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Numero 9, 31 maggio 2019 BARCELNA Di Caterina Pellegrino E il prossimo anno scolastico dove potreste andare in gita? Credo di riuscire quasi ad indovinare...Barcellona. Come ho fatto? Più del 51% dei viaggi d’istruzione si svolgono qui, nella mirabolante, che-non-dorme-mai, rumorosa Città della Movida! Ma lo merita davvero tutto questo hype? Prima bisogna capire che genere di turisti si intende essere: studentelli di-notte-leoni-di- giorno-bip, pensionati che hanno sbagliato biglietto dell’aereo, forbiti critici d’arte, le opzioni sono le più svariate. Ma è importante che abbiano una cosa in comune: un occhio critico. Nelle 72 ore che ho passato a Barҫa è proprio di questo che mi sono armata. Dico “armata” perché ci vuole una vera corazza di spirito critico quando si arriva in queste città “pietre miliari” del turismo, dove se non ci vai sei uno sfigato e se ci vai sei obbligato. Lo spazio è poco, non faccio giri di parole: Barcellona è ipocrita. È piena di negozi di vestiti alternativi, ristorantini, bar, cafè, tutti rigorosamente vegani e healthy. Che bello, finalmente non si vedono più quei fast food sporchi e grassi, quelle catene di negozi commerciali che sfruttano i bambini… È vero, non ci sono, ma ciò non vuol dire che il consumismo sia stato debellato. È solo stato mascherato sotto una parvenza di maggiore “eticità”: se ti mangi un hamburger di soia e delle carote fritte, la pubblicità ti fa credere che stai facendo del Di Gabriele Sammartino Il 1° Giugno avrà luogo il Fluo Party, questo si sa, una festa organizzata dai rappresentanti d'istituto con sede a Bricherasio, nello specifico alla discoteca Barabba. La faccenda sarebbe potuta finire qui ma è in realtà molto più complicata e molto meno linda. Andiamo per punti: gli organizzatori si fanno chiamare “Porpopeople”, e sorge il primo problema. La scuola è da tempo che ha preso distanza dalle suddette feste d'istituto (che d'istituto non sono) per evitare qualsiasi tipo di evento spiacevole con alcolici o mala organizzazione, questo fatto impedisce ai rappresentanti di usare il nome del Porporato per attirare clientela (com'è invece avvenuto) e allo stesso modo gli impedisce di utilizzare la struttura scolastica per raccogliere firme e ritirare denaro (com'è invece avvenuto). C'è da dire che seppur l'idea fosse di far credere la festa organizzata dall'istituto mai gli organizzatori avevano pensato di limitare le partecipazioni: porte aperte per tutti. Difatti a differenza di ciò che era stato riportato nella presentazione dell'evento, qualsiasi persona esterna del quinquennio, pur non legata ad alcun interno, contattandoli avrebbe potuto iscriversi, ricevere il bracciale ed entrare come tutti. In realtà facendo un test ho potuto constatare che l'età, come l'istituto di provenienza, non veniva controllata. Il tutto mai è stato fatto presente agli iscritti del Porporato stesso. Non mi sto inventando nulla, lungi da me: la circolare uscita il 25 Maggio mi concede credibilità dichiarando l'istituto non essere stato al corrente dell'evento e, una volta presone atto, ne sancisce le distanze a causa della non autorizzazione e addirittura dell'illegalità dello stesso, e di questo dobbiam parlare. A quale scopo 4 ragazzi nei panni di rappresentanti d'istituto farebbero da PR (perché di questo si tratta) per una festa che dell'istituto non è? Forse per soldi? Non ci è dato saperlo. È però un fatto che i Promoter, da che mondo e mondo, prendano percentuali sui biglietti, il tutto in nero... ora, nessuno si indignerà mai se un ragazzo distribuendo 10 biglietti a 10 persone perfettamente consce del tipo di festa a cui si stanno iscrivendo guadagnerà 10 euro. Diversa faccenda è ingannare 1500 persone per sperare di prenderne anche solo una minima parte e portarla a una festa che si fa bandiera del nome Porporato impropriamente e che promette di avere la maggior parte di partecipanti della scuola stessa, mentendo. Raggiri, guadagni illeciti e istinto distruttivo verso la propria scuola. Ecco a voi il Porpoinganno. “La porpofesta dei porporappresentanti 'Porpopeople' NON del Porporato” IL PORPOINGANNO “A coloro che si pensavano più furbi degli altri: restate di stucco, è un Porpotrucco” A.Zed, cantautore Intervista ad Alekos Zonca Di Lorenzo Fusco Tu sei Alekos, quanti anni hai ormai? Ormai vado per i ventuno. Sei stato al Porporato… L’ho lasciato due anni fa! Questo liceo nella mia formazione e nel mio modo di scrivere è stato fondamentale, un’esperienza che mi ha cambiato in meglio la vita. Tu però sei anche A.Zed, parliamo di musica. Si sa che tu hai avuto diversi… Gruppi. Il Porporato è fondamentale anche per questo, il mio primo gruppo l’ho creato qui: I The Rockside. Loro sono stati il punto di partenza per tutto ciò che è venuto dopo, come la breve esperienza con i Suspenders che non sono mai “usciti dalla cameretta” […] Segue a pagina 2. Periodico politico culturale e di attualità, diretto da Alessandro Albarello e curato dagli studenti del Liceo G. F. Porporato di Pinerolo. In redazione: ARMANINI GIULIA3AL, BERNARDINI FEDERICO 2BES , BORETTO BEATRICE 3AL , DENEGRI SHANTI 3CSU DEPETRIS IRENE3CSU, DIMATTEO FEDERICA 3AL, FAVACCIO GIANINA 4DSU, FRAGOLA ERICA 2ACL GINO ANNA3CSU, HRISCA DENISA ANDREEA 3CSU MASSOCCO VICTORIA 3BSU, MANZINI DAVID 3CSU PELLEGRINO CATERINA 1BCL, REI BEATRICE 3AL, SADDI GIULIANA FIORELLA 3CSU, SAMMARTINO GABRIELE 1ACL SEPEGNO ELISA 3AL SIANI VIOLA 1BCL, VIGNOLO ELISA 3AL VULTAGGIO ALICE 3CSU Grazie ai Fondi strutturali europei PON, la redazione di Onda d’Urto può contare quest’anno su una redazione potenziata dalla presenza di molti redattori fissi che seguono un percorso di formazione professionale per l’apprendimento di tecniche giornalistiche. Tale task force consente alla redazione di lavorare su un numero più alto di articoli, il che garantisce la possibilità a tutte le classi che abbiano prodotto testi di rilevanza informativa (su iniziative, attività, prospettive) di inviare i loro articoli a [email protected] i loro articoli con la certezza che saranno pubblicati nel più breve tempo possibile. Onda d’Urto Immagine di un post pubblico di presentazione dell'evento. Il numero del referente è stato tagliato per evitare di far pubblicità bene al pianeta e del bene a te stesso. Falso. L’hamburger di soia che vendono uguale ed identico in ognuno di quei ristoranti (e ce ne sono davvero migliaia lì) inquina quanto un cheese- burger, e ti fa male uguale. Per i vestiti di canapa made in Nepal li hanno sfruttati comunque i bambini. Così Barcellona si presenta ai più sprovveduti tra noi come la città del futuro, ideale, quando è soltanto l’ennesimo esempio di come, alla fine, la realtà sia molto più complessa di come la vediamo.

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Numero 9, 31 maggio 2019

BARCEL∅NA

Di Caterina Pellegrino

E il prossimo anno scolastico

dove potreste andare in gita?

Credo di riuscire quasi ad

indovinare...Barcellona. Come ho

fatto? Più del 51% dei viaggi

d’istruzione si svolgono qui, nella

mirabolante, che-non-dorme-mai,

rumorosa Città della Movida! Ma

lo merita davvero tutto questo

hype?

Prima bisogna capire che genere

di turisti si intende essere:

studentelli di-notte-leoni-di-

giorno-bip, pensionati che hanno

sbagliato biglietto dell’aereo,

forbiti critici d’arte, le opzioni

sono le più svariate. Ma è

importante che abbiano una cosa

in comune: un occhio critico.

Nelle 72 ore che ho passato a

Barҫa è proprio di questo che mi

sono armata. Dico “armata”

perché ci vuole una vera corazza

di spirito critico quando si arriva

in queste città “pietre miliari” del

turismo, dove se non ci vai sei

uno sfigato e se ci vai sei

obbligato.

Lo spazio è poco, non faccio giri

di parole: Barcellona è ipocrita. È

piena di negozi di vestiti

alternativi, ristorantini, bar, cafè,

tutti rigorosamente vegani e

healthy. Che bello, finalmente

non si vedono più quei fast food

sporchi e grassi, quelle catene di

negozi commerciali che sfruttano

i bambini… È vero, non ci sono,

ma ciò non vuol dire che il

consumismo sia stato debellato. È

solo stato mascherato sotto una

parvenza di maggiore “eticità”: se

ti mangi un hamburger di soia e

delle carote fritte, la pubblicità ti

fa credere che stai facendo del

D i G a br i e l e S am m art i no

Il 1° Giugno avrà luogo il

Fluo Party, questo si sa, una festa

organizzata dai rappresentanti

d'istituto con sede a Bricherasio,

nello specifico alla discoteca

Barabba.

La faccenda sarebbe potuta finire

qui ma è in realtà molto più

complicata e molto meno linda.

Andiamo per punti: gli

organizzatori si fanno chiamare

“Porpopeople”, e sorge il primo

problema.

La scuola è da tempo che ha

preso distanza dalle suddette feste

d'istituto (che d'istituto non sono)

per evitare qualsiasi tipo di

evento spiacevole con alcolici o

mala organizzazione, questo fatto

impedisce ai rappresentanti di

usare il nome del Porporato per

attirare clientela (com'è invece

avvenuto) e allo stesso modo gli

impedisce di utilizzare la struttura

scolastica per raccogliere firme e

ritirare denaro (com'è invece

avvenuto).

C'è da dire che seppur l'idea fosse

di far credere la festa organizzata

dall'istituto mai gli organizzatori

avevano pensato di limitare le

partecipazioni: porte aperte per

tutti. Difatti a differenza di ciò

che era stato riportato nella

presentazione dell'evento,

qualsiasi persona esterna del

quinquennio, pur non legata ad

alcun interno, contattandoli

avrebbe potuto iscriversi, ricevere

il bracciale ed entrare come tutti.

In realtà facendo un test ho potuto

constatare che l'età, come l'istituto

di provenienza, non veniva

controllata.

Il tutto mai è stato fatto presente

agli iscritti del Porporato stesso.

Non mi sto inventando nulla,

lungi da me: la circolare uscita il

25 Maggio mi concede credibilità

dichiarando l'istituto non essere

stato al corrente dell'evento e, una

volta presone atto, ne sancisce le

distanze a causa della non

autorizzazione e addirittura

dell'illegalità dello stesso, e di

questo dobbiam parlare.

A quale scopo 4 ragazzi nei panni

di rappresentanti d'istituto

farebbero da PR (perché di questo

si tratta) per una festa che

dell'istituto non è?

Forse per soldi? Non ci è dato

saperlo. È però un fatto che i

Promoter, da che mondo e

mondo, prendano percentuali sui

biglietti, il tutto in nero... ora,

nessuno si indignerà mai se un

ragazzo distribuendo 10 biglietti a

10 persone perfettamente consce

del tipo di festa a cui si stanno

iscrivendo guadagnerà 10 euro.

Diversa faccenda è ingannare

1500 persone per sperare di

prenderne anche solo una minima

parte e portarla a una festa che si

fa bandiera del nome Porporato

impropriamente e che promette di

avere la maggior parte di

partecipanti della scuola stessa,

mentendo.

Raggiri, guadagni illeciti e istinto

distruttivo verso la propria scuola.

Ecco a voi il Porpoinganno.

“La porpofesta dei porporappresentanti 'Porpopeople' NON del Porporato”

I L P O R P O I N G A N N O “A coloro che si pensavano più furbi degli altri: restate di stucco, è un Porpotrucco”

A.Zed,

cantautore

Intervista ad Alekos

Zonca

Di Lorenzo Fusco

Tu sei Alekos, quanti anni hai

ormai?

Ormai vado per i ventuno.

Sei stato al Porporato…

L’ho lasciato due anni fa! Questo

liceo nella mia formazione e nel

mio modo di scrivere è stato

fondamentale, un’esperienza che

mi ha cambiato in meglio la vita.

Tu però sei anche A.Zed,

parliamo di musica. Si sa che tu

hai avuto diversi…

Gruppi. Il Porporato è

fondamentale anche per questo, il

mio primo gruppo l’ho creato qui:

I The Rockside. Loro sono stati il

punto di partenza per tutto ciò che

è venuto dopo, come la breve

esperienza con i Suspenders che

non sono mai “usciti dalla

cameretta” […] Segue a pagina

2.

Periodico politico culturale e di attualità, diretto da Alessandro Albarello e

curato dagli studenti del Liceo G. F. Porporato di Pinerolo. In redazione:

ARMANINI GIULIA3AL, BERNARDINI FEDERICO 2BES ,

BORETTO BEATRICE 3AL , DENEGRI SHANTI 3CSU DEPETRIS

IRENE3CSU, DIMATTEO FEDERICA 3AL, FAVACCIO GIANINA

4DSU, FRAGOLA ERICA 2ACL GINO ANNA3CSU, HRISCA

DENISA ANDREEA 3CSU MASSOCCO VICTORIA 3BSU, MANZINI

DAVID 3CSU PELLEGRINO CATERINA 1BCL, REI BEATRICE

3AL, SADDI GIULIANA FIORELLA 3CSU, SAMMARTINO

GABRIELE 1ACL SEPEGNO ELISA 3AL SIANI VIOLA 1BCL,

VIGNOLO ELISA 3AL VULTAGGIO ALICE 3CSU Grazie ai Fondi

strutturali europei PON, la redazione di Onda d’Urto può contare quest’anno

su una redazione potenziata dalla presenza di molti redattori fissi che

seguono un percorso di formazione professionale per l’apprendimento di

tecniche giornalistiche. Tale task force consente alla redazione di lavorare su

un numero più alto di articoli, il che garantisce la possibilità a tutte le classi

che abbiano prodotto testi di rilevanza informativa (su iniziative, attività,

prospettive) di inviare i loro articoli a [email protected] i loro articoli con la

certezza che saranno pubblicati nel più breve tempo possibile.

Onda

d’Urto

Immagine di un post pubblico di presentazione dell'evento. Il numero del

referente è stato tagliato per evitare di far pubblicità

bene al pianeta e del bene a te

stesso. Falso.

L’hamburger di soia che

vendono uguale ed identico in

ognuno di quei ristoranti (e ce

ne sono davvero migliaia lì)

inquina quanto un cheese-

burger, e ti fa male uguale. Per i

vestiti di canapa made in Nepal

li hanno sfruttati comunque i

bambini.

Così Barcellona si presenta ai

più sprovveduti tra noi come la

città del futuro, ideale, quando è

soltanto l’ennesimo esempio di

come, alla fine, la realtà sia

molto più complessa di come la

vediamo.

Page 2: Onda - Liceo Porporato di Pinerolo...Fluo Party, questo si sa, una festa organizzata dai rappresentanti d'istituto con sede a Bricherasio, nello specifico alla discoteca Barabba. La

Di Lorenzo Fusco. Segue da

pagina 1

e l'entrata in un gruppo come IL

ROGO, già avviato da due anni,

con una propria spinta creativa e

che aveva già fatto parecchie

date a Torino, che è stata una

soddisfazione. Fondai i

Bluchimico per sperimentare

una vena post-rock che era

rimasta nascosta. Ritengo

fondamentale la mia formazione

rock, ma non è più esattamente

ciò che voglio fare: punto alla

sperimentazione, l'aggressivo

dell’alternative c’è, ma servono

anche momenti di rap,

cantautorato, che dovranno

confluire insieme.

Come funziona il tuo processo

creativo?

Una canzone può nascere in

diversi modi, da un sentimento

di base: amore, sfogo…

Spesso mi chiudo in sala prove

e suono per ore, se non ne esce

nulla, il giorno dopo faccio lo

stesso; come faceva Edge degli

U2. Quando trovo un giro di

accordi che mi piace ci scrivo

qualcosa sopra. Amianto vuole

essere un concept album della

mia esperienza fino a questo

momento, dai The Rockside ai

Bluchimico. È mettere un punto

sul passato per proseguire ed

essere libero di esprimermi. Ho

trovato così molte più

soddisfazioni: sono stato

intervistato da Radio Veronica

One, dal Salotto di Mao, ho

suonato al Bar del Centro e

avrò delle date a Varese,

Fossano e in Valle d’Aosta.

Ci sono degli artisti che vedi

come punto di riferimento?

Sono stato influenzato da

diversi artisti, il cui modo di

comporre ora fa parte della mia

vena creativa. Dai Pink Floyd

ho cercato di cogliere quella

sperimentazione tra voci e

telefoni, U2 e Oasis hanno

avuto una grande influenza nel

mio modo di scrivere. Rancore

è una grande ispirazione per il

rap.

Chi ti ha aiutato in questo

percorso?

Molti studenti di qui: Stefano

Vidinaru come videomaker,

Holy-M e Ded, Nicol

Macagno e Alice Bianciotto

hanno eseguito la coreografia

nel videoclip di Iniuria.

Tu hai creato

un’associazione...

The Alternative Show! Sì, con

un amico, ex-Porporato,

Lorenzo Greco.

Il nostro obiettivo è

promuovere la scena locale, ne

fanno parte diversi studenti del

Porporato, del Buniva, del

Curie, diversi artisti del

A . Z E D C a n t a u t o r e

Federico Bernardini 2Bes

Iniziamo con un paio di

domande: cos’è l’autismo?

Bene o male tutti lo sappiamo

anche se non riusciremmo a

darne una definizione. Cosa e

soprattutto come bisogna

comportarsi con una persona

autistica? Qui praticamente

tutti caschiamo male, dagli

imbarazzati agli indifferenti

nessuno sa esattamente come

comportarsi. Ed è qui il

punto: tutti sanno cos’è

l’autismo senza saperlo

veramente, in questo caso è la

nostra scuola a venirci

incontro.

La circolare n 506 del 27

maggio (che può essere

tranquillamente trovata sul sito

del Porporato sotto la voce

“circolari”) illustra che:

mercoledì 5 giugno alle ore

20:45 nella Sala Conferenza

della Casa dell’Anziano

(Pinerolo; piazza Marconi, 8) si

terrà il convegno “Autismo

oltre le apparenze”, organizzata

dalla sezione F.I.D.A.P.A.

(Federazione Italiana Donne

Arti Professioni Affari) di

Pinerolo in collaborazione con

S.C. Neuropsichiatria infantile

ASL. L’ingresso sarà libero e

completamente gratuito.

Lo scopo principale del

convegno è quello di mettere

luce sul tema autismo, e nella

fattispecie spiegare come

aiutare le persone che ne sono

affette e quali strategia

mettere in atto per poterli

aiutare a condurre una vita

normale.

“È importante combattere

l’ignoranza sul tema

dell’autismo che spesso

conduce ad una

stigmatizzazione dei soggetti

che ne sono affetti” – dice

infatti il Dr. Marco Rolando,

Dir. Dipartimento Materno

Infantile ASL TO3 – “l’evento

non è rivolto ad una particolare

fascia di individui ma a tutti”.

Interverranno: Dr. Marco

ROLANDO, le Dott.sse M.

Levi Montalcini, L. Pagana e

M. Casabianca, la Presidente

FIDAPA Pinerolo con M.

Drago ed E. Parente, socie

FIDAPA.

Circolare N. 506

Autismo oltre le apparenze Come essere di aiuto ai bambini e alle loro famiglie

Pinerolese e artisti usciti

da molto tempo dal giro

delle scuole, artisti

Torinesi. Il nostro

obiettivo è anche creare

eventi, l’ultimo stato allo

Zero Club con i rapper

della scena, ma abbiamo

in programma davvero

tante altre cose. Abbiamo

tanti artisti validi:

facciamoli sentire.

Amianto di A.Zed è l ’anello mancante Amianto è l’ottima

coniugazione tra Dream pop e

Indie rock. Una coscienza

viva, senza traccia di retorica,

che fa sia luce sulla vita di un

giovane uomo e che diventa

lo specchio di una passione

interiore. L’album si rifà ad

un potente immaginario

personale, ornato da citazioni

golose a poesia e cronaca. Le

ballate, le leziose melodie

futuristiche, l’esercizio di

sonorità rockeggianti e

psichedeliche, l’intimità delle

liriche restano in testa dopo due

o tre ascolti. Lampade

all’IKEA è una ouverture sottile

e delicata, Iniuria è l’unicum

narrativo delle sperimentazioni

di genere, la traccia più

completa ed eterogenea spazia

dal rap a sonorità britpop. Blu,

brano sull’invidia, richiama alla

lirica di Saffo e ha un riff

melodico e trascinante. Nata

come suite strumentale, Cara

Esistenza è un inno alla

caducità della vita, fa

implicitamente riferimento al

crollo di un ponte. Hi-Tech

Café fa un sapiente uso delle

sperimentazioni elettroniche.

Una lirica tesa e intrisa di un

senso di malinconia livida e

inadeguatezza caratterizza

Sopra i tetti e i temporali,

decorato da una lettura in

musica dell’Ultimo canto di

Saffo. Limite è il racconto di

una crescita, un’evoluzione

che porta al perfetto raccordo

tra il mondo dell’umanistica e

quello della scienza, dove

l’Infinito Leopardiano viene

piegato dalla voce dell’artista per

diventare un concetto algebrico.

La ballata dell’uomo

contemporaneo, con un riff

nostalgico di chitarra acustica,

pone uno sguardo critico sulla

società della tecnologia e del

commercio moderno, si conclude

con un climax. Candele è

caratterizzata da un assolo

vellutato di chitarra elettrica, che

mellifluamente lascia spazio

all’ultimo brano dell’album:

Fahrenheit 451 chiude tutto, è il

racconto di un addio, imprigiona

elegantemente un sentimento di

frustrazione ed è costellato da

una moltitudine di citazioni ai

Pink Floyd. Un ritornellare

acceso che richiama ai

componimenti degli Oasis, un

arrangiare che ricorda gli U2, una

voglia di sperimentare che

accomuna un giovane artista ai

maestri del Prog rock. La musica

di A.Zed è meritevole del vostro

tempo, fidatevi.

Una cosa simile si era

già tenuta il 2 aprile per

la giornata mondiale per

la consapevolezza

sull’autismo, anche se,

come dimostra l’incontro

del 5 giugno, non si

combatte qualcosa una

sola giornata all’anno.