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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO Avvento e Natale con l’Oratorio 1 Per una integrazione fede – vita di don Giampiero Magni Nell’Aprile scorso abbiamo avuto la fortuna e la gioia di ospitare per i Ritiri dei genitori don Giampiero Magni, Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica Adulti. Riportiamo un suo interessante ed illuminato intervento tratto da DOSSIER CATECHISTI, Ottobre 2002, pag. 3. Il 47° Sinodo della diocesi di Milano introduce gli orientamenti per la pastorale giovanile diocesana con questa espressione: «Nella nostra tradizione ecclesiale c’è tanta ricchezza e saggezza: la riconosciamo, la custodiamo e la rinnoviamo con il desiderio di essere missionari» (cost. 188,2). Lo stesso testo sinodale dichiara, poi, solennemente che “strumento privilegiato e prioritario” per l’impegno educativo nei confronti di tutta la popolazione giovanile è l’Oratorio. Oratorio inteso come “una comunità che educa all’integrazione fede-vita, grazie al servizio di una comunità di educatori, in comunione di responsabilità e di collaborazione con tutti gli adulti” (cost. 218,1). Ecco in queste due parole (missione e integrazione fede-vita) leggiamo una chiave importante per la ripresa di un impegno generoso e mirato nei confronti delle nuove generazioni. L’azione educativa soprattutto oggi va pensata come conseguenza di un profondo desiderio di missionarietà. La spinta missionaria è fortemente presente nelle voci e nelle azioni della Chiesa del nostro tempo. E anche l’attività catechistica nei confronti dei ragazzi non può non essere pensata come espressione di questa fondamentale dimensione missionaria, che è connaturale alla vita stessa della Chiesa. D’altra parte, proprio l’Oratorio – quale simbolo della fedeltà ad un impegno educativo verso i giovani lungo lo scorrere del tempo – domanda non solo un rinnovato sforzo, un infaticabile dispiegamento di energie. La proposta oratoriana, entro la quale va a collocarsi il cammino catechistico, sempre più richiede la generosità di offrire ambiti ed esperienze educative che favoriscano la maturazione della fede nel concreto percorso e nelle tappe dell’esistenza di ragazzi e famiglie. La divaricazione tra l’apprendimento della fede e la pratica esperienza di vita sta alla base del fallimento educativo di molte scelte pastorali. D’altra parte di fronte ad un contesto culturale come il nostro in cui non c’è più continuità tra il pensare la fede e il pensare la vita, proprio lo sforzo di integrazione fede-vita costituisce un obiettivo prioritario. Tale obiettivo può essere più agevole e più facilmente raggiungibile anche grazie all’insieme delle esperienze che costituiscono il ricco tessuto della tradizione degli Oratori. Il mese di Ottobre ci fa entrare nel vivo degli inizi di un nuovo anno pastorale. Non a caso ci offre la possibilità di un più vivo richiamo alla dimensione missionaria, mentre, nel medesimo tempo, all’inizio di un rinnovato impegno educativo abbiamo l’occasione di affidarci nella preghiera alla Madre di Gesù e Madre nostra che, come alle nozze di Cana, sapientemente intercede per noi: «Non hanno più vino» (Gv 2,3). LA FESTA DELL’ORATORIO È giusto che sia così Quest’anno la festa che segna l’inizio delle attività oratoriane è stata un po’ diversa e speciale, rispetto alle altre, infatti è durata ben una “ottomana”, dato che è iniziata Domenica 22 Settembre con il Rito di ammissione nel gruppo “San Tarcisio” dei nuovi chierichetti ed è proseguita poi con tornei di calcio, basket, volley, gare di pesca e naturalmente momenti di preghiera e Celebrazioni Penitenziali per quasi tutte le fasce d’età in preparazione al culmine della festa, Domenica 29 Settembre. Non posso certo dimenticare poi la fiaccolata di Sabato 28 Settembre partita da Brentana, ove si trova la casa madre delle nostre mitiche Suore. In tarda serata siamo giunti finalmente ad Oggiono e dopo aver attraversato tutti insieme le vie del paese abbiamo raggiunto l’Oratorio Sant’Agnese dove è stato acceso un tripode e dove noi tedofori abbiamo potuto finalmente riposare e

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ORATORI SAN FILIPPO NERI E SANT’AGNESE - OGGIONO

Avvento e Natale con l’Oratorio

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Per una integrazione fede – vita di don Giampiero Magni

Nell’Aprile scorso abbiamo avuto la fortuna e la gioia di ospitare per i Ritiri dei genitori don Giampiero Magni, Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica Adulti. Riportiamo un suo interessante ed illuminato intervento tratto da DOSSIER CATECHISTI, Ottobre 2002, pag. 3.

Il 47° Sinodo della diocesi di Milano introduce gli orientamenti per la pastorale giovanile diocesana con questa espressione: «Nella nostra tradizione ecclesiale c’è tanta ricchezza e saggezza: la riconosciamo, la custodiamo e la rinnoviamo con il desiderio di essere missionari» (cost. 188,2). Lo stesso testo sinodale dichiara, poi, solennemente che “strumento privilegiato e prioritario” per l’impegno educativo nei confronti di tutta la popolazione giovanile è l’Oratorio. Oratorio inteso come “una comunità che educa all’integrazione fede-vita, grazie al servizio di una comunità di educatori, in comunione di responsabilità e di collaborazione con tutti gli adulti” (cost. 218,1).

Ecco in queste due parole (missione e

integrazione fede-vita) leggiamo una chiave importante per la ripresa di un impegno generoso e mirato nei confronti delle nuove generazioni. L’azione educativa soprattutto oggi va pensata come conseguenza di un profondo desiderio di missionarietà. La spinta missionaria è fortemente presente nelle voci e nelle azioni della Chiesa del nostro tempo. E anche l’attività catechistica nei confronti dei ragazzi non può non essere pensata come espressione di questa fondamentale dimensione missionaria, che è connaturale alla vita stessa della Chiesa. D’altra parte, proprio l’Oratorio – quale simbolo della fedeltà ad un impegno educativo verso i giovani lungo lo scorrere del tempo – domanda non solo un rinnovato sforzo, un infaticabile dispiegamento di energie.

La proposta oratoriana, entro la quale va a collocarsi il cammino catechistico, sempre più richiede la generosità di offrire ambiti ed esperienze educative che favoriscano la maturazione della fede nel concreto percorso

e nelle tappe dell’esistenza di ragazzi e famiglie. La divaricazione tra l’apprendimento della fede e la pratica esperienza di vita sta alla base del fallimento educativo di molte scelte pastorali. D’altra parte di fronte ad un contesto culturale come il nostro in cui non c’è più continuità tra il pensare la fede e il pensare la vita, proprio lo sforzo di integrazione fede-vita costituisce un obiettivo prioritario. Tale obiettivo può essere più agevole e più facilmente raggiungibile anche grazie all’insieme delle esperienze che costituiscono il ricco tessuto della tradizione degli Oratori.

Il mese di Ottobre ci fa entrare nel vivo degli inizi di un nuovo anno pastorale. Non a caso ci offre la possibilità di un più vivo richiamo alla dimensione missionaria, mentre, nel medesimo tempo, all’inizio di un rinnovato impegno educativo abbiamo l’occasione di affidarci nella preghiera alla Madre di Gesù e Madre nostra che, come alle nozze di Cana, sapientemente intercede per noi: «Non hanno più vino» (Gv 2,3).

LA FESTA DELL’ORATORIO

È giusto che sia così Quest’anno la festa che segna

l’inizio delle attività oratoriane è stata un po’ diversa e speciale, rispetto alle altre, infatti è durata ben una “ottomana”, dato che è iniziata Domenica 22 Settembre con il Rito di ammissione nel gruppo “San Tarcisio” dei nuovi chierichetti ed è proseguita poi con tornei di calcio, basket,

volley, gare di pesca e naturalmente momenti di preghiera e Celebrazioni Penitenziali per quasi tutte le fasce d’età in preparazione al culmine della festa, Domenica 29 Settembre.

Non posso certo dimenticare poi la fiaccolata di Sabato 28 Settembre partita da Brentana, ove si trova la casa madre delle nostre mitiche Suore. In tarda serata siamo giunti finalmente ad Oggiono e dopo aver attraversato tutti insieme le vie del paese abbiamo raggiunto l’Oratorio Sant’Agnese dove è stato acceso un tripode e dove noi tedofori abbiamo potuto finalmente riposare e

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cibarci di patatine, panini e, oserei dire, anche salamelle.

La festa ha avuto il suo apice Domenica 29 Settembre: dalla chiesa di Sant’Agata, accompagnati dal glorioso Corpo Musicale “M. D’Oggiono” ci siamo diretti alla chiesa Prepositurale dove, è stato consegnato il Mandato agli animatori degli Oratori durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 10:00; inoltre sono stati ricordati i cinquant’anni di servizio nelle missioni di suor Marcellina Fumagalli ed è stato consegnato agli Oratori il Tricolore Italiano donato dal Gruppo degli Alpini.

Alla Celebrazione Eucaristica è seguita l’inaugurazione della piazzetta di fronte alla chiesa di Sant’Agata, dedicata dall’Amministrazione Comunale alla “nostra” suor Onorina. Dopo il rinfresco per tutti all’Oratorio Sant’Agnese, il momento di festa è poi proseguito con il pranzo all’Oratorio San Filippo Neri. Nel pomeriggio, dopo un breve, ma intenso momento di preghiera in Sant’Agata, sono stati aperti gli stand(s) preparati per i ragazzi da noi animatori. � È stata una giornata davvero lunga e indimenticabile, infatti, in serata abbiamo potuto gustare una buona e calda pizza fumante e partecipare al sempreverde karaoke, dove si sono esibiti ancora una volta ragazzi e animatori.

Per tutta questa “ottomana” di festa sono risuonate nell’aria le bellissime note del nuovo inno, “Qui x Te”, che tutti i ragazzi e soprattutto gli animatori hanno apprezzato, ballato e cantato in occasione dei vari momenti insieme.

Ed ora veniamo agli ormai mitici special thanks semi-seri: ☺ non posso non iniziare con un

ringraziamento al Valse, sempre presente ad animare ed ad arbitrare, nonostante la clavicola rotta;

☺ alle micidiali battute al vetriolo di Lele Spreafico, che sicuramente costeranno a me e a lui una simpaticissima interrogazione a sorpresa (chi ha orecchie per intendere, in-tenda, gli altri in camper!);

☺ a tutti coloro che si sono prestati a cucinare, servire ai tavoli e pulire l’Oratorio in questi giorni di festa;

☺ al praticissimo Segnastand(s) in ghisa pensato e realizzato dagli animatori;

☺ alla chitarra di Lorenzo, peraltro molto suonata alla santa Messa delle 10:00;

☺ ai nuovi animatori e animatrici che non ci hanno fatto mancare il loro preziosissimo aiuto;

☺ ai pesci del laghetto di Cogoredo; ☺ al nuovo inno, “Qui x Te”, e all’inno del

Mo.Chi balzati in testa alle hit parade dei dischi più ascoltati in Oratorio;

☺ al nuovo giornalino dell’Oratorio, “L’Oratorio di Oggiono, Oggi”, appena uscito e andato subito a ruba;

☺ al Tricolore Italiano donatoci dagli Alpini di Oggiono, simbolo della nostra amata Patria;

☺ a Bobo-Vieri che ha trascinato l’Inter alla vittoria contro il Chievo (2-1,

N.d.A.) proprio Domenica sera (e

andiamo!!!!!!!!); ☺ alla mamma del don che ha

annunciato a tutti il rigore in favore dell’Inter, poi trasformato dal Bobone (e riandiamo!!!!!!);

☺ al boss che alle 23:36 girava ancora per l’Oratorio esultando;

☺ al grande Marchino che ha insegnato ai ragazzi i gesti dell’inno;

☺ a don Donato, che ci ha sostenuto con la preghiera oltre che concretamente, in questi giorni di festa: GRAZIE DI TUTTO, don Don! TI VOGLIAMO BENE a lettere rosse!!! Ed è assolutamente giusto che sia così.

E qui chiudo. Giacomo Corti

Il titolo non lo mettiamo (per venire incontro alle nostre capacità

mentali)

L’Oratorio invernale è ormai iniziato, ma non possiamo dimenticare la sontuosa festa che ne ha dato il via.

La preparazione è stata lunga e faticosa, più volte noi fantastici animatori ci siamo ritrovati in una saletta del maestoso palazzo dell’Oratorio se non degna dimora del nostro

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beneamato don Donato, alla ricerca di un’idea innovativa per la festa di apertura. Dopo ore e ore di mezze proposte e indecisioni, dove tutti speravano che arrivasse una geniale idea da qualcun altro, finalmente Ste rompe il ghiaccio alzandosi; tutti pensano al colpo di genio, ma egli soddisfatto esclama: «Questo è un art-attack (vedi nota 1a fine articolo!!!» mostrando orgogliosamente un praticissimo portachiavi in ghisa costruito con spille e tanta tanta colla vinilica, insomma un falso allarme!!!

Per nostra fortuna però quel Santo ragazzo di Chicco aveva in serbo un’idea rivoluzionaria, ma talmente rivoluzionaria che sino a quel momento non aveva osato esporla. «Organizziamo degli STAND!!!» propose e subito una serie di domande spontanee sorse tra di noi: «Ma questo stand cos’è? E se cos’è… com’è? E se com’è… perché? E se perché…è?». Dopo una concisa ma poco precisa spiegazione tutti fingemmo di aver capito e divisi equamente i compiti ognuno si incaricò di preparare il proprio alloggiamento per la festa. Il giorno seguente tutti i gruppi, eccetto quello di Ste, Ale, Lori e Giova che a causa di Silvia dovevano inventarsi un gioco di senso compiuto con l’utilizzo di un tubo, avevano già le idee ben chiare e l’operazione “Stand” già si preannunciava un successone.

Giunse così la tanto attesa Domenica di Festa. Al mattino tutti in chiesa per la Celebrazione Eucaristica, accompagnata dal coretto formato dai ragazzi dell’Oratorio e dalla presentazione degli animatori e conclusa con il balletto del nuovo fantastico inno oratoriano “Qui X te” 2002-2003. Successivamente – bloccando il traffico di via Parini – tutti gli iscritti al pranzo sono quindi convogliati disordinatamente nella neo piazza dedicata a suor Onorina per l’inaugurazione sfociando poi nel bar dell’Oratorio per saziare la propria fame.

Il pomeriggio è proseguito nel migliore dei modi grazie alla perfetta organizzazione degli ormai famosi stand che per mezzo della spiegazione tra gli applausi (vedi nota 2 a fine articolo) di Valse, nuovamente in versione integrale (vedi nota 3 a fine articolo), sono stati incredibilmente capiti e soprattutto graditi da piccoli e GRANDI oggionesi.

Nonostante le innumerevoli difficoltà anche il gruppo del tubo è riuscito a farsi una ragione del proprio stand, che non solo è stato realizzato correttamente e nei tempi prestabiliti, ma è anche risultato, dopo quello del “Colpisci il faccione” il più gettonato dal pubblico.

Ma per concludere una giornata così si poteva rincasare tutti alle 17:30 come ogni normale Domenica? Certo che no e così tutti si sono affrettati ad ordinare la pizza presso il forno a legna posizionato al limitare del campo di pallavolo proprio di fronte al bar. Il divertimento è poi continuato in serata con l’esibizione canora di mamme, papà, ragazzi, adolescenti e giovani, mentre alcuni “iniziavano lo smantellamento” degli addobbi! NOTE IN SOSTITUZIONE DEGLI SPECIAL TENCS

1. Ringraziamo la mente malata del produttore di Art-Attack che dal precedente Oratorio Estivo ha pervaso i nostri malaticci cervellini insegnandoci le più sparute tecniche di creazione di oggetti artistici con materiali facilmente reperibili (per esempio colla vinilica, cartone, pennarelli, spille, e-cetera)

2. Si ricorda inoltre la straordinaria prestazione di Ste che mostrava fieramente il cartello con la scritta “applausi” ad ogni battuta di Valse durante la spiegazione degli Stand.

3. Dopo mesi e mesi di inabilitazione il buon Valse è ritornato in versione integrale cioè con ambedue le braccia disponibili.

Un ringraziamento speciale va alle persone che hanno realizzato questo articolo.

Ste e Valse

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Il paese dei balocchi Oggiono dal 23 al 29 Settembre si è

trasformato nel Paese dei Balocchi, sì perché all’Oratorio, ogni giorno, ci sono stati giochi, tornei, musica per festeggiare l’apertura dell’anno oratoriano. Certo il Paese dei balocchi lo si immagina illuminato da uno splendido Sole; ed invece – purtroppo - il tempo non ci ha per nulla aiutato a creare l’atmosfera di festa.

La prima parte della settimana è stata caratterizzata, nonostante fosse appena terminata l’Estate, da quei pomeriggi bigi, tipici dell’Autunno, durante i quali tutti se ne starebbero volentieri in casa. Ma i ragazzi e bambini che Lunedì hanno vinto la pigrizia decidendo di “mettere il piede fuori di casa” e di spingersi fino all’Oratorio credo non se ne siano pentiti. E proprio a causa del numero non troppo elevato (per non dire

scarso) di partecipanti che quello che doveva essere un torneo di pallavolo è diventato una sfida tra due squadre.

Ma a chi a questo punto pensa che i bambini fossero proprio dodici contati voglio dire che si sbaglia; infatti ciascuna squadra ha potuto contare su di un paio di riserve. Dopo aver sistemato il campo da gioco (si era formata la solita pozzanghera proprio sotto la rete) abbiamo dato inizio alla partita; Elena ed io abbiamo rispettivamente arbitrato e segnato i punti mentre don Donato ha fotografato “le azioni più spettacolari della partita”. A fine pomeriggio tutti a casa salutandoci, però, con un “ci vediamo domani”.

Il Martedì è stato dedicato al concorso di pittura, iniziativa rivolta ai bambini delle elementari e ai piccoli amici della scuola materna. Il tema dei disegni doveva essere chiaramente l’Oratorio ma pochi hanno dato libero sfogo alla fantasia; la maggioranza ha preferito infatti copiare e colorare il logo proposto dalla FOM (Federazione Oratori Milanesi). Il risultato è stato comunque ottimo: tutti i disegni sono stati appesi alla pareti del bar, dando così un tocco di colore,

l’ideale per creare un ambiente festoso. Naturalmente durante il pomeriggio abbiamo anche giocato insieme e cantato più e più volte l’inno “Qui X Te” e alla fine le mamme hanno avuto un po’ di problemi a convincere i più piccoli a tornare a casa.

Il Mercoledì nella chiesa di Sant’Agata, sia i ragazzi delle elementari che delle medie, insieme ai loro animatori, si sono riuniti per gli incontri di preghiera, per non dimenticare lo spirito giusto della nostra presenza in Oratorio e perché la frase “qui X Te” non restasse soltanto il ritornello di una bella canzone. Non voglio dilungarmi troppo e rimando ad altri articoli per sapere le attività del resto della settimana (gara di pesca e

fiaccolata), ma mi piace spendere due parole riguardo la splendida giornata di Domenica.

Ho partecipato e organizzato ormai parecchie Feste in Oratorio e sono la prima ad ammettere che non sempre le cose vanno come si vorrebbe e in quei casi bisogna, come animatori, prima di tutto, mettere in discussione il proprio operato; ma questa volta - anche a costo di peccare di orgoglio!!! - devo dire che noi animatori ci siamo superati avendo preparato giochi ben strutturati e coinvolgenti e i bambini sono stati formidabili perché hanno partecipato numerosi e con

entusiasmo. Grazie a loro, a noi e alle mamme che si

sono fatte prendere dal ritmo e hanno ballato con Vale, Ica e Laura si è creata un clima di festa e di amicizia che credo tutti i presenti abbiano percepito; personalmente mi ha invogliato a iniziare con slancio l’Oratorio invernale perché vedere la tua comunità riscoprire il piacere di stare insieme, divertendosi con semplicità e sapere che è anche grazie al tuo contributo che si possono realizzare giornate così ti fa capire che, anche se a volte l’impegno è tanto e il tempo e le persone sembrano sempre poche, spendersi per gli altri, ma soprattutto per il Signore, è qualcosa di grande e ne vale sempre la pena

Chiara Narciso

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Giovedì 26 Settembre 2002 Durante la programmazione di un nuovo

anno oratoriano, è naturale, almeno per una volta, ripensare alle iniziative fatte, ai momenti forti che hanno caratterizzato l’anno appena concluso. Un momento che sarà senza dubbio ricordato è l’inno “Se lo dici Tu” che i ragazzi cantavano ed animavano al termine della santa Messa domenicale delle ore 11:30. “Se lo dici Tu” è la risposta di fede che Pietro ed altri Apostoli hanno dato a Gesù, al suo invito di gettare per l’ennesima volta le reti, dopo una giornata segnata da faticosi quanto infruttuosi tentativi.

È da questa pagina di Vangelo che il vulcanico don Donato ha tratto l’idea di portare i ragazzi dell’Oratorio a pescare un pomeriggio all’interno della settimana di preparazione alla festa di inizio dell’Anno Oratoriano 2002-2003. Dopo averne discusso con la Società Pescatori Sportivi di Oggiono, ottenuta la sollecita sponsorizzazione dell’Assessorato allo Sport del Comune di Oggiono e della ditta Fuced di Andrea Riva, l’idea si è concretizzata facendo registrare un buon numero di adesioni.

La giornata, bellissima, radiosa con un Sole splendente invocato dopo una settimana di pioggia, è iniziata alle ore 14:30 con ritrovo e partenza dall’Oratorio verso il laghetto di Cogoredo (vicino a Dolzago), dove nella mattinata erano state immesse circa 400 trote di piccola/media taglia. Ad attendere i ragazzi, accompagnati dagli animatori e da alcuni genitori, c’era un gruppo di pescatori con le lenze pronte alla pesca. Poiché il numero dei ragazzi era abbastanza alto (circa 45 comprese 4 femmine), i piccoli pescatori sono stati divisi in tre gruppi che alternativamente, per circa 15 minuti a gruppo, si sono cimentati con tanto di canna a mulinello, assistiti dal personale angelo custode-pescatore professionista.

Dopo un inizio un poco sottotono, le trote affamate hanno risposto al richiamo delle esche con sempre maggior frequenza per la gioia dei ragazzi. Per circa due ore si è

continuato in questo modo; alla fine tutti hanno potuto vantare delle catture da un minimo di 4 esemplari ad un massimo di 10 trote. All’interno di questo continuo ruotare dei gruppi al proprio turno di pesca, è da rimarcare il comportamento dei ragazzi che, pur fremendo nell’aspettare di entrare in pesca, si sono comportati in modo molto ordinato, ubbidienti nei cambi e nel seguire i consigli dei pescatori.

Unica nota stonata della giornata è stata la prestazione sportiva deludente degli animatori (Matteo Valsecchi, Kako, Fico e don Donato) che hanno preso un sonoro cappotto!

Ma la sera, al ritorno a casa, in famiglia, la gioia dei ragazzi, la soddisfazione degli organizzatori per l’ottima riuscita della manifestazione, si sono trasformate in una grande tragedia… Per molte mamme pulire il pesce (operazione a loro sconosciuta) è stato di un impatto traumatico tale che i papà, per poter

assaporare un piatto di trota arrosto, hanno dovuto rimboccarsi le maniche. Nonostante questo inconveniente tutti i genitori hanno apprezzato molto questa iniziativa con la speranza che questa esperienza possa ripetersi.

E ai papà ormai esperti in cucina è obbligo un invito a favorire la pratica della pesca dei loro ragazzi, perché questo non è solo un hobby, uno sport, ma un‘arte.

Un papà pescatore

Special thanks per la festa dell’Oratorio

☺ Al praticissimo seganstands in ghisa ☺ Al neo-nato e saltuario “L’Oratorio di

Oggiono, Oggi” ☺ Al sesto (e ultimo) posto faticosamente

conquistato dagli animatori nel torneo di basket (comunque onorevole)

☺ Al Valse nostro allenatore di basket e ovviamente esonerato

☺ Al passero di 40 kg che sta comodamente appollaiato su un ramo!

☺ All’amico del passero: un topo di 40 kg! ☺ Al tripode costruito da Jerry! ☺ Alla ditta che oggi offre la merenda (Ciao

proff…) (“zia Ada & co.” N.d.r.)

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☺ Al the di Cogne che sapeva un po’ di me e un po’ di the!

☺ Al praticissimo cassetto riordinato ☺ Al Frank presente ogni giorno di questa

settimana in Oratorio ☺ Alla chiesetta di Sant’Agata ☺ Ai canti con le chitarre (chi ha orecchie da

intendere intenda…gli altri in camper) ☺ A chi ci ha regalato lo stereo nuovo!!!

GRAZIE! ☺ Ai semplicissimi 14 gesti del ritornello

dell’inno dell’Oratorio: “Qui X Te” ☺ Al successissimo dell’inno del Mo.Chi.

Nuovi arrivi all’Oratorio Mi chiamo Giovanni e da quest’anno

oratoriano faccio parte del gruppo animatori. All’inizio pensavo di farlo solo per un senso di “dovere” verso la mia comunità, ma con il tempo ho imparato a farlo per il Signore Gesù, per me e per ogni singolo ragazzo e ragazza che frequenta il nostro Oratorio, riuscendo a divertirmi diventando amico degli altri animatori ed educatori e a mio avviso non penso possa esserci niente di più bello che essere felici nel fare una cosa per il Signore.

A partire da Domenica 27 Ottobre, oltretutto, ho iniziato a partecipare ad una interessante serie di incontri in cui io e gli altri nuovi animatori ed animatrici possiamo confrontarci tra di noi ma anche e soprattutto apprendere tutto ciò che è necessario per diventare un vero animatore.

A questo si devono sommare anche gli altri numerosissimi incontri di preghiera in Sant’Agata, gli incontri formativi, i ritiri, la catechesi e perché no, anche le pizze insieme. Insomma: quello che mi sono preso, è un impegno gravoso, certo, ma anche un impegno che mi aiuta a crescere, a migliorarmi e soprattutto a vivere con il Signore.

Giovanni Spreafico

Per la riuscitissima Festa dell’Oratorio 2002

vogliamo dire: GRAZIE… ♣ a tutti e singoli gli animatori e le

animatrici che si sono succeduti in diversi

tempi e in diversi modi per una settimana intera: dalla presenza ai giochi, alla loro preparazione, ai momenti di preghiera dei ragazzi: Amati Paola, Barbagallo Laura e Lucia, Binda Anna, Bono Alessandro, Brambilla Enrico e Silvia, Civillini Federica, Colombo Silvia, Corti Giacomo, Corti Marco, Friegrio Chiara, Frigerio Anna, Frigerio Lucia, Milani Stefano, Molteni Claudia, Narciso Chiara, Negri Chiara, Negri Ilaria, Negri Luca, Origgi Stefano (Pippo), Panzeri Clara, Panzeri Elena, Pozzi Lorenzo, Redaelli Chiara, Ripamonti Francesca, Riva Federica, Sozzi Elena, Spreafico Emanuele, Spreafico Giovanni, Straniero Jacopo, Straniero Valentina, Valsecchi Matteo, Valtorta Stefano, Vicini Caterina;

♣ ai bellissimi stand organizzati dagli animatori (in particolare quello del tubo!!!);

♣ alle provette mamme ballerine (non abbiamo ancora scoperto se vengono all’Oratorio per portare i figli o per diversi loro!!!);

♣ a Roberto Vitali, Antonio Panzeri, Pietro Orsenigo e a tutta la Pro Loco di Oggiono che, insieme all’immancabile Jerry, ha aiutato l’Oratorio a preparare pranzi e cene di una settimana, stipati nella nostra misera cucina da campo!!!

♣ al Gruppo Alpini di Oggiono per la bellissima Bandiera Tricolore che ci hanno regalato con la fascia azzurra riportante il nome degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono e che viene conserva con onore nell’ufficio del don (sembra di entrare dal Presidente della Repubblica: chissà che, come qualche “nuovo animatore” sostiene, perché l’Oratorio sia perfetto, non arriveremo ad instaurare un regime militare…);

♣ agli atleti del Gruppo Sportivo AVIS, per la loro collaborazione alla riuscitissima fiaccolata dalla Casa Madre di Brentana; in particolare un grazie a Valentino Valtorta & Family per la loro disponibilità nell’organizzare, verificare, pianificare il percorso della fiaccolata e – dato che in Oratorio mancava!!! – preparare il thè per tutti gli atleti;

♣ al signor Carlo Brambilla per aver organizzato e coordinato la pesca alla trota

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al laghetto di Cogoredo: un grandissimi successo per essere la prima edizione;

♣ a tutti i soci della Società Pescatori di Oggiono (giovani ed anziani, uomini e donne!) che hanno aiutato i ragazzi con amorevole pazienza per la pesca alla trota;

♣ all’Assessorato allo sport e all’assessore Cesana per aver contribuito alla realizzazione e alla riuscita della pesca alla trota;

♣ a Raffaella Lenzi per la pazienza nel lasciar svolgere i tornei di calcio e basket (più che serali erano notturni!!!);

♣ al mitico Jerry che ha costruito il nuovo tripode e ha organizzato il trasposto del forno che ci ha permesso di avere – per la prima volta – la pizza cotta in forno direttamente in Oratorio;

♣ alle donne che hanno organizzato e portato avanti la Pesca di Beneficenza presso l’Oratorio Sant’Agnese;

♣ agli uomini del Lunedì che hanno montato la pagoda e addobbato, pulito, sistemato tutte e due gli Oratori;

♣ alla Madre Generale e alle Suore della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù che ci hanno accolto con gioia Sabato 28 Settembre per un momento di preghiera e di amicizia all’inizio della fiaccolata;

♣ a tutti i ragazzi, ragazze, animatori, mamme, papà che hanno corso per portare la luce della fede e dell’amore rappresentata dalla fiaccolata da Brentana ad Oggiono; in particolare grazie a Civillini Matteo “liberamente obbligato” a seguire il percorso in macchina;

♣ alle mamme che hanno pulito le aule dell’Oratorio e hanno lavato i piatti anche in Oratorio;

♣ al fruttivendolo VISPA che ha offerto frutta in abbondanza per il pranzo dei chierichetti Domenica 22 Settembre;

♣ all’elettricista POZZI LEONARDO per la continua fornitura “gratuita” di materiale audio, video e luminoso…

♣ a Battista, Renza, Gianni che sono sempre attivi, all’opera, pronti e disponibili a servire nel silenzio;

♣ al signor Sindaco sempre presente nel nostro Oratorio per dimostrare la sua stima e il suo sostegno;

♣ ai complimenti di don Mario che, al termine della festa, disse: «Finalmente si inizia a capire che è una festa…»;

Un ringraziamento particolare…

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo: «Oggiono, 29 Settembre 2002.

Caro don Donato, voglio dirti la mia gioia per la giornata appena trascorsa. Tu e i tuoi ragazzi mi avete fatto risentire la gioia di stare insieme, il valore di spendersi per gli altri, il gusto di sentirsi comunità, perché oggi guardandovi, trasparivano queste cose e vorrei tanto che niente e nessuno possa mai rovinare tutto questo.

Grazie, Don, grazie ragazzi: oggi è stato davvero bello sentirsi Chiesa: il Signore benedica sempre il tuo lavoro, accetti le tue fatiche e ti riempia generosamente delle sue consolazioni».

Gruppo Medie - Anno Terzo Bene. Bene. Si riparte, signore e

signori… o meglio, ragazze e ragazzi!!! ☺ Eh eh… Gruppo Medie… Gruppo Medie… mmh… che vi possiamo raccontare di questo meraviglioso gruppo?!?!? Beh, di cose ce ne sarebbero tante da dire e forse questo simpatico giornalino non basterebbe nemmeno… per cui, in questo secondo numero, ci basta ricordarvi che questo è il terzo anno di vita del Gruppo Medie. Come??? Non sapete cosa sia il Gruppo Medie e nemmeno cosa fa?!?!?!

Impossibile, ci verrebbe da dire!!! Comunque non preoccupatevi, siamo qui apposta per voi… Il Gruppo Medie è un gruppo pensato appositamente per voi ragazze e ragazzi delle medie, un gruppo che ha i suoi animatori ed educatori, ma soprattutto ha i

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suoi momenti di preghiera, di gioco, di animazione e di attività che sono diverse da quelle per le elementari!

Solo per farvi qualche esempio, ogni Domenica pomeriggio i ragazzi avranno la possibilità di partecipare al grande Torneo di calcio (abbiamo già fatto la prima partita!!!), mentre le ragazze si sfideranno in partite di pallavolo o si divertiranno nel preparare dolci e torte!!! Ma ci saranno, per tutti, anche altri e divertenti giochi adatti a voi (caccia al tesoro, tattica); momenti speciali come la preparazione dello spettacolo di Natale, le uscite al lago, al bowling, in piscina… Senza dimenticare poi le feste di Halloween e di Carnevale ed altre occasioni per passare insieme e in allegria qualche sera!!! E vogliamo forse dimenticarci della vacanza estiva in montagna? Certo che no! Che altro dire?

C’è addirittura un’aula tutta vostra che già vi attende! Insieme potremo pensare a come renderla bella ed accogliente, magari decidendo voi stessi che poster e cartelloni mettere alle pareti per vivacizzarle!! E lo stesso si potrà fare per i muri del nostro Oratorio! Anzi, a dire il vero, nel pomeriggio di Domenica 20 Ottobre, momento in cui ci sono stati l’accoglienza e l’ingresso ufficiale delle “primine” e dei “primini” nel Gruppo Medie, sono già spuntate alcune idee davvero interessanti che cercheremo, nel corso dell’anno, e con voi, di realizzare!!!

L’importante è essere fedeli, costanti, partecipare alle uscite e alle iniziative con entusiasmo ed allegria!!! Più siete e maggiori saranno la gioia dello stare insieme ed il divertimento per i giochi e le attività! Voi che ne dite? ☺ Non ci resta che salutarvi!!!

Gli animatori ed educatori del Gruppo Medie

Uscita a Milano Noi, ragazzi e ragazze del

Gruppo Medie Domenica 7 Ottobre 2002 siamo andati a Milano con alcuni animatori per vedere l’urna di santa Maria Goretti, una ragazza di 12 anni, fatta martire per non tradire Gesù. Ora vi raccontiamo la magnifica giornata che abbiamo passato… Alle ore 9:45 ci siamo ritrovati in Oratorio per

andare tutti insieme alla santa Messa delle ore 10 (chi era nel coretto di noi ragazze + due ragazzi, Fabio e Miky, si ricorderanno del nostro “amico” cantore…!).

Terminata la Celebrazione Eucaristica, grazie ad alcuni genitori che ci hanno accompagnato con le macchine alla stazione di Oggiono non abbiamo perso il treno (per fortuna!). Per far passare il tempo più velocemente cantavamo i vari inni dell’Oratorio. Ci siamo divertiti anche ad imitare il povero signore della chiesa (ti

ricordi?…) e a supplicare Fabio di fare la sua risata pazza (Fabio sei grande!).

Dopo aver camminato molto (la strada non finiva più!) finalmente ci fermammo in un parchetto veramente bello (il primo parco giochi dove non potevano entrare i cani! E dove, con la delusione di Anna, non si poteva campeggiare). Appena entrati nel parco, ci precipitammo sui dondoli a forma di animali (nella tartaruga ci stava solo Elisa Frigerio, mentre Marco Frigerio – che non è fratello di Elisa - si era incastrato!) I servizi di questo parco, ricorderà molto bene Marco Frigerio che ci ha fatto vedere come si chiudevano, puzzavano.. “leggermente”!

Dopo aver pranzato, giocando attendevamo l’arrivo di don Federico e dei ragazzi del suo nuovo Oratorio, siamo andati nella chiesa in cui vi era l’urna di santa Maria Goretti. Dopo che padre Corrado ci ha spiegato la vita della giovane Santa tappa per tappa e dopo averci distribuito le immaginette di questa Martire siamo usciti (chi era in chiesa si ricorderà della ragazza che tossiva come…). Dopo aver salutato don Federico, abbiamo preso la metropolitana per recarci in piazza del Duomo. Abbiamo fatto un giro per i negozi in cui qualcuno si è perso ( vero Luca De Filippo!).

Dopo aver fatto merenda, ci siamo recati in stazione per prendere il treno per tornare a Oggiono; durante il viaggio di ritorno abbiamo discusso di vari argomenti…(ringrazio Silvia per avermi parlato un po’ della scuola. By Anna). Arrivati a casa (per fortuna di Francesco, non a piedi!), saluti, baci e abbracci…CIAO

Anna N., Alice B., Elisa F.

P.S. da Elisa: Chicco, dov’è la mia macchina ?!

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Mandato agli educatori sportivi

Mercoledì 2 Ottobre 2002, memoria dei santi Angeli Custodi, durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 20:00 a nome della comunità parrocchiale ho conferito il mandato di “educatori sportivi” a molti (purtroppo non tutti!) allenatori del Gruppo Sportivo dell’Oratorio. Sarebbe stato bello se anche le altre società sportive oggionesi invitate fossero state presenti per pregare insieme. Comunque noi abbiamo pregato anche per loro ed è stata una bella e sentita celebrazione (nonostante l’orario serale e il giorno feriale), che ha voluto ricordare a tutti – allenatori e fedeli – che anche essere allenatore è “missione educativa” ricevuta dal Signore. Ma non è tutto. Abbiamo ricevuto l’articolo seguente che siamo onorati di pubblicare su questo giornalino. A scriverlo è una ragazza delle medie, Frigerio Elisa (l’unica ragazza presente al torneo di calcetto durante la festa dell’Oratorio: grande Elisa!). Come ho già detto, guardando ai giovani di Oggiono c’è da ben sperare. O meglio: «Guardo con fiducia ai santi del nuovo millennio!» (titolo del messaggio per la Giornata del Seminario inviato dal Cardinale Martini. Cfr. Oggiono Oggi di Settembre, n. 9 pag. 12). Ma ora vi lascio all’articolo di Elisa.

Vicini don Donato

La preghiera dello sportivo Chi ha partecipato il 7 Aprile 2002 alla

corsa campestre svolta dal Gruppo Sportivo di Oggiono CSI, forse si ricorderà di una preghiera particolare dedicata proprio a noi: GLI SPORTIVI! Per chi non si ricordasse, ora ve la citerò qui sotto:

Signore! È bello per me correre con i miei amici, nella gioia e nella fatica, nella vittoria e nella sconfitta. Là, sul campo, ci metto tutto me stesso perché per me giocare è un po’ come vivere

e vivere è un po’ come giocare. E se penso alla mia vita come a quel campo di gara, allora, Signore, aiutami a viverla con lo stesso entusiasmo, con lo stesso impegno, con la stessa voglia di vincere e di “diventare grande “ . Sii Tu la mia Guida e il mio Maestro. Insegnami a giocare la mia partita, indicami il mio ruolo in campo, incoraggiami a lottare e a dare sempre il meglio di me stesso. E quando sarò tentato di arrendermi e di non combattere più, ti prego: abbandona la panchina ed entra in campo, con me! Con Te vicino ricomincio a giocare!

BUON ANNO SPORTIVO A TUTTI!!

Frigerio Elisa

«Noi lo annunciamo anche a voi» (1Gv 1,3)

Nel mese di Ottobre, mese missionario, vorrei dire ai ragazzi e ragazze dell’Oratorio che per essere missionari si deve passare dalle parole ai fatti, si deve cambiare il nostro stile di vita, con i nostri piccoli gesti

quotidiani dobbiamo fare vedere il nostro essere cristiani. Dal nostro atteggiamento deve trasparire il Volto di Dio Padre, i nostri amici, compagni, genitori, educatori debbono riconoscere nel nostro volto il Volto di DIO e noi a nostra volta dobbiamo scoprire il Volto del Padre in ogni fratello; nell’anziano, nel barbone, nello straniero, nel giovane drogato, nel compagno di banco ecc.; è da questi incontri con CRISTO sofferente che nasce il desiderio e il bisogno di testimoniarlo.

«Ciò che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi» (1Gv 1,3): questo annuncio è richiesto a tutti, anche a voi ragazzi se volete vivere una vita unita a Gesù. Vivere con sobrietà, accontentarsi di ciò che si ha: così la gente dirà: «Veramente questi ragazzi e ragazze hanno incontrato il Signore

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e sono affascinati di Lui». Il mondo ci manda quotidianamente SOS: ha urgente bisogno di profeti anche in mezzo a voi ragazzi e ragazze capaci di andare contro la mentalità perbenista per essere “SEGNO”! Segno della vicinanza di Dio alle pene e alle angosce, ai dolori e alle sofferenze delle sue creature. L’assillo quotidiano non accontentarti di essere un bravo ragazzo, che va all’Oratorio, in Parrocchia, alla Celebrazione Eucaristica della Domenica e segue i Comandamenti, ma APRITI AL MONDO!

Lascia la “COPERTA” e parti, parti da te stesso, rompi L’EGOISMO; l’umanità è più grande ed è in essa che dobbiamo SERVIRE il Signore!

Suor Valeria

Apostolo di fronte ai tempi «Apostolo di fronte ai tempi»: questo è il

nome della Veglia Missionaria Diocesana, tenutasi Sabato 19 Ottobre alle 20:45 in Piazza Duomo a Milano. Il pullman, ci ha accompagnato fino al Castello Sforzesco, poi… “gambe in spalla”, siamo arrivati in Piazza Duomo. Era già quasi tutto pieno, ma nonostante ciò, continuavano ad arrivare parecchie persone di quasi tutte le età. La Veglia di preghiera è stata animata da stupendi canti, accompagnati da chitarra, flauto e organo elettrico, che purtroppo non conoscevamo, ma il loro ritmo ci ha coinvolto tutti, imparandoli in un attimo.

Durante il primo canto, i partenti per le missioni in vari parti del mondo, sono usciti con l’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi dal Duomo, portando la Croce e il libro dei Vangeli. In questa Veglia, essi vengono chiamati a condividere con l’Arcivescovo l’impegno per l’annuncio del Vangelo. La Celebrazione è stata suddivisa in quattro momenti: 1) la chiamata di Gesù; 2) con la Chiesa di fronte ai tempi; 3) nuovi linguaggi per comunicare il mistero

di Dio; 4) mandati sulla potenza di Cristo crocifisso. Alternati ai canti e alla Parola di Dio, vi erano le testimonianze dei missionari partenti, alcune preghiere e l’omelia del nostro Arcivescovo. La sua conoscenza mi ha

emozionata molto e le sue parole mi hanno riempito il cuore.

Alla fine della Veglia è stato eseguito un canto africano alla Madre di Dio che suor Valeria conosceva e che ci ha insegnato; è un canto tipico dei luoghi in cui era in missione e ci ha accompagnato durante la corsa per riuscire a prendere il pullman. Durante il viaggio di ritorno, tante persone hanno riscaldato l’atmosfera del pullman con canti divertenti e molto particolari. È stata un’esperienza molto bella e sicuramente da ripetere!

GRAZIE DON DONATO, per averci fatto vivere anche questa stupenda esperienza, che sicuramente lascerà il segno nella mia vita futura!

Chiara Negri

Veglia missionaria diocesana Sabato 19 Ottobre si è svolta in piazza

Duomo la Veglia di preghiera in preparazione alla Giornata Missionaria Mondiale. Anche noi dell’Oratorio e della Parrocchia di Oggiono abbiamo voluto partecipare alla Veglia che quest’anno è stata organizzata dalla Diocesi a Milano.

La veglia si è svolta sul tema «Apostolo di fronte ai tempi»; il personaggio che ha accompagnato tutta la serata è stato san Paolo che ci ha aiutati nei vari momenti della veglia: “la chiamata di Gesù”, “con la Chiesa di fronte ai tempi”, “nuovi linguaggi per comunicare il mistero di Dio”, “mandati sulla potenza di Cristo Crocifisso”. Grazie a san Paolo abbiamo visto come Dio abbia un disegno su ciascuno di noi e come ognuno di noi sia chiamato a testimoniare il Vangelo nella sua vita e non solo nelle esperienze speciali dei missionari. Un altro personaggio

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che ci aiutati nella preghiera per la missionarietà è padre Matteo Ricci, missionario gesuita, di cui quest’anno si celebrano i 450 anni dalla nascita, che ha svolto la sua missione in Cina dando vita a uno stile che ancora oggi giuda l’opera missionaria (l’ascolto dei popoli locali, l’adattamento liturgico, l’inculturazione…).

Inoltre, durante tutta la serata, abbiamo ascoltato le testimonianze di alcuni dei 32 partenti religiosi e laici che hanno partecipato alla Veglia Missionaria, in nome anche di coloro che non hanno potuto essere presenti perché già partiti. Il Vescovo ha consegnato a costoro il mandato simboleggiato dal Crocifisso, segno dell’amore di Dio e aiuto nel portare a compimento la volontà del Signore.

Il tempo ci ha favoriti grazie a una serena e non troppo fredda serata, ma la piazza non era pienissima; speriamo che la testimonianza di coloro che hanno partecipato a questa esperienza possa coinvolgere un maggior numero di persone, e soprattutto ragazzi, per la prossima Veglia Missionaria.

Laura Barbagallo

La raccolta delle castagne Ecco, anche quest’anno Ottobre è tornato,

puntuale, come sempre, carico di quell’energia non più focosa come quella estiva, ma poco importa: il sacco che l’Autunno porta sulle spalle trabocca di impegni oratoriani vivaci e gioiosi, oltre che. ..di castagne!

Eh, sì, la vita dell’Oratorio continua, anche dopo l’intenso

momento estivo, anche dopo l’inizio delle scuole, e anche ora, che siamo già nel bel mezzo dell’Autunno: il sottile filo di amicizia nel Signore tessuto durante l’Estate non si è spezzato. Come sempre dobbiamo un grazie a tutti coloro che si impegnano per noi, che spendono parte del loro tempo per organizzare

tutto ciò che è Oratorio. E come poteva mancare quest’anno la gioiosa e golosa

“raccoita delle castagne”? Eh già, è tempo di raccolta: il seme che muore sottoterra dà i suoi frutti. E non sono solo castagne!

Così, con zainetti o praticissimi sacchetti, il giorno di Domenica 13 Ottobre l’allegra brigata dei due Oratori si è messa

in marcia verso il boschetto nel pressi del Roncaccio, tra Oggiono e Annone, gustando la stagione avanzata e pensando di riempire i sacchetti, allora vuoti. Non per niente le castagne le avremmo mangiate la Domenica successiva, tutte quante! Certo: così ogni sacchetto, ogni castagna raccolta, unita alle altre, sarebbe diventata un vero e proprio tesoro gustoso, frutto della collaborazione di tutti noi. Mentre il folto gruppo compatto procedeva verso la meta, preceduto dagli animatori che “dirigevano il traffico”, non era raro vedere qualche anziana che allungava il collo dalla finestra o timidamente si affacciava sul balcone ammirando la nostra lunga “sfilata carnevalesca”, anche se un po’ fuori stagione!

Le mamme premurose, infatti, avevano fornito i loro bambini di colorati giacconi, sciarpette svolazzanti e qualche previdente si era anche portato un bel paio di guanti: si sa, i ricci pungono! Nell’aria ormai frizzantina di un tipico pomeriggio autunnale si sentiva il vocio allegro dei bambini che, una volta raggiunta la meta, si erano sparsi in piccoli gruppi e annunciavano ora a questo o a quell’amico la raccolta di qualche castagna più grossa delle altre, probabilmente da Guinnes dei Primati. Incuranti del sottobosco a tratti più umido, raccoglievano senza sosta, e i loro occhi sembravano brillare quando, una castagna dopo l’altra, si riempivano i sacchetti. Ogni bambino si dava da fare: ciascuno non raccoglieva solo per se, ma per gli altri. La raccolta non è stata delle più abbondanti, ma ognuno con il proprio impegno e brio ha contribuito a rendere questo pomeriggio ricco di gioia, che si è ripetuto la Domenica successiva, 20 Ottobre, gustando il frutto delle proprio fatiche con un sorriso aperto stampato sul volto in un

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pomeriggio assolato e, come orami capita dal 22 Settembre, un Oratorio pieno di bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti ed anziani.

Marta Fumi

Castagnata 2002 Domenica 13 Ottobre si è svolta la

tradizionale raccolta delle castagne al bosco di Donzeno, vicino al nostro lago. Dopo un breve momento di preghiera nella chiesetta di Sant’Agata, tra scherzi e battute più o meno varie, tutti i ragazzi e le ragazze degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese, i loro genitori, gli animatori e anche don Donato si sono impegnati a fondo nella ricerca delle castagne più belle e più grandi, che al termine del pomeriggio sono state portate in Oratorio maschile e gelosamente conservate nel garage multiuso del don, come sempre pronto a parcheggiare la sua mitica “Lupo” in altra sede.

Una settimana dopo, tutti i cercatori e non, si sono ritrovati, sempre all’Oratorio San Filippo Neri, per un momento di giochi a tema autunnale e, permettetemi il termine, “castagnesco” e, naturalmente, per gustare le caldarroste faticosamente raccolte sette giorni prima. Come al solito, tutto si è svolto secondo quanto previsto, ma è giusto che sia così! Ciao e alla prossima.

Giacomo Corti

Ringraziamenti per l’ottima riuscita della castagnata 2002

☺ Grazie a tutte le persone, uomini e donne, che hanno preparato, tagliato, cotto e distribuito le castagne

☺ Grazie a quelle persone che hanno preparato i contenitori per le caldarroste

☺ Grazie ai genitori di Sergio ed Irene, al signor Vicini Luigi, al SUPER NEGOZIO FRUTTA E VERDURA dei signori Sacchi per la fornitura abbondante e gratuita della “materia prima” per la castagnata: le castagne; appunto.

La chiesa Cattedrale Nel cammino verso la santa

Confermazione, da quest’anno, ci sono tre momenti che celebreremo per comprendere sempre meglio che noi siamo inseriti in una Chiesa, la Chiesa Cattolica che è in Milano: la visita alla chiesa Cattedrale, la visita alla Basilica di Sant’Ambrogio e l’incontro con il Cardinale Arcivescovo a San Siro con tutti i cresimandi della Diocesi di Milano.

La prima tappa è stata vissuta Martedì 15 Ottobre 2002 quando noi cresimandi 2003 siamo andati in pellegrinaggio con le nostre brave catechiste Paola e Luigia, con alcune mamme e nonne e con don Donato alla chiesa Cattedrale di Milano dedicata a Santa Maria Nascente (il Duomo). La data è stata scelta perché vicina all’anniversario della Dedicazione della chiesa Cattedrale avvenuta il 20 Ottobre 1577 e che ora viene celebrata sempre la III Domenica di Ottobre. Anche la nostra chiesa Prepositurale è stata Dedicata dal beato cardinal Ferrari (abbiamo visto dove è

sepolto) il 20 Ottobre 1900. Il Duomo di Milano è stato edificato nella

zona che vedeva già esistenti due antiche chiese: la Basilica di Santa Tecla e la Basilica di Santa Maria Maggiore. Il Duomo è chiamato chiesa Cattedrale perché in esso si trova la “cattedra” da cui l’Arcivescovo di Milano (che ora è il cardinal Dionigi Tettamanzi) guida la nostra Diocesi Ambrosiana. Ai piedi della cattedra, dove solo il Papa e l’Arcivescovo di Milano possono sedersi, abbiamo pregato perché Dio Padre “effonda la sua santità a protezione della nostra Cattedrale e sui fedeli che in esse pregheranno con fede”, come dice l’Orazione all’inizio della Messa per l’anniversario della Dedicazione del Duomo.

Siamo poi scesi nel Battistero dell’antica Basilica di Santa Tecla che si trova sotto la Piazza del Duomo e che anche da sopra la

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Piazza si può “conoscere” perché disegnato sul pavimento della piazza. In questo antichissimo Battistero (più del nostro!!!) sant’Ambrogio battezzò sant’Agostino durante la Veglia Pasquale nel 387. In questo sacro luogo abbiamo rinnovato le promesse del nostro Battesimo in preparazione alla santa Cresima.

Risaliti dal Battistero, nei pressi dell’Altare maggiore il don ci ha indicato una raggiera con una luce rossa: è il luogo dove viene custodita la più importante Reliquia della nostra Diocesi di Milano: il santo Chiodo, uno di quelli che hanno trafitto Gesù sulla Croce. Già sant’Ambrogio attesta la presenza e l’autenticità di questo santo Chiodo. Abbiamo avuto la fortuna (perché di solito non si vede mai!!!) di vedere la “nivola”, cioè lo speciale ascensore che il Cardinale Arcivescovo usa per andare a prendere il santo Chiodo nei giorni dell’Esaltazione della santa Croce.

Dietro l’Altare abbiamo visto tre bellissime vetrate che raccontano nei loro disegni le vicende dell’Antico e del Nuovo Testamento. Infine abbiamo pregato presso la tomba di san Carlo Borromeo, del beato Andrea Carlo Ferrari e del beato Alfredo Ildefonso Schuster. Don Donato ci ha anche spiegato che nella Cattedrale il prossimo Giovedì Santo il Cardinale Arcivescovo benedirà gli Oli santi e consacrerà il sacro Crisma che userà anche il Vescovo che ci amministrerà la Cresima. Una preghiera finale ha concluso il nostro pellegrinaggio alla Cattedrale.

Usciti sulla strada che abbiamo percorso per raggiungere il pullman il don ci ha offerto il gelato (da noi molto gradito!!!).

Il gruppo cresimandi 2003

Mi è piaciuto molto visitare i resti dell’antica Basilica di Santa Tecla sotto il Duomo. Il Duomo all’interno – per me – è troppo buio; mi piacciono di più le pareti esterne pieni di statue di Santi.

Cristina

È stato bello visitare il Fonte Battesimale della Basilica di Santa Tecla. Sarebbe bello che venisse ristrutturato completamente per poterlo usare ancora.

Francesca

È stato interessante la spiegazione che il don ci ha fatto del santo Chiodo di Gesù. Il chiodo non trafiggeva il palmo della mano, ma i polsi. Secondo alcuni studiosi, poi, il chiodo non era fisso nella croce, ma solo appeso con un gancio.

Nicolò e Filippo

Molto belle e colorate le vetrate dietro l’Altare maggior che spiegano i fatti della Bibbia.

Valentina

Pregare per vivere Venerdì 18 Ottobre si è svolto un

interessante incontro tra don Ivano Valagussa, Responsabile della Pastorale Giovanile della Diocesi di Milano ed alcune componenti della parrocchia tra le quali il Consiglio Pastorale, le catechiste, alcuni adolescenti e giovani ed anche qualche genitore. Argomento centrale della serata è stata la preghiera.

Don Ivano, citando l’omelia d’ingresso del cardinal Tettamanzi ed il Sinodo dei Giovani, ne ha efficacemente descritto l’importanza e la necessità. La preghiera può assumere forme e colori diversi a seconda del tempo e dell’età ma rimane uno dei lineamenti essenziali della vita cristiana. Con la preghiera siamo chiamati alla sequela di Gesù Cristo per essere memoria nel mondo; siamo chiamati da Dio che ci vuole vicini a sé per condividere il suo amore.

Ha concluso il suo intervento proponendo tre modi per rendere importante la preghiera all’interno della nostra comunità: insegnando il Padre Nostro prima di tutto in famiglia, mantenendo al centro l’Eucaristia e educando ad una continua ricerca vocazionale. Gli interventi finali hanno poi sottolineato la necessità di un insegnamento alla preghiera, occorre generare spiritualmente i figli “lasciando un’impronta di fede”.

«Essi ascoltavano con assiduità l’insegnamento degli Apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme» (cfr. At 2,42).

Civillini Federica

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È il Signore che ti chiama: rispondigli con gioia!

Questo era il filo conduttore della Veglia in Redditio Symboli a cui abbiamo partecipato lo scorso 25 Ottobre (prego a sottolineare: il giorno dopo il mio [di Valentina Straniero, n.d.r.] 18° compleanno!!!) nel Duomo di Milano.

Il momento di preghiera era rivolto in particolare ai diciotto – diciannovenni della nostra Diocesi; i primi iniziavano con questa Veglia il loro cammino in preparazione a una personale “Regola di vita” con segnare il successivo anno, come è stato loro testimoniato dai diciannovenni quella stessa sera, nelle mani dell’Arcivescovo e quindi della Chiesa. Noi eravamo presenti in qualità di diciottenni desiderosi di rinsaldare la nostra fede e il nostro cammino, appassionandoci sempre di più a Gesù Cristo.

L’Arcivescovo, cardinale Tettamanzi, ha rivolto un particolare invito alle Sentinelle del mattino (che per la nostra Parrocchia sono Narciso Chiara, Brambilla Enrico e Silvia) presenti anche loro a questa Veglia, perché continuassero a mettere in pratica le indicazioni risultate dal Sinodo dei Giovani, celebrato la scorsa Primavera con il cardinal Martini, e che alcuni rappresentanti delle Sentinelle hanno consegnato al nostro nuovo Arcivescovo.

La Veglia aveva come personaggio guida il Profeta Elia che, con il suo percorso di riscoperta del Signore, ci ha dato un esempio da seguire nel nostro cammino di fede. Ci ha molto colpiti il messaggio dell’Arcivescovo Tettamanzi, rivolto ai presenti (soprattutto per la sua durata: più di 25 minuti di omelia alle dieci di sera: non so se rendiamo l’idea!!!).

Invitiamo tutti i lettori a partecipare alla Redditio Symboli del prossimo anno, durante la quale speriamo di consegnare la nostra Regola di vita al Cardinale Arcivescovo davanti a tutta la Chiesa di Milano.

Laura Barbagallo e Valentina Straniero

Redditio Symboli

Venerdì 25 ottobre noi delegati delle Sentinelle del mattino abbiamo partecipato alla Redditio Symboli in cui i 18/19enni di tutta la Diocesi di Milano hanno consegnato al nuovo Arcivescovo Dionigi Tettamanzi la loro Regola di vita impegnandosi a testimoniare il Vangelo di Gesù nella vita quotidiana e a continuare il loro cammino di fede con il desiderio di appassionarsi sempre di più alla Parola di Dio.

L’invito quest’anno è stato allargato anche a noi delegati innanzitutto per salutare il nostro Arcivescovo e poi per esprimere la nostra riconoscenza per aver sperimentato un atteggiamento di fiducia da parte della nostra Chiesa diocesana. La proposta di un cammino di ascolto, di discernimento e di scelte ci ha aiutato a sentirci Chiesa, ad abitare questa “casa” con più responsabilità ed impegno, a prenderci a cuore i nostri coetanei attraverso l’incontro e il dialogo.

Abbiamo riflettuto e pregato insieme ai 18/19enni affinché possiamo continuare con entusiasmo, nonostante non sia sempre facile, il nostro cammino che ci porta a conoscere sempre meglio Gesù e il suo Vangelo. Inoltre per noi delegati incontrare l’Arcivescovo e pregare con lui ci ha dato la forza e la spinta giusta per incominciare bene il nuovo anno pastorale e chiedere il coraggio di non abbandonare la strada che Gesù ci chiama a percorrere, anche quando siamo chiamati ad attraversare i deserti della storia. Sì, perché alcune volte l’entusiasmo dura poco, le giornate scorrono veloci inghiottite dalle tante cose da fare e alla sera rimane sempre un po’ di amaro in bocca! Quante incertezze, quante

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perplessità e proprio in questi momenti di difficoltà ci verrebbe voglia di mollare tutto.

Ci lamentiamo spesso che siamo sempre gli stessi, ma come ci ha detto il Cardinale Carlo Maria Martini, in occasione della Traditio Symboli, dobbiamo “smettere di lamentarci che siamo in pochi e impegnarci” a rendere concrete nella nostra comunità di Oggiono le tre consegne che lui stesso ci ha affidato: ☺ cercate Gesù che viene a salvare ciò che è

perduto; ☺ costruite esperienze nuove di vita comune; ☺ rimanete vicini ai poveri al servizio del

mondo; Come il Cardinale Dionigi ha esortato tutti

i 18/19enni a seguire Gesù e a rispondergli con gioia, noi tre delegati della nostra Parrocchia AUGURIAMO a Valentina, Laura, Chiara ed Emanuele di continuare con entusiasmo e coerenza il loro cammino iniziato già con serietà e fiducia nel Signore. Insieme ricordiamoci che…

«Siamo qui

sotto la stessa luce,

sotto la sua Croce,

cantando ad una voce:

e l’Emmanuel, l’Emmanuel,

l’Emmanuel»

Buon cammino!!! Silvia, Chiara, Enrico

Il Messia, Stella di gioia Uno dei modi più raccomandati dai Santi

per vivere bene l’Avvento è quello di far propri i sentimenti degli antichi Patriarchi e Profeti. In effetti, il tempo di Avvento è soprattutto un’attesa. Da Abramo in poi, l’antico popolo di Dio viveva delle grandi promesse fatte al capostipite degli Ebrei. Non sapeva come si sarebbero realizzate, ma era sicuro del loro avveramento. Nel lungo scorrere dei secoli accadevano, talvolta, dei fatti strani, dei segni misteriosi che ravvivavano la speranza e gettavano nuova luce sulla figura di “Colui che doveva venire”.

Una volta, il popolo ebreo, che aveva già alle spalle l’attraversamento del deserto e si trovava nelle steppe a est del Giordano, non lontano dalla Terra Promessa, corse una brutta avventura (libro dei Numeri 22-24). Il re di Moab (così si chiamava quella regione), intimorito dalla vicinanza di quel popolo così fiero, che aveva già vinto altri re, pensò di chiamare in aiuto un famoso personaggio, mezzo profeta e mezzo mago, e gli propose, dietro lauta ricompensa, di venire a maledire gli Ebrei. Era persuaso che dopo una tremenda maledizione li avrebbe facilmente annientati. Balaam (così si chiamava quella specie di stregone) accettò la proposta, ma Dio l’avvisò che, al momento giusto, avrebbe dovuto dire solo quello che il cielo gli avrebbe suggerito.

Quando arrivarono su una altura dalla quale si vedeva l’accampamento degli Ebrei, Balaam cercò di pronunciare le sue maledizioni, ma dalla bocca gli uscirono solo benedizioni. Il re si arrabbiò. Tentarono una seconda volta, ma fu lo stesso. Tentarono una terza volta, ma Balaam disse: «Io lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non da vicino. Una Stella spunta da Giacobbe, e uno scettro sorge da lsraele» (Num 24,17).

L’antico vaticinio si conservò gelosamente tra gli Ebrei come segno del futuro Messia, discendente dal re Davide. Il Vangelo di san Matteo vi potrebbe anche alludere quando fa dire ai santi Magi, venuti dall’Oriente: «Abbiamo visto sorgere la sua stella» (Mt 2,2). Anche durante l’ultima rivolta contro i Romani (135 d.C.) il capo dei ribelli si fece chiamare Bar- Koreca, il “Figlio della stella”. Tutti gli antichi commentatori insistono nell’identificare Gesù Messia come la vera Stella. Perché? La stella era il simbolo del re,

che veniva poi assunto in cielo, tra gli dèi. E chi meglio di Gesù ha realizzato questo segno? Egli dice di Sé, al compimento della sua definitiva vittoria: «Io Sono la Stella radiosa del mattino» (Ap 22,16).

La stella è un punto sicuro di riferimento: per i marinai, che allora non conoscevano la bussola, e per i carovanieri del deserto, che nel tersissimo cielo dell’oriente vedevano gli astri così vicini che pareva loro

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di poterli toccare con mano. Gesù dice ancora: «Chi mi segue non cammina nell’oscurità ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12). La stella è soprattutto simbolo di gioia. Anche i santi Magi “al vedere la stella, provarono una grandissima gioia” (Mt 2,10). E l’Angelo dice ai pastori: «Vi annuncio una grande gioia» (Lc 2,10). La gioia di un Bambino che viene al mondo, che porta la speranza di una vita che non si cancella mai.

Durante il volgere dei secoli, scienziati ed astronomi hanno cercato di dare una spiegazione alla stella dei santi Magi. Chi l’ha identificata con una cometa, chi l’ha supposta in una congiunzione di vari pianeti. Tutte ricerche bellissime, ma forse inutili. A noi, quando guardiamo la stella sulla capanna del nostro Presepio o in cima all’Albero di Natale, è sufficiente vederla; la nostra stella è là: la nostra gioia è quel Bambino posto nella mangiatoia!

Don Angelo Giuliani

«Ecco: Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5)

Da qualche settimana all’Oratorio San Filippo Neri uomini e donne (papà, mamme, zie,

zii, adolescenti, giovani, anziani…) si stanno dando molto da fare per “mettere a nuovo” (in attesa – speriamo presto – della nuova struttura) gli ambienti oratoriani: verniciatura delle pareti, pulizia generale, cambio di lampioni rotti, potatura di alberi, rinnovo e cambio degli arredi… Grazie per la loro attenzione e disponibilità; grazie per l’aiuto e la stima verso l’Oratorio. Proprio mentre guardavo e, per quello che potevo, collaboravo con loro in questi lavori mi è balzata alla mente la frase dell’Apocalisse posta come titolo di questo articolo, che tra pochi giorni la sacra Liturgia ci proporrà nel tempo di Avvento; e l’inizio dell’Avvento significa anche inizio di un nuovo anno liturgico. «Anno nuovo, vita nuova» si usa dire a capodanno.

Anch’io mi unisco a questo invito ed invoco dal Signore della storia una vita nuova per me e per voi, una vita con più fede, con più amore, con più speranza. Prego e chiedo al Signore che, come gli uomini hanno rinnovato rendendo bianche le pareti

dell’Oratorio, ognuno di noi abbia il coraggio di rinnovare le pareti del proprio cuore rendendolo puro, bianco, perché possa diventare sempre più quella stanza segreta e accogliente dove chiudersi per pregare il Padre nel segreto (cfr. Mt 6,6). Prego e chiedo al Signore che, come gli uomini hanno rinnovato l’impianto di illuminazione del cortile dell’Oratorio, ognuno di noi abbia il coraggio di lasciarsi illuminare della “Luce vera, quella che illumina ogni uomo” (cfr. Gv 1,9), senza paura, senza timore, ma iniziando un serio, sincero, costante, fedele cammino di discepolato quali “figli della Luce” (cfr. Ef 5,8; 1Tes 5,5). L’Avvento 2002 segni il nostro cuore, la nostra fede, la nostra vita perché davvero il Signore “faccia nuove tutte le cose!”.

Buon Anno Liturgico! Vicini don Donato

Per tutti gli educatori e per coloro che amano l’Oratorio

Ecco gli appuntamenti per il tempo sacro dell’Avvento � Domenica 17 Novembre alle ore 20:45

nella chiesa di Sant’Agata Veglia di ingresso nel Tempo di Avvento

� Ogni Mercoledì alle ore 20:00 la Celebrazione Eucaristica in chiesa Prepositurale. Dopo la Celebrazione Eucaristica di Mercoledì 18 Dicembre si terrà la benedizione natalizia dell’Oratorio San Filippo Neri e lo scambio di auguri presso il bar dell’Oratorio.

� Ogni Domenica alle ore 18:00 celebrazione dei Vespri nella chiesa di Sant’Agata, durante la quale verrà esposto il santissimo Sacramento perché ognuno, in un colloquio personale con il Signore del tempo, possa pregare e riflettere su di se, sulla sua vita, sull’impegno della Parrocchia e dell’Oratorio nell’educazione delle nuove generazione.

Invito tutti a non mancare perché il nostro sia davvero uno stare “qui per Lui”!

Benvenuti, Angelo e Giovanni!!!

Insieme a Peppino, Nicola, Giovanni, Dino, Franco e Piero, gli uomini che ogni Lunedì si

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ritrovano all’Oratorio San Filippo Neri per pulire, sistemare, organizzare, riordinare, aggiustare, lavorare alle attrezzatura e agli ambienti dell’Oratorio da qualche mese è arrivato anche i signori Angelo Colombo e Giovanni Colombo. A loro diamo il nostro benvenuto e soprattutto il nostro grazie per aver scelto questo impegno a favore dei giovani!!!

Cogliamo l’occasione per invitare tutti gli “uomini di buona volontà” a prestare parte del loro tempo per l’Oratorio! Come scrissero Chicco, Lucia e Silvia su Oggiono Oggi del Novembre 2001, agli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese «Abbiamo bisogno di te!».

Grazie! Ottobre è per me un mese carico di date

importanti. A tutti coloro che hanno voluto ricordare con me queste ricorrenze (da don Amintore al Sindaco, dalle insegnati della scuola materna ai chierichetti, dagli impiegati di banca ai carabinieri, dagli adolescenti agli anziani) rinnovo di cuore il mio grazie per la stima, l’affetto e l’amicizia, ma soprattutto per la preghiera manifestata nei miei confronti e che continuo a chiedere per me, per il mio ministero e per il mio servizio: possa essere sempre più immagine di Cristo, buon Pastore.

Il Signore non mi ha dato una salute di ferro. Chi ha visto l’ultimo film con Mel Gibson “Signs” potrà ricordare con più facilità la frase del Signore che invitata “a leggere i segni” del tempo, dello spazio, della vita. Proprio la mia fragile salute mi ha permesso più volte di constatare quanto amore hanno moltissime persone verso di me: il loro interesse, il loro affetto, la loro preghiera. Ringrazio il Signore per questo, per questa comunità di Oggiono, per la mia salute che ogni tanto mi ricorda che “mi preoccupo e mi affanno per molte cose: una cosa è quella di cui c’è bisogno; a chi la trova e la possiede non sarà mai tolta” (cfr Lc 11,38-43).

In occasione del mio compleanno, i Gruppi Adolescenti e Giovani mi hanno “donato” due tartarughe d’acqua (molto probabilmente pensano che non abbia nulla da fare

per davvero!!!!). A parte il fatto che gli adolescenti e i giovani devono avere scambiato la mia casa per una succursale dello zoo (quest’Estate l’orso, ora le tartarughe; a Natale? Una tigre?), comunque, adesso sono impegnato anche nella cura di queste due nuove creature che la Provvidenza mi ha affidato. Ma non hanno un nome. Come le chiameremo? Aspetto vostri suggerimenti!!! La visita a Tartaland – il mio terracquario – è su prenotazione solo la Domenica pomeriggio!!! Ingresso: un gambero!

Don Donato

Festa di Natale alla Casa di Riposo “Sironi”

Domenica 8 Dicembre gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese (quindi tutti i ragazzi, le ragazze, gli animatori ed educatori) si recheranno alla Casa di Riposo Sironi di Oggiono per trascorrere qualche ora di festa in compagnia dei nostri nonnini. L’occasione del Natale ci permetterà di pregare insieme e poi di presentare un piccolo saggio di canti, balli, poesie, scenette per allietare gli ospiti e augurargli un sereno e santo Natale.

La Novena di Natale Anche quest’anno per “celebrare” la Novena di Natale in famiglia sono stati predisposti alcuni strumenti.

Durante la Celebrazione delle 14:30 di Domenica 15 Dicembre presso la chiesa di Sant’Agata verranno consegnati ad ogni ragazzo: � il cartoncino da compilare personalmente

e poi legare al palloncino che verrà lanciato in Oratorio;

� un sussidio con le preghiere da recitare ogni sera in famiglia, davanti al Presepio;

� nove lumini da accendere davanti al Presepio al momento della preghiera.

Dopo la Celebrazione, per chi non l’avesse acquistata lo scorso anno o ne volesse un’altra da regalare, è possibile acquistare una simpatica lanterna in vetro colorato (verde o giallo o blu o rosso) e ferro color argento nel quale inserire i lumini

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della Novena di Natale. Il costo di questa lanterna è di 5 €. Ecco il programma di Domenica 15 Dicembre, avvio comunitaria della Novena di Natale che, lo ricordiamo, inizia ufficialmente il 16 Dicembre! Ore 14:30 Celebrazione di ingresso nella novena di Natale nella chiesa di Sant’Agata. Seguirà il lancio dei palloncini con messaggio augurale nel cortile dell’Oratorio San Filippo Neri. Alle ore 15:30 circa mostra dei lavori per il santo Natale del Gruppo Missionario. Prove generali per la Festa di Natale del 22 Dicembre alla quale siete fin d’ora invitati.

Festa di Natale Domenica 22 Dicembre si terrà la tradizionale festa di Natale degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese. Alle ore 14:30 Benedizione dell’Oratorio Sant’Agnese; seguire la festa in saloncino parrocchiale con la presentazione del lavoro che il Gruppo Medie ha preparato durante le Domeniche di Avvento. al termine, presso il bar dell’Oratorio San Filippo Neri, panettone per tutti e scambio di auguri!!!

VI ASPETTIAMO A TUTTI GLI APPUNTAMENTI:

NON MANCATE!!! Visitate il sito degli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono all’indirizzo:

www.oratoriodioggiono.too.it

L’angolo della L’angolo della L’angolo della L’angolo della

PreghieraPreghieraPreghieraPreghiera Eccoci al secondo appuntamento di questo

angolo speciale. E vista l’imminenza del Tempo di Avvento e di Natale vogliamo proporvi una preghiera perché la nostra attesa del Messia e la nostra gioia per la sua Nascita siano veramente cristiane. Prima, però, vi lasciamo a questo sapiente consiglio.

Pensiero per l’Avvento Udii un anziano ragionevole e buono,

perfetto e santo, dire: «Se sentirai la chiamata

dello Spirito Santo, ascoltala e cerca di essere santo con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze. Se però, per umana debolezza non riuscirai ad essere santo, cerca allora di essere perfetto con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze. Se tuttavia, non riuscirai ad essere perfetto a causa della vanità della tua vita, cerca allora di essere buono con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze.

Se, ancora, non riuscirai ad essere buono a causa delle insidie del Maligno, cerca allora di essere ragionevole con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze. Se, infine, non riuscirai ad essere santo, né perfetto, né buono, né ragionevole a causa del peso dei tuoi peccati, allora cerca di portare questo peso di fronte a Dio e affida la tua vita alla divina Misericordia.

Se farai questo, senza amarezza, con tutta umiltà e con giovialità di spirito a causa della tenerezza di Dio che ama gli ingrati e i cattivi, allora comincerai a capire cosa sia ragionevole, imparerai ciò che è buono, lentamente aspirerai ad essere perfetto, e infine, anelerai ad essere santo. Se farai tutto questo ogni giorno, con tutta la tua anima, con tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze, allora io ti garantisco, fratello e sorella: non sarai lontano dal Regno di Dio! Vieni, Signore Gesù!

Buon cammino verso il Natale

A Maria nel tempo dell’Avvento Vergine fedele, questo è il tempo della sua venuta; tu insegnaci ad attenderlo come tu l’attendevi: in preghiera e silenzio, protesa, come la terra abbandonata alla luce, consumata da un solo desiderio. Facci disposti come te, o Vergine Maria, libera il nostro cuore da ogni possesso terreno perché l’Amore abbia compimento in noi. Gesù è tuttora in mezzo a noi, ma non ancora completamente in noi;

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non siamo ancora simili a Lui. Per questo siamo sempre in attesa: ogni tempo è tempo d’Avvento, è sempre tempo d’Avvento. Ecco i servi del Signore: si faccia di noi secondo la Parola. Tutta la Chiesa così ti prega, o Madre di Dio e Madre nostra. Amen.

Una curiosità: quando è nato... il «Natale»?

Non è storicamente accertato che Gesù sia nato effettivamente il 25 Dicembre. Anche nei Vangeli di san Matteo e di san Luca, che forniscono una descrizione di alcuni momenti legati alla Natività, non viene citato né il giorno, né il mese, e neppure l’anno della venuta dei Figlio di Dio, anche se sappiamo che Gesù nacque quando regnava l’imperatore Cesare Augusto. È nel IV secolo che si diffonde la celebrazione della festa cristiana del Natale di Gesù il 25 Dicembre. In merito a tale datazione, nel corso degli anni, sono state formulate diverse ipotesi.

Alcuni studiosi ritengono che questa data venne scelta dalla Chiesa in contrapposizione alla festa pagana del Sole invitto voluta dall’imperatore Aureliano, nel 275. Festa da celebrarsi, per l’appunto, il 25 Dicembre, cioè quattro giorni dopo il solstizio d’Inverno che cade il 21 Dicembre. Dopo tale data la luce [il Sole] rinasce e prende gradatamente il sopravvento sulle tenebre, le giornate si allungano fino al 21 Giugno, il giorno più lungo dell’anno: il solstizio d’Estate. La Chiesa quindi, secondo l’opinione degli studiosi, per contrastare il perpetuarsi di tale festa pagana radicata nella tradizione popolare, decise di celebrare in quella medesima data il dies Natalis Christi, la Nascita di Gesù: «vera Luce dei mondo», il vero «Sole di giustizia» che brillerà in eterno.

Una fonte autorevole, il Cronografo (il più antico calendario della Chiesa di Roma) del 354, indica il 25 Dicembre quale giorno per la celebrazione della festa della Natività, ma un altro documento romano la Depositio

episcoporum (elenco liturgico contenuto nello stesso

Cronografo) attesta che tale celebrazione era già presente nel 336 (sembra che inizialmente tale festa

venisse celebrata soltanto nella Basilica di San Pietro). La scelta di questo giorno, comunque, fu

sanzionata nel 354 da Papa Liberio.

Gli Oratori San Filippo Neri e Sant’Agnese, all’inizio del sacro Tempo di Avvento, augurano a tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze con le loro famiglie, gli e le adolescenti, i e le giovani, gli animatori, gli educatori, gli adulti che amano e pregano per l’Oratorio un santo e sereno Natale del Signore, invocando per tutti e per ciascuno quella gioia che i santi Magi hanno provato vedendo la stella.

A tutti…A tutti…A tutti…A tutti…

.. e Buon Anno!!!.. e Buon Anno!!!.. e Buon Anno!!!.. e Buon Anno!!! Arrivederci… al prossimo numero (speriamo

presto)!!!