Per saperne - Libri e Testi scolastici per la scuola ... · Negli artropodi (in particolare negli...

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Unità 2 NAUTILUS Corsi-Costagli, © SEI 2011 Per saperne di più Come si muovono gli animali Tutti gli animali, anche quelli che vivono fissi a un substra- to, compiono movimenti. I celenterati presentano veri e propri tessuti contrattili che consentono deboli movimenti; per esempio, le meduse, che sono organismi planctonici e si lasciano trasportare dalle correnti marine, si spostano attivamente nell’acqua grazie a contrazioni ritmiche dell’ombrella. In attinie e co- ralli questi tessuti consentono il movimento dei tentacoli. Negli organismi pluricellulari di dimensioni più grandi, invece, si è specializzato il tessuto muscolare, formato da fibre contrattili. Negli artropodi (in particolare negli in- setti) i meccanismi per la locomozione sono molto simili a quelli dei vertebrati. Hanno, infatti, una muscolatura striata disposta a coppie di muscoli antagonisti ancorati alla struttura di sostegno. La differenza principale è che il loro scheletro è esterno (esoscheletro) e non interno come nei vertebrati, quindi i muscoli sono interni all’eso- scheletro. Nei vertebrati la struttura del tessuto muscolare è analoga a quella dell’uomo; naturalmente la disposizione dei mu- scoli dipende dalla struttura e dal tipo di locomozione dell’animale. Così, nei pesci sono particolarmente sviluppati i muscoli laterali e della coda (che fanno da propulsori per il nuoto), mentre negli anfibi come le rane sono molto sviluppati i muscoli degli arti inferiori, che permettono all’animale di compiere grandi balzi. Negli uccelli i grandi muscoli pettorali hanno la funzione di azionare le ali durante il volo e sono anch’essi in coppie di muscoli antagonisti, proprio come avviene nei muscoli ala- ri degli insetti: si tratta di un bell’esempio di convergenza evolutiva. L’apertura e la chiusura dei tentacoli in questi pomodori di mare (attinie) è un movimento attivo. I muscoli che muovono le ali negli insetti e negli uccelli funzionano in modo analogo, ma nei primi sono posti dentro lo scheletro, nei secondi sono sopra di esso. le ali si abbassano muscoli longitudinali contratti le ali si alzano muscoli verticali contratti ala abbassata muscolo 2 contratto muscolo 1 contratto ala alzata Vero o falso? V F Le cellule contrattili dei celenterati consentono a questi animali alcuni deboli movimenti autonomi. V F Negli artropodi compaiono coppie di muscoli antagonisti. V F Nei pesci sono sviluppati soprattutto i muscoli intorno al capo. V F Nelle rane i muscoli più sviluppati sono quelli degli arti superiori. V F Negli uccelli i muscoli più sviluppati sono quelli delle zampe. V F Si nota un fenomeno di convergenza evolutiva osservando i muscoli alari degli insetti e quelli della coda dei pesci. convergenza evolutiva fenomeno per il quale organismi diversi hanno sviluppato forme e adattamenti simili per vivere nello stesso tipo di ambiente. La convergenza è un fenomeno molto diffuso tra i viventi. Ciò vuol dire che esistono “modelli di organizzazione” ai quali gli organismi devono adeguarsi per sopravvivere in un certo ambiente: per esempio tutti gli animali che si spostano nell’acqua (pesci, delfini e balene, cefalopodi) hanno sviluppato una forma affusolata e idrodinamica; tutte le piante che vivono in un ambiente povero di acqua hanno diminuito la superficie fogliare e così via. i

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Unità 2 ❚ NAUTILUS ❚ Corsi-Costagli, © SEI 2011

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Come si muovono gli animaliTutti gli animali, anche quelli che vivono fissi a un substra-to, compiono movimenti.I celenterati presentano veri e propri tessuti contrattili che consentono deboli movimenti; per esempio, le meduse, che sono organismi planctonici e si lasciano trasportare dalle correnti marine, si spostano attivamente nell’acqua grazie a contrazioni ritmiche dell’ombrella. In attinie e co-ralli questi tessuti consentono il movimento dei tentacoli.Negli organismi pluricellulari di dimensioni più grandi, invece, si è specializzato il tessuto muscolare, formato da fibre contrattili. Negli artropodi (in particolare negli in-setti) i meccanismi per la locomozione sono molto simili a quelli dei vertebrati. Hanno, infatti, una muscolatura striata disposta a coppie di muscoli antagonisti ancorati alla struttura di sostegno. La differenza principale è che il loro scheletro è esterno (esoscheletro) e non interno

come nei vertebrati, quindi i muscoli sono interni all’eso-scheletro.Nei vertebrati la struttura del tessuto muscolare è analoga a quella dell’uomo; naturalmente la disposizione dei mu-scoli dipende dalla struttura e dal tipo di locomozione dell’animale.Così, nei pesci sono particolarmente sviluppati i muscoli laterali e della coda (che fanno da propulsori per il nuoto), mentre negli anfibi come le rane sono molto sviluppati i muscoli degli arti inferiori, che permettono all’animale di compiere grandi balzi. Negli uccelli i grandi muscoli pettorali hanno la funzione di azionare le ali durante il volo e sono anch’essi in coppie di muscoli antagonisti, proprio come avviene nei muscoli ala-ri degli insetti: si tratta di un bell’esempio di convergenza evolutiva.

L’apertura e la chiusura dei tentacoli in questi pomodori di mare (attinie) è un

movimento attivo.

I muscoli che muovono le ali negli insetti e negli uccelli funzionano in modo analogo, ma nei primi sono posti dentro lo scheletro, nei secondi sono sopra di esso.

le ali si abbassano

muscoli longitudinali contratti

le ali si alzano

muscoli verticali contratti

ala abbassata

muscolo 2 contrattomuscolo 1 contratto

ala alzata

Vero o falso?V F Le cellule contrattili dei celenterati

consentono a questi animali alcuni deboli movimenti autonomi.

V F Negli artropodi compaiono coppie di muscoli antagonisti.

V F Nei pesci sono sviluppati soprattutto i muscoli intorno al capo.

V F Nelle rane i muscoli più sviluppati sono quelli degli arti superiori.V F Negli uccelli i muscoli più sviluppati sono quelli delle zampe.V F Si nota un fenomeno di convergenza evolutiva osservando i muscoli alari degli insetti e quelli della coda dei pesci.

convergenza evolutiva fenomeno per il quale organismi diversi hanno sviluppato forme e adattamenti simili per vivere nello stesso tipo di ambiente. La convergenza è un fenomeno molto diffuso tra i viventi. Ciò vuol dire che esistono “modelli di organizzazione” ai quali gli organismi devono adeguarsi per sopravvivere in un certo ambiente: per esempio tutti gli animali che si spostano nell’acqua (pesci, delfini e balene, cefalopodi) hanno sviluppato una forma affusolata e idrodinamica; tutte le piante che vivono in un ambiente povero di acqua hanno diminuito la superficie fogliare e così via.

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