Enaip Piemonte Bilancio delle Competenze En.A.I.P. Piemonte 23 febbraio 2004.
PER UNO STATUTO CULTURALE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE ACLISTA Padova, 29 novembre 2007 VERSO UNA...
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“PER UNO STATUTO CULTURALE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
ACLISTA”Padova, 29 novembre 2007
VERSO UNA PROPOSTA FORMATIVA ENAIP
L’ESPERIENZA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE INIZIALE
Leonardo Verdi Vighetti ENAIP Nazionale
DUE VERSANTI DEL DISCORSO
La bussola ed il collante: una proposta formativa per la formazione professionale.
Risorsa tra educazione e professionalità
Gli agganci con un’esperienza recente:La sperimentazione triennale in Puglia gestita da ENAIP Nazionale e Regionale. Una buona pratica
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PERCHE’ PARLARE DELLA FORMAZIONE DEI GIOVANI?
L’adolescente è nell’adulto più di quanto l’adulto non sia nell’adolescente
La formazione, quale che sia, ha bisogno di passione, di patos, di provocazioni che sono qualità dell’essere
giovani
Nella pedagogia rivolta ai giovani c’è molta andragogia: l’apprendimento come cantiere
La questione dei giovani è tra le priorità sociali: guardando in questo microcosmo, si vede la società del
futuro3
NON DIMENTICARE…
Chi sono gli allievi e le allieve della sperimentazione ?
Alcune delle loro attese
I dati raccolti sul campo
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GLI ALLIEVI E LE ALLIEVEUN RITRATTO-TIPO
In famiglia si esprime in dialetto ed in italiano, ha meno di 25 libri in casa, il padre e la madre hanno conseguito la licenza media (il 10% ha un titolo superiore), padre e
madre lavorano a tempo pieno (il 17% delle madri lavora a tempo parziale), il padre è operaio (il 10% è impiegato), della madre non conosce il tipo di lavoro
svolto.
Svolge un qualche lavoro durante la giornata (il 28% no), non pratica sport (il 38% sì), usa il computer con
frequenza (il 20% mai), non legge quotidiani (il 36% sì) ma riviste (il 40% non le legge), non legge fumetti (il
30% sì), non legge libri di narrativa (il 30% sì), di scienze (il 32% sì) e di storia (il 28% sì)
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GLI ALLIEVI E LE ALLIEVELA LORO ESPERIENZA FORMATIVA
L’esperienza della marginalità formativa: il 20% ha iniziato il percorso di formazione a 14 anni, più del 65% a 15 o a 16 anni. Più del 50% è stato
bocciato a scuola almeno una volta
La formazione professionale un’esperienza correttiva? Quasi il 40% aspira a conseguire un titolo di studio superiore
La lingua italiana: un rapporto problematico. La maggioranza ritiene di non apprenderla facilmente, la considera poco
importante sia per trovare un lavoro, sia per continuare gli studi
La matematica: un’esperienza di amore e odio.La maggioranza non si ritiene particolarmente capace ma la apprende
facilmente; l’apprezza e vorrebbe trovare un lavoro che la utilizzi, sapendo che è importante conoscerla per proseguire gli studi
Il diritto: lo studio che non piace ma che la maggioranza ritiene importante per trovare il lavoro che piace
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ALCUNE LORO ATTESEUNA SFIDA PER GLI ADULTI
La ricerca quasi impossibile di riti di passaggio: l’incapacità di reggere il dolore
La ricerca della visibilità che non c’è, se non nella spettacolarità
La ricerca di senso che nasce davanti al mistero, all’indicibile in alternativa alla disperazione
La ricerca compulsiva dell’azione che si oppone all’istinto di riflessione
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L’ESPERIENZA (DIFFUSA) DEL DDF IN PUGLIA “UNA SFIDA IN UN CONTESTO DEFINITO
CONSEGUIRE QUALIFICA E OBBLIGO FORMATIVO”
Tenere assieme ciò che è separato
Le competenze tecnico-professionali: la Formazione
Le competenze di base (gli standard minimi della C.S.R. 15 gennaio 2004): l’Istruzione
Le competenze etiche: Orientare ai valori, sviluppare le dimensioni affettive e cognitive
della personalità
Scoprire e valorizzare ciò che è nascosto
Seguire la bussola della Proposta Formativa
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LA PROPOSTA FORMATIVAIL RACCONTO DI UNA STORIA
Dagli anni ‘70 ad oggi: il ciclo decennale della proposta formativa
Le costanti: i valori etici, la centralità dell’apprendere, l’operatore come catalizzatore
di processi educativi e formativi, la rete condivisa degli attori sociali, la pari dignità della F. P.
rispetto all’istruzione
Gli esiti: educazione e professionalità come conquista di autonomia e partecipazione sociale
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LA BUSSOLA ED IL COLLANTELE QUATTRO CULTURE
LA CULTURA ETICA: I VALORI FONDANTI
LA CULTURA PEDAGOGICA: L’APPRENDIMENTO COME PRODUZIONE SOCIALE
LA CULTURA ORGANIZZATIVA
LA CULTURA DI SISTEMA
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LA CULTURA ETICAVIVERE I VALORI FONDANTI
Porre al centro delle attività la soggettività unica e totale, nella dimensione fisica, cognitiva, affettiva e
spirituale
Sviluppare solidarietà, ascolto rispettoso e confronto con l’altro per creare una comunità educante
Comunicare una visione etica dei diritti di cittadinanza globale in un ambiente da rispettare e curare
Promuovere l’attenzione alla differenza di genere
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LA CULTURA PEDAGOGICAL’APPRENDIMENTO COME PRODUZIONE
SOCIALE (1)
La centralità dell’apprendere: l’allievo e l’allieva sono titolari del processo di apprendimento
La centralità dell’esperienza (l’agire) come motivazione e oggetto dell’apprendere (il riflettere)
La relazione interpersonale e di gruppo come risorsa di apprendimento e di vita
La realizzazione di un prodotto finito, che ha valore professionale e sociale, come esperienza di visibilità e
di senso 12
LA CULTURA PEDAGOGICAL’APPRENDIMENTO COME PRODUZIONE SOCIALE (2)
La valutazione come esperienza di apprendimento costante e verifica del successo del servizio formativo
Il tutor come mentore ed i docenti come catalizzatori dei processi di apprendimento
Curare i setting, come luoghi da abitare e da scoprire, come esperienza del limite
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LA CULTURA ORGANIZZATIVALA QUALITA’ INTERPRETATA E CONDIVISA
Progettare ed agire assieme, nella distinzione dei ruoli, delle figure professionali
Mantenere ciò che si è dichiarato: il clima di fiducia e di accettazione
L’autovalutazione di processo, di prodotto, di contesto come risorsa di miglioramento continuo
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LA CULTURA DI SISTEMAIL DIALOGO INTERNO ED ESTERNO
Far dialogare i livelli interni all’ENAIP: Nazionale, Regionale e Locale: le risorse di formazione docenti
condivise nella sperimentazione Puglia
Far dialogare i sistemi territoriali: istruzione, formazione professionale, aziende, famiglie, esperti
territoriali
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IL RITORNO SUL CAMPOIL LIEVITO NELLA PASTA
“LE RISORSE PROGETTATE E COSTRUITE ASSIEME”
La Formazione dei formatori e delle formatrici
L’accompagnamento e l’affiancamento
Le risorse didattiche
La valutazione degli apprendimenti
La valutazione delle azioni formative
L’équipe psico-socio-pedagogica16
QUALCHE RISULTATO
Nelle competenze di base, testate con prove di difficoltà medio-alta, il punteggio medio conseguito supera il 60% di risposte esatte, salvo
nell’area scientifica Il rendimento nelle “competenze strategiche” è al di sotto della media nazionale di circa 2 punti percentuali; è al di sopra per le “strategie elaborative”, la “percezione delle proprie competenze”; “l’ansietà di
base” risulta essere minore
Il rendimento in 9 items di ancoraggio relativi alle Abilità Linguistiche tratti dal progetto PISA (Programme for International Student
Assessment) promossa dall’OCSE nel 2000 è superiore di oltre 10 punti percentuali alla media nazionale
La Qualifica Professionale è stata conseguita da 111 su 159 ragazzi e ragazze (quasi il 70%)
Il 28% dei ragazzi e delle ragazze si è iscritto al quarto anno della Secondaria Superiore
Le bocciature non hanno penalizzato le prestazioni degli allievi e delle allieve
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PER COMPLETARE LA SFIDA IN CORSO D’OPERA:
ASPETTI DA MIGLIORARE
Rafforzare la strategia delle Unità di Apprendimento
Appropriarsi della valutazione di organismo, di progetto e di apprendimento come risorsa per
migliorare piuttosto che come obbligo da rispettare
Incrementare l’investimento in formazione sulle risorse umane per dare continuità e rafforzarne
l’impegno
Rafforzare la cultura dell’integrazione tra Istruzione e Formazione come una cosa di tutti a tutti i livelli di
responsabilità18