Perché le aziende devono essere presenti su internet

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Perché le aziende devono essere presenti su

internet

Purtroppo, noto ancora molta confusione fra gli imprenditori circa l'importanza di una

corretta presenza su internet della propria azienda.

Nel 2015 in un rapporto di Unioncamere si leggeva che 4 imprenditori su 10 non

ritenevano utile internet per il proprio business.

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E quando si affrontano temi di marketing, vedo ancora molti guardare con sufficienza chi

ne parla, quasi fosse una parolaccia.

Ricordo agli “scettici” che fare marketing significa: mettere in pratica tutte le azioni e le

strategie necessarie per entrare in contatto con un numero di sufficiente clienti

interessati ad acquistare i nostri prodotti o servizi, tali da generare profitto. Era cosi

ieri, è cosi oggi e sarà cosi domani.

La differenza sostanziale sta negli strumenti; oggi, grazie al web, le aziende che vogliono

trasmettere qualcosa, possono mettersi in evidenza ed entrare in contatto con i

propri clienti; a condizione che in esse vi siano adeguate competenze e

conoscenze.

Non esistono azioni buone o cattive, belle o brutte, ma azioni che funzionano o che

non funzionano.

I motivi per cui oggi le aziende oggi devono stare su internet sono principalmente 3:

per farsi trovare;

per comunicare la loro unicità;

per cogliere le opportunità che il mercato in continua evoluzione offre.

1 – Farsi trovare in rete significa innanzitutto avere un sito internet ben fatto. Ma cos'è il

sito internet?

a - E' il biglietto da visita dell'azienda?

b - E' la vetrina di dell'azienda?

c - Rappresenta l'azienda?

d - E' l'azienda?

e - E' un'azienda virtuale totalmente diversa da quella reale?

Affrontando l'argomento in modo generico, possiamo rispondere si a tutte le 5 domande.

a - Il sito è il nostro biglietto da visita, con il quale cogliere l'attenzione di chi lo vede. (farsi

trovare)

b - Può diventare la vetrina, dove il cliente può entrare, in modo virtuale, nella nostra

attività, e a seconda di ciò che vede, si fa un'idea di chi siamo e cosa facciamo (qualità

percepita).

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c - Sicuramente rappresenta l'azienda, e per questo deve trasmettere la giusta immagine

e comunicare la propria unicità (differenziazione dalla concorrenza).

d – Deve essere capace di trasmettere la qualità che il cliente trova nell'attività e nei

prodotti dell'azienda (reputazione).

e – Qualora si decida di affrontare nuovi mercati, come aprire un 'e-commerce, l'azienda

virtuale non ha niente a che fare con quella reale (opportunità).

La costruzione di un sito internet, e la presenza in rete dell'azienda non può essere

improvvisata o lasciata al caso, cosi come tutte le altre attività dell'impresa; ma deve

essere studiata con un piano di web marketing, sviluppato dal piano marketing

aziendale, in base a specifiche indicazioni riferite alla strategia e agli obiettivi aziendali

dettati dall'imprenditore. Irrinunciabile per aprire un'e-commerce.

2 - Farsi conoscere

Parmareggio è secondo me un esempio di marketing ben riuscito.

E' un marchio del Consorzio Granterre di Modena, messo sul mercato nel 2006; che in un

periodo relativamente breve, ha saputo, oltre ad aumentare ogni anno il proprio fatturato,

trasformare un marchio in una “marca”, investendo, principalmente offline, importanti

risorse.

Dai bilanci degli anni 2013 e 2014 le risorse impegnate per consolidare l'immagine fa

capire quanto importante sia continuare a investire per valorizzare il nome e i prodotti

dell'azienda.

2013 € 5,6 milioni su un fatturato di 276 milioni (2,02%)

2014 € 5,3 milioni su un fatturato di 282 milioni (1,87%)

Totale € 10,9 milioni negli ultimi 2 anni.

Se mettiamo a confronto le ingenti cifre di investimento marketing con il fatturato,

constatiamo che Parmareggio ha investito circa il 2% dello stesso in marketing (vedi la %

fra parentesi).

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Ciò dimostra che, dopo aver costruito una “Brand Awareness”, è altrettanto importante

non adagiarsi sugli allori, e continuare a investire, per mantenere e per migliorare la

propria posizione sul mercato.

Su internet vediamo che il sito www.parmareggio.com, nel 2016, secondo Alexa Global

Rank, si trovava 10.835.357° posto.

Guardando nello stesso ranking, www.zalando.com, azienda che lavora esclusivamente

su internet, la trovavamo al 75.054° posto. Zalando nel 2014 ha conseguito un fatturato di

€ 2,2 miliardi, e il primo bilancio positivo dal 2008; ciò conferma che su internet non sono

tutte rose e fiori.

Detta in questo modo sembrerebbe che gli scettici della rete abbiano ragione, ma non è

cosi. Qui dobbiamo fare una prima distinzione: abbiamo detto che essere su internet è

importante per farsi trovare, e ciò è diverso da farsi conoscere. Ogni azienda deve

trovare i canali giusti per raggiungere i propri clienti.

Basta vedere quanta pubblicità Zalando, Amazon, Trivago e tutte le grandi aziende che

lavorano su internet, mandano in onda sui media tradizionali; evidentemente per farsi

conoscere non basta essere presenti “solo” internet.

In ogni caso non sono soldi “buttati li”; niente è lasciato al caso; gli spot sono studiati per

segmenti di mercato ben definiti. Investire in pubblicità senza un obbiettivo non porta

risultati indipendentemente dal mezzo, sia online, sia offline.

La seconda distinzione da sottolineare è che trasmettere la propria unicità è molto

diverso da trasmettere un messaggio. Bisogna mettere in evidenza tutto ciò che

differenzia la vostra azienda dai concorrenti, ciò che la rende unica; a seconda di ciò che

vogliamo trasmettere, individuare il canale giusto per raggiungere i nostri clienti.

Vi invito a guardare questo video.

Volvo Trucks - The Epic Split feat. Van Damme

https://www.youtube.com/watch?v=M7FIvfx5J10

Questo è ciò che si intende per un “video virale”, ovvero: un video che prende l'attenzione,

che è visto da milioni di persone e innesca un passaparola virale.

Lo ritengo uno dei rarissimi esempi di una pubblicità ben riuscita su internet.

Cosa c'è nel video?

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Sicuramente c'è un'azienda, con un prodotto di qualità, che vuole trasmettere al cliente la

percezione di un veicolo di altissimo livello di sicurezza, manovrabilità, e unicità.

Il video ha innescato un passaparola che ha portato a 80 milioni di visualizzazioni (+

parodie) in un anno e mezzo; ha raggiunto persone che hanno veicolato il messaggio,

senza che fossero interessati ad acquistare il camion, (molti di loro non ricordano neppure

la marca, ma soltanto l'attore), ma questo poco importa; il ritorno d'immagine è stato

sicuramente alto, rispetto al costo del video; che essendo stato pubblicato solo su internet,

non ha avuto costi elevati, e probabilmente si è ripagato da solo con i diritti d'autore.

Grazie al marketing virale generato, l'azienda ha allargato l'orizzonte come mai avrebbe

potuto fare affidandosi ai canali tradizionali del segmento di mercato specifico.

In teoria tutti fanno un video sperando di raggiungere lo stesso obbiettivo, ma sono pochi

coloro che ci riescono, Questo è il bello di internet: chiunque può fare un video virale, non

è necessario essere registi, o esperti di marketing, basta avere l'idea giusta, fantasia,

immaginazione e tanta pazienza.

3 – Cercare opportunità su internet è molto diverso da cercare business o lavoro.

Questo, è l'errore che fanno la stragrande maggioranza degli albergatori che limitano la

loro visibilità su internet solo ai portali di prenotazione; evitando di “perder tempo” alla

ricerca di opportunità che invece potrebbero disintermediare la propria offerta.

Errore che fanno anche moltissime aziende di quasi tutti i settori merceologici, le quali si

affidano a intermediari, grossisti, grande distribuzione, rappresentanti; senza tener

presente che da un momento all'altro essi potrebbero passare alla concorrenza per

semplici motivi opportunistici; e quando accade, si creano buchi di bilancio nelle aziende

talvolta incolmabili. Lo sanno bene alcune imprese alimentari che lavorando quasi in

esclusiva con la grande distribuzione, hanno dovuto chiudere dopo che questa aveva

inaspettatamente interrotto gli ordini. A niente è servita la sentenza del tribunale che

condannava la GDO per “abuso di posizione dominante”, ormai per l'azienda era troppo

tardi.

L'obbiettivo di tutte le imprese deve essere quello di far diventare il proprio prodotto o

servizio un vero Brand riconoscibile e richiesto dai clienti del proprio mercato di

riferimento.

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E' un percorso obbligato, se vogliamo che l'azienda duri nel tempo; maggiore sarà il valore

riconosciuto dalla clientela, maggiore sarà la capacità di superare le difficoltà del mercato

sempre in continua evoluzione.

Purtroppo creare un'azienda o un Marchio è molto diverso dal creare un Brand. Per

creare un Marchio a un grafico bastano pochi minuti, mentre per creare una Marca può

non bastare una vita.