PERCORSO DI FORMAZIONE · COMUNE DI GENOVA MUNICIPIO I GENOVACENTRO EST ......

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ASL GENOVESE COOPERATIVA SOCIALE “Minerva Onlus” COMUNE DI GENOVA MUNICIPIO I GENOVA CENTRO EST DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE S.C. Ser.T Centro Levante Distretto 13 Sono un genitore il mio ruolo è importante! PERCORSO DI FORMAZIONE sulle abilità genitoriali come strategia di prevenzione verso i comportamenti problematici e di dipendenza dei figli

Transcript of PERCORSO DI FORMAZIONE · COMUNE DI GENOVA MUNICIPIO I GENOVACENTRO EST ......

ASLGENOVESE

COOPERATIVA SOCIALE“Minerva Onlus”

COMUNE DI GENOVA MUNICIPIO IGENOVA CENTRO EST

DIPARTIMENTOSALUTE MENTALE E DIPENDENZE

S.C. Ser.T Centro Levante Distretto 13

Sono un genitoreil mio ruolo è importante!

PERCORSO DI FORMAZIONEsulle abilità genitoriali come strategia di prevenzione

verso i comportamenti problematici e di dipendenza dei figli

A cura diStruttura Complessa Ser.T. Centro LevanteDirettore: dott.ssa Elena Ducci

Cooperativa Sociale Minerva OnlusPresidente: dott.ssa Maria Pia Caprini

Consulenza scientiDcaCristiana Bussopsicologa e psicoterapeuta Ser.T. Centro [email protected]

Roberta Facchinieducatore professionale cooperativa sociale [email protected]

GraDca e stampaTipograPa Nicoloso - Recco

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Le famiglie appaiono sempre più sole di fronte alla difDcile sDda di educare i Dgli.Viviamo untempo in cui le principali agenzie educative, a partire dalla scuola, versano in uno stato diobiettiva sofferenza, spesso per responsabilità di politiche pubbliche poco attente al sociale.Sentiamo inoltre che non sono più automaticamente riproponibili i metodi trasmessici dallegenerazioni precedenti e anche per questo le scelte pedagogiche si rivelano sempre piùcomplesse. Non c’è alcun “manuale delle istruzioni” al quale un genitore oggi può attingere.Allora l’unica cosa che percepiamo con nettezza è la paura. Temiamo che i nostri Dgli possanoesporsi ai rischi più diversi. Ravvisiamo, in particolare, con angoscia il pericolo che possanorimanere imprigionati nei meccanismi delle cosiddette nuove dipendenze. Dal gioco d’azzardoad alcuni possibili usi di internet, sono solo gli esempi più noti. La miglior difesa da questenuove e ancora poco conosciute forme di dipendenza si fonda sulla prevenzione e su unattività educativa che Dn dalla prima infanzia non produca relazioni di dipendenza, mapercorsi di autonomia e responsabilità. Cioè faccia crescere non solo persone felici econsapevoli ma anche buoni cittadini. Un’impresa così importante come l’educazione, non èpertanto un affare privato ma soprattutto un compito collettivo e pubblico. Per queste ragioni,insieme alla ASL 3 e alla Coop. Minerva, abbiamo sentito il dovere di fare la nostra parte.

Simone Leoncini, Presidente Municipio1Centro Est

L’incontro e la collaborazione con ASL 3 e Cooperativa Minerva sul progetto “Incomincioda…3” originano dall’interesse e dal coinvolgimento del Municipio I Centro Est sui temi delcontrasto al gioco d’azzardo e, in particolare, dalla volontà di inaugurare una riEessioneculturale sul tema della prevenzione . Il desiderio di dare corso a una iniziativa concreta suquesti argomenti e gli approfondimenti che ne sono seguiti, ci hanno fatto riEettere su comequesta particolare dipendenza sia, in realtà, solo una delle forme in cui si manifesta unamancanza di capacità ad autodeterminarsi e a compiere scelte autonome; come le suecause siano riconducibili a una serie di fattori comuni a tutte le altre forme di dipendenza,fattori che hanno le loro radici nell’educazione ricevuta nell’infanzia e, quindi,nell’atteggiamento e nelle modalità educative dei genitori; come il suo contrasto debbarientrare in un quadro di prevenzione delle dipendenze più generale. Il percorso di educazionealle abilità genitoriali “Incomincio da…3” ci è sembrato in questo senso particolarmenteadatto a rispondere al desiderio delle mamme e dei papà di confrontarsi e diformarsi ai Dni di una più corretta relazione con i propri Dgli. La partecipazionenumerosa e il consenso unanime tributato a questa esperienza ci confermano lavalidità dell’intuizione e ci sollecitano a continuare e a perfezionare questopercorso. Una sDda che accogliamo volentieri.

Maria Carla Italia, Assessore alle questioni sociali Municipio1Centro Est

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Con questo opuscolo si coglie l’occasione per presentare il progetto di prevenzione “Incomincioda …3”. Il progetto, a cura dei professionisti del Ser.T. A.s.l. 3 “genovese” (S.C. Ser.T. CentroLevante zona 13) mette in evidenza alcuni principi metodologici fondamentali nell’ambitodella prevenzione di stili di vita, che non comprendono solo l’uso di sostanze psicotrope (legalied illegali), ma anche comportamenti compulsivi quali, ad esempio, il gioco d’azzardo e l’usoa rischio di internet.Da tempo, infatti, in ambito preventivo il Ser.T. sottolinea l’importanza di privilegiare interventirivolti agli adulti di riferimento e, come in questa circostanza, ai genitori dei bambini dellescuole primarie di primo grado, al Dne di sostenerne le capacità educative. Altro criterio dibuone pratiche è la costituzione di una rete dei servizi che sia di supporto all’attivazione diuna comunità educante; in questo senso consideriamo più che propositiva la collaborazionecon il Municipio Centro Est di Genova che dal 2013 si deDnisce come partner attivo delnostro servizio per la continuazione del progetto.Auguro a tutti i professionisti coinvolti nel progetto un buon proseguimento dell’attività.

Elena Ducci Responsabile S.C. Ser.T. Centro Levante

Questo opuscolo presenta la storia ed i contenuti di un progetto di prevenzione innovativo,che si rivolge ai genitori dei bambini in età di scuola materna ed elementare.Molti si meravigliano davanti alla precocità dell’intervento, altri si “chiamano fuori” ritenendoche la cosa non li riguardi perchè è “troppo presto”.In realtà, i genitori possono fare molto, e molto presto, per aiutare i propri Dgli a svilupparecomportamenti capaci di contrastare, in futuro, le seduzioni delle dipendenze da sostanze, dagioco, da cellulare ed altro.Anzi, tanto più è precoce l’intervento, quanto più i bambini hanno possibilità di diventareadolescenti consapevoli delle scelte e dei rischi che incontrano: su questo principio è nato e

si è sviluppato il progetto “Incomincio da …3”, che intende far scoprire a tutti i genitoriinteressati le enormi potenzialità di comportamenti educativi responsabili e

proiettati nel futuro del proprio Dglio.

M. Pia Caprini Presidente Cooperativa Sociale Minerva onlus

STORIA E RADICI DEL PROGETTOLa cornice istituzionale del progettoIncomincio da…3:il Servizio per le dipendenze diGenova Centro-Levante e laCooperativa sociale MinervaOnlus

Il servizio per le dipendenze (S.C.Ser.T.)del Centro Levante, come tutti i serviziper le dipendenze, ha compiti diprevenzione, cura, riabilitazione neiconfronti delle persone e delle famigliecon problemi correlati all’uso di sostanzepsicoattive e a comportamenti compulsiviassimilabili. È un luogo dove possonoaccedere coloro che hanno problemi didipendenza, ma anche genitori einsegnanti, con il desiderio di confrontarsie di informarsi su tale problematica, inuna prospettiva di prevenzione. Ormaida tempo, il servizio non è più solo unluogo di cura, ma anche occasione diincontro e collaborazione con le personee le risorse presenti sul territorionell’ottica di un lavoro di rete, perstimolare e promuovere una riQessioneculturale sui temi della dipendenza e dellaprevenzione.

Minerva nasce nel 2008 dall’incontro diun gruppo di educatori e psicologi conuna lunga e diversiPcata esperienza nel

mondo dei servizi. Uno dei punticardine della cooperativa è quello diconsiderare fondamentale che ogniazione educativa, formativa, riabilitativa,nasca dall’“incontrare sul serio” lepersone, ritenendo l’incontro “ilmomento principe” di ogni progetto.

La cornice teorica:la prevenzione ai comportamenti diaddiction e il lavoro con gli adulti diriferimento

Prevenire vuol dire essere capaci diinQuenzare i comportamenti e leattitudini delle persone, innescandoprocessi che permettano loro di lavoraresulla “padronanza di sé” e sulla capacitàdi autodeterminarsi.La prevenzione ai comportamenti diaddiction non si focalizza sulladissuasione dall’uso di sostanze, mastimola competenze per migliorare lecapacità di scelta dell’individuo. Laprevenzione è, essenzialmente, educarealla scelta e alla responsabilità personale.Va promossa da ciascuno secondo leproprie competenze e il ruolo cheoccupa e non può quindi essere delegataagli “esperti”. Va radicata nellaquotidianità e non puòridursi ad un interventostraordinario ed estemporaneo.La prevenzione, quindi, si“deve fare” in famiglia, a

ASLGENOVESE

Dipartimento Salute Mentale e DipendenzeS.C. Ser.T Centro Levante – Distretto 13

Direttore medico responsabile: dott.ssa Elena Duccivia G. Maggio, 6 – 16147 Genova

Cooperativa Sociale “Minerva ” OnlusPresidente: dott.ssa Maria Pia Caprini

via del Commercio, 13/1 - 16167 Genova

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scuola, nei contesti di vita dei bambini edei ragazzi. È un’attività da realizzarsi“presto”, in tempi “non sospetti”, sirivolge agli adulti di riferimento in primis,lavora sulle capacità di mettersi inrelazione e di confrontarsi con gli altri.Alla base di questa concezione c’è l’ideache la relazione con l’adulto diriferimento, genitore e insegnante, sia ilfattore protettivo più efPcace per quelloche riguarda la prevenzione deicomportamenti a rischio.

Gli interventi di prevenzione trovanonegli adulti di riferimento il loro targetprivilegiato. Vediamo di comprenderemeglio il perché. Il progetto Incomincioda…3 si rivolge agli adulti di riferimentoperché negli anni si è valutato, siaattraverso l’esperienza quotidiana, siatenendo conto delle linee guida sul tema,che solo una “sana” relazione con ilproprio genitore/insegnante/educatore èil fattore protettivo più efPcace perquello che riguarda la prevenzione deicomportamenti a rischio, intesa quindicome “capacità di educare alla scelta ealla responsabilità personale”. Questascelta è confermata da quelle che sono le

linee d’indirizzo per le attività diprevenzione e d’identiPcazioneprecoce dell’uso di sostanzeadottate dal dipartimentoper le politiche antidrogadella Presidenza del

Consiglio dei Ministri, dal Ministero dellaSalute e dal National Institute onDrugAbuse (NIDA), che sottolineanocome il supporto alla famiglia nel suoruolo educativo costituisca la principalestrategia di prevenzione verso il rischiodi comportamenti di addiction dei Pgli.

Gli antenati del progetto: come nasceuf?cialmente il progetto

Il progetto Incomincio da…3 è stato unadelle attività realizzate negli anni2009/2012 grazie al Pnanziamento, perdue annualità, del progetto psir1: In viaggiocon la famiglia. Percorsi di attenzione e curacon i servizi in rete proposto e progettatodalla Cooperativa Minerva Onlus erealizzato attraverso la collaborazionecon la S.C.Ser.T Centro Levante, la S.C.Assistenza consultoriale dds 13, l’AmbitoTerritoriale sociale 51 e l’AssociazioneGenitori Insieme. Incomincio da…3rappresenta un modello d’interventoefPcace e sostenibile per rispondere alla“crisi” degli adulti nelle loro indispensabilifunzioni di contenimento e diautorevolezza.

1Finanziamenti relativi ad azioni innovative o arilevanza regionale ai sensi della D.C.R. (DeliberaConsiglio Regionale) n° 35/2007 Piano SocialeIntegrato Regionale (PSIR) 2007/2010 dellaRegione Liguria

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Un passo alla volta: il ?lo rosso del lavoroquotidiano tra cura e prevenzione

Il Plo rosso del lavoro nel campo dellaprevenzione ai compor tamenti diaddiction negli ultimi 20 anni è statoquello di:

• dare continuità,• trasmettere più un approccio e

un metodo di lavoro che deicontenuti o delle informazioni.

Il progetto Incomincio da…3 puòconsiderarsi il condensato di tutti questianni di lavoro.

Gli operatori di Incomincio da… 3 hannochiaro che l’attività di prevenzione devenascere dalle conoscenze del fenomenoche si vuole prevenire e per questohanno un’attenzione continua al rapportotra cura e prevenzione. Il Ser.T. è ilprincipale osservatorio sul fenomeno deicomportamento a rischio dei giovani che,con le loro famiglie, rappresentano unaparte signiPcativa dell’utenza di questoservizio.

Negli ultimi anni si è intensiPcato ilnumero di giovani policonsumatori e si èrilevato un aumento signiPcativo, propriotra i ragazzi, delle cosiddette“dipendenzesenza sostanze” sia dal gioco d’azzardo,specie on line, che dal computer (rete esocial network) e dai videogiochi. Dallaconoscenza e dai racconti dei genitori siriscontra una loro incapacità nel tenere

una posizione, nel dare limiti e nelcontenere. Sono genitori che hannoavuto difPcoltà, sin dai primi anni di vitadei propri Pgli, a reggere la responsabilitàdel loro ruolo e che si sono preoccupatipiù di renderli felici e di proteggerli dallafatica e dalla frustrazione che di aiutarli adiventare grandi. Come operatori cisiamo interrogati su che cosa succedaprima e come sia possibile intervenireanticipatamente per prevenire determinaticomportamenti dei ragazzi. Il progettoIncomincio da…3 è la risposta a questedomande.

FOCUS DEL PROGETTOL’equipe

Le attività inerenti al progetto sono stateindividuate, progettate e realizzate daun’equipe, coordinata da Cristiana Busso(psicologa del S.C. Ser.T. Centro-Levante)e Rober ta Facchini (educatoreprofessionale della Cooperativa MinervaOnlus), che da anni lavora con la scuolae il territorio sui temi della prevenzionedei comportamenti a rischio.

Incomincio da …3: in che cosa consiste ecome si articola

Incomincio da …3 è un percorso diformazione sulle abilità genitoriali che,attraverso il confronto su tre tematiche,invita i genitori a riQettere sulle propriemodalità educative. Utilizza il “piccologruppo” quale strumento per facilitare lacondivisione e la partecipazione attivadei genitori. È dedicato ai genitori deibambini delle scuole dell’infanzia eprimarie ma ci sono percorsi speciPci perinsegnanti ed operatori.

Si articola in:

• un incontro assembleare doveviene presentata la proposta

nelle sue Pnalità emetodologia e dove siraccolgono le iscrizioniper gli incontri digruppo;

• 3/4 incontri di “piccolo gruppo”.Ogni gruppo può esserecomposto da un massimo di 12genitori che si incontrano in datee orari che vengono comunicatigià durante l’assemblea diapertura. Normalmente vengonoattivati 3-4 “per-corsi” di grupporivolti ad un massimo di 36-48genitori. Viene richiesto ai genitoridi assicurare la presenza agliincontri e l’esecuzione dei“compiti a casa”;

• un incontro assembleare conclusivoal quale partecipano tutti i genitoriche hanno preso parte ai “piccoligruppi”, per una restituzionecondivisa del lavoro svolto.

Perché l’iniziativa sia efPcace e raggiungai suoi obiettivi è necessaria una grandeserietà da parte dei genitori che siiscrivono al “per-corso” di gruppo sia nelgarantire la presenza a tutti gli incontriche nel partecipare attivamente alladinamica di gruppo.

Finalità e obiettivi

Incomincio da…3 si propone di rendereconsapevoli i genitori su comedeterminati “stili educativi” siano fattoridi rischio per futuri comportamenti didipendenza patologica.

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Essere genitori vuol dire esserei “modelli” dei propri ?gli.

Loro ci guardano e imparano da noi.È importante che ne siamo consapevoli,

che iniziamo a ri@etteresu come ci vediamo

e su come ci sentiamo.Possiamo migliorare

con piccoli cambiamenti quotidiani!

Partecipare agli incontri di gruppopermette ai genitori di “raccontarsi” nellavita di tutti i giorni e di riQettere insiemesul proprio modo di “fare il genitore”.L’incontro e la conoscenza con altrigenitori diminuisce il senso di isolamentoe favorisce la possibilità di adottarecomportamenti quotidiani più in lineacon i desideri e gli obiettivi educativi chei genitori si prePggono.

Le mete da raggiungere attraverso il per-corso di gruppo sono:

• far spostare l’attenzione deigenitori dal Pglio alla relazione conil Pglio;

• portare l’attenzione dei partecipantiall’importanza di diventare piùautorevoli e menoservizievoli coni Pgli;

• fare in modo che il genitore imparia chiedersi piccoli cambiamentinella vita di tutti i giorni nelladirezione di una maggiorresponsabilizzazione del Pglio;

• fare in modo che il genitorededichi tempo per parlare conaltri adulti (il coniuge o “l’altrogenitore”, l’insegnante, l’allenatore,altri genitori..) su “come educare”,facendo riferimento alle situazioniconcrete vissute ogni giorno.

Il progetto lavora su:

• abilità genitoriali e capacità ditenuta del ruolo del genitore;

• capacità di dePnire le regole(poche e utili per la crescita delbambino) e sanzionare, in modoeducativo, il non rispetto di taliregole;

• coerenza di comportamenti nellacoppia genitoriale (coesione ecoerenza nella gestione delleregole);

• capacità di riconoscere i bisognireali del bambino (crescita,protezione, cura, indirizzo) e nonconfonderli con i desideri e leaspirazioni del genitore;

• rispetto per i tempi e le fasidi crescita del bambino;

• educazione sessualecome rispetto delproprio corpo e delbisogno di intimità edi senso del pudore.

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Le 3 tematiche: il perché della scelta

Incomincio da…3 propone ai partecipantiuno spazio di condivisione sul proprio“stile educativo” attraverso 3 tematiche:

1. Prima: anticipazione dei comporta-menti e “non rispetto” delle tappeevolutive. Ci stiamo rendendoconto che chiediamo ai nostribambini di “crescere in fretta”, di“bruciare le tappe”, perdendo divista la loro età effettiva?

2. Tutto e subito: l’epoca della tiranniae dei piccoli imperatori. Le regole.Come mai le richieste dei bambinidiventano “legge” e i genitorisentono di non poter dire di no?

3. ...Precocemente: sessualizzazioneprecoce. Educare alla sessualità.Perchè vengono rinforzati neibimbi, Pn da piccolissimi, aspetti ecomportamenti sessualizzati, comese essere seducenti e attraentifosse una caratteristica vincentePn dalla tenera età?

Sono tematiche che rimandano a unostile educativo incentrato sull’anticipazionedei comportamenti e delle richieste conuna soddisfazione e saturazione deibisogni e dei desideri dei bambini, sulla

carenza/assenza di limiti e diregole, sul mettere il

bambino al centro in unrapporto paritario oinvertito rispetto al

genitore (bambino tiranno),

sull’iperinvestimento dell’immaginecorporea che spesso, soprattutto nellebambine, viene adultizzata e spessoanche sessualizzata molto precocemente.L’attenzione a queste tematiche nasce dallavoro quotidiano di prevenzione e cura,ma anche dall’esplorazione del web edall’analisi dei programmi televisivi e deimessaggi pubblicitari.

Proprio l’attenzione al contesto socialeha indotto l’equipe operativa a sviluppare,in relazione all’emergenza legata aldilagare del gioco d’azzardo patologico,questa nuova tematica:

A tutti i costi: educati a vincere epronti per “giocare”Le Dgurine, la “carta di credito” prepagata,sorprese… a ripetizione, giochi senzagiocattoli… il piacere immediato del vincere.I nostri bambini vengono abituati a“giocare”.Quale sarà il prezzo?

I destinatari

I genitori di bambini delle scuoledell’infanzia e primarie di primo gradocostituiscono il target privilegiatodell’intervento; esiste un target secondario(famiglia allargata dei genitori partecipanti,genitori della classe e gruppo classe,comunità locale reale e virtuale) che èindirettamente coinvolto per la funzionedi moltiplicatore dell’azione preventiva.La scelta è motivata dal fatto che lo stile

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educativo di un genitore si costruisce Pndai primissimi anni di vita del bambino;inoltre i genitori di bambini “piccoli” sonopiù disponibili a mettersi in gioco e acambiare.

La metodologia: lo strumento del “piccologruppo”

Incomincio da…3 utilizza una metodologiae strumenti di tipo partecipativo chevogliono stimolare il mettersi in gioco deigenitori, sia nei momenti di gruppo chenegli incontri assembleari. Fa riferimentoalla metodologia delle life skills educationnel promuovere le competenze e leabilità genitoriali e, per quello cheriguarda la partecipazione attiva, incrementai processi di empowerment personali esociali. I piccoli gruppi di discussione sonoa doppia conduzione e normalmentesono presenti tre operatori dell’equipecon funzioni diversiPcate. La conduzionenon è solo una facilitazione dellacomunicazione ma è tesa a far riQetterepersonalmente i genitori che si raccontano;è una conduzione guidata, mirata afar sì che i genitori lavorino siarazionalmente che emotivamente sulletematiche proposte nello spazio/tempodell’incontro di gruppo.

Validazione e valutazioneIncomincio da…3 si rifà ai principiidentiPcati dall’UNODC (UfPcio delleNazioni Unite per la lotta contro le

droghe e la criminalità) in riferimento allecaratteristiche che deve possedere unbuon programma per l’acquisizione dicompetenze familiari. Il progetto èinserito (delibera n° 415 del 10 luglio2013) nel piano aziendale della prevenzionee promozione della salute 2013/2015della asl 3 genovese; questo presupponela veriPca e valutazione accurata delprogetto secondo gli indicatori diprocesso e di risultato stabiliti.

Il lavoro “dietro le quinte”

Il progetto prevede un lavoro scrupolosoche si svolge prima e dopo gli incontricon i genitori: per ogni “piccolo gruppo”è prevista infatti, da parte dell’equipe diprogetto, una preparazione e un feed-back rispetto al tema affrontato, aglistrumenti stimolo e ai contenuti.Incomincio da…3 prevede inoltre unlavoro di tutoraggio, che si svolge apartire dalla composizione dei “piccoligruppi” e prosegue per tutto il periododegli incontri. Il tutoraggio è Pnalizzato acreare un buon clima partecipativo e afavorire la relazione non solo con glioperatori, ma soprattutto tra i genitori.

Il percorso è gratuito per i partecipanti.

Tutti i materiali informativie altre notizie sul progettosono a disposizione nel sitodella Cooperativa Minerva:www.coopminerva.org

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Ad oggi il progetto Incomincio da…3 ha attivato11 “per-corsi” di gruppo che hanno coinvoltocomplessivamente e continuativamente 140genitori. I primi cicli di gruppo si sono svoltinell’anno scolastico 2010/2011 presso la scuolaCarlo Palli, a Genova Quarto.

Tra le iniziative più importanti per lapubblicizzazione del progetto ricordiamo:

30 maggio 2012

Presentazione del progetto nel corso dellatavola rotonda Adulti fatti e Dniti al convegnoLibera-mente. Iniziative, riEessioni, commenti,suggerimenti… e tutto quello che altri potrebberosapere, pensare sulla prevenzione, organizzatodall’Asl 3 genovese.

16 maggio 2013

Presentazione del progetto ai partecipanti alconvegno Piccoli giocatori crescono organizzatodal distretto socio sanitario 12 della Asl 3genovese.

CHE COSA È STATO REALIZZATOFINO AD OGGI

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L’ESPERIENZA NEL MUNICIPIO ICENTRO ESTIl Municipio I Centro Est, nel quadro delsuo impegno a favore dell’infanzia enella lotta alle dipendenze, ha scelto diinserire il progetto Incomincio da…3 nelquadro delle sue attività in ambitosociale, promuovendolo presso lescuole del suo territorio e fornendouna sede per gli incontri. I genitorihanno partecipato al corso a titolocompletamente gratuito.

20 febbraio 2013, PalazzoTursi:incontro di presentazione del progettoIncomincio da…3Iscritti ai “per-corsi” di gruppo: 32

Domande di partecipazione accettate,in base ai requisiti stabiliti dal progetto:29. Sono successivamente pervenutealtre 17 domande di partecipazione,più 2 genitori che si presenterannodirettamente nei gruppi senza formaleiscrizione.

Partono 4 “per-corsi di Gruppo”: 4incontri per ciascun gruppo, per untotale di 16 incontri nel periodo marzo- maggio 2013

Sede degli incontri: Centro CivicoRemigio Zena, salita del Prione

Date dei per-corsi:

per-corso “A” mercoledì 6, 13, 20 e 27 marzo ore 13.30 - 15.30

per-corso “B” mercoledì 6, 13, 20 e 27 marzo ore 17 - 19

per-corso “C” mercoledì 3, 10, 17 aprile e 8 maggio ore 13.30 - 15.30

per-corso “D” mercoledì 3, 10, 17 aprile e 8 maggio ore 16.45 - 18.45

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I 4 “Per-Corsi”per-corso A:

12 genitori iscritti, tutti presenti all’assemblea di presentazione. È presente 1 coppiagenitoriale.I Pgli del corso sono 19: 12 maschi e 7 femmine. Quasi tutti frequentano le scuoled’infanzia.

per-corso B:

12 genitori iscritti, tutti presenti all’assemblea di presentazione. Il gruppo si è modiPcatodurante il percorso, pur rimanendo composto da 12 persone. Sono presenti 2 coppiegenitoriali.I Pgli del corso B sono 18: 9 maschi e 9 femmine. La distribuzione è omogenea perordine di scuola. Le scuole di provenienza sono varie.

Corso AAquilone 1

Bertoncini 3Via Lata 1G. Italia - Infanzia - 1Tollot 1Burlando - Infanzia 1Garbarino 1Giuseppine 1

Spinola 1Maria Mazzini 1Embriaco 1Burlando primaria 2Giovane Italia 1Giano Grillo 2

DIS 1

Corso B

Spinola Primaria 1Daneo (infanzia) 1Bertoncini 2Scuola San Luigi 1La vita è bella 1Gesu Bambino 1

Daneo (elementare) 2Maria Mazzini 2Giano Grillo 2Elementare non menzionata 1

Spinola ICC Oregina 1Colombo 11 scuola media non menzionata 1

oltre 1Totale: 18 2gli

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per-corso C:12 genitori iscritti, di cui solo 5 presenti in assemblea. Alcuni genitori non possonopartecipare e 1 genitore si ritira dopo il primo incontro, non sentendo questa propostaadatta ai suoi bisogni. Il gruppo stabile è quindi composto da 8 genitori (4 presenti il20 aTursi). Ci sono 2 papà.I Pgli del corso C sono 19: 10 femmine e 9 maschi, distribuiti in tutti gli ordini di scuole:dalla scuola dell’infanzia alla Pne delle scuole secondarie.

per-corso D:È il corso “multicolor” del Municipio del Centro Est.Anomalo per i criteri di iscrizionee di composizione. È formato da 10 persone. È presente 1 coppia di genitori.I Pgli del corso D sono 16: 5 femmine e 11 maschi. Sono distribuiti in tutte le fasce dietà: da pochi mesi a 13 anni. Le scuole di provenienza sono almeno 8.

Corso C

Bertoncini 2Scuola Santa So2a 1Scuola San Luigi 2San Paolo 1

Garaventa 1Maria Mazzni 4Spinola 1Embriaco 2

Aldo Gastaldi 1Tot: 15

Corso D

Maddalena (infanzia) 1Bertani (infanzia) 1

Daneo (elementare) 1Cristoforo Colombo (elementare) 1Maria Mazzini (elementare) 1Garaventa (elementare) 2

Chiabrera (media) 2Don Milani (media) 1

Tot: 10

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RIASSUMENDO…

Nei corsi di gruppo sono stati assiduamente presenti e partecipanti 41 genitori: 7padri e 34 madri.

Abbiamo avuto in tutto 9 richieste di partecipazione al percorso di gruppo da partedi 9 coppie genitoriali. Hanno partecipato agli incontri 4 coppie. Le 5 rimanenti nonhanno avuto la possibilità per difPcoltà organizzative (orarie e gestione dei Pgli).

Erano presenti 3 genitori separati e 2 genitori in “crisi” rispetto alla coppia coniugale.

I Dgli dei per-corsi del Municipio del Centro Est sono stati 72 tra cui, 36 femmine e36 maschi.

Di questi 72 Dgli:

• 3 sono molto piccoli e non frequentano alcuna scuola

• 1 frequenta il Nido

• 25 frequentano le scuole d’infanzia

• 30 le scuole “elementari” (primaria di secondo grado)

• 8 le scuole “medie” (secondarie di primo grado)

• 5 hanno concluso le scuole “medie”

I bambini provengono da molti plessi scolastici:

• 14 scuole infanzia (di 3 bambini non si hanno dati)

• 9 scuole elementari del territorio (di 1 bambino non abbiamo dati).

Le scuole più rappresentate nei corsi sono la scuola d’infanzia comunale Bertoncini(frequentata da 7 bambini) e la scuola elementare Maria Mazzini (frequentata da 8bambini).

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“LA PAROLA AI GENITORI ”

I genitori che hanno concluso i “per-corsi” di gruppo hanno così rispostocompilando il test di gradimento…

Ecco uno stralcio di alcune loro risposte

La media più alta dei valori assegnati è stata di 8,78 ed è relativa alla domanda deltest di gradimento: “Hai sperimentato cosa signiDca far parte di un piccologruppo. All’interno dell’esperienza fatta, quale valore dai (in una scala da 1 a 10) aquesta modalità di raccontarsi e confrontarsi?”.

Questo conferma la necessità di percorsi sulle abilità genitorialiche prevedano non soltanto un’informazione sulle “buone prassieducative”,ma soprattutto uno spazio relazionale dovesi possano raccontare le piccole cose di tutti i giorniper confrontarsi e ragionare insieme ad altrigenitori.

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LE PAROLE DEI GENITORI

“Il gruppo mi ha dato la possibilità di riallacciare il mio "dover essere" con quanto sapevoper esperienza, dai manuali, dai suggerimenti di pediatri ... Riassestando modelli ecomportamenti, rivedendo le mie posizioni sul dialogo con mio marito e riconsiderandol'ascolto attraverso tempi cuscinetto tra le richieste dei miei Dgli e le mie - nostre - risposteal bisogno. Ogni gruppo è un ponte sospeso la cui meta è il tentativo di far crescere benei propri Dgli, cercando di non tralasciare nulla dell'essenziale.… Credo sia stato un dono avertrovato un tempo ed uno spazio circolare di confronto autentico con belle persone, bencoordinate, anzi "guidate" per seguire la metafora dell'autista, aver respirato la sensazionedi essere sulla stessa lunghezza d'onda, essermi sentita meno sola, aver sospeso riEessioniche, una volta decantate, daranno buoni frutti”.

(Erika)

“Ecco l'immagine che rappresenta per me la mia partecipazione al gruppo di mammegioiose e collaborative.Mi è venuto in mente un mandala che aveva disegnato mia mammacon tante apine operose”.

(Dianella)

SEQUEL DEL PROGETTO

Ricominciamo: percorso di gruppo successivo al progetto pilota, attivato dietro richiestadi alcuni partecipanti che, una volta terminati gli incontri di Incomincio da…3 esprimonoil bisogno di poter continuare ad incontrarsi. Il gruppo ha una cadenza mensile.

Consulenze a genitori e gruppi di genitori che partecipando all’assemblea dipresentazione del progetto e non rientrando nel target previsto per ilpercorso di gruppo, esprimono il desiderio di riQettere su alcuni loromodi di comportarsi con i Pgli pre-adolescenti. Il progetto prevedespazi di colloquio individuale che i genitori possono richiedere siadurante il per-corso di gruppo che posteriormente.

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“Mio Dglio di 5 anni un anno fa aveva iniziato a giocare con dei giochi al PC. Ho capito cheera troppo presto perché faceva fatica a staccarsene e soprattutto diventava nervoso senon riusciva a terminare i giochi un po' più impegnativi.Vedendolo così a volte mi arrabbiavo con lui e avevo quindi Dnito per vietargli il gioco, cosache lui non aveva accettato di buon grado… continuava a chiedere di giocare con il PC efaceva i capricci quando gli dicevo di no”.

(Silvia)

“In classe di mia Dglia, alcune sue compagne si fanno le foto mentre ballano o mentre simettono in pose provocanti per poi metterle su face book”.

(mamma di Michela, 10 anni)