per non avere squilibri e cali di qualità nell’uva raccolta. · viticolo a non vedere la tecnica...
Transcript of per non avere squilibri e cali di qualità nell’uva raccolta. · viticolo a non vedere la tecnica...
“ … Fino ad oggi la nutrizione idrico-minerale è stata gestita in modo separato e non sinergico e la
biodisponibilità dei concimi granulari tradizionali a pronto effetto spesso non era quella voluta essendo
condizionata dagli andamenti climatici sempre più imprevedibili. Si può affermare che la concimazione
granulare tradizionale negli ultimi decenni ha evidenziato tutti i suoi limiti non potendo sempre garantire la
nutrizione della vite auspicata in funzione di modelli viticoli sempre più specializzati ed in considerazione
anche delle mutate esigenze del mercato e del consumatore. Questo ha portato il più delle volte il tecnico
viticolo a non vedere la tecnica della concimazione come determinate nel raggiungimento degli obiettivi di
qualità enologici e di reddito voluti, ma come un intervento routinario secondario agli altri interventi di tecnica
colturale, facendo piuttosto attenzione a non eccedere per non avere squilibri e cali di qualità nell’uva raccolta.
(da Loris Vazzoler et al. Informatore Agrario n° 14 2015 – Programmare e gestire al meglio la nutrizione
idrico e minerale della vite).
L’affermazione che il buon vino “ … poteva essere prodotto solamente da uve alle quali si era fatta soffrire la
sete e la fame … “ è nei fatti superata da scenari nuovi.
• Aumentate conoscenze scientifiche , tecnologiche - la possibilità di microirrigare e conseguentemente
di fertirrigare, regolando al meglio i volumi di adacquamento, ha permesso di ottenere produzioni e
perseguire obbiettivi di qualità enologici che sembravano preclusi con la tradizionale tecnica di
concimazione (acidità , rapporto produzione/gradi °Brix, APA, corredo aromatico, contenuto in tannini
e polifenoli).
• Cambiamenti climatici – l’opportunità di gestire in modo specifico e mirato la nutrizione idrica e
minerale della vite con la fertirrigazione ha permesso di perseguire ugualmente ottimali produzioni
anche in presenza di prolungati periodi di siccità, andamenti delle temperature anomali e
concentrazione delle precipitazioni.
• Disponibilità di concimi granulari innovativi con azoto a cessione controllata - la possibilità di
disporre di formulazioni complete con una mirata percentuale di azoto ricoperto ed una sua studiata
longevità (tempi di rilascio), ha permesso di avere formulati adattabili alle varie situazioni così da
ottenere uno sviluppo del vigneto equilibrato e robusto in sintonia con gli obbiettivi enologici voluti,
potendo ridurre anche gli interventi di concimazione durante la stagione.
• Nuove esigenze del consumatore – poter produrre uve per rispondere alle nuove esigenze del mercato
che richiedono in particolare vini a minor gradazione, con maggiore freschezza e corredo aromatico
ricco.
Obiettivo generale è ricercare lo Sviluppo Equilibrato (Capacity) e non tanto il Vigore della vite (da Diego
Tomasi).
Vigore
(Rapida e prolungata crescita dei germogli fin oltre
l’invaiatura (germogli lunghi e grossi, lunghi
internodi, foglie grandi, molti germogli laterali, etc)
Sviluppo o Capacity
(Crescita regolare e complessiva annuale di tutte le
strutture della vite, comprende grappoli, foglie,
germogli, radici)
Un nuovo concetto di nutrizione idrico-minerale ci porta a guidare e promuovere lo sviluppo della parte aerea
e stimolare una forte crescita primaverile delle radici per favorire una intensa micorizzazione, una alta
capacità di assorbimento e una più lunga vita delle radici assorbenti ( da Diego Tomasi ).
Picchi di assorbimento e fabbisogno degli elementi principali e secondari (
da Duilio Porro)
vini
rosè
tran
quill
o
stru
ttur
ato
con
affin
amen
to
tran
quill
o
stru
ttur
ato
con
affin
amen
to
rosè
pros
ecco
base
spu
man
te
bian
chi
lam
brus
chi
10÷14 8÷10 12÷15 7÷10 10÷15 16÷18 10÷15 18÷20
N 60÷70 60÷70 50÷60 40÷50 60÷80 80÷100 70÷100 50÷60
P2O5 30÷35 30÷40 30÷35 30÷40 30÷35 30÷35 30÷35 30÷35
K2O 60÷80 80÷100 90÷100 90÷110 50÷60 70÷80 45÷50 80÷90
MgO 25÷35 20÷30 25÷35 20÷30 20÷30 30÷40 20÷30 20÷30
obie
ttiv
o en
olog
ico
MT/Ha
Un
ità
Fert
ilizz
anti
(kg/
Ha)
Unità Fertilizzanti totali da apportare ( kg/Ha ) degli elementi principali
con concimi granulari tradizionali, in funzione dell'obiettivo enologico e
della potenziale produzione (da Porro, 2009 - rielaborata )
vino bianco vino rossovino "base
spumanti"
Tipo di
rilascioMeccanismo di azione Inquadramento legislativo
azione
sui
nutritivi
principali
Concimi Organici di
sintesi biologica
Cuoio, Letame,
Cornunghia, …
Lento rilascio
Biologico
Dipendente dalla attività microbiologica, rilascio dell'azoto lento o molto lento in
funzione della complessità delle molecole organiche; per una buona azione è bene
che i terreni abbiano un buon livello di sostanza organica.
D.Lgs 75/2010 - All.1 Concimi
nazionali, 5.Concimi Organici NP
Urea Formaldeide o
Metilen Urea
Lento rilascio
Biologico
Dipendente dalla attività microbiologica, rilascio dell'azoto in modo graduale e
progressivo in funzione della lunghezza predeterminata delle catene polimeriche e
della attività microbiologica del suolo; per una buona azione è bene che i terreni
abbiano un buon livello di sostanza organica.
Isobutildendiurea
(IBDU) e
Crotonildendiurea
(CDU)
Lento rilascio
Chimico-
Fisico
Solubilizzazione in acqua ritardata, rilascio ritardato dipendente solo dalla più o
meno velocità di solubilizzazione in acqua e dalla dimensione dei granuli; il rilascio
avviene anche a basse temperature non ottimali per l'attività radicale (perdita di
efficienza).
Ricoperti con
polimeri o resine
Rilascio
controllato
In determinate condizioni di temperatura ed umidità viene garantito che almeno
80% venga rilasciato in modo progressivo nell'arco di tempo indicato (longevità del
concime espressa in mesi); sincronia fra rilascio ed attività radicale in funzione di
temperatura e umidità.
Ricoperti con zolfo o
altre sostanze
impermeabili
Rilascio
ritardato
la ricopertura così fatta impedisce una solubilizzazione del concime, nel tempo si
ha una dissoluzione/distruzione chimico-fisica dello strato ricoprente con
conseguente rilascio immediato. Necessario una buona attività di zolfobatteri nel
terreno per avere il rilascio.
Ricoperti con
differenti strati di
zolfo e resine
Rilascio
differenziato
la ricopertura di zolfo impermeabilizza il concime ed impedisce o limita lo scambio
con la riportura polimerica, quando si ha la rottura fisica delle membrana di zolfo
si ha rilascio dei nutritivi. Necessario una buona attività di zolfobatteri nel terreno
per avere il rilascio.
non esite ancora nessuna
registrazione nella legge
europea
Concimi con
Inibitori
Inibitori della
nitrificazione ( DCD,
3.4 DMPP, … ) e
dell'ureasi ( NBPT )
Rilascio
ritardato
in presenza dell'inibitore l'azoto ammoniacale o ureico non vengono trasformati in
azoto nitrico, dopo un certo tempo l'azione inibiente termina e c'è una
conversione immediata in azoto nitrico con conseguente spinta vegetativa; la
permanenza forzata nel suolo di azoto ammoniacale può essere fitotossica; per
l'azoto ureico non sono impedite le perdite per volatilizzazione nei terreni calcarei.
D.Lgs 75/2010 - All.6 Prodotti
ad Azione Specifica, 2 Prodotti
ad azione sui fertilizzanti, 2.1
Inibitori
N
N
NPK
Tipologia Concime
Concimi Organici di
sintesi chimica (
condensazione di
urea con aldeidi )
Reg CE 2003/2003, All 1A
concimi minerali semplici, A.1
Concimi azotati
Concimi Ricoperti
D.Lgs 75/2010 - All.6 Prodotti
ad Azione Specifica, 2 Prodotti
ad azione sui fertilizzanti, 2.2
Ricoprenti - per la ricopertura
di solo zolfo non esiste
nessuna registrazione nella
legge europea
esenti da cloro, sodio e carbonati ed altre sostanze fitotossiche o condizionanti lo sviluppo della vite; nell’etichetta dei concimi viene riportato in modo chiaro la dicitura a basso tenore di cloro in modo conforme alla normativa vigente;
confezionati direttamente negli stabilimenti produttivi, evitando trasporti “alla rinfusa” in nave che possono generare inquinamenti non voluti, minore purezza e maggiori rischi di impaccamento;
totalmente e prontamente solubili in acqua e compatibili con tutti i sistemi di dosaggio;
le soluzioni concentrate rimangono stabili nel tempo senza creare problemi di flocculazione, nel rispetto delle concentrazioni massime di solubilizzazione in funzione della temperatura dell’acqua;
nei concimi NPK il bilanciamento delle forme azotate è tale da privilegiare l’azoto sotto forma nitrica ( forma azotata più fisiologica per la nutrizione radicale della vite ) nel rispetto delle formulazioni e titoli realizzabili;
compatibilmente con la formulazione si persegue il massimo contenuto totale degli elementi nutritivi ( alte titolazioni ) in quanto tale caratteristica è sinonimo della purezza del concime;
avere assenza o minimo contenuto possibile in zolfo per evitare la formazione di precipitazioni derivanti dalla reazione con il calcio in acque dure;
compatibili e miscibili con i vari concimi idrosolubili e fitofarmaci nel rispetto delle indicazioni suggerite;
presenza dei microelementi cationici in forma chelata (EDTA o EDDHA);
presenza di eventuali traccianti colorati per agevolare il controllo in fase di distribuzione.
Gatti Matteo (2016),“Prime esperienze di concimazione a rateo variabile in un vigneto dei Colli Piacentini”, VI Convegno Nazionale di Viticoltura, Pisa.
Alessandro Matese (2016), “Sviluppo di tecnologie remote e prossimali di monitoraggio ottico per la mappatura delle condizioni di stress idrico in vigneto, basate su droni e strumenti ICT”, VI Convegno Nazionale di Viticoltura, Pisa.