per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere...

8
Lunedì, 9 Maggio 2016 www.corrierefiorentino.it UOMINI, AZIENDE, TERRITORI IMPRESE TOSCANA Sguardi LABORATORI POLITICI E APPRENDISTI STREGONI di David Allegranti U n tempo c’era Firenze, era quello il posto per fare gli esperimenti. Ah!, il cosiddetto laboratorio. Prendete un giovane antagonista, non in senso bolognese, e lanciatelo contro i bolliti del gruppo dirigente del Pd. Risultato: vincerà le primarie. Ed era stato laboratorio pure Prato, dove il centrodestra aveva vinto spodestando la sinistra dopo oltre sessant’anni e dove era tutto un discettare di «civicità», come disse Denis Verdini, che aveva piazzato il candidato imprenditore alla prima esperienza politica. Siena è stata laboratorio quando il Pd ha sperimentato la via politica al tafazzismo, poi è arrivata Livorno, con la vittoria del M5S e l’addio della sinistra al potere. Ora è il turno di Grosseto, dove il candidato del centrosinistra Lorenzo Mascagni è sostenuto anche dal verdiniano Gianni Lamioni, imprenditore pure lui, della lista Passione per Grosseto. Lo stesso Lamioni che qualche mese fa era l’avversario di Enrico Rossi alle elezioni regionali, scelto da Verdini. Ora mancano solo i comitati per il sì al referendum condivisi da Pd e Ala e poi sarà il trionfo della civicità e del Partito della Nazione. Agli avversari, a quel punto, non resterà che rifondare il Psi: Partito della Società Incivile. @davidallegranti © RIPRODUZIONE RISERVATA Il punto Artigiani e tasse: il primo round si gioca in Europa 2 Locomotive Tra i filari del Chianti nascono le idee per i treni intelligenti 4 Intervista La Toscana dagli Usa Gli «economisti in fuga»: Mps da nazionalizzare 5 Cambiare (il) lavoro Formazione e tecnologie per rimettere l’uomo al centro dell’azienda e contrastare il rischio di una nuova ondata di disoccupazione che l’annunciata rivoluzione dell’industria 4.0 potrebbe innescare «Vinceranno le imprese che competono sulle conoscenze e non sui costi» Paradossi LA VOGLIA DI GESTIRE MACERIE di Paolo Ermini M a non dicevano che la politica era morta e sepolta? Non sembrerebbe, visto che c’è una parte dell’Italia che, per motivi politici, sembra voler contrastare qualsiasi segnale di ripresa economica. Il problema è Matteo Renzi. Un premier che pare fatto apposta per radicalizzare le opinioni. Contro o a favore. Ed è naturale che così accada per un leader che ha conquistato Palazzo Chigi invocando la rottamazione (cioè rinnovamento radicale con cospicuo taglio di teste). Succede un po’ quello che era successo con Berlusconi: il tentativo di far cadere il governo cancella ogni altro obiettivo. Come se non ci fosse un’Italia di tutti da far progredire. Una patologia della democrazia che in forme così gravi colpisce solo in casa nostra. La riforma del lavoro è realtà, così come quelle della scuola, delle banche popolari, dei musei. Soprattutto è stata varata la riforma costituzionale (su cui voteremo a ottobre con il referendum) che dovrebbe rendere l’intero sistema decisionale più veloce ed efficiente, con effetti benefici anche sull’immagine dell’Italia (e sugli investimenti). Tanta strada però c’è ancora da fare per un pieno recupero di fiducia, al di là dell’ostentato ottimismo del premier: riforma della pubblica amministrazione, fisco, giustizia. Ma non c’è solo il governo da sollecitare. il recupero di disponibilità finanziaria da parte dei Comuni, con il superamento del patto di stabilità, toglie alibi all’immobilismo degli enti locali. La ripartenza favorirebbe Renzi, certo, ma anche chi verrà dopo di lui. A meno di non voler praticare una nuova forma di organizzazione politica: la gestione delle macerie comuni. © RIPRODUZIONE RISERVATA a pagina 3 Fatucchi Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano. Non può essere distribuito separatamente dal Corriere della Sera

Transcript of per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere...

Page 1: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

Lunedì, 9 Maggio 2016 www.corrierefiorentino.it

UOMINI, AZIENDE, TERRITORI

IMPRESETOSCANA

Sguardi

LABORATORI POLITICIE APPRENDISTI STREGONIdi David Allegranti

U n tempo c’era Firenze, era quello il postoper fare gli esperimenti. Ah!, il cosiddetto laboratorio. Prendete un

giovane antagonista, non in senso bolognese, e lanciatelo contro i bolliti del gruppo dirigente del Pd. Risultato: vincerà le primarie. Ed era stato laboratorio pure Prato, dove il centrodestra aveva vinto spodestando la sinistra dopo oltre sessant’anni e dove era tutto un discettare di «civicità», come disse Denis Verdini, che aveva piazzato il candidato imprenditore alla prima esperienza politica. Siena è stata

laboratorio quando il Pd ha sperimentato la via politica al tafazzismo, poi è arrivata Livorno, con la vittoria del M5S e l’addio della sinistra al potere. Ora è il turno di Grosseto, dove il candidato del centrosinistra Lorenzo Mascagni è sostenuto anche dal verdiniano Gianni Lamioni, imprenditore pure lui, della lista Passione per Grosseto. Lo stesso Lamioni che qualche mese fa era l’avversario di Enrico Rossi alle elezioni regionali, scelto da Verdini. Ora mancano solo i comitati per il sì al referendum condivisi da Pd e Ala e poi sarà il trionfo della civicità e del Partito della Nazione. Agli avversari, a quel punto, non resterà che rifondare il Psi: Partito della Società Incivile.

@davidallegranti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il puntoArtigiani e tasse:il primo roundsi gioca in Europa

2

LocomotiveTra i filari del Chiantinascono le ideeper i treni intelligenti

4

IntervistaLa Toscana dagli UsaGli «economisti in fuga»:Mps da nazionalizzare

5

Cambiare (il) lavoroFormazione e tecnologie per rimettere l’uomo al centro dell’azienda

e contrastare il rischio di una nuova ondata di disoccupazioneche l’annunciata rivoluzione dell’industria 4.0 potrebbe innescare

«Vinceranno le imprese che competono sulle conoscenze e non sui costi»

Paradossi

LA VOGLIADI GESTIREMACERIEdi Paolo Ermini

Ma non dicevano chela politica era mortae sepolta? Nonsembrerebbe, vistoche c’è una parte

dell’Italia che, per motivi politici, sembra voler contrastare qualsiasi segnale di ripresa economica. Il problema è Matteo Renzi. Un premier che pare fatto apposta per radicalizzare le opinioni. Contro o a favore. Ed è naturale che così accada per un leader che ha conquistato Palazzo Chigi invocando la rottamazione (cioè rinnovamento radicale con cospicuo taglio di teste). Succede un po’ quello che era successo con Berlusconi: il tentativo di far cadere il governo cancella ogni altro obiettivo. Come se non ci fosse un’Italia di tutti da far progredire. Una patologia della democrazia che in forme così gravi colpisce solo in casa nostra. La riforma del lavoro è realtà, così come quelle della scuola, delle banche popolari, dei musei. Soprattutto è stata varata la riforma costituzionale (su cui voteremo a ottobre con il referendum) che dovrebbe rendere l’intero sistema decisionale più veloce ed efficiente, con effetti benefici anche sull’immagine dell’Italia (esugli investimenti). Tanta strada però c’è ancora da fare per un pieno recupero di fiducia, al di là dell’ostentato ottimismo del premier: riforma della pubblica amministrazione, fisco, giustizia. Ma non c’è solo il governo da sollecitare. il recupero di disponibilità finanziaria da parte dei Comuni, con il superamento del patto di stabilità, toglie alibi all’immobilismo degli enti locali. La ripartenza favorirebbe Renzi, certo, ma anche chi verrà dopo di lui. A meno di non voler praticare una nuova forma di organizzazione politica: la gestione delle macerie comuni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA a pagina 3 Fatucchi

Pos

te I

talia

ne S

ped.

in

A.P

. D

.L.

353/

2003

con

v. L

.46/

2004

art

. 1,

c1

DC

B M

ilano

. N

on p

uò e

sser

e di

strib

uito

sep

arat

amen

te d

al C

orrie

re d

ella

Ser

a

Page 2: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

FI

2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese

U n «mostro». È la definizione che Cna

Toscana dà della pressione fiscale, che nel 2016 per gli artigiani arriverà mediamente al 61%. Con punte del 68,5% in città come Firenze (quinta nella classifica nazionale della tassazione), dove una piccola azienda dovrà lavorare fino al 7 settembre per trovare i soldi che serviranno a pagare le tasse. Quello sarà il «tax free day»,

il giorno della liberazione fiscale: dal successivo gli artigiani potranno lavorare per produrre reddito. Una palla al piede della ripresa economica. Gli osservatori della Banca mondiale hanno recentemente detto che la normativa fiscale italiana è confusa e sconclusionata, piazzando il nostro Paese al posto numero 137 su 183 Stati esaminati. Gli artigiani toscani hanno raggiunto il

medesimo verdetto con un più pragmatico «conto della serva»: a Firenze una ditta manifatturiera con 5 dipendenti, un fatturato di 430 mila euro l’anno e un reddito prima delle imposte di 50 mila, pagate le tasse si trova in tasca 15.750 euro. Eppure l’Istat stima per il 2016 una riduzione complessiva delle imposte societarie (Ires e Irap) dell’11%, pari a 3,5 miliardi di

euro. Evidentemente non basta. Urge che il governo metta mano alla riforma del fisco, battaglia ancora da affrontare. Per ridurre le tasse il governo italiano ha bisogno di flessibilità. Renzi lo ha detto con chiarezza: «Per ridurre le tasse occorre la flessibilità, perché senza flessibilità dopo aver fatto 25 miliardi di spending review, le tasse non le riduce neanche Mago Merlino».

Bisogna quindi bussare alle porte dell’Europa. Il premier non ha avuto paura di dire che è talmente necessario ridurre la pressione fiscale che lo si può fare «anche a deficit». E infatti nello schema di legge di Stabilità 2017 il governo chiede e incorpora sul deficit uno «sconto» da 0,8% punti di Pil: il verdetto europeo arriverà il 18 maggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Piazza Affari

Intek Spa

B & C Speakers S.p.A.B & C Speakers S.p.A.

FrendyEnergyBioDue Spa

El.En. S.p.A.

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

Borgosesia

Ergy Capital

CHL S.p.A.

Eukedos

Dada S.p.A.Settimanadal 2 al 6maggio

Banca Etruria

Salvatore Ferragamo S.p.A.

Piaggio & C. S.p.A.

Softec S.p.A.

Snai S.p.A.

Sesa

Rosss S.p.A.

Toscana Aeroporti S.p.A.

7,197,317,31 7,255

7,36

0,6480,617

0,66750,633

0,6085

SOSPESA

4,9644,86

4,84 4,8284,84

0,27170,27170,2775 0,27170,2717

41,341,89

42,5141,941,7

0,05590,05890,0589

0,0560,0562

0,02170,02180,0231 0,02260,0225

2,368

2,282,298

2,352,324

0,975

1,0031,0030,97550,9755

0,3830,39220,40240,38390,385

0,24090,24140,2369

0,24290,2427

19,3820,0320,35

19,7220,24

14,95

15,2415,11

14,9514,95

1,8111,833

1,9141,8311,83

0,650,6450,645

0,650,645

0,74250,71800,7185 0,7020,71

3,33,33,3 3,33,3

14,5914,8814,87 14,84

14,97

Brie

fing

La b

usso

la d

ella

set

timan

a

IL PUNTO

LA PARTITA DELLE TASSE, PRIMO ROUND IN EUROPAdi Silvia Ognibene

EXPORTLOCMAN FA TRENTA(IL TRENTUNOÈ OLTRE OCEANO)

T rentesimo compleanno perLocman che festeggia

ampliando la gamma di orologi con la linea femminile Giannutri e punta su Cina, Giappone, Usa e Europa centrale. L’azienda dell’Isola d’Elba ha chiuso il 2015 con 21 milioni di fatturato, in linea con l’anno precedente ma destinato a salire del 10% nel 2016. La quota di export oggi è sotto il 30% e l’obiettivo è un sensibile aumento, portando orologi e occhiali dalla Toscana oltre entrambi gli oceani. Locman (controllata al 57% dalla famiglia Mantovani, con Giuseppe Pea al 21% e gli ex Pomellato Andrea Morante e Giuseppe Rabolini al 23%) ha recentemente acquisito una piccola azienda lucchese ribattezzata Magia, e scommette sugli occhiali hi tech destinati a un pubblico di nicchia.

R.E.© RIPRODUZIONE RISERVATA

MODATRA GLI STANDMA DAL PCPITTI BOOM VIRTUALE

L ontani centinaia, se non migliaia di chilometri dalla

Fortezza da Basso, ma ugual-mente tra gli stand delle fiere fiorentine della moda. Visitano,guardano la merce come se fossero lì (ma senza la folla). E comprano, grazie a E-Pitti.com, il portale fondato nel 2010. Sei anni dopo è un boom: le edi-zioni invernali dei saloni fio-rentini (11 settimane comples-sive in Rete), hanno registrato un +35% di buyer da 110 Paesi. E, alla vigilia dell’edizione 90 di Pitti Uomo, dal 14 al 17 giugno, ci si lancia sulla formazione. Perché la sfi-da del digitale (a partire dal-le vendite online) rischia di svantaggia-re le piccole imprese. Così, con Google, nasce «Modae Connection», una serie di workshop su invito per instra-dare le griffe medio-piccole sulla via del digitale, mentre a Pitti Bimbo 83 un team di mamme blogger racconterà lo stile dei piccoli su E-Pitti.

Edoardo Lusena© RIPRODUZIONE RISERVATA

SVILUPPOIL PIANO DI ROSSIE LA STRADAPER L’INDUSTRIA

N ove obiettivi, 26 progettiper far crescere la

Toscana da qui al 2020. Il Piano regionale di sviluppo, presentato dal governatore Enrico Rossi, parte dalla constatazione di una Toscana che negli anni della crisi ha perso meno terreno del resto d’Italia; e che ora punta a agganciare il treno della ripresa, per far crescere l’occupazione, la ricerca, il tasso di laureati, le energie rinnovabili, e per tagliare la povertà, le disparità territoriali, il tasso di abbandono scolastico, il consumo del suolo. Negli ultimi anni sono cresciute le esportazioni e la quota di Pil relativo all’industria, ma c’è chi si interroga se il Piano sia sufficiente a rilanciare la manifattura toscana. I sindacati si confronteranno con Rossi il 16 maggio. Confindustria non interviene, ma le parole recenti del presidente toscano, Pierfrancesco Pacini, indicano la direzione: «È il momento di reindustrializzare il nostro territorio con nuovi investimenti e con un manifatturiero ancora più legato all’innovazione e alla ricerca. Ma ci vuole più dinamismo anche fuori dei nostri cancelli, perché il lavoro degli imprenditori, da solo, non basta. È un appello a tutte le istituzioni toscane, perché la ripresa va liberata da ogni fardello burocratico e dai ritardi infrastrutturali». Rossi, che rivendica la crescita della quota di occupazione legata all’industria (dal 18% nel 2011 al 20% nel 2015), spiega che gli obiettivi (dai 50 mila posti di lavoro in più alla riforma della formazione) e le risorse messe sul piatto (dai fondi europei, agli investimenti su infrastrutture e difesa del suolo) sono la garanzia che la Regione sta lavorando per assicurare al settore industriale un periodo di espansione. Ma, aggiunge Rossi, stop ai finanziamenti a pioggia, «è finita l’epoca in cui la Regione era considerata un bancomat per artigiani, industriali e Comuni».

Giulio Gori© RIPRODUZIONE RISERVATA

Progetticontenutinel Pianoregionaledi sviluppo

26

Settimana in salita per Salvatore Ferragamo e maglia rosa per Montepaschi a Piazza Affari. La maison del lusso ha pagato il giudizio di Rbc che venerdì ha declassato il titolo, abbassando il prezzo obiettivo da 23 a 19 euro. Ferragamo ha confermato le trattative aperte con l’ex Ad di Furla Eraldo Poletto per la sostituzione di Michele Norsa: il dossier sarà probabilmente sul tavolo del prossimo Cda il 12 maggio.

Scenario diverso per Mps che ha messo a segno rialzi successivi fino a venerdì, quando è stata la migliore del listino, dopo la presentazione dei conti del primo trimestre, superiori alle previsioni con l’utile netto a 93 milioni, a fronte di stime che indicavano in 10 il miglior risultato possibile. Alcuni analisti iniziano a suggerire l’acquisto di titoli Mps, sottolineandone l’appeal per operazioni di M&A.

TECNOLOGIAPREMIO EUROPEOALL’AEREO «VERDE»DI SAN ROSSORE

M otori aeronautici a bassoimpatto ambientale:

supertecnologia ed ecologia a braccetto nel progetto «GeTFuTuRe» (traducibile con «conquistare il futuro»), coordinato dall’Università di Pisa e premiato al Clean Sky Forum di Bruxelles, il meeting europeo più importante sulla ricerca tecnologica nel settore aeronautico. «GeTFuTuRe» è arrivato secondo su 450 progetti. Cofinanziato dalla Comunità Europea con 2,2 milioni di euro, è stato sviluppato da un consorzio composto dalla spin off AM Testing di Pisa e dall’azienda Catarsi di Fornacette. È stato premiato per «la stretta collaborazione tra enti di ricerca, grandi aziende e Pmi ed il coinvolgimento degli enti territoriali». «Il coinvolgimento della Regione e del Parco di San Rossore (dove è stato realizzato il laboratorio, ndr) — spiega il professor Marco Beghini che coordina il progetto — è stato fondamentale per testare i componenti realizzati da Avio Aero».

Giorgio Bernardini© RIPRODUZIONE RISERVATA

SALUTEUNA MUTUAFAI-DA-TECON 13 MILA SOCI

Q uasi 13 mila soci e un’attività del valore di

1,2 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all’anno scorso. Sono i numeri della Mutua Sanitaria Integrativa Insieme Salute Toscana, un gruppo di persone che ha creato un fondo comune che aiuta a coprire le spese sanitarie e si distingue da un’assicurazione perché non ha scopo di lucro. Nel 2015 sono stati effettuati rimborsi per 700 mila euro. Obiettivo dell’associazione è proprio garantire rimborsi e sconti su diverse prestazioni sanitarie, oltre ad ascoltare i soci cercando di stare loro vicini nei momenti più delicati della vita con umanità e solidarietà. «Vogliamo che ognuno senta Insieme Salute come casa, propria da abitare e proteggere perché duri nel tempo e dia sicurezza anche ai loro figli», spiegano i responsabili. In crescita il numero di soci, composti per il 57% da donne e per il 12% da immigrati. Il 77% ha tra i 29 e i 49 anni.

Jacopo Storni© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mila eurodi rimborsierogati dall’ associazionedurante lo scorso anno

700

MERCATI

SOCIALERICERCA

POLITICA

ICONE

N

S

E W

Page 3: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

FI

3Lunedì 9 Maggio 2016Corriere Imprese

PRIMO PIANO

Cambiamo il lavoroper salvare il lavoroLa rivoluzione tecnologica dell’industria 4.0 rischia di creare nuova disoccupazioneche si può contrastare soltanto rimettendo l’uomo al centro dell’azienda«Vinceranno le imprese che competono sulle conoscenze e non sui costi»

Chiamatelo «fattoreH», human. Fattoreumano. Nella rivolu-zione dell’«industria4.0» (la fabbrica in-

telligente, ormai alle porte)

trasformare l’opportunità delrinnovamento manifatturieronella più grande crisi occupa-zionale della storia recente.Sul tema è intervenuto ancheil governatore della Bancad’Italia Ignazio Visco, duranteun incontro con gli studentidella Normale a Firenze nei

che il rischio temuto da Mea-de che il lavoro si sposti dal-l’uomo alle macchine», con-centrando la ricchezza nellemani di chi possiede le mac-chine e generando disoccupa-zione. «La manifattura sta tor-nando in Europa — ha ag-giunto — perché il costo dellemacchine è ancora più bassodel basso costo del lavoro inCina. È indubbio che questopossa essere letto come la dif-ficoltà della manifattura ad as-sorbire il lavoro che viene so-stituito dalla tecnologia incor-porata nelle macchine». Comeconiugare la «quarta rivoluzio-ne industriale» con l’occupa-zione? Ad affermare il ruolocentrale del «fattore H» inquesta sfida sono due libriche, pur partendo da prospet-tive diverse, arrivano alla stes-sa conclusione. Il primo è latrasposizione di un convegnodedicato al saggio di BrunoTrentin «Città del lavoro»(1997) trasformato in un volu-me di riflessione sulle nuovesfide dei lavoratori e del sin-dacato. L’altro è un testo uni-versitario, «Ricerca e innova-zione per l’esplorazione del-l’ignoto - I processi decisiona-li». Il primo volume è opera di

Giovanni Mari e Alessio Gra-molati (già professore ordina-rio di Storia della filosofia aFirenze e Presidente della Fi-renze University Press il pri-mo, ex segretario regionaleCgil e ora ai vertici del sinda-cato «rosso» il secondo). Il te-sto universitario è a firma diMauro Lombardi, docente dieconomia politica e dell’inno-vazione a Firenze e MarikaMacchi, ricercatrice all’ateneofiorentino. Entrambi i testi sfi-dano alcuni miti. Non è solola tecnologia che fa svilupparele imprese e non basterà unapparato innovativo, a fare lafortuna dell‘economia.

Mari e Gramolati in modonetto affermano: «Le imprese

che scelgono di competere sulterreno della conoscenza edell’innovazione, sulla catenadel valore e non su quella deicosti, anche se ancora rappre-sentano una minoranza, risul-tano la parte vincente». E,spiega Mari, «l’intuizione diTrentin è che il modello dellasocietà fordista del ‘900 è incrisi definitiva, e che oggi ècentrale la riproposizione del-la persona al centro dell’indu-stria. Ritorna la persona l’assetcentrale della produzione».Creatività come qualificazionecentrale del lavoratore. L’ope-raio col tablet che campeggiasulla copertina del libro.

Un potenziale, quello dello«smart factoring», che secon-do Lombardi descrive una«trasformazione dell’industriamanifatturiera, che sarà sem-pre meno distinguibile daquello che è tradizionalmentedefinito settore terziario, per-ché essa diventa un mix di at-tività/processi/output ad altaintensità di conoscenza, men-tre i prodotti sono anch’essisistemi aperti inseriti in strut-ture connettive». Ed è centraleche i Paesi più avanzati sulfronte dell’advanced manifac-turing a fianco dell’introduzio-ne di nuovi materiali, prodottiscientificamente avanzati,nuove conoscenze ingegneri-stiche e strumenti ad alta pre-cisione, abbiano «personalecon alte competenze». «Tuttoquesto — prosegue — richie-de una capacità estremamenteelevata di produzione e con-trollo dell’informazione» pos-sibile solo a condizione che cisia «un aumento dell’intelli-genza distribuita all’interno disistemi aperti, che richiedonoun’attitudine all’elaborazionestrategica ancora maggiore,sulla base di competenze in-novative e abilità nello svilup-po di processi decisionaliadattivi». Non più operai cheeseguono, ma elementi «crea-tivi». In questa prospettiva ilconflitto sindacale esisterà an-cora? Secondo Mari, se Tren-tin dice che il «lavoro “nuovo”chiede più libertà e creatività,ci deve anche essere equilibrioe partecipazione tra azienda epersona». Dove non c’è, ecco ilconflitto. Vale anche per l’in-dustria 4.0: Uber, tipico esem-pio di sharing economy, staper firmare una transazionecon 140 mila autisti che vole-vano essere assunti. Riceve-ranno pochi soldi ma otter-ranno diritti tra cui parità diinformazione sui giudizi degliutenti, fondamentali per man-tenersi in servizio, e divieto diessere «espulsi» dalla piatta-forma: certo, è una class ac-tion, non un sindacato. «Sia-mo di fronte a potenzialitàenormi — conclude Lombardi— che inducono a ripensare illavoro e pongono all’umanitàgrandi sfide. Brian Arthur scri-ve: “Il problema non sarà tan-to quello di produrre la pro-sperità, quanto il come distri-buirla”». Perché l’industria 4.0può cancellare 5 milioni diposti di lavoro, in Europa: senon riusciremo a formarenuovi lavoratori e nuove pro-fessionalità, quei posti saran-no persi. Per sempre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

che si fonda sull’uso della tec-nologia dell’informazione edegli oggetti connessi, non sipuò perdere di vista l’impor-tanza del fattore umano, dellapersona. Perché altrimenti sirischia di perdere la competi-zione globale e, soprattutto, di

giorni scorsi. «In questo mo-mento di incertezza estremac’è forte timore per la disoccu-pazione da tecnologia. Keynessosteneva che si tratta di unrischio transitorio, una fase alcui termine lavoreremo menoe vivremo meglio. Ma c’è an-

di Marzio Fatucchi

Visco (Bankitalia)In questo momentodi incertezza c’è timore per la disoccupazione, ma è una fase transitoria come ai tempi di Keynes

Alessio Gramolati,Cgil

IMPRESEA cura della redazionedel Corriere Fiorentino

Direttore responsabile:Paolo ErminiCaporedattore centrale:Carlo NicotraVice caporedattori:Alessio Gaggiolie Antonio Montanaro

Editoriale Fiorentina s.r.l.Presidente: Marco BassilichiAmministratore Delegato: Massimo Monzio CompagnoniSede legale: Lungarno delle Grazie 2250122 FirenzeReg. Trib. di Firenze n. 5642del 22/02/2008Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Paolo Ermini

COMITATO SCIENTIFICOPaolo Barberisfondatore di Nana Bianca e Dada, consigliere per l’ innovazione della Presidenza del ConsiglioAndrea Di BenedettoPresidente del Polo tecnologico di NavacchioFabio FilocamoPresidente Harvard Alumni Italia,

CEO Dynamo Venture, Member of Board Principia SGR

Fabio PammolliProfessore di Economiae Management IMT Alti Studi Lucca

Alessandro PetrettoProfessore Ordinario di Economia Pubblica Università degli Studi di Firenze

© Copyright Editoriale Fiorentina s.r.l.Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte diquesto quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali.Ogni violazione sarà perseguita a norma dilegge.

Stampa: RCS Produzioni S.p.A. Via Ciamarra 351/ 353 - 00169 Roma Tel. 06-68.82.8917Diffusione: m-dis Spa - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.2582.1

Pubblicità: Rcs MediaGroup S.p.A.Dir. Communication SolutionsVia Rizzoli, 8 - 20132 MilanoTel. 02.2584.1www.rcscommunicationsolutions.it

Pubblicità locale: SpeeD SocietàPubblicità Editoriale e Digitale S.p.A.Viale Giovine Italia, 1750122 FirenzeTel. 055.2499203

Poste Italiane S.p.A.Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, Art.1, c.1, DCB Milano

Supplemento gratuitoal numero odierno del

Cosa sonoCosa risolvono

Le tecnologie per la svolta

Robotica avanzata

Sviluppo di robot concapacità sempre piùprossime a quelle umane

Incrementodelle potenzialitàproduttive e conoscitivedegli esseriumani

5

Internet Mobile

Pervasivitàdi dispositivicomputazionali

Favorisconola connettivitàglobale

1

Genetica di prossimagenerazioneNuove tecnichedi sequenziamentodel genoma e di simulazionedella sua dinamica evolutiva

Migliore conoscenzadei sistemi biologicie della loro evoluzioneal fine di innalzare il livelloqualitativo della vitasulla terra

7 8 Stoccaggio di energia

Sistemi di accumulazionedell'energia prodottada fonti molto differenti

Riduzione della dipendenzadall'energie fossili e sviluppodi nuovi sistemi di trasportoe organizzazionedei processi produttivi

9 3D-printing

Nuove tecnologieper progettazionee produzione di beni

Risparmio nell'impiegodi materiali, adattabilitàproduttiva, agilitàdei processidi produzione

10 Materiali avanzati

Invenzione di nuovimateriali (es. il grafene)sulla base di proprietà"desiderate"

Sviluppo di nuovefunzionalità, risparmioenergetico, riduzionedegli input impiegati, ecc.

11 Smart grid

Sistemi di gestionedecentralizzatadi produzione e distribuzionedell'energia elettrica

Diversificazione delle fonti,efficienza produttivae distributiva, risparmioe riduzione della dipendenzadai combustibili fossili

6 Veicoli automaticie semi-automatici

Enorme aumentodelle possibilitàdi combinare tecnologiemolto differenti

L'impiego di sistemi in gradodi auto diagnosticare autogovernarsi interagirecon processisolo in parte prevedibili

4 Cloud technology

Reti di hardware e softwareper la condivisionedi informazioni

Sviluppo di enormipotenzialità conoscitivetramite interazionie combinazionidi conoscenze

3 Internet of things

Estrema diffusionedi sistemi di "sensorie attenuatori"

Creazione di enormiflussi di dati,dalla cui analisi si possonoestrarre informazionistrategiche

Sviluppi di intelligenzaartificiale

Automazione di funzionicognitive superiori

Svolgimento di compitie attività a più elevatocontenuto qualitativo

2

Mauro Lombardi,Unifi

InsiemeMacchina e uomo, così con la svolta dell’industria 4.0

Page 4: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

FI

4 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese

LOCOMOTIVE

Le idee per i treni intelligenti?Nascono tra i filari del ChiantiIntersys produce a San Donato in Poggio soluzioni innovative per l’illuminazione e la sicurezza dei convogli. «Noi restiamo qui, per cercare di sviluppare l’indotto»

L’illuminazione a leddei treni dei pendola-ri (ma anche i bagni, ifari di segnalamentoe i pulsanti), il sofisti-

cato meccanismo di controllodel pantografo dei Frecciaros-sa (quello che permette di su-perare i 300 all’ora in sicurez-za) vengono tutti prodotti qui,in mezzo alle vigne del Chian-ti. Nell’ufficio del titolare diIntersys, Gianluca Piccioli, sigode della vista dei filari, dellestrade bianche e degli ulivi diSan Donato in Poggio.

L’azienda, nata nel 1998, èintenzionata orgogliosamentea restare nel Chianti, anzi lasede a breve triplicherà i suoispazi. «Rimanere qui significacercare di sviluppare anchel’indotto. Se tutti se ne vannocosa resta al territorio? Credosia doveroso restare, crediamomolto nella funzione socialedell’impresa». Uno dei vantidella Intersys: l’80 per cento

delle imprese fornitrici èchiantigiano, il 90 per cento ètoscano. Con un fatturato di7,8 milioni di euro e l’obietti-vo di arrivare a 13 milioni nel2018, l’azienda che forniscesoluzioni innovative a treni emetropolitane di mezzo mon-do vive un momento di gran-de espansione.

Lo scorso anno ci lavorava-no 34 persone, oggi ci sono

milioni di euro:è il fatturato dell’azienda: l’obbiettivo per il 2018 è 13 milioni

7,8

dipendenti, la metà dei quali sono ingegneri: soltanto l’anno scorso erano 34

52

per cento: la quota di fornitori dell’Intersys che ha sede nel Chianti

80

sparmiare sui supporti mecca-nici e quindi richiede menomanutenzione, è più facile dainstallare». La ricerca è anchesui sistemi antincendio, sullagestione delle porte, sulle so-luzioni per le toilette: «Aiclienti, che sono i costruttoridei treni, forniamo un sistemacompleto di tecnologie», spie-ga Piccioli. Dall’Ansaldo Bredaa Bombardier, una commessaimportante riguarda oggi i re-gionali della Astolm, ma iclienti di Intersys si trovano inOlanda e Francia, Danimarca eGermania, Repubblica Ceca eCrozia, Svezia, da quest’annoanche in Belgio e Spagna, inBrasile, Cile, Stati Uniti e l’in-tenzione è di arrivare a brevein Turchia e Iran.

«Ci sono mercati emergen-ti, ma un’espansione del mer-cato è ancora possibile in Eu-ropa: metropolitane, tramvie,intercity veloci. Il trasportopubblico va sempre più inquesta direzione», spiega Pic-cioli che però punta il ditocontro gli appalti ferroviariitaliani: «I nostri vicini euro-pei privilegiano aziende na-zionali e chi lavora con impre-se del territorio e rispetta certiparametri. Da noi non va cosìe ci sono scelte del tutto di-scutibili come il caso della Re-gione Toscana che utilizzaconvogli della polacca Pesa,con tutti i problemi legati aquei treni».

Intersys vuole spaziare an-che in altri ambiti e guarda alsettore dell’illuminazione per

supermercati eaziende mentreappoggia l’inven-zione di quattrogiovani napoleta-n i c h e h a n n opensato a un di-spositivo senzafili per di ricari-care più cellulari.Si chiama Tom-pac e ha già atti-rato l’attenzionedi catene di ri-storanti e bar, ilsuo prototipo èstata fatto a San

Donato e qui verrà prodotto.«Riusciamo a portare avantitanti progetti soprattutto gra-zie al legame tra lavoratori eazienda. È fondamentale in unluogo di lavoro curare le rela-zioni umane», spiega il titola-re che con tre soci ha fondatoIntersys dopo aver lavoratocon Axis, Sirio Panel, Marconi.

Lisa Baracchi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sansepolcro

Il rilancio di Savase la scommessadel «supervetro»

I nnovazione e mercato. Sono i due sentieri sui quali si è sviluppata la storiadi Savas, azienda leader nella

commercializzazione del vetro in Italia. Fondata il 21 maggio 1957 da Ilvo Dori oggi è guidata dalla figlia Daniela, ad dal 2014. Per i prossimi 4 anni, grazie a un accordo in esclusiva con il colosso spagnolo Hornos Pujol, si è aggiudicata la distribuzione della pellicola Evalam che rende il vetro stratificato più resistente e versatile per la realizzazione di ponti e facciate, con impieghi anche nell’industria aerospaziale, aeronautica e nautica. «Siamo stati — ricorda l’ad — il primo

produttore di specchio inItalia per quantità, ma oggiquel mercato non è piùstrategico. Abbiamo chiusola filiale di Altopascio purrestando proprietaridell’immobile, perchédobbiamo ripensare ladistribuzione sul territorionazionale». Grazieall’accordo con HornosPujol, Savas è il

distributore esclusivo di vetro stratificato per l’Italia, Malta e la Svizzera italiana. Presto sarà aperta una sede logistica in Campania per coprire l’Italia del Sud. Savas ha chiuso il 2015 con un fatturato di 21 milioni di euro e per il 2016 «l’obiettivo è incrementarlo a doppia cifra», dice Daniela Dori. Attualmente i dipendenti sono 33 ma entro la fine dell’anno è previsto un incremento del 10%. La crisi ha colpito anche questo settore, ma il «supervetro» sarà presto impiegato, per legge, nelle vetrine dei negozi, nelle pensiline degli autobus, nell’arredamento, con infinite possibilità di utilizzo: «Per stare sul mercato oggi bisogna avere una visione globale, capire gli sviluppi innovativi di nuovi materiali e questa è la nostra grande scommessa, che crediamo vincente», conclude Dori.

Francesco Caremani© RIPRODUZIONE RISERVATA

La sede di Sansepolcro

52 dipendenti (la metà inge-gneri) e 12 dodici periti appe-na usciti da due vicini istitutitecnici, il Meucci di Firenze eil Sarrocchi di Poggibonsi.Tanti giovani per puntare sul-l’innovazione: «Sull’illumina-zione produciamo una tecno-logia che va oltre il led, il fo-sforo remoto, che ha il vantag-gio di essere più potente, havita più lunga, consente di ri-

Una vedutadi San Donato in Poggio.A destra, un dipendentedi Intersys nella sede dell’azienda

Page 5: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

FI

5Lunedì 9 Maggio 2016Corriere Imprese

Style

Una linguacciaa tutto rock

INTERVISTA

«Etruria, che errore i rimborsiE il Monte va nazionalizzato»La Toscana vista dagli «economisti in fuga» del collettivo Noise from Amerika Che a Firenze, nella sede della NY University, festeggeranno i dieci anni del loro blog

Il rumore che arriva da ol-treoceano sono loro, gliautori di «Noise fromAmerika», blog contenito-re di cervelli economici

«in fuga» e spesso contro-corrente che compie diecianni. E festeggia a Firenze,l’11 e il 12 giugno, a Villa LaPietra: due giorni di confron-to e dibattito su concorrenza,immigrazione, sistema ban-cario e scuola.

Temi caldi che verrannoaffrontati da una prospettivainconsueta e non banale,quella di chi ci guarda dall’al-tro lato dell’Oceano. Dovespesso le cose accadono pri-ma e quando arrivano, però,ci trovano sempre poco pre-parati.

Chi siete? Presentatevi«Siamo i redattori del blog

noiseFromAmerika.org. Ita-liani, professori universitaridi economia, quattro che vi-vono e lavorano da decenninegli Usa (Alberto Bisin, Mi-chele Boldrin, Sandro Bru-sco, Andrea Moro) e due inItalia (Giovanni Federico,Giulio Zanella). Quello che ilblog ha contribuito al dibat-tito italiano di politica eco-nomica, e non solo, in questianni lo lasciamo decidere adaltri. Oppure basta visitare ilsito del blog e leggere. C’èanche un archivio».

Perché avete scelto Firen-ze per festeggiare il vostrodecimo compleanno?

«Perché lì avevamo inizia-to, nove anni fa, con la primaversione delle giornate, a Vil-la La Pietra che New YorkUniversity al tempo ci conce-deva a prezzo di favore (unodi noi, Bisin, è professore al-la Nyu). Dopo qualche annola nostra piccola fondazionenon ha più potuto permet-tersi la Villa e abbiamo no-stro malgrado organizzato legiornate altrove. Quest’annoper celebrare il decimo anni-versario abbiamo deciso disvenarci e tornare sul luogodell’originale delitto, anche con l’intento di allargare etrasformare la fondazione ele attività del blog. E comun-que non c’è alcun bisogno digiustificazioni: passare qual-che giorno a Firenze è sem-pre un gran piacere, special-mente in giugno!»

A proposito delle banche«azzerate» con il decretodel 22 novembre che ha in-trodotto la disciplina delbail-in (recependo la diret-tiva europea Brrd): era pos-sibile secondo voi un ap-proccio diverso? Che doves-simo adottare questa disci-plina era noto da tempo,ma si è avuta l’impressioneche il governo abbia agitoall’ultimo e senza la neces-saria chiarezza, soprattuttoriguardo alle conseguenzesui risparmiatori: secondovoi com’è andata?

«Una serie di domande co-sì lunghe ed articolate su diun tema così complesso edelicato avrebbe bisogno di

molte pagine per una rispo-sta decente. Iniziamo quindicon rinviare al nostro blog illettore interessato al tema:usando la nuvola di parolenella home page, cliccandosu ‘banche’ si ottengono sva-riati articoli che discutonodettagliatamente i temi inquestione. In sintesi telegra-fica, la nostra analisi mostrache, almeno a partire dal go-verno Berlusconi del 2008-11(ma anche prima) e con tuttii seguenti governi sino aiprovvedimenti (altamente in-sufficienti ed ambigui) adot-tati quest’anno dal governoRenzi, il comportamento del-le forze politiche ha fattodanni gravi.

Aver fatto finta sino al 2015che tutto andasse bene nelsistema bancario italiano,quand’era ovvio a chiunque

avesse un minimo di dime-stichezza col mercato finan-ziario che fosse vero il con-trario, ha aggravato ed allun-gato la restrizione all’offertadi credito da parte delle ban-che di cui l’economia italianasoffre da anni. Questo hadanneggiando drammatica-mente molte imprese e hacontribuito in modo deter-minante a bloccare sul na-scere ogni possibile ripresa.È bene aggiungere che que-sta dannosissima strategia èstata avvallata se non addirit-tura stimolata dalla Bancad’Italia che anche in questigiorni continua a mostrare diaver perso il suo principalegioiello, l’indipendenza dalpotere centrale».

Questo riguarda solo lebanche «azzerate»?

«In realtà, le banche italia-ne, praticamente tutte, sononei guai da anni, hanno per-dite occulte (alcune dram-matiche come i vari casi re-centi da Etruria a Vicenzapassando per Marche e Ge-nova hanno forzato anche iciechi a vedere), sono stategestite malissimo da ammi-nistratori legati a doppio filoal potere politico ed econo-mico locale (via le cosidette‘fondazioni bancarie’) e sonodrammaticamente sottocapi-talizzate perché le fondazioniche le controllano non vo-gliono aumentare il capitalefacendo entrare altri soci equindi diluire il proprio po-tere di controllo (potere poli-tico, si badi bene, che soloquesto ad esse importa e so-lo su esso si fonda la lorosopravvivenza). Tutto questo,come dicevamo, ha effettidrammatici sull’offerta dicredito del sistema bancarioitaliano, la sua quantità e lasua qualità. In buona sostan-za il credito in italia è limita-to in entità e malamente as-segnato».

Montepaschi è bollita oce la può fare? Qual è il suodestino? Chi se la compra?

«Basta ricapitalizzarla. Perfarlo occorre fare la bad bankdel Monte dei Paschi, azzera-re il capitale e buona partedei prestiti obbligazionari elasciare che investitori nuovi,anche esteri ripetiamo, entri-no ed investano per farla

funzionare.A n n i f a

suggerimmodi nazionaliz-zarla per ri-pulirla e ri-venderla adazionisti ca-paci di inve-stirvi denarovero. Rima-niamo dellam e d e s i m aopinione. Unpunto impor-tante, che ri-g u a r d a i lM o n t e d e iP a s c h i m an o n s o l o :l ’ i t a l i a n i t ànon è una va-r iabi le chedovrebbe en-t r a re n e l l aquestione ri-capital izza-zione.

I capitali sip r e n d o n odove ci sono.Anzi, se pro-prio dovessi-mo parlarne,i capitali stra-

nieri sono meglio perchémeno legati ai centri di pote-re che sono al cuore del-l’inefficienza del sistemabancario italiano. L’ultimavolta che la questione del-l’italianità è stata così centra-le nelle discussioni e negliinterventi di policy sul mer-cato del credito è stato conAntonio Fazio alla Bancad’Italia. Ma nessuno sembraricordare, nemmeno in Ban-ca».

La vigilanza (Consob eBankitalia per le rispettivecompetenze) ha funziona-to? Deve essere riformata?Eventualmente, come?

«Abbiamo già avuto mododi rimarcare che la vigilanzadi Banca d’Italia ha avuto unruolo deleterio, soprattuttodi recente, ci sembra, col go-verno Renzi. La questione èl’indipendenza - cioè la man-cata indipendenza. La Bancad’Italia, avendo perso il con-trollo della politica moneta-ria, passato alla Banca Cen-trale Europea con l’euro,esercita i propri compiti isti-tuzionali soprattutto nell’am-bito della vigilanza. Ma sem-bra aver interpretato il pro-prio ruolo come quello delladifesa del governo del Paesedall’Europa, noi contro i cat-tivi tedeschi, o qualcosa delgenere. Diciamolo chiara-mente: questo è il modo mi-gliore per mantenere una po-sizione di potere, ma dan-neggia il Paese. Il modo mi-gl iore per r i formare lavigilanza è quello di toglierlaa istituzioni nazionali che so-no più facilmente preda diqueste forme di cattura delregolatore da parte dell’ese-cutivo. L’Unione bancaria eu-ropea va in questa direzione,ed è un gran bene. Su Con-sob, visto che manca lo spa-zio, stendiamo un velo pieto-so».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sul web

Noise from Amerika è un blog sulla politica economica italiana

Banche, tasse e debito raccontati in modo serio ma non troppo

Gli autori hanno in comune le origini italiane, l’alta formazione economica nelle università degli Usa, dove oggi insegnano e fanno ricerca

Gacs e Fondo Atlante:giusta ricetta o pannicellocaldo?

«I provvedimenti recenti,da Gacs a Fondo Atlante so-no insufficienti, anzi sono ungioco delle tre carte che ri-solve pochissimo, forse nien-te e che sembra voler sempli-cemente mantenere lo statusquo, ossia mantenere il con-trollo degli attuali gruppi dipotere sul sistema bancario».

Come la mettiamo con ilbail — in?

«Il meccanismo del bail-innon è perfetto, nulla lo è, maal momento è di gran lungail miglior approccio disponi-bile. Funzionerebbe anche inItalia se i poteri che control-lano le banche avessero il co-raggio (meglio venissero for-zati) a cedere almeno par-zialmente il loro controllo adaltri gruppi di investitori piùcapaci e, soprattutto, dotatidi risorse da investire, anchese esteri».

Rimborso agli obbliga-zionisti «azzerati»: è giustorimborsare gli investitori che hanno perso per un in-vestimento sbagliato?

Perché non è sufficienteil Tribunale?

Andando per paradossi:se mi si rompe il microon-de, mi faccio rendere i soldida Padoan?

«Vi siete risposti da soli.Siamo d’accordo e non po-tremmo averlo detto meglio:tutti col microonde da Pado-an!».

I controlloriBankItalia con l’Euroha perso l’indipendenzaE su Consob stendiamo un velo pietoso...

Giulio Zanella

Giovanni Federico

Sandro Brusco

Alberto Bisin

Andrea Moro

Michele Boldrin

U n tocco di Rock. È lat-shirt che per i 50

anni dei Rolling Stones li celebra con la lingua simbolo del gruppo composta con le cover degli album principali. Fino a giugno sarà solo a Londra alla Saatchi Gallery boutiquem per la mostra «Exhibitionism», poi arriverà in Italia nei negozi e online. (Laura Antonini)R www.vilebrequin.com —

95 euro

di Silvia Ognibene

Page 6: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

FI

6 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese

Page 7: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

FI

7Lunedì 9 Maggio 2016Corriere Imprese

Page 8: per i treni intelligenti IMPRESE - Corriere della Sera · FI 2 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese Un «mostro». È la definizione che Cna Toscana dà della pressione fiscale,

FI

8 Lunedì 9 Maggio 2016 Corriere Imprese