PER VINCERE I LE ARMI ASSOLUTE Un «MONTE» RALLIES …LE ARMI ASSOLUTE PER VINCERE I RALLIES ORA...

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ifKf/t'Tir t< ill[ MONTECARLO in archivio LE ARMI ASSOLUTE PER VINCERE I RALLIES ORA NON LE ABBIAMO PlV NOI 11 grosso scossone tecnico all'edizione '81 del Montecarlo lo ha dato indubbiamente il « mo- stro a quattro zampe », l'AUDI Quattro che con Mikkola ha fatto tremare le vetture tradizionali specie sui fondi più difficili (BELLE EPOOUE) It was undoubtedly thè « four-paw monster », thè AUDI Quattro to provide thè big shock to this year's Monte Carlo Raily and, with Mikko- la at thè wheel, it made tremble thè traditional cars, especially in thè difficult sectìons Un «MONTE» di guai (e di errori)

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ifKf/t'Tir t< ill[ MONTECARLO in archivio

LE ARMI ASSOLUTEPER VINCERE I

RALLIES ORA NONLE ABBIAMO PlV NOI11 grosso scossone tecnico all'edizione '81 delMontecarlo lo ha dato indubbiamente il « mo-stro a quattro zampe », l'AUDI Quattro che conMikkola ha fatto tremare le vetture tradizionalispecie sui fondi più difficili (BELLE EPOOUE)It was undoubtedly thè « four-paw monster »,thè AUDI Quattro to provide thè big shock tothis year's Monte Carlo Raily and, with Mikko-la at thè wheel, it made tremble thè traditionalcars, especially in thè difficult sectìons

Un «MONTE»di guai

(e di errori)

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C era una volta I Italya

MONTECARLO - Ad una settimana dalla con-clusione del rally, il Principato ha ripresoil suo aspetto ( tranquillo ) di sempre. Spa-rito il mega-tabellone luminoso dalla piazzadel Casinò, sparite transenne e tribunette,non è rimasto niente a ricordare la gara ap-pena conclusa. Questo rientra nella normali-tà, nella logica generale, almeno da que-ste parti dove, forse per una forma di de-licatezza verso gli ospiti solitamente nongiovanissimi, si fa di tutto per evitare ogniricordo...

Piuttosto c'è da stupirsi a constatare che,sulla Costa Azz'urra, almeno finora è manca-to il prevedibile « battagc » pubblicitario.Stranamente neppure la Renault ha suonatola grancassa per esaltare il successo finaledella sua R.5 Turbo che, del/resto, è statosolo un bel fiore all'occhiello della positivis-

sima settimana dei francesi che un anno fa,per gioire, dovevano avvinghiarsi al secondoposto di Darnìche, ottenuto con la Stratosdietro all'altra italianissima 131.

A dodici mesi di distanza le parti si sonoinvertite. Questa volta « les enfants de lapatrie » sono davvero andati, e sono andatipure forte. Non così le nostre macchine, alpunto che, per trovare un risultato finale tan-to negativo per i colori italiani, bisogna an-dare parecchio indietro, sino al 1973, l'annodel settimo posto di Finto con la 124 spiderdavanti, in extremis, alla Fulvia di Kallstrom.

Allora, però, ci si poteva anche consolarepensando che Muiiari si era ritirato quandoera al comando e soprattutto con il fattoche la Stratcs era lì, dietro l'angolo, a pro-mettere rivincite a breve scadenza. Adessole cose sono in altri termini. Nuove « armi

assolute » ad averle sono casomai gli altri,gli stranieri.

La Renault ha vinto con ìa sua turbo piùlarga che lunga e la Audi con la Quattro,il cui esordio iridato non si vede propriocome avrebbe potuto essere più eclatante.Ecco allora che il rilevare come la macchi-na tedesca prima, e quella francese poi, sia-no state stabilmente davanti alle 131 edalla Stratos non può stravolgere proprionessuno. A dare toni da... Caporetto alla spe-dizione tricolore (a proposito: per la primavolta ha fatto la sua apparizione sulle giac-che a vento degli uomini-Fiat lo scudettobianco-rosso-verde, bene in vista sul petto)c'è, casomai, il fatto che alla fine davanti alla131 pluriridata ed alla leggendaria Stratos

CONTINUA A PAGI NAT 46 Guido Rancati

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Trr I h» el ia uà i

CONTINUAZIONE DA PAG, 45

in classifica ci si siano ritrovatemacchine giovani ma altrettantotradizionali come concezione, ti-po la Talbot Lotus e l'Opel Asco-na 400.

Eppure l'andare di Alen per iprimi due terzi di gara è stato adir poco arrembante. Un cor-rere tutto all'insegna della ge-nerosità finché, a togliergli unpo' la voglia di combattere adarmi tanto impari, non ci hannopensato gli echi sempre più nu-merosi di quei contatti che si sta-vano intrecciando fra la Fiat eRohrl per vedere di concretiz-zare il reinserimento del tede-sco in squadra per il 'rally delPortogallo.

Dei « pour parler » che il fin-landese non ha gradito certamen-te, hanno poi favorito piuttostolargamente il suo essere scaval-cato in classifica da Darnichenell'ultima notte. Non è, comun-que, che la sostanza delle cose siadiversa per questo: sesto o setti-mo non cambia poi molto. Caso-mai avrebbe potuto cambiare sela soluzione al problema-gommefosse stata trovata prima, secioè la divisione alla... Andy te-levisivo (bbuono, no bbuono ecosì via...) fosse stata pensatae realizzata quando doveva an-cora iniziare la fase mediana delrally, il lunghissimo percorso co-mune. Perché Alen, mediamen-te, ha sempre viaggiato ad unritmo superiore a quello di unKullang che pure, alla fine, lo hapreceduto di quasi cinque minu-ti e mezzo.

Addirittura, dopo le sei specialiAlen si è trovato sesto assolu-to, pur preceduto (fra quelliche alla fine il traguardo sonoriusciti a vederlo dall'abitacolo)soltanto da Ragnotti e Freque-lin. Invece a ricacciarlo indie-tro sono state quattro prove, nondi più, disastrose per le gom-me disastrate.

Pur con qualche sfumatura diobbligo, il discorso va altrettan-to bene per Cerrato. Il debuttan-te (in Fiat) con la neve ed ilghiaccio non ha legato moltobene ma sicuramente, in condi-zioni normali, non gli sarebbemai e poi mai capitato di ottene-re, in qualche prova speciale, deitempi peggiori di un normalissi-mo 'Peuoegt 104.

Rally da dimenticare? Forsetutto sommato da 'ricordare. Al-meno per evitare il ripetersi abreve scadenza dei medesimi er-rori... Del resto il Montecarlo èsoprattutto un rally di gomme,non è una novità. Fu così (pare)nel 1978 quando vinse Nicolas, loscorso anno quando vinse Rohrl,altrettanto è stato quest'annocon un dominio chiaramentemassiccio delle Michelin, mono-polizzatoci delle prime cinqueposizioni assolute della classi-fica finale.

Quel tocco francese in piùche ci mancava per dare coloriancora più violenti alla settima-na tutta bleu de France.

g,r.

• Per la terza volta consecutivaJEAN LOUIS CLARR ha vinto ilGr. 1, eguagliando così il « re-cord » di Ragnotti che si era im-posto nel 1970-71-72. Grazie (so-prattutto ) ali 'ingegnere chimicofrancese la Opel adesso può van-tare una sequenza di cinque suc-cessi consecutivi. Kullang nel '77e Carlsson nel '78 avevano iniziatola serie.

• JEAN-LUC THERIER aveva glialzacristalli elettrici sulla sfuaPorsche e la cosa doveva divertir-lo parecchio se, alla partenza peril percorso finale, l'ha fatto no-tare a quanta più gente possibile,sottolineando il fatto con quell 'eterno sorriso stampato in faccia.

• Da quando esiste il Rally diMontecarlo, è la prima volta cheun motore TURBO vince la piùclassica prova rallystìca. Ad ognibuon conto nell'ambito del mon-diale è stata la Saab con Blomq-vist in Svezia nel '79 ad averinnaugurato la serie-turbocom-pressa.

• Con questo quarto successo(dopo quelli del 1925, del 1935 edel 1958) la RENAULT agguantail terzo posto nella classifica-sta-tistica dei successi di marca die-tro alla Hotchiss, con sei vittorie,ed alla Lancia con sei anch'essa(c'è anche quella del '54 conChinon e Basadonna).

Della spedizione italiana a Montecarlo, partita in condizioni di inferiorità causa l'handicap chiodi, si è salvata— finché è stata in gara — la Fiat Ritmo di Bottega-Perrssinot, che poi ha rotto un motore già «malato»

The Ritmo of Bettega was thè only car to survive — until it was running — of thè Italian representation atthè Monte, which started in a position of inferiority due to thè spike-handicap, then thè unhealthy engine faiied

Darniche, con la Stratos, non ha potuto fare di più dal 5. posto, comunque primo fra i « non gommati » Michelin

Darniche with his Stratos was unable to do better than 6th, anyhow, 1st among thè « non-Micheiin-shod » cars

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Itali . ,„ ^TV

LOUSTEAU ha preso con moltafilosofìa il fatto di avere sempremeno marce a disposizione nel fi-nale commentandolo con un « pre-ferisco andare avanti utilizzandosolo due velocità piuttosto che sa-pere cosa c'è ancora nella scato-la del cambio ». Doppiamente feli-ce, allora, quando Jean Pierre !Nì-colas gli ha comunicato che erasolo un supporto rotto...• La strada, dalle parti di St.Barthelemy , è particolarmentestretta. Un vero budello, tantoche SNOBECK e LOUSTEAXJ do-po un testa-coda hanno perso pa-recchio tempo per rimettere leloro macchine nel senso giusto dimarcia. Peggio ancora è capitatoa Sanson che avendo un cerchiopiegato ha dovuto riscendere con-tro corrente per un buon trattoprima di trovare uno spazio sufficente per invertire rotta.

Per Cerrato-Guìzzardi (qui sotto)al debutto con la 131 [a sinistra)le cose si sono messe un po' me-glio nella parte finale del rally, condei tempi in PS piuttosto buoni

Things di'd slightly ìmprove for Cer-rato-Guizzardi (belowj, at their de-but with thè 131 (!eft), in thè finalpart of thè rally, with quìte quicksas times

IL DIARIO-CONFESSIONE DI LUCIOCUrZZARDI COPILOTA DI CERRATO

II... moralesotto la neve

MONTECARLO - Con la leva del cambio in quinta edil pedale dell'acceleratore « rivettato » al fondo, MarkuAlen ci stava precedendo verso St. Bonnet-le-Froid,provenienza Burzet, e noi sul nostro muletto, biancocome i muri di neve che ci stavano sovrastando, eravamoimpegnati a non perderlo di vista, a non lasciarci stac-care per nessuna ragione al mondo. E a St. Bonnet ciiamo arrivati uno dietro l'altro come agganciati da un

magico cavo di traino, pensando che in fin dei contiguidare così sulla neve, praticamente senza chiodi, eraIla nostra portata come alla sua e con il morale alto co-

me quei muri di neve stavamo provando la nostra primaita in Fiat, la prima gara fuori dall'Italia, ed il rallyù famoso del mondo: il Montecarlo.

Iniziamo a vivere il clima della gara quando, a^ix-Les-Bains, cittadina a nord di Chambery ci me-coliamo alle macchine di tutti gli altri concorrentiirovenienti da innumerevoli città d'Europa. Lungo lairima prova speciale nei primi chilometri quando tuttoiramai si era messo in moto, una infinità di pensierifintavano di minare la mia « super concentrazione »Dentale: « Stiamo andando bene, quello spettatore ap-idlaìato all'uscita di quel tornante sembrava soddisfatto,

no già in cima al colle, ancora 4 chilometri... ».Ma all'improvviso, tra due muri fa t t i di uno strano

mpasto gente/neve, siamo perpendicolari rispetto allatrada, tragicamente fermi , con la speranza che qualcu-io non ancora completamente assiderato ci aiutasse a to-glierci da quello scomodo parcheggio. E come il faroIella lanterna di Genova per gli abitanti del porto, a>ampierdarena, le luci della Talbot di Frequelin hanno'luminato a giorno la curva da cui noi stavamo lentis-imameme muovendoci e nella polvere di neve sollevata

ÌM! francese raggiungiamo il fine prova.

dal primo, un tale Hannu Mikkola su una strana vetturatedesca, è già equivalente a quello tra il primo e ilquinto assoluto dopo una prima « massacrante » tappadi rally dell'Elba. Mancano ancora 31 delle 32 provespeciali, e nella mia mente è il pensiero che la perfor-mance del finlandese distragga tutti dalla nostra, E sottodi noi, sotto quella neve maledetta, il nostro morale.

Non si riesce a riposare come si dovrebbe in quellacamera del Beach Plaza a Montecarlo immersa... nella lu-ce del giorno, invano nascosta da una inutile tenda; ciaspettano 39 ore di gara, il rally vero e proprio deveancora cominciare. Ma il pensiero più grosso va alla pri-ma prova del percorso comune che porta da Moulineta La Bollene, 22 km fatti di curve e di tifosi, 22 km« fatti » di Turini. I ricognitori ci informano che lastrada è asciutta, tranne qualche tratto in cui troveremoplacche di ghiaccio oppure neve.

Al decimo chilometro di salita, all'uscita di un en-nesimo tornante scivoloso come la pista del palazzo delghiaccio di Cortina, si intravvede tra i pini un grandebagliore: la « cattedrale » dei rallies è lì illuminata, ri-colma di fedelissimi. Dentro di noi un'emozione profonda,nella mente il tentativo di indovinare il critico giudiziodi chi, dopo ore ed ore di freddo, ci ha visto passare.Eppoi una notte di neve, un'alba di neve, prova dopoprova prendiamo confidenza con le nuove gomme: kS. EX. C islick ex chiodate), o altrimenti delle gomme-pane (per i carrozzieri). I nostri chiodini se ne vannotroppo presto e ci abbandonano nel momento di estremobisogno.

Per la prima volta, ed è già la seconda notte delpercorso comune, la quarta consecutiva in macchina dallapartenza del rally da Roma, Dario ed io riusciamo a ri-dere: un signore tutto trafelato si affaccia ni f inestrino

della nostra 131 ed esclama: « Mikkola si è ritirato! Ve lodico così sapete regolarvi ».

Vediamo un'altra alba, sta per terminare il percorsocomune di 1700 km, nell'ultimo trasferimento gruppi diappassionati alzano le braccia al cielo e con le mani fannosegno di vittoria e noi salutiamo e pensiamo: « I soliticisinformati cuì si sono scaricate le pile della radio,vengono da Biella e hanno ancora in tasca le classifichedel rally della Lana ».

Finalmente una notte di calma, e anche se la classi-fica non è incoraggiante ritengo sia un po' meno irri-tante. La sera seguente un nuovo Turini ci attende,ma è come se il Montecarlo lo corressimo da sempre, or-mai. Il nostro è il terzo tempo assoluto, siamo più ca-ricati, le prove che seguono ci vedono nei primi cinquetempi e risaliamo dalla sedicesima all'undicesima posizio-ne. Finisce il rally e neppure ce ne accorgiamo, per unavolta non dobbiamo festeggiare, come tante volte inItal ia , una mancata vittoria. Niente champagne, soloun ultimo ennesimo controllo da parte dei commissaritecnici monegaschi di frecce, trombe, stop, luce ecc. comead un collaudo qualsiasi.

Noi il nostro collaudo lo abbiamo fatto e duro chepiù duro non si può. In fondo siamo arrivati primi dopoi primi dieci o, più modestamente, secondi dopo Ì priminove, non vi pare?

Ma al di là di ogni considerazione, di ogni battuta,di ogni scherzo fatto con il senno di poi, ciò che mi hacolpito di più è stata la costanza dei nostri ricognitori, cheringrazio di cuore. Chiunque volesse sapere in quali con-dizioni di fondo abbiamo corso la prima gara all'esterola prima gara in Fiat, la gara più importante del mondo,potrebbe chiederlo a loro: a Fabrir.io, Marco, Tonino,Sergio, Carlo e Luigi.

Lucio Guizzami

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Ìli L'abitacolo di .-M/CHELA-

MONACO - La mia prima uscita uf-ficiale al volante della Audi Quattroè dunque terminata a 300 km da Pa-rigi. La tanto criticata « passeggiata »,del Rally dì Montecarlo (detto conaltre parole, il percorso di concentra-zione) ha fatto una vittima innocente!

Nessuno degli organi della mecca-nica della vettura era in causa, loconfermo. Che cosa è successo? Sabo-taggio, come ha ipotizzato la stampaitaliana? Certo, era talmente enormedi trovare acqua e sabbia nella ben-zina che questa ipotesi ha, per unbreve istante, attraversato la mia men-te. Però questa versione non resisteall'esame dei fatti. La QUATTRO èrimasta per tutta la notte a Parigi inun garage chiuso, ed il tappo del ser-batoio di benzina era chiuso a chia-ve anche lui.

E 'poi, perché io? Perché non HannuMikkola, che era il favorito n. 1 delrally? Naturalmente non ho la provaformale che non ci sia stata malevo-lenza, ma mi rifiuto dì crederci. Sareb-be troppo mostruoso.

Veramente, credo che una straordi-naria sfortuna si sia abbattuta su dime. I meccanici che hanno fatto ilpieno dì benzina alla vigilia, hannomolto probabilmente « raccolto » il fon-do della cisterna della stazione di ser-vizio. Essendo stata rimorchiata perun centinaio di chilometri dalla vet-tura di assistenza, sapevo per certoche mi -sarei"esposta a dei reclami dìaltri concorrenti. C'erano anche le fotodel traino... Ma non avevo altra scel-ta: o dovevo lasciare la Quattro inaperta campagna o continuare fino alsuccessivo posto di assistenza, che eramolto meglio equipaggiato per toglie-re i 120 litri di benzina, che conte-neva il serbatoio. Naturalmente ho pas-sato a traino un controllo orario aChateau-Thierry ma chi, davanti aduna tale assurdità, davanti una sortecosì ingiusta, non sì sarebbe aspettatoun minimo di clemenza? Come ammet-tere che le proprie speranze ancoraprima di aver affrontata la prima spe-ciale, sono già naufragate?

RIAMMISSIONENEGATA

II mio direttore Walter Treser, peril carattere insolito del guasto, e peril fatto che non poteva essere impu-tato ad alcun organo meccanico dellaQuattro, era convinto che l'Automo-bile Club de Monaco avrebbe datol'autorizzazione a ripartire per la veragara, magari con una penalizzazioneforfettaria. Per loro, come per noitutti d'altronde, il concentramento nonaveva alcun significato a livello spor-tivo puro.

Non se ne è fatto niente. Il regola-mento è duro, ma è il regolamento

IN PORTOGALLO A SMALTIRE LA RABBIA

Una foto rara di Michèle Mouton sull'AUDI Quattro a Montecarlo, datoche ha fatto veramente poca strada. Sotto, il posto di guida della 4RMA rare shot of Michèle Mouton in thè AUDI Quattro at thè Monte Carlo,since she really didn't go far. Below, thè idriving seat of thè German 4RM

La toràpromessadelFAUDI4

E' stato solo la sera del giorno suc-cessivo, quando è stata data la par-tenza delle speciali nella Chartreuse,che mi sono resa conto della mia ira-mensa delusione. Avrei potuto pian-gere. Tanto più in quanto che, dopoIo svuotamento del serbatoio, la me-ravigliosa meccanica della Audi Quat-tro era senza alcun problema.

Durante tutta la settimana del ral-ly, he seguito Mikkola. Ero alle par-tenze ed agli arrivi allo scopo di per-mettere che sì 'potessero eventualmen-te prelevare dei pezzi dalla mìa vet-tura e per dargli anche i tempi deglialtri piloti. Durante questo periodo,in cui sono andata estremamente velo-ce, la mia macchina, contrariamente aquella di Hannu, non ha avuto pertutti i 3.800 km percorsi alcuna noiaal cornando dell'alternatore e perfinonessun'altra noia. Il che è tanto piùseccante!

CONFORTO^DAI COLLEGHI

Treser ha riassunto questa valuta-zione di fronte ai giornalisti: «Da unIato », ha detto, « avete una vetturamalata dopo la sua uscita di strada,quella dì Mikkola, che è ancora incorsa. D'altro una Quattro in perfet-te condizioni, quella di Michèle Mou-ton, che è stata eliminata senza averpotuto dimostrare niente. E' stupidoe desolante ».

Tutti Ì piloti sono venuti a dirmiquanto fossero dispiaciuti per me, eho trovato questa testimonianza di sim-patia molto confortante.

Avrei potuto vincere il Montecar-lo? Non l'avevo mai sognato, lo am-metto. Ma con dei « se » non si co-struisce la storia. Sì tratta comunquedì una domanda che mi porrò per mol-to tempo, rimpiangendo profondamen-te che non mi sia stata accordata labenché minima possibilità di darviuna risposta.

Ora sono in Portogallo, per unrally che non conosco affatto. E que-sto è il motivo per cui è indispensa-bile che faccia ricognizioni più appro-fondite degli altri. Al mio fianco saràqualcuno che conoscete bene: PatriziaPons. Una scelta che non rimpiango,perché è una vera e propria profes-sionista e ci intendiamo benissimo.

Allora: una doppietta Audi Quat-tro in Portogallo? Che sogno!! Rea-lizzabile, ma da parte mia mi accon-tenterei del risultato seguente: 1. Han-nu-Mìkkola, quello che verrà doposarà un'altra storia. Ma vi posso assi-curare che la Audi Quattro su terraè anche più veloce che sulla neve. Laterra è il suo vero campo. E ciò nonvuole dire poco.

Michèle Mouton

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Quasi più fortii .RICOGNITORI»dei partecipanti

Questa tabella riassume alcuni Interessanti datirelativi alle prime ventiquattro vetture in gataal recente Rally di Montecarlo. Al di là dei datistatistici, che peraltro possono sempre essere uti-li, quello che colpisce è l'elenco dei ricognitoria disposizione dei vari equipaggi. Si tratta diun elenco impressionante per quantità e so-prattutto per qualità, tanto che si può tranquil-lamente affermare che l'elenco dei ricognitorial Montecarlo '81 da solo farebbe la felicità diqualsiasi organizzatore di gare, anche interna-zionali.

Nomi come Blomqvìst, Rohrl. Airikkala, Scia-ter, Zanini, Clark, Lefebvre, Kaby, Borine, Ni-colas Wìlson, Carlsson, Vincent, Sclater, Hau-gland, senza contare i nostri Fusaro, Tabaton eCapone fanno veramente impressione. Soprattut-to finisce per diventare strano il fatto che essistessi non fossero in gara in fianco .(e contro) aglialtrettanti assi cui hanno cercato di rendere lecose un po' facili su e giù per le Alpi Marittime.

Ma è certo che, fra piloti e « ricognitori >>,il Montecarlo '81 offriva un piatto difficilmenteuguagliarle.

di gara

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equipaggio e vettura

Waldegaard-ThorszeliusFord Escort RS g4

Alen-KivimakiFiat Abarth 131 g4

Vatanen-RichardsFord Escort RS g4

Darniche-MahéLancia Stratos g4

Mikkola-HertzAudi Quattro g4

Kleint-WangerOpel Ascona 400 g4

Bettega.Peris'sinotFiat Ritmo g2

Toivonen-GallagherTalbot Sunbeam Lotus g2

Ragnotti-AndrìéRenault 5 Turbo g4

Therier-VialPorsche 91 1 SC g4

Kuliang-BerglundOpel Ascona 400 g4

Eklund-SpjuthVW «Golf GII g2

Cerrato-GuizzardiFiat Abarth 131 g4

Mouton-ArriiAudi Quattro g4

Frequelin-TodtTalbot Sunbeam Lotus g2

Coppier-laiozRenault 5 Turbo g4

Saby-Le SauxRenault 5 Turbo g4

Servia-BrustengaFord Fiesta g2

Alrneras-» THber »Porsche 91 1 SC g4

Aaltonen-GormieyDatsun Violet GT g4

Clarr-FauchiHeOpel Ascona gì

|j pneumatici

Michelin

Pirelli

Pirelli

Pirelli

Kleber

Michelin

Pirelli

I Michelin

Michelin

Michelin

Michelin

Pirelli

Pirelli

Kleber

Michelin

Pirelli-Michelin

Michelin

Michelin

Michelin

Xleber

Michelin

candele

Champion

Champion

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Champion

Bosch

Bosch

Champion

Champion

Champtort

Bosch

Bosi:h

Bosch „

Champion

Bosch

Champion

Champion

Champion

Motorcraft

Bosch

NGK

Bosch

lubrificante . ,

Olio Fiat

Duckhams

1 . Total

Mobil

Olio Fiat

Shell

Elf

Esso

Mobil

Castrai

Olio Fiat

BP

Shell

Esso

Elf

Esso

Castrol

BP

ricognitori

Stig BiomqvistLars CarfssonAnders Gullberg

Hannu ValtaharjuVanni Fusaro

Peniti AirikkalaRoger ClarkMalcolm Wilson

Jean-Louis Ravenel

Markku SaaristoFreddy KottulinskyJohn Taylor

Walter RohrlHolger Bohne

Carlo CaponeFabrìzio Tabaton

Chris SclaterPeter Harper

Jean-Pierre HanrioudPierre Meny

Antonio ZaniniFrancis Vlncent

Peter BrinkHeinz-Walter Schewe

John HauglandHakan Lindberg

(come Bettega)

Jean-Pierre Nicolas

Jean-Claude LefebvreJean-Pierre Rouget

(amici)

Jean-Claude Sevelinge

Juan-lgnacio Canola

(come Therìer)

Terry KabyBob Freeborough

targa

1493 (<MC)

TOU48219 (I)

PLY829W (BG)

TOU62570 (I)

IN-NP50 (D)

GG-CJB90 (D)

TOU22647 (I)

NVC777W (GB)

440VB91 (F)

4769RP34 (F)

GG-CJ649 (D)

WOB-VZ7 (D)

TOV33681 (I)

IN-NP60 (D)

PVC999W (GB)

3765VM38 (F)

127TZ91 (F)

GE-1158-L (E)

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KNY59TU5210 (J)

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'-̂ ̂ t ì i? I È Diario di riscossa 50

R A G N O T T I ORA SI SENTE RIPAGATO

DELLA GRANDE DELUSIONE IN CORSICA

«LAUDI-Quattro?Non mi fa paura!»

Irresistibile sul fondo scivoloso, la Quattro si è difesa bene anche sul!'asfalto Non resta che attenderla sullo sterrato, ad esempio in Portogallo

Unbeatable on thè slippery sections, thè Quattro did well also on tarmac.Now we have to wait and see how it behaves on gravel, f. i. in Portugal

Premiazione a Montecarlo, sabato 31 gennaio: a sinistra Wanger e Kleint,terzi; a destra le prime dame, Blume-Schuster, con Ranieri e Balestre(immancabile sui podi con le autorità). La mattina dell'arrivo non s'era visto

The prize-giving at Monte Cario on January 31: left, Wanger and Kleint,3rd; right, thè first ladies, Blume-Schuster, with Ranieri and Balestre

MONTECARLO — «Per le rico-gnizioni siamo passati dalle trealle cinque volte dappertutto,cioè un po' meno del solito, poi-ché avevamo preso l'abitudinedi passare almeno sei volte inogni speciale, nelle ricognizioni.

Ma qui abbiamo una scusa:nevicava troppo e siamo rimastibloccati quasi dovunque ! La vet-tura è stata regolata un po' piùrigida che per il Giro di Corsi-ca ma è stata resa più morbidaper l'ultima notte. Per quanto ri-guarda le gomme, avevamo ottopossibilità di scelta: quattro conle racing e quattro con le gom-me da neve (di cui tre in TRX).

Per tornare alla corsa vera epropria, è successo ciò che ave-vo previsto prima della parten-za, cioè sulla neve molto alta laAudi Quattro si è nettamentemostrata superiore a tutte le al-tre macchine ed è stato necessa-rio che le condizioni diventasse-ro più "normali" perché gli scar-ti si stabilizzassero, alla fine.Per le speciali al sud, quelle conpoca neve, mi aspettavo di esse-re davanti ed è effettivamenteciò che è successo.

FUORI STRADANEL .. COMUNE -

Sfortunatamente, durante ilpercorso comune, sono uscitodi strada. Ho rotto lo scarico eil turbo è rimasto danneggiato.Questo incidente del Col de Fayeci ha fatto perdere una trentinadi cavalli e ciò è durato per tut-to il percorso comune: la vettu-ra ha funzionato in modo pocobrillante e il motore era lungidal dare tutto il suo potenziale.

L'assistenza non l'ha potutoriparare prima del nostro ritor-no a Monaco. Non è stato possi-bile prima, perché il tempo era'troppo breve per intervenire neiparchi di lavoro. Avevamo biso-gno di almeno 35 minuti per ri-mettere la macchina nelle condi-zioni migliori, tenuto conto delfatto che è impossibile lavorareimmediatamente sul turbo dopol'arresto della vettura, la tempe-ratura è troppo elevata... Nelparco di Fontvielle, nel Princi-pato, abbiamo finalmente potu-to cambiare tutto (scarico e tur-bo) per l'ultima notte.

Del resto, durante il percor-so comune, ho commesso un er-rore di scelta delle gomme alBurzet, dove sono partito con leslicks. D'altronde ho avuto unproblema con un'assistenza chenon aveva un treno completo digomme a, nostra disposizioneprima di Saint Bonnet le Froided abbiamo perso circa due mi-nuti in totale, in queste due spe-ciali.

Infine, visto che l'assetto fun-zionava male, ho voluto compen-sare attaccando un po' tropposull'asfalto e sono uscito due otre volte di strada, rimanendoappollaiato sui banchi di neve.Queste follie ci hanno fatto per-dere ulteriore tempo, diciamo untotale di circa un minuto e mez-zo. Certo, senza l'uscita di stra-da di Jean-Lue Therier, non a-vremmo potuto raggiungerlo...almeno, 'diciamo, con nove pos-sibilità su dieci.

Quando l'ho visto fermarsi sulTurini, mi sono detto: "Guarda,

andranno a mangiare al risto-rante...". No, seriamente, ero de-luso per loro, -riflettendo sul fat-to che era uno di noi due che do-veva uscire di gara. Da parte miasono partito in tromba e, sup-pongo, lui ha, dovuto fare altret-tanto. Avevo appena rotto la miabarra antirollio, ma attaccavoquanto potevo per cercare di ri-montare sulla Porsche: ero allamercé di una foratura e homantenuto le mie possibilità,non ostante il mio ritardo...

Non temevo niente da parte diGuy Frequelin. Ovunque partivacon le slicks, io sceglievo le TBper sicurezza e sfruttavo a fon-do il motore solo in accelera-zione, cercavo di risparmiarlo.L'unico posto in cui ho veramen-te attaccato, dopo il ritiro diJean-Lue, è stato al Col du Co-robin a causa dell'errore neitempi attribuiti a Frequelin adAnnot, la 28. speciale. Mi sonodetto: "non si sa mai, se l'errorenon viene scoperto, può porredei problemi al momento deiconti per la classifica generale,all'arrivo". Ma ero sicuro delfatto mio. Allora ho forzato l'an-datura e gli ho rifilato 26 secon-di di un solo colpo.

Mi aspettavo la superioritàdelle Michelin, ma non in que-ste proporzioni. Le Pirelli han-

. no approfittato, l'anno scorso,delle condizioni speciali a causadella tolleranza dei chiodi lun-ghi, ed hanno effettivamente sur-classato le Michelin; quest'annotutti erano nella stessa barca acausa della regolamentazione mi-nisteriale e tutti sono stati co-stretti a piegarsi alle esigenzedei chiodi di 2 mm. Michelin,che ha lavorato molto ha raccol-to i frutti della sua fatica: i chio-di non si staccavano e la gommasi è rivelata molto efficace.

Therier ha detto che mi tro-vava un po' malinconico e unpo' assente, durante lo svolgi-mento del rally. Ammetto che èvero fino ad un certo punto.Non ero veramente disteso, con-trariamente al solito. Non misentivo a mio agio sull'asciuttocome avrei dovuto esserlo, e ciòa causa del mio problema al mo-tore "indebolito". Mi aveva datoun piccolo colpo al morale e ciòsi è fatto sentire nel mio com-portamento. Ma in fondo non so-no cambiato ho sempre queltemperamento allegro. Una"grossa" macchina non bastaper farmi venire il mal di testa!

SEMPRE IN AUTOPER IL FREDDO

Non sono sceso quasi mai dal-la macchina, ai controlli, è vero.Ma non è stato per evitare glialtri piloti, avevo semplicemen-te un po' freddo... so che Jean-Lue Therier era costantementefuori dalla sua Porsche ed anda-va a spasso per discutere un po'con tutti.

Quando ho visto la Porscheferma sulla discesa del Turini,ho immediatamente alzato il pie-de: sapevo che avrei vinto il mioMontecarlo. Suppongo, in quelmomento di aver avuto lo stes-so sentimento che Jean-Lue haavvertito all'ultimo Giro di Cor-sica vedendomi fermo nella quat-tordicesima speciale. In seguito

Page 8: PER VINCERE I LE ARMI ASSOLUTE Un «MONTE» RALLIES …LE ARMI ASSOLUTE PER VINCERE I RALLIES ORA NON LE ABBIAMO PlV NOI 11 grosso scossone tecnico all'edizione '81 del Montecarlo

51 Por 0 CAGNOTTI SInon mi rimaneva da fare altroche giocare la carta della sicu-rezza, il che ho fatto, con unapiccola accelerata sul Col duCorobin per evitare una noia al-l'ultimo momento, di cui avreb-be immediatamente approfittatoFrequelin.

Sono naturalmente molto sod-disfatto di questa vittoria e allaRenault lo sono ugualmente:possono anche sfruttare a livel-lo pubblicitario una riuscita tec-nica... Vi sorprenderò, tuttavia,ammettendo che questa vittorianon mi fa molto più piacere deimiei posti d'onore con la picco-la gr. 2. Penso al Montecarlo del'78, ma anche al mio secondo po-

sto al Giro di Corsica, al mioterzo posto al Bandama e alquarto posto al Rally dell'Acro-poli. Il fatto di classificarsi benedopo aver costantemente attac-cato a fondo con una piccolavettura è ugualmente una gran-dissima soddisfazione!

Il fatto importante è di averpotuto verificare che, tranne sulterreno molto scivoloso, com-pletamente innevato, come all'i-nizio del rally, non avevamoniente da invidiare alla AudiQuattro, che sembra d'altrondeassai difficile da pilotare.

Questa vittoria al Montecarlocade proprio al momento giusto,ma non cambia niente, concre-

tamente, nel nostro programma.Seguiamo il nostro programmadi prove su terra e ci preparia-mo per il seguito del calendarioinizialmente previsto. In funzio-ne della nostra classifica, primadelle ultime prove della stagio-ne, potremmo eventualmenteprendere in considerazione altrepartecipazioni, ma è poco pro-babile. Si tratta di un'annata dipreparazione per la Renault, eil nostro scopo è di lavorare permettere a punto una vetturacompetitiva... Il resto sarà peril 1982...».

intervista raccolta daJean-Paul Renvoizé

Finalmente, Ragnotti può guardare chi lo acclama dal gradino più alto del podio (ATTUALFOTO) Alla sua R5 Tur-bo (sopra FOTO 4) si è dovuta arrendere anche l'attesissima AUDI Quattro di Mikkola-Hertz (sotto FOLE POSITION)At least, Ragnotti is able to look from thè highest step of thè rostrum on to those who are celebrating him.Mikkola's Audi Quattro, too. had to surrender to bis R5 Turbo

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