 15,01 0,07 7,74 5,75 10,20 8,05

Stranieri 7,55 8,48 15,94 13,61 11,37 10,99 13,66 18,85 0,95 3,59 12,57 11,72

Tab. 3Fiumicino - Quote di mercato per categoria di hotel - Ottobre 2005

Italiani Stranieri TotaleCategoria Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze4 stelle 43,93 30,57 73,87 72,84 64,97 57,113 stelle 47,50 59,70 25,05 25,45 31,72 38,202 stelle 5,18 7,04 0,85 1,46 2,14 3,541 stella 3,39 2,69 0,23 0,25 1,17 1,15Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00

Tab. 2 - Fiumicino - Tasso di occupazionecamere e letti negli hotel - Ottobre 2005

Categoria Ottobre 2005 Ottobre 2004Camere Letti Camere Letti

4 stelle 91,38 64,27 56,06 53,643 stelle 69,13 64,12 73,75 68,282 stelle 27,17 33,10 28,06 37,921 stella 25,09 31,29 34,96 41,98Totale 77,24 61,42 59,05 57,00

Tab. 4 Fiumicino - Arrivi, presenze e permanenza media per categoria di hotel- Ottobre 2005

ITALIANI STRANIERI TOTALECategoria Perman. Perman. Perman.

Arrivi Presenze media Arrivi Presenze media Arrivi Presenze media4 e 3 stelle 9.338 16.854 1,80 23.872 30.959 1,30 33.210 47.813 1,44

2 stelle 529 1.314 2,48 205 461 2,25 734 1.775 2,421 stella 346 503 1,45 59 79 1,34 405 582 1,44Totale 10.213 18.671 1,83 24.136 31.499 1,31 34.349 50.170 1,46

Fonte:ROMA E PROVINCIA IN CIFRE

Figura 1 - Fiumicino - Arrivi e presenze di italianinegli esercizi alberghieri - Ottobre 2005

Figura 2 - Fiumicino - Arrivi e presenze di stranieri negli esercizi alberghieri Ottobre 2005

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Tabella 3 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2005

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 94.404 239.437 604.547 1.410.235 487.512 1.248.653 161.543 383.377 38.521 99.164 1.386.527 3.380.866

Italiani 19.899 37.204 183.441 350.460 175.192 352.352 91.927 182.460 16.540 35.602 486.999 958.078

Stranieri 74.505 202.233 421.106 1.059.775 312.320 896.301 69.616 200.917 21.981 63.562 899.528 2.422.788

8 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

ti di Roma e del suo hinterland sono entrambi ampiamen-te positivi, anche se diversificati.A Roma vi è stata una buona ripresa degli arrivi (+10,31%)ed delle presenze complessive (+9,71%). La domanda stra-niera a Roma ha registrato un’apprezzabile crescita nel bime-stre sia negli arrivi (+11,62%) sia nelle presenze(+10,90%), così come anche la domanda italiana con+7,97% negli arrivi e +6,79% nelle presenze (tabelle 3 e4). Prosegue la buona crescita della domanda italiana e stra-niera negli alberghi dell’hinterland (+18,48% di arrivi e +15,75% di presenze). La domanda italiana è cresciuta del+17,58% negli arrivi e del +12,15% nelle presenze. Ladomanda proveniente dall’estero è cresciuta del +19,61%negli arrivi e del +20,79% nelle presenze (tabelle 5 e 6).Anche in questo caso la crescita è dovuta all’accresciutacapacità di marketing degli operatori dell’hinterland rispet-to al passato, ma anche (e soprattutto) con la crescita delnumero di operatori sul mercato e con i bassissimi nume-ri di partenza.La conferma in futuro di questi tassi di crescita è forte-mente auspicabile, soprattutto se si tiene conto che essinon vanno a danno della capitale, ma significano l’apportodi domanda aggiuntiva nel territorio.

OSSERVATORIO

Tabella 4 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2005 - Var. % su anno precedente

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 7,46 7,15 13,61 11,88 7,24 8,35 11,36 9,41 3,35 4,48 10,31 9,71

Italiani 6,66 0,39 10,64 9,79 4,00 5,81 12,27 5,65 1,81 1,26 7,97 6,79

Stranieri 7,67 8,49 14,96 12,59 9,14 9,38 10,18 13,06 4,54 6,37 11,62 10,90

Tabella 5 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2005

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 1.335 2.122 116.852 186.794 116.609 237.799 42.751 89.626 12.653 25.998 290.200 542.339

Italiani 611 811 49.717 78.000 69.676 144.112 31.085 64.990 9.389 18.788 160.478 306.701

Stranieri 724 1.311 67.135 108.794 46.933 93.687 11.666 24.636 3.264 7.210 129.722 235.638

Tabella 6 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Settembre - Ottobre 2005 - Var. % su anno precedente

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 30,50 25,93 24,65 20,79 19,76 17,71 4,28 4,97 7,23 4,68 18,48 15,75

Italiani 127,14 78,63 27,69 15,84 14,30 11,26 9,07 8,52 20,06 15,46 17,58 12,15

Stranieri -3,98 6,50 22,49 24,61 28,89 29,25 -6,63 -3,36 -17,99 -15,80 19,61 20,79

MUNICIPI DI ROMA

Roma - Distribuzione degli arrivi e delle presenze negli alberghi per Municipi - ATTOBRE 2005

Valori assoluti Composizione % Variazione %su stesso mese a.p.

Municipi Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia

Municipio 1 349.088 847.883 2,43 50,18% 50,19% 10,34% 9,77%Municipio 2 42.009 102.208 2,43 6,04% 6,05% 7,72% 7,29%Municipio 3 16.275 39.539 2,43 2,34% 2,34% 18,35% 17,40%Municipio 4 8.729 21.121 2,42 1,25% 1,25% 8,38% 9,45%Municipio 5 7.740 18.432 2,38 1,11% 1,09% 8,91% 6,27%Municipio 6 904 2.197 2,43 0,13% 0,13% -1,63% 11,24%Municipio 7 2.156 5.099 2,37 0,31% 0,30% 13,24% 14,38%Municipio 8 17.024 40.511 2,38 2,45% 2,40% 17,29% 15,31%Municipio 9 4.173 10.086 2,42 0,60% 0,60% 98,34% 98,00%Municipio 10 7.044 16.744 2,38 1,01% 0,99% 10,91% 10,72%Municipio 11 6.607 16.642 2,52 0,95% 0,98% 13,99% 13,71%Municipio 12 38.759 95.162 2,46 5,57% 5,63% 17,27% 16,41%Municipio 13 15.997 38.915 2,43 2,30% 2,30% 19,70% 18,77%Municipio 15 12.102 29.401 2,43 1,74% 1,74% 12,40% 11,59%Municipio 16 31.367 76.006 2,42 4,51% 4,50% 15,87% 15,34%Municipio 17 38.127 92.834 2,43 5,48% 5,49% 10,98% 9,82%Municipio 18 59.525 144.964 2,44 8,56% 8,58% 7,90% 7,20%Municipio 19 23.545 56.794 2,41 3,38% 3,36% 12,91% 12,62%Municipio 20 14.536 35.172 2,42 2,09% 2,08% 22,84% 25,31%Totale 695.707 1.689.710 2,43 100,00%100,00% 11,79% 11,20%

FONTE: ROMA E PROVINCIA IN CIFRE

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anno 4 - numero 24 / 9

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Franco Paloscia

S iamo forse giunti all’ultimo oagli ultimi atti, della riforma delsistema turistico, centrati

essenzialmente sulla costituzione delComitato nazionale del turismo e del-l’Agenzia nazionale del turismo. Il per-corso di questa riforma è stato lun-ghissimo, essendo partita agli inizi dellalegislatura nazionale che si è avviataverso il tratto finale. Ci sono state dimezzo due conferenze nazionali e unvasto dibattito che ha visto confron-tarsi lo Stato, che è presente nel turi-smo con la Direzione generale pressoil Ministero delle Attività Produttive, ele regioni che hanno, intanto, acquisito“poteri esclusivi” in materia.Si è ripetuta in qualche modo quellafase di conflittualità istituzionale chenon è mai cessata da quando, negli anni’70, fu avviata l’attuazione degli articoli117 e 118 della Costituzione, con ilvaro delle regioni. Chi ricorda quelperiodo sa bene che il clima di con-trapposizione tra Stato e regioni ebbepunte elevatissime. Il sacrificato, alla fine,è stato il Ministero del Turismo, sortonel 1959 per occuparsi anche di spet-tacolo e sport, e che, per quanto dota-to di forti poteri, non riuscì mai a diven-tare un Ministero di serie A.Sono passati, dunque, trentacinque annida quando è stato avviato un processodi riforma dei poteri e delle strutturepubbliche in materia di turismo che hainvestito tutto il sistema, anche quelloperiferico, imperniato sugli enti provin-ciali del turismo e sulle aziende auto-nome di soggiorno e turismo. Qualiriflessioni scaturiscono dall’osservazio-ne di quanto è accaduto in questi tren-tacinque anni?La prima è che il vecchio sistema imper-niato sul Ministero del Turismo e sullarete periferica è durato molto a lungo.Di questo sistema ha fatto parte l’Enitche anzi, ha preceduto le altre istitu-

zioni, risalendo al 1919,mentre gli Eeppterano nate nel 1935 e le aziende di sog-giorno dieci anni prima. Le istituzionituristiche pubbliche hanno assicurato,dunque, un’apprezzabile stabilità pervari decenni, offrendosi come punto diriferimento per tutta la realtà turisticanazionale e locale. Non si può dire,però, che alla stabilità abbia corrispo-sto una forte capacità di orientare i pro-grammi di sviluppo del fenomeno.In realtà, il settore pubblico del turismonon ha ottenuto particolare attenzio-ne, anzi, è stato considerato sempremarginale tra le varie istituzioni delloStato. Di qui la mancanza soprattuttodi una reale capacità di guida e di pro-grammazione del fenomeno, sviluppa-tosi impetuosamente ma senza alcunordine e alcun equilibrio territoriale. Lagrande spinta localistica non è statagestita a fini più generali, con la conse-guenza che il turismo si è sviluppatodove localmente c’erano più forze inte-ressate alla sua valorizzazione, special-mente a livello imprenditoriale. Maveniamo ad oggi. Rispetto alle espe-rienze che abbiamo descritto, quali pro-spettive si aprono con le riforme in viadi definizione?L’istituzione del Comitato nazionale delturismo segna una scelta precisa a favo-re di un ampio coinvolgimento delloStato, delle regioni, degli enti locali e deiprivati nelle strategie turistiche delPaese.Forse si potrebbe finalmente deli-neare una “cabina di regia”, cosa finoradel tutto assente. Se così fosse, sareb-be stata una scelta giusta. Com’è statoosservato dal Commissario Straordi-nario dell’Enit, Ottaviani, per funziona-re davvero questo Comitato dovràessere ben strutturato, cioè avereun’organizzazione e un’impostazioneoperativa efficace. Dev’essere il centrodi coordinamento di politiche di cui nonè facile pervenire ad una sintesi. Ne èfacile integrare le diverse risorse finan-ziarie destinate al settore, se non attra-

verso una chiara visione programmati-ca delle politiche che incidono sul turi-smo nazionale. Il Comitato, del resto,non è un’idea nuova. Ce n’era un altroprecedente che, però, non è riuscito adecollare. Non basta, dunque, la sigla.Potrà essere, come qualcuno lo ha defi-nito, un Cipe del turismo.Potrà esserloperò se ci sarà una forte volontà daparte delloStato e delleregioni di con-siderare il turi-smo un obiet-tivo primariodi sviluppo.Sarà così?Confidiamo,comunque ,che la sceltadel Comitato,come organotrasversale ècapace dimobilitare tanti centri fondamentali dellapolitica nazionale e regionale, si dimostristabile ed efficace nel tempo.A Nataledovrebbe riunirsi per la prima volta. Èuna data,per chi nasce,di buon auspicio,così come dovrebbe essere favorevoleper una rapida costituzione del nuovoEnit la designazione da parte del coor-dinamento degli assessori regionali alturismo dei loro rappresentanti nei suoiorgani di amministrazione.Siamo,dunque, alla fase conclusiva di unpercorso difficile dal quale ci aspettia-mo stabilità e continuità del nuovosistema che sta per nascere e soprat-tutto una sua capacità di interpretarebene l’evoluzione che il turismo sta regi-strando a livello mondiale. Un’evolu-zione che assegna un ruolo importan-te alle istituzioni turistiche purché capa-ce di sostenere con efficacia sia il dina-mismo del settore sia la sua evoluzio-ne verso obiettivi che non sono sol-tanto economici,ma soprattutto di qua-lità.

INTERVENTI

Il Comitato nazionale del turismo c’è.Sarà solo una sigla?

L’istituzione del Comitato segna una scelta precisa a favore di un ampiocoinvolgimento dello Stato

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Iridania De Aza

L’Alitalia è stata, fino a nonmolti anni fa, una delle miglio-ri compagnie aeree del

mondo. In seguito alla liberalizzazionesul modello americano del mercatodei voli civili, ha continuamente persopasseggeri e rotte, non riuscendo ad

arginare la con-correnza, fino adarrivare ad unasituazione falli-mentare, argina-bile solo dall’in-tervento delgoverno italiano.Alitalia non è laprima compagniadi bandiera adaffrontare unacrisi di questotipo, dopo la finedella situazione di

quasi-monopolio nella quale questeerano abituate ad operare. Si ricor-dano negli Stati Uniti i fallimenti cla-morosi della Panam e della Twa, e inEuropa della compagnia belga Sabenaa della svizzera Swissair.Quella di Alitalia però è una vicendatutta italiana nella quale si intreccianodiverse tipologie di attori: la dirigen-za che ha guidato il gruppo, i lavora-tori e le organizzazioni sindacali, laproprietà; che in questo caso è rap-presentata dallo Stato italiano, omeglio: in teoria dal Ministero delTesoro, in pratica dal Governo.Ciascun soggetto ha le sue ragioni ele sue rivendicazioni, ciascuno ha unarappresentazione diversa del proble-ma e delle sue soluzioni. Quello chesembra chiaro è che lo sviluppo del-l’azienda abbia perso da tempo qual-siasi relazione con le necessità del-l’efficienza aziendale e della competi-tività internazionale, e sia diventatopiuttosto un gioco tra le parti.

Innanzitutto i numeri: i conti Alitaliasono in sofferenza ormai da più didieci anni, con bilanci che registranoperdite pesantissime – a meno di arti-fici contabili – praticamente tutti glianni. E’ stato calcolato che la compa-gnia perda circa 50mila euro per ogniora di volo, nonostante le elevate tarif-fe, la protezione di cui gode e non-ostante agisca ancora come mono-polista in alcuni segmenti non libera-lizzati come i voli intercontinentali ei diritti di atterraggio (slots). In segui-to all’ingresso di nuovi aggressivi com-petitors – come i vettori low-cost - nelgiro di dieci anni Alitalia ha persoquote di mercato passando dal 76%del 1996 all’attuale 50%, e ha vistoseriamente diminuire la redditività perpasseggero in misura molto maggiorerispetto alle principali concorrenti.Nonostante l’erosione progressiva deiricavi e a perdite crescenti, l’Alitaliaviene tenuta in vita per ragioni politi-che di tipo strategico – la necessità diavere comunque una compagnia dibandiera – o di tipo occupazionale.Le ragioni della crisi possono esserericondotte a due: da una parte i costielevatissimi per il carburante, il lavo-ro, i servizi aeroportuali e di control-lo del traffico aereo, e di conseguen-za la bassa produttività del personalee gli altissimi costi fissi.La seconda ragione fa riferimentoall’insufficiente dimensione aziendale,agli investimenti sbagliati o non fatti,all’incapacità di intraprendere fusioni,alleanze e concentrazioni per garan-tire la nascita di un soggetto in gradodi sopravvivere in un quadro di for-

tissimo aumento della concorrenza edi globalizzazione del mercato.Per quel che riguarda i costi sono statipresentati in questi anni diversi pianiche prevedevano riduzioni del perso-nale, delle rotte e dei costi fissi. Il “con-tingency plan” presentato dall’ammi-nistratore delegato Francesco Men-gozzi il 28 settembre 2001 prevedevatagli al personale per 2500 unità, 900tra il personale di volo e 1600 in quel-lo di terra. Il piano industriale 2004-2006 approvato a fine di ottobre 2003prevedeva 2700 esuberi, con 1500dipendenti da incentivare all’esodo e1226 lavoratori da trasferire in out-sourcing a servizi trasferiti o dati inappalto ad aziende esterne. Quasi tuttigli accordi presi in questi anni preve-dono in qualche modo sacrifici per ilavoratori. Si parla di maggior effi-cienza, razionalizzazione, di estende-re l’utilizzo degli ammortizzatori socia-li.Tutte le grandi compagnie interna-zionali – seguendo l’esempio delle low-cost – stanno tagliando i costi digestione e il personale, riducendo peresempio il servizio a bordo.L’opposizione dei sindacati è riuscitatuttavia a ostacolare e in molti casibloccare qualsiasi ipotesi di riorganiz-zazione basata sulla riduzione del per-sonale. I sindacati da parte loro con-testano al gruppo di non avere anco-ra le idee chiare sul proprio futuro.Piuttosto che ad operazioni “lacrimee sangue” che puntano esclusivamen-te alla riduzione dei costi e che pos-sono al massimo soddisfare i mercatifinanziari – si dice – bisognerebbe pun-tare decisamente sulla crescita della

INTERVENTI

Alitalia: crisi meritata o “provocata”?

In dieci anni Alitaliaha perso quote di mercato passando dal 76% del 1996all’attuale 50%

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

redditività aziendale attraverso lariconquista delle quote di mercatoperse e il rilancio degli investimenti.Il deterioramento delle relazioni indu-striali tra sindacati e vertici aziendaliha per esempio comportato nel feb-braio 2004 la sostituzione dell’ammi-nistratore delegato, Francesco Men-gozzi, autore del vecchio piano indu-striale contestato dai sindacati, conMarco Zanichelli, che ha invece riaper-to il confronto con i sindacati e rivi-sto il piano di riassetto industriale.Questo prevede appunto il rilanciodegli investimenti attraverso il recu-pero di quote di mercato domestico,alleanze commerciali e acquisizioni dicompagnie nazionali. Si prevede ilpotenziamento e la conversione dellaflotta, il consolidamento delle allean-ze internazionali – in particolare conAir France – unitamente a misure perl’aumento della produttività attraver-so una maggiore flessibilità e mobilitàdel personale e, in misura contenuta,lo strumento degli esodi volontariincentivati.Qualsiasi sia la conclusione di questaintricata vicenda, gli episodi recentidimostrano che nessuna decisioneriguardante l’Alitalia possa esserepresa scavalcando le organizzazionisindacali. Per il resto ci si appella all’in-tervento del governo, con un pac-chetto di provvedimenti che non violii limiti imposti dall’Unione Europeaalla concessione di aiuti di stato alleimprese. Qualsiasi intervento diretta-mente o indirettamente volto al sal-vataggio di Alitalia rischierebbe infat-ti la censura dell’UE per violazionedella normativa sulla concorrenza.Sarebbero le stesse aziende concor-renti – come è già avvenuto in passa-to – a richiedere l’intervento dellaCommissione. L’UE ha più volte riba-dito che Alitalia non potrà più gode-re dei sussidi pubblici che sono staticoncessi in passato con l’impegno chefosse “l’ultima volta”.Il governo prevedeva per questo unaserie di interventi legislativi a favoredell’intero settore del trasporto aereoper un costo complessivo di 200milioni di euro, suddivisi in azioni di

sostegno al reddito per 2000-2500dipendenti del settore, di cui 1500dipendenti Alitalia, suddivisi fra cassaintegrazione, mobilità breve e forma-zione. Prevedeva inoltre la riduzionedelle tasse sui diritti di decollo, sor-volo e atterraggio dovuti dalle com-pagnie, e sgravi fiscali sul carburante.Rispetto a quest’ultimo punto è evi-dente che il recente aumento delprezzo del petrolio sicuramente nongiova alle compagnie aeree. C’è da direperò che a differenza di Alitalia, moltedelle grandi aziende del settore hannogià concluso negli anni scorsi – quan-do il prezzo del petrolio era molto piùbasso - accordi commerciali con lecompagnie petrolifere che assicuranoi rifornimenti a prezzi contenuti.Un’ipotesi percorribile è invece quel-la della ricapitalizzazione della socie-tà: nella misura in cui si possa dimo-strare che questa risponde a logichedi mercato di tipo privatistico, la rica-pitalizzazione non rappresenta unaiuto di stato è non è soggetta all’au-torizzazione della Commissione.Un’altra delle possibili soluzioni invo-cate è la privatizzazione della compa-gnia. Per quel che riguarda le ipotesidi privatizzazione avanzate in questianni, queste vanno nel senso di unadiminuzione della quota pubblica – cheè attualmente di circa il 62,4% - al disotto del 50% o addirittura al 30%.Nessuna di queste ipotesi è stataancora ufficialmente adottata e in ognicaso la situazione dell’azienda noncambierebbe di molto, nella misura incui il controllo rimarrebbe saldamen-te in mano al Governo. Esperienzepassate indicano inoltre che la sem-plice privatizzazione non è garanzia dialcun miglioramento concreto sulpiano dell’efficienza, della competiti-vità o della concorrenza.A nessun vet-tore tradizionale, anche ove liberatodegli oneri del servizio pubblico, èriuscita la transizione verso un model-lo di gestione a costi ridotti.Vista la situazione attuale e le condi-zioni in cui versa il gruppo – inoltre -sarebbe probabilmente difficile trova-re un acquirente disposto a scom-mettere in una futura crescita dei cash

flows generati dalla società. Salvo chel’attuale azionista di riferimento nondecida di sobbarcarsi per intero i costidi una eventuale svendita. La privatiz-zazione in definitiva non garantisceche il costo del salvataggio di Alitalianon ricada sulle spalle dei contri-buenti, a meno di riuscire a scaricar-lo sui futuri azionisti.Intanto in questi giorni l’Alitalia stanegoziando un’ipoteca di 485 milionidi dollari sui suoi aerei con una finan-ziaria statunitense. La compagnia con-tinua inoltre a perdere pezzi, attraver-so le esternalizzazioni e la cessione diparte delle attività in out-sourcing. Sicerca in questo modo non tanto diliberarsi dei segmenti in perdita – chedifficilmente troverebbero acquirenti– quanto di esternalizzare i problemiaziendali: le relazioni tra dirigenza elavoratori, l’assenza di incentivi all’ef-ficienza e alla competitività.I sindacati denunciano le esternaliz-zazioni come strategia per indeboliree precarizzare il lavoratori. Si oppon-gono anche alle ipotesi di privatizza-zione e più in generale alla liberaliz-zazione del mercato. Ma quali sono leproposte alternative? Il sindacato haproposto per esempio la partecipa-zione al capitale di Alitalia a soggettiche operano nel settore del turismo,come i tour operator, oppure le Fer-rovie dello Stato, gli Enti locali e leRegioni. Propongono di rilanciare lacentralità di Fiumicino come hub,senza abbandonare Malpensa, di rad-doppiare il numero di macchine e con-tenere i costi attraverso un’appro-fondita verifica delle consulenze, degliappalti, delle spese morte e delle retri-buzioni dei vertici aziendali. Questoultimo provvedimento non ha un con-tenuto esclusivamente simbolico eideologico, se si pensa che la SULT hastimato che l’amministratore delega-to e presidente di Alitalia GiancarloCimoli guadagni all’incirca 190.000Euro al mese.I sindacati in Alitalia sono 10 e le posi-zioni dei tradizionali sindacati confe-derali non sempre coincidono conquelle delle diverse organizzazioni sin-dacali di base che si sono diffuse negli

INTERVENTI

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

ultimi trent’anni proprio a partire daisettori legati al trasporto pubblico. Inquesti settori infatti, è sufficiente unnumero ristretto di lavoratori orga-nizzati per paralizzare l’intero sistemascatenando l’ira dei passeggeri. In unasituazione nella quale l’Alitalia detie-ne più del 50 per cento del mercatodei voli civili, qualsiasi sciopero rischiadi paralizzare il paese conferendo unpotere improprio a chi lo promuove.Il sindacato d’altronde ha posizioni dirilievo all’interno dello stesso consi-glio di amministrazione, dove più del20% dei membri, senza titolo patri-

moniale, fannoparte delle com-ponenti sindaca-li da quando nel‘97 il governo hadeciso di sosti-tuire tre vecchicomponenti delconsiglio diamministrazionecon i leader deitre principali sin-dacati aziendali,facendo in modoche l’IRI – titola-

re dell’87% del capitale sociale – nonesercitasse il suo diritto di voto.Il coinvolgimento dei dipendenti nellagestione si sarebbe potuto ottenereconvincendoli ad acquistare azionidella compagnia, essendo così rap-presentati legittimamente nel CdA inbase alla percentuale posseduta. Ildibattito sul futuro del gruppo tutta-via non si svolge solo all’interno degliorgani aziendali, ma all’interno di unpiù ampio gioco di forze e di interes-si contrastanti che rendono impossi-bile prendere rapide ed incisive deci-sioni. Nessuno, politici, sindacalisti, pilo-ti ed altri lavoratori, sembra avereinteresse a cambiare le cose, e chi hatentato di farlo….. ha dovuto rinun-ciare.Accade poi spesso che le esi-genze dei lavoratori siano quelle mag-giormente sentite dagli azionisti di rife-rimento.Alle spalle di tutto ciò ci sono sceltefallimentari dal punto di vista azien-dale e della politica industriale italia-

na nel settore deltraffico aereo.L’ i n t e re s se“strategico”ad avere ad ognicosto una com-pagnia di bandiera, mal si concilia coni costi della liberalizzazione del mer-cato avviata negli anni ’90. La sceltaanch’essa strategica di mantenere duehub nazionali, uno a Milano-Malpensae l’altro a Fiumicino, ha costi elevatis-simi che come negli altri casi finisco-no – direttamente o indirettamente –per ricadere sui passeggeri e sull’in-tera collettività. Nessuna compagniaaerea – e tanto meno Alitalia - puòpuntare simultaneamente su due hub.Allo stesso tempo i costi di un even-tuale trasferimento di Alitalia a Mal-pensa sono anch’essi elevatissimi, dalpunto di vista finanziario e – ancorauna volta - dal punto di vista politico.Ma tutto questo non era prevedibile?Le scelte della politica nella maggiorparte dei casi risultano incompatibilicon le esigenze del mercato. Ma inalcuni casi risultano perfino incom-prensibili dal punto di vista pretta-mente politico. Quali sono per esem-pio le ragioni di fondo di questonuovo “nazionalismo industriale” chesi oppone all’ingresso di investitoristranieri in una eventuale Alitalia par-zialmente privatizzata così come inaltri settori industriali in difficoltà?Questo stesso atteggiamento ha por-tato fino ad ora gli attori coinvolti anon sostenere adeguatamente – e avolta perfino ad ostacolare – la con-clusione di alleanze tra Alitalia e altrivettori internazionali. L’accordo con-cluso con l’Air France ha uno spes-sore modesto. Si tratta di un accordomeramente commerciale che preve-de un’integrazione tra le due compa-gnie solo in tempi estremamente lun-ghi. L’accordo precedente con l’olan-dese KLM è risultato invece in un fal-limento clamoroso. L’alleanza tra ledue compagnie, firmata a fine lugliodel ’99 dopo che nel novembre ‘98erano stati firmati il master coopera-tion agreement, il passenger joint ventu-re agreement e il cargo joint venture

agreement, riuniva i due marchisotto lo slogan “one ticket to theworld”. Si prevedeva la creazione didue joint venture operative, una per ilsettore passeggeri e una per il setto-re merci, con una struttura di mana-gement unica, diretta da un joint allian-ce board. La KLM ha successivamentedeciso di rompere l’alleanza con Ali-talia con il principale motivo l’incer-tezza sulle questioni del futuro di Mal-pensa e della proposta di privatizza-zione della compagnia italiana. L’Alita-lia è stata perfino obbligata a restitui-re i 100 milioni di euro investiti dallacompagnia olandese nello sviluppo diMalpensa.La liberalizzazione è un processo dif-ficilmente reversibile e niente affattoindolore: il mercato dei voli civili sem-bra diventato una campo di battagliadove sempre nuove compagnie nasco-no e muoiono nel giro di pochi anni,facendo profitti astronomici per pochianni per poi uscire dal settore, con-dannando i lavoratori del settore aduna situazione di continua incertezza.Se questo è il quadro, la posizione diAlitalia sembra difficilmente sosteni-bile e se gli interventi – dolorosi - chepotrebbero perlomeno risanare l’a-zienda dal punto di vista finanziarionon verranno attuati, si arriverà al fal-limento con costi economici e socia-li rilevanti.Ancora maggiore sono tuttavia i costidello stallo e dell’incapacità di deci-dere. Sembra chiaro che Alitalia nonha nel breve periodo nessuna possi-bilità di divenire un’azienda competi-tiva e finanziariamente sostenibile, eneanche di ridurre gli attuali pesan-tissimi deficit e sopravvivere, senza unsostegno da parte del governo. Mamentre appaiono evidenti i costi ele-vatissimi di questo salvataggio per tuttigli italiani che pagano le tasse e cheviaggiano in aereo, non è esattamen-te chiaro quali siano per loro i van-taggi.

INTERVENTI

La liberalizzazione è un processodifficilmentereversibile e niente affatto indolore,dove nuovecompagnie nascono e muoiono nel giro di pochi anni

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Patrizia Tanzi

D opo che i numeri hanno datoragione a quanti hanno lavo-rato lo scorso anno per il suc-

cesso della campagna Rome Sales Inclu-sive 2005; puntuale, dal 14 gennaio al25 febbraio arriverà la replica deglisconti post natalizi per i romani e i turi-sti che visiteranno la Capitale duranteil periodo invernaleIn effetti i positivi riscontri sulle pre-senze di visitatori in città, rilevati al ter-mine della prima edizione della cam-pagna dei saldi, hanno convinto ammi-nistratori Capitolini e le maggiori asso-ciazioni di categoria a proporre unanuovo “pacchetto” di facilitazioni perrendere unico il soggiorno a Roma.Come di consueto, il primato nella gra-duatoria delle presenze straniere èstato raggiunto dai cittadini statunitensi,seguiti da giapponesi, inglesi, francesi etedeschi.Questi Paesi hanno ricoperto circa il72,18% del mercato degli arrivi stra-nieri e circa il 74,26% di quello dellepresenze. La particolarità di questi dati,che parlano di una crescita delladomanda nel bimestre gennaio-febbraio2005, tale da determinare un trendpositivo di +3,44% negli arrivi e +4,63% nelle presenze, sta nel fatto chetradizionalmente il periodo considera-to è sempre stato caratterizzato da unaflessione nel turismo, sia da parte degliitaliani che degli stranieri. Più in gene-rale si è potuto cogliere un gradimen-to in tutte le iniziative proposte: dallaristorazione, che come sempre hadimostrato di saper rendere ancor piùpiacevole il soggiorno a Roma, alle gitesui battelli, all’ingresso facilitato neimusei, all’Auditorium e al Teatro del-l’Opera.Per questo anche l’edizione 2006 con-serverà gli sconti sul prezzo del bigliet-to, fino al 50%, per l’ingresso ai MuseiCapitolini, al Museo di Roma, al Museodi Roma in Trastevere, al Museo Cano-

nica, Macro e Casina delle Civette. LaFondazione Musica per Roma, propo-ne invece lo sconto del 20% su tuttigli eventi che avranno luogo nella sededell’Auditorium Parco della Musica.Anche il teatro dell’Opera partecipacon la riduzione del 20% sul prezzodei biglietti, con una calendario all’al-tezza delle aspettative. Infatti, sono inprogramma dal 18 gennaio al 24 feb-braio “Dion Giovanni” con la regia diFranco Zeffirelli, e dal 10 al 19 febbraio“Rigoletto”. Il Teatro Nazionale pro-pone invece, un festival dedicato aDmitrij Sostakovic: cinque balletti dal13 al 19 febbraio 2006.Per la prima volta la Compagnia Nazio-nale di Danza Storica partecipa all’ini-ziativa e in collaborazione con il Museodi Arti e Tradizioni Popolari, organiz-zerà feste danzanti presso la prestigio-sa sala delle Colonne del Museo.Anchei turisti si potranno cimentare nel ballo,imparando le più belle danze dell’800italiano; il tutto al prezzo di euro 15anziché 22, comprensivi di “tè danzan-te”, buffet rinforzato, visita delle sale eproiezioni video.La struttura organizzativa rimarrà inva-riata, pertanto sarà ancora Hotel Reser-vation il centro delle prenotazione deglialberghi di Roma, cui confluiscono glialberghi designati dalla Federalberghi,Unione industriali e Assothel. Per usu-

fruire del servizio (una prenotazionealberghiera a prezzi scontati) è suffi-ciente chiamare il numero del call cen-ter 0039 06 97745454 in funzione tuttii giorni, compresi i festivi, dalle ore 8alle ore 22.30,I ristoratori romani per tutto il perio-do dei saldi, a coloro che esibirannol’apposita card, offriranno un aperitivocon il famoso vino tipico laziale Fra-scati Superiore doc dell’azienda Prin-cipe Pallavicini Anche quest’anno tuttele offerte e le facilitazioni sono descrit-te nel dettaglio all’interno della bro-chure, redatta in italiano, inglese, tede-sco, russo e giapponese distribuita neipunti di informazione turistica del-l’amministrazione comunale; dislocatipresso l’aeroporto di Fiunicino e intutto il centro storico della città:CastelSant’Angelo, Fori Imperiali, Santa MariaMaggiore, P.zza Sonnino,Via Naziona-le, P.zza Cinque Lune,Via Minghetti, Sta-zione Termini altezza binario 24.Ottenere lo sconto è facile basta stac-care la “card”, contenuta nella brochu-re e mostrarla al momento dell’in-gresso. Per i Musei Comunali, elencatinella stessa brochure, occorrerà stac-care il singolo voucher e consegnarloall’entrata.Roma, come sempre vi aspetta…Quella dei saldi è l’occasione giusta perun viaggio che non si dimentica.

INTERVENTI

Tempo di saldi. Roma fa il bis

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Hotel Marketing Solutions srlVia delle Grotte 37 - 00037 Morlupo - Roma, Italy • Tel.+39.06.90192746 - Fax +39.06.90199427 • [email protected]

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Valeria Manno

P er mettere ordine nell’attualeordinamento regionale il capo-gruppo regionale dell’Udc,

Luciano Ciocchetti, ha presentato unaproposta di legge denominata “testounico in materia di turismo”. Si trattadi 142 articoli con i quali si intendesemplificare la normativa in materia,anche mediante l’abrogazione di 45leggi regionali e rendere organica l’at-tuale disciplina, che si presenta fram-mentata e disorganica a causa di nume-rose disposizioni intervenute nel corsodegli anni.L’articolato ridefinisce il sistema orga-nizzativo del turismo della RegioneLazio e le principali componenti quali,le strutture turistiche ricettive, leimprese e le professioni del turismo.Tra le novità proposte vi è la regola-mentazione delle aziende di promo-zione turistica, individuate per le cir-coscrizioni a livello provinciale oltreche per la città di Roma, con la super-visione di un organismo apposito: l’A-genzia per il turismo. Dovrebbe esse-re istituito altresì un Comitato per ilturismo di cui farebbero parte Pro-vince, Comuni, Comunità Montane eCamere di commercio. Il testo unicoparla anche di «programmazione, allosviluppo delle attività turistiche, all’in-formazione, all’accoglienza turistica sulterritorio regionale», che hanno «esi-genze di carattere unitario». Sembre-rebbe, quindi, accolta in qualche modol’esigenza assai sentita tra gli operato-ri del settore di un maggior coordina-mento tra le parti in causa: che potreb-be essere assicurato da una sorta di“cabina di regia”, così spesso invocata;non solo a livello nazionale.Per quanto riguarda le competenze,alle Province sono attribuite funzioniamministrative in materia di: agenziedi viaggio e turismo; formazione e qua-lificazione professionale; pubblicità diprezzi e di classificazione dei servizi

ricettivi e degli stabilimenti balneari;raccolta di dati statistici; informazio-ne, accoglienza e promozione turisti-ca locale; istituzione e tenuta dell’Al-bo delle associazioni Pro-loco. AiComuni, invece, sono attribuite fun-zioni in materia di esercizio delle strut-ture ricettive e delle attività profes-sionali; accoglienza, informazione turi-stica e promozione della conoscenzasulle caratteristiche dell’offerta turi-stica del territorio. Imprese e profes-sioni del settore dovrebbero, infine,essere registrate in appositi elenchiregionali.Tra le norme contenute neltesto quella che prevede la possibilitàper gli uffici di informazione e acco-glienza turistica di effettuare prenota-zioni di strutture ricettive, sia pure peri soli turisti che si rivolgono agli ufficimedesimi potrebbe suscitare qualcheprotesta. Sui motivi della proposta l’as-sessore ritiene che si tratta di unalegge di riordino per uno sviluppo eco-nomico del turismo nella regione e perla valorizzazione di un’importanterisorsa, il cui obiettivo sarebbe di offri-re ad operatori ed utenti uno stru-mento di facile consultazione e di favo-re per il comparto. Principio ispirato-re, come si legge anche nella relazio-ne introduttiva, è il decentramento chedà valore agli enti locali, alle Pro-loco,agli operatori specializzati del settore;anche se non minore importanza èattribuita alla qualità, sia delle struttu-re ricettive, che delle figure professio-

nali; come pure alla promozione, cheper Ciocchetti «è elemento essenzia-le e costitutivo di questo settore».Amonte di questa proposta vi è anchela constatazione che a livello naziona-le ed europeo vi è attualmente la ten-denza a regolamentare materie com-plesse come il turismo con testi omni-comprensivi di tutte le possibili sfac-cettature.Chiave di volta del comparto dovran-no essere le Aziende di promozioneturistica: strumenti tecnico-operatividotati di autonomia organizzativa,amministrativa e di gestione. Le cinqueProvince del Lazio e Roma Città eser-citeranno sulle APT consideratele fun-zioni amministrative e di controllo. Perquanto riguarda il finanziamento sarà laRegione a determinare l’entità dei fondida assegnare a ciascuna azienda per losvolgimento delle attività, che tuttavia inon potranno essere inferiori al totaledegli importi destinati alle spese di per-sonale, di funzionamento e di attività diciascuna APT previsti dal bilancio di pre-visione della Regione. Secondo il capo-gruppo dell’Udc, l’esame della propo-sta di legge sul “Testo unico sul turi-smo” consentirà, attraverso il confron-to politico, di utilizzare la materia diriordino, anche per perfezionare e ren-dere più efficace la legislazione, ponen-do, quindi, le basi per uno sviluppo eco-nomico del settore.Qual è il maggior pregio del testounico? Per Ciocchetti è quello di eli-minare discrepanze interpretative cau-sate da tante piccole leggi di settore eriportare tutto ad un comune deno-minatore che agevoli gli operatori e gliutenti. I punti qualificanti invece riguar-dano il tentativo di «tracciare le lineeguida per ogni settore; innanzitutto spe-cificando le funzioni ed i compiti diComuni, Province e della Regione e poidi tutti gli operatori, sia pubblici cheprivati. Inoltre – come è proprio di untesto unico - è regolamentata l’attività

INTERVENTI

Ciocchetti (Udc): «Facciamo un po’ di ordine sul turismo»

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

delle aziende di promozione turistica,individuate per territori provinciali,oltre che per la città di Roma. Lo scopoè di snellire tutta l’organizzazione turi-stica, grazie anche alla supervisione diun organismo apposito: l’Agenzia peril turismo». Il proponente sottolineache, presso la Giunta regionale saran-no tenuti a fini di pubblicità e statisti-ca elenchi delle imprese e delle pro-fessioni disciplinate.A tal fine Comu-ni, Province, e città di Roma, tra-smetteranno alla Giunta regionale, leinformazioni relative.La principale novità contenuta nellaproposta di testo unico è rappresen-tata dall’istituzione dell’Agenzia regio-nale per il turismo, cui sarà affidata lapromozione di iniziative e la gestione

di servizi che dovrebbero garantire unequilibrato sviluppo del turismo nelLazio e il coordinamento delle Azien-de per il turismo. L’agenzia, ente stru-mentale di diritto pubblico della Regio-ne, dotato, di autonomia amministra-tiva, patrimoniale, contabile e finanzia-ria e in grado di esercitare le propriecompetenze conformandosi agli indi-rizzi politico–programmatici del Con-siglio regionale ed alle direttive dellaGiunta.Quale sarà la struttura dell’Agenzia?«L’agenzia, composta da quattro orga-ni istituzionali, presidente, consiglio diamministrazione, direttore generalee collegio dei revisori, promuoveràmanifestazioni e iniziative di rilevanzaregionale, nazionale ed internazionale;

favorirà l’immagine e i servizi turisticidel Lazio in tutto il mondo ed effet-tuerà attività di studio, ricerca, speri-mentazione e documentazione».Che accoglienza avrà il provvedimen-to in sede discussione al Consiglioregionale?«E’ presto per dirlo. Noi siamo stati iprimi a presentare questa proposta dilegge in Consiglio, dove inizierà il con-sueto iter nelle commissioni compe-tenti. Copia del testo è stata trasmes-sa alla commissione affari istituziona-li, bilancio, piccola e media impresa, svi-luppo economico e turismo. La Giun-ta ha annunciato un suo testo ma almomento non c’è nulla di concreto».Chi potrebbe opporsi alla riforma eperché? «Quando si parla di turismo comerisorsa economica per lo sviluppo eper la crescita dell’occupazione, nonsi può prescindere dal filo conduttoreche lega idealmente i temi degli entilocali, dell’impresa, della qualità, dellapromozione deve diventare punto diriferimento del settore, a cominciaredal livello regionale. La proposta offreuna serie di strumenti diversificati pergli organi cui sono destinati, ma unita-ri negli obiettivi.La proposta è aperta quindi alla dis-cussione e alla possibilità di esseremigliorata».A seguito del cambio della guardia deivertici regionali ci si chiede come sipresentano i rapporti tra operatori eGiunta sui temi del turismo… Unsegnale preoccupante, non crede?Il turismo è un settore trainante perl’economia della nostra regione; un set-tore che ha bisogno di essere incre-mentato, incentivato, favorito, aggior-nato continuamente. Ma per poter farequesto è necessario che le istituzionisi confrontino con gli operatori, dis-cutano dei problemi che ci sono, pro-pongano soluzioni. Se non lo si fa, sicommette un grave errore».La questione, assai delicata, potrebbeavere ampi risvolti politici. Per il benedel turismo ci faremo carico di seguir-ne attentamente le discussioni e glisviluppi nelle sedi istituzionali com-petenti.

INTERVENTI

P iano Bus 2006: le agenzie diviaggio dicono sì ma con

riserva. Sono state infatti accet-tate alcune delle riserve avanza-te dalla Fiavet Lazio, l’associazio-ne regionale delle imprese di viag-gi e turismo, ma secondo la pre-sidente Cinzia Renzi, vi sono alcu-ni punti da chiarire. La nuovadisciplina per la sosta e il transitodei torpedoni turistici in città èstata approvata il 27 ottobre, nelcorso dell’incontro organizzato presso l’assesso-rato alle politiche per la mobilità del Comune diRoma, a cui hanno preso parte le principali asso-ciazioni di categoria e l’amministrazione comu-nale, rappresentata dall’assessore alla mobilitàMauro Calamante.Tra i punti principali del nuovoPiano Bus Turistici, che entrerà in vigore il primogennaio, vi è la riduzione delle tariffe dei permessi:sconto del 20% del permesso D per i bus di lun-ghezza superiore a sette metri (fino al 30 giugno2006) e del 15% per i mezzi inferiori a sette metri,per i permessi relativi alle aree di fermata e quel-li B dei bus con rimessa fuori dal territorio delComune di Roma; vi saranno cinque nuove areedi salita e discesa per i turisti, con soste di 15minuti massimo, e sette nuove aree di sosta breveche consentiranno ai conducenti dei bus turisti-ci fermate di due ore senza raggiungere i par-cheggi di scambio. Sconti anche per i mezzi antin-

quinamento: del 30% per chi uti-lizza mezzi Euro 3-4 mentremaggiorazioni tariffarie sono pre-viste per i veicoli più inquinantiEuro 1 (che dopo il 2007 nonpotranno comunque più circo-lare) ed Euro 0 (ora ammessisolo nella Ztl 2 fino al giugno2008). Squadre di Ausiliari dellaMobilità si occuperanno del con-trollo immediato della circola-zione e la sosta dei pullman.

«Si è trattato sicuramente di un incontro positi-vo, anche se il lavoro da fare è ancora molto» hacommentato la presidente Renzi, secondo la qualec’è stata una buona apertura da parte dell’asses-sorato, anche se «ci sono, secondo noi, alcuni puntiancora da chiarire, e Fiavet Lazio, che sulla que-stione del Piano Pullman conduce da mesi unavera e propria “battaglia” per il miglioramentodella normativa, lavorerà per monitorare la situa-zione e colmare le lacune del piano appenaapprovato, ancora eccessivamente penalizzanteper il turismo organizzato».Durante l’incontro è stato anche deciso di isti-tuire un tavolo tecnico, che avrà il compito di stu-diare l’adozione di sistemi di controllo e moni-toraggio automatizzati da poter adottare entroil 2006, e di verificare eventuali nuove aree dadestinare alla fermata e alla sosta breve per imezzi inferiori e superiori a sette metri.

Nuovo Piano Bus. Sì con riserva della Fiavet

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Orfeo Cecchini

Il fatto che Roma viaggia brillante-mente in controtendenza, e i dati inarrivo lo confermano, non può farci

perdere di vista alcuni mali che affliggo-no il turismo italiano, dei quali ancheRoma soffre e che sarebbe quanto maiopportuno curare ora che il mercatoromano segna tempo stabile, tendenteal miglioramento;per usare un ben com-prensibile termine meteorologico.Alcuni di questi mali sono patologici,come il permanente nanismo dellenostre aziende o la loro scarsa predi-sposizione ad affrontare mutamenti strut-turali, sia sul versante produttivo che suquello organizzativo e del mercato.L’arrivo delle grandi catene internazio-nali produrrà effetti,non certo immediati,ma nel medio periodo, simili a quelli chela grande distribuzione ha indotto nelsettore del commercio.E’ auspicabile che lo sviluppo di aggrega-zioni consortili, caratteristica di alcunearee del Paese, avvenga nel complessodel territorio nazionale per agevolare, emagari sperimentare, soluzioni avanzateai problemi che il mercato globalizzatocomunque imporrà; a partire dalla com-petitività dell’impresa e dalla sua capaci-tà di essere parte del “sistema globale”o di collocarsi e caratterizzarsi nell’am-bito delle “nicchie”,pur ampie,che saran-no inevitabilmente lasciate “scoperte”(turismo religioso, congressuale, dell’ar-te, enogastronomico, ecc.)Questi elementi segneranno profonda-mente anche il sistema organizzativo eproduttivo dell’impresa. Conseguente-mente è del tutto evidente che a talidiversità potrà essere data adeguata especifica risposta, con appropriati stru-menti contrattuali, solo sul territorio,poi-ché solo a tale livello potranno trovareomogeneità le diverse necessità impostedalla diversità dei mercati di riferimento.Ci sono poi mali endemici che, ormaiconosciuti e riconosciuti da anni, purtuttavia non trovano giuste ed oppor-

tune risposte, anzi spesso non le trova-no affatto.Sappiamo tutti che spesso, molto spes-so, ci viene sottolineata l’inadeguatezzadel rapporto qualità/prezzo; sappiamotutti che l’accoglienza non è sempre dellemigliori, sappiamo tutti che il turista èmolto spesso considerato un peso inva-dente a danno del “cliente”, sappiamotutti che il livello di professionalità degliaddetti lascia molto a desiderare;però…ognuno aspetta che l’altro faccia perchéquel fare non è di propria competenza!Per sperare di vedere rosa per il futurodel turismo italiano, e magari recupera-re qualche posizione nel ranking del turi-smo mondiale,occorre rimboccarsi rapi-damente le maniche e darsi da fare.Si diano da fare il Governo ed il Comi-tato Nazionale appena insediato;produ-cano effetti concreti e non si trasformi ilComitato in un litigioso carrozzone nelquale, invece di contribuire a far lievita-re la torta del turismo, ci si azzuffi perdividersi financo le briciole.Si diano da fare le istituzioni regionali, egli enti locali,mettendo mano alle nuovecompetenze reclamate ed avute, e legi-ferino, magari superando rigidità e vetipolitici.Sono ormai anni che, tranne qualchelodevole eccezione, regna un assordan-te silenzio nel contesto legislativo. Nepuò essere buon esempio il vuoto e l’in-certezza che avvolgono il nuovo sistemadi apprendistato. Si fissano obblighi perdecreto e non c’è una lira per finanziarela formazione professionale o per incen-tivare l’impresa a “formare” i giovani.Gli enti locali, a partire dalle Province edai Comuni mettano in campo azionipositive che, d’intesa con le Associazio-ni datoriali, riconquistino la politica del-l’accoglienza come biglietto da visita cheil territorio offre al turista.Le aziende sanno perfettamente chesaranno sempre più spesso chiamate adessere certificate per operare proficua-mente sul mercato: la certificazione di

qualità del prodotto dovrà fare il pari conla certificazione della “qualità sociale” del-l’impresa.Un percorso assai accidentatoche il richiamato nanismo delle nostreimprese non potrà certo agevolare.Infine le “certificazioni professionali” degliaddetti faranno premio sul pressapochi-smo al quale la massificazione delle com-petenze specifiche,e la spinta della neces-sità di contenere sempre più i costi,hanno spesso ridotto le capacità profes-sionali del singolo.La riforma Moratti ha inciso profonda-mente sul sistema scolastico ed in parti-colare su quello mirato al settore turi-stico alberghiero: lo scopo lodevole èquello di avvicinare il mondo della scuo-la a quello del lavoro, facendo coincide-re il maggiore sapere con un maggioresaper fare, ma, come spesso accade, unaeccellente ricetta non può produrre unpiatto eccellente senza le materie prime(risorse) necessarie.Infine diamoci da fare anche noi nelnostro piccolo quotidiano, magari inse-gnando in chiave moderna, ma tornan-do, nel merito, all’antico: spieghiamo ainostri imprenditori che è molto belloper un turista sentirsi “ospite” e non“cliente”, spieghiamo ai giovani direttorie responsabili di strutture alberghiere(grandi o piccole, non fa differenza) cheper una nostra specifica e millenaria cul-tura di ospitalità è segno di affettuosa eorgogliosa distinzione dire:“ho in casacento ospiti”.Di converso è anonimo e freddo dire:«In albergo ci sono cento clienti».Anche questo, seppur piccolo, è un par-ticolare che, insieme a molti altri andatiperduti, ha segnato profondamente lastoria della nostra ospitalità.Sarà forse il caso di riscoprirne qual-cuno.Una frase bellissima dice:«Spesso un par-ticolare, dai più ritenuto insignificante, èquello che fa la differenza tra il medio-cre e l’eccelso».E’ il caso di rifletterci un po’ su.

INTERVENTI

La nostra sfida per il futuro: qualità del prodotto e professionalità.

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Giuseppe Zazzara

S arà il Comune di Zagarolo, inprovincia di Roma, ad ospita-re l’Università americana di

tradizione ebraica Touro College, che siinsedierà nel Palazzo Rospigliosi. Asiglare il protocollo d’intesa all’ItalianAcademy presso la Columbia Univer-sity sono stati il presidente della Pro-vincia di Roma, Enrico Gasbarra, il pre-sidente del Touro College, BernardLander e il sindaco del Comune diZagarolo, Daniele Leodori.«Il futuro è dei giovani», ha commen-tato il presidente Gasbarra ringra-ziando i rappresentanti della comuni-tà ebraica di New York e i responsa-bili dell’istituzione universitaria, sotto-lineando l’importanza della nuovastruttura nel quadro dell’area metro-politana romana. Zagarolo ospiteràcorsi di laurea e specializzazione perEconomia e Commercio, Scienze del-l’Educazione, Psicologia, Scienze Medi-che, Scienze dell’Amministrazione eStudi Ebraici. Secondo l’accordo, laProvincia di Roma investirà proprierisorse per restaurare parte di Palaz-zo Rospigliosi (4000 metri quadrati già

in corso d’opera), che sarà destinataal college americano, mentre l’ammi-nistrazione comunale ne cederà la con-cessione di uso delle sale a titolo gra-tuito per 30 anni e la concessione dialcune aree dove verranno realizzatedue case dello studente che ospite-ranno 150 universitari. Sempre secon-do l’accordo, per ogni anno accade-mico e per ogni corso istituito unostudente della provincia di Roma saràaccolto dal college a titolo gratuito,mentre altri 8 studenti potranno gra-tuitamente frequentare stage fino a seimesi. L’Università metterà disposizio-ne la biblioteca e alcune strutture, conla possibilità di avere tre consulenze atitolo gratuito dei docenti che vi inse-gneranno.Il Touro College è stato fondato nel1970 ed è riconosciuto dal consigliodei Reggenti dello Stato di New York.L’università possiede campus oltre chenegli Stati Uniti, anche in Russia, Ger-mania e Israele. L’attività didattica aZagarolo partirà dall’anno accademi-co 2006/2007.Nella sua trasferta americana il presi-dente della Provincia, Gasbarra, aveva

in precedenzaincontrato ilg o v e r n a t o r edello Stato diNew York, Geor-ge Pataki, il qualeha annunciatoche sarà ospitedella Provincia diRoma in occasio-ne della terzaedizione dellaFesta di Primave-ra 2006 dedicataalla cultura ame-ricana. Al collo-quio con il gover-natore eranopresenti anche ilrabbino dell’U-

nione degli ebrei ortodossi, MenachemGenack, e Charles Gargano, ministroalle Attività produttive dello Stato diNew York, con il quale nel 2004 laProvincia di Roma aveva siglato unaccordo per un gemellaggio culturaleed economico.Sempre Palazzo Valentini, accoglierànella primavera del 2006, una mostradedicata ai maestri contemporaneiamericani. Le opere, tra cui capola-vori di Edward Hopper e di AndyWarhol, verranno prestate dal Gug-genheim di New York, dal Museod’Arte Moderna di San Francisco(SfMoma), oltre che da collezioni pri-vate. La delegazione della Provincia diRoma, inoltre, ha lanciato il progettointernazionale per lo sviluppo delleattività di promozione dell’Agenziadel Vino del territorio della provinciadi Roma.All’evento, oltre ad Enrico Gasbarra,hanno partecipato l’amministratoredell’Agenzia del vino, Luca Nitiffi, e ilsindaco di Frascati, Francesco PaoloPosa. Per l’occasione è stato presen-tato al pubblico americano il vinoRom’antico, un Frascati superiore pro-dotto nella zona delle Colline Roma-ne con uve di malvasia puntinata delLazio e di trebbiano. Il progetto perla promozione vitivinicola della pro-vincia romana prevede anche la rea-lizzazione di un Road Show a NewYork e Londra.Durante la visita americana, il presi-dente Gasbarra ha reso noti anche gliultimi dati sul turismo americano aRoma, che nei primi mesi del 2005 haregistrato un vero e proprio boomcon un aumento dell’8,25% rispettoall’anno precedente. Se verranno con-fermate le previsioni per la fine del-l’anno, l’aumento raggiungerà addirit-tura il 9,1%, con livelli superiori a quel-li registrati nel Giubileo del 2000,ovvero prima degli attacchi dell’11 set-tembre 2001.

INTERVENTI

A Zagarolo la sede di una università ebraica americana

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anno 4 - numero 24 / 19

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Angela Schito

D agli anni Settanta ad oggi nel-l’economia del turismo moltoè cambiato. Innanzi tutto l’I-

talia ha perso un primato, non essen-do più il paese più amato e visitatod’Europa. L’Organizzazione mondialedel turismo, già per lo scorso anno,aveva individuato delle profonde tra-sformazioni nel flusso turistico globa-le con uno spostamento verso le meteorientali, soprattutto verso la Cina, cheè riuscita a scalzare il nostro paesenella classifica mondiale delle principa-li mete dei viaggiatori internazionali.I fattori di questo “scivolone” nazio-nale sono innumerevoli e rintracciabi-li sia all’esterno (crisi internazionaledel turismo scoppiata dopo gli atten-tati dell’11 settembre 2001, boom delturismo in paesi orientali e nell’areadel Mediterraneo, in particolareMarocco Tunisia Croazia e soprattut-to Egitto, che hanno dato uno scacconotevole al turismo delle città balnea-ri italiane), sia all’interno del nostropaese (cattiva gestione delle risorse,bassa competitività).A livello europeo un passo avanti, sim-bolico, è stato già compiuto: l’inseri-mento della parola “turismo” all’in-terno della Costituzione, quale rico-noscimento politico dell’importanzache esso riveste per il tessuto econo-mico e sociale dell’Europa.A livellonazionale purtroppo la strada da fareancora è tanta.Dopo la pubblicazione della ricercacondotta dal Centro Studi di Confin-dustria lo scorso settembre su Il Sole24 Ore, la situazione del turismo nelnostro paese appare ancora più criti-ca. I numeri parlano di una perdita con-sistente di visitatori, soprattutto diquelli provenienti dalla Germania; diuna perdita di quote di mercato rispet-to a paesi come la Francia e la Spagna;di una minore incidenza del settoreturistico sul prodotto interno lordo e,

in generale, di una diminuzione degliinvestimenti pubblici in rapporto adaltri paesi europei (tra cui anche laGran Bretagna). Secondo la Fipe (Fede-razione italiana pubblici esercizi), sisono registrati 5,5 milioni di presenzein meno nei pubblici esercizi, di cui 4,5sono turisti italiani, il resto stranieri.Un’ indagine condotta alla fine di set-tembre dal centro studi turistici diConfesercenti, invece, attesta il calodei visitatori attorno all’1%, rispetto al2004; dato che conferma, sia pur conuna tendenza meno accentuata, la crisinazionale del turismo.L’insoddisfazione che si riscontra neiconfronti dei fornitori di servizi, col-piti da un’ingente diminuzione del fat-turato, dipende soprattutto dai prez-zi e dalla qualità, ritenuti entrambiinsoddisfacenti. Per ricostruire un qua-dro che non sia di soli numeri, abbia-mo raccolto le testimonianze di dueesponenti di rilievo del settore: Giu-seppe Roscioli, presidente dell’Asso-ciazione provinciale romana alberga-tori (Apra), che fa capo alla Federal-berghi,e Tullio Galli direttore di Asso-turismo, federazione sindacale dellaConfesercenti, che riunisce tutte lecategorie delle imprese turistiche.

Riguardo al fattore prezzo sotto accu-sa sono principalmente gli alberghi: èstato riscontrato che gli hotel di Romae Milano sono mediamente più cari dialtre città europee, come Barcellona,Amsterdam e Berlino.A tal propositoRoscioli spiega come i fattori in giocopossano essere innumerevoli; nel casodella Spagna, ad esempio, i prezzi sonodiminuiti notevolmente in seguito adun forte incremento del numero deglialberghi registrato negli ultimi anni.Questa crescita non è stata seguita daun uguale aumento della domanda ren-dendo inevitabile, nel breve periodo,una diminuzione generale del livellodei prezzi.Roma, secondo Roscioli, in quanto aprezzi si colloca comunque abbon-dantemente sotto città come Parigi eLondra e rispetto al contesto nazio-nale di crisi, essa oggi rappresenta uncaso a sé stante: «E’ l’unica città d’ar-te d’Italia che porta dei dati positiviproprio da quest’anno. Da gennaio lacapitale sta registrando un aumento dicirca il 7% insieme alla provincia».Roma non ha conosciuto crisi, secon-do Roscioli, grazie al fatto di esserestata proposta non solo come cittàd’arte ma come polo d’attrazione per

INTERVENTI

Il turismo scricchiola, corriamo ai ripari.

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

innumerevoli iniziative culturali. «Sicu-ramente» sostiene ancora il presiden-te dell’Apra, «quest’accelerazione si èavuta grazie al contributo di tutti, attra-verso delle sinergie tra operatori edistituzioni, proprio per favorire lanostra immagine verso l’esterno equesto nel settore turistico è moltoimportante. Per questo bisogna rin-graziare in primis le istituzioni locali,ovvero Comune e Provincia».Per gli operatori il fattore prezzo èlegato inoltre alla mancanza di unapolitica fiscale che agevoli le impreseturistiche, troppo oberate dai costi dellavoro e dall’imposizione fiscale; que-sto, ad esempio, è un fattore che ci dif-ferenzia rispetto a paesi come Franciae Spagna, che hanno una politica fisca-le di attenzione verso il turismo. Comeosserva Tullio Galli «soltanto per quan-to riguarda l’Iva, questa è la metàrispetto all’aliquota che grava sui ser-vizi delle imprese turistiche italiane;dagli stabilimenti balneari alle agenziedi viaggio…».Ma per il direttore di Assoturismo lacrisi è legata soprattutto all’assenza oalla scarsa qualità delle infrastrutture:«I turisti devono essere accompagna-ti al luogo di soggiorno e devono esse-re facilitati nel raggiungerlo; vediamol’esempio della Sicilia e della Cala-bria…Mancano le strade, mancano gliaeroporti e questo fa sì che i turistipreferiscano altre mete più facili daraggiungere e con prezzi sicuramentevantaggiosi».A livello nazionale entrambi gli inter-locutori lamentano la mancanza diarmonia nella politica di promozione:«Se invece riuscissimo a coordinaretutta l’azione di promozione di unsistema chiamato “Italia” attraversoun’agenzia nazionale o attraverso unMinistero», sostiene ad esempioRoscioli, «allora si riuscirà a fare qual-cosa di buono. Basta vedere come inquesti anni siano stati spesi tanti soldisenza produrre in sostanza il risultatovoluto».Oltre alla promozione integrata, dun-que, anche il coordinamento tra le real-tà regionali è mancato. Le risorse sonostate impiegate, sia pure con una certa

flessione rispetto ai principali paesieuropei, ma spesso la regionalizzazio-ne delle politiche turistiche ha facilita-to la dispersione degli investimenti.«Forse oggi» sostiene Roscioli, «molteforze politiche hanno elaborato tutteinsieme quest’idea e si sta pensando diarmonizzare l’azione politica delleregioni, che oggi sono le uniche titola-te a parlare di turismo».Tullio Galliinvece rilancia l’idea di una “cabina diregia” piuttosto che di un Ministeroper il Turismo: «Ci sono svariate formedi turismo in Italia, dal momento cheogni regione ritiene di poter applicareleggi e disposizioni in maniera isolata.Manca una cabina di regia che abbia unpotere effettivo, che abbia la possibili-tà di incidere su tanti fattori, visto cheil turismo è trasversale rispetto a tantetematiche: ambiente, infrastrutture etrasporti, beni culturali… I turismi sonotanti e tanti i dicasteri che devono esse-re coinvolti».In questo contesto emerge con forzal’assenza di un ruolo da parte dell’E-nit, da tempo commissariato e in fasedi ristrutturazione. «Diventerà un’a-genzia», ricorda Galli, «con la parteci-pazione delle Regioni e delle associa-zioni di categoria che possono darequell’impulso necessario ad un’attivi-tà di promozione all’estero e dare,quindi, la possibilità ai turisti stranieridi poter scegliere finalmente l’Italiacome destinazione importante per lapropria vacanza».Sempre in tema di riforme il 3 novem-bre il Ministro dell’attività produttive,Scajola, ha insediato il nuovo Comita-to nazionale per il turismo, con fun-zione di coordinamento delle politi-che del settore turistico, dove sonopresenti i Ministeri interessati, le orga-nizzazioni sindacali, le Regioni, le asso-ciazioni dei Comuni e delle Province.Un evento atteso con impazienza daldirettore di Assoturiasmo, Galli,secondo cui in questo modo si riusci-rà a dare i necessari orientamenti allestesse Regioni nello svolgimento delleloro funzioni.Come accennato un altro aspetto spi-noso è quello della qualità del nostroturismo. Su questo tema di recente,

nell’ambito della “Giornata Mondialedella Normazione”, il Touring Club Ita-liano e l’Ente Nazionale Italiano per l’u-nificazione (Uni) hanno voluto dare unaloro risposta contro la crisi, promuo-vendo il 14 ottobre un convegno daltitolo “Turismo: definire la qualità”. Inquesto ambito è emerso un dato difatto: gli operatori del turismo italianonon dispongono di indicatori di quali-tà riconosciuti e condivisi, sulla basedei quali fare le proprie scelte nellapolitica di gestione dei servizi, valoriz-zandone le specificità e i pregi. Occor-re pertanto ridefinire tale politica neiconfronti del mercato internazionale.Proprio di recente l’Iso, organo inter-nazionale di standardizzazione, ha riav-viato i lavori di normazione costituen-do un comitato tecnico sul turismo eaffidandone la segreteria alla Spagna ealla Turchia. In questa sede verrannoelaborate delle norme tecniche che alivello internazionale daranno sia aglioperatori che alla clientela del settoredei criteri unici per la definizione dellaqualità all’interno di specifiche areetematiche quali: alberghi, campeggi,ristoranti, uffici d’informazione, areenaturalistiche protette, spiagge, stazio-ni sciistiche, trasporti. E’ in questi ter-mini dunque che si giocherà la ripresadel turismo in Italia: prendendo parteai lavori di normazione turistica, affin-ché le regole non vengano fissate dallaconcorrenza, ma attraverso il contri-buto di tutti; in primo luogo dell’Uni,che fa parte integrante del comitatotecnico Iso.«In quanto associazione di categoriasu questi argomenti noi siamo parti-colarmente sensibili», afferma TullioGalli, ricordando però che solo legrandi catene alberghiere sono nellecondizioni di poter realizzare questotipo di innovazione in merito alla qua-lità; a differenza delle piccole e medieimprese, che hanno difficoltà a fare inecessari investimenti. Da qui la neces-sità – per un paese come il nostro,fatto di numerose realtà imprendito-riali piccole e medie – che questo dis-corso sia seguito di pari passo con unapolitica di incentivi da parte di regio-ni e governo.

INTERVENTI

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anno 4 - numero 24 / I

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Roberto Coramusi ha collaborato Maria Letizia Crescenzi

«M i scappa la pipì papà,non ce la faccio pro-prio più, io la faccio

qui…», così cantava Pippo Franco nelritornello di una celebre canzone deiprimi anni ottanta. Così ha urlato in unassolato sabato mattina di ottobre ilpiccolo Edmund, in perfetto dialettobavarese, mentre incalzava il suopreoccupato genitore in affannosaricerca di una toilette pubblica nellafermata della metropolitana di RomaColli Albani. La rigidità teutonica delquarantenne Alfred ha impedito al figliodi espletare le sue “impellenze” accan-to al sovrastante capolinea del bus 660,che ha appena scaricato l’allegra fami-gliola tedesca proveniente dalla fasci-nosa via Appia Antica dopo una visitamozzafiato alle catacombe di CeciliaMetella. Ma alternative sembrava nonci fossero, infatti quella stazione delmetrò, come la maggior parte di tuttequelle della Linea A (20 su 27), la piùlunga e frequentata della Capitale, nonè dotata di servizi igienici. Panico gene-rale, mamma preoccupata, sorellinainfastidita perché il desiderio di uncono gelato sfumava con il passare deltempo. La situazione stava per preci-pitare nell’imbarazzo generale, ma laprovvidenziale toilette di un fast foodappartenente ad una nota catena inter-nazionale ha salvato il turista bambinoe la sua famiglia da una figura tantospiacevole quanto inimmaginabile.E sì, perché è difficile pensare ad unacapitale europea, tagliata in due daun’underground sprovvista di bagniaccessibili all’utenza. Eppure nella “cittàeterna” è questo lo spettacolo che laMet.Ro. offre a chi usufruisce del tra-sporto pubblico, quantomeno sullalinea arancione inaugurata nel 1980,con inevitabili ricadute sull’impattoturistico. Il discorso è complesso e vaanalizzato nella sua ampiezza, valutan-

do in primo luogo le ricadute sugliesercizi commerciali (bar e pizzerie)che si trovano nelle zone limitrofe. Imalcapitati insofferenti, di fronte aldiniego dei dipendenti delle Metropo-litane di Roma circa la disponibilità deiservizi igienici, si riversano nelle stra-de sovrastanti alla disperata ricerca diun luogo, spesso inaccessibile, in cuitrovare “consolazione”. Ripercorren-do le linee metropolitane romaneassieme ai turisti bavaresi di cui viabbiamo riportato il caso singolare, manon certo insolito, ci siamo accorti dinumerose mancanze, alle quali speria-mo porranno rimedio i lavori diristrutturazione iniziati poco meno diun anno fa e che dovrebbero innalza-re gli standard nostrani.Il metrò Linea A, che taglia da sud anord l’asse viario cittadino, ha vissutogià un grande lavoro di prolungamen-to, con il quale sono state aperte altre5 stazioni da Ottaviano a Mattia Bat-tistini per un totale di 4,5 chilometridi percorso, ed anche uno di ammo-dernamento che ha investito però lasola fermata di Termini.Ad oggi ha unosviluppo complessivo di circa 19 chi-lometri con una media annuale di170.000 corse ed oltre 100 milioni dipasseggeri trasportati. Dal quadrantemeridionale, il viaggio inizia dalla sta-zione Anagnina, centro di snodo cru-ciale dove convergono diverse lineeurbane ed extraurbane di bus pubbli-ci, dal quale partono i collegamenti coni Castelli e la seconda Università diRoma Tor Vergata.Tenuto conto di que-ste peculiarità ci si aspetterebbe lamassima efficienza su un argomentodelicato come i servizi igienici, alme-no in una fermata strategica come que-sta. In realtà l’utilizzo dei bagni non ècerto facilitata. Ci sono, è vero, e que-sto dato è di per sé confortante. Ma èdisgustoso lo stato di manutenzionein cui versano: nella parte riservata agliuomini sono funzionanti solo tre toi-

lettes su nove, in quella delle donne tresu sette.A completare il quadro con-corre il pessimo stato di pulizia in cuiversano; la carta igienica è offerta inun unico rotolo appeso fuori la portad’ingresso da cui si può staccare ilquantitativo occorrente.La situazione non migliora percorren-do il tracciato in direzione Termini. Ben16 fermate, collegate in un tempomedio che si attesta intorno ai ventiminuti, sono tutte sprovviste dei fami-gerati “servizi”. Scendendo a PortaFurba-Quadraro sono presenti dueWC chimici all’uscita di via del Fulvi,per garantire in principio l’interventodegli operai impegnati nella ristruttu-razione. L’utenza si trova poi a doverfar fronte ad una diffidenza da partedegli esercenti dei locali che dovreb-bero permettere l’accesso ai bagni.Un’ostilità che cresce mano a manoche ci si avvicina al centro storico. Inperiferia è possibile recarsi al bagno inquasi tutti i bar circostanti senza paga-re il “dazio” della consumazione, ma lascusa vera o presunta del famigerato“guasto” è sempre in agguato. Quan-do il flusso dei viaggiatori aumenta peruna serie di coincidenze (bus territo-riali e parcheggi di snodo), come nelcaso di Arco di Travertino, tale man-canza si amplifica, creando un disagionotevole. Un altro esempio di sovraf-follamento si registra a San Giovanniche giornalmente sopporta l’assalto diuna marea di turisti mentre si reca invisita alla Cattedrale. Nel caso con-creto, il malessere diviene insoppor-tabile a causa della profondità dove sitrovano i binari. Per arrivare sulla ban-china dalla quale si accede ai treni ènecessario scendere due scale mobilisenza il conforto del bagno in tutta lastazione.Arrivati a Termini il discorsocambia decisamente, i servizi sono pre-senti, anche se a pagamento (50 cen-tesimi con scontrino), e la cui manu-tenzione è molto frequente. Il merito

Per i turisti, e i romani, il wc è quasi un miraggio

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

è dell’intervento riqualificante opera-to in tutto il terminal in occasione delgrande Giubileo del 2000 e di unaserie di interventi tesi a conservare ildecoro del centro commerciale cheha dato nuova vita ai sotterranei.La corsa prosegue veloce fino al vec-chio capolinea di Ottaviano, ma dibagni aperti al pubblico nemmenol’ombra. Per fortuna che nelle vicinan-ze delle fermate Barberini, Spagna eFlaminio, cuore nevralgico del centroromano, il problema si argina sfrut-tando le strutture delle grandi catenedi ristorazione. Altrimenti ci si puòrivolgere agli storici Caffé che, a diffe-renza di quelli “spenna turisti” dellazona Colosseo e San Pietro (superio-re ai 5 euro una consumazione), sidimostrano disponibili e comprensivi:Antico Caffè Greco in via Condotti, lamancia è facoltativa; il bar a via dellaVite, dove non è obbligatorio consu-mare; così come al Caffè Accademia invia Nazzareno. Lo stato d’igiene di que-sti servizi supera quantomeno la suf-ficienza. Ritornando nella subway, con-tinuiamo il viaggio prendendo atto cheOttaviano, fermata consigliata perrecarsi in Vaticano, non è dotata dibagni, fatta eccezione di quelli per ilpersonale Met.Ro. di cui si peraltronon si raccolgono commenti positivi.Il trasferimento sui vagoni della LineaA finisce in bellezza nella cinque sta-zioni da Cipro a Battistini, tutte forni-te di adeguati servizi accessoriati (prez-zo 50 centesimi).Diverso invece l’argomento Linea B,aperta al pubblico nella tratta origina-ria (Laurentina-Termini) nel 1955 e poiprolungata fino a Rebibbia e rimoder-nata nel 1990. Nelle 21 fermate chetagliano Roma da Ovest ad Est la situa-zione è migliore anche se non rag-giunge livelli ottimali. Il giudizio gene-rale è sufficiente, solo Eur Magliana èsprovvista del bagno, anche se alcunestazioni stanno facendo lavori diristrutturazione tesi anche a migliora-re questo aspetto (Cavour, Quintilia-ni e Monti Tiburtini). La maggior partedei servizi è autopulente: hanno leistruzioni in italiano e in inglese; c’è untasto “emergenza” che attiva l’allarme;l’uso costa 50 centesimi, pagabili conmonete da 2, 5, 10, 20 e 50 (attenzio-

ne: non viene dato il resto); per i nonvedenti, un pulsante (localizzabile inbase ad una “mappa tattile”) fa parti-re un annuncio sonoro bilingue comeil display e le scritte sulla gettoniera eall’interno dei bagni; inserite le mone-te si preme il pulsante d’ingresso; laporta si apre automaticamente e sientra; sempre automaticamente, siaccendono la luce e la ventilazione; lapresenza dell’utente viene rilevata; laporta si chiude e all’esterno si accen-de la spia rossa dell’ “occupato”; lariapertura della porta avviene dall’in-terno con un pulsante; se ci sono pro-blemi, o semplicemente la porta restachiusa, basta premere il bottone di“emergenza”, che fa scattare l’allarmee riapre la porta; il tempo massimod’uso è di quindici minuti (dopo dieciminuti scatta un avviso acustico); all’u-scita dell’utente, la porta si richiude eparte in automatico l’igienizzazione.Nonostante tutto la gente si lamentaspesso della mancanza sia di saponeche di carta igienica benché si debbapagare la solita tassa. In alcuni casi sisono preservati alcuni bagni gratuitima, fatta eccezione di quello a Pirami-de, versano tutti in condizioni penose.Decisamente artigianale l’usanza chepersiste ad Eur Fermi, dove bisognamunirsi di apposita chiave da preleva-re al bar per usufruire del servizio.Aquesto proposito il Comune di Romaha annunciato l’acquisto, assieme adAma ed Atac, di altri bagni automaticida sistemare lungo la Linea B.A com-pletamento dei lavori saranno ben 44distribuiti su tutto il cammino dellametropolitana.Preso atto dell’ennesima iniziativa, èdoveroso sottolineare come gli sforziin questo campo sono da diversifica-re con piani d’intervento urgente perla Linea A, che necessita di lavori strut-turali con i quali creare finalmente ibagni all’interno delle stazioni, e per laLinea B, alla quale bisogna garantireun’adeguata e continua manutenzione.Il tutto per evitare che, oltre ai citta-dini romani comunque obbligati ad uti-lizzarla, soprattutto i turisti scelganodi non recarsi a Roma per la carenzadi servizi di cui dovrebbe essere dota-ta la linea metropolitana.

II / anno 4 - numero 24

1 Largo Villa Peretti2 Passeggiata di Ripetta3 Piazza San Silvestro4 Piazza del Colosseo5 Piazza dell’Esquilino6 Piazza di Porta San Giovanni7 Piazza di Spagna8 Piazza Garibaldi9 Salita del Pincio10 Via Valle delle Camene11 Via Zanardelli12 Villa Borghese13 Villa Celimontana14 Villa Doria Pamphili - lato via Aurelia

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anno 4 - numero 24 / III

15 Piazza della Città Leonina16 Largo Porta Cavalleggeri17 Via Porta Portese18 Viale Giulio Cesare19 Via Sergio I

Piazza Santa Maria LiberatricePiazza di Porta MaggioreVilla AdaVia FortifioccaParco SchusterVia Ardetina 523Viale del Gran PaveseVilla Doria Pamphili - lato via della Nocetta

Parco AdrianoVia Manlio GelsominiPiazza Antonio ManciniViale De CoubertainPiazzale della Stazione TiburtinaPiazza Giuseppe PrimoliVia Ercole MarelliPiazza dei Re di RomaVia dei RogazionistiPiazza ZarnaVia Arco di TravertinoPiazza CinecittàPiazza Elio RufinoPiazza dell’Agricoltura

Viale dell’UmanesimoVia Filippo Tommaso MarinettiVia degli IrlandesiPiazza MacalusoVia Pietro FrattiniPiazzale ClodioViale Giuseppe MazziniVia Mattia BattistiniMercato Ponte MilvioVia Luigi AmorosoVia Pietro EremitaLargo Santa SilviaLargo Fausta LabiaPiazza Lorenzo Gasparri

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

I n una città come Roma, in cui nonè raro dover trascorrere l’interagiornata fuori casa, la presenza di

bagni pubblici è una necessità. Nonparliamo dei turisti, specialmente seanziani, per i quali anche la presenza diservizi igienici puliti e decorosi con-tribuisce a dare una immagine positi-va e accogliente della città in cui simuovono.Nel Comune di Roma i bagni pubblicia disposizione di tutti sono 57. L’Amasi occupa della loro custodia, manu-tenzione e pulizia, garantendo le neces-sarie condizioni di decoro e funziona-lità. Di questi bagni 25 sono in mura-tura, ad accesso gratuito e hanno uncustode; 32, invece, sono prefabbricatiautopulenti e consentono l’accesso el’utilizzo con una spesa di 0,50 euro. Lamaggior parte delle strutture è acces-sibile ai disabili ed è dotata di disposi-tivi di allarme e collegamenti ai servizidi assistenza in caso di malore da partedell’utente. In 30 bagni prefabbricatisono inoltre presenti percorsi tattiliper non vedenti, mentre 12 bagni inmuratura sono dotati di un “puntoinfanzia”, con fasciatoi per i neonati.Sempre l’AMA, in occasione In occa-sione dei grandi eventi che si svolgononumerosi nella Capitale, si incarica diposizionare un adeguato numero dibagni mobili nelle aree coinvolte e neipunti di incontro o di ritrovo dei par-tecipanti alle manifestazioni.Mantenere pulite e in efficienza lestrutture tuttavia non è impresa faci-le, sia per lo “stress” cui sono sotto-poste da parte della numerosissimautenza, sia per la, ahinoi, inciviltà diqualche individuo che considera que-sti luoghi come una sorta di terra dinessuno.Tantopiù che i WC pubblicisono disseminati su una vasta area.Anzitutto sono presenti in alcune dellepiù famose ville romane, frequentateda anziani, bambini e giovani che pra-ticano sport, oltre che da turisti di ogni

età.Villa Borghese,Villa Ada e Villa Celi-montana mettono a disposizione lestrutture custodite e in muratura – ilcui accesso è gratuito - tutti i giorni,dalle ore 10.00 alle ore 16.40. Questibagni sono dotati di tutti i necessaridispositivi per accogliere anche i dis-abili.A Villa Doria Pamphili, sul lato viaAurelia, i WC sono aperti solo duran-te il weekend. Parco Adriano e ParcoSchuster, in comune con le ville citta-dine, mettono a disposizione anche un“punto infanzia” per il cambio del pan-nolino.Bagni pubblici sono presenti anchenelle vicinanze deidue principali nodi discambio ferroviario emetropolitano: Sta-zione Termini e Sta-zione Tiburtina. Nelprimo caso, i WC sitrovano in Largo diVilla Peretti. I localisono in muratura ecustoditi; l’orario diapertura è: tutti igiorni dalle ore 10.00alle ore 16.40, l’ac-cesso gratuito. Perquanto riguarda laStazione Tiburtina i gabinetti sono col-locati nel Piazzale della Stazione, instruttura fissa e autopulente. Questibagni sono aperti tutti i giorni dalleore 05.00 alle ore 23.00, con ingressoa pagamento: 0,50 euro. Entrambi i ser-vizi igienici sono attrezzati per garan-tire l’accessibilità ai disabili e sonodotati di percorso tattile per nonvedenti.Anche nel centro-città, dove è più altal’affluenza dei turisti, vi sono bagni pub-blici in muratura, gratuiti e con custo-de; per la maggior parte con accessi-bilità ai disabili e un “punto infanzia”.La loro dislocazione è a Piazza di Spa-gna, Piazza San Silvestro, sulla Passeg-giata di Ripetta, poco distante da Piaz-

za del Popolo, Via Zanardelli, pocodistante da Piazza Navona, Piazza delColosseo, Salita del Pincio, Piazza del-l’Esquilino, Piazza di Porta San Gio-vanni, Piazza Garibaldi, Piazza SantaMaria Liberatrice, Piazza della CittàLeonina, Largo Porta Cavalleggeri. Pergarantire un’ampia disponibilità del ser-vizio questi bagni del centro sonoaperti tutti i giorni e alcuni con un ora-rio di chiusura che si prolunga fino alleore 19.40. Fanno eccezione solo i bagnisulla Passeggiata di Ripetta e di LargoPorta Cavalleggeri, disponibili unica-mente il sabato e la domenica; quello

di Piazza dell’Esquili-no invece è aperto dallunedì al venerdì.Da qualche temposono in funzione aRoma bagni supertec-nologici, che alla tuttosommato modica cifradi 0,50 euro consen-tono di espletare ipropri impellenti biso-gni fisiologici. Il loroaspetto non è dei piùinvitanti, sembranoinfatti cabine di astro-navi, tutte grate e

acciaio; inoltre la chiusura automaticafa stare sempre un po’ in ansia ma incompenso potenti getti d’acqua assi-curano quasi sempre la necessaria puli-zia.. Di strutture simili ne troviamo inviale De Coubertain, Piazza dei Re diRoma, viale dell’Umanesimo, PiazzaCinecittà, via Porta Portese, PiazzaleClodio,Viale Giulio Cesare, via MattiaBattistini, Piazza Zama, via Arco di Tra-vertino.Altri bagni a “servizio parziale” sono idue bagni pubblici di via Ardeatina 523e di Viale del Gran Pavese, entrambi inmuratura con custode e ad accessogratuito, che vengono aperti in occa-sione dei pellegrinaggi (il primo), o sta-gionalmente (il secondo).

Bagni pubblici a Roma:occorre fare di più

IV / anno 4 - numero 24

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anno 4 - numero 24 / 21

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Alessandro Circiello

A nche in cucina, col passare deltempo, le tecnologie si evol-vono. A noi Cuochi spetta in

ogni caso il compito di valorizzare gliingredienti e i sapori, per offrire sem-pre e comunque ai commensali la mas-sima espressione del gusto. Fa parte diquesta evoluzione la cottura sotto-vuoto, che si è andata via via affer-mando e che consiste nel compierequesta fondamentale operazione incompleta assenza di aria. Ciò natural-mente esige di porsi davanti agli ali-menti in maniera diversa dal solito.Innanzitutto le temperature di cottu-ra non saranno più quelle “tradiziona-li” e neppure i tempi. Fondamentale inquesta tecnica è la scelta dell’involu-cro di cottura. Si tratta di speciali sac-chetti che devono essere scelti in fun-zione di quello che si vuole fare dellapietanza dopo l’esposizione alla tem-peratura e anche in base al temponecessario per completare l’opera-zione. Ogni cottura infatti esige uninvolucro in grado di resistere alletemperature sviluppate ma è impor-tante sapere in anticipo l’utilizzo chesi dovrà fare della pietanza. In caso dicibi destinati al confezionamento e allaconservazione converrà ad esempioutilizzare sacchetti piccoli, per pezza-ture ridotte.Le cotture sottovuoto avvengono inforno a vapore o comunque perimmersione in acqua bollente e unavolta uscito il prodotto continua a cuo-cere, con la temperatura che sale perinerzia di almeno cinque gradi. Per pro-lungare al massimo la conservazioneè dunque consigliabile raffreddarevelocemente le buste in acqua e ghiac-cio o in appositi abbattitori di tempe-ratura.Ma quali sono i vantaggi di una similetecnica?Innanzitutto maggior igiene: la

carica batterica è completamenteinertizzata a cinquantatre gradi; inol-tre l’alimento viene stoccato in fri-gorifero senza subire contaminazio-ni e senza assorbirne gli odori. Ilgusto è migliore, in quanto tutto ilsapore resta imprigionato nella bustagarantendo un’alta resa dei condi-menti, con conseguente risparmiodegli stessi. La resa è maggiore,poiché gli alimenti, avendo una minorperdita di liquidi, subiscono un mini-mo calo di peso. Fatto ancor piùimportante è che con la cottura sot-

tovuoto si ha una migliore orga-nizzazione del lavoro, in quan-to è possibile organizzare uno stockin frigo, riducendo i tempi di prepa-razione e ottimizzando al massimo itempi di attesa del cliente; senza par-lare del controllo dei costi, resopossibile dalla porzionatura antici-pata e calibrata. Infine si possonocreare piatti anche molto attraentisenza l’utilizzo di farcie o gelatine,evititando di usare agenti gelatificantichimici che stancano il palato e appe-santiscono i piatti.

INTERVENTI

Nuove tecniche in cucina: la cottura sottovuoto

Come già ricordato su queste stesse colonne ilcontinuo confronto tra scuole di cucina e chefprofessionisti è uno dei cardini del lavoro dicuoco, soprattutto se di alto livello. Anche perquesta ragione ogni anno l’Unione regionale deicuochi del Lazio, aderente alla federazione ita-liana cuochi (Fic), in occasione della ricorrenzadi san Francesco Caracciolo – il santo protetto-re dei cuochi – chiama a raccolta i migliori chefper una esibizione di alta cucina. Questa voltala Festa del cuoco si è svolta il 9 ottobre pressola scuola alberghiera di Marino, con il patrociniodella Provincia di Roma, dove fin dal mattino sonostati esposti gli elaborati a tema: cucina fredda,

pasticceria, categoria artistica, categoria allievi.Ogni piatto è stato preparato utilizzando pro-dotti del territorio e rispettando le ricette origi-nali, anche se valorizzate mediante la creativitàdei partecipanti.Difficile per la giuria - coordinata dallo Chef FabioCampoli - stabilire un “ordine di arrivo”; ad ognimodo per la categoria scuole alberghiere il primopremio è stato assegnato alla scuola di Viterbo;per la cucina fredda il primo posto se lo è aggiu-dicato l’Hotel Holiday Inn Parco de’ Medici diRoma, sous Chef Minutillo, stesso vincitore ancheper la categoria artistica. I premi sono stati con-segnati dal presidente dell’Unione regionale cuo-

chi Lazio, Carlo Zap-pulla, e dal segreta-rio, Giuliano Manzi, iquali hanno anchesottolineato come lanostra regione puòcontare su un parcoprofessionisti di granrilievo, in grado diassicurare in ognisettore una ristora-zione adeguata allasua vocazione turi-stica.

Chef in passerella alla Festa del cuoco 2005

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22 / anno 4 - numero 21

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Quel che ai giapponesi piace dell’ItaliaLo scorso giugno Japanitaly ha effet-tuato un sondaggio in Giappone perconoscere gli interessi specifici di colo-ro che hanno visitato l’Italia. Le rispo-ste valide sono state 501 e alcuni deirisultati sono stati presentati nel semi-nario tenutosi in occasione del TTG diRimini con Assotravel.E’ risaputo che i turisti del Sol Levan-te arrivano in Italia col preciso desi-derio di assorbire a piene mani la cul-tura che il nostro Paese offre. Infatti il61.2% delle risposte hanno avuto cometema proprio la visita ai musei e allegallerie d’arte. Sorprendentementeperò anche i cosiddetti “centri mino-ri” hanno avuto un elevato gradimen-to: il 60.2%; segno questo di una pro-gressiva espansione delle mete per iflussi provenienti dal Giappone. Si trat-ta di un buon segnale, che va tuttavia“afferrato” con opportune strategie dimarketing dalle amministrazioni localie dai privati.Come sempre attraggono le città d’ar-te, preferite dal 49.7%, ed i siti Unisco,scelti dal 45.4%. Riguardo questi ulti-mi si dovrebbe veramente mettere inatto una adeguata comunicazioneverso il paese del Sol Levante, dalmomento che la sensazione è che suquesto tipo di patrimonio ne sappianopiù i giapponesi che gli stessi italiani!Dopo la cultura l’altra molla che fascattare l’more per l’Italia sembra esse-re il piacere di gustare la nostra eno-gastronomia, complice la gran quan-tità di ristoranti “italiani” presenti inGiappone (fonti vicine a Japanitaly sti-mano in circa 5.000 il loro numero).Pertanto, risultano molto gettonati ivari itinerari da gourmet, verso i qualiè andata la preferenza del 51.8% delcampione, ma anche i luoghi del cosid-detto slow food (40.7%), e la visitadelle cantine ( 30.1%). Idealmente vici-no a questo aspetto della vacanza è ilsoggiorno in agriturismo, verso cui siè indirizzato il 43.1% del campione, conil dichiarato intento di gustare cibogenuino e tradizionale.Un altro filone di interesse emerso dal

sondaggio di Japanitaly è la conoscen-za di persone e abitudini locali; unametà del campione (il 48.5%) ha infat-ti espresso il desiderio di conoscereed avere contatti con persone delluogo di visita, magari girando per unmercatino rionale (33.1.%), pratica-mente scomparsi in Giappone. Oppu-re partecipando a feste folcloristiche(30.1%), che peraltro in Italia abbon-dano. Infine il 14.6% vuole conoscerelo stile di vita italiano, che agli occhidei giapponesi resta insuperabile.

Viaggi di Natale.Perchè l’Italia è esclusa?I maggiori tour operator e agenti diviaggio giapponesi in inverno organiz-zano i cosiddetti ”Christmas Tour”:circa due viaggi in novembre e cinqueviaggi in dicembre, diretti principal-mente verso la Germania, l’Austria, laFrancia, la Cecoslovacchia, l’Olanda, ilBelgio e la Svizzera.Generalmente negliitinerari sono previste visite delle ban-carelle di ornamenti natalizi e ai con-certi di Natale, alle chiese, ai ristoran-ti e ovviamente ai principali luoghi turi-stici. Gli addobbi, le luci, la particolareatmosfera natalizia è la principale attra-zione, sopratutto per le donne giappo-nesi, che subiscono il fascino delle tra-dizioni della „vecchia Europa”, Eppure,nonostante in Italia vi sia il centro dellacattolicità, con Roma, e una antichissi-ma tradizione (ad esempio il presepe!)nessuno dei viaggi di natale delle agen-zie nipponiche è diretto nel nostroPaese. Perché? Eppure basterebbe unabuona promozione da parte degli uffi-ci turistici italiani e delle altre ammini-strazioni provinciali e municipali perottenere importanti risultati.Con tanteiniziative di carattere natalizio che ani-mano non solo le grandi città ma anchei più piccoli centri sarebbe agevole otte-nere una significativa e importantediversificazione del target e dell’inco-ming, che non necessariamente deveavere il suo massimo incremento soloin estate. Questo è senza dubbio unargomento su cui conviene riflettere…

Cala il turismo giapponese verso l’estero,ma l’Europa…La Jata (Japan Association of TravelAgents) ha pubblicato i risultati di unaindagine sulle prenotazioni per viag-gi all’estero nel periodo ottobre-dicembre 2005. Generalmente le pre-notazioni sono diminuite rispetto allostesso periodo dell’anno precedentee ciò in seguito a vari fattori. Perquanto riguarda la Cina ad esempio(- 60%) hanno pesato le ripetutemanifestazioni di piazza contro ilGiappone, mentre a Bali la contra-zione è seguita ai recenti attentatiterroristici.Vanno invece abbastanzabene l’America e il Canada, con incre-menti del 4,4% in ottobre, del 19 %,in novembre e del 13,5 %. in dicem-bre. Nonostante quest’anno il 31dicembre e il Capodanno coincidanocon il fine settimana, accorciandoquindi la vacanza, ci si aspetta un ulte-riore incremento verso queste desti-nazioniPer quanto riguarda l’Europa il cor-rispondente di Japanitaly a Tokyo haappurato che le prenotazioni hannouna tendenza positiva: in ottobre+13%, in novembre +11%, e solo indicembre si prevede un certo calo. Iltasso medio di prenotazioni di viaggiper tutte le destinazioni è risultato ilseguente: in ottobre –5%, in novem-bre –5%, in dicembre –12%.Allarmequindi tra gli agenti di viaggio giap-ponesi.Si spera comunque che passato ilperiodo congiunturale difficile, a causadella nota situazione geopolitica, l’an-damento turistico si riprenda tor-nando ai consueti livelli.L’indagine è stata effettuata sui viag-gi organizzati dai cinque maggiori touroperator: Japan Travel Bureau, KinkiNippon Tourist, Nippon Travel Agency,Jalpak, Hankyu Express International.Resta da vedere quali sono le previ-sioni delle agenzie di viaggio minorie il comportamento dei turisti indi-viduali (FIT).

NOTIZIARIO

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anno 4 - numero 24 / 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

O.C.

T ra le magnifiche dimore stori-che di cui è ricca Roma e lasua provincia merita di esser

menzionato il Castello Orsini di Nero-la, piccolo borgo recentemente restau-rato a pochi chilometri dalla Capitale,che con un sapiente adattamento èstato trasformato in un magnificohotel, dalle atmosfere particolarissimeche derivano non soltanto dalla suastoria millenaria ma soprattutto dal-l’aver conservato parte dei preziosiarredi del passato. Le suggestive saleaccolgono infatti armi d’epoca, mobiliantichi, quadri d’autore, oggetti d’artee arazzi che impreziosiscono le 51camere che si affacciano su uno splen-dido panorama che spazia fino alla Valledel Tevere.Il Castello, come ogni altro hotel diprima categoria che si rispetti, è attrez-zato per ospitare nel migliore dei modimanifestazioni, meeting e convegni, di-sponendo di una sala conferenze con200 posti a platea, di dieci sale da 20a 100 posti e due sale convegni da 60-70 posti ciascuna. Agli ospiti non vienefatto mancare proprio niente: dal relaxe la quiete di un vasto e bellissimogiardino, con statue e fontane, che siestende sino al limite del bosco, allagrande piscina panoramica, con coper-tura trasparente e alla quale si accededa un tunnel sotterraneo che condu-ce direttamente all’ascensore di cri-stallo situato all’interno della torre.Per non parlare della beauty farm, cheregala momenti di autentico benesse-re, grazie al suo personale altamentequalificato.Ma ciò che rende unica questa maisonè la possibilità di rievocare con ovviorealismo le atmosfere medievali duran-te le periodiche serate di gala. Tra l’al-tro si stanno avvicinando le feste nata-lizie, che porteranno al Castello nonpochi amanti della buona tavola. Ilristorante dell’hotel infatti – già noto

per preparare ottimi banchetti in occa-sione di ricevimenti e cerimonie diogni tipo - serve piatti della cucinalocale, preparati con i prodotti genui-ni della tradizione enogastronomicasabina.L’Hotel Castello Orsini è senza dub-bio una delle strutture di punta del-l’ospitalità, capace di attirare una qua-lificata clientela internazionale in unaprovincia che offre ancora ampi mar-gini di crescita turistica. Un aspettoquesto che deve aver sicuramentepesato nella scelta del Gruppo Garo-falo il quale, dopo esser diventato ilnumero due in Italia nel business dellecliniche private (320 milioni di euro diricavi nel 2001) ha cominciato adespandersi con successo anche nelmondo dell’ hotellerie. Il Castello Orsi-ni di Nerola infatti è una delle cinquestrutture alberghiere e residenziali che

la famiglia di imprenditori ha a Roma.Con qualche cruccio dobbiamo peròrilevare che il percorso che ha porta-to al completo recupero del Castelloe alla sua trasformazione in Hotel diclasse è stato affatto agevole. Solo lacaparbia determinazione della signoraMaria Laura Garofano, che gestisce efinanza le acquisizioni del gruppo, hapotuto infatti vincere le iniziali resi-stenze delle varie amministrazioni loca-li (quasi vent’anni sono trascorsi primadi avere tutte le autorizzazioni neces-sarie).Ancora oggi, nonostante i bene-fici per l’economia locale - il persona-le impiegato nella imponente struttu-ra è stato per lo più selezionato tra gliabitanti di Nerola con regolare inqua-dramento – c’è chi sembra nonapprezzare un’azienda come l’HotelCastello Orsini, capace di dar lustro aquesta parte della Sabina romana e diattirarvi così tanti forestieri.

NOTIZIARIO

Una maison de charme a Nerola.L’Hotel Castello Orsini

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Nel primo semestre,la spesa dei turistiscende del 4,1%

Le spese dei viaggiatori stranieri in Ita-lia nel mese di giugno sono diminuitedell’8,3 %; quelle dei viaggiatori italia-ni all’estero sono aumentate del 26,7per cento. Nel semestre gennaio-giu-gno si è avuto un saldo netto positivodi 4.856 milioni di euro, a fronte di unodi 6.020 milioni di euro nello stessoperiodo dell’anno precedente.Nello stesso periodo le spese dei viag-giatori stranieri in Italia sono diminui-te del 4,1 per cento mentre quelle deiviaggiatori italiani all’estero sonoaumentate dell’8,4 per cento.

(Importi in milioni di euro)

MESE SPESA DEI VIAGGIATORI STRANIERI

2004 2005 VAR. %2005-2004

GENNAIO 1.361 1.457 7,1%FEBBRAIO 1.757 1.406 -20,0%MARZO 1.953 2.149 10,0%I TRIMESTRE 5.071 5.013 -1,1%APRILE 2.137 2.168 1,5%MAGGIO 2.874 2.623 -8,7%GIUGNO 3.271 3.000 -8,3%II TRIMESTRE 8.281 7.791 -5,9%GENNAIO-GIUGNO 13.352 12.804 -4,1%Turisti russi verso l’Italia

Turisti dalla russia.Il trend è in crescitaIn collaborazione con l’ Enit di Moscanel mese di giugno il presidente dellaProvincia di Roma, Enrico Gasbarra,l’assessore provinciale alle politicheculturali,Vincenzo Vita, il direttore delDipartimento turismo della Provinciadi Roma, Marco Bruschini e il Presi-dente dell’Apra di Roma e provincia,Giuseppe Roscioli, hanno incontrato30 giornalisti ed operatori interessatiai prodotti turistici ed alle iniziativeartistico-culturali dell’area romana.Inoltre, occasione delle celebrazioniper l’accensione della “Fiaccola ProEuropa Una” di San Benedetto daNorcia - che quest’anno è stata acce-

sa a Mosca alla presenza del PrimateOrtodosso Alessio II - ”Stl” ed “Apt”regionale hanno incontrato circa 45,tra giornalisti e tour operator russi,selezionati dall’Enit per le peculiaritàe le diverse opportunità offerte dal ter-ritorio regionale, suscitando vivo inte-resse tra i presenti per l’acquisizionedi prodotti e pacchetti turistici.

Insediato a Roma il Comitato Nazionaleper il TurismoCon una cerimonia nella sala degli Araz-zi del Ministero delle Attività produtti-ve, alla presenza del Presidente delConsiglio dei Ministri, Silvio Berlusco-ni, il Ministro delle Attività Produttive,Claudio Scajola, ha insediato il Comi-tato Nazionale per il Turismo.Istituito con decreto del settembre2005, a distanza di 12 anni dall’abro-gazione del Ministero del Turismo, ilComitato restituisce al turismo italia-no una cabina di regia per il rilancio delsettore, mettendo insieme Governo,Regioni, enti territoriali e categorie.Tra i compiti del Comitato il coordi-namento stabile delle politiche di indi-rizzo del settore in sede nazionale edella promozione all’estero, utilizzan-do al meglio le nuove tecnologie emediante la formulazione di indirizziper l’attività dell’Agenzia Nazionale delTurismo, che ne sarà il braccio opera-tivo. Il Comitato si occuperà anchedella concertazione dei provvedimen-ti che, in forma diretta o indiretta, inte-ressano tutta l’industria e l’economiaturistica nazionale, degli interventi perla creazione di infrastrutture legate alsistema turistico, della razionalizzazio-ne delle iniziative di promozione all’e-stero realizzate dai vari soggetti isti-tuzionali nell’ambito delle rispettivecompetenze. Con la legge 80 del mag-gio 2005 il Governo Berlusconi ha poivarato altre decisive innovazioni asostegno del Comitato.Tra queste latrasformazione dell’Enit in AgenziaNazionale del Turismo, per una pro-mozione unitaria dell’offerta turisticanazionale; l’istituzione dell’Osservato-

rio nazionale del turismo, strumentoconoscitivo e di monitoraggio per lamisurazione del livello di competitivi-tà del sistema turistico; l’apertura di“Scegli Italia.it”, il portale informaticoche presenterà le infinite qualità e bel-lezze del nostro Paese nel mondo, pro-muovendo il nostro Paese, sia nelcampo del turismo che nel campo delMade in Italy. Come ha affermato ilcommissario straordinario dell’EnitAmedeo Ottaviani «Il Piano 2010 peril turismo potrà garantire soprattuttouna migliore integrazione delle risor-se per un grande progetto di marke-ting territoriale che comprenda i beniculturali ed ambientali e le infrastrut-ture necessarie per la mobilità turisti-ca in tutte le nostre regioni.nel cuore degli americani

Firenze, Roma e Venezia nel cuoredegli americaniL’Italia è tra le destinazioni europeeprivilegiate dai turisti americani. Lo haconfermato la rivista specializzataCondé Nast Traveler, pubblicando i nomidelle località europee vincitrici del pre-mio Readers Choice Awards 2005.Dai risultati pubblicati dalla rivista èemerso che nella categoria riservataalle più belle città europee, l’Italia occu-pa i primi tre posti con Firenze, Romae Venezia; Siena, invece, si colloca alnono posto. Anche gli alberghi italianisi sono classificati nella graduatoria depreferenze tra le migliori struttureeuropee e tra le più gettonate dai turi-sti. In particolare, il Four Seasons diMilano occupa il terzo posto, seguitodal Palazzo Sasso di Ravello, dall’HotelSplendido di Portofino e dall’Hotel SanPietro e Sireneuse di Positano.I risultati sono ancor più lusinghieri sesi considera che la speciale “giuria” cheha selezionato i vincitori era costitui-ta da un sondaggio condotto dalla rivi-sta Conde Nast Travel tra i propri let-tori che, confermando la loro affezio-ne per l’Italia, hanno reso ancora piùtangibile la solidità della reputazionedel nostro Paese sul mercato turisti-co americano.

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24 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

NOTIZIARIO

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anno 4 - numero 24 / 25

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

P.L.

C on una votazione all’unanimi-tà Giuseppe Canfora, è statoeletto presidente dell’Assho-

tel provinciale, l’associazione aderentea Confesercenti che riunisce gli impren-ditori del settore alberghiero. Già pre-sidente di Assoturismo regionale Can-fora ha messo al primo posto, nel suoprogramma di lavoro, la semplificazio-ne delle procedure burocratiche neirapporti tra imprenditori del settoree pubblica amministrazione. «Esiste giàuno sportello unico», dice infatti il neopresidente, «ma funziona solo per lenuove aperture, mentre rimane diffici-le poter interloquire con i vari ufficiogni volta che occorre ottenere unpermesso di occupazione del suolopubblico, una nuova insegna, una licen-za». Un problema questo di cui silamentano sempre più spesso i gesto-ri e i proprietari degli alberghi non soloromani. Anche in provincia infatti il dia-logo tra imprenditori e amministrato-ri non è sempre facile. «Purtroppo sitratta di un grosso problema», prose-gue Canfora, «tanto più che in questianni l’hinterland romano ha dimostra-to di possedere una notevole capacitàdi crescita, sia in termini di occupazio-ne di camere che di forza lavoro».Per il nuovo presidente provinciale diAsshotel stilare una classifica delle altrepriorità durante il suo mandato nonè cosa facile: «Purtroppo i problemisono tanti. Si va dalla mancanza diinfrastrutture alla fruibilità dei luoghituristici, alla riqualificazione del per-sonale alberghiero; senza parlare delpiano pullman a Roma, che rischia didiventare una bella spina nel fianco»Eppure dopo le polemiche, ancheabbastanza roventi, di qualche tempofa la questione dei bus turistici sembraessere passata un po’ in secondo piano.«Questo perché i controlli fin’ora nonsono stati troppo severi», replica Can-fora, secondo il quale, se il Comune si

metterà a fare sul serio, si potrannocreare seri problemi al movimento turi-stico romano. Il perché è presto detto:«L’area prevista per la sosta dei pull-man di turisti in visita al Colosseo e agliscavi archeologici è Colle Oppio, il cuiviale è lungo un chilometro e centometri. La sosta sarebbe consentita inuno spazio di appena trenta metri, valea dire appena due bus. Inoltre le comi-tive devono farsi un bel tragitto a piediin un’area di assoluto degrado. Dopoquesto esempio ditemi come possia-mo sperare di sottoporre i turisti, spe-cialmente se anziani, a simili tour deforce e poi convincerli a tornare. Iodico sempre agli amministratori cheprima di essere un imprenditore sonoun cittadino romano, con una famiglia.Sono pertanto il primo ad avere a

cuore la qualità dell’ambiente in cittàma purtroppo troppo spesso certescelte non riescono a conciliare né leesigenze dell’ambiente e tanto menoquelle del turismo».Una buna parte del suo tempo Giu-seppe Canfora la dedicherà alla pro-vincia, dove, secondo lui, ci sono anco-ra buoni margini di crescita. Il suo desi-derio sarebbe di creare un Comitatoprovinciale per il turismo, col compitosoprattutto di aiutare i piccoli comuninella promozione del proprio territo-rio.Torna qui in maniera evidente lanecessità di avere quella famosa cabi-na di regia che consentirebbe di coor-dinare le diverse politiche e distribui-re meglio le scarse risorse.A questoproposito Canfora lamenta anche lamancanza di un testo unico regionalesul turismo, fatto ancor più preoccu-pante se si considera che in mancanzadi un apposito ministero sono propriole regioni ad avere le maggiori com-petenze in materia. E le questioni darisolvere non sono di poco conto,come ad esempio una seria regola-mentazione dei bed&breakfast, chesecondo il presidente di Asshotel pro-vinciale «stanno diventando, special-mente a Roma, sempre più dei veri epropri hotel sotto mentite spoglie».

NOTIZIARIO

Giuseppe Canfora nuovo presidente di Asshotel

Dopo il lancio dei nuovi pacchetti turistici dedicati allascoperta di Ostia Antica e del litorale romano, le sor-prese dell’autunno firmato Ostiensis Viaggi Network con-tinuano con un’iniziativa speciale,“prenota nel week end”,valida ogni fine settimana. Grazie alla nuova promozio-ne, chiamando il Call Center Ostiensis Viaggi (ai numeri199.11.11.31 o 06.56350111, attivi 7 giorni su 7 dalle10.00 alle 19.00) il sabato e la domenica sarà possibileacquistare pacchetti di viaggio a prezzi ancora più van-taggiosi, con sconti ulteriori dedicati esclusivamente a chiprenota durante il fine settimana.

L’offerta promozionale è valida per una vasta gammadi proposte, non solo lastminute: i pacchetti di viaggioprenotabili tramite call center sono garantiti dai miglio-ri operatori italiani o programmati da Ostiensis ViaggiTour Operator, comprendono tour ma anche formulesolo volo o solo soggiorno, con date fisse e partenzeanche immediate. Come spiega Giampiero Gualandri,presidente di Ostiensis Viaggi Network, questa iniziati-va rappresenta la risposta Ostiensis al momento di fortedifficoltà che sta attraversando il mondo del turismo, inparticolare nel settore outgoing.

Arriva il “Prenota nel Week End” di Ostiensis Viaggi Offerte per chi prenota il fine settimana

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26 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Walter Degli Effettichirurgo plastico-ricostruttivo, docentepresso l’Universita di Ancona

Cantata dai poeti, dipinta dasempre come simbolo di sen-sualità, amore, voluttà, la bocca

è diventata in questi anni uno dei puntidi forza della seduzione femminile.Molti sono i metodi per migliorare l’a-spetto estetico delle labbra e molta èanche la confusione sull’argomento.Le labbra possono essere aumentatein proiezione verso l’avanti ed in spes-sore e possiamo renderle pertantocon un contorno più accentuato o piùturgide. Le tecniche sono diverse, acominciare da quelle chirurgiche; comeil lifting del labbro, che consiste nell’a-sportazione di una striscia di cuteimmediatamente sopra il bordo roseodel labbro e riposizionando la mucosain posizione più alta.La cheiloplastica a “V-Y” O “W” è pro-babilmente la tecnica chirurgica da pre-ferire qualora si voglia correggere unlabbro con il bisturi, senza utilizzo diimpianti. Consiste nell’aumentare spes-sore e proiezioni del labbro superio-re od inferiore, praticando delle inci-sioni a “V o W” nella parte internadella mucosa del labbro e suturando-ne i margini in maniera sfalsata, così daproiettare la mucosa verso l’alto everso l’esterno. Questa tecnica, pre-senta il vantaggio di perdurare neltempo e di non avere cicatrici visibili.Altra tecnica è l’innesto di derma cheviene prelevato con varie metodiche,preferibilmente in corrispondenza dipregresse cicatrici in modo da nonresiduare ulteriori esiti cicatriziali. Seciò non è possibile, si preleva da zonenascoste come il pube o il solco inter-gluteo, o si utilizza del derma umanoirradiato, fornito da ditte specializza-te. E’ un intervento veloce che si ese-gue in anestesia locale, e che general-mente lascia le labbra gonfie per qual-che giorno. Il risultato tende a durare

per qualche anno. Ha come svantaggiola residua cicatrice quando il prelievoavviene su una zona integra e la sep-pur rara ma possibile eventualità infet-tiva. La dislocazione e l’asimmetricoposizionamento dell’innesto, possonorappresentare ulteriori possibili com-plicanze.Il lipofilling consiste nell’introduzionedi cellule di grasso (adipociti) preleva-ti con una siringa da addome o ginoc-chi, purificati con soluzione fisiologicainiettati nello spessore delle labbra perdare volume e proiezione. E’ una meto-dica assai semplice, eseguibile in ane-stesia locale, che dura da alcuni mesiad alcuni anni e che man mano che siripete tende a durare sempre più neltempo. Sono possibili piccole asimme-trie delle labbra dovute ad un diffe-rente riassorbimento del materialenelle zone trattate. Il gonfiore dellezone nei giorni immediatamente suc-cessivi al trattamento, rappresenta lanormalità.Talvolta si ricorre all’impianto di pro-tesi, rappresentate da materiale sinte-tico che viene introdotto sotto formadi striscette, in anestesia locale,mediante due piccole incisioni ai latidella bocca, nello spessore delle lab-bra per aumentarne le dimensioni.Il risultato è definitivo, il gonfiore peralcuni giorni è normale, le complican-ze più frequenti, sono rappresentateda processi infettivi e da reazioni del-l’organismo, nei confronti del materia-le estraneo impiegato che possonoportare all’indurimento, alla formazio-ne di granulomi da corpo estraneo, edalla dislocazione dell’impianto. Qualo-ra lo si desideri, possono essere rimos-se con relativa facilità, a seconda anchedel tipo di protesi utilizzate.Per “ritoccare” le labbra si può inter-venire anche non chirurgicamente, adesempio mediante iniezioni praticatecon materiali fluidi. Rispetto alle meto-diche precedentemente descritte tali

interventi sono caratterizzati da unamaggior praticità di impiego, per la loroplasticità e facilità di modellamento edalla riassorbibilità variabile in funzio-ne del tipo di materiale. Distinguiamofondamentalmente in questa categoriadi materiali di riempimento, fillers, dellesottoclassi: permanenti, semiperma-nenti, riassorbibili.I materiali permanenti sono sostanzesintetiche che, una volta iniettate, ten-dono a comportarsi come delle pro-tesi; non vengono riassorbite dall’or-ganismo e danno pertanto un risulta-to stabile nel tempo.I materiali semipermanenti general-mente sono costituiti da percentualidifferenti di materiali sintetici non rias-sorbibili, immersi in materiali riassor-bibili quali collageno, acido ialuronico,acqua ecc. Hanno lo stesso sistema disomministrazione dei permanenti, lestesse possibili complicanze anche sequeste tendono ad essere ancorameno frequenti.I riassorbibili sono per lo più rappre-sentati da sostanze naturali, normal-mente presenti nei tessuti dell’organi-smo umano. La loro fluidità, rende pos-sibile iniettarli mediante sottilissimi aghiche permettono una distribuzionemolto precisa dell’impianto. La possi-bilità di un loro utilizzo in sede moltosuperficiale, rende possibile anche l’au-mento di consistenza del vermiglio el’eliminazione delle caratteristiche efastidiosissime rughette intorno allelabbra, in modo da ottenere un risul-tato armonico e molto naturale.Il limite di queste sostanze è propriola durata nel tempo, che varia dai 3 ai10 mesi, e che tende ad aumentaremano a mano che i trattamenti ven-gono ripetuti. Sebbene questo vengaconsiderato spesso un difetto, grazie aquesti materiali, ci si può permetteredi correggere e variare il proprioaspetto, senza dover affrontare la nonreversibilità della condizione.

NOTIZIARIO

Bocca delle mie brame…

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anno 4 - numero 24 / 27

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

“Il mondo dei viagginel 2020”: una ricerca sui turisti del futuro

Verso un turismo impegnato e tailor made; aumentano le aspirazioni e le aspettativedel cliente

Cendant Travel Distribution Service hacommissionato alla Future Foundationuna ricerca dal titolo: “Il mondo deiviaggi nel 2020”, per scoprire comecambieranno le abitudini e le aspetta-tive dei viaggiatori nei prossimi 15anni. Queste le tendenze emerse dalsondaggio: i viaggiatori preferirannobrevi break piuttosto che lunghe vacan-ze; crescerà l’attenzione verso un turi-smo culturale ed ecosostenibile; i nuovinuclei familiari cercheranno propostetailor made; i viaggiatori di targetmedio-basso continueranno a sceglie-re le stesse mete, ma aumenteranno leaspirazioni e le aspettative. «In futuroi viaggi verranno vissuti non come unasemplice vacanza, ma come un mododi sperimentare esperienze culturalidiverse – sostiene Ken Esterow, presi-dente della Pendant Travel Distribu-tion, alla luce dei dati emersi – i clien-ti andranno alla ricerca di un’espe-rienza memorabile su misura, sia perquanto concerne i viaggi leisure cheper quelli business». Da: GV business

La clientela italianaun mercato semprepiù interessante per il turismo di lussoLa clientela italiana è un mercato chesta diventando sempre più interessan-te per il turismo di lusso. Ad avvalo-rarlo i dati registrati dall’ufficio Lea-ding Hotels di Milano. Nello scorsosettembre i pernottamenti hanno regi-strato un incremento del 33% rispettoallo stesso periodo dello scorso anno.In tema di prenotazioni i canali utiliz-

zati sono per il 55% il numero verde,per il 35% tramite Gds, mentre Inter-net incide per circa il 10%, quasi ildoppio rispetto all’anno scorso. I nostro mercato ha inoltre registratoil più alto incremento delle prenota-zioni tra i Paesi europei, seguito dallaFrancia, +25%, Spagna, 20%, Germa-nia, 17%, Nord Europa, 10%, Svizze-ra, 10%. Prendendo a campione la clientela Lea-ding Hotels, si registra una positivitàper l’andamento del turismo di lussonon solo in Europa, ma anche a livel-lo globale, dove la crescita è del12,87%.

In Italia solo Romatiene alti i ricavi Jolly; necessario il recuperodi camere bloccate dai lavori

Gli alberghi Jolly in Italia hanno fattosegnare un calo dell’1,4% nel terzo tri-mestre 2005 rispetto allo stesso perio-do del 2004. A parte Roma, che haregistrato l’8,4% in più, le altre piaz-ze, soprattutto Milano (-8,7% esclu-dendo Milano Due in ristrutturazio-ne), Torino (-7,6%), Genova (-23,4%)e Bologna (-2,9%) hanno segnatovistose diminuzioni di ricavi. «Non è

questo il periodo di attività per città atraffico commerciale – osserva Jollynel comunicato -, tuttavia, nonostan-te le offerte promozionali e i pacchet-ti settimanali sempre in crescita di fat-turato, i ricavi hanno subito comples-sivamente una flessione. Crisi econo-mica, scarsa disponibilità di spesadelle famiglie e concorrenza con altredestinazioni europee ed extra-europeesono le ragioni principali di tali decre-menti». I lavori di ristrutturazione dialcuni alberghi, in particolare la ridot-ta capacità dell’hotel di Napoli (-400mila euro di fatturato, pari a -24,8% nel periodo), hanno contribui-to a deprimere il risultato complessi-vo. «Una spinta decisiva per l’imme-diato futuro potrà provenire – spiegala compagnia alberghiera - dal recu-pero alla vendita delle camere blocca-te dai lavori: per Napoli già da ottobrescorso, a fine anno per Catania, men-tre per Milano Due occorre attenderela primavera 2006 con la conclusionedei lavori al Residence».

Da:TTGitalia

NOTIZIARIO

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28 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Maurizio Fantaccione

(segue dal precedente numero)3. Requisiti oggettivi3.1. Irrilevanza della classificazione cata-stale delle abitazioni trasferitePer fruire dell’agevolazione “prima casa”è necessario che la casa di abitazioneoggetto di acquisto non presenti carat-teristiche di lusso secondo i criteri indi-cati nel D.M. 2 agosto 1969.Ove ricorrono effettivamente le con-dizioni perché la casa si consideri “nondi lusso”, l’agevolazione compete, pre-scindendo dalla categoria catastale concui risulta censita in catasto. In altri ter-mini, ai fini dell’applicazione dell’agevo-lazione “prima casa” non rileva la clas-sificazione catastale dell’immobile tra-sferito quanto, piuttosto, la natura lus-suosa o meno dello stesso in base aiparametri enunciati dal D.M. 2 agosto1969.Al riguardo la Corte di Cassazio-ne (sentenza 26 marzo 1988, n. 2595),ha rilevato che i «(...) simboli delle cate-gorie non hanno la specifica funzione didistinguere le abitazioni di lusso dallealtre, ma soltanto di indicare una ren-dita catastale proporzionata al tipo diabitazione (...) ».Il D.M. 2 agosto 1969 indica le caratte-ristiche che consentono di qualificare“di lusso” le abitazioni. In particolare,mentre gli articoli da 1 a 7 del predet-to decreto ministeriale individuano lesingole caratteristiche in presenza diciascuna delle quali l’abitazione è con-siderata di “lusso” [ad esempio: abita-zioni realizzate su aree destinate daglistrumenti urbanistici a “ville”,“parco pri-vato” (art. 1); abitazioni unifamiliari dota-te di piscina di almeno 80 metri qua-drati o campi da tennis con sottofondodrenato di superficie non inferiore a 650metri quadrati (art. 4); eccetera], il suc-cessivo art.8, invece, considera abita-zioni di lusso «Le case e le singole unitàimmobiliari che abbiano oltre 4 carat-teristiche tra quelle della tabella allega-ta al presente decreto» (ad esempio:

superficie dell’appartamento; scala diservizio; ascensore di servizio; eccete-ra). In riferimento a quest’ultima dis-posizione, la Commissione tributariacentrale, ha precisato che «(...) l’art. 8è residuale, cioè se il fabbricato nonricade in alcune delle previsioni deiprimi sette articoli, può ugualmenteessere considerato di lusso qualora con-corrano più di quattro delle caratteri-stiche elencate nella tabella allegata».Le caratteristiche che permettono diattribuire all’abitazione la qualifica “dilusso” possono essere rilevate sia dalcontenuto dell’atto (come, ad esempio,la descrizione dell’immobile) oppuredalla documentazione allegata allo stes-so (come, ad esempio, il certificato cata-stale, la concessione edilizia, eccetera).In tal caso l’imposta dovuta per la regi-strazione è determinata con l’applica-zione dell’aliquota ordinaria.É appena il caso di rilevare che i sog-getti obbligati a richiedere la registra-zione per via telematica, nel determi-nare l’imposta principale da versare,devono responsabilmente tener contodi tutti gli elementi desumibili dai docu-menti in loro possesso che permetto-no di qualificare come “non di lusso” lacasa di abitazione trasferita.

3.2. Fabbricato rurale idoneo all’utilizza-zione abitativa – Applicabilità dell’agevola-zione “prima casa”Ai fini dell’applicazione dell’agevolazio-ne in esame ai cosiddetti “fabbricatirurali” idonei all’uso abitativo, si osser-va quanto segue. In primo luogo, ènecessario definire correttamente lacategoria dei fabbricati rurali.Ai sensidell’art. 9, commi 3, 3-bis e 4, del D.L. 30dicembre 1993, n. 557, convertito dallaL. 26 febbraio 1994, n. 133, e successi-ve integrazioni e modificazioni, discipli-nante il «riconoscimento della ruralitàdegli immobili agli effetti fiscali», undeterminato immobile potrà qualificar-si come “immobile rurale” qualora

ricorrano i requisiti di natura soggetti-va ed oggettiva espressamente indicatidalla norma.A tale fine è irrilevante ildato catastale: non assume rilievo la cir-costanza che l’immobile non sia censi-to nel catasto edilizio urbano.Ciò è in linea, del resto, con le modifi-che apportate dall’art. 9 dello stessoD.L. n. 557 del 1993, che ha disposto l’i-scrizione «di tutti i fabbricati o porzio-ni di fabbricati rurali (...) nel catasto edi-lizio urbano» che, pertanto, ha assuntola denominazione generica di “catastodei fabbricati”.Ad avviso della scrivente l’agevolazione“prima casa” trova applicazione anchenell’ipotesi di trasferimento di un “fab-bricato rurale” o di una porzione dellostesso, purché idoneo all’utilizzo resi-denziale.Questa conclusione trova fondamentonelle stesse disposizioni del D.P.R. n.131/1986 e della relativa Tariffa che, adifferenza delle norme che disciplina-vano in precedenza l’agevolazione, nonconsentono di escludere a priori dal-l’agevolazione la categoria dei fabbrica-ti rurali.Le disposizioni agevolative di cui alla L.22 aprile 1982, n. 168, recante «Misurefiscali per lo sviluppo dell’edilizia abita-tiva», nel definire le condizioni di appli-cazione dell’agevolazione, rinviava allaL. n. 408 del 1949 la quale, a sua volta,si applicava esclusivamente agli immo-bili urbani, ossia a quelli censiti nel cata-sto edilizio urbano. Era evidente, quin-di, che, in quel contesto, l’agevolazione“prima casa” spettasse soltanto agliimmobili urbani.Questa conclusione, a seguito dellamodifica del quadro legislativo di riferi-mento,, ha perso il suo fondamentonormativo. Infatti, nella riformulazionedella normativa in materia di “agevola-zione prima casa” il legislatore, per indi-viduare gli immobili agevolabili, non rin-via più alla L. n. 408 del 1949, e di con-seguenza a tutti gli immobili censiti nel

TRIBUNA DEL LAVORO

Acquisto prima casa: circolare n. 38/E del 12 agosto 2005

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

catasto edilizio urbano, ma fa riferi-mento agli immobili “non di lusso”, cosìcome individuati dal D.M.2 agosto 1969.Conseguentemente, ai fini dell’applica-zione dell’agevolazione “prima casa”, l’e-lemento dirimente non è più rappre-sentato dalla natura urbana o rurale del-l’immobile acquistato, ma dalla ricor-renza o meno delle caratteristiche dicui al D.M. 2 agosto 1969.In conclusione, l’agevolazione in esametrova applicazione anche in riferimen-to ai trasferimenti di case rurali desti-nate ad abitazione, purché queste ulti-me non costituiscano pertinenze di unterreno agricolo.Ai fini della determinazione della baseimponibile ed in particolare ai fini del-l’applicazione del criterio di valutazio-ne automatica di cui all’art. 52, comma4, del testo unico dell’imposta di registro,è necessario, invece, che il fabbricatoabbia perso il requisito della ruralità dicui al predetto articolo 9 del D.L. 557del 1993 e che sia stato iscritto al cata-sto fabbricato con attribuzione di ren-dita (v. circolare 20 marzo 2000,n.50/E).Si fa presente che per i fabbricati chehanno perso i requisiti di ruralità il pro-prietario dell’immobile - o un suo lega-le rappresentante – è tenuto a presen-tare apposita denuncia per l’iscrizionenel catasto dei fabbricati.L’omesso accatastamento prima dellastipula dell’atto oggetto di registrazio-ne comporta, ai fini dell’imposta di regi-stro e delle altre imposte indirette, lanon applicazione del criterio della “valu-tazione automatica” di cui all’art. 52,comma 4, del testo unico registro.Conseguentemente l’ufficio potrà accer-tare il valore del fabbricato tenendoconto di quello venale in comune com-mercio.

3.3. Acquisto di casa di abitazione non dilusso in corso di costruzioneL’agevolazione “prima casa” spetta anchenell’ipotesi in cui il trasferimento riguar-di un immobile in corso di costruzioneche presenti, seppure in fieri, le carat-teristiche dell’abitazione “non di lusso”secondo i criteri stabiliti dal D.M.2 ago-sto 1969.Già con la circolare del 1 marzo 2001,

n. 19/E si è avuta occasione di precisa-re che «qualora l’acquisto soggettoall’imposta di registro riguardi un immo-bile non ultimato si può beneficiare del-l’agevolazione purché in presenza di tuttii requisiti previsti».Il riconoscimento dell’agevolazione inparola anche per le abitazioni in corsodi costruzione trova conforto anchenella costante giurisprudenza dellaCorte di Cassazione.Quest’ultima, infat-ti, seppure con riferimento alla norma-tiva previgente, anche di recente è tor-nata sull’argomento osservando che: «Èormai consolidato presso questa Corteil principio per cui in tema di agevola-zioni tributarie, i benefici fiscali per l’ac-quisto della “prima casa” (...) spettanoanche all’acquirente di immobile incorso di costruzione, da destinare adabitazione non di lusso, anche se talibenefici possono essere conservati sol-tanto qualora la finalità dichiarata dalcontribuente nell’atto di acquisto, didestinare l’immobile a propria abita-zione, venga da questo realizzata entroil termine di decadenza del potere diaccertamento dell’ufficio in ordine allasussistenza dei requisiti per fruire di talibenefici (che con riferimento all’impo-sta di registro è di tre anni dalla regi-strazione dell’atto) ». Nella stessa sen-tenza viene altresì precisato che taleasserzione trova fondamento nella cir-costanza che «(...) la legge richiede cheoggetto del trasferimento sia un fab-bricato destinato ad abitazione, ovve-rosia strutturalmente concepito per usoabitativo, e non che lo stesso sia già ido-neo a detto uso al momento dell’ac-quisto».

3.4. Acquisto di abitazione contiguaL’agevolazione “prima casa” spetta ancheper l’acquisto di due appartamenti con-tigui destinati a costituire un’unica unitàabitativa purché l’abitazione conservi,anche dopo la riunione degli immobili,le caratteristiche non di lusso di cui alD.M. 2 agosto 1969. In tal senso si èpronunciata la Corte di Cassazione che,con riferimento all’applicazione dell’a-gevolazione “prima casa” prevista dallaL. 22 aprile 1982, n. 168, ha ritenutoapplicabile il regime di favore anche

all’acquisto di alloggi «(...) risultanti dallariunione di più unità immobiliari chesiano destinati dagli acquirenti, nel loroinsieme, a costituire un’unica unità abi-tativa; sicché il contemporaneo acqui-sto di due appartamenti non è di persé ostativo alla fruizione di tali benefi-ci, purché l’alloggio così complessiva-mente realizzato rientri, per la superfi-cie, per il numero dei vani e per le altrecaratteristiche (...) nella tipologia deglialloggi non di lusso».Per gli stessi motivi e alle stesse condi-zioni, il regime di favore si estende all’ac-quisto di immobile contiguo ad altracasa di abitazione acquistata dallo stes-so soggetto fruendo dei benefici cosid-detti “prima casa”, ad esempio, nei casidi acquisto di una stanza contigua.Resta fermo che in entrambe le sud-dette ipotesi l’agevolazione in esamespetta se ricorrono tutte le altre con-dizioni previste dalla norma agevolati-va, ossia l’ubicazione dell’immobile, l’as-senza di altri diritti reali vantati suimmobili ubicati nello stesso comune.Per quanto concerne l’ultimo requisi-to, quello della “novità”, in via eccezio-nale, diversamente dalla dichiarazioneche va resa in tutti gli altri casi, nelle ipo-tesi in commento l’acquirente non ren-derà la dichiarazione circa la novità nelgodimento dell’agevolazione “primacasa”. (continua)

Sent. n. 91 del 26 maggio 2005 dellaComm. trib. prov. di Palermo, Sez.V - Pres.Aliquò, Rel. Orlando Accertamento - Red-dito di impresa - Credito di imposta perinvestimenti in aree svantaggiate - Avvi-so di recupero del credito di imposta- Giurisdizione - Commissioni tributarie -Sussiste - Art. 19 del D.Lgs. 31 dicembre1992, n. 546 Reddito di impresa - Creditodi imposta per incremento occupazio-nale - Requisiti del dipendente - Qualitàdi socio - Ammissibilità al beneficio - Sus-siste - L. 23 dicembre 2000, n. 388Massima - Il provvedimento con ilquale l’Agenzia delle entrate pro-cede al recupero del credito di

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MASSIMARIO DEL DIRITTOTRIBUTARIO

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

imposta per investimenti in areesvantaggiate, costituisce attoricorribile e sospensibile in viacautelare, pur se non previstoespressamente dall’art. 19 delD.Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546.Tale avviso, che dispiegaimmediate conseguenze eco-nomiche per il contribuente,legittimando l’Ufficio a pro-cedere a rettifiche dell’iscri-zione a ruolo, si risolve nellacomunicazione del diniego/revo-ca di agevolazioni con rifiuto allarestituzione di tributi nondovuti ed irrogazione di sanzio-ni ed è pertanto inquadrabilenelle lett. h), g), e c) dell’art. 19del citato decreto, estensiva-mente interpretato alla luce delgenerale diritto alla difesa giuri-sdizionale e del divieto alla limi-tazione dei mezzi di impugna-zione previsti dalla Costituzione.La qualità di socio di società dicapitali del dipendente non pre-clude l’accesso ai benefici previ-sti dalla L. 23 dicembre 2000, n.388

Svolgimento del processo - La... persona rappresentante legale, rap-presentata,difesa ed elettivamente domi-ciliata presso il ... con atto presentatoall’Agenzia delle entrate Palermo 1 indata 4 febbraio 2004 e depositato nelfascicolo formato avanti questa Com-missione il successivo 11 febbraio 2004,ricorreva avverso l’avviso di recupe-ro di un credito d’imposta per euro15.286,36, con applicazione di sanzioniper euro 1.977,72, oltre interessi pereuro 993,37 e spese di notifica, alla stes-sa notificato il 10 dicembre 2003.Con l’impugnato avviso l’Ufficio - inbase a processo verbale di constata-zione - rilevava l’indebito utilizzo -nell’anno 2002 per euro 14.873,20e nell’anno 2003 per euro 413,16 - deldetto credito d’imposta per incremen-to occupazionale ai sensi dell’art. 7 dellaL. 23 dicembre 2000, n. 388. nonspettante - ad avviso dell’Ufficio - perdifetto dei requisiti soggettivi deidipendenti ... (socio della ditta, età

e stato di disoccupazione) e ... (età estato di disoccupazione).Parte ricorrente chiedeva, previasospensione cautelare della riscos-sione, l’accoglimento del ricorso conconferma della legittimità del propriooperato, con annullamento del provve-dimento di revoca dei benefici fiscali econ vittoria di spese. Deduceva pregiu-dizialmente in diritto la nullità dell’av-viso per mancata allegazione allo stes-so del processo verbale cui si facevariferimento, in violazione degli artt. 6 e7 della L. 27 luglio 2000, n. 212 (Statu-to del contribuente) e il connesso difet-to di motivazione nonché la inesisten-za di prova, il cui onere gravava sul-l’Ufficio, in ordine al rilevato difetto deirequisiti soggettivi in capo ai due dipen-denti. Nel merito ribadiva la sussi-stenza dei detti requisiti.Al ricorso veni-vano allegati, tra l’altro, copie dei libret-ti di lavoro dei dipendenti e prospetti dicalcolo del credito d’imposta.Alla udienza del 25 marzo 2004, l’Uffi-cio si opponeva all’accoglimento delladomanda di sospensione cautelaresostenendo la inesistenza, tra l’altro,del periculum in mora. La Commissio-ne accoglieva l’istanza di sospensio-ne, con rinvio al 27 maggio 2004 per latrattazione del merito.Con memoria depositata il 24 maggio2004, parte ricorrente eccepiva altre-sì la violazione dell’art. 12, ultimocomma dello Statuto del contribuenteavendo l’Ufficio rilasciato il pro-cesso verbale di constatazione in data2 dicembre 2003 e notificato l’avviso ilsuccessivo 10 dicembre 2003, senzaattendere i prescritti 60 giorni perfornire chiarimenti e documentazione.Con deposito di memoria di controde-duzioni del 25 maggio 2004 l’Agenziafrattanto si costituiva in giudizio ex art.23 del D.Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546per chiedere il rigetto del ricorso e lacondanna della società ricorrente allespese del giudizio. L’Agenzia sostene-va la legittimità dell’avviso, che, pre-ceduto dalla notifica del processoverbale di constatazione, aveva assol-to alla funzione di fornire la motivazio-ne della pretesa e porre il contribuentein condizione di spiegare le proprie

difese.Al riguardo richiamava giurispru-denza in linea con quanto dedotto.Nel merito produceva interrogazioni inAnagrafe tributaria che confermavano- a parere dell’Ufficio - l’inesistenza deirequisiti soggettivi.Alla udienza del 27 maggio il ricorsoveniva posto in riserva e, quindi, indata odierna deciso.Motivi della decisione - La Com-missione preliminarmente rileva che ilprovvedimento impugnato (denomi-nato “avviso di recupero del credi-to d’imposta”) costituisce atto ricorri-bile e sospendibile in via cautelare, purse non previsto espressamente dall’art.19 del D.Lgs. n. 546/1992.Tale avviso,che ha immediate conseguenze econo-miche con efficacia impositiva sul con-tribuente legittimando l’Ufficio a pro-cedere a rettifiche della iscrizione aruolo, si risolve infatti sostanzialmentenella comunicazione del diniego/revo-ca di agevolazioni con rifiuto dellarestituzione di tributi non dovuti e conirrogazione di sanzioni. Lo stesso èpertanto inquadrabile nelle lett. h), g) ec) dell’art. 19 citato, che - a giudiziodella Commissione - a seguito dell’at-tribuzione alle Commissioni tributariedella giurisdizione generale in materiadi tributi, sancita dall’art. 2 [recte: dal-l’art. 12; n.d.r.] della L. 28 dicembre2001, n. 448, deve essere estensiva-mente interpretato alla luce del gene-rale diritto alla difesa giurisdizionale edel parallelo divieto alla limitazione deimezzi di impugnazione previsti dallaCostituzione.La Commissione ritiene poi non fon-date le eccezioni preliminari in dirit-to svolte dalla società ricorrente.Il richiamo agli artt. 6 e 7 dello Statutodel contribuente infatti, nella fattispe-cie, non appare pertinente, non risul-tando il verbale di constatazione -peraltro regolarmente notificato -espressamente richiamato nell’avviso direcupero (la zona dello stampate desti-nata a contenere la data del proces-so verbale di constatazione è infattilasciata in bianco) e contenendo l’av-viso in via autonoma congrua e ade-guata motivazione in linea di fatto asostegno del recupero d’imposta. Ne

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

segue che anche il richiamo all’ultimocomma dell’art. 12 del detto Statu-to non assume nel caso all’esamerilievo alcuno.Il ricorso è tuttavia fondato nel meritoe, pertanto, da accogliere considera-to in linea di fatto che:- il requisito soggettivo dell’età (supe-riore ai 25 anni) risulta infatti presentein entrambi i dipendenti essendo glistessi nati il 6 dicembre 1956 (...) e il5 giugno 1958 (...);- lo stato di disoccupazione (nei 24 mesiantecedenti l’assunzione) è stato ido-neamente provato in giudizio dallasocietà con la produzione di copia inte-grale dei libretti di lavoro dei dettidue dipendenti, che risultavano in statodi licenziamento l’uno (...) fin dal 16dicembre 1993 (salvo nel 1999 unperiodo a tempo determinato di 2settimane, comunque cessato il 12novembre 1999) e l’altro (...) fin dal 30settembre 1994. Va osservato in pro-posito che il contribuente, nel produr-re la documentazione di cui sopra haottemperato al suo obbligo di infor-marsi nel rispetto della privacy circa lecondizioni che legittimano la conces-sione dei benefici fiscali cui ha poi chie-sto di accedere,non essendogli concessialtri mezzi e in particolare nonpotendo avvalersi del sistemainformativo dell’Anagrafe tributaria. Egli

ha dunque fornito la prova necessa-ria del diritto fruire dei benefici richie-sti, incombendogli il relativo onere aisensi dell’art. 2697 del codice civile;- l’Ufficio accertatore si è invece limi-tato a produrre In giudizio la copia astampa di interrogazioni effettuatesul proprio sistema informativo di Ana-grafe tributaria.Tali risultanze coincido-no, per il ... con le risultanze del libret-to di lavoro mentre sono difformi perl’...; per quest’ultimo l’Ufficio avrebbedovuto integrare le risultanze del-l’interrogazione anagrafica - che dasola costituisce semplice dichiara-zione di parte - con la produzione diidonea documentazione (ad esempio:dichiarazioni dei redditi 1999 deldatore di lavoro e del lavoratore) aifine della formazione della prova con-traria (insussistenza dello stato di dis-occupazione).- La completezza delle informazio-

ni appare in questo caso essenzia-le, poiché l’accertamento di sostanzialidifformità rispetto alla pubblica cer-tificazione costituita dal libretto dilavoro e dalle attestazioni degli Uffi-ci competenti, potrebbe costituire provacontraria a questi atti pubblici prodottidal ricorrente e al contempopotrebbe documentare un falso com-messo dal lavoratore con la complici-tà di altre persone, da identificarsi in

un precedente datore di lavoro o nelricorrente medesimo, che sarebbeallora reo anche di tentata truffaaggravata.Ma, sino a che non siano for-niti almeno convincenti indizi di talicircostanze, su cui questa Commissio-ne non ha il potere d’indagare d’uf-ficio, non può giudicarsi non dovuta l’a-gevolazione richiesta da chi ha assuntoil lavoratore risultante disoccupato, nésussiste l’obbligo di informare il Pro-curatore della Repubblica.Infine la Commissione rileva che lostato di socio di società di capitali neldipendente, contestato dall’Ufficio, nonpreclude l’accesso ai benefici di legge.La Commissione pertanto provvedecome da dispositivo, compensandoequitativamente e integralmente lespese del giudizio in relazione allepeculiarità della fattispecie e in par-ticolare alla circostanza della pre-senza, seppure per pochi giorni e concontratto a tempo determinato di unaattività in capo a uno dei due dipen-denti che può aver indotto in erro-re l’Ufficio nel rilevamento dello statodi disoccupazione, invece sussistentee nella sostanza perdurante fin daldicembre del 1993 e quindi ben oltrei due anni previsti.P.Q.M. – la Commissione accoglie ilricorso e annulla il provvedimentoimpugnato. Spese compensate.

TRIBUNA DEL LAVORO

Nasce dalla collaborazione di due importanti protagonisti dell’im-prenditoria turistica laziale, Ostiensis Viaggi Network e AssobalneariLido di Roma, il nuovo Tour Operator “Lido di Roma Incoming”, cheopererà sul mercato italiano per promuovere l’offerta turistica dellitorale romano.«Se in passato il Lido di Roma non è riuscito sino in fondo a libera-re le sue potenzialità», afferma il presidente di Assobalneari RenatoPapagni, «non è solo perché in alcuni casi è stato dimenticato dalleistituzioni, ma anche perché non sono state coinvolte le diverse real-tà presenti nel territorio. Il Lido di Roma non ha bisogno di uno svi-luppo economico senza qualità e senza legami con la propria storiae non deve neppure inseguire altri modelli che non ci appartengono.Il progetto rappresenterà un’opportunità di crescita del territorioanche e soprattutto in termini economici e occupazionali. Insieme adOstiensis Viaggi lavoreremo per dare concretezza e visibilità alla nuovarealtà turistica del “Lido di Roma Incoming”, con l’obiettivo di affian-

care il piano di rivisitazione della città turistica di Ostia,“Lido di Romaal 2015”, in cui sarà coinvolto anche un mostro sacro dell’architettu-ra italiana, Massimiliano Fuksas»«Promuovere e valorizzare il Lido di Roma è possibile», ha da partesua sottolineato Giampiero Gualandri, presidente Ostiensis Viaggi Net-work, «ma per farlo è indispensabile creare un’ampia rete di colla-borazioni, lavorando per facilitare il massimo confronto tra tutti colo-ro che operano nel settore turistico a livello territoriale. Il primo passodella neonata società è dunque nella direzione di un forte coinvolgi-mento della realtà imprenditoriale locale».Con Lido di Roma Incoming si valorizzerà innanzitutto lo straordina-rio patrimonio ambientale e archeologico dell’area, promuovendoOstia ed il litorale romano come interessanti mete turistiche a duepassi dalla Capitale. I romani, innanzitutto, ma anche i numerosi visi-tatori di Roma potranno così apprezzare anche ciò che i “dintorniromani” hanno in serbo per loro.

Un nuovo tour operator per promuovere il litorale romano

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32 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Bianca Bova praticante avvocato

Cassazione Sezione Lavoro 7 novembre2005 N. 21479. Presidente: Mileo, rela-tore: Capitanio; parti: Ric. M.M.; Res.Auto-strade Concessioni s.p.a.

I l venir meno in modo totale o par-ziale della prestazione lavorativa,tale da giustificare il licenziamen-

to ex art. l. 300/1970 per giusta causao per giustificato motivo ai sensi del-l’art. 3 l. 604/1996, non è ravvisabile seil mancato o non completo adempi-mento del lavoratore trova giustifica-zione nella mancata adozione, da parte

del datore dilavoro, dellemisure di sicu-rezza che, pur inmancanza dinorme specifi-che, questi ètenuto ad osser-vare a tutela del-l’integrità fisica epsichica del pre-statore di lavoroe se quest’ultimo– prima dell’ina-d e m p i m e n t osecondo gliobblighi di cor-rettezza – infor-ma il datore dilavoro circa lemisure necessarie

da adottare a tutela dell’integrità fisi-ca e psichica del lavoratore, sempreche tale necessità sia evidente o,comunque, accertabile o accertata.Il caso nasceva da un lavoratore checonveniva in giudizio la società Auto-strade Concessioni s.p.a., chiedendoche venisse dichiarata l’illegittimità dellicenziamento. Egli aveva lavorato alle

dipendenze della predetta società conmansioni di esattore e, avendo subitoin due mesi ben tre rapine, aveva chie-sto alla società datrice di lavoro, l’a-dozione di misure idonee a garantiree tutelare la sicurezza dei lavoratoriaddetti al casello e quindi, dopo averinutilmente diffidato la società, avevacomunicato di volersi astenere dallavoro con diritto alla retribuzione,ricevendo come risposta la contesta-zione dell’assenza ingiustificata e l’in-timazione del licenziamento.La richiesta del lavoratore veniva riget-tata sia in primo grado che in appellocon la motivazione che, ai fini delladecisione della controversia, non fossedeterminante accertare se le misuredi sicurezza adottate dalla societàdatrice di lavoro fossero pienamenteidonee a garantire la sicurezza dei lavo-ratori. Al contrario, invece, trovavaaccoglimento innanzi alla SupremaCorte la quale ha affermato che neicontratti a prestazione corrispettivi,quando una delle parti giustifica il pro-prio inadempimento con l’inadempi-mento dell’altra, occorre procederealla valutazione comparativa del com-portamento dei contraenti, non sol-tanto in riferimento all’elemento cro-nologico delle rispettive inadempien-ze rispetto alla funzione economico-sociale del contratto, ciò al fine di sta-bilire se effettivamente il comporta-mento di una parte giustifichi il rifiutodell’altra di eseguire la prestazionedovuta.Va tenuto presente che occor-re accertare la sussistenza della gravi-tà dell’inadempimento cronologicoanteriore, perché quando questo nonè grave, il rifiuto dell’altra parte diadempiere non è di buona fede e, quin-di non è giustificato.Con tale decisione viene denunciata laviolazione e la falsa applicazione del-

l’art. 2087 c.c. in relazione all’art. 1460c.c. nonché la violazione e la falsaapplicazione dell’art. 1460 c.c.Infatti ai sensi dell’art. 2087 c.c. «l’im-prenditore è tenuto ad adottare nel-l’esercizio dell’impresa le misure che,e secondo la particolarità del lavoro,l’ esperienza e la tecnica sono neces-sarie a tutelare l’integrità fisica e lapersonalità morale dei prestatori dilavoro. L’articolo innanzi citato obbli-ga l’imprenditore (la cui iniziativa eco-nomica non può svolgersi in contra-sto con la tutela della salute garanti-ta dall’art. 32 della Costituzione) adadottare, ai fini della tutela delle con-dizioni di lavoro, non solo le partico-lari misure tassativamente impostedalla legge in relazione allo specificotipo di attività esercitata nonché quel-le generiche dettate dalla comune pru-denza, ma anche tutte le altre misureche in concreto si rendano necessa-rie per la tutela della sicurezza dellavoro in base alla particolarità del-l’attività lavorativa, all’esperienza e allatecnica (in tal senso, Cass. l. N.3738/1995)».Nel caso che ci riguarda il rischiodenunciato dal lavoratore trovavaoccasione nell’adempimento dellasua prestazione e lo stesso, primadell’inadempimento, secondo gliobblighi di correttezza aveva infor-mato il datore di lavoro circa lemisure necessarie da adottare a tute-la della sua integrità fisica e psichica.In relazione a ciò va richiamato l’art.1460 c.c. il sancisce che «nei con-tratti a prestazioni corrispettive, cia-scuno dei contraenti può rifiutarsi diadempiere la sua obbligazione, se l’al-tro non adempie e non offre diadempiere contemporaneamente lapropria, salvo che termini diversi perl’adempimento siano stati stabiliti

TRIBUNA DEL LAVORO

Se manca la sicurezza è legittimo rifiutarsi di lavorare

Nei contratti aprestazionecorrispettivi, quandouna delle partigiustifical’inadempimento conl’inadempimentodell’altra, occorreprocedere allavalutazionecomparativa delcomportamento deicontraenti

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dalle parti o risultino dalla natura delcontratto.Tuttavia può rifiutarsi l’e-secuzione se, avuto riguardo alle cir-costanze, il rifiuto è contrario allabuona fede». In relazione a ciò, quan-do una delle parti, nei contratti aprestazioni corrispettive giustifica ilproprio inadempimento con l’ina-dempimento dell’altra, bisogna valu-tare la situazione confrontando ilcomportamento dei contraenti siain riferimento all’elemento cronolo-gico delle rispettive inadempienze,sia i rapporti di causalità e di pro-porzionalità di tali inadempienzerispetto alla funzione economico-sociale per stabilire se effettivamen-te il comportamento di una partegiustifichi il rifiuto dell’altra di ese-guire la prestazione dovuta.Alla luce di quanto sopra, va innanzi-tutto accertata la sussistenza dellagravità dell’inadempimento cronolo-gicamente anteriore perché quandoquesto non è grave, il rifiuto dell’al-tra parte di adempiere non è inbuona fede e, quindi, non è giustifi-

cato (Cass. l. 4743/1998; 10668/1999;699/2000). Il requisito di buona fedeprevisto dall’art. 1460 c.c. per la pro-posizione dell’eccezione inadimplen-ti non est adimplendum esiste quando,nel confrontare l’inadempimento cro-nologica anteriore con la prestazio-ne corrispettiva rifiutata, il rifiuto siastato determinato non solo da uninadempimento grave, ma anche damotivi corrispondenti agli obblighi dicorrettezza che l’art. 1175 c.c. impo-ne alle parti in rapporto alla naturadel contratto e alle finalità da questoperseguite. Per cui, facendo riferi-mento al caso in questione, il licen-ziamento ex art. 18 l. 300/1970 pergiusta causa o per giustificato moti-vo ai sensi dell’art. 3 l. 604/1996, nonè attuabile in quanto il mancatoadempimento del lavoratore trovagiustificazione nella mancata adozio-ne da parte della società datrice dilavoro, delle misure di sicurezza cheè tenuta ad osservare al fine di tute-lare l’integrità fisica e psichica delprestatore di lavoro, anche perché

questi aveva informato la predettasocietà circa le misure necessarie daadottare.Con la sentenza in questione la Supre-ma Corte ha affermato che la corteterritoriale erroneamente ha ritenu-to che la misura di sicurezza da adot-tare in questo caso avesse ad ogget-to un rischio di natura extra-lavorati-va in quanto il rischio denunciato dallavoratore era, invece, lavorativo per-ché trovava occasione nell’adempi-mento della sua prestazione. Ha inol-tre affermato che per stabilire qualesia l’inadempimento colpevole e qualequello incolpevole, occorre rapporta-re l’inadempimento cronologicamen-te anteriore con quello cronologica-mente successivo per poter valutarela gravità del primo come conseguen-za giustificata o giustificabile del secon-do.Alla luce di quanto sopra la Supre-ma Corte ha accolto il ricorso, ha cas-sato la sentenza impugnata rinviandolaalla Corte di Appello territoriale laquale, si dovrà uniformare ai principidi diritto su citati.

anno 4 - numero 24 / 33

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

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Luigi Corazzasivice presidente Sanimpresa

È arrivato il tempo dei primibilanci per Sanimpresa. LaCassa per l’assistenza sanita-

ria integrativa al servizio sanitarionazionale, nata alla fine del 2003 dal-l’accordo tra le organizzazioni sinda-cali, Filcams, Fisascat e Uiltucs insiemealla Confcommercio di Roma, in pochimesi di attività ha già raggiunto unbuon numero di adesioni, grazie all’ac-cordo raggiunto attraverso i contrat-ti collettivi del settore del terziario,della distribuzione, dei servizi, della vigi-lanza privata, del comparto alberghie-ro e dal primo luglio del 2005 apertoanche ai rispettivi nuclei familiari.Quella che fino a pochi anni fa era solouna scommessa è diventata una splen-dida realtà. Sanimpresa, essendo unacassa sanitaria integrativa senza fini dilucro, ha provveduto con la propriaattività al rimborso parziale o totaledella spesa sanitaria dei propri iscrit-ti, con i costi per i lavoratori comple-tamente a carico delle aziende. In que-sti mesi di attività Sanimpresa ha offer-to ai propri utenti diverse prestazioniintegrative come gli interventi chirur-gici, il rimborso dei ticket, servizi diconsulenza e assistenza, analisi e pre-venzioni, integrando, senza mai sosti-tuire, l’attività del servizio sanitarionazionale.Tutte le prestazioni di assi-stenza sono state fornite sulla base diconvenzioni stipulate con le miglioristrutture sanitarie del territorio. Sonooltre 1000 i rimborsi già erogati dallaCassa ai propri associati, principal-mente per interventi chirurgici di variogenere (con costi superiori anche a20.000 euro per singolo intervento) eindennizzi per le spese dei ticket.Sanimpresa per garantire ai tutti gliassociati la massima qualità della pro-pria assistenza ha compiuto un ulte-riore passo in avanti istituendo unastruttura di controllo sanitario, coor-

dinata dal professore Alberto Ugolini,primario ospedaliero e docente diPatologia Medica e Malattie Infettivenell’Università di Roma “La Sapienza”,rivolta alle strutture convenzionate pertutelare tutti gli iscritti.Sanimpresa è attiva da pochi mesi mafronte di una cospicua adesione deveperò registrare una forte evasione con-trattuale, che la Cassa è impegnata asuperare, insieme alle parti sociali, conuna massiccia campagna informativarivolta alle imprese ed ai lavoratori. Ciauguriamo che l’ adesione a Sanimpre-sa avvengano in tempi brevi, evitandocosì ai lavoratori di richiedere il risar-cimento del danno direttamente all’im-presa per inadempienza contrattuale.Un rischio che molte aziende hannosapientemente evitato con il solo ver-samento della quota annuale di 207euro (poco più di 50 centesimi al gior-no) direttamente alla Cassa.Gli obiettivi futuri di Sanimpresa sonomolteplici e mirati soprattutto all’am-pliamento del nomenclatore e all’au-mento per i propri iscritti delle pre-stazioni sanitarie offerte, sia dal puntodi vista della prevenzione sia sottoquello della copertura e dell’assisten-za. La Cassa a breve coprirà tutta laregione Lazio, volendo diventare un

punto di riferimento aperto anche atutte quelle categorie, oggi non anco-ra firmatarie dei contratti con le partisociali, che desiderano però aderire informa volontaria. La nuova riunionedegli organismi della Cassa, che si terràentro la fine dell’anno, avrà inoltrecome scopo quello di definire le lineeguida di sviluppo della Cassa, princi-palmente per ampliare il target d’as-sistenza agli associati.L’ambizione di Sanimpresa per il pros-simo futuro è di iniziare ad integrarela propria offerta con forme d’assi-stenza diretta, lavorando con struttu-re già presenti sul territorio. L’intro-duzione, dal primo luglio del 2005, dellapossibilità di garantire la coperturasanitaria anche ai familiari dei lavora-tori e dei titolari d’ impresa (previoversamento della quota annuale di 207euro) e la sempre più crescente richie-sta di informazioni e contatti con laCassa, ci fa sperare nel raggiungimen-to della quota dei 20.000 iscritti entroil primo semestre del prossimo anno.Queste sono solo alcune delle infor-mazioni sulla copertura assicurativache la Cassa prevede; per ogni ulte-riore informazione o chiarimento ci sipuò rivolgere al nomenclatore predi-sposto o direttamente alla sede di

Sanimpresa a gonfie vele, per la tranquillità dei lavoratori

TRIBUNA DEL LAVORO

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Sanimpresa in via Duilio 13 a Roma(tel. 06-32111472 ; fax 06-3214556;numero verde Servizio Consulenza800-016-631) oppure attraverso il sitointernet: www.sanimpresa.it si posso-no trovare tutti i moduli per l’adesio-ne da inviare tramite posta elettroni-ca a: [email protected] scommesse sono fatte per esserevinte.Visti gli ottimi primi risultati con-seguiti dalla Cassa, possiamo tranquil-lamente dire che Sanimpresa la suaprima scommessa l’ha già portata a ter-mine, facendo vincere soprattutto i tantilavoratori delle fasce più deboli, tute-lando il bene più prezioso: la salute.Ministero del Lavoro - Direzione gene-rale attività ispettiva - Nota 27 luglio2005 n. prot. 2041

OGGETTO: Art. 9, D.Lgs n.124/2004 - Risposta istanza diinterpello avanzata dalla Legadelle Cooperative di RavennaLa Lega cooperative di Ravenna hachiesto come debba essere interpre-tata l’irrinunciabilità del periodo feria-le in caso di contratti a termine e sepuò continuare ad applicarsi la previ-sione contrattuale in base alla qualele ferie degli operai a tempo deter-minato del settore agricolo sonomonetizzate con il pagamento di unamaggiorazione mensile della retribu-zione. Il ministero ribadisce l’indica-zione della circolare 8/2005, preci-sando che relativamente ai contrattia termine di durata inferiore all’anno,è sempre ammissibile la monetizza-zione delle ferie non usufruite. Nonsembra, invece, compatibile con il det-tato costituzionale la programmataprevisione della mancata fruizionedelle ferie attraverso il pagamentodella maggiorazione retributiva men-sile. Il ministero del Lavoro ritiene piùaderente allo spirito della legge il paga-mento dell’indennità, per ferie nongodute, all’atto della cessazione delrapporto di lavoro, come previstodallo stesso Dlgs 66/2003.

Ministero del Lavoro - Direzionegenerale attività ispettiva - Nota 27luglio 2005 n. prot. 2042OGGETTO: Art. 4, comma 5,D.Lgs n. 66/2003 - Rispostaistanza di interpello avanzatadall’Unione industriali di Torino.Rispondendo all’interpello avanzatodall’Unione industriali di Torino ilministero del Lavoro chiarisce comedeve essere computato il termine perla presentazione, alla direzione pro-vinciale del lavoro, della comunica-zione del superamento delle 48 oresettimanali a seguito di prestazioni dilavoro straordinario, disposto dal-l’articolo 4, comma 5, del Dlgs66/2003. L’adempimento deve esse-re ottemperato dai datori di lavoroche occupano, nell’unità produttivainteressata, più di dieci dipendenti,ogni qualvolta l’orario settimanale,del singolo lavoratore, va a superarele 48 ore per effetto del lavorostraordinario prestato. Il Dlgs213/2004 ha modificato il Dlgs66/2003 stabilendo che l’adempi-mento deve essere compiuto «entrotrenta giorni dalla scadenza del perio-do di riferimento». Dubbi erano sortida più parti e in particolare dalla dire-zione provinciale del lavoro di Tori-no, se la scadenza del periodo fosseriferita o meno all’ultima settimana“completa” contenuta nella comuni-cazione. Il ministero chiarisce che i30 giorni decorrono dalla fine delquadrimestre fisso derivante dall’en-trata in vigore del citato Dlgs n. 66 odal diverso periodo fisso previstodalla contrattazione collettiva (seimesi, un anno), indipendentementedal fatto che nell’ambito di dettoperiodo la comunicazione deveriguardare le sole settimane comple-te, stante che i giorni eccedentisaranno presi in considerazione nel-l’eventuale comunicazione relativa alquadrimestre (o maggior periodo)successivoCORTE DI CASSAZIONE SEZIONELAVORO – 6 maggio 2005, n. 9460Retribuzione – Insolvenza deldatore di lavoro – Pagamentodelle ultime tre mensilità da

parte del Fondo di garanzia –Sospensione del rapportolavorativo nel periodo ante-riore all’apertura della proce-dura concorsuale a carico deldatore di lavoro – Possibilitàdi riferire la garanzia, nel-l’ambito del limite temporaledi dodici mesi, alle mensilitànon corrisposte anteriormen-te al periodo di sospensione –Sussistenza.

Con riferimento all’obbligo del Fondodi garanzia costituito presso l’Inps, aisensi del d.lgs. 27 gennaio 1992, n. 80.di pagare ai lavoratori la retribuzionedelle ultime tre mensilità rientranti neidodici mesi che precedono la data delprovvedimento di apertura della pro-cedura concorsuale a carico del dato-re di lavoro, deve ritenersi che, ove ilrapporto sia rimasto sospeso (senzaobbligo di corrispondere la retribu-zione) anteriormente a tale data, lagaranzia sia reperibile alle tre mensi-lità antecedenti al periodo di sospen-sione, nell’ambito dell’anzidetto limi-te di dodici mesi, atteso che – allastregua dell’art. 2, co. 1, del citato d.lgs.– la garanzia dell’effettivo percepi-mento della retribuzione si riferiscealle ultime tre mensilità del rapporto“in atto”.

CORTE DI CASSAZIONE – 7 marzo2005, n. 4808Contributi assicurativi – San-zioni civili – Disciplina ex art.1, co 217, I. N. 662/1996 –Distinzione tra omissione edevasione contributiva – Fatti-specie di omesso invio deimodelli DM10, pur in presenzadi regolare iscrizione dei lavo-ratori nei libri paga e matrico-la – Costituisce evasione con-tributiva.

In tema di obbligazioni contributivenei confronti delle gestioni previden-ziali e assistenziali, la mancata pre-sentazione del modello DM10 (recan-te la dettagliata indicazione dei con-tributi previdenziali da versare) con-

TRIBUNA DEL LAVORO

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MASSIMARIO DEL DIRITTODEL LAVORO

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

figura la fattispecie della evasione – enon già della semplice omissione –contributiva, ricadente nella precisio-ne della lett. b) dell’art. 1, co. 217, dellalegge n. 662/1996, che commina unasanzione una tantum il cui pagamen-to (alla stregua della modifica appor-tata al predetto co. 217 dell’art. 59della legge n. 449/1997) può essereevitato effettuando la denuncia dellasituazione debitoria spontaneamente(prima, cioè, di contestazioni o richie-ste da parte dell’ente) e comunqueentro sei mesi dal termine stabilitoper il pagamento dei contributi, pur-chè il versamento degli stessi sia poieffettuato entro trenta giorni dalladenuncia (c.d. ravvedimento opero-so), senza che, in subiecta materia,spieghi influenza l’entrata in vigoredell’art. 116, co. 8 ss. della legge n.388/2000 (configurante la fattispeciedell’evasione contributiva in terminidiversi e più favorevoli al datore dilavoro), attestante la indiscutibile inap-plicabilità alle vicende precedenti allasua entrata in vigore.

CORTE DI CASSAZIONE SEZIONELAVORO – 6 maggio 2005, n. 9453Assicurazione contro le malat-tie – Visite mediche di control-lo dei lavoratori assenti –Allontanamento del lavorato-

re malato dal proprio domici-lio – Onere di preventiva comu-nicazione all’organo di con-trollo – Esclusione – Fattispe-cie relativa ad allontanamentodal domicilio per rispondere aconvocazione presso il Centroservizi sociali.

In tema di visite mediche di control-lo dei lavoratori assenti per malattia,dal dovere di cooperazione del lavo-ratore, previsto dalla sentenza dellaCorte costituzionale n. 78/1988come fondamento dell’obbligo direperibilità, non deriva un onere, incapo al lavoratore, di comunicazio-ne preventiva all’organo di control-lo dell’indifferibile assenza dal domi-cilio, onere né previsto dalla legge,né configurabile dalle clausole gene-rali di correttezza e buona fede(Nella specie, la Corte Cass. Ha cas-sato la sentenza impugnata che avevaritenuto non provata l’indifferibilitàdella convocazione presso il Centroservizi sociali – struttura perifericadel Ministero della Giustizia -, noti-ficata a messo della polizia munici-pale, senza considerare che prove-nienza e modalità rigide della con-vocazione assumevano caratterecogente ed indeffiribile ed impone-vano al lavoratore l’adempimento di

un dovere nei confronti dell’autori-tà, parimenti tutelabile dall’ordina-mento e costituente una seria e vali-da ragione, socialmente apprezzabi-le, per esonerare il lavoratore dal-l’obbligo di reperibilità nelle fasceorarie).

CORTE DI CASSAZIONE SEZIONELAVORO – 9 maggio 2005, n. 9570Controversie di lavoro – Licen-ziamento per giustificatomotivo oggettivo – Esorbitan-ti assenze del lavoratore –Immutazione da parte del giu-dice dell’originario titolo delrecesso in quello per supera-mento del periodo di compor-to – Ammissibilità.

Nella controversia concernente lalegittimità o meno del licenziamento,non dà luogo ad un’illeggittima impu-tazione del titolo del recesso la meradiversità di qualificazione giuridica datadal giudice al fatto delle esorbitantiassenze del lavoratore, che, origina-riamente poste a base di un licenzia-mento per giustificato motivo ogget-tivo ai sensi dell’art. 3 della l. n.604/1966, siano poi invece ritenuterilevanti ai fini del recesso, ex. art. 2110c.c., per superamento del periodo dicomporto.

TRIBUNA DEL LAVORO

Corte di cassazione - Sezione tributaria -Sentenza 20 aprile-29 luglio 2005 n. 16029(Presidente: Riggio; Relatore: D’Alonzo; Pm - conforme - CafieroRebecchi contro ministerodell’Economia e delle Finanze e Agenziadelle entrate)

Le somme corrisposte al lavoratoresi possono considerare erogazioniliberali solo se è esclusa una relazio-ne tra il versamento e il rapporto dilavoro. In tutti gli altri casi si tratta dicorrispettivi a fronte di prestazioni e

pertanto da assoggettare a prelievo Irpef.È quanto ha chia-rito la Cassazione con la sentenza 16029/05. I Supremi giu-dici a tal proposito hanno motivato la sentenza basandosi

sul concetto di “erogazione liberale”fornito dall’articolo 48, lettera f), delTuir. Quest’ultimo richiede che lasomma corrisposta sia legata a eventio a situazioni eccezionali così partico-lari da far ritenere esclusa la possibili-tà che sia pattuita tra le parti qualeelemento della retribuzione come nelcaso della riduzione d’organico per ilrisanamento aziendale

La somma data al lavoratore è erogazione liberale solo se non pattuita tra le parti come retribuzione

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38 / anno 4 - numero 24

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

P.L.

I l direttore d’albergo è da sem-pre una figura cruciale; sopra-tutto oggi in cui gli hotel stanno

crescendo di dimensioni e man manotrasformandosi in aziende comples-se, in cui non è più sufficiente avereuna solida capacità organizzativa ebuona educazione ma occorronocompetenze che spaziano dal mar-keting alla giurisprudenza, al mana-gement. In questo contesto diventaquindi essenziale la formazione, chenon si limita più a dare le basi periniziare una carriera che si consoli-derà e progredirà “sul campo”, madeve seguire il direttore lungo tuttala sua vita lavorativa, così da metterloin grado di affrontare le evoluzionidel mercato e dell’organizzazioneaziendale.Proprio di questo si è occupato il XIVConvegno di studio dei direttori d’al-bergo, promosso dall’Associazione deidirettori d’albergo (Ada) il 18 novem-bre alla Fiera di Roma, al quale hannopartecipato il presidente dell’Enit,

Amedeo Ottaviani, il presidente del-l’Ebt, Massimo Bettoria, il direttore diFederalberghi, Tommaso Tanzilli, ildirettore generale dell’Hotel Marcel-lo Royal, Maurizio Ferrante e il diret-tore generale dell’Hotel palazzo dellaFonte, Gaetano Torino.Il convegno ha messo a fuoco leresponsabilità, le competenze, il gradodi qualità e la professionalità che sichiedono oggi ad un direttore d’al-bergo, che deve operare in un setto-re in cui l’evoluzione dei macchinari,degli impianti, degli strumenti opera-tivi e anche delle norme è incessantee abbastanza rapido. Nel convegno èstata perciò sottolineata l’importanzadi adeguare l’attuale formazione dibase, fornita dalle scuole alberghieree dagli istituti professionali di Statoper il turismo, ma soprattutto di nonperdere di vista la necessità di soste-nere costantemente i direttori concorsi di aggiornamento, seminari emaster.Anche se da qualche anno lanascita di numerosi master e corsi dilaurea universitari dedicati al turismohanno fornito un importante e ade-

guato supporto – in particolare è stataricordata l’esperienza del master inEconomia del turismo de “La Sapien-za” di Roma, che con grande lungimi-ranza ha dato la possibilità ad impren-ditori e professionisti del turismo ditrasformarsi anche in docenti univer-sitari - occorre fare un ulteriore sfor-zo, destinando risorse, nonostante lacoperta stia diventando sempre piùcorta per tutti, alla realizzazione dieventi formativi con i quali seguirecostantemente le evoluzioni del com-parto. Magari anche facendo ricorsoalla fantasia. Interessante l’esperienzadi Federalberghi, che ha recentemen-te promosso un corso sulla preven-zione degli incendi in collaborazionecon i Vigili del Fuoco di Roma, chehanno messo a disposizione luoghi eattrezzature per le esercitazioni pra-tiche ed esperti, mentre alcune strut-ture alberghiere hanno trasformato leloro sale convegni in aule didattiche.Ciò ha consentito di dare solidi con-tenuti alla normativa statale sulla sicu-rezza dei luoghi di lavoro con costiindubbiamente più contenuti. Proprioquesto esempio dimostra tra l’altrola funzione delle associazioni di cate-goria nell’assicurare la puntualità e latempestività della formazione, inter-venendo proprio là dove è più urgen-te aggiornare le competenze.Anche se la formazione è da taluniconsiderata un costo, sta diventan-do sempre più evidente la possibili-tà che essa si trasformi in un inve-stimento remunerativo per l’aziendaalberghiera, che potrà introdurrenuove tecnologie per aumentare igie-ne, confort, realizzare risparmi sulpiano energetico e gestionale.Soprattutto potrà mantenere le pro-prie strutture ad un elevato standardqualitativo, il che in parole poveresignifica che il cliente sarà soddisfat-to e disposto a tornare.

TRIBUNA DEL LAVORO

Direttori sempre più manager nel turismo che avanza.

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