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Ministero per i Beni e le Attività culturali Ministero per i Beni e le Attività culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Caserta e Benevento Caserta Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Caserta e Benevento Caserta A.R.I.S.T.O.S. A.R.I.S.T.O.S. Alessandro Fergola Il Palazzo Reale di Caserta olio su tela, 50X90cm. Caserta, Palazzo Reale Alessandro Fergola Il Palazzo Reale di Caserta olio su tela, 50X90cm. Caserta, Palazzo Reale La tutela dei Beni Culturali: i cantieri, gli archivi e la comunicazione. Scuola Normale Superiore di Pisa 3 - 5 ottobre 2007 Scuola Normale Superiore di Pisa 3 - 5 ottobre 2007

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Ministero per i Beni e le Attività culturaliMinistero per i Beni e le Attività culturali

Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio,per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico

per le province di Caserta e BeneventoCaserta

Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio,per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico

per le province di Caserta e BeneventoCaserta

A.R.I.S.T.O.S.A.R.I.S.T.O.S.

Alessandro FergolaIl Palazzo Reale di Casertaolio su tela, 50X90cm.Caserta, Palazzo Reale

Alessandro FergolaIl Palazzo Reale di Casertaolio su tela, 50X90cm.Caserta, Palazzo Reale

La tutela dei Beni Culturali: i cantieri, gli archivi e la comunicazione.

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OPERATORI: CASERTA BENEVENTOOPERATORI: CASERTA BENEVENTO

Referente: dott.ssa Luciana Pascucci

Operatrici: dott.ssa Enza Di Lillo dott.ssa Rosanna Esposito dott.ssa Maria Cristina Petrillo

Grafica eMultimediale: Antonio Novelli

Foto: Giuseppe Loffredo

Referente: dott.ssa Luciana Pascucci

Operatrici: dott.ssa Enza Di Lillo dott.ssa Rosanna Esposito dott.ssa Maria Cristina Petrillo

Grafica eMultimediale: Antonio Novelli

Foto: Giuseppe Loffredo

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L'Archivio è fonte inesauribile di informazioni per la conoscenza e la salvaguardia della memoria

culturale di un popolo. Garantire la conservazione dei documenti e creare idonei strumenti di ricerca

tramite l'applicazione delle tecniche informatiche e la diffusione dei dati in rete, ne favorisce la

massima accessibilità preservando le fonti storiche.

Al momento dell'attivazione del progetto A.R.I.S.T.O.S., l'enorme mole di documenti conservati

nell'Archivio Storico e nell'Archivio Corrente della Soprintendenza di Caserta ha imposto

l'individuazione di alcuni temi che potessero essere esaminati ed informatizzati nell'anno fissato

per contratto e si è deciso di inserire i dati relativi al restauro dei beni storico-artistici della

Reggia di Caserta e di alcune chiese del territorio di competenza, Caserta e Benevento.

Alla scadenza contrattuale del progetto A.R.I.S.T.O.S. il gruppo di lavoro di Caserta - Benevento ha

informatizzato 1961 fonti(per un totale di 22 faldoni e 130 perizie), analizzando restauri,

trasferimenti, danneggiamenti e prestiti di opere d'arte dalla Soprintendenza di Caserta ad altri Enti.

L'Archivio è fonte inesauribile di informazioni per la conoscenza e la salvaguardia della memoria

culturale di un popolo. Garantire la conservazione dei documenti e creare idonei strumenti di ricerca

tramite l'applicazione delle tecniche informatiche e la diffusione dei dati in rete, ne favorisce la

massima accessibilità preservando le fonti storiche.

Al momento dell'attivazione del progetto A.R.I.S.T.O.S., l'enorme mole di documenti conservati

nell'Archivio Storico e nell'Archivio Corrente della Soprintendenza di Caserta ha imposto

l'individuazione di alcuni temi che potessero essere esaminati ed informatizzati nell'anno fissato

per contratto e si è deciso di inserire i dati relativi al restauro dei beni storico-artistici della

Reggia di Caserta e di alcune chiese del territorio di competenza, Caserta e Benevento.

Alla scadenza contrattuale del progetto il gruppo di lavoro di Caserta - Benevento ha

informatizzato 1961 fonti(per un totale di 22 faldoni e 130 perizie), analizzando restauri,

trasferimenti, danneggiamenti e prestiti di opere d'arte dalla Soprintendenza di Caserta ad altri Enti.

A.R.I.S.T.O.S.

L'Archivio conservato nella Reggia di Caserta presso i locali della Soprintendenza per i Beni A.A.A.S per le province di Caserta e Benevento, oggi si colloca come insostituibile punto di riferimento nella ricerca storica relativa alla Reggia ed ai siti reali nel corso dei secoli XVIII e XIX secolo. Raccoglie la documentazione prodotta dagli organi dell'Amministrazione Reale borbonica operante a Caserta (Intendenza, Giunta di Economia, Amministrazione dei Siti Reali) dal 1750 al 1860 che rispondevano amministrativamente dei rapporti economici della committenza reale con i dirigenti, i tecnici i fornitori, gli artisti e le maestranze mobilitati per le “Fabbriche Reali” e dell'attività amministrativa e contabile del Feudo di Caserta che nel 1750 Carlo di Borbone aveva acquistato dai Gaetani di Sermoneta a cui furono accorpati il Feudo di Valle e il Principato di Durazzano, acquistati rispettivamente nel 1753 e nel 1755.L'Archivio fu istituito nel 1784 per volere di Ferdinando IV di Borbone e raccoglie la documentazione sulla costruzione, manutenzione e amministrazione del palazzo reale e dei siti reali dal 1749 al 1920. Di notevole interesse è anche la serie "Notai" costituita da 402 unità archivistiche, che riguardano atti dal 1427 al 1661. L'Archivio corrente è un archivio vivo che contiene circa 40.000 pratiche a partire dal 1920 ad oggi.

L'Archivio conservato nella Reggia di Caserta presso i locali della Soprintendenza per i Beni A.A.A.S per le province di Caserta e Benevento, oggi si colloca come insostituibile punto di riferimento nella ricerca storica relativa alla Reggia ed ai siti reali nel corso dei secoli XVIII e XIX secolo. Raccoglie la documentazione prodotta dagli organi dell'Amministrazione Reale borbonica operante a Caserta (Intendenza, Giunta di Economia, Amministrazione dei Siti Reali) dal 1750 al 1860 che rispondevano amministrativamente dei rapporti economici della committenza reale con i dirigenti, i tecnici i fornitori, gli artisti e le maestranze mobilitati per le “Fabbriche Reali” e dell'attività amministrativa e contabile del Feudo di Caserta che nel 1750 Carlo di Borbone aveva acquistato dai Gaetani di Sermoneta a cui furono accorpati il Feudo di Valle e il Principato di Durazzano, acquistati rispettivamente nel 1753 e nel 1755.L'Archivio fu istituito nel 1784 per volere di Ferdinando IV di Borbone e raccoglie la documentazione sulla costruzione, manutenzione e amministrazione del palazzo reale e dei siti reali dal 1749 al 1920. Di notevole interesse è anche la serie "Notai" costituita da 402 unità archivistiche, che riguardano atti dal 1427 al 1661. L'Archivio corrente è un archivio vivo che contiene circa 40.000 pratiche a partire dal 1920 ad oggi.

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In occasione della IX Settimana della cultura 2007, prendendo spunto dai dati inseriti nel data-base Aristos e con la preziosa collaborazione delle operatrici dott.sse Enza Di Lillo, Rosanna Esposito e Maria Cristina Petrillo si è allestita una mostra documentaria, fotografica e multimediale sui restauri di alcune tele del pittore ufficiale di corte Jacob Philipp Hackert.

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La tematica della mostra era volta a sottolineare l’importanza dell’informatizzazione dell’archivio ai fini della tutela, valorizzazione e fruizione del bene archivistico.

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L’informatizzazione A.R.I.S.T.O.S. è stata effettuata inizialmente attraverso l’inserimento sistematico e la strutturazione integrale di tutti i documenti contenuti nei fascicoli cartacei.

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Successivamente, tenuto conto dell’evoluzione del sistema informatico per agevolare l’uso e la fruizione dei documenti informatizzati, si è scelto di utilizzare la tipologia fonte fascicolo che permette di indicizzare il contenuto di una pratica (o di un fascicolo), segnalando le persone, gli enti, i beni e gli eventi citati nelle diverse fonti che appartengono alla pratica (o al fascicolo), con l'obiettivo di ottenere una visione completa del contenuto. Alla fonte fascicolo sono state collegate le schede informatizzate dei documenti esaminati e selezionati ai fini tecnici del restauro (relazione storico – tecnica e/o relazione di restauro, -perizia e/o variante di perizia, analisi dei prezzi, lettere d’incarico/ varie, contratto, verbale di consegna, verbale di ritiro, verbale di sospensione, verbale di ripresa, libretto di misure e/o registro di contabilità, certificato di ultimazione, verbale di restituzione, certificato di collaudo, fatture, mandati al pagamento) e di ciascuno di essi si è opportunamente

3realizzata la scansione riprodotta nella relativa scheda informatizzata.

3I file relativi alle scansioni delle fonti sono stati salvati in macrocartelle nominate per contenitore (= sigla della provincia + archivio + fondo: CE_SBAPPSAE_ARCOR).Ogni macrocartella contiene cartelle nominate per segnatura (= filza + fascicolo) (ad es., 15/15_prat. 394).I file contenuti nelle cartelle sono stati nominati in cifre arabe e in ordine crescente; l’ordine corrisponde alla sequenza cronologica dei documenti (ad es., 01; 02; etc.). Per indicare le pagine sono state utilizzate le lettere minuscole dell’alfabeto (ad es.: 01_a; 01_b; etc.).

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Dalle fonti esaminate e informatizzate in A.R.I.S.T.O.S. sono risultate di particolare interesse quelle riguardanti gli interventi di restauro dei pavimenti della Reggia di Caserta, molti dei quali in cotto dipinto a finto marmo, opera di artigiani napoletani attivi nella “Fabbrica del Real Palazzo” alla fine della seconda metà del XVIII secolo, i quali hanno fatto

4scuola fino ai nostri giorni . La scelta dei pavimenti di cotto dipinto è tipica del periodo neoclassico e coniuga l’esigenza di riduzione dei costi con l’effetto estetico. Le perizie esaminate, relative al restauro dei pavimenti, risalgono agli anni ottanta del Novecento e sono state elaborate dall’architetto Michele Lucariello in qualità di direttore di lavori e collaudatore, mentre i lavori sono stati eseguiti dall’Impresa Costruzioni geom. Pasquale Segreti. Va sottolineato che è risultato alquanto difficile l’inserimento in A.R.I.S.T.O.S. dei dati relativi al restauro dei pavimenti visto il limite del lessico presente nei menù a tendina che è risultato non scientificamente appropriato alle fasi di intervento della tipologia di restauro esaminata.

4A.R.C., Serie Misure e Lavori, busta 3465, fl. 52.Tra i maggiori restauratori di pavimenti in cotto dipinti attivi presso le residenze reali dei Borboni a Caserta, risulta noto a partire dal 1847 il “partitario” Giovanni Bozzaotra, un tintore che operò per tutta la prima metà dell’Ottocento, realizzando i lavori di “dipintura” di porte, bussole, finestre, ringhiere e pavimenti nelle diverse fabbriche casertane.

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FASI DEL RESTAURO

Sull'intera pavimentazione è stata effettuata una prima fase di integrazione con l’utilizzo del minio di piombo, steso a due passate, il cui impiego si deve presumibilmente alle sue proprietà idrorepellenti e impermeabilizzanti. Questa fase di solito è preceduta dall'apertura delle “sconnessure” del pavimento, altrimenti note come "giunti connessi" o "fughe", le quali, poi, sono state riempite con mastice attraverso la tecnica comunemente chiamata “stilatura” e contemporaneamente è stata eseguita anche la smacchiatura. Per rendere la superficie uniforme e liscia si è proceduto con l’intonacatura e la stuccatura dell’intera preparazione, nelle perizie il procedimento viene definito apparecchiatura con camicia di stucco.Successivamente è stata realizzata una fase di sfregamento detta levigatura, eseguita con carta abrasiva per eliminare le asperità dello stucco e preparare l’intera superficie alla successiva stesura del colore, steso a fondo unico sull’intera pavimentazione con due passate di olio di lino e biacca.Le decorazioni geometriche mistilinee e ad ornato, con suddivisione a riquadro, sono state eseguite ad imitazione di marmi colorati del tutto simili a quelli già esistenti.Il restauro è stato completato con una verniciatura a due passate e una successiva applicazione di cera liquida sull' intera pavimentazione.Per uniformare totalmente il restauro, eliminando il contrasto tra zone vecchie e nuove del pavimento, si è proceduto infine ad un trattamento superficiale che ha previsto l’applicazione di vernice incolore per il completo ripristino delle decorazioni pavimentali.

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Camera di Muratlucidatura e protezione finale

Camera di Muratdurante il restauro

Apparecchiatura con camicia di stucco

Stanza del Consiglio Prima del restauro

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Restauro dei pavimenti della Reggia

Nell’ambito del progetto informatico sono stati esaminati diversi interventi di restauro dei pavimenti di alcune sale della Reggia di Caserta, la cui decorazione risulta essere di particolare pregio storico-artistico.

Nella prima delle cinque anticamere dell’ appartamento reale, detta Sala degli Alabardieri il pavimento è a finti marmi gialli e verdi.

Particolare del pavimento - Sala degli Alabardieri

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La Sala delle Guardiepresenta una pavimentazione in varie tonalità di verde.

Particolare del pavimentoSala delle Guardie

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Percorrendo l’Ala settecentesca della Reggia di Caserta risulta rilevante la pavimentazione in

cotto dipinto delle stanze delle stagioni. Il pavimento dipinto della Sala della Primavera, verosimilmente completato dagli artigiani reali subito prima dell'arredamento realizzato tra il 1780 e il 1784, crea l'effetto del marmo, con bicromia verde-rossastra. Al centro appare lo schema della ruota di timone incorniciata da una doppia banda rettangolare.

Particolare del pavimento - Sala della Primavera

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Nella Sala dell’Estate il pavimento presenta una decorazione centrale a stella con sei punte, incorniciata da piattabanda di colore nero: la stella è inserita in una grande cornice delimitata da una doppia banda rettangolare, smussata agli angoli ove si inscrivono cerchi. Il pavimento fu probabilmente completato dagli artigiani reali subito prima dell'arredamento realizzato a partire dal 1780.

Particolare del pavimento - Sala dell’Estate

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I l p a v i m e n t o d e l l a S a l a dell’Autunno presenta all’interno una doppia cornice rettangolare al centro della quale è dipinta una grande figura geometrica formata da due lati retti e da due semicerchi.

Particolare del pavimentoSala dell’Autunno Pavimento - Sala dell’Autunno

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Infine, il pavimento dipinto nella Sala dell’Inverno è decorato al centro con un fiore stilizzato a otto petali, inquadrato da una figura geometrica con quattro lati dritti e quattro convessi alternati.

Particolare del pavimentoSala dell’Inverno

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S e g u e l o S t u d i o d i Ferdinando IV dove i l pavimento in cotto dipinto ad olio p re s e n t a u n a p i a t t a b a n d a rettangolare, che racchiude una serie di cerchi bianchi decorati con gigli stilizzati.

Particolare del pavimentoStudio di Ferdinando IV

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Nell’Anticamera il pavimento a finto marmo reca al centro una doppia cornice circolare con una stella a sei punte.

Particolare del pavimento Anticamera

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N e l l a Camera da le t to d i Ferdinando II il pavimento presenta una decorazione geometrica, sui toni del giallo e del verde, con al centro un disegno floreale.

Particolare del pavimentoCamera da letto Ferdinando II

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Entrando nell’Appartamento della Regina, il

pavimento della Stanza da lavoro è in cotto dipinto ad olio con motivi geometrici che formano un grande riquadro centrale riempito di piccoli quadrati azzurri.

Particolare del pavimentoStanza da lavoro della Regina

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Nel Boudoir il pavimento è di colore verde, decorato con r i q u a d r i i n c o r n i c i a t i d a piattabande a finto marmo.

Particolare del pavimentoBoudoir della Regina

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La Sala di Ricevimento della R e g i n a p r e s e n t a u n a pavimentazione decorata da una losanga romboidale centrale inserita in un doppio cornicione mistilineo.

Particolare del pavimentoSala di Ricevimento della

Regina

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Nella Sala delle Dame di Corte appare un motivo romboidale al centro del pavimento ed all’estremità cerchi con inserto vegetale.

Particolare del pavimentoSala delle Dame di Corte

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Di particolare pregio risulta la decorazione a finti marmi color giallo e verde con una grande stella al

centro nella Camera da letto di Francesco II ubicata nell’Ala ‘800.Il pavimento fu eseguito su disegni dell'Architetto Antonio Niccolini intorno al 1820 quando si ultimarono i lavori di decorazione degli ambienti di questa parte del palazzo.

Particolare del pavimentoCamera da letto Francesco II

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Attraversando la Sala del Consiglio, che dà inizio all’appartamento privato del re nell’Ala ottocentesca, l’occhio del visitatore viene rapito dall’effetto coloristico del pavimento con forme ottagonali di colore verde, racchiuse da bande gialle alternate a quadrati rosso mattone.

Particolare del pavimentoSala del Consiglio

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Decorato a volute di foglie d'acanto e motivi geometrici formati da finti marmi di varie

tonalità del verde è il pavimento della Sala del Trono, eseguito con tutta probabilità da maestranze locali tra il 1839 e il 1846 su disegni di Gaetano Genovesi, architetto che dirigeva i lavori in questo ambiente.

Particolare del pavimentoSala del Trono

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Senza dubbio la realizzazione del sistema A.R.I.S.T.O.S. ha aumentato la potenzialità di compiere ricerche particolarmente significative, inerenti la storicità delle informazioni, attraverso una struttura dinamica che si propone di mettere in evidenza, in maniera dettagliata, gli interventi di restauro eseguiti nel corso degli anni su opere d’arte di autorevole pregio, tuttavia difficoltà di carattere soprattutto economico rallentano il progetto di una futura e completa informatizzazione, impedendo di giungere alla costituzione di un archivio unico della storia della tutela, capace di soddisfare le esigenze di ogni singola Soprintendenza.Non bisogna dimenticare che il patrimonio documentale è una risorsa inestimabile, rappresenta la memoria storica dei popoli ed è nostro compito tutelarla, soprattutto favorendone la divulgazione attraverso nuove tecnologie e l’implementazione di quelle già positivamente sperimentate.

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La tutela dei Beni Culturali: i cantieri, gli

archivi e la comunicazione.

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