Periodico degli del Liceo Porporato Pinerolo - Anno XIV, 3 · 2015-02-23 · vogliono passare i...

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Il dialogo, sempre Chi ha esperienza di giornalismo, sa bene che ognuno può interpretare come crede un articolo o un testo scritto; da parte mia posso chiarire l’intento nel pubblicare i pensieri della prof.sa Mimma Quattrini, comparsi sullo scorso numero di Onda: nessuna rievocazione nostalgica, ma, l’obiettivo di riportare – cito l’editoriale dello scorso numero - ricordi che esprimono gratitudine per tanti percorsi di crescita culturale e soprattutto umana. Mi rammarico se, per fraintendimenti o per mia incuria, questo non sia stato compreso. Sabato 14 dicembre ho avuto occasione di confrontarmi con i rappresentanti di istituto Tommaso, Isabelle e Francesca a proposito dell’articolo. Ringrazio i rappresentanti ed anche la professoressa Maura Traina, intervenuta durante il nostro colloquio: ritengo che il dialogo, sereno e non strumentalizzato, costituisca sempre una risorsa per l’ambiente educativo. JG Periodico degli studenti del Liceo Porporato, Pinerolo - Anno XIV, n.3, dic ‘13 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm - ins. resp. Joram Gabbio Hunger Games: Adoro gli Hunger Games! Ho divorato la trilogia e ho visto i due film con una grande gioia! È una storia avvincente e originale, emozionante e piena di grinta. Ti senti subito coinvolto nella vicenda, come se fossi tu stesso uno dei 24 tributi che devono andare nell’arena! Ti innamori dei personaggi a tal punto da renderli reali nella tua immaginazione. Tutto è sempre sorprendente, tutto ti coglie di sprovvista. Quando sono arrivata alla frase finale del terzo libro e mi sono resa conto che dopo non ci sarebbero più stati Katniss e Peeta, Gale e Finnik, Prim e Rue… ci sono rimasta veramente malissimo! Ma nonostante tutto sono grata alla Collins per avermi fatta volare con la fantasia nei distretti e a Capitol City! Consiglio anche a voi di fare questo viaggio meraviglio, al seguito di quelle stupende ghiandaie imitatrici! Greta Gabrieli 4BG Per aspera, ad astra Ad inizio dicembre le terze liceo classico si sono recate al planetario di Milano: lì hanno imparato ancora una volta ad alzare lo sguardo, ad ammirare le stelle e a catalogarle, indovinandone nome, fattezze ed indirizzo. Il cielo invernale, si sa, quando è limpido risplende nella notte di scintillio brillante, che sulla terra è ricordato solo dalla brillantezza del ghiaccio. Così, guardando il cielo d’inverno, ci ricordiamo del proverbio per aspera ad astra: attraverso le fatiche, le asperità, le strade impervie, si giunge alle stelle, e a momenti le si sfiora con un dito. E sfidando le invenzioni delle pubblicità, le stelle quasi si raccolgono, e si affidano loro i nostri desideri (sidus, sideris = stella; desiderio = chiedere alle stelle?). Per aspera, ad astra. Il ghiaccio di dicembre specchia il cielo invernale, e ci fa stringere i denti per il freddo. In tempi di fine trimestre stringete i denti ragazzi. Verifiche, test e interrogazioni imperversano, ma nelle grandi e piccole difficoltà della vita si conquistano piccoli e grandi traguardi. In mezzo alle difficoltà, certo, ma per arrivare alle stelle. Joram Gabbio La porta è aperta, vieni quando vuoi. Le porte sono spalancate e insegnanti e studenti sono pronti ad accogliere la fiumana di ragazzini e genitori che arrivano ammirati dalla grandezza e imponenza dell’istituto Porporato. Tra la folla c’è chi ha già le idee ben chiare, o chi ancora non è in grado di decidere, ma oggi, il giorno 22 novembre 2013, tutti questi ragazzi sono qui per farsi un’idea su come vogliono passare i loro prossimi cinque anni di scuola: oggi è il giorno dell’Open Day. Sono stati organizzati differenti laboratori, per dare un assaggio delle materie che caratterizzano i vari indirizzi, che sono appunto: latino, scienze umane, inglese e francese,tedesco,fisica, greco e filosofia. Certi ragazzi spaesati sono attaccati al braccio dei loro genitori,mentre altri si muovono già con destrezza per i corridoi. Un brusio continuo arriva alle nostre orecchie da ogni angolo della scuola, un’atmosfera di curiosità generale aleggia nell’aria. C’è aria di grande attesa e aspettativa… cosa ci riserverà questa scuola? E’ il momento di scoprirlo! I ragazzi più grandi, un pochino emozionati anche loro, iniziano a chiamare i “terzini” per i vari laboratori e dopo pochi minuti cala il silenzio sulla scuola: sono tutti intenti ad ascoltare e a decidere... Siamo andate a curiosare nell’Aula Magna, dove la 5B ginnasio ha creato uno spettacolo per le (speriamo) future matricole: un percorso dall’antica Grecia a noi, rivisto in modo molto moderno e con una connotazione comica davvero gradevole. Ci siamo fermate per le domande dei terzini… sono tutti intimoriti, quasi spaventati. Capiamo perfettamente come ci si senta, dato che l’anno scorso ci trovavamo nelle loro stesse condizioni (ci fa un certo effetto pensare che sia già passato un anno!). Continua a pag. 4 La parola ai lettori.. 1.La saga non ci permette solo di immergerci in una meravigliosa storia fantay,ma anche di riflettere su alcuni aspetti delle realtà odierne come il senso della guerra e le conseguenze che essa comporta,facendoci entrare nella mente di una straordinaria ragazza,che riuscirà a rivoluzionare il suo mondo. 2.Hunger Games è un fantasy politico che mette in luce i problemi di tutte le comunità. Meraviglioso. A cura di Lisa Boglione e Greta Gabrieli. CARO BABBO NATALE: Non ti ho mai scritto una letterina perche ho vissuta l’infanzia in un’epoca e in una famiglia dove non c’era la possibilità di chiedere doni, ma si accoglievano con entusiasmo i sacchetti di arance e di frutta secca che Gesù Bambino portava (magari anche un maglione nuovo. al posto di quelli già sdruciti dalle sorelle maggiori negli anni di abbondanza). Ora vorrei chiedere di portare a tutti e ai giovani in particolare, un po’ di entusiasmo, e un po’ di fiducia nel futuro e negli altri esseri umani,un po’ di senso del dovere che in tanti mi sembra che abbiano smarrito.’’Questi anni di passioni tristi’’ hanno lasciato a tutti un senso di stanchezza e un desiderio di arrenderci da cui dovresti proprio risvegliarci. Accendi nel cuore dei miei studenti, ma anche negli altri, se ti avanza tempo, il piacere della scoperta,la curiosità di conoscere,il desiderio di capire e magari anche la capacità di impegnarsi e di soffrire per raggiungere i propri obiettivi. Caro Babbo Natale,se proprio non hai la possibilità di portarmi questi doni, puoi sempre portare la pace nel mondo,che da tanti anni ti chiediamo senza apprezzabili risultati. Con affetto, Maria Grazia Caffaro. Continua da pag. 1 Dopo il bellissimo spettacolo, abbiamo fatto un paio di domande ai ragazzini… le risposte sono analoghe: “La scuola è bellissima ma enorme, c’è sempre il rischio di perdersi! I laboratori sono stati molto interessanti, abbiamo anche iniziato a conoscere i nostri futuri professori e i possibili compagni di classe!”. Ci hanno fatto molte domande su come ci trovassimo dopo un trimestre di studi ed è stato un piacere rispondere e chiarire dubbi e malintesi (ad esempio, una ragazza non sapeva cosa fosse una versione e quando gliel’abbiamo spiegato ha fatto una faccia un po’ terrorizzata!). Successivamente siamo passati ai genitori: è stato bello vedere come i ragazzi non fossero lasciati soli in questa scelta così importante, ma avessero al loro fianco i propri genitori. Li vediamo uscire a piccoli gruppetti dall’Auditorium, dove la Preside ha tenuto il suo discorso. Ne fermiamo un paio e ci rispondono che il primo impatto con la scuola è positivo. Poi, intervistiamo una ragazza di 5B ginnasio, che ha preparato lo spettacolo. Le abbiamo chiesto cosa provasse in quel ruolo, sapendo che solo due anni prima lei era dall’altra parte. “Mi sento molto protettiva nei loro confronti, un po’ come mamma chioccia con i suoi pulcini, perché so come ci si può sentire in queste situazioni: i ragazzi più grandi mi incutevano un gran timore, anche se poi, con il tempo, capisci di riuscire a confidarti di più con loro che con altri.” Da ultima, intervistiamo la professoressa Giacone,che gestisce il laboratorio di latino, che nota la differenza nella preparazione dei ragazzi: “A molti mancano le basi e la corretta padronanza della lingua e del lessico italiano e soprattutto molti ragazzi non sanno nulla del latino”. L’Open Day è terminato con la visita generale della scuola. E’ stato molto divertente per noi vedere i terzini girare per la scuola con aria spaesata e chiedersi: “Oddio, ma anche io ero così l’anno scorso?”. In conclusione, possiamo affermare che sia stata un’esperienza positiva e molto bella… l’unica pecca è stata l’essere scambiate per delle terzine! Cavallin Francesca & Boglione Lisa.

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Il dialogo, sempre Chi ha esperienza di giornalismo, sa bene che ognuno può interpretare come crede un

articolo o un testo scritto; da parte mia posso chiarire l’intento nel pubblicare i pensieri della

prof.sa Mimma Quattrini, comparsi sullo scorso numero di Onda: nessuna rievocazione

nostalgica, ma, l’obiettivo di riportare – cito l’editoriale dello scorso numero - ricordi che

esprimono gratitudine per tanti percorsi di crescita culturale e soprattutto umana. Mi

rammarico se, per fraintendimenti o per mia incuria, questo non sia stato compreso.

Sabato 14 dicembre ho avuto occasione di confrontarmi con i rappresentanti di istituto

Tommaso, Isabelle e Francesca a proposito dell’articolo. Ringrazio i rappresentanti ed anche

la professoressa Maura Traina, intervenuta durante il nostro colloquio: ritengo che il dialogo,

sereno e non strumentalizzato, costituisca sempre una risorsa per l’ambiente educativo.

JG

Periodico degli studenti del Liceo Porporato, Pinerolo - Anno XIV, n.3, dic ‘13 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm - ins. resp. Joram Gabbio

Hunger Games: Adoro gli Hunger Games! Ho divorato la trilogia e ho visto i due film con una grande gioia! È una storia avvincente e originale, emozionante e piena di grinta. Ti senti subito coinvolto nella vicenda, come se fossi tu stesso uno dei 24 tributi che devono andare nell’arena! Ti innamori dei personaggi a tal punto da renderli reali nella tua immaginazione. Tutto è sempre sorprendente, tutto ti coglie di sprovvista. Quando sono arrivata alla frase finale del terzo libro e mi sono resa conto che dopo non ci sarebbero più stati Katniss e Peeta, Gale e Finnik, Prim e Rue… ci sono rimasta veramente malissimo! Ma nonostante tutto sono grata alla Collins per avermi fatta volare con la fantasia nei distretti e a Capitol City! Consiglio anche a voi di fare questo viaggio meraviglio, al seguito di quelle stupende ghiandaie imitatrici!

Greta Gabrieli 4BG

Per aspera, ad astra Ad inizio dicembre le terze liceo classico si sono recate al planetario di Milano: lì hanno imparato ancora una volta ad alzare lo sguardo, ad ammirare le stelle e a catalogarle, indovinandone nome, fattezze ed indirizzo. Il cielo invernale, si sa, quando è limpido risplende nella notte di scintillio brillante, che sulla terra è ricordato solo dalla brillantezza del ghiaccio. Così, guardando il cielo d’inverno, ci ricordiamo del proverbio per aspera ad astra: attraverso le fatiche, le asperità, le strade impervie, si giunge alle stelle, e a momenti le si sfiora con un dito. E sfidando le invenzioni delle pubblicità, le stelle quasi si raccolgono, e si affidano loro i nostri desideri (sidus, sideris = stella; desiderio = chiedere alle stelle?). Per aspera, ad astra. Il ghiaccio di dicembre specchia il cielo invernale, e ci fa stringere i denti per il freddo. In tempi di fine trimestre stringete i denti ragazzi. Verifiche, test e interrogazioni imperversano, ma nelle grandi e piccole difficoltà della vita si conquistano piccoli e grandi traguardi. In mezzo alle difficoltà, certo, ma per arrivare alle stelle.

Joram Gabbio

La porta è aperta, vieni quando vuoi. Le porte sono spalancate e insegnanti e studenti sono pronti ad accogliere la fiumana di ragazzini e genitori che arrivano ammirati dalla grandezza e imponenza dell’istituto

Porporato.

Tra la folla c’è chi ha già le idee ben chiare, o chi ancora non è in grado di decidere, ma oggi, il giorno 22 novembre 2013, tutti questi ragazzi sono qui per farsi un’idea su come

vogliono passare i loro prossimi cinque anni di scuola: oggi è il giorno dell’Open Day.

Sono stati organizzati differenti laboratori, per dare un assaggio delle materie che caratterizzano i vari indirizzi, che sono appunto: latino, scienze umane, inglese e

francese,tedesco,fisica, greco e filosofia.

Certi ragazzi spaesati sono attaccati al braccio dei loro genitori,mentre altri si muovono già con destrezza per i corridoi.

Un brusio continuo arriva alle nostre orecchie da ogni angolo della scuola, un’atmosfera

di curiosità generale aleggia nell’aria. C’è aria di grande attesa e aspettativa… cosa ci riserverà questa scuola? E’ il momento

di scoprirlo!

I ragazzi più grandi, un pochino emozionati anche loro, iniziano a chiamare i “terzini” per i vari laboratori e dopo pochi minuti cala il silenzio sulla scuola: sono tutti intenti ad

ascoltare e a decidere...

Siamo andate a curiosare nell’Aula Magna, dove la 5B ginnasio ha creato uno spettacolo per le (speriamo) future matricole: un percorso dall’antica Grecia a noi, rivisto in modo

molto moderno e con una connotazione comica davvero gradevole. Ci siamo fermate per

le domande dei terzini… sono tutti intimoriti, quasi spaventati. Capiamo perfettamente come ci si senta, dato che l’anno scorso ci trovavamo nelle loro stesse condizioni (ci fa

un certo effetto pensare che sia già passato un anno!).

Continua a pag. 4

La parola ai lettori.. 1.La saga non ci permette solo di immergerci in una meravigliosa storia fantay,ma anche di riflettere su

alcuni aspetti delle realtà odierne come il senso della guerra e le conseguenze che essa

comporta,facendoci entrare nella mente di una straordinaria ragazza,che riuscirà a rivoluzionare il suo

mondo. 2.Hunger Games è un fantasy politico che mette in luce i problemi di tutte le comunità. Meraviglioso.

A cura di Lisa Boglione e Greta Gabrieli.

CARO BABBO NATALE: Non ti ho mai scritto una letterina perche ho vissuta l’infanzia in un’epoca e in una famiglia dove non c’era la possibilità di chiedere doni, ma si accoglievano con entusiasmo i sacchetti di arance e di frutta secca che Gesù Bambino portava (magari anche un maglione nuovo. al posto di quelli già sdruciti dalle sorelle maggiori negli anni di abbondanza). Ora vorrei chiedere di portare a tutti e ai giovani in particolare, un po’ di entusiasmo, e un po’ di fiducia nel futuro e negli altri esseri umani,un po’ di senso del dovere che in tanti mi sembra che abbiano smarrito.’’Questi anni di passioni tristi’’ hanno lasciato a tutti un senso di stanchezza e un desiderio di arrenderci da cui dovresti proprio risvegliarci. Accendi nel cuore dei miei studenti, ma anche negli altri, se ti avanza tempo, il piacere della scoperta,la curiosità di conoscere,il desiderio di capire e magari anche la capacità di impegnarsi e di soffrire per raggiungere i propri obiettivi. Caro Babbo Natale,se proprio non hai la possibilità di portarmi questi doni, puoi sempre portare la pace nel mondo,che da tanti anni ti chiediamo senza apprezzabili risultati.

Con affetto, Maria Grazia Caffaro.

Continua da pag. 1 Dopo il bellissimo spettacolo, abbiamo fatto un paio di domande ai ragazzini… le risposte sono analoghe: “La

scuola è bellissima ma enorme, c’è sempre il rischio di perdersi! I laboratori sono stati molto interessanti, abbiamo

anche iniziato a conoscere i nostri futuri professori e i possibili compagni di classe!”. Ci hanno fatto molte

domande su come ci trovassimo dopo un trimestre di studi ed è stato un piacere rispondere e chiarire dubbi e

malintesi (ad esempio, una ragazza non sapeva cosa fosse una versione e quando gliel’abbiamo spiegato ha fatto

una faccia un po’ terrorizzata!). Successivamente siamo passati ai genitori: è stato bello vedere come i ragazzi non fossero lasciati soli in questa

scelta così importante, ma avessero al loro fianco i propri genitori. Li vediamo uscire a piccoli gruppetti

dall’Auditorium, dove la Preside ha tenuto il suo discorso. Ne fermiamo un paio e ci rispondono che il primo impatto con la scuola è positivo.

Poi, intervistiamo una ragazza di 5B ginnasio, che ha preparato lo spettacolo. Le abbiamo chiesto cosa provasse in

quel ruolo, sapendo che solo due anni prima lei era dall’altra parte. “Mi sento molto protettiva nei loro confronti,

un po’ come mamma chioccia con i suoi pulcini, perché so come ci si può sentire in queste situazioni: i ragazzi più

grandi mi incutevano un gran timore, anche se poi, con il tempo, capisci di riuscire a confidarti di più con loro che

con altri.” Da ultima, intervistiamo la professoressa Giacone,che gestisce il laboratorio di latino, che nota la differenza nella

preparazione dei ragazzi: “A molti mancano le basi e la corretta padronanza della lingua e del lessico italiano e

soprattutto molti ragazzi non sanno nulla del latino”. L’Open Day è terminato con la visita generale della scuola. E’ stato molto divertente per noi vedere i terzini girare

per la scuola con aria spaesata e chiedersi: “Oddio, ma anche io ero così l’anno scorso?”.

In conclusione, possiamo affermare che sia stata un’esperienza positiva e molto bella… l’unica pecca è stata l’essere scambiate per delle terzine!

Cavallin Francesca & Boglione Lisa.

PATTINAGGIO ARTISTICO SU GHIACCIO: Virginia Schieda pratica questo sport da sette anni ormai, nella categoria agonistica Novice Besic, che raggruppa pattinatori da tredici anni in su. Da quest'anno potrà vincere un titolo importante pattinando nel campionato interregionale fisg,scenderà in pista questo mese per la prima volta, cercando di vincere la seconda gara di questo campionato: purtroppo ha dovuto saltare la prima a causa di una caduta, dopo la quale si è riscontrato un problema al menisco. Nella prossima gara dovrà fare ricorso al suo motto:''Mantieni la calma'',e dare il massimo nel suo tutù,stare al tempo della musica e impressionare il pubblico e i giudici di gara, con piroette trottole e tanto altro. E' comunque tranquilla e alla domanda ''Come ti senti quando pattini'' risponde subito:''Spensierata,e libera”. Potrà dare il massimo,e vincere finalmente un titolo oltre alle numerose gare amatoriali fatte in precedenza.

Samuele Borghese IB S.U. (Si ringrazia Virginia Schieda.)

Uniti si può Giada ci accoglie nella sua casa, piena di colori e di allegria. Ci fa accomodare su un divano e ci offre un caffè bello caldo, mentre il suo gatto osserva a distanza noi nuove arrivate. Anche lei si accomoda su una poltrona, e allora inizia la nostra chiacchierata. -Giada, ci puoi dire di cosa si occupa “Insieme per l’India”?- le chiediamo incuriosite. Lei sorride gentile –Certo! “Insieme per l’India” è un’associazione umanitaria che si occupa prevalentemente del mantenimento a distanza dei bambini dell’India e della costruzione di scuole e pozzi. Tutto questo grazie alla raccolta fondi che viene sostenuta in tutta Italia. -Che bello! Ma i fondi come vengono raccolti? In cosa vengono spesi?- chiediamo noi interessate. Giada beve un sorso di caffè e prosegue –I soldi per gli interventi in India vengono ricavati prevalentemente tramite banchetti e raccolta tappi: li vendiamo a delle fabbriche che ci danno “la paga” e noi mandiamo il ricavato alle missioni. Con il denaro ricevuto costruiamo principalmente scuole e pozzi, diamo cibo e vestiari ai bambini del luogo e forniamo loro del materiale scolastico. -Che lavoro che fate! Ma… com’è nata l’associazione?- siamo sempre più prese delle informazioni. Il gatto di Giada si accomoda in mezzo al tappeto e la fissa, lei lo accarezza dietro le orecchie e ride – E’ nata nel 1988, dall’idea di una coppia che aveva adottato due bambini dell’India. Ne era morto uno in un incidente stradale e per commemorarlo decisero di fondare “Amici per l’India”, in modo da poter aiutare i pargoli del luogo. -Che storia triste…- esclama la mia amica. Giada annuisce –Molto… ma almeno ne è nato qualcosa di buono… Io annuisco mesta –Ma aiutate solamente i bambini?- le chiedo. -Prevalentemente sì, ma teniamo anche dei corsi di cucito per le persone locali e affidiamo loro la manutenzione degli edifici costruiti.- Giada ha finito il caffè. -Che bella cosa! Qual è il vostro ultimo progetto?- le chiediamo all’unisono io e la mia amica. -Mm.. direi la vendita del riso! Per Natale allestiamo dei banchetti in cui si può comprare del riso e il ricavato viene mandato all’associazione per la costruzione di una scuola. Stiamo lavorando sulla costruzione di una scuola superiore!- e mentre ce lo dice sorride orgogliosa. Stiamo per aggiungere qualcos’altro, ma poi l’occhio ci cade sull’orologio e ci rendiamo conto che il tempo era volato e che dovevamo andare… -Giada, sei stata gentilissima a dedicarci quest’ora! Purtroppo dobbiamo andare… ma avevamo ancora così tante domane da porti!- ci lamentiamo noi due. Lei si alza, scarabocchia qualcosa su un foglietto e ce lo porge –Consultate questo sito: www.insiemeperlindia.org, spero che troverete tutte le informazioni che io non sono riuscita a fornirvi! -Grazie mille! Sarà fatto! Ora dobbiamo proprio scappare, grazie della tua disponibilità! Poi usciamo dalla porta e scendiamo le scale, osservate da una Giada sorridente e da un gatto un po’ troppo diffidente!

Greta Gabrieli 4 Ginnasio

Se l’ortensia insegna a vivere

A cura di Andreis e Santoriello

Alcune domande

alla prof.sa Boasso,

che come

documentano

varie pubblicazioni

più prestigiose

di Onda, ha recentemente pubblicato

un interessante testo di botanica

1)Come e quando nasce la sua

passione botanica? Perché si è

specializzata nelle ortensie?

Sin da bambina sono stata molto

curiosa, ed è stata questa mia

curiosità, assieme al fascino che

destavano e destano in me i fiori e le

foglie, a farmi avvicinare alla

botanica. Sebbene i miei primi

tentativi di creare un erbario si

rivelarono degli insuccessi, grazie

anche a una certa concezione molto

concreta e manuale delle scienze che

ormai si è persa nella scuola italiana,

ho proseguito su questa strada fino a

riuscire nel mio obiettivo.

Per quanto riguarda la scelta delle

ortensie, molto è dovuto al giardino di

ortensie di mia nonna, la quale non

perdeva occasione per farne mostra.

2)In che modo "coltiva" questa sua

passione?

D'inverno, leggendo. Dai testi

originali in latino di Linneo ai

naturalisti dell'800 .

D'estate, dedico tutto il mio tempo

libero al giardino. Coltivo e curo

piante e fiori, prendo appunti,

fotografo. (La professoressa ha

scattato e conserva più di 8000 foto

delle meraviglie del suo giardino,

NDR )

3)Cosa direbbe ad una persona che

intende avvicinarsi a questo mondo?

Il giardinaggio consente di ritagliarsi

uno spazio di pace immersi nella

bellezza della natura, in cui riflettere.

Richiede tuttavia una certa dose di

pazienza, in quanto i risultati si

vedono dopo parecchio tempo.

Infine, il giardinaggio insegna a saper

accettare risultati diversi da quelli

attesi, leggasi nella vita reale

fallimenti.

AMBIENTE ITALIA

Il 16 novembre 2013 siamo andati con alcuni ragazzi di tutte le quarte dell’economico sociale a Torino per far parte del pubblico nella trasmissione della rai “Ambiente-Italia”. Poter entrare in uno studio televisivo è stata un occasione fantastica; nello studio c’erano tantissime telecamere e al primo impatto si aveva una sensazione di smarrimento ma, durante la diretta ci siamo accorti che c’erano solo tre telecamere in funzione e la sensazione è sparita. Nello studio c’erano tre schermi: uno in cui si vedeva la diretta televisiva, uno in cui si vedeva la diretta su internet e lo schermo che seguiva il presentatore. Oltre a poter capire come funziona uno studio televisivo, aver assisto a questa diretta ci ha permesso di incontrare e conoscere esponenti del sistema ecologico italiano e di apprendere come si stanno affrontando le situazioni di crisi ambientale in Italia. Finita la diretta abbiamo dovuto spostarci in silenzio perché all’interno dello stesso studio, subito dopo la trasmissione “Ambiente Italia”, andava in onda il Tg regionale. È stata un’ esperienza emozionante, con telecamere, luci abbaglianti. Tutti sognano di apparire in televisione almeno una volta nella vita, noi grazie alla professoressa Antonella Rosia e alla Preside Maria Teresa Ingicco abbiamo avuto l’opportunità di entrare in uno studio ed andare in diretta in tutta Italia. Avaro Giada, Lerda Davide, Palazzo Martino

Tutto il mondo è palcoscenico Posta da Torino per le classi 2^ A-B-C-D-E Ling. Preferirei scrivere queste due righe in inglese ma…non vorrei sembrare una vecchia Prof. “bacchettona” Il vostro spettacolo è stato uno strumento che vi ha forse tolto qualche ora di divertimento, di sonno – pensando a quello che andavate incontro, ma , che vi ha dato una forza dentro, un modo di fare uscire fuori il vostro “sapere” – un modo diverso che parla più lingue, anche perché…”conoscere più lingue vuol dire avere più anime” Grazie a tutti voi per aver creduto in questo progetto, per aver regalato anche a me momenti di gioia e avermi fatto ridere…ridere fa bene all’anima e alla salute! Grazie ai vostri Professori che vi hanno guidato in questo cammino “teatrale”! Il grande William Shakespeare ha scritto: “Tutto il mondo é un palcoscenico”…vuol dire che nella vita “recitiamo” sempre una parte, secondo la nostra età, Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un Buon Natale

Torino, 29 novembre, 2013, Ausilia Pozzi

Il Tutoraggio Dall'8 novembre gli studenti del classico partecipano al tutoraggio,un progetto attuato da qualche anno,che coinvolge ragazzi al primo anno e quelli del triennio. I primini si sono trovati molto bene: l'aiuto degli studenti più grandi è utilissimo nello studio di materie come greco,latino e matematica! Secondo la tutor Valentina (2b classico) poter aiutare i ragazzi delle prime non è solo un impegno che si aggiunge alla già carica schiena degli studenti,ma un'occasione per poter ripassare i vecchi argomenti, il che non guasta mai!Mettersi nei panni degli insegnanti e provare a stare dall'altra parte della barricata,per una volta,è una bella esperienza,soprattutto perché affezionarsi agli studenti più giovani e riuscire ad aiutarli per i problemi,che magari un tempo i tutor hanno dovuto affrontare, dà un gran senso di appagamento. Il rapporto è diverso rispetto a quello tra prof e studenti,si respira un'aria meno tesa e riuscire a confrontarsi è più facile,in quanto,in gruppetti da due tre persone per tutor,chiedere spiegazioni o fare domande risulta più facile che in una classe con quasi trenta persone. Per Valentina questo progetto andrà avanti negli anni ed anche secondo me, partecipano molti studenti ed i tutor non mancano,inoltre quest'esperienza dà molti frutti che se colti possono facilitare la vita a tanti giovani studenti! Francesca Beltramo 4Aginnasio