INTEGRAZIONE SENSORIALE

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STIMOLAZIONE BASALE & INTEGRAZIONE SENSORIALE. RIPARTIRE DAI I SENSI. I SENSI FANNO EDUCAZIONE. LA STIMOLAZIONE BASALE E L’ INTEGRAZIONE SENSORIALE SONO UN APPROCCIO PEDAGOGICO.

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Un Power Point tratto da un articolo.

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  • LE ORIGINI CULTURALI.DOVE NASCE Il tema della stimolazione sensoriale stato approfondito da due approcci differenti. Lintegrazione sensoriale nasce e si sviluppa negli Stati Uniti.La stimolazione basale in Germania.

  • APPROCCIO AMERICANOLapproccio dellintegrazione sensoriale nasce e si sviluppa negli Stati Uniti sulla base della teoria di Ayres (1972,1979) recentemente riconcettualizzata da Bundy e Murray (2002).In questo approccio si approfondisce:la relazione tra esperienza sensoriale e performance motoria e comportamentale.

  • APPROCCIO EUROPEO.Parallelamente in Europa si sviluppa lapproccio della Stimolazione Basale ideata dallo psicopedagogista Frolich negli anni 70.Lobiettivo di questo approccio di proporre al bambino esperienze sensoriali semplici, chiare e strutturate, cos da poter creare una connessione di base necessaria allo sviluppo di abilit pi complesse.

  • DUE APPROCCI , DIVERSI EDUCANDI.Lapproccio di integrazione sensoriale rivolto in modo particolare a bambini con autismo, difficolt di apprendimento, problemi di attenzione, bambini nati prematuri, sindrome di Down e a bambini con problemi comportamentali.La stimolazione basale nasce come approccio rivolto a bambini e adulti con handicap fisico e psichico grave o gravissimo. Viene inoltre applicata a bambini ciechi o ipovedenti e a bambini nati prematuri.

  • NASCITA E EVOLUZIONE.La Stimolazione Basale nasce a Landsthul (Germania) negli anni 60 in un centro per bambini cerebropatici, grazie agli studi e alle riflessioni del Prof. Andreas Frohlich.Negli anni la Stimolazione Basale si evoluta e continuamente integrata con le scienze pedagogiche, psicologiche, filosofiche e mediche.Oggi conosciuta e diffusa come concezione educativo- riabilitativa in molti paesi europei.

  • STIMOLAZIONE,APPRENDIMENTO,COMUNICAZIONE BASALE.Rispetto alla prima pubblicazione ( Frhlich 1975) il termine stimolazione basale ha acquisito una crescente diffusione nel campo del lavoro con le persone con disabilit.SPECK parla di una fase principale di apprendimento basale(SPECK 1982,p.16).RODLER utilizza il termine apprendimento basale MALL quello di comunicazione basale.

  • SENTO,COMUNICO, APPRENDO.

  • UNA DEFINIZIONE.La Stimolazione Basale unidea di incontro tra persone che, a livello individuale, offre possibilit e stimoli, anche in assenza di prerequisiti, nei processi dialogico-comunicativi con persone affette da gravi disabilit o a rischio di gravi disabilit, per realizzare condizioni di sviluppo che siano adatte a promuovere, mantenere o incoraggiare: - la salute e il benessere,- lapprendimento e la partecipazione sociale nonch - lautodeterminazionedelle persone coinvolte.

  • I SENSI, UNA COMUNIONE CON IL MONDO.La stimolazione Basale focalizza lattenzione sulla globalit della persona disabile e i suoi bisogni educativi ed esistenziali. Offre validi strumenti per attuare percorsi educativi quotidiani. Attraverso questi interventi si aiuta la persona ad entrare in relazione con:Il proprio corpo (se stessa).Con le persone che stanno accanto(altro da s).Con ci che lo circonda, (il mondo).

  • UNO SVILUPPO SENSORIALE ARMONICO.I significati intrinseci della Stimolazione Basale sono lo sviluppo armonico della persona, il miglioramento del suo benessere psico-fisico e della sua qualit di vita.

  • UN IDEA IN AVVICINAMENTO.La Stimolazione Basale unidea

    La Stimolazione Basale pu essere definita come avvicinamento del pensiero ai problemi e alle difficolt di persone con gravissime disabilit (Frhlich 2003, 10), ovvero come modello di comprensione e azione, come forma di pensiero.

  • OFFRE .SE CALIBRATA INDIVIDUALMENTE.La Stimolazione Basale offre esperienze e stimoli sistematizzati che hanno spesso dimostrato la propria validit nella pratica. Tale validit pratica pu per continuare a dimostrare la propria efficacia solo quando lofferta di Stimolazione Basale sia calibrata individualmente, adattata e, se del caso, modificata, ovvero quando questa tenga in considerazione le esigenze, le esperienze di vita e gli obiettivi dei destinatari.

  • NON E UN PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE O UNA PROCEDURA,.MA UNA RELAZIONE.Ecco dunque che appare chiaramente in cosa la Stimolazione Basale si differenzi: non si tratta infatti di un programma di riabilitazione o di una procedura codificata, non una sorta di applicazione meccanica di stimoli e neanche una tecnologia volta allo sviluppo o alla cura. Non offre ricette cui tutti si devono attenere. A maggior ragione, la Stimolazione Basale non offre una risposta definitiva su ci che sia pi corretto fare in diversi ambiti di cura, terapeutici e pedagogici.

  • DIMMI.MA SENZA VOCE. La Stimolazione Basale parte dal presupposto che l'interazione pedagogica, di cura e terapeutica possa avere davvero successo solo quando venga dato ascolto alla persona con disabilit, alle sue espressioni e al significato soggettivo sotteso.

  • IN SINTONIA INSIEME, IL BARICENTRO DELLIDEA.La Stimolazione Basale vuole essere intesa come invito a entrare in sintonia con le altre persone e, insieme ad esse, con il mondo (materiale) che ci circonda.Laccento sullincontro tra persone in quanto baricentro dell'idea presuppone anche un particolare atteggiamento etico da parte del professionista, definibile come approccio protettivo alla persona con disabilit (a questo proposito: SCHNELL 2004).

  • A CHE LIVELLO INDIVIDUALEIl concetto di individualit un'idea portante della Stimolazione Basale e muove dal riconoscimento del fatto che le persone sono s uguali per dignit ma possono differenziarsi in modo anche considerevole per interessi, preferenze, vissuti (anche a livello sensoriale) o stili comunicativi. Nella Stimolazione Basale si attribuisce un valore elevato e fondamentale alla considerazione e alla concretizzazione consapevole di queste possibili differenze o caratteristiche della personalit di ciascun individuo (con gravi disabilit).

  • OFFRE STIMOLI SENZA PREREQUISITI.Il carattere basale dellofferta pedagogica, di cura o terapeutica dimostrata, nei casi necessari, dal fatto che il destinatario di tali offerte non deve soddisfare alcun prerequisito per poterle apprezzare o potervi accedere; dunque al destinatario non si richiedono attivit o conoscenze pregresse. La semplice presenza fisica e vitale quanto serve per poter accedere al processo di scambio basale" (FRHLICH 2006, 402).

  • IL TERMINE BASALEA questo proposito si pu fare riferimento ai primordi della capacit comunicativa, della percezione, della capacit motoria, dellattenzione, dellapprendimento, ecc. (ibidem)Il termine basale si riferisce alle basi della.capacit comunicativa, basi della percezione,basi del movimento,basi dell'attenzione e dell apprendimento,dove non dobbiamo aspettarci abilit o conoscenze.

  • DIETRO AI SENSI.Lapproccio di integrazione sensoriale si basa sui processi neurologici sottostanti e sullidea di una plasticit neuronale. Lintegrazione sensoriale il fondamento per apprendimenti e comportamenti pi complessi.

  • RISVEGLIARE LE CAPACITA INNATE.La stimolazione basale si basa sulle conoscenze della psicologia prenatale e su ricerche che affermano come il bambino gi nella vita prenatale sia dotato di capacit ricettive molto intense e di una mobilit attiva che gli permette di acquisire alcune competenze fondamentali come la percezione attraverso la globalit del corpo, la capacit di muoversi, di utilizzare la sua pelle per sentire le sue mani, i suoi piedi, la sua bocca.

  • COME VIENE APPLICATO.

  • PERSONE AFFETTE DA GRAVI DISABILITA O A RISCHIO DI

    Qui di seguito si riporta la denominazione delle varie tipologie di persone cui si rivolge la Stimolazione Basale. A questo proposito vale la pena sottolineare come i bambini, i giovani e gli adulti con gravi disabilit abbiano bisogno in molti, se non persino in tutti, gli ambiti della loro vita dell'aiuto attento degli altri (in una misura non comune rispetto a persone in salute della loro et).

  • QUALI BISOGNI.Secondo la suddivisone di BIENSTEIN / FRHLICH (2007, 39) in base alle necessit, si tratta di persone,che a volte necessitano della vicinanza fisica per poter percepire le altre persone;che hanno bisogno di altre persone che le comprendano anche senza comunicazione verbale e che possano essere in sintonia con le loro modalit espressive individuali;che hanno bisogno di altre persone che li mettano in relazione con il mondo che li circonda e loro stessi secondo modalit (per loro) comprensibili;che hanno bisogno di persone che permettano loro di modificare la proprio posizione e di muoversi;che hanno bisogno di persone che li assistano, si prendano cura di loro, li spronino e li accompagnino in modo affidabile e competente.

  • QUALI BISOGNI.che hanno bisogno di persone che permettano loro di modificare la proprio posizione e di muoversi;che hanno bisogno di persone che li assistano, si prendano cura di loro, li spronino e li accompagnino in modo affidabile e competente.

  • ALTRI DESTINATARI.La cerchia dei destinatari, alquanto ristretta nei primi anni (cfr. FRHLICH 1978, 43; HAUPT / FRHLICH 1982, 22 succ.), si ora notevolmente ampliata: la Stimolazione Basale viene attualmente utilizzata anche da esperti di diverse professioni nellincontro, tra laltro, con: neonati prematuri, che necessitino di trattamenti e cura in terapia intensiva,bambini, giovani e adulti con gravi pluridisabilit,persone con gravi disabilit causate da patologie o incidenti (ad es. coma vigile) oppureanziani bisognosi di cure o malati terminali.

  • COMPORTAMENTI DI SFIDA.Quanto la Stimolazione Basale pu offrire risulta inoltre molto utile per lo sviluppo pedagogico, di cura o terapeutico nonch nel sostegno a persone chemostrino modalit comportamentali di sfida in associazione a una (grave) disabilit cognitiva oppuresoffrano di un (grave) disturbo cognitivo (cronico) (cfr. THEUNISSEN 2000, 137).

  • STIMOLI BASALI e AMBIENTI BASALI.

  • UNA VITA PRESENTE.La presenza a livello fisico e semplicemente essere vivo sono gi sufficienti per poter entrare in un processo di scambio a livello basale. La parola basale pu essere definita a livello pragmatico come punto di partenza dello sviluppo di ogni individuo,ci che ogni essere vivente necessita per poter vivere a livello elementare.

  • IL TERMINE STIMOLAZIONEIl termine stimolazione spesso discutibile, soprattutto laddove entra in concorrenza con i termini educazione e istruzione. Questo termine ancora troppo poco analizzato e definito.

  • STIMOLAZIONE?COSA SIGNIFICA?

  • UN SOSTEGNO SENSIBILE.

    Le persone con grave limitazioni sono disabili a causa della riduzione del loro potenziale e possibilit di azione e di comunicazione verso di se, verso gli altri e verso il mondo materiale. Necessitano un sostegno scientifico, intenso e soprattutto sensibile.

  • DALLA PERCEZIONE ALLA COMUNICAZIONE.Una caratteristica fondamentale della stimolazione basale consiste nel fatto che ,attraverso la percezione corporea, si avviano e si affinano i processi comunicativi. LIntervento linguistico, concettuale o simbolico passa in secondo piano.

  • UNA PEDAGOGIA DEI SENSI.La comunicazione e l'intervento avvengono a livello corporeo basale. Abbiamo quindi a che fare con una variante diversa e particolare nella pedagogia.Si potrebbe fare un confronto con le prime forme di rapporto madre-bambino, ma dobbiamo tenere conto dell et crescente della persona disabile e le sue esperienze avute nella vita. Di conseguenza non possiamo confrontare questa situazione con quella di un lattante nelle sue prime esperienze di vita.

  • LA BASE DI INTERESSE PRIMARIO.Le persone con disabilit profonda sfuggono dalle restrizioni o ricompense usuali nell'educazione. La possibilit di un ulteriore sviluppo esiste dal momento in cui l'operatore scopre la base di interesse primario della persona in questione. Il termine stimolazione riguarda e sottolinea proprio questi aspetti.

  • IL RUOLO DELLOSSERVAZIONE.La STIMOLAZIONE BASALE include il rapporto sensibile dell'individuo con grave disabilit.L'osservazione non pu essere intesa come una attivit distanziata, ma si tratta di un processo interattivo,che include la propria sensibilit professionale e la capacit di saper reagire in maniera adeguata, ad ogni minimo cambiamento del prossimo.

  • COGLIERE I SEGNALI VITALI.Dato che le persone con disabilit grave non dispongono di espressione linguistica e non sono in grado di usare gesti e mimica in maniera convenzionale, di fondamentale importanza poter cogliere e saper interpretare i loro segnali vitali.

  • COGLIERE LATTIVITA MINIMA E CORRISPONDERLA.Una persona disabile grave potr viversi come una personalit autonoma ed attiva soltanto nel momento in cui potr fare una esperienza positiva ,scoprendo che,ad una sua attivit minima corrisponde una reazione da parte di una altra persona.

  • ESPRIMERE I PROPRI DESIDERI IN UNA RELAZIONE.Se un desiderio accennato come es. La richiesta di un cambio di postura rimane inosservato e non corrisposto, si avvia un processo di apprendimento negativo: questa persona non tenter pi ad esprimere i propri desideri dato che non stata vissuta una correlazione tra espressione, l'essere percepito e il riuscire a provocare un'azione.

  • COSTRUIRE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA SOCIALE.La persona con disabilit grave deve poter costruire le sue aspettative di sicurezza sociale (fiducia primordiale), soltanto a quel punto ci possiamo aspettare apertura verso il mondo esterno e lo sviluppo della attivit propria.

  • UNA COMUNICAZIONE BASALE CORRISPOSTA.Deve costruire la certezza che le sue attivit vengono percepite, osservate, comprese e corrisposte. Senza questa esperienza non potr entrare in comunicazione ed in interazione. La disabilit grave rallenta o rende pi difficoltoso questo processo, ma dalla nostra esperienza abbiamo potuto notare che possibile che le interpretazioni mancanti o errate portano ad una deviazione nella relazione e la comunicazione sfugge continuamente.

  • UNA COMUNICAZIONE CHE SFUGGE.La comunicazione che sfugge, di conseguenza, porta a un atteggiamento molto diffuso:un tipo di accudimento autoritario,dominante, e non basato sulle esigenze del paziente.

  • UNA COMUNICAZIONE CHE COMPRENDE I BISOGNI.La Stimolazione Basale, sottolinea le seguenti esigenze fondamentali per ogni individuo e li propone come diritti delle persone con disabilit:Livello elementare vitale (evitare dolore, fame, sete)Esigenza di movimento, stimoli, variazioni nella vita quotidiana (contatto con il mondo esterno)Bisogno di sicurezza, stabilit e fiducia nei rapporti umani

  • ULTERIORI BISOGNI

    diritti delle persone con disabilit:Legame, stare nella relazione, sentirsi accettati. Riconoscimento ed autostima.Essere indipendenti, autonomi, decidere per se stessi.Bisogno di divertimento e di gioia nella vita.

  • COME LA STIMOLAZIONE BASALE SODDISFA QUESTI BISOGNI?Attraverso l'utilizzo di diverse posture stabilizzanti e facilitanti e di benessere psico-fisico si cerca di ottimizzare l'apertura del bambino verso il mondo esterno permettendogli di viversi e percepirsi come un individuo attivo nel suo ambiente, anche se in maniera limitata. In questa situazione il bambino con disabilita (anche grave) diventa protagonista e sperimenta in prima persona (senza richiesta esterna) e con le proprie capacit il suo potere nei confronti del mondo degli oggetti(autodecisione).

  • APERTURA A SPERIMENTARE IL SE.In questa situazione di apertura il bambino con disabilit (anche grave) diventa protagonista e sperimenta in prima persona (senza richiesta esterna) e con le proprie capacit il suo potere nei confronti del mondo degli oggetti (autodecisione).

  • AUTOCONSAPEVOLEZZA.Attraverso l'attivit propria il bambino in grado di prendere coscienza delle sue azioni, aumentando la sua motivazione e gioia nel fare autonomamente e di conseguenza anche la sua autostima.

  • UNA DIETA SENSORIALE.La Stimolazione Basale, aiuta inoltre a cambiare la caotica sovrabbondanza di stimoli e permette al bambino di avvicinarsi al mondo come struttura pi comprensibile e con minori paure.Un mondo deprivato diventa un mondo sensibile.

  • I CAMPI DI STIMOLAZIONE.La principale proposta della Stimolazione Basale, soprattutto l'esperienza corporea attraverso lastimolazione vestibolare (sperimentare il movimento).stimolazione somatica (esperienza tattile attraverso la pelle).stimolazione vibratoria (percezione profonda del proprio corpo).

  • UNO SCHEMA CORPOREO COSCINTE.Queste stimolazioni permettono di formare uno schema corporeo pi cosciente: io = come vitalitio = come attivitio= come consistenza(il viversi come una unit complessa)

  • DA TERAPIA A QUOTIDIANTA BASALE.La STIMOLAZIONE BASALE ha subito negli ultimi anni cambiamento. Mentre prima si collocava in un ambito terapeutico, ora tende a integrarsi nelle attivit quotidiane.E proprio durante la vita quotidiana come p.e. vestire, svestire, alimentazione, cambio posture, partecipazione alle attivit con altri, che si propone l'opportunit di offrire stimolazioni basali.I vissuti e le esperienze sensoriali, in stretto contatto corporeo, possono essere molto ben differenziati e sostenuti in tutte queste situazioni.

  • VIVERE CON I PROPRI SENSI E LA PROPRIA PERSONA.La STIMOLAZIONE BASALE nella vita di tutti giorni significa un concetto basato sulle azioni e sul corpo che da la possibilit alle persone con grave disabilit di poter vivere gli elementi principali della loro vita quotidiana in stretto rapporto con la propria persona, scoprendo cos i collegamenti sensati e vivendo immediata comunicazione ed interazione.

  • INTEGRAZIONE SENSORIALE E Jean Ayres? Anna Jean Ayres (1920-1989) terapista occupazionale con un PhD in psicologia dello sviluppo, aveva sempre lavorato presso il Brain Research Institute alla Universit di California in Los Angeles. Nel corso delle sue ricerche presso tale istituto coni il termine di disfunzione dellintegrazione sensoriale per descrivere ci che considerava alla base dei disturbi di apprendimento di cui si stava occupando e di cui probabilmente lei stessa aveva sofferto da bambina.

  • TERAPIA DELLINTEGRAZIONE SENSORIALE.Il termine integrazione sensoriale aveva poi creato nel corso degli anni non poche controversie soprattutto nel momento in cui da tale teoria deriv una tecnica terapeutica.tuttora presente nel panorama delle terapie per i disturbi dello sviluppo e denominata Terapia dellIntegrazione Sensoriale (Sensory-Integration Therapy SIT).

  • NEURO INTEGRAZIONE SENSORIALE E AUTISMOI soggetti con disturbi pervasivi dello sviluppo in particolare modo quelli appartenenti allo spettro autistico spesso manifestano una disfunzione dell'integrazione sensoriale, un disordine sensoriale in cui l'input sensoriale non appare essere integrato ed organizzato in modo armonico nel S.N.C.; questo pu determinare alterazioni comportamentali di vario genere e tipo.

  • UNA RISORSA INTERIORE.L'integrazione sensoriale un processo neurobiologico innato e riguarda la possibilit di integrare e decodificare stimolazioni di tipo sensoriale derivanti dall'ambiente esterno e le risposte relative che dal S.N.C. partono e arrivano verso l'esterno.

  • DALLA TEORIA A UNA EDUCAZIONE ALLA RISCOPERTA DEI SENSI.Con la teoria dell'Integrazione Sensoriale, sviluppatasi negli anni '60 con A. Jean Aires, si cerca di stabilire quali sono i processi disfunzionali di un bambino con problemi: senso motori. e di apprendimento.

  • ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE.Un percorso di integrazione sensoriale aiuta a stabilire un ordine al caos sensoriale che pi spesso si riscontra nei disturbi dello spettro autistico e non solo, allo scopo di migliorare le funzioni superiori quali:Attenzione e Concentrazione, prerequisiti necessari per qualsiasi apprendimento.

  • OSSERVAZIONE .Jean Ayres cominci a usare il termine di Disfunzione dellIntegrazione Sensoriale osservando pazienti che provavano un particolare dolore quando si lavavano i denti o semplicemente si pettinavano; Jean Ayres cominci allora a notare come fosse peculiare di tali pazienti avere una inefficiente organizzazione delle informazioni sensoriali a livello cerebrale, e che lavorare a questo livello poteva aiutarli ad affrontare meglio o anche a risolvere i loro problemi.

  • UN DISTURBO COMPORTAMENTALE O UNA MANCATA EDUCAZIONE DEI SENSI.Cominci cos a sostenere che molti bambini vengono erroneamente considerati come affetti da un disturbo emozionale o comportamentale quando invece il loro problema riconducibile a un disturbo biologico che porta a una inefficiente organizzazione dellinput sensoriale ricevuto dal sistema nervoso.

  • EVITAMENTO AFFETTIVO O SENSORIALE.Ci pu, ad esempio, succedere guardando a una reazione di allontanamento o fuga solamente come a una reazione affettiva di paura e non come a un evitamento dellessere toccato in un bambino ipersensoriale.

  • I SENSI A MONTE, GLI EFFETTI A VALLEJean Ayres sostenne quindi con forza quanto sia necessario operare a questo livello a monte, per affrontare adeguatamente una serie di problemi che vanno visti come effetti a valle. Cominci a essere sempre pi convinta che affrontando i problemi dei bambini, restando alla loro superficie apparente (emozionale o comportamentale), si possono avere solo risultati parziali, mentre operando sulla processazione sensoriale e sulle sue disfunzioni possibile affrontare quegli stessi problemi alla radice.

  • L INFLUENZA DEL LAVORO DI Jean Ayres Una prima influenza del lavoro di Jean Ayres quella sul sistema di classificazione: CD:0-3 e sulla sua forma pi recente CD:0-3R. I disturbi di regolazione, nuova categoria diagnostica introdotta da questo sistema di classificazione del bambino piccolo, fanno chiaramente riferimento alle anomalie della processazione e integrazione sensoriale.

  • DISTURBI.In ci stata ancora pi chiara la forma aggiornata del 2005 che ha ridefinito tali disturbi come Disturbi della regolazione dei processi sensoriali al fine di evidenziare che la loro caratteristica principale la difficolt di processazione sensoriale, di cui le difficolt motorie e i pattern comportamentali restano un effetto a valle.

  • CLASSIFICAZIONINel testo di Jean Ayres facile ritrovare anche le prime descrizioni di quelli che, nella classificazione CD:0-3 e CD:0-3R, sono i tre sottotipi:ipersensibile, iporeattivo,impulsivo.

  • SECONDO AMBITO DI INFLUENZADisturbi Multisistemici dello Sviluppo Il secondo ambito di influenza, non disgiunto dal precedente, relativo alla presenza e natura dei disturbi delle percezioni sensoriali nei disturbi dello spettro autistico. La classificazione CD:0-3 ha risolto tale evidente e frequente associazione introducendo una categoria diagnostica specifica, quella dei Disturbi Multisistemici dello Sviluppo (DMSS) caratterizzati dal fatto che i disturbi della sfera sociale sono ancora molto dipendenti dalle anomalie dei processi sensoriali.

  • TESTIMONIANZE DI ANOMALIE SENSORIALI E AUTISMO.Celebre ormai la descrizione di Temple Grandin relativa ad alcune sue caratteristiche: Da sempre, ho odiato essere abbracciata. Volevo provare la sensazione positiva di essere abbracciata, ma era semplicemente troppo opprimente. Era come unenorme ondata di stimolazioni che sommergeva tutto e io reagivo come un animale selvatico. Lessere toccata innescava una reazione di fuga. Faceva saltare il mio interruttore. Ero sovraccaricata e dovevo scappare.

  • PELLE SENSIBILE E AUTISMO.Anche una pelle eccessivamente sensibile pu costituire un grande problema. Lavarmi i capelli e vestirmi erano due cose che da bambina detestavo; a me fare lo shampoo faceva veramente male al cuoio capelluto; non sopportavo cambiare i vestiti che avevo addosso. La maggior parte delle persone si abitua agli indumenti in pochi minuti; tuttora a me occorrono due settimane.

  • I RUMORI, DISTRAZIONE e AUTISMO.Quando ero piccola per me erano un problema anche i rumori forti; spesso erano dolorosi come il trapano di un dentista che tocca un nervo; i rumori leggeri ai quali la maggior parte delle persone riesce a non badare, mi distraevano....

  • AUTISMO .Olga Bogdashina ha scritto un testo molto importante in cui ricostruisce con pazienza molte testimonianze di persone con autismo relativamente alle loro percezioni sensoriali.Questarea sintomatica, sino a ora dimenticata dal DSM, verr inserita dal futuro DSM-V come uno dei quattro possibili criteri diagnostici dellarea B, ponendo dunque in stretta relazione tra le anomalie sensoriali con la tendenza ad avere interessi e attivit ristretti e ripetitivi.

  • DSM-V a tal proposito interessante sottolineare che nel futuro DSM-V verranno presi in considerazione proprio i due profili :Iper e Ipo-reattivit a input sensoriali o interessi inusuali per aspetti sensoriali dellambiente, come indifferenza al dolore/freddo/caldo, risposte avversive a specifici rumori o stimoli visivi, eccessivo uso dellodorato o del tatto con oggetti, fascinazione da parte di luci od oggetti in movimento rapido) su cui pi si soffermata Jean Ayres.

  • CARATTERISTICHE SENSORIALI INSOLITE.Seppure caratteristiche sensoriali insolite siano frequenti nei bambini con disturbi dello sviluppo (si ritiene, ad esempio, che se nella popolazione generale esse riguardano circa il 5-10% dei bambini, nei soggetti con autismo esse sono presenti in almeno il 40% dei casi, e secondo alcuni addirittura nell80%) e siano state segnalate dallo stesso Kanner nei suoi bambini con autismo gi nel 1943, ci sono voluti moltissimi anni perch esse emergessero come un problema clinico centrale dellautismo (e di altri disturbi).

  • VALUTAZIONE SENSORIALE.Ci si deve anche al fatto che la valutazione del funzionamento sensoriale rimasta a lungo semplicemente descrittiva e aneddotica, compiuta sulla base di descrizioni fornite dai genitori, di analisi retrospettive, di racconti autobiografici.

  • UN TEST DI Profilo Sensoriale.Un passo avanti in tal senso stato compiuto grazie allo sviluppo da parte di Winnie Dunn, nel Kansas degli anni 80, del Sensory Profile, questionario estremamente analitico in grado di fornire il profilo sensoriale di ciascun individuo.

  • SOGLIA NEUROLOGICA E ATTIVAZIONE DEL CERVELLO. Il Sensory Profile d forma al sistema, qui ampiamente descritto da Jean Ayres, cercando di individuare per ciascuna persona il tipo di interazione esistente tra la sua soglia neurologica di attivazione del cervello da parte dei singoli input sensoriali e la sua risposta di adattamento comportamentale che pu essere passiva (cio in accordo con la soglia di attivazione) o attiva (cio in opposizione alla soglia di attivazione).

  • QUANTI STIMOLI PER SENTIRE.La soglia neurologica (che si riferisce alla quantit di stimoli richiesti da un determinato sistema di neuroni per attivarsi) pu andare dallessere molto elevata (che significa che occorre una notevole quantit di stimoli perch lo stimolo attivi i neuroni) allessere molto bassa (che significa che occorre una modesta quantit di stimoli perch lo stimolo sensoriale attivi i neuroni).

  • LA SATIMOLAZIONE ADEGUATA.Dalla combinazione tra soglia neurologica e adattamento comportamentale i profili sensoriali possono essere di quattro tipi:ipo-reattivit e ricerca di sensazioni, iper-reattivit ed evitamento sensoriale. Lesatta collocazione del bambino in uno di questi tipi ritenuta ora centrale per capire la natura del problema e per individuare le modalit dellapproccio pi efficace a esso.

  • STUDI SUGLI STILI SENSORIALE..Altri, pi recentemente, si sono dedicati alla ricerca di strumenti per la individuazione degli stili sensoriali dei bambini: tra questi, Grace Baranek nel North Carolina, a sua volta terapista occupazionale e psicologa dello sviluppo, ha condotto studi molto interessanti sulla difesa tattile (problema emergente, e spesso trascurato, di molti bambini con disturbo dello sviluppo) e sta sviluppando un nuovo e pi agile strumento di misurazione del disfunzionamento sensoriale.

  • Bambini con bisogni speciali e DIRIn terzo luogo il lavoro di Jean Ayres ha avuto notevole influenza sullo sviluppo di uno dei metodi di trattamento dei bambini con bisogni speciali noto come modello DIR, discretamente diffuso negli Stati Uniti dAmerica, e prevalentemente praticato da terapisti occupazionali e psicologi. DIR unacronimo in cui la I sta per Individual differences.

  • COSA SONO LE DIFFERENZE INDIVIDUALI?Le differenze individuali per Stanley Greenspan (1941-2010) che stato lideatore del metodo sono proprio le differenze individuali nella percezione e processazione sensoriale.

  • INDAGARE LE DIFFERENZE INDIVIDUALI.Vogliamo indagare differenze individuali in termini di: 1) difficolt a livello della reattivit sensoriale e della modulazione delle informazioni ricevute dal mondo attraverso vista, udito, tatto, olfatto e consapevolezza corporea; 2) difficolt a livello della processazione dei dati sensoriali ricevuti; 3) difficolt nel creare sequenze e nel programmare risposte corporee e motorie.

  • VARIABILITA SENSORIALE.. dunque possibile affermare che il modello DIR il trattamento che maggiormente stato influenzato dalle teorie di Jean Ayres e rimane a tuttoggi lunico trattamento per i disturbi autistici che prende in considerazione la grande variabilit nella processazione sensoriale come uno dei pilastri indispensabile per la pianificazione del trattamento.

  • INTROVERSI perch?EVITANTI perch?Alcuni bambini, dice ad esempio Greenspan sulla scia di Jean Ayres, possono essere assorbiti in loro stessi perch ipo-rerattivi alla stimolazione tattile e al suono; altri bambini possono essere molto evitanti e scappano via dalle persone, non perch non le amino, ma perch iper-reattivi alla stimolazione tattile e al suono; quindi indispensabile, prosegue Greenspan, individuare la modulazione sensoriale del singolo bambino per trovare il giusto pattern in grado di coinvolgerlo nella relazione.

  • DALLA STIMOLAZIONE al COMPORTAMENTO.Se si lavora sulle sottostanti differenze di processazione, anzich lavorare soltanto su abilit o comportamenti cognitivi isolati, allora si possono influenzare molti comportamenti e aiutare il bambino ad adattarsi a un ampio range di stimoli.

  • DRITTI A I SENSI, UNA EDUCAZIONE SENSIBILE.Lo sviluppo di questo trattamento che si opponeva ai metodi comportamentali e che aveva la pretesa di andare ad agire non sui comportamenti a valle ma su ipotetici meccanismi a monte del disturbo (sia di tipo autistico che di altro tipo) ha creato non poche controversie.

  • UN LAVORO NELLE RETROVIE.Tali controversie fortunatamente hanno riguardato lItalia solo in modo marginale, seppure nelle terapie dintegrazione sensoriale si possa trovare qualche similitudine, non dichiarata o meglio del tutto ignorata in Italia, con le terapie psicomotorie che, ugualmente in modo controverso, sono ampiamente praticate sul territorio italiano.

  • Comportamentismo Vs Integrazione sensorialeDa un dibattito che si aperto recentemente sul Journal of Autism and Developmental Disorders a partire da un articolo che sembra dimostrare la maggiore efficacia del trattamento comportamentale, rispetto a quello basato sulla Integrazione Sensoriale, sui comportamenti problema di quattro bambini con autismo.

  • UNA STIMOLAZIONE DA INDAGARE.Nella lettera di contestazione a tale articolo viene sottolineato come il trattamento applicato e definito di integrazione sensoriale non rispetti in realt i principi e le pratiche che debbono essere attualmente seguiti in tale trattamento; il SIT si infatti messo sulla buona strada per una valutazione di efficacia (casi singoli; studi in aperto; manualizzazione; studi di affidabilit e di fedelt al trattamento; linee guida professionali)

  • UNA VALUTAZIONE ADEGUATA.Ci che sottolineano gli autori della lettera che per parlare di Terapia di Integrazione Sensoriale obbligatorio fare riferimento a Ayres, ai suoi scritti e alle sue successive evoluzioni nellambito della terapia occupazionale; in secondo luogo obbligatorio considerare la complessit della processazione sensoriale, e le sue basi neurobiologiche e neurofisiologiche; infine obbligatorio fornire una valutazione adeguata dei profili sensoriali che sia condotta con gli strumenti accreditati e attualmente a disposizione dei clinici.

  • UNICO TESTO IN ITALIANO.Il Testo:Il bambino e lintegrazione sensoriale e le sfide nascoste della sensorialit di Anna Jean Ayres

    permette ai professionisti di capire meglio i principi dellintegrazione sensoriale, di migliorare la loro utilizzazione nel corso dei trattamenti dei bambini con problemi speciali, e infine di sapersi meglio orientare quando di essi si parla nella letteratura internazionale.

  • LABORATORIO DI NEURO INTEGRAZIONE SENSORIALE.Un Laboratorio di Neuro Integrazione Sensoriale prevede:Una valutazione iniziale con un test standardizzato in Gran Bretagna che il Sensory Profile di Winnie Dunn ;L'elaborazione di unprogramma individualizzato sulla base profilo sensoriale riscontrato;3 sedute settimanali di 45' min. in cui vengono effettuati quegli esercizi atti ad ottenere il miglioramento atteso.