Periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba · Anno XVIII n°6 novembre 2010 -...

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Anno XVIII n° 6 novembre 2010 - Sped. in AP D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n° 46 art. 1 comma 2 - DCB Milano - Reg. Trib. Torino n. 3862 del 10/12/87 Periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

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Anno XVIII n° 6 novembre 2010 - Sped. in AP D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n° 46 art. 1 comma 2 - DCB Milano - Reg. Trib. Torino n. 3862 del 10/12/87

Periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

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elHMoncada

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El MoncadaPeriodico dell’Associazione

Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba

Anno XVIII n° 6 - novembre 2010

Redazione e amministrazioneVia P. Borsieri, 4 - 20159 Milano

[email protected]

Direttore responsabile:Marilisa Verti

Progetto grafico e impaginazione:Liderno Salvador & Co.

In redazione:Federico Anfusio,Mauro Casagrandi

(corrispondente da La Habana) Adán (vignette da Cuba)

Rocco Sproviero (i Circoli)

Hanno collaborato:

Maria Angelica Casula,Ninni Cirincione, Raúl Della Cecca,Sergio Marinoni, Marco Musumeci,Rossana Spocchi, Roberto Vanzulli

Editore: Politeko - TorinoStampa:

grafica & stampa sas - Milano

Sped. in AP D.L. 353/2003 conv. inL. 27/02/2004 n° 46 art. 1 comma 2

- DCB Milano - Reg. Trib. Torino n. 3862

del 10/12/87

el Moncada è inviato gratuitamente agli associati

Tiratura di questo numero:6.000 copie

Chiuso in redazione: 14/11/2010

I 5 EROI - PRIGIONIERI DELL’IMPERO

SSoommmmaarr iioo

Editoriale 3

Il blocco resta nonostante il mondo 4

Cuba fa paura a chi difende i privilegi 6

Guinea Bissau e solidarietà cubana 8

10° Congresso nazionale 9

Kenia, la forza, le idee, la solidarietà 25

L’Associazione e l’Icap 26

Quando la cultura unisce i popoli 27

La mia Cuba 28

dai Circoli 29

Indirizzi utili 31

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cubavia P. Borsieri, 4 - 20159 Milano - tel. 02680862 - fax 02683037

[email protected] - www.italia-cuba.it

Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale n° 82

elHMoncadahttp://www.italia-cuba.it/el_moncada/el_moncada.htm

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cubacodice fiscale: 96233920584

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C on una sincronicità incredibile, proprio men-tre Lawrence Wilkerson, colonnello in pen-sione, repubblicano, veterano del Vietnam,

ex capo di Gabinetto del segretario di Stato ColinPowell (2002-2005) durante il Governo Bush, apri-va la bocca per raccontare i crimini Usa nei con-fronti di Cuba, e mentre Fidel Castro si mostrava inpubblico con sempre più frequenza e partoriva lesue lucidissime riflessioni, un nuovo gioco virtua-le incitava all’assassinio del leader cubano. Un ca-so? Forse. Ma i casi si sommano un po’ troppo peressere solo delle farfalle impazzite. Vediamo i fattipartendo da Wilkerson. Sui Cinque ha detto, papa-le papale, che nella loro vicenda “non ha regnato lagiustizia, bensì interessi speciali e politici”. Ha rac-contato che sono stati “pagati segretamente giorna-listi e altri agenti per garantire una matrice di opi-nione contro i Cinque”. Fatto, questo che non stupi-sce chi conosce bene le vicende cubane. Le cifreparlano chiaro: negli Stati uniti, durante gli anni fi-scali 2009 e 2010 sono stati approvati un totale di 40milioni di dollari per promuovere programmi sov-versivi. A questi vanno aggiunte le ‘filantropiche’azioni di Ned e Usaid che, nonostante la crisi, siprodigano per creare una sovversione a Cuba. Enpassant, la Usaid, che ha sempre vantato una diri-genza di loschi personaggi sull’America Latina, hamantenuto la sua coerenza, e da maggio l’area La-tina è diretta da Mark Feierstein, consigliere del ge-nocida boliviano “Goni” Sánchez de Lozada notoper la strage durante la Guerra del gas, nel 2003. Eche si era distinto anche in Nicaragua, dirigendo la‘Guerra sporca’ contro i sandinisti. Anche su Cubaresta la coerenza, infatti l’Usaid, che per il progettoDemocrazia a Cuba aveva già elargito milioni di dol-lari, anche per il 2010 ha voluto compiere la buonaazione destinando 15 milioni di dollari al progetto.Dal 1996 ad oggi Usaid ha formato ben 420 giorna-listi sull’isola: incredibile, per un paese di 11 milio-ni di abitanti che ha scuole e università gratuite chefunzionano! Non è che sarà perché in questo modofunziona meglio il battage mondiale secondo il qua-le “Cuba è una prigione a cielo aperto perchè nonpermette la libertà di stampa”? Il dubbio è iperlegit-timo, perchè i mercenari sembrano essere tutti gior-nalisti e trovano così l’appoggio mediatico dei ‘col-leghi’ nel mondo intero. Ma torniamo al tema prici-pale. Nello scorso luglio in Venezuela è stato arre-

stato Francisco Chávez Abarca, poi portato a La Ha-bana e che ha cominciato a parlare. Se quello che stadicendo è la verità, come commenta anche Lawren-ce Wilkerson, è la fine di Luis Posada Carriles, e so-no evidenti i suoi legami con la morte di Fabio DiCelmo. E se, come lo stesso ex colonnello ammette,tra il 1960 e il 2000 sono stati rubati a Cuba e porta-ti negli Usa 49 aerei, di cui 37 civili (e solo 16 resti-tuiti) chi è che compie azioni terroristiche? La rispo-sta è netta, ma siccome ci sono ancora dei testoni co-me noi che non si sono bevuti il cervello, ecco che ilmondo virtuale può venire in aiuto. Come? Ma conun videogioco nuovo di pacca, che si chiama “Callof Duty: Black Ops”, che trasporta il giocatore nel-l’ambiente della guerra fredda e pianifica operazio-ni speciali, prima tra tutte l’assassinio di Fidel Ca-stro. Il videogioco, cui possono partecipare in con-temporanea sino a 18 persone prevede violenze, as-sassinii, armi e veicoli da guerra per le operazionimilitari in “territorio nemico”, come l’isola di Cuba. Divertimento innocente? Non molto. La realtà vir-tuale sta acquistando forza, si diffonde nel mondo ele nuove generazioni passano giornate al computer.Dunque, anche i giochi sono una comunicazionemediatica, dunque si vuole incrementare l’odio con-tro Cuba, dunque si fa crescere la disinformazione,dunque si tende ancora di più all’appiattimento del-le menti e al loro controllo. Dunque il Bloqueo, cheagisce come un genocida sulla popolazione cubanacolpendola a tutti i livelli e i cui danni fino al dicem-bre 2009, ai prezzi correnti calcolati molto per difet-to, ammontano a una cifra che supera i 100 mila 154milioni di dollari, che poi diventerebbero 239 mila533 milioni di dollari se il calcolo fosse effettuatoconsiderando come base l’inflazione dei prezzi aldettaglio degli Stati uniti è una bazzecola, di cui nonsi parla. Gli Usa sono nell’asse del bene e Cuba inquello del male. Dunque… dunque per fortuna nelmondo rimane chi cerca e vuole la verità e la giusti-zia, dunque per fortuna la solidarietà con Cuba nonsi arresta, dunque quanto è bello un Congresso del-l’Associazione in cui ci si conosce, ci si confrontada tutta Italia, dunque che importanza il fatto che e-sista l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, con il suo nuovo direttivo e Sergio Marinoniriconfermato presidente. Dunque… adelante e buon lavoro a tutti! HMarilisa Verti

…Dunque… andiamo avanti!

editoriale

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D a un documento segreto delDipartimento di Stato (Mini-stero degli Esteri) Usa datato

6 aprile 1960 recentemente declassi-ficato: “La maggioranza dei cubaniappoggia Castro (…) l’unico modopossibile per far calare l’appoggio in-terno è creare disillusione e insoddi-sfazione causati da malessere econo-mico e da difficoltà materiali (…) bi-sogna impiegare rapidamente tutti imezzi possibili per disastrare la vitaeconomica cubana (…) una linea diazione che, per quanto abile e discre-ta, raggiunga i massimi risultati nelprivare Cuba di danaro e forniture, ri-durre le sue risorse economiche e fi-nanziarie, i salari reali, e provocare lafame, la disperazione e quindi l’ab-battimento del Governo”. Questa eral’analisi e l’animo del governo statu-nitense nei confronti di Cuba pocodopo che la Rivoluzione aveva trion-fato. Questo è stato ed è il pensieroche soggiaceva dietro l’imposizionedell’emabrgo, del blocco economico,commerciale e finanziario, che fu in-staurato allora. È lo stesso animo e lostesso pensiero che soggiace tuttoraoggi nella continuazione dell’imposi-zione del blocco stesso. Non è cam-biato nulla con l’amministrazione O-bama: il 26 ottobre scorso, di nuovo,gli Stati uniti, accompagnati da Israe-le, e stavolta soltanto da Israele, si so-no opposti all’eliminiazione del bloc-co, in occasione della riunione an-nuale dell’Assemblea Generale delleNazioni Unite in cui si trattano tutti itemi più importanti della politicamondiale. Un dettaglio riguardo spe-cificamente a quest’ultima votazione:di solito Israele vota sempre insiemeagli Usa, che sono il loro principalealleato, indipendentemente dal temache si tratti. Ora questa volta è moltoprobabile che gli americani abbianomesso in atto forti pressioni per otte-nere di nuovo il voto israeliano. Infat-ti, poco più di un mese fa in una inter-vista ad un giornalista americano, Fi-

del aveva sottoli-neato il diritto al-l’esistenza delloStato di Israele, ilche aveva provo-cato dichiarazio-ni di riconoscen-za da parte diShimon Peres eBenjamin Ne-tanyau. Natural-mente la politicapropalestinese diCuba non cambiadi un millimetro.Su 193 Paesi, 187hanno votato a fa-vore della risolu-zione di togliereuna volta per tuttequesto maleficoblocco, 2 hannovotato contro, ap-punto gli Usa e I-sraele, e tre pic-coli stati, che so-no in realtà colo-nie degli Stati u-niti - le isolette del Pacifico Palau, le I-sole Marshall e la Micronesia - si so-no astenuti. Addirittura questi ultimitre, che non sono nulla in realtà, nonhanno avuto il coraggio di apporre laloro firma alla condanna di Cuba. Gli Stati uniti sono quindi completa-mente isolati nella loro politica anti-cubana. Nessuno li segue più e tuttivorrebbero che si cambiasse rotta.Addirittura il Governo italiano, chepiù atlantista non potrebbe essere, havotato contro il blocco: e lo fa ormaida anni. Nessun paese europeo lo hafatto, e nemmeno uno solo dei paesiex socialisti.

La storia si ripeteSono anni che succede lo stesso. LeAssemblee Generali dell’Onu rego-larmente bocciano il blocco ad ogniscadenza in cui va posto il voto. Que-sta è la diciannovesima volta conse-

cutiva. Le votazioni su questo scot-tante argomento cominciarono nel1992 quando, a istanza di Cuba, nelnovembre di quell’anno la XLVII ses-sione ordinaria approvò la risoluzio-ne cubana con 59 voti a favore, 3 con-trari e 71 astensioni. Anno per anno,sempre più paesi, fra cui l’Italia, pas-sarono dall’astensione alla condanna.Ed ogni anno, alla stessa occasione, imedia mondiali di solito annuncianol’esito di questo voto come la fine, fi-nalmente, dell’embargo a Cuba. Pur-troppo, niente di più sbagliato: le ri-soluzioni dell’Assemblea Generaledell’Onu non hanno effetto obbliga-torio: per quanto politicamente im-portanti, anzi molto importanti, sulpiano della esecutività non hanno as-solutamente valore. Non hanno l’ob-bligatorietà. Risultano essere pocopiù di una raccomandazione. E gliStati uniti, con la loro prepotenza,

Il Blocco resta,nonostante il mondo

Mauro Casagrandi

Solamente Usa e Israele contro Cuba all’Assemblea dell’Onu

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continuano a non tenerne conto, inspregio a qualsiasi norma etica e, per-chè no, anche politica. Di fronte atanta ripetuta unanimità, almeno do-vrebbero sentirsi nell’obbligo mora-le di rendere conto al resto del mon-do delle loro azioni e iniziare proce-dimenti volti a ridurre ed eliminarequesta politica genocida. E inveceniente. Anzi, di volta in volta, lo van-no rendendo sempre più pernicioso edannoso per l’economía dell’isolaanche, a volte, pure di fronte a rimo-stranze da parte di governi alleati a-gli Stati uniti, danneggiati, a loro vol-ta, dall’applicazione extraterritorialedel bloqueo. Infatti le filiali estere diimprese americane, che giuridica-mente sono soggette solo e soltantoalle leggi del paese ove sono situate,non possono vendere nulla a Cuba.Non solo, ma questa imposizione,che era stata tolta negli annni Ottantaè stata poi nuovamente reintrodottadal Governo Usa. E non solo, ma daqualche tempo a questa parte, bastache nell’azionariato di una ditta este-ra che ha rapporti con Cuba entrinosoci di nazionalità Usa, ed ecco che ilGoverno statunitense, in base ad unadelle tante leggi e leggine del blo-queo, va a minacciare questi soci dipunizioni e multe severe, se non fan-no cessare i rapporti con l’Isola. Ne-gli ultimi anni ci sono state multe dicentinaia di milioni di dollari a im-prese e banche mondiali che com-merciavano o avevano rapporti finan-ziari con Cuba. E i paesi esteri, sep-pur votino contro il blocco una voltaall’anno alle Nazioni unite, non han-no poi la forza o la voglia di contra-stare la politica nordamericana anchequando questa è direttamente nocivaper la loro economia, per non parlaredell’aspetto delle sovranità violate. Sotto questo aspetto, con l’ammini-strazione Obama non è cambiato nul-la, assolutamente. Le facilitazioni aiviaggi concesse a certe categorie dicittadini cubani dopo la sua ascesa al-la presidenza degli Usa, sono solo unpalliativo e poi esistevano già ai tem-pi di Clinton, era stato Bush jr a vie-tarle. Sono state un fiorellino piccolopiccolo offerto all’America latina chea Obama, appena eletto, reclamava inblocco un cambio sostanziale dell’at-teggiamento e della politica norda-mericana verso Cuba. Anche a livello legislativo, cioè delCongresso, le cose non sono cambia-te. Al solito, ci sono gruppi di pres-sione interessati a una maggiore ela-sticità e a migliori rapporti con Cuba.Al solito, queste pressioni riescono a

produrre disegni di legge chepermetterebbero a tutti glistatunitensi di viaggiare aCuba (cosa che cambierebbetotalmente tutti gli scenari),consentirebbero di poter ven-dere prodotti agricoli e ali-mentari (gli unici permessi)Usa a condizioni più eque enormali per Cuba, cosa chefarebbe aumentare il fattura-to di questi produttori. Ma alsolito queste proposte legi-slative si perdono nei mean-dri delle normative congres-suali e di fatto vengono in-sabbiate, grazie, al solito, al-le potenti lobbies anticubaneche fanno capo alle varie ma-fie controrivoluzionarie diMiami.Ma, ma... sono 50 anni chetutto ciò va avanti, e sono 50anni che Cuba resiste malgra-do tutto e malgrado tutti gliStati uniti, e trionfalmente o-gni anno mette vergognosa-mente gli Usa con le spalle almuro, dimostrando che la lo-ro politica è esageratamente disuma-na e obsoleta davanti a tutto il mondo;sono 50 anni che accetta la sfida e va-lorosamente resiste e non cede poi unmillimetro sulle questioni di principio

come la sovranità e il rispetto mutuoe la non interferenza reciproca negliaffari interni e, anzi, la sua immaginesi ingigantisce sempre di più agli oc-chi del mondo. H

DIRITTI UMANI? GLI USA COLPEVOLI

P er la prima volta il Consiglio dei diritti umani dell’Onu accusa gli Stati U-niti. Creato nel 2006 questo organismo il cui nome esatto è Esame Pe-

riodico Universale, permette di rivedere e regolare la situazione dei diritti u-mani in ciascuno dei 192 paesi Onu. Abituati a spadroneggiare e a decidere i comodi loro, gli Usa non hanno di-gerito le critiche della commissione, nonostante la frase diplomatica di E-sther Brimmer, la segretaria di Stato aggiunta statunitense di fronte alle or-ganizzzazioni internazionali, a proposito del fatto che per la prima volta gliUsa hanno dovuto difendersi di fronte ad altri Paesi. “È questa una tappadel nostro lungo impegno nella difesa dei diritti civili”, ha detto. Ma poi so-no arrivate le critiche. I primi a intervenire sono stati Cuba e Venezuela conle richieste di mettere fine al Blocco nei confronti di Cuba, liberare i Cinque“detenuti arbitrariamente negli Stati Uniti”, giudicare gli accusati di torturea Guantánamo, Iraq e Afganistan e “porre fine ai crimini delle truppe mili-tari all’estero”, sono state alcune delle richieste. E, ancora, hanno invitatoWashington a “ratificare numerosi trattati internazionali sui diritti umani,ad abolire la pena di morte, a smetterla con i giudizi militari ai sospetti di ter-rorismo e a prendere misure serie per ridurre le emissioni inquinanti. Le po-sizioni di Cuba e Venezuela, così come le loro critiche sono state spalleggia-te da Iran, Nicaragua, Bolivia, Ecuador e Brasile e persino da Svizzera e Mes-sico. La Bolivia ha sottolineato la discriminazione delle popolazioni indige-ne negli Usa e ha chiesto fortemente “l’estradizione di persone accusate dicrimini di guerra”, mentre Brasile e Messico hanno puntato il dito sulle con-dizioni degli immigrati in Usa, chiedendo che vengano studiate alternativeper i detenuti senza permesso di soggiorno. (emmevi) H

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co The Atlantic. Era stato invitato al-l’incontro con Castro, insieme ad al-tri, dalla comunità ebraica cubana eper l’occasione accompagnato nien-temeno che da Julia E. Sweig (esper-ta di Sud America dell’agenzia statu-nitense Council Foreign Relations,ente che collabora con il Dipartimen-to di Stato Usa). Naturalmente pressoché silenziostampa sulla sonora smentita arrivatadue giorni dopo da Fidel Castro stes-so che afferma invece una verità la-palissiana. Così noi ne raccogliamo un’altra peril nostro magazzino.

Sono gli Stati uniti che han-no un sistema che non girapiù, sono gli Yankees chesono arrivati in prossimitàdi un cambiamento obbliga-torio o alla fine del loro at-tuale percorso. Cuba cambia modello, Cu-ba si appresta a modificareil sistema…

I giornalisti al soldo del decadente si-stema imperiale o quelli che un pa-drone lo vorrebbero, giocano con ilsignificato delle parole “modello” e“sistema” semplicemente perché ènelle loro intenzioni delegittimare o-gni possibile alternativa al capitali-smo. I cubani invece sanno bene cheper il socialismo non esistono model-li prestabiliti da imitare e che per ve-ra democrazia si intende la partecipa-zione comune al miglioramento del-la propria società, anche procedendoper tentativi. Altrimenti come avreb-bero potuto resistere per cinque deca-di provando ogni volta a modificarele strategie senza rinunciare alle pre-rogative del loro socialismo? In caso contrario si sarebbero avvera-te le previsioni dei maghi del futuro,sempre loro, gli stessi disinformatoridella stampa che alla caduta del bloc-co sovietico, venti anni fa, annuncia-rono l’imminente fine della Cuba so-

Fidel Castro ancora ben presente.C’è poi la mal nascosta logica, daneologismo imposto ripetendo lamenzogna, che fa si che tutti credanodi sapere tutto su Cuba solo perchécosì hanno sentito dire. Lo verifichiamo ora anche sui presup-posti cambiamenti nella società e nel-l’economia cubana. Non si va allafonte e si fanno circolare menzognetravestite da verità: “Verranno licen-ziati cinquecentomila statali… apri-ranno attività prima proibite…” comese qui nel primo mondo, da dove siscaglia la prima pietra, non esistesse-ro problematiche relative all’occupa-zione ed alle attività lavo-rative, tanto da doversi in-teressare in prima istanzadi quelle cubane! Proprioquelli che volevano il capi-talismo come nuovo farodell’Isola Grande dei Ca-raibi, sembrano i più allar-mati davanti a questa pro-spettiva di cambiamento.Forse hanno paura di una nuova pic-cola Cina sotto le finestre di casa?Annunciano, con toni non proprioeuforici, la supposta vocazione capi-talista di Cuba sostenendo che co-munque il modello fin qui seguitonon funziona. Addirittura lo stessoFidel avrebbe ammesso che il sociali-smo (o il comunismo a seconda delleversioni dei giubilanti giornalisti no-strali) è un modello che non funziona.Tutto questo stando alla testimonian-za di tale Jeffrey Goldberg, giornali-sta statunitense che fa fare a Fidel Ca-stro anche altre affermazioni, in veritàdavvero strampalate, sul medio orien-te e sull’Iran in particolare. (Vedi il si-to web: http://www.theatlantic.com/jeffrey-gold berg/page/3/)Il tutto in data 8 settembre 2010.

Goldberg giornalista ebreo in quan-to a fede religiosa, scrive spesso diquestioni medio orientali sul periodi-

N el bene o nel male Cuba èsempre dalla parte del torto.Sfogliando la stampa, prati-

camente tutta, non se ne viene fuoricon altre conclusioni. Stando allamartellante propaganda del pensierounico, lo stesso che fa finta di averepiù voci ma è diretto sempre da un u-nico interesse, Cuba è da considerarecome l’esempio da dimenticare. Or-mai sono cinquant’anni che la nostraAssociazione, sempre a sostegno diCuba, resiste confinata dalla parte deltorto, accumulando di contro, catastedi inossidabili ragioni. Non per nullasiamo disponibili ad intervenire aqualsiasi dibattito, a rispondere aqualsiasi chiarimento sulle posizionicubane. Questi progressisti di nome,ma di fatto affascinati dalle tristi da-me in bianco e dalla piagnucolosablogger, non si fanno venire in men-te, ora che Fidel circola nuovamente,che i loro quotidiani di riferimento lihanno turlupinati. Repubblica, ElPais, The Guardian o le Monde percitarne solo alcuni hanno fatto paga-re loro pagine su pagine e per benquattro anni, sostenendo che Castroera giunto alla fine dei suoi giorni,che l’ex dittatore si nascondeva die-tro false affermazioni tipo quelle daraffreddore da leader sovietico. A se-guire poi, di fiore in fiore, …che lasanità cubana non era evidentementecosì buona come da anni la Rivolu-zione andava propagandando (su Re-pubblica) o che come si poteva vede-re dalla ricostruzione in 3D delle vi-scere di Fidel (su El Pais) era certoche si trattava di una malattia che nonlasciava scampo e secondo fonti beninformate ed interne all’ospedale deLa Habana, era iniziato il rapido con-to alla rovescia. Chi ha scritto stupi-date e falsità? Chi se le è fatte pagaredai propri fruitori? Sta di fatto che ilPremio Nobel per la Pace Obama,quest’anno ha nuovamente firmato ilvergognoso Bloqueo contro Cuba con

Cuba fa paura a chi difende i privilegi

Raúl Della Cecca

Bugie e verità. Disinformazione e controinformazione

Si gioca con leparole “modello”e “sistema”solo perdelegittimareogni possibilealternativa al capitalismo

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appoggiata, diventando progressistidi fatto. Forse qui siamo in ritardo sulcammino dell’evoluzione sociale an-che per questo. Oltre ai reazionari edai difensori dei privilegi per pochi, èmancato il sostegno di quanti avreb-bero voluto cambiare sistema, a paro-le, ma non hanno fatto altro che criti-care chi si rimboccava le maniche peravanzare con un tentativo. Questi an-zi si sono accomodati protestando, omeglio, brontolando, nelle accoglien-ti braccia del capitalismo. Insommaquelli che il capitalismo come siste-ma avrebbero voluto solo cambiarlo,renderlo più umano… come se si po-tesse convivere dandosi le regole del-l’autodistruzione.Mettiamola così, in Occidente ormainon si riesce più a ragionare, a menodi non essere dei Rivoluzionari, in ter-mini di guadagno sociale e bene con-diviso. Proprio non ci si riesce più. A Cuba ormai, è esattamente il con-trario. Scommettiamo che alla finequelli che hanno un guinzaglio trop-po corto scopriranno che per decennihanno creduto schiavi gli uomini li-beri? Tra i latrati di vergogna capirannoche a convincerli era stato il loro pa-drone, con la voce ventriloqua delletelevisioni e dei giornali.Scommettiamo, sicuri di vincere, siaperché se ci voltiamo indietro vedia-mo i cinquant’anni di ragioni imma-gazzinate …sia perché sappiamo cheuno degli artefici della Rivoluzionecubana, il Che, era stato un buon co-noscitore delle novelle e degli afori-smi di Goethe… al quale ci siamo ri-volti per concludere. H

Sappiamo che venti anni sono tra-scorsi senza che gli scribacchini del-le critiche continue a Cuba abbianomai, ribadiamo mai, rivisto le loroposizioni costantemente anacronisti-che o che si siano puliti la bavetta di

fiele al lato della bocca.Pertanto con l’informazioneche c’è su Cuba è inutile,qui nessun “progressista aparole” è riuscito a concepi-re, fino ad ora, che alcunimilioni di persone in un’iso-la in mezzo al mare sianoriusciti a convivere eserci-tando una solidarietà infran-

gibile che ha resistito agli attacchipiù infami e vergognosi del poterepolitico e militare più forte che la sto-ria ricordi. Solo chi ha capito che laspinta propulsiva dell’ultima Rivolu-zione romantica del secolo scorsonon si esaurisce né con la morte diFidel né con il cambiamento di asset-ti interni sa che Cuba non è mai rima-sta immutata, al di la dei principi edella dignità. Ha presente che attra-verso errori, vittorie, autocritiche edibattito interno quel paese è stato unesempio del successo possibile diuna società con regole egualitarie esolidali. Conosce il motivo per cuiCuba avrebbe dovuto essere cancel-lata per non essere d’esempio ad al-tri. Chi ha capito ha anche ben chia-ro che, tra le altre nefandezze, si siaspesa una fortuna da parte dello zioSam per far credere al mondo quantol’Isola Ribelle sia un fallimento so-ciale. Provate a pensare cosa sarebbesuccesso se anche i “progressisti nel-le intenzioni” l’avessero da sempre

cialista. O ce lo ricordiamo solo noiche tutti avevano pronosticato con en-fasi l’irreversibile ed imminente crol-lo dell’unico esempio di socialismodelle Americhe? Bueno queridos; ha fatto in tempo asparire prima la sinistra inEuropa. In Italia poi… Invece gra-zie anche all’esperienza cu-bana, fattore che riconosco-no ampiamente tutti i paesilatinoamericani, il cono suddelle Americhe ha ricon-quistato una dignità ed unaunità mai avute in passato. E per di più Cuba sembra ancora lìcon gli stessi valori ed addirittura condelle prospettive migliori, inimmagi-nabili comunque nei primi anni ’90.Dimostrazione che senza tanto fra-casso hanno saputo tirare la cinghia,tutti, al momento dovuto. Inoltre nonsi sono visti nel frattempo casi di di-mostrazioni represse o sostegno alcu-no ai falsi dissidenti, pur di cambiarele cose. Anzi, questi che dissentono stannosempre più attenti a non mostrarsitroppo alle ire popolari; incassano eagiscono nascosti all’ombra di qual-che blog con sede all’estero o fannofugaci interviste per i soliti giornali-sti stranieri, quelli che spesso entra-no a Cuba volutamente con semplicivisti turistici. Così facendo questi professionistidella disinformazione eludono le for-malità corrette che pretendono la di-chiarazione di attività giornalistica,cosa per altro obbligatoria in tutti ipaesi del mondo come ad esempionegli Stati uniti dove è indispensabi-le presentare all’ingresso nella Con-federazione il visto di tipo “I”, qualiaddetti ai media ai sensi della leggesull’Immigrazione e Nazionalità.(Permesso con visto obbligatorio ditipo “I” dal protocollo: Immigrationand Nationality Act.) Se vengono presi in flagranza di irre-golare presenza a Cuba riescono poia farne un caso di tirannia che impe-disce le loro normali indagini sul po-sto. Intanto i gusanos (i vermi), comesono amorevolmente chiamati i dissi-denti dal resto dei cubani, lavoranopraticamente all’estero pur risieden-do nell’Isola.Ripetiamo la Cuba ribelle ed impeni-tente è ancora lì. Con i suoi moltepli-ci problemi e con la maggior partedella popolazione che ne sostiene ladirigenza. In caso contrario Cuba nonsarebbe attaccata ancora dai media edai simil-progressisti di cui sopra.

Alla fine quelliche hanno il guinzagliotroppo cortoscopriranno chehanno credutoschiavi gliuomini liberi

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riglia, fino all’indipendenza ottenutanel 1974, operarono in Guinea Bissaunumerosi combattenti e medici cuba-ni. Nelle aree liberate dalla presenzamilitare portoghese, il Paigc, forte del-l’appoggio cubano, costruì scuole,strade ed ospedali, migliorando le con-dizioni di vita della popolazione. L’U-nione sovietica, attraverso Cuba, forni-va ai ribelli gli armamenti moderni ne-cessari a contrastare le ripetute offensi-ve dell’esercito portoghese. Il Paigc concluse con successo il pro-cesso di indipendenza, nonostantel’assassinio di Amílcar Cabral, avve-nuto nel 1973 ad opera dei servizi se-greti portoghesi. Ottenuta l’indipen-denza, il Paigc diversificò l’agricoltu-ra, nazionalizzò il commercio esteroe, con il sostegno cubano, diede avvioad una riforma agraria e a una campa-gna di alfabetizzazione. Dal 1974 aoggi, tuttavia, la Guinea Bissau ha at-traversato un periodo di grave instabi-lità causata dalle rivalità politiche edetniche presenti all’interno del Paigc(in particolare fra guineani e capover-dini) e dalle crescenti difficoltà econo-miche. Nel 1975, le isole del CapoVerde ottennero l’indipendenza e, nel1980, la giunta militare della GuineaBissau che aveva conquistato il poterecon un golpe, impedì il processo di in-tegrazione politica con l’arcipelago. A metà degli anni ’80, il paese è statosconvolto da una grave crisi economi-ca causata dal crollo del prezzo di ara-chidi e datteri, dalla cui esportazioneproveniva il 60 per cento del redditonazionale. Negli anni ’90 e nel decennio succes-sivo, la Guinea Bissau ha conosciutoun ininterrotto susseguirsi di colpi distato militari e di guerre civili che han-no devastato il territorio, ucciso e affa-mato la popolazione. Nonostante ciò,Cuba non ha mai abbandonato la Gui-nea Bissau, fornendo alla popolazionela propria assistenza nel campo dell’i-struzione e nella lotta contro la mala-ria e il dengue. H

questo periodo, il Portogallo diede ini-zio alla “pacificazione”, una politicache si basava sul massacro e sulla ridu-zione in schiavitù delle popolazioni lo-cali. Nonostante la dura repressione, iportoghesi non arrivarono mai a con-trollare l’intera Guinea Bissau: l’arci-pelago delle Bijagós rimase per un se-colo nelle mani degli indigeni che ave-vano rifiutato di arrendersi al poterecoloniale. L’economia della Guinea Bissau eraorganizzata con il solo scopo di arric-chire le due società portoghesi chepossedevano il monopolio commercia-le della provincia: la Compagnia As-sociata dei Produttori e la SocietàCommerciale Oltremarina. Questecompagnie acquistavano dai contadiniguineani, a prezzi estremamente bassi,i prodotti agricoli, soprattutto arachidi,da destinare all’esportazione. Il Portogallo si pose l’obiettivo, tipicodelle potenze coloniali, di “civilizzare”gli africani, diffondendo il cristianesi-mo tramite i missionari europei e im-ponendo il portoghese come lingua uf-ficiale. Il potere coloniale non effettuòmai investimenti orientati al migliora-mento delle condizioni di vita dellapopolazione locale e costruì poche in-frastrutture.

Cuba dà sostegno nei campi di istruzione e sanitàNel 1956, Amílcar Cabral, un agrono-mo indigeno membro dell’ammini-strazione coloniale, fondò il Paigc(Partito Africano per l’Indipendenzadella Guinea e Capo Verde), un partitonazionalista, di ispirazione marxista,che aveva l’obiettivo di liberare la Gui-nea Bissau e le isole del Capo Verdedal giogo coloniale. Il Paigc, compo-sto da guineani e capoverdini, intende-va, inoltre, unificare politicamente laGuinea Bissau e le isole del Capo Ver-de ed effettuare riforme sociali. Cubasostenne attivamente la lotta per l’indi-pendenza condotta dal Paigc. A parti-re dal 1959, anno di inizio della guer-

M artedì 31 agosto 2010, ilpresidente della Repubblicadella Guinea Bissau Malam

Bacai Sanhá ha concluso una visitaufficiale di quattro giorni a Cuba.Giunto a La Habana il 27 agosto,Sanhá ha incontrato varie personalitàcubane, fra cui il viceministro degli e-steri Ana Teresita González Fraga e ilpresidente dell’Associazione di Ami-cizia Africa-Cuba Rodolfo Puente Fer-ro. Il 31 agosto, prima della partenza,Sanhá ha incontrato il presidente RaúlCastro per il suo ultimo colloquio uffi-ciale. Sanhá si è recato a Cuba con loscopo di rafforzare le relazioni diplo-matiche fra i due paesi. Durante unavisita al Parco degli Eroi Africani, pre-sente nella capitale cubana, il presi-dente africano ha deposto una coronadi fiori davanti alla statua del leader in-dipendentista della Guinea BissauAmílcar Cabral. Infine, Sanhá ha rin-graziato Cuba per la solidarietà che hadimostrato nei confronti della GuineaBissau, un piccolo stato africano fra ipiù poveri e instabili del pianeta. La Guinea Bissau si affaccia ad ovestsull’Oceano Atlantico e confina a nordcon il Senegal, a sud e a est con la Gui-nea (Conakry). Fanno parte di questopaese anche quaranta isole dell’arcipe-lago delle Bijagós, di cui venti abitate. La Guinea Bissau fu raggiunta dai por-toghesi nel 1446 e colonizzata da unacompagnia privata di Lisbona, che a-veva lo scopo di incrementare il com-mercio degli schiavi. Nel XIX secolo,questo territorio passò sotto il dominiodiretto del Portogallo che, durante laConferenza di Berlino (novembre1884 - febbraio 1885), ottenne dallepotenze europee il riconoscimento uf-ficiale dei propri diritti sui suoi cinquepossedimenti coloniali in Africa: laGuinea Bissau, le isole di Capo Verde,l’Angola, il Mozambico e l’arcipelagodi São Tomé e Príncipe. Il Portogallo regolò i confini della Gui-nea Bissau con la circostante AfricaOccidentale Francese nel 1886. In

Guinea Bissau e solidarietà cubanaMarco Musumeci

Grazie anche da un piccolo stato africano

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10° congresso nazionaleMilano 30-31 ottobre 1 novembre

Presidente:Elisabetta Sperati - MilanoComponenti:Maddalena Argiropoulos - Trento Ilaria Belloni - Como Astrid Checchia - Fossacesia Francesco Messano - Cologno Monzese

La Commissione Verifica Poteri ha controllato la rispondenza tra il numero dei delegati espresso dai verbali di ogni Congresso di Circolo e il numero delle tessere effettive relative all’anno 2009.Su 156 delegati aventi diritto al voto hanno partecipato alle sessioni:n sabato 30 ottobre 2010: 118 delegatin domenica 31 ottobre: 117 delegatin lunedì 1 novembre: 118 delegatiPerché il Congresso sia valido occorre un numero minimo di 79 delegati presenti a ciascuna sessione.La Commissione Verifica Poteri delibera pertanto la validità del Congresso Nazionale e di tutte le votazioni.

Elisabetta Speratipresidente della Commissione Verifica Poteri

VERBALE DELLA COMMISSIONE VERIFICA POTERI

La sala delcongresso(foto: L. Salvador)

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ne del suo spazio aereo - è frutto della cospirazione impe-rialista per combattere e distruggere la costruzione di unmodello di giustizia sociale, uguaglianza, salvaguardia del-l’ambiente, sovranità nazionale, solidarietà tra i popoli chesta avvenendo nell’America Latina e tutto questo nel silen-zio o nella demonizzazione dei media mondiali.È un silenzio che abbiamo la responsabilità storica dirompere. L’avanzata dei popoli dell’America Latina è lagaranzia di una possibile e indispensabile sconfitta del ca-pitalismo, dei suoi genocidi ed ecocidi.I media commerciali di tutto il mondo, europei e italianicompresi, si sono sistematicamente dedicati a demoniz-zare i Governi democratici di Cuba, Venezuela e Bolivia.Riguardo all’Ecuador i disinformatori sono al lavoro pre-sentando il tentato golpe come un semplice conflitto sin-dacale sfuggito di mano. L’America Latina è il continente del futuro perché è unaregione unita. Il popolo di Cuba e Fidel sono la rivoluzio-ne e il futuro dell’America Latina è integrazione, salute,educazione, giustizia, case, pace, democrazia. È sociali-smo, che Cuba difende e sviluppa.Cuba è stata giudicata positivamente dall’UNESCO,dalla FAO, dall’UNICEF, dall’OMS e dall’UNISIDAper la sua politica su educazione, salute, rispetto perl’ambiente, ma tutto questo non appare nella stampa in-ternazionale, priva di etica e pronta a pubblicare noti-zie false o parziali. La stessa stampa non scrive mai cheCuba è costretta a combattere una guerra non dichiara-ta da più di 50 anni, condotta dalla nazione più potenteal mondo, ma nonostante questo Cuba è riuscita a co-struire una propria economia, ha aiutato decine di na-zioni bisognose, ha assistito migliaia di persone con lesue missioni internazionaliste, ha permesso a migliaiadi ragazzi di famiglie povere, anche degli Stati Uniti, distudiare nelle sue università.Cuba è dalle parte dei popoli che si vogliono riprenderela storia, che vogliono una vita più dignitosa e che stan-no ridando un senso a valori che in Europa, in Italia e intutto il mondo stanno scomparendo: uguaglianza e giusti-zia sociale.Noi stiamo con Cuba e con la sua Rivoluzione.L’Associazione promuove iniziative di solidarietà con ipopoli in lotta per l’autodeterminazione e per il ricono-scimento dei loro diritti.

Il Congresso chiede alla Unione Europea di eliminare laPosizione Comune in coerenza con il voto espresso all’O-NU sul blocco.Chiede al Governo italiano - a fronte dell’ennesima vota-zione da parte dell’ONU sul blocco economico, commer-ciale e finanziario a Cuba, con voto contrario solo da par-te di Stati Uniti e Israele - la coerenza su questo suo vo-to, portando avanti in sedi nazionali ed europee atti e ini-

V alutato anche il contributo dei Circoli, il X Congres-so dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-

Cuba, riunito a Milano il 30-31 ottobre e 1° novembre2010 approva i documenti congressuali e la relazione delpresidente.Il Congresso ritiene necessario contrastare la campagnadenigratoria contro Cuba sulle vicende del cosiddetto“dissenso” e sui provvedimenti relativi al riassetto dell’e-conomia cubana. Allo stesso tempo denuncia il silenziosull’ennesima condanna del blocco e sull’illegale deten-zione dei Cinque patrioti cubani, condannata il 27 mag-gio 2005 da una sentenza del Gruppo di Lavoro delle Na-zioni Unite sulle Detenzioni Arbitrarie.La Rivoluzione cubana è riuscita a costruire un avvenireper il proprio popolo e tuttora rappresenta un punto di ri-ferimento per nuove forme di aggregazione e di integra-zione tra i popoli latinoamericani - come l’ALBA - per iprocessi di emancipazione dei paesi del Terzo Mondo eper tutti coloro che nel mondo operano per una qualitàdella vita più equa e più a misura d’uomo.L’Associazione si identifica nel pensiero di José Martíche “Patria è Umanità”, che ha accompagnato la solida-rietà cubana verso i popoli del Terzo Mondo.

Dopo oltre 50 anni dalla sua vittoria la Rivoluzione cu-bana è ancora viva, presente e sempre meno isolata nel-la lotta per un mondo migliore anticapitalista e antim-perialista.Nel 2004 Cuba e Venezuela avevano dato vita all’ALBA(Alternativa Bolivariana per le Americhe), un progetto dicooperazione politica, sociale ed economica tra i paesidell’America Latina e i paesi caraibici, a cui con il passardel tempo si sono affiancate altre strutture organizzative.Dopo lunghe trattative è stata fondato il “Banco du Sur”con lo scopo di finanziare quei progetti congiunti di svi-luppo tra diversi paesi dell’America Latina (Cuba, Boli-via, Venezuela, Ecuador e altri) che richiedono ingenti in-vestimenti, primi fra tutti quelli relativi al mercato ener-getico e delle materie prime per una loro gestione pubbli-ca e non legata alle varie multinazionali. Il MERCOSUR, accordo di sostegno commerciale crea-to per ridurre gli squilibri tra i paesi dell’America Latinae caraibica, è ormai una realtà con cui l’economia mon-diale si deve confrontare.Questo processo, che sta cercando di far avanzare un nuo-vo tipo di economia, è frutto di continui e ripetuti attac-chi imperialisti.Il colpo di Stato in Honduras - oltre a 7 basi statunitensi nelnarco-Stato della Colombia, 9 basi a Panama, 2 nelle An-tille Olandesi, Haiti occupata e trasformata in base milita-re a due passi da Cuba, operazioni di secessione innescatefacendo leva su settori reazionari in Nicaragua, Ecuador,Paraguay, provocazioni contro il Venezuela con l’invasio-

DOCUMENTO POLITICO CONCLUSIVODEL X CONGRESSO NAZIONALE

DELL’ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

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all’iniziativa di “Genova 2011”, incaricando il nuovo Di-rettivo Nazionale sulle modalità di partecipazione e di or-ganizzazione.

Per tutto questo occorre che i Coordinamenti Regionaliriprendano il ruolo politico per cui sono stati costituiti:n garantire l’integrazione fra i Circoli a livello regionale,

nel rispetto degli obiettivi nazionali;n supportare la nascita e lo sviluppo dei Circoli;n curare politicamente i contatti con le istituzioni locali e

regionalin mantenere i rapporti politici con le province cubane ge-

mellaten promuovere iniziative politiche di solidarietà.

I Circoli sono l’elemento base dell’Associazione, per que-sto vanno sostenuti e motivati dal Coordinamento Regio-nale o dal Nazionale nelle regioni prive di Coordinamen-to, anche con corsi di formazione sulla conduzione ammi-nistrativa. In quest’ottica anche la nostra rivista El Mon-cada può riservare un maggior spazio alle loro attività. Proponiamo, nell’arco di tempo tra due Congressi, la rea-lizzazione di assemblee che coinvolgano tutti i Circoli, oalmeno quelli di più regioni limitrofe, per lo scambio diinformazioni ed esperienze.Un compito dei Circoli deve essere anche quello di lavo-rare per avvicinare i giovani all’Associazione, promoven-do ad esempio le brigate di lavoro, in modo che attraver-so una conoscenza di Cuba diretta possano poi diventarenostri attivisti. Dato che i punti deboli dell’Associazione sono la scarsapresenza al Sud e la scarsa presenza di giovani militanti,il Congresso invita i nuovi organismi dirigenti a crearegruppi di lavoro che si occupino di questi aspetti.

Approvato all’unanimità H

ziative per il superamento di questa illegale misura. Siamo contro le guerre e il terrorismo internazionale di Sta-to, condanniamo ogni atto di violenza e azioni terroristichefinalizzate al rovesciamento di governi democratici, con-danniamo le ingiustizie e le diseguaglianze esistenti. Chie-diamo la riforma del Consiglio di Sicurezza delle NazioniUnite eliminando il diritto di veto, al fine di garantire la pa-ri dignità tra i popoli e i governi. È indispensabile la solu-zione politica, e non militare, dei contrasti tra le nazioni.Auspica che il Governo italiano si faccia promotore del-la richiesta di estradizione in Italia del terrorista Luis Po-sada Carriles, reo confesso e responsabile degli attentatia Cuba nel 1997 contro strutture alberghiere, in cui è sta-to ucciso il nostro connazionale Fabio Di Celmo.

Nel rispetto della legalità internazionale chiediamo e la-voriamo per:n rispetto alla sovranità e autodeterminazione di Cuban la fine del blocco economico, commerciale e finanzia-

rion liberazione dei Cinque patrioti detenuti illegalmente

negli Stati Unitin la restituzione della Base di Guantánamo usurpata da

oltre un secolo.

Riguardo all’attività della nostra Associazione dobbiamorecuperare e sviluppare i rapporti con la società reale. Lavisibilità della nostra Associazione è dovuta alle iniziati-ve che promuove; pertanto è necessario costruire una re-te di rapporti con associazioni, partiti, sindacati, istituzio-ni e mondo dell’informazione che ne favoriscano il rico-noscimento quale soggetto che, operando nel campo del-la Promozione Sociale, è parte importante del tessuto de-mocratico nazionale.In base a quanto appena esposto, il Congresso assumel’impegno per un’adeguata presenza dell’Associazione

I delegati votano(foto: L. Salvador)

10° congresso nazionaleMilano 30-31 ottobre 1 novembre

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stra sono deboli e divisi, è necessario cercare di estende-re la nostra azione al di là della sinistra tradizionale. Al di fuori di questo ambito, la conoscenza delle aggres-sioni di cui Cuba è oggetto è purtroppo scarsa o del tuttoassente, e risulta quindi difficile far comprendere la veraportata dell’attività dei Cinque.Partiti e movimenti “legalitari”, pur se indifferenti od o-stili a Cuba ed alla sua Rivoluzione, hanno tuttavia diffi-coltà a restare indifferenti davanti a un atto di terrorismoin cui è rimasto ucciso un italiano, Fabio di Celmo.Chiedendo l’estradizione di Posada Carriles, oltre a ren-dere evidenti le contraddizioni interne tra forze politicheche in generale sono concordi nell’opporsi a Cuba, fac-ciamo conoscere - anche in ambienti diversi dalla sinistratradizionale - l’aggressione terroristica di matrice statuni-tense di cui Cuba è vittima.Solo così, diffondendo la consapevolezza della lotta con-tro il terrorismo che Cuba deve condurre per difendersi,sarà possibile estendere la campagna per la liberazionedei Cinque a strati della popolazione oggi lontani da Cu-ba e far conoscere la realtà cubana a partire dalla mortedi un nostro compatriota.Se in questo modo riusciremo ad estendere la consapevo-lezza e la simpatia nei confronti di Cuba, il suo sacrificionon sarebbe vano: Fabio ne sarebbe contento.

Alessandro Barducci

Approvato all’unanimità H

ODG HondurasIl 28 giugno 2009 il legittimo Presidente Manuel Zelayaè stato deposto da un sanguinoso colpo di Stato militare,voluto dall’oligarchia e ispirato dagli Stati Uniti.Si è trattato del ritorno alla strategia imperialista dei col-pi di Stato e delle dittature che hanno devastato l’Ameri-ca Latina negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.Nello specifico si è voluto eliminare dalla scena un Pre-sidente che aveva iniziato a metter mano alle secolari in-giustizie sociali inflitte alla popolazione dalle multinazio-nali e dai loro fiduciari locali che, entrando nell’ALBA,aveva voluto rivendicare sovranità e integrazione latino-americana.Il golpe e le successive elezioni-farsa, che avrebbero vo-luto legittimare la violazione costituzionale, sono staticontrastati da una forte e cosciente resistenza di massa or-ganizzata nel Fronte Nazionale della Resistenza Popolare.Nel momento in cui il movimento popolare prosegue lasua lotta per l’obiettivo di un’Assemblea Nazionale Co-stituente che rinnovi il paese su basi democratiche e digiustizia sociale.Il Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale diAmicizia Italia-Cuba esprime al FNRP tutta la sua soli-darietà e la condanna drastica dei sanguinari metodi re-pressivi con cui la cricca golpista tenta di soffocare la vo-lontà di tutto un popolo.

Fulvio Grimaldi

Approvato per acclamazione H

ODG sull’attività dell’Associazione nazionale di Amicizia Italia-Cuba in previsione degli eventidi “Genova 2011L’Assemblea Plenaria del X Congresso Nazionale del-l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, in vi-sta dell’avvicinarsi del decennale dei fatti di Genova 2001Ribadisce il pieno sostegno dell’Associazione alle orga-nizzazioni che compongono il coordinamento che prepa-ra gli eventi per “Genova 2011”, dando mandato al nuo-vo Direttivo Nazionale di decidere la partecipazione alCoordinamento con iniziative ad essa più affini.Condanna il continuo atteggiamento repressivo, anti-de-mocratico e anti-costituzionale di parti dello Stato italia-no più volte manifestatosi a partire dal 2001.Dà altresì mandato al nuovo Direttivo Nazionale di avvia-re o rinsaldare la collaborazione tra la nostra Associazio-ne e le altre strutture associative a noi più vicine, per co-struire nuove iniziative di solidarietà comuni per Cuba,l’America Latina e su altri temi a noi analoghi, troppospesso manipolati e distorti dai mezzi di informazionecontrari ad avere autentiche “verità e giustizia”.

Alessandro Leni, Luisa De Vena, Haidi Gaggio Giuliani, Simone Anselmo, Gianmaria Pace

Voti: favorevoli 105 - contrari 0 - astenuti 1 H

ODG in solidarietà con il Popolo Palestinese. Il decimo congresso dell’Associazione Nazionale di A-micizia Italia-Cuba riunito in Milano esprime la propriapiena e incondizionata solidarietà al popolo palestinese.La situazione del popolo Palestinese è gravissima e dram-matica e non è più tollerabile il porre sullo stesso pianooccupati e occupanti, vittime e carnefici, così come sta fa-cendo la comunità internazionale.Israele ha la totale responsabilità della situazione e dellaimpossibilità di addivenire ad una pace giusta e durevole.Il congresso condanna la sistematica violazione del dirit-to internazionale da parte di Israele e il vergognoso silen-zio della comunità internazionale che con tale atteggia-mento protegge e sostiene la criminosa politica israelia-na fatta, fra le altre cose, di massacri di civili, di bambi-ni, di donne inermi; di bombardamenti al fosforo bianco,di assassini mirati, ecc.Chiediamo inoltre la distruzione del muro della A-partheid degli insediamenti dei coloni e la fine delle po-litiche razziste di Israele che impediscono oggettivamen-te una pace giusta.

Andrea Genovali

Approvato per acclamazione H

ODG L’Associazione di Amicizia Italia-Cuba propone di rafforzare la campagna per l’estradizione del terrorista Luís Posada CarrilesQuesta campagna, oltre che sacrosanta in sé, può aprirenuovi spazi per la liberazione dei Cinque Eroi, che è unapriorità assoluta della nostra Associazione.Considerando infatti che i nostri referenti politici a sini-

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2) Amicuba - bollettino onlineIl bollettino online va rafforzato e reso ancor più stru-mento di informazione quindicinale su Cuba e sulla nostra associazione ma, al contempo, anche un luogodove si possano approfondire tematiche ed analisi checoinvolgano lo scenario latinoamericano. Amicuba è uno strumento al servizio dei Circoli, dei Comitati Regionali e di tutti i compagni e le compa-gne che vogliono mettere in evidenza temi, iniziative,riflessioni, analisi ecc. Ad oggi però pochissimi circo-li e pochissimi compagni e compagne hanno voluto u-sare questo strumento.

3) FacebookQuesto strumento rappresenta una grande occasione per comunicare le nostre informazioni, avendo però ben presente che è necessario avere molta attenzione nell’uso di questo nuovo mezzo di comunicazione. È necessario che l’associazione nazionale si doti di un proprio account. Ed è importante che i circoli, che nehanno possibilità, inizino a creare un proprio accountcon il quale dare informazioni, diffondere iniziative, articoli ecc.È evidente che ogni struttura che aprirà un account do-vrà indicare un responsabile. È necessario che il CDNorganizzi tutte le iniziative necessarie per far sì che o-gni circolo possa usare questo strumento in sicurezzae senza grandi problemi.

4) Apertura di un canale youtubeÈ uno strumento profondamente innovativo per la no-stra associazione, con costi abbastanza contenuti e unagrande potenzialità. Siamo consapevoli che sarà neces-sario impegnarci a fondo per dare gambe a questo stru-mento. È un processo che si apre; un percorso di lun-ga durata che questo congresso avvia e che necessiteràdella collaborazione e dell’impegno di tutta l’associa-zione a iniziare dal prossimo CDN, che dovrà imple-mentare tutte le necessarie azioni per concretizzare questa inedita esperienza.

5) Sito internetÈ uno strumento di fondamentale importanza che in questi anni ci ha permesso di presentare ai naviganti del web la nostra associazione fornendo tutte le infor-mazioni che riguardano Cuba che non si trovano in al-tri siti. Dal punto di vista grafico e della funzionalità vaperò migliorato, perché è uno strumento che ha più didieci anni che sono un tempo enorme per un mezzo co-me questo.Il CDN dovrà, insieme ai compagni che in questi anni vi hanno lavorato, far predisporre i necessari ammoder-namenti come una delle prime decisioni da assumere.Inoltre, il CDN avrà il compito di verificare anche la fattibilità e i costi di un portale, coordinandosi con i compagni e le compagne che hanno professionalità edesperienza nel settore.

I sempre più violenti e aberranti attacchi a Cuba e le no-stre evidenti difficoltà a far conoscere le nostre rispo-

ste, e quelle di Cuba, all’opinione pubblica italiana, ci in-dicano chiaramente che ad oggi i nostri canali diretti al-l’esterno dell’associazione sono insufficienti. Per questoil tema della comunicazione oggi per noi è centrale e fon-damentale e dobbiamo lavorare nei prossimi anni per re-cuperare il tempo perduto.Per questo, allora, è necessario che la nostra associazio-ne assuma la questione della comunicazione come politi-camente strategica per il futuro. L’assunzione di questacentralità non può limitarsi a semplici parole sopra unpezzo di carta, come è sempre avvenuto, ma è fondamen-tale che la nostra associazione ponga a sostegno di que-sta politica i necessari strumenti e finanziamenti. Questadiventa, allora, una scelta profondamente innovativa nel-la storia della nostra associazione.

Il congresso impegna il futuro Consiglio Direttivo Nazio-nale (CDN) a predisporre, nell’ambito delle possibilità e-conomiche dell’associazione, le risorse necessarie per i-niziare un percorso sia di rafforzamento degli strumentiche oggi possediamo, sia di costruzione di nuovi stru-menti tecnici capaci di iniziare a dare risposte concretealle nostre necessità. Non dobbiamo avere timori ad aprirci ai nuovi sistemi dicomunicazione; ponendo ovviamente in essere le dovutecautele, e senza pensare che in poco tempo si possa risol-vere una questione complessa e complicata come questedi cui parliamo. Dobbiamo fare scelte precise, adeguatealle nostre forze, e su queste dobbiamo lavorare e chiede-re al prossimo CDN di adoperarsi per coinvolgere i com-pagni e le compagne che hanno professionalità nel setto-re ma anche coinvolgere le compagne e i compagni chehanno interesse e volontà di dare il proprio contributo percostruire questa nostra rete di comunicazione e informa-zione.

Una rete che ha nei seguenti strumenti i suoi punti es-senziali:

1) El MoncadaEl Moncada deve restare il nostro organo di stampa ufficiale cercando, con lo sforzo di tutti, di renderlo sem-pre più organo di riflessione e analisi su Cuba. In que-sti anni, è bene sottolineare, abbiamo registrato uno scarso impegno dei membri del CDN, dei Circoli e deiComitati Regionali nell’inviare articoli e informazionialla redazione.

È, inoltre, di grande rilevanza e importanza che la Campagna per la presenza di El Moncada nelle biblio-teche e nei luoghi di lettura sia ulteriormente rafforza-ta e sostenuta. Per questo è necessario che il prossimoCDN, i Circoli e i Comitati Regionali si mobilitino neiloro territori di appartenenza per far sì che il nostro or-gano di stampa sia presente in tutte le biblioteche del-le città.

DOCUMENTO COMMISSIONE SULLA COMUNICAZIONE

Þ

10° congresso nazionaleMilano 30-31 ottobre 1 novembre

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7) Rete di informazioneÈ una mailing list per cercare di contrastare il sistemamediatico della manipolazione e occultamento della verità come è accaduto, per esempio, nel caso della morte di Orlando Zapata.Essa è composta da tutti i membri del CDN e dai com-pagni e dalle compagne che sono disponibili a lavora-re in questa direzione.

A conclusione i membri di questa commissione con-gressuale e gli invitati presenti hanno manifestato la vo-lontà di proseguire, anche se fuori dal CDN, a lavorareattivamente su questo tema della comunicazione einformazione.

Approvato all’unanimità H

6) Ufficio stampaNon è un nuovo organismo o una nuova struttura. È semplicemente il tentativo di aprire un processo di for-mazione di una nostra rete di giornalisti e compagni ecompagne nei territori che possano permetterci di creare, nel medio-lungo periodo, una nostra autonomae indipendente rete di contatti e di sponde nel campo dell’informazione. È un processo di lungo periodo cheoggi prende le mosse senza nascondersi le difficoltà ela complessità. Ma senza un inizio non riusciremo maia costruire niente di positivo.Il prossimo CDN dovrà individuare, al più presto, un compagno o una compagna che dovrà essere il punto di riferimento per questa attività.

L a solidarietà va intesa in senso ampio e con valenzasoprattutto politica.

Si ritiene nel complesso positiva l’esperienza dei “gemel-laggi” fra le regioni italiane e le provincie cubane, sotto-lineando che, nel momento in cui sono nati:n hanno migliorato la distribuzione degli aiuti nell’isolan hanno reso possibile la creazione di rapporti più diretti

fra le due parti.Tale esperienza non deve essere accantonata, ma va mi-gliorata soprattutto a livello politico, mentre in materia didonazioni e progetti, tenendo conto dei cambiamenti inessere a Cuba, è da valutare caso per caso se continuareo no in maniera rigida la metodologia del gemellaggio.Si richiede che le autorità preposte ci aiutino a fare chia-rezza sulle procedure e ci tengano aggiornati sulle moda-lità da seguire per autorizzazioni, protocolli ecc, e che cisia garanzia di ricevere in tempi brevi le documentazioniattestanti l’esecuzione di lavori per i progetti, le ricevuteper donazioni sia di materiale che di denaro o eventualivariazioni degli organismi interessati.Dopo oltre 13 anni dalla firma del protocollo con l’ICAP,che dava inizio ai “gemellaggi”, è fondamentale ricevereda parte loro un’analisi e una valutazione su questa espe-rienza.Per il futuro, visto che il Nazionale, ha deciso di realizza-re in proprio progetti di solidarietà, riteniamo che ciòdebba convivere con le precedenti esperienze dei Coordi-namenti. Contemporaneamente occorre che, vengano po-sti in essere meccanismi atti a favorire davvero la forma-zione e il rafforzamento dei Coordinamenti Regionali, inmodo che non vadano persi i rapporti già consolidati.Va soprattutto sviluppato dai Coordinamenti un ruolo dirappresentanza politica verso le istituzioni del territorio,un collegamento costante con le realtà sociali presenti ela realizzazione di iniziative che coinvolgano tutti i Cir-coli su obiettivi di solidarietà politica verso Cuba e di pro-selitismo alla nostra Associazione. Non si esclude la pos-sibilità di collaborazione fra Circoli limitrofi, anche ap-

partenenti a differenti regioni. Si invitano tutte le struttu-re della nostra Associazione a sviluppare una forma di co-municazione interna, utile a far conoscere le attività di o-gni circolo e a condividere le esperienze e le conoscenzeacquisite negli anni di attività. Riteniamo valida la collaborazione con mediCuba-Euro-pa, suggerendone la continuazione. La campagna per gliantitumorali pediatrici ha avuto un’ottima partecipazionee un grande impatto politico.Il Nazionale (come è già stato deliberato dal Comitato Di-rettivo uscente) deve avere un proprio progetto di solida-rietà, con impatto nazionale su Cuba.

Si ribadisce il valore politico e solidaristico delle brigatedi lavoro volontario, in particolare della Brigata Interna-zionale José Martí, che offrono possibilità di conoscenzae di esperienza diretta della realtà cubana sia dal punto divista politico che umano.Per promuovere la Brigata Internazionale proprio que-st’anno è stato creato un gruppo di lavoro, affiancato dal-la Segreteria Nazionale, che ha iniziato la divulgazione diquesto importante appuntamento, con l’obiettivo di coin-volgere i giovani. In merito sono già stati raggiunti i pri-mi buoni risultati: va confermata e rafforzata questa ini-ziativa con la collaborazione dei Circoli, dei Coordina-menti e dei singoli compagni. È fondamentale che l’ICAP comunichi tempestivamentele date e possibilmente il programma.Ci auguriamo che altrettanti buoni risultati possano esse-re raggiunti nel coinvolgimento dei partecipanti alle bri-gate nel lavoro dell’Associazione.

La politica dell’Associazione Nazionale deve tendere alraggiungimento di tutti gli obbiettivi (progetto nazionale,gemellaggi, mediCuba-Europa) a favore del nostro unico ri-ferimento politico che è e sarà Cuba e la sua Rivoluzione.

Approvato all’unanimità H

DOCUMENTO COMMISSIONE SOLIDARIETÀ

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Compagna Kenia Serrano PuigPresidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli

Compagni della missione diplomatica della Repubblica di Cuba:Vladimir Pérez Casal - Consigliere Politico dell’AmbasciataEduardo Vidal Chirino - Console Generale a MilanoMabel Arteaga Rodríguez - Vice-Console Generale a Milano

CompagniHolmedo Pérez Rubio - Direttore per l’Europa dell’ICAPRoberto Rodríguez Dicks - Specialista per l’Italia dell’ICAP

Gentili ospiti e gentili invitati

Compagne e compagni delegati dei nostri Circoli

RELAZIONE DEL PRESIDENTE USCENTE SERGIO MARINONI

10° congresso nazionaleMilano 30-31 ottobre 1 novembre

L a storia della nostra Associazione è iniziata quasi cin-quant’anni fa nell’aprile 1961 quando, per l’attacco

mercenario a Playa Girón e a Playa Larga, nelle principa-li città italiane sono sorti gruppi spontanei contro l’inter-vento degli Stati Uniti e in solidarietà con il popolo cuba-no e con la sua Rivoluzione.Da quel momento, via via con il passare del tempo, supe-rando molte difficoltà perché allora non esistevano né In-ternet né la posta elettronica, con l’aiuto del Partito Co-munista Italiano che a quel tempo non aveva ancora pre-so le distanze dalle sue origini e dai valori dell’interna-zionalismo, i gruppi hanno acquisito sempre più consi-stenza e avendo la stessa finalità è sorta la necessità di u-nirsi e di organizzarsi.Cinquant’anni non sono pochi per un’associazione intera-mente di volontariato, che nella sua storia ha dovuto supe-rare momenti difficili, che ha visto la sparizione di quasitutte le altre realtà simili alla sua e che ha dovuto difende-re a spada tratta la propria esistenza perché agli inizi deglianni ’90 i vertici del Partito Democratico della Sinistra, ilnuovo partito in cui si era trasformato il vecchio PartitoComunista Italiano, ne volevano lo scioglimento.Ma per fortuna al Congresso di Genova del 1992 molticompagni sono stati di parere opposto e grazie allostraordinario lavoro del nostro storico presidente Ar-naldo Cambiaghi, l’Associazione ha trovato un nuovomodo di esistere, di camminare esclusivamente sulleproprie gambe, di darsi una vita veramente democrati-ca, di sviluppare sempre di più la propria solidarietàcon Cuba. Erano quelli i primi tempi del período espe-cial e, contrariamente a ciò che molti pronosticavano,come Associazione non abbiamo mai avuto il minimodubbio sulle capacità di tenuta e di resistenza del popo-lo cubano. Da allora sono trascorsi quasi vent’anni e ifatti ci hanno dato ragione.Cuba non solo è riuscita a superare i momenti duri delperíodo especial, ma è diventata addirittura il punto diriferimento per la costruzione dell’ALBA, un sistemabasato sulla solidarietà e sulla cooperazione volto allaricerca dell'unità tra le nazioni latino-americane e allapreservazione della loro identità culturale.

Sono quattro i pilastri sui quali in questi cinquant’anniha poggiato la nostra amicizia con il popolo cubano: lacondivisione della politica della Rivoluzione, la non in-gerenza negli affari interni di Cuba, lo sviluppo di unasolidarietà senza che venissero poste condizioni e il re-ciproco rispetto. Se l’Associazione continuerà a mante-nere inalterate queste basi, sarà in grado di replicaremolte altre volte questo primo mezzo secolo di amici-zia con il popolo cubano.

A dimostrazione del riconoscimento della serietà del no-stro impegno e della profondità che da sempre ha con-traddistinto il nostro rapporto con la Rivoluzione cubana,è sufficiente citare il nome di due compagni che, in perio-di diversi, hanno fatto parte dell’Associazione.Il primo è quello di Vittorio Vidali, antifascista e combat-tente internazionalista, compagno di lotta nel Messico de-gli anni ’20 di Tina Modotti e di Julio Antonio Mella.Successivamente Vittorio Vidali è stato il mitico Coman-dante Carlos del V Reggimento delle Brigate Internazio-nali nella guerra in difesa della Repubblica Popolare Spa-gnola. Eletto in seguito per il Partito Comunista Italianodeputato dal 1958 al 1963 e quindi senatore dal 1963 al1968, si è sempre impegnato per sviluppare in Italia la na-scente solidarietà con Cuba.Il secondo, non per importanza ma per cronologia, è quel-lo di Gino Doné, partigiano, unico europeo che ha parte-cipato alla spedizione del Granma e che poi ha collabo-rato dall’estero, per oltre quarant’anni e nella massima di-screzione, con la Rivoluzione cubana. Rientrato in Italianel 2003, ha scoperto l’esistenza della nostra Associazio-ne e da subito vi ha aderito con entusiasmo, tesserandosial Circolo di Venezia. “Per la causa sono sempre a vostradisposizione”, è stata la frase che lui, eroe del Granma,più volte ci ha ripetuto. Credo che tutti noi dovremmo a-vere sempre presente Gino come esempio di dedizione edi riservatezza nella solidarietà con Cuba. Avendo avuto tra di noi compagni del livello di VittorioVidali e di Gino Doné, non è quindi per caso che nel pri-mo articolo del nostro Statuto è espresso chiaramente chel’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Þ

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si ispira agli ideali della Resistenza italiana e della Rivo-luzione cubana: oggi più che mai, nel panorama della cri-si della sinistra e dell’affievolirsi dei valori morali e anti-fascisti nella società italiana, riaffermiamo a piena voceil nostro attaccamento a quegli ideali, siamo molto orgo-gliosi di averli come riferimento e li rendiamo concretiattraverso il nostro lavoro di solidarietà.

Anche se non è riuscito ad affossare la Rivoluzione, ilblocco economico statunitense, a cui Cuba è sottopostada circa cinquant’anni, resta un enorme macigno che pe-sa su tutti gli aspetti della vita del popolo cubano. Di-ciannove condanne consecutive dell’Assemblea Genera-le delle Nazioni Unite - l’ultima è di quattro giorni fa con187 voti a favore dell’eliminazione del blocco, 2 controe 3 astenuti - evidenziano come il Governo degli Stati U-niti continui a permanere al di fuori delle leggi interna-zionali. Ma di questo la così tanto “democratica” Euro-pa non ne parla mai. Siamo arrivati a una situazione così assurda che ha vistol’assegnazione del Premio Nobel per la Pace a Barack O-bama. Il Presidente statunitense è alla testa di uno Statoche attualmente pratica la guerra e che ha commesso cri-mini e massacri di civili in Afghanistan e nell’Iraq, chemantiene aperto il carcere di Guantánamo in cui si pra-tica la tortura, in cui non viene offerta alcuna garanzialegale ai detenuti e per di più si trova in una parte del ter-ritorio della Repubblica di Cuba occupato illegalmente,uno Stato che impone al proprio Tribunale Supremo dinon esaminare neppure il ricorso presentato dai Cinque,che protegge e ospita noti terroristi anti-cubani comeLuis Posada Carriles od Orlando Bosch e che, non soloper il blocco ma anche per una sentenza di condanna del-l’Organizzazione Mondiale del Commercio riguardante

il marchio Havana Club, sentenza che continua a non es-sere rispettata, si pone al di fuori della legalità interna-zionale. Al Presidente Obama anziché un Premio Nobelper la Pace avrebbero dovuto assegnare un Premio No-bel per l’Illegalità. Anche su questi altri aspetti, la tanto“democratica” Europa continua a mantenere un silenzioassordante.Ma oltre ai problemi causati dal blocco, Cuba deve farfronte ad altre proprie situazioni di difficoltà: dagli enor-mi danni causati dagli uragani di due anni fa, alle questio-ni di produzione degli alimenti; dall’affrontare la crisi e-conomica mondiale dalla quale non è immune, alla rior-ganizzazione dei suoi organici statali; dalla circolazionedella doppia moneta all’arginare gli aspetti negativi che ilturismo ha portato con sé. Sono sfide grandissime, che tocca solo ai cubani risolve-re, senza ingerenze da parte di chicchessia. La loro storia,dalle guerre di indipendenza ai nostri giorni, è piena di“missioni impossibili” che sono state portate a termine.Per questo motivo rinnoviamo la nostra fiducia a tutto ilpopolo cubano e ai suoi dirigenti perché sapranno trova-re le soluzioni più opportune per far sì che la Rivoluzio-ne possa continuare il suo cammino.Il nostro compito è quello di fare solidarietà, che di cer-to non risolve i problemi economici di Cuba, ma che fasentire al popolo cubano di non essere solo nella lotta perdifendere la sua indipendenza, la sua autodeterminazio-ne e il diritto a costruire il tipo di società più adatto allesue esigenze. Roberto González - fratello di René, uno dei Cinque, e av-vocato del loro collegio di difesa - quattro anni fa qui in I-talia, partecipando a una serie di attività con alcuni nostriCircoli, ha appreso come funziona la nostra Associazionee come opera in solidarietà con il suo paese e ci ha detto:

Il presidenteSergio Marinoni

legge la suarelazione

(foto: L. Salvador)

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“Noi cubani respiriamo solidarietà fin dalla nascita, nesentiamo parlare fin da piccoli e una volta cresciuti se vo-gliamo farla abbiamo alle spalle uno Stato che l’organiz-za fin nei minimi particolari. Voi, invece, oltre a muover-vi in un contesto sfavorevole, non avete nessuno alle spal-le e dovete inventarvi di tutto. Per questo motivo quelloche fate per noi ha un valore inestimabile, che va ben ol-tre il valore materiale dei progetti o delle donazioni”.

Attualmente il terreno sul quale ci muoviamo per svilup-pare la nostra attività non è di certo pianeggiante ma è co-stellato da ostacoli di varia natura, interni ed esterni al-l’Associazione.Dal punto di vista politico, il fatto più eclatante è senzadubbio la crisi in cui si dibatte la sinistra, che ha avutocome risultato la sparizione di deputati e senatori, nostrisoci sui quali avevamo potuto contare in passato, dalledue più importanti istituzioni italiane. Inoltre, tra le for-ze di sinistra vi sono state ulteriori divisioni tra quellegià esistenti, che hanno aggravato un quadro di per sé po-co confortante. Sia ben chiaro a tutti che qualsiasi con-trasto tra nostri iscritti su questioni riguardanti aspetti dipolitica italiana, non deve minimamente interferire nel-la vita della nostra Associazione. Anni fa si erano verifi-cate divisioni di questo genere, per fortuna poche, cheperò hanno portato a un serio indebolimento di alcuniCircoli. Per rendere la nostra solidarietà più incisiva è in-dispensabile l’unità sia all’interno dei Circoli sia fra tut-te le istanze dell’Associazione, l’unità è di fondamenta-le importanza per la nostra attività perché senza di essanon potremo ripetere in futuro la mole dei risultati chefin qui abbiamo ottenuto.Un altro aspetto che ha influito e che influisce tuttora inmodo negativo sul nostro lavoro è rappresentato dagli at-tacchi mediatici portati contro Cuba. Anche se noi siamoormai abituati a questo bombardamento periodico dimenzogne contro la Rivoluzione, questa sequela di fal-sità ripetute da quotidiani, radio e televisioni crea confu-sione e sconcerto nell’opinione pubblica e in altre realtà.L’Associazione viene percepita come qualcosa che è dal-la parte di una dittatura, dalla parte della mancanza di li-bertà, del non rispetto dei diritti umani, delle condizionidi vita inumane dei detenuti e della persecuzione dei dis-sidenti. È una lotta impari, sia di mezzi che economica,ma non per questo dobbiamo alzare bandiera bianca. An-zi, questa sproporzione ci deve spingere a utilizzare almeglio le poche risorse che abbiamo e le nuove possibi-lità che l’informatica ci offre per far conoscere la realtàdi Cuba e il lavoro di solidarietà dell’Associazione. So-lo una dozzina di anni fa chi in Associazione proponeval’utilizzo della posta elettronica o di Internet veniva vi-sto come un marziano, oggi queste due opportunità sonodiventate anche per noi di uso comune. Auspichiamo,pertanto, un maggior utilizzo complessivo dell’informa-tica da parte dei Circoli e che il Nazionale studi un siste-ma verticale, con le sue ramificazioni, che funzioni inmodo organico affinché possiamo far giungere le nostrecomunicazioni a un numero sempre più grande di perso-ne, evitando che queste notizie vengano rimpallate piùvolte a uno stesso indirizzo.

La crisi economica che sta attraversando il nostro paeseè un altro degli aspetti che ha avuto ripercussione sullenostre attività. Da una parte la perdita del posto di lavo-ro o la precarietà del lavoro con cui molti compagni so-no costretti a convivere, hanno reso più difficoltosa la lo-ro disponibilità di tempo da dedicare all’Associazione.Questa situazione si riflette soprattutto sui giovani ed èquesto uno dei motivi della diminuzione di attivisti o diiscritti nella fascia di età fino ai trent’anni. Dall’altra par-te l’aumento dei prezzi in generale e le minori entrate deilavoratori e delle famiglie hanno ridotto la loro disponi-bilità economica e quindi, logicamente, sono state taglia-te le spese non strettamente necessarie. Rispetto a qual-che anno fa le vendite ai nostri banchetti di magliette, di-stintivi, bandiere, libri e altri gadgets hanno subito unadrastica flessione ed è calato anche il numero di iscrizio-ni a corsi di lingue o di ballo, ai viaggi o alle brigate in-ternazionali di lavoro. Anche se non dispone della bacchetta magica per risol-vere i problemi economici dei Circoli, il Nazionale ha a-dottato alcune misure per rendere meno difficile la lorosituazione. I fondi del Cinque per Mille, benché soggettia determinate limitazioni per il loro utilizzo, hanno per-messo un maggior respiro all’economia dell’Associazio-ne. Utilizzando una parte di questi soldi per determinatespese che potevano ricadere sotto l’ombrello del Cinqueper Mille, abbiamo potuto intraprendere una gestione piùagile delle risorse dell’Associazione Nazionale, con l’as-sunzione da parte di questa di alcuni costi che in anni pre-cedenti erano invece a carico dei Circoli.Alcuni esempi: ai compagni di Calabria, Sicilia e Sarde-gna che hanno partecipato alle riunioni del Direttivo Na-zionale è stato riconosciuto un rimborso del 100 % per ilviaggio, mentre prima era del 50 %; è stato disposto uncontributo del 20 % a quei Circoli che hanno affittatopullman per partecipare alle manifestazioni nazionali afavore dei Cinque di Roma 2008 e di Milano 2009; lapartecipazione di dirigenti dell’Associazione su richie-sta dei Circoli ad attività da questi organizzate è intera-mente a carico del Nazionale, mentre prima il Circolodoveva sobbarcarsi le spese di viaggio, vitto e alloggio;il Nazionale si è assunto interamente l’onere che ogniCircolo avrebbe dovuto pagare per la presentazione al-l’Agenzia delle Entrate del modello EAS; per la primavolta è stato messo a disposizione un contributo a 64 Cir-coli per le spese di partecipazione dei loro 103 delegatial Congresso Nazionale.

Nell’ottica di migliorare la nostra attività di solidarietàcon Cuba, è stato portato a termine un lungo lavoro ini-ziato dal compagno Roberto Foresti, che per alcuni anniè stato nostro presidente. Grazie alla sua lungimiranzaera riuscito, dopo aver superato molte difficoltà, a far i-scrivere l’Associazione al Registro Nazionale delle As-sociazioni di Promozione Sociale. Noi, ora, abbiamocompletato questo lavoro ottenendo anche l’iscrizione ditutti i nostri Circoli.Abbiamo dovuto passare attraverso diversi ostacoli di ca-rattere burocratico, raccogliere la documentazione certi-ficata dall’Agenzia delle Entrate per il riconosci- Þ

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mento di ogni singolo Circolo e inoltrare al Ministero delLavoro e delle Politiche Sociali tutti i dati e le relative va-riazioni avvenute in seguito. Per questo motivo avremmobisogno di una maggior collaborazione da parte dei Cir-coli nella comunicazione tempestiva alla Segreteria Na-zionale di eventuali cambiamenti del loro segretario odell’indirizzo della sede, il tutto dopo che sia stato rego-larmente registrato all’Agenzia delle Entrate della lorocittà. Questo non per un nostro capriccio, ma se non co-munichiamo periodicamente per tempo questi dati al Mi-nistero rischiamo di essere estromessi dal Registro Na-zionale delle Associazioni di Promozione Sociale.Il fatto di essere riconosciuti ufficialmente dallo Stato i-taliano, oltre a una maggior credibilità verso l’esterno, cifacilita ad esempio nelle richieste di concessioni di vistida parte dell’Ambasciata italiana a La Habana per l’invi-to di compagni cubani, dato che siamo l’unica organizza-zione di solidarietà con Cuba ad avere a tale scopo la fir-ma del presidente depositata. Ci permette anche di otte-nere agevolazioni fiscali e non, l’opportunità di riceveredonazioni che possono essere scaricate dalle imposte masoprattutto la possibilità di partecipare ogni anno all’i-scrizione e all’assegnazione del Cinque per Mille.Credetemi, affrontare questa parte di burocrazia e tuttaquella che riguarda altri aspetti della vita dell’Associa-zione è un lavoro deprimente, ma è necessario farlo. Ab-biamo lo svantaggio della perdita di tempo, ma abbiamoil vantaggio non trascurabile del ritorno economico checi permette di aumentare il volume della nostra solida-rietà verso Cuba.

Finora il Comitato Direttivo Nazionale ha stabilito chefosse solo l’Associazione Nazionale a presentare all’A-genzia delle Entrate la richiesta di assegnazione del Cin-que per Mille. Questa scelta è stata fatta al fine di non di-sperdere l’importo in tanti rivoli e quindi dare più corpo-sità ai nostri interventi. Inoltre non è tecnicamente possi-bile una redistribuzione ai Circoli o ai Coordinamenti Re-gionali della somma raccolta in quanto per legge abbia-mo l’obbligo di rendicontare in modo trasparente comesono stati impiegati i fondi, nel rispetto delle finalità delnostro Statuto.Diverse sono state le iniziative le cui spese sono state co-perte con i soldi del Cinque per Mille. Oltre alla grandemanifestazione di Milano di ottobre 2009 a favore deiCinque e agli interventi di dirigenti per fare conferenzepresso i Circoli, i fondi sono stati impiegati principal-mente per far venire in Italia per una serie di attività RaúlVerrier Molina, del CC-PCC, e Arleen Rodríguez Deri-vet, una delle più famose giornaliste cubane; abbiamo co-perto al 75 % le spese dei Circoli per l’invio di otto lorogiovani a La Habana per partecipare a un importante e-vento internazionale sui Cinque; come Nazionale abbia-mo contribuito con 9.000 euro (dei 59.000 raccolti in so-lidarietà dall’insieme dell’Associazione) in occasione deitre uragani a Cuba del settembre 2008; a ogni uscita del-la nostra rivista El Moncada sono state inviate 700 copiead altrettante biblioteche italiane; ad aprile 2010 è statafinanziata la spedizione di 21 compagni a Bruxelles perpartecipare al sit-in di protesta contro la vergognosa riso-

luzione del Parlamento Europeo sui Diritti Umani a Cu-ba; nello stesso periodo è stata predisposta la pubblica-zione di diverse ‘manchette’ su vari quotidiani a sostegnodelle nostre iniziative o per smentire le menzogne che ve-nivano fatte circolare su Cuba; è stato finanziato parzial-mente con 9.000 euro l’acquisto del Luminex (un’appa-recchiatura per analisi necessaria a Cuba del valore di60.000 euro) e abbiamo versato una prima tranche di10.000 euro per l’acquisto immediato della metà dellefiale di Actinomicina-D necessarie a Cuba e poi finanzia-to la relativa campagna pubblicitaria per l’acquisto del re-sto del medicinale; è stato corrisposto un contributo di5.000 euro per il sostegno dell’importante e riuscitissimainiziativa a favore dei Cinque organizzata lo scorso 17 ot-tobre a Roma dal nostro Circolo di quella città; nell’ulti-mo Direttivo Nazionale di settembre è stato deciso dicontribuire con circa 5-6.000 euro all’allestimento e allamessa in funzione di un’officina-laboratorio nella Scuo-la Speciale ‘Solidaridad con Panamá’ di La Habana, cheospita disabili fisico-motori delle varie zone di Cuba, e disostenere con 30.000 euro il “Progetto di Sviluppo Tec-nologico di Informazione Medica e Gestione Universita-ria della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM)”. Tre di queste iniziative (Luminex, Actinomicina-D ed E-LAM) appartengono all’ambito della nostra solidarietàcon la Rivoluzione cubana in collaborazione con medi-Cuba-Europa.

Dato che mi risulta che molti compagni ancora non la co-noscono, vorrei soffermarmi un momento sulla parteci-

La presidenza del Congresso

(foto: L. Salvador)

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pazione dell’Associazione Nazionale a mediCuba-Euro-pa, rete europea di organizzazioni e associazioni di ami-cizia e di solidarietà con Cuba specializzata in aiuti nelcampo medico e della salute.L’Associazione è stata tra le prime ad aderire a mediCu-ba-Europa fin dal secondo mandato di Arnaldo Cambia-ghi. Successivamente Roberto Foresti ne era diventato an-che vice-presidente, ma all’interno dell’Associazione lanostra presenza in questo organismo plurinazionale ha a-vuto una vita difficile per via di incomprensioni e di scar-sa conoscenza sull’argomento.Formalmente costituita nel 1997, in questi tredici annimediCuba-Europa ha portato avanti molti progetti per unvalore totale di oltre 8 milioni di euro. Quasi il 90 % diquesto importo è costituito dal progetto “Materie Prime”che ha permesso a Cuba non solo di rivitalizzare la pro-pria industria farmaceutica, ma di risparmiare una note-vole quantità di denaro perché se anziché produrli avessedovuto acquistare all’estero determinati farmaci, li avreb-be dovuti pagare quattro volte tanto. Il risparmio conse-guito permette a Cuba di investire in programmi scienti-fici di ricerca e sviluppo di medicinali, e nel campo dellabiotecnologia e della farmacologia.Negli anni passati un grosso progetto di circa 80.000 eu-ro - l’Equipaggiamento della Sala Analitica della Fab-brica di Produzione Citostatici di Cuba - è stato intera-mente sostenuto dall’Associazione Nazionale di Amici-zia Italia-Cuba con un finanziamento della RegioneLombardia.Quest’anno, sempre in collaborazione con mediCuba-Eu-

ropa, l’Associazione ha adottato interamente il progettodi 20.000 euro per l’acquisto dell’Actinomicina-D, unfarmaco antitumorale a uso pediatrico che Cuba non po-teva più acquistare per via delle leggi del blocco, in quan-to l’azienda messicana che lo produceva è passata sottocapitale nordamericano. La campagna che abbiamo lan-ciato al riguardo è stata un successo e ha raggiunto un du-plice obiettivo: il primo, politico, perché ci ha permessodi parlare del blocco e di evidenziarne l’assurdità e la cru-deltà; il secondo, economico, perché in pochi mesi è sta-to raggiunto l’importo per l’acquisto della quantità di far-maco necessario per un anno, interamente con il contribu-to dell’Associazione Nazionale, dei Circoli, dei soci e diprivati cittadini. La stessa cosa potremo fare nel 2011, il-lustrando anche nelle nostre iniziative il progetto dell’E-LAM, già finanziato interamente dal Nazionale, e che cipermetterà di far conoscere la solidarietà che Cuba svi-luppa verso gli altri popoli del Terzo Mondo.Attualmente l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba fa parte della Giunta Direttiva di mediCuba-Euro-pa, organizzazione tenuta da sempre in considerazione aCuba per l’importanza politica del ruolo che svolge. An-che il documento finale approvato quest’anno a Sofia al-l’ultimo Incontro Europeo di Solidarietà con Cuba ha po-sto il rafforzamento e l’ampliamento di mediCuba-Euro-pa tra gli obiettivi più importanti.

Dall’ultimo Congresso di Riccione del 2007, sono statidue gli eventi di particolare rilievo organizzati dall’Asso-ciazione Nazionale.Nell’ottobre 2008, a Terni e con la collaborazione del Cir-colo di questa città, abbiamo organizzato l’Incontro Eu-ropeo di Solidarietà con Cuba, iniziativa che si svolge unavolta ogni due anni in una nazione europea diversa. Era-no presenti delegazioni di 32 organizzazioni di 28 paesieuropei, oltre a una delegazione cubana capeggiata dal-l’allora presidente dell’ICAP Jorge Martí Martínez, di-ventato pochi mesi dopo Capo delle Relazioni Estere delComitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, e nel-la quale era presente Osvaldo Martínez Martínez, il piùimportante economista cubano.Oltre agli aspetti politici dibattuti nel plenario, con tradu-zione simultanea in tre lingue, e la presentazione di videoe power-point riguardanti la solidarietà con Cuba, l’even-to ha avuto altri due momenti di rilievo: all’inizio con lapresentazione di un’estesa e documentatissima esposizio-ne sui temi della santeria, molto apprezzata per il livellodei suoi contenuti etnografici, e in chiusura con una cenaa menù medievale nella Rocca Albornoz di Narni, co-struita nel XIV secolo, che ha sorpreso e affascinato tuttiquanti per l’ambiente inconsueto e per la qualità delleportate cucinate dai cuochi e dagli allievi dell’Universitàdei Sapori di Narni. Il giorno successivo, al momento deisaluti, tutte le delegazioni ci hanno espresso il loro gradi-mento per l’organizzazione dell’Incontro e delle attivitàcollaterali e in seguito abbiamo ricevuto una lettera uffi-ciale di ringraziamento e di apprezzamento da parte diJorge Martí Martínez.L’altro grande impegno organizzativo è stata la manifesta-zione di Milano dell’ottobre 2009, a favore della Þ

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liberazione dei Cinque e contro il silenzio dei mezzi di co-municazione su questo caso. Chi di voi era presente ha po-tuto constatare di persona il successo di questa iniziativa.È stato un corteo colorato, pieno di bandiere e di striscio-ni, vivace e combattivo, che ha visto la partecipazione dicirca 4.000 persone tra iscritti e simpatizzanti provenien-ti da tutta Italia. Al termine, oltre agli interventi politicidal palco, è stata offerta un’esibizione di artisti cubani conmusiche e danze, molto apprezzati per il loro livello. An-cora una volta, come era già avvenuto alla fine di settem-bre 2006, la nostra Associazione ha dimostrato di esserein Italia l’unica organizzazione in grado di mobilitare di-verse migliaia di persone su temi riguardanti Cuba.Passiamo ora a fare una radiografia dei vari organismi na-zionali, attraverso la quale potrete conoscere alcuni datiriguardanti il lavoro portato avanti dai dirigenti dell’As-sociazione.In questi ultimi tre anni e mezzo le riunioni del ComitatoDirettivo Nazionale sono state 14. Tutte quante hanno a-vuto uno svolgimento su due giornate di lavori, con nu-merosi interventi dei compagni prima di arrivare a unavotazione, senza forti contrasti o situazioni di scontro, an-che se su alcuni argomenti vi sono state, come è ovvio,accese diversità di vedute.La partecipazione media è stata del 63 % dei componen-ti e questo è un dato poco confortante perché in un’asso-ciazione di volontariato come la nostra un dirigente do-vrebbe essere di esempio per impegno nella carica in cuiè stato eletto.

Sarà quindi compito della Commissione Elettorale quel-lo di valutare le varie caratteristiche di ogni candidato alCDN, perché uno può anche essere il più grande genio diquesto mondo, ma se poi non è disponibile è come se nonesistesse. Quindi faccio appello ai compagni che sarannocandidati al Direttivo Nazionale, di considerare seriamen-te i doveri che comporta entrare in questo organismo. Ri-cordo ancora che far parte del Direttivo Nazionale non èun onore, vuol dire invece avere un impegno di maggio-re responsabilità nei confronti di tutti gli altri soci e ave-re una disponibilità di tempo e di risorse economiche perle riunioni, dato che queste sono convocate quattro volteall’anno su due giornate consecutive.Le riunioni della Segreteria Nazionale sono state 28, conuna buona partecipazione dei suoi componenti. È statagarantita la presenza di un compagno della Segreteria Na-zionale ogni volta che un Circolo o un CoordinamentoRegionale lo abbia richiesto. La Segreteria Nazionale hasottoposto piani di lavoro alla discussione del DirettivoNazionale e ne ha messo in pratica le delibere. Quando èstato necessario ha preso tempestive decisioni, rimetten-do successivamente il proprio operato al giudizio del Co-mitato Direttivo Nazionale. Il fatto di essere costituita daun piccolo numero di compagni ha facilitato i numerosicontatti per sentire il parere degli altri componenti, so-prattutto di fronte a situazioni che richiedevano decisionio interventi in tempi stretti.Il Collegio dei Revisori dei Conti ha operato effettuandoun primo controllo della gestione economica dell’Asso-

Kenia Serrano PuigPresidente

dell’Icap durante il suo intervento

(foto: L. Salvador)

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ciazione Nazionale a metà anno e il controllo finale pri-ma della presentazione annuale del rendiconto economi-co al CDN. Le irregolarità riscontrate sono state poche edi piccola entità. Nelle loro relazioni sono state indicateanche modifiche o soluzioni, che in linea di massima so-no state recepite, al fine di rendere più chiara la gestione.Un buon lavoro è stato portato avanti anche dal nostroAmministratore che, oltre a darci validi consigli, ha sem-pre presentato al CDN nei tempi dovuti i rendiconti e ipreventivi.Il Comitato di Garanzia è stato chiamato in causa un paiodi volte e ha svolto il suo compito con accuratezza e di-screzione. Anche qui c’è da rilevare una scarsa partecipa-zione di alcuni suoi componenti alle riunioni convocatedal presidente del Comitato. Per la delicatezza delle que-stioni che questo organismo deve affrontare, sarà oppor-tuna da parte della Commissione Elettorale una propostapiù ponderata dei suoi componenti. Come presidente ho svolto i compiti assegnatimi dalloStatuto, rappresentando l’Associazione ogni volta che èstato necessario, convocando e partecipando a tutte le riu-nioni di Segreteria Nazionale e del Direttivo Nazionale,redigendo i verbali delle riunioni di quest’ultimo e comu-nicandoli a tutti i dirigenti nazionali e ai Circoli nel girodi uno o al massimo due giorni.Nel corso del mandato ho partecipato in totale a 140 mis-sioni, delle quali 74 su richiesta dei Circoli, 55 per attivitàdel Nazionale e 11 per iniziative di altre organizzazioni.Purtroppo mi sono ritrovato ad affrontare una quantità diburocrazia impressionante che mi ha impedito di dedica-re maggior tempo ad attività di relazioni con le forze po-litiche e della società civile per far conoscere megliol’Associazione e il suo lavoro di solidarietà con Cuba. Ri-cordo ancora che il primo giorno da presidente, arrivatonell’ufficio della sede dell’Associazione, Arnaldo Cam-biaghi mi ha indicato la poltrona dietro la sua scrivania emi ha detto: “Adesso siediti lì e ricordati che fare il pre-sidente vuol dire fondamentalmente due cose: occuparsidi rogne e di burocrazia”. Credo realmente che non pos-

sa esistere un modo più appropriato per definire in dueparole il lavoro di presidente dell’Associazione.Prima di passare agli altri aspetti ancora da trattare, misembra opportuno rivolgere un ringraziamento specialeall’ufficio di segreteria che, oltre a eseguire in modo effi-ciente sia il lavoro di collegamento con i Circoli sia la ge-stione amministrativa, mi ha sostenuto nello svolgimentodel mio incarico e mi ha offerto una preziosissima colla-borazione.

Per quanto riguarda il lavoro di solidarietà con Cuba por-tato avanti dai singoli Circoli o dai Coordinamenti Regio-nali non sono in grado di fornire dati precisi, anche per-ché non tutte le attività da loro svolte vengono comunica-te al Nazionale. Le iniziative o le conferenze organizzatenegli ultimi tre anni e mezzo sono state nell’ordine di al-cune centinaia, prevalentemente sul blocco e sul caso deiCinque, ma anche per parlare di altri temi della Rivolu-zione cubana, dallo sport alla poesia, dalla musica alla sa-nità, dal sistema elettorale alle religioni, da specifici fat-ti storici ad argomenti di attualità.I gemellaggi funzionano un po’ a macchia di leopardo: inalcune regioni hanno ingranato bene, in altre non sonoriusciti a decollare, in altre ancora si sarebbero potuti ot-tenere risultati migliori, ma il lavoro è stato frenato dadissidi tra i Circoli o all’interno dei Circoli stessi. È que-sto un punto dolente ma che occorre affrontare.La discordia è innescata da questioni di protagonismo,che è forse il male peggiore in una vita associativa perchégenera spaccature. Non mi stancherò mai di ripeterlo, tut-to ciò che ci unisce favorisce il nostro lavoro di solida-rietà, qualunque altro comportamento che porti a una di-visione o a indebolire l’unione che deve esistere tra di noiè deleterio in primo luogo per la solidarietà verso Cuba epoi anche per la vita interna dell’Associazione. Io sonodel parere che in un’associazione di volontariato il con-tributo di solidarietà di ciascuno di noi debba essere il piùanonimo possibile: quello che conta non è né il nome diun singolo compagno, né quello di un Circolo

Invitati e delegatial congresso(foto: L. Salvador)

Þ

10° congresso nazionaleMilano 30-31 ottobre 1 novembre

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o di un Coordinamento Regionale. L’unica cosa che con-ta è il risultato finale del lavoro che viene prodotto nel-l’insieme sotto il nome dell’Associazione, senza classifi-che di merito o confronti tra chi fa di più e chi fa di me-no. Questo risultato appartiene a tutti, e ci tengo a sotto-lineare questa parola, a tutti coloro che fanno parte del-l’Associazione.Occorre che il nuovo Direttivo Nazionale si ponga degliobiettivi per mettere in moto quei Coordinamenti Regio-nali che ancora non funzionano e per dar vita alla forma-zione di nuovi Circoli promovendo iniziative nelle quat-tro regioni italiane in cui non siamo presenti.Vi sono altre questioni sui Circoli o sui CoordinamentiRegionali che andrebbero trattati in questa parte del miointervento ma, dato che sono punti che fanno parte sia deldocumento politico sia di quello dello statuto, non voglioinfluenzare in alcun modo con la mia opinione la discus-sione che avverrà nelle rispettive commissioni.

Legato all’argomento dei Circoli c’è quello relativo altesseramento. Dal precedente Congresso Nazionale,l’Associazione ha avuto un calo di iscritti di circa il 15%, dovuto oltre agli aspetti politici ed economici citatiall’inizio della mia relazione, anche alla scomparsa dialcuni Circoli che non si sono messi in regola per il ri-conoscimento ufficiale e a una nostra minor presenza,non per nostra volontà, a diverse attività nell’ambitodella sinistra, luoghi in cui era possibile fare un discre-to numero di tessere.Il dato del 2010 non è ancora disponibile in quanto man-ca ancora un paio di mesi alla conclusione dell’anno, madall’andamento dovrebbe a grandi linee ricalcare quel-lo del 2009 che è stato di 82 circoli presenti in 16 delle20 regioni italiane con un totale di 4.486 tesserati. Dai dati finali del 2009, la presenza dell’Associazione èsoprattutto nelle regioni del nord, con 57 circoli e il 74.5% di associati; nelle regioni centrali vi sono 16 circoli eil 18.1 % di associati; nelle regioni del sud vi sono 9 cir-coli e il 7.4 % di associati.Vorrei far notare che la questione della scarsa presenzaal sud dell’Associazione non è un problema di questi ul-timi anni, ma è un fatto che si trascina da molto tempo.Basti pensare che la miglior percentuale di sempre alsud è stata nel 1997 con l’8.5 % degli associati, valoreche si discosta di poco dal 7.4 % del 2009. È da vent’an-ni che ripetiamo che occorre dedicare una maggiore at-tenzione al Sud, ma mai nessuno è poi riuscito a farcambiare la situazione in questa parte d’Italia. Anchequesta sarà una delle sfide che dovrà affrontare il nuovoDirettivo Nazionale.Per tirarci su il morale sul tema del tesseramento c’è an-che una buona notizia: negli ultimi anni è stato in costan-te aumento il numero dei soci che ha rinnovato la tesseraper quattro anni consecutivi. Nel tesseramento del 2009siamo arrivati a 2.160 iscritti che rappresentano il 48.2 %del totale e questo dato dimostra non solo l’attaccamentodei nostri affiliati, ma che addirittura la metà della nostraAssociazione è costituita dal cosiddetto “zoccolo duro”.Se pensate che in generale le associazioni hanno una me-dia di rinnovi del 30-35 % riferito a un solo anno, noi in-

vece arriviamo a sfiorare il 50 % su quattro anni conse-cutivi di rinnovo della tessera.Ma se questo è un dato positivo, non dobbiamo nascon-dere l’attuale debolezza della nostra Associazione nellaricerca di nuove adesioni o nel recupero di quei compa-gni che per i più svariati motivi si sono allontanati. C’è dalavorare molto in questo senso e non è affatto da conside-rare un impegno secondario.

Ci sarà pure molto da lavorare sul tema della comunica-zione per le nuove possibilità che l’informatica ci offre,anche se la nostra rivista El Moncada, che riceve semprepiù apprezzamenti per i suoi contenuti, continuerà a esse-re la nostra ammiraglia in questo campo.Da più di un anno, oltre che ai nostri iscritti, El Moncadaviene inviato a circa 700 biblioteche italiane con l’obiet-tivo di estendere la cerchia dei lettori. Quest’anno abbia-mo dovuto subire uno spropositato aumento di quasi il500 % dei costi di spedizione a causa dell’annullamentoda parte del Governo italiano, con un atto di vera pirate-ria, delle tariffe agevolate per le associazioni no-profit. Intermini monetari questo fatto ci ha causato un aggravio dispesa di circa 5.300 euro per l’anno in corso che divente-ranno 8.000 l’anno prossimo se la situazione dovesse per-manere. Per non farlo ricadere sui soci, l’aumento di que-st’anno e quello del prossimo anno sarà assorbito dal-l’Associazione Nazionale, dato che la quota base dellatessera del 2011, in cui è compreso il diritto del socio aricevere la nostra rivista, rimarrà a 20 euro, uguale a quel-la degli ultimi cinque anni.Amicuba, il bollettino digitale che pubblichiamo ogniquindici giorni e che viene inviato a circa 6.500 indirizzidi posta elettronica, ha avuto anch’esso un’accoglienzapositiva. È un’esperienza che dobbiamo continuare per-ché ci permette di far arrivare notizie corrette su Cuba esull’attività dell’Associazione a tutta una serie di perso-ne che non potremmo contattare in altro modo.Nella Commissione sulla Comunicazione si parlerà an-che di sito Internet, di Facebook, di Web-TV, della gestio-ne di forum, e di altre possibilità che l’informatica ci met-te a disposizione. In linea di massima sono favorevole autilizzare tutto quanto possa essere utile a Cuba e all’As-sociazione. Vorrei però che si rimanesse con i piedi perterra, che si individuasse chiaramente quello che con lenostre forze oggi siamo in grado di realizzare e soprattut-to che si trovassero i compagni che diano una continuitànel seguire le soluzioni che verranno proposte. Occorreessere estremamente pratici, altrimenti faremo sicura-mente molti bei discorsi tecnici, ma che poi rischiano dirimanere a mezz’aria.

Infine i nostri rapporti con l’ICAP e con le altre associa-zioni che in Italia fanno solidarietà con Cuba.Tre anni fa al nostro precedente Congresso Nazionale eracon noi lo storico e indimenticabile presidente dell’ICAPSergio Corrieri. Oggi qui con noi abbiamo invece unapresidente, la compagna Kenia Serrano che per le sue ca-pacità, per la serietà e per l’impegno nel lavoro, ma so-prattutto per la sua carica rivoluzionaria, saprà onorarenel migliore dei modi l’importante posto che le è stato as-

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segnato. Cogliamo anche l’occasione della sua presenzaper porgere a lei e a tutti i lavoratori dell’ICAP i nostrimigliori auguri per il 50° anniversario di questo istitutocubano, che sarà il prossimo 30 dicembre. Sono diverse le cose che chiediamo all’ICAP. All’ICAPchiediamo di comunicarci quali sono le varie norme in vi-gore che dobbiamo seguire per i progetti di solidarietà eper le donazioni; chiediamo di essere costantemente ag-giornati sui cambiamenti a queste norme; chiediamo di a-vere a febbraio il programma completo della Brigata In-ternazionale di Lavoro José Martí in modo che abbiamopiù tempo per pubblicizzarla; chiediamo, per il volumedella solidarietà prodotto dalla nostra Associazione, unamaggior collaborazione per superare gli ostacoli che divolta in volta si presentano; chiediamo infine di aiutarcinella lotta contro chi interpreta la solidarietà non in mo-do disinteressato ma come mezzo per il proprio protago-nismo e contro coloro che fanno solidarietà con il classi-co sistema del “tanto fumo e poco arrosto”. Riguardo ai rapporti con altre organizzazioni italiane disolidarietà con Cuba, ripeto le identiche parole che ho pro-nunciato tre anni fa nel mio intervento. Siamo disposti alavorare con chiunque operi in solidarietà con Cuba, manon con chi non ci porta rispetto, non con chi diffondemenzogne sul nostro conto e non con chi intende utilizza-re la nostra Associazione per scopi o interessi propri.

Prima di concludere il mio intervento non posso non ri-volgere il mio pensiero a coloro che ogni anno a Miami,da oltre cinquant’anni, sono sicuri di festeggiare il pros-simo Natale a La Habana; o a coloro che dicevano chesenza l’Unione Sovietica la Rivoluzione cubana non a-vrebbe potuto andare avanti; o a coloro che appena ini-ziato il período especial erano corsi a Cuba con il cro-

nometro in mano per vedere quanti minuti la Rivoluzio-ne avrebbe resistito ancora; o a coloro che, ben informa-ti come sempre, avevano saputo che Fidel dopo l’opera-zione dell’estate 2006 avrebbe avuto nel migliore deicasi sei mesi di vita; o a coloro che alcuni mesi dopo di-cevano che quello che appariva nelle foto non era Fidel,ma era un suo sosia; o a chi ha detto che “Cuba è il piùgrande lager a cielo aperto esistente al mondo”; o a chiha scritto che “il popolo di Cuba è in ginocchio con i fu-cili di Fidel puntati alla schiena”; o a tutti quegli scri-bacchini e politicanti italiani della peggior specie cheper mezzo secolo hanno riversato fiumi di inchiostro edi parole per infangare la Rivoluzione cubana con lemenzogne più assurde. Ecco, è grazie anche a questepersone che il mio rapporto con Cuba è cambiato: infat-ti se nel 1973 quando ho aderito all’Associazione avevocento ragioni per stare dalla parte di Cuba, adesso di ra-gioni ne ho centomila.La possibilità di un mondo più giusto non è un sogno eCuba ne è la dimostrazione. Per questo motivo, come hafatto durante i cinquant’anni della sua esistenza, l’Asso-ciazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba continuerà adifendere la Rivoluzione, a lottare contro il blocco e perla libertà dei Cinque, a controbattere ogni ingerenza ne-gli affari interni di Cuba, a far conoscere sempre di più itraguardi raggiunti in ogni campo dal popolo cubano, adare il suo contributo di solidarietà politica e materiale,perché la Rivoluzione cubana rappresenta non solo pernoi un esempio che è possibile costruire un mondo mi-gliore, ma è una realtà tangibile di riscatto, di dignità e disperanza per milioni di persone in tutto il mondo.

Grazie per l’attenzione.¡Hasta la victoria siempre! H

Alcuni deicomponenti delComitato DirettivoNazionale(foto: L. Salvador)

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Carlo Amodeo - Abbiatense-MagentinoSimone Anselmo - Savona Ivo Batà - LodiMaurizio Burattini - SenigalliaGiorgio Castagna - Nord Milano Astrid Checchia - FossacesiaLuisa De Vena - GenovaRaúl Della Cecca- MilanoGabriele Dessì - SassariPaolo Federici - TerniFrank Ferlisi - PalermoFranco Forconi - Roma J.A. MellaGiorgio Gaiuffi - PiacenzaAndrea Genovali - Roma J.A. MellaAngelo Giavarini - ParmaPietro Guarini - CollegnoGiuliana Liverani - RavennateSergio Marinoni - MilanoSimone Minella - Milano

Giuliano Moratti - BolzanoMarco Papacci - RomaEnzo Pescatori - VeronaRenato Pomari - Arcore BrianzaEmilio Ricci - PaviaPier Franco Sarzi - CremonaRocco Sproviero - TorinoMaria Giovanna Tamburello - ComoMarco Taverna - TorinoRoberto Venturi - PisaAngelisa Zibaldi - Milano

SUPPLENTI:Giovanni Altini - LivornoFrancesco Amaro - Cologno MonzeseEnzo Del Medico - FriuliAlessandro Leni - GenovaPier Francesco Simioli - RivoliMarco Zoboli - Modena

Alberto Codevilla - Nord MilanoRoberto Cogrossi - Verbano-Cusio-OssolaGianni Fossati - MilanoAlma Masé - TriesteRenzo Pigni - Como

SUPPLENTI:Sandro Scardigli - EmpoliDorian Stacchini - Riminese

Antonio Della Corte - VelletriWalter Persello - FriuliGianni Pugliese - Milano

SUPPLENTI:Elisabetta Sperati - MilanoRossana Spocchi - Parma.

COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE

COMITATO DI GARANZIA

COLLEGIO SINDACI REVISORI

Al termine della votazione, si è riunito il nuovo Comitato Direttivo Nazionale e ha eletto all’unanimità Sergio Marinoni presidente dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Gli organismi dirigenti nazionali hanno ottenuto:91 voti favorevoli, 1 voto contrario e 13 voti astenuti

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A l momento dell’interventoconclusivo al congresso na-zionale dell’associazione di

amicizia Italia-Cuba, domenica 31ottobre gli occhi erano puntati tutti sudi lei, la presidente dell’Icap. Giova-ne e mingherlina, con uno sguardopenetrante e sicura di sé, Kenia Ser-rano Puig guidava la delegazione cu-bana composta da quattro persone. Nata nell’oriente cubano 37 anni fa,sposata e madre di una bimba di dueanni, Kenia vive a La Habana. Era in-segnante di inglese quando venne e-letta all’Assemblea del Poder Popu-lar. Si è occupata di politica estera, èdiventata vicepresidente della Com-missione Relazioni Internazionalidell’Assemblea Nazionale del PoderPopular e responsabile del gruppo diattenzione ad Africa e Medio Orien-te all’interno del Partito comunistacubano. Dai primi mesi del 2008 haassunto la carica di presidente dell’I-cap, l’Istituto Cubano di Amiciziacon i Popoli.

Prima di te all’Icap c’è stato SergioCorrieri. È stato difficile assumere ilpeso del posto che lui ha lasciato?Non sono stata esattamente il succes-sore di Sergio perché per sei mesi frame e lui c’è stato Jorge Martí Martí-nez. Fatta questa precisazione, perme è un onore continuare l’opera diun uomo tanto valoroso come Sergio.Lui ha diretto l’Icap per diciotto anniattraversando i tempi più duri del pe-riodo speciale. E si deve anche a lui ilfatto che, malgrado la durezza deitempi, vi è stato un rafforzamento deimovimenti di solidarietà con Cuba.Oggi i risultati sono sotto gli occhi ditutti. Noi ci sforziamo di continuaresulla sua strada per nuovi e più ampispazi di amicizia e solidarietà.

Qual è dunque il messaggio dell’Icapagli altri paesi del mondo? Cosa spe-ra di ottenere Cuba con la sua offer-ta di amicizia internazionale?

Anzitutto da parte di Cuba c’è l’e-sprimere solidarietà verso i popolidel mondo, mostrando anche qual èla verità di Cuba; quindi si intenderafforzare le idee progressiste che sioppongono alla dominazione impe-rialista nel mondo; vogliamo accre-scere la condanna del bloqueo attua-to dagli Stati uniti; rafforzare il movi-mento per la liberazione dei Cinqueeroi cubani e, infine, ottenere giusti-zia per tutte le volte in cui Cuba è sta-ta vittima del terrorismo.

Parliamo di come si vive oggi a Cuba.Secondo te, i maggiori cambiamentisono nell’economia o nella società enei modi di essere della gente?Stiamo lavorando per la moderniz-zazione del modello economico eciò indubbiamente avrà anche unforte impatto sociale. Stiamo cer-cando di incrementare la produtti-vità e l’efficienza economica comestrada maestra per elevare la qualitàdi vita del nostro popolo. Vi sonopersone che dovranno cambiare illavoro e scegliere fra un settorepubblico o privato: però in nessuncaso ciò avverrà senza la cura el’attenzione dello Stato per esse. Inogni caso ciò non riguarderà il si-stema della protezione sociale equelle che sono le conquiste dellaRivoluzione.

I giovani che a Cuba hanno vent’an-ni oggi non hanno vissuto i giornidella Rivoluzione, non erano natiquando si contagiava il grande entu-siasmo per la Rivoluzione e si crea-vano le basi del socialismo. Tu pensiche sono comunque disposti anche asacrifici personali per la costruzionedel socialismo o che si sentano primadi tutto attratti dalle mode occidenta-li, dal proprio ego?La continuità della Rivoluzione daiprimi giorni ad oggi non è in con-traddizione con il fatto che ai giova-ni piacciono le cose nuove e le nuo-

ve mode. Il socialismo che noi difen-diamo per noi stessi e per i più gio-vani non è il socialismo della po-vertà, ma quello che ogni giorno sap-pia combinare le conquiste socialicon la qualità di vita. Il consumismoè un fenomeno stimolato dalle multi-nazionali, dall’informazione pubbli-citaria e attraverso ogni mezzo e in-fluenza culturale che essa riesce atrasmettere al mondo: la televisionegeneralista, il cinema commercialeche hanno pure il loro impatto a Cu-ba, perché il mondo ormai è globa-lizzato e dunque anche a Cuba si ve-dono film e trasmissioni del mondocapitalistico. Ma al di là di questo,l’orientamento prevalente dei giova-ni è ancora di appoggio alla Rivolu-zione perché essi sono consapevolidi beneficiare di tutte le conquistedella Rivoluzione e stanno difenden-do queste conquiste.

Trovi che i giovani in Italia sianomolto diversi dai giovani cubani?Penso che i giovani in Italia sianodiversi perché stanno vivendo inuna realtà molto differente. Ma èinteressante notare che ogni voltache un giovane italiano e uno cu-bano si incontrano si vede subitoche hanno tradizione e valori mol-to simili fra di loro. A Cuba si di-ce che “gli italiani sono i latinidell’Europa”.

Pensi che in Italia si faccia abbastan-za per fare conoscere il caso dei Cin-que eroi?Si sono fatte molte iniziative impor-tanti però fino a quando i Cinque nontorneranno a casa, tutti noi non avre-mo fatto ciò che è sufficiente per lagiustizia.

Cosa può essere veramente utile perla loro liberazione immediata?Penso che la cosa principale dafare è intervenire sul presidenteObama.

Kenia, la forza, le idee, la solidarietà

Ninni Cirincione

L’Icap, Cuba, i giovani e altro raccontati da questa giovanee preparata dirigente

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Dando per scontato che i Cinquenon hanno commesso alcun reato,perché credi che gli Usa si accani-scano contro di loro: è una soprav-vivenza della guerra fredda del no-vecento o c’è un progetto ancora piùpericoloso di dominio sul mondo?La carcerazione dei Cinque rispon-de alle ragioni della politica del go-verno degli Usa e alla sua non accet-tazione della Rivoluzione cubanacome fatto indiscutibile e pacifico.Se il loro arresto viene presentatocome espressione della battaglia chegli Usa conducono contro il terrori-smo, ciò è una doppia bugia eun’ambiguità. Si incarcerano quelliche combattono per la pace e poi sitengono liberi terroristi del calibrodi Luis Posada Carriles e OrlandoBosch.

Quale messaggio di solidarietà, dicooperazione e di pace viene lancia-to da Cuba al mondo intero?Vogliamo salvare gli esseri umani,la specie umana, contro le minaccereali di una possibile guerra nuclea-re. Fidel si è consacrato a questa bat-taglia e chiediamo agli amici che ab-biamo in tutto il mondo che si uni-scano a questo grande ideale.

Oltre che dall’Italia, da quali altripaesi occidentali giunge un soste-gno e un’amicizia forte a Cuba?Ben 45 paesi d’Europa hanno movi-menti di solidarietà con Cuba, e nelmondo ci sono 2.126 associazionidistribuite in 151 paesi. Oltre chedall’Italia, un forte impegno di soli-darietà arriva a Cuba per esempiodalla Gran Bretagna, dalla Germa-nia, dalla Spagna. A conferma di ciòvi sono anche i 187 voti a favore del-l’abolizione del blocco contro Cubavotato giorni addietro all’AssembleaGenerale dell’Onu. Ma, si potrebbedire, questi sono voti dei governi.Per ciò, per noi, è ancora più impor-tante la solidarietà espressa da asso-ciazioni e da singole persone.

Pensi che ci sia un modo di sentire,di avere emozioni, di fare poesia dif-ferente fra la gente di Cuba e la gen-te che hai conosciuto in Occidente?Penso che ogni cubano è un esseresociale. Abbiamo molte identità divita in comune che conducono allosviluppo della vita umana. In genera-le abbiamo un alto senso di autostimae siamo stati educati al senso della di-gnità e dell’amore per il prossimo, edun alto senso dell’etica come valoridell’essere umano. H

L’ASSOCIAZIONE E L’ICAP

“È importante investire nella divulgazione e nella informazione sulle at-tività di solidarietà per far conoscere Cuba, che meriterebbe il Nobel

della dissidenza. Per oltre cinquanta anni è stata Cuba la voce della dissi-denza all’imperialismo, e ancora oggi ne sta pagando le conseguenze”. Pa-rola di Kenia Serrano Puig presidente Icap al X Congresso dell’AssociazioneNazionale di Amicizia Italia-Cuba, che con entusiasmo ed energia prosegue:“Gli amici di Italia-Cuba sono persone che rispettano il sistema politico diCuba condividendone l’idea progressista, e noi li apprezziamo e li ringrazia-mo”. Con lei, donna giovane e di grande apertura mentale, parliamo di tan-te cose, argomenti pregnanti e interessanti. Ma è interessante anche senti-re il suo parere sull’Associazione di Amicizia Italia-Cuba, e su tematiche checi riguardano da vicino.

Questa associazione può avere un valore storico?Certo. Compie cinquanta anni perché è nata in un momento di crisi di Cubae nonostante i cambiamenti politici avvenuti in Italia e nel mondo l’amici-zia resiste.

Pensi che i compagni italiani abbiano sempre ben presente i bisogni dellasocietà cubana o talvolta si occupino di cose che a Cuba non sono avvertitecome di primaria importanza?Io penso che il Congresso è stato molto ben centrato sul tema della solida-rietà, su come essere più solidali. Esso ha avuto presente la realtà cubana inmodo veritiero. Il Congresso è stato assai ricco di interventi mettendo in lu-ce la voglia che i compagni hanno di superare quelli che appaiono i limiti at-tualmente esistenti. Il dibattito avvia l’Associazione ad essere sempre in sin-tonia con ciò che Cuba chiede e ciò che gli amici di Cuba sono pronti a dare.

Quale dovrebbe essere secondo te l’impegno dell’Associazione Italia-Cubaper sostenere nel modo migliore il tuo popolo?La solidarietà politica intesa come comprensione delle nostre lotte che si e-sprimono anche nelle scelte del nostro governo: perché il governo rivolu-zionario di Cuba mantiene come principali obiettivi il benessere e i bisognidel suo popolo.

Dove si colloca l’Associazione nello scenario dell’informazione?Deve continuare ad inserirsi all’interno dell’opinione pubblica che è uno sce-nario di disputa e scontro e deve sfruttare nuovi mezzi come i social networkdove ciascuna persona è un mezzo di comunicazione coordinando l’uso diquegli strumenti e concentrando le forze su differenti campagne come la li-berazione dei 5 eroi, gli aiuti dopo il passaggio degli uragani, la revoca delbloqueo e delle sanzioni dell’Unione europea; in pratica continuando sulcammino che sta già percorrendo.

Queste battaglie possono portare a risultati concreti?Sono convinta di sì, la storia ci insegna tanto, e ancora di più la Rivoluzionecubana, iniziata con un piccolo gruppo di persone e che è giunta alla vitto-ria con tutto il popolo. È anche importante che le battaglie siano condotteall’unisono nel mondo. La giusta informazione cancellerebbe le campagnedenigratorie contro Cuba che viene colpita sui Diritti Umani.

Ma come fare?Non stancandosi di raccontare la verità, ovvero smentendo ciò che dicono inemici della Rivoluzione, i quali sostengono che Cuba è uno stato ‘fracasa-do’ cioè in declino e che foraggiano i dissidenti, come le “damas de blan-co”, che vogliono suscitare commozione ma che in realtà sono figure co-struite e false. I cubani lo sanno bene, e infatti quando sfilano dobbiamo noicostruire dei cordoni per difenderle dall’ira della gente furibonda per le lo-ro menzogne. E poi è importante che si sappia quale è la vera Cuba, quellache Cuba nonostante il Blocco e le difficoltà economiche continua a espor-tare cultura, aiuti sanitari e solidarietà. Tutto questo è pace, non guerra. Rossana Spocchi H

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presentazione del “Baile de la chan-cleta” o meglio degli zoccoli, attra-verso i quali i danzatori indossandoqueste calzature creano una risonan-za singolare che viene a formare par-te del ritmo.

Una travolgente Conga ballo di origi-ne africana, contraddistinto da unagrande allegria e divertimento, hacoinvolto il pubblico in un’allegra“processione” all’interno del teatroSistina.

L’idea di una grande festa felicemen-te condivisa nasce dalla convinzioneche l’incontro tra entità culturali dif-ferenti e la moltiplicazione deglisguardi e delle idee, siano fonte pre-ziosa per realizzare l’idea che “unmondo diverso è possibile” come hapiù volte sottolineato Ulises Mora neisuoi diversi interventi.La linea scelta è quella di una visio-ne che vede nello scambio fra iden-tità culturali diverse, persone di di-verse nazioni, culture, fedi, orienta-menti, possono condividere il sognodi un mondo di pace dove i diversipopoli presenti non vivano solo unoaccanto all’altro, ma si incontrino e siriconoscano fratelli, facendo cadere ipregiudizi che portano all’isolamentoe alla non integrazione. La manife-stazione realizzata dai maestri IrmaCastillo e Ulises Mora, dai loro colla-boratori e dai loro alunni ha dimo-strato tutto questo. Folta la presenza del corpo diploma-tico di diverse ambasciate tra le qua-li: Cuba, Angola, Paraguay, Messico,Colombia, Nicaragua, RepubblicaDominicana, Venezuela e molti rap-presentanti delle Ambasciate pressola Fao.

Numerosissime anche le scuole diballi cubani e le associazioni di soli-darietà che con la loro presenza han-no voluto omaggiare non solo gli or-ganizzatori della serata ma anche di-mostrare che attraverso la cultura sipuò sostenere Cuba nel cammino cheha scelto cinquanta anni fa. H

la musica e la danza afrocubane rap-presentano manifestazioni artisticheche derivano dalle espressioni folklo-ristiche e religiose di vari gruppi etni-ci africani giunti a Cuba, a partire dalXVI secolo. Non poteva non manca-re un Dialogo de tambores degli arti-sti cubani “Cusito y la pelicula.”Una Performance di due grandi per-cussionisti che hanno mostrato il lo-ro virtuosismo coinvolgendo anima-tamente il pubblico presente.Magnifica è stata la performance delgruppo Tammumba fondato e direttoda Giovanni Imparato nel 1996 chenasce dall’incontro della tammurria-ta con la rumba cubana (fusione del-la cultura yoruba, ararà, abakuà,bantù), che ha unito e interpretato inmodo originale il folklore afrocuba-no con quello partenopeo.La cantante messicana Fabiola Jara-millo ha fatto conoscere al numerosopubblico presente che il “ProgettoTimbalaye ha messo le sue radici an-che in Messico. Quello messicano è un popolo chepossiede una grande ricchezza cultu-rale, che ha legami storici con l’isoladi Cuba. Alcune delegazioni messi-cane hanno partecipato alle edizioniprecedenti del Festival Timbalaye aCuba, determinando con la loro pre-senza un vero scambio culturale at-traverso diversi progetti che valoriz-zano l’identità di entrambi paesi. Con l’esibizione di Son cubano sim-bolo di cubania e delle sonorità piùsincretiche dell’identità culturali cu-bane lo spettacolo si è avviato versola parte finale che prima di giungerealla conclusione ha visto due bellis-sime esibizioni, la prima di“Pregones y rumbas” che rappresen-tano le voci tipiche dei venditori am-bulanti che risuonano per le stradedell’isola e che ha portato una gran-de ricchezza al folklore popolare cu-bano in quanto sono espressioni diprofonda ricchezza poetica e musica-le. Oggi costituiscono una forma diarte molto particolare e importanteper Cuba.E la seconda con una simpatica rap-

A bbiamo assistito in questigiorni ad un’interessantissi-ma manifestazione culturale

che penso debba essere conosciuta.Un’emozionante manifestazione si èsvolta a Roma il 2 novembre scorso,per celebrare l’evento conclusivo del-la rassegna delle giornate della cultu-ra cubana in Italia. Nello storico e fa-moso Teatro Sistina nel pieno centrostorico della capitale italiana oltre unmigliaio di persone sono accorse perassistere a TIMBALAYE, galà arti-stico internazionale organizzato daimaestri di folklore cubano Irma Ca-stillo e Ulises Mora, attivi in Italia dapiù di quindici anni come promotoridella cultura cubana e latino-ameri-cana. Il Progetto Timbalaye costitui-sce dal 2007 un’iniziativa unica nelpanorama culturale internazionale edintende presentare la tradizione po-polare cubana, ed in particolare laRumba, come espressione originaledelle radici afrocubane della musicalatino-americana, che tanto successoriscontra in tutto il mondo. L’idea dei maestri cubani durante laserata è stata quella di mettere a con-fronto realtà e culture diverse attra-verso il linguaggio artistico, offrendoai visitatori una galleria di pensieri esuoni che hanno prima incantato ipresenti e poi li hanno coinvolti nelcanto e nelle danze.La serata ha seguito un percorso indieci brevi tappe, sapientemente stu-diato e preparato dai due maestrimembri dell’Associazione cubanaHermanos Saiz, Irma Castillo e Uli-ses Mora che partendo dal “Mafere-fun Eggun” ricordo degli antenati, hasignificato un richiamo alla memoriastorica e alla tradizione orale comebasi fondamentali nel processo diformazione dell’identità cubana. Successivamente lo spettacolo si èsviluppato attraverso la “Performan-ce di Pianoforte” dell’artista MarcosMadrigal - Musicista cubano laurea-to all’Istituto Superiore De Arte deLa Habana nel 2007.A seguire:“Musica e danze afrocubane” perché

Quando la culturacubana unisce i popoliMarco Papacci

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crescere molto sia come comunistache come uomo, e mi ha convinto an-cora di più che il socialismo è la so-luzione per costruire un mondo mi-gliore e in America Latina si sta ini-ziando a costruire un nuovo modellodi socialismo. Tornerò a Cuba, diquesto sono sicuro, perchè a Cuba hostretto delle amicizie che nemmeno itanti chilometri che la separano dal-l’Italia potranno mai cancellare; l’a-micizia vera abbatte ogni barriera edogni confine, e i compagni conosciu-ti a Cuba avranno per sempre un po-sto speciale nel mio cuore. A La Ha-bana quando io, Antonio e Raimon-do abbiamo pranzato nel ristorante diGiustino Di Celmo, speravo di incon-trarlo per potergli dire che lo stimotantissimo e che se anche non cono-scevo suo figlio Fabio lo consideravo

come un fratello. Vorrei ringraziare idue jefes della Brigata “Giovanni Ar-dizzone” Antonio e Giovanna, duecompagni capaci e bravi come ce nesono pochi e che hanno sopportato lamia lentezza che a volte può essereirritante - ne sono consapevole - evorrei ringraziare anche gli altri par-tecipanti alla brigata che mi hannofatto sentire la loro simpatia e la loroamicizia sin dalle riunioni preparato-rie nella sede del Circolo di Como diItalia-Cuba. Sono veramente conten-to di questa esperienza e spero di po-terla ripetere ancora (se il mutuo del-la casa che sto comprando me lo per-metterà!).Roberto Vanzulli H

compagni e poi nei fatti reali non losono). Il popolo cubano lotta unitocontro il gigante nordamericano e iosono sicurissimo che vincerà comeDavide fece con Golia. Tra i compa-gni conosciuti a Cuba ho stretto unabella amicizia con Nay, delegato pro-vinciale dell’Icap per Las Tunas concui ho discusso di vari temi, dalla po-litica allo sport, alla musica, alla let-teratura cubana (io adoro Alejo Car-pentier e Miguel Barnet), alla lottaper la liberazione dei 5 Eroi cubaniingiustamente prigionieri negli Statiuniti. I lavoratori della scuola ele-mentare Israel Santos mi hanno rega-lato alcuni libri (che sono la mia pas-sione) tra cui Cien Horas Con Fideldi Ignacio Ramonet che tornato in I-talia ho letteralmente divorato (dor-mivo 3 ore a notte per leggerlo).

Leggo molto sulla storia cubana e de-vo dire che più ne leggo e più ne re-sto colpito. José Martí, Fidel Castro,Julio Antonio Mella, il Che, Raúl eCamilo Cienfuegos mi hanno sempreaffascinato. Uno dei momenti piùbelli è stata la sfilata del Primo Mag-gio a Las Tunas insieme a 150.000compagni, uniti dallo stesso idealesocialista e dalla voglia di difenderela Rivoluzione cubana. Una sfilatacosì partecipata in Italia non la si ve-de dai tempi di Enrico Berlinguer, equando sono risuonate in piazza lenote dell’Internazionale mi sonomesso a cantare anche io, nonostanteconoscessi poco la versione in spa-gnolo. Questa esperienza mi ha fatto

G ià da una settimana ero in fi-brillazione per la partenza efinalmente è arrivato il sospi-

rato 24 aprile. I miei genitori mi han-no accompagnato a Malpensa dovemi attendevano gli altri compagnidella Brigata. Dopo circa otto ore divolo raggiungiamo Holguin dove, ca-ricati i nostri bagagli su alcuni taxi,raggiungiamo Las Tunas dove i com-pagni dell’Icap ci attendevano. Rapi-do giro per la città, e poi via a riposa-re nelle nostre stanze, pronti a inizia-re l’attività per il giorno dopo. Il la-voro alla scuola elementare IsraelSantos era semplice (imbiancatura erifacimento dell’impianto elettrico) eseppur con la mia proverbiale e con-genita lentezza ho fatto anche io lamia parte (appena mi fermavo un at-timo partiva il cazziatone bonario diGigi!). Cuba è bellissimacome il suo splendido popo-lo, impegnato insieme aipaesi dell’Alba nella costru-zione di una America Lati-na unita e solidale. Mi sonosentito cubano fin dal primomomento e come amo ripe-tere spesso ai miei colleghidi lavoro in Italia io mi sen-to più cubano che italiano,perchè i cubani in 51 anni diRivoluzione non hanno maidovuto vergognarsi di nulla.Mi sento cubano, venezue-lano e boliviano, identifica-to con i paesi impegnati acostruire il socialismo delXXI secolo. Ho sempre am-mirato Fidel, Raúl e il Che,esempi di come dobbiamoessere noi comunisti. La no-stra Brigata dedicata al giovane co-munista Giovanni Ardizzone uccisoa Milano dalla Celere nell’ottobre1962 durante una manifestazione disostegno a Cuba socialista ha fattoSolidarietà Internazionalista da ami-ci verso altri amici. Non è beneficen-za, è altro. La beneficenza non mipiace, perchè non si fa col cuore. Ilmomento che mi ha colpito di più èstata la visita al Sacrario del Che aSanta Clara dove davanti ai suoi restimi sono commosso perchè il Che in-sieme a Fidel e a Raúl per me è sem-pre stato un esempio di comunista edi rivoluzionario coerente e non pa-rolaio (come spesso succede in Italiadove ci sono molti che si atteggiano a

lamiacuba

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l Circolo di Empoli “Gino Doné”L’iniziativa “Diritti umani negati”,sul caso dei Cinque combattenti cu-bani contro il terrorismo detenuti ne-gli Usa e sullo stato dei diritti umaninegli Stati uniti e a Cuba, che si è te-nuta venerdì 8 ottobre alla Casa delPopolo di Sovigliana, ha avuto suc-cesso e ha visto una discreta parteci-pazione di pubblico, oltre a un dibat-tito di alto livello.L’attrice Anna Dimaggio ha emozio-nato i presenti leggendo poesie e te-stimonianze di vittime e familiaridelle vittime del terrorismo “antica-strista” che, partendo dal territoriodegli Stati uniti, ha causato a Cuba3.478 morti dal 1959 ad oggi. L’avvocato Tecla Faranda, dei Giuri-sti Democratici e del Comitato Na-zionale per la Liberazione dei Cin-que, ha esposto minuziosamente imeccanismi del processo-farsa cele-brato a Miami contro i cinque agenticubani che si erano infiltrati in orga-nizzazioni terroristiche anticastriste,allo scopo di sventare l’attuazionedei progetti di attentati contro Cubaed i suoi cittadini. Silvia Baraldini, combattente per idiritti umani, militante della sinistraantirazzista negli Usa e tenuta prigio-niera per quasi vent’anni nel paesenordamericano senza aver commessoreati di sangue, ha illustrato i metodidi repressione del dissenso che il po-tere statunitense mette in atto controchi si oppone sul serio a quella falsademocrazia; le esecuzioni extragiudi-ziali e “legali” di oppositori politiciche si sono susseguite nei decenni; letorture fisiche e psicologiche allequali vengono sottoposti i detenutipolitici che non si piegano e dellequali lei stessa è stata vittima primache la campagna internazionale disolidarietà in suo favore riuscisse ariportarla in Italia. Abbiamo parlato di questo e di quan-to vengano distorte o del tutto falsifi-cate le informazioni che i mass me-dia diffondono su Cuba e sul suo Go-verno.Tutto ciò con buona pace del PdL lo-cale che, per bocca del suo esponen-te Nicola Nascosti, si è permesso didire in tv che una combattente comeSilvia Baraldini, non dovrebbe parla-re “né di piccola né di grande politi-

ca” e che il tipo di sinistra da lei im-personato dovrebbe sparire.Secondo noi invece dovrebbe sparirequella destra che il PdL rappresenta,liberticida, corrotta e che raccoglienelle sue fila anche rottami ed eredidella Repubblica fascista di Salò (enon solo Ciarrapico). Domenica 17 ottobre alle ore 21“Antenna 5” trasmetterà la registra-zione dell’iniziativa “Diritti umaninegati”. Invitiamo chi non era pre-sente a guardarla, anche solo per a-scoltare una voce, delle opinioni allequali difficilmente viene dato spaziosui media nazionali, Mediaset o Raiche siano.Chiediamo ai partiti dell’arco pro-gressista rappresentati nei Comuni enelle altre istituzioni del Circonda-rio di presentare nelle assemblee e-lettive ordini del giorno per la libe-razione dei Cinque Eroi Cubani pri-gionieri negli Usa (e condannati apene che arrivano ai due ergastoli)per aver combattuto il terrorismo edi chiedere ai Comuni di far sentirela loro voce perché venga estradatoin Italia il terrorista Luis PosadaCarriles, che vive a piede libero ne-gli Usa e che nel 1997 fu l’organiz-zatore di attentati dinamitardi controdegli alberghi cubani, che causaronola morte del cittadino italiano FabioDi Celmo, morto a 32 anni perchéuna scheggia provocata dall’esplo-sione gli trapassò la gola.Empoli, 15 ottobre 2010

l Circolo di AvellinoÈ sempre più difficile organizzaremanifestazioni culturali in Italia, e sepoi riguardano la cultura cubana, ledifficoltà aumentano a dismisura…

Ad Avellino, tuttavia, il 18 e 19 set-tembre di quest’anno, è stato dimostra-to che è ancora possibile, anche graziealla sensibilità dell’amministrazionecomunale, dell’assessore alla culturain particolare e di alcuni sponsor (an-che se sempre gli stessi), dar vita ad e-venti imperniati sulla cultura cubana.Il circolo Italia-Cuba di Avellino, ne-gli anni addietro, era già riuscito adorganizzare altre manifestazioni checi piace ricordare: primavera del2005, incontro con Alberto Granadoad Avellino e San Potito Ultra (Av);estate 2006, 15 giorni di incontri conAlberto Granado e Camilo Guevaraad Avellino (nell’ambito delle mani-festazioni del Ferragosto Avellinese),Foggia, Cetara (Sa), Morcone (Bn),San Martino Valle Caudina (Av),Lioni (Av), Santa Paolina (Av); esta-te 2007, concerto con il gruppo cuba-no di Victor Quiñones; autunno2007, concerto con la cantante russo-cubana Renata Meznov Sa.Dopo circa tre anni, dunque, ecco unanuova manifestazione, organizzatacon il Patrocinio del Comune di Avel-lino, Assessorato alla Cultura, e fina-lizzata alla raccolta di fondi da desti-nare all’acquisto di farmaci anti-tu-morali infantili da donare a Cuba.

CUBA: Tradizione e futuro – 2 gior-ni di incontri, dibattiti, musica ed…altro…

Sabato, 18 settembre• Mostra virtuale delle opere sullaSanteria Cubana dell’artista torineseMaria Giulia Alemanno.• Incontro sul tema SANTERIA: Fu-sione di sacro e profano, cattolicesi-mo ed animismo.

daicircolia cura di Rocco [email protected]

Circolo di Avellino

Þ

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daicircolia cura di Rocco [email protected]

Interventi di:• Gennaro Romei, assessore alla cul-tura del comune di Avellino.• Alessandra Riccio, condirettricedella rivista “Latinoamerica”.• Yohanca Alfonso Contreras, antro-pologa cubana.• Don Vitaliano Della Sala, sacerdote.• Nuccio Acone, segretario del circolo.• Concerto di Victor Quiñones Trio eSalvatore Santaniello.

Domenica, 19 settembre• Incontro sul tema CUBA nel conti-nente latinoamericano del XXI secolo

Interventi di:• Gennaro Romei, assessore alla cul-tura del comune di Avellino.• Alessandra Riccio, condirettricedella rivista “Latinoamerica”.• Aldo Garzia, giornalista.• Nuccio Acone, segretario del circolo.• Concerto di Renata Mezenov Sà.

L’evento ha avuto luogo nella VillaComunale di Avellino; all’interno diquest’area verde sita nel centro dellacittà, si sono svolti gli incontri cultu-rali, si sono esibiti i musicisti e sonostati installati gli stands gastrono-mici con l’offerta anche di cocktailcubani. L’utile netto della manifestazione,circa 500 euro, è stato destinato, co-me detto innanzi, alla raccolta di fon-di da destinare all’acquisto dell’Acti-nomicina-D da donare a Cuba.Si è registrato un discreto interesseed una apprezzabile partecipazioneda parte della cittadinanza avellinesee l’assessore alla cultura, avv. Genna-ro Romei, sempre presente durante lamanifestazione, si è impegnato ad in-dividuare nuove forme di collabora-zione con il Circolo “Alberto Grana-do” per l’organizzazione di futuremanifestazioni che vedano la culturacubana come protagonista.Circolo “Alberto Granado” di Avellino

l Circolo di ParmaIl più giovane iscritto:“Quando mio figlio Pablo Ernesto a-veva una settimana, circa quindicigiorni fa, l’ho guardato dritto negliocchi e gli ho chiesto perentorio cosaavesse intenzione di fare nella vita.

Lui ha ridacchiato e ha allungatoverso l’alto un pugnetto chiuso. Be-ne, ho detto soddisfatto. È lì che io emia moglie abbiamo deciso di rega-largli la prima tessera della Associa-zione Italia-Cuba”.

l Circolo di Granma (Celle, Varazze, Cogoleto)Nella sala biblioteca del Museo dellaceramica Manlio Trucco in AlbisolaSuperiore, sala completa in ogni or-dine di posti, alla presenza dell’as-sessore alla cultura Rolandi del co-mune di Albisola Superiore (ente cheha patrocinato la manifestazione) cheha sottolineato l’importanza di cono-scere altri mondi, altre culture, attra-verso la visione di libri come questo,è stato presentato il libro fotograficodi Roberto Fumagalli “Cuba Va”.Un percorso nuovo che ha dato nuo-vi strumenti per conoscere Cuba e lasua società da differenti angoli e nonsolo turistici, come ha rilevato il re-sponsabile del circolo Granma che haproposto alla ammini-strazione comunale diAlbisola Superiore l’i-dea della presentazio-ne di questo libro.La serata è stata allieta-ta da un superbo aperi-cena, che ha dato mo-do di poter approfondi-re il tema Cuba tra ipartecipanti, offertodalla amministrazionecomunale a cui va ilnostro più sentito rin-graziamento.Roberto Casella

l Circolo di SenigalliaSabato 9 ottobre, subito dopo l’as-semblea dei nostri iscritti, si è svoltauna cena a sostegno della campagnaper l’acquisto e l’invio a Cuba del-l’Actinomicina-D.La risposta a questa ennesima ingiu-sta privazione che l’embargo econo-mico Usa impone alla popolazionecivile cubana non ha tardato a farsisentire; infatti il Circolo ARCI Ca-panna di Senigallia che ha ospitato lacena era stracolmo di persone venuteper offrire la loro solidarietà. La serata si è svolta in un allegro cli-ma di festa, accompagnata dai suc-culenti piatti cucinati da Franco eMaurizio. Al termine della cena Peppe ha orga-nizzato l’ormai tradizionale “riffa” ilcui intero ricavato, come per la cena,è stato devoluto al nazionale per l’ac-quisto del farmaco.Vogliamo ringraziare chi ha partecipa-to all’iniziativa e chi, pur non potendointervenire, ci ha comunicato il suosostegno. È stata l’ennesima dimo-strazione di quanto siano ancora sen-sibili e presenti tante persone dellecittà e dei paesi della nostra regione.Tra gli impegni presi dal neo-elettodirettivo, che ha riconfermato AlbinaCaldarelli alla segreteria, da segnala-re la prosecuzione del progetto “retiinformatiche” che ci vede impegnaticon i compagni del Circolo di Raven-na e Rodolfo Dal Pane già da diversianni e soprattutto l’impegno a daremaggior vigore all’attività politicaper rompere il muro di gomma del-l’informazione mainstream su Cuba.Il direttivo del Circolo “Sado Sadovski” di Senigallia

Pablo Ernesto,il più giovane

iscrittoall’Associazione

Circolo di Senigallia

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PIEMONTE H Alto Canavese - c/o P.R.C. - Via M. D’Aze-glio 121 - 10081 Castellamonte - TO - Asti - c/o Casa del Po-polo - via Brofferio 129 - 14100 AT - tel 3498023760 - Biella -c/o A.R.C.I - via della Fornace 8/b - 13900 BI - tel. 3311397513 -Collegno - via Tampellini 39 - 10093 Collegno - TO - tel.011596845 - Cuneo - c/o P.R.C. - via Saluzzo 28 - 12100 CN -tel. 017166274 - Novara - c/o O. Tacchini - Strada privata Tac-chini 2 - 28100 NO - tel. 0321471825 - Rivoli - c/o P.R.C. - viaTrieste 21/A - 10098 Rivoli - TO - tel. 0119585600 - Torino - viaReggio 14 - 10153 TO - tel. 0112478622 - Valle Pellice - c/oA.R.C.I. Fare-Nait - piazza Cavour 1 - 10066 Torre Pellice - TO- tel. 3398941900 - Valle Susa - c/o F. Peretti - via Susa 77 -10050 Chiusa S. Michele - TO - tel. 0119642122 - Verbano-Cusio-Ossola - c/o A.R.C.I. ‘F. Ferraris’ - via Manzoni 63 -28887 Omegna - VB - tel. 032360894

LIGURIA H Celle Ligure-Cogoleto-Varazze - Via Risso28 - 17015 Celle Ligure - SV - tel. 3886115991 - Ceriale - viaConcordia 6/8 - 17023 Ceriale - SV - tel. 018220888 - Genova -c/o P.R.C. - via S. Luca 12/40 - 16124 GE - tel. 3392267700 - Im-peria - via S. Lucia 24 - 18100 IM - tel. 0183276198 - La Spe-zia - c/o Federazione Spezzina PdCI - viale Amendola 100 -19121 SP - tel. 3398190144 - San Remo - via Mameli 5 - 18038San Remo - IM - tel. 3471157031 - Savona - c/o S.M.S. Forna-ci - corso V. Veneto 73/r - 17100 SV - tel. 019801165 - Tigul-lio Golfo Paradiso - c/o P.R.C. - viale Devoto 22/5 -16043Chiavari - GE - tel. 0185324433

LOMBARDIA H Abbiatense-Magentino - c/o C. Amo-deo - via Folletta 11 - 20081 Abbiategrasso - MI - tel.3358296834 - Arcore-Brianza - c/o A.R.C.I. Blob - via Casati31 - 20043 Arcore - MI - tel. 039616913 - Bassa Bresciana -c/o A. Cò - fraz. Monticelli d’Oglio 47 - 25029 Verolavecchia -BS - tel. 0309920644 - Bergamo - c/o A.R.C.I. - via Gorizia 17 -24127 BG - tel. 035241278 - Borghetto Lodigiano - via Ga-ribaldi 8 - 26812 Borghetto Lodigiano - LO - tel. 0371421503 -Brugherio - c/o Casa del Popolo P.R.C. - via Cavour 1 - 20047Brugherio - MI - tel. 3386920214 - Cassano d’Adda - c/oP.R.C. - via Milano 15 - 20062 Cassano d'Adda - MI - tel.3356516890 - Cologno Monzese - c/o F. Amaro - via Ovidio14/E - 20093 Cologno Monzese - MI - tel. 3388559304 - Como -via Lissi 6 - 22100 CO - tel. 031594692 - Cremona - c/o R. Por-ro - via Cadore 74 - 26100 CR - tel. 3394458112 - Lecco - c/oA.R.C.I. - via C. Cantù 18 - 23900 LC - tel. 0341488270 - Lodi -c/o A.R.C.I. - via Maddalena 39 - 26900 LO - tel. 0371420443 -Mantova - c/o Fed. Prov. PdCI - l.go 1° Maggio 1 - 46100 MN -tel. 3407060407 - Milano - via P. Borsieri 4 - 20159 MI - tel.02680862 - Nord Milano - via Prealpi 41 - 20032 Cormano -MI - tel. 0266116354 - Pavia - c/o C.G.I.L. E. Ricci - piazza D.Chiesa 2 - 27100 PV - tel. 03823891 - Rhodense - c/o L. Armi-gliato - Via Arluno 27/c - 20010 Pogliano Milanese - MI - Se-sto San Giovanni - c/o A.N.P.I. Nuova Torretta - via Saint De-nis 101 - 20099 Sesto San Giovanni - MI - tel. 0222470272 -Varese - c/o A.R.C.I. - via del Cairo 34 - 21100 VA - tel.0332234055 - Voghera - c/o P.R.C. - via XX Settembre 92 -27058 Voghera - PV - tel. 0383367291

TRENTINO ALTO ADIGE H Bolzano - c/o F.I.O.M. - viaRoma 79 - 39100 BZ - tel. 0471926427 - Trento - c/o S. Tarta-rotti - via Brescia 99 - 38100 TN - tel. 3496615241

VENETO H Padova - c/o PdCI - via Fra Giovanni Eremita-no 24 - 35138 PD - tel. 3209581314 - Venezia - calle Dorso-duro 3686 - 30123 VE - tel. 3358115235 - Verona - via Cà deDé 26 - 37020 Pedemonte - VR - tel. 3358455477

FRIULI VENEZIA GIULIA H Friuli - c/o W. Persello -via Roma 40/4 - 33030 Majano - UD - tel. 0432948053 - Por-denonese - c/o M. Russo - via M. Ciotti, 11 - 33086 MonterealeValcellina - PN - tel. 3475138484 - Trieste - c/o Casa del Popolo- via Ponziana 14 - 34137 TS - tel. 3407879787

EMILIA ROMAGNA H Bolognese - c/o P. I. Soravia - cir-convallazione V. Veneto 27 - 40017 S.G. in Persiceto - BO - tel.051823420 - Castell’Arquato - via Crocetta 3 - 29014 Castel-l’Arquato - PC - tel. 0523806100 - Forlì - via P. Mastri 15/a -47014 Meldola - FC - tel. 3494431973 - Modena - c/o MarcoZoboli - Via Filanda 12 - 41014 Castelvetro di Modena - MO -tel. 3202133354 - Parma - viale Piacenza 59 - 43126 PR - tel.052499352 - Piacenza - via Legnano 16 - 29121 PC - tel.0523335725 - Ravennate - c/o F. Bartolini - via Cantagalli 18- 48018 Faenza - RA - tel. 0546620403 - Riminese - c/o Casadella Solidarietà - via Flaminia 41 - 47838 Riccione - RN - tel.0541600521

TOSCANA H Campi Bisenzio - c/o E. Mappa - via Siena32 - 50013 Campi Bisenzio - FI - tel. 3383917152 - Empoli - c/oCasa del Popolo delle Cascine - via Meucci 67 - 50053 Empo-li - FI - tel. 3317148537 - Firenze - c/o Circolo A.R.C.I. Bonci-nelli - via di Ripoli 209/E - 50126 FI - tel. 3366176891 - Livor-no - Borgo Cappuccini 278 T - 57126 LI - tel. 3488505684 -Massa Carrara - c/o A.R.C.I. - via L. Giorgi 3 - 54033 Carrara- MS - tel. 058575275 - Pisa - via Bovio 48 - 56125 PI - tel.3472743826 - Versilia - c/o P.R.C. - via S. Martino 260 - 55049Viareggio - LU -tel. 058431887

MARCHE H Senigallia - c/o Stadio Comunale - via Mon-te Nero - 60019 Senigallia - AN - tel. 3333806715

UMBRIA H Terni - via Damiano Chiesa 34 - 05100 TR - tel.3382098047

LAZIO H Roma “Roma” - vicolo Scavolino 61 - 00187 RM- tel. 066790914 - Roma “J.A. Mella” - c/o P.R.C. - via delle Sa-line 55/A - 00119 RM - tel. 065652468 - Tuscia - via Garibaldi23 - 00066 Manziana - RM - tel. 0699674258 - Valle Tevere -c/o P.R.C. - via Turati 76 - 00065 Fiano Romano - RM - tel.0765332869 - Velletri - c/o A. Della Corte - corso della Re-pubblica 43 - 00049 Velletri - RM - tel. 069626843

ABRUZZO H Fossacesia - via XIV Luglio 10 - 66022 Fos-sacesia - CH - tel. 087260424 - Pescara - c/o P.L. Spiezia - viaAncona 46 - 65122 PE - tel. 3921564784

CAMPANIA H Avellino - c/o G. Matarazzo - vico Sapien-za 8 - 83100 AV - tel. 082535002 - Campi Flegrei - c/o D. Ma-trone - II traversa Cappuccini 7 - 80078 - Pozzuoli - NA - tel.0815262241

CALABRIA H Cortale - via P. Venuti - 88020 Cortale - CZ -tel. 096876530 - Reggio Calabria - c/o A. Amato - via Nefo-ro 12 - 89122 RC - tel. 096546067

SICILIA H Isnello - corso V. Emanuele 25 - 90010 Isnello -PA - tel. 3357744262 - Palermo - c/o Frank Ferlisi - via A. Ve-neziano 57 - 90138 Palermo

SARDEGNA H Cagliari - via Doberdò 101 - 09122 CA- tel. 0705921461 - Nuoro - via Giusti 17 - 08100 NU - tel.0784203039 - Sassari - c/o C.S.S. G. Masala 7/B - 07100 SS -tel. 079274960

icircoli

Page 32: Periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba · Anno XVIII n°6 novembre 2010 - Sped. in AP D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n° 46 art. 1 comma 2 - DCB Milano

Rinnova la tua adesione all’Associazione di Amicizia Italia-Cuba

Dal 17 al 19 aprile 1961 una forza mercenaria di 1.500 uomini finanziata,addestrata e armata dagli Stati Unititentò di invadere Cuba attraverso Playa Girón e Playa Larga per rovesciare la Rivoluzione.In sole 66 ore il popolo cubano respinse gli invasori, infliggendo agli Stati Uniti la prima sconfitta militare in America Latina.In quei giorni, nelle principali città italiane sorsero gruppi spontanei di solidarietà con la Rivoluzione cubana e contro l’intervento statunitense, i primi nuclei di ciò che poi sarebbe diventata l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.Sono passati 50 anni, molte cose sono cambiate a Cuba, in Italia e nel mondo,ma immutato è rimasto il nostro spirito di amicizia e di solidarietà verso il popolo cubano.

Ricordate: il 5 per 1000all

.Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cubaper mantenere vivi i sogni e la speranza

di un altro mondo possibile

Avete dato il vostro contributo del 5 per 1000? Bene, potrete farlo anche per il 2011

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a causa del blocco economico degli Stati Uniti

50° anniversarioAssociazione Nazionaledi Amicizia Italia-Cuba

2011