Periodico della Sez. ANA di Bergamo SPED IN A.P. A RT OMMA ... · PADRE WALTER, ATTENDENTE ......

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BERGAMO BOCCIATA ADUNATA SEZIONALE SEDE: FINITO IL 2° LOTTO TESSERAMENTO 2005 CANDIDATI AL DIRETTIVO SEZIONALE PADRE WALTER, ATTENDENTE DEI POVERI RADUNO DEL TIRANO PELLEGRINAGGIO ALL’ADAMELLO UN CORO IN PIU’ PROTEZIONE CIVILE: SQUADRE ANTINCENDIO IN LIGURIA CRONACA DAI GRUPPI SPORT: ALPINO A CAPO NORD CORSA IN MONTAGNA E TIRO PROSSIMI APPUNTAMENTI Periodico della Sez. ANA di Bergamo SPED. IN A.P. ART . 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI BERGAMO ANNO 64 - N. 3 Dicembre 2005 STAMPATO NEL MESE DI NOVEMBRE 2005

Transcript of Periodico della Sez. ANA di Bergamo SPED IN A.P. A RT OMMA ... · PADRE WALTER, ATTENDENTE ......

BERGAMO BOCCIATA

ADUNATA SEZIONALE

SEDE: FINITO IL 2° LOTTO

TESSERAMENTO 2005

CANDIDATI ALDIRETTIVO SEZIONALE

PADRE WALTER, ATTENDENTE DEI POVERI

RADUNO DEL TIRANO

PELLEGRINAGGIO ALL’ADAMELLO

UN CORO IN PIU’

PROTEZIONE CIVILE:SQUADRE ANTINCENDIO IN LIGURIA

CRONACA DAI GRUPPI

SPORT: ALPINO A CAPO NORD

CORSA IN MONTAGNAE TIRO

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Periodico della Sez. ANA di BergamoSPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI BERGAMO

ANNO 64 - N. 3 Dicembre 2005STAMPATO NEL MESE DI NOVEMBRE 2005

AUGURI

“Non aveva tetto, non aveva letto, il capello d’alpinofu il suo caldo giaciglio.”

A tutti,alpini, amici e familiari,i migliori auguri di unSanto Natalee di un sereno 2006.

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Lettere al direttore

LO SCARPONE OROBICO

Periodico quadrimestraledella Sezione di Bergamodell’Associazione Nazionale AlpiniPresidente: Antonio Sarti

Anno 64 - N. 3Dicembre 2005

Sped. in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96Filiale di Bergamo

Autorizzazione Tribunaledi Bergamo n. 309 del 1°-4-1955

Direzione, Redazione,Amministrazione: Via Gasparini, 3024125 Bergamo - Tel. 035/31.11.22

Tiratura: 27.450 copie

Direttore responsabile:Luigi Furia - O.N.G. Tess. n.08221

Vice direttore:Francesco Brighenti

Comitato di redazione:Antonio Arnoldi - PresidenteRoberto BezziRaoul ChiesaMauro PelizzoliGiorgio SonzogniGianni TorriArnaldo VillettazRaffaele Vitali

Segretaria di redazione:Adele Borlini

Hanno collaborato a questo numero: Sperandio Aldeni, Antonio, PietroArmoir, Vittorio Barcella, GiuseppeBelotti, Mirko Brozzoni, GigiCamozzini, Dario Carenini, G.Battista Colombi, Giovanni Ferrari,Sergio Fezzoli, Leo Giannelli, GiorgioGotti, Alessio Granelli, Carlo Macalli,Pierfranco Marchesi, Mario e Luigi,Piero Merelli, Luciano Molino,Angelo Moro, Francesco Morzenti,Romolo Pagnoncelli, Dino Perolari,Isidoro Persico, Remo Poloni, EnricoRappi, Battista Roda, Luca Rota,Antonio Spreafico, Bruno Surini,Sergio Tiraboschi

Fotocomposizione: Ferrari Grafiche S.p.A.Clusone (BG)Stampa: Ferrari Grafiche S.p.A.Clusone (BG)

Copertina anterioreTutti gli alpini bergamaschi, sognavanol’Adunata nazionale in quel di Bergamonel 2007 …

Copertina posteriore:… ma il risveglio è stato crudo. Il so-gno si è infranto. Sotto la torre deiCaduti la sfilata svanisce nel nulla enel cuore rimane tanta amarezza.Pazienza, sarà per un’altra volta … e sarà un’adunata memorabile.

(Riproduzione di un disegno del pittore Tomaso Pizio, gentilmente concessa dall’alpino Donadini)

Per mancanza di spazio non è stato possibile pubblicare le rubriche:“Storie di alpini” e “Opinioni in libera uscita”, che riprenderannocon il prossimo numero.

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EDITORIALE

Carissimi Alpini, anche quest’anno mi è stato

richiesto un articolo per il nu-mero di fine anno dello Scar-pone Orobico, ed avevo giàiniziato a farlo riassumendo itanti, importanti impegni por-tati a termine dagli Alpini ber-gamaschi.

Poi però, ho riletto quelledue paginette ed ho capito co-me fosse più bello, più giustoapprofittare di quello spazioper dirvi, con tanta amicizia ericonoscenza, come siate delle persone meravi-gliose, degli uomini con la U maiuscola che san-no capire e realizzare grandi impegni partico-larmente nel campo della solidarietà, aiutandochi ne ha veramente bisogno, con quelle bracciaforti e quel cuore grande che sono la vostra ca-ratteristica.

Per voi, fare del bene, volerci bene, ricordarecon fierezza i nostri immutabili valori, è una co-sa normale, ma vi assicuro che in questo mondoin cui sembra non esistano più ideali positivi,questo essere portatori di amicizia ed amore, èun importante esempio di come si dovrebbe in-terpretare il vero significato della vita.

Continuo ad avere negli occhi e nel cuore i vo-stri volti, sento la gioia di una forte stretta dimano, vi vedo sfilare orgogliosi del nostro cap-pello alpino, e come dimenticare la stupendaAdunata Sezionale di Calolziocorte ed il fiumedi Penne Nere bergamasche che hanno sfilatocon ordine ed entusiasmo all’Adunata Nazio-nale di Parma!

Certo, sarebbe stato bellis-simo poterci dare appunta-mento a Bergamo per L’Adu-nata Nazionale del 2007 ma,pur con molta amarezza nelcuore, anche questa volta dob-biamo accettare la decisionedella Sede Nazionale; ora pen-siamo al prossimo anno, chevedrà momenti di grande si-gnificato, ed in particolare al-l’Adunata Sezionale per gli 85anni della nostra Sezione, ilprossimo 10 settembre.

Quel giorno, carissimi Alpini, vi voglio tutti aBergamo per una grande sfilata che confermi lanostra compattezza, la voglia di andare avanticon serenità e determinazione, di guardare al fu-turo con ottimismo e “grinta”, anche confortatidai tanti giovani Alpini che partecipano alle no-stre manifestazioni ed iniziative.

L’Adunata Sezionale dovrà quindi essere unmomento di grande unione, con l’orgoglio di es-sere Alpini di questa bella e forte Sezione.

E concludo con un grazie di vero cuore perquanto, con passione ed impegno, avete fatto econtinuerete a fare per la nostra Associazione,con gli auguri cordiali a voi ed alle vostre fami-glie per un santo, felice Natale ed un anno nuo-vo ricco di quelle soddisfazioni che tutti voi, ca-rissimi Alpini, certamente meritate.

Una forte, fraterna stretta di mano da partedel vostro Presidente

Antonio Sarti

Sento la gioia di una forte stretta di mano!

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VITA DELLA SEZIONE

La delusione è cocente per la seconda boc-ciatura di Bergamo. Anche per il 2007 lanostra sezione dovrà rinunciare alla tan-

to sospirata Adunata Nazionale. Questa volta ilboccone è veramente amaro. Passi per l'anno scor-so con Asiago, ma quest'anno sembrava che i gio-chi fossero fatti ed invece …

I 24 consiglieri nazionali hanno deciso per Cu-neo in maniera netta fin dalla prima votazione: do-dici infatti i voti assegnati alla città piemontese,contro i sei a favore di Bergamo e i quattro per Fi-renze e due schede nulle nella prima tornata di vo-tazioni a scrutinio segreto. Al ballottaggio 17 i vo-ti per Cuneo e 7 per Bergamo. Una maggioranzache lascia di stucco.

Il presidente Sarti manifesta apertamente il suoscontento: «Per noi è un po' come essere presi ingiro: se l'adunata è rendere omaggio agli alpini,perché non Bergamo? La nostra è una sezione a cuitutti guardano, rappresentiamo la colonna portan-te dell'Associazione sia come numeri che come im-pegno, eppure per l'adunata bisognerà attendere».

Amarezza ancora più forte per Leonardo Ca-prioli, “ il presidente” per antonomasia, che com-menta: «Pensavo che un regalo per i miei 87 anni -perché tanti ne compirò nel 2007 - me l'avrebberoproprio fatto. Invece no! Per la seconda volta l'a-dunata va altrove».

Più pacata la posizione del vicepresidente na-zionale Giorgio Sonzogni che spiega: « Il consiglionazionale è sovrano e noi alpini dobbiamo accet-tarne le decisioni. Innegabile che l'adunata era l'oc-casione per premiare l'operosità della nostra se-zione, ma è anche vero che il direttivo, sapendoche Bergamo può viaggiare da sola, con la sua de-cisione ha voluto sostenere il rilancio di realtà me-no attive».

Difficile è far digerire la decisione all'esercito dioltre ventimila alpini bergamaschi. Si odono com-menti non certo benevoli in proposito, mentre il di-rettivo sezionale è orientato a non proporre più lacandidatura di Bergamo per l'adunata nazionale“per ragioni di dignità”.

A questo punto non rimane altro che darsi da fa-re ancora di più nelle varie attività e trovare la forzadi dimenticare. Già per l'anno prossimo gli impegniimportanti non mancano. Ad aprile Bergamo ospi-terà la “Giornata della solidarietà”, una manifesta-zione nazionale nel corso della quale sarà presenta-to il 5° libro verde della solidarietà alpina; a settem-bre ci sarà l'adunata sezionale in città per ricordaregli 85 anni di vita della sezione. E' un'occasione perdimostrare ancora una volta la forza e la determi-nazione della nostra sezione, partecipando in massaalla sfilata che si terrà per le vie della città.

Lüf

Adunata Nazionale

Bergamo bocciata una seconda voltaIl Direttivo nazionale sceglie Cuneo per il 2007

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La settimana che ha preceduto la 23ªAdunata sezionale è stata ricca di mani-festazioni: mostre, spettacoli, concerti, con-

corsi per le vetrine aventi per tema le Penne Nere eil Tricolore. Così gli alpini di Calolziocorte hannoscaldato l’ambiente, come si suol dire, ed i risulta-ti si sono visti. Durante la sfilata vi è stata una nu-merosa partecipazione della popolazione che non sivedeva da tempo. A questo si aggiunga una certanostalgia della passata appartenenza alla terra diBergamo, che la gente della Val San Martino con-serva nel cuore, per suscitare calorosi applausi alpassaggio delle penne nere bergamasche. Non acaso gli alpini di questa parte della provincia diLecco non vogliono staccarsi dalla Sezione diBergamo. L’entusiasmo non è stato smorzato nep-pure dal violento acquazzone che ha bagnato laprima parte della sfilata.

Sin dalle prime ore del mattino veci e bocia pro-venienti dalle province di Bergamo e Lecco – con lapartecipazione anche di rappresentanti delle se-zioni lombarde, venete ed emiliane – si sono radu-nati sul piazzale della chiesa della frazione Sala perl’inizio della sfilata, aperta dalla striscione“Berghem de sass”. Presenti ben 230 gagliardetti,dieci vessilli sezionali; i gonfaloni del comune diCalolziocorte, della provincia di Bergamo, dellaComunità Val San Martino con le varie autorità;numerose le bandiere e i labari di associazioni d’ar-ma e d’impegno sociale. Poi i gruppi delle pennenere, con ben cinque fanfare, quattro della sezionedi Bergamo e la “Giuseppe Verdi” di Corte.

Si è formato così un corteo di quasi due chilo-metri che ha percorso lo “stradone” principale diCalolziocorte, tutto pavesato di Tricolori, per giun-gere in centro, dove si erano radunate più di due-mila persone che hanno applaudito calorosamentele penne nere. Giunto nel campo sportivo dell’o-ratorio della parrocchia San Martino vescovo, si ètenuta la cerimonia ufficiale. A fare gli onori di ca-sa il capogruppo Carlo Viganò, il presidente sezio-nale Antonio Sarti, il cerimoniere Giancarlo Sangalli,lo speaker ufficiale Francesco Brighenti. Tra le pen-

ne nere da segnalare anche la presenza dell’ex pre-sidente nazionale Leonardo Caprioli e gli ex pre-sidente sezionali Enzo Crepaldi e Gianni Carobbio;del capitano Simone Forza e della volontaria alpi-na Nicoletta Perego.

Numerose le autorità presenti, tra cui: i presi-denti delle province di Bergamo e Lecco, ValerioBettoni e Virginio Brivio; gli onorevoli AntonioRusconi, Alberto Arrighi e Ugo Parolo; i consiglie-ri regionali Giulio Boscagli e Stefano Galli; il sin-daco di Calolziocorte Paolo Arrigoni con i sindacidei paesi della zona; il presidente della comunitàmontana Valle San Martino, Angelo Gandolfi; il vi-ceprefetto di Lecco Antonio Pusateri, il questore diLecco Matteo Turillo, il maggiore GennaroVentriglio del comando provinciale dei Carabinieridi Lecco, il capitano Antonio Gallo della Guardiadi Finanza.

Dopo il saluto di benvenuto del capogruppoCarlo Viganò, il sindaco Paolo Arrigoni ha eviden-ziato la positività della naia quale buona palestra divita. Nel suo discorso il presidente della Provinciadi Bergamo, Valerio Bettoni, ha sottolineato l’ap-partenenza alla terra bergamasca, senza rivendi-cazioni, della zona di Calolziocorte. Virgino Brivio,presidente della Provincia di Lecco, ha rimarcato“la favorevole posizione della Valle San Martino,come un ponte lanciato tra due sponde, permetteinfatti quell’incontro e quel confronto indispen-sabili a promuovere una proficua collaborazionetra alpini, cittadini e istituzioni”. Il vicepresiden-te nazionale Bernardi porgeva i saluti del presi-dente Perona. Antonio Sarti, presidente sezionale,si complimentava con il Gruppo locale “da sempreun esempio di impegno, di iniziative orientate alsociale ed ai giovani, con assoluta fedeltà agli idea-li di alpinità”.

Seguiva la concelebrazione della S. Messa, pre-sieduta dall’arciprete don Leone Maestroni che al-l’omelia non ha mancato di ricordare l’impegnodegli alpini nel campo della solidarietà, nel quale ilGruppo di Calolziocorte si è sempre distinto.

Per ricordare il 75° gli alpini calolziesi, oltre che

VITA DELLA SEZIONE

23ª Adunata Sezionale

Calolziocorte ha fatto le cose in grandeFesteggiato anche il 75° del GruppoCalolziocorte, 11 settembre 2005

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VITA DELLA SEZIONE

un opuscolo nel quale sono ricordate le tappe prin-cipali della vita del Gruppo, hanno pubblicato il vo-lume “Alpini calolziesi in guerra e in pace”. «Questolibro – ha spiegato il capogruppo Carlo Viganò –rappresenta, in parte, la memoria del Gruppo. Credosia una testimonianza storica dalla quale attingerevalori quali: l’amor di Patria e la solidarietà». Valoriche sono la preziosa eredità dei fondatori delGruppo e di quanti hanno operato con il dono ditempo e risorse preziose nella realizzazione delletante, encomiabili iniziative promosse in questi 75anni di vita, ai quali si aggiunge per ultima la riu-scita 23ª adunata sezionale.

L.F.

Il grazie del presidente della Provincia di Lecco

Nei giorni successivi all’adunata, il presidentedella Provincia di Lecco, dott. Virginio Brivio, hafatto pervenire al nostro presidente sezionale unalettera di ringraziamento, dove scrive, tra l’altro:

“Ho partecipato con piacere all’adunata della sezionedi Bergamo dell’Associazione Nazionale Alpini, ospitatain territorio lecchese in occasione del 75° anniversariodi fondazione del Gruppo di Calolziocorte.

La celebrazione, che ha raccolto la meritata adesione dinumerosi alpini ma anche di un folto gruppo di cittadinie rappresentanti delle istituzioni, ha rinnovato nell’in-contro e nella condivisione di una giornata di comme-morazione e di festa lo stretto rapporto che lega gli uominidalla Penna Nera alla gente del nostro territorio.

Nel ringraziarla per il gradito omaggio del ricordo diquesta adunata, auspico di poter godere di altre opportunitàdi incontro con gli Alpini della sezione da Lei guidata”.

L’adunata è come una musa…E GLI ALPINI DIVENTANO POETI

Sarà l’aria, il clima, l’atmosfera – chiamatela co-me volete voi – ma l’adunata ispira un mucchio dialpini poeti e nascono numerose composizioni.All’ispirazione fa seguito l’aspirazione degli autoriche le proprie poesie siano pubblicate. Per motiva-zioni diverse, due, questa volta, hanno superato lespietate forbici redazionali e le pubblichiamo. Unaper il contenuto, l’altra per la proposta.

La prima dell’alpino poeta Luca Rota che giocasull’evidenza che gli alpini hanno una penna, e tut-tavia tale termine non indica ciò che la maggioran-za pensa primariamente, cioè uno strumento di scrit-tura. Eppure questa penna scrive da tanto tempopagine di storia di una grandezza e di un fascinotali da sembrare create dal più grande dei letterati.

L’UOMO CON LA PENNA

Vi è un uomo,Con sé ha una penna,E da lungo, lungo tempoScrive pagine di storia,Storie grandi, di miti e eroi –

Ma non è uno scrittore …Del passato le sue vicendeSon già fulgida leggenda,E del presente le sue azioniSono intense qual romanzi –

Ma il color nero della sua pennaNon lascia segni su nessun libro …

Eppur le sue son gesta grandi,Solenni e poetiche come carmi antichi,Arte poetica qual è la vitaQuand’è vissuta con virtù e ardore,Gloriosa silloge di valor vitale –

Ma non è aedo, non è poeta …La nera penna non la regge tra le maniCosì che esse possan lavorare:Parole poche, da dire, fatti tanti da fare,Per cui la posta sul verde cappello –

Protagonista delle sue storiaE inconfondibile firma, di un Alpino.

La seconda è del noto Sergio Fezzoli, alfiere diOltre il Colle, che non perde occasione per dire lasua in versi bergamaschi. Nel suo componimento,dopo aver ricordato i paesi in cui si sono svolte leadunate negli ultimi anni, lancia un appello perchéla prossima si svolga in montagna. Purché, c’è daprecisare, ci siano Gruppi di paesi di montagna chesi candidino per organizzarla.

Ma ecco alcuni dei suoi versi.

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VITA DELLA SEZIONE

ADUNADA PROINCIÀLDI ALPINI A CALÓLS

Sensa mètela zó düraSenza farla pesare più di tanto

A m’sé quase semper stacc in pianüra.siamo quasi sempre stati in pianura.

E l’sarèss quase ura de cambiàSarebbe quasi ora che si cambiasse

E a’ la zét di mucc ‘ndà a troà.E far visita anche alla gente di montagna.

Caro Presidént e ConsigliérCaro Presidente e Consiglieri

Fé sö ü bèl pensérpensateci bene

Con de ‘mpó de sacrefésse e olontàcon un po’ di sacrifici e volontà

Cavra e ìrs püdì salvà.Capra e verze potete salvare.

Digherì che só ü crapùDirete che sono testardo

E gh’ì pròpe resù,e avete proprio ragione,

ma mè ga daró a bat cassama io continuerò a insistere

se ‘ndarì inàcc coi adunade a la bassa.se continuerete con le adunate alla “bassa”.

Adès ringrassie töcc che m’ì ülìt scultàAdesso ringrazio tutti per avermi ascoltato

E scüsém se ó parlàt ciar,e scusatemi se ho parlato chiaro,

ma a parlà ciar ‘n di nòs-cc paìsma a parlare chiaro nei nostri paesi

a m’sé sémper amìs.si è sempre amici.

Come ogni anno, da 42 anni, si ripete il pel-legrinaggio all'Adamello. Anche que-st'anno sono state quattro le colonne che

hanno raggiunto la Lobbia Alta (mt. 3065). Seguia-mo quella salita dal rifugio Garibaldi; tra questa c'èuna pattuglia di alpini bergamaschi, tra cui il con-sigliere Macalli e don Battista Mignani.

Venerdì 29 luglio per Temù in auto e prosegui-mento, con la stessa per Malga Caldea (mt. 1584).Alle ore 9.20, zaini in spalla, inizia la salita al rifugioGaribaldi (alt. 2550) che raggiungiamo alle ore 12.10dopo un'estenuante marcia sotto il sole. Cena e per-nottamento allo stesso rifugio dove sono confluiti116 alpini.

La sveglia è alle 3.30, colazione, e alle 4.15 la gui-da si mette a capo della colonna, che incomincia lasalita alla vetta del Venerocolo (mt. 3.323) per poiscendere sul ghiacciaio che raggiungiamo alle ore7.00. Un momento di pausa per aspettare i ritarda-tari. Nel frattempo si cercano reperti bellici di cui

il ghiacciaio è disseminato come una discarica. Siformano le cordate. Noi abbiamo a capo il più esper-to, Luigi, che ci farà attraversare il martoriato e pe-ricoloso Pian di Neve, dove la neve è ormai unachimera, ma in compenso il ghiacciaio è abbastan-za praticabile, solcato da acqua del disgelo. La tra-versata dura 2 ore e dopo alcune difficoltà, per duesprovveduti che non hanno portato i necessari ram-poni, raggiungiamo il rifugio “Caduti dell'Ada-mello”. Le altre colonne - salite dai rifugi Gnutti,Prudenzini e Città di Trento - giungono quasi con-temporaneamente.

Gli elicotteri hanno già scaricato tutte le auto-rità: militari, civili e religiose. Alle 10.50 inizia laS.Messa all'altare “Papa Giovanni Paolo II”, con-celebrata dall'arcivescovo di Trento, dall'Ordina-rio Militare emerito Mons. Gaetano Bonicelli, edall'attuale Ordinario Militare con altri cappellanimilitari ai quali si unisce il nostro don Battista.Una selva di labari e gagliardetti s'innalza verso il

42° Pellegrinaggio in Adamello

Giornate indimenticabili29-30-31 Luglio 2005

VITA DELLA SEZIONE

cielo, formando un grande cono tricolore con inprima fila il labaro nazionale coperto di medaglied'oro. Luigi regge con orgoglio il vessillo della se-zione di Bergamo.

A mezzogiorno la cerimonia é finita. Mentre glielicotteri riportano a valle le autorità, centinaia di al-pini ricompongono le cordate e ricominciano la di-scesa sul ghiacciaio verso il rifugio Città di Trentoal Mandrone (mt. 2442). Il tempo fortunatamentebuono ci permette di individuare per tempo i cre-pacci e scegliere il percorso piu idoneo, anche sealcune volte il nostro capo cordata Luigi ci impegnain salti da canguro per superare crepe di oltre unmetro. Al Mandrone ci aspetta l'ultima fatica, cioèla salita al passo di Maroccaro (mt. 2973). Sono le16.05 quando superiamo il passo ove, rimessi i ram-poni ai piedi per l'ennesima volta, scendiamo len-tamente il ghiacciaio del Presena e dopo circa 13ore di marcia raggiungiamo la seggiovia e la funi-via che beatamente ci porta al Passo Tonale.

La domenica a Edolo si svolge la sfilata con-clusiva del pellegrinaggio alla quale partecipano

gli alpini che per due giorni hanno rivisto i luo-ghi dove i nostri nonni hanno sofferto e dato lavita per l'Italia.

Mario e Luigi

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Il 30 e 31 luglio scorso si è svolto il 42° pelle-grinaggio all'Adamello al quale, come sem-pre, hanno partecipato numerosi alpini della

nostra Sezione. Tra questi vi è stato il nostro soler-te segretario di sezione gen. Carrara, che non haperso la passione di scarpinare per i “bricchi”, e ilnostro vicepresidente nazionale Giorgio Sonzogni,che ama misurarsi con i “vertici” … delle montagne:Eccoli ritratti nell'occasione con il nuovo coman-dante delle Truppe Alpine, gen. Resce.

La cerimonia conclusiva si è tenuta a Edolo, do-ve un violento acquazzone, durante la S. Messa, hadeterminato un fuggi fuggi generale. Forse non èstato del tutto un male, poiché così molti non hannosentito recitare la “Preghiera dell'Alpino” in versio-ne mutilata. Infatti, non sono state pronunciate leparole “la nostra millenaria civiltà cristiana”. Ciò èuna contraddizione totale. Si pregano Dio e sua Ma-dre e poi non si vuole professare il credo per il qua-le si chiede la loro protezione. L'omissione sott'in-tende questo. Non vi è altra interpretazione. Chi lapensa in questo modo eviti di recitare la preghiera.E' libero di farlo, ma gli è proibito di mutilare la pre-ghiera che è sacro retaggio dei nostri Caduti.

L'occasione è propizia per raccomandare che la

preghiera debba essere recitata sempre nella suaversione ufficiale, senza aggiunte od omissioni.Questa estate è capitato addirittura di sentirne unaversione in bergamasco, stravolgendone la forma eil significato, commettendo un “sacrilegio” alpino.Ci sono mille modi per valorizzare il nostro dia-letto, questo non lo è di sicuro.

Al 42° Pellegrinaggio all'Adamello

Mutilata la preghiera dell’alpino

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VITA DELLA SEZIONE

Assemblea sezionaleCandidati 2006 a consiglieri sezionali

Ordine di sorteggio effettuato il 28 ottobre alla presenza di Arnoldi, Carrara, Vitali

Assemblea sezionale

Candidati 2006 a consiglieri sezionali

1. SANGALLI Giancarlo – Gruppo di Cisano Bergamasco2. VOLPE Ermanno – Gruppo di Romano di Lombardia3. RICEPUTI Umberto - Gruppo di Palazzago4. GIUPPONI Domenico - Gruppo di Dalmine5. FURIA Luigi – Gruppo di Gorno6. GRITTI Giuseppe – Gruppo BG-Boccaleone7. PARIS Alberto - Gruppo di Predore 8. BRUMANA Matteo – Gruppo di Costa Imagna9. CALVI Serafino – Gruppo di Seriate10. NESPOLI Ezio - Gruppo BG- Boccaleone11. CHIESA Raoul - Gruppo di Villa d’Almè12. LAMPUGNANI Marco – Gruppo BG-Centro13. SONZOGNI Luciano – Gruppo BG-Borgo S. Caterina

Sangalli Giancarlo Volpe Ermanno Riceputi Umberto Giupponi Domenico Furia Luigi

Gritti Giuseppe Paris Alberto Brumana Matteo Calvi Serafino Nespoli Ezio

Chiesa Raoul Lampugnani Marco Sonzogni Luciano

Candidati allaPresidenza

Antonio Sarti

La popolazione di Ponte Nossa dal 9 al 18 lu-glio ha festeggiato in modo corale l'ordina-zione sacerdotale di padre Walter Corsini, dei

“Servi dei poveri del Terzo Mondo - Opus ChristiSalvatoris Mundi”. Tra questi non potevano certomancare gli alpini del Gruppo locale, che, dopo avercollaborato all'organizzazione dei festeggiamenti inpaese, hanno voluto esternare la loro gioiosa parte-cipazione all'ordinazione, assecondando il desideriodi padre Walter, con una cerimonia sul pizzo Guazza.Lassù, nel 1971, gli stessi alpini avevano collocatouna grande statua della Madonna. Tutto ciò derivadal fatto che il novello sacerdote, prima di farsi “Ser-vo dei Poveri”, ha indossato il cappello d'alpino, aven-

do fatto il servizio militare nella Fanfara Alpina del-la Brigata Tridentina negli anni 96/97. Non potevaessere altrimenti perché padre Walter ha le monta-gne nel sangue e la musica l'ha succhiata con il lattematerno. Infatti il papà e gli zii sono degli eccellentimusicisti.

Sicché, sin dal mattino presto del 16 luglio scorso,“pattuglie” di alpini, accompagnati da familiari, han-no affrontato il ripido sentiero che porta alla gugliadove è sposta la “Madonna degli Alpini”. Alla cele-brazione della S. Messa era presente un centinaio dipersone, tra cui l'ex presidente sezionale ANA Gian-ni Carobbio, il segretario sezionale generale Elio Car-rara, il consiglio direttivo del Gruppo Alpini di Pon-

Carissimi Alpini, in altra parte delloScarpone potrete leggere in dettaglio idati relativi all’ultimo tesseramento se-

zionale; credo si tratti di un risultato assoluta-mente positivo perché nonostante 259 Alpini an-dati avanti e 357 che non hanno rinnovato, ab-biamo avuto una riduzione di sole 32 unità, pas-sando da 20.845 a 20.813.

Questo è il frutto dell’impegno determinante inparticolare dei Capigruppo e dei Consiglieri diGruppo che hanno portato 66 nuovi “ bocia ” ma,ancora più importante, ben 518 nuovi “ veci ” ,quegli Alpini cioè che pur avendo fatto la naja

con la Penna Nera, non erano entrati a far partedella nostra Sezione.

Ben conoscendo come sia difficile mantenereil numero dei soci di un Gruppo ed ancor più dif-ficile sia trovarne di nuovi, mi complimento contutti voi perché questo risultato vuol dire che cre-dete fortemente nella nostra Associazione, neinostri valori, in un futuro che ci vedrà ancora for-ti e compatti.

Quindi, bravi, bravissimi e sono certo che an-che per il prossimo futuro “ non mollerete “ .

Il vostro Presidente

VITA DELLA SEZIONE

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Da alpino a soldato di Cristo

Padre Walter,attendente dei poveriConsacrato l'estate scorsa, è partito per il Perù

Tesseramento 2005:Bravi, Bravissimi

ALPINI 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

ANNO PREC. 21541 21413 21414 21358 21145 20912 20845NUOVI BOCIA 423 426 299 217 153 89 66NUOVI VECI 310 365 412 348 342 454 518DECEDUTI 290 308 273 275 249 263 259NON HANNO RINNOVATO 571 482 494 503 479 347 357SOCI EFFETTIVI 21541 21413 21414 21358 21145 20912 20845 20813

AGGREGATI 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

ANNO PREC. 4558 4743 4964 5169 5378 5560 5830NUOVI SOCI 512 559 528 576 531 601 750NON HANNO RINNOVATO 327 338 323 367 349 331 296SOCI EFFETTIVI 4558 4743 4964 5169 5378 5560 5830 6284

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te Nossa e rappresentanti dei Gruppi di Gorno e Chi-gnolo d'Oneta. Assente per motivi di salute il capo-gruppo Virginio Cabrini, da anni capace e attivo pro-motore di tante iniziative benefiche in paese.

Assieme a padre Walter Corsini hanno concelebra-to padre Stefano Dubini, cappellano della SezioneANA di Bergamo; don Giuseppe Bracchi del Patro-nato S. Vincenzo; padre Angelo Preda dei Domeni-cani ed il parroco di Ponte Nossa don Sergio. Sul-l'ardita guglia sono echeggiati, oltre i rintocchi della“campana della pace” posta nel basamento, gli squil-li del Silenzio, dopo la Preghiera dell'Alpino.

All'omelia padre Walter ha ricordato come la Ma-donna posta su questa guglia, sia stata un po' il farodella sua vita. Dal basso la rimirava e il suo sguardosi elevava verso il cielo; da lassù guardava verso ilbasso, osservava gli uomini, laggiù così piccoli, bi-sognosi di tanto amore. E dentro di sé sentiva unavoce mormorare: “Seguimi!” Ma il come, il quando eil dove erano indefiniti. Nel frattempo frequentavail liceo scientifico di Alzano e l'Università di Pavia,con i sacrifici che tutti gli studenti delle nostre valli de-vono affrontare per proseguire negli studi. Gli amicidi studio e di viaggio lo ricordano come un tipo cor-diale, aperto, solare. Non avrebbero mai pensato chesi facesse sacerdote.

Ma mentre studiava la terra - padre Walter si è lau-reato in geologia - si rendeva sempre più conto diquanto fosse grande e buono chi l'aveva creata. Edecco le prime esperienze da laico in terra di missione.Prima due mesi in Tanzania, poi più di un anno aCuzco in Perù. Ed è qui che gli fu chiaro “il come, ildove e il quando”. La chiamata era chiara: abbrac-ciare la vita sacerdotale tra i “Servi dei poveri del Ter-zo Mondo”. Dopo aver frequentato per sei anni il Se-minario “Santa Maria Madre de los Pobres” di Ajofrìn(Toledo - Spagna), ecco l'agognata ordinazione sa-cerdotale ed i festeggiamenti nel suo paese natio, do-ve, prima di affrontare la via delle missioni, ha in-contrato in ogni via i suoi compaesani che si sonostretti a lui con tanto calore.

Dopo i festeggiamenti è partito per la terra di mis-sione. La sua destinazione è Cuzco in Perù. Il nome in“quechua”, lingua locale, significa ombelico e si ri-ferisce alla posizione geografica della città che sorge

a 3.250 m.s.m.. Capitale dell'antico impero incaico,punto di partenza delle strade verso le “quattro par-ti del mondo”, che non erano altro che i “quattro can-toni” nel quale era diviso l'ampio territorio domina-to dagli Inca.

I “Servi dei Poveri” - fondati da padre GiovanniSalerno, missionario e medico, che opera in Perù dal1968 - prestano la loro opera principalmente per l'as-sistenza a bimbi orfani o abbandonati. Sulle Ande ilfenomeno, data la povertà dei luoghi e la forte mor-talità, è molto accentuato. Svolgono inoltre il servi-zio sacerdotale anche nei centri abitati intorno allaconca di Cuzco, sparsi sulla Cordigliera fino ad al-tezze da noi inimmaginabili, oltre i 5.000 m.s.m.. Trale opere gestite dalla congregazione ci sono: il CentroEducativo “Santa Maria Goretti”, scuola gratuita perbambine povere; l'Opera “San Tarcisio”, casa d'acco-glienza per bambini della strada; l'Opera “Santa Ma-ria”, casa di accoglienza per ragazze orfane; il CentroEducativo “Francesco e Giacinta Marto”, scuola gra-tuita per bambini; Casa Nido “Santa Teresa di Ge-sù”, nido per bambini orfani, abbandonati e amma-lati”. Nel 2004 i bambini orfani assistiti erano 1250.

Ora è in atto il grande progetto “San Tarcisio” perla creazione de “La Città dei Ragazzi”, dove gli orfanipossano contare non solo su una dimora dignitosa,ma anche su una scuola agricola e dei buoni e ampilaboratori per la formazione professionale e un'edu-cazione integrale per la vita. Qui tanti bambini e gio-vani orfani o abbandonati riceveranno non solo assi-stenza materiale, ma anche un'educazione rivolta afornire loro i mezzi per uscire dall'emarginazione so-ciale, oltre ad una solida formazione cristiana.

Al solo parlarne a padre Walter gli si illuminanogli occhi e da ogni gesto traspare la sua gioia di farsiservo dei poveri più indifesi, i bambini orfani o ab-bandonati, e porsi come “Cireneo” per far meno pe-sante la loro croce. E in questo sicuramente le PenneNere gli saranno a fianco, per aiutarlo, per sostener-lo. Lassù su quel dito che punta verso il cielo, su quel-la guglia dove s'alza la statua della Madonna, han-no stipulato un patto d'aiuto reciproco. Non sono cor-se parole, sono bastati uno sguardo e una stretta dimano, come s'usa tra alpini.

Luigi Furia

Ora l'opera è terminata, anche se non è stato co-perto ancora l'intero costo. Intanto è stato predi-sposto un artistico attestato da consegnare a tutti igruppi che hanno contribuito o contribuiranno al-le spese sostenute per la realizzazione del pozzo.Un tale attestato dovrebbe figurare il tutte le sedi,segno di concreta generosità a cui ogni gruppo di si-curo non vorrà rinunciare. Quindi chi non lo ha an-cora fatto, si faccia avanti.

Arrivato per caso in Eritrea, in visita al fi-glio laggiù per lavoro, l’alpino GimmiZilioli si è reso conto di quanta miseria

regni ancora in quel Paese. L’hanno colpito so-prattutto i bambini che non hanno niente, se nonun radioso sorriso. Nel villaggio di Adi Kebru vie-ne a sapere che la scuola ha bisogno di tutto: qua-derni, matite, gomme… e l’acqua arriva solo conle cisterne. Allora gli sovviene una delle opere dimisericordia corporale: dare da bere agli assetati,imparata al “dottrinì”, quando anche lui era bam-bino.

L’acqua lì vicino c’è, ma servirebbe costruire unpozzo per estrarla. Cuore semplice e generoso, sibutta nell’avventura confidando nell’aiuto degli al-pini. Pensa di coinvolgere tutti i gruppi delle pro-vincia. Se ogni gruppo avesse offerto almeno 100€, il pozzo si sarebbe potuto costruire. E’ prontoper dare inizio alla raccolta dei fondi, ma una brut-ta malattia lo blocca per circa due anni.

Lo scorso anno, ormai ristabilito, torna alla caricae propone l’idea del pozzo alla sezione, riceven-done l’appoggio. L’avvio del progetto è reso pos-sibile da un contributo sostanzioso di 5.000 €, giun-to da un amico alpino. La spesa preventivata è peròdi 28.000 € e occorre l’appoggio di tutti i gruppi. Allepenne nere si aggiungono nella gara di generositàtante altre persone e gli alunni di alcune scuole.

Scavato in Eritrea

Un pozzo di generositàGli alpini danno da bere agli assetati

Il 28 ottobre, le amministrazioni comunali di Sotto il Monte e di Terno d’Isola, in collaborazione conPromo Isola, e con il patrocinio della Regione Lombardia e della Provincia di Bergamo, hanno as-segnato il premio “Papa Giovanni XXIII - Uomo della pace e del dialogo”, all’Ospedale da campo,

protezione civile ANA di Bergamo. Questa la motivazione: Per l’attività umanitaria sempre svolta con spirito di abnegazione e passione a favore di

comunità e popolazioni duramente provate da catastrofi naturali, da ultimo in occasione del terribile maremotodell’Oceano Indiano del 26 Dicembre 2004, il più violento degli ultimi quarant’anni, che ha colpito e devastato, sot-to forma di giganteschi tsunami, vaste zone costiere dell’area asiatica, provocando centinaia di migliaia di vittime. Inmezzo a questo scenario infernale l’opera di generosità e di altruismo dell’Ospedale da Campo di Bergamo si è forte-mente distinta. Il sindaco di Terno d’Isola Rossano Longhi - Il sindaco di Sotto il Monte Giovanni XXIII EugenioBolognini.

La Commissione del premio “Papa Giovanni XXIII” ha sicuramente centrato l’assegnazione, cono-scendo la disponibilità e la professionalità del personale, in primo luogo del direttore dott. Losapio, di-mostrate nei molteplici interventi svolti in ogni parte del mondo.

S. Aldeni

Assegnato all’ospedale da campo dell’ANA

Il premio ”Papa Giovanni XXIII”

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VITA DELLA SEZIONE

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VITA DELLA SEZIONE

Il già cospicuo patrimonio di cori dellaSezione di Bergamo annovera oggi tra le suefile una nuova realtà: il Coro ANA “Val San

Martino” di Cisano Bergamasco.Il Coro Val San Martino nasce come coro alpi-

no nel 1969 per spontanea iniziativa di alcuni gio-vani che, con l’amicizia, condividevano la vogliadi cantare. Sotto la direzione prima del M° ElioPapini, poi di Padre Raimondi ed infine, dal 1985,di Valter Sala, il coro evolve costantemente in qua-lità e nel repertorio, passando dai classici brani al-pini e di montagna alla musica popolare regionale,nazionale e internazionale, alla musica sacra, allamusica d’autore, fino ad avventurarsi nello spiri-tual afro-americano.

La sua popolarità aumenta con gli anni e vienein contatto con numerose realtà corali straniere,dalla Norvegia, al Portogallo, dalla Polonia allaGrecia, passando per Francia, Svizzera, Germania,Ungheria, Cipro, Slovenia, Austria e, nel 1994, USA,su invito del Console Italiano di Philadelphia, do-ve si esibisce in alcuni entusiasmanti concerti, ap-plauditissimi dalle numerose comunità italo-ame-ricane locali, sia a Philadelphia che a New York.Indimenticabile e, purtroppo, irripetibile, in que-st’ultima città il concerto tenuto nel Winter Garden,la grande hall che univa le Twin Towers, le due tor-

ri gemelle distrutte nel terribile attacco terroristi-co del 11 settembre 2001.

Organizza e partecipa a numerose rassegne co-rali, è apparso in trasmissioni televisive e ha ese-guito tre incisioni discografiche: la prima, su un“romantico” vinile, nell’ormai lontano 1978; la se-conda, in versione CD e musicassetta, nel 1990 conil titolo “Eco di Canti”; l’ultima, ancora su CD emusicassetta, nel 1998 in occasione del 30° com-pleanno del coro. Il suo titolo, “Il Viandante”, te-stimonia della vocazione alla ricerca di sempre nuo-ve espressioni musicali nel vasto mondo corale.

Recentemente, nel corso di una assemblea straor-dinaria, i componenti il Coro Val San Martino, mol-ti dei quali iscritti all’ANA in vari Gruppi del ter-ritorio, hanno deliberato unanimemente a favoredell’iscrizione all’ANA, cementando quindi anchedal punto di vista formale, un’amicizia ed un le-game ultradecennali con la famiglia delle pennenere e andando così ad arricchire la costellazionecorale della Sezione di Bergamo.

L’organico è oggi di oltre 40 elementi, motivatis-simi e uniti come non mai in questa entusiasmantee sempre nuova avventura canora. Per saperne dipiù, visitate il sito www.corovalsanmartino.it o scri-veteci all’indirizzo e-mail [email protected].

Leo Giannelli

La costellazione corale della Sezione di Bergamosi arricchisce di una nuova stella

Il Coro ANA “Val San Martino”di Cisano Bergamasco

Il Coro ANA “Val San Martino” di Cisano Bergamasco nella sua nuovissima sede.All’estrema destra il Presidente del Coro, l’alpino Cav. Pietro Vitali, e alla sinistra, il Capo Gruppo di Cisano e coordinatore sezionale, Giancarlo Sangalli, a fianco del Maestro, Valter Sala.

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VITA DELLA SEZIONE

Un’ estate 2005 molto impegnativa per lesquadre antincendio lombarde, impe-gnate nella prevenzione sul territorio

della Liguria. Sempre pronti, sempre all’erta i nostrivolontari antincendio la cui parola d’ordine è “maifarsi trovare impreparati”. Questo è il passa paro-la che da settimana in settimana, da squadra asquadra, durante il cambio della guardia, viene ri-marcato ai nuovi arrivati.

Il territorio assegnato alle due squadre berga-masche, il Parco Nazionale delle Cinque Terre perVilla d’Almè e il Parco del Promontorio di Porto-fino per Tavernola, viene costantemente e scrupo-losamente controllato giorno dopo giorno dalleore 8,00 del mattino sino a parecchie ore dopo iltramonto. Questo presidio serve per avvistare espegnere immediatamente qualsiasi inizio d’in-cendio. Per nostra fortuna sul promontorio di Por-tofino sono stati costantemente monitorati solo icamini di fumo creati dalla pulitura di ramaglie diqualche contadino e soltanto nella tarda serata di sa-bato sei agosto è stato necessario l’intervento suun incendio.

La prefettura di Genova e le forze dell’ordinelocali sapevano della nostra presenza sul territo-rio, e conoscevano la preparazione e l’immediataoperatività dei nostri volontari. Ecco dunque la ri-chiesta di affiancarci ai volontari locali nell’eva-cuazioni della cittadina di Recco, dove nel vicinoporto era stato ritrovato un ordigno bellico di circatrenta quintali, che gli artificieri della Marina Mi-litare dovevano rimuovere e poi far brillare.

Ma proprio in quella mattinata e nelle prime oredel pomeriggio un violento temporale con piog-gia torrenziale e forti raffiche di vento a più di 80nodi crea parecchi danni agli stabilimenti balneari,alle abitazioni ed allagamenti nei centri abitati.Chiavari e Santa Margherita, le due cittadine piùcolpite. In quest’ultima era situato il campo basedella squadra di Tavernola, dove viene segnalatoche una grossa tromba d’aria aveva colpito il pro-montorio, creando gravi danni alla viabilità colli-nare, totalmente bloccata, e alle abitazioni sparsesulla collina.

Il Sindaco in breve tempo ha chiaro il quadrodella situazione, immediatamente chiede il rientroda Recco della nostra squadra composta da più didiciotto volontari, che con motopompe e motoseghelavorano sino a tarda serata e per tutta la giornatasuccessiva.

Come sempre avviene durante le emergenze,non siamo mai soli, i nostri dirigenti dell’associa-zione e il responsabile di raggruppamento GiottoScaramuzzi si tengono informati costantementedell’evolversi della situazione e delle operazionidi bonifica eseguite. Con soddisfazione è stata pu-re accolta la visita al campo base di Santa Mar-gherita del segretario nazionale della protezionecivile ANA Ing. Giuseppe Bonaldi e del coordina-tore del Raggruppamento dott. Giotto Scaramuz-

Liguri, aprite le porte…

Arrivano i volontari bergamaschi

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VITA DELLA SEZIONE

Presidio antincendio alle 5 Terre

Grazie per esserci,ed essere cosìLa squadra di Villa d’Almé si fa onore

Per il quinto anno consecutivo, la squadradei volontari antincendi boschivi di Villad’Almé, ha prestato il suo servizio di pre-

sidio nel Parco Nazionale delle 5 Terre dal 30 lu-glio al 27 agosto. Dislocati nella ex scuola diCorniglia, cinque volontari, con alternanza setti-manale, perfettamente equipaggiati e con il mez-zo antincendio, percorrevano da mattina a sera tut-to il territorio del Parco coordinati dal CorpoForestale dello Stato.

Sono intervenuti 2 volte su incendi; 6 volte perfalsi allarmi; 5 volte per frane e sassi caduti sullestrade; 5 volte a soccorso di turisti e locali. Ore ef-fettuate di servizio 1372. Percorsi dal mezzo sul ter-ritorio km 1678. Vitto ed alloggio forniti dall’EnteParco come pure il carburante per ilmezzo. A commento del loro compor-tamento riportiamo uno stralcio dellelettere di ringraziamento pervenute insede a Bergamo.

Dal Presidente del Parco dott.Franco Bonanini: “Apprezziamo moltola serietà e professionalità con cui svol-gete la vostra missione, ma quello checi colpisce in particolare è la vostra ca-pacità di entrare in sintonia con lesquadre dei nostri volontari, con ilCorpo Forestale dello Stato, e soprat-tutto con gli abitanti delle nostre 5 Terre

zi. Sicuramente hanno potuto constatare e verifi-care con quanto impegno e serietà vengono svoltele attività dei volontari dell’antincendio.

Non è mancata neppure la visita, molto graditae vorrei dire molto apprezzata dai volontari, del-l’Assessore alla Protezione Civile della Provinciadi Bergamo Geom. Walter Milesi e del suo colla-boratore Geom. Franco Sonzogni. « Proprio in que-sti giorni turbolenti, vedendovi in azione, non ab-biamo dubbi né perplessità del vostro comporta-mento e della vostra tempestività d’intervento» di-ce l’assessore Milesi. Aggiungendo poi ai volonta-ri bergamaschi: « Sappiamo che l’Associazione al-

pini ovunque si trovi ad aiutare chi è in difficoltà sifa sempre onore».

Gli amministratori locali ed i volontari di SantaMargherita hanno potuto constatare con gioia … eun pizzico di gelosia quanto i nostri amministratorici siano vicini .

Purtroppo il mese di agosto sta per terminare econ tanta nostalgia dobbiamo lasciare questi bel-lissimi posti per tornare alla nostra amata terra ber-gamasca… ai volontari locali un grosso abbraccioed un arrivederci alla prossima estate!

Morzenti Francesco

che ormai vi considerano dei nostri. Augurandomidi vedervi da noi anche per il prossimo anno, rin-novo il mio grazie con un elogio per il vostro com-portamento…”.

E dal V. Questore del C.F.S. dott.sa Silvia Olivari:“… siete stati capaci di fondervi con la terra e conchi ad essa è legato, condividendo fatica e sudore,risparmiando parole. Perciò il vostro non è più, enon è mai stato, un annuale ritorno, piuttosto unapresenza costante, non necessariamente fisica, ri-corrente ogni qualvolta si trattino nel ParcoNazionale i problemi degli incendi e del volonta-riato, per cui siete un riferimento sicuro, sia umanoche professionale. Grazie per esserci ed essere così”.

r.c.

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Il nuovo Comandante, Ivan Resce, con un calo-roso abbraccio ha salutato il Gen. Job, e, parlando abraccio, ha promesso nuovi importanti obiettivi,valorizzando ancor di più le risorse umane, conparticolare attenzione ai nuovi arruolati.

Sperandio Aldeni

ABolzano, nella calda giornata di giovedì28 luglio, il Gen. C. A. Bruno Job, ha ce-duto il comando delle Truppe Alpine al

Gen. C. A. Ivan Felice Resce. A rappresentare laSezione di Bergamo, erano presenti, il vice presi-dente Demetrio Marinoni ed i consiglieri SperandioAldeni ed Alessio Granelli.

La rigorosa cerimonia militare, è iniziata con lapresentazione della forza, sono quindi seguiti glionori a sei Bandiere di Guerra, al Comandante, alGonfalone della Città di Bolzano, ai vessilli e ga-gliardetti.

Il Gen. Job, porgendo i saluti di rito ai convenu-ti, ha voluto ricordare coloro che hanno sacrificatola vita, nonostante si trovassero in operazioni di pa-ce. Poi, riuscendo a stento a contenere l’emozione,si è rivolto ai suoi alpini in questi termini: “Vi la-scio con serenità, ma col rimpianto di non aver at-tuato tutti quei servizi che un militare merita; ri-cordate che mi sentirò sempre uno di voi”.

Cambio al Comando delle Truppe Alpine

Al Generale Job subentra il Generale Resce

Casa degli Alpini di Endine

Nuove attrezzature per la palestraAcquistate con i ricavi di un concerto dei Nomadi

sponsabile per vari anni della commissione per laCasa di Endine. Con il solito spirito alpino che dasempre lo contraddistingue, ha interamente devo-luto i ricavi della manifestazione a sostegno del-l’opera di due realtà presenti nel territorio diEndine: l’associazione “Donne internazionali” e la“Casa degli Alpini” di Endine.

Per quanto riguarda la “Casa degli Alpini, gra-zie ai proventi del concerto, la stessa, su indicazio-ne della direttrice sig. Rosetta, ha potuto acquista-re nuove attrezzature da inserire nello spazio uti-lizzato per la fisioterapia e l’educazione motoriadegli ospiti disabili. Sono arrivate due cyclettes, unvogatore, un tapis roulant, un tavolo da ping pong,materassini e panche per gli esercizi a corpo libero.

Un caloroso ringraziamento Testa Mosè lo ri-volge ai suoi familiari, all’amico Ezio Nespoli, aglisponsor ed a tutti quelli che hanno contributo allabuona riuscita della generosa iniziativa.

Nella grande corte del Lazzaretto, aBergamo, si è tenuto il 2 luglio scorsoun concerto dei Nomadi, iniziativa for-

temente voluta e promossa da Testa Mosè, già ca-pogruppo di Trescore, consigliere sezionale e re-

VITA DELLA SEZIONE

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Pellegrinaggio in Valmalenco

Visita al cimitero degli alpini

Questo pellegrinaggio ha avuto lospunto dalla lettura di un avvincentearticolo apparso su “Lo Scarpone

Orobico” alla fine dello scorso anno. Riportavala sciagura capitata nel 1917 a 16 giovani alpi-ni, distaccati all’estremo limite della Valmalenco,ai piedi del Gruppo del Bernina. Tre erano glialpini bergamaschi che allora persero la vita eprecisamente: Bonzi Pietro di Dossena, MapelliMauro di Trescore Balneario, PellegrinelliErnesto di Rotadentro.

Fu una scoperta, e l’interesse per quanto de-scritto fu cosi grande che subito si chiesero mag-giori informazioni. Saputa dal capogruppo diLanzada la data in cui si sarebbe svolta l’annualecerimonia commemorativa, un gruppo di alpinidella nostra sezione, con il vicepresidente EzioNespoli e il consigliere Giovanni Ferrari, il 13agosto scorso vi hanno partecipato.

Raggiunto il bacino artificiale di CampoMoro, da lì si sono incamminati su per un ripidosentiero in mezzo ai boschi, sino a giungere altratto detto dei “Sette Sospiri”, cosi denominatoper i ripidi e lunghi balzi da superare per rag-giungere il Rifugio Carate. Dopo una breve sostaal rifugio hanno ripreso a salire per raggiunge-re la Bocchetta delle Forbici, dove si gode un pa-norama mozzafiato sulla catena del Bernina. Daqui un sentiero in leggera pendenza raggiunge laselletta dove si trova il monumento agli alpinicaduti.

Molte le persone presenti, tutte a ridosso delmonumento per l’esiguo spazio. Erano presentii rappresentanti di alcuni Gruppi valtellinesi coni rispettivi gagliardetti. Per la Sezione diBergamo c’erano il vessillo sezionale e i ga-gliardetti dei Gruppi di Boccaleone, Sorisole eMedolago.

Durante la celebrazione della S. Messa, unaleggera brezza, a volte gelida; il rumore del tor-rente Scerscen che scorre giù nel vallone; le toc-canti parole del celebrante hanno contribuito a

risvegliare profondi sentimenti in tutti i parte-cipanti.

Al termine, tutti al Rifugio Carate per il me-ritato gustoso pranzo alpino. Dopo questa sostasi è ripreso il cammino con la divisione dei par-tecipanti in due gruppi. Il primo è sceso per ilsentiero al punto di partenza; il secondo si è av-viato giù per una pietraia verso il torrenteScerscen per raggiungere il monumento sortodove c’era il cimitero degli alpini. Giuntivi, si è re-citata la preghiera dell’alpino, con sottofondo ilfragore delle acque del torrente che scorrono trale rocce.

La camminata è durata, in totale circa setteore. Una grande fatica compensata dalla soddi-sfazione di aver compiuto questo doveroso pel-legrinaggio ai due monumenti eretti a ricordo diquella tragedia e dalla visione di montagne stu-pende.

Giovanni Ferrari

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VITA DELLA SEZIONE

Una geniale idea

Il nuovo GiletFioccano le ordinazioni

E' stata un'idea indovinata, quella di dota-re gli Alpini della Sezione di un “gilet”uguale per tutti. Già da tempo la Sezione

di Torino aveva agito in questo senso, ed attual-mente altre Sezioni si stanno attrezzando, pertanto,dietro suggerimento del Presidente Antonio Sarti,che ha portato la questione all'attenzione del Con-siglio, si è provveduto in merito. Nei primi mesidell'anno, il Vicepresidente Antonio Arnoldi, do-po aver contattato varie ditte di confezioni, visio-nando modelli e colori, presentava il “gilet” chemeglio si adattava alle nostre esigenze; avendo avu-to il via libera, si provvedeva all'ordinazione, invarie taglie, di oltre tremila esemplari.

L'esordio si è avuto in occasione dell'Adunatadi Parma del maggio scorso, ed è stato un esordio“alla grande”; il colpo d'occhio è stato notevole,vedere migliaia di Alpini incolonnati, sfilare con illoro bravo giubbetto. Tale capo d'abbigliamento,di color verde oliva, reca sul lato sinistro l'emblemadell'A.N.A. con la dicitura SEZIONE DI BERGA-MO, e sul lato destro il Tricolore e lo scudetto con icolori della Provincia, giallo e rosso.

to piena di materiali elettrici ed attrezzi e con la de-terminazione di finire al più presto, lavorando dibuona lena, venerdì 15 luglio gli impianti elettricierano finiti e collaudati; le opere murarie sono sta-te ultimate nelle settimane successive.

Il ritorno ha avuto una felice parentesi turisticacon visita di Foligno e Assisi.

Sperandio Aldeni

Nei mesi successi-vi, in vista dell'Adu-nata sezionale di Ca-lolziocorte, in Sezionevi è stata una continuaprenotazione, da par-te di quei gruppi cheancora non si eranodotati di “gilet”, tanto da far lievitare l'iniziale quo-ta tremila, ad oltre 4.000! Certo, sarebbe bello chetutti i soci lo indossassero, (senza voler forzare nes-suno naturalmente), avremmo così una maggiore,compatta ed unitaria visibilità durante le manife-stazioni ufficiali; essendo questa la “divisa” sezio-nale, si suggerisce di non aggiungere ulteriori scrit-te o emblemi vari.

Dopo aver spulciato i registri della nostra Sig.naAdele, si è appurato che in data 15 novembre, nesono stati venduti oltre 6000, e le ordinazioni con-tinuano a fioccare; ciò lascia ben intendere il gradodi apprezzamento per questa bella iniziativa. BraviAlpini!

Raffaele Vitali

Il terremoto che aveva colpito l’Umbria, dovei bergamaschi si erano prodigati eseguendodiversi lavori, in particolare a Belfiore, ave-

va altresì danneggiato le Marche. I Comuni dell’Isola Bergamasca si erano impe-

gnati per la costruzione di una casa polivalente an-tisismica a Poggio di Fiuminata (MC), ma dopo set-te anni dal terremoto, questi lavori erano rimastiincompiuti. A questo punto i sindaci dell’Isola han-no pensato bene di coinvolgere, oltre a vari volon-tari dei comuni, anche gli alpini.

E così, rimboccandosi ancora una volta le mani-che, lunedì 4 luglio, muratori e idraulici hanno ini-ziato i lavori. Il capocantiere non poteva che esse-re l’immancabile e generoso Angelo Alborghetti,di Ambivere.

Successivamente, il giorno 11 luglio, di buon’o-ra, è partita alla volta di Fiuminata la squadra deglielettricisti, con Sperandio Aldeni, Alessio Granelli edi volontari, Felice Bissola e Oscar Bellese. Con l’au-

Nelle Marche il terremoto ha la coda,gli alpini gliela tagliano

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VITA DELLA SEZIONE

Tullio Ferro ci sperava, ma i giorni passa-vano senza che Corrado Perona si facessevivo. I due presidenti si erano incontrati

ad aprile in Sudafrica in occasione dei festeggia-menti del 20° di fondazione di quella lontana se-zione ANA. I due, alpini DOCG, avevano simpa-tizzato subito e Perona aveva promesso a Ferro chesarebbe andato a incontrarlo nel suo paese natio.

Si dà il caso che Tullio Ferro, presidente dellaSezione sudafricana, ora che è in pensione ogni an-no torna a Novezio, frazione di Cerete, per qual-che mese. Ed è qui che aspettava il suo amico pre-sidente. Ma i giorni passavano inutilmente. La vo-glia di incontrarlo gli faceva dimenticare i molte-plici impegni di un presidente nazionale che gli oc-cupano tutti i giorni.

Ma si sa che tra gli alpini la parola data contapiù di cento contratti scritti e certo Perona non ave-va dimenticato la promessa. Aspettava solo di ave-re un giorno libero per far visita all’amico.Finalmente da “radio scarpone” arriva la notizia:Perona sarà in zona il 13 ottobre. Ferro va in fibril-lazione, la gioia è incontenibile. Italo Brasi, che unane pensa e cento ne fa, lo aiuta ad organizzare l’ac-coglienza.

La sera di giovedì 13 c’è stato l’incontro “ufficia-le” presso l’accogliente sede del Gruppo diSongavazzo. A Perona e Ferro facevano da corona ivicepresidenti Vittorio Brunello e Giorgio Sonzogni;il presidente sezionale Sarti con i vice presidentiArnoldi, Marinoni, Nespoli e Riceputi; l’ex presi-dente sezionale Gianni Carobbio, il direttore de “LoScarpone Orobico”, i capigruppo della zona 17, ilsindaco del paese ed i soci del Gruppo ospite. Dopoappropriate parole di circostanza di Perona, Ferro,

Sarti, Brasi e del sindaco di Songavazzo, c’è stata laconsegna del Crest nazionale e lo scambio di doniper ricordare l’eccezionale incontro.

E’ seguita la cena. Le donne degli alpini diSongavazzo si sono superate, preparando un pran-zo che al confronto quelli descritti e premiati dal“Gambero Rosso” sono da ritenersi simili al ran-cio distribuito al campo invernale. A questo si sonoaggiunti l’ottimo vino e la “colonna sonora” - tracui l’inno dei coscritti piemontesi, preparata dal-l’intrigante Battista, segretario del Gruppo - a ren-dere la serata ancora più calda e cordiale.

A Ferro brillavano gli occhi dalla gioia e ad uncerto punto luccicavano pure per l’emozione.Grande soddisfazione anche di tutti gli altri ospiti,in modo particolare dei capigruppo che hanno vis-suto un evento eccezionale. Non è certo di tutti igiorni avere come commensali tre presidenti (na-zionale, sezionale, sudafricano), ma soprattutto po-ter colloquiare cordialmente con loro. Tutto meri-to di un incontro e di una promessa tra due veci;promessa pronunciata agli antipodi e concretatasifelicemente sull’altipiano di Clusone, terra di alpi-ni e di emigranti.

Lüf

Una promessa diventata realtà

Perona fa visita a FerroUn cordiale incontro tra il presidente nazionale e quello del Sudafrica

La commissione IFMS sezionale presenta il calen-dario delle manifestazioni a cui ha partecipato du-rante l'anno 2005:

16/01/05 Cassiglio (BG) Trofeo Nikolajewka 22/01/05 Brescia (Bs) Comm. Nikolajewka 23/01/05 Cavriago (Re) Comm. Nikolajewka e

Comm. Gen. Reverberi 30/01/05 Gandosso (Bg) Comm. Nikolajewka

19-20/02/05 Gran Sasso (Aquila)Comm. Nikolajewka

9-10/04/05 Povoletto (UD) 80° Fondazione Gruppo14-15/05/05 Parma (Pa) Adunata nazionale (tutti)21-22/05/05 Roma Associazione Eserciti AlleatiConvegno Internaz. Soldati di Montagna28/05/05 Grumello del Piano (Bg) S. Messa in

suffragio di Claudio Vitali (tutti)3-4/06/05 Huesca - SP Giornata IFMS

I.F.M.S. manifestazioni 2005

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VITA DELLA SEZIONE

Nessuno ha potuto vederla, ma sicuramenteLei c’era, la nobildonna Annamaria Asto-ri nostra insigne benefattrice e da lassù

avrà visto gli Alpini bergamaschi radunati nel cor-tile di quella cascina che ormai è diventata la sededella Sezione di Bergamo. Il 18 giugno si sono ritro-vati assieme a capigruppo, coordinatori e consiglie-ri, i volontari che hanno assiduamente lavorato nelcantiere del 2° lotto, i cui lavori sono pressoché ulti-mati. Capomastri, geometri, architetti, muratori emanovali, cuochi e vivandiere, elettricisti e pittori,piastrellisti, idraulici, falegnami e factotum; insommatutta la vasta gamma di persone che con differentiincarichi, ma con medesima passione ed attacca-mento, hanno dato la loro disponibilità, il loro tem-po e la loro competenza per la realizzazione di que-st’opera!

La giornata, all’insegna di un caldo sole estivo, èiniziata con la S. Messa celebrata dal Cappellano Pa-dre Stefano, alla quale sono seguite brevi allocuzio-ni di Sarti, del Presidente della Provincia Bettoni e

3-4/06/05 San Lorenzo 20° di Fondazione del Grup-po e 12° Raduno Zona 17

12/06/05 Gazzaniga 75° di Fondazione del Gruppo19/06/05 Azzano S. Paolo (Bg) Consegna premio

IFMS19/06/05 Savona Alpino dell'anno e 1° raggruppa-

mento Protez. Civile25/06/05 Mezzoldo (Bg) Campionato Nazionale

A.N.A. corsa in montagna a staffetta03/07/05 Brembate Sopra (Bg) 50° di Fondazione e

30° anniversario Monumento Alpino17/07/05 Passo S. Marco (Bg) Incontro intervallare28/08/05 Treviolo (Bg) 50° di Fondazione del Grup-

po11/09/05 Calolziocorte (Bg) Adunata Sezionale25/09/05 Albano S. Alessandro (Bg) 75° di Fonda-

zione del Gruppo09/10/05 Ponte S. Pietro (Bg) 75° di Fondazione del

gruppo09/10/05 Torino 85° Sezione di Torino 16/10/05 Romano di Lombardia (Bg) II° Raduno Al-

pini Bassa Bergamasca- Zona 2330/10/05 San Pellegrino 75° di Fondazione del

gruppo

Un grande ringraziamento alla sede nazionale, aigruppi e alle sezioni che hanno richiesto la presen-za dei simboli della federazione alle manifestazioni

e collaborato con la commissione. La commissione vipartecipa con vero entusiasmo. Informa che per chiedere la presenza della federa-zione alle manifestazioni è necessario, almeno tremesi prima, inoltrare l'invito in sezione al presiden-te A. Sarti e/o al responsabile della commissione A.Granelli che provvederà a richiedere l'autorizzazio-ne al presidente IFMS nazionale A. Rocci. Inoltre, ilgruppo richiedente, per un corretto ordine di sfila-mento dei simboli della federazione, deve informa-re il coordinatore ed il cerimoniere, è necessario met-tere a disposizione almeno 18 alpini. Grazie

Alessio Granelli

di Nardo Caprioli, che in vari modi hanno messo inrisalto il lavoro degli Alpini ed il nobile intento chesta alla base di tutte le opere da essi intraprese. Era-no altresì presenti il Sindaco di Bergamo RobertoBruni, con l’assessore Walter Milesi, il consigliere re-gionale Marcello Raimondi, il dott. Zavaritt, nelladoppia veste di alpino e consigliere comunale, e gliarchitetti Elena Cassia e Lamberto Biffi.

Presso la nuova Sede

La festa in cascinaUltimati i lavori del secondo lotto

La manifestazione, organizzata come si deve, haavuto un carattere volutamente non ufficiale, maprettamente alpino, senza tanti fronzoli o parole inu-tili; non è stata una inaugurazione vera e propria,ma un amichevole incontro, un traguardo raggiun-to dopo un anno e mezzo di lavoro. Finita la parte,diciamo ufficiosa, era ormai giunto mezzogiorno,per cui tutti al buffet ( c’era anche la polenta), cor-roborato da canti accompagnati dalla fisarmonica, insana allegria, veramente all’alpina!

A questo punto mi si permetta di levare una lodee senza nulla togliere a quanti hanno lavorato, maun plauso va a quei validi artigiani dell’antica e no-bile corporazione dei mastri falegnami, che hannomesso in opera le due logge (i lòbie) che completanoed abbelliscono la facciata interna della Sede. Questimanufatti, che un tempo erano parte integrante del-le case e dei cascinali delle nostre contrade, danno untocco particolare che sa di antico, di solido e di ca-salingo a tutto l’edificio. Prendendo il termine dallavecchia Marina velica, si è deciso di nominare “ma-stri d’ascia” i soci del gruppo di Bossico, che ri-spondono ai nomi di: Giuseppe Arrighetti, AngeloChiarelli e Giorgio Schiavi, quali autori del lavoroeseguito a regola d’arte.

Grazie Alpini, grazie volontari tutti, grazie per ilvostro lavoro e la generosità ancora una volta di-mostrata!

Raffaele Vitali

VOLONTARI PER IL 2° LOTTOChi ha costruito una casa sa che alla fine ci so-

no mille piccole cose da sistemare. Così è stato peril secondo lotto della nostra sede, per questo anchein questi mesi c’è stato bisogno di qualche volon-tario che provvedesse alle ultime sistemazioni.

Perciò dal 4 Luglio al 30 Ottobre si sono alterna-ti i seguenti volontari:

1ª Area:Dalmine: Giupponi Domenico Per un totale di 20 giornate

2ª Area: Dossena: Astori Angelo, Balicco Filippo, Testa Fa-bioPetosino: Bonomi Dino Per un totale di 11 giornate.

4ª Area: Bergamo Boccaleone: Pavoni Antonio Bergamo Borgo Santa Caterina: Facoetti Alfredo, Mar-chesi Gian Mario Bergamo Campagnola: Colpani Mauro, Gaini Loren-zo Bergamo Redona: Lavelli Roberto Bergamo Zona 1: Granelli Alessio Bossico: Arrighetti Angelo, Arrighetti Giuseppe, Ar-righetti Raffaele Sovere: Mazzucchelli Cristiano Per un totale di 93 giornate

La nostra nuova Sede SezionaleQUESTA SCONOSCIUTA

Conosciamola meglioNegli incontri che avvengono abitualmente nei

Gruppi, molti chiedono informazioni riguardantiil “fabbricato” della Sede Sezionale. La curiosità èconcentrata soprattutto su come sarà articolata, adopera finita.

Per chi non ha mai potuto visitarla, ecco una bre-ve descrizione. Il fabbricato è un classico cascinaledi stile lombardo ed ha una forma a U con le due alirivolte a Sud/Ovest ed annesso ampio terreno ver-so Nord/Est. Si trova nel Comune di Bergamo. L’in-gresso avviene da Via Gasparini, strada che con-giunge Campagnola con Boccaleone, anche se è piùvicino alla prima località che alla seconda. E’ di pro-prietà della Sezione di Bergamo dal 1995 a seguitodi donazione della Sig.ra Anna Maria Astori.

E’ un classico fabbricato rurale, abitato fino apoco tempo fa da contadini, quindi con corte inter-na, la zona delle abitazioni e la zona per stalle por-tici e fienili anche molto ampi, segno di una attivitàrurale molto importante. Dall’analisi delle struttu-re esistenti si deduce che abbia avuto, in alcune par-ti, anche trascorsi di carattere signorile. Infatti vi èuna torre longobarda e in alcune parti murarie sinotano caratteristiche costruttive religiose/mona-stiche. Da subito si pensò di dividerlo in tre parti o“lotti”.

Venne chiamato “1° Lotto” l’ala Sud/Est. Quiora si trova l’attuale direzione della Sezione. In realtàè già stato impostato per ricavarne un museo stori-co Sezionale e l’appartamento del custode.

Il “2° Lotto”, ala Nord/Ovest, è stato terminatoquest’anno. Qui vi trova posto la Protezione Civi-le ANA ed è cosi formato: nella parte più aNord/Est e confinante con la torre vi trova postola direzione della P.C., la sala radio, la sala riu-nioni ed alcune camerate per le emergenze; men-tre nella parte più ad Ovest vi è il magazzino.

Il “3° Lotto”, ala Nord/Est e la torre. In questoLotto i lavori inizieranno il 9 gennaio 2006. Quitroverà posto la direzione Sezionale, la sala del con-siglio e alcune sale di riunione a disposizione delleCommissioni. Presumibilmente le stanze per l’ar-chivio verranno ricavate all’interno della torre.

Oltre a questo si sta procedendo all’ottenimentodei permessi per il cosiddetto “2° Lotto bis”, da rea-lizzarsi nel terreno annesso. Qui verranno formatiuna serie di posteggi per auto e container della P.C..Occorre però avere pazienza in quanto è necessarioprocedere al cambio di destinazione urbanistica del-la zona, perché attualmente è solo agricola.

Al termine di tutto occorrerà programmare lariqualificazione dell’ampio cortile interno, ma que-sta sarà ………..un’altra storia.

Giovanni Ferrari

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VITA DELLA SEZIONE

Il primo raduno del battaglione Tirano svol-tosi il 3 e 4 settembre scorso, a Malles Veno-sta, s’identifica pienamente nel motto del Bat-

taglione, “ Mai tardi”. Gli Alpini che hanno fattola naia a Malles, non avrebbero mai creduto che ungiorno avrebbero potuto sfilare per queste vie conil nostro Tricolore.

Non abbiamo visto bandiere alle finestre, maabbiamo visto cittadini di Malles commossi, ap-plaudire al passaggio dei nostri striscioni che in-neggiavano alla solidarietà; anche in queste zone,debbono ormai avere capito che gli Alpini sono de-gli operatori di pace. Questo è stato il messaggioche abbiamo voluto dare, abbandonando i remotirancori per aprire nuove strade alla solidarietà edalla convivenza civile.

Per le strutture turistiche locali, quest’incontro,è stato un affare; per gli alpini invece, accompa-gnati dalle loro famiglie, è stato un piacevole in-contro di vecchi commilitoni, passando la giornatanel rammentare quei lontani giorni.

Le difficoltà di convivenza, tra i cittadini localie quelli di lingua italiana, c’erano allora e persi-stono tutt’ora, ne sa qualcosa chi ha fatto il serviziomilitare in queste zone. Un commilitone che erapresente nel 1953 alla cerimonia d’insediamentodel battaglione Tirano, ha rammentato a tutti cheil Colonnello Rasero, prima di prendere possessodella Caserma, passando per le vie di Malles, rice-

vette molti fischi. In ogni modo, nello stesso giorno,nella Caserma “Sigfrid Wackernell” di Malles si in-sediò il battaglione con le compagnie: Comando,46ª, 48ª, 49ª, alle quali successivamente si aggregòla 109ª compagnia mortai.

Pure in questa manifestazione gli “Schùtzenbe-zirk Vinschgau” hanno cercato di ostacolare l’in-contro, invitando gli alpini a disertare. La rispostaè stata pronta ed esauriente. Benché la nostra Se-zione non sia potuto essere presente con il Vessillo,a causa delle molteplici manifestazioni in contem-poranea, tra i 4.000 alpini d’Italia presenti, oltre 500erano bergamaschi; 200 i gagliardetti di diverse Se-zioni che facevano ala a 10 Vessilli. Gli organizzatoripossono essere orgogliosi, per la partecipazione eper la buona riuscita della manifestazione, svolta-si senza alcuna difficoltà.

Sperandio Aldeni

Al 1° Raduno a Malles Venosta

Per gli alpini del Tirano non è’“MAI TARDI”

Sulla Lobbia Alta

Nuova vita al rifugio

Dedicato ai Caduti sull'Adamello, il rifugioera pericolante per lo scioglimento delghiacciaio. Dopo tre anni di duro lavo-

ro, è stato completamente rinnovato; ora può ospi-tare sino a cento alpinisti ed è dotato di tutte le at-trezzature più moderne. L'opera è stata possibileanche per il contributo versato dall'ANA a seguitoautotassazione dei soci.

All'inaugurazione, avvenuta sabato 10 settembrescorso, ha preso parte anche il cardinale G. BattistaRe che, in una splendida giornata di sole, ha cele-brato la S. Messa sull'”Altare del Papa”. Alla ceri-

monia era presente anche il nostro vessillo sezio-nale, portato dal capogruppo di Rogno Bruno Su-rini e scortato dal vicepresidente nazionale GiorgioSonzogni.

Subito dopo sono state aperte le porte del rinno-vato rifugio, ma per una sola giornata. L'avvio del-l'attività vera e propria è rinviato al prossimo anno.

SONO ANDATI AVANTI

Dio del cielo, Signore delle cime, lasciali andare per le Tue Montagne

***Ai parenti dei defunti

le più sentite condoglianze di tuttala “famiglia” alpina bergamasca

CAROBBIO DEGLI ANGELI

Angelo MadaschiClasse 1919

CARONA

Carlo VaniniClasse 1922

CISANO BERGAMASCO

Aldo MaggiClasse 1927

CISANOBERGAMASCO

Giuseppe TamiClasse 1939

CENATE SOTTO

Fulvio BarcellaClasse 1939

CAPRIATE–CRESPI

Cesare BosatelliClasse 1924

BRUSAPORTO

Valentino Colleoni Classe 1929

CALOLZIOCORTE

Fernando PeregoClasse 1934

BREMBATE SOPRA

Alfredo FiniClasse 1922

BRACCA

Antonio Santo GrittiClasse 1922

BRANZI

Carlo CurtiClasse 1930

BORGOUNITO

Vittorio MeliClasse 1923

ALMENNO S. SALVATORE

Ferdinando RotaClasse 1920

ALZANO LOMBARDO

Luigi Francesco CurnisClasse 1910

ALBINO

Lino Romualdo PeracchiClasse 1922

ALBENZA

Candido Tironi (Gabriele)Classe 1920

ALBINO

Giuliano CarraraClasse 1934

ALBENZA

G. Battista MazzoleniClasse 1920

BONATE SOPRA

Giancarlo BonanomiClasse 1952

BONATE SOPRA

Luigi BoroniClasse 1932

BOCCALEONE

Alessandro CaldaraClasse 1939

AVIATICO

Ferruccio MarelliClasse 1928

BAGNELLA

Adriano Leporini Classe 1938

AVIATICO

Attilio DentellaClasse 1928

CERETE ALTO

Serafino FerriClasse 1927

CHIUDUNO

Luigi MagriClasse1953

COLERE

Giuseppe BettineschiClasse 1950

CURNO

Aldo FranzoniClasse 1934

DOSSENA

Armando BonziClasse 1947

ERVE

Dante ValsecchiClasse 1947

ADRARAS. MARTINO

Adriano Capoferri Classe 1941

ADRARASAN ROCCO

Egidio AlgisiClasse 1911

ALBANO S. ALESSANDRO

Giuseppe GrittiClasse 1929

SONO ANDATI AVANTI

FORESTO SPARSO

Giacomo PatelliClasse 1946

FORESTO SPARSO

Gianmaria GhisiClasse 1940

GANDINO

Angelo ColombiClasse 1941

GANDOSSO

Antonio VarinelliClasse 1943

GAZZANIGA

Lino Magni Classe 1922

FINO DEL MONTE

Carlo Oprandi Classe 1934

GAZZANIGA

Giuliano MasseriniClasse 1950

GAZZANIGA

Gianmaria BordognaClasse 1930

GORLAGO

Pierangelo Testa Classe 1947

GRASSOBBIO

Tarcisio BerettaClasse 1942

GROMO

Dante PellegrinelliClasse 1924

LEFFE

Lorenzo Paganessi Classe 1934

LOCATE

Gianni BonanomiClasse 1938

LOCATELLO

Gianfranco CorazzaClasse 1932

LONGUELO

Carlo CattaneoClasse 1930

MONTE MARENZO

Giovanni FontanaClasse 1923

ISOLA DI FONDRA

Adolfo TiraniniClasse 1914

LEFFE

Alessandro Colombi (Piero)Classe 1934

MOZZO

Giovanni GrittiClasse 1924

MOZZO

Tarcisio LazzariClasse 1931

NEMBRO

Gildo PoloniClasse 1941

NEMBRO

Giulio RondiClasse 1932

NEMBRO

Giuseppe AlgeriClasse 1931

NEMBRO

Emilio LenziClasse 1918

ONORE

Pietro Schiavi Classe 1932

PALADINA

Martino Belli Classe 1938

PALAZZAGO

Pietro RemondiniClasse 1930

PARRE

Cirillo Bigoni Classe 1944

PARZANICA

Luigi Bettoni Classe 1921

PEDRENGO

Giuseppe GueriniClasse 1933

PEDRENGO

Alessandro Consogni Classe 1932

PETOSINO

Clemente RossiClasse 1936

PIAZZA BREMBANA

Antonio CortinovisClasse 1924

PONTE NOSSA

Ernesto MartinelliClasse 1922

PRESEZZO

Biagio EspositoClasse 1929

NEMBRO

Nicola Cortinovis Classe 1930