Perché usare GooglePlus, quando ho già Facebook e LinkedIn?

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Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel. / Fax: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: [email protected] Perché dovrei usare GooglePlus, quando ho già Facebook e LinkedIn? Report sul libro di Salvatore Russo, Scopri GooglePlus e conquista il web, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2014 Che cos’è GooglePlus? Russo definisce GooglePlus come il Social Layer o la Social Spine, cioè come l’ingrediente sociale presente in tutti i servizi di Google: motore di ricerca, Maps, YouTube, AdWords, Chrome, Android, Gmail, Calendar, Drive, ecc. Un primo motivo per utilizzare GooglePlus è perché è di Google e si colloca al centro dei suoi servizi. Perché GooglePlus è strategico per Google? Per comprendere la centralità di GooglePlus nella strategia di Google è utile ripercorrere brevemente la storia del motore di ricerca a cui abbiamo dedicato un precedente post, che riproponiamo per completezza. *** Ispirandosi al modello accademico e scientifico, in origine Google calcolava la rilevanza di una pagina web soprattutto in base al numero e alla tipologia dei link in ingresso (PageRank). Dal momento che questo tipo di calcolo è soggetto a manipolazioni, gli algoritmi Panda e Penguin hanno introdotto meccanismo correttivi, penalizzano lo scambio di link da siti non pertinenti, lo spam da forum e la pubblicazione di contenuti duplicati da altri siti. Nella sua successiva fase evolutiva, Google ha iniziato a considerare non solo le pagine web, ma contenuti universali: news, immagini, mappe, contenuti locali, video, ecc. (Google Universal Search, lanciato nel 2007). Con l'introduzione di Caffeine, il motore di ricerca di Google si è messo nelle condizioni di fornire risultati molto più aggiornati rispetto al passato, in linea con i ritmi sempre più accelerati del web. Le ultime due linee di sviluppo di Google sono la semantica (Knowledge Graph, lanciato nel 2012) e la personalizzazione dei risultati della ricerca, su cui si innesta una parte delle riflessioni proposte da Russo. Google punta a fornire a ogni utente noto risultati personali, che tengono conto delle sue relazioni. Anche in base al grafo sociale Google comprende e predice le ricerche dell'utente, fornendo risultati maggiormente in linea con le sue aspettative. La linea di sviluppo descritta da Russo è quella che da Social Search arriva a My Answers passando per Search Plus Your World: nella pagina dei risultati della ricerca Google propone non solo contenuti personalizzati (cioè generati, condivisi o commentati dalle persone che fanno parte del grafo sociale dell'utente), ma anche risultati privati basati sui contenuti di Gmail, Google Drive, Google Calendar e GooglePlus gestiti dall'utente. Un altro aspetto interessante evidenziato nel libro di Russo è quello relativo all'AuthorRank. 1 GooglePlus – Luglio 2014

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Report sul libro di Salvatore Russo, Scopri GooglePlus e conquista il web, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2014

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Perche dovrei usare GooglePlus, quando ho gia Facebook e LinkedIn? Report sul libro di Salvatore Russo, Scopri GooglePlus e conquista il web, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2014

Che cos’è GooglePlus? Russo definisce GooglePlus come il Social Layer o la Social Spine, cioè come l’ingrediente sociale presente in tutti i servizi di Google: motore di ricerca, Maps, YouTube, AdWords, Chrome, Android, Gmail, Calendar, Drive, ecc.

Un primo motivo per utilizzare GooglePlus è perché è di Google e si colloca al centro dei suoi servizi.

Perché GooglePlus è strategico per Google? Per comprendere la centralità di GooglePlus nella strategia di Google è utile ripercorrere brevemente la storia del motore di ricerca a cui abbiamo dedicato un precedente post, che riproponiamo per completezza.

***

Ispirandosi al modello accademico e scientifico, in origine Google calcolava la rilevanza di una pagina web soprattutto in base al numero e alla tipologia dei link in ingresso (PageRank). Dal momento che questo tipo di calcolo è soggetto a manipolazioni, gli algoritmi Panda e Penguin hanno introdotto meccanismo correttivi, penalizzano lo scambio di link da siti non pertinenti, lo spam da forum e la pubblicazione di contenuti duplicati da altri siti. Nella sua successiva fase evolutiva, Google ha iniziato a considerare non solo le pagine web, ma contenuti universali: news, immagini, mappe, contenuti locali, video, ecc. (Google Universal Search, lanciato nel 2007). Con l'introduzione di Caffeine, il motore di ricerca di Google si è messo nelle condizioni di fornire risultati molto più aggiornati rispetto al passato, in linea con i ritmi sempre più accelerati del web. Le ultime due linee di sviluppo di Google sono la semantica (Knowledge Graph, lanciato nel 2012) e la personalizzazione dei risultati della ricerca, su cui si innesta una parte delle riflessioni proposte da Russo. Google punta a fornire a ogni utente noto risultati personali, che tengono conto delle sue relazioni. Anche in base al grafo sociale Google comprende e predice le ricerche dell'utente, fornendo risultati maggiormente in linea con le sue aspettative. La linea di sviluppo descritta da Russo è quella che da Social Search arriva a My Answers passando per Search Plus Your World: nella pagina dei risultati della ricerca Google propone non solo contenuti personalizzati (cioè generati, condivisi o commentati dalle persone che fanno parte del grafo sociale dell'utente), ma anche risultati privati basati sui contenuti di Gmail, Google Drive, Google Calendar e GooglePlus gestiti dall'utente. Un altro aspetto interessante evidenziato nel libro di Russo è quello relativo all'AuthorRank.

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Nel 2011 Google ha registrato il brevetto Agent Rank relativo alla firma digitale dei contenuti web e al modo in cui la reputazione di un utente riconosciuto da Google possa influenzare la visibilità dei contenuti da lui prodotti. A oggi non vi sono prove del funzionamento dell'algoritmo AuthorRank, che in futuro dovrebbe privilegiare nelle pagine dei risultati della ricerca contenuti di autori importanti in un determinato ambito tematico. Russo e gli specialisti da lui interpellati hanno provato a immaginare il funzionamento dell'algoritmo, chiedendosi: "Come farà Google a comprendere l'importanza di un autore?" Secondo gli autori, il sistema potrebbe tenere conto di: numero e forza dei follower e di chi interagisce con i contenuti dell'autore; attività social di +1, Mi piace e tweet; quantità e qualità dei commenti; quantità e tipologia dei link in ingresso; autorità del sito e del dominio in cui appare il contenuto dell'autore; frequenza di pubblicazione; appartenenza a cerchie tematiche di GooglePlus. Quindi, anche in questo caso l'integrazione fra motore di ricerca e social network di Google appare quanto mai stretta. Per prepararsi ai possibili sviluppi futuri di AuthorRank, gli autori consigliano anche di implementare già l'article markup su pagine del sito e post e di seguire i requisiti degli In-Depth Articles formulati da Google (https://support.google.com/webmasters/answer/3280182?hl=it).

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Quali sono i vantaggi principali della presenza su GooglePlus? • Attività social sui contenuti e loro visibilità

• La visibilità dei contenuti è influenzata sensibilmente dalle azioni social compiute dalle persone (+1, commenti, condivisioni, citazioni), cioè dalla capacità dei contenuti di generare interazioni e conversazioni

• Personalizzazione dei risultati della ricerca

• I risultati sono influenzati dal grafo sociale della persona che ha effettuato la ricerca e che è stata riconosciuta da Google. Sono privilegiati contenuti prodotti, condivisi e commentati da chi fa parte delle nostre cerchie

• Visibilità locale

• Russo sottolinea l’importanza di attivare GooglePlus Local, considerando che un terzo delle ricerche di Google ha intenti locali e che oltre la metà delle ricerche locali sfocia in un acquisto. La pagina locale offre:

• Visibilità su Google Maps e nelle pagine dei risultati locali di Google • Geolocalizzazione, rilevante per gli utenti in mobilità • Possibilità di rafforzare la reputazione online grazie alle recensioni • Possibilità di usufruire del servizio Google Business View che, in collaborazione con studi

certificati, permette di creare un tour virtuale dell'attività commerciale

• Cerchie

• Rispetto ad altri social network, GooglePlus permette di seguire le persone senza richiederne l’autorizzazione, poiché includere una persona in una cerchia indica solo che siamo interessati ai suoi contenuti

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• Le cerchie permettono di creare insiemi omogenei di contatti, per segmentare i target e mirare in modo preciso le attività di ascolto e comunicazione. Per trovare utenti interessanti è possibile utilizzare tool come CircleCount e GPlusData, mentre le funzioni Vedi attività sul post e Visualizza eco permettono di trovare persone interessate ai nostri contenuti (a partire dalle persone che hanno già interagito con essi)

• Authorship

• GooglePlus permette di rivendicare la paternità delle pagine web, passo importante sia in linea di principio che nella prospettiva di possibili sviluppi futuri dell’AuthorRank

• Hangout e collegamento con YouTube

• GooglePlus permette di realizzare e registrare dirette video (Hangout) da usare, per esempio, per rispondere a FAQ, per il customer care, per inviare recensioni, per tenere webinar, sessioni di formazione, gruppi di discussione. Gli Hangout sono schedulabili come Eventi, invitando le persone a partecipare e permettendo loro eventualmente di caricare foto che saranno collegate in automatico all'evento

• Collegando il profilo /pagina di GooglePlus con il canale di YouTube è possibile, per esempio:

• Pubblicare Hangout su YouTube • Pubblicare su GooglePlus video di YouTube nella scheda dedicata • Inserire nel video su YouTube link alla pagina di GooglePlus tramite la funzione Annotazioni

• Possibile integrazione con AdWords

• In determinate condizioni, rilevate in modo automatico da Google, AdWords arricchisce di annotazioni social l'annuncio, il che può portare statisticamente all'incremento del Click-Through Rate (CTR) fino al 10%

• Funzioni di editing, ricerca e traduzione

• GooglePlus permette di formattare il testo (migliorandone la fruibilità) e supporta GIF animate. E’ dotato di un potente motore di ricerca interno ed è integrato con il motore di traduzione automatica Google Translate.

Nel complesso, essere presenti su GooglePlus significa essere presenti su una piattaforma globale (tutti i servizi di Google), fortemente orientata agli aspetti Social, Mobile e Local (So.Mo.Lo.).

Piccoli suggerimenti per ottimizzare il profilo / pagina Russo e gli specialisti da lui interpellati concordano nell’affermare che la scheda Informazioni di GooglePlus va curata come un profilo / pagina su LinkedIn, di cui rappresenta un serio competitor. Ecco alcuni piccoli suggerimenti:

• Foto: inserire un’immagine di 250x250 pixel, considerando che sarà usata per tutti i servizi di Google • Foto di copertina: inserire un’immagine di 1080x608 pixel da nominare in base a keyword di interesse e

da tenere aggiornata, poiché è indicizzata dalla ImageSerch di Google • In Storia > Motto inserire keyword di interesse

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• In Storia > Descrizione inserire in modo naturali link al sito e blog aziendali, perché sono (ancora) link di

tipo dofollow, rilevanti ai fini del calcolo del valore della pagina di destinazione come link in ingresso • Inserire link ai siti di cui siamo autori attivando l'Authorship.

Che cosa fare su GooglePlus? GooglePlus, come i social network in generale, sono o dovrebbero essere anzitutto luoghi in cui costruire relazioni e conversare su temi di interesse condiviso. Le regole da seguire sono quelle del “galateo della buona conversazione”, che vale offline e ancor più online.

Per essere rilevanti per i nostri interlocutori, inducendoli a interagire con i nostri contenuti, dobbiamo ascoltare, commentare in modo pertinente i loro contributi, condividere i contributi interessanti dei nostri interlocutori e postare contenuti a valore aggiunto.

Ascoltare L’ascolto è essenziale per centrare i temi e il tono della conversazione. Il motore di ricerca interno a GooglePlus permette di ricercare efficacemente persone e pagine, post, eventi, community, Hangout, hashtag (un sistema molto comodo per aggregare contenuti sullo stesso argomento), nostre conversazioni.

Comunicare Nel mondo dei social media la comunicazione ha un fine non solo informativo, ma anche pratico, cioè quello di indurre l’interlocutore a interagire con il contenuto (cliccando per esempio sul bottone +1) e/o a commentarlo, condividerlo, citarlo.

Russo dà alcuni suggerimenti su come strutturare efficacemente un post in GooglePlus:

• Titolo: va in grassetto (tag: *testo da formattare in grassetto*) e dovrebbe avere una lunghezza di 42-64 caratteri

• Sottotitolo: va in (tag: _testo da formattare in corsivo_) e dovrebbe avere una lunghezza di 80-140 caratteri

• Link: uno o due, invitano per esempio alla lettura di un post pubblicato sul blog aziendale. Uno dei due link può essere reso in forma abbreviata utilizzando un servizio di URL shortner come Bitly o Goo.gl, che permettono non solo di abbreviare l’indirizzo, ma anche di personalizzarlo (inserendo keyword rilevanti) e raccogliere statistiche sui click ricevuti dagli short URL

• Sommario: di 140-400 caratteri • Considerazioni personali • Call to action: invito all’azione da parte dell’interlocutore (+1, commento, condivisione, citazione, ecc.) • Hashtag: è utile inserirli, perché sono rilevanti ai fini della visibilità. Cercando un hashtag su Google

vengono visualizzati i risultati più rilevanti che lo contengono • Immagine correlata.

Russo suggerisce di pubblicare tendenzialmente fra le 9:00 e le 11:00 dei giorni feriali, ma invita soprattutto a testare il giorno e l’ora migliori anche con il supporto di tool come GooglePlus Timing, All My Plus e Steady Demand (per pagine business).

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Importante è pubblicare in modo assiduo, formulando un piano redazionale ed eventualmente schedulando la pubblicazione dei post con tool come HootSuite e Do Share.

Condividere Interazione e condivisione sono aspetti fondamentali per la diffusione dei contenuti.

Anzitutto possiamo essere noi stessi a condividere i nostri contenuti

• Riproponendoli su altri social network, adattati nello stile e nel tono alle caratteristiche del singolo canale di diffusione

• Incorporando all’interno del sito / blog aziendale i post di GooglePlus.

Per aiutare i nostri interlocutori a interagire, è opportuno inserire nei post non solo una call to action, ma anche creare – per esempio con PostAbout.it o con AddThis – link per far condividere all'utente il post su altri social network.

Perché dovrei avere un sito / blog, se uso già GooglePlus? Al termine della lettura del libro di Russo è chiaro perché usare GooglePlus, anche se abbiamo già Facebook e LinkedIn: GooglePlus è diverso dagli altri social network, perché integrato con tutti gli altri servizi di Google. Le potenzialità in termini di segmentazione dei target, comunicazione e di visibilità sono evidenti, tanto da prospettare una rivoluzione copernicana nella gerarchia degli strumenti dei canali di diffusione dei contenuti: non più dal sito al blog aziendali e infine ai social network, ma da GooglePlus, agli altri social network e infine al blog e al sito aziendali.

Ci si potrebbe quindi chiedere, perché avere un sito / blog aziendali, quando utilizziamo già GooglePlus.

Il primo motivo risiede nel fatto che sito e blog sono owned media, sono di proprietà dell’azienda, non così i social media, le cui condizioni d’uso sono fuori dal controllo aziendale.

In secondo luogo i social media, proprio perché incentrati sull’interazione, impongono un andamento più frammentato alla comunicazione, mentre sul sito / blog aziendali è possibile articolare in modo più continuativo la comunicazione.

In conclusione Russo invita a utilizzare sito, blog e social newtwork (GooglePlus in primis) in modo integrato, sfruttando le caratteristiche di ogni canale.

Autore: Petra Dal Santo ([email protected])

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