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PER UNA TIPOLOGIA
DEGLI SCHEMI ARGOMENTATIVI
Paolo Vidali Workshop 31 ottobre 2008 - Padova
Contributi a una teoria
del pensiero diffuso
�Le tipologie di schema argomentativo
�La proposta di una tipologia unitaria di
luoghi, argomenti e fallacie
� Il significato filosofico di tale tipologia
�Es. 1 Platone: come leggere una
argomentazione complessa
�Es.2 Il Disegno intelligente: modificazioni
interne alla tipologia
�Conclusioni
Sommario
“ Noi “conosciamo” qualcosa (nel senso più proprio e stretto del termine) se, e solo se, abbiamo una ben fondata credenza in essa;
la nostra credenza è ben fondata se, e solo se, possiamo produrre buone ragioni che la supportino;
e le nostre ragioni sono realmente buone (secondi i piùrestrittivi canoni filosofici) se, e solo se, possiamo produrre un argomento “conclusivo”, o formalmentevalido, collegando questa credenza a un punto di partenza che non viene messo in discussione (e che preferibilmente non si possa mettere in discussione)
Toulmin S. E. , Knowing and Acting. An Invitation toPhilosophy, New York, Macmillan, p. 89.
Schema argomentativo
�Conoscere implica credere e argomentare
�Argomentare implica proteggere criticamente
certe premesse per discuterne altre.
�Si evidenzia il valore delle premesse assunte e
quindi dei luoghi comuni accettati.
�Tale valore emerge non perché esplicitato, ma
perché collocato in una schematizzazione: per
posizione, non per dizione, assunte, non
espresse
�Le conseguenze di questa collocazione sono
rilevanti per ciò che chiamiamo pensiero diffuso
Schema argomentativo
Le tipologie di schemi
Whatley (1841)
La prima schematizzazione moderna si deve a Whatley:
1. Argomenti a priori (argomenti dalla causa all’effetto)
2.1 Argomenti da segni (argomenti dall’effetto alla condizione)
2.2. Argomenti da esempi (induzione, comparazione, analogia)
Whatley R. Elements of Rethoric, D. Ehninger ed.(1841), Carbondale, Southern Illinois University Press 1963.
Perelman e Olbrechts-Tyteca (1958)
Schemi basati sulla dissociazione delle nozioni
In positivo emerge il lato costruttivo dell’argomentare, che intesse le relazioni costitutive della realtà condivisa dall’uditorio e costruita con esso.
In negativo si ha una tipologia sempre meno governabile, dalla terza tipologia alla quarta, assolutamente rapsodica, costruita sulla dissociazione delle coppie di termini (apparenza /realtà, mezzo/fine, relativo/assoluto, sostanza/accidente...)
Perelman e Olbrechts-Tyteca (1958)
Partendo da Toulmin, Hastings costruisce la tipologia sulla base dei diversi tipi di garanzie
Propone nove tipi di ragionamento, con tre generali raggruppamenti1. ragionamenti verbali
1.1. ragionamento dall’esempio verso una generalizzazione descrittiva1.2. ragionamento dai criteri alla classificazione verbale1.3 dalla definizione alla caratteristica
2. ragionamenti causali2.1 ragionamento dai segni verso un evento non osservato2.2. ragionamento dalla causa all’effetto2.3 ragionamento dalla evidenza circostanziale alla ipotesi
3. forme di ragionamento variabili (free floating)3.1. ragionamenti per comparazione (per analogia letterale)3.2. ragionamenti per analogia3.3. ragionamento per autorità
Hastings A. C., A Reformulation of the Modes of Reasoning in Argumentation, North-western University, Evanston 1962
Hastings (1962)
Sullo sfondo della discussione critica che mira a risolvere divergenze, individuano tre categorie principali
Argomentazione basata sulla relazione sintomatica (argomento di autorità)
Argomentazione basata sulla relazione di comparazione (analogia, principio di giustizia)
Argomentazione basata sulla relazione causale (argomento pragmatico)
Eemeren F.H. van, Grootendorst R (et al) (1996), Fundamentals of Argumentation Theory, A handbook of Historial Backgrounds and contemporary Developments, Lawrence Erlbaum Associates, Mahwah, New Jersey.
Van Eemeren, Grootendorst (1992-1996)
Approccio eclettico
1. Schemi di argomentazione che usano garanzie1.1. schemi di classificazione (parte-tutto...)1.2. schemi basati su una comparazione1.3. schemi di contraddizione1.4. schemi causali
2. Schemi di argomentazione che stabiliscono garanzie (argomenti induttivi)
3. Schemi di argomentazioni che non usano né stabiliscono garanzie (analogia, autorità...)
Keinpointner M., Alltagslogik. Struktur und Funktion von Argumentationmustern, Stuttgart-Bad Cannstatt, Fromman-Holzbog 1992.
Keinpointner 1992
Alle spalle di ogni tipologia vi sono sempre premesse teoretiche sul ruolo dell’argomentazione.
• Tipologie determinate dall’impianto tradizionale (Whatley)• Da una metafisica della stabilità/trasformazione (Perelman)• Da un’idea di argomentazione come ricerca di garanzie
(Hastings)• Da una concezione di argomentazione interna al processo
pragma-dialettico (Van Eemeren. Grootendorst)
Obiezione comuneC’è sempre la tendenza a costruire un cassonetto di recupero
degli argomenti non classificabili rispetto alle categorizzazione dominanti (struttura del reale, verbale/causale…)
In sintesi
Proposta di una tipologia
della ragione argomentativa
Proposta non migliore ma più gestibile:• integrare topoi, argomenti e fallacie• costruire dei raggruppamenti di strumenti argomentativi
con un’aria di famiglia riconoscibile (se non coerenti, almeno affini)
• osservare il ruolo metasemantico che emerge da questi raggruppamenti
Per farlo è preferibile:• Partire dai luoghi, cioè dal non detto e implicito nel
processo argomentativo• Seguirne una articolazione, rapsodica ( e tradizionale) • Derivarne un’articolazione degli argomenti e delle fallacie• Valutare la rete semantica così costruita
La proposta di tipologia
I LUOGHI DELLA COERENZA
Si basano su strutture
logiche
– uguaglianza,
– identità,
– maggiore-minore,
– differenza
– …
e fanno leva su nessi
logicamente condivisi.
I LUOGHI DELLA COERENZA
Assiomi di Euclide- cose uguali ad una medesima cosa sono uguali tra loro;- sommando o sottraendo a -cose uguali una stessa cosa si ottengono ancora cose uguali; - cose che coincidono l'una con l'altra sono uguali tra loro; - l'intero è maggiore della parte.
Se un oggetto è un bene maggiore di un qualcosa ed un altro oggetto èinvece un bene minore del medesimo qualcosa, sarà più desiderabile l'oggetto che è un bene maggiore" (Top. III, 3,
118b) “Si può esaminare se un oggetto, aggiunto a un qualcosa, rende l’insieme un bene maggiore del bene che spetterebbe all’insieme sorto dall’aggiunta di un altro oggetto… Similmente si dica dal punto di vista della sottrazione” (Top.
III, 3 118b)
"I beni in maggiore numero sono più desiderabili dei beni in numero minore"
(Top. III, 2, 117a)
I LUOGHI DELL’IDEALE
Si basano sulla preminenza
- del possibile sul reale,
- della causa sull'effetto,
- del prima sul dopo,
- dell’ideale sul reale.
"le cose attinenti la veritàsono migliori di quelle attinenti l'opinione" Reth. I, 7, 1365b
omnia praeclara rara"Ciò che è più raro èpiù importante di ciò che è copioso" Reth. I, 7, 1364a
"Ciò che èpiù proprio èpreferibile a ciò che è piùcomune" Top. III, 1, 117b
I LUOGHI DELL’IDEALE
"L'innato èmigliore dell'acquisito, giacché è piùraro" Reth I, 7, 1365a
"Ciò che per sé è causa del bene è più desiderabile di ciò che ne è causa per accidente" Top. III, 1, 116a
"ciò che è proprio di un oggetto migliore èmigliore di ciò che èproprio di un oggetto peggiore" Top. III, 1, 116a
I LUOGHI DELL’ESISTENTE
Si basano sulla preminenza
- del reale sul possibile,
- dell'effetto sulla causa,
- del dopo sul prima,
- della conseguenza sulla motivazione,
- dell’esistente sul possibile.
"Ciò che ha maggiore durata o è più saldo è piùdesiderabile di quanto ha in minor grado siffatta natura" Top. III, 1, 116a
"Quando due oggetti sono oltremodo simili e noi non siamo in grado di avvertire alcuna preminenza dell'uno rispetto all'altro, si possono osservare le conseguenze. L'oggetto infatti onde consegue un bene maggiore èpreferibile" . Top. III, 1, 117a
"Il possibile è più importante dell'impossibile" Reth. I, 7, 1364b
"Ciò che tutti scelgono è migliore di quello che non tutti scelgono. E ciò che scelgono i più èmigliore di ciò che scelgono i meno" Reth. I, 7, 1364b
I LUOGHI DELL’ESISTENTE
I LUOGHI DELL’ORDINE
Si basano sul valore
- dell'ordine,
- della simmetria,
- della corrispondenza,
- dell'eleganza
"E, poiché ciò che èsecondo natura è piacevole e poiché cose omogenee sono tra loro in rapporti naturali, tutte le cose omogenee e simili sono per lo più piacevoli: ad esempio l'uomo è piacevole all'uomo, il cavallo al cavallo e il giovane al giovane, perciò sono sorti anche i proverbi per cui il coetaneo piace al coetaneo, e si cerca sempre il proprio simile, e la bestia riconosce la bestia e la cornacchia sta presso la cornacchia e altre cose del genere. (Reth. I, 11, 1371b)
I LUOGHI DELL’ORDINE
I LUOGHI DELLA PERSONA
Si basano sul valore
- della dignità
- del merito,
- dell'umano,
- della persona,
- sul rapporto tra dire e fare
"Soffrire l'ingiustizia èmeglio che commetterla: questo infatti preferirebbe l'uomo più giusto" Reth. I, 7, 1364b.
"l'essere ricco può sembrare bene maggiore dell'essere ritenuto tale" Reth. I, 7, 1365b
I LUOGHI DELLA PERSONA
“Quello che giudicheranno o hanno giudicato buono o piùimportante gli uomini assennati, o i piùautorevoli, ènecessariamente così, o in generale o nella misura in cui essi hanno giudicato secondo saggezza”Reth. I, 7, 1364b
SCHEMA DEI LUOGHI
SCHEMA DEGLI ARGOMENTI
SCHEMA DEGLI ARGOMENTI
Gli argomenti pragmaticiAd hominemModelloEsempioIllustrazioneAutoritàSacrificio
Gli argomenti strutturaliAnalogiaParagoneDoppia gerarchiaSimmetria
Gli argomenti a posterioriInduzioneArgomenti causali
Argomento del post hocArgomento della causaArgomento dell’effettoPriorità della causa sull’effettoCausa primaProprietà emergente
A contrarioAd consequentiamSprecoSuperfluoConsolidamento
Gli argomenti a prioriEssenzaDirezionePropagazioneSuperamentoRegola di giustiziaA fortioriComplementaritàRiduzione al superioreEtimologiaFacileCoerenza degli effetti
Gli argomenti pseudo-deduttiviPseudo-identitàIncompatibilitàPseudo-contraddizioneRitorsioneDilemmaAutofagiaPseudo-transitivitàTutto e parteAd humanitatemCompensazione
Gli argomenti deduttivi
Il sillogismo e le sue regole
Luoghi della personaLuoghi dell’ordineLuoghi dell’esistenteLuoghi dell’idealeLuoghi della coerenza
PERSONAORDINEESISTENTEIDEALECOERENZA
SCHEMA DELLE FALLACIE
Le fallacie pragmaticheArgumentum ad baculumArgumentum ad verecundiamArgumentum ad misericordiamArgumentum ad judiciumArgumentum ad populumArgumentum ad personamAd personam 1 (abusivo)Ad personam 2 (circostanziale)Ad personam 3 (tu quoque)Ridicolo
Fallacie strutturaliFalsa analogia
Le fallacie a posterioriFallacie induttivaGeneralizzazione indebita 1 (a dictosecundum quid, ad dictum simpliciter)Esempio non rappresentativoFallacia d’accidente conversoControevidenzaEsclusioneFallacie causaliCorrelazione casuale (post hoc ergo propterhoc)Effetti congiuntiIrrilevanza causaleCausa complessaCausa errata (non causa pro causa)Inversione causaleAppello alle conseguenze negative (pendio sdrucciolevole) Explanans non controllabile
Le fallacie a prioriPetizione di principio (circulus in probando, diallellus)Regresso all’infinitoTransitus de genere ad genusFallacia d’accidenteFalsa etimologiaExplanans ad hocExplanandum minato
Le fallaciepseudo-deduttiveFalsa disgiunzioneAd ignorantiamDomanda composta (plurium interrogatio)Questione complessaConclusione irrilevante (ignoratioelenchi)Composizione 1Composizione 2Distinzione 1Distinzione 2Uomo di pagliaAssenza di explanandum
FallacieSillogistiche
Fallacie deduttive Affermazione del conseguenteNegazione dell’antecedenteAutocontraddittorietà
Fallacie di definizioneDefinizione troppo ampiaDefinizione troppo strettaDefinizione oscuraDefinizione circolare (circulus in definiendo, o diallellon)Definizione autocontraddittoriaAmbiguità(equivocazione)AnfiboliaAccentoLinguaggio pregiudizievoleEspressione prevalente sul contenuto
PERSONAORDINEESISTENTEIDEALECOERENZA
Fallacie pragmaticheArgumentum ad baculumArgumentum ad verecundiamArgumentum ad
misericordiamArgumentum ad judiciumArgumentum ad populumArgumentum ad
personamAd personam 1 (abusivo)Ad personam 2
(circostanziale)Ad personam 3 (tu
quoque)Ridicolo
Fallacie strutturaliFalsa analogia
Fallacie a posterioriFallacie induttivaGeneralizzazione indebita 1 (a
dicto secundum quid, ad dictum simpliciter)
Esempio non rappresentativoFallacia d’accidente conversoControevidenzaEsclusioneFallacie causaliCorrelazione casuale (post hoc
ergo propter hoc)Effetti congiuntiIrrilevanza causaleCausa complessaCausa errata (non causa pro
causa)Inversione causaleAppello alle conseguenze
negative (pendio sdrucciolevole)Explanans non controllabile
Fallacie a prioriPetizione di principio
(circulus in probando, diallellus)
Regresso all’infinitoTransitus de genere ad
genusFallacia d’accidenteFalsa etimologiaExplanans ad hocExplanandum minato
Fallaciepseudo-deduttiveFalsa disgiunzioneAd ignorantiamDomanda composta
(pluriuminterrogatio)
Questione complessaConclusione irrilevante
(ignoratio elenchi)Composizione 1Composizione 2Distinzione 1Distinzione 2Uomo di pagliaAssenza di ex-planandum
Fallacie sillogisticheFallacie deduttive Affermazione del
conseguenteNegazione dell’antecedenteAutocontraddittorietàFallacie di definizioneDefinizione troppo ampiaDefinizione troppo strettaDefinizione oscuraDefinizione circolare
(circulus in definiendo, o diallellon)
Definizione autocontraddittoria
Ambiguità(equivocazione)
AnfiboliaAccentoLinguaggio
pregiudizievoleEspressione prevalente
sul contenuto
Gli argomenti pragmatici
Ad hominemModelloEsempioIllustrazioneAutoritàSacrificio
Gli argomenti strutturaliAnalogiaParagoneDoppia gerarchiaSimmetria
Gli argomenti a posterioriInduzioneArgomenti causaliArgomento del post hocArgomento della causaArgomento dell’effettoPriorità della causa sull’effettoCausa primaProprietà emergenteA contrarioAd consequentiamSprecoSuperfluoConsolidamentoMetodi induttivi per la ricerca
delle cause
Gli argomenti a prioriEssenzaDirezionePropagazioneSuperamentoRegola di giustiziaA fortioriComplementaritàRiduzione al superioreEtimologiaFacileCoerenza degli effetti
Gli argomenti pseudo-deduttivi
Pseudo-identitàIncompatibilitàPseudo-contraddizioneRitorsioneDilemmaAutofagiaPseudo-transitivitàTutto e parteAd humanitatemCompensazione
Gli argomenti deduttiviSillogismiRiduzione all’assurdoInferenze dimostrative
Luoghi della persona
Luoghi dell’ordine
Luoghi ell’esistenteLuoghi dell’ideale
Luoghi della coerenza
PERSONAORDINEESISTENTEIDEALECOERENZA
Il significato della tipologia
Il tipo di argomento utilizzato rimanda ad un sistema di credenze, ritenuto condiviso.Tale sistema di credenze è raggruppabile attorno a nuclei significativi quali: la logica, il valore, l’esperienza, l’ordine (simmetria/bellezza), l’uomo.
Etica, testimonianza
azione umana, personapragmaticipersona5
esteticaordine, rapporti, simmetria, relazionistrutturaliordine4
scienze naturaliesperienza, realtà concretaa posterioriesistente3
metafisicavalori, essenze, idealia prioriideale2
razionalità, coerenzapseudo-deduttivi
Scienze formaliinferenza deduttivadeduttivicoerenza1
SAPERE DI RIFERIMENTO
PRINCIPIO GUIDAARGOMENTILUOGHI
Il significato della tipologia
• Tra le diverse famiglie di topoi o argomenti c'ècontraddizione
• Invece, al loro interno, c'è una sostanziale coerenza/affinità
• Una buona strategia argomentativa attinge a famiglie diverse, come nel caso di Platone (esempio 1)
• Esiste anche una migrazione dei valori individuati entro le famiglie: dalla causa prima alla proprietà emergente (esempio 2)
• Gli argomenti spostano e riequilibrano gli assi delle famiglie (esempio 2)
• La tipologia tende a funzionare come un sistema.
Due esempi
Es. 1. Platone e la reminiscenza
Come conoscere qualcosa che si ignora?
�Paradosso (ipotesi di fallacia deduttiva)
�Confutazione dell’universalità del conoscere a partire dai sensi: argomento a contrario (arg. a posteriori)
�Se i sensi confrontano deve esserci un uguale: condizione necessaria (logica)
�Esempio dello schiavo di Menone:
induzione da un solo caso (arg. a posteriori)
esempio (arg. strutturale)
�Il simile conosce il simile: Luogo dell’ordine
�Soluzione del paradosso: conosciamo ciò che abbiamo dimenticato. Le idee sono condizione ed esito della conoscenza
Mancano argomenti e luoghi dell’ideale. Perché?
Perché è ciò che va costruito.
E’ l’esito della architettura argomentativa, per questo assente.
Menone 80e, Eutidemo276 a-c
Teeteto, 165 b
Es. 2. Intelligent Design e priorità della
causa sull’effettoWilliam Dembski, uno dei principali proponenti del disegno intelligente, ha detto che
l'affermazione principale del disegno intelligente è che «esistono sistemi naturali che non possono essere spiegati adeguatamente in termini di forze naturali non governate e che mostrano caratteristiche che in qualunque altra circostanza sarebbero attribuite all'intelligenza» (The Design Revolution, p. 27.)
La complessità del "disegno" della natura indica l'esistenza di un progettista/creatore sovrannaturale; questo è noto come l'argomento teologico dell'esistenza di Dio.
Le forme più importanti di questa argomentazione furono espresse da Tommaso d'Aquino (V via) e William Paley nel suo libro Natural Theology dove compare la sua analogia dell'orologiaio.
La struttura argomentativa usata ricorre ad un argomento causale detto “della priorità della causa sull’effetto”
Con quest’argomento si sostiene che la causa ha priorità sull’effetto, non tanto nel senso che la precede, ma nel senso che vale di più.
Per esempio, come afferma Cartesio: «Ciò che è più perfetto, cioè ciò che contiene in sé più realtà, non proviene da ciò che è meno perfetto»(Meditazioni metafisiche, iii, 3). Si basa su quest’argomento una delle dimostrazioni cartesiane dell’esistenza in noi di un’idea innata di Dio. “Se possiedo l’idea di Dio come ente perfetto, o me la sono data da me, oppure viene da altro. Ma io sono imperfetto e poiché è impossibile che l’imperfetto generi il perfetto, questa idea viene da fuori di me.”
Es. 2. Intelligent Design e proprietà emergente
Argomento della proprietà emergenteLo sviluppo delle ricerche di tipo biologico, sociale, politico e in generale un approccio sistemico hanno profondamente cambiato le condizioni di validità del’argomento della priorità della causa.
La sua struttura verticale (alto/basso), è stata messa in discussione e “orizzontalizzata”.
E’ nato, a partire dall’’800, un nuovo schema argomentativo, che si può definire della proprietàemergente.
Questo argomento, tipicamente novecentesco, rappresenta l’esatto opposto dell’argomento della priorità della causa sull’effetto: è possibile che da un insieme di cause emerga un effetto che le supera, poiché viene determinato dalle condizioni del sistema a cui si sta facendo riferimento.
Questo schema argomentativo si è imposto anzitutto a seguito della teoria evolutiva, che spiega l’uomo come prodotto di viventi “inferiori”.
Tale approccio è stato poi generalizzato filosoficamente da Spencer con la legge fondamentale dell’evoluzione (“progresso che va dal semplice al complesso, dall'indefinito al definito, dall'omogeneo all'eterogeneo”).
A questa svolta ha contribuito anche lo studio di sistemi complessi in cui, in certe condizioni critiche, piccole perturbazioni possono essere causa di effetti considerevoli (effetto farfalla).
Ma concorrono a legittimare questo tipo di argomento anche strategie esplicative di tipo circolare, come l’autopoiesi, in cui si afferma che la vita è prodotto di una proprietà emergente del sistema.
Nello stesso senso, ma in altro campo, agisce l’ermeneutica, dove il tutto spiega la parte ma anche la parte spiega il tutto.
In un altro campo ancora, l’analisi dei processi mediatici, riconosciamo che certi eventi assumono rilievo sistemico di grande portata, determinando variazioni di impatto certamente superiore alle cause che li hanno determinati.
Conclusioni
L’argomento della proprietà emergente si sta consolidando
Non è ancora un argomento utilizzabile al di fuori del proprio contesto, come mostra lo stesso dibattito sul disegno intelligente
Ciò mostra la natura storica degli argomenti, sia nella loro frequenza che nel loro rilievo entro le argomentazioni.
Ma il suo venir accettato implica:o Accettare il luogo comune che “dal meno può venire il più”, il significa modificare uno dei luoghi della coerenza
oCambiare la geografia dei generi naturali (inorganico, organico, vegetale, animale, umano..)
o Controllare conseguentemente la fallacia di transitus de genere ad genus
o Stabilizzare l’argomento in contesti diversi
o Arrivare a toccare la stessa tipologia nel raggruppamento pragmatico, basato sulla persona.
oSi apre la possibilità di un raggruppamento aggiuntivo (del vivente) o sostitutivo (ecosistema)
Conclusioni
Queste modificazioni conseguenti mostrano che per quanto provvisoria e mutevole sia una tipologia argomentativa, esso mostra comunque la natura sistemica dei nessi tra luoghi, argomenti e fallacie.
Una tipologia non è quindi solo una collazione ordinata di elementi.
Essa rappresenta una provvisoria radiografia del pensiero diffuso, utilizzato nell’argomentare, centrato su:
o Metavalori (coerenza, ideale, esperienza, ordine, uomo)
o sistemi di valori generalmente condivisi (l’articolazione dei topoi)
o attraverso schemi argomentativi riconosciuti legittimi,
o esposti a fallacie individuabili, anche se non eliminabili.
�“Non miriamo infatti, come il maestro
di eloquenza, ad avviare gli allievi alla
pratica della persuasione, ma, come il
logico, desideriamo piuttosto
comprendere il meccanismo del
pensiero”
�Perelman, Trattato, p. 8.
Comprendere il pensiero diffuso
BibliografiaWhatley R. Elements of Rethoric, D. Ehninger ed.(1841), Carbondale, Southern
Illinois University Press 1963
Hastings A. C., A Reformulation of the Modes of Reasoning in Argumentation, North-western University, Evanston 1962
Keinpointner M., Alltagslogik. Struktur und Funktion von Argumentationmustern, Stuttgart-Bad Cannstatt, Fromman-Holzbog 1992.
Eemeren F.H. van, Grootendorst R.... (1996), Fundamentals of Argumentation Theory, A handbook of Historial Backgrounds and contemporary Developments, Lawrence Erlbaum Associates, Mahwah, New Jersey.
Van Eemeren F. H., Grootendorst R., A Systematic theory of Argumentation. The Pragma-dialectical approach, Cambridge University Press 2004; tr. It. Una teoria sistematica dell’argomentazione. L’approccio pragma-dialettico, (tr.it.a cura di A Gilardoni) ed. Mimesis, Milano 2008.
Garssen B., Argument Schemes, in Van Eemeren F.H. (ed.), Crucial Concepts in Argumentation Theory, Amsterdam University Press, 2001, pp. 81-99.
PER UNA TIPOLOGIA
DEGLI SCHEMI ARGOMENTATIVI
Paolo Vidali Workshop 31 ottobre 2008 - Padova
Fine